Disebocchio

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La Città dell'Anima il D i s e b o c c H i o

DALL’OLIO . PALUMBO . SANSAVINI A cura di

Alberto D’Atanasio


Una mostra fuori dal comune Dallo scarabocchio all’opera d’arte Alberto D’Atanasio

Se l’ambizione di questa mostra evento può sembrare troppo alta, effimera nei suoi obiettivi o addirittura utopica, è perché chi scrive e l’ha pensata poggia la sua ragione sui sentimenti, sulle sensazioni e sulle emozioni che nascono ogni volta che uno scarabocchio diventa qualcosa in cui leggere i segni di un moto interiore. Le linee, i tratti che tracciamo su di un foglio mentre si telefona, o si aspetta che il tempo di un’attesa si esaurisca, rivelano sempre la voce della nostra persona interiore quella che ci conosce meglio, quella che dovremmo conoscere meglio. La nostra scrittura, “la calligrafia” che ci fece lasciare i disegni fatti all’asilo e alla scuola materna, rivela lo stato del nostro tempo interiore ed è un tempo questo che non ha ricordi perché il passato è lì con il presente e probabilmente con buona parte di ciò che potrà essere il futuro più prossimo. La vita che invece vive la persona esteriore, quella che riflette lo specchio, quella che tutti vedono, vive un tempo che ha i tempi divisi dai valori del mercato e non sembri retorica. Ciò che questi primi dieci anni dal terzo millennio rivelano è una grande tragicità, l’uomo non sa fare più memoria dei tempi passati e non può quindi migliorare nulla, né può far più vantaggioso ciò che il progresso offre perché senza memoria, senza storia si è come lanciati a una folle corsa senza freni, senza poter scegliere dove andare. Si corre per cogliere l’attimo che fugge senza pensare a quelli che verranno. Che razza di politica è stata costituita negli stati dei vari continenti? Che politica è quella che sulla scorta di una guerra mondiale, dei campi di concentramento, dei gulag non è riuscita a far altro che replicare guerre e prigionieri di un edonismo che ha niente di umano e non sa predisporci per il futuro ma solo per l’attimo presente? Lo scarabocchio, il disebocchio, rivelano una voglia di respiro, una sorta di desiderio di

reazione a ciò che sta accadendo, c’è in chi ha dipinto per questo progetto l’esigenza di compiere una rivoluzione perché ci sia di nuovo qualcosa su cui sperare, c’è la volontà di credere che gli uomini possano finalmente sentirsi uguali nella cooperazione del bene comune perché figli di un’unica unità, un’unica scintilla che un tempo dal caos, che non era affatto sinonimo di disordine, creò il Cosmo cioè l’idea più alta di bellezza. Lo scarabocchio in questo progetto è stato considerato il caos primigenio da cui si può far nascere il cosmo. [...] [...] Ecco perché questa mostra dopo aver giocato e fatto giocare i giovanissimi, i giovani e chi non ha smesso di sentirsi tale, ha fatto in modo che a giocare con lo scarabocchio che diventa disegno e poi opera d’arte fossero tre artisti come Luca Dall’Olio, Ciro Palumbo e Massimo Sansavini, tre stili diversi di vedere rappresentazione e raffigurazione, tre filosofie estetiche straordinarie e complementari. Dall’Olio dipinge la città interpretata come se fosse guardata da fuori, quasi si giungesse da un viaggio e si cercasse riparo prima di ripartire, Palumbo è la città da dentro, come se si guardassero nuovi orizzonti da finestre, da interni più interiori che architettonici e poi la città dall’alto con le opere di Massimo Sansavini che trasforma le linee di confine e il disegno in strade in definizioni di luoghi in zone dove il colore diviene voce per chi vuole sentire un racconto, una favola che rinfranchi l’anima e renda il cuore pronto a ricominciare il Viaggio. Dopo il successo riscosso dalla mostra a Brescia, nella maestosa sede del Museo di Santa Giulia, sito dell’UNESCO, l’evento verrà portato prossimamente anche nelle città di Spoleto, Reggio Emilia e Napoli.

PROSSIMAMENTE

La Galleria RezArte di Reggio Emilia ospiterà il progetto “La Città dell’Anima“


Luca Dall’Olio

Ciro Palumbo


Massimo Sansavini

Backstage e inaugurazione della mostra “La città dell’anima . il Disebocchio” a Brescia, Museo di Santa Giulia, Sala dell’Affresco. 5/28 ottobre 2012


www.disebocchio.it

www.dallolio.it

www.palumbociro.it

www.sansavini.it


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