Save the Children aggiornamento primaverile

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© Mustafa Saeed/Save the Children

ESSE è TORNATO A SORRIDERE

Esse riceve il cibo terapeutico al Centro Nutrizionale.

ALLARME SICCITà IN SOMALIA In Somalia è in corso una vera e propria crisi alimentare: all’origine una siccità che dura da 5 lunghi anni. La terra ormai è totalmente arida e non cresce più un filo d’erba. Il bestiame è decimato perché non trova nulla da mangiare. La popolazione, che si guadagna da vivere grazie all’agricoltura e all’allevamento, deve affrontare una situazione ogni giorno più drammatica. Quella del piccolo Esse è solo una delle tante famiglie che lotta contro la fame e la sete. Duran, il suo papà, è un pastore nomade che ha perso ogni fonte di sostentamento e per questo non è riuscito più a nutrire suo figlio. Nelle situazioni di emergenza i bambini sono i più vulnerabili. Esse è arrivato al nostro Centro Nutrizionale in condizioni disperate. Il trattamento a base di cibo terapeutico e sali minerali che gli è

stato somministrato ha salvato la sua vita. Grazie a questo intervento oggi Esse è in buona salute ed è tornato a sorridere.

I NUMERI DELLA SICCITà  5 milioni di persone, di cui 2 milioni di bambini, hanno urgente bisogno di aiuti umanitari.  1.2 milioni di bambini rischiano di ammalarsi di malnutrizione.  301.000 casi registrati di malnutrizione, di cui 48.000 allo stadio più grave.  Oltre 2 milioni di persone hanno abbandonato i propri villaggi in cerca di acqua.


Il nostro intervento In Somalia i nostri operatori stanno lavorando senza sosta per salvare il maggior numero possibile di bambini. Grazie alle unità mobili effettuano visite di controllo anche nelle comunità più isolate, individuando e curando i piccoli malnutriti e favorendo il ricovero dei casi più gravi presso i nostri centri nutrizionali. Nei campi di accoglienza stiamo fornendo cibo, acqua potabile e distribuendo kit igienici per prevenire il diffondersi delle epidemie. Dal 2017 ad oggi abbiamo: Visitato 469.000 donne incinte e in allattamento e circa 1.500.000 bambini. Ricoverato 83.317 bambini dai 6 mesi a 5 anni nei nostri centri nutrizionali. Dal 2017 con i nostri interventi abbiamo raggiunto

© Juozas Cernius/Save the Children

2.051.000 adulti e 1.638.362 bambini.

Ripristinato 433 pozzi e cisterne e garantito l’accesso all’acqua potabile a 87.824 persone. Trattato 83.675 bambini sotto i 5 anni contro malaria, polmonite e diarrea.


© Mustafa Saeed/Save the Children

IL LAVORO DELLE UNITÀ MOBILI

Dotate delle attrezzature necessarie, consentono ai nostri operatori di visitare centinaia di bambini nei villaggi più remoti, individuare disturbi come la malaria e la malnutrizione e somministrare le cure necessarie direttamente sul posto, salvando così tantissime vite. è quello che è successo ai figli di Asha. La donna prima della siccità allevava circa 400 capre e 20 cammelli. Poi ha perso quasi tutto il suo bestiame ed è iniziato per lei un vero dramma: non riusciva più a dar da mangiare ai suoi 8 bambini.

Prima della siccità eravamo una famiglia “ felice e non ci rendevamo conto di

quanto fossimo fortunati. Ricordo che il terreno era verde e fertile e avevamo tanti animali. è terribile per una madre non avere cibo a sufficienza per sfamare i propri figli, non riuscire a dare loro ciò di cui hanno bisogno. Mi sento inutile e impotente.

© Evan Schuurman/Save the Children

Le unità mobili svolgono un lavoro fondamentale per i piccoli che vivono in aree distanti centinaia di chilometri da qualsiasi struttura sanitaria, come spesso avviene in Somalia.

LE PAROLE DI ASHA

L’arrivo dell’unità mobile nel suo villaggio è stato una salvezza. I bambini, che mostravano i primi pericolosi sintomi della malnutrizione, sono stati visitati dal personale medico e hanno ricevuto immediatamente gli alimenti terapeutici necessari per tornare in forze. Asha e una delle sue figlie.


© Adriana Sapone/Save the Children

Un futuro luminoso per i bambini in Italia Illuminiamo il Futuro è il nome della campagna che portiamo avanti per contrastare la povertà educativa in Italia. Si tratta dell’impossibilità per i minori di apprendere, sperimentare, sviluppare e far fiorire liberamente capacità, talenti e aspirazioni. è meno evidente della povertà economica ma altrettanto pericolosa perché impedisce a bambini e ragazzi di costruirsi un futuro. Dal 2014 abbiamo creato nei quartieri svantaggiati di alcune città italiane 23 Punti Luce, centri educativi dove bambini e adolescenti tra i 6 e i 16 anni possono ricevere sostegno scolastico, partecipare a laboratori di teatro, video, fotografia e provare diverse attività sportive. Con la nostra campagna vogliamo far sì che il contesto dove nasce un bambino non comprometta le sue opportunità di successo per il futuro.

LA NOSTRA PETIZIONE Quest’anno abbiamo concentrato la nostra attenzione su un problema specifico: la mancanza di spazi adeguati per i bambini che vivono nel nostro Paese. Teatri, edifici scolastici e sportivi, biblioteche, centri di aggregazione e spazi pubblici senza i quali i bambini e i ragazzi sono privati di opportunità educative utili alla loro crescita e al loro benessere. Abbiamo lanciato una petizione per recuperare i tanti spazi pubblici lasciati in stato di abbandono. Il nostro obiettivo è riutilizzare questi luoghi per garantire ai bambini attività sportive e socio-educative.

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