L'INCLUSIONE DELLA DISABILITÀ NEL MONDO DEL LAVORO

L’INCLUSIONE DELLA DISABILITA’ NEL MONDO DEL LAVORO

Alessandro Saracino, uno dei ragazzi del team ThisAbility

Mattia Corbari 3A Scuola Sacra Famiglia Cremona

INDICE PREMESSA: LE MIE PRIME RIFLESSIONI SUL TEMA INTRODUZIONE A La responsabilità sociale in Italia: una tendenza in forte crescita B La diversità come elemento di inclusione

SVOLGIMENTO 1. Il progetto ThisAbility 1.1 1.2 1.3 1.4 1.5 1.6 1.7

Gli ideatori: La Compagnia delle Griglie Nascita e obiettivi Le persone del team di ThisAbility: caratteristiche e candidature Organizzazione delle mansioni Gli eventi Le testimonianze di chi ha vissuto il progetto: l’imprenditore ed i ragazzi Riconoscimenti ottenuti

2. Le altre esperienze di inclusione in Lombardia 2.1 21 Grammi di Brescia - ristorante 2.2 Magica Musica di Castelleone – orchestra 2.3 Fondazione Sospiro – Produzione marmellata

CONCLUSIONE 1. L’impatto su di me 2. Auspici – cosa si può sperare per un futuro migliore

PREMESSA: LE MIE PRIME RIFLESSIONI SUL TEMA Questo elaborato vuole raggiungere l’obiettivo di raccontare l’esperienza cremonese del progetto inclusivo Thisability (seguito dalla mia famiglia), inquadrarlo in un contesto più generale di inclusione a livello nazionale, rappresentando anche alcuni casi di successo in altre città.

Ho deciso di approfondire questo argomento con la speranza che possa essere un tema originale e nel contempo perché è un qualcosa che mi coinvolge completamente in quanto vissuto in prima persona al fianco della mia famiglia.

Il mio auspicio è che dedicare tempo ad approfondire argomenti di questo tipo mi possa portare a riflessioni ed esempi che mi facciano crescere.

L’introduzione della tesina potrei rappresentarla come un cerchio, ovvero si parte con la descrizione dell’argomento (la responsabilità sociale delle aziende) affrontando il tema nel senso più generale per poi procedere spostandosi sempre più verso il centro, affrontando il tema nello specifico: l’inclusione della disabilità.

Dalla responsabilità sociale in Italia, cioè la volontà delle aziende ad essere utili ed importanti nei territori in cui operano, il cerchio poi comincia a restringersi passando all’inclusione della diversità, che può essere di qualsiasi tipo: etnica, culturale, di genere…

Proseguendo, dall’inclusione della diversità vado a relazionare l’inclusione della disabilità come forma di diversità, ovvero l’argomento centrale del mio approfondimento.

Lo svolgimento si divide in due parti: -

il progetto ThisAbility, esperienza che vivo dall’interno e sarà tema principale del mio elaborato

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le altre realtà in territorio regionale (con relativi approfondimenti e interviste ai protagonisti): 21 Grammi, un ristorante inclusivo di Brescia, Magica Musica, orchestra di Castelleone molto famosa che ha partecipato alla trasmissione televisiva Tu Si Que Vales, e l’attività di coltivazione di frutta e la successiva Produzione di marmellata di Fondazione Sospiro.

Nel paragrafo conclusivo ci sono le mie considerazioni finali divise tra la mia esperienza vissuta ed i miei auspici futuri circa l’inclusione come valore centrale della nostra società.

Spero che questo mio approfondimento possa essere apprezzato, certamente ho provato a mettere in gioco le mie emozioni!

INTRODUZIONE a) LA RESPONSABILITA’ SOCIALE IN ITALIA: UNA TENDENZA IN FORTE CRESCITA La responsabilità sociale d’impresa o “CSR” è una manifestazione della volontà delle grandi, medie e piccole imprese di gestire efficacemente le problematiche d’impatto sociale ed etico al loro interno e nelle zone di attività. La CSR è in rapida crescita in Italia come dimostrato dai dati contenuti nell’. “VIII rapporto sull’impegno sociale delle aziende in Italia dell’Osservatorio Socialis”.

Con questo rapporto è stato scoperto che negli ultimi anni c’è stata una grande accelerazione sul tema CSR: l’85% delle aziende italiane con 80/100 dipendenti affermano di impegnarsi in iniziative di responsabilità sociale, con un investimento elevatissimo, di quasi 1 miliardo e mezzo di euro, il 25% in più rispetto a qualche anno prima.

La direttiva 95/2014 ha determinato un’attenzione obbligatoria per le aziende quotate e di interesse pubblico a temi come la diversità (centro del mio approfondimento), politiche di genere, trasparenza, anticorruzione, ecc… Varia molto l’impegno in ambito CSR da un settore all’altro: quelli più attivi sono il chimico, il meccanico e automobilistico, il finanziario, il commercio e l’elettronica.

Anche rispetto alla cifra investita continua la crescita. L’aumento sia del numero delle imprese coinvolte sia della cifra media investita evidenzia una crescita degli investimenti del 21% rispetto a due anni fa.

Tra gli obiettivi della responsabilità sociale d’impresa c’è l’attenzione al territorio e alle comunità locali, ma anche grande e crescente attenzione al coinvolgimento dei dipendenti e al supporto della cultura aziendale. I principi di responsabilità sociale d’impresa stanno mettendo radici nelle organizzazioni che vogliono stare sul mercato in maniera più efficace e duratura. Le regole?

Formare il personale, essere coerenti, ascoltare ciascuno dei soggetti coinvolti attivamente in un progetto o in un’attività di un’azienda, comunicare, programmare e misurare.

L’85% delle aziende ritiene che le politiche di CSR rendono l’impresa “più attrattiva e affidabile” in termini di accesso al credito e come possibile oggetto di investimenti.

I vantaggi attribuiti alla responsabilità sociale d’impresa sono molti, soprattutto sul fronte del mercato: oltre il 50% delle imprese che ha investito in CSR ha rilevato un miglioramento del posizionamento, della reputazione ed anche un aumento della fama. Il 49% delle imprese riconosce l’efficacia della CSR nell’agevolare i rapporti con le comunità locali e con le pubbliche amministrazioni. Aumentano anche le ricadute positive sul clima interno all’azienda.

b) LA DIVERSITA COME ELEMENTO DI INCLUSIONE Mc Kinsey & Company è una società di consulenza strategica che opera in 57 paesi del mondo con 27.000 dipendenti. E’ considerata il punto di riferimento della consulenza per le grandi multinazionali mondiali: una ricerca pubblicata a gennaio del 2018 ha dimostrato che la diversità (di sesso, culturale, di etnia, di abilità) aumenta la produttività.

La ricerca, intitolata “Delivering through diversity”, e basata su dati del 2017 di un campione di mille aziende mondiali di vari settori, ha segnalato come le aziende con dirigenti di etnie e generi diverse riescono, nel 33% dei casi, a sovra-performare il proprio settore di riferimento in termini di guadagno.

Le aziende a livello mondiale con il consiglio di amministrazione più etnicamente diversificato ottengono, nel 43% dei casi, maggiori profitti. E quelle aziende con una mancanza di diversità organizzativa rischiano, nel 29% dei casi, di non raggiungere una redditività superiore alla propria media di settore.

Questo dimostra che le aziende che sono rimaste indietro sulla diversità culturale oggi non solo assistono ad una crescita lenta ma rischiano di non riuscire ad affermarsi in posizioni di leadership nel settore di riferimento. Ciò rende sempre più evidenti i motivi per cui esiste una relazione forte tra diversità e performance aziendali.

Prima di tutto, un’azienda con un’immagine di marca inclusiva, attrae talenti ed offre un enorme vantaggio competitivo posizionando l’azienda sul sentiero dell’ottimizzazione della redditività. In secondo luogo, è più probabile che un’azienda con dirigenza multietnica prenda decisioni rapide e di qualità basate sui fatti e non distorte dalle opinioni culturali. Infine, questa ricerca conferma che un team eterogeneo è più innovativo nel problem solving perché offre prospettive uniche e approcci diversi alla soluzione dei problemi grazie alle diversità culturali dei dirigenti. Il tutto quindi si traduce in una maggior efficacia decisionale dell’organizzazione.

Le azioni da intraprendere per realizzare l’obiettivo della diversità sono semplici ma spesso trascurate, e bisogna lavorare molto sulla organizzazione e sulla cultura aziendale tra colleghi per far si che l’inclusione sia un punto di partenza e non un punto di arrivo.

Un’azienda che ha compreso l’importanza e i benefici della diversità culturale è la compagnia assicurativa Allianz, che nella sua sede di Monaco vanta dirigenti di 61 nazionalità diverse!

Nel mondo interconnesso in cui viviamo, questo proverbio africano riassume bene il mio messaggio: “Se vuoi andare veloce, puoi andare da solo, ma se vuoi andare lontano, dobbiamo andare insieme”.

SVOLGIMENTO 1 IL PROGETTO THISABILITY 1.1.

GLI IDEATORI: LA COMPAGNIA DELLE GRIGLIE

Il progetto Thisability, il cui nome gioca con le parole disabilità (per assonanza) e questa abilità (traduzione letterale dall’inglese), nasce nel 2018 dall’idea dei fondatori della Compagnia delle Griglie, un gruppo di amici, di cui fa parte mio papà, che negli anni 2000 ha organizzato feste e grigliate estive sullo spiaggione del fiume Po per migliaia di persone.

Nel 2009, alla morte di un amico fraterno della Compagnia, Alessandro Mecchia detto Mec, tutte le energie catalizzate in città sono state destinate al “Progetto Mec”, a lui dedicato con scopi benefici.

Nel corso degli anni son nati una serie di progetti a sostegno della ricerca sul cancro (Arco), dell’autismo (Accendi il Buio), dell’inclusione sportiva (Rugby integrato), del sostegno a famiglie con bimbi con gap genetici (Occhi Azzurri) e la costruzione di un asilo in Kenya.

Questi progetti mi hanno insegnato molto permettendomi di entrare in contatto con tante famiglie sofferenti che son diventate nostre amiche, vivendo con loro gioie e dolori quotidianamente.

Tra le tante esperienze, mi piace raccontare il viaggio in Kenia nel 2013 perché mi ha toccato profondamente, avendo visto direttamente cosa vuol dire esser felici e contemporaneamente molto molto poveri. Nelle fotografie qui sotto, gli amici della Compagnia in Kenia all’inaugurazione dell’asilo Alessandro Mecchia. Nell’altra, io, mia sorella Viola, un altro alunno della nostra scuola, Nicolo Varesi, e la nipote di Mec, Elisa

La Compagnia delle Griglie e noi bambini in Kenia

1.2NASCITA ED OBIETTIVI DI THISABILITY L’idea del Progetto Thisability nasce da una riflessione fatta dal presidente di ANFASS, Amedeo Diotti, a mio papà: “Corba, se non avessi gli occhiali, anche tu saresti disabile. Devi ringraziare la nostra società che li ha inventati”.

Dopo lunghe riflessioni tra gli amici della Compagnia delle Griglie e la pedagogista Benedetta Anselmi, nel 2018 nacque questo progetto con l’intento di: a) valorizzare le competenze di persone con disabilità b) sensibilizzare ad un’immagine positiva ed operativa delle stesse persone, creando il maggior numero possibile di eventi inclusivi nella nostra città c) creare un gruppo di ragazzi stabile che possa sviluppare nel tempo senso di appartenenza ed amicizia fuori dai tradizionali spazi diurni a loro riservati (es Anfass, Agropolis, etc) Gli ideatori hanno creduto altresì che serva investire sull’autonomia personale e l’inclusione sociale dei ragazzi affinché possano migliorare la loro vita.

Angelo, componente del team ThisAbility

1.3LE PERSONE DEL TEAM DI THISABILITY: CARATTERISTICHE E CANDIDATURE Tra gli ideatori, i pedagogisti e gli educatori di Anfass si è perseguito l’obiettivo di creare un team operativo che si connoti come un gruppo informale con persone che abbiano specifiche caratteristiche coerenti con le mansioni che i ragazzi sono chiamati a svolgere.

Tra le principali: • • • • • • •

maggiorenni in possesso di buone competenze operative e manuali con una buona deambulazione disponibili ad un impegno nelle ore serali e nei fine settimana, disponibili a mettersi in discussione e ad imparare nuove mansioni con caratteristiche relazionali, funzionali ad un sereno svolgimento del servizio richiesto disponibili a stare in gruppo e creare un “senso di squadra” – foto durante una festa in discoteca

Trattandosi di un progetto con azioni specifiche e non di un servizio educativo, è stato necessario coinvolgere persone già in possesso di buone competenze cognitive, relazionali, ed operative.

Chi presta servizio all’interno del progetto ThisAbility sa che questa prestazione di servizio si connota come una esperienza di formazione sul campo volontaria, periodica ed estemporanea e che non percepirà alcun un compreso in denaro.

Monica, mio papà, Andrea e Paola ad una festa

1.4 ORGANIZZAZIONE DELLE MANSIONI -

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Il team di ThisAbility è composto da 18 ragazzi caratterizzati da sindrome di Down o con tratti afferenti ai disturbi generalizzati dello sviluppo ma ad alto funzionamento (autismo) La formazione è condotta da un’equipe dedicata di pedagogisti (2) ed educatori (4) che si alternano sia in lavori preparatori di equipe sia durante gli eventi outdoor Gli aspetti amministrativi, assicurativi, normativi etc sono seguiti direttamente dalla Coop Ventaglio Blu di Anfass Cremona; la Compagnia delle Griglie ha un ruolo di marketing territoriale e di sensibilizzazione Il numero crescente di eventi ha determinato la necessità di coprire le uscite outdoor con volontari, in affiancamento agli educatori Thisability si auto-sostiene, cercando di valorizzare la sua presenza chiedendo un compenso ai fruitori del servizio: i nostri sorrisi portano valore, e l’imprenditore ce lo riconosce, questo il motto che viene utilizzato per raccogliere i fondi a copertura delle spese.

Il team ThisAbility al gran completo con gli educatori

1.5 GLI EVENTI Dal Giugno 2018 all’inizio del lockdown i ragazzi del team ThisAbility hanno avuto la possibilità di cimentarsi in moltissime esperienze, di diverso tipo ed in contesti inclusivi differenti. Non possiamo però non citare da subito l’invito a servire ad un matrimonio presso la Cascina Colombarotto di Corte de Frati. La foto rappresenta i ragazzi con gli sposi.

ThisAbility e gli sposi

• nell’ambito della ristorazione in locali aperti al pubblico - aperitivi al Ponticello Beach in affiancamento allo staff del Ponticello - aperitivo di presentazione del progetto al “Cookies lunch & bar” - stand della birra alla festa “Luppolo in Rock” alle colonie padane • in manifestazioni sportive -

gara del “Triathlon Stradivari Team”, presso la Società Sportiva Stradivari Internazionali di tennis in carrozzina, presso la Canottieri Baldesio a fianco dei volontari del Marathon Cremona per la realizzazione della Maratonina 2018 e 2019 Presso le aree Hospitality della U.S. Cremonese e della Vanoli Basket durante tutte le partite in casa (vd foto)

ThisAbility alla Cremonese ed alla Vanoli

• In eventi privati in affiancamento al servizio catering - Servizio a fianco del Catering Martinelli presso la serata di gala di inaugurazione della “Festa del Torrone” a Palazzo Comunale (Cremona)

- Servizio a fianco del personale della “Chiave di Bacco” per la cena degli Sponsor della Vanoli Basket

- Servizio a fianco del gestore del ristorante del Castello di San Lorenzo di Picenardi durante la cena aziendale di Natale della ditta “Sperlari”

- Presso “l’Azienda Agricola Maghenzani” per la realizzazione di una giornata di promozione dell’azienda e del Nido “Piccoli frutti” in essa inserito.

- Servizi a fianco degli organizzatori dell’evento “Cremünich”, organizzato dall’associazione “amici di Robi Telli”

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Fiera internazionale Trasportec a Verona Cene distrettuali e di Club Rotary alla presenza dell’ex ministro Corrado Passera Cene Lions Autodromo di Misano con Chef Rubio

Andrea, Monica, Luca e Alessio alla cena del Rotary

1.6 TESTIMONIANZE DI CHI HA VISSUTO IL PROGETTO Ho pensato di arricchire la mia tesina chiedendo personalmente le sensazioni di chi vive Thisability, testimoniando cosi le loro emozioni senza filtri. Doveroso coinvolgere anche tre dei 18 ragazzi del team, che mi hanno mandato vocali simpaticissimi che ho trascritto

L’imprenditore Ho chiesto a Francesca Cortellini, titolare di “Martinelli Eventi”, di scrivermi una sua riflessione sul progetto e le sensazioni che gli ha generato Thisability.

Francesca ha una attività di ristorazione e catering ed è stata molto brava ad integrare i suoi camerieri professionisti con i ragazzi in diverse serate sia in contesti molto formali (es cene del Rotary) sia in contesti più “leggeri” come la recente festa organizzata presso la discoteca Centrale del Latte.

Nella primissima cena Thisability al Ponticello Beach nel 2018, Francesca Martinelli ed il suo staff ebbero la responsabilità di “battezzare” i ragazzi nella prima uscita pubblica. Ora, a distanza di quasi due anni, mi scrive cosi: “Carissimo Mattia, Non sai quanto mi faccia piacere poter parlare dell’esperienza vissuta con i ‘ fantastici ragazzi’ di ThisAbility... Esperienza... parola strana… quasi riduttiva… che in questo caso sarebbe meglio sostituire con ‘ Opportunità’ ...

Opportunità unica, ricevuta da me e dal mio staff, di poter collaborare con persone che, ci hanno aiutato a crescere…

Per noi non sono solo i ragazzi di ThisAbility, ma sono Andrea, Katiuscia, Ilaria ... sono anime speciali, che hanno contribuito a rendere unico il nostro lavoro. Al loro fianco siamo stati una squadra imbattibile, che non si è fermata all’evento realizzato, ma ha dato vita ad una condizione emotiva, che ci accompagnerà per sempre. Sono i nostri amici Speciali, coloro che vedono il servizio al tavolo, non come una forma di guadagno nudo e crudo, ma come un’opportunità per far star bene gli ospiti… hanno aperto ai nostri occhi una nuova prospettiva, hanno dato vita al nostro lato più umano, quello che a volte dimentichiamo... hanno tirato fuori da noi, il meglio... da ognuno di noi… io stessa avevo dimenticato quanto ci si potesse divertire nel nostro lavoro, quanto sia importante un sorriso...

Il cameriere è un lavoro strano, ed a volte, chi lo fa, lo reputa di poco valore... ma il loro entusiasmo appena indossato il grembiule, mi ha dato da pensare… erano orgogliosi del loro ruolo, e sapevo, che avrebbero utilizzato tutte le loro forze, per svolgere al meglio, il compito a loro assegnato. Ho visto ragazzi, oltrepassare il loro limite, aver chiarito fin dall’inizio di saper portare solo due piatti, ed alla fine della serata, avere la consapevolezza ed aver acquisito la capacità di portarne tre...

Ragazze che faticavano, per timidezza a parlare… a metà del servizio…le ho sentire raccontare la loro vita… anime speciali, dalle quali non si può far altro che imparare… il servizio con loro è all’insegna dell’onestà più pura, quella che permette a chiunque di mettersi a nudo… perché di fronte ad un animo tanto immacolato come il loro, non si può far altro che essere sè stessi... e smettere, anche solo per una sera, di indossare la maschera della condizione sociale che la nostra vita ci impone.

All’inizio tutto sembra strano... anche i miei ragazzi, erano scettici sulla buona riuscita del servizio… lo capivo dai loro occhi...

Percepivo le loro perplessità... e sapevo che avevano paura.

Paura di non poter gestire al meglio la sala ed in contemporanea il loro ‘ aiutante speciale’.

Tutto questo è durato una frazione di secondo... la squadra è stata fin da subito perfetta.

Mi piacerebbe portarli con me… nel mio viaggio alla ricerca della bellezza e del piacere della tavola… senza che la gente si meravigli della loro presenza... vorrei solo che ogni ospite facesse solo un sorriso... un sorriso di quelli dolci, pieni di amore.... la disabilità è solo negli occhi di chi la nota.”

Ritengo le bellissime parole di Francesca l’esempio di come questi ragazzi siano travolgenti con il loro entusiasmo e la loro purezza. Questa foto la ritrae durante uno degli eventi insieme.

Francesca al lavoro al Ponticello Beach, prima apparizione dei ragazzi di ThisAbility

I commenti “live” dai ragazzi di ThisAbility In questa sezione ho pensato di intervistare tre protagonisti del progetto, a cui ho sottoposto queste tre domande. Le risposte, ricevute con vocali Whatsapp, sono semplici nelle parole usate ma per me molto profonde e di valore perché vengono da loro, con gioia ed entusiasmo.

1. Ti piace il progetto ThisAbility?

2. Come ti trovi con gli altri ragazzi?

3. Quali sono gli eventi nei quali ti è piaciuto maggiormente lavorare? Perché?

ANDREA Andrea Scotti è uno dei primi ragazzi ad aver aderito al progetto. E’ un bravissimo nuotatore e lavora nella mensa della nostra scuola. La foto ritrae Andrea quando serviva l’acqua nell’area Hospitality della Vanoli ed io lo aiutavo riempiendo i bicchieri (e talvolta sorseggiandone qualcuno)

Io e Andrea

Ti piace il progetto ThisAbility?

Il progetto ThisAbility mi piace tantissimo Come ti trovi con gli altri ragazzi?

Con i ragazzi mi trovo molto bene, sono contento di lavorare con loro.

Quali sono gli eventi nei quali ti è piaciuto maggiormente lavorare? Perché?

Mi sono piaciuti tutti gli eventi. In particolare le cene di gala e il matrimonio perché ho potuto servire a tavola. Mi è piaciuta la Maratona Milano-Cremona, mi sono divertito tantissimo.

MONICA Monica è una ragazza dolcissima che vive a Cremona. Ha 22 anni e lavora come volontaria anche al CSI. Lei è stata la protagonista, con mio papà in foto, di un’intervista a Radio Deejay durante la diretta con i deejay cremonesi Andrea & Michele.

Mio papà e Monica a Radio Deejay

Ti piace il progetto ThisAbility?

SI, il progetto mi piace perché mi dà la possibilità di fare sempre nuove esperienze Come ti trovi con gli altri ragazzi?

Con gli altri ragazzi mi trovo bene, con loro abbiamo un bel gruppo e ci teniamo sempre in contatto Quali sono gli eventi nei quali ti è piaciuto maggiormente lavorare? Perché?

Gli eventi sono stati tanti, ma ricordo con il cuore il Ponticello Beach perché è stato il primo evento a cui ho partecipato. Sono stata anche a Radio Deejay

ALBERTO Alberto Granelli è uno dei ragazzi del progetto ThisAbility fin dalle origini. Si caratterizza da una simpatia travolgente e grande entusiasmo, contagioso. In questa foto Alberto è raffigurato insieme alla conduttrice Eleonora Busi prima della trasmissione televisiva “Il grigio e il rosso” su Cremona 1

Alberto e la conduttrice Eleonora Busi

Ti piace il progetto ThisAbility?

Mi piace moltissimo e mi spiace che il virus non ci faccia più lavorare Come ti trovi con gli altri ragazzi?

I miei amici sono bravissimi e lavorano tanto Quali sono gli eventi nei quali ti è piaciuto maggiormente lavorare? Perché?

Mi piace tutto perché serviamo persone e sono contento. Adesso non faccio niente

1.7 RICONOSCIMENTI OTTENUTI Questo progetto ha ottenuto numerosi riconoscimenti molto importanti e prestigiosi, anche di livello nazionale.

In questi anni, il progetto ha avuto passaggi televisivi di rilievo, come ad esempio il TG1 e Tgcom24.

A Novembre 2019, Thisability ha ottenuto il riconoscimento forse più importante della sua storia: direttamente il Sindaco Galimberti ha assegnato il “Torrone d’Oro” 2019. Nella foto qui allegata, la pagina dedicata a questo riconoscimento da parte del Quotidiano La Provincia di Cremona.

La locandina della premiazione e la pagina del quotidiano “La Provincia”

Mi piace ricordare come Thisability sia stata oggetto di un articolo apparso sul sito della Lega Calcio di Serie B, entusiasta dal coinvolgimento dei ragazzi nelle aree di ristorazione dello stadio Zini durante le partite della Cremonese.

Dal sito della Lega B: “La Cremonese premiata per il progetto Thisability rivolto alle persone con disabilità: il riconoscimento è stato conferito dal Network PreSa “Prevenzione e Salute” per l’impegno della società in ambito sociale.

Sabato 9 febbraio, prima della gara di campionato con il Padova in programma allo Zini, l’U.S. Cremonese riceverà dal Network PreSa “Prevenzione e Salute” un riconoscimento per l’attività di valorizzazione del progetto Thisability, che coinvolge nel servizio di catering dell’area hospitality dello stadio una decina di persone con disabilità. Il riconoscimento è stato conferito alla società grigiorossa per il proprio impegno in ambito sociale nel corso della giornata di sensibilizzazione nazionale su lavoro, salute e disabilità organizzata da PreSa, con il supporto di Sanofi Genzyme, lo scorso dicembre, a Roma. La cerimonia di consegna è in programma alle ore 14, nell’area hospitality.

Interverranno il presidente dell’U.S. Cremonese Paolo Rossi, il direttore scientifico del Network PreSa “Prevenzione e Salute” Marco Trabucco Aurilio, la coordinatrice pedagogica del progetto Benedetta Anselmi e i ragazzi del team Thisability.”

La foto allegata ci riporta a quel momento di premiazione pubblica, ripresa anche da diversi siti calcistici.

Premiazione allo Stadio Zini

Anche la Vanoli Basket ha ottenuto servizi di approfondimento sulla Gazzetta dello Sport ed un’intervista in diretta sul canale tv internazionale Eurosport per l’innovazione concettuale apportata all’area Hospitality, dove lavorano proprio i ragazzi. Ecco un fermo immagine del servizio, con Alberto che prepara i bicchieri di acqua minerale, aiutato da Monica ed Alessio (sullo sfondo nella foto).

ThisAbility su Eurosport

Nell’estate 2019, come tutti gli anni, la Compagnia delle Griglie ha organizzato una cena per 600 ospiti in Piazza Marconi, davanti al Museo Del Violino. Alla festa dell’anno scorso però c’era un ospite speciale, l’ex calciatore della Juventus Gianluca Vialli, che ha accettato l’invito ed è stato nominato testimonial di ThisAbility nel mondo.

Davanti ad una platea di cremonesi e di amici, Vialli si è complimentato con gli organizzatori esprimendo queste parole che ci hanno riempito di orgoglio: «Thisability è un’idea geniale che unisce qualcosa di utile in una forma apprezzabile. Gran bella pensata e sono contento che l’abbiano già adottata la Cremonese e la Vanoli».

Gianluca Vialli nominato ambasciatore ThisAbility

2. LE ALTRE ESPERIENZA DI INCLUSIONE IN LOMBARDIA 2.1 21 GRAMMI – Brescia

IL logo di 21 Grammi

Ho pensato di approfondire direttamente con Giovanni Maggiori, presidente della Onlus che conduce questo meraviglioso locale di Brescia, che abbiamo conosciuto la prima volta durante un servizio delle Iene.

COME NASCE E OBIETTIVI 21 Grammi è un locale di Brescia dove lavorano persone con e senza la sindrome di Down, in un perfetto connubio basato sulla professionalità e sulla responsabilità.

Il progetto è nato grazie alle famiglie (più di 200) dell’Associazione Centro Bresciano Down Onlus, associazione delle persone con sindrome di Down e dei loro famigliari della provincia di Brescia.

Nel 2009 questa associazione ha cominciato a pensare, discutere e analizzare quali azioni potessero mettere in campo per rompere i pregiudizi riguardo alle possibilità lavorative delle persone con disabilità intellettiva. Tra il 2013 e il 2014 è stato deciso di studiare a livello legale e amministrativo e poi ideare e progettare un’impresa sociale che potesse unire lo stare sul mercato in maniera efficiente, ma al contempo favorire l’inclusione lavorativa e sociale delle persone con sindrome di Down.

L’idea imprenditoriale, oltre a servire per autoalimentare le risorse del progetto del futuro, serve a dimostrare alle aziende, ai privati cittadini e alle Istituzioni, che lavorare con la disabilità intellettiva è possibile! Chiunque passi al 21 grammi per bere un caffè o ad asportare del cibo può accorgersi di questa possibilità.

Inoltre il 21 grammi ha l’obiettivo di formare le persone con sindrome di Down ai requisiti lavorativi.

La cosa davvero innovativa è la maggior parte del tempo di formazione è rivolta ai colleghi non disabili riguardo ai pregiudizi da rompere, ai comportamenti virtuosi da tenere , agli errori più comuni da evitare nei comportamenti, alle paure da scogliere, etc ORGANIZZAZIONE

Al 21 Grammi, dopo 4 anni di attività, lavorano 4 persone con sindrome di Down: Gabriele e Micol fanno i camerieri, Luca fa il servizio al banco delle vendite dei prodotti del forno e svolge anche il ruolo di cameriere delle colazioni, mentre Edoardo è “à la planche ”, come dice correttamente lui, ovvero fa il lavapiatti.

Due persone con sindrome di Down che hanno lavorato al 21 Grammi adesso lavorano in due aziende private, per spiegare che il progetto non è fine a sè stesso ma offre molte possibilità di crescita ai ragazzi.

Inoltre, presso il ristorante, 16/20 persone con la sindrome di Down svolgono i loro tirocini o la loro formazione all’autonomia sotto la supervisione dei servizi sociali di riferimento. Nella maggior parte dei casi i ragazzi di questo gruppo svolgono mansioni di apprendimento in cucina nelle preparazioni delle linee del pranzo e di tutti gli alimenti necessari per il lavoro.

CHE VALORE PORTA AI RAGAZZI QUESTO PROGETTO? Sperimentarsi al lavoro ha aumentato le competenze, le abilità, le capacità delle persone che lavorano o hanno lavorato al 21 Grammi. Di conseguenza ha aumentato la autostima personale, la fiducia in sé stessi e ha migliorato sensibilmente le loro capacità relazionali.

Il lavoro, per i disabili come per i normodotati, rappresenta il passaggio all’età adulta.

Vedendosi riconosciuto un ruolo sociale si sono visti e riconosciuti nelle loro adultità, hanno contribuito alla crescita di una comunità, ribaltando una posizione che li ha sempre visti aiutati.

Hanno visto che possono imparare, che possono migliorare, che possono essere bravi e competenti e che gli altri lo riconoscono!

Ovviamente, come per le altre persone, avere un lavoro ha migliorato le possibilità economiche dei ragazzi e quindi ha dato una spinta in più di affrontare percorsi di autodeterminazione, sia verso la società, che, nello specifico, nelle loro famiglie di appartenenza.

Questa è una foto delle riprese del servizio di Italia 1 sul ristorante 21 Grammi

2.2 MAGICA MUSICA- Castelleone (Cr)

I ragazzi di Magica Musica a “Tu si que vales”

L’Orchestra Magica Musica è composta da 30 musicisti diversamente abili e 10 educatori, diretta da Piero Lombardi ha calcato il palco di Tu Si Que Vales.

INTERVISTA Per approfondire questo argomento ho posto alcune domande a Michele Gianluppi, che, oltre a lavorare nella nostra scuola, insegna musica anche nell’ Orchestra Magica Musica.

Come nasce il progetto e con quali finalità?

Il progetto nasce a Castelleone, dov’è ancora presente la sede, 12 anni fa. Inizialmente hanno aderito 15 ragazzi del territorio cremasco e cremonese.

Fin dall’inizio la finalità era fare musica in modo divertente, infatti l’obiettivo numero uno è sempre stato quello di far divertire i nostri ragazzi con la musica, dandogli dignità, perché stiamo comunque parlando di ragazzi disabili che vanno tutelati, e cercando di migliorare dal punto di vista musicale ma anche dal punto di vista di autonomia personale e nelle relazioni.

Quanti sono i ragazzi che partecipano? Come si suddividono i ruoli?

Come già detto siamo partiti da 15 ragazzi disabili e 5 operatori con il direttore dell’orchestra, che è il maestro Piero Lombardi. Ad oggi siamo arrivati a 30 ragazzi con tantissime tipologie di disabilità differenti: ragazzi Down, ragazzi autistici, con ritardo, con difficoltà psicomotorie importanti…

Oltre ai 30 ragazzi siamo arrivati a 10 operatori, sempre guidati dal maestro Lombardi. I ragazzi fanno parte dell’orchestra esattamente come gli insegnanti, come gli operatori. E’ vero che, chiaramente, ci siamo noi maestri e il direttore che guidiamo i ragazzi, ma siamo comunque tutti alla pari, facendo parte tutti di un’orchestra composta da 40 elementi. In quest’orchestra ci sono strumenti a percussione, tastiere, chitarre, voci e quant’altro. E poi il progetto Magica Musica

abbraccia tante altre arti: Magica Danza, Magico Atelier, dove si fanno attività laboratoriali espressive come pittura.

Che valore porta ai ragazzi questo progetto?

Ti ho già in parte risposto, nel senso che questo progetto per i ragazzi è importantissimo. Infatti in questi ultimi mesi in cui non ci siamo potuti vedere, ma abbiamo fatto lezioni online a loro è mancato molto, soprattutto il potersi vedere di persona.

Questa attività per i ragazzi, anche se si tratta solo di una volta alla settimana un’ora più i concerti, è un qualcosa di ormai fondamentale nella loro vita

Questa immagine è tratta dalla diretta televisiva su Canale 5 nella finale del famoso programma Tu Si Que Vales. Tutta la provincia di Cremona ha tifato per Magica Musica, quel giorno.

Un ragazzo di Magica Musica che canta di fronte ai giudici

2.3 FONDAZIONE SOSPIRO – Cascina Tidolo (Cr)

I ragazzi di Fondazione Sospiro nei campi

Fondazione Sospiro Onlus è una grande azienda multiservizi con sede a Sospiro (CR) che gestisce residenze, ambulatori, laboratori per persone con disabilità, minori con autismo e anziani.

La struttura residenziale in Provincia di Cremona, accoglie più di 700 ospiti nei due dipartimenti, quello geriatrico e quello dedicato alle disabilità. Quest’ultimo conta oltre 400 residenti con disabilità anche profonda.

E’ riferimento sul territorio nazionale ed internazionale per la presa in carico di persone con disabilità intellettiva ed autismo associati a severi disturbi della condotta.

Attraverso la presenza di alcuni suoi dirigenti Fondazione Sospiro partecipa alla stesura delle linee guida sull’autismo dell’Istituto Superiore di Sanità (ora tanto famoso nella gestione del coronavirus).

Nel 2016 il Direttore del Dipartimento delle Disabilità Dott. Serafino Corti presentò al Cda di Fondazione Sospiro un progetto rivolto ai residenti con disabilità.

L’idea era quella di offrire alle persone con disabilità intellettiva ed autismo un’opportunità di inclusione sociale attraverso esperienze lavorative in campo agricolo, nella fattispecie nella coltivazione dei piccoli frutti rossi (lamponi, more, ribes, mirtilli), coordinati da un agronomo bresciano. La coltivazione di piccoli frutti rossi è stata scelta in quanto offre la possibilità di evitare l’utilizzo di macchine, servendosi di azioni semplici e ripetitive, adatte alle capacità dei ragazzi con disabilità intellettiva ed autismo, che trovano in esse grande soddisfazione.

Con importanti investimenti del nostro territorio sono stati comprati impianti e laboratori per trasformare la materia prima in marmellate di alta qualità.

Tutta la città può acquistare queste marmellate in negozi e ristoranti che hanno deciso di aiutare il progetto. Sul sito di Cascina Tidolo ci sino tutti i negozi ove trovare le confetture solidali.

Nasce così l’Impresa Agricola Sociale Cascina San Marco L’Impresa Agricola-Sociale Cascina San Marco sorge nelle campagne cremonesi, a qualche minuto dal paese di Sospiro, nella frazione denominata Tidolo, distante pochi chilometri dalla città di Cremona.

INTERVISTA Mi sono permesso di porre personalmente alcune domande a Serafino Corti, figura molto importante per questo progetto, già citata in precedenza. Serafino è membro del CDA della Fondazione Italiana per l’Autismo, spesso invitato in Rai per raccontare, con parole semplici e sempre efficaci, l’autismo.

Come nasce il progetto e con quali finalità?

L’idea nasce da una valutazione fatta da me e molti miei colleghi che spesso le persone adulte con disabilità intellettive e con autismo non hanno la possibilità di realizzarsi come uomini e donne adulte, ed una delle caratteristiche fondamentali dell’essere uomo e donna adulta e quella di poter avere un ruolo lavorativo, cioè avere delle capacità che uno puoi esprimere e che queste capacità permettano alle persone di esprimere e realizzare se stesse e di essere riconosciute come persone che sanno contribuire alla società. E quindi l’idea era: “Riusciamo a immaginarci qualcosa, un’attività e garantire che questa attività lavorativa vera e propria possa essere adatta alle diverse abilità che le persone con disabilità hanno?”. E quindi un lavoro che richiedesse anche delle attività molto difficili come usare un computer o stampare delle etichette, ma anche attività molto semplici come strappare l’erba o cogliere un frutto. Allora ci è venuto in mente di costruire una piccola azienda agricola che producesse dei frutti, e quindi potesse dare la possibilità di fare attività all’aria aperta ma anche con dei compiti lavorativi molto semplici che potesse conservarli, trasformarli in marmellata e venderli direttamente al pubblico. E quindi con quattro attività diverse abbiamo moltissimi compiti lavorativi che possiamo utilizzare per persone che hanno un livello di funzionamento motorio e cognitivo diverso. La finalità ultima è quella di garantire un’attività lavorativa in cui le persone con disabilità possano trovare un loro ruolo lavorativo vero e proprio.

Quanti sono i ragazzi che partecipano? Come si suddividono i ruoli?

Il progetto coinvolge circa 45 persone. Nove di queste vanno tutti i giorni dalle 8 e mezza del mattino a mezzogiorno dal lunedì al sabato a fare questa attività, e sono delle persone con particolari abilità.

Son le persone che hanno dimostrato una maggiore capacità lavorativa, che hanno una capacità di concentrazione e di tenuta del lavoro più elevata. E poi le altre 36 sono persone che hanno abilità molto diverse, che non riescono a lavorare tutti i giorni, nemmeno per 3/4 ore di fila ma che magari riescono a lavorare alcuni giorni due ore. Altri gruppetti riescono a lavorare 2/3 giorni a settimana più di due orette. E quindi abbiamo stratificato delle attività in cui c’è un gruppo tutti i giorni, e altri piccoli gruppetti che vanno in giornate diverse a svolgere attività con un grado di complessità che è

variabile e armonico a livelli di funzionamento delle persone con disabilità. Quindi ci sono diversi ruoli: c’è chi sa fare tutti i ruoli e c’è chi fa ruoli molto più semplici come strappare l’erba, tirare il rastrello, strappare le foglie secche, raccoglierei i frutti, pulire dalle ortaglie, cioè tutti quei lavori che magari richiedono livelli di complessità più bassa ma che magari sono lavori all’aria aperta che piacciono alla stragrande maggioranza dei nostri residenti.

Che valore porta ai ragazzi il progetto?

Quest’ultima domanda è la più importante, Mattia, perché capire che cosa porta valore, che cosa dà valore vuol dire riuscire a capire il senso pieno dell’attività che stiamo facendo. Forse il valore aggiunto ovvero quello che rende più importante questo lavoro è che da un lato abbiamo visto che le persone con disabilità hanno grande soddisfazione nell’attività lavorativa, prendono anche una piccola paghetta per il loro lavoro, molto poco purtroppo, vorremmo fare qualcosa di più. Credo che la maggior parte di queste persone venga per il piacere di poter avere un ruolo e di poter essere riconosciuti come persone che sanno lavorare. Il valore più importante è il riconoscimento sociale.

Poi ci sono altri valori legati all’abilità perché il fatto di avere un lavoro ha fatto si che alcune di queste persone, le nove di cui ti ho parlato prima, prendano delle abitudini più sane come alzarsi la mattina un po’ prima, essere più ordinati per andare al lavoro, saper rispettare delle regole; quindi c’è proprio un accrescimento non solo rispetto alla propria autostima, ma c’è anche un accrescimento delle proprie capacità. Il terzo valore aggiunto, che per me è fondamentale, non ha a che fare con le persone con disabilità ma con il loro contesto, cioè gli altri operatori, me incluso.

Cioè vedere queste persone che sono cresciute, hanno trovato la loro soddisfazione, sono diventate più brave, hanno dimostrato di essere molto migliori di quello che noi abbiamo mai immaginato questo ci fa imparare tanto, ci fa imparare che dobbiamo avere un atteggiamento, uno sguardo più generoso e più fiducioso verso queste persone, perché se solo noi imparassimo ad andare un pochino oltre ai nostri pensieri e dessimo più fiducia a queste persone loro potrebbero stupire anche noi stessi. Lo stupore è il sale della vita, Mattia, perché quando tu stai con delle persone che sanno stupirti, che sanno darti delle cose che tu nemmeno immaginavi di ricevere la tua vita diventa piena di stupore. Ecco, quando stai con delle persone con disabilità, che tutti noi immaginiamo come persone a cui manca sempre qualcosa, queste persone possono stupirti diventando non solo i ricettori della nostra benevolenza ma diventando degli emissari di benevolenza nei nostri confronti.

CONCLUSIONE 1. L’IMPATTO SU DI ME Questo progetto non può che esser stato positivo per me e per la mia crescita personale.

Grazie alle interviste che ho fatto durante il mio lavoro ho appreso tantissimi nuovi concetti: ad esempio che il disabile, lavorando, non diventa più l’aiutato ma colui che aiuta, che il lavoro per i disabili sancisce il passaggio alla fase adulta e che questo aumenta la loro autostima.

Io vivo l’inclusione da vicino, sono abituato a vivere in una famiglia che abbatte i pregiudizi e cerca di capire le cose fino in fondo, senza badare all’apparenza.

Posso dire che questa esperienza abbia smosso qualcosa in me. Ho capito che aiutare e considerare la gente con disabilità non deve essere qualcosa che fai solo perché ti viene detto, ma deve essere qualcosa che fai perché vuoi imparare ed essere una persona migliore.

Stare a stretto contatto con questo progetto mi ha fatto capire che i disabili dentro di loro hanno un’energia e una spensieratezza invidiabile. Vi è un tesoro da scoprire, il segreto è abbandonare la superficialità e l’idea di essere superiori, perché non lo siamo e passando del tempo con loro ne ho preso pienamente consapevolezza.

Mi impegnerò perché’ questo mio pensiero possa essere condiviso da più persone possibili cercando di non usare solo le parole ma mettendo in pratica comportamenti che possano essere d’esempio, come hanno fatto con me i miei genitori.

Io, mio papà e Giulio allo Zini

Giulio l’abbiamo conosciuto giocando insieme a Rugby integrato, ne è nata una squadra, e da quel Progetto Mec siamo diventati grandi amici.

2. AUSPICI – cosa si può sperare per un futuro migliore Al termine del mio approfondimento, cosa posso chiedere al futuro? Cosa si può prendere come spunto per una crescita con valori genuini e solidali?

Credo sia giusto dividere le speranze e gli auspici in due ambiti:

- il primo attiene alla mia sfera personale - il secondo sono i progetti futuri di Thisability, che mi auguro si possano realizzare per donare un futuro sempre più sereno ai ragazzi

Sfera personale Le speranze che hanno le persone che partecipano a questi progetti e la mia, come persona che è toccata da questa esperienza ma che comunque la vive dall’esterno, sono quelle che l’inclusione della disabilità in qualsiasi campo, non solo quello lavorativo, possa diventare una cosa sempre più frequente e ‘normale’. La disabilità non deve essere più vista solo come una sfortuna ma come la possibilità di esprimere sé stessi senza barriere e pregiudizi.

Spero che l’energia che porta un ragazzo disabile possa essere come un virus, ma non come quello che abbiamo conosciuto in questo ultimo periodo che ha causato morte e disperazione, ma un virus che possa contagiare tantissime persone nel fare aprire loro gli occhi su che cosa voglia dire veramente essere diversi.

Spero che questo approfondimento renda chiara l’idea che la disabilità possa essere vista inizialmente come una grande sfortuna ma contestualmente una fonte di crescita per chiunque ci si trovi coinvolto.

Il mio augurio è che la disabilità venga veramente vista come una ‘THISABILITY’ perché ritengo che ogni persona, anche nel suo essere diversa, possieda un’abilità che valga la pena essere scoperta ed apprezzata.

Queste esperienze mi hanno arricchito nel profondo: donare, in questo caso tempo ed affetto, è la cosa migliore che si possa fare per poter dire di “non esistere, ma vivere”.

Thisability come spunto di crescita per la società

Parlando di ThisAbility come progetto, gli auspici sono di estendere l’energia e l’esempio cremonese in altri territori.

A titolo di esempio, mio papà e la US CREMONESE, appena prima del lockdown, erano in contatto con la Lega Serie B per organizzare il “ThisAbility Day” in tutti gli stadi italiani del campionato di serie B. L’obiettivo sarà quello di avere tanti ragazzi disabili di diverse città a lavorare nelle aree sponsor durante le partite, e dimostrare le loro abilità, nella speranza che localmente possano nascere progetti come il nostro.

Un’altra importante collaborazione potrebbe nascere con il dottor Rosa, co-organizzatore della Maratona di New York, per avere i ragazzi di ThisAbility coinvolti anche in eventi bresciani, in primis la Maratona di Brescia. I ragazzi potrebbero distribuire i pacchi gara, medaglie e bevande.

Un’importante concessionaria di auto della Provincia di Brescia ha già chiesto la disponibilità ad operare nel catering durante le serate organizzate per la presentazione di nuove auto. Il sogno sarebbe operare insieme agli chef del 21 Grammi, cosi da sviluppare nuove sinergie e sprigionare energia positiva.

Riflessione finale: È un grande orgoglio per me osservare come da quella frase “senza occhiali anche tu saresti un disabile” detta a mio papà dal presidente di Anfass, la città di Cremona sia riuscita a creare un progetto dal così alto potenziale inclusivo, che ci lancia un messaggio di speranza per un futuro migliore.

BIBLIOGRAFIA

•

VIII Rapporto CSR in Italia, Osservatorio Socialis

•

Articolo “Responsabilità sociale d’impresa, sempre più diffusa in Italia” (www.eticasgr.com)

•

Indagine “Diversity Matters”, McKinsey & Company, 2018

•

Presentazione .ppt di ThisAbility presentata al Dr Rosa ed alla Concessionaria Bossoni

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Scheda del progetto ThisAbility per la comunità scientifica edita dalla Dr.sa Benedetta Anselmi

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Intervista a Giovanni Maggiori, Presidente 21 Grammi Brescia

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Intervista a Michele Gianluppi, musicista ed insegnante di Magica Musica

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Intervista a Serafino Corti, direttore Disabilità Fondazione Sospiro

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Intervista ai ragazzi Monica, Andrea e Alberto – Thisability

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Intervista a Francesca Cortellini, imprenditrice coinvolta nell’inclusione lavorativa