PUNTI DI VISTA. LE EMOZIONI NELLA SECONDA GUERRA MONDIALE

PUNTI DI VISTA LE EMOZIONI NELLA SECONDA GUERRA MONDIALE

“ Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario” Primo Levi Alice Masserdotti a.s.2019/2020 Scuola Sacra famiglia - 3B

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INDICE INTRODUZIONE………………………………….……………..3

CAPITOLO 1 disperazione………………………………………..… 4 paura…………………………………………….…… 6 dispiacere……………………………………………… 8 rabbia…………………………………………………. 10 terrore……………………………………….………… 12 divertimento…………………………………………… 14 CAPITOLO 2 speranza………………………………………………. 17 allegria………………………………………………… 18 amicizia………………………………………..……… 19 amore…………………………………………….…… 22 pentimento………………………………………….… 25 CAPITOLO 3 pianto ………………………………….……………

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CONCLUSIONE…………………………………… 29 SITOGRAFIA/BIBLIOGRAFIA/ICONOGRAFIA.. 30

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INTRODUZIONE Ho scelto “punti di vista” come titolo di questo approfondimento perchè ho sempre avuto l’idea di guardare le cose da più angolazioni. Ho sempre pensato che il mondo fosse diviso in colpevoli e vittime e, molte volte si ascolta solo la vittima e mai il colpevole. I libri, internet e tutte le fonti sulla seconda guerra mondiale, mostrano solo le vittime, senza pensare ai colpevoli. Senza giustificare i Nazisti, ho voluto guardare la realtà. Ho voluto cercare le emozioni dei soldati, indipendentemente da quali fazioni appartenessero, ossia i “colpevoli” sia delle “vittime”.

Ciò che voglio dimostrare è che i soldati durante la guerra, riamangono comunque degli uomini in carne ed ossa, che provano emozioni e sentimenti.

L’utilizzo di diversi linguaggi (poesia, dialoghi, musica, arte, scienza, fotografia, danza) mi hanno consentito di conoscere in modo più approfondito i diversi “sentimenti” che animano gli uomini in questo contesto.

L’approfondimento è diviso in 3 capitoli, ognuno dei quali è suddiviso in paragrafi. Nel primo capitolo ci sono tutte le emozioni negative nella seconda guerra mondiale, nel secondo, invece, ci sono le emozioni positive, nel terzo capitolo, c’è una coreografia, preparata con la mia insegnante di danza Paola Posa che vuole rappresentare una reazione ai sentimenti e alle emozioni.

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CAPITOLO 1

DISPERAZIONEđ&#x;˜° Bertolt Brecht, La guerra che verrĂ

Der Krieg, der kommen wird

La guerra che verrà non è la prima. Prima

Der Krieg, der kommen wird

ci sono state altre guerre.

Ist nicht der erste. Vor ihm

Alla fine dell’ultima c’erano vincitori e vinti.

Fra i vinti la povera gente faceva la fame. Fra i vincitori faceva la fame la povera

Waren andere Kriege.

Als der letzte vorĂźber war Gab es Sieger und Besiegte.

Bei den Besiegten das niedere Volk Hungerte. Bei den Siegern Hungerte das niedere Volk auch.

gente egualmente.

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BERTOL BRECHT Bertol Brecht naque il 10 febbraio 1898 in Germania, da famiglia benestante.

Fin da piccolo aveva la passione del teatro e della scrittura.

Brecht è autore di numerose poesie che possono considerarsi tra le più toccanti della lirica tedesca novecentesca. La sua scrittura poetica è diretta, vuole essere utile, non ci porta in nessun mondo fantastico o enigmatico. Brecht parlava della guerra. Questi versi parlano chiaro delle conseguenze della guerra. Nella poesia il poeta condanna la guerra che porta morte, distruzione, dolore sia ai vinti che ai popoli vincitori.

Va tutto a danno della povera gente costretta a combattere e a morire per interessi non suoi.

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PAURAđ&#x;˜ą SHEMĂ Se questo è un uomo Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case, voi che trovate tornando a sera il cibo caldo e visi amici: Considerate se questo è un uomo che lavora nel fango che non conosce pace che lotta per mezzo pane che muore per un si o per un no.

Considerate se questa è una donna, senza capelli e senza nome senza piÚ forza di ricordare vuoti gli occhi e freddo il grembo come una rana d'inverno.

Meditate che questo è stato: vi comando queste parole.

Scolpitele nel vostro cuore stando in casa andando per via, coricandovi, alzandovi.

Ripetetele ai vostri figli.

O vi si sfaccia la casa, la malattia vi impedisca, i vostri nati torcano il viso da voi.

Primo Levi Questa poesia mi trasmette paura, perchè Primo Levi spiega cosa le persone provavano nei lager, mi trasmette paura perchè è una “minacciaâ€?: o ti ricordi di quello che hanno passato queste persone, o ti accada la stessa cosa.

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PRIMO LEVI Primo Levi naque il 31 luglio 1919 a Torino. Era di origini ebraiche.

Il 13 dicembre del 1943 venne arrestato.

Levi attribuisce la sua sopravvivenza ad una serie di circostanze fortunate.

Nella poesia “Shemà” Levi incita il lettore a ricordare ogni momento pauroso e brutto passato nella seconda guerra mondiale.

Primo Levi era un uomo concreto che amava della chimica il rassicurante rigore applicato allo studio della natura sin nella sua essenza più profonda, e la ricchezza di strumenti utili a spiegare il mondo e la stessa vita. Essere chimico significò anche per lui poter utilizzare le straordinarie risorse che quella disciplina metteva a disposizione per ordinare i propri ricordi e scriverne, per raccontare la propria esperienza e più in generale la realtà dell’uomo.

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DISPIACEREđ&#x;˜˘ Alle fronde dei salici E come potevamo noi cantare Con il piede straniero sopra il cuore, fra i morti abbandonati nelle piazze sull’erba dura di ghiaccio, al lamento d’agnello dei fanciulli, all’urlo nero della madre che andava incontro al figlio crocifisso sul palo del telegrafo?

Alle fronde dei salici, per voto, anche le nostre cetre erano appese, oscillavano lievi al triste vento.

Salvatore Quasimodo

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SALVATORE QUASIMODO Salvatore Quasimodo naque il 20 agosto 1901 a Modica (Ragusa).

Con “Alle fronde dei salici” Quasimodo si allontana definitivamente dall’ermetismo e dal suo individualismo avvicinandosi a una poesia mirata alla riscoperta dei valori di una società collettiva. La riflessione di Quasimodo in questa poesia è volta al significato e al ruolo della poesia stessa, muta e priva di valore dinanzi all’orrore e al dolore provocati dalla guerra.

Questa posia mi trasmette dispiacere perchè gli scrittori rinunciano alla loro passione con dispiacere. Potevano solo scrivere l’orrore che stava accadendo sotto i loro occhi e questa cosa li fermò.

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RABBIAđ&#x;”Ľ September 1,1939

Sono seduto in una delle bettole

I sit in one of the dives

Della Cinquantaduesima

On Fifty-second Street

Incerto e spaventato: allo scadere

Uncertain and afraid As the clever hopes expire

Delle speranze furbe Of a low dishonest decade: Di un decennio indegno e disonesto:

Waves of anger and fear

Onde di rabbia e di paura

Circulate over the bright

Circolano sulle luminose

And darkened lands of the earth,

E oscurate contrade della terra

Obsessing our private lives; The unmentionable odour of death

Assillando la nostra vita privata:

Offends the September night.

L’indicibile lezzo della morte Offende questa notte di settembre W.H. Auden

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WYSTAN HUGH AUDEN

Wystan Hugh Auden naque

a York (Inghilterra) il 21

febbraio 1907. È stato uno dei più importati poeti inglesi. Molte persone criticarono la sua partenza per gli Stati Uniti perchè lo consideravano un tradimento.

Auden spiegò questo tradimento con una frase “ogni poeta rimane solo”.

La poesia si chiama “1 settembre, 1939” perchè è il giorno dell’invasione tedesca della Polonia, che ha scatenato la seconda guerra mondiale.

Rabbia perchè lui come tanta altra gente sapeva che sarebbe iniziata la guerra, e che non poteva fare niente. Rabbia perchè sapeva che sarebbe morto grazie a una persona.

Rabbia perchè sapevano che grazie a Hitler la seconda guerra Mondiale sarebbe iniziata.

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TERROREđ&#x;˜¨ Hans Hartung nasce nel 1904 a Lipsia in Germania. Nel 1932 si sposta a Parigi. Durante la Seconda guerra mondiale entra nella Legione straniera e a guerra ultimata ritorna a Parigi e assume la cittadinanza francese.

Negli anni sessanta inserisce elementi tridimensionali.

Hartung muore nel 1989 ad Antibes, Francia.

La sua arte traduce i suoi incubi e la sua sofferenza in una pittura astratta e lirica. L’artista pensa che solo il “tachismeâ€? (macchia di colore gettata sulla tela in modo casuale) può trasmettere la disperazione degli orrori della guerra.

Hartung inizia a lavorare all’acrilico su dei grandi formati, di volta in volta colpiti da tocchi rapidi, graffiati, raschiati. “Stigmatizza� la sua pittura per mezzo della scopa, del pettine e di rami.

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Ho scelto terrore per questo quadro perchè la pennellata di nero molto pesante da un senso di terrore, come quando si entra in una galleria di sera, inizialmente è tutto nero, si prova un po’ di terrore perchè non si sa quando finisce, poi, quando intravedi un po’ di luce (giallo) il terrore scompare e, quando si esce dalla galleria si nota il blu del cielo (blu).

Opera senza nome, 1960 Pastelli su carta intelata

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DIVERTIMENTOđ&#x;‘š La guerra scatena nei soldati grandi devastazioni. Infatti, è distruzione e morte. Gli uomini hanno combattuto nella seconda guerra mondiale e combattono ancora oggi nonostante la sua atrocitĂ . Alcuni lo fanno per difendersi altri, solo per il piacere di uccidere.

Nei dialoghi tra soldati tedeschi questo sentimento (il divertimento di uccidere) si esalta.

- Due piloti, Bäumer and Greim, hanno avuto la loro dose di esperienze divertenti che hanno descritto ad altri soldati: Bäumer: Avevamo una mitragliatrice da 2 cm installata sulla parte anteriore (dell’aereo). Dunque volavamo a bassa quota lungo la strada e , quando vedevamo una macchina che ci veniva incontro, accendevamo i nostri fari in modo che pensavassero ad un’auto che gli veniva incontro nella direzione opposta. E poi gli sparavamo con la mitragliatrice. [‌] E’ stato fantastico, divertente! Abbiamo attaccato anche treni, e altre cose, nello stesso modo. Greim: Una volta abbiamo eseguito un attacco a bassa quota a Eastbourne [Inghilterra]. Quando siamo arrivati abbiamo visto un grosso castello, dove c’era un pallone o qualcosa del genere. In ogni caso c’erano un mucchio di donne graziosamente abbigliate e una banda musicale.

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Siamo passati una prima volta, ma poi siamo tornati indietro è gli abbiamo attaccati lasciandoli di stucco. Vedi, caro amico, era molto divertente!»

- A volte tutto ciò che serve è un arma o un aereo, come rivela la seguente conversazione tra un pilota e un esploratore tedesco: Pohl: «Durante il secondo giorno di guerra, ho dovuto sganciare bombe su una stazione ferroviaria a Pozdan, in Polonia. Otto delle 16 bombe sono cadute proprio in mezzo alle case, e la cosa non mi è piaciuta. Il terzo giorno non mi importava più nulla, e il quarto giorno ho cominciato a divertirmi. Ci divertivamo ad uscire prima di colazione a caccia di singoli soldati spersi per le campagne con le mitragliatrici, per poi lasciarli lì con due pallottole nella schiena».

- Meyer: «ma è sempre successo con i soldati?»

Pohl: «Troppa gente. Abbiamo attaccato convogli per le strade. Ero seduto nella ‘catena’ (una formazione di tre aerei), l’aereo si è dimenato un pò e abbiamo virato velocemente a sinistra; poi abbiamo fatto fuoco con tutte le MG (mitragliatrici). Le cose che si possono fare. A volte abbiamo visto i cavalli che volavano tutt’intorno.»

Meyer: «Che schifo! …i cavalli. Ma dai!»

Pohl: «Mi dispiaceva per i cavalli, ma non per tutta quella gente …»

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- Molti soldati tedeschi divennero testimoni della Shoah perchè gli capitò di essere presenti o perchè furono invitati a prendere parte alle fucilazioni di massa. In una conversazione all’interno della sua cella, il generale Edwin Graf von und Rothkirch Trach parla di quando si trovava nella città polacca di Kutno: «Conoscevo abbastanza bene un capo delle SS, e un giorno mentre parlavamo del più e del meno mi disse: ‘Senti, vuoi filmare una di queste fucilazioni? Voglio dire, non ha importanza. Queste persone vengono sempre fucilate al mattino. Ma se siete interessanti, ne abbiamo ancora un pò, e potremmo fucilarle nel pomeriggio, se vi fa piacere».

Il divertimento è inteso come emozione negativa perchè, i soldati provavano piacere a uccidere le persone.

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CAPITOLO 2 SPERANZA' GENERALE Generale, il tuo carro armato è una macchina potente Spiana un bosco e sfracella cento uomini.

Ma ha un difetto: ha bisogno di un carrista.

Generale, il tuo bombardiere è potente.

Vola più rapido d’una tempesta e porta più di un elefante.

Ma ha un difetto: ha bisogno di un meccanico.

Generale, l’uomo fa di tutto.

Può volare e può uccidere.

Ma ha un difetto: può pensare.

Bertolt Brecht Questa poesia mi trasmette speranza perchè Brecht sostiene che l’uomo con il suo pensiero possa cambiare i suoi comportamenti trasformandoli da negativi a positivi. La speranza quindi è nella forza del pensiero dell’uomo.

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ALLEGRIAđ&#x;˜ FESTA D'APRILE  I fascisti han capito, se non son proprio tonti, che siamo arrivati alla resa dei conti!

Scendiamo giu' dai monti a colpi di fucile!

Evviva i Partigiani!

E' festa d'Aprile!

(Canto Partigiano, inizi aprile 1945) I partigiani erano coloro che appartenevano a formazioni armate irregolari e compivano azioni di sabotaggio contro l’esercito occupante (esercito nazista).

Questa canzone mi trasmette allegria, perchè erano felici di salvare la loro patria dai nazisti, erano allegri. Sapevano che anche grazie a loro la guerra stava finendo, avevano visto l’esercito nazista debole rispetto a prima che era potente e trasmetteva paura. Erano allegri perchè avevano capito che unendo le forze il “mostroâ€? lo stavano sconfiggendo.

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AMICIZIAđ&#x;‘­ Oro (Primo Levi) Primo Levi abitava a Milano insieme a sette amici, tutti laureati e tutti scrivevano poesie tristi e crepuscolari.

Essendo nemici del fascismo, diventarono partigiani, partigiani disarmati. Quando alzavano la testa e vedevano un aereo pensavano sempre “gli Alleati sono padroni del cieloâ€?. Si consideravano ignoranti, perchè nessuno aveva mai detto loro la veritĂ sul fascismo. Questo fatto permise loro di vivere. Il 13 dicembre 1943 Primo Levi e due suoi amici furono catturati dai militari, li portarono su un camion e successivamente alla caserma nella periferia di Aosta. Nella caserma vennero interrogati per scoprire se avevano informazioni sui partigiani. Essere partigiani infatti, era peggio di essere ebrei perchè gli ebrei venivano deportati in un campo di concentramento, mentre, i partigiani, venivano fucilati.

Levi venne incarcerato con i suoi due amici. I prigionieri non potevano parlare con nessuno tranne con le guardie, Primo Levi riuscĂŹ a far consegnare a se e ai suoi amici delle coperte per il freddo e ad avere mezz’ora per riscaldarsi al termosifone. Un giorno, conobbe un contrabbandiere che, d’inverno, cercava l’oro nel fiume Dora, cosĂŹ chiamato perchè nella sabbia c’è l’oro, perchè è l’acqua delle montagne che lo accumula. “ Nella cella mi riaccolse la solitudine, il fiato gelido e puro delle montagne che penetrava dalla finestrella, e l’angoscia del domani. Tendendo l’orecchio, nel silenzio del coprifuoco

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si sentiva il mormorio della Dora, amica perduta, e tutti gli amici erano perduti, e la giovinezza, e la gioia, e forse la vita: scorreva vicina ma indifferente, trascinando l’oro nel suo grembo di ghiaccio fuso.”

Questa citazione è una metafora che rappresenta gli amici, come gli amici si stavano perdendo silenziosamente, l’acqua del fiume lasciava l’oro nella sabbia.

LA TAVOLA PERIODICA DEGLI ELEMENTI Primo Levi fu un chimico e studiò la tavola periodica.

Nel 1869 Dimitrij Ivanovič Mendelev (un chimico russo) creò la tavola periodica (o tavola di Mendelev) ordinado i 63 elementi allora conosciuti lasciando, però, spazi bianchi per altri possibili elementi non ancora conosciuti.

La tavola Periodica è una tabella dove sono riportati in ordine crescente i numeri atomici dei 118 elementi chimici scoperti fin ora. La tavola periodica si divide in sette righe (periodi) e sette colonne (gruppi).

Per capire in che livello di energia si trova un elemento, bisogna guardare i periodi, mentre, per capire gli elettroni che si trovano sull’ultimo livello di energia (elettroni di valenza), bisogna guardare i gruppi.

Essi si dividono in:

gruppo A e gruppo B. Gli elementi del gruppo A sono 8 e contengono atomi degli elementi del livello più esterno degli orbitali s o p, gli

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elementi del gruppo A sono: Metalli alcalini

IA (tranne

l’idrogeno), Metalli alcalino-terrosi IIA, non metalli III/IV/ V/VIA, alogeni VII A e gas nobili VIIIA (quest’ultimi elementi sono detti stabili perchè hanno otto elettroni nell’ultimo livello di energia) Gli elementi del gruppo B sono 10, sono detti elementi di transizione e contengono atomi degli elementi del livello più esterno degli orbitali d. Le ultime due righe che sono i Lattanidi e i Attinidi.

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AMORE❤

Un marinaio bacia un’infermiera al Times Square di New York. Questa foto è diventata il simbolo della fine della Seconda Guerra Mondiale, 1945.

Alfred Eisenstaedt

Jean Moore si inginocchia per baciare il suo fidanzato, Ralph Neppel, rimasto paralizzato durante la Seconda Guerra Mondiale, 1945.

George Skadding.

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Un soldato si sporge da una staccionata e solleva la sua fidanzata per baciarla, 1945.

Hulton Archive.

Un soldato britannico bacia la moglie al ritorno della Seconda Guerra Mondiale, 1945. Popperfoto

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DAY OF LIBERATION IN ITALY On April 25, 1945, the Americans liberated Italy from Mussolini’s fascism.

This day is celebrated from 1945, it’s marks the end of the Italian civil war and the end of the Nazi occupation.

After April 25 all the fascist leaders were sentenced to death.

Benito Mussolini was killed three days later.

The day of Liberation was an important day for Italy, because it marked the end of the monarchy and allowed to form the republic that still exists today.

Traduzione: Il 25 Aprile 1945, gli americani liberarono l’Italia dal fascismo di Mussolini.

Questo giorno si festeggia dall 1945, segna la fine della guerra civile italiana e la fine dell’occupazione nazista.

Dopo il 25 Aprile tutti i leader fascisti furono condannati a morte. Benito Mussolini venne ucciso tre giorni dopo.

Il giorno della Liberazione, è stato un giorno importante per l’Italia, perchè, ha segnato la fine della monarchia e ha permesso di formare la repubblica che ancora oggi c’è.

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PENTIMENTO+ “Allora avevo ventun anni, vedevo in Hitler il salvatore della Patria, nelle SS mi sentivo parte della casta scelta della vittoria.

Poi non ebbi mai pace.

Ora capisco la mia piena colpevolezza morale.

A voi sopravvissuti e parenti delle vittime chiedo solo perdono.”

«Capii allora di aver scelto la parte sbagliata nell’inferno, chiesi di essere trasferito al fronte, ma invano» Queste, sono due frasi di Oskar Gröning soldato nazista, che ha trascor so parte della guer ra nel campo di concentramento di Auschwitz. Pur avendo commesso dei crimini, ha capito gli errori compiuti e si è pentito.

Non tutti i nazisti però, si sono pentiti, anche se, dal mio punto di vista, la maggioranza l’avrebbe dovuto fare, perchè tutti sapevano che stavano agendo contro tutto ciò che rende umano gli uomini.

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CAPITOLO 3 PIANTOđ&#x;’§ C’è chi crede che il ruolo delle donne durante la Seconda guerra mondiale fosse quello di badare alla casa e ai figli in attesa del marito partito per fare la guerra. Ma quella è una veritĂ di parte. Dagli anni Quaranta fino alla fine del conflitto, la figura femminile ha svolto molte altre mansioni, tanto che gli studiosi parlano de “i lavori delle donneâ€?, a indicare che pluralitĂ e multiformitĂ di aspetti sono stati, anche in queg li anni, le principali peculiaritĂ dell’occupazione femminile.

A partire dalle campagne. Qui alle donne vennero assegnati due compiti: quelli relativi alla casa, dove quotidianamente sbrigavano le faccende domestiche, crescevano i figli e curavano i piÚ anziani, ma anche quelli relativi alla coltivazione della terra.

Anche dai campi partĂŹ quell’ampia ondata di scioperi, maschili e femminili, che a partire dal 1944 portò le donne, a questo punto organizzate dai partiti e nei gruppi di difesa, a impegnarsi nella Resistenza. Iniziarono cosĂŹ a svolgere azioni di affiancamento alla lotta di liberazione: nacquero le figure delle “staffette partigianeâ€?, giovani ragazze che

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portavano messaggi e armi da un battaglione di combattenti all’altro. Queste figure operavano anche in città, dove non mancavano le fabbriche che, proprio in quegli anni, aprirono le porte anche alle figure femminili per sostituire gli uomini chiamati a combattere e per sostenere la produzione bellica. Alle donne vennero così affidati ruoli lavorativi nelle industrie tessili e dell’abbigliamento, nelle industrie alimentari, fino a quelle chimiche per la lavorazione dei minerali, della carta, delle pelli, del legno e dei trasporti.

Nell’assistenza, ambito femminile per eccellenza, furono tanto rare le donne medico quanto diffuse le infermiere, le levatrici e le balie. A loro, nella retorica di regime, si affiancavano le maestre, donne in grado, così come le infermiere, di “esplicare quelle doti che ogni donna ha in sé anche inconsapevolmente. Ossia sacrificio, dedizione e rinuncia, dimenticanza di sé, abnegazione”.

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“PIANGERE”- CRY Nel 1971, Alvin Ailey ha coreografato il balletto, Cry, come regalo di compleanno per sua madre. Questo assolo di 16 minuti, che è stato ballato per la prima volta dal leggendario Judith Jamison, è dedicato a "tutte le donne di colore ovunque, in particolare le nostre madri".

L'assolo è composto da tre parti: il primo set per "Something about John Coltrane" di Alice Coltrane, il secondo per "Been on a Train" di Laura Nyro e l'ultimo ha le voci di East Harlem che cantano "Right On, Be Free. Propongo una coreografia ispirata a questo pezzo leggendario della storia della danza contemporanea perché la condizione della donna nella storia si ripete attraverso il dolore e il pianto.

Donne madri, mogli, sempre alla ricerca di “spazi vitali” !

Donne indispensabili, spesso determinanti sia in prima linea che nel silenzio spesso obbligato.

Il pianto è dignitoso, necessario, liberatorio…

La sofferenza ed il pianto ci accomunano, distruggono le barriere…ci redono uguali: bianchi e neri, generali e partigiani…siamo umanità.

"PIANGERE" coreografia ispirata a "cry" di Alvin Ailey.

Donne madri, mogli, donne sempre alla ricerca di “spazi vitali” !

Donne indispensabili, spesso determinanti sia in prima linea che nel silenzio spesso obbligato.

Il pianto è dignitoso,

"PIANGERE" danza Alice Masserdotti PUNTI DI VISTA - LE EMOZIONI NELLA SECONDA GUERRA MODIALE

necessario, liberatorio…

La sofferenza ed il pianto ci accomunano, distruggono le barriere…ci redono uguali: bianchi e neri, generali e partigiani…siamo umanità.

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CONCLUSIONE La domanda iniziale era “Ma le persone cosa provavano nella seconda guerra mondiale?” Mi ero creata delle aspettative, speravo di trovare degli uomini soldato tedeschi che provassero dei sentimenti di Senso di Colpa per le azioni crudeli che avevano compiuto.

Sapevo già che sarebbe stata una ricerca molto difficile da fare, perchè non è semplice trovare fonti affidabili che approfondiscono l’argomento.

Per questo motivo, ho cercato di utilizzare più linguaggi per comunicare le emozioni durante il conflitto mondiale.

Come già sapevo, ogni persona è diversa, quindi, ogni persona pensa differentemente. Ho cercato di vedere la Guerra da più punti di vista.

Durante la seconda guerra mondiale ci sono stati molti errori e si sono compiuti fatti atroci, ma, l’errore più grande di tutti è stato quello di considerare ogni singola persona parte di un “tutto”.

L’aspetto più importante che ho potuto capire è che in guerra non esistono vincitori, perchè “Fra i vinti la povera gente faceva la fame. Fra i vincitori faceva la fame la povera gente egualmente.”

Ho potuto scoprire alcuni protagonisti della seconda guerra mondiale, per esempio Bertol Brecht, Hans Hartung, Primo Levi, Salvatore Quasimodo e tanti altri.

Dallo studio, è emerso che anche nei momenti più brutti, i sentimenti positivi hanno il sopravvento, grazie alla capacità degli uomini di unire le proprie emozioni consentendo loro di sopravvivere.

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SITOGRAFIA https://www.arteinvestimenti.it/ https://www.berlinomagazine.com/ https://www.biografieonline.it/ https://www.britannica.com/ https://www.combattentiereduci.it/ https://www.frammentiarte.it/ https://www.lyricstranslate.com https://www.riflessioni.it https://www.sololibri.net/ http://www.cnj.it/PARTIGIANI/poesie.htm https://www.poesie.reportonline.it/ https://www.primabergamo.it/

BIBLIOGRAFIA C.Banfi- C. Peraboni, Mosaico Scienze, erickson, Fabbri Editori, 2017 G.Bresich - C.Fiorio, Scoprire la storia 3, Deagostini, 2010 Primo Levi, Il Sistema Periodico

ICONOGRAFIA https://www.amartemoderna.com/ https://www.atnews.it/ https://www.it.betweenmates.com/ https://lacapannadelsilenzio.it/ http://www.meteoweb.eu/ https://www.studiarapido.it/

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