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KUTOSHI KIMIMO
QUALI SONO LE FONTI D’ISPIRAZIONE DELLE TUE VIGNETTE ONLINE?
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Le fonti d’ispirazione sono ovviamente molteplici, dai fatti di stretta attualità, ai grandi eventi, le ricorrenze più significative o gli anniversari di fatti particolarmente importanti. Mi piace però pensare che la maggiore ispirazione sia la gente; è vero, non ho grande fiducia nel genere umano e allora mi concentro sulle debolezze, le storture, le brutture, il cinismo, l’egoismo e la meschinità. Mi piace, in un certo senso, mettere il dito nella piaga.
Le vignette di Kutoshi sembrano portarci oltre confine, ma in realtà raccontano i fatti di attualità vissuti nel quotidiano. Tra l’umorismo e la satira dell’autore è presente un tempo, il tempo di una riflessione. Una reazione a freddo, che non ti prende subito ma che dopo si radica e resta nella tua nuova prospettiva dei fatti raccontati. Basta una vignetta su un social media che stoppa lo swipe up compulsivo. Il suo intervento nel mio magazine consente quel tempo ai lettori, perciò prenditi il tuo, magari con un caffè e scopri Kutoshi Kimimo.
D E S T I N A Z I O N E URKA
S A T I R A
Quando hai avuto la consapevolezza che le tue illustrazioni sono diventate un messaggio di satira?
Non saprei. Diciamo che ho sempre avuto una certa avversione nei confronti dell’autorità in generale e la passione per il disegno in particolare. È venuto tutto abbastanza spontaneo. A otto anni ricordo di aver ottenuto la specialità (una toppa anni 90 da cucire sulla divisa) di “Attore” per aver inscenato una parodia di Andreotti, allora capo del Governo, al campo scout (lo sappiamo tutti, gli scout sono assurdi). Come dicevo da ragazzino era più la grafomania a dettare legge, poi crescendo ho iniziato a disegnare cose diverse e ho capito che potevo utilizzarle come strumento analitico. Sono cresciuto nella cultura hip-hop e da ragazzino mi divertivo con quelli più grandi passando i pomeriggi fra bombolette e tags. Alle superiori poi mi divertivo a disegnare storie sul preside e sui professori fino a tarda notte. Finita la scuola, mi sono ritrovato senza “lettori” . Era il 2006 e non c’erano i social network (c’era fotolog). C’era il bisogno di comunicare, l’abitudine ad analizzare le esperienze attraverso i disegni, ma non c’era più nessuno ad ascoltare. A quel punto è tornato il ragazzino con le bombolette, ha preso i pennelli ed ha iniziato ad appiccicare pupazzetti e vignette in strada….ed eccoci qua. Come tutti i disegnatori, sono pieno di problemi nel cervello. Urka nasce dai problemi nel cervello.
[ c o n t i n u a s u z a v a l a c o m i c m a g a z i n e . c o m ]
“Ma più di ogni cosa, imparate a sentire profondamente tutte le ingiustizie compiute contro chiunque, in qualunque posto al mondo. Questa è la qualità più importante di un rivoluzionario.
” Che Guevara In generale mi ispiro a questo principio.
S E I U N F U M E T T I S T A ? S E I
U N A N U O V A R E A L T À E D I T O R I A L E ?
H A I U N B L O G S U I F U M E T T I ?
P R E S E N T A T I A D U N A N U O V A C O M M U N I T Y !