Marzo 2012

MENSILE GRATUITO DI INFORMAZIONE CULTURA SPETTACOLO E TEMPO LIBERO

Anno 2 - N째 03 Marzo 2012

www.ilpendolinonline.it - il.pendolino@libero.it - il pendolino anche su

t s e B a i r e l a V

Sommario

MENSILE GRATUITO DI INFORMAZIONE CULTURA SPETTACOLO E TEMPO LIBERO

Anno 2 - N° 03 Marzo 2012

www.ilpendolinonline.it - il.pendolino@libero.it - il pendolino anche su

4 - 5 Illustri ignoti..........................Luciano Vieri

Valeria Best

Il Pendolino numero 3 MARZO 2012 Aut. Trib. Rieti N.3/2011 del 19/08/2011 REDAZIONE Via S. Pertini 11 Rieti DIRETTORE RESPONSABILE Tania Belli taniabelli75@yahoo.es

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L’intervista.............................Valeria Best

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Lui & Lei..............................Storia d’amore

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Beauty...................................Smagliature

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Festa della donna.....Perchè la festa della donna?

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Attualità......................A caccia di coupon

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Amici a 4 zampe..............Vacanze bestiali!

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Salute...............Allontana l’infarto con dolcezza

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Baby................................Imparo a parlare

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Agri-cultura..................................Mimosa

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Cucchiaio e forchetta.......................Ricetta

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La cucina dei Vip...........................Al Pacino

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Moda......................Tendenze di primavera

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Casa e designer...........Designed for a child

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Motori.......................The transparent car

RESPONSABILE DI REDAZIONE Sara Pandolfi

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Lavoro.......152 mila assunzioni entro marzo

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Musica................Vecchie idee di un poeta

EDITORE Mario Picuti il.pendolino@libero.it

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Economia.......................Oro una certezza

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Giustizia.........................Processi lumaca

GRAFICA Alessia Petrongari

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Sport........................................Real Rieti

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I tech................................La prima em@il

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..................................La posta dei lettori

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.........................................FOTO ANNUNCI

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............................................L’OROSCOPO

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E' vietata la riproduzione parziale o integrale di foto e testi

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Illustri ingoti

E’

il settembre del 1964, Luciano Gentile, per tutti Lucianino, ha approfittato di un momento libero per far visita a parenti e amici. Chi fra tutti manifesta gradimento per la presenza sono due suoi giovani ammiratori: Sergio, mio cugino ed io. Lucianino, dopo anni di gavetta musicale, non ancora ventenne, era la giovane promessa della musica leggera, la sua apparizione di qualche settimana prima a una trasmissione Rai condotta da Mike Buongiorno, lo aveva elevato a personaggio pubblico. In quegli anni la televisione è ancora appannaggio di poche famiglie, in bianco e nero e con solo due canali. Si può quindi immaginare il clamore per un piccolo paese come Poggio Moiano nel vedere in TV un concittadino. Sergio ed io come sempre incantati dai suoi racconti di quel mondo lontano e sconosciuto quanto ambito, fatto di studi televisivi, “sbirciatine” alle ballerine, sale di registrazioni e feste a casa di amici famosi, non potevamo far altro che sognare. In quel periodo non avevamo altro svago, la sera, che riunirci in comitiva.

Quella sera la comitiva, più numerosa del solito, si era riunita vicino al villino di “Sora Filicetta” per ascoltare Luciano esibirsi. Ci fece sentire il successo del momento Torno a pregare (di Mogol e Daniels) e alcuni brani che avrebbe di li a poco dovuto incidere, uno in particolare, bellissimo, “La casa del sole”, versione italiana di un successo di Eric Burdon & The Animals, pezzo ai primi posti nelle classifiche Americane ed Inglesi. Con la Fonit aveva già all’attivo sei incisioni e sei dischi 45 giri), con i nuovi ritmi americaneggianti, rock end roll e twist.

Lo stile di Luciano, il suo modo di cantare e di ballare lo avrei rivisto poi in Celentano, Little Tony e Bobby Solo. Il giorno seguente a quella sera Luciano ripartì da Poggio

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Moiano, ma non vi fece mai più ritorno.

Non fece in tempo a registrare le nuove canzoni, altri lo fecero per lui. Un destino crudele spezzò la sua vita e la sua carriera; la sua macchina si schiantò sul viadotto che da piazza Gondar collega Montesacro a Roma. Luciano aveva 19 anni.

L

uciano nasce a Roma il 29 aprile del 1945, suo padre Renato ha un’azienda che produce liquori, una simile, il Liquorificio Sabino, è gestita da suo fratello (lo zio di Lucianino) a Poggio Moiano. Suo padre lo vorrebbe in azienda, ma Luciano non vuole rinunciare alla sua passione.

A soli 15 anni forma il suo primo gruppo, The Little Boy. Arriva il primo ingaggio, una tournèe nell’Italia meridionale. Luciano parte con la sua chitarra ed un carico di speranze. Dopo 5 giorni torna con il resto del gruppo in treno, a proprie spese.

Dei soldi promessi neanche l’ombra , la prima “fregatura”. L’esperienza negativa lo lega per un breve periodo al ruolo di bravo studente, ma dura poco. Arriva la seconda opportunità, un dirigente della Fonit (casa discografica Americana) lo vuole a Milano. Luciano ha l’opportunità di incidere il suo primo 45 giri. Dall’America una nuova musica approda anche in Italia. Un chitarrista grassoccio Bill Haley lancia un nuovo genere, il “Rock and Roll”. Luciano in Italia è uno dei pionieri del nuovo sound, con lui a Milano, Clem Sacco (parente di Elio e le storie tese), Fausto Denis (ora Leali), Baby Gate (poi Mina), Celentano e Gaber. Il ragazzo biondino, a 17 anni, non immagina che tra i suoi colleghi alcuni diverranno

Lucia

di Adriano De Cupis

L’R.C.A ha prodotto un LP contenente, “I migliori pezzi degli anni sessanta” fra cui figura “Torno a pregare”.

dei veri e propri idoli, ma sente di potercela fare. Artisticamente scelgono per lui un nome inglese, Jean Luk. Forma il suo secondo gruppo, Carletto end his reame.

In 2 anni incide sei 45 giri, 12 canzoni, le vendite sono però dei fiaschi. Pochi giovani apprezzavano quel genere e non c’è molta attenzione in questo periodo da parte della critica. Un imprenditore gli prospetta una tournèe in Polonia e parte con il suo gruppo. Il suo spettacolo piace e “gasa” i ragazzi al punto tale che tanti sono i danni subiti dal locale dove si esibivano. L’indice di gradimento è grande, ma altrettanto sono i danni tanto da far desistere l’impresario nel proseguire gli spettacoli. Al rientro Jean Luck scrive e incide altri 2 brani So romantic e Little rock, sempre con la Fonit Usa. Siamo nel 1963, quando Radaelli lo vuole al Cantagiro, Luciano gira tutta l’Italia con il brano Saraghina twist. Ma la sua musica non può andar bene al pubblico delle piazze. Un incontro importante, quello con Nico Fidenco e il produttore Durante che scommettono sul destino artistico di Lu-

cianino. Lo convincono a cambiare casa discografica e il nome artistico, Jean Luk diviene Luciano Vieri, la sua nuova casa l’R.C.A. Trovano per lui un pezzo dalle tonalità canore adatte: niente più urli e una melodia tutta italiana. Il testo è di Mogol, al tempo non ancora famoso. Il brano di Luciano, Torno a pregare si piazza nelle classifiche di vendita, in 15 giorni supera le 10mila unità, il lato B del 45 giri, Ho un amico, viene tradotto e cantato in Francia da Sylvie Vartan, Avec moi. Per Luciano comincia una nuova vita. Arriva il successo. L’R.C.A sa di avere qualche cosa di prezioso tra le mani,un binomio favoloso: Luciano Vieri Mogol. Iniziano le registrazioni, sono programmati per Luciano cinque dischi. Alla “Casa del sole” seguiranno “Le hai detto che ti amo” e “Come soffrirò quando piangerò”, ma Luciano è anche autore, tira fuori dal cassetto alcuni suoi brani che altri incideranno, Nico Fidenco con “Aspetto qualcuno” e “Se vorrai restare” da un cantante esordiente Luigi Chiocco. Tutto sembra volgersi al meglio, Lucianino trova spazio per le visite alla cara nonna Pierina a Poggio Moiano. Una sera come tante, ma Luciano non lo sa ha un appuntamento con un destino infame. La sua macchina si schianta e con essa la carriera di una stella del firmamento musicale. Oggi Luciano avrebbe 67 anni, la sua è stata una breve carriera, ma quanto basta per collocarlo tra i grandi sconosciuti.

ano Vieri

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Valeria Best

L’intervista

Quali sono le tue origini?

E perché hai scelto di venire in Italia?

“Sono nata in Romania, a Costanza. Ho deciso di venire in Italia per il clima, per la sua cultura e perché è un paese che, comunque, mi ha sempre affascinato. In passato ho spesso fatto vacanze in Italia: mi è rimasta dentro. Mi piace il modo di fare degli italiani: come affrontano la vita, la fantasia, la voglia di divertirsi…Mi piacciono gli uomini italiani”.

A quanti anni hai iniziato a dedicarti alla danza?

“Mi è sempre piaciuto ballare. Inizialmente è stata una attività extra-scolastica: con il tempo si e trasformata in una vera passione. La danza ti dà eleganza, affina il tuo modo di essere” Oltre alla danza quali sono i tuoi interessi?

“Mi piace molto viaggiare, vedere monumenti, opere d’arte...Sono attratta da tutto ciò che è bello. Mi piace molto leggere, andare a teatro o al cinema a vedere un bel film”.

Come ti sei poi avvicinata a questo mondo?

“Ho iniziato per gioco, per curiosità: Considero molto sensuale il modo in cui una donna scopre il suo corpo: in fondo è una forma d’arte e non da oggi”.

I tuoi ammiratori sono soliti chiamarti “Dea della notte”. E’

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di Sara Pandolfi

Bellezza classica delle dive dei mitici Anni ‘60, il fisico scattante e sinuoso e occhi che dimostrano di sapere cosa vogliono e l’ha dimostrato con il calendario dello scorso anno che ha colpito nel centro e ora, per il nuovo anno, l’artista tenta di replicare con i dodici scatti realizzati nel Tempio di Rhea disco club di Rieti, che esaltano la sua femminilità.

un nome che senti tuo?

“Le definizioni lasciamole fare agli altri…

Diciamo che il mondo della notte mi affascina, anche perché spesso le persone sono più vere, tirano giù la maschera, abbattono tutte quelle regole, spesso ipocrite, che durante il giorno vengono imposte dalla società”.

Come ci si sente ad essere ‘oggetto’ del desiderio di tanti uomini?

“L’oggetto…non è una bella parola. Comunque mi piace essere desiderata e ammirata… Mi piace tirar fuori la mia femminilità e, se questo genera piacere, la cosa mi rende orgogliosa. Calze color carne, reggicalze, completini di pizzo dovrebbero essere nell’armadio di ogni donna”.

C’è stata una particolare richiesta che ti è stata rivolta da un personaggio importante? “…Proposte ci sono sempre, di tutti tipi, delle volte anche un po’ imbarazzanti, spesso le persone hanno fantasie fuori da ogni regola…Sinceramente preferisco non parlarne: fanno parte della pochezza di chi le propone”.

Lui & Lei

Storia d’amore

di Tania Belli

U

n antico proverbio cita “se l’amore ha le ali, può volare in alto nel cielo della vita”. In alto, oltre le nubi di un’esistenza che, soprattutto in epoche di povertà e guerra, non concede molto alle emozioni. Tuttavia, in ogni favola che si rispetti, e, anche tra le pagine sbiadite della storia della provincia reatina, può sempre trovarsi l’eccezione, il lieto fine che riaccende fiducia nei cuori. Cuori che, sono i protagonisti della favola materializzatasi, 70 anni fa, a Stipes. Qui, alla vigilia del II conflitto mondiale, durante una festa da ballo, 2 sguardi, separati dalla barriera etica che, allora, divideva la riva dei maschi, da quella delle femmine, si sono incrociati. Uno scambio d’attenzioni a cui è seguita la scintilla dell’innamoramento, e poi la promessa di amarsi, suggellata con un “sì”; “sì sincero e irremovibile” che, però, si è subito scontrato contro il muro dell’amara realtà con l’avvento della guerra, che ha strappato all’affetto di E. il caro F., chiamato alle armi. Una lotta senza tregua, in cui F., catturato dal nemico, è giunto ad un passo dalla fine, ingabbiato nell’oblio di un lager; eppure, in quel buio rosso di sangue, F. non è affogato, aggrappandosi al pensiero di E. Mentre E. fuggiva a tutte le tentazioni con cui la sorte la sfidava, ed alla disperazione, alimentando la voce della speranza, “che risaliva dal profondo, dicendo che F. era vivo e presto avrebbe fatto ritorno”. Infatti, dopo 7 anni, in paese si cominciò a mormorare che F. era tornato. E. sten-

tava a crederci, finché, un mattino, andando alla fonte, s’imbatté proprio in F. Le gambe cominciarono a tremarle: quell’uomo era veramente il sospirato Amore, o un fantasma? Il rebus fu risolto quando i 2 giunsero ad un passo l’uno dall’altra. “Tu sei E.?”, disse F, rompendo il ghiaccio, “sì”, gli disse E.; “ti ricordi di me”, proseguì lui, “certo”, replicò lei; “sei fidanzata”, la incalzò ancora F., “no”, ammise con orgoglio E.; “allora che ne pensi se ci frequentiamo”, gli propose senza indugio F., che non l’aveva dimenticata neppure un minuto, ricevendo per la seconda volta un “sì deciso e vero”. Cosicché, quei 2 ragazzi, conosciutisi bambini, e ritrovatisi ormai cresciuti, si riconobbero nell’Amore, rinnovando una promessa fatta molto tempo prima, che suggellarono col matrimonio, consumando con tenerezza la prima notte di nozze. Tenerezza che li ha guidati in tutto il cammino insieme, dalla esperienza romana, al rientro in paese.

Oggi E., simpatica ultraottantenne, vinta la depressione, vive le sue giornate nella casa in cui, ad oltre 20 anni dalla morte di F., con lui ha trascorso i momenti più belli e dove, nel ricordo di lui, riesce ad affrontare il futuro.

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Beauty

di Katia Costantini

Smagliature...

MEGLIO PREVENIRE CHE CURARE

O

diato quanto temuto dal 90% delle donne, le smagliature sono un inestetismo molto diffuso che riguarda anche gli uomini. Ma che cosa sono? In sostanza si tratta di veri e propri strappi della cute dovuti a rotture delle fibre elastiche del derma. Succede per esempio alle donne appena dopo il parto, quando appunto la pelle subisce un forte stress. Tirata fino a diventare sottile, per il crescere della pancia, non ha poi il tempo di riadattarsi per tornare tonica. Proprio per questo, in passato, si consigliava alle donne in gravidanza di usare dell’olio di oliva per massaggiare il ventre, il suo alto potere idratante serviva a ridonare elasticità al tessuto stesso. Le smagliature possono presentarsi nelle donne di qualsiasi età, anche se sono riscontrate con una maggiore frequenza nelle donne tra i 15 e i 30 anni. In ogni caso si tratta di un problema che è preferibile prevenire piuttosto che curare, in quanto nel tempo potrebbero diventare pericolose. Perché? Una smagliatura rossa è un primo segno dall’allarme, ma recuperabile e più facile da curare. Al contrario una smagliatura perlacea, biancastra, è segno invece di un danno che la pelle ha subito di vecchia data ed è più difficile da trattare. Le zone più colpite sono il seno dove compaiono per il prolasso al muscolo al quale il seno è appoggiato, a seguito ad esempio di un ingrassa-

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mento o di un allattamento prolungato senza alcuna precauzione; al ventre appunto una gravidanza; su glutei e cosce e sulla parte alta del braccio soprattutto quella interna. Purtroppo non esistono dati scientifici rispetto all’efficacia dei rimedi casalinghi per questo inestetismo. Da un recente studio è stato valutato come efficace l’olio di germe di grano, utile per migliorare le smagliature nella loro fase iniziale. Il rimedio più efficace resta la prevenzione, evitare quindi rapidi aumenti o perdite di peso è già un buon inizio. Per chi è invece in gravidanza è necessario mantenere sempre una buona idratazione applicare un olio o una crema almeno tre o quattro volte al giorno. Molto importante è inoltre fare attenzione all’alimentazione e magari abbinando un po’ di esercizio fisico che permette al corpo di rimanere tonico e ai tessuti di non cedere.

Festa della donna La redazione

L’

8 marzo di ogni anno è diventata ormai una ricorrenza in cui si festeggia la donna. Giornata dedicata alle signore, spesso, tra mimosa, cioccolatini e serate tra le amiche, si dimentica il vero significato di quella festa. Ma perché si festeggia la festa della donna proprio l’8 marzo e cosa significa questo giorno? Tutto risale al lontano 1908, quando a New York, centoventinove operaie dell’industria tessile Cotton scioperarono per protestare contro le terribili condizioni in cui erano costrette a lavorare.

Lo sciopero si protrasse per alcuni giorni finché, l’8 marzo il proprietario Mr. Johnson bloccò tutte le porte della fabbrica per impedire alle operaie di uscire dallo stabilimento. Ci fu un incendio doloso e le 129 operaie prigioniere all’interno dello stabilimento morirono arse dalle fiamme. Da allora, l’8

Perché la Festa della Donna?

marzo è stata proposta come giornata di lotta internazionale, a favore delle donne. La commemorazione, tutta americana, delle vittime è stata poi accolta in tutto il mondo come la giornata simbolo del riscatto femminile.

L’iniziativa di celebrare la giornata internazionale della donna fu presa nel 1910 da Clara Zetkin a Copenaghen durante la Conferenza internazionale delle donne socialiste.

Il fiore simbolo

Colore giallo brillante e profumo inebriante, fiore per eccellenza della festa è la mimosa. La scelta di utilizzare questo fiore come simbolo della festa della donna risale al 1946, quando le organizzatrici delle celebrazioni romane cercavano un fiore di stagione a buon prezzo.

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Aperitivo di benvenuto Antipasto : mimosa cocktail, vele di prosciutto di Parma sul letto di mimosa con petali di rosa in aceto balsamico Primi: tagliolino al limone, risotto alle fragole sfumato al piper Secondi: valdostana con uovo mimosa e cuori di patate Dolci: mimona in crema chantilly Vini selezioanti IGP: passerina e pecorino E’ gradita la prenotazione, la serata sarà allietata da Angelo dei Santarosa

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$ $ Attualità

COUPON SAVINGS

A

fare il prezzo è ora il gruppo. E’ il concetto su cui si basa il nuovo modello di e-commerce dove si intreccia una fitta rete di venditori. Novità imprenditoriale introdotta qualche anno fa, a fronte di un acquisto rilascia un e-coupon utilizzabile in un lasso di tempo solitamente di 6 mesi. Il fenomeno degli acquisti di massa, dove risparmia chi riesce ad aggiudicarsi l’offerta, limitata nel tempo e nelle quantità è il concetto su cui si basa il famoso e pioniere Groupon. Ma questo è solo un sito del genere: ad oggi sono circa 500 i portali, alcuni anche italiani, che danno la possibilità agli utenti di acquistare servizi, cene, viaggi, percorsi benessere e oggetti. La forza di queste aziende sta nella capacità di saper mescolare le potenzialità dei social network e il

$ di Sara Pandolfi

commercio elettronico, con l’importanza della geolocalizzazione ossia saper proporre delle offerte in base alla posizione geografica dell’acquirente. E’ un ragazzo di 29 anni di Pittsburgh l’inventore del rivoluzionario modello di business, Andrew Mason. La sua azienda, Groupon, ha già ricevuto più di 1miliardo di dollari in finanziamenti privati tanto che la rivista americana”Fast Company” l’ha messa al quinto posto tra le aziende più innovative del 2011.

E la corsa all’acquisto dei coupon sta diventando un vero e proprio tormentone. Non solo tra i giovani, più propensi all’acquisto in rete, impazzano gli acquisti con coupon, ora anche donne e uomini organizzano le gite domenicali con la famiglia in base ai “deal” (offerte) del giorno.

COUPON A caccia di

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Amici a 4 zampe di Sara Pandolfi

Vacanze bestiali!

O

rganizzare le proprie vacanze con il proprio animale prevede una serie di attenzioni. E’ necessario trovare una sistemazione che accetti l’animale, cane o gatto che sia, e che non li obblighi a restare chiusi nel trasportino o nella gabbietta.

In quel caso, quella che per noi sarà una settimana di vacanza, per il nostro amico a quattro zampe potrebbe trasformarsi in un vero e proprio incubo.

Da alcuni anni, per fortuna, esistono una serie di siti internet dove vengono indicati hotel e bed&breakfast che riservano un trattamento particolare per i nostri amati animali. Addirittura ce ne sono alcuni che propongono un menù tutto dedicato, con la possibilità per i padroni di scegliere cosa far mangiare al caro Fido.Prima di partire è bene tuttavia non dare nulla per scontato. È necessario verificare non solo se il nostro animale è il benvenuto nella struttura dove si svolgerà il soggiorno, ma anche le regole alle quali bisogna attenersi per poterlo avere sempre al nostro fianco. Prima di tutto, però, bisogna informarsi sui regolamenti di sanità veterinaria e sulle eventuali vaccinazioni richieste nel Paese in cui si andrà. Se la destinazione è l’Italia un adeguato programma vaccinale può mettere Fido e Micia al riparo dalle principali malattie infettive, per loro a volte molto gravi. Al contrario

se si sceglie una meta europea o extraeuropea è consigliabile contattare l’ambasciata del Paese terzo in Italia, o direttamente l’ufficio del turismo del Paese di destinazione, al fine di ricevere informazioni precise su eventuali vaccinazioni e sulla documentazione necessaria per il nostro amico a quattro zampe.

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a n a t Allon Salute

L

di Sara Pandolfi

l’infarto con dolcezza

a notizia farà la felicità dei più golosi: il cioccolato, definito dai Maya “cibo degli dei”, riduce il rischio d’infarto. E’ questa, in sintesi, la conclusione a cui sono giunti i ricercatori dell’Università di Adelaida (in Australia) in uno studio pubblicato su BMC Medicine. Chi soffre di Ipertensione può ridurre significativamente la pressione arteriosa mangiando cioccolato fondente. Tutto merito dei flavonoidi contenuti nelle golose tavolette, che favoriscono la vasodilatazione e possono ridurre, dal 5 e fino al 20 per cento, il ri-

schio di un evento cardiovascolare.

Per i ricercatori, il cioccolato è in grado di tenere sotto controllo la pressione sanguigna, soprattutto quello fondente, in quanto è in grado di far abbassare la pressione sistolica (ovvero quella massima) di 5 millimetri di mercurio, stesso effetto sarebbe dato da 30 minuti di attività fisica. Dai risultati ottenuti su persone con ipertensione che consumavano in media, da un piccolo pezzo a 100 gr di cioccolato al giorno, si è valutato un calo della pressione arteriosa fino 5%, ma secondo gli studiosi sono necessari ulteriori studi per verificare qual è la dose migliore.

CHOCOLATE

Baby

Imparo a parlare di Tata Katia

C

hi prima chi più tardi, tutti i bambini impareranno a parlare.

Ma come possono mamme e papa’ facilitare loro l’apprendimento?

E’ vero che ciascuno ha i suoi tempi e che vanno rispettati senza ansie, ma è altrettanto vero che ci sono dei modi in cui si può aiutarlo a parlare e a pronunciare correttamente le parole.

Sin da quando è piccolissimo si deve parlare molto al bambino che impara imitando. Importante sarà dunque parlare con lui anche se si pensa che non capisca, in realtà il bambino capisce benissimo il senso e il valore concettuale di ciò che gli si sta dicendo. All’inizio più che attraverso la parola in sé, il linguaggio passa attraverso la comunicazione con intonazioni di voce.

Quando inizierà a pronunciare le prime parole (generalmente sillabe ripetute come, appunto, mamma, pappa, papà, etc…) si dovrà gratificarlo con grandi sorrisi e complimenti. A questo

punto si dovrà iniziare a mostrargli gli oggetti di uso quotidiano e pronunciare il loro nome scandendo lentamente le sillabe. Il bambino osserverà le labbra e proverà a ripeterle. Non è mai troppo presto, inoltre, per fargli scoprire il bello della lettura. Comprare dei libretti colorati e pieni di disegni per la prima infanzia e sfogliarli insieme, a lui indicando i disegni e pronunciando il nome, è senz’altro una buona abitudine. Pian piano sarà lui stesso che vorrà leggerli e imparerà a indicare e a enunciare correttamente i nomi dei personaggi.

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Agri-cultura

Mimosa

L

a mimosa (nome scientifico Acacia Dealbata), è un albero ornamentale di origini Australiane. E’ ormai in Europa, dove si è adattata perfettamente, da quasi duecento anni, prediligendo le regioni dal clima temperato. E’ tuttavia nella sua terra di origine che ancora mantiene il suo massimo vigore arrivando a svilupparsi fino a 30 metri di altezza, mentre da noi non supera i 12 metri. La pianta si sviluppa molto velocemente, le foglie sono bipennate di colore verde opaco, i fiori giallo intenso, raggruppati a grappoli ed emanano un profumo inconfondibile.

CURE E MANUTENZIONE La mimosa si adatta ad ogni tipo di terreno anche se preferisce quelli più acidi, va piantata al riparo dai venti e soprattutto dal gelo, un inverno troppo rigido e le gelate possono far morire la pianta. Per i primi anni la mimosa va potata accorciano abbastanza corti i rami, successivamente può anche non essere potata o solo dopo la fioritura per stimolare nuovi getti. Per ri-

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di Marco Agamennone

produrre la pianta questo può essere fatto a primavera per semina. I semi sono contenuti a gruppi in baccelli di 10 centimetri prodotti dalla pianta. E’ sufficiente mettere i semi della mimosa in acqua calda per un paio di giorni e successivamente interrarli in un composto di sabbia e terra, la germogliazione avverrà entro un mese.La riproduzione avviene anche per talea da praticare sempre nei mesi primaverili interrando dei rametti in vasi con terra e sabbia e mantenendo umido.

I 9-2096/L CEE

Cucchiaio e forchetta

Torta mimosa alle fragole INGREDIENTI: Per 2 Pan di Spagna del diametro di 22 cm l’uno Farina 200 g, Fecola di patate 40 g, 4 uova intere e 8 tuorli, Zucchero 220 g PER LA CREMA PASTICCERA: Farina 55 g, Latte fresco intero 300 ml, Panna fresca liquida 300 ml, 8 tuorli, Vaniglia mezza bacca, Zucchero 200 g PER LA BAGNA AL LIQUORE Acqua 100 ml, Cointreau 50 ml, Zucchero 50 g Panna montata zuccherata 200 ml per guarnire. Fragole a piacere.

PREPARAZIONE: Montare le uova intere e lo zucchero per almeno 10 -15 minuti a velocità elevata fino ad ottenere un composto ben gonfio. Aggiungete i tuorli e continuate a montare per altri 5-6 minuti.

Unite al composto di uova la farina e la fecola preventivamente setacciate: amalgamatele delicatamente. Versate l’impasto ottenuto in due teglie imburrate ed infarinate del diametro di 22-24 cme cuocete in forno statico a 180-190 gradi per circa 30 minuti. Una volta cotti, sfornate i pan di spagna e capovolgeteli su di un foglio di carta forno e lasciateli raffreddare. Nel frattempo preparate la crema pasticcera.

di Sara Pandolfi

Mettete in un tegame il latte, aggiungete la panna e portate a sfiorare il bollore.

In un altro tegame mettete i tuorli, lo zucchero e mescolate con un cucchiaio di legno, poi aggiungete la farina e la vaniglia. Mescolate e poi unite il composto di latte e panna calda.

Accendete il fuoco e fate addensare.

Mettete la crema a raffreddare in frigorifero. Preparate la bagna facendo sciogliere in un pentolino lo zucchero assieme all’acqua e al liquore, quindi fate raffreddare. Montate la panna poi mettete il tutto in frigorifero. Quando la crema pasticcera sarà fredda unite delicatamente la panna montata, tranne due cucchiaiate. Eliminate dai due pan di spagna la parte scura esterna, dividete uno dei pan di spagna e ricavate da uno di essi tre dischi di uguale spessore, dall’altro tagliate delle fette dello spessore di un centimetro che poi taglierete in 3 striscioline da ridurre successivamente in cubetti. Inzuppare il primo disco di pan di spagna con la bagna e stenderete un velo di panna montata zuccherata, poi la crema pasticcera mista a panna e le fragole. Poggiatevi sopra il secondo disco di pan di spagna: ripetete quindi tutto fino al terzo disco .Ricoprite tutta la torta con la crema avanzata. Passate ora alla decorazione facendo aderire i cubetti di pan di spagna alla crema che fungerà da collante. Una volta ricoperta, mettete la torta in frigorifero.

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La cucina dei Vip

N

Al o Pacin

egli anni ’67-‘68, mentre in Europa si accendeva la fiamma della protesta, che, di lì a poco, avrebbe rivoluzionato il modo di pensare delle generazioni future, a Hollywood prendeva forma la pellicola che avrebbe segnato la storia della filmografia internazionale: “Il Padrino”.

In una Los Angeles in pieno fermento creativo, si colloca il cenacolo di liberi pensatori e promettenti cineasti animato da Francis Ford Coppola. La villa di Coppola, dove avevo preso servizio come chef, era frequentata dalla crema del firmamento cinematografico tra cui gli attori del celebre film Il Padrino e, tra questi, il suo protagonista: Al Pacino. Un uomo dal forte carisma e dalla energica personalità, che ebbi FAGIANO IN CARTOCCIO ALLA AL PACINO INGREDIENTI:

1 fagiano; 100 grammi di lardo a fette; rosmarino; mezzo bicchiere di vino bianco; aglio q.b.; burro; olio extravergine d’oliva; sale q.b.; pepe q.b.;

PREPARAZIONE:

Aprire il fagiano, svuotarlo, fiammeggiarlo e lavarlo per bene; sistemare al suo interno una noce di burro, uno spicchio di aglio, un rametto di rosmarino, sale q.b. ed una manciata di pepe. Salatelo e pepatelo leggermente anche all’esterno, avvolgerlo poi nelle fettine di lardo e, successivamente, in un foglio di alluminio.

Mettete il cartoccio in forno e cuocetelo a fuoco medio per circa un’ora.

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di Paolo Celli

il piacere di incontrare più volte quale commensale dei prelibati banchetti di cui, a casa Coppola, mi facevo carico.

Un giorno, dallo stesso “Al”, fui incaricato di preparare una cena a base di fagiani, per l’esattezza 5, donati da un suo amico cacciatore. La data della cena, su mia disposizione, venne fissata dopo 10 giorni, tempo tale da poter permettere alla carne di frollare.

Trascorsi quei giorni convocai Al Pacino e i suoi affamati amici. Tuttavia, al vedere la metamorfosi che la carne aveva subito e, soprattutto, al sentirne l’odore, non proprio invitante, la sorpresa e il disgusto di Al Pacino furono tali da indurlo a rifiutarsi di mangiarli.

Cosicché, ansioso di degustare quella prelibata pietanza, in fretta e furia si procurò un altro fagiano, chiedendomi di cucinarlo, la stessa sera per lui.

A nulla valsero le mie proteste, nella consapevolezza che quella carne, preparata senza la dovuta frollatura, sarebbe risultata dura e insipida. Così, in effetti, si rivelò una volta servita nel piatto di Al Pacino, che dovette soccombere, ammettendo lo sbaglio. Inoltre, poiché la tentazione della gola era per lui incontrollabile, finì per accettare di assaggiare la carne disprezzata poche ore prima. La trovò squisita e quasi la divorò tutta da solo, lasciando l’altra al cane. A cena terminata mi ringraziò dell’ottimo pasto e, in maniera particolare, della lezione di cucina che gli avevo impartito. Mi piace credere che quella succulenta cena ed il piacere avuto nel goderne lo aiutò a dare il meglio di sé nel recitare la parte che, poco dopo, gli avrebbe regalato il premio Oscar.

Tendenze di primavera

Moda

L

inee morbide e volant per le più romantiche e minimal per chi ama uno stile cittadino senza fronzoli. Sono queste le direttive per la moda donna della prossima stagione primavera estate dettate dalla settimana dedicata alla moda Milano Fashion Week, che vede protagoniste le donne energiche, che non rinunciano ai colori decisi, ma che non disdegnano neanche il più classico contrasto del bianco-nero. Le donna di domani non hanno bisogno di proporsi troppo “nude” per farsi desiderare.

Tornano le sexy trasparenze date da giochi di sovrapposizione dei tessuti che avvolgono e velano il corpo e dai pizzi traforati stile sangallo, vera novità e protagonista, che, se nella scorsa stagione avevano già fatto capolino, nell’estate 2012 abbonderanno. Ai piedi, invece, tornano le classiche decoltè, eleganti e femminili. Sono stile anni ‘20 i sandali dal

tacco alto e snello. Sì anche ai sandali alti con tocchi di metallo o applicazioni di fiori. Le amanti della zeppa possono stare tranquille, vanno sempre di moda, colorate e in corda, ma non saranno fuori luogo neanche i sandali piatti.Anche gli accessori non faranno passare inosservate le signore. Tutti molto vistosi, come le grosse cinture che chiudono la vita delle signorine e le maxi bag anch’esse coloratissime.

La redazione

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Casa e Designer

U

na casa a misura di bambino ha il compito di comunicare informazioni precise, attraverso oggetti nei quali l’equilibrio tra forma e funzione è fondamentale, anche senza l’ausilio di parole. Il bambino deve muoversi ed usufruire, in maniera autonoma, di ciò di cui ha bisogno a partire dalla nanna; ispirati alle teorie della grande pedagogista Maria Montessori, sono i lettini impilabili, disegnati da Rolf Heide per MüllerMobel Werkstatten (www. muellermoebel.de) che, alti 23 cm, consentono al bambino di salire, scendere e creare il suo spazio privato di gioco. A stimolare l’autoapprendimento ci penserà Träd (www.pinkelephant.es), struttura in legno, creata dai designer Josue Gamonal e Vicente Porres, pensata per soddisfare le necessità e le fantasie dei più piccoli. Il bambino, immerso nel suo rifugio incantato, può creare un luogo per sognare, leggere e divertirsi e quando il gioco è finito Trad si trasforma in comodo raccoglitore ed appendiabiti.

Ironizzando sulla nostra società, tecnologia dipendente, i designer dello

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di Martina Ruberto

studio Donkey Creative Lab (www.donkeyproducts.com) hanno progettato Iwood, my first laptop: questa lavagnetta, eco compatibile e totalmente naturale, stimola la creazione artistica, inducendo i più piccoli a mettere da parte tutti i numerosi strumenti informatici.

Ma il design per l’infanzia può essere utilizzato anche a scopo terapeutico e ne sono uno splendido esempio le clips Baboo; il designer Shahaf Ben Abu, per aiutare i bambini colpiti dal trauma della guerra in Israele, sua terra d’origine, ha ideato un gioco e al tempo stesso uno strumento utile ad analizzare l’inconscio ad un livello molto più profondo. Le mollette, realizzate in acero e faggio, sono dotate alcune di gambe, altre di zampe, altre ancora riproducono il tronco di un albero e consentono al bambino di combinare i propri disegni, animandoli e creando così un teatro di marionette completamente personalizzato.Romne nosupioris intes viri iae.

Designed for a child

Motori

The transparent car U di Mario Picuti

n’inedita vettura a due posti collocati uno dietro l’altro e una carrozzeria trasparente che mette in mostra le parti meccaniche della vettura. L’idea è del costruttore automobilistico svizzero Rinspeed, che ha recentemente mostrato le prime immagini del prototipo tutto concentrato in 750 chiligrammi. Piccola e sportiva la vettura è caratterizzata da un design essenziale e da ruote staccate dal corpo vettura. La forma a sigaro richiama lo stile delle vetture da corsa degli anni ‘50. La carrozzeria trasparente è realizzata in materiale plastico ultraleggero, equipaggiata con un propulsore bicilindrico da 750 cc, capace di sviluppare una potenza

di 150 cavalli utilizzando come carburante il bio etanolo per ridurre sensibilmente le emissioni di anidrite carbonica nell’ambiente. La Rinspeed eXasis pesa solo 750 chilogrammi. Il prototipo è stato presentato ufficialmente al salone di Ginevra nel marzo del 2007.

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Lavoro di Giovanni D’Agata

152 mila assunzioni entro marzo A

prevedere il boom di assunzioni è il Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro che, per la prima volta nell’analisi riguardante i programmi occupazionali delle imprese dell’industria e dei servizi, introduce per il I trimestre 2012 un nuovo elemento di conoscenza: le uscite di personale dipendente attese nello stesso periodo, pari a 227.500 unità.

A seguito di tali uscite, si determina un saldo negativo di 75mila unità, equivalenti a un calo dell’occupazione dipendente nell’industria e nei servizi dello 0,7%. La sofferenza tocca soprattutto l’occupazione nelle piccole e medie imprese, investirà in maniera più consistente il Mezzogiorno e interesserà

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soprattutto (ma non esclusivamente) i contratti a tempo determinato.

A realizzarle saranno quelle oltre 107mila imprese che, nonostante lo scenario congiunturale, legano il rinnovamento o l’espansione della base occupazionale all’andamento della domanda estera (sono circa 25mila le imprese esportatrici che assumono) e alla realizzazione di nuovi prodotti o servizi (quasi 32mila imprese hanno innovato e programmano, nell’immediato, nuove assunzioni).

Si tratta, tuttavia, in larga parte di riattivazioni di contratti in scadenza a fine 2011 o di assunzioni in sostituzione di analoghe figure che hanno interrotto (anche solo temporaneamente) il loro rapporto di lavoro.

Musica di Egisto Fiori

Vecchie idee di un poeta

P

ensavo che il passato mi sarebbe bastato ma l’oscurità ha inghiottito anche quello. Leonard Cohen ha 78 anni e i versi di Darkness, contenuti nel suo ultimo lavoro discografico, sono espliciti.

Nonostante ciò, la recente tournèe e l’entusiasmo del pubblico, sembrano aver rinvigorito la verve del cantautore di Montreal che come pochi, continua ad essere un faro di riferimento per diverse generazioni. La sua voce inconfondibile, profonda, sensuale, torbida, ha sicuramente contribuito a renderlo celebre. Leonard però, ci tiene a farlo notare, è soprattutto un poeta. Probabilmente, la scintilla che incendiò il suo animo, scoccò nell’inverno del 1949. Senza nulla in tasca, per trovare scampo dal freddo, entrò in un negozio di libri usati dove rimase folgorato leggendo i versi di Federico Garcia Lorca. Vennero i romanzi e le raccolte di poesie. Vorrei dire tutto ciò che c’è da dire in una sola parola. Odio quanto possa accadere tra l’inizio e la fine di una frase. Vennero anche le canzoni e Susanne, ripresa

in Italia da De Andrè, decretò il successo di Cohen come compositore. La sua amica Judy Collins lo convinse a suonare e cantare in pubblico. Da allora, molta acqua è passata sotto i ponti. Inserito nella Music Hall of Fame, ha ricevuto numerosissimi premi, tra cui il titolo di Companion dell’Ordine del Canada, la più alta onorificenza conferita nella sua terra d’origine. Lou Reed, tanto per fare un nome, lo ha definito il cantautore più grande e influente mai esistito. Leonard però insiste nel dire che per lui, la poesia viene prima di tutto. Afferma di non scrivere canzoni, ma versi che corteggiano la musica. Difficilmente ciò che scrive diventa canzone e questo è sicuramente un altro buon motivo per lasciarsi coinvolgere dalle emozioni proposte in Old ideas, il disco appena uscito. Saranno pure vecchie idee ma la voce di Cohen mette ancora i brividi e si erge gigantesca nella sobrietà del tappeto musicale. L’autore, nella sua umiltà, afferma di avere sempre l’impressione di raschiare il fondo del barile, di essere, per dirla con Yeats, un semplice straccivendolo del cuore. E’ la sua maniera di invitarci al viaggio, il suo modo di dirci che sta ancora cercando la parola, quella che unica, possa esprimere il tutto. Non resta che ascoltarlo e lasciarsi sciogliere dal massaggio profondo della sua voce.

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Economia di Sara Pandolfi

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empi di crisi dei mercati e di instabilità economica. Per stare al sicuro gli investitori italiani scelgono l’oro. Retaggio forse della storia, che ha dimostrato come i possessori di oro non solo sono riusciti a preservare la loro ricchezza, ma anche ad aumentarla, chi sceglie di investire lo fa in oro, definito come un vero e proprio bene rifugio. Una nuova tendenza che vede sempre più persone richiedere titoli in oro fino, oro puro.

La garanzia dell’oro deriva dalla totale copertura del rischio default, essendo scollegato dai fattori che comunemente influenzano le normali attività finanziarie come azioni e obbligazioni (non è, infatti, direttamente influenzato dalle politiche economiche di ogni singolo paese e non può essere ripudiato o congelato come nel caso di alcuni

beni cartacei. Per queste ragioni, un quarto di tutto l’oro esistente è detenuto dai governi, banche centrali o altre istituzioni ufficiali sotto forma di riserve monetarie internazionali), ha una bassa volatilità, e questo contribuisce a ridurre il rischio complessivo di un portafoglio finanziario, evitando brusche perdite ed inoltre è una risorsa “scarsa”, mentre la domanda è in continuo aumento. Inoltre l’oro è uno tra i beni economici mondiali maggiormente liquidi. Può essere prontamente venduto 24 ore su 24 in uno o più mercati in tutto il mondo. Per chi decide di investire in oro è possibile farlo principalmente in tre modi. Acquistando monete d’oro, il cui valore è dato dai grammi di oro della moneta moltiplicati per la quotazione oro; scegliendo monete numismatiche (da collezione), poco adatte a chi vuole fare un investimento in quanto il loro valore è correlato alla rarità e non alla quantità di oro presente nella moneta; lingotti d’oro di oro fino, puro, contrassegnato dalla sigla 999.

oro

UNA CERTEZZA 24

Giustizia

Processi lumaca

di Giovanni D’Agata

S

i tratta di un annoso problema: la lentezza dei processi italiani. Causa non solo di continue condanne dello Stato da parte della Corte di Giustizia europea, ma soprattutto di conseguenze negative per i cittadini costretti a subire le ansie e le attese per decisioni che non arrivano mai. La legge nota a tutti come «legge Pinto» e che ha superato il decimo anno dall’entrata in vigore ha tentato di porre un argine ai danni causati alla cittadinanza, che secondo giurisprudenza corrisponderebbe a 3 anni per il primo grado di giudizio, 2 anni per il secondo e 1 anno per ciascuna fase successiva, stabilendo la possibilità di ottenere un “equo indennizzo” a fronte degli irragionevoli ritardi. Con alcune recenti decisioni della Cassazione, gli ermellini avevano posto alcuni paletti per definire l’entità dell’indennizzo

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E

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liquidabile: “La quantificazione del danno non patrimoniale deve essere, di regola, non inferiore a euro 750 per ogni anno di ritardo eccedente il termine di ragionevole durata. La violazione del termine di durata ragionevole del processo fa sorgere il diritto alla riparazione anche alla parte che ha perso la causa. Non solo: tale diritto prescinde anche dalla consistenza economica e dall’importanza del giudizio. Unica eccezione è quella in cui si dimostri che il soccombente ha promosso una lite temeraria o ha resistito in giudizio al solo scopo “di perseguire proprio il perfezionamento del diritto alla riparazione”.

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Sport

La redazione

REAL

RIETI

A

rchiviata la pausa dovuta agli impegni europei della nazionale italiana di calcio a 5(che ha raggiunto il terzo gradino del podio), si ricomincia col campionato e si riparte col botto per un Real alla ricerca di punti salvezza. Tre sfide, tre finali, decisive ai fini del campionato che i ragazzi di Miki non possono assolutamente sbagliare se vogliono restare nella massima serie. La classifica è piuttosto delicata ma nulla è compromesso in quanto la zona salvezza diretta è distante solamente 4 punti. Lo sa benissimo Miki che approfittando della pausa ha continuato il suo minuzioso lavoro sul campo per preparare nel migliore dei modi il mese della verità per lui e per la squadra. Nonostante la serie di 6 sconfitte nelle ultime 7 partite, la squadra ha fatto vedere notevoli progressi sia dal punto di vista del gioco sia della tenuta fisica, sfoderando prestazioni maiuscole sia con Asti che col Ponzio Pescara che però non hanno fruttato punti. Dello stesso avviso il capitano Marcelo Vendrame che dopo la sosta è pronto a dare tutto in quest’ultimo scorcio di stagione:”La

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sosta ci ha fatto sicuramente bene, in quanto in questo periodo abbiamo potuto assimilare ancora meglio il gioco di Miki”. Anche il Direttore Generale Andrea Sorrentino ha sottolineato i progressi fatti dal Real anche se ora bisogna cominciare a fare punti:” Voglio fare un complimento a Miki perché sta affrontando un momento delicato con personalità, ha portato tante innovazioni e spero che il connubio tecnico - squadra - societa’ possa incrementarsi ancora di più per far si che si riesca a dare in campo il 100%.

Questo non vuol dire che bisogna fare 9 punti, ma che dobbiamo giocare al massimo per non avere rimpianti. Poi se saremo più bravi e gli episodi saranno a nostro favore arriveranno anche i punti ma noi le dobbiamo giocare al top delle nostre possibilità.

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La 1 Em a

E’

un indiano l’inventore di un sistema di comunicazione che rivoluzionò tutto il mondo: la posta elettronica. Il National Museum of History ha ora acquisito il copyright del codice informatico del primo messaggio inviato nel 1978 da Shiva Ayyadurai. La più importante istituzione museale degli Stati Uniti ha acquisito tra le sue collezioni giovedì scorso tutta la documentazione sulla nascita delle email, i copyright, comprese le 50.000 “frasi” di codice informatico che contengono in sé una cronaca dell’invenzione della posta elettronica.

Naturalmente gli esperti sono pronti a

il

I tech

il

disquisire, obiettare e precisare, perché la data di nascita della posta elettronica è oggetto di discussioni infinite. Si scopre così che la e-mail ha un padre vero, con nome e cognome. È un indiano trapiantato negli Stati Uniti dall´infanzia.

Si chiama Shiva Ayyadurai, nato nel 1963 nel Tamil Nadu.

La redazione

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La posta dei lettori di Bruno Balzerani

T

utto è iniziato il 15 febbraio di due anni fa, giorno in cui mi fu regalato un pc portatile. Avevo una vaga idea di che cosa fosse un pc, ma non avevo mai sentito parlare di Facebook, almeno fino a quando mia figlia mi ha iscritto al gruppo. Per i critici facebook è un qualcosa che snatura l’amicizia, qualcosa che induce le persone al non dialogo. Io invece penso che, come in tutte le cose esiste il buono e il marcio, sta a noi scegliere. Ho iniziato ad avere più confidenza con quella scatola argentata, e ho iniziato una ricerca alla quale non credevo neanche io e che molti ritenevano quasi impossibile. L’idea era di far rincontrare Prima Compagnia del 72° corso A.U.C. di Ascoli Piceno,in forza nel 1973 da luglio a dicembre.

Eravamo un centinaio di ragazzi tutti super raccomandati, per la prima volta lontani dagli affetti più cari, per molti fu un’esperienza da dimenticare, per altri compreso me, una parte della vita che ha lasciato il segno, un’esperienza degna di essere ricordata. Mi sono così gettato in questa avventura che

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si è presentata subito come un’impresa. Difficile è stato trovare i numeri di telefono, parlare con le mogli o i figli e apprendere con tristezza che alcuni ci avevano lasciato prematuramente.

E’ anche successo che dopo 20 minuti di colloquio con una signora mi sono sentito dire il marito era morto da tempo a 87 anni. Solo in quel momento ho capito che si trattava di un omonimo del quale collimava tutto meno l’età.

Con pazienza, uno dopo l’altro sono riuscito a ritrovare più di quaranta commilitoni. Tutta Italia era rappresentata, da Palermo a Milano. Facebook aveva colpito. Ci siamo incontrati a Monterotondo.Una giornata memorabile, commossi abbiamo rivissuto quelle emozioni che ben 37 anni prima avevano segnato la nostra permanenza sotto le armi. Massimo, Dario, Mario, Attilio e tantissimi altri che il tempo ha cambiato nel fisico, ma certamente non nello spirito. Era il 28 maggio 2010.

Il 23 maggio 2011 ci siamo rincontrati ad Ascoli. Il terzo incontro si terrà ad Amatrice, che 40 anni prima è stata teatro dei nostri assalti. Chi critica Facebook lo continui pure a fare, per me e per quelli del 72° corso A.U.C. ormai vecchiarelli, è stato e resterà l’artefice di un avvenimento portatore di mille emozioni, vissute anni fa e riassaporate nel nome di una ferrea amicizia che il tempo non ha saputo scalfire.

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L’OROSCOPO Ariete:

Il Sole vi rende socievoli cari amici dell’ariete. Sarete disponibili ad aiutare amici e parenti. Dal giorno nove si apre un periodo favorevole per l’amore: Cupido nel segno coccola il rapporto a due, i cuori solitari troveranno presto la propria anima gemella.

Toro: Siete scettici e scon-

Gemelli: Vivaci, grintosi, trosi in questo periodo, ma sprizzate felicità e allegria.

Mercurio diventa a marzo Mercurio protegge gli invevostro alleato e favorisce i stimenti e i risparmi e favoviaggi. Dal 15 migliorano anrisce per voi cari gemelli le che i rapporti con chi conta nella stanza trattative con l’estero e gli spostamenti. dei bottoni, ed entrerete nelle grazie di un big allargando la sfera delle alleanze.

Venere amica vi rende socievoli.

Cancro:

Grazie al Sole Leone: Mercurio è al siete in questo marzo decise fianco di quanti lavorano in e avete le idee chiare. Veneufficio. Sarete apprezzati da re difende la vostra storia colleghi, superiori e clienti. d’amore: se siete in coppia Venere è sensuale: accende vivrete momenti felici, gli innamorati van- l’intesa a due e vi spinge a cercare seno a convivere, i single rimorchiano che è renità fuori dalle solite acque territoriali. un piacere. La salute migliora, la silhouet- Urano alleato incoraggia i viaggi. te splende.

Bilancia:

Mercurio solleva confronti in famiglia specialmente coi figli e frena la “corsa” di artigiani e commercianti. Non è periodo per cambiare casa o rinfrescare l’attuale.

Venere migliora la salute, la silhouette, il look; se siete impegnati nel beauty o nella moda farete furore.

Capricorno:

Con l’ingresso di marzo si accende il desiderio di piacere e di piacervi. Mercurio difende gli studenti, il lavoro in ufficio e la vostra professione. Socievoli, attirerete la simpatia di chi vi circonda. Nella seconda decade del mese saranno favorite le entrare incluso il recupero crediti. Nettuno vi regala estro, fantasia, tanta genialità nel lavoro e nel privato.

a cura di STELLA

Scorpione:

In famiglia e con i cari cercate il dialogo.

Mercurio aiuta gli studenti, i venditori, chi si occupa di pubbliche relazioni e chi cerca lavoro. Venere è una fata: con la dolce metà volerete tre metri sopra il cielo, i fidanzati possono fare progetti, i single possono sfoderare il pungiglione!

Acquario: Il Sole vi ca-

rica di energia vitalità e ottimismo accompagnano le vostre giornate nel mondo del lavoro. Nello studio rischierete di perdervi in un bicchiere d’acqua: evitate le mosse azzardate! Venere vi assicurerà una forma smagliante e vi donerà quella sicurezza in voi stesso che farà allargare la sfera delle conoscenze.

Vergine:

Socievoli e ottimisti sarete ricaricati dal profumo di questa primavera che già sentite alle porte.

Mercurio è al fianco degli imprenditori, dei professionisti. Se siete in coppia, fra fidanzanti, è tregua armata: Venere in settima casa solleva malcontento e tanta gelosia.

Sagittario:

La favorevole congiuntura di Sole Mercurio migliora le entrate economiche e aiuta il recupero crediti. Nello studio farete progressi così come se vi occupate di vendite procederete speditamente. E’ il momento fortunato per tutti i sagittario in cerca di lavoro.

Pesci:

Il Sole alle spalle fiacca le vostre energie. Non è il caso di abbattervi, cercate di reagire. Mercurio facilita i contatti. Da metà mese migliora la situazione lavorativa: recupererete il tempo perduto e supererete delle importanti prove sia che si tratti di scuola che di sport.

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