Numero 37 - Informazioni dal Parlamento 5Stelle

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PARLAMENTO 5 STELLE www.beppegrillo.it/movimento/parlamento

APRISCATOLE: braccialetti elettronici, ovvero come regalare 90 milioni di euro a Telecom

Novanta braccialetti elettronici ci costano, in totale, 9 milioni di euro l’anno. Centomila euro ciascuno, come se fossero di Cartier. Peccato che non servano ad abbellire i polsi delle nobil donne, ma a controllare i detenuti beneficiari di misure di scarcerazione. Abbiamo regalato, quindi, 90 milioni di euro in 10 anni alla Telecom (dove ha lavorato il figlio della Cancellieri appena uscito da Fonsai) nonostante una sentenza del Consiglio di Stato abbia annullato l’appalto perché si è trattato di un affidamento diretto e Fastweb ha vinto il ricorso. Proviamo a fare due conti. I braccialetti funzionano col gps, come comuni telefonini di ultima generazione. Prezzo: circa 400 euro l’uno, senza considerare gli sconti derivanti da una mega commessa. In totale: 36mila euro (400x90). Quanti dipendenti servono per sorvegliare degli schermi per 90 persone? Venti agenti? Considerando 40mila il costo lordo di un dipendente, si giunge a una somma di 800mila euro (40.000x20). Quanto può costare la centrale operativa? Un capannone in affitto (300mila euro annui), costi di manutenzione e servizi (200mila euro). Quindi, alla fine della fiera, razionalizzando il servizio e internalizzandolo, spenderemmo 1.336.000 euro. Dove finiscono gli altri 7 milioni 664mila euro? Francesca Businarolo, M5S Camera

INFORMAZIONI DAL PARLAMENTO 5 STELLE

Foglio di informazione non ufficiale in uscita come file PDF e stampato in proprio. Ideato, progettato e realizzato da Sara Bertilorenzi, via Palestro 36, Massa, 54100 - MS (art.2 comma 1 L.47/1948). Redazione in MoVimento lavora sul MeetUp Toscana 5 Stelle al seguente link http://bit.ly/12PXxwP Questo foglio è di libera diffusione e può essere liberamente stampato, copiato, pubblicato, ecc. Lo trovi anche sull’omonima pagina Facebook o su http://info5stelle.wordpress.com/

Ce lo chiede l’Europa o le banche? Paola Carinelli Camera Seduta n°150 del 13 Gennaio

Signor Presidente, «maiali», «PIIGS»: così ci chiamano in Europa, «maiali», «PIIGS». Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia, Spagna: questo è l’acronimo che viene usato per questi Paesi, che letteralmente in inglese significa «maiali». Questo la dice lunga di come l’Europa veda il nostro e questi altri Paesi. Noi con questa mozione proponiamo la revisione, la modifica di due trattati internazionali, il MES e il fiscal compact, che sono cardini del funzionamento dell’Unione europea. Il MES e il fiscal compact sono due accordi che noi italiani, anzi, il nostro Governo in realtà – visto che il Governo non ha chiesto nulla ai cittadini italiani, ha fatto

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con l’Europa, accordi che – ci tengo a sottolinearlo – non era obbligatorio firmare per restare nell’Unione europea. Lo ripeto: non era obbligatorio firmare questi due Trattati per restare nell’Unione europea, tanto che diversi Paesi dell’Unione europea non li hanno firmati. Un accordo, il fiscal compact, prevede che il debito e il deficit non superino una certa quota e se superi questa quota, invece, l’Europa ti obbliga a manovre di rientro al limite dello strozzinaggio e le politiche di austerity, di tagli e di sangue degli ultimi anni ne sono una prova. (...) In pratica, l’Europa ci impone una velocità che noi non riusciamo a rispettare. È come se prendessimo una Mercedes e una Punto – giusto per fare un esempio a caso –, le mettessimo sulla stessa strada e le costringessimo ad andare a 130, a 150 chilometri orari. La Mercedes va, la Punto non ce la fa mica tanto: un po’ va, poi arranca, comincia a rimanere indietro e prima o poi alla fine «schiatta». E così noi: l’Europa ci sta imponendo una velocità che noi non riusciamo a mantenere. Noi siamo quella Punto: arranchiamo e alla fine «schiatteremo». Mettiamocela bene in

5 GIORNI A 5 STELLE #giùlamaschera FATTI, NON GOSSIP. OGNI VENERDÌ IN DIRETTA ALLE 13.30 SU WWW.PARLAMENTARI5STELLE.IT Giù la maschera! Con il Movimento 5 Stelle in Parlamento trucchi e falsità dei partiti non la passano liscia. È stato smascherato l’inganno del Fiscal Compact che nei prossimi anni costerà agli italiani decine di miliardi di euro in tasse e tagli. Giù la maschera anche al Ministro Carrozza. Si è vantata in televisione di voler destinare l’8 x1000 all’edilizia scolastica. Peccato che questa proposta fosse già diventata legge grazie ad un emendamento del Movimento 5 Stelle! Maschera calata anche sulle bugie che Lega e Forza Italia hanno raccontato ai cittadini sul reato di clandestinità. Come effetto reale quel provvedimento ha avuto la mancata espulsione del 90% degli irregolari, meno sicurezza, un aggravio di costi per tutti i cittadini italiani e l’ingolfamento dei tribunali. Con la sua depenalizzazione, approvata in rete da 25.000 iscritti certificati al Sistema Operativo del M5S, gli irregolari verranno comunque espulsi tramite procedimento amministrativo e finirà una farsa contestata in primo luogo da Forze dell’Ordine e operatori della Giustizia. Dietro alle belle parole i partiti nascondono sempre

inganni. Un provvedimento ora in discussione al Senato proposto da Forza Italia e appoggiato dal Pd, come effetto potrebbe portare alla mancata demolizione di tantissime costruzioni abusive e favorire il crimine organizzato. Ma non è finita qui. Ricordate tutto il gran parlare sul provvedimento sulla Terra dei Fuochi? Il Movimento 5 Stelle ha scoperto che non ci sono fondi per le bonifiche e quelli stanziati i monitoraggi non hanno le coperture finanziarie. Sono senza vergogna. Da un inganno smascherato all’altro non l’ha passata liscia nemmeno il Ministero della Cultura che voleva spacciare per 500 posti di lavoro la creazione di 500 nuovi schiavi sottopagati. Ma il M5S è anche proposta. Fondamentale è stato il contributo a 5 stelle nel provvedimento sulle etichettature dei prodotti agroalimentari. Insieme a migliaia di cittadini è poi iniziata la discussione in Rete per la revisione della legge Fini-Giovanardi. I fatti di questa settimana in Parlamento, raccontati direttamente, e senza filtri, dai nostri portavoce. Aiutateci a diffondere anche questa puntata!

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PARLAMENTO 5 STELLE testa questa cosa. L’altro accordo di cui parliamo nella mozione è il MES, che prevede la creazione di un fondo in cui i vari Stati versano dei soldi che, in teoria, dovrebbero essere usati per aiutare gli Stati in difficoltà, ma, in realtà, vengono usati per tutt’altro, cioè per ripianare i debiti delle banche private. In pratica i cittadini italiani hanno messo, senza saperlo, 15 miliardi di euro per aiutare delle banche private straniere quando, invece, potevano essere usati per molte altre cose, ad esempio, per aiutare le famiglie e le imprese in difficoltà. Se i cittadini avessero saputo, se avessero potuto scegliere tra dare questi 15 miliardi a banche private oppure darle a famiglie e imprese, sono sicura cosa avrebbero scelto. Ma è stato deciso sopra le loro teste. Proponiamo di cambiare questi due accordi perché, come tutti gli accordi, come anche gli accordi commerciali, possono essere modificati, possono essere rivisti, basta ridiscuterli. Il nostro Governo dovrebbe, cioè, andare dalle persone con cui ha fatto questi accordi anni fa e dirgli che questi accordi sono da rivedere, sono da ridiscutere e inizierebbe una trattativa. Ma il nostro Governo non lo fa. Non ci prova neanche. Perché? Perché non ha il coraggio? Sì. (...) Perché non gli interessa? Be’, forse è il caso che il Governo inizi a fare gli interessi dei cittadini prima che quelli delle banche. L’Europa non dovrebbe essere uno strozzino, ma dovrebbe essere un aiuto (dovrebbe essere: condizionale). Se il nostro Governo non è in grado di imprimere questo cambiamento all’Europa, forse è meglio se si fa da parte perché gli italiani non sono maiali. I politici italiani probabilmente sì, ma i cittadini italiani no. Chi in questi anni era seduto in Parlamento e ha permesso tutto questo si dovrebbe vergognare. Oltre ai nostri soldi hanno venduto la nostra dignità.

Salvate il banchiere europeo Claudio Cominardi Camera Seduta n°152 del 15 Gennaio

Signora Presidente, forse un concetto non è ancora chiaro: il fiscal compact

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prevedeva delle regole d’oro, tra le quali il pareggio di bilancio ed è stato votato attraverso legge costituzionale, quindi serviva una maggioranza dei due terzi. Quindi probabilmente qualcuno ha fatto anche da stampella. Forse non è ancora chiara questa cosa: avete fatto una cazzata, fatevene una ragione! E con questo state affamando, perché ci ricordiamo anche la letterina della BCE: parliamo di una macelleria sociale incredibile, milioni e milioni anche di pensionati. Non si può toccare la riforma Fornero perché non ci sono i soldi. E allora? I soldi non ci sono, però per l’Europa, per i banchieri...? Perché le banche sono sempre state salvate: è vero o non è vero? Provate a smentirlo.

Tutti i nomi del fiscal compact Alessandro Di Battista Signor Presidente, il MoVimento 5 Stelle entrerà in Europa per cambiarla, per renderla trasparente con decisioni condivise a livello referendario (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico)... PRESIDENTE. Colleghi! Colleghi! Lasciatelo... Tranquilli, tranquilli! DI BATTISTA: State zitti, rosiconi! PRESIDENTE. Onorevole Di Battista! DI BATTISTA: Come ieri avete fatto con il referendum che ha smentito le vostre critiche puerili e gli attacchi... Mi stanno interrompendo: mi faccia parlare! PRES. Ho già detto che devono tacere: lei concluda! DI BATTISTA: Grazie. Oggi l’Unione europea, per colpa vostra, vili traditori della sovranità popolare, energetica, monetaria, è un Club Med infestato dalle lobby (Commenti dei deputati del gruppo PD)! PRES. Colleghi, lasciate concludere! DI BATTISTA: Ed è colpa vostra: è colpa di Boccia Francesco, che ha votato a favore del fiscal compact, del MES, dell’approvazione della legge costituzionale per il pareggio di bilancio. È colpa di Boccuzzi Antonio del Partito Democratico, è colpa di Fabrizio Cicchitto del Nuovo Centrodestra, che votò a favore del fiscal compact e della legge costituzionale per il pareggio di bilancio. Di Cesare Damiano, che poi difende i lavoratori, del Partito Democratico, che votò a favore del fiscal compact!

Flop del reato di clandestinità Enrico Cappelletti Senato Seduta n°165 del 14 Gennaio

Signor Presidente, onorevoli colleghi, capisco il motivo di tutta questa acredine del Gruppo Lega Nord nei confronti del M5S e non solo, in considerazione dell’emendamento di cui parliamo (che, in realtà, non è tale, perché è inserito nel provvedimento che ci accingiamo a votare questa sera o domani). Ebbene, il motivo di tutta questa acredine sta nel fatto che il reato di clandestinità è stato il maggiore fallimento della Lega Nord dopo la realizzazione del federalismo in Italia. Infatti, da quando è stato introdotto, sono costantemente aumentati i flussi migratori nel nostro Paese. Nel 2010 sono stati spesi 460 milioni di euro a causa della legge Bossi-Fini in Italia; per il 2012 si parla addirittura di 700 milioni di euro. Un clandestino rimane nei centri di identificazione in media cinque mesi e costa alla società 7.000 euro a causa della legge Bossi-Fini. Nel 2010 sono stati identificati 150.000 irregolari, dei quali quasi il 90% ha ricevuto il foglio di via. Questa, però, è una barzelletta: infatti, le persone irregolari dovrebbero allontanarsi da sole dal nostro Paese, ma non lo fanno. Questo è il successo del reato di clandestinità: la promessa di abbandonare il nostro Paese. È una barzelletta, una presa in giro degli italiani! Nicola Tanzi, segretario generale del SAP (e non del Movimento 5 Stelle), cioè del maggiore sindacato di Polizia, ha dichiarato testualmente: «Bisogna avere il coraggio di dirlo chiaro e tondo: questa legge sulla clandestinità»(...) «aggrava inutilmente il lavoro delle forze di polizia e» - ancora peggio - «mina il controllo del territorio e la sicurezza dei cittadini». È esattamente il contrario di quanto affermato dai colleghi della Lega Nord. (…) Nell’ambito della riforma del sistema sanzionatorio, è utile ricordare che negli ultimi 15 anni sono state introdotte nel nostro ordinamento oltre 300 nuove fattispecie di reato. La politica negli ultimi 15 anni è andata dunque verso un


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aumento della complessità del sistema della giustizia penale, nonostante venga asserito naturalmente il contrario. Ben venga, quindi, dover occuparsi di un provvedimento riguardante le depenalizzazioni. (…) Peraltro, se l’obiettivo era il risolvere il problema del sovraffollamento delle carceri, non è certo questa la strada giusta da seguire. (…) Non può non sollevare perplessità anche la depenalizzazione di reati quali il falso in scrittura privata, la sottrazione di cose comuni e l’usurpazione, per le evidenti conseguenze sul piano dei rapporti tra soggetti privati. (…) Una ulteriore criticità che vorrei segnalare è la previsione di misure come la reclusione domiciliare e l’arresto domiciliare, che rischiano di diventare inefficaci qualora non sì individuino i luoghi idonei ad assicurare la custodia del condannato che può essere senza fissa dimora. Manca l’indicazione del fatto che il giudice possa prescrivere particolari modalità di controllo, così come pure quella per cui le pene detentive non carcerarie non si applicano qualora la reclusione o l’arresto presso l’abitazione o altro luogo di privata dimora non siano idonei ad evitare il pericolo che il condannato commetta altri reati. La reclusione e l’arresto domiciliari posso essere espiati anche in maniera non continuativa ma per singoli giorni della settimana o per fasce orarie. Al riguardo, è stato predisposto un emendamento soppressivo dal M5S, in quanto siffatta previsione snaturerebbe l’applicazione della pena e ne renderebbe complicata la gestione. (…) La sanzione del lavoro di pubblica utilità nel nostro ordinamento è già prevista in determinate ipotesi, ma pone enormi problemi di ordine pratico. Questa sanzione è spesso ineseguibile in quanto per una reale efficacia della stessa si rendono necessari accordi con gli enti pubblici (Regioni, Comuni, Province), disposti ad accogliere i condannati. Per conferire carattere di concretezza a tale ipotesi dì pena, sarebbe opportuno stabilire prima l’obbligatorietà per gli enti pubblici di accogliere ì condannati. Il Capo II del disegno di legge reca disposizioni relative alla sospensione del procedimento con messa alla prova. Tale procedura è particolarmente farraginosa in quanto aggrava il lavoro del giudice e determina un rallentamento dell’attività giurisdizionale. Tale procedimento, ossia l’acquisire

informazioni sulle condizioni di vita personale, familiare, sociale ed economica dell’imputato e portarle a conoscenza del pubblico ministero e del difensore dell’imputato, andrebbe probabilmente affidato ad un organo diverso dal giudice. Si noti infine che il disegno di legge non contiene alcuna previsione in ordine al rapporto tra le nuove pene detentive non carcerarie e il nuovo istituto della sospensione del procedimento con messa alla prova, e le disposizioni del codice penale in tema di sospensione condizionale della pena. Tutto ciò premesso, con particolare riferimento alle depenalizzazioni, non possiamo non notare che si poteva e si doveva fare di più. Penso, ad esempio, alle leggi Fini-Giovanardi, Bossi-Fini ed ex Cirielli, per intenderci. Anche la sanzione cosiddetta lavoro di pubblica utilità, di per sé benvenuta, potrebbe essere meglio strutturata grazie a un meccanismo di coinvolgimento degli enti locali che non c’è e che rischia di minare dunque sul nascere l’efficacia di questo provvedimento; provvedimento che, con l’istituto della messa alla prova e con la parte relativa agli irreperibili, va certamente nella direzione di un alleggerimento necessario della giustizia, ma non è sufficiente. In conclusione, dunque, si poteva fare di più e si poteva fare meglio, in considerazione del fatto che esiste un disperato bisogno nel nostro Paese di far funzionare di più e meglio la macchina della giustizia. Confidiamo dunque per questo nell’approvazione di tutti i nostri emendamenti.

Limpunità dell’inquinatore Silvia Giordano Camera Seduta n°151 del 14 Gennaio (...) volevo fare giusto qualche piccola osservazione. La prima è che, soprattutto dopo quello che ho sentito stasera, sto veramente pensando di fare una proposta di legge che proibisca di parlare della propria regione a tutte quelle persone che con i propri comportamenti l’hanno rovinata, anzi l’hanno devastata. Ed è vero, è verissimo – mi dispiace che non c’è – quello che diceva l’onorevole

Russo: noi non possiamo fare altro che imparare da lui; soprattutto possiamo imparare molto su come fare ad essere indagati per associazione mafiosa, ad esempio, o come poter dire che siamo noi ad avere comportamenti minacciosi quando proprio mentre lo diceva dietro di lui sedeva Luigi Cesaro che, per chi non lo sapesse – noi lo conosciamo benissimo, noi campani lo conosciamo veramente bene –, lo invito veramente ad andare a leggersi il suo fantastico curriculum vitae. Poi parliamo del decreto. Veramente non capisco come si faccia a fare un decreto sulla Terra dei fuochi, ma per un motivo molto semplice: mi hanno sempre insegnato, fin dalle elementari, che il decreto doveva avere due criteri in particolare, la necessità e l’urgenza. Ora, sulla necessità nessun dubbio. Ma parliamo un attimo dell’urgenza della Terra dei fuochi: voi state considerando la Terra dei fuochi adesso un’emergenza, il che è a dir poco ridicolo, perché l’emergenza ci poteva essere 20 fa, 10 anni fa, adesso è uno stato di fatto devastante e l’avete creato voi, tutti quanti voi in quest’Aula, perché tanto i partiti da vent’anni, da molto di più, sono sempre gli stessi. State ricostruendo anche la Democrazia Cristiana, quindi veramente non ci manca nulla. Quindi, se proprio vogliamo fare qualcosa per la Terra dei fuochi, non facciamo un decreto. Per favore, non prendiamoci così tanto in giro: facciamo una proposta di legge, facciamola seriamente. Comunque, parliamo anche delle metodologie che hanno accompagnato lo studio di questo decreto. Io non sono nella Commissione ambiente, quindi non voglio parlare di voi anche se ho minimamente visto come si è lavorato, ma voglio parlare della mia Commissione, la Commissione affari sociali, che ha dovuto dare un parere al decreto senza neanche sapere se quello che riguardava l’ambito sanitario sarebbe stato approvato o meno in Commissione ambiente. Quindi noi dovevamo decidere se approvare o meno un decreto sulla Terra dei fuochi senza sapere se, poi, sarebbe stato approvato il ticket e il registro tumori, così, al buio, come se neanche stessimo giocando a poker. Veramente proprio al buio dovevamo fare: tanto che ci importa, mica stiamo decidendo le sorti di una terra già del tutto martoriata. Complimenti!

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PARLAMENTO 5 STELLE Oltretutto in questo decreto non è previsto neanche il divieto di costruire nuovi inceneritori: tanto mica fanno male! Continuiamo pure a devastarla, questa terra. In questo decreto si parla ancora di commissario straordinario e in particolare per la Terra dei fuochi si parla ancora di commissario straordinario. Ma volete capire che per i campani parlare di commissario straordinario è veramente una beffa? Ci avete distrutto con questi commissari straordinari. Io non voglio dire che questa metodologia è sbagliata, ma se continuate a mettere come commissario straordinario persone che pensano solo ai propri interessi, è inutile. Parlatene con Bassolino, se non volete parlare con me. Fate spiegare a lui il perché non va bene il commissario straordinario. Io capisco che a voi mancano le persone oneste (...). Comunque, la cosa veramente più grave del decreto, ma proprio grave, è che non avete minimamente pensato a che cosa volesse la gente. Voi pen-

sate che lì la gente si vede i parenti, gli amici, i genitori, i figli, i bambini morire, e l’unica cosa che vuole è giustizia, l’unica cosa che vuole è vedere che chi è stato causa di questo vada in galera immediatamente, ma veramente immediatamente. E voi, invece, che cosa dite? «No, forse qualche pena amministrativa sanzionatoria». Questa gente deve andare in carcere. E non avete punito non solo chi ha inquinato, non solo chi inquina, ma neanche chi sapeva e non ha fatto nulla, neanche se quel qualcuno che sapeva faceva parte delle istituzioni. Ma di cosa stiamo parlando? Perché volete continuare a prenderci in giro così? Voi state osando veramente tanto. (...) Quindi, cominciate adesso, abbassate la testa e chiedete umilmente perdono per i vostri peccati e cominciate a fare qualcosa di serio. Per una volta non fate più campagna elettorale, almeno su queste cose, almeno sulla morte e sulla vita delle persone, proprio veramente per decenza. Mi scuso per questo carisma, ma veramente non se ne può più. Camera, giovedì 16 gennaio

Fuochi in Parlamento

Il meetup Versilia Storica, in collaborazione con i meetUp di Camaiore e Massarosa ed i gruppi del MoVimento 5 Stelle di Massa, Carrara, Montignoso e Viareggio, è lieto di presentare “AmbienTiAmo”, una giornata interamente dedicata all’ambiente ed a tre gravi problemi ambientali che insistono sul territorio Versiliese. È nostro interesse far luce e discutere con tutti i presenti di quei temi che troppo spesso sono poco chiari alla cittadinanza. Al termine di ogni argomento, saranno previsti interventi dal pubblico per stimolare il dibattito ed il confronto produttivo. Vi aspettiamo numerosi...a riveder le stelle!

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Vega Colonnese Signora Presidente, io dichiaro di nuovo quello che il MoVimento 5 Stelle ha già dichiarato sia in Commissione sia durante la discussione generale qui in Aula: il MoVimento 5 Stelle ha deciso di non votare – quindi, non di astenersi, ma di non votare – gli emendamenti presentati da Russo e Cesaro. In questo caso noi vediamo solo emendamenti votati da Russo. Come già dichiarato in Aula, noi ci rifacciamo soprattutto alle intercettazioni ambientali in cui Russo dichiarava di voler cambiare i connotati rivolto ad un proprio elettore. Quindi, se vogliamo cambiare le cose in Campania, addirittura con un decreto regionale, bisogna cambiare anche le persone che rappresentano la Campania. Carla Ruocco Capisco perfettamente che i partiti stanno solo dietro ai sondaggi. Noi purtroppo stiamo dietro alla salute di milioni di cittadini che sono in sofferenza, sono gli unici in

sofferenza per la scellerata gestione dei rifiuti in Campania! Vergognatevi! Avevate Cosentino, avevate, avete ancora i peggiori che hanno scritto le peggiori pagine della storia della mia regione! Chiudete la bocca! Angelo Tofalo Signor Presidente, semplicemente per mettere a verbale e ricordare che in quest’Aula questi decreti, in materia ambientale, relativi alla «Terra dei fuochi» sono già arrivati e ricordo che, proprio sull’ordine del giorno relativo ad un ampliamento di una cosa fatta dallo stesso Ministro, una cosa positiva cioè bloccare per due anni l’import dei rifiuti in Campania, la deputata salernitana Carfagna sbandò sulla sedia, dopo che io la nominai, perché non sapeva nemmeno cosa stava votando! Allora, certe persone forse è meglio che tornino a fare le veline e le showgirl, al posto di distruggere la Campania e la salute dei cittadini! Vergogna! Laura Castelli Signor Presidente, solo per dire che io sono assolutamente sconvolta, perché qui i partiti come PD, Forza Italia, PdL o quello che rimane di loro, si indignano per la citazione di un lavoro dignitoso come la velina normalmente pagato e non perché i rifiuti sono gestiti dalla camorra!


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