Salute 10 più Nr. 7 Anno 2013

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MENSILE DI INFORMAZIONE SU SALUTE E BENESSERE - N. 7 - LUGLIO 2013

RAVENNA

Addio a Margherita

HACK INOLTRE

·COS’È L’ESOSCHELETRO ·LA BAROPODOMETRIA ·I BENEFICI DEL NUOTO ·SESSUALITÀ E GRAVIDANZA

un bel sorriso non ha età...

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Nr. 7 - LUGLIO 2013 - www.salute10piu.it

MANGIAR SANO

3 LO ZAFFERANO Ambra Mambelli TECNOLOGIA

4 ESOSCHELETRO Tiziano Zaccaria OCULISTICA

6 ATTENZIONE AI RAGGI SOLARI Dott. Ugo Cimberle FISIOTERAPIA

8 I MASSAGGI PER I DOLORI ALLA MANDIBOLA Dott. Paolo Perna ORTOPEDIA

10 COS’È LA BAROPODOMETRIA Francesco Spadoni CARDIOLOGIA

12 LE CARDIOPATIE CONGENITE Dott. Flaviano Jacopi SCIENZA

15 ADDIO A MARGHERITA HACK Intervista di Tiziano Zaccaria ESTETICA

20 IL LIFTING ALLE BRACCIA Anna Danieli SPORT

22 I BENEFICI DEL NUOTO Marco Mastrapasqua SALUTE

25 STORIA DELLA MEDICINA - Il Settecento e l’Ottocento PSICOLOGIA

28 SESSUALITÀ IN GRAVIDANZA Dott.ssa Donatella Valmori I NOSTRI AMICI ANIMALI

30 LA TERZA ETÀ CANINA Max Vismara

SALUTE 10+ - Anno 3 - N. 7.2013 - Aut. Trib. Ravenna n. 1381 del 23/11/2011.

Proprietà, redazione e realizzazione Multiservice sas: via A. Gnani, 4 - 48100 Ravenna - Tel. 0544.501950 - multiredazione@linknet.it Stampa: Tipografica Derthona - Tortona (Al)

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MANGIAR SANO

ZAFFERANO

Un tocco di sapore e VITALITÀ

Ambra Mambelli Laboratorio artigianale Erbe in Pasta Via Castel Nuovo Pilastrino 2, Solarolo - Ra Email: erbeinpasta@yahoo.it

La maggior parte delle spezie utilizzate per insaporire e condire le pietanze provengono dall’Estremo Oriente. Lo zafferano è un’eccezione! Trova il suo perfetto habitat nell’oriente Mediterraneo ed è qui che ne troviamo le qualità migliori. Pianta erbacea perenne, appartenente alla famiglia delle Iridacee, è provvista di bulbo dal quale spuntano foglie lunghe di colore verde intenso raccolte in ciuffi. Ed è al centro di esse che escono i profumatissimi fiori di colore violetto, provvisti di uno stilo fragile di colore giallo che termina con uno stimma rosso dal quale si ottiene la preziosa spezia. La fioritura avviene in autunno e precisamente verso la fine di ottobre. La raccolta è rigorosamente manuale e avviene alle prime luci del mattino, quando il fiore non è ancora totalmente dischiuso: in questo modo si possono raccogliere gli stimmi in purezza.

Come oro nel piatto

Alcuni consigli

Per avere un Kg di zafferano essiccato occorrono circa 130mila fiori: ecco spiegato l’elevato costo. Popoli antichi lo apprezzarono per diverse finalità, dalla bellezza del fiore, alla profumazione degli ambienti, dall’utilizzo nella cosmesi, alla farmacopea, dall’utilizzo come colorante di tessuti e tappeti. Infine ne trovò ispirazione nella gastronomia, sia per colore, per sapore, che le sue presunte facoltà afrodisiache.

Acquistate lo zafferano in stimmi essiccati e conservatelo in vasetti di vetro, riponendoli in un luogo fresco e asciutto (meglio se buio): avrete così garanzia di purezza e il suo profumo sarà più intenso. La quantità per persona è di circa 5/6 stimmi.

Si può utilizzare intero (meglio se lasciato un’oretta in acqua o brodo caldo), oppure polverizzato, tostandolo leggermente.

Ecco come tostarlo: prendete un pezzetto di carta forno, chiudete a libro includendo gli stimi necessari alla ricetta, scaldate il tutto in una padella per qualche minuto, togliete dal fuoco e adagiate il pacchetto.

Dopo circa 2 minuti, con un cucchiaio fate pressione strofinando sulla carta, allo scopo di polverizzare lo zafferano tostato.

Mettere qualche stimmo durante la preparazione del brodo (sia vegetale che di carne): ne esalta il sapore e anche la “minestrina” sarà un successo!

FINE

Fra le innumerevoli azioni benefiche, è da qualche tempo in fase di studio L’ATTIVITÀ ANTIDEPRESSIVA dello zafferano. Alcuni studi comparativi infatti ne hanno confermato l’efficacia, in pazienti affetti da depressione lieve e moderata. Impariamo ad utilizzare lo zafferano nelle nostre pietanze e aggiungeremo così buonumore ai nostri piatti.

STRACCETTI DI POLLO IN VINO ALLO ZAFFERANO DOSI E INDICAZIONI PER 4 PERSONE · 1 petto di pollo · 1 cucchiaio di farina · 1 noce di burro · 0,20 gr di zafferano in stimi · 1 bicchiere di vino bianco secco · Olio extravergine d’oliva · Sale e pepe · Lattuga PROCEDIMENTO Mettere lo zafferano nel vino e lasciarlo per almeno un’oretta.

Tagliare il petto di pollo a striscioline e infarinarlo leggermente. Rosolare leggermente il pollo nell’olio e burro, irrorare con il vino aromatizzato, fino a coprire.

Lasciare restringere il sugo e servire caldo su un letto di Lattuga tagliata a julienne.

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TECNOLOGIA

ESOSCHELETRO SIAMO ANCORA IN FASE DI SPERIMENTAZIONE, MA NON È FANTASCIENZA

Sofisticati dispositivi costruiti con materiali leggeri come il titanio (degli scheletri artificiali, indossabili esternamente) sono già in grado di rimettere in piedi e far camminare chi ha subito gravi lesioni al midollo spinale. di Tiziano Zaccaria Soltanto un decennio fa sembrava un sogno molto lontano, quasi irrangiungibile. Oggi, pur essendoci ancora parecchia strada da fare, l’illusione di migliaia di persone nel mondo sta lentamente diventando una speranza credibile. Parliamo della possibilità di mandare in pensione la sedia a rotelle e di dare ai paraplegici la possibilità di rialzarsi in piedi e camminare attraverso l’utilizzo di un esoscheletro. Nel mondo, soprattutto negli Usa e in Giappone, diverse grandi aziende private che operano nel settore della ricerca biomedicale hanno investito capitali ingenti in ricerca e ne stanno mettendo a punto dei modelli sempre più precisi e sofisticati. Siamo ancora nell’ambito della sperimentazione, ma l’evoluzione c’è. E sembra in grado di fornire risposte sempre più interessanti, in tempi non tanto lunghi.

Cos’è un esoscheletro Ogni anno migliaia di persone nel mondo restano paralizzate a causa di una lesione al midollo spinale, di solito in seguito a un incidente stradale, una caduta o un incidente sportivo. Molti sono giovani, sotto i 50 anni, costretti a passare il resto della loro vita su una sedia a rotelle. In futuro queste persone potrebbero di nuovo camminare grazie a questo sofisticato dispositivo costruito con materiali leggeri come il titanio, che funziona come 4

un vero e proprio scheletro artificiale, indossabile esternamente, capace di rimettere in piedi e di fare camminare chi ha subito gravi lesioni del midollo spinale.

In generale gli esoscheletri sono sufficientemente robusti da sopportare il peso di un adulto di 100 kg e abbastanza potenti da recuperare l'equilibrio da cause esterne di instabilità, come i movimenti del torso durante la camminata o una piccola spinta.

Una strategia di controllo più avanzata e più naturale replica il modo in cui l’uomo cammina, con una perdita controllata di equilibrio nella direzione nella quale si avanza. Da un paio d’anni la società americana Ekso Bionics ne ha già messo in commercio un primo modello, ad un costo di circa 100mila euro, dichiarando che entro il 2014 intende proporne una versione commerciale con prezzi più abbordabili.

Come funziona In sostanza questo dispositivo rileva gli impulsi neurali o neuromuscolari del paziente, bypassa il midollo spinale e li trasmette diret-

tamente a dispositivi automatici in grado di muovere la parte meccanica interessata. Vari sensori ottimizzano la gestione dei movimenti e li armonizzano con l’utente.

I primi modelli necessitano ancora di adeguati perfezionamenti, tuttavia lo studio delle articolazioni del corpo umano e della fisica dinamica ad esso associata è sempre più affinato.

Nel 2010 l’Unione Europea ha finanziato con 2,75 milioni di euro il progetto Mindwalker, per la messa a punto di un sistema che in futuro potrebbe aiutare anche gli astronauti a ricostruire la massa muscolare dopo prolungati periodi trascorsi nello spazio.

Al progetto, realizzato dallo Space Applications Services in Belgio, collabora anche la Fondazione Santa Lucia di Roma, che sta portando avanti una sperimentazione clinica con alcuni volontari lesionati al midollo spinale: esperimenti che aiuteranno ad identificare i difetti e le aree di miglioramento delle prestazioni. Per insegnare a controllare l'esoscheletro, i ricercatori di Space Applications Services hanno sviluppato una piattaforma di allenamento a realtà virtuale, nella quale gli utenti possono abituarsi in sicurezza a usare il sistema, prima di testarlo fuori e, si spera, di utilizzarlo nella vita quotidiana.

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TECNOLOGIA

L’esperienza personale del giornalista Simone Fanti

“Tre bip e l'esoscheletro mi ha sollevato, leggero, come se fosse la cosa più naturale per un uomo.

Normale per gli altri, non per me.

Una magia tecnologica, due gambe bioniche e un piccolo computer che le guida. Nessun miracolo, ma l'ingegno dell'uomo.

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In Italia di recente il giornalista paraplegico Simone Fanti nel suo blog ha raccontato la gioia dopo aver provato "Rewalk", un ausilio di origine israeliana sviluppato dal Centro protesi Inail di Vigorso di Budrio, che consente di stare in posizione eretta. “Sono più storto della torre di Pisa, eppure sono in piedi”, ha scritto Simone, ritrovatosi in posizione eretta per la prima volta dal giorno in cui, una decina d’anni fa, un pirata della strada lo lasciò steso sull’asfalto con una diagnosi brutale e irreversibile: lesione mielica D4. Ergo: paraplegia. Simone oggi ha 36 anni e scrive su diverse testate, tra cui il Corriere della Sera.

Nel suo blog racconta:

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Ero troppo stupito e impaurito per potere godere di quei momenti. Il mio corpo impegnato a riassettarsi sulla posizione verticale, il mio cervello invaso da mille pensieri contradditori: gioia e malinconia, paura e voglia immensa, di spingermi oltre... Al ritorno dalla prima seduta mi sono sciolto in un pianto liberatorio”.

SIMONE FANTI

E i militari diventano “superman”…

Esoscheletri progettati per i militari in missione, che sollevano carichi superiori al quintale come se fossero una valigia da viaggio. Non è fantascienza, è già realtà. Negli Usa la Berkeley Bionics ha progetto e realizzato HULC, un esoscheletro facilmente indossabile e rimuovibile da un uomo in un tempo utile di soli 30 secondi, diventando uno zaino in condizioni normali. Contrariamente ad altri modelli, ideati per il trasporto di materiale militare pesante come casse di munizioni o di armi, HULC non deve essere collegato ad una sorgente di energia, il che lo rende l'ideale per le missioni in movimento e dove sia richiesta una notevole libertà di manovra.

Alimentato da una batteria al litio, consente di effettuare brevi sprint alla velocità di circa 16 km/h, o di avanzare ad una velocità media di 10 km/h per un'ora. La macchina della Berkeley Bionics consente ad un soldato di trasportare un equipaggiamento di circa 70 kg senza avvertire uno sforzo eccessivo, lasciandogli una gamma di movimenti che non ha precedenti negli esoscheletri con finalità FINE militari.

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OCULISTICA

IL SOLE

PERICOLO PER GLI OCCHI

Ecco quali possono essere i danni e le principali patologie provocate dai suoi raggi sulla nostra vista.

Una volta diagnosticato il problema, normalmente si risolve in qualche giorno con applicazione di colliri antinfiammatori e protettivi.

Lo pterigio Dott.

Ugo Cimberle

Studio Oculistico Dal Fiume-Cimberle - Ravenna E-mail: cimberle@cidiemme.it

La luce solare contiene diversi tipi di radiazioni. Una di queste è la radiazione ultravioletta (UV), detta così perché la sua lunghezza d'onda è inferiore alla minima (il violetto) che il nostro occhio può vedere. Se vogliamo essere più tecnici e consideriamo l'effetto sulla salute umana, la radiazione ultravioletta viene suddivisa in UVA (400-315 nanometri), UV-B (315-280 nm), UV-C (280-100 nm). L'eccessiva esposizione ai raggi ultravioletti del sole, in assenza di adeguata protezione, è alquanto dannosa a livello oculare. Si possono avere problemi più o meno gravi e in forma acuta o in forma di danni da accumulo a lungo termine.

Possibilità di patologie varie La più frequente dovuta ad un’esposizione intensa, specie dove è presente molto riverbero, come spiagge o neve in alta montagna, è la CHERATO CONGIUNTIVITE ATTINICA. Alla sera ci si ritrova con dolore, lacrimazione, fastidio alla luce e offuscamento visivo.

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A livello della congiuntiva, è una classica patologia da esposizione prolungata negli anni alla luce solare (classicamente nei pescatori) e comporta la formazione di una PELLICINA che cresce

sulla parte trasparente dell'occhio, la cornea, e… …provoca una variabile riduzione della vista a causa di astigmatismo o perdita di trasparenza, oltre che ad un perenne senso di fastidio per alterazione della lacrimazione.

La soluzione, quando il problema diventa di una certa importanza o quando c'è una progressione della pellicina, è chirurgica con varie possibilità a seconda della situazione.

Protezione costante dal sole Sicuramente il sole tende a far seccare i tessuti ed altera la lacrimazione, creando uno stato infiammatorio cronico, per cui è sempre corretta una adeguata protezione.

Come bisogna proteggere la pelle dal sole, così è anche per gli occhi.

L'esposizione prolungata aumenta il rischio di sviluppare dei tumori sia della parte esterna dell'occhio, palpebre e congiuntiva, sia delle strutture interne.

Proprio a carico delle strutture interne possono con il tempo svilupparsi più frequentemente altre patologie.

La CATARATTA consiste nell'opacamento del cristallino a causa del normale invecchiamento e dello stimolo ossidativo e quindi invecchiante dei raggi solari. Le persone particolarmente esposte alla luce solare hanno di media una cataratta precoce, spesso con alcuni aspetti particolari tipo la pseudoesfoliazione che può complicare il tutto con un glaucoma ed una perdita di resistenza delle fibre che sorreggono il cristallino, cosa che rende più difficoltoso l'intervento.

Comunque, la soluzione chirurgica è risolutiva.

Attenzione alla retina E’ la membrana sensibile che tramuta lo stimolo luminoso in segnali elettrici convogliati poi al cervello. Qui i danni sono più gravi. Se si fissa il sole magari più a lungo del solito, quando ad esempio vogliamo vedere un'eclissi, i raggi ultravioletti focalizzati direttamente sulla retina centrale possono facilmente ustionarla e provocare una cicatrice. In quella zona la retina non funzionerà più e se la zona coincide con il

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OCULISTICA centro della macula, la zona dove si concentra la vista, il danno alla capacità visiva può essere anche molto importante e soprattutto permanente.

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Per questo è importante non fissare mai direttamente il sole, ma solo attraverso filtri speciali (non vanno bene neppure i comuni occhiali da sole) o in modo indiretto con uno specchio affumicato.

Diverse patologie hanno dimostrato poi un coinvolgimento delle radiazioni luminose nella induzione o nella progressione del danno alla retina (edema maculare cistoide, retinopatie di vario tipo, degenerazione maculare senile ecc.). La degenerazione maculare in particolare, è la causa principale di perdita della vista dopo i 55 anni. Essa è strettamente legata all'assetto genetico dell'individuo, ma è fortemente influenzata da vari fattori (demografici ed ambientali) oltre che da cattive abitudini di vita. Tra questi fattori la luce costituisce un aspetto primario, perché interagisce con le membrane cellulari della retina alterando la struttura e formando molecole particolarmente aggressive dette radicali liberi. Tutto questo porta a gravi danni dei tessuti retinici, in particolar modo a livello maculare con compromissione anche importante della funzione visiva.

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to antiossidante si trovano nella frutta tipo arance, kiwi ed albicocche oltre che nella verdura soprattutto a foglia verde, peperoni, pomodori e carote, zafferano, curcumina. Altro alimento utile è il pesce, ricco di omega3. In estate ricordarsi di bere molto e di integrare con sali minerali assumendo eventualmente integratori specifici a base di luteina, zinco, rame, selenio, L-carnosina e vitamiFINE ne.

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Possibili protezioni È sempre fondamentale proteggere gli occhi mettendo occhiali scuri dotati di filtri per i raggi UV. I filtri dovrebbero garantire un abbattimento soprattutto degli UVA lesivi per la retina a 450 nm. Polarizzazione e trattamento a specchio migliorano ulteriormente la protezione anche dalle frequenze più basse e dagli infrarossi. In caso di luce molto forte, come in alta montagna, anche un'adeguata protezione laterale è assolutamente indicata così

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FISIOTERAPIA

I MASSAGGI PER I DOLORI ALLA MANDIBOLA

Il fisioterapista e il trattamento dei muscoli della masticazione

Dott.

Paolo Perna

Fisioterapista E-mail: paoloperna8@gmail.com

Quali dolori Quando parliamo di disordini craniomandibolari ci riferiamo ad un gruppo di disturbi molto eterogenei, sia per le cause, ma soprattutto per i sintomi con cui si manifestano.

I sintomi più frequentemente riscontrati, quelli che, indirizzano lo specialista verso la diagnosi sono: - IL DOLORE MANDIBOLARE - I RUMORI ARTICOLARI - LA DIFFICOLTÀ DEI MOVIMENTI di apertura e chiusura della bocca.

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Diagnosi e terapia

Ripristinare armonia

Ci si rende facilmente conto che arrivare ad una diagnosi corretta, ma soprattutto riuscire a indirizzare il paziente verso un piano terapeutico corretto è molto complesso. Proprio per questo motivo sono molti gli specialisti che partecipano al progetto terapeutico del paziente, ognuno con le sue competenze. La fisioterapia temporo-mandibolare è una branca purtroppo ancora poco conosciuta, ma in grande evoluzione.

Le articolazioni interessate sono le due articolazioni temporo-mandibolari, principalmente, e il tratto cervicale della colonna vertebrale. Le due articolazioni temporo-mandibolari sono simmetriche tra loro e un qualsiasi squilibrio pregiudicherà il loro perfetto funzionamento.

L’obiettivo principale diventa, quindi, quello di ridare simmetricità a queste articolazioni, permettendo loro di lavorare in maniera efficace. Quando i muscoli sono costretti a contrarsi in maniera non similare, a causa di problemi all’articolazione che hanno il compito di gestire o a causa di una loro diversa lunghezza (uno dei muscoli risulta più contratto dell’altro), andranno facilmente in fatica. Il risultato sarà una sensazione di debolezza diffusa a livello del viso, ma in particolare ai lati della mandibola, laddove si trovano i due muscoli masseteri.

I muscoli interessati sono quelli deputati alla masticazione e a compiere tutti i movimenti di cui è capace la nostra articolazione temporo-mandibo-

SALUTE_10piu_n.7.13_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 01/07/13 12:30 Pagina 9

lare: apertura, chiusura, movimenti laterali (prendono il nome di diduzioni), anteposizione (spinta della mandibola in avanti rispetto alla mascella) e retroposizione (spinta posteriore della mandibola). In questo quadro la fisioterapia si inserisce perfettamente.

Il ruolo dell’esperto Il fisioterapista è uno specialista nel rilassamento muscolare.

Il massaggio dei muscoli masticatori, in particolare del massetere (fascia muscolare posizionata sul lato della mandibola), è molto utile per far diminuire la tensione muscolare e per eliminare le contratture.

Le tecniche utilizzate saranno diverse, eseguite inizialmente più delicatamente, per poi aumentare di intensità con il passare delle sedute e compatibilmente con la diminuzione della sensazione di dolore. Si inizierà con la tecnica dello “sfioramento”, una vera e propria “carezza” prima molto superficiale, poi leggermente più profonda. In seguito verranno effettuate dei movimenti rotatori più profondi lungo tutto il muscolo, questa è una tecnica fondamentale dalla quale non si può prescindere in qualsiasi seduta. Queste due tecniche di base, risultano essere le più utilizzate e il punto di partenza necessario per ogni trattamento dei muscoli della masticazione. Il massaggio, però, non viene utilizzato dal terapista solo a livello mandibolare, ma risulta utilissimo per trattare la colonna cervicale. La connessione tra queste due strutture è incredibile e solitamente un problema della temporo-mandibolare sinistra, ad esempio, ha ripercussioni innanzitutto sulla parte sinistra della colonna e poi lungo tutta la metà del corpo di sinistra. Quindi andando a palpare i muscoli del collo ci accorgeremo che saranno doloranti e spesso molto contratti. Il massaggio deve essere molto lento, rilassante, deve riuscire a dare alla cute un tepore gradevole. Il massaggio è spesso una terapia anche FINE per la mente.

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Un semplice concetto: la cura Upper Cervical si basa sulla legge universale di causa ed effetto. Per ogni effetto o sintomo (fisico o psichico), ci deve essere una causa. I dottori chiropratici specialisti Upper Cervical concentrano i loro sforzi sul come individuare e rimuovere le interferenze tra il sistema nervoso e gli organi del corpo.

Queste interferenze possono essere la causa di cattive condizioni di salute. Rimuovendole il corpo viene messo in condizione di guarire se stesso, in modo naturale, senza l'uso di farmaci o interventi chirurgici. II metodo Upper Cervical non prevede una forte trazione, nè torsione o movimento del collo. La correzione viene applicata utilizzando un tocco preciso e con-trollato che permette al capo, al collo e alla colonna vertebrale di tornare alle loro originarie e naturali posizioni, di ripristinare l'equilibrio del corpo cosicchè possa lavorare al massimo delle sue potenzialità.

Cos’è la cura Upper Cervical: è un metodo che si concentra sul rapporto intimo tra le prime due vertebre del collo, atlante ed epistrofeo, un'area chiamata colonna cervicale superiore e una parte vitale del sistema nervoso, nota come il tronco encefalico. Possiamo immaginare il tronco encefalico come un cavo telefonico con milioni di fili o fibre ner-vose che costituiscono il sistema nervoso centrale è responsabile di tutte le comunicazioni all'interno del corpo.

Esso controlla il sistema immunitario, le emozioni, la vista, l'udito, l'equilibrio, la respirazione, il battito cardiaco, la pressione sanguigna, la digestione, la tensione muscolare, la postura, gli ormoni e ogni altra funzione. Un'irritazione o interferenza all'interno del sistema nervoso centrale può interrompere la comunicazione tra il cervello e il corpo, creando così una serie di problemi di salute. Le prime due vertebre cervicali sono particolarmente vulnerabili a traumi, lesioni o a disallineamento, perché sono i segmenti più mobili della colonna vertebrale. Se trascurato, un disallineamento della cervicale superiore può portare a una degenerazione irreversibile della colonna vertebrale e problemi cronici di salute. I disallineamenti della cervicale superiore possono essere causati da cadute, incidenti stradali e/o sportivi, infortuni sui lavoro, traumi, stress fisici o emotivi, posture scorrette, o addirittura traumi da parto.

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ORTOPEDIA

BAROPODOMETRIA, CORREGGERE

IL PASSO

attraverso un’analisi computerizzata

Francesco Spadoni

tra coloro che con i primi caldi affollano pinete, piste ciclabili e parchi. Facile diventare corridori “della domenica", ancor più semplice programmare lunghe e piacevoli camminate magari in compagnia di una persona cara o assieme ai propri amici. Tutto sembra molto semplice e scontato ma... non è così!

Tecnico ortopedico Email: francesco@ortopediaspadoni.it

Cosa fare prima di iniziare un’attività sportiva

La bella stagione favorisce l’esercizio fisico all’aperto

La decisone di iniziare a praticare uno sport dovrebbe, innanzitutto, essere presa con una certa responsabilità, soprattutto per coloro che sono fuori allenamento da tempo. Prima di iniziare una qualsiasi attività motoria è sempre consigliabile una visita medica.

Sportivi abituali, sedentari che ricercano la perduta forma fisica, uomini e donne di tutte le età a scopo terapeutico, sono

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VISITA MEDICA CONSIGLIATA

Da non trascurare anche la scelta del materiale tecnico, delle calzature e dell’abbigliamento, meglio se consigliato da tecnici esperti di settore.

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ORTOPEDIA

Possibili problematiche legate a posture incorrette Una approfondita visita medico-sportiva può evidenziare anche problematiche legate al piede o ad una deambulazione non corretta. Si tratta di problematiche piuttosto diffuse, molte volte sottovalutate, ma di fondamentale importanza se si vuole evitare di trasformare lo sport all'aria aperta in una fonte di guai. Una deambulazione non corretta, una distribuzione dell’appoggio plantare non armonico e mal distribuito possono essere causa o concausa di problematiche che spesso sfociano in dolori o infiammazioni legate al piede o riflesse in varie zone corporee.

Fasciti plantari, metatarsalgie, gonalgie e lombalgie sono tra le problematiche più diffuse e spesso riconducibili ad un appoggio scorretto del piede.

Il medico segue il paziente nel percorso preventivo e terapeutico e può avvalersi dell’aiuto e della competenza del tecnico ortopedico per la risoluzione di alcune problematiche.

Il tecnico ortopedico Il tecnico ortopedico infatti è l’esecutore di una prestazione/prescrizione medica e, a seguito di questa, può costruire al paziente il plantare più adatto con il materiale più idoneo che

può migliorare o risolvere efficacemente il suo problema. E’ un professionista che può valutare l’usura della calzatura, consigliando quella più idonea, oltre ad esprimere valutazioni più complessive per una corretta deambulazione-corsa.

La medicina a scopo preventivo invita a camminare almeno 3 volte la settimana per 30/45 minuti per ridurre il peso corporeo, per diminuire lo stress, per migliorare le funzioni cardiovascolari riducendo la pressione sanguigna ed il colesterolo.

La baropodometria Dunque, si deve camminare, ma come si fa ad essere costanti se si prova dolore? Un importantissimo strumento di completamento e di integrazione della valutazione clinica e radiologica legata a disturbi funzionali del passo e del piede è la baropodometria elettronica.

La baropodometria misura in modo istantaneo le pressioni plantari su tutta la superficie del piede, in fase statica, dinamica e posturale. È uno strumento che rileva i valori delle pressioni, il punto di maggior carico di ogni singolo piede, la superficie d' appoggio, il baricentro corporeo. La baropodometria è utile nella prevenzione, di notevole aiuto alla diagnostica, oltre ad essere un valido sussidio nel trattamento terapeutico di patologie di interesse

BAROPODOMETRO

ortopedico e fisiatrico, neurologico, diabetologico e odontoiatrico. L’esame viene eseguito su di una pedana o su di una piattaforma dotata di sensori, una vera e propria "pista di marcia" che offre all'operatore un'analisi dinamica da 2 a 4 passi.

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E’ importante recuperare la centralità del paziente durante il percorso di prevenzione e cura, trattandolo in modo olistico e integrando in modo sinergico le diverse figure professionali sanitarie con un unico obiettivo: il bene e la salute del paziente.

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CARDIOLOGIA

LE CARDIOPATIE CONGENITE SONO MALFORMAZIONI DEL CUORE PRESENTI ALLA NASCITA, DOVUTE AD UN IMPERFETTO O INCOMPLETO SVILUPPO DURANTE LA VITA FETALE. Rappresentano la principale causa di mortalità nell’infanzia, ma lo sviluppo delle tecniche cardiochirurgiche negli ultimi anni ha portato ad un significativo aumento della sopravvivenza dalle forme più gravi e alla completa risoluzione di molte forme, non solo le più lievi.

Dott.

Flaviano Jacopi

Specialista in cardiologia e medicina dello sport Direttore Sanitario Astrea Medical Center - Faenza E-mail: flaviano.jacopi@fastwebnet.it

LE CARDIOPATIE CONGENITE SONO MALFORMAZIONI CARDIACHE PRESENTI ALLA NASCITA, DOVUTE AD UN IMPERFETTO O INCOMPLETO SVILUPPO DEL CUORE DURANTE LA VITA FETALE. Il cuore embrionale comincia a svilupparsi attorno alla ventiduesima giornata dopo la fecondazione. Attorno alla decima settimana, il cuore è completato e funzionante. Una volta terminato il processo di sviluppo, le due circolazioni sistemica e polmonare del feto rimangono in comunicazione tramite il forame ovale (a livello del setto interatriale) ed il dotto di Botallo (comunicazione tra arco aortico e arteria polmonare sinistra), due strutture essenziali per la vita intrauterina.

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Il cuore embrionale, pur avendo tutte le strutture del cuore adulto, ha una fisiologia diversa.

LA CIRCOLAZIONE FETALE DOTTO DI BOTALLO

Il sangue ossigenato proveniente dalla placenta sbocca in atrio destro tramite le vene cave (attraverso la vena ombelicale e il dotto di Aranzio) mischiandosi al sangue venoso ipoossigenato (con poco ossigeORTA no) che proviene dai tessuti ADDOMINALE periferici; una piccola quantità va in ventricolo destro e nel circolo polmonare, la PLACENTA maggior parte, attraverso il DOTTO DI forame ovale (di cui abbia- ARANZIO mo parlato in passato), va in atrio e ventricolo sinistro, VENA CAVA poi in aorta e spinto in periINFERIORE feria, ma anche alla placenta ARTERIE OMBELICALI VENE per riossigenarsi e cedere anidride carOMBELICALI bonica; il sangue che proviene dal ventricolo destro e dai polmoni, passa in mente cede anidride carbonica, mentre il aorta attraverso il dotto di Botallo. sangue arterioso fetale è quindi molto In pratica, il feto riceve ossigeno materno meno ossigenato, poiché nell’aorta sanattraverso la placenta cui contemporanea- gue venoso e arterioso sono mischiati.

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Possibili cause di una cardiopatia congenita

ARTERIA MATERNA ARTERIA FETALE

TRASMISSIONE GENETICA quindi ereditaria: piuttosto rararamente; ABERRAZIONI CROMOSOMICHE cioè anomalie dei cromosomi dei genitori, la più nota delle quali è la trisomia 21, alla base della sindrome di Down;

FETO CORDONE VENA OMBELICALE FETALE PLACENTA VENA MATERNA

Alla nascita tutto si normalizza: con il primo respiro, i polmoni si espandono, il sangue dalle sezioni destre va nel circolo polmonare, il forame ovale si chiude subito per aumento della pressione a sinistra, il circolo nel dotto di Botallo si arresta ed in poche ore il canale si chiude. Come detto, qualsiasi anomalia nei processi di embriogenesi (periodo di formaizone del feto) è la causa di una cardiopatia congenita che pertanto è presente fin dalla nascita, anche se non tutte le forme sono da subito clinicamente evidenti. Le cardiopatie congenite sono la principale causa di disabilità e mortalità nell’infanzia ed interessano circa il 4-6% dei nati vivi.

MALATTIE MATERNE come diabete insulino-dipendente, malattie auto-immuni, infezioni materne (tipico il caso della rosolia), esposizione a sostanze feto tossiche (le cosidette sostanze teratogene).

Classificazione BASANDOSI SU CRITERI ANATOMICI, LE CARDIOPATIE CONGENITE POSSONO ESSERE DISTINTE IN DUE GRUPPI. FORME SEMPLICI caratterizzate o da un difetto di chiusura del setto interatriale (DIA), del setto Interventricolare (DIV) o alla persistente apertura del dotto di Botallo ,o da una valvulopatia (stenosi o insufficienza dell’aorta, stenosi della polmo»SEGUE nare, prolasso mitralico).

RAPPRESENTAZIONE DI UNA STENOSI DELL’AORTA NORMALE

Lo sviluppo delle conoscenze cardiologiche e delle tecniche cardiochirurgiche ed intervenzionistiche, negli ultimi anni hanno portato ad un significativo aumento della sopravvivenza dei pazienti affetti dalle forme più gravi e addirittura alla pressoché completa risoluzione di molte forme e non solo delle più lievi.

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CARDIOLOGIA menti medici o chirurgici specifici. Queste sono le forme che vanno strettamente seguite per intervenire, ove possibile, anche chirurgicamente o con tecniche intervenzionistiche prima che i sintomi compaiano, o che diventino significativi.

“Allarme del Censis: “Nove milioni di italiani senza i soldi per curarsi.”

(Cit. Quotidiano la Stampa del 5 giugno 2012)

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3°- SEVERO complessa serie di alterazioni che, per la loro gravità, possono condurre addirittura alla morte del feto durante la gestazione o immediatamente dopo la nascita. Per i nati vivi, vanno rapidamente programmati interventi chirurgici a volte solo palliativi, in quanto per trattare al meglio queste forme, si rendono necessari non di rado più operazioni chirurgiche nel tempo.

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FORME COMPLESSE Sono le forme in cui più difetti e/o anomali sviluppi delle cavità cardiache e/o anomalie di posizione dei grossi vasi o delle cavità cardiache e/o anomalie delle strutture valvolari, sono associati tra loro (Tetralogia di Fallot, canale atrio ventricolare comune, trasposizione dei grossi vasi, ventricolo unico a doppia uscita, ecc.).

BASANDOSI SU CRITERI CLINICI, LE CARDIOPATIE CONGENITE POSSONO ESSERE CLASSIFICATE IN TRE LIVELLI.

1° - LIEVE forme caratterizzate da scarsi o nulli sintomi clinici, che a volte possono risolversi addirittura spontaneamente in pochi giorni o poche settimane dalla nascita (piccoli DIA, piccoli DIV muscolari, dotti di Botallo di piccolo calibro) o che comunque, pur persistendo, non daranno mai problemi significativi, consentendo una vita assolutamente normale, compresa la pratica di attività sportive.

2°- MODERATO che possono essere più o meno sintomatiche; comunque nel corso della vita andranno incontro a complicanze cliniche tali da richiedere tratta-

ALTRA DISTINZIONE È TRA LE CARDIOPATIE CONGENITE CIANOGENE E NON CIANOGENE. La cianosi è la conseguenza di una mescolanza di sangue venoso e arterioso nel grande circolo ed è caratterizzata da una colorazione violacea della cute tanto più diffusa ed evidente, quanto più la forma è grave. In questo caso, la cianosi è localizzata soprattutto alle labbra e alla lingua, spesso associata alle “dita a bacchetta di tamburo”, caratterizzate da un’espansione delle loro estremità. In queste forme deve necessariamente avvenire un passaggio di sangue venoso dalle sezioni di destra a quelle di sinistra.

FINE

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SCIENZA

MARGHERITA

HACK ADESSO È FRA LE SUE STELLE

La celebre astrofisica è scomparsa il 29 giugno scorso a Trieste, all'ospedale di Cattinara. Aveva compiuto 91 anni da poco; da una settimana era ricoverata per problemi cardiaci. Dopo aver rifiutato un’operazione chirurgica nel dicembre scorso, ha trascorso gli ultimi mesi della sua vita serenamente nella sua casa triestina, assieme al marito Aldo (con il quale era sposata da 70 anni) ed ai suoi cani e gatti, rendendosi sempre disponibile con amici, colleghi e giornalisti che quotidianamente le telefonavano. Noi avevamo avuto il piacere e l’onore di intervistarla, poche settimane prima della sua scomparsa (“ma la materia non scompare, casomai si trasforma”, avrebbe detto lei). E dopo aver appreso la triste notizia, abbiamo deciso di pubblicarne ugualmente l’intervista, perché pensiamo che questo sia il modo migliore per omaggiarne la sua grande figura e ricordarne il suo “spirito libero”.

Intervista di Tiziano Zaccaria

Margherita, visto che la nostra rivista si occupa principalmente di salute, la prima domanda è d’obbligo: in che modo la ricerca spaziale può aiutare quella medica?

«In un ambiente così diverso da quello

terrestre come lo spazio, dove le condizioni di vita sono per noi estreme, si possono sviluppare ricerche innovative, in grado di avere ricadute positive e quindi trovare applicazione anche nel campo della medicina. Per esempio, so che si stanno facendo degli esperimenti medici sugli astronauti in assenza di gravità, con la quale dovremo abituarci a convivere, se vogliamo esplorare lo spazio».

Le ricerche condotte al Cern di Ginevra sulle particelle elementari, secondo lei potranno avere delle ripercussioni anche sulla medicina?

«Non credo, almeno per ora, che le scoperte del Cern possano avere delle applicazioni in medicina o nella tecno»SEGUE logia.

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SCIENZA

DISGRAFIA Dott.ssa M. Germana Azzarello Consulente Grafologa Educatrice e Rieducatrice della scrittura.

Iscritta all’ANGRIS -

Associazione Nazionale Grafologi Rieducatori della Scrittura

nr.192 L. 4/2013.

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Si tratta di “ricerca pura”, che però è molto importante, soprattutto per noi astrofisici, per capire la struttura dell’universo e per comprendere come tutto abbia avuto inizio.

Fra l’altro, quella del Cern è un’impresa in gran parte europea, nella quale gli italiani hanno portato un apporto assai significativo. Si cercava il bosone di Higgs e pare l’abbiano trovato. Spiegarlo in parole semplici, però, non è facile.

Possiamo dire che in natura esistono due famiglie di particelle: quelle creatrici di materia e quelle creatrici di energia.

Sapevamo già che il fotone, quando colpisce un atomo, emette radiazioni, quindi crea energia. Il bosone è un po’ l’ana-

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logo del fotone: quando colpisce una particella, crea altra materia. Perciò la chiamano la particella di Dio: perché tutta la materia che noi oggi vediamo nell’universo, deriverebbe dai bosoni».

Cosa pensa della ricerca medica sulle cellule staminali embrionali?

C’è chi vorrebbe metterci dei confini…

«Non è un settore di mia competenza, però credo che in questo campo la ricerca debba essere lasciata il più possibile libera, perché può portare tanti benefici a molte persone sofferenti. Casomai, i confini etici devono essere dettati dalla ragione, non dalle religioni».

Lei è rigorosamente laica, l’ha spesso sottolineato…

«Non credo in Dio e quindi nemmeno in un Paradiso dove si potrebbero ritrovare parenti e amici. Attribuisco le credenze religiose alla complessità del nostro cervello, che è molto articolato, ben più delle stelle. La scienza non è in grado di rispondere a tutto? Allora l’uomo, che ha sempre bisogno di ottenere delle risposte, spiega tutto con l’esistenza di Dio».

Cosa pensa della morte?

«La penso come Epicuro: quando ci sono io non c'è la morte, quando c'è la morte non ci sono io.

Cosa esiste dopo? Bèh, gli atomi e le molecole che ci compongono si trasformano in qualcos’altro. Fra l’altro, qualcosa di immortale in noi c’è anche per la scienza: l’atomo di idrogeno, di cui siamo fatti in abbondanza, a quanto pare non decade mai».

A parte l’“immortalità” degli atomi di idrogeno, l’età media dell’uomo continua ad allungarsi…

«Si potrà arrivare al massimo attorno ai 150 anni, non credo che riusciremo ad andare oltre. Ritengo che i grandi progressi medici degli ultimi decenni, in futuro si faranno più lenti».

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SCIENZA

Qual è l'invenzione più importante dell'ultimo secolo?

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E l’invenzione che in questo secolo potrebbe rivoluzionare l'umanità?

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«Se l’uomo riuscisse ad arrivare su Marte, sarebbe un evento epocale. Il problema, però, non è soltanto quello di arrivare su un altro pianeta, ma di trovare il modo per viverci».

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Cosa pensa dei cambiamenti climatici «Non sono una climatologa, tuttavia ritengo che l’uomo stia in qualche modo influenzando i cambiamenti del clima in atto sul nostro pianeta.

Un’attività facilmente osservibile è lo sciogliemento dei ghiacci nei Poli, coincidente con l’aumento delle emissioni in atmosfera degli ultimi decenni. Non credo sia soltanto un caso».

Nell’universo esistono altri pianeti sui quali l'uomo potrebbe vivere?

«Ormai è accertato che esistono miliardi di pianeti simili alla Terra, ma le distanze sono così abissali che, al giorno d’oggi, le probabilità di poterli raggiungere sono remotissime. Nel sistema solare la Terra è l’unico pianeta adatto ad ospitarci, anche se vite molto elementari potrebbero esserci su Marte, forse su alcuni satelliti di Giove e magari su Titano, il più grande satellite di Saturno.

Fuori dal sistema solare, invece, il pianeta “abitale” più vicino alla Terra scoperto fino ad oggi dista circa venti anni luce da noi. Ciò significa che, con la tecnologia con la quale attualmente viaggiamo nello spazio, impiegheremmo quattrocentomila anni per raggiungerlo.

Naturalmente la stessa grande difficoltà a viaggiare nello spazio vale anche per altre eventuali forme di vita intelligenti, a meno che non si siano

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evolute tanto da trovare tecnologie a noi oggi sconosciute, con le quali possano viaggiare alla velocità della luce».

Da tempo cinematografia e letteratura fantascientifica hanno diffuso l’idea che le forme di vita aliene intelligenti, se esistenti, siano simili a noi.

«Se nell’universo esistono altre forme di

vita intelligente, per essere tecnologicamente avanzate credo che dovrebbero avere almeno una cosa in comune con l’uomo: i pollici opponibili. La differenza sulla terra l’hanno fatta le mani. Delfini e scimmie hanno lo stesso livello di intelligenza da milioni di anni, ma nell’evoluzione delle specie l’uomo è riuscito a costruirsi i primi utensili grazie ai pollici opponibili. I delfini, invece, pur mantenendo da sempre il loro elevato quoziente intellettivo, non hanno… »SEGUE

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o fenomeni atmosferici. Ma escludo che si tratti di astronavi aliene provenienti da altri sistemi solari».

Ma cos'è l'universo, per lei?

«Con la parola “universo” abbiamo sempre inteso tutto ciò che esiste. In realtà, dovremmo parlare di “universo a noi noto”, ovvero tutto ciò che siamo in grado di vedere e di studiare: galassie, stelle, pianeti. Infatti, è ormai scientificamente provato che il cosmo è fatto principalmente di “materia oscura”: sappiamo che esiste, perché esercita attrazione gravitazionale su stelle e galassie, ma non riusciamo a vederla. E questo è forse il mistero più grande che l’astrofisica è chiamata a risolvere in futuro».

Lei ha definito le stelle “la mamma della vita”.

TRIESTE - "Oggi ho compiuto 91 anni, ma non penso alla mia età".

Lo aveva detto Margherita Hack il 12 giugno scorso, nel festeggiare i suoi 91 anni. Nello stesso giorno era intervenuta al programma di Radio2 'Un Giorno da Pecora'. “Io oggi non farò nulla di particolare, andrò dall'oculista più tardi. E spero di evitare tante rotture di c.....ni”. E regali di compleanno?

"Nessuno in particolare, qualcuno che non conosco mi ha mandato dei fiori". …mai potuto applicarlo concretamente.

Ovviamente, un altro organo fondamentale per tutti gli esseri intelligenti sono gli occhi. Per il resto, la conformazione morfologica di eventuali alieni deriverebbe dalle caratteristiche del pianeta in cui vivono: la sua gravità, l’atmosfera, la temperatura».

Lei ha sempre sorriso davanti alle domande relative agli Ufo. «Il significato della parola Ufo è letteralmente “oggetti volanti non identificati”. Tutti questi avvistamenti misteriosi si riferiscono ad aerei, sonde, palloni

«Tutti gli elementi necessari alla vita sono stati creati dalle reazioni nucleari che avvengono all’interno delle stelle.

Non ci sarebbe il sistema solare se non ci fosse stato il sole, che fra quattro miliardi di anni entrerà nella sua “terza età”, inizierà ad espandersi e diventerà una “gigante rossa”, inghiottendo nella sua espansione anche la Terra».

Abbiamo quattro miliardi di anni per trovare una soluzione alternativa…

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SCIENZA prima, per ben altri motivi. Per ora è meglio pensare a rispettare di piÚ questa Terra e tutte le sue componenti vitali.

Lei, fra l’altro, è un’animalista convinta Gli animali sono creature di questo pianeta, esattamente come noi. Sono esseri viventi con una capacità di amare e di soffrire, che dobbiamo trattare come fratelli minori, senza abusarne. Io fin da bambina sono sempre stata attratta dagli animali. Ancora oggi, in casa, ho gatti e cani. E sono vegetariana. Ho sempre preso le proteine necessarie dalle uova e dal formaggio. E non ho mai avuto problemi: a piÚ di ottant’anni ho fatto la Trieste – Grado in bicicletta. Sa, sono oltre 100 km. FINE Breve biografia - Fonte Wikipedia BIOGRAFIA - Era nata a Firenze il 12 giugno 1922. Dopo aver compiuto gli studi presso il Liceo Classico "Galileo" di Firenze, si era laureata in fisica nel 1945. In gioventÚ fu campionessa di salto in alto e in lungo. Nel febbraio 1944 ha sposato Aldo De Rosa.

DOLCE SALUTE

ATTIVITA SCIENTIFICA - Era stata professoressa ordinaria di astronomia all'UniversitĂ di Trieste. Ăˆ stata la prima donna italiana a dirigere l'Osservatorio Astronomico di Trieste dal 1964 al 1987, portandolo a rinomanza internazionale.

Membro delle piÚ prestigiose società fisiche e astronomiche, Margherita Hack è stata anche direttore del Dipartimento di Astronomia dell'Università di Trieste. Aveva lavorato presso numerosi osservatori americani ed europei ed è stata per lungo tempo membro dei gruppi di lavoro dell'ESA e della NASA. Aveva pubblicato numerosi lavori originali su riviste internazionali e numerosi libri sia divulgativi sia a livello universitario. Margherita Hack nel 1978 fondò la rivista bimensile L'Astronomia. Margherita Hack era molto nota anche per le sue attività non strettamente scientifiche e in campo sociale e politico.

SUL TEMA DELLA QUESTIONE ENERGETICA Margherita Hack si era espressa contro la costruzione di centrali nucleari in Italia, ma a favore della ricerca sul nucleare, spiegando che l'Italia attualmente non è in grado di mantenere delle centrali e che l'Italia è un paese poco affidabile.

PER I DIRITTI CIVILI - La Hack riteneva l'eutanasia un diritto, un modo per sollevare dalla pena un uomo che soffre. Nel 2011 ha sottoscritto il proprio testamento biologico.

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Riguardo alla carne, aveva dichiarato: Non la mangerei mai, perchÊ mi sembra veramente atroce uccidere milioni e milioni di animali... è veramente un'ecatombe ogni giorno sulla terra.

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PIACERE MIO

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ESTETICA

LIFTING ALLE BRACCIA di Anna Danieli

È l'ultima tendenza in fatto di ritocchi, come sempre in arrivo dagli States. Le soluzioni chirurgiche per dire addio per sempre alle “ali di pipistrello” Che cos'hanno in comune Michelle Obama, la first lady americana, l'attrice Sharon Stone e la regina del pop, Madonna?

Celebrità e successo, certo. Ma, anche, braccia bellissime, sode e toniche nonostante l'età, senza neanche l'ombra dell'effetto “tendina” che di solito compare dopo i 40 anni, a causa del fisiologico rilassamento dei tessuti. E proprio loro, per questo, sono diventate “testimonial” dell'ultima tendenza in fatto di bellezza e cura del corpo.

Una tendenza che, una volta di più, arriva da oltreoceano.

Secondo l'Associazione americana dei chirurghi plastici (ASPS, American Society of Plastic Surgeons, www.plasticsurgery.org) il lifting alle braccia è uno degli interventi maggiormente in crescita: oltre il 4000% dal 2000 al 2012. In Italia si registra una crescita di proporzioni simili? «Per ora, in Italia crescono più le richieste di informazioni rispetto agli interventi veri e propri – dice Daniele Fasano, del Capitolo di Estetica della Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica, SICPRE -. Certo, con il passare degli anni si registra un'attenzione sempre maggiore al corpo, per cui si prendono in considerazione ritocchi ai quali prima non si pensava neanche. E se per ora, soprattutto, se ne parla e ci si informa, sono certo che con gli anni si passerà dal dire al fare».

Per dare un’idea della dimensione del fenomeno, però, bisogna pensare che

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negli States, nel 2012, i lifting delle braccia sono stati 15.000, una cifra molto lontana dalle 286.000 unità dell’intervento di aumento del seno, il primo in classifica. Insomma, forte crescita, sì, ma con numeri ancora decisamente di nicchia.

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ESTETICA sono con forte probabilità solo frutto di attività fisica mirata e di genetica favorevole. Ma, per fortuna, anche per le comuni mortali che si trovano a fare i conti con le braccia “cadenti”, una soluzione c'è.

Anzi, ce ne sono almeno tre.

Se i tessuti in eccesso sono pochi si ricorre al minilifting ascellare È un intervento che avviene in anestesia locale e lascia una cicatrice piccola e, per la sua stessa posizione, poco visibile».

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PRIMA

DOPO

In base all’entità del difetto, la cicatrice può arrivare fino al gomito. «Con questo intervento si rimodella completamente il braccio, ma il prezzo da pagare sono cicatrici estese».

La liposuzione in risposta al grasso in eccesso «È la soluzione meno nota ma, quando viene scelta “a proposito”, cioè sulle pazienti giuste, dà risultati veramente ottimi».

Un valida alternativa all’intervento chirurgico Infine, chi esclude completamente il bisturi può ricorrere agli esercizi di tonificazione e potenziamento muscolare. «In questo caso, però, non si avrà la retrazione delle pelle. Piuttosto, aumentando la massa muscolare si contribuirà a riempire un “vestito” diventato un po’ largo».

FINE

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SPORT

NUOTO

°

SALUTE A 360

I miglioramenti fisiologici sono legati ad uno sviluppo più armonico dell’impalcatura ossea e a correzioni di deviazioni della colonna vertebrale. Ma ci sono anche benefici estetici, legati alla riduzione della massa grassa. miglioramenti

fisiologici,

legati

ad

uno sviluppo più armonico dell’impalcatura ossea, ad un aumento della gabbia toracica e a correzioni di deviazioni della colonna vertebrale, come ad esempio la scoliosi.

Marco Mastrapasqua Responsabile tecnico attività acquatiche Cosmoss Fitness Club Faenza E-mail: info@comosclub.it

E’ ormai consolidata la tesi che il nuoto faccia bene alla salute e al benessere generale. Ritengo comunque opportuno ricapitolare quali siano gli aspetti benefici che questa attività sportiva apporta al nostro organismo, mediante la sua pratica. Con un costante allenamento si ha, in genere, una riduzione della massa grassa, in quanto attività prevalentemente aerobica, ottenendo quindi, un aspetto più snello e definito dal punto di vista muscolare.

Non solo estetica Nelle donne, in particolare, il nuoto aiuta a combattere gli inestetismi della cellulite, con il coinvolgimento di tutta la muscolatura ed un miglioramento della circolazione, ostacolando in tal modo la ritenzione idrica. Tuttavia, i benefici del nuoto non si possono limitare unicamente ad aspetti estetici, ma anche a 22

Tutto questo avviene senza sovraccaricare le articolazioni, in quanto la virtuale riduzione di peso, dovuta alla spinta dell’acqua, consente di lavorare come se si fosse in assenza di gravità.

Questo fondamentale fattore, consente la pratica del nuoto anche a coloro che soffrono di particolari patologie, legate a schiena, ginocchia, caviglie. Il nuoto inoltre, stimola particolarmente i sistemi neuromuscolare e cardio-circolatorio, migliorando la coordinazione motoria e respiratoria.

Disciplina per il corpo e la mente Anche l’aspetto psico-sociale dell’individuo ne trae beneficio, con un incremento della capacità di apprendimento, di

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comprensione e di concentrazione, dovendo eseguire movimenti coordinati, in un ambiente con caratteristiche diverse e in posizioni differenti da quella abituale.

Accertamenti necessari Prima di intraprendere l’attività del nuoto, chiedere un parere medico, nei casi seguenti: - AVERE PIÙ DI 35 ANNI senza aver mai praticato attività fisica - IPERTENSIONE O CARDIOPATIA - FUMATORI - GRAVIDANZA - TERAPIE CON FARMACI - DIABETE - COLESTEROLO ELEVATO - SOVRAPPESO O SOTTOPESO - PATOLOGIE ALLA SCHIENA

L’allenamento

Brevi cenni sui 4 stili

Il nuoto è uno sport ad alta valenza coordinativa, dove l’apprendimento della tecnica ha un importanza basilare per l’efficacia dell’allenamento.

A tal fine, è necessario che un ‘’principiante’’, si affidi ad un corso di nuoto, dove istruttori qualificati, potranno consentirgli di apprendere una buona tecnica su tutti e 4 gli stili. Una volta acquisita una discreta padronanza, sarà possibile indirizzare le proprie energie su vere e proprie sedute di allenamento, con valenza aerobica o anaerobica a seconda degli obiettivi prestabiliti.

CRAWL (STILE LIBERO)

E’ la tecnica di nuotata più conosciuta, più efficace ed economica per avanzare nell’acqua.

Nelle gare di stile libero è possibile nuotare con qualunque stile, ma il crawl è l'unico praticato, proprio perché rispetto agli altri assicura la massima velocità ed efficienza.

La posizione del corpo è prona e perfettamente orizzontale, in modo da offrire la minore resistenza possibile all’avanzamento e la respirazione è laterale. La propulsione è data al 70 per cento dalle braccia e al 30 per cento dalle gambe, che hanno una fun» SEGUE zione più stabilizzatrice.

Venerdì 28 giugno presso la saletta conferenze del Centro Commerciale ESP di Ravenna, si è svolto l'evento clou della settimana "Terza Età...In Salute", l'incontro con il pubblico. Sono intervenuti il vice presidente della Bottega dei Servizi, Antonio Buzzi, Rita Raccagni di Corif-Sol.Co, Gianfranco Spadoni, Andrea Baldisserri dell’AUSL di Ravenna e Mauro Palazzi dell'AUSL di Cesena. L'assistenza nelle case famiglia, i nuovi ausilii e le nuove tecnologie ma, anche, l'esperienza dei gruppi di cammino, il viagra ed il fine brevetto, questi i contenuti delle relazioni che si sono succedute. Si ringrazia per l'intervento e la partecipazione l'Assessore alla Sanità e ai Servizi Sociali del Comune di Ravenna, Giovanna Piaia.

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SPORT

INSPIRAZIONE NEL NUOTO A STILE LIBERO

La respirazione avviene con la rotazione del collo facilitata dal rollio delle spalle dal lato del braccio che termina la fase di spinta e l'inizia il recupero, in questo istante avviene l'inspirazione, esclusivamente con la bocca, solitamente una ogni tre cicli di bracciate. L'espirazione avviene per tutta la durata della fase di immersione del capo e ha un tempo circa tre volte superiore all'inspirazione.

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I movimenti sono alternati: mentre un braccio è in trazione, l'altro è in recupero e viceversa, così come per le gambe.

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RANA

DELFINO

DORSO

E’ lo stile meno ‘’naturale’’, a causa della posizione supina sull'acqua, che non permette di vedere i propri movimenti e di guardare nella direzione di avanzamento, con conseguente difficoltà di orientamento, di sensibilità e di coordinazione. Il corpo e le gambe sono distese sino ai piedi, il torace è proteso in avanti, il capo è appoggiato sull'acqua (orecchie immerse) e leggermente reclinato in avanti. I movimenti sono alternati e simili al Crawl ma invertiti; la propulsione è data al 70 per cento dalle braccia e al 30 per cento dalle gambe, che devono avere un buon movimento fluido per stabilizzare la nuotata. La respirazione è facilitata, in quanto il viso rimane sempre fuori dall'acqua. Per quest’ultima caratteristica, è solitamente il primo stile che si apprende.

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E’ lo stile più antico e più lento, a causa della fase di spinta delle braccia, molto ridotta, e dei recuperi di braccia e gambe che sono subacquei e contrari all'avanzamento.

Chiamato originariamente Farfalla, questo stile moderno, è il più armonioso, ma anche il più dispendioso, in quanto necessita sempre di una elevata intensità di frequenza e di spinta.

La Rana è uno stile caratterizzato da tutti i movimenti simmetrici e simultanei tra gli arti superiori ed inferiori.

Questo stile provoca un sovraccarico sulla zona lombare e sulle ginocchia, quindi non è consigliato a chi ha patologie in quella zone. La posizione del corpo è prona e la respirazione frontale.

E’ uno stile simmetrico caratterizzato dai movimenti simultanei di braccia e gambe. Il corpo si mantiene in posizione prona e la respirazione è frontale, generalmente viene utilizzato un ritmo equivalente di una respirazione ogni due cicli di bracciata.

La propulsione è data al 30 per cento dalle braccia e al 70 per INSPIRAZIONE cento dalle NELLO STILE RANA gambe. La tecnica adottata è quella del colpo “a frusta”, che si effettua con una flessione della gamba sulla coscia e di questa sul bacino, piedi quasi in superficie e ginocchia piuttosto vicine tra loro.

Anche in questo caso, la parte più propulsiva della nuotata è rappresentata dalla bracciata, ma anche le gambe sono importanti e il loro movimento è complesso e spesso risulta più difficoltoso della bracciata. Il movimento ondulatorio (che richiama appunto quello di un delfino) non deve essere eseguito in modo cosciente, ma deve essere la conseguenza del corretto movimento delle braccia e delle gambe. La gambata ha un andamento simile a quella del Crawl ma è simultanea.

FINE

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SALUTE

STORIA DELLA MEDICINA

Il Settecento e l’Ottocento Nasce la farmacologia moderna Le prima novità Dopo secoli di sperimentazioni su erbe e prodotti naturali in genere, accompagnate da leggende e superstizioni, nel Settecento mosse i primi passi il metodo scientifico applicato alla farmacologia. Un importante contributo lo diede il chirurgo scozzese James Lind, che nel 1747 per primo realizzò uno studio clinico controllato: selezionò dodici marinai britannici sofferenti di scorbuto e li divise in sei JAMES LIND coppie.

A ciascuna coppia aggiunse una diversa integrazione alla dieta, dal sidro all’aglio, dall’aceto agli agrumi (arance e limoni). Di questi sei gruppi, quattro non migliorarono, quello che assumeva il sidro ebbe un lieve miglioramento, ma quello che aveva assunto agrumi manifestò un miglioramento importante. James Lind aveva scoperto le virtù della vitamina C, in mancanza della quale i marinai si ammalavano di scorbuto. Ma purtroppo, anche dopo la pubblicazione dei dati di questa ricerca, ci vollero altri 40 anni prima che la Marina di sua Maestà Britannica si decidesse a fornire succo di limone alle navi della sua flotta.

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Dai bovini, il vaccino antivaiolo Nel 1796 il medico inglese Edward Jenner compì un esperimento fondamentale nella lotta al vaiolo e ad altre malattie infettive. » SEGUE

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SALUTE

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RAVENNA - Via Romea, 121 - Tel. 0544.61068 Estrasse il siero dalle pustole sulle mani di una mungitrice che aveva contratto il vaiolo bovino, una forma più blanda della malattia, e lo inoculò in un bambino di 8 anni attraverso due incisioni sul braccio. Jenner supponeva che la forma bovina di vaiolo, che colpisce soltanto le

Il termine “vaccinazione” deriva proprio da "vacca", l'animale che ha fornito i primi ceppi infettivi necessari a proteggere l'uomo. Nel 1805 Napoleone impose la vaccinazione antivaiolica a tutte le sue truppe, e un anno dopo, a tutta la popolazione francese.

Nell’Ottocento nasce l’anestesia

EDWARD JENNER SCOPRITORE DEL VACCINO ANTIVAIOLO

mani, fornisce una protezione contro l’infezione mortale. Sei settimane dopo inoculò al bambino il virus del vaiolo umano, scoprendo che la sua ipotesi era corretta: il bambino non contrasse la malattia.

Nonostante lo scetticismo di molti accademici, il metodo di Jenner si diffuse velocemente e in breve tempo più di 100mila persone vennero vaccinate in tutta Europa.

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Fin dal Medioevo, per secoli, i chirurghi erano dei veri e propri carnefici: operavano senza disporre di mezzi adatti per controllare il dolore ed evitare ai pazienti delle atroci sofferenze. Gli interventi chirurgici somigliavano più a una tortura che non a una pratica medica. Agli inizi dell’Ottocento, le guerre che travagliavano Europa e Americhe provocavano amputazioni e grandi sofferenze a migliaia di militari: fu in questo scenario che William Thomas Green Morton, dentista di Boston, inventò l'anestesia generale.

Morton scoprì che l’etere, sostanza già nota fin dal Cinquecento, fa cadere il paziente in uno stato di sonno profondo, consentendo al chirurgo di operare senza dover infliggere dolori tremendi.

Un ulteriore passo avanti lo compì nel 1817 un farmacista di Hannover, Friedrich Serturner, che identificò per primo la morfina, cui venne data questo nome in onore di Morfeo, il dio del sonno: all'inizio fu utilizzata per curare l'alcolismo e le patologie connesse, poi dalla seconda metà dell’OtFRIEDRICH SERTURNER tocento servì per dare sollievo ai tanti militari vittime di traumi bellici, grazie alle sue proprietà analgesiche.

Nasce la sintesi organica Nel 1828 il chimico tedesco Friedrich Wohler sintetizzò per primo una molecola organica, l’urea, componente dell’urina, riscaldando un sale inorganico: il cianato di ammonio.

FRIEDRICH WOHLER Sempre nell’Ottocento Oswald Schmiedeberg fece studi sul cloroformio e su altre sostanze come la muscarina, dimostrando che quest'ultima può provocare un effetto simile OSWALD SCHMIEDEBERG a quello che il nervo vago produce sul cuore.

La teoria dei germi

WILLIAM THOMAS GREEN MORTON ALLE PRESE CON UN’ANESTESIA

Nel 1878 a Parigi Louis Pasteur presentò “La teoria dei germi” all’Accademia delle Scienze, segnando l'inizio di una rivoluzione concettuale nella scienza medica. Oggi è ovvio riconoscere i batteri e i virus come le cause di malattie trasmettibili da un individuo

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SALUTE

Gli antipiretici contro l’influenza

LOUIS PASTEUR

all’altro, ma alla fine dell’Ottocento la loro origine era ancora in gran parte un mistero.

Sulla base della teoria di Pasteur, il chirurgo Joseph Lister ad Edimburgo, ispirandosi al fatto che per bonificare le fogne di una cittadina inglese era stato usato il fenolo, iniziò a nebulizzare tale sostanza sul tavolo operatorio durante gli interventi chirurgici, ottenendo una drastica riduzione dei decessi per infezione della ferita.

Questa scoperta ebbe una forte influenza sulla vita e sull’economia: nacque l’industria degli impianti igienicosanitari, dei disinfettanti per la casa, della carta igienica, bicchieri, fazzoletti di carta, etc.

La scoperta degli antipiretici, cioè dei farmaci per ridurre la febbre, avvenne nel 1886, quando da due medici inglese somministrarono per errore acetanilide al posto di naftalene a un paziente che soffriva di varie patologie. Il composto somministrato dimostrò proprietà febbrifughe “miracolose”. I due medici pubblicarono le loro osservazioni e il direttore della ricerca di un'azienda tedesca, Carl Duisberg, riuscì a sintetizzare un prodotto analogo all’acetanilide, creando così la fenacetina, che si dimostrò un analgesico e antipiretico molto efficace.

Dal siero animale il vaccino antidifterico Alla fine dell'Ottocento la difterite era una malattia devastante: colpiva soprattutto i bambini e uccideva il 50 per cento di chi si ammalava. Nel 1890 Emil von Behring dimostrò che il siero (cioè la parte liquida del sangue ottenuta eliminando globuli rossi, globuli bianchi e piastrine) ricavato dagli animali che hanno contratto la malattia, ha la capacità di neutralizzare l'effetto di tetano e difterite. Nella notte del Natale del 1891, in un ospedale di Berlino, un bambino fu salvato per la prima volta dal siero antidifterico di Behring. Iniziò così la moderna sierotera-

IL PREMIO NOBEL EMIL VON BEHRING (A DESTRA)

pia, che dalla difterite e dal tetano si è poi estesa alla cancrena gassosa, al botulismo, al morso della vipera, al morbillo e alla pertosse. Col siero, ottenuto da cavalli e montoni, le probabilità di guarigione nei casi di difterite salirono dal 50 al 90 per cento. La scoperta riscosse grande successo, tanto che nel 1901 Behring ricevette il Premio Nobel per la medicina, nel primo anno in cui esso venne assegnato.

Il primo farmaco sintetico Nel 1828 il farmacista francese Henri Leroux e il chimico italiano Raffaele Piria furono i primi ad isolare in cristalli la sostanza attiva dell’estratto di corteccia del salice bianco, chiamato salicina. Quasi un secolo più tardi, nel 1897, il chimico tedesco Felix Hoffmann realizzò in laboratorio l’acido acetilsalicilico, composto che presenta gli stessi effetti terapeutici della salicina, ma con minori effetti collaterali.

Nacque così il primo farmaco sintetico una molecola nuova, non esistente in natura - e con esso nacque l’industria chimico FINE. farmaceutica.

Il consorzio Sol.Co è una rete di 11 cooperative sociali che persegue l’interesse generale della comunità alla promozione umana e all’integrazione sociale, offrendo nel territorio della Provincia di Ravenna servizi socio-sanitari, assistenziali, educativi (tipo A) ed opportunità di insediamento lavorativo a persone svantaggiate (tipo B o B/A).

Cooperativa Sociale Sol.Co Società Cooperativa Sede legale e uffici amministrativi: via Alfredo Oriani, 8 48121 Ravenna - Tel. 0544.37080 - Fax 0544.215935

E-mail: solco@solcoravenna.it

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PSICOLOGIA

SESSUALITÀ

IN GRAVIDANZA Salvo diverse indicazioni dei medici, è possibile, anzi opportuno, avere una vita sesso-affettiva durante la gestazione.

Dott.ssa

Donatella Valmori

Psicologa e Sessuologa Email: d.valmori@libero.it

Durante la gravidanza molteplici paure, pudori e tabù si presentano nella mente dei due genitori, che spesso finiscono per rinunciare o sacrificare la componente sessuale della propria relazione in modo del tutto ingiustificato. L'elemento essenziale da ribadire riguarda il fatto che la gravidanza si colloca all'interno dei molteplici eventi fisiologici della femminilità e non costituisce quindi un evento di malattia.

Qualche premessa Durante il periodo di gestazione, anche se con qualche attenzione in più, la vita della donna continuerà a scorrere esattamente come in precedenza senza alterazioni e cambiamenti decisivi, salvo indicazioni cliniche che le verranno sottolineate dal medico (es.: rottura prematura del sacco amniotico, paventa previa, perdite ematiche, minacce d'aborto).

Il percorso psicologico Escludere perciò la sessualità dalla coppia temendo sia pericolosa, non corrisponde ad una realtà medica, ma solo ad inadeguate informazioni ed a pregiudizi culturali.

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E’ quindi di fondamentale importanza che gli operatori addetti ai percorsi di nascita abbiano la preparazione e l'attenzione necessaria a trattare il tema in modo adeguato, poiché se si interrompe la comunicazione erotica, si avrà una ripercussione negativa sulla comunicazione in senso generale. Il percorso psicologico che conduce alla genitorialità inizia ancor prima che il figlio venga concepito e continua per tutto il periodo di gestazione. In questa fase aumenta il bisogno di affetto di tenerezza, perciò di contiguità fisica ed emozionale. Continuare ad avere un contatto fisico con il partner, significa mantenere alto il benessere psicofisico della coppia, tanto da poter affermare che la sessualità svolge una funzione di collante relazionale, connotandosi come fattore protettivo del nucleo familiare. In questo complicato momento in cui ci si trova proiettati nella genitorialità, se nei nove mesi preceIn modo particolare, le prime settimane dopo il parto rappresentano un periodo molto delicato per la coppia trasformatasi in triade che dovrà costruire nuovi equilibri.

denti, non si è creata complicità, fiducia e sintonia, si incorrerà in maggiori possibilità di conflitto. La coesione, si pone come “contenitore psichico” fondante, che consente alla madre di accogliere e “gestare” in modo sereno, trovando supporto nel partner attraverso contatto corporeo che assume in sé la valenza di scambio affettivo.

Connessione diretta Oggi sappiamo che l'affettività trova corrispondenza in correlati fisiologici ormonali, pertanto può, tramite le "molecole dell'amore", arrivare sino al feto già in periodo di gestazione. A seguito di atteggiamenti teneri o ad un rapporto sessuale, si secernono nel corpo della donna (ma anche dell'uomo), molecole come ossitocina ed endofine, che contribuiscono a mantenere tranquillo il feto pertanto al benessere psicofisico del futuro nascituro. Per tali ragioni va sottolineato che l'affettività fra i genitori fornisce rassicurazione al piccolo già in fase gestazionale contribuendo alla costruzione della cosiddetta "base sicura" tanto indispensabile allo sviluppo di una personalità sana e integrata.

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Le “molecole dell’amore” Alcuni di questi ormoni che la coppia produce naturalmente vengono in molti ospedali somministrati di routine, in modo artificiale, per avviare o accelerare il travaglio (ossitocina e prostaglandine). Ciò che molto spesso le donne non sanno o sottovalutano è che molte di loro potrebbero provare ad ottenere lo stesso risultato comodamente a casa propria attraverso qualche momento di libera tenerezza con il proprio partner, anziché da un farmaco.

Benefici molteplici Una vita sesso-affettiva attiva in gravidanza può avere molteplici benefici per il piccolo, ma anche al momento del travaglio e del parto, mostra un'altro vantaggio. Infatti, le contrazioni orgasmiche sono a livello tissutale e contrattile, molto simili a quelle del parto, per tale ragione contribuiranno a mantenere elastico il canale vaginale facilitando l'espulsione del feto. Rapporti sessuali in gravi-

IL CONTATTO FISICO CONTRIBUISCE A MANTENERE ALTO IL BENESSERE DELLA COPPIA

danza possono quindi avere un effetto positivo sul piano psicologico, la coppia rafforza l' intimità e crea un clima di serenità, propedeutico al mantenimento della coesione in un periodo molto impegnativo quale quello dell'accudimento del nascituro. Inoltre, avere un buon contatto corporeo fra i partner faciliterà la trasmissione al figlio, di un clima di armonia, complicità e benessere emozionale.

I comportamenti sessuali non possono essere isolati dal contesto relazionale e non vanno trattati come entità indipendenti. Solo se non si opera una divisione della sessualità dalla generatività, ma si considera come un unicum la "sessualità generativa", si potrà affrontare senza trascurare una parte sostanziale della dimensione intrapsichica, interpersonale e affettiva, del nuovo nucle familiare che andrà a costituirsi.

FINE

STUDIO DI PSICOLOGIA PSICOTERAPIA e SESSUOLOGIA Una sofferenza psicologica si manifesta con una serie di sintomi non sempre facilmente riconoscibili ma, spesso, molto dolorosi, tristezza, angoscia, ansia, depressione, il nulla come conforto.

Uno specialista si occupa anche di tutte le problematiche relative alla sfera della sessualità, aiutando a superare i blocchi che creano difficoltà a se stessi e alla coppia. Calo del desiderio, disturbi della sessualità maschiScegliere di andare dallo psicologo e/o le come la disfunzione erettile e l’eiaculadallo psicoterapeuta significa essere zione precoce, disturbi della sessualità responsabili, voler prendersi cura della femminile come il vaginismo e l’anorgapropria salute per migliorare la propria smia, disturbi affettivi e relazionali. Le proqualità della vita. blematiche sessuali o di coppia possono Se le persone non sono soddisfatte del motto di vita che si sono costruite essere sia nella sfera eterosessuale, sia nel tempo, possono sempre cambiarlo, a loro la scelta. omosessuale, bisessuale o transessuale.

Dott. Angelo Lofino - Psicologo - Sessuologo - Psicoterapeuta Specialista in Sessuologia clinica - Terapia cognitiva e cognitivo-comportamentale Via S. Valitutti 88 - 48124 Ravenna - Tel. 0544.402019 - Cell. 347.7222321 www.psicologia-studio-sessuologia.it - xlofin@libero.it

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I NOSTRI AMICI ANIMALI

Max Vismara Educatore di cani - www.dicasavismara.it

Osservare due dei propri collies giocare in giardino è una soddisfazione enorme, soprattutto se hanno rispettivamente 14 e 12 anni. Del resto quasi tutti i miei cani hanno un’età avanzata; e io sono per loro una balia, un infermiere, ma soprattutto un amico e un fratello, che si augura di poterli “accompagnare” nel miglior modo possibile e con la maggiore dignità.

Il tempo dei cuccioli è per ora un ricordo: al momento devo dedicarmi al gruppo senior, con tanti acciacchi ma molta esperienza, tanti ricordi e un bagaglio affettivo inestimabile, anche se a volte l’inizio o la conclamata patologia legata a disturbi cognitivi in prima istanza non mi fa accettare che quel meraviglioso cane di un tempo sia ora una sorta di cucciolo senile che mi riconosce soprattutto se mi viene a “sbattere contro”.

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LA TERZA età canina I pericoli maggiori arrivano dalle infezioni.

Attenti anche alle malattie cutanee, prevenibili con un’adeguata pulizia.

Terapie difficili da individuare La terapia del cane anziano presenta problemi peculiari, sia perché di frequente i sintomi non sono specifici, sia per la presenza di patologie concomitanti. Talvolta l’attuazione di una terapia antibiotica assume nella scelta del farmaco un’importanza determinante per la vita del cane. Il corretto trattamento di un’infezione presuppone una diagnosi precisa, non sempre facile da attuarsi nel soggetto anziano. La febbre, segno caratteristico e spesso diagnostico di malattia infettiva, può mancare o presentarsi con modalità

differenti rispetto ai soggetti più giovani: a volte l’unico segno che compare è nella deambulazione. Altri sintomi sono astenia, anoressia con calo ponderale, tendenza alla disidratazione.

Le infezioni sono il vero pericolo La presenza di malattie croniche in questa fascia di cani anziani può mascherare o confondere le manifestazioni cliniche di un'infezione. Con il passare degli anni si verifica un indebolimento delle difese dell'organismo, in parte fisiologico, in parte da attribuire ad altri stati patologici a condizioni debilitanti.

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I NOSTRI AMICI ANIMALI Le infezioni che più frequentemente colpiscono il cane anziano sono quelle alle VIE URINARIE, alle VIE AEREE, CUTANEE. Le prime danno una patologia prostatica, di incontinenza vescicale o di un'astenosi dell'uretra, facilitando la presenza di batteri nelle vie urinarie.

L'incontinenza vescicale è quella che dà più problemi, in quanto il cane perde urina al minimo movimento.

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Apparato dentale…

Non mancano poi le patologie dentarie, che interessano sia i cani di grossa e piccola taglia, con lesioni dei denti e delle gengive. Questi soggetti, purtroppo, spesso emanano un odore sgradevole.

…respiratorio…

Anche le bronchiti e le broncopolmoniti sono assai diffuse, soprattutto nei cani da appartamento.

…e cutaneo.

Attenzione infine ai problemi cutanei, che sono: ulcere degli arti inferiori; piaghe da decubito; eczemi dorso-lombari; alopecie diffuse con ematomi. In ALOPECIA CANINA quest’ultimo caso

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la pelle si assottiglia, facilitando la presenza di germi nell’organismo, per cui occorre una forte azione terapeutica contro le lesioni cutanee, che talvolta passano dallo strato epidermico ai piani muscolari.

Alcune azioni da eseguire ASSICURARSI DI FREQUENTE che la cuccia sia pulita; PULIRE E DISINFETTARE bene le ferite ogni giorno; FARE SUTURARE se necessario, le ferite lacero-contuse;

NEL CASO le ferite emanino un siero, pulirle più volte al giorno; USARE ANTIBIOTICI senza un elevato grado di tossicità; CONSERVARE IN FRIGORIFERO gli sciroppi e utilizzare secondo prescrizione.

Nel caso dopo alcuni giorni non si ottengano miglioramenti, è consigliabile far visitare il cane dal proprio veterinario di fiducia.

FINE

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I NOSTRI COLLABORATORI Dott. José Aguayo Ph.D. Psicologo - Psicoterapeuta Email: j.aguayo1345a@ordpsicologier.it Dott. Paolo Antonelli Direttore Sanitario - Terme di Punta Marina E-mail: antonellip@termepuntamarina.com Dott.ssa Serena Bagli Psicologa - Lugo Email: info@serenabagli.it - www.serenabagli.it Dott. Andrea Baldisserri Medico-Chirurgo specialista in otorinolaringoiatria E-mail: abaldisserri@alice.it Dott. Giuseppe Ballardini Medico Specialista Reparto Infettivi c/o Ospedale di Ravenna E-mail: campehna@me.com Dott. Pier Luigi Bedei Medico, ginecologo E-mail: plbedei@hotmail.com

Alessandro Benazzi Gruppo Astrofili Faentini “G.B. Lacchini” E-mail: astrofililacchini@racine.ra.it Dott. Franco Borghesan Specialista in allergologia

Flaminia Buttazzi Istruttrice Cosmos Fitness Club Faenza Titolare brevetti FIF e FBI per insegnare pilates E-mail: info@cosmosclub.it Dott. Pierpaolo Casalini Medico-Chirurgo U.O. Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale di Faenza E-mail: pierpaolo.casalini@gmail.com Dott. Michele Ciani Dottore in psicologia Osteopata Fisioterapista c/o Studio di Terapia Manuale e Poliambulatorio Osteolab E-mail: ciani.michele08@gmail.com www.micheleciani.com Dott. Giorgio Maria Cicognani Medico Geriatra - AUSL Ravenna E-mail: giorgio.cicognani@fastwebnet.it Dott. Andrea Drei Pronto Soccorso Medicina d’Urgenza Ospedale di Faenza - E-mail: andrea.drei@alice.it Prof. Fabio Fabbri Responsabile tecnico area fitness e spinning Cosmos Fitness Club - Faenza E-mail: fabio.cosmos@virgilio.it

Dott. Fabio Fusconi Odontoiatra c/o Ospedale Privato Domus Nova Dott. Fausto Pasqualini Galliani Responsabile clinico “Dental Unit” Maria Cecilia Hospital Cotignola E-mail: dentalunit@gvmnet.it Gianni Greco - Ottico - Optometrista E-mail: info@otticagiannigreco.it Dott. Davide Guglielminetti Responsabile Reparto Chirurgia d’urgenza Ospedale Santa Maria delle Croci E-mail: d.guglielminetti@ausl.ra.it Dott. Giorgio Guidetti Unità Operativa Audio-Vestibologia Azienda USL di Modena - Ospedale Ramazzini di Carpi Dott. Giovanni Innocenti Medico Chirurgo - Specializzato in malattie infettive Medico responsabile per il Consorzio Solco/Corif nella RSA San Rocco (Fusignano) Dott. Luca La Fauci Biologo Nutrizionista - Consulente RAI Dott.ssa Chiara Lisi - Tecnologo alimentare E-mail: dipartimentotecnico@naturhouse.it Dott. Massimo Liverani Biologo Nutrizionista Consulente programma Dimagrimento c/o Centro Dimagrimento THOMAS TAI E-mail: info@indacosrl.it Dott. Angelo Lofino Psicologo Psicoterapeuta www.psicologia-studio-sessuologia.it Dott. Maurizio Marangolo Specialista in Medicina Interna ed Oncologia Medica.

Ricercatore volontario Istituto Oncologico Romangolo E-mail: m.marangolo@libero.it

Dott. Giuseppe Plazzi Dipartimento di Scienze Neurologiche Università di Bologna - E-mail: giuseppe.plazzi@unibo.it Dott. Luca Rossi Direttore Tecnico Centro Studi del Cane Italia ASD E-mail: direzione@centrostudidelcane.com Dott. Maurizio Santarini Medico Veterinario, Ravenna E-mail: maurizio.santarini@gmail.com

Barbara Sartoni Insegnante di Scuola Primaria Fondazione Marri Sant’Umiltà - Faenza Dott. Ignazio Stanganelli Responsabile Centro di Oncologia Dermatologica Skin Cancer Unit IRCCS IRST Istituto Tumori Romagna Progetto Melanoma Istituto Oncologico Romagnolo Dott. Stefano Stea Responsabile U.O di Chirurgia Maxillo-Facciale Maria Cecilia Hospital Cotignola - www.stefanostea.it E-mail: maxillofacciale-mch@gvmnet.it

Anna Tampieri Ricercatrice Istec-Cnr Faenza Prof. Carlo Tagariello Villalba - Bologna - E-mail: catag@iol.it Dott.ssa Mariarosaria Venturi E-mail: mrventuri@yahoo.it

Stefano Vignudelli Cooperativa Sociale La Pieve Canile Municipale di Ravenna Dott.ssa Dalila Visani Psicologa - Psicoterapeuta c/o Ospedale privato San Francesco Cell. 331.7324658 Email: d.visani5478a@ordpsicologier.it

Dott. Giuliano Musacchi Specialista in ortopedia e traumatologia

Dott.ssa Maria Nives Visani Farmacista - Naturopata E-mail: salutenaturasnc@alice.it

Dott.ssa Monica Negosanti Dietista Maria Cecilia Hospital Cotignola E-mail: mnegosanti@gvmnet.it

Max Vismara Educatore di cani - www.dicasavismara.it

Dott. Roberto Nonni Direttore Sanitario - San Pier Damiano Hospital - Faenza E-mail: rnonni@alice.it

Dott. Mario Vitale Resp. Neurochirurgia - Maria Cecilia Hospital Cotignola E-mail: mvitale@gvmnet.it

Marina Zoli Dott.ssa Barbara Pallareti Educatrice Nido Fondazione Marri Sant’Umiltà - Faenza Medico Veterinario - E-mail: barbara.pallareti@gmail.com Dott. Franco Ziccardi Dott.ssa Anna Pasi Medico di medicina generale Specialista in ginecologia e ostetricia Gruppo C.A.S.P.I.T.A. di Faenza E-mail: a.pasi1961@libero.it E-mail: caspitafaenza@gmail.com

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