UNITI NELLA MAIL ART di Ruggero Maggi, Chuck Welch, Clemente Padín e Hans Braumüller. 2020

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UNITI nella MAIL ART di Hans Braumüller, Ruggero Maggi, Clemente Padín e Chuck Welch, 2020 “Il documento UNITI nella MAIL ART vuole essere testimonianza della nascita e dello sviluppo di questa espressione artistica conosciuta come ARTE POSTALE… senza dubbio la più ampia - al di fuori del mercato dell'arte - per numero di partecipanti e per estensione, sia a livello geografico che temporale. Ciò può essere spiegato per il suo dichiarato proposito di porsi fuori dall'ambito commerciale, senza attribuire alcun valore venale allo scambio, ma privilegiando la comunicazione e la padronanza del mezzo postale… per questo non morirà mai. Per una comunicazione genuina sono sufficienti due interlocutori che esercitino il loro ruolo sociale”. Clemente Padín, Montevideo, 21.05.2020 STORIA ............................................................................................................................................................ 2 IL PRIMO “ISMO” DELLA MAIL ART – NEOISMO .................................................................................. 4 LA SFIDA DELLA MAIL ART NELLE AMERICHE ................................................................................... 5 LA SOPRAVVIVENZA DEGLI ARTISTI...................................................................................................... 6 PROGETTI DI MAIL ART TRA ASIA-PACIFICO, AUSTRALIA ED EUROPA........................................ 9 AFRICA .......................................................................................................................................................... 11 SFIDANDO LA CORTINA DI FERRO DELL'EUROPA DELL'EST .......................................................... 12 LA VOCE COMUNE DELLE RIVISTE DI MAIL ART .............................................................................. 12 MAIL ART… DALL'ANALOGICO AL DIGITALE.................................................................................... 14 ARCHIVI DI MAIL ART .............................................................................................................................. 15 CONCLUSIONI ............................................................................................................................................. 16

Guillermo Deisler, 500 anni di Genocidio e Colonialismo Portfolio #1, pubblicato da Hans Braumüller, Chile, 1991

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STORIA La Mail Art, conosciuta anche come Arte postale, nacque all'inizio degli anni Sessanta. Questa forma d'arte della comunicazione fu influenzata dall'attitudine di alcuni artisti Fluxus di fondere il concetto di vita con quello di arte; compositori, disegnatori, editori e poeti internazionali cominciarono a produrre, sotto la guida dell'artista lituano-americano, George Maciunas mailinglists, francobolli, cartoline sperimentali e kit postali. Nel 1970, utilizzando proprio come mezzo di comunicazione la posta internazionale, il gruppo Canadian Image Bank di Michael Morris, Vincent Trasov e Lee Nova realizzò i primi progetti. Due anni dopo, nella Polonia controllata dal regime sovietico, 26 artisti postali e fluxus firmarono un Net Manifesto per un Network decentralizzato, aperto e noncommerciale. Il progetto, redatto in nove punti, fu coordinato da Jaroslaw Kozłowski e Andrzej Kostołowski fino a quando l'appartamento di Kozlowsky fu oggetto di un'irruzione da parte della polizia polacca. Uno scambio di lettere più intimistico e personale è presente nella corrispondenza e nei moticos (collages), opere del pioniere della Pop Art Ray Johnson, che precedette Fluxus, Image Bank e Net Manifesto. Nel 1945 Johnson lasciò la sua casa a Detroit, Michigan, e si diresse in autostop al Black Mountain College nella Carolina del Nord, dove fu studente del famoso artista e maestro della Bauhaus Josef Albers. Nel 1960 iniziò a spedire arte postale a critici d'arte, ad artisti Pop ed all'establishment artistico di New York. Per definire questa particolare attività artistica di Johnson, il suo caro amico a New York Ed Plunkett coniò il nome di New York Correspondance School of Art, definizione che Johnson adottò per schernire la Abstract Espressionism Art School di Willem de Kooning. Con lo stesso spirito ironico Ray Johnson creò le “nothings” facendo il verso agli Happenings di Allan Kaprow.

Clemente Padín, Ray Johnson Add & Return

Ray Johnson non affermò mai di aver inventato il termine mail art che fu coniato invece, nel 1971, dal curatore e critico d'arte Jean-Marc Poinsot nel suo libro Mail Art: Communication a Distance Concept. Nell'edizione della rivista di gennaio/febbraio 1973 di Art in America il termine Mail Art apparve nell'articolo intitolato Discorso storico sul fenomeno della Mail Art del poeta nordamericano David Zack il quale, insieme a Roy Deforest, fondò il movimento artistico California Funk. 2


Nel 1970 il Whitney Museum of American Art presentò la New York Correspondance School of Art (NYCS) in una esposizione di arte per corrispondenza che consisteva unicamente nell'invito di Johnson ad altri personaggi. Vari noti artisti Fluxus considerarono Johnson come il "padre della Mail Art" ma, anche se Johnson realizzò “nothings” in vari eventi Fluxus, non si considerò mai parte di questo movimento artistico e non gli piaceva neppure che la sua “scuola” fosse considerata un “network”. L'artista ed ideologo Robert Filliou nel “Fête Permanente / Eternal Network” considerò la “mail art” come un "network eterno" il cui accesso potesse essere aperto a tutti, artisti e non. L' arte postale si espanse e si trasformò in una “rete decentralizzata” con migliaia di artisti internazionali anche grazie ai progetti ed agli elenchi dei partecipanti messi in circolazione sulla Costa Occidentale degli Stati Uniti da Ken Friedman, il più giovane membro di Fluxus, e su quella orientale da Dick Higgins. Nell'aprile del 1973 il Museo di Arte Joslyn in Omaha, Nebraska, ospitò il network project esteso a livello urbano e regionale Omaha Flow Systems di Ken Friedman. Questo emblematico progetto permise a migliaia di artisti di contribuire senza giudici o giurati: aspetto essenziale della mail art che sopravvive ancora oggi. Si incoraggiarono inoltre i visitatori della mostra a togliere i lavori di arte postale dalle pareti sostituendoli con le loro creazioni di mail art. Robert Indiana, preminente precursore nordamericano dell'assemblage-art, Ruggero Maggi, Ray Johnson Add & Send Back, 1979/2019 contribuì alla realizzazione dell'intercambio proposto dal progetto Omaha Flow Systems, così come fece May Wilson corrispondente ed amica di Ray Johnson, pioniera femminista della mail art a New York. Durante gli anni Settanta e all'inizio degli anni Ottanta la scuola di Ray Johnson prosperò, sebbene Johnson affermasse di averla “uccisa” con un annuncio pubblicato sul New York Times del 1973. I progetti internazionali Fluxus “fiorivano” e particolarmente attivi furono il gruppo di artisti canadesi General Idea, i Dadaisti dell'area del Mendocino e quelli della Baia di San Francisco: Anna Banana, Bill Gaglione, Buster Cleveland, Lon Spiegelman, Tim Mancusi, Monty Cazazza, Opal Nations, Pat Tavenner, Genesis P-Orrige e Ginny Lloyd, per citarne alcuni.

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IL PRIMO “ISMO” DELLA MAIL ART – NEOISMO Nel 1979 nacque il Neoismo, ideato dall'emigrato ungherese Istvan Kantor che “cospirò”, in brevi editoriali su riviste, con i poeti Al Ackerman e David Zack insieme ai quali lanciò una strategia per condividere con altri uno pseudonimo (identità multipla) di una Pop star, basata sul personaggio immaginario di Monty Cantsin. Dalla sua origine a Portland, Oregon, il Neoismo si estese in Europa durante gli Anni Ottanta trasformandosi successivamente nell'identità condivisa di Karen Eliot, dello scrittore britannico Stewart Home. I neoisti di Montreal, New York, San Francisco e Baltimora realizzarono manifesti, volantini, bollettini e la rivista Smile, utilizzando il network della mail art come sistema di distribuzione, una non semplice coesistenza tra queste eterogenee esperienze artistiche. Un'altra identità collettiva che si manifestò in Italia fu quella di Luther Blissett, il cui “portatore zero” fu un inconsapevole calciatore con una sfortunata apparizione in una squadra milanese.

Clemente Padín, 1980. più informazioni pan-paz.crosses.net

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LA SFIDA DELLA MAIL ART NELLE AMERICHE

Elías Adasme, A Chile, azione, Santiago de Chile 1979

Fin dagli inizi e durante gli anni Settanta, la mail art nelle due Americhe si delineò in relazione a come gli artisti postali resistettero allo “status quo” culturale e politico. Mentre i nordamericani si ribellarono al formalismo, alla fama, alla moda, ai musei, ai critici delle gallerie e alle istituzioni, i latinoamericani resistettero e si opposero ai propri regimi repressivi. L'obiettivo non era quello di affermare la propria identità personale, ma di sviluppare strategie interdisciplinari aperte per instaurare una comunità locale e globale come atto politico. Nel Nord America, l'atto più radicale di Ray Jonhson fu quello di liberare l'arte dalla sfera commerciale regalando o barattando suoi lavori in un’ottica di libero scambio, mentre in America Latina la mail art rappresentò anche una lotta rivoluzionaria per la quale gli artisti furono incarcerati, torturati, esiliati e assassinati.

Edgardo Antonio Vigo (1928-1997), Clemente Padín, Paulo Bruscky y Graciela Gutiérrez Marx (Argentina) furono i principali e tra i primi artisti concettuali sudamericani. Sono da ricordare anche l'artista tedesco-uruguaiano Luis Camnitzer, l'argentina Liliana Porter a Buenos Aires nel 1968 e Pedro Lyra in Brasile che, nel 1970, pubblicò un manifesto sulla mail art. In America Latina le prime mostre furono realizzate da Clemente Padín in Uruguay (1973), da Edgardo Antonio Vigo in Argentina e da Paulo Bruscky in Brasile (1974). Nel 1976 Palomo, figlio di Edgardo Vigo, fu vittima del terrorismo di stato perpetrato dalla dittatura militare argentina durante la quale migliaia di studenti, giornalisti e attivisti furono assassinati o “desaparecieron”. Nello stesso anno Vigo scrisse Arte Correo: Una nueva fase en El Proceso Revolucionario de Creación, in cui descrisse la mail art come una storia alternativa dell'arte. La sua collaboratrice, Graciela Gutiérrez Marx, propose un'operazione di poesie in azione e, nell'agosto del 1984, partecipò alla costituzione dell'Asociación Latinoamericana y del Caribe de Artistas-Correo, fondata nella città di Rosario in Argentina, che riunì la maggior parte degli artisti postali dell'America Latina e che presto divenne strumento di scambio e comunicazione. Tra i fondatori citiamo anche Clemente Padín e Jorge Caraballo che nel 1977, a causa delle loro azioni di arte postale in opposizione alla giunta militare, subirono carcere e torture. Padín, come Gutiérrez Marx, realizzò nelle strade e nelle piazze performances con azioni poetiche che denominò il linguaggio dell’azione. Quando gli artisti postali brasiliani Paulo Bruscky e Daniel Santiago organizzarono la Seconda Esposizione Internazionale di Mail Art brasiliana nel 1976, la polizia 5


immediatamente chiuse la mostra, distrusse le opere ed incarcerò i due artisti. Bruscky affermò: "È sempre lo stesso: coloro che pretendono di essere padroni della cultura, cercheranno sempre di imporre le loro regole”. A tal proposito è importante menzionare il gruppo internazionale di artisti postali Solidarte, attivo in diversi paesi, che si poneva l’obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica per ottenere la scarcerazione dell'artista salvadoregno Jesus Romeo Galdamez. Con l’intervento della comunità internazionale di artisti postali furono organizzate pressanti azioni mondiali per liberare Clemente Padín incarcerato dal 1977 al 1984 e Jorge Caraballo dal 1977 al 1978.

LA SOPRAVVIVENZA DEGLI ARTISTI Negli ultimi trent’anni del XX secolo i mailartisti latinoamericani, dell’Europa dell’Est e dei Balcani lottarono per r-esistere all’interno dei propri regimi repressivi mentre oggi, la provocazione artistica, con i conseguenti scontri e controversie, risulta più incentrata sul mondo stesso dell’arte che non sulla sopravvivenza degli artisti stessi. Gli artisti polacchi Pawel Petasz, Tomasz Schulz e Andrzej Kwietniewski furono sottoposti alla legge marziale quando il movimento Solidarność di Lech Walesa fu abolito nel 1981. Nella Germania Orientale Robert Rehfeldt, Ruth Wolf-Rehfeldt e Friedrich Winnes per anni vissero costantemente sotto il controllo della polizia segreta Stasi, così come anche in Ungheria la polizia sorvegliò gli artisti postali György Galántai e la sua partner Júlia Klaniczay, curatori di importanti esposizioni di arte sperimentale. Durante la sanguinaria guerra dei Balcani negli anni Novanta, i pacifisti e mailartisti serbi tra cui Andrej Tisma, Dobrica Kamperelić, Nenad Bogdanovic soffrirono embarghi, censure, guerre, povertà e inanizione.

Clemente Padín, Cartolina 2018

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Nell’Europa Occidentale e in Gran Bretagna, così come in America gli artisti postali sovvertirono i limiti artistici prestabiliti dalle istituzioni. La sopravvivenza è spesso un viaggio solitario, di cui i primi testimoni sono proprio gli operatori postali, anche se la mail art offre connessioni con il mondo intero attraverso il contenuto di una semplice busta. Gli artisti europei si distinsero a livello concettuale per esporre sia in centri artistici locali sia in spazi alternativi: banche, bagni, bar, bordelli, cartelloni pubblicitari, soffitte, stanze da letto e balconi.

Ruggero Maggi, “Mail art snake”, 1986 (lavoro collettivo iniziato nel 1986 e terminato 1992, realizzato per i Congressi Decentralizzati di Arte Postale in Italia ed in Germania)

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Gli artisti dell'Europa Occidentale utilizzarono in modo innovativo molti mezzi: francobolli, timbri, audio-arte, copy-art, libri d'artista, riviste e video d'arte. La mail art si manifestò anche nell'arte concettuale di Klaus Groh. L’artista Robin Crozier creò il progetto Memo (Random) Memo (RY), una banca dati dei ricordi. Keith Bates ideò una speciale serie di caratteri per la mail art. L'artista e teorico belga, Guy Bleus, costituì un grande archivio di mail art, l'Administration Center. Il regista danese Niels Lomholt sperimentò la mail art nel video e realizzò la pubblicazione di formulari strutturati e schematici. In Olanda, Ruud Janssen creò l'Unione Internazionale di Mail-Artisti (IUOMA). Rod Summers/VEC fu pioniere nella ricerca sulla audio-art, nella poesia visiva, sperimentale e concreta. Ulises Carrión, riconosciuto teorico dell'arte postale e dei libri d'artista fondò la Other Books and So, una galleria/libreria di Amsterdam dedicata a pubblicazioni di artisti sperimentali e video-performances. Gli artisti visivi e performers della Germania Occidentale Josef Klaffki/Joki e Henning Mittendorf si distinsero nella mail art anche per i loro timbri d’artista. Alcuni artisti postali francesi, come Jean Nöel Laszlo, organizzarono importanti esposizioni di artistamps (francobolli d’artista), tra cui quella al Musée de la Poste intitolata Timbre d'Artiste. Il poeta visivo e artista concettuale Daniel Daligand Fronte/retro di una cartolina di Edgardo Antonio Vigo, 1996 divenne famoso come "Mickeymouseologist". L'artista concettuale svizzero H. R. Fricker organizzò il primo congresso decentralizzato internazionale di mail art nel 1986 con il suo connazionale Günther Ruch, editore della rivista d’arte postale Clinch. In Italia Mariapia Fanna Roncoroni creò Silent books libri-oggetto senza testo, a Forte dei Marmi Vittore Baroni editò Arte Postale! la prima fanzine italiana dedicata alla mail art e con il designer d'avanguardia Piermario Ciani creò lo Stickerman Museum dedicato a tutte le forme di “arte adesiva”. GAC (Guglielmo Achille Cavellini) brillante artista con una spiccata ironia fu creatore del famoso concetto dell'Autostoricizzazione, il poeta visivo Marcello Diotallevi ideò il progetto Lettere al mittente e Ruggero Maggi realizzò dal 1975 vari eventi di arte postale per la pace ed il disarmo nucleare intitolati Uniti per la pace (dedicati alla situazione sociale in Polonia e alla guerra aperta tra Argentina e Gran Bretagna per le Isole Malvinas). Questi nuovi linguaggi artistici dell’arte concettuale e della collaborazione interculturale sopravvivono ancora oggi per merito degli artisti postali europei. Mentre la sopravvivenza per gli artisti dell'Europa Orientale e dell'America Latina è stata complessa, in Nord America i mailartisti hanno dovuto affrontare invece una diversa forma di censura politica, per la quale guardarono con sospetto il mercato dell'arte e affermarono che l'establishment artistico discriminava le donne, le minoranze e le nuove forme artistiche come libri d'artista, la poesia visiva e la copy-art. Critici come Thomas Albright e Greil Marcus definirono la mail art come "spazzatura a copia veloce" affermando che “L'arte postale era una forma di arte pittoresca e immediata che si era autoesclusa dalla storia”. 8


Fu contro questa visione del mondo antropocentrica, discriminante ed elitaria che gli artisti postali nordamericani Charles Stanley (anche noto come Carlo Pittore), Chuck Welch (anche noto come Crackerjack Kid) David Cole, Mark Wamaling, John Held Jr. e JP Jacob pubblicarono un ultimatum che sfidò pubblicamente l'establishment artistico. Nel febbraio 1984 questi artisti postali tennero una serie di conferenze pubbliche - “Artists Talk On Art” - sponsorizzata dalla Wooster Street Gallery di New York. La serie dedicò due appuntamenti alla mail art di cui il secondo, intitolato “Mail Art: una nuova strategia culturale”, vide come ospite un importante critico d'arte di New York City che fu allontanato dal ruolo di moderatore per essere stato uno dei giurati alla Mail Art Then and Now International Exhibition (nota del traduttore: la mail art non ama premi o concorsi, non è stata ideata per i primi della classe, quindi Ruggero Maggi e Shozo Shimamoto, Giappone 1988 anche costituire giurie o esserne parte è assolutamente negativo) che si era tenuta alla Franklin Furnace. La N'Tity Mail Art League, guidata dal pittore dell'East Village Carlo Pittore, dichiarò "L'arte non è a vantaggio dell'arte”, opinione sostenuta da molti artisti postali e pubblicata sulla rivista Umbrella di Judith Hoffberg. Riguardo a ciò, quando fu chiesto a Ruggero Maggi cosa ne pensasse delle istituzioni in relazione alla mail art, rispose: "La Mail Art usa le istituzioni nei luoghi delle istituzioni contro le istituzioni". Un'altra famosa frase in ambito mailartistico apparve nel 1985 in numerosi timbri realizzati dall’artista postale H.R. Fricker che, confrontando artisti e Belle Arti, celebrò gli artisti con una sua ironica osservazione: "La Mail Art non è una delle belle arti, è il mailartista che è bello".

PROGETTI DI MAIL ART TRA ASIA-PACIFICO, AUSTRALIA ED EUROPA La mail art si diffuse in Giappone anche grazie alla prima mostra Re-cycle Exhibition realizzata nel 1972 alla Tokiwa Gallery a Tokyo. In Nuova Zelanda ad Auckland l'artista postale Terry Reid creò l'Inch Art Edition, un volantino presentato nel 1974 sotto forma di un falso giornale. Le prime azioni di mail art a favore della pace e contro i progetti nucleari furono spesso esposti in gallerie private situate in Giappone, Australia e Nuova Zelanda. Anche gli artisti postali australiani contribuirono, aderendo ad Amnesty International, a liberare gli artisti postali latinoamericani imprigionati dalle dittature in El Salvador, Brasile, Argentina, Cile e Uruguay.

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Tre pionieri giapponesi della mail art Shozo Shimamoto, Ryosuke Cohen e Mayumi Handa svilupparono progetti di networking viaggiando all'estero. Shimamoto, il co-fondatore del gruppo giapponese d'avanguardia Gutai, usò la sua testa rasata come tela per l'intervento artistico di centinaia di artisti che incontrò in tournée in Europa e Nord America. Handa, come Shimamoto, realizzò tagli particolari di capelli che definì kami performances a favore della pace. Brain Cell rappresenta, invece, uno dei progetti di mail art più persistenti e duraturi dell'artista postale giapponese Ryosuke Cohen. Pubblicato regolarmente dal 1985, il progetto di Cohen ha raggiunto oltre 1.080 edizioni. Cohen, in collaborazione con Shozo Shimamoto, fu il fondatore di Artists Union (AU / Art Unidentified). Entrambi gli artisti collaborarono con Chuck Welch alla realizzazione della prima presentazione di arte postale di Flags Down For World Peace. Nel 1985 centinaia di bandiere per la pace di artisti postali di tutto il mondo furono raccolte da Welch e presentate al Museo Metropolitan di Tokyo, dove gli artisti della “AU” le unirono cucendole insieme per realizzare un'enorme striscione, ripreso anche dalla televisione nazionale giapponese. Quello stesso anno Welch collaborò con Ryosuke Cohen alla distribuzione pubblica di Francobolli di pace durante la commemorazione del 40° anniversario dell'Olocausto nucleare di Hiroshima. Il Progetto Ombra realizzato dal 1985 da Ruggero Maggi in Italia - con la partecipazione anche di GAC (Guglielmo Achille Cavellini) ed Enrico Baj -, Irlanda, Germania (con la collaborazione di Peter Küstermann), Stati Uniti, Uruguay (con la collaborazione di Clemente Padìn) culminò in Giappone, con il contributo di Shimamoto e Cohen, ad Hiroshima il 6 agosto 1988: un grande “Mail art meeting” con performers internazionali e presentato poi anche in altre città giapponesi come Tokyo, Osaka, Kyoto, Iida.

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Quando la prima bomba atomica esplose su Hiroshima gli esseri umani furono istantaneamente vaporizzati, lasciando sul terreno solo le loro ombre. I resti di queste vittime hanno fornito le immagini ed il tema per il Progetto Ombra. Questa azione nacque con lo scopo di evocare un momento tragico della storia dell’uomo: il 6 agosto 1945, alle ore 8,15, a Hiroshima esplose la prima bomba atomica, producendo almeno tre effetti: la vaporizzazione immediata dei corpi delle vittime, la sequela a distanza di deformità e gravi malattie, la minaccia della ripetizione della tragedia. La soluzione formale ideata per richiamare l’evento fu semplice ed efficace: dal profilo di vari esseri umani furono ricavate sagome in carta che i mailartisti spedirono a Maggi e che, deposte sul terreno e successivamente dipinte, lasciarono un’ombra… un’ “eliminazione di umanità” effettiva, di grande forza allusiva. Ma il Progetto Ombra può superare le proprie radici: partendo dal dato storico, può dilatarlo ed assumerlo come simbolo generale di dis-umanità. Il tema dell’ombra diventa così più ampio e quotidiano. La tragedia iperbolica di Hiroshima può frantumarsi in mille drammi non meno gravi, perché comuni. Ogni evento negativo è, in ultima analisi, una sottrazione di umanità, un atto di morte piccolo o grande che lascia dietro di sé il vuoto e provoca dunque un effetto d'ombra. (www.ruggeromaggi.com) Ruggero Maggi, Progetto Ombra, Hiroshima, 6 agosto 1988

AFRICA Il mailartista Klaus Groh coinvolse artisti sudafricani fin dai primi numeri della sua rivista IAC-Info, mentre un altro artista tedesco Volker Hamann stabilì contatti in Ghana e Sudafrica ed organizzò anche le due prime esposizioni di mail art africane ad Accra in Ghana e a Lagos in Nigeria. Fu però l’artista postale e giornalista africano Ayah Okwabi che riuscì a coinvolgere cittadini africani all'interno del network globale della mail art organizzando nel 1987 Africa Arise and Talk with the World e, nel 1994, Women in Africa. Nel marzo del 1992 si tenne l'African Mutant Congress, istituito da Ayah Okwabi, nel Voluntary Workcamps Association of Ghana (VOLU). Nel 1985 gli artisti sudafricani fecero circolare artistamps illegali creati da Chuck Welch contro l'apartheid.

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SFIDANDO LA CORTINA DI FERRO DELL'EUROPA DELL'EST La barriera militare ideologica e politica conosciuta come la Cortina di Ferro separò tra il 1945 e il 1990 il Blocco Sovietico dall'Europa dell'Ovest. Tra gli anni Sessanta e Ottanta, la Cortina e il suo emblema più famoso, l'infame Muro di Berlino, incarnarono gli sforzi della Guerra Fredda di reprimere e bloccare lo scambio di comunicazioni e di idee. Nei paesi al di là della Cortina di Ferro arte postale e arte politica furono due concetti inscindibili. La mail art fu sovversiva nel modo in cui gli artisti del Blocco dell'Est ridicolizzarono e derisero la burocrazia, eludendo leggi ed evadendo dalle forme di censura imposte al servizio postale. I mailartisti raggirarono l'intelligence ed i servizi segreti con messaggi come quelli di Robert Rehfeldt che riportavano "Bitte denken Sie jetzt nicht an mich" (Per favore, non pensate a me adesso). Le beffe abbondavano e quando gli artisti postali si rendevano conto che la loro posta veniva aperta con il vapore, inserivano carta carbone nella busta per registrare i segni delle manipolazioni. Introducevano frammenti multipli di messaggi e oggetti nelle buste che venivano spedite da luoghi diversi. Cartoline, lettere, buste ma anche immagini disegnate a mano o messaggi codificati e timbrati che ricordavano l'arte clandestina di Samizdat - un termine russo che indica opere letterarie o artistiche al di fuori della pubblicazione ufficiale per evitare la censura - forma d'arte che ha avuto tra gli artisti postali più rappresentativi Rea Nikonova e Serge Segay, fondatori del primo Museo di arte postale in URSS. Robert Rehfeldt (1931-1993) è considerato il padre fondatore dell'arte postale nella Germania Orientale. Lui e la sua compagna, Ruth Wolf-Rehfeldt, organizzarono spesso incontri informali nel loro East Berlin Pankow Studio, centro di interscambio diretto di informazioni per la diffusione dell’arte occidentale fra gli artisti della Germania dell'Est, elevando la corrispondenza a forma d’arte.

LA VOCE COMUNE DELLE RIVISTE DI MAIL ART

Clemente Padín, Copertina della rivista OVUM 1, 1973

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In quel periodo la Poesia Visiva e sperimentale per la propria distribuzione e diffusione dipendeva interamente dall'arte postale. Molte mostre furono realizzate grazie alla posta ufficiale e la cartolina divenne il supporto naturale per questo tipo di ricerca poetica. Soprattutto in America Latina la Poesia Visiva creò un nuovo linguaggio che superò la censura e la propaganda dei mezzi di comunicazione di massa messe in atto dalle dittature militari dell'epoca. Nel 1973 Clemente Padìn


ha creato la rivista assemblata OVUM in Uruguay, una nuova versione dell'ultimo “OVUM 10” degli anni Sessanta, diffondendo soprattutto l'attività poetico-sperimentale e la Poesia Visiva del circuito. Lo scomparso artista postale polacco Pawel Petasz ideò Commonpress, una rivista di assemblaggio collettivo che è oggi considerata tra le pubblicazioni di mail art più importanti e influenti dell'epoca della Guerra Fredda. Gli artisti postali che vivevano negli stati socialisti del Blocco usarono le riviste clandestine di arte postale per comunicare la loro disperazione spesso con messaggi sovversivi che sfuggivano al rilevamento da parte dei censori e delle spie del governo. Dalla fine degli anni Sessanta la mail art è stata pubblicata come parte della Poesia Visiva principalmente in libri o riviste d'artista, la cui distribuzione era controllata dallo stesso autore. Riviste collettive di assemblaggio come UNI/Vers(;) dell'artista cileno scomparso, Guillermo Deisler, furono distribuite in tutto il mondo in edizioni di 200 o più esemplari. Nel 2007 Francis Van Maele pubblicò edizioni di piccoli libri d'artista e di poeti visivi e nel 2009 iniziò la pubblicazione di "Fluxus Assembling Boxes". Insieme alla sua partner, la sud coreana Hyemee Kim, nota anche come Antic-Ham, Van Maele ha pubblicato “Franticham”. Riviste collettive di Artists’ Stamp furono realizzate in America Latina dagli artisti postali argentini Edgardo Antonio Vigo e Graciela Gutiérrez Marx in 24 edizioni intitolate Nuestro Libro Internacional de Estampillas y Matasellos dal 1979 al 1990. Ogni edizione era realizzata con cartone ondulato che conteneva dai 15 ai 20 artistamps. In Uruguay apparve la rivista cooperativa CORREO DEL SUR (SOUTHERN POST) di Clemente Padín, della quale si editarono 14 numeri a partire da marzo 2000. Questa formula si ritrova ancor oggi nei boxes di assemblaggio della mailartista italiana Ptrizia Tictac, le cui edizioni di Stampzine includono opere d'arte di circa trenta artisti postali internazionali specializzati nella creazione di francobolli postali. Bill Gaglione, un noto neodadaista californiano che vive attualmente a Knoxville, Tennessee, ha creato una trentina di edizioni di una rivista di timbri d’artista con lo stesso titolo, “Stampzine” ispirata alle edizioni della rivista Karimbada realizzata in Brasile dal 1978 al 1980 da Unhandeijara Lisboa.

Karimbada # 2, 1979. STAMP ART MUSEUM di Picasso Gaglione

Due note riviste nordamericane FILE e VILE iniziarono come pubblicazioni nel network e furono anticipatrici di zines contemporanee come QUOZ. La rivista FILE apparve nel 1972 e, tra il 1974-1983, la performer canadese Anna Banana editò la rivista VILE. In Germania il network IAC-INFO (1969-1990), anche conosciuto come International Artist' Cooperation, fu creato dal suo editore Klaus Groh con il proposito di mettere in relazione artisti dell'Europa dell'Est con artisti postali del mondo Occidentale; da segnalare anche l'attività di Eberhard Janke con la sua Edition Janus e di Elke Grundmann con il suo progetto di mail art sociale. 13


Un recente progetto che si distingue è “Artist Matter Zine” di Hans Braumüller, stampato a Nachladen, Amburgo, 2019. Braumüller è attivo nella mail art e nella Poesia Visiva da circa trent'anni. Il concetto di “Artist Matter Zine” si basa sulla frase "Artist Matter: Think Global – Act Local." La varietà dei contributi è evidente anche on-line nel sito: artistmatter.crosses.net

MAIL ART… DALL'ANALOGICO AL DIGITALE

Copertina con Brain Cell #100/1035, Ryosuke Cohen pubblicato da Hans Braumüller e SdK, Hamburgo, 2020

La mail art esplorò molte forme creative d’avanguardia: copy art, cartoline, buste, francobolli, timbri, libri d’artista, audio e video-art, le fanzines e l’arte digitale online. Questi supporti artistici sono divenuti mezzi di informazione, comunicazione e di intercambio collaborativo che si sono sviluppati anche attraverso un’arte digitale online, tendenza che iniziò negli anni Ottanta mediante congressi e intercambi di fax digitali.

Nel 1989 l’artista postale belga Charles Francois creò RATOS, il primo BBS modem-tomodem 'out-net' network di teleconferenza, seguito da NYC Echo BBS di Mark Bloch e dalla Mail-Art BBS di Ruud Janssen di Amsterdam. Nel 1989, Chuck Welch creò Telenetlink che connesse l’arte postale con Internet al Dartmouth College’s Kiewit Computation Center e che fu uno dei 24 nodi di reti internazionali che utilizzarono sistemi integrati di switch packet del progetto Reflux Network del Dr. Artur Matuck, una sezione della Biennale di São Paulo del 1991. Alcuni elenchi di Emailart furono realizzati nel 1991 e postati da Welch su Bitnet listservs.

Chuck Welch, EMMA, Dartmouth College, 1994 14


Alla fine del 1994 Welch creò la prima homepage di mail art: Electronic Museum of Mail Art (Museo Elettronico di Arte Postale) che fu anche il primo museo di arte virtuale in internet ora conservato da ACTLAB dell’Università del Texas, ad Austin. In Italia sono da segnalare il Museo Dinamico della Mail Art SACS a Quiliano (Savona) diretto da Bruno Cassaglia e Cristina Sosio e la Ophen Virtual Art Gallery a Salerno diretta da Giovanni Bonanno e Mail Artists Index di Lutz Wohlrab in Germania (mailartists.wordpress.com). Negli anni duemila nacque un importante collettivo d'arte chiamato AUMA / Azione Urgente di Mail Art, i cui membri furono: Elías Adasme, Hans Braumüller, Fernando García Delgado, Humberto Nilo, Clemente Padín, César Reglero,Tulio Restrepo e altri. Durante un arco di quattro anni vennero sviluppati vari progetti di arte postale via email collegando paesi distanti di Europa ed America Latina. Uno degli esempi più eclatanti della loro attività fu la cooperazione con Amnesty International per una campagna contro la pena di morte ed un intervento su una mappa mondiale satellitare creata dalla NASA sul tema della globalizzazione e dello sfruttamento.

AUMA e Amnisty Internacional Esposizione in Tinglado, n.4, Tarragona, 2000

ARCHIVI DI MAIL ART Gli archivi di mail art sono luoghi essenziali per le documentazioni scientifiche, l'arte telematica e la ricerca da parte degli storici dell'arte. Alcuni importanti esempi sono: l’archivio Artpool di György Galantai a Budapest e Boek 861 di César Reglero che è stato donato al Museo Internacional de Electrografía MIDECIANT dell'Università di Castilla-La Mancha in Spagna. In Germania il Museo Statale di Schwerin conserva le opere di mail art provenienti dall'Europa dell'Est. In Uruguay Chuck Welch e The Eternal Network Mail Art Archive Clemente Padín ha messo a disposizione tutto il suo archivio di arte postale all'interno della biblioteca dell’Università della Repubblica UDELAR di Montevideo. L'artista visivo, editore e curatore Fernando García Delgado di Buenos Aires ha costituito un grande archivio internazionale: Mail Art / Arte Postal Vortice. In Belgio Guy Bleus ha istituito il suo Administration Centre – 42.292. La grande collezione Smithsonian 15


Artistamp e Mail Art Library di Chuck Welch si trovano negli archivi dell’Arte Americana a Washington, D.C. Il suo Archival Mail Art Index, pubblicato da Netshaker Press, è un libro costituito da 1600 pagine con note, riferimenti incrociati ed uno schema per la creazione di un archivio di arte postale. Nel 1979, dopo alcuni viaggi in Amazzonia, Ruggero Maggi ideò l'Archivio AMAZON di Milano per denunciare la sistematica distruzione perpetrata da latifondisti senza scrupoli con la complicità dei governi stessi per costruire le tristemente “famose” strade transamazzoniche - vere e proprie incisioni scavate sulla pelle della foresta - e per un piano devastante di agricoltura industriale che l'ha scarnificata. La foresta non ha finito di piangere, non ha finito di essere sacrificata per favorire ancor oggi i più biechi interessi.

Ruggero Maggi, timbro del logo Amazon, 1979

Amazon è la testimonianza di un progetto in continua evoluzione: nel 1979 fu presentato presso il centro Sixto/Notes, prima esposizione di mail art a Milano; nel 1980 “Amazonic Trip” all’Università Cattolica di Lima, prima mostra di mail art in Perù dedicata al figlio di Edgardo Antonio Vigo, Abel Luis (Palomo); nel 1981 “Amazonic High Ways” alla XVI Biennale di São Paulo (Brasile), a cui seguirono vari progetti itineranti intitolati Some Amazonic Indians in Italia, Australia e Messico, mentre è in fase di realizzazione il progetto L’Amazzonia deve vivere!.

CONCLUSIONI Dalle sue origini la mail art rappresenta un linguaggio che evidenzia l'importanza del multiculturalismo in forma aperta e democratica permettendo alle varie identità e personalità artistiche di coesistere e di crescere insieme. I mailartisti hanno sempre lottato per la giustizia sociale e hanno creato progetti che esaltano la diversità culturale. Gli artisti postali creano interrelazioni tra generi, etnie e classi sociali; tutti obiettivi essenziali nella tumultuosa era che stiamo vivendo. La mail art richiede spesso uno sforzo incredibile, solitario e costoso anche a livello economico, che non produce benefici per i suoi sostenitori. Ciò nonostante si è sviluppata una ricerca implacabile e creativa che perdura da oltre cinquant'anni in tutto il mondo, un anelito di tolleranza, reciprocità e scambio creativo senza censura.

Chuck Welch, COVID-19 Francobolli, 2020

(traduzione di Maddalena Carnaghi e Ruggero Maggi) 16



UNITED in MAIL ART By Hans Braumüller, Ruggero Maggi, Clemente Padín, and Chuck Welch, 2020. "The document UNITED IN MAIL ART reports the birth and development of this form of artistic expression known as MAIL ART ... without a doubt, the largest in relation to the number of participants, extension -both spatial and temporal- and, all this, outside the industry of art ... only explainable by its confessed purpose of working outside the area of commerce, privileging communication and mastery of use (not of exchange value) ... therefore it will never die. For a genuine communication, two interlocutors are enough exercising their social role." Clemente Padín, Montevideo, 21.05.2020. HISTORY ......................................................................................................................................................... 2 MAIL ART'S FIRST 'ISM - NEOISM ............................................................................................................. 4 MAIL ART DEFIANCE IN THE AMERICAS ............................................................................................... 5 ARTISTS' SURVIVAL .................................................................................................................................... 6 MAIL ART PROJECTS IN THE ASIA-PACIFIC, AUSTRALIA AND EUROPE ........................................ 9 AFRICA .......................................................................................................................................................... 11 DEFYING THE IRON CURTAIN IN EASTERN EUROPE ........................................................................ 12 THE COMMUNAL VOICE OF MAIL ART ZINES .................................................................................... 12 MAIL ART MEDIA FROM ANALOG TO DIGITAL .................................................................................. 14 MAIL ART ARCHIVES ................................................................................................................................ 15 CONCLUSION ............................................................................................................................................... 16

Guillermo Deisler, 500 years of Genocide & Colonialism. Issue #1, Assemblage magazine published by Hans Braumüller, Chile, 1991 1


HISTORY Mail art, a.k.a. postal art emerged during the 1960s. The communications art form was influenced by Fluxus' conceptual attitudes merging life with art. Fluxus artists were international composers, designers, publishers, and poets who, under the occasional direction of Lithuanian American artist, George Maciunas, created in part, mailing lists, stamps, experimental postcards, and postal kits. In 1970, the Canadian Image Bank of Michael Morris, Vincent Trasov, and Lee Nova fostered early networking projects using international mail as a conduit. Two years later, in Communistcontrolled Poland, 26 mail art and Fluxus artists signed a Net Manifesto calling for decentralized, open, non-commercial networking exchange. The project with nine points was coordinated by Jaroslaw Kozłowski and Andrzej Kostołowski until Kozłowski's apartment was raided by the Polish police state. A more intimate, person-to-person letter exchange predated Fluxus, Image Bank, and Net Manifesto in the correspondences and moticos (collages) by Pop Art pioneer, Ray Johnson. In 1945, Johnson left his Detroit, Michigan home and hitch-hiked to North Carolina's Black Mountain College, where he was mentored by the famous Bauhaus artist and teacher, Josef Albers. By 1960, he was mailing art to hundreds of participants, including complete strangers, art critics, and Pop Art friends from the New York City art establishment. Ed Plunkett, a close NYC friend of Johnson, coined the New York Correspondance School of Art to define Johnson's mailing activities, a term that Johnson embraced, to make fun of the Abstract Expressionism Art School created by Willem de Kooning. In the same spirit, Ray Johnson created "nothings" as a way of poking fun at the happenings of Allan Kaprow.

Clemente Padín, Ray Johnson Add & Return

Ray Johnson never claimed to have invented the term, mail art. Instead, it was coined in 1971 by curator and art critic, Jean-Marc Poinsot in his book Mail Art: Communication a Distance Concept. In the Jan/Feb 1973 issue of Art in America, mail art appeared in a magazine article titled Historical Discourse on the Phenomenon of Mail Art by the American poet, David Zack, who, together with Roy DeForest, founded the California Funk art movement.

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In 1970, the Whitney Museum of American Art recognized Ray Johnson's New York Correspondance School (NYCS) in a correspondence art exhibition consisting solely of Johnson's invitations to others. Several prominent Fluxus artists regarded Johnson as the "father of mail art," and while Johnson performed "nothings" at several Fluxus events, he never regarded himself as a Fluxus artist. He also disliked having his "school" assessed as a "network." Fluxus artist, teacher, philosopher, Robert Filliou, understood "mail art" as an "eternal network," the access of which is open to everyone, whether artist or not. Here, a reference to the term on the "FĂŞte Permanente / Eternal Network" can be seen.

Ruggero Maggi, Ray Johnson Add & Send Back, 1979/2019

Mail art expanded and became a "decentralized network" of several thousand international artists partly through projects and mailing lists circulated by Fluxus Art's youngest member, Ken Friedman, on the west coast and, on the east coast, Dick Higgins. In April 1973, Joslyn Art Museum in Omaha, Nebraska hosted Ken Friedman's city and regional wide networking project, Omaha Flow Systems. This landmark mail art networking project allowed thousands of artists to contribute mail art without judge or jury, an important aspect of mail art that survives today. In addition, the public was encouraged to take mail art off the walls replacing the empty spaces with their own mail art creations. The pre-eminent American pioneer of assemblage art, Robert Indiana contributed his artwork for exchange at Omaha Flow Systems, as did the New York City feminist Mail Art pioneer, May Wilson, a close correspondent, and friend of Ray Johnson.

During the 1970s and early 1980s, Ray Johnson's School thrived, although Johnson claimed to have "killed it" in a 1973 New York Times ad. Fluxus international projects flourished as did The Canadian artist group General Idea. Also active were the Mendocino Area Dadaists, and the Bay Area Dadaists from San Francisco; Anna Banana, Bill Gaglione, Buster Cleveland, Lon Spiegelman, Tim Mancusi, Monty Cazazza, Opal Nations, Pat Tavenner, Genesis P-Orrige, and Ginny Lloyd among others.

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MAIL ART'S FIRST 'ISM - NEOISM The birth of Neoism began in 1979 when Hungarian emigree, Istvan Kantor, conspired with small zine poets/publishers, Al Ackerman, and David Zack. Together, they launched an open pop star identity sharing strategy based on the fictitious character, Monty Cantsin. From its origin in Portland, Oregon, Neoism spread to Europe during the 1980s and later morphing into British writer Stewart Home's Karen Eliot shared identity. Neoists in Montreal, New York, San Francisco, and Baltimore issued manifestos, flyers, bulletins, and Smile Magazine issues by using the mail art network as a distribution system, an uneasy co-existence between both heterogeneous movements. Another collective identity that manifested itself in Italy was that of Luther Blissett, whose "zero carrier" was the name of a soccer player with an unfortunate presentation in a Milan team.

Clemente PadĂ­n, 1980. Learn more at pan-paz.crosses.net 4


MAIL ART DEFIANCE IN THE AMERICAS Early mail art in both Americas during the 1970s was defined by how mail artists resisted the cultural and political status quo. While North American mail artists rebelled against formalism, fame, fashion, museums, galleries, critics, and institutions, Latin American mail artists resisted and subverted repressive regimes with covert defiance. The aim of Latin American creators was not to ascertain the personal identity, but to allow open, interdisciplinary strategies, and establish local and global community, a political act in itself. In North America, Ray Johnson's most radical act was to free commodity art by gifting or bartering art through free exchange, but in Latin America, mail art was a revolutionary fight in which mail artists were imprisoned, tortured, exiled, or murdered. Edgardo Antonio Vigo (1928-1997) , Clemente Padín, Paulo Bruscky, and Graciela Gutiérrez Marx (Argentina) were foremost among early Latin Elías Adasme, A Chile, Art Action, Santiago de Chile 1979 American conceptualists. Also remarkable is the presentation by the Uruguayan-German artist Luis Camnitzer and the Argentine artist Liliana Porter in Buenos Aires, 1968. It is also worth noting Pedro Lyra in Brazil who, in 1970, published a manifesto on Postal Art. In Latin America mail art was institutionalized by the first exhibitions made by Clemente Padín in Uruguay (1973), Edgardo Antonio Vigo, Argentina, and Paulo Bruscky, in Brazil (1974). In 1976, Edgardo Vigo's son, Palomo was a victim of Argentina's military right-wing terrorist state in which thousands of students, journalists, and activists were killed or "disappeared." That same year, Vigo wrote Mail Art: A New Phase in the Revolutionary Process of Creation, wherein he described mail art as an alternative history of art. Fellow Argentine collaborator, Graciela Gutiérrez Marx proposed ideology of poetry in action and in August 1984, she participated in the establishment of the Association of Latin American and Caribbean Mail Artists, founded in the city of Rosario, Argentina, which grouped the vast majority of Latin American mail artists and that, soon, was constituted in an instrument of exchange and regional communication. Two other founders of the Asociación Latinoamericana y del Caribe de Artistas Correo are Clemente Padín and Jorge Caraballo, both having been imprisoned and tortured in 1977 for mail art that criticized the Uruguayan right-wing military junta. Padín, like Gutiérrez-

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Marx, performed in public streets and plazas with their poetry calling for what Padín called, the language of action. When Brazilian mail artists Paulo Bruscky and Daniel Santiago organized Brazil's Second International Mail Art Exhibit in 1976, the police immediately closed the show, destroyed the art, and sent Bruscky and Santiago to prison. Bruscky stated, "It is always the same, those who pretend to own culture will always try to impose their own methods." In this regard, it is useful to mention the international group of postal artists Solidarte, who have been active in different countries to create public awareness about the liberation of the Salvadoran artist Jesús Romeo Galdámez, obtaining his freedom from imprisonment. Much effort was made with urgent, world-wide, united actions by the international community of mail artists to free Clemente Padín from imprisonment from 1977 to 1984 and Jorge Caraballo from 1977 to 1978.

ARTISTS' SURVIVAL Today, artistic provocation, shock, and controversy are an end linked to art more than to survival. In the last three decades of the 20th-century, mail artists in Latin America, East Europe, and the Balkans in Southeast Europe struggled to exist within repressive social, economic, and political regimes. In the early 1980s, Polish artists Pawel Petasz, Tomasz Schulz, and Andrzej Kwietniewski suffered the shock of martial law when Lech Walesa's Solidarity movement Solidarność was banned in 1981. In East Germany, Robert Rehfeldt, Ruth Wolf-Rehfeldt, and Friedrich Winnes suffered for years under the surveillance of the Stasi secret police. In Hungary, mail art archivists György Galántai and his partner, Júlia Klaniczay curated important experimental art exhibitions under constant police scrutiny. And during the bloody Balkan Wars in the 1990s, Serbian mail art pacifists like Andrej Tisma, Dobrica Kamperelić, Nenad Bogdanovic, and others suffered from embargoes, censorship, war, poverty, and starvation.

Clemente Padín, Postcard 2018

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In Western Europe and England, as in America, mail artists survived by subverting and overcoming artistic boundaries established by art institutions. Survival is often a lonely journey and while mail art offers connection with the world from the inside of an envelope, the public side of a mail artists' activities is apparent only to postal workers. Mail artists in Europe excelled as conceptualists by surfacing in local art centers, or through alternative forms of exhibition; exhibiting mail art in banks, bathrooms, bars, brothels, billboards, basements, bedrooms, and balconies.

Ruggero Maggi, "Mail art snake", 1986 (collective work begun in 1986 and finished in 1992, realized during the Mail Art Decentralized Congress in Italy and Germany) 7


Western Europeans made important contributions in many fields of mail art media including artistamps, rubber-stamping, audio art, artists' books, zines, and video art. Correspondence art thrived in the concept art of Klaus Groh. Conceptualist and zine artist, Robin Crozier created Memo (Random) Memo (RY) project, a kind of memory bank of recollections. Keith Bates formed a mail art font. Belgian mail artist and theorist, Guy Bleus created the mail art archive, Administration Center. Danish filmmaker, Niels Lomholt experimented with video mail art and formular publishing. In Holland, Ruud Janssen created the International Union of Mail-Artists (IUOMA). Rod Summers helped pioneer audio art, visual, experimental, and concrete poetry. Ulises Carrión became a renowned mail art theoretician, book artist, and critic who also established Other Books and So, an Amsterdam gallery/bookstore dedicated to experimental artists' publications, video performances, and visual poetry. West German performer and visual artist Josef Klaffki Joki and Henning Mittendorf excelled in mail art rubberstamping. Mail artists working in France, like Jean Nöel Laszlo, organized important artistamp exhibitions such as the Musée de la Poste's Timbre d'Artiste. The French visual poetry and conceptual artist, Daniel Daligand became known as the Eternal Network's foremost "Mickeymouseologist." Swiss conceptual stamp artist, H. R. Fricker organized the first international mail art congresses in 1986 with his fellow countryman, Günther Ruch, editor of Both sides of postcard by Edgardo Antonio Vigo, 1996 Clinch mail art zine. In Italy, mail artist, Mariapia Fanna Roncoroni created silent books without text. In Forte Dei Marmi, Vittore Baroni edited the mail art zine, Arte Postale! and with Italian cutting edge designer, Piermario Ciani, created the Stickerman Museum devoted to all forms of adhesive art. GAC (Guglielmo Achille Cavellini) brilliant artist with an ironic personality was creator of the famous concept of Self-historicization, the visual poet Marcello Diotallevi who arranged the project Letters to the sender and Ruggero Maggi who, from the mid-1970s, was curator of several events for peace and nuclear disarmament entitled United for Peace dedicated to the social situation in Poland and to the open war between Argentina and Britain over the Falkland Islands. These new forms and activities survived because mail artists in Europe excelled in concept art, and cross-cultural collaboration. While Eastern Europe and Latin American artists grappled with survival, mail artists in North America faced a different form of political censorship. North American mail artists viewed the art market with suspicion and claimed that the high art establishment discriminated against women, minorities, and new forms of art genre like artists' books, visual poetry, and copy art. Critics such as Thomas Albright and Greil Marcus rebuked mail art as "quikkopy crap" and declared, "Mail art is an immediately quaint form that excluded itself from history." It was against this anthropocentric worldview and elitist discrimination that American mail artists, 8


Charles Stanley (a.k.a. Carlo Pittore), Chuck Welch (a.k.a. Crackerjack Kid), David Cole, Mark Wamaling, John Held, Jr., and J.P. Jacob issued an ultimatum which publicly defied the art establishment. In February 1984, these Mail Artists spoke in a public lecture series, "Artists Talk on Art" sponsored by Wooster Street Gallery, New York City. The series featured two mail art panel discussions in which the second presentation, Mail Art: A New Cultural Strategy, included a prominent New York City art critic who was expelled as panel moderator for jurying mail art at the Franklin Furnace Mail Art Then and Now International Exhibition. The N'Tity Mail Art League, led by the East Village painter, Carlo Pittore declared, "Art is not for Art's sake," a sentiment supported by mail artists in letters published in Judith Hoffberg's Umbrella Magazine. When Ruggero Maggi was asked what he thought of the Institutions in relation to Mail Art, he replied: "Mail Art uses Ruggero Maggi and Shozo Shimamoto, Japan 1988 institutions in the places of institutions against institutions". Another famous mail art phrase appeared in 1985 on numerous rubberstamps issued by Swiss conceptualist, H.R. Fricker. Comparing artists and fine art, Fricker celebrated artists with his observation, "Mail Art Is Not Fine Art, It Is the Artist Who Is Fine!"

MAIL ART PROJECTS IN THE ASIA-PACIFIC, AUSTRALIA AND EUROPE The public face of mail art emerged very often as exhibitions in Japan, the earliest in 1972, ReCycle Exhibition at Tokiwa Gallery, Tokyo. In New Zealand, mail artist, Terry Reid created the Inch Art Edition, a broadsheet presented in 1974 in the form of a fake daily newspaper in Auckland. Early mail art peace actions and anti-nuclear projects were often shown in private galleries located in Japan, Australia, and New Zealand. Also, in Australia, mail artists aligned themselves with political solidarity through Amnesty International in freeing Latin American mail artists who were jailed by dictatorships in El Salvador, Brazil, Argentina, Chile, and Uruguay. Three Japanese mail art pioneers, Shozo Shimamoto, Ryosuke Cohen, and Mayumi Handa, developed networking projects by touring abroad. Shimamoto, the co-founder of Japanese avantgarde group Gutai, used his shaven head as a canvas for artistic intervention by hundreds of artists he met on tours in Europe and North America. Handa, like Shimamoto, networked for 9


peace in hair cuttings she called, kami performances. Brain Cell is one of the most enduring, long-lived mail art projects by the Japanese Mail Artist, Ryosuke Cohen. Regularly published since 1985, Cohen's project has reached over 1,080 issues today. Cohen, in collaboration with Shozo Shimamoto, is the founder of Artists Union (AU / Art Unidentified). Both artists collaborated with Chuck Welch in the production of AU's first mail art presentation, Flags Down for World Peace. In 1985, hundreds of peace flags were collected by Welch from mail artists from around the world and delivered to Tokyo Metropolitan Museum, where AU artists stitched the separate flags together into an enormous installation banner unfurled for the viewing public over Japanese national TV. That same year (1985), Welch collaborated with Ryosuke Cohen in the public distribution of Peace Stamps during the 40th Anniversary Observation of the bombing of Hiroshima. Since 1985 Ruggero Maggie has carried out the Shadow Project in Italy - with the participation of GAC (Guglielmo Achille Cavellini) and Enrico Baj among other -, Ireland, Germany (with the collaboration of Peter KĂźstermann), the United States, Uruguay (with the collaboration of Clemente PadĂ­n) and in Japan in 1988 with the contribution of Shimamoto and Cohen: a great meeting of International mail artists culminated in Hiroshima on August 6 and then also presented in other Japanese cities such as Tokyo, Osaka, Kyoto, and Iida.

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When the first atomic bomb exploded in Hiroshima, humans vaporized instantly, leaving only their shadows on the ground. The remains of these victims have built the images and the theme of the Shadow Project. This action was born with the objective of evoking a tragic moment in human history: on August 6, 1945, at 8.15 in the morning, the first atomic bomb exploded in Hiroshima, producing at least three effects: the immediate vaporization of the bodies of the victims, over time serious deformities and diseases follow, the threat of a repetition of the tragedy. The formal solution to remember the event was simple and effective: from the profile of several human beings, paper forms were obtained that the mail artists sent to Maggi and that, placed on the ground and subsequently painted, left a shadow ... an effective "elimination of humanity", of great allusive force. But the Shadow Project can go beyond its roots: from the historical data, it can expand it and assume it as a general symbol of inhumanity. The theme of the shadow becomes wider and more common. The hyperbolic tragedy of Hiroshima can be divided into a thousand dramas no less serious because they are common. Each negative event is, in the final analysis, a subtraction of humanity, an act of small or large death that leaves the void behind and, therefore, causes a shadow effect. (www.ruggeromaggi.com)

Ruggero Maggi, The Shadow Project, Hiroshima, 6 agosto 1988

AFRICA German mail artist, Klaus Groh made early efforts to reach South African artists by way of his mail art zine IAC-Info. Another German artist, Volker Hamann, established connections in Ghana and South Africa. Hamann also organized two of the earliest African Mail Art exhibitions in Accra, Ghana, and Lagos, Nigeria. But it was African mail artist and journalist, Ayah Okwabi, who played the leading role in bringing African citizens into the global network. Okwabi made progressive attempts to link Africa to the mail art network in 1987 with Africa Arise and Talk with the world, and in 1994, Women in Africa. In March 1992, Ayah Okwabi's African Mutant Congress was held at the Voluntary Workcamps Association of Ghana (VOLU). In 1985, artists within South Africa circulated illegal anti-apartheid artist stamps created for distribution by Chuck Welch. 11


DEFYING THE IRON CURTAIN IN EASTERN EUROPE A military, political and ideological barrier known as the Iron Curtain separated Soviet Bloc countries and Western Europe between 1945 to 1990. From 1960 to the late 1980s, the Iron Curtain and its more concrete cousin, the infamous Berlin Wall, embodied Cold War efforts to repress and curtail the exchanges of communication and ideas. Mail art and political art were indistinguishable in East European countries behind the Iron Curtain. Mail art was subversive in the way East Bloc artists mimicked and lampooned bureaucracies, circumvented laws, and evaded postal service censors. Mail artists confused and chided the secret police with cards like Robert Rehfeldt's written directive, "Bitte denken Sie jetzt nicht an mich" (Please don't think of me now.) Pranks abounded when East German mail artists, well aware that their mail was being intervened and opened with steam, inserted carbon paper in envelopes to record traces of tampering. Multiple fragments of messages and objects were placed by mail artists into envelopes mailed from different locations. Postcards, letters, and envelopes included hand-drawn images or rubberstamped coded messages that resembled the clandestine Russian samizdat art, term that indicates literary or artistic works outside the official publication to avoid the censorship, that has had as most representative postal artists Rea Nikonova and Serge Segay, founders of the first USSR Postal Art Museum. Robert Rehfeldt (1931-1993) is considered the founding father of mail art in East-Germany. He and his partner Ruth Wolf-Rehfeldt often hosted informal gatherings at their East Berlin Pankow Studio, where they were considered the information clearinghouse for Western art developments among their fellow East Germans. Both Robert and Ruth WolfRehfeldt raised correspondence to an art form and a conduit between artists in the East and West.

THE COMMUNAL VOICE OF MAIL ART ZINES In these times, visual and experimental poetry depended completely on mail art for distribution and to be known. Many exhibitions arrived thanks to the official mail, and the postcard was natural support for this poetry. Especially in Latin America, visual and experimental poetry creates a new language, which surpasses the censorship and propaganda of the mass media, operating in the military dictatorships of that time. In 1973, Clemente PadĂ­n created the assembled magazine OVUM

Clemente PadĂ­n, Cover of Ovum 1, 1973

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in Uruguay, a remake of the last OVUM 10 of the 60s, spreading, above all, the poeticexperimental activity and visual poetry of the circuit.The late Polish mail artist, Pawel Petasz edited Commonpress, an assemblage magazine that stands today among the most influential mail art publications issued during the Cold War era. Mail artists living in the socialist states of the Eastern Bloc used mail art underground zines to issue defiant cries often with subversive mailings that escaped detection by government censors and informants. Since the late 1960s, Mail Art has been published as visual poetry primarily in artists' books or artists' magazines. Distribution is controlled by the issuing authorities. Assemblage portfolios like UNI/Vers(;) by the late Chilean artist, Guillermo Deisler, were distributed around the world in editions of 200 or more. In 2007, Francis Van Maele launched collections of small artist’s books by visual poets, and in 2009, he began publishing new compilations of "Fluxus Assembling Boxes." Together with his South Korean partner, Hyemee Kim, a.k.a. Antic-Ham, Van Maele, and Kim have published under the name of Franticham. Artists' Stamp Assemblage zines developed in Latin American when Argentine mail artists Edgardo Vigo and Graciela Gutiérrez-Marx produced 24 issues of Our International Stamps/Cancelled Seals from 1979-1990. Each edition included handcrafted, corrugated, cardboard compilations containing fifteen to twenty issues of artistamps. The cooperative magazine CORREO DEL SUR (SOUTHERN POST) by Clemente Padín appears in Uruguay, of which 14 issues were published as of March 2000. That tradition continues today in the assemblage boxes of the Italian mail artist Ptrizia Tictac. Her issues of Stampzine boxes include artworks by two or three dozen international mail artists that specialize in creating postage stamps. Bill Gaglione, a renowned California Neo-Dadaist, now living in Knoxville, Tennessee, has created 30 issues of a rubberstamp assemblage zine by the same title, inspired by the issues of rubber stamp assembling zine Karimbada. Karimbada was edited by Unhandeijara Lisboa in Brazil from 1978 to 1980.

Karimbada #2, 1979. STAMP ART MUSEUM of Picasso Gaglione

Two defining North American Mail Art magazines, FILE and VILE began as networking publications and were forerunners of such contemporary zines as QUOZ. FILE Magazine appeared in 1972, and between 1974-1983, Canadian performance artist, Anna Banana edited VILE Magazine. In Germany, the network IAC-INFO (1969-1990), a.k.a. International Art Cooperation, was created by its German editor, Klaus Groh, with the purpose to link Eastern European artists with mail artists from the Western "free" world; as well as Eberhard Janke with his Edition Janus and Elke Grundmann with her social mail art projects.

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A recent outstanding project is Artist Matter Zine by Hans Braumüller, printed in Nachladen, Hamburg, 2019. Braumüller has been active in mail art and visual poetry for about thirty years. The Artist Matter Zine is based on its call "Artist Matter: Think Global - Act Local." The diversity of the contributions can be viewed online on the artistmatter.crosses.net website.

MAIL ART MEDIA FROM ANALOG TO DIGITAL Mail art pioneered and embraced many forms of creativity; copy art, postcards, envelope art, artists' books, audioexchange, zines, rubberstamp art, artists' stamps, and online digital art. These works are forms of information, communication, and collaborative exchange that eventually resulted in the evolution from analog mail art towards digital net art, a trend that blossomed in the 1980s, resulting in congresses and digital Fax exchanges. By 1989, Belgian mail artist Charles Francois Cover with Brain Cell #100/1035, Ryosuke Cohen created RATOS, the first BBS modempublished by Hans Braumüller and SdK, Hamburg, 2020 to-modem 'out-net' teleconferencing network, followed by Mark Bloch's NYC Echo BBS and Ruud Janssen's Amsterdam based Mail-Art BBS. In 1989, Chuck Welch created Telenetlink, which connected mail art with the Internet at Dartmouth College's Kiewit Computation Center. His project was one of twenty-four international networking nodes using integrated switch packet systems in Dr. Artur Matuck's Reflux Network Project, a part of the 1991 Sao Paulo Bienale. Emailart Lists were created in 1991 and posted by Welch on Bitnet listservs.

Chuck Welch, EMMA, Dartmouth College, 1994 14


By late 1994, Welch created mail art's first homepage, the Electronic Museum of Mail Art. It was also the Internet's first virtual reality art museum and is now preserved by ACTLAB at the University of Texas, Austin. In Italy, it is worth mentioning the Dynamic Museum of Mail Art SACS in Quiliano (Savona) directed by Bruno Cassaglia and Cristina Sosio and the Ophen Virtual Art Gallery in Salerno directed by Giovanni Bonanno, and in Germany, Lutz Wohlrab with his Mail Artists Index at mailartists.wordpress.com. An important art collective during the years 2000 was AUMA / Acción Urgente Mail Art. The members were Elías Adasme, Hans Braumüller, Fernando García Delgado, Humberto Nilo, Clemente Padín, César Reglero, Tulio Restrepo, and others. They jointly developed several mail art projects communicating between them by email from distant parts of Europe and Latin America in a 4 year period. For example, they cooperated with Amnesty International in a campaign against the Death Penalty and made an intervention in a satellite world map created by NASA on the theme of Globalization and Exploitation.

AUMA and Amnesty International. Exhibition in Tinglado n.4, Tarragona, 2000

MAIL ART ARCHIVES Mail Art Archives are of great importance as places for scientific investigations, telematic art, and research by art historians. Two impressive examples include the archive, Artpool by György Galantai in Budapest, and César Reglero's Boek 861. Archive Boek 861 was donated to the MIDECIANT International Electrography Museum of the Castilla-La Mancha University, Spain. In Germany, the State Museum Schwerin honors Mail Art from Eastern Europe. In Uruguay, Clemente Padín put his entire mail art archive at free service available to the public in the library of the Universidad de la República, UDELAR, Montevideo. Visual artist, editor, and curator Fernando García Delgado of Buenos Aires operates an important international archive, Mail Art / Arte Postal Vortice. Chuck Welch and The Eternal Network Mail Art Archive 15


In Belgium, Guy Bleus maintains his Administration Center -42.292. Chuck Welch's large Smithsonian Artistamp Collection and Mail Art Library resides in The Archives of American Art in Washington, D.C. His Archival Mail Art Index, published by Netshaker Press, is a 1,600 page, annotated, cross-referenced sourcebook and template for archiving mail art ephemera. In 1979, after some trips to the Amazon, the Amazon archive of Ruggero Maggi in Milan, Italy, was born as a project of social and political criticism against the Brazilian government for the destruction of a large part of the Amazon rainforest in favor of the "trans-Amazonian" roads real wounds incised in the skin of the jungle - and by a destructive industrial agriculture plan that has devastated it and that is still tragically continuing today.

Ruggero Maggi, Rubberstamp of logo Amazon, 1979

Amazon testimony of an evolving project: 1979 Amazon in the Sixto/Notes space, the first Mail Art exhibition in Milan; 1980 "Amazonic Trip" at the Catholic University of Lima, the first Mail Art exhibition in Peru dedicated to Edgardo Antonio Vigo's son, Abel Luis (Palomo); 1981 "Amazonic High Ways" at the XVI Biennial of SĂŁo Paulo (Brazil); the itinerant projects in Italy, Australia, and Mexico Some Amazonian Indians date back to 1982, while in 2020 the project Amazonia Must Live!

CONCLUSION From its multi-sourced inception, mail art is a network language that embraces the importance of multi-culturalism. It is an open, democratic form by which multiple, shared identities exist and flourish together. Mail artists fight for social justice and create projects honoring cultural diversity. Mail artists celebrate equal authority, and build interrelationships between gender, ethnicity, and class; all essential objectives in the tumultuous era we live in. Mail art is often an invisible, lonely, costly endeavor that reaps no profits for its advocates. Nevertheless, there is a relentless, creative quest in mail art that has endured for over fifty years, a thirst for tolerance, reciprocity, and uncensored creative exchange around the world.

Chuck Welch, COVID-19 Test Stamps, 2020 16



UNIDOS en el ARTE CORREO Por Hans Braumüller, Ruggero Maggi, Clemente Padín y Chuck Welch, 2020. "El documento UNIDOS EN EL ARTE CORREO da cuenta del nacimiento y desarrollo de esta forma de expresión artística conocida como ARTE CORREO...sin duda, la más grande en relación al número de participantes, extensión -tanto espacial como temporal- y, todo ello, fuera de la industria del arte...solo explicable por su confeso propósito de trabajar fuera del área del comercio, privilegiando la comunicación y el dominio del uso (no del cambio)...por ello no morirá nunca. Para una comunicación genuina, bastan dos interlocutores ejerciendo su rol social." Clemente Padín, Montevideo, 21.05.2020. HISTORIA ........................................................................................................................................................ 2 EL PRIMER “ISMO” DEL ARTE CORREO – NEOÍSMO ............................................................................ 4 DESAFÍO DEL ARTE CORREO EN LAS AMÉRICAS ................................................................................ 5 LA SUPERVIVENCIA DE LOS ARTISTAS .................................................................................................. 6 PROYECTOS DE ARTE CORREO EN ASIA-PACÍFICO, AUSTRALIA Y EUROPA ............................... 9 ÁFRICA .......................................................................................................................................................... 11 DESAFIANDO LA CORTINA DE HIERRO EN EUROPA ORIENTAL .................................................... 12 LA VOZ COMUNAL DE LAS REVISTAS DE ARTE CORREO ............................................................... 13 MAIL ART MEDIA DE ANÁLOGO A DIGITAL ....................................................................................... 15 ARCHIVOS DE ARTE CORREO ................................................................................................................. 16 CONCLUSIÓN ............................................................................................................................................... 17

Guillermo Deisler, 500 años de Genocidio y Colonialismo Portafolio #1, publicado por Hans Braumüller, Chile, 1991 1


HISTORIA El arte correo, también conocido como arte postal, surgió durante la década de 1960. Este arte de las comunicaciones estuvo influenciado por las actitudes conceptuales de Fluxus que fusionan la vida con el arte. Los artistas de Fluxus fueron compositores, diseñadores, editores y poetas internacionales que, bajo la dirección ocasional del artista lituano estadounidense, George Maciunas, crearon, en parte, listas de correo, sellos, postales experimentales y kits postales. En 1970, el grupo Canadian Image Bank de Michael Morris, Vincent Trasov y Lee Nova fomentaron los primeros proyectos de redes utilizando el conducto del correo internacional. Dos años más tarde, en la Polonia controlada por los comunistas, 26 artistas de arte correo y de Fluxus firmaron un Net Manifesto para pedir un intercambio de redes descentralizado, abierto y no comercial. El proyecto con nueve puntos fue coordinado por Jaroslaw Kozłowski y Andrzej Kostołowski hasta que el departamento de Kozlowsky fue allanado por la policía polaca. Un intercambio de cartas más íntimo, persona a persona, precedió a Fluxus, Image bank y Net manifesto en las correspondencias y moticos (collages) por el pionero del arte pop, Ray Johnson. En 1945, Johnson dejó su hogar en Detroit, Michigan, y se dirigió por auto-stop a la universidad de Black Mountain College de Carolina del Norte, donde fue formado por el famoso artista y maestro de la Bauhaus, Josef Albers. En 1960, estaba enviando arte correo a cientos de participantes, incluidos extraños, críticos de arte, y amigos del arte pop del establishment de la ciudad de Nueva York. Ed Plunkett, un amigo cercano de Johnson en Nueva York, acuñó el nombre New York CorresponDance School of Art para definir las actividades de correo de Johnson, nombre que Johnson adoptó, para burlarse de la Escuela de Arte de Expresionismo Abstracto creada por Willem de Kooning. Con el mismo espíritu Ray Johnson crea los Nothings remedando los Happenings de Allan Kaprow. Clemente Padín, Ray Johnson Add & Return

Ray Johnson nunca afirmó haber inventado el término mail art. En cambio, fue acuñado en 1971 por el curador y crítico de arte, Jean-Marc Poinsot, en su libro Mail Art: Communication a Distance Concept. En la edición de la revista de enero / febrero de 1973 de Art in America, mail art apareció en el artículo titulado Discurso histórico sobre el fenómeno del arte correo del poeta

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estadounidense David Zack, quien, junto con Roy DeForest, fundaron el movimiento artístico California Funk. En 1970, el Whitney Museum of American Art reconoció al New York CorresponDance School of Art (NYCS) de Ray Johnson en una exposición de arte por correspondencia que consistía únicamente en las invitaciones de Johnson a otros. Varios destacados artistas de Fluxus consideraron a Johnson como el "padre del arte correo", y aunque Johnson realizó "nothings" en varios eventos de Fluxus, nunca se consideró un artista de Fluxus. Tampoco le gustaba que su "escuela" fuera evaluada como una "red". El artista, maestro, filósofo Fluxus, Robert Filliou, entendió el "arte correo" como una "red eterna" cuyo acceso está abierto a todos, ya sea artista o no. Aquí, se puede ver una referencia al término en la "Fête Permanente / Eternal Network". El arte correo se expandió y se convirtió en una "red descentralizada" de varios miles de artistas internacionales, en parte por proyectos y listas de distribución puestas en circulación por el miembro más joven de Fluxus Art, Ken Friedman, en la costa oeste y, en la costa este, Dick Higgins. En abril de 1973, el Museo de Arte Joslyn en Omaha, Nebraska, acogió el proyecto de red urbana y regional de Ken Friedman, Omaha Flow Systems. Este proyecto emblemático de creación de redes de arte postal permitió a miles de artistas contribuir con arte postal sin juez o jurado, un aspecto importante del arte correo que sobrevive hoy en día. Además, se alentó al público a quitar el arte correo de las paredes reemplazando los espacios vacíos con sus propias creaciones de arte correo. Robert Indiana, pionero preeminente estadounidense del arte de ensamblaje, contribuyó con su arte para el intercambio en Omaha Flow Systems, al igual que la pionera feminista de Mail Ruggero Maggi, Ray Johnson Add & Send Back, 1979/2019 Art de la ciudad de Nueva York, May Wilson, una corresponsal cercana y amiga de Ray Johnson. Durante los años setenta y principios de los ochenta, la Escuela Ray Johnson prosperó, aunque Johnson afirmó haberla "matado" en un anuncio del New York Times de 1973. Los proyectos internacionales de Fluxus florecieron al igual que el grupo de artistas canadienses General Idea. También estuvieron activos los "Dadaístas del área de Mendocino" y los "Dadaístas del área de la Bahía" de San Francisco; Anna Banana, Bill Gaglione, Buster Cleveland, Lon Spiegelman, Tim Mancusi, Monty Cazazza, Opal Nations, Pat Tavenner, Genesis P-Orrige y Ginny Lloyd, entre otros.

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EL PRIMER “ISMO” DEL ARTE CORREO – NEOÍSMO El nacimiento del neoísmo comenzó en 1979 cuando el emigrante húngaro, Istvan Kantor, conspiró con los poetas Al Ackerman y David Zack, en pequeñas editoriales de revistas. Juntos, lanzaron una estrategia para compartir conjuntamente un pseudónimo abierto con otros (identidad múltiple) de una estrella del pop, basada en el personaje ficticio, Monty Cantsin. Desde su origen en Portland, Oregon, el neoísmo se extendió a Europa durante la década de 1980 y luego se transformó en la identidad compartida del escritor británico Stewart Home, Karen Eliot. Los neoístas en Montreal, Nueva York, San Francisco y Baltimore emitieron manifiestos, volantes, boletines y números de la revista Smile utilizando la red de arte correo como un sistema de distribución, una convivencia incómoda entre ambos movimientos heterogéneos. Otra identidad colectiva que se manifestó en Italia fue la de Luther Blissett, cuyo "portador cero" fue el nombre de un futbolista con una desafortunada presentación en un equipo de Milán.

Clemente Padín, 1980. Más información en pan-paz.crosses.net

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DESAFÍO DEL ARTE CORREO EN LAS AMÉRICAS

Elías Adasme, A Chile, Acción de ArteSantiago de Chile 1979

En sus comienzos, el arte correo en ambas Américas durante la década de 1970 se definió por cómo los artistas correo resistieron el "status quo" cultural y político. Mientras que los artistas postales norteamericanos se rebelaron contra el formalismo, la fama, la moda, los museos, los críticos de las galerías y las instituciones, los artistas postales latinoamericanos resistieron y subvirtieron los regímenes represivos con un desafío encubierto. El objetivo de los creadores latinoamericanos no era determinar la identidad personal, sino permitir estrategias interdisciplinarias abiertas y establecer una comunidad local y global, un acto político en sí mismo. En América del Norte, el acto más radical de Ray Johnson fue liberar el arte comercial regalando o haciendo trueque de arte a través del intercambio libre; pero en América Latina, el arte correo fue una lucha revolucionaria en la que los artistas postales fueron encarcelados, torturados, exiliados o asesinados.

Edgardo Antonio Vigo (1928-1997), Clemente Padín, Paulo Bruscky y Graciela Gutiérrex Marx (Argentina) fueron los principales entre los primeros conceptualistas latinoamericanos. También hay que señalar la presentación del artista uruguayo-alemán Luis Camnitzer y de la artista argentina Liliana Porter en Buenos Aires, 1968. Además, hay que destacar a Pedro Lyra en Brasil quien, en 1970, publica un manifiesto de Arte Postal. En América Latina el arte correo se institucionalizó con las primeras exposiciones realizadas por Clemente Padín en Uruguay (1973), Edgardo Antonio Vigo, Argentina y Paulo Bruscky, en Brasil (1974). En 1976, Palomo, hijo de Edgardo Vigo, fue víctima del estado terrorista de derecha militar argentino en el que miles de estudiantes, periodistas y activistas fueron asesinados o "desaparecieron". Ese mismo año, Vigo escribió ARTE-CORREO: Una nueva etapa en el proceso revolucionario de la creación, en el que describió el arte correo como una historia alternativa del arte. Su colaboradora argentina, Graciela Gutiérrex Marx, propuso una ideología de poesía en acción y, en agosto de 1984, participó en el establecimiento de la Asociación Latinoamericana y del Caribe de Artistas-Correo, fundada en la ciudad de Rosario, Argentina, que reunió a la gran mayoría de artistas-correo de América Latina y que, pronto, se constituyó en un instrumento de intercambio y comunicación regional. Otros dos fundadores de la Asociación Latinoamericana y del Caribe de Artistas-Correo son Clemente Padín y Jorge Caraballo, ambos 5


fueron encarcelados y torturados en 1977 por el arte correo que criticaba a la junta militar de derecha uruguaya. Padín, como Gutiérrex Marx, realizaron performances en calles y plazas públicas con su poesía a lo que Padín denominaba “el lenguaje de la acción”. Cuando los artistas correo brasileños Paulo Bruscky y Daniel Santiago organizaron la Segunda Exposición Internacional de Arte Correo de Brasil en 1976, la policía inmediatamente cerró la exposición, destruyó el arte y envió a Bruscky y Santiago a prisión. Bruscky afirmó: "Siempre es lo mismo, aquellos que pretenden ser dueños de la cultura siempre tratarán de imponer sus propias reglas". En este sentido, cabe mencionar al grupo internacional de artistas postales Solidarte, que han estado activos en diferentes países para crear conciencia pública sobre la liberación del artista salvadoreño Jesús Romeo Galdámez, obteniendo su libertad de prisión. Se hizo un gran esfuerzo con acciones urgentes, mundiales, unidas, de la comunidad internacional de artistas de arte correo/mail art para liberar a Clemente Padín del encarcelamiento de 1977 a 1984 y a Jorge Caraballo de 1977 a 1978.

LA SUPERVIVENCIA DE LOS ARTISTAS Hoy, la provocación artística, el choque y la controversia son un fin vinculado al arte más que a la supervivencia. En las últimas tres décadas del siglo XX, los artistas correo en América Latina, Europa del Este y los Balcanes en el sudeste de Europa lucharon por existir dentro de regímenes sociales, económicos y políticos represivos. A principios de la década de 1980, los artistas polacos Pawel Petasz, Tomasz Schulz y Andrzej Kwietniewski sufrieron el impacto de la ley marcial cuando el movimiento de Solidaridad de Lech Walesa Solidarność fue prohibido en 1981. En Alemania Oriental, Robert Rehfeldt, Ruth Wolf-Rehfeldt y Friedrich Winnes sufrieron por años bajo la vigilancia de la policía secreta de la Stasi. En Hungría, los archiveros de arte postal György Galántai y su socia, Júlia Klaniczay, fueron curadores de importantes exposiciones de arte experimental bajo el constante Clemente Padín, Postal 2018 escrutinio policial. Y durante las sangrientas guerras de los Balcanes en la década de 1990, los pacifistas serbios del arte correo como Andrej Tisma, Dobrica Kamperelić, Nenad Bogdanovic y otros, sufrieron embargos, censura, guerra, pobreza e inanición.

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En Europa occidental e Inglaterra, como en América, los artistas correo sobrevivieron, subvirtiendo y superando los límites artísticos establecidos por las instituciones de arte. La supervivencia es a menudo un viaje solitario y, si bien el arte correo ofrece conexión con el mundo desde el interior de un sobre, el lado público de las actividades de los artistas correo es evidente solo para los trabajadores postales. Los artistas correo en Europa se destacaron como conceptualistas al salir al exterior en centros de arte locales, o mediante formas alternativas de exhibición; exhibiendo arte postal en bancos, baños, bares, burdeles, carteleras publicitarias, sótanos, dormitorios y balcones.

Ruggero Maggi, "Mail art snake", 1986 (trabajo colectivo comenzado 1986 y terminado 1992, realizado durante el Mail Art Decentralized Congress en Italia y Alemania)

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Los europeos occidentales hicieron importantes contribuciones en muchos campos de los medios de comunicación de arte correo, incluidos sellos artísticos, sellos de goma, audio arte, libros de artistas, revistas y video arte. El arte correo prosperó en el arte conceptual de Klaus Groh. El conceptualista y editor de revistas de artistas, Robin Crozier creó el proyecto Memo (Random) Memo (RY), una especie de banco de memoria de recuerdos. Keith Bates formó una fuente para arte correo. El artista y teórico belga correo, Guy Bleus, creó el archivo de arte correo, Centro de Administración. El cineasta danés Niels Lomholt experimentó con el vídeo en el arte correo y la publicación de formularios estructurales y esquemáticos. En Holanda, Ruud Janssen creó la Unión Internacional de Artistas Correo (IUOMA). Rod Summers fue pionero en el arte del audio, la poesía visual, experimental y concreta. Ulises Carrión se convirtió en un reconocido teórico del arte correo, libros de artistas y crítico, quien también estableció Other Books and So, una galería / librería de Amsterdam dedicada a publicaciones de artistas experimentales, presentaciones en video y poesía visual. El artista visual y de performance de Alemania Occidental Josef Klaffki Joki y Henning Mittendorf se destacaron en el arte correo con sus timbres de goma. Los artistas correo trabajando en Francia, como Jean Nöel Laszlo, organizaron importantes exposiciones de artistas, como el Timbre d'Artiste del Museo de la Poste. El poeta visual francés y artista conceptual, Daniel Daligand se hizo conocido como el "Mickeymouseólogo" más importante de la Red Eterna/Eternal Network. El artista suizo de sellos conceptuales, H. R. Fricker, organizó los primeros congresos internacionales de arte correo Ambos lados de postal de Edgardo Antonio Vigo, 1996 en 1986 con su compatriota, Günther Ruch, editor de Clinch mail art zine. En Italia, la artista correo, Mariapia Fanna Roncoroni creó los objetos de libros Libri Muti sin textos. En Forte Dei Marmi, Vittore Baroni editó la revista de arte correo, Arte Postale! y con el diseñador italiano de vanguardia, Piermario Ciani, creó el Museo Stickerman dedicado a todas las formas de arte adhesivo. GAC (Guglielmo Achille Cavellini), brillante artista con una personalidad irónica, fue el creador del famoso concepto de autohistorización, y el poeta visual, Marcello Diotallevi, organizó el proyecto Cartas al remitente y Ruggero Maggi, desde mediados de los años '70, fue curador de varios eventos para la paz y el desarme nuclear titulados Unidos por la Paz dedicados a la situación social en Polonia y a la guerra abierta entre Argentina y Gran Bretaña por las Islas Malvinas. Estas nuevas formas y actividades sobrevivieron porque los artistas correo en Europa sobresalieron en arte conceptual y colaboración intercultural. Mientras que los artistas de Europa del Este y América Latina lucharon por sobrevivir, los artistas correo en América del Norte enfrentaron una forma diferente de censura política. Los artistas correo norteamericanos vieron el mercado del arte con sospecha y afirmaron que el alto 8


establishment del arte discriminaba a las mujeres, las minorías y las nuevas formas de género artístico, como los libros de artistas, la poesía visual y copy art. Los críticos como Thomas Albright y Greil Marcus reprobaron el arte correo como "basura de copia rápida", y declararon que "El arte correo es una forma pintoresca e inmediata que se excluyó de la historia". Fue contra esta cosmovisión antropocéntrica y discriminación elitista que los artistas correo americanos, Charles Stanley (pseudónimo, Carlo Pittore), Chuck Welch (pseudónimo, Crackerjack Kid), David Cole, Mark Wamaling, John Held Jr. y JP Jacob emitieron un ultimátum que desafió públicamente al establishment del arte. En febrero de 1984, estos artistas postales hablaron en la serie de charlas públicas Artists Talk On Art auspiciadas por la Wooster Street Gallery, Nueva York. La serie contó con dos paneles de discusión de arte correo en los cuales la segunda presentación, Arte Correo: Una Ruggero Maggi y Shozo Shimamoto, Japón 1988 Nueva Estrategia Cultural, incluyó a un crítico de arte prominente de la ciudad de Nueva York que fue expulsado como moderador del panel por ser jurado de arte correo en la Franklin Furnace Mail Art Then and Now International Exhibition. La Liga de Arte N'Tity Mail, dirigida por el pintor de East Village, Carlo Pittore declaró:" El arte no es por el bien del arte ", una opinión respaldada por artistas correo en cartas publicadas en la Revista Umbrella de Judith Hoffberg. Cuando se le preguntó a Ruggero Maggi qué pensaba de las Instituciones en relación con Mail Art, respondió: "Mail Art usa las instituciones en los lugares de las instituciones contra las instituciones". Otra frase famosa del arte correo apareció en 1985 en numerosos sellos de goma emitidos por el conceptualista suizo H.R. Fricker. Al comparar artistas y bellas artes, Fricker celebró a los artistas con su observación: "Mail Art is Not Fine Art, It is the Artist Who is Fine! ".

PROYECTOS DE ARTE CORREO EN ASIA-PACÍFICO, AUSTRALIA Y EUROPA La cara pública del arte del correo surgió muy a menudo como exposiciones en Japón, la primera en 1972, Re-cycle Exhibition en Tokiwa Gallery, Tokio. En Nueva Zelanda, el artista correo, Terry Reid, creó la Inch Art Edition, un volante presentado en 1974 en forma de periódico falso en Auckland. Las primeras acciones de paz del arte correo y los proyectos antinucleares a menudo se mostraban en galerías privadas ubicadas en Japón, Australia y Nueva Zelanda. Además, en Australia, los artistas postales se alinearon con la solidaridad política a través de 9


Amnistía Internacional para liberar a los artistas correo latinoamericanos que fueron encarcelados por dictaduras en El Salvador, Brasil, Argentina, Chile y Uruguay. Tres pioneros japoneses del arte correo, Shozo Shimamoto, Ryosuke Cohen y Mayumi Handa, desarrollaron proyectos de redes viajando por el extranjero. Shimamoto, el cofundador del grupo de vanguardia japonés Gutai, utilizó su cabeza afeitada como un lienzo para la intervención artística de cientos de artistas que conoció en giras por Europa y América del Norte. Handa, como Shimamoto, realizaron arte en red por la paz. Handa hizo cortes de cabello que llamó kami performances. Brain Cell es uno de los proyectos de arte correo más persistentes y duraderos del artista correo japonés, Ryosuke Cohen. Publicado regularmente desde 1985, el proyecto de Cohen ha alcanzado más de 1,080 ediciones hasta hoy. Cohen, en colaboración con Shozo Shimamoto, es el fundador de Artists Union (AU / Art Unidentified). Ambos artistas colaboraron con Chuck Welch en la producción de la primera presentación de arte correo de AU, Flags Down For World Peace. En 1985, cientos de banderas de paz fueron coleccionadas por Welch de artistas postales de todo el mundo y fueron entregadas al Museo Metropolitano de Tokio, donde los artistas de la AU las cosieron juntando las banderas separadas e hicieron una enorme instalación de una bandera desplegada para una transmisión pública en la televisión nacional japonesa. Ese mismo año (1985) Welch colaboró con Ryosuke Cohen en la distribución pública de Sellos de Paz durante la Conmemoración del 40 aniversario del bombardeo de Hiroshima.

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Desde 1985 Ruggero Maggi ha realizado el Proyecto Sombra en Italia – con la participación de GAC (Guglielmo Achille Cavellini) y Enrico Baj entre otros -, Irlanda, Alemania (con la colaboración de Peter Küstermann), Estados Unidos, Uruguay (con la colaboración de Clemente Padín) y en Japón en 1988 con la contribución de Shimamoto y Cohen: una gran reunión de artistas postales internacionales culminada en Hiroshima el 6 de agosto y luego también presentada en otras ciudades japonesas como Tokio, Osaka, Kioto e Iida. Cuando la primera bomba atómica explotó en Hiroshima, los humanos se vaporizaron instantáneamente, dejando solo sus sombras en el suelo. Los restos de estas víctimas han proporcionado las imágenes y el tema del Proyecto Sombra. Esta acción nació con el objetivo de evocar un momento trágico en la historia humana: el 6 de agosto de 1945, a las 8.15 de la mañana, la primera bomba atómica explotó en Hiroshima, produciendo al menos tres efectos: la vaporización inmediata de los cuerpos de las víctimas, con el tiempo siguen deformidades y enfermedades graves, la amenaza de una repetición de la tragedia. La solución formal para recordar el evento fue simple y efectiva: a partir del perfil de varios seres humanos, se obtuvieron formas de papel que los artistas correo enviaron a Maggi y que, colocadas en el suelo y posteriormente pintadas, dejaron una sombra ... una "eliminación de la humanidad” efectiva, de gran fuerza alusiva. Pero el Proyecto Sombra puede ir más allá de sus raíces: a partir del dato histórico, puede expandirse y asumirse como un símbolo general de inhumanidad. El tema de la sombra se hace más amplio y cotidiano.

Ruggero Maggi, El Proyecto Sombra, Hiroshima, 6 de agosto de 1988

La tragedia hiperbólica de Hiroshima se puede dividir en mil dramas, no menos serios porque son comunes. Cada evento negativo es, en el análisis final, una sustracción de la humanidad, un acto de muerte pequeño o grande que deja atrás el vacío y, por lo tanto, causa un efecto de sombra. (www.ruggeromaggi.com)

ÁFRICA El artista correo alemán, Klaus Groh, hizo los primeros esfuerzos para llegar a los artistas sudafricanos a través de su revista de arte correo "IAC-Info". Otro artista alemán, Volker Hamann, estableció conexiones en Ghana y Sudáfrica. Hamann también organizó dos de las 11


primeras exposiciones de arte correo africano en Accra, Ghana, y Lagos, Nigeria. Pero fue el artista correo y periodista africano, Ayah Okwabi, quien desempeñó el papel principal en atraer a los ciudadanos africanos a la red global. Okwabi hizo intentos progresivos para vincular África a la red de arte postal en 1987 con Africa Arise and Talk with the World y, en 1994, Women in Africa. En marzo de 1992, el Congreso de Mutantes Africanos de Ayah Okwabi se celebró en la Asociación de Campos de Trabajo Voluntario de Ghana (VOLU). En 1985, artistas de Sudáfrica hicieron circular sellos ilegales de artistas contra el apartheid creados para su distribución por Chuck Welch.

DESAFIANDO LA CORTINA DE HIERRO EN EUROPA ORIENTAL Una barrera militar, política e ideológica conocida como la Cortina de Hierro separó los países del Bloque Soviético y Europa Occidental entre 1945 y 1990. Desde 1960 hasta fines de la década de 1980, la Cortina de Hierro y su primo más concreto, el infame Muro de Berlín, encarnaron los esfuerzos de la Guerra Fría para reprimir y reducir los intercambios de comunicación e ideas. El arte postal y el arte político eran indistinguibles en los países detrás de la Cortina de Hierro. El arte correo fue subversivo en la forma en que los artistas del Bloque del Este ridiculizaban y se burlaban de las burocracias, eludían las leyes y evadían a los censores del servicio postal. Los artistas correo confundieron y reprocharon a la policía de inteligencia con tarjetas como la orden escrita de Robert Rehfeldt, Bitte denken Sie jetzt nicht an mich (Por favor, no piensen en mí ahora). Las bromas abundaban cuando los artistas correo de Alemania Oriental, muy conscientes de que su correo estaba siendo intervenido y abierto con vapor, insertaban papel carbón en sobres para registrar rastros de manipulación. Los artistas correo colocaban múltiples fragmentos de mensajes y objetos en sobres enviados por correo desde diferentes lugares. Las postales, cartas y sobres incluían imágenes dibujadas a mano o mensajes codificados con sellos de goma que se parecían al arte clandestino del samizdat Clemente Padín, Portada de la revista OVUM 1, 1973 ruso, término que indica obras literarias o artísticas fuera de la publicación oficial para eludir la censura, que ha tenido como artistas postales más representativos Rea Nikonova y Serge Segay, fundadores del primer Museo de Arte Postal de la URSS.

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Robert Rehfeldt (1931-1993) es considerado el padre fundador del arte postal en Alemania Oriental. Él y su compañera Ruth Wolf-Rehfeldt a menudo organizaban reuniones informales en su Estudio Pankow de Berlín Este, donde se les consideraba el centro de intercambio de información para el desarrollo del arte occidental entre sus colegas alemanes orientales. Tanto Robert como Ruth Wolf-Rehfeldt elevaron la correspondencia a una forma de arte y un conducto entre artistas en Oriente y Occidente.

LA VOZ COMUNAL DE LAS REVISTAS DE ARTE CORREO En esos tiempos, la poesía visual y experimental dependía completamente del arte correo para su distribución y ser conocida. Muchas exposiciones llegaron gracias al correo oficial y la postal fue un soporte natural para esta poesía. Especialmente en América Latina, la poesía visual y experimental crea un nuevo lenguaje, que supera la censura y la propaganda de los medios de comunicación masivos, que operan en las dictaduras militares de la época. En 1973, Clemente Padín creó la revista ensamblada OVUM en Uruguay, una nueva versión del último OVUM 10 de los años 60, difundiendo, sobre todo, la actividad poético-experimental y la poesía visual del circuito. El fallecido artista correo polaco, Pawel Petasz, editó COMMONPRESS, una revista de ensamblaje que se encuentra hoy entre las publicaciones de arte correo más importantes e influyentes emitidas durante la era de la Guerra Fría. Los artistas correo que vivían en los estados socialistas del Bloque del Este utilizaron revistas clandestinas de arte correo para emitir gritos desafiantes, a menudo con correos subversivos que escaparon a la detección de los censores del gobierno y los soplones. Desde finales de la década de 1960, el arte correo se ha publicado como poesía visual principalmente en libros de artistas o revistas de artistas. La distribución está controlada por las autoridades emisoras. Los portafolios de ensamblaje como UNI/Vers(;) del fallecido artista chileno, Guillermo Deisler, se distribuyeron por todo el mundo en ediciones de 200 o más. En 2007, Francis Van Maele lanzó colecciones de pequeños libros de artistas de poetas visuales, y en 2009, Karimbada # 2, 1979. comenzó a publicar nuevas STAMP ART MUSEUM de Picasso Gaglione compilaciones de Fluxus Assembling Boxes. Junto con su pareja surcoreana, Hyemee Kim, también conocida como Antic-Ham, Van Maele y Kim han publicado bajo el nombre de Franticham. Los portafolios de sellos de artistas se desarrollaron en América Latina cuando los artistas postales argentinos Edgardo Vigo y Graciela Gutiérrez Marx produjeron 24 ediciones de Nuestro Libro Internacional de Estampillas y Matasellos de 1979-1990. Cada edición incluía compilaciones de cartón corrugado y artesanal que contenían entre quince y veinte ediciones de artiststamps. 13


En Uruguay aparece la revista cooperativa CORREO DEL SUR (SOUTHERN POST) de Clemente Padín, de la cual se editaron 14 números a partir de Marzo 2000. Esa tradición continúa hoy en las cajas de ensamblaje de la artista correo italiana Ptrizia Tictac. Sus ediciones de cajas Stampzine incluyen obras de arte de dos o tres docenas de artistas postales internacionales que se especializan en crear sellos postales. Bill Gaglione, un reconocido neodadaísta de California, que ahora vive en Knoxville, Tennessee, ha creado hasta ahora alrededor de 30 ediciones de una revista de ensamblaje, creadas con sellos de goma con el mismo título (Stampzine), inspiradas por las ediciones de la revista de ensamblaje de sellos de goma Karimbada. Karimbada fue editada por Unhandeijara Lisboa en Brasil desde 1978 a 1980. Dos revistas definitorias norteamericanas, FILE y VILE comenzaron como publicaciones en red y fueron precursoras de zines contemporáneas como QUOZ. La revista FILE apareció en 1972 y, entre 1974-1983, la artista de performances canadiense, Anna Banana, editó la revista VILE. En Alemania, la red IAC-INFO (1969-1990), también conocida como International Art Cooperation, fue creada por su editor, Klaus Groh, con el propósito de vincular a artistas de Europa del Este con artistas correo del Mundo “libre” de Occidente; así como Eberhard Janke con su Edition Janus y Elke Grundmann con sus proyectos de arte correo social. Portada con Brain Cell #100/1035, Ryosuke Cohen publicado por Hans Braumüller y SdK, Hamburgo, 2020

Un proyecto destacado reciente es Artist Matter Zine de Hans Braumüller, impreso en Nachladen, Hamburgo, 2019. Braumüller ha estado activo en el arte correo y la poesía visual cerca de treinta años. Artist Matter Zine se basa en su lema "Artist Matter: Think Global - Act Local." La diversidad de las contribuciones también se puede ver en línea en el sitio web artistmatter.crosses.net

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Chuck Welch, EMMA, Dartmouth College, 1994

MAIL ART MEDIA DE ANÁLOGO A DIGITAL Mail art fue pionero y abrazó muchas formas de creatividad; copy art, postales, sobres, libros de artistas, intercambio de audio, revistas, sellos de goma, sellos de artistas y arte digital en línea. Estos soportes son formas de información, comunicación e intercambio colaborativo que eventualmente resultaron en la evolución del arte correo analógico hacia el arte digital en red, una tendencia que floreció en la década de 1980, dando como resultado congresos e intercambios de fax digital. En 1989, el artista postal belga Charles Francois creó RATOS, el primer módem de BBS para modelar la red de teleconferencia "fuera de la red", seguido por NYC Echo BBS de Mark Bloch y Mail-Art BBS de Ruud Janssen en Amsterdam. En 1989, Chuck Welch creó Telenetlink que conectaba el arte correo con Internet en el Centro de Computación Kiewit del Dartmouth College. Su proyecto fue uno de los veinticuatro nodos de redes internacionales que utilizan sistemas integrados de paquetes de conmutadores en el Proyecto de Red de Reflujo del Dr. Artur Matuck, una parte de la Bienale de Sao Paulo de 1991. Algunas listas de Emailart fueron creadas en 1991 y publicadas por Welch en los servidores de listas de Bitnet. A fines de 1994, Welch creó la primera página web de mail art, el Electronic Museum of Mail Art. También fue el primer museo de arte de realidad virtual de Internet y ahora es preservado por ACTLAB en la Universidad de Texas, Austin. En Italia son de mencionar el Museo Dinámico de Arte Correo SACS en Quiliano (Savona) dirigido por Bruno Cassaglia e Cristina Sosio y la Ophen Virtual Art Gallery en Salerno dirigida por Giovanni Bonanno, y en Alemania, Lutz Wohlrab con su Mail Artists Index (mailartists.wordpress.com). Un importante colectivo de arte durante los años 2000 fue AUMA / Acción Urgente Mail Art. Los miembros eran Elías Adasme, Hans Braumüller, Fernando García Delgado, Humberto Nilo, Clemente Padín, César Reglero,Tulio Restrepo y otros. AUMA y Amnistía Internacional Exposición en Tinglado, n.4, Tarragona, 2000

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Conjuntamente, desarrollaron varios proyectos de arte correo, comunicándose entre ellos por correo electrónico desde partes distantes de Europa y América Latina en un período de 4 años. Por ejemplo, cooperaron con Amnistía Internacional en una campaña contra la Pena de Muerte e hicieron una intervención en un mapa mundial satelital creado por la NASA sobre el tema de la globalización y explotación.

ARCHIVOS DE ARTE CORREO Los archivos de arte correo son lugares de gran importancia para las investigaciones científicas, el arte telemático y la investigación de historiadores del arte. Dos ejemplos impresionantes incluyen el archivo, Artpool de György Galantai en Budapest, y Boek 861 de César Reglero. El archivo Boek 861 fue donado al Museo Internacional de Electrografía MIDECIANT de la Universidad de Castilla-La Mancha, España. En Alemania el Museo Estatal de Schwerin honra el Mail Art de Europa del Este. En Uruguay, Clemente Padín puso a servicio gratuito del público todo su archivo de arte postal en la biblioteca de la Universidad de la República, UDELAR, Montevideo. El artista visual, editor y curador Fernando García Delgado de Buenos Chuck Welch y The Eternal Network Mail Art Archive Aires opera un importante archivo internacional, Mail Art / Arte Postal Vortice. En Bélgica, Guy Bleus mantiene su Administration Centre – 42.292. La gran colección de Artistamp Smithsonian Artistamp y Mail Art Library de Chuck Welch reside en The Archives of American Art en Washington, D.C. Su Archival Mail Art Index, publicado por Netshaker Press, es un libro de fuentes de 1.600 páginas, con notas, con referencias cruzadas, y un modelo para el archivo de efémerides de arte correo. En 1979, después de algunos viajes al Amazonas, nace el archivo Amazon de Ruggero Maggi en Milán, Italia, como proyecto de críticas sociales y políticas contra el gobierno brasileño por la destrucción de una gran parte de la selva amazónica en favor de las carreteras "transamazónicas" - reales heridas incisas en la piel de la selva - y por un devastador plan de agricultura industrial que la ha descarnado y que todavía continúa trágicamente hasta ahora.

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Ruggero Maggi, Timbre de logo Amazon, 1979

Amazon testimonio de un proyecto en evolución: 1979 Amazon en el espacio Sixto/Notes, primera exposición de Mail Art en Milán; 1980 Amazonic Trip en la Universidad Católica de Lima, primera exposición de Mail Art en Perú dedicada al hijo de Edgardo Antonio Vigo, Abel Luis (Palomo); 1981 Amazonic High Ways en la XVI Bienal de São Paulo (Brasil); los proyectos itinerantes en Italia, Australia y México Algunos indios amazónicos se remontan a 1982, mientras que en 2020 el proyecto La Amazonía Debe Vivir!

CONCLUSIÓN Desde sus inicios de múltiples fuentes, el arte del correo es un lenguaje de red que abarca la importancia del multiculturalismo. Es una forma abierta y democrática por la cual las identidades múltiples compartidas existen y florecen juntas. Los artistas correo luchan por la justicia social y crean proyectos en honor a la diversidad cultural. Los artistas correo celebran la misma autoridad y construyen interrelaciones entre género, etnia y clase; todos, objetivos esenciales en la tumultuosa era en la que vivimos. El arte correo es a menudo un esfuerzo invisible, solitario y costoso que no cosecha beneficios para sus defensores. Sin embargo, hay una búsqueda implacable y creativa en el arte correo que ha perdurado durante más de cincuenta años: sed de tolerancia, reciprocidad e intercambio creativo sin censura en todo el mundo.

Chuck Welch, COVID-19 Estampilla, 2020

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VEREINT in MAIL ART Von Hans Braumüller, Ruggero Maggi, Clemente Padín und Chuck Welch, 2020. „Das Dokument VEREINT in MAIL ART berichtet über die Entstehung und Entwicklung dieser als MAIL ART bekannten Form des künstlerischen Ausdrucks ... zweifelsohne die größte in Bezug auf die Anzahl der Beteiligten, auf die räumliche und zeitliche Ausdehnung und all das außerhalb der Industrie des Kunstmarktes ... nur erklärbar durch ihren klaren Vorsatz, außerhalb des Kommerziellen zu arbeiten, und dabei die Kommunikation und den Wirkungsbereich der Verwendung (nicht des Tauschwertes) zu bevorzugen ... daher wird sie niemals untergehen. Für eine echte Kommunikation reichen zwei Gesprächspartner, die ihre soziale Rolle wahrnehmen.“ Clemente Padín, Montevideo, 21.05.2020. GESCHICHTE ................................................................................................................................................. 2 DER ERSTE "ISMUS" DER MAIL ART – NEOISMUS................................................................................ 4 HERAUSFORDERUNGEN DER MAIL ART IN AMERIKA ....................................................................... 5 DAS ÜBERLEBEN DER KÜNSTLER ........................................................................................................... 6 MAIL ART-PROJEKTE IM ASIATISCHEN-PAZIFISCHEN RAUM, AUSTRALIEN UND EUROPA ... 10 AFRIKA ......................................................................................................................................................... 12 DEN EISERNEN VORHANG IN OSTEUROPA HERAUSFORDERN ...................................................... 12 DIE GEMEINSAME STIMME DER MAIL ART ZINES ............................................................................ 13 MAIL ART MEDIA VON ANALOG ZU DIGITAL .................................................................................... 15 ARCHIVE DER MAIL ART .......................................................................................................................... 16 SCHLUSSWORT ........................................................................................................................................... 17

Guillermo Deisler, 500 Jahre Völkermord und Kolonialismus Portfolio # 1, veröffentlicht von Hans Braumüller, Chile, 1991

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GESCHICHTE Mail Art, auch bekannt als Postkunst oder Kunst per Post, entstand in den 1960er Jahren. Diese Kunstform der Kommunikation wurde von der Fluxus-Bewegung beeinflusst, deren konzeptioneller Ansatz war, das Leben mit der Kunst zu verbinden. Fluxus-Künstler und -Künstlerinnen waren internationale Komponisten, Designerinnen, Verleger und Dichterinnen, die unter der gelegentlichen Leitung des litauisch-amerikanischen Künstlers George Maciunas bereits hin und wieder Adressenlisten, Briefmarken, experimentelle Postkarten und Postkits erstellten.* 1970 förderte die kanadische Image Bank von Michael Morris, Vincent Trasov und Lee Nova frühe Netzwerkprojekte mittels internationaler Post als Kanal. Zwei Jahre später unterzeichneten im kommunistischen Polen 26 Mail Art- und Fluxus-Künstler ein Net Manifesto, in dem ein dezentraler, offener und nichtkommerzieller Netzwerkaustausch gefordert wurde. Das Projekt mit neun Punkten wurde von Jaroslaw Kozłowski und Andrzej Kostołowski koordiniert, bis eine Razzia in Kozłowskis Wohnung vom polnischen Polizeistaat durchgeführt wurde. Vor Fluxus, Image Bank und Net Manifesto gab es bereits Briefwechsel im kleineren Rahmen von Person zu Person in den Korrespondenzen und Moticos (Collagen) des Pioniers der Pop Art Ray Johnson. 1945 verließ Johnson sein Zuhause in Detroit, Michigan, und reiste per Anhalter zum Black Mountain College in North Carolina, wo er vom berühmten Künstler des Bauhauses und Lehrer Josef Albers betreut wurde. Um 1960 verschickte er Kunst an hunderte Teilnehmer, darunter völlig Fremde, Kunstkritiker und Freunde der Pop Art aus dem New Yorker Kunstestablishment. Ed Plunkett, ein enger Freund von Johnson in New York, prägte den Begriff New York Correspondance School of Art, um Johnsons Mailing-Aktivitäten zu definieren. Diesen übernahm Johnson, um sich über die von Willem de Kooning geschaffene Abstract Expressionism Art School lustig zu machen. Ebenso veranstaltete Ray Johnson Nothings, um die Happenings von Allan Kaprow ins Lächerliche zu ziehen.

Clemente Padín, Ray Johnson Add&Return

Ray Johnson hat nie behauptet, den Begriff Mail Art erfunden zu haben. Dieser wurde 1971 vom Kurator und Kunstkritiker Jean-Marc Poinsot in seinem Buch Mail Art: Communication a Distance Concept geprägt. In der Januar/Februar 1973-Ausgabe von Art in America 2


erschien Mail Art als Begriff in einem Zeitschriftenartikel mit dem Titel Historical Discourse on the Phenomenon of Mail Art des amerikanischen Dichters David Zack, der zusammen mit Roy DeForest die Kunstbewegung California Funk Art gründete. 1970 würdigte das Whitney Museum of American Art die New York Correspondance School (NYCS) von Ray Johnson mit einer Kunstausstellung, die ausschließlich aus Johnsons Einladungen an andere bestand. Mehrere prominente Fluxus-Künstler betrachteten Johnson als den "Vater der Mail Art". Obwohl Johnson bei mehreren Fluxus-Veranstaltungen Nothings aufführte, betrachtete er sich nie als Fluxus-Künstler. Er mochte es auch nicht, seine "Schule" als "Netzwerk" bewerten zu lassen. Der Fluxus-Künstler, Lehrer und Philosoph Robert Filliou verstand Mail Art als "ewiges Netzwerk", dessen Zugang jedem offen steht, ob Künstler oder nicht. Hier ist ein Verweis auf den Begriff im "Fête Permanente / Eternal Network" zu sehen. Mail Art expandierte und wurde zu einem "dezentralen Netzwerk" von mehreren tausend internationalen Künstlern, gefördert durch Projekte und Adressenlisten, die von Ken Friedman, dem jüngsten Mitglied der Fluxus-Bewegung, an der Westküste von Dick Higgins an der Ostküste verteilt wurden. Im April 1973 war das Joslyn Art Museum in Omaha, Nebraska, Gastgeber von Ken Friedmans stadt- und regionweitem Netzwerkprojekt Omaha Flow Systems. Dieses wegweisende Netzwerkprojekt der Mail Art ermöglichte es Tausenden von Künstlern, Mail Art ohne Selektion oder Jury beizusteuern, was ein wichtiger Aspekt der Mail Art ist, der bis heute erhalten ist. Darüber hinaus wurde das Publikum ermutigt, Mail Art von den Wänden zu nehmen und an die leeren Stellen eigene Mail Art-Werke zu setzen. Robert Indiana, der herausragende amerikanische Pionier der Ruggero Maggi, Ray Johnson Add & Send Back, 1979/2019 Assemblage, steuerte seine Kunstwerke zum Austausch bei Omaha Flow Systems bei, ebenso wie die feministische Mail Art-Pionierin May Wilson aus New York City, eine enge Briefpartnerin und Freundin von Ray Johnson. In den 1970er und frühen 1980er Jahren gedieh Ray Johnsons Schule, obwohl Johnson behauptete, sie in einer Anzeige der New York Times von 1973 "getötet" zu haben. Die internationalen Projekte von Fluxus entwickelten sich ebenso wie die kanadische Künstlergruppe General Idea. Ebenfalls aktiv waren die Mendocino Area Dadaists und die Bay Area Dadaists aus San Francisco; Anna Banana, Bill Gaglione, Buster Cleveland, Lon Spiegelman, Tim Mancusi, Monty Cazazza, Opal Nations, Pat Tavenner, Genesis P-Orrige und Ginny Lloyd unter anderen. 3


DER ERSTE "ISMUS" DER MAIL ART – NEOISMUS Die Geburt des Neoismus begann 1979, als sich der ungarische Emigrant Istvan Kantor mit den Poeten und Herausgebern von Künstlerzeitschriften Al Ackerman und David Zack zusammentat. Zusammen erfanden sie eine multiple „Popstar“-Identität. Der fiktive Charakter Monty Cantsin sollte offen genutzt werden, so die Strategie. Von seinem Ursprung in Portland, Oregon, verbreitete sich der Neoismus in den 1980er Jahren nach Europa und der fiktive Charakter Monty Cantsin verwandelte sich später in das gemeinsam genutzte Pseudonym Karen Eliot, des britischen Schriftstellers Stewart Home. Neoisten in Montreal, New York, San Francisco und Baltimore gaben Manifeste, Flyer, Bulletins und Ausgaben der Zeitschrift Smile heraus, indem sie das Netzwerk der Mail Art als Vertriebssystem nutzten, eine schwierige Koexistenz beider heterogenen Bewegungen. Eine andere kollektive Identität, die sich in Italien manifestierte, war die von Luther Blissett, dessen "Nullträger" der Name eines glücklosen Fußballspielers einer Mailänder Mannschaft.

Clemente Padín, 1980. Mehr unter pan-paz.crosses.net

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HERAUSFORDERUNGEN DER MAIL ART IN AMERIKA Ursprünglich war die Mail Art in Nord- und Südamerika in den 1970er Jahren dadurch geprägt, wie Mail Artisten dem kulturellen und politischen Status quo widerstanden. Während nordamerikanische Mail Artisten gegen Formalismus, Ruhm, Mode, Museen, Galerien, Kritiker und Institutionen rebellierten, widersetzten sich lateinamerikanische Mail Artisten repressiven Regimen und unterwanderten sie mit verdeckter Opposition. Das Ziel der lateinamerikanischen Kreativen war es nicht, die persönliche Identität zu hinterfragen, sondern offene, interdisziplinäre Strategien zuzulassen und eine lokale und globale Gemeinschaft zu etablieren, ein politischer Akt an sich. In Nordamerika bestand Ray Johnsons radikalster Akt darin, "kommerzielle Kunst" durch das Schenken oder Tauschen von Kunst über einen Elías Adasme, A Chile, Kunstaktion, Santiago de Chile 1979 freien Austausch zugänglich zu machen (to free commodity art). In Lateinamerika war Mail Art jedoch ein revolutionärer Kampf, in dem Mail Artisten inhaftiert gefoltert, verbannt oder getötet wurden. Edgardo Antonio Vigo (1928-1997), Clemente Padín, Paulo Bruscky und Graciela Gutiérrez Marx (Argentinien) waren die bekanntesten unter den ersten lateinamerikanischen Konzeptualisten. Bemerkenswert ist auch die Ausstellung des deutschuruguayischen Künstlers Luis Camnitzer und der argentinischen Künstlerin Liliana Porter in Buenos Aires, 1968. Erwähnenswert ist desweiteren Pedro Lyra in Brasilien, der 1970 ein Manifest zur Mail Art veröffentlichte. In Lateinamerika institutionalisierte sich die Mail Art, durch die ersten Ausstellungen von Clemente Padín in Uruguay (1973), Edgardo Antonio Vigo in Argentinien und Paulo Bruscky in Brasilien (1974). 1976 wurde Palomo, der Sohn von Edgardo Vigo, Opfer des rechtsgerichteten Terrorregimes Argentiniens, in dem Tausende von Studenten, Journalisten und Aktivisten getötet wurden oder "verschwanden". Im selben Jahr schrieb Vigo ARTE-CORREO: Una nueva etapa en el proceso revolucionario de la creación (POSTKUNST: Eine neue Etappe im revolutionären Prozess des Schaffens), in der er Mail Art als alternative Geschichte der Kunst beschrieb. Seine argentinische Mitstreiterin Graciela Gutierrez Marx schlug eine Ideologie der Poesie in Aktion vor und beteiligte sich im August 1984 an der Gründung in der argentinischen Stadt Rosario der Asociación Latinoamericana y del Caribe de Artistas-Correo (lateinamerikanische und karibische Vereinigung der Postkünstler), die die überwiegende Mehrheit der Mail Artisten aus Lateinamerika zusammen brachte und bald zu einem 5


Instrument des regionalen Austauschs und Kommunikation wurde. Zwei weitere Gründer der Asociación Latinoamericana y del Caribe de Artistas-Correo sind Clemente Padín und Jorge Caraballo, beide wurden 1977 wegen Mail Art, die die rechtsgerichtete Militärjunta Uruguays kritisierte, inhaftiert und gefoltert. Padín hat wie Gutiérrez Marx Performances auf Straßen und öffentlichen Plätzen mit seiner Poesie aufgeführt, was Padín „die Sprache der Aktion“ nannte. Als die brasilianischen Postkünstler Paulo Bruscky und Daniel Santiago 1976 die zweite internationale Mail Art Ausstellung Brasiliens organisierten, wurde die Ausstellung sofort von der Polizei geschlossen, die Kunst wurde zerstört und Bruscky und Santiago wurden ins Gefängnis gesperrt. Bruscky erklärte: "Es ist immer dasselbe: diejenigen, die vorgeben, Kultur zu besitzen, werden immer versuchen, ihre eigenen Regeln durchzusetzen." In diesem Zusammenhang ist es erwähnenswert, die internationale Gruppe von Mail ArtKünstlern Solidarte zu erwähnen, die in verschiedenen Ländern aktiv waren, um in der Öffentlichkeit für die Befreiung des salvadorianischen Künstlers Jesús Romeo Galdámez Aufmerksamkeit zu schaffen, was zu seiner Freilassung aus der Haft geführt hat. Die internationale Gemeinschaft der Mail Artisten unternahm große Anstrengungen mit dringenden, globalen, vereinten Aktionen, um Clemente Padín von 1977 bis 1984 und Jorge Caraballo von 1977 bis 1978 aus der Haft zu befreien.

DAS ÜBERLEBEN DER KÜNSTLER Künstlerische Provokation, Schock und Kontroversen sind heute ein Ziel, das mehr mit der Kunst an sich als mit Überleben zu tun hat. In den letzten drei Jahrzehnten des 20. Jahrhunderts hatten Mail Artisten in Lateinamerika, Osteuropa und auf dem Balkan Schwierigkeiten, innerhalb sozial, wirtschaftlich und politisch repressiver Regime zu überleben. In den frühen 1980er Jahren erlitten die polnischen Künstler Pawel Petasz, Tomasz Schulz und Andrzej Kwietniewski den Schock des Kriegsrechts, als die Solidaritätsbewegung Solidarność von Lech Walesa 1981 verboten wurde. In Ostdeutschland ertrugen Robert Rehfeldt, Ruth WolfRehfeldt und Friedrich Winnes jahrelang die Überwachung des Staatssicherheitsdienstes (Stasi). In Ungarn kuratierten die Mail ArtArchivare György Galántai und seine Partnerin Júlia Klaniczay wichtige experimentelle Kunstausstellungen unter ständiger polizeilicher Kontrolle.

Clemente Padín, Postkarte 2018

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Während der blutigen Balkankriege in den neunziger Jahren erlitten serbische Mail ArtPazifisten wie Andrej Tisma, Dobrica Kamperelić, Nenad Bogdanovic und andere unter Konfiszierung, Zensur, Krieg, Armut und Hunger. In Westeuropa und England wie in Amerika überlebten Mail Artisten, indem sie die von Kunstinstitutionen festgelegten künstlerischen Grenzen unterwanderten und überwanden. Dieses Überleben ist oft eine einsame Reise. Die Mail Art schafft zwar eine Verbindung zur Welt aus einem Briefumschlag heraus, aber die öffentliche Seite der Aktivitäten eines Mail Artisten ist häufig nur für Postangestellte erkennbar. Mail Artisten in Europa haben sich als Konzeptualisten durch das Erscheinen in lokalen Kunstszenen oder durch alternative Ausstellungsformen hervorgetan, indem sie Mail Art in Banken, Toiletten, Bars, Bordellen, Kellern, Schlafzimmern und auf Werbetafeln und Balkonen gezeigt haben.

Ruggero Maggi, "Mail Art Snake", 1986 (kollektives Werk, begonnen 1986 und beendet 1992, realisiert während des Mail Art Decentralized Congress in Italien und Deutschland)

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Westeuropäer haben wichtige Beiträge in vielen Bereichen der Mail Art geleistet, darunter Künstler-Briefmarken, Stempeln, Audiokunst, Künstlerbücher, Zines und Videokunst. Die Mail Art wuchs in der konzeptuellen Kunst von Klaus Groh. Der Konzeptualist und ZineKünstler Robin Crozier schuf das Memo (Random) Memo (RY)-Projekt, eine Art Speicherbank für Erinnerungen und Reminiszenzen. Keith Bates gestaltete eine Mail ArtSchrift. Der belgische Mail Artist und Theoretiker Guy Bleus hat das Mail Art-Archiv Administration Center erschaffen. Der dänische Filmemacher Niels Lomholt experimentierte mit Video in der Mail Art und Veröffentlichung von Formularen. In Holland hat Ruud Janssen die International Union of Mail Artists (IUOMA) gegründet. Rod Summers war ein Wegbereiter in den Bereichen Audiokunst, visuelle, experimentelle und konkrete Poesie. Ulises Carrión war ein renommierter Theoretiker und Kritiker der Mail Art und Künstlerbücher. Er hat auch Other Books and So gegründet, eine Amsterdamer Galerie/Buchhandlung, die sich der Unterstützung experimenteller Künstler, Video-Performances und visueller Poesie gewidmet hat. Der westdeutsche Performer und bildende Künstler Josef Klaffki Joki und Henning Mittendorf erregten Aufmerksamkeit durch Kunstpoststempel. In Frankreich tätige Mail Artisten wie Jean Nöel Laszlo organisierten wichtige Artistamp-Ausstellungen Beide Seiten einer Postkarte von Edgardo Antonio Vigo, 1996 wie das Timbre d'Artiste des Musée de la Poste. Der französische bildende konzeptionelle Künstler und Dichter Daniel Daligand wurde als führender "Mickeymouseologist" des Eternal Network bekannt. Der Schweizer Konzeptstempelkünstler H. R. Fricker hat 1986 mit seinem Landsmann Günther Ruch, Herausgeber des Clinch Mail Art Zine, die ersten internationalen Mail Art-Kongresse organisiert. In Italien hat die Mail Art-Künstlerin Mariapia Fanna Roncoroni Buchobjekte ohne Text geschaffen (Libri Muti). In Forte Dei Marmi hat Vittore Baroni das Mail Art-Zine Arte Postale! entwickelt und mit dem italienischen Designer Piermario Ciani schuf er das Stickerman Museum, das sich allen Formen der Sticker-Kunst widmete. Guglielmo Achille Cavellini (GAC), ein außerordentlicher Künstler mit einer ironischen Persönlichkeit, war der Schöpfer des berühmten Konzepts der Selbsthistorisierung, der visuelle Dichter Marcello Diotallevi organisierte das Projekt Letters to Sender und Ruggero Maggi war ab Mitte der 1970er Jahre Kurator mehrerer Events für Frieden und nukleare Abrüstung mit dem Titel United for Peace, die sich der sozialen Situation in Polen und dem offenen Krieg zwischen Argentinien und Großbritannien um die Falklandinseln widmeten. Diese neuen Formen und Aktivitäten haben fortbestanden, weil Mail Artisten in Europa durch konzeptuelle Kunst und interkulturelle Zusammenarbeit Erfolg hatten.

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Während osteuropäische und lateinamerikanische Künstler um das Überleben kämpften, sahen sich Mail Artisten in Nordamerika einer anderen Form der politischen Zensur konfrontiert. Nordamerikanische Mail Artisten betrachteten den Kunstmarkt mit Argwohn und behaupteten, dass das Establishment der Hochkunst Frauen, Minderheiten und neue Formen der Kunst wie Künstlerbücher, visuelle Poesie und Copy Art diskriminiere. Kritiker wie Thomas Albright und Greil Marcus tadelten die Mail Art als Quikkopy Crap (quick copied crap: schnell kopierter Mist) und erklärten: "Mail Art ist eine unmittelbar seltsame Gestaltungsform, die sich selbst von der Geschichte ausgeschlossen hat." Gegen diese elitäre Sicht auf die Welt und die arrogante Diskriminierung veröffentlichten Charles Stanley (Künstlername Carlo Pittore), Chuck Welch (Künstlername Crackerjack Kid), David Cole, Mark Wamaling, John Ruggero Maggi und Shozo Shimamoto, Japan 1988 Held Jr. und J.P. Jacob eine Stellungnahme, mit der sie sich dem Kunst-Establishment öffentlich widersetzten. Im Februar 1984 sprachen diese Mail Artisten während öffentlicher Lesungen in New York bei der von der Wooster Street Gallery geförderten Kunstreihe Artist Talk On Art. Diese Serie umfasste zwei Podiumsdiskussionen zur Mail Art. Die zweite Präsentation, Mail Art: Eine neue Kulturstrategie schloss einen prominenten Kunstkritiker aus New York als Moderator aus, weil er Mail Art bei der Franklin Furnace Mail Art Then and Now International Exhibition juriert hatte. Die N'Tity Mail Art League unter der Leitung des Malers Carlo Pittore aus East Village erklärte: "Die Kunst ist nicht um der Kunst willen" (Art is not for Art's sake), ein Gefühl, das von Mail Artisten in Korrespondenzen bestätigt wurde, die im Umbrella Magazine von Judith Hoffberg veröffentlicht wurden. Als Ruggero Maggi gefragt wurde, was er von den Institutionen bezüglich Mail Art halte, antwortete er: "Mail Art uses institutions in the places of institutions against institutions" (Mail Art benutzt Institutionen an den Orten der Institutionen gegen Institutionen). Ein weiterer berühmter Slogan der Mail Art erschien 1985 auf zahlreichen Stempeln des Schweizer Konzeptualisten H. R. Fricker. Fricker verglich Künstler und bildende Kunst und feierte Künstler mit seiner Beobachtung: "Mail art is not fine art, it is the artist who is fine!"

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MAIL ART-PROJEKTE IM ASIATISCHEN-PAZIFISCHEN RAUM, AUSTRALIEN UND EUROPA Das öffentliche Gesicht der Mail Art tauchte oft als Ausstellungen in Japan auf, frühestens 1972 als Re-Cycle-Ausstellung in der Tokiwa Gallery in Tokio. In Neuseeland schuf Terry Reid, ein Künstler der Postkunst, die Inch Art Edition, im Format eines Broadsheet, das 1974 in Form einer Pseudo-Tageszeitung in Auckland präsentiert wurde. Frühe Friedensaktionen und Anti-Atom-Projekte der Mail Art wurden häufig in privaten Galerien in Japan, Australien und Neuseeland gezeigt. In Australien hatten sich zudem Mail Artisten über Amnesty International der politischen Solidarität angeschlossen, um lateinamerikanische Mail ArtKünstler zu befreien, die von Diktaturen in El Salvador, Brasilien, Argentinien, Chile und Uruguay inhaftiert wurden. Drei japanische Pioniere der Mail Art, Shozo Shimamoto, Ryosuke Cohen und Mayumi Handa, entwickelten Netzwerkprojekte, indem sie ins Ausland tourten. Shimamoto, Mitbegründer der japanischen Avantgarde-Gruppe Gutai, nutzte seinen rasierten Kopf als Leinwand für künstlerische Interventionen von Hunderten von Künstlern, die er auf Tourneen in Europa und Nordamerika getroffen hatte. Handa setze sich im Netzwerk, genauso wie Shimamoto, für den Frieden ein, mit Haarschnitten die sie Kami-Performances nannte. Brain Cell des japanischen Postkünstlers Ryosuke Cohen ist eines der beständigsten und langlebigsten Projekte der Mail Art. Das seit 1985 regelmäßig veröffentlichte Projekt, ist bis heute in über 1.080 Ausgaben erschienen.

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In Zusammenarbeit mit Shozo Shimamoto ist Cohen der Gründer der Artists Union (AU / Art Unidentified). Beide Künstler arbeiteten mit Chuck Welch bei der Produktion von der AU erster Mail Art-Präsentation Flags Down for World Peace zusammen. 1985 sammelte Welch Hunderte von Friedensflaggen von Mail Artisten aus der ganzen Welt und lieferte sie an das Tokyo Metropolitan Museum, wo AU-Künstler die einzelnen Flaggen zu einem riesigen Banner zusammenfügten und installierten. Die Entfaltung des Banners wurde im japanischen Fernsehen landesweit für das Publikum übertragen. Im selben Jahr (1985) kooperierte Welch mit Ryosuke Cohen bei der öffentlichen Verteilung von Briefmarken des Friedens während des 40. Gedenktages der Bombardierung von Hiroshima. Seit 1985 hat Ruggero Maggi Shadow Project in Italien durchgeführt - unter anderem unter Beteiligung von GAC (Guglielmo Achille Cavellini) und Enrico Baj -, Irland, Deutschland (in Zusammenarbeit mit Peter Küstermann), den USA, Uruguay (in Zusammenarbeit mit Clemente Padin) und in Japan,1988 mit der Kollaboration von Shimamoto und Cohen: Das Projekt erreichte den Höhepunkt mit einer großen Zusammenkunft internationaler Mail Artisten am 6. August in Hiroshima und wurde dann auch in anderen japanischen Städten wie Tokio, Osaka, Kyoto und Iida ausgestellt. Als die erste Atombombe in Hiroshima explodierte, verdampften die Menschen im Bruchteil einer Sekunde und hinterließen nur ihre Schatten auf dem Boden. Die Überreste dieser Opfer lieferten die Bilder und den Stoff des Shadow Project. Diese Aktion wurde mit Ruggero Maggi, "The Shadow Project", dem Ziel ins Leben gerufen, an Hiroshima, 6. August 1988 einen tragischen Moment in der Geschichte der Menschheit zu gedenken: Die Atombombe, die am 6. August 1945 um 8:15 morgens Hiroshima in Schutt und Asche legte, hatte mindestens drei Auswirkungen: Die sofortige Körperverdampfung der Opfer, schwere im Laufe der Zeit folgende Missbildungen und Krankheiten, die Gefahr einer Wiederholung der Tragödie. Für die Erinnerung an dieses Ereignis wurde eine einfache und wirkungsvolle Form gefunden: Die Mail Art Artisten schnitten Umrisse von verschiedenen Menschen aus Papier aus und schickten diese an Maggi. Auf den Boden gelegt und anschließend übermalt hinterließen sie einen Schatten... eine effektive „Auslöschung der Menschheit“ von großer Assoziationskraft. Das Shadow Project kann jedoch über seinen Ursprung hinausgehen: Aus den historischen Daten kann es erweitert und als allgemeines Symbol der Unmenschlichkeit angesehen werden. Das Sujet des Schattens wird vielseitiger und alltäglicher.

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Die unbegreifliche Tragödie von Hiroshima kann in tausend einzelne Dramen unterteilt werden, die nicht weniger gravierend sind, weil sie so oft vorkommen. Jedes negative Ereignis ist letztendlich eine Subtraktion der Menschheit, ein Akt des kleinen oder großen Todes, der die Leere hinter sich lässt und daher einen Schatteneffekt verursacht. (www.ruggeromaggi.com)

AFRIKA Der deutsche Mail Artist Klaus Groh bemühte sich frühzeitig, südafrikanische Künstler über seine Mail Art-Zeitschrift IAC-Info zu erreichen. Ein anderer deutscher Künstler, Volker Hamann, knüpfte Verbindungen nach Ghana und Südafrika. Hamann organisierte auch zwei der frühesten afrikanischen Mail Art-Ausstellungen in Accra, Ghana und Lagos, Nigeria. Aber es war der afrikanische Mail Artist und Journalist Ayah Okwabi, der die führende Rolle dabei spielte, afrikanische Bürger in das weltweite Netzwerk einzubeziehen. Okwabi unternahm 1987 schrittweise Versuche, Afrika mit dem Mail Art-Netz zu verbinden, mit Africa Arise and Talk with the World und 1994 mit Women in Africa. Im März 1992 fand in der Voluntary Workcamps Association of Ghana (VOLU) der African Mutant Congress von Ayah Okwabi statt. 1985 verteilten südafrikanische Künstler illegale Anti-Apartheid Künstler-Briefmarken, die von Chuck Welch zur Verteilung erschaffen wurden.

DEN EISERNEN VORHANG IN OSTEUROPA HERAUSFORDERN Eine militärische, politische und ideologische Barriere, bekannt als Eiserner Vorhang, trennte die Länder des Sowjetblocks und Westeuropa zwischen 1945 und 1990. Von 1960 bis Ende der 1980er Jahre verkörperten der Eiserne Vorhang und sein kleiner Bruder, die berüchtigte Berliner Mauer, die Bemühungen des Kalten Krieges den Austausch von Kommunikation und Ideen zu unterdrücken und einzuschränken. Mail Art und Politische Kunst waren in den osteuropäischen Ländern hinter dem Eisernen Vorhang nicht zu unterscheiden. Die Mail Art war subversiv in der Art und Weise, wie Künstler des Ostblocks Bürokratien verspotteten, sich Gesetzen und der Zensur von Postdiensten entzogen. Mail Artisten verwirrten und und blamierten den Nachrichtendienst und die Geheimpolizei mit Karten wie Robert Rehfeldts schriftlicher Anweisung „Bitte denken Sie jetzt nicht an mich“. Es gab viele Streiche, als ostdeutsche Mail Artisten, die sich bewusst waren, dass ihre Post abgefangen und mit Wasserdampf geöffnet wurde, Kohlepapier in Umschläge steckten, um Spuren von Manipulationen aufzuzeichnen.

Clemente Padín, Cover von Ovum 1, 1973

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Mail Artisten platzierten mehrere Fragmente von Nachrichten und Objekten in Umschlägen, die von verschiedenen Orten aus verschickt wurden. Die Postkarten, Briefe und Umschläge enthielten handgezeichnete Bilder oder gestempelte verschlüsselte Nachrichten, die der Untergrundkunst des russischen Samizdat ähnelten. Samizdat ist ein Begriff, der literarische oder künstlerische Werke außerhalb der offiziellen Veröffentlichungen bezeichnet, um die Zensur zu vermeiden. Die repräsentativsten Mail Artisten waren Rea Nikonova und Serge Segay, die Gründer des ersten Postkunstmuseums der UdSSR. Robert Rehfeldt (1931-1993) gilt als Gründungsvater der Mail Art in Ostdeutschland. Er und seine Partnerin Ruth Wolf-Rehfeldt veranstalteten häufig informelle Treffen in ihrem Pankower Studio in Ostberlin, wo sie unter ihren ostdeutschen Gefährten als Informationsquelle für die Kunstentwicklungen im Westen galten. Sowohl Robert Rehfeldt als auch Ruth Wolf-Rehfeldt erweiterten Korrespondenz zu einer Kunstform und als Verbindung zwischen Künstlern im Osten und Westen.

DIE GEMEINSAME STIMME DER MAIL ART ZINES In diesen Zeiten hing die visuelle und experimentelle Poesie vollständig von der Mail Art ab, um verbreitet und bekannt zu werden. Dank der offiziellen Post kamen viele Ausstellungen zustande, und die Postkarte war ein natürliches Medium für diese Poesie. Insbesondere in Lateinamerika schaffte visuelle und experimentelle Poesie eine neue Sprache, die die Zensur und Propaganda der Massenmedien herausforderte, die in den damaligen Militärdiktaturen herrschte. 1973 schuf Clemente Padín in Uruguay das Assemblage Magazine OVUM, ein Remake des letzten OVUM 10 der 60er Jahre, das vor allem die poetisch-experimentelle Aktivität und die visuelle Poesie des Netzwerkes/Community verbreitete. Der verstorbene polnische Mail Artist Pawel Petasz editierte Commonpress, ein AssemblageMagazine, das heutzutage zu den einflussreichsten Publikationen der Mail Art des Kalten Krieges zählt. In den sozialistischen Staaten lebende Mail Artisten des Ostblocks verwendeten Mail Art Zines im Untergrund, um herausfordernde Aufrufe zu verbreiten, oft mit subversiven Postsendungen, die der Entdeckung durch staatliche Zensoren und Informanten entgingen. Seit den späten 1960er Jahren wurde Mail Art als visuelle Poesie hauptsächlich in Künstlerbüchern oder Künstlerzeitschriften veröffentlicht. Der Vertrieb wurde von den herausgegebenen Künstlern organisiert. Portfolios wie UNI / Vers (;) des verstorbenen chilenischen Künstlers Guillermo Deisler wurden weltweit in Editionen von 200 oder mehr Exemplaren verteilt. 2007 brachte Francis Van Maele Sammlungen von kleinen Künstlerbüchern visueller Poeten heraus und 2009 begann er, neue Kompilationen von Fluxus Assembling Boxes zu veröffentlichen. Van Maele veröffentlicht zusammen mit seiner südkoreanischen Partnerin Hyemee Kim (Künstlername Antic-Ham) unter dem Namen Franticham. Karimbada # 2, 1979. STAMP ART MUSEUM von Picasso Gaglione

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Artists Stamp Assemblage Zines entwickelten sich in Lateinamerika, als die argentinischen Postkünstler Edgardo Vigo und Graciela Gutiérrez-Marx von 1979-1990 24 Ausgaben von Nuestro Libro Internacional de Estampillas y Matasellos (Unser internationales Briefmarkenund Stempelbuch) veröffentlichten. Jede in Wellpappe handgefertigte Edition, bestand aus Zusammenstellungen, die fünfzehn bis zwanzig Ausgaben von Artist Stamps enthielten. In Uruguay veröffentlicht Clemente Padín in Zusammenarbeit mit anderen die Zeitschrift CORREO DEL SUR, von der ab März 2000 14 Ausgaben herausgegeben wurden. Diese Tradition setzt sich heute in den Sammelboxen der italienischen Mail Artist Ptrizia Tictac fort. In ihren Stampzine Ausgaben befinden sich Kunstwerke von zwei oder drei Dutzend internationaler Mail Artisten in einer Box, die sich auf die Erstellung von Stamps spezialisiert haben. Bill Gaglione, ein renommierter kalifornischer Neo-Dadaist, der heute in Knoxville, Tennessee, lebt, hat 30 Ausgaben eines gleichnamigen Portfolios mit Stempeln geschaffen, inspiriert von den Editionen der Rubber Stamp Assembling Zeitschrift Karimbada. Karimbada wurde von 1978 bis 1980 von Unhandeijara Lisboa in Brasilien herausgegeben. Die beiden Maßstäbe setzenden nordamerikanischen Mail ArtMagazine FILE und VILE begannen als Netzwerkpublikationen und waren Vorläufer zeitgenössischer Zeitschriften wie QUOZ. Das Magazine FILE erschien 1972 und zwischen 1974 und 1983 gab die kanadische PerformanceKünstlerin Anna Banana das Magazine VILE heraus. In Deutschland wurde das IAC-INFONetzwerk (1969-1990), auch bekannt als International Artist' Cooperation, von seinem deutschen Verleger Klaus Groh mit dem Ziel gegründet, Künstler aus Osteuropa mit Mail Artisten aus der westlichen „freien“ Welt zu verbinden, bedeutsam, wie auch die Edition Janus von Eberhard Janke und Elke Grundmann mit ihren sozialen Mail Art-Projekten. Ein aktuelles herausragendes Projekt ist Artist Matter Zine von Hans Braumüller, gedruckt in Nachladen, Hamburg, 2019. Braumüller ist seit etwa 30 Jahren in der Mail Art und visuellen Poesie tätig. Das Artist Matter Zine basiert auf seinem Aufruf "Artist Matter: Think Global - Act Local". Die Vielfalt der Beiträge kann online auf der Website artistmatter.crosses.net eingesehen werden. Cover mit Brain Cell # 100/1035, Ryosuke Cohen herausgegeben von Hans Braumüller und SdK, Hamburg, 2020

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MAIL ART MEDIA VON ANALOG ZU DIGITAL Mail Art war bahnbrechend und umfasste viele Formen der Kreativität; Copy Art, Postkarten, Envelopes, Künstlerbücher, Audioaustausch, Magazine, Stempel, Künstlerbriefmarken und digitale Kunst im Netz. Diese Arbeiten sind Formen der Information, Kommunikation und des kollaborativen Austauschs, die schließlich zur Entwicklung von der analogen Mail Art hin zur digitalen Netzwerkkunst führten. Dieser Trend blühte in den 1980er Jahren auf und führte zu Kongressen und einem digitalen Fax-Austausch. 1989 schuf der belgische Mail Artist Charles Francois RATOS, das erste BBS (Bulletin Board System), als Telekonferenznetz Off the Grid Modem, gefolgt von NYC Echo BBS von Mark Bloch und Mail Art BBS von Ruud Janssen in Amsterdam.

Chuck Welch, EMMA, Dartmouth College, 1994

1989 schuf Chuck Welch im Kiewit Computing Center am Dartmouth College Telenetlink, das Mail Art mit dem Internet verband. Sein Projekt war eines von vierundzwanzig internationalen Netzwerkknoten, die integrierte Switch-Paketsysteme im Reflux Network Project von Dr. Artur Matuck verwendeten. Reflux Network Project war 1991 Teil der Biennale von Sao Paulo. 1991 wurden einige Email Art-Listen erstellt und von Welch auf den Bitnet-Servern veröffentlicht. Ende 1994 schuf Welch die erste Mail Art Website, das Electronic Museum of Mail Art. Es war auch das erste Virtual Reality-Kunstmuseum im Internet und wird heute von ACTLAB an der University of Texas in Austin erhalten. In Italien sind, das Dynamic Mail Art Museum SACS in Quiliano (Savona) unter der Leitung von Bruno Cassaglia und Cristina Sosio sowie die Ophen Virtual Art Gallery in Salerno unter der Leitung von Giovanni Bonanno, und in Deutschland, Lutz Wohlrab mit seinem Mail Artists Index (mailartists.wordpress.com), zu erwähnen. Ein wichtiges Kunstkollektiv in den Jahren 2000 war AUMA / Acción Urgente Mail Art. Die Mitglieder waren Elías Adasme, Hans Braumüller, Fernando García AUMA und Amnesty International. Delgado, Humberto Nilo, Clemente Ausstellung in Tinglado n.4, Tarragona, 2000 Padín, César Reglero, Tulio Restrepo und andere. Gemeinsam entwickelten sie mehrere Projekte der Mail Art. Sie kommunizierten dabei in einer Periode von vier Jahren per Email aus entfernten Teilen 15


Europas und Lateinamerikas miteinander. Zum Beispiel haben sie in einer Kampagne gegen die Todesstrafe mit Amnesty International zusammengearbeitet und haben Interventionen in eine von der NASA erstellten Satelliten-Weltkarte zum Thema Globalisierung und Ausbeutung ausführen lassen.

ARCHIVE DER MAIL ART Mail Art-Archive sind von großer Bedeutung als Orte für wissenschaftliche Untersuchungen, telematische Kunst und Recherchen von Kunsthistorikern. Zwei beeindruckende Beispiele sind das Archiv Artpool von György Galantai in Budapest und César Regleros Boek 861. Das Archiv Boek 861 wurde dem Museo Internacional de Electrografía (Internationales Museum der Elektrographie) MIDECIANT der Universität Castilla-La Mancha in Spanien gespendet. In Deutschland würdigt das Landesmuseum Schwerin Mail Art aus Osteuropa. In Uruguay stellt Clemente Padín sein gesamtes Mail Art-Archiv in der Bibliothek der Universidad de la República, UDELAR, Montevideo, der Öffentlichkeit kostenlos zur Verfügung. Chuck Welch und das Eternal Network Mail Art Archive

Der bildende Künstler, Herausgeber und Kurator Fernando García Delgado aus Buenos Aires betreibt ein wichtiges internationales Archiv, Mail Art / Arte Postal Vortice. In Belgien unterhält Guy Bleus sein Archiv The Administration Centre – 42.292. Die große Smithsonian Artistamp Collection and Mail Art Library von Chuck Welch befindet sich im Archiv für amerikanische Kunst in Washington, DC. Sein von Netshaker Press veröffentlichter Archival Mail Art Index ist ein Buch mit Referenzen bestehend aus 1.600 Seiten, Notizen, Kommentaren mit Hinweisen und eine Vorlage für die Archivierung von Mail Art-Ephemera. Nach einigen Reisen zum Amazonas gründete Ruggero Maggi in Mailand, Italien 1972 das Archiv Amazon. Das Projekt übt soziale und politische Kritik an der brasilianischen Regierung wegen der Zerstörung großer Teile des Amazonas-Dschungels zugunsten der transamazonischen Autobahnen - echte Schnittwunden in der Haut des Dschungels - und wegen der verheerenden Entwicklung der industriellen Landwirtschaft, die den Urwald verwüstet hat und bis heute immer weiter vernichtet.

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Ruggero Maggi, Stempel des Logos Amazon, 1979

Amazon ist ein sich entwickelndes Projekts: 1979 Amazon im Kunstraum Sixto/Notes, die erste Präsentation der Mail Art in Mailand; 1980 Amazonic Trip an der Katholischen Universität von Lima, die erste Ausstellung der Mail Art in Peru, die dem Sohn Abel Luis (Palomo) von Edgardo Antonio Vigo gewidmet war; 1981 Amazonic High Ways auf der 16. Biennale von São Paulo (Brasilien); die Wanderprojekte Some Amazonian Indians in Italien, Australien und Mexiko datieren zurück auf das Jahr 1982, während 2020 das Projekt Amazonia Must Live! gegenwärtig ist.

SCHLUSSWORT Seit ihren Anfängen, die sich aus viele Quellen speiste, ist Mail Art eine Netzwerksprache, die die Bedeutung des Multikulturalismus aufnimmt. Mail Art ist eine offene, demokratische Form, in der mehrere gemeinsame geteilte Identitäten existieren und zusammen gedeihen. Mail Artisten kämpfen für soziale Gerechtigkeit und schaffen Projekte, die die kulturelle Vielfalt würdigen. Mail Artisten zelebrieren die gleichberechtigte Autorität und bauen Wechselbeziehungen zwischen Geschlecht, ethnischer Zugehörigkeit und Klasse auf; alles wesentliche Zielsetzungen in dieser turbulenten Zeit, in der wir leben. Mail Art ist oft ein unsichtbares, einsames und kostspieliges Unterfangen, das für seine Befürworter keinen Gewinn bringt. Trotzdem gibt es eine schonungslose, kreative Suche in der Mail Art, die seit über fünfzig Jahren andauert, ein Bestreben nach Toleranz, Reziprozität und unzensiertem kreativen Austausch auf der ganzen Welt.

Chuck Welch, COVID-19 Test Briefmarke, 2020

(Übersetzung von Hans Braumüller) * Im folgenden Text wird das generische Maskulin verwendet. Beim Lesen ist bitte zu beachten, dass sich die Formen des generischen Maskulinums immer auf alle Geschlechter beziehen.

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UNITI NELLA MAIL ART 2020 Testi tradotti in Italiano, Inglese, Spagnolo e Tedesco - SANDRO BONGIANI ARTE CONTEMPORANEA N° 15 - pag. 334, Edit ottobre 2020.


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