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8 LA MALOCCLUSIONE DENTALE Dott. Andrea Baldisserri
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10 GLI EFFETTI NEGATIVI DELL’IPOACUSIA Dott. Andrea Costa ORTOPEDIA
12 L’ALLUCE VALGO Dott.ssa Sara Vignoli L’INTERVISTA
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26 L’IMPORTANZA del VACCINO contro la VARICELLA Dott. Roberto Nonni BENESSERE
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BENESSERE
GASTRITE CURIAMOLA CON LA NATURA
I rimedi omeopatici NUX VOMICA, se c’è tensione dolorosa con bruciori, nausea, rigurgito in soggetti che tendono ad assumere alcolici, caffè, cibi piccanti e condimenti forti. Dott.ssa
Maria Nives Visani
Farmacista - Naturopata
KALI BICHROMICUM, se c’è desiderio di birra.
metà superiore dell'addome), in un soggetto con ansia. IRIS VERSICOLOR, se tutto ciò che viene ingerito sembra trasformarsi in aceto e quindi presenza di intensi bruciori gastrici e vomito acido.
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A chi non è mai capitato di soffrire di qualche bruciore o dolore allo stomaco, disagio nella digestione, reflusso gastro/esofageo, nausea? Sono sintomi molto diffusi nella nostra società, così poco attenta ai tempi fisiologici necessari per una buona digestione e che non permette di mettere in pratica un’ottima regola che viene dallo yoga: “Masticare le proprie bevande e bere i propri cibi”, anche se in realtà le cause sono veramente molteplici.
Si parla di gastrite acuta quando i sintomi infiammatori si spingono fino al vomito, ma possono essere anche semplici dolori crampoidi e spastici, con o senza aerofagia ed eruttazione, acidità e bruciore. In questo caso la medicina naturale può essere di grande aiuto, sia con rimedi omeopatici che con integratori. 2
ANTIMONIUM CRUDUM, per rigurgiti con il sapore dei cibi ingeriti, lingua bianca e sensazione di peso alla stomaco. PULSATILLA, per gastrite e alitosi che peggiorano con alimenti grassi e caldo nonostante la freddolosità. KALIUM CARBONICUM, per chi accusa gonfiore dopo l’ingestione di piccole quantità di cibo e desidera dolci e cibi acidi, inoltre soffre di extrasistole. CARBO VEGETABILIS, se c’è gastrite con gonfiore sopraombelicale. ARGENTUM NITRICUM, se sono presenti rigurgiti, eruttazione, nausea, vomito e dolore epigastrico (la regione epigastrica è la parte centrale della
ROBINIA PSEUDOACACIA, se i sintomi di iperacidità gastrica e reflusso gastrico-esofageo si aggravano di notte.
I sali di Schussler NATRUM PHOSPHORICUM D6, se insieme al dolore gastrico dopo il pasto abbiamo vomito di liquido acido, mal di testa, reflusso ed eruttazioni acide per iperproduzione di acido cloridrico, patina giallo oro nella zona posteriore della lingua ed irritabilità. NATRUM SULFURICUM D6, se abbiamo dispepsia (un'alterazione delle funzioni digestive dello stomaco) dopo l’ingestione di alimenti grassi, disturbi gastrici con sintomi biliari, sapore amaro in bocca e vomito di liquidi amari.
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MAGNESIA PHOSPHORICA D6, se c’è molta flatulenza ed eruttazione di gas, con spasmi e crampi allo stomaco, coliche gassose e rigurgiti. SILICEA D6, utile soprattutto nelle gastriti croniche con eruttazioni e per l’effetto barriera con protezione della mucosa. Nella gastrite cronica con infiammazione che si presenta periodicamente soprattutto nei cambi di stagione e in seguito a situazioni di stress prolungato, o per l’assunzione di farmaci antinfiammatori non steroidei o gastrolesivi quali i salicilati usati come fluidificanti del sangue, un grande rimedio da utilizzare è il FICUS CARICA MG, macerato gli-
Fitoterapia
cerico di gemme di fico. Se c’è ulcera gastro-duodenale associare ALNUS GLUTINOSA MG (Ontano Nero).
Tra gli integratori
Sempre nella gastrite cronica si possono utilizzare succhi freschi preparati con carote 70%, cavolo 10% e patate 20%: almeno un quarto di litro due volte al giorno, prima di colazione e cena.
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Tra gli integratori troviamo un derivato vegetale a base di Polipeptidi, ottenuto dall’azione di uno specifico ceppo di LACTOBACILLUS BULGARIUS sulle proteine di soia, che contrastano efficacemente e rapidamente bruciori e rigurgiti in quanto dotato di capacità di regolare l’acidità e di rinnoFINE vare le mucose digestive.
Bio Make Up L’Argento Colloidale è un potente rimedio naturale in grado di eliminare circa 650 specie di microrganismi diversi (virus, funghi, batteri) in pochi minuti ed in relazione alla concentrazione.
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laureata in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche (Università degli Studi di Ferrara) ed iscritta all’Ordine dei Farmacisti dal ‘97. Dopo una ventennale esperienza nel settore farmaceutico, dal giugno del 2015, è titolare e dirige la Parafarmacia Elisir di Ravenna ove, con professionalità e dedizione, mette a disposizione utili consigli per la tutela della salute e l’ottimizzazione del benessere corporeo.
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NORMATIVE
MALATTIA
ETUTTO VISITA FISCALE OUELLO CHE C’E’ DA SAPERE Obblighi ed adempimenti per i lavoratori dipendenti, dalla certificazione medica alla reperibilità nel proprio domicilio per la visita fiscale.
Il lavoratore deve far pervenire il certificato medico al proprio datore di lavoro?
Con la consulenza di
Fabio Angelini
Oggi il lavoratore malato non è più obbligato all’invio del certificato medico, né all’Inps, né al datore di lavoro, in quanto lo stesso è inviato telematicamente dal medico curante.
Il lavoratore si deve assentare dal lavoro per malattia: cosa deve fare innanzitutto? Prima di tutto è opportuno telefonare in azienda, per avvertire che non ci si recherà al lavoro. Per “entrare in malattia” è poi necessario andare dal proprio medico curante per ottenere il certificato di malattia. Il medico ha l’obbligo di trasmettere il certificato per via informatica all’Inps entro il giorno successivo, mentre al lavoratore ne consegna una copia cartacea. 4
E se invece il lavoratore è ricoverato in ospedale o in un’altra struttura sanitaria? In questo caso sarà il personale della struttura ospedaliera a farsi carico della trasmissione telematica della certificazione medica all’Inps.
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Per il lavoratore dipendente - sia nel settore pubblico che nel settore privato - assentarsi dal lavoro per malattia comporta una serie di obblighi ed adempimenti, dalla certificazione medica alla reperibilità nel proprio domicilio per la visita fiscale. Vediamo tutto ciò che c’è da sapere, attraverso una serie di domande e risposte.
letto, il lavoratore può chiamare al proprio domicilio il medico curante o la guardia medica. E’ loro dovere intervenire in tempi congrui.
Il lavoratore dovrà però, su richiesta del datore, fornire il numero di protocollo del certificato (ID telematico).
Se il medico curante non è reperibile, come si può avere il certificato? Il lavoratore malato, nel caso in cui non riesca a reperire il suo medico curante, può richiedere la certificazione alla Guardia Medica o ad un altro medico convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale. Anche in questo caso la certificazione dovrà essere inviata telematicamente all’Inps entro il giorno successivo all’assenza.
Il lavoratore si trova impossibilitato a muoversi da casa: come fa a farsi visitare per ottenere il certificato di malattia? Nel caso di impossibilità a muoversi dal
Parliamo di visite fiscali. Intanto, cosa sono? Poiché il lavoratore dipendente assente per malattia ha il diritto a mantenere il proprio posto di lavoro e a percepire un’indennità economica uguale o vicina al proprio stipendio base, l’Inps e il datore di lavoro hanno a loro volta il diritto di accertare che la malattia esista effettivamente, al fine di evitare abusi e spreco di denaro pubblico. Da qui le visite mediche fiscali, alle quali il lavoratore è tenuto a sottoporsi. Naturalmente gli accertamenti vanno svolti dal personale medico del Servizio Sanitario Nazionale. Il datore di lavoro non può autonomamente e direttamente verificare lo stato di salute del proprio dipendente.
Come vengono eseguite le visite fiscali? Il controllo può essere effettuato solo
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attraverso i servizi ispettivi dell’Inps, che sono tenuti a disporlo in autonomia, oppure quando il datore di lavoro lo richieda. Il lavoratore ha l’obbligo di reperibilità presso il proprio domicilio in determinate fasce orarie.
alcun obbligo di reperibilità, né se lavoratore della Pubblica Amministrazione, né se dipendente nel settore privato.
Il medico può contrassegnare il certificato trasmesso telematicamente all’Inps con il codice E, per determinare l’esclusione del lavoratore dai controlli medici fiscali.
Quali sono gli orari nei quali il lavoratore ha l’obbligo di reperibilità?
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Per i dipendenti degli Enti pubblici le fasce orarie di reperibilità vanno dalle 9 alle 13, e dalle 15 alle 18, tutti i giorni della settimana, domenica e festivi compresi. Anche per i dipendenti di aziende private la visita può avvenire in qualsiasi giorno, ma le fasce orarie sono diverse: dalle 10 alle 12, e dalle 17 alle 19.
Se il lavoratore si ammala mentre è in ferie, le giornate gli vengono contate come ferie, o può chiedere la malattia? La malattia del lavoratore interrompe il decorso delle ferie, in tutti i casi in cui ne impedisca il godimento. Non pregiudicano le vacanze, invece, le patologie che traggono giovamento dalle attività ricreative, come stress psicofisico, sindrome ansioso-depressiva e cefalea. Sarà il medico curante a valutare l’opportunità dell’interruzione o meno delle ferie.
Se il lavoratore viene ricoverato in ospedale, come fa? Chi è ricoverato in ospedale non ha
Il medico curante può mettere il codice E nel certificato, per esonerare dalla visita fiscale. Cosa significa?
Se il lavoratore è a casa perché si sta sottoponendo ad una terapia salvavita, per esempio un ciclo di chemioterapia, deve rendersi reperibile per un’eventuale visita fiscale? Per le patologie nelle quali è a rischio la vita, come le malattie cardiache ed oncologiche, il lavoratore è esonerato dalla visita fiscale.
Se il lavoratore si è fratturato una gamba scivolando in ufficio, deve restare a casa ad aspettare la visita fiscale? Nel caso in cui il dipendente abbia subìto un infortunio sul lavoro, è esonerato dal controllo medico fiscale.
Questa situazione si verifica in casi di: gravidanza a rischio, infortunio sul lavoro, invalidità per causa di servizio, ricovero, malattia in cui è a rischio la vita, oppure quando, per particolari ragioni di opportunità, si ritiene di dover escludere il dipendente dalla visita, pur non rientrando nelle casistiche di esonero. Non può, dunque, inserire tale codice, laddove il lavoratore non ne abbia diritto.
Il lavoratore si reca in farmacia ad acquistare un medicinale e, mentre è fuori casa, passa la visita fiscale. A quali conseguenze va incontro? Il lavoratore assente ingiustificato dal proprio domicilio subisce la decurtazione del 100 per cento della retribuzione per malattia per i primi dieci giorni, e del 50 per cento per i restanti giorni. Tuttavia, ciò non accade dove sia presente una causa di giustificazione. »SEGUE
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In particolare, il dipendente può assentarsi dal proprio domicilio, nelle fasce orarie di reperibilità, per evitare gravi conseguenze per sé o per la famiglia, o per sottoporsi a terapie, cure, visite mediche ed analisi. Nel caso dell’acquisto in farmacia, qualora il medicinale occorresse con urgenza, ed il lavoratore dimostri che nessun altro poteva acquistarlo al posto suo, la sanzione verrà annullata: si dovrà però esibire un’attestazione (come lo scontrino parlante della farmacia) della veridicità di quanto affermato, fermo restando l’obbligo di preavvertire il datore di lavoro prima di allontanarsi dal proprio domicilio.
Il lavoratore non può aprire la porta al medico fiscale perché in casa non c’è nessuno e sta troppo male per alzarsi dal letto. A cosa va incontro?
Si possono ricevere due visite fiscali nel corso della stessa malattia? Una seconda visita fiscale è possibile solo in caso di prolungamento della prognosi, o per ricaduta.
Se il lavoratore in malattia deve improvvisamente cambiare domicilio, ha l’obbligo di comunicarlo? Il dipendente in malattia, in caso di cambio di domicilio, è tenuto a comunicare tempestivamente il nuovo indirizzo al datore di lavoro, e via fax alla sede Inps. Questo vale anche in caso di ricovero in ospedale intervenuto nel corso di una malattia.
Se al termine del periodo di malattia si verifica una ricaduta, il lavoratore deve rifare il certificato medico?
Situazioni del genere capitano abbastanza di frequente, e sono state oggetto di numerose sentenze giuridiche. Nonostante l’esistenza di alcune sentenze a favore, l’orientamento generale della giurisprudenza italiana tende a non giustificare simili ipotesi, seguendo il principio per il quale il lavoratore è tenuto a predisporre tutti gli accorgimenti possibili per consentire l’accesso in casa al medico.
Il lavoratore che abbia una ricaduta, entro due giorni dalla fine del primo periodo di malattia deve richiedere un nuovo certificato, che il medico invierà telematicamente all’Inps. La procedura prevista è la medesima dell’evento morboso primario, dunque dovrà rendersi reperibile un’altra volta per la visita fiscale.
Se il lavoratore viene scoperto a svolgere un’altra attività durante la malattia, che succede? Il comportamento del lavoratore assente
per malattia deve essere improntato al rispetto dei principi di correttezza, buona fede, diligenza e fedeltà. Se vengono violate queste regole, il datore di lavoro può avviare un’azione disciplinare, licenziamento incluso. Ne consegue che lo svolgimento di altra attività lavorativa del dipendente in malattia può determinare giusta causa di licenziamento, nell’ipotesi in cui l’attività sia di per sé sufficiente a far presumere l’inesistenza della malattia, ma anche quando la medesima attività possa pregiudicare o ritardare la guarigione e con essa il rientro in servizio del lavoratore.
Parliamo ora di indennità economica di malattia. Cosa prevede la legge? Durante la malattia il lavoratore ha il diritto di beneficiare dei mezzi di sostentamento adeguati alle sue esigenze di vita (articolo 38 della Costituzione). Inoltre l'articolo 2110 del codice civile garantisce, in caso di malattia, il diritto al trattamento economico e alla conservazione del posto di lavoro.
Il trattamento economico di malattia è uguale per tutte le categorie? Per i lavoratori dipendenti l’indennità di malattia spetta per tutti i giorni coperti da idonea certificazione e per un massimo di 180 giorni nell’anno solare (dall’1 gennaio al 31 dicembre).
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Il diritto all’indennità economica previdenziale continua per un ulteriore periodo di 60 giorni dopo la cessazione o la sospensione del rapporto stesso. Nel caso di malattia insorta nel corso di un anno solare e protrattosi senza interruzione nell’anno successivo, il limite dei giorni vale per ciascun anno autonomamente.
Per determinare l’indennità, quale quota è a carico del datore di lavoro e quale è invece a carico dell’Inps? Ogni categoria di lavoratori ha le proprie normative, comunque in genere i primi
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tre giorni di malattia, la cosiddetta "carenza", sono interamente a carico del datore di lavoro.
L’indennità a carico Inps spetta di solito nella seguente misura: 50% della retribuzione media totale giornaliera dal 4° al 20° giorno; 66,66% dal 21° al 180° giorno. Tali percentuali sono calcolate sulla “retri-
buzione media giornaliera” riferita al mese precedente l’inizio della malattia. I criteri per determinarla variano a seconda della categoria di lavoratori. La distinzione fondamentale riguarda la modalità di calcolo per impiegati e operai. Agli impiegati l’indennità è corrisposta per tutti i giorni di calendario (con la sola eccezione delle festività cadenti di domenica), mentre agli operai non sono indennizzate le domeniche e le festività. L’indennità di malattia viene corrisposta dal datore di lavoro all’atto del pagamento della retribuzione nel periodo riferito alla malattia. L’indennità a carico Inps, anticipata al lavoratore dal datore di lavoro, verrà conguagliata nello stesso FINE mese con i contributi dovuti.
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SALUTE
MALOCCLUSIONE
DENTALE Cause, sintomi, possibili conseguenze e terapie di questo disturbo.
Dott.
Possibili cause di condotta sbagliata, per i bambini…
Andrea Baldisserri
Le cattive abitudini, invece, fra i bambini possono essere le seguenti: - succhiarsi il pollice;
Medico-Chirurgo specialista in otorinolaringoiatria E-mail: abaldisserri@alice.it
Se le due arcate dentali - quella della mascella e quella della mandibola non sono correttamente allineate, si parla di malocclusione dentale.
Le arcate dentali di mandibola e mascella non sono allineate
Quando il normale equilibrio fra le due arcate viene a mancare, la malacclusione non solo può procurare disturbi masticatori, ma può ripercuotersi negativamente anche su altre sedi anatomiche, causando danni posturali, dolore cervicale, mal di schiena, mal di testa ed acufeni (ronzii agli orecchi).
Ci può essere una tendenza delle ossa facciali a crescere in modo anomalo: la mandibola può crescere troppo o troppo poco, i muscoli possono essere troppo tonici o lavorare troppo poco. I dentini da latte possono, a volte, interferire fra le due arcate e condizionare la crescita, deviando la mandibola.
- spingere la lingua contro i denti; - continuare ad utilizzare il ciuccio dopo il terzo anno di età (da fattore positivo per la corretta crescita, diventa un elemento negativo); - uso prolungato del biberon; - bruxismo (serrare e digrignare i denti, soprattutto di notte).
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Possibili cause genetiche A volte la causa della malocclusione dentale è ereditaria: l’anomalia strutturale è tramandata geneticamente. Tuttavia, in molte persone dipende da comportamenti scorretti o da altre patologie. Il fattore genetico nei primi anni di vita si manifesta in pieno. 8
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L'allattamento al seno per i primi 6-9 mesi è fondamentale per una corretta crescita delle ossa che sosterranno i denti.
…per gli adulti…
- acufeni o ronzii alle orecchie, vertigini ed otalgie (dolori generici alle orecchie), - difficoltà respiratorie, tosse cronica, rinosinusite, asma e bronchite cronica; - mal di schiena;
Negli adulti, invece, la malocclusione può essere provocata anche da queste cause:
- disequilibri posturali.
- interventi dentali malfatti
Alcune forme di malocclusione dentale sono evidenti, altre possono essere scoperte per caso durante una visita dentistica di routine. Il medico procede con un controllo mandibolare, chiedendo al paziente di mordere e serrare i denti per controllare morso e modalità di occlusione dentale.
o non perfettamente riusciti, come otturazioni, incapsulamenti ed impianti; - perdita di uno o più denti permanenti; - denti gravemente scheggiati e non ricostruiti; - tumori della bocca e della mandibola;
La diagnosi
- complicanze dovute alla frattura mandibolare in età infantile. Va comunque precisato che pochissime persone presentano un allineamento dentale perfetto. Spesso la malocclusione dentale è così minima da passare inosservata.
I sintomi Questi i principali sintomi legati alla malaocclusione delle arcate dentali: - difficoltà masticatorie; - aumento del rischio di carie, gengiviti, piorrea, alterazioni della mascella e della mandibola; - tendenza a respirare a bocca aperta,
Le malocclusioni dentali di moderata o media entità possono essere corrette secondo alcuni diversi approcci.
Tra i test diagnostici, le radiografie di arcate dentarie, cranio, e faccia sono spesso richieste per verificare la gravità di una malocclusione dentale. L'odontoiatra può eventualmente appoggiarsi ad un'altra figura sanitaria specializzata in chinesiologia od ortodonzia.
Le terapie Non sempre le malocclusioni dentali richiedono di intervenire, poiché alcune varianti non procurano alcun sintomo degno di significato patologico.
Applicazione di apparecchi ortodontici fissi o mobili, per rimediare all’affollamento dei denti. Quando l'affollamento dei denti è dovuto alla presenza di uno o più molari o denti del giudizio che spingono gli altri, è invece necessario procedere con la loro estrazione. Applicazione di “bite”, un apparecchio ortodontico costituito da una placca di resina che si interpone tra le due arcate dentarie per modificarne il combaciamento o per riposizionare la mandibola. Le malocclusioni dentali congenite necessitano spesso di trattamenti chirurgici. In ogni caso, è necessario seguire le indicazioni del proprio dentista, che poi spesso ricorre a "super specialisti" specifici della patologia, professionisti in grado di individuarne esattamente le cause e delinerare una possibile soluzione. FINE
I consigli di Stomatologica
“I miei denti non mi piacciono, per cambiarne il colore e l’estetica cosa posso fare?”
“Oggi è possibile fare miracoli senza rimpicciolire i denti, ma incollandovi sopra delle faccette di ceramica”. (Dottoressa Susanna Stagni)
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SALUTE
IPOACUSIA
Gli effetti negativi della perdita uditiva, anche negli aspetti sociali.
Quali sono le sensazioni comuni a chi soffre di questo disturbo?
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Chi soffre d’ipoacusia – l’indebolimento dell’apparato uditivo dovuto a un danno o alla degenerazione di qualche suo componente - dal livello moderato al più profondo, vive sicuramente una vita più complessa e meno soddisfacente soprattutto nelle relazioni personali. L’ipoacusia porta a un
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Gli sbalzi d’umore Sentimenti di paura e ansia Accumulo di stress Insicurezza, depressione Peggioramento generale dello stato di salute psicofisico. graduale isolamento, causato proprio dall’incapacità di comunicare bene con gli altri. Sia si tratti di una perdita che si manifesti gradualmente o improvvisamente, che si tratti di un evento temporaneo o permanente, può avere ripercussioni nello stato di salute, a livello sociale ed emotivo.
Oltre a ciò gioca un importante ruolo l'affaticamento cerebrale dovuto allo sforzo di concentrazione che un soggetto deve affrontare per ascoltare e che va ad esaurire delle importanti riserve neurali. Come per qualsiasi patologia, anche in questo caso sono necessari una diagnosi e un intervento precoce per ridurre al minimo l'impatto dell'ipoacusia. E' molto importante comprendere che quanto più a lungo l'area del cervello deputata all'udito è privata d’informazioni, tanto più difficile sarà il recupero e lunga la riabilitazione. Sicuramente da qualche anno grazie ad un’informazione più accurata e capillare, stiamo assistendo a una graduale consapevolezza che il deficit dell’udito sia un pro-
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blema da non sottovalutare, soprattutto per l’impatto che produce nella vita di tutti i giorni, a prescindere dall’età di chi ne è colpito. Grazie a programmi e servizi rivolti soprattutto alle persone che sono in contatto con chi soffre di perdita uditiva, oggi è possibile fornire un’adeguata assistenza e orientamento tecnico e così promuovere l’inclusione sociale. Fondamentale nel percorso di riconoscimento del deficit e di percorsi curativi, il rapporto con il proprio medico, che è la prima fonte affidabile riconosciuta e a volte determinante nel motivare la persona con perdita uditiva a cercare una soluzione.
persone con perdite più lievi per prevenire e rallentare l’insorgere di livelli più elevati d’ipoacusia che potrebbero compromettere fortemente la vita privata e il lavoro. Considerando, infatti, il crescente rischio cui il mondo di oggi ci vede esposti a fonti sonore importanti continuamente e in progressivo aumento, si assiste all’abbassamento inversamente proporzionale dell’età media delle persone che soffrono di problemi uditivi di varia entità anche con un impatto di tipo economico.
Prevenzione prima e sempre
Questo fenomeno quindi deve tenere conto anche di un altro tipo di effetto determinato dal grado di deficit che colpisce persone giovani e comunque ancora in età lavorativa, poiché si osserva che
L’effetto sulla vita sociale Una diagnosi precoce e l’intervento protesico sono fondamentali per ridurre al minimo l’impatto della perdita uditiva, in particolare per quelle
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le persone che soffrono di ipoacusia hanno anche un tasso di disoccupazione più alto o tra chi ha un impiego ad esempio, una percentuale più elevata di persone con deficit uditivo si trova nei gradi più bassi di occupazione rispetto alla forza lavoro in generale. Migliorare l’accesso ai servizi di riabilitazione professionale e favorire l’inclusione sociale e la comunicazione a tutti i livelli fa diminuire la disoccupazione e aumentare l’autostima delle persone che ne soffrono perché spesso escluse, ignorate e non in grado di comprendere pienamente ciò che accade, intorno a loro. Secondo uno studio condotto dal Better Hearing Institute di Washington infatti le persone ipoacusiche hanno una perdita di reddito rilevante. Mentre con l’utilizzo di ausili acustici e con una corretta terapia la stessa perdita è ridotta sensibilmente mettendo in condizioni le persone affette da deficit uditivo di poter tornare a comunicare liberamente e pienamente e di rientrare a pieno titolo nel FINE mondo del lavoro.
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ORTOPEDIA
ALLUCE V ALGO SINTOMI - PREVENZIONE - RIMEDI E’ una delle problematiche più diffuse a carico del piede, spesso invalidante.
PIEDE IN SALUTE
Dott.ssa
Sara Vignoli
Fisioterapista - Studio Medico - Via Anastagi, 2 Ravenna - Cell. 333.3537612 E-mail: vignolisara@gmail.com
L’alluce valgo è una deformazione del piede che nasce quando la punta del primo dito tende ad andare all’interno, a volte sovrapponendosi al secondo dito, dando origine alla cosiddetta “cipolla” alla base dell’alluce stesso. Questa patologia appartiene alle situazioni in cui qualcuno potrebbe pensare di trovarsi di fronte ad un semplice inestetismo del piede, non riconoscendo quanti fastidi possono insorgere se non si interviene a dovere quando il problema si rende visibile e riconoscibile.
Come si presenta a livello fisico ed estetico l’alluce valgo? Si manifesta come una deformità del dito, che dà luogo ad una consumazione della cartilagine articolare e ad una deformazione di ossa e tendini del piede coinvolto.
Ci sono effetti secondari? A questa deviazione si aggiunge un’ulte12
MALFORMAZIONE DI 1° LIVELLO
MALFORMAZIONE AVANZATA
Chi colpisce e quali sono le cause?
A soffrirne maggiormente sono soprattutto le donne, fino a dieci volte di più rispetto agli uomini. In genere, i soggetti colpiti hanno una età senile, o comunque matura. Le cause sono principalmente ereditarie, ma spesso derivaEreditarietà genetica ma anche uno stile di vita scorret- no da altre patologie o da to spingono il sesamoide (indicato dalla freccia) verso scorretti stili di vita, ad eseml’esterno deformando così la “base dell’alluce. pio l’utilizzo di una scarpa riore circostanza visibile a occhio nudo, col tacco o di scarpe strette in punta. ossia la cosiddetta “cipolla”, provocata dall’osso che sfrega contro i tendini nel sottile strato sottocutaneo durante i movimenti di tutti i giorni.
Il cosiddetto “piede piatto” (figura sopra), insieme al valgismo di ginocchia e all’intrarotazione delle anche può portare all’alluce valgo, in quanto la minore curvatura della pianta determina un eccessivo sovraccarico sulla parte anteriore del piede. Possono derivare lesioni cutanee o deformazioni che interessano anche il secondo dito, a volte pure il terzo. Peggio ancora, possono verificarsi lesioni osteoarticolari con ripercussioni sulle ginocchia e sulla schiena.
Un piede che “sta” correttamente a terra (figura sopra) vede l'appoggio del tallone, di tutta la parte esterna del medio piede, delle teste metatarsali e delle dita, e anche nella fase dinamica del passo l'ordine di arrivo al suolo è il medesimo. Le scarpe da donna con tacco superiore ai 12 centimetri pongono il piede in una posizione innaturale, che determina forzosamente uno spostamento del peso del corpo in avanti e neutralizza lo scopo del piede di distribuire in maniera uniforme il peso sul suolo, avviando una catena di conseguenze che conducono all’alluce valgo.
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Esiste una prevenzione? Il primo consiglio è quello di scegliere bene le scarpe: sono decisamente sconsigliati i tacchi e le suole troppo piatte, che non consentono alle dita un corretto appoggio a terra. A differenza di quanto si possa pensare, non bisogna mai massaggiare il gonfiore esterno (la cosiddetta “cipolla”), per evitare di infiammare ulteriormente l’area. Torna invece utile ripetere movimenti naturali per il piede, imparando a riconoscere i propri punti d’appoggio.
Dopo circa 10 secondi, provare ad estendere lateralmente il dito, mantenendo la posizione per un paio di secondi. Questi movimenti possono risultare complessi per chi soffre già di una deformazione grave, perciò occorre fermarsi se si prova dolore, anche di media intensità.
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GUIDA Sempre da seduti con le gambe distese, bisogna aiutarsi con le mani a muovere dolcemente l’alluce, senza pressioni e senza forzarne il piegamento. Lo si abbassi lievemente e lo si sollevi, cercando di mantenerne l’asse.
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A tal fine si può utilizzare una pallina morbida da far scorrere dolcemente sotto la pianta del piede: aiuterà a capire quali articolazioni, muscoli e tendini sono coinvolti in ogni fase della camminata.
Esiste una terapia? Oltre al massaggio con la pallina, esistono altri quattro esercizi da effettuare in autonomia.
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ROTAZIONE Seduti con le gambe distese, occorre cercare di muovere l’alluce secondo un’immaginaria forma circolare.
CAMMINATA Un esercizio ottimo è quello di camminare a piedi nudi in casa o sulla sabbia. Dopo circa dieci passi, effettuati con il piede dritto e non sporgente verso l’esterno, fermatevi e piegate lievemente il ginocchio, al contatto con il suolo lasciate emergere solo le dita. Scoperto così il proprio punto d’appoggio, mantenete la posizione per 5 secondi e poi riprendete a camminare.
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MURO Si può eseguire da sdraiati con le gambe piegate e i piedi appoggiati ad un muro.
Questi vanno prima sollevati gradualmente partendo dal tallone con un movimento rotatorio di tutta la pianta del piede, stimolando l’area d’appoggio con una lieve pressione sulle falangi, sull’arco e sui talloni. Mantenere la posizione per circa 5 secondi ad ogni passaggio. Un buon aiuto all’alluce valgo proviene dal distanziatore di dita e dai plantari. Rivolgetevi ad un podologo, per realizzare un dispositivo su misura per voi.
Si può intervenire chirurgicamente? Per curare in maniera definitiva una situazione grave di alluce valgo è necessario un intervento chirurgico di correzione della malformazione. Alcuni interventi agiscono direttamente sulle ossa del piede, altri interessano le parti molli dello stesso; altri ancora coinvolgono sia l’osso che le parti “molli”. Comunque è necessario rivolgersi a un medico esperto, in grado di verificare la situazione specifica per scegliere la migliore tipologia di intervento chirurgico. È necessaria insomma una valutazione di tipo clinico e radiologico del piede, che valuti la precisa deviazioFINE ne dell’alluce.
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L’INTERVISTA
FEDERICA
GRILLI MISSIONE IN ANTARTIDE
PER STUDIARE I CAMBIAMENTI CLIMATICI SUPERFICIE MARINA
di Tiziano Zaccaria E-Mail: zaccariatiziano@gmail.com Nata a Ravenna il 4 marzo 1971, Federica Grilli si è laureata in Scienze Ambientali indirizzo marino all'Università di Bologna, sede Ravenna, nel 1997. Ha svolto attività di ricerca in Oceanografia Fisica attraverso borse di studio, assegni di ricerca e contratto come ricercatore a tempo determinato presso il gruppo di Oceanografia dell’Istituto di Scienze del Mare del Consiglio Nazionale delle Ricerche (ISMARCNR) sede di Ancona. Dal 2011 è ricercatrice a tempo indeterminato presso il CNRISMAR di Ancona. Si occupa di ricerche sperimentali di oceanografia fisica, soprattutto di dinamiche di circolazione del Mare Adriatico e del Mare di Ross in Antartide. In particolare, la sua ricerca è finalizzata ai processi dinamici che influenzano le caratteristiche e la distribuzione delle masse d’acqua, alla variabilità stagionale ed interannuale delle proprietà fisiche e biogeochimiche delle masse d’acqua, ai flussi di massa e nutrienti, allo studio e al monitoraggio ambientale delle condizioni di eutrofizzazione nelle aree costiere adriatiche e all’impatto dei cambiamenti climatici sulle risorse di acqua, alla gestione e integrazione di un data-base di dati oceanografici del gruppo di Oceanografia. E’ coinvolta in una serie di progetti di ricerca scientifica nazionali ed internazionali. Ha partecipato a oltre 40 campagne oceanografiche in mare, con il ruolo anche di capo-missione. 14
Federica, innanzitutto, qual’è lo scopo principale della tua missione in Antartide? Faccio parte di un progetto del Programma Nazionale di Ricercche in Antartide denominato MORSea (Mooring Observatory in the Ross Sea), che gestisce la rete degli osservatori marini (punti di ancoraggio chiamati mooring) posizionati fin dal 1994 nel Mare di Ross al fine di studiare la variabilità interannuale dei processi fisici e biogeochimici nella colonna d'acqua.
Boe
Trappola per raccolta sedimento
Strumenti di raccolta dati. Rilascio acustico Ancoraggio.
I MOORING sono strutture di corda ancorati sul fondo e sostenuti verticalmente sott’acqua grazie a delle boe, a cui sono agganciati diversi strumenti che registrano in continuo temperatura, salinità, direzione e velocità delle correnti e campionatori di sedimento. SANTERNO - RA
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Queste “sentinelle” restano in mare per uno o due anni e registrano dati fino al successivo recupero e riposizionamento. La misurazione di questi parametri ci permette di registrare le variazioni su una lunga serie temporale per individuare delle tendenze, delle anomalie che hanno un riscontro con i cambiamenti climatici in atto, in quanto l’Antartide e in particolare il Mare di Ross è un motore chiave del clima terrestre: in questa zona ha origine un ciclo fisiologico che permette il continuo scambio fra il freddo polare e il caldo della fascia tropicale mantenendo così costante la temperatura media della Terra.
Nello specifico, di cosa ti occupi? A bordo della nave faccio parte del gruppo di oceanografia. La mia attività è iniziata dopo 200 miglia di navigazione a sud della Nuova Zelanda intorno al 48° parallelo in pieno oceano lanciando sonde utili per monitorare la corrente circumpolare antartica, una corrente che fa interamente il giro dell’Antartide e che mette in comunicazione le acque fredde del continente antartico con le acque calde del nostro emisfero. Queste sonde, chiamate XBT (eXpandable BathyTermograph) sono misuratori di temperatura “a perdere”, lanciati in mare ogni 15 miglia senza interruzione della navigazione, registrano la temperatura dalla superficie fino a circa 750 metri di profondità per tutto il
FEDERICA, QUI A BORDO DELLA NAVE OCEANOGRAFICA ITALICA, CON UN RICERCATORE ED UNA “ROSETTA”, PREZIOSISSIMO STRUMENTO DI MISURAZIONE
tragitto fino al Mare di Ross al fine di caratterizzare la struttura termica subsuperficiale dell’Oceano Meridionale da cui dipende la stabilità del clima a livello globale. Inoltre il nostro gruppo di oceanografia fa da supporto agli altri progetti nel corso dei quali, in ogni sito di campionamento, mettiamo in mare una struttura chiamata “Rosetta” costituita da 24 bottiglie idrologiche Niskin e da una sonda multiparamentrica CTD (Conductivity-Temperature-Depth) equipaggiata con sensori di temperatura, conducibilità (per il calcolo della salinità e densità), pressione, fluorescen-
za (per la misurazione della concentrazione di clorofilla) e ossigeno disciolto per avere in tempo reale una registrazione di questi parametri lungo tutta la colonna d’acqua. Le bottiglie vengono chiuse a diverse profondità e i campioni di acqua vengono poi smistati a tutti i laboratori della nave per le specifiche analisi. Tutte queste misure ci consentono di caratterizzare le varie masse di acqua e di studiare la loro dinamica di circolazione. Il mare di Ross, e in modo particolare l’area di Baia Terra Nova, di fronte alla base italiana Mario Zucchelli, »SEGUE è una zona di produzione…
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Asia Europa Africa Sud America
Oceano Pacifico Oceano Indiano
Oceano Atlantico
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Stati Uniti
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a) at al
e da cal ( Australia nda rofo Corr ente poco p Corrente profonda (fredda e salata)
CORRENTE CIRCUMPOLARE ANTARTICA
Le regioni polari per la loro posizione geografica sono più sensibili alle variazioni climatiche rispetto alle regioni poste a più basse latitudini. Qui le interazioni mare-ghiaccio-aria giocano un ruolo determinante sul clima dando vita ai meccanismi di formazione di acque dense che sono fondamentali nella circolazione termoalina globale. Le acque fredde, dense e dolci che si formano nelle regioni polari ossigenano i fondali profondi di tutti gli oceani, e acqua calda e più salata delle regioni equatoriali si muove verso i poli trasportando calore che viene ceduto alle zone più fredde. Questi moti sono generati dai gradienti di salinità e temperatura negli oceani, che vanno a formare la Circolazione Termoalina Globale, che gioca un ruolo fondamentale nel regolare il clima. E’ come se la Terra volesse bilanciare il calore alle varie latitudini, la cui distribuzione diversificata è legata alla “sfericità” del pianeta e all’inclinazione dell’asse terrestre che provocano un surplus di calore all’equatore ed un deficit ai poli. Questi stessi meccanismi sono presenti in atmosfera, la quale però immagazzinando solo un quarto del calore specifico dell’oceano ha un ruolo minore nel bilancio di calore, nonostante (per la differente densità) sia sicuramente un mezzo più veloce in questi processi. » …delle
acque più dense del continente Antartico che hanno un ruolo fondamentale nella circolazione termoalina globale.
Che studi state effettuando? Gli studi che si stanno effettuando a bordo della nave oceanografica “Italica” spaziano dalla oceanografia, alla geologia e alla biologia. In particolare i progetti che vengono sviluppati a bordo della nave riguardano principalmente lo studio dei parametri chimico-fisici delle masse d’acqua con particolare riferimento ai nutrienti,
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all’ossigeno disciolto, al carbonio inorganico, alla concentrazione di clorofilla che influenza la crescita delle alghe ed ai primi livelli della catena trofica. Inoltre si fanno studi sugli effetti della corrente circumpolare profonda (una massa d'acqua relativamente calda e salata, povera di O2, ricca di nutrienti, ferro e anidride carbonica che si intrude nella piattaforma del Mare di Ross) sulla fusione del ghiaccio continentale e il conseguente possibile distacco di iceberg. Si raccolgono campioni di sedimento marino fino anche a mille metri di profondità utilizzando degli
appositi strumenti e attraverso l’analisi del tipo di sedimento, dei piccoli organismi marini che si trovano all’interno del campione e altro materiale si cercano di studiare gli aspetti critici del cambiamento climatico. Inoltre si fanno studi sulla biodiversità e funzionamento degli ecosistemi planctonici attraverso campionamenti di acqua tramite specifici retini che vengono calati lungo la colonna d’acqua.
In che modo, il riscaldamento globale è visibile in Antartide? Il riscaldamento globale è una diretta conseguenza dell'aumento della C02 dovuto alle attività industriali e antropiche. Tale aumento è monitorato costantemente sia nelle nostre città che in Antartide. Attualmente il livello della C02 è di circa 400ppm (parti per milione) in costante aumento. Ogni variazione riscontrata in Antartide si riflette sul clima mondiale, essendo l'Antartide il motore delle correnti marine profonde. Perciò è vitale studiare tale cambiamenti.
A livello di organismi marini, avete riscontrato danni prodotti dall’inquinamento? Alcuni tipi di inquinamento conosciuti da noi (sversamenti di idrocarburi, scarichi fognari, ecc.) non sono presenti in Antartide, per cui non si riscontrano effetti dovuti a questi. Vengono fatti comunque esperimenti per simulare altri
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tipi di inquinamento, per esempio l’aumento della C02 per determinare quali sono gli effetti sugli organismi, sulla loro riproduzione e sulla calcificazione degli scheletri, perché l'aumento della C02 che sicuramente si verificherà in futuro causerà modificazioni sugli organismi. Proprio tre anni fa è stato condotto un esperimento specifico qui in Antartide, acidificando artificialmente un ambiente popolato da organismi antartici e verificandone le conseguenze sulla riproduzione e calcificazione. I risultati sono ancora in fase di elaborazione. In Antartide gli organismi presenti sono essenzialmente marini e la corrente circumpolare che circonda il continente crea una sorta di barriera che isola questi organismi dal resto del pianeta, rendendoli praticamente insensibili a forti cambiamenti.
Quanti siete sulla nave oceanografica “Italica” e in che modo vi coordinate? Siamo in 32 ricercatori, più il personale logistico a supporto delle attività di ricerca e quello di bordo. Le attività dei vari progetti vengono pianificate a inizio campagna in base al numero di giorni nave a disposizione per progetto e all’area interesse di studio. Ovviamente essendoci sempre la variabile “meteo”, la pianificazione giornaliera delle attività spesso può cambiare nel giro di qualche ora a causa del mare mosso, del vento forte improvano Oce ntico a Atl
Am Me erica rid ion ale
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Antartide Polo Sud
Oceano Indiano
Mare di Ross
Tragitto della Nave Italica * dalla Nuova Zelanda all’Antartide
Base Zucchelli
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Come trascorri le giornate, al di là del lavoro? a Nuov da Zelan
(Olena Onlus)
A bordo della nave si lavora 24 ore su 24, per cui è d’obbligo fare dei turni di lavoro. All’interno del mio gruppo facciamo
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- Centro diurno - Riabilitazione motoria con fisioterapista. Cell. 339 8208394 E-mail: venturi_vito@libero.it
turni di 12 ore (il mio turno è 8-20) per cui nel mio tempo libero oltre ovviamente a dormire (cosa che non viene naturale, qua per le continue ore di luce), posso usufruire delle sale “comuni”, come la stanza che noi chiamiamo “desolation room”, dove si trova un comodissimo divano, un tavolo da pingpong, un pianoforte a muro, un tavolo da bigliardino e un grande schermo dove si possono proiettare film. Inoltre c’è una saletta fornita di 3 computer collegati sempre a internet per rimanere in contatto con il “mondo” esterno ed infine c’è una piccola palestra. Per una sportiva come me, è un’ancora di salvezza! Non per ultimo, ogni momento è bello per uscire sul ponte della nave tutta incappucciata e lasciarmi riempire gli occhi dal panorama circostante in cui si alternano un iceberg gigante, un pinguino di Adèlie che corre impaurito sul ghiaccio e ci guarda curioso come fossimo alieni, una foca “spiaggiata” sul pack (strato di ghiaccio marino), il fascino della costa rocciosa, e la maestosità del vulcano Melbourne innevato… Insomma, un paesaggio che regala emozioni impagabili e indescrivibili! FINE 17
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CHIRURGIA PLASTICA
QUALI SONO I POSSIBILI RITOCCHI PER “LEI” E PER “LUI”?
BLEFAROPLASTICA PER “CORREGGERE” LE RUGHE INTORNO AGLI OCCHI
Prof.
Marco Klinger
Professore di Chirurgia Plastica Università degli Studi di Milano e responsabile dell’Unità Operativa di Chirurgia Plastica c/o Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (Mi)
Il desiderio di essere belli non ha età. E si fa sentire forte e chiaro anche dopo i 50 anni. Tra nuove unioni in età avanzata e necessità di apparire sempre in forma sul lavoro, sempre più donne ed uomini ricorrono alla chirurgia plastica al giro di boa del mezzo secolo.
Professore, sottoporsi a un ritocco in età oltre i 50 anni, comporta il rischio di risultati innaturali? «Assolutamente no – dice Klinger – a patto ovviamente di scegliere bene lo specialista e condividere con lui esigenze e obiettivi. Per un bravo chirurgo plastico, la naturalezza è il primo obiettivo, come quello di un ritocco che non si lascia neanche intuire, pur a fronte di un risultato bello e gradevole».
Per gli occhi Tra i ritocchi al viso più gettonati tra gli
over 50, i primi posti sono sicuramente occupati dalla “blefaroplastica”, per ringiovanire la regione attorno agli occhi.
grasso che si esegue durante la stessa seduta operatoria. «Il nostro grasso è ricco di cellule staminali adulte che attivano nei tessuti in cui vengono trasferite un processo di rigenerazione – dice Klinger -. Ancora, il grasso del paziente è un filler prezioso e sicuro, che soprattutto nei visi magri permette di ‘addolcire’ l’esito del riposizionamento dei tessuti. Il risultato è un aspetto più giovane e completamente naturale».
Per il naso Anche il naso invecchia e in particolare la punta con l’età tende a diventare più cascante e ad apparire più grossa. L’intervento permette di rimodellare le cartilagini, sollevando la punta e riducendola. Il risultato però sorprende: pochi millimetri di variazione modificano in modo radicale l’impressione generale del viso, che con un naso più propor- RINO-TIP PER zionato e corret- MIGLIORARE IL NASO to mette maggiormente in luce gli occhi e il sorriso».
Minilifting a tutta naturalezza con il lipofilling Il minilifting è la soluzione per visi dai tessuti cadenti, con solchi accentuati tra naso e bocca e una linea mandibolare non più nitida. Si tratta di un intervento non particolarmente invasivo, che comporta una convalescenza di pochi giorni e dà risultati ancora migliori se abbinato al lipofilling, l’autotrapianto di
Il trattamento di lipofilling comporta una piccola lipoaspirazione da una sede (spesso l’addome o i fianchi) in cui il grasso è naturalmente presente. Dopo essere stato opportunamente lavorato, il grasso aspirato viene trasferito nel viso con aghi appositi. Negli uomini, che per un maggior contenuto di collagene presentano in genere tessuti più compatti, per ringiovanire il viso può essere sufficiente la blefaroplastica, con cui si eliminano grasso, muscoli e cute in eccesso dalle palpebre. L’intervento si può eseguire in anestesia locale, senza ricovero, con lividi e gonfiore che si riducono progressivamente, fino a scomparire, in circa una »SEGUE a pag. 21 settimana. 19
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UNICA srl informa
Non tutti tutti ii ciclisti ciclistisanno sannoche: che: - Secondo il Codice, la bicicletta è un vero e proprio veicolo. Viene chiamato velocipede e sono considerati tali sia la bici a pedali che quella elettrica.
caso il Codice dice che si può stare affiancati, l’uno accanto all’altro, con il minore a destra verso il ciglio della strada.
- I ciclisti devono procedere su un’unica fila in tutti i casi in cui le condizioni della circolazione lo richiedono.
- Da mezz’ora dopo il tramonto, durante tutto il periodo dell’oscurità e di giorno, la bicicletta deve essere munita di segnalazione visiva (ovvero: luce).
- L’unica eccezione al procedere in fila è quando con voi c’è un minore di 10 anni che pedala su una propria bicicletta: in questo
- In bicicletta non è possibile trainare altri veicoli ed è vietato condurre animali al guinzaglio, o farsi trainare da essi.
- In bicicletta è vietato trasportare altre persone, a meno che la bici non sia predisposta per questo, oppure quando si trasporta un minore di 8 anni negli appositi seggiolini (anteriori o posteriori). - Se ci sono le piste ciclabili, o corsie riservate, i ciclisti devono circolare al loro interno. - Le strisce pedonali si attraversano a piedi conducendo la bicicletta a mano.
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Corpo in forma Lei Le conseguenze del tempo che passa sono evidenti anche sul corpo e gravidanze, allattamento ed eventuali dimagrimenti fanno il resto, contribuendo a rendere i tessuti di seno, addome e braccia molli e cascanti. Per il SENO, la mastopessi permette di eliminare l’effetto cadente, ricreando il cono mammario corretto e ben proiettato della giovinezza. «In molti casi – spiega Klinger – è sufficiente un’incisione attorno all’areola, la cute più scura che circonda il capezzolo. Proprio per la sua posizione, un’incisione così posizionata è molto poco visibile, ma permette di eliminare i tessuti in eccesso, ridando tono e volume». I TESSUTI SVUOTATI SULL’ADDOME sono il tipico problema che si trovano ad affrontare le donne dopo diverse gravidanze. A seconda dell’entità del “difetto” si sceglie tra addominoplastica e mini-addominoplastica. La prima permette di correggere anche gli eccessi più vistosi, con un cicatrice spesso appena percepibile che va da un fianco all’altro; la seconda è indicata quando i tessuti molli e svuotati sono relativamente modesti e richiede solo un’incisione
posizionata sul margine superiore dei peli pubici e pertanto sempre nascosta dagli slip.
In donne che non hanno subito grandi sbalzi di peso, si elimina il cedimento con una cicatrice posta nel cavo ascellare e per questo di fatto invisibile».
Corpo in forma Lui
L’addominoplastica è spesso abbinata a una lipoaspirazione locale, per un risultato ancora migliore. «E non è solo un intervento per lei – sottolinea Klinger – anche se bisogna ricordare che non tutte le pance prominenti si possono migliorare eliminando i tessuti o il grasso in eccesso. Quando questo si trova all’interno della cavità addominale, non resta che perdere peso».
Non si trovano a fare i conti con le conseguenze di gravidanze e menopausa, ma anche il corpo degli uomini risente del tempo che passa. «Anche in uomini piuttosto in forma, i punti critici sono di solito i fianchi e la regione pettorale – spiega Klinge. Per le cosiddette MANIGLIE dell’AMORE basta una piccola lipoaspirazione localizzata, mentre per correggere il “seno” è necessaria una valutazione caso per caso».
CLASSICISSIMA MANIGLIA DELL’AMORE BRACCIO FEMMINILE CON PELLE E TESSUTI “MORBIDI”
Tra tubini e canottiere, anche le braccia hanno la loro importanza. E dopo una certa età, la ginnastica non basta. «Il LIFTING DELLE BRACCIA è uno degli interventi in crescita maggiore negli Stati Uniti, il Paese che tradizionalmente anticipa le nostre tendenze, anche in fatto di chirurgia plastica – dice Klinger -.
Infatti, se in generale la comparsa di contorni quasi femminili è riconducibile al sovrappeso e a un’alimentazione non corretta, in alcuni casi la ginecomastia (è questo il termine medico per indicare la comparsa del “seno” negli uomini) è una conseguenza dell’assunzione di farmaci. «Tra l’altro questo inestetismo è sempre più comune tra i giovani. Anche il maschio ha una ghiandola mammaria che, seppur atrofizza»SEGUE ta, è bersaglio di ormoni.
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GINECOMASTIA
Grado 1
Grado 2
Grado 3
Grado 4
E gli ormoni, si sa, sono sempre più presenti in alcuni cibi che assumiamo, la carne in primis. Perciò molti ragazzi, ancor di più se in sovrappeso, sviluppano in modo anomalo la regione pettorale». A seconda dell’entità e della natura della ginecomastia (solo grasso localizzato, o grasso localizzato e sviluppo eccessivo della ghiandola mammaria) la correzione prevede una semplice lipoaspirazione, oppure una lipoaspirazione abbinata all’asportazione di un disco di ghiandola mammaria.
Belli con la medicina estetica? Sì, ma attenti a… La chirurgia non è l’unica arma a disposizione di chi vuole combattere i segni del tempo. Sempre di più, la medicina estetica offre strumenti e sostanze in grado di migliorare la consistenza dei tessuti e ridurre solchi e
LA SATIRA DI “STRISCIA LA NOTIZIA”, PRENDE IN GIRO PERSONAGGI GROTTESCHI CREATI DALLA TV E SOPRATTUTTO DA INTERVENTI DI MEDICINA ESTETICA
rughe, il tutto evitando bisturi, ricoveri e convalescenze. «I trattamenti più eseguiti sono acido ialuronico e botulino – ricorda Klinger. Il primo è un filler riassorbibile che viene utilizzato per colmare i solchi, il secondo una tossina che induce una paralisi parziale e temporanea nei tessuti in cui viene iniettata, attenuando così le rughe». Per quanto efficaci e sicuri (a patto ovviamente di essere eseguiti da medici preparati e competenti) i due trattamenti non sono un rimedio valido sempre e comunque.
«I “mostri” che la televisione e i giornali ripropongono periodicamente sono spesso frutto di un eccessivo ricorso alla medicina estetica, più che alla chirurgia plastica – mette in guardia Klinger -. È il caso dei visi gonfi o immobili, dall’espressione aliena. Attenzione quindi a non esagerare e a ricordare che, quando il problema è rappresentato da tessuti cadenti, per ottenere un risultato gradevole e naturale è necessario ridurli e riposizionarli. Insomma, serve la chirurgia». FINE
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Cadute in casa, come prevenirle La caduta tra le mura domestiche, specialmente nella popolazione anziana, rappresenta uno dei principali eventi indesiderati. Spesso infatti si tratta di un evento drammatico che mette a rischio la salute ed è causa di grave inabilità fino alla possibilità di morte. Le ricerche riportano che una persona su tre, sopra i 65 anni, cade almeno una volta all’anno e i costi complessivi compresi di intervento, degenza e cure a carico del sistema sanitario nazionale sono stimati in oltre un miliardo e di euro e sono in continuo aumento visto l’allungamento dell’aspettativa di vita media. Per prevenire le cadute dobbiamo analizzare e individuare i fattori di rischio che sono molteplici e non di facile lettura. Si possono però dividere in due aree: i rischi legati alla persona e quelli legati all’ambiente di vita. Tra i più importanti rischi legati alla persona possiamo elencare: deterioramento mentale, rigidità e retrazioni muscolo tendinee, piede affetto da problematiche dolorose, disturbi dell’equilibrio e della coordinazione, problemi all’apparato visivo e dell’udito, incontinenze, deficit di forza, gravi malattie che riducono la mobilità, ecc.. Tra quelli, invece, correlati all’ambiente e alle abitudini di vita troviamo: uso di calzature non adeguate (poco contenitive, grandi, instabili, ecc..), errato uso di ausili, pavimentazioni scivolose o irregolari, presenza di tappeti o zerbini, letti con difficoltà di accesso, scale insicure senza corrimano o strisce antiscivolo, spazi ridotti, scarsa illuminazione e, soprattutto, assunzione di farmaci che interferiscono con le abilità motorie, cioè che riducono lo stato “attentivo” della persona o facilitano la minzione notturna (molte cadute infatti avvengono di notte mentre si va in bagno). Per ridurre il rischio di cadute è quindi importante introdurre piccoli accorgimenti al proprio stile di vita e, quando possibile, eliminare gli ostacoli che possono essere fonte di pericolo tra le mura domestiche. Studi consolidati inoltre riferiscono che risulta fondamentale mantenere uno stile di vita fondato sul mantenimento di una buona forma fisica mediante l’inserimento di esercizi atti ad elevare forza, tecnica di deambulazione, equilibrio, coordinazione, flessibilità articolare, abilità o capacità di camminare con ausili anche su terreni differenti (quali scale, superfici erbose, terra, ghiaia, lievi pendenze, ecc..). Per il Consorzio So.lco - Costante Emaldi - corif@solcoravenna.it Cooperativa Sociale Sol.Co Società Cooperativa Sede legale e uffici amministrativi: via Alfredo Oriani, 8 48121 Ravenna - Tel. 0544.37080 - Fax 0544.215935
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PSICOLOGIA
LA SINDROME DA NIDO VUOTO OUANDO I FIGLI SPICCANO IL VOLO “
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E’ l'insieme di sentimenti dolorosi e nostalgici provati dai genitori quando i figli se ne vanno da casa. Ecco come affrontarla.
Dott.ssa Edda Plazzi Psicologa e Psicoterapeuta di coppia per problemi sessuali e relazionali E-mail: eddaplazzi@hotmail.com
Quando i figli sono ancora piccoli, il tempo, l'impegno e l'energia necessari per occuparsi di loro è tale che i genitori, a volte, si ritrovano a desiderare che possano crescere in fretta. Eppure, quando da grandi prendono la loro strada e se ne vanno di casa, il passaggio non è così semplice e indolore. I figli che escono dalla casa genitoriale per motivi di studio, perché si sposano, o semplicemente perché decidono di vivere da soli, stanno decidendo del loro futuro. E' questa una tappa di crescita molto importante per la loro vita.
Questa reazione, se transitoria e non eccessivamente dolorosa, rientra in una risposta che potremmo definire fisiologica. Ma se si protrae eccessivamente e si intensifica, può sconfinare in uno stato depressivo vero e proprio. Questa separazione, che rappresenta una tappa evolutiva sana e importante nella vita di un figlio, può essere vissuta dal genitore come un vero e proprio abbandono.
…questa sindrome comporta… …un sentimento di tristezza, malinconia e nostalgia che colpisce in
misura maggiore le madri, le quali si ritrovano improvvisamente a perdere la loro funzione di cura e accudimento, che spesso ha rappresentato il ruolo preminente, in famiglia e nella loro vita. Non è un caso che questo malessere colpisca proprio le donne, in quanto sono loro spesso ad essersi dedicate in modo privilegiato ai compiti di cura ed accudi-
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Oggi… …inoltre, spesso i giovani per trovare lavoro vanno a vivere all'estero e quindi si aggiunge, come elemento aggravante al già difficile distacco, anche la lontananza. E' normale che, in questa situazione, possa subentrare nei genitori quel particolare stato emotivo caratterizzato da tristezza, senso di vuoto e di solitudine, definito “sindrome da nido vuoto”. 24
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mento, ed abbiano investito molta della loro energia e del loro tempo ad occuparsi dei bisogni emotivi e materiali dei figli, nelle varie tappe della vita.
Le madri… …sono più a rischio non perché siano più fragili, o perché il loro legame coi figli sia più forte rispetto a quello dei padri, ma perché avendo ricoperto in misura maggiore rispetto ai padri un ruolo di cura, questa ruolo è andato a costituire una parte fondamentale della propria identità, e perderlo le lascia in preda ad un vuoto che non è solo dovuto alla mancanza del figlio, ma proprio alla mancanza di una parte della loro identità. E' come se fosse in atto un lutto per una parte di sé, per quella parte che ha esaurito la sua funzione. Questa perdita lascia la donna svuotata, inutile, senza motivazione e interesse per gli altri aspetti della vita. Spesso questo passaggio coincide anche col periodo della menopausa, che con tutti i cambiamenti a livello ormonale può essere causa di disturbi fisici e dell'umore. Le due cose concomitanti possono essere destabilizzanti a livello emotivo e metterne a dura prova l'equilibrio.
I padri… …anche se meno colpiti dalla "sindrome da nido vuoto", non sono comunque esenti da questi stati di tristezza, ma
riescono più facilmente e velocemente a superarli, perché di solito mantengono, più delle donne, interessi, amicizie ed attività extra familiari che permettono loro di poter attingere risorse da altre componenti della loro personalità. Un’attività sportiva, impegni di lavoro fuori dalla famiglia, un hobby, gli amici, possono aiutare a distrarsi e a mantenere un senso di piacere per la vita. Proprio in ragione di questi interessi, gli uomini non si identificano solo e principalmente nel ruolo paterno, quindi riescono a fronteggiare meglio l'uscita di casa dei figli, perché la loro identità non è basata unicamente sull'essere genitore.
Anche la coppia… …può risentire di questo passaggio, nella misura in cui sia diventata prevalentemente o esclusivamente genitoriale. Se oltre a svolgere la funzione di genitori, non si è mantenuta anche una vita di coppia piacevole ed affettiva, non avere più i figli di cui occuparsi, fa emergere una crisi ed un vuoto maggiore.
Come affrontare la problematica? Questo momento di crisi potrebbe essere un’opportunità per ricominciare ad occuparsi di sé: ritrovare le amicizie, proprie e di coppia, iniziare ad andare in palestra, iscriversi ad un corso per coltivare un hobby da soli o insieme al partner.
In questo momento va coltivata qualsiasi cosa che possa dare piacere e procurare interesse. All’inizio potrebbe essere difficile ed impegnativo, ma poi l’effetto di rinnovamento, rinascita e soddisfazione per essersi rimessi in gioco può ripagare la fatica iniziale e, soprattutto, portare alla scoperta di nuovi aspetti di sé. L'uomo e la donna che rinascono dopo questa crisi sono la RISVEGLIARE nuova creatura INTERESSI di cui occuparsi. E PASSIONI Rimettersi in gioco vuol dire letteralmente rimettersi a giocare, a fare attività che diano piacere, gioia, facciano sentire vivi e aiutino a scoprire parti inedite della propria identità. Se una donna scopre che le piace andare al cinema con le amiche, ballare il tango col marito, frequentare un corso di disegno, anche se sentirà ancora la tristezza per "il nido vuoto", saprà che potrà vivere momenti piacevoli attraverso queste nuove occupazioni. Se un padre e una madre trovano o ritrovano dentro di loro un uomo e una donna che ha ancora voglia di scoprire la vita e godersela, saranno persone più complete e più appagate, e anche dei genitori migliori per quei figli che ora, sebbene vivano altrove, hanno, seppur in modo diverso da prima, sempre bisogno di loro. FINE
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INFETTIVOLOGIA
VARICELLA L’IMPORTANZA DEL VACCINO
Ancora pochi ne sono a conoscenza e solo il 30 per cento dei bambini lo ha fatto.
Dovere civico o prevenzione per il proprio figlio?
Dott.
Roberto Nonni
Direttore Sanitario San Pier Damiano Hospital Faenza E-mail: rnonni@alice.it
Alcune persone portano per tutta la vita una piccola cicatrice sul volto o in altre parti del corpo. E per altre, soprattutto in età avanzata, esiste il rischio di una “riaccensione” del virus, che comporta il doloroso “fuoco di Sant’Antonio”. La varicella è una malattia che lascia il segno del suo passaggio. Secondo una recente indagine condotta su 500 genitori che hanno avuto un figlio ricoverato in ospedale per la varicella o le sue complicazioni, l’impatto in termini di disagio è risultato estremamente significativo nel 65 per cento dei casi. Il vaccino contro la varicella in Italia è disponibile da almeno una decina d’anni, ma ancora pochi genitori ne sono a conoscenza e solo il 30 per cento dei bambini risulta vaccinato nel 2015. 26
La vaccinazione per la varicella rappresenta uno strumento efficace in termini di protezione del singolo e di sanità pubblica, visto che la malattia può originare complicanze anche gravi, che rendono necessario il ricovero in ospedale. Con il vaccino si può ottenere una significativa riduzione del numero di casi di varicella, con complicanze e ospedalizzazioni, oltre al
contenimento della morbosità della malattia. A testimoniarne l’efficacia ci sono le esperienze di alcune regioni italiane, che da tempo hanno dato vita alla campagna vaccinale. Per esempio nel Veneto, in pochi anni, i nuovi casi all’anno sono calati da 60mila a 24mila. In conseguenza di questi approcci, sono drasticamente calati anche i ricoveri ospedalieri legati all’infezione e con essi i costi per il sistema sanitario.
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Subdolo e pericoloso Il virus della varicella, lo stesso che provoca in età avanzata l’Herpes Zoster, si trasmette con facilità attraverso le goccioline di vapore acqueo che escono dalla bocca o con il contatto diretto delle lesioni. Purtroppo l’intervallo tra il contagio e la comparsa dell’infezione può essere anche di parecchi giorni, per cui la malattia si diffonde nell’ombra. E’ consistente il rischio di complicanze quali polmoniti, sovrainfezioni cutanee e meningo-encefaliti, quindi con la vaccinazione si possono evitare disagi per le famiglie e spese per il sistema sanitario.
Quindi… la prevenzione Sul fronte della prevenzione, oggi sono disponibili diversi vaccini in grado di offrire un’elevata protezione. Esiste un vaccino monovalente indicato per l’immunizzazione attiva contro la varicella dei soggetti sani, a partire dall’età di 12 mesi. Esiste inoltre un vaccino quadrivalente contro morbillo-parotite-rosolia-varicella nella stessa iniezione, indicati per i bambini dagli 11 mesi ai 12 anni di età. In entrambi il ciclo vaccinale comprende due dosi, da somministrare con un intervallo tra sei settimane e tre mesi di distanza. FINE
Emilia Romagna, è obbligatorio il vaccino per l’iscrizione al nido Il 22 novembre scorso l’Emilia Romagna è stata la prima regione italiana a varare una legge che obbliga a vaccinare i bambini che frequentano gli asili nido, sia pubblici che privati. La norma introduce come requisito d’accesso l’avere somministrato ai minori l’antipolio, l’antidifterica, l’antitetanica e l’antiepatite B. Per l’accesso al nido, i genitori dei bimbi non ancora vaccinati avranno tempo per presentare il certificato di avvenuta vaccinazione fino a quando non sarà accettata la domanda d’iscrizione (maggio-giugno 2017, data che varia a seconda del Comune di appartenenza). Parallelamente, la Regione si impegna a rafforzare azioni, interventi di comunicazione e informazione sull’importanza delle vaccinazioni. Questo requisito d’accesso per i nidi è appunto stato introdotto perché i bimbi che frequentano delle comunità hanno un maggior rischio di contrarre malattie infettive, rischio che aumenta notevolmente in presenza di basse coperture vaccinali, dal momento che virus e batteri circolano maggiormente. Dunque, è importante vaccinare per proteggere tutti i bambini, in forza della cosiddetta “immunità di gregge”, a maggior ragione i più deboli come gli immunodepressi, per i quali l’unica possibilità di frequentare la collettività è che tutti gli altri siano vaccinati.
essere superiore al 95%, limite indicato dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). In Emilia Romagna tale copertura è risultata del 93,4% nel 2015, mentre cinque anni prima era arrivata al 96,5%. L’anno scorso, all’interno della Ausl unica della Romagna, la singola area di Ravenna ha fatto registrare il 94,3% . Il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini (foto), dichiara: «Siamo i primi in Italia ad adottare questa misura, aprendo la strada, visto che altre Regioni intendono fare lo stesso. Negli ultimi anni i genitori hanno cambiato atteggiamento verso le vaccinazioni pediatriche, soprattutto a causa di informazioni non corrette e prive di basi scientifiche, diffuse in particolare sul web. Viceversa, noi abbiamo deciso che la salute delle persone va garantita e protetta, non lasciata ad improbabili convinzioni e sconsiderate affermazioni prive di fondamento».
L’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, aggiunge: «La globalizzazione ha determinato il riemergere di malattie infettive importanti e i confini nazionali non sono più una barriera per la loro diffusione. Perciò la battaglia per le vaccinazioni deve continuare, per non perdere quello che si è conquistato in questi decenni. Come Regione crediamo fortemente, e quindi investiamo costanteLa percentuale di vaccinati che garantisce la mente, nella prevenzione. In quest’ottica i vaccini migliore protezione a tutta la popolazione deve costituiscono gli interventi di maggiore efficacia”.
Dott. Mauro
Passarini
MEDICO CHIRURGO SPECIALIZZATO CHIRURGIA OSTETRICA
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Dott. Mauro Passarini TEL. 339.2966615 - E-MAIL: MPASSARINI@LIBERO.IT AMBULATORIO: MARINA DI RAVENNA (RA) - VIA SPALATO, 37 27
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BENESSERE
VIVERE IN
SALUTE
LE NOVE REGOLE D’ORO DELL’OMS
Dai vaccini al sesso sicuro, le suggerisce l’Organizzazione Mondiale della Sanità, per un 2017 di salute per il corpo e la mente.
di Fabio Lironzi Per chi nel 2017 ha intenzioni serie di proteggere la propria salute, l’Organizzazione Mondiale ha messo a punto un vademecum con nove semplici, ma essenziali consigli. Innanzitutto attività fisica, mangiare sano, non fumare e non bere alcolici. Poi vaccinarsi, praticare sesso sicuro, no allo stress, rispettare le regole di sicurezza stradale. Infine, praticare una buona igiene quotidiana. Ma vediamo nel dettaglio come l’Oms suggerisce di seguire queste buone pratiche.
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1 - Praticare uno sport
2 - Alimentarsi correttamente
Non fare un’attività fisica regolare è tra le prime dieci cause di morte nel mondo ed aumenta i fattori di rischio per malattie come il tumore e il diabete. Eppure un adulto su quattro non risulta fisicamente attivo al punto giusto. Tra i 5 e i 17 anni l’attività fisica dovrebbe essere di almeno un’ora al giorno. Dalla maggiore età fino ai 64 anni, invece, la direttiva è di praticarla per almeno due ore e mezzo a settimana. Questi suggerimenti si riferiscono ad un’attività moderata, che naturalmente può essere aumentata e regolata sul singolo individuo.
L’Oms raccomanda di non superare il 30% del grasso totale nei pasti giornalieri. Gli zuccheri devono restare attorno il 10 per cento. Gli adulti possono prevenire l'ipertensione e ridurre il rischio di malattie cardiache e ictus regolando l’assunzione di sale sotto i 5 grammi al giorno. Considerando che, come l’attività fisica, anche la dieta è un abito da cucire su misura, c’è comunque un consiglio valido per tutti: mangiare almeno 5 porzioni di frutta e verdura al giorno, meglio se crude e di stagione.
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3 - Smettere di fumare
5 - Vaccinarsi
Ci sono benefici anche immediati: entro 20 minuti la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna diminuiscono. Dopo 12 ore il livello di monossido di carbonio nel sangue torna alla normalità. Dalle 2 alle 12 settimane dall’ultima sigaretta aumenta la funzionalità polmonare, fino alla scomparsa di quella tosse che sembrava cronica dopo 9 mesi. Ad un anno di distanza il rischio di malattia coronarica è dimezzato. Trascorsi 5 anni il rischio di ictus si riduce a quello di un non fumatore. Lo stesso dopo 10 anni per il cancro al polmone.
L’Oms ricorda anche di seguire il calendario vaccinale, così come prescritto dal proprio Paese.
8 - Stare attenti al volante Ma non si muore soltanto perché ci si ammala, anche la disattenzione può essere fatale.
6 - Fare sesso sicuro L’Organizzazione Mondiale della Sanità rammenta inoltre di praticare sesso sicuro, per evitare un aumento della diffusione delle malattie sessualmente trasmissibili.
7 - Tenere lontano lo stress STOP agli eccessi
4 - Non bere alcolici Come il fumo, anche l’alcol nuoce gravemente alla salute e uno stato mentale alterato dagli effetti dell’alcol può causare conseguenze anche a terze persone, soprattutto per chi, infrangendo la legge, si mette alla guida.
Fate attenzione anche alla mente: è necessario identificare i fattori di stress, per eliminarli ed evitare patologie psicologiche. L’Oms ricorda che queste malattie possono colpire chiunque. In particolare la depressione provoca angoscia mentale e influisce sulla capacità di svolgere le attività quotidiane, con conseguenze anche devastanti sui rapporti con la famiglia e gli amici. Questa patologia, come altre, può essere prevenuta e curata.
Quella sulle strade miete, ogni anno, in tutto il mondo, circa un milione e 250mila vittime. Perciò un altro dei buoni propositi per il 2017 è di rispettare tutte le regole del codice stradale, non abbassando mai il livello di attenzione.
9 - Praticare una buona igiene quotidiana Infine, ecco il consiglio più semplice ma non meno importante: lavarsi bene le mani previene importanti infezioni. Per quanto tempo? Insapona e risciacFINE qua almeno un paio di volte.
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I NOSTRI AMICI ANIMALI
IN CASA DI RIPOSO
COL CANE Alla Residenza Heliopolis di Binasco, nel milanese, gli anziani possono godere del conforto e della compagnia dei propri animali domestici (cani, gatti o altri pet). E’ la prima struttura di questo tipo in Italia.
di Tiziano Zaccaria E-Mail: zaccariatiziano@gmail.com Il soggiorno in una struttura per anziani non è sempre piacevole, ma tutto può cambiare se accanto c’è il proprio amico a quattro zampe. Così nell’hinterland milanese, per la precisione a Binasco, è nata la prima casa di riposo che permette agli ospiti di essere accompagnati dal loro amico peloso. Si chiama Residenza Heliopolis ed è gestita dal Gruppo Korian, multinazionale con quartier generale in Francia che gestisce circa 700 case di cura in Europa con oltre 70.000 posti letto, delle quali 54 strutture soltanto in Italia.
Una novità nel nostro paese ma comunque già praticata nel Nord Europa «E’ un’iniziativa innovativa in Italia, ma è già presente in altre parti del mondo: nei Paesi scandinavi questa pratica è già ampiamente diffusa e gli anziani possono averne solo beneficio – spiega Cosimo Sanapo, responsabile della struttura di Binasco – In passato ci sono state richieste informazioni per l’ingresso in struttura da parte di aziani, che avevano il proprio animale da compagnia e non volevano abbandonarlo. Siamo quindi andati incontro, come facciamo sempre, ai bisogni manifestati dalle persone. Attualmente abbiamo in struttura una decina di animali, fra cani e gatti. 30
Per i loro proprietari, costretti a lasciare le proprie abitazioni per solitudine o per problemi di salute, l’amore incondizionato del proprio animale domestico può fare davvero miracoli».
Heliopolis accoglie i cani e gatti dei propri ospiti con due soluzioni: all’interno di appartamenti attrezzati o in un Dog Hotel «Gli appartamenti assistiti, destinati ad una residenzialità leggera, sono dotati di attrezzature specifiche per la convivenza dell’anziano con il proprio cane o gatto. Associazione Sportiva Dilettantistica
IL DOG HOTEL DI HELIOPOLIS
Il proprietario può vivere assieme all’animale al quale è affezionato 24 ore su 24, come se fosse a casa sua, ma in un contesto protetto. Il Dog Hotel, invece, accoglie i cani degli ospiti della nostra Rsa (Residenza sanitaria assistita), oltre che dei residenti che non possono portare in appartamento il loro amico a quattro zampe.
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Il CAVALLO è un AIUTO alla PREVENZIONE del DISAGIO TIPICO PRESENTE NELL’ETÀ ADOLESCENZIALE Via Benaco, 59 - Ravenna - Tel. 0544.271763 Cristiana - Cell. 333.3427633
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Attualmente è costituito da tre casette riscaldate, ha un giardino privato e dispone di tutti i comfort, dalla luce elettrica all’acqua. Le persone che entrano nella nostra Rsa, possono lasciare a noi la gestione del loro animale e poi andarlo a trovare quotidianamante nel Dog Hotel. I nostri operatori si prendono cura dell’animale, dal cibo alle visite veterinarie, e tutto l’occorrente per il suo benessere. Inoltre, a disposizione di tutti c’è un’ampia area sgambo, area sgambo, una zona verde alberata e recintata, dove i cani sono liberi di correre e divertirsi in sicurezza».
La struttura di Binasco accoglie anche varie attività legate agli animali domestici
La Residenza può accogliere anche conigli, pappagalli o altri animali da compagnia
«Proponiamo la Pet Therapy, rivolta a tutti gli ospiti della struttura, che integra e rafforza le tradizionali terapie e può essere impiegata su pazienti affetti da differenti patologie con obiettivi di miglioramento comportamentale, fisico, cognitivo, psicosociale e psicologicoemotivo. Inoltre nel Dog Camp, e nelle aule interne della Residenza Heliopolis, proponiamo periodicamente lezioni private, manifestazioni ed eventi a carattere ludico, creativo e formativo sul mondo animale».
Per quanto riguarda i costi del servizio, la convivenza degli animali negli appartamenti è completamente gratuita, salvo che gli ospiti non chiedano determinati servizi (portare il cane fuori a fare i propri bisogni, correre e giocare, ha un costo di 3 euro al giorno). Per il Dog Camp sono state predisposte quattro tariffe diverse, a seconda della taglia dell’animale, che vanno da 9 a 14 FINE euro quotidiani.
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HANNO COLLABORATO al numero 2_FEBBRAIO_2017 di SALUTE 10+ Fabio Angelini Confesercenti - Ravenna
Dott. Andrea Baldisserri Medico-Chirurgo specialista in otorinolaringoiatria E-mail: abaldisserri@alice.it Dott. Andrea Costa Laurea in tecniche audioprotesiche
Prof. Marco Klinger - Professore di Chirurgia Plastica Università degli Studi di Milano e responsabile dell’Unità Operativa di Chirurgia Plastica c/o Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (Mi)
Salute Dieci Piu
Dott. Roberto Nonni Direttore Sanitario San Pier Damiano Hospital - Faenza E-mail: rnonni@alice.it Edda Plazzi Psicologa e Psicoterapeuta di coppia per problemi sessuali e relazionali E-mail: eddaplazzi@hotmail.com Dott.ssa Sara Vignoli Fisioterapista - Studio Medico - Via Anastagi, 2 Ravenna - Cell. 333.3537612 E-mail: vignolisara@gmail.com Dott.ssa Maria Nives Visani Farmacista - Naturopata E-mail: salutenaturasnc@alice.it
I COLLABORATORI DI SALUTE 10+ Dott. José Aguayo Ph.D. - Psicologo - Psicoterapeuta Email: j.aguayo1345a@ordpsicologier.it Dott. Francesco Antonaccio - Dermatologo - Parma www.dermstologiacosmetologica.it Dott. Antonio Ascari Raccagni Responsabile U.O. - Dermatologia AUSL di Forlì Dott.ssa Marta Avanzi - Veterinaria - www.avanzimorivet.it Prof. Gherardo Buccianti - Presidente Aspremare Fondazione Buccianti - Ospedale Niguarda Cà Grandi - Milano Dott.ssa Marina Buzzi - Responsabile Struttura Semplice Banca dei Tessuti, del Sangue cordonale e Biobanca - Policlinico Sant’Orsola-Malpighi - BO
Sonia Collina - Consulente Macrobiotica, Operatore Shiatsu e Terapia Cranio Sacrale - E-mail: soniacol50@gmail.com Dott. Andrea Costa - Laurea in tecniche audioprotesiche Dott. Ugo Cimberle - Studio Oculistico Dal Fiume-Cimberle Ravenna - E-mail: cimberle@cidiemme.it Dott.ssa Margherita D’Amato Medico Chirurgo Oculista - Studio: Piazza della Resistenza, 3 Alfonsine (RA) - Cell. 333.1671952
Stefania De Fazio - Consigliere nazionale della Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica SICPRE Dott. Andrea Drei - Pronto Soccorso Medicina d’Urgenza Ospedale di Faenza - E-mail: andrea.drei@alice.it
Nicoletta Fabbri - Laureata in Scienze Motorie e Sportive Titolare di Spazio Pilates - Faenza - E-Mail: nicofabbri@libero.it Paola Ferrari - Medico Veterinario della Società Scientifica Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva Email: segreteria.fvmromagna@yahoo.it Dott.ssa Alice Finazzer - www.ambulatoriozama.it
Dott.ssa Elisabetta Giusti - Specialista in Chirurgia d’urgenza e P. S.. Diagnostica Ecocolor Doppler - Flebologia Ravenna - Casa di Cura Domus Nova - E-mail: ela.giusti@gmail.com Dott. Vladimir Guluta Cardiologo c/o Maria Cecilia Hospital - Cotignola E-mail: vguluta@gmail.com Dott. Marco Ioni - Dirigente Medico 1° Livello Medicina d’Urgenza e Pronto Soccorso Ospedale Civile di Faenza AUSL di Ravenna Dott. Marcello Lanari - Consiglio Direttico SIN, Società Italiana di Neonatologia Dott.ssa Maria Luisa Madera Specialista in Ginecologia e Ostetricia Ambulatorio - Via Spalato, 37 - Marina di Ravenna Tel. 333.3302252
Dott. Ernesto Sarracino Coordinatore pedagogico Comune di Russi e Faenza Pedagogista al centro per le famiglie del Comune di Forlì Consulente per i genitori - Tel. 335.5238668 Dott. Ignazio Stanganelli Responsabile Centro di Oncologia Dermatologica IRCCS IRST Istituto Tumori Romagna Professore associato Università di Parma - E-mail: igstanga@tin.it
Dott.ssa Paola Stefanelli - Dipartimento Malattie Infettive, Parassitarie ed Immuno-mediate Istituto Superiore di Sanità - Roma
Prof. Paolo Morselli - Docente di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica - Università di Bologna
Prof. Piero Stettini - Professore di Psicologia Generale e Psicologia Clinica c/o Università di Genova. Membro dei Consiglio direttivo della FISS
Dott. Gianfranco Niedda - Otorinolaringoiatra E-mail: gianfranconiedda@tiscali.it
Dott. Mauro Stronati - Presidente S.I.N. Società Italiana Neonatologia
Dott. Roberto Nonni - Direttore Sanitario San Pier Damiano Hospital - Faenza - E-mail: rnonni@alice.it
Fabrizio Tagliavini - Direttore Dipartimento Malattie Neurogenerative - Istituto Carlo Besta
Dott. Marco Quarantini - Medico Chirurgo spec. Odontostomatologia Centro Odontoiatrico Bononia - Bologna E-mail: marcosmile@libero.it
Dott. Gregorio Tugnoli Responsabile U.O.S.D. Chirurgia del Trauma Ospedale Maggiore, Azienda USL di Bologna E-mail: gregorio.tugnoli@ausl.bologna.it
Dott. Massimiliano Perrone Medico Chirurgo Oculista Direttore Sanitario Poliambulatorio Privato DSC - Bologna - Tel. 051.242588 E-mail: info@poliambulatoriodsc.com
Dott. Alessandro Fiocchi Responsabile Allergologia Dipartimento Pediatrico Universitario-Ospedaliero Bambin Gesù di Roma
Dott.ssa Federica Piras Medico Veterinario - E-mail: st.fe@libero.it
Dott. Emanuele Giordano Direttore Sanitario Centro Veterinario Riminese
Dott. Andrea Sagona Senologo - Itituto Clinico Humanitas - www.humanitasalute.it
Dott.ssa Annalisa Marinoni - Medico Chirurgo Psicoterapeuta Specializzata in Psicoterapia SistemicoRelazionale e Terapia della Famiglia Sessuologia Clinica e Psicotrerapia della Gestalt
Prof. Giancarlo Ferraccioli - Ordinario di Reumatologia alla Cattolica e Direttore del Polo di Scienze Reumatologiche, Dermaotlogiche, Immuno-Allergologiche, Urologiche e Nefrologiche del Policlinico A. Gemelli - Roma
Dott. Francesco Giambelli Specialista in Ginecologia e Ostetricia Presidio Ospedaliero di Ravenna Email: francesco.giambelli@auslromagna.it
Prof.ssa Chiara Ruini Professore Associato di Psicologia Clinica Università di Bologna
Dott. Stefano Stea - Responsabile U.O di Chirurgia Maxillo-Facciale Maria Cecilia Hospital Cotignola www.stefanostea.it E-mail: maxillofacciale-mch@gvmnet.it
Dott. Stefano Palo - Medico Chirurgo Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica Cell: 393.4825681 - E-mail: dott.stefanopalo@gmail.com
Dott. Francesco Giuseppe Foschi Ambulatorio Interdipartimentale Malattie Epatiche Complesse Presidio Ospedaliero di Faenza - Azienda USL di Ravenna
Roberta Rossi Presidente Federazione Italiana Sessuologia Scientifica
Dott. Andrea Maccolini - Specialista in Ginecologia ed Ostetricia Tecnobios Procreazione Bologna Consigliere CECOS Italia - Email: amaccolini@alice.it
Dott. Maurizio Fontana - Direttore U.O.C. Ortopedia Traumatologia - Presidio Ospedaliero di Faenza
Dott. Andrea Flamigni - Specialista Idrologia Medica Direzione Sanitaria Terme di Cervia Email: andrea.flamigni@terme.org
Tiziano Rondinini - Apicoltore - Faenza
Edda Plazzi Psicologa e Psicoterapeuta di coppia per problemi sessuali e relazionali Cell. 333.6921234 - E-mail: eddaplazzi@hotmail.com Prof.ssa Annalisa Pantosti Dipartimento Malattie Infettive Parassitarie ed Immunomediate Istituto Superiore di Sanità - Roma Dott. Claudio Pedicelli Dirigente medico, specialista radiologo
Antonio Ravaglioli Esperto di Scienza e Tecnologia dei Materiali Ceramici per impiego biomedico E-mail: ravaglioli.antonio@alice.it
Dott.ssa Sara Vignoli - Fisioterapista - Studio Medico Via Anastagi, 2 - Ravenna - Cell. 333.3537612 E-mail: vignolisara@gmail.com Dott. Nicola Vanuzzo Odontoiatra - Centro Dentale Vanuzzo - Padova Tel. 049.8790496 - info@centrodentalevanuzzo.it www.centrodentalevanuzzo.it Dott.ssa Maria Nives Visani Farmacista - Naturopata - E-mail: salutenaturasnc@alice.it
Max Vismara Istruttore cinofilo e psicologo clinico - www.dicasavismara.it Ing. Nicola Vitiello Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa Dott. Giuseppe Vieni - Responsabile servizio di Allergologia e Pneumologia pediatrica Unità Operativa di Pediatria e Neonatologia Ospedale S. M. delle Croci di Ravenna e Presidi Ospedalieri di Faenza e Lugo - AUSL Romagna Dott. Massimo Vincenzi Dietologo e gastroenterologo - Faenza Dott. Alfonso Zaccaria - Ex Direttore Dipartimento Oncologia ed Ematologia Azienda USL di Ravenna
SALUTE_10piu_cover_n.2.2017_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 02/02/17 17:02 Pagina 3
Spesso è ciò che non si vede a fare la differenza… Da 60 anni sanitaria romagnola e' specialista nella realizzazione di plantari personalizzati, ortopedici e per uso sportivo. Una buona performance sportiva parte, infatti, proprio dai piedi. Ciclisti, podisti, calciatori, tennisti, atleti professionisti e amatoriali, possono trarre grande beneficio e giovamento da una corretta postura. Per questo Sanitaria Romagnola propone un esame specifico con apposite solette baropodometriche inserite all'interno delle proprie scarpe sportive. Queste solette sono collegate ad una piccola centralina che, semplicemente fissata in cintura al paziente, permette di eseguire la valutazione in piena libertà: direttamente in sella alla propria bicicletta, durante una camminata, un salto o qualsiasi altro movimento. Le solette rilevano le pressioni esattamente per quelle che sono durante l’atto sportivo evidenziando eventuali vizi o problematiche posturali. Al termine della valutazione i dati raccolti vengono scaricati in un computer ed esaminati con l’esperto: a questo punto sarà possibile stabilire se è necessaria la compensazione con un’ortesi che verrà eventualmente creata su misura per l’atleta. Il risultato che si vuole ottenere è quello di far acquisire allo sportivo maggiore consapevolezza di sé e del proprio corpo: che si tratti di attività agonistica o amatoriale è fondamentale conoscersi non solo per migliorare le proprie prestazioni ma soprattutto per evitare dolori, traumi ed affaticamento. Spesso è ciò che non si vede a fare la differenza. Per appuntamenti e ulteriori informazioni Negozio - Tel. 0545.23669 - info@sanitariaromagnola.it Max - Cell. 335.7848072 - Federico - Cell. 335.6363355
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SALUTE_10piu_cover_n.2.2017_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 02/02/17 17:02 Pagina 4
Una fonte di pericolo per le persone affette da demenza è il vagabondare, il perdersi anche in zone conosciute. Sono frequenti casi dove gli ammalati escono di casa e non riescono a ripercorrere il percorso per tornare al proprio domicilio provocando preoccupazioni per i familiari. Come Pubblica Assistenza mettiamo a disposizione un dispositivo satellitare di facilissimo utilizzo utile per poter rintracciare eventuali familiari che potrebbero non ritrovare la strada di casa.
Cos’è? Una rete composta da realtà operanti con esperienza sul territorio nel mondo sanitario e sociale per offrire un servizio clinico-assistenziale integrato: infermiere e/o fisioterapista a domicilio, assistenza alla persona, badanti, noleggio e vendita di ausili sanitari e ortopedici. Il tutto con lo scopo di dare risposta ai bisogni differenziati di ogni cittadino con un’ampia gamma di servizi costruiti attorno alle singole esigenze.
Il tutto in un contesto familiare che arricchisce e armonizza la rete dei servizi socio-assistenziali. Dove? Il servizio è attivo su tutta la provincia di Ravenna. Il servizio può essere svolto presso il domicilio, in strutture sanitarie (in caso di persone ricoverate) e nelle strutture specializzate quando necessario. Per chi è? Per tutti i cittadini che necessitano, sia per un periodo breve sia a lungo termine, di assistenza professionale per affrontare al meglio terza età, malattia, disabilità, momenti di difficoltà e di stress.
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