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Il mandala, ricco di valore simbolico e artistico, è uno strumento utilissimo per intraprendere il viaggio all’interno del proprio Sé. Inoltre riaccende in noi la luce della consapevolezza portandoci speranza e ottimismo. Viviamo in un periodo storico particolarmente significativo, ricco di stimoli, ma anche di dubbi, incertezze e perplessità. Le persone, di ogni età e categoria sociale, ricercano risposte alle molte domande della vita nonché ragioni di speranza per il proprio futuro. Sorge in ognuno di noi, pertanto, il desiderio di ampliare le nostre conoscenze, di stimolare la propria curiosità in modo da vivere più consapevolmente la svolta epocale che sposterà, ancora una volta, le nostre frontiere. Non bastano, però, scoperte scientifiche, rivelazioni teologiche e religiose, speculazioni filosofiche: siamo alla ricerca di nuove argomentazioni. E dove le cerchiamo se non nella ricchissima conoscenza tramandataci dal passato? Ecco perché, in questo libro, vogliamo provare, insieme al lettore, a rispondere ad alcuni significativi quesiti intraprendendo un viaggio nel mondo del mandala. Seppure questo strumento
sia tradizionalmente legato alla cultura orientale, cercheremo – pur rispettando il punto di vista originale – di adattarlo al mondo occidentale. Proponiamo, ora, alcuni nuovi punti di vista partendo dall’osservazione dei comportamenti dell’uomo contemporaneo. Egli, ad esempio, è consapevole di aver occupato ogni spazio disponibile sul pianeta, di aver sfruttato gran parte delle risorse naturali, di averne modificato le condizioni climatiche e ambientali. Pertanto, il suo desiderio di una migliore vita futura deve far rinascere fiducia e speranza in chi voglia ristabilire un più corretto equilibrio fra uomo e natura. A tale scopo l’uomo ricerca nuove formule e nuove tecniche integrando e facendo propri gli strumenti e i saperi della tradizione. Ed è proprio da antiche testimonianze che riprendiamo alcune conoscenze ancora oggi utili, con lo scopo di adattarle al pensiero contemporaneo. Un bagaglio composto da tali informazioni, collegato alle moderne conoscenze scientifiche e tecnologiche, potrà permettere all’umanità di affrontare le attuali necessità di sopravvivenza. L’uomo contemporaneo, alla continua ricerca di informazioni sulla propria essenza, ha il grande vantaggio, rispetto ai suoi antenati, di usufruire di ogni mezzo utile alla ricerca del suo benessere e della sua salvezza. Ed è per questo, inoltre, cosciente delle difficoltà della vita e delle soluzioni per risolverle. Nell’intento di migliorarsi, l’uomo deve acquistare una maggiore consapevolezza degli effetti delle proprie azioni e per far ciò deve imparare a scegliere gli strumenti adatti a discernere e quelli utili a gioire. Tra tutti i mezzi disponibili, il mandala – ricco di valore simbolico – può favorire nuove scoperte legate ai processi psico-fisici dell’uomo: può, infatti, riaccendere in ognuno speranza e ottimismo, due elementi indispensabili alle nostre attività. È difficile definire sinteticamente il mandala: esso appartiene a un mondo simbolico che rappresenta due aspetti, spesso inconciliabili, della vita umana, uno materiale e l’altro spirituale. È, inoltre, pressoché impossibile quantificare le tipologie del mandala, virtualmente infinite.
Con lo scopo di cogliere grandi successi personali e collettivi, ci proponiamo di individuare, tanto nella tradizione che nelle nostre esperienze, spunti di riflessione e tecniche adeguate alle nostre esigenze. Risulterà , infine, una soddisfazione priva di presunzione il contributo della nostra ricerca all’arricchimento del patrimonio artistico del mandala.
Le radici del mandala si perdono nell’antico Oriente; per i buddhisti rappresenta il processo secondo cui il cosmo si è formato dal suo centro e consente un vero e proprio viaggio iniziatico che permette di crescere interiormente. Il mandala ha origini orientali, tanto è vero che il termine deriva dal sanscrito e ha come significato “cerchio” o “centro” – tracciato sul terreno o disegnato sulla tela. Questo strumento, utilizzato per la meditazione e la contemplazione nei riti di purificazione del corpo, richiede per la sua costruzione l’applicazione di regole provenienti da tradizioni molto antiche. Inoltre, la continua ideazione di nuovi disegni, di nuove forme e di brillanti combinazioni cromatiche ha fatto sì che il mandala divenisse una vera e propria espressione d’arte per i popoli orientali.
Dove troviamo i mandala Per i buddhisti il mandala può anche essere interpretato come la rappresentazione bidimensionale di un tempio dove le varie divinità (Tathagata, Bodhisattva e altre) sono poste in corrispondenza dei punti cardinali, a loro volta contrassegnati da diversi colori: ovest-rosso, sud-giallo, est-blu e nord-verde. La divinità sovrana del mandala si trova al centro, quale immagine del santuario, ed è attorniata da una o più gallerie concentriche, a volte divise in case. Il tutto è circondato da un muro di cinta quadrato che presenta quattro porte, una per ogni punto cardinale. A volte l’intera raffigurazione è circoscritta in un cerchio di protezione, simbolo della ruota. Quale forma base per la costruzione sacra troviamo il mandala nel tempio buddhista a Borobudur, nell’isola di Giava. In questo caso ci si trova di fronte a un vero e proprio mandala tridimensionale che l’adepto deve percorrere girando secondo la direzione del sole, superando tutte le terrazze ornate da figure e scritture, in un ideale cammino di liberazione, fino alla cima dove è posto un reliquiario vuoto e disadorno.
Lo scopo del mandala Quale figura a forma principalmente circolare rappresenta, tanto per gli induisti tantrici che per i buddhisti tibetani, le forze dell’universo. I cerchi o i riquadri che compongono i diagrammi mandalici sono concepiti quali mezzi per la meditazione. Lo yogi, infatti, li utilizza – quale che sia il supporto: pittura, scultura o disegno – allo scopo di trascendere gli aspetti materiali del mondo e per cogliere l’intima struttura del cosmo. La loro costruzione, ottenuta da uno o più cerchi inscritti in un quadrato, evidenzia la rappresentazione simbolica della struttura gerarchica del mondo fenomenico. Quando l’uomo è privato della base che la totalità gli fornisce, la sua povertà perde la più bella virtù, la semplicità, per diventare squallida e sordida. La sua ricchezza non è più splendente, ma stravagante, i suoi desideri non gi servono più nei limiti naturali dei loro scopi, ma diventano fini a se stessi e mettono fuoco nella sua esistenza, danzando follemente alla luce dell’incendio. Rabindranath Tagore
Dall’Oriente il mandala è sbarcato in Occidente. Qui la simbologia sottesa a questa figura geometrica è stata rielaborata grazie all’opera di Jung che ha visto nel mandala il vero simbolo della vita immaginativa. Il mondo occidentale è affascinato dalle filosofie e dalle discipline di origine orientale. Molti si rivolgono, ad esempio, allo yoga o alle arti marziali per ricercare un equilibrio psicofisico o per iniziare un cammino spirituale; altri abbandonano la propria fede di origine per abbracciare i culti delle religioni orientali. Tutto ciò è dovuto al fascino emanato dalle civiltà e dalle culture orientali che, nonostante le difficoltà odierne, si sono conservate nello splendore di un tempo. Tra tutte le tecniche utili per rinvigorire lo spirito e il fisico, troviamo quella del mandala che, opportunamente adattata alla nostra cultura, permette di vivere in modo più sereno la nostra realtà.
Concetto junghiano L’eredità tramandataci dalla tradizione orientale è servita alla civiltà occidentale per elaborare nuove interpretazioni relative al mandala. In questo senso, l’esempio più significativo di rielaborazione della simbologia sottesa alle figure geometriche del diagramma mandalico è dovuta all’opera di Karl Gustav Jung (medico psichiatra, 1875-1961). Egli ha affermato che il mandala è un vero simbolo della vita immaginativa, dove il cerchio è collegato alla rappresentazione del Sé e della psiche, mentre il quadrato rimanda alla materia fisica (terra e corpo). A questo proposito è bene sottolineare che il progresso ha riabilitato l’immaginazione considerandola ispiratrice, accanto alla ragione, delle nuove scoperte; e l’immaginazione può essere, inoltre, una delle chiavi che ci permettono di sfruttare le potenzialità, in gran parte inespresse, della nostra mente.
Utilità del simbolo Le pagine di questo libro vogliono essere una “chiave” per aprire la porta dell’immaginazione e vogliono presentare un esempio di interpretazione della tecnica mandalica. Naturalmente, i lettori potranno seguire una propria linea dettata dai loro gusti e dalle loro inclinazioni al fine di argomentare il simbolo relativo al mandala. Ed è proprio il simbolo che ripropone a ognuno, traslandole, le immagini del mondo vissuto quotidianamente; permettendo, così, alla nostra mente di rielaborarle e ricavarne risposte ai mille perché su quello che facciamo, su chi siamo, su quale sia il nostro ruolo. I simboli rappresentano una sorte di base della comunicazione, in quanto alcuni di essi sono rimasti immutati nel tempo andando, così, a formare un alfabeto riconosciuto in tutto il mondo. L’uomo ha sempre trasportato in disegno le immagini – e le loro influenze – provenienti dal mondo materiale e da quello spirituale caricando, in tal modo, il simbolo di forte potere energetico. Esempi caratteristici di tale processo sono le rappresentazioni grafiche degli astri (Sole e Luna), degli elementi che costituiscono il mondo (Fuoco, Aria, Terra, Acqua ed Etere) e delle forme geometriche (cerchio, quadrato, triangoli, ecc.). Vivere completamente, pienamente nel presente significa vivere con ciò che è, il reale, senza alcun senso di condanna o di giustificazione. Jiddu Krishnamurti
Finalità del diagramma L’uso del mandala può guidarci nella ricerca del nostro “essere”, dove con questo termine intendiamo l’essenza che si nasconde nel profondo (il nostro “centro”). Possiamo pertanto affermare che il “centro” dei mandala, concepito modernamente, è l’uomo stesso o meglio la sua sfera intima, la forza che lo spinge a ricercare la sua vera natura, a vivere più positivamente la propria esistenza. Il mandala sarà, dunque, utilizzato sia quale strumento di ricerca spirituale sia come mezzo terapeutico di carattere psicofisico, ma anche come momento ludico al fine di attivare alcune funzioni mentali sopite.
Il mandala è un disegno composto dall’associazione di diverse figure geometriche, le più usate delle quali sono il punto, il triangolo, il cerchio e il quadrato. Ognuna di queste è carica di una determinata simbologia. In base alla testimonianza dovuta alla tradizione orientale, il mandala risulta essere un diagramma composto da forme geometriche (cerchio, quadrato, triangolo, croce e figure da loro derivanti) alle quali furono attribuite valenze simboliche. Possiamo mantenere la tradizionale rappresentazione grafica adeguandola, però, al modo di vivere e pensare contemporaneo e arricchendola di nuove conoscenze. Analogamente, anche la tecnica orientale dell’utilizzo del mandala va aggiornata con le conoscenze, i costumi, le mode, le informazioni dei nostri tempi. L’uso corretto del mandala permetterà di comprenderne il significato profondo, e allo stesso tempo, di usufruire di uno straordinario strumento per il benessere psicofisico.
Perché costruire un mandala La costruzione del disegno-mandala è la trasposizione grafico-simbolica della percezione della realtà. I segni grafici sono, dunque, gli elementi base che permettono tecnicamente di realizzare l’allegoria simbolica. Disegnare un mandala, oltre a essere un aiuto psicofisico, può essere un gioco divertente e utile. Giocare non significa voler sminuire la validità del mezzo, bensì imparare a capirne le regole, le qualità, l’utilità e a misurare la forza e la capacità della propria mente. Insieme al lettore, ci accingiamo ora a costruire e a comporre le diverse forme geometriche studiandone, al contempo, il linguaggio simbolico universale.
Mandala e simboli A rendere universale il mandala sono le figure geometriche di base: il cerchio e il quadrato, forme primigenie e antichi simboli dell’umanità. Le loro valenze simboliche sono presenti, infatti, in tutte le civiltà orientali e occidentali; da queste due forme fondamentali, inoltre, possono essere ricavate numerose combinazioni che esprimono così la struttura del mondo fisico. Se il cerchio e il quadrato rappresentano, in una delle varie interpretazioni simboliche, il rapporto d’interazione tra le forze e le leggi che regolano il cosmo, le altre forme in loro racchiuse rappresentano i livelli psichici che il soggetto deve raggiungere per procedere sulla via della “liberazione”. Dove con il concetto di “liberazione” si intende lo stato psichico dell’individuo privo di ossessioni, di ansie, di depressioni e dunque un modo completo, consapevole e generoso di essere. Il mandala, alla luce di questa interpretazione, si presenta quale simbolo della vita dell’universo e del percorso che conduce al superamento della materialità: solo allora l’uomo raggiunge un giusto e armonico equilibrio. Un esempio significativo in tal senso è offerto dalla simbologia che i cinesi attribuirono al cerchio e al quadrato: il primo elemento rimandava al cielo, mentre il secondo alla terra. Le due figure geometriche, unite all’immagine dell’uomo, divennero le icone fondamentali della religiosità. Per tutta l’umanità il cielo, la terra e l’uomo sono stati legati da una inevitabile interdipendenza: la loro unione costituisce il costante rapporto di armonia tra il cosmo, lo spirito e la vita terrena. Dai concetti universali sottesi ai simboli – il cerchio, il quadrato, le altre figure geometriche (triangolo, croce, ecc.) – dunque, sono nati numerosi sistemi filosofici, scientifici e religiosi.
Simbologia del cerchio Sono sufficienti pochi esempi per spiegare l’importanza e la frequenza della forma circolare nel nostro mondo: il bulbo oculare, il pianeta su cui viviamo, il Sole, la Luna e molti altri elementi. La presenza del cerchio nella vita dell’universo è stata notata da tempo immemorabile e l’uomo non ha potuto fare a meno di sfruttare tale scoperta per le sue necessità pratiche, simboliche, religiose e filosofiche. IL CERCHIO NELLE CIVILTÀ • I babilonesi si avvalsero del cerchio per indicare e misurare il tempo: idearono, infatti, una ruota divisa in sei settori di 60° ciascuno. E da lì che nacque il concetto del tempo ciclico e universale, successivamente, riconsiderato nell’epoca greca e raffigurato con l’immagine di un serpente che si morde la coda (l’Ouroboros). Tale simbolo divenne parte integrante della tradizione alchemica occidentale. Ancora oggi, il tempo è indicato dal movimento rotatorio di due lancette all’interno del quadrante dell’orologio. • Gli indiani Sioux usavano celebrare i loro rituali dedicati al sole all’interno di una tenda circolare montata su ventotto paletti esterni, simboleggianti i giorni lunari, e uno centrale, rappresentante l’asse terrestre (vedi illustrazione a lato). • Nel mondo celtico, il cerchio, durante i rituali magici, aveva la funzione
di allontanare i nemici. La leggenda di Cuchulainn, eroe della tradizione celtica, narra il rituale magico con cui usava allontanare o sconfiggere il nemico. Ciò consisteva nel predisporre un cerchio di legno, appositamente iscritto, su un pilastro posto all’entrata del territorio dell’eroe: chiunque avesse letto l’iscrizione avrebbe dovuto affrontare un combattimento per proseguire lungo la propria strada. • Nella civiltà cinese il cerchio rappresenta il simbolo del Tao, termine che significa “Via” e che indica il percorso adatto per il raggiungimento dell’immortalità del corpo. I metodi utilizzati a tal fine comprendono pratiche fisiche, dietetiche, sessuali, alchemiche e meditative. Il concetto di Tao è la base della religione taoista ed è rappresentato graficamente da un cerchio al cui interno si notano i simboli del principio dualistico della creazione: Yin e Yang (regolatori cosmici). Yin, il cui ideogramma significava originariamente “ombroso”, simboleggia la luna, la notte, la terra e la parte femminile. Yang (“soleggiato”) indica il cielo, il sole, il fuoco e la parte maschile. Dagli aspetti del Tao, che si compenetrano a vicenda, si deduce che tutto ciò che avviene in natura è condizionato dalle relazioni mutevoli di tali regolatori cosmici. FUNZIONE DELLA FORMA CIRCOLARE Il cerchio mandalico, secondo Jung, ha funzioni protettive: si può, infatti, disegnare intorno all’uomo, centro del mandala, un recinto circolare per difenderlo da influenze esterne (anticamente al centro c’era una divinità). Considerando la funzione protettiva del mandala, l’uomo ha ideato amuleti
e talismani portafortuna in modo da proteggersi dai pericoli cui è continuamente esposto. Tali oggetti sembrano in grado di accrescere la vitalità e la forza di chi li porta con sé. Gli amuleti possono essere anelli, gemme e disegni ai quali viene attribuito il potere di allontanare le malattie. A differenza degli amuleti, i talismani sono dispensatori di fortuna e felicità; essi sono oggetti di differenti forme che recano segni derivanti dalla cabala o da ideogrammi appartenenti a lingue antiche. La fiducia nei talismani e negli amuleti non appartiene solo al passato, ancora oggi, infatti, sono molti gli esempi che testimoniano quanto tali oggetti siano popolari e comunemente utilizzati: il ferro di cavallo, l’immagine di un animale, ecc. A molti oggetti, inoltre, si attribuisce la facoltà di portare fortuna, salute e aiuto in corrispondenza dei più vari avvenimenti: ad esempio, l’anello di fidanzamento può essere un amuleto di augurio e di unione. Ognuno di noi, dunque, può costruirsi un simile oggetto: alle pagine seguenti si trovano cinque diagrammi con le relative spiegazioni per realizzare un mandala portafortuna sia su carta che su altri supporti.
Oggetti portafortuna I portafortuna possono essere disegnati a forma di mandala su un foglio di pergamena o su una stoffa e quindi portati con sé per un periodo. L’operazione principale consiste nel disegnare una circonferenza all’interno della quale viene posta una figura con determinate caratteristiche. • Il segno del Sole, inserito nel cerchio ha la funzione di irradiare energia vitale, forza fisica, coraggio e virilità (fig. 1); per attivare questo amuletomandala occorre portarlo con sé per sette giorni.
• Il segno della Luna, simbolo di fecondità, regola gli umori della persona; il mandala-luna va tenuto su di sé durante la fase della Luna nuova (fig. 2).
• L’immagine degli strumenti nautici nel cerchio, simbolo di direzione, aiuta i viaggiatori; naturalmente la si dovrà portare con sé ogni qualvolta si voglia affrontare un viaggio (fig. 3).
• Il triangolo equilatero con un occhio inscritto in esso protegge dai pensieri negativi dei propri nemici; è opportuno conservare il mandala-occhio nel proprio comodino per poterlo osservare appena alzati e prima di coricarsi (fig. 4).
• La mano dentro il doppio cerchio simboleggia la richiesta di benedizione al divino; questo mandala può essere usato ogni qualvolta se ne sente la necessità (fig. 5).
Simbologia del quadrato Il quadrato simboleggia la terra e, se inserito in una circonferenza, l’intero creato. Infatti, sia in Oriente che in Occidente, la terra è sempre stata rappresentata con un quadrato, agli angoli del quale sono indicati i punti cardinali e nel centro è raffigurato un uomo. QUADRATO E TRADIZIONE • Nella tradizione cristiana il quadrato rappresenta il cosmo e i suoi quattro elementi fondanti (Aria, Acqua, Terra e Fuoco); molte chiese, inoltre, sono edificate su pianta quadrata. • I mandala tantrici e architettonici, immagini del cosmo, sono quadrati e con quattro porte cardinali. APOLLONIO DI TIANA Filosofo neo-pitagorico nato in Cappadocia nel 4 d.C. Si tramanda che abbia condotto vita ascetica e fu considerato un taumaturgo. Secoli dopo la sua morte gli sono state attribuite opere alchemiche.
• Nel simbolismo cinese il quadrato è la figura base dello spazio e rappresenta la Terra: si ritrova, infatti, nella descrizione concettuale delle città con le porte cardinali lungo i lati del quadrato. • L’architettura a base quadrata delle case arabe e della Kaaba nella Mecca sono la testimonianza di quanto sia importante tale forma geometrica nella tradizione islamica. Il quadrato è visto come mezzo per accedere ai mondi segreti e magici, perciò sono stati ideati “quadrati magici” in grado di captare e immagazzinare il potere all’interno di un numero o di un nome. Il “sigillo di Apollonio di Tiana” è esemplificativo degli amuleti con “quadrato magico” ancora oggi in uso. Il “quadrato magico” contiene nove caselle numerate da 1 a 9; la somma delle caselle su ciascun lato è uguale a 15. Tale sigillo, realizzato su una
stoffa nuova, veniva utilizzato come tappeto per le donne gravide al fine di facilitare il parto. Altri tipi di “quadrati magici” sono relativi ai pianeti (Sole, Luna, Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno) dai quali possiamo disegnare mandala con i “sigilli magici” dei pianeti stessi. A ogni persona sarà, dunque, possibile assegnare un diagramma, creato con numeri e sigilli, a seconda della data di nascita e del segno zodiacale. Per esempio un soggetto nato di domenica sotto il segno del Leone sarà collegato al mandala con il sigillo del Sole (vedi il capitolo “Mandala magici”).
Simbologia della croce La croce costituisce il terzo simbolo fondamentale. Questo segno può essere inserito nel cerchio dove va a formare quattro sezioni dalle quali, collegandone le estremità, si ottengono un quadrato e un triangolo. Altre volte la croce sostituisce il cerchio al centro del mandala presentandosi nella sua forma più elaborata (fig. 6, pietra tjuringa: croce australiana che serviva come mappa per l’iniziazione dei giovani alla pubertà) (fig.7, l’Occhio di Dio: croce usata nel culto messicano).
Questa forma geometrica rappresenta il mondo materiale; essa può costituire una variante al classico mandala di cui, però, mantiene tutte le proprietà fondamentali. Inoltre, la croce è la base per la costruzione dei labirinti di cui si tratterà più avanti in uno specifico capitolo. Tale forma riassume in sé più funzioni e si presenta sotto diverse tipologie. FUNZIONI • Orientamento: le quattro punte della croce possono rappresentare i punti cardinali terrestri e celesti. • Comunicazione: grazie alla sua struttura, la croce simboleggia la via di comunicazione tra la terra e lo spazio.
• Salvezza: la croce rappresenta il sacrificio di Cristo Salvatore. TIPI DI CROCE • Tau (fig. 8): è costituita da un serpente avvolto a una croce. • Chrismon (fig. 9): è il monogramma di Cristo costituito da due lettere X e P (caratteri greci indicanti il nome di Cristo).
• Croce uncinata (fig. 10): gli estremi presentano una sorte di uncino; fu adottata come simbolo del regime nazista. • Croci greche (fig. 11): sono formate da stelle a sei punte. • Triskeles (fig. 12): viene realizzata rappresentando tre gambe umane collegate tra loro. • Croce filiforme (fig. 13): viene usata, ancor oggi, dalle popolazioni tibetane per cacciare le forze demoniache.
Simbologia del triangolo Il triangolo rappresenta, tanto nelle culture orientali che in quelle occidentali, la natura divina degli uomini e delle cose del creato. A tal proposito, i popoli antichi ci hanno tramandato innumerevoli esempi. • Per gli antichi Egizi: la piramide, la più conosciuta costruzione a forma triangolare, costituiva un luogo sacro adibito a monumento funerario per i faraoni e per le regine. • Nella tradizione Maya il triangolo era identificato con il glifo del raggio solare, simbolo divino di fecondità. • In India il triangolo con il vertice rivolto in basso simboleggia l’energia femminile impersonata dalla dea Shakti; al contrario, il vertice rivolto verso l’alto indica l’energia maschile raffigurata dalla divinità Shiva. • Nella tradizione giudaica il triangolo è la rappresentazione di Dio. • Nel cristianesimo, “l’occhio di Dio” inscritto nel triangolo è segno dell’onniscenza e dell’onnipotenza divina. • Per la dottrina alchemica tale forma geometrica rappresenta simbolicamente il fuoco quando il vertice è rivolto verso l’alto; viceversa, con la punta verso il basso, simboleggia l’acqua. • Due triangoli rovesciati e intrecciati formano il famoso sigillo di Salomone (fig. 14), simbolo dell’unione della materia e dello spirito.
• Nei mandala chakra troveremo spesso raffigurato il triangolo a rappresentazione dell’energia maschile e femminile che ogni essere umano deve tendere a equilibrare.
Mandala nell’arte Gli innumerevoli diagrammi riassumono, nella loro forma e nei colori, una capacità artistica degna di essere presa in considerazione: dall’architettura all’arte figurativa troviamo, infatti, numerose rappresentazioni del mandala. L’architettura è solitamente la forma artistica che più rispecchia la cultura e il gusto dei popoli. I Romani, infatti, costruivano in modo congeniale alla loro natura, alla loro storia e al loro desiderio di dominio. Se osserviamo alcuni schemi relativi alla costruzione dei templi, si può notare come il loro sviluppo faccia pensare a un mandala. (Colorare a piacere ogni disegno per esercitarsi). • La fig. 15 rappresenta lo schema del tempio dedicato alle divinità planetarie (Roma, sec. II d.C.).
• La fig. 16 illustra il tempio di Venere costruito in Asia con tecniche edilizie romane (Baalbeck, Asia Minore, sec. II d.C.).
• La fig. 17 è lo schema del tempio dedicato a Minerva Medica (Roma, sec. III d.C.).
Con il diffondersi del Cristianesimo nasce l’arte religiosa cristiana (dal 400) che si esplicita con la costruzione di chiese, battisteri, mausolei. Anche in questo caso l’architettura rispecchia la struttura del mandala, esempi in tal
senso sono: • Il Mausoleo di Santa Costanza a Roma il cui porticato è a forma circolare (fig. 18).
• La chiesa di San Lorenzo di Milano, costruita a una pianta poligonale, presenta il corpo e il tiburio che si configurano come due prismi a otto facce (fig. 19).
• Nella fig. 20 è visibile la pianta centrale poligonale della Cappella palatina (Aquisgrana, Germania) fatta costruire da Carlo, imperatore del Sacro
Romano Impero e consacrata nell’805.
• Frutto di una profonda cultura, a cui partecipa come elemento coibente la componente classicistica, Castel del Monte (di pianta ottagonale, Andria, Puglia) accoglie nella sua struttura elementare e complessa, la pesantezza ancora romanica della massa, reminiscenze di castelli islamici avvicinati dalle Crociate all’esperienza dei nostri architetti, la sobrietà del gotico di origine cistercense (fig. 21).
Le rappresentazioni mandaliche non si trovano solamente nelle piante di queste grandi opere, ma anche nelle decorazioni, nei pavimenti, nelle pareti, fattori che rendono piĂš affascinante il mondo dei mandala.
Il disegno mandalico ha il grande vantaggio di potenziare e rendere manifeste le nostre capacità creative, di sviluppare le doti intuitive e di percezione. Ci aiuta inoltre a dimorare nel momento presente, nel “qui e ora”. Se anticamente il mandala, formato dal cerchio e dal quadrato, simboleggiava il cielo e la terra, oggi grazie all’interpretazione junghiana si ritiene più adeguato considerarlo una proiezione del conscio e dell’inconscio umano. Proprio perché il potere dell’uomo risiede nella capacità di utilizzare completamente la mente e di esprimere con coscienza il pensiero e la volontà. Il volere è l’atto di scegliere le proprie idee (pensieri, immagini e sensazioni) che diventano il seme delle azioni. La volontà permette di agire creativamente organizzando il pensiero e di capire i rapporti logici. L’uso e lo studio di particolari tecniche utili per migliorare la qualità della nostra vita devono accoppiarsi con la consapevolezza delle naturali potenzialità umane quali la creatività, l’immaginazione e la percezione.
Creatività Nel nostro caso intendiamo la creatività quale capacità di riconoscere la natura del problema e di predisporre piani adeguati alla sua soluzione. Essere creativi vuol dire, allora, utilizzare il pragmatismo della ragione unitamente all’immaginazione e alla fantasia. In questo modo la creatività può, inoltre, indurre al rispetto di se stessi e degli altri perché in essa si sintetizzano le capacità di osservazione, di ascolto e di confronto analitico. Per sviluppare tale innata potenzialità è necessario non irrigidirsi in schemi precostituiti, ma affidarsi soprattutto agli stimoli del proprio intimo. Il mandala, quale ausilio in tal senso, può benissimo contribuire allo sviluppo creativo. L’enorme quantità di immagini che la nostra mente capta o crea ogni giorno ci permette di scoprire e inventare forme e colori che ci siano d’aiuto per la nostra ricerca, ma anche per quella altrui. La trasformazione di immagini e pensieri avviene attraverso segni e colori: si forma, così, un’esperienza nuova, una creazione fantastica che, non solo esprime le nostre intime aspirazioni, ma che spinge tutti noi verso la ricerca di nuove emozioni. Disegnando i nostri mandala entreremo in un mondo capace di ampliare illimitatamente le possibilità di percepire e di comunicare. Riconosceremo, inoltre, la vena creativa che ci pervade, spesso inibita dal frenetico svolgersi della vita quotidiana. Sarebbe bello, perciò, che nella scuola si insegnassero le tecniche mandaliche, il che educherebbe i giovani alla creatività permettendo loro di apprendere di più e di applicare immaginazione, intuitività e intelligenza. La meditazione è un movimento senza motivo, senza parole, senza attività del pensiero. Deve essere qualcosa che non è messo deliberatamente in moto. Soltanto in questo caso la meditazione è un movimento all’infinito, incommensurabile per l’uomo, senza meta, senza una fine e un inizio. E questo agisce in modo straordinario nella vita quotidiana, perché la vita è unica e allora diviene sacra. [...] La meditazione è una delle più grandi arti della vita, forse la più grande, e non la si può imparare da nessuno.
Jiddu Krishnamurti
Percezione Percepire significa assumere i dati della realtà esterna mediante i sensi o l’intuito, quindi organizzare un proprio universo personale per orientare nello spazio e nel tempo le sensazioni. Per ampliare tale processo occorre “educare” le percezioni: estendere, cioè, la propria attenzione al maggior numero di realtà; esercitare la mente a elaborare compiutamente le informazioni ricevute e infine controllare coscientemente tutte le reazioni fisiche. Esistono numerosi esercizi in grado di “educare” le percezioni, molti di essi prevedono l’utilizzo di alcuni mandala di cui parleremo più avanti.
Immaginazione e fantasia La capacità di vivere intensamente utilizzando l’immaginazione e la fantasia è una delle maggiori differenze che intercorrono fra l’uomo di ieri e quello contemporaneo. L’attuale vita frenetica porta spesso a considerare poco produttiva l’immaginazione, vista come una fuga dalla realtà oggettiva. Questo anche perché non di rado temiamo il contatto con il nostro mondo interiore, con i fantasmi che popolano l’inconscio, mentre è necessario riattivare la fantasia per essere creativi. L’infanzia di un bambino, in questo senso, costituisce un’efficace conferma. Durante i primi anni di vita la fantasia gli permette di conoscere, capire e vivere la realtà che lo circonda e, nello stesso tempo, di prendere coscienza del proprio mondo interiore. Con l’età adulta la capacità creativa va inaridendosi anche a causa della cultura, delle norme sociali che tendono a schiacciare la fantasia negli angoli più remoti della nostra mente. Ciò non vuol dire che non possa essere riportata a galla, ma anzi, con tecniche opportune sarà possibile goderne nuovamente i frutti, stimolando la creatività e liberando le pulsioni represse. La guarigione della mente avviene gradualmente se stiamo con la natura, con quell’arancia sull’albero e con quel filo d’erba che cresce tra il cemento, con le colline coperte, nascoste dalle nuvole. Jiddu Krishnamurti
Studi sull’attività cerebrale condotti da psicoterapeuti e da neurologi hanno dimostrato quanto sia importante l’immaginazione per lo sviluppo delle capacità intellettive dell’uomo. A questo proposito, è importante sapere che tale prerogativa è “allenabile”, tanto è vero che maggiore sarà la fantasia sviluppata, più vi sarà la volontà di esplorare nuovi orizzonti. Abbiamo sottolineato l’importanza dei simboli universali che popolano la nostra mente, possiamo quindi visualizzare una serie di immagini e lasciarci trasportare in questo mondo allegorico. Il “viaggio” particolare, adatto a
sviluppare la fantasia, può essere compiuto all’interno del nostro corpo, immaginando di percorrere una grotta illuminata da una luce che rischiara i nostri passi. Inizialmente non è agevole procedervi, ma l’obiettivo consiste nel raggiungere il centro della cavità dove si troverà la vera luce, ovvero il proprio mandala. Far propria tale luce ci libererà dai vincoli che ci imprigionano e ci farà vedere chiaramente tanto la realtà esterna che quella interiore. Avremo, dunque, finalmente raggiunto l’unione fra spirito e materia, pur continuando a vivere nel nostro ambiente. L’immaginazione ridà, perciò, acutezza ai nostri occhi e ci permette di viaggiare ad alta velocità in qualsiasi punto dello spazio-tempo. La forza universale, che si rivela nella legge universale, è una sola cosa con la forza esistente in noi stessi. Rabindranath Tagore
Il disegno mandalico è un particolare linguaggio grafico che si basa su segni geometrici. Anche se nell’accezione comune la geometria è spesso vista come una scienza arida, essa è ricca di simbologia e antichissima. Il mandala può servire per la meditazione, per essere più percettivi e consapevoli, per ritrovare un cammino spirituale, per scopi terapeutici e per l’autodiagnosi. Le forme mandaliche rafforzano la nostra mente in quanto risvegliano quei punti energetici individuabili sulla corteccia cerebrale (vedi illustrazione a lato). Percorrendo il mandala si riesce, pertanto, a utilizzare l’energia immagazzinata nel nostro corpo. Il mandala è un’immagine capace di condurre chi la contempla a uno stato di coscienza molto aperto e percettivo dove il cerchio rappresenta l’integrità dell’uomo e il quadrato la consapevolezza di tale integrità.
Come usare il mandala Ci chiediamo ora come possa avvenire il contatto tra mandala e cervello. In sostanza, vi possono essere due modi a seconda del percorso mandalico prescelto. Metodo 1: in questo primo caso occorre percorrere con l’indice destro le linee perimetrali delle figure del mandala scelto, quindi farlo nuovamente, ma con l’indice sinistro e in senso inverso al precedente. Metodo 2: consiste nell’osservare il mandala seguendo le diverse tecniche di percezione, di visualizzazione, di attenzione e di concentrazione. Per sfruttare al meglio le proprietà del mandala bisogna essere costanti nel tempo in quanto i risultati non sono immediati; si tratta, infatti, di risvegliare quelle parti del corpo e della mente da tempo assopite.
Il disegno Da sempre, nella storia dell’uomo, il disegno rappresenta la forma di comunicazione più immediata e universale. L’uomo, infatti, nella sua vita di relazione ha sempre avuto la necessità di rappresentare visivamente la propria capacità di osservazione, di immaginazione e di proposizione. Nel nostro caso, ci occuperemo di un particolare linguaggio grafico, il disegno mandalico. Pur avendo perso una parte della sua originaria universalità, il mandala conserva molte delle sue qualità e, una volta che se ne sia appreso il codice interpretativo, può essere facilmente e rapidamente letto da chiunque. Sebbene si pensi che la geometria sia una disciplina arida e lontana, fa parte della vita dell’uomo. È proprio per questo che la base di ogni rappresentazione mandalica è il disegno geometrico. Con esso si studiano le figure e le relazioni che intervengono fra gli elementi fondanti: punti, linee rette o curve, superfici piane, concave e convesse, angoli, ecc., per poi riprodurle sui più svariati supporti (carta, stoffa, legno, ecc.). Tutti i disegni hanno un preciso scopo e un’esatta funzione. DISEGNO 1 Armatevi di carta, matita, compasso, curvilinea, gomma, riga e colori che serviranno per realizzare graficamente il vostro mandala. • Tracciate una circonferenza e disegnate due diametri perpendicolari; fate centro nei quattro estremi di tali diametri – A, B, C, D – con apertura di compasso uguale al raggio della circonferenza, si tracciano quattro archi: per il primo arco M-F, considerate come centro il punto D, per il secondo L-G – il punto C, per il terzo E-H – il punto B e per il quarto I-N – il punto A. Gli archi così ottenuti dividono il cerchio in dodici parti uguali. Partendo dal centro O della circonferenza disegnate le bisettrici: O-E, O-F, O-G, O-H, O-I, O-L, O-M e O-N. In seguito, si prendono i colori, si tengono per qualche momento in mano e,
lasciandosi guidare dall’intuizione, si comincia a colorare a piacere. All’interno di un cerchio, inoltre, potete disegnare qualsiasi altro tipo di figura geometrica: poligoni, triangoli, ecc.; e potete dividere la circonferenza in più settori con la tecnica della bisettrice. A disegno ultimato, soffermatevi sulle percezioni e sulle emozioni che mente e corpo stanno registrando; definite, quindi, quale utilità possa avere per voi un simile tracciato e a quale opportunità si possa riferire.
CERCHIO E TRIANGOLI • Tracciate la circonferenza e il diametro A-B. • Centrate il compasso in B e con l’ampiezza del raggio B-O descrivete l’arco che interseca la circonferenza nei punti C e D. I punti A, C, D, dividono la circonferenza in tre parti uguali; unendoli si avrà il triangolo equilatero.
PENTAGONO REGOLARE • Tracciate i diametri A-B e C-D perpendicolari tra loro. • Centrate il compasso in B e con raggio B-O intersecate la circonferenza in 1 e 2, uniteli per ottenere il punto E. • Centrate adesso in E e con raggio E-C descrivete l’arco per avere F. • Centrate in C e con raggio C-F intersecate la circonferenza in G e L, con lo stesso raggio C-F segnate i punti H (partendo da G), I (partendo da L) sulla circonferenza. I punti C, G, H, I, L dividono la circonferenza in cinque parti uguali: unendoli tra loro si avrà il pentagono regolare inscritto.
ESAGONO REGOLARE INSCRITTO NELLA CIRCONFERENZA • Disegnate la circonferenza e tracciate il diametro A-B. • Centrate il compasso in A e B e con lo stesso raggio A-O descrivete gli archi che la intersecano in C, D, E, F. I punti A, B, C, D, E, F dividono la circonferenza in sei parti uguali: unendoli tra loro otterrete l’esagono regolare inscritto. Da queste forme di base lasciatevi andare all’intuizione e create ulteriori divisioni da colorare e da utilizzare a vostro piacere.
QUADRATO E OTTAGONO REGOLARE • Disegnate una circonferenza e tracciate i diametri A-B e C-D perpendicolari tra loro: la circonferenza resta divisa in quattro uguali. • Unite i punti A, B, C, D e avrete il quadrato inscritto. • Centrate ora il compasso in A e C e con raggio a piacere intersecare in 1. • Centrate poi in C e B e otterrete nello stesso modo il punto 2. Le rette congiungenti i punti 1-O e 2-O intersecheranno la circonferenza nei punti E, F, G, H i quali con i punti A, B, C, D dividono la circonferenza in otto parti uguali. Unendoli, avrete l’ottagono regolare.
DODECAGONO • Disegnate una circonferenza e tracciate i diametri A-B e C-D perpendicolari tra loro: la circonferenza resta divisa in quattro parti uguali. • Centrate ora in A e con il compasso intersecate il cerchio nei punti E e F. • Ripetete la stessa operazione facendo centro in B, C e D. Ottenete i punti G, H, I, L, M e N. • Unite i punti per ottenere il dodecagono regolare.
Da sempre i colori hanno un potere straordinario, essi sono collegati a determinati aspetti della vita psichica e fisica della realtà e rimandano a una simbologia antichissima. Il colore è ciò che dà vita al mandala. I colori hanno un proprio linguaggio che da sempre esercita una particolare attrattiva, inoltre costituiscono i pilastri del pensiero simbolico conservando tutt’oggi il loro valore tradizionale di ordine biologico, cosmologico, psicologico e mistico. Il mandala colorato ha una sua forte carica energetica dovuta alla vibrazione del colore, tale forza può aiutarci a sintonizzarci con le fonti di energia che producono le stesse vibrazioni, facilitando il nostro lavoro di ricerca. L’attrattiva esercitata dal colore è data dalle sue caratteristiche.
Aspetti del colore Il colore può essere considerato sotto due aspetti. Il primo è dato da un insieme di caratteri psicofisici e sensoriali: la radiazione luminosa colorata provoca una risposta neurologica dei ricettori degli organi di senso – gli occhi – che si propaga in tutte le vie visive cerebrali, ma che influenza anche le zone corticali adibite all’elaborazione degli altri sensi. La sensazione indotta modifica, quindi, la percezione della realtà variandone la tonalità, la luminosità e l’intensità cromatica. Il secondo aspetto si riferisce alle valenze simboliche sottese ai colori che vanno a formare un linguaggio legato alla frequenza e alla funzione del colore. Questo linguaggio può agire sullo stato mentale degli individui ed essere utile a livello terapeutico. ESERCIZIO COLLEGATO AL PRIMO ASPETTO Tracciate due cerchi concentrici e colorate lo spazio tra le due circonferenze con il colore che sentite più vostro e fissatelo per qualche minuto, poi spostate lo sguardo su una superficie bianca (una parete o un foglio). La realtà del colore fissato non coincide con il suo effetto visivo: la percezione ottica del colore risponde, infatti, a un’alterazione dei dati percettivi. Per esempio, se avete scelto il verde per colorare lo spazio tra i due cerchi, vi accorgerete che, spostando lo sguardo su una superficie bianca, apparirà la stessa forma del cerchio, ma il colore verde sarà percepito come rosa acceso; se il colore è il giallo, si percepirà viola; se lo stimolo visivo è dato dal rosso l’alterazione sarà verde, mentre il blu apparirà arancio. La ragione di tale fenomeno è dovuta al fatto che, fissando un solo colore intorno al cerchio bianco, s’inibiscono i recettori retinici sensibili alla stessa tinta, perciò spostando lo sguardo sul colore bianco (che comprende tutti i colori dello spettro elettromagnetico) si percepirà una miscellanea di colori (proprio perché i ricettori retinici non sono stati stimolati), producendo la sensazione del cosiddetto colore complementare.
Linguaggio simbolico del colore Come abbiamo già accennato, i colori hanno una loro carica energetica e una propria vibrazione che permea l’intero ambiente. Questa vibrazione è capace di influenzare la percezione sensoriale, l’atteggiamento e gli stati emotivi delle persone. Attraverso i sensi, il colore entra nella mente stimolando reazioni diverse da soggetto a soggetto. Tale diversità è dovuta al tipo di cultura e all’ambiente in cui si vive e l’influenza del colore nella psiche dipende, appunto, dalla personalità e dal vissuto di ognuno. Nonostante questa soggettività, alcuni colori sono unanimemente riconosciuti come calmanti, altri come stimolanti o altri ancora come equilibranti. Perciò i colori vengono usati come terapia per la cura di molti malanni (cromoterapia). Essi irradiano una forma di energia visibile attraverso sofisticati strumenti elettronici, i termografi, in grado di misurare l’emissione di infrarossi del corpo umano e quindi di registrare, zona per zona, l’intensità delle radiazioni su di una pellicola fotografica. Per avere una panoramica più completa del linguaggio cromatico tracciamo, di seguito, un prospetto con una classificazione degli effetti sulla psiche, e di conseguenza sul fisico, di ogni colore. A ognuno abbiamo abbinato una parola chiave in modo da usufruire pienamente del mandala prescelto e per individuare la qualità da abbinare alla personalità. Completano le schede gli abbinamenti fra colori e pianeti, giorni della settimana, elementi costitutivi (Aria, Acqua, Fuoco, Terra e Etere) e segni zodiacali. Questi ultimi servono per chi è interessato all’astrologia e voglia costruirsi il proprio mandala colorando correttamente i sigilli dei pianeti (vedi il capitolo “Tipologie di mandala”) con i colori adatti. Giallo: è il colore del sole. • Simbologia: esprime allegria, rinnovamento e comunicatività. • Effetti psicologici: è il colore che porta la luce all’uomo. Inoltre
rappresenta un intelletto molto sviluppato. • Effetti fisici: lo si associa all’apparato respiratorio, a quello digerente e al sistema nervoso. Facilita la digestione ed è utile per chi soffre di mal di fegato e di esaurimento nervoso. Può essere utile per vincere la timidezza. • Parola chiave: divertimento • Qualità: consapevolezza delle proprie responsabilità. • Pianeta: Sole • Giorno: domenica • Elemento: Terra • Segno zodiacale: Leone Verde: è il colore del regno vegetale da dove nasce il principio della vita. • Simbologia: esprime la vita, l’equilibrio e la tranquillità. • Effetti psicologici: ha un’azione vivificante e rappresenta la speranza e il ritorno alla vita, oltre che un’affinità molto elevata tra corpo e anima. • Effetti fisici: il colore verde si associa al sistema endocrino grazie alla capacità di regolare l’azione dell’ipofisi che controlla l’attività delle più importanti ghiandole presenti nell’organismo. Il verde è adatto per chi soffre di ipertensione e di disturbi cardiaci. Aiuta a ritrovare la serenità. • Parola chiave: praticità • Qualità: diplomazia applicata, buon equilibrio. • Pianeta: Venere • Giorno: venerdì • Elemento: Acqua • Segno zodiacale: Toro e Bilancia Blu: è il colore del cielo e dell’acqua. • Simbologia: esprime la creatività, la ricettività e il potere spirituale. Il blu, per esempio, è il colore del manto della Vergine Maria. • Effetti psicologici: il blu apre la porta dell’immaginazione, del sogno, del inconscio e indica una grande creatività.
• Effetti fisici: il blu si associa al tessuto muscolare e ha la capacità di rilassarne la tensione. Agisce sull’apparato respiratorio e cura la gola. Cura l’insonnia, l’ansia e il mal di testa; stimola la creatività e le attività intellettive. • Parola chiave: responsabilità • Qualità: decisione e originalità; spirito organizzativo. • Pianeta: Urano • Giorno: sabato • Elemento: Fuoco • Segno zodiacale: Acquario Azzurro: è il colore delle acque cristalline e del cielo sereno. • Simbologia: esprime l’idealità, la verginità e la devozione. • Effetti psicologici: l’azzurro richiama alla nostra mente l’idea della libertà, del volo e della bellezza. • Effetti fisici: come il blu, l’azzurro agisce sull’apparato respiratorio. Ha anche un effetto calmante contro le infiammazioni oculari. • Parola chiave: cambiamento • Qualità: idealismo, ricerca di una realtà spirituale. • Pianeta: Nettuno • Giorno: giovedì • Elemento: Etere • Segno zodiacale: Pesci Indaco: è definito il colore dell’energia cosmica. • Simbologia: esprime la comprensione, la dedizione al dovere e l’intuito. Rappresenta inoltre il desiderio di ricerca spirituale. • Effetti psicologici: l’indaco può aiutare la concentrazione per la meditazione. • Effetti fisici: l’indaco agisce sugli organi del sistema immunitario (milza, timo, midollo osseo e linfonodi), sui tessuti (sangue) e sulle cellule che
permettono all’organismo di difendersi dall’azione nociva di batteri e di virus. • Parola chiave: concentrazione • Qualità: grande intuito e dedizione al dovere. • Pianeta: Giove • Giorno: giovedì • Elemento: Acqua • Segno zodiacale: Sagittario e Pesci
Rosso: è il colore dell’energia fisica. • Simbologia: esprime la passionalità, la forza e la combattività. • Effetti psicologici: nel carattere di una persona, il rosso accentua l’irascibilità, l’impulsività e conferisce una grande carica energetica. • Effetti fisici: il colore rosso viene associato all’apparato circolatorio che comprende i vasi sanguigni, il sistema linfatico, il sangue e il cuore. L’uso del colore rosso è consigliabile per rallentare processi infiammatori ed è anche indicato per curare disturbi circolatori, anemie, stanchezza fisica e raffreddori. • Parola chiave: combattimento • Qualità: animosità e ricerca del comando. • Pianeta: Marte e Plutone • Giorno: martedì • Elemento: Fuoco • Segno zodiacale: Ariete e Scorpione Bianco: è la somma di tutti i colori esistenti nel mondo. • Simbologia: esprime l’altruismo, la generosità e la completezza. • Effetti psicologici: il bianco rimanda alla purezza dell’anima e all’illuminazione, obiettivi che l’uomo deve perseguire se vuole arrivare a comprendere tutte le leggi che regolano la vita. • Effetti fisici: favorisce il funzionamento del metabolismo; accresce la cooperazione tra apparato digerente, respiratorio e circolatorio. • Parola chiave: purificazione • Qualità: altruismo e generosità. Ricerca dell’estasi. • Pianeta: Luna • Giorno: lunedì • Elemento: Acqua • Segno zodiacale: Cancro
Nero: è la negazione di tutti i colori. • Simbologia: generalmente esprime la passività, la morte, la negatività, la ricettività femminile. • Effetti psicologici: il nero richiama il mistero, la paura dell’ignoto, l’angoscia e la tristezza. • Effetti fisici: il colore nero è associato al sistema nervoso afferente e può evocare la depressione. • Parola chiave: saggezza • Qualità: serietà e ricerca della perfezione. • Pianeta: Saturno • Giorno: sabato • Elemento: Terra • Segno zodiacale: Acquario e Capricorno Grigio: è il colore dell’argento, nobile metallo, della cenere e della nebbia. • Simbologia: il grigio esprime la malinconia e la noia. • Effetti psicologici: il grigio è il colore che indica il risveglio e la crescita di un essere. • Effetti fisici: si associa il grigio all’apparato digerente i cui organi lavorano alla trasformazione e alla digestione degli alimenti. • Parola chiave: trasformazione • Qualità: incertezza, staticità; dispersione negli affetti. • Pianeta: Mercurio • Giorno: mercoledì • Elemento: Aria • Segno zodiacale: Gemelli e Vergine
In alcuni grafici userete i colori che l’intuito e la conoscenza dei loro abbinamenti vi suggeriscono, mentre per altri mandala specifici troverete indicati i colori da usare. I colori vanno scelti in base alla conoscenza delle opportunità e delle applicazioni dei mandala.
Il mandala è uno strumento molto efficace per chi ha deciso di intraprendere il viaggio più lungo e doloroso, quello alla scoperta del suo vero Sé. Inoltre ha grandi potenzialità terapeutiche e risanatrici. L’uomo ha come obiettivo indispensabile quello di realizzare l’armonia tra corpo e psiche e, per raggiungerla, può avvalersi di tecniche quali la meditazione, la concentrazione o anche l’osservazione e il pensiero creativo. Tutte queste tecniche sono applicabili attraverso il mandala che diventa strumento in grado di rendere l’individuo cosciente della propria fisicità e di condurlo al nucleo della propria essenza facendogli conquistare la serenità dello spirito. La salute è una condizione di benessere tanto fisico quanto mentale, pertanto ogni mezzo può essere utile al suo raggiungimento. La medicina convenzionale considera l’uomo una macchina intelligente e perfetta e la malattia come un guasto da riparare per portare l’apparato al corretto funzionamento. Molte altre cure, generalmente etichettate sotto il termine “medicina alternativa”, pongono l’accento sulla totalità della persona
piuttosto che su un malfunzionamento di una sua parte. Da questa convinzione sono nate tecniche di respirazione e di concentrazione per la riduzione dello stress; sono stati messi a punto regimi alimentari e di cura del corpo e si pone, dunque, grande attenzione ai segnali provenienti dal fisico e dalla mente. Sotto l’aspetto terapeutico, la psicologia ha riconosciuto nel mandala proprietà essenzialmente benefiche per la salute umana dovute all’influenza del diagramma sulla psiche. Per quanto riguarda la diagnostica, il mandala offre indicazioni sulla stato psichico di un soggetto. Tali indicazioni vengono ricavate dall’interpretazione simbolica (basata sugli studi di psicologia junghiana) delle forme e dei colori tracciati nei mandala realizzati dal paziente. Il mandala viene usato al posto del disegno libero; si chiede, infatti, al paziente di disegnare forme colorate all’interno di una circonferenza. In un primo tempo il soggetto realizzerà forme e colori confusi e disorganizzati; successivamente, con l’esercizio costante nel tempo – ed è proprio questa la terapia –, i disegni si armonizzeranno equilibratamente, indicando che è stato raggiunto uno stato di equilibrio, obiettivo della cura. Lo svolgersi del processo che avviene attraverso la costruzione del mandala è spontaneo, in quanto si ricollega alle esperienze passate e non alla specifica conoscenza del mandala. Chi si sottopone a tale terapia, infatti, può anche ignorare quali siano le funzioni e le qualità collegate ai mandala.
Le fasi del processo che il diagramma mandalico innesca sono tappe verso la realizzazione intima e personale, l’equilibrio, cioè, del corpo fisico inserito nel cosmo (mandala-uomo, figura sotto). Il corpo diventa il centro della luce e dell’energia dove l’uomo ha la necessità di percepirsi come parte integrante di questo nucleo. Il mandala-uomo è un mezzo che permette all’energia di concentrarsi e, nello stesso tempo, di fluire armoniosamente in tutti gli organi. Esso rientra nella categoria dei mandala terapeutici i quali aiutano a potenziare il processo naturale di guarigione e a proiettare l’uomo al centro del suo essere. Questo mandala è, inoltre, una delle vie più efficaci per la ricerca del sé e dell’energia risanatrice.
Per sfruttare al meglio le potenzialità terapeutiche del mandala è necessario conoscere l’abc del suo utilizzo. Al centro del lavoro con i mandala sta la capacità di ritagliarsi uno spazio di meditazione e concentrazione. Per lavorare con i mandala, prima di tutto, è importante avere a disposizione un po’ di tempo tutto per sé, in cui dedicare le proprie energie a se stessi. Staccare il telefono e isolarsi, in tal senso, può essere un’ottima idea. Concedersi una pausa dal ritmo frenetico della vita quotidiana è un ottimo antidoto allo stress. Il primo passo è quello di riacquistare il contatto con una parte di noi da troppo tempo inutilizzata: la fantasia. Fantasticare significa abbandonarsi alle sensazioni provocate dalle libere associazioni attuate dal cervello. L’attenzione non è focalizzata su un punto specifico, sebbene l’attività mentale sia nella massima efficienza; perciò i messaggi e gli spunti sono innumerevoli. Per dare un indirizzo preciso e dettagliato al fantasticare occorre, invece, far ricorso alla meditazione.
Esercizio propedeutico alla meditazione Questo esercizio è propedeutico alla meditazione: servirà per il completo rilassamento del corpo e per acquisire la massima lucidità mentale. Createvi, in primo luogo, una zona a casa che serva esclusivamente a ospitare i vostri esercizi. Arredatela con un morbido tappeto e qualche cuscino. Quindi sedetevi e prendete il mandala che vi interessa, e che avrete precedentemente colorato con tinte prescritte, osservatelo qualche minuto fissando nella mente la sua immagine. Dopodiché, distendetevi supini sul tappeto, le gambe leggermente divaricate, le braccia distese lungo i fianchi con i palmi rivolti verso l’alto. A questo punto, rilassate il vostro corpo e lasciate entrare nella mente tutte le sensazioni; quando vi sentirete completamente rilassati portate l’attenzione al problema che vi sta a cuore e passate alla fase di meditazione.
Meditazione Una volta scelto il tema sul quale meditare si lascia che la mente fluttui sull’argomento stesso. L’individuo che medita è passivo, il suo cervello riceve il massimo delle sensazioni dalle idee che si susseguono con estrema facilità. Lo spirito si raccoglie senza sforzo e il pensiero spazia su ogni cosa aumentando lucidità e ricettività; la meditazione, in tal caso, rappresenta il grado più elevato del pensiero umano. Quando avrete raccolto tutte le informazioni necessarie, aprite gli occhi, sedetevi e riprendete il vostro mandala. Percorretelo lentamente con il dito continuando ad ascoltare le sensazioni che il corpo sta registrando. Avrete grande soddisfazione nell’accorgervi che le risposte al vostro problema vi stanno occupando la mente.
L’attenzione L’attenzione permette alla mente di percepire ogni particolare della realtà che ci circonda e di focalizzarsi su un punto o un tema preciso. Essa è prerequisito per la risoluzione dei problemi che ci affligono, una sorta di concentrazione allo stato debole. Per raggiungere un grado soddisfacente di attenzione occorre esercitare la mente a “vedere”.
La concentrazione La concentrazione consiste nel fissare il pensiero esclusivamente su un problema o su un oggetto. Il cervello considera solo ciò che concerne l’oggetto della concentrazione: la persona “concentrata”, infatti, non si accorge di nulla di ciò che avviene intorno a sé. Questo stato permette di raggiungere una sensazione di benessere e di serenità che rende la mente più limpida. Problemi che prima sembravano insolubili trovano una naturale soluzione, le tensioni si spengono e si ha, inoltre, una rigenerazione dell’energia.
Il cervello: emisferi destro e sinistro Il cervello è diviso longitudinalmente in due emisferi, destro e sinistro, che rappresentano circa l’80% dell’intero sistema nervoso centrale. Lo strato esterno degli emisferi è detto corteccia ed è la sede della percezione complessa. Sulla sua superficie sono state individuate zone deputate alla percezione cosciente, all’analisi e memorizzazione delle sensazioni o alle funzioni superiori quali memoria, linguaggio, movimento, ecc. I due emisferi risultano essere sostanzialmente indipendenti fra loro: il sinistro controlla la parte destra del nostro corpo e svolge prevalentemente funzioni logicoanalitiche (presiede alle capacità di calcolo, di linguaggio verbale, ecc.); il destro, invece, comanda la parte sinistra del corpo e sovraintende a funzioni più creative quali l’estro artistico, le intuizioni, i sogni, ecc.
La conoscenza delle caratteristiche degli emisferi cerebrali ci è utile nella scelta del mandala da adottare per la risoluzione di un dato problema o l’individuazione di un’opportunità. In pratica se volessimo sviluppare intuizione e creatività (parte destra del cervello) percorreremo la fig. 1 con
l’indice della mano sinistra, se invece desideriamo sviluppare il ragionamento e la logica, usiamo il tracciato della fig. 2 da percorrere con l’indice della mano destra.
Il primo mandala su cui andremo a lavorare è il mandala-specchio, utilissimo per esercitare un controllo cosciente e volontario sul nostro corpo fisico e sulla nostra immagine intima. Disegnate all’interno di una circonferenza una figura geometrica ovale che rimandi a uno specchio. Il centro del disegno è formato da un piccolo cerchio che colorerete di blu. Con il colore verde tracciate l’ovale (lo specchio) e con il rosso la circonferenza. L’esercizio ha come scopo quello di vedere in esso il vostro schema corporeo. Questo schema è la sagoma del corpo fisico che la mente ha creato, nel corso degli anni, tramite gli impulsi nervosi inviati al cervello dai muscoli, dalle ossa, dai tendini e dagli organi, allo scopo di essere custoditi nella memoria. Ognuno possiede una memoria capace di contenere la tridimensionalità della realtà materiale (quella fisica del proprio corpo, quella intima e quella della realtà esterna a noi) e lo scorrere del tempo. Lo schema corporeo, che fa parte della realtà intima dell’uomo, si forma alla nascita, si modifica durante la
crescita, per poi prendere forma nell’età adulta. Sarà la rappresentazione di se stessi che ognuno di noi potrà vedere dentro lo specchio, e con essa la differenza che esiste tra lo schema corporeo e il corpo fisico. Un esercizio costante ci permetterà di esercitare un controllo cosciente, volontario e costante nel tempo sia sull’immagine intima che sul corpo fisico. Riusciremo a correggere eventuali difetti e a fare combaciare i due “corpi” nell’armonia e nell’equilibrio, liberandoci dalla sofferenza. • Percorrete con l’indice i contorni del disegno visualizzando uno specchio. • Successivamente, fissate (tre minuti circa) il cerchio centrale blu per rilassare la tensione muscolare. • Passate a osservare attentamente tutto il disegno. • Chiudete gli occhi e immaginate di vedere lo specchio all’altezza della fronte e nel quale osserverete il riflesso del blu che, per la legge del colore complementare, si trasformerà in arancio. • Ascoltando le sensazioni che il corpo vi trasmette, riuscirete a visualizzare e percepire la forma del vostro schema corporeo. Notate quale sono le differenze tra lo schema e il vostro corpo fisico in modo tale da esserne consapevoli e, di conseguenza, poter agire sui punti che ritenete debbano essere corretti. Non scoraggiatevi se non riuscite al primo esercizio a visualizzare lo specchio e lo schema corporeo, in questa fase dovete esercitare la mente alla visualizzazione, pertanto ripetete più volte l’operazione con il mandala fino a ottenere il risultato voluto. La stessa pratica è utile per percepire e ripristinare l’aura o alone energetico, un involucro eterico a forma di uovo che avvolge il nostro corpo fisico.
Un’aura lesa permette, infatti, alle malattie di intaccare il fisico. Lungo la colonna vertebrale, e distribuiti su tutto il corpo, vi sono i chakra, punti di scambio energetico (anche detti “ruote d’energia”). Essi permettono il flusso di energia dall’aura al fisico, ma alcuni di essi tendono a chiudersi richiedendo un continuo intervento sia di carattere materiale che mentale per mantenerli attivi e funzionanti.
Aura Ogni corpo esistente in natura è avvolto da un campo di energia magnetica in grado di fare da tramite tra le vibrazioni energetiche del corpo e quelle dell’ambiente circostante. Ogni informazione, dunque, in entrata o in uscita è filtrata dall’aura. Essa è suddivisa in diversi strati di energia (i corpi aurici) che si irradiano dal corpo fisico, lo circondano e si compenetrano. I corpi aurici si differenziano l’uno dall’altro per la disposizione, il colore, la densità, la forma, la funzione e la frequenza. La costruzione di un’apparecchiatura (camera Kirljan) in grado di dimostrare l’alone energetico, ha permesso lo studio approfondito dell’aura, invisibile a occhio nudo. È stata riscontrata l’esistenza di questo involucro sull’uomo, sulle piante, sugli animali e sui cristalli e, in tutti i casi, il contorno aurico copia quello fisico con grandi successi. Questa energia può subire, per motivi di svariata natura, scompensi. Praticando, però, la tecnica del mandala-luce, si potrà conservare l’integrità energetica e, nello stesso tempo, “caricare” l’aura con i colori. Il mandala-luce è rappresentato da un cerchio diviso internamente in otto settori ai quali abbinerete i colori giallo, verde, blu, azzurro, indaco, rosso, bianco, grigio e da un cerchio centrale che colorerete in nero (vedi figura sopra). ESERCIZIO PER CARICARE L’AURA Per ripristinare l’energia ci serviremo dei colori che vanno “respirati”. Prima operazione: state in piedi con le gambe divaricate e le braccia lungo
i fianchi, inspirate ed espirate lentamente per qualche minuto. Durante la respirazione visualizzate i colori secondo la sequenza: rosso, giallo, verde, azzurro, blu, indaco, bianco, grigio e nero; inspirateli uno alla volta. Seconda operazione: tracciate e colorate le otto parti del mandala-luce con i colori citati sempre immaginando di assorbirli uno per uno.
Nel nostro corpo ci sono sette centri di energia, i chakra. Ognuno di questi presiede a determinate funzioni fisiche, mentali ed emozionali. Se l’energia fluisce bene nel nostro corpo i chakra sono aperti e ben funzionanti. Un concetto che spesso abbiamo sentito enunciare e che ci mostra l’uomo come specchio del cosmo è: “L’universo è dentro l’uomo”. Così come l’universo è impregnato di energia, così nel corpo dell’uomo, insieme a organi, cellule, tessuti e anima, convivono innumerevoli nuclei d’energia dei quali i fondamentali sono sette, denominati chakra.
Cosa sono i chakra? Nella fisiologia yoga il corpo umano viene visto come il microcosmo, immagine e riflesso del macrocosmo. Il corpo, identificato come asse dell’universo, è attraversato da tre canali di energia che si intrecciano fra loro lungo la colonna vertebrale. Lì sono posti i sette centri principali d’energia vitale che hanno ognuno una data frequenza, con il primo in corrispondenza dell’organo sessuale e l’ultimo all’altezza del cervello. Questi canali e centri di energia possono essere risvegliati praticando alcune discipline quali lo Yoga, l’uso di appositi mandala ed esercizi ginnici costanti. Il flusso più importante di energia vitale, Kundalini, risiede allo stato latente nel chakra più basso, dal quale dovrebbe salire lungo la schiena fino al chakra più alto per convogliare e riequilibrare adeguatamente in tutto il fisico l’energia proveniente dal cosmo. Kundalini è normalmente rappresentata in forma serpentina che, dapprima riposa arrotolata nel primo chakra, Muladhara, posto all’altezza della regione coccigea, per poi salire lungo il sottile canale (la sushumna) che attraversa il midollo spinale passando per i diversi centri d’energia: Svadhistana (secondo chakra), Manipura (terzo chakra), Anahata (quarto), Vishuddha (quinto), l’Ajna (sesto) fino a Sahasrara (settimo e ultimo) raggiunto il quale il soggetto ottiene la liberazione, lo stato psichico privo di depressioni, ansie e ossessioni. I chakra sono, pertanto, punti di equilibrio che ciascun individuo deve sviluppare e attivare. Essi hanno una scala di valori dipendente dalle caratteristiche individuali di una persona.
Muladhara o primo chakra: posto nella regione coccigea, è il chakra di contatto tra l’uomo e il mondo materiale: influenza i bisogni primari di procreazione e di sopravvivenza. Il risveglio di questo chakra è importante per tutti gli altri, da esso partono i canali di scorrimento energetici più importanti che sono denominati con termini sanscriti: Kundalini, Sushumna, Ida e Pingala. Il disegno mandala è un quadrato con al centro un triangolo con la punta in giù, simbolo dell’energia femminile, che nel suo interno racchiude il simbolo dell’energia maschile attorno al quale è arrotolata la Kundalini o forza vitale. Il colore rosso del mandala aiuta a rivitalizzare il chakra. Un corretto esercizio con il mandala Muladhara può servire a regolarizzare la circolazione del sangue e può mitigare alcune disfunzioni fisiologiche (obesità, stitichezza, artrite e sciatica). A livello psico-emozionale aiuta ad avere più coraggio, fantasia e stimola la creatività. Svadhistana o secondo chakra: posto nella regione sacrale, è il centro delle emozioni, della creatività e regolatore delle energie sessuali. Il secondo chakra permette all’uomo di aumentare le capacità creative attraverso il giusto utilizzo delle emozioni. Il suo mandala è formato da una mezzaluna. Colorate il diagramma Svadhistana di arancione (colore che deriva dalla miscellanea di rosso e giallo), il colore dell’equilibrio, adatto alla meditazione. Percorrere il mandala-Svadhistana
aiuta le funzioni fisiologiche depurative dei reni e della vescica. Agisce beneficamente sulle malattie della pelle. A livello psico-emozionale rafforza la volontà, migliora il rapporto con se stessi, stimola la curiosità Manipura o terzo chakra: posto nella regione lombare, è il centro di luce, di calore e di energia pura. Esso s’incarica di irradiare pura energia e di armonizzare i rapporti interpersonali dell’uomo. Inoltre è anche un mediatore per gli altri chakra. Il suo mandala è formato da un triangolo a punta in giù nel quale simbolicamente è racchiusa la forza-energia che la filosofia orientale chiama “Shakti”. Il colore del mandala deve essere giallo. L’esercizio con mandala-Manipura trasmette all’individuo la gioia e la pace interiore, e può essere molto utile a chi soffre di depressione. A livello psico-emozionale infonde forza e stabilità. Anahata o quarto chakra: posto nella regione del cuore, è il fulcro dell’energiaamore che si esprime attraverso l’arte, la poesia, la musica, la bellezza, i sentimenti, le emozioni e l’armonia. Raggiungere l’equilibrio in Anahata significa amare senza l’ansia provocata dal desiderio di possedere. Il quarto chakra dà la serenità, la gioia e l’equilibrio in amore. Il suo mandala è formato da un esagramma
(il sigillo di Salomone) di colore verde chiaro. Sul piano fisico il risveglio di Anahata regolerà il buon funzionamento del cuore e dell’apparato circolatorio. A livello psico-emozionale migliora la percezione psichica e favorisce l’equilibrio interiore. Vishuddha o quinto chakra: posto nella regione faringea all’altezza della gola, è il regolatore della comunicazione verbale. Ben armonizzato permette all’uomo di esprimere i propri sentimenti e la propria personalità nella loro completezza. Il suo mandala è formato da un cerchio all’interno di un triangolo a punta in giù. Il colore adatto è l’azzurro. Sul piano fisico il risveglio del quinto chakra purificherà la mente dai pensieri negativi e attiverà l’intuizione. Inoltre regolarizzerà l’attività della tiroide. A livello psico-emozionale infonde allegria e migliora la concentrazione e la memoria. Ajna o sesto chakra: posto nella fronte tra le due sopracciglia, è comunemente definito il “terzo occhio”, centro della mente, della volontà e della memoria. Raggiunto il giusto equilibrio, la sesta ruota d’energia permetterà all’uomo di conquistare la consapevolezza del suo essere con la possibilità di realizzare i desideri più intimi. Il suo mandala è formato da un triangolo rovesciato. Il colore adatto è l’indaco. Sul piano fisico, Ajna interviene sul sistema nervoso e sulla ghiandola pineale. A livello psico-emozionale ha la capacità di combattere
l’insonnia, il nervosismo e lo stress. Sahasrara o settimo chakra: è apice e completamento di tutti i centri d’energia. Esso è collocato sopra la testa, quasi fosse una corona. Permette all’uomo di fondere la materia e lo spirito e di partecipare con elevata consapevolezza ai molteplici aspetti della vita. Il suo mandala è formato dal “loto a mille petali” nel cui centro il mandala è composto da un triangolo a punta in giù che racchiude un punto simboleggiante il microcosmo umano che si unisce al macrocosmo dell’universo divino. Il colore del loto è bianco, quello del triangolo è viola e il punto è nero. Sul piano fisico Sahasrara è collegato alle funzioni cerebrali. Un buon utilizzo del mandala permetterà di eliminare l’apatia, la depressione e la confusione. Può anche stimolare la capacità di apprendimento. A livello psico-emozionale sviluppa le doti di percezione e sensibilità.
Primo esercizio Per ritrovare l’equilibrio interiore e risvegliare i chakra è possibile eseguire un esercizio di concentrazione con i mandala di ogni ruota d’energia. • Prima operazione: prendete i disegni che raffigurano i chakra. • Seconda operazione: concentratevi, per un minuto circa, sul punto centrale di ognuno, come se quello fosse il centro del mondo e pertanto del vostro essere. • Terza operazione: concentratevi su ogni chakra, per un minuto circa, osservandolo nella sua completezza. Regolarizzate il vostro respiro per una buona ossigenazione del corpo. • Nella concentrazione sul mandala-Muladhara visualizzate il punto del corpo all’altezza della regione coccigea; • Per Svadhistana visualizzate la zona del corpo all’altezza dell’osso sacro; • Per Manipura, la regione lombare; • Per Anahata visualizzate la schiena; • Per Vishuddha, la nuca e la regione cervicale; • Per Ajna, la fronte; • Per Sahasrara, la testa.
Secondo esercizio Il mandala del risveglio raffigura un quadrato che contiene un labirinto formato da sette circonvoluzioni, ognuna delle quali rappresenta il percorso di ogni chakra. Munitevi di matite colorate scegliendo i colori: rosso (chakra 1), arancione (chakra 2), giallo (chakra 3), verde chiaro (chakra 4), azzurro (chakra 5), indaco (chakra 6), bianco-viola-nero (chakra 7). Colorate i sentieri cominciando dal numero 1, che rappresenta il Muladhara chakra, e proseguite seguendo la numerazione fino al settimo, nel centro del mandala. Nella fase di ritorno, con l’indice percorrete a ritroso i sentieri fino all’uscita. Quando colorate i sette sentieri, visualizzate come nel primo esercizio la regione del corpo che ospita il chakra, inspirando ed espirando.
Percorrere un labirinto, simbolo antichissimo e denso di significati, tanto con gli occhi che con il dito all’interno di un mandala, può diventare un meraviglioso strumento di guarigione e di consapevolezza. Il labirinto è un simbolo universale apparso in varie culture, in epoche diverse e in più luoghi: Arizona, Perù, Egitto, India, Grecia, ecc. I primi esempi risalgono a 3500 anni fa e avevano valore mitologico, erano realizzati su roccia, su tessuto o con sassi sul terreno. In seguito furono costruiti labirinti a mosaico policromo e inseriti nei luoghi di culto o ripresentati nei parchi e nei giardini. Originariamente gli aspetti del mondo umano, materiale e spirituale, erano spiegati attraverso i miti espressi in termini archetipici: eroe, dea, messaggeri, ombre, demoni, angeli, ecc. Il mito più famoso che narra del labirinto è quello di Teseo, eroe ateniese, uccisore del Minotauro, creatura con il corpo di uomo e la testa di toro, imprigionato nel labirinto di Minosse a Creta e al quale il re cretese sacrificava giovani ateniesi. Analizzando il mito potremmo dedurre che il Minotauro era imprigionato in un dedalo – un intreccio oscuro di corridoi contorti, di continue svolte e di uscite bloccate –
molto piĂš complicato del classico labirinto piĂš facile da percorrere come vedremo nei successivi paragrafi che ne spiegano la costruzione.
La natura realizzativa del labirinto ha permesso il suo perpetuarsi attraverso le ere. Più il labirinto è semplice, più il suo disegno sembra inestricabile, ma quando se ne comprende il dipanarsi, allora si può riprodure lo schema fedelmente e all’infinito.
Come è costruito il labirinto Queste costruzioni appaiono formate da innumerevoli circonvoluzioni che hanno lo scopo di ingannare chi li percorre. Sono composti da un’entrata, da sentieri tortuosi delineati da pareti e da un centro.
A cosa serve il labirinto Percorrere un labirinto, tanto con gli occhi che con il dito se è disegnato in un mandala, o percorrerlo a piedi se tracciato nel terreno, costituisce un esercizio stimolante sia per il corpo che per lo spirito. Possiamo, infatti, considerare la vita stessa come un labirinto di cui l’uomo deve possedere una mappa per raggiungere il suo centro. Per usufruire al meglio del labirinto, l’uomo deve esercitare sia le sue capacità analitiche – sovraintese dall’emisfero cerebrale sinistro –, sia la sua creatività – controllata dall’emisfero destro. L’utilizzo del labirinto, quale strumento “magico”, può anche rispondere a domande che riguardano la sfera spirituale. Possiamo davvero considerare avventuroso il percorso che bisogna intraprende per arrivare al centro del labirinto, perché è nel centro che si trova il “tesoro” che cerchiamo.
Labirinti famosi nel mondo • In Val Camonica esiste un graffito labirintico su roccia la cui origine è datata fra il 1800 e il 1000 a.C. • A Pylos, nel Sud della Grecia, vi sono delle tavole raffiguranti labirinti risalenti al 1200 a.C. • I primi labirinti datati con certezza, risalenti al 5000 a.C., provengono da Creta. • Il popolo Nazca, nel periodo Maya (500 d.C.), tracciò sulla superficie arida della pampa di San José un insieme di linee di diversa lunghezza assomigliante a una ruota, alcune di esse partivano da un centro, altre convergevano in altri centri, altre ancora si perdevano nel deserto. Le figure labirintiche di Nazca rappresentano animali totemici: l’aracne, la scimmia, il colibrì, la lucertola, il cane, ecc. • A Cuzco molte di queste linee si riuniscono nel Coricancha, il tempio del Sole costruito dagli Inca. • Negli Stati Uniti (Ohio) si trova il celebre poggio del Serpente (500 d.C.) degli Indiani Adena. Il labirinto raffigura un serpente che tiene un uovo nella gola (fig. 1). • Sul promontorio peruviano (Cantalloc) si trova una figura che è denominata “l’ago e il filo”. Si compone di un triangolo isoscele alla cui estremità si dipana un sentiero zigzagante (per più di un chilometro) che attraversa tredici volte la linea che forma l’ago e finisce in una spirale di cinque spire (fig. 2). • Nel sud della Gran Bretagna vi sono i cosidetti labirinti vegetali; tracciati nel verde devono essere costantemente curati per impedire all’erba di cancellarne le vedute. Il “Cavallo d’Uffigton”, scolpito sul fianco di una collina dell’Oxfordshire, è l’esempio più caratteristico di questi labirinti. • Molti labirinti si trovano in Scandinavia, i più importanti dei quali sono quelli di Galgberget e di Lindbacke.
Perché percorrere i labirinti? Riprendendo i labirinti Nazca, essi venivano percorsi con lo scopo di appropriarsi dei poteri attribuiti agli animali totemici: • L’aracne rappresentava la fertilità e la continuità della specie (fig.3). • La scimmia la capacità di imitare, l’agilità e la saggezza (fig. 4). • Il colibrì rimandava al calore solare e, simbolicamente, all’eroe che salvava l’umanità dalla carestia. • La lucertola simboleggiava l’anima in cerca della luce. • Il cane rappresentava la guida dell’uomo nell’aldilà dopo essere stato suo compagno nella vita terrena.
Come disegnare un labirinto La figura base per la costruzione di un labirinto è la croce. Per poter creare graficamente un labirinto classico, occorre disegnare una croce come nella figura e quattro punti al centro di ognuno dei quattro angoli. Vi sono due tipi di labirinti, l’uno sinistrorso che si svolge da destra a sinistra e l’altro destrorso con andamento da sinistra a destra. I labirinti possono avere da tre a quindici circonvoluzioni.
Labirinto sinistrorso Tracciate dapprima una croce poi segnate, come nella figura 5, quattro punti agli angoli. Nella parte superiore del segmento verticale disegnate una curva verso destra (fig. 6), poi congiungete il punto sinistro e il punto destro passando nel segmento orizzontale (fig. 7) fino a raggiungere il punto destro inferiore.
Dal punto sinistro inferiore tracciate una congiungente alla base del segmento verticale (fig. 8). Completate l’ultimo tratto come nella fig. 9 e otterrete, cosÏ, il labirinto a tre circonvoluzioni sinistrorse.
Labirinto destrorso Si disegna la croce e si segnano i quattro punti laterali come nella spiegazione sopra esposta (fig. 10). Nella parte superiore la curva del segmento va verso sinistra (fig. 11). Completate il labirinto seguendo le figure dal n. 12 al n. 14.
Come creare il mandala Per creare il mandala da percorrere inserite il labirinto in un quadrato inscritto nel cerchio, come mostrano i disegni n. 15 e 16. Il mandala con il labirinto sinistrorso serve per preparare la mente a risolvere quesiti ove occorrano ragionamento, calcolo e logica. Quello con il labirinto destrorso è utile da percorrere per fornire risposte ai quesiti che richiedono una buona dose di intuitività e di creatività. Il mandala va disegnato di proprio pugno, colorato e percorso per qualche minuto con l’indice seguendo accuratamente il tracciato. L’operazione va eseguita più volte.
Il labirinto a sette circonvoluzioni Il labirinto a sette circonvoluzioni è quello universalmente più utilizzato. Si tracciano la croce, quattro angoli e quattro punti come nella fig. 10. Per costruire questo labirinto seguite i disegni dal n. 17 al n. 25. Anche in questo caso ripetete più volte l’operazione. Tale labirinto può essere utilizzato per la ricerca spirituale e per risolvere varie difficoltà della vita. Si tratta di un vero e proprio esercizio di meditazione.
Mandala-labirinto per risolvere un problema Osservate bene il labirinto classico a sette circonvoluzioni e ponetevi la domanda alla quale cercate la risposta. Le domande possono riguardare tutti i settori della vita: lavoro, denaro, amore, salute, ecc. 1) Entrate nel labirinto. Con l’indice della mano sinistra percorrete il primo sentiero segnato con il n. 3 nella fig. 26 ponendovi la domanda: “Cosa penso di fare per risolvere il problema?”. 2) Percorrete il sentiero n. 2 nella fig. 26 dove cercherete di capire l’emozione che state provando (siete tristi oppure felici, avete paura?). Conservate il sentimento che state provando. 3) Procedete nel sentiero n. 1 pensando in quale misura questa situazione avrà un effetto sul vostro stato psichico. 4) Il n. 4 servirà per comprendere le conseguenze sul piano spirituale. 5) Nel quinto giro, percorrendo il sentiero n. 7, rivolgete una preghiera di richiesta d’aiuto (alla divinità della religione che professate) per risolvere al meglio la situazione. Un individuo è un’entità separata senza relazione. Una persona è un individuo in relazione. Swami Prajnanapada
6) Dal settimo sentiero si passa al sesto (n. 6) dove vi rilassate attraverso la respirazione libera lasciando spazio all’intuizione. La domanda che vi ponete percorrendo la sesta via è: “Cosa devo fare?”. A volte la risposta arriva sotto forma di immagini, o di parole che si fanno spazio nella mente oppure ha la visione di una scena esplicativa.
7) Percorrendo il quinto sentiero chiedetevi “Qual è la prima azione da svolgere per realizzare o manifestare ciò che si è visto?” 8) Si raggiunge il centro (n. 8) che permette di valutare a che punto siete. Sostate qualche secondo nel centro. Con l’indice della mano destra riprendete il percorso in senso inverso passando dal sentiero n. 5: dove vi soffermate un attimo, ricordandovi quello che la vostra intuizione vi ha prima suggerito. 9) Ripercorrendo il sentiero n 6 visualizzate bene la risposta alla situazione analizzata suggerita dalla mente. 10) Sul n. 7 ringraziate Dio per la presa di coscienza avvenuta. 11) Sul n. 4, se sceglierete ciò che l’intuizione vi ha proposto, chiedetevi a che punto siete del vostro cammino evolutivo. 12) Sul n. 1 chiedetevi se ne soffrirete o ne gioirete. 13) Sul n. 2 catturate nuovamente l’emozione che provate adesso che state tirando le somme della vostra meditazione. 14) Sul n. 3 siete consapevoli che l’esercizio sta terminando e vi imponete di
non dimenticare tutto ciò che è successo nel percorso. In sintesi: A) Formulazione di una domanda precisa. B) Entrata del labirinto. n. 3) “Io penso”. n. 2) ”Io sento”. n. 1) Sensazioni sul piano fisico. n. 4) Sensazioni sul piano spirituale. n. 7) Ringraziamento a Dio. n. 6) Intuizione e risposta attraverso immagini o pensieri. n. 5) Azione da svolgere per la risoluzione. n. 8) Respirazione. C) Sosta. n. 5) Analisi dell’azione da svolgere per la risoluzione. n. 6) Analisi dell’intuizione. n. 7) Ringraziamento a Dio. n. 4) Analisi delle sensazioni sul piano spirituale. n. 1) Analisi delle sensazioni sul piano fisico. n. 2-3) Analisi del risultato di tutto il percorso. La vostra mente ha immagazzinato i dati e preparato la risposta che arriva o razionalmente o intuitivamente o ancora tramite sogni. Un semplice disegno ripetuto sei o sette volte durante il mese potrebbe aiutarvi a risvegliare la vostra intuizione, mezzo importante per proseguire sulla via della Conoscenza.
Labirinto-maternità Secondo il simbolismo degli Indiani dell’Arizona, il labirinto quadrato (fig. 27) rappresenta il simbolo del feto nel grembo materno e del bambino dopo la nascita. Le linee all’interno del labirinto simboleggiano il cordone ombelicale, mentre la linea esterna a forma di U dà l’idea delle braccia di una madre pronta ad accogliere il proprio figlio. Prendendo in considerazione tale simbologia adattiamo questo mandala alla gravidanza.
Labirinto-paternità Il labirinto circolare (fig. 28), invece, ha una caratteristica tipicamente maschile e solare in quanto rappresenta il progetto della creazione e della procreazione. In questi casi si colorano i mandala a piacere e si percorrono entrambi con l’indice.
Mandala-labirinto della cattedrale di Chartres La cattedrale di Chartres fu costruita durante il Medioevo, epoca in cui si assistette a una straordinaria fioritura di labirinti. Alcune immagini di quel tempo raffigurano alcuni monaci in ginocchio intenti a percorrerli al fine di purificarsi e prepararsi per le cerimonie. Nel periodo medioevale l’architettura europea, e quella francese in particolare, conobbe una svolta decisiva: nacque, infatti, l’arte gotica, nella quale le cattedrali costituivano un luogo dove le opere umane e divine si fondevano. E la cattedrale di Chartres ne è forse l’esempio più grandioso. In molte cattedrali gotiche si potevano ammirare labirinti di grandi dimensioni e di straordinaria complessità, molto più tortuosi di quelli a sette circonvoluzioni, tuttavia con uno schema di facile applicazione. Con il tempo, però, molti di essi furono coperti dietro ordine del clero, per motivi che ancora oggi non conosciamo con certezza. Nell’Europa delle crociate coloro che non avessero potuto compiere un vero e proprio pellegrinaggio in Terra Santa avevano la possibilità di percorrere il labirinto che ne faceva le veci. Era l’epoca dei cavalieri templari, membri dell’ordine militare e religioso dei Cavalieri del Tempio di Salomone, una congrega nata in occasione della prima crociata (XII secolo) composta da nove membri il cui compito consisteva nel proteggere i pellegrini. Le crociate univano in loro sia lo spirito di conquista militare della Terra Santa che quello religioso per cui, insieme ai cavalieri, si muovevano migliaia di pellegrini che nutrivano la speranza di avvicinarsi a Dio. Naturalmente era un’esigua minoranza a potersi permettere un viaggio simile, perciò nacque la tradizione di percorrere in ginocchio i labirinti in sostituzione del pellegrinaggio. I più famosi labirinti adibiti a tale scopo erano quelli delle cattedrali francesi di Poitiers, di Bayeux, di Sens, di Amiens e di Reims e
quelli italiani di Lucca e Roma. Il più celebre si trova, però, nella cattedrale di Chartres ed è situato nella navata centrale. Esso è diviso in quattro parti e ognuna racchiude sette meandri di 180°. Noi utilizzeremo tale labirinto come un mandala e con le stesse finalità che aveva a quel tempo: aumentare la capacità di apprendimento. Questa finalità si può dedurre attraverso l’interpretazione simbolica applicata ai numeri dei settori (quattro) e delle circonvoluzioni (sette) (fig. 29).
Quattro e sette nel labirinto di Chartres I numeri sette e quattro rivestono grande importanza; anticamente il sette era associato alle sette arti libere: grammatica, musica, dialettica, retorica, aritmetica, geometria e astronomia. Queste costituivano le basi dell’insegnamento nella scuola dei Misteri di Chartres e coloro che percorrevano il labirinto della cattedrale avevano sicuramente scoperto un nuovo metodo di apprendimento delle materie sopracitate. Il quattro è variamente abbinabile a più simbologie: in primo luogo quattro sono gli evangelisti Luca, Giovanni, Marco e Matteo. Essi venivano associati a quattro simboli: Luca, il toro; Giovanni, l’aquila; Marco, il leone; Matteo, l’uomo giovane. A loro volta i simboli rimandavano ai segni fissi dello zodiaco: Luca, il Toro (segno di Terra), Giovanni, lo Scorpione (segno d’Acqua), Marco, il Leone (segno di Fuoco) e Matteo, l’Acquario (segno d’Aria). Altre versioni danno delle quattro parti una simbologia più attinente alla cattedrale, luogo dove si trova il labirinto. In questo caso, sarebbero rappresentati i quattro momenti della Messa: il Risveglio (parte inferiore sinistra), il Sacrificio di Cristo o l’Offertorio (parte superiore sinistra), la Transustanziazione (parte superiore destra) e, infine, la Comunione (parte inferiore destra).
Come utilizzare le quattro parti del labirinto • Riprodurre il mandalalabirinto che è disegnato nella fig. 29. • Scriversi su un foglio la domanda per la quale si desidera trovare la risposta. • Concentrarsi attraverso la respirazione e iniziare il percorso. La prima parte da percorrere è quella inferiore a sinistra (E), collegata al Risveglio. Seguendo i sentieri con l’indice ponetevi la seguente domanda relativa all’argomento scelto: “Quando ho preso veramente coscienza di questo problema per la prima volta?”. Cercate di tenere a mente i pensieri che vi sorgono mentre proseguite. La seconda parte è quella superiore a sinistra (S), collegata all’Offertorio; la domanda da porsi è: “Cosa devo offrire per risolvere tale problema?”. La terza parte del mandala è quella superiore a destra (T), collegata alla Transustanziazione. La domanda è: “Cosa vede la mia mente relativamente al problema?”. Ogni immagine che si affaccia alla mente può essere utile per risolvere il quesito. La quarta sezione è la parte inferiore a destra (A), collegata alla Comunione; la domanda è: “Cosa succederà se opero i cambiamenti che il quesito mi
richiede?�. Dopo aver eseguito la completa operazione, trascrivere tutti i pensieri che la mente ha elaborato e cercare la risposta.
La spirale, dalla notte dei tempi, ha affascinato artisti e ricercatori spirituali per il suo potere simbolico e la sua bellezza. Anche nella natura riscontriamo questo segno che rimanda alla vita, all’ordine, alla fecondità. La spirale, comune a tutti i popoli è un simbolo archetipico riscontrabile nel mondo vegetale (ad esempio la vite rampicante lianiforme), in quello animale (gli avvolgimenti della conchiglia) e in quello umano (le impronte digitali). Come il labirinto, la spirale può avere andamento destrorso legato a un significato simbolico della creazione – dalla cellula, alla galassia (ad esempio la grande spirale bianca o la Via Lattea formata da pianeti e da stelle) quindi il cosmo, la nascita e l’evoluzione della vita. La spirale sinistrorsa è, invece, associata all’involuzione e all’aldilà. L’unione delle due spirali rappresenta le “nozze” tra cielo e terra: in sintesi, la spirale organizza la vita nell’universo. Associata al simbolismo della Luna, del labirinto e della ruota, per molti popoli, rimanda al concetto di fecondità, di equilibrio, di ordine (carattere ciclico della vita, l’acqua e il femminile).
Forma della spirale La spirale è una curva geometrica piana e aperta ad andamento circolare con raggio uniformemente crescente. Essa ha un unico centro o origine; tuttavia, sono state definite diverse costruzioni geometriche che consentono di disegnare questa curva con uso esclusivo del compasso, facendo centro in più punti. Da tale particolarità deriva l’aggettivo “policentrica” collegato al termine spirale. La proprietà fondamentale della spirale consiste nel fatto che essa taglia in segmenti uguali ogni linea retta passante per il centro. Ciascuno di tali segmenti indica il passo, elemento caratteristico e distintivo della spirale.
A cosa servono le spirali? L’uomo, possedendo molte capacità psichiche inespresse, sente la necessità di risvegliarle e utilizzarle: la spirale diventa lo strumento adatto a tale scopo. Il percorrerla, sia a piedi – se la spirale è tracciata sul terreno – che disegnandola su carta o altro materiale, permette di sviluppare la propria creatività, di ampliare la propria sensibilità e di meditare. Altro utilizzo della spirale è quella di ricaricarsi di energia per combattere lo stress.
Come costruire il mandala-spirale Un metodo, semplice e alla portata di tutti, è disegnare la spirale su carta. Se possedete un giardino potreste costruirne una – con pietre – formando otto spire abbastanza larghe da poter percorrere facilmente. Per costruire graficamente la spirale seguite le indicazioni seguenti. La spirale, nel disegno qui riprodotto, è a due centri con il passo (C-D). • Dato il passo C-D, disegnate l’asse del segmento C-D determinando il punto centrale O. • Fatto centro in O, tracciate la semicirconferenza di diametro C-D. • Fatto centro in C, con apertura del compasso (misura C-D), disegnate la semicirconferenza di diametro D-E. • Fatto centro in O, con apertura del compasso (misura O-E), segnate la semicirconferenza di diametro E-F. La costruzione prosegue con alternanza dei due centri O e C e raggio gradatamente crescente. In seguito colorate ogni spira con le tinte che preferite.
Esercizio Una volta definito lo scopo per il quale desiderate utilizzare la spirale, percorrete lentamente le spire con il dito, respirando profondamente. Liberate la vostra mente dai pensieri “disturbatori” e seguite le sensazioni che vi pervadono. La durata dell’operazione è circa cinque minuti da ripetere due o tre volte alla settimana. Potete percorrere il mandala ascoltando una musica rilassante o intonando un mantra – la ripetizione di una preghiera o di parole adatte allo scopo del mandala.
In alcuni luoghi della terra, nell’ultimo secolo, sono apparsi dei pittogrammi o cerchi nel grano. Questi si possono riprodurre su carta, attribuendo loro le funzioni del mandala. La loro osservazione ha funzione terapeutica. In tutto il mondo da anni si sta verificando un curioso fenomeno al quale l’uomo non sa dare una spiegazione logica. Dal 1966 sono comparsi in alcune zone e precisamente in alcuni campi di cereali (segale, colza, avena, frumento, orzo e soia), dei disegni più o meno elaborati composti da cerchi di varie dimensioni. Il diametro delle circonferenze di tali raffigurazioni varia dai 50 cm ai 45 metri. I disegni più grandi raggiungono una lunghezza di 180-200 metri, pari a un’estensione terriera di 10.000 metri quadri. Questi strani disegni o pittogrammi appaiono solo al mattino, si presume quindi che vengano tracciati di notte. La cosa più evidente e misteriosa è il fatto che il terreno e le colture dei campi sul quale compaiono i tracciati non siano per niente danneggiati: le spighe dei cereali non risultano spezzate, né bruciate, sono semplicemente piegate a contatto con la terra e il loro sviluppo continua
in posizione orizzontale. La precisione artistica del disegno è impressionante, le circonferenze sono perfettamente e nettamente tracciate. Gli steli dei cereali formano una spirale destrorsa o sinistrorsa, piegandosi alternativamente a destra e a sinistra; a volte sono intrecciati armoniosamente tra loro. In tutte le religioni del mondo troverete che si afferma: c’è unità dentro di noi. Essere tutt’uno con la divinità, non ci può essere altro progresso da compiere. Conoscenza significa trovare questa unità. Swami Vivekananda
Dove appaiono i pittogrammi? Si è osservato che i pittogrammi, o cerchi del grano, appaiono in luoghi che hanno avuto un passato importante e denso di storia e in località dove sorgevano centri di culto per feste e raduni religiosi. Sotto questo aspetto l’Inghilterra, dove sono stati scoperti questi disegni, è una terra che ci offre un caso interessante: Stonehenge, tempio eretto al sole e regno di miti e leggende, si “anima” durante i solstizi e gli equinozi. Ogni pietra che lo compone ha un suo senso e una sua direzione fino a farci pensare che tutta la costruzione, dal punto di vista astronomico, sia un gigantesco “computer” di pietra in grado di fornire le posizioni esatte della Luna, del Sole, dei pianeti e delle stelle e di prevedere addirittura le eclissi. Anche in Germania sono stati individuati numerosi pittogrammi: nel 1991 si scoprirono questi cerchi nella zona a nord del fiordo di Schleswing a Thorsberger Moor – la palude di Thorsberg – sito ricco di reperti archeologici. Nei dintorni della zona sorge la città di Süderbrarup dove, ogni anno ai primi di agosto, si ripete una festa tradizionale dedicata oggi a san Giacomo, ma anticamente votata al dio Thor. Il fenomeno dei cerchi del grano non è circoscritto alla sola Europa, si diffonde in tutto il globo terrestre, dove se ne contano ormai a migliaia. I paesi dove si possono trovare i pittogrammi sono: Inghilterra, Irlanda, Germania, Paesi Bassi, Belgio, Svezia, Francia, Spagna, Italia, Ungheria, Bulgaria, Russia, Turchia, Egitto, Australia, Nuova Zelanda, Giappone, Afganistan, Portorico, Canada e Usa. In Italia, ad Aviano nel 1995 sono emerse in campi di soia, linee di circa 10 metri che formavano un grande triangolo equilatero con il vertice rivolto a nord. Sono attualmente in corso studi per rilevare se i disegni siano orientati in modo prestabilito come nel caso delle linee di energia del pianeta denominate dagli inglesi “Leyline” e dai cinesi “Sentieri del Drago”. Queste linee sono simili ai canali del corpo umano dove scorrono i flussi di energia che alimentano le funzioni vitali.
Sulle linee di energia del pianeta gli antichi facevano sorgere obelischi, piramidi, edifici di culto, totem, mehir e tumuli funerari per usufruire dell’energia del cosmo che fluiva e passava in quei luoghi. Prendendo spunto dall’osservazione dei pittogrammi, riteniamo si possano riprodurre su carta, attribuendo loro le funzioni del mandala. I disegni che appaiono contengono simboli che potrebbero essere un programma per il nostro inconscio, per la nostra anima e per il nostro cuore. Solo la sperimentazione costante dell’osservazione mandalica può confermare la tesi sui risultati benefici che questi pittogrammi possono apportare. Possiamo affermare che autentiche trasformazioni si manifestano solo quando ci si apre con animo fiducioso verso talune tecniche, solo allora sarà possibile disporre di un nuovo potenziale strumento psichico. Se effettivamente i pittogrammi sono posizionati sulle linee energetiche del pianeta, possiamo attribuire ai nostri cerchi del grano la funzione di equilibratori del livello di energia del corpo fisico.
Come equilibrare il livello energetico Figura 1: osservatela per circa tre minuti al mattino prima di iniziare la giornata lavorativa. • Sedetevi con la schiena diritta, respirate profondamente e regolarmente, assorbendo il colore del disegno e registrandone l’immagine nella mente. • Successivamente annotate le vostre sensazioni. • L’esercizio va ripetuto per dieci giorni consecutivi. Figura 2: aiuta a superare alcuni limiti caratteriali e a stimolare la capacità di tradurre l’ideale in pratica. • Si ripete la stessa sequenza dell’esercizio con la figura 1. Gli altri pittogrammi possono essere usati a piacere per questioni che richiedono una soluzione. Il disegno stesso aiuterà l’intuizione nella scelta dell’argomento che si desidera trattare. Provate a esercitarvi in tal senso e troverete un grande appagamento, contribuirete, inoltre, a scoprire una piccola parte dei misteri che avvolgono questi cerchi così perfetti e dei quali non si conosce la provenienza.
I quadrati magici con i loro simboli e numeri planetari possono essere inseriti in mandala per aiutare l’interpretazione di un tema natale o servire ad altre pratiche predittive. Inoltre possono aiutare nella conoscenza del Sé. Prima di tutto, precisiamo che con il termine “magia” intendiamo il mistero che si cela in ogni cosa, animata o inanimata, e la volontà di scoprirlo per conoscere più approfonditamente ogni aspetto della nostra vita. Non si vuole, quindi, considerare la “magia” come un rituale misterioso attraverso il quale dominare le forze della natura per piegarle ai propri voleri. La capacità “magica” è, allora, l’opportunità di scoprire il mondo celato in noi stessi tramite il corretto sfruttamento della nostra intuitività e della nostra immagnazione (il potere di essere padroni di se stessi e non di qualcosa o di qualcuno per sottometterlo). Abbiamo, fin qui, esplorato una serie di possibilità di utilizzo del mandala cercando di comprendere i collegamenti fra la materia e lo spirito. Riprendiamo brevemente il concetto dei “quadrati magici”: essi sono un’eredità lasciataci dai Sabei – un’antica popolazione
dell’Arabia sud-occidentale – che stabilirono per primi il rapporto fra i “quadrati magici” e i pianeti. Successivamente, a partire da queste fonti, gli studiosi di scienze occulte considerarono tali mezzi in grado di captare e stimolare un dato potere e introdussero, a tal proposito, il concetto dei “sigilli dei pianeti”, ossia schemi geometrici per la costruzione dei “quadrati magici”. Ad esempio il grande umanista Enrico Cornelio Agrippa da Nettesheim (1486-1535), con la sua opera De occulta Philosophia, cercò di documentare una corrente magica della spiritualità occidentale (di stampo neoplatonico) facendo ricorso ai “sigilli o signacula” dei corpi celesti più importanti. Questi sarebbero dovuti essere i mezzi di comunicazione fra gli esseri umani e i “custodi spirituali” dei pianeti.
Quadrati magici planetari I “sigilli planetari” sono inseriti all’interno di “quadrati magici” che contengono numeri e lettere. Noi prendiamo in considerazione quelli numerici che sono collegati al ciclo dei pianeti e degli astri più conosciuti: Sole, Luna, Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno. I sette “quadrati magici” che qui raffiguriamo hanno una base numerica differente da un pianeta all’altro: il tre è riferito a Saturno, il quattro a Giove, il cinque a Marte, il sei al Sole, il sette a Venere, l’otto a Mercurio e il nove alla Luna. All’interno del quadrato sono inserite delle caselle contenenti numeri disposti in modo tale che la somma di tutte le colonne orizzontali, verticali e diagonali, sia sempre uguale: Saturno-15, Giove-34, Marte-65, Sole-111, Venere-175, Mercurio-260 e Luna-369. Esiste, inoltre, un rapporto fra la misura di ogni quadrato e il pianeta che rappresenta. Il più evidente è la classificazione a seconda della velocità con la quale si sposta ogni pianeta in rapporto alle stelle fisse. Il più lento è Saturno e il più rapido è la Luna. • Saturno impiega 29 anni per girare attorno al Sole sostando circa due anni e mezzo in ogni segno zodiacale. • La Luna percorre la stessa distanza in 28 giorni circa rimanendo in ogni segno zodiacale solo due giorni e mezzo. • Secondo la teoria esoterica dei “quadrati magici”, il Sole e gli altri pianeti si trovano fra Saturno e la Luna nell’ordine imposto dalla loro velocità di percorrenza nella sfera celeste; conseguentemente i loro “quadrati magici” seguono la seguente classificazione: Saturno, Giove, Marte, Sole, Venere, Mercurio e Luna. Saturno • Base numerica: tre • Caselle: 3 • Numeri: da 1 a 9
• Somma per lato: 15 • Giorno: sabato • Segni zodiacali: Capricorno e Acquario
Giove • Base numerica: quattro • Caselle: 4 • Numeri: da 1 a 16 • Somma per lato: 34 • Giorno: giovedì • Segni zodiacali: Sagittario e Pesci
Marte • Base numerica: cinque • Caselle: 5 • Numeri: da 1 a 25 • Somma per lato: 65 • Giorno: martedì • Segni zodiacali: Ariete e Scorpione
Sole
• Base numerica: sei • Caselle: 6 • Numeri: da 1 a 36 • Somma per lato: 111 • Giorno: domenica • Segno zodiacale: Leone
Venere • Base numerica: sette • Caselle: 7 • Numeri: da 1 a 49 • Somma di ogni lato: 75 • Giorno: venerdì • Segni zodiacali: Toro e Bilancia
Mercurio • Base numerica: otto • Caselle: 8 • Numeri: da 1 a 64 • Somma di ogni lato: 260 • Giorno: mercoledì • Segni zodiacali: Gemelli e Vergine
Luna:
• Base numerica: nove • Caselle: 9 • Numeri: da 1 a 81 • Somma di ogni lato: 369 • Giorno: lunedì • Segno zodiacale: Cancro
Come usare i mandala magici Questi segni con i loro simboli e i numeri planetari possono, inseriti in un mandala, integrare l’interpretazione di un piano natale o di altre pratiche predittive. Per esempio: una persona che nasce di venerdì e sotto il segno del Toro o della Bilancia potrà riferirsi al “sigillo di Venere” la cui base numerica è 7. Il numero sette indica la ricerca della luce interiore attraverso la manifestazione quotidiana dell’intelligenza applicata. Questa potrebbe essere un’indicazione importante che spinge il soggetto ad approfondire la propria ricerca. Un altro esempio consiste nel traslitterare le lettere del nome e del cognome in numeri, seguendo la tabella alfanumerica allegata. Al numero ricavato si associa il “sigillo planetario” corrispondente. Si potranno, inoltre, avere informazioni supplementari facendo riferimento al proprio temperamento. PRIMO ESERCIZIO I mandala possono essere ulteriormente utilizzati per accrescere la conoscenza del proprio essere interiore. • Innanzitutto cercate il “sigillo planetario” corrispondente alla vostra data di nascita e al nome e cognome (usando le tabelle allegate). • Prendete il mandala magico. • Osservatelo per alcuni secondi e successivamente percorrete il disegno con il dito per un minuto circa pensando di trovare nuove vie alla scoperta di se stessi. • Infine prendete nota delle vostre sensazioni per poterle rileggere in un secondo tempo. Vi accorgerete di quante informazioni la vostra mente può regalarvi. SECONDO ESERCIZIO Su un foglio potete riprodurre il quadrato senza numeri e iscriverlo in una
circonferenza. Disegnatelo con il colore che preferite. TERZO ESERCIZIO I “quadrati magici”, come abbiamo poc’anzi visto, sono un ulteriore legame esoterico che associa i pianeti ai labirinti. Ogni quadrato è il risultato di una sequenza particolare di numeri. Se colorate i numeri pari di tutti i “quadrati magici”, noterete che quelli con il lato formato da un numero dispari di caselle (ossia Saturno, Marte, Venere e Luna) formano una struttura labirintica a tre, sette, undici e quindici circonvoluzioni. Ad esempio, il quadrato di Marte e quello di Mercurio sono inseribili in un labirinto a sette circonvoluzioni, mentre quello di Venere in uno a undici circonvoluzioni. • Simbolicamente alla prima struttura labirintica (di Marte) si attribuisce la capacità di risvegliare le forze maschili quali potenza e forza fisica, essa rimanda, inoltre, all’operosità. • La seconda costruzione (di Mercurio) si riferisce a tutte le forme di comunicazione. • La terza struttura (di Venere) risveglia, invece, le energie femminili. GIOCO Costruiamo adesso un labirinto planetario a scopo ludico. Osservate il disegno che riproduce la posizione e la traiettoria dei pianeti nelle circonvoluzioni del labirinto: ogni curva del labirinto comprende un pianeta. Vi possono partecipare più giocatori. Prima di iniziare a percorrere lo schema verrà posta una domanda al giocatore di turno e gli si darà una parola chiave da utilizzare al raggiungimento del centro e durante il percorso a ritroso verso l’uscita del labirinto. Il concorrente, mentre percorrerà il grafico, formulerà una domanda per ogni pianeta poi risponderà all’uscita dal labirinto. Facciamo un esempio. Marte: “Sei soddisfatto di come impieghi il tuo tempo?” Giove: “Come pensi di accrescere positivamente la tua visione della vita?”
Saturno: “Quali sono i rapporti con la famiglia?” Terra: “Ti senti particolarmente legato a questo pianeta?” Mercurio: “Quando pensi di aumentare il tuo impegno nel risolvere gli impegni della tua vita?” Venere: “Parla dei tuoi sentimenti”. Luna: “In quale settore della tua vita provi maggiore interesse?” Sole: è posto al centro del diagramma. Il giocatore dovrà ricordare la parola chiave sulla quale si soffermerà a riflettere. Quindi ritornerà all’uscita e risponderà alla domanda. Seguono le due tabelle da consultare: la prima è alfanumerica per la traslitterazione delle lettere in numeri (sistema della cabala). L’altra tabella si riferisce alle caratteristiche abbinate ai numeri (da 1 a 20).
CARATTERISTICHE DEI NUMERI 1) Inizio di imprese sentimentali e professionali. 2) Rappresenta la conoscenza e la voglia di apprendere. 3) Indica l’armonia, la tenerezza e la forza d’animo. 4) Rappresenta la fermezza e la volontà. Annuncia la soluzione di problemi materiali. 5) Esprime l’intelligenza. È il numero abbinabile alle persone che possono offrire consigli e risolvere problemi. 6) Indica la ricerca dell’equilibrio. È il numero del mediatore. 7) Superamento dell’attaccamento alla materia. Meriti riconosciuti. 8) Rappresenta il compimento, la realizzazione completa.
9) Indica la ricerca interiore e la prudenza. 10) È il numero di coloro che nutrono una grande fiducia in se stessi. Realizzazione di occasioni propizie. 11) È il numero della ricerca della libertà. Forza di volontà. 12) Indica la saggezza, l’altruismo. 13) È indice di trasformazione e di rinnovamento. 14) Conservazione di ciò che si è conquistato. 15) Fascino e passione. Persona dotata di forte magnetismo. 16) Indica presunzione, arroganza e orgoglio. 17) Fede, speranza e felice conclusione di aspettative. 18) Ricerche compiute attraverso viaggi. Fervida immaginazione. 19) Indica successo e armonia. Annuncia matrimonio o promozione sul lavoro. 20) Cambiamenti di posizione sociale. Maggiore decisione. Annuncia una nascita.
Il gioco con il mandala-mantica che vi proponiamo vi aiuterà a capire voi stessi e, allo stesso tempo, a divertirvi con gli amici. Questo utile gioco vi aiuterà nella divinazione del futuro offrendovi ottimi consigli. Quando abbiamo in mente un qualsiasi progetto, di lavoro o di svago, quando abbiamo in programma un incontro importante siamo solitamente molto curiosi di sapere se andrà a buon fine, se saremo all’altezza e così via. Ecco allora che possiamo soddisfare la nostra curiosità giocando e chiedendo lumi tanto agli amici che agli strumenti del gioco. Ognuno di noi ha la sensazione che nella realtà nulla avvenga come lo si era immaginato e ciò fa sì che la delusione abbia sempre la sua parte una volta realizzato il progetto. Tutto ciò che riguarda la nostra vita futura ci è sconosciuto, non possiamo sapere a priori dove ci condurrà o quali saranno le conseguenze delle nostre azioni, pertanto tendiamo a vivere in un costante stato d’ansia. Ed è questa la ragione che ci spinge a cercare di divinare il futuro, ci si avvicina a queste previsioni con fare scherzoso se non scettico.
Ciò non impedisce, però, che ogni giorno milioni di persone leggano o ascoltino alla radio o alla televisione le previsioni astrologiche relative al loro segno zodiacale e che le commentino e le seguano durante il corso dell’intera giornata. Un atteggiamento del genere di fronte a una previsione costituisce uno dei primi passi per alleviare l’ansia, in particolar modo se la previsione si avvicina a quella che la nostra intuizione ha percepito. Ma cosa cerchiamo veramente in queste tecniche mantiche? Le parole che leggiamo o che sentiamo spesso non hanno un vero significato per noi. Eppure, tra tutto questo fiume di informazioni, alcune parole, alcune frasi risuonano nella nostra mente che le fa proprie. In molti casi un tale messaggio si rivelerà positivo proprio perché è intervenuta la nostra mente con la sua naturale capacità di prevedere il futuro. La vita è un continuo divenire che ci spinge a giocare per scoprire, presupporre, inventare, in una parola a “vivere”. Ecco perché è veramente terapeutico avvivinarsi con gioia e con sana curiosità a questi particolari giochi. Il gioco con il mandala metterà a vostra disposizione una ruota divisa in sedici settori contenenti ognuno un “messaggio”, il centro della circonferenza ospita un fiore a otto petali. Nel diagramma che presentiamo la circonferenza è suddivisa in quattro parti che indicano quattro condizioni che coinvolgono tutti: la famiglia e l’amore, il lavoro, la salute e il denaro. I giocatori hanno però la possibilità di cambiare tali condizioni sostituendole con altre che interessano maggiormente abbinando anche frasi a scelta. I giocatori possono essere un gruppo affiatato di amici, oppure essere solo una coppia. • Colorate il fiore a otto petali scegliendo fra il colore giallo che esprime la comunicatività e il blu, stimolatore di creatività e ricettività. • Procuratevi un oggetto non troppo pesante che appenderete a una catenina, preferibilmente d’oro, in quanto metallo capace di condurre energia pura. Otterrete un pendolino che servirà per cercare le risposte alle domande formulate. Tutto il nostro destino è già stampato nelle nostre ossa, prima ancora che abbiamo l’età della
ragione. Io, per me, ne sono convinto, ma penso a volte che è sempre possibile commettere errori che ci costringeranno a tradire questo destino. Cesare Pavese
• Il giocatore che conduce il gioco tiene il mandala davanti a sé. • Si prepara in silenzio per mettersi in contatto consapevole con la sua mente. • Dopodiché chiede la domanda al giocatore successivo e la memorizza accuratamente. • Infine prende il pendolino, tenendo la catenina tra l’indice e il pollice, e lo pone a una breve distanza dal centro del diagramma rappresentato dal fiore a otto petali. Entro pochi secondi il pendolino inizierà a muoversi, prima velocemente poi sempre più lentamente, sino a fermarsi. Osservate in quale settore si ferma e leggete il “messaggio” indicato. Se le parole lette vi sembreranno avere un significato, potrete discuterle con le persone presenti e insieme, potrete formulare considerazioni illuminanti sul soggetto della domanda. Il richiedente potrebbe persino essere aiutato a prendere delle decisioni importanti; vero è infatti il detto: “Nulla viene mai al caso”, tutto serve, anche una parola che sembra non avere significato in quel momento. Inoltre, il gioco con il mandala-mantica si offre come base di conversazione con gli amici su qualsiasi tipo di argomento, anche personale.
Frasi dei quattro settori Primo settore ⇒ Famiglia e amore • Devi saper perdonare – Anche a te può capitare di sbagliare – Non lasciare allontanare chi ami. • Ogni cosa si aggiusterà – Non disperare – È indispensabile più ottimismo. • Fidanzamento e matrimonio – Lui/lei aspetta una tua telefonata • Nuovo incontro d’amore – Non aver paura delle novità. Secondo settore ⇒ Lavoro • Sei molto apprezzato, probabile promozione – Ogni cosa si aggiusterà. • Offerte di protezione e di aiuto – Accetta, non essere timido. • Il tempo passa, decidi in fretta – Scegli tra le possibilità del momento – Ti manca la volontà di decidere. • Mantieni la segretezza dei tuoi progetti – Il tuo sogno è davvero realizzabile. Terzo settore ⇒ Salute • Puoi mutare la tua solitudine e starai meglio anche fisicamente. • Se vuoi una vita migliore devi controllare l’alimentazione – Regolati con il cibo. • Da quanto tempo non guardi il cielo stellato di notte? – Concediti una bella passeggiata al chiaro di luna. • Impara a respirare per trasformare il tuo corpo e il tuo spirito secondo nuovi ideali. Quarto settore ⇒ Denaro • Una casa è al centro del tuo pensiero – Realizzerai il progetto che hai concepito. • Ti lamenti che le cose non vanno come tu vuoi, ma guarda bene e ti accorgerai che hai più di quanto dici.
• Oggi i numeri ti sono amici; gioca e vincerai – Se vuoi cercare i numeri apri un libro a caso e cercali tra le righe scritte o nel numero della pagina. • Un’alleanza non adatta ti fa rischiare economicamente – Fai molta attenzione!
Riprodurremo graficamente, attraverso il mandala, il nome che ogni uomo riceve al momento della sua nascita. Il nome è una componente importantissima della personalità e in qualche modo “segna” il nostro destino. Il nome proprio ha una sua determinata frequenza che influisce nelle capacità personali di raggiungimento del proprio equilibrio, del rispetto verso se stessi, di dignità e di amore disinteressato nei confronti degli altri esseri. Per studiare il proprio nome, occorre innanzitutto prestare estrema attenzione al suono che produce quando lo si pronuncia e alle sensazioni che induce. In seguito, si attribuisce un valore numerico progressivo a ogni lettera (tabella 1) e quindi al numero ottenuto si abbina un colore base (tabella 2) e una gemma (tabella 3). Le tabelle forniscono indicazioni circa la costruzione e l’utilizzo del mandala-nome personale. Il disegno base del mandala-nome, riprodotto di seguito, presenta un cerchio
il cui centro è una stella a più punte che rappresenta l’uomo. • Dai vertici di ogni punta della stella potete, a vostro piacere, tirare delle linee congiungenti la circonferenza creando, così, forme in sintonia con ciò che provate in quel momento. • Colorate ogni spazio partendo dal colore base che indica il tipo di vibrazione e la personalità che il nome vi attribuisce. Ad esempio il nome Gisella darà il numero 29. Si sommano le cifre 2 e 9, il prodotto è 11, quindi si addizionano ancora le cifre ottenute (1 + 1 = 2). Il nome Gisella corrisponde al 2, che rivela la qualità specifica (tabella 2) corrispondente al colore verde e alla gemma – lo smeraldo o l’avventurina (tabelle 2 e 3). Il nome in esame caratterizza una personalità impegnata a realizzare l’equilibrio tra lo spirito e la materia attraverso i rapporti interpersonali e sociali. Il mandala specifico preparato per tale scopo va percorso e fissato, per un minuto circa, in qualsiasi momento della giornata.
Trasformazione delle lettere in numeri Numeri
1
2
3
4
5
6
7
8
9
Lettere
A J S
B K T
C L U
D M V
E N W
F O X
G P Y
H Q Z
I R
Abbinamenti fra colore e qualità legate ai nomi Numeri
Colori
Qualità
1
Giallo
Consapevolezza delle proprie responsabilità
2
Verde
Ricerca di equilibrio - Diplomazia applicata
3
Blu
Decisione e originalità - Spirito organizzativo
4
Nero
Serietà e ricerca della perfezione
5
Azzurro
Idealismo - Ricerca di una realtà spirituale
6
Rosso
Animosità e ricerca del comando
7
Bianco
Altruismo e generosità - Ricerca dell’estasi
8
Indaco
Grande intuito e dedizione al dovere
9
Grigio
Incertezza, staticità - Dispersione negli affetti
Abbinamento fra colore e gemma Numeri
Colori
Gemma
1
Giallo
Topazio e quarzo citrino
2
Verde
Smeraldo e avventurina
3
Blu
Lapislazzulo
4
Nero
Diamante e tormalina
5
Azzurro
Zaffiro e acquamarina
6
Rosso
Rubino e diaspro rosso
7
Bianco
Perla e selenite
8
Indaco
Ametista
9
Grigio
Ematite
Per molte culture e per diverse filosofie, il cuore è la sede della coscienza, la dimora dell’essenza divina, la sede dell’intuizione. Esso è il centro simbolico dell’amore. Qui materia e spirito si incontrano e si fondono. Il cuore, posto al centro dell’organismo, permette il fluire del sangue grazie al sistema circolatorio ed è, quindi, sempre in comunicazione, attraverso la vascolarizzazione dei tessuti organici, con tutti gli apparati del corpo. Tutto pulsa secondo la sua cadenza, pertanto il cuore, con il suo ritmo, assume la funzione archetipica del centro depositata, a sua volta, nell’inconscio. Questa funzione permette di condensare l’energia del mondo in un suono-ritmo individuale, sicché il passaggio dal cuore mentale (l’archetipo) al cuore fisico è assimilabile alla realizzazione del segno tangibile a partire da un’immagine modello. Tradizionalmente, il cuore assume il significato di centro simbolico dell’amore (collegheremo in seguito il simbolismo del centro al mandala), di sede del processo creativo e della spiritualità. Per amore si intende, in questa
sede, la totale partecipazione nel realizzare i propri progetti affinché siano positivi e illuminati; senza amore, inoltre, né si può creare, né si può accedere alla spiritualità. La filosofia orientale afferma che è nel centro (nel cuore) che materia e spirito si incontrano e si amalgamano (vedi mandala Yin e Yang) in quanto l’organo centrale, collegato ai polmoni, viene a contatto con l’elemento simbolicamente spirituale, l’aria e con tutto il resto del corpo (la materia). È così che il cuore diventa il motore di tutto l’essere e il centro dinamico della vita affettiva, fulcro della personalità. Il concetto di cuore come centro abbraccia una vasta simbologia, la cui conoscenza può farci capire le molte connotazioni a essa sottese e può permetterci di utilizzare più proficuamente il suo mandala. Oggi, nel linguaggio comune, manteniamo molti riferimenti simbolici legati al cuore: si dice che può allargarsi per la gioia, stringersi per il dolore o, ancora, essere di ghiaccio o di pietra. Lo indichiamo, inoltre, quale sede dei sentimenti a conferma dell’antico detto: “Va’ dove ti porta il cuore”.
Com’è fatto il mandala-cuore Il mandala-cuore è formato da un cerchio nel cui centro appare un cuore – fonte dell’amore che anima lo spirito dell’uomo – contornato da serpenti che rappresentano, secondo la filosofia indù, l’energia dormiente all’interno dell’individuo. Ognuno, comunque, potrà interpretare a piacere il mandala e usarlo a proprio vantaggio. Anche i colori possono essere scelti a seconda del gusto personale. A COSA SERVE IL MANDALA-CUORE Consideriamo la duplice utilità terapeutica del mandala, l’una di carattere psichico, l’altra di carattere fisico. Nel primo caso si vede il cuore come sede dell’anima che regola il mondo degli affetti; nel secondo lo si considera quale motore della vita fisica che si esprime attraverso il battito cardiaco. Quest’ultimo può essere considerato l’espressione somatica della continua lotta dell’organismo per raggiungere e mantenere l’equilibrio omeostatico. Una tale battaglia si traduce in un aumento del flusso sanguigno o in una resistenza dei vasi, fenomeni accompagnati, a livello psichico, da un’emozione. Questi conflitti possono portare a un aumento della pressione arteriosa che, qualora si cronicizzasse, diventerebbe una vera e propria malattia da curare sia a livello fisico che psichico. Il mandala, perciò, in base ai diversi metodi di utilizzo, può essere utile a prevenire o a lenire tali scompensi, a rinverdire la propria intuitività e a controllare gli effetti delle emozioni. COME UTILIZZARLO Il mandala-cuore può essere utilizzato per i seguenti scopi: • come strumento terapeutico; • per riscoprire la propria intuitività; • per il controllo delle emozioni.
Per utilizzarlo è fondamentale la meditazione. Questo processo permette di percepire la propria essenza e di percorrere la via verso il recupero delle energie psicofisiche in modo da raggiungere l’armonia dentro e fuori di sé. Meditando tramite il mandala eliminiamo la confusione e riacquistiamo la salute spirituale. L’amore è vita, l’odio è morte. Abbiamo cominciato a morire il giorno in cui abbiamo cominciato a contrarci – a odiare gli altri –, e niente può impedire la nostra morte finché non ritorniamo alla vita, all’espansione. Swami Vivekananda
Il sogno apre la porta di un mondo parallelo rispetto a quello della realtà oggettiva. Un mondo dove segni e simboli regnano senza le interferenze della logica e della ragione. Saper interpretare il simbolismo onirico permette di comprendere i messaggi che i sogni ci lanciano e con essi rispondere ai quesiti che ci poniamo costantemente. Grazie agli studi di Karl Gustav Jung, oggi possiamo vantare un ricco bagaglio d’informazioni sulla simbologia dei sogni e sulle espressioni dell’inconscio durante il sonno. Il sogno riordina tutto ciò che è dentro di noi, riproduciamo, cioè, in piccolo (microcosmo) ciò che esiste nell’universo (macrocosmo). La nostra mente influenza in modo notevole i sogni, essa immagazzina un’infinità di immagini, da quelle che percepiamo volontariamente a quelle che ci colpiscono inconsciamente. La memoria, quindi, fa propria tutta questa varia gamma di input: ad esempio, viaggiando in autostrada il paesaggio appare, a causa della velocità di spostamento, come una continua striscia colorata; ma
il nostro cervello, nella sua parte inconscia, fotografa e conserva tutto anche il cartello pubblicitario a cui non avevamo prestato attenzione. Durante il sonno, poi, la mente fa riaffiorare tutte queste immagini e le adatta alle condizioni ambientali entro cui il soggetto in quel momento vive. Sono i nostri sensi a innescare questo meccanismo in quanto anche durante il sonno sono attivi. Per l’interpretazione dei sogni, invece, entrano in gioco fantasia e immaginazione. Come abbiamo già detto, la fantasia ricopre un ruolo fondamentale nello sviluppo delle capacità conoscitive dell’uomo. Nel caso dei sogni la fantasia fa da ponte alla mente, collegando la realtà esterna con quella rielaborata psichicamente. L’immaginazione, inoltre, arricchisce la nostra psiche, eliminando molti dei vincoli presenti nel mondo esterno e stimolando l’attività dell’emisfero cerebrale destro. Essa è sviluppabile grazie a tecniche come lo yoga, il training autogeno e la concentrazione sui mandala. Vi sono sogni che: • ripropongono il lavoro eseguito durante la giornata, così si concludono e si riordinano gli eventi i quali, colorati e trasformati in simboli, faciliteranno l’interpretazione; • preannunciano qualche evento importante a livello mondiale; • presagiscono un evento che interesserà solo chi sogna.
A cosa serve il mandala dei sogni L’utilizzo dei mandala sogni potrà: • stabilire un contatto diretto con la propria sfera onirica; • permettere all’inconscio di esprimersi rivelandoci i segreti celati in ognuno di noi; • interagire con il nostro inconscio rendendo il nostro riposo più produttivo e utile; • riordinare gli elementi del sogno e aumentare la conoscenza di sé attraverso l’interpretazione della simbologia collegata al sogno.
I cinque mandala dei sogni Vi sono cinque fasi per prepararsi a sognare. A ognuna assegnamo un determinato mandala: 1) mandala di preparazione; 2) mandala chiave; 3) mandala della scelta del sogno; 4) mandala sogno; 5) mandala ricordo: questo diagramma è molto utile in quanto il sogno, al risveglio, può essere spesso dimenticato.
Regole principali per gli esercizi 1) È buona norma, prima di coricarsi, fare esercizi di rilassamento e di concentrazione, per rigenerare la mente e predisporre il corpo al riposo. 2) Prendere il mandala per percorrerlo per un minuto con il dito, e successivamente fissarlo per circa due minuti. 3) Gli esercizi vanno eseguiti per quattro giorni di seguito per ciascun mandala. A questo proposito è bene ricordare che è molto importante affidarsi alle proprie sensazioni e all’intuizione per decidere quando è il momento di passare al successivo mandala. Il tempo indicato è quello minimo consigliabile per il raggiungimento di buoni risultati. Passando da un mandala all’altro vi renderete conto dell’accresciuta intuitività e della maggiore lucidità di ricordo dei sogni. I sogni si possono, inoltre, programmare praticando costantemente alcuni esercizi.
Rilassamento e concentrazione Rilassarsi significa riuscire a raggiungere uno stato di riposo completo del corpo e dello spirito, pur mantenendo svegli e attenti tutti i sensi. Si ottiene questo stato con la pratica di alcuni esercizi che ogni persona può compiere senza difficoltà. Mantenendo l’armonia tra il corpo e lo spirito si allenteranno le tensioni accumulate durante il giorno così da non influenzare il mondo onirico e, di conseguenza, l’interpretazione della simbologia di cui il sogno è ricco. Perché è importante il rilassamento? Semplicemente perché ci aiuta a equilibrare il nostro fisico e la nostra mente attraverso l’educazione del respiro e del pensiero, capaci entrambi di influenzare il funzionamento di tutti i nostri organi. I nostri pensieri influiscono continuamente sullo stato di salute del nostro corpo e della nostra mente. Vi sono pensieri positivi di vitale importanza, perché creano un flusso d’energia che aumenta tutte le capacità della persona, determinando un sano equilibrio, ma vi sono anche pensieri negativi portati dall’ansia e dalle paure, capaci di provocare delle malattie. Prima di iniziare l’esercizio bisogna assolutamente liberarsi dalle influenze negative del pensiero, altrimenti sarà difficile rilassarsi. Una volta acquisita la capacità di rilassarsi, è possibile passare alla concentrazione delle energie interiori. Tale operazione è essenziale nel definire correttamente l’armonia tra corpo e mente. Concentrazione significa: • imparare a riconoscere le funzioni di ogni organo del corpo e intervenire con consapevolezza fin dal primo allarme; • sapere educare il flusso della nostra energia; • educare la nostra volontà cosciente per essere più percettivi. Non ci può essere rilassamento senza concentrazione. Queste due pratiche richiedono l’attenzione, la volontà e la costanza. Perciò non arrendetevi se i risultati non arrivano in breve tempo. Insistendo con gli esercizi vi accorgerete dei continui benefici che vi apportano tanto da farvi raggiungere l’obiettivo desiderato.
Come si può interrompere questo sogno, come riusciremo a svegliarci da questo sogno di essere piccoli uomini e piccole donne, e tutti cose da poco? Swami Vivekananda
ESERCIZIO DI RILASSAMENTO E DI CONCENTRAZIONE Prima di iniziare l’esercizio sintonizzate il vostro respiro con il vostro fisico. Esso deve essere il più possibile naturale, non sforzatevi nell’inspirazione e nell’espirazione. Il materasso sul quale riposate deve permettere al corpo di avere una posizione corretta. • Per favorire la distensione, sdraiatevi sul dorso con le gambe non troppo divaricate, le braccia lungo il corpo e le palme della mani appoggiate sul letto. Il cuscino deve essere morbido e basso. • Chiudete gli occhi. • Concentratevi sul punto centrale della testa (dove è posto il settimo chakra) dove giungono tutti i canali in cui scorre l’energia. • Iniziate il rilassamento partendo da questo punto e percorrendo tutto il corpo. • Soffermatevi su ogni parte e per rilassarla visualizzatela durante l’inspirazione. • Nell’espirazione pensate: ora, io rilasso (e fate il nome della parte sulla quale state operando). • Proseguite con tutte le altre parti del corpo fino ai piedi. Una volta che il corpo è rilassato, si passa alla concentrazione sugli organi interni per equilibrarne, con la volontà, il loro flusso energetico. In base ai vostri ritmi determinerete voi stessi la durata dell’esercizio. COME USARE IL MANDALA DEI SOGNI Adesso siete pronti per usare il mandala che avrete precedentemente riprodotto su un foglio da disegno e colorato seguendo la vostra intuizione, a esclusione del punto centrale di tutti i cinque disegni che dovrà essere blu. Tutti i diagrammi relativi ai sogni sono rappresentati da un cerchio che
simboleggia la vita, all’interno del quale vi è un quadrato, simbolo del serbatoio dell’energia vitale. Dentro al quadrato troverete un ideogramma diverso per ogni tipo di mandala, esso costituisce la chiave di attivazione dell’energia. • Sedetevi con movimenti molto lenti sul letto appoggiando bene la schiena e mantenendo tutte le sensazioni dell’esercizio appena ultimato. • Prendete il mandala e ponetelo davanti a voi.
• Come prima operazione percorrete, con il dito o con una matita, il diagramma per un minuto. • Come seconda operazione fissate prima il punto centrale per qualche secondo, poi tutto il mandala fino a raggiungere i due minuti.
• Chiudete gli occhi e “guardate” l’immagine che vi appare. • Lasciatevi finalmente trasportare nel sonno.
L’immagine fissata nella mente si è colorata coerentemente con il vostro stato energetico fisico e mentale di quel momento. Fate l’esercizio per almeno quattro giorni per ogni mandala in modo da educare la mente a fissare il messaggio e per non aver poi difficoltà ad attivarlo quando si desidera.
INDICE UNA TRADIZIONE MILLENARIA L’utilità del mandala oggi Origini e scopi del mandala Dove troviamo i mandala Lo scopo del mandala Il mandala in Occidente Concetto junghiano Utilità del simbolo Finalità del diagramma La simbologia del mandala Perché costruire un mandala Mandala e simboli Simbologia del cerchio Oggetti portafortuna Simbologia del quadrato Simbologia della croce Simbologia del triangolo Mandala nell’arte RISVEGLIARE LA CREATIVITÀ Viaggiare nel mondo dei mandala Creatività
Percezione Immaginazione e fantasia Come disegnare un mandala Come usare il mandala Il disegno Una tavolozza di colori Aspetti del colore Linguaggio simbolico del colore TIPOLOGIE DI MANDALA Mandala come terapia Come usare il mandala Esercizio propedeutico alla meditazione Meditazione L’attenzione La concentrazione Il cervello: emisferi destro e sinistro Tipo 1: mandala-specchio Aura Tipo 2: mandala-chakra Cosa sono i chakra? Primo esercizio Secondo esercizio Tipo 3: mandala-labirinto
Come è costruito il labirinto A cosa serve il labirinto Labirinti famosi nel mondo PerchÊ percorrere i labirinti? Come disegnare un labirinto Labirinto sinistrorso Labirinto destrorso Come creare il mandala Il labirinto a sette circonvoluzioni Mandala-labirinto per risolvere un problema Labirinto-maternità Labirinto-paternità Mandala-labirinto della cattedrale di Chartres Quattro e sette nel labirinto di Chartres Come utilizzare le quattro parti del labirinto Tipo 4: mandala-spirale Forma della spirale A cosa servono le spirali? Come costruire il mandala-spirale Esercizio Tipo 5: mandala pittogramma Dove appaiono i pittogrammi? Come equilibrare il livello energetico Tipo 6: mandala magici
Quadrati magici planetari Come usare i mandala magici Tipo 7: mandala-mantica Frasi dei quattro settori Tipo 8: mandala dei nomi Tipo 9: mandala-cuore Com’è fatto il mandala-cuore Tipo 10: mandala dei sogni A cosa serve il mandala dei sogni I cinque mandala dei sogni Regole principali per gli esercizi Rilassamento e concentrazione