La gazzetta dello sport con edizioni locali 19 ottobre 2017 avxhm se

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Ancelotti Tentazione Mondiale: c.t. della Croazia? Contatto con la nazionale di Modric, Perisic & C.. Ma prima i croati devono battere la Grecia nello spareggio www.gazzetta.it

giovedì 19 ottobre 2017 anno 121 - numero 247 euro 1,50

E V JU R E P U S O I R MA

DZEKO 8 MANDZUKIC 7

I voti della Gazzetta ai due protagonisti di Champions

MENTO IL COSAMNDRO DE CALÒ

di ALES

IAMO I C N I M O C COMOD A STARAEMPIONS IN CH e

Milan contro l’Aek Silva e Cutrone Montella: «Sì, lo so O vinco o rischio»

Diavoletti d’Europa Patrick Cutrone, 19, e André Silva, 21: 40 anni e 9 gol in due

A M RO R E P SU O K E DZ

27 PAGINA

G L DEL PSA 1 O G 4 I R T ALT OU NE BAS A M IL BAYERN E RIPART 0-1 ED UNIT A GRUPPO -MANCHESTER A A IC E F IL AS BEN OSCA-B CSKA M B O P P U GR SG IC LECHT-P ANDER MONACO-CELT N R E Y BA ADRID OC GRUPP -ATLETICO M AG B A R A Q A-ROMA CHELSE D COS O P P U R G LYMPIA LONA-O BARCEL S-SPORTING U JUVENT

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imont alva il Chelse r i s s o r I giallo ra. Hazard s’Atletico a Lond e lo 0-0 dell i Francesco E anchrabag aiuta D col Qa LO, D’ANGE CENITI, I, IN H C INI, CEC CI I, BOLDR ARI,RIC TI, BOCC IDI, LIC U G , ARCHET IO S O R F , E ALL 10 DELLA V PAGINA INA 2 A >DA PAG

20 SABATO LA SFIDA PRIMATO

NAPOLI, INSIGNE É IN FORSE INTER, A GENNAIO C’E’ RAMIRES 9 771120 506000

14 SAN SIRO, 21.05

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ri fatic no e e n o c n a i bia ma lotta (2-1) la gar roato: o n a t l a rib janic e il c ali. con P i fondament so: 3 punt i però è furio si è Allegr «Qualcuno ..». esso. n n n o c s i o d na ok cessi o l l e c r Ba cos: M ero a i p m y l’Ol il gol num a segna 100 in Europ

Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano

EUROPA LEAGUE

BIANCHIN, GOZZINI, PASOTTO >PAG. 14-15

ndo o, suda offrend ndo, la Juve del a sgomit sta dal mare on te la e. C solleva ento difficil ofeta m r o p m , suo ukic mette Mandz Mario kanovismo, ia ta dello s su una vittor a m i le man entale. La Ro a m m , a a d e fon els col Ch tt a fa pari a di più: è tu v , a n it r io t e m va ding o o. da stan super Dzek lo o s n o n

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SCHIANCHI A PAGINA 11

Il fantasista affaticato: idea Ounas Mercato: il centrocampista brasiliano dello Jiangsu più vicino ai nerazzurri GRAZIANO, MALFITANO >PAGINE 20-21

Da preservare Lorenzo Insigne, 26 anni: può rischiare il k.o se dovesse giocare sabato al San Paolo

STORIE E PERSONAGGI DA NON PERDERE Ala destra dello scudetto ‘64

L’ADDIO A PERANI LEGGENDA DEL BOLOGNA SERVIZIO PAGINA 25

Esce il libro: «Divieto di sosta»

CHE FESTA PER ARESE VIREN: «UN GENTLEMAN!»

BUONGIOVANNI >PAGINA 38

L’appello della Pellegrini

FEDERICA SUGLI ABUSI «DENUNCIATE SUBITO» ARCOBELLI >PAGINA 39

17 NIZZA, ORE 19

Balotelli, assalto a Lazio e Immobile Con i ricordi di... Hollande ELEFANTE, GRANDESSO >PAGINA 17

Energico L’immagine di Balo all’Europeo 2012: per Hollande aiutò Mario Monti

19 REGGIO EMILIA, 21.05

La coppa amica e l’Apollon Così l’Atalanta prova a ripartire LONGHI >PAGINA 19

IL ROMPIPALLONE di GENE GNOCCHI Balo stupisce ancora. Dopo il commovente scatto col piccolo Lion, è stato fotografato da un autovelox a 20 km all’ora.


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Champions League R Gruppo D - La 3a giornata

Unghiata diSignora VantaggioSporting LaJuvelottaevince conPjaniceMandzu

Pierfrancesco Archetti INVIATO A TORINO

I

l campionato lascia tempo, la Champions no: va di fretta, non attende i ritardatari, soprattutto a metà girone. La Juve arranca, sembra non andare oltre un pari scomodo, invece riesce a ripartire dopo due partite con un solo punto, due rigori sbagliati e fastidiosi smarrimenti. La terza gara senza successo viene schivata all’84’, adesso il secondo posto è più netto: in questi casi il risultato conta più del resto, perché la prestazione è di basso livello. L’analisi a freddo dovrà partire dalle troppe pause di una squadra non a posto, come idee e forza fisica. I MOTIVI E’ semplice ridurre il secondo pieno europeo a una sostituzione, anzi due, una per squadra. L’episodio che porta al sorpasso di Mandzukic nasce prima da un cambio non chiesto: Coentrao che fa scena, vuol perdere tempo e fa entrare i soccorsi, mentre aveva subito un colpo fuori campo. Jesus crede al k.o., immette Silva a sinistra, ma Coentrao impreca. La protezione su quel lato di-

venta allegra, lasciata a un custode poco pronto. Allegri invece sostituisce Sturaro per Douglas Costa, spostando Cuadrado terzino. Cerca uno spunto velenoso per far muovere lo Sporting: subito palla a Costa, cross perfetto per Mandzu e tuffo di testa. Chi viene travolto sulla marcatura? Silva. PASTICCI La rimonta è completata, perché la Juve deve recuperare una partenza abulica. Stavolta non aspetta mezzora o un tempo intero, come con Atalanta e Lazio, per spegnersi di colpo e aiutare gli avversari. Il passaggio a vuoto qui è immediato. Non è possibile catalogare soltanto come sfortuna l’autorete di Alex Sandro che manda sotto i suoi già dopo 12 minuti. Vero che il brasiliano viene colpito dalla respinta miracolosa di Buffon su Martins, però è lui a non intercettare prima, bucando l’invito verticale di Fernandes per il collega. Lo svantaggio non ridesta subito la Juve, che lascia alcuni contropiede da centrocampo deserto, però poi viene individuato un difetto dei portoghesi: spazio aperto sulla trequarti sinistra, tra Coentrao e Acuna, perché l’argentino non arretra

come Martins (su Alex Sandro) dall’altra parte. Quindi anche Dybala si sposta spesso in quel settore, viene raddoppiato da Cuadrado e i bianconeri fanno muovere tutta la linea, avendo poi il vantaggio nelle conclusioni. Le palle gol per la banda di Allegri nella seconda metà della prima parte aumentano, per segnare comunque serve un calcio piazzato: Pjanic prende il fallo e poi gli applausi. Nel secondo tempo invece lo Sporting si stringe, governa a centrocampo soprattutto con Carvalho, non lascia ripartenze ai bianconeri: però non tira mai. All’ultimo istante, l’ex romanista Doumbia ha il 2-2 a un passo: non riesce a allungare il piede, ma il pari sarebbe stato più onesto. LE MOSSE Allegri ritrova il 4-23-1 abbandonato sabato contro la Lazio. Gli allenatori ripetono spesso che non contano i moduli ma l’atteggiamento. E’ un modo elegante per avvertire che tutti devono farsi il mazzo, con qualsiasi disposizione. Non tutti collaborano. Confusione e poca spinta dagli esterni bassi Sturaro e Alex Sandro; lentezza e zero rischi di Khedira, cambiato poi con Matuidi; poca

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● 1 L’autogol di Alex Sandro per il momentaneo vantaggio dello Sporting ● 2 La punizione di Miralem Pjanic per l’1-1 della Juventus LAPRESSE

1Bianconeri ancora sotto tono, ma vittoria pesantissima

Decisivo l’ingresso di Douglas Costa: assist per il croato

continuità da parte di Dybala, mentre Higuain e Mandzukic invece lottano e conquistano metri. Dybala è di nuovo titolare insieme a altri cinque (Cuadrado, Benatia, Sturaro, Pjanic, Alex Sandro) che sabato guardavano, in avvio. Ha addosso Battaglia, che modella il sistema difensivo dello Sporting in 4-1-4-1. Resta spesso soltanto Pjanic a cercare di non spezzettare troppo le azioni: tocca più palloni di tutti (78), ma non sempre è preciso come invece su punizione, per il suo decimo gol bianconero. SPORTING TOSTO Lo Sporting aveva perso solo una volta nelle 14 precedenti uscite stagionali: con il Barcellona. Jorge Jesus sistema i suoi a 4-2-3-1 con due centrocampisti solidi, uno sempre pronto al palleggio (il campione d’Europa William Carvalho, delizioso) e l’altro fedele al suo cognome (Battaglia). Fra gli esterni alti Martins, ha più corsa e sacrificio di Acuna. Un trequartista come Bruno Fernandes ha appreso in Italia, tra Udinese e Samp, che il dieci classico è scomparso, tanto che lui è il primo a schermare Pjanic ma anche a ribaltare il fronte. Dost fa sponde utili, l’italiano Piccini ha tempra adatta a Mandzukic. Lo Sporting avrebbe meritato di più, non ci fossero stati quei due cambi che hanno rivoluzionato il risultato. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA MOVIOLA di FRANCESCO CENITI

MANICHIELLINI MAÈOFFSIDE B.FERNANDES DA2°GIALLO Michael Oliver arbitro di Juve-Sporting: 32 anni, considerato un grande talento (è internazionale dal 2012) ed erede di Webb e Clattenburg. Da buon inglese lascia giocare, ma è attento su ogni contatto (molti quelli fischiati). Tiene la gara sotto controllo e non gli servono predicozzi o ammonizioni civetta per raggiungere l’obiettivo. L’episodio più controverso nella ripresa in area bianconera, quando su una punizione messa in mezzo c’è la girata di Coates respinta da Chiellini col braccio alto. Sarebbe rigore, ma il gioco è fermo per un (dubbio) fuorigioco. Per il resto, rischia il 2° giallo Bruno Fernandes: con le cattive ferma Cuadrado lanciato in contropiede. Ok il gol vittoria di Mandzukic: vinto senza irregolarità il duello fisico con Silva.


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GIOVEDÌ 19 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT

fL’UOMO DEL MATCH

Gigi Buffon, 39 anni, bacia Mario Mandzukic, 31, alla fine della partita LAPRESSE

MARIO MANDZUKIC

La ricarica bianconera vola più alto degli incubi In Champions ha il 4x4

1Poker di gol dell’attaccante nelle ultime quattro partite

in Europa. E Buffon alla fine lo porta in trionfo davanti ai tifosi

azzoppato in nazionale, Man­ dzukic la settimana scorsa ha dato una mano alla Croazia a INVIATA A TORINO qualificarsi al Mondiale rima­ uest’uomo qui va ringra­ nendo in campo fino alla fine, e ziato sempre. Sembra si può immaginare il sospiro di che voglia dire questo sollievo tirato dai suoi compa­ Gigi Buffon quando a fi­ gni di club quando hanno capi­ ne partita solleva le braccia al to che non lo avrebbero incro­ cielo, poi abbraccia Chiellini, ciato nei playoff. Perché la vec­ quindi con il compagno di dife­ chia guardia juventina sa bene sa va a braccare Mario Man­ quanto sia pericoloso Man­ dzukic e poi a dargli buffetti in dzukic, non soltanto per la sua testa e ancora a stritolarlo af­ fisicità: la personalità e il carat­ fettuosamente indicando a tut­ tere hanno messo kappaò tanti ta la curva il croato. E dal muro difensori prima del tenero Silva bianco e nero che li sovrasta ar­ che era entrato da poco al posto riva un boato, perché a volte di Coentrao. Un lampo di Dou­ anche la sofferenza fa spettaco­ glas Costa al primo pallone toc­ lo. Soprattutto se alla fine c’è cato, ed ecco Mandzukic volare qualcuno che ti porta su men­ sopra le teste dei portoghesi, la­ tre ti senti già a terra. Dove c’è sciare Mathieu desolato davan­ Mario c’è battaglia, ma ci sono ti alla porta, costringere Rui Pa­ anche gol e gesti tecnici perfet­ tricio a raccogliere il pallone ti, tipo il colpo di testa che ha nella sua rete quando forse tutti liberato la Juve da un incubo. pensavano di poter uscire dallo La minicrisi, definizione che ad Stadium imbattuti. E alla fine, Allegri non garba, ma che ac­ mentre gli juventini lisciano i capelli dritti di compagnava la Mandzukic, Jor­ sua squadra co­ ge Jesus rimane me un alone fo­ IL NUMERO a fissare nel vuo­ sforescente, per to. Era riuscito a ora è scacciata. eliminare la Juve Grazie a Man­ di Conte dall’Eu­ dzukic, unico ropa League e ha giocatore della Juve capace in I gol in Champions di ancora la chance di battere i vice­ questo strano Mandzukic (esclusi campioni d’Eu­ scorcio di stagio­ ropa a Lisbona ne di segnare in 2 i preliminari) tra gare europee, la D. Zagabria, Bayern, fra due settima­ ne, ma il volo di gerarchia del gi­ Atletico e Juve (7) Mandzu lascia rone resta quella che si supponeva al momento più di una traccia sulla pelle del sorteggio. La fatica, la pau­ dello Sporting. Dopo la sconfit­ ra di un risultato imperfetto, i ta con la Lazio ci sono state po­ 13 corner battuti (contro gli ze­ lemiche sul suo utilizzo, la posi­ ro dello Sporting), le folate in zione, la fatica alla quale si sot­ avanti quasi mai lucide sono di­ topone a ogni gara. Allegri non menticate. Tre punti in cassa­ se ne priva neppure quando sembra non respiri più, ma poi, forte per ora possono bastare. sarà vero che è in debito d’ossi­ UOMO OVUNQUE Sono quattro geno, sarà vero che la sente, le reti segnate dal croato in sta­ quella fatica? Nota statistica a gione, un numero minimo for­ margine: il croato ha segnato se, che però lievita se quei gol per la quarta volta nelle ultime vengono pesati. Con la Fioren­ 4 partite di Champions, è la sua tina è stato Mandzukic a dare la striscia più lunga. Mandzukic si scossa alla Juve, con l’Olympia­ ricarica e ricarica la Juve, altro cos è stato ancora lui a chiudere che fatica. © RIPRODUZIONE RISERVATA i conti. Dato per stanco e mezzo

Alessandra Bocci

Q

JUVENTUS SPORTING

2 1

PRIMO TEMPO 1-1 MARCATORI autorete di Alex Sandro (J) al 12’, Pjanic (J) al 29’ p.t.; Mandzukic (J) al 39’ s.t. JUVENTUS (4-2-3-1) Buffon; Sturaro (dal 39’ s.t. D. Costa), Benatia (dal 1’ s.t. Barzagli), Chiellini, Alex Sandro; Pjanic, Khedira (dal 17’ s.t. Matuidi); Cuadrado, Dybala, Mandzukic; Higuain PANCHINA Szczesny, Asamoah, Bernardeschi, Bentancur ALL. Allegri CAMBI DI SISTEMA nessuno BARICENTRO BASSO 49,2 METRI POSSESSO PALLA 55,7% AMMONITI Sturaro, Chiellini per gioco scorretto SPORTING (4-2-3-1) Rui Patricio; Piccini, Coates, Mathieu, Coentrao (dal 32’ s.t. J. Silva); W. Carvalho, Battaglia (dal 42’ s.t. Doumbia); Martins (dal 31’ s.t. Palhinha), B. Fernandes, Acuna; Dost. PANCHINA Salin, A. Pinto, B. Cesar, Podence ALLENATORE Jesus CAMBI DI SISTEMA nessuno BARICENTRO MOLTO BASSO 47 M POSSESSO PALLA 44,3% AMMONITI Coates, B. Fernandes per gioco scorretto ARBITRO Oliver (Ing) NOTE paganti 30.692, incasso di 1.666.945 euro. Abbonati 3.815, quota di 361.880 euro. Tiri in porta 8-1. Tiri fuori 3-3. Angoli 13-0. In fuorigioco 1-4. Recuperi: 1’ p.t.; 3’ s.t.

PRIMO TEMPO 12’ DISASTRO SANDRO Fernandes per Gelson Martins: Alex Sandro, prima buca, poi mette nella sua porta dopo la deviazione di Buffon. 17’ Pipita murato Segnali di vita Juve: Higuain, a botta sicura, murato dalla difesa portoghese, poi Rui Patricio blocca su Khedira. 23’ Joya di biliardo Dybala cerca un colpo da biliardo con il sinistro dai quindici metri: bella idea, ma il pallone termina di poco a lato. 29’ PUNIZIONE BOSNIACA Punizione di Pjanic, solita sentenza: il destro a scavalcare la barriera regala pareggio e coraggio alla Juve. 30’ Mandzu strozzato Pare cambiata l’inerzia: Dybala tagliente in mezzo per Mandzukic, il pallone è strozzato in angolo da un difensore. 41’ Cuadrado sfiora Chiellini mette in mezzo da sinistra, Khedira spizza sul primo palo, ma Cuadrado non riesce a impattare sul secondo. 43’ Higuain spara Dopo un corner la palla finisce sul destro del Pipita, che spara sul primo palo ma Rui Patricio è bravo a deviarla.

SECONDO TEMPO 3’ Improbabile Dost Acuna mette in mezzo dalla sinistra per Dost che conclude con un’improbabile spaccata aerea e non trova la porta. 13’ Non sembra Paulo Alex Sandro recupera palla e mette in mezzo per Dybala: sinistro tanto debole, che non sembra neanche quello di Paulo. 18’ Il miracolo di Piccini Higuain si allarga e mette in mezzo una palla dolce dolce per Mandzukic: l’anticipo miracoloso è di Piccini. 25’ Debole Mandzu Dybala batte un corner da sinistra, Mandzukic colpisce di testa, ma il pallone arriva debole tra le mani del portiere. 39’ AVANTI CON LA TESTA Douglas Costa, appena entrato, mette in mezzo un cioccolatino: Mandzukic prende posizione e segna di testa. 47’ Brivido Doumbia Un brivido sulla schiena dello Stadium: cross di esterno di Fernandes e Doumbia manca il tap in per pochissimo . 48’ Quasi Pipita Higuain incrocia di sinistro: Rui Patricio si allunga.

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LA SUA GARA TOCCHI PER ZONA

Il colore è più intenso nelle zone in cui ci sono stati più tocchi di palla ATTACCO

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I PUNTI DA CUI HA TIRATO

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IL SUO GOL

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FALLI FATTI

SUBITI

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PALLE RECUPERATE 6 Mario Mandzukic, 31 anni LAPRESSE


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GIOVEDÌ 19 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT


Champions League R Gruppo D - La 3a giornata

GIOVEDÌ 19 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT

LE PAGELLE di ALEX FROSIO JUVENTUS

SPORTING

6

6

COSTA MEDICINALE PJANIC È LUCIDO AHI STURARO, APPORTO MINIMO IL TECNICO

6

MASSIMILIANO ALLEGRI

Se si aspettava una reazione al k.o. di sabato, nisba: il ritmo resta basso, distanze e pressione approssimative. Però può attingere a riserve doc. E lascia dietro lo Sporting.

IL MIGLIORE

7

MARIO MANDZUKIC

Ha saputo trasformarsi in faticatore, resta un centravanti: quarto gol di fila in Champions, mai successo. E questo è pesantissimo. Il poco fatto prima perde importanza.

5

ALEX SANDRO

Martins lo obbliga a una partita da difensore di fatto e lì non eccelle: comincia con buco e autorete, male. Non compensa con qualche discesa, anzi pure lì è poco preciso. ● CROSS 5 ● CONTRASTI 2 ● PASSAGGI 36

6

5,5

STURARO Interpreta il ruolo di terzino nell’unico modo che conosce, cioè semplicemente piazzandosi a destra. Apporto minimo.

BENATIA La quarta da titolare in Champions con la Juve dura 45’: fuori per infortunio. Prima, non trova mai l’anticipo sulle sponde di Dost.

CHIELLINI Il vecchio Chiello è l’assicurazione che non scade mai. Arriva sempre a ripulire l’area, con la grinta che non tutti i suoi hanno.

● PARATE 1 ● RINVII 7 ● PRESE ALTE 0

● CROSS 0 ● CONTRASTI 2 ● PASSAGGI 39

● CONTRASTI 0 ● LANCI 2 ● PASSAGGI 29

● CONTRASTI 1 ● LANCI 1 ● PASSAGGI 45

6,5

5

6

6

PJANIC L’unico che si incarica di distribuire, non sempre lucidissimo, ma dalla sua comfort zone colpisce: gol bello quanto prezioso.

KHEDIRA Se a uno di passo come lui manca… il passo, son problemi. Voleva restare in campo, forse trovando rilassante la passeggiata serale.

CUADRADO Arruffone sì, non sempre coordinato con la linea dell’azione, anche. Però mette dinamismo: lui è così, prendere o lasciare.

DYBALA Sembra avere nelle gambe un numero limitato di giocate ad alta velocità, e le centellina. Infatti spara a salve un paio di sinistri qua e là.

● TIRI 1 ● RECUPERI 3 ● PASSAGGI 45

● TIRI 1 ● RECUPERI 3 ● PASSAGGI 24

● CROSS 3 ● DRIBBLING 1 ● TIRI 0

● TIRI 3 ● DRIBBLING 3 ● PASSAGGI 27

6,5

6

6

7

HIGUAIN Ok non segna. Però stavolta quanto lavoro si smazza là davanti. Esce dalle durezze di Coates per proporre sponde e appoggi. Comunque utile.

BARZAGLI Sporca la serata di Dost con le astuzie del vecchio marcatore. E i pericoli si allontanano.

MATUIDI Entra perché Allegri ha necessità di riprendere il controllo della partita. E ci riesce in parte grazie al francese.

DOUGLAS COSTA Come un medicinale a effetto rapido: al primo pallone toccato disegna un cross esemplare dritto sulla testa di Mandzukic.

● TIRI 2 ● SPONDE 2 ● DRIBBLING 1

● CONTRASTI 0 ● LANCI 3 ● PASSAGGI 20

● TIRI 0 ● RECUPERI 2 ● PASSAGGI 16

● CROSS 1 ● DRIBBLING 0 ● TIRI 0

6

7

UN SUPER PICCINI: È DA NAZIONALE COATES GIGANTE E CHE FERNANDES IL TECNICO

JORGE JESUS

6

I Leoni sono squadra «allenata»: gioco palla a terra, uscite ragionate, difesa attenta, ma pochi tiri. Forse la sostituzione di Coentrao è affrettata: paga con l’errore di Silva.

IL MIGLIORE

7

WILLIAM CARVALHO

Una quercia solidissima cui tutti si attaccano in caso di bisogno: non solo fisico, anche fosforo. Non è andato al West Ham per una mail non recapitata, ma è un giocatore da big. ● TIRI 0 ● RECUPERI 9 ● PASSAGGI 53

IL PEGGIORE

5

JONATHAN SILVA

Entra a freddo per Coentrao, che vorrebbe restare, e lì a sinistra si apre il buco fatale: si fa sovrastare da Mandzukic e lo Sporting esce a mani vuote dall’Allianz Stadium. ● CROSS 0 ● CONTRASTI 0 ● PASSAGGI 0

OLIVER Molto poco inglese nel senso che fischia fin dall’inizio ogni minimo contatto. Però non scontenta. Qualche piccolo dubbio su un paio di fuorigioco contro lo Sporting.

LA TATTICA

Dost boa e i tagli Juve in confusione prima della sveglia 1Il centravanti libera

spazi per gli esterni Ma quando Chiellini e compagni capiscono, lo Sporting non punge Marco Guidi

I

6,5

BUFFON Già non è abituato a prendere gol con questa frequenza, in più ci si mette il fuoco amico di Alex Sandro. Lui, Martins l’aveva fermato.

● CROSS 2 ● DRIBBLING 0 ● TIRI 2

IL PEGGIORE

5

l calcio a volte è più semplice di come si pensa. Soprattutto se hai un centravanti boa come Bas Dost. Lo Sporting ha messo in difficoltà la Juve a inizio primo tempo usando una tattica quasi scontata: l’attaccante olandese arretra per ricevere palla sui piedi o di testa, attirando i difensori centrali della Juve e tenendoli a distanza con il fisico, alle sue spalle gli esterni Martins e Acuña tagliano verso il centro, nello spazio liberato da Dost, mentre a Fernandes e ai centrocampisti centrali spetta il compito di servire l’imbucata. Il gol, o meglio l’autorete di Alex Sandro, nasce proprio da una situazione simile. In questi casi, il lavoro più delicato ce l’hanno i terzini bianconeri, che devono seguire gli esterni avversari o salire con i tempi giusti insieme ai compagni di reparto per mettere le ali in fuorigioco. I difensori centrali hanno invece due opzioni: o alternarsi nelle uscite alla ricerca della palla e quindi dell’anticipo su Dost, oppure aspettare senza alzare la linea di difesa.

Dopo 15-20 minuti di indecisioni, Chiellini e compagni hanno capito l’antifona, senza più farsi sorprendere come in avvio. DALL’ALTRA PARTE Se lo Sporting in attacco ha faticato, dopo un avvio incoraggiante, non tanto meglio ha fatto la Juve. La serata un po’ così di Dybala ha tolto imprevedibilità ai bianconeri, che raramente sono riusciti a sfondare, se non in situazioni sporche o di palla inattiva. La Joya ha provato anche ad arretrare il suo raggio d’azione in cerca di spazi e giocate. Nulla da fare. Poco hanno regalato gli esterni Cuadrado e Mandzukic, troppo monotematici sui propri binari. A scompigliare un po’ le carte è servito l’ingresso di Douglas Costa, con spostamento di Mandzukic sull’altro lato. Il gol del 2-1 è arrivato proprio su cross del brasiliano per il croato. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA MOSSA DOST

ACUÑA

FERNANDES

PASSAGGIO

MARTINS

MOVIMENTO GDS

7

7

6

RUI PATRICIO Arriva bene sui tiri di Khedira e Higuain una volta per tempo. Sulla punizione di Pjanic è spacciato: troppo angolata.

PICCINI Un’occhiatina in più in chiave azzurra andrebbe data: buona corsa, eccellente quando anticipa di testa Mandzukic. Bravo.

COATES Si è un po’ perso in carriera, ma a volte ricorda che doveva essere l’erede di Godin. Formidabile di testa, contrasti puntuali.

MATHIEU Ad aprile, qui con il Barcellona, Luis Enrique lo aveva tolto dopo 45’ per disperazione. Stavolta non strabilia ma tiene.

● PARATE 6 ● RINVII 6 ● PRESE ALTE 1

● CROSS 2 ● CONTRASTI 0 ● PASSAGGI 19

● CONTRASTI 2 ● LANCI 1 ● PASSAGGI 15

● CONTRASTI 1 ● LANCI 3 ● PASSAGGI 33

6,5

6

7

6,5

COENTRAO Altro che «Concentrao»: il portoghese è sempre attento, anche in chiave difensiva. Ma deve uscire dopo un crashtest sulla pubblicità.

BATTAGLIA Flaco come Pastore, anche lui cresciuto all’Huracan, ha meno inventiva ma gambe lunghe che deve usare per coprire (anche) su Dybala.

MARTINS Viene da un’isola come CR7, provoca l’autorete di Alex Sandro e lo costringe sulla difensiva per tutta la partita. Aletta fastidiosa.

FERNANDES Il meglio all’inizio, verticale per Martins, e alla fine, cross d’esterno non sfruttato da Doumbia. Nel mezzo, tocchetti e ricami,

● CROSS 0 ● CONTRASTI 1 ● PASSAGGI 29

● TIRI 0 ● RECUPERI 7 ● PASSAGGI 32

● CROSS 1 ● DRIBBLING 0 ● TIRI 1

● TIRI 0 ● DRIBBLING 0 ● PASSAGGI 37

5,5

5,5

5,5

6

ACUNA Viene dalla Terra del Fuoco ma è il meno incendiario tra quelli che dovrebbero pungere. E fatica ad accorciare sulla fascia.

DOST Piedi piatti misura 48, ma usati con perizia per le sponde che fanno salire la squadra. Più dura contro Barzagli, e tiri in porta zero.

PALHINHA Come Silva per Coentrao, anche lui con Martins è una sostituzione che non porta frutti. Certo, fa meno danni.

DOUMBIA Il treno giusto gli sfila davanti sull’ultima azione: cross d’esterno di Fernandes su cui l’ex romanista arriva in ritardo.

● CROSS 5 ● DRIBBLING 2 ● TIRI 0

● TIRI 0 ● SPONDE 2 ● DRIBBLING 0

● TIRI 0 ● PALLE PERSE 1 ● PASSAGGI 4

● TIRI 0 ● SPONDE 0 ● PALLE PERSE 1

BURT 5,5 BENNETT 5,5

MARRINER 6 TIERNEY 6

5


6

Champions League R Gruppo D - La 3a giornata

fAREA TECNICA

pericolosa dello Sporting. È il risultato quello che conta, e la matematica ora dice che la Juventus è 2a in solitaria. «Abbiamo avuto un po’ di sfortuna - dice Miralem Pjanic -, ma abbiamo risposto con una grande partita. Era difficile perché loro si difendono molto bene. Ora dobbiamo chiuderla a Lisbona». La prestazione bianconera però non è stata indimenticabile: tra giocatori sotto tono (Alex Sandro e Khedira, che si è lamentato per la sostituzione) e fuori ruolo (Sturaro, fischiato al momento della sostituzione), lo Stadium aveva mugugnato parecchio prima della zuccata di Mandzukic.

L’ALLENATORE DELLA JUVENTUS

ALLEGRI FURIOSO «POCO BRILLANTI QUI QUALCUNO SI È DISCONNESSO» Il tecnico bianconero finisce quasi senza voce «Tra le ultime giocate è stata la gara peggiore Higuain è stato grande: qualificazione più vicina» Fabiana Della Valle INVIATA A TORINO

O

k la mossa è giusta e l’effetto è stato immediato. Massimiliano Allegri

aveva appena finito di dare indicazioni a Douglas Costa a bordo campo quando si è ritrovato a esultare per il gol del vantaggio. Il cross salva Juventus è stato il primo pallone giocato dal brasiliano, che dopo tante critiche (e un gol inutile alla Lazio) si prende il merito di aver avvicinato Madama agli ottavi. Allegri ha passato i minuti finali a sgolarsi («Ho perso la voce perché all’87’ bisogna gestire meglio le partite»), raggiungendo il picco d’agitazione in occasione dell’ultima azione

DISCONNESSI «Dobbiamo ancora crescere - ammette Giorgio Chiellini -, ma è importante riuscirci facendo punti. Non siamo ancora una squadra quadrata, quindi dobbiamo tirare fuori qualcosa in più». Allegri arriva in conferenza stampa con un filo di voce e non nega l’evidenza: «Sono contento per il risultato ma stasera abbiamo giocato peggio delle altre volte. Non siamo brillanti, abbiamo giocatori appena recuperati da infortuni e altri rientrati dalle nazionali in condizioni non buone. Dybala deve ritrovare condizione fisica ed equilibrio, è un momento in cui le cose vanno meno bene. Benatia ha preso un colpo. È un passo avanti verso la qualificazione, ma domenica bisogna riprendere il cammino in campionato. Bisogna riconnettersi, perché ultimamente siamo un po’ disconnessi». Complimenti solo a Higuain: «Ha fatto una prestazione di qualità e di fisicità». Altra nota lieta, oltre al risultato. © RIPRODUZIONE RISERVATA

GIOVEDÌ 19 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT

fAREA TECNICA

YOUTH LEAGUE

L’ALLENATORE DELLO SPORTING

Impresa Roma e colpo Inter Juve, altro k.o.

IRA JESUS «CI MANCA UN RIGORE I BIANCONERI NON SONO SUPERIORI» «La Juve e il Barcellona non sono le favorite Che rammarico per il risultato, ma questa sconfitta ci aiuterà a crescere» INVIATA A TORINO

J

orge Jesus stavolta è stato meno fortunato. Le sensazioni positive di cui aveva parlato alla vigilia in conferenza stampa sono svanite all’improvviso nel finale. Eppure tutto era iniziato nella maniera giusta, con Gelson Martins che aveva bruciato Alex Sandro, costringendolo all’autogol. Il castigatore della Juve di Conte (nel 2014 la eliminò in semifinale di Europa League col Benfica) ha messo di nuovo in difficoltà la Signora, ma torna a Lisbona senza punti. RIGORE NEGATO «Faccio i complimenti alla squadra anche se non abbiamo vinto – dice il tec-

nico dei portoghesi –, perché abbiamo fatto un’altra buona partita in Champions, stiamo crescendo e dimostrando di avere qualità. Giochiamo ai livelli di Barcellona e Juve, ma sarebbe stato meglio uscire con un punto. Stiamo dimostrando sul campo che blaugrana e bianconeri non sono le favorite, ma abbiamo dei momenti di calo. Rui Patricio non ha fatto tante parate, lo Sporting si è difeso bene, i bianconeri non hanno avuto più possesso; c’era pure un rigore per fallo di Cuadrado e negli ultimi minuti Doumbia avrebbe potuto pareggiare. Il rammarico è non riuscire a fare punti con queste squadre, soprattutto contro la Juve che era in difficoltà. Questa partita deve servirci per crescere». Jesus ha spiegato anche il cambio di Coentrao, che non era felice di uscire: «L’ho visto in difficoltà, pensavo fosse stanco e avesse un problema fisico, poi volevo un giocatore che difendesse di più». f.d.v. © RIPRODUZIONE RISERVATA

● La Roma fa il colpaccio, l’Inter si conferma grande e la Juve fa flop. Questa la sintesi degli impegni in Youth League. La Juve ha steccato ancora, sconfitta in casa 4-1 dallo Sporting, confermando il trend negativo visto in campionato. Impresa Roma in casa Chelsea: successo per 2-0 firmato da Marcucci e Valeau. Bene pure l’Inter, capace di vincere 3-0 a Kiev (doppio Pinamonti e Odgaard) il ritorno del primo turno del cammino campioni. Nel prossimo turno sfida ai danesi dell’Esbjerg. ● IERI Gruppo A CskaBasilea 2-3, Benfica-Man. United 2-2. Classifica: Man. United 7; Benfica 5; Basilea 4; Cska 0. Gruppo B Anderlecht -Psg 0-2, Bayern-Celtic 6-2. Classifica: Bayern e Psg 7; Celtic 3; Anderlecht 0. Gruppo C Chelsea-ROMA 0-2, Qarabag-Atletico 1-5. Class.: Chelsea, ROMA e Atletico 6; Qarabag 0. Gruppo D Barcellona-Olympiacos 5-0, JUVE-Sporting 1-4. Classifica: Barcellona 9; Sporting 4; JUVENTUS 3; Olympiacos 1.

Andrea Pinamonti, Inter

L’ALTRA PARTITA

Tra striscioni e politica spunta il solito Messi

1Tengono banco le tensioni per

l’indipendenza della Catalogna. Leo trascina il Barça in dieci: espulso Piqué BARCELLONA

3

OLYMPIACOS

1

PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Nikolau (O) autogol al 18’ p.t.; Messi (B) al 16’, Digne (B) al 19’, Nikolau (O) al 44’ s.t. BARCELLONA (4-3-3) Ter Stegen 6; Sergi Roberto 6,5, Piqué 4, Umtiti 7, Digne 7; Paulinho 6,5, Busquets 7 (dal 35’ s.t. André Gomes s.v.), Iniesta 6,5 (dal 22’ s.t. Rakitic 6); Deulofeu 7 (dal 1’ s.t. Mascherano 6), Messi 7, L. Suárez 5,5. ALLENATORE Valverde 7 PANCHINA Cillessen, Semedo, Denis Suárez, Alcácer. ESPULSI Piqué per doppia ammonizione al 42’ p.t. AMMONITI Piqué per gioco scorretto e per comportamento non regolamentare OLYMPIACOS (4-3-3) Proto 5; Elabdellaoui 6, Botía 6, Nikolaou 5,5, Koutris 5; Gillet 5 (dal 10’ s.t. Djurdjevic 6), Romao 5,5, Zdjelar 5; Carcela 6 (dal 20’ s.t. Pardo 5,5), Odjidja 6 (dal 26’ s.t. Fortounis 6), Androutsos 5. ALLENATORE Lemonis 5 PANCHINA Kapino, Engels, Vukovic, Tachtsidis. ESPULSI nessuno AMMONITI Nikolau per gioco scorretto ARBITRO Collum (Scozia) 5,5 NOTE Spettatori 55.026 Tiri in porta 13-1, tiri fuori 5-1, angoli 9-3, fuorigioco 1-1 Recuperi 1‘ p.t. e 3‘ s.t.

Filippo Maria Ricci

INVIATO A BARCELLONA @filippomricci

Q

uattro gol e tanti cori, tante proteste politiche. Di questi tempi il calcio al Camp Nou non viaggia da solo. Troppo tesa la situazione, troppo alta la posta in palio nello scontro tra le pulsioni indipendentistiche della Catalogna e la morsa legale della Spagna perché ci si possa soffermare solo IL NUMERO sull’arte pedatoria. Il calcio è in secondo piano, soprattutto se al Camp Nou si presenta una squa- i gol di Lionel Messi dra di secondo li- nelle competizioni no di gorghi: vai vello come a dire a Leo Mesl ’ O l y m p i a c o s . Uefa. Sono 97 le reti si che per sposaDominato senza in Champions, e ben re la volontà posforzi e battuto 50 nel 2017 litica dei soci più 3-1 da un Barcelavvelenati si rilona in 10 per più di metà gara schiano punti in Liga o sanzioni per l’espulsione del frastornato in Uefa. E allora ecco che dopo Piqué, che prima si è fatto am- la decisione che ha scontentato monire per stendere un poco tutti di giocare a porte chiuse il temibile avversario che gli era 1° ottobre scorso per protestare scappato via e che poi non ha contro le violenze della polizia saputo resistere all’impulso ra- sulla gente inerme che andava pinoso e ha segnato con una a votare, ieri il club ha impedito mano. Quella del Barça è stata l’ingresso degli striscioni prel’unica vittoria spagnola nel parati in solidarietà di Jordi turno di Champions. Cuixart e Jordi Sanchez, i leader delle associazioni pro-indiSTRISCIONI NEGATI Il Barcel- pendenza Omnium e Anc arrelona è in mezzo a un guado pie- stati lunedì con l’accusa di sedi-

100

A sinistra l’esultanza di Lionel Messi, 30 anni, autore del secondo gol all’Olympiacos. Sopra l’argentino festeggiato da Luis Suarez REUTERS

zione. La cosa ha generato grosse polemiche, col club accusato di non rispettare il ruolo politico che storicamente gli compete, almeno secondo la vasta ala estremista dei soci. FISCHI E CORI Lo striscione preparato ieri dal Barça, «Dialogo, Rispetto, Sport», ai radicali è parso troppo blando e i rappresentanti dell’Assemblea Nazionale Catalana e di Omnium hanno rimandato indietro l’invito ricevuto per sedersi nel palco autorità. Quando è stato srotolato lo striscione è stato fischiato dal pubblico impegnato presente, che poi ha gridato «Libertà» per i due

«Jordis» e «Bartomeu dimissioni», ripetendosi poi in varie occasioni nel secondo tempo. E al 17’ e 14”, il momento da anni dedicato al Camp Nou alla rivendicazione dell’indipendenza in memoria della sconfitta sofferta dai catalani nel 1714, sono apparse tante bandiere del «Sì» al referendum, uno striscione «Ora o mai» e «Libertà per la Catalogna». Mentre tutti inneggiavano all’indipendenza il 19enne Nikolau infilava nella propria porta un cross di Deulofeu, quinto autogol a favore del Barça nelle prime 13 gare stagionali. Il giovane greco si riscatterà nel finale con un gol di testa.

PILLOLE E GOL Poco prima del vantaggio blaugrana Messi ha preso qualcosa dalla calza e se l’è portata alla bocca, non sappiamo se per fermare i famosi conati di vomito di cui però non soffre da tempo o per quale altro malore o carenza (secondo una radio ben informata sarebbe una pasticca di glucosio). Nella ripresa Leo prima ha trasformato una punizione e poi ha regalato a Digne un raro gol con un grande slalom. Per Messi 97 gol in Champions, 100 nelle competizioni Uefa, 50 nel 2017 e 15 stagionali. Lui pensa a segnare, altro che politica. © RIPRODUZIONE RISERVATA


GIOVEDÌ 19 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT

7


Champions League R Gruppo C - La 3a giornata

8

3 3

CHELSEA

ROMA

PRIMO TEMPO 2-1 MARCATORI David Luiz (C) all’11’, Hazard (C) al 37’, Kolarov (R) al 40’ p.t.; Dzeko (R) al 19’ e al 25’, Hazard (C) al 30’ s.t. CHELSEA (3-5-2) Courtois; Azpilicueta, Christensen, Cahill; Zappacosta (dal 32’ s.t. Rüdiger), Fabregas, David Luiz (dal 12’ s.t. Pedro), Bakayoko, Alonso; Hazard (dal 35’ s.t. Willian), Morata. PANCHINA Caballero, Kenedy, Scott, Batshuayi. ALL. Conte. BARICENTRO MOLTO BASSO 47,4 METRI POSSESSO PALLA 40% CAMBI DI SISTEMA 3-4-3 dal 12’ s.t. ESPULSI nessuno. AMMONITI Bakayoko per g. scorr.

ROMA (4-3-3) Alisson; Bruno Peres, Fazio, Juan Jesus, Kolarov; Nainggolan, Gonalons, Strootman (dal 38’ s.t. Florenzi); Gerson (dal 29’ s.t. Pellegrini), Dzeko, Perotti (dal 43’ s.t. El Shaarawy). PANCHINA Skorupski, Moreno, De Rossi, Under. ALLENATORE Di Francesco. BARICENTRO MEDIO 54 METRI POSSESSO PALLA 60% CAMBI DI SISTEMA nessuno. ESPULSI nessuno. AMMONITI nessuno.

ARBITRO Skomina (Slo). NOTE spettatori 41.105. Tiri in porta 7-8. Tiri fuori 5-8. In fuorigioco 4-0. Angoli 1-3. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 4’.

PRIMO TEMPO 5’ Morata molle Prima occasione per il Chelsea: Hazard serve Morata che da dentro l’area tira piano e centrale. 8’ Che bel Perotti Grande azione dell’argentino che salta tre uomini e poi lascia partire un gran tiro: palla alta di poco. 11’ GOL DEL CHELSEA David Luiz raccoglie una pessima respinta di Jean Jesus e con una gran botta da 20 metri infila Alisson. 30’ Peccato Nainggolan Strootman serve sulla destra Nainggolan che a tu per tu con Courtois calcia sul primo palo: grande parata del portiere belga. 34’ Perotti debole Bella azione della Roma: Dzeko serve una splendida palla a Perotti che dal limite tira debolmente e centrale.

BigEdin fatremare ilChelsea Una grande Roma domina e rimonta Che gol, Dzeko...

Fabio Licari

37’ GOL DI HAZARD Inesorabile arriva il raddoppio Chelsea: il tiro di Morata, deviato da Fazio, arriva sui piedi di Hazard che segna. 40’ GOL DELLA ROMA Strepitoso Kolarov che salta l’uomo in velocità e scarica in rete un gran sinistro leggermente deviato da Christensen

SECONDO TEMPO 10’ Bella Roma Splendida azione giallorossa. Perotti lancia Kolarov, il cui cross basso dalla sinistra attraversa tutta l’area ma viene intercettato da Courtois. 19’ GOL DELLA ROMA Lancio millimetrico di Fazio per Dzeko: splendido sinistro al volo del bosniaco e palla in rete.(FOTO IPP) 25’ GOL, ANCORA DZEKO Punizione dalla sinistra di Kolarov: Dzeko svetta di testa e infila ancora Courtois. 30’ GOL DEL CHELSEA Cross dalla destra di Pedro per la testa di Hazard: palla all’angolino, Alisson non può arrivarci 36’ Sempre Dzeko Azione sulla destra di Bruno Peres, cross per la testa di Dzeko, palla fuori di poco. 46’ Ultima occasione Punizione di Fabregas, Cahill colpisce di testa, la palla finisce nettamente sopra la traversa.

INVIATO A LONDRA

S

e la Roma non fa la stupi­ da nelle prossime sere, gli ottavi non le possono sfuggire. Sicuramente non gio­ cando così. Con il Chelsea fini­ sce 3­3, una partita pazzesca, bella e spettacolare, da Pre­ mier, ma più che un pari è un successo. Nel nome di Dzeko naturalmente, due gol straordi­ nari e 90 minuti da «10» puro oltre che da centravanti. E nel nome di Di Francesco che dise­ gna una squadra coraggiosa co­ me le sue scelte. Un successo, sì. Perché i giallorossi sono an­ dati a Stamford Bridge domi­ nando a lungo nel gioco e nel ritmo, recuperando dallo 0­2 e mettendo paura a Conte fino al­ la fine. E poi perché da Baku è arrivato il quarto gol che man­ cava: lo 0­0 dell’Atletico con il Qarabag consegna infatti una classifica inimmaginabile fino a ieri, con i giallorossi a ­2 dal Chelsea ma a +3 su Simeone. La prossima è ancora contro il Chelsea, ma all’Olimpico. Im­ maginando che l’Atletico non fallirà di nuovo, sarà bene ten­

tare l’impresa, visto che il mo­ mento è buono. Con cinque punti è qualificazione sicura: se tre vanno presi con gli azeri, i conti sono semplici da fare. CONTE ALL’ITALIANA E se il Napoli ha qualche rimpianto per il rigore di Mertens, allora la Roma dovrebbe prendere a testate i pali di Stamford. Il suc­ cesso non sarebbe stato uno scandalo, ma legittimo. Non ha mai subito la manovra inglese, è stata un po’ ingenua nella pri­ ma mezzora, quando s’è con­ cessa alla tattica di Conte. Co­ noscendo gli affanni dei suoi, contati e in non speciale condi­ zione, l’ex c.t. ha preferito rifar­ si all’esperienza azzurra: impo­ stando quindi un 3­5­2 non lon­ tano da quello dell’Italia. Con David Luiz mediano centrale a raddoppiare su Nainggolan, e con la squadra bassa e coperta sulla trequarti: pronta a inter­ rompere la manovra gialloros­ sa e ripartire con Hazard­Mora­ ta, coppia più evoluta di Eder­ Pellè. La strategia sembra fun­ zionare, ma dietro non c’è la BBC insuperabile bensì un Christiansen insicuro, affianca­ to da Azpilicueta e Cahill.

1Sotto di due reti, i giallorossi

risalgono con Kolarov e una doppietta del bosniaco. Hazard fa 3-3, ma l’impresa resta

LA MOVIOLA di V.D’A.

HAZARDOK SULLARETE DEL3-3

Il gol del 3-3 di Hazard, in linea con Fazio e Juan Jesus ● Sei gol e tanto spettacolo a Londra. Partita intensa ma senza particolari episodi (non a caso soltanto un ammonito, Bakayoko), ben diretta dall’esperto Skomina. Nel primo tempo è dubbia la posizione di Morata (al 5’) dopo un assist di Hazard, la conclusione viene comunque parata da Allison. Sul finire di tempo Fazio entra deciso su Morata, ma prende solo la palla malgrado le proteste dello spagnolo. Nella ripresa è regolare la posizione di Hazard sul gol del definitivo 3-3: sul cross di Pedro, il belga è tenuto in gioco sia da Juan Jesus sia Fazio.

KOLAROV-DZEKO! Coraggiosa e offensiva fino quasi all’inco­ scienza, la Roma si presta al gioco: pressando altissima e la­ sciando poco protetta una dife­ sa non impermeabile. Due er­ rori – rilancio debole di Juan Jesus, palla persa da Bruno Pe­ res – e due gol inglesi. Il primo da fuori di David Luiz, il secon­ do con contropiede letale di Morata e centro di Hazard. Sembra finita, anche perché la morsa Bakayoko­Luiz norma­ lizza Nainggolan, il movimento di Perotti verso il centro ha po­ co seguito tra i compagni, e l’at­ taccante di destra del 4­3­3 è Gerson: che non era titolare da dicembre, nel fallimentare esperimento da esterno contro la Juve. Bravino ma fragile. Ma tutto cambia all’improvviso. Perché il Chelsea si esaurisce in questi 37’ e comincia a scric­ chiolare: intanto sul lato sini­ stro romanista dove comanda Kolarov, e soprattutto al centro dove Dzeko, immenso, torna sempre a prendere palla e a im­ postare in profondità, da regi­

RISULTATI, CLASSIFICHE E CALENDARIO GRUPPO ARPARTITE GIOCATE

GRUPPO B RPARTITE GIOCATE

GRUPPO CRPARTITE GIOCATE

GRUPPO D RPARTITE GIOCATE

GRUPPO E RPARTITE GIOCATE

GRUPPO F RPARTITE GIOCATE

GRUPPO G RPARTITE GIOCATE

GRUPPO H RPARTITE GIOCATE

12 SETTEMBRE BENFICA - CSKA MOSCA MAN. UTD - BASILEA 27 SETTEMBRE BASILEA – BENFICA CSKA MOSCA – MAN. UTD IERI BENFICA – MAN. UTD CSKA MOSCA – BASILEA

12 SETTEMBRE BAYERN MONACO - ANDERLECHT CELTIC - PSG 27 SETTEMBRE ANDERLECHT - CELTIC PSG - BAYERN MONACO IERI ANDERLECHT - PSG BAYERN MONACO - CELTIC

12 SETTEMBRE CHELSEA – QARABAG ROMA – ATLETICO M. 27 SETTEMBRE QARABAG - ROMA ATLETICO M. - CHELSEA IERI QARABAG - ATLETICO M. CHELSEA - ROMA

12 SETTEMBRE BARCELLONA – JUVENTUS 3-0 OLYMPIACOS – SPORTING 2-3 27 SETTEMBRE JUVENTUS - OLYMPIACOS 2-0 SPORTING - BARCELLONA 0-1 IERI BARCELLONA - OLYMPIACOS 3-1 JUVENTUS - SPORTING 2-1

13 SETTEMBRE LIVERPOOL – SIVIGLIA 2-2 MARIBOR – SPARTAK MOSCA 1-1 26 SETTEMBRE SIVIGLIA - MARIBOR 3-0 SPARTAK MOSCA - LIVERPOOL 1-1 17 OTTOBRE MARIBOR - LIVERPOOL 0-7 SPARTAK MOSCA - SIVIGLIA 5-1

13 SETTEMBRE FEYENOORD – MAN. CITY SHAKHTAR– NAPOLI 26 SETTEMBRE MAN. CITY - SHAKHTAR NAPOLI - FEYENOORD 17 OTTOBRE FEYENOORD - SHAKHTAR MAN. CITY - NAPOLI

13 SETTEMBRE PORTO – BESIKTAS LIPSIA – MONACO 26 SETTEMBRE BESIKTAS - LIPSIA MONACO - PORTO 17 OTTOBRE MONACO - BESIKTAS LIPSIA - PORTO

13 SETTEMBRE REAL MADRID – APOEL TOTTENHAM – B. DORTMUND 26 SETTEMBRE APOEL - TOTTENHAM B. DORTMUND - REAL MADRID 17 OTTOBRE APOEL - B. DORTMUND REAL MADRID - TOTTENHAM

1-2 3-0 5-0 1-4 0-1 0-2

3-0 0-5 0-3 3-0 0-4 3-0

6-0 0-0 1-2 1-2 0-0 3-3

PT G V N P GF GS

0-4 2-1 2-0 3-1 1-2 2-1

1-3 1-1 2-0 0-3 1-2 3-2

3-0 3-1 0-3 1-3 1-1 1-1

CLASSIFICA

PT G V N P GF GS

CLASSIFICA

PT G V N P GF GS

CLASSIFICA

PT G V N P GF GS

CLASSIFICA

PT G V N P GF GS

CLASSIFICA

CLASSIFICA

PT G V N P GF GS

CLASSIFICA

PT G V N P GF GS

CLASSIFICA

PT G V N P GF GS

MAN. UTD

9 3 3 0 0 8 1

PSG

9 3 3 0 0 12 0

CHELSEA

7 3 2 1 0 11 4

BARCELLONA

9 3 3 0 0 7 1

LIVERPOOL

5 3 1 2 0 10 3

MAN. CITY

9 3 3 0 0 8 1

BESIKTAS

9 3 3 0 0 7 2

REAL MADRID

7 3 2 1 0 7 2

BASILEA

6 3 2 0 1 7 3

BAYERN MONACO 6 3 2 0 1 6 3

ROMA

5 3 1 2 0 5 4

JUVENTUS

6 3 2 0 1 4 4

SPARTAK MOSCA 5 3 1 2 0 7 3

SHAKHTAR

6 3 2 0 1 4 4

LIPSIA

4 3 1 1 1 4 5

TOTTENHAM

7 3 2 1 0 7 2

CSKA MOSCA

3 3 1 0 2 3 7

CELTIC

3 3 1 0 2 3 8

ATLETICO M.

2 3 0 2 1 1 2

SPORTING

3 3 1 0 2 4 5

SIVIGLIA

4 3 1 1 1 6 7

NAPOLI

3 3 1 0 2 5 5

PORTO

3 3 1 0 2 6 6

B. DORTMUND

1 3 0 1 2 3 7

BENFICA

0 3 0 0 3 1 8

ANDERLECHT

0 3 0 0 3 0 10

QARABAG

1 3 0 1 2 1 8

OLYMPIACOS

0 3 0 0 3 3 8

MARIBOR

1 3 0 1 2 1 11

FEYENOORD

0 3 0 0 3 2 9

MONACO

1 3 0 1 2 2 6

APOEL

1 3 0 1 2 1 7

RLE PROSSIME PARTITE

RLE PROSSIME PARTITE

RLE PROSSIME PARTITE

RLE PROSSIME PARTITE

RLE PROSSIME PARTITE

RLE PROSSIME PARTITE

RLE PROSSIME PARTITE

RLE PROSSIME PARTITE

31 OTTOBRE BASILEA – CSKA MOSCA MAN. UTD – BENFICA 22 NOVEMBRE CSKA MOSCA – BENFICA BASILEA – MAN. UTD 5 DICEMBRE BENFICA – BASILEA MAN. UTD – CSKA MOSCA

31 OTTOBRE CELTIC - BAYERN MONACO PSG - ANDERLECHT 22 NOVEMBRE ANDERLECHT - BAYERN MONACO PSG - CELTIC 5 DICEMBRE BAYERN MONACO - PSG CELTIC - ANDERLECHT

31 OTTOBRE ATLETICO M. - QARABAG ROMA - CHELSEA 22 NOVEMBRE QARABAG - CHELSEA ATLETICO M. - ROMA 5 DICEMBRE CHELSEA - ATLETICO M. ROMA - QARABAG

31 OTTOBRE OLYMPIACOS - BARCELLONA SPORTING - JUVENTUS 22 NOVEMBRE JUVENTUS - BARCELLONA SPORTING - OLYMPIACOS 5 DICEMBRE BARCELLONA - SPORTING OLYMPIACOS- JUVENTUS

1 NOVEMBRE LIVERPOOL - MARIBOR SIVIGLIA - SPARTAK MOSCA 21 NOVEMBRE SPARTAK MOSCA - MARIBOR SIVIGLIA - LIVERPOOL 6 DICEMBRE LIVERPOOL - SPARTAK MOSCA MARIBOR - SIVIGLIA

1 NOVEMBRE NAPOLI - MAN. CITY SHAKHTAR - FEYENOORD 21 NOVEMBRE MAN. CITY - FEYENOORD NAPOLI - SHAKHTAR 6 DICEMBRE FEYENOORD - NAPOLI SHAKHTAR - MAN. CITY

1 NOVEMBRE BESIKTAS - MONACO PORTO - LIPSIA 21 NOVEMBRE BESIKTAS - PORTO MONACO - LIPSIA 6 DICEMBRE PORTO - MONACO LIPSIA - BESIKTAS

1 NOVEMBRE B. DORTMUND - APOEL TOTTENHAM - REAL MADRID 21 NOVEMBRE APOEL - REAL MADRID B. DORTMUND - TOTTENHAM 6 DICEMBRE REAL MADRID - B. DORTMUND TOTTENHAM - APOEL

REGOLAMENTO Le prime due agli ottavi; la terza in Europa League. In caso di parità decidono: a) scontri diretti; b) diff. reti scontri diretti; c) gol scontri diretti; d) gol in trasferta scontri diretti; e) diff. reti; f) gol segnati; g) gol in trasferta; h) vittorie; i) vittorie in trasferta; l) coefficiente disciplinare; m) coefficiente Uefa luglio 2017.


GIOVEDÌ 19 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT

L’ALTRA PARTITA

LA SUA GARA AI RAGGI X PASSAGGI

TOCCHI PER ZONA

Il colore è più intenso nelle zone in cui ci sono stati più tocchi di palla

TIRI

POSITIVI NEGATIVI

ATTACCO

1 5 1

1 1

LANCI POSITIVI

3

1

5

1

1

4

NELLO SPECCHIO

2

FUORI

1

I PUNTI DA CUI HA SEGNATO 1

28

2

4

2 1

1

3

5

2

1

1

1

1

19’ ST 25’ ST

SPONDE 2

OCCASIONI CREATE 2 GDS

fIL PERSONAGGIO

DZEKO

Notte da sogno Edin dice 100 con l’applauso dei grandi

I MOTIVI

Bravo Di Francesco, che disegna una squadra coraggiosa come le sue scelte se che cresce in sta. La teorica su- I giallorossi con personalità, e orperiorità in mezganizza meglio i zo del Chelsea cinque punti suoi nella gestiodiventa inferiori- sarebbero ne del possesso. tà. Alla Roma qualificati di sicuro E un po’ colpa di non resta soltanto il possesso palla, alla fine Conte che, ancora in vantaggio, 60%, ma il comando del gioco. toglie David Luiz per Pedro, passando a un 3-4-3 più sbilanGOL FENOMENALI L’occasione ciato. Però la carica dalla panmancata da Nainggolan è il se- china è il dodicesimo in campo gnale, il gol bellissimo di Kola- e Pedro inventa l’assist per il rov che entra da sinistra è la 3-3 ancora di Hazard. svolta: chiudere 1-2 il primo tempo significa rientrare in TUTTO BENE Va bene lo stesso partita. Di Francesco poteva alla Roma e anche al Chelsea anticipare i tempi della riscossa che in Premier soffre ma in alternando Nainggolan con Champions è vicinissimo alla Strootman, per togliere qualificazione. Va bene alla RoBakayoko dalle tracce del bel- ma perché non è facile andare ga. Ma non è tempo di rimpian- in Inghilterra e rispondere colti con Dzeko che inventa un po su colpo. Unica sofferenza, uno-due memorabile: al volo, quando il giropalla è rallentato. tipo Van Basten all’Euro ‘88, il Ma questa è stata la più bella 2-2; quindi su lancione di Fazio della stagione e giornate così di testa il 3-2. Da tre anni e possono anche cambiare tutto. mezzo il Chelsea non prendeva Può darsi che, come per la pritre gol in casa in Champions. ma Juve di Allegri contro il BoMerito anche di Di Francesco, russia, questa sia la partita delche sceglie Gonalons davanti la consapevolezza. © RIPRODUZIONE RISERVATA alla difesa, premiato dal france-

VACANZE INVERNALI

Edin Dzeko, 31 anni, esulta dopo il 2-2 REUTERS

Massimo Cecchini INVIATO A LONDRA

G

li occhi. Gli occhi dei compagni raccontano tutto. Sbarrati, felici, orgogliosi. E’ come se in qualche modo tutti sapessero che fra anni, quando l’immagine di quel gol sarà trasmesso e ritrasmesso in tutto il mondo, in una inquadratura, in un momento, in un passaggio ci saranno anche loro. Nella notte in cui festeggia la centesima presenza in maglia giallorossa Edin Dzeko decide di festeggiarla segnando una rete straordinaria. Sembra quasi un sacrilegio, ma il lancio di Fazio santificato dal sinistro al volo con cui il centravanti inchioda Courtois, ha ricordato la rete (di destro) con cui Sua Maestà Marco Van Basten inchiodò Dasaev nella finale dell’Europeo del 1988. Un mito. PALLOTTA BENEDICE Davanti al presidente Pallotta — che ha pranzato e incoraggiato la squadra nel suo blitz londinese, concluso ieri sulla tribuna dello Stanford Bridge — l’attaccante bosniaco scrive in pagella il suo 10 e lode. Tanti sono i gol stagionali, ma quelli al Chelsea particolarmente desiderati, visto che finora, in 9 partite disputate (2 delle quali viste dalla

panchina) non aveva mai segnato alla squadra londinese, che adesso è diventato il 90 club «purgato» - come direbbe Totti, anche lui in tribuna - da Dzeko. In fondo ha proprio ragione quando alla vigilia diceva: «Invecchiando miglioro. D’altronde, dopo la prima stagione, chi pensava che sarei rimasto a lungo?». Forse in pochi, ma il calcio in fondo, a volte, è contrappasso per i troppo sicuri di sé e dei propri giudizi, tant’è che Di Francesco dice: «Ha subito critiche ingiuste». Chissà se un giorno il bosniaco potrà dire di essere stato amato a Roma come Pruzzo o Batistuta, ma di sicuro notti del genere allargano il pantheon. Nessuna meraviglia, perciò, che a fine match Hazard dica: «Edin è un centravanti fantastico», oppure che Lampard - ora commentatore tv - da bandiera dei blues s’inchini dicendo: «Ha segnato un gol sublime». LA FAME Ma nonostante il pareggio - anche alla luce dello 0-0 suicida dell’Atletico a Baku - sembra essere l’anticamera degli ottavi (bastano 5 punti in 3 partite) -, Dzeko prende il suo 59° centro in 100 gare solo come uno stimolo. «Penso che sia stata una notte splendida per noi. Potevamo vincere, ma anche un punto va bene. E’ stata una gara incredibile, peccato per i gol subiti. Il Chelsea è forte, ma la nostra mentalità era giusta. Abbiamo giocato come se fossimo in casa e abbiamo fatto una grandissima prestazione». Logico che la vetrina vada al suo gol che - da Van Basten a Totti (sinistro al volo contro la Sampdoria) - ha scomodato la nobiltà del calcio. «E’ stata una bella sensazione, anche perché non avevo mai segnato al Chelsea. Il calcio italiano mi ha migliorato molto». E fra le cose imparate c’è anche quella che domani tutti gli elogi possono essere dimenticati in un attimo. «Al ritorno con la squadra di Conte penseremo più avanti. Prima c’è da concentrarsi sul campionato». Proprio vero. Il Torino è avvisato. © RIPRODUZIONE RISERVATA

D

opo tre partite l’Atletico Madrid non ha ancora vinto. Sembra incredibile, ma è la realtà per la squadra di Simeone, bloccata sul campo di un Qarabag che si è battuto dall’inizio alla fine, meritando il pareggio, risultato che fa molto comodo anche alla Roma. Gli spagnoli sono apparsi sotto tono e il Qarabag nella ripresa ha anche rischiato di vincere con i contropiede di Pedro Henrique, Elyounoussi e Ndlovu, espulso a un quarto d’ora dalla fine per doppia ammonizione, la seconda molto discutibile (l’attaccante degli azeri prende il giallo per una simulazione che non c’era: Godin, seppur lievemente, lo tocca in area). L’Atletico ha buttato al vento un paio di occasioni nel primo tempo con Carrasco, che solo davanti a Sehic gli ha tirato addosso, e con Griezmann, il cui sinistro è stato parato ancora da Sehic. Poi nel finale Fernando Torres ha sprecato di testa dopo un errore di Sehic. QARABAG-ATLETICO 0-0 QARABAG (4-2-3-1) Sehic 6,5; Medvedev 6, Huseynov 6, Sadygov 7, Agolli 6 (dal 25’ s.t. Rzezniczak 6); Richard Almeida 6,5, Garayev 6,5; Pedro Henrique 5,5 (dal 24’ s.t. Guerrier 6), Michel 6,5 (dal 40’ s.t. Elyounoussi 6), Madatov 6; Ndlovu 6. (Kanibolotsky, Amirquliyev, Izmailov, Sheydaev). All. Gurbanov 7. ATLETICO MADRID (4-4-2) Oblak 6; Vrsaljko 6, Godin 5,5, Gimenez 6,5, Filipe Luis 6; Gaitan 5 (dal 20’ s.t. Thomas 6), Saul 5, Gabi 5, Carrasco 5 (dal 21’ s.t. Correa 5,5); Gameiro 4,5 (dal 21’ s.t. Torres), Griezmann 5,5. (Moya, Fernandez, Lucas, Savic). All. Simeone 5. ARBITRO Buquet (Fra) NOTE Espulso Ndlovu (Q) al 30’ s.t. per doppia ammonizione (gioco scorretto e c.n.r.). Ammoniti Michel (Q) e Guseynov (Q) per g.s.

Diego Simeone, 47 REUTERS

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ingiallorosso HazardeLampard: «E’uncentravanti fantastico»

L’Atletico non passa Solo 0-0 col Qarabag BAKU (AZE)

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9

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10

Champions League R Gruppo C - La 3a giornata

GIOVEDÌ 19 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT

LE PAGELLE di STEFANO BOLDRINI E MASSIMO CECCHINI CHELSEA

ROMA

6,5

6,5

CONTE SBAGLIA CON CHRISTENSEN LUIZ SI ARRABBIA HAZARD DECISIVO IL TECNICO

5,5

ANTONIO CONTE

La scelta Christensen è discutibile. Il cambiamento di modulo non si rivela una mossa felice ed è lui il primo a fare autocritica. Il popolo Blues lo acclama, ma qualcosa nel mondo Chelsea non va.

IL MIGLIORE EDEN HAZARD

8

Il belga gioca in penombra, ma alla prima occasione segna. Torna a lungo nell’oscurità, ma il movimento e il colpo di testa del 3-3 esprimono un concetto: due chance, due reti.

5

ANDREAS CHRISTENSEN

Il danese è uomo Champions nelle gerarchie di Conte. Stavolta la scelta è fatale: perde Dzeko nell’azione del 2-2 e viene surclassato nel colpo del 3-2. Il centravanti bosniaco stravince su tutti i fronti. ● LANCI 3 ● PALLE PERSE 3 ● PASSAGGI 34

7,5

5,5

AZPILICUETA Saltato da Kolarov nel film della prima rete romanista e in difficoltà in generale quando Perotti lo punta più volte, ma non molla mai.

CAHILL Ferito e con la fasciatura in testa come nel calcio dei pionieri. Fa il suo anche perché la Roma, per un tempo, sul suo lato non si vede.

ZAPPACOSTA L’esperienza e i tempi di gioco di Kolarov gli creano diversi problemi. Cerca gloria in attacco, ma è assente nella fase difensiva.

● PARATE 4 ● LANCI 8 ● PASSAGGI 19

● PALLE PERSE 7 ● LANCI 1 ● PASSAGGI 35

● LANCI 6 ● RECUPERI 4 ● PASSAGGI 25

● CROSS 5 ● RECUPERI 1 ● PASSAGGI 12

6

6,5

5,5

6

FABREGAS Mister assist stavolta non è ispirato. Il gesto migliore è il cross per Rüdiger nel finale che il tedesco non riesce a sfruttare.

DAVID LUIZ Conte lo avanza a centrocampo, lui lo ripaga con il gol. La sua spinta dura 30’, poi cala e nella ripresa, quando viene sostituito, manda tutti a quel paese.

BAKAYOKO Ha una forza fisica straripante, ma non riesce ad entrare nello spartito. Il francese sbaglia troppo per un calciatore del suo livello.

ALONSO Gli errori di Bruno Peres e le indecisioni di Gerson sono un invito a nozze che lo spagnolo, però, non sfrutta in pieno. Poteva sicuramente dare di più.

● PALLE PERSE 7 ● RECUPERI 3 ● PASSAGGI 34

● LANCI 2 ● CONTRASTI 5 ● PASSAGGI 14

● TIRI 3 ● SPONDE 2 ● RECUPERI 7

● PERSE 14 ● INTERCETTI 3 ● RECUPERI 5

6,5 MORATA Tecnica e senso del gioco immensi, torna dopo l’infortunio e il Chelsea ritrova gli slanci importanti. Lo spagnolo non è però al top e si vede. ● TIRI 4 ● CONTRASTI 5 ● PERSE 7

s.v.

6,5

s.v.

RÜDIGER Ci mette intensità e fisico dimostrando che poteva giocare sin dall’inizio.

PEDRO Conte lo spedisce nella mischia perché ha bisogno dei suoi strappi e della sua velocità. Lo spagnolo compie la missione: dà la scossa ai Blues.

WILLIAN È entrato benissimo in gara al posto di Hazard. Proponendosi con cross e scambi.

● CROSS 1 ● OCC. CREATE 1 ● PASSAGGI 17

● TIRI 1 ● OCC. CREATE 4 ● PASSAGGI 9

● CROSS 3 ● SPONDE 2 ● PASSAGGI 3

7

6

DI FRANCESCO CRESCE ANCORA DZEKO SOPRAFFINO JESUS IN AFFANNO IL TECNICO

7

EUSEBIO DI FRANCESCO

Sceglie una Roma senza neppure un italiano tra i titolari e la squadra col passare dei minuti lievita come gli piace: correndo e giocando. Quanti saranno gli scettici ora a salire sul suo carro?

IL MIGLIORE

EDIN DZEKO

8

Nella sua gara numero 100 in giallorosso scarta due regali che lo accompagneranno per tutta la vita: un sinistro al volo da cineteca e un gol da bomber vero. Nella lista del Pallone d’oro ci sta benissimo.

5,5

Il solito centauro: pungente in avanti, assai modesto in difesa. Il brasiliano è spesso svagato, perde palla nell’azione del raddoppio inglese. Sulla sua fascia si soffre troppo. ● LANCI 6 ● PERSE 13 ● PASSAGGI 46

L’ALLENATORE DEL CHELSEA

CONTE «ERAVAMO IMPROVVISATI CAMBIO MODULO? È COLPA MIA» «Con le mie decisioni ho tolto certezze alla squadra. Ho tolto Luiz per non perdere altri giocatori importanti Mou? Che pensi ai suoi» CORRISPONDENTE DA LONDRA

a rischiato di essere il primo infortunato della partita quando Gona­ lons lo ha travolto nell’area tec­ nica. Nella ripresa, si è beccato un richiamo verbale da parte dell’arbitro Skomina che, in ita­ liano, gli ha urlato «basta».

Conte è stato acclamato dai ti­ fosi del Chelsea nei primi minu­ ti della gara e ha risposto con un applauso al coro «Antonio­ oo». Nelle sue parole, emerge forte lo spirito di autocritica. Conte si assume le responsabi­ lità per il cambio di modulo che ha creato diversi problemi al Chelsea: «Abbiamo sofferto contro una squadra che ha im­ posto il possesso palla. Anche nel primo tempo, quando ab­ biamo segnato i primi due gol, abbiamo avuto diversi proble­ mi. Il cambio di modulo non si è rivelato una scelta felice, ma quando sei in difficoltà devi provare a modificare qualcosa e sei costretto in qualche modo

a rischiare, per proteggere anche calciatori che stanno scendendo in campo senza tirare mai il fiato. Non è però un alibi. Ci ho messo del mio in questa serata piena di dif­ ficoltà. Mi assumo le respon­ sabilità di questa mossa che ci ha costretto a giocare in qualche modo contro natura ed è chiaro che non posso es­ sere soddisfatto di questo ri­ sultato. Nella ripresa abbia­ mo scelto una strada diversa e alla fine è stata una mossa indovinata. Ho sostituito Luiz perché aveva problemi ad un polpaccio e io in que­ sto momento non posso per­ mettermi di perdere altri giocatori». MEA CULPA Conte è spietato con se stesso: «In tutto que­ sto, va elogiata la Roma, ha giocato veramente bene e ha grande merito per il risulta­ to, ma noi abbiamo lasciato troppo campo e troppo pos­ sesso all’avversario. Non va­ do a casa soddisfatto perché con le mie decisioni ho tolto certezze alla mia squadra e questo non va affatto bene. Ci sono momenti in cui un allenatore deve riflettere sul suo operato ed è quello che io devo fare». Conte dà an­ che una stoccata a Mou­ rinho che ha parlato di alle­ natori che si lamentano per avere troppi giocatori infor­ tunati: «Mou pensi alla sua squadra». HAZARD L’analisi del belga, alla seconda doppietta in Champions dopo quella del 2014 al Maribor, è lapidaria: «Buon risultato per entram­ be, ma quando vinci 2­0 in casa non puoi rischiare di perdere. Per noi non è stata una serata facile, ora cerche­ remo di vincere a Roma». bold

KOLAROV Faccia cattiva e piedi buoni, il serbo segna un gol straordinario, «assiste» Dzeko nel raddoppio e sulla sua corsia ringhia giocando più palle di tutti (99).

● LANCI 6 ● PARATE 1 ● RINVI 8

● RECUPERI 6 ● LANCI 5 ● PASSAGGI 48

● PERSE 8 ● RECUPERI 8 ● PASSAGGI 51

● CROSS 4 ● CONTRASTI 3 ● PERSE 24

6

© RIPRODUZIONE RISERVATA

6,5

6

6

NAINGGOLAN Conte lo voleva e lui, pur non in versione deluxe, prova a farsi rimpiangere. Poco cattivo in zona gol, mette i muscoli in una mediana da battaglia.

GONALONS Dopo i saliscendi il francese comincia timido (vedi chiusura sul primo gol), ma cresce, fa più passaggi positivi (53) e lancia a raffica (10). Promosso.

STROOTMAN La Lavatrice Olandese non è ancora a pieno regime, ma comunque inizia a centrifugare qualche avversario come nei giorni belli. Ottimo segnale.

GERSON Non giocava titolare da una vita e masticare la fascia non è il suo pane. Nonostante gli handicap, in corsa dà un senso vero alla sua presenza.

● TIRI 3 ● RECUPERI 6 ● PASSAGGI 37

● LANCI 10 ● RECUPERI 7 ● PASSAGGI 53

● OCCASIONI 3 ● RECUPERI 6 ● PASSAGGI 46

● TIRI 2 ● SPONDE 3 ● PERSE 6

s.v.

6

s.v.

PEROTTI Chiamarsi Diego non è un caso. Sta a lui inoculare fantasia in una squadra solida e lo fa fin dall’avvio, galleggiando spesso tra le linee e tirando.

FLORENZI Entra sui titoli di coda mostrando una vitalità che sarà utile nell’ambito di un ritorno massiccio al turnover come piace a Di Francesco.

PELLEGRINI Entra per blindare il risultato e lo fa in modo intelligente. Domenica a Torino farà molto comodo.

EL SHAARAWY Recuperato dopo l’infortunio in azzurro, entra nei minuti finali per segnalare al Chelsea che la Roma non fa passi indietro. Anzi.

● TIRI 4 ● CROSS 4 ● SPONDE 8

● PALLE PERSE 2 ● RECUPERI 1 ● PASSAGGI 2

● CROSS 1 ● OCC. CREATE 1 ● PASSAGGI 6

● LANCI 1 ● CONTRASTI 1 ● PASSAGGI 1

PRAPROTNIK 7 VUKAN 7

fAREA TECNICA

L’ALLENATORE DELLA ROMA

DIFRANCESCO «CHERAMMARICO SEGIOCHICOSÌ POIDEVIVINCERE» «Commessi degli errori ma abbiamo dominato Questa partita può essere fondamentale per il nostro futuro. Kolarov? Un esempio» CORRISPONDENTE DA LONDRA

E

7,5

JUAN JESUS Quando sembra finalmente convincere, torna all’antico. Respinge corto sul primo gol ed è poco reattivo sul raddoppio, però lotta senza timori.

7 BRUNO PERES

5,5

FAZIO Lo chiamano «Il Comandante» e il perché lo si capisce da come imposta il gioco (vedi il primo assist per Dzeko) e svetta di testa. Si distrae sul pari finale di Hazard.

● TIRI 3 ● PASSAGGI 28 ● SPONDE 2

IL PEGGIORE

6,5

ALISSON È un paradosso, ma il brasiliano s’inchina 3 volte senza dover patire molto. Anestetizza Morata in un paio di occasioni, ma niente superlavoro.

SKOMINA Personalità, grande condizione fisica, autorevolezza. Una prestazione di alto livello. Ed è pure ben coadiuvato.

fAREA TECNICA

H

6

COURTOIS La parata di piede sulla botta in corsa di Nainggolan vale da sola un voto alto. I tre gol sono imparabili. Perfetto su tutto il resto.

● TIRI 3 ● RECUPERI 7 ● OCCASIONI CREATE 5

IL PEGGIORE

6

usebio Di Francesco ha vissuto la partita quasi da giocatore. Non è mai stato fermo un secondo. Ha impreca­ to agli errori della squadra. Si è mangiato le mani quando Nainggolan ha divorato la rete dell1­1. Ha cercato di dare le di­

rettive ai più balbettanti. I tre gol lo hanno fatto saltare in sti­ le «contiano». Ad un certo pun­ to, ha intravisto la possibilità di compiere un’impresa straordi­ naria, storica per una squadra che ha sempre sofferto il clima del calcio inglese, ma anche il 3­3, con la Roma imbattuta do­ po tre gare di Champions, è un risultato importante. Di Fran­ cesco saluta lo Stamford Bridge a testa alta: «Quando giochi una partita del genere devi por­ tare a casa il risultato, ma non dobbiamo dimenticare da dove siamo partiti e i nostri errori iniziali. Sono contento perché siamo venuti qui a fare la parti­ ta, dominando nel possesso

JUG 7 OBRENOVIC 7

palla. Ho visto quello che è mancato con il Napoli. Questa prestazione ci deve dare consa­ pevolezza dei nostri mezzi e de­ ve essere un punto di partenza per il nostro futuro. Siamo una squadra ancora in costruzione, in crescita e gli errori fanno parte di questo processo. Alla fine, vince chi sbaglia meno. Io non mi arrabbio per gli sbagli tecnici, ma per quelli di concet­ to. Ho apprezzato la reazione generale e in particolare di chi aveva commesso qualche erro­ re. La strada da seguire è que­ sta. Londra può rappresentare un passaggio fondamentale della Roma. La capacità di stare sempre in partita rispecchia il mio carattere. La mia idea è che una gara non è mai finita e che il discorso possa sempre ria­ prirsi. Peccato i tre gol subiti, ma anche questo ci farà cresce­ re. Spero che ci serva di lezione in futuro per evitare alcune ca­ dute individuali». DZEKO Scontati, ma articolati gli elogi per Dzeko: «È stato grandissimo non solo per i gol, ma per l’atteggiamento che ha avuto in tutta la gara: per la di­ sponibilità al gioco di squadra, per la presenza continua in area. Quando è più dentro l’area, diventa devastante. Le polemiche di qualche tempo fa? Dzeko ebbe uno sfogo dopo una prestazione, ma poi ha avuto la reazione giusta. Nelle partite in cui soffri, un grande attaccante come lui deve aiu­ tarci ad uscire dalle difficoltà ed è quello che avvenuto qui». ELOGI A KOLAROV «Kolarov? Prenderlo è stata un’idea di tut­ ti. È un grande uomo e profes­ sionista: vorrei mostrarvi come si allena. È un esempio per i gio­ vani, ha una costanza e una preparazione eccezionale, non essendo più giovanissimo». bold © RIPRODUZIONE RISERVATA


Champions League R Mercato

GIOVEDÌ 19 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT

11

LA CARRIERA IN PANCHINA REGGIANA 1995-96

PARMA 1996-1998

JUVENTUS 1999-2001

MILAN 2001-2009

MONDIALE PER CLUB

PROMOZIONE IN SERIE A

CHELSEA 2009-2011

REAL MADRID

2012-13

2013-2015

BAYERN M. 2016-17

CHAMPIONS CAMPIONATO

SCUDETTO

PSG

MONDIALE PER CLUB

FA CUP

CHAMPIONS CAMPIONATO

CAMPIONATO

COPPA ITALIA

COPPA DEL RE

COMMUNITY SHIELD

SUPERCOPPA LEGA

SUPERCOPPA UEFA

SUPERCOPPA LEGA SUPERCOPPA UEFA GDS

Idea Croazia: al Mondiale con Ancelotti

1Si lavora per portare Carletto sulla panchina della nazionale. Ma prima bisogna battere la Grecia Andrea Schianchi

I

l fantasma più ingombrante d’Europa si è materializzato a Stamford Bridge, seduto bello comodo in tribuna a seguire la sua amata Maggica contro il Chelsea. Carlo Ancelotti, che ben conosce questo stadio, perché sulla panchina dei Blues ci ha passato due stagioni (e ha vinto una Premier League, un Community Shield e una Coppa d’Inghilterra), non ha proprio la faccia di un disoccupato (seppur di lusso). VOCI Lo ha appena esonerato il Bayern Monaco, con lo spiacevole contorno di polemiche e tensioni, con i famosi cinque «senatori» che lo avrebbero giubilato, con il presidente Hoeness che non lo ha mai amato, eppure lui, Carletto, sembra aver già archiviato la pratica. Anzi: si diverte, e non poco, a

giocare nel ruolo di fantasma. non gli dispiace. Nessun retroUn giorno lo «avvistano» su que- scena e nessun segreto anche sta panchina, il giorno dopo su perché, se proprio bollisse qualquest’altra: si è parlato del Mi- cosa in pentola, a Stamford Brilan, ovviamente, soprattutto dge non ci avrebbe proprio mesperché la squadra di Montella so piede. sta andando maluccio, l’allenatoFUTURO In attesa re è nel mirino di prendere un IL NUMERO dei tifosi e lui, inaereo per Vanvece, sta nel cuocouver, dove si re della gente prepara a passare rossonera. Poi il l’autunno e l’innome di Carletto verno, in mezzo è stato associato le Champions agli orsi che tana quello della Ju- League vinte da to gli piacciono, ve e adesso, sicAncelotti sta mecome si è acco- Carlo Ancelotti: tabolizzando il modato in tribu- 2 da giocatore primo esonero in na a Stamford e 3 da allenatore carriera (a staBridge, si vocifegione in corso), ra del Chelsea o della Roma (di- sta ripensando a ciò che non ha pende dal risultato, ovviamen- funzionato nella sua esperienza te). La realtà è che Ancelotti è al Bayern (il rapporto con i gioandato allo stadio perché sta catori era diventato un punto di trascorrendo un periodo di va- debolezza) e, soprattutto, si sta canza a Londra, e vedere una guardando attorno per capire partita di Champions League come sarà il futuro. Fino al 30

5

siva contro l’Ucraina a Kiev. Sarà lui a guidare la Nazionale contro la Grecia nel playoff e c’è chi ipotizza che potrebbe restare sulla panchina anche al Mondiale. Ma a Zagabria, nei palazzi del potere, il nome di Ancelotti continua a circolare.

RITORNO A STAMFORD BRIDGE Carlo Ancelotti, 58, allo stadio per Chelsea-Roma ieri ● MEDIASET

giugno 2018 è legato da un contratto con la società tedesca, ma se qualcuno ha intenzione di proporgli un ingaggio non ha che da comporre il suo numero di telefono. E pare proprio che qualcuno lo abbia fatto. Non si tratta di una squadra di club, anche perché Carletto non è abituato a salire sui carri in corsa, ma di una nazionale. E non è l’Italia, nonostante molti abbiano associato il suo nome ai colo-

ri azzurri dopo le ultime deludenti prestazioni della squadra di Ventura. A chiamare Ancelotti sarebbe stata la Croazia, che dovrà disputare il playoff contro la Grecia per staccare il biglietto per il Mondiale di Russia. La proposta è semplice: Carletto commissario tecnico soltanto per la spedizione del Mondiale. Ora il c.t. della Croazia è Zlatko Dalic che ha sostituito Ante Cacic poco prima della sfida deci-

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SOLDI La Croazia, se dovesse arrivare a Russia 2018, potrebbe essere la classica sorpresa del torneo. Ha campioni fenomenali, da Modric a Rakitic, da Kramaric a Mandzukic, da Perisic a Kovacic, gente che poche altre nazionali possono schierare. In Croazia sono convinti che con un allenatore stile Ancelotti, cioè uno che sa tenere in pugno lo spogliatoio con il sorriso, si potrebbero raggiungere grandi risultati. Di questioni economiche, in questi primi contatti, non si è parlato, ma Carletto per un Mondiale sarebbe disposto a fare uno sconto. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Champions League R La 3ª giornata

GIOVEDÌ 19 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT

GRUPPO B

GRUPPO B

Apre Müller Il Bayern prende fiato Tris al Celtic

Musica Psg con i 4 tenori Mbappé, gol da primato

1I bavaresi

1Anderlechtk.o.

riscattano il ko con il Psg: a segno anche Kimmich e Hummels Gianluca Spessot

D

opo la cinquina in cam­ pionato arriva un 3­0 in Europa. Il Bayern torna a spadroneggiare in Champions ma il Celtic visto all’Allianz Are­ na è apparso troppo debole e ri­ nunciatario per poter impen­ sierire una ritrovata corazzata bavarese. Fra i migliori in cam­ po l’ex Juve Coman, devastante quando parte in progressione, come nel gol del provvisorio 2­0 di Kimmich che supera con un bel colpo di testa un incolpe­ vole Gordon. Il francese lascia sul posto Gamboa e trova il compagno di squadra tutto solo in area di rigore. Per capire il vero valore del Bayern di Heyn­ ckes bisogna però attendere test più probanti, perché anche il 5­0 contro il Friburgo di saba­ to scorso è arrivato contro un avversario non all’altezza. LA TESTA È OK Le due partite vinte senza subire gol dimo­ strano tuttavia che il lavoro di Heynckes inizia a dare frutti, non tanto dal punto di vista tat­ tico quanto nella testa dei gio­ catori che sembrano più reatti­ vi: un esempio su tutti è Alaba apparso trasformato rispetto a quello della gestione Ancelotti. Ma il tecnico di Reggiolo appar­ tiene oramai al passato e lo si vede anche dal fatto che non c’è più spazio per la rotazione. Heynckes conferma il 4­2­3­1 che ha demolito il Friburgo: l’unica novità è Rudy al posto dell’infortunato Martinez. Le geometrie del nazionale tede­ sco vengono quindi preferite ai

muscoli di Vidal e al giocatore più costoso della storia della Bundesliga: Tolisso. Müller go­ de della massima libertà e lo si vede spesso arretrare a centro­ campo in una sorta di 4­3­3, con Rudy vertice basso del cen­ trocampo. Rodgers schiera il solito 4­2­3­1, dove trova posto in mediana l’ex genoano Ntcham mentre Lustig è co­ stretto ad accentrarsi per pren­ dere il posto dell’infortunato Simunovic. Da centrale si trova spesso a fare a sportellate con Lewandowski, un osso troppo duro per il difensore svedese. AFFONDI SULLE FASCE Il tecni­ co degli ospiti aveva promesso pressing a tutto campo ma do­ po 5’ si capisce che il piano non funziona e che i due esterni di centrocampo (Sinclair e Rober­ ts) non riescono a mettere in pratica le idee del tecnico. Il Bayern si posiziona stabilmen­ te nella metà campo avversaria e inizia a macinare il solito gio­ co che prevede gli affondi sulle fasce con i due terzini partico­ larmente ispirati. Padroni di ca­ sa in vantaggio con Alcantara dopo 6’ ma l’arbitro annulla perché la palla aveva superato la linea di fondo prima del cross di Lewandowski. Dalle immagi­

BAYERN

3

Thomas Müller, 28 anni: primo gol in questa Champions REUTERS

ni televisive sembra il contrario e il fischietto russo non vede nemmeno una trattenuta in area di Lustig sul centravanti polacco. Ma il gol è nell’aria e Müller deve solo ribadire in porta una grande respinta di Gordon su colpo di testa di Lewandowski. La partita fini­ sce a inizio ripresa dopo il gol di Hummels su angolo di Robben. Per l’olandese era la presenza numero 100 in Champions, la 60ª con la maglia del Bayern. Nel finale spazio anche per Vi­ dal e James ma i giochi sono oramai fatti e il tabellino regi­ stra un palo di Tierney. Ritorno vincente in Champions quindi per Heynckes che, con i suoi 72 anni e 162 giorni, supera i 71 anni e 231 giorni di Raymond Goethals che nel 1993, sulla panchina del Marsiglia, scon­ fisse nella finale di Monaco di Baviera il Milan di Capello. © RIPRODUZIONE RISERVATA

0

CELTIC

PRIMO TEMPO 2-0 MARCATORI Müller al 17’, Kimmich al 29’ p.t.; Hummels al 6’ s.t. BAYERN MONACO (4-2-3-1) Ulreich 6,5; Kimmich 7 (dal 35’ s.t. Rafinha 6), Boateng 6,5, Hummels 7, Alaba 7; Rudy 6,5, Alcantara 6,5 (dal 22’ s.t. Vidal 6,5); Robben 7, Müller 6,5, Coman 7,5 (dal 33’ s.t. James 6); Lewandowski 6,5. PANCHINA Starke, Süle, Friedl, Tolisso. ALLENATORE Heynckes 7. ESPULSI nessuno. AMMONITI nessuno.

CELTIC (4-2-3-1) Gordon 6,5; Gamboa 4,5, Lustig 5, Boyata 5, Tierney 5,5; Ntcham 5, Brown 5; Roberts 5 (dal 33’ s.t. Forrest 6), Armstrong 5 (dal 20’ s.t. Rogic 5,5), Sinclair 6; Griffiths 5 (dal 20’ s.t. Dembélé 6). PANCHINA de Vries, Ajer, Bitton, McGregor. ALLENATORE Rodgers 5. ESPULSI nessuno. AMMONITI Roberts.

ARBITRO Karasev (Rus) 5,5 NOTE spettatori 70.000. Tiri in porta 11-4. Tiri fuori 5-2. In fuorigioco 3-4. Angoli 12-3. Recuperi 0’ p.t., 3’ s.t.

L’exMonacoa8:è recordperunU20 PoigoldiCavani, NeymareDiMaria

Alec Cordolcini

S

ono state due partite di 45 minuti l’una a confermare il Paris Saint­Germain in vetta al proprio girone. Gli uomini di Emery hanno regolato l’Anderlecht con due reti per tempo, ma tra la prima e la seconda parte di gioco c’è stato un abisso. Può sem­ brare incredibile, ma a di­ spetto del 2­0 con il quale il Psg chiude il primo tempo, la squadra migliore in cam­ po è l’Anderlecht. Aggressi­ va, rapida, gioca a memoria nonostante mister Vanhae­ zebrouck, il terzo tecnico dei bianco­malva in stagio­ ne, sieda sulla panchina da sole due settimane. Sono al­ meno cinque le palle gol create dai belgi, soprattutto dallo scatenato Onyekuru, al quale Dani Alves non rie­ sce a prendere le misure. Sulla strada dell’Anderlecht c’è però un grande Aréola. APRE MBAPPÉ Al resto ci pensa il trio delle meravi­ glie dei parigini, capace di tramutare in oro (quasi) tutto quello che tocca: tre palle gol, due reti. La diffe­ renza tra le due squadre, quantomeno nei primi 45 minuti di gioco, è tutta qui. Pronti­via e il Psg è in van­ taggio grazie a una bella triangolazione tra Verratti e Mbappé, chiusa da quest’ul­ timo con un tiro sul primo palo che fulmina il non im­ peccabile Sels. L’enfant pro­

GRUPPO A

passa a Lisbona grazie a un errore del portiere Svilar Mourinho fa 3 su 3 André Morais

S

vilar, il portiere belga di 18 anni e 51 giorni, è sta­ to il grande protagonista del match tra Benfica e Man­ chester, nel bene e nel male. Svilar, ha debuttato nel Benfi­ ca la settimana scorsa contro l’Olhanense e ha replicato in Champions League ieri, supe­ rando Iker Casillas (18 anni e 118 giorni) come il più giovane portiere titolare nella competi­

REAZIONE ANDERLECHT Poi inizia il monologo Anderlecht con i tentativi di Kums, Onyekuru (due volte) e Teo­ dorczyk. Al 24’ Sels riscatta l’incertezza sul gol salvando su Mbappé, prima che Neymar lo grazi calciando fuori. I belgi ri­ partono a testa bassa, il gol sembra nell’aria e infatti arriva al minuto 44, ma è ancora de­ gli ospiti: Sels si oppone come può al tiro di Neymar, la palla giunge a Mbappé che serve Ca­ vani per il raddoppio. Si tratta del settimo gol consecutivo in Champions per il Matador, im­ presa finora riuscita solo a Cri­ stiano Ronaldo e Ruud van Ni­ stelrooy. Il 2­0 è una mazzata tremenda per l’Anderlecht, che infatti nella ripresa quasi non scende in campo, impiegando 18 minuti per effettuare, con Hanni, il primo tiro verso la porta del sempre attento Aréo­

ANDERLECHT

0

Neymar, 25 anni, autore dello 0-3 su calcio di punizione AFP

la. Nel frattempo Cavani aveva colpito il palo, Neymar si era divorato un cross al bacio di Dani Alves, ancora Cavani si era visto annullare il 3­0 per fuorigioco, Mbappé aveva spa­ rato alto da ottima posizione. Al 66’ ci pensa Neymar a chiu­ dere definitivamente il match con un calcio di punizione da 20 metri che batte l’incolpevo­ le Sels, tradito dalla barriera apertasi di colpo. Pur in una se­ rata non esaltante a livello di prestazione individuale, O Ney mette a registro la sua rete nu­ mero 9 in stagione. L’Anderle­ cht prova a cercare lo strameri­ tato gol della bandiera, ma il palo ferma Onyekuru. Legno anche per Mbappé al termine di una bella azione sulla linea di fondo. Nelle praterie lascia­ te dai bianco­malva nel finale, tocca a Di Maria firmare il defi­ nitivo 4­0. © RIPRODUZIONE RISERVATA

4

PSG

PRIMO TEMPO 0-2 MARCATORI Mbappé al 3’, Cavani al 44’ p.t.; Neymar al 21’, Di Maria al 43’ s.t. ANDERLECHT (3-4-3) Sels 6; Dendoncker 5, Mbodj 5, Deschacht 5 (dal 44’ s.t. Obradovic s.v.); Appiah 4,5, Kums 6 (dal 12’ s.t. Josué Sà 5,5), Trebel 5,5, Onyekuru 6,5; Gerkens 6 (dal 36’ s.t. Bruno s.v.), Teodorczyk 6, Hanni 5,5. PANCHINA Boeckx, Stanciu, Chipciu, Beric. ALLENATORE Vanhaezebrouck 6,5. ESPULSI nessuno. AMMONITI Onyekuru e Teodorczyk.

PSG (4-3-3) Aréola 7,5; Alves 5,5, Marquinhos 6, Kimpembe 6, Kurzawa 6,5; Verratti 6,5 (dal 30’ s.t. Lo Celso s.v.), Motta 6 (dal 26’ s.t. Draxler s.v.), Rabiot 6; Mbappé 8, Cavani 7 (dal 29’ s.t. Di Maria 6,5), Neymar 6,5. PANCHINA Trapp, Meunier, Berchiche, Pastore. ALLENATORE Emery 7. ESPULSI nessuno. AMMONITI Motta e Mbappé.

ARBITRO Kralovec (R. Cec) 6,5 NOTE Spettatori 19.108. Tiri in porta 6-6. Tiri fuori 7-9. In fuorigioco: 0-4.

GRUPPO A

Allo United basta Rashford Ma che regalo del Benfica! 1Il Manchester

dige del calcio transalpino con­ ferma il suo feeling strepitoso con la Champions: 8 reti in 12 partite, ma questa segnata al­ l’Anderlecht è storica, visto che gli permette di superare Patri­ ck Kluivert e diventare il mi­ glior marcatore teenager (ov­ vero under 20) di sempre nella storia della competizione.

zione. Ma Svilar è stato anche il principale colpevole della sconfitta di Benfica, visto che il gol di Rashford non è altro che un suo grave errore. Purtroppo per i portoghesi, che hanno mostrato un gioco quasi sem­ pre di buon livello. Lo 0­0 sa­ rebbe stato il risultato più giu­ sto forse. Benfica e Manchester United infatti si sono presenta­ ti in campo come se il pari fosse stata una buona opzione per entrambi. Perché sarebbe stato sufficiente agli inglesi per mantenere il primo posto del gruppo. Per il Benfica invece un pari avrebbe mantenuto una porta aperta sulla qualifi­ cazione, con la speranza di battere il Basilea e il Cska. Il gioco è stato molto equilibrato, con più possesso dello United ma Benfica più pericoloso in attacco.

tassa. Lo United, senza forzare, ha gestito la palla e controllato fino al fischio finale. L’allena­ tore dei portoghesi Rui Vitoria ha rischiato il tutto per tutto, ma nemmeno l’ingresso del brasiliano Jonas ha creato pe­ ricoli alla porta del Manche­ ster. Con questo risultato il Benfica resta a zero punti e ha ormai un piede fuori dalla Champions League. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Marcus Rashford, 19 anni AP

LA SVOLTA Nel secondo tempo nulla è cambiato, fino al mo­ mento della papera di Svilar, che al 19’ blocca una punizio­ ne­cross di Rashford ma retro­ cedendo porta il pallone oltre la linea con lui. Una mazzata tremenda per il Benfica, dal punto di vista psicologico, che non è più riuscito a riprendere in mano il bandolo della ma­

BENFICA-MAN. UNITED 0-1 PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI Rashford al 19’ s.t. BENFICA (4-3-3) Svilar 3,5; Douglas 4, Luisão 5, Rúben Dias 5, Grimaldo 6; Fejsa 6, Felipe Augusto 6, Pizzi 5,5 (dal 14’ s.t. Zivkovic 5); Salvio 5 (dal 38’ s.t. Cervi 5), Diogo Gonçalves 5 (dal 24 s.t. Jonas 5), Raul Jiménez 5. All. Rui Vitória 5,5. MANCHESTER UNITED (4-4-2) De Gea 6; Valencia 6, Lindelof 6, Smalling 6, Blind 5,5; Matic 6,5, Herrera 5,5, Mata 5,5 (dal 38’ s.t. Lingard 4,5), Rashford 5 (dal 31’ s.t. Martial 5); Mkhitaryan 5 (dal 45’ s.t. McTominay), Lukaku 4,5 All. José Mourinho 6. ARBITRO Felix Zwayer (Ger). NOTE espulso Luisão (B) al 47’ s.t.; ammoniti Luisão (B), Valencia (M), Diogo Gonçalves (B), Lingard (M).

Xhaka e Oberlin, il Basilea passa sul campo del Cska ● (g.ku) Vittoria pesante del Basilea in casa del Cska, deludente in fase offensiva ed incapace, in assenza della stella infortunata Dzagoev, di produrre tiri nello specchio della porta di Vaclik. La linea difensiva del Cska è troppo fragile per poter resistere ai colpi degli svizzeri e deve ringraziare il portiere Akinfeev, che con alcune parate importanti evita un passivo ancora più pesante. La rete di Xhaka nel primo tempo è frutto di un errore, in fase di impostazione, dell’esperto Ignashevich. L’accelerazione di Xhaka è efficace tanto quanto il suo tiro rasoterra da fuori area. Nella ripresa l’arbitro Kuipers annulla giustamente, per fuorigioco, il gol di Ajeti, ma lo stesso Xhaka fornisce un assist formidabile a Oberlin che non sbaglia la mira al suo terzo tentativo personale.

CSKA-BASILEA 0-2 PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORI Xhaka al 29’ p.t; Oberlin al 45’ s.t. CSKA (3-5-2): Akinfeev 6; Vasin 5, A. Berezutski 5, Ignashevich 4,5 (dal 1’ s.t. Natcho 5.5); Mario Fernandes 5,5, Milanov 5,5 (dal 25’ s.t. Kuchaev 5), Wernbloom 5,5, Golovin 6, Schennikov 5.5; Zhamaletdinov 5,5 (dal 32’ s.t. Chalov 5), Vitinho 5,5. PANCHINA Pomazun, Nababkin, Gordyushenko, Olanare ALLENATORE Goncharenko 5 BASILEA (3-4-3); Vaclik 6; Akanji 6,5, Suchy 6, Balanta 6,5; Lang 6,5, Xhaka 7.5, Zuffi 6,5, Petretta 6,5; Steffen 6 (dal 42’ s.t. Bua s.v.), Ajeti 6.5 (dal 16’ s.t. Oberlin 7), Elyounoussi 6 (dal 48’ s.t. Fransson s.v.). PANCHINA Salvi, Serey Dié, Riveros, Itten. ALLENATORE Wicky 6.5. NOTE Spettatori 28.000, Ammonito Natcho (C). ARBITRO Kuipers 6.5 (Ola).


GIOVEDÌ 19 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT

13


14

Europa League R Gruppo D - La 3a giornata

Diavoletti d’Europa

MEDIE A GARA PATRICK CUTRONE ANDRÉ SILVA GOL

0,6 1 TIRI IN PORTA

1,2 1,7

Cutrone-Silva bis Venti di gioventù spingono il Milan

OCCASIONI CREATE

0,6 1,2 SPONDE

2,2 1,5 % REALIZZATIVA

25

1Stasera con l’Aek titolari i ragazzi, 40 anni in due

DRIBBLING RIUSCITI

A settembre tutte le 47 rivali erano più vecchie Luca Bianchin

INVIATO A MILANELLO (VARESE) @lucabianchin7

L’

avversario è quello che è. Sportdog, un sito greco, lunedì ha pubblicato un articolo su Anestis, il portiere dell’Aek. Titolo (più o meno): «Troviamo a quest’uomo un lavoro alternativo». Due grandi ipotesi suggerite. Numero uno: il modello per i pittori. «L’immobilità che lo contraddistingue sarà considerata una grande risorsa». Numero due: la guardia del Parlamento. «Ha il vantaggio che lui preferisce stare fermo». Battutone. La verità è che il povero Anestis ultimamente non è stato reattivo su un paio di tiri e i greci se la sono presa. André Silva e Cutrone, i titolari di stasera, nel caso non si formalizzerebbero.

EUROPA YOUNG Il Milan ha già scelto il 9 e il 63 contro il Rijeka. André Silva quella sera ha fatto un gran lavoro di raccordo, Patrick ha segnato il 3-2 quando San Siro stava già andando a casa triste. Stasera si replica. Montella ha fatto capire che Suso nel 3-5-2 è un centrocampista e Kalinic, fuori domenica nel derby, è pronto al massimo per la panchina. I ragazzi sono la soluzione. Cutrone ha 19 anni, André Silva 21 e la somma — matematica livel-

AVVERSARIE LE ALTRE COPPIE PER ETÀ MEDIA

0,2 0,8

lo facile — fa 40. La coppia più giovane d’Europa per una delle squadre più importanti della coppa: questa è strana. Nell’ultima giornata di Europa League il Salisburgo ha giocato con Wolf, 18 anni, e Dabbur, 25: giovani. Il Vitoria Guimaraes ha mandato in campo un ventenne: Estupinan, centrocampista offensivo colombiano. Lo Zulte un giocatore del 1997, Leya Silva e Cutrone sono stati la coppia più giovane dell’ultimo turno di Europa League. Le squadre straniere favorite per l’Europa League 2017-18 hanno giocato con queste coppie: Arsenal e Athletic sono le più vecchie. Per chi ha un sistema di gioco con un tridente o una punta unica, abbiamo scelto i due giocatori più offensivi.

46

PASSAGGI RIUSCITI

11,2 14

ZENIT 23,5 anni Lo Zenit davanti ha un’età media di 23,5 anni. Più esperto il russo Kokorin (26), meno l’argentino Driussi (21).

LIONE 24 anni La coppia del Lione ha un’età media di 24 anni. Il francese Nabil Fekir (24) gioca con Mariano Díaz (24).

GLI AVVERSARI

GLI AVVERSARI

Livaja: «Milan, attento all’Aek e a me che porto l’Inter nel cuore»

dato una giornata. Ed è vero, ma poi basta, che non risposi al telefono al c.t. dell’Under 21 Kovac: avevo litigato pur di andare con lui al Mondiale Under 20 ma dopo l’eliminazione contro il Cile ce l’avevano tutti con me. Ero stanco, non volevo tornare e non gli risposi al telefono. Dopo due ore di chiacchierata però ci siamo chiariti». Nel Milan rientra il suo connazionale Kalinic: vi conoscete? «Ci conosciamo bene. Siamo stati tutti e due a Spalato ma nelle giovanili nell’Hajduk non ci siamo incrociati perché lui è più grande. E’ bravissimo, lo seguo con attenzione come tutti gli altri croati che vivono qui».

1L’ex nerazzurro: «Giochiamo benissimo,

e poi io ho un motivo in più per fare gol. A 16 anni i rossoneri mi cercavano...»

Alessandra Gozzini

D

ue gol segnati in Europa League fanno di lui il centravanti più pericoloso della squadra avversaria. Il fatto che l’attaccante conosca più o meno bene San Siro e che abbia una fede nerazzurra non è invece scritto nei numeri ma nella sua storia. La storia di Marko Livaja, punta dell’Aek ed

MI LANCIÒ STRAMACCIONI, PER ENTRAMBI POI CI FU LA GRECIA SUL PASSATO INTERISTA

EVERTON 26,5 anni L’Everton ha una coppia offensiva di 26,5 anni. Wayne Rooney (31) ispira lo spagnolo Sandro Ramirez (22).

ex promessa dell’Inter. Domani torna a Milano con un obiettivo nel cuore. «Sono tifoso e innamorato interista. Lì ho iniziato e segnato i primi gol a San Siro. Mi lanciò Stramaccioni, con il quale poi ci siamo risentiti perché per entrambi c’era la Grecia nel destino. Dovevo andarmene per crescere, a 18 anni è difficile giocare tanto in una squadra così. Ma l’Inter resta nel mio cuore e ho un motivo più per cercare un gol al Milan». Oltre a un personalissimo derby, è vero che poteva affrontare il Milan anche da ex? «Verissimo. Avevo 16 anni e non mi ero ancora trasferito all’Inter. O meglio, loro mi cercavano ed ero già stato a Milano per parlare con il d.s. Ausilio, ma poi ero tornato in Croazia perché il contratto con l’Hajduk

QUATTRO VOLTE ITALIA Marko Livaja (nella foto AP) è nato a Spalato (Croazia) il 26 agosto 1993. Cresciuto nelle giovanili della Dinamo Zagabria e dell’Hajduk Spalato, nel 2010 fu notato dall’Inter che lo girò prima al Lugano e poi al Cesena (con cui ha esordito in A). Coi nerazzurri nel 2012-13, ha giocato poi con Atalanta, Rubin Kazan, Empoli, Las Palmas e quindi Aek Atene.

non era ancora scaduto e non potevo firmare con un nuovo club. Il Milan iniziò a chiamarmi e soprattutto a offrirmi molti più soldi. Ma quando do la mia parola non torno indietro. Nemmeno per soldi». E’ per difendere i suoi principi che in passato ne ha combinate un po’ di tutti i colori?

«Ero solo giovane e replicavo a tutti, senza guardare in faccia nessuno. Ora sono maturo, e sto zitto. Ho una compagna, Iris, e una bambina di un anno e quattro mesi, Elizabeth. Con loro sono diventato uomo». Dunque, risse alle spalle? «Si racconta che sia arrivato alle mani con Colantuono all’Atalanta ma non è così. Gli risposi, lo ho già ammesso, ma nessun colpo. Però è vero che una volta, a Udine, rifiutai di andarmi a scaldare e finii fuori squadra. Oggi non lo rifarei. Ed è vero che con il Las Palmas ho preso cinque turni di squalifica. Dissero che avevo spintonato l’arbitro e invece volevo solo parlarci. La verità è che se giochi in una piccola squadra queste cose succedono. A Sergio Ramos, per la stessa colpa, avrebbero

Qui a Milano intende? «Sì, è ancora un po’ la mia città e sono felicissimo di tornarci. Ho girato tanto in carriera, dall’Italia alla Russia, dalla Svizzera alla Spagna. Ma ad Atene sto benissimo e sento di poter restare ancora a lungo. In Europa League giochiamo benissimo e il Milan se ne accorgerà. A modo nostro, sappiamo essere forti». E anche un po’ interisti. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IO LITIGIOSO? DA GIOVANE REPLICAVO A TUTTI ORA SONO MATURO SUL SUO CARATTERE DA RAGAZZINO

Tantiexitaliani Moltiassenti Rebusdifesa ● (l.b.) L’Aek sembra una colonia di ex italiani. Manolo Jimenez ne ha tanti in rosa: Kone, Cosic, Vinicius, Christodoulopoulos, Livaja. Il problema è che stasera i primi tre non saranno disponibili... e non sono gli unici. L’Aek è arrivato a Milano con tanti problemi, soprattutto in difesa. Chrygrynskiy, l’ucraino ex Barcellona, è out e Vranjes è l’unico centrale disponibile. Al suo fianco potrebbero giocare Johansson, un centrocampista, o Giannoutsos, diciannovenne con una sola partita giocata in stagione tra campionato e coppa. Il mal di testa da sistema di gioco nasce qui. L’Aek alterna 4-2-3-1 e 4-3-3, ma i giornalisti greci non escludono un inedito 3-5-2. Lazaros Christodoulopoulos, ex giocatore di Montella alla Samp, è il più in forma: sulla fascia, ci sarà. In attacco invece possono giocare Livaja e l’argentino Araujo, che nel 2014-15 segnò 25 gol per il Las Palmas ma poi si è fermato. Montella dice che la squadra è solida e non ha torto. L’Aek in Grecia è secondo a -1 dal Paok. Lunedì avrà lo scontro diretto con l’Atromitos, al momento terzo. © RIPRODUZIONE RISERVATA


GIOVEDÌ 19 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT

IL CAMPO Nessuna delle 47 ri­ vali, in quelle partite di settem­ bre, ha avuto una coppia così giovane. La statistica però na­ sconde la tattica. Il Milan ha cambiato tanto e Cutrone, pia­ no piano, si è imposto come so­ luzione concreta. A Milano og­ gi comincia il freddo e per Pa­ trick l’etichetta di boom estivo è superata: è qualcosa di più perché anche domenica, nel derby, ha cambiato la partita. Non è una questione di tecnica ma di energia. Cutrone riesce quasi sempre a dare una scos­ sa, ad alzare il battito della par­ tita e non somiglia ad André Silva. Basta guardare le imma­ gini: Silva sembra in smoking anche quando veste rossonero, Cutrone sbraccia, lotta con i di­ fensori, va a contrasto. L’ele­ gante e l’irruento. Il tecnico e l’uomo dell’energia.

COSÌ A SAN SIRO, ORE 21.05 MILAN 3-5-2

AEK 4-2-3-1 2 7 CHRISTODOULOPOULOS BAKAKIS

5 BONAVENTURA 68 RODRIGUEZ

10 CALHANOGLU

BONUCCI 99 19 G. DONNARUMMA

6 AJDAREVIC 4 VRANJES

63 CUTRONE 10 LIVAJA

73 LOCATELLI

8 SIMOES

18 JOHANSSON

9 ANDRÉ SILVA 8 SUSO

22 MUSACCHIO

22 ANESTIS

25 GALANOPOULOS 20 MANTALOS

2 CALABRIA

ALLENATORE Montella

3 HELDER LOPES

ALLENATORE Manolo Jimenez

PANCHINA: 30 Storari, 29 Paletta, 21 Biglia, 79 Kessie, 18 Montolivo, 11 Borini, 7 Kalinic SQUALIFICATI: nessuno DIFFIDATI: nessuno INDISPONIBILI: Conti, Antonelli, Abate, Romagnoli

PANCHINA: 16 Tsintotas, 12 Galo, 33 Giannoutsos, 40 Vlachomitros, 28 Klonaridis, 11 Araujo, 14 Bakasetas SQUALIFICATI: nessuno DIFFIDATI: nessuno INDISPONIBILI: Chrygrynskiy, Cosic, Kone, Traustason, Giakoumakis

DOPPIO Stasera si capirà un po’ di più. Stanno bene insie­ me? Si completano o si annul­ lano? La teoria incoraggia il tentativo. André e Patrick per­ mettono di attaccare in cielo e in terra: hanno piedi e capacità di arrivare sui cross. Poi uno dà più fastidio ai difensori, l’altro aiuta di più. I numeri dicono che nelle prime sei partite eu­ ropee André ha creato più oc­ casioni e dribblato di più, men­ tre Patrick ha fatto più sponde. DI sicuro entrambi in passato hanno giocato con compagni di vario genere e sono abituati ad adattarsi alle squadre e ai contesti. In Portogallo hanno scritto che André Silva ha pro­ vato tanti sport diversi, hockey a rotelle su tutti, in Italia che Patrick è fortissimo a tennista­ volo (o, se preferite, ping pong). Doppio italo­portoghe­ se?

ARBITRO Ekberg (Sve) GUARDALINEE Culum (Sve) - Hallberg (Sve) QUARTO UOMO Sjoblom (Sve) ADDIZIONALI Pandzic (Sve) - Karlsson (Sve) TV Sky Sport Sky Sport 1 HD INTERNET www.gazzetta.it GDS

Iseka. Nel complesso però sono episodi classici: le squadre pic­ cole, come le ultime due, sono pronte a sperimentare con gio­ catori che prima o poi cederan­ no. Il Milan invece ha un’altra dimensione, infatti nessuna delle favorite ha scelto due at­ taccanti con vent’anni di me­ dia. L’Arsenal, che per i book­ maker è davanti a tutti, tre set­ timane fa ha giocato con Gi­ roud e Walcott, 59 anni in due. Lacazette, Walcott e Alexis Sanchez non avrebbero cam­

biato il senso dell’addizione. La Lazio alterna Caicedo, Luis Alberto e Immobile, tutti molto oltre i 20. Lo Zenit contro la Re­ al Sociedad ha cominciato con Kokorin e Driussi (età media 23,5), mentre Lione, Everton, Villarreal e Athletic sono oltre, tra i 24 e i 30. Aritz Aduriz, mi­ tico 9 del Bilbao, primo gol in nazionale a 35 anni, ha 36 anni da solo: per pareggiare l’età dei due ragazzi del Milan dovreb­ be giocare assieme a Yara, sua figlia di quattro anni...

VILLARREAL 28,5 anni Villarreal ha una coppia formata da Carlos Bacca (31) e da Cédric Bakambu (26). Età media dei due 28,5 anni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

ARSENAL 29,5 anni Arsenal e Zenit hanno le coppie più vecchie: 29,5 anni. I Gunners: Olivier Giroud (31) e Theo Walcott (28).

ATHLETIC 29,5 anni Aritz Aduriz (36) la punta più vecchia tra quelle scelte: gioca con Iñaki Williams (23). Età media 29,5 anni.

IL TECNICO

FuturoMontella «Senonvinco sodirischiare» EallargaJack 1«Ma vedo una

qualità sempre più alta». Nel 3-5-2 Bonaventura finisce a sinistra Marco Pasotto MILANO

CON ROMA E INTER È STATO ANOMALO: MERITAVAMO ALMENO IL PARI

L’

arredatore di interni è diventato uno stilista. Anzi, un personal shopper. Ovviamente sem­ pre come secondo lavoro. Se alla vigilia della Roma il Mi­ lan era diventato una «casa a cui abbiamo verniciato qual­ che parete e che poi arrede­ remo», stavolta «stiamo tro­ vando l’abito giusto. In esta­ te ci siamo rifatti il guarda­ roba: ci siamo comprati calzini, giacche e pantaloni. Ora sto cercando di abbina­ re i vestiti, ma non stravolge­ remo nulla». A Vincenzo Montella, al quale la fanta­ sia non ha mai difettato – né in campo, né davanti a un microfono – piace molto da­ re forme metaforiche alla sua squadra. Ovviamente sono tutti in attesa che le metafore si traducano in re­ altà sul campo, consideran­ do che una base di conforto su cui lavorare – la prima ora di gioco con la Roma, il se­ condo tempo del derby – in­

VINCENZO MONTELLA SUL CAMPIONATO

discutibilmente esiste. Atten­ zione però a quel «non stravol­ geremo nulla»: di certo il siste­ ma di gioco non cambierà, ma stasera probabilmente vedre­ mo un paio di interpreti in posi­ zioni poco – o persino per nulla – abituali. Uno è Rodriguez, che farà il centrale di sinistra. L’altro, e qui sta la vera novità, è chi prenderà il suo posto in fa­ scia: ovvero Bonaventura. Jack da anni è abituato a girovagare dalla metà campo in su, ma questo ruolo, in un 3­5­2, non l’aveva ancora fatto. PASS VIRTUALE Un’altra im­ portante opzione in più per Montella, che ieri ha ricevuto a Milanello la visita di Fassone e

LA SITUAZIONE

PauraHoffenheim,loZenitpuòvolare GRUPPO A

GRUPPO B

GRUPPO C

GRUPPO D

14 SETTEMBRE SLAVIA PRAGA - M. TEL-AVIV 1-0 VILLARREAL - ASTANA 3-1 28 SETTEMBRE ASTANA - SLAVIA PRAGA 1-1 M. TEL-AVIV - VILLARREAL 0-0

14 SETTEMBRE YOUNG BOYS - PARTIZAN 1-1 DINAMO KIEV - SKENDERBEU 3-1 28 SETTEMBRE SKENDERBEU - YOUNG BOYS 1-1 PARTIZAN - DINAMO KIEV 2-3

14 SETTEMBRE ISTANBUL FC - LUDOGORETS 0-0 HOFFENHEIM - BRAGA 1-2 28 SETTEMBRE BRAGA - ISTANBUL FC 2-1 LUDOGORETS - HOFFENHEIM 2-1

14 SETTEMBRE RIJEKA - AEK ATENE AUSTRIA VIENNA - MILAN 28 SETTEMBRE MILAN - RIJEKA AEK ATENE - AUSTRIA VIENNA

CLASSIFICA

CLASSIFICA

CLASSIFICA

VILLARREAL SLAVIA PRAGA M. TEL-AVIV ASTANA

PT G V N P GF GS

4 4 1 1

2 2 2 2

1 1 0 0

1 1 1 1

0 0 1 1

3 2 0 2

1 1 1 4

CLASSIFICA

DINAMO KIEV YOUNG BOYS PARTIZAN SKENDERBEU

PT G V N P GF GS

6 2 1 1

2 2 2 2

2 0 0 0

0 2 1 1

0 0 1 1

6 2 3 2

3 2 4 4

BRAGA LUDOGORETS ISTANBUL HOFFENHEIM

PT G V N P GF GS

6 4 1 0

2 2 2 2

2 1 0 0

0 1 1 0

0 0 1 2

4 2 1 2

2 1 2 4

MILAN AEK ATENE AUSTRIA VIENNA RIJEKA

GRUPPO E 1-2 1-5 3-2 2-2

PT G V N P GF GS

6 4 1 0

2 2 2 2

2 1 0 0

0 1 1 0

0 0 1 2

8 4 3 3

3 3 7 5

GRUPPO F

14 SETTEMBRE APOLLON - LIONE ATALANTA - EVERTON 28 SETTEMBRE EVERTON - APOLLON LIONE - ATALANTA CLASSIFICA

ATALANTA LIONE APOLLON EVERTON

1-1 3-0 2-2 1-1

PT G V N P GF GS

4 2 2 1

2 2 2 2

1 0 0 0

1 2 2 1

0 0 0 1

4 2 3 2

1 2 3 5

14 SETTEMBRE COPENAGHEN - LOKOMOTIV MOSCA 0-0 ZLIN - SHERIFF 0-0 28 SETTEMBRE SHERIFF - COPENAGHEN 0-0 LOKOMOTIV MOSCA - ZLIN 3-0 CLASSIFICA

LOKOMOTIV MOSCA COPENAGHEN SHERIFF ZLIN

PT G V N P GF GS

4 2 2 1

2 2 2 2

1 0 0 0

1 2 2 1

0 0 0 1

3 0 0 0

0 0 0 3

RLE PROSSIME PARTITE

RLE PROSSIME PARTITE

RLE PROSSIME PARTITE

RLE PROSSIME PARTITE

RLE PROSSIME PARTITE

RLE PROSSIME PARTITE

OGGI ASTANA - M. TEL-AVIV VILLARREAL - SLAVIA PRAGA 2 NOVEMBRE SLAVIA PRAGA - VILLARREAL M. TEL-AVIV - ASTANA 23 NOVEMBRE ASTANA - VILLARREAL M. TEL-AVIV - SLAVIA PRAGA 7 DICEMBRE SLAVIA PRAGA - ASTANA VILLARREAL - M. TEL-AVIV

OGGI DINAMO KIEV - YOUNG BOYS SKENDERBEU - PARTIZAN 2 NOVEMBRE YOUNG BOYS - DINAMO KIEV PARTIZAN - SKENDERBEU 23 NOVEMBRE PARTIZAN - YOUNG BOYS SKENDERBEU - DINAMO KIEV 7 DICEMBRE YOUNG BOYS - SKENDERBEU DINAMO KIEV - PARTIZAN

OGGI HOFFENHEIM - ISTANBUL FC BRAGA - LUDOGORETS 2 NOVEMBRE ISTANBUL FC - HOFFENHEIM LUDOGORETS - BRAGA 23 NOVEMBRE LUDOGORETS - ISTANBUL FC BRAGA - HOFFENHEIM 7 DICEMBRE ISTANBUL FC - BRAGA HOFFENHEIM - LUDOGORETS

OGGI AUSTRIA VIENNA - RIJEKA MILAN - AEK ATENE 2 NOVEMBRE RIJEKA - AUSTRIA VIENNA AEK ATENE - MILAN 23 NOVEMBRE AEK ATENE - RIJEKA MILAN - AUSTRIA VIENNA 7 DICEMBRE RIJEKA - MILAN AUSTRIA VIENNA - AEK ATENE

OGGI ATALANTA - APOLLON EVERTON - LIONE 2 NOVEMBRE APOLLON - ATALANTA LIONE - EVERTON 23 NOVEMBRE LIONE - APOLLON EVERTON - ATALANTA 7 DICEMBRE APOLLON - EVERTON ATALANTA - LIONE

OGGI ZLIN - COPENAGHEN SHERIFF - LOKOMOTIV MOSCA 2 NOVEMBRE COPENAGHEN -ZLIN LOKOMOTIV MOSCA - SHERIFF 23 NOVEMBRE LOKOMOTIV MOSCA - COPENAGHEN SHERIFF - ZLIN 7 DICEMBRE COPENAGHEN - SHERIFF ZLIN - LOKOMOTIV MOSCA

GRUPPO G

GRUPPO H

14 SETTEMBRE STEAUA BUCAREST - VIKTORIA PLZEN BEER-SHEVA - LUGANO 28 SETTEMBRE LUGANO - STEAUA BUCAREST VIKTORIA PLZEN - BEER-SHEVA CLASSIFICA

STEAUA BUCAREST VIKTORIA PLZEN HAPOEL BEER SHEVA LUGANO

3-0 2-1 1-2 3-1

PT G V N P GF GS

6 3 3 0

2 2 2 2

2 1 1 0

0 0 0 0

0 1 1 2

5 3 3 2

1 4 4 4

GRUPPO I

14 SETTEMBRE ARSENAL - COLONIA STELLA ROSSA - BATE 28 SETTEMBRE BATE - ARSENAL COLONIA - STELLA ROSSA CLASSIFICA

ARSENAL STELLA ROSSA BATE COLONIA

3-1 1-1 2-4 0-1

PT G V N P GF GS

6 4 1 0

2 2 2 2

2 1 0 0

0 1 1 0

0 0 1 2

7 2 3 1

3 1 5 4

GRUPPO J

14 SETTEMBRE V. GUIMARAES - SALISBURGO MARSIGLIA - KONYASPOR 28 SETTEMBRE KONYASPOR - V. GUIMARAES SALISBURGO - MARSIGLIA CLASSIFICA

SALISBURGO MARSIGLIA KONYASPOR V. GUIMARAES

1-1 1-0 2-1 0-1

PT G V N P GF GS

4 3 3 1

2 2 2 2

1 1 1 0

1 0 0 1

0 1 1 1

2 1 2 2

1 1 2 3

GRUPPO K

14 SETTEMBRE HERTHA - ATHLETIC ZORYA - OSTERSUNDS 28 SETTEMBRE OSTERSUNDS - HERTHA ATHLETIC - ZORYA CLASSIFICA

OSTERSUNDS ZORYA ATHLETIC HERTHA

0-0 0-2 1-0 0-1

PT G V N P GF GS

6 3 1 1

2 2 2 2

2 1 0 0

0 0 1 1

0 1 1 1

3 1 0 0

0 2 1 1

15

GRUPPO L

14 SETTEMBRE VITESSE - LAZIO ZULTE WAREGEM - NIZZA 28 SETTEMBRE NIZZA - VITESSE LAZIO - ZULTE WAREGEM CLASSIFICA

NIZZA LAZIO VITESSE ZULTE WAREGEM

2-3 1-5 3-0 2-0

PT G V N P GF GS

6 6 0 0

2 2 2 2

2 2 0 0

0 0 0 0

0 0 2 2

8 5 2 1

1 2 6 7

14 SETTEMBRE REAL SOCIEDAD - ROSENBORG 4-0 VARDAR - ZENIT 0-5 28 SETTEMBRE ZENIT - REAL SOCIEDAD 3-1 ROSENBORG - VARDAR 3-1 CLASSIFICA

ZENIT REAL SOCIEDAD ROSENBORG VARDAR

Mirabelli, rimasti lì per tutta la giornata. Di certo il clima euro­ peo aiuterà a inalare aria puris­ sima nelle narici del Diavolo, che fin qui ha messo insieme numeri da applausi: sei vittorie in sei uscite, diciotto gol fatti e tre subiti. Il Milan per un gior­ no si ritroverà nell’ambiente dove non ha mai inciampato e che nell’idea di allenatore e so­ cietà stasera dovrà consegnare virtualmente il pass per i sedi­ cesimi. Portarsi a +5 sul secon­ do posto (attualmente proprio dell’Aek, ritorno in Grecia il 2 novembre) significherebbe la possibilità di dedicare quasi tutte le energie al campionato. FATTORE TEMPO «Contro Ro­ ma e Inter è successo qualcosa di anomalo – racconta Montel­ la –. Meritavamo almeno il pari entrambe le volte. Sono due partite che devono insegnarci ad avere ancora più rabbia, de­ terminazione e convinzione. Nel derby il cinismo di Icardi ha fatto la differenza, Bonucci in­ vece paga caro ogni errore, ma spero sia solo una casualità. Qualche aggiustamento va fat­ to, ma oggettivamente nelle ul­ time due partite, seppur a sprazzi, era difficile giocare meglio con tanti giocatori nuo­ vi». Ovviamente il fattore tem­ po è sempre il parametro di ri­ ferimento per qualsiasi rifles­ sione. «Vedo una qualità di gio­ co sempre più alta e vedo più convinzione. Ma per raggiun­ gere livelli alti c’è bisogno di tempo. Anche il City di Guar­ diola nel primo anno è arrivato quarto dopo aver speso 200 mi­ lioni. Ora hanno altri base e al­ tre conoscenze». L’obiettivo ov­ viamente è arrivare a quel livel­ lo col suo Milan, anche se Vin­ cenzo è realista: «So bene che quando non arrivano i risultati sono a rischio. Però, qualsiasi cosa dovesse succedere, Fasso­ ne e Mirabelli hanno la mia to­ tale stima». Testamento? Par­ rebbe proprio di no. Chi ha vi­ sto Montella negli ultimi giorni lo descrive pieno di vita. © RIPRODUZIONE RISERVATA

NOTIZIE DALL’ESTERO IL RITORNO

Madjer c.t. dell’Algeria ● Vi ricordate il famoso gol di tacco del Porto nella finale della Coppa Campioni vinta contro il Bayern Monaco nel 1987? L’autore era Rabah Madjer e per lui arriva una piacevole notizia dopo anni di inattività. Il ‘tacco di Allah’, come fu soprannominato dopo quel goal, è stato infatti nominato nuovo commissario tecnico dell’Algeria. Madjer non allena dal 2006, dall’esperienza con l’Al Rayyan in Qatar. Oggi la presentazione. Non è una novità per Rabah Madjer, visto che siede sulla panchina dell’Algeria per la quarta volta. Le precedenti esperienze si sono concluse tutte con dei fallimenti: nel 1994, nel 1999 e nel 2001.

CHAMPIONS ASIA

Urawa e Al Hilal in finale ● Urawa Red Diamonds e Al Hilal si contenderanno in finale la Champions League asiatica. I giapponesi, già vincitori nel 2007, hanno sconfitto in casa per 1-0 lo Shanghai SIPG guidato da Villas Boas dopo l’1-1 in Cina. Isauditi, invece, hanno eliminato il Persepolis: 4-0 e 2-2 i risultati della doppia sfida. La finale si giocherà con andata il 18 novembre in Arabia Saudita e ritorno una settimana dopo in Giappone.

PT G V N P GF GS

6 3 3 0

2 2 2 2

2 1 1 0

0 0 0 0

0 1 1 2

8 5 3 1

RLE PROSSIME PARTITE

RLE PROSSIME PARTITE

RLE PROSSIME PARTITE

RLE PROSSIME PARTITE

RLE PROSSIME PARTITE

RLE PROSSIME PARTITE

OGGI BEER-SHEVA - STEAUA BUCAREST LUGANO - VIKTORIA PLZEN 2 NOVEMBRE STEAUA BUCAREST - BEER-SHEVA VIKTORIA PLZEN - LUGANO 23 NOVEMBRE VIKTORIA PLZEN - STEAUA BUCAREST LUGANO - BEER-SHEVA 7 DICEMBRE STEAUA BUCAREST - LUGANO BEER-SHEVA - VIKTORIA PLZEN

OGGI STELLA ROSSA - ARSENAL BATE - COLONIA 2 NOVEMBRE ARSENAL - STELLA ROSSA COLONIA - BATE 23 NOVEMBRE COLONIA - ARSENAL BATE - STELLA ROSSA 7 DICEMBRE ARSENAL - BATE STELLA ROSSA - COLONIA

OGGI MARSIGLIA - V. GUIMARAES KONYASPOR - SALISBURGO 2 NOVEMBRE V. GUIMARAES - MARSIGLIA SALISBURGO - KONYASPOR 23 NOVEMBRE SALISBURGO - V. GUIMARAES KONYASPOR - MARSIGLIA 7 DICEMBRE V. GUIMARAES - KONYASPOR MARSIGLIA - SALISBURGO

OGGI ZORYA - HERTHA OSTERSUNDS - ATHLETIC 2 NOVEMBRE HERTHA - ZORYA ATHLETIC - OSTERSUNDS 23 NOVEMBRE ATHLETIC - HERTHA OSTERSUNDS - ZORYA 7 DICEMBRE HERTHA - OSTERSUNDS ZORYA - ATHLETIC

OGGI ZULTE WAREGEM - VITESSE NIZZA - LAZIO 2 NOVEMBRE VITESSE - ZULTE WAREGEM LAZIO - NIZZA 23 NOVEMBRE LAZIO - VITESSE NIZZA - ZULTE WAREGEM 7 DICEMBRE VITESSE - NIZZA ZULTE WAREGEM - LAZIO

OGGI VARDAR - REAL SOCIEDAD ZENIT - ROSENBORG 2 NOVEMBRE REAL SOCIEDAD - VARDAR ROSENBORG - ZENIT 23 NOVEMBRE ROSENBORG - REAL SOCIEDAD ZENIT - VARDAR 7 DICEMBRE REAL SOCIEDAD - ZENIT VARDAR - ROSENBORG

1 3 5 8

REGOLAMENTO Le prime due di ciascun girone passano ai sedicesimi, insieme alle terze nei gironi di Champions League. In caso di parità sono decisivi nell’ordine: a) gli scontri diretti; b) la differenza reti negli scontri diretti; c) il numero di gol segnati negli scontri diretti; d) il numero di gol in trasferta negli scontri diretti; e)la differenza reti complessiva; f) le reti totali segnate; g) i punti accumulati per il coefficiente Uefa nelle ultime 5 stagioni GIÀ QUALIFICATE Le squadre con l’asterisco*

SPAGNA

Zaza il migliore a settembre

● Simone Zaza ha ottenuto il riconoscimento di miglior giocatore della Liga per il mese di settembre. L’italiano del Valencia ha conquistato il premio per la prima volta. In questa prima parte di stagione, è stato uno degli attaccanti più prolifici, segnando sette gol in otto giornate e divenendo uno dei principali protagonisti della squadra di Marcelino, attualmente al secondo posto in classifica. Autore di una tripletta contro il Malaga, match vinto per 5-0, ha firmato il gol decisivo negli ultimi minuti della sfida contro la Real Sociedad, terminata con il risultato di 2-3.


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GIOVEDÌ 19 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT


Europa League R Gruppo K - La 3a giornata

GIOVEDÌ 19 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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Balo, assalto T alla Lazio per volare ad altezza Immobile

Andrea Elefante

INVIATO A NIZZA (FRANCIA)

1Stasera a Nizza riparte la sfida

di Mario alla conquista di Ventura Ma Ciro è pronto a stupire ancora COSÌ ALL’ALLIANZ RIVIERA, ORE 19 NIZZA 3-5-1-1

LAZIO 3-5-1-1 15 BURNER

4 PATRIC

18 WALTER

96 MURGIA

20 LE MARCHAND

15 BASTOS

SNEIJDER NANI 31 10 9 20 7 27 21 88 1 30 BALOTELLI CAICEDO DI GENNARO L. FELIPE STRAKOSHA CARDINALE DANTE MENDY

4 MARLON

26 KOZIELLO 24 JALLET

ALLENATORE Favre PANCHINA: 40 Benitez, 23 Sarr, 2 Souquet, 22 Lusamba, 8 Lees-Melou, 11 Srarfi, 14 Plea SQUALIFICATI: nessuno DIFFIDATI: Balotelli INDISPONIBILI: Knepe Ganago

21 MILINKOVIC 19 LULIC

26 RADU

ALLENATORE S. Inzaghi PANCHINA: 25 Vargic, 3 De Vrij, 11 Crecco, 6 Leiva, 16 Parolo, 18 L. Alberto, 17 Immobile SQUALIFICATI: nessuno DIFFIDATI: nessuno INDISPONIBILI: F. Anderson, Basta, Lukaku, Marusic, Wallace, Palombi

ARBITRO Thompson (Sco) GUARDALINEE Stewart-Stevenson (Sco) QUARTO UOMO Stoke (Sco) ADDIZIONALI Dallas-Robertson (Sco) TV diretta su Sky Sport 1 Hd, Sky Calcio 1 Hd, Sky Calcio 4 Hd INTERNET www.gazzetta.it GDS

fLA STORIA

Alessandro Grandesso

PARIGI @agrandesso

E

rano ore cariche di tensione e incertezze. In ballo, il destino di milioni di italiani, in balia di spread e speculatori. Con il rischio di subire riforme lacrime e sangue. Come quelle imposte alla Grecia dalla troika composta da Commissione europea, Banca Centrale Europea e Fondo Monetario Internazionale, secondo i diktat della Germania. Insomma, dal Consiglio europeo di fine giugno 2012, a Bruxelles, l’Italia poteva uscire con le ossa rotte. Ma a cambiare il corso degli eventi ci pensò un certo Mario. Anzi due. Non solo Monti, ma soprattutto Balotelli che in quelle stesse ore a Varsavia, all’Europeo, abbattè la favorita Germania con una doppietta (1-2), mandò gli azzurri di Prandelli in finale, mostrando i muscoli al mondo. E caricando di entusiasmo l’omonimo capo del governo che riuscì a imporsi alla Me-

re anni (abbondanti) dopo, le loro strade non sono meno lontane di allora. Fra 7 mesi, chissà. Le strade di Mario Balotelli e Ciro Immobile iniziarono a divaricarsi in un giorno umido del giugno 2014 a Natal, il sogno dell’Italia di Prandelli appena ucciso da Godin, e non si sono più ricongiunte. Uno si fermò lì, l’altro da lì è partito: Balotelli non sapeva ancora che sarebbe stata la sua ultima partita in Nazionale, Immobile non sapeva ancora che la sua storia azzurra avrebbe messo radici sulla terra del fallimento brasiliano. Da allora Ciro ha infilato quella maglia prima come attaccante utile e poi come giocatore indispensabile: oggi è la certezza più solida per il nostro bisogno di gol, l’attaccante più in forma del campionato, il miglior marcatore stagionale dei 5 top tornei europei. Lo si diceva anche di Balotelli, un tempo, ma indispensabile Mario non lo è più stato. Se oggi l’Italia da playoff è aggrappata a Immobile, al momento Mario è aggrappato solo a una speranza: ricevere di nuovo «quella» chiamata.

OCCHI ADDOSSO Difficile che accada per la doppia sfida con la Svezia: Ventura finora non ha fatto mistero di voler puntare sulla continuità del suo gruppo ed è improbabile che cambi idea, a meno che non si trovi costretto (dagli eventi). Poi, una volta che il Mondiale non sarà più un traguardo scivoloso, il tempo potrà giocare a favore di Balotelli. Dipenderà solo da lui, hanno continuato a ripetergli. E magari un po’ da partite come quella di stasera, con occhi anche italiani addosso. Forse sapendo di averne, nell’ultimo allenamento di ieri Mario ha trotterellato leggero e molto concentrato, sotto un sole tiepido che gli faceva brillare la catena d’oro al collo e l’orecchino con pendente d’ordinanza. Gli stessi della foto pubblicata su Instagram con il piccolo Lion, il suo secondo figlio, che gli dorme sul petto. L’ASSIST DI FAVRE Un altro Balotelli, forse più uomo. Ma stasera è il calciatore Balotelli ad avere un’occasione per dar ra-

Il centravanti del Nizza Mario Balotelli, 27 anni, e Ciro Immobile, 27, attaccante della Lazio AFP/BARTOLETTI

gione, e sul campo, all’eco che arriva con sempre maggiore insistenza dalla Francia. Col rientrante Sneijder alle spalle a ispirarlo, ha fatto capire il tecnico Favre. Quell’eco racconta di un Mario più maturo, più concreto, più continuo. Positivo, ha sintetizzato ancora Favre. Anche se l’assist non è così smarcante da lanciarlo fino al Mondiale: «Chiedete a Ventura: non l’ho mai sentito e non credo mi chiamerà, ma sa da solo cosa è necessario vedere per decidere». Per quel che vede ogni giorno il compagno Jallet, Mario ha speranze: «Sta diventando un giocatore molto più “collettivo”, può farcela». TURNOVER Per Inzaghi merita semplicemente «molta attenzione: è sempre stato un campione e ora pare aver trovato l’ambiente ideale». E una maglia da titolare: anche stasera, nonostante il probabile turnover di questo Nizza un po’ in crisi. Immobile no, in Europa si avvia alla terza panchina di fila e però come le altre due volte spera di giocare almeno una mezzora nella ripresa. La sua fame di gol non conosce confini: è così che si è preso quello che Balotelli (per ora) ha perso. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL CONFRONTO MARIO BALOTELLI CIRO IMMOBILE GOL IN CAMPIONATO

5

11

PALLONI GIOCATI

231 316 TIRI TOTALI

23

39

MEDIA TIRI/GOL

4,6 3,5 PRESENZE IN NAZIONALE

33

28

GOL IN NAZIONALE

13

7

Quei gol alla Merkel e allo spread «Così i 2 Mario rilanciarono l’Italia» rkel. Retroscena raccontato dall’ex Presidente della Repubblica francese François Hollande al mensile So Foot. Magia del calcio e di un bomber che con il Nizza sfida la Lazio, sognando di salvare di nuovo almeno l’Italia del pallone. SUMMIT Secondo le cronache dell’epoca per la prima volta l’Italia puntò i piedi. Svolta diplomatica ispirata da Balotelli, come ricorda Hollande: «Nel giugno del 2012, un Consiglio europeo molto importante si svolgeva in contemporanea a Italia-Germania. Angela Merkel era al mio fianco e ogni

Mario e l’immagine-icona 2012

SOGNO Insomma, Balotelli dimostrò che l’Italia poteva aver la meglio anche sull’arrogante Germania. E Monti, dopo una serie di rifiuti della Merkel, si trasformò pure lui in Super Mario minacciando di bloccare l’intero piano di crescita e riforme concordato, ottenendo

il duro vertice Ue e «l’energia di Monti dopo la doppietta di Balo ai tedeschi nella semifinale di Euro 2012»

Stefano Cieri

INVIATO A NIZZA (FRANCIA)

D

all’Allianz Stadium (di Torino) all’Allianz Riviera (di Nizza). Sperando che il risultato sia lo stesso. Simone Inzaghi affronterà però l’impegno di Europa League con i francesi (dividono la vetta della classifica a punteggio pieno) con una formazione diversa per metà rispetto a quella che ha interrotto dopo oltre due anni l’imbattibilità interna della Juventus. Scelta dettata dalle esigenze di turnover, che non vengono meno neppure di fronte all’avversario più forte del girone. «Il Nizza è un’ottima squadra – ammette il tecnico biancoceleste –. Ha giocatori di grandi qualità, come Balotelli innanzitutto, ma non solo lui. Manderò in campo gli uomini che mi danno più garanzie. Vincere qui vorrebbe dire fare un passo decisivo verso la qualificazione».

lo scudo anti speculazione che la cancelliera non voleva concedere. Certo, poi la Spagna stravinse in finale (4-0), ma l’Italia aveva comunque ritrovato una certa fierezza. Cinque anni dopo, SuperMario Balotelli sogna di provare di nuovo quelle emozioni e di regalare a se stesso e ai tifosi un Mondiale in Russia. © RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Un’immagine del 2012, vertice Ue. Da sinistra la cancelliera tedesca Angela Merkel con l’allora presidente francese François Hollande e il primo ministro italiano dell’epoca Mario Monti LAPRESSE

RHollande racconta

VerboInzaghi «Dimenticare l’impresa acasaJuve»

DIMENTICARE LA JUVE Il rischio, per la Lazio, è che il successo sulla Juve possa provocare cali di tensione. «A Torino abbiamo fatto un’impresa, ma quello ormai è il passato e la nostra testa è unicamente alla sfida col Nizza», assicura Inzaghi. Rispetto al match con i bianconeri i cambi saranno sei: Luiz Felipe per De Vrij in difesa; Patric, Murgia e Di Gennaro per Marusic, Parolo e Leiva a centrocampo; mentre in attacco la coppia Nani-Caicedo prenderà il posto di Luis Alberto-Immobile. Per il portoghese sarà il debutto da titolare dopo i due spezzoni di gara giocati con Sassuolo e Juve. Il centravanti ecuadoriano giocherà la terza gara dall’inizio (le altre due sempre in Europa League, con un gol all’attivo): «Sento che sto crescendo – la promessa di Caicedo –. Affrontiamo una squadra forte come il Nizza, ma la Lazio può far bene in questa competizione». A seguire i biancocelesti ci saranno circa 1.700 tifosi in arrivo dall’Italia.

tanto sbirciava l’evoluzione del risultato». Una partita in salita per gli azzurri, con due giorni in meno di recupero nelle gambe, e per Monti, indebolito dalla sfiancata economia italiana. SCINTILLA In campo, dopo lo sfogo dei tedeschi, Balotelli passò al 20’ con un colpo di testa. E di nuovo al 36’ con un tiro di potenza, facendo schizzare in piedi un intero Paese. Mario si tolse la maglia personificando con lo sfoggio dei muscoli l’orgoglio di tutti gli italiani. E così scattò la scintilla pure a Bruxelles, secondo Hollande: «Alla fine Balotelli eliminò la Germania e ciò diede a Monti, che di calcio non se ne intendeva, un’energia supplementare».

IL TECNICO


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UNFILMDI


Europa League R Gruppo E - La 3a giornata

GIOVEDÌ 19 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT

A REGGIO EMILIA

COSI’ AL MAPEI STADIUM, ORE 21.05 ATALANTA 3-4-1-2

6 PALOMINO

92 JAKOLIS 9 PETAGNA

5 SACHETTI

11 FREULER 1 13 BERISHA CALDARA

E’ un altro esodo: in arrivo 14 mila tifosi

APOLLON LIMASSOL 4-5-1

37 SPINAZZOLA

4 CRISTANTE 15 DE ROON

5 MASIELLO

72 ILICIC

33 HATEBOER

ALLENATORE Gasperini PANCHINA: 91 Gollini, 28 Mancini, 21 Castagne, 27 Kurtic, 10 Gomez, 7 Orsolini, 9 Cornelius SQUALIFICATI: nessuno DIFFIDATI: nessuno INDISPONIBILI: Schmidt, Toloi, Rossi, Bastoni, Gosens, Melegoni, Haas, Vido

99 MAGLICA

17 PEDRO

44 YUSTE

95 ALEF 14 ALLAN 77 SARDINERO

83 BRUNO

Matteo Spini BERGAMO

27 ANGELI

C

21 JANDER

ALLENATORE Avgousti PANCHINA: 46 Kissas, 9 Martinez, 59 Silvestros, 88 Vasileiou, 96 Polizzi, 11 Zelaya, 30 Schembri SQUALIFICATI: Roberge DIFFIDATI: Yuste INDISPONIBILI: nessuno

ARBITRO Kabakov (Bul) GUARDALINEE Margaritov (Bul) - Venev (Bul) QUARTO UOMO Todorov (Bul) TV Sky Sport 3, Calcio 2 e TV8 INTERNET www.gazzetta.it GDS

Gian Piero Gasperini, 59 anni e a destra, Andrea Petagna, 22, durante la conferenza stampa di ieri MAGNI

L’Atalanta prova a ripartire e si rifugia nell’Europa amica

1Occasione per Gasperini: battere l’Apollon per avvicinarsi alla qualificazione «Dimentichiamo subito la Samp». Gomez verso la panchina, in pole c’è Ilicic

Guglielmo Longhi

D

ipende anche da lui, dal Papu, capire che partita sarà con l’Apollon. Sarebbe un’assenza non banale, la sua, per questo Gian Piero Gasperini alla viglia lascia aperto uno spiraglio di speranza: «Toloi no, Gomez vediamo domattina (cioè oggi, ndr)». L’argentino, già due gol in Europa League, è uscito col piede destro malconcio dalla partita persa (male) contro la Samp e ieri si è allenato a parte. Più probabile Ilicic in campo e Gomez in panchina. Oggi, comunque, l’ultimo test. PASSO AVANTI Fare un passo avanti verso la qualificazione e dimenticare Marassi: missione non proprio impossibile. Gasp spiega: «Partita non decisiva, ma importante, in un mini campionato con margini molto ristretti. I primi due risultati (vittoria con l’Everton, pari a Lione, ndr) sono stati molto

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buoni e una vittoria sarebbe un clamoroso 7-1 di San Siro con grosso passo avanti, qualun- l’Inter che ha poi ato il via alque altro risultato rimettereb- l’incredibile corsa della scorsa be tutto in discussione. E’ un stagione. Domanda di un giorgirone difficile». Buttarsi in nalista cipriota: l’Apollon penEuropa può essere il modo mi- sa soprattutto al campionato, gliore per lasciarsi alle spalle l’Atalanta fa il contrario? Gasp una sconfitta che brucia anco- non si sbilancia, come ovvio, ra. Ma Gasperini ha fretta di non vuole scegliere tra caviale e salmone: «Cerchiudere col reto, se si fa il concentissimo pasfronto con l’anno sato: «Domenica IL TECNICO scorso la diffeabbiamo giocato «L’Europa League è renza di rendiil miglior primo mento è evidentempo da quan- un mini campionato te, anche se in do sono qui, la che non ti permette certi momenti ripresa è da can- di sbagliare» giochiamo ancellare. Si va che meglio. Ma avanti, non pos- «I ciprioti meritano noi cerchiamo di siamo permetrestare dentro le terci di tornarci rispetto: lo dicono due competiziosu. Ci siamo detti i risultati. Non so ni, l’obiettivo è tante volte che che partita sarà» superare il turno quando vincevamo una partita dovevamo di- in Europa League e tornare a menticarla in fretta. Della gara correre in campionato». contro la Samp dobbiamo prendere quanto di buono fat- CALMA E RISPETTO E quindi to e da lì ripartire». E quindi il arriviamo alla partita: aggredi3-1 di Marassi potrebbe avere rete sin dall’inizio o cercherete la stessa funzione catartica del di gestirla con calma? «Solo il

ALEJANDRO GOMEZ detto il Papu, 29 anni, argentino capitano dell’Atalanta, resta in forte dubbio per la terza partita del girone di Europa League ANSA

campo potrà dire come sarà. Incontriamo una squadra che ha caratteristiche diverse dalle altre, che merita rispetto, e lo dicono i risultati. Per quanto ci riguarda, è vero, stiamo prendendo molti più gol dell’anno scorso». Poi una battuta su Cristante, uno dei più positivi finora: «Sta avendo un’evoluzione importante, ha capacità di inserirsi, di fare gol». LA SFIDA DI PETAGNA «La partita di Genova brucia ancora e una mentalità vincente si costruisce con i risultati ma siamo carichi per la sfida europea»: Andrea Petagna è carico e aspetta di sapere se giocherà in coppia con Gomez o Ilicic, come è successo per grande parte della gara di domenica: «Fondamentale vincere, saremo incattiviti e puntiamo sul Mapei Stadium. Sarà come giocare in casa, ci saranno 15 mila tifosi e qui la curva è molto più vicina che a Bergamo. Sarà un’emozione unica». © RIPRODUZIONE RISERVATA

ome con l’Everton, anzi meglio. L’Atalanta, stasera, è pronta a gustarsi il replay della gara d’esordio in Europa League, almeno nella cornice: stesso entusiasmo, stessi colori, stesso pienone. Il Mapei Stadium come l’Atleti Azzurri d’Italia, cancellando i circa duecento chilometri di distanza che separano Bergamo da Reggio Emilia. Saranno più di 14mila gli spettatori della partita di questa sera contro l’Apollon Limassol, terzo impegno atalantino in Europa League: ieri, il numero dei posti assegnati superava quota 14mila, comprensiva dei 10.862 abbonamenti, dei 702 tifosi ospiti e degli oltre 2600 biglietti singoli venduti (quasi mille nella giornata di ieri). IL TRIS I biglietti, tra l’altro, sono ancora in vendita: si potranno acquistare oggi dalle 17 al Mapei Stadium, al prezzo del match day, che è più alto.Da Bergamo si muoveranno tante auto e una cinquantina di pullman, diretti a Reggio Emilia: sarà il solito esodo speciale, che testimonia la vicinanza del popolo nerazzurro alla propria squadra del cuore. Fari puntati sulla partita di questa sera, poi si tornerà a pensare al campionato: l’Atalanta, infatti, è nel bel mezzo di una striscia di sette partite in ventidue giorni e da oggi a mercoledì giocherà tre volte. Dopo l’Apollon ci sono altri due incontri casalinghi, ma da affrontare a Bergamo, contro Bologna (domenica) e Verona (mercoledì sera). Un tirs di impegni che potrebbe dare la svolta alla squadra di Gasperini. © RIPRODUZIONE RISERVATA

I tifosi della Dea esultano


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Serie A R L’infortunio

GIOVEDÌ 19 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Insigne da salvare Big match lontano Napoli, c’è Ounas

1

2

1«Solo»affaticamentoperLorenzo,maconl’Inter segiocarischiaunlungok.o.:SarripensapureaGiak

Mimmo Malfitano

INVIATO A MANCHESTER (ING)

U

n comunicato di poche righe per spiegare che «Lorenzo Insigne, sosti­ tuito martedì sera a scopo pre­ cauzionale nel secondo tempo, ha svolto terapie per una con­ trattura da affaticamento al­ l’adduttore destro e che le sue condizioni verranno valutate giorno dopo giorno». Dunque, stando al comunicato ufficiale diffuso dal calcio Napoli, l’in­ fortunio dell’attaccante do­ vrebbe essere roba di poco con­ to, nulla di più di un semplice fastidio muscolare. Ma la pre­ occupazione c’è tutta: al mo­ mento ci sono pochissime pro­ babilità che l’esterno sinistro possa giocare contro l’Inter. RIPOSO Ieri mattina, la squa­ dra si è allenata nel centro sportivo adiacente l’Etihad Stadium, messo a disposizione dal Manchester City, per poi partire per Napoli nel primo pomeriggio con un volo char­ ter. Lorenzo Insigne non ha partecipato alla seduta defati­

I NUMERI

2

● Le presenze in questo campionato per Ounas che ha giocato solo 36 minuti. L’algerino è arrivato a Napoli quest’estate dal Bordeaux

49

● i minuti giocati in campionato da Giaccherini, utilizzato due sole volte. Lo scorso anno le presenze in A furono 16 con un gol, l’altro lo fece in coppa Italia

13

● Le partite giocate da Insigne, tutte da titolare, in questa stagione. Non ne ha saltata una, in A e in Champions con 5 gol: tre in campionato, due in coppa

3

cante e, probabilmente, ri­ prenderà ad allenarsi oggi po­ meriggio, a 48 ore dalla sfida con l’Inter. Da parte sua, il gio­ catore ha già fatto sapere all’al­ lenatore che lui ci vorrà essere. FORTI DUBBI Ma la sola volon­ tà di forzare non dovrebbe ba­ stargli per avere la garanzia che sabato sera ci sarà. Il ri­ schio è alto, a meno che non venga calcolato dallo staff sa­ nitario che ha l’esatta dimen­ sione del problema, l’esterno della Nazionale potrebbe esse­ re costretto alla panchina. Di certo, c’è la possibilità che il semplice affaticamento mu­ scolare possa tramutarsi in qualcosa di più grave, giocan­ do, che lo costringerebbe a uno stop più lungo del previsto. La decisione, in ogni modo, non verrà presa prima dell’allena­ mento di rifinitura, in pro­ gramma domani, a Castelvol­ turno. Allenatore e staff sanita­ rio dovranno fare una valuta­ zione oggettiva del rischio e soltanto allora potranno essere sciolte le riserve. OPZIONI Ne ha a disposizione

● 1 Lorenzo Insigne, 26 anni, è tornato a Napoli nell’estate del 2012. In questo campionato 8 partite con 3 gol ● 2 Adam Ounas, 20 anni, algerino ● 3 Emanuele Giaccherini , 32 anni, a Napoli dal 2016 GETTY/LAPRESSE

GIOCHERÀ COSÌ REINA HYSAJ

ALBIOL

KOULIBALY GHOULAM

ALLAN

JORGINHO

HAMSIK

CALLEJON

MERTENS

OUNAS (GIACCHERINI) GDS

un paio, Sarri, per sopperire al­ l’eventuale assenza di Insigne. Quella più probabile prevede l’inserimento di Ounas. Il ra­ gazzo ha dimostrato di avere delle buone qualità tecniche oltre a essere molto veloce. Il classico giocatore che con drib­ bling e accelerazioni potrebbe mettere in difficoltà la retro­ guardia interista. Fin qui, però, ha giocato poco, e quando è stato inserito, è entrato sempre nell’ultimo quarto d’ora, così come avveniva un tempo con Mertens, quando si diceva che l’ingresso del belga serviva per spaccare la partita. L’altra solu­ zione apre all’impiego di Giac­ cherini, un altro giocatore po­ co utilizzato nonostante il suo passato in Nazionale. D’altra

MERCATO

Milikeilfuturo: «Ioinprestito? Nonloescludo» ● NAPOLI La speranza di tornare presto, la convinzione che c’è bisogno di giocare per poter prepararsi bene al Mondiale: Arek Milik ha aperto alla possibilità, paventata anche da De Laurentiis, di un periodo in prestito al Chievo per ritrovare la forma migliore. «Non escludo di andare in un altro club a gennaio, sarebbe un modo per recuperare più in fretta ed arrivare prima al 100% della condizione - ha detto Milik alla televisione polacca WP - . Nazionale? Sarò pronto per aiutare i miei compagni in Russia». Intanto, il centravanti polacco sta intensificando la fase di riabilitazione dopo il secondo intervento, a distanza praticamente di un anno dal precedente, al legamento crociato. Per Natale l’ex centravanti dell’Ajax dovrebbe riprendere a correre, logico però che prima di vederlo un campo per una gara ufficiale (probabilmente a fine febbraio) verranno prese tutte le precauzioni del caso. «Sono stato operato solamente tre settimane fa, il ginocchio è gonfio, a volte fa ancora male, però sento di stare un po’ meglio giorno dopo giorno. In queste situazioni è fondamentale l’aspetto mentale, le prime due settimane sono state certamente quelle più difficili ma ora il periodo nero è passato - ha detto Milik -. Vorrei ringraziare chi mi ha manifestato vicinanza, è stato bello quando al San Paolo in 60.000 hanno urlato il mio nome». Gianluca Monti © RIPRODUZIONE RISERVATA

parte, avendo a disposizione il tridente che ha, è difficile che il tecnico rinunci alla sua poten­ za offensiva. Sabato sera, però, sarà costretto a cambiare pro­ prio per il malanno di Insigne. ALLUNGO Battendo l’Inter, il Napoli farebbe il largo dietro, il vantaggio sulla seconda si as­ sesterebbe sui 5 punti, una vo­ ragine che le altre dovrebbero preoccuparsi di colmare, men­ tre il calendario potrebbe dare una bella mano alla capolista nel difendere bene il primato. Dopo i nerazzurri, infatti, il Napoli giocherà a Marassi, contro il Genoa, nel turno in­ frasettimanale, e la domenica ospiterà il Sassuolo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

CLASSIFICA SQUADRE

NAPOLI INTER JUVENTUS LAZIO ROMA SAMPDORIA BOLOGNA TORINO CHIEVO MILAN FIORENTINA ATALANTA UDINESE CROTONE CAGLIARI VERONA GENOA SPAL SASSUOLO BENEVENTO

PT

24 22 19 19 15 14 14 13 12 12 10 9 6 6 6 6 5 5 5 0

PARTITE

RETI

G

V

N

P

F

S

8 8 8 8 7 7 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8

8 7 6 6 5 4 4 3 3 4 3 2 2 1 2 1 1 1 1 0

0 1 1 1 0 2 2 4 3 0 1 3 0 3 0 3 2 2 2 0

0 0 1 1 2 1 2 1 2 4 4 3 6 4 6 4 5 5 5 8

26 17 21 21 14 11 8 14 9 12 12 13 13 6 6 4 8 7 4 2

5 5 7 10 5 9 8 13 9 13 11 13 15 14 14 16 13 14 15 19

CHAMPIONS EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI a

9 GIORNATA

SABATO 21 OTTOBRE SAMPDORIA-CROTONE ore 18 NAPOLI-INTER ore 20.45 DOMENICA 22 OTTOBRE ore 15 CHIEVO-VERONA ore 12.30 ATALANTA-BOLOGNA BENEVENTO-FIORENTINA MILAN-GENOA SPAL-SASSUOLO TORINO-ROMA UDINESE-JUVENTUS ore 18 LAZIO-CAGLIARI ore 20.45

MARCATORI

11 RETI Immobile (4, Lazio). 10 RETI Dybala (1, Juventus). 9 RETI Icardi (4, Inter). 7 RETI Mertens (3, Napoli); Dzeko (Roma). 5 RETI Thereau (1, Fiorentina; 2 con 1 rigore nell’Udinese). 4 RETI Callejon (Napoli); Quagliarella (1, Sampdoria). 3 RETI Cristante e Gomez (2, Atalanta); Joao Pedro (1, Cagliari); Perisic (Inter); Higuain (Juventus); Luis Alberto (Lazio); Suso (Milan); Insigne (Napoli); Zapata (Sampdoria); Belotti, Iago Falque e Ljajic (Torino).


Serie A R Mercato

GIOVEDÌ 19 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Inter, Ramires a gennaio ha messo tutti d’accordo

1Intesa «in famiglia» con lo Jiangsu Suning per il prestito secco

L’arrivo del brasiliano salterebbe solo per un extracomunitario top Mirko Graziano

COSÌ IN CAMPO?

MILANO

R

amires Santos do Nascimento ha messo d’accordo tutti all’Inter. Al di là delle smentite arrivate in queste settimane, ci sarebbe infatti già l’ok delle varie componenti nerazzurre per portare a Milano fin da gennaio il 30enne centrocampista dello Jiangsu Suning. Operazione naturalmente in prestito che però resta al momento subordinata a un eventuale altro colpo extracomunitario: l’Inter ha infatti a disposizione un solo posto per gli extracomunitari e prima di chiudere col brasiliano vuole verificare con attenzione eventuali altre piste di maggiore prospettiva.

HANDANOVIC D’AMBROSIO SKRINIAR MIRANDA

DALBERT

VECINO BORJA VALERO (GAGLIARDINI) CANDREVA (CANCELO)

RAMIRES

PERISIC

ICARDI GDS

L'IDENTIKIT RAMIRES

PIANO PRONTO Ieri mattina, a Pechino, si è aperto il diciannovesimo Congresso del Partito Comunista Cinese, decisivo anche a livello di linee generali in tema di investimenti all’estero riferiti al calcio, capitolo che interessa da vicino IL PIANO l’Inter e il colosso Ramires potrebbe Suning. Così Xi Jinping, segreta- iniziare a lavorare rio generale del in Pinetina già PCC e presidente a metà novembre Ramires, 30 anni, con la maglia dello Jiangsu AFP della Repubblica menti e finanzia- In linea di massima il club nep o p o l a r e : La concorrenza? Il m e n t i . razzurro non navigherà co«L’apertura porDobbiamo sfor- munque nell’oro nella prossima ta il progresso, sogno è Vidal, poi l’isolamento ti la- Thomas (Atletico M.) zarci per pro- finestra di mercato (sempre muovere la libe- molto rigidi i paletti del fairscia indietro. e Bissouma (Lille) ralizzazione e lo play finanziario), e allora Semplificheremo gli investimenti stranieri in scambio degli investimenti». un’operazione alla Ramires poCina — le parole riportate da Per l’Inter una traccia incorag- trebbe aiutare non poco a comSina.com — Investimenti extra- giante a lunga scadenza e ma- pletare la rosa e a dirottare i liCina? Promuoveremo la coope- gari positiva anche nell’imme- mitati investimenti possibili su razione internazionale forman- diato con almeno un piccolo altri ruoli: per esempio un dido reti di commercio, investi- rabbocco economico a gennaio. fensore centrale e una seconda

NATO A RIO DE JANEIRO IL 24-3-87 ALTEZZA 180 CM PESO 73 KG RUOLO CENTROCAMPISTA SQUADRA JIANGSU SUNING

Centrocampista brasiliano, dopo due stagioni al Cruzeiro nel 2009 arriva in Europa al Benfica. Un anno e lo compra il Chelsea, dove rimane sei stagioni prima di essere ceduto al Jiangsu. Nel palmares con i Blues anche una Champions (decisivo un suo gol per eliminare il Barça in semifinale), una Europa League e una Premier. Con il Brasile vanta 51 presenze e 4 gol. LA CARRIERA NEI CLUB JOINVILLE (BRA) CRUZEIRO (BRA) BENFICA (POR) CHELSEA (ING) JIANGSU (CIN)

2006-07 2007-09 2009-10 2010-16 dal 2016

punta di qualità. La Chinese Super League finirà a novembre, nel frattempo però Ramires ha già chiuso la sua stagione cinese per una distorsione al ginocchio: un mese di stop, nessuna lesione ai legamenti, quindi nulla di particolarmente preoccupante in prospettiva Serie A. Pronto il piano dell’Inter, che potrebbe «convocarlo» a metà novembre in Pinetina, in accordo con lo Jiangsu, per iniziare di fatto un percorso atletico adeguato che consenta a Ramires di integrarsi velocemente con la nuova realtà in modo da essere pronto sotto tutti i punti di vista fin dalle prime gare del 2018. LA CURA CAPELLO Ramires gioca in Cina da gennaio 2016, quando Zhang Jindong versò una trentina di milioni al Chelsea. Dunque, quasi due anni lontano dal calcio che conta, ma in questo senso conforta non poco il recentissimo precedente di Paulinho, subito protagonista nel Barcellona dopo due stagioni nel Guangzhou Evergrande, esperienza che fra l’altro non gli ha fatto mai perdere contatto con la Seleçao. E Ramires, dal canto suo, ha sempre mostrato una buonissima forma in Cina, soprattutto quest’anno, sotto la cura fisica e tattica di Fabio Capello. E’ il centrocampista tutto gamba e intensità che manca all’Inter: al Chelsea giocò 251 partite segnando 34 reti. LE ALTERNATIVE La concorrenza per Ramires è oggi rappresentata soprattutto da Thomas e Bissouma. Il primo, classe 1993, è un ghanese che gioca nell’Atletico Madrid. Bissouma, 21 anni, è un nazionale maliano del Lille. Per entrambi ci vogliono però parecchi soldi (a meno che non subentrino contropartite tecniche, vedi Brozovic o Joao Mario) e al momento, ripetiamo, le casse dell’Inter non sono ricchissime. Vidal? Solo un sogno al momento: ancora zero segnali dal Bayern; Inter comunque attenta. Occhio infine a Donsah, 21enne ghanese del Bologna, che comunque non andrebbe a occupare la casella degli extracomunitari. © RIPRODUZIONE RISERVATA

fIL PERSONAGGIO

1

IVAN PERISIC

L’«altro Capitano» ha dimenticato Mou e veste nerazzurro MILANO

U

n’estate pensando alla Premier, a Mourinho e a una nuova avventura nel campionato più mediatico del mondo. Poi tutto è cambiato in nemmeno due mesi: il mondo di Ivan Perisic oggi è nerazzurro, dentro e fuori dal campo. Lo si capisce anche attraverso i social: sul profilo Instragram ci sono quasi unicamente immagini di Inter (compresa quella del rinnovo del contratto fino al 2022), dialoghi e scherzi a distanza coi compagni e pure i primi allenamenti del figlioletto nelle scuole calcio del club. Impensabile solo lo scorso maggio, quando il croato fece il giro del campo per salutare i tifosi. LE TAPPE La svolta a fine ago-

sto, quando scompare di fatto la pista Manchester United. I Red Devils trovano vagoni di milioni per Lukaku, Lindelof e Matic (165 milioni di euro in tre), giocano invece al risparmio sul fronte Perisic non andando mai oltre i 35 milioni più bonus. Deluso da Mou, Ivan riavvolge allora il nastro e torna a pesare con lucidità alcune mosse dell’Inter, come quella di non svenderlo prima di luglio nonostante le grosse difficoltà col fairplay finanziario, periodo nel quale Sabatini e Ausilio mettono sul tavolo anche una ricca bozza di rinnovo del contratto. Significativa poi la veemenza con la quale Spalletti chiede fin dalle prime battute del ritiro la conferma di Ivan, «giocatore fortissimo, fondamentale in una squadra che vuole avere grandi ambizioni. Da parte mia non ci sono dubbi,

Ivan è molto importante e me lo tengo». Sono gesti e parole che una volta «riletti» a bocce ferme riaccendono l’amore di Perisic per l’Inter. E infatti a inizio settembre arriva appunto la firma sul nuovo contratto, ingaggio da top player, ad altezza Icardi per intenderci: niente clausole, nella testa del ragazzo è nel frattempo realmente cresciuta l’intenzione di chiudere la carriera in nerazzurro. DA LEADER Sul campo Perisic fa parlare numeri, prestazioni e atteggiamento: gol e assist (per Icardi) alla prima di campionato con la Fiorentina; due assist (a Icardi e Vecino) nella tana della Roma; in gol contro Spal e Crotone; quindi l’assist-capolavoro per il momentaneo 2-1 di Icardi nel derby. Nell’anno solare 2017 sono complessivamente 11 gli assist, sei dei quali

2

3

1 Ivan Perisic, 28, dopo un gol. 2 In Piazza Duomo con il figlio Leo. 3 In versione con occhiali davanti a un albero di Natale nerazzurro ANSA

2022

● l’anno di scadenza del nuovo contratto di Perisic con l’Inter. Per il croato anche un adeguamento dell’ingaggio a livello Icardi, cioé sui 4,5 milioni

per Icardi. L’intesa fra i due è ormai ai limiti della perfezione. Così Ivan da quando è a Milano: 23 gol in 87 presenze, coppe comprese. Ma Perisic è entrato nel cuore del popolo nerazzurro soprattutto per la predisposizione al sacrificio e a giocare prima di tutto per la

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VERSO IL BIG MATCH

Joao migliora Oggi si decide per Napoli ● APPIANO GENTILE (lu.tai.) Joao Mario avanza a piccoli passi verso Napoli. Dopo la tonsillite acuta accusata alla vigilia del derby, martedì al centrocampista portoghese è finalmente passata la febbre. Ieri, alla ripresa degli allenamenti dopo il giorno di riposo concesso da Spalletti a tutto il gruppo, Joao si è limitato a lavorare in palestra e a fare qualche corsetta al coperto. Oggi potrebbe tornare a muoversi all’aperto per poi aumentare i carichi e cercare di strappare la convocazione per Napoli dopo la rifinitura di domani mattina, che precederà il pranzo, la conferenza dell’allenatore e la partenza alla volta di Napoli. Visto quello che gli è successo negli ultimi giorni compreso antibiotici - al massimo il portoghese andrà comunque in panchina. Con Brozovic che continua la terapie dopo la lesione al polpaccio (tornerà contro Verona o Torino), le scelte a centrocampo sono quindi obbligate: Gagliardini e Vecino davanti alla difesa, con Borja libero di seguire l’istinto e galleggiare. Unica (improbabile) alternativa, l’inserimento di Cancelo alto a destra, con Candreva trequartista. Nagatomo è in vantaggio su Dalbert per giocare a sinistra e cercare di frenare Callejon. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Joao Mario, 24 GETTY

squadra. E’ venuto giù lo stadio l’altra sera, minuto 20 di un derby delicatissimo: Inter in leggera difficoltà e Ivan che sconfina sulla fascia destra, lontanissimo dalla zona di competenza, per strappare di forza il pallone ai rossoneri e suonare una carica necessaria in quel momento. Insomma, va di vanga come un mediano puro quando serve, offre volate difensive anche di 60-70 metri e nei momenti di maggiore difficoltà è a lui che Spalletti si rivolge per ridisegnare anche tatticamente l’Inter. Senza contare l’incredibile apporto che dietro dà anche sulle palle ferme: domenica scorsa avrà liberato l’area non meno di 4-5 volte grazie a un tempismo fuori dal comune nel gioco aereo. Potenza straripante unita a una resistenza fisica da maratoneta, gli altri calano e lui sale di rendimento: i suoi tre gol sono non a caso arrivati al minuto 79 con la Fiorentina, all’87’ contro la Spal e al 90’ a Crotone. «Certe fiammate in fase di copertura sono un esempio per l’intera squadra — ha detto Spalletti — E’ la generosità dei campioni, è ciò che io chiedo a un capitano. Sì, perché ci devono essere più capitani in una squadra che ha ambizioni importanti». m.gra. © RIPRODUZIONE RISERVATA

1La trattativa per il rinnovo, i suoi social caratterizzati dai

colori dell’Inter e il figlioletto già nelle scuole calcio del club...


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Serie A R Il cambio

GIOVEDÌ 19 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Lopeztorna acasasua: «Cagliari, tidolagrinta persalvarti»

GENOA

Paura Cofie: ricoverato per infezione

1 Il nuovo tecnico ha firmato fino al 2019. Giulini: «Rastelli? Nessun ripensamento. Adesso la svolta» Mario Frongia CAGLIARI

«Q

uesta è la mia casa, sono felice e orgo­ glioso di essere qui. La pressione? Quel che volevo». Diego Lopez alla guida del Cagliari. Con un obiettivo: «Trasmettere grinta, voglia di fare bene e prenderci i 3 punti ovunque. La squadra ha qualità e si può riprendere, per salvarci tutti dobbiamo dare qualcosa in più. Le partite da vincere non vanno perse». Il messaggio è chiaro. «El Jefe», dodici anni al Cagliari, capita­ no, 342 gare e 9 gol, biennale da 500mila euro a stagione, viene presentato da Tommaso Giulini: «Domenica sono anda­ to via dopo il primo tempo con l’idea di cambiare e ho fatto contattare Lopez. Non sarei tornato indietro neanche se Fa­ rias avesse segnato il 3­3. Gli al­ tri nomi? Voglia di capire cosa offre il mercato». Il presidente spiega così il cambio al timone, il primo in A con il team a 6 punti con tre club e altri quattro

fIL RICORDO

E’ morto ieri a Bologna Marino Perani. Aveva 77 anni. Con i rossoblù aveva conquistato lo scudetto del 1964.

Andrea Schianchi

S

e qualcuno, a Bologna, parla di ali destre, i nomi che vengono subito in mente sono due: Amedeo Bia­ vati e Marino Perani. Il primo è stato l’imprendibile fulmine della squadra «che tremare il mondo fa», fine degli anni Trenta, l’inventore del doppio passo, tanto per intenderci, su­ blime interprete di un ruolo che ha acceso la fantasia dei ti­ fosi e dei poeti, tanto che Pier Paolo Pasolini, quando gioca­ va, indossava la maglia nume­ ro 7 del «suo» Bologna, si face­ va chiamare Stukas e cercava di riprodurre sul campo quello che, dall’alto, aveva visto fare all’immenso Medeo. Perani, in­ vece, appartiene alla squadra che Pasolini accompagnò, qua­ si spinse, allo scudetto del 1964, l’unico conquistato in ca­ po a un formidabile duello con l’Inter con il sublime finale di uno spareggio che tenne con il fiato sospeso tutta l’Italia. E proprio Perani, in quell’indi­ menticabile pomeriggio del­

IL RITORNO Diego Lopez, 43, nuovo tecnico del Cagliari: per l’uruguaiano si tratta della seconda esperienza sulla panchina rossoblù, dopo l’avventura nel 2013-2014 a fianco di Ivo Pulga come vice allenatore. CAGLIARI CALCIO

glio grinta e coraggio per sal­ varci: chi viene alla Sardegna Arena deve sapere che il Caglia­ ri non si arrenderà mai». Giuli­ ni coglie l’attimo. E precisa: GRINTA E CORAGGIO Lopez, «Con Rastelli sono stati due an­ camicia a quadri e occhiali da ni meravigliosi per i risultati vista all’arrivo in aeroporto, raggiunti, spesso eravamo io e giacca blu societaria in sala lui contro tutti. Ha vinto il cam­ pionato e costru­ stampa, dopo ito belle storie: aver guidato la l’esplosione dei prima seduta ad IL NUMERO brasiliani, di Pi­ Asseminello, ri­ sacane, Mel­ lancia: «Appena chiorri e Han. mi hanno chia­ Non posso che mato ho chiesto ringraziarlo. Ora a che ora dovevo essere in sede. Le presenze di Diego spero si apra una nuova pagina. Sì, è una telefo­ Lopez da giocatore Dopo quattro nata che mi sconfitte ho pen­ aspettavo. Timo­ con la maglia del sato che la squa­ ri? No. Una bella Cagliari: coi sardi responsabilità, a anche 9 reti segnate dra non potesse più migliorare: Bologna e Paler­ mo ho sempre seguito il Caglia­ questa è la ragione dell’esone­ ri. Ma in tv vedi cose diverse da ro. Ma non cambia la grande ciò che succede in allenamento. considerazione che ho per Ra­ In campo ho avuto buone sen­ stelli». sazioni e voglia di fare bene. Con il cambio d’allenatore si ve­ APPELLO AI TIFOSI Si volta pa­ de sempre intensità, ora dob­ gina. Lopez solletica i tifosi: biamo continuare su questa li­ «Dobbiamo contagiarli, fanno nea. Le quattro sconfitte? Vo­ sacrifici per seguirci e vanno ri­

dietro. «Lopez è la scelta giusta, conosce l’ambiente, è il tecnico completo di cui ha bisogno la squadra» segnala il patron.

342

pagati. Ho detto ai ragazzi che si deve essere agguerriti e non dare per perso neanche un pal­ lone: si può perdere e ne perde­ remo tante. Ma far bene signifi­ ca provare a prenderci i 3 pun­ ti». Il tecnico uruguaiano rian­ noda il nastro: «Sono contento del percorso che ho fatto al Ca­ gliari: Under 15, Giovanissimi, Primavera e prima squadra in un momento complesso. Ora sono maturato, cauto, nelle de­ cisioni e nelle partite». Lopez ha con sé il vice Michele Fini e il collaboratore tecnico Alessan­ dro Agostini: infornata di ex rossoblù. Giulini rimarca: «Con il Genoa speravo di vedere una prestazione convincente ma non siamo riusciti a limare alti e bassi di rendimento. L’organi­ co? Otto giornate non bastano per valutare Cigarini, Andreol­ li, Pavoletti. Isla e Bruno Alves? Sono voluti andar via. Ai tifosi dico che sono deluso quanto lo­ ro ma la scelta di Lopez è per il bene del Cagliari. Cosa mi aspetto? La salvezza e qualcosa che duri più dei 28 mesi prece­ denti per migliorarci». © RIPRODUZIONE RISERVATA

● Brutta disavventura per Isaac Cofie: il mediano ghanese ieri mattina è stato ricoverato all’ospedale San Martino di Genova a causa di un’infezione batterica che necessita di terapia antibiotica. Attraverso il sito ufficiale, il Genoa ha precisato «che le condizioni del giocatore sono sotto controllo medico». Cofie si era fermato alla vigilia della trasferta contro il Cagliari per un attacco febbrile. Ieri lo staff medico ha deciso di farlo ricoverare per sottoporlo a degli accertamenti che hanno evidenziato un’infezione batterica. «In presenza di un decorso regolare, il centrocampista verrà dimesso nei prossimi giorni». Cofie, quindi, salterà la gara contro il Milan al pari di Spolli che è rientrato a Pegli per completare il programma di recupero. A parte Spolli e Cofie, Juric può contare su tutto l’organico. Rigoni e Taarabt sono tornati in gruppo dopo un giorno di lavoro differenziato. Juric ha insistito sul 3-5-1-1, alternando Galabinov e Lapadula: dopo una quarantina di giorni ai box, l’ex rossonero scalpita per giocare. A Cagliari è rimasto in panchina, ma contro la sua vecchia squadra spera di scendere in campo. Francesco Gambaro © RIPRODUZIONE RISERVATA

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TACCUINO CON LA RUSSIA IL 14/11

Under 21 a Frosinone ● Sarà il nuovo «Stirpe» di Frosinone a ospitare il test dell’Under 21 di Di Biagio il 14 novembre, contro la Russia (ore 18.30). Gli azzurrini tornano in città dopo 11 anni.

OTTO NAZIONI U20

A Lignano con l’Olanda ● (m.cal.) Sarà Lignano Sabbiadoro (Ud) a ospitare l’Under 20 nella sfida del 14 novembre con l’Olanda valida per il torneo Otto Nazioni (Elite League): gli azzurrini di Guidi saranno impegnati anche giovedì 9 in Germania.

FUTSAL CUP CALCIO A 5

Sorteggi Elite Round

● (m.cal.) Oggi il sorteggio dell’Elite Round di Uefa Futsal Cup, dal 21 al 26 novembre: ancora in corsa Pescara (che ospiterà uno dei quattro gironi da quattro squadre) e Luparense. Nessuna delle due italiane è tra le teste di serie, possibile anche il derby.

NAZIONALE DONNE

Si ferma la Guagni ● (m.cal.) Dopo il forfait di Marta Carissimi, il c.t. della Nazionale Milena Bertolini perde anche il difensore Alia Guagni (Fiorentina) per la sfida di martedì 24 a Castel di Sangro (Aq) con la Romania, valido per le qualificazioni al Mondiale 2019.

UNDER 19 DONNE

Euroqualificazioni, oggi Italia-Far Oer

Isaac Cofie, 26 anni LAPRESSE

● (m.cal.) Dopo la goleada (8-0) contro la Moldavia, alle 13 a Orhei (Moldavia), la Nazionale Under 19 affronta le Isole Far Oer nella seconda sfida del Main Round di qualificazione all’Europeo. Con un successo, le ragazze di Sbardella sarebbero già sicure di accedere alla fase Elite.

Addio Perani, l’ala destra del Bologna che strappò lo scudetto alla Grande Inter l’Olimpico, era il 7 giugno 1964, lasciò un segno fonda­ mentale: fu suo il cross sul qua­ le si avventò Nielsen per il defi­ nitivo 2­0 (l’1­0 lo aveva realiz­ zato Fogli). BELLEZZA Classica ala destra che sapeva anche rientrare e dare una mano ai centrocampi­ sti, di quel Bologna, cesellato da Fulvio Bernardini, Perani era una pedina insostituibile. Sebbene il ruolo del «tornante» non fosse ancora stato codifi­ cato dal vocabolario italico del pallone, lui fu uno dei primi a capire (ovviamente seguendo i preziosi consigli di Bernardini) che era necessario spendersi pure in fase difensiva per aiu­ tare la squadra. Era musica, quel Bologna: a centrocampo c’erano Fogli, Bulgarelli e Hal­ ler; in attacco Perani, appunto, Pascutti all’ala sinistra e Niel­ sen in mezzo; e dietro Furlanis, Pavinato, Janich e Tumburus e proteggere il portiere Negri, detto «Carburo» perché, tra una partita e l’altra, dava una mano alla pompa di benzina di famiglia. Calcio di un’altra epoca, e anche di un’altra bel­ lezza. Mica le diagonali, il pressing e le ripartenze di og­ gi: il Bologna che Bernardini

UNA VITA PER IL PALLONE Marino Perani, 77 anni, con la maglia del Bologna allo stadio Dall’Ara. Per lui 321 presenze in rossoblù durante le quali ha vinto uno scudetto, due Coppe Italia, una Mitropa e una Coppa di Lega italo-inglese GETTY

1Fu suo l’assist per il 2-0 di Nielsen

nello spareggio del 1964 all’Olimpico. In Nazionale partecipò al Mondiale ‘66

costruì con pazienza, nell’arco di tre anni, era formidabile per qualità tecniche. Un esempio di squadra che, oggi, andrebbe studiato alla Scuola di Cover­ ciano.

Mondiale in Inghilterra. Due partite da titolare, anche quel­ la disgraziata del 19 luglio, a Middlesbrough, contro la Co­ rea del Nord. Ricordate la di­ sfatta?

FEDELE Perani, che aveva co­ PANCHINA Furono Bologna e il minciato a giocare nell’Atalan­ Bologna a curarlo da quel dolo­ ta (era originario di Ponte Nos­ re. E la città gli entrò nel cuore, sa, in provincia di Bergamo), nell’anima, nel corpo, tanto che proseguì la dopo una breve collaborazione parentesi al Pa­ con la società, dova, alle dipen­ SUL CAMPO anche dopo aver denze del Paròn Interpretava smesso di drib­ Rocco, s’impose blare e di crossa­ a Bologna e qui il ruolo sia in chiave re, e cominciò ad si costruì, oltre offensiva allenare i ragaz­ che una carriera, che difensiva zini. Tra i talenti una vita intera. che gli occhi Rimase in rosso­ Da allenatore non esperti di Perani blù per quattor­ individuarono ci dici anni (dal ottenne grandi fu anche Rober­ 1960 al 1974) e successi, ma scoprì to Mancini. Da collezionò la bel­ Roberto Mancini allenatore, tutta­ lezza di 415 pre­ senze: è il quinto nella speciale via, non ottenne grandi soddi­ graduatoria dei fedelissimi, sfazioni. Sulla panchina del dietro a Bulgarelli, Roversi, Re­ Parma il suo punto più alto: guzzoni e Nervo. Grazie alle promozione in B (1983­84). In prestazioni con il Bologna si quel Parma c’erano tanti giova­ guadagnò un posto in Naziona­ ni che avrebbero fatto una bel­ le, anche se quella in azzurro la carriera (Pioli, Murelli, Pin, per lui fu una parentesi tanto Salsano). Anche quando non breve quanto amara. Estate del giocava, Perani sapeva essere 1966: il c.t. Edmondo «Mondi­ un maestro. © RIPRODUZIONE RISERVATA no» Fabbri lo chiamò per il


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Serie B R L’analisi

GIOVEDÌ 19 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Ma quanti ribaltoni in B «E’ cambiato il calcio»

L’INAUGURAZIONE

1Non si specula sul risultato, si costruisce di più e si difende male

Da qui i tanti colpi di scena: ecco i pareri di Aglietti, Breda e Cosmi Nicola Binda

N

on è un campionato per cuori deboli. Nelle prime 9 giornate ci sono state 17 partite cominciate in un modo e finite in un altro, con ribaltoni sempre entusiasmanti. E non parliamo di quelle gare dall’andamento simile a Entella-Empoli di lunedì (0-2, 2-2, 2-3), emozionanti ma finite come erano state avviate. Restiamo ai ribaltoni veri e propri. La Salernitana è la squadra che è riuscita a rimediare più volte agli approcci sbagliati: in tre occasioni è andata sotto 2-0, due volte ha pareggiato e l’ultima ha vinto 3-2. E’ successo domenica contro l’Avellino, che in tutta la B è la squadra più imprevedibile: due volte è andato sotto e poi ha vinto, altrettante è scattato e poi ha perso. Insomma, potrebbe sembrare un campionato zemaniano, e in effetti il Pescara del boemo tre bei ribaltoni ce li ha fatti vedere. Ma non è stato il solo. Perché? LE OPINIONI Ne parliamo con qualche tecnico. Alfredo

Aglietti, lunedì spettatore a Chiavari, anche lui è colpito da questi colpi di scena: «Normalmente una squadra, quando va in vantaggio, tende a chiudersi, mentre una che va sotto tenta il tutto per tutto per rimediare. In più oggi vedo squadre che, se messe sotto pressione, perdono lucidità e commettono errori, faticano a gestire la palla. E poi capita di vedere squadre che rinunciano a ripartire, si chiudono a difendere il vantaggio e basta: questo regala forza a chi deve recuperare». Diversa la chiave di lettura di Roberto Breda: «Nel processo di sviluppo del calcio italiano, siamo passati da una fase in cui la tattica era predominante: si studiava l’avversario e si cercava di ragionare di conseguenza. Adesso non è più così, si cercano di più il possesso palla, la costruzione e lo sviluppo del gioco, con squadre che si chiudono meno. E giocando, proponendo, attaccanto, arrivano anche molti gol in più». Serse Cosmi infine la vede così: «La mentalità sta cambiando, prima si considerava chiusa una gara sul 2-0, ora no. Un po’ perché non si sanno più

gestire i risultati, un po’ perché i tanti allenatori debuttanti hanno più incoscienza, sono portati più ad attaccare che a portare a casa i tre punti». CONCLUSIONI Solo due squadre non sono mai state protagoniste o vittime di questi ribaltoni. Sono Bari e Venezia, le squadre allenate dai campioni del mondo Fabio Grosso e Pippo Inzaghi, due dei tanti debuttanti. Non che le loro gare siano state più piatte delle altre, anzi: nell’ultimo turno il 2-2 a Vercelli e il 3-3 ad Ascoli sono stati rocamboleschi, ma non si tratta dei ribaltoni in questione. Anche per loro (più per il Bari che per il Venezia) vale il principio che lega le altre: la costruzione del gioco prevale sulla speculazione del risultato. Una cosa tipica a inizio stagione, certo, ma stavolta più evidente. Forse perché i tanti tecnici al debutto si vogliono mettere in mostra, forse perché la classifica così corta dice che vale la pena rischiare per portare a casa qualcosa. Chi vede le gare dalle tribune o in tv, sentitamente, ringrazia. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LE 17 GARE PIÙ PAZZE DEL TORNEO Queste le partite di questa stagione che sono iniziate in un modo e che poi hanno visto un ribaltone nel risultato: ovviamente non sono considerate tali quelle che dopo l’1-0 sono terminate 1-1. ● 1 GIORNATA a

AVELLINO-BRESCIA 2-1 Gol 0-1, 1-1, 2-1 CITTADELLA-ASCOLI 3-2 Gol 0-1, 1-1, 2-1, 3-1, 3-2 ● 3a GIORNATA

ASCOLI-NOVARA 1-2 Gol 1-0, 1-1, 1-2 PALERMO-EMPOLI 3-3 Gol 1-0, 2-0, 2-1, 2-2, 3-2, 3-3 PESCARA-FROSINONE 3-3 Gol 1-0, 2-0, 3-0, 3-1, 3-2, 3-3

● 4a GIORNATA

SALERNITANA-PESCARA 2-2 Gol 0-1, 0-2, 1-2, 2-2 ● 5a GIORNATA

CARPI-FOGGIA 1-3 Gol 1-0, 1-1, 1-2, 1-3 PESCARA-ENTELLA 2-2 Gol 1-0, 2-0, 2-1, 2-2 ● 6a GIORNATA

PALERMO-PRO VERCELLI 2-1 Gol 0-1, 1-1, 2-1

● 7 GIORNATA a

AVELLINO-EMPOLI 3-2 Gol 0-1, 0-2, 1-2, 2-2, 3-2 BRESCIA-PERUGIA 2-1 Gol 0-1, 1-1, 2-1 PARMA-SALERNITANA 2-2 Gol 1-0, 2-0, 2-1, 2-2 PRO VERCELLI-CESENA 5-2 Gol 0-1, 1-1, 1-2, 2-2, 3-2, 4-2, 5-2

TANTE SQUADRE SOTTO PRESSIONE FANNO ERRORI E PERDONO LUCIDITÀ ALFREDO AGLIETTI EX ALLENATORE ASCOLI

C’È MENO TATTICA, SI PENSA DI PIÙ ALLO SVILUPPO DEL GIOCO ROBERTO BREDA EX ALLENATORE ENTELLA

C’È MOLTA PIÙ INCOSCIENZA NEI TANTI ALLENATORI AL DEBUTTO SERSE COSMI EX ALLENATORE TRAPANI

● 8a GIORNATA

BARI-AVELLINO 2-1 Gol 0-1, 1-1, 2-1 CREMONESE-TERNANA 3-3 Gol 1-0, 1-1, 1-2, 1-3, 2-3, 3-3 ● 9a GIORNATA

AVELLINO-SALERNITANA 2-3 Gol 1-0, 2-0, 2-1, 2-2, 2-3 TERNANA-SPEZIA 4-2 Gol 0-1, 0-2, 1-2, 2-2, 3-2, 4-2

Tavecchio e Lotti all’inaugurazione del campo di Lampedusa

Calcio e integrazione Lampedusa abbraccia il campo voluto dalla B Giuliano Antonini

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lla presenza del Ministro per lo Sport Luca Lotti, del sindaco Salvatore Martello e del presidente della Figc Carlo Tavecchio, è stato inaugurato a Lampedusa il nuovo campo di calcio dell’isola. L’opera rientra nel più ampio progetto «The Bridge - Un Ponte per Lampedusa», coordinato da B Solidale Onlus (l’organizzazione non-profit di Lega B), ed è il primo passo di un programma che prevede la realizzazione di uno stadio di calcio pubblico. L’obiettivo è di regalare alla comunità di Lampedusa un importante centro di aggregazione sociale, una struttura accogliente e all’avanguardia. IL PRATO In questo senso, è da segnalare la scelta di un terreno ibrido per il campo di gioco: il modello innovativo, ideato da Niko Sarris (con Daniele Nasini), coniuga la resistenza dell’erba sintetica alla sofficità di quella naturale, grazie ad un substrato misto di sabbia, zeolite, sughero e cocco. A dimostrazione della sostenibilità dell’impianto, inoltre, è stato utilizzato un tipo di innesto che permette l’irrigazione con acqua marina, senza gravare, quindi, sulle risorse dell’isola. «E’ un’iniziativa straordinaria - ha commentato Carlo Tavecchio - ancora una volta il calcio dimostra di saper unire con la

passione e attraverso progetti concreti. Questo campo farà storia, è un esperimento pilota notevole». Il progetto, reso possibile da una squadra di finanziatori tra cui il Credito Sportivo e la Lega di A (che ha stanziato 100mila euro), è stato accolto con entusiasmo dal commissario straordinario della B Mauro Balata: «Non è solo un campo di calcio, ma molto di più: è un messaggio di attenzione e sensibilità concreta che ha consentito di soddisfare il legittimo desiderio di chi vuole praticare questo bellissimo sport e di poterlo praticare senza dover affrontare faticosi spostamenti. Ma è anche un debito che viene assolto nei confronti degli abitanti di questa stupenda isola sempre pronti ad accogliere e ad aiutare gli altri e ai quali dobbiamo essere tutti grati». © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA SITUAZIONE Domani due gare a Bari e Cremona

● Questa la situazione dopo 9

giornate e il programma: CLASSIFICA Empoli p. 17; Palermo e Frosinone 15; Venezia e Carpi 14; Cremonese, Pescara, Perugia, Bari, Cittadella, Avellino e Novara 13; Salernitana ed Entella 12; Parma 11; Ternana, Brescia, Spezia e Foggia 10; Pro Vercelli e Ascoli 9; Cesena 7. PROSSIMO TURNO Domani: Cremonese-Brescia (ore 19) e Bari-Cittadella (21); sabato (ore 15): Cesena-Foggia, Palermo-Novara, Parma-Entella, Pescara-Avellino, Pro Vercelli-Carpi, SalernitanaFrosinone, Spezia-Perugia, Ternana-Ascoli e Venezia-Empoli.

Serie C R Sedicesimi di Coppa Italia

Comi, grande doppietta Il Vicenza va agli ottavi Pordenone: solo Raffini

1Buone notizie per la squadra di Colombo, che dopo tanta fatica a segnare ha trovato i gol del suo bomber VICENZA-PORDENONE

2-1

MARCATORI Comi (V) al 1’, Raffini (P) al 10’, Comi (V) al 33’ s.t. VICENZA (4-3-1-2) Fortunato 5,5; Turi 6, Milesi 6, Magri 6,5, Beruatto 6; Bangu 5,5 (dal 41’ s.t. Sbrissa s.v.), Salifu 6, Ferchichi 5,5 (dal 35’ s.t. Alimi s.v.); Di Molfetta 5,5 (dal 26’ s.t. Giusti 6); Comi 7, Lanini 6,5. (Valentini, Costa, Viola, Crescenzi, Bianchi, Giraudo, De Giorgio, Giacomelli, Ferrari). All. Colombo 6,5. PORDENONE (4-3-2-1) Zommers 5,5; Pellegrini 5,5, Peressutti 6, Parodi 5,5, Nunzella 6 (dal 26’ s.t. Facchinetti 6); Lulli 6, Danza 6, Silvestro 6; Martignago 5,5 (dal 36’ s.t. Toffolini 6), Maza 6 (dal 26’ s.t. Magnaghi 6); Raffini 6,5. (Perilli, Battilana, Pramparo, Nardini, Del Fabbro, Beltrame). All. Colucci 6. ARBITRO Curti di Milano 6.

NOTE paganti 641, incasso di 4.317 euro. Ammoniti Salifu, Parodi e Lulli. Angoli 2-8.

Alberta Mantovani VICENZA

L

a firma è stata di Gianmario Comi, decisivo nel secondo tempo con una doppietta beneaugurante per il Vicenza, che sta cercando dall’inizio della stagione un bomber in grado di finalizzare

Gianmario Comi, 25 anni LAPRESSE

la manovra. Tra il primo e il secondo centro del centravanti, il Pordenone (capolista in campionato) ha agganciato il pareggio grazie ad un deviazione di Raffini nel cuore dell’area, ma alla lunga è stata la formazione di Colombo a conquistare il passaggio del turno nell’anticipo dei sedicesimi di Coppa Italia in una sfida caratterizzata da un robustissimo turnover che ha condizionato la fluidità della manovra, tanto che per il primo tiro in porta si è dovuto attendere il 43’: Zommers ha bloccato una conclusione di Lanini. I GOL Frizzante l’avvio di ripresa, con Comi a bersaglio dopo appena 42 secondi con un pallonetto preciso a infilare un bel lancio in verticale di Beruatto. Avrebbe potuto chiuderla cinque minuti dopo il Vicenza, ma Di Molfetta ha calciato sul portiere l’assist di Lanini. Così il Pordenone ha visto premiata la sua reazione al 10’ con il tocco sotto misura di Raffini. Ma al 33’ è stato ancora Comi a svettare di testa fra Pellegrini e Peressutti per mettere alle spalle di Zommers la palla decisiva. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LE QUALIFICAZIONI

Blitz Pontedera Pisa, che flop: rischia Gautieri ● Sempre in Coppa, così le 4 gare di qualificazione: spicca il k.o. del Pisa, che potrebbe costare il posto a Gautieri. AlbinoLeffe-Monza 1-0 d.t.s.: Gusu al 1’ s.t.s. Ravenna-Reggiana 0-2: Cesarini al 13’, Cianci al 21’ s.t. Pisa-Pontedera 0-1: Pinzauti al 5’ s.t. Gubbio-Sambenedettese 1-3: Valente (S) al 36’, Candellori (S) al 45’ p.t.; Burzigotti (G) al 1’, Valente (S) al 35’ s.t. SEDICESIMI Dopo VicenzaPordenone, le altre partite sono il 22 novembre: PiacenzaAlessandria, AlbinoLeffe-Pro Piacenza, Renate-Giana, Bassano-Feralpi Salò, PadovaTriestina, Reggiana-Prato, Pontedera-Lucchese, LivornoArezzo, Viterbese-Teramo, Casertana-Samb, PaganeseJuve Stabia, Lecce-Bisceglie, Matera-Reggina, CataniaCosenza e Trapani-Siracusa.

LA SITUAZIONE

Il Prato va male? L’allenatore prolunga! La Pro Piacenza cerca gol: preso Abate ● La squadra è penultima e ha perso 4 partite di fila? Di solito si pensa al cambio di allenatore, ma il Prato è andato controcorrente: prolungato fino al 2019 l’accordo con Pasquale Catalano. Invece la Pro Piacenza per rinforzare l’attacco ha pescato tra gli svincolati: ingaggiato Giovanni Abate, 36 anni, ex Trapani e nel torneo scorso al Francavilla. ● Ecco la classifica nei tre gironi

dopo 9 giornate e il programma delle partite del prossimo turno (*sono le partite in meno): GIRONE A Siena p. 21; Livorno* 20; Viterbese 18; Olbia 17; Pisa 16; Monza 15; Carrarese*, Piacenza e Arzachena 13; Lucchese 12; Pistoiese* e Arezzo 10; Giana* e Cuneo 9; Alessandria* 8; Pro Piacenza* 6; Pontedera* e Prato* 5; Gavorrano* 1. Domenica, ore 14.30 Carrarese-Arzachena e Olbia-Cuneo; ore 16.30 Gavorrano-Lucchese, Livorno-Giana, Monza-Arezzo e Pro PiacenzaPrato; ore 20.30 Alessandria-Pisa e Viterbese-Siena; lunedì, ore 20.45 Pontedera-Pistoiese; riposa Piacenza.

GIRONE B Pordenone e Sambenedettese 19; Bassano 18; Renate* 17; Padova* 16; Vicenza* e Mestre 15; AlbinoLeffe 14; Feralpi Salò 13; Fermana 12; Südtirol 11; Triestina* e Teramo* 10; Ravenna 9; Reggiana* e Gubbio* 8; Fano* e Santarcangelo 4; Modena* (-1) -1. Domani, ore 20.45 Padova-Bassano (diretta Sportitalia); domenica, ore 14.30 RavennaAlbinoLeffe e Renate-Südtirol; ore 16.30 Feralpi Salò-Gubbio; ore 18.30 Fano-Modena, Pordenone-Mestre, Reggiana-Fermana e SantarcangeloTeramo; lunedì, ore 20.30 VicenzaTriestina; riposa Sambenedettese. GIRONE C Lecce p. 20; Catania* 19; Monopoli 18; Matera (-1) 16; Francavilla 15; Trapani* e Siracusa 14; Bisceglie* e Reggina 12; Rende* 11; Catanzaro* 10; Juve Stabia* e Akragas 9; Casertana* e Paganese 7; Sicula Leonzio** e Fidelis Andria* 6; Cosenza* e Racing Fondi 5. Sabato, ore 14.30 Akragas-Juve Stabia, Monopoli-Reggina e Rende-Paganese; ore 16.30 Casertana-Siracusa, Cosenza-Bisceglie e Fidelis AndriaRacing Fondi; ore 20.30 CataniaSicula Leonzio e Matera-Lecce; lunedì, ore 20.45 Trapani-Catanzaro (diretta Rai Sport); riposa Francavilla.


GIOVEDÌ 19 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT

OPINIONI

La vignetta

di Stefano Frosini

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CHRIS EVERT Ex campionessa di tennis ● Buon compleanno alla mia amica/rivale/ in tutto e per tutto una grande persona... @Martina Navratilova @ChrissieEvert

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TUTTE LE NOTIZIE SUL NOSTRO SITO KAKÀ Ex Milan e Real ● «Non è giusto che l’uomo stia solo; io creerò un aiuto adatto a lui». Genesi 2:18 @KAKA

GARY MEDEL Ex Inter, ora al Besiktas ● FAMIGLIA #faltanalgunos #Istanbul #chileespaña #almuerzo @MedelPitbull

Il successo della Juve, lo show della Roma a Londra

COMINCIAMO A STARE COMODI IN EUROPA IL COMMENTO di ALESSANDRO DE CALO’ twitter: @AdeCal

S

offrendo, sudando e sgomitando, la Juve solleva la testa dal mare del suo momento difficile. Con Mario Mandzukic, moderno profeta dello stakanovismo, mette le mani su una vittoria fondamentale. La Roma fa pari col Chelsea, ma meritava di più: è tutta da standing ovation non solo super Dzeko. Alla fine, il segno di questa tappa di Champions è positivo per le italiane, che pure partono a handicap e devono rincorrere. Era successo al Napoli, martedì col City, accade anche ai bianconeri e ai giallorossi nelle sfide di ieri. E stavolta va meglio. C’è sempre qualche errore di troppo nelle uscite dal basso che costa terribilmente caro. In Europa, il pressing degli avversari non è un’ipotesi ma un muro concreto contro cui si va a sbattere. Di solito si viaggia anche a ritmi molto più veloci, il

vantaggio è che Sporting e Chelsea ieri non sono partiti a razzo, non hanno forzato sul piano della rapidità: si sono adeguati al nostro calcio. E qui va detto che il calcio della Roma è stato super, una magnifica prova di personalità e organizzazione, una vera e propria lezione apparecchiata da Eugenio Di Francesco in casa del maestro Antonio Conte. Può essere la svolta. Okay, i Blues non sono più quelli della stagione scudetto, il fatto di dover giocare ogni tre giorni consuma molte delle energie che l’anno scorso potevano riservare solo alla Premier. Ma la bellezza della Roma è che – sotto di 2 gol – ha continuato a tenere palla e dominare il campo, contro una squadra che difendeva a cinque protetta da David Luiz e pungeva solo in contropiede. I numeri spiegano tanto: 60 a 40 il possesso palla, netta superiorità anche nei tiri in porta. Kolarov e Dzeko hanno fatto la differenza – in particolare il bosniaco con una prodezza alla Van Basten – e fa bene ricordare che tutti e due vengono da una formazione in Premier e non hanno paura di nuotare a questi livelli.

Il sorprendente pari dell’Atletico del Cholo col Qarabag spalanca buoni scenari per la qualificazione, ma la Roma deve pensare che il difficile viene adesso. Il suo calcio merita gli applausi e può ancora crescere. Meno bella, certo, è la Juve. A tratti, nel cuore della generosità dei bianconeri, diventa persino difficile capire a che cosa stanno giocando. Lo Sporting di Jorge Jesus – come sapevamo bene – è un osso duro da affrontare. Sta in campo con misura e personalità, ha tecnica e fisico, sa come farti male. Il grande merito di Max Allegri è stato di mantenere sotto controllo l’ansia dei suoi ragazzi, costretti a rimontare dopo il lapsus di Alexsandro. Questo è un successo che sposta molto, in prospettiva. Allegri dice che da novembre inizia un’altra stagione e che conta essere al top verso marzo. L’importante è arrivarci in piedi, integrando gli arrivi dell’ultima estate. Altre volte ce l’ha fatta. Di sicuro tra altre big che frenano e Messi che firma il gol numero 100 in Europa, c’è il Psg di Neymar, Cavani e Mbappé che schiaccia tutto e comincia a fare paura. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il Leicester dall’impresa agli esoneri in serie

RANIERI, SHAKESPEARE: CONGIURE E FARSE L’ANALISI di STEFANO BOLDRINI

I

l cognome Shakespeare è un assist perfetto per definire quanto sta accadendo al Leicester: dalla tragedia stiamo passando alla farsa. Otto mesi dopo essere stato chiamato al capezzale delle Foxes e 120 giorni dopo aver firmato il nuovo contratto, l’allenatore inglese è stato esonerato. La squadra, nonostante i rinforzi estivi, è 18a, nelle sabbie mobili della classifica: una vittoria, tre pareggi, quattro sconfitte. Ora è stata affidata all’ennesimo manager provvisorio, in attesa che dalla Thailandia il grande capo del club decida a chi affidare le Foxes. La stampa inglese propone i nomi di Sean Dyche del Burnley e il c.t. del Galles Chris Coleman, ma la proprietà sembra invece orientata ad assumere un personaggio

lontano dallo staff attuale. Una politica, questa, che rafforza una tesi: nello spogliatoio e negli uffici del Leicester ci sono troppi veleni. La conquista del titolo nel maggio 2016, definita anche ieri dai media britannici la più grande impresa della storia del calcio inglese, superiore persino al mondiale organizzato e vinto in casa nel 1966, fu un evento troppo grosso per un club mai arrivato, in passato, a queste altezze. Martin Samuel, penna principe del Daily Mail, considerato una delle cinquecento persone più influenti del Regno Unito, ha definito ieri Claudio Ranieri «un genio». E ha aggiunto: «La sua impresa appare ancora più grande dopo quanto è accaduto a Leicester negli ultimi otto mesi. Ha vinto la Premier con dieci punti di vantaggio con una squadra che, successivamente, è stata rinforzata. Con un Leicester più debole di quello attuale ha compiuto un capolavoro che non andava oltraggiato con l’esonero di febbraio e con alcuni commenti fuori luogo.

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI andrea.monti@gazzetta.it VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti gvalenti@gazzetta.it VICEDIRETTORI Pier Bergonzi pbergonzi@gazzetta.it Stefano Cazzetta scazzetta@gazzetta.it Andrea Di Caro adicaro@gazzetta.it Umberto Zapelloni uzapelloni@gazzetta.it Testata di proprietà de “La Gazzetta dello Sport s.r.l.” - A. Bonacossa © 2017

PRESIDENTE E AMMINISTRATORE DELEGATO Urbano Cairo CONSIGLIERI Marilù Capparelli, Carlo Cimbri, Alessandra Dalmonte, Diego Della Valle, Veronica Gava, Gaetano Miccichè, Stefania Petruccioli, Marco Pompignoli, Stefano Simontacchi, Marco Tronchetti Provera DIRETTORE GENERALE LA GAZZETTA DELLO SPORT Francesco Carione

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A Leicester hanno cercato di sminuire la sua opera affermando che la sua impresa fu un colpo di fortuna, ma il licenziamento di Criag Shakespeare dimostra l’esatto contrario: quello di Ranieri fu un capolavoro. Se a Ranieri otto mesi fa avessero dato ancora del tempo, la squadra si sarebbe tirata sicuramente fuori dai guai. Ora Ranieri è quinto con il Nantes e se la ride, mentre il Leicester è 18o». L’omaggio non è solo un elogio postumo al lavoro di Ranieri, ma anche una ricostruzione puntuale della realtà. Il tecnico romano fu allontanato dal Leicester perché una parte della squadra, ma soprattutto i dirigenti, gelosi del suo successo, approfittarono di un momento di crisi per colpirlo alle spalle. La frase più corretta per rendere l’idea è che Ranieri fu vittima di una congiura. Le congiure furono una costante della politica della Roma antica, ma in Inghilterra, fulcro dell’ultimo grande impero della storia, hanno imparato bene la lezione. © RIPRODUZIONE RISERVATA

5RCS MediaGroup S.p.A. Sede Legale: Via A. Rizzoli, 8 - Milano Responsabile del trattamento dati (D. Lgs. 196/2003): Andrea Monti privacy.gasport@rcs.it - fax 02.62051000 © 2017 COPYRIGHT RCS MEDIAGROUP S.P.A. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo quotidiano può essere riprodotta con mezzi grafici, meccanici, elettronici o digitali. Ogni violazione sarà perseguita a norma di legge DIREZIONE, REDAZIONE E TIPOGRAFIA MILANO 20132 - Via A. Rizzoli, 8 - Tel. 02.62821 ROMA 00187 - Via Campania, 59/C - Tel. 06.688281 DISTRIBUZIONE m-dis Distribuzione Media S.p.A. - Via Cazzaniga, 19 20132 Milano - Tel. 02.25821 - Fax 02.25825306 SERVIZIO CLIENTI Casella Postale 10601 - 20110 Milano CP Isola Tel. 02.63798511 - email: gazzetta.it@rcsdigital.it PUBBLICITÀ RCS MEDIAGROUP S.P.A. - DIR. PUBBLICITÀ Via A. Rizzoli, 8 20132 Milano - Tel. 02.25841 - Fax 02.25846848 www.rcspubblicita.it

PAUL POGBA Centr. Manchester United ● Alla maniera di Usain Bolt @ManUtd #heretocreate @usainbolt @paulpogba

ROSSELLA FIAMINGO Azzurra di scherma ● Ho avuto il coraggio di riaprire i libri #èunprimopasso #universita @RossyPuppy

Allenatore di Messi: che bel mestiere

QUEI TECNICI BACIATI DALLA GRAZIA DI LEO LA ROVESCIATA di ROBERTO BECCANTINI

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rofessione: allenatore di Lionel Messi. Un bel mestiere. Sono pochi quelli che Leo non ha fatto salire sul podio. E pochissimi coloro che, al contrario, possono dire di averlo aiutato a salirvi. Non che Jorge Sampaoli, l’esorcista precettato d’urgenza in corso d’opera abbia «già» vinto il Mondiale, anche se aver recuperato le qualificazioni dal baratro di un disagio così profondo e tangibile è stato venduto come un’impresa. La tripletta di Messi all’Ecuador ha però scosso i cultori dell’armonia e dello spartito, travolti da grappoli di superlativi che, più dell’Argentina, celebravano l’argentino. Si comincia da Hugo Tocalli, l’ex portiere che lo convocò, unico «straniero», per il campionato sudamericano del 2005, ricavandone un bronzo, e da Francisco «Pancho» Ferraro, il tutore della squadra che subito dopo si laureò campione del Mondo under 20 in Olanda. Casualmente, il capocannoniere fu proprio Leo, con sei gol. Gli schemi, immagino. All’Olimpiade di Pechino, in compenso, il mister era Sergio Batista, ex sbirro del centrocampo dalle leve lunghe e il ritmo ambiguo. Messi più Juan Riquelme più Sergio Aguero: che lezione, al Brasile di Ronaldinho. E siamo all’era Barcellona. Frank Rijkaard lo battezzò a 17 anni: modiche scosse di assestamento e poi via alla scalata. Riserva, titolare e oltre, molto oltre. I primi scudetti, la prima Champions, le prime Supercoppe domestiche. Un sacco di indizi. Quindi Pep Guardiola, il filosofo che trasformò Messi in un alieno e che grazie a Messi assurse al rango di inventore: allargando il centravanti, lo catapultò nello spazio (e nel tiki­ taka). Un pacchetto di campionati, coppe assortite, due Champions. A Guardiola subentrò Tito Vilanova.

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Il destino, subdolo, lo rapì sul più bello. E comunque arrivò un’altra Liga. Venne il turno del «Tata» Martino. Una stagione, una sola, e la miseria di una Supercoppetta spagnola. Il bottino più magro, ma neppure con lui «zeru tituli». A margine, insieme, due secondi posti nella Coppa America con l’Argentina, nelle edizioni del 2015 e del 2016. Luis Enrique aveva seminato a Roma. Raccoglierà tra le Ramblas. Messi ne è il garante tecnico. La società gli affianca Neymar e Luis Suarez detto «il pistolero». Dal fraseggio totalizzante al tridente letale. Altri scudetti, un’altra Champions, un altro Mondiale per club. Più varie ed eventuali. La fuga del visionario di Trigoria ha spianato la strada a Ernesto Valverde, di scuola basca. Ceduto Neymar, Messi, a 30 anni, è tornato padrone. Ci sarebbe pure, alla periferia della storia, il secondo posto al Mondiale brasiliano del 2014, con Messi cannibale nella fase a gironi e un po’ meno dagli ottavi in avanti. Il c.t. era Alejandro Sabella, non esattamente un pozzo di scienza. E il terzo argento in Coppa America, nel 2007, agli ordini di Alfio Basile, una damigiana di realismo. Basile, lo stratega che le raffiche di Gabriel Batistuta avevano condotto ai successi nel 1991 e 1993. È curioso che Messi non abbia offerto medaglie né a José Pekerman, che lo fece esordire in nazionale a 18 anni, contro l’Ungheria, e lo trascurò al Mondiale del 2006, né a Diego Armando Maradona, l’eterna pietra di paragone, al Mondiale del 2010. In entrambi i casi, e sempre nei quarti, ci pensarono i tedeschi a fare piazza pulita dei dubbi, dei proclami, dei complessi. Manca un cenno a Edgardo Bauza, il commissario pre Sampaoli: licenziato in tronco non prima di aver convinto Leo a ritirarsi dal ritiro dovuto alla «sbronza» cilena nella Coppa America del centenario. Eccoli qua, tutti gli uomini dell’Onnipotente. Solo un fenomeno poteva renderli fenomeni, con o senza virgolette. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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La tiratura di mercoledì 18 ottobre è stata di 210.437 copie


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Motomondiale R GP Australia

STANOTTE LIBERE ALL’ 1

Domenica a Phillip Island (4.441 m) si corre il GP di Australia, 16ª prova (su 18) del Motomondiale 2017. Diretta su Sky Sport MotoGP e differita in chiaro su TV8 (domenica alle 11, 12.10 e 14). Tempo reale e approfondimenti sul nostro sito www.gazzetta.it.

PROGRAMMA Domani Libere 1: Moto3 ore 1-1.40; MotoGP 1,55-2.40; Moto2 2.55-3.40; Libere 2: Moto3 ore 5.10-5.50; MotoGP ore 6.05-6.50; Moto 2 7.05-7.50. Sabato Libere 3: Moto3 ore 1-1.40; MotoGP 1.55-2.40; Moto2 2.55-3.40.

Libere 4: MotoGP 4.30-5. Qualifiche: Moto3 4.35-5.15; MotoGP qualifiche 1 6.10-6.25; MotoGP qualifiche 2 6.356.50; Moto2 7.05-7.50. Domenica Gare: Moto 3 ore 4 (23 giri per 102,3 km) Moto2 5.20 (25 giri per 111,2 km); MotoGP 7 (27 giri per 120,2 km)

Tardozzi vota Dovizioso «Strepitoso a Motegi e Marquez ora lo teme» ORGOGLIOSO DEL DUELLO DI DOVI, VISTO IL TALENTO E LA FORZA DI MARC ADEGUAMENTO DI STIPENDIO? NO MA L’IDEA È TENERE LUI E JORGE NEL 2019

CONFRONTO NEL BOX Davide Tardozzi, 58, team manager Ducati con Andrea Dovizioso CIAM

1Il team manager Ducati: «La determinazione all’ultimo giro ha stupito pure me. Se servirà un aiuto, Lorenzo lo darà senza che glielo si chieda» Paolo Ianieri

INVIATO A PHILLIP ISLAND (AUS)

U

n pilota è per sempre. Anche a distanza di anni. «Scendere dalla moto è la cosa più difficile. Non sei mai un ex, l’attitudine mentale ti ri­ mane incollata addosso. Però, quando passi dall’altra parte, ti fa capire i piloti e ti permette di dar loro tutto quello che serve. Ma non tutto quello che chie­ dono». Davide Tardozzi, 58 an­ ni, vincitore con la Bimota della prima gara del Mondiale Su­ perbike a Donington 1988, pi­ lota dentro non ha mai smesso di esserlo, anche oggi che da te­ am manager Ducati dirige An­ drea Dovizioso e Jorge Loren­ zo. Tardozzi, non ce la fa a vivere il GP in maniera distaccata. «Impossibile. Io soffro fisica­ mente la gara, come se fossi in moto con loro». E quindi dopo Motegi cosa dice? «Mi rendo conto della straordi­ naria forza, del talento, della capacità di Marquez. Per que­ sto sono ancora più orgoglioso di Dovizioso. In gennaio dissi che avrebbe fatto la sua miglior stagione: aveva mostrato un at­ teggiamento diverso nelle ulti­ me 4 gare del 2016, nel team ce n’eravamo accorti. In più, l’ar­ rivo di Lorenzo è stato un ulte­ riore stimolo. Ma è partito tutto da lui, è Andrea l’anima del grande cambiamento. Perché Dovizioso è sempre stato un pi­ lota molto veloce, solo che

spesso non ci ha creduto».

vrà capire come gestirlo».

Domenica è stata la sua vittoria più bella? «Motegi è stata una gara tra due piloti straordinari in condi­ zioni difficilissime. La loro ve­ locità è stata mostruosa. Una gara bagnata di solito si trasci­ na fino alla fine, invece ne è ve­ nuto fuori qualcosa di epico. Credo sia stato palese anche per un neofita di quanto andas­ sero forti Dovi e Marquez».

Altro continente, altra pista. Phillip Island è casa Marquez. «Vero. Però… Sappiamo quale sia la storia nostra e di Dovi qui, su una pista dove Marc e la Honda sono particolarmente veloci, ma è nostro dovere cre­ derci. Qui un anno fa Dovi ha fatto 4O , il suo miglior risultato, e per la prima volta nel weekend non gli ho mai sentito dire che la pista gli faceva schi­ fo. La Ducati qui ha sempre sof­ ferto il vento, ma come traccia­ to non è male, ricordiamoci Iannone nel 2015, o Crutchlow l’anno prima quando cadde al­ l’ultimo giro da 2o».

Si aspettava quella gara da parte di Andrea? «Ero convinto che ci saremmo giocati il podio con entrambi i piloti ed ero certo che Dovi ci sarebbe salito. Lui in quelle condizioni è fortissimo. Ma la determinazione dell’ultimo gi­ ro ha sorpreso anche me». E pensa abbia sorpreso anche Marquez? «Penso di sì. Credo che da do­ menica abbia ancora più rispet­ to di Andrea. Ora è quello verso il campione che ti può battere. E Marquez a questo punto do­

È una gara decisiva? «No. La gara decisiva è Valen­ cia, 11 punti sono pochi, un er­ rore, un colpo di sfortuna, co­ me a Marc con la rottura di Sil­ verstone, o con Andrea buttato giù da Espargaro in Argentina, possono succedere». Si parla di aiuto di Lorenzo a Dovizioso. Ma in tutta la stagione

NOVITÀ REGOLAMENTARI PER IL 2018

Airbag obbligatori, prove limitate ● La Grand Prix Commission, riunitasi sabato scorso a Motegi, ha deliberato alcune novità regolamentari per le prossime due stagioni, fra cui gli airbag obbligatori per i piloti di tutte le classi, dieci giorni di test sui telai in Moto2 (abbinati ai motori Triumph), tre motori riservati a ciascuna wild card in MotoGP, dove cambiano le norme per i test. Nei 14 giorni che precedono un GP, i team non potranno effettuarli sulle piste dove poi si gareggerà. Vietati i test coi piloti sotto contratto nella pausa estiva 2018 (dal 16 luglio al 2 agosto). Dal 2019 il numero dei giorni di test extraeuropei scenderà poi da 3 a 2.

Jorge non è mai finito davanti a Marquez. «Vero anche questo. Però Jorge sta migliorando anche se da fuori forse non lo percepite». La Ducati ha superato la Yamaha nel costruttori. «È un gran risultato, ma conta come si finisce il campionato. Credo che sulle prossime tre pi­ ste la Yamaha non avrà proble­ mi. Mi sta stupendo in negati­ vo, ma ritorneranno presto». Che a Iwata manchi il collaudatore Lorenzo? «Per quanto sottovalutato, Jor­ ge ha dato un grosso contributo alla crescita della Yamaha. Le cose che ha fatto e detto con noi sono sempre state sensate e ci hanno aiutato. Perché non avrebbe dovuto farlo anche in Yamaha?». Ducati rinegozierà il contratto con Dovizioso? «Un contratto lo firmi in certe situazioni e per me ha un valo­ re. Gli adeguamenti che vedo nel calcio sono assurdi». E cosa succederà in ottica 2019? «Andrea va forte, Lorenzo cre­ sce, perché cambiare? Anche se non possiamo ancora sapere di eventuali offerte che riceveran­ no». Dopo l’Australia arriva la Malesia. «E anche lì punteremo a guada­ gnare punti su Marquez. Po­ trebbe aiutarci anche Petrucci, ma continuo a pensare che Jor­ ge farà la gara che nessuno si aspetta. E poi, se servirà… lui è un pilota aziendale più di quan­ to la gente pensi. Aiutare Dovi­ zioso vorrebbe dire aiutare Du­ cati, e prenderà la decisione da solo. Se lo dico, è perché ne ho la certezza». © RIPRODUZIONE RISERVATA

CLASSIFICHE Moto GP: 1 M. Marquez 224 p; 2. Dovizioso 208; 3. M. Viñales 196; 4. Pedrosa; 5. Rossi 168. Moto 2: 1. Morbidelli 248; 2. Luthi 227; 3. Oliveira 157. Moto3: 1. Mir 271; 2. Fenati 191; 3. Canet 173; 4. Di Giannantonio 137.

OLTRE LA MOTO

Un giovane Andrea Dovizioso, oggi 31 anni, accanto a un kart

Il «mago» Chiesa: «Andrea col kart cura la reattività» Luigi Perna

S

e pensate che Andrea Dovizioso sia «solo» un pilota di motoci­ clismo capace di giocarsi il Mondiale contro Marc Marquez, allora siete fuori strada. «Lui ama qualsiasi mezzo che si accende e sa guidare di tutto. Per me è un pilota di auto mancato. Fra qualche anno, se non vorrà più rischiare con le moto, potrebbe disputare qualche stagione con le GT e fare molto bene». Chi parla è Dino Chiesa, 50 an­ ni, un monumento del kar­ ting, lo scopritore (o me­ glio dire l’allenatore) di ta­ lenti come Lewis Hamilton e Nico Rosberg, ultimi due iridati della Formula 1. Il team manager padovano, in oltre vent’anni nelle cor­ se, ha visto passare tutti migliori piloti del mondo sui campi di gara dei mini bolidi. Ma il Dovi a quattro ruote è riuscito a stupirlo.

sempre succede con i campio­ ni, ogni test alla fine diventa una sfida. «Andrea è competi­ tivo al massimo. Dopo un po’ è arrivato a girare a meno di un secondo da Lorenzo Travisa­ nutto, il pilota di punta della mia squadra, uno che ha fatto il giro più veloce al Mondiale — continua Chiesa —. Signi­ fica andare forte davvero. Ma il Dovi invece si incazzava, vo­ leva fare ancora meglio. Ho dovuto dirgli: “Guarda che un secondo da lui lo prendono anche molti professionisti del kart…”». Per la verità, il ta­ lent scout aveva già visto al­ l’opera Dovizioso qualche an­ no fa. In occasione di una sfi­ da per divertimento con Gior­ gio Pantano, ex pilota di Formula 1 della Jordan e leg­ genda del kart. «E anche in quell’occasione ricordo che arrivò a circa un secondo da Giorgio…».

PAGELLA A Chiesa, come ogni insegnante che si rispetti, toc­ ca stilare una pa­ gella. La dote mi­ gliore del Dovi? «E’ meticoloso e molto sensibile. TRE PISTE Il Mi chiedeva di kart è una del­ cambiare qual­ le grandi pas­ che dettaglio del­ sioni di An­ l’assetto e ogni drea. Come la volta abbassava i moto d’acqua, suoi tempi. Lui il motocross e i PER ME È UN dice che il kart gli rally. Di recen­ per miglio­ PILOTA DI AUTO serve te ha anche rare la velocità di MANCATO. FORSE reazione e il col­ partecipato a TRA QUALCHE po d’occhio, ma una gara del Blancpain En­ ANNO NELLE GT... anche per au­ durance su mentare la con­ una Lambor­ DINO CHIESA centrazione. Per­ ghini Huracan, TEAM MANAGER KART ciò preferisce gi­ rafforzando rare con i mono­ l’idea espressa da Chiesa. marcia della categoria OK, Niente, però, è più utile del che hanno bisogno di una gui­ kart per affinare la sensibi­ da più pulita e precisa. Ma la lità di guida e tenere in for­ qualità più bella di Andrea è ma riflessi e reazioni, ciò senz’altro la grande umiltà. che poi serve a Dovizioso Quella che si percepisce an­ per guidare la sua Ducati che guardandolo da fuori. E’ Desmosedici nella Moto­ uno con cui mangiare pane e GP. «Tutto è nato dalla mia salame. Non si mette in posa amicizia con Simone Batti­ per le telecamere…». Sarà stella, il manager di Dovi, che c’entra anche il percorso che in precedenza ha fatto accidentato della carriera di parte della Prema — rac­ Dovizioso. Abituato a lottare conta Chiesa —. Ci sentia­ contro gli ostacoli e a guada­ mo spesso. Quest’inverno, gnarsi tutto con il sudore. «Ha durante una telefonata, mi avuto tanta sfiga, spesso moto ha detto: “Il Dovi chiede sbagliate, ma nelle categorie sempre se può venire a gi­ minori ha battuto Jorge Lo­ rare”. Ho risposto: “Quan­ renzo, vincendo un Mondiale do vuole”. E così, fra feb­ davanti allo spagnolo, e oggi braio e aprile, abbiamo che corrono tutti e due con la provato su tre piste: Lona­ Ducati si vede. Spero che An­ to, Adria e Migliaro. Abba­ drea vinca il titolo, se lo meri­ stanza per divertirsi». ta. Sarebbe bellissimo vedere trionfare un pilota e una moto CHE SFIDE Già, l’intenzione italiani». era quella. Ma poi, come © RIPRODUZIONE RISERVATA


Formula 1 R GP Usa DOMENICA IL GP ALLE 21

Domenica si corre il GP Stati Uniti, 17a tappa (su 20) del Mondiale di F.1, sul circuito di Austin (5.513 m). In programma 56 giri, pari a 308,405 km. L’intero weekend viene trasmesso in diretta su Sky Sport F1 HD e, in chiaro, sulle reti Rai. Notizie, cronaca

GIOVEDÌ 19 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT

e aggiornamenti anche sul nostro sito www.gazzetta.it PROGRAMMA Domani Libere 1: ore 17-18.30 (Rai Sport); Libere 2: 21-22.30 (Rai Sport) Sabato Libere 3: ore 18-19 (Rai Sport); Qualifiche: ore 23-24 (Rai 2)

Domenica Gara: ore 21 (Rai 1) CLASSIFICA IRIDATA Piloti: 1. Hamilton 306 punti; 2. Vettel 247; 3. Bottas 234; 4. Ricciardo 192; 5 Raikkonen 148; 6. Verstappen 111. Costruttori: 1. Mercedes 540 p.; 2. Ferrari 395; 3. Red Bull 303; 4. Force

29

India 4. Force India 147; 5. Williams 66. PROSSIME GARE 29 ottobre; GP Messico (Città del Messico); 12 novembre: GP Brasile (San Paolo); 26 novembre: GP Emirati Arabi Uniti (Abu Dhabi)

Scacco matto Mondiale clic

Luigi Perna

INVIATO AD AUSTIN (USA)

L

ezione di alta strategia. Come battere una Ferrari veloce ed equilibrata su ogni circuito? Serviva una tro­ vata, un colpo di genio. E si sa, in queste cose c’è sempre una buona dose di furbizia. Alla Mercedes l’occasione per lo sgambetto è arrivata in estate, alla vigilia del cambio di rego­ lamenti che ha imposto un con­ sumo di olio motore più basso a partire dalla gara di Monza. E’ stato allora, sfruttando a pro­ prio favore quella scadenza fis­ sata dalla Fia, che la squadra di Toto Wolff ha calato l’asso. L’in­ troduzione del 4° motore in Belgio, una settimana prima del GP d’Italia, ha infatti per­ messo ai tedeschi di «aggirare» nei fatti la nuova norma: una decisione che con il senno del poi si sta rivelando decisiva nel­ la corsa al titolo fra Lewis Ha­ milton e Sebastian Vettel. LA CHIAVE Dalla gara di Spa in avanti, fatto salvo l’incidente fra le Ferrari al via di Singapo­ re, per il quale le colpe sono da dividere fra Seb e Kimi Raikko­ nen, è stata infatti la macchina rossa a mancare. Preda di in­ convenienti e guasti meccanici solo all’apparenza riconducibili a difetti nei componenti che ar­ rivano dai fornitori esterni. In realtà, alla base del mese terri­ bile che ha fatto scivolare Vettel dalla vetta del Mondiale a un distacco quasi incolmabile di 59 punti da Hamilton, c’è stata la necessità per Maranello di spremere cavalli dalla sua 4a power unit dovendo allo stesso tempo rispettare il limite del consumo di olio più basso ri­ spetto a prima (da 1,2 a 0,9 litri ogni 100 km). Un problema che la Mercedes non ha dovuto af­ frontare. Probabile che sia stata questa una delle ragioni del ca­ lo di affidabilità della Ferrari nelle ultime gare, come farebbe pensare la rottura della candela in Giappone, inconveniente spesso legato alla combustione del motore. SVOLTA Sarà una coincidenza, ma la rossa ha cominciato a

LEWIS GIÀ CAMPIONE NEGLI STATI UNITI SE VINCE CON SEB SESTO ● (g. cor.) Lewis Hamilton potrebbe conquistare il suo quarto titolo mondiale già domenica negli Stati Uniti qualora riesca a portare il vantaggio su Sebastian Vettel da 59 a 76 punti. Può accadere in due casi: a) vince e il tedesco della Ferrari chiude 6o ; b) giunge 2o con Vettel al massimo 10o e Valterri Bottas non vince. La Mercedes può conquistare ad Austin il titolo costruttori, il quarto consecutivo, se non perde più di 16 punti dalla Ferrari. Succede se: a) una Mercedes vince; b) arrivano seconda e settima; c) chiudono terza e quarta d) tutte le altre combinazioni dipendono dai piazzamenti delle Ferrari.

0.9

● litri ogni 100 chilometri percorsi: è il nuovo limite al consumo di olio imposto dalla Fia a partire dal Gran Premio d’Italia: la Mercedes (nella foto Hamilton davanti a Vettel) ha omologato la 4a power unit in Belgio per aggirarla

La furbata dell’olio a Spa decisiva per Hamilton Il Cavallino è spremuto

1La Mercedes

ha omologato il 4° motore con la vecchia norma, la Ferrari no. E da lì, ha perso l’affidabilità...

smarrire la strada proprio dopo Monza, più precisamente da quando un allarme tecnico sul­ l’auto di Vettel nelle prove della Malesia ha obbligato a mettere in campo il 4o e poi il 5o motore, in origine progettati per le vec­ chie regole e adattati alle nuove con uno sviluppo accelerato. Mentre la Freccia d’argento non ha più perso un colpo, an­ che grazie a un Hamilton im­ placabile. Il presidente Sergio Marchionne era convinto del contrario. A Monza aveva det­ to: «La Mercedes ha fatto una scelta e la pagherà, visto che

non potrà più migliorare il mo­ tore nelle ultime gare». In real­ tà la previsione non si avverata. E al contrario il fatto di dovere recuperare si è rivelato un boo­ merang. COLPA Se alla base di tutto ci sia stata una leggerezza di Ma­ ranello o se invece gli uomini di Arrivabene si siano fidati inge­ nuamente di un’indicazione ar­ rivata dalla Fia in estate, secon­ do la quale nessun top team avrebbe introdotto nuovi moto­ ri prima di Monza, è un interro­ gativo destinato a restare senza

risposta. La mossa Mercedes è stata però uno scacco matto mondiale. Grazie alla quarta power unit, la vettura di Hamil­ ton ha sbancato sia Spa sia Monza, piste veloci su cui il mo­ tore era destinato a fare la dif­ ferenza. E il vantaggio, in ter­ mini di potenza e affidabilità che derivano dal poter consu­ mare più olio, è stato utile an­ che per vincere a Suzuka, dove Lewis ha controllato con relati­ va facilità la rimonta di Max Verstappen. ROTAZIONE La Mercedes, per

completare il capolavoro tatti­ co, ha inoltre programmato un’intelligente rotazione fra le power unit usate durante la sta­ gione. A Spa e Monza è stata utilizzata la 4a, a Singapore si è tornati addirittura alla 2a, in Malesia è stata riproposta la 3a che aveva disputato solo il GP di Gran Bretagna, e in Giappo­ ne di nuovo la 4a. Così, in teo­ ria, la squadra di Wolff può contare ancora su motori relati­ vamente freschi per le 4 gare che restano e non sembra in­ tenzionata a omologare una 5a power unit, pur avendo Lewis un vantaggio in classifica tale da «ammortizzare» le penalità in griglia che ne deriverebbero. Il perché è semplice: il 5o moto­ re dovrebbe rispettare i vincoli sul consumo di olio introdotti a Monza, con il rischio di incorre­ re negli stessi problemi di affi­ dabilità della Ferrari, cosa che la Mercedes vuole evitare. E co­ sì, a meno di malaugurate rot­ ture, le Frecce d’argento tire­ ranno dritto con le stesse power unit fino ad Abu Dhabi. Se non è strategia questa… © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Il Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport con le edizioni stampa e digital offrono quotidianamente agli inserzionisti una audience di oltre 6,5 milioni di lettori. La nostra Agenzia di Milano è a disposizione per proporvi offerte dedicate a soddisfare le vostre esigenze e rendere efficace la vostra comunicazione. TARIFFE PER PAROLA IVA ESCLUSA Rubriche in abbinata: Corriere della Sera - Gazzetta dello Sport: n. 1 Offerte di collaborazione: € 2,08; n. 2 Ricerche di collaboratori: € 7,92; n. 3 Dirigenti: € 7,92; n. 4 Avvisi legali: € 5,00; n. 5 Immobili residenziali compravendita: € 4,67; n. 6 Immobili residenziali affitto: € 4,67; n. 7 Immobili turistici: € 4,67; n. 8 Immobili commerciali e industriali: € 4,67; n. 9 Terreni: € 4,67; n. 10 Vacanze e turismo: € 2,92; n. 11 Artigianato trasporti: € 3,25; n. 12 Aziende cessioni e rilievi: € 4,67; n. 13 Prestiti e investimenti: € 9,17; n. 14 Casa di cura e specialisti: € 7,92; n. 15 Scuole corsi lezioni: € 4,17; n. 16 Avvenimenti e Ricorrenze: € 2,08; n. 17 Messaggi personali: € 4,58; n. 18 Vendite acquisti e scambi: € 3,33; n. 19 Autoveicoli: € 3,33; n. 20 Informazioni e investigazioni: € 4,67; n. 21 Palestre saune massaggi: € 5,00; n. 22 Chiromanzia: € 4,67; n. 23 Matrimoniali: € 5,00; n. 24 Club e associazioni: € 5,42. RICHIESTE SPECIALI Data Fissa: +50% Data successiva fissa: +20% Per tutte le rubriche tranne la 21, 22 e 24: Neretto: +20% Capolettera: +20% Neretto riquadrato: +40% Neretto riquadrato negativo: +40% Colore evidenziato giallo: +75% In evidenza: +75% Prima fila: +100% Tablet: + € 100 Tariffa a modulo: € 110


Formula 1 R

GIOVEDÌ 19 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT

LE GRANDI SFIDE IL DUELLO AYRTON SENNA ALAIN PROST

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1Dopo Tyson-Holyfield nella box e Merckx-Gimondi nel ciclismo, è la volta del duello tra Senna e Prost. Continua così la nostra serie sulle grandi sfide che hanno contraddistinto la storia dello sport moderno

GP Giappone, 21 ottobre 1990: l’incidente che decide il Mondiale a favore del brasiliano tra la Ferrari di Prost e la McLaren di Senna OMEGA

Senna (1960-94), Prost, 67 AFP

TITOLI MONDIALI

3

VITTORIE

41

POLE POSITION

65

4

51 33

GIRI PIÙ VELOCE

19

SECONDI POSTI

23

TERZI POSTI

16

GP DISPUTATI

41 35

20

161 199

Senna-Prost

Quando i Mondiali erano assegnati all’autoscontro Andrea Cremonesi

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no era la Ragione; l’altro la Fede. Uno era per il rispetto assoluto della macchina; l’altro il campione del rischio calcolato. Uno odiava la pioggia, almeno da quando a Hockenheim nel 1982 era stato coinvolto in un incidente che era costata la carriera al ferrarista Didier Pironi; l’altro sotto l’acqua a Donington Park 1993 si esibì nel più bel giro inaugurale di un GP. Alain Prost e Ayrton Senna. Troppo diversi per essere amici; troppo veloci perché le loro carriere non entrassero in rotta di collisione. «Senna era aggressivo, quasi intimidato-

rio; Alain aveva la capacità di ottenere il massimo spingendo al minimo», dice Sir Frank Williams che ha avuto la fortuna di averli nel proprio team in epoche diverse. ORIGINI Francese il primo, figlio di un ebanista da cui probabilmente ereditò la maniacale cura per ciò che manipolava; brasiliano il secondo, erede di una ricca famiglia, già al volante sin da bambino, quando, non arrivando ai pedali, cambiava ascoltando il suono del motore. Li divideva l’età: Prost era più vecchio (data di nascita il 24 febbraio 1955) e quando Senna, di 5 anni più giovane (21 marzo 1960) approdò in F.1 nel 1984, stava lottando per conquistare un Mondiale che al volante della Renault gli era sino ad allora sfuggito. Dovrà inchinarsi a Lauda il Pro-

fessore ma con la McLarenPorsche si rifarà nei due anni successivi. Già da Monaco, sua terza gara, si intuisce che Ayrton avrebbe reso la vita difficile ad Alain: solo Ickx, interrompendo il GP, per via del diluvio, risparmia al francese l’umiliazione di essere battuto dal debuttante al volante della Toleman. STESSO TETTO Ma la vera rivalità scoppia quando Senna nel 1988 raggiunge Prost in McLaren. Il primo grande screzio a Estoril, in Portogallo, quando, per respingere l’assalto del francese, Ayrton stringe il rivale contro le barriere. Invano. «Voleva ammazzarmi?» si chiede allarmato il campione. E’ l’inizio delle ostilità. Una rivalità alimentata dai reciproci sospetti. Prost si convince che Ron Dennis e la Honda parteg-

gino per il brasiliano; Senna che Prost goda di privilegi per la vicinanza e l’amicizia con Jean Marie Balestre, allora presidente della Fisa, la Fia di oggi. Il Giappone nel 1989 e nel 1990 rappresenterà il punto massimo dello scontro.

GIAPPONE Prost, dopo aver ceduto al rivale il titolo 1988, si presenta a Suzuka,penultima gara iridata, davanti in classifica e Ayrton per tenere la corona, può solo vincere. Al via Alain scatta al comando seguito dal rivale. Al 47o giro Senna rompe gli indugi, affonda la staccata alla chicane che precede il rettifilo del traguardo, le due McLaren si agganciano. Prost scende, Senna, spinto dai commissari riparte, vince ma viene squalificato perché ha tagliato la curva ed è appunto stato aiutato a ripartire. Ayrton non ci sta, accusa apertamente Balestre che lo multa e lo squalifica per 6 mesi, misura che rientra solo davanti a una lettera di scuse. Intanto la coppia si scioglie con Prost che passa alla Ferrari, ma la rivalità non si spegne. Senna medita

la riscossa, anzi la vendetta che attuerà l’anno dopo sulla stessa pista. Affrontando la prima curva, le due auto si urtano e si insabbiano danneggiate. Ayrton è campione e un anno più tardi ammetterà di averlo fatto apposta. «Senna è un serpente», sibila Prost dopo il botto, sentendosi tradito dal rivale a cui aveva stretto la mano a Monza, per quella che passerà alla storia come la «pace finta». ADDIO «Alain è un vigliacco, so come si è mosso dietro le quinte per avere il volante della Williams-Renault, vuole vincere facile», commenta Senna quando apprende che Prost, dopo un anno sabbatico, è pronto a tornare nel ‘93. Ma lo scenario è destinato a cambiare nel giro di due anni quando vinto il 4° titolo, Prost si ritira. A Imola, pochi istanti prima di perdere la vita, Ayrton confida al rivale. «Alain mi manchi». Prost vola al funerale a San Paolo e come estremo omaggio al grande rivale si carica la bara sulle spalle, accompagnando Senna nell’ultimo viaggio. © RIPRODUZIONE RISERVATA

1Polemicheedispettisfociati

negliincidentidiSuzuka‘89e‘90. PoiAlainalfuneralediAyrton...


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Mondomotori R Auto

Ciao Picasso, tempo di Aircross

1BuonaabitabilitàebagagliaiodagranberlinaperilSuvcompattomarchiatoCitroënC3 Luca Sordelli

A

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IL NOSTRO GIUDIZIO

ddio C3 Picasso, ecco la C3 Aircross. Va in pen­ sione la piccola mono­ volume per far spazio ad un Suv compatto, esattamente ciò che il mercato chiede. Citroën ha risposto con una vettura che punta molto sul proprio aspet­ to giovanile e sull’abitabilità. È lunga 415 cm e alta 165, e que­ sto significa rispettivamente 15 e 17 cm in più rispetto alla C3 «normale». Ma non è tutto: pur condividendo lo stesso pia­ nale, ha anche un interasse maggiore (6 cm). Questo si tra­ duce prima di tutto in una grande abitabilità interna in termini di volumi, ma anche in una funzionalità decisamente migliorata, con soluzioni intel­ ligenti. Un esempio? I sedili po­ steriori che slittano in avanti di 15 cm, portando la capacità del bagagliaio da 410 a 520 litri — quindi come un grande ber­ lina — e quello del passeggero anteriore, che si abbatte com­ pletamente, consentendo il ca­ rico di oggetti lunghi fino a 240 cm.

Sì Abitabilità Tanto spazio interno con la possibilità di sfruttarlo bene. Cambio L’automatico EAT6, piacevole abbinato al 3 cilindri benzina Colori Ricca varietà di personalizzazioni

No Accessori La dotazione della versione di base è davvero scarna Diesel Manca il cambio automatico sulle versioni a gasolio

COLORI Novità anche riguardo agli allestimenti che, pur non essendo particolarmente lus­ suosi (anzi, l’uso della plastica è piuttosto esteso) risultano molto azzeccati, piacevoli e fatto che non esiste una versio­ moderni, con un intelligente ne a quattro ruote motrici), ma gioco di colori dei materiali può comunque contare su una stessi. Stesso discorso per gli maggiore altezza da terra (20 esterni, con la possibilità di mm). Dotato del dispositivo scegliere tra otto tonalità di antislittamento evoluto Grip carrozzeria, tre colori per il tet­ Control, C3 Aircross offre una to e quattro soluzioni per un vera versatilità di guida indi­ pacchetto dotazioni (barre del pendentemente dalle condi­ zioni meteo e dal tetto, retrovisori manto stradale. esterni, profilo Questo sistema dei fari anteriori SU MISURA comprende cin­ e dei coprimoz­ que programmi zi) anche loro in di guida (asfalto, più tonalità. Si sabbia, fuori­ può anche sce­ strada, neve ed gliere se richie­ esclusione del­ dere la «venezia­ Le combinazioni l’Esp) dove l’elet­ na» sul vetro del possibili per tronica modifica montante poste­ le risposte di fre­ riore, una deco­ abbinare i colori di ni, motore e con­ razione a strisce carrozzeria, tetto trollo di trazione orizzontali che ed interni per rendere sem­ caratterizza molto questa versione della C3 pre efficace la motricità. Inol­ dove non sono previsti gli air tre si può avere abbinato l’assi­ bumbs, le protezioni laterali stente elettronico che mantie­ che contraddistinguono invece ne costante la velocità mentre si affrontano discese partico­ la Cactus. larmente ripide. C3 Aircross ALTEZZA DA TERRA La C3 Air­ offre poi una connettività intu­ cross, da buon Suv urbano, itiva. Monta infatti un naviga­ non ha grandi ambizioni da tore di ultima generazione as­ fuoristrada (e prova ne sia il sociato a servizi connessi come

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2

3

4

● 1. La linea giovanile della C3 Aircross che non ha sulle fiancate gli air bumbs tipici della Cactus; ● 2. Gli interni sono essenziali ; ● 3. Il display del navigatore di ultima generazione; ● 4. Il bagagliaio che può passare da 410 a 520 litri con lo slittamento in avanti dei sedili posteriori di 15 cm

LA SCHEDA CITROËN C3 AIRCROSS 1.2 PURETECH 110 CV

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MOTORE BENZ. 3 CILINDRI IN LINEA CILINDRATA 1.199 CMC POTENZA 110 CV (81 KW) COPPIA 205 NM CAMBIO AUTOMATICO A 6 RAPPORTI TRAZIONE ANTERIORE LUNGH-LARG-ALT 4.115-1.765-1.648 MM CAPACITÀ BAGAGLIAIO 410-520 L. PESO 1.203 KG VELOCITÀ 183 KM/H ACCELERAZIONE 0-100 KM/H 10,6’’ EMISSIONI CO2 126 G/KM CONSUMO 5,6 LITRI-100 KM PREZZO 22.000 EURO

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Il volante della C3 Aircross

TomTom Traffic, che permette di avere informazioni sul traf­ fico in tempo reale, sulla loca­ lizzazione, sui prezzi delle sta­ zioni di servizio, dei parcheggi e sul meteo, oltre alla ricerca locale dei punti di interesse.Un vano dedicato nella console centrale permette di ricaricare lo smartphone senza fili. MOTORI Le motorizzazioni di­ sponibili sono sia a benzina — con i 1.2 litri tre cilindri aspira­ to da 82 Cv o turbo da 110 o 131 Cv —, sia a gasolio, con il 1.6 quattro cilindri nelle va­ rianti da 99 e 120 Cv. PREZZI Il prezzo su strada par­ te dai 15.500 euro della versio­ ne d’accesso Live per le moto­ rizzazioni a benzina (che non prevede il climatizzatore), mentre per i diesel il modello d’ingresso (con il propulsore da 99 Cv) costa 18.000 euro. Per le versioni top di gamma ci vogliono rispettivamente 22.000 euro per il Pure Tech 110 Cv con il cambio automati­ co a sei rapporti e 22.500 per il Blue HDI da 120 Cv.

2018,TORNALAMILANO-SANREMO A 112 anni dalla sua prima edizione e a 7 dall’ultima rievocazione storica (datata 2011) torna la Coppa MilanoSanremo — la cui prima edizione risale al 1906 —, in programma dal 22 al 24 marzo 2018. Il nuovo percorso toccherà Lombardia, Piemonte e Liguria in un tragitto di oltre 600 chilometri, con 70 prove speciali. La partecipazione sarà a numero chiuso: potranno iscriversi un massimo di 100 auto costruite fra il 1906 e il 1973. Torna anche la “Coppa delle Dame”, riservata agli equipaggi interamente femminili. L’evento prenderà il via il 22 marzo 2018 all’Autodromo di Monza.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

LA PROVA

Finlandia a tutto gas A con Hakkinen e le gomme della Nokian

Stefano Cordara

ZELTWEG (AUSTRIA)

ustria, Red Bull Ring. Immaginate di vedere arrivare una Mercedes E AMG. Una grossa berlina ad alte pre­ stazioni. sei metri e qualche tonnellata di auto apparente­ mente fuori luogo su una pista impegnativa come quella au­ striaca, un bellissimo toboga immerso nelle colline della Sti­ ria. In più, piove. Certo che se a darvi un passaggio tra i cordoli è un taxista di nome Mika Hakkinen le cose prendono tutt’altra piega. EMOZIONE Il due volte cam­ pione del mondo di F.1 (vinse i titoli 1998 e 1999 al volante della McLaren­Mercedes) di­ mostra come con un’auto del

A ZELTWEG E SUI SENTIERI DELLA STIRIA

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● 1. A bordo della Ktm X-Bow con Mika Hakkinen alla guida; ● 2. La gomma Rockproof per il fuoristrada; ● 3. La Wrangler usata per la prova

genere e pneumatici stradali si possa andar forte in modo sconsiderato sul bagnato. Cer­ to si tratta di Hakkinen, non uno qualsiasi. Ma senza il giu­ sto appoggio (in questo caso fornito dagli pneumatici) i mi­ racoli anche un campione co­ me lui non potrebbe fare i mi­ racoli. Un giro a tutto gas al suo fianco costituisce una emozio­

ne vera. Un raro privilegio che ha rappresentato la classica ci­ liegina sulla torta di una gior­ nata particolare. A organizzar­ la è stata Nokian, azienda pro­ duttrice di pneumatici che ha sede in Finlandia (Paese d’ori­ gine anche del due volte irida­ to), che ora vuole uscire dal segmento delle gomme i inver­ nali (i suoi prodotti sono noti e

sono sempre tra i migliori, ci mancherebbe!) per andare al­ l’attacco del mercato anche con prodotti «estivi». GUIDA Hakkinen da qualche tempo è il testimonial (piutto­ sto veloce) dell’azienda, un’ac­ coppiata cento per cento fin­ landese che promette prodotti premium ai vertici dei segmen­


GIOVEDÌ 19 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT

IL NOSTRO GIUDIZIO

Sì Linea Aggressiva, ma elegante Propulsore Il 2.2 litri biturbo garantisce prestazioni e divertimento Fari A led adattivi a matrice: efficaci in ogni condizione di guida

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INCONTRO SPECIALE

Sogni e piani dei designer Seat e Ducati

No

Il raffinato design che caratterizza la nuova Mazda CX-5: frontale imponente e carrozzeria filante

Automaticae4x4 laMazdaCX-5 viaggiaintopclass

Materiali In un contesto di eccellenza, alcune piccole plastiche evitabili, come il comando di sblocco dello sportello serbatoio Ridotte Motore e cambio promossi, peccato non ci siano le ridotte

bile dal conducente —, sedili molto comodi e un’insonorizzazione eccellente. Il display è comandato da una manopola sul tunnel centrale, mentre l’head up display segnala sul parabrezza durante la marcia la posizione del veicolo fra le corsie, la velocità istantanea e il limite consentito mediante il sistema di riconoscimento dei segnali stradali.

SICUREZZA ATTIVA Completa la dotazione tecnologica a bordo: il pacchetto prevede fra l’altro fari a led adattivi , sensori di parcheggio con il rilevamento del traffico posteriore e monitoraggio degli angoli bui. Il sedile di guida, comodo e avvolgente, consente molteplici smentita nella realtà: in un test regolazioni elettriche, ma anmisto di oltre 500 km fra auto- che l’abitabilità in generale — strada (comprese le impegna- posti posteriori compresi — tive curve della A7 da Milano soddisfa le esigenze di cinque verso la Liguria) e tratti urba- persone a bordo. La CX-5 si è ni, la media (tutt’altro che di- dimostrata stabile in ogni sisprezzabile) è stata di 6,8 litri tuazione, grazie anche alle soogni 100 km, pari a oltre 14,7 spensioni che assorbono bene km con un litro di gasolio. le asperità del terreno. Un comportamento ESALTANTE Lisu strada sempre nee più pulite, si sincero, esaltato IL BAGAGLIAIO diceva, ma quedalla trazione insta CX-5 rivisitategrale a inserita in versione mento automatitop class, con la co, che si rivela trazione integraun ausilio fondale, il cambio au- La capacità del mentale su fondi tomatico e una bagagliaio della CXcon scarsa adedotazione davrenza. vero full optio- 5, superiore di 14 nal, rappresenta litri rispetto alla CHE SOUND Il l’ottimizzazione serie precedente motore biturbo, di un processo di poi, è stato una crescita che Mazda porta avan- piacevole sorpresa, non solo ti da tempo con successo. An- per la potenza elevata (175 Cv, che gli interni rispettano cano- con una coppia di 420 Nm), ma ni stilistici improntati all’ele- anche per l’erogazione regolaganza, quasi da suv di catego- re, senza vuoti in accelerazioria superiore, con materiali di ne e con una risposta rapida ottima qualità, una strumenta- già ai bassi regimi. Se questa zione completa, il display al nuova CX-5 voleva sorprendecentro della plancia — in una re, la missione è compiuta. posizione più facilmente leggi© RIPRODUZIONE RISERVATA

Tony Gallardo di Seat (seduto) con Edoardo Lenoci della Ducati

1Motore2.2litribiturbo,trazioneintegrale:laguida diventapurodivertimento.Enonconsumatroppo Filippo Grimaldi

LA SCHEDA MAZDA CX-5 2.2L SKYACTIV-D 4WD

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MOTORE BITURBO 4 CILINDRI IN LINEA A GASOLIO CILINDRATA 2.191 CMC POTENZA 175 CV (129 KW) A 4.500 GIRI CAMBIO AUTOMATICO A SEI MARCE COPPIA 420 NM A 2.000 GIRI LUNGH-LARG-ALT 4.555-1.840-1.680 MM TRAZIONE INTEGRALE VELOCITA’ 204 KM/H PESO A VUOTO 1.540 KG CLASSIFICAZ. EMISSIONI EURO 6 EMISSIONI CO2 144 G/KM PREZZO 39.850 EURO

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U

n deciso cambio di passo rispetto al recente passato, non una rivoluzione. Il confine fra questi due termini è sottile, ma i progettisti di Mazda sono riusciti a non oltrepassarlo mai nello sviluppo di questa nuova CX-5 (provata nella versione exclusive 2.2L Skyactiv-D4WD). L’evoluzione rispetto alla serie precedente è notevole, ma segue comunque una linea logica tanto da apparire quasi naturale: piacciono innanzitutto la linea e gli elevati contenuti tecnologici, ma in assoluto la nuova CX-5 non appare mai eccessiva, nè trasgressiva.

CHE CLASSE A cominciare dal nuovo frontale, con l’imponente griglia e il cofano allungato: linee gradevoli, eppure al tempo stesso severe, con ingombri molto simili a quelli della versione passata da cui deriva.

Il volante multifunzione

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ASSETATA? NON TROPPO Persino la fama di vettura non proprio parca nei consumi è stata

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1A 230 all’ora sotto la pioggia sulla

Ktm X-Bow con Mika per testare l’aderenza del nuovo prodotto. E poi nel fango con le coperture del fuoristrada

giava a 230 chilometri orari sul bagnato! Buon piede, sicuro ma anche buoni pneumatici.

RIl due volte iridato testimonial della Casa che vuole sfondare pure coi pneumatici estivi

ti in cui si vanno ad inserire. Durante la prova con lui, la cosa più stupefacente è stato constatare come Hakkinen possa guidare al limite in condizioni estreme. E mentre era al volante l’ex pilota della McLaren parlava del più e del meno: Formula 1, figli, scuola come se stesse andando a far la spesa al Supermercato. Eppure si viag-

PROVA Oltre al giro con Hakkinen l’Experience Nokian è servito a testare la bontà degli pneumatici finlandesi montate sulle Ktm X-Bow: ovvero quanto di più divertente si possa guidare. Una vera nave scuola perché priva di qualsiasi tipo di aiuto elettronico. Servosterzo? Abs? Esp? Non pervenuti La XBow è in sostanza un mega gokart che non perdona nulla, un mezzo con cui si impara vera-

mente a guidare. E poi il prodotto per il fuoristrada: il Rockproof nasce per i terreni difficili e i fuoristrada veri, quelli che si arrampicano anche sui muri, come la Wrangler da gara provata tra fango e radici. Per tutti questi prodotti la caratteristica principale è una elevata aderenza anche in condizioni difficili grazie alla trama in Aramide che rende le spalle decisamente più rigide. Non solo neve e ghiaccio quindi, ai finlandesi ora piace anche il caldo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Seat Cupra Racer e Ducati Desmosedici sotto i riflettori

1Singolare

confronto tra gli aerodinamici delle due Case a Martorell Maurizio Bertera

MARTORELL (SPAGNA)

L

a partnership tra Seat e Ducati è nota agli appassionati di motori, che siano a due o quattro ruote. Non solo, il logo della Casa di Martorell compare sulle GP del costruttore emiliano, sulle tute dei piloti e sulle uniformi della scuderia ma la vettura ufficiale del team di Jorge Lorenzo e Andrea Dovizioso (guarda caso, uno spagnolo e un italiano…) è la Leon Cupra. Scelta sensata, d’immagine: con i suoi 300 Cv è l’auto più potente nella storia di Seat e con un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 4,9 secondi è anche la più veloce. INCONTRO Tra le due Case c’è feeling: questione di passione per la competizione e la velocità ma anche di visioni tecniche, più vicine di quanto si pensi. Ce ne siamo resi conto, partecipando a un incontro al Centro Design Seat con Edoardo Lenoci, responsabile dello sviluppo aerodinamico di Ducati Corse, e Tony Gallardo, design leader della Cupra per quanto concerne la parte esterna, aerodinamica compresa. Specialisti nell’eterna caccia della performance e, una volta rispettati i regolamenti («Come è giusto che sia, ma condizionano quasi tutto e sono sempre più stretti», sot-

tolineano entrambi), possono pensare allo stile, a divertirsi un po’. Solo il codino nel caso della Ducati GP, visto che non influisce sull’aerodinamica e qualche elemento in più per la Cupra Racer. CONFRONTO «E’ stimolante dover adattare l’auto di serie alla competizione, più che partire da zero», spiega Gallardo. Insieme davanti a un tavolone, zeppo di schizzi a matita (meravigliosi e ovviamente non fotografabili in dettaglio) e tra due mezzi che tutti vorrebbero guidare: la MotoGP di Dovi e appunto la Leon Cupra Racer — quella per le gare in circuito — che arriva a 350 Cv. In seconda fila, una rossissima Cupra di serie. I colleghi esaminano i mezzi, li toccano, prendono appunti. «La cosa che mi ha sempre stupito è la sensibile differenza tra un’auto di serie e una da competizione pura — dice Lenoci — mentre nelle due ruote c’è più contiguità, per ragioni tecniche e di mercato». Gallardo guarda la Ducati come fosse una scultura. «Straordinaria, a Borgo Panigale hanno fatto un lavoro da artisti: a volte mi chiedo come facciano a inserire un uomo in un contesto aerodinamico. Da questo punto di vista, per me è molto più semplice, visto che, chi guida, si trova nell’abitacolo». DESIDERI Non siamo riusciti a spiare tutto il dialogo, però abbiamo cercato di incastrarli con la domanda finale: se vi scambiaste il ruolo, cosa vorreste disegnare? «Un prototipo per la 24 Ore di Le Mans. Pulito nelle linee, basso e velocissimo: il top», risponde Lenoci. Gallardo azzarda: «Mi piacerebbe creare qualcosa di originale, giocando sulla posizione del pilota ma ho il sospetto che fare meglio dei colleghi di Ducati sia difficile». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Basket R Eurolega

GIOVEDÌ 19 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT

QUI MILANO

ORE 20.45, SU EUROSPORT PLAYER (DIRETTA WEB) Oggi a Milano

15. TARCZEWSKI 5. MICOV

ALLENATORE: Obradovic PANCHINA: Melli, Hersek, Mahmutoglu, Sloukas, Guduric, Guler, Duverioglu

0. GOUDELOCK

O

ltre diecimila spetta­ tori accompagneran­ no Milano nell’esor­ dio in casa contro in cam­ pioni d’Europa del Fener­ bahce. Pianigiani ha 13 giocatori a disposizione, uno rimarrà fuori, ed è pre­ sumibile un ballottaggio a tre Cinciarini­Abass­Fontec­ chio.

25. THEODORE 11. WANAMAKER

21. NUNNALLY 1. THOMPSON

AX MILANO

ALLENATORE: Pianigiani PANCHINA: Kalnietis, Fontecchio, Cusin, Abass, Jefferson,

Un Forum per 10 mila Goudelock: «Mi gasano»

FENERBAHCE DOGUS

24. M’BAYE

70. DATOME

24. VESELY

GDS

Giuseppe Nigro MILANO

Z

eljko Obradovic è il basket. Obradovic, coach del Fenerbahce campio­ ne d’Europa oggi ospite di Mi­ lano, è l’Eurolega: ne ha vinte 9, ovunque ha allenato, a parte il biennio alla Benetton con Gherardini, suo attuale g.m., dove però ha vinto una Sapor­ ta. «Sono stato molto felice a Treviso, con gente fantastica, grande club e sono cresciuto molto – ricorda –. Con una Fi­ nal Four, peccato per quella tripla di Prelevic che mandò in finale l’Aek». La prima Eurole­ ga l’ha conquistata nel 1992 da 32enne esordiente sulla pan­ china del Partizan di Djor­ djevic e Danilovic, di cui fino all’estate prima era stato com­ pagno. Proprio a Belgrado alla Final Four di maggio cercherà la personale «decima». C’è tan­ ta Italia nel suo Fenerbahce: dopo Datome, ha voluto Melli. «Ottimo giocatore, ci serviva, ci siamo parlati in maniera molto diretta quando ancora Udoh non era andato in Nba: se ha scelto noi invece di gran­ di offerte in Europa e Nba è perché ha ambizioni. Gigi in­ vece è molto più importante di quello che si vede: ha la testa di un giocatore della vecchia generazione, un leader. Lo adoro anche come persona, un esempio per tutti. A volte mi fa arrabbiare. Ma sono felice di averlo in spogliatoio per come migliora i compagni, li aiuta e parla con i giovani e i nuovi». Sono stati convocati in Nazionale: cosa succederà (Datome ieri ha annunciato la rinuncia sui social con un lunghissimo post di spiegazione)? «Quello che succede coi gioca­ tori Nba. La grande bugia è che il problema sia tra Fiba ed Eu­ rolega, che hanno provato a parlarsi. Il problema è tra Fiba e Nba, a cui non interessa. Per­ ché non chiedere che cosa suc­ cede con Belinelli, Gallinari e

Obradovic «Datome è un leader Milano? Mi piace»

1Gigi rinuncia alla Nazionale. Il

coach del Fenerbahce spiega: «Le finestre sono contro il basket»

tutti gli europei nella Nba?». Che cosa pensa delle finestre per le nazionali? «Una decisione contro il basket: tutti vogliono vedere i giocatori migliori. La Fiba ha messo i giocatori in una posi­ zione difficile: loro nei con­ tratti si impegnano a essere al­ le partite e agli allenamenti dei loro club. E se qualcuno si fa male chi paga? Serve che un’associazione giocatori dica: noi siamo persone, siamo im­ portanti. Io alleno da 26 anni e sono cambiato: la sconfitta con l’Efes non mi ha soddisfat­ to, ma ho dato un giorno di ri­ poso, ne hanno bisogno. La vo­ ce dei giocatori è la più impor­ tante». Che cosa ha detto il primo anno della nuova Eurolega? «Eccellente. È l’ideale: più per­ sone seguono il basket, più ti­

fosi nei palazzetti, più interes­ se, più sponsor, il sistema che tutti vogliono: tutti contro tut­ ti, il top per i tifosi che vedono tutti i migliori. Il massimo».

veloci, anche a metà campo. Dovremo arrivarci. E pareg­ giare la fame degli avversari, che contro i campioni danno tutto».

Senza Udoh, Antic e Bogdanovic, come sarà il nuovo Fenerbahce? «Siamo più profondi. Ma ora siamo senza Kalinic e Dixon, mai insieme in preseason e og­ gi col solo Vesely del quintetto titolare campione d’Europa: per questo non mi preoccupa perdere ora. Al completo, ci vedo più aggressivi in difesa e

Dove si colloca Milano? «Ha un coach di grande espe­ rienza, italiano, che conosce la vostra mentalità. Tante novità, servirà tempo. Ho allenato Goudelock: ogni anno è mi­ gliorato, prima dicevi che gio­ cava per sé, ora no. Grande ra­ gazzo, uno dei migliori gioca­ tori offensivi d’Europa. E poi la leadership di Theodore e Mi­ cov, pivot atletici, la compren­ sione di Kalnietis, il tiro di Ber­ tans: buona squadra, vediamo come si metterà insieme».

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● Le Coppe Campioni-Eurolega vinte da Obradovic: 5 con il Panathinaikos, 1 con Partizan, Joventut, Real M., Fenerbahce. Solo a Treviso non l’ha vinta

CHAMPIONS LEAGUE

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educe dall’ennesima ma­ ratona, stavolta persa contro l’Aek, Venezia ri­ lancia allungando il contratto di Stefano Tonut, in scadenza l’anno prossimo, fino al 30 giu­ gno 2023. Doppio k.o. per le italiane nella serata che chiude la seconda giornata. Sassari cade in casa, trafitta da Olden­ burg. Banco avanti anche di 10, ma nella ripresa lievitano i tedeschi che piazzano il break

In Italia si parla di nuove regole a fronte della scarsa produzione di giocatori. «Ho allenato in cinque nazioni e a chi mi ha chiesto la diffe­

renza dico: non c’è, è solo indi­ viduale. Hai successo se ti pia­ ce lavorare. Ma regole prote­ zionistiche fanno giocare a prescindere da come si lavora. Diamantidis era il migliore al Panathinaikos perché lavora­ va come un matto, come Pittis alla Benetton. La mia unica re­ gola è il lavoro duro, io allena­ tore non guardo al passapor­ to». Quando Messina ha lasciato la Nazionale si è parlato di sogno Obradovic. «Grazie a chi mi pensa, ma ho sempre detto che avrei solo al­ lenato la Serbia, non mi vedo su altre panchine contro la mia gente. A parte il Brasile, paese che amo: un giorno voglio an­ dare a vivere là (ride, ndr). Molti mi hanno chiamato, l’Italia no. Milano negli anni scorsi? Neanche». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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IL PROGRAMMA Seconda giornata. Oggi: Maccabi Tel Aviv-Vitoria; Panathinaikos Atene-Bamberg; Milano-Fenerbahce Istanbul (ore 20.45, Eurosport Player); Real Madrid-Cska Mosca. Domani: Khimki-Zalgiris Kaunas; Stella Rossa Belgrado-Barcellona; Olympiacos Pireo-Malaga; Valencia-Efes Istanbul. Classifica: Barcellona, Maccabi, Real Madrid, Olympiacos, Cska, Khimki, Zalgiris, Malaga 1 vinta-0 perse; Fenerbahce, Stella Rossa, Valencia, Milano, Vitoria, Efes, Bamberg, Panathinaikos 0-1.

EUROCUP

Venezia e Tonut insieme fino al 2023 Sassari e Avellino ko Michele Contessa

IL MAESTRO E L’ALLIEVO Zelimir «Zeljko» Obradovic, 57 anni, 43 trofei in panchina tra squadre di club e nazionale jugoslava, abbraccia l’azzurro Gigi Datome, 29 ANADOLU

INCROCI Tanti, nel frattem­ po, gli incroci tra i due club. C’è il ritorno al Forum di Melli, mentre il Fener si tro­ verà davanti due ex. In pri­ mis Simone Pianigiani, coa­ ch dei turchi nel 2012­13: «Il livello di difficoltà di questa partita ovviamente è massimo, non solo per il va­ lore scontato del Fener­ bahce ma anche perché sap­ piamo che una squadra co­ me questa, venendo da due sconfitte, avrà la reazione classica di chi ha giocatori mentalmente forti, che for­ mano l’ossatura della for­ mazione che ha vinto il tito­ lo. Penso a Datome, Vesely, Sloukas, Nunnally oltre che allo stesso allenatore. Ver­ ranno a Milano per manda­ re un segnale molto forte. Ci troveremo di fronte un mu­ ro». L’altro è Andrew Gou­ delock, una Final Four con il Fener nel 2014­15: «Li af­ fronto per la prima volta da quando me ne sono andato. Loro hanno un sistema in cui i lunghi vengono usati quasi come point­guard e sono consistenti. La cosa più importante è metterli sotto pressione e forzarli fuori dai loro giochi. Per vincere do­ vremo muovere la palla, al­ zare la velocità per segnare qualche canestro facile in transizione e poi tenere alta la pressione difensiva. L’al­ tro fattore sarà il pubblico: deve essere il nostro sesto uomo mettendo una pres­ sione extra su di loro».

decisivo nell’ultimo quarto e così la Dinamo esce tra i fischi. Avellino nulla può in casa del Nanterre anche se rimane in scia fino alla fine. Letale la cop­ pia Shuler­Schaffartzik (45 punti). GIRONE A Martedì: Karsiyaka (Tur)-Utena (Lit) 90-78; H.Holon (Isr)-Monaco (Fra) 56-85. Ieri: Enisey (Rus)-Murcia (Spa) 62-68; SASSARIOldenburg (Ger) 76-83 (S.Jones 17, Bamforth 16, Randolph 14). Class.: Monaco, Karsiyaka, Murcia 2 vinte-0 perse; Enisey, Oldenburg 1-1; SASSARI, Holon, Utena 0-2. Prossimo turno

(25/10): Murcia-Sassari. GIRONE B Martedì: Tenerife (Spa)-Ludwigsburg (Ger) 82-72; Chalon (Fra)-CAPO D’ORLANDO 67-55. Ieri: Neptunas (Lit)-Ventspils (Let) 87-80; Paok (Gre)-Gazientep (Tur) 82-85. Class.: Neptunas, Gazientep 2-0; Ventspils, Ludwigsburg, Chalon, Tenerife 1-1; Paok, CAPO D’ORLANDO 0-2. Prossimo turno (24/10): CAPO D’ORLANDO-Paok. GIRONE C Martedì: VENEZIA-Aek (Gre) 101-103 d.t.s. Ieri: Banvit (Tur)-Ol.Lubiana (Slo) 87-83; Bayreuth (Ger)-Strasburgo (Fra) 82-80; Estudiantes (Spa)-Rosa Radom (Pol) 7868. Class.: Bayreuth, Estudiantes 2-0; Strasburgo, VENEZIA, Aek, Banvit 1-1; R.Radom, Lubiana 0-2. Prossimo turno (24/10): R.Radom-VENEZIA. GIRONE D Ieri: Zielona (Pol)-Bonn (Ger) 73-69; Nymburk (R.Ceca)-Aris (Gre) 99-70; Ostenda (Bel)-Besiktas (Tur) 49-77, Oggi: Nanterre (Fra)-AVELLINO 89-81 (Filloy 19, Rich 18, Scrubb 14). Class.: Nanterre 2-0; AVELLINO, Ostenda, Zielona, Aris, Nymburk, Besiktas 1-1; Bonn 0-2. Prossimo turno (25/10): AvellinoOstenda.

Della Valle dice 27 Così Reggio piega il Galatasaray

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Amedeo Della Valle, 24 anni

on è solo la prima vitto­ ria stagionale ma una grande impresa quella di Reggio Emilia che supera il Galatasaray, trascinata da un superbo Della Valle (27 punti e 5 assist) e una Reynolds da doppia doppia (23 punti e 14 rimbalzi). L’inseguimento del­ la Grissin Bon si concretizza nel secondo tempo e, nel fina­ le, sono decisive le triple di Markoishvili e di Amedeo (24 punti nella ripresa). Trento in­ vece cade in casa dello Zenit San Pietroburgo. fatale il break

di 10­0 che i russi piazzano proprio nei minuti finali. Per l’Aquila, volata anche a +11, 18 punti a testa per Sutton e Shields. Girone A Martedì: TORINO-Andorra (Spa) 92-86 (Patterson 19, Mbakwe 15). Ieri: Kazan (Rus)-Levallois (Fra) 76-68; Darussafaka (Tur)-Cedevita (Cro) 85-83. Class: TORINO, Kazan, Darussafaka 2-0; Cedevita, Levallois, Andorra 0-2. Prossimo turno (25/10): Levallois-TORINO. Girone B Martedì: H.Gerusalemme (Isr)-Buducnost (Mng) 81-86. Ieri: REGGIO EMILIA-Galatasaray (Tur) 74-71; Bayern (Ger)-Lietkabelis (Lit) 93-57. Class: Buducnost, Bayern 2-0; Lietkabelis, REGGIO EMILIA 1-1; Galatasaray, H.Gerusalemme 0-2. Prossimo turno (25/10): Liektabelis-Reggio Emilia. Girone D Martedì: Tofas (Tur)-Gran Canaria (Spa) 98-94; Asvel (Fra)-Ulm (Ger) 108-77. Ieri: Zenit (Rus)-TRENTO 81-70. Class: TRENTO, Ulm, Gran Canaria, Tofas, Asvel, Zenit 1-1. Prossimo turno (25/10): Trento-Tofas.


Basket R Le storie

GIOVEDÌ 19 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT

NAZIONALE

NBA «una vera città dedicata allo sport» facendo infuriare i suoi ex fan, sbaglia la tripla del pareggio (102-99). Era stato sommerso dai fischi, ma alla fine LeBron lo abbraccia con affetto, con un gesto che seppellisce l’ascia di guerra. Il re è sempre LBJ perché è l’artefice di questo primo successo, pur non avendo praticamente giocato in pre-season per guai a una caviglia: «Sono ancora molto fuori forma», dice. Messaggio potente da chi ha appena sfiorato una tripla doppia: 29 punti con 12/19, 16 rimbalzi e 9 assist.

«DA PICCOLO LA MAMMA MI SGRIDAVA IN ROMENO» ROMEO SACCHETTI C.T. DELL’ITALIA

in Romania, in una casa sui monti, ma si ammalò e se ne andò in paradiso. Poi, finita la Seconda guerra mondiale, la mia famiglia fu costretta a decidere di tornare in Italia, e quando mia mamma rimase di nuovo incinta era ineluttabile che mi chiamassi Romeo. Se non fosse morto Romeo, oggi non ci sarei io; mi ha sempre fatto riflettere».

Romeo Sacchetti, 64 anni, è c.t. della nazionale da agosto CIAM/CAST

Sacchetti e la Romania Quei ricordi del cuore 1Debutterà da c.t. contro la squadra

del Paese dove sono nati i genitori, figli di immigrati che lavoravano la pietra Fabrizio Turco TORINO

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orino, il basket e la Romania: sembra una sceneggiatura di Hollywood, invece è la storia di Meo Sacchetti. Anzi, Sachet. «Sembra una storia scritta apposta per me: io che sono stato giocatore e allenatore di Torino, che ho avuto l’onore di giocare in Nazionale, adesso mi ritrovo a debuttare sulla panchina azzurra proprio contro la Romania. Incredibile».

IMMIGRATO Già, perché venerdì 24 novembre, in quello che fu il «suo» PalaRuffini, farà il suo esordio in Nazionale nel primo match valido per le qualificazioni che porteranno al Mondiale in Cina del 2019. Contro la «sua» Romania: «Io sono l’unico della famiglia a essere nato in Italia». La sua è una storia di immigrazione al contrario, l’opposto rispetto a ciò che siamo abituati a vivere oggi: «La vita mi disse ‘ar-

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rangiati’ molto in fretta e il basket è stato il collante, perché è stato la prima cosa bella della mia esistenza». La storia della sua famiglia inizia due vite fa, a metà 800: «I miei bisnonni partirono per cercare lavoro e lo trovarono nelle cave della Romania — ricapitola Meo —. Si chiamavano Sachet, non Sacchetti; i nonni di mio padre Pietro arrivarono dal Bellunese, quelli di mia madre Caterina, che di cognome facevano Stefani, erano del Trentino». Le radici patriarcali affondano a Castellavazzo, che sarebbe diventata tristemente nota negli anni 60 per la tragedia del Vajont: «Erano tutti esperti nel lavorare il porfido, bravissimi nel fare i sampietrini; e in Romania di lavoro ce n’era molto». Ed è lì che papà Pietro s’innamora di mamma Caterina e dove nascono Francesco, Gilda e Virginia, i fratelli maggiori di Meo. Oggi Virginia non c’è più, proprio come Romeo: «Sì, perché prima di me c’era stato un altro Romeo: nacque negli anni 40

LUOGHI DEL CUORE Meo nasce nel campo profughi di Altamura e farà appena in tempo a conoscere papà, che muore sei mesi dopo la sua nascita. A quel punto, mamma decide di spostarsi al nord, a Novara: «Ricordo che da piccolo, quando facevo qualche marachella, mamma mi insultava in romeno». Pur da lontano, la Romania gli è rimasta scolpita nel cuore; proprio come Torino, dove fra il 1979 e il 1984 ha vissuto la maturità cestistica che lo porterà in azzurro a vincere l’argento olimpico di Mosca 1980 e l’oro europeo di Nantes 1983. A Torino sarebbe poi tornato anche più avanti, a fare l’allenatore: è il 1996, la carriera è agli inizi ma il carisma nello spogliatoio è già sbocciato. E adesso, per mettere insieme i pezzi del puzzle, basterà una sera: con la Nazionale, a Torino, contro la Romania. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL LISTONE

Il24novembre gliazzurriaTorino TornaAleGentile Sacchetti ha diramato il listone dei 24 da cui pescare i 12 convocati per la sfida alla Romania a Torino il 24 novembre. Torna in azzurro Alessandro Gentile, non ci sono Gallinari e Belinelli mentre figurano gli «europei» Melli, Datome e Hackett ma non saranno nei 12 se non su loro espressa disponibilità. Poi Abass e Fontecchio di Milano: solo nell’imminenza dell’evento l’EA7 deciderà se concederli entrambi. La lista: Abass, Aradori, Baldi Rossi, Biligha, Burns, Crosariol, Datome, De Nicolao, Della Valle, Filloy, Flaccadori, Fontecchio, Gaspardo, A. Gentile, Giuri, Hackett, Iannuzzi, Melli, Okeke, Polonara, Ricci, B. Sacchetti, L. Vitali, Zerini. Da oggi è possibile prenotare i biglietti scrivendo a ticketingbasket@rcs.it. I biglietti saranno in vendita dal 27 ottobre sui circuiti Ticketone e Vivaticket.

l’ala per una tremenda frattura alla caviglia sinistra. D’Antoni beffa Curry&C.

GUASTAFESTE Dall’altra parte degli Usa arrivano i sorrisi della banda di Steve Kerr. Le strette di mano del commissioner Adam Silver, gli anelli, lo stendardo del titolo che sale sul tetto dell’Arena. Tutto bello. Poi, però, quando sulla serata festaiola cala il sipario, a celebrare sono gli invitati al party. Il tiro della vittoria dell’Mvp in carica, Kevin Durant, finisce dentro, ma s’infila con una frazione di ritardo. Come l’anno scorso (contro San Antonio), i Warriors perdono la prima, stavolta di un punto (121-122) e non di 29. Però erano andati avanti anche di 17 e con un vantaggio tanto cospicuo non avevano mai ceduto nelle ultime 28 gare. Mike D’Antoni è di ottimo umore: Paul ha guidato la rimonta all’inizio dell’ultimo periodo (poi fuori per noie a un ginocchio), Harden l’ha conclusa. Sarà un bel campionato Nba: al netto degli infortuni, come dicono qui mettendo le mani avanti. E come la smorfia di dolore di Hayward ci ha ricordato nel modo più tragico.

tro grande acquisto dei Celtics, si scontra fortuitamente sottocanestro con LeBron James e cade malamente al suolo. La caviglia si torce come quella di una marionetta (prima diagnosi: frattura, anche della tibia. Ieri la risonanza e oggi possibile operazione). Sono immagini brutali che sconvolgono tutti. Dwyane Wade si accuccia su un ginocchio e prega. I Celtics si stringono in un «huddle» emotivo. LeBron lo incoraggia prima che lasci il campo in barella con la gamba già immobilizzata, mentre il pubblico di Cleveland gli dedica una commovente standing ovation. I giocatori della Nba twittano il loro sostegno, come se ciò che è appena accaduto allo sfortunato collega proprio in apertura di campionato sia una malefica macumba collettiva. Poi ne esce anche una partita intensa. Il ribelle Irving, che aveva chiesto il trasferimento per uscire dall’ombra di LeBron e qualche giorno fa ha definito Boston

CON L’ANELLO Stephen Curry, 29 anni, ammira l’anello ricevuto per la vittoria del titolo Nba 2017

La sofferenza di Gordon Hayward, 27, dopo il terribile infortunio

Subito LeBron Ma il dramma di Hayward rovina la festa 1I Cavs battono i Celtics, che perdono

Massimo Lopes Pegna

CORRISPONDENTE A NEW YORK

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ome tradizione comanda, per la sua prima notte di spettacolo la Nba serve sugli schermi della clientela in giro per il mondo i piatti più prelibati. All’ora di cena dei newyorkesi c’è il remake della finale Est di maggio fra Cleveland e Boston, ancora più appetitosa dopo lo scambio estivo fra Isaiah Thomas e Kyrie Irving. A seguire, da Oakland c’è la cerimonia della consegna degli anelli ai Golden State Warriors che affrontano lo «showtime» dei Rockets, rinforzati dall’arrivo di Chris Paul. DRAMMA Ma lo spot da giorno di festa si guasta subito nel peggiore dei modi. Dopo 5’15” dalla palla a due, Gordon Hayward, l’al-

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Pallanuoto R La presentazione dei campionati

Da Brescia a Busto Arsizio il nuovo assalto al Recco 1Tra le donne è Padova-Orizzonte

Intanto anche i c.t. giudicano gli arbitri Franco Carrella ROMA

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l campionato delle solite note, con la Pro Recco che riparte da grande favorita dopo 12 scudetti di fila. «Ma il Brescia e la Sport Management di Busto Arsizio hanno le potenzialità per spezzare l’egemonia. È una questione di convinzione:

se ci credono un po’ di più, niente è precluso» garantisce Sandro Campagna nella presentazione del torneo numero 99, al via sabato con 14 club. «Dietro c’è la Canottieri Napoli – è l’opinione del c.t. –, poi un gruppetto che potrà togliersi soddisfazioni: Savona, Bogliasco, Posillipo, Ortigia». Quest’ultima intende organizzare la Final Six a Siracusa: «Ci candidiamo per-

Matteo Aicardi (Pro Recco) EPA

ché sarebbe un bel modo di festeggiare i nostri 90 anni» dice il presidente Valerio Vancheri. SENZA IMPERIA Anche tra le donne (34a edizione) il tricolore si assegna con una Final Six. Crescono le insidie per Padova, scudettata negli ultimi tre anni: l’Orizzonte Catania ha fatto grandi cose sul mercato. «Saranno loro a giocarsi il titolo. Poi vedo Roma, Bogliasco, Cosenza e Rapallo» pronostica il c.t. Fabio Conti. Sarà un torneo monco, a nove squadre: l’Imperia, sotto la lente d’ingrandimento della Corte dei Conti, si è ritirata a tre settimane dal via, senza rispetto per staff e giocatrici costrette a chiedere un ingaggio last minute altrove, mentre i club potenzialmente interessati al ripescaggio non hanno avuto il tempo di orga-

nizzarsi. «Una ferita per il nostro movimento – commenta il presidente federale Paolo Barelli –. Massima comprensione per le difficoltà economiche, però la tempistica è stata sbagliata». Una novità nella valutazione degli arbitraggi: i c.t., laddove presenti in piscina, aggiungeranno il loro giudizio a quello dei delegati. «Una bella idea del Gug – osserva Campagna –. Così potrò vendicarmi nei confronti della categoria… Scherzi a parte, il metro di giudizio di un tecnico può aiutare». La pensa così pure Conti: «La collaborazione in realtà c’è sempre stata, così diventa più fattiva e utile». È la stagione che porta agli Europei di Barcellona, entrambe le Nazionali ci arriveranno attraverso l’Europa Cup che scatta a febbraio. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA GUIDA

Si comincia sabato Mentre i bresciani sono da Champions Waterpolo Channel trasmetterà in streaming una partita maschile e una femminile in ogni giornata della stagione regolare, poi entrerà in scena RaiSport. Così la 1a in A-1 maschile (Final Six il 25-27 maggio): Acquachiara-Trieste, Ortigia-Posillipo, N.CataniaBrescia, Can.Napoli-Florentia, Sport Management-Torino, LazioBogliasco, Pro Recco-Savona. Intanto il Brescia entra nei preliminari di Champions: perde 8-7 a Kazan, ma i russi all’andata erano stati battuti 11-9. In A-1 donne (Final Six 11-13 maggio) si parte con Orizzonte-Florentia, Milano-Messina, Rapallo-Bogliasco, Roma-Cosenza (rip. Padova).


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Speciale R Triathlon

GIOVEDÌ 19 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT

IN BENEFICENZA

Ecco i 4 fortunati che correranno la staffetta con i Brownlee 1Elli e Annis

gareggeranno con Alistair; Camisasca e Godina con il fratello Jonathan

Le frazioni di ciclismo, nuoto e corsa nella splendida cornice della costa sud-orientale della Sardegna

Tutta la bellezza del Forte Village E c’è pure Zanardi

1Al Challenge Sardinia, attesa per l’Ironman:

«Un percorso meraviglioso ma anche impegnativo» Alberto Fumi

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rmai il triathlon nostrano (e internazionale) ha un data fissa per la festa del fine stagione: l’ultimo weekend di ottobre. Il Challenge Forte Village Sardinia, il triathlon su distanza media ospitato da uno dei resort più belli le mondo che tra 10 giorni festeggerà il quinto compleanno, è diventato una ricorrenza. Non è una gara qualunque e gli atleti lo hanno imparato: ci si tuffa in un ricco fine settimana reso indimenticabile da un’organizzazione che cura nei minimi dettagli tutti gli aspetti tecnici e un contesto unico nel panorama multisportivo che offre la possibilità per tutti di chiudere in bellezza la stagione agonistica. Il clou coincide con la prova half-distance della domenica che prevede la frazione di nuoto su due giri da 950 metri con uscita all’australiana, una frazione ciclistica da 90 km di su percorso tecnico ed impegnativo ma estremamente panoramico e mozzafiato e un segmento di corsa (2 giri da 10.5 km) caratterizzato da continui

cambi di pendenza, ma c’è spazio per gli specialisti delle distanze brevi al sabato con lo sprint, per le donne che si vogliono mettere in gioco in occasione del TryToTri e per le categorie giovanili (duathlon kids). ZANARDI E BROWNLEE La lista dei pro’ della quinta edizione del Challenge è lunghissima (su tutti spiccano i nomi degli azzurri Alessandro Degasperi e Giulio Molinari, reduci dal mondiale Ironman di sabato scorso), ma a catalizzare l’attenzione saranno Alex Zanardi, Alistair e Jonathan Brownlee. Mentre i fratelloni britannici disputeranno la staffetta, l’ex pilota di F.1 prederà parte alla gara individuale. «Partecipare al Challenge Forte Village sarà un’altra emozionante giornata di sport e un bel modo di chiudere la mia stagione che mi ha regalato altre grandi soddisfazioni» sottolinea Zanardi, che si è visto sfilare il record sulla prova full-distance dall’olandese Jetze Plat, il quale ha completato l’Ironman Hawaii in 8h41’47”, limando 17 minuti al primato dell’azzurro. «Il percorso si sviluppa in un angolo

LA GUIDA

Il via sabato 28 con lo sprint e la Duathlon kids (al.f.) Numeri da capogiro per la quinta edizione del Challenge Forte Village Sardinia ospitato dal resort di Santa Margherita di Pula: in due giorni si prevedono circa 1.400 atleti in rappresentanza di 39 nazioni in gara tra triathlon medio (1.9 km di nuoto, 90 km di ciclismo, 21.1 km di corsa), sprint (0.75, 20, 5 km), duathlon kids ed evento promozionale riservato alle donne (0.3, 6, 2 km). L’anno scorso si imposero Giulio Molinari, al via anche quest’anno, e Sara Dossena. IL PROGRAMMA Ecco il programma della due giorni. Sabato 28 ottobre, ore 10 Partenza gara sprint; ore 15 Duathlon kids; ore 19 pasta party. Domenica 29 ore 8 Partenza Challenge Forte Village; ore 8.20 Partenza staffette; ore 9.30 TryToTri (donne); ore 11.45 Arrivo primo concorrente; ore 15 Triathlon barbecue.

meraviglioso della Sardegna, ma è anche tecnicamente impegnativo, soprattutto nella frazione di bici, per cui non so quanto riuscirò a godermi il panorama» aggiunge Zanardi. E pensare che gli organizzatori avevano invitato il pluricampione mondiale e olimpico di paraciclismo solo per fargli conoscere l’evento, ma lui ha risposto «se vengo in Sardegna, voglio gareggiare». Al settimo cielo il direttore di gara Andrea Mentasti: «Sono davvero orgoglioso che abbia voluto a tutti i costi partecipare, sa che è una gara unica, in un posto incantevole dove si respira un clima disteso e ci si diverte senza tralasciare gli aspetti agonistici». IMPERDIBILE La presenza di grossi calibri e di un gran numero amatori (quest’anno si punta a raggiungere quota 1.400 iscritti) consentono all’evento sardo di ambire a numeri piuttosto consistenti che lo rendono «una delle manifestazioni di triathlon più apprezzate al mondo – dice Lorenzo Giannuzzi, direttore generale del Forte Village –. Lo straordinario successo riscosso è il risultato della combinazione di una serie di fattori fondamentali: tra questi, il magnifico scenario del nostro resort e dei suoi servizi esclusivi, la bellezza naturalistica del territorio in cui i percorsi sono inseriti e un clima mite, ideale per praticare diverse attività sportive, anche a fine ottobre. Non a caso, sono sempre più gli atleti professionisti, nazionali ed internazionali, che scelgono la nostra gara come appuntamento finale della stagione. Con grande orgoglio, infatti, possiamo confermare la partecipazione di Alex Zanardi e dei fratelli Brownlee che contribuiranno ad entusiasmare il pubblico, regalando forti emozioni». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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n’occasione più unica che rara quella di gareggiare in una staffetta aperta da Alistair e Jonathan Brownlee. Sono 4 i fortunati che si sono aggiudicati i pettorali all’asta e potranno vivere l’avventura agnostica a stretto contatto con i fuoriclasse britannici (che conosceranno venerdì in una cena esclusiva) contribuendo alla raccolta fondi in favore della Lavs, associazione che opera nel trasporto sanitario in emergenza ed esegue trasporti sociali, vigilanza sanitaria litoranea con il ciclosoccorso e attività di protezione civile. CON ALISTAIR Il team di Alistair, bicampione olimpico che disputerà la frazione di nuoto, sarà completo da Alberto Elli e Giorgio Annis. Il primo, ex ciclista professionista che ha partecipato a 11 Tour, 7 Giri e una Vuelta, racconta che «è un onore fare parte di questa staffetta con due miti. Mi piace l’ambiente del triathlon che potrò gustarmi senza tensioni ma come puro divertimento: adoro l’aria durante i preparativi, l’atmosfera bellissima prima del via e sul traguardo». La corsa spette-

rà a Giorgio Annis, amministratore delegato della Fratelli Ibba, azienda del gruppo Crai che è partner dell’evento: «È il mio debutto nel triathlon, ma sono un ex atleta, facevo i 1500 e poi ho iniziato con la mezza maratona. L’obiettivo è divertirsi, ma di certo non ci tireremo indietro. Quando abbiamo sentito che c’erano i Brownlee abbiamo colto l’attimo perché, oltre ad essere un’opportunità unica per noi che gareggiamo con questi due mostri sacri, sarà un occasione per fare del bene». CON JONNY Stefano Camisasca e Paolo Godina saranno il ciclista e il podista del team di Jonathan, il fratello minore iridato del 2012. «Dopo 2 gare individuali al Forte, ho pensato di affrontare questa avventura in staffetta: è la mia occasione per partire in bici davanti agli altri, cosa che non riesco mai a fare – racconta divertito Stefano, milanese che si occupa di pubblicità su internet –. Sono contento di gareggiare con Paolo: riesco sempre a coinvolgerlo e ci sfidiamo spesso, di solito io lo bastono in bici e lui mi rende tutto con gli interessi di corsa». Euforico anche Paolo, nutrizionista e karateka fino a 14 anni fa, prima di dedicarsi a podismo e triathlon per divertimento, il quale rivela che «mio figlio Andrea di 11 anni ha il poster dei Brownlee in camera. Sarà accattivante gareggiare in una staffetta così agguerrita: sono un vero agonista nel senso che per me lo sport è competizione, soprattutto con se stessi». al.f. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Jonathan e Alistair Brownlee, 27 e 29 anni, olimpionici di triathlon


Pallavolo R Quarti di Coppa Italia Oggi ore 20.30 (diretta Raisport) si gioca l’ultimo quarto Modena-Verona. La Final Four si disputerà il 27 e 28 gennaio, sede ancora da definire (si è parlato della possibilità di ospitarla a Bari, una delle sedi del Mondiale del prossimo anno)

ORE 20.30 MODENA-VERONA CIVITANOVA

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RAVENNA

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GIOVEDÌ 19 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT

QUALIFICAZIONI MONDIALI FEMMINILI (a.a) L’Argentina completa il roster delle 24 squadre qualificate al Mondiale del Giappone 2018. Ad Arequipa (Per) ha vinto il girone superando 3-0 Colombia e Uruguay e 3-1 il Perù. Le 24 qualificate:

BUNGE RAVENNA: Diamantini 3, Orduna 2, Marechal 10, Gergiev, Buchegger 9, Poglajen 1, Goi (L), Vitelli 5, Raffaeli 2, Gutierrez. N.e.: Mazzone, Pistolesi, Marchini (L). All. Soli.

TRENTO

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Micah Christenson, 24 anni, palleggiatore statunitense SPALVIERI

Medei: «Sarà una squadra molto duttile»

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Nicola Baldo

PERUGIA

1Sokolov recuperato a tempo record

ube che brinda alla 8a Fi­ nal Four consecutiva, al recupero a tempo record di Sokolov e ad una coppia di centrali che ieri ha annientato la flebile resistenza di una Ra­ venna da cui era lecito atten­ dersi una resistenza più forte. I ragazzi di Soli, invece, hanno sentito la sfida forse più dei marchigiani. Alla fine Medei ha scelto Sander per Kovar, puntando sui centrali italiani.

MONZA K.O.

Antonello Menconi

Potere al centro E Civitanova va in semifinale CIVITANOVA (MC)

● Domani lo speciale gratuito di 8 pagine che la Gazzetta dedica alla pallavolo maschile e femminile

Super Zaytsev Prima vittoria Perugia schianta Trento festeggia ancora Padova con Kovacevic

CUCINE LUBE CIVITANOVA: Juantorena 14, Candellaro 10, Sokolov 9, Sander 10, Cester 6, Christenson 2; Grebennikov (L), Marchisio. N.e. Casadei, Stankovic, Kovar, Milan, Zhukouski. All. Medei.

Mauro Giustozzi

Domani in edicola

IN UMBRIA

(25-20, 25-19, 25-21)

ARBITRI: Simbari e Pasquali. NOTE Spett.2370, incasso di 21258 e. D.s. 25’, 24’, 22’; tot.71’. Lube: b.s. 17, v.6 , m. 5, e. 28. Bunge: b.s. 15, v. 3, m. 2, e. 24.

Giappone, Usa, Serbia, Azerbaigian, Russia, Turchia, Germania, Italia, Olanda e Bulgaria; Brasile e Argentina; Cina, Sud Corea, Thailandia e Kazakistan; Canada, Cuba, Rep.Dominicana, Portorico, Trinidad e Tobago, Messico; Camerun e Kenya).

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Ed ha avuto ragione, con Can­ dellaro che ha chiuso con un portentoso 89% in attacco e Cester all’80%. Attorno a que­ sti due pilastri positiva la pro­ va di Juantorena (top scorer), capace di dare la scossa nei rari momenti di calo dei marchi­ giani ed un Sander molto at­ tento in ricezione e abile in at­ tacco. «Ringrazio lo staff me­ dico che ha rimesso in piedi in tre giorni Sokolov –ha detto il tecnico Medei­ un giocatore importante per noi, che abbia­ mo dosato nel corso della gara, e che ringrazio personalmente

perché non si risparmia mai. Era un obiettivo importante approdare alla Final Four e l’abbiamo raggiunto. Ci sono ancora cose da migliorare in attacco e ricezione». DUTTILITÀ L’allenatore sottoli­ nea poi come il cambio di se­ stetto potrà essere una varian­ te di questa stagione Lube. «Abbiamo una rosa molto vali­ da ed intercambiabile – ha ri­ badito Medei ­ per cui conto di volta in volta di effettuare in­ serimenti di 1­2 giocatori che possono dare respiro ai com­ pagni. Stavolta è toccato a Stankovic (ieri compiva 32 an­ ni, ndr) restare in panchina ma questi cambi conto di effet­ tuarli nel corso anche di altre partite». Anche Candellaro è molto soddisfatto della sua prova e della qualificazione centrata. «Questa è la dimo­ strazione ­ dice il centrale ­ che questa Lube può avere diversi assetti ed essere sempre com­ petitiva. Del resto sono tanti gli obiettivi che abbiamo e ci sarà spazio per tutti nella sta­ gione». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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a Sir Safety si conferma un autentico rul­ lo compressore, battendo per la seconda volta Padova e conquistando così la 4a vittoria consecutiva. È tutta un’altra squadra rispetto alla scorsa stagione, sia per maturità ed equilibrio e non c’è dubbio che l’innesto di Colaci in seconda linea al fianco di Zaytsev garantisce quella sicurezza che troppe volte era mancata in passato. Sino al 24­21 del ter­ zo set la partita si è rivelata una pura formali­ tà per la Sir Safety, che aveva tuttavia dovuto rincorrere i veneti in avvio di primo set (Pado­ va avanti sul 6­8). Nel finale di 3° set si è spen­ ta la luce, quando in battuta si è presentato Polo e la ricezione di Perugia, sino ad allora quasi perfetta, è andata in frantumi. Il sestetto di Baldovin (a cui non è bastato l’ottimo Ran­ dazzo) ha avuto anche due palle per chiudere il set, ma poi ci ha pensato Russell a chiudere la pratica. Magnifica regia di De Cecco (bravo anche Shaw), chiamato ad azionare non solo un superlativo Zaytsev, ma anche i puntuali Atanasijevic (62% su 13 attacchi) e Russell.

a prima vittoria stagionale della Diatec Trentino, dopo tre ko fra Supercoppa e SuperLega, coincide con la numero 500 della formazione trentina. E, soprattutto, con la partita nella quale la formazione di Loren­ zetti ritrova Uros Kovacevic. Lo schiacciatore serbo si presenta ufficialmente al PalaTrento, nella sua prima da titolare dopo il problema agli addominali, risultando subito decisivo con un turno in battuta nel secondo set ed un bottino di 14 punti (43% in attacco e 2 ace) che gli è valso il premio di Mvp. «Questa era una partita molto importante, perché ci tene­ vamo molto ad arrivare in final four di Coppa Italia – ha raccontato il posto­4 serbo – e ser­ viva una gran partita da parte di tutti». Con questo successo la formazione di Lorenzetti si regala una nuova semifinale contro Peru­ gia, dopo quella di Supercoppa. Monza parte molto bene, nel primo set accarezza la possi­ bilità di accendere subito la contesa ma, per­ so quello, ha poi faticato a tenere le fiammate della Diatec Trentino soprattutto in battuta.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PERUGIA

3

TRENTO

3

PADOVA

0

MONZA

0

(25-18, 25-17, 28-26)

(25-23, 25-20, 25-18)

SIR SAFETY CONAD PERUGIA: Zaytsev 16, Podrascanin 7, Atanasijevic 9, Russell 12, Anzani 3, De Cecco 1; Colaci (L) 1, Shaw 1, Andric. N.e. Della Lunga, Berger, Ricci, Siirila, Cesarini (L). All. Bernardi

DIATEC TRENTINO Vettori 16, Lanza 13, Eder 7, Giannelli 2, Kovacevic 14, Zingel 5, De Pandis (L); Chiappa (L), Teppan. N.e. Hoag, Kozamernik, Cavuto, Partenio. All. Lorenzetti.

KIOENE PADOVA: Randazzo 15, Polo 6, Peslac 1, Cirovic 6, Volpato 8, Nelli 2; Balaso (L), Premovic, Koprivica. N.e. Scanferla, Sperandio, Gozzo, Travica. All. Baldovin

GI GROUP MONZA: Langlois 2, Beretta 9, Shoji 1, Dzavoronok 10, Buti 3, Finger 12, Rizzo (L); Brunetti, Walsh, Hirsch 1, Terpin 2. N.e. Arasomwan, Botto. All. Falasca.

ARBITRI Cesare - Gnani NOTE Spett.2597. D.s.: 23’, 23’, 30’. Tot. 76’. Sir Safety: b.s. 15, v. 6, m. 6, e. 23; Kioene: b.s. 16, v. 3, m. 1, e. 28.

ARBITRI: Satanassi e Florian. NOTE D.s. 31’, 25’, 25’; tot. 81’. Diatec: b.s. 15, v. 10, m. 2, e. 21. Gi Group: b.s. 8, v. 3, m. 6, e. 17.

Ciclismo R Via agli Europei su pista

Volano i trenini azzurri Doppio oro all’orizzonte

1A Berlino una grande partenza per l’Italia nelle qualificazioni

dell’inseguimento a squadre: oggi uomini e donne mirano al titolo Paolo Marabini

M

iglior tempo per il quartetto femminile, secondo per quello maschile: l’Italia scatta col ven­ to in poppa agli Europei su pi­ sta e si prenota per un doppio podio — volendo anche per un doppio oro — nella giornata che oggi a Berlino assegna le prime medaglie di una rasse­ gna continentale piena zeppa di nomi importanti, attesissimo banco di prova per cominciare a costruire le squadre olimpi­ che di Tokyo 2020. NUOVO CORSO Quattro anni fa, nell’inseguimento, gli azzurri navigavano nelle retrovie del ranking internazionale. Oggi, invece, tanto con gli uomini quanto con le donne, categorie minori comprese, sono una del­ le realtà di riferimento della specialità più difficile del pro­ gramma della pista, cartina di tornasole della vitalità di un

Il quartetto azzurro femminile ha vinto il titolo europeo 2016 BETTINI

movimento. Le qualificazioni di ieri lo hanno ribadito. Il quartetto rosa campione uscen­ te, pur con alcuni meccanismi non perfetti nell’ultimo giro, si è messo alle spalle di 6 decimi il trenino britannico titolare, grande favorito della vigilia. Le due veterane Silvia Valsecchi e Tatiana Guderzo e le giovani promesse Elisa Balsamo ed Eli­ sa Paternoster sono sempre sta­

IN PALIO 23 ORI Gli Europei su pista da stasera a domenica assegnano a Berlino 23 titoli. Oggi l’Italia schiera anche Francesco Lamon nello scratch e Maria Giulia Confalonieri nell’eliminazione. Nel 2016. a Saint Quentin en Yvelines (Francia), gli azzurri vinsero un oro e due argenti.

te al comando, sono riuscite an­ che ad avere 1”8 di vantaggio a 4 giri dal termine, per poi chiu­ dere in un eccellente 4’20”636, terzo crono italiano di sempre, a soli 8 decimi dal record nazio­ nale (4’19”838) centrato il 12 aprile ai Mondiali di Hong Kong. Oggi, in semifinale, do­ vranno vedersela con la Polo­ nia, ieri finita a 6” dalle ragazze del c.t. Salvoldi, che sono or­ mai una certezza assoluta e, vincendo, farebbero un filotto straordinario dopo i titoli mon­ diale ed europeo juniores e quello europeo under 23. BESTIA NERA Sarà invece la Russia la sfidante del quartetto maschile sulla strada che porta alla finale, molto probabilmen­ te con la Francia campione in carica e nostra bestia nera re­ cente, ieri migliore di tutti in 3’58”060. Con il gruppo che ad aprile è stato bronzo mondiale — composto da Liam Bertazzo, Michele Scartezzini, Francesco Lamon e dall’iridato 2016 (e ar­ gento 2017) Filippo Ganna — l’Italia ha chiuso in 3’58”720, con un piccolo brivido nel fina­ le per un equivoco tra lo stesso Ganna e i compagni, che ha ne­ gato ai ragazzi diretti dal c.t. Villa il miglior tempo assoluto ma non ha messo a repentaglio l’accesso alla semifinale. Lezio­ ne utilissima in vista del doppio impegno odierno, nel quale è quasi certo l’ingresso di Con­ sonni al posto di Scartezzini. © RIPRODUZIONE RISERVATA

A 5 ANNI DALLA MORTE

Dedichiamo a Magni il Museo del Ghisallo

S

ono già cinque anni. il 19 ottobre 2012, a quasi 92 anni, moriva Fiorenzo Magni. Icona del ciclismo eroico, era il «Leo­ ne delle Fiandre», per la tri­ pletta consecutiva nella Classica del Nord, un cam­ pione capace di vincere an­ che 3 Giri d’Italia in piena epoca Coppi­Bartali. UN GRANDE Toscano di Pra­ to, Fiorenzo si è trasferito a Monza dove ha vissuto tutta la seconda metà del ‘900 e l’alba del nuovo Millennio. Dopo essere stato grande in bici, lo è stato anche come dirigente (presidente della Lega) e come imprenditore.

Fiorenzo Magni è morto a 91 anni il 19/10/2012 BETTINI

Inevitabile collegare il suo no­ me al Museo del Ghisallo, il più grande e prestigioso museo della storia a due ruote che ha fortemente voluto e per il qua­ le si è «speso» in prima perso­ na. Dopo la sua morte, il Mu­ seo ha rischiato di chiudere. Per sempre. Grazie all’opera di alcuni appassionati volontari, a cominciare del presidente Antonio Molteni e dalla fami­ glia Magni, lo spazio espositivo in cima ad una delle salite leg­ gendarie è stato riaperto e si avvia a chiudere un anno re­ cord. Dati alla mano, ci sono stati già 13.000 visitatori di cui 8.000 stranieri con un incre­ mento del 30 per cento rispetto al 2016. La giornata record è stata quella del 7 ottobre (si correva il Giro di Lombardia...) con 200 ingressi. A cinque anni dall’addio di Ma­ gni, noi della Gazzetta dello Sport ci sentiamo di lanciare un’idea alla Fondazione che gestisce il Museo: perché non intitolarlo alla memoria di Fio­ renzo? Pensate come suone­ rebbe bene: Museo del Ghisal­ lo­Fiorenzo Magni! p. ber.


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Atletica R Presentazione a Milano

GIOVEDÌ 19 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT

LIVIO BERRUTI Italia 200 Roma 1960 Anni 78

OLIMPIONICI IN 5 PER 8 ORI

ABDON PAMICH Italia Marcia 50 km Tokyo 1964 Anni 84

LASSE VIREN Finlandia 5000/10.000 Monaco 1972/ Montreal 1976 Anni 68

PEKKA VASALA Finlandia 1500 Monaco 1972 Anni 69

Andrea Buongiovanni

IL LIBRO

MILANO

● Divieto di Sosta: Franco Arese di G. Romeo, F. Fava e F. Monti Edizioni Correre; pag. 354; e 18

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ui c’è la storia: ci sono campioni olimpici, mondiali ed europei, primatisti di ogni sorta, monumenti dell’atletica nazionale ed internazionale. Qui ci sono sentimenti alti, ricordi vivi, passioni non sopite ed emozioni che vibrano. Qui c’è un gigante, Franco Arese detto Ciccio (atleta, imprenditore, dirigente), che tra tanti meriti, ha quello di aver riunito un gruppo che, così, non s’è mai visto. Da Gianfranco Baraldi, per la prima volta campione italiano nel 1955 (nei 1500) a Fabrizio Donato, ultima medaglia azzurra a cinque cerchi (bronzo a Londra 2012). Passando per leggende di Finlandia come Lasse Viren e Pekka Vasala, cinque titoli olimpici in due. Che solo a incontrarli, ci si commuove. IL LIBRO Il motivo, quasi un pretesto, è la presentazione di «Divieto di sosta», biografia di Arese tracciata da firme prestigiose quali quelle di Gianni Romeo, Franco Fava e Fabio Monti. L’opera, corredata da splendide foto in bianco e nero, è divisa nelle tre parti che hanno fatto la vita del mezzofondista cuneese, anche oro europeo dei 1500 a Helsikli 1971. È uno struggente e dettagliato tuffo nel passato. Di un’epoca per certi versi pioneristica, che proprio in Arese – che non temeva di sperimentare e di imparare – aveva uno dei migliori interpreti. Di quando l’atletica muoveva le folle non solo nelle grandi occasioni, era sinonimo di entusiasmo e all’Italia regalava risultati in serie. GLI INTERVENTI «Vedervi qui nel nome del nostro sport – dice Arese, mentre scorrono le immagini della sua carriera – è una festa. Significa che l’atletica è viva e va sostenuta più che mai». C’è un messaggio di Sebastian Coe, oggi presidente Iaaf («Mi congratulo per l’evento, per il libro e con Franco, capace di imporsi da atleta nonostante l’emergere dei primi specialisti africani»). C’è una lunga serie di interventi toc-

MAURIZIO DAMILANO Italia Marcia 20 km Mosca 1980 Anni 60

1Da Fiasconaro a Vasala,

ospiti un’infinità di campioni: «Una giornata fantastica»

Arese:unlibro,unafesta ecinquant’annidigloria Alcuni degli atleti protagonisti della giornata milanese di ieri 1 Marchei 2 Ortis 3 Gerbi 4 Donato 5 Fogli 6 Baraldi 7 M. Damilano 8 Panetta 9 Fiasconaro 10 Mei 11 Giomi 12 ARESE 13 Pamich 14 Berruti 15 Meneghin 16 Vasala 17 Viren 18 Fava 19 Sinkkonen 20 Calligaris 21 Preatoni 22 Brutti 23 Finelli 24 Sbernadori COLOMBO 1

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canti. Dei tre autori e dell’editore Marco Sbernadori, che parla di «spiriti liberi» e del «profumo della carta». Di Roberto Fabbricini, segretario generale del Coni, presente in rappresentanza di Giovanni Malagò, ma da grande amante della Regina, anche a titolo personale. Di Alfio Giomi, che da attuale n. 1 Fidal viene un po’ preso di mira, ma che è il più appassionato degli appassionati: «I tempi sono cambiati – ammet-

te – l’omaggio a Franco è però un omaggio al movimento italiano e all’atletica tutta che resta Madre e senza la quale nulla sarebbe». Poi tocca a loro, ai campioni. A quelli giunti da lontano in primis. Come Marcello Fiasconaro, l’oriundo sudafricano ex primatista del mondo degli 800: «Franco, in Nazionale, era l’uomo a cui guardare». E alla coppia Viren-Vasala. Il secondo, 69enne

oro olimpico dei 1500 a Monaco 1972, ha un regalo per Franco: «Ai Bislett Games di Oslo di quell’anno – spiega –, poco prima dei Giochi, quando ero ancora praticamente nessuno, mi regalò un paio di chiodate. Lo stesso paio, 45 anni dopo, voglio donarlo io a lui». E da una borsa spuntano due scarpe che sono un cimelio.

Franco Arese nei 1500 europei di Helsinki 1971 e con le scarpe di Pekka Vasala COLOMBO

STELLE ITALIANE Poi il microfono passa ai big italiani. A Li-

vio Berruti («Franco, con quella bella corsa aerea, nei raduni in Finlandia, faceva interval training anche nei corridoi d’albergo con splendide lepri bionde...») e a Sergio Ottolina, che avviò Arese alla carriera di manager. A Renato Dionisi, che rimanda a certi lunghi viaggi in 500 e ad Abdon Pamich che, proprio un 18 ottobre (a Tokyo 1964), vinse la 50 km di marcia olimpica. Ci sono Maurizio Damilano, che esalta la provincia Granda e Gianni Del Buono, Renzo Finelli e Beppe Cindolo, amici-nemici dell’Arese atleta. Beppe Gentile tocca le corde del cuore: «Abbiamo risvegliato sentimenti veri: per rilanciare l’atletica occorre far leva su questi» sostiene. Venanzio Ortis ricorda il poster di Viren ancora appeso in camera, Stefano Mei, Giuseppe Gerbi, Francesco Panetta, Laura Fogli e Carlo Grippo parlano di Arese come riferimento della loro atletica. Ci sono anche super stelle di altri sport: Novella Calligaris («Mi spiace il nuoto vada meglio dell’atletica...» dice simpaticamente) e Dino Meneghin, ex lanciatore di peso e disco: «Che giornata fantastica – sorride –: questa gente ha dato gioie enormi a noi tifosi e a tutto il Paese». Sì, che giornata fantastica. © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’INTERVISTA

La leggenda Viren: «Il mio amico Franco, un gentleman» 1Il finlandese doppio oro olimpico di 5000

la gestione della piccola azienda di camion che un mio bisnonno fondò nel 1928».

e 10.000 lo frequenta dal 1971: «È schietto e diretto, ma la nostra atletica non c’è più» MILANO

C

ome lui, da poco più di un anno, solo Mo Farah. Lasse Viren non è più l’unico atleta della storia capace della doppia straordinaria doppietta olimpica 5000-10.000. Il finlandese la realizzò tra Monaco 1972 e Montreal 1976, il britannico lo ha imitato tra Londra 2012 e Rio 2016. Ma ciò nulla toglie alle leggenda dell’uomo di Myrskylä, «nipote» dei Flying Finns (gli Hannes Kolehmainen, i Paavo Nurmi e i Ville Ritola) che, nella prima parte del secolo scorso, dominarono il mondo. Lasse, 68 anni compiuti in luglio, mancava dall’Italia da un po’ di tempo. Ci arriva da Buenos Aires, dove domenica è stato testimonial della maratona cittadina, accompagnato dalla moglie, la signora Paivi. E af-

fiancato da Pekka Vasala, che a Monaco 1972 vinse i 1500 davanti a Kip Keino e a Rod Dixon poche ore dopo il suo trionfo nei 5000 e la sua prima doppietta. Con Vasala c’è anche coach Kari Sinkkonen. Viren, asciutto come allora, ma inevitabilmente diverso nell’aspetto, su un divano dell’hotel che ospita la presentazione di «Divieto di sosta», vincendo la connaturata timidezza, si lascia andare ai ricordi. Cosa la lega ad Arese? «Quando alcune settimane fa mi ha invitato, ho risposto subito di sì. Benché raramente gareggiassimo nelle stesse prove, dagli Europei di Helsinki 1971 in poi ci siamo visti e frequentati spesso. Diventando amici». Cosa può dire di lui? «L’ho ammirato come atleta e

La Finlandia, come l’Italia, non ha più campioni: perché? «Perché i giovani una volta correvano nei boschi e nelle campagne e oggi stanno davanti a telefonini e pc».

Lasse Viren, 68 anni, in testa al gruppo dei 5000 di Monaco 1972 e insieme a Franco Arese COLOMBO

come manager. Siamo stati anche ospiti suoi e della sua famiglia a Cuneo. È schietto, diretto e un vero gentleman». Lei corre ancora? «Ho smesso cinque o sei anni fa, quando in un mezza maratona che si svolge in settembre nella mia Myrskylä mi sono infortunato a un tendine d’Achille. Non mi è piaciuto chiudere la carriera con un ritiro».

Quanto è cambiata l’atletica in questi anni? «Molto, troppo. Son stato spettatore a tante rassegne e non sempre mi riconosco in quel mondo. Ora girano molti soldi e il problema del doping è dilagante». Dopo essere stato parlamentare dal 1999 al 2007 e dal 2010 al 2011, è ancora in politica? «Sono in pensione: do solo una mano a mio figlio maggiore nel-

«I GIOVANI CORREVANO NEI CAMPI, ORA SOLO TELEFONINO E PC» LASSE VIREN QUATTRO ORI OLIMPICI

È soprattutto ricordato per l’oro nei 10.000 di Monaco 1972, con caduta e record del mondo: fu il successo più bello? «No, preferisco quello sui 5000 in un Svezia-Finlandia, allora popolarissimo, a Stoccolma, nel 1969. Avevo vent’anni...». E all’Italia cosa la lega? «A Roma, nel 1971, centrai il record nazionale dei 5000 e sulla stessa distanza vinsi poi il bronzo agli Europei 1974. Poi la Cinque Mulini, corsa unica». Pubblicherà anche lei un libro? «Ce ne sono già tre che parlano di me: del 1972, del 1976 e del 1980. Possono bastare». a.b. © RIPRODUZIONE RISERVATA


GIOVEDÌ 19 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT

TUTTENOTIZIE

1ERVIN IN GINOCCHIO PER L’INNO Anche il nuoto in ginocchio contro il razzismo ed il

presidente Trump. A Rio, l’americano Anthony Ervin durante l’inno della Raia Rapida, s’inginocchiato. Il biolimpionico è di origine ebrea, il padre è un reduce della Guerra del Vietnam.

PELLEGRINI A LIVIGNO

LAGINNASTAUSA

Fede e quegli abusi tra impegno e nuoto «Denunciate subito»

La Maroney: «Violentata a 13 anni»

1«La Argento non l’ha fatto prima soltanto per paura.

Gli allenatori-orchi prendono di mira le ragazze fragili» Stefano Arcobelli

INVIATO A LIVIGNO (SO)

Q

uando Federica Pel­ legrini prende una posizione, mantiene dritta la barra, coe­ rentemente. Così dieci gior­ ni dopo il temporale d’au­ tunno che stride assai con la giornata estiva ai 1800 me­ tri di Livigno, dove si allena con un gruppo azzurro da due settimane per la stagio­ ne europea a tutta velocità e dove verrà costruita una va­ sca lunga entro il 2018, Fede non ha bisogno di aggiunge­ re altro sulla questione alle­ natore dell’anno (vittoria di Stefano Morini su Matteo Giunta) che ha fatto divam­ pare una polemica per la prima volta a distanza con l’altro olimpionico azzurro Gregorio Paltrinieri. Non ha

RUGBY

«Poche prove sul morso» Fuser è assolto

Marco Fuser, 26 anni FAMA ● (zan) Assolto: Marco Fuser, 2a linea di Treviso e dell’Italia, non è stato squalificato per il presunto morso a Francois Louw durante Bath-Treviso, primo turno di Champions Cup, di sabato. Il flanker sudafricano, invece, è stato fermato per tre settimane per aver cercato di colpire il trevigiano agli occhi. Accusati di reciproche scorrettezze, i due sono stati sentiti in udienza davanti alla commissione indipendente di disciplina ieri pomeriggio, negli uffici nei pressi dell’aeroporto di Heathrow a Londra. Secondo il referto del commissioner Tim Lowry, l’episodio incriminato era avvenuto al 77’ del match: durante una ruck, Fuser avrebbe reagito alla manate di Louw, cercando di mordergli un braccio. L’avanti trevigiano rischiava uno stop da 12 a 208 settimane. L’organismo disciplinare, tuttavia, ha ritenuto che non vi fossero «sufficienti elementi di prova per sostenere l’addebito e ha dunque respinto la citazione». Il 26enne può quindi giocare sabato contro Tolone.

ricevuto convocazioni dalla Procura federale, anche se martedì in missione a Roma, il suo mentore Giunta ha parlato con il presidente federale Paolo Barelli delle polemiche che so­ no degenerate per via dei com­ menti allusivi a sfondo sessuale sul web fatti dal figlio di Mori­ ni, Tommaso. Il coach è anche responsabile del centro di Vero­ na e si aspetta una squalifica esemplare di Morini jr dopo la quale, però, non dovrebbe più adire le vie legali.

Fede una reazione che parte dalle attrici abusate e finisce con i silenzi nelle piscine del mondo: «Bisogna riuscire a de­ nunciare subito gli uomini vio­ lenti, purtroppo non sempre lo si fa. Asia Argento l’ha fatto do­ po tanti anni perché aveva pau­ ra di lottare da sola. In America sono stati squalificati e condan­ nati allenatori­pedofili. Io non ho mai subito avance di questo genere, penso che questi orchi vadano alla ricerca di ragazze più fragili e deboli».

SCUSE «Hanno tutti chiamato Matteo ­ fa la tricampionessa mondiale dei 200 sl ­ sia Tom­ maso che suo padre, con me non s’è fatto vivo nessuno. Ma le scuse non mi interessano». Aveva bollato le volgari «offese sessiste, veramente brutali», e l’attualità del caso Hollywood, con le violenze del produttore Weinstein, ora provocano in

CINEMA E SPORT Lo sport non è come il cinema, si vince a suon di risultati e non di spinte: «Vero, il nostro mondo è più meritocratico, non si riesce da noi a scendere a compromessi perché abbiamo a che fare col cronometri, non c’è altro giudi­ ce». Una settimana dopo Fede conferma di non voler aggiun­ gere altro alle polemiche che

ARCO

Mondiali, super Italia: è in finale Galiazzo avanza ● (gu.l.g.) Grande impresa azzurra ai Mondiali di Città del Messico. Gli olimpionici Marco Galiazzo e Mauro Nespoli con David Pasqualucci battono in semifinale i maestri sudcoreani e, per la seconda edizione consecutiva, sono in finale per l’oro. Domenica (ore 19.10) sarà sfida con un’ottima Francia (Chirault, Valladont, Plihon) capace di battere in semifinale il Canada 5-4 dopo lo spareggio (29-27). Im Dong Hyun, Oh Jin Hyek e Kim Woojin si portano subito sul 2-0 (56-55), ma l’Italia non trema e il 57-53 del secondo set vale il 2-2. Poi il sorpasso: 4-2 col parziale di 55-54, ma la Corea si porta sul 4-4 che vale lo spareggio col parziale di 51-50. Gli ultimi tre tiri si concludono sul 27-27, ma una manciata di millimetri portano l’Italia in finale. Nelle eliminatorie individuali superano i primi due turni Marco Galiazzo e Tatiana Andreoli, entrambi ai 16esimi come Nespoli e Pasqualucci. Eliminate ai 48esimi Lucilla Boari e Vanessa Landi.

David Pasqualucci, 21 anni

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TENNIS

Fognini rischia ma è ai quarti Bolelli eliminato

Fabio Fognini, 30 anni AFP ● Se l’è vista brutta Fabio Fognini al secondo turno del torneo di Stoccolma (Sve, 589.185 euro, veloce indoor) e ha rischiato di uscire per mano di Elias Ymer 21enne svedese 202 al mondo. Fabio è dovuto arrivare al tie break del terzo set e annullare un match point per raggiungere i quarti. Una lotta punto a punto nel tie break ma il primo ad avere avuto l’opportunità di chiudere, sul 6-5, è stato Ymer: l’azzurro si è salvato, ha bruciato un altro match-point sul 7-6 e poi ha chiuso 9-7. Momenti di tensione per Fabio che ha a stento mantenuto la calma a fine partita. Sascha Zverev ha stigmatizzato il suo comportamento: «Vorrei dire scrive Sascha su Facebook -, che l’atteggiamento di Fognini negli ultimi punti del match con Ymer è stato allucinante. Mi dispiace tanto per Elias e per il pubblico che non meritavano questo comportamento». Eliminato anche Simone Bolelli. Secondo turno: Troicki (Ser) b. BOLELLI 6-3 6-3; FOGNINI b. (wc) E. Ymer (Sve) 6-4 3-6 7-6(7).

Federica Pellegrini, 29, e Federico Pellegrino, 27, iridati nuoto e sci

l’hanno coinvolta («andrà avanti la Procura») e chiosa: «Sto bene, mi alleno e mi pre­ paro alle prime gare italiane a Genova e Livorno, sì mi sor­ prendo sempre che succede il finimondo quando parlo su co­ se molto chiare. Onestamente penso di aver scritto quelle cose in maniera super chiara (la di­ fesa del suo coach, le parole sulla giuria, la risposta a Greg, ndr) non volendo offendere nessuno». Sul caso interviene il quasi omonimo Federico Pelle­ grino, campione del mondo di sci di fondo: «Le cose che Fede ha detto sono discutibili, ma non vuol dire che abbia ragione o torto, ognuno è libero di esprimere il proprio parere, e si sa che quando si dice qualcosa di forte come anche io ho fatto sul ruolo del portabandiera, puoi scatenare delle risposte al­ trettanto forti. Non so se poi le ore di fuso orario tra Australia e

ATLETICA ALLA VENICEMARATHON FANIEL FRA I FAVORITI VENEZIA – (m.m) Presentata la 32^ edizione della Huawei Venicemarathon nella sede regionale Rai di Palazzo Labia a Venezia. Un evento dai grandi numeri ha evidenziato il presidente Rosa Salva, oltre 13.000 iscritti di cui 7700 nella 42 km con 1623 donne e 5700 nella Garmin 10 K. Domenica partenza della maratona da Stra davanti a Villa Pisani alle 9,40 e arrivo in Riva Sette Martiri, dopo il passaggio in Piazza San Marco, con il ponte di barche sul Canal Grande per unire la Punta della Salute a la Piazza. Attesa per la seconda maratona dell’azzurro Eyob Faniel. Tra le donne la vincitrice della scorsa edizione Priscah Cherono (Ken). Testimonial per il Charity Program ci saranno Alex Zanardi e Giusy Versace. Diretta Rai Sport dalle 9,30 alle 12,30. BEITIA, L’ORA DEL RITIRO (si.g.) Ruth Beitia, 38 anni e una carriera infinita, ha annunciato ieri a Santander il ritiro dalle competizioni. La federazione spagnola l’ha salutata come la migliore atleta di ogni tempo, capace di vincere 15 medaglie internazionali nell’alto, tra cui l’oro olimpico 2016 a Rio, tre titoli europei, più uno indoor e altri allori minori. Sono 15 le sue gare sopra i 2 metri, con un pb non eccezionale di 2.02 (San Sebastian 2007), ma una quantità industriale di salti sopra 1.95 e tanti piazzamenti ovunque. ● NASEF (d.m.) Ahmed Nasef, campione italiano in carica di maratona, secondo a Sofia in 2h17’29” nella gara vinta dal keniano Barmao Kiprono in 2h14’40”.

BASEBALL I LA DODGERS A UN PASSO DALLE WORLD SERIES (m.c.) I Dodgers sono ad un passo dalle World Series dopo aver battuto (6-1) i Cubs campioni del mondo, passati per primi in

Italia abbiano influito sulla dia­ triba Pellegrini­Paltrinieri...». BARELLI Da Roma parla del ca­ so il presidente federale Paolo Barelli, che replica al capo del Coni dopo aver chiesto il silen­ zio ai suoi tesserati: «Malagò chiede di cambiare le regole del premio Castagnetti? Penso sia una boutade, non credo sia questo il problema né il punto focale della politica sportiva in Italia. Magari potrebbero met­ tere nei principi informatori del Coni le regole per indicare nei vari sport l’allenatore del­ l’anno. Le polemiche? Sono co­ se che possono accadere, anche se sarebbe meglio non accades­ sero. Cosa mi aspetto dall’in­ chiesta? Il procuratore vorrà valutare se ci sono delle infra­ zioni, ma mi auguro che si ri­ solva tutto in un bicchiere d’ac­ qua perché non mi sembra esi­ sta un problema di fondo». vantaggio, anche in gara3 della finale dell’American: decisive le battute di Taylor (fuoricampo e doppio), Ethier (fuoricampo) e i lanci di Yu Darvish. Con una clamorosa rimonta dallo 0-4 della prima parte del settimo inning (grazie soprattutto al doppio a basi cariche da 3 punti del cubano Gurriel) al 6-4 finale, gli Yankees vincono gara 4 e portano la serie a Houston. La riscossa della squadra del Bronx è partita ancora da Judge, che ha firmato un fuoricampo da 27 piedi, prima di portare a casa il 4-4 con un doppio. Finali di lega. NY Yankees-Houston 22 (1-2, 1-2, 8-1, 6-4). Domani gara 6 a Houston. NL: LA Dodgers-Ch. Cubs 30 (5-2, 4-1, 6-1). ● ITALIA IN TV (m.c.) La gara che venerdì a Verona aprirà le European Series tra Italia e Olanda sarà trasmessa in diretta su Fox Sports dalla 19. A Godo (sabato) e Codogno (domenica) le altre due sfide Gli orange campioni d’Europa hanno intanto annunciato il roster: capitano sarà l’intramontabile Rob Cordemans, 43 anni. Nel gruppo l’ex Paternò Orlando Yntema, decisivo per il titolo di Rotterdam.

BOXE ● DONNE YOUTH (m.moro.) A Sofia

(Bul), nella prima giornata del 3rd International Boxing Tournament Balkan, vittoria netta nei quarti Youth 57 Sorrentino b. Hanna (Swe) 5-0. Oggi nei quarti 51 Di Bari vs Kondakor (Hun), 51 Marchese vs Watsons (Eng), 60 De Carlo vs Chanu (Ind); semifinale 64 Nicoli vs Kussainova (Kaz).

GOLF CINQUE AZZURRI A VALDERRAMA Nino Bertasio, Matteo Manassero, Renato Paratore, Edoardo Molinari e Andrea Maestroni saranno impegnati nell’Andalucia Valderrama Masters da oggi al Real Club Valderrama, a Sotogrande nella Costa del Sol spagnola, dove mancava dal 2011. La gara è sostenuta dalla Sergio Garcia Foundation ed è stato proprio il campione spagnolo a imporsi nella precedente occasione, mentre Graeme McDowell vinse nel 2010. In campo ovviamente anche Garcia e Jon Rahm.

● McKayla Maroney, olimpionica americana a Londra, è tornata in maniera più specifica sugli abusi subiti da Larry Nasser, il medico della nazionale Usa: «Le dichiarazioni degli ultimi giorni mi sono state di grande ispirazione — scrive su Facebook —. Ovunque ci sia una posizione di potere c’è la possibilità di un abuso. Io sono stata molestata dal dottor Larry Nasser: mi ha detto che stavo ricevendo dei trattamenti medici necessari. Tutto è iniziato quando io avevo 13 anni, al mio primo training camp con la Nazionale, in Texas, e non è più terminato fino a quando non ho lasciato lo sport. E’ accaduto a Londra prima che vincessimo la medaglia d’oro ed è accaduto anche prima che io vincessi l’argento».

McKayla Maroney, 21 anni

HOCKEY GHIACCIO ● ALPS (m.l.) Martedì,

nell’anticipo dell’11° turno di Alps, Lustenau-Gardena 4-0.

IPPICA ● DOPPIETTA DEMURO Bella doppietta ieri a Deauville, in Francia, per Christian Demuro. Il jockey di Marino ha conquistato prima una condizionata per i due anni in coppia con Cristot (training JeanClaude Rouget) e poi un handicap sui 2500 metri in sella a Bliss in The City (Fabrice Vermeulen il trainer). ● IERI 11-19-2-4-5 A Torino (m 2060): 1 Socrate Laser (2080 E. Vessichelli) 1.16.1; 2 Trinity Blood; 3 Samara; 4 Romy Blessed; 5 Thelma Kyu; Tot.: 3,46; 1,45, 1,53, 4,21 (15,73). Quinté: n.v.; quarté: 851,48; tris: 126,97. ● OGGI QUINTÉ A BOLOGNA (e.lan.) Handicap sui 2060 metri per 4 anni e oltre impegnati sulla pista piccola dell’Arcoveggio (inizio convegno alle 15.30). Tra i 15i al via scegliamo Mithical Grif (15), Rolex Winner (13), Osiride Ron (10), Simple Photo (8), Reptile (4) e Roggia Rl (3). ● SI CORRE ANCHE: Trotto: Foggia (15). Galoppo: Napoli (15.10) e Firenze (15.25).

RUGBY ● COPPE EUROPEE (i.m.) Con

l’anticipo Gloucester-Agen di Challenge Cup (gruppo 3 delle Zebre) inizia stasera il 2° turno delle coppe. Classifica: Agen 5, Pau, Gloucester 1, Zebre 0.

TUFFI ● GRANDI ALTEZZE (al.f.) Sabato

si chiude la Cliff Diving World Series con la finale in Cile a Lago Ranco. Gary Hunt (Gb) e Rhiannan Iffland (Aus) punteranno a confermarsi campioni mentre l’azzurro specialista delle grandi altezze Alessandro De Rose (bronzo mondiale a Budapest e vincitore della tappa di Polignano) cercherà di strappare la qualificazione alla World Series del prossimo anno.


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IL FATTO DEL GIORNO LE ACCUSE A BANKITALIA

Matteo Renzi, segretario del Pd, sul treno elettorale «Destinazione Italia» che toccherà tutte le province italiane ANSA

L’attacco Pd a Visco basterà a tirarsi fuori dai guai sulle banche?

1Renzihafatto“sfiduciare”ilGovernatore,manonavrebbe

potutoe,inrealtà,nonèchiarochidebbavigilaresulsistema

di GIORGIO DELL’ARTI gda@vespina.com

Esiste un caso Visco...

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Il governatore della Banca d’Italia? Sì, Ignazio Visco, napoletano, 68 anni, in Banca d’Italia dal 1972, antipatico all’ex governatore Antonio Fazio, simpatico invece al suo successore Mario Draghi che ne fece il più giovane capo del servizio studi e il più giovane funzionario generale. Quando Draghi venne scelto per la Banca centrale europea, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, su indicazione del presidente del Consiglio Mario Monti, indicò lui come nuovo governatore. Era il novembre del 2011, sei anni fa. Il mandato del governatore della Banca d’Italia dura sei anni, scadrà cioè, nel caso di Visco, alla mezzanotte del prossimo 31 ottobre. Si deve decidere se confermare Visco per altri sei anni - cosa che può essere fatta una sola volta - o se scegliere qualcun altro. Sia Gentiloni che Mattarella procedevano tranquilli verso la riconferma. Ma Renzi s’è messo di traverso.

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Ha titolo il segretario del Pd per intervenire su una vicenda come questa? No, non ha titolo. La procedura completa, stabilita dall’allora ministro Tremonti nel 2005 quando bisognava liberarsi di Fazio, coinvolto nelle vicende dei «furbetti del quartierino» (all’epoca il governatore era nominato a vita), prevede che il direttorio di Bankitalia (cinque persone, tra cui il governatore in carica) proponga uno o più nomi al governo, che il presidente del consiglio riunisca i ministri e scelga nella eventuale rosa un nome, che il presidente della Repubblica emani infine un decreto per insediare quel nome. Nel nostro caso, le istituzioni coinvolte erano tutte d’accordo e non c’erano apparentemente dubbi sulla riconferma. Ma il Pd, obbedendo alla volontà del suo segretario, ha presentato a sorpresa una mozione alla Camera in cui si auspica la scelta di qualcun altro, Visco non essendo innocente - secondo questo documento delle crisi bancarie che hanno funestato il Paese durante il suo mandato. Avrebbe in sostanza mancato nell’azione di vigilanza. La mozione iniziale era molto più

Ignazio Visco, 67 anni, governatore della Banca d’Italia dal 1° novembre del 2011 ANSA

dura di quella che poi la Camera ha approvato, si parlava senz’altro di «ripetute situazioni di crisi o dissesto» che «avrebbero potuto essere mitigate (...) da una più incisiva e tempestiva attività di prevenzione e gestione delle crisi bancarie e di esercizio dei correlati poteri sanzionatori». Gentiloni ha chiesto a Renzi di ammorbidire il testo, Renzi l’ha ammorbidito, ma poi la Camera l’ha approvato. E l’approvazione è una piccola bomba, perché il Parlamento non ha alcun ruolo nella procedura, dunque i deputati (dilaniati al loro interno, come di prammatica) si sono immischiati non richiesti in una materia che non gli compete.

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I magistrati, anche nei loro organi rappresentativi, non fanno che dir la loro sulle leggi che li riguardano. Qualche volta però hanno titolo per parlare, magari in sede consultiva. Ma in ogni caso, Renzi e il suo partito non avevano titolo. E non hanno semplicemente parlato loro, hanno fatto parlare il Parlamento, che ha preso posizione. Come mai nella procedura non è previsto l’intervento delle camere?

Come mai? Perché si voleva garantire al massimo l’indipendenza del governatore dalla politica. Principio che Renzi ha infranto, per ragioni politicamente ben individuabili. Rimettersi al centro della scena, allontanare da sé i guai di Banca Etruria, in cui è coinvolto il padre di Maria Elena Boschi. Visco ha taciuto, ma le reazioni degli altri (compresi i senatori del Pd, e tra questi il capogruppo Luigi Zanda) sono state tuttavia al limite del furore. Limitiamoci a Giorgio Napolitano, che ha ormai ripudiato il suo antico figlioccio politico: «Mi occupo in verità di altre cose. Non devo occuparmi delle troppe cose che ogni giorno capitano e che sono deplorevoli». Renzi s’è difeso così: «Doveva rimanere agli atti che il Pd non si assume alcuna responsabilità sulla conferma del Governatore Ignazio Visco. Se qualcuno vuol raccontare che in questi anni nel settore banche non è successo niente, non siamo noi, perché è successo di tutto. È mancata evidentemente una vigilanza efficace. C’è bisogno di scrivere una pagina nuova. Ci sono stati dei manager che hanno preso soldi e non hanno lavorato con professionalità, ci sono persone che hanno visto venir meno i loro crediti ed è toccato a noi intervenire per rimediare ai disastri causati da altri e ciascuno si assumerà la sua responsabilità». Renzi è diventato presidente del Consiglio il 22 febbraio 2014. Il marcio delle banche risale a molto prima. Il pasticcio di Mps, addirittura, risale ai tempi in cui governatore era Draghi e alla vigilanza c’era la Tarantola, poi promossa da Monti alla presidenza della Rai.

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Veniamo al sodo: Visco ha vigilato o no? Visco ha sempre spiegato di aver esercitato la massima vigilanza, di aver effettuato ispezioni e aver comminato sanzioni anche pesanti, però sempre nell’ambito delle leggi, cioè all’interno del perimetro consentito dalla normativa in vigore. E lei sa come sono scritte le leggi italiane: concepite in modo tale che sia sempre possibile essere messi dalla parte del torto. Il procuratore capo di Milano, Francesco Greco lo ha spiegato proprio ieri alla commissione bicamerale Banche, appena istituita: «Nei controlli sulle banche c’è stata una sorta di scaricabarile. Della riforma delle autorità di vigilanza si parla da molto tempo, è difficile districarsi: bisogna decidere chi deve fare certe cose e chi no, perché c’è anche un accavallamento con la Bce. Il sistema non è chiaro, per districarsi tra le autorità di vigilanza tra poco ci vuole un Tom Tom». Tipico.

IL VOTO IN VENETO

Zaia: per i militari al referendum chiesti due milioni dal governo

S

i avvicina il referendum consultivo di domenica per l’autonomia del Veneto e della Lombardia, voluti dai governatori leghisti Luca Zaia e Roberto Maroni, e il clima si fa più incandescente. Il Viminale ieri ha chiesto alla Regione Veneto di farsi carico dei 2 milioni e 44 mila euro necessari per l’utilizzo della forza pubblica ai seggi. Il governatore Zaia non l’ha presa per niente bene: «Siamo di fronte all’ultimo disperato tentativo di impedire ai veneti l’esercizio democratico del voto. Un motivo

in più per recarsi alle urne. Accogliamo con un sorriso gandhiano e una certa assuefazione ai colpi bassi l’ultima sorpresa proveniente da Roma». Quindi è entrato nel merito: «Senza preavviso ci viene recapitato il conto per l’ordine pubblico. Una somma che ritengo assai lautamente ripagata dal gettito fiscale che ogni anno i veneti mandano a Roma e non ritorna sui territori. Se è il segno della leale collaborazione fra istituzioni che ci è sempre stata garantita siamo davvero alla frutta». La richiesta inviata

Il governatore del Veneto, Luca Zaia, 49 anni ANSA

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TASCABILI IL FIL M DEL REGISTA SUL CAV

Berlusconi a Sorrentino «Spero che il film non sia un’aggressione politica»

Toni Servillo, 58 anni è Berlusconi in «Loro» ANSA ● «Il film di Sorrentino? Mi sono giunte strane voci, ma spero che non sia l’ennesima aggressione politica nei miei confronti». Così Silvio Berlusconi ha commentato le prime foto dal set del film «Loro», diretto dal regista premio Oscar per «La grande bellezza», in cui Toni Servillo interpreta proprio il Cav. Che si espresso sul film durante una conferenza stampa a Milano a favore del sì al referendum per l’autonomia che si terrà domenica, in Lombardia e in Veneto. In realtà, Berlusconi aveva già manifestato la sua preoccupazione in luglio, su La7: «Non credo che sia conveniente, vista la mia popolarità, fare un film contro di me». Ma, di recente, Sorrentino ha detto alla Bbc: «Mi interessa l’uomo che c’è alle spalle del politico, non sono così interessato alla questione politica. Sono abituato a vedere il potere ovunque». Del resto è il medesimo regista che raccontò il potere attraverso Giulio Andreotti ne «Il divo», premiato a Cannes.

IL RAPPORTO DELL’OCSE

L’Italiasemprepiùvecchia Nel2050,il74%diover65 ● L’Italia conta 38 persone over 65 ogni 100 in età da lavoro (20-64 anni) a fronte dei 28 della media Ocse ma il numero salirà a 74 nel 2050, portando l’Italia al terzo posto tra i Paesi Ocse più vecchi, dopo Giappone e Spagna. I dati diffusi ieri confermano anche la difficoltà nel ricambio nel mondo del lavoro: da metà anni Ottanta, il reddito dei cittadini tra i 60 e i 64 anni è cresciuto del 25% più che fra i 30-34enni.

L’EX DEPUTATO PCI AVEVA 92 ANNI

Addio allo storico Villari Era noto per i libri del liceo ● È morto ieri a Cetona (Siena), all’età di 92 anni, Rosario Villari. L’ex parlamentare Pci e docente di storia moderna non è riuscito a superare le conseguenze di una polmonite. Calabrese, membro dell’Accademia nazionale dei Lincei, ha raggiunto la fama grazie ai suoi manuali sui quali hanno studiato frotte di liceali. «Lascia un segno profondo nella storia della cultura italiana ed europea», ha detto Giorgio Napolitano.

RAJOY CHIEDE «BUON SENSO» per conto del ministero dell’Interno si basa sulla proiezione di spesa elaborata sui costi sostenuti per l’ultimo referendum (quello costituzionale del 4 dicembre 2016). La Regione Veneto dovrà rimborsarli, così come è presumibile dovrà fare la Lombardia, dove ieri Silvio Berlusconi si è schierato in prima persona a fianco di Maroni con una conferenza stampa al Piccolo teatro di Milano. BERLUSCONI Il leader forzista si è detto pronto a proporlo «per tutte le Regioni italiane, spostando la competenza di 11 materie dal centro alla sede giusta, quella regionale». Berlusconi ha anche risposto su Loro, i l film di Paolo Sorrentino che si gira in questi giorni: «Mi sono giunte strane voci, ma spero che non sia una aggressione politica nei miei confronti».

Catalogna, scade alle 10 l’ultimatum di Madrid

Il presidente catalano Puigdemont (a destra) ● Carles Puigdemont, presidente della Catalogna ha tempo fino a oggi alle 10 per chiarire se ha dichiarato l’indipendenza. Il premier spagnolo Rajoy gli ha rivolto un ultimo appello alla ragionevolezza, chiedendo che agisca con «buon senso ed equilibrio». Madrid sarebbe pronta a permettere la convocazione di elezioni regionali. Un video-appello pro indipendenza, intanto, ha superato 1,1 milioni di clic su YouTube.


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Contagiò con l’Hiv almeno 30 donne La pm: «Ergastolo»

SEI MESI FA A MILANO

Libia,gasoliorubato daimilizianidell’Isis erivendutoinItalia 1Trasportavano

1Il32enneromanoallasbarraperepidemiadolosa Ancheilbambinodiunaexcolpitodalvirusdell’Aids Francesco Rizzo

S

u Badoo, Chatta e Netlog si faceva chiamare Harty Style, che sembra una via di mezzo tra il nome di una dol­ ciastra popstar e il vocabolo «male» (hurt) in inglese. Ma an­ che attraverso i social ha tessuto una rete di relazioni sessuali che oggi gli costa un’accusa di epi­ demia dolosa per aver diffuso il virus Hiv, che provoca l’Aids. Se­ condo il pm di Roma vale la ri­ chiesta di ergastolo con isola­ mento diurno per due anni. Va­ lentino Talluto, 32 anni da Acilia (Roma), deve ri­ LA CHIAVE spondere di 57 L’accusa: «Dava casi, fra contagi diretti (una tren­ l’immagine del bravo tina di donne, fra ragazzo, invece cui una 14enne seminava morte» Valentino Talluto, 32 anni, in aula a Roma ANSA all’epoca dei fat­ lato persone con­ sibili: ma se così fosse avrei cer­ ti) e indiretti. Ov­ Contestati oltre tagiate dal sot­ cato rapporti occasionali nei vero un bimbo totipo di virus dal locali e non avrei fatto conosce­ nato da una sua 3 mila rapporti quale è infetto re la mia vita». Interrogato nel ex fidanzata oggi sessuali a rischio Talluto. L’uomo febbraio 2016, diceva: «Alle ra­ s i e r o p o s i t i v a , tra il 2006 e il 2015 era stato arresta­ gazze con cui c’era una speran­ colpito pure da encefalopatia e tre uomini, to a fine 2015 per lesioni gravis­ za di futuro comunicavo di esse­ partner di donne in precedenza sime. Ma le vittime sembravano re sieropositivo. Ad altre no». La infettate. Senza contare le ra­ 6. Ora gli vengono contestati ol­ pm precisa: «Questo non deve gazze scampate alla trasmissio­ tre 3000 rapporti sessuali a ri­ essere un processo alle donne ne del virus. «Una vera e propria schio tra il 2006 e il 2015. che figurano come vittime. Loro strage sociale», riassume Irma rappresentano una generazione Conti, legale di parte civile di al­ DIFESA «Agli occhi delle ami­ che non conosce l’Aids, che non cune vittime: Talluto viene con­ che appariva il classico bravo ra­ conosce i morti per questa ma­ siderato una sorta di untore se­ gazzo — spiega la pm, Elena Ne­ lattia, che la legano solo alla tos­ riale, perché ­ dice l’accusa ­ si ri — Invece ha seminato morte, sicodipendenza e ai rapporti presentava come una persona non ha mai mostrato alcun se­ omosessuali». E a denunciare sana, conquistava fiducia, esibi­ gno di pentimento e ha mentito Talluto è stata proprio una sua va falsi certificati medici per agli inquirenti». Talluto è figlio ex, oggi 28enne, che scoprì di provare che godeva di buona sa­ di una tossicodipendente morta essere malata nel 2014. E che lute e diceva di essere allergico per Aids quando lui aveva 4 anni adesso confida: «Da allora ho al lattice dei preservativi. Ad al­ ma ha saputo la verità solo a 19. perso persone cui tenevo e che cune vittime si è arrivati grazie In aula si è difeso facendo nota­ se ne sono andate non appena ai tabulati telefonici e alla colla­ re di non aver mai cercato l’ano­ ho detto della mia condizione». borazione dell’ospedale Spal­ nimato: «Si è detto che avrei vo­ Sentenza il 25 ottobre. lanzani di Roma, che ha segna­ luto contagiare più persone pos­ © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL PARTITO A CONGRESSO

L’auto distrutta a bordo della quale morì Livio Chiericati

Uccise un uomo con il suo Suv Già scarcerato ● Il 30 aprile scorso non si fermò al rosso e col suo potente Suv investì un uomo, uccidendolo. Adesso, meno di sei mesi dopo, è tornato in libertà e la cosa fa già molto discutere. La decisione è del gup di Milano che ha accolto la richiesta della difesa di Franko Della Torre, il 33enne, che quella mattina a oltre 130 km/h travolse a un incrocio l’auto di Livio Chiericati, 57 anni, fuggendo e lasciandolo agonizzante. Della Torre è stato condannato dallo stesso gup, il giudice dell’udienza preliminare, a 7 anni e mezzo, ma gli sono stati concessi i domiciliari con l’obbligo dell’uso del braccialetto elettronico. Il pm Francesco Cajani, che ha condotto l’inchiesta, aveva espresso parere negativo alla richiesta di arresti domiciliari. L’investitore è stato processato con rito abbreviato con l’accusa di omicidio stradale aggravato dalla fuga e per non aver prestato soccorso. Della Torre, con precedenti penali per reati contro il patrimonio (in casa sua vennero trovati anche dei facsimile di banconote), dopo l’impatto si era prima dato alla fuga, poi era tornato a prendere il cellulare che aveva lasciato nell’auto, per poi allontanarsi di nuovo. In aula, l’omicida piangendo ha mostrato il suo pentimento. Fino al reperimento di un braccialetto resterà in carcere.

ILMINISTRO:«LEGGEPERLACONVIVENZA»

XiJinpingspalancalaCina «Saràpiùfacileinvestire»

U

na Cina «sempre più aperta» in cui le barriere di ingresso agli investi­ menti stranieri saranno ulte­ riormente abbassate e prose­ guirà il processo di «liberalizza­ zione dei cambi e dei tassi d’in­ teresse, sviluppando nuove forme di commercio e forman­ do network a livello globale». Una Cina che, con uno sguardo puntato fino al 2050, farà affi­

La sala di piazza Tiananmen a Pechino, dove è a congresso il Partito comunista cinese GETTY

damento sui consumi per trai­ nare l’economia e portare fuori dalla povertà 30 milioni di per­ sone. Una Cina che punta a un esercito moderno entro il 2035 e che dice no alle spinte indi­ pendentiste di Taiwan. Tratteg­ gia questo futuro il segretario generale del Partito comunista cinese Xi Jinping, che ieri ha aperto il congresso del Pcc con un discorso di tre ore davanti a 2280 delegati. La Cina deve di­ ventare un «moderno Paese so­ cialista, secondo un socialismo con caratteristiche cinesi», spiega Xi Jinping ma raggiun­ gere l’obiettivo «non sarà una passeggiata nel parco». Il con­ gresso si svolge nella Grande Sala del Popolo in piazza Tia­ nanmen, quella passata alla storia per le repressione del 1989. Oggi, intanto, saranno resi noti i dati del terzo trime­ stre della crescita cinese: previ­ sta una cifra tra il 6,8% e il 6,9%, in lieve calo, ma al di so­ pra dell’obiettivo fissato dal go­ verno a marzo (6,5%).

INCHIESTA A CATANIA

ilpetrolioviamare inSicilia:novearresti Laprocura:«Possibili fondiperilCaliffato»

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ra il giugno del 2015 e lo stesso mese del 2016 sarebbero arriva­ ti in Italia oltre 82 milioni di chilogrammi di gasolio libi­ co trafugato per 27 milioni di euro a fronte di un valore industriale di mercato pari a oltre 51 milioni di euro. Sono queste le cifre del traf­ fico internazionale di gaso­ lio libico scoperto dalla guardia di finanza nell’ope­ razione «Dirty oil» coordi­ nata dalla Procura di Cata­ nia. In nove sono finiti agli arresti. Tra le persone coin­ volte in questo traffico ille­ cito, anche Nicola Orazio Romeo, ritenuto vicino alla famiglia mafiosa dei Santa­ paola Ercolano e l’a.d. della società MaxCom, Marco Porta. Altri tre cittadini libi­ ci sono invece ricercati. Il

carburante rubato dalla raffi­ neria di Zawyia, a 40 km ovest di Tripoli, veniva poi trasporta­ to via mare in Sicilia. Grazie al­ l’intermediazione di una socie­ tà maltese, il greggio veniva poi venduto al mercato italia­ no ed europeo. È stato masche­ rato così quello che gli inqui­ renti definiscono un «sofistica­ to traffico illecito in grado di alterare la libera concorrenza di mercato, a danno di impre­ se, consumatori finali e degli Stati europei destinatari del prodotto petrolifero trafuga­ to». LO STATO ISLAMICO Un affare gigantesco che coinvolgerebbe anche molti esponenti delle milizie libiche dell’Isis. «Non possiamo escludere — precisa il procuratore della Repubblica di Catania Carmelo Zuccaro — che parte dei proventi di questi traffici sia andata all’Isis, ma non ne abbiamo evidenza. L’unica cosa di cui abbiamo evidenza è che nel passato nei territori controllati da queste milizie dedite anche a questo contrabbando vi erano anche soggetti dell’Isis».

AMNESTY:«ROHINGYATRUCIDATI» Amnesty accusa le forze di sicurezza birmane: «Centinaia di persone sono state uccise per espellere dal Paese la minoranza musulmana dei Rohingya». Sarebbero 530 mila le persone fuggite dalla Birmania in poche settimane (foto Ap).

SUL SITO DEL CORRIERE

Snack News, pillole video per capire l’economia MILANO

Una donna islamica indossa il niqab ANSA

Guerra al burqa: il Quebec vieta il velo negli uffici pubblici ● Il Quebec, la più estesa provincia del Canada, ha varato una legge che vieta alle donne musulmane di indossare il tradizionale niqab, il velo che copre tutto il corpo lasciando scoperti solo gli occhi e il burqa, che nasconde invece l’intera testa. Saranno messi al bando negli uffici pubblici e su autobus e treni ma il divieto sarà esteso a tutte le lavoratrici di strutture pubbliche, comprese le dottoresse, le insegnanti e le maestre d’asilo. «È una legge per la convivenza e sulla neutralità dello Stato, resa necessaria per ragioni di identificazione e di sicurezza», ha spiegato il governo, chiarendo che il provvedimento riguarda qualsiasi persona, al di là del proprio credo, che per motivi diversi è solita coprirsi il viso.

N

otizie che si sgranoc­ chiano come uno snack. Perché, come spiegano il presidente di Rcs MediaGroup Urbano Cairo e il direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana, «la prima regola del giornali­ smo resta il linguaggio sem­ plice e chiaro». La platea della sala Buzzati è gremita di studenti dei licei milane­ si: è a loro che si rivolge Snack News, una serie di pil­ lole video frutto della colla­ borazione tra Università Bocconi e Corsera. I temi spaziano dall’economia al­ l’innovazione alla tecnolo­ gia, il linguaggio è fresco e cattura il pubblico giovanile grazie anche all’inserimento di gif animate e parole chia­ ve. Le puntate, dalla durata di due minuti, vengono pub­ blicate ogni lunedì, mercole­ dì e venerdì sul sito e sui so­ cial del Corriere e al link

Urbano Cairo, presidente di Rcs, ha lanciato le “Snack News”

snacknews.it: conduzione affi­ data a Diana Cavalcoli, Paolo Decrestina e Michela Rovelli, coordinati da Daniele Manca e Marco Castelnuovo, con inter­ venti di docenti della Bocconi. Si è già online con le prime tre puntate di lancio: le start up, i calciatori come brand e la pro­ fessione di youtuber. m.iar. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Gli Elii cantano sui titoli di coda «Ormai siamo fuori tempo»

LA RASSEGNA

Da Thor a Sandokan A Lucca Comics si celebrano gli eroi 1Lanuovaedizione

1Elio e le storie tese annunciano l’addio

Il concerto finale il 19 dicembre a Milano Elisabetta Esposito

«E

ravamo fidanzati… poooooi, tu mi hai lasciato, senza addurre motivazioni plausibili». Adesso invece motivazioni per lasciarci sono convinti di averne. Elio e le storie tese, che nel 1989 con Cara ti amo e altri pezzi cult del loro primo album (Elio Samaga Hukapan Kariyana Turu) avevano fatto irruzione nel mercato musicale italiano, hanno deciso: il 19 dicembre al Forum di Milano si terrà il loro ultimo concerto, «poi scadiamo come la mozzarella», hanno detto a Le Iene. «È importante capire quando è ora di dire basta e passare a qualcos’altro», hanno spiegato gli Elii, sottolineando che no, stavolta non si torna indietro. Del resto quel «meglio

Elio e le storie tese: la band ha partecipato tre volte a Sanremo

adesso che sei un mito da do- tizione prima di raggiungere la mani sarai un peto» della miti- formazione definitiva, ci ha acca sigla di Mai dire Gol ‘93-‘94 la compagnato per una vita, sfordiceva lunga su come compor- nando successi con una contitarsi a fine carriera. Loro che nuità rara e senza mai scendere sono sempre stati avanti a tutti a compromessi. Ma la decisione per innovazione e provocazio- di chiudere non era del tutto ne, adesso hanno l’impressione inattesa. Già da qualche tempo Rocco Tanica di rimanere inaveva smesso di dietro rispetto ai seguire Elio, Favari youtuber, DOPO 40 ANNI so, Cesareo e soci rapper, influen- Il gruppo ha deciso durante i tour e cer: «Ci vuole la fine era nell’intelligenza per «È importante l’aria. Ma non capire di essere capire quando per questo meno fuori dal tempo». è ora di dire basta» dolorosa per i FAN DISPERATI Di certo alla fan: ieri l’hashtag #Elioelestomusica italiana, passata o pre- rietese è stato in cima ai trend sente che sia, mancheranno topic su Twitter per gran parte molto. Il gruppo creato da Ste- della giornata, accompagnato fano Belisari, ovvero Elio, du- da messaggi come questo: «Ma rante gli anni del liceo scientifi- vi sciogliete per formare la co Einstein di Milano, tra il ‘75 e squadra di governo? Altrimenti il 1980, e poi modificato a ripe- non riesco a digerire il lutto».

L’ULTIMO BRANO A parziale consolazione, domani arriverà in radio il loro ultimo singolo, Licantropo vegano, disponibile pure sulle principali piattaforme streaming e in digital download. Per l’occasione ci sarà anche un 45 giri esclusivo, cimelio imperdibile per i fan, al pari del “Lelo”, il vibratorino allegato nel box speciale di Figgatta de Blanc, l’ultimo album, uscito nel 2016 dopo la partecipazione a Sanremo con Vincere l’odio. Intanto i biglietti del concertone sono già disponibili in prevendita. Per la scaletta il gruppo ha chiesto ai fan di dare i propri suggerimenti sul sito ufficiale. Un modo per premiarli e magari rendere meno doloroso l’addio. Perché alla fine «puoi dir di sì, puoi dir di no, ma questa è la vita». © RIPRODUZIONE RISERVATA

NATURAFERITA: ILRINOCERONTE SCUOTEEVINCE

CONSIGLI

21/4 - 20/5 TORO

21/5 - 21/6 GEMELLI

22/6 - 22/7 CANCRO

23/7 - 23/8 LEONE

24/8 - 22/9 VERGINE

Accordi, piani, aspettative potrebbero traballare. Sì alla logica, no scleri! Fornicazione asettica: auspicasi più partecipazione (vostra).

Non puntualizzate, non sbroccate, non stressatevi: ne va della vostra serenità. L’amor annoia, ma potete rimediare con l’attività sudombelicale.

Intuito, fascino, creatività quest’oggi ci sono. E voi ricevete notizione, siete produttivissimi, appagati, anelati. Piccole gioie suine, intanto, crescono.

La giornata è tortuosina. Nel lavoro e in casa. Evitate le mattate, non date credito a tutto/i. Amor e fornicazion regolarizzano la pressione.

Viaggi, lavoro, sport, palestra, tutto si ripiglia e va alla grande. E mentre vi prendete rivincite storiche, vi godete pure interludi suini mirabili.

I ritmi odierni consentono di tutto e il contrario di tutto: dal riposo al disbrigo del lavoro, dalla palestra alla fornicazione, muy sfacciata. Bingo!

23/9 - 22/10 BILANCIA

23/10 - 22/11 SCORPIONE

23/11 - 21/12 SAGITTARIO

22/12 - 20/1 CAPRICORNO

21/1 - 19/2 ACQUARIO

20/2 - 20/3 PESCI

Viaggi, lavoro, colloqui e start up sono favoriti. E potreste stupire pure nel lavoro, nello sport, suinamente. Don’t romp the zebedeos, però.

GAZZA METEO

a cura di 3BMETEO.COM

6-

C’è gente che vi stressa. Agite da furbi. E ricordate che, comunque, la situazione astrale si fa sempre più brillante. Sudombelico muy sveglio.

OGGI Milano

MAX 22° MIN 13°

Chris Hemsworth in «Thor»

● I programmi televisivi con al centro la cucina si sono moltiplicati in modo esponenziale negli ultimi dieci anni, rendendo possibile anche la creazione di canali ad hoc. Ma solo uno di loro è finito nel Guinness World Records come «il format tv culinario di maggior successo al mondo»: «MasterChef». Il format è stato infatti adattato in 52 Paesi diversi, dopo essere stato lanciato nel 1990 dalla Bbc, sulla quale sono state già trasmesse 38 stagioni. Ma la sfida ai fornelli tra cuochi amatoriali (oltre cento nel frattempo sono

21/3 - 20/4 ARIETE

8

B

eato il fan che ha bisogno di eroi e che passa dalla Toscana, dove il Lucca Comics prepara una edizione 2017 (1-5 novembre) che celebra i suoi cultori (oltre 271 mila biglietti staccati nel 2016) e i loro super-eroi. Lo fa già nel poster disegnato da Michael Whelan - in cui due bambini-sognatori vengono salvati dal

BIGLIETTI E poi, tante mostre (fumetto, game art, illustrazione fantasy, personali come quella dell’autore manga Taiyo Matsumoto), lo spazio alle competizioni di videogiochi e ai giochi da tavolo e di ruolo (9 mila mq), il cinema con Thor: Ragnarok e Il Ragazzo Invisibile - Seconda Generazione, nuovo capitolo della saga tra film e graphic novel. E, per i nostalgici, c’è il ritorno di Sandokan a fumetti, con una nuova serie, pubblicata da Star Comics. La corsa ai biglietti per Lucca è già cominciata: 28 mila quelli staccati solo per il 4 novembre.

MasterChef entra nel Guinness Nessuno “cucina” meglio in tv

OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI 6+

dal1°novembre Ospiti,mostre, Salvatoreseilfilm Marvelinanteprima

diavolo - e lo fa con gli ospiti offerti. Oltre a Whelan, Robert Kirkman, papà della saga a fumetti The Walking Dead, Raina Telgemeier, l’autrice di graphic novel come Smile, big italiani da Zerocalcare a Gipi - ma anche Jason Aaron, fumettista passato da Avengers vs X-Men a Star Wars. Di cui si è occupato, come autore della novellizzazione, Timothy Zahn, anche lui a Lucca insieme alla regina italiana del fantasy Licia Troisi e al game designer John Wick.

È IL FORMAT CULINARIO DI MAGGIOR SUCCESSO

Un rinoceronte nero mutilato, privato delle corna, accasciato a terra in una riserva del Sudafrica. È lo scatto shock che ha vinto il Wildlife Photographer of the Year 2017, il concorso fotografico organizzato dal Museo di storia naturale di Londra. A catturare l’immagine, che denuncia la triste piaga del bracconaggio, è stato il fotogiornalista sudafricano Brent Stirton. Solo in Africa, nell’ultimo decennio, sono stati uccisi 6.680 rinoceronti.

5,5

43

7,5

7+

Col sostegno di amici, squadra, sostenitori e clienti la giornata fila liscia. Nel lavoro brillate, le spese convincono, lo smalto suino luccica.

Roma

MAX 22° MIN 11°

6

5,5

Fatti e persone potrebbero farvi venire due zebedei come due boe. E mentre la vostra autonomia si crepa, la fornicazione latita. State calmi.

DOMANI Milano MAX 22° MIN 13°

Roma

MAX 23° MIN 12°

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7,5

La fortuna v’abbraccia i glutei santi come fosse un koala. E privilegia lavoro e amore. Un viaggio coinvolge e rende, rimorchiaggi suini vi ringiovaniscono.

6,5

6,5

Ironia, ottimismo, fuga dallo stress (e non le paranoie!) vi permettono di impiegare produttivamente la giornata. Tutto fila, sudombelico ebbro di gioia.

DOPODOMANI Milano Roma MAX 21° MIN 14°

MAX 23° MIN 12°

«UN’OTTIMA ANNATA»

IL GLADIATORE SI INNAMORA IN PROVENZA Alla morte dello zio Henry (Albert Finney), Max (Russel Crowe) viene chiamato in Provenza per il funerale e per la lettura del testamento. A turbare il suo soggiorno in terra francese sono un’indagine sui suoi affari in Inghilterra e l’arrivo di Christie Roberts (Abbie Cornish), che si dichiara figlia illegittima dello zio Henry... Commedia fra vino e amore, firmata da Ridley Scott. DA VEDERE STASERA SU RETE 4 ALLE 21.15

diventati apprezzatissimi professionisti) è seguitissima anche nella versione australiana, ha ricevuto una nomination agli Emmy negli Stati Uniti ed è amata in Asia, Europa e Medio Oriente. In Italia il talent è sempre stato trasmesso da Sky che a dicembre, su SkyUno, porterà in scena la settima stagione. Dopo l’addio di Cracco, ai già rodati Barbieri, Bastianich e Cannavacciuolo si è aggiunta una donna, Antonia Klugmann. E in primavera ritroveremo poi la versione “Celebrity”: tra i concorrenti anche Margherita Granbassi, Andrea Lo Cicero e l’astronauta Umberto Guidoni.

LO SPORT IN TV CALCIO

ASTANA-MACCABI TEL AVIV Europa League 17.00 - SKY SPORT 3 NIZZA-LAZIO Europa League 19.00 - SKY SPORT 1, SKY CALCIO 1, SKY CALCIO 4 STELLA ROSSA-ARSENAL Europa League 19.00 - SKY SPORT 3, SKY CALCIO 2 ZENIT-ROSENBORG Europa League 19.00 - SKY CALCIO 3 MILAN-AEK ATENE Europa League 21.05 - SKY SPORT 1, SKY CALCIO 1 ATALANTA-APOLLON Europa League 21.05 - SKY SPORT 3, SKY CALCIO 2, TV8 EVERTON-LIONE Europa League 21.05 - SKY CALCIO 3 CORINTHIANS - GREMIO Brasileirao (differita) 22.45 - MP SPORT 2

BILIARDO

OPEN DI INGHILTERRA 4ª giornata. Da Barnsley, Inghilterra 14.00 - EUROSPORT

OPEN DI INGHILTERRA 4ª giornata. Da Barnsley, Inghilterra 20.00 - EUROSPORT

CICLISMO

EUROPEI SU PISTA 1ª giornata. Da Berlino, Germania 19.30 - EUROSPORT 2

FOOTBALL

OAKLAND RAIDERSKANSAS CITY CHIEFS NFL 2.20 - MP SPORT 2

GP AUSTRALIA MotoGP Prove libere 1, da Phillip Island 1.55 - SKY SPORT MOTOGP GP AUSTRALIA Moto2 Prove libere 1, da Phillip Island 2.55 - SKY SPORT MOTOGP GP AUSTRALIA Moto3 Prove libere 2, da Phillip Island 5.10 - SKY SPORT MOTOGP

TENNIS

GOLF

ANDALUCIA VALDERRAMA MASTERS PGA European Tour 1ª giornata, 1ª parte. Da Sotogrande, Spagna 12.00 - SKY SPORT 2 ANDALUCIA VALDERRAMA MASTERS PGA European Tour 1ª giornata, 2ª parte. Da Sotogrande, Spagna 15.30 - SKY SPORT 2

WTA MOSCA 11.00 - SUPER TENNIS WTA MOSCA 13.00 - SUPER TENNIS ATP MOSCA 15.30 - SUPER TENNIS ATP MOSCA 17.30 - SUPER TENNIS ATP STOCCOLMA 18.30 - SUPER TENNIS ATP STOCCOLMA 20.30 - SUPER TENNIS

MOTOCICLISMO

VOLLEY

GP AUSTRALIA Moto3. Prove libere 1, da Phillip Island 1.00 - SKY SPORT MOTOGP

AZIMUT MODENACALZEDONIA VERONA Coppa Italia Maschile Quarti di finale 20.20 - RAI SPORT


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GIOVEDÌ 19 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT


GIOVEDÌ 19 OTTOBRE 2017

La Roma va a tutto Blues

«Strano prendere il 3-3, eravamo più forti»

1Nainggolan: «Col Chelsea

YOUTH LEAGUE

abbiamo giocato una bella partita, vincere qui sarebbe indimenticabile». Gonalons: «Tutto il gruppo è stato ok»

Massimo Cecchini

INVIATO A LONDRA (INGHILTERRA)

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uando l’arbitro, a Baku, ha fischiato la fine del match tra Qarabag e Atletico Madrid, l’esplosione di gioia dei tifosi giallorossi è stata immediata. Il significato era a senso unico: ancora prima di scendere in campo a Stanford Bridge, la squadra di Di Francesco ave­ va già vinto mezza partita in ottica qualificazio­ ne. «Il risultato di Baku – diceva il d.s. Monchi – dimostra che non è facile vincere in Champions. Abbiamo ricevuto critiche per il nostro successo lì, si parlava di risultato esiguo». Proprio vero, ma neppure lui si aspettava che la Roma non avesse bisogno dei favori altrui per brillare. Tan­ to che dopo la gara il d.s. ha commentato: «Sa­ rebbe stato bello vincere, è stata una grande par­ tita. Non posso essere deluso. E quando avremo tutti, faremo ancora meglio. Io sono ambizioso». GONALONS DIRIGE Ambizioso è pure Gonalons, che per una notte ha scippato la regia a capitan De Rossi. «Sono contento del punto che abbiamo preso – dice – però pensando al fatto che vinceva­ mo 3­2 è più dura da accettare. Il Chelsea è una grande squadra, ci ha causato molti problemi, ma noi abbiamo avuto molte occasioni e siamo stati molto efficaci stasera. Congratulazioni a tutto il gruppo, perché questa è la Champions ed è eccezionale giocarla in questo modo». Se avete dubbi, chiedetelo a Kolarov. Prima della notte londinese aveva già vinto la Community Shield battendo il Chelsea, ma nel suo bilancio di 10 partite, 3 vittorie, 2 pareggi e 5 sconfitte, alla vo­ ce gol segnati c’era zero. Ha rimediato irridendo Azpilicueta e bombardando col sinistro. Straor­ dinario. Peccato non sia bastato per vincere: «Che strano prendere il 3­3 – ha detto Nainggo­ lan –, ci sentivamo più forti, quella rete è arrivata troppo velocemente. È la strada giusta, si è vista la rabbia dopo il k.o. col Napoli. Il no al Chelsea? Sono sempre stato convinto, vincere a Roma sa­ rebbe indimenticabile». E poi Gerson, titolare 305 giorni dopo l’ultima volta a Torino contro la Juventus: «Sono felice, ho aspettato a lungo il mio momento e ora voglio rendermi utile». UN ARRESTO Peccato, però, che la serata non sia stata così piacevole. nei pressi di un pub di High Street Kensington. Prima della partita ci sono stati dei tafferugli tra la polizia inglese e alcuni tifosi della Roma che hanno portato a un arresto. Una nota stonata in una notte da lupi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’abbraccio dopo il momentaneo 0-1 LAPRESSE L’esultanza dei giocatori della Roma intorno a Edin Dzeko, davanti ai tifosi del Chelsea increduli AP

0

● le sconfitte della Roma in Champions League: quella giallorossa è l'unica formazione italiana imbattuta quest’anno in questa competizione

11

● le volte che Kolarov ha affrontato il Chelsea in carriera: è il terzo pareggio (con 3 vittorie e 5 sconfitte), frutto anche del primo gol del serbo anti-Blues

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● i giorni passati dall’ultima presenza dal primo minuto di Gerson con la Roma: dal 17 dicembre 2016, a Torino contro la Juve, fino a ieri sera a Londra

Marcucci e Valeau gol: è impresa a Londra CHELSEA–ROMA 0–2 MARCATORI Marcucci su rigore al 46’ p.t.; Valeau al 13’ s.t. CHELSEA (4-3-3) Bulka; James, Chalobah, Ampadu, Grant; Uwakwe (dal 22’ s.t Gilmour), McCormick, Maddox; Sterling, Brown (dal 1’ s.t Taylor-Crossdale), Familio-Castillo (dal 1’ s.t St Clair). All. Edwards. ROMA (4-3-3) Romagnoli; Semeraro, Ciavattini, Cargnelutti, Bouah (dal 36’ s.t Kastrati); Valeau, Marcucci, Riccardi; Antonucci, Celar, Cappa (dal 29’ s.t. Masangu). All. De Rossi. ARBITRO Schneider (Fra). NOTE Ammoniti Ciavattini (R), Cargnelutti (R), Sterling (C), Chalobah (C), Valeau (R).

Federica Scano

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rdinata, cinica e vincente. La Prima­ vera di Alberto De Rossi compie l’im­ presa a Londra e travolge 2­0 il Chel­ sea nella terza partita del girone C della Youth League. I Blues di Edwards incassa­ no la prima sconfitta europea dopo 13 vit­ torie e due pareggi: l’ultimo k.o. risaliva a un 2­0 in Germania il 25 novembre del 2014 con lo Schalke. La Roma ferma i favo­ riti del girone e li raggiunge a quota sei punti in classifica insieme all’Atletico Ma­ drid, che supera il Qarabag 5­1. A firmare il successo ci hanno pensato Marcucci e Va­ leau: il primo decisivo dagli undici metri e il secondo confondendo il portiere inglese Bulka. La partita l’ha fatta sempre la Roma che, dopo i tentativi di Celar, è riuscita a sbloccarla all’ultimo minuto del primo tempo trasformando con il centrale il rigo­ re concesso per un tocco di mano di Ampadu. Al 13’ della ripresa ci ha pensato Valeau a siglare il raddop­ pio: è suo infatti il mancino che Bulka si è fatto scivolare tra le gambe commettendo una cla­ morosa papera. Inutile la rea­ zione finale del Chelsea. Per ora però è solo un goodbye con gli inglesi che il 31 ottobre arriveranno al Tre Fontane. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Andrea Marcucci, 18 anni

1Gli inglesi non perdevano in UOMO DA CHAMPIONS ● Maxime Gonalons, 28 anni, ha giocato titolare per la seconda volta consecutiva in Champions REUTERS

Europa dal 2014: da allora 13 vittorie e due pareggi. Decisivo un rigore nel primo tempo e una papera del portiere Bulka


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Europa League R Oggi in campo (ore 19)

GIOVEDÌ 19 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Nani, la lunga attesa è finita Ora devi solo prenderti la Lazio 1Dopo due fugaci apparizioni contro Sassuolo e Juventus eccolo titolare all’Allianz Riviera di Nizza In Francia ha vinto l’Europeo 2016 con il Portogallo, adesso vuol dimostrare di essere un leader

clic EDERSON UN DOPPIO EX E LA SUA GARA MOLTO SPECIALE ● Un doppio ex rimasto nel cuore di entrambe le tifoserie. Per le grandi qualità tecniche nel ruolo di trequartista, ma ancor di più per quelle umane. Dal Brasile, dove è tornato a giocare nel 2015, Ederson (tre anni al Nizza, dal 2005 al 2008, altri tre alla Lazio, dal 2012 al 2015) «gioca» la sua partita: «Sono due belle squadre, sarà sicuramente uno spettacolo interessante da vedere. Spero che alla fine si qualifichino entrambe». Lui, intanto, sta vincendo una battaglia ben più importante: due settimane fa è stato infatti operato per un tumore a un testicolo. «Non sono stati giorni facili per me, ma il peggio pare essere alle spalle, non vedo l’ora di tornare ad allenarmi».

Stefano Cieri

INVIATO A NIZZA (FRANCIA)

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ì, giusto così. Anche se - in cuor suo - avrebbe preferito che questo momento arrivasse prima. Ma giusto così. Perché suona bene, anzi benissimo, cominciare l’avventura laziale in uno degli stadi di Euro 2016. Luis Nani ha vinto tanti trofei. Ma quello cui più è affezionato è il titolo di campione d’Europa conquistato nel 2016 col Portogallo. Perché vincere con un club, specie se si chiama Manchester United, rientra nella «normalità». Farlo con la nazionale è un’altra cosa. Specie se questa nazionale è il Portogallo e (prima) non ha mai vinto niente. E ancor di più se, di questa nazionale, sei il capitano (causa infortunio di Cristiano Ronaldo, certo, ma pur sempre capitano). SCUSATE IL RITARDO Sì, giusto così, allora. Giusto cominciare l’avventura laziale (dopo le due apparizioni con Sassuolo e Juventus) dall’Allianz Riviera di Nizza, uno dei teatri di Francia 2016. Qui il Portogallo, in realtà, non ha mai giocato. Ma (dagli spogliatoi agli spalti) nello stadio si respira ancora l’atmosfera della competizione conti-

nentale di un anno fa. Per Nani, che stasera farà il debutto da titolare nella Lazio, è la chiusura di un cerchio la cui circonferenza è stata fin troppo ampia. Euro 2016 è stata infatti l’ultima tappa felice della sua carriera. I mesi successivi sono trascorsi tra infortuni e incomprensioni che hanno reso la permanenza al Valencia una specie di calvario. I primi, ovviamente, hanno condizionato le seconde. Fatto sta che con la squadra spagnola non è mai scatIL NUMERO tato il feeling. Da qui la decisione di prendere strade diverse. Ma, prima i trofei vinti da Nani: 1 dell’addio, ecco l’ennesimo inMondiale per club, 1 una Champions, 4 Premier, fortunio, distorsione al 5 Supercoppe inglesi, ginocchio a preparazione appe2 Fa Cup, 2 Coppe di na iniziata (in Portogallo, Campione ritardo rispetto d’Europa 2016 col ai compagni Portogallo perché aveva giocato a giugno la Confederation Cup col Portogallo: unica parentesi felice di un’annata tutta da dimenticare col club ). Ecco spiegato il motivo del ritardato avvio dell’esperienza con la Lazio. Nani Luis Nani, 30 anni, è arrivato ad agosto dal Valencia LAPRESSE ha dovuto recuperare dall’infor-

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Pallanuoto R Sabato il via alla serie A-1

Lazio: tutti romani e nuovo coach Gianluca Scarlata ROMA

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i alza il sipario sul campionato di A-1 con Lazio e Sis Roma protagoniste. E se la squadra biancoceleste vuol bissare l’impresa dello scorso anno, la Sis ha invece mire importanti, entrare nel novero delle prime e giocarsi qualcosa di grosso per portare in alto il nome della pallanuoto della capitale.

ORGOGLIO La Lazio può mostrare con orgoglio i suoi titoli di squadra di soli romani, provenienti dal settore giovanile, senza stranieri. Il gruppo è sicuramente l’elemento su cui farà leva la squadra di Claudio Sebastianutti, alla prima esperienza da tecnico al massimo livello. «Anche i giovani ormai sono assolutamente integrati, ci conosciamo tutti da anni – afferma il centroboa Matteo Leporale, classe ’83 –. Dovremo scendere in acqua con lo

1IltecnicoSebastianuttièall’esordio

EleragazzedellaSispensanoingrande...

spirito dello scorso anno, anche se il modo di giocare è diverso, Claudio ha idee simili a Formiconi e Ciocchetti. Ora c’è più tattica e siamo più tranquilli». Poi sul campionato fa una panoramica: «Ce la potremo giocare con più squadre. Ad esempio Acquachiara, Florentia, Bogliasco (esordio proprio con i liguri al Foro sabato alle 18, ndr) sono alla nostra portata. Ci vorrà ancora tempo per vedere il vero gioco della squadra, ma alla lunga emergerà la nostra identità». IN ALTO Ambizioni giustificate per la Sis Roma che ha rinforzato l’organico per ambire ai

piani alti. Alza l’asticella Giuditta Galardi, centroboa, classe ‘95, ex Padova. «Siamo una buonissima squadra che può volare, di certo non ci mancano esperienza e personalità. Per me è un onore e uno stimolo esser allenata da una grande tecnico come Formiconi e giocare in una squadra che punta al massimo. Non so dove potremo arrivare perché Padova e Catania sono ancora le favorite, ma possiamo inserirci in questa corsa. Sarà un campionato combattuto e il livello molto alto». Prima gara sabato al Foro alle 15 contro il Cosenza. © RIPRODUZIONE RISERVA

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tunio e poi svolgere daccapo l’intera preparazione. L’ottimo andamento della squadra di Inzaghi ha fatto il resto. Nel senso che il tecnico - visti i risultati - ha preferito centellinare il suo inserimento. Ora, però, Nani sta bene e non vede l’ora di mettere anche il suo marchio su questa Lazio piena di storie (positive) da raccontare. Ci tiene perché ormai vicino ai 31 anni, da compiere tra un mese - non può accettare che la sua carriera abbia già preso la parabola discendente. Ci tiene, perché questo è l’anno che porta ai Mondiali. Il suo Portogallo ci sarà e lui non può mancare. Perché, da campioni europei in carica, i lusitani vogliono essere protagonisti. COME KLOSE La scelta di sposare la Lazio può essere letta proprio in questa ottica. La squadra biancoceleste è stata negli anni passati il trampolino di lancio ideale per un altro campione che alla nazionale teneva tantissimo, Miro Klose. Il tedesco, da calciatore della Lazio, è riuscito a coronare il sogno di diventare campione del mondo. Ce la farà anche Nani? Il portoghese preferisce glissare sull’argomento. Ma, proprio come Klose, ha conquistato tutti alla Lazio per umiltà e disponibilità. A Formello lo chiamano il professore per la sua propensione a «insegnare» calcio, specie ai più giovani. Proprio come faceva Klose. Nani, in realtà, non disdegna di dare consigli (graditissimi, peraltro) anche ai compagni più esperti. E discute, tanto con Inzaghi quanto con gli altri attaccanti, pure di schemi offensivi e movimenti da fare per mettere in crisi gli avversari. Il tempo della teoria, però, è finito. Da stasera, da uno degli stadi del «suo» Euro 2016 e contro un avversario di prestigio come il Nizza, si passa alla pratica. © RIPRODUZIONE RISERVATA

NOTIZIE L’EVENTO

IL LIBRO

Parte domani la rassegna Sanit Cardio Race, tre giorni di prevenzione e sport presso Reni District, lo spazio espositivo di via Guido Reni davanti al Maxxi. Si tratta di un villaggio del benessere in cui sarà possibile anche sottoporsi a check up di prevenzione cardiovascolare e altri tipi di visite mediche. Ma ci sarà spazio pure per show cooking salutisti. Domenica si correrà la Cardio Race, appuntamento podistico su diverse distanze (1, 5, 10 km.) con partenza da via Guido Reni alle 9.

● «1977-Juventus anno zero» è il titolo del libro scritto dal Collettivo Banfield, presentato questo pomeriggio alle 18 presso la galleria «La Dolce Vita» di via Palermo 41, con la partecipazione di Riccardo Cucchi, storica voce di «Tutto il calcio minuto per minuto» e oggi opinionista della «Domenica Sportiva». Raccontare il 1977 attraverso le imprese della Juventus che in quell’anno vinse il campionato italiano e la coppa Uefa (la finale fu disputata contro l’Atletico Bilbao): è l’impresa (edizioni Bradipo, 2017) realizzata dal Collettivo Banfield.

Cardio Race domenica al Flaminio

Cucchi presenta il 1977 della Juve


GIOVEDÌ 19 OTTOBRE 2017

DINAMO KIEV

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INTER

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NEWS IN CITTA’

PRIMO TEMPO MARCATORI Pinamonti al 10’ e 29’ p.t.; Odgaard al 28’ s.t.

AL TEATRO SAN BABILA

DINAMO KIEV (4-1-4-1) Kucheruk; Malyshkin, Mykolenko, Kaliuzhnyi, Dubinchak (dal 14’ s.t. Melnychuk); Biloshevskyi; Tsitaishvili, Shaparenko (dal 32’ s.t. Vashchyshyn), Buletsa, Yanakov (dal 25’ s.t. Isaienko); Kozyrenko. PANCHINA Malysh, Chuiev, Prykhodko, Mashchenko. ALL. Kostiuk. INTER (4-2-3-1) Dekic; Valietti, Nolan, Lombardoni, Sala; Emmers, Rada; Rover (dal 38’ s.t. Belkheir), Zaniolo, Pinamonti (dal 43’ s.t. Gavioli); Odgaard (dal 31’ s.t. Zappa). PANCHINA Tintori, Bettella, Brignoli, Merola. ALL. Vecchi. ARBITRO Gaman. AMMONITI Shaparenko (D), Tsitaishvili (D), Belkheir (I).

Da sinistra Beppe Bergomi, Fabio Caressa e Franco Baresi

Nels Odgaard, 18 anni, e Andrea Pinamonti, 18 anni, hanno realizzato le tre reti interiste ieri in Ucraina

Pinamonti che show L’Inter europea vola

1Youth League: in Ucraina la doppietta del bomber, poi

chiude Odgaard. Dinamo Kiev k.o., ora i danesi dell’Esbjerg

Silvia Galbiati

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a Primavera dell’Inter ha voglia di Europa e lo dimostra nel momento più importante. La partita da non sbagliare infatti finisce in trionfo: i nerazzurri travolgono 3-0 la Dinamo Kiev in trasferta, assicurandosi il passaggio al secondo turno del Domestic Champions Path della UEFA Yo u t h L e a g u e , l a champions league giovanile. UN’ALTRA STORIA Il 2-2 casalingo dell’andata aveva lasciato grossi dubbi sulle capacità della squadra di Stefano Vecchi di misurarsi con formazioni come quelle europee, ma la partita di Kiev racconta un’altra storia. L’Inter ritrova i suoi titolari e domina per 90 minuti un avversario forte fisicamente ma disorganizzato in campo. Pro-

tagonisti della partita i due bomber che tanto hanno impressionato in maglia nerazzurra, il gigante danese Odgaard e soprattutto la vera stella dell’attacco interista, Andrea Pinamonti. SUPER PINAMONTI L’arciere di Cles dimostra ancora una volta quello straordinario feeling con il gol che lo ha portato fino alla prima squadra e anche con la Dinamo Kiev lascia un segno indelebile, con due gol e un assist. La partita dei nerazzurri parte in discesa

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● I trofei vinti dalla Primavera dell’Inter sotto la gestione di Stefano Vecchi: il torneo di Viareggio 2015, la Coppa Italia 2015-16 e lo scudetto 2016-17

quando al decimo Pinamonti trova la deviazione giusta sul calcio d’angolo di Rada. Un gol che dà il via ad un vero e proprio assedio interista: gli ospiti infatti raddoppiano alla mezz’ora sempre con l’incontenibile Pinamonti che beffa la difesa ucraina su calcio d’angolo sempre di Rada. Nel finale di primo tempo i padroni di casa provano a reagire ma le occasioni sono quasi tutte nerazzurre, come il palo colpito da Rover a metà ripresa: sulle rare fiammate ucraine Dekic si fa trovare pronto e reattivo. La firma finale sulla storia della partite la mette l’altro asso nella manica di Stefano Vecchi, il danese Odgaard che al 73’ sfrutta un assist ancora di Pinamonti e fulmina Kucheruk. Presenti a Kiev il Cfoo Giovanni Gardini, il vice d.s Dario Baccin e il responsabile del settore giovanile Roberto Samaden che mar-

tedì è stato confermato vicepresidente del settore giovanile scolastico federale ORA I DANESI Il primo novembre i ragazzi di Stefano Vecchi affronteranno i danesi dell’Esbjerg, che hanno avuto la meglio sui finlandesi del KaPa (sconfitti per 2-1 sia all’andata, sia al ritorno). La prima delle due sfide si disputerà a Milano, ritorno il 22 novembre in Danimarca. Prima di pensare all’Europa però tocca ritrovare la concentrazione per il campionato: domenica la capolista Fiorentina è attesa a Milano per l’ennesima sfida al vertice. Solo due punti infatti separano i Viola dall’Inter che avrà un’occasione d’oro per rilanciarsi in vetta. La stanchezza del viaggio in Ucraina rischia di farsi sentire ma sarà un’ennesima prova di maturità. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Bergomi e Franco Baresi Un gran derby di ricordi ● (s.gal.) Due bandiere, si sono ritrovare ieri per una chiacchierata tra vecchi amici. Franco Baresi e Beppe Bergomi sono stati i protagonisti di un incontro al Teatro San Babila di Milano, nell’ambito della tappa milanese di Panorama d’Italia. Una conversazione fatta di storie, aneddoti e racconti di una vita con la stessa maglia, un derby sul palcoscenico. «Il derby di Milano – dice Bergomi – è forse l’unico che, pur conservando il giusto agonismo, rimane una sfida serena, senza veleni. Anche nei nostri anni d’oro, la rivalità tra il calcio di Sacchi e quello di

Trapattoni si sentiva parecchio, ma poi ci ritrovavamo tutti in nazionale ed era un orgoglio». E quando si parla di Milan di Sacchi, i ricordi di Baresi sono troppi: «Aveva l’abitudine di passare per le camere la sera prima delle partite a darci le ultime indicazioni. Noi spegnevamo la luce e facevamo finta di dormire». Ricordi anche amari: «Smettere di giocare è un trauma – afferma Baresi –dentro di te vorresti continuare fino a 50 anni». E Bergomi ricorda e ringrazia Gigi Simoni che gli diede la possibilità di giocare l’ultimo mondiale a 36 anni.

BASEBALL: DOMENICA

MEZZI PUBBLICI: LA M5

(m.c.) Farà tappa anche a Codogno la terza edizione delle European Baseball series tra Italia e Olanda, che parte domani da Verona (diretta alle 19 su Fox Sports) e dopo essersi fermate sabato a Godo, saranno di scena sul diamante di Codogno domenica pomeriggio alle 15. L’evento conclude una stagione importante per la società del presidente Marco Bacciocchi, che ha già festeggiato 50 anni dalla fondazione con la promozione in serie A, battendo il Calì Roma. La internazionale segna il debutto sulla panchina azzurra dell’ex manager del Parma Gilberto Gerali.

● (fr.cu,) La linea M5 della metropolitana arriverà fino a Monza e attraverserà la città. Il percorso definitivo con il relativo prolungamento è di 13 chilometri in più e avrà 11 stazioni da Bignami a Cinisello Balsamo e poi a Monza e Brianza. Attraverserà il nodo intermodale con la M1 Sesto Fs-Cinisello Monza/Bettola (fin qui restando sotterranea) e proseguirà attraversando Monza città, l’Ospedale San Gerardo e il Polo istituzionale della Brianza. A Monza passerà per viale Campania, via Marsala, corso Milano, piazza Trento e Trieste fino a Villa Reale. Ci vorranno dieci anni e circa un miliardo di euro per la conclusione dei lavori.

Italia-Olanda festa a Codogno

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GIOVEDÌ 19 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Cremo-Brescia Tutto esaurito per un derby d’«altri tempi»

Agenda e risultati R ATLETICA ● CORSA IN MONTAGNA (s.s.)

1Allo Zini una partita che manca dal 2006. Rondinelle, vietato sbagliare Giovanni Gardani Gian Paolo Laffranchi

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erby, sentito e importan­ te domani allo Zini, tra l’entusiasmo della Cre­ monese e il Brescia alla ricerca di una nuova identità dopo il cambio di allenatore. QUI CREMONA «Sarà una parti­ ta normale, per noi dovrà esse­ re così anche se in città l’attesa è tanta». Così Claiton Dos Santos, stopper reduce dal primo gol in maglia grigiorossa, battezza la partita. In realtà è molto diffici­ le credergli. La breve distanza favorisce la rivalità e Cremona, lo sa bene: si sfidano, Genoa a parte che conquistò quella defi­ nitiva nel 1996, le ultime due italiane vincenti nel Trofeo An­ gloitaliano (nel 1993 la Cremo­ nese, l’anno dopo il Brescia). Ma altre storie e numeri si in­ trecciano sulla A21. Questo derby manca dal 7 gennaio

Cavion e Claiton: con i loro gol la Cremo ha sbancato Cittadella

2006 e nella prima di ritorno di serie B allo Zini finì 1­1, in gol Garzon e Possanzini. Sempre nel 2005­2006, sempre in una prima giornata, ma di andata, e al piano di sopra, Massimo Cel­ lino, oggi presidente del Bre­ scia, «battezzava» il suo tecnico Attilio Tesser, oggi mister della Cremonese, all’esordio in A a Cagliari. Tesser domani non avrà Arini e Renzetti ma vin­ cendo sarebbe secondo. E an­ che se Claiton spiega che «do­ vremo guardare a noi stessi, re­ cuperare le energie, perché a Cittadella, vincendo in nove, ne abbiamo spese tante», è lecito aspettarsi un clima speciale. La riprova? 6400, tra biglietti e ab­ bonamenti, gli spettatori «pre­ notati» già 72 ore prima del ma­ tch: il sold out è garantito

forza il 3­5­2 contro il Novara (perdendo), si augura di vince­ re a Cremona con il suo modulo d’elezione, il 4­3­3. Un centra­ vanti (Caracciolo se sta bene o Rinaldi), due ali (Rivas e Furlan se sta bene, oppure Cattaneo), centrocampo ricostruito intor­ no al piede di Ndoj, con Bisoli pronto a sganciarsi e Machin a inventare, Cancellotti e Longhi terzini, a protezione del portie­ re Minelli (o di Pelagotti), una difesa che ritrova Meccariello al fianco di Gastaldello. Aria nuova in casa Brescia. Reinte­ grato Nicola Lancini (il terzino sinistro autore del salvataggio decisivo nella sfida cruciale

QUI RONDINELLE Il Brescia da parte sua spera in un colpaccio, la prima gioia della gestione Marino. Il nuovo tecnico, dopo aver mantenuto in corso gioco­

● I punti che separano le due squadre in classifica. La Cremonese ne ha 13, a 4 dalla capolista Empoli. Il Brescia è a 10, 3 sopra l’ultima in classifica

3

della stagione scorsa contro il Trapani all’ultima giornata, sparito dai radar sotto la guida di Boscaglia), è stato ufficializ­ zato un ingresso nei quadri so­ cietari: Giovanni Armanini (ex Bresciaoggi) è il direttore orga­ nizzativo che farà riferimento direttamente al presidente Cel­ lino, sarà portavoce della socie­ tà e avrà la supervisione delle aree organizzazione e risorse umane, commerciale e marke­ ting, relazioni esterne e comu­ nicazione. «L’obiettivo è quello di arricchire l’organico societa­ rio ­ ha commentato Celino ­ Abbiamo individuato una figu­ ra che fa al caso nostro per esperienza, conoscenza del ter­ ritorio e professionalità, matu­ rata anche a livello internazio­ nale». «Sono contento ­ ha ag­ giunto Armanini ­ di poter af­ fiancare il presidente in una avventura affascinante, con l’intento di dare solide prospet­ tive al club» © RIPRODUZIONE RISERVATA

SERIE D: 9a GIORNATA

Varese sconfitto e infuriato

1I lombardi perdono 1-0 a Gozzano e protestano per un rigore non dato Serena Scandolo

L

a Serie D è tornata in cam­ po ieri per il turno infra­ settimanale dei gironi in sovrannumero e sono scese in campo 27 delle 28 squadre lombarde dei gironi A e B. An­ cora invariate le vette delle due classifiche, con 4 squadre che viaggiano appaiate. Nel girone A i piemontesi del Gozzano, guidati da Marco Gaburro, hanno battuto 1­0 il Varese di Salvatore Iacolino, che a fine gara ha speso parole dure nei confronti del direttore di gara, reo, secondo il tecnico, di non aver assegnato un rigore su Re­

possi: «L’arbitraggio è stato ver­ gognoso, scandaloso veramen­ te e quindi diventa molto diffi­ cile venire qui e vincere. Sono molto amareggiato perché ab­ biamo fatto una grossa partita e non meritavamo di perdere» Ma tant’è e il Varese rimane fer­ mo a quota 10 punti, ­13 dalla vetta, che il Gozzano continua a condividere con la Caronne­ se, l’ex squadra proprio di Ga­ burro. Anche la Caronnese ha faticato, ma ha vinto con il Pa­ via, grazie al guizzo di Massaro al 52’ e con i pavesi in dieci dal 77’ per il doppio giallo a Mapel­ li. Dietro, in terza posizione so­ litaria, è arrivata la Pro Sesto, al quarto risultato utile conse­

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cutivo. Nel girone B il Rezzato si scrolla di dosso il pareggio di domenica con la vittoria in go­ leada in casa del Ciserano, ma il Darfo non è da meno e, bat­ tendo la Bustese a domicilio, continua a condividere la vetta. A ­2 incalza la Pro Patria, che con l’inossidabile Santana (9 reti ) regola la Virtus Bergamo.

Salvatore Iacolino è l’allenatore del Varese

Girone A: Arconatese-Borgosesia 1-2, Bra-Oltrepovoghera 3-1, Derthona-Seregno 1-0, Caronnese-Pavia 1-0, Como- Chieri 1-1, Folgore Caratese-Casale 1-1, Gozzano-Varese 1-0, OlginateseInveruno 1-0, Pro Sesto-Castellazzo 2-0, Varesina-Borgaro Nobis 3-1. Classifica: Gozzano e Caronnese 23, Pro Sesto 19, Borgosesia, Bra e OltrepoVoghera 17, Como 15, Folgore Caratese e Inveruno 14, Chieri 13, Varesina 11, Casale e Varese 10, Pavia 9, Borgaro 8, Olginatese 7, Seregno 6, Arconatese e Derthona 5, Castellazzo 3. Girone B: Bustese-Darfo 1-2, Caravaggio-Grumellese 3-2, Ciserano-Rezzato 1-4, Lumezzane-Romanese 2-1, Pergolettese-Ciliverghe 1-0, Pontisola-Crema 0-0, Scanzorosciate-Lecco 1-2, TrentoLevico 0-2, Virtus Bergamo-Pro Patria 0-1. Ha riposato: Dro. Classifica: Rezzato e Darfo 20, Pro Patria 18, Pergolettese* 17, Pontisola e Ciliverghe 16, Virtus Bergamo e Caravaggio 15, Lecco 13, Levico 12, Crema* 11, Bustese* e Ciserano 8, Dro* e Trento* 7, Grumellese* 6, Scanzorosciate* e Lumezzane 5, Romanese* 4. * già riposato

Domenica il Trofeo Vanoni di Morbegno (So), gara internazionale a staffetta valida come prova unica del campionato italiano. Attese 150 squadre di cui una quindicina straniere, più una cinquantina di staffette femminili e oltre 400 ragazzi. ● CORSA IN MONTAGNA (s.s.) Sabato la Bellagio Skyrace sui 28,5 km per un dislivello di 1850 metri. Partenza alle 15 sul lungolago di Bellagio, con arrivo sullo stesso dopo avere passato le località di Brogno, Roccolo, Rifugio Martina, Paum, Monte San Primo, Ponciv e Pra’ Filippo.

CICLISMO ● COPPA D’INVERNO (d.vig.)Tutto

pronto per la Coppa D’Inverno in programma, domenica a Biassono in provincia di Monza e Brianza. La classica brianzola, che festeggia la 96esima edizione, chiude ufficialmente la stagione su strada dilettanti 2017. Il via sarà dato alle ore 11.30, i chilometri da percorrere sono 125.

IPPICA ● C’E’ L’ACCORDO (e.lan.) Livelli

occupazionali preservati e innovative soluzioni aziendali, sul piano organizzativo. Si è chiusa ieri con esito positivo la vertenza apertasi nella primavera scorsa tra Snaitech e sindacati, di fronte alla prospettiva di 17 esuberi, che avrebbero riguardato il personale in servizio presso i tre ippodromi (San Siro., Maura, Montecatini) del gruppo guidato da Fabio Schiavolin. Decisive, alla fine, la disponibilità al dialogo, la visione e

la proattività delle parti. Il 25 ottobre a Roma la ratifica dell’accordo.

SPORT INVERNALI ● SCI ALPINISMO (s.s.) Primo

raduno della squadra di Coppa del mondo al Passo dello Stelvio (So) fino a martedì 24 ottobre con tre lombardi: i valtellinesi Robert Antonioli (detentore della sfera di cristallo) e Michele Boscacci e il bergamasco William Boffelli. Insieme a loro sono presenti gli altri giovani valtellinesi Giulia Compagnoni, Stefano Confortola, Andrea Prandi, Nicolò Canclini e Giulia Murada.

TENNIS ● TORNEI (ga.ri.) Il milanese Alessandro Bega supera il 1° turno nel Futures da 15 mila dollari di Kuching, in Malesia. A oltre 10 mila km da casa, il 26enne lombardo (testa di serie n.1 del tabellone) batte l’indiano Kadhe per 3-6 7-5 6-4. Nel circuito femminile, la brianzola Martina Spigarelli centra i quarti di finale a Riba Roja de Turia (Spagna, 15 mila dollari) grazie al 6-4 6-2 rifilato alla qualificata ecuadoriana Roemer. Fuori invece l’altra brianzola Federica Arcidiacono, sconfitta dalla svizzera Masarova per 6-2 6-2.

VARIE ● BOOK CITY (f.cu.) Oltre 200 spazi di Milano, tra musei, teatri, scuola e palazzi storici, ospiteranno gli eventi di Book City dal 16 al 19 novembre. Previste quattro giornate ricche di appuntamenti. Comincerà giovedì 16 con una festa diffusa in decine di librerie a partire dalle 18, poi l’apertura ufficiale sarà venerdì 17, alle ore 20.30, al Teatro Dal Verme con Marc Augé intervistato da Daria Bignardi, «Sulla felicità. Nonostante tutto». Si chiuderà domenica 19, alle ore 21, al Teatro Franco Parenti, con un omaggio a Umberto Eco.

le vostre foto ILBARLAPAUSANONMOLLAMAI! SCATTIAMILOMBARDIA@GAZZETTA.IT

● Quelli del Bar La Pausa «non mollano mai!». Eccoli dopo la Baceno-Devero-Crampiolo (VB). Mandate le vostre foto mentre fate sport con un breve testo a milombardia@gazzetta.it , ogni giorno ne pubblichiamo almeno una e una volta alla settimana vi regaliamo una pagina intera. Accettiamo anche foto da fuori regione e avvisiamo un giorno prima via email quando è il vostro turno.


GIOVEDÌ 19 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT

tuttoSicilia

Palermo

1

Giovanni Di Marco

3

PALERMO

S

pezia, Perugia e Pro Vercelli: queste le uniche squadre battute finora dal Palermo. Con le altre è finita in parità. 3 vittorie, tutte col sigillo di Nestorovski. Il macedone ha segnato 4 volte e le sue marcature sono sempre coincise con una vittoria: ha realizzato la rete del 2-0 all’esordio contro lo Spezia, il rigore decisivo (che s’era guadagnato) col Perugia e la doppietta che ribaltò il risultato contro la Pro Vercelli. Nelle altre 6 circostanze Nestorovski non ha segnato – in 2 occasioni era via, in nazionale – e i rosanero non sono riusciti a vincere. NESTO-DIPENDENTI Insomma, per dirla chiaramente, se non segna Nestorovski, il Palermo non vince. Almeno così è stato finora. Che la squadra di Tedino faccia fatica senza il suo capitano - o quando questi non è al top della condizione -, è apparso abbastanza evidente. Privo di Nestorovski, solo contro il Parma il Palermo ha creato abbastanza occasioni da rete, eppure alla fine ha rischiato di perdere. Sabato scorso, invece, a Frosinone, l’ex centravanti dell’Inter Zapresic è sembrato poco lucido sotto porta, probabilmente provato dalle fatiche internazionali, e a risentirne è stata tutta la squadra. Ci sarà anche una componente di casualità in tutto questo, ma il carisma da trascinatore che il numero 30 rosanero è in grado di sprigionare è un fattore importante per tutta la squadra. GOL COL CONTAGOCCE Dopo 3 pareggi di fila e un solo gol segnato nelle ultime 3 giornate, quindi, o Nestorovski riprende a segnare o gli altri si devono dare una mossa, altrimenti il Palermo è destinato a fare fatica. Per altri, si intende soprattutto gli altri attaccanti. Ovvio che il contributo dei centrocampisti o di Rispoli possono risultare importanti, ma è dagli altri giocatori offensivi che Tedino si aspetta di più. Finora appena un gol a testa per Coronado, Trajkovski e La Gumina,

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L'ANALISI di IGNAZIO ARCOLEO

PIÙRAPIDITÀINAVANTI INTESADAMIGLIORARE

I

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● 1 Antonino La Gumina, 21 anni, attaccante arrivato dal vivaio alla prima squadra GETTY ● 2 Aleksandar Trajkovski, 25 anni, attaccante. Per lui 5 presenze e una rete LAPRESSE ● 3 Ilija Nestorovski, 27 anni, attaccante: ha segnato 4 gol in 6 presenze in B LAPRESSE

Avanti Nestorovski se segni tu si vince

1Il macedone del Palermo sempre in rete nelle tre vittorie

rosanero. E se Trajkovski, dopo la nazionale, si sbloccasse...

mentre Embalo e Monachello sono ancora a secco. A quest’ultimo onestamente c’è poco da rimproverare, visto che ha giocato appena 4’. Nullo, perché mai disponibile, Balogh. CERCASI PARTNER Dagli altri però, qualcosa in più è lecito attendersi. Coronado ha segnato all’Empoli un gran gol e su punizione è andato vicino alla rete col Parma. Per il resto, in area avversaria si è visto poco. Quasi

RIn avanti Embalo

ha inciso poco La Gumina cresce Monachello per soli 4’ in campo

fisiologioco visto come spesso è costretto a prendersi il pallone a centrocampo per eludere le marcature strette. Un gol anche per La Gumina, quello al Parma: tra i papabili partner d’attacco di Nestorovski, il palermitano sembra il più in palla. Anche a Frosinone è entrato bene in partita. Ma il favorito per una maglia da titolare ad oggi è Trajkovski, che non segna dalla prima di campionato: con la Macedonia ha fatto 2 gol in 2 partite (uno all’Italia), e ora ci si aspetta incida anche in rosanero. Ancora a secco, infine, Embalo tra i più intraprendenti nell’ultimo scorcio di campionato (tanto da convincere Tedino a confermarlo titolare a Frosinone), ma anche troppo poco efficace in area di rigore.

clic A BOCCADIFALCO ARRIVA TOMMASI CORONADO COL GRUPPO, POSAVEC È IN FORSE. TERAPIE PER BELLUSCI ● Il Palermo ha ricevuto, ieri pomeriggio a Boccadifalco, la visita dei vertici dell’Aic con in testa il presidente Damiano Tommasi. Una visita di rito, in cui il sindacato calciatori illustra ai suoi iscritti novità, diritti e doveri del contratto nazionale. Dopo il confronto, la squadra è scesa in campo per continuare la preparazione in vista del match col Novara. Coronado ha svolto solo una parte dell’allenamento col gruppo. Resta in forte dubbio per sabato Posavec, che anche ieri ha svolto un lavoro differenziato e si è sottoposto a cure fisioterapiche, così come Balogh e Rajkovic. Solo fisioterapie, invece, per Aleesami e Bellusci.

l Palermo non segna tanto, è vero. Ma secondo me non esiste un problema attaccanti. Lo sostengo per vari motivi. Innanzitutto perché contro il Palermo tutte le squadre, anche quelle più ambiziose come il Frosinone, tendono a chiudersi temendo le potenzialità dei rosanero. Questo significa che il Palermo nella maggior parte dei casi è costretto a superare barriere difensive spesse come muri di cinta e contestualmente deve stare attento a non prestare il fianco alle ripartenze degli avversari: un esempio, in questo senso l’abbiamo visto a Foggia. Nel secondo tempo, la squadra di Tedino, sotto di un gol, ha chiuso i pugliesi nella loro metà campo, ma trovare il varco giusto non è stato per niente facile. Anche il Novara, sabato al Barbera, difenderà con undici giocatori dietro la linea della palla: vedrete. La squadra di Corini ha fatto bottino pieno contro Frosinone e Brescia, giocando accorta, limitando il raggio d’azione degli avversari. Per scardinare difese così serrate, che coprono bene gli spazi e si muovono armonicamente, serve far girare il pallone con rapidità e soprattutto serve che i rosanero si conoscano benissimo, che chi ispira sappia in anticipo come si muoverà il compagno. E questi meccanismi nel Palermo non possono essere ancora ben oliati per via della mancanza di continuità di lavoro, dovuto agli impegni dei nazionali, che ha complicato non poco il lavoro di Tedino. Per effettuare giocate mnemoniche è necessario allenarsi intensamente, per settimane. quando la manovra diventerà più fluida, tutti gli attaccanti ne beneficeranno. Coronado e Nestorovski hanno qualcosa in più in termini di talento e mestiere, per cui è normale che Tedino parta sempre da loro. Il terzo giocatore offensivo lo sceglierà di volta in volta, a seconda dello stato di forma dei singoli, delle caratteristiche dell’antagonista e della strategia. Gli altri attaccanti del Palermo hanno peculiarità diverse tra loro, e questo è un grosso vantaggio per Tedino che, in base alla disposizione tattica degli avversari e a come si mette la partita, può scegliere un giocatore anziché un altro.

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AMARCORD

Quel Palermo che batteva sempre Piola

1Il grande centravanti in campo in quattro delle cinque sfide di fila vinte dai rosanero tra il 1949 e il 1952 Giuseppe Bagnati PALERMO

C’

era una volta il Palermo che vinceva sempre contro Piola. No, non è una favola. È la storia di 5 successi consecutivi dei rosanero in A contro il Novara tra il ’49 e il ’52. Piola ha giocato 4 di queste partite, in 3 ha pure segnato ma non è riuscito ad evitare la sconfitta dei novaresi. IL GRANDE SILVIO La storia inzia il 13 marzo 1949. Il Palermo travolge il Novara (3-0) con gol di De Santis e doppietta di Marzani, che zoppica vistosamente. La partita si sblocca nel secondo tempo, dopo un lungo assedio del Palermo che reclama pure un paio di rigori. Piola c’è, ma non segna. Era arrivato al Novara nella stagione precedente (1947-’48) a 34 anni proveniente dalla Juve. Resterà

per 7 stagioni giocando fino a 41 anni. Piola non sarà in campo a Palermo l’8 gennaio 1950: per i rosanero è un 3-1 deciso nel primo tempo con le reti di De Santis, Di Maso e Galli. Non serve il gol di Feccia nella ripresa. Nella stagione successiva, il 15 ottobre 1950, la vittoria più appassionante (3-2) delle 5. Si scatenano gli attaccanti. Il Palermo passa in vantaggio con Sukru al 9’, raddoppia Vycpalek al 22’; 4’ dopo Piola rimette in partita il Novara. Nella ripresa altro gol di Sukru e inutile secondo gol di Feccia. Il Palermo vince ancora, ma gli applausi sono tutti per il grande Silvio. GIMONA-PESAOLA C’è anche un altro confronto quello tra Aredio Gimona e Bruno Pesaola. Il 26 febbraio 1950, si gioca Roma-Palermo. Gimona, a gioco fermo, dà un calcione a Pesaola, allora in giallorosso. Frat-

Piola premiato dai metalmeccanici prima del match del 1952

RBomber a segno 3

volte senza evitare la sconfitta dei suoi. L’omaggio del pubblico rosanero

tura di tibia e perone, carriera a rischio. Gimona viene squalificato a vita. La vicenda rischia di incidere negativamente sul calcio italiano. Interviene De Gasperi, presidente del Consiglio, per far riconciliare i due. Gimona va a trovare in ospedale Pesaola, gli chiede scusa. La squa-

lifica gli viene ridotta prima a 2 anni, poi a 6 mesi. Quell’infortunio cambia la vita di Pesaola. Gli arriva un telegramma da Novara: «Vieni, abbiamo bisogno di uno come te». Firmato Silvio Piola. Pesaola va, la Roma non crede più in lui. Il Petisso crossa, Piola segna: che spettacolo. In Piemonte conosce Ornella Olivieri, miss Novara. La sposa, sarà l’amore della sua vita. Gimona e Pesaola si ritrovano di fronte in campo per la prima volta a Novara il 25 febbraio 1951. Il Palermo perde 3-0. LO SHOW DEL 1952 Ancora di fronte Gimona e Pesaola e nuovi attestati di stima per Piola. Prima della partita una rappresentanza dei lavoratori della Metalmeccanica gli consegna una medaglia d’oro. Dopo l’incontro applausi per Silvio mentre sale sul pullman del Novara. È proprio Gimona ad aprire le

marcature dopo 12’ colpendo al volo un pallone servito da Micheloni che raddoppia al 25’. Ma Piola non è tipo che si arrende. Al 25’ rimessa di Pesaola per Piola, che s’infila tra Bulent e Giaroli, evita Santamaria e ruba il tempo al portiere Bertocchi. Ci pensa Vicovaro, ad 1’ dalla fine a mettere al sicuro la vittoria del Palermo: 3-1. SOFFERENZA Il Palermo vince 2-1. È il 14 dicembre 1952. Contro il Novara, Bonizzoni arretra Gimona a terzino, inserisce De Grandi, sposta avanti Todeschini. L’attacco stenta, ma Bettini porta in vantaggio i rosanero al 39’ p.t. Nella ripresa pareggio del Novara su rigore: Pendibene para su Piola che riprende e mette dentro e sarà proprio il portiere-ingegnere a salvare in più di un’occasione il Palermo, che trova il gol della vittoria con Sukru. Un successo importante che consente ai rosanero di lasciare l’ultimo posto al Novara. Si salveranno entrambe. Per il Palermo decisivo il cambio di allenatore: via Bonizzoni, tocca a Varglien con l’intermezzo di una sola giornata con Banas in panchina. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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TUTTENOTIZIE SICILIA & CALABRIA

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1Rohdén si concentra sulla salvezza del Crotone prima di pensare ai playoff con la Svezia che sfiderà l’Italia. In C Ripa non vede l’ora di segnare col Catania

SERIE A

Rohdén tra salvezza e la Svezia

1Il mediano: «Felice di avere già segnato 2 gol. Ora penso solo a far punti con il Crotone. Lo spareggio per i mondiali contro l’Italia sarà una sfida avvincente»

PUNTO FERMO Lo svedese ha già collezionato 7 presenze in questo inizio di stagione aven­ CROTONE do dovuto saltare solo la gara nsieme a Mandragora contro la Spal in quanto impe­ può considerarsi il ma­ gnato con la propria nazionale ratoneta del Crotone al con la quale vanta già 9 presen­ punto che, per ogni partita, ze e con un gol segnato contro sono quasi 12mila i metri la Costa d’Avorio in amichevo­ che riesce a coprire su e giù le. E visto che la nazionale az­ per il campo. Markus zurra dovrà misurarsi proprio Rohdén è svedese ma ha una contro la Svezia per l’accesso ai resistenza degna dei miglio­ prossimi mondiali di Russia, per Rohdén le ri maratoneti prossime gare in Keniani. Per programma il 10 lui la stan­ IL NUMERO (a Stoccolma) e chezza è un il 13 novembre concetto rela­ ( a S a n S i ro ) tivo, astratto, prossimi sono visto che ad uno stimolo ogni fine alle­ maggiore per n a m e n t o presenze in A col continuare a mi­ spende alme­ Crotone: 34 lo gliorare una sta­ no un’altra gione partita de­ mezzora in scorso torneo (1 gol cisamente col palestra. Nel all’Udinese) e 7 piede giusto ri­ suo secondo nell’attuale e 2 reti spetto a quella anno crotone­ se si è già migliorato. Sono dell’anno passato. Chiaro che due i gol segnati finora, tutti se in casa azzurra non si sono e due di destro, nella stessa fatti salti di gioia quando l’urna porta (sotto la curva ospiti ha sorteggiato la squadra scan­ dello Scida) e con il pallone dinava, stessa cosa sarà succes­ ricevuto dallo stesso assi­ sa al c.t. Janne Andersson. stman: Trotta. Ma mentre il Rohdén, che ha giocato l’ultima gol bellissimo contro il Be­ gara con la maglia della propria nevento è stato quello che nazionale lo scorso 6 settembre ha chiuso definitivamente la contro l’Olanda, continua però partita, quello di apertura sempre ad essere nel giro della contro il Torino è stato utile, rappresentativa anche se nelle ultime 2 gare (7­10 di ottobre) ma non per la vittoria.

Luigi Saporito

SICULA LEONZIO

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Marcus Rohdén, centrocampista della nazionale svedese, 26 anni, al secondo torneo in Calabria LAPRESSE

è rimasto sempre in panchina.

Felicità Rohdén: finora 2 gol

TEST DIFFICILISSIMO Adesso però, con il prezioso bottino conquistato in questo inizio di stagione, proverà a mettere pressione al proprio seleziona­ tore che dovrà anche decidere se affidargli o meno una maglia da titolare. D’altronde in questa Svezia sono pochi gli «italiani» che, insieme a Rohdén, cono­ scono bene il calcio azzurro. Oltre all’esperto Granqvist (ex Genoa) ci sono anche Ekdal (ex Juve, Bologna e Cagliari) e i bo­ lognesi Kraft ed Helander. «Questa per noi sarà una parti­ ta molto difficile ma al tempo stesso molto stimolante ed inte­ ressante. Sarà l’ultima fatica che ci potrà dare la certezza della partecipazione al mon­ diale russo e solo questo ci ba­

sta come stimolo. Prevedo una grande match anche se di fron­ te avremo sicuramente l’avver­ sario più difficile del lotto» ha detto il 26enne centrocampista rossoblù che però proverà a tro­ vare le giuste forze dagli impe­ gni di campionato. «Io ora sono solo concentrato sul Crotone e sulle prossime sfide che ci at­ tendono che sono tutte difficili e non solo perché ravvicinate. Contro Samp, Roma, Fiorenti­ na e Bologna dovremo dare il massimo e fare il massimo dei punti possibili. Solo facendo bene con il Crotone potrò spe­ rare nella convocazione perché al momento nessuno ha la cer­ tezza di potersi giocare gli spa­ reggi e di conseguenza sperare di giocare il mondiale in Rus­ sia». © RIPRODUZIONE RISERVATA

SERIE C

La carica di Zanini per il Catanzaro «Serve un segnale» Andrea Celia Magno CATANZARO

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l Catanzaro che vuole re­ agire dopo 2 k.o. di fila prende forma con le pa­ role orgogliose di Zanini. «Giocheremo conoscendo i risultati delle altre e davanti alle telecamere Rai: non c’è niente di meglio per lanciare il segnale, alla società e alla piazza, che ci siamo anche noi. Non faremo lo stesso campionato dell’anno scor­ so, quanto a mentalità del gruppo e giocatori importan­ ti non siamo secondi a nessu­ no». Il calciatore lancia la sfi­ da al Trapani in vista del po­ sticipo di lunedì (20.45). E lo fa con fiducia: «Le due squa­ dre punteranno ai 3 punti, ma per come lavora Dionigi sono sicuro ci toglieremo belle soddisfazioni». Il can­ tiere aperto dal tecnico, che ha rilevato Erra 10 giorni fa, è aperto. «Da un punto di vi­ sta tecnico­tattico siamo ok – continua Zanini –, ci stiamo concentrando molto sull’in­ tensità, la cattiveria, l’ag­ gressività per acquisire con­ sapevolezza nei nostri mez­ zi: è quello che ci è mancato e

danneggiato insieme alla frene­ sia che ci assale ogni volta che incassiamo gol». TUTTOFARE Nel nuovo assetto di Dionigi, Zanini ha avanzato il baricentro di 30 metri, ennesi­ ma tappa di un percorso che l’ha portato in quasi ogni ruolo (esclusi portiere, difensore cen­ trale e centravanti): «Penso che l’esterno di centrocampo sia il più adatto alle mie qualità, ma non significa che non debba aiu­ tare in copertura», conclude il 23enne che nell’ultimo torneo, fra Akragas e Catanzaro, ha se­ gnato 11 reti, ma ora è a secco. Piena l’infermeria: fermi Ana­ stasi, Marin, Falcone, Spighi, Van Ransbeeck, e Icardi, diffe­ renziato per Sirri, Maita, Cunzi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Francesco Ripa, 31 anni, attaccante ex Juve Stabia LAPRESSE

Il Catania aspetta solo i gol di Ripa per volare in alto Giovanni Finocchiaro CATANIA

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Matteo Zanini, 23 anni LAPRESSE

TRAPANI OPERATO FERRETTI STOP PER PALUMBO (f.c.) Ieri pomeriggio Ferretti è stato operato al ginocchio sinistro (lesione del legamento crociato anteriore) dal prof. Mariani nella clinica Villa Stuart di Roma. Il giocatore sabato rientrerà a Trapani per iniziare la terapia riabilitativa. Fermo il centrocampista Palumbo che venerdì scorso in allenamento ha riportato una elongazione di un muscolo della zona iliaca. Sotto terapia anche Taugourdeau per un problema alla zona lombare.

ancano soltanto i gol di Ripa. Quando arriveranno, e si spera presto visto che il cal­ ciatore ha recuperato la for­ ma fisica, il Catania sarà an­ cora più temibile. Lo sanno gli avversari, lo sa anche lo stesso Ripa che a Siracusa ha giocato la seconda parti­ ta stagionale da titolare (la prima apparizione risale al match di Cosenza).

SCUSATE IL RITARDO Ripa è ar­ rivato all’ultimo istante in ros­ sazzurro, portandosi nello zai­ no un acciacco fisico e un ritar­ do di preparazione. Era tutto noto: «Poi – ha raccontato gior­ ni fa – in Coppa contro l’Akra­ gas mi sono infortunato dopo 30’ e sono stato dieci giorni a metà servizio. Non mi sono fer­ mato del tutto, ma la prepara­ zione a ritmo ridotto ha inciso». Contro gli agrigentini, Ripa aveva segnato subito due gol infiammando il pubblico: «Adesso spero di ripetermi in campionato, sto molto meglio,

devo ringraziare i compagni che mi fanno sentire importan­ te, il tecnico, i medici, il prepa­ ratore». Lucarelli, grazie al la­ voro della società, portato avanti in estate, ha la possibili­ tà di scegliere il meglio: «Gioca­ no tutti, tutti sono capaci» con­ ferma il tecnico toscano. E l’ad Lo Monaco: «Ripa contro il Si­ racusa ha giocato bene, ha te­ nuto la squadra corta quando era il momento, ha conquistato spazio. Guarito dai malanni, potrà dare una grande mano d’aiuto a una squadra che ha giocatori di ottimo livello an­ che in attacco. E si fanno sem­ pre trovare pronti: vedi per esempio Mazzarani: ha risolto la gara a Siracusa dopo essere stato a lungo in panchina». ALTRO DERBY Dal Siracusa alla Sicula Leonzio, pensando al settimo successo di fila. Ripa potrebbe giocare dall’inizio. In lui la tifoseria crede ciecamen­ te: «Quando mi hanno propo­ sto Catania – ha sempre ripetu­ to – ho accettato subito. Prima ho dovuto risolvere un proble­ ma personale, ma non avevo dubbi sulla destinazione. Que­ sta è piazza da categorie supe­ riori, in B vorrei arrivarci con questa maglia, visto che ho sempre giocato in C. Rimpian­ ti? No, perché se ho fatto questa carriera, doveva andare così». Il Catania continua ad allenarsi in sede, Lucarelli deve sincerar­ si delle condizioni di Biagianti. Se non sarà al top è pronta la soluzione Caccetta che non è certo un ripiego. © RIPRODUZIONE RISERVATA

SEI RETI ALLA BERRETTI DOPPIETTA PER TRE (f.g.) La Sicula Leonzio prosegue gli allenamenti in vista del derby con il Catania. Ieri pomeriggio la formazione bianconera è stata impegnata al Nobile in un test con la Berretti: 6-1 il finale per i ragazzi di Rigoli con le doppiette di Ferreira, De Felice e Arcidiacono. Oggi prevista una seduta pomeridiana.

SIRACUSA TEST CON I BABY AZZURRI MARTINEZ SI INFORTUNA (f.g.) Ieri pomeriggio i ragazzi di Bianco sono stati impegnati in un test contro la Berretti. L’incontro si è chiuso 6-0. A segno Grillo, Mazzocchi, Magnani, Bernando e Plescia (2). Durante la partitella infortunio al ginocchio per l’argentino Martinez: oggi si avrà un quadro più chiaro dopo gli accertamenti clinici.

AKRAGAS DI NAPOLI PROVA IL 4-3-3 OK PARIGINI E SALVEMINI (s.m.) L’assenza per squalifica di Vicente ed il debito di condizione atletica del ritornato Bramati potrebbero indurre Di Napoli a variare modulo. Ieri seduta congiunta con gli Allievi: provato il 4-3-3 con Longo in mediana. Gli attaccanti Parigi e Salvemini in gran spolvero.

REGGINA SOLTANTO GARUFI È OUT DE FRANCESCO IN GRUPPO (l.v.) Solo il centrocampista Garufi ancora non è nelle condizioni per essere considerato per la trasferta di MonopolI. Pure ieri era out per problemi muscolari. Verso la completa guarigione Mezavilla e Sciamanna, mentre De Francesco si è unito al gruppo senza accusare fastidi alla caviglia. Seduta tecnico tattica e partite a tema con le interruzioni di Maurizi quando si commettevano errori di impostazione; per finire test a tutto campo. Col recupero dell’attaccante e del centrocampista, l’allenatore amaranto potrebbe confermare l’undici che ha battuto l’Andria.


GIOVEDÌ 19 OTTOBRE 2017 LA GAZZETTA DELLO SPORT

tuttoPuglia

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Bari

fIL PROTAGONISTA

LE ULTIME

MASSIMILIANO BUSELLATO

«Marchetti è un padre Il Cittadella la mia vita Ma li batterò col Bari»

1Il mediano biancorosso ha giocato con i veneti fino al 2015 «Se vogliamo decollare, adesso abbiamo tre gare per farlo» Franco Cirici

TRIS VERITÀ Non è avvezzo ai facili proclami. Da instancabile lavoratore bada al concreto. «Non so quanto valga questo Bari – fa Busellato –. Peraltro non mi era mai capitato un campionato così equilibrato, una classifica così corta. Ma una cosa è certa: siamo una squadra ben attrezzaHA DETTO ta per la catego«Non so quale sia il ria. Abbiamo già valore del Bari, ma trovato un’idenso che è attrezzato tità definita. Ora bene per la Serie B» dobbiamo migliorare nei dettagli, per riuscire «Se faccio gol al ad infilarci tra i Cittadella, io esulto primi della clasÈ giusto e corretto se». All’orizzonte tre sfide che poche lo faccia» trebbero scoprire il vero volto dei biancorossi: domani sera al San Nicola contro il Cittadella, lunedì a Brescia, sabato prossimo ancora in casa contro l’Ascoli. «È nostro dovere puntare al massimo, a 9 punti».

BARI

I

l primo amore non si scorda mai. Figuriamoci se è durato 12 anni. Quelli che Massimiliano Busellato ha vissuto nel Cittadella. «Sono arrivato da bambino, a 9 anni – racconta il centrocampista biancorosso –. Sono andato via ancora giovanissimo due anni fa. La famiglia del Cittadella mi ha fatto crescere. Resterà sempre nel mio cuore». Parla con grande rispetto, quasi con devozione, del passato che ritroverà domani da avversario. «Marchetti, il direttore, è uno dei migliori in circolazione. Non gli sfugge una virgola. Ha fatto rinascere tanto calciatori che sembravano morti, ma ha anche scoperto e lanciato molti ragazzi pescati nelle categorie inferiori. Senza Marchetti non sarebbe il Cittadella che conosco». CORDONE L’amore ritorna, ma fino a un certo punto. L’estate scorsa la carriera di Busellato, originario di Bassano del Grappa, ha virato verso Bari. «Il Cittadella mi ha trasferito in prestito prima alla Ternana, poi alla Salernitana – racconta –. Poi il Bari mi ha ingaggiato a titolo definitivo e il cordone ombelicale è stato reciso. È cominciata un’altra storia. La sto affrontando con il massimo impegno e con grande entusiasmo. Se faccio gol al Cittadella? Esulto. Giusto che lo faccia». Non sarà una passeggiata per i biancorossi, Busellato lo sa bene. I suoi ex compagni si lasciano alle spalle l’amarissima (hanno

NOVITÀ Nel Bari Busellato ha cominciato da comprimario. Un paio di minuti contro il Cesena, due panchine di fila contro Empoli e Venezia. Subito dopo, però, le cose sono cambiate. Il 24enne centrocampista ha conquistato un posto stabile nel vivo della manovra. Ha saltato Vercelli non essendo in condizioni fisiche ottimali, ma ora è pronto a riprendersi una maglia da titolare. «Cerco di fare ciò che mi chiede Grosso – rileva –. Dare equilibrio, rubare palla e pressare gli avversari. Sto lavorando molto: non avevo mai giocato in una squadra che palleggia tanto. Bisogna toccare un gran numero di palloni e sbagliare meno possibile».

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Massimiliano Busellato, 24 anni, mediano del Bari: ha totalizzato 6 presenze in campionato e 2 in Coppa LAPRESSE

perso sul finire, con gli avversari ridotti in 9) sconfitta interna con la Cremonese. Ma è pur vero che, nelle ultime due trasferte, hanno sbancato Empoli e Pescara. «È una squadra collaudata, gente che gioca insieme da tempo e un tecnico, Venturato, davvero in gamba. Già, Iori e soci stanno andando meglio fuori casa. Del resto, per loro il fattore campo ha un valore relativo, a Cittadella vanno in pochi allo stadio. In trasferta evidentemente sono più stimolati».

L'IDENTIKIT MASSIMILIANO BUSELLATO NATO IL 23 APRILE 1993 A BASSANO DEL GRAPPA (VICENZA) RUOLO CENTROCAMPISTA ALTEZZA 174 CM PESO 74 KG

LA CARRIERA Ha cominciato nel settore giovanile del Cittadella nel 2002. Ha fatto tutta la trafila, prima

dell’esordio in B il 4 settembre 2011 (Cittadella- Padova 1-4). Dopo 115 gare e 6 reti con il club veneto, due anni fa è passato in prestito alla Ternana, poi alla Salernitana, prima del Bari. I CLUB 2011-15 CITTADELLA 2015-16 TERNANA 2016-17 SALERNITANA 2017 BARI

Il centrocampista Andres Tello, 21 anni LAPRESSE

AllarmeTello rischioforfeit Improta,Cisse eGalanook BARI

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er la prima volta dall’inizio della stagione Fabio Grosso potrebbe rinunciare all’apporto del colombiano Andres Tello, alle prese con una lieve distorsione al ginocchio destro. Ieri il giovane centrocampista si è allenato ma, per precauzione, non ha partecipato alla partitella in famiglia. Il test di oggi pomeriggio all’antistadio e la rifinitura di domattina al San Nicola scioglieranno i residui dubbi. Considerato l’impegno ravvicinato di Brescia (lunedì), tuttavia, è facile che il tecnico faccia comunque a meno di Tello contro il Cittadella, per ripresentare Busellato accanto a Basha. Se fosse riproposto il 3-4-3, il quartetto nel vivo della manovra sarebbe completato dai laterali Fiamozzi e Morleo. In panchina dovrebbe rivedersi il recuperato D’Elia. CONFERME Non sono previste novità in retroguardia. Il giovane Capradossi preme per rientrare, ma l’esperto Cassani si è guadagnato la riconferma sul campo. Con lui, davanti a Micai, ci saranno Marrone e Gyomber. Conferme in vista anche in prima linea. I bomber Galano e Improta sono intoccabili e lo stesso Cisse non dovrebbe correre rischi, alla luce della buona prova offerta a Vercelli. Al tecnico biancorosso, però, non mancano le alternative. Intanto la prevendita procede a ritmi blandi. Poco più di 1.600 i biglietti venduti ma, fino a domani, si prevede una decisa accelerazione davanti ai botteghini. f.c. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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TUTTENOTIZIE PUGLIA & BASILICATA SERIE C IL DOPPIO EX

Matera si sta riprendendo dopo una partenza un po’ difficile, viene da quattro vittorie conse­ LECCE cutive. Non mi sorprende l’ini­ e sfide tra Matera e zio stentato: ci vuole qualche Lecce hanno sempre la­ settimana per assimilare il gio­ sciato il segno, nella co di Auteri, vero maestro di calcio. Ma quan­ storia recente do il meccani­ del campio­ smo comincia a nato di C. Lo HA DETTO girare, diventa sa bene Ro­ «Auteri è un grande dura per tutti». meo Papini, che nelle ulti­ maestro di calcio. Se me quattro i meccanismi girano, EQUILIBRIO Il Lecce è avvisato. stagioni ha in­ poi è dura per tutti» La capolista non dossato le avrà vita facile. maglie delle «I giallorossi hanno «Matera è un due formazio­ campo difficile – ni. Sabato lu­ attaccanti che da sottolinea l’ex cani e salenti­ soli possono capitano della ni tornano a risolvere la partita» formazione sa­ incrociarsi al «XXI Settembre», per un al­ lentina, 87 presenze e 10 gol in tro confronto d’alta classifi­ campionato in giallorosso –. ca che si preannuncia palpi­ Poi adesso è tornato l’entusia­ tante. «Gran bella partita – smo, dunque anche sotto afferma Papini, ora alla Pi­ l’aspetto ambientale non sarà stoiese –. Sono due squadre una gara semplice. Il Lecce, pe­ che conosco bene e se la gio­ rò, è un’ottima squadra, che cheranno a viso aperto. Il può gestire bene anche queste

Romeo Papini, 34 anni, centrocampista, ex Lecce e Matera LEZZI

situazioni complicate. Ha at­ taccanti di grande qualità, che possono risolvere la partita con una giocata. Anche il Matera, per il suo modo di giocare, può rendersi pericoloso in tanti mo­ di. Per questo, mi aspetto una partita bella e combattuta». PROSPETTIVE Per Lepore e so­ ci, sabato ci sarà da soffrire. Ma, in prospettiva, Papini vede un Lecce grande protagonista. «Alla lunga vedo la squadra giallorossa favorita per la vitto­ ria del campionato – dice il cen­ trocampista, 2 presenze e un gol in Coppa Italia lo scorso an­ no con il Matera –. Ha un orga­ nico di qualità, completo in tut­ ti i reparti. Poi la società in que­ sti anni si è consolidata e Live­

rani è un ottimo allenatore. L’ho seguito con attenzione nella sua esperienza alla Ternana; ha fatto davvero un ottimo lavoro, dimo­ strando di essere un tecnico preparato. Sarei felice per il Lecce e per i suoi tifosi, sono rimasto molto legato alla città. A Matera, sul piano umano ho vissuto una bella esperienza. Purtroppo non ho potuto incidere in campo per l’infortunio al ginocchio sinistro. A Lecce, invece, ho trascorso tre anni bellissimi anche sul piano professio­ nale: questo può essere l’an­ no buono, ma anche il Mate­ ra ha i mezzi per giocarsela sino alla fine». © RIPRODUZIONE RISERVATA

PRIMAVERA IN VETTA

C’è sempre un Pavone che fa sognare il Foggia 1 Gaetano,figlio

diPeppino,allena isorprendenti baby.EStroppa recuperaFloriano Gaetano Pavone, 40 anni, allenatore del Foggia Primavera

FOGGIA

P

rimo a sorpresa nel campionato Primave­ ra­2. C’è tanto di Gae­ tano Pavone nel Foggia dei giovani che vince ed è im­ battuto nel girone meridio­ nale. Nove punti in cinque giornate, un buon bottino e con la prospettiva di miglio­ rare ancora come squadra. Il figlio di Peppino Pavone è ormai diventato grande ed è uno dei punti di forza del settore giovanile rossonero, riorganizzato dall’arrivo di Elio di Toro come responsa­ bile. «Se mi avessero detto due mesi fa che saremmo stati al primo posto dopo cinque giornate, mi sarei fatto una risata – esordisce Pavone jr –. Sicuramente siamo la sorpresa del cam­ pionato, perché nessuno di noi aveva preventivato un avvio così lanciato. A me, però, piace volare basso e pensare che prima o poi i problemi arriveranno. Sono felice, ma consapevole che aver ricominciato da zero, comporta sempre difficoltà

MONOPOLI BIFULCO E SOUARE OUT (l.s.) Ieri doppia seduta per la squadra biancoverde, costretta a fare i conti con le assenze di Lanzolla, Mavretic e Cappiello alle prese noiosi infortuni. In mattinata seduta al Comunale di Noicattaro, mentre nel pomeriggio esercitazione tattica sul terreno di gioco del Veneziani. In vista della gara con la Reggina, Tangorra difficilmente potrà convocare il portiere Bifulco e la punta guineana Souare, anche se entrambi migliorano.

ANDRIA

Emanuele Losapio

che prima o poi pagheremo». EQUILIBRATO Gaetano Pavone non fa voli pindarici, è convinto che la sua rosa sia forte, ma non vuole caricare di responsabilità i suoi ragazzi. «Ci sono le for­ mazioni Primavera delle squa­ dre di A, più alcune retrocesse che sono davvero forti – prose­ gue –. Cagliari, Palermo e Cro­ tone, oltre al Pescara, hanno or­ ganici importanti per la catego­ ria». E sabato scorso proprio contro il club abruzzese, dove il papà è direttore sportivo, Pavo­ ne ha conquistato l’ultima vit­ toria. Un 2­0 servito per con­ quistare la vetta della classifica. «Mio padre mi ha chiesto come ho fatto… – rivela –. Abbiamo giocato una partita perfetta. Nel Pescara c’erano in campo giocatori come Latte Lath, che sono dei fuoriclasse per la cate­ goria. Sono stati bravi i ragazzi, però guai a montarsi la testa». Sabato prossimo il Foggia Pri­ mavera sarà di scena a Terni:

clou di sabato. Il Foggia si gode i risultati e la crescita della sua Primavera allenata da Pavone jr

● MATERA (f.t.) La società del Matera ha messo a disposizione della tifoseria del Lecce ben seicento tagliandi per assistere al bigmatch in programma dopodomani sera alle ore 20,30. Per la squadra di Auteri ieri allenamento pomeridiano. Oggi e domani, invece, sono programmate due sedute, mentre sabato mattina ci sarà la rifinitura, sempre allo stadio. Confermato il rientro in difesa di Mariano Stendardo, che dovrebbe sostituire lo squalificato Stefano Scognamillo.

Marco Errico

L

1In Serie C c’è attesa per Matera-Lecce, match

Tra i biancazzurri Scognamillo stop Rientra Stendardo

Gioca Papini «Super sfida Matera risale ma Lecce in B»

«Non sarà una sfida semplice, dobbiamo essere bravi a dare continuità ai risultati positivi». PRIMA SQUADRA Da tecnico della Primavera, Pavone ha da­ to un occhio anche al Foggia di Stroppa. «Giocano un buon cal­ cio, hanno pagato lo scotto del salto di categoria. La B è molto difficile. Sono convinto che fa­ ranno bene». Intanto, Mazzeo e compagni hanno proseguito la preparazione in vista della sfi­ da di sabato a Cesena. Non sa­ ranno a disposizione gli infor­ tunati Agazzi, Empereur, Nica­ stro, Agnelli e Figliomeni; an­ che Martinelli in dubbio dopo una botta presa in allenamen­ to, invece è recuperato e arruo­ labile l’attaccante Floriano, che con Fedato e Beretta è in lotta per una maglia. Infine, prose­ gue a gonfie vele la prevendita per la sfida del Manuzzi: ven­ duti oltre 2.500 biglietti per il settore dei tifosi rossoneri. © RIPRODUZIONE RISERVATA

SI RIVEDE NADAREVIC (g.e.) I dubbi di Loseto ruotano attorno all’eventuale disponibilità dii Piccinni contro il Racing Fondi. In ogni caso, se il centrocampista barese non dovesse farcela, è pronto a sostituirlo Alessio Esposito, che è entrato al suo posto già a Reggio Calabria. Il tecnico spera di avere finalmente a disposizione il bosniaco Enis Nadarevic, che doveva essere un punto di forza dell’attacco biancazzurro, ma finora è stato frenato da una serie di acciacchi e si è visto in campo solo per pochi minuti.

VIRTUS FRANCAVILLA MACCARRONE-PRESTIA ESAMI (g.a.) Verranno valutate oggi con un’ecografia le condizioni di Maccarrone e Prestia, sostituiti per infortunio contro il Bisceglie in Coppa Italia martedì sera. La Virtus Francavilla riprende a lavorare nonostante sabato osserverà il turno di sosta.

SERIE D PROPRIETÀ TARANTO LASCERÀ (l.c.) In autunno o a fine stagione l’attuale proprietà passerà la mano. La Fondazione Taras, i cui consiglieri hanno espresso voto contrario al bilancio passato a maggioranza, ha reso noto con un comunicato la volontà della dirigenza di «valutare le proposte

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Allarme rientrato Caturano recupera Già ieri in campo ● LECCE (m.e.) È rientrato l’allarme per Caturano. L’attaccante martedì si era fermato per una lieve distorsione alla caviglia sinistra, però ieri si è allenato regolarmente con i compagni, nella seduta a porte chiuse svolta presso la struttura dell’Acaya Golf Club. Ha proseguito il lavoro personalizzato Drudi, indisponibile per Matera come Cosenza, squalificato. La squadra è stata impegnata in un lavoro tattico con partitelle a campo ridotto.

pervenute, impegnandosi a intavolare un dialogo con gli interlocutori più attendibili». Tilia, Mancini, gli ex presidenti Blasi, Campitiello e Giove, l’ex d.g. Roselli: si comincia a sfogliare la margherita. ● CERIGNOLA, FEOLA IN PANCA (s.s.) Si è dimesso l’allenatore del Cerignola Francesco Farina. Scelta maturata dopo un confronto con la dirigenza. «L’idea della proprietà era quella di farmi restare a Cerignola. Ho preferito farmi da parte e andare via per il bene della squadra. Lascio una grande società, cui auguro il meglio». Il nuovo tecnico sarà Vincenzo Feola, lo scorso anno al Pomigliano.

ATLETICA LA MASTRANGELO TRICOLORE (l.c.) Ida Mastrangelo ha conquistato domenica a Grottammare il secondo titolo tricolore di marcia sulla distanza dei 10 km categoria Allievi. La sedicenne atleta della Don Milani Mottola, cugina del bronzo mondiale Antonella Palmisano, si è imposta con il tempo di 51’20’’ in una gara condotta in testa dal primo metro, bissando il successo del 2015 quando era categoria Cadette. Quinta Alessandra Lentini, altra rappresentante del gruppo sportivo tarantino. ● CONI SU INCENDIO ACQUAVIVA (an.gal.) «È vergognoso e preoccupante: l’incendio appiccato all’impianto di Acquaviva, di cui sembra chiara la matrice dolosa, è un atto su cui siamo certi gli inquirenti faranno luce. Il Coni Puglia, a nome di tutto il movimento sportivo pugliese, esprime sostegno e vicinanza all’Amatori Atletica che si è aggiudicata l’appalto per la gestione della struttura». Così il presidente del Coni Puglia su quanto accaduto nello stadio comunale «Giammaria», dove le fiamme hanno totalmente distrutto il chiosco, danneggiando e rendendo inagibile la pista di atletica.

PARALIMPICI TENNISTAVOLO MAGARELLI D’ORO (an.gal.) Un pugliese sul trono europeo. E’ l’azzurro Lorenzo Magarelli, 15 anni, di Molfetta, medaglia d’oro di tennistavolo paralimpico ai Campionati europei paralimpici giovanili, che a Genova e Savona hanno visto la partecipazione di 1.000 atleti, di 8 discipline

ATTESA A BISCEGLIE

Qualefuturo dopoleoffese aCanonico? Pino Di Bitetto BISCEGLIE (BAT)

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tenere banco, ieri, in casa nerazzurra non è stata la doppietta di Jovanovic, che ha permesso il passaggio del turno in Coppa Italia, ma la pesante contestazione degli ultras al presidente Canonico, insul­ tato a più riprese nel corso di Bisceglie­Virtus Franca­ villa. Tornati al Ventura do­ po oltre un mese, prima hanno sostenuto Petta e compagni, poi hanno into­ nato cori ingiuriosi verso il patron, reo di aver imposto prezzi eccessivi (15 euro) per l’accesso in gradinata, settore storicamente occu­ pato dai tifosi organizzati. C’è attesa per la reazione del presidente (assente martedì al Ventura). Attra­ verso il dirigente Francesco De Martino, che ha parlato a nome della componente biscegliese, è stata espressa solidarietà a Canonico: «La protesta civile ci può stare ma apostrofare il presidente “pezzo di m….” non è tolle­ rabile. Non so come andrà a finire. Credo che possa esse­ re seriamente compromes­ so il progetto societario». © RIPRODUZIONE RISERVATA

provenienti da 26 nazioni. Magarelli è stato tra i protagonisti: ha portato a casa 3 medaglie. D’oro quella conquistata nella classe 6-10 doppio maschile, vinta 2-1, in coppia col piemontese Lorenzo Cordua, contro Petersen (Dan)-Radovic (Mne).

KART MARSEGLIA SI PORTA AVANTI (an.gat.) Leonardo Marseglia debutterà in classe OK all’evento finale del Deutsche Kart Meisterschaft a Lonato (Brescia), nel prossimo fine settimana. Il pilota di Ostuni «anticipa» nella classe superiore del karting internazionale, per prepararsi alla prossima stagione. Il programma di Marseglia prevede quindi la partecipazione al Trofeo delle Industrie, nuovamente a Lonato la settimana successiva, e alla WSK Final Cup, all’Adria Karting Raceway nei due weekend del 5 e del 12 novembre.

FLYBOARD MONDIALE A PORTO CESAREO (p.m.) Nello specchio d’acqua di Porto Cesareo si disputerà il campionato mondiale di Flyboard (il 27 e 28 ottobre). Il mare salentino sarà il teatro dell’evento iridato del flyboard (attrezzatura composta da una tavola e vari componenti, con cui si pratica questo sport nato in Francia nell’autunno 2012), che propone evoluzioni sulla superficie dell’acqua grazie ad un getto di acqua pressurizzata, alimentato da una moto d’acqua.

RUGBY E FOOTBALL LA NUOVA CASA A BARI (an.gal.)A Bari il rugby ed il football americano avranno, finalmente, una loro «casa» L’impianto verrà realizzato nel quartiere Catino con i fondi (un milione) del bando ministeriale «Sport e periferie». Grazie a questo bando, verrà ristrutturata (800mila euro) anche la pista di atletica del «Bellavista» a Japigia. Ne danno notizia il Comune di Bari e il Coni Puglia all’indomani della visita del Ministro dello Sport, Luca Lotti.


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