A SCUOLA PER UN FUTURO MIGLIORE
© Save the Children
“Credo che dovremmo reclamare diritti imprescindibili per i bambini e lottare per il loro riconoscimento universale.” Eglantyne Jebb, fondatrice di Save the Children nel 1919. È passato un secolo da quando Eglantyne Jebb si batteva per sensibilizzare l’opinione pubblica sul concetto, rivoluzionario per l’epoca, che anche i bambini fossero titolari di diritti. Da 100 anni il nostro impegno è riconoscere ai bambini diritti fondamentali come il diritto alla salute e alla protezione da ogni forma di violenza. Ma il nostro obiettivo più ambizioso è offrire a ciascun bambino gli strumenti per garantire a se stesso e alla comunità di cui fa parte un futuro migliore. Perché questo sia possibile ci impegniamo affinché tutti i bambini possano ricevere un’istruzione di qualità direttamente nel contesto in cui vivono.
COME PROMUOVIANO L’ISTRUZIONE IN AMERICA LATINA Sensibilizziamo le famiglie e le comunità sull’importanza dell’istruzione. Formiamo gli insegnanti sui metodi didattici più efficaci e innovativi. Promuoviamo lo sviluppo dell’apprendimento prescolare.
© Save the Children
Bolivia: la nostra operatrice Soledad in uno dei nostri Centri per la Prima Infanzia insegna a Deymar a riconoscere i numeri.
IL TALENTO SI COLTIVA FIN DA PICCOLI Con il nostro programma di Educazione di Base attraverso il gioco vogliamo aiutare i bambini tra i 3 e i 6 anni ad acquisire una serie di abilità fondamentali per il loro percorso scolastico. è stato infatti dimostrato che i piccoli che hanno ricevuto una formazione prescolare ottengono migliori risultati nel loro percorso di studi. Per rendere il programma realmente efficace valutiamo le specificità di ogni area geografica per adattare le attività sulla base dei reali bisogni dei bambini. Analizziamo due aspetti: abilità e competenze dei bambini:
Sviluppo motorio: ad esempio saltare su un piede, piegare un foglio.
Competenze linguistiche: riconoscere le lettere dell’alfabeto, capacità di espressione.
Caratteristiche dell’ambiente domestico:
Livello di scolarizzazione della mamma e del papà.
Lingua parlata dai genitori: dialetto locale o lingua nazionale.
Competenze logico-matematiche: classificare
Ambiente domestico: presenza di libri, riviste e
gli oggetti in base alle caratteristiche, identificare i numeri.
giocattoli. Stimoli e interazione con i membri della famiglia.
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El Salvador: un gruppo di ragazze presenta i cartelloni dove sono riportati i classici stereotipi sulla donna.
UNA SCUOLA SENZA PREGIUDIZI In diversi luoghi del mondo donne e bambine subiscono forti discriminazioni che spesso si traducono in matrimoni e gravidanze precoci e in alcuni casi danno vita a vere e proprie forme di violenza. Attraverso il coinvolgimento dell’intera comunità puntiamo a scardinare gli stereotipi uomo-donna che ancora oggi impediscono alle ragazze di terminare gli studi, partecipare al mondo del lavoro e avere voce all’interno della propria famiglia e della comunità. Tre sono le aree di intervento: SCELTA:
CONFRONTO:
CAMBIAMENTO:
I bambini dagli 8 anni in su divisi in gruppi analizzano le discriminazioni culturali tra maschio e femmina. Nel confronto sviluppano una forte solidarietà che influenza positivamente l’ambiente familiare: spesso i fratelli sostengono le sorelle che rifiutano di sposarsi adolescenti. Le ragazze acquisiscono consapevolezza delle proprie potenzialità e una maggiore determinazione nel proseguire gli studi.
Organizziamo incontri con i genitori dei bambini tra i 10 e 14 anni per spingerli a dialogare con i propri figli. Le famiglie che hanno partecipato alle nostre iniziative raccontano come sia possibile adottare modelli educativi alternativi, che valorizzino i sogni e le capacità dei propri figli. Come risultato i genitori sono più disponibili a supportare i bambini e le bambine nel loro percorso di studi.
L’intera comunità partecipa a incontri in cui i ragazzi espongono dei cartelloni che mostrano gli stereotipi uomo-donna più comuni. Partendo dal loro lavoro si discute di violenza domestica e matrimoni precoci, causa dell’abbandono scolastico delle adolescenti. Questi dibattiti spingono i padri a una maggiore apertura verso le aspirazioni delle figlie, incoraggiandole a perseguire i propri obiettivi.
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Carolina mentre gioca con Douglas per stimolare le sue abilità motorie.
RACCONTI DA EL SALVADOR Rosa e Carolina sono due sorelle di Cuyagualo, in El Salvador, che da bambine sognavano di diventare una infermiera, l’altra insegnante. Purtroppo quando erano ancora adolescenti la perdita del papà le ha costrette a lasciare la scuola per aiutare la mamma. Così sono cresciute coltivando la speranza che i propri figli e tutti i bambini della loro comunità avessero un giorno la possibilità di studiare e realizzare i propri sogni. Ecco perché quando Save the Children ha attivato il programma di Sostegno a Distanza nella regione, Rosa e Carolina hanno subito deciso di prendere parte alle attività come volontarie. L’istruzione, lo stato di salute e l’attenzione ai diritti dell’infanzia nella loro comunità non erano mai stati considerati una priorità:
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appena il programma di Educazione di Base è partito non c’erano neanche 10 bambini a partecipare. Oggi, dopo 8 anni, Rosa e Carolina lavorano con 7 gruppi di circa 30 bambini! Il segreto di questo successo? Il grande lavoro di sensibilizzazione delle mamme sull’importanza dell’educazione prescolare per il percorso di studi dei bambini. Un altro traguardo è stato raggiunto con gli adolescenti: prima la maggioranza dei ragazzi abbandonava la scuola per lavorare nelle fattorie, mentre le ragazze si sposavano e diventavano madri spesso troppo presto. Ora terminano gli studi superiori e alcuni scelgono di iscriversi all’università: per loro abbiamo organizzato corsi di formazione professionale e messo a disposizione ben 18 borse di studio!