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MENSILE DI INFORMAZIONE SU SALUTE E BENESSERE » N. 9 - SETTEMBRE 2012
RAVENNA
IN QUESTO NUMERO - Gli adolescenti e la sessualità - L’agricoltura biologica - Cos’è l’autismo
Terzo Ricci “102 ANNI” ANNI di passione e pallone Pag. 16
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SOMMARIO » Nr. 9 - Settembre 2012
SALUTE
2 RAFFORZARE IL SISTEMA IMMUNITARIO Dott.ssa Maria Nives Visani RICERCA
4 LA SCLEROSI MULTIPLA
- Lo studio BRAVE DREAMS
Tiziano Zaccaria OCULISTICA
7 LA CATARATTA Dott. Ugo Cimberle CARDIOLOGIA
10 IL FORAME OVALE PERVIO Dott. Flaviano Jacopi GIOVANI
12 GLI ADOLESCENTI E LA SESSUALITÀ Dott.sa Donatella Valmori SALUTE
13 LAVAR…SI, MA NON TROPPO Umberto Parani SALUTE E SOCIETÀ
16 TERZO RICCI, 102 ANNI DI PASSIONE E PALLONE Cesare Sama SALUTE
18 “LA MALATTIA DEL BACIO”
- Cos’è la monoclueosi
Dott. Giuseppe Ballardini
ALESSIA - kg 43
SALUTE
19 L’AGRICOLTURA BIOLOGICA
- Come viene regolamentata
Mauro Zaccarini ASTRONOMIA
PRIMA
25 CURIOSITY, L’ESPLORATORE DI MARTE Alessandro Benazzi NEUROPSICHIATRIA
28 L’AUTISMO Tiziano Zaccaria intervista il dott. Nardocci Franco I NOSTRI AMICI ANIMALI
30 AMORE PER SEMPRE
- I cimiteri per gli animali d’affezione
ERRATA CORRIGE Con riferimento al redazionale sull’obesità, pubblicato a pag. 22 del nr. 8.2012 di SALUTE 10+, riportiamo a lato le percentuali esatte (scritte rosse), circa la composizione di una dieta equilibrata. SALUTE 10+ N. 9.2012 8.2012 - Aut. Trib. Ravenna n. 1381 del 23/11/2011. Proprietà, redazione e realizzazione Multiservice sas: via A. Gnani, 4 - 48100 Ravenna - Tel. 0544.501950 - multiredazione@linknet.it
DOPO
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SALUTE
RAFFORZARE
IL SISTEMA
IMMUNITARIO L’abbassamento delle temperature e il ritorno all’attività lavorativa, facilitano lo scambio di virus e batteri. Ecco alcuni rimedi naturali… Cellule Th1 e Th2
Dott.ssa
Maria Nives Visani
Farmacista - Naturopata E-mail: salutenaturasnc@alice.it
“L’estate sta finendo” cantavano i Righeira un po’ di anni fa, accompagnando gli ultimi giorni di vacanza di studenti e lavoratori prima degli impegni settembrini. Impegni che per bambini e ragazzi vogliono dire inserimento alle scuole materne e ripresa delle lezioni scolastiche. Ed è negli asili e nella aule, spesso sovraffollate, che viene facilitato lo scambio di batteri patogeni e virus. Se poi aggiungiamo l'abbassamento della temperatura e l'arrivo della pioggia, l'organismo si troverà ad allertare il sistema immunitario. È perciò necessario ed indispensabile rafforzare per tempo le difese, allargando il discorso anche ad adulti ed anziani. Se il nostro organismo non viene protetto adeguatamente, è possibile che virus e batteri con i quali entra in contatto trovino il terreno ideale per attecchire e dare vita ad una serie di patologie che coinvolgono in prevalenza il sistema respiratorio NELLE AULE AFFOLLATE È FACILITATO e gastro-intestinale. LO SCAMBIO DI BATTERI 2
In sintesi, il nostro sistema immunitario è il prodotto di un delicato equilibrio tra cellule chiamate Th1 e Th2. Le prime si attivano verso virus o batteri intracellulari, le seconde contro batteri e funghi extracellulari o macromolecole alimentari, che entrano in circolo in seguito ad infiammazioni del tratto gastro-intestinale, da cui si desume l’importanza che la flora batterica eubiotica (la scienza del vivere bene), ha nell'equilibrio di un buon sistema immunitario. Se un sistema si trova sbilanciato in senso Th1, non avrà le necessarie difese nei confronti di virus e batteri extracellulari. Studi recenti hanno messo in luce che lo sbilanciamento verso Th1 porta a possibilità di sviluppare malattie di tipo autoimmune (artrite reumatoide, diabete mellito, celiachia); mentre verso Th2 avremo più frequentemente problematiche allergiche.
I vari rimedi naturali La medicina naturale ci viene in aiuto con piante, oligoelementi, sali di Schussler e rimedi omeopatici. Echinacea, tra le piante più conosciute ed apprezzate, appartiene alla famiglia delle Asteriacee. Il suo utilizzo è sconsigliato nelle malattie autoimmuni, come le tiroiditi, e non deve essere protratto per troppo tempo ma a cicli, ad esempio di 20 giorni al mese, in questo caso si utilizzerà come Tintura Madre. Uncaria Tomentosa: questa pianta originaria del Sud America veniva utilizzata dagli indigeni per la sua potente azione immunomodulante nella protezione e cura di molte malattie. Astragalo Membranaceus: questa pianta, nota soprattutto
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SALUTE in medicina cinese, ha una grande attività tonica immunostimolante, soprattutto nelle problematiche respiratorie. Papaya Fermentata: è in grado, secondo studi documentati dal professor Montagnè, premio Nobel per la ricerca sull'Aids, di aumentare di ben cinque volte la concentrazione di citochine della risposta anticorpale al vaccino. Può dare una forte propulsione al sistema immunitario, proteggendolo dall'attacco dei radicali liberi responsabili dell'invecchiamento e delle malattie degenerative. Di grande importanza sarà ristabilire la flora batterica intestinale con probiotici a base di Lactobacillus acidophilus, Bifidobacterium bifidum, Lactobacillus bulgaricus, Lactobacillus rhamnosus, Bifidobacterium infantis, Bifidobacterium Longum, Lactobacillus Casei e Bifidobacterium Lactis, che favoriscono la maturazione delle cellule T a livello dell'epitelio del tenue e modulano la loro differenziazione nei profilil Th1 (immunità cellulomediata) e Th2 (immunità umorale). Una delle ultime frontiere riguardanti l'imunomodulazione è l'utilizzo dei beta-glucani da avena. Questi sono polisaccaridi insolubili con azione di attivazione delle cellule sentinella (macrofagi) e di tutta la cascata di processi immunitari da esse dipendenti. Le problematiche di tipo gastro-intestinale troveranno inoltre grande giovamento con l'utilizzo di Colostro bovino, che contiene 40 volte in più anticorpi, proteine, vitamine e sali minerali rispetto a quelli umani. Come oligoelementi verranno utilizzati soprattutto Mn-Cu (Manganese Rame) nei bambini che sviluppano malattie batteriche con frequenti episodi di mal di gola, raffreddori e bronchiti, e Mn (Manganese) se si presentano anche aspetti di allergie. Negli adulti e anziani particolarmente defedati Mn-Co (Manganese Cobalto) e Cu-Au-Ag (Rame Oro Argento). Tra i Sali di Schussler si utilizzerà soprattutto la Silica D6, la Magnesia Phosporica D6 e il Natrum Muriaticum D6; essi sono chiamati a nutrire le
Dott.ssa Valentina Luciani valentina.luciani86@alice.it
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nostre cellule e tessuti stressati dagli agenti esterni. A livello omeopatico si utilizzerà Anas Barbarie, che secondo studi effettuati è in grado di stimolare le difese nei confronti di rinovirus e virus influenzali. Esistono inoltre preparati omeopatici a base di Vincetoxicum noti per la loro attività nei confronti delle malattie virali e complessi contenenti diluizioni omeopatiche dei principali agenti batterici quali Staphylococcinum, Streptococcinum, Serum de Yersin, Klebsiella Pneumoniae, particolarmente indicati per la prevenzione di manifestazioni catarrali bronchiali. Sarà comunque sempre necessario curare l'alimentazione, il sonno e il riposo settimanale. In soggetti con ricorrenti episodi a carico dell'apparato respiratorio e cuta-
neo, con predisposizione ai catarri e stati di raffreddamento, è fondamentale controllare l'equilibrio acido-base, seguire un'alimentazione bilanciata di proteine animali ed eventualmente escludere alimenti stressogeni, quali acidi grassi animali e zuccheri raffinati, in quanto questi soggetti sono caratterizzati da accumuli metabolici con difficoltà di eliminazione di radicali acidi che andranno a sovraccaricare il tessuto connettivo. In questi casi risulterà quindi necessario, soprattutto dopo aver assunti farmaci antibiotici o cortisonici, fare un'adeguata depurazione del mesenchima con gemmoderivati quali Linfa di Betulla, Fagus Silvatica, Betulla Alba e Rosa Canina, preparati omeopatici a base di Galium Aparine e sali di Schussler quali Kalium Sulfuricum e Natrum Sulfuricum. FINE
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RICERCA
SCLEROSI
MULTIPLA VIA ALLO STUDIO “BRAVE DREAMS
Questa sperimentazione mira a valutare l’efficacia dell’intervento di disostruzione delle vene extracraniche nel trattamento della sclerosi multipla. di Tiziano Zaccaria Ai primi di agosto è iniziato l’arruolamento dei pazienti per l’avvio dello studio “Brave Dreams”, finanziato dalla Regione Emilia-Romagna con 2 milioni e 922 mila euro. Lo studio è mirato a valutare, attraverso una sperimentazione clinica, l’efficacia e la sicurezza dell’intervento di disostruzione delle vene extracraniche nel trattamento della sclerosi multipla. Paolo Zamboni, noto chirurgo vascolare dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara, come è noto, ha ipotizzato un collegamento fra il restringimento di alcune vene cerebrali (una sindrome denominata Ccsvi, insufficienza cronica venosa cerebrospinale) e l’insorgenza della sclerosi multipla, che il chirurgo propone di curare attraverso una angioplastica per ripristinare il flusso regolare del sangue nelle vene che hanno subito una stenosi (restringimento), anche se spesso l’intervento è da ripetere nel tempo perchè la strettoia si può riformare. 4
C’è il parere favorevole del Ministero della Salute L’arruolamento è iniziato nei primi Centri sperimentatori dell’Emilia-Romagna: la stessa Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara (Centro coordinatore a livello nazionale) e l’Ausl di Bologna. A seguire sarà avviato l’arruolamento dei pazienti in tutta Italia, fino alla Sicilia, in complessivi venti Centri sperimentatori. L’avvio del reclutamento è stato possibile grazie al parere non ostativo del Ministero della Salute all’utilizzo di dispositivi medici nello studio “Brave Dreams”, espresso il 17 luglio scorso sulla base del parere positivo della "Commissione unica dispositivi medici" dello stesso Ministero. Il protocollo di ricerca “Brave Dreams”, infatti, prevede l’uso di palloncini da angioplastica e, per l’avvio della sperimentazione clinica, il Ministero aveva richiesto di attendere la sua preventiva autorizzazione. Regione Emilia Romagna e Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara hanno salutato “con soddisfazione” il via libera ministeriale, non solo per l’impegno profuso per la stesura del protocollo di ricerca, ma soprattutto per la consapevolezza di quanto questo sia importante per le persone malate di sclerosi multipla.
PROFESSOR PAOLO ZAMBONI
“Brave Dreams”, sogni coraggiosi “BRAin VEnous DRainage Eploited Against Multiple Sclerosis”. “Brave Dreams”, ovvero sogni coraggiosi, è l’acronimo di questa locuzione inglese relativa allo studio randomizzato per la valutazione dell’efficacia e sicurezza dell’intervento di disostruzione delle vene extracraniche nel trattamento della sclerosi multipla. Parteciperanno allo studio 685 pazienti con sclerosi multipla fra i 18 ed i 65 anni, “nelle forme cliniche recidivanti remittenti e secondariamente progressive”. I pazienti saranno seguiti per dodici mesi da uno dei Centri partecipanti, nei quali devono essere già in cura da almeno due anni. Coloro che desiderano partecipare alla sperimentazione, verranno selezionati dal neurologo curante, a seconda dei criteri stabiliti nel protocollo approvato dal comitato etico. I pazienti verranno casualmente ripartiti in due gruppi, Intervento Vero e
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RICERCA Intervento Simulato, senza essere a conoscenza del gruppo al quale appartengono. I due indicatori di efficacia principali saranno la risposta clinica misurata attraverso diverse funzioni neurologiche (ad esempio l’equilibrio) e l'attività di malattia misurata con la risonanza magnetica. Al termine del follow-up previsto per tutti i pazienti, i ricercatori provvederanno all’analisi dei dati e alla pubblicazione dei risultati, che potranno essere disponibili fra due anni.
Aspettative e tensioni attorno a questo progetto «La recente decisione della Regione Emilia Romagna di finanziare interamente lo studio Brave Dreams riveste un’importanza che va al di là del sostanzioso sostegno economico – ha dichiarato il professor Paolo Zamboni - Si tratta infatti, al momento, dell’unica istituzione pubblica di questo Paese che ha deciso di impegnarsi in modo così sostanziale a supporto di un’iniziativa di ricerca su questo tema, così importante per i pazienti ed i loro familiari. Perciò, nella mia veste di principale ricercatore di questa sperimentazione, avverto la responsabilità di dovermi adoperare per portare fino in fondo questo studio, anche “proteggendolo” dalle tensioni del contesto con cui è costretto a misurarsi. Queste tensioni sono rappresentate dalle considerevoli aspettative che i pazienti nutrono nei confronti dei suoi risultati, dal conseguente attivismo delle loro associazioni, dalla intensità delle controversie che si sono sviluppate nella comunità medico-scientifica sulla legittimità dei suoi presupposti. In questo complicato contesto, sento il dovere morale di tutelare questa sperimentazione clinica, che si avvale della preziosa collaborazione di numerosi colleghi, proteggendola da iniziative che ne possano snaturare le finalità e minare la credibilità scientifica».
Massima cautela in attesa dei risultati clinici Il professor Zamboni ha infine ribadito pubblicamente i seguenti concetti: «Brave Dreams è una sperimentazione, in quanto tale, è motivata dall’ ipotesi scientifica che viene posta, dunque dal "dubbio", dalla
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necessità di verificare se ed in che misura l'intervento di angioplastica venosa sia realmente efficace. Credo sia utile, per consentire la piena serenità necessaria alla conduzione di uno studio complesso quale Brave Dreams, che dello studio stesso si parli solo nei contesti scientifici appropriati. Questo lo dico anche per i giornalisti e per i media in generale. Non si offendano se io e gli altri ricercatori nei prossimi mesi non risponderemo a domande sullo studio Brave Dreams.
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D’altra parte, negli studi in cieco non è possibile dare alcun risultato in anticipo, perchè ovviamente questo atto mina il principio fondamentale delle sperimentazioni. Ed ovviamente occorre avere la pazienza e la curiosità scientifica di attendere la fine dello studio per potere comunicare risultati certi. A quel punto saremo finalmente nella condizione di poter esporre pubblicamente i risultati, come accade per ogni altra sperimentazione clinica del livello che ci siamo dati». FINE
“Allarme del Censis: “Nove milioni di italiani senza i soldi per curarsi.” (Cit. Quotidiano la Stampa del 5 giugno 2012)
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OCULISTICA
LA CATARATTA LE NUOVE TECNICHE CHIRURGICHE per superare l’oscuramento del cristallino IMMAGNE DI OCCHIO CON CRISTALLINO ARTIFICIALE
Con l’ipertecnologia applicata alla medicina, sono molti i progressi fatti dalla chirurgia della cataratta: vediamo di capire bene quali sono.
Dott.
Ugo Cimberle
Studio Oculistico Dal Fiume-Cimberle - Ravenna E-mail: cimberle@cidiemme.it
Un po’ di storia sulla cataratta La cataratta consiste in un opacamento, dovuto soprattutto all'età, del cristallino, una lente grande come una lenticchia ed interna dell'occhio, che consente di mettere a fuoco correttamente le immagini. Il cristallino con gli anni, o a causa di traumi oppure di malattie varie del metabolismo, qualche volta congenite, diventa opaco e si indurisce, rendendo difficoltosa la vista specie da lontano. Un tempo era esperienza comune con l'età perdere la vista ed il termine "cataratta" significa proprio "qualcosa che scende", ad indicare il velo che un po' alla volta si pone davanti agli occhi. Fino al secolo scorso le soluzioni erano di due tipi: o si lasciava che il processo di invecchiamento del cristallino facesse il suo corso fino allo scioglimento del materiale che lo compone, o alla caduta all'interno dell'occhio per rottura delle fibre che lo tengono in sospensione, cosa che portava però ad altri problemi a carico delle strutture interne nervose dell'occhio, oppure si cercava di operare. Gli interventi di cataratta si eseguivano già nei secoli precedenti e consistevano o nel rompere le fibre che sostengono il cristallino, lasciandolo precipitare all'interno dell'occhio, o nell'estrarlo in toto attraverso un grosso taglio che poi doveva rimarginarsi con un decorso lento e spesso doloroso, che in molti casi
portava ugualmente alla cecità. Con i Un cristallino artificiale primi del Novecento la tecnica di utilizzato attualmente nella cura della cataratta. estrazione ebbe notevoli evoluzioni e la perdita del cristallino, con conseguente sfocatura importante dell'immagine, iniziò ad essere corretta con gli occhiali prima, e con le lenti a contatto dopo la seconda guerra mondiale. Dagli anni Cinquanta iniziarono studi ed esperimenti per sostituire il cristallino opaco con delle lenti artificiali interne all'occhio, così un po' alla volta negli anni siamo arrivati ad una chirurgia che praticamente in tutti i casi ripristina velocemente e in modo quasi perfetto la funzione visiva. » SEGUE
OCCHIO SANO
OCCHIO CON CATARATTA
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OCULISTICA
Le tecniche odierne Oggi lo standard consiste in un intervento molto veloce in regime ambulatoriale, eseguito nella maggior parte dei casi con la sola anestesia in collirio. Il cristallino viene frantumato ed aspirato con una sonda ad ultrasuoni attraverso una piccola incisione, poi si inserisce una lente in materiale plastico all'interno della buccia residua del cristallino naturale e si sigilla la ferita o con un punto di sutura o usando delle speciali colle. Già l'intervento che effettuiamo di routine è altamente tecnologico e permette un recupero quasi immediato sia della visione che delle normali abitudini di vita, ma ci sono continue evoluzioni per migliorare ancora la performance e la qualità a beneficio del paziente. Uno dei passaggi dell'intervento che è cambiato molto negli ultimi anni è la dimensione del taglio effettuato per entrare all'interno dell'occhio con gli strumenti. Un taglio più piccolo vuol dire ridurre la deformazione dell'occhio dovuto alla ferita e quindi eliminare gli astigmatismi che erano la regola nei vecchi interventi; inoltre un taglio piccolo riduce i rischi di penetrazione di germi, abbrevia notevolmente i tempi di guarigione, aumenta la sicurezza eliminando anche la necessità di punti di sutura e rende l'intervento ed il post-intervento assai più
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semplice per il paziente con recuperi strumento ad ultrasuoni frantumare funzionali e visivi quasi immediati. La ed aspirare la sostanza indurita che dimensione del taglio è legata alla pos- sta all'interno. Queste apparecchiature sibilità di farci passare le cose che ser- sono sempre più sofisticate ed affidvono ed ecco che la tecnologia mette a abili ed un chirurgo esperto ha un disposizione strumenti e sonde sempre numero di complicanze veramente più piccole. Il maggior limite è dato esiguo. È in fase di sviluppo un sisdalle lentine artificiali che dobbi- tema laser, utilizzando un'apparecamo far passare arrotolate e che chiatura nata per la chirurgia della difficilmente si possono » Prima fase ridurre di dimensioni oltre un certo limite, che oggi è di 1,8 - 2,2 millimetri a seconda del tipo di lente. Siamo in attesa di un sistema per cui, invece di una lente di materiale plastico, sarà possibile iniettare una sostanza gelatinosa a riempire il sacco svuotato del cristallino naturale e quindi passare attraverso un’incisione ancor più picIL CRISTALLINO VIENE ASPIRATO cola. Ma ancora ci sono delle difficoltà realizzative di non » Seconda fase facile soluzione per questa lente, per cui non ne disporremo in tempi brevi.
In sviluppo nuovi sistemi Oggi alcuni passaggi delicati dell'intervento sono affidati alla mano ed all'esperienza del chirurgo: dobbiamo creare un'apertura sulla buccia anteriore del cristallino e con un piccolo
VIENE INSERITO IL CRISTALLINO ARTIFICIALE
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OCULISTICA cornea, che permette di eseguire quelle due fasi dell'intervento, la creazione di un'apertura sul cristallino e la frantumazione della parte dura, dall'esterno, prima di portare il paziente sul letto operatorio, dove l'intervento viene completato con incisione, aspirazione del materiale frammentato e inserimento della lente. Questa tecnica non è ancora vantaggiosa in termini di tempo chirurgico - bisogna effettuare l'intervento in due tempi ed in stanze separate - e di efficacia finale rispetto ad un intervento eseguito completamente manualmente, oltre a comportare un grosso impegno economico, per cui non è giustificato un suo utilizzo di routine, ma solo come banco di prova e stimolo per migliorare sempre i risultati. » Ultima fase
OCCHIO CON CRISTALLINO
Le nuove frontiere delle lenti
Per quanto riguarda le lenti intraoculari, si può notare che oggi c'è una grossa corsa a proporre modelli sempre nuovi da parte delle ditte produttrici, con una spinta commerciale non sempre corretta sui chirurghi che devono utilizzarle. Oggi una buona lente standard permette il suo inserimento piegata attraverso un’incisione inferiore ai 2,5 mm, ha ottime qualità ottiche per una visione nitida e senza aberrazioni alla distanza prefissata, ha un'ottima biocompatibilità immediata e nel tempo, ha una giusta filtrazione dei raggi ultravioletti nocivi. Poi ci sono le lenti che noi chiamiamo "premium", con ulteriori performance ma anche costi maggiori, non sostenuti inoltre dal Servizio CORNEA S a n i t a r i o Nazionale. Molto interessanti sono le lenti che permettono di correggere IRIDE un astigmatismo preesistente in modo da eliminare completamente la necessità di una CRISTALLINO correzione con ARTIFICIALE occhiale da lonBUCCIA tano. Funzionano DEL CRISTALLINO molto bene e corARTIFICIALE INSERITO reggono anche
astigmatismi molto elevati, come ho potuto verificare di persona, impiantandole in casi di astigmatismo di 10 - 12 diottrie dopo trapianto di cornea. Un po' di moda, anche troppo penso, sono le lenti multifocali, che si prefiggono il compito di correggere la presbiopia, cioè di fare vedere da lontano e da vicino senza occhiali, e che alcuni colleghi propongono, forse con troppo zelo, anche per pazienti di 50 anni non affetti ancora da cataratta. Queste lenti funzionano bene nell'80 per cento dei casi, però non in tutti. Importante è selezionare bene il paziente in cui impiantarle ed essere chiari sul fatto che spesso il risultato è quello di far vedere da lontano e da vicino senza occhiali, ma a volte con disturbi nella qualità della visione come la comparsa di aloni e abbagliamento, tali da rendere necessario cambiare chirurgicamente la lente. La ricerca su questo fronte porta a modelli sempre nuovi e migliori, anche se ancora non esiste la lente ideale. Prova ne è che modelli dati per ottimi, dopo poco vengono modificati. In definitiva oggi un intervento di cataratta in buone mani è un intervento sicuro ed affidabile, con ottimi e veloci risultati riabilitativi sulla visione. La tecnologia ci mette a disposizione strumenti di lavoro sempre più sofisticati e sicuri, ma il consiglio è di fare attenzione ad alcuni messaggi che sanno più di pubblicità che di effettivo vantaggio per il paziente. FINE
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CARDIOLOGIA
FORAME OVALE PERVIO QUELLO STRANO BUCO
DENTRO IL CUORE
E’ una realtà che interessa una persona su quattro, portata alla luce dal caso del calciatore Cassano. Non è una patologia, ma in rari casi va affrontata chirurgicamente. Dott.
Flaviano Jacopi
di manovre che elevano le pressioni nel cuore destro. Tutto questo, comunque, non rappresenta di per sé assolutamente un problema.
Specialista in cardiologia e medicina dello sport Direttore Sanitario Astrea Medical Center - Faenza E-mail: flaviano.jacopi@fastwebnet.it
“Nei mesi scorsi il noto calciatore azzurro Antonio Cassano è stato colpito da un accesso ischemico transitorio provocato, verosimilmente, da un microembolo cerebrale, collegato alla presenza di un Forame Ovale Pervio, poi sottoposto a chiusura percutanea con un “ombrellino”. Improvvisamente, è venuta alla luce una nuova realtà poco nota ai più, ma non agli addetti ai lavori, che ha destato molta curiosità e in qualche caso apprensione. Sollecitato da molte richieste di chiarimento, dedicherò la chiacchierata del mese a questo argomento.”
Cos’è?
FORAME OVALE PERVIO ATRIO SINISTRO
Il forame ovale è una FOSSA OVALE fessura costituita da ATRIO DESTRO due “foglietti” parzialmente sovrapposti che CUORE delimitano una comunicazione tra l’atrio destro e l’atrio sinistro, indispensabile per la circolazione nella vita fetale. Subito dopo la nascita, per il mutare delle pressioni dentro il cuore, la fessura si chiude e nel giro di poco tempo i “foglietti” si fondono, conducendo alla completa obliterazione della comunicazione. Tuttavia, in circa il 25%, la fusione non avviene ed il forame ovale resta pervio (facilmente accessibile, transitabile), per cui persiste una comunicazione potenziale tra gli atri. Se la pressione in atrio destro si eleva, si può avere passaggio di sangue venoso in atrio sinistro. In pratica, si realizza un meccanismo a valvola che può attivarsi per qualche istante, in caso di tosse, defecazione o comunque in corso 10
Negli ultimi anni, nel mondo medico, si è risvegliata l’attenzione per il Forame Orale Pervio e sono stati affrontati due ordini di problemi: 1 la possibilità che materiale embolico (coauguli di sangue soprattutto, ma anche bolle d’aria o materiale adiposo) possa attraversare il forame quando aperto, determinando emboli arteriosi, detti “emboli paradossi”, poiché verrebbero occlusi rami arteriosi con materiale proveniente dalle vene; 2 situazioni di persistente o comunque prolungata comunicazione tra i due atri per aumento della pressione atriale destra e conseguente commistione di sangue venoso e arterioso, che porta a una riduzione della ossigenazione del sangue espulso dal cuore. Tale evento, in rare circostanze su cui comunque non tornerò, può diventare un problema grave.
Forame Ovale Pervio ed embolia “paradossa” Allo stato attuale l’embolia paradossa è la più studiata delle possibili patologie legate al Forame Ovale Pervio. In alcuni casi, il passaggio di materiale embolico attraverso il forame è sicuro e ben documentato. Tale circostanza tuttavia è considerata piuttosto rara, perché è indispensabile rilevare nel circolo venoso un focolaio embolico, in genere trombosi venose negli arti inferiori o nelle vene dell’addome o del bacino. Tuttavia esiste una larghissima casistica di ischemie, cerebrali o di altri distretti, in cui viene documentata la presenza di Forame Ovale Pervio, ma non la presenza di focolai embolici. Si dirà che non è strano, visto che il 25 per cento delle persone hanno tale comunicazione tra gli atri, ma il fatto è che questo rilievo interessa più del 40 per cento dei casi, e nei giovani di età inferiore a 45 anni, in cui ovviamente non esistono altre cause possibili di ischemia cerebrale, questa percentuale è addirittura vicina al 60 per cento. E’ evidente che il Forame Ovale Pervio in qualche modo interviene nella
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CARDIOLOGIA genesi di questi episodi ischemici, ma non è ben chiaro il suo ruolo. Alcuni ipotizzano che il trombo si possa formare in loco, nel canale che costituisce il forame ovale; non di rado poi, questi pazienti presentano anche aumentata coaugulabilità del sangue. In ogni modo, l’ischemia cerebrale, in pazienti che hanno Forame Ovale Pervio come unico elemento rilevabile, è rarissima, in misura di una persona su centomila.
Come si fa diagnosi di Forame Ovale Pervio? Con ecocardiogramma transtoracico o transesofageo e/o eco transcranico, iniettando ecocontrasto durante manovre che provocano l’aumento della pressione atriale destra, si evidenzia il passaggio di sangue in atrio sinistro. Quando il Forame Ovale Pervio è molto grande, vi può essere passaggio anche spontaneo. DIAGRAMMA DI UNA ECOCARDIOGRAFIA TRANSESOFAGEA
ESOFAGO
Va ricercato in tutti i casi in cui si esegue un ecocardiogramma? No, perché bisogna incannulare una vena per somministrare il contrasto e per questo occorre l’assistenza di un paramedico. Perciò, anche se è facile cercare il Forame Ovale Pervio, l’indagine diventerebbe troppo lunga.
Quando si fa la ricerca? Visto che il Forame Ovale Pervio è molto comune, essendo presente in una persona su quattro, la sua ricerca è utile solo in caso di problemi ad esso correlabili, in particolare in caso di ictus o ischemie periferiche in persone giovani, di ictus in presenza di trombosi venose, di ictus a patogenesi altrimenti inspiegabile, di situazioni di gravi ipossiemie (carenze di ossigeno) non altrimenti spiegabili.
In caso di ictus con patogenesi su base embolica, si può intervenire chiudendo il passaggio?
SONDA
Certamente. Sono stati preparati degli appositi cateteri che, dopo l’introduzione in una vena periferica, possono essere fatti passare dall’atrio destro al sinistro, consentendo di chiudere la fessura con un dispositivo ad “ombrello” in essi presente.
Si chiude sempre il Forame Ovale Pervio in presenza di emboli cerebrali? No, solo se si valuta che il forame è grande, se si ritiene che l’episodio sia ripetibile, o se si dimostra che già in precedenza vi erano stati episodi anche misconosciuti di ischemia, e ancora se è presente una grave situazione di insufficienza venosa con precedenti di trombosi e/o di embolia polmonare.
Ci sono alternative alla chiusura del Forame Ovale Pervio, in caso di precedenti ischemici? Si può procedere con una terapia anticoagulante, specialmente in caso di rilievo di aumentata coagulabilittà del sangue o terapia antiaggregante con aspirina, soprattutto se l’ischemia è stata di piccola entità, isolata e il Forame Ovale Pervio è di dimensioni ridotte.
Se viene diagnosticato un Forame Ovale Pervio, in assenza di precedenti ischemici, va fatto qualche trattamento? No. In letteratura medica non esiste questa indicazione, visto il bassissimo rischio di ischemie legate al forame FINE ovale pervio.
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GIOVANI
ADOLESCENTI E SESSUALITÀ Nella fase adolescenziale è fondamentale acquisire una giusta identità sessuale e una consapevolezza del corpo che cambia. La consapevolezza corpo che cambia
Dott.ssa
Donatella Valmori
Psicologa e Sessuologa Email: d.valmori@libero.it
La pubertà inizia quando il cervello avvia la produzione di specifici ormoni che attraverso il sangue arrivano agli organi genitali, ovaie e testicoli, stimolandone lo sviluppo e attuandone il funzionamento. Si assiste in questa fase a cambiamenti del corpo repentini e disarmonici, che portano con sé evidenti mutamenti anche sul piano caratteriale e comportamentale. I processi di trasformazione corporea e della conseguente immagine di sé, approdano alla costruzione dell’identità sessuale, che ha inizio nei primi anni di vita ma giunge a compimento in pubertà e si concluderà con l’identificazione di genere, cioè nell’acquisizione di quei comportamenti sociali tipici del maschio e della femmina. 12
del
Il “corpo nuovo” dell’adolescente viene scoperto, studiato e confrontato per valutare la propria adeguatezza ed ottenere conferma al proprio valore. In questo contesto è frequente che vissuti emozionali come vergogna, imbarazzo e timore inerenti la morfologia corporea si traducano in insicurezza, preoccupazione o vera e propria ansia. Perciò è importante informare e rassicurare sull’anatomia e sulla fisiologia degli organi sessuali, poiché la consapevolezza del proprio corpo è il pre-requisito necessario alla scoperta dell’altro. Da parte dei genitori avere un atteggiamento presente e disponibile, ma allo stesso tempo discreto e rispettoso degli spazi dell’adolescente, consentirà di vedere nell’adulto il porto sicuro, il riferimento di cui si necessita, ma allo stesso tempo di crescere in autonomia. Questo è anche il periodo della sperimentazione delle relazioni affettive e dell’innamoramento, ma le prime esperienze, attese e temute allo stesso tempo, se non sono precedute da un’adeguata maturità affettiva e psichica, possono generare conflitti riguardo la propria identità e capacità sessuale e portare la naturale ansia connessa ai primi rapporti
a ricadute negative per l’autostima. Alla maturità sessuale non consegue di pari passo una maturità emozionale e se i ragazzi vengono lasciati soli ad affrontare le insicurezze e le curiosità, ricorreranno ad informazioni sommarie ricevute dai media, dai coetanei o ancor peggio dalla pornografia, rischiando di acquisire visioni distorte della sessualità e dell’intimità.
UNA CORRETTA INFORMAZIONE La cattiva informazione su temi rilevanti come la contraccezione o la protezione sessuale, unita ad un accesso prematuro alla sessualità, hanno fatto aumentare il rischio correlato a gravidanze precoci e all’aumento di malattie sessualmente trasmissibili, che possono provocare gravi danni alla salute. Educare alla cultura della salute sessuale significa aiutare i ragazzi a coniugare la dimensione sessuale con quella affettiva, comunicativa e ludica. Poiché la sessualità è implicita nella relazione, attraverso la quale si integra e si esprime, l’educazione sesso-affettiva fornisce l’opportunità di vivere l’amore in modo sereno, e attraverso la gestione dell’affettività e della corporeità, esprimere al meglio il desiderio d’incontro con l’altro. FINE
SALUTE_10piu_n.9.12_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 04/09/12 16:23 Pagina 13
SALUTE
LAVAR…SI
ma non troppo… L’IGIENE NON DEVE DIVENTARE UN’OSSESSIONE
di Umberto Parani
Lavarsi senza esagerare Nei casi estremi tale comportamento è associato a una patologia psichiatrica, detta “disturbo ossessivo compulsivo”, e origina dalla convinzione, radicata in chi ne soffre, di venire contaminati ogni volta che si toccano cose o persone estranee, ritenute potenzialmente infette. In tali casi, come è ovvio, l’attitudine all’igiene non è più sana. E non soltanto perché è lo specchio di una malattia, ma anche perché lavarsi troppo ha conseguenze negative, in genere poco conosciute, sulla salute.
La pelle teme acqua e sapone Lavarsi sempre le mani: una norma igienica che si impara da bambini, e che nella maggior parte dei casi diventa una sana abitudine per il resto della vita. Ma non è così per tutti. E non soltanto nel senso che c’è chi tende spesso a soprassedere (una famosa ricerca di qualche anno fa aveva dimostrato, tramite una candid camera, che una buona percentuale di uomini e di donne non usa lavarsi le mani all’uscita da una toilette pubblica), ma anche nel senso che c’è chi, invece, tende a eccedere. Ci sono persone che arrivano a lavarsi le mani ossessivamente, fino a 20-30, o anche più, volte al giorno.
Lavarsi troppo finisce per danneggiare la cute. Il contatto frequente con l’acqua e l’uso di particolari prodotti, soprattutto quelli che fanno molta schiuma, distruggono il film idrolipidico che la ricopre e la protegge. Questo strato protettivo è formato dai grassi prodotti dalle ghiandole sebacee (principalmente trigliceridi) e da quelli di derivazione epidermica (principalmente sfingolipidi, acidi grassi, colesterolo) emulsionati con il sudore e con l’acqua transepidermica. Il suo ruolo è importantissimo: assicura allo strato corneo (quello più superficiale della pelle) il mantenimento dell’elasticità e dell'idratazione. Inoltre, grazie alla sua particolare composizione chimica leggermente acida, è in grado
di mantenere costante il pH cutaneo e, di prevenire la colonizzazione da parte di microrganismi portatori d’infezioni. L’eccesso di acqua e di detergenti troppo aggressivi facilita l’apertura dei pori della pelle aumentandone così la disidratazione. Basta una perdita di acqua del 10% per avere una grave alterazione dell’elasticità della cute, che diventa più delicata, facile agli arrossamenti e alle irritazioni, oltre che secca, screpolata e squamosa (xerosi cutanea).
Bambini più puliti, ma più allergici L’eccesso di igiene, come dimostrano recenti studi, può avere conseguenze ancora più insidiose e imprevedibili. Ad accorgersi per primi sono stati gli epidemiologi, quando hanno rilevato uno strano fenomeno in corrispondenza dell’aumento generalizzato dell’attenzione alla pulizia tipico di questi ultimi decenni: un incremento della diffusione di asma e allergie. » SEGUE
ATTENZIONE A NON ECCEDERE CON L’IGIENE DEI BAMBINI
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È noto che fino alla seconda guerra mondiale le malattie allergiche erano estremamente rare. Nel secondo dopoguerra la loro incidenza nei paesi sviluppati è andata progressivamente aumentando (in ogni decennio si è verificato un aumento dell’incremento percentuale rispetto al decennio precedente). Oggi, nei paesi con stile di vita occidentale questa incidenza oscilla tra il 15 e il 20 per cento della popolazione. In un primo tempo l’aumento costante delle malattie allergiche fu attribuito all'inquinamento atmosferico, ma negli ultimi anni si è fatta strada un'altra spiegazione, la cosiddetta "teoria igienica". Molti dati dimostrano infatti che l'aumento delle malattie allergiche è andato di pari passo con la riduzione delle infezioni batteriche e virali, conse-
IL CONTATTO CON ANIMALI FIN DA PICCOLI SFAVORISCE LO SVILUPPO DELLE ALLERGIE
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guenti agli alti standard igienici, alle campagne di vaccinazione e all’abuso di antibiotici che caratterizzano lo stile di vita occidentale. Come mai? L'alto grado di igiene ambientale provoca una minore esposizione dell'organismo a batteri e virus, alla quale consegue una ridotta attivazione dei linfociti Th1 (cellule del sistema immunitario presenti nel sangue) coinvolti nella risposta alle infezioni. L'effetto conseguente è uno sbilanciamento del sistema immunitario verso la produzione di linfociti Th2, quelli che svolgono un ruolo chiave nello sviluppo delle malattie allergiche. Prova ne è che i bambini che vivono in zone rurali, e quindi vengono in contatto con animali fin da piccoli, sviluppano allergie meno facilmente dei loro coetanei di città cresciuti in ambienti più puliti e sterili. La teoria igienica è sostenuta da alcuni fatti. Da un lato gli studi sulle epidemie mostrano che, a fronte di un aumento delle allergie nei paesi occidentali, la loro frequenza rimane invece invariata nei paesi in via di sviluppo. Dall'altro gli studi clinici indicano ad esempio che se aumentano le allergie diminuiscono le infezioni.
LA PULIZIA COATTA Il disturbo ossessivo-compulsivo è caratterizzato da ossessioni e compulsioni ricorrenti, che interferiscono pesantemente con la vita quotidiana. Le ossessioni sono idee, pensieri, impulsi o immagini persistenti, vissute come intrusive e non appropriate, che generano un’ansia molto intensa. Il disagio può essere sedato solo da un comportamento contrastante specifico che il soggetto mette in atto forzatamente. Una delle ossessioni più frequenti è di essere contaminati quando si stringe la mano a qualcuno o quando si tocca un oggetto che non si reputa pulito. Questa idea porta alla compulsione di lavarsi di continuo, fino a 50-60 volte al giorno. Quando il disturbo si aggrava, le ossessioni e le relative compulsioni possono occupare buona parte della giornata, ridurre la concentrazione, compromettere la vita di relazione e le attività lavorativa, scolastica o sociale. Spesso chi ne soffre è molto preoccupato per la propria salute, hanno problemi di insonnia, possono manifestare sensi di colpa o un esagerato senso di responsabilità e, nel tentativo di alleviare i sintomi, possono abusare di alcolici o farmaci sedativi.
LAVARSI LE MANI NON DEVE DIVENTARE UN’OSSESSIONE
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SALUTE
La pelle: una guaina di cellule, acqua e grassi Le strutture più importanti per l’idratazione della pelle sono lo strato corneo, il film idrolipidico di superficie e la barriera cutanea. Lo strato corneo è la parte più superficiale, fondamentale per la funzione di barriera, e sottoposta a un notevole stress ambientale. Una sua caratteristica è la capacità di fissare acqua, grazie alla ricchezza di alcuni componenti come il lattato di sodio, i mucopolisaccaridi e le esosamine. Nello strato corneo l’acqua si trova libera o associata alle proteine di membrana delle cellule (per il 20%) e ai lipidi tra una cellula e l’altra (per il 30%). L’idratazione dello strato corneo è in costante equilibrio sia con l’ambiente esterno sia con il microambiente cutaneo sottostante. Il film idrolipidico di superficie è prodotto dall’attività delle ghiandole sebacee, sudoripare e dalla perdita di acqua transepidermica. È costituito da sebo, detriti cellulari, sostanze di derivazione batterica, acqua e materiale esogeno. È indispensabile nel mantenimento dell’equilibrio cutaneo perché determina la resistenza agli agenti aggressivi ambientali (chimici o microbiologici) e contribuisce alle proprietà plastiche dell’epidermide. La pelle regola il passaggio di sali e acqua verso l’esterno e previene l’invasione di sostanze esterne grazie alla sua azione di barriera. Essenziali per adempiere a tale funzione sono: il contenuto cellulare dei cheratinociti e il materiale lipidico a loro inframmezzato. Se una o entrambe queste componenti sono alterate, la funzione di barriera viene meno e si ha un passaggio transepidermico di gas, sostanze chimiche ed elettroliti. Tale alterazione, che può essere provocata anche da ripetuti lavaggi quotidiani, porta a modificazioni cutanee incompatibili con lo stato di salute e quindi all’inFINE staurarsi di malattie cutanee. 15
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SALUTE E SOCIETÀ
102 ANNI DI PASSIONE E PALLONE
TERZO RICCI ALL’EX “CAMPO GALLI” OGGI PIAZZA DELLA RESISTENZA
di Cesare Sama
I primi anni in CMC… La gente che mi chiede come abbia fatto a raggiungere la veneranda età di 102 anni crede di avere già la risposta in tasca. Molti dei miei "colleghi" centenari parlano di una vita vissuta in modo non troppo stressante, di non avere fatto stravizi, di non avere mai viaggiato, di aver tenuto, insomma, dei ritmi di vita regolari, quasi rituali. Devo dire che non mi riconosco per nulla in questa descrizione. Ho iniziato a lavorare ad appena 14 anni nell'ormai lontano 1924, come manovale e muratore presso la CMC, ho difeso la porta del Ravenna calcio dalla fine degli anni ‘20 fino all'inizio degli anni ‘30, sono stato in guerra, ho sempre mangiato di tutto, ho sempre affrontato la vita con passione, ottimismo ed onestà. Non mi sono mai fatto mancare le braciolate con gli amici ed i compagni della CMC, anzi ero proprio io uno degli organizzatori di queste allegre scampagnate almeno fino al 1977, anno in cui sono finalmente andato in pensione dopo più di 50 anni di duro lavoro. Ho un gran bel ricordo 16
Terzo Ricci, centenario ravennate, difendeva la porta del Ravenna quando Giuseppe Meazza era ancora un ragazzo. Una vita da raccontare. della Cooperativa Muratori, tanti amici più che tanti colleghi, amici con i quali ho condiviso la fatica ma anche la gioia delle numerose vacanze organizzate tutti assieme. Una grande famiglia la CMC, una grande famiglia che ha aiutato Ravenna a diventare una città bella ed accogliente, ben diversa dalla sonnolenta "bella addormentata" degli anni ‘20 che era piena di militari e vuota di turisti.
…poi il football Una grande passione sin da quando ero bambino, sin da quando Angelo Fabbri, titolare del famoso e storico negozio di tessuti di via Diaz, portò il primo pallone da calcio dalla Svizzera. PERCHÈ PORTIERE? Perchè ero molto agile, arrivavo dappertutto. Avevo due idoli, De Prà, il portiere del Genoa “che nel cuor mi sta” e della nazionale di allora, ed il grande Ricardo Zamora detto "il divino" il portiere della Spagna, probabilmente il più forte numero 1 di ogni tempo. Giocavamo dove adesso ci sono i giardini pubblici
IL CAMPO DA CALCIO AI GIARDINI PUBBLICI
LA FORMAZIONE DEL RAVENNA CALCIO CHE NEL SETTEMBRE DEL 1931 INAUGURÒ LO STADIO DELLA “DARSENA”
perchè, solo nel 1931, ci trasferimmo alla Darsena, che, per i tempi di allora, era un impianto veramente sontuoso. Paravo con la Loggetta Lombardesca come sfondo, mi allenavo la sera dopo 8/10 ore di duro lavoro alla CMC nella palestra di ginnastica "Forti per Essere Liberi" (così i fascisti denominarono la Ginnastica Edera) assieme ad Omero Bonoli che alle olimpiadi di Los Angeles del 1932 vinse l'argento al cavallo con maniglie. Mi allenavo, anche, con il leggendario Gianni Gambi al quale è intitolata l'odierna piscina di via Falconieri, un campione delle grandi distanze, il vincitore della traversata del lago Ontario. La nostra piscina era il Candiano, con ogni tempo, anche in pieno inverno. Insomma, probabilmente facevamo allenamenti meno specifici ma come preparazione atletica complessiva non eravamo certo meno competitivi degli atleti di oggidì.
SALUTE_10piu_n.9.12_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 04/09/12 11:42 Pagina 17
SALUTE E SOCIETÀ Un grande atleta ed un grande sportivo è stato anche colui che mi sostituì fra i pali dell'amata squadra giallorossa, Pierino Borghi che divenne poi un noto commercialista.
era sicuramente un fuoriclasse, commise una ingenuità sul gol di Baloncieri, la mezzala del grande Torino di allora, e l'Italia vinse tranquillamente per 2-0 la partita.
Le gioie di un tempo
L’amarezza di oggi
Ovviamente non percepivamo soldi, facevamo la doccia nei bagni pubblici e se ci si faceva male spesso erano "cavoli nostri". Mi ricordo di avere subito un serio infortunio durante una partita contro l'Anconitana, una terribile botta nella zona renale. Nessuna automabulanza in campo, mi recai personalmente all'Ospedale dove fui ricoverato per qualche giorno. E si! Erano proprio altri tempi. Ricordo la partita giocata nel 1927 dal Ravenna contro la Nazionale Italiana ai giardini pubblici, un'amichevole giocata dagli azzurri come allenamento per prepararsi all'incontro inaugurale di quello che, ancora oggi, è lo stadio comunale di Bologna contro la Spagna del leggendario Ricardo Zamora. Volete sapere la verità? Io c'ero a Bologna quel giorno e Zamora, che
Che tristezza vedere oggi, nel 2012, la mia ex squadra ridotta così male, una cosa vergognosa, una stretta al cuore. Una volta non c'erano soldi, si lavorava sodo prima di allenarsi, si era attaccati alla maglia simbolo della squadra della propria città. Eravamo atleti e non semplici mercenari ed anche le tifoserie (il Ravenna era molto più seguito a quei tempi che non oggi) potevano rumoreggiare (le scazzotature ci sono sempre state sopratutto in occasione dei derby con il Forlì) ma nessuna violenza TERZO RICCI OGGI era predeterminata.
Ai miei tempi si andava allo stadio solo per tifare e non certo per fare "del casino". Lavoravamo, giocavamo, ci allenavamo, ci divertivamo, mangiavamo di tutto, non esistevano sostanze proibite. Non c'è una regola per arrivare a 102 anni (l' 8 di aprile nel 2013 Dio volendo ne compierò 103). Io ci sono arrivato vivendo compiutamente la mia vita, facendo il mio dovere come lavoratore, come sportivo, come capofamiglia. FINE
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SALUTE_10piu_n.9.12_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 04/09/12 11:42 Pagina 18
SALUTE
La mononucleosi, detta anche malattia del bacio
È una delle infezioni virali con maggior diffusione: il 90% delle persone la contrae entro i primi trent’anni di vita. È causata da un virus erpetico denominato virus di Epstein-Barr (EBV). L’incubazione va dalle 4 alle 6 settimane per gli adulti, mentre è inferiore ai 15 giorni nei bambini.
Come si presenta
Dott.
Giuseppe Ballardini
Medico Specialista Reparto Infettivi c/o Ospedale di Ravenna. E-mail: campehna@me.com
L’infezione lascia un’immunità permanente e la malattia può quindi verificarsi una sola volta nella vita. Spesso però decorre in maniera inapparente (ciò è particolarmente frequente nei bambini) e molte persone non sono consapevoli di averla contratta.
Come viene trasmessa Viene trasmessa generalmente con la saliva per contatto diretto (di qui la definizione di “malattia da bacio”) o indiretto attraverso bicchieri, spazzolini da denti etc. Per tale motivo viene comunemente contratta durante l’adolescenza. Viene di solito trasmessa da persone malate o in fase di incubazione. Ma si ritiene possa essere trasmessa anche da persone guarite da lungo tempo. Come altri virus erpetici infatti il virus di Epstein Barr non viene mai completamente eliminato dall’organismo e in fasi di particolare stress psicofisico può ripresentarsi nella saliva, senza peraltro provocare alcun disturbo soggettivo. 18
Nella sua forma più comune si presenta come una classica faringotonsillite pseudomembranosa (in Romagna le chiamiamo “placche in gola”) che però non risponde agli antibiotici e si protrae oltre i “PLACCHE” ALLA GOLA classici 5-7 giorni. Spesso il DOVUTE ALLA MONONUCLEOSI quadro è meno evidente e la diagnosi può essere posta solo con gli esami del sangue che mostrano un importante aumento di linfociti e monociti (linfomonocitosi) e la presenza di anticorpi specifici. La malattia si protrae di solito per 2-4 settimane ma febbricola e un senso di stanchezza possono protrarsi per periodi di tempo più lunghi. Non esistono terapie specifiche e l’uso dei farmaci e rivolto al controllo dei principali disturbi (paracetamolo per la febbre, colluttori etc.). La malattia non esige particolari misure di isolamento e il malato può riprendere le comuni attività (inclusa la frequenza scolastica), appena le condizioni generali lo rendono possibile. La conferma della diagnosi, con lo specifico test è importante anche per escludere la presenza di altre infezioni, che possono presentarsi in maniera simile (le cosiddette sindromi simil-mononucleosiche come Citomegalovirosi, Toxoplasmosi o Infezione Acuta da HIV). FINE
SALUTE_10piu_n.9.12_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 04/09/12 16:03 Pagina 19
ALIMENTAZIONE
AGRICOLTURA
BIOLOGICA Siamo certi di conoscerla?
Utilizza soltanto concimi e insetticidi di origine naturale, cioè derivati da piante o minerali ed è sottoposta ad un preciso regime di controlli su tutta la filiera produttiva. Un settore ancora poco conosciuto…
Mauro Zaccarini Il Salto srl - Faenza E-mail: alsalto@interfree.it
Perfino i consumatori di biologico ne conoscono poco le regole; ciò è abbastanza sorprendente, se si pensa che il sistema alimentare biologico è l'unico controllato garantito. Infatti tutta la filiera, dal seme al piatto, è certificata da uno degli enti di certificazione ita-
liani riconosciuti dal Ministero delle Politiche Agricole MARCHIO COMUNITARIO e Forestali, o dagli AGRICOLTURA BIOLOGICA enti europei accreditati, che per il principio della reciprocità valgono anche in Italia. Per esempio, un alimento con più ingredienti, come un biscotto, ha una certificazione per cia» SEGUE scun ingrediente. 19
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ALIMENTAZIONE
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La normativa consente di definire biologico un prodotto con almeno il 95 per cento di ingredienti biologici: nel caso in cui la percentuale sia sotto al 95 per cento, va specificata in etichetta la percentuale esatta.
dove viene macellato, ma anche da dove viene il mangime con il quale è stato alimentato). Nel sistema biologico, invece, da anni e molto prima di “mucca pazza”, tutti i passaggi sono certificati.
L’etichetta “biologica” consente la "rintracciabilità", ovvero di risalire all’origine di tutta la filiera. Questo è di fondamentale importanza. Basti ricordare, a titolo di esempio, che nel periodo di “mucca pazza” era difficile risalire a tutti i passaggi della carne convenzionale (allevamento dove il capo nasce, cresce,
Per definirsi produttori biologici bisogna seguire un regolamento preciso e sottoporsi al controllo da parte degli enti di certificazione autorizzati dal Ministero delle Politiche Agricole. Gli enti di controllo devono fare rispettare la legge che regolamenta il metodo biologico in agricoltura e quello nell'allevamento.
La chimica al bando
Gli enti possono anche essere più restrittivi del regolamento, rifacendosi a norme private di organismi internazionali o a proprie regole. Nel Bio la chimica viene esclusa categoricamente. Oggi è possibile trovare già pronti concimi e insetticidi di origine naturale, cioè derivati da piante o minerali. Per concimare si usa il letame o preparati a base di leguminose, ricLETAME DA CONCIME che di azoto. Per combattere i parassiti e gli insetti dannosi si usa anche la lotta biologica, inserendo gli insetti utili che si nutrono dei parassiti delle L’AMBRA PIROVANO piante, o le È IL DELETERIO trappole ai PARASSITA DEL MAIS ferormoni che attirano i maschi di alcune specie di insetti dannosi alle piante. Non sono ammessi i conservanti chimici per mantenere a lungo la frutta, ma esclusivamente la conservazione con il freddo. Tutti questi sistemi alternativi alla chimica aumentano i costi, la mano d'opera e la perdita del prodotto e giustificano in parte i prezzi più alti rispetto ai prodotti convenzionali. shianti677@alice.it
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ALIMENTAZIONE
Attenzione agli abusi delle parole “naturaleâ€? ed “ecologicoâ€? Purtroppo il settore biologico stenta a decollare, per un motivo molto semplice: mancanza di informazione. L’informazione, quella vera ed efficace, come anche la pubblicitĂ sono ancora monopolio di tutt'altri settori economici e spiace dirlo, non è che il servizio pubblico nazionale si sforzi troppo per bilanciare questi squilibri a favore del bio. Eppure, è in atto un aumento del numero di consumatori che acquistano regolarmente biologico (il 2-3% in Italia, molto bassa rispetto ad altri paesi europei). L’alimentazione biologica cresce spesso sull’onda dell’emotivitĂ e non per una reale conoscenza del metodo di coltura e della relativa filiera, che rappresenta uno dei settori di eccellenza dell'alimentare italiano.
DOLCE SALUTE
Impariamo a diffidare delle parole "naturale" o "ecologico", che sono tra le piĂš abusate in pubblicitĂ e sulle etichette . Questo consente una serie di speculazioni a danno del consumatore, che non riesce a districarsi nella giungla del "naturale". Naturale non vuole dire niente, ecologico neppure, l’unica definizione regolamentata per legge è “biologicoâ€?. Sul prezzo dei prodotti incide anche il costo della certificazione che il produttore affronta. E’ singolare che chi sostiene un sistema alimentare cosĂŹ controllato e sicuro, debba pagare per garantire che i veleni stiano alla larga. Infatti il sistema del biologico è l’unico al momento che garantisce un controllo dal seme al piatto. E’ il modello della sicurezza alimentare. Ma è una contraddizione che questo modello non venga adottato dal sistema produttivo dominante, quello che porta con sè i veleni, quello del consumo spinto della chimica e dell’allevamento Âť SEGUE A PAG. 23 intensivo.
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Nel negozio Le Gamberi Foods si trovano prodotti sostitutivi di quelli farinacei, preparati con miscele contenenti proteine vegetali e fibre vegetali. Quindi tutto tipo croissant, biscotti, pane, pasta, cracker, grissini, pizza, fette biscottate dolci e salate, snack, cioccolata e tanto altro. Un’alimentazione aglucidica consente un’alimentazione iperlipidica. Croissant e burro? Va bene. Panino con la mortadella? Va bene. Pasta ben condita? Va bene. Snack fuori pasto? Va bene. Dolci e cioccolata per coccolarsi? Va bene. Nulla da pesare? Va bene. Non si tratta di miracoli, ma di un metodo semplice e sicuro: l’irrilevante contenuto di carboidrati fa in modo che il corpo, per avere l’energia che gli serve, utilizzi quale fonte alternativa il grasso di riserva. Perciò niente più fame, niente più diete, niente più arrabbiature, niente più sensi di deprivazione. Finalmente ora si può mangiare e dimagrire. E’ facile.
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ALIMENTAZIONE RIPORTIAMO ALCUNI MARCHI DI AZIENDE CERTIFICATRICI
A PROPOSITO DI
ETICHETTE E MARCHI Per l'espansione del settore biologico non è da sottovalutare il fatto che il consumo è fortemente influenzato dalle garanzie di "genuinità" che il marchio di vendita è in grado di offrire al consumatore. Per questa ragione è necessario che alla base del rilascio dei suddetti marchi vi sia un sistema di certificazione efficace ed efficiente fondato su controlli ed ispezioni presso le aziende produttrici, presso i magazzini di condizionamento (frigoriferi) e di conservazione, presso le strutture di trasformazione e presso i negozi di vendita al dettaglio. A proposito dei marchi commerciali, si rileva che attualmente sul mercato del prodotto biologico ne operano una miriade. Tali marchi sono caratterizzati per la gran parte da una modesta entità di quantitativi commercializzati e conseguentemente di fatturati, per cui da parte dei titolari è praticamente impossibile mettere a punto efficaci azioni promozionali aventi lo scopo di indirizzare il consumatore verso i loro prodotti. Aggiungiamo poi che il sovrapporsi di marchi diversi (in una medesima confezione si possono trovare quello del produttore, quello dell'impresa di commercializzazione, quello dell'organismo di coordinamento regionale, di coordinamento nazionale e internazionale), nonché la presenza di marchi specifici per le coltivazioni in conversione (periodo che deve intercorrere durante il passaggio dall'agricoltura convenzionale a quella biologica), non fanno altro che creare confusione nel consumatore, il quale, diffidando del comportamento a volte "scorretto" di talune imprese commerciali, può essere spinto ad evitare di acquistare quel prodotto che non gli fornisce reali garanzie di qualità (asimmetria informativa).
CCPB srl è un’azienda in grado di certificare i prodotti da agricoltura biologica destinati ai vari mercati internazionali grazie alle autorizzazioni ed agli accreditamenti che ha richiesto ed ottenuto al fine di offrire un servizio completo alle proprie aziende clienti. Suolo e Salute è un organismo di controllo e certificazione per l’agroalimentare e l’ambiente. Nasce dall’Associazione Suolo e Salute, fondata nel 1969, che in Italia ha realizzato la prima esperienza di promozione del metodo organico-minerale, dal quale l’agricoltura biologica trae i propri fondamenti. I prodotti con il marchio Biologico di Fattoria sono prodotti dalla "filiera corta", ossia ottenuti, trasformati e confezionati all'interno della stessa azienda, il che ne garantisce ed esalta maggiormente la freschezza. L’assenza di passaggi intermedi permette una minore manipolazione del prodotto stesso, tempi di lavorazione e confezionamento minori legati all’assenza di trasporto intermedio e una conseguente maggior freschezza e qualità nutrizionale delle materie prime lavorate. Bioagricert è un Organismo Tecnico Indipendente di Controllo e Certificazione nato nel 1984. Nel 1993 ottiene il Riconoscimento del Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste quale Organismo Nazionale autorizzato al controllo e certificazione delle produzioni biologiche. BIOS s.r.l. è un Organismo di Controllo e Certificazione del metodo di produzione biologico ai sensi del Reg. CE 834/07 e 889/08 autorizzato dal Ministero per le Politiche Agricole e Forestali. Operativa dal 1999, la struttura negli anni è cresciuta e l'internazionalizzazione del business ha contribuito ad una forte crescita delle attività anche all'estero. BIOS ad oggi conta circa 3200 clienti. In Italia operano circa 70 tecnici ispettori.
IL LOGO UE DI CERTIFICAZIONE BIOLOGICA Il logo UE dell'agricoltura biologica dà ai consumatori la sicurezza riguardo l'origine e la qualità degli alimenti e delle bevande. La presenza del logo sui prodotti assicura la conformità con il Regolamento EU sull'agricoltura biologica. Dal luglio del 2010, tutti i prodotti alimentari biologici preconfezionati nell'Unione europea devono recare obbligatoriamente il logo biologico dell'UE. È inoltre possibile usare il logo su base volontaria per i prodotti biologici non preconfezionati prodotti nell'UE o su qualunque altro prodotto biologico importato da Paesi terzi. Il nuovo logo biologico è il secondo simbolo che certifica i prodotti biologici all'interno dell'UE. Il primo è stato lanciato alla fine degli anni '90 ed è stato applicato su base volontaria. Dal 1 luglio 2010, esso diventerà obsoleto ma rimarrà ancora in circolazione sulle confezioni di alcuni prodotti fino a che questi non usciranno di produzione. Nel 2007, l'idea di stimolare il settore dell'agricoltura biologica con l'introduzione di un logo biologico obbligatorio ha ricevuto il supporto necessario da parte di tutti gli Stati membri. Al fine di individuare una soluzione grafica che potesse incontrare i gusti di tutti i consumatori europei, nel 2008 la Commissione europea ha deciso di organizzare un concorso per la realizzazione del logo. Il concorso era aperto a studenti d'arte e di design di tutti gli stati dell'UE. L'obiettivo era creare e trovare un logo da applicare ai prodotti bioloIL LOGO UTILIZZATO gici preconfezionati. Lo studente tedesco di design Dušan Milenkovic ha vinto con il suo PRIMA DEL 2008. logo "Euro-leaf", ricevendo il 63% dei voti totali da parte del pubblico europeo.
Il nuovo logo unisce la bandiera UE con una foglia
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ASTRONOMIA
CURIOSITY
L’ESPLORATORE DI MARTE Il nuovo Rover della Nasa è atterrato sul pianeta rosso, alla ricerca di acqua e di possibili forme di vita batterica. Il mondo scientifico utilizzerà su Marte nuovissime tecnologie che nel giro di pochi anni saranno utili all’uomo sulla Terra.
Alessandro Benazzi Gruppo Astrofili Faentini “G.B. Lacchini” E-mail: astrofililacchini@racine.ra.it
Le precedenti missioni marziane
Le caratteristiche del pianeta rosso
Marte è il pianeta più studiato dalla Nasa: già Rover Spirit e Opportunity nel 2003/04, e Mars Phoenix Lander nel luglio 2008, hanno fatto scoperte grandiose nella ricerca di tracce d’acqua attuali o passate.
Marte possiede un’atmosfera molto rarefatta, circa 150 volte minore di quella terrestre, e temperature estreme comprese fra -150°C e + 20°C. Malgrado ciò, è il pianeta maggiormente simile alla Terra in tutto il sistema solare. » SEGUE 25
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ASTRONOMIA
PIANETA MARTE
Ha un diametro è 6.700 km, circa la metà di quello terrestre, e un’inclinazione sul proprio asse di rotazione di circa 25°, tale da permettergli di avere le quattro stagioni come sul nostro pianeta. Il suo anno dura 687 giorni; il giorno è di 24 ore e 40 minuti.
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La cosa che suscita grande interesse è che sulla superficie marziana sono presenti molti solchi sinuosi e incurvati, che ricordano letti di fiumi prosciugati. Sicuramente solo la forza erosiva dell’acqua potrebbe averli creati e si ipotizza che agli albori il pianeta avesse un ambiente stabile, con un’atmosfera abbastanza densa da garantire temperature miti e gradevoli, con fiumi e grandi oceani. Un esempio è la grande Valles Marineris, il più grande canyon del sistema solare, che si pensa fosse ricoperta da un oceano d’acqua.
atmosferica a causa della bassa forza di gravità esercitata dal pianeta, tutto questo associato ad una massa non sufficiente a trattenere l’acqua allo stato liquido in superficie. Perciò mari, oceani e laghi pian piano sono evaporati, rilasciando in atmosfera grossi quantitativi di anidride carbonica. Col passare del tempo l’atmosfera è andata via via assottigliandosi sotto l’effetto del forte vento solare, fino ad arrivare allo stato attuale.
Curiosity, un concentrato di tecnologia Il rover Curiosity ha le dimensioni di un grosso Suv, pesa circa 10 quintali e rappresenta un grande balzo tecnologico rispetto alle precedenti missioni su
Cosa è successo su Marte Vista la sua grande distanza dal Sole (228 milioni di km), gli scienziati ritengono corretto pensare che abbia cominciato a raffreddarsi e a perdere massa
RICOSTRUZIONE DIGITALE DI CURIOSITY
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ASTRONOMIA FOTO REALE
IL BRACCIO ROBOTICO DI CURIOSITY, FASE DI ATTERRAGGIO (RICOSTRUZIONE)
Marte, soprattutto per la nuova soluzione d’atterraggio progettata dai tecnici del Jet Propulsion Laboratory, molto più complessa da realizzare ma molto più sicura. Il rover è dotato di sei ruote indipendenti per un miglior raggio di sterzata e trazione, nonché sospensioni indipendenti progettate per facilitare ed assorbire maggiormente le asperità del suolo marziano. Curiosity dispone di un braccio pieghevole situato anteriormente, munito di diversi strumenti per scavare nel suolo e raccogliere materiale, che sarà introdotto in un laboratorio situato nella pancia del rover per studiarne la composizione. Inoltre dispone di innovativi spettroscopi e telecamere per un’analisi approfondita del materiale da analizzare. Un altro importante strumento a bordo è il MAHLI (Mars Hand Lens Imager): una telecamera a colori situata sulla torretta principale all’estremità del braccio robotico, in grado di acquisire immagini del materiale raccolto dal braccio con una messa a fuoco compresa tra 20,5 millimetri fino all’infinito, con un sistema sofisticato di Autofocus. Gli ingrandimenti risultano essere di 13,9 micron, fondamentali per la ricerca di microbi e lo studio geologico del materiale.
Le ricadute della ricerca astronomica in medicina Molti considerano l’astronomia una scienza affascinante, ma poco utile nella pratica quotidiana e nella crescita della qualità della vita dell’uomo. Niente di più sbagliato. La ricerca astrofisica e spaziale ha prodotto molte tecnologie fra le più attuali, oggi utilizzate comunemente.
UN CONCENTRATO DI TECNOLOGIA
Una fra le primissime tecnologie inventate appositamente per gli astronauti “operai/costruttori” della Stazione Spaziale Internazionale è stata il “Trapano avvitatore a batteria” reperibile oggi in un qualsiasi banalissimo supermercato o ferramenta sotto casa ma ideato appositamente per poter avvitare e svitare viti nello spazio in assenza di una banalissima (per noi sulla Terra) presa di corrente. Seguono altre invenzioni come ad esempio i navigatori satellitari del sistema GPS, montati su camion e auto per individuare la propria posizione con una precisione al metro. Un altro esempio riguarda i rivelatori di segnali. Gli astronomi hanno a che fare con segnali debolissimi, emessi da oggetti molto distanti, perciò hanno bisogno di strumenti sempre più sensibili e precisi. La tecnologia degli amplificatori di segnale sviluppati per l'astrofisica viene oggi sfruttata con successo nel controllo dell'ambiente terrestre dallo spazio, ma anche in strumenti diagnostici per la medicina. Un esempio è la Lixiscope, uno strumento diagnostico ai raggi X in grado di usare dosaggi bassisimi di radiazione, con gran vantaggio per la salute umana.
LIXISCOPE
Altro esempio: i CCD ultravioletti, dispositivi elettronici per l'acquisizione di immagini progettati per il Telescopio Spaziale Hubble, oggi sono incorporati negli apparati di biopsia del torace, in grado di ridurre fino al 75 per cento gli interventi chirurgici e i costi ad essi associati. I CCD ai raggi X sviluppati per l'astronomia sostituiscono sempre più le lastre nei raggi X per usi odontoiatrici (foto sotto), minimizzando l'esposizione alle radiazioni per paziente e medico.
STRUMENTO AD USO ODONTOIATRICO CHE UTILIZZA LA TECNOLOGIA CCD
L'ottica sviluppata per i telescopi più avanzati aiuta a esaminare la retina dell'occhio e ha introdotto progressi nella chirurgia oculare e nelle lenti correttive. Un altro campo nel quale sono evidenti le applicazioni pratiche della ricerca spaziale è quello dell'informatica e delle telecomunicazioni. I software di analisi dei dati sviluppati per l'astronomia hanno trovato impiego nell'analisi dei dati ambientali e medici, nel grande progetto di studio del Genoma Umano, nelle indagini diagnostiche. La necessità di immagazzinare ed elaborare enormi quantità di dati astrofisici ha portato allo sviluppo di processori veloci e di nuovi linguaggi e sistemi operativi poi riutilizzati nell'industria. Gli istituti astrofisici in particolare sono stati tra i primi utenti di Internet (il primo storico sito “www” fu quello del Cers di Ginevra, creato nel 1991) e ne hanno anticipato lo sviluppo. FINE 27
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NEUROPSICHIATRIA
AUTISMO IMPARIAMO A CONOSCERLO
Intervista al dottor Franco Nardocci, neuropsichiatra, responsabile del programma Autismo dell’Ausl di Ravenna e coordinatore del PRIA, (Progetto Reg.le Integrato Autismo) per questa grave disabilità intellettiva e mentale. di Tiziano Zaccaria
Dottor Nardocci, per autismo cosa dobbiamo intendere? «L’autismo è un insieme di alterazioni dello sviluppo infantile nelle aree del funzionamento sociaDOTT. FRANCO NARDOCCI le, della comunicazione e del comportamento. Rappresenta una delle sindromi più complesse e, nelle forme più gravi, molto difficili da gestire. Chi ne è colpito, presenta importanti difficoltà nell’interazione sociale e nella comunicazione, difficoltà ad esternare i propri sentimenti e sovente disturbi comportamentali».
Le cause di questa patologia restano ancora in gran parte sconosciute? «Oggi sappiamo che l’autismo è determinato da cause di natura genetica, che influiscono sullo sviluppo cerebrale in epoca molto precoce, cioè durante la crescita del feto, manifestandosi nei primi tre anni di vita. Non si tratta, però, del cattivo funzionamento di un unico gene, bensì di un problema molto più complesso. Recenti studi hanno rivelato che possono essere numerosi i geni difettosi responsabili 28
dell’autismo. Ipotizziamo poi che dietro l’autismo si nasconda anche un problema nei ponti di comunicazione tra neuroni, ovvero nelle sinapsi. Insomma, iniziamo a sapere cos’è questa patologia, ma non sappiano bene cosa la determina, per cui non possediamo ancora gli strumenti per pianificare una cura per la guarigione». Oggi, comunque, si sa che l’autismo è materia di neurofisiologia, non più di psicologia. «Una volta si tendeva a dare la responsabilità alle cosiddette “mamme frigorifero”, cioè a quelle madri che svezzavano e allevavano il proprio figlio senza sentimenti. Oggi sappiamo che è una patologia organica, che fra l’altro provoca un “carico familiare” molto pesante e complesso. E’ questo il motivo per cui si sta cercando di sensibilizzare sempre più le istituzioni, per attivare interventi specifici. La Regione Emilia Romagna, in questo senso, è all’avanguardia».
L’autistico vive in una sorta di anarchia mentale, distaccata dal mondo che la circonda. «Intanto occorre parlare di “spettro autistico”, perché ogni individuo colpito da questa patologia ha proprie caratteristiche, dissimili da quelle degli altri.
NOTA Nel 1988 l’autismo venne portato all’attenzione di milioni di persone dal film “Rain Man - L'uomo della pioggia”, diretto da Barry Levinson ed interpretato da Tom Cruise e Dustin Hoffman. Nel 1989 il film vinse l'Orso d’Oro al Festival del Cinema di Berlino e quattro Premi Oscar: miglior film, miglior regia, miglior attore protagonista (Hoffman) e migliore sceneggiatura originale.
In generale, comunque, l’autistico richiede una strutturazione estrema dello spazio e del tempo. Ha bisogno di sistematicità, di rendere tutta la propria vita programmabile e prevedibile. Le sorprese non sono per lui un motivo di piacere, ma rappresentano invece spesso una fonte di sofferenza. L’imprevisto, insomma, lo mette in difficoltà. Spesso poi non riesce a sopportare nemmeno le cose innocue, come un suono di sot-
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NEUROPSICHIATRIA tofondo. Ma nel comportamento degli autistici ci sono anche degli aspetti molto particolari, che li rendono unici: per esempio, non sanno mentire. La bugia non appartiene al loro mondo».
Esistono interventi che possono migliorarne i comportamenti? «Soltanto negli ultimi decenni hanno iniziato ad evidenziarsi degli interventi psicoeducativi e di derivazione dalla psicologia comportamentale che portano a miglioramenti, anche significativi, purché si lavori fin dai primi anni di vita della persona colpita da questa patologia. A Ravenna, per esempio, cerchiamo di operare in collegamento con le scuole, con tutte le istituzioni e le famiglie coinvolte. La ricerca ha mostrato che il bambino con autismo non diventa socievole per semplice immersione in un gruppo o per imitazione. La socializzazione dev’essere insegnata appositamente, creando situazioni guidate da educatori ed insegnanti competenti».
E in età adulta? «In età adulta restano grandi margini di difficoltà. Perché l’autismo, anche secondo criteri diagnostici internazionali ormai superati ma purtroppo ancora utilizzati, di fatto scompare al compimento dei 18 anni, per cui i percorsi per i maggiorenni e le loro famiglie diventano ancora più complicati».
Le persone autistiche, ne hanno consapevolezza? «Sì, sono consapevoli della loro diversità. Infatti, ci sono filoni di lavoro che operano proprio in questo senso, per ridurre le loro crisi emotive e la grande ansia che questa patologia provoca anche alle loro famiglie». FINE
Dal 4 al 6 ottobre a Ravenna, presso il Palazzo dei Congressi della Fondazione Flaminia, è in programma un convegno nazionale su “Autismo e percorsi di vita. Il ruolo della Rete dei servizi”. PER INFORMAZIONI Tel. 0544.271594 - Fax 0544.271440
OnLus Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici
ANGSA - RAVENNA 48121 RAVENNA Via Piemonte, 7
Tel. 0544.21.72.66 E-mail: info@angsaravenna.it Sito internet: www.angsaravenna.it Federata ad ANGSA Emilia Romagna Sito internet: www.autismo33.it
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I NOSTRI AMICI ANIMALI
AMORE
PER SEMPRE La inchieste di Pimpa e Pippo: alla scoperta dei cimiteri per animali d’affezione. Sono Pimpa, una giovane cagnolina di razza Pinscher, nuova giornalista di Salute 10+, assunta con PIMPA contratto a progetto dal mio padrone che è anche il titolare di questa bella rivista. Mi è stata commissionata un'inchiesta sui cimiteri per gli animali d'affezione. Una cosa bellissima che testimonia quanto sia forte il legame che unisce noi quattro zampe agli umani. Ho saputo che è stato di recente inaugurato un cimitero per i migliori amici dell'uomo a Bellaria, proprio di fronte al cimitero comunale. Mi attende un PIPPO lungo viaggio che ho deciso di intraprendere assieme a Pippo, un delizioso ed intraprendente “bastardino” bianco con il nasino nero il cui padrone lavora anch'esso presso Salute 10+. È simpatico Pippo, sembra un vero gentleman, un signore di altri tempi insomma...niente male!
Fedele Riposo… Arriviamo stanchi, affamati ed assetati a Fedele Riposo, il cimitero dove sia io che Pippo, si spera il più tardi possi30
bile (facciamo gli scongiuri!), potremmo trovare degna sepoltura. Un posto molto bello, un giardino accogliente, un luogo dove ai cani ed ai gatti che, devo dire, Pippo non ama per nulla, viene riconosciuta, finalmente, una dignità. Un trionfo della civiltà perché è orribile sentirsi derubricati a semplici "carcasse" da incenerire o da gettare via. Qui viene riconosciuta la nostra dignità. Un giusto premio per chi è stato fedele compagno di viaggio del proprio padrone. Ci viene ora incontro un giovane molto alto e molto cordiale, Lorenzo Libici, titolare, assieme al fratello Luciano, della storica ditta di onoranze funebri di Bellaria. Lorenzo ci trova provati dal lungo viaggio e prima di spiegarci come è nato il progetto Fedele Riposo ci offre dell'acqua e delle buonissime crocchette. Un grazie di cuore anche da Pippo che ha pensato bene di fare la pipì su alcune lapidi. Soprattutto su quelle dei gatti. Che vergogna! Pippo è un vero “buzzurro”, altro che gentleman! La nostra ditta di onoranze funebri - ci dice Lorenzo Libici - venne creata da mio nonno Giuseppe nel lontano 1938. L’idea di creare un cimitero per voi animali di affezione è partita nel 2006. L’ amore per gli animali, il dolore per la morte del mio simpaticissimo yorkshire, il rispetto per i defunti e per le
loro famiglie, la consapevolezza che il vincolo affettivo fra uomo e animale è una cosa seria e profonda. Questi i motivi per cui io e mio fratello abbiamo voluto creare Fedele Riposo. La dipartita di un animale domestico è un evento che viene vissuto con dolore e amarezza. È evidente come esista ancora un certo imbarazzo da parte dei proprietari degli animali domestici perché strutture come la nostra, si contano in Italia sulle dita di una mano e perché non viene vista come cosa normale, dare sepoltura al proprio cane come se fosse un parente stretto. Le cose stanno, però, velocemente cambiando. Molti proprietari cominciano a pensare che sia una cosa molto bella seppellire il proprio fedele amico in un bel parco di quasi 4000 mq, abbellito da un ingresso con pareti intrecciate di piante d’ edera, da una recinzione di siepi e da un percorso interno di ghiaia lavata.
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Non solo cani e gatti Un luogo dove viene data dignità all’ aldilà di cani e gatti e che permette ai loro padroni di visitare e di portare fiori ai loro piccoli amici. Recupero notturno, diurno e festivo, confezionamento cofani, accessori in porcellana, cremazione con possibilità di ritiro delle ceneri. Un servizio completo a costi accessibili, che variano dai 270 ai 400 euro a seconda della taglia del cane. Dovete poi sapere, cara Pimpa e caro Pippo, che abbiamo seppellito non solo cani e gatti ma anche tartarughe, galli e conigli. Un lavoro che facciamo con passione per 365 giorni all’ anno, per 24 ore al giorno.
Un forte legame È anche capitato lo stesso giorno di dover seppellire un cane assieme al suo padrone quest’ultimo, ovviamente, nel cimitero comunale che sorge proprio di fronte a Fedele Riposo. La triste storia di un cane da caccia che cade in un gelido laghetto durante il periodo invernale e del suo padrone che muore nel vano tentativo di salvarlo. Commossi da questa storia io e Pippo, che ha continuato imperterrito a fare pipì e ad annusare le lapidi in modo impertinente (un vero cafone! non voglio più frequentarlo!) salutiamo Lorenzo Libici.
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amici dell’ uomo, che siamo sempre pronti a dare tutto il nostro affetto al padrone e a tutti i suoi amici. Ed ora, caro Pippo, zampe in spalla, la strada FINE per Ravenna è molto lunga.
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SALUTE_10piu_n.9.12_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 04/09/12 16:40 Pagina 32
HANNO COLLABORATO AL NUMERO DI SETTEMBRE DI Dott. Giuseppe Ballardini Medico Specialista Reparto Infettivi c/o Ospedale di Ravenna E-mail: campehna@me.com
Alessandro Benazzi Gruppo Astrofili Faentini “G.B. Lacchini”
Dott.ssa Donatella Valmori Psicologa e Sessuologa
E-mail: astrofililacchini@racine.ra.it
E-mail: d.valmori@libero.it
Dott. Ugo Cimberle Studio Oculistico Dal Fiume-Cimberle - Ravenna E-mail: cimberle@cidiemme.it
Dott.ssa Maria Nives Visani Farmacista - Naturopata
Dott. Flaviano Jacopi - Specialista in cardiologia e medicina dello sport Direttore sanitario Astrea Medical Center - Faenza E-mail: flaviano.jacopi@fastwebnet.it
Mauro Zaccarini Il Salto srl - Faenza
E-mail: salutenaturasnc@alice.it
E-mail: alsalto@interfree.it
TUTTI I COLLABORATORI SALUTE 10+ Dott. Andrea Baldisserri Medico-Chirurgo specialista in otorinolaringoiatria E-mail: abaldisserri@alice.it Dott.ssa Chiara Barboni Medico Veterinario - Ravenna E-mail: sanbartolovet@libero.it Dott. Pier Luigi Bedei Medico, ginecologo - E-mail: plbedei@hotmail.com Dott. Andrea Bulzacca Medico Veterinario - Faenza E-mail: bulzac01@abulzacca.191.it
Flaminia Buttazzi Istruttrice Cosmos Fitness Club Faenza Titolare brevetti FIF e FBI per insegnare pilates E-mail: info@cosmosclub.it Dott. Pierpaolo Casalini Medico-Chirurgo U.O. Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale di Faenza E-mail: pierpaolo.casalini@gmail.com
Roberto Cammarota Titolare Meccanic System E-mail: meccanicsystem@fastwebnet.it Dott.ssa Cinzia Cesari Psicologa e psicot. Maria Cecilia Hospital Cotignola E-mail: cinzia.cesari@tin.it
Dott. Fausto Pasqualini Galliani Responsabile clinico “Dental Unit” Maria Cecilia Hospital Cotignola E-mail: dentalunit@gvmnet.it
Dott.ssa Barbara Pallareti Medico Veterinario specialista in patologia e clinica degli animali d’affezione E-mail: barbara.pallareti@gmail.com
Agostino Ghesini Preparatore Atletico Olimpionico E-mail: info@lapalestra.ra.it
Dott.ssa Anna Pasi Specialista in ginecologia e ostetricia E-mail: a.pasi1961@libero.it
Dott. Italo Greco Dermatologo - E-mail: polimedicalaser@libero.it
Dott. Luca Rossi Direttore Tecnico Centro Studi del Cane Italia ASD E-mail: direzione@centrostudidelcane.com
Dott. Maurizio Grilli Medico Specialista in Anestesia e Rianimazione Terapia del Dolore e Agopuntura Componente dell’Osservatorio per le medicine non convenzionali Regione Emilia Romagna Cell. 338.5346832 Dott. Davide Guglielminetti Responsabile Reparto Chirurgia d’urgenza Ospedale Santa Maria delle Croci E-mail: d.guglielminetti@ausl.ra.it Dott. Antonio Iammarino Specialista in oculistica - E-mail: aiammarino@gmail.com Dott. Maurizio Marangolo Specialista in Medicina Interna ed Oncologia Medica Ricercatore volontario Istituto Oncologico Romangolo E-mail: m.marangolo@libero.it
Dott. Massimo Margheri Direttore U.O. Cardiologica Ospedale di Ravenna Dott. Michele Ciani - Dottore in psicologia Osteopata Fisioterapista c/o Studio di Terapia Manuale E-mail: m.margheri@ausl.ra.it e Poliambulatorio Osteolab Marco Mastropasqua E-mail: ciani.michele08@gmail.com Responsabile tecnico attività acquatiche Cosmoss Fitness www.micheleciani.com Club Faenza E-mail: info@cosmosclub.it Dott. Giorgio Maria Cicognani Medico Geriatra - AUSL Ravenna Dott.ssa Monica Negosanti Dietista Maria Cecilia Hospital Cotignola E-mail: giorgio.cicognani@fastwebnet.it E-mail: mnegosanti@gvmnet.it Dott. Lauro Di Meo Chirurgia Plastica, ricostruttiva ed estetica Dott. Marco Neri Dottore in scienze alimentari Ravenna Medical Center - E-mail: laurodimeo@libero.it Dietista e preparatore atletico F.I.F. - E-mail: fif@fif.it Prof. Fabio Fabbri Responsabile tecnico area fitness e spinning Dott. Massimo Liverani Biologo Nutrizionista - Consulente programma Cosmos Fitness Club - Faenza - E-mail: info@cosmosclub.it Dimagrimento c/o Centro Dimagrimento THOMAS TAI Dott. Pierluigi Fiorella E-mail: info@indacosrl.it Specialista in Medicina dello Sport e Cardiologia Direttore Sanitario del Centro Medico Olympus di Dott. Roberto Nonni Direttore Sanitario San Pier Damiano HospitalFaenza Ravenna E-mail: rnonni@alice.it E-mail: p.fiorella@olympus.ra.it
Dott. Roberto Salgemini Medico-Chirurgo convenzionato SSN. E-mail: robertosalgemini@alice.it Dott. Maurizio Santarini Medico Veterinario, Ravenna E-mail: maurizio.santarini@gmail.com
Barbara Sartoni Insegnante di Scuola Primaria Fondazione Marri - Sant’Umiltà - Faenza Giacomo Scoccia Educatore Cinofilo - www.goldendogsport.it Cell. 347.5493959 Dott. Stefano Stea Responsabile U.O di Chirurgia Maxillo-Facciale Maria Cecilia Hospital Cotignola www.stefanostea.it E-mail: maxillofacciale-mch@gvmnet.it Dott.ssa Laura Venturelli Coordinatrice attività didattiche Scuola Secondaria 1° grado - Liceo Scienze Umane e Liceo Linguistico Fondazione Marri - Sant’Umiltà - Faenza Dott.ssa Mariarosaria Venturi E-mail: maria.venturi@medici.progetto-sole.it Dott.ssa Dalila Visani Psicologa - Psicoterapeuta Ospedale privato San Francesco - Tel. 331.7324658 E-mail: d.visani5478a@ordpsicologier.it Dott. Mario Vitale Resp. Neurochirurgia Maria Cecilia Hospital Cotignola E-mail: mvitale@gvmnet.it
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I FIORI DI BACH POSSONO AIUTARTI A Superare ansia e paura e calmare il panico interiore. Liberarti dalla dipendenza da fumo e da quella dei farmaci. Gestire gli attacchi di collera, nausea e vertigini. Sconfiggere l’insonnia.
LA KINESIOLOGIA È UTILE PER Il conseguimento dei tuoi obiettivi. Il superamento delle tue paure. Il miglioramento delle tue relazioni interpersonali. Ritrovare la tua serenità ed il buon umore. Aiutarti nello studio, la memoria ed altro.
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SALUTE_10piu_cover_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 04/09/12 11:51 Pagina 4
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