Alunni stranieri, alcuni spunti per favorire l’integrazione a scuola Save the Children è da anni in prima linea nel supporto ai minori stranieri non accompagnati attraverso i centri a bassa soglia Civico Zero (a Milano, Torino, Roma e, da quest’anno, Catania). Bassa soglia significa facilitare l’accesso ai diritti basilari, tra cui la scuola, riducendo al massimo gli ostacoli relazionali tra il minore e l’ambiente circostante. Non è scontato che un minore straniero non accompagnato abbia già intrapreso nella propria vita un percorso scolastico, anzi, in molti casi il contesto classe è un’esperienza totalmente inedita, spesso indecifrabile. Dal 2013, Save the Children ha elaborato un modello per l’insegnamento della lingua italiana dedicato ai minori stranieri non accompagnati, denominato Clio (Cantiere linguistico per l’integrazione e l’orientamento). A seguito dell’instaurazione di un rapporto di fiducia, tale modello si basa sull’apprendimento attraverso il fare, favorendo situazioni che possano garantire nel contempo la consapevolezza diretta dell’importanza dell’imparare la lingua del paese ospitante. Vengono privilegiate tematiche strettamente connesse alla quotidianità, alternando alla classica metodologia frontale diverse situazioni che stimolino la riflessione del singolo, del gruppo e del singolo nel gruppo. La maggior parte dei minori stranieri non accompagnati presenti sul nostro territorio ha tra i 16 e i 18 anni ed è un target che, dal punto di vista scolastico, viene preso in carico dai Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (Cpia). É fondamentale la collaborazione con gli insegnanti dei Cpia al fine di un inserimento scolastico più strutturato e sereno, fornendo strumenti e tecniche per gestire al meglio la relazione tra pari (favorendo sempre di più situazioni di incontro tra coetanei) e quella tra insegnante e minore straniero. Altro elemento da considerare è l’importanza dell’integrazione dei minori stranieri all’interno dei percorsi scolastici tradizionali, soprattutto nelle situazioni in cui la barriera linguistica genera frustrazione in loro e talvolta negli insegnanti stessi. Considerando che le scuole sempre di più si trovano a contatto con questa realtà, vi chiediamo di raccontarci le vostre esperienze relative all’inserimento scolastico degli alunni stranieri nelle vostre scuole e di inviarci idee e proposte di miglioramento da portare all’attenzione dell’Osservatorio nazionale del Miur, recentemente riaperto, del quale Save the Children fa parte. Per questo, ma anche per commenti, suggerimenti o richieste di informazioni, è possibile scrivere a cons.clio@savethechildren.org. Per approfondire le tematiche su esposte, suggeriamo la lettura del romanzo “Io non ricordo” di Alessio Castiglione, scritto in collaborazione con Save the Children proprio per raccontare l’esperienza di CivicoZero. Il testo è consigliato a scuole secondarie di I e II grado inserite in progetti interculturali e d’inclusione sociale. È possibile concordare con l’autore un incontro d’approfondimento scrivendo a: info@alessiocastiglione.it. SINOSSI del romanzo: Due viaggi, due ragazzi e un unico incontro. Vite distinte, strade parallele, diverse come il mare e la terra, ma che si ritrovano nello stesso confine. Alessandro e Kamal dovranno senza saperlo conoscersi e basterà uno sguardo per raccontare quella che si può ritenere la passione dei nostri tempi, che attanaglia generazioni e popolazioni lontane che in mobilità cercano un proprio posto nel mondo, partendo da una terra per arrivare in un’altra: la nostra. Tratto da una domanda e una risposta vera, Alessandro e Kamal diventano i simboli di due culture differenti che si incontrano per far capire cosa può rimanere di un viaggio come quello della speranza. Con gli occhi innocenti e persi dei minori non accompagnati Io non ricordo è un romanzo che vuole essere testimonianza, storia, duetto di una condizione corale che non possiamo non ricordare.
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