free.aero RIVISTA INTERNAZIONALE DI PARAPENDIO E PARAMOTORE
TENDENZE 2016 ISSN 2267-1307
1 | 2015/04
Foto di copertina: Horacio Llorens mentre vola nell' Aurora Boreale nel gennaio 2016. Foto di Frode Sandbech/archivio Red Bull
INDICE
Traduzione di Team Luca Basso
PORTFOLIO In paramotore al polo con horacio llorens 3 NEWS Paragliding World Cup 13 TRENDS Allungato! 22 Trends 2016 31 TESTS Niviuk Ikuma 23, 25 64 Skywalk Cayenne 5 S, XS 70 Niviuk Kougar 2 76 Ozone Roadster 2 82 Dudek Snake versus Snake XX 89
Foto:: Frode Sandbech/Red Bull Content Pool
TENDANCES 2016
IN PARAMOTORE AL POLO CON HORACIO LLORENS 3 | 2016/N°1
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TENDANCES 2016
Horacio Llorens, pilota acro di parapendio che vola anche in paramotore, ed anche altro, ha compiuto un viaggio avventura nel Nord della Norvegia. Foto di Frode Sandbech/archivio Red Bull
Un progetto spettacolare e di gran successo: nel catturare immagini incredibili con il suo paramotore illuminato, Horacio Llorens ha danzato nel cielo davanti l'aurora boreale.
4 | 2016/N°1
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TENDANCES 2016
Horacio Llorens in un volo di ricognizione con il suo telaio Kangook Vikking equipaggiato con motore Polini Thor 200. Il sistema di illuminazione è stato montato sulla gabbia. Posto che Horacio ha volato per il 50% sull'acqua, ha indossato una salvagente automatico Kangook, esattamente come qualsiasi altro normale salvagente. La romantica capanna (sotto) ha fatto da campo base della spedizione.
5 | 2016/N°1
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TENDANCES 2016
Il team doveva essere pronto tutta la notte per iniziare a darsi da fare non appena appariva l'aurora boreale. Un'operazione rapidissima: solo sette minuti dopo il “via andiamo” Horacio era in volo. Il sito prescelto era in costante sottovento ad una montagna, quindi richiedeva potenza. La combinazione di un telaio robusto Kangook Vikking e di un potente Polini Thor 200 è stata perfetta, come conferma Horacio.
6 | 2016/N°1
TENDANCES 2016
Nel sottovento della montagna: un decollo complicato. Foto di Frode Sandbech/archivio Red Bull
Foto:: Frode Sandbech/Red Bull Content Pool
7 | 2016/N°1
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TENDANCES 2016
Alla fine tutto ha funzionato perfettamente: l'aurora boreale è apparsa e Horacio è decollato per la sua danza celestiale. Tromso, l'ottava città della Norvegia, è a nord del circolo polare artico. Foto di Frode Sandbech/archivio Red Bull
8 | 2016/N°1
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TENDANCES 2016
L'aurora boreale si forma principalmente nelle zone vicine ai poli magnetici, in un area tra 65 e 75 gradi di latitudine.
9 | 2016/N°1
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TENDANCES 2016
Il fenomeno dell'aurora boreale è causato dall'interazione tra particelle cariche di vento solare e l'alta atmosfera terrestre.
10 | 2016/N°1
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TENDANCES 2016
11 | 2016/N°1
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Missione compiuta: le foto sanno mostrate a tutto il mondo, ed appariranno anche le immagini trasmesse in numerose reti televisive
IL PROGETTO AURORA BOREALE
12 | 2016/N°1
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PWCA 2016
PARAGLIDING WORLD CUP Alla Superfinale del gennaio 2016 in Messico, si sono rivelati vincenti i piloti capaci di volare con molta tattica. Di Lucian Haas. Foto: Laura Sepet - laura@pwca.org
13 | 2016/N°1
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1
2 Julien Wirtz sul suo Ozone EnZo 2
Stefan Wyss sul suo Ozone EnZo 2
Il pilota svizzero Stephan Wyss si è guadagnato una vittoria molto meritata. Su 8 task valide, ne ha vinte ben 4 ed è stato secondo e terzo in altre due. Si è messo alla prova con scelte incredibili, in particolare nelle task sette ed otto. Per quanto riguarda le vele, l'EnZo2 ha monopolizzato il podio, portando a casa i primi cinque posti e quindici piazzamenti nelle prime venti posizioni della classifica. Il Boomerang 10 di Gin è considerato un po' più veloce, ma non è riuscito a sfruttare tale vantaggio in Messico. Da un lato le condizioni hanno obbligato i piloti a volare per la maggior parte del tempo in modo difensivo; dall'altro lato le task richiedevano sempre una gran tattica e scelte molto ponderate di rotta, piuttosto che gran velocità. Alla Superfinale c'è stata anche una modifica del sistema di punteggio, con un sistema che ha premiato, con i leading points, il lavoro intelligente nel primo gruppo, piuttosto che chi arriva primo.
Luca Donini sul suo Ozone EnZo 2
14 | 2016/N°1
3
1
2 Seiko Fukuoka Naville (Ozone EnZo 2)
Luc Armant nel podio dei vincitori: Ozone ha vinto la classifica dei team.
Laurie Genovese (Ozone EnZo 2)
Emanuelle Zufferey (Niviuk IcePeak 8)
3
Laurie Genovese, Seiko Fukuoka Naville e Emanuelle Zufferey
CLASSIFICA FEMMINILE 1 Seiko FUKUOKA NAVILLE
FRA
Ozone EnZo 2
2 Laurie GENOVESE
FRA
Ozone EnZo 2
3 Emanuelle ZUFFEREY
CHE
Niviuk IcePeak 8
4 Keiko HIRAKI
JPN
Ozone EnZo 2
5 Petra SLIVOVA
CZE
Gin Boomerang 10
6 Silvia BUZZI FERRARIS
ITA
Ozone EnZo 2
7 Klaudia BULGAKOW
POL
Ozone EnZo 2
8 Nao TAKADA
JPN
Ozone Mantra 6
9 Atsuko YAMASHITA
JPN
Ozone Mantra 6
CHE
Niviuk Icepeak 7
10 Yael MARGELISCH
16 | 01-2016
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Julien Wirtz, Stefan Wyss e Luca Donini
CLASSIFICA GENERALE 1 Stefan WYSS
CHE
Ozone EnZo 2
2 Julien WIRTZ
FRA
Ozone EnZo 2
3 Luca DONINI
ITA
Ozone EnZo 2
4 Alexandre JOFRESA
FRA
Ozone EnZo 2
5 Xevi BONET DALMAU
ESP
Ozone EnZo 2
6 Aaron DUROGATI
ITA
Gin Boomerang 10
7 Ulrich PRINZ
DEU
Ozone EnZo 2
8 Guy ANDERSON
GBR
Ozone EnZo 2
9 Jean Marc CARON
FRA
Niviuk Icepeak 9
10 Christian BIASI
ITA
Ozone EnZo 2
11 Luc ARMANT
FRA
Ozone EnZo 2
12 Honorin HAMARD
FRA
Ozone EnZo 2
13 Lucas BERNARDIN
FRA
Niviuk IcePeak 8
14 Joachim OBERHAUSER
ITA
Ozone EnZo 2
15 Russell OGDEN
GBR
Ozone EnZo 2
ESP
Ozone EnZo 2
17 Tim ROCHAS
FRA
Ozone EnZo 2
18 Torsten SIEGEL
DEU
Gin Boomerang 10
19 Adrian HACHEN
CHE
Gin Boomerang 10
20 Yoshiki KUREMOTO
JPN
Ozone EnZo 2
16
Felix RODRIGUEZ FERNANDEZ
Foto:: Sascha Burkhardt
TENDANCES 2016
ABBIAMO POSTO ALCUNE DOMANDE AL PROGETTISTA LUC ARMANT free.aero: Luc, l'Enzo 2 si è imposto ancora una volta. Cosa lo rende vincente? Luc Armant : ci sono molte ragioni per le quali è sempre stato vincente nelle ultime due stagioni, Superfinali incluse (il guastafeste è riuscito a farsi squalificare, ma rimane sempre la stessa identica vela). 1. piace a moltissimi tra i migliori piloti, che lo acquistano ed utilizzano. 2. è molto efficace in condizioni vivaci. 3. comunica un grande feedback sia in termica che in ogni movimento dell'aria 4.ha un buon comportamento nelle configurazioni inusuali (ovviamente per un buon pilota). In condizioni forti, ad esempio con traversoni lungi e venti contrastanti, le prime quindici o venti vele della task erano EnZo 2.
L'EnZo 2: il netto vincitore della Coppa del Mondo 2015. Qui con la vincitrice Seiko Fukuoka Naville ai comandi. Lo SharkNose si vede chiaramente nella vela. Ricordiamoci che l'EnZo1 non lo possedeva. Tra le altre cose, lo SharkNose rende la vela più sicura ai quando è a velocità massima. Si è dimostrato una soluzione moto utile con le condizioni trovate alla Superfinale del Messico. Si vedono bene anche i tensionatori raddoppiati nella parte frontale. Foto: Laura Sepet/PWCA
18 | 2016/N°1
L'ENZO 2 CE L'HA FATTA ANCORA !
TRENDS 2016
free.aero : Che tecnologia è stata utilizzata? A parte lo SharkNose avete utilizzato qualche altra particolare tecnica? Lo SharkNose di Ozone gioca un ruolo così decisivo? Luc Armant : Lo SharkNose non comporta in sé un gran vantaggio. Si tratta, in definitiva, solo di una certa forma e posizione delle bocche, e non ha senso prenderlo in considerazione in termini di prestazione. Le cose realmente importanti sono il disegno del profilo e dell'arco. Usando le bocche con lo SharkNose, si ha un compromesso nel comportamento a basse/ alte velocità, che altrimenti non si potrebbe avere con un profilo con bocche tradizionali. Si tratta di un compromesso fondamentale nelle competizioni perchè si ha bisogno sia di prestazione che di manovrabilità in termica, specie se si termica in gruppo (velocità bassissime), sia di gran prestazioni a velocità massima nei traversi. Il profilo dell'EnZo 2 è diverso rispetto a quello dei suoi concorrenti, ma le differenze non sono quasi mai superiori ad un centimetro. La curvatura del profilo è molto accurata e deve combaciare la posizione dei punti d'attacco, soprattutto in un due linee; pertanto la costruzione deve essere precisissima e accurata. Ci sono moti rinforzi in nylon 6.6 nel bordo d'attacco, e sono di diametro diverso a seconda di ciò che ricerchiamo in quel particolare punto. I cassoni sono stretti, la struttura interna è rinforzata e ogni possibile forza tale da creare un problema nella forma è stata minimizzata. La gran parte dei rinforzi di tensionatura nell'E2 sono in poliestere largo 26 mm, raddoppiato nella parte anteriore dove si trovano i punti d'attacco delle A. Soprattutto l'EnZo 2 non è così rivoluzionaria come lo sono state la BBHPP e l'R11. E' semplicemente il risultato del nostro Know how nelle vele da competizione. ZENO E ENZO 3 Vale la pena sottolineare che Ozone sta lavorando sullo ZENO, che sarà una versione più “tranquilla” dell'EnZo, che si colloca tra l'M6 e l'EnZo 2 (forse anche l'EnZo 3, su cui Ozone sta lavorando senza tuttavia indicare la data di uscita). Lo Zeno è realizzato con l'idea di accompagnare i piloti a passare in modo più progressivo da una vela come il Mantra 6 ad una come un CCC.
ENZO 2 -TECHNICAL DATA Produttore : OZONE - Mail : team@flyozone.com Web : www.flyozone.com YEAR TAGLIA [m2]
2014
2014
2014
XS
S
M
L
CASSONI
101
101
101
101
SUPERFICIE IN PIANO [m2]
20.3
22.0
23.7
25.7
SUPERFICIE PROIETTATA [m2]
17.2
18.6
20.1
21.7
APERTURA ALARE IN PIANO [m ]
12.4
12.9
13.4
13.9
APERTURA ALARE PROIETTATA [m2]
9.7
10.1
10.5
10.9
ALLUNGAMENTO IN PIANO
7.55
7.55
7.55
7.55
ALLUNGAMENTO proiettato
5.5
5.5
5.5
5.5
2
CORDA ALARE [m]
2.05
2.14
2.22
2.31
PESO IN VOLO [kg]
85-95
90-105
95-115
105-125
5.7
5.9
6.1
6.3
PESO DELLA VELA [kg] CERTIFICAZIONE MATERIALE
19 | 01-2016
2014
CCCC 30D et le Porcher Sport 27 g www.free.aero
TENDANCES 2016
ALLUNGATO!
La Skyman Skyblade di Markus Grundammer: questa vela del 2015 ha un allungamento di 13,56
L'allungamento è un fattore determinante per il comportamento della vela. Abbiamo ricercato le nuove tendenze … Di Sascha Burkhardt e Magnus Auvinen (statistiche)
21 | 2016/N°1
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TRENDS 2016
La Deathblade di Skyman realizzata da Markus Grndhammer: questa vela del 2012 ha un allungamento di 13,01 per un'apertura alare di 18, 5 metri. La lunghezza del fascio è anch'essa molto particolare: 18 metri.
Per comprendere l'influenza di un parametro, può essere un metodo molto utile vedere cosa accade se si esagera all'estremo. Per quanto riguarda l'allungamento, c'è un pilota/costruttore che ama questo genere di sfida: Markus Grundammer, della Skyman. Quattro anni fa ha ha realizzato la sua sperimentale Deathblade, con un allungamento record di 13,01. Nel 2015 ha realizzato la Skyblade con un allungamento, ancor superiore, cioè di 13,56. Entrambe volano piuttosto bene, ma Markus preferisce la vela Deathblade. Apparentemente quello 0,5 in più sembra troppo. La vela è meno facile da manovrare e dunque meno efficace in termiche deboli, ad esempio, mentre con la Deathblade riesce a fare di tutto: dal termicare a decise inversioni, sino ai
wingover. Sorprendentemente, il decollo è molto più facile di quanto si possa credere. Si deve gonfiare alla francese per governare in modo corretto la vela mentre sale, ma la cosa riesce abbastanza facilmente, perfino con un minimo di vento contrario. In aria la vela si muove molto, ma Marcus è abbastanza abituato … E' comunque interessante notare quanto rimane utilizzabile, specie la Deathblade, nonostante la sua geometria estrema. Ma dobbiamo fare una domanda: perchè aumentare l'allungamento? Ricordiamoci che un maggior allungamento normalmente aumenta le prestazioni di una vela perchè diminuisce la resistenza indotta. L'esempio più evidente sono gli aeroplani più efficienti, quali gli alianti, per essere
più precisi. Hanno un'efficienza di 50-60, in raffronto a 10, che è quella dei migliori parapendio. Queste prestazioni nella planata derivano, tra le altre cose da un allungamento spinto che si avvicina a 40 per alcuni alianti. Immaginiamo un parapendio che, decollando in aria calma, può fare 40 chilometri solo con una planata... Per i parapendio, i produttori si sono accorti velocemente che le prestazioni aumentano con l'allungamento. Agli inizi degli anni 90, in media l'allungamento non era superiore a 4. Nel 2000 i migliori mediamente erano vicini a 6. Vale la pena evidenziare che anche l'aumento di qualche centesimo fa la differenza. Nel 2005, l'allungamento medio di un DHV 2-3 ha superato per la prima volta i 6 punti. Dallo scorso anno, la media degli EN D ha rasentato il 7.
2005
4,79
5,24
5,61
6,02
2006
4,83
5,24
5,63
6,12
2007
4,90
5,28
5,64
6,25
4,85
2008
4,89
5,35
5,70
6,29
2009
4,82
4,60
4,65
4,85
5,20
5,03
5,64
6,60
4,59
5,06
5,73
6,34
4,80
5,20
5,93
6,40
4,83
5,28
5,97
6,63
2011
4,89
5,32
6,05
6,80
2012
4,92
5,33
6,12
6,90
2013
4,96
5,36
6,14
6,86
2014
4,93
5,42
6,14
6,94
2015
4,86
5,51
6,32
7,06
5,78
2010 2016 TRENDS
TENDENZE DELL'ALLUNGAMENTO NELLE VELE OMOLOGATE 2016
DHV 1
DHV 1-2
DHV 2
DHV 2-3
DHV 3
EN A
EN B
EN C
EN D
8
Questo diagramma mostra l'allungamento medio di tutti i parapendio che sono classificati DHV o EN, inclusi i prototipi e le vele da competizione non certificate. Naturalmente riflette il mercato e non sviluppi isolati.
6
Il trend: allungamento sempre in crescita nelle vele di classe B, C e D. Un po' meno sulle classe A 4
2
0 1980
1981
1982
1983
1984
1985
DHV 1
1986
1987
1988
1989
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
DHV 1-2
DHV 2
DHV 2-3
DHV 3
3,10
1 2,65
2000
2001
2002
EN A
2003
2004
2005
2006
EN B
2007
2008
2009
2010
EN C
2011
2012
2013
2014
2015
2016
EN D
1980 1981 1982
2,20
1983
2,20
1984 1985 1986
2,50
1987
2,50
2,70
2,94
2,85
1988
2,75
2,69
2,95
2,97
2,65
3,47
1989
3,18
2,87
3,30
3,09
3,55
1990
3,03
3,25
3,51
3,27
4,03
1991
2,70
3,77
3,66
3,89
4,50
1992
3,10
3,90
4,18
3,92
4,48
1993
3,10
4,04
4,42
3,90
4,45
1994
4,70
4,24
4,58
4,60
5,10
1995
4,70
1996 1997
4,70
4,45
4,95
4,96
5,17
4,62
5,07
5,23
5,59
4,75
5,15
5,55
5,79
1998
4,70
4,94
5,31
5,77
5,99
1999
4,85
4,93
5,40
5,73
5,95 5,80
2000
4,75
5,00
5,44
5,70
2001
4,84
5,19
5,39
5,72
2002
5,00
5,19
5,46
5,80
2003
4,95
5,17
5,59
5,87
Magnus Auvinen è un pilota svedese di 33 anni ed un programmatore professionale. Ha scoperto il parapendio nel 2012 nelle Dolomiti. Più di un anno fa ha utilizzato l'eccellente database www.para2000.org di Gérard Florit, che raccoglie i dati tecnici di quasi tutti i parapendio dalle origini, per analizzare l'evoluzione dell'allungamento. free.aero li ha pubblicati, aggiornati e rivisti in modo accurato
2004
4,88
5,21
5,62
5,88
2005
4,79
5,24
5,61
6,02
4,60
4,65
2006
4,83
5,24
5,63
6,12
4,85
5,20
2007
4,90
5,28
5,64
6,25
4,85
5,03
5,64
6,60
2008
4,89
5,35
5,70
6,29
4,59
5,06
5,73
6,34
2009
4,82
2010
5,78
4,80
5,20
5,93
6,40
4,83
5,28
5,97
6,63
2011
4,89
5,32
6,05
6,80
2012
4,92
5,33
6,12
6,90
2013
4,96
5,36
6,14
6,86
2014
4,93
5,42
6,14
6,94
2015
4,86
5,51
6,32
7,06
23 | 01-2016
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TRENDS 2016
Ma dov'è il limite? Per piloti che sono comuni mortali, è chiaro che quanto più si allunga la vela, tanto più il controllo diventa difficile, specie facendo manovre “tirate” o nella gestione in condizioni diverse da quelle normali. Gestire le chiusure diventa più difficoltoso ed aumenta il rischio di cravatte. Attenzione tuttavia: l'allungamento non è la sola ragione. Cedric Nieddu ci ricorda che due anni fa, ad esempio, il Rise di Air Design di allungamento 5.7, si è dimostrato facile da gestire esattamente come un Chili 3 di allungamento 5.5. Ma in generale i piloti possono farsi una idea dalla seguente equazione: più aumenta l'allungamento, più la vela richiede un pilota esperto. Dall'altro lato, l'aumento dell'allungamento porta a svantaggi che possono ridurre il guadagno di prestazione. Per prestazione, pura e teorica, dobbiamo tenere in mente il coefficiente di flattering (la quantità d'arco) e la resistenza del fascio. Se noi tiriamo ai limiti questi parametri, andiamo a perdere in coesione. Infatti dobbiamo aumentare la lunghezza del fascio oppure dobbiamo aumentare l'arco: in breve, due elementi che influiscono negativamente sul sistema. Aumentando l'allungamento, dobbiamo aggiungere cassoni, ancora una volta rischiando di perdere coesione nel sistema. Aggiungere cassoni significa infatti aggiungere (o allungare) cordini e dunque aumentare la resistenza. Ancora una volta, non c'è garanzia che il risultato sia positivo. Ed ancora non abbiamo guardato la “reale” prestazione cioè, ad esempio, il fatto che una vela più tirata rischia di girare peggio, avrà maggiori movimenti che rompono la linearità dell'ala, cosa che fa salire peggio la vela in termica quando si incontrano condizioni impegnative. Ovviamente, l'allungamento proiettato può essere ridotto aumentando l'arco della vela. Ciò è stato fatto sempre di più sino all'arrivo delle vele con arco molto pronunciato. Di conseguenza, aumentando la curvatura, secondo David Dagault, puoi migliorare la reazione in una chiusura asimmetrica, rispetto ad una vela di pari
24 | 01-2016
La Skyman 2012 Deathblade resta una delle vele preferite da Marcus. La usa spesso.
TRENDS 2016
allungamento, ma più piatta. Aumenta la maneggevolezza ed anche la coesione, ma diminuisce la prestazione. La vela sarà più instabile in spirale. Malgrado il miglior comportamento nelle asimmetriche, dall'altro lato aumenta il rischio di cravatta. Come sempre, è tutta una questione di compromessi. In co n c l u s i o n e , t e o r i c a m e nt e , p i ù aumenta l'allungamento più aumenta la performance, ma ciò non è sempre n e c e s s a r i a m e n t e v e ro , i n q u a n t o esiste una “quantità ottimale”. Vale la pena chiarire che, nei nostri raffronti, l'elemento che comunque ha maggior peso è l'allungamento.
Foto:&Montage: Markus Gründhammer
Anche Markus Grundhammer sa prendersela comoda: qui un fotomontaggio che ha realizzato, dove si vede una delle sue vele da montagna con un maggior ragionevole allungamento.
27 | 01-2016
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STORIA
RINFORZI SUL BORDO D'ATTACCO: UN NUOVO TREND DI IERI OGGI MOLTO PIU' EVIDENTE Le tendenze passate si sono riaffacciate di nuovo: Per esempio rinforzi rigidi del bordo d'attacco ... Circa dieci anni fa i produttori hanno ricercato il modo di rendere i parapendio più rigidi, per due ragioni: • per raccogliere l'aria in modo più efficace, in modo da migliorare il gonfiaggio, rendendo il bordo più rigido; • per aumentare le prestazioni riducendo il numero di cordini.
Agli inizi, i produttori utilizzarono prevalentemente il Mylar o altri fogli rigidi sulle centine, piazzati sul naso del profilo. Svantaggi: il Mylar si rovina quando si ripiega ed è pesante!
Se ci si potesse sbarazzare di tutti i cordini, si migliorerebbe l'efficienza almeno di due punti. Se i nostri parapendio fossero scolpiti da un blocco di plastica rigida, un paio di cordini sarebbero sufficienti: uno davanti e uno dietro. Il produttore dunque sa bene che, per ridurre i cordini, bisogna irrigidire la struttura, al fine di avvicinarsi il più possibile all'idea di un parapendio monoblocco. L' “Arco di Gibus” è un rinforzo in plastica fissato in semicerchio attorno al punto d'attacco di un cordino. Serve a distribuire la forza in modo più uniforme attorno alla centina. Questa tecnica ha permesso a Hervé Cobon (“Gibus”) l'ex progettista di AirCross di creare la vela da competizione U3 con sole tre linee nel 2002. Più tardi la stessa tecnica dell'Arco di Gibus è stata utilizzata per il prototipo BBHPP di Ozone, il predecessore dell'EnZo.
STORIA
RINFORZI NELLE VELE DI SERIE Ma i rinforzi non sono stati qualcosa di completamente nuovo e mai sentito: l'ingegnere tedesco Fritz Dolezalek ha registrato un brevetto nel 1986. “un parapendio da discesa, corrispondente a questo brevetto, equipaggiato con stecche piane o rinforzi nel naso del profilo”. Dunque, quando il famoso Mylar è nato nel bordo d'attacco, proprio Fritz Dolezalek lo ha tenuto a battesimo. I produttori che hanno usato il Mylar, diffusissimo soprattutto tra il 1986 ed il 2006, hanno dovuto versare 6 € a Fritz Dolezalek per ogni vela che hanno immesso nel mercato. Lo svantaggio del Mylar è che si rovina se non è mantenuto piatto, specie quando si ripiega la vela, e dunque è soggetto a decadere nel tempo e nelle prestazioni. L'Arco di Gibus, inventato dal precedente progettista di ArirCross Hervè Corbon (“Gibus”), presentato nel 2002 nella U3, ha contribuito alla sviluppo dei rinforzi rigidi nel bordo d'attacco.
APCO è entrata ben presto nel campo degli irrigidimenti: dal 2002 il Keara è stato dotato con Stecche Flexon
Bordo d'attacco
Apertura Stecche Flexon
29 | 2016/N°1
STORIA
Rinforzi rigidi in plastica, simili a quelli usati nel decespugliatore, hanno sempre più preso il posto del Mylar, soprattutto per ragioni di peso.
Un altro pioniere è stata APCO che ha inventato le “Stecche Flexon” nel bordo d'attacco. Questo genere di irrigidimento è molto più efficace del Mylar, e nel contempo è anche più leggero. Il produttore Gin ha brevettato nel 2001 i Rigidfoils. Contrariamente al rinforzo tipo "Dolezalek", questi irrigidimenti non sono fissati sulle centine, ma sono collocati al centro della superficie superiore del cassone, appena sopra le aperture del bordo d'attacco. Questo brevetto è stato utilizzato da tantissimi produttori, ma attualmente il 3D Shaping sta sempre più prendendo il posto di questa tecnica. Non importa come, senza i rinforzi in nylon (che sono stati sostituiti dal metallo Nitinol in alcune vene moderne, come Niviuk ad esempio), certamente lo SharkNose non avrebbe visto la propria nascita. La forma dello SharkNose si basa in gran parte sulla rigidità acquisita incrociando due di questi rinforzi.
Il Rigidfoil di Gin utilizza cordini in plastica al centro delle celle, appena sopra le bocche.
Lo SharkNose, comunque e da chiunque realizzato, non sarebbe possibile senza gli irrigidimenti del bordo d'attacco.
TRENDS 2016
TRENDS 2016
Foto:: Lucian Haas
Alla fine dell'inverno, la fiera Thermikmesse in Germania e la StubaiCup hanno svelato nuove tendenze, e nuovi materiali per la prossima stagione. Ovviamente la nostra pubblicazione non è esaustiva; pubblicheremo ancor piÚ nelle prossime edizioni...
31 | 01-2016
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TENDENZE PASSATE: TESSUTO TRATTATO CON ALLUMINIO Alcune tendenze passate non sono più di moda oggi. Siano stati trends sorpassati dalla tecnologia o rimpiazzati da evoluzioni costruttive. Un esempio è il tessuto trattato con alluminio, Aerofabrix, sviluppato dalla Skywalk in collaborazione con Porcher Sport. Dopo alcune prove convincenti nei kitesurf Flysurfer (di Skywalk), il Poison 2 fu il primo parapendio, nel 2007, ad usare questo tessuto che incorpora un fine strato di alluminio, spruzzato con processo di vaporizzazione. Si trattò di un tessuto con bassissima porosità, dal peso di soli 29 g/m2. Al tempo, Skywalk assumeva sussistere un comportamento migliore in volo, anche nelle configurazioni inusuali, per un'ala leggera. Soprattutto, questo tessuto aveva una resistenza all'invecchiamento migliore, di dieci volte, grazie alla sua riflessione dei raggi UV. Purtroppo, era molto, forse troppo, costoso da produrre. Con i miglioramenti dei tessuti ultra leggeri classici, Skywalk, infine, ha scelto il compromesso prezzo / prestazioni di queste ultime ...
TRENDS 2016
SKYWALK Sakywalk sta “impacchettando”. Il nuovo Quick Sack, l'Easy Bag, pesa solo 800 g. con un volume di 200 litri. Per un ripiegamento più ordinato c'è una nuova versione grande della Magic Bag. Più Leggera (470 g), lungo 2,86 m e ampio 0.55. La nuova vela, lo Spice, è un Cayenne 5 alleggerito del 25%. La versione 4 dell'En top range, il Chili, è in uscita assieme alla nuova versione del Poison, una vela basata sull'XAlps 2 (certificata CCC) che è stata progettata per l'XAlps 2015 (peraltro con eccellente risultato). Il Poison Xalps verrà certificato in EN D. Per maggiori informazioni: www.skywalk.info
CHILI 4
33 | 2016/N°1
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TRENDS 2016
SPICE- TECHNICAL DATA
SKYWALK
SPICE
Produttore - Skywalk WEB : http://skywalk.info/fr/ Mail : info@skywalk.org Tel: +49 (0) 8641/69 48 40 ANNO DI USCITA
2016
TAGLIA [m ]
XXS
XS
S
M
CASSONI
69
69
69
69
SUPERFICIE IN PIANO [m2]
21.52
22.68
24.10
26.07
SUPERFICIE PROIETTATA [m2]
18.44
19.43
20.65
22.34
APERTURA ALARE IN PIANO [m2]
11.75
12.06
12.43
12.93
2
2016
2016
APERTURA ALARE PROIETTATA [m ]
9.53
9.78
10.08
10.48
ALLUNGAMENTO IN PIANO
6.41
6.41
6.41
6.41
2
ALLUNGAMENTO proiettato
4.92
4.92
4.92
4.92
PESO IN VOLO [kg]
60-85
75-95
85-105
95-115
3.9
4.1
4.3
4.5
PESO DELLA VELA [kg]
34 | 2016/N°1
2016
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LA REFERENZA
POISON X-ALPS POISON X-ALPS - TECHNICAL DATA Produttore - Skywalk - WEB : http://skywalk.info/fr/ Mail: info@skywalk.org Tel: +49 (0) 8641/69 48 40
peguet.fr Made in France
Anno di uscita del modello
2016
2016
Taglia [m2]
XS
S
2016 M
Cassoni
80
80
80
Superficie in PIANO [m2]
21.50
23
24.40
Superficie PROIETTATA [m2]
18.54
19.83
21.04
Apertura alare in piano [m ]
12.27
12.69
13.07
10
10.35
10.66
2
Apertura alare proiettata [m2] Allungamento in piano
7
7
7
Allungamento proiettato
5.40
5.40
5.40
Peso in volo [kg]
65-90
85-105
95-115
4
4.2
4.4
Peso della vela [kg]
OZONE SWIFT MAX: SARA' LA VELA TANDEM DA RECORD PRODOTTA IN SERIE? Nel novembre 2015 Honorin Hamard ha stabilito il record di distanza in biposto, volando 407 km in Brasile con Karine Gras come passeggera. Il volo, per battere il precedente record di 363 km, è durato 11 ore.
36 | 01-2016
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Il biposto usato è un prototipo Ozone basato in parte sul progetto EN Swift. Si tratta di una vela pensata per i voli di distanza (vocazione confermata dal record), ma sarà prodotto in serie nel corso dell'anno. A differenza del Swift EN B, questo biposto sarà molto facilmente classificato EN C, grazie al grande carico alare e alla presenza dei trim.
https://airtribune.com/honorinflywithme/tracks__16369
DELTA 3: altro trend di Ozone per il 2016, il Delta 3 avrà circa lo stesso allungamento della versione 2. Tuttavia verrà omologato in EN D, a differenza del suo predecessore, solo perchè richiede le folding lines per i test. Ozone sta anche lavorando ad un paracadute quadrato che verrà chiamato Angel SQ. Questa emergenza ha assolutamente il vento dentro.
37 | 01-2016
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TRENDS 2016
SI ALZA IL VENTO A METEOBLUE Da febbario Meteoblue offre un'altra interessante presentazione del vento attuale e previsto. Nella mappa europea il vento attuale è rappresentato da una bellissima e dettagliata animazione. Zoommando si può notare che è basato su griglia NEMS di 4 km di risoluzione. Il pilota ha un'ottima idea del flusso nella propria zona e dello sviluppo atteso. L'animazione è a disposizione per tutte le altitudini, dal livello del suolo ad una altitudine di 12 km. www.meteoblue.com
38 | 01-2016
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TENDANCES 2016
INDEPENDENCE/SKYMAN Un'altra novità che potrebbe dimostrare un buon potenziale: lo Zippy di Independence è un EN/LTF A dalle prestazioni “moderne” che il pilota può volontariamente declassare ulteriormente prima del decollo liberando dei diruttori con una zip. Perde 2.5 punti di efficienza con un tasso di caduta che aumenta di 0,4 m/s. L'ideale per piloti principianti guidati via radio, specie nelle manovre di atterraggio. Riscontriamo ulteriori particolarità: la vela è più stabile nelle chiusure e il momento di stallo è molto più percepibile. Successivamente il pilota può decollare senza i diruttori e godersi una migliore performance. Disponibile in 4 taglie, per pesi in volo da 55 kg a 130 kg. La vela può anche essere ordinata con bretelle da paramotore.
39 | 2016/N°1
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TRENDS 2016
INDEPENDENCE/SKYMAN Skyman offre un tubo per il ripiegamento con un'apertura molto ampia. Ancora: un imbrago da bambini EN/LTF omologato in due taglie (altezza del bambino da 80 a 110 cm. E da 90 a 135 cm.) Prezzo 280 â‚Ź. http://www.independence.aero
Photos Lucian HAas
speediriding & speedflying freeride
X-Ride X-Lite S-Ride Body Body Picture
wings and harnesses designed for speedriding
www.free.aero
www.flyneo.com
TRENDS 2016
NOVA
ION 4 - TECHNICAL DATA Produttore: NOVA Web : www.nova.eu Mail : info@nova.eu Tel : +43.5224.66026 Anno di uscita del modello Taglia [m2]
2016 XXS
XS
S
M
L
Superficie in PIANO [m2]
22.06
24.31
26.69
Superficie PROIETTATA [m2]
18.65
29.12
31.71
20.65
22.57
24.62
26.81
Apertura alare in piano [m ] Apertura alare proiettata [m2]
10.65
11.21
11.72
12.24
12.78
8.02
8.44
8.82
9.22
9.62
Cassoni
2
49
Allungamento in piano
5.14
Allungamento proiettato
3.44
Corda alare [m]
2.57
2.70
2.83
2.95
3.08
Peso in volo [kg]
55-80
70-90
80-100
90-110
100-130
4
4.3
4.7
5
5.3
Peso della vela [kg] Certificazione
B Upper surface: Dominico 20D. 35 g/m2 Dominico 20D. 35 g/m2
Materiale Prezzo [€]
41 | 01-2016
Abbiamo anticipato, nel numero precedente, che lo Ion 3 è stato sostituito dall'Ion 4. La nuova versione è molto più leggera della precedente. In taglia S lo Ion pesa 4,65 kg al posto dei 5.7 della precedente. Questo risultato è stato conseguito grazie al fatto che la struttura interna è stata molto alleggerita. Significa che non è prevista una versione leggera dello Ion 4. Lo Ion 4 gira molto più facilmente del predecessore, grazie alle estremità alari più snelle.
3 400
3 400
3 400
3 400
3 400
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TRENDS 2016
NOVA Se il pilota lo desidera, può ordinare lo Ion 4 con il nuovo sistema “Speedbrake Riserâ€?, una speciale bretella che permette al pilota di volare usando le maniglie sulle Cs. I sistema controlla anche le Bs per ridurre significativamente l'impatto delle correzioni della prestazione della vela. Si tratta di un sistema inizialmente pensato solo per le vele ad alte prestazioni. www.nova.eu
p
p
BB us € 50
€ *1 7
50
€ 26
50
€ 50 *2 6
*2 2
90
€
Se ns o Sp or t Tr ek
*Made in France
www.trekking-parapentes.fr
28
Gamma 2016
TURBULENCE La piccola azienda francese che crea e produce T-Shirts ad Annecy ha appena lanciato la propria collezione estiva. Possiamo apprezzare i disegni per uomo, donna e bambino accedendo al sito web o accedendo ad uno dei negozi che commercializzano il marchio. http://www.turbulence-shop.fr/
44 | 01-2016
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TRENDS 2016
SWING RAST Swing presenta il RAST System che abbiamo riscontrato essere assai promettente: una “salsiccia” di tessuto gonfiabile che attraversa il parapendio nella sua lunghezza alare. Attraverso valvole, il produttore può scegliere le parti che si riempiono d'aria nel corso del gonfiaggio e che si svuotano lentamente in caso di chiusura. In questo modo la parte posteriore della vela diventa “il nucleo centrale”, sempre molto ben gonfio e turgido, mentre la “Buffer Section” nella parte anteriore si svuota in caso di chiusura.
TRENDS 2016
UN PARAPENDIO CLASSICO
UN PARAPENDIO CON IL RAST
Il sistema, tra le altre cose: • favorisce il gonfiaggio nella parte anteriore della vela, rendendo il gonfiaggio più rapido. • evita che la vela superi il pilota durante il gonfiaggio. • attutisce le chiusure rendendole molto meno ampie. • riduce la perdita di altitudine dopo una chiusura. • riduce la tendenza ad entrare in spirale dopo una chiusura. • riduce l'affondata dopo una chiusura o uno stallo. • garantisce una migliore coesione nella vela in tutte le configurazioni inusuali. • permette di aumentare l'allungamento. Questa novità, sviluppata da Michael Nesler, è adottata dal Mito (EN A) così come nel nuovo biposto, il Twin RS, in fase di lancio sul mercato. Quest'ultima trarrà particolari benefici complessivi durante il decollo. Mentre provava il Mito (EN A) il progettista ha fatto un'ulteriore scoperta. Nel corso del Load Test a 20 G (più di 18000 kg) il Mito S non è esploso, come avrebbe fatto qualsiasi altra vela. La “salsiccia” apparentemente incrementa la coesione e la resistenza, distribuendo le forze eccessive. Manteniamo un occhio molto attento ai futuri sviluppi.
Il Mito con un cario di 18 000 kg.
46 | 01-2016
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SWING ARUS La Swing sta lavorando ad un sistema airbag che si estrae automaticamente quando si lancia il paracadute di soccorso. Una buona idea, anche se abbiamo qualche dubbio sul successo commerciale. Comporta infatti l'acquisto dell'intero sistema di selletta e paracadute (l'Arus li prevede entrambi). Costa circa 3000 € ma l'eccellente airbag esce solo con il paracadute, e non se, ad esempio, si colpisce il terreno in decollo. Comunque il progetto merita d'essere tenuto d'occhio. Foto di Lucian Haas. http://www.swing.de
https://www.youtube.com/ watch?v=LmA9w0iYkds&feature=youtu.be
ION 4 – Prestazione per tutti Di prestazione forte, leggero e un mago nelle virate: l’efficienza dello ION 4 supera quella del MENTOR 3. Con soli 3,95 kg (XXS) fino 5,30 kg (L) è leggerissimo e grazie al freno smart offre un handling e una salita in termica, che sicuramente ti entusiasmano. Scopri il nuovo ION! Avventura con freno smart (EN/LTF B)
www.nova.eu/ion-4
COUPE ICARE Una data da annotare: la 43ma Coupe Icare si terrà dal 22 al 25 di settembre 2016 a Saint Hilaire-du Touvet e Lumblin, nel cuore dell'Isère/Dauphiné, in Francia.
http://www.coupe-icare.org/
ADVANCE Sui suoi modelli, il costruttore svizzero sta usando sempre più un sistema intelligente per le diagonali dentro alla vela, Pi2 inclusa. Invece di tagliare un triangolo alla fine del tessuto, le diagonali sono fatte di varie fasce, tagliate nel senso dell'ordito del tessuto. Il vantaggio è che il tessuto è sotto tensione proprio dalla parte nella quale esso è più resistente alla distorsione ed all'allungamento e si risparmia peso. La tecnica è stata messa a punto con l'Omega X-Alps. www.advance.ch La nuova emergenza, la Companion SQR (“Square Roud”) dovrebbe combinare assieme un paracadute tondo con un quadrato. Advance promette una rapida apertura con molta stabilità pendolare. Nonostante sia robusto, è leggero, rapido e facile da ripiegare. Il costruttore di paracaduti “Companion Rescue System” ha realizzato lo sviluppo in cooperazione tra Evotec ed Advance. Nel team hanno preso parte tra gli altri: Hannes Papesh, Peter Mack e Mike Kung. Taglia/peso: 100 (1.25 kg) e 120 (1.35 kg). Certificato EN/LTF www.companion.aero
49 | 01-2016
TRENDS 2016
Foto: Lucian Haas
GIN Abbiamo già parlato di tutte le novità in casa Gin nel nostro precedente numero di Free.Aero (Light). A Termikmesse, la genie Lite è stata accolta in modo molto positivo dai visitatori. La Sprint 3, un EN B semi leggero con un allungamento di 5.6 www.gingliders.com
50 | 01-2016
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TRENDS 2016
APCO In Apco la vela da paramotore Lift EZ è ora certificata DGAC in tutte e tre le taglie. Il nuovo tandem, Game 42, è finalmente disponibile. Ha uno SharkNose per garantire una buona coesione anche a basse velocità. Il suo comportamento in fase di gonfiaggio e decollo è molto sicuro e facile, anche con passeggeri difficili. Un altro vantaggio dello SharkNose è la minore quantità di sforzo richiesta dai comandi. In biposto ciò è ancor più importante. Un'altra selletta leggera è in lavorazione e l'estetica del disegno delle vele è stata modificata a seguito di un suggerimento di Kobi Yasha Guervic nel corso di una competizione. Nel frattempo, sono in attesa del DGAC per certificare per paramotore la versione 2 del Force. www.apcoaviation.com
51 | 01-2016
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FREEWAY XX - TECHNICAL DATA Produttore: DUDEK Web : http://www.dudek.eu/ Mail : info@dudek.eu Tel : 00.48/52.324.17.40 Anno di uscita del modello
2015
2015
Taglia [m2]
19.5
22
Cassoni
55
55
Superficie in PIANO [m2]
19.50
22
Superficie PROIETTATA [m2]
17.16
19.36
Apertura alare in piano [m ]
10.07
10.69
Apertura alare proiettata [m2]
8.44
8.96
2
Allungamento in piano
5.20
5.20
Allungamento proiettato
4.15
4.15
Corda alare [m]
2.31
2.46
Peso in volo [kg]
50-80
55-100
Peso della vela [kg]
5.4
5.9
Porcher 38 g/m Dominico Tex 41 g/m2 Porcher Hard 40 g/m2 SR Scrim. SR Laminate 180 g/m2 2.
Materiale Prezzo [€]
3 050
3 050
Foto:: Paul Antoine Boudet/DUDEK
DUDEK Il costruttore polacco offre una vasta g a m m a d i ve l e p e r p a ra m ot o re e parapendio. Queste ultime sono spesso poco conosciute, nonostante il loro illustre ambasciatore, Jean Baptiste Chendelier, sia lo sviluppatore dei modelli freestile. Il FreeWay è ora disponibile in una versione rimodernata, l'XX. Dudek promette buona stabilità nel beccheggio e nel rollio dinamico. E' ben adatta ai principianti di Freestile/Acro, ma sale anche bene in termica. http://www.dudek.eu/en/
53 | 01-2016
@FreeAeroMag
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TRENDS 2016
AIR DESIGN La versione superleggera del Volt 2 è stata certificata in classe LTF/EN nelle taglie S, SM e M. Il Volt 2 SL è fatto con Porcher Sytex 27 che ha una copertura su entrambi i lati.I cordini sono stati ridetto del 10% nella taglia M. La vela pesa 3.6 Kg nella taglia XS (60/75). La taglia L del Volt 2 non è disponibile nella versione superlight. http://ad-gliders.com/en/
54 | 2016/N°1
TRENDS 2016
Foto:: Karine Dupreur
AIRCROSS Con l'U Cruise, AirCross ha lanciato il suo nuovo modello EN B. Ha lo SharkNose, 65 cassoni, un allungamento di 5.6 e sarĂ realizzato in 4 taglie. www.aircross.eu
TRENDS 2016
AEROTEST FA TUTTO Non tutti lo sanno ma il laboratorio della federazione francecse (FFVL) Aèrotest esiste ancora e sta facendo sempre piÚ certificazioni. I test in volo sono realizzati con verricello sopra ad un lago a nord della Spagna. I test strutturali EN e il DGAC sono condotti a Millau in Francia.
56 | 01-2016
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www.free.aero
RSULTRA È possibile decollare da una spiaggia nel Sahara su un trike Kanhgook. Il kit di ruote Balloon è disponibile in via opzionale. I proprietari dei trikes Basik o KX1 possono aggiornarli con questo nuovo kit. www.kangook.ca
FRESH BREEZE In Fresh Breeze hanno preso, come spesso fanno, un po' più tempo per adattare e mettere a punto il nuovo paramotore. Ora il Polini Thor 80 può essere ordinato in accoppiata con il telaio Sportix. L' “indistruttibile” trike X-One è ora disponibile con la certificazione che autorizza il traino stradale. http://www.fresh-breeze.de/en/
57 | 01-2016
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www.free.aero
windoo.ch
UP Ci sono un paio di novità in casa UP: il Makalu 4 è una nuova versione della vela di fascia “facile” EN B. E' altresì completamente nuovo il Kibo, una vela EN B centrata tra il Makalu e il Summit XC3 www.up-paragliders.com
Foto:: Wolfgang EHN
58 | 01-2016
@FreeAeroMag
www.free.aero
TRENDS 2016
UP
KIBO
KIBO- TECHNICAL DATA Produttore: UP -Web: http://www.up-paragliders.com/en/ Mail : info@up-paragliders.com Tel : +49 (0) 8821 73099 0 Anno di uscita del modello
2016
2016
Taglia [m ]
S
S/M
M
L
Cassoni
49
49
49
49
Superficie in PIANO [m2]
22.9
24.9
27.0
29.0
Superficie PROIETTATA [m2]
19.2
20.9
22.7
24.3
Apertura alare in piano [m ]
11.5
12.0
12.5
12.9
Apertura alare proiettata [m2]
8.9
9.3
9.7
10.1
85-110
100-130
2
2
Allungamento in piano
Peso della vela [kg] Certificazione Materiale Foto:: Jorge Atramiz
2016
5.7
Allungamento proiettato Peso in volo [kg
2016
4.1 65-85*
75-95*
4.4.
4.75
5
5.4
in progress
in progress
LTF/EN B
in progress
Porcher Skytex 38 Universal
TRENDS 2016
PARATROC Paratroc offfre una nuova linea di T-shirts FLY WITH ME, disponibili per uomo, donna, e a maniche lunghe unisex. Le T-Shirts sono in cotone 100% stampate in due colori. I prezzi variano da € 19 a maniche corte a 25 € con maniche lunghe. Si possono trovare sul sito Paratroc e presso alcuni rivenditori. www.paratroc.com
X-PYR 2016 Il 17 luglio partirà per la terza volta l'X-Pyr. Attraverserà tutti i Pireni da ovest ad est, per una distanza di 450 km. Quest'anno parteciperanno 37 teams provenienti da 17 nazioni. Allo start si troveranno, tra gli altri, Chrigel Maurer, Toma Coconea e Aaron Durogati. www.x-pyr.com
60 | 01-2016
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www.free.aero
TREKKING La trekking, che produce il il Senso Sport in Francia, produce anche una borsa Pouf. Semplice, fatta di tessuto leggero 40 g., pratica, con tre lacci per chiuderla ed una tasca per riporre il fascio. www.higlider.com
61 | 01-2016
@FreeAeroMag
www.free.aero
IL PROGETTO CIGNO Sacha Dench è un campione di caduta libera che si è convertito al paramotore. Un australiano che vive in Gran Bretagna, è molto coinvolto nella protezione degli uccelli, soprattutto del cigno di Berwick, una sottospecie siberiana del cigno della Tundra. Per creare attenzione al pericolo di estinzione di questa specie, Sacha intende volare con loro, accompagnando la migrazione dalla Russia alla Gran Bretagna. Per compiere i suoi 7000 km utilizzerà un paramotore Fresh Breeze, che ha annunciato il suo supporto a questa impresa. https://www.facebook.com/ flightoftheswans/?pnref=story
62 | 01-2016
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Per tutti quelli che vogliono volare alto Con il nuovo Flytec Element i voli di distanza diventano un gioco da ragazzi. Il vario altamente preciso e con tastiera di nuova generazione utilizzabile anche con i guanti ti accompagna ad alta quota e grazie al GPS ti mostra in modo affidabile la direzione di volo e del vento. Grazie al sistema di allarme dello spazio aereo sei sempre al sicuro. E una volta tornato con i piedi per terra le registrazioni delle tue avventure saranno subito disponibili per Google Earth e Online-Contest. element.flytec.ch
TENDANCES 2016
TEST
NIVIUK IKUMA 23 25
64 | 2016/N°1 Foto:: V. Burkhardt
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www.voler.info
TRENDS 2016
Molto attesa nella gamma Niviuk: un EN B nella molto popolare classe ad alte prestazioni. Si colloca tra l'Hook e l'Artik, ma è un po' più vicino a quest'ultimo.
Foto:: V. Burkhardt
DI CÉDRIC NIEDDU AND SASCHA BURKHARDT
In Niviuk la macchina EN C per fare XC è senza dubbio l'Artik (che è uscito nella sua versione quattro nel 2015). L'Ikuma è stato creato come un EN B ad alte prestazioni, che Niviuk chiama “EN B+” e/o “Back Country”. E' una vela davvero “di tendenza” essendo un EN B, ma con caratteristiche quasi da C. Niviuk è sicura che si tratta di una vela che permette di volare i più fantastici voli XC grazie a livelli altissimi di performance e sicurezza, in particolare una sicurezza passiva davvero eccezionale per questo tipo di vela. Altra promessa Niviuk: “passione ed ambizione in perfetta armonia, con questa vela, sicura e divertente”. Per raggiungere questo risultato Niviuk ha messo in campo la tecnologia più moderna di cui si dispone attualmente: SharkNose, rinforzi rigidi del bordo in Nitinol, e Mini Ribs sul bordo d'uscita. Allo scopo di essere davvero moderna, la vela è stata realizzata anche per essere più leggera, soprattutto alleggerendo le centinature. Anche le bretelle sono più sottili e, in particolare, il fascio è totalmente sguainato. Le carrucole dell'acceleratore sono molto efficaci, anche se appaiono un po' sproporzionate rispetto alle sue bretelline. Nelle bretelle posteriori C è stata collocata una maniglietta per controllare la vela: è chiaro che si tratta di una vela dedicata anche ai piloti XC.
65 | 2016/N°1 Foto:: V. Burkhardt
Photos: V. Burkhardt
Una tecnica classica che ha senza dubbio contribuito a migliorare la maneggevolezza della vela: il sistema accorcia il bordo d'uscita con l'utilizzo del freno.
Foto:: V. Burkhardt
Foto:: V. Burkhardt
Foto:: V. Burkhardt
Sotto: bretelle piÚ sottili con una carrucola molto efficace per l'acceleratore. Si noti la maniglietta nelle C. Niviuk usa un mix originale di materiali nel fascio: la parta bassa, in Aramid, è sguainata, ad eccezione di una piccola calza in prossimità dei maillons.
TRENDS 2016
Per chi accede al mondo dell'XC, le EN C o EN D più “calde” sono spesso controllate tramite l'uso delle bretelle posteriori, specialmente per le piccole correzioni nel corso dei traversi, per non “frenare” la prestazione. GONFIAGGIO E DECOLLO. L'Ikuma sale bene, anche se perde un po' di feeling e sembra dura nella primissima fase del gonfiaggio. Ma appena sale sopra al pilota, diventa solidissima. Se si decolla alla francese con vento sostenuto, si deve lavorare un pochino per controllare i bordi d'uscita, cosa che è assolutamente normale. Nel complesso si tratta di una vela che si comporta assai bene in decollo e va subito in portanza. Nel vento forte potrebbe andare in portanza anche troppo rapidamente, se il pilota si distrae.
67 | 2016/N°1
Foto:: V. Burkhardt
VOLO RETTILINEO. La vela vola molto bene. E' sorprendente quanto sia compatta e bilanciata. L'Ikuma attraversa le turbolenze molto tranquillamente e trasforma i movimenti in modo positivo. Ovviamente può chiudere un'orecchietta in turbolenza se non la si controlla, ma rimane praticamente sempre efficiente in modo eccezionale. Ci chiediamo se questo equilibrio e la sua capacità di ritornare subito in perfetta posizione sia dovuto allo SharkNose. Non c'è modo di saperlo esattamente, mai il risultato è ottimo. La sua efficienza in aria turbolenta la avvicina molto all'Artik, anche se il comportamento è tranquillo. Per quanto riguarda la velocità, Cédric ha misurato 38 km/h-51 Km/h sulla 25, con peso totale in volo di 90 kg.
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TRENDS 2016
IN VIRATA. Trazionando un pochino il freno la vela tende a virare abbastanza piatta, ma sempre in modo molto preciso, nonostante la corsa relativamente ridotta del comando. Non appena si tira un po' di più inizia a piegare molto più decisamente. Si deve dire che, senza dubbio, il divertimento è assicurato: il controllo preciso e la reattività sono un vero successo, specie se si lavora anche con il freno esterno. Esce dalla vite in modo veloce e in linea con la sua maneggevolezza, così che, in questa fase, deve essere trattata in modo prudente. CONTROLLO IN CONFIGURAZIONE INUSUALE La vela non dà mai brutte sorprese, ma richiede un controllo preciso per tenere a bada l'energia accumulata, visto che si tratta comunque di un EN B avanzato. Pur essendo più facile di un Artik, l'Ikuma non è certo una vela adatta a chi esce dalla scuola. CONCLUSIONI E' una vela maneggevole, divertente e ben bilanciata in turbolenza che permette di raggiungere le prestazioni di una En B+. Tutte le promesse della certificazione sono state mantenute e assolutamente ben realizzate, in modo incredibilmente perfetto.
68 | 01-2016
Foto:: V. Burkhardt
Le orecchie sono efficaci
IKUMA - TECHNICAL DATA Produttore: Niviuk - http://www.niviuk.com Mail : info@niviuk.com Anno di uscita del modello
2015
2015
2015
2015
2015
Taglia [m ]
21
23
25
27
29 57
2
Cassoni
57
57
57
57
Superficie in PIANO [m2]
21
23
24.5
26.5
29
Superficie Proiettata [m2]
17.83
19.53
20.75
22.44
24.56
Apertura alare in piano [m2]
10.94
11.45
11.82
12.29
12.86
Apertura alare proiettata [m2]
8.72
9.13
9.42
9.8
10.25
Allungamento in piano
5.7
5.7
5.7
5.7
5.7
Allungamento proiettato
4.26
4.26
4.26
4.26
4.26
Corda alare [m]
2.33
2.44
2.52
2.62
2.74
Peso in volo [kg]
55-75
65-85
80-100
95-115
110-130
4.4
4.65
4.85
5.15
5.6
Peso della vela [kg] Certificazione
EN/LTF B+ S9017-E25 38 g/m² Dokdo N20DMF 35 g/m²
Materiale Prezzo [€]
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3 800
3 800
3 800
3 800
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Foto:: V. Burkhardt
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Foto:: Philippe Pizzinato Pilote: Pascal Kreyder
TENDANCES 2016
SKYWALK CAYENNE 5 XS, S
TEST
Foto::Tristan Shu/Skywalk
Con la quinta versione del Cayenne, Skywalk ha alzato l'asticella rispetto alle versioni precedenti. Maggior allungamento, più cassoni e ancor meno Di Pascal Kreyder resistenza … IL CAYENNE 5S CARICATO A 96 KG Il range di peso della vela testata è dagli 85 ai 105 kg. La costruzione è di ottima fattura e qualità, tra il gruppo di vele meglio realizzate al mondo. I 69 cassoni con l'allungamento di 6.41 fanno impressione. Il fascio in Liros Ederlid sguainato nella parte alta (0.4 e 0.5 mm), di 0.8 mm nei piramidali e inguainato ma finissimo (1.4 mm) nella parte bassa. DECOLLO 15 km/h di vento da nord ad Annecy. In decollo la brezza è forte e il lago brilla nell'alternanza tra sole e nuvole. La vela si gonfia con facilità e, nonostante il vento in decollo, non ha alcun effetto trascinamento. La salita è lenta, cosa che permette al pilota di mantenere sempre
71 | 01-2016
il controllo e di centrarsi perfettamente, se necessario. Nessun bisogno di frenare troppo la vela alla fine della sua salita. VOLO Già dai primi metri si capisce il temperamento della vela. Passa le piccole bolle convettive che staccano, dando la strana sensazione che tutto sia soffice. Ciò che in teoria dovrebbe essere difficile e disorganizzato, risulta invece ovvio e soprattutto facile. La vela ti dona immediata confidenza e sicurezza in te stesso. Girare in termica è intuitivo anche se personalmente sono abituato ad inclinare maggiormente in virata. Il fatto che abbia una virata piuttosto piatta e pigra è un pochino strano.
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TRENDS 2016
Se si porta decisamente il peso di lato, sbilanciandosi parecchio, la vela risponde immediatamente, la virata accelera e si inizia progressivamente ad andare in vite.
CAYENNE 4
Sopra il Cayenne 4. Sotto il Cayenne 5: una scelta che ovviamente aumenta la performance. Un Successo!
Foto:: Pascal Kreyder Pilote: Pascal Kreyder
In traversi ventosi è una vela che trasmette molto ed è davvero molto tranquilla. Ogni turbolenza causata da forte vento o dall'attraversamento di una termica è filtrato e smorzato. Si ha un livelli massimi di fiducia. Mi sono messo comodo con i piedi nella pedana e le mani appoggiate alle bretelle C senza maniglia. Non ci sono correzioni da fare, perché la vela continua a volare tranquilla nella sua direzione. Il ritorno al decollo è garantito.
Foto::Tristan Shu/Skywalk
Alain Anthony mi ha accompagnato con il suo Enzo 2. Abbiamo volato con traiettorie parallele, ma la sua era decisamente più veloce. Non ho dovuto correggere la traiettoria con le bretelle posteriori. La vela non rollava. Attraversare le termiche non ha richiesto l'intervento nei comandi, perché tutte le correzioni sono stata fatte con il semplice spostamento del peso. La termica era particolarmente complicata: forte in alto, discontinua e debole in basso. Una volta fuori dalla termica la vela è avanzata un poco e non ha esitato a entrare in virata. Quando ho fatto quota, ho aperto al massimo il pettorale. Chiudendo gli occhi per percepire il rollio, mi sono concentrato solo sul feeling dei movimenti. Lasciando la vela volare liberamente, la virata piatta segue il flusso della termica. Questa tecnica ha “pagato” e il variometro ha iniziato a “bippare” più di 2,5 m/s.
CAYENNE 5
L'atterraggio è una semplice formalità, anche in condizioni di turbolenza con vento da nord. Piccole correzioni con i freni permettono alla vela di penetrare bene in questa situazione di vento con rotori, difficile e turbolento. PIU' VICINA AL LIMITE Il giorno successivo la turbolenza in sottovento del pendio è aumentata. In turbolenza abbastanza forte il comando si affloscia e la semiala sinistra chiude. Sposto il peso dalla parte opposta controllando con un po' di comando destro. La pressione cala e, mentre la sinistra si riapre istantaneamente, al contrario, si chiude la parte destra. Entrambi i comandi sono molli e, per evitare sovracorrezioni, deciso di alzare le mani. Immediatamente, la vela ricomincia a salire e fa un un tranquillo, beccheggio asimmetrico in avanti. Fatti 45° gradi, la pendolata si è fermata autonomamente e la vela ha iniziato a volare senza ulteriori oscillazioni. C AY E N N E 5 X S , P E S O I N VO LO MASSIMO 95KG Ho provato anche l'XS caricata al massimo. In tre diversi siti di volo e con due diverse sellette. La differenza tra la la S caricata a mezzo range e la XS caricata la massimo è enorme, davvero impressionante. Infatti è molto meno rilassante rispetto alla S e reagisce con meno smorzamento entrando in termica.
Foto::Tristan Shu/Skywalk
Ogni bolla fa saltellare la vela, mentre l'avanzamento quando entra in termica porta vela e pilota in avanti. Quando si entra in termica il naso non si alza e quando si esce non si affonda. In generale L'XS vuole scappare via in avanti.
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Foto::Tristan Shu/Skywalk
MISURE Per l'XS caricata a 4.18 kg/m2 a 1600 m e 16°, ho riscontrato 39 km/h a trim e 54 km/h accelerata. Se comparata con un Delta 2 a 96 kg: in molti traversi in aria calma, a trim, la planata era identica. A seconda pedalina, sempre in aria calma, la planata è sensibilmente meglio nel Cayenne 5 con identica velocità. Quando si passa in aria turbolenta e mossa , il Cayenne 5 è nettamente migliore quando è accelerato al massimo. Il C5 si muove molto meno dl Delta 2. Ad ogni correzione della direzione e dei movimenti il Delta 2 perde chiaramente molti metri in efficienza. CONCLUSIONI PERSONALI Il Cayenne 5 è per piloti che hanno già molta esperienza su vele EN C e che già iniziano a mirare un EN D. Skywalk ha realizzato il Cayenne 5 con molta maggior performance, facilità e comfort del suo predecessore.
74 | 01-2016
CAYENNE 5 - TECHNICAL DATA Produttore: SKYWALK Web : http://skywalk.info/fr/produits/cayenne5/ Mail : info@voiles4saisons.com Anno di uscita del modello Taglia [m2] Cassoni Superficie in PIANO [m2]
2015
2015
2015
2015
XS
S
M
L
69
69
69
69
22.68
24.10
26.07
27.85
Superficie Proiettata [m2]
19.43
20.65
22.34
23.87
Apertura alare in piano [m2]
12.06
12.43
12.93
13.36
Apertura alare proiettata [m2]
9.78
10.08
10.48
10.84
Allungamento in piano
6.41
6.41
6.41
6.41
Allungamento proiettato
4.92
4.92
4.92
4.92
Peso in volo [kg]
75-95
85-105
95-115
105-130
Peso in volo max [kg]
80-90
90-100
100-110
110-120
5.0
5.2
5.5
5.8
Peso della vela [kg] Materiale Prezzo [€]
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Porcher Skytex 38 for the upper sail. Skytex 32 for the lower sail and Skytex 32 hard for the ribs. 4 200
4 200
4 200
4 200
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Foto::Tristan Shu/Skywalk
Dopo aver provato la S, ci siamo resi conto che le lodi che abbiamo fatto sono state, se vogliamo, ancor minori di quanto si merita. E' una vela che dà tutto, senza chiedere quasi nulla in cambio, anche in condizioni limite. La taglia S è sembrata molto più facile, tollerante e smorzata rispetto allXS. Anche al di là del fatto che una fosse caricata al massimo, la differenza tra le due taglie è stata davvero molta, salva la precisione dei comandi, che è quasi identica.
75 | 01-2016
@FreeAeroMag
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TRENDS 2016
TEST
NIVIUK KOUGAR 2
Foto:: Niviuk
LA Kougar 2 utilizza tutte le nuove tecnologie. Foto: Niviuk
KOUGAR 2
Foto:: Niviuk
Foto:: V.Burkhardt
KOUGAR 1
La Kougar 1 del 2011 aveva un allungamento 6. La nuova versione è leggermente meno allungata (5.9), ma ha lo SharkNose, mini ribs e irrigidimenti.
A TERRA Il Kougar 2 usato nel test è di 20 m 2, ma ci è sembrato abbastanza grosso nella sua borsa e piuttosto pesante con i suoi 5.2 kg. Niviuk ha concentrato l'attenzione sui dettagli e la qualità della costruzione del Kougar 2 si è rivelata essere eccezionale! Adotta la tecnologia SharkNose grazie ad un paio di rinforzi sul bordo d'attacco incrociati con maestria ed al rinforzo in Mylar. Si può ben notare la cucitura del 3D shaping nell'estradosso: limita pieghe nel tessuto quando la vela vola, ottimizzando la forma che essa assume. I cordini sono numerosi ma molto sottili, garantendo che il profilo sia sempre ben mantenuto. Sulle bretelle, un piccolo cordino passa su un'asola permettendo alle D centrali d'essere rilasciate quando la vela è accelerata, e si tratta di un altro passo in avanti per ottimizzare la forma del profilo a seconda delle diverse situazioni in volo.
77 | 01-2016
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TRENDS 2016
I trim hanno una piccola maniglia a T, che permette una regolazione più efficiente, anche con grossi guanti. Hanno meno corsa, ma in compenso è aumentata la corsa dell'acceleratore a pedalina. In ultima, la Kougar 2 ha due linee per ogni freno: se tieni le mani verso il petto, freni solo la bandella dell'ala, cosa che permette la virata se sei coi trim rilasciati o accelerato. Si può agire frenando la parte centrale della vela aprendo un po' più le braccia. Frenando normalmente, dunque, entrambe le linee lavorano. Solo il cordino centrale passa attraverso la carrucola. I suoi sessanta cassoni, l'allungamento di 5.9 e il suo profilo snello dimostrano chiaramente il carattere: prestazioni!
Foto:: Niviuk
IN VOLO Prestazioni: un'espressione che può voler dire tutto o nulla, si sente spesso affermare. Ed allora è veloce? Manovrabile? Efficiente? Si, le sue prestazioni comprendono tutte queste qualità.
78 | 2016/N°1
PA TERRA Ad una prima impressione la Kouguar 2 appare avere abbastanza prestazioni per le competizioni classiche, nella quali la vela deve essere veloce, semplice e manovrabile. L'abbiamo provata con un piccolo motore di potenza 15 HP da 80 cc: una combinazione che è adatta alle competizioni. Con assenza di vento, anche se è apparsa facile da gonfiare, non è una freccia. Sale come una vela scuola, ma senza tendenza a sorpassare il pilota: una caratteristica particolarmente gradevole! Quando si accelera è brillante! Anche con un 80 cc ci si ritrova in aria in pochi passi. Immediatamente si prova una sensazione difficile da descrivere: la Kougar 2 ha una planata notevole, caratteristica rara per vele dalle alte prestazioni. L'impressione è di galleggiare, di planare, facendoti sentire realmente sollevato in volo! Coloro che hanno volato il Viper sanno di cosa stiamo parlando! Il tasso di salita è incredibilmente buono con un motore 80 cc e richiede solo poco gas.
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TRENDS 2016
KOUGAR 2 - TECHNICAL DATA Produttore: NIVIUK - Web : www.niviuk.com Tel: 33 608 17 68 48 Anno di uscita del modello
2014
2014
2014
2014
Taglia [m2]
20
23
25
28
Cassoni
60
60
60
60
Superficie in PIANO [m ]
20
23
25.5
28
Superficie Proiettata [m2]
17.28
19.88
22.04
24.02
Apertura alare in piano [m2]
10.86
11.65
12.27
12.85
Apertura alare proiettata [m2]
8.88
9.53
10.03
10.51
2
Allungamento in piano
5.9
5.9
5.9
5.9
Allungamento proiettato
4.56
4.56
4.56
4.56
Corda alare [m]
2.25
2.41
2.54
2.66
Peso in volo [kg]
70-120
80-140
90-160
100-180
5.2
5.8
6.4
6.8
Peso della vela [kg]
926-1 DGAC
Certificazione
S9017-E77A 40 g/m² Dokdo N20DMF 35 g/m²
Materiale
Foto:: Niviuk
Prezzo [€]
In ultima, la Kougar 2 ha due linee per ogni freno: se tieni le mani verso il petto, freni solo la bandella dell'ala, cosa che permette la virata se sei coi trim rilasciati o accelerato. Si può agire frenando la parte centrale della vela aprendo un po' più le braccia. Frenando normalmente, dunque, entrambe le linee lavorano. Solo il cordino centrale passa attraverso la carrucola.I suoi sessanta cassoni, l'allungamento di 5.9 e il suo profilo snello dimostrano chiaramente il carattere: prestazioni! IN VOLO Prestazioni: un'espressione che può voler dire tutto o nulla, si sente spesso affermare. Ed allora è veloce? Manovrabile? Efficiente? Si, le sue prestazioni comprendono tutte queste qualità. In crociera richiede pochi giri motore, confermando così le prestazioni. In virata è armonico in tutti gli assi. Preciso e manovrabile, gira senza che lo si debba pregare. Non dà sorprese e non ha movimenti inattesi o eccessivi. Abbiamo fatto un po' di slalom vicino al suolo, alternando virate a destra e sinistra, giocando con il beccheggio e il suo basso
consumo di carburante: un modo ottimo per imparare ad anticipare e gestire gli assi. Con i trim rilasciati, il Kougar 2 accelera molto, nonostante la poca corsa. E' qui che il suo carattere da parapendio cede il posto a quello di paramotore: il beccheggio è molto più smorzato e i comandi diventano più duri. Rimane comunque assolutamente controllabile con i freni. In uscita da una virata stretta, il Kougar 2 rimane indietro molto meno a quando lo si usa trimmato. Si tratta di una caratteristica positiva, che dimostra come può volare in termica quando è trimmato ( lo smorzamento del beccheggio è importante al termine della virata, per impedire che la vela vada indietro). Sia o no trimmato, per ottimizzare la virata, renderla efficace e esteticamente bella, è utile prima frenare la bandella e poi utilizzare il freno completo principale. I comandi delle bandelle sono efficaci anche per controllare i movimento sull'asse di rollio. L'uso della pedalina è morbido, assolutamente non fisico, cosa
3 300
3 300
3 300
3 300
TRENDS 2016
utilissima nei voli lunghi, in gara, e per non arrivare in ritardo all'appuntamento birra post volo. L'uso della pedalina riduce il beccheggio all'indietro della vela alla fine della virata, specie quando si girano i piloni, anche se il Kougar 2 non è stato concepito per le gare di slalom. La vela è molto solida e prevedibile, non ha brutte sorprese e non appare mai fragile, nemmeno quando è portata al limite. Alcuni grandi wingover ce ne hanno fornito la conferma. Lo SharkNose fa bene il suo lavoro ed il profilo non è mai fragile nei limiti del volo normale, sia con ampio che con ridotto angolo d'attacco. Due settimane dopo abbiamo provato la vela in termica debole, con trim chiusi per ottenere la massima efficienza e per smorzare il beccheggio. La vela si è dimostrata molto sensibile nel trasferire le sensazioni, attraverso i comandi, anche nelle bolle piccole. Pur in condizioni deboli, siamo riusciti, a motore spento, a galleggiare e salire con il vario che segnava più di uno +0,5 m/s. Siamo riusciti a salire per alcune centinaia di metri a motore spento. Molto bene! La Kougar 2 può girare relativamente piatta per sfruttare la sua superficie, ma la sua ottima manovrabilità permette anche di trovare e girare facilmente il core della termica. I comandi morbidi
sono un vantaggio non indifferente, e si può volare a lungo senza mai stancarsi le braccia. Una volta in base cumulo, basta mollare i trim o accelerare per passare velocemente in transizione verso un'altra ascendenza. La sensazione è sempre che la vela sia veloce, ma allo stesso tempo non abbiamo notato, in volo planato, alcuna significativa perdita di efficienza, e ciò a differenza della gran parte delle vele reflex che soffrono tremendamente di perdita di efficienza in questo genere di volo. Il tasso di caduta è eccellente. Niviuk sembra aver tirato fuori un profilo davvero molto efficiente. CONCLUSIONI: La Kougar 2 è una vela per piloti che cercano, sopratutto, prestazioni unite ad una eccellente sicurezza passiva. Questa vela reflex si colloca con la maggior parte delle altre reflex, in quanto ha un basso consumo in ogni fase del volo. Veloce ed economica, può percorrere distanze davvero notevoli. Manovrabile, con comandi molto morbidi, fa divertire davvero tanto il pilota. In conclusione, offre un alto livello di sicurezza, che la rende adatta anche a piloti, se dotati, che escono dalla scuola. Cerchi una vela per planare? Per prendere punti in una competizione classica? Per giocare vicino al terreno? Bene, la Kougar 2 è certamente la vela che fa al caso tuo.
Video:
www.youtube.com/watch?v=hfA1Jy7TMYY
POLINI THOR 80, PICCOLO MA POTENTE. POLINI THOR 80 è un vero concentrato di tecnologia. Dall’esperienza ingegneristica Polini è nato un propulsore rivoluzionario che coniuga dimensioni sorprendentemente compatte, estrema leggerezza, una forte spinta e capacità ascensionali. Per la sua cilindrata di 86 cc e una potenza di 17,2 Hp a 10.450 rpm POLINI THOR 80 rappresenta la scelta ideale sia per i neofiti che si avvicinano al mondo del volo, sia per gli appassionati di aeronautica che possono contare su straordinarie doti prestazionali e di affidabilità. POLINI THOR 80. Piccolo nella forma, grande nella sostanza.
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Nel 2008 abbiamo testato la prima vela “ufficialmente” reflex di Ozone,il Roadster. Si trattava di una vela con profilo moderatamente reflex, adatta a piloti intermedi. Dopo sette anni, Ozone ha realizzato la seconda versione, con il medesimo allungamento di 5.1. E' 500 gr. più leggera ed, ovviamente, ha lo SharkNose. Di Sylvain Dupuis
Foto:: Véronique Burkhardt Pilote: Sascha Burkhardt
OZONE ROADSTER 2
Foto:: Véronique Burkhardt Pilote: Sascha Burkhardt
TENDANCES 2016
I
Sopra, il Roadster 1 nel corso del nostro test del 2008. A destra, il Roadster 2 fotografato alla fine del 2014. Il matrimonio tra reflex e SharkNose si è rivelato un successo e rende questa vela ancor più accessibile.
Foto:: Véronique Burkhardt Pilote: Sascha Burkhardt
l profilo reflex e, senza discussione, diventato il punto di riferimento del paramotore. E' autostabile e, di conseguenza, è molto (molto, molto) più solido e dolce in turbolenza. La novità è che può essere realizzato con lo SharkNose. Ciò permette, come ormai saprete, che la pressione della vela rimanga costante anche in condizioni “estreme” dell'angolo d'attacco (sia alto che basso). E' meno probabile, dunque, che accada una chiusura se il profilo ha lo SharkNose, piuttosto che in una vela senza lo stesso. Il resto è abbastanza standard: il tessuto è 40 gr./m2 e il fascio in Ederlid. Le bretelle sono semplici, con trimmers e acceleratore, entrambi con corsa normale. Un piccolo comando per le bandelle la rende orientabile anche a massima velocità, quando non è consigliabile l'uso del freno. In volo normale, tali comandi possono essere utilizzati assieme al freno per aumentare la manovrabilità.
83 | 2016/N°1
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IN VOLO Le condizioni di vento nullo sono quelle che solitamente dovrebbe incontrare un principiante. Con trim chiusi, il Roadster 2 sale senza alcuno sforzo.
E' smorzata su tutti gli assi, ma non eccessivamente, diventando in tal modo divertente, ma senza brutte sorprese per un principiante. La resa complessiva è eccellente! Se si tolgono i trim la vela accelera da 38 a 45 km/h, cosa di tutto rispetto per una vela da principianti. In questo caso i controlli diventano un po' più duri, ma rimangono comunque manovrabili e divertenti. Noto che il beccheggio è ancora un pochino smorzato, ma che la vela non tende comunque molto a stare indietro all'uscita di una virata. I comandi delle bandelle uniti a quelli dei freni aumentano la manovrabilità. Alla fine dei conti, La Roadster 2 non è poi così male in slalom. Ovviamente, non si tratta di una vela da competizione ma si muove bene ed abbastanza velocemente. Un buon modo per iniziare.
Foto:: Véronique Burkhardt Pilote: Sascha Burkhardt
Si solleva senza esitazioni, senza punti di resistenza, insomma, senza alcuna difficoltà nonostante il vento sia nullo ed i suoi 24 m2. Il Piccolo motore 80 cc ronza dietro di me. Inizio a dare un po' di gas. In pochi passi sono in volo senza bisogno di toccare i freni. La portanza in decollo è perfetta, proprio come il gonfiaggio. Gioco vicino al terreno: non ci sono problemi di manovrabilità in nessuna condizione! La corsa dei freni è abbastanza lunga, ma i freni sono leggeri. Ci si può divertire davvero tanto con questa vela, senza avere alcuna impressione di maltrattarla con i comandi.
ROADSTER 2- TECHNICAL DATA Produttore: Ozone - Web: www.flyozone.com Mail: team@flyozone.com Anno di uscita del modello
2015
2015
2014
2014
2014
Taglia [m2]
20
22
24
26
28 48
Cassoni
48
48
48
48
Superficie in PIANO [m2]
20
22
24
26
28
Superficie Proiettata [m2]
17.2
18.9
20.6
22.4
24.1
Apertura alare in piano [m2]
10.1
10.59
11.06
11.52
11.95
Apertura alare proiettata [m2]
7.93
8.32
8.69
9.04
9.39
Allungamento in piano
5.1
5.1
5.1
5.1
5.1
Allungamento proiettato
3.7
3.7
3.7
3.7
3.7
Corda alare [m]
2.54
2.67
2.79
2.9
3.01
Peso in volo [kg]
50-70
55-80
65-85
80-100
95-120
Peso in volo con paramotore [kg]
55-100
55-105
65-120
80-140
95-160
Peso della vela [kg]
5.12
5.25
5.43
5.68
5.88
B
B
B
Certificazione
Top Surface Cloth: Dominico 30D MF Bottom Surface Cloth: Dominico 30D MF Rib cloth: Dominico 30D FM Upper lines: Liros DSL70 Mid lines: Liros DSL70/140 Lower Lines: Edelrid 7343-230/190
Materiale
Prezzo [€]
-
3200
3200
3250
3300
Il tipico criss-cross dei rinforzi del bordo d'attacco su uno SharkNose
Foto:: Lucille Pointeau
Anche comunque facendo ciò che non avrei dovuto fare, non sono riuscito a far collassare la Roadster 2. E' sempre rimasta solida. In breve, la potrei dare alla mia fidanzata senza esitazioni. L'atterraggio è stato, con i trim tirati, come sulle uova, senza sorprese. Bel giocattolo!
Foto:: Lucille Pointeau Pilote: Sylvain Dupuis
Guadagno un po' di altitudine per verificare i limiti di velocità (alta e bassa) facendo una serie di wingover. Non ha tendenza alla chiusura o a perdere pressione, a patto che il pilota sia tempestivo. La Roadster 2 fa bei wingover, si mantiene bella solida a qualunque velocità e ciò è senda dubbio merito dello SharkNose! Quando incontro qualche turbolenza la affronto alla massima velocità (tolgo trim e schiaccio a tutta la pedalina). In questa configurazione la velocità aumenta a 53 km/h, una media eccellente per una vela di questo livello. Le linee posteriori sono lasche e le turbolenze vengono assorbite senza problemi. Mi sento totalmente a mio agio senza disagi. Infatti sono totalmente comodo e tranquillo! In questa configurazione non posso toccare i freni. Il cambio di rotta può essere fatto con i comandi secondari delle bandelle, che sono piuttosto efficaci anche in virata stretta.
CONCLUSIONI Il Roadster 2, una vela con profilo reflex, è indirizzata ai principianti (ma non solo!) ed è una vela di successo per Ozone. Molto distante dall'essere un mattone, la Roadster 2 è una vela molto divertente, con la quale si può iniziare, per poi godersela per lungo tempo perfezionandosi. Abbastanza buona in termica, sufficientemente veloce per lunghi viaggi, si tratta di una vela all round senza nessun compromesso nella sicurezza passiva. Se la Roadster 1 è stata una vela che abbiamo consigliato a piloti intermedi, La Roadster 2 copre una gamma molto ampia di piloti, principianti compresi. Lo SharkNose, in combinazione con il profilo reflex ha senza dubbio contribuito ad incrementarne la flessibilità.
86 | 01-2016
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Foto:: Emilia Plak / Ozone
TRENDS 2016
RICORDIAMO COME LAVORA IL COMANDO DELLO STABILO
In Dudek sono stati pionieri del pilotaggio “complesso”. Senza dubbio lo Swing Minoa del 1993 ha visto un sistema simile, ma è stato grazie all'ALC (Alternative Steering System) di Dudek che questo è diventato largamente utilizzato per tutti i costruttori di vele per paramotore. Per comprenderlo meglio, vi diamo le “istruzioni di pilotaggio” prese dal manuale dello Snake. In ogni caso, tantissimi piloti usano il sistema in altro modo, passando lo stabilo fuori dalla carrucola. In questo modo allargando le braccia si spinge di più lo stabilo.
DUDEK
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Lo Snake XX è la nuova versione dello Snake. Ha un nuovo profilo ed un comportamento diverso.
Dudek ha celebrato il suo ventesimo anniversario nel 2015. In questa occasione ha lanciato la serie XX (“XX” significa 20). L'evoluzione non è solo nei colori, ma anche nel concetto delle vele, che è profondamente cambiato. Come tutte le XX, la Snake XX ha un nuovo profilo ed utilizza, tra le altre cose lo SharkNose. Le bocche e i cassoni sembrano microscopici, che si traduce in una riduzione delle resistenza ed aumento delle prestazioni. Seguendo la stessa filosofia, è stato anche ridotto il numero delle linee. La Snake XX è ovviamente dotata del sistema PK, che è stato utilizzato per la prima volta da Paramania nel GTR. Con questo sistema l'angolo d'attacco della vela può essere controllato dalla pedalina in ogni gamma di configurazione (i trim vengono rilasciati quando si usa la pedalina). Come sullo
89 | 01-2016
Snake, l'XX è dotato di comando delle bandelle sul freno principale. In questo modo lo stesso freno può essere utilizzato per i freni o per le estremità alari. La vela, nel test che ha fatto Yann Leundiére, è stata modificata in questo modo: ha invertito il sistema del freno passando il TST (Controllo delle bandelle) dentro alla carrucola, al posto della linea dei freni! Con questa modifica, per frenare un'estremità alare si deve solamente aprire il braccio, mentre per frenare la vela lungo tutto il suo bordo d'uscita si deve normalmente trazionare il comando in modo tradizionale.
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Condizioni del test: leggero vento da su ma un po' di turbolenza dovuta al sottovento di una collina. Il gonfiaggio è facile e la portanza incrementa in modo eccellente per un 16 m/2. Il mio PA 125 è stato più che sufficiente per sollevarmi da terra con l'aiuto di un po' di brezza. Il tasso di salita è in generale migliore del mio prototipo di GTR della stessa taglia. La Snake XX è felice quando si dà un po' di motore, e la si allontana dalle basse velocità.
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TRENDS 2016
D'altro canto, noto un po' di tendenza ad essere instabile sul beccheggio. Infatti la Snake XX tende a dare un feedback ad ogni movimento dell'aria. L'incontro di una ascendenza comporta automaticamente un beccheggio all'indietro. Si tratta di un effetto attenuato quando l'ala non è trimmata o accelerata. Non è dunque un'ala comoda in crociera (un po' come la GTR ) perché si nota una sorta di effetto yo-yo quando le condizioni sono un po' turbolente. Ma lo Snake XX non è fatto voli di crociera. Il suo parco giochi preferito è molto più in basso: a livello del suolo! Con il sistema PK inserito, spingo la barra e divenuta impressionante! Spacca! La differenza tra la velocità massima e minima è notevole. Infatti, anche se la Snake XX è tra le vele più veloci del mercato, dove fa la differenza con le altre vele è proprio nella velocità minima. Quando si rilascia la speed di colpo, ci si sente proiettati in orbita. Tutta l'energia accumulata ritorna come guadagno di quota e subito dopo in picchiata, che di nuovo conferisce energia per stringere la virata. Questa capacità di volare a diverse velocità la rende l'arma vincente per i piloni. Nei dritti si è veloci tanto quanto altre vele, ma nell'approccio al pilone e dopo aver innescato il rollio grazie alle estremità alari, si rilascia la speed bar e si frena. Ci si sente proprio come essere catapultati attorno al pilone, avendo compiuto una U in tempo zero.
90 | 2016/N°1
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TENDANCES 2016
91 | 2016/N°1
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TRENDS 2016
Ritornando a pigiare sulla speed bar con tempismo, si eliminerà il beccheggio al fine di ritornare in volo perfettamente lineare, per il prossimo “dritto”. Ecco dove la Snake XX è realmente vincente: la sua capacità di virare vicinissima al pilone senza aumentare o diminuire la traiettoria ed al contempo con una elevata velocità in virata. Normalmente queste due caratteristiche sono opposte. Si guadagna quota per eseguire una serie di wingover. Attenzione a come si gestisce l'energia di questa vela. Con il suo grande pitch, potrebbe essere facile trovarsi in situazioni difficili, in casi in cui si sbaglia il tempo o v'è una certa esitazione. Se davvero sai bene quello che si deve fare, puoi veramente sfruttarla e ottenere grandi soddisfazioni. CONCLUSIONI Un piccolo diavolo! Per lo slalom riteniamo che la Snake XX sia davvero l'arma vincente, perché è molto performante sia in velocità che nelle virate. Attenzione però: l'abbiamo chiamata “diavolo” perché la Snake XX è una vela per piloti molto esperti, e solo per piloti molto esperti. Non ci si può permettere l'errore o la correzione nelle manovre, e non si pensi di poterla facilmente gestire in turbolenza. Si devono ben controllare i movimenti in modo delicato, ma molto deciso, o si rischia di finire in pezzi. Dunque, se stai cercando una vela molto performante per volare con gli amici nei weekend, puoi rivolgerti altrove, visto che ci sono molti altri modelli che potrebbero fare al caso tuo. Se, invece, hai le capacità e nervi d'acciaio per gestite le competizioni di slalom ad alti livelli, sei un ottimo pilota a tuo agio in ogni condizione, beh, allora la Snake XX è un'arma incredibile!
92 | 01-2016
SNAKE XX- TECHNICAL DATA Produttore: Dudek Mail : info@dudek.fr Web : http://www.dudek.fr Taglia [m2]
15
16
18
20
22
Cassoni
60
60
60
60
60
Superficie in PIANO [m ]
15.00
16.00
18.00
20.00
22.00
Superficie Proiettata [m2]
12.94
13.81
15.53
17.26
18.98
Apertura alare in piano [m2]
9.40
9.71
10.30
10.86
11.39
Apertura alare proiettata [m ]
7.62
7.86
8.34
8.79
9.22
Allungamento in piano
5.90
5.90
5.90
5.90
5.90
Allungamento proiettato
4.48
4.48
4.48
4.48
4.48
Altezza del fascio
5.64
5.83
6.18
6.52
6.83
2
2
lunghezza delle linee [m]
251.41
260
276.43
291.96
306.74
Peso in volo [kg]
90-135
95-145
110-150
120-160
130-170
Certificazione
DGAC en cours
Materiale
Porcher Sport 38 g/m2 / Dominico tex 34 g/m2 / Porcher Sport Hard 40 g/m2 / SR Scrim / SR Laminate 180g
Prezzo [€]
3 450
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3500
3550
3600
3600
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93 | 01-2016
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