Franco Passalacqua
DALLA VALUTAZIONE FORMATIVA ALL’AUTOVALUTAZIONE
Università degli Studi di Milano-Bicocca
Eleonora Schena Istituto Comprensivo di Grosio Grosotto Sondalo
IL LAVORO DELL’UNIVERSITÀ BICOCCA A FIANCO DELLE SCUOLE La piattaforma Bicocca con le Scuole: https://bicoccaconlescuole.unimib.it/ - Spazio di raccolta di documentazione didattiche realizzate da insegnanti - Luogo virtuale di confronto tra insegnanti di scuole diverse - Incontro e contaminazione tra Scuola e Università Sezione Valutazione - Presentazione di didattici che affrontano il tema della valutazione e che sono documentati attraverso i ragionamenti e le parole dei bambini - Riflessioni sulle scelte che stanno compiendo gli insegnanti e sui dubbi che stanno trovando nella valutazione quotidiana Spazio Formazione - Webinar in cui si analizzano pratiche didattiche di insegnanti - Percorsi laboratoriali condotti da insegnanti-formatori e ricercatori universitari volti ad attivare un confronto tra esperienze didattiche differenti
IL RUOLO FORMATIVO DELLA VALUTAZIONE DESCRITTIVA
IL RUOLO FORMATIVO DELLA VALUTAZIONE DESCRITTIVA
IL VOSTRO PUNTO DI VISTA SULLA VALUTAZIONE DESCRITTIVA Quali aspetti della valutazione descrittiva ritenete più difficili da mettere in atto? menti.com 19 83 27 3
IL VOSTRO PUNTO DI VISTA SULLA VALUTAZIONE DESCRITTIVA
LA STRUTTURA DELL’INCONTRO Primo blocco: attività autovalutative episodiche - Quali domande porre ai bambini per favorire processi di autovalutazione? - Quali informazioni otteniamo come insegnanti? Che utilità hanno? Secondo blocco: attività autovalutative routinarie - Come progetto delle occasioni continue e non sporadiche di autovalutazione? - Come metto insieme le diverse informazioni che raccolto nell’ottica dell’autovalutazione periodica? Quali trasformazioni sono in grado di osservare? - Come metto in relazione l’autovalutazione con li giudizi di fine quadrimestre e di fine anno? Terzo blocco: progettare un cultura valutativa comune con i bambini - Come costruiscono una cultura valutativa condivisa con i bambini? - Come accolgo i loro punti di vista, i loro stimoli, ma anche i loro stereotipi?
DALLA VALUTAZIONE FORMATIVA ALL’AUTOVALUTAZIONE
Come costruire un orizzonte di senso comune con i bambini?
QUALCHE DATO DI CONTESTO… •
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MACROCONTESTO: Istituto Comprensivo di Grosio Grosotto Sondalo. MICROCONTESTO: Due classi quinte del plesso di Grosio, costituite da un totale di 37 bambini e bambine.
Tra VINCOLI e POSSIBILITÀ
PARTIAMO DA QUI… UN’ ESERCITAZIONE DI GRAMMATICA
Cosa hanno fatto i bambini dopo il lavoro individuale?
MI AUTOVALUTO... Ma come?
La nostra guida…le domande concordate in grande gruppo con una discussione collettiva.
DOMANDE GUIDA PER L’AUTOVALUTAZIONE DEL LAVORO INDIVIDUALE •
Le consegne sono espresse in modo chiaro? Spiega e motiva.
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Ho svolto l’esercitazione in totale autonomia oppure è stato necessario l’intervento dell’insegnante?
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Hai avuto difficoltà? Come le hai superate?
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Quali sono stati gli strumenti e le strategie più utili per portare a termine il compito?
• Hai rilevato dei miglioramenti nel tuo lavoro individuale? (gestione del tempo, organizzazione del lavoro, altri fattori…)
ANALIZZIAMO QUALCHE ESEMPIO… «Sì, le consegne sono espresse chiaramente, eccetto la n°2 che non era molto chiara. Sì, ho svolto in modo totalmente autonomo la prova ma ho avuto delle difficoltà soprattutto nella parte degli aggettivi e pronomi. Questi dubbi li ho ANCHE ADESSO, quindi controllerò sul quaderno e PROVERÒ A CORREGGERE i miei errori, evitando così di commetterli ancora. Uno strumento che mi ha aiutato molto è quella che si chiama «memoria fotografica» che mi ha dato una mano a ricordare dei consigli. Nel mio lavoro individuale non ho notato molti miglioramenti, l’unico è la gestione del lavoro e l’organizzazione. Riguardo all’ansia e alla gestione del tempo devo ancora migliorare.» [Emilia]
ANALIZZIAMO QUALCHE ESEMPIO… «Le domande erano espresse chiaramente, il motivo è perché si capivano bene. L’esercitazione l’ho svolta con autonomia, tranne un esercizio in particolare che ha dovuto darmi un aiuto l’insegnante. Sì, ho avuto difficoltà nell’esercizio due di cerchiare i pronomi e sottolineare gli aggettivi, per superare questo esercizio ho usato una strategia che l’aggettivo sta prima del nome e il pronome al posto del nome. Sì, ho rilevato dei miglioramenti nel mio lavoro individuale per esempio nella gestione del tempo sono riuscito rispetto alle altre volte che andavo veloce come una freccia e non mi fermavo a pensare, anche l’organizzazione del lavoro è andata bene. Avevo un po’ ansia, ma poi ho capito che erano tutte cose che sapevo allora mi sono tranquillizzato.» [Mattia]
COSA DICONO A NOI INSEGNANTI LE PAROLE DI EMILIA E MATTIA?
A COSA SERVONO A LORO STESSI QUELLE PAROLE?
COSA DICONO A NOI INSEGNANTI LE PAROLE DI EMILIA E MATTIA?
https://padlet.com/franco_passalacqua/autovalutazione
COSA DICONO A NOI INSEGNANTI LE PAROLE DI EMILIA E MATTIA?
AUTOVALUTAZIONE COME PRATICA ROUTINARIA
IL PUNTO DI PARTENZA… Insegnante: Cosa significa autovalutazione? Thomas: Auto vuol dire uno che fa qualcosa da solo… [...] : Quindi significa che uno si valuta da solo…. Insegnante: Avete mai sperimentato questa modalità di valutazione? [...] Poche volte...una o due dalla prima alla quarta.
COME COSTRUIRE LA COMPETENZA AUTOVALUTATIVA NELLA PRATICA QUOTIDIANA? • Riflettere e confrontarsi con i bambini sulle loro strategie di apprendimento; • proporre contesti e compiti diversi in cui sperimentare la pratica autovalutativa; • trovare degli strumenti che possano guidare l’autovalutazione dei bambini (fornire uno scaffolding) • …
AUTOVALUTAZIONI DI FINE QUADRIMESTRE
QUALI FASI DI LAVORO?
1.INDICAZIONI DI LAVORO Scrivere una lettera alle insegnanti in cui formulare il proprio bilancio autovalutativo, facendosi aiutare dalle domande guida individuate insieme.
2. PIANIFICAZIONE, STESURA E REVISIONE DEL BILANCIO AUTOVALUTATIVO
3. CONDIVISIONE DEI LAVORI…SU CLASSROOM A causa di qualche imprevisto il nostro percorso continua online. Ecco alcuni esempi….
AUTOVALUTAZIONE E DISCUSSIONI COLLETTIVE
Cosa ne pensano i bambini?
LE LORO PAROLE… Insegnante: A cosa vi serve l’autovalutazione?
materie…
Michela: A capire in cosa abbiamo più difficoltà
Alessandro: Le materie che ci piacciono di più e quelle di meno e spiegare il perché…
Maria Luce: Per trovare gli strumenti per migliorarci Riccardo: Quando mi autovaluto mi fermo a pensare su cosa per me è stato difficile o penso di aver sbagliato e quello mi aiuta per ricordarmi bene…
Michela: In cosa ci siamo migliorati, le cose nuove imparate, ma anche le strategie per affrontare delle situazioni e per stare con gli altri.
Insegnante: Nei lavori di gruppo, invece, l’autovalutazione a cosa vi serve?
Insegnante: Quindi, se ho capito bene, vi state concentrando sia sulle conoscenze che avete acquisito sia su altri aspetti...provate a spiegare meglio?
Thomas: Come abbiamo organizzato il lavoro
Maria Luce: Mi aiuta a capire in che cosa sono competente
Eva: Come ci siamo relazionati nel gruppo….se si è riusciti a parlare bene e come abbiamo svolto l’attività insieme.
Insegnante: Cosa vuol dire questa espressione?
[...]
Raffaele: Perché è diverso….
Insegnante: In questo tipo di autovalutazione, in cui vi viene chiesto di autovalutarvi su un periodo di tempo più lungo che criteri possiamo concordare insieme?
Insegnante: Conoscere è un conto
Piero: Quello che abbiamo imparato nelle discipline...nelle
Stefano: Vuol dire sapere un’informazione….Tipo so che ci sono gli aggettivi qualificativi e determinativi….
Alessandro: Competenza è una cosa che sai fare e anche bene, ma non è che la sai solo...sai proprio usare
Thomas:Per questa autovalutazione dobbiamo anche fare un bilancio su come ci siamo comportati
Maria Luce: è come un modo di pensare della tua testa che anche se la situazione cambia tu la sai fare...e poi ti serve per la vita
Insegnante: Cosa intendi? Greta C.: Magari se partecipiamo… Sara: Se alziamo la mano o no.
Stefano: Ad esempio io adesso mi sento più competente nel fare le produzioni scritte…
Beatrice: Se ci facciamo aiutare dall’insegnante o no...l’autonomia e la responsabilità per i compiti.
Eva: la competenza è un mettere in atto Thomas: Sì, ad esempio da grandi ci può servire scrivere per lavoro, una lettera importante...tipo per un colloquio e fai tanti errori...poi mica ti assumono...quindi saper scrivere… Diletta: Quella è una competenza perché è una complessa
Perché partire da qui?
CONDIVISIONE, CON E TRA I BAMBINI, DEL «SENSO» DI QUESTA PRATICA
NEGOZIARE UN ORIZZONTE DI SIGNIFICATO COMUNE
A PROPOSITO DI VALUTAZIONE
Condivisione di punti di vista
LA SITUAZIONE DI PARTENZA VOTO
PERFORMANCE
«Maestra per me è più soddisfacente un 10 che un giudizio descrittivo…»
«Maestra ci ridai le verifiche…»
IN CHE DIREZIONE ABBIAMO LAVORATO? Costruzione di un orizzonte di senso legato alla questione della valutazione RIFLESSIONI DISCUSSIONI COLLETTIVE CONDIVISIONE DEI CRITERI MOLTIPLICAZIONE DEI PUNTI DI VISTA
IN CHE DIREZIONE ABBIAMO LAVORATO… A CHE COSA SERVE LA VALUTAZIONE? Stefano: Serve per capire se l’alunno/a ha ascoltato la spiegazione della maestra ed è stato attento. Martina: Serve per capire se un alunno/a ha capito le cose che sono state spiegate in classe o le cose che ha letto sul libro.. Piero: Non serve solo alle maestre ma anche agli alunni per migliorare. Insegnante: Per migliorare che cosa? Eva: Serve anche a capire dove sbagliamo, poi te la ricordi e la prossima volta non sbagli più. […]
Greta D: Serve alle maestre per capire a che punto siamo arrivati. Alessandro: La valutazione serve per capire le nostre capacità in generale in tutti gli ambiti Piero: Per esempio noi non sapevamo leggere, andando avanti abbiamo sviluppato una capacità […] Maria Luce: La valutazione serve a capire in cosa sono capace e in cosa devo migliorare… Michela: La valutazione serve per cambiare le strategie per imparare, serve a poter crescere e a imparare sempre più cose.
Insegnante: Perché serve alle maestre? Piero: Perché serve per capire come stiamo andando e riprendere un argomento se non l’abbiamo capito. Raffaele: Serve per avere un futuro che permetterà di avere un lavoro, capendo le cose che sai fare bene e quelle che sai fare male.
Greta D: Per aumentare le nostre capacità e per andare avanti e la volta dopo non sbagliare più. Diego: Le strategie le usi anche dopo anche quando sei più grande […]
IN CHE DIREZIONE ABBIAMO LAVORATO… SECONDO VOI PERCHÉ È CAMBIATA LA MODALITÀ DI VALUTAZIONE E NON CI SARANNO PIÙ I VOTI? Michela: Da una parte non sono molto contenta che sono stati tolti i voti normali perché faccio fatica a capire i vari livelli…faccio confusione. Da una parte è meglio che siano stati tolti perché se no si fanno differenze e confronti. […] Ins: Cosa intendete per fare confronti? Mi spiegate meglio… Greta D.: Secondo me non ha senso fare confronti anche perché il voto può essere uguale ma il senso diverso. Eva: Il giudizio scritto sotto forma di frase ti fa capire dove hai sbagliato e che strada seguire per migliorare e fare meglio, ma un numero ti dice solo come sei andato ma non cosa devi migliorare. Alessandro: Perché il giudizio rappresenta quello che hai fatto invece il voto ti fa pensare che se tu prendi sette avrai sempre sette. Stefano: Hanno tolto i voti perché i bambini devono crescere in sintonia con tutti i compagni della classe e togliere la competizione.
Per comprendere meglio la questione ricerchiamo insieme l’ETIMOLOGIA del termine VALUTARE e scopriamo che valutazione rinvia all’idea di attribuire un valore, di dare un peso, stimare, avere in considerazione. A questo punto la conversazione riprende. Riccardo: Ma se il significato è questo i voti non vanno tanto bene… Insegnante: Perché sostieni questo? Prova a spiegare meglio… Riccardo: Perché magari un bambino prende un voto più basso e si sente triste, non a suo agio e non capisce come migliorare. Piero: Sì così uno non si sente valorizzato… Eva : Invece con i giudizi nuovi si fa il punto della situazione e capisco dove sono arrivata ad imparare e posso capire che strategie usare per imparare sempre meglio.
Eleonora Schena Franco Passalacqua