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SALUTE
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Maria Nives Visani
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Per ipertrofia prostatica benigna si intende l’aumento di volume della ghiandola prostatica, che fisiologicamente inizia nell’uomo dopo i 40 anni (ma ultimamente anche prima) e vede una percentuale che supera il 70% negli uomini dopo i 60 anni. Posta sotto la vescica, la ghiandola ha il compito di produrre liquido seminale per la vita degli spermatozoi. È attraversata dall’uretra e dai dotti eiaculatori provenienti dalle vescicole seminali che confluiscono a loro volta nell’uretra. Con l’avanzare dell’età la parte centrale della ghiandola tende ad ingrossare con la compressione del lume uretrale e conseguente difficoltà di minzione. Ciò comporta un aumento della frequenza urinaria diurna e notturna, con diminuzione del getto, minzione intermittente ed incompleta. Tutto ciò può determinare una sfiancamento delle pareti della vescica che perderà, nel tempo, la sua funzionalità. La permanenza dell’urina in vescica potrà dare irritazione, formazione di calcoli e proliferazione batterica con cistiti, uretriti fino al coinvolgimento del rene.
SFINTERE
SFINTERE
PROSTATA URETRA
Cause e conseguenze Ipertrofia prostatica benigna unita ad infezioni trascurate nel tempo possono essere causa di disfunzioni sessuali. Una delle cause dell’ipertrofia va ricercata nelle cronicizzazioni di episodi di prostatite trascurata per mancata diagnosi. Tali infezioni sono dovute al passaggio linfatico transparietale dall’ampolla rettale alla prostata di agenti patogeni. Altro fattore molto importante è lo squilibrio ormonale tra estrogeni e androgeni che si instaura nel tempo come nelle donne. Si ha un incremento della conversione del testosterone, ad opera dell’enzima 5α-reduttasi, in diidrotestosterone responsabile dell’ingrossamento. Pare inoltre che l’impiego di sostanze chimiche ormone-simile in agricoltura e cosmesi sia anch’esso fattore di responsabilità.
PROSTATA URETRA
INGROSSATA
Come fare per non ricorrere ai farmaci? Utilizzare piante che abbiano fitosteroli in grado di inibire l’enzima 5-α-reduttasi Favorire la minzione, attenuare l’infiammazione e ridurre la carica batterica Attenuare l’infiammazione e ridurre la carica batterica Importantissimo favorire il ripristino della flora batterica intestinale con correzioni alimentari individuate in basi ai personali “Campi di disturbo alimentare” e con adeguata integrazione probiotica. Introdurre Zinco come integratore (ha un effetto inibente sull’enzima 5-α-reduttasi) »SEGUE e aumentare il consumo d’acqua. 3
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luppolo, stigmosterolo; carboidrati, mannitolo e polisaccaridi complessi; carotenoidi; flavonoidi; tannini; resine; enzimi; polifenoli insaturi ad alto peso molecolare. Per quanto riguarda la Farmacocinetica, l’estratto lipo-sterolico di Serenoa si ritrova nel plasma già dopo 30 minuti dalla somministrazione per via orale con picco plasmatico dopo 60 minuti e discesa lenta e progressiva con valori terapeuticamente significativi fino alla sesta ora.
Azione antiandrogenica specifica sulla prostata per inibizione dell’enzima 5alfariduttasi, responsabile della trasformazione di testosterone in diidrotestosterone quest’ultimo responsabile dell’ipertrofia. Tale azione sembra essere selettiva a livello del tessuto prostatico e non alterare i livelli di testosterone, LH e FSH nel plasma. L’associazione con l’Urtica Dioica porta a risultati pressochè sovrapponibili a quelli ottenuti con Finasteride (farmaco sintetico), ma con effetti collaterali dimezzati. Studi clinici controllati su pazienti affetti da ingrossamento benigno della prostata trattati con mg 320 al giorno per bocca per tre mesi, hanno rivelato: un miglioramento della minzione notturna dal 45% al 75%; una riduzione del residuo di urina in vescica dopo la minzione dal 42% al 50%; un aumento del getto urinario. Non sono mai stati rilevati effetti collaterali importanti ad esclusione di lievi disturbi gastrici. Azione antiflogistica: l’estratto lipidicosterolico possiede un’azione antiflogistica (antinfiammatoria), dovuta ai polisaccaridi presenti nel fitocomplesso i quali inibirebbero la 5-lipossigenasi e la ciclossigenasi. Tale azione potrebbe essere svolta anche dai fitosteroli capaci di inibire la trasformazione dell’ac. Arachidonico in prostaglandine e leucotrieni ad azione flogogena.
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Il Pilates è rivolto a sportivi e non, a chi è esposto allo stress, agli anziani, ai feriti in convalescenza e alle donne in gravidanza.
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Azione miorilassante a livello della muscolatura liscia dalla vescica, prostata e capscula prostatica. L’estratto lipo-sterolico possiede un’azione antagonista sui α-recettori ed un’azione calcioantagonista. Nella vescica, nella prostata e nella capsula prostatica vi sono numerosi recettori αadrenergici che controllano il tono della muscolatura liscia del tratto urogenitale; la loro stimolazione provoca un aumento dei questo tono e causa pertanto un aumento della resistenza dell’uretra, mentre il loro blocco induce il fenomeno inverso. L’estratto lipidico-sterolico della Serenoa è in grado di opporsi alle contrazioni muscolari indotte da noradrenalina e dall’elettrostimolazione. Tale effetto miorilassante si verifica anche nelle contrazioni della muscolatura liscia dell’ileo e della vescica. Quest’azione spiega i buoni risultati ottenuti nei pazienti prostatici, mentre l’azione androgenetica richiede tempi decisamente più lunghi per manifestarsi. L’assunzione della Serenoa deve avvenire lontano dai pasti. REAZIONI COLLATERALI In alcuni casi può dare gastralgie, crampi addominali, nausea; in letteratura
sono riportati anche casi di reazioni allergiche. Negli studi su ratti l’assunzione della pianta sembra non avere influito sulla fertilità, sulla libido e sembra non avere effetti mutageni.
cata e deve contenere un titolo minimo in scopolatina dello 0,01%. Altri costituenti sono: lectine, cumarina, polisaccaridi e glucani, composti fenolici, triterpeni, glicoproteine, lignani, tannini.
Interazione tra i farmaci È sconsigliato l’uso di Serenoa insieme a Finasteride e simili, perché essendo anch’essi inibitori di 5-αreduttasi potrebbero verificarsi effetti da sovradosaggio. È sconsigliato anche a pazienti che assumono androgeni.
Azioni Farmacologiche Diminuzione delle dimensioni della prostata, di cui però non si conosce con certezza il meccanismo d’azione. Studi clinici controllati riportano un miglioramento dei sintomi dell’ipertrofia dopo la somministrazione di un estratto di radice d’ortica prolungato da 6 a 8 mesi con miglioramento anche del flusso e del volume urinario con riduzione del residuo post minzionale. Azione antibatterica e spasmolitica dovuta alla scopolatina. Azioni minori: inibizione dell’agglutinazione eritrocitaria; induzione della sintesi di interferone da parte dei linfociti umani; capacità di fissare i carboidrati. Tra gli effetti collaterali si segnalano lievi disturbi gastrointestinali.
Urtica Dioica o Urens Pianta erbacea comune nelle nostre regioni. Possiede caratteristiche foglie opposte ricche di peli urticanti. La droga è costituita dalle parti aeree e dalla radice. Nella Farmacopea si fa riferimento a due differenti droghe:
Urtica Herba o Folium, che corrisponde alla parte aerea della pianta; Urtica Radix, che corrisponde alla radice della pianta. Esse hanno diverse funzioni. Considerando l’utilizzo in campo urologico in associazione alla Serenoa, prenderò in considerazione l’Urtica radix: l’estratto secco si ottiene dalla radice essic-
In conclusione, e come prevenzione, al fine di evitare o attenuare le infiammazioni della prostata, è necessario favorire quanto possibile il flusso delle vie urinarie, per cui, bere spesso, anche fuori pasto, è fortemente raccomandato. Attenzione anche al fumo, agli alcolici (soprattutto birra) e all’eccessiva sedentarietà.
FINE
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OCULISTICA
LA VISTA CE E LA VISIONE CHE MANCA ‘
‘ ‘ ...
Come ci guardano i bambini e come apprendono attraverso la vista.
La visione è dunque “apprendimento”
A sx -
Gianna Manna - Optometrista
E-mail: giannamanna@yahoo.it A dx -
Vita Pace - Ortottista
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Questo articolo si propone di illustrare il ruolo optometrico/ortottico nella valutazione delle difficoltà che ogni scolaro può incontrare durante il suo percorso. Al momento della nascita gli occhi del neonato sono in grado di guardare ciò che li circonda ma non di “vedere”. Il fenomeno della Visione è molto complesso, coinvolge tutti i sensi implicando la presenza di varie fasi che interagiscono tra loro. Quando la luce raggiunge l’occhio, viene trasformata in informazione visiva, attraverso un sofisticato sistema informativo, dunque, in immagini nella corteccia occipitale. È attraverso una interazione tra vista, tatto, gusto, odorato ed udito poi che le immagini assumono un significato, un nome, “archiviate” ed usate al bisogno. Questo insieme di interazioni avviene in un tempo brevissimo ma la loro elaborazione richiede molto tempo durante il quale il bambino impara a riconoscere quello che vede confrontandolo con le immagini che ha già immagazzinato nella sua memoria. 6
Per apprendere bene è necessario non solo che siano sani gli organi adibiti a questa funzione ma che esistano le condizioni psico-fisiche ed ambientali per poterlo fare nel modo migliore. Il compito di genitori, insegnanti ed educatori, sin dall’asilo nido in poi, è quello di mettere i bambini nelle condizioni ottimali per un corretto sviluppo visivo, anche attraverso semplici abitudini quotidiane.
Possibili anomalie visive OCCHI STORTI O PIGRI Nei primi mesi di vita può essere evidenziato un leggero strabismo, ma è raro che fino ai quattro mesi gli occhi siano perfettamente allineati, se il difetto persiste è bene rivolgersi ad uno specialista. Può succedere anche che un occhio diventi “storto” intorno ai tre anni, segno di qualche anomalia della visione binoculare o di un difetto di vista come ipermetropia, miopia o astigmatismo. COMPARSA DI “TIC NERVOSI” I tic nervosi possono rilevare un disagio; tale disagio può essere di origine sociale o emotiva ma spesso, soprat-
tutto quando sono le palpebre ad essere coinvolte, sarebbe opportuno ricercare la causa nel sistema visivo e nell’efficienza della visione binoculare. AVVICINARSI TROPPO AGLI OGGETTI PER GUARDARLI Questo comportamento può mascherare una forma di miopia o atteggiamenti posturali non corretti INCLINARE IL CAPO PER LEGGERE E SCRIVERE Può essere un problema di binocularità, oppure indotto da un astigmatismo o da posture errate. MAL DI TESTA E SONNOLENZA Un volta accertato che tali sintomi non derivino da problemi neurologici, scarso riposo, malessere psicologico, cattiva alimentazione, le cause sono da talvolta ricercarsi nelle “abilità visive” del soggetto. FOTOFOBIA E LACRIMAZIONE L’incapacità di sostenere la luce del sole può essere indice di un difetto visivo
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ma molte volte la causa principale deriva da una alimentazione non adeguata. ALTRI INDICI che possono causare problemi della vista sono gli annebbiamenti nella visione a distanza ravvicinata, sdoppiamento delle immagini, incapacità di seguire le righe, cattiva grafia, confondere la destra con la sinistra, prurito alle palpebre, spesso occhi arrossati.
Sempre la prevenzione Anche senza sintomi specifici è opportuno eseguire i controlli alla nascita, al 6° mese e ad ogni anno di età dallo specialista sia medico sia funzionale. Importanti, dal punto di vista tecnico/funzionale, sono l’Analisi Visiva e la valutazione visuo-percettivo-motoria dal 3° anno di età e in particolare prima dell’inizio della scuola elementare per evitare la forma di disgrafia meccanica, provocata dalla errata impugnatura della matita che condiziona la corretta postura di varie parti del corpo. Un significato particolare assume la valutazione delle abilità visive all’inizio della scuola media poiché l’adolescenza sul piano visivo è considerata un periodo delicato.
Durante le varie tappe… …il bambino ha la necessità di filtrare quello che vede con gli altri sensi quindi ha bisogno di toccare tutto quello che vede, di esplorare con il naso e con le labbra ciò che incontra nel suo percorso visivo, di afferrare per poi gettare, di imparare giocando. I giochi con l’acqua sono i più istruttivi dal punto di vista della crescita visiva, motoria, della creatività e della fantasia. Il movimento e l’assenza di una forma propria dell’acqua stimola fortemente i sensi del bambino il quale studiandone la consistenza, le traiettorie, come dominarla aprendo e chiudendo un rubinetto oppure, al mare riempiendo e vuotando ripetutamente un secchio aumenta le sue capacità cognitive e percettive e quindi la sua capacità di valutare il tempo e lo spazio, fine ultimo della Funzione Visiva.
E’ molto più utile guidare il bambino stimolandolo a fare, non costringendolo, più che proibirgli di fare qualcosa. Vedere bene infatti, non significa semplicemente vedere 10/10 ma avere la capacità di pilotare il nostro corpo nello spa-
RITORNO
A SCUOLA
zio attraverso un tempo stabilito, cioè muoverci in modo corretto e consapevole e dare una corretta interpretazione a tutto ciò che ci circonda. L’attività scolastica viene considerata sempre di più come un vero lavoro e talvolta il Sistema Visivo di un bambino non è sufficientemente organizzato da FINE supportare l’impegno richiesto.
Analisi Oftalmologiche e a volte Neurologiche, prettamente di competenza medica, possono rivelarsi indispensabili per assicurarsi che non esistano problemi di vista o di visione binoculare di natura patologica e quindi non di competenza optometrica/ortottica. La funzionalità del sistema visivo nella sua globalità può essere valutata attraverso un’analisi visiva optometrica/ortottica e può essere rieducata attraverso un training visuo/percettivo/motorio.
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Da ormai 35 anni Stomatologica opera nel campo dell'odontoiatria fornendo prestazioni qualificate ed efficaci nel rispetto dei principi di UGUAGLIANZA, IMPARZIALITA' e dei DIRITTI del MALATO sanciti dalla legge. L’odontoiatria per i più piccoli - La dentatura da latte è temporanea ed è costituita da 20 denti così distribuiti: per ogni arcata vi sono 4 incisivi (denti anteriori), 2 canini , 4 molari. I denti decidui sono simili ai permanenti (denti che non vengono più sostituiti) e sono composti da una corona (parte emergente) e da una o più radici, a seconda del dente, atta a dare stabilità durante la masticazione. Intorno 5 anni, inizia il riassorbimento delle radici che in seguito scompariranno: il dente acquista mobilità sino a quando, con il suo completo riassorbimento cade, favorendo così la crescita di quello permanente. I denti permanenti sono 32: 8 incisivi, 4 canini, 8 premolari e 12 molari comprensivi del dente del giudizio. Tra i 6 ed i 12 anni su ogni arcata si allineano 4 incisivi, 2 canini, 4 premolari e 6 molari, poi verso i 12 anni erompono i secondi molari dietro ai primi molari che, attenzione erompono intorno ai 6-7 anni e vengono facilmente confusi con denti decidui. A partire dai 17 anni se esiste lo spazio sufficiente possono iniziare ad affacciarsi i denti del giudizio oppure il molare. Anche se sono destinati a cadere iniziando dall’età di 5-6 anni questi denti hanno un ruolo importante per la comparsa dei denti definitivi pertanto vanno preservati con attenzione, evitando che vengano aggrediti dalle carie. COME PRESERVARE I DENTI DEI NOSTRI FIGLI?
ARCATA SUPERIORE
ARCATA INFERIORE
Denti superiori
Comparsa
Caduta
Incisivo Centrale
8-12 mesi
6-7 anni
Incisivo Laterale
8-13 mesi
Canino
16-22 mesi
7-8 anni 10-12 anni
Primo molare
13-19 mesi
9-11 anni
Secondo molare
25-33 mesi
10-12 anni
Denti inferiori
Comparsa
Secondo molare
23-31 mesi
10-12 anni
Primo molare
14-18 mesi
9-11 anni
Canino
17-23 mesi
9-12 anni
Incisivo laterale
10-16 mesi
7-8 anni
Incisivo centrale
6-10 mesi
6-7 anni
Caduta
L’igiene orale può cominciare come un gioco sin dai primi mesi di vita del bambino, quando compare il primo dentino che può essere l’occasione per proporgli uno spazzolino dentale che egli porterà subito in bocca con una decisione in questo caso quanto mai opportuna. Poi, con la crescita, il bambino imparerà a pulirsi i denti, se lo vedrà fare anche dai suoi genitori o, ancora meglio, dai suoi fratellini più grandi. L’igiene è tuttora la migliore prevenzione, anche i bimbi per quanto piccoli producono placca batterica che aderisce alle superfici dentali, è pertanto indispensabile iniziare immediatamente a pulirli con regolarità. I bambini spesso succhiano il pollice: questa abitudine è bene che non si protragga troppo a lungo poiché rischia di deformare i mascellari e di portare ad un cattivo allineamento dei denti permanenti. Si consiglia di interrompere questa abitudine verso i 4-5 anni, in ogni caso prima della comparsa dei denti definitivi. Quando intervenire con apparecchi per radrizzare i denti? Tutto dipende dal problema e dalla tecnica necessaria per la correzione dello stesso. Se il bimbo è seguito regolarmente, il dentista vi avvertirà e vi consiglierà il momento opportuno per intervenire con apparecchi ortodontici.
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ALIMENTAZIONE
VEGETARIANI UNA SCELTA CHE LASCIA TRACCIA
Alla scoperta di un movimento in forte crescita, che in Italia coinvolge quasi il 10 per cento della popolazione: circa cinque milioni di persone. L’esclusione della carne dalla dieta come scelta etica ma anche salutistica.
di Tiziano Zaccaria E-mail: zaccariatiziano@alice.it Il termine “vegetarianismo” indica una filosofia alimentare che ha il proprio principio cardine nella rigorosa esclusione di carne e pesce dalla propria dieta.
Breve storia del movimento La Gran Bretagna è considerata la patria del movimento vegetariano. Il suo primo paladino fu il cappellaio Roger Crab, che nel Seicento iniziò a consumare soltanto vegetali, ovvero verdure e frutta, quale scelta eticosociale, considerando il consumo di carne la principale causa di rialzo dei prezzi e di aggravamento della povertà. Nel Settecento il vegetarianismo iniziò ad essere sostenuto anche dal punto di vista salutistico da alcuni noti medici e scienziati europei, fra i quali lo svedese Linneo, l’illuminista francese Voltaire, il medico della famiglia reale inglese Edward Tyson e l’italiano Antonio Cocchi. In Inghilterra questo fermento portò nel 1847 alla costituzione della Vegetarian Society, cui fece seguito la fondazione di società simili in Germania e Francia. Negli Stati Uniti dell'Ottocento ci furono molte vegetariane all’interno del movimento per i diritti delle donne, tra le quali Harriet Beecher Stowe, autrice del celebre libro “La capanna dello zio Tom”.
Tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, sostennero il vegetarianismo anche il compositore tedesco Richard Wagner, lo scrittore russo Lev Tolstoj ed il politico indiano Mohandas Gandhi.
Le successive due guerre mondiali hanno “congelato” questo movimento. Poi il “boom”, a partire dall’ultimo quarto del secolo scorso, anche a seguito della vasta diffusione del libro Animal Liberation, scritto nel 1975 dal filosofo australiano Peter Singer, che indicò il vegetarianismo come un obbligo etico nel rispetto degli ani»SEGUE mali.
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Scelta del 10 per cento della popolazione Oggi il vegetarianismo si è consolidato come un fenomeno sociale molto praticato, affiancato da una diffusione di periodici, libri e siti internet dedicati, con una presenza crescente sul mercato alimentare. In Italia oltre cinque milioni di persone si dichiarano vegetariane, quasi il dieci per cento del totale. Secondo una recente ricerca Eurispes, nel nostro Paese a preferire uno stile alimentare vegetariano sono in prevalenza le donne, i giovanissimi tra i 18 e i 24 anni e, a sorpresa, gli over 65. Essere vegetariani oggi non è più una moda, ma una decisione consapevole. I vantaggi salutistici rappresentano il principale motivo di chi pratica questa scelta, ma molti prendono questa decisione anche spinti da un reale sentimento animalista ed ambientalista.
L’uomo non è un carnivoro naturale Gli esseri umani sono solitamente descritti come "onnivori", cioè fatti per mangiare sia la carne che i vegetali. Tuttavia, secondo il movimento vegetariano, non sarebbe proprio così: tradizioni e formazione culturale influenzerebbero le nostre pratiche alimentari. Per quanto la maggior parte degli uomini sia chiaramente onnivora dal punto di vista "comportamentale", le
caratteristiche e la fisiologia del corpo umano ne dimostrerebbero invece la natura vegetariana, a partire dall’apparato digerente e dalla dentatura.
carne da un animale, come quelli acuminati dei carnivori.
Siamo originariamente “frugivori” E allora, cosa siamo? L'essere umano appartiene all'ordine dei primati antropomorfi, per loro natura “frugivori”, cioè atti a consumare frutti, semi, germogli, verdure, tuberi e radici. Secondo diversi ricercatori, l'Homo Habilis si convertì a consumare muscoli di animali circa due milioni di anni fa durante l'era Neozoica, nel periodo del Pleistocene, quando alcune glaciazioni si contrapposero a forti periodi di siccità. Questi eventi climatici irregolari ridussero gran parte della vegetazione, mutando le foreste africane in savane, e costrigendo l’uomo dell’epoca a trovare altre forme di sostentamento alimentare, appunto nella caccia agli animali.
Per quanto riguarda l’apparato digerente, il cibo nello stomaco di un essere umano ha un pH 4-5, uguale a quello degli animali erbivori in genere, mentre i carnivori hanno un pH inferiore o uguale a 1. Inoltre negli umani, come negli erbivori, è necessaria una prolungata masticazione (nella saliva sono presenti enzimi digestivi per i carboidrati), mentre nei carnivori la masticazione è quasi assente: deglutiscono il cibo intero e la loro saliva non contiene enzimi digestivi. Diversi altri particolari evidenzierebbero che non siamo carnivori naturali: la capacità dello stomaco (che è il 25% del volume totale del tratto digestivo nell’uomo, è inferiore al 30% negli erbivori ed è invece superiore al 60% nei carnivori), la lunghezza dell’intestino tenue (da 9 a 12 volte nell’uomo e negli erbivori, 3-6 volte nei carnivori), nonché il fatto che soltanto il fegato dei carnivori è in grado di detossificare la vitamina A presente nella carne, cosa che il fegato dell’uomo, degli erbivori e degli onnivori in genere non riesce a fare. Infine, la dentatura: i nostri incisivi, piccoli e piatti, non sono in grado di sbranare e strappare la
Tipologie di vegetariani Oggi nel vegetarianismo si distinguono diverse pratiche alimentari, tutte accomunate dalla rigorosa esclusione degli alimenti che derivano dall'uccisione diretta di animali terrestri e marini, quali carne, pesce, molluschi e crostacei.
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LATTO-OVO-VEGETARIANISMO Ammette i prodotti animali indiretti, ovvero latte e derivati, uova e miele, oltre ad alghe, funghi (come i lieviti) e batteri (come i fermenti lattici). E’ il regime vegetariano più diffuso nei paesi occidentali. LATTO-VEGETARIANISMO Oltre a carne e pesce, esclude anche le uova. Si tratta di un modello dietetico frequente nella tradizione asiaticoindiana, di cui fanno parte le diete induiste. OVO-VEGETARIANISMO Oltre a carne e pesce, esclude anche il latte ed i suoi derivati.
Troviamo inoltre queste tre pratiche, di cui parleremo in un prossimo articolo
FRUTTARISMO E’ una pratica alimentare che contempla solo la frutta ed i suoi semi, oltre ad ortaggi a frutto come pomodori, peperoni, zucchine e cetrioli.
Aspetti nutrizionali
Prodotti dal mondo Molti dei prodotti comunemente usati in una dieta vegetariana sono diffusi in tutto il mondo, come la pasta, il pane, il riso, i fagioli ed i piselli. Altri prodotti utilizzati nella preparazione di pietanze, sono invece normalmente assenti nella dieta occidentale e appartengono alle tradizioni dei paesi asiatici, arabi, centro e sud americani.
VEGANISMO Esclude tutti gli alimenti di origine animale e qualsiasi loro derivato (latte, uova, etc), ammettendo solo i prodotti di origine vegetale, le alghe, i funghi ed i batteri. CRUDISMO VEGANO Ammette esclusivamente cibi vegetali non sottoposti a trattamenti termici oltre i 40 °C. E’ composto prevalentemente da frutta, verdura, noci, semi, cereali e legumi germogliati.
di varia natura (anche sotto forma di crema, come il tahin, prodotto dal sesamo), condimenti come il tamari (prodotto dalla soia), dolcificanti come il malto. Prodotti quali hamburger, yogurt o latti vegetali, possono essere usati in sostituzione dei corrispettivi prodotti con carne, latte e uova.
Ad esempio, troviamo cereali come kamut, miglio e quinoa, preparazioni a base di cereali quali cous-cous e seitan, soia e prodotti a base di soia (tofu, tempeh e proteine vegetali ristrutturate), alghe alimentari, semi oleaginosi
I carboidrati, contenuti in particolare nei cereali, costituiscono il principale componente di una dieta vegetariana e la maggiore fonte energetica, così come previsto da una dieta ben bilanciata. Le diete vegetariane risultano generalmente adeguate nei livelli di proteine, calcio e vitamina D. Rispetto alle alimentazioni a base di prodotti animali, si presentano ricche in magnesio, potassio, vitamina B9, vitamina C e vitamina E. I livelli di ferro e zinco, seppur più bassi rispetto ai soggetti carnivori, si collocano usualmente all'interno del range di normalità. Nutrizionisti che si occupano di vegetarianismo, consigliano soltanto l'uso periodico di un supplemento vitaminico di B12. Secondo l'Academy of Nutrition and Dietetics, «le diete vegetariane sono appropriate per tutti gli stadi del ciclo vitale, inclusi i primi anni di vita. Se correttamente strutturate, soddisfano i fabbisogni nutrizionali dei bambini e degli adolescenti, promuovendone… »SEGUE
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A DIFESA DEL PIANETA La propria scelta alimentare ha implicazioni molto rilevanti a medio-lungo termine, nella più vasta ottica futura di fornire cibo in quantità adeguata a tutta la popolazione del Pianeta. Secondo le stime dell’Onu, 900 milioni di persone ogni giorno non mangiano, mentre altri due miliardi sono malnutrite. Si calcola che nel 2050 la popolazione mondiale passerà dagli attuali 7 miliardi a 9 miliardi di esseri umani. Perciò, se l’umanità continuerà a sfruttare le risorse naturali (acqua e terra in primis) ai ritmi attuali, e soprattutto a seguire una dieta alimentare a base di carne, le risorse scarseggeranno sempre di più. Secondo lo Stockholm International Water Institute, si dovrebbe fino d’ora iniziare a rinunciare il più possibile a bistecche ed insaccati, perché in caso contrario non ci sarà abbastanza cibo per sfamare la crescente popolazione mondiale. Infatti, per produrre carne si consuma almeno cinque volte più acqua di quella che serve a produrre vegetali. Se per la produzione di un chilo di carne bovina sono necessari 15mila litri di acqua, per un chilo di riso ne sono sufficienti tremila, cioè cinque volte meno. Già oggi, un terzo delle terre fertili del pianeta è destinato alla produzione di raccolti riservati all’alimentazione degli animali. Quindi, se mangiassimo meno carne, più terreni verrebbero messi a disposizione per produrre alimenti destinati all’uomo. Infine, si darebbe respiro anche all’impronta ecologica: gli allevamenti di bestiame sono responsabili del 18 per cento delle emissioni di anidride carbonica e gas serra in atmosfera. …una crescita normale. Inoltre, grazie al loro elevato contenuto di carboidrati e basso contenuto di grassi, si configurano ottimali per chi pratica sport».
Aspetti salutistici E’ poi assodato che una dieta vegetariana permette di evitare gli effetti dannosi sull'organismo di alcuni nutrienti contenuti nella carne, in
particolare grassi saturi e colesterolo, che rappresentano fattori di rischio delle principali malattie croniche (malattie cardiovascolari, ipertensione, obesità, diabete, alcuni tipi di tumore, etc). Per lo stesso motivo, gli alimenti di origine animale quali latticini e uova, dovrebbero essere consumati in quantità limitata.
Dieci cibi vegetariani Vediamo allora, nello specifico, le dieci principali alternative alla carne.
1 LEGUMI La loro semplicità di cottura ne permette un ampio utilizzo per la preparazione di tante ricette che spaziano dalle zuppe ai contorni. Fonti per eccellenza di proteine vegetali, apportano anche vitamina B, minerali e contribuiscono a ridurre il colesterolo.
2 LATTICINI VEGETALI Contengono un’elevata quantità di vitamina B12 ed apportano grassi insaturi, preziosi per la salute, ed un’elevata quantità di proteine vegetali, che facilitano la pulizia delle arterie, abbassando anche i trigliceridi.
3 UOVA Apportano un’elevata quantità di proteine, ma tendono ad essere ricche di colesterolo, pertanto i nustrizionisti consigliano di limitarne il consumo ad un massimo di tre alla settimana, prediligendo una cottura leggera ed evitando di friggerle nel burro.
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4 SOIA In cucina è indicata per la preparazione di stufati, hamburger o polpette. Fornisce 22 tipi diversi di aminoacidi essenziali; è antiossidante e favorisce l’assorbimento del calcio.
5 TOFU Si ottiene dai fagioli della soia, cotti, ammolliti e filtrati. Il latte così ricavato viene fatto cagliare con i sali di magnesio e poi pressato. E’ un alimento di origine orientale, venduto a panetti o cubetti, con un sapore delicato e versatile in cucina. Contiene un’elevata quantità di proteine vegetali e rappresenta un ottimo alleato contro il colesterolo.
6 SEITAN Ricco di proteine vegetali, si ricava dalla farina di grano o di kamut (un cereale). Alimento di origine medio orientale, ha un sapore gradevole e delicato.
7 QUINOA E’ una pianta di origine sudamericana, molto nutriente e ricca di magnesio.
Preziosa alleata nella prevenzione di patologie cardiovascolari, è ricca di proteine vegetali, sali minerali e vitamina E. E’ anche un ottimo antiossidante naturale, utile per la prevenzione dei radicali liberi e dell’invecchiamento cutaneo e cellulare.
vitamine. In cucina si prestano a vari utilizzi: possono essere aggiunte alle zuppe, alle minestre ed alle insalate, oppure possono essere tostate ed utilizFINE zate come contorno. NOTA DELLA REDAZIONE
8 TEMPEH Di origine indonesiana, si ottiene dai fagioli della soia, cotti e fermentati. In commercio si presenta sotto forma di panetti compatti da tagliare a fette. Facile da cucinare, è un ottimo sostituto della carne, in quanto ricco di proteine vegetali.
9 MISO Si ottiene dalla soia gialla, che viene stagionata insieme ad altri cereali. Questo prodotto fermentato è un’ottima fonte di proteine vegetali ed aminoacidi liberi. Ha consistenza cremosa e sapore delicato, tanto da essere utilizzato principalmente come alternativa al dado da brodo per la preparazione di zuppe e minestre, ma anche per insaporire i cibi.
10 ALGHE Sono ricche di aminoacidi, carboidrati, proteine vegetali, grassi insaturi, sali minerali e
Sappiamo bene che l’argomento delle diete alimentari che escludono totalmente la carne, ha ancora alcuni aspetti controversi e dibattuti all’interno dello stesso mondo accademico. Tuttavia, abbiamo deciso di sostenere questo fenomeno, ritenendolo saldamente appoggiato su basi mediche, scientifiche e, non ultimo, etiche. Tuttavia, non vogliamo esimerci dal dibattito e da ulteriori analisi. Siamo pronti ad ospitare, nei prossimi numeri, le tesi di chi volesse approfondire determinati aspetti di questo vasto tema. In fondo, tutti sono concordi sul fatto che “Noi siamo quello che mangiamo”. E allora, è fondamentale sapere cosa mangiare, per capire chi siamo.
Non importa, la salute non ha traguardi.
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SALUTE
COME AFFRONTARE
LINFLUENZA STAGIONALE ‘
IL VACCINO È GRATUITO per le categorie a rischio, in particolare gli over 65, i soggetti a rischio di complicazione per patologie già presenti e le donne in gravidanza a partire dal quarto mese. Tutti gli altri possono acquistarlo in farmacia.
Dott.
Andrea Baldisserri
Medico-Chirurgo specialista in otorinolaringoiatria E-mail: abaldisserri@alice.it
La campagna di vaccinazione per la stagione influenzale 2015-16 partirà da metà ottobre e si protrarrà fino al termine di dicembre. Lo riporta la “Circolare Prevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 2015-16”, elaborata dalla Direzione Generale della Prevenzione sanitaria del Ministero della Salute. Come tutti sanno, l'influenza stagionale può avere un andamento imprevedibile: nel 2014-15 è stata caratterizzata da un’incidenza medio-alta, di 108 casi ogni 1.000 abitanti. Purtroppo, l’anno scorso sono stati segnalati ben 160 decessi da influenza, contro i 16 deceduti della stagione precedente.
Il vaccino L’offerta della vaccinazione è indirizzata principalmente alle donne a partire dal quarto mese di gravidanza, ai soggetti a rischio di complicanze per patologie già presenti (diabete, pato-
logie metaboliche, respiratorie e cardiocircolatorie), alle persone sopra i 65 anni, agli operatori sanitari a contatto diretto con i pazienti ed alle persone che svolgono attività di particolare valenza sociale. L’inserimento nelle categorie “protette” dei bambini sani dai sei mesi ai cinque anni di età, è attualmente oggetto di discussione nella comunità scientifica internazionale, a causa della mancanza di studi clinici controllati di efficacia. Pertanto, ad oggi, il Ministero dello Salute non ritiene necessario promuovere programmi di offerta gratuita del vaccino ai bambini che non presentino fattori di rischio. Per chi non rientra nelle categorie protette e decide comunque di vaccinarsi per vari motivi - come il timore della malattia, viaggi e lavoro - il vaccino è disponibile presso le farmacie. Va ricordato che la protezione indotta dal vaccino inizia due settimane dopo l’inoculazione e permane per seiotto mesi, poi tende a declinare. Perciò, anche perché ogni anno cambiano i ceppi in circolazione, è necessario sottoporsi a vaccinazione antinfluenzale all’inizio di ogni nuova stagione invernale.
Igiene e protezione Il vaccino per questa stagione 2015-16 conterrà una variante del sottotipo H3N2 e una nuova variante di tipo B: entrambe sostituiranno i sottotipi pre-
senti nel vaccino dello scorso anno. Vale la pena ricordare che la trasmissione del virus influenzale può verificarsi per via aerea attraverso le gocce di saliva di chi tossisce o starnutisce, oppure attraverso il contatto con mani “contaminate”. Perciò, una buona igiene delle mani e delle secrezioni respiratorie, è importante in fase di prevenzione. Alle persone influenzate si raccomanda l’isolamento volontario a casa, o l’uso di mascherine se sono già ricoverati negli ospedali.
La cura dell’influenza Ad ogni modo, come occorrerà comportarsi se si verrà colpiti dall’influenza nel prossimo inverno? E’ abitudine comune fare uso di antivirali, farmaci che però non rappresentano un’alternativa al vaccino e dovrebbero essere assunti entro 48 ore dalla comparsa dei sintomi soltanto sotto stretto parere medico. Potrebbe essere inutile assumere degli antibiotici, perché non sono efficaci contro i virus. In ogni caso è importante chiedere il parere del medico di famiglia, che potrà prescrivere degli antibiotici soltanto in caso di sovrainfezioni batteriche. In alcuni casi può essere utile ricorrere ad altri farmaci, come il paracetamolo, specialmente in caso di febbre molto elevata. FINE 15
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LONGEVITÀ
ANTONIO ANGELINI IL FALEGNAME ULTRA-CENTENARIO
IN DICEMBRE COMPIRA’ 104 ANNI. E’ nato in Abruzzo, ma da oltre sessant’anni risiede a Ravenna, dove emigrò nel Dopoguerra in cerca di lavoro. di Tiziano Zaccaria E-Mail: zaccariatiziano@alice.it A sentire la storia di Antonio Angelini, arzillo 103enne originario dell’Abruzzo e residente da oltre mezzo secolo a Ravenna, sembra di ripercorrere l’intero Novecento italiano, fra povertà, guerre, emigrazioni e lavoro. Angelini nasce il 4 dicembre 1911 nel piccolo borgo di Sant'Atto, frazione del Comune di Teramo con meno di trecento abitanti, quando la Prima Guerra Mondiale era ancora di là da venire. «Mio padre perse la vita proprio durante la Grande Guerra, in Francia, dove combatteva contro gli austriaci - racconta Antonio - le circostanze della sua morte non ci furono mai spiegate. Feci appena in tempo a conoscerlo: quando lui partì per il conflitto, io ero ancora un bimbo».
Il lavoro subito e per tutta la vita Cresciuto in un ambiente molto povero assieme al fratello più giovane Giuseppe, Antonio iniziò a lavorare già a nove anni, terminata la terza elementare. «La mia famiglia si era trasferita a Mosciano Sant'Angelo, sempre in provincia di Teramo, dove era diffuso l’artigianato del legno. Così decisi di imparare il mestiere del falegname». Negli anni Venti e Trenta, fra varie difficoltà, Angelini fece di questa “arte” la propria professione. 16
Un triste e imprevisto cambio di programma Poi lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale modificò i piani della sua vita: «Essendo orfano di guerra, non mi inviarono al Fronte, però mi chiamarono ugualmente a prestare servizio di leva in Piemonte, a Bardonecchia. Lavoravo in un bunker scavato dentro la montagna, nei pressi della Galleria del Frejus. Ricordo che d’inverno fuori faceva molto freddo, ma all’interno del rifugio l’aria era ancor più gelida. Dormivamo sotto una strato di tre coperte». La prova più difficile, per Antonio, arrivò comunque dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943: «I nostri superiori se ne andarono dal presidio militare. E noi soldati semplici fummo lasciati allo sbando: ognuno doveva pensare a sé stesso. Io ed alcuni miei colleghi alla stazione di Bardonecchia salimmo sul primo treno che andava in direzione di Bologna. Ma alcune donne ci dissero di scendere subito, perché i tedeschi stavano già presidiando le stazioni di Reggio Emilia e Modena: lì ci avrebbero fatti prigionieri, per deportarci in un campo di concentramento. Non sapevamo cosa stesse succedendo in Italia e quelle donne forse ci salvarono la vita. Fu così che io decisi di tornare a casa a piedi».
Da Bardonecchia a Teramo: settecento chilometri sulle proprie scarpe, con il cuore in gola e gli occhi sempre attenti a scrutare il territorio: «Li percorsi con alcuni amici, tagliando sempre fra campi e vigneti – racconta Antonio - Non passavamo mai dalle strade asfaltate per paura di essere visti e catturati dai tedeschi, che spesso vedevamo passare sui loro sidecar. Il cibo? Non era un problema: mangiavamo frutta, uva (si era in settembre, ndr.) e tutto quello di commestibile che trovavamo nei campi. Io impiegai una ventina di giorni per tornare al mio paese. Quando bussai alla porta di casa in piena notte, ero talmente malridotto che mia mamma nemmeno mi riconobbe».
La fine della guerra, il matrimonio e l’arrivo in Romagna Concluso il Conflitto mondiale, non erano certamente finiti i problemi per Antonio: «La Guerra aveva lasciato distruzione e povertà. La mia famiglia non aveva nulla: né terra da coltivare, né una casa in cui vivere. Ci arrabattavamo in affitto da amici o parenti. Così, io e mio fratello decidemmo di emigrare». Suo fratello Giovanni fece una scelta più drastica, partendo per gli Stati Uniti, mentre Antonio preferì restare In Italia: «Nel 1950 mi sposai con Elena Marinelli, con la quale ho vissuto per
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Ma ormai io mi ero ambientato a Ravenna e non me la sentii di tornare indietro».
Oggi in terra romagnola… …Antonio ha due figli, due nipoti ed un pronipote. E Giuseppe, il fratello emigrato in cerca di fortuna negli Stati Uniti? «Giuseppe andò a vivere in ANGELINI ANTONIO A DESTRA, CON IL FRATELLO Virginia, nel nord-est AMERICANO GIUSEPPE A SINISTRA dell’America. Per molti anni fece parecchio tempo (è scomparsa qualche il carpenter, ovvero il falegname. In anno fa). Mia moglie aveva quattordici Virginia c’è la tradizione di costruire case anni in meno di me, ma la differenza in legno, perciò il lavoro non gli mancava d’età non l’abbiamo mai sentita. L’anno e si fece una buona posizione. Purtroppo, dopo il matrimonio, nel 1951, un è morto a causa di un tumore. Io non mio cugino mi chiese di raggiungerlo sono mai andato a trovarlo; lui invece a Ravenna per andare a fare il fale- tornò in Italia qualche volta. Ed ogni volta gname. Accettai: fu la decisione che mi diceva: “Vieni con me in America, c’è cambiò la mia vita. In seguito, mi misi in un sacco di lavoro!”. Io gli rispondevo: “Io società con un muratore ravennate: lui sto bene qui, nel Paese dove sono nato. costruiva case, io facevo gli infissi ed i Lavoro ce n’è tanto anche qui!”». Altri pavimenti in legno. Erano gli anni della tempi. I due figli del nostro ultra-centenaricostruzione ed il lavoro non ci manca- rio, il 63enne Luigi, residente a Massa va, tanto che ad un certo punto misi in Lombarda, ed il 61enne Roberto, che vive regola nella società anche mia moglie, assieme al padre a Ravenna, sono tuttora che in laboratorio mi dava una mano a in contatto con il loro cugino americano, il figlio di Giuseppe. Vive ancora in piallare o piantare chiodi». Soltanto qualche anno dopo, il lavoro ci Virginia e si chiama Peter Angelini. E’ uno sarebbe stato anche in Abruzzo: «Le leggi scienziato, che fra l’altro ha lavorato speciali a favore del Mezzogiorno porta- all’Oak Ridge National Laboratory, un rono fondi a sostegno dell’occupazione, laboratorio di scienze interdisciplinari e perciò negli anni Cinquanta e Sessanta ci tecnologia gestito dal Dipartimento fu un forte sviluppo pure a Mosciano dell'Energia degli Usa, a conferma che il talento italiano all’estero emerge sempre. Sant'Angelo.
IL SIGNOR ANTONIO NEL SUO AMATO LABORATORIO
Gli ultimi trent’anni Insomma, una vita intensa e piena di particolari, quella di Antonio Angelini. Che ha lavorato come falegname, sia pure per passione, fino a cento anni. Soltanto negli ultimi tempi ha iniziato a prendere commiato da pialle e cacciaviti, ma quotidianamente “presidia” la sua piccola bottega di artigiano del legno, in cui tutto è rimasto fermo a trent’anni fa. Antonio non sa dare spiegazioni alla sua longevità: «Ho fatto una vita di stenti e ho sempre mangiato di tutto, senza fare attenzione a nulla. Mangio anche pane e fagioli a colazione, se sono rimasti dalla sera precedente. Una cosa però posso dirla: non ho mai fumato, grazie a mia mamma, che mi convinse a smettere quando ero un ragazzino. Tutte le volte che mi vedeva con la sigaretta in bocca, mi riempiva di botte. Ci misi poco a lasciar perdere il tabacco». FINE
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SALUTE
PER UN
BUONSONNO... …MEGLIO DORMIRE NUDI
Questo ed altri consigli per agevolare un buon RIPOSO NOTTURNO, determinante nella qualità della nostra vita.
di Fabio Lironzi Il sonno è fondamentale per affrontare bene le nostre giornate. Dormire male scatena disturbi e problematiche che possono generare indebolimento del sistema immunitario, stanchezza cronica, mali alle ossa ed alla muscolatura, ma anche stress, irritabilità, insofferenza, difficoltà di concentrazione. In alcuni casi, in inverno, il cattivo sonno può determinare una propensione ad ammalarsi di influenza o patologie stagionali.
Mentre si dorme… …il corpo non solo riposa, ma rigenera le proprie energie e si ricarica nel vero senso della parola. Un indicatore della qualità del sonno è la salute della pelle: dormire poco o male, alla lunga può portare al formarsi di foruncoli e imperfezioni. A volte, ci si sveglia al mattino con la sensazione di non aver dormito abbastanza, ma le ore di sonno ci sono. Intanto, esiste una forte differenza tra la qualità e la quantità del sonno: poche ore ben dormite sono meglio di tante di pessima qualità.
prassi del dormire, che dipende dai pensieri e dal proprio stato emotivo. Agevolare l’arrivo del sonno leggendo un libro o un giornale, è una tecnica sempre attuale che serve a sganciare il pensiero dalla giornata vissuta, per riportarsi su un piano asettico di necessità biologiche naturali. Intanto, per dormire va scelta una stanza con finestre insonorizzate e lontana da rumori come il traffico. In genere è meglio optare per una stanza interna alla casa, o rivolta su un cortile privato, evitando il lato della strada.
Piedi Polpacci
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Con un materasso ergonomico il corpo è libero di adattarsi, facilitando così il rilassamento.
Se vivete in un quartiere trafficato, potete optare per i CLASSICI TAPPINI di gomma che non danneggiano l’udito. Per facilitare il sonno va poi scelto un buon materasso, che deve essere adatto alla predisposizione personale di ciascuno.
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dr. MICHELA CAPONERA
Come favorire un buon sonno?
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Vediamo allora come si possono affrontare i problemi legati a questa “attività”, che equivale a circa un terzo della nostra vita, considerando che si dorme in media otto ore al giorno. Intanto è importante la propensione alla buona
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Questi accorgimenti possono determinare una netta differenza tra una buona ed una pessima qualità del sonno. Inoltre, la temperatura dell’ambiente in cui si dorme deve essere leggermente inferiore a quella del resto della casa, affinché il sistema immunitario reagisca bene al risveglio. Avere due gradi di differenza tra la stanza da letto più fresca, e il resto della casa più caldo, aiuta a tonificare.
Non si dorme tutta la notte allo stesso modo Il sonno segue ritmi ad onde misurabili. In una nottata standard, esistono almeno quattro cicli fra un periodo di sonno rilassato, cui seguono brevi stadi di sonno pesante chiamati Rem (che sta per “Rapid Eyes Movie”, ovvero “rapido movimento degli occhi”). Interrompere il sonno in una delle fasi Rem, significa rovinare la dormita. Questo evento notturno, più spesso inconscio, nella giornata successiva dà poi luogo a distrazioni, dimenticanze o irritabilità.
Per un buon sonno Per un buon sonno vanno poi rispettati gli orari di addormentamento e di risveglio, se possibile, a costo di alzarsi alla stessa ora senza esserne obbligati. SCONSIGLIATA ALLA SERA
Quando a letto vi svegliate per un rumore o l’insonnia, è inutile rimuginare: trovate un hobby come la lettura, un puzzle, guardate il panorama notturno, preparate il cibo per il pranzo del giorno dopo, ma non restate a letto. Le attività notturne palliative servono per tranquillizzarvi: salvo nel caso di patologie, il sonno tornerà. Evitate se potete i giochi elettronici, alterano le onde del cervello e hanno un’azione anti-rilassamento. Se pur seguendo questi consigli vi svegliate sofferenti, vuol dire che c’è un problema serio ed è giunto il momento di una visita specialistica.
Un consiglio utile è quello di dormire senza vestiti Sembra strano, ma uno dei modi per riposare meglio di notte, è proprio quello di evitare pigiami o altri indumenti.
Prima di andare a dormire non si deve mangiare cibo troppo grasso, perché ciò attira il sangue nello stomaco per farvi digerire. Non lasciatevi influenzare dal fatto che provoca una certa sonnolenza iniziale, perché vi lascerà poi scoperti nelle fasi successive del sonno.
dormire bene. Inoltre, dormire nudi stimola la produzione di ormoni quali la melatonina, ottenendo così anche una pelle più fresca e rinvigorita, oltre alla sensazione di libertà determinata dalla pelle a contatto con le lenzuola.
I benefici vanno da un maggiore rilassamento ad una migliore traspirazione della pelle, fino ad una maggiore autostima personale. Mentre si dorme, il proprio corpo tende ad autoregolare la propria temperatura, abbassandola. Inutile quindi ricoprirlo con vestiti caldi, perché si finisce per non
A dormire nudi si trae beneficio nel sentirsi a proprio agio col proprio corpo. E se si dorme in coppia, c’è un motivo in più: a contatto con la pelle del partner, il proprio organismo produce ossitocina, l’ormone dell’amore. Inoltre, l’assenza di indumenti facilita l’intesa sessuale ed aumenta la libido. Senza contare che ambienti caldi come un pigiama di flanella o una felpa, facilitano il proliferare di funghi e batteri: evitarli, diminuisce il rischio di infezioni. Infine, per gli uomini dormire nudi vuol dire mantenere i testicoli a temperatura ambiente, con effetti benefici sulla qualità degli spermaFINE tozoi. 19
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SOCCORSO PUBBLICO
CROCE ROSSA
ITALIANA L’istituzione, nata oltre 150 anni fa, si ispira a sette principi fondamentali: Umanità, Imparzialità, Neutralità, Indipendenza, Volontariato, Unità ed Universalità. Il Comitato di Ravenna è particolarmente attivo; ecco la sua vasta attività.
di Silvia Ceccarelli Probabilmente tutti sanno cosa si intende per Croce Rossa, ma è bene precisare subito che si tratta un'istituzione di Volontariato ed il suo emblema, una croce rossa su campo bianco, da più di 150 anni contraddistingue i mezzi, gli ospedali militari, il personale sanitario e le uniformi dei Volontari. Il simbolo fu scelto in onore dello svizzero Jean Henry Dunant e della neutralità di quel Paese. Dalla Convenzione di Ginevra del 1864, molta strada è stata fatta, ma quei 4 articoli, aggiornati nel 1949, rappresentano i trattati internazionali a cui aderiscono il maggior numero di paesi. In Italia la CRI nasce a Milano nel 1864 e nella XX Conferenza internazionale di Vienna del 1965 si adottano i 7 principi fondamentali ai quali si ispira ed attiene nel suo operare e che la contraddistingue dalle altre associazioni di volontariato: Umanità, Imparzialità, Neutralità, Indipendenza, Volontariato, Unità ed Universalità.
La storia della CRI a Ravenna Originariamente a Ravenna esisteva solo un sotto Comitato dipendente dal Comitato di Ferrara. E' dal ritrovamento di alcuni verbali del Consiglio
Direttivo risalente al 1924, che si hanno notizie dell'Attività di Croce Rossa sul nostro territorio. Nel 1935 vengono organizzati i primi corsi per infermieri di istruzione di pronto soccorso e per squadre antigas. Da allora ad oggi il Comitato di Ravenna si è prodigato incessantemente, dalle missioni umanitarie in Italia e all'estero, dall'assistenza agli anziani e disabili all'assistenza medica, dai servizi in ambulanza e dal soccorso, alla protezione civile all'aiuto alle famiglie e ai bambini bisognosi e oggi è più che mai attivo. Non è semplice riassumere tutte le attività e i progetti che il nostro
Comitato svolge al servizio della cittadinanza. Fondamentalmente sono sei i settori nei quali il Comitato provinciale CRI opera e in poche righe si cercherà di illustrarne al meglio le attività ed i principi.
1 Tutelare e proteggere salute e vita Ambito sanitario che si esplica su due fronti: quello dell'informazione, della prevenzione, dell' organizzazione di corsi di primo soccorso, di diffusione sul territorio di gesti salvavita quali ad esempio manovre di disostruzione pediatrica (atte a rimuovere un corpo estraneo dalle vie aeree di un bambino),… »SEGUE
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…manovre di rianimazione pediatrica In ambito civile le II.VV (Infermiere za; altro progetto sostenuto dalle voloncon utilizzo del defibrillatore ma anche Volontarie) operano equiparate al ruolo tarie di Croce Rossa "Come una rosa quello della formazione del proprio di OSSS (Operatore Socio-Sanitario blu", e rivolto a coloro che sono disabili personale per- TENDA DELLA CROCE ROSSA ALLESTITA Specializzato). con problemi psicomotori. Altro progetchè possa essere IN OCCASIONE DI UN EVENTO SPORTIVO A Ravenna abbiamo ben to in fase di decollo è "Siamo favolosi", 46 Infermiere Vontarie rivolto in particolare ai giovani e minoin grado di essere di supporto saniRicordiamo che sono 12 renni e dove sussistono problematiche tario ad esempio i monitori di primo soc- legate alle dipendenze ed al bullismo. nelle manifestacorso all’interno del Non ultimo il progetto "Operatore zioni sportive, Comitato per diffondere del Sorriso" dove tanti volontari politiche, musicaeducazione sanitaria e diventano clown del sorriso, figure li e comunque cultura del primo soccor- apparentemente buffe ma che con la dove vengono a so alla cittadinanza. loro grande professionalità sono pronraggrupparsi un gran numero di perso- 2 Favorire il supporto te a rispondere ai bisogni di chi si trova ne; 86 i servizi realizzati da gennaio a e l’inclusione sociale malato in un ospedale o solo in una giugno 2015. Presenti tre istruttori per Sul territorio è presente da anni uno struttura sociale. Per questa attività vi insegnare il BLS-D (Supporto di base fun- sportello d'ascolto dove qualsiasi per- sono 2 formatori. zioni vitali con utilizzo di defibrillatore). sona può recarsi e segnalare una Sono stati 421 i trasporti sanitari rea- situazione di disagio o indigenza; la 3 Preparare la Comunità e… lizzati nei primi sei mesi del 2015, i CRI in questi casi si attiva presso i servi- …dare risposta nelle emergenze e nei cosiddetti “taxi sanitari”, servizi concor- zi sociali o servizi idonei al caso specifi- disastri naturali: la protezione civile. dati non urgenti che riguardano persone co, come pure, su segnalazione dei ser- Il personale volontario è cioè in grado di dializzate, che necessitano di fisioterapia vizi sociali è in preparare la popolao trasferimenti da un ospedale all’altro, grado di fornire zione in caso di emerecc. Nel settore sanitario in prima linea viveri e abiti; da genze dovute a calasi trova il Corpo delle Infermiere non dimenticare mità naturali e quindi Volontarie di Croce Rossa, ausiliarie l'importante prodi intervenire nel coordelle Forze Armate, che per la loro alta getto attivo da dinamento locale proprofessionalità e preparazione (le care anni "Biberon vinciale, organizzando Crocerossine di un tempo) sono presen- pieni di latte" corsi specialistici quali ti al fianco delle popolazioni vittime di che vuole garantitelecomunicazione, LEZIONE DI DISOTRUZIONE PEDIATRICA catastrofi naturali o di conflitti armati re un sostentacartografia, gestione come pure nelle operazioni di peace kee- mento alimentare ai bambini da 0 a 1 delle cucine da campo, rischi come quelping, nei corsi di formazione, e assicura- anno, fornendo non solo latte in polve- lo nucleare, biologico chimico e radiolono la loro presenza negli ambulatori e re ma anche pannolini e quanto di gico. In questo settore operano corpi ospedali militari e civili. prima necessità per la loro sopravviven- speciali che rientrano nel soccorso sani-
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tario e in quello di protezione civile quali ad esempio gli Operatori Polivalenti Salvataggio in Acqua; avendo un addestramento di soccorso in acqua operano in stretta collaborazione con la Capitaneria di Porto. Presenti inoltre tre Unità Cinofile per ricerca e recupero dispersi su superficie. Infine in tempo di pace e di guerra la Croce Rossa è dotata anche di un Corpo Militare ausiliario delle Forze Armate, composto da un contingente di personale in servizio e da personale in congedo, arruolato su base volontaria ed altamente specializzato: medici, psicologi, chimici-farmacisti, commissari, contabili, infermieri e soccorritori.
4 Disseminare il Diritto Internazionale Umanitario… …i principi fondamentali, i valori umanitari e cooperare con gli altri membri del movimento. La Croce Rossa di Ravenna ha ben quattro Istruttori di Diritto Umanitario Internazionale; oltre ad essere di supporto nei corsi di formazione dei volontari, operano all'interno delle attività formative ed informative delle Forze Armate per diffondere il Diritto internazionale Umanitario. Alla tutela delle persone si collega anche la tutela del patrimonio artistico e culturale, come stabilito dalla Convenzione dell'Aja del 1954: la CRI di Ravenna sta pianificando un intervento mirato proprio alla protezione e salvaguardia dei beni culturali.
L’ASSISTENZA DI UN VOLONTARIO DURANTE UN EVENTO SPORTIVO
5 Promuovere lo sviluppo dei giovani ed una cittadinanza attiva Obiettivo rivolto ai giovani per educarli alla cultura della non violenza e della pace, contro la discriminazione di qualsiasi genere essa sia, nonchè dare loro un'educazione sessuale, un'alimentazione corretta e la sicurezza stradale; tutto questo va fatto nelle scuole, nelle piazze e ovunque sia possibile entrare in contatto con il mondo giovanile.
6 Agire con una struttura efficace… …capillare e trasparente, facendo teso-
ro dell'opera del volontariato; un obiettivo che accomuna tutti, non di impatto immediato ma che è fondamentale per far conoscere e trasmettere non solo le attività di Croce Rossa per essere sempre più numerosi e pronti ad aiutare chi ha bisogno. I Volontari a Ravenna sono complessivamente 297. La Croce Rossa è sempre in prima linea per la popolazione, ma anche la popolazione si prodighi per la FINE Croce Rossa, sempre e come può. Abbiamo bisogno di volontari, venite nella nostra grande famiglia!
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SALUTE_10piu_n.10.15_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 02/10/15 17:24 Pagina 24
SALUTE
OSTEOPOROSI La redazione di SALUTE 10+ dedica questo articolo, alla Giornata Mondiale dell’Osteoporosi (WOD 2015), che si terrà in tutto il mondo il prossimo 20 ottobre, e incentrata quest’anno sull’importanza della nutrizione per poter avere uno scheletro sano, dai primi anni di vita fino all’età adulta.
Nello scheletro di un adulto…
Dott.ssa
Monica Negosanti
Dietista - AUSL Bologna UOC Igiene Alimenti e Nutrizione
L’osteoporosi è una malattia dello scheletro, caratterizzata da ridotta massa minerale e deterioramento microstrutturale del tessuto osseo, con conseguente aumento della fragilità dell'osso e maggior rischio di fratture. È una condizione sempre più frequente, essendo caratteristica delle persone anziane. Nelle persone anziane, infatti, a causa della diminuzione degli ormoni sessuali e dell’attività fisica, le ossa perdono calcio, diventano fragili e possono rompersi anche per traumi lievi. Si calcola che nel mondo circa 200 milioni di persone siano attualmente affette da osteoporosi. Per l'Italia mancano ancora dati precisi sul numero di persone realmente affette da osteoporosi, ma si valuta che nel 1990 l'osteoporosi abbia causato circa 100.000 fratture di polso e 60.000 fratture di femore. Con l’aumento della popolazione anziana, le fratture così ricorrenti rappresentano un problema sociale di non poco conto, considerando sofferenza e costi, e diventa pertanto doveroso prevenirle contrastando la fisiologica osteoporosi. 24
…troviamo circa un chilo e mezzo di calcio, che non serve solo ad irrobustire le ossa, bensì a svolgere altre importanti funzioni, specie a livello nervoso e muscolare, ma serve anche per il buon funzionamento di molti enzimi e per la regolazione dei livelli di acidità nel sangue. Per questi motivi, i livelli di calcio nel sangue sono costantemente monitorati da meccanismi di regolazione sofisticati, grazie all’ausilio prezioso della vitamina D e di altri ormoni: se diminuisce, le ossa provvedono immediatamente a liberarne un po’; se è troppo elevato saranno i reni ad occuparsi dell’eliminazione del calcio in eccesso.
Detto questo, è dunque di fondamentale importanza avere un’alimentazione corretta, specie nell’apporto di Calcio e uno stile di vita sano e attivo. Non vanno quindi introdotti latte e formaggi a volontà, come alcuni medici di vecchia scuola consigliano, poiché con l’introduzione abnorme di latte e formaggi finiamo con il far aumentare il livello di colesterolo nel sangue (altro problema della non più giovane età) e di introdurre troppe proteine animali, che favoriscono l’eliminazione del calcio dalle ossa. 1 Come dobbiamo agire quindi per prevenire l’osteoporosi?
Prima di tutto, se vogliamo irrobustire le ossa dobbiamo usarle: via libera quindi a sport, ginnastica e passeggiate a buon passo. L’attività fisica moderata e costante fa bene alle ossa e allo spirito. 2 Il fabbisogno di Calcio sembra essere 55 ANNI
65 ANNI
75 ANNI
Nelle donne il fenomeno dell’osteoporosi è purtroppo molto frequente con l’arrivo della menopausa. Gli ormoni sessuali sono infatti protettivi per le ossa, per cui, quando le ovaie smettono di produrre estrogeni, si ha generalmente una marcata caduta della concentrazione di calcio nelle ossa.
influenzato sia dall'assunzione di proteine che di sodio. Le diete iperproteiche sembrano aumentare marcatamente la quantità di Calcio perduta dall'organismo quotidianamente. Anche le diete esageratamente ipoproteiche (circa 44 grammi al giorno) sembrano avere anch'esse un effetto negativo sullo stato del Calcio. L'effetto delle proteine sulla perdita di Calcio sembra essere princi-
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palmente causato dell'eccesso di proteine di origine animale (proteine acide) nella dieta, mentre le proteine di origine vegetale, come quelle dei legumi, non hanno alcuna influenza sui livelli di Calcio. Anche l'eccesso di Sodio, spesso associato all'utilizzo eccessivo di cibi di origine animale e/o conservati, della dieta occidentale, è stato dimostrato essere in relazione ad un minore assorbimento del Calcio. E’ bene quindi ridurre l’assunzione, se eccessiva, di proteine animali e l’utilizzo di sale a tavola. 3 Assicurare un sufficiente apporto di
Vitamina D. Questa vitamina viene sintetizzata nella pelle grazie ai raggi ultravioletti (altro buon motivo in più per fare delle belle camminate all’aria aperta), ma la assumiamo anche attraverso l’assunzione del pesce. Un tempo era uso comune dare ai bambini il “cattivissimo” olio di fegato di merluzzo per prevenire il rachitismo. 4 Assicurare con l’alimentazione un
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sufficiente apporto di Calcio. Il Calcio non lo troviamo solo nei latticini, ma anche in tanti altri alimenti, molto più leggeri: Frutta e semi oleaginosi, come mandorle, nocciole, noci e semi di sesamo; Legumi, soprattutto nella soia, cavoli, broccoli e cime di rape; Pane integrale a lievitazione naturale o pane integrale con farina di segale (i cereali integrali contengono l’acido fitico che impedisce l’assorbimento del Calcio, ma la lievitazione naturale distrugge questo acido); Radicchio verde, indivia, spinaci e prezzemolo, olive e prugne; Il pesce, in particolar modo i pesciolini di cui si masticano anche le lische o la zuppa di pesce dove le lische si sciolgono per la prolungata cottura. Le acque minerali ad elevato contenuto di calcio (oltre 300 mg/L) e povere di sodio (inferiore a 50 mg/L) costituiscono un'ottima fonte di calcio supplementare facilmente assimilabile.
L'assunzione di 1.5-2 litri di acqua al giorno, preferibilmente fuori pasto, fornisce una quantità di calcio di almeno 450-600 mg. I fabbisogni di Calcio giornaliero nell’adulto sono pari a 2500 mg, mentre negli anziani a 2000 mg (LARN 2012). 5 Ridurre al minimo l’assunzione di caffeina, che favorisce la perdita di Calcio con le urine, e di bevande alcoliche, in quanto riducono l’assorbimento a livello intestinale del Calcio. 6 Mantenere con la dieta il giusto rapporto Calcio/Fosforo (Ca/P=3:1, ossia ogni 3 “parti“ di calcio una dovrebbe essere di fosforo), per non stimolare la produzione di ormone paratiroideo che favorisce il riassorbimento osseo. Il fosforo si trova in particolar modo nel pesce, nelle carni, nelle uova e nei latticini. Alimentandoci come suggerito non faremo bene solo alle nostre ossa, ma anche al nostro fegato, al pancreas, alle arterie e al nostro umore. Via libera quindi alla prevenzione. FINE
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SALUTE_10piu_n.10.15_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 02/10/15 16:02 Pagina 26
BENESSERE
ARTROSI E REUMATISMI PREVENZIONE e RIABILITAZIONE
libertà articolare che apre le porte all’esercizio fisioterapico e quindi alla possibilità di svolgere attività motoria intensa anche nella stagione fredda.
Dott.
Marco Conti
Direttore Sanitario Terme di Castrocaro E-mail: mconti@temedicastrocaro.it
Da sempre le terme sono note per la cura di artrosi e reumatismi con i classici cicli di fanghi e bagni, ma negli ultimi anni numerosi stabilimenti, si sono attrezzati con reparti di riabilitazione dotati di piscine termali riabilitative, box e palestre per fisioterapia, rieducazione motoria e posturale, in cui pazienti di ogni età eseguono percorsi sia per recuperare dopo interventi chirurgici ortopedici di artroprotesi, ernie del disco, ricostruzioni legamentose o fratture, sia per curare numerose patologie reumatiche con cicli termali in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale.
In autunno All’arrivo dei primi freddi autunnali, l’ambiente delle Terme salubre e rilassante orientato alla migliore ospitalità, offre la possibilità di sfruttare quella condizione mentale positiva in cui le persone si sentono ospiti di una struttura in cui possono affidarsi a medici e fisioterapisti esperti per ritrovare una sensazione di completa 26
E’ noto… …che la mancanza di attività motoria causa il calo della muscolatura e le articolazioni interessate riducono l'ampiezza dei movimenti ma, se questo è vero dopo una immobilità forzata a causa di interventi o dopo una lunga malattia, è altrettanto vero se pensiamo a quanto spesso rimaniamo prigionieri di una vita sedentaria dettata da impegni pressanti, ostacoli quotidiani o semplice maltempo che finiscono per abituare il nostro corpo a movimenti sempre uguali e limitati con la perdita più o meno rapida di elasticità e di capacità di adattamento anche al minimo sforzo fisico.
ed elastica che non permette movimenti veloci e a scatti. La riduzione del peso corporeo favorisce movimenti più fluidi facendo contrarre muscoli che di solito non vengono utilizzati e provoca un effetto miorilassante generale con riduzione della percezione del dolore muscolo-tendineo. Tutti questi effetti vengono amplificati dalle proprietà curative delle acque termali, in particolare dell’acqua salsobromoiodica ad alta mineralizzazione, che al tempo stesso svolge un’azione antinfiammatoria e, grazie all’elevata pressione idrostatica, risolve gonfiori e edemi agli arti inferiori con una spremitura di vene e vasi linfatici dolce e uniforme dal basso verso l'alto.
Nei problemi motori più seri…
…i migliori risultati si ottengono integrando l’esercizio in acqua La riabilitazione termale consente di associare esercizio a al lavoro in palestra secco, cioè in palestra o nel box di fisioterapia, all’attività in finalizzato a recuperare piscina (idrochinesiterapia) con acqua termale. l’armonia motoria e la corretta postura importante a tutte le età. Per le persone più dinamiche che vogliono mantenere gli effetti positivi della passata stagione estiva in diverse Terme L’esercizio attivo in piscina costringe a della Romagna si svolgono corsi in acqua muoversi vincendo la resistenza dell’ac- utili a ritrovare quel benessere articolare qua che aumenta in misura esponenzia- che mantiene nel tempo autonomia, enerle con la velocità, una resistenza dolce gie e voglia del buon vivere. FINE
SALUTE_10piu_n.10.15_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 02/10/15 16:02 Pagina 27
SALUTE
MESOTERAPIA I vantaggi di questa tecnica sono l’effetto prolungato nel tempo, il ridotto coinvolgimento di altri organi e la riduzione del rischio di eventi spiacevoli o effetti collaterali.
Dott.
Mauro Passarini
Medico Chirurgo Specialista in Ginecologia, Ostetricia, Mesoterapia e Neuralterapia E-mail: mpassarini@libero.it
La mesoterapia è una pratica medica che consiste nell'inoculare in alcune ristrette zone del corpo, piccole quantità di sostanze, farmaci classici oppure prodotti omeopatici. Questa tecnica è stata ideata nella seconda metà del XX secolo dal medico francese Michel Pistor che pensò di utilizzare i farmaci mediante iniezioni intradermiche sia per limitarne gli effetti collaterali sia per incrementare la distribuzione diretta nella zona dove è presente la patologia. Michel Pistor nell'ormai lontano 1958, descrisse i capisaldi della tecnica mesoterapica: "poco, raramente e nel punto giusto". In particolar modo definì la mesoterapia come " un metodo per avvicinare la terapia al luogo del dolore " Il termine mesoterapia trae origine dal fatto che le iniezioni vengono effettuate nel mesoderma, una lamina cellulare
dalla quale risultano derivate numerose strutture del nostro corpo, i tessuti ossei, quelli cartilaginei e quelli connettivi. L'iniezione intradermica di farmaci viene praticata tramite appositi aghi denominati "Aghi di Lebel" che possono avere lunghezze assai diverse, quattro, sei e dodici millimetri ed un diametro di un quarto di millimetro.
co e, per questo, da somministrarsi esclusivamente a cura di personale medico. Questa pratica medica ha prodotto brillanti risultati in alcuni ambiti come la medicina sportiva, la flebologia, la terapia del dolore. In MEDICINA SPORTIVA fra le indicazioni principali troviamo le contusioni, le distorsioni, le lesioni da sforzo e le tendinopatie.
Peculiarità positive La mesoterapia presenta alcuni innegabili vantaggi rispetto alla somministrazione sistemica come un minor dosaggio dei farmaci ed il conseguente minor tempo per espletare la propria azione. Altri vantaggi sono da evidenziarsi nel ridotto coinvolgimento di altri tessuti e nella diminuzione del rischio di eventi avversi o di effetti collaterali. La mesoterapia integra, poi, i trattamenti effettuati con i farmaci tradizionali potenziandone gli effetti. Essendo una terapia iniettiva anche la mesoterapia è una pratica di tipo invasivo da cui derivano, comunque, effetti collaterali o criticità di lieve o lievissima importanza.
La Società Italiana di Mesoterapia… …raccomanda di eseguire tale terapia solo dopo un corretto inquadramento clinico del paziente. La Mesoterapia così come, anche, l'agopuntura viene considerata un atto medi-
In FLEBOLOGIA si fa ricorso alla mesoterapia per trattare le insufficienze venose, o linfatiche degli arti inferiori, le sindomi post-trombotiche, i flebolinfedemi, gli eczemi varicosi, le flebiti superficiali. Nella TERAPIA DEL DOLORE la mesoterapia trova, invece, indicazioni nel trattamento di varie condizioni patologiche quali gonalgie, artrosi delle mani, cervicalgie, torcicollo, periartrite scapolo-omerale, nevralgie. Sempre nell'ambito della terapia del dolore si sono ottenuti ottimi risultati attraverso la tecnica mesoterapica applicata alla neuralterapia, una cura contro il dolore che utilizza un farmaco chiamato procaina. Questo è stato il primo anestetico, sintetizzato in Germania nel 1905, che non produce solo effetti anestetici diretti e duraturi ma che esplica la sua attività determinando un resettamento delle attività bioelettriche delle cellule e dei recettori del FINE dolore e dei neuroni. 27
SALUTE_10piu_n.10.15_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 02/10/15 17:30 Pagina 28
SPORT
L’ABBIGLIAMENTO GIUSTO PER
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Negli ultimi venti anni l’abbigliamento sportivo è stato rivoluzionato dall’arrivo di nuovi materiali tecnici sempre più leggeri, resistenti, in grado di mantenere il calore d’inverno e la freschezza d’estate. Quando ero bambino, ricordo che i cicloturisti d’inverno si mettevano il giornale sotto la maglia con la funzione di antivento, oppure i podisti correvano con pesanti felpe che non facevano traspirare la pelle. Oggi, per fortuna, la situazione è decisamente migliorata.
Inoltre questi tessuti si asciugano anche più facilmente rispetto al normale cotone, evitando attriti con la pelle che causerebbero irritazioni. La cosa più importante dell’abbigliamento di cicloturisti e podisti è la maglietta della pelle, che deve essere sempre un prodotto tecnico, leggero e traspirante. Dopodiché, sopra nel ciclismo è preferibile un capo antivento o antiacqua, magari un po’ più pesantino d’inverno, mentre nel podismo è opportuno non coprirsi troppo nemmeno d’inverno.
Per il podismo Per correre ad una temperatura calda, ci si può limitare ad indossare soltanto la
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bigliamento “a compressione”, soprattutto calzini e calze alte, una moda che ha preso piede negli ultimi anni. Questi capi comprimono la muscolatura delle gambe, aumentando la circolazione del sangue grazie alla costrizione dei vasi circolatori che pompano sangue verso il cuore; ciò aiuta l’eliminazione delle tossine e dell’acido lattico, che causano l’affaticamento muscolare. Questo abbigliamento è consigliabile, ma, come per tutte le cose, vanno evitati abusi ed eccessi. E’ importante soprattutto che calzini e calze lunghe compressive siano della misura giusta. FINE
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I NOSTRI AMICI ANIMALI
CANI,GATTI E… …ALTRI PICCOLI ANIMALI
Conigli, criceti, cincillà, furetti, porcellini d’India. Ecco un breve vademecum per chi sceglie questi teneri animali da compagnia.
di Fabio Lironzi Ai bambini, si sa, piacciono i cani ed i gatti, ma anche tutti gli altri piccoli animali da compagnia in grado di suscitare tenerezza ed affetto. La scelta di questi “pet” domestici (criceti, conigli, cincillà, furetti e porcellini d’India sono le specie più frequenti, quelle che prendiamo in considerazione in questo articolo) deve però essere ben ponderata. I bambini devono sapere che non si tratta di “peluche” da “strapazzare”, ma di esseri molto delicati, ai quali occorre garantire cure, rispetto, pulizia ed alimentazione quotidiana. Ecco come.
Criceto Un criceto in casa è sempre una gioia, soprattutto per i piccini. È un animale mansueto e simpatico, che ama le coccole. I criceti sono fondamentalmente robusti, ma possono andare incontro a diverse malattie, anche a causa di errori umani, quali raffreddori, colpi di calore, intossicazioni, obesità e dermatiti.
CRICETO
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È importante ricordare che qualsiasi sintomo strano deve indurre a precipitarsi dal veterinario, perché spesso, a causa del loro metabolismo accelerato, il tempo per intervenire è davvero poco. Ma cosa mangiano questi piccoli roditori? I criceti sono molto abitudinari e prediligono i semi (di soia, farro, miglio e girasole) ed un’alimentazione vegetale. Gradiscono molto il cibo fresco, dalle carote alle mele, ma anche sedano, zucchine, lattuga e pere. E’ meglio non somministrargli dolciumi, anche se ne vanno ghiotti.
Furetto Pur essendo un morbido animale da compagnia, viene sempre preso di mira per un motivo imbarazzante: emana spesso un odore pungente. Del resto, già il suo nome scientifico dovrebbe essere un monito: Mustela putorius furo, ovvero “Faina ladra puzzolente”. Questo odore dipende molto dalle sue ghiandole sottocutanee ed è più forte nei maschi FURETTO non sterilizzati. Le ghiandole più maleodoranti sono quelle nella zona dei genitali. Allora, dovremmo rinunciare alla sua compagnia? Con qualche accorgimento, il problema si può superare o quantomeno limitare. Intanto, la sterilizzazione dei maschi aiuta parecchio. Per combattere l’odore è poi opportuno pulire la
sua gabbia e la sua lettiera tutti i giorni. Il furetto è un animale carnivoro che ha bisogno di una dieta dedicata. In commercio si trovano diverse proposte: meglio optare per alimenti secchi, ricchi di proteine animali. Anche una corretta alimentazione è essenziale per tenere a bada le sue secrezioni.
Coniglio Il CONIGLIO NANO, affettuoso, socievole, morbido e dolce, è uno degli animali domestici più amati, ideale per le famiglie con bambini. Per il suo benessere occorre innanzitutto rendergli la gabbia un nido comodo, lasciandogli il giusto spazio. Ma la regola più importante è scegliere la giusta ali- CONIGLIO NANO mentazione. Il coniglio nano si nutre soprattutto di cibo secco, frutta (è ghiotto soprattutto di mela) e verdura come carote, finocchi e sedano. Frutta e verdura già pulite e tagliate a pezzettini, andrebbero sempre lasciate disponibili nella sua gabbia insieme all'acqua fresca. È infine importante tenere lontani tutti gli alimenti che possono causargli problemi intestinali: biscotti, cracker, pane, pasta, cioccolato e in generale tutti i dolci e gli zuccheri complessi. Anche il più grande CONIGLIO ARIETE, caratteristico per le sue lunghe e morbi-
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de orecchie cadenti ai lati, è un concentrato di tenerezza e un perfetto animale CONIGLIO ARIETE da compagnia. Non disdegna le carezze di grandi e con piccole leccate e morsetti innocui dimostra il suo affetto. Il CONIGLIO ARIETE è un erbivoro: qualunque alimento di origine animale è da bandire e la sua dieta dovrà comprendere in primis il fieno, l’erba ed alimenti a base di semi vegetali. I pasti completi disponibili sul mercato contengono anche vitamine e zinco, perfetti antiossidanti che difendono il suo organismo dalle malattie. Si può completare la sua alimentazione con frutta e verdura fresca, come le foglie di insalata o dei pezzettini di mela e carote, oppure con alcuni stick confezionati che lo aiutano ad allenare i denti, anche perché adora rosicchiare. Ricordatevi poi che il coniglio ha bisogno di muoversi, per cui apritegli ogni tanto la gabbia e lasciategli fare un giretto per casa. Attenzione: quano dovete riportarlo al suo posto, non afferratelo mai per le orecchie, che sono molto delicate e svolgono un ruolo fondamentale nel regolare la sua temperatura corporea.
Cincillà Un pelo morbido, una lunga coda folta e dolci orecchie tonde. Il cincillà è un roditore simile allo scoiattolo, originario dell'America meridionale e diffuso anche in Italia come animale domestico, proprio perché è tenero e simpatico. Ma che precauzioni seguire, se si sceglie di portarne uno in casa? Prima di tutto, per via della sua passione di sgranocchiare piante, mobili e cavi elettrici, è sconsigliato tenerlo libero se non per brevi periodi e sotto controllo. CINCILLA’ Meglio attrezzarsi con una cuccia tutta sua, più spaziosa del contenitore usato per criceti o conigli, perché il cincillà ama saltare e fare piccole acrobazie. L’ideale è una voliera alta, con scivoli, ruota e la possibilità di spostarsi da un piano all’altro. Questo roditore è vegetariano e la sua alimentazione prevede fieno fresco, che si può alternare con il cibo in pellet acquistabile nei negozi specializzati. La frutta fresca fa la sua gioia (la mela è perfetta), tuttavia è bene somministrarla al massimo due volte alla settimana. Cibi vietati: cioccolata e in generale tutti i dolci, i latticini, il pane e la pasta. Il cincillà è molto socievole. Col proprietario ha un bel rapporto: lo riconosce dall'odore. Quando dovete spostarlo, non prendetelo mai dalla coda.
Porcellino d’India Questo piccolo roditore, chiamato anche cavia domestica, è un adorabile animale da compagnia. Docile, mansueto e abitudinario, è molto sociale, ama stare in branco e anche con l'uomo. Dunque, via libera alle coccole e alla scelta di compagnia per il suo nido. A volte però soffre di stress, se non si trova in un ambiente tranquillo. Lo si capisce se tende a fuggire spaventato, ma anche se resta immobile, magari inquietato da rumori e suoni molto forti. Se invece passa il tempo a spasso per la sua casetta, lasciando i suoi bisogni qui e là, non sta accadendo nulla di strano: è il suo naturale modo di fare. Se squittisce rivolto al padrone, significa nella maggior parte dei casi una richiesta di cibo. Se invece mostra i denti, è un segnale inequivocabile: vuole essere lasciato in pace. Per quanto riguarda l’alimentazione, è un erbivoro stretto: ciò significa che deve mangiare erba, fieno e non semi, in quanto non è un granivoro. Purtroppo in commercio i più comuni mangimi per cavie contengono miriadi di semi, soprattutto mais e girasole, che possono risultare nocivi. FINE Da ottobre è operativo il servizio di
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