Saggio viaggio a kandahar

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Sprofondare nell'identità. Analisi di “Viaggio a Kandahar” di Mohsen di Salvatore Colazzo in: Giovanni Invitto (a cura di), L'esistenza come viaggio, il cinema come viaggio, Amaltea edizioni, Melpignano, 2013. ISBN 978-88-8406-137-8. doi: 10.4443/sc8 1. Senso comune, conoscenza tacita e pregiudizio

Gli studi inerenti la comunità indicano l'importanza del coltivare uno sguardo in qualche modo estraniante, che consente alla comunità di potersi vedere, per così dire, dall'esterno, scoprendo di agire dentro la cornice (generalmente presupposta, e quindi assunta come data) di un frame culturale che è così ma potrebbe anche essere diversamente, se solo lo volessimo, se solo lo ritenessimo importante. Non ci può essere comunità senza il riferimento ad una piattaforma implicitamente condivisa di significati, senza il riferimento cioè al senso comune, ma è pure indispensabile che esista qualcosa che lo dinamizzi. Usiamo la locuzione "senso comune", nel senso indagato da Alfred Schutz1, che, chiedendosi come succeda che gli uomini significhino il mondo circostante, scopre l'importanza di quel sistema, generalmente implicito, di norme, valori, convinzioni (senso comune, per l'appunto), che ci guidano, noi in gran parte inconsapevoli, nell'azione, costituendo uno "stock cognitivo" di base a cui facciamo riferimento per interpretare la realtà e le relazioni umane, consentendoci di avvertire il mondo in cui viviamo in termini di "familiarità" e "preadattamento". Risulta pure utile un riferimento, oltre che a Schutz a Polanyi. Il fisico ed epistemologo Michael Polanyi osserva che ognuno di noi possiede una conoscenza tacita, che si è formata nel corso del tempo in virtù delle interazione che abbiamo stabilito coi nostri simili. Noi siamo portatori di conoscenza condivisa, al di là anche della nostra stessa consapevolezza. La “conoscenza tacita” è strettamente connessa con il vissuto: grazie ad essa l'individuo può far fronte alle situazioni problematiche che via via gli si presentano, ma – ove richiesto di formalizzarla -, egli ha grandissime difficoltà a farlo. Si tratta di credenze, ideali, valori, schemi e modelli mentali, che sono profondamente integrati nella nostra persona e che spesso assumiamo come presupposti del nostro agire e del nostro pensare esplicito 2. 1Cfr. A. Schutz, La fenomenologia nel mondo sociale, Il Mulino, Bologna, 1974.

2Cfr. M. Polanyi, La conoscenza inespressa, Armando, Milano, 1979.


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