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MENSILE DI INFORMAZIONE SU SALUTE E BENESSERE - N. 9 - SETTEMBRE 2013
RAVENNA
INTERVISTA AL CLIMATOLOGO
MASSIMILIANO
FAZZINI PAGINA 12
INOLTRE
· I DIVERTICOLI DEL COLON · LA FANGOTERAPIA · FRUTTA A SCUOLA · LA VACCINAZIONE DEI CUCCIOLI Centro Fitness new G IM
N ADERENTE AL PROGETTO
“MEDICI IN PALESTRA” GUADAGNARE IN SALUTE CON LA PRESCRIZIONE DELL’ESERCIZIO FISICO
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Nr. 9 - SETTEMBRE 2013 - www.salute10piu.it
MANGIAR SANO
2 IL SALE Ambra Mambelli ALIMENTAZIONE
5 QUANDO L’ALCOL FA MALE Dott.ssa Monica Negosanti MEDICINA INTERNA
8 COSA SONO I DIVERTICOLI DEL COLON Dott. Roberto Nonni BENESSERE
10 RIDURRE IL COLESTEROLO - Un aiuto dalla natura Dott.ssa Maria Nives Visani L’INTERVISTA
12 MASSIMILIANO FAZZINI - Gli influssi del Sole sul clima di Tiziano Zaccaria AMBIENTE
14 COME FUNZIONA LA RACCOLTA DIFFERENZIATA di Tiziano Zaccaria
OCULISTICA
17 OCCHI: ATTENZIONE ALL’USO DEL PC Dott.ssa Valentina Orlandi e Dott.ssa Gianna Manna ESTETICA
20 MACCHIE SOLARI CUTANEE - Come eliminarle di Anna Danieli PREVENZIONE
22 RIANIMAZIONE CARDIOPOLMONARE Dott. Leonardo Loroni TERMALISMO
24 FANGOTERAPIA E ARTROSI Dott. Marco Conti ALIMENTAZIONE E ISTITUZIONI
26 FRUTTA NELLE SCUOLE I NOSTRI AMICI ANIMALI
29 LA VACCINAZIONE DEI CUCCIOLI Dott. Francesco Buonpane
SALUTE 10+ - Anno 3 - N. 9.2013 - Aut. Trib. Ravenna n. 1381 del 23/11/2011. Proprietà, redazione e realizzazione Multiservice sas: via A. Gnani, 4 - 48100 Ravenna - Tel. 0544.501950 - multiredazione@linknet.it Stampa: Tipografica Derthona - Tortona (Al)
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MANGIAR SANO
IL SALE… DELLA VITA E’ un elemento importante per il nostro organismo. Ma rappresenta anche un elemento di piacere a tavola. Basta non abusarne.
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Insaporitore indispensabile nelle nostre tavole, il sale è un elemento prezioso per la funzionalità del nostro organismo, ma perché apporti gli elementi indispensabili è consigliabile utilizzare il sale marino integrale. Gran parte del sale comune da cucina, nel processo di raffinatura, subisce trattamenti pesanti come essiccatura, sbiancamento, con talvolta aggiunta di antiagglomeranti al fine di migliorare la cospargibilità. Questi processi disperdono i minerali inizialmente presenti, senza contare che il suo gusto “artificialmente” forte può desensibilizzare le nostre papille gustative portandoci a salare sempre di più! Un consiglio per ridurre la quantità di sale nelle nostre preparazioni in cucina è quello di utilizzare sale aromatizzato con erbe spezie o agrumi a seconda del piatto in preparazione. Di seguito, un elenco dei diversi tipi di sale per composizione e sapore. 2
SALE MARINO Deriva dalle Saline e si estrae per essicazione; oltre al cloruro di sodio è ricco di minerali.
SALE NERO DI CIPRO Estratto dalle acque dell’isola di Cipro è molto ricco di carbone attivo, da dove ne deriva la colorazione nera.
SALGEMMA Estratto dal sottosuolo simile come composizione al sale marino ma con minor varietà di minerali.
SALE AFFUMICATO Sale trattato con antichi metodi di affumicatura con legno di olmo o pino.
SALE IODATO Sale addizionato con ioduro di potassio, in quello Biologico l’apporto della quantità di iodio aggiunto proviene dalle alghe.
SALE ROSA DELL’HIMALAYA Sale fossile puro che si è formato al prosciugarsi di mari e laghi durante la fase di ascesa della catena Himalayana, ricco di oligoelementi.
LA MATTONELLA DI PURO SALE “DOLCE” E’ l’ideale per la cottura di pietanze a base di carne, pesce e verdure. Permette la cottura senza aggiunta di grassi, risultando speciale per una cucina dietetica dove, a differenza di quel che si può pensare, la pietanza cotta nella mattonella assume autonomamente la quantità giusta di sale, solo quella di cui ha bisogno e nulla più! Acquistabile su www.salinadicervia.it COTTURA COMPLETA A CALDO Previo riscaldamento della mattonella, forno caldo 250° per 20 minuti, per poi cucinarvi sopra le pietanze sempre nel forno. MEZZA COTTURA, INTIEPIDIMENTO Anche in questo caso la mattonella viene preriscaldata a 250° per 15 minuti, per poi portarla in tavola dove il commensale potrà cuocere a proprio piacimento tartare di carne o pesce. MATTONELLA FREDDA Raffreddando la mattonella in abbattitore (6 ore a – 30° oppure nel freezer di casa almeno 24 ore) si può utilizzarla per il mantenimento fresco della pietanza cruda sulla tavola. SALE AL LIMONE E TIMO Ingredienti: 300 gr sale grosso integrale; scorza di 2 limoni; 30 gr di timo. Procedimento. Mettere nel mixer il sale e la scorza dei limoni e tritare. Stendere in una teglia foderata con carta da forno e mettere in forno a 50° per circa 30 Minuti. Una volta raffreddato aggiungere le foglie di timo e versate il tutto in un vaso di vetro pulito e ben asciutto. Buono sulle verdure, ottimo con il pesce e carni bianche.
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SALE GRIGIO DI BRETAGNA Proviene dall’atlantico, non raffinato, contiene particelle d’argilla; ricco di magnesio e povero di sodio indicato per chi necessita di una dieta iposodica. SALE IPOSODICO Sale a basso contenuto di sodio, sostituito dal cloruro di potassio. SALE BLU DI PERSIA Salgemma naturale, raro e prezioso, viene astratto nelle miniere di sale dell’Iran. Il colore azzurro dipende dalla presenza di Silvite un minerale ricco di cloruro di potassio. SALE VIOLA INDIANO (SANCHAL) Sale fossile proveniente dall’india centrale dal gusto sulfureo. SALE ROSSO DELLE HAWAII Il suo colore dipende dalla presenza di argilla in fase di essicazione.
Le Saline di Cervia Risalenti all’epoca etrusca, la saline di Cervia ebbero un’importanza notevole durante la dominazione romana, in quanto il sale era elemento principale per la conservazione di carne e pesce e per la concia del cuoio. Utilizzato come merce di scambio, era talmente prezioso che fu anche causa di guerre. Fino al secolo scorso il metodo di raccolta del sale era a fasi multiple, la salina era divisa in 200 pezzi ognuno dei quali assegnato ad un salinaro che raccoglieva e portava con apposite imbarcazioni nei depositi del sale. Poi esigenze economiche hanno imposto un sistema a raccolta unitaria, che consente una maggiore meccanizzazione
delle operazioni. E’ possibile però nella vasta riserva naturale delle saline di Cervia visitare la salina Camillone dove la produzione avviene ancora artigianalmente. Il sale viene prelevato di giorno in giorno, man mano che affiora, con attrezzi in legno e seguendo le procedure tradizionali. Giustamente definito fin dall’antichità l’oro bianco della Romagna, il sale dolce di Cervia prende la sua fama non per la sua minore capacità salante, ma perché risulta privo di retrogusti amari, in quanto il metodo naturale di estrazione dal mare avviene per cristallizzazione frazionata, riducendo così al minimo la formazione di Sali più amari quali i solfati di magnesio, potassio, calcio e cloruro di magnesio. E’ un sale integrale, al quale non viene aggiunto nessun integratore e contiene tutti gli oligoelementi presenti nell’acqua del mare, come lo iodio, lo zinco, il rame, il manganese e il potassio. Il sale marino artigianale di Cervia dal 2004 è presidio slow food. FINE
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ALIMENTAZIONE
VINO, BIRRA
E ALCOLICI VARI: ECCO QUANDO FANNO MALE
Purtroppo l’alcol sta diventando sempre più parte costante della dieta di giovani e giovanissimi.
Dott.ssa
Monica Negosanti
Dietista Maria Cecilia Hospital Cotignola E-mail: mnegosanti@gvmnet.it
Facile da conoscere e da reperire… L’alcol, più propriamente alcol etilico o etanolo, non è un vero e proprio principio nutritivo; infatti non è indispensabile all’organismo. Tuttavia, col moltiplicarsi di mode e luoghi che propongono aperitivi, apericene o qualsiasi altra iniziativa atta a indurci a consumarlo, l’alcol sta diventando sempre più parte costante della nostra dieta, specie tra giovani e giovanissimi.
Tutt’altro che nutriente L’alcol è assorbito sia a livello gastrico che intestinale, ma al contrario degli altri principi nutritivi è ossidato solo nel fegato. Le calorie apportate dall’alcol vengono pertanto utilizzate come energia, mentre un suo eccesso può diventare tossico per l’organismo e provocare danni di vario tipo.
Il suo apporto calorico è abbastanza elevato: 1 grammo di alcool apporta 7,3 Kcal, quindi molto più di un grammo di zucchero che ne apporta solo 4 e poco meno di un grammo di olio che ne apporta 9! Basta poco quindi ad immaginare quanto sia forte il mix calorico degli aperitivi.
In piccole dosi… Il consumo delle bevande alcoliche risale agli albori della civiltà: si contano almeno 4000 anni di utilizzo a scopo alimentare e terapeutico. Se il suo consumo è accorto e misurato e accompagnato da »SEGUE una dieta equilibrata e da… 5
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ALIMENTAZIONE
False credenze sull’alcol
Il miele di Manuka della Nuova Zelanda:
VERA MEDICINA NATURALE Questo tipo speciale di miele prodotto in Nuova Zelanda ha un'altissima componente antibatterica. Viene prodotto dalle api che si nutrono dei fiori dell'albero di Manuka che è una pianta indigena che cresce nelle distese incontaminate e prive di qualsiasi tipo di inquinamento. Questo miele è riconosciuto dai medici come una valida alternativa alle forme convenzionali di medicina.
È un potente e naturale antibatterico, antivirale, antiossidante, antisettico, antinfiammatorio ed è un validissimo vaccino naturale ma anche un ottimo rimedio in caso di mal di gola, raffreddore e tosse ricorrente. Sulle ferite crea un ambiente di guarigione che permette alle nuove cellule della pelle di crescere a filo della ferita, prevenendo deformità della pelle e cicatrici. Contrasta reflusso gastrico e bruciore di stomaco. Ha proprietà antifunginea.
Il Miele di Manuka è adatto anche ai bambini anche al suo sapore dolce e gradevole. L'attività antibatterica del miele di manuka è indicata dal quantitativo di MGO (MethylGlyOxal) che è indice di qualità del prodotto e ne suggerisce il corretto utilizzo. Contenuti MGO SERVE PER Prevenzione MGO 100 MGO 250 Reflusso, bruciori Ulcera, colon irrit. MGO 400 Il meglio MGO 550
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…un’attività fisica regolare, non c’è da preoccuparsi per la nostra salute e la nostra linea. Studi ancora in corso stanno dimostrando addirittura un possibile effetto benevolo del vino rosso sul sistema cardiovascolare! Sembra infatti che un suo consumo moderato e costante induca una riduzione delle LDL (colesterolo cattivo), incrementi le HDL (colesterolo buono) e prevenga eventi cardiocerebrovascolari. Le linee guida internazionali consigliano comunque di
non superare i 2-3 bicchieri di vino giornalieri nell’uomo e 1-2 nella donna. Concludendo, se proprio non si può fare a meno di consumare alcolici (l’aperitivo è lecito, anche se si consumano frullati e succhi di frutta), è preferibile scegliere un bicchiere di vino rosso a bassa gradazione alcolica piuttosto che un mix di alcolici contenuti in strani drink, che dissetano poco e apportano troppe calorie inutili. Attenzione comunque a non esagerare.
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1 Non è vero che l’alcol aiuti la digestione; al contrario la rallenta e produce ipersecrezione gastrica, con alterato svuotamento dello stomaco. 2 Non è vero che il vino faccia buon sangue; è vero invece che un abuso di alcol può essere responsabile di varie forme di anemia e di un aumento dei grassi presenti nel sangue. 3 Non è vero che le bevande alcoliche dissetano ma, al contrario, disidratano: l’alcol richiede una maggior quantità di acqua per il suo metabolismo, e in più aumenta le perdite di acqua attraverso le urine, in quanto provoca un blocco dell’ormone antidiuretico.
L’ALCOL NON DISSETA
4 Non è del tutto vero che l’alcol ci riscaldi. In realtà la vasodilatazione di cui è responsabile produce soltanto una momentanea e ingannevole sensazione di calore che in breve, però, comporta un ulteriore raffreddamento che, in un ambiente non riscaldato, aumenta il rischio di assideramento.
LA SENSAZIONE DI RISCALDAMENTO CORPOREO TRAMITE L’ASSUNZIONE DI ALCOL È TEMPORANEA
5 Non è vero che l’alcol aiuti a riprendersi da uno shock: al contrario, provocando vasodilatazione periferica, determina un diminuito afflusso di sangue agli organi interni e soprattutto al cervello.
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ALIMENTAZIONE 6 Non è vero che l’alcol dia forza. Essendo un sedativo produce soltanto una diminuzione del senso di affaticamento e di dolore. Inoltre solo una parte delle calorie da alcol possono essere utilizzate per il lavoro muscolare.
Il centro che si prende cura di te Direttore Sanitario Dr. Pier Luigi Fiorella Specialista in Medicina dello Sport e Cardiologia Autorizzazione sanitaria n. PG6592 del 01/03/04
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Vediamo alcuni esempi di alcolici con le rispettive calorie in esso contenute: Butano (Combustibile)
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1 BICCHIERE DI VINO BIANCO a 11° (150 ml) = 105 Kcal
Ammoniaca (Igenizzanti da bagno)
1 BICCHIERE DI VINO TIPO PORTO (50 ml) = 80 Kcal
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Metano (Gas)
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MEDICINA INTERNA
DIVERTICOLI
DEL COLON
Sono una sorta di piccoli sacchi che si formano lungo le pareti intestinali. Se si infiammano, subentra la diverticolite, che nei casi lievi viene trattata con una cura di antibiotici, ma le sue complicanze possono costringere ad un intervento chirurgico. Un problema da non sottovalutare
Dott.
Roberto Nonni
Direttore Sanitario San Pier Damiano Hospital Faenza E-mail: rnonni@alice.it
Nella parte inferiore dell’intestino crasso, chiamato colon sigmoideo, possono formarsi delle piccole sacche che si rigonfiano verso l’esterno: si tratta dei diverticoli. Questa condizione, che si chiama diverticolosi, si manifesta nella popolazione sopra i 40 anni, aumentando la propria incidenza con l’avanzare dell’età.
Cause e sintomi Spesso la causa della diverticolosi è una dieta a basso apporto di fibra, che si trova in frutta, verdura e cereali integrali. La carenza di fibra determina la stipsi, che obbliga a notevoli sforzi per defecare ed aumenta la pressione nel colon, che a sua volta può causare appunto la formazione dei diverticoli. Questa patologia è molto diffusa nei paesi industrializzati, soprattutto negli Stati Uniti, dove vigono diete povere di fibra. 8
Quando i diverticoli si infiammano, subentra la diverticolite, una patologia che non va assolutamente trascurata, perché può portare ad emorragie, infezioni, perforazioni intestinali ed ostruzioni del colon. A volte si può rilevare la presenza di sangue nelle feci; spesso il sanguinamento si risolve spontaneamente, tuttavia si consiglia di valutare l’accaduto con il proprio medico. Se invece l’emorragia non si ferma da sola, può essere necessario un intervento chirurgico per rimuovere le zone del colon coinvolte. La diverticolite può poi causare un’infezione ed eventualmente anche un piccolo ascesso, che vanno trattati con antibiotici, ma nei casi gravi può essere necessario drenare la zona con un catetere e un piccolo tubo immessi nell’ascesso attraverso la pelle. IMMAGINI DA COLONSCOPIA
COLON CON PICCOLI DIVERTICOLI
COLON CON GRANDI DIVERTICOLI
COLON
DIVERTICOLI
Inoltre, i diverticoli infetti possono sviluppare delle perforazioni, a volte con fuoriuscita di pus dal colon causa di un grande ascesso nella cavità addominale: in questo caso siamo di fronte ad una peritonite, che richiede un immediato intervento chirurgico per pulire la cavità addominale e rimuovere la parte danneggiata del colon. Senza trattamento, la peritonite può essere perfino fatale. Un’infezione del colon può poi contagiare anche i tessuti vicini: in questo caso si parla di fistola. Il caso di fistola più frequente si verifica tra il colon e la vescica: essa colpisce più spesso gli uomini rispetto alle donne e può trasformarsi in una grave infezione di lunga durata del tratto urinario. Il problema può essere risolto con un intervento chirurgico per rimuovere la fistola e la parte interessata del colon.
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MEDICINA INTERNA
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La diagnosi Poiché la maggior parte delle persone non manifesta sintomi, la diverticolosi si diagnostica spesso attraverso test ordinati per un altro disturbo, ad esempio viene scoperta sovente nel corso di una colonscopia effettuata per la ricerca di polipi o per valutare le cause del dolore o del sanguinamento rettale. Se il medico sospetta una diverticolite, può ordinare un esame radiologico: un’Ecografia addominale oppure una Tomografia computerizzata.
La cura Aumentando la quantità di fibre nella dieta, si possono ridurre i sintomi della diverticolosi e prevenire le complicazioni quali la diverticolite: le fibre mantengono la morbidezza delle feci e abbassano la pressione nel colon. Eventualmente il medico può consigliare di assumere un integratore a base di fibra, da accompagnare sempre con abbondante acqua.
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Se si accusano crampi, gonfiore, costipazione il medico può prescrivere un breve ciclo di antinfiammatori. La diverticolite semplice, con sintomi lievi, di solito richiede che la persona assuma antibiotici per via orale e segua una dieta liquida per un certo periodo di tempo.
I casi più gravi Se invece il paziente non risponde agli antibiotici ed al riposo del colon, può
essere necessario un intervento chirurgico, col quale viene rimossa la parte del colon interessata e si uniscono le restanti sezioni. Questo tipo di intervento viene chiamato “resezione del colon”. La soluzione chirurgica è spesso inevitabile per complicazioni come una fistola, un grande ascesso, la peritonite, l’ostruzione intestinale o gravi emorragie.
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BENESSERE
RIDURRE IL
colesterolo CON METODI
NATURALI Dott.ssa
Maria Nives Visani
Farmacista - Naturopata E-mail: salutenaturasnc@alice.it
Premesso che l'organismo umano non sbaglia mai le sue reazioni e che noi siamo il prodotto di una serie di meccanismi fisiologici perfetti, possiamo vedere la malattia o meglio il “sintomo” come risposta fisiologica ad una situazione che lo ha messo in difficoltà. In quest'ottica l'aumento del colesterolo nel sangue è vista come risposta fisiologica ad un bisogno che l'organismo ha in determinate condizioni. Quali sono queste condizioni? Innanzitutto occorre capire la struttura chimica del colesterolo. Esso è costituito da un nucleo di base chiamato ciclopentanoperidrofenantrene. Questo nucleo è costituente fondamentale di alcuni ormoni necessari al buon funzionamento dell'organismo quali: cortisolo, estrogeni, testosterone ecc. 10
Il cortisolo è l'ormone secreto dalle ghiandole surrenali in condizioni di stress cronico e prolungato, a differenza di adrenalina, nor-adrenalina e ormoni tiroidei che vengono immessi in circolo in situazioni di stress acuto, il cortisolo è fondamentale per mantenere l'organismo in condizioni di resistere agli sforzi nel tempo. Possiamo fare molti esempi a proposito: il manager a cui vengono richieste nel tempo sempre migliori performance, ma anche il bambino su cui pesano le aspettative scolastiche e sportive. Gli estrogeni sono gli ormoni che mantengono la donna in stato di fertilità e la proteggono dai danni dei radicali liberi, ma con la menopausa diminuiscono. Anche nell'uomo dopo una certa età cominciano a scendere i livelli di testosterone. In queste condizioni di aumentato fabbisogno di cortisolo e minor produzione di estrogeni e testosterone l'organismo si vedrà costretto a produrre maggior quantità di colesterolo. Verranno così rilevati valori ematici più alti della norma, tali valori pongono a rischio il sistema cardio-circolatorio soprattutto per quel che riguarda la formazione di placche ateromatose.
Come ridurre il colesterolo in maniera naturale ALIMENTAZIONE CORRETTA per ridurre l'apporto esogeno (dall'esterno); ADEGUATO MOVIMENTO non agonistico, perchè l'agonismo stimola la produzione di ormoni dello stress e di conseguenza maggior richiesta di colesterolo; UTILIZZO DI PRINCIPI NATURALI fitoterapici ed omeopatici.
La natura nella specifico Tra questi troviamo gli steroli vegetali, essi hanno struttura chimica molto simile al colesterolo ma con affinità superiori per i recettori intestinali per cui entreranno in competizione a questo livello con il colesterolo alimentare che non verrà pertanto assorbito. Essi sembrano avere attività anche all'interno della cellula epatica. Gli steroli vegetali o fitosteroli sono sostanze presenti in natura in olii vegetali, frutta secca, cereali, broccoli, nella corteccia di pino. Studi ne hanno evidenziato l'efficacia con l'utilizzo costante nei tempi di 4-6 settimane, senza evidenziarne effetti collaterali. Di grande efficacia è l'utilizzo del riso rosso fermentato.
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BENESSERE L'osservazione che popolazioni orientali, cibandosi di riso attaccato dal fungo Monascus Purpureum, non soffrivano di ipercolesterolemia ha portato alla scoperta di alcune molecole dette Monacoline in grado di abbassare la produzione endogena di colesterolo totale, diminuire i valori di LDL e trigliceridi. Il meccanismo è basato sull'inibizione di un enzima responsabile della sintesi di colesterolo. La presenza di questa statina naturale a dosaggi variabili dai 6 ai 10 mg porta ad una evidente riduzione del colesterolo totale senza effetti collaterali. È bene abbinare all'uso di monacoline il coenzima Q10, molto presente nei mitocondri delle cellule cardiache responsabile della produzione energetica. Si potrà associare Resveratrolo per la sua importante azione antiossidante e di protezione sulla degradazione delle LDL (lipoproteine implicate nel trasporto del colesterolo alle cellule dell'organismo) riducendo i valori ematici di VLDL (lipoproteine responsabili dei fenomeni aterosclerotici). Così pure la Vitamina E svolge un'azione antiossidante e per la sua azione antiaggregante piastrinica favorisce la prevenzione dei disturbi cardiocircolatori. Anche l'associazione di Acido Folico sarà utile per migliorare i disturbi circolatori delle arterie quando in seguito a perdita di elasticità vanno incontro a fenomeni di indurimento.
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Numerosi studi clinici concordano sull'utilità e l'efficacia dei Policosanoli (presenti in natura in olio di germe di grano, cera di riso, olio di avocado, alfa alfa, bamboo, cera della canna da zucchero) nel ridurre i valori di colesterolo totale e LDL. Anche il Gamma Orizanolo accanto agli effetti antiansia e antiossidante riduce i livelli di colesterolo e trigliceridi aumentando la conversione del colesterolo in acidi biliari e inibendone l'assorbimento. Sembra utile anche nell'aumentare la massa magra muscolare riducendo il grasso corporeo.
Altro principio che viene dalla natura è la Berberina coinvolta anch'essa nel controllo della produzione endogena di colesterolo. Si può associare a queste integrazioni un oligoelemento come il MN-CO utile nel terreno con predisposizione alla sindrome metabolica di cui l'ipercolesterolemia è la punta dell'iceberg. In gemmoterapia troviamo l'olea europea, il Viscum album, l'Allium Sativum. Un buon consiglio è quello di utilizzare un rimedio omeopatico - isoterapico: Cholesterinum. FINE
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LA SALUTE DELLA TERRA
IL NOSTRO
CLIMA?
DIPENDE DAL SOLE Intervista di Tiziano Zaccaria E-mail: zaccariatiziano@alice.it
MASSIMILIANO FAZZINI
I repentini sbalzi di temperatura, le estremizzazioni delle stagioni (estati torride col termometro che raggiunge i 40°, ma dall’altra parte ad esempio l’eccezionale nevicata caduta sulla Romagna nel febbraio del 2012), fino all’insolita tromba d’aria che nel maggio scorso ha colpito l’Emilia. Cosa sta succedendo al nostro clima? O meglio: sta accadendo qualcosa, oppure rientra tutto nella normale attività del nostro pianeta? Il mondo scientifico ne discute da tempo e spesso si divide fra chi sostiene che l’azione antropica (dell’uomo) sia alla base dei cambiamenti climatici e quindi vada assolutamente frenata, e chi invece supporta tesi più indirizzate verso una normale attività geodinamica della Terra. Ne parliamo con il climatologo Massimiliano Fazzini, professore di rischio climatico all’Università di Ferrara. 12
Il climatologo Massimiliano Fazzini: “L’azione dell’uomo è dannosa, ma non così determinante come l’attività della nostra stella. Previsioni? È quasi impossibile farne. Ma esimi studi ipotizzano perfino il ritorno di temperature più fredde, da qui al 2050”. Professore, qual è la sua opinione sui cambiamenti meteorologici registrati negli ultimi anni? «La realtà è che la stessa comunità scientifica internazionale non sa ancora esattamente cosa stia succedendo. Del resto, in climatologia, per avere dei dati scientifici attendibili occorrono tempi piuttosto lunghi: un periodo di osservazione di almeno trent’anni, meglio ancora se di mezzo secolo».
Ma quanto incide l’attività dell’uomo sui cambiamenti climatici? «È indubbio che una componente antropica c’è, tuttavia, se fino a qualche anno fa l’attività dell’uomo veniva considerata seriamente responsabile, ora questa teoria si sta ridimensionando. In pratica, è vero che l’uomo sta immettendo in atmosfera una grossa quantità di gas serra, che provoca il surriscaldamento del clima, ma
dall’altra parte ciò genera anche il cosiddetto “effetto rimbalzo”, cioè un’azione “anti-riscaldamento”. Ad esempio, con temperature medie più elevate si ha una maggiore evaporazione, e la conseguente maggiore nuvolosità non lascerebbe più filtrare una certa porzione della radiazione elettromagnetica solare, con dirette ripercussioni sul riscaldamento della troposfera (la fascia dell'atmosfera che si trova a diretto contatto con la superficie terrestre) e modificazione di alcune correnti oceaniche. In questo modo si potrebbero spiegare le tante stranezze climatiche degli ultimi anni: dai caldi record ai grandi freddi, fino all’aumento delle piogge. Negli ultimi dieci anni la piovosità sull’Italia è aumentata del 12 per cento, a fronte di previsioni complessivamente diverse. Il sistema terra-oceano-atmosfera è cosi complesso da poter essere difficile da “descrivere” con dei sistemi di equazioni, perciò a mio parere al momento è quasi impossibile formulare una previsione climatica».
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Ad ogni modo, l’azione dell’uomo non è poi così significativa? «In realtà gli ultimi studi evidenzierebbero che la principale protagonista del clima terrestre è il sole, che ha registrato una forte attività negli ultimi trent’anni del secolo scorso, per poi andare verso un decremento nell’ultimo decennio. Alla fine di quest’anno si dovrebbe verificare un nuovo picco dell’attività solare, che avviene ciclicamente ogni 11 anni, ma in realtà sarà un picco poco intenso e non determinerà particolari conseguenze a livello globale».
TROMBA D’ARIA IN EMILIA - LUGLIO 2013
L’attività solare è studiata e “modellizzata” da tempo, quindi si possono calcolare le influenze che potrà avere sul clima nei prossimi decenni?
Un fenomeno naturale riconducibile all’estremizzazione caldo-freddo è quello delle trombe d’aria: nella primavera scorsa un tornado ha seminato distruzione in Emilia, fra Modena e Bologna.
«Per la verità non ci sono particolari certezze nemmeno su questo punto. Si calcola che i prossimi due cicli solari saranno caratterizzati da massimi “insignificanti” e alcuni esimi studi ipotizzano perfino il ritorno di temperature più fredde, da qui al 2050. Ricordiamoci sempre che la Terra sta attraversando un periodo interglaciale periodi che nella storia del nostro pianeta si registrano ciclicamente fra una glaciazione e l’altra».
«Il fenomeno delle trombe d’aria è determinato dalla presenza a bassa quota di una massa di aria calda e molto umida, sovrastata da aria fredda e secca. Nel caso in cui l'aria a bassa quota venga costretta a risalire dall’aria fredda sovrastante, essa si raffredda, si espande, innesca la condensazione e nel caso di una formazione di una supercella si può formare la “tromba”. È un fenomeno frequente soprattutto nelle grandi pianure americane, ma l’Italia non ne è immune. Nel nostro Paese la zona mag-
E
L
giormente a rischio è la Pianura Padana, in particolare fra Bologna e Piacenza».
La provincia di Ravenna potrebbe essere interessata da questo fenomeno? «È molto meno probabile, perché le trombe d’aria si formano prevalentemente piuttosto lontane dal mare, dove le brezza marine rimescolano gli strati di aria molto umida e calda, impedendone spesso la formazione. La Provincia di Ravenna beneficia del fatto che gran parte del suo territorio è affacciato all’Adriatico, che riesce a mitigare parzialmente il clima termico medio. È altrettanto vero che anche sopra l’Adriatico si possono verificare condizioni adatte alla formazione di trombe marine, ma esse comunque, nel momento in cui toccano terra, per questioni termodinamiche si esauriscono». FINE
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NIENTE PIÙ FAME. NIENTE PIÙ DIETE
Finalmente ora si può mangiare e dimagrire. E’ facile.
Dolci e cioccolata per coccolarsi? Va bene. Nulla da pesare? Va bene. Non si tratta di miracoli, ma di un metodo semplice e sicuro: l’irrilevante contenuto di carboidrati fa in modo che il corpo, per avere l’energia che gli serve, utilizzi quale fonte alternativa il grasso di riserva. Perciò niente più fame, niente più diete, niente più arrabbiature, niente più sensi di deprivazione. Finalmente ora si può mangiare e dimagrire. E’ facile.
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AMBIENTE
LA RACCOLTA
DIFFERENZIATA Dove finiscono i rifiuti in plastica, carta, vetro ed altri materiali che i cittadini separano accuratamente? Secondo Hera, il 93 per cento di essi rientra effettivamente nel ciclo produttivo. Ecco come funziona la “filiera” della raccolta differenziata.
di Tiziano Zaccaria E-mail: zaccariatiziano@alice.it
Nella provincia di Ravenna la raccolta differenziata è arrivata a quota 57,4%. Lo dicono i dati recenti diffusi da Hera per quanto riguarda l’anno 2012: risultato in crescita di 1 punto percentuale rispetto al 2011. Il Comune di Ravenna, quello che incide maggiormente sul risultato complessivo, raggiunge il 56,9%, mezzo punto in più rispetto all’anno precedente. I due Comuni più “ricicloni” della provincia risultano tuttavia Cotignola col 64,7% e Conselice col 64,4%. Si conferma quindi un trend in crescita, malgrado una contrazione della quantità dei rifiuti avvertita in maniera uniforme in tutto
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il territorio ravennate, dovuta alla crisi economica: nel 2011 la somma tra rifiuti urbani indifferenziati e differenziati aveva sfiorato le 248mila tonnellate, mentre l’anno scorso questo dato si è fermato a 240mila circa, pari ad un calo di circa il 3%.
A riciclare ci pensano 44 aziende Ma la domanda è: dove va a finire la raccolta differenziata che i cittadini separano accuratamente, e quanta di essa viene effettivamente recuperata? Ebbene, secondo uno studio
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AMBIENTE effettuato da Hera nel 2012, oltre il 93% di quanto raccolto in maniera differenziata sul territorio servito dall’azienda rientra nel ciclo produttivo. Quindi, soltanto una parte minimale di scarti, pari al 7 per cento, dopo una prima cernita viene destinata a smaltimento. Per scoprirlo, Hera ha seguito le tracce dei principali materiali raccolti (carta, verde, organico, vetro, legno, plastica, ferro ed altri metalli), elaborando i dati forniti dalle 44 aziende regionali che sono la destinazione della raccolta differenziata in Emilia Romagna: per il “verde” compostatori, pannellifici, aziende di recupero energetico da biomasse, aziende di produzione di cippato/pellet, biofiltri e materiali per vivai; per la “carta” cartiere e aziende di commercio di carta da macero; per l’“organico” compostatori; per il “vetro” vetrerie e aziende di lavorazione sabbie di vetro; per la “plastica” aziende di produzione e commercio di scaglie e prodotti in plastica (per riciclare la plastica è necessario separare i singoli polimeri: vengono selezionati i principali quali PET, PE, PP); per il “legno” pannellifici, aziende di produzione di cippato/pellet, aziende di bio edilizia; per il “ferro e gli altri metalli” acciaierie, aziende di preparazione materiali per industria metallurgica e di commercio materiali di recupero.
ALCUNI ESEMPI DI RACCOLTA DIFFERENZIATA
Residui di caffè Piatti di plastica (devono essere puliti)
ORGANICO
PLASTICA
In provincia di Ravenna raccolta differenziata da record In Italia esistono sensibili differenze a livello regionale nella quantità dei rifiuti prodotti. Per valutare appieno l’efficacia dei servizi d’igiene urbana, è necessario valutare la quantità di rifiuti raccolti per abitante, che dà la misura dello sforzo necessario per ottenere elevate quantità da avviare a recupero. Nell’area territoriale di Ravenna questo valore è molto alto: nel 2012 sono stati raccolti in maniera differenziata 463 kg di rifiuti pro-capite.
Contenitori Tetra Pak
CARTA
Rasoio usa e getta
INDIFFERENZIATA
La media del nord Italia nel 2010, ultimo rapporto Ispra disponibile, è stata di 262 kg, mentre la media nazionale è di 189. Sul territorio ravennate sono cresciute la raccolta di plastica, vetro e lattine, mentre c’è stata una riduzione nelle stazioni ecologiche per i beni durevoli, come gli (elettrodomestici). Un ruolo importante nel consolidamento di questo trend positivo rivestono le attività di promozione, come i progetti di educazione ambientale offerti gratuitamente alle scuole, che prevedono laboratori, lezioni svolte da personale di Hera sulla raccolta differenziata e il concorso Riciclandino che premia le scuole nelle quali alunni e famiglie conferiscono in stazione ecologica. »SEGUE
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AMBIENTE
La discarica è ormai residuale Nel rispetto della normativa europea che impone di ridurre progressivamente i conferimenti di rifiuti urbani in discarica, anche il 2012 ha fatto registrare su tutto il territorio di Hera un’ulteriore diminuzione nell’utilizzo di questa tipologia di smaltimento, che scende al 21,4% del totale. Un ottimo risultato, se si pensa che in Italia la media è ancora al 49% e in Europa è al 37% (fonte dati Eurostat relativi al 2011). «Per proseguire anche in futuro su questo virtuoso percorso - commenta Tiziano Mazzoni, Direttore Hera dell’Area territoriale di Ravenna - , continueremo a far leva su due elementi che stanno già orientando le nostre azioni: da un lato l’innovazione tecnologica e la sperimentazione di soluzioni innovative, sia nel campo della raccolta, che in quello del recupero; dall’altro l’attività di formazione e sensibilizzazione dei cittadini, per diffondere sempre più una cultura di sostenibilità e sensibilità ambientale, sempre lavorando in stretta collaborazione con le amministraFINE zioni comunali».
A RAVENNA L’USO DELLA DISCARICA SCENDE AL 21,4%
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Il Rifiutologo vi spiega come differenziare Si chiama “Rifiutologo” ed è l’applicazione gratuita di Hera che aiuta a fare la raccolta differenziata con lo smartphone o semplicemente collegandosi su internet dal computer di casa all’indirizzo www.ilrifiutologo.it. Le voci inserite sono ben 1200 e arrivano dalle stesse segnalazioni dei cittadini: l’applicazione, infatti, è interattiva e permette a chi la usa di suggerire eventuali oggetti mancanti. La base iniziale di partenza del Rifiutologo, lanciato a ottobre dell’anno scorso, era costituita da 140 voci, poi arrivate alle attuali 2mila: tutto grazie alla partecipazione attiva dei cittadini, che negli ultimi mesi hanno mandato una media di 10 segnalazioni al giorno. Molte delle segnalazioni arrivate a Hera attraverso il Rifiutologo riguardano materiali particolari come per esempio le cartucce filtranti per caraffe d’acqua o ferro da stiro, le tessere magnetiche e le foto. Per la cronaca, tutti e tre devono essere gettati nell’indifferenziato. DISPONIBILE su APP-STORE
I rifiuti elettrici ed elettronici, invece, vanno portati alla stazione ecologica più vicina. Tra le altre curiosità degli utenti arrivate attraverso l’applicazione, anche rifiuti pericolosi e particolari, “dove devo mettere l’amianto o la polvere da sparo”? Hera ricorda che in questi due casi si deve necessariamente chiamare il Servizio Clienti (800.999.500 da fisso, 199.199.500 da cellulare). Per bombole gas, invece, bisogna accordarsi con il produttore/venditore in base alla matricola. Alcuni cittadini fanno poi confusione sulle confezioni: infatti è spesso difficile distinguere la carta di cellulosa, come quella del sacchetto del pane, da quella plastificata, come la carta delle merendine. In caso di dubbio, comunque, o in caso di materiali misti, è meglio conferire nell'indifferenziato, per non pregiudicare la fase del recupero. Inoltre ci sono termini popolari che non descrivono con esattezza il materiale a cui si riferiscono: ad esempio i piatti usa e getta comunemente detti “di carta”, se svuotati e ripuliti, vanno invece conferiti ovviamente nella plastica. Occorre ricordare, infine, che anche il tetrapak e i cartoni per bevande sono costituiti da un’alta percentuale di cellulosa e devono pertanto essere conferiti nella carta.
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OCULISTICA
EFFETTI DELL’USO
DEL COMPUTER
SUGLI OCCHI Una prolungata e scorretta esposizione degli occhi al monitor del computer può causare alcuni problemi alla vista.
A sx - Dott.ssa
Valentina Orlandi - Ortottista
E-mail: valentina.orlandi28@libero.it A dx - Dott.ssa
Gianna Manna - Optometrista
E-mail: giannamanna@yahoo.it
Negli ultimi decenni, a causa del forte impatto tecnologico nell’ambito lavorativo, ai dipendenti che utilizzano i videoterminali vengono richiesti impegni visivi eccessivi rispetto alle capacità fisiologiche degli occhi e di tutto il sistema visivo, accentuati anche dalle precarie condizioni ergonomiche (l’ergonomia è la scienza che si occupa dello studio dell'interazione tra individui e tecnologie). Guardare un testo al computer è diverso rispetto alla visione di un testo stampato su carta perché le distanze di osservazione e le angolazioni utilizzate al computer sono diverse da quelle comunemente impiegate durante le attività di lettura e scrittura. L’insieme dei problemi dei videoterminalisti, come il malessere visivo, la tensione muscolare e lo stress, prendono il nome di astenopia occupazionale. Astenopia è un termine che deriva dal greco antico, significa “occhio privo di forze”, e si manifesta quando la richiesta visiva supera le normali abilità visive dell’individuo.
La Sindrome dell’Astenopia Occupazionale non è da considerarsi una vera e propria patologia, intesa come una modificazione permanente della funzione visiva, ma si manifesta se la quantità del tempo trascorso al computer si prolunga; è stato dimostrato che si può avere una rapida reversibilità con la sospensione dell’attività lavorativa anche per un breve periodo.
Il problema non è limitato alla popolazione adulta ma anche ai bambini, che adoperano il computer per motivi didattici e ricreativi. Il modo in cui i ragazzi usano il viedeoterminale li rende anche più suscettibili allo sviluppo dei sintomi astenopeici (mal di testa, occhi rossi, brucianti, lacrimosi, ecc.), perché spesso lo utilizzano senza pause. »SEGUE
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OCULISTICA Vi sono fattori oculari che aggravano l’astenopia occupazionale come:
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Un attività prolungata può creare problemi relativi alla messa a fuoco, provocando irritazione oculare, mentre la scorretta postura può fare insorgere indolenzimenti alla schiena, collo, braccia e polsi.
POSTURA CORRETTA
50/70 cm
Le cause 15 cm
L’astenopia occupazionale è determinata dal continuo lavoro dei muscoli oculari. Osservando un oggetto vicino, si utilizzano sia i muscoli oculari estrinseci per la convergenza sia quelli intrinseci, come il muscolo ciliare che supporta il cristallino per la messa a fuoco, provocando uno “sforzo” che, se prolungato, crea disagio.
90° 100°
90°
- Ametropie non corrette o mal corrette (presbiopia, astigmatismo, ipermetropia) - Disturbi accomodativi - Strabismi latenti o manifesti - Insufficienza di convergenza e accomodazione.
La Normativa Il disagio visivo e i relativi sintomi che si manifestano tra gli operatori al videoterminale possono essere riconosciuti e gestiti in modo adeguato. La salute dei videoterminalisti è attualmente tutelata da norme specifiche contenute nel decreto legislativo del 9 aprile 2008 testo unico 81, che obbliga il datore di lavoro a sottoporre i propri dipendenti che utilizzano il videoterminale per più di 20 ore settimanali ad un esame della funzionalità visiva. Si effettua una prima visita all’inizio dell’attività lavorativa e successivamente con periodicità variabile: - OGNI 2 ANNI per i lavoratori con età maggiore di 50 anni; - OGNI 5 ANNI per altri lavoratori esposti con altra periodicità, definita dal medico del lavoro, per i dipendenti con problemi visivi.
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Quali sono i sintomi collegati all’uso del computer? -
Mal di testa specie nella zona frontale Affaticamento oculare Bruciore e secchezza oculare Visione sfuocata specie alla sera Fotofobia (fastidio alla luce) Visione sdoppiata Messa a fuoco lenta passando dallo schermo ad un oggetto lontano - Tensione o dolore al collo, spalle e schiena. L’insorgere di una qualsiasi combinazione di questi sintomi è un campanello d’allarme che dovrebbe indurre a sottoporsi ad un’apposita valutazione specialistica. I consigli dello specialista possono essere la chiave per rendere il lavoro meno stressante, meno fastidioso, piÚ produttivo e per ridurre la possibilità dell’instaurarsi di problemi visivi seri che possono alterare la qualità della vita.
DOLCE SALUTE
CONSIGLI UTILI - Per ogni ora di lavoro staccare gli occhi dal monitor e guardare lontano per almeno 5 minuti in modo da rilassare i muscoli oculari (impiegati nella convergenza e nell’accomodazione). - Muovere gli occhi nelle varie posizioni di sguardo (stretching visivo). - Tenere aggiornata la correzione ottica sia per lontano che per vicino. Parte dei problemi visivi può essere risolta con un’appropriata gestione dell’ambiente lavorativo. - Ridurre al minimo i riflessi sullo schermo posizionando la sorgente di luce lateralmente. - Disporre il monitor del computer frontalmente ad una distanza di 50-70 cm. - Posizionare lo schermo in modo tale che il suo bordo superiore si trovi a circa 5-10 cm sotto l’altezza degli occhi. - Regolare la posizione della sedia in modo che gli avambracci siano paralleli al piano della scrivania. Tali accortezze non sono indirizzate solo agli adulti ma anche a bambini e ragazzi che utilizzano il computer per motivi scolastici e ricreativi.
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ESTETICA
MACCHIE SOLARI
CUTANEE L’autunno è la stagione ideale per dare battaglia alle macchie solari sulla pelle. Come combatterle e come fare in modo che non tornino più.
Essere abbronzati è bello, si sembra più sani, più magri, addirittura più giovani. Ma le esagerazioni si pagano. Dopo un’estate passata troppo al sole, ma soprattutto senza seguire le giuste precauzioni, capita di dover fare i conti con un’antiestetica eredità: le macchie solari. «Sono causate dalla melanina, la sostanza presente nel nostro corpo che attivandosi con il sole determina l'abbronzatura. Ma nelle macchie - spiega Maria Giuseppina Onesti, consigliere della Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica, SICPRE, e professore di Chirurgia Plastica all'Università La Sapienza di Roma - la melanina prodotta in eccesso rimane “imprigionata”. Ecco perché non scompaiono naturalmente con l'arrivo dell'autunno».
di Anna Danieli Tendenzialmente localizzate sul decolletée e sul viso, in particolare su zigomi, fronte e labbro superiore, nella stragrande maggioranza dei casi le macchie sono un problema femminile, più frequente dopo i 40 anni.
Come e quando è opportuno intervenire? «Le macchie più superficiali e recenti vengono trattate con successo con peeling professionali - riprende ancora Onesti mentre per quelle più resistenti risultano efficaci il laser Q-switched e la luce pulsata, apparecchi in grado di distruggere la melanina in eccesso presente nelle macchie, senza danneggiare la cute vicina».
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Dedicato a te
Il periodo migliore in cui affrontare il problema macchie (a seconda della macchia e della tecnica, può essere necessario un trattamento o più) è da ottobre a marzo, quando l'esposizione al sole è minima. «Attenzione, però, a come ci si comporta in futuro - mette in guardia la professoressa Onesti - Chi ha tolto una macchia in autunno è destinato a vederla ricomparire in estate se non usa le giuste precauzioni». di Baccarini Cristina
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ESTETICA Che sono, notoriamente, esposizione con filtri solari ed evitando se possibile le ore centrali della giornata, quelle in cui i raggi solari sono più "cattivi", in quanto filtrati in misura minore dall'atmosfera. Infine, no, no e no all'abuso di lettini e lampade abbronzanti.
Attenzione a… Ci sono veri e propri "fattori di rischio" nella comparsa delle macchie solari.
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Dott.ssa Paola Rossi RAVENNA - Via Galilei, 63 Tel. 0544.407170 SERVIZI IN PARAFARMACIA - Laboratorio Galenico - Misurazione Pressione Arteriosa
«Le macchie solari possono essere causate dall'assuzione di farmaci o di sostanze ormonali, ma anche dai primi mesi di gravidanza - dice ancora Onesti - Altre volte, invece, la loro comparsa è solo una conseguenza del tempo che passa, che determina un cambiamento sostanziale della qualità delle cute e una minore capacità di ripare ai danni causati proprio dal sole». Altre volte, infine, le macchie appaiono perché al momento dell'esposizione al sole la pelle è sensibilizzata, come nel
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caso delle macchie solari sul labbro superiore, dopo aver tolto i baffetti con la ceretta. Per eliminare le macchie solari possono essere necessarie diverse sedute, in genere a distanza di 2-3 settimane una dall'altra.
Il costo varia, a seconda del dispositivo e dello specialista prescelto, dagli 80 ai 200 euro. A proposito di specialisti, hanno il "bollino blu" per affrontare questo problema i chirurghi plastici, i dermatologi e i medici estetici. FINE
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PREVENZIONE
VIVA!
14-20 Ottobre - La settimana della Rianimazione Cardiopolomonare
LA VITA NELLE TUE MANI
Dal 14 al 20 ottobre è in programma una campagna di sensibilizzazione per la rianimazione cardiopolmonare.
Dott.
Leonardo Loroni
Direttore UOC di Pediatria AUSL Ravenna Email: leonardo.loroni@gmail.com
Ogni anno in Europa oltre 400 mila persone sono colpite da arresto cardiaco improvviso, e molte di queste potrebbero essere salvate da tempestivi interventi di soccorso. Perciò nel 2012 il Parlamento Europeo ha invitato gli Stati Membri a istituire una Settimana di sensibilizzazione dedicata all’arresto cardiaco (che quest’anno è in programma dal 14 al 20 ottobre e si intitolerà “Viva!”), allo scopo di migliorare la conoscenza e la formazione dei cittadini e degli operatori sanitari alla rianimazione cardiopolmonare. In tal senso le attività dell’associazione Italian Resuscitation Council sono proprio finalizzate a “salvaguardare la vita umana attraverso la diffusione della rianimazione cardipolmonare e cerebrale (RCP) in Italia” e quindi è fortemente impegnata nel sostenere la Campagna di sensibilizzazione secondo quanto indicato dal Parlamento Europeo (nel sito www.vita2013.it ci sono tutte le iniziative della campagna). Noi medici ed infermieri stiamo realizzando una ampia gamma di eventi volti a informare le diverse fasce della popolazione circa la 22
rilevanza dell’arresto cardiaco e l’importanza di conoscere e saper eseguire le manovre che possono salvare la vita: manovre semplici, sicure, che chiunque di noi, anche senza una preparazione sanitaria specifica, è in grado di attuare, quando è testimone di un arresto cardiaco. Il nostro progetto comprende una campagna di sensibilizzazione attraverso i media e il web, incontri e manifestazioni pubbliche con la partecipazione di operatori sanitari e del soccorso, iniziative nelle scuole e nei luoghi di lavoro e di divertimento. Le percentuali di sopravvivenza nei pazienti vittime di arresto cardiaco extra-ospedaliero in Italia e in Europa sono molto basse. Meno del 20 per cento delle vittime di arresto cardiaco sopravvive alla dimissione dall'ospedale. Dobbiamo migliorare la percentuale di sopravvivenza, poiché sappiamo che la maggior parte dei cittadini italiani non sa come fare la rianimazione cardiopolmonare (RCP).
La ricerca internazionale dimostra come le persone hanno maggiori probabilità di iniziare la rianimazione cardiopolmonare se devono eseguire solo compressioni toraciche su una vittima di arresto cardiaco, anche se la rianimazione cardiopolmonare con ventilazioni di soccorso rimane il gold standard. Se il testimone di un arresto cardiaco è una persona inesperta, che non ha ricevuto una formazione adeguata, oppure è incerta, la rianimazione con solo compressioni toraciche potrebbe migliorare le percentuali di sopravvivenza. Se, invece, il testimone di un arresto cardiaco è una persona addestrata e sicura nell’eseguire le manovre di RCP con ventilazione e compressioni toraciche, queste devono essere erogate secondo le linee guida internazionali. GLI OBIETTIVI La settimana “Viva!” dal 14 al 20 ottobre ha l'obiettivo di promuovere campagne informative, eventi e prove pra-
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PREVENZIONE tiche nei luoghi pubblici più frequentati: scuole, luoghi di lavoro e divertimento, centri commerciali, piazze e parchi. con la partecipazione di operatori sanitari e del soccorso. » Lavoro Ogni anno nei luoghi di lavoro si verificano 10.000 casi di arresto cardiaco. Intervenendo tempestivamente con la RCP, si potrebbe aumentare la sopravvivenza dal 5 al 60%. » Scuola Gli studenti di qualsiasi età imparano facilmente ad eseguire bene e con prontezza le manovre di RCP. » Sport Numerosi episodi di cronaca raccontano come l’arresto cardiaco possa colpire in maniera del tutto inattesa anche gli sportivi. In Italia si stima che almeno 100 persone all’anno muoiano durante attività sportiva agonistica e non. » Sanità L’arresto cardiaco è un problema anche nelle strutture sanitarie. Ogni 1.000 ricoveri 5 pazienti hanno un arresto cardiaco e solo il 20% sopravvive. Riconoscere precocemente e trattare con la RCP l’arresto cardiaco può aumentare di molto le possibilità di sopravvivenza. » Fuori casa Nella maggior parte dei casi di arresto cardiaco in luoghi pubblici, è presente qualcuno che potrebbe iniziare la RCP. » Casa Circa la metà degli arresti cardiaci avviene in casa. E’ fondamentale aiutare la popolazione a comprendere che se un familiare o un coinquilino è vittima di arresto cardiaco, tutti possano iniziare la RCP, nell'attesa dell'arrivo dei soccorsi. L’AIEMT promuove e organizza corsi, convegni, iniziative pubbliche riguardanti le tematiche inerenti l’emergenza sanitaria. ALCUNI NUMERI Oltre 60.000 persone ogni in anno sono colpite in Italia da arresto cardiaco
Oltre 400.000 persone ogni in anno sono colpite in Europa da arresto cardiaco
100.000 le persone che si potrebbero salvare ogni anno in Europa, se si riuscisse ad aumentare la percentuale di RCP immediata dall’attuale 15% al 50-60% dei casi. Quando chi è testimone di un arresto cardiaco inizia la RCP prima dell’arrivo dell’ambulanza, le possibilità di sopravvivenza per l’infortunato raddoppiano o triplicano.
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persone ogni giorno in Europa muoiono per arresto cardiaco
Nel 15% dei casi di arresto cardiaco in Europa la RCP viene iniziata da qualcuno dei presenti. Il 70% degli arresti cardiaci avviene in presenza di qualcuno che potrebbe iniziare la rianimazione cardiopolmonmare (RCP). Ogni 90” in Europa un tentativo di RCP non ha successo perchè iniziato troppo tardi
È un’associazione nazionale nata nel 1992 da medici, infermieri e autisti soccorritori dell'area di emergenza di Ravenna. Il centro di formazione dell’AIEMT è dal 1996 centro nazionale di riferimento dell’Italian Resuscitation Council, associazione che collabora con ILCOR (l’ente mondiale) nell’elaborazione delle linee guida per il trattamento dell’arresto cardiaco. FINE 23
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TERMALISMO
Artrosi, il sollievo arriva dalla
FANGOTERAPIA Dott.
Marco Conti
Specialista in Fisioterapia e Medicina Termale E-mail: mconti@temedicastrocaro.it
Per Fangoterapia si intende l’impiego a scopo terapeutico del fango termale, termine con il quale si definisce una melma cremosa, naturalmente calda o riscaldata, derivante dalla commistione di una componente solida, di solito argillosa, con acqua minerale che nell’area romagnola è rappresentata in prevalenza da acqua salsobromoiodica ad elevata concentrazione di sali.
Preparazione del fango La preparazione del fango avviene in apposite vasche dette fangaie dove, durante un’opportuna macerazione di almeno 6 mesi, i granuli di argilla subiscono delle rilevanti trasformazioni e si caricano delle proprietà chimiche e chimico-fisiche dell’acqua minerale in cui sono immersi, fino ad ottenere il “fango maturo”, al quale viene riconosciuta una specifica efficacia terapeutica che deriva proprio dalle sue particolari caratteristiche fisiche e chimiche.
Applicazione del fango L’applicazione del fango maturo consente di avvolgere il corpo in un involucro caldo (48 – 50 °C) e ricco di principi terapeutici attivi che agisce sia a livello generale su tutto il corpo, sia su ossa, muscoli e articolazioni. Il ciclo di cura prevede 12 sedute di fangatura sempre seguita dal bagno in acqua termale e da una pausa di reazione di alcuni minuti che consente all’organismo di riequilibrarsi e rispondere positivamente allo stimolo termale.
Efficacia della terapia Numerosi studi clinici effettuati negli ultimi anni hanno dimostrato che la fangoterapia è oggi uno dei più efficaci mezzi di cura delle malattie reumatiche di origine degenerativa quali artrosi e reumatismi extra-articolari. Queste patologie riguardano circa 5 milioni di italiani, rappresentano il 20-30% dei motivi di ricorso al medico di famiglia e sono la causa più frequente di assenza dal lavoro con costi sociali notevoli.
“dipende dall’umidità o dal caldo/freddo”, “è una malattia cronica per la quale non vi è nulla da fare”, “le cure termali se non fanno bene non fanno neanche male…”, ecc. Come molti purtroppo sanno, l’artrosi è una malattia progressiva che può insorgere anche in età giovanile, provoca dolori articolari fastidiosi e ricorrenti, che limitano l’autonomia della persona e incidono negativamente sulla qualità della vita. Nonostante questo, i sintomi vengono a volte trascurati o sottovalutati e capita spesso che il paziente si affidi a rimedi non scientificamente validati, non privi di rischi, da cui ottiene solo risultati parziali e deludenti.
L’artrosi La grande diffusione dell’artrosi ha favorito l’instaurarsi di molti pregiudizi e luoghi comuni che occorre sfatare quali: “è una malattia dei vecchi”, 24
L’ATROSI PUÒ INSORGERE ANCHE IN PERSONE RELATIVAMENTE GIOVANI
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A chi affidarsi? Per effettuare la Fangoterapia occorre affidarsi a stabilimenti termali autorizzati, dove sono garantiti il controllo e la responsabile sorveglianza di medici termali esperti, affiancati da operatori termali qualificati. Ciò garantisce l’impiego appropriato della cura termale, la giusta posologia, il rispetto delle corrette indicazioni terapeutiche e delle eventuali controindicazioni. Recenti studi hanno dimostrato che, nella cura e prevenzione naturale dell’artrosi, la Fangoterapia va eseguita periodicamente non in alternativa ad altri mezzi curativi ma perchÊ riveste un preciso ruolo sinergico nell'ambito della medicina ufficiale in grado di migliorare la qualità della vita dei malati reumatici. Altri studi associano la Fangoterapia all’attività motoria costante quale strumento di grande efficacia nel bloccare l’evoluzione dell’artrosi e favorire una globale azione metabolica positiva sui tessuti biologici.
SONO CONSIGLIATI CICLI CONTINUI DI FANGOTERAPIA
Su consiglio del medico, è possibile completare la seduta di fangoterapia con il massaggio terapeutico esteso anche a tutto il corpo. Il massaggio a tecnica classica applicato dopo la fangoterapia consente di facilitare il drenaggio delle tossine mobilizzate dalla vasodilatazione indotta dal calore del fango, tonificare la muscolatura e amplificare gli effetti di rilassamento e di benessere psico-fisico generale che il paziente avverte dopo il trattamento termale.
Su giudizio del medico il ciclo curativo può essere ripetuto due volte all’anno. Il Servizio Sanitario Nazionale garantisce ad ogni cittadino italiano un ciclo di cure termali all’anno, pagando solo l’eventuale ticket di legge. Per accedere ad un ciclo di fanghi e bagni occorre farsi rilasciare dal proprio medico di famiglia la richiesta su ricettario del Servizio Sanitario Nazionale e presentarsi presso lo stabilimento Termale. FINE
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EDUCAZIONE ALIMENTARE
FRUTTA NELLE SCUOLE
Riparte il programma nazionale che si pone l’obiettivo di educare i bambini ad una corretta alimentazione. Con la riapertura degli istituti scolastici, riparte per il quinto anno consecutivo il programma nazionale “Frutta nelle scuole”, finalizzato ad aumentare il consumo di frutta e verdura da parte dei bambini che frequentano le elementari, con l’obiettivo di predisporli ad abitudini alimentari più corrette ed equilibrate. L’iniziativa è del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, che nel 2009 ha recepito una direttiva della Commissione Europea.
Un programma da 35 milioni di euro Nell’anno scolastico 2013-14 il programma coinvolgerà un milione e cinquantamila bambini, dai sei agli undici
PROGETTO REALIZZATO CON IL CONTRIBUTO FINANZIARIO DELLA COMUNITÀ EUROPEA anni, frequentanti le centinaia di istituti scolastici che si sono preventivamente iscritti sul sito www.fruttanellescuole.gov.it per essere inseriti nel progetto. Quest’estate il Ministero ha dovuto fare una selezione, dopo aver ricevuto
richieste d’iscrizione per un totale di un milione e cinquecentomila bambini: «Il numero massimo di alunni, quest’anno fissato appunto in 1 milione e cinquantamila, viene determinato dal budget a nostra disposizione – spiega Caterina
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EDUCAZIONE ALIMENTARE Cogliano, dirigente del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, responsabile del programma “Frutta nelle Scuole” – E per quest’anno scolastico il budget è di 35 milioni di euro, finanziati in parte dal Ministero, e per il 58 per cento dalla Commissione Europea. Nel selezionare gli istituti, abbiamo dato la precedenza a quelli che non avevano mai partecipato a questa iniziativa».
Frutta in classe ma non solo
DISGRAFIA Dott.ssa M. Germana Azzarello Consulente Grafologa Educatrice e Rieducatrice della scrittura. Iscritta all’ANGRIS -
- LA DISGRAFIA È UN DISTURBO DELL’APPRENDIMENTO CHE PUO’ ESSERE AFFRONTATO ESEMPIO DEL RISULTATO DI UNA RIEDUCAZIONE ALLA SCRITTURA:
«”Frutta nelle scuole”, unico programma di educazione alimentare a livello nazionale, prevede che i bambini consumino in classe prodotti ortofrutticoli di stagione, una volta alla settimana – aggiunge Caterina Cogliano – La distribuzione dei prodotti ortofrutticoli viene accompagnata da un’attività informativa ed educativa, con metodologie pertinenti al sistema di apprendimento adottato nelle elementari. In questo modo i bambini sviluppano una propria capacità di scelta consapevole e, una volta affezionati a frutta e verdura, ne restano consumatori per tutta la vita. E’ opportuno specificare che la distribuzione di frutta e verdura non avviene
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assieme ai pasti scolastici, ma costituisce un momento formativo autonomo, durante la merenda mattutina o pomeridiana. L’iniziativa non si limita poi al solo consumo di frutta durante l’orario scolastico: sono previste anche visite a fattorie didattiche; creazione di orti scolastici; attività di giardinaggio e allestimento di laboratori sensoriali; attività didattiche pratiche e dimostrative, nonché incentivi e ricompense di natura ludica per
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sostenere l’approccio al consumo di frutta e verdure».
Cattive abitudini alimentari «In Italia, e più in generale in Europa, i problemi legati alla cattiva alimentazione nella popolazione in età scolastica sono sempre più pesanti – riprende la responsabile del programma - Un bambino obeso è destinato a diventare un costo sociale. Perciò investiamo nella prevenzione: una sana alimentazione contribuisce ad evitare malattie cronicodegenerative e obesità, particolarmente diffusi in una società industrializzata come la nostra. Frutta e verdura sono particolarmente importanti per una sana alimentazione, tanto che i nutrizionisti suggeriscono di assumere giornalmente almeno cinque porzioni, meglio se di colori diversi (rosso, giallo, arancio, verde, bianco, blu, violetto) nei diversi pasti, dalla prima colazione, agli spuntini e alle merende, oltre che ovviamente a pranzo e a cena. Verdura e frutta sono poi ricche di antiossidanti, hanno una presenza rilevante di fibre, di vitamine C, A, B1 e B2, e di sali minerali quali calcio, fosforo, potassio, ferro e rame; infine contengono molta acqua, poche proteine e quasi »SEGUE nessun tipo di grassi». 27
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EDUCAZIONE ALIMENTARE
“Così i bambini imparano ad apprezzare la frutta” Parla il responsabile della Cooperativa Alegra di Faenza, che l’anno scorso ha distribuito i prodotti ortofrutticoli ad oltre 130mila alunni in Emilia Romagna, Toscana, Umbria. Nell’ambito di “Frutta nelle Scuole”, la cooperativa Alegra di Faenza nel 2012-13 ha distribuito frutta e verdura in Emilia Romagna, Toscana e Umbria, per un totale di 813 scuole e 132.585 alunni. «Abbiamo deciso di partecipare al bando di concorso (vincendolo per le tre regioni sopra elencate. ndr), perché pensiamo sia giusto promuovere il consumo di frutta nelle scuole – spiega Andrea Ancarani, responsabile di Alegra per questo programma – e ci conforta il fatto che per l’anno scolastico 2013-14 in Emilia Romagna, Toscana ed Umbria le richieste di adesione delle scuole sono parecchio aumentate, per cui crediamo che i nostri sforzi siano stati apprezzati».
provveduto a 42 distribuzioni nel corso del 2012-13. Tutti i prodotti sono consegnati freschi, interi o tagliati, e pronti all’uso, con un occhio di riguardo all’ampiezza delle tipologie da far conoscere ai bambini, alla stagionalità e alla qualità del prodotto distribuito (DOP, IGP, biologico). Noi abbiamo distribuito numerose varietà di prodotti: albicocche, amarene, angurie, arance, ciliegie, clementine, fichi, fichi d'india, fragole, kiwi, limoni, kaki, mandarini, mele, meloni, pere, pesche, susine, uva da tavola, lamponi, mirtilli, ribes, more. I prodotti orticoli previsti dal programma, invece, sono carote e pomodorini. La merenda a base di frutta o verdura viene consumata dai bambini durante la mattinata o nel pomeriggio, lontano dal pranzo, per sottolinearne la valenza educativa. Tramite un “call center” dedicato, messo a disposizione dall’azienda che fornisce il servizio, le scuole sono costantemente informate sul programma di distribuzione dei prodotti e sulla risoluzioni di eventuali problematiche».
Come si svolge nelle scuole Oltre alle merende ci sono altri momenti istruttivi? la distribuzione di frutta? «I prodotti vengono distribuiti agli alunni negli orari, nei luoghi e nei modi previsti da un calendario prefissato. Ogni bambino riceve gratuitamente frutta e verdura per un totale di vari chili (oltre 8 nell’annualità appena conclusa), spalmati in circa quaranta distribuzioni durante l’anno scolastico, per l’esattezza noi abbiamo
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«Infatti la sola distribuzione di frutta e verdura non si traduce automaticamente in un consumo altrettanto regolare e consapevole, perciò sono previste le cosiddette misure d’accompagnamento, ovvero una serie correlata di attività e strumenti didattico-educativi pensati per aumentare l’impatto del messaggio veicolato.
Nello specifico si tratta di: giornate a tema accompagnate da attività didattiche, pratiche e dimostrative; visite in fattorie didattiche, aziende agricole, centri di lavorazione o trasformazione, musei dedicati all’alimentazione o all’agricoltura, orti botanici o mercati degli agricoltori; allestimento di orti scolastici e laboratori sensoriali; distribuzione di supporti di ausilio al consumo, gadget e materiale informativo agli alunni.
Per quanto riguarda Alegra, come gadget ha regalato ad ogni bambino quattro diverse varianti di un portafrutta, personalizzate in base alle quattro stagioni. Come materiale informativo invece è stato donata una brochure in cui sono descritti i prodotti ortofrutticoli caratteristici dell’Italia, con focalizzazione regione per regione. A ciò si è aggiunta una tovaglietta breakfast ad ogni bambino che ha preso parte alle visite in fattoria didattica e un manuale illustrato per la cura dell’orto ad ogni classe che ha svolto un orto scolastico». FINE
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I NOSTRI AMICI ANIMALI
PERCHÈ VACCINARE IL PROPRIO CUCCIOLO E’ l’unico strumento profilattico in grado di proteggerlo nei primi mesi di vita. Gastroenterite, cimurro, epatite, leptospirosi e rabbia sono le principali malattie dalle quali difenderlo.
Dott.
Francesco Buonpane
Medico Veterinario
Le malattie che possono colpire il vostro cane sono numerose ed alcune di esse possono diventare pericolose, in particolare durante i primi mesi di vita del cucciolo, a tal punto da causarne la morte. L'unico strumento profilattico in grado di proteggere il nostro animale resta la vaccinazione. I cuccioli che nei primi giorni dalla nascita hanno assunto il colostro (il latte materno), durante le prime settimane di vita sono protetti dall’immunità anticorpale passiva. Questa immunità, comunque, diminuisce rapidamente, lasciando il cucciolo suscettibile alla malattia nel giro di alcune settimane.
Quando intervenire? La durata degli anticorpi colostrali varia in base alla quantità di latte assunto, all’immunità materna, alla risposta individuale. Quindi scegliere il periodo più adatto per la vaccinazione di un cucciolo non è semplice. Anche il tipo di vaccino da inoculare (introdurre nell’organismo) varia a
seconda dell’insorgenza delle malattie: ad esempio il cimurro nel cane è più frequente dai 3 ai 6 mesi, mentre la probabilità di contrarre la gastroenterite è più frequente nei primi 2 mesi. LA SCELTA DEI TEMPI DI VACCINAZIONE DEL CUCCIOLO CAMBIANO ANCHE IN BASE ALL’ENDEMICITÀ (DIFFUSIONE) DI UNA MALATTIA O ALL’ESPOSIZIONE A RISCHIO.
Esistono vaccini a più alto titolo ed altri a basso titolo. Perciò ogni veterinario adotta un differente protocollo vaccinale, in base alla situazione immunitaria del cucciolo o al rischio di infezione. In genere le prime vaccinazioni per la gastroenterite si possono effettuare già a 42 giorni con vaccino ad alto titolo in grado di superare la barriera anticorpale colostrale e stimolare l’immunità del soggetto. »SEGUE 29
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Contro quale malattia è importante vaccinare? Le malattie infettive che minacciano la salute del cane, nel corso della sua esistenza, sono numerose. LA GASTROENTERITE INFETTIVA (parvovirosi) Si tratta di una malattia grave, il cui decorso può essere mortale, soprattutto nei cuccioli. I cani colpiti eliminano il virus con le feci. Nonostante i programmi di vaccinazione, la malattia è ancora molto diffusa in tutt'Italia. I sintomi principali sono: vomito frequente, diarrea profusa ed emorragica, febbre e cachessia. La terapia è principalmente di sostegno, consiste in coperture antibiotiche, vitamine, reidratanti.
CANE CON CIMURRO
lari, polmonite), una forma intestinale (diarrea più o meno profusa e vomito) ed una forma neurologica fatale (paralisi, disturbi motori e dell'equilibrio, convulsioni e cambiamenti del comportamento). In associazione a queste forme spesso si rilevano sintomi cutanei (infiammazioni del muso e zampe). Anche in questo caso la terapia è solo di sostegno, inoltre il soggetto che supera la fase critica talvolta manifesta segni neurologici che perdurano per tutta la vita. EPATITE CONTAGIOSA VIRALE
VOMITO FREQUENTE NEI SOGGETTI INFETTATI DALLA PARVOVIROSI
SITUAZIONI SIMILI A QUESTA
E’ una malattia grave, soprattutto nei cuccioli, provocata dall'Adenovirus canino. I sintomi tipici della malattia sono: vomito, apatia, febbre ed ittero. In Italia esiste ancora, anche se in forma rara. LEPTOSPIROSI
CIMURRO E’ una malattia virale molto contagiosa. Esistono tre diversi complessi di sintomi: una forma respiratoria (tosse, starnuti, secrezioni nasali ed ocu-
contaminate dall'urina infetta rappresentano la fonte di contaminazione primaria in molte aree d’Italia. La leptospirosi può risultare mortale ed i cani infetti possono eliminare le Leptospire ad intermittenza attraverso le urine per mesi o addirittura anni. E’ una zoonosi, cioè può causare una grave malattia anche nell’uomo: la malattia di Weil.
Questa malattia è provocata da batteri chiamati Leptospire e si contrae mediante le urine infette di topi e/o altri cani. Le acque di canali e fiumi
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TOSSE DEI CANILI Malattia molto contagiosa delle vie respiratorie caratterizzata da tosse profonda, secca e dolorosa, di solito trasmessa in luoghi dove i cani vengono mantenuti in raggruppamenti, ad esempio canili e pensioni. Raramente è fatale, il trattamento risulta generalmente efficace.
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I NOSTRI AMICI ANIMALI
Sabato 14 settembre
Ore 9.00 - Cervia - Bagno Fantini
Domenica 15 settembre Ore 9.00 - Cervia - Bagno Fantini Iscrizioni alla SFILATA CANINA AMATORIALE che si terrà a partire dalle ore 10.00, dedicata a tutti i cani di razza e non.
RABBIA E’ una malattia fatale, trasmessa dalla saliva infetta soprattutto attraverso il morso e il graffio di animali infetti. Ormai non è più presente in Italia, per questo la vaccinazione non è più obbligatoria per legge. Diviene obbligatoria se il cane viaggia all’estero, anche nei paesi della Comunità Europea, dove ci sono ancora rari casi. Si manifesta con sintomi a carico del sistema nervoso, attraverso tre fasi della malattia più o meno pronunciate: cambiamenti del comportamento (gli animali feroci diventano docili), la fase di aggressività ("rabbia furiosa") ed infine fenomeni di paralisi muscolare.
Ore 14.30 - Cervia - Bagno Fantini SPETTACOLO CINOTECNICO condotto da Luca Rossi (Collaboratore di Striscia la Notizia e Centro Studi del Cane).
Per informazioni e iscrizioni:
È necessario ripetere le vaccinazioni? L'immunità verso le malattie non dura per sempre e gradualmente si affievolisce, lasciando che il cane possa correre dei rischi. FINO ALL’ANNO DI ETÀ È OPPORTUNO CHE IL GIOVANE CANE RICEVA TUTTE LE VACCINAZIONI DI BASE NECESSARIE CHE GLI CONSENTANO DI RAGGIUNGERE UNA SOLIDA IMMUNITÀ.
Domenica 22 settembre Castrocaro Terme
Al Castello del Capitano delle Artiglierie - Escursione guidata con i cani - Sfilata cani e padroni con capi di alta moda
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NEL CUCCIOLO è necessario effettuare il richiamo dopo 21-30 giorni dal primo vaccino per ottenere il così detto effetto booster cioè di potenziamento dell’efficacia del vaccino. NELL’ADULTO invece è necessario un richiamo annuale. E' opportuno che il cane sia sottoposto ad un check-up di controllo annuale. Con l’occasione il Veterinario potrà verificare le condizioni generali dell’animale ed attuare gli opportuni richiami vaccinali.
Vaccinazione e socializzazione
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I primi tre mesi di vita di un cucciolo sono fondamentali oltre che per la protezione dalle malattie infettive, anche per una corretta socializzazione. Le esperienze, le relazioni e i contatti che il cucciolo avrà in questo periodo influenzeranno, infatti, il suo comportamento da adulto e la sua capacità di relazionarsi con il proprietario e con altri animali. Superate le 12 settimane d’età, la corretta socializzazione del cane diventa più difficoltosa. In questo periodo è perciò essenziale che il cucciolo sperimenti le diverse situazioni con cui si troverà a convivere da adulto, tra cui il contatto con altri animali, con persone di età diversa, con il traffico della città, con l’uso dell’ascensore, dell’automobile, dei trasporti
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pubblici, etc. Il cane non va tenuto isolato fino alla fine del periodo vaccinale, altrimenti il rischio è quello di ottenere un soggetto non equilibrato e incapace di rapportarsi con l’ambiente esterno. Un protocollo vaccinale particolarmente efficace, precoce, nei tempi giusti, permette, pertanto, la contemporanea gestione della socializzazione del cucciolo, consentendogli di correre meno rischi.
Il libretto di vaccinazione A completamento della vaccinazione di base del cucciolo, il proprietario riceverà un "Libretto di Vaccinazione", che riporta la registrazione delle vaccinazioni eseguite e che indica la data del prossimo appuntamento per il richiamo annuale. Questo libretto può essere LIBRETTO DI VACCINAZIONE richiesto nelle pensioni, nelle mostre, nelle scuole di addestramento e durante i viaggi. Naturalmente servirà anche al veterinario per le consultazioni sulle vaccinazioni eseguite, pertanto tale documento andrà conservato con cura. FINE 31
SALUTE_10piu_n.9.13_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 04/09/13 11:57 Pagina 32
www.salute10piu.it - HANNO COLLABORATO AL NUMERO DI SETTEMBRE DI Dott. Francesco Buonpane Medico Veterinario
Dott.ssa Monica Negosanti Dietista Maria Cecilia Hospital Cotignola E-mail: mnegosanti@gvmnet.it Dott. Roberto Nonni Direttore Sanitario San Pier Damiano Hospital - Faenza E-mail: rnonni@alice.it Dott.ssa Valentina Orlandi - Ortottista E-mail: valentina.orlandi28@libero.it Dott.ssa Gianna Manna - Optometrista E-mail: giannamanna@yahoo.it Dott.ssa Maria Nives Visani Farmacista - Naturopata
Dott. Marco Conti Specialista in Fisioterapia e Medicina Termale E-mail: mconti@temedicastrocaro.it Dott. Leonardo Loroni Direttore UOC di Pediatria AUSL Ravenna Email: leonardo.loroni@gmail.com Ambra Mambelli Laboratorio artigianale Erbe in Pasta Via Castel Nuovo Pilastrino 2, Solarolo - Ra Email: erbeinpasta@yahoo.it
E-mail: salutenaturasnc@alice.it
I NOSTRI COLLABORATORI Dott.sa Azzarello Maria Germana Iscritta AGI (Associazione Grafologi Italiani) Iscritta ANGRIS (Ass.ne Naz. Grafologi Rieducator) E-mail: azzarellogermana@gmail.com
Dott. Davide Guglielminetti Responsabile Reparto Chirurgia d’urgenza Ospedale Santa Maria delle Croci E-mail: d.guglielminetti@ausl.ra.it
Dott. José Aguayo Ph.D. - Psicologo - Psicoterapeuta Email: j.aguayo1345a@ordpsicologier.it
Dott. Giorgio Guidetti Unità Operativa Audio-Vestibologia Azienda USL di Modena - Ospedale Ramazzini di Carpi
Dott. Paolo Antonelli Direttore Sanitario - Terme di Punta Marina E-mail: antonellip@termepuntamarina.com Dott.ssa Serena Bagli - Psicologa - Lugo Email: info@serenabagli.it - www.serenabagli.it Dott. Andrea Baldisserri Medico-Chirurgo specialista in otorinolaringoiatria E-mail: abaldisserri@alice.it Dott. Giuseppe Ballardini Medico Specialista Reparto Infettivi c/o Ospedale di Ravenna - E-mail: campehna@me.com
Dott. Giovanni Innocenti Medico Chirurgo - Specializzato in malattie infettive Medico responsabile per il Consorzio Solco/Corif nella RSA San Rocco (Fusignano) Dott. Flaviano Jacopi Specialista in cardiologia e medicina dello sport Direttore sanitario Astrea Medical Center - Faenza E-mail: flaviano.jacopi@fastwebnet.it Dott. Luca La Fauci Biologo Nutrizionista - Consulente RAI
Dott. Pier Luigi Bedei - Medico, ginecologo E-mail: plbedei@hotmail.com
Dott.ssa Chiara Lisi - Tecnologo alimentare E-mail: dipartimentotecnico@naturhouse.it
Dott. Franco Borghesan - Specialista in allergologia
Dott. Massimo Liverani Biologo Nutrizionista Consulente programma Dimagrimento c/o Centro Dimagrimento THOMAS TAI E-mail: info@indacosrl.it
Flaminia Buttazzi - Istruttrice Cosmos Fitness Club Faenza Titolare brevetti FIF e FBI per insegnare pilates E-mail: info@cosmosclub.it Dott. Pierpaolo Casalini Medico-Chirurgo U.O. Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale di Faenza E-mail: pierpaolo.casalini@gmail.com Dott. Michele Ciani - Dottore in psicologia Osteopata Fisioterapista c/o Studio di Terapia Manuale e Poliambulatorio Osteolab E-mail: ciani.michele08@gmail.com www.micheleciani.com Dott. Giorgio Maria Cicognani Medico Geriatra - AUSL Ravenna E-mail: giorgio.cicognani@fastwebnet.it
Dott. Angelo Lofino - Psicologo Psicoterapeuta www.psicologia-studio-sessuologia.it Dott. Maurizio Marangolo Specialista in Medicina Interna ed Oncologia Medica. Ricercatore volontario Istituto Oncologico Romangolo E-mail: m.marangolo@libero.it
Marco Mastrapasqua Responsabile tecnico attività acquatiche Cosmoss Fitness Club Faenza E-mail: info@cosmosclub.it Dott. Giuliano Musacchi Specialista in ortopedia e traumatologia
Dott. Maurizio Santarini Medico Veterinario, Ravenna E-mail: maurizio.santarini@gmail.com
Barbara Sartoni Insegnante di Scuola Primaria Fondazione Marri Sant’Umiltà - Faenza Dott. Antonio Salzetta Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva Presidio Ospedaliero di Faenza Ausl Ravenna
Francesco Spadoni Tecnico ortopedico Email: francesco@ortopediaspadoni.it Dott. Ignazio Stanganelli Responsabile Centro di Oncologia Dermatologica Skin Cancer Unit IRCCS IRST Istituto Tumori Romagna Progetto Melanoma Istituto Oncologico Romagnolo Dott. Stefano Stea Responsabile U.O di Chirurgia Maxillo-Facciale Maria Cecilia Hospital Cotignola - www.stefanostea.it E-mail: maxillofacciale-mch@gvmnet.it Prof. Carlo Tagariello Villalba - Bologna - E-mail: catag@iol.it Dott.ssa Donatella Valmori Psicologa e Sessuologa E-mail: d.valmori@libero.it Dott.ssa Mariarosaria Venturi E-mail: mrventuri@yahoo.it
Stefano Vignudelli Cooperativa Sociale La Pieve Canile Municipale di Ravenna Dott.ssa Dalila Visani Psicologa - Psicoterapeuta c/o Ospedale privato San Francesco Cell. 331.7324658 Email: d.visani5478a@ordpsicologier.it
Dott. Ugo Cimberle Studio Oculistico Dal Fiume-Cimberle - Ravenna E-mail: cimberle@cidiemme.it
Dott.ssa Barbara Pallareti - Medico Veterinario E-mail: barbara.pallareti@gmail.com
Max Vismara Educatore di cani www.dicasavismara.it
Dott. Andrea Drei Pronto Soccorso Medicina d’Urgenza Ospedale di Faenza - E-mail: andrea.drei@alice.it
Dott. Paolo Perna Fisioterapista - E-mail: paoloperna8@gmail.com E-mail: a.pasi1961@libero.it
Dott. Mario Vitale Resp. Neurochirurgia Maria Cecilia Hospital Cotignola E-mail: mvitale@gvmnet.it
Dott. Fabio Fusconi Odontoiatra c/o Ospedale Privato Domus Nova
Dott. Giuseppe Plazzi Dipartimento di Scienze Neurologiche Università di Bologna - E-mail: giuseppe.plazzi@unibo.it
Marina Zoli Educatrice Nido Fondazione Marri Sant’Umiltà - Faenza
Dott. Fausto Pasqualini Galliani Responsabile clinico “Dental Unit” Maria Cecilia Hospital Cotignola E-mail: dentalunit@gvmnet.it
Dott. Luca Rossi Direttore Tecnico Centro Studi del Cane Italia ASD E-mail: direzione@centrostudidelcane.com
Dott. Franco Ziccardi Medico di medicina generale Gruppo C.A.S.P.I.T.A. di Faenza E-mail: caspitafaenza@gmail.com
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STUDIO DI PSICOLOGIA PSICOTERAPIA e SESSUOLOGIA SOSTEGNO, COMPETENZA E PROFESSIONALITÀ Se le persone non sono soddisfatte del motto di vita che si sono costruite nel tempo, possono sempre cambiarlo, a loro la scelta. Dott. Angelo Lofino
Una sofferenza psicologica si manifesta con una serie di sintomi non sempre facilmente riconoscibili ma, spesso, molto dolorosi, tristezza, angoscia, ansia, depressione, il nulla come conforto. Scegliere di andare dallo psicologo e/o dallo psicoterapeuta significa essere responsabili, voler prendersi cura della propria salute per migliorare la propria qualità della vita. Uno specialista si occupa anche di tutte le problematiche relative alla sfera della sessualità, aiutando a superare i blocchi che creano difficoltà a se stessi e alla coppia. Calo del desiderio, disturbi della sessualità maschile come la disfunzione erettile e l’eiaculazione precoce, disturbi della sessualità femminile come il vaginismo e l’anorgasmia, disturbi affettivi e relazionali. Le problematiche sessuali o di coppia possono essere sia nella sfera eterosessuale, sia omosessuale, bisessuale o transessuale. Dott. Angelo Lofino - Psicologo - Sessuologo - Psicoterapeuta Specialista in Sessuologia clinica - Terapia cognitiva e cognitivo-comportamentale
Via S. Valitutti 88 - 48124 Ravenna Tel. 0544.402019 - Cell. 347.7222321 www.psicologia-studio-sessuologia.it - xlofin@libero.it
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