SPAZIO OPHEN VIRTUAL ART GALLERY
70 YEARS ERNESTO TERLIZZI 22 novembre 2019 / 29 marzo 2020
A cura di Sandro Bongiani
SANDRO BONGIANI ARTE CONTEMPORANEA
ERNESTO TERLIZZI DA MATERA A MATERA 22 novembre 2019 / 15 gennaio 2020 Inaugurazione venerdì 22 novembre 2019 - ore 20.00 Azienda TEKLA Località Ingegno Zona P.I.P. – Lotto 54 - Sarno Uscita autostradale A30 Sarno
70 YEARS ERNESTO TERLIZZI 22 novembre 2019 / 29 marzo 2020 Inaugurazione venerdì 22 novembre 2019 - ore 18.30 Spazio Ophen Virtual Art Via S. Calenda, 105 - Salerno
L’Azienda TEKLA , con il Patrocinio del Comune di Sarno, e la collaborazione di Bongiani Ophen Art Museum di Salerno, presenta la Mostra di Ernesto Terlizzi “Da Matera a Matera” . Esposizione allestita nei suoi spazi di Sarno dal 22 Novembre al 15 Gennaio 2020. L’artista per questo suo particolare evento, in una sorta di mostra di compleanno presenta una serie di opere realizzate tra il 1975 e il 2019, (circa 60 opere tra carte, tavole e tele di varie dimensioni) su cui ha costruito i suoi “paesaggi dell’anima”: dei luoghi immaginari del proprio territorio in cui, uomo e natura sono da sempre, in un sublime e continuo conflitto. Il percorso espositivo va dai primi disegni dedicati alla Matera degli anni “70”, fino alle ultime prove del 2019, dedicate alla particolarità della città lucana proprio nell’anno in cui è capitale Europea della Cultura. A tal proposito Davide Speranza nella presentazione della mostra cosi scrive:”…tra queste 2 Matere lo sguardo dell’artista si è affinato, non solo china ,olio o acrilici. Utilizza materie estrapolate dalla realtà-e le trasforma in rievocazioni della stessa. Legni, pietre, barattoli, garze,. La pittura si fa lentamente scultura. I demoni dell’umanità e i suoi arcangeli sfondano la parete ed entrano nel plesso solare dell’osservatore. Le sue sono vedute di un artista che continua a raccontare il suo tempo. Ne sono esempio i suoi territori vesuviani, la terra del Sarno, i paesaggi del mare e “le terre dei fuochi”, quando utilizza la superfice ondulata e irregolare dei cartoni, per rappresentare il senso dello stupro. Uomo, natura, storia, memoria..
Terlizzi nel farsi Omero a cavallo dei 2 secoli, dipinge se stesso la sua sensibile presenza nel mondo, incarna le fattezze di un cantore capace ancora di sintetizzare il legame tra carne e terra, musica dell’anima e suono battente del sottosuolo. Fuoco apocalittico e inesorabile corsa del tempo.” L’esposizione poi, essendo anche una mostra di compleanno è arricchita di 240 cartoline inviate a Terlizzi dai suoi amici pittori sparsi per il mondo. Quasi in una sorta di unica opera a 500 mani in cui s’incrociano i linguaggi più disparati dell’arte contemporanea. A tal proposito, così scrive l’Assessore alla Cultura del Comune di Sarno, Vincenzo Salerno, nella brochure della mostra: “…Terlizzi ritorna a Sarno dopo Matera per celebrare gli anni alla sua maniera, anche con l’esposizione di 240 cartoline inviate da amici pittori a mo di augurio a conferma di un sodalizio, in una nuova opera, ancora una volta dedicata a Sarno, ancora una volta dedicata a un triste episodio che ha sfregiato la natura. Dalle fiamme dell’incendio che ha devastato la collina del Saretto Ernesto Terlizzi ha preso spunto per dare forma alla sagoma stilizzata di una farfalla di fuoco. Su di un ampio cartone il pittore ha fatto ricorso alla sua caratteristica –ars combinatoria (acrilici, catrami ,china e lamiera) per narrare in una luce nuova ed originale, “La Grande Paura” opera che siamo sicuri resterà impressa, come la Collezione dell’alluvione del 98 nel cuore e nella mente dei cittadini di Sarno.” Infine, tutte le cartoline ricevute oltre ad essere esposte in originale in questa mostra alla Tekla di Sarno, saranno visitabili anche online, nella sala 27 della Collezione Bongiani Art Museum di Salerno, dove è allestita, dal 22 Novembre 2019 al 29 Marzo 2020, una mostra virtuale con tutti i lavori presso lo Spazio Ophen Virtual Art della Collezione Bongiani Art Museum di Salerno che ha progettato questo evento. ERNESTO TERLIZZI dopo gli studi presso il liceo artistico e l’Accademia di Belle Arti di Napoli è presente, dalla fine degli anni 60, nel panorama artistico nazionale ed internazionale con personali, mostre di gruppo e premi. Tra le numerose mostre personali si citano quelle di: Firenze 1979 Galleria inquadrature; Napoli 1980 Galleria S. Carlo; Bergamo 1981 Galleria Fumagalli; Venezia/Mestre 1985 Galleria Plus Art; Spoleto 1986 Studio Emanuela Duranti; Napoli 1989 Istituto Francese Le Grenoble; 1990 Macerata Museo Comunale; 2010 Roma Galleria Consorti e 2013 Studio S; Gazoldo Degli Ippoliti (Mn) 2012 Museo d’Arte contemporanea; Ferrara 2013 Galleria del Carbone; Milano 2014 Spazio Tadini. È stato presente per varie edizioni nei più prestigiosi Premi italiani e nel 2011 è stato invitato ad esporre nella mostra “Lo Stato dell’Arte Campania” all’interno della 54 Mostra internazionale d’arte contemporanea di Venezia. Molti sono i critici e gli intellettuali che hanno scritto delle sue opere inserite in numerose e diverse collezioni pubbliche e private.
Evento Collettivo “70 Years Ernesto Terlizzi” con la partecipazione di 241 artisti contemporanei. Achille Pace, Roma I Alberto Parres, Roma I Alberto Silvestri, Agerola I Alberto Sordi, La Spezia I Alessandra Angelini, Trivolzio I Alessandro Ceccotto, Adria I Alfonso Caccavale, Afragola I Alfonso Sacco, Portici I Alfredo Maiorino, Casali San Potito I Alfredo Raiola, Salerno I Alma Idrizi – Macedonia I Amedeo Patanè, Napoli I Angelo Casciello, Scafati I Angelo Michele Risi, Fisciano I Anna Boschi, Castel S. Pietro Terme I Anna Crescenzi, Salerno I Anna Maria Saviano, Napoli I Anna Pozzuoli, Capua I Antonello Scotti, Napoli I Antonello Tagliaferro, Caserta I Antonio Ambrosino, Serdes fraz. San Vito di Cadore I Antonio Caporaso, Portici I Antonio Fomez, Milano I Antonio Izzo, Torre Del Greco I Antonio Manfredi, Casoria I Antonio Perrottelli, Napoli I Antonio Petti, Salerno I Antonio Picardi, Napoli I Antonio Salzano, Nocera Superiore I Antonio Sassu, Torreglia I Antonio Serrapica, C. Mare Di Stabia I Aulo Pedicini, Napoli I Bartolomeo Migliore, Torino I Battista Marello, Caserta I Bianca Pirani, Bergamo I Bruno Ceccobelli, Montemolino I Bruno Donzelli, Caserta I Bruno Patanè, Napoli I Carla Viparelli, Napoli I Carlo Bertocci, Firenze I Carlo Catuogno, Cava dei Tirreni I Carlo Iacomucci, Macerata I Carmela Corsitto, Canicattì I Carmine Di Ruggiero, Napoli I Carmine Rezzuti, Napoli I Carolina Virzo, Scafati I Cinzia Farina, Enna I Clara Garesio, Napoli I Clara Rezzuti, Napoli I Claudio Carrino, Napoli I Claudio Grandinetti, Cosenza I Claudio Verna, Roma I Daniela Carletti, Ferrara I Danilo
Donzelli, Pozzuoli I Danilo Maestosi, Roma I Diana D'Ambrosio, Napoli I Domenico Ferrara Foria, Foria I Domenico Liguori, Vietri I Domenico Petrella, Caserta I Eduardo Ferrigno, Napoli Elena Molino, Napoli I I Eliana Petrizzi, Avellino I Elio Alfano, Angri I Elio Marino – Napoli I Elisa Zadi, Vaglia I Ellen G, Napoli I Emanuela Duranti, Spoleto I Emilio Morandi, Ponte Nossa I Enea Mancino, Napoli I Enrico Viggiano Napoli I Enzo Angiuoni, Avellino I Enzo Bianco, Salerno I Enzo Correnti, Prato I Enzo Patti, Palermo I Ezio Campese, Valenza I Fabio De Poli, Montecatini Terme I Fabio Giocondo, Agropoli I Felice Soriente, Castel San Giorgio I Felix Policastro, Saviano I Fernanda Fedi, Milano I Ferruccio Gard, Venezia I Francesca Poto, Salerno I Francesco Cocco, Scafati I Francesco Tadini, Milano I Franco Cipriano, Napoli I Franco Di Pede, Matera I Franco Iuliano, Napoli I Franco Marrocco, Saronno I Franco Panella, Monreale I Franco Tirelli, Somma Vesuviana I Franco Troiani, Spoleto I Fulco Pratesi, Roma I Gabi Minedi, Roma I Gaetano Di Riso, Vico Equense I Gerardo Di Fiore, Napoli I Gian Luigi Gargiulo, Napoli I Giancarlo Pucci, Fano I Gianfranco Duro, Angri I Gianfranco Goberti, Ferrara I Gianni Cuccurullo, Angri I Gianni Guidi, Ferrara I Gianni Rossi, Angri I Gianni Vinci, Napoli I Gino Gini, Milano I Giorgio Cattani, Ferrara I Giovanni Alfano, Angri I Giovanni Bonanno, Salerno I Giovanni Cavaliere, Mercato S. Severino I Giovanni Cuofano, Nocera Superiore I Giovanni Dell'Acqua, Matera I Giovanni Leto, Bagheria I Gisela Robert, S. Giorgio a Cremano I Giuseppe Caccavale, Napoli I Giuseppe Di Muro, Giffoni sei Casali I Giuseppe Filardi, Montalbano I.co I Giuseppe Pirozzi, Napoli I Gloria Pastore, Napoli I Guido Capuano, Ispica I H. H. Lim, Roma I Ilia Tufano, Napoli I Ivan Piano, Napoli I Jacopo Naddeo, Salerno I Jose Molina, Madrid – Spagna I Lamberto Caravita, Massa Lombarda I Lamberto Correggiani, Milano I Lamberto Pignotti, Roma I Laura Cristinzio, Napoli I Lello Lopez, Pozzuoli I Laura Marmai, Salerno I Linda Paoli, Campi Bisenzio I Livio Marino Atellano, Capua I Loredana Gigliotti, Salerno I Lorenzo Basile, Sarno I Lorenzo Cleffi, Salerno I Lucia Mugnolo, Napoli I Lucia Spagnuolo, Civitanova Marche I Lucio Afeltra, Salerno I Lucio Liguori, Raito I Luigi Auriemma, Napoli I Luigi Mainolfi, Torino I Luigi Pagano, Scafati I Luisa Bergamini, Bologna I Marcello Diotallevi, Fano I Marco Pellizzolla, Cento I Marco Vecchio, Salerno I Margherita Serra, Brescia I Margherita Virzo, Scafati I Maria Bellante, Roma I Maria Credidio, S. Demetrio Corone I Maria Gagliardi, Capua I Maria La Mura, Angri I Maria Pia Daidone, Napoli I Maria Teresa Romitelli, Spoleto I Marianna Troise, Napoli I Mariano Grieco, Postiglione I Maribel Martinez, Ensenada – Argentina I Mariella Bettineschi, Bergamo I Mark Kostabi, Roma I Massimo Palumbo, Latina I Massimo Teti, Napoli I Mathelda Balatresi, Napoli I Matteo Pirani, Bergamo I Mauro Molinari, Velletri I Maya Lopez, San Giovanni Valdarno I Maya Pacifico, Napoli I Michele Attianese, Angri I Michele De Luca, Roma I Michele Mautone, Marigliano I Michele Valanzano, Macerata Campania I Michelino Falciani, Tirano I Mimmo Fusco, Angri I Monica Michelotti, Carrara I Nando Calabrese, Napoli I Nicola Liberatore, Foggia I Nino Tricarico, Potenza I Omar Galliani, Montecchio Emilia I Oscar Piattella, Cantiano I Pablo Echaurren, Roma I Paola Bonora, Ferrara I Paolo Novi, Angri I Paolo Bini, Battipaglia I Paolo Gubinelli, Firenze I Paolo Volta, Ferrara I Pasquale Liguori I Pasquale Nasta, Angri I Pasquale Pannone, Angri I Peppe Esposito, Napoli I Peppe Irace, Napoli I Peppe Pappa, S. Giorgio a Cremano I Pierpaolo Lista, Capaccio-Paestum I Pier Roberto Bassi, Castel Mella I Pietro Lista, Salerno I Pietro Maietta, Capodrise I Pina Della Rossa, Napoli I Pino Latronico, Salerno I Pino Lauria, Matera I Pio Volpe, Sarno I Prisco De Vivo, Avellino I Raffaele Canoro, Napoli I Raffaele Sorrentino, Angri I Renato Milo, Napoli I Renzo Gallo, Roma I Renzo Margonari, Mantova I Riccardo Dalisi, Napoli I Rolando Zucchini, Scandolaro dei Trinci I Rosa Cuccurullo, Salerno I Rosa Gravino, Canada De Gòmez – Argentina I Rosa Panaro, Napoli I Rosanna Iossa, Pomigliano d'Arco I Rosaria Matarese, Napoli I Ruggero Maggi, Milano I Sabato Angiero, Saviano I Salvatore Anelli, Rende I Salvatore De Curtis, Napoli I Salvatore Manzi, Napoli I Sandro Mautone, Cava dei Tirreni I Sara Pistilli, Angri I Sergio Etere, Salerno I Sergio Spataro, Giugliano Campania I Sergio Zanni, Ferrara I Silvio D'Antonio, Roccapiemonte I Silvio Frigerio, Napoli I Stefania Fabrizi, Roma I Stefano Di Stasio, Spoleto I Thea Lanzisero, New York I Tomaso Binga, Roma I Tommaso Cascella, Bomarzo I Tony Stefanucci, Napoli I Ugo Cordasco, Serino I Ugo Levita, Todi I Umberto Basso, Barletta I Vincenzo Frattini, Campagna I Umberto Manzo, Napoli I Vincenzo Rusciano, Napoli I Vincenzo Aulitto, Napoli I Vittore Baroni, Viareggio I Vittorio Avella – Nola I Walter Di Giusto, Genova I Yoshin Ogata, Lerici.
DA MATERA A MATERA Azienda TEKLA Località Ingegno Zona P.I.P. – Lotto 54 - Sarno Uscita autostradale A30 Sarno Dal lunedì al venerdì, dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 16.30 Info e appuntamento: 333 66 33 838 (Ernesto Terlizzi) - 081 1895 0333 (Tekla)
Terlizzi50: poeta della memoria e della storia Testo a cura di Davide Speranza Pier Paolo Pasolini volle ambientare “Il Vangelo secondo Matteo” a Matera. Non prese in considerazione quella Palestina, che pure era stata dannata dalle nuove leve del consumismo e dalla trasformazione del secondo Novecento. Il suo sguardo profondamente antropologico, profondamente centrato sull’umano, profondamente e disperatamente costruito – nel tempo – intorno al dilemma della mutevolezza della storia, fu implacabile nella scelta. Sapeva, Pasolini, che solo laddove le pietre sono pietre e la terra è ancora terra avrebbe potuto esserci la giusta distanza tra i fatti narrati dall’evangelista e le immagini puntellate in bianco e nero della pellicola. Una terra preistorica, quella materana, che dava il peso del destino umano. Da questa stessa pietas che spacca le interiora e le ossa per “succhiare tutto il midollo della vita” – per dirla con il poeta americano Henry David Thoreau – trae origine l’incandescenza di Ernesto Terlizzi. L’artista di Angri ha fatto una scelta, quella di iniziare e chiudere, a Matera, un percorso durato 50 anni, cresciuto dentro i parti e le ferite del suo atto creativo. Lo fa, sulla soglia del settantesimo compleanno, mettendo in mostra la sua guerra personale. È in Basilicata che inizia il viaggio, quando negli anni Settanta viene chiamato ad insegnare nelle scuole dell’entroterra lucano, un decennio 69-79, dove si ritrova lontano dallo sfacelo sociale dell’area agro-vesuviana. Qui apprezza la verità dei rapporti tra gli autoctoni, viene irretito dalla cruda bellezza della realtà contadina, quella bellezza vicina ai dipinti di Van Gogh, dove anche attraverso i colori e le tele si muovono i profumi acri del sudore, della rabbia e dell’inconsapevolezza. Terlizzi arriva dalle lezioni dell’Accademia, i suoi maestri napoletani del rinnovamento sono Armando De Stefano, Gianni Pisani, Domenico Spinosa, Carmine Di Ruggiero che lo introducono in una nuova dimensione astratta. Con il trasferimento in Lucania e la scoperta del mondo del Sud, ripensa a pittori come Renato Guttuso, Luigi Guerricchio, Ortega e, grazie alla nuova visione astratta acquisita a Napoli, recupera, attraverso il segno figurale, l’amore per la natura ed il mondo dell'uomo che cerca di riproporre sul piano allusivo, non più in chiave neorealista. In Basilicata le cose acquistano un valore altro, le sfaccettature emozionali si moltiplicano, l’analisi sociale solidifica certezze di potente narrazione sociale. Terlizzi capisce la forza del segno e sarà il segno l’elemento distintivo. In una delle sue opere più importanti, “Ultime tendenze nell’arte di oggi”, Gillo Dorfles, scriveva: «È un dato di fatto che a partire dall’immediato dopoguerra, in diversi paesi e centri artistici, a Parigi come a Tokio, a New York come a Roma, si è venuto evidenziando un genere di pittura basato soprattutto sulla velocità dell’esecuzione e sull’impiego prevalente di elementi graficamente differenziati piuttosto che sulla stesura di ampie superfici colorate». Ecco Terlizzi apre ad un ibrido, mescola le carte e reinventa le regole del gioco. Basa la sua ricerca sul rapporto uomo-natura. La figura umana è dentro il paesaggio, non fuori. È costola della natura, non elemento a parte. A Matera riscopre le contraddizioni dell’esistenza riverberate dalle ingenuità di un territorio che non sa dire altro che la verità su se stesso, gli amori nascosti, le devastazioni, le tradizioni sguaiate, gli asini che si ritirano dalla campagna, donne incinte, contadini piegati sotto il sole e schiacciati dai poteri invincibili, radici, mani deformate, ammassi di carne ramificata, pulsioni di labbra e rabbia. Terlizzi sviluppa una visione di elementi naturali antropomorfi. Dalla terra emergono fette di pelle, sorrisi smorzati, gambe e teste più simili a bulbi, fusti in crescita che nel liberarsi verso l’alto prendono forme primordiali. Non è più l’età del vedutismo dai plumbei risvolti. L’artista compie una riflessione violenta sulle brutture della società, ma approda ad una leggerezza simile, nel concetto, a quella di cui avrebbe parlato in seguito Italo Calvino nelle “Lezioni Americane”: «Per tagliare la testa di Medusa senza lasciarsi pietrificare, Perseo si sostiene su ciò che vi è di più leggero, i venti e le nuvole; e spinge il suo sguardo su ciò che può rivelarglisi solo in una visione indiretta, in
un’immagine catturata da uno specchio…è sempre in un rifiuto della visione diretta che sta la forza di Perseo, ma non in un rifiuto della realtà del mondo di mostri in cui gli è toccato di vivere, una realtà che egli porta con sé, che assume come proprio fardello». Terlizzi applica quella poetica della leggerezza nei suoi quadri, egli è un poeta della memoria e della storia, i segni pittorici sono lettere trasfigurate che sopravvivono all’oggi, anno 2019, quando porta, in estate, i suoi nuovi lavori ancora una volta a Matera, celebrando così la cittadina capitale europea della cultura e mostrando un’amplificazione dei mezzi e dello studio geometrico. Tra queste due anagrafiche del pittore, tra queste due Matere, lo sguardo di Terlizzi si è affinato. Non solo china, olio o acrilici. Utilizza materie estrapolate dalla realtà e le trasforma in rievocazioni della stessa. Legni, pietre, barattoli, garze. La pittura si fa lentamente scultura. I demoni dell’umanità e i suoi arcangeli sfondano la parete ed entrano nel plesso solare dell’osservatore. Su tutto, si distingue la piuma-lama, sempre simbolo di quella leggerezza che incide nell’animo e nella emozione, sopra e sotto la superficie della coscienza. La lenta trasformazione di Terlizzi si individua negli anni Ottanta, quando torna in Campania e ad accoglierlo c’è ancora una volta la tragica ineluttabilità di quella natura che tanto aveva ispirato Giacomo Leopardi. Il terremoto sconvolge l’intera Regione, rasando al suolo borghi e città, mietendo vittime e seminando urla cui faranno seguito solo gli scempi della camorra e della politica corrotta. È il momento in cui prende ad usare materiali di ogni tipo, come le garze, il catrame, gli stucchi, lamiere. La pittura non è solo segno, è apice tattile. La sua passione non è mai stata così alta, per certi versi accostabile a quando aveva 6 anni, l’età in cui gli era scoppiato nel cuore l’amore per l’arte, grazie ad un regalo prezioso di suo padre: una tavolozza di cartone con acquerelli e tasselli colorati. Il bambino curioso diventa voce di denuncia, urlo contro le caste, contro i deplorevoli egoismi degli uomini-nonumani, degli uomini bestia. La sua ricerca si acuisce con il recupero del colore, una esigenza che trova soluzione nel desiderio di stemperare il dolore, nel rimettere in moto gli animi e ristabilire la speranza di una rinascita dopo il terremoto. L’analisi si ramifica, fino ai territori vesuviani e alle dolorose voragini di Sarno, quelle frane ancora una volta simbolo di una Natura che non perdona i propri figli. Terlizzi lavora su carte speciali tibetane, le figure a forma di piuma diventano barche in balia delle onde e di orizzonti scomposti, l’acqua come inizio e fine della vita umana, racconto trascendentale dell’umanità nei paesaggi ispirati al mare. Ovunque è allegoria, i chiaroscuri si affastellano fotografando borghi e insediamenti umani metafisici e disabitati. Sono le vedute di un artista che continua a raccontare il suo tempo. Ne è esempio il suo personale punto di vista sulle “terre dei fuochi”, quando utilizza la superficie ondulata e irregolare dei cartoni, per rappresentare il senso dello stupro. Uomo, natura, storia, memoria. Terlizzi, nel farsi Omero a cavallo di due secoli, dipinge se stesso, la sua sensibile presenza nel mondo, incarna le fattezze di un cantore capace ancora di sintetizzare il legame tra carne e terra, musica dell’anima e suono battente del sottosuolo, fuoco apocalittico e inesorabile corsa del tempo.
ERNESTO TERLIZZI / Biografia
Ernesto Terlizzi nasce ad Angri (Sa), il 22 novembre 1949. Dopo gli studi presso il Liceo Artistico e l’Accademia di Belle Arti di Napoli, intorno al 1965 si accosta alle proposte post-informali ed oggettuali che allora animavano il dibattito artistico partenopeo di alcuni maestri napoletani come Di Ruggiero, Pisani, De Stefano e Spinosa. Questa esperienza didattica è un momento significativo nella formazione del giovane Terlizzi che risente degli influssi di tali insegnamenti pur senza improntarsene di un preciso riferimento espressivo. Nel 1970, in Lucania, questa iniziale indagine informale si arresta bruscamente con il manifestarsi appieno di un intimo sentire con la terra madre e la natura, a favore di una indagine organica del segno grafico. Nascono in questo decennio, una lunga serie di iconografie antropomorfe di chiara denuncia sociale (mani, bulbi, ovuli, ed involucri umani), cariche di valenze surreali in cui “natura e uomo” si fondono in una particolare visione organica infittita di rimandi e allusioni. Opere queste esposte a vari edizioni del Premio Michetti di quegli anni e nelle personali di Firenze (Galleria Inquadrature, 1979); Napoli (Galleria San Carlo, 1980); Bergamo (Galleria Fumagalli, 1981); Venezia Mestre (Galleria Plus Art, 1984).
Nel corso degli anni ’80, l’indagine segnica in bianco e nero, gradualmente lascia il posto a un ritorno alla materia cromatica e una pratica informale, ora distribuita e filtrata mediante una griglia geometrica che da adesso in poi, diventerà una precisa connettività nella ricerca di Terlizzi. E’ soprattutto nelle opere di fine anni ottanta che emerge una forte carica cromatica con i diversi impasti di materie dense e sensuali: sono acrilici, gessi, carte vetrate e veline, catrami e pastelli, a costruire materie di “paesaggi dell’anima”, in un suggestivo viaggio nelle apparenze della natura. Nascono così opere come “Pulsioni” (1988); “Materia con sacco e oro” (1988); “Notturno” (1988) esposte prima a Perugia (Galleria Materiali Immagini, 1988) e poi nella personale napoletana presso l’Istituto Francese “Le Grenoble” (1989). Il decennio successivo, poi, vede la ricerca polimaterica farsi sempre più variegata e convincente, grazie ad un rigoroso controllo cromatico che favorisce sempre più la percezione tattile e materica: in questo periodo più che la vivacità dei colori l’artista preferisce una sorta di azzeramento, un uso minimalista dei nuovi materiali utilizzati: sacchi, bende e garze, gessi e tessuti su cui l’artista cola segni sottili e densi come libera introspezione dell’inconscio. Nascono in questo periodo le grandi tele di juta esposte nella personale a Macerata (Pinacoteca e Musei Comunali, 1990) e la serie dei bianchi gessati; opere di grande rarefazioni e trasparenze luminose esposte nella mostra di gruppo Sudart a Salerno (Galleria Paola Verrengia, 1995). Negli anni a cavallo tra il’90 e il 2000 la ricerca polimaterica si fa sempre più attenta e insistente al dettato plastico con l’inserimento conseguente di altre materie come il legno e la pietra. Queste nuovi materiali, legati alle origini e al vissuto dell’uomo, conferiscono alle opere di questo periodo un fascino misterioso sempre in bilico a metà tra pittura e bassorilievo, convogliando forti rimandi e ascendente evocative e ancestrali. In questo periodo l’artista realizza opere come “Corteccia” (2001); “La porta del tempo” (2001); “Buio e luce (2005); “Delle ali irruppero” (2005) esposte nella personale presso il Convento dei Frati FRAC di Baronissi (2006). Questa ultima e convincente fase di ricerca continua ad essere presente ancora nel suo lavoro tra fisicità della materia oggettiva e la presenza immateriale del segno grafico in una sorta di sofferta e intima contaminazione di idee e di materiali. E’ proprio il disegno il protagonista recuperato nella sua intimità e essenzialità minimale delle sue ultime personali a Roma, Ferrara e Milano. In quella romana tenuta presso la storica Galleria Consorti di Via Margutta, è caratterizzata da queste nuove atmosfere polimateriche cariche di un struggente malessere esistenziale. A Ferrara i suoi lavori dal titolo “Derive” vengono ospitati dalla Galleria del Carbone nel centro storico della città Estense. Da questo momento il lavoro di Ernesto Terlizzi comincia a interessarsi al problema dell’immigrazione clandestina con i continui e drammatici attraversamenti nelle acque del Mediterraneo, indagine, questa, che si è fatta sempre più assidua e incalzante nelle opere esposte nel 2014 a Milano presso lo Spazio Tadini e recentemente nella mostra d’arte contemporanea “Artlante Vesuviano” alla Tekla di Sarno. Terlizzi scrive Davide Speranza - nel farsi Omero a cavallo dei 2 secoli, dipinge se stesso la sua sensibile presenza nel mondo, incarna le fattezze di un cantore capace ancora di sintetizzare il legame tra carne e terra, musica dell’anima e suono battente del sottosuolo. Fuoco apocalittico e inesorabile corsa del tempo.” Una ricerca davvero personale quella di Terlizzi, che pur affidandosi alla silenziosa e intima presenza acromatica della materia cerca di condividere oggi la violenza e le tragedie umane in un continuo, sofferto e malinconico dialogo. (Biografia aggiornata da Sandro Bongiani).
Le tre sale con gli artisti presenti Visit. http://www.collezionebongianiartmuseum.it/virtualGallery/?art=21
SALA 1 Ernesto Terlizzi, Massimo Teti, Carlo Bertocci, Jose Molina, Carmine Rezzuti, Giovanni Leto, Fabio De Poli, Mathelda Balatresi, Luigi Mainolfi, Mathelda Balatresi Mark Kostabi, Marco Vecchio, Lorenzo Basile, Francesco Tadini, Angelo Casciello, Lucia Mugnolo, Sabato Angiero, Tomaso Binga, Pasquale Liguori, Daniela Carletti, Omar Galliani, Paolo Gubinelli, Rolando Zucchini, Margherita Serra, Thea Lanzisero, Rosanna Iossa, Pasquale Pannone, Luisa Bergamini, Enzo Patti, Stefano Di Stasio, Enea Mancino, Franco Cipriano, Michele Valanzano, Diana D'Ambrosio, Antonio Caporaso, Giuseppe Di Muro, Laura Cristinzio, Gianni Vinci, Anna Crescenzi, Bianca Pirani, Laura Marmai, Domenico Ferrara Foria, Giovanni Alfano, Michele Mautone, Elisa Zadi, Lucio Liguori, Rosa Gravino, Raffaele Sorrentino, Gino Gini, Giovanni Bonanno, Gerardo Di Fiore, Vittore Baroni, Franco Panella, Lamberto Caravita, Marcello Diotallevi, Alessandra Angelini, Sergio Gioielli, Bruno Donzelli, Gisela Robert, Enzo Bianco, Elio Alfano, Monica Michelotti, Sergio Spataro, Ivan Piano, Alberto Sordi, Emanuela Duranti, Jacopo Naddeo, Alfonso Caccavale, Alberto Silvestri, Gabi Minedi. Sala 2 Maya Lopez Muro, Sara Pistilli, Pietro Maietta, Ruggero Maggi, Bruno Ceccobelli, Renzo Gallo, Pina Della Rossa, Peppe Esposito, Mauro Molinari, Stefania Fabrizi, Sergio Etere, Alfonso Sacco, Loredana Gigliotti, Angelo Michele Risi, Pier Roberto Bassi, Anna Boschi, Ugo Levita, Franco Troiani, Gianfranco Duro, Antonio Izzo, Antonio Perrottelli, Fernanda Fedi, Maya Pacifico, Nicola Liberatore, Gianfranco Goberti, Domenico Liguori, Paola Bonora, Pino Latronico, Giovanni Cuofano, Salvatore De Curtis, Peppe Pappa, Carlo Catuogno, Antonio Petti, Mimmo Fusco, Vittorio Avella, Gianni Guidi, Aulo Pedicini, Lucio Afeltra, Antonello Tagliaferro, Pio Volpe, Claudio Carrino, di Vincenzo Frattini, Anna Pozzuoli, Ellen G, Alberto Parres, Pietro Lista, Claudio Verna, Oscar Piattella, Lamberto Pignotti, Giuseppe Pirozzi, Giancarlo Pucci, Clara Rezzuti, Petrella Domenico, Maria Teresa Romitelli, Silvio Frigerio, Nando Calabrese, Felix Policastro, Giovanni Dell'Acqua, Cinzia Farina, Michele De Luca, Tommaso Cascella, Pablo Echaurren, Renzo Margonari, H. H. Lim, Sergio Zanni, Franco Marrocco, Fabio Giocondo, Giuseppe Caccavale, Umberto Manzo, Walter Di Giusto, Walter Di Giusto, Ferruccio Gard, Achille Pace, Peppe Irace, Eduardo Ferrigno, Carla Viparelli, Luigi Pagano, Sandro Mautone, Felice Soriente, Carmela Corsitto, Danilo Maestosi, Claudio Grandinetti, Luigi Auriemma, Carmine Di Ruggiero. Sala 3 Maribel Martinez, Alfredo Maiorino, Giorgio Cattani, Ugo Cordasco, Ezio Campese, Ilia Tufano, Amedeo Patanè, Michele Attianese, Vincenzo Rusciano, Vincenzo Aulitto, Maria Bellante, Francesca Poto, Anna Maria Saviano, Clara Garesio, Raffaele Canoro, Antonio Ambrosino, Lamberto Correggiani, Michelino Falciani, Franco Tirelli, Silvio D'Antonio, Paolo Bini, Maria Gagliardi, Antonio Salzano, Riccardo Dalisi, Elena Molino, Gaetano Di Riso, Salvatore Manzi, Marino Atellano, Gloria Pastore, Carlo Iacomucci, Massimo Palumbo, Bartolomeo Migliore, Maria La Mura, Antonello Scotti, Pino Lauria, Gian Luigi Gargiulo, Franco Iuliano, Pierpaolo Lista, Enzo Correnti, Pasquale Nasta, Antonio Manfredi, Rosa Panaro, Antonio Picardi, Franco Di Pede, Giovanni Cavaliere, Maria Credidio, Salvatore Anelli, Guido Capuano, Matteo Pirani, Maria Pia Daidone, Battista Marello, Virzo Carolina, Renato Milo, Francesco Cocco, Lucia Spagnuolo, Antonio Sassu, Bruno Patanè, Umberto Basso, Lorenzo Cleffi, Rosa Cuccurullo, Tony Stefanucci, Nino Tricarico, Virzo Margherita, Mariella Bettineschi, Giuseppe Filardi, Elio Marino, Alessandro Ceccotto, Prisco De Vivo, Mariano Grieco, Alma Idrizi, Rosaria Matarese, Marianna Troise, Marco Pellizzolla, Paolo Volta, Yoshin Ogata, Fulco Pratesi, Emilio Morandi, Antonio Fomez, Alfredo Raiola, Enzo Angiuoni, Linda Paoli, Paolo Novi, Eliana Petrizzi, Danilo Donzelli, Antonio Serrapica, Gianni Rossi, Wanda Fiscina, Enrico Viggiano.
OPERE ROOM 1
Visit. http://www.collezionebongianiartmuseum.it/virtualGallery/?art=21
L’artista Ernesto Terlizzi
Ernesto Terlizzi, in alto Matera, 1979, in basso La piuma, 2019
Ernesto Terlizzi, Fiori di pietra, 2019
In alto la Card 15x21 del progetto “70 Years Ernesto Terlizzi”, in basso l’opera di Massimo Teti, Napoli Italia
In alto opera di Carlo Bertocci, Firenze - Italia, in basso opera di Jose Molina, Madrid - Spagna
In alto a sinistra Carmine Rezzuti, Napoli - Italia, in alto a destra Giovanni Leto, Bagheria - Italia, in basso a sinistra Fabio De Poli, Montecatini T. - Italia, in basso a destra Mathelda Balatresi, Napoli - Italia
In alto Luigi Mainolfi, Torino - Italia, in basso Lello Lopez, Pozzuoli – Italia
In alto Mark Kostabi, Roma, in centro Marco Vecchio, Salerno, in basso Alma Idrizi - Macedonia
In alto Francesco Tadini, Milano - Italia, in centro Angelo Casciello, Scafati - Italia, in basso Lucia Mugnolo, Napoli - Italia
In alto a sinistra Sabato Angiero, Saviano - Italia, in alto a destra Tomaso Binga, Roma - Italia, in basso a sinistra Pasquale Liguori, Vietri - Italia, in basso a destra Daniela Carletti, Ferrara - Italia
In alto Omar Galliani, Montecchio Emilia - Italia, in centro Paolo Gubinelli, Firenze - Italia, in basso Rolando Zucchini, Scandolaro dei Trinci - Italia
In alto a sinistra Margherita Serra, Brescia - Italia, in alto a destra Thea Lanzisero, New York - USA, in basso a sinistra Rosanna Iossa, Pomigliano d'Arco- Italia, in basso a destra Pasquale Pannone, Angri - Italia
In alto Luisa Bergamini, Bologna - Italia, in centro Enzo Patti, Palermo - Italia, in basso Stefano Di Stasio, Spoleto - Italia
In alto a sinistra Enea Mancino, Napoli - Italia, in alto a destra Franco Cipriano, Napoli - Italia, in basso a sinistra Michele Valanzano, Macerata Campania - Italia, in basso a destra Diana D'Ambrosio, Napoli - Italia
In alto Antonio Caporaso, Portici - Italia, in centro Giuseppe Di Muro, Giffoni sei Casali - Italia, in basso Laura Cristinzio, Napoli - Italia
In alto a sinistra Gianni Vinci, Napoli - Italia, in alto a destra Anna Crescenzi, Sarno - Italia, in basso a sinistra Bianca Pirani, Bergamo - Italia, in basso a destra Laura Marmai, Salerno - Italia
In alto Domenico Ferrara Foria, Foria - Italia, in centro Giovanni Alfano, Angri - Italia, in basso Michele Mautone, Marigliano - Italia
In alto a sinistra Elisa Zadi, Vaglia - Italia, in alto a destra Lucio Liguori, Vietri - Italia, in basso a sinistra Rosa Gravino, Canada De Gòmez - Argentina, in basso a destra Raffaele Sorrentino, Angri - Italia
In alto a sinistra Gino Gini, Milano - Italia, in alto a destra Giovanni Bonanno, Salerno - Italia, in basso a sinistra Gerardo Di Fiore, Napoli - Italia, in basso a destra Vittore Baroni, Viareggio - Italia
In alto a sinistra Franco Panella, Monreale - Italia, in alto a destra Lamberto Caravita, Massa Lombarda Italia, in basso a sinistra Marcello Diotallevi, Fano - Italia, in basso a destra Alessandra Angelini, Trivolzio Italia
In alto Sergio Gioielli, S. M. C. Vetere - Italia, in centro Bruno Donzelli, Caserta - Italia, in basso Gisela Robert, S. Giorgio a Cremano - Italia
In alto a sinistra Enzo Bianco, Salerno - Italia, in alto a destra Elio Alfano, Angri - Italia, in basso a sinistra Monica Michelotti, Carrara - Italia, in basso a destra Sergio Spataro, Giugliano Campania – Italia
In alto Ivan Piano, Napoli - Italia, in centro Alberto Sordi, La Spezia - Italia, in basso Emanuela Duranti, Spoleto – Italia
In alto a sinistra Jacopo Naddeo, Salerno - Italia, in alto a destra Alfonso Caccavale, Afragola - Italia, in basso a sinistra Alberto Silvestri, Agerola - Italia, in basso a destra Gabi Minedi, Roma - Italia
OPERE ROOM 2
In alto Maya Lopez Muro, in centro Sara Pistilli, in basso Pietro Maietta.
In alto a sinistra Ruggero Maggi, in alto a destra Bruno Ceccobelli, in basso a sinistra Renzo Gallo, in basso a destra Pina Della Rossa.
In alto Peppe Esposito, in centro Mauro Molinari, in basso Stefania Fabrizi.
In alto a sinistra Sergio Etere, in alto a destra Alfonso Sacco, in basso a sinistra Loredana Gigliotti, in basso a destra Angelo Michele Risi.
In alto Pier Roberto Bassi, in centro Anna Boschi, in basso Ugo Levita.
In alto a sinistra Franco Troiani, in alto a destra Gianfranco Duro, in basso a sinistra Antonio Izzo, in basso a destra Antonio Perrottelli.
In alto Fernanda Fedi, Milano - Italia, in centro Maya Pacifico, in basso Nicola Liberatore.
In alto a sinistra Gianfranco Goberti, in alto a destra Domenico Liguori, in basso a sinistra Paola Bonora, in basso a destra Pino Latronico.
In alto Giovanni Cuofano, in centro Salvatore De Curtis, in basso Peppe Pappa.
In alto a sinistra Carlo Catuogno, in alto a destra Antonio Petti, in basso a sinistra Mimmo Fusco, in basso a destra Vittorio Avella.
In alto Gianni Guidi, in centro Aulo Pedicini, in basso Lucio Afeltra.
In alto a sinistra Antonello Tagliaferro, in alto a destra Pio Volpe, in basso a sinistra Claudio Carrino, in basso a destra Vincenzo Frattini.
In alto Anna Pozzuoli, in centro Ellen G, in basso Alberto Parres.
In alto a sinistra Pietro Lista, in alto a destra Claudio Verna, in basso a sinistra Oscar Piattella, in basso a destra Lamberto Pignotti.
In alto Giuseppe Pirozzi, in centro Giancarlo Pucci, in basso Clara Rezzuti.
In alto a sinistra Domenico Petrella, in alto a destra Maria Teresa Romitelli, in basso a sinistra Silvio Frigerio, in basso a destra Nando Calabrese.
In alto Felix Policastro, in centro Giovanni Dell'Acqua, in basso Cinzia Farina.
In alto a sinistra Michele De Luca, in alto a destra Tommaso Cascella, in basso a sinistra Pablo Echaurren, in basso a destra Renzo Margonari.
In alto H. H. Lim, in centro Sergio Zanni, in basso Franco Marrocco.
In alto a sinistra Fabio Giocondo, in alto a destra Giuseppe Caccavale, in basso a sinistra Umberto Manzo, in basso a destra Walter Di Giusto.
In alto Walter Di Giusto, in centro Ferruccio Gard, in basso Achille Pace.
In alto a sinistra Peppe Irace, in alto a destra Eduardo Ferrigno, in basso a sinistra Carla Viparelli, in basso a destra Luigi Pagano.
In alto Sandro Mautone, in centro Felice Soriente, in basso Carmela Corsitto.
In alto a sinistra Danilo Maestosi, in alto a destra Claudio Grandinetti, in basso a sinistra Luigi Auriemma, in basso a destra Carmine Di Ruggiero.
OPERE ROOM 3
In alto a sinistra opera di Maribel Martinez, in alto a destra Alfredo Maiorino, in basso a sinistra Giorgio Cattani, in basso a destra Ugo Cordasco.
In alto Ezio Campese, in centro Ilia Tufano, in basso Amedeo Patanè.
In alto a sinistra Michele Attianese, in alto a destra Vincenzo Rusciano, in basso a sinistra Vincenzo Aulitto, in basso a destra Maria Bellante.
In alto a sinistra Francesca Poto, in alto a destra Anna Maria Saviano, in basso a sinistra Clara Garesio, in basso a destra Raffaele Canoro.
In alto a sinistra Antonio Ambrosino, in alto a destra Lamberto Correggiani, in basso a sinistra Michelino Falciani, in basso a destra Franco Tirelli.
In alto Silvio D'Antonio, in centro Paolo Bini, in basso Maria Gagliardi.
In alto a sinistra Antonio Salzano, in alto a destra Riccardo Dalisi, in basso a sinistra Elena Molino, in basso a destra Gaetano Di Riso.
In alto a sinistra Salvatore Manzi, in alto a destra Marino Atellano, in basso a sinistra Gloria Pastore, in basso a destra Carlo Iacomucci.
In alto Massimo Palumbo, in centro Bartolomeo Migliore, in basso Maria La Mura.
In alto a sinistra Antonello Scotti, in alto a destra Pino Lauria, in basso a sinistra Gian Luigi Gargiulo, in basso a destra Franco Iuliano.
In alto a sinistra Pierpaolo Lista, in alto a destra Enzo Correnti, in basso a sinistra Pasquale Nasta, in basso a destra Antonio Manfredi.
In alto Rosa Panaro, in centro Antonio Picardi, in basso Franco Di Pede.
In alto a sinistra Giovanni Cavaliere, in alto a destra Maria Credidio, in basso a sinistra Salvatore Anelli, in basso a destra Guido Capuano.
In alto a sinistra Matteo Pirani, in alto a destra Maria Pia Daidone, in basso a sinistra Battista Marello, in basso a destra Virzo Carolina.
In alto Renato Milo, in centro Francesco Cocco, in basso Lucia Spagnuolo.
In alto a sinistra Antonio Sassu, in alto a destra Bruno Patanè, in basso a sinistra Umberto Basso, in basso a destra Lorenzo Cleffi.
In alto Rosa Cuccurullo, in centro Tony Stefanucci, in basso Nino Tricarico.
In alto a sinistra Virzo in alto a destra Mariella Bettineschi, in basso a sinistra Giuseppe Filardi, in basso a destra Elio Marino.
In alto a sinistra Alessandro Ceccotto, in alto a destra Prisco De Vivo, in basso a sinistra Mariano Grieco, in basso a destra Alma Idrizi.
In alto a sinistra Rosaria Matarese, in alto a destra Marianna Troise, in basso a sinistra Marco Pellizzolla, in basso a destra Paolo Volta.
In alto Yoshin Ogata, in centro Fulco Pratesi, in basso Emilio Morandi.
In alto a sinistra Antonio Fomez, in alto a destra Alfredo Raiola, in basso a sinistra Enzo Angiuoni, in basso a destra Linda Paoli.
In alto Paolo Novi, in centro Eliana Petrizzi, in basso Danilo Donzelli.
In alto a sinistra Antonio Serrapica, in alto a destra Gianni Rossi, in basso a sinistra Wanda Fiscina, in basso a destra Enrico Viggiano.
SPAZIO OPHEN VIRTUAL ART GALLERY Collettiva Internazionale di Arte Contemporanea Inaugurazione venerdì 22 novembre 2019 - ore 18.30 Spazio Ophen Virtual Art Via S. Calenda, 105 - Salerno
Edizione SANDRO BONGIANI ARTE CONTEMPORANEA Catalogo on line n°17 del 30 ottobre 2020