Bone China Design Intervista a Robert Suk Entretien avec Robert Suk Regul a Stüdli In visita all‘atelier En visite dans l’atelier Waldorf Astoria , Berlin Una finestra sul mondo Une fenêtre sur le monde Sansibar, Sylt Tra wurstel al curry e c aviale Entre ‘curry wurst’ et caviar
Inhalt Index 04
Design | Intervista a Robert Suk | Entretien avec Robert Suk
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Editore | Éditeur Rosenthal GmbH
Brillance | La nuova forma | La nouvelle forme
Direzione Creativa | Direction créative Andreas Gerecke
Brillance Fleurs Sauvages | Poetici sogni floreali | Rêveries florales et poétiques
Direzione di progetto | Direction de projet Daniela Drees
Regula Stüdli | Una visita alla designer tessile svizzera | En visite chez la designer textile suisse
Art direction | Conception Ulf Ueck
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COLOPHON MENTIONS LÉGALES
Juna | Fiori su fiori | Des fleurs, rien que des fleurs T-light Delight | Sia fatta la luce | Et la lumière fut
Curve | Passepartout in bianco | Un service polyvalent tout de blanc vêtu Golden und Silver Curve | Minimalismo assoluto Golden and Silver Curve | La réduction absolue
Testi | Texte Claudia Simone Hoff Foto | Photos Andreas Hoernisch > 1, 6, 8, 15, 18, 21, 27, 28 Insa Doan > 3 Jorma Müller > 10–13 Waldorf Astoria Berlin > 22, 23 Sansibar > 24, 25 Deniz Saylan > 25 Rosenthal GmbH / Stephan Geiger > tutte le altre | tout le reste
Curve Dandelion | Soffione! | Une boule d’aigrettes de pissenlit
Styling | Design Natascha Sanwald > 1, 6, 8, 15, 18, 21, 27, 28 Yvonne Gradl > 10–13
Curve Pepela | Farfalle | Papillons
Stampa | Impression Druckerei Schefenacker, Deizisau | Germany
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Waldorf Astoria, Berlin | Una finestra sul mondo | Une fenêtre ouverte sur le monde Sansibar, Sylt | Tra wurstel al curry e caviale | Entre ‘currywurst’ et caviar Jade | Tavolino, apparecchiati! | Table couvre-toi !
© Rosenthal GmbH, autori e fotografi | auteurs et photographes, 2013 Rosenthal GmbH Philip-Rosenthal-Platz 1 | D-95100 Selb | Germany Telefono | Téléphone +49 9287-72-0 info@rosenthal.de | www.rosenthal.de
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Editorial Gentili Lettori, La forma segue le emozioni – lo si vede continuamente nel design di oggi. Mentre in passato vigeva la regola fondamentale che il buon design doveva essere invisibile, oggi il design di qualità deve potersi vedere e sentire. Il design riuscito è un connubio di diversi materiali, strutture, motivi e colori. In questo momento le tecniche artigianali vivono un vero e proprio revival nel design: elementi folkloristici vengono trasformati in motivi grafici e digitali applicati su forme futuristiche. Un esempio: il decoro Fleurs Sauvages di Rosenthal. Sembra dipinto a mano, ma nasce in realtà da un collage digitale di molti fiori diversi. Decori e forme rispecchiano meravigliosamente lo spirito del tempo, in cui il desiderio di individualità gioca un ruolo importante. Ogni stagione è una ricerca dell‘ignoto e spesso la meta è il cammino stesso. Dalla sperimentazione nasce continuamente qualcosa di nuovo. L‘ispirazione per i decori spesso nasce, ad esempio, dalla moda, che a sua volta attinge a piene mani dallo spirito del tempo. I decori si ispirano a strutture e processi della natura – croste di terra, la lucentezza delle perle, il marmo o tracce d‘olio nell‘acqua – interpretati e realizzati in maniera sempre nuova. Il sapere del passato sposa le esperienze del presente in visioni in cui le ispirazioni si ripetono ma si fondono in modi sempre nuovi. Questo è vero anche per i materiali, come la porcellana Bone China. Il viaggio è appena cominciato: chissà dove ci porterà? Insa Doan Insa Doan è docente presso la Academie Artemis (Hogeschool voor styling en vormgeving) di Amsterdam, in cui insegna materie come ricerca sulle tendenze, materiali e colori.
Chers lecteurs, La forme épouse les émotions : le design actuel nous en fournit l’illustration sans cesse renouvelée. Ainsi, alors que la créativité se voulait, auparavant, plutôt conforme à la devise selon laquelle un design de qualité se devait d’être un design invisible, il est désormais de bon ton que le design soit non seulement visible mais également palpable. Un design de qualité réside dans la combinaison de matériaux, de textures, de motifs et de couleurs divers et variés. Force est, à cet égard, de constater que les techniques artisanales connaissent actuellement une véritable renaissance dans le domaine du design. Cela peut, par exemple, se traduire par la transposition d’éléments folkloriques en motifs graphiques et numériques permettant de proposer des formes innovantes. Le décor Fleurs Sauvages de Rosenthal constitue un bon exemple de cette tendance. Si l’impression donnée est, certes, bien celle de motifs peints à la main, le décor se compose néanmoins du collage numérique d’une grande diversité de fleurs et de boutons de fleurs. Les décors et les formes reflètent merveilleusement bien l’esprit du temps. Le désir d’individualité joue, sur ce point, un rôle de premier plan. À chaque saison correspond donc une quête particulière, celle de l’inconnue, et il n’est pas rare que la voie empruntée constitue finalement le véritable objectif poursuivi. Les expériences menées ne cessent de donner naissance à des éléments novateurs. Pour les décors, par exemple, les inspirations proviennent souvent du secteur de la mode, lequel ne manque pas, lui aussi, de puiser abondamment aux sources de l’esprit du temps. Les décors s’inspirent, en outre, de textures de la nature, telles que des écorces terrestres, le lustre de la nacre, le marbre ou des tracés particuliers, comme les traces que peut laisser l’huile dans l’eau. Ils font ensuite l’objet d’interprétations et de transpositions entièrement nouvelles. Quant aux visions, elles combinent la connaissance du passé aux expériences du présent. Les inspirations peuvent alors être reprises tout en proposant des assemblages sans cesse renouvelés. Cela s’ap-
plique également à la porcelaine Bone China. Le voyage ne fait que commencer et nous sommes désormais impatients de voir où cela va nous mener. Insa Doan Insa Doan est maître de conférences à l’Académie Artemis (Hogeschool voor styling en vormgeving) d’Amsterdam. Elle y enseigne dans les disciplines analyses des tendances, matières et couleurs.
Bone China
Intervista a Robert Suk Porcellana e design sono il suo mestiere. Sviluppa nuove idee, si arrovella con concetti di design e collabora con designer famosi. Robert Suk dirige lo sviluppo prodotto presso Rosenthal. Presso la sede di Selb ha studiato anche la costruzione modelli e la progettazione di stampi. In seguito Robert Suk ha lavorato per KPM e per Enzo Mari, la leggenda del design italiano, per poi tornare a Selb nel 1997 e assumere nel 2003 la direzione del Rosenthal Creative Center. Abbiamo parlato con l‘appassionato di porcellana delle sfide poste dal design della bone china, della particolarità del materiale e dei suoi pezzi preferiti.
trasparente rispetto alla porcellana dura – semplicemente perché la cottura non avviene a temperature così elevate. Questo incide sul decoro? Sì, perché dal momento che la temperatura di cottura del decoro è inferiore, con la porcellana bone china si hanno a disposizione più colori. I colori, inoltre, sono più brillanti, mentre durante la cottura della porcellana dura le alte temperature causano la combustione dei pigmenti più intensi, come il rosso o il porpora. Si sa già al momento del progetto con quale porcellana si andrà a realizzare un oggetto?
Signor Suk, la porcellana bone china è popolare? Assolutamente. Anzi, è sempre più amata. Con la sua tonalità tendente al giallo ha un effetto più caldo della porcellana dura, che invece a causa di una lieve componente di blu suggerisce atmosfere più fredde. Molte persone amano anche il fatto che la porcellana bone china sia sottile. Cos‘altro distingue la porcellana bone china dalla porcellana dura? In primo luogo la composizione dell‘impasto di porcellana. Anche questa – analogamente alla porcellana dura – è composta da caolino e quarzo, però in questo caso viene aggiunta della cenere di ossa bovine. In secondo luogo il processo di produzione. La porcellana dura viene cotta a 900 °C, successivamente viene applicato lo smalto e in un secondo processo di cottura – detto anche cottura dello smalto o di glasatura – viene cotta a 1400 °C. Per la porcellana bone china la prima cottura avviene invece a 1240/1300 °C e la seconda a 1100 °C. In questo modo si forma una glasatura più liscia e
Con Regula Stüdli avete chiesto di creare un decoro a una designer tessile. È decisamente inconsueto. Presso Rosenthal c‘è qualcosa di simile a una ricerca sulle tendenze?
Già al momento del progetto si stabilisce con quale materiale una collezione verrà realizzata. Nel caso del servizio Brillance, ad esempio, fin dall‘inizio è stato chiaro che per garantire una buona decorabilità doveva essere fatto di porcellana bone china. I piatti sono dotati di quest‘ala estremamente larga solo perché il materiale era stato scelto fin dall‘inizio – con la porcellana dura non sarebbe stato possibile. Il decoro dai colori intensi Fleurs Sauvages di Regula Stüdli colpisce per l’esuberanza dei fiori in un‘insolita elaborazione al computer. È per questo che sulla tavola viene abbinato principalmente a pezzi bianchi? L‘acquirente più tradizionalista si comprerà l‘intero servizio – dai piatti, ai sottopiatti, fino alle fondine. E non lo mescolerà con altri pezzi. Abbiamo visto invece che l‘acquirente moderno, aperto alle tendenze, si diverte di più a sperimentare e accosterà il decoro floreale a pezzi non decorati.
Cerchiamo sempre di catturare le tendenze, ad esempio presso le principali fiere dei settori dell‘arredamento e dei tessili, dove è possibile scoprire firme interessanti e mettersi in contatto con i designer. La collaborazione con Regula Stüdli è nata proprio in questo modo. Come appare il futuro della porcellana bone china? La domanda cresce. Per questo motivo presto ci sarà anche un nuovo servizio di Rosenthal in porcellana bone china. Stiamo già lavorando alla sua realizzazione con lo studio di design Metz & Kindler di Darmstadt. Il servizio è concepito per il settore alberghiero, con forme moderne e, al posto del decoro, un motivo a rilievo. Il suo pezzo preferito di Rosenthal? Nella porcellana bone china quello che mi piace di più sono le ciotole da insalata della nuova linea Brillance – la versione bianca accostata a pochi pezzi decorati. A me sperimentare piace molto [ride]. Altrimenti adoro il design Moon di Jasper Morrisons. Signor Suk, grazie infinite per il tempo che ci ha dedicato.
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Buono a sapersi… Bon à savoir…
Entretien avec Robert Suk La porcelaine et le design constituent le cœur même de son métier. Il développe des idées, bricole à la mise au point de concepts de design et collabore avec des créateurs de renom. Robert Suk dirige les activités de développement des produits chez Rosenthal. Il a également étudié la modélisation et la conception de formes sur le site de Selb. Robert Suk a ensuite travaillé au service de KPM et de la légende du design italien, Enzo Mari, avant de revenir à Selb en 1997 et de reprendre, en 2003, la direction du Rosenthal Creative Center. M. Suk, la porcelaine Bone China est-elle une porcelaine appréciée ? Cela ne fait pas l’ombre d’un doute. La porcelaine Bone China est même de plus en plus appréciée. Avec sa teinte tirant sur le jaune, elle paraît plus chaude que la porcelaine dure dont les tonalités légèrement bleutées dégagent plutôt une impression de froideur. En quoi la porcelaine Bone China se différencie-t-elle de la porcelaine dure ? Les différences tiennent tout d’abord à la composition de la pâte utilisée. Comme pour la porcelaine dure, la porcelaine Bone China se compose, certes, de kaolin et de quartz, mais des cendres d’os de bovins sont également mélangées à la pâte. Le processus de fabrication est, lui aussi, quelque peu différent. La porcelaine dure est soumise à une première cuisson à 900 °C, la glaçure est ensuite appliquée avant que la porcelaine ne soit soumise à une seconde cuisson – également appelée ‘grand feu’ ou cuisson de glaçure – à 1 400 °C. Pour la porcelaine Bone China, par contre, la première cuisson s’effectue d’emblée à une température comprise entre 1 240 et 1 300 °C, tandis que la seconde est réalisée à une température de 1 100 °C.
Grâce aux températures moins élevées, la glaçure est plus lisse et plus transparente que celle de la porcelaine dure. Cela a-t-il un impact sur le décor ? Oui, car, dans la mesure où la température de cuisson du décor est moins élevée, la porcelaine Bone China peut se parer d’un plus large éventail de couleurs. Les couleurs sont, en outre, plus éclatantes, alors que les températures élevées auxquelles s’effectue la cuisson de la porcelaine dure éliminent tout simplement les corps colorés rouges et pourpres en les brûlant. Sait-on, dès le moment de la création, à partir de quel type de porcelaine un objet sera fabriqué ? Oui. Dans le cas du service à vaisselle Brillance, par exemple, il était clair, dès le début, que le service devait être en porcelaine Bone China et qu’il devait pouvoir être décoré avec goût. Ce n’est que parce que le matériau de fabrication avait été déterminé dès le début que les assiettes présentent ces ailes extrêmement larges ; cela n’aurait, de fait, pas été possible avec de la porcelaine dure. L’intensité des couleurs du décor Fleurs Sauvages de Regula Stüdli est soulignée par l’exubérance des fleurs ayant fait l’objet de retouches numériques. Faut-il, dans ces conditions, lorsque la table est dressée, privilégier la combinaison avec des pièces de couleur blanche ? S’il est plutôt conservateur, l’acheteur fera l’acquisition du service complet, de l’assiette plate à l’assiette creuse en passant par l’assiette de présentation. Et il se gardera bien de le mélanger avec d’autres pièces. D’expérience, je sais, par contre, que l’acheteur moderne éprouvera, lui, un plus grand plaisir à expéri-
menter et à combiner le décor floral avec des pièces non décorées. En demandant à Regula Stüdli de créer le décor d’un service en porcelaine, vous faites appel à une designer textile. Cette démarche est pour le moins inhabituelle. Peut-on dire que Rosenthal déploie également une partie de ses activités dans la recherche de nouvelles tendances ? Nous sommes toujours à la recherche des nouvelles tendances. Il est possible de découvrir sur les grands Salons des secteurs de l’ameublement et du textile des signatures intéressantes et de nouer des contacts avec des designers. C’est précisément de cette façon qu’est née notre collaboration avec Regula Stüdli. De quoi pensez-vous que l’avenir de la porcelaine Bone China sera fait ? La demande croît. Rosenthal proposera donc bientôt un nouveau service en Bone China. Nous travaillons d’ailleurs actuellement à sa mise en œuvre avec le studio de design Metz & Kindler de Darmstadt. Il s’agira d’un service conçu pour le secteur hôtelier, de style moderne et doté d’un relief plutôt que d’un décor. Quelle est votre pièce préférée chez Rosenthal ? Dans les articles de porcelaine Bone China, ce que je préfère, ce sont les saladiers de la nouvelle forme Brillance, et plus particulièrement la version blanche présentée en combinaison avec quelques pièces un peu décorées. Je dois dire que, sur ce point, je suis tout à fait prêt à faire des expériences ! [rires]. J’adore aussi la création Moon, de Jasper Morrison. M. Suk, nous vous remercions d’avoir bien voulu nous accorder cet entretien.
Brill ance La superficie incontra una sfera. Si genera una tensione. Il gioco ricco di promesse di due geometrie perfette – questa è l‘idea alla base di Brillance. La porcellana bone china è particolarmente adatta per questa forma non solo perché il materiale è traslucido e di una brillantezza calda, ma anche perché lo spessore sottile riesce a fondere superficie e sfera in una singola forma. Teiere, tazze e coppette sembrano così fluttuare sulla tavola. Ma il punto forte del disegno sono senza dubbio i diversi piatti della collezione: ce ne sono con un’ala extra-large o con il fondo leggermente più basso nella variante a coppa. Il design minimalista e la perfezione artigiana si fondono per generare la bellezza assoluta. Une surface rencontre une boule. Cela génère des tensions. L’alternance prometteuse de deux géométries parfaites : telle est l’idée sous-tendant Brillance. La porcelaine Bone China convient tout particulièrement à cette forme. De fait, ce matériau n’est pas seulement translucide, chaud et éclatant. La finesse du tesson permet de fusionner la surface et la boule en une forme. Comme c’est le cas pour les cafetières ou théières, les tasses et les coupelles qui donnent l’impression de flotter au-dessus de la table. Mais l’apogée créatrice réside cependant dans les diverses assiettes de la collection. Elles sont en effet proposées avec des ailes ultralarges ou avec des rebords légèrement abaissés dans leur variante en forme de coupe. En elles convergent la création minimaliste et la perfection artisanale pour donner naissance à la beauté.
Dipinto a mano | Peint à la main La sottile linea di platino tracciata a mano del decoro Ligne d’argent crea un elegante contrasto con la calda brillantezza della porcellana. Appliquée à la main, la délicate ligne platine du décor Ligne d’argent contraste élégamment avec le chaleureux éclat du tesson.
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Brill ance
Regul a Stüdli (* 1974) Dopo il corso di studi presso la Scuola superiore per il design e l‘arte di Zurigo, per dieci anni Regula Stüdli lavora come designer presso il rinomato produttore svizzero di tessuti Jakob Schlaepfer. Le stampe tessili frutto della sua ricca e fantasiosa vena artistica si ritrovano su abiti, mobili e tappeti. Regula Stüdli vive e lavora nella regione del lago di Costanza.
(née en 1974) Après des études suivies à la Haute école de Design et d’Art de Zurich, Regula Stüdli a, pendant plus de dix années, exercé son activité créative au service du célèbre fabricant textile suisse Jakob Schlaepfer. Pleines de goût et d’imagination, ses impressions textiles se retrouvent sur des vêtements, des meubles et du papier peint. Regula Stüdli vit et travaille dans la région du lac de Constance.
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Fleurs Sauvages Un fiore è un fiore è un fiore. La frase di Gertrude Stein sembra inventata dalla designer tessile svizzera Regula Stüdli, che con la decorazione Fleurs Sauvages è decisamente riuscita a fare centro. E questo proprio perché Fleurs Sauvages è esuberante e sorprendente allo stesso tempo. Rami, foglie e fiori molto diversi tra loro si arrampicano sulle lucide superfici della porcellana bone china. Alcuni sparsi sull’ala larga del piatto, altri come un cespuglio selvatico che si allunga su tutta la superficie dell‘oggetto oppure in una fioritura omogenea lungo il bordo. Il decoro floreale ispirato alla natura funge da contrappunto visivo alla forma. Perché Brilliance è tutt‘altro che selvaggia. Al contrario: il piacevole gioco a cui la forma invita le geometrie risulta in un’impressione spiccatamente sobria. Une fleur est une fleur est une fleur. C’est, en paraphrasant librement Gertrude Stein, précisément ce à quoi semble avoir pensé la designer textile suisse Regula Stüdli. Avec le décor Fleurs Sauvages, elle a, en effet, réussi un coup de maître. Cette réussite tient notamment au fait que Fleurs Sauvages constitue un décor tout aussi luxuriant que surprenant. Des branches, des feuilles et une grande diversité de fleurs semblent ainsi grimper sur les surfaces brillantes qu’offre la porcelaine Bone China. S’éparpillant parfois au-delà de la largeur de l’aile de l’assiette, ou se répartissant comme un arbuste sauvage sur toute la surface de l’objet, à moins de fleurir harmonieusement les bords de l’assiette, le décor floral naturaliste constitue un véritable contrepoint visuel à la forme du support. Car la forme Brillance est tout sauf sauvage. Au contraire : d’apparence extrêmement fonctionnelle cette forme tire en effet tout son attrait de l’interaction qu’elle organise entre diverses géométries.
Grüezi! Regul a S tüdli In visita all‘atelier di Regula Stüdli Regula Stüdli ama i fiori. Su tessuti, tappeti, porcellana. Per questo ogni singolo fiore, bocciolo e pianta viene fotografato in natura, elaborato al
computer e composto in moderne nature morte dai colori così intensi da togliere il fiato. L‘amore di Regula Stüdli per le decorazioni floreali non è un caso, la designer aveva ancora undici
anni quando ha cominciato a lavorare per il rinomato produttore di tessuti Jakob Schlaepfer a San Gallo e si è fatta un nome con la stampa digitale. Ecco perché non è affatto difficile vedere addirittura star di Hollywood avvolte nelle fantasiose creazioni della svizzera – ricordiamo Halle Berry con un modello di Matthew Williamson nella fantasia psichedelica Colorful. Qualcosa di sorprendente In questo abito sono stravaganti prismi colorati a incantare i sensi, in Rosenthal è un vivace girotondo floreale. Il decoro Fleurs Sauvages è una suggestiva ondata di fiori e colori, quasi gettati sulla superficie scintillante della collezione Brillance. Come racconta Robert Suk, responsabile del Rosenthal Creative Center, è stato chiaro fin dall‘inizio che la simpatica svizzera avrebbe dovuto disegnare un decoro per la porcellana bone china: «Avevamo visto i suoi tessuti e volevamo a tutti i costi avere questa firma anche per la nostra decorazione. Il processo di sviluppo è stato stimolante. Non si sa mai di preciso prima cosa ne uscirà alla fine – ossia, c‘è sempre un po‘ di sorpresa». Ciò che risulta sorprendente è soprattutto la varietà dei colori utilizzati, cosa che peraltro non ha reso facile la realizzazione di Fleurs Sauvages: «Il decoro è stato una sfida dal punto di vista tecnico perché comprende ventitré colori, ciascuno dei quali deve essere stampato singolarmente. Per questo i film devono essere sovrapposti con estrema precisione, in modo che il colore giusto vada al posto giusto» spiega Robert Suk in merito al processo di produzione. Con un fiore Del resto Regula Stüdli ha un particolare debole sia per i colori che per i fiori: «Mi piace il papavero. Il suo colore, la sua consistenza tattile, la sua finezza. E allo stesso tempo il suo rapido sfiorire – è un momento che trovo di straordinaria bellezza». La designer lavora molto per immagini, mentre le caratteristiche del materiale giocano solo un ruolo secondario. Per questo motivo si circonda di tutte le cose possibili e immaginabili: tessuti, campioni di colore, riviste, souvenir. Poi queste impressioni passano nei suoi disegni, a volte in
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modo del tutto inconsapevole. «Mi piace lavorare a partire dal livello tattile», dice la designer, ed ecco perché per il disegno di Fleurs Sauvages ha prima raccolto fiori veri per disporli su piatti di porcellana bianca. «Quello che mi è piaciuto particolarmente della collaborazione con Rosenthal è che con Fleurs Sauvages sono state realizzate diverse proposte sviluppate da una stessa idea, tutte diversissime, e ogni pezzo è una cosa a sé stante. Questo si sposa perfettamente con il mio modo di lavorare, perché io provengo da un mondo in cui le variazioni sono molto richieste» racconta.
così incerti sul piano economico che nasce la nostalgia di qualcosa che stimoli i sentimenti. Qualcosa che ricordi il concetto di casa. Qualcosa che tocchi dentro.» Di recente la designer tessile si è messa in proprio aprendo uno studio di design nella regione del lago di Costanza, dove può ancora cogliere i fiori con le sue mani. Anche il punto focale del suo lavoro si è spostato. Verso il design di interni, che ha un carattere più costante e non mutevole come
la moda. Così dalla penna della svizzera sono nati non solo rivestimenti murali per case private ed esposizioni: la sua strabordante fantasia trova infatti espressione anche in elaborate collezioni di tappeti. A quanto pare Regula Stüdli è una costante esplosione di creatività – le piace anche disegnare e dipingere. Ma la cosa più bella è la sua capacità di entusiasmarsi. Descrive così il momento in cui ha visto per la prima volta il decoro Fleurs Sauvages: «Mi ha fatto un effetto poco meno che sconvolgente.»
Piuttosto sconvolgente Per Rosenthal Regula Stüdli ha lavorato con la porcellana bone china, un materiale con cui non si era mai confrontata prima. Ne è nato un decoro contemporaneo, che però non perde di vista la tradizione. Se ad un primo sguardo l‘effetto è quello di una fantasia floreale tradizionale, un occhio più attento noterà meglio l‘elaborazione digitale di fiori, boccioli e piante. Questo è precisamente l’approccio che la designer ha imparato presso Jakob Schlaepfer, dove ha collaborato alla creazione del reparto di stampa digitale. Ci spiega anche perché attualmente i decori fanno tanto tendenza: «È proprio in tempi
Stampa a getto d’inchiostro su un fine tessuto in poliestere: una creazione del team di designer di Jakob Schlaepfer. Modello di Matthew Williamson, collezione prêt-à-porter inverno 05/06. Impression à jet d’encre sur tissu fin en polyester : Cette création est l’œuvre de l’équipe de concepteurs de Jakob Schlaepfer. Modèle de Matthew Williamson, collection prêt-à-porter hiver 05/06.
En visite dans l’atelier de Regula Stüdli Regula Stüdli adore les fleurs. Sur les tissus, sur le papier peint, ou sur de la porcelaine. Elle photographie pour cela chaque fleur, chaque bouton et chaque plante dans la nature avant de les retoucher ensuite à l’ordinateur et d’en composer des natures mortes époustouflantes de modernité et d’intensité chromatique. L’amour que nourrit Regula Stüdli pour les décors floraux ne lui est pas venu par hasard ; elle a, en effet, mis pendant onze années ses talents de designer au service du célèbre fabricant textile Jakob Schlaepfer, à Saint-Gall, et a su acquérir une indéniable notoriété en réalisant des impressions numériques. Il est, par conséquent, tout à fait possible que des stars d’Hollywood puissent apparaître revêtues des créations pleine d’imagination de cette designer suisse, comme cela a ainsi pu être le cas avec Halle Berry arborant un modèle de Matthew Williamson présentant le décor psychédélique Colorful. Des éléments surprenants Alors que cette robe comporte des prismes de couleurs d’une extravagance notable, c’est, chez Rosenthal, une véritable farandole de fleurs aux couleurs chatoyantes qui se déploie pour envoûter les sens. Le décor Fleurs Sauvages constitue une effusion de fleurs et de couleurs donnant l’impression d’avoir été projetée sur la surface éclatante de la collection Brillance. Il avait, dès le début, été convenu que la sympathique Suissesse devait imaginer un décor floral particulier pour la porcelaine Bone China, ce que Robert Suk, directeur du Rosenthal Creative, rapporte en ces termes : « Nous avions vu ses textiles et c’est exactement cette signature que nous entendions également avoir pour notre décor. Le processus de mise au point s’est révélé passionnant. Avant de
Alla parete, all‘altezza dello schienale del divano, c‘è qualcosa di colorato che attira l‘attenzione. «È uno dei miei mostri», dice Regula Stüdli ridendo. Si riferisce a un collage nato dalla sua esuberante fantasia. Sur le mur, à la hauteur du dossier du canapé, quelque chose de coloré attire l’attention. « C’est l’un de mes monstres », confie Regula Stüdli en riant. Il s’agit en fait d’un collage tout droit jailli de la profusion de son imagination.
commencer, on ne sait en effet jamais exactement ce à quoi on aboutira à la fin, des éléments de surprise subsistent toujours un peu. » Ce qui est surprenant, en l’occurrence, c’est la variété des couleurs utilisées, de sorte que Fleurs Sauvages n’a pas constitué un décor des plus faciles à mettre en œuvre : « Ce décor constituait un véritable défi technique, dans la mesure où il comporte 23 couleurs et où chaque couleur doit être imprimée de manière distincte. Les films doivent pour cela être appliqués de manière extrêmement précise les uns sur les autres afin que la bonne couleur soit placée au bon endroit », indique
Robert Suk en expliquant le processus de fabrication. De par la Fleur Regula Stüdli éprouve, au demeurant, un faible particulier pour les couleurs et pour les fleurs en général : « J’adore les coquelicots. Leur couleur, leur tactilité, leur finesse. Mais aussi la rapidité avec laquelle ils fanent : je trouve ce moment empreint d’une incroyable beauté. » La designer travaille de manière très imagée, même si la nature du matériau ne joue finalement qu’un rôle de second plan.
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Elle s’entoure, par conséquent, de toutes sortes de choses : des textiles, des motifs colorés, des magazines, des éléments de souvenirs. Ces impressions intègrent ensuite, de manière parfois inconsciente, les créations sorties de son imagination. « Je travaille volontiers à partir du tactile », indique la designer ; ce qui explique également pourquoi elle a, pour la création du décor Fleurs Sauvages, commencé par cueillir de vraies fleurs et par les disposer ensuite directement sur des assiettes de porcelaine blanche. « Dans la collaboration avec Rosenthal, j’ai particulièrement apprécié le fait que, avec Fleurs Sauvages, des
propositions tout à fait différentes d’une seule et même idée aient été mises en œuvre, et le fait que chaque élément puisse se suffire à lui-même. Cela correspondait parfaitement à ma façon de travailler, parce que je viens d’un monde dans lequel les variations sont très recherchées », souligne-t-elle. Tout à fait subjuguée Pour Rosenthal, Regula Stüdli a travaillé avec de la porcelaine Bone China ; c’était d’ailleurs la première fois qu’elle travaillait sur de la porcelaine. Le résultat consiste en un décor de
facture contemporaine n’oubliant toutefois pas de garder un œil sur la tradition. Donnant, à première vue, l’impression de se trouver devant un motif floral traditionnel, le traitement numérique des boutons, des fleurs et des plantes n’apparaît que dans un deuxième temps. C’est exactement cette approche que la designer a appris à maîtriser chez Jakob Schlaepfer, où elle a participé à la mise en place du département en charge de l’impression numérique. À la question de savoir pourquoi les décors sont actuellement si en vogue, elle avance l’explication suivante : « C’est précisément dans les périodes d’incertitude économique que la nostalgie des choses susceptibles de faire naître des sensations et des émotions tend à se manifester. La nostalgie des choses rappelant l’endroit où l’on se sent chez soi. Des choses qui nous touchent. » Il y a peu, la designer textile s’est installée à son compte et a ouvert pour cela son propre bureau de design dans la région du lac de Constance, là où elle peut encore cueillir les fleurs elle-même. Les axes et les orientations de son travail ont également évolué. Elle se concentre ainsi plus fortement sur le design intérieur, dont les cycles s’inscrivent dans la durée et ne sont pas aussi éphémères que ceux de la mode. La plume de la Suissesse ne se contente donc pas de faire naître des décorations murales pour les maisons privées et les expositions. Son imagination débordante trouve également le moyen de s’exprimer dans des collections de papier peint particulièrement élaborées. En tout état de cause, Regula Stüdli semble être toujours créative, ce que ses activités de peinture et de dessin ne font d’ailleurs que confirmer. Mais le plus beau, dans tout cela, demeure sa capacité à s’enthousiasmer. Une capacité qu’illustrent d’ailleurs parfaitement les termes qu’elle emploie pour décrire le moment où elle a vu le décor finis des Fleurs Sauvages pour la première fois : « J’étais tout à fait subjuguée ».
«Ho fotografato personalmente all‘esterno ogni singolo fiore che si può vedere sul decoro Fleurs Sauvages» racconta la designer Regula Stüdli. « Chacune des fleurs composant le décor Fleurs Sauvages, est une fleur que j’ai moi-même photo graphiée en extérieur », indique la designer Regula Stüdli.
Juna Un rigoglioso e insolito mazzo di fiori si riversa sulla porcellana. Gracili insetti fluttuano sullo sfondo di una fantasia astratta nelle tinte pastello. Le foglie si avviticchiano in un‘immaginaria corona di fiori. La sensuale composizione di blu, rosso, giallo, verde e lilla ricorda vagamente il mondo delle favole. Fotografie elaborate al computer costituiscono la base delle due decorazioni surreali che Regula Stüdli ha disegnato per la collezione da regalo Juna. Mentre Lagoon gioca sui toni dell‘azzurro e fa pensare al mare, alle onde e ai mondi acquatici, Flore combina fiori dai colori intensi in una corona disposta con libertà. Non meno affascinante risulta il contrasto visivo tra l’austera forma quadrata delle ciotole in porcellana bone china e i decori organici. Un généreux bouquet de fleurs retouchées d’étrange manière s’épanche sur la porcelaine. De gracieux insectes semblent flotter sur un fond de motifs abstraits aux couleurs pastel. Les feuilles s’enlacent en une couronne de fleurs imaginaire. La composition sensuelle du bleu, du rouge, du jaune, du vert et du violet rappelle les contes de fées. Des photos retouchées sur ordinateur constituent la base des deux décors surréalistes qu’a imaginés Regula Stüdli pour la collection de cadeaux Juna. Alors que le décor Lagoon se décline dans des teintes bleutées rappelant la mer, les vagues et l’univers aquatique, le décor Flore associe, lui, des fleurs aux couleurs intenses en couronne de fleurs librement arrangée. Le contraste visuel opéré entre la forme stricte et rectangulaire des coupes en porcelaine Bone China et les décors organiques est tout aussi fascinant.
Fiori al quadrato | Carrés de fleurs Insolito, bello, surreale: le ciotole quadrate in porcellana bone china disponibili in due misure formano sapienti macchie di colore che danno un tocco di carattere a ogni tavola. Étrange, beau, surréaliste : disponibles en deux tailles différentes, les coupes carrées en porcelaine Bone China ponctuent chaque table d’une exclamation sophistiquée, intense et colorée.
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T-light Delight Una fioca luce di candela rischiara tremolante la stanza. Trafigge un corpo sferico di porcellana bone china bianca filtrando attraverso tante piccole aperture. La ceramista israeliana Ady Shapira ama giocare con la luce e i materiali traslucidi. Ha già disegnato quattro decori diversi per i portacandela Tealight Delight. Il design è tutto costruito su aperture circolari attraverso cui filtra la luce della candela, che si uniscono alle decorazioni applicate a mano sulla porcellana e a un motivo – un soffione o linee ondulate astratte – che corre tutto intorno sulla parete esterna di questi fragili corpi luminosi. «Il design è un dialogo costante: tra caratteristiche, struttura e aspetti decorativi del materiale, tra presenza e assenza di luce, tra processo di produzione industriale e manuale» afferma la designer.
La lueur vacillante des bougies illumine la pièce de ses tremblotements. Elle se diffuse à travers les parois translucides d’une boule de porcelaine Bone China percées d’innombrables et délicates ouvertures. La céramiste israélienne Ady Shapira adore ce jeu de la lumière et de la matière translucide. Elle a ainsi créé quatre décors différents pour agrémenter les photophores Tealight Delight. Sa création met essentiellement l’accent sur la pratique de petites ouvertures circulaires à travers lesquelles la lumière de la bougie peut parvenir à l’extérieur. Mis en correspondance avec des décors de porcelaine appliqués à la main, ils produisent un motif courant sur tout le long de la paroi extérieure des fragiles objets lumineux en forme de boule d’aigrettes de pissenlit ou de lignes ondulées abstraites. « La création consiste en un dialogue constant entre la nature, la texture et les aspects décoratifs du matériau, entre la présence et l’absence de lumière, entre le processus de production industrielle et manuelle », explique la designer.
Ady Shapira (* 1975) La designer israeliana Ady Shapira ha studiato design della ceramica e del vetro presso la Bezalel Academy of Art and Design di Gerusalemme. Presso il Wapa Studio, da lei fondato, disegna e produce oggetti in porcellana: articoli decorativi, tableware, lampade e gioielli. Ady Shapira vive e lavora a Avichail, Israele.
(née en 1975) La créatrice israélienne Ady Shapira a fait des études de design en céramique et en verre à la Bezalel Academy of Art and Design de Jérusalem. Dans le studio Wapa fondé par ses soins, elle crée et fabrique des objets en porcelaine : éléments décoratifs, vaisselle, objets d’éclairage et bijoux. Ady Shapira vit et travaille à Avichail, en Israël.
Curve Bianco è fresco. Bianco è senza tempo. Bianco è versatile. Se c‘è un classico sulla tavola apparecchiata, senz’altro è il servizio in porcellana bianca bone china. È la base di ogni decorazione e suscita impressioni sempre diverse a seconda dell‘ora e dell‘occasione. Ma l’effetto migliore si ottiene accostandolo a pezzi in porcellana decorata, argento fine, fragile vetro, tovaglioli in tessuto, tovaglie fantasia o fiori freschi. Curve dimostra che il bianco può avere molte sfaccettature. Realizzato in porcellana bone china, brilla con la sua forma senza tempo e la raffinata base ceramica color crema. Piatti e vassoi in tutte le variazioni rendono la tavola un palcoscenico sempre nuovo. Cibi casalinghi, una pizza sottile come un velo o Sushi e Sashimi freschi fanno una figura impeccabile.
È l’ora del tè! | C’est l’heure du thé ! Ingredienti: muffin morbidi e burrosi, deliziosi biscotti alla frutta secca e un tè appena preparato – il tutto servito nelle raffinate tazze da tè della linea Curve.
Le blanc est frais. Le blanc est intemporel. Le blanc est polyvalent. Lorsqu’un classique prend place sur la table dressée, il y a alors fort à parier qu’il s’agit du service de porcelaine Bone China de couleur blanche. Ce service sert de base à toutes les décorations de table et produit sans cesse des effets différents, en fonction du moment de la journée et de l’occasion. Mais c’est toutefois lorsqu’il est associé avec des pièces de porcelaine décorées, de l’argenterie fine, du verre délicat, des serviettes en tissu, des nappes à motif ou des fleurs fraîches qu’il déploie son plus bel effet. La collection Curve montre que le blanc possède de nombreuses facettes. Fabriqué en porcelaine Bone China, elle brille par la dimension intemporelle de sa forme et par la délicate couleur crème du matériau dont elle est constituée. Proposées dans toutes les variations, les assiettes et les plats permettent d’envisager tous les scénarios possibles au moment de dresser la table. La cuisine maison de maman y est alors tout aussi bien mise en valeur que de minces pizzas ou des sushis et des sashimis frais.
Préparer pour cela : des muffins moelleux, de savoureux florentins au goût noisette et un thé fraîchement infusé, servi dans les délicates tasses à thé blanches de la forme Curve.
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Golden Curve
Silver Curve
Argento e oro | Argent et or
Una linea è più di una semplice linea. Una linea è geometria. Una linea è delimitazione. Una linea è decoro. Proprio come le linee d‘argento e d‘oro che ornano i piatti, le tazze e le teiere della forma classica Curve. Tanto semplice la forma, tanto semplici le linee tracciate sul bordo esterno degli oggetti in porcellana bone china. Il decoro forma un elegante contrasto con la calda lucentezza e trasparenza di questo materiale suggestivo. Minimalismo assoluto di forma e decoro abbinato alla massima maestria artigiana – questo è il concetto di design che si cela nelle collezioni Silver Curve e Golden Curve.
Une ligne est plus qu’une simple ligne. Une ligne constitue un élément essentiel de la géométrie. Une ligne peut permettre de tracer des limites. Une ligne peut avoir une valeur décorative. Tout comme les lignes argentées et dorées qui ornent les assiettes, les tasses, les cafetières et les théières de la forme classique Curve. À la simplicité de la forme répond la simplicité des lignes appliquées sur les bords extérieurs des objets en porcelaine Bone China. Le décor s’y inscrit ici en un élégant contraste par rapport au matériau déployant ses effets miroitants et transparents. Une réduction absolue de la forme et du décor alliée à une maîtrise artisanale de haute volée, tel est le concept de créativité sur lequel reposent les collections Silver Curve et Golden Curve.
A margine, ma pur sempre al centro dell‘attenzione: il decoro classico con bordo oro o argento impreziosisce tutti i servizi di porcellana nelle tonalità del bianco e del crema. En bordure, tout en constituant l’essentiel : le recours aux bordures dorées ou argentées comme éléments de décor classique ennoblit les services en porcelaine réalisé dans des tonalités blanches ou crème.
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Curve
Dandelion
Un sole radioso, il cielo azzurro, lussureggianti prati fioriti. E c‘è anche lui: il dente di leone. Ora ancora fiorito di un giallo canarino, diventerà presto un soffione. Tutti li amano, grandi e piccini. D‘un tratto basta un soffio su questa forma perfetta di un tenero bianco e il vento se ne porta via i semi in una danza lieve. Con il decoro Dandelion, Rosenthal ha immortalato su porcellana proprio quest‘attimo. È qui che la tenera porcellana bone china color avorio Curve si fonde con un sottile disegno grigio e dettagli bianchi. Leggeri accenti d‘oro sottolineano i profili dei soffioni che «esplodono» in tutte le direzioni, ricadendo come per caso sulla lucida superficie della porcellana. Les prés fleuris déroulent leur exubérance sous un soleil radieux et un ciel bleu azur. Et il est, lui aussi, de la partie : le pissenlit. Encore tout éclatant de sa floraison jaune canari, il laissera bientôt place à d’innombrables aigrettes. Les enfants les adorent, tout autant que les adultes. Il suffit d’un souffle pour que le bel agencement blanc tendre s’évapore et que le vent emporte et éparpille les fruits versatiles. Rosenthal a su fixer ce moment sur la porcelaine avec le décor Dandelion. Délicate, la porcelaine Bone China couleur ivoire de la forme Curve est ici assortie d’une fine esquisse grisée ivoire agrémentée d’accents en blanc. Des touches dorées soulignent en pointillés les contours de la boule d’aigrettes s’éparpillant, lesquelles semblent, par un heureux hasard, virevolter pour se poser sur la surface éclatante de la porcelaine.
Soffione | Pissenlit Taraxacum officinale – questo è il nome botanico del comune dente di leone. Quando sfiorisce si trasforma in un soffione. I suoi sottili semi bombati sono dotati di piccoli «paracadute» pelosi per essere trasportati dal vento.
Taraxacum officinale, telle est la désignation botanique du pissenlit commun. Lorsque sa fleur fane, elle laisse alors la place à une boule d’aigrettes. Surmontés de sortes de parapluies plumeux, ses fruits lisses, en forme de petits tonneaux, sont emportés par le vent qui les disperse.
Curve Pepel a Dove corrono leggiadre farfalle dipinte di verde, rosa e blu su tazze, teiere e zuccheriere? Dove volano imperterrite tenere figure con le loro evoluzioni lungo il bordo dei piatti? Dove si coglie appena un battito d‘ala, prima che una farfalla vada a posarsi su un tralcio primaverile di tenere foglie verdi? Certo Curve Pepela è un servizio da tavola e le farfalle in volo sulla porcellana bone china finissima sono solo dipinte, eppure sono così simili alle loro sorelle reali da confondere. Morbide linee circolari, in parte intrecciate tra loro, tengono unito il decoro sottolineando la leggerezza degli insetti. I colori raffinati, applicati quasi come fossero uno smalto, ottengono un particolare risalto sul corpo ceramico color avorio. Où les gracieux papillons s’ébattent-ils en vert, en rose et en bleu sur des tasses, des théières, des cafetières et des sucriers ? Où les délicates créatures dessinent-elles imperturbablement leurs cercles sur les bords des assiettes ? Où peut-on avoir l’impression d’entendre un battement d’ailes avant qu’un papillon ne vienne se poser sur des rinceaux de feuilles printanières ? La collection Curve Pepela n’est, certes, qu’un service de porcelaine et les papillons virevoltants sur de la porcelaine Bone China des plus fines ne sont que des représentations peintes, ils n’en ressemblent pourtant pas moins à s’y méprendre à leurs modèles voletant dans la nature. De délicates lignes circulaires et parfois enlacées donnent toute sa cohérence au décor et soulignent, par là-même, la légèreté des insectes virevoltants. Appliquées à la manière de lasures, les couleurs recherchées du décor sont du plus bel effet sur la couleur ivoire du matériau.
Farfalle | Papillons Si può gustare il servizio da tavola e da caffè con il decoro Pepela nella collezione completa, ma anche i singoli pezzi sono fantastici oggetti regalo molto decorativi. Si le service de table et le service à café comportant le décor Pepela constituent un ravissement en collection complète, ses divers éléments peuvent également être offerts en pièces individuelles et faire ainsi de magnifiques cadeaux.
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Berlin
Waldorf As toria
Una finestra sul mondo Ora Berlino non solo vanta un hotel a cinque stelle in più – con il Waldorf Astoria è risorto anche un gioiello dei dorati anni venti: il leggendario «Romanisches Café». Proprio di fronte alla Kaiser-Wilhelm-Gedächtniskirche, la Chiesa commemorativa dell‘Imperatore Guglielmo, e non lontano dall‘elegante corso Kurfürstendamm, nella Berlino degli anni venti si incontravano intellettuali, artisti e letterati. Egon Erwin Kisch, Mascha Kaléko, Bertolt Brecht e George Grosz si perdevano in chiacchiere, scrivevano poesie, disegnavano e bevevano il loro caffè al Romanisches Café. Quello che una volta venne definito da Erich Kästner la «sala d‘aspetto dei talenti» e che andò a fuoco nel 1943 in seguito a un bombardamento, ora è rinato a nuova vita all’interno del nuovo hotel Waldorf Astoria. Nell‘hotel: il concetto degli interni Appena aperto, già l’hotel a cinque stelle palpita di una storia ricca, peraltro assolutamente nella tradizione della celebre casa madre newyorkese, al
301 di Park Avenue. A Berlino grazie alle finestre a tutta altezza le 232 stanze e suite decorate con vasi Rosenthal offrono uno scorcio favoloso sulla parte ovest del centro urbano della capitale tedesca, ma non solo – l‘hotel colpisce per i suoi eleganti interni in colori cupi, il cui stile oscilla tra un Art Déco minimale e un classico moderno. Questa idea di design – in cui gioca un ruolo particolare l‘uso di materiali pregiati – si traduce anche nella varia attrezzatura gastronomica del Waldorf Astoria. In tavola: porcellana bone china e argento Qui le stoviglie sono al centro dell’attenzione. Ecco perché, come nel ristorante gourmet Les Solistes by Pierre Gagnaire, anche nel Romanisches Café fanno bella mostra di sé raffinati pezzi in porcellana. Torte con decorazioni esuberanti, ciabatte con farciture deliziose e tè verde vengono serviti sulle lucide superfici della collezione bone china color avorio Jade – a cui si accostano con stile set per condimento, ciotole per il pane, caffettiere e teiere in argento di Sambonet. L’estrema varietà delle forme di Jade risalta bene sulle tavole imbandite del caffè: Il caffelatte fumante viene servito in grandi tazze da una cameriera con grembiule bian-
co, mentre in una ciotolina minuscola un singolo biscotto al cioccolato si fa ghiotto compagno della caffeina. Uno sguardo fuori al flusso incessante dei passanti – e la giornata non potrebbe essere più bella.
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Une fenêtre sur le monde Berlin ne s’est pas seulement enrichi d’un nouvel hôtel cinq étoiles ; les murs de l’hôtel Waldorf Astoria ont également ressuscité un joyau des Années Folles : le légendaire Romanische Café. Situé juste en face de l’église du Souvenir (Gedächtniskirche) de l’empereur Guillaume, et non loin de l’élégante artère commerciale que constitue le Kurfürstendamm, le Romanische Café (le « Café Roman ») constituait, dans le Berlin des années vingt, le point de ralliement des intellectuels, des artistes et des écrivains qui s’y retrouvaient. Egon Erwin Kisch, Masha Kaléko, Bertolt Brecht et George Grosz y discutaient sans fin, écrivaient des poèmes, composaient des esquisses et buvaient leur café au Romanische Café. Ce café, qu’Erich Kästner avait, une fois, décrit comme la « salle d’attente des talents » et qui avait brûlé lors d’un bombardement, en 1943, est maintenant ressuscité, dans les murs du nouvel hôtel Waldorf-Astoria. Dans l’hôtel : le concept retenu à l’intérieur Alors qu’il vient tout juste d’ouvrir ses portes, cet établissement cinq étoiles fait déjà état d’une histoire particulièrement dense s’inscrivant d’ailleurs tout à fait dans la tradition du célèbre établissement newyorkais d’origine implanté au n° 301 de Park Avenue. Décorées de vases Rosenthal et dotées de vastes fenêtres, les 232 chambres et suites du nouvel hôtel berlinois proposent non seulement une vue magnifique sur la partie occidentale du centre-ville de la capitale allemande, mais l’hôtel s’impose également par l’élégance de son intérieur décliné en couleurs neutres et son style oscillant entre un Art déco réduit et une modernité classique. Cette idée de design, dans laquelle le recours à des matériaux de haute qualité joue un rôle particulier, est également reprise
dans les divers services gastronomiques du Waldorf Astoria. Sur la table : porcelaine à la cendre d’os et argent Les couverts font, ici, l’objet d’une attention toute particulière. C’est la raison pour laquelle les tables du restaurant gastronomique Les Solistes, tenu par Pierre Gagnaire, ainsi que celles du Romanische Café, proposent de fines pièces de porcelaine. Des gâteaux aux décorations somptueuses, de délicieuses ciabatta garnies et du thé vert y sont servis sur les surfaces éclatantes de la collection de porcelaine Bone China Jade de couleur ivoire élégamment complétée par des huiliers, des corbeilles à pain, des théières et des cafetières en argent de Sambonet. La grande variété de formes de la collection Jade convient bien aux tables dressées du café : le café au
lait est apporté dans une grande tasse par une serveuse vêtue d’un tablier blanc, tandis qu’une minuscule coupelle propose, elle, un biscuit au chocolat en guise d’accompagnement bienvenu à la boisson caféinée. Il ne reste alors plus qu’à observer les gens qui passent et la journée ne saurait être plus belle.
Salade Waldorf Pelez deux pommes crues et coupez-les en petits cubes d’environ 1 cm de côté. Coupez également un peu de céleri de la même manière et mélangezle avec la pomme. Veillez soigneusement à ce que le mélange soit exempt de tout pépin de pomme. La salade doit être assaisonnée d’une bonne mayonnaise.
Insalata Waldorf Sbucciare due mele crude e tagliarle in piccoli pezzi, in cubetti di circa un centimetro. Tagliare allo stesso modo anche un po’ di sedano rapa e mescolarlo con la mela. Fare attenzione a non mescolarvi i semini della mela. Condire l‘insalata con una buona maionese.
Sylt
Tra wurstel al curry e caviale Rumore di onde. Schizzi di schiuma sulla spiaggia. Dune di sabbia luccicano morbidamente alla luce del sole. Il cielo azzurro è attraversato da nuvole bianche. Soffia un forte vento. Siamo sull’isola di Sylt. All‘estremo sud dell’isola nel Mare del Nord – su di una striscia di terra sottile, che si allunga in mezzo alle dune nei pressi di Rantum – sorge solitario un ristorante assolutamente senza pretese. Si chiama Sansibar, un nome carico di promesse. Sulla leggendaria carta dei vini del ristorante figurano anche vini da 2000 euro a bottiglia (Château Petrus). E un trancio di filetto viene guarnito volentieri con trenta grammi di caviale. Ma si trova anche un bicchiere di vino rosso della casa a partire da sette euro e la cotoletta di maiale Susländer a
Sansibar
ventun euro. C‘è qualcosa per tutti i gusti e sempre di qualità eccellente – è questo il credo di questa istituzione di Sylt. Punto d‘incontro: nelle dune Tutto è cominciato nel 1978 con una tavola calda in cui Harald Seckler vendeva piatti casalinghi. All‘epoca non poteva sospettare che oltre trent‘anni dopo l’idea gli sarebbe valsa il premio di «ristoratore dell‘anno» del Gault Millau. Da allora il Sansibar è progredito, assurgendo a hot spot culinario, meta di «pellegrinaggio» da tutto il mondo. Che siano vip o semplici escursionisti sulle dune, gli ospiti preferiscono la terrazza. Nessuna meraviglia, dato che è letteralmente costruita sulla sabbia e con la sua struttura di legno praticamente conserva ancora l’aria primitiva degli inizi.
Questo o nessuno Anche se l‘esterno del ristorante non ha un aspetto molto appariscente, la cucina è ad alti livelli. Tra i classici dello Sansibar rientrano pane all‘aglio, wurstel al curry, consommé con tagliolini di crespelle – non dimentichiamo che Harald Seckler è un vero svevo – e cotoletta. A proposito, lo chef Dietmar Priewe serve le prelibatezze culinarie su stoviglie Jade di Rosenthal. Il vasto assortimento di porcellana bone china ha subito convinto i fondatori dello Sansibar. Harald Seckler è passato con risolutezza a Jade, sebbene sul tavolo di degustazione del XVI secolo ci fossero altre collezioni di porcellana che aspettavano una sua valutazione. Pare che abbia detto: «Prendiamo questo, metteteci il logo e via!».
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Entre ‘currywurst’ et caviar Les vagues mugissent. L’écume éclabousse la plage. Les dunes de sable scintillent doucement dans la lumière du soleil. Dans le bleu du ciel s’étalent de blancs nuages. Il souffle une forte brise. Nous sommes à Sylt. À l’extrême sud de cette île de la mer du Nord, sur une étroite bande de terre s’étirant en longueur et entourée de dunes, près de Rantum, se dresse, solitaire, un restaurant n’affichant absolument aucune prétention. Son nom est de bon augure : le Sansibar. Sans prétention, certes, même si la légendaire carte des vins du restaurant propose également des vins à 2 000 euros la bouteille (Château Petrus). Une tranche de filet y sera également volontiers garnie de trente grammes de caviar. Dans le même temps, cependant, il est également possible d’y déguster un verre de vin rouge à partir de sept euros et d’y savourer une côtelette de porc du Susland pour 21
euros. Il y en a pour tous les goûts et toujours pour une qualité excellente, car c’est le credo de cette institution de Sylt. Point de rencontre : dans les dunes Tout a commencé en 1978, avec un snack-bar dans lequel Harald Seckler vendait des repas faits maison. À cette époque, nul n’aurait songé que cette idée lui vaudrait, trente ans plus tard, la distinction de « Restaurateur de l’année » décernée par le Gault et Millau. Le Sansibar est, depuis, devenu un véritable ‘hot spot’ culinaire vers lequel convergent des voyageurs du monde entier pour y effectuer un pèlerinage. Peu importe qu’il s’agisse de célébrités ou de randonneurs de dunes, c’est sur la terrasse que les hôtes préfèrent se regrouper. Ce qui n’a d’ailleurs rien pour surprendre, car celle-ci, littéralement construite sur le sable, semble, avec ses constructions en bois, être demeurée dans l’état presque aussi rudimentaire qu’à ses débuts.
Cette porcelaine sinon rien Même si l’aspect extérieur du restaurant peut sembler des plus insignifiants, la cuisine y est, elle, pratiquée à un niveau particulièrement élevé. Parmi les classiques du Sansibar, le restaurant propose du pain à l’ail, de la ‘currywurst’ (saucisse allemande rehaussée d’une sauce au curry), bouillon aux vermicelles – après tout, Harald Seckler est un véritable Souabe – et des escalopes panées. Les délices culinaires du chef, Dietmar Priewe sont, ici, servis dans des pièces de la collection Jade de Rosenthal. L’étendue de la gamme de porcelaine Bone China a immédiatement convaincu le fondateur du Sansibar. Harald Seckler s’est dirigé tout droit sur la collection Jade, et ce, bien que la table de dégustation de vin ait également comporté d’autres collections en porcelaine attendant son verdict et remontant, pour certaines, au 16e siècle. « C’est cela que nous prenons ; il ne reste plus qu’à mettre notre logo dessus et c’est parti ! », aurait-il alors déclaré.
Jade Varietà di tazze | Variété de tasses Rotondo, ovale o, meglio ancora, quadrato? La collezione Jade si distingue per la varietà delle forme e un gran numero di pezzi multifunzionali e perfettamente coordinabili. Rondes, ovales, ou plutôt carrées ? La collection Jade se caractérise par la diversité de ses formes ainsi que par un grand nombre de pièces multifonctionnelles et aisément combinables.
Tavolino, apparecchiati! In stile classico, orientale o casual: c‘è un tipo di porcellana bone china che si intona a tutto. Questo perché Jade, con la sua forma nitida e le linee eleganti, sfoggia un design decisamente senza tempo. La varietà dei pezzi della collezione – dai piatti rettangolari, ai vassoi ovali o alle tazze da zuppa rotonde – non pone limiti al piacere di chi ama la porcellana di creare sempre nuove combinazioni. Il tavolo apparecchiato crea un effetto marcatamente asiatico, ad esempio, se le ciotole rotonde con il piattino coordinato vengono riempite di riso e completate con le bacchette. Un effetto del tutto diverso si ottiene con il tavolo apparecchiato per il pomeriggio se dalle ciotole color crema sale il fumo del tè bollente e dal piattino fanno capolino biscotti e confettura. Table couvre-toi ! Que le style retenu soit classique, d’inspiration extrême-orientale ou décontracté, il existe une porcelaine Bone China véritablement polyvalente. Cette polyvalence, Jade la doit à la clarté de sa forme et à l’élégance de ses lignes épurées qui confèrent à cette collection une dimension véritablement intemporelle. Le grand nombre de pièces que compte cette collection – de l’assiette carrée au plateau ovale en passant par la tasse à soupe ronde – permet de laisser libre cours aux joies que peuvent éprouver les passionnés de porcelaine dans le jeu des combinaisons. La table dressée prend ainsi des allures asiatiques particulièrement prononcées lorsque les coupes rondes assorties des couvercles appropriés sont emplies de riz et complétées par des baguettes. L’effet qu’elles produisent est cependant tout autre lorsque les volutes de vapeur du thé brûlant s’échappent des coupes de couleur crème et que les couvercles emplis de biscuits sucrés et de friandises invitent à prendre place.
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