Convegno Erickson

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Carlotta Bellomi Responsabile UnitĂ Scuola Save the Children Italia

Maria Mancuso Psicologa - Psicoterapeuta

Prevenire e contrastare la dispersione scolastica con la peer education e il mentoring


1. La Dispersione scolastica 1.1 Nomi e numeri

1.2 Fenomenologia

2. Strategie di contrasto al fenomeno 2.1 La peer education 2.2 Il mentoring

3. Promuovere il successo formativo 3.1 Oltre il contrasto alla dispersione 3.2 Benessere sociale e crescita del Paese


La nostra carta d’identità 1. Nome e cognome, tre qualità


Dispersione scolastica: un glossario condiviso?

Early school leavers

Indicatore indiretto, ÂŤa consuntivoÂť. Misura il tasso di giovani 18-24 anni con al massimo il titolo di licenza media, fuori dalla scuola e che non hanno concluso corsi di formazione professionale >2 anni.

Dispersione scolastica

Abbandono precoce

Scarto tra iscritti e alunni scrutinati a fine anno scolastico. NB: quantifica la fuoriuscita non motivata ma non fornisce visione esaustiva (non considera formazione professionale e in apprendistato).


Geografia della dispersione scolastica (I)

• Media: 14,7% • Oscillazioni: 6,9% - 24,3% • 2005-2015: -7,4%


Geografia della dispersione scolastica (II) Media: 11% Oscillazioni: 2,3%-37% Obiettivo Europa 2020: 10%


Dispersione scolastica: ESL, ma non solo «Rallentamento del percorso formale di studio, inadempienze dell’obbligo scolastico, uscite in corso o a fine anno nei diversi gradi di scolarità obbligatoria e post-obbligatoria prima del raggiungimento del titolo di studio, ripetenze, bocciature, assenze ripetute e frequenze irregolari, ritardi rispetto all’età regolare, basso rendimento, assolvimento dell’obbligo con qualità scadente degli esiti» (Ghione, 2005).

Un processo Un processo complesso Un processo complesso che riguarda tutti


L’iceberg della dispersione scolastica

Abbandono

Disagio

Difficoltà della scuola italiana nella promozione del successo formativo

«Un problema-sintomo che segnala un duplice maladattamento: quello della scuola che non riesce a far fronte al suo compito e quello dello studente che sembra da essa non trarre vantaggio» (Liverta Sempio, Confalonieri, Scaratti ,1999)


Gli ingranaggi della dispersione scolastica • Individuo

«La problematica non riguarda quindi solo l’efficienza interna al sistema formativo, ma l’interazione tra il soggetto che si disperde e il sistema che produce dispersione»

Territorio

Famiglia

• Individuo

Scuola

(Reggio,1992) • Individuo


Un’ottica intersistemica Alunni Svantaggio socioculturale, inefficace sistema metacognitivo e di autoregolazione emotiva, alunni helpless (Dweck e Legget, 1988) Contesto Bassa qualità di interazioni tra le parti coinvolte (istituto, insegnanti, alunni e genitori).

Scuola Set di apprendimento poco fruibili/significativi, in cui le dimensioni emotive e cognitive non sono coniugate .

Famiglia Disagio sociale, multiproblematicitĂ , scarso investimento nella cultura.


La nostra carta d’identità

1. Nome, cognome, tre qualità

2. Quando mi sento a rischio “dispersione”?


Per un nuovo tessuto sociale … Società Disgregante

Società Supportiva


Peer education e mentoring: strategie a confronto

*Rapporto tra pari

*Educatori pari e mentori: risorse formate

*Dinamiche gruppali

*Beneficiari attivi

*Intervento educativo e didattico

*TrasversalitĂ

Peer education

*FinalitĂ

Mentoring *Gap esperienziale e formativo *1:1 e dinamiche gruppali

* Intervento educativo


Peer education e mentoring: funzioni di supporto Emotivo

• Ascolto, attenzione, interesse, comprensione verso l’altro.

Strumentale

• Strumenti di supporto concreti in momenti difficili.

Informativo

• Chiarimenti, informazioni, semplici consigli.


La peer education È esperienza condivisa e di partecipazione Rimette in gioco i ruoli È sostenuta da una rete. Non è delega

È contagiosa, fa cultura Fa entrare la vita nella scuola Liberamente tratto dalla carta dell’Associazione «Contorno Viola»

Strategia educativa volta a promuovere conoscenze e competenze da parte di alcuni membri di un gruppo ad altri pari.


Peer education: alcuni casi «Fuoriclasse» Relazioni positive tra pari

Consigli Fuoriclasse

Motivazione e benessere scolastico

Laboratori

Rafforzamento delle competenze

Laboratori

La scuola è anche mia! https://goo.gl/TXnlk4

Gioco sChOOl https://goo.gl/z3pyqk

Kamishibai https://goo.gl/62pJez


Peer education: come combattere i limiti della prassi

Analisi dei bisogni e definizione obiettivo chiaro e realistico Formazione del gruppo, apprendimento esperienziale Contenuti educativi sostenuti da strumenti comunicativi Strumenti comunicativi ideati e realizzati dai ragazzi Cura dei momenti peer: ruoli, setting, supporto adulti


La nostra carta d’identità

1. Nome e cognome, tre qualità 2. Quando mi sento a rischio dispersione?

3. Quando mi sono sentito un “educatore alla pari”? Perché?


Il mentoring «È una relazione di sviluppo, cura, condivisione e aiuto nella quale una persona investe tempo, conoscenze e forze nel potenziamento della crescita, delle conoscenze e delle abilità di un’altra persona, rispondendo ai suoi bisogni critici in modo da preparare quell’individuo ad un maggiore successo nel futuro» (Shea, 1994). «È un intervento sociale molto flessibile (formale o informale – Murray 2002 ; specifico o generico – Conway, 1998) che ha applicazioni dall’ambito aziendale, a quello educativo e sociale; si tratta di una relazione di sostegno multiforme volta a creare valore aggiunto per la persona, l’organizzazione di appartenenza o per la società» (Felice, Tagliavini, 2003).


Il mentoring a scuola «Si basa sull’ intervento di affiancamento e sostegno, nella modalità uno a uno, da parte di un adulto socialmente competente (il mentore), ad un bambino o preadolescente (il mentee) che viene da lui aiutato a sviluppare e ad accrescere le proprie capacità» (Petruccelli, 2004) Quando il mentore è uno studente di poco più grande si parla di peer mentoring. Relazione reciproca che presenta aspetti di asimmetria e simmetria. Intervento flessibile, strutturato sulla base dei bisogni specifici.


Il modello di Mentoring Usa-Italia • A scuola

• In orario extra scolastico

• Una volta la settimana

• 15/20 Mentees

• 15/20 Mentori

• Condotti da un docente e un RSP


Articolazione dell’intervento

Grande gruppo:1h Attività ludiche, artistiche, all’aria aperta, circle time, focus group ...

One to one: 1 h Approfondimento tema del grande gruppo, scelta attività

Piccolo gruppo : ½ h Supervisione, supporto, formazione in itinere


Mentoring: come combattere i limiti della prassi • Assenza di continuità Continuità almeno biennale Selezione Formazione (Investimento)

• Dispersione Mentori

Eterogeneità emotiva del gruppo

• Scelta errata Mentees

Verifica Intervento (Standardizzata )

• Occasionale studio sull’impatto


La nostra carta d’Identità 1. Nome e cognome, tre qualità 2. Quando mi sento a rischio dispersione? 3. Quando mi sono sentito un “educatore alla pari”? Perché?

4. Chi è stato per me mentore? Perché?


Dal contrasto della dispersione ‌ alla promozione del successo formativo

ComunitĂ

Inclusione

Scuola

Motivazione

Protagonismo

Apprendimento


Verso il successo formativo e non solo…

Promozione di competenze emotive e sociali di supporto alle strategie cognitive

Continuità, capillarità, confronto tra le buone prassi

Approccio di rete tra allievo, scuola, genitori e comunità educante


Benessere sociale e crescita del Paese Terzo settore Insieme di pratiche orientate a produrre beni e servizi di interesse sociale. Economia Sociale Potenziamento del benessere sociale per la crescita economica del Paese.

Buone Prassi Adeguate alle crescenti esigenze sociali di elasticitĂ sul piano lavorativo e relazionale.


La nostra carta d’identità 1. Nome e cognome, tre qualità 2. Quando mi sento a rischio dispersione? 3. Quando mi sono sentito un “educatore alla pari”? Perché?

4. Chi è stato per me “mentore”? Perché?

5. Quali fattori hanno contribuito al mio “successo” e alla mia crescita?


“Se nella vita è determinante fare buoni incontri, altrettanto lo è la capacità di saperli riconoscere, coltivare e conservare, insomma di creare legami”. (C.Antoniani, Coordinatrice Scolastica)

Per una scuola maestra di vita e non solo maestra di nozioni!

Grazie per l’attenzione!


Carlotta Bellomi Responsabile UnitĂ Scuola Save the Children Italia carlotta.bellomi@savethechildren.org

Maria Mancuso Psicologa – Psicoterapeuta mariamancuso.psic@gmail.com


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