POF2012-13

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Pof 2012/2013

I.I.S. “G.GANGALE“ CIRÒ MARINA KR

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE

U.S.R. CALABRIA

UNIONE EUROPEA

DELL’UNIV. E DELLA RICERCA

ISTITUTO SUPERIORE STATALE “ GIUSEPPE GANGALE ” 88811 CIRÒ MARINA (KR) PIAZZA KENNEDY 10  PRES. 0962/35994 - FAX 0962/370450

e-mail: kris00400c@istruzione.it Sito WEB http://www.istitutogangaleciro.it Amministrazione, Finanza e Marketing-Turismo- Agraria, Agroalimentare, Agroindustria-Costruzioni, Ambiente e Territorio-Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera-Sirio.

PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA ANNO SCOLASTICO 2012-2013

1


Pof 2012/2013

SOMMARIO PAG

9

PAG

10-11

TERRITORIO

PAG

12-13

STAFF DEL DIRIGENTE SCOLASTICO

PAG

14

CONSIGLIO D’ISTITUTO – GIUNTA ESECUTIVA

PAG

14-15

COORDINATORI DI CLASSE

PAG.

16

PAG

17-19

PAG

20-22

PAG

23

PIANO ANNUALE DELLE ATTIVITA’ CALENDARIO SCOLASTICO

PAG

25-27

SUDDIVISIONE ANNO SCOLASTICO – ORARIO DELLE LEZIONI

PAG

27-28

RISORSE INTERNE – RISORSE MATERIALI

PAG

28-29

INDIRIZZI DI STUDIO

PAG

29-45

CONTRATTO FORMATIVO

PAG

46-50

REGOLAMENTO DI DISCIPLINA

PAG

51-55

PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’

PAG

56-60

SCELTE EDUCATIVE

PAG

61

GRIGLIA DI VALUTAZIONE BIENNIO

PAG

67

GRIGLIA DI VALUTAZIONE TRIENNIO

PAG

68

ATTIVITA’ DI SOSTEGNO DIDATTICO E RECUPERO

PAG

69

CREDITI SCOLASTICI E FORMATIVI

PAG

71

ATTIVITA’ PROGETTUALE, ATTIVITA’ CURRICULARE

PAG

72

PROGETTI PIANO INTEGRATO DEGLI INTERVENTI

PAG

82-84

REGOLAMENTO D’ISTITUTO

PAG

85-144

DATI GENERALI DELL’ISTITUZIONE SCOLASTICA PREMESSA

COMMISSIONI RESPONSABILI DEI DIPARTIMENTI, LABORATORI, AZIENDA AGRICOLA

GLH

INDIVIDUAZIONE DELLE FUNZIONONI STRUMENTALI AL P.O.F

ORGANIZZAZIONE DELL’ ATTIVITA’ EDUCATIVA E DIDATTICA

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OMAGGIO Giuseppe Tommaso Gangale, nome completo di Giuseppe Gangale, nato a Cirò Marina, 7 marzo 1898 da famiglia cattolica. Compie gli studi presso il

collegio

Italo-Albanese di S Demetrio Corona e partecipa alla grande guerra dal 1916 al 1918. Tornato dal fronte si iscrive alla facoltà di filosofia di Firenze, dove si laurea. Nel biennio 1921/22, a Firenze, Gangale viene a contatto con il mondo evangelico italiano attraverso il Prof. Macchioro, modernista convertito al valdismo, ed il sacerdote modernista U. Fracassini. In questo

periodo

opprimente cattolica

e

avverte

sempre

l’invadenza per

della

questo

più

chiesa

fonda

il

movimento delle” centurie anticlericali”. Nel gennaio del 1923, Gangale aderisce alla Massoneria e vi si impegna al punto di

essere

Loggia

riconosciuto

“Tommaso

maestro

della

Campanella"

di

Catanzaro. Nel 1924 Gangale riceve il battesimo presso la Chiesa Cristiana Evangelica Battista di Firenze, e sempre nello stesso anno viene incaricato della direzione della r

ivista

settimanale "Conscientia", sulle cui pagine condurrà una serrata serie di interventi sui temi riguardanti la libertà religiosa, la mancata riforma in Italia, il connubio tra `,fascismo e "cattolicismo" assieme ad altri intellettuali quali L. Basso, A. Banfi. P. Gobetti, G. Miegge, R. Murri, G. Prezzolini, A Tilgher. Nel suo percorso di fede fu cruciale la scoperta di Calvino, ma importante lo studio di Hegel e l'affiliazione alla grande tradizione dell'hegelismo meridionale. fu anche fondatore della casa editrice Doxa. Per la sua opposizione intellettuale e laica al fascismo dovette

fuggire

in esilio e

all’estero anche in collaborazione con Louis Hjelmslev esercitò attività linguista ma anche di difensore delle minoranze

etniche, linguistiche, culturali e religiose(ad

esempio, l'arberesco). E’ morto a Muralto nel 1978. A sua memoria è stato eretto un monumento nella città natale.

Struttura dell’Istituto

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ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE “G. GANGALE”

Tecnico

AMMINISTRAZIONE FINANZA E MARKETING

Professionale

ISTITUTO PROF.-SETTORE DEI SERVIZI SERVIZI PER L’ENOGASTRONOMIA E L’OSPITALITA’ ALBERGHIERA

TURISMO

AGRARIA AGROALIMENTARE E AGROINDUSTRIA

Serale

COSTRUZIONI, AMBIENTE E TERRITORIO

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Le risorse dell’istituto

Azienda agricola RISORSE MATERIALI LABORATORI D’INFORMATICA LABORATORIO DI DISEGNO AULA DI DISEGNO AULA DI TOPOGRAFIA AULE “PROGETTO DIGISCUOLA” LABORATORIO DI SCIENZE SALA C.I.C. AULA PER ALLIEVI DIVERSAMENTE ABILI

Palestra

LABORATORIO DI CHIMICA AGRARI LABORATORIO LINGUISTICO MULTI AULA CAD LABORATORIO DI COSTRUZIONI

Biblioteca Accoglienza

Consultazione e prestito

E relazionalità

libri

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Pof 2012/2013

RISORSE MATERIALI LABORATORI D’INFORMATICA LABORATORIO DI DISEGNO AULA DI DISEGNO AULA DI TOPOGRAFIA AULE “PROGETTO DIGISCUOLA” LABORATORIO DI SCIENZE SALA C.I.C. AULA PER ALLIEVI DIVERSAMENTE ABILI LABORATORIO DI CHIMICA AGRARIA LABORATORIO LINGUISTICO MULTIMEDIALE

AULA CAD LABORATORIO DI COSTRUZIONI

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Pof 2012/2013

Azienda agricola

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Schema Organigramma

ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE STATALE “G. GANGALE” Dirigente Scolastico Prof.ssa Serafina Rita Anania

CONSIGLIO D’ISTITUTO Presidente Paletta Giovanni(Genitore) Giunta Esecutiva Presidente Prof.ssa Serafina Rita Anania

D.S.G.A Dott. Giuseppe Siena

Ufficio Amministrazione

Staff Del Dirigente

Prof. Santoro Giuseppe Prof.ssa Mingrone Rita

Collaboratori Scolastici

Collegio Docente

Consigli Di classe

Gruppo G.L.H. Commissioni

Orario Scolastico Formazioni Classi Progetti Pof Progetti PON-POR –Alternanza Scuola Lavoro Acquisti e collaudo Valutazione Servizi Docenti

Referente Sicurezza Prof. Strancia Gianfranco

Funzioni Strumentali

Area1- Prof. Rizzo Carlo Prof Francesco De Biasi Area 2 Prof. Ascoli Modesto Prof.ssa Mingrone Rita Prof. Scalise Antonio Area 3 Prof.ssa Lucà Anna .M. Prof.ssa Mingrone Luisa Area 4 Prof. Nicastri Francesco Area 5 Prof. Bonofiglio Santo Area 6 Prof. Chiarello Geremia 8 Prof. Mesoraca Francesco


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Dati generali dell’istituzione scolastica

ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE STATALE “G. GANGALE”

ISTITUTO

AGRARIO – IGEA – GEOMETRA – TURISTICO – SIRIO IeFP: OPERATORE DELLA RISTORAZIONE

INDIRIZZO

PIAZZA KENNEDY, 10 – 88811 CIRO’ MARINA-

TELEFONI

0962- 35994

C. F.

01495525079

E-MAIL SITO WEB

FAX 0962- 370450

kris00400c@istruzione.it http://www.istitutogangaleciro.it/

TUTTI I GIORNI GLI SPORTELLI DELLA SEGRETERIA SONO APERTI AL PUBBLICO: MART.- GIOV.

DALLE ORE 11 :30 ALLE ORE

13 :00

DALLE ORE 15 :30 ALLE ORE

17 :00

9


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La missione istituzionale L’Istituto “G. GANGALE” promuove lo sviluppo di saperi, abilità e competenze per favorire in ogni studente la via personale alla formazione e all’inserimento consapevole nel mondo del lavoro, mettendo in atto le condizioni più favorevoli perché gli studenti acquisiscano: • solide conoscenze disciplinari • abilità e competenze spendibili in un mercato del lavoro mutevole e sempre più frammentato • i valori che sono alla base di una autentica cittadinanza attiva

Premessa Il Piano dell’Offerta Formativa ( POF ) costituisce il documento dell’identità culturale e progettuale dell’Istituto di Istruzione Superiore caratterizza

come

lo

strumento

operativo

“G. GANGALE” di Cirò Marina, si

che

consente

la

realizzazione

della

progettazione educativa-didattica e si propone come strumento di comunicazione semplice e chiaro ad uso studenti, famiglie ed operatori della scuola. E’ una rete progettuale in cui la scuo

la si identifica, per

le proposte culturali, pedagogiche,

didattiche, curricolari, extracurricolari e per la gestione organizzativa delle attività. La stesura del POF intende porsi come linea guida riassuntiva di tutta l’offerta formativa presente nel nostro Istituto. Viene elab orato su base pluriennale

assumendo come

principi ispiratori i concetti di Flessibilità, Identità, Processo. FLESSIBILITA’ intesa

come dimensione aperta e modificabile del percorso formativo

nei suoi aspetti curriculari e/o extracurriculari; flessibilità come esigenza per coniugare costantemente gli obiettivi di macro-livello (indicatori determinati dai program

mi

nazionali) con gli obiettivi di micro-livello (determinati dalle esigenze del territorio e dei singoli alunni). IDENTITA’ come tr atto distintivo delle decisioni assunte da q uesto Istituto rispetto ad un contesto storicizzato e risp etto ai margini di gestione curriculare consentiti dalla normativa vigente; identità come impegno sistematico ad implementare al meglio le

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decisioni assunte, per dare una risposta efficace ed efficiente alla domanda formativa dell’utenza. PROCESSO come ca ratterizzazione dinamica e diale ttica del piano, che e ’ strumento di sintesi, di raccordo in “rete” dei bisogni, delle aspettative e delle responsabilità delle diverse componenti scolastiche. I principi fondamentali su cui e’ fondato il servizio scolastico sono : 

Uguaglianza Il servizio scolastico vien e erogato senza alcuna distinzione di se sso, razza,

etnia,

lingua,

religione,

opinioni

politiche,

condizioni

psicofisiche

e

socioeconomiche. 

Imparzialità e Regolarità

Gli erogatori del se rvizio scolastico, agendo secondo

criteri di obiettività ed equità, ne garantiscono l’imparzialità e la regolarità. 

Accoglienza

ed Integrazione La scuola si imp egna a favorire l’accoglienza dei

genitori e degli alunni nella struttura scolastica e l’integrazione di questi ultimi con particolare riguardo alle classi iniziali e alle situazioni di rilevante necessità (alunni disabili, alunni stranieri). 

Diritti degli Alunni Partendo dal principio che la scuola e’ e deve esse re costruita per gli alunni e n

on viceversa, la

scuola riconosce il diritto all’istruzione e

all’educazione di tutti gli a lunni, come presupposto fondamentale dell’esercizio del diritto di cittadinanza. 

Partecipazione

e

Responsabilità

Nella sua opera

collaborazione dei genitori, primi titolari del

la scuo la

ricerca

la

diritto-dovere di istruire ed educa re i

propri figli, su un piano di reciproca responsabilità. Essa sollecita, pertanto, ogni forma di partecipazione delle famiglie alla vita e alle scelte educative della scuola, attraverso gli istituti e le forme previste nell’ambito degli organi collegiali. 

Efficienza e Trasparenza

L’attività’ scolastica, configurandosi come servizio

pubblico, si ispira a criteri di efficien za, di efficacia e di flessibilità nell’organizzazione dei servizi amministrativi e dell’attività’didattica. A tal fine promuove la formazione in servizio del personale e favorisce un rapporto trasparente con l’utenza.

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Territorio L’Istituto di Istruzione Superiore “G.Gangale”, nato nel 1970, e’ ubicato nel Comune di Ciro’ Marina in provincia di Crotone, ed è dislocato in tre plessi: Plesso Mingrone (Piazza Kennedy, 10) - Corso Amministrazione, finanza e marketing - Igea sez A -Corso Turismo - Turistico Plesso Strancia (Via Cagliari, 11) - alberghiero -Corso Costruzione,ambiente e territorio - Geometra Plesso loc. Ceramidio -Corso Agrario Cirò Marina (15.000 ab.

circa) ha un’economia

legata alla coltivazione della vi te, alla pr oduzione e commercializzazione del vino

DOC, r icavato dai

vigneti composti dal vitigno Gaglioppo, al turism o estivo, ed a una piccola realtà

industriale (ITSOS).

Una certa importanza nell’economia locale riveste il settore ittico e quello comme rciale. L’esiguità’ degli sbocchi occupazionali determina un alto tass o di disoccupazione (1.700 iscritti in agricoltura

secondo

l’ente SCICA), il fenomen

o

del la voro

dell’emigrazione verso il nord

nero

e la ripresa

e l’estero. Questo

stato di

disagio economico alimenta fenomeni di microcriminalità, anche legati alla tossicodipendenza. Negli ultimi anni è in aumento la presenza di manodopera extracomunitaria. Sotto il profilo str

ettamente sociale, la realtà “cirotana”

presenta elementi di

deprivazione culturale, di emergenza

sociale, di devianza minorile. L’Istituto è frequentato da a llievi provenienti dai Comuni di Ciro’ Marina, Ciro’ Superiore, Umbriatico, Strongo li, Torre Melissa, Melissa, Crotone, Verzino, Crucoli, San Nicola d ell’Alto e ne gli ultimi anni da alli evi extracomunitari la cui presenza è in continuo aumento.

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I giovani che intraprendono il corso di studi nei nostr i indirizzi, sono diversamente motivati: alcuni sono interessati alle discipline economiche e tecniche, altri sono costretti dalle condizioni economiche familiari ad una scelta quasi forzata, altri ancora sono spinti dalle famiglie a continuare gli studi per conseguire un diploma, qualunque esso sia, che possa comunque servire per l’inserimento nel mondo del lavoro. Molti tra questi ultimi allievi abbandonano la scuola perché incontrano difficoltà di vario tipo, demotivandosi completamente negli ultimi anni scolastici. La scuola può e deve imp egnarsi in maniera più incisiva per sviluppare e potenziare le motivazioni di tutti i ragazzi e per so stenere i più d eboli al fin e di evita re che molti si perdano per strada. I mezzi e gli strumenti per realizzare un’efficace opera educativa non sempre sono rispondenti alle necessità per carenze di adeguate strutture scolastiche. Nella nostra realtà la scuola, purtroppo, poco si giova della collaborazione delle famiglie, che in generale sono interessate più ai risultati finali dei loro figli che alla necessità di trovare una linea educativa comune per evitare incomprensioni, dissonanze, in definitiva, spreco di risorse.

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Pof 2012/2013

Le risorse umane

DIRIGENTE SCOLASTICO: Prof.ssa Serafina Rita Anania DIRETTORE DEI SERVIZI GENERALI ED AMM.tivi Dott. Giuseppe Siena

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STAFF DEL DIRIGENTE N.ro

COGNOME NOME Santoro Giuseppe

FUNZIONE COLLABORATORE CON FUNZIONE VICARIE

Mingrone Rita

RESPONSABILE PLESSO STRANCIA

Mosello Leonardo

RESPONSABILE PLESSO AGRARIO

CONSIGLIO D’ISTITUTO N.ro

COGNOME NOME

COMPONENTE

1

Prof.ssa Serafina Rita Anania

DIRIGENTE SCOLASTICO

2

Paletta Giovanni

GENITORE(PRESIDENTE)

3

Mesoraca Francesco

DOCENTE

4

Colicchio Francesco

DOCENTE

5

Chiarello Geremia

DOCENTE

6

Ferrara Francesco

DOCENTE

7

Nicastri Francesco

DOCENTE

8

Santoro Giuseppe

DOCENTE

9

Lucà Luciano

GENITORE

10

Barone Francesco

PERSONALE A.T.A.

11

Anania Noemi

ALUNNO

12

Arnoni Nicodemo

ALUNNO

13

Ferraro Francesco

ALUNNO

14

Ferraro Valentino

ALUNNO

15


Pof 2012/2013

GIUNTA ESECUTIVA N.ro

COGNOME NOME

COMPONENTE

1

Prof.ssa Serafina Rita Anania

D.S. PRESIDENTE

2

Dott. Giuseppe Siena

D.S.G.A. SEGRETARIO

3

Ferrara Francesco

4

Nicastri Francesco

5

Barone Francesco

6

Paletta Giovanni

GENITORE

7

Anania Noemi

ALUNNO

DOCENTE DOCENTE PERSONALE A.T.A.

REFERENTI N.ro

COGNOME NOME

FUNZIONI

1

Mingrone Luisa

REFERENTI PARI OPPORTUNITA’

2

Chiarello Geremia

REFERENTE EDUCAZIONE ALLA SALUTE

3

Colicchio Francesco

REFERENTE EDUCAZIONE FISICA

4

Colicchio Francesco/Apa Mariella

REFERENTE PATENTINO CICLOMOTORI

5

Leto Russo Cataldo

REFERENTE PRIVACY

6

Ascoli Modesto

ORGANIZZAZIONE E REALIZZAZIONE SERVIZI ALBERGHIERO

REFERENTE ALLA SICUREZZA N.ro 1

COGNOME NOME Prof. Strancia Gianfranco

FUNZIONE SICUREZZA

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Pof 2012/2013

COORDINATORI DI CLASSE N.ro

COGNOME NOME

CLASSE

1

Santoro Giuseppe

1^ A A.F.M.

2

Audia Giovanna

2^ A A.F.M.

3

Lattari Carmelina

3^ A IGEA

4

Chiarello Geremia

4^ A IGEA

5

Caruso Franceschina

5^ A IGEA

6

Rizzuti Francesco

2^ B A.F.M. 3^ B A.F.M.

7 8

Siciliani Orsola

1^ A TURISMO

9

Iacona Violante Ida

2^ A TURISMO

10

Loiacona Giuseppina

3^ A TURISMO

11

Tripodi Maria Domenica

4^ A TURISMO

12

Rizzo Carlo

5^ A TURISMO

13

Spina Cristina

1^ A ALBERGHIERO

14

Gallo Rita

1^ B ALBERGHIERO

15

Ferrara Francesco

1^ C ALBERGHIERO

16

Rizzuti Francesco

2^ A ALBERGHIERO

17

Ascoli Modesto Salvatore

2^ B ALBERGHIERO

18

Cersosimo Emanuela

1^ A COSTRUZIONI AMBIENTE E TERRITORIO

19

Strancia Gianfranco

2^ A COSTRUZIONI AMBIENTE E TERRITORIO

20

Lucà Giuseppina

3^ A GEOMETRA

21

Schirripa Giuseppina

4^ A GEOMETRA

22

Mingrone Rita

5^ A GEOMETRA

23

Leto Russo Cataldo

4^ B GEOMETRA

24

Catapano Giulia

1^ A AGRARIA, AGROALIMENTARE E AGROINDUSTRIA

25

Calabrò Teresa

2 ^A AGRARIA, AGROALIMENTARE E AGROINDUSTRIA

26

Carelli Lucia

1^A SIRIO

27

Smurra Adele

1^B SIRIO

28

Gangale Rosario

4^ A SIRIO

29

Guarascio Simona

5^ A SIRIO 17


Pof 2012/2013

COMMISSIONI

COMMISSIONE ORARIO SCOLATICO N.ro

COGNOME NOME

FUNZIONI

1

Santoro Giuseppe

COMPONENTE

2

Strancia Gianfranco

COMPONENTE

COMMISSIONE FORMAZIONE CLASSI N.ro

COGNOME NOME

FUNZIONI

1

Santoro Giuseppe

COORDINATORE

2

Cersosimo Emanuela

COMPONENTE

3

Pipita Gianfranco

COMPONENTE

COMMISSIONE MANUUALE HACCP (REGOLAMENTO INTERNO) N.ro

COGNOME NOME

FUNZIONI

1

Ascoli Modesto

COORDINATORE

2

Quirino Benito

COMPONENTE

3

Simbari Orlando

COMPONENTE

COMMISSIONE ACQUISTI E COLLAUDO N.ro

COGNOME NOME

FUNZIONI

1

Strancia Gianfranco

COMPONENTE ACQUISTI E COLLAUDO

2

Chiarello Geremia

COMPONENTE ACQUISTI E COLLAUDO

3

Turano Silvano

COMPONENTE ACQUISTI E COLLAUDO

18


Pof 2012/2013

COMMISSIONE ELETTORALE N.ro

COGNOME NOME

FUNZIONI

1

Strancia Gianfranco

COMPENENTE

3

Lucà Anna Margherita

PRESIDENTE

COMMISSIONE TIROCINIO E STAGE I.P.S.A.R. N.ro

COGNOME NOME

FUNZIONI

1

Ascoli Modesto

COORDINATORE

2

Quirino Benito

COMPONENTE

3

Simbari Orlando

COMPONENTE

COMITATO VALUTAZIONE DEL SERVIZIO DOCENTI N.ro

COGNOME NOME

FUNZIONI

1

Chiarello Geremia

MEMBRO EFFETTIVO COM. VALUT.

2

Gentile Guglielmo

MEMBRO EFFETTIVO COM. VALUT.

3

Nicastri Francesco

MEMBRO EFFETTIVO COM. VALUT.

4

Scalise Antonio

MEMBRO EFFETTIVO COM. VALUT.

5

Mesoraca Francesco

MEMBRO SUPPLENTE

6

Santoro Giuseppe

MEMBRO SUPPLENTE

19


Pof 2012/2013

DIPARTIMENTI N.ro

COGNOME NOME

AREA

1

Rizzo Carlo

UMANISTICO-RELIGIOSA

2

Leto Russo Cataldo

TECNICO/SCIENTIFICO

3

Gentile Guglielmo

ECONOMIA

4

Spina Cristina

SCIENZE

5

Rizzo Carlo

COORDINATORE DIPARTIMENTI

6

Torzilli Roberta

LINGUE

7

Campana Ferdinando

MATEMATICA/INFORMATICA

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Pof 2012/2013

RESPONSABILI LABORATORI N.ro

COGNOME NOME

FUNZIONI

PLESSO MINGRONE 1

LAB NFORMATICA I e II

2

Cersosimo Emanuela

LAB. LINGUISTICO INGLESE

3

Tripodi Maria Domenica

LAB. LINGUISTICO FRANCESE

PLESSO STRANGIA 4

Leto Russo Cataldo

LAB. COSTRUZIONI

5

Lucà Giuseppina

LAB. INFORMATICA PL. STRANCIA

6

Pipita Gianfranco

LAB. TOPOGRAFIA

7

Strancia Gianfranco

LAB. CAD

PLESSO AGRARIA 8

Calabrò Teresa

LAB. INFORMATICA PLESSO AGRARIA

9

Mosello Leonardo

LAB. CANTINA

10

Iacona Violante Ida

LAB. CHIMICA

ALBERGHIERO LABORATORIO CUCINA

11

Ascoli Modesto

12

Quirino Benito

LABORATORIO SALA

13

Simbari Orlando

LABORATORIO ACCOGLIENZA

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Pof 2012/2013

GLH N.ro

COGNOME NOME

FUNZIONI

1

Bonofiglio Santo

DOCENTE H

2

Colicchio Domenica

DOCENTE H

3

De Biasi Francesco

DOCENTE H

4

Lucà Anna Margherita

DOCENTE H

5

Malena Lucrezia

DOCENTE H

6

Mesoraca Francesco

DOCENTE H

7

Mingrone Luisa

DOCENTE H

8

Vaccaro Rosa

DOCENTE H

GLH DOCENTI CURRICULARI N.ro

COGNOME NOME

FUNZIONI

1

Lucà Giuseppina

DOCENTE CURRICULARE

2

Caruso Franceschina

DOCENTE CURRICULARE

3

Catapano Giulia

DOCENTE CURRICULARE

4

Chiarello Geremia

DOCENTE CURRICULARE

5

Ascoli Modesto

DOCENTE CURRICULARE

6

Iacona Violante Ida

DOCENTE CURRICULARE

7

Ferrara Francesco

DOCENTE CURRICULARE

8

Schirripa Adriana

DOCENTE CURRICULARE

9

Tripodi Maria Domenica

DOCENTE CURRICULARE

10

Spina Cristina

DOCENTE CURRICULARE

11

Rizzuti Francesco

DOCENTE CURRICULARE

22


Pof 2012/2013

INDIVIDUAZIONE DELLE FUNZIONI STRUMENTALI AL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA (ART.30 DEL C.C.N.L. 24/07/2003

AREA 1 Monitoraggio e verifica della realizzazione del P.O.F. nell’organizzazione della struttura didattica. Raccolta materiale progettuale e coordinamento didattico.

AREA 2 Coordinamento e gestione delle attività di orientamento in ingresso ed azioni di continuità, collaborazione con il responsabile di plesso vigilanza alunni. Ind: Turismo - Amm.ne, Finanza Marketing -alberghiero Coordinamento e gestione delle attività di orientamento in ingresso ed azioni di continuità,collaborazione con il responsabile di plesso vigilanza alunni. Indirizzi : Agrario – Geometra Costruzioni, Ambiente e Territorio – Sirio

AREA 3

Interventi e servizi per studenti diversamente abili

AREA 4

Le nuove tecnologie

AREA 5

Gestione registro elettronico e sito Web della scuola

DOCENTE

RIZZO CARLO DE BIASI FRANCESCO DOCENTE

ASCOLI MODESTO SCALISE ANTONIO

RITA MINGRONE

DOCENTE

LUCA’ ANNA MARGHERITA MINGRONE LUISA

DOCENTE

NICASTRI FRANCESCO

DOCENTE

SANTO BONOFIGLIO

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Pof 2012/2013

L'IIS “ G. GANGALE” è Test Center ECDL Core (European Computer Driving Licence). L’ECD, la patente europea del computer, è uno standard di riferimento riconosciuto a livello internazionale che attesta il possesso delle abilità necessarie per lavorare con il personale computer

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Pof 2012/2013

Piano annuale delle attività e calendario scolastico

MESE

NATURA DELL’IMPEGNO

GIORNO/PERIODO

ATTIVITA’

COLLEGIO DOCENTI

03/09/2012

AVVIO A.S. 2012/2013

DOCENTI

SETTEMBRE

DOCENTI

DOCENTI

COLLEGIO DOCENTI

OTTOBRE

NOVEMBRE

05/09/2012 Ore 9.30-11.00 05/09/2012 Ore 11.00-12.30 10/09/2012 Ore 8.30 21/09/2012 ORE 16.30

PROGRAMMAZIONE PER DISCIPLINE

PROGRAMMAZIONE PER AREE

ESAMI IDONEITA’ E INTEGARTIVI ASSEGNAZIONE FUNZIONI STRUMENTALI VARIE ED EVENTUALI

DIPARTIMENTI-FF.SS.

05/10/2012

COORDINATORI

Ore 16.30

GRUPPO GHL

18/10/2012

ANALISI SITUAZIONE INIZIALE

COORDINATORI DI CLASSE

19/10/2012

ELEZIONI ORGANI COLLEGIALI

CONSIGLI DI CLASSE

22/10/2012

ANALISI SITUAZIONE INIZIALE

COLLEGIO DOCENTI

CONSIGLI DI CLASSE

DICEMBRE CONSIGLI DI CLASSE DOCENTI INCONTRO SCUOLA FAMIGLIA

PROGRAMMAZIONE ATTIVITA’

15/11/2012

DEROGA ASSENZE ALUNNI

Ore 16.30

VOTO DI CONDOTTA

03/12/2012 ORE 15.30

VERIFICA PROGRAMMAZIONE IGEA-TURISTICO-GEOMETRAAGRARIO-SIRIO

03/12/2012

SCRUTINIO 1° TRIMESTRE

ORE 15.30

ALBERGHIERO

10/12/2013

RECUPERO PAUSA DIDATTICA

13/12/2012 Ore 15.30-17.00

CORSI IGEA,TURISTICO,ALBERGHIERO CONSEGNA PAGELLA

25


Pof 2012/2013

INCONTRO SCUOLA FAMIGLIA

GENNAIO

DIPARTIMENTI E FF.SS

CONSIGLI DI CLASSE FEBBRAIO

13/12/2012

CORSI GEOMETRA,AGRARIO

Ore 17.30-19.00

11/01/2013

ANDAMENTO POF 窶天ARIE ED

ORE 15.30

EVENTUALI

04/02/2013 ORE 15.30

VALUTAZIONE QUADRIMESTRALE IGEA-TURISMO-GEOMETRAAGRARIO-SIRIO RECUPERO PAUSA DIDATTICA

DOCENTI

11/02/2013

IGEA-TURISTICO-GEOMETRAAGRARIO-SIRIO

GRUPPO GHL

MARZO

CONSIGLI DI CLASSE

DOCENTI INCONTRO SCUOLA FAMIGLIA

DIPARTIMENTI

APRILE

DOCENTI PER DISCIPLINE INCONTRO SCUOLA FAMIGLIA INCONTRO SCUOLA FAMIGLIA

CONSIGLI DI CLASSE

MAGGIO COLLEGIO DOCENTI

19/02/2013 Ore 16.00

VERIFICA INTERMEDIA

04/03/2013

SCRUTINIO 2ツー TRIMESTRE

ORE 15.30

ALBERGHIERO

11/03/2013 11/03/2013 ORE 16.30

25/04/2013 ORE 16.00

RECUPERO PAUSA DIDATTICA ALBERGHIERO CORSO ALBERGHIERO CONSEGNA PAGELLA

LIBRI

DI

TESTO-MODELLO

CERTIFICAZIONE

DELLE

COMPETENZE

26/04/2013

CONFRONTO PER ADOZIONE LIBRI DI

Ore 16.30

TESTO A.S. 2013/2014

29/04/2013

CORSI

Ore 15.00-16.30 29/04/2013 Ore 17.00-18.30

02/05/2013 ORE 15.30

IGEA,TURISTICO,ALBERGHIERO CORSI GEOMETRA,AGRARIO,

ANDAMENTO DELLA CLASSE LIBRI DI TESTO DOCUMENTO DEL 15 MAGGIO

14/05/2013

LIBRI DI TESTO

ORE 16.30

VARIE ED EVENTUALI

26


Pof 2012/2013

CONSIGLI DI CLASSE GIUGNO COLLEGIO DOCENTI

12/06/2013 ORE 15.30 15/06/2013 ORE 16.30

SCRUTINI

ADEMPIMENTI DI FINE A.S.

Le riunioni dei Dipartimenti e delle Funzioni Strumentali si terranno mensilmente Il suddetto calendario può subire variazioni

27


CALENDARIO SCOLASTICO A. S. 2012/2013 Pof 2012/2013

Con Decreto del Pr esidente della Giunta Regio nale è st ato approvato il calendario per l'anno scolastico 2012-2013. Negli istituti e scuole di ogni ordine e grad o, in modo uniforme e vincolante, l’inizio delle lezioni è fissato per il giorno

17 Settembre 2012 ed il termine per il 12

Giugno 2012 per minimo 207 giorni di lezione; Non si effettueranno lezioni, oltre che nei gi orni riconosciuti come festività nazionali, nei seguenti giorni:

Inizio Lezioni: 17 settembre 2012 Termine Lezioni: 12 giugno 2013 Festività Natalizie: dal 24 dicembre 2012 al 6 gennaio 2013 Festività Pasquali: dal 28 marzo 2013 al 2 aprile 2013 Altre Festività: dal 2 al 3 novembre 2012

Da aggiungere la festa del Santo Patrono e le seguenti Feste Nazionali:         

(ponte della festività di Ognissanti)  

tutte le domeniche; il primo novembre, festa di tutti i Santi; l’8 dicembre, Immacolata Concezione; il 25 dicembre Natale; il 26 dicembre; il primo gennaio, Capodanno; il 6 gennaio, Epifania; il lunedì dopo Pasqua (Pasquetta); il 25 aprile, anniversario della liberazione; il primo maggio, festa del Lavoro; il 2 giugno, festa nazionale della Repubblica

28


Pof 2012/2013

SUDDIVISIONE ANNO SCOLASTICO INIZIO DELLE LEZIONI:

TERMINE DELLE LEZIONI:

17 SETTEMBRE 2012

12 GIUGNO 2013

Alberghiero: 1 trimestre- 17 settembre 2 trimestre-

1dicembre

3 trimestre-

1 marzo

30 novembre 28 febbraio

12 giugno

Titti gli altri indirizzi: 1 quadrimestre 17 settembre 31 gennaio 2

“

1 febbraio

12 giugno

ORARIO GIONALIERO DELLE LEZIONI

Dalle ore

Alle ore

1^ ora di lezione

8:00

9:00

2^ ora di lezione

9:00

10:00

3^ ora di lezione

10:00

10:50

4^ ora di lezione

11:00

12:00

5^ ora di lezione

12:00

13:00

6^ ora di lezione

13:00

14:00

Gli studenti entrano alle 7:55 (anche prima in caso di pioggia o freddo intenso)

29


Pof 2012/2013

RISORSE INTERNE N.ro 80

DOCENTI

25

PERSONALE ATA

615

STUDENTI

NUMERO CLASSI 05

CORSO ALBERGHIERO

02

CORSO IGEA

05

CORSO IGEA

03

CORSO TURISMO

03

CORSO GEOMETRA

02

CORSO AGRARIA

04

CORSO SIRIO

03

CORSO C.A.T.

02

CORSO TURISTICO

RISORSE MATERIALI 01 BIBLIOTECA – consultazione e prestito libri 03 LABORATORI D’INFORMATICA – con collegamento ad Internet n.1 Trattamento Testi e Dati, Matematica Informatica n.1 Economia Aziendale n.1 Fisica e Chimica

01 LABORATORIO DI DISEGNO 01 AULA DI DISEGNO 01 AULA DI TOPOGRAFIA 02 AULE “PROGETTO DIGISCUOLA” 01 LABORATORIO DI COSTRUZIONI – abilitato a rilasciare certificazioni su provini effettuati su materiali di costruzione

30


Pof 2012/2013

01 LABORATORIO DI SCIENZE 01 SALA C.I.C. 01 AULA ATTREZZATA CON SUSSIDI DIDATTICI PER ALLIEVI DIVERSAMENTE ABILI 01 LABORATORIO DI CHIMICA AGRARIA 01 LABORATORIO LINGUISTICO MULTIMEDIALE 01 AULA CAD

CORSI E DIPLOMI DEL NUOVO ORDINAMENTO Quest’anno è entra to in vigore il riordin o dell’istruzione tecnica, istituito con i l D.P.R. 15/03/2010, le mo difiche rispetto all’ordinamento previgente, nel nostro Istituto riguardano gli studenti iscritti alle sole prime classi, si verificherà quindi la compresenza di due diversi ordinamenti all’interno dell’Istituto . Il percorso formativo, alla luce del nuovo ordinamento, che l’I stituto propone riguarda i seguenti indirizzi: SETTORE ECONOMICO a) B1 – indirizzo “Amministrazione, Finanza e Marketing b) B2 – indirizzo “ Turismo” SETTORE TECNOLOGICO c) C9 – indirizzo ”Costruzioni, Ambiente e Territorio I percorsi di durata quinquennale si con cludono con il conse guimento di un diplo ma di istruzione secondaria superiore in relazione ai diversi settori e indirizzi Tutti gli indirizzi sono articolati per come di seguito viene riportato: Primo biennio (I° e II° anno) - acquisizione dei saperi minimi, comune a tutti gli indirizzi. Secondo biennio ( III° e IV° anno) - gli indirizzi possono adeguarsi alle richieste del territorio e del mondo del lavoro; V° anno - permette l’inserimento nel mondo del lavoro nonché l’accesso a tutte le facoltà universitarie.

SETTORE ECONOMICO Indirizzo: “Amministrazione, Finanza e Marketing” Quadro Orario – Profilo

31


Pof 2012/2013

DISCIPLINE ITALIANO STORIA LINGUA INGLESE LINGUA FRANCESE MATEMATICA GEOGRAFIA SCIENZE DELLA TERRA SCIENZE INTEGRATE CHIMICA INFORMATICA DIRITTO ED ECONOMIA DIRITTO ECONOMIA POLITICA ECONOMIA AZIENDALE EDUCAZIONE FISICA RELIGIONE TOTALE

I° BIENNIO

II° BIENNIO

I 4 2 3 3 4 3 2

II 4 2 3 3 4 3 2

III 4 2 3 3 3

2

2

2 2

2 2

2 2 1 32

IV 4 2 3 3 3

V° ANNO V 4 2 3 3 3

S.O. O. S.O. S.O. S.O. O. O. O.P.

2

2 O.

3 3 6 2 1 32

2 2 1 32

3 2 7 2 1 32

O.

3 3 8 2 1 32

O. S.O. P. O.

Le competenze del Perito in Amministrazione, Finanza e Martketing sono: Amministrative e gestionali, di finanza di marketing prodotti assicurativo-finanziari e dell’economia sociale; Interpretazione dei sistemi aziendali nei loro modelli, processi e flussi informativi; Specifiche nel campo dei macro-fenomeni economici nazionali internazionali, della normativa

civilistica

e f iscale

dei

sistemi

(organizzazione, pia nificazione,

programmazione, amministrazione, finanza e controllo); Linguistiche e informatiche integrate con quelle di ambito professionale. E’ in grado di: Intervenire nella pianificazione, gestione e confronto di attività aziendali; Trovare soluzioni innovative riguardanti il processo, il prodotto e il marketing; Operare per la promozione dell’azienda; Migliorare qualità e sicurezza dell’ambiente lavorativo; Utilizzare

tecnologie

e

programmi

informatici

dedicati

alla

gestione

amministrativo/finanziaria; Operare il controllo della gestione e reporting di analisi e sintesi; Effettuare la lettura la redazione e l’interpretazione dei documenti contabili e finanziari aziendali; Effettuare adempimenti di natura fiscale (imposte dirette ed indirette, contributi).

32


Pof 2012/2013

Indirizzo: “ turismo” Quadro Orario – Profilo DISCIPLINE ITALIANO STORIA LINGUA INGLESE LINGUA FRANCESE TERZA LINGUA MATEMATICA GEOGRAFIA E GEOGR TUR. SCIENZE INTEGRATE SCIENZE INTEGRATE - FISICA SCIENZE INTEGRATE - CHIMICAINFORMATICA DIRITTO ED ECONOMIA DIRITTO E LEGISL. TURIS. ECONOMIA POLITICA DISCIPLINE TURISTICHE E AZIENDALI ARTE E TERRITORIO EDUCAZIONE FISICA RELIGIONE TOTALE

I° BIENNIO

II° BIENNIO

I 4 2 3 3

III 4 2 3 3 3 3 2

4 3 2

II 4 2 3 3 4 3 2

IV 4 2 3 3 3 3 2

V° ANNO V 4 2 3 3 3 3 2

O. S.O. S.O. S.O. S.O. O.

O.

2

2 2

S.O.

2

O.P.

2 2

O.

3

3

3

O. O.

2 2 1 32

2

4

4

4

2 1 32

2 2 1 32

2 2 1 32

2 2 1 32

S.O.

P. O.

Il Perito del Turismo ha competenze specifiche: Diritto, economia aziendale e legislazione turistica; Marketing, di progettazione e di consulenza; Informatiche, linguistiche e interculturali; Relazionali e di comunicazione per operare autonomamente e in team; nel campo dei macrofenomeni economici nazionali ed internazionali, della normativa civilistica e fi scale, oltre a competenze specifiche nel co mparto delle aziende del settore turistico. Opera nel sistema produttivo con particolare attenzione alla valorizzazione e fruizione del patrimonio paesaggistico, artistico, culturale, artigianale, eno gastronomico. Integra le competenze dell’ambito gestionale e della produzio ne di servizi/p rodotti turistici con quelle linguistiche e informatiche per operare nel sistema informed dell’azienda. Opera con professionalità nelle diverse tipologie di imprese turistiche. E’ in grado di: Collaborare nella gestione organizzativa dei servizi;

33


Pof 2012/2013

Esprimere le proprie competenze nel lavoro organizzato e di gruppo; Operare per obiettivi e progetti; Elaborare, interpretare e rap presentare efficacemente dati con il

ricorso di

strumenti informatici e software gestionali; Comunicare in tre lingue straniere; Operare nella produzione e gestione di servizi e/o prodotti turistici con particolare attenzione alla valorizzazione del territorio; Contribuire a valorizzare la ricchezza del patrimonio ambientale ed artistico anche per uno sviluppo turistico eco-sostenibile; Facilitare le relazioni interpersonali in situazioni interculturali; Contribuire all’innovazione e allo sviluppo tecnologico dell’impresa turistica; Avvalersi di tecniche di comunicazione multimediale per la promozione del turismo integrato;

SETTORE TECNOLOGICO Indirizzo: Costruzione, Ambiente e Territorio Quadro Orario

DISCIPLINE ITALIANO STORIA LINGUA INGLESE MATEMATICA SCIENZE INTEGRATE SCIENZE INTEGRATE - FISICA SCIENZE INTEGRATE - CHIMICATECNOLOGIE INFORMATICHE DIRITTO ED ECONOMIA TECNOLOGIE E TECNICHE DI RAPPRESENTAZIONE

I° BIENNIO

II° BIENNIO

I 4 2 3 4 2

II 4 2 3 4 2

III 4 2 3 3 ---

IV 4 2 3 3 ---

V° ANNO V 4 2 3 3 ---

3*

3*

---

----

---

S.O.

3*

3*

---

---

---

S.O.

3*

---

---

---

---

S.O.

2

2

---

---

----

O.

3*

3*

---

---

---

S.O.P.

S.O. O. S.O. S.O.

34


Pof 2012/2013

GRAFICA SCIENZE E TECNOLOGIE APPLICATE COMPLEMENTI DI MATEMATICA GEOPEDOLOGIA, ECONOMIA ED ESTIMO PROGETTAZ. COSTRUZ. E IMPIANTI TOPOGRAFIA GEST. DEL CANTIERE E SICUREZZA DELL’AMBIENTE DI LAVORO EDUCAZIONE FISICA RELIGIONE TOTALE

S.O.

3

---

---

---

--

---

1

1

---

---

3

4

4

S.O.

---

---

7

6

7

S.O.

---

---

4

4

4

S.O.

---

---

2

2

2

S.O.

2 1 32

2 1 32

2 1 32

2 1 32

2 1 32

O.

S.O.

P.

Il Perito delle “Costruzioni, Ambiente e Territorio” ha competenze specifiche: nel campo dei materiali, delle macchine e dei dispositivi utilizzati nelle industrie delle costruzioni, nell’impiego degli strumenti di rilievo, nell’uso dei mezzi informatici per la rappresentazione grafica e per il calcolo, nella valutazione tecnica ed economica dei beni privati e pubblici esistenti nel te

rritorio e

nell’utilizzo ottimale delle risorse ambientali; progettuali in camp o edilizio e capacità relative all’organizzazione del cantiere, alla gestione degli impianti, a l rilievo topogra fico, alla stima di terreni e fabbricati e delle a ltre componenti del te rritorio, nonché dei d iritti reali che li riguardano, all’amministrazione di im mobili e allo svolgimento di o perazioni catastali; nella gestione, nella manutenzione e nel l’esercizio di organismi edilizi e nella organizzazione di ca ntieri mobili; nei pr ocessi di conversione dell’energia e del loro controllo, è in grado di pre vedere, nell’ambito dell’edilizia eco compatibile, le soluzioni opportune per il risparmio energetico nel rispetto delle normative sulla tutela dell’ambiente; in materia di sal vaguardia della salute e della sicu rezza nei luoghi di vi ta e di lavoro. E’ in grado di

35


Pof 2012/2013

collaborare, nei contesti produttivi d'interesse, nella progettazione, valutazione e realizzazione di organismi complessi, operare in autonomia nei casi di modesta entità; intervenire autonomamente nella gestione, nella manutenzione e nell'esercizio di organismi edilizi e nell'organizzazione di cantieri mobili, relativamente ai fabbricati; prevedere, nell'ambito dell'edilizia ecocompatibile, le soluzioni opportune per il risparmio energetico, nel rispetto delle normative sulla tutela dell'ambiente, e redigere la valutazione di impatto ambientale; pianificare ed organizzare le misure opportune in materia di salvaguardia della salute e sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro; collaborare nella pianificazione delle attività aziendali, relazionare e documentare le attività svolte.

VECCHIO ORDINAMENTO INDIRIZZO DI STUDIO: QUADRI ORARI – PROFILI -

classi seconde - quinte QUADRO ORARIO IGEA – come modificato dalla Riforma DISCIPLINE ITALIANO STORIA LINGUA STRANIERA 1 LINGUA STRANIERA 2 MATEMATICA-INFORMATICA MATEMATICA APPLICATA SCIENZE DELLA NATURA SCIENZE DELLA MATERIA DIRITTO ED ECONOMIA DIRITTO ECONOMIA POLITICA SCIENZA DELLA FINANZA ECONOMIA AZIENDALE E

IV 3 2 3 3

V 3 2 3 3

S.O. O. S.O. S.O. S.O.

3 3 2 8

3 3 3 9

S.O. O. O.P. O. O. O. O. S.O.

36


Pof 2012/2013

LABORATORIO GEOGRAFIA TRATTAMENTO TESTI E DATI EDUCAZIONE FISICA RELIGIONE TOTALE

2 2 1 32

3 2 1 35

O. P. P. O.

PROFILO FORMATIVO CORSO IGEA  L'indirizzo IGEA prevede una figura profe ssionale polivalente, pronta a recepire le sollecitazioni provenienti dal mercato del lavoro in termini di nuove

tecniche di

formazione, comunicazione, organizzazione ed automazione.  Il ragioniere esperto in Econo mia Aziendale è, q uindi, in grado di interpretare il cambiamento continuo nelle Aziende Pu bbliche e Private, so tto il pro filo EconomicoGiuridico- Organizzativo e Contabile  La formazione offerte favorisce, perciò, maggiori opportunità di in

serimento nel

mondo del lavoro. Fra le innovazioni si segnalano lo studio di due lingue straniere fino all'esame di Stato e l'uso del laboratorio di informatica, sin dalla prima classe.

ROFILO PROFESSIONALE DIPLOMATO IGEA Alla fine d ei cinque anni di st udio il d iplomato Igea ha acq uisito le seguenti ab ilità e competenze: Ha una buona formazione di cultura

generale accentrata particolarmente in am bito

economico, finanziario e legislativo. Sa utilizzare metodi, strumenti e te cniche contabili per r ilevare in modo corretto i fenomeni gestionali dei diversi tipi di aziende (in particolare: aziende mercantili, industriali, bancarie ed aziende no-profit). Conosce le tecniche amministrative ed i documenti relativi a lle attività aziendali più importanti (fatturazione delle vendite, tenuta della contabilità di magazzino, amministrazione e gestione del personale, finanze). Sa attuare il cont rollo della g estione (pianificazione e progra mmazione dell’attività aziendale attraverso la redazione di budget). Sa trattare i d ati per favorire i proce ssi decisionali, specialmente in presenza di sistemi informativi automatizzati.

37


Pof 2012/2013

Conosce l’attività tipica di una banca e le funzioni e i comp iti delle Borse Valori; conosce finalità, strumenti, attività ed operazioni del mercato mobiliare. Sa redigere, leggere ed interpretare bilanci. Conosce la normativa fiscale e sa determinare il reddito fiscale e le imposte. Conosce le forme

di pagamento internazionale e le o

perazioni relative alla

negoziazione di valute estere. Conosce il ruolo de l marketing in ogni tipo di azienda, i suoi strumenti, le sue politiche, i suoi risvolti sociali. Ha una buona conoscenza di due lingue straniere (Francese e Inglese), non solo per la parte comunicativa, ma anche in quella settoriale specifica (commercio, aziende, banche e sistema economico generale dei paesi di cui studia le lingue). SBOCCHI UNIVERSITARI Il curricolo è particolarmente congruente con i corsi di laurea nelle discipline economico e giuridiche, nelle lingue straniere, nelle discipline socio-politiche e con i corsi di diploma universitario similari. Proseguimento degli studi: Tutte le facoltà universitarie.

QUADRO ORARIO PROGETTO ITER – come modificato dalla Riforma -

DISCIPLINE

IV

V

ITALIANO STORIA, cittadinanza costituzione LINGUA STRANIERA 1 LINGUA STRANIERA 2 LINGUA STRANIERA 3 MATEMATICA-INFORMATICA ARTE E TERRITORIO SCIENZE DELLA NATURA LABORATORIO FISICA/CHIMICA DIRITTO ED ECONOMIA DIRITTO E LEGISLAZIONE TURISTICA DISCIPLINE TURISTICHE AZIENDALI ECONOMIA AZIENDALE GEOGRAFIA DEL TURISMO TRATTAMENTO TESTI E DATI EDUCAZIONE FISICA

4 2 3* 3* 3* 3 2 -

4 2 4* 4* 4* 3 2 -

3

3

O.

4 2 2

5 2 2

S.O.

S.O. O. S.O. S.O. S.O. S.O. O. O.P. O.P. O

O. O. P. P.

38


Pof 2012/2013

RELIGIONE TOTALE

1 32

1 36

O.

E’ prevista la compresenza per un’ora di un esperto di madrelingua

PROFILO Il diplomato opera n el setto re della pro duzione, commercializzazione ed effettuazione dei servizi turistici, anche della promozione del turismo all’interno di aziende private e di Enti pubblici (Aziende di pro mozione Turistica, Assessorati del Turismo di regioni e province). Si o ccupa sia d i turismo di a ccoglienza (incoming) sia di turismo in u scita (out going). Possiede: Competenze di marketing: è in grado di osservare il fenomeno turistico ed elaborare programmi di rilevazione della domanda e delle aspettative dell’utenza attuale o potenziale Competenze di progettazione: è in grado di definire obiettivi di breve e medio periodo, individuare le risorse necessarie allo scopo, valutare i diversi andamenti. Competenze di consulenza è in grado di trattare con il p ubblico, orientare le sce lte, assistere gli utenti durante l’attivita’ turistica (itinerari, attivita’ ricreative e culturali) Competenze relazionali: è in grado di facilitare le relazioni interpersonali, sia nella fase di costruzione dell’offerta che in quella di gestione operativa dei gru ppi turistici (animazione culturale, ludicoespressiva); Competenze di comunicazione: è in grado di u tilizzare le lingue straniere (produzione e comprensione orale e scritta), sia in rapporto diretto con l’utenza o con interlocutori professionali stranieri sia ai fini di studio, documentazione ed aggiornam ento professionale, anche tramite internet. Proseguimento degli studi: Tutte le facoltà universitarie

39


Pof 2012/2013

QUADRO ORARIO GEOMETRI “PROGETTO CINQUE” come modificato dalla Riforma

DISCIPLINE ITALIANO STORIA LINGUA STRANIERA MATEMATICA-INFORMATICA FISICA E LABORATORIO CHIMICA E LABORATORIO GEOGRAFIA SCIENZE E LABORATORIO ELEMENTI DI DIRITTO ED ECONOMIA DISEGNO E PROGETTAZIONE C OSTRUZIONI TOPOGRAFIA E FOTOGRAMMETRIA IMPIANTI GEOPEDOLOGIA, ECONOMIA ED ESTIMO EDUCAZIONE FISICA RELIGIONE TOTALE

IV 3 2 2

V 3 2 2

3 -

2 -

S.O.

-

-

O.

2

2

O

3 4 4 2

4 5 5 3

O.P.

4

5

S.O.

2 1 32

2 1 36

P.

S.O. O. S.O.

S.O. S.O.

S.O. S.O. O.

O.

PROFILO Come suggerisce il nome (geo = terra, e metros = misura) la professione di geometra è legata al territorio (misure, stime, ecc.) ma anche all'edilizia urbana (progetti…..). Le competenze del geometra sono: progettare,

realizzare,

conservare,

trasformare

e

migliorare

opere

civili

di

caratteristiche coerenti con le competenze professionali definite dalla normativa vigente; operare, anche in gruppi di lavoro, nell'organizzazione, assistenza gestione e direzione di cantieri; organizzare e redigere computi metrici preventivi e consuntivi e tenere i regolamentari registri di cantiere, anche con l'ausilio di mezzi informatici;

40


Pof 2012/2013

effettuare rilievi utilizzando i metodi e le tecniche tradizionali e conoscendo quelle più recenti, con applicazioni relative alla rappresentazione del territorio urbano ed extraurbano; elaborare

carte

tematiche

e

inserirsi

in

gruppi

di

lavoro

per

progettazioni

urbanistiche; intervenire, sia in fase progettuale sia esecutiva, sul territorio per la realizzazione di infrastrutture (strade, attraversamenti, impianti, ecc.), di opere di difesa e salvaguardia, di interventi idraulici e di bonifica di modeste dimensioni; valutare immobili civili, effettuare accertamenti e stime catastali. Al termine dei cinque anni lo studente può inserirsi nel mondo del lavoro in posizione di libero professionista (previo tirocinio biennale e superamento dell’esame di stato di abilitazione alla professione) o dipendente in ambiti diversi. Proseguimento degli studi: tutte le facoltà universitarie

QUADRO ORARIO AGRARIO”PROGETTO CERERE” – come modificato dalla Riforma DISCIPLINE

I

II

religione

1

1

ITALIANO STORIA LINGUA STRANIERA ING. DIRITTO ED ECONOMIA MATEMATICAINFORMATICA SCIENZE INTEG. FISICA

4 2 3 2

4 2 3 2

S.O.

4

4

S.O.

3 3 3

3 3

O.P.

SCIENZE INTEG. CHIMICA Tecnologie informatiche Scienze e tecn. applicate SCIENZE DELLA TERRA BIOLOGIA Tecnologia e tecniche della rappresentazioni grafiche

O. S.O. O.

O.

O.P.

3 2

2

O

3

3

O.P.

41


Pof 2012/2013

Scienze motorie TEC. RAPPRESENTAZIONI GRAFICHE TEC.GIE INFORMATICHE TOP. ED EL. DI COSTR. RELIGIONE ED. FISICA AREA PROGETTO AREA MODULARE TOTALE ORE DI COMPRESENZA CON INS. TECNICOPRATICO

2

2

32

32

O.

3 3 1 2 3 35

1 2

32

p. O. P. S.G. S.O.P.

14

PROFILO Il Perito Agrario ha capacità tali da consentire di svolgere le seguenti attività: gestire aziende agrarie o collaborare alla loro conduzione; assistere sotto l'a spetto tecnico, economico-contabile e fito iatrico, aziende agrarie ed

organismi

associativi

nell'ambito

della

produzione,

conservazione

e

commercializzazione dei prodotti agricoli; gestire strutture di trasformazione nel settore agro-alimentare o di collaborare alla loro gestione; prestare assistenza nella realizzazione di opere di miglioramento e di trasformazione delle realtà territoriali; trattare le problematiche relative all’aggiornamento della cartografia catastale; affrontare le proble matiche economiche ed estim ative riguardanti i fondi rust ici, interpretare ed attuare progettazioni aziendali, anche in funzione dell'assetto territoriale dal punto di vista ecologico e della difesa dell'ambiente; fornire adeguate indicazioni sugli indirizzi e sulle scelte rela tive alla zoot ecnia e alle modalità di allevamento; prestare attività di tecnico intermedio nelle organizzazioni di servizi. Al termine dei cinque anni lo studente può inserirsi nel mondo del lavoro in posizione di libero professionista (previo tirocin io biennale e superamen to dell’esame di stato di abilitazione alla professione) o dipendente in ambiti diversi. Proseguimento degli studi: tutte le facoltà universitarie

PROGETTO SIRIO QUADRO ORARIO

PROGETTO SIRIO

42


Pof 2012/2013

ITALIANO STORIA SCIENZE STORICOSOCIALE LINGUA INGLESE MATEMATICA SCIENZE INTEGRATE LINGUA STRANIERA 2^ ECONOMIA AZIENDALE TRATTAMENTO TESTI DIRITTO ECONOMIA POLITICA TOTALE

I

II

III

IV

V

5

5

2

2

3 2 -

3 2 -

3 2 -

S.O. O. S.O.

3 4 3 4 2 2 25

3 4 3 4 2 2 25

3 3 8 3 3 25

3 3 9 3 2 25

3 3 9 2 3 25

S.O. S.O. .O. S.O. O. P O. O.

PROFILO Corso serale (Progetto Sirio) Il corso “SIRIO” attivato nell’anno 2001/2002 con una prima classe corso Igea, è destinato prevalentemente a lavoratori adulti o comunque a coloro che non possono frequentare nelle ore antimeridiane. Il costo del corso è limitato al pagamento delle sole tasse scolastiche. Le lezioni si svolgono dal Lunedì al Venerdì dalle ore 17.00 alle 21.10 I laboratori funzionanti, sono gli stessi che sono utilizzati dagli studenti dei corsi diurni. La necessità del Pro getto Sirio nasce dall’opp ortunità di venire incontro ad una u tenza che ha caratteristiche e bisogni diversi da quella diurna. L’utenza e’ costituita da giovani che riprendono gli studi, consapevoli dell’emarginazione culturale e/o lavorativa cui vanno incontro con la sola licenza media e da adulti che, gia’ inseriti in un ambito lavorativo, vogliono qualificare la propr ia professionalita’ o sono spinti dal desiderio di accrescere le p roprie conoscenze, pertanto, il p ercorso didattico tiene conto degli ostacoli da rimuovere in una personalita’ gia’ formata, soprattutto come resistenza al cambiamento, difficolta’ mnemoniche, necessita’ di crearsi un metodo. A questo si aggiunge la competitivita’ e la reticenza ad esporsi a giudizi altrui. Il corso Sirio, pertanto, prevede un percorso flessibile con un numero di materie inferiori al corso diurno e una riduzione d’orario.

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Pof 2012/2013

Ordinamento di IeFP

Ordinamento di IP

AREA DELLE COMPETENZE DI BASE (articolo 18, comma 1, lettere b) e c) d.lgs. n. 226/05; DM 139/2007 Regolamento Obbligo di Istruzione) Competenze linguistiche Competenze matematiche Competenze scientifiche e tecnologiche

INSEGNAMENTI / CLASSI DI CONCORSO

Competenze storico-sociali ed economiche Religione o attività alternative Attività fisiche e motorie

(DPR n. 87/2010; DM n. 39/1998) Italiano – Lingua straniera: 50/A; 46/A Matematica: 47/A; 48/A*; 49/A* Scienze integrate (Scienze della terra e biologia): 60/A; 13/A*; 38/A* Storia, Diritto ed economia: 50/A; 19/A Religione o attività alternative Scienze motorie e sportive: 29/A

ALBERGHIERO CARATTERISTICHE DEL PROFILO- ATTESTATO FINALE -QUALIFICA “OPERATORE DELLA RISTORAZIONE

”IIo o ssoonnoo

uunn ccuuooccoo”

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Pof 2012/2013 AREA DELLE COMPETENZE TECNICO PROFESSIONALI (art. 18, comma 1, lettera b), d.lgs. n. 226/05)

Definire e pianificare le fasi delle operazioni da compiere sulla base delle istruzioni ricevute e del sistema di relazioni . o Approntare strumenti, attrezzature e macchine necessari alle diverse fasi di attività sulla base delle procedure previste e del risultato atteso o Monitorare il funzionamento di strumenti, attrezzature e macchine, curando le attività di manutenzione ordinaria. o Predisporre e curare gli spazi di lavoro, eseguendo le operazioni di pulizia, al fine di assicurare il rispetto delle norme igieniche e di contrastare affaticamento e malattie professionali. o Effettuare le operazioni di preparazione per la conservazione e lo stoccaggio di materie prime e semilavorati alimentari in conformità alle norme igienicosanitarie. o Scegliere e preparare le materie prime e i semilavorati secondo gli standard di qualità definiti e nel rispetto delle norme igienico -sanitarie vigenti. In esito all’indirizzo “Preparazione pasti”, è inoltre in grado di: o Realizzare la preparazione di piatti semplici, secondo gli standard di qualità definiti e nel rispetto delle norme igienico-sanitarie vigenti. In esito all’indirizzo “Servizi di sala e bar”, è inoltre in grado di: o Predisporre la comanda/ordine, secondo lo standard aziendale richiesto o .Servire in sala pasti e bevande nel rispetto delle norme igienicosanitarie vigenti. o Somministrare bevande, gelati, snack, prodotti di caffetteria e pasticceria nel rispetto delle norme igienico-sanitarie vigenti o

INSEGNAMENTI / CLASSI DI CONCORSO (DPR n. 87/2010; DM n. 39/1998)

Fisica: 38/A; 49/A* Scienza degli alimenti: 57/A; 35/C* Laboratorio di servizi Enogastronomicisettore cucina / sala vendita: 50/C; 51/C; 17/A*; 19/A*; 35/C*; 57/A* Seconda lingua straniera: 46/A

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Pof 2012/2013

Attestato finale: qualifica di OPERATORE DELLA RISTORAZIONE

Area Formativa Generale

QUADRO

ORARIO

GENERALE

Discipline

I anno

II anno

III anno

Italiano

132

121

121

Storia

55

55

55

Matematica

132

121

88

Inglese

88

88

88

Ed.Fisica

66

55

55

Religione

33

33

33

Scienze

55

55

=

561

528

440

Totale ore di Area

Area Professionalizzante

Fisica

66

Chimica

66

Sc . alimenti

66

66

99

Lab. cucina

77

44

===

Lab . sala

77

44

Lab . accog.

77

44

Francese

66

66

99

Diritto

66

66

121

Lab . di settore

Totale ore di Area STAGE

66 495

396

374

=

165:

242:

Lab. cucina 55

Sc . alimenti 33 Lab . di settore 77 Lab . di settore 132

Lab . sala 55 Lab . accog.55

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Pof 2012/2013

CONTRATTO FORMATIVO Il Dirigente Scolastico , dell’I stituto di Istruzione Superiore “G.Gangale” di Cirò Marina con l’apporto delle competen ze professionali del p ersonale, con la colla borazione delle famiglie e delle agenzie culturali esterne, con frequenti intese con gli EE.LL., si assume la piena responsabilità di garantire la qualità di percorsi formativi in linea con le esi genze culturali degli alunni e in armonia con lo sviluppo socio-economico del territorio. In tale prospettiva il contratto formativo è una dichiarazione esplicita della scuola e si stabilisce fra il docen te e l’al lievo. Coinvolge il Con siglio di Classe, gli alunni, i genitori, gli organi collegiali e gli enti esterni preposti o interessati al servizio scolastico. 1. CONTRATTO FORMATIVO DIDATTICO- DISCIPLINARE I docenti, per realizzare al meglio gli obiettivi già individuati dal Collegio docenti, ossia: Fare in modo che ogni studente possa conseguire il miglior risultato scolastico possibile; Fare in modo che gli studenti abbiano un atteggiamento benevolo nei confronti dei docenti; Aiutare gli studenti a divenire consapevoli del proprio ruolo e ad assumersi le conseguenti responsabilità; Favorire l’autovalutazione. si impegnano a: Fornire spiegazioni dettagliate, ripetute ciclicamente e ampliate progressivamente. Controllare assiduamente l’avvenuta comprensione e assimilazione dei contenuti attraverso domande in classe e controllo dello studio personale e/o del lavoro svolto a casa; Guidare gli alunni ad acquisire la consapevolezza che “l’errore” non è momento puramente negativo della loro prestazione, ma è dalla consapevolezza ed accettazione di esso che inizia il cammino di miglioramento; Stabilire con equo anticipo le verifiche scritte previste comunicando la tipologia e la data agli alunni; Stabilire con gli altri docenti della classe le verifiche scritte in modo da non svolgerne più di una nello stesso giorno;

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Pof 2012/2013

Eseguire la correzione delle verifiche e restituirle agli alunni entro 15 giorni di attività didattica; Adottare metodologie relazionali comuni nei confronti dei ragazzi e avere un atteggiamento disponibile al dialogo ma fermo nei confronti del rispetto delle regole e della esecuzione dei lavori.

2. GLI STUDENTI, RELATIVAMENTE AL COMPORTAMENTO, SI IMPEGNANO A: Comportarsi in modo educato e corretto nei confronti di docenti, compagni e di tutto il personale della scuola ; Rispettare le norme di comportamento indicate nel Regolamento di Istituto ; Aver cura degli ambienti e del materiale scolastico; Essere puntuali nel rispettare gli orari scolastici di entrata e uscita dalla scuola e l’esecuzione dei compiti assegnati; Portare sempre con sé a scuola il libretto dello studente e tutto il materiale; necessario (libri, quaderni, vocabolari, materiale da disegno, calcolatrici scientifiche); In caso di assenza, informarsi in modo opportuno e completo delle attività svolte nel periodo di assenza e dei compiti assegnati: Attendere l’arrivo del docente nel cambio delle ore rimanendo in classe e al proprio posto; Partecipare agli IDEI, in caso di segnalazione da parte dei docenti e a tutte le altre iniziative didattico - formative attivate dalla scuola. 3. GLI STUDENTI, RELATIVAMENTE AL DIALOGO EDUCATIVO, SI IMPEGNANO A: Seguire con attenzione le attività didattiche, comprese le interrogazioni; Partecipare in modo pertinente, attivo e costruttivo al dialogo educativo, in modo tale che ciascuno studente della classe abbia l’opportunità di esprimersi liberamente. 4. I GENITORI SI IMPEGNANO A: Collaborare attivamente con i docenti nella condivisione di una comune azione educativa e formativa; Seguire l’andamento didattico - disciplinare dei figli;

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Pof 2012/2013

Controllare quotidianamente il libretto dello stud ente per veri ficare le assenze, prendere visione dei voti e di eventuali comunicazioni dei docenti. (Da

quest’anno

è

attivo,

presso

la

nostra

scuola,

all’indirizzo

Web

http://www.istitutogangaleciro.it/, il registro elettronico. Ogni genitore, tramite Internet, può collegarsi al sito Web della scuola e, con un codice di accesso ed una password, può controllare la vita scolastica dei propri figli in tutti i suoi aspetti. Il registro elettronico agisce nel pieno rispetto delle vigenti norme sulla privacy.I genitori interessati al servizio Web possono ritirare il proprio codice di accesso e la password compilando un semplice modello disponibile presso l’Ufficio di Segreteria (Area alunni). Partecipare alle riunioni collegiali (assemblee e consigli di classe aperti); Utilizzare i colloqui individuali con i docenti, previo appuntamento. 5. ASSENZA DURANTE LE VERIFICHE IN CLASSE Gli studenti (per qualsiasi motivo) recupereranno la verifica persa (orale o scritta) con un’interrogazione orale successiva, fissata dal docente; I tentativi di boicottaggio di questa interrogazione saranno sanzionati con un voto negativo (insufficienza gravissima). 6. TIPO DI SPIEGAZIONE La spiegazione in classe non potrà prescindere dal materiale didattico già in possesso degli alunni (libri in adozione). Nel caso in cu i il docente ritenesse che qualche argomento del programma sul libro di testo non fosse

sufficientemente completo o

mancasse del tutto, il docen te è tenuto a fornire agli allievi indicazioni di ricerca o supporto didattico da poter consultare a ca sa per il n ecessario studio. Inoltre il docente, anche attraverso letture in classe del libro metterà gli alunni a loro agio per quanto attiene la comprensione del te sto scritto. Dopo lo studio a casa il docente riprenderà gli argo menti ultimamente illustrati se qualch e alunno manifesterà dei dubbi di comprensione in merito. Sarà cura de l docente rendersi conto, attraverso brevi interrogazioni, se la lezione è stata bene assimila

ta per passare ad altro

argomento.

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Pof 2012/2013

COMPORTAMENTI RITENUTI POSITIVI O NEGATIVI PER L’ATTRIBUZIONE DEI VOTI DI FINE TRIMESTRE

COMPORTAMENTI VALUTATI

COMPORTAMENTI VALUTATI

POSITIVAMENTE

NEGATIVAMENTE

Partecipazione attiva alle lezioni (richieste di Partecipazione passiva alle lezioni; chiarimenti, risposte a quesiti posti dal docente o disturbo della lezione con chiacchiere o dai compagni, ecc). interventi fuori luogo; disattenzione durante le spiegazioni o le interrogazioni. Puntualità e precisione nella consegna dei lavori Lavori domestici non svolti o consegnati domestici. in ritardo. Ottimizzazione dell’uso dei materiali didattici (libri, Reiterate quaderni degli appunti, ecc.) didattici. Farsi interrogare volontariamente

dimenticanze

di

materiali

Sottrarsi a interrogazioni o a verifiche necessarie all’attribuzione dei voti.

Lavori volontari di vario genere (riassunti, brevi saggi, ricerche ecc.) Non utilizzare le giustificazioni

Cercare/dare collaborazione in verifiche individuali; copiare da testi non esplicitamente autorizzati.

VERIFICHE SCRITTE Nelle verifiche scritte i voti vanno dal 1 a 10. I criteri di attribuzione dei punteggi e dei voti per ciascun tipo di verifica sono illustrati di volta in volta a seconda del tipo di verifica. COMUNICAZIONE DEI VOTI I voti delle interrogazioni orali vengono comunicati di regola subito dopo le interrogazioni stesse, o al massimo durante la lezione successiva. I voti delle prove scritte vengono scritti sull’elaborato, che viene firmato dall’alunno dopo che questi ne avrà preso visione. In occasione del ricevimento generale dei genitori (uno per ogni qu adrimestre) a questi sarà fornito un prospetto scritto della situazione (profitto e disciplina) dello studente.

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Pof 2012/2013

MODALITÀ DI RISOLUZIONE DEI CONFLITTI TRA IL DOCENTE E I SINGOLI STUDENTI E TRA IL DOCENTE E IL GRUPPO CLASSE Nel caso sorga un conflitto (tra il docente e un singolo studente, tra il docente e il gruppo classe), si stabiliscono le seguenti procedure: 

La prima persona ad essere informata del problema deve essere il docente stesso, e ciò deve essere fatto dallo studente in questione o dai rappresentanti di classe. Il docente può esse re informato dell’esistenza del problema anche tramite

i

genitori (del singolo studente o eletti n el consiglio di classe). L’informazione può anche essere messa per iscritto. 

Nel caso il problem a rimanga, la secon da persona da coin volgere è il docente coordinatore di classe, che

farà da tramite tra

gli stude nti e il

docente in

questione. A questo live llo il problema pu ò anche essere discusso in Co nsiglio di classe. 

Nel caso infine il problema rimanga e nemmeno la media zione del docente coordinatore di classe e del C onsiglio di classe sia s ufficiente, la terza f igura da coinvolgere è il Dirigente Scolastico .

PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI 

I Consigli di Classe possono prendere provvedimenti nei confronti degli alunni responsabili di gravi scorrettezze fino ad un massimo di 15 gg;

Contro tali provvedimenti gli alunni

possono appellarsi, entro 15 gg. dal

provvedimento, ad un comitato di garanzia, presente nell’Istituto. VALUTAZIONE DELL’OPERATO DEL DOCENTE DA PARTE DEGLI STUDENTI Alla fine dell’anno scolastico, gli studenti valuteranno l’operato del docente mediante una apposita griglia di va lutazione. Questo tipo di valutazione risulta molto utile al docente per riorientare il proprio operato didattico. La valutazione sarà anonima.

ASSENZE : Il 25% di ore di assenza (ovvero 50 giorni di assenza ) dell’ammontare annuale previsto PREGIUDICA L’AMMISSIONE ALLA CLASSE SUCCESSIVA O L’AMMISSIONE ALL’ESAME DI STATO.

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Pof 2012/2013

REGOLAMENTO DI DISCIPLINA (in attuazione delle disposizioni della nota del 31 luglio 2008) (adottato in conformità al D.P.R. n. 249 del 24 giugno 1998 - Statuto degli studenti e delle studentesse-, e successiva modifica con D.P.R. n. 235 del 21 novembre 2007) DELIBERA DEL CONSIGLIO DI ISTITUTO N°11 DEL 10/11/2008 Articolo 1 PRINCIPI E CRITERI IN MATERIA DI DISCIPLINA 1. La responsabilità disciplinare è personale. 2. Nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari senza essere stato prima invitato ad esporre le proprie ragioni. 3. I provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa e tendono al rafforzamento del senso di responsabilità ed al ripristino di rapporti corretti all'interno della comunità scolastica, nonché al recupero dello studente attraverso attività di natura sociale, culturale ed in generale a vantaggio della comunità scolastica. 4. Le sanzioni sono sempre temporanee, proporzionate alla infrazione disciplinare e ispirate al principio di gradualità nonché, per quanto possibile, al principio della riparazione del danno. 5. Le sanzioni tengono conto della situazione personale dello studente, della gravità del comportamento e delle conseguenze che da esso derivano e allo studente è sempre offerta la possibilità di convertirle in attività in favore della comunità scolastica. 6. Le sanzioni e i provvedimenti che comportano allontanamento dalla comunità scolastica entro i 15 giorni sono adottati dal Consiglio di Classe. Le sanzioni che comportano l'allontanamento superiore a quindici giorni e quelle che implicano l'esclusione dallo scrutinio finale o la non ammissione all'esame di Stato conclusivo del corso di studi sono adottate dal Consiglio di Istituto. 7. Tenuto conto dei principi e dei criteri di cui all'art.1 del presente regolamento e delle disposizioni dei D.P.R. 24 giugno 1998, n. 249 e D.P.R. 21 novembre 2007, n 235, l'organo competente comminerà i provvedimenti sulla base delle relative infrazioni. Articolo 2 COMPORTAMENTI CONFIGURANTI MANCANZE DISCIPLINARI Costituiscono comportamenti che configurano mancanze disciplinari tutte le violazioni dei doveri scolastici comeelencati nell’art. 3 D.P.R. 24.06.1998 n. 249 di seguito riportato e richiamato:

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Pof 2012/2013

Gli studenti sono tenuti a frequentare regolarmente le lezioni e ad assolvere

assiduamente gli impegni di studio.  Gli studenti sono tenuti ad avere nei confronti del Capo d’Istituto, dei Docenti, del Personale tutto della scuola e dei loro compagni lo stesso rispetto, anche formale, che chiedono per se stessi.  Nell’esercizio dei loro diritti e nell’adempimento dei loro doveri gli studenti sono tenuti a mantenere un comportamento corretto e coerente.  Gli studenti sono tenuti ad osservare le disposizioni amministrative e di sicurezza dettate dai regolamenti dei singoli istituti.  Gli studenti sono tenuti ad utilizzare correttamente le strutture, i macchinari e i sussidi didattici e a comportarsi nella vita scolastica in modo da non arrecare danni al patrimonio della scuola.  Gli studenti condividono la responsabilità di rendere accogliente l’ambiente scolastico e averne cura come importante fattore di qualità della vita della scuola. I comportamenti in violazione del corretto svolgimento dei rapporti all’interno della comunità scolastica, e dei doveri come sopra elencati, si configurano come mancanze disciplinari, tranne che per gli aspetti ed elementi già oggetto di valutazione nel profitto, secondo la normativa in materia, quali, a titolo di esempio, l’assiduità nell’impegno di studio. Articolo 3 SANZIONI PER LIEVI VIOLAZIONI VIOLAZIONE Abbigliamento non adatto ad un ambiente scolastico Abbigliamento non adatto ad un ambiente scolastico (reiterato) Assenza collettiva o parziale

SANSIONE

ORGANO COMPETENTE

Richiamo verbale

Docente

Ammonizione scritta Ammonizione scritta

Assenza collettiva o parziale (2a volta)

Ammonizione scritta Comunicazione alle famiglie

Assenza singola (superiore a 3 giorni)

Comunicazione alla segreteria per assumere informazioni

Assenza singola (superiore a 3 giorni) e ingiustificata Disturbo occasionale durante le lezioni Docente Disturbo occasionale durante le lezioni (reiterato)

Ammonizione scritta Richiamo verbale Segnalazione sul registro di classe

Docente Dirigente Scolastico Dirigente Scolastico Segreteria Coordinatore di classe Dirigente Scolastico Docente Docente

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Pof 2012/2013

Fumare all’interno dell’istituto

Ammonizione scritta Applicazione delle sanzioni di legge

Ingresso alla IIa ora senza giustificazione (2° volta)

Comunicazione alle famiglie

Ingresso alla II ora senza giustificazione (3° volta)

Ammonizione scritta Comunicazione alle famiglie

Ingresso alla IIa ora senza giustificazione(dalla 4a volta)

Possibile non ammissione in classe (previa comunicazione alla famiglia)

Introdurre estranei nella scuola senza permesso

Ammonizione scritta

Linguaggio non consono. Consumo di cibo e bevande durante le attività didattiche

Ammonizione verbale e annotazione scritta

Linguaggio non consono. Consumo di cibo e bevande durante le attività didattiche(reiterata)

Ammonizione critta Comunicazione alle famiglie

Mancata osservazione delle disposizioni organizzative e/o di sicurezza della scuola. Creare situazioni pericolose per sé e per gli altri: rendere pericoloso l’uso delle scale e dell’ascensore, imuovere la segnaletica sulla sicurezza, attivare senza motivo allarmi

Ammonizione scritta Comunicazione alle famiglie

Rientro ritardato dopo la ricreazione Rientro ritardato durante la ricreazione (dal 3° in poi) Rientro con ritardo a seguito di uscita autorizzata Rientro con ritardo a seguito di uscita autorizzata (dal 3°) Ritardi non giustificati (entro le 8.15) Ritardi non giustificati reiterati (entro le 8.15) Uscita dalla classe senza autorizzazione Utilizzo di cellulari e/o dispositivi elettronici(lettori, ecc.) Utilizzo di cellulari e/o dispositivi elettronici (lettori, ecc.) reiterato

Richiamo verbale e annotazione scritta Ammonizione scritta Comunicazione alle famiglie Richiamo verbale e annotazione scritta Ammonizione scritta Comunicazione alle famiglie Richiamo verbale e annotazione scritta Ammonizione scritta Comunicazione alle famiglie Ammonizione scritta Comunicazione alle famiglie Ritiro dello strumento e riconsegna alla fine delle lezioni. Annotazione scritta Ritiro dello strumento (se cellulare ad esclusione della SIM) Annotazione

Docente Segreteria Dirigente Scolastico Segreteria Dirigente Scolastico

Dirigente Scolastico

Docente Docente Segreteria

Docente Segreteria

Docente Docente Segreteria Docente Docente Segreteria Docente Docente Segreteria Docente Segreteria Docente Docente Dirigente Scolastico

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Pof 2012/2013

scritta e riconsegna al genitore

Articolo 4 SANZIONI PER RILEVANTI VIOLAZIONI Allontanamento entro i quindici giorni

VIOLAZIONE Reati che violino la dignità e il rispetto della persona o creino situazioni di pericolo Atti di grave violenza o connotati da una particolare gravità tali da determinare seria apprensione a livello sociale

SANSIONE

ORGANO COMPETENTE

Allontanamento oltre i 15 giorni

Consiglio di Istituto

Allontanamento oltre i 15 giorni Consiglio di Istituto

Le violazioni sopraccitate sono impugnabili ed è ammesso un ricorso da parte di chiunque abbiainteresse (genitori, studenti) entro quindici giorni dalla comunicazione. Nei casi più gravi di quelli appena indicati il Consiglio di Istituto può disporre l’esclusione dello studente dallo scrutinio finale o la non ammissione all’esame di Stato Articolo 6 COMPOSIZIONE DELL’ORGANO DI GARANZIA E NORME L’Organo di Garanzia è così composto:  il Dirigente Scolastico  quattro docenti (2 titolari – 2 supplenti)  due studenti designato tra i rappresentanti degli studenti del Consiglio di Istituto (1 titolare – 1 supplente)  due genitori designati dal Consiglio di Istituto (1 titolare – 1 supplente)  due non docenti designato tra il personale ATA. (1 titolare – 1 supplente) Le norme relative all’Organo di Garanzia:  per ogni rappresentante sarà previsto uno o due membri supplenti (il Dirigente Scolastico verrà sostituito da un suo collaboratore);  i componenti coinvolti nei fatti oggetto di decisione sono sostituiti da un supplente;  alla terza convocazione dell’Organo di Garanzia è sufficiente la maggioranza dei componenti;  durante la votazione resa in seno all’Organo di Garanzia, l’astensione dal voto non sarà da intendersi come espressione di una volontà negativa;  a parità di voto prevale il voto del Presidente;

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Pof 2012/2013

 il Consiglio di Istituto ratificherà le designazioni;  l’interessato deve essere presente nel consiglio di classe e deve poter essere difeso da un terzo (genitore). Articolo 7 COMPITI DELL’ORGANO DI GARANZIA L’Organo di Garanzia deve:  verificare la corretta esecuzione del procedimento, in tema di avvio dello stesso, della formalizzazione dell’istruttoria, dell’obbligo di conclusione espressa, dell’obbligo di motivazione e del termine;  dirimere i conflitti che insorgano all'interno della scuola in merito all'applicazione del presente regolamento di disciplina;  decidere sui ricorsi contro l’abrogazione delle sanzioni disciplinari di cui agli articoli 4 e 5 del presente regolamento. L’Organo di Garanzia resta in carica per 1 anni e delibera, nel rispetto dello Statuto degli Studenti e delle Studentesse e del presente regolamento di disciplina. Articolo 8 PROCEDIMENTO DEL COMITATO DI GARANZIA Le fasi del procedimento disciplinare sono le seguenti:  Convocazione dei genitori e, contemporaneamente, del Consiglio di Classe da parte del Dirigente Scolastico;  salvo volontà contraria dello studente, esposizione delle sue ragioni con eventuale verifica sulle stesse;  deliberazione in merito alla irrogazione della sanzione disciplinare ed annotazione ove previsto;  nel caso di applicazione della sanzione, comunicazione scritta della stessa, per mezzo di raccomandata con ricevuta di ritorno (vale la data dell’Ufficio Postale), entro 10 giorni allo studente e ai genitori con motivazione, anche sintetica, in relazione alla gravità della violazione e al tipo di

sanzione irrogata.

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Pof 2012/2013

PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’ SCUOLA- FAMIGLIA-STUDENTI ai sensi dell’art. 5 bis del D.P.R. 24 giugno 1998, n. 249 (DPR n.235 del 21/11/2007 art.3 - C.M. n. 110 del 14/12/2007 art. 5) L’Istituto di Istruzione Superiore “G.Gangale”, nella persona del Dirigente Scolastico PROF. ssa SERAFINA RITA ANANIA  Visto il D.P.R. 24 giugno 1998, n. 249 modificato e integrato dal D.P.R. 21 novembre 2007, n. 235  Vista la Direttiva del Ministro della Pubblica Istruzione del 16 ottobre 2006, n. 5843/A3 “Linee di sulla cittadinanza democratica e legalità” ;  Vista la Direttiva del Ministro della Pubblica Istruzione del 5 febbraio 2007 “Linee di indirizzo generali ed azioni a livello nazionale per la prevenzione del bullismo” ;  Vista la Direttiva del Ministro della Pubblica Istruzione del 15 marzo 2007 “ Linee di indirizzo ed indicazioni in materia di utilizzo di telefoni cellulari e di altri dispositivi elettronici durante l’attività didattica, irrogazioni di sanzioni disciplinari, doveri di vigilanza e di corresponsabilità dei genitori e dei docenti” ;  Vista la Direttiva del Ministro della Pubblica Istruzione del 30 novembre 2007, n.104 recante linee di indirizzo e chiarimenti interpretativi ed applicativi in ordine alla tutela della privacy, con particolare riferimento all’utilizzo di telefoni cellulari o di altri dispositivi elettronici nelle comunità scolastiche;  Visto il Decreto del Ministro della Pubblica Istruzione 22 agosto 2007 recante il Regolamento relativo all’obbligo di istruzione di cui alla legge 27 dicembre 2006, n.296, art 1, comma 622;  Visto il D.P.R. 8 marzo 1999, n.275 “Regolamento recante norme in materia di Autonomia delle Istituzioni scolastiche ai sensi della L. 15 marzo 1999, n.59” ;  Vista la delibera del Collegio dei docenti del 26 Settembre 2008;  Vista la delibera del Consiglio d’Istituto

del 10 Novembre 2008.

propone allo studente

___________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________----

e alla sua famiglia

il presente Patto Educativo di Corresponsabilità che definisce in maniera dettagliata e condivisa diritti e doveri nel rispetto dei ruoli e delle responsabilità.

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Pof 2012/2013

L’accettazione e il rispetto di tale patto conc orrono in modo d ecisivo al raggiungimento delle finalità dell’azione educativa dell’istituzione scolastica. Tali finalità si p ossono riassumere sinteticamente come segue:  dare vita ad un’alleanza educativa autentica, rispettosa, costruttiva, non episodica tra i soggetti che compongono la comunità scolastica;  realizzare una proposta educativa chiara ed autorevole, tesa a formare cittadini e cittadine solidali e responsabili;  costruire un rapporto di fiducia e di correspon sabilità che guidi gli stu denti e le studentesse al su ccesso scolastico e l i sostenga nel percorso

di crescita, di

costruzione della personalità e di in serimento nella società co me cittadini e cittadine attivi;  creare le condizioni atte a favorire il proseguimento del proprio percorso formativo e/o un efficace inserimento nel mondo del lavoro;

L’Istituzione scolastica:  mira a una formazione completa che integri i talenti e le competenze cognitive in una mentalità rigorosa, aperta

al confronto

critico, alla ricerca e all’innovazione, al

potenziamento delle capacità espressive e comunicative e ad un agire collaborativo ed equilibrato;  educa al confronto, nel rispetto dei valori democratici, di libertà, di legalità, solidarietà e pluralismo delle idee per favorire la crescita della persona nel rispetto della vita, della dignità umana, della identità di genere, culturale e religiosa di ciascuno, dell’ambiente e della giustizia sociale; promuove il dialogo tra giovani ed istituzioni, tra pari, tra generazioni e culture diverse;  promuove un positivo inserimento nella scuola favorendo la consapevolezza del percorso di studi scelto, un buon clima relazionale, la conoscenza e la tutela di spazi, attrezzature e regole dell’Istituto;  predispone percorsi disciplinari e interventi didattici ed educativi integrativi, con particolare attenzione:  alle effettive esigenze personali di formazione degli studenti e a quelle legate alle caratteristiche del contesto sociale di riferimento,  ai cambiamenti socio-culturali e alle dinamiche che caratterizzano l’età giovanile,  ai linguaggi, agli ambienti multimediali, ai processi di apprendimento in rete; 58


Pof 2012/2013

 esplicita strategie did attiche, strumenti d i verifica, criteri di valutazione, forme di recupero, potenziamento e valorizzazione delle eccellenze  dà valore alla diffe renza, contrastando il pregiu dizio, il d isagio, l’esclusione, l’emarginazione di soggetti con diversa cultura e abilità,

favorendo la scoperta

della propria identità attraverso l’altro e i percorsi di integrazione e cooperazione;  informa regolarmente le famig lie - secon do le mod alità e i te mpi definiti - sulle attività della scuola, sugli esiti delle prove di valutazione, sulle difficoltà e i progressi nelle discipline e sugli aspetti inerenti il comportamento e la condotta;  individua nel docente coordinatore di cla sse la figu ra professionale che facilita la circolazione delle informazioni tra genitori, figli-studenti e docenti e favorisce la condivisione delle scelte educative;  offre strumenti per prevenire e/o ridurre la dispersione scolastica, come il Centro di Informazione e C onsulenza (CIC), che costituisce un supporto per problemi personali e scolastici, difficoltà relazionali, situazioni di d isagio aperto a studenti, docenti e famiglie;  organizza percorsi e o ccasioni di orient amento al mondo del la

voro o alla

prosecuzione degli studi, accompagnando e supportando gli studenti nel processo decisionale;  valorizza enti, associazioni e personalità significative del territorio attraverso incontri e iniziative che rafforzino la scuola come centro di promozione culturale e civile aperto alla cittadinanza;  compie un’azione di sensibilizzazione

al consumo consapevole e al risparmio

energetico sia attraverso scelte concrete sia attraverso percorsi formativi specifici;  garantisce un ambie nte scolastico pulito, accogliente e si curo che ri sponde alle disposizioni in tema di sicurezza dell’ambiente di lavoro attraverso la formazione, la rimozione dei pericoli e la gestione delle emergenze;  adempie ai doveri di custodia e di vigilanza durante l’attività didattica;  valuta

l’efficacia, l’efficienza, la trasparenza, la flessibilità e l’equità del proprio

servizio educativo e formativo;  stimola e coinvolge tutto il personale scolastico alla crescita professionale;  garantisce attivamente il rispetto della privacy di studenti e famiglie;  adotta misure e fa vorisce iniziative per garantire il diritto allo

studio, con

particolare riferimento ai libri di testo;

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Pof 2012/2013

La famiglia :  condivide con la scu ola la funz ione educativa mirante alla for mazione di persone consapevoli, libere, creative e respon sabili attraverso l’apprendimento di valori e norme che governano la convivenza civile;  contribuisce all’inserimento del proprio figlio nella comunità scolastica: informa la scuola di tutti gli aspetti che possono avere ripercussioni sul profitto e sul comportamento, vigila sulla frequenza puntuale alle attività didattiche e agevola la partecipazione

a quelle

in tegrative finalizzate all’arricchimento del curricolo

personale;  collabora al progetto educativo e al pia no dell’offerta forma tiva, con proposte e osservazioni migliorative nelle occasioni di incontro predisposte dall’istituto;  instaura un dialogo costruttivo con i docenti, rispettandone libertà d’insegnamento e competenza professionale;  si tiene informata su impegni, scadenze, iniziative scolastiche attraverso le comunicazioni scuola-famiglia (cartacee o web), le riunioni e gli incontri aperti alle famiglie; mantiene contatti con i rappresentanti negli organi collegiali;  verifica attraverso i ricevimenti settimanali e g enerali la frequenza regolare, l’assiduità dell’impegno, le difficoltà e i progressi nelle discipline di studio;  assicura la frequenza regolare e la puntualità d el proprio figlio/a alle lezioni, limitando le entrate e uscite fuori orario;  interviene con r esponsabilità in caso di danni p rovocati dai figli

a carico di

persone, arredi, materiale didattico, facilitando le operazioni di re cupero e di risarcimento del danno.

La studentessa /lo studente:  gioca un ruolo centrale nel proprio percorso di formazione, con un atteggiamento attivo, consapevole, motivato. è tenuto a conoscere i propri diritti e doveri sanciti dallo Statuto delle studentesse e degli studenti e dai regolamenti di Istituto;  agisce all’interno della comunità scolastica osservando le regole poste a garanzia di una convivenza civile e responsabile;  è consapevole che la violazione dei doveri sanciti da leggi e regolamenti interni comporta l’applicazione di sanzioni che, nei casi esplicitati nel codice disciplinare, possono pregiudicare l’ammissione alla classe successiva;  partecipa alle attività dell’offerta formativa mediante frequenza regolare e puntualità alle lezioni, presenza alle verifiche, atteggiamento collaborativo;

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Pof 2012/2013

 si impegna a eseguire regolarmente il lavoro didattico assegnato;  è tenuto a presentarsi alle lezioni con il materiale necessario;  ha cura d ella propria persona anche attrave rso un abbigliamento decoroso e adeguato all’ambiente scolastico;  spegne il tele fono cellulare e gli altri di

spositivi elettronici durante l’attività

didattica e ne fa u so solo su a utorizzazione del p ersonale docente e in modo da rispettare la privacy delle persone all’interno dell’ambiente scolastico;  informa la famiglia del proprio andamento didattico e disciplinare;  consegna alla famiglia le comunicazioni scritte e i documenti pubblici (pagella e scheda allegata…) ad essa destinati e li restituisce puntualmente se richiesto;  accetta la valutazione come momento di chiarimento di consapevolezza e di crescita in vista della propria autovalutazione e del proprio arricchimento culturale;  rispetta e utilizza correttamente gli ambienti scolastici e le attrezzature, sapendo che ogni danno a persone e cose dovrà essere risarcito.

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Pof 2012/2013

ORGANIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’ EDUCATIVA E DIDATTICA SCELTE EDUCATIVE

Per operare delle scelte educative bisogna chiedersi quale cittadino e quale professionista vogliamo formare. L’obiettivo stra tegico e’ quello di forma re un citta dino professionista capace di orientarsi ne lla “complessita’” e in grado di cogliere le sfide poste dalla informatica-telematica, dalla globalizzazione dei siste mi produttivi, dalle rapide trasformazioni tecnologiche, dalla connession e tra cultura e formazione. Anche la scuola e’ chiamata a confrontarsi con queste sfide evitando che le chiavi di accesso ai saperi restino nelle mani di pochi e producano nuove esclusioni. A fronte della “valanga informativa” e della dilatazione incessante del sapere, la scuola deve promuovere competenze mediante curricoli leggeri, alfabeti forti, cultura forte. Alla fine dei suoi studi, l’alunno deve:  comprendere testi di vario tipo  disporre di strumenti per fruire di arte e musica  interpretare formulari, mappe geografiche,listini, buste paga,  saper collaborare con gli altri,  disporre di un patrimonio verbale ampio  disporre di capacità per razionalizzare il reale. La scuola deve, quindi, rendere stabili i saperi,

solide le competenze, esplicite le

procedure, favorendo atteggiamenti di an alisi e d i problematizzazione. Non piu’ sapere enciclopedico, non piu’ impian to didattico trasmissivo, ma l’attivazione di conoscen ze – competenze – capacita’

attraverso i nu clei fondanti delle discipline, subordinando i

contenuti alla significativita’ dell’apprendimento e non alla prescrittivita’ dei programmi.

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Pof 2012/2013

FINALITA’ EDUCATIVE Abituare l'alunno a riconoscersi come soggetto che ha doveri e diritti. Abituare l'alunno all'autocontrollo, al rispetto di sé e degli altri, alla solidarietà. Sviluppare il senso di responsabilità. Far superare l'egocentrismo, guidando l'alunno alla

collaborazione e al

confronto dialettico con gli altri. Sensibilizzare l'allievo alle pro blematiche della so cietà contemporanea con particolare attenzione alle seguenti tematiche: problematiche occupazionali, sviluppo e conoscenza del territorio, fame nel

mondo,

mafia ed educazione alla legalità, droga e forme di dipendenza, educazione alla salute, razzismo e prospettive di educazione interculturale, conflittualità e convivenza pacifica dei popoli, civiltà tecnologica e prospettive etiche, dimensione europea e planetaria dell’uomo.

Attivare, per gli alunni diversamente abili, percorsi didattici adeguati alle specifiche esigenze emerse in sede di diagnosi funzionale, nel rispe tto del principio dell’inserimento ed in tegrazione nella cla sse e nel g ruppo, secondo quanto previsto dalla legge 5/2/ 1992 n. 104, e ispira ti a obiett ivi didattici personalizzati nonché a stra tegie e contenuti culturali diversificati e più accessibili. Sensibilizzare la classe alla cultura dell’accoglienza della diversità.

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Pof 2012/2013

OBETTIVI EUCATIVO-DIDATTICI TRASVERSALI BIENNIO A. COMPORTAMENTALI: acquisire un metodo di studio; socializzare valorizzando la propria e l’altrui personalità; maturare una capacità di studio per l’orientamento nel triennio.

B. COGNITIVI: individuare gli elementi significativi di ogni comunicazione; esprimersi in modo chiaro e corretto arricchendo il proprio vocabolario con l'acquisizione progressiva del linguaggio specifico delle varie discipline; comprendere le relazioni e le connessioni esistenti nelle varie discipline. TRIENNIO A. COMPORTAMENTALI: acquisire una coscienza democratica come condizione di un autentico pluralismo; maturare una opportuna scelta post-diploma. B. COGNITIVI: rielaborare le conoscenze acquisite nelle varie discipline; documentare adeguatamente il lavoro svolto; comunicare in modo sistematico le strutture delle varie discipline; giungere a consapevoli valutazioni.

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CONOSCENZA: intesa come capacità dello studente di recepire ed acquisire dati, fatti, nozioni, modelli, strutture, classificazioni. COMPRENSIONE: intesa come capacità di conoscere ciò che viene appreso in modo logico e non meccanico. APPLICAZIONE: intesa come capacità di utilizzare le conoscenze acquisite con riferimento a casi particolari e concreti. ESPRESSIONE: intesa come capacità di comunicare correttamente ed efficacemente utilizzando un linguaggio appropriato. ANALISI: intesa come procedimento rivolto a rendere esplicito quanto vi è di implicito in una comunicazione. SINTESI: intesa come capacità di riunire, collegare parti e/o elementi per formare il tutto. VALUTAZIONE: intesa come capacità di esprimere giudizi critici, consapevoli, ragionati. OBIETTIVI COGNITIVI COMUNI ALLE VARIE DISCIPLINE: Per tutte le classi gli obiettivi cognitivi da verificare nelle singole discipline sono, nell’ordine, conoscenza, comprensione, applicazione, espressione, avendo come riferimento le previste tabelle elaborate con gli appositi indicatori atti a misurare l’apprendimento.

La programmazione didattica, cioè la progetta zione del processo attra verso il qu ale gli alunni apprendono e raggiungono determinati obiettivi educativi e formativi, avviene nel Consiglio di Classe. I Docenti, tenendo conto degli obiettivi generali del POF e de lle indicazioni dei Dipartimenti, elaborano un piano di lavoro comune, attuabile nella classe ,che consenta alla maggior parte degli studenti d

i raggiungere gli o biettivi minimi trasversali,

disciplinari e comportamentali. Essa si sviluppa nelle seguenti fasi:

Analisi della situazione della classe;  Individuazione degli obiettivi cognitivi, di quelli trasversali e comportamentali;  Organizzazione delle attività comuni curriculari ed extracurriculari in relazione agli obiettivi stabiliti precisandone le tematiche, i tempi e le discipline interessate;  Individuazione di eventuali percorsi recupero iniziale;

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 Individuazione di percorsi individualizzati di apprendimento;  Sistematica osservazione dell’efficacia dell’attività programmata ed eventuale modifica della stessa. I Dipartimenti Disciplinari sono artico lazioni disciplinari permanenti del Collegio dei docenti; sono coordinati da un docente no minato dal Dirigente Scolastico e hanno lo scopo di in dividuare e proporre gli obiettivi didattici delle sing ole discipline in term ini di conoscenze capacità e competenze, individuando i nu clei fondanti della materia, i contenuti, le metodologie e gli strumenti più efficaci, i criteri di valutazione comuni, le attività integrative e di approfondimen to. Il fine è quello di rendere più omogenea la preparazione degli alunni nelle varie classi. I coordinatori sono responsabili della co nduzione dei lavori; raccolgono le prop oste significative dei coll eghi;propongono,eventualmente, iniziative comuni,schemi, modelli, temi di ricerca e di studio e, soprattutto, le linee guida per la programmazione didattica individuale e dei Consigli di classe. Il piano delle attività che

saranno svolte in questo an no scolastico verteranno

essenzialmente su t re punti che ci sem brano ineludibili alla luce de lla incombente Riforma degli istituti Tecnici e professionali. 1. Esaminare ciò che si chiede alla scuola(studiare la riforma e cercare i percorsi didattici più idonei per attuarla) 2. Perfezionare gli strumenti dei docenti offren do suggerimenti,opportunità di confronto

e prop oste

operative

da

attuare

nel risp etto

della

libertà

di

insegnamento. 3. Coinvolgere i genito ri nell’azione educativa attra verso incontri periodici tra i responsabili delle varie aree disciplinari ed i genitori per discutere insieme il patto di corresponsabilità che viene loro fornito ogni anno.

I Consigli di Classe attraverso la programmazione annuale e il piano di lavoro

della

classe, adattano i principi generali, gli obiettivi disciplinari e trasversali alla classe, individuando altresì le tematiche da svolgersi in ambito pluridisciplinare/interdisciplinare, le attività extracurriculari nonché le modalità e la programmazione del recupero. SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITA’ EDUCATIVE E DIDATTICHE (vedi allegato)

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Pof 2012/2013

Il Docente predispone il piano di lavoro personale indicando gli obiettivi, i prerequisiti, i contenuti, il percorso formativo, i metodi e i tempi di attuazione del programma, nonche’ gli strumenti di verifica e valutazione. PIANO DI LAVORO E PROGRAMMAZIONE DIDATTICA (vedi allegato)

La comunicazione delle finalità educative, degli obiettivi didattici, dei criteri di valutazione, e d elle regole di comportamento fissate dal Consiglio di C lasse s ono chiaramente esplicitate a geni tori e ag li studenti all’inizio dell’anno scolastico con la stesura del “contratto formativo”. Per conseguire il di fficile obiettivo di uni formare la valutazione, si indi cano parametri comuni da seguire. La verifica si propone di:  accertare i “livelli cognitivi di partenza degli alunni (funzione diagnostica)  raccogliere informazioni – dati sul processo di insegnamento – apprendimento allo scopo di introdurre in itinere le mod ifiche eventualmente necessarie (funzione formativa – regolativa);  misurare le prestazioni dei singoli alunni in r iferimento agli obiettivi didattici prefissati (funzione somm ativa) ,secondo i criteri di trasparenza, di coerenza,

di

validita’, di attendibilità. La valutazione/autovalutazione, sulla base dei risultati conseguiti nelle prove di verifica, non avra’, come obi ettivo quello di produrre una selezione degli allievi, bensi’ quello di cercare un percorso didattico – educativo il piu’ vicino possibile alle loro esigenze. Il giudizio globale sull’app rendimento degli allievi e quindi l a valutazione nei momenti istituzionali (pagellino, scrutini quadrim estrali e scrutin i finali) verra’ attuata te nendo conto dell’impegno, della pa rtecipazione, della progressione rispetto al livello di partenza, del metodo di studio e del profitto. In sede di valutazione finale i C onsigli di classe verificheranno l’adeguatezza o meno dei livelli di apprendimento raggiunti dagli alunni rispetto ai live

lli minimi disciplinari

necessari per la frequenza alla classe successiva. La griglia di valutazione che mette in corrispondenza i voti con i livelli di apprendimento sara’ la seguente :

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Pof 2012/2013

GRIGLIA DI VALUTAZIONE DELL’ALUNNO

PRIMO BIENNIO VOTO Non classificato 1-2-3 Molto scarso 4 Scarso

5 Mediocre

6 Sufficiente

7 Discreto

8 Buono

9-10 Ottimo

CONOSCENZA

La sua conoscenza è inconsistente Ha acquisito una conoscenza frammentaria, lacunosa ed approssimata Ha acquisito una conoscenza superficiale ed incompleta dei contenuti minimi di base Ha acquisito una conoscenza essenziale dei contenuti minimi di base

ABILITA’ OPERATIVA

CAPACITA’ DI COLLEGAMENTO

PROGRESSO - RECUPERO

MANCANZA O CARENZA DI ELEMENTI DI VALUTAZIONE(NUMERO INADEGUATO DI VERIFICHE,ECC…) L’applicazione delle Si esprime in maniera quasi Il progresso nella maturazione personale Il collegamento delle conoscenze conoscenze acquisite è incomprensibile e nel raggiungimento degli obiettivi acquisite è inesistente irrazionale e del tutto sorretta didfattici e’ irrilevanti L’applicazione delle conoscenzee delle procedure Si esprime in maniera Il progresso nella maturazione personale Collega le conoscenze acquisite in acqusiteè grossolana e stentata ed involuta (o e nel raggiungimento degli obiettivi modo incoerente ed arbitrario scorretta anche nei compiti confusa) didattici e’ lento semplici. Sa applicare le conoscenze e le procedure acquisite, in modo meccanico ed impreciso

Si esprime con qualche difficolta’ e con linguaggio impreciso

E’ in grado, se aiutato, di cogliere in modo parziale ed incerto i legami essenziali fra le conoscenze acquisite

Il progresso nella maturazione personale e nel raggiungimento degli obiettivi didattici e’ modesto

le conoscenze e le procedure acquisite, in modo consapevole anche in situazioni nuove ma semplici

Si esprime in modo comprensibile e lineare, con un linguaggio elementare

Sa cogliere i legami essenziali tra contenuti diversi in modo intuitivo e pertinente

Il progresso nella maturazione personale e nel raggiungimento degli obiettivi didattici e’ soddisfacente

Si esprime in maniera chiara ed appropriata, ma senza denotare una rielaborazione personale

Sa collegare in modo pertinente e coerente le conoscenze acquisite.

Il progresso nella maturazione personale e nel ral raggiungimento degli obiettivi didattici e’ apprezzabile

Si esprime in maniera fluida e con un lessico accurato

Sa collegare in modo articolato e coordinato le conoscenze acquisite.

Il progresso nella maturazione personale e nel ral raggiungimento degli obiettivi didattici e’ rilevante

Si esprime in maniera organica e con un lessico ricco di concetti e termini specifici multidisciplinari derivanti da ricerche personali.

Ha padronanza delle capacita’ di stabilire in modo sistemico ed originale le relazioni tra conoscenze appartenenti ad ambiti disciplinari diversi

Il progresso nella maturazione personale e nel ral raggiungimento degli obiettivi didattici e’ rilevante

Ha acquisito una conoscenza completa, approfondita e coordinata

Sa applicare le conoscenze e le procedure acquisite, in modo autonomo, razionale e corretto anche in situazioni nuove Sa applicare le conoscenze e le procedure acquisite, in modo rigoroso e preciso anche in situazioni nuove e complesse

Ha acquisito una conoscenza ampia, strutturata, integrata e molto Approfondita

Sa applicare le conoscenze e le procedure acquisite, in maniera scientifica e creativa, anche in situazioni nuove e complesse.

Ha acquisito una conoscenza completa, approfondita.

ESPOSIZIONE

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Pof 2012/2013

SECONDO BIENNIO E V ANNO VOTO

CONOSCENZA

COMPETENZA (abilita’ operativa)

Capacita’ Esposizione

Non classificato La sua conoscenza è inconsistente

4 Scarso

Ha acquisito una conoscenza frammentaria, lacunosa ed approssimata

6 Sufficiente

7 Discreto

8 Buono

9-10 Ottimo

analisi

sintesi

valutazione

MANCANZA O CARENZA DI VALUTAZIONE (numero inadeguato di VERIFICHE)

1-2-3 Molto scarso

5 Mediocre

collegamento

Ha acquisito una conoscenza superficiale ed incompleta dei contenuti minimi di base Ha acquisito una conoscenza essenziale dei contenuti minimi di base Ha acquisito una conoscenza completa, approfondita.

Ha acquisito una conoscenza completa, approfondita e coordinata

Ha acquisito una conoscenza ampia, strutturata, integrata e molto Approfondita

L’applicazione delle conoscenze acquisite è irrazionale e del tutto sorretta L’applicazione delle conoscenzee delle procedure acqusiteè grossolana e scorretta anche nei compiti semplici. Sa applicare le conoscenze e le procedure acquisite, in modo meccanico ed impreciso le conoscenze e le procedure acquisite, in modo consapevole anche in situazioni nuove ma semplici Sa applicare le conoscenze e le procedure acquisite, in modo autonomo, razionale e corretto anche in situazioni nuove Sa applicare le conoscenze e le procedure acquisite, in modo rigoroso e preciso anche in situazioni nuove e complesse Sa applicare le conoscenze e le procedure acquisite, in maniera scientifica e creativa, anche in situazioni nuove e complesse.

Si esprime in maniera quasi incomprensibile

Il collegamento delle conoscenze acquisite è inesistente

La sua analisi e’ inconcludente

La sua sintesi e’ insignificante

E’ privo di autonomia di giudizio, anche se sollecitato

Si esprime in maniera stentata ed involuta (o confusa)

Collega le conoscenze acquisite in modo incoerente ed arbitrario

Effettua un’analisi lacunosa commette errori gravi

Sintetizza in modo approssimato le proprie conoscenze

La sua valutazione e’ carente delle motivazioni di base

Si esprime con qualche difficolta’ e con linguaggio impreciso

E’ in grado, se aiutato, di cogliere in modo parziale ed incerto i legami essenziali fra le conoscenze acquisite

E’ in grado, se aiutato, di analizzare anche se in modo incompleto.

Sa sintetizzare, se guidato, le proprie conoscenze, ma in modo impacciato.

Esprime, con incerta autonomia, giudizi superficiali.

Si esprime in modo comprensibile e lineare, con un linguaggio elementare

Sa cogliere i legami essenziali tra contenuti diversi in modo intuitivo e pertinente

Sa cogliere le relazioni principali tra gli elementi di una situazione semplice

Sa sintetizzare le conoscenze elementari in modo chiaro.

Se sollecitato, mostra spunti di autonomia di giudizio

Si esprime in maniera chiara ed appropriata, ma senza denotare una rielaborazione personale

Sa collegare in modo pertinente e coerente le conoscenze acquisite.

Sa effettuare un’analisi appropriata ed abbastanza completa

Sa effettuare sintesi coerenti ed autonome

Effettua valutazioni abbastanza autonome ed approfondite

Si esprime in maniera fluida e con un lessico accurato

Sa collegare in modo articolato e coordinato le conoscenze acquisite.

Sa condurre analisi critiche complete ed approfondite

Sa effettuare sintesi significative e corrette di conoscenze anche complesse

Effettua valutazioni personali, complete ed approfondite

Si esprime in maniera organica e con un lessico ricco di concetti e termini specifici multidisciplinari derivanti da ricerche personali.

Ha padronanza delle capacita’ di stabilire in modo sistemico ed originale le relazioni tra conoscenze appartenenti ad ambiti disciplinari diversi

Ha padronanza degli strumenti di analisi anche in situazionicompless e e con un approccio multi disciplinare

Sa organizzare in modo metodico e completo le conoscenze e le procedure acquisite

Effettua in piena autonomia, valutazioni personali molto corrette ed approfondite

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Pof 2012/2013

Attività di sostegno didattico e recupero L’attività principale di so stegno in situazioni d i difficoltà di appre ndimento e recupero si svolge durante le ore d i lezione, g arantendo a tutti chiarimenti,

compiti personalizzati, domande m

specifiche difficoltà sulla base di una

irate

gli studenti

all’accertamento

delle

collaborazione continuativa tra docenti e

studenti. Per gli stu denti che, pur esse ndosi impegnati nelle iniziative propo ste in classe, manifestassero carenze residue sono possibili ulteriori attività: corsi di recupero pomeridiani, sportello di ricevimento dello studente su appuntamento Periodicamente il Consiglio di classe valuta l’attività di recupero seguita dall’allievo sia per quanto riguarda l’impegno sia per i risultati effettivamente ottenuti. Il collegio docenti, sulla base dell’O.M. 92 del 5 novembre 2007 ha approvato la seguente delibera. Delibera del Collegio dei do centi del 08-01-2008 in relazione a cr iteri, tempi e modalità di recupero dei de biti formativi che si pre senteranno per l’anno scolastico. Visto il D.M. n. 42

del 22 maggio 2007 in materia di credito scolastico e debiti

formativi; Ai sensi del D.M. n. 80 del 3 ottobre

2007, con partico lare riferimento alle

valutazioni quadrimestrali ed ai giudiz i di ammissione/non ammissione alla cla sse successiva; Vista l’O.M. n. 92 DEL 5/11/07; Preso atto della necessità di programmare, ai sensi degli stessi D D.MM. criteri, tempi e modalità per gli interventi didattici finalizzati al recupero dei debiti formativi e dei giudizi di ammissione/non ammissione alla classe successiva; A parziale modifica/integrazione del POF 2007/2008 delibera del 6 novembre 2007, il collegio dei docenti

delibera quanto segue:

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Pof 2012/2013

1.

le attività di sostegno e di recupero costituiscono parte ordinaria e permanente

del piano dell’Offerta Formativa e sono svol te secondo criteri, tempi e m odalità di seguito indicati; 2.

gli studenti sono tenuti a lla frequenza di de tte attività, al termine delle qu ali

saranno effettuate formali verifiche di cui sarà data informazione allo studente ed ai genitori interessati; 3.

fermo restando l’obbligo di so stenere la verifica finale, i genito ri possono

provvedere autonomamente al recupero dandone comunicazione scritta all’Istituto; 4.

le a ttività di sostegno e di recupero possono svolgersi con modalità diverse,

per gruppi, classi a perte o per livello, come

pure nella forma dello sportello

didattico individualizzato in relazione alla specificità delle carenze da recuperare ed alla efficacia dell’intervento, utilizzando un coerente e sost enibile monte ore di lezione(non meno d i 15 o re per ciascun intervento); a fin e I° quad rimestre si ipotizza di strutturare il calendario scolastico in modo da permettere la realizzazione di corsi di recupero e/o di approfondimento. 5.

detti interventi sono programmati per gli alunni che presentano insufficienza in

una o più

discipline nello scrutinio intermedio e/o fina le di norma n ei periodi

febbraio/aprile e/o dal 16 giugno; 6.

per gli studenti che in sed e di scrutinio finale presentano insufficienza in una o

più discipline il consiglio di classe valuterà la possibilità del rinvio del giudizio di ammissione o n on ammissione alla classe successiva e nell’albo dell’istituto verrà riportata l’indicazione”sospensione del g iudizio”. Della decisione assunta, delle carenze riscontrate, dei vo ti proposti e d egli interventi didattici finalizzati al recupero

dei debiti formativi assegnat

i

verrà

data

contestuale e formale

informazione scritta ai genitori; 7.

nel

periodo antecedente

effettuata una verifica

l’inizio dell’anno scolastico

2009/2010, viene

scritta/orale/scritto-grafica della preparazione conseguita

dagli studenti nelle discipline insufficienti o nelle pa rti delle stesse ed il consiglio di classe, in apposita seduta, procede alla valutazione degli esiti ed alla formulazione del giudizio definitivo di amm issione o non ammissione alla classe successiva, contestualmente assegnando il credito se condo la tabella A di cui al citato D.M. n. 42 per gli alunni delle classi terze e quarte;

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Pof 2012/2013

CREDITI FORMATIVI E SCOLASTICI Il credito formativo: è la parte d i credito che il consig lio di classe assegna, anno per anno, in base alle esperienze principalmente culturali e formative, maturate dallo studente al di fuori della scuola che siano coerenti con l'indirizzo di studi e debitamente documentate. L'attestazione fornita dagli enti, associazioni e istituzioni presso cui lo studente ha svolto l'attività, deve contenere una breve descrizione dell'esperienza fatta. Il credito scolastico e’ assegnato dal Consiglio di Classe nell’ultimo triennio del corso di studi, concorre a determinare il

voto finale dell’Esame di Stato, e’ un

patrimonio che ogni studente costruisce ed accumula durante gli ultimi tre anni di studi e contribuisce fino al massimo di 25 punti su 100 e a determinare il punteggio finale. I crediti scolastici vengono attribuiti in base alla seguente tabella: Per l’A.S. 20 11/2012 per gli studenti del terzo e qu arto anno si applica la nuo va ripartizione dei punteggi allegata (Tabella A) al D.M. n. 99 del 16/12/2009:

TABELLA A (sostituisce la tabella prevista dall’art 11, DPR n.323 del 23 luglio 1998, così come modificata dal D.M. n.42/2007)

Media dei voti M=6 6<M≤7 7<M≤8 8<M≤9 9 < M ≤ 10

Credito scolastico (punti) III anno 3-4 4-5 5-6 6-7 7-8

IV anno 3-4 4-5 5-6 6-7 7-8

V anno 4–5 5–6 6–7 7–8 8–9

.

72


Pof 2012/2013

ATTIVITA’ PROGETTUALE La scuola attua al fine di ampliare la propria efficacia ed i propri orizzonti culturali e professionali una vasta gamma di Progetti qualificanti, mirati all’accoglienza, al benessere ,all’orientamento degli allievi, all’integrazione dei disabili. Ogni progetto attuato dalla Scuola è esplicitamente indirizzato ad un miglioramento del servizio svolto nei riguardi dell’utenza:Nel presente testo troverà luogo una sintetica enunciazione delle attività svolte. L ‘Attività progettuale dell’Istituto si compone di progetti di arricchimento dell’offerta formativa

ATTIVITA’ CURRICULARI PROGETTO INTEGRAZIONE ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI L’integrazione si fonda ,oltre che sui diritti inviolabili di rispetto della dignità umana su un lavo ro di co llaborazione

tra docen ti specializzati, docenti curriculari, unità

multidisciplinare e famiglie, ciò sia in riferimento ai principi costituzionali che alla legge quadro n° 104/92. nel corrente anno scolastico si approfondiranno i seguenti aspetti dell’ integrazione scolastica. FINALITA’ EDUCATIVE Sollecitare, sviluppare e rafforzare le potenzialità degli alunni verso l’autonomia globale e l’acquisizione di competenze. Favorire l’inserimento scolastico ,sociale e/o professionale. DALLE FINALITÀ EDUCATIVE AGLI OBIETTIVI DIDATTICI -

Far si ch e ciascun alunno possa perveni re al massimo grado di sviluppo in rapporto alle sue reali potenzialità

-

Individuare tempestivamente nuove esigenze ed attuare un effettiva flessibilità nell’organizzazione DIDATTICA EDUCATIVA

-

Partecipare alle iniziative ed ai progetti previsti nel Pof

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Pof 2012/2013

L’OFFERTA FORMATIVA SI ARTICOLA IN DUE TIPI DI PERCORSI: PERCORSO A: riguarda alunni che presu mibilmente otterranno un titolo di studio avente valore legale. l’intervento d i sostegno, in questo

caso viene svolto

attraverso attivita’ comuni al percorso curriculare della classe, differ enziando solo metodologie, strumenti e tempi. PERCORSO B: Coinvolge alunni che otterranno l’attestato di frequenza con credito formativo; in tale caso gli obi ettivi sono individualizzati e riferiti alle potenzialità ed agli inteessi degli alunni. Organizzazione delle attività e Risorse Nell’anno scolastico in corso sono presenti 12 allievi diversamente abili, (n.1 Ist. Agrario, n.6 Comm. Igea, n. 3 Geometra, n.2 Turistico). La scuola si avvale della presenza di n° 9 docenti specializzati nominati in base all’area di appartenenza relativa alla formazione e alla classe di concorso di appartenenza. E’ istituito il GLHI ( C.M. 262/88; Legge104/92-Art.15,comma2; D.M.122/94) nonché il GL.H. O. (Legge 104/92 art.15,comma2 ) Un referente di settore coordina e predispone con i vari servizi le attività. La griglia di seguito riportata sintetizza i compiti:

Obiettivi

Attività Coordinare il piano dell’offerta formativa

Raccogliere informazioni inerenti l’inserimento degli alunni in entrata

Predisposizione eventuali attività laboratoriali

Organizzare l’integrazione degli alunni frequentanti

Controllo documentazioni ed eventuali richieste di aggiornamenti Diagnosi Cliniche e Diagnosi Funzionali. Allestimento laboratorio di Decoupage e della lavorazione in gesso. Progetto Scuola-Lavoro:Stage in Biblioteca Mantenere rapporti con la Dirigenza Richiedere materiale didattico Coordinare gli incontri degli insegnanti specializzati Partecipare ai C.d.C. Archiviare dati relativi al percorso Educativo - didattico di ogni alunno

Periodo Settembre Ottobre

Novembre Dicembre Intero anno scolastico Intero Anno scolastico

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(relazione iniziale, PEI, Verifiche) Relazionarsi continuamente con alunni e famiglie mantenendo più interattivi possibili i rapporti fra le parti.

Costruire una rete con il Territorio

Coordinare le attività del G.I.H.I e del G.L.H.O.

Curare i rapporti fra i vari soggetti coinvolti al processo d’integrazione: Incontrare i responsabili dell’A.S.L.( Operatori sanitari), gli Operatori sociali e degli Enti Territoriali, le associazioni di Volontariato e le Famiglie. Predisporre e pianificare i vari incontri; Il GLHI si riunisce in media due volte all’anno per: analizzare la situazione complessiva nell’ambito dei plessi di competenza (numero degli alunni in situazione (H), tipologia di (H), classi coinvolte; Ha i seguenti compiti: Analizzare le risorse dell’Istituto scolastico sia umane che materiali; Predisporre una proposta di calendario per gli incontri dei gruppi tecnici; Verificare gli interventi a livello d’istituto; Formulare proposte per la formazione e l’aggiornamento; Assegnare le ore di attività di sostegno ai singoli alunni. Il G.L.H.O. si riunisce, salvo particolari problemi, tre volte all’anno:inizio, metà e fine anno scolastico. Ha il compito di : -provvedere alla stesura e all’aggiornamento del bilancio diagnostico e prognostico del PDF; -della progettazione e della verifica del PEI; -di indicare al gruppo H d’Istituto le ore e le aree di sostegno necessarie per il successivo anno scolastico; -ogni altro adempimento necessario. Tutto,ovviamente, viene realizzato sollecitando la collaborazione tra colleghi sia specializzati che curriculari.

Coadiuvare il passaggio dei nuovi iscritti dalla Collaborare con le Funzioni Strumentali Scuola Secondaria di I° E il Referente all’Orientamento grado a quella secondaria di II° del nostro Istituto

Intero Anno scolastico

Intero Anno scolastico

Gennaio Settembre

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Risorse materiali utilizzate: Classe d’apparten enza -Laboratorio di DecoupageLaboratorio informatico- Laboratorio scientifico -Aula attrezzata con sussidi didattici specifici- Biblioteca con postazione audio e video-proiezione. Le metodologie saranno rispe ttose dei bisogni e delle capacità ed ovviamente adeguate ai vari tipi di handicap. Saran no inoltre, funzionali agli obiettivi didattici ed all’acquisizione di abilità personali e relazionali. La Valutazione costituirà il risultato finale del processo formativo, verificato e ottenuto da valutazioni iniziali, in itinere e finali ri spetto alle abilità d i partenza. Ai consigli di classe si demanda l’applicazione degli art. 12-13-dell’O.M. n° 80 de l 09/03/95

e su ccessive

modifiche(

art.

12,

14,15,

16

dell’O.M.

n.90 de l

21/05/2001).

PROGETTO ORIENTAMENTO “LA BUSSOLA” Obiettivi: 

Far conoscere agli alunni provenienti da lla scuola media le differenze tra due

i

gradi di scuola e agli alunni dell’ultimo anno i vari percorsi universitari e

lavorativi; 

Sviluppare le capacità decisionali nel costruire un progetto di vita personale;

Evitare fenomeni di disagio e di abbandono;

Sviluppare le capacità organizzative e quelle relazionali;

Sviluppare le capacità di autovalutazione.

Il progetto si articola in : Orientamento in ingresso: destinato agli allievi della scuola media inferiore. In questa fase sono previsti degli incontri con i docenti della scuola media locale, per individuare le difficoltà più fre quenti incontrate dagli alunni e predisporre delle strategie e delle iniziative comuni, utili ad assicurare in modo concreto ed operativo la continuità .Tali in contri serviranno ad individuare i pun ti di de bolezza nella preparazione di b ase degli allievi , sta

bilire i n odi fondanti delle d iscipline da

potenziare nella secondaria, confrontarsi sulle modalità di verifica d elle abilità di studio concordare delle linee metodologiche comuni.

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Orientamento in itinere: destinato agli allievi del biennio superiore. Attraverso questionari vari sarà valutato il grado di soddisfazione della scelta effettuata e, ove necessario, si pro cederà al r iorientamento. con l’au silio di pa sserelle tra i diversi corsi di studio. Orientamento in uscita:destinato agli allievi delle ultime classi. In questa fase saranno attuati degli incontri con docenti delle un iversità della region e, al fine di conoscere l’offerta formativa e il nuovo ordinamento universitario e con esperti del mondo del lavoro per valutare le opportunità che il mercato offre. E’ previsto inoltre l’accesso virtuale ai siti delle facoltà universitarie. Si cercherà , infine , di coin volgere le fa miglie degli allievi, anche se l’esperienza pregressa ha evidenziato un alto tasso di assenteismo e gli allievi stessi come peertutor. PROGETTO “EDUCAZIONE ALLA SALUTE” Il progetto mira principalmente a migliorare l’aspetto della convivenza civile e sociale. Per conseguire questi obiettivi e’ n ecessario che si crei

uno spazio

regolamentato, per l’attuazio ne di atti vita’ formative e s ociali che siano di aggregazione per le attivita’ di gruppo . Il C.I.C. ( Centro di informazione e consulenza) e’ uno spazio polifunzionale è in cui si ritrovano docenti, studenti e genitori per svolgere attività di programmazione, informazione e consulenza. Il Centro costituisce per gli studenti un luogo nel quale possono trovare consigli utili per i loro eventuali disagi, ma anche una sede nella quale possono riunirsi per sviluppare quella capacità progettuale necessaria ad affrontare le problematiche della vita quotidiana scolastica ed extrascolastica. Offre la possibilita’ a tutti gli studenti che ne abbiano la necessita’, di colloqui assolutamente riservati con il sociologo per affrontare gli eventuali problemi legati alla fatica di crescere e di vivere l’adolescenza. Gli incontri sono previsti a scansione settimanale.

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PIANO DI EVACUAZIONE Il piano di evacuazio ne si deve considerare uno strumento operativo, attraverso il quale possono essere studiate e pianificate le ope razioni da compie re in caso d i emergenza, al fin e di consentire un e sodo ordinato e sicuro di tutti g li occupanti della scuola. La pro va del piano di e vacuazione sara’ effettuata almeno una vo lta all’anno Per far co noscere agli allievi no rme di sicurezza di protezione e di auto-protezione al fine d i fronteggiare eventuali situa zioni di eme rgenza si p revedono conferenze con esperti nel settore della Protezione Civile. PROGETTO PARTECIPAZIONE OLIMPIADI DI MATEMATICA La gara e’ organizzata in tre fasi: -fa se d’istituto, fase p rovinciale, fase nazionaleAlla fase d’istituto partecipano sia allievi del biennio che quelli del triennio; alla fase provinciale partecipano i primi 10 allievi classificati.

EDUCAZIONE ALLE PARI OPPORTUNITA’ Quest’anno la tematica delle PPOO è dedicata al tema delle donne e pregiudizi di ogni tipo. Per motivi pseudo religiosi o per motivi di pregiudizi di una cultura violenta e maschilista,le donne sono spesso vittime di violenze di ogni tipo. Questo tema sara’ trattato nelle classi III e IV per sensibilizzare le ragazze verso una maggiore consapevolezza della condizione femminile. Parteciperemo alla conferenza provinciale delle Parim Opportunità,aderendo alle iniziative sia della provincia che del comune di Cirò Marina. Parteciperemo ai concorsi sulle Pari Opportunità banditi da Associazioni Culturali o amministrazione Provinciale. EDUCAZIONE AMBIENTALE “CAMBIARE E’ POSSIBILE” Obiettivi.  Coinvolgere gli studenti e le loro famiglie, promuovendo iniziative di riduzione del volume dei rifiuti

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 Attuare buone pratiche finalizzate alla prevenzione della produzione dei rifiuti a monte della raccolta.  Mettere in discussione gli attuali stili di vita e le abitudini degli studenti e delle loro famiglie. Destinatari: Studenti del biennio dei vari indirizzi dell’Istituto.

ATTIVITA’ EXTRA CURRICICULARI

PROGETTO “UNA SCUOLA SU MISURA” In considerazione dall’esigenza di ottenere un effettivo recupero delle competenze degli allievi attraverso un’organizzazione che garantisca un controllo piu’ attento, ci sara’ l’attivazione: 

dello “Sportello pedagogico” pomeridiano nel periodo Dicembre – Maggio,

una iniziativa che intende offrire allo studente la possibilita’ di avvalersi di interventi differenziati, a seconda delle esigenze personali, atti a realizzare un recupero individualizzato. 

Dei corsi IDEI nel periodo Febbraio - Maggio. Ai singoli consigli di classe

compete l’obbligo di individuare gli allievi con difficolta’ di apprendimento e le scelte di attivare corsi di recupero nelle singole discipline. Questi interventi mirano a sensibilizzare e responsabilizzare maggiormente l’alunno, aiutandolo ad essere consapevole del proprio cammino di apprendimento, di cio’ che deve ancora apprendere o consolidare. PARTECIPAZIONE

A

SPETTACOLI

TEATRALI

E

MANIFESTAZIONI

CULTURALI E SPORTIVE Il prendere parte a tali iniziative e’ in sintonia con l’esigenza di promuovere una piu’ approfondita e consapevole acquisizione delle conoscenze. VISITE GUIDATE E VIAGGI D’ISTRUZIONE: I docenti incaricati di promuovere e pianificare le visite guidate

e i viagg i

d’istruzione, tenuto conto della centralità de llo studente nella scuola, intesa come strumento di emancipazione e crescita e de lle attività programmate nei consigli d i classe e nei dipartimenti, predisp ongono il piano delle at tività previste per il

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corrente anno scolastico, che sarà attuato, in linea di massima e compatibilmente con le risorse finanziarie, come di seguito riportato:  NAPOLI: CERTOSA-MUSEO DI S. MARTINO –CITTA’ DELLA SCIENZA Destinatari: Alunni 1^- 2^ Igea, Turistico, Geometra, Ita Durata 1 giorno  PAESTUM e POMPEI : area archeo logica di Paestum sca vi dell’antica città romana Destinatari: Alunni 1^- 2^- 3-4 Igea, Turistico, Geometra, Ita Durata 1 giorno  LECCE: Duomo-Palazzo del Governo Chiesa di S. Matteo e S. Chiara Destinatari: Alunni 3-4 Igea, Turistico, Geometra, Ita Durata 1 giorno  ALBEROBELLO-CASTELLANA GROTTE-ZOO SAFARI  MESSINA-TAORMINA:Anfiteatro e Giardini Naxos Destinatari : Alunni 1^- 2^ Igea, Turistico, Geometra, Ita Durata 1 giorno  AGRIGENTO: Valle dei Templi Museo Archeologico Regionale Destinatari: Alunni 1^- 2^ Igea, Turistico, Geometra, Ita Durata: 2 giorni  ROMA: Colosseo - Domus Aurea - circo Massimo-Pantheon.S.Pietro Destinatari: Alunni 3^- 4^ - Igea, Turistico, Geometra, Ita Durata: 3 giorni  RECANATI-S.MARINO-RAVENNA Destinatari: Alunni 3^- 4^ Igea, Turistico, Geometra, Ita Durata: 3 giorni Visite guidate presso: :INAIL, INPS, ISPETTORAT O DEL LAVORO, CAMERA DI COMMERCIO, AGENZIA DELLE ENTRAT E,AGENZIE TERRITORIO;

DI VIAGGIO, BANCHE DEL

AERO PORTO, AZIENDE I NDUSTRIALI, FIERE dell’EDILIZIA E DE L

TURISMO, BORSA DEL TURISMO di Napoli. VISITE AI MUSEI CALABRESI (ACRI-CROTONE-REGGIO CALABRIA) Visita alla Riserva Marina di Isola Capo Rizzuto e al Planetario di Crotone Da concordare con il Comita to Studentesco il viaggio d’istruzione all’estero pe r le classi quinte.

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PARTECIPAZIONE GIOCHI SPORTIVI STUDENTESCHI Le attività che si propongono sono:       

Pallavolo allievi femminile Pallavolo juniores maschile Corsa campestre allievi: maschile/ femminile Atletica Leggera maschile/ femminile Calcio a 5 allievi Maschile e Femminile Sport per disabili Tennistavolo maschile

Le varie attività sono proposte per       

avvicinare e consolidare l’interesse dei giovani nei confronti delle attività sportive; fornire agli alunni le conoscenze delle tecniche delle varie discipline; educare al rispetto dei compiti e dei ruoli, educare alla cooperazione, alla collaborazione e all’aiuto reciproco; rafforzare il legame di gruppo; ampliare l’offerta formativa; educare a: saper vincere, saper perdere, saper giocare.

destinatari/target Il progetto è rivolto alla maggior parte degli alunni, saranno coinvolti alunni tesserati, non tesserati, non praticanti alcuna disciplina sportiva. Saranno anche coinvolti alunni diversamente abili. PARTECIPAZIONE CONFERENZE, SEMINARI E DIBATTITI SU TEMATICHE SPECIFICHE in sintonia con l’esigenza d i promuovere una piu ’ approfondita e consapevole acquisizione delle conoscenze. PARTECIPAZIONE “Giornata Nazionale Orientagiovani”, 19° edizione, che si svolgerà in tutta Italia il prossimo 16 novembre, sul tema “Giovani, web, lavoro”. La Scuola partecipa all’iniziativa organizzata dal Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Crotone. Gli studenti delle IV e V classi delle Scuole secondarie della provincia partecipano ad una gara per proporre, attraverso Facebook, proposte ed idee innovative per il rilancio economico e sociale del territorio della provincia di Crotone.

PARTECIPAZIONE EVENTO NAZIONALE

SALERNO

DAL 17 MARZO AL 19 MARZO PROGETTI: 1. IL QUOTIDIANO IN CLASSE- IL GIORNALINO D’ISTITUTO 2. DIRE GIOVANI DIRE FUTURO-IL FESTIVAL DELLE IDEE 3. ANTICHI SAPORI

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4. UN DOLCE …CHE PIACERE ALLIEVI 5. UN DOLCE… CHE PIACERE PERSONALE DELLA SCUOLA 6. LE GIORNATE … IN AGRITURISMO 7. USCITE DIDATTICHE 8. MANIPOLANDO .. CON CURA 9. ALIMENTAZIONE E LETTERATURA ( ITINERARIO CULTURALE A TAVOLA). PROGETTO EDUCAZIONE STRADALE A partire dall’a.s. 2003/04 la scuo la organizza il corso di preparazione all’esame per il co nseguimento del certificato di idoneita’ alla guida dei ciclom otori (patentino). PROGETTO “VIVERE LA LEGALITA” per mezzo del quale si mira p rincipalmente a migliorare l’aspetto della convivenza civile e sociale.

PARTECIPAZIONE A CONCORSI E GARE LOCALI NAZIONALI ATTINENTI LE DISCIPLINE DEGLI INDIRIZZI.

PROGETTO: CERTIFICAZIONE LINGUA STRANIERA Il progetto e’ finalizzato al conseguimento di un livello riconosciuto di certificazione, rispettivamente

nell’ambito

dei

parametri

stabiliti

nel

“Common

European

Framework of Reference” del Consiglio d’Europa. Inoltre il progetto m ira a favorire lo sviluppo di un’identità’ culturale europea, attraverso il confronto con a ltre culture ed altri “universi sintattici”, in grado di fa r emergere nel discente un atteggiamento critico e r iflessivo sul proprio processo di appre ndimento ed integra zione nelle nuove strutture linguistiche e culturali.

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PROGETTI PIANO INTEGRATO DEGLI INTERVENTI La scuola partecipa annualmente alla progettazione e alla presentazione dei progetti PON . Il Programma Operativo Nazionale “L Scuola per LO Sviluppo” è un programma integrato - Utilizza due fondi strutturali: Fondo Sociale Europeo (FSE) e Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) – Il programma mira a costituire un forte strumento per sostenere lo sviluppo e l’innovazione del sistema scolastico in funzione di migliorare l’occupazione dei giovani e degli adulti e promuovere lo sviluppo economico e sociale del mezzogiorno mediante l’ampiamento delle competenze delle sue risorse umane. Le linee strategiche e di intervento propongono un forte raccordo fra politiche nazionali di sviluppo del sistema di istruzione e strategie europee per la crescita delle risorse umane a livello comunitario Nell’ambito della nuova Programmazione dei Fondi Strutturali 2007/2013 l’istituto, dopo un’attenta analisi dei bisogni ed in considerazione delle proprie specifiche finalita’ didattico-formative, nonché delle esigenze di alunni e genitori ha deliberato di richiedere le seguenti azioni:

PROGETTI IN CORSO DI REALIZZAZIONE  OBIETTIVO: B Migliorare le competenze del personale della scuola e dei docenti Azione: B 9 Sviluppo di competenze sulla gestione amministrativo-contabile e di controllo e sulle procedure di acquisizione di beni e servizi

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il corso si prefigge di migliorare le conoscenze e le competenze per una gestione amministrativa piu' efficace ed efficiente Titolo :” AMMINISTRARE”

 OBIETTIVO: C Migliorare i livelli di conoscenza e competenza dei giovani Azione: C 5 (tirocini e stage in Italia e nei paesi U.E.), simulazioni aziendali, alternanza scuola lavoro;

1 ) Progetto FSE CODICE Nazionale C-1-FSE-04_ POR_ CALABRIA 2011-12 ÈTUDE EN FRANCE 2) C-1-FSE04-POR CALABRIA 2012-11 “STUDYING IN GREAT BRITAIN 2”

3) C1 FSE 04 POR CALABRIA 2012-11 STUDYING IN GREAT BRITAIN

4) C5 FSE04 POR CALABRIA 2012 – 12 VIVERE L’AZIENDA . 5) C5 FSE04 POR CALABRIA 2012 – 12 PRATICANDO L'AZIENDA 6) C5 FSE04 POR CALABRIA 2012 – 12 ESPERIENZA D’AZIENDA E POI 7) FESR (Laboratori ed agenda digitale). Obiettivi generali: 1)acquisizione di capacità professionali o abilità strumentali da utilizzare in un futuro inserimento lavorativo; 2)il ricorso ai laboratori come didattica ordinaria per promuovere il saper fare e l'apprendimento induttivo. Caratteristiche dei progetti: lo stage rappresenta il primo approccio con il mondo del lavoro e può risultare utilissimo per le loro future scelte professionali. inoltre, questa esperienza concorre all’arricchimento del loro curriculum, migliorando le conoscenze linguistiche e le competenze professionali grazie al confronto con realta' diverse. per lo stagista gli obiettivi possono essere quelli di: verificare, ampliare, integrare le conoscenze apprese a scuola; percepire le sistematicità di un processo produttivo; conoscere e cogliere le regole che presiedono ad una struttura aziendale come sistema organizzato; acquisire abilità e nuove competenze; inserirsi in un contesto nuovo e diverso; acquisire consapevolezza e rafforzare le motivazioni allo studio-formazione migliorare la comunicazione nelle lingue straniere.

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OBIETTIVO: G- Migliorare i sistemi di apprendimento durante tutto l'arco della vita

Azione: G1- Interventi formativi flessibili finalizzati al recupero dell'istruzione di base

per

giovani e adulti Titolo : “LA PATENTE DEL COMPUTER 1” Titolo : “LA PATENTE DEL COMPUTER 2” Titolo : “LA PATENTE DEL COMPUTER 3” Caratteristiche del progetto: modulo : competenze tecnologiche - livello intermedio 1)fornire l’acquisizione di specifiche conoscenze e competenze nel campo delle nuove tecnologie: conoscenza del computer come strumento di lavoro e mezzo di comunicazione, acquisizione di abilità strumentali-multimediali; 2)fornire un corso di educazione agli adulti che dia competenze utili da spendere nel mercato del lavoro o per rientri formativi, e per eventuale conseguimento del certificato ecdl; 3)fornire competenze che possano servire per trovare una occupazione o migliorare la propria. il corso sarà articolato in sette fasi. in ognuna delle fasi l’intervento è strutturato in lezioni teoriche, lavoro di gruppo guidato, test modulo. alla fine del corso è previsto l’accertamento dell’apprendimento maturato dai corsisti ai fini delle certificazioni delle competenze acquisite.

OBIETTIVO: D – Accrescere la diffusione, l’accesso e l’uso della società

dell’informazione nella scuola. Azione: D1- Sviluppare e potenziare l’innovazione didattica attraverso l’uso delle tecnologie informatiche; implementare l’uso delle risorse multimediali per la didattica. Titolo : “DIDATTICA IN RETE”

ATTIVITA’ PROGETTUALE FORMAZIONE – AGGIORNAMENTO DOCENTI La progettazione delle attivita’ di forma zione e aggiornamento del p ersonale e’ finalizzata al miglioramento della ricaduta didattica sugli studenti. Nel corrente anno scolastico sono previste: 

Corsi di formazione inerente la Riforma delle istituzioni scolastiche di II grado

Formazione a distanza e auto-aggiornamento

Partecipazione ad iniziative organizzate dall’Amministrazione e/o da altri Enti esterni (art. 64

C.C.N.L. 0 6/09) fino ad un

massimo di cinque giorn i

compatibilmente con le esigenze di servizio.

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REGOLAMENTO D’ISTITUTO vigente

ALLEGATI: APPENDICE A “Regolamento contenente criteri e limiti per lo svolgimento dell’attivita’ negoziale da parte del Dirigente Scolastico, ai sensi dell’art. 33, secondo comma, del decreto n. 44 del 1 febbraio 2001” APPENDICE B “Regolamento contenente i criteri per la concessione in uso temporaneo e precario dei locali scolastici” APPENDICE C “Regolamento per la disciplina degli incarichi di insegnamento agli esperti esterni ai sensi dell’art. 40 D.I. n. 44 del 1/02/2001” APPENDICE D “Regolamento attuativo dello statuto delle studentesse e degli studenti” APPENDICE E “Regolamento viaggi ed uscite d’istruzione”

REGOLAMENTO D’ISTITUTO Il presente Regolamento d’Istituto D’Istruzione Superiore “G. Gangale” di C iro’ Marina KR intende definire le linee organizzative e di sciplinari generali per una serena e proficua convivenza e collaborazione fra tutte le componenti scolastiche. Sono parte integrante del presente regolamento: APPENDICE A- APPENDICE B- APPENDICE C – APPENDICE D- APPENDICE E

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IL CONSIGLI D’ISTITUTO VISTO l’art. 10, comma 3, lettera a) del T.U. 16/4/94, n. 297; VISTI gli artt. 8 e 9 del DPR 8/3/99, N. 275; VISTO il D.I. 01/02/2001, n.44; VALUTATA l’opportunita’ di a dottare un nuovo re golamento d’istituto, che va a sostituire integralmente quello attualmente in vig ore, ritenuto non piu ’ in linea e coerente con i principi che connotono l’autonomia di cui sono

state dotate le

istituzioni scolastiche a decorrere dall’1/9/2000; approvato dal c.i. in data 12/05/2005

EMANA CAPO I ORGANI COLLEGIALI Art. 1 Convocazione L’iniziativa della con vocazione di un Org ano Collegiale è e sercitata dal Presidente dell’Organo Collegiale stesso o da un terzo de i suoi co mponenti, nonché dalla Giunta Esecutiva. L’atto di convocazione, emanato dal Presidente, è disp osto con alme no cinque giorni di anticipo rispetto a lla data prevista per la seduta e con anticip o di almen o 24 ore nel caso d i riunioni d’urgenza. In tale ultimo caso la convocazione potra’ essere fatta col mezzo piu’ rapido. La convocazione deve essere effettuata con lette ra diretta ai singoli membri

e

mediante affissione all’albo di apposito avviso; la lettera e l’avviso di convocazione devono indicare gli argomenti da tratt are nella seduta, il giorno, l’ ora, il luo go della riunione. Le riunioni devono avvenire in ore non coincidenti con l’orario delle lezioni. Art. 2 Validita’ sedute La seduta si apre all’ora indicata nell’avviso di convocazione e diventa valida a tutti gli effetti con la presenza di almeno la meta’ piu’ uno dei componenti in carica. Nel numero dei co mponenti in carica non vanno computati i membri decaduti dalla carica e non ancora sostituiti.

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Il numero legale de ve sussistere non solo al prin cipio della seduta, ma anch e al momento della votazione. Art. 3 Discussione ordine del giorno Il presidente individua tra i membri dell’organo Collegiale il segretario della seduta, fatta eccezione per casi in cui il segretario e’ individuato per legge. E’ compito del Presidente porre in discu ssione tutti gli argo menti allO.D.G. nella successione in cui compaiono nell’avviso di convocazione. Gli argomenti indicati nell’odg sono tassativi. Se l’Organo Collegiale è presente in tutti i suoi componenti, si po ssono aggiungere altri argomenti considerati di estrema urgenza con il voto favorevole di tutti i presenti. Costituiscono eccezione al comma precedente le deliberazioni del C.I.S. che devono essere adottate su proposta della G.E. L’ordine di trattazion e degli argomenti puo’

essere modificato su prop osta di un

componente l’Organo Collegiale, previa approvazione a maggioranza. In caso di aggiornamento della seduta dovra’ essere mantenuto lo stesso odg. Art. 4 Mozione d’ordine Prima della discussione di un argomento all’odg, ogni membro presente alla seduta puo’ presentare una mozione d’ordine per il n on svolgimento della predetta discussione (“questione pregiudiziale”) oppure perche’ la discussione dell’argomento stesso sia rinviata (“QUESTIONE SOSPENSIVA”). La questio ne sospensiva puo’ essere posta anche durante la discussione. Sulla mozione d’ordine possono parlare un membro a favore ed uno contro. Sull’accoglimento della mozione si pronuncia l’Organo Collegiale a maggioranza con votazione palese. L’accoglimento della mozione d’ordine determina la so spensione immediata della discussione dell’argomento all’odg al quale riferisce. Art. 5 Diritto di intervento Tutti i membri dell’organo collegiale, avuta la parola dal Presidente, hanno dirittodi intervenire, secondo l’ordine di iscriz ione e per il te mpo strettamente necessar io, sugli argomenti in discussione.

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Il Presidente ha la facolta’ di replicare agli oratori, quando sia posto in discussione il suo operato quale Presidente e quando si contravvenga alle norme del presente Regolamento Art. 6 Dichiarazione di voto Dopo che il Presidente ha dichi arato chiusa la dis cussione, possono aver luogo le dichiarazioni di voto, con le quali i votan ti possono, brevemente, esporre i motivi per i quali voteranno a favor e o contr o il delibe rando o i motivi pe r i quali si asterrannodal voto. La dichiarazione di voto deve essere riportata nel verbale della seduta. Le votazioni sono indette dal Presidente ed al mo mento delle stesse nessuno puo’ avere la parola, neppure per proporre mozioni d’ordine. Art. 7 Votazioni Le votazioni si effettuano in m odo palese per a lzata di mano ovvero per appello nominale ad alta voce, quando lo richiedono il Presidente o uno dei componenti. La votazione è segreta quando riguarda determinate o determinabili persone. Le sole votazioni concernenti persone si prendono a scrutinio segreto mediante il sistema delle schede segrete. La votazione non puo’validam ente avere luogo, se i consiglieri non si trovano in numero legale. I consiglieri che dichiarano di astene

rsi dal votare si computano nel numero

necessario a rendere legale l’adunanza, ma non nel numero dei votanti. Le deliberazioni sono adottate a maggioranza assoluta dei voti validamente espressi salvo che disposizioni speciali prescrivano diversamente. In caso di parita’, ma so lo per le votazioni palesi prevale il voto del Presidente. La votazione, una volta chiu sa, non puo’ essere riaperta per il soprag giungere di altri membri e non puo’ nemmeno essere ripetuta, a meno che non si riscontri che il numero dei voti espressi e’ diverso da qu ello dei votanti. Nel caso di approvazione di un provvedimento per pa rti con votazioni separate si pro cedera’ infine ad una votazione conclusiva sul provvedimento stesso nella sua globalita’.

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Art. 8 Risoluzioni I componenti gli Organi Collegiali possono proporre risoluzioni dirette a manifestare orientamenti o a definire indirizzi dell’organo su specifici argomenti. Per dette risoluzioni valgono, in quanto appli cabili, le norme r elative alle mozioni di cui all’art. 4. Art. 9 Processo verbale Nella prima parte de l verbale si dà conto della lega lita’ dell’adunanza (data, ora e luogo della riunione, chi presie de, chi svol ge la funzione di segretario, l’avvenuta verifica del numero legale dei presenti, i no mi con relativa qualifica dei presenti e degli assenti, questi ultimi se giustificati o no, l’odg). Per ogni punto all’odg si in dicano molto sinteticamente le considerazioni emerse durante il dibattito,

quindi si da’ cont

o dell’esito della votazione (numero d

ei

presenti, numero dei votanti, numero dei voti favorevoli, contrari, astenuti e nulli). Nel verbale sono an notate anche le eventu ali dichiarazioni di voto e di tipo d i votazione seguito. Un membro dell’Organo Collegiale puo’ chiedere che a verba le risulti la volonta’ espressa da ogni singolo membro sulla materia oggetto della deliberazione. I membri dell’Organo Collegiale hanno facolta’ di produrre il testo di una lor o dichiarazione da trascrivere a cura del segretario sul verbale. I verbali delle sedute degli Organi Collegiali son raccolti su appositi registri a pagine numerate, timbrate e firma te dal Dirigente Scolastico per vidimazione, I verbali sono numerati progressivamente nell’ambito dello stesso anno scolastico. I verbali delle sedute degli Organi Collegiali possono: essere redatti direttamente sul registro; se prodotti con pr ogrammi informatici, essere incollati sulle pagine del registro e quindi timbrati e vidimati da segretario e presidente in ogni pagina; se prodotti con programmi informatici, essere rilegati per formare un registro le cu i pagine dovranno essre timbrate e vidimate dal Dirigente Scolastico. Copia del processo viene inviata ad ogni singolo membro dell’Organo Collegiale con la convocazione della seduta successiva. Il processo

verbale viene letto ed

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approvato al termine della seduta. Ove cio’ non fosse possibile per ragioni di tempo si approvera’ prima dell’inizio della seduta immediatamente successiva. Art. 10 Surroga di membri cessati Per la sos tituzione dei membri elettivi venuti a cessare per qualsiasi causa si procede secondo il disposto dell’art. 22 del D.P.R. 416/74. Le eventuali elezioni suppletive si effettueranno, di norma nello stesso giorno in cui si tengono quelle per il rinnovo degli organi di durata annuale e, comunque, entro il primo trimestre di ogni anno scolastico. I membri subentrati cessano anch’essi dalla carica allo scadere del periodo di durata del consiglio. Art. 11 Programmazione Ciascuno degli Organi Collegiali programma le proprie attivita’ nel tempo, i n rapporto alle proprie competenze, allo scopo di realizzare, nei limiti del possibile, un ordinato svolgimento delle a ttivita’ stesse, raggruppando a date, prestabilite in linea di m assima, la discussione di argo menti su cui sia po ssibile prevedere con certezza la necessita’ di adottare decisioni, proposte o pareri. Art. 12 Decadenza I membri dell’Organo Collegiale sono dichiarati decaduti quando perdono i requisiti richiesti per l’eleggibilita’ o n on intervengono per tre sedu te successive senza giustificati motivi. Spetta all’Organo Collegiale vagliare le giustificazioni adotte dagli interessati. Art. 13 Dimissioni I componenti eletti dell’Organo Collegiale possono dimettersi in qualsiasi momento. Le dimissioni sono date per iscritto. E’ ammessa

la forma orale solo quando le

dimissioni vengono date dinanzi all’Organo Collegiale. L’Organo Collegiale prende atto delle dimissioni. In prima istanza, l’Organo Collegiale puo’ invitare il dimissionario a recedere dal suo proposito.

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Una volta che l’Organo Collegiale abbia preso atto delle dimissioni, queste divengono definitive ed irrevocabili. Il membro dimissionario, fino al momento della p resa d’atto delle dimission i, fa parte a pieno titolo dell’Organo Collegiale, quindi, va computato nel numero dei componenti dell’Organo Collegiale medesimo. Art. 14 Norme di funzionamento del Consigli dell’Istituzione Scolastica 1. La prima convocazione del C.I .S., immediatamente successiva alla nomina dei relativi membri risultati eletti, è disposta dal Dirigente Scolastico. 2. Nella prima seduta, il C.I.S. è presieduto dal Dirigente Scolastico ed elegge, tra i rapp resentanti dei genitori me mbri del Co nsiglio stesso, il proprio Presidente: L’elezione ha luo go a scrutinio segreto. Sono

candidati tutti i

genitori membri del C.I.S. E’ considerato eletto il genitore che abbia ottenuto la maggioranza assoluta dei vo ti rapportata al numero dei co mponenti del C.I.S. 3. Qualora non si raggiunga detta maggioranza

nella

prima votazione, il

Presidente è eletto a maggioranza relativa dei votanti, sempre che siano stati presenti la metà più uno dei co mponenti in carica . I n caso di parità si ripete la votazione finchè non si determini una maggioranza relativa(D.M. 26 Luglio 1983). 4. Il C.I.S. può deliberare di eleggere anche un vice presidente , da votarsi fra i genitori componenti il Consiglio stesso con le stesse modalità previste per l’ elezione del Presidente. In caso di impedimento o di a ssenza del Presidente ne assume le funzioni il vice presidente o, in mancanza anche di questi, i l consigliere più anziano di età. 5. Il C.I.S. è convocato dal Presidente con le modalità stabilite dal precedente art. 1.

6. Il Presidente del C.I.S. è tenuto a disp orre la convocaz ione del Consiglio su richiesta del Presidente della Giunta Esecutiva. 7. L’ ordine del giorno è formu lato dal Presidente del C.I.S. su propo sta del Presidente della Giunta Esecutiva. 8. A conclusione di og ni seduta del C.I.S., singo li consiglieri possono indicare argomenti da inserire nell’ ordine del giorno della riunione successiva.

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9. Il C.I.S. p uò invitare esperti co n funzione consultiva a partecipare ai propri lavori; può inoltre costituire commissioni. 10.

Il C.I.S., al fine di re ndere più agile e pro ficua la propria attività, può

deliberare le nomine di speciali commissioni di lavoro e/o di studio. 11.

Delle commissioni nominate dal C.I.S. possono far parte i m embri del

Consiglio stesso, altri rappresentanti delle varie componenti scolastiche ed eventuali esperti qualificati esterni alla scuola. 12.

Le commissioni possono avere potere deliberante nei limiti stabiliti dal

C.I.S.; svolgono la propria attività seco ndo le direttive e le mod alità stabilite dall’ Organo stesso. Ad e sso sono tenute a riferire, per il tramite coordinatore, in merito al l

del loro

avoro svolto ad all e conclusioni cui s ono

pervenute, nel termine di tem po fissato preventivamente. D elle sedute di commissione viene redatto sintetico processo verbale. 13.

Le sedute del C.I.S., ad e ccezione di quelle nelle quali si discutono

argomenti riguardanti singole persone, sono pubbliche. Po ssono assistere, compatibilmente con l’ idon eità del lo cale ove si svolgono, g li elettori d elle componenti rappresentate e tutti gli altri previsti per legge. 14.

Ove il comportamento del pu bblico, che comunque non ha diritto di

parola, non sia corre tto il Presidente ha il potere di disporre la sospensione della seduta e la sua prosecuzione in forma non pubblica. 15.

La pubblicità degli atti del C.I.S. avviene me diante affissione in

apposito albo dell’I stituto, della copia integrale, sottoscritta dal segretario del Consiglio, del testo delle deliberazioni adottate dal Consiglio. 16.

L’ affissione all’ al bo avviene entro il t ermine massimo di otto giorni

dalla relativa seduta del Consiglio. La copia della deliberazione deve rimanere esposta per un periodo non inferiore a 10 giorni. 17.

I verbali e tutti gli a tti preparatori delle sedute sono depositati nell’

ufficio di segreteria dell’ Istituto e son o consultabili da chiunque ne a bbia titolo su richiesta da esaudire entro due giorni dalla presentazione. Tale richiesta, indirizzata al Dirigente Scolastico, è ora le per docenti, personale A.T.A. e genitori; è, invece, scritta e motivata in tutti glia altri casi. 18.

Non sono soggetti a pubblicazione gli atti e le deliberazioni concernenti

singole persone, salvo contraria richiesta dell’ interessato. 19.

Il consigliere assente per tre

volte consecutive sarà in vitato dalla

Presidenza a presentare per iscritto le giustificazioni dell’ assenza.

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Ove sarà assente alla successiva seduta, sarà dichiarato d ecaduto dal C.I.S. con votazione a maggioranza relativa. Le gius tificazioni presentate saranno esaminate dal Consiglio: o ve le assen ze siano ritenute ingiustificate dalla maggio ranza assoluta del Consiglio, il consi gliere decade dalla carica. Ogni consigliere giustifica le sue assenze attraverso la Segreteria della scuola, al Presidente del C.I.S. Art. 15 Norme

di

funzionamento

della

Giunta

Esecutiva

del

Consiglio

dell’

Istituzione Scolastica 1. Il C.I.S. nella prima

seduta, dopo l’ e lezione del Presidente, che assume

immediatamente le sue funzion i, elegge n el suo sen o una Giunta esecu tiva composta da un do cente, un componente degli ATA, un genitore e uno studente, secondo modalità stabilite dal Consiglio stesso e con voto segreto. 2. Della Giunta fanno parte di diritto il Dirigente Scolastico, che la presiede ed ha la rappresentanza dell’ istituto, ed il DSGA, che svolge anche la funzione di segretario della Giunta stessa. 3. La Giunta esecutiva prepara i lavori d el C.I.S., predispo nendo tutto il materiale necessario ad una corretta informazione dei consiglieri almeno due giorni prima della seduta del Consiglio Art. 16 Norme di funzionamento del Collegio dei Docenti 1. Il CD si in sedia all’ inizio di ciascun anno scolastico e si r iunisce secondo il Piano Annuale delle Riunioni concordato ed approvato prima dell’ inizio delle lezioni. 2. Le riunioni sono convocate dal Dirigen te Scolastico in seduta ordinaria secondo calendario, in sedut a straordinaria ogni qualvolta

il Dirige nte

Scolastico ne ravv isi la ne cessità o q uando almeno un terzo d ei suoi componenti ne faccia richiesta. 3. Il CD, al fine di rendere più agile e proficua la propria attività, può deliberare le nomine di speciali commissioni di lavoro e/o di studio. 4. Delle commissioni nominate dal CD possono far parte i membri del Collegio stesso, altri rapp resentanti delle varie componenti scolastiche ed eventuali esperti

qualificati

esterni

alla

scuola.

Le com missioni

eleggono

un

coordinatore. Le co mmissioni possono avanzare proposte relativamente all’ oggetto per il quale sono state nominate.

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Art. 17 Norme di funzionamento del Comitato per la valutazione del servizio degli insegnanti

1. Il Comitato per la valutazione del se rvizio degli in segnanti è convocato dal DS: in p eriodi programmati, ai sen si del pre cedente art. 11, pe

r la

valutazione del servizio richiesta da singoli interessati a norma dell’ art. 4,48 del D.L.vo n. 297/94, per un periodo di prova degli insegnanti, ai sensi degli art. 438,439 e 4 40 del D.L.vo n. 297/ 94; ogni qu al volta se ne prese nti la necessità. Art. 18 Norme di funzionamento dei Consigli di Classe 1. Il Consiglio di Classe è presie duto dal DS o da un docente, suo delegato, membro del Consig lio ed è convoca to, a seconda delle materie sulle quali deve deliberare, con la presenza di tutte le componenti ovvero con la sola presenza dei docenti. 2. Il Consiglio di Cla sse si in sedia all’ inizio di ciascun anno scola stico e si riunisce secondo il Piano delle Riunioni concordato ed approvato prima dell’ inizio delle lezioni.

CAPO II DOCENTI Art. 19 Indicazione sui doveri dei docenti 1. I docenti che accolgono gli alu nni devono trovarsi in classe almeno cinque minuti prima dell’ inizio delle lezioni. 2. Il docente della prima ora deve segnalare sul registro di classe gli a lunni assenti, controllare quelli dei giorni precedenti e segnare sul registro di classe l’ avvenuta o la ma ncata giustificazione, se l’ a ssenza è sup eriore a cinque giorni, deve accertare la presenza del certificato medico. Il docente, qualora un alunno dopo tre giorni dal rientro co

ntinui ad essere sprovvisto della

giustificazione, segnalerà in Presidenza il nominativo.

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3. In caso di ritardo di un alunno occorre segnare l’ ora rio di entrata, la giustificazione o la richiesta di giustificazione e ammetterlo in classe. 4. Se un alunno rich iede, con permesso scritto di un genitore, di u

scire

anticipatamente, occorre chiedere l’ autorizzazione in Presidenza o al docente delegato. Dopo l ‘autorizzazione il docente è tenuto ad opporre sul registro di classe l’ ora in cui l’ alunno è uscito e, se minorenne, la persona che è venuta a prelevarlo. 5. I docenti devono predisporre per classe un elenco degli alun ni completo di indirizzo e recapito telefonico: una copia da inserire nel registro di cla sse ed una in segreteria. 6. I docenti indicano sempre sul registro di classe i compiti assegnati e gli argomenti svolti. 7. I docenti hanno cura di non lasciare mai, per nessun motivo, gli alunni soli. 8. Durante l’ intervallo i docenti vigilano sull’ intera classe e collaborano con i colleghi delle altre classi. 9. Durante le ore di lezione non è consentito fare u scire dalla classe più di un alunno per volta, fatta eccezione per i casi seriamente motivati. 10.

Se un docente deve per poch i minuti allontanarsi dalla propria cla sse

occorre che avvisi un collaboratore scolastico o un collega affinché vigili sulla classe. 11.

In occasione di uscite o per trasferimenti in pal estra o nei laboratori,

gli alunni devono lasciare in ordine il materiale scolastico chiuso nelle borse affinché

altri alunni, sotto la guida e la sorveglianza dei docenti, possano usufruire dell’ 12.

aula senza creare problemi. Al termine delle l ezioni i d ocenti accertano che i local i utilizzati

vengano lasciati in ordine ed i materiali siano riposti negli appositi spazi. 13.

Gli insegnanti accompagnano la classe in fila all’ uscita.

14.

I docenti devono prendere visione dei piani di sfollamento dei locali

della scuola e devono sensibilizzare gli alunni sulle tematiche della sicurezza. 15.

E’ assolutamente vietato, per qualunque attività, l’ utilizzo di sostanze

che possano rilevarsi tossiche o dann

ose per gli alunni

quali: colle non

dichiaramene atossiche, vernici, vernidas, solventi, etc...Prim agli alunni attività che richiedono l’ us

a di propo rre

o di sostan ze particolari o alimenti

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(pasta, farina, legumi, etc…) verificare tramite comunicazione scritta che non vi siano casi di allergie specifiche o intolleranze ai prodotti. 16.

E’ assolutamente vietato ostruire con

mobili, arredi, anch e solo

temporaneamente, le vie di fuga e le uscite di sicurezza. 17.

Non è co nsentito, per ragi oni di si curezza, sistemare mobili bassi

accanto a vetrate e finestre, sia in aula che in qualunque

altra zona dell’

edificio scolastico accessibile agli alunni. 18.

I docenti, ove acce rtino situazioni di p ericolo, devono prontamente

comunicarlo in Presidenza. 19.

Eventuali danni riscontrati d evono essere segnalati in Pre sidenza. I

danni riscontrati vengono risarciti dal responsabile. Qualora questi non venga individuato, gli inseg nanti della o delle classi interessate ne d iscuteranno in C.d.C. con i genitori ed il risarcimento sarà effettuato in modo collettivo. 20.

I docenti hanno facoltà di richiedere colloqui e/o appro fondimenti

telefonici con le f amiglie nell’ ottica di un rapp orto scuola/famiglia più trasparente e fattivo. 21.

Ogni docente apporrà la propria firma per presa visione delle circolari e

degli avvisi. In ogni caso tutte le circolari e gli a vvisi all’ albo della scuola o inseriti 22.

nell’ apposito registro si intendono regolarmente notificati.

I docenti non possono utilizzare i telefonini cellulari durante l’ orario di

lavoro. 23.

I docenti non possono utilizzare i

telefoni della scuola per motivi

personali. In caso di motivo di ufficio, la telefonata va annotata sull’ apposito registro, indicando il numero composto, il destinatario, il nome della persona che effettua la telefonata e sinteticamente l’ oggetto della telefonata. 24.

I docenti devono avvisare le famiglie circa le attività didattiche, diverse

dalle curricolari, che saranno svolte tramite diario. 25.

Il ricorso alla Presidenza per problemi di ord ine disciplinare va

contenuto al massimo in quanto se da un lato ostacola il complesso e difficile lavoro del- l’ufficio di pre sidenza, dall’ altro provoca nell’ alunno la convinzione di una certa impotenza educativa da parte dei docenti, che in certe occasioni, può costituire una ragione di rinforzo di cond otte errate in situazioni di difficoltà.

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26.

I registri devono essere debitamente co mpilati in ogni loro parte e

rimanere nel cassetto personale a dispozione della presidenza

CAPO III PERSONALE AMMINISTRATIVO Art. 20 Doveri del personale amministrativo

1. Il ruolo de l personale ammin istrativo è indispen sabile anche come supporto all’ azione didattica e la valorizzazione delle loro competenze è decisiva per l’ efficienza e l’ efficacia del servizio e per il con seguimento delle fin alità educative.

2. Il personale amministrativo indossa, in modo ben visibile, il te sserino di riconoscimento per l’ intero orario di lavoro ed al telefono risponde con la denominazione dell’ Istituzione Scolastica e il loro nome.

3. Non può utilizzare i telefoni cellulari durante l’ orario di lavoro. 4. Cura i rap porti con l’ utenza, nel rispetto delle disposizioni in materia di trasparenza e di a ccesso alla documentazione amministrativa prevista dalla legge.

5. Collabora con i docenti 6. La qualità del rapporto col pubblico e col personale è importanza, in quanto esso

di fondamentale

contribuisce a determinare il

clima educativo

della scuola e a favo rire il p rocesso comunicativo tra le dive rse componenti che dentro o attorno alla scuola si muovono.

7. Il personale amministrativo è tenuto al ri spetto dell’ orario di servizio. Della presenza in servizio fa fede la firma nel registro del personale

CAPO IV COLLABORATORI SCOLASTICI Art.21 Norme di comportamento e doveri dei collaboratori scolastici

1. I collaboratori scolastici sono tenuti a prestare servizio,salvo diverse disposizioni,nella

zona

di competen

za

secondo

le ma

nsioni

loro

assegnate.Della presenza in servizio farà fede la firma su l registro di presenza del personale.

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2. In ogni tu rno di lavoro i co llaboratori scolastici devono accertare l’efficienza dei dispositivi di sicurezza,individuali e collettivi,e la possibilità di uti lizzarli con facilità

3. I collaboratori scolastici: indossano,in modo ben visibile,il tesserino di r iconoscimento per l’intero orario di lavoro; devono essere sull’ingresso e sull’uscita degli alunni; sono facilmente reperibili da parte degli Insegnanti,per qualsiasi evenienza; collaborano al complessivo funzionamento didattico e formativo; comunicano immediatamente al Dirigent

e Scolastico o

ai suoi C ollaboratori

l’eventuale assenza dell’Insegnante dall’aula,per evitare che la classe re

sti

incustodita; favoriscono l’integrazione degli alunni portatori di handicap; vigilano sulla sicurezza ed incolumità

degli alunni,in pa

rticolare durante gli

intervalli,negli spostamenti e nelle uscite degli alunni per recarsi ai servizi o in altri locali; possono svolgere,su accertata disponibilità,funzione di accompagnatore durante i viaggi e le visite d’istruzione; riaccompagnano nelle loro classi gli alunni che,al di fuori dell’intervallo e senza motivi seri,sostano nei corridoi; sorvegliano

gli alu nni

in c aso

di u scita

dalle

classi,di

ritardo,assenza,o

allontanamento momentaneo dell’insegnante; impediscono,con le buone maniere,che alunni di altri corsi possano svolgere azioni di disturbo nel corridoio di propria

pertinenza,riconducendoli con garbo e

intelligenza alle loro classi; sono sempre tolleranti e disponibili con gli alunni,non dimenticando mai che la funzione della scuola è quella di educare specialmente quegli allievi che ne hanno più bisogno; evitano di parlare ad alta voce tengono i servizi igenici sempre decorosi,puliti e accessibili; provvedono,al termine delle lezioni,a lla quotidiana pulizia con acqua

e detersivi

disinfettanti dei servizi e degli spazi di pertinenza,nonché delle suppellettili delle aule affidate; non si allontanano dal posto di servizio, tranne che per motivi autorizzati dal Direttore S.G.A. o dal Dirigente Scolastico;

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invitano tutte le pe rsone estranee che non siano espressamente autorizzate dal Dirigente Scolastico a uscir e dalla Scuola. A t al proposito si terranno informati sugli

orari

di rice vimento

dei

genitori,collocati

sempre

in ore

libere d a

insegnamento; prendono visione del calendario delle riu nioni dei consig li di classe,dei collegi de i docenti o dei consigli di istituto,tenend

osi aggiornati circa

l’effettu azione del

necessario servizio; sorvegliano l’uscita delle classi e dai cancelli esterni;prima di dare inizio alle pulizie

4. Ove accertino situa zioni di disa gio,di disorganizzazione o di pericolo,de vono prontamente

comunicarlo

segreteria,l’eventuale

rottura

in Segrete

ria.

Segnalano,sempre

di supp ellettili,sedie

o banchi prim

in a

di

procedere alla sostituzione.

5. Accolgono

il gen

itore

dell’alunno

minorenne,che

vuol richiedere

l’autorizzazione all’uscita anticipata. Il perme sso di uscita,firma to dal Dirigente Scolastico o da un

docente dell’ora provvederà all’annotazione

dell’autorizzazione sul registro di classe. Dopodichè l’alunno che ha richiesto di uscire anticipatamente potrà lasciare la scuola.

6. Al termine del servizio tutti i collaboratori scolastici,di qualunque turno e qualsiasi spazio addetti dovranno cont rollare,dopo aver fa tto le pu lizie, quanto segue:

che tutte le luci siano spente;

che tutti i rubinetti dei servizi igenici siano ben chiusi; che siano chiuse le porte delle aule;le finestre e le se rrande delle aule e della scuola ; che ogni cosa sia al proprio posto e in perfetto ordine; che vengano chiuse le porte e i cancelli della scuola; gli ausiliari addetti agli uffici controlleranno che sian o chiuse tutt e le porte degli

uffici.

7. Devono apporre la propria firma,per

presa visione;sulle circolari e sugli

avvisi;in ogni caso tutte le ci rcolari e gl i avvisi affissi all’ albo della scu ola o inseriti nel registro degli a vvisi della scuola si intendon o regolarmente notificati al personale tutto.

8. E’ fatto obbligo ai collaboratori scolastici di prend ere visione delle mappe di sfollamento dei locali e d i controllare quotidianamente la praticità ed efficienza delle vie di esodo.

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CAPO V ALUNNI Art.22 Norme di comportamento

1. Gli alunni sono tenuti ad avere nei confronti del Dirigente Scolastico, di tutto il personale e dei compagni,lo stesso rispetto,anche formale, consono ad una convivenza civile.

2. Gli alunni sono ten uti a frequentare re golarmente le lezioni,a favorire lo svolgimento e ad assolve re assiduamente agli impegni di studio.La presenza a scuola è obbligatoria anche per tutte le attività organizzate e programmate in tempo utile dal consiglio di classe. Gli alunni maggiorenni hanno diritto alla autocertificazione delle assenze;i minori devono presentare la giustificazione firmata da uno dei genitori o da chi ne fa le veci:

3. Gli alunni entrano alle ore 8:00; La scuola,non si assume alcuna responsabilità circa la vigilanza del loro ingresso

4. I ritardi verranno annotati sul registro di classe e dovranno essere giustificati dai genitori il giorno successivo tramite il libretto.

5. Gli alunni devono portare quotidianamente il diario scolastico che e’ il mezzo di

comunicaz ione costante tra scuola e famiglia. I genitori sono invitati a

controllare i comp iti e le lezioni asseg nate, le e ventuali annotazioni degli insegnanti, le comunicazioni della scuola e ad ap porre la propria firma per presa visione. 6. Le assenze devono essere giustificate dai genitori tramite l’apposito libretto e devono essere presentate al rientro in classe, all’inizio della prima ora di lezione all’insegnante che provvedera’ a controfirmare e a prendere nota sul registro. Se l’assenza dovuta a malattia supera i cinque giorni occorre presenta re una certificazione medica. L’alunno che non giustifichi la sua assenza entro 3 giorni, se minore, dovra’ essere accompagnato da uno dei genitori e da chi ne fa le veci; se maggiorenne dovra’ giustificare direttamente al Dirigente Scolastico. In caso di ripetute assenze, su segnalazione dei do centi della classe, potranno essere inviate tempestive comunicazioni scritte alle famiglie anche degli alunni maggiorenni. 7. Non e’ con sentito agli alunni di uscire dall’edificio scolastico prima del termine delle lezioni. In ca so di ne cessita’ i genitori dovranno preventivamente avvertire la scuola t ramite richiesta scritta sul lib retto e ve nire a pre levare

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personalmente

lo

studente (o

delegare

per

iscritto

un’altra

persona

maggiorenne che dovra’ essere munita di documento di riconoscimento) 8. Quando le richieste di uscite anticipate o ingressi ritardati so no numerose, il CdC informera’ per iscritto la famiglia. 9. In caso di astensione collettiva delle

lezioni, gli alunni devono presentar

e

regolare giustificazione, fatte salve le competenze del Dirig ente Scolastico e degli organi collegiali previste dalla vi gente normativa in materia. Gli alunni presenti comunque non devono essere privati del loro diritto a regolari lezioni, né devono in alcun modo risentire della particolare circostanza. 10.Al cambio di in segnante, negli spostamenti da un’ aula all’altra, all’ingresso e all’uscita gli alunni devono tenere un comportamento corretto ed educato. Non è permesso correre, uscire dalla classe senza autorizzazione, gridare nei corridoi e nelle aule, ecc…. 11.Gli alunni possono recarsi nella sala in segnanti, in biblioteca, in palestra, nei laboratori solo con l’ autorizzazione e sotto il controllo di un insegnante che ne assuma le responsabilità 12.Durante la pausa didattica (dalle 10:40 alle 10:50) sono da evitare tutti i giochi che possono diventare pericolosi (a d es. spingersi, salire e scendere le scale, ecc…): gli alunni dovranno seguire

le indicazioni degli insegnanti e dei

collaboratori scolastici. 13.I servizi vanno utilizzati in modo corretto e de vono essere rispettate le più elementari norme di igiene e pulizia. 14.Saranno puniti con severità tutti gli episo di di violenza che dovessero verificarsi tra gli alunni sia

all’ interno della scuola che fuori. Tu tti devono poter

frequentare la scuola con severità senza dover subire le prepotenze di altri. 15.Nelle aule e nei corridoi ci sono appositi contenitori per la raccolta dei rifiuti: è necessario utilizzarli correttamente. 16.Gli insegnanti ed i collaboratori scolastici segnaleranno in Presidenza i nominativi degli alunni o le classi che non rispettano queste regole. 17.Gli alunni sono ten uti a rispettare il

lavoro e a seguire le indicazioni dei

collaboratori scolastici che as sicurano, con i docent i, il buon funziona mento della scuola ed in alcuni momenti possono essere incaricati della sorveglianza di una classe o di un gruppo di

alunni; durante le ore di lezione sorvegliano

i

corridoi e servizi.

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18.Gli alunni che, per motivi di salute, non potranno seguire le lezioni di Ed. Fisica dovranno presentare al Dirigente Scolastico la domanda di esonero firm ata dal genitore unita a certificato del medico d i famiglia su modulo A.S.L. Pe r la pratica dell’ attività sportiva integrativa, per la partecipazione ai Giochi della Gioventù, dovrà essere presentato il certificato di stato di buona salute. 19.Gli alunni sono tenuti a portare a scuola

solo l’ occorrente per i compiti e le

lezioni e l’ eventuale merenda. Non è consigliabile portare somme di denaro e oggetti di valore. La scuola, in ogni ca so, non risponde comunque di eventuali furti. 20.Ogni studente è responsabile dell’ integrità degli arredi e del materiale didattico che la scu ola gli affida: coloro che provocheranno guasti al materiale e o a lle suppellettili della scuola o del Comune saranno invitati a risarcire i danni. 21.E’ fatto divieto agli alunni in

vitare estranei ed intrattenersi con

loro nella

scuola. Art. 23 Diritto di trasparenza nella didattica L’ alunno ha diritto alla partecipazione attiva e responsabile alla vita della scuola. Il coordinatore del CdC si farà carico di illustrare alla classe il POF e

recepirà

osservazioni e sugg erimenti che verranno posti all’ analisi a alla discussione del consiglio di classe. I docenti esplicitano le metod ologie didattiche che intendono seguire, le modalità di verifica e i criteri di valutazione. La valutazione sarà sempre tempestiva e adeguatamente motivata nell’ interno di attivare negli alunni processi di autovalutazione che con sentano di individuare i propri punti di forza e di debolezza e quindi migliorare il proprio rendimento. Art. 24 Assemblee studentesche di Istituto (Riguardo agli alunni della scuola secondaria superiore)

1. Gli alunni hanno diritto di riunirsi in as semblea nei locali della scuola, secondo le modalità previste dagli articoli 12, 13, 14 del T.U. del 16/4/94 n° 297.

2. Le

assemblee

studentesche

costituiscono

occasione

di parte cipazione

democratica per l’ ap profondimento dei problemi della scuola e della società in funzione della formazione culturale e civile degli alunni.

3. Le assemblee studentesche possono essere di classe o di istituto. 103


Pof 2012/2013

4. In relazione al numero degli alunni ed alla disponibilità dei locali l’ assemblea di istituto può articolarsi in assemblea di classi parallele.

5. I rappresentanti degli alunni nei con sigli di classe possono esprimere pareri o formulare proposte direttamente al consiglio di istituto.

6. Il

comitato

studentesco

può

esprimere

pareri

o

formulare

proposte

direttamente al consiglio d’ istituto.

7. E’ consentito lo svolgimento sia di una a ssemblea di istituto al mese nel limite delle ore di lezione di una giornata ed u na di classe al m ese nel limite di due ore. L’ assemblea di classe non può essere tenuta sempre lo stesso giorno della settimana durante l’ anno scolast ico. Altra assemblea mensile può svolgersi fuori dell’ orario delle lezioni, subordinatamente alla disponibilità dei locali. Alle assemblee di istituto svolte

durante l’ orario di lezione, ed in numero non

superiore a quattro , può essere richiesta la p

artecipazione di esp erti di

problemi sociali, culturali, artistici e scien tifici, indicati dagli alunni unitamente agli argomenti da inserire nell’ ordine del giorno. Detta partecipazione deve essere autorizzata dal consiglio d’ istituto.

8. A richiesta degli al unni, le ore destinate alle assemblee possono essere utilizzate per lo svol gimento di attività di ricerca, di semina rio e per lavori di gruppo.

9. Non possono avere luogo assemblee nel mese conclusivo delle lezioni. All’ assemblea di classe o di istituto possono assistere, oltre al Dirigente Scolastico od a un suo delegato, i docenti che lo desiderino.

10. L’ assemblea di istituto deve darsi un regolamento per il proprio funzionamento che viene inviato in visione al consiglio d’ istituto.

11. L’ assemblea di istituto è convocato su richiesta della maggioranza del comitato studentesco di istituto o su richiesta del 10% degli alunni.

12. La data d i convocazione e l’ ordine de l giorno de ll’ assemblea devono essere preventivamente presentati al Dirigente Scolastico.

13. Il comitato stu dentesco, ove costituito, ovvero il presidente eletto dall’ assemblea, garantisce l’ esercito democratico dei diritti dei partecipanti.

14. Il Dirigente Scolastico ha potere di

intervento nel caso di violazion

e del

regolamento o in caso di constata impossibilità di ordinato svolgimento dell’ assemblea.

15. Non è consentita alcuna attività didattica durante lo svolgimento dell’ assemblea studentesca di istituto

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CAPO VI GENITORI Art. 25 Indicazioni 1. I genitori sono i re sponsabili più diretti dell’ educazione e del l’ istruzione dei propri figli e pertan to hanno il d overe di condividere con la scuola tale importante compito. 2. Sarebbe opportuno che i genitori cercassero di:  Trasmettere ai raga zzi che la scuola è di fonda mentale importanza per costruire il loro futuro e la loro formazione culturale;  Stabilire rapporti corretti con gli Insegnanti, collaborando a costruire un clima di reciproca fiducia e di fattivo sostegno;  Controllare, leggere e firmare tempestiva mente le comunicazioni sul lib retto personale e sul diario;  Partecipare con regolarità alle riunioni previste;  Favorire la partecip azione dei figli a tu

tte le attività pro grammate dalla

scuola;  Osservare le moda lità di giu stificazione delle a ssenza, dei ritardi e delle uscite anticipate;  Sostenere gli Insegnanti controllando l’ esecuzione dei compiti a casa;  Educare ad un comportamento corretto durante la mensa. 3. Gli insegnanti sono disponibili ad incontri individuali, tutte le volte che la situazione lo richieda o quando venga fatta esplicita richiesta in tal senso della famiglia. In questi casi si concordo, tr amite il diario degli alunni, l’ orario di ricevimento. La s cuola, in casi urgenti o per segnalare situazioni particolari, invierà alle famiglie degli alunni una cartolina di convocazione. 4. In caso di sciopero del personale la scuola avver tirà le famiglie con apposito comunicato e con congruo an ticipo. Non sempre sarà p ossibile garantire il normale svolgimento delle lezioni. E’ possibile, quindi, che gli alunni presenti in scuola siano suddivisi in gruppi e a ffidati per la vigilanza ai docenti e/o a i collaboratori scolastici non sci operanti. In situazione di emergenza ve rranno comunque impartite opportune disposizioni. 5. Allo scopo di man tenere vivo e proficuo l’ affia tamento tra le fa miglie e la scuola i genitor i sono invitati ad utilizz are al massi mo le occa sioni offerte partecipando alle assemb lee di classe e d ai collo qui individuali con i d ocenti

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nelle occasioni di ricevimento. Sono gr adite e possibili anch e altre forme di collaborazione o proposte di riunioni suggerite dai genitori stessi. Art. 26 Diritto di Assemblea

1. I genitori degli alunni hanno i l diritto di riunirsi in Assemblea nei lo cali della scuola secondo le modalità previste dagli articoli 12 e 15 del Testo Unico del 16 Aprile 1994, n. 297.

2. Le assemblee si svolgono fuori dall’ orario di lezioni. 3. L’ Assemblea dei gen itori può e ssere di cl asse, plesso/scuola, dell’ Ist ituzione Scolastica. Art. 27 Assemblea di classe, sezione

1. L’ Assemblea di classe è presieduta da un genitore eletto

nel Con siglio di

Classe.

2. E’ convocata dal Presid ente con preavviso di a meno cinque giorni. La convocazione può essere richiesta:  Dagli insegnanti;  Da un quinto delle famiglie degli alunni della classe

3. Il Presidente richiede per scritto l’ au torizzazione a tene re l’ a ssemblea e provvede, anche tramite gli insegnanti, a diramare gli avvisi di con vocazione, contenenti l’ ordine del giorno, alle famiglie.

4. L’ Assemblea è valida qualunque sia il numero dei presenti. 5. Dei lavori dell’ Assemblea viene redatto succinto verbale, a cura di uno dei componenti.

6. Copia del verbale viene inviata alla Presidenza. 7. Possono partecipare alle riunioni, con diritto di parola, il Dirigente Scolastico e gli insegnanti di classe. Art. 28 Assemblea di plesso

1. L’ Assemblea di plesso è presieduta da uno dei genitori, componenti il Consiglio di Classe, eletto dall’ assemblea

2. L’ Assemblea è convocata dal Presidente, con preavviso di ameno cinque giorni. 3. La convocazione può essere richiesta: 106


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 Da un terzo dei genitori componenti i Cons. Classe;  Dalla metà degli insegnanti di plesso;  Da un quinto delle famiglie degli alunni del plesso. 4. Il Presidente richiede per scritto l’

autorizzazione a tenere l’ assemblea

provvede, anche tramite gli insegnanti, a diramare gli avvisi di con vocazione, contenenti l’ ordine del giorno, alle famiglie. 5. L’ Assemblea è valida qualunque sia il numero di presenti. 6. Dei lavori dell’ Assemblea viene redatto succinto verbale, a cura di uno dei docenti eventualmente presenti o da un genitore designato del Presidente dell’ Assemblea 7. Copia del verbale viene inviata alla Presidenza. 8. Possono partecipare alle riunioni, con diritto di parola, il Cap o d’ Istituto e gli insegnanti del plesso Art. 29 Assemblea dell’ Istituzione Scolastica

1. L’ Assemblea di plesso è presieduta da uno dei genitori, componenti il Consiglio dell’ Istituzione, Classe, eletto dall’ assemblea.

2. L’ Assemblea è convocata dal Presidente con preavviso di almeno sette giorni. 3. La convocazione dell’ Assemblea può essere richiesta  Da 50 genitori;  Da un quinto dei genitori eletti nei Consigli di Classe;  Dal Consiglio d’ Istituto;  Dal Dirigente Scolastico.

4. Il Presidente richiede per scritto l’ au torizzazione a tene re l’ a ssemblea e provvede, anche tramite gli insegnanti, a diramare gli avvisi di con vocazione, contenenti l’ ordine del giorno, alle famiglie.

5. L’ Assemblea è valida qualunque sia il numero dei presenti. Dei la vori dell’ Assemblea viene redatto verbale a cura di uno d ei partecipanti incaricato dal Presidente

6. Copia del verbale viene consegnata alla Presidenza. 7. Possono partecipare alle riunioni, con diritto di parola, il Dirigente Scolastico e i docenti.

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Art. 30 Accesso dei genitori nei locali scolastici

1. Non è consentita per nessun motivo la permanenza dei genitori nelle aule o nei corridoi all’ inizio delle attività didattiche.

2. L’ ingresso dei genitori nella scuola, durante le attività didattiche, è consentito elusivamente in ca so di uscita anticipata del figlio. Gli in segnanti, pertanto, si asterranno dall’ intrattenersi con i genitori durante l’ attività didattica anche per colloqui individuali riguardanti l’ alunno.

3. I genitori degli

alunni possono accedere agli ed ifici scolastici nelle ore di

ricevimento settimanale dei docenti.

CAPO VII LABORATORI Art. 31 Uso dei laboratori e aule speciali

1. I laboratori e le aule speciali sono assegnati dal Dirigente Scolastico all’ inizio di ogni

anno

alla r esponsabilità

di

subconsegretario ed ha il compito d

un

docente

che svolge fun

i mantenere una lista del ma

zioni

di

teriale

disponibile, tenere i registri de l laboratorio, curare il calenda rio d’ acce sso allo stesso,

proporre

interventi

di

manutenzione,

ripristino,

sostituzione

di

attrezzature, ecc…

2. Il responsabile d i laboratorio concorda con i do centi interessati i te mpi di utilizzo da parte delle classi e con il D irigente Scolastico le modalità ed i criteri per l’ utilizzo del laboratorio in attività extrascolastiche.

3. In caso di danni, manomissioni, furti alle attrezzature o ai lo cali il responsabile del laboratorio o il docente di turno, sono tenuti ad interrompere le attività se le

condizioni

di si curezza

lo

richiedono

e a segnalar

e

le situ azione

tempestivamente in Presidenza per l’ im mediato ripristino delle condizioni di efficienza e al fine di individuare eventuali responsabili.

4. L’ orario di utilizzo dei labor atori e a ule speciali sarà affisso a cu

ra dei

responsabili.

5. Le responsabilità inerenti all’ uso dei laboratori e delle aule spe ciali, sia per quanto riguardo la

fase d i preparazione delle attività sia per qu

ella di

realizzazione delle stesse con gli allievi, competono all’ in segnante nei limiti della sua funzione di sorveglianza ed assistenza agli alunni.

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6. I laboratori e le aule speciali devono essere lasciate in perfetto ordine. Al fine di un sicuro controllo del materiale, l’ insegnante prenderà nota della postazione e degli strumenti assegnati allo studente o al gruppo di studenti.

7. L’ insegnante avrà cura, all’ inizio ed alla fine di ogni lezione, di verificare l’ integrità di ogni sin gola postazione e d i ogni sin golo strumento utilizzato. L’ insegnante, qualora alla fine della lezi one dovesse rilevare danni che non erano presenti all’ inizio, è tenuto a darne tempestiva comunicazione al Dirigente Scolastico.

8. Ogni laboratorio o aula spe ciale è dotata di registro do

ve ogni insegnante

annota le esercitazioni svolte con la classe ed ogni evento inerente alle stesse. Art. 32 Diritto d’ autore

1. I materiale cartaceo, audiovisivo ed informatico è sottoposto alla normativa sui diritti d’ autore, q

uindi i d ocenti si assumono ogni re sponsabilità sulla

riproduzione e/o duplicazione dello stesso. Art. 33 Sala e strutture audiovisive

1. La prenotazione per l’ ut ilizzazione delle sale audiovisivi dovrà avvenire solo limitatamente alla settimana. In caso di più richieste relative alla stessa ora di lezione, sarà data la precedenza all’ iniziativa deliberata in sede di collegiale rispetto a quella a ttuata dal singolo docente e qu indi alla classe che ne ha usufruito un numero inferiore di volte e, in subordine, alla classe ch e ne ha usufruito in data anteriore Art. 34 Uso esterno della strumentazione tecnica (macchine fotografiche, telecamere, portatili, sussidi vari, ecc…)

1. L’ utilizzo esterno della strumentazione tecnica in d otazione alla scuola è autorizzato dal Dirigente Scola stico; va segnalato nell’ apposito registro, ove verranno riportati tutti i da ti richiesti a cura del responsabile. Alla riconsegna dell’ attrezzatura, l’ incaricato provvederà alla rapida verifica di funzionalità degli strumenti, prima di dep orli. Si rip orterà inoltre sull’ a pposito registro la data dell’ avvenuta riconsegna e le eventuali segnalazioni di danno.

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Art. 35 Utilizzo delle infrastrutture sportive dell’ istituto( non presenti nell’ I.S.S. “Gangale”)

1. Il Dirigente Scolastico nomina all’ inizio dell’ anno scolastico u no o più docenti responsabili dell’ area sportiva dell’ I stituzione Scolastica che provvederanno alla predisposizione degli orari di util izzo e di fu nzionamento delle singole infrastrutture

in orario cur

ricolare

e

al coor dinamento

delle in iziative

extracurricolari.

2. La palestra e le su e attrezzature sono riservate, durante le ore di lezione, agli alunni. Per ragioni di tipo igienico in pa lestra si dovrà entrare solamente con le scarpe da ginnastica. Art. 36 Uso degli strumenti di scrittura e duplicazione

1. Le attrezzature dell’ Istituto p er la stam pa e la riproduzione ( macchine da scrivere, fax, fotocopiatrice, ciclostile, computer), oltre al primario uso didattico ed amministrativo, possono essere utilizzate de tutte le componenti scolastiche per attività di elusivo interesse della scuola. È escluso l’ utilizzo degli strumenti della scuola per scopi personali.

2. L’ uso de lle fotocopiatrici, per motivi di sicu rezza e per evitare gua

sti, è

riservato al personale incaricato.

3. I docenti devono con segnare al personale incaricato con anticipo di alme no tre giorni il materiale da riprodurre.

4. L’ uso della foto copiatrice è gratuito per il materia le didattico utilizzato dagli alunni e dagli in segnanti, nei limiti degli stan

ziamenti di bilan cio fissati

annualmente.

5. I collaboratori scolastici incaricati terranno appositi registri dove annotare la data, la classe, il richieden

te, il numero di foto

copie seguite. Il material e

cartaceo è sottoposto alla nor mativa sui diritti d’ autore, quindi i rich iedenti si assumono ogni responsabilità sulla riproduzione e/o duplicazione dello stesso.

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CAPO VIII SICUREZZA Art. 37 Norme di comportamento Tenere un contegno corretto astenendosi da qualsiasi genere di scherzo e dal compiere atti che possano distrarre o arrecare danno ai compagni di lavoro; Attenersi scrupolosamente alle disposizioni ricevute dal proprio superiore; Osservare scrupolosamente tutte le p rescrizioni in materia di si curezza ed igiene richiamate da specifici cartelli o indicate dai propri superiori; Non usare macchine, impianti ed attrezzature senza autorizzazione; Non eseguire operazioni o manovre non di propria competenza, o di cui n on si è a perfetta conoscenza:in casi dubbi rivolgersi al suo superiore; Per accedere agli scaffali alti o a strut ture sopraelevate, utilizzate le apposite scale. È opportuno, per le scale doppie, assicurarsi, prima di salirvi, che i tiranti o le catenelle siano in tensione. Non ut ilizzare tali scale come scale semplici appoggiandole a muro né spostarle quando su vi esse vi sono delle persone; Non rimuovere gli estintori dalla posizione segnalata; Depositare i materiali nelle

zone prestabilite e

comunque in mo do da non

ingombrare, ostacolare e/o impedire, anche solo parzialmente l’ accesso alle uscite di sicurezza, al transito su lle vie di fuga (corridoi, scale di sicurezza, ecc…), in prossimità di mez zi ed impianti atti a d intervenire sugli incendi, ed in ge nerale la normale circolazione; Ogni contenitore deve riportare l’ etichetta con l’ indicazio ne ben le ggibile del contenuto; Non utilizzare bottiglie di bevande per il contenimento di altr i liquidi, né abbandonare quelle vuote sul posto di lavoro; Segnalare tempestivamente al proprio

superiore ogni eventuale a

nomalia o

condizione di pericolo rilevata; In caso di infortunio, riferire al più presto ed esattamente ai propri superiori sulle circostanze dell’ evento; Se viene usato il materiale della cassetta del pronto soccorso ripristinare la scorta; Non circolare né so stare fuori nei sot topiani, cavedi, ecc…, degli e difici salvo giustificato motivo di lavoro e

previa autorizzazione dei sup eriori. Non accedere

nelle zone o nei locali in cui vige il divieto di ingresso ai non autorizzati; Mantenere pulito ed in ordine il proprio posto di lavoro;

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Disporre in modo ordinato, stabile e razionale gli attrezzi di uso comune; Adoperare gli attrezzi so lamente per l’ uso cu i sono destinati e nel modo p iù idoneo evitando l’ uso di mezz i di fortuna o di attre zzi diversi da quelli predisposti o di apportare agli stessi modifiche di qualsiasi genere; Mantenere i videot erminali nella posi zione definita secondo i principi de

ll’

ergonomia delle no rme di le gge e di b uona tecnica. Qualsiasi va riazione che si rendesse necessaria deve essere concordata con il proprio responsabile; In caso di movimentazione manuale di materiali (risme di carta, do ssier, ecc…) mantenere la schiena eretta e le braccia rigide, facendo sopportare lo sforzo principalmente dai muscoli delle gambe. Durante il trasporto a mano, trattenere il carico in modo sicuro nei pun ti di più facile presa e se ne cessario appoggiarlo al corpo, con il peso ripartito sulle braccia. Manipolare vetri o materiale pungente con i guanti; Negli armadi o negli scaffali disporre in basso i materiali più pesanti; Non dare in uso scale, utensili e attrezzi al personale di ditte esterne che si trovino a lavorare nella scuola; Negli archivi il materiale va depositato lasciando corridoi di 90 cm; Riporre le chiavi nelle apposite bacheche, dopo l’ uso; L’ apertura di tutte

le uscite di sicurezza deve avvenire p rima dell’ inizio de lle

lezioni.

CAPO IX COMUNICAZIONI Art. 38 Distribuzione materiale informativo e pubblicitario

1. Nessun tipo di ma teriale informativo o di pubblicità varia potrà

essere

distribuito nelle classi, o c omunque nell’ area scolastica, senza la pr eventiva autorizzazione del Dirigente Scolastico.

2. E’ garantita la p ossibilità di scambio e d i circolazione di ogni tipo di materiale utilizzabile nel la voro scolastico (giornali, ecc…) e di que llo frutto del lavoro della scuola stessa e delle classi (giornalino, mostre, ricerche).

3. E’ garantita la po

ssibilità di informazione ai g

enitori da parte di Enti,

Associazioni culturali, ecc…

4. La scuola non conse ntirà la cir colazione di informazione pubblicitaria a scop o economico e speculativo.

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5. Il Dirigente Scolastico disciplinerà la circolazione del materiale. 6. Per gli alunni si prevede di: Distribuire

tutto il materia

le

che

riguarda

il

funzionamento

e

l’organizzazione della scuola;  Autorizzare la distribuzione del materiale relativo alle attività sul territorio a livello Comunale e Comprensoriale, inviato da Enti istituzionali;  Autorizzare la distribuzione di materiale che si riferisca ad iniziative od attività sul territorio, gestite da Enti, Società, Associazioni private che abbiano stipulato accordi di collaborazione con la S cuola, purchè l’ini ziativa non persegua fini di lucro. Art. 39 Comunicazione docenti-genitori

1. Nell’ orario di servizio settim anale di o gni docente è prevista un’ ora per i colloqui, su appuntamento, con i genitori e con gli alunni maggiorenni.

2. Saranno programmati annualmente in contri pomeridiani delle famiglie con gli insegnanti della scuola. Inoltre, qualor a se ne ravvisi la necessità, verranno inviate alle famiglie tempestive informazioni scritte relative, secondo i casi, alla frequenza, al profitto, al com portamento dell’ a lunno: in particolare, saranno comunque comunicate alle famiglie le valutazioni quadrimestrali e, su man dato dei

docenti,

anche

quelle interperiod ali,

accompagnate

dalla e ventuale

segnalazione degli interven ti di sostegn o e di recupero ch e l’ alunno deve sostenere e l’ esito di tali interventi. Art. 40 Informazione sul Piano dell’ offerta formativa

1. All’ inizio dell’ anno scolastico il coordinatore del consiglio di classe illustra agli studenti ed alle famiglie le opportunità offerte del piano dell’ offerta formativa, comprensivo di tutte le attività e iniziative didattiche e formative facoltative e/o opzionali

2. Le attività didattiche aggiuntive facoltative saranno organizzate secondo i tempi e modalità che teng ano conto dei ritmi di apprendimento e delle esigenze di vita degli studenti.

3. Le comunicazioni agli alunni ed ai genit ori sono fatte normalmente con circolari scritte inviate in lettura nella classi. In fo rma ufficiale viene adottata anche la

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pubblicazione in bacheca, in particolare per gli atti che devono essere riportati a conoscenza di tutti.

CAPO X ACCESSO AL PUBBLICO Art. 41 Acceso di estranei ai locali scolastici

1. Qualora i docenti ritengano utile invitare in classe a ltre persone in funzio ne di “esperti” a supporto dell’ attività didattica chiederanno, di volta in volta, l’ autorizzazione al Dirigente Scolastico . Gli “esper ti” permarranno nei locali scolastici per il tem po strettamente necessario all’ esp letamento delle loro funzioni. In ogni caso la completa re sponsabilità didattica e di vigilanza della classe resta del docente.

2. Nessun altra persona estran ea e comunque non fornita

di autorizzazione

rilasciata dal Diri gente Scolastico o suo delegato può entrare nell’

edificio

scolastico dove si svolgono le attività didattiche.

3. Dopo l’ entrata degli alunni verranno chiuse le porte d’ accesso esclusa quella in cui presta servizio di vigilanza il collaboratore scolastico addetto.

4. Chiunque ha libero accesso, durante le ore di apertura della scuola, al locale dove si trova l’ alb o d’ istitu to per pren dere visione degli a tti esposti e può accedere all’ Ufficio d i Presidenza e di seg reteria durante l’ ora rio di apertura dei medesimi.

5. I tecnici che operano alle dipendenza della Amministrazione Comunale possono accedere ai locali scolastici per l’ espletamento delle loro funzioni.

6. I signori rappresentanti ed a genti commerciali devono qualificarsi esibendo tesserino di riconoscimento.

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APPENDICE A REGOLAMENTO CONTENENTE CRITERI E LIMITI PER LO SVOLGIMENTO DELL’ATTIVITÀ NEGOZIALE DA PARTE DEL

DIRIGENTE SCOLASTICO, AI SENSI DELL’ART. 33,

SECONDO COMMA, DEL

DECRETO N. 44 DEL 1 FEBBRAIO 2001.

IL CONSIGLIO D’ISTITUTO VISTI gli art.8 e 9 del DPR 8/3/99, n. 275; VISTO l’art. 33, secondo comma, del Decreto Interministeriale n. 44 del 1/2/2001 con il qual e viene at tribuita al Consig lio d’istituto la c ompetenza a d eterminare i criteri e limiti per lo svolgimento dell’attività negoziale da parte del dirigente scolastico; VISTO l’art. 10 del T.U. 16/4/94, n. 297; Approvato dal C.I. in data 12/05/2005 EMANA Ai sensi dell’art. 33, 2° comma, del Decreto Interministeriale n. 44 del 1/2/2001 il seguente regolamento che va a costitu ire parte integrante del reg olamento d’istituto

CAPO I PRINCIPI GENERALI Art. 1 – Finalità e ambito di applicazione

1. Il presente regolamento disciplina, nell’ambito del D.I. 1/2/2001, n.

44 –

Regolamento concernente le istruzioni generali sulla gestione amministrativo contabile

delle istituzioni scolastiche

l’attività amministrativa inerente li

svolgimento dell’attività neg oziale con i soggetti terzi, nonché ai sen si dell’art. 33, 2° comma, del predetto regolamento, i criteri e le limitazioni per lo svolgimento, da parte del Dirigente Scolastico, delle seguenti attività negoziali: 

contratti di sponsorizzazione;

contratti di locazione di immobili;

utilizzazione dei local i, beni o siti in formatici, appartenenti alla istituzione scolastica, da parte di soggetti terzi;

convenzioni relative a prestazioni del p ersonale della scuola e degli alu nni per conto terzi;

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alienazione di beni e servizi

prodotti nell’esercizio di attività didattiche o

programmate a favore di terzi; 

acquisto ed alienazione di titoli di stato;

contratti di prestazione d’opera con esperti per particolari attività ed insegnamenti;

partecipazione a progetti internazionali. Art. 2 – Formazione dei contratti

1. L’iter di formazione dei contratti dell’istituzione scolastica si articola nelle seguenti tre fasi: Deliberazione di contrattare: l’ente manifesta la propr ia intenzione di obbligarsi, e predispone uno

schema di contratto determinandone il fine

perseguito, l’oggetto, le clau sole essenziali e le modalità di scelta

del

contraente. Aggiudicazione: la scelt a del contraente viene effettuata secondo la procedura tipica dell’istituzione scolastica di cui all’art. 34 d el D.I. n. 44 del 1/2/2001, ovvero n ei casi imposti dalla legge e o ve risulti più conveniente per

l’amministrazione,

secondo

le

procedure dell’a sta

pubblica, della

licitazione privata, della trattativa privata, dell’appalto concorso. Stipulazione: l’accordo viene formalizzato in un a tto a firma del D irigente nella sua veste di legale rappresentante dell’Ente. Art. 3 – Conclusione dei contratti

1. L’iniziativa presa dall’istituzione scolastica per la con clusione di un contratto ha valore d’invito ad offrire e non di propo sta; ciò de ve sempre essere p recisato nelle richieste di offerta.

2. L’offerta della controparte, invece, è vincolante per la stessa per il periodo fissato dall’amministrazione nel bando di gara o nella lettera d’invito. Art. 4 – Elevazione del limite di somma

1. Rimane invariato il limite di spesa per l’attività di contrattazione relativa all’acquisizione di beni e servizi di cui all’art. 34, 1° comma, del D.I. n. 44 del 1/2/2001.

2. Nessun contratto può essere artificiosamente suddiviso allo scopo di essere sottratto alla applicazione del presente regolamento.

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CAPO II FUNZIONI E COMPETENZE Art. 5 – Gli atti amministrativi di competenza del Consiglio d’Istituto e del Dirigente scolastico

1. I contratti dell’istituzione scolastica debbono essere affidati attrave rso uno dei sistemi previsti dal successivo art. 8.

2. La scelta della procedura più idonea da adottare per la stipula dei contratti è disposta:

a) dal Consiglio d’Istituto nelle materie che il regolam

ento n. 44

dell’1/2/2001 gli riserva espressamente;

b) dal Dirigente in tutti gli altri casi 3.

La scelta medesima dovrà e ssere improntata al precipuo fine di assicurare garanzie circa

l ’efficacia, l’efficienza, l’economicità, la snellezza operativa

dell’azione amministrativa, l’imparzialità nell’individuazione delle soluzioni, e il rispetto dei principi della concorrenzialità e d ella “par condicio” tra i concorrenti. Ove i l principio della concorrenzialità pregiudichi l’economicità e l’efficacia dell’azione e il perseguimento degli obiettivi dell’istituzione scolastica, gli organi competenti, con provvedimento motivato, potranno avvalersi del sistema ritenuto più congruo nel rispetto delle norme vigenti.

4. L’attività negoziale dell’istituzione scolastica viene svolta dal D

irigente

scolastico, in quali tà di rapp resentante legale dell’ente, nel ri spetto delle deliberazioni

del C onsiglio

d’istituto

assunte

a

norma

dell’art.

33 del

Regolamento n. 44 del 1/2/2001.

5. Il Consiglio d’istituto ha funz ioni di indirizzo e controllo della complessiva attività contrattuale dell’ente nel risp etto delle specifiche

competenze del

Dirigente e del Direttore SGA.

6. Nello svolgimento dell’attività negoziale il Dirigente si a vvale dell’attività istruttoria del Direttore SGA. A tal fine , al Dirigente com pete l’individuazione delle ditte, l’indicazione dei beni e/o servizi e le mo dalità di effettuazione delle forniture da specificare nelle richieste di preventivo. Al Direttore SGA, compete formalizzare la richiesta alle ditte, ricevere le offerte e predisporre il prospetto comparativo da sottoporre al Dirigente per la scelta del fornitore.

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Art. 6 – Commissione di gara

1. L’espletamento della procedura di aggi udicazione a mezzo di asta pu bblica, licitazione privata, nonché trattativa pr ivata previa gara ufficiosa pu ò essere demandato ad

apposita commissione.

2. La commissione di gara è composta dal presidente, da due componenti e da un segretario, con funzione di verbalizzazion e, individuati secondo le modalità di cui ai successivi commi.

3. La Presidenza di dette commissioni è affidata al Dirigente Scolastico (o persona dallo stesso delegata) a cui compete la sottoscrizione del contratto.

4. Gli altri componen ti della co mmissione sono no minati dal Presidente della Commissione stessa tenuto conto della particolare tipologia di gara da espletare; di ciò sarà dato atto nel primo verbale dei lavori della commissione stessa,senza la necessità di altro atto formale.

5. I

compiti

di segretario

verbalizzante

sono svolti da

un dipendente

dell’istituzione scolastica.

6. La commissione espleta i prop ri lavori in forma collegiale, con la pre senza di tutti i co mmissari. Le decisio ni vengono assunte a maggioranza dei processo verbale di gara, redatto dal segreta

voti. Il

rio della co mmissione, viene

sottoscritto da tutti i commissari. In ca so di parità di vo ti, prevale il voto del Presidente.

CAPO III I SISTEMI DI SCELTA DEL CONTRAENTE Art. 7 – Deliberazione a contrattare

1. La deliberazione a contrattare è assunta dal Dirigente e dal C onsiglio d’istituto nelle materie che espressamente gli riserva il

regolamento di contabilità

scolastica. Essa deve precedere la scelta del contraente e la stipulazione del contratto. 2. La deliberazione a contrattare deve obbligatoriamente indicare:

a) il fine che con il contratto s’intende perseguire, vale a dire il pubblico interesse che l’ente intende realizzare;

b) l’oggetto del medesimo, la forma e le clausole ritenute essenziali; c) le modalità di scelta del contraente secondo la normativa vigente; d) le modalità di finanziamento della spesa. 118


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3. Essa è sempre revocabile, ancorché esecutiva, trattandosi di atto che non vincola l’amministrazione la quale può pertanto ritirarla per sopravvenuti motivi di interesse pubblico. Art. 8 – La scelta del contraente

1. Alla scelta del contraente si può pervenire attraverso il sistema di gara stabilito dall’art. 34 del D.I. n. 44 del 1/2/2001, ovvero nei casi in cui è previsto dalla legge e ove risulti più conveniente per l’amministrazione secondo le procedure dell’asta pubblica, della licitazione privata, della trattativa privata, dell’appalto concorso.

2. Per le forniture che superino i limiti concordati in sede comunitaria, si dovranno utilizzare i sistemi di gara e le procedure previste dagli accordi comunitari così come recepiti in sede nazionale.

3. Fermo restando il rispetto di tali norme, la scelta del sistema di contrattazione, se diverso dal sistema di contrattazione tipico delle istituzioni scolastiche, va motivato con prevalente riferimento ai criteri di economicità ed efficacia.

4. Le minute spese di cui all’art. 17 del D.I. n. 44 del 1/2/2001, necessari a soddisfare i correnti bisogni di limitata entità, sono disciplinati da apposito regolamento.

CAPO IV MODALITA’ DI ESPLETAMENTO DELLE GARE Art. 9 – La lettura d’invito alle gare

1. Le ditte da invitare a partecipare alle gare con il sistema di contrattazione ordinario di cui all’art. 34 del D.I. n. 44 del 1/2/2000, sono individuate dal Dirigente Scolastico secondo automi criteri di idonieta’e affidabilita’. Nel caso di gare a licitazione privata e appalto concorso le ditte debbono essere individuate attraverso il preavviso di gara con le modalita’ previste dalla legge.

2. I requisiti minimi da richiedere alle ditte partecipanti sono quelli previsi dalla legge.

3. Sono escluse dalla contrattazione le ditte che: a) si trovino in stato di fallimento, liquidazione, cessazione di attività, concordato preventivo e in qualsiasi altra forma equivalente secondo la legislazione vigente;

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b) nei cui confronti sia stata pronunciata una condanna, con sentenza passata in giudicato, per reati che attengono alla moralità professionale e per delitti finanziari;

c) in precedenti contratti si sono resi colpevoli di grave negligenza, malafede o inadempienze debitamente comprovate;

d) non siano in regola con gli obblighi relativi alle contribuzioni previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori o al pagamento delle imposte e tasse;

e) siano gravemente colpevoli di false dichiarazioni nel fornire informazioni che possono essere richieste ai sensi del presente articolo.

4. La lettera d’invito, per ogni forma di contrattazione rappresenta un mero invito ad offrire che qualifica la controparte come proponente e impegna l’istituzione scolastica solo dopo l’aggiudicazione.

5. La controparte non può invocare la responsabilità precontrattuale ove l’ente, assumendo un provvedimento motivato, decida di non far luogo all’aggiudicazione o alla revoca della gara.

6. La lettera d’invito deve essere improntata alla massima chiarezza, elencando dettagliatamente i requisiti ed i documenti richiesti, le modalità da seguire per la partecipazione ed individuando con certezza quelle clausole che, in quanto rispondenti ad un particolare interesse dell’istituzione scolastica appaltante, portano alla esclusione dalla gara ove siano disattese.

7. Lettere d’invito per la partecipazione alle gare devono essere spedite con sistemi che assicurano la massima certezza circa tale adempimento. Di norma deve essere utilizzata la raccomandata con ricevuta di ritorno. Gli altri sistemi di estensione dell’invito, quali i telefax, la forma telegrafica, la posta ordinaria sono da ritenersi applicabili solo in presenza di situazioni eccezionali. Art. 10 – Le offerte

1. I termini da concedere alle ditte per la partecipazione alle gare regolate dalla legislazione nazionale sono, per quanto riguarda l’asta pubblica,quelli previsti dall’art.64 del R.D.23/5/1924,n.827,mentre per gli altri sistemi di affidamento,verranno determinati di volta in volta,nel rispetto dei principi di equità,dalla stazione appartenente.

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Pof 2012/2013

2. Tali termini dovranno dovranno essere tali da consentire la presentazione di un offerta seria e ragionata e,comunque,non essere inferiori alla metà di quelli prescritti per quanto concerne gli appalti soggetti alla normativa comunitaria.

3. Le offerte hanno natura di proposta irrevocabile.Esse dovranno essere redatte nel rispetto delle norme,modalità,termini e condizioni previste per legge,dalla lettera d’invio o da qualsiasi altro disciplinare richiamo per regolare l’affidamento.

4. Le offerte devono essere sottoscritte dal legale rappresentante delle ditte e non possono presentare correzioni che non siano da lui convalidate con apposita sottoscrizione.

5. Di norma il sistema di presentazione delle offerte è quello dell’inoltro a mezzo del servizio postale in plico raccomandato.

6. Eventuali deroghe a tale sistema devono essere adeguatamente motivate. 7. Non è ammessa la possibilità di utilizzare soluzioni tra di loro alternative per l’inoltro delle offerte quali ad esempio il mezzo del plico postale e la consegna a mano.

8. Non sono ammesse offerte per telegramma,né offerte condizionate o espresse in modo indeterminato o con semplice riferimento ad altra offerta.

9. Nel caso di presentazione a mezzo servizio del servizio postale le offerte debono presentare all’esterno della busta, in modo chiaro ed inequivocabile,il nominativo del partecipante e l’indicazione della gara cui si riferiscono.Ove sia prevista la necessità di esaminare preliminarmente la documentazione ritenuta propedeutica all’ammissione,si deve utilizzare il sistema della doppia busta.In tal caso la busta contenente la sola offerta,chiusa in altra più grande contenente i documenti richiesti per la partecipazione,verrà aperta soltanto se la documentazione necessaria per l’ammissione risulterà regolare.

10. I termini previsti per la partecipazione debbono intendersi perentori e l’offerta viaggia a rischio e pericolo dell’offerente.

11. Ai fini dell’accertamento del rispetto dei termini di reperimento dell’offerta stessa,farà fede il timbro di arrivo e la declaratoria od attestazione circa il giorno e l’ora del ricevimento,apposta dal funzionario responsabile del procedimento.

12. Quando in un offerta vi sia discordanza tra il prezzo indicato in lettere e quello indicato in cifre è valida l’indicazione in lettere.

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Nel caso in cui vi siano errori di calcolo del prezzo complessivo,vale quale offerta il prezzo risultante dal corretto calcolo effettuato sulla base dei prezzi unitari offerti.

13. Possono essere presentate più offerte aventi lo stesso oggetto a condizione che l’offerta

successiva sia presentata nel rispetto dei termini e delle modalità

previste per l’offerta principale.In tal caso viene presa in considerazione l’ultima offerta in ordine di tempo.

14. Non è ammissibile la presentazione di più offerte per la quali non si possa individuare l’ultima.

15. Scaduto il termine utile per la loro presentazione,le offerte non possono essere ritirate,modificate o integrate e divengono quindi impegnative per la ditta proponente.

16. Nel caso in cui l’aggiudicazione non sia prevista seduta state ma differita in un momento successivo,l’offerta si considera valida per un periodo di tempo pari a quello ipotizzato nella lettera d’invito od in mancanza di tale indicazione,per quello normalmente necessario per compiere le operazioni che dovrebbero condurre alla definitiva aggiudicazione.

17. Qualora detto termine di va lidità sia scaduto prima dell’aggiudicazione,deve essere acquisita,prima di procedere all’esame delle offerte,la conferma circa la validità. Art.11 – Le offerte risultanti uguali

1. Nel caso due o più concorrenti risultanti aggiudicatari abbiano presentato offerte uguali,il riterrà più opportuno,ed aggiudicherà l’appalto al migliore offerente.

2. Ove i concorrenti non siano presenti o rifiutino la seconda gara,si procederà all’individuazione dell’aggiudicatario,mediante estrazione e sorte. Art.12 – Annullamento e revoca della gara

1. L’annullamento o la revoca di una gara in corso di espletamento necessita di una congrua e

seria motivazione che ponga in evidenza le ragioni

giustificative del provvedimento che può essere adottato solo a tutela dell’interesse pubblico e non in presenza di irregolarità formali che possano dar luogo ad una sanatoria.

2. nel caso in cui per la ditta aggiudicataria dovesse essere accertati,successivamente all’aggiudicazione,il mancato possesso di uno dei

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Pof 2012/2013

requisiti essenziali per il perfezionamento del rapporto contrattuale,si procederà aggiudicando l’appalto alla ditta immediatamente seguente nella graduatoria.

CAPO V STIPULAZIONE DEL CONTRATTO Art.13 – Contenuti del contratto

1. Il contenuto del contratto deve essere conforme agli elementi e alle clausole indicate nella lettera d’invito e deve di norma includere le condizioni di esecuzione,il corrispettivo,le modalità di pagamento,la facoltà dell’istituzione scolastica di risolvere il rapporto nei casi di inadempienza e/o di esecuzione in danno,salvo il risarcimento di cui all’ art.18 ed alrte eventuali clausole quali le penali e le modalità di verifica di regolare esecuzione

2. Il contratto deve avere termini di durata certi. Salvi i casi consentiti dalla legge la durata non può essere variata in corso di esecuzione del contratto. Art.14 – Stipula dei contratti

1. La stipulazione consiste nella redazione formale di un contratto. Essa consegue alla fase di aggiudicazione.

2. I contratti sono stipulati dal Dirigente scolastico o da persona dallo stesso delegata.

3. La ditta aggiudicataria è tenuta a versare,di norma prima della stipula del contratto l’importo dovuto per la spese contrattuali,,cioè di copia e bollo,gli oneri di registrazione del contratto. Tale importo viene versati direttamente al Direttore SGA mediante assegno circolare non trasferibile oppure mediante bonifico bancario presso l’istituto cassiere dell’istituzione scolastica. Al Direttore SGA compete la gestione e la rendicontazione di tale deposito.

4. I contratti possono essere stipulati in una delle seguenti forme: a) in forma pubblica ordinaria,ai sens i dell’art.102 del regolamento di contabilità di stato, e cioè a mezzo del Notaio,allorché lo richiedano l’amministrazione od il contraente privato. L’indicazione del nominativo del Notaio rogante complete alla parte a carico della quale sono poste le spese contrattuali;

b) in forma pubblica amministrativa,cioè a mezzo d el Direttore SGA in veste ufficiale rogante;

c) mediante scrittura privata autentic ata ai s ensi degli artt.2 702 e 27 03 del codice civile;

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5. I contratti di importo inferiore a ……………….. Euro, IVA esclusa, possono altresì essere stipulati,oltre che nella forma pubblica ordinaria e pubblica amministrativa,secondo le sotto riportate modalità

a) per mezzo di scrittura privata,firmata dal Dirigente scolastico e dalla controparte;

b) con atto separatorio di obbligazione sotto scritto dall’offerente ed accettato dall’istituzione scolastica;

c) per mezzo di obbligazione stesa in calice al capitolato; d) d)per mezzo di corrisponden za,secondo l’uso de l commercio,quando sono conclusi con d itte

com merciali.(offerta e su ccessiva conferma

d’ordine)

6. Nell’ipotesi di cui ai punti b),c),d), la ditta resta vincolata fin dal momento dell’aggiudicazione,mentre per l’istituzione scolastica è subordinato alla verifica dei requisiti di cui alla vigente legge antimafia.

7. Tranne i casi in cui la forma del contratto è prescritta dalla legge,essa verrà determinata all’atto della determinazione a contrattare,tenendo conto del valore economico del contratto o della natura delle forniture e nel rispetto dei principi di efficacia,efficienza ed economicità dell’attività amministrativa.

8. L’adempimento della stipulazione deve avvenire entro il termine indicato nella comunicazione alla ditta aggiudicataria,mediante lettera raccomandata con ricevuta di ritorno,dell’avvenuta predisposizione del contratto. Decorso inutilmente tale termine il Dirigente scolastico potrà revocare l’aggiudicazione e disporre l’affidamento a favore dell’offerente che segue in graduatoria. In tal caso l’istituzione scolastica è liberata da ogni obbligo verso la parte inattiva. E’ fatta salva la facoltà dell’amministrazione di attivare tutte le azioni da porre in essere per l’esecuzione del contratto e il risarcimento dei danni. Art.15 – Adempimenti connessi alla stipula

1. Il Direttore SGA è abilitato a rogare i contratti ai sensi dell’art. 34, 6° comma, del D.I. n.44

del 1/2/2001, nell’esclusivo interesse dell’istituzione scolastica,

secondo la normativa vigente in materia.

2. I contratti e gli atti di sottomissione, conclusi dall’istituzione scolastica e stipulati in forma pubblica ordinaria, ovvero in forma pubblica amministrativa, ovvero ancora mediante scrittura privata autenticata, vengono registrati a cura del Notaio rogante

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o dell’ufficiale rogante, entro il prescritto termine di 20 giorni dalla stipula dei medesimi.

3. Il Direttore SGA provvede alla tenuta del repertorio, alla iscrizione su di questo degli atti da lui rogati, nonché a tutti gli ulteriori adempimenti legali e fiscali per dare compiuto l’iter del contratto.

4. Per tali contratti egli provvede inoltre all’autentica delle copie degli atti ed al rilascio delle stesse alle parti che ne facciano richiesta. Art. 16 – Spese contrattuali

1. Le spese contrattuali necessarie per la stipula e per i successivi adempimenti, anche di ordine tributario, cui il contr atto stesso dovrà e ssere sottoposto, saranno così regolate:

a) se poste a carico del privato contraente, questi sarà inviato a versare, sul conto dell’istituzione scolastica presso l’istituto cassiere, un deposito presuntivamente qualificato da cui si preleveranno le somme occorrenti. Esaurite le operazioni si p rocederà alla liquidazione del conto,

rimettendo

all’interessato

una

distinta

delle

spese

effettivamente sostenute ed il conguaglio attivo o negativo del conto che dovrà essere saldato entro 30 giorni;

b) se poste a carico dell’istituzione scolastica si preleveranno le somme che si renderanno necessarie attraverso il fondo minute spese;

c) nel caso che l’istituzione scolastica anticipi le somme dovute, si procederà al loro

recupero. Ove do vessero riscontrarsi difficoltà

seguendo la forma ordinaria, si attiverà la

forma abbreviata e

privilegiata prevista dall’art. 98 della legge sul registro, per il recupero dell’imposta di registro anticipata, ovvero si tratterà la somma dovuta dal contraente, aumentata degli interessi, sul primo pagamento relativo al contratto. Art. 17 – Attività di gestione dei contratti

1. L’originale del contratto una volta stipulato, rogato e registrato, nonché quello soggetto a registrazione anche in caso d’uso, è custodito dal Direttore sga nelle sua veste di responsabile del procedimento.

2. Per il Direttore sga nella su a veste di responsabile del procedimento, la gestione del contratto comporta anche la vigilanza sul regolare e t empestivo adempimento degli impegni e delle obbligazioni contrattualmente assunte dalle parti.

Spetta

al

responsabile

del proced imento

azionare e

far

valere

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Pof 2012/2013

direttamente le clausole anch e di natura sanzionatorie, previste dal con tratto stesso, ogni qual volta se ne realizzano i presupposti.

3. Spetta altresì al responsabile del procedimento la vigilanza sulla regolarità dell’esecuzione delle prestazioni poste a carico delle parti nell’ambito dei rapporti di colla borazione, disciplinati mediante stipula di convenzioni o di appositi disciplinari, con professionisti esterni.

4. Compete al responsabile del proced imento evitare che si ve rifichino ritardi od omissioni negli adempimenti di natura tecnica, amministrativa, contabile, tali da comportare conseguenze negative per l’istituzione scolastica.

5. Nell’ipotesi di cui al comma

4 il responsab ile del procedimento riferisce

immediatamente al Dirigente scolastico, chiarendo le ragioni dei ritardi e delle omissioni. Art. 18 – Inadempienze contrattuali

1. Nel caso di inadempienza contrattuale l’istituzione scolastica, dopo formale ingiunzione

rimasta

inusitata,

dell’affidatario, ad un nuovo

può

affidarne

soggetto, salvo l’e

l’esecuzione,

a

spese

sercizio dell’azione per il

risarcimento del danno.

2. I provvedimenti intesi a promuovere la risoluzione del contratto medesimo per inadempienza, ad esperire le azioni

per l’esecuzione in

danno e per il

risarcimento dei dan ni subiti competono al Dirigente scolastico. Al med esimo compete adottare le misure ritenute necessarie per i casi di irregolarità o ritardi non configuranti inadempienze in senso proprio.

CAPO VI CRITERI E LIMITI INERENTI I SINGOLI CONTRATTI Art. 19 – Contratti di sponsorizzazione

1. La stipula dei contratti di sponsorizzazione può essere disposta dal dirigente scolastico, ai sensi dell’art. 41 del D.I. n. 4 4 del 1/2/2001, nel r ispetto delle seguenti condizioni:

a. in nessun caso è con sentito concludere contratti in cui sian o possibili forme di conflitto d’interesse tra l’attività pubblica e quella privata;

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b. non è co nsentito concludere accordi di sponsorizzazione co soggetti le cu i finalità ed attività siano in contrasto, anche di fatto, con la funzione educativa e culturale della scuola;

c. non è consentito concludere contratti di sponsorizzazione con soggetti che svolgono attività concorrente con la scuola;

d. nella scelta degli sponsor si dovrà accordare la p referenza a quei so ggetti che per finalità statutarie, per le attività

svolte, abbiano dimo strato particolare

attenzione nei confronti dei problemi dell’infanzia e della adolescenza;

e. la sponsorizzazione è ammessa per le seguenti attività svolte nella scuola….. Art. 20 – Contratto di locazione di immobili

1. I beni immobili di proprietà dell’istituzione scolastica possono essere ceduti in locazione a soggetti pubblici e privati secondo la disciplina dettata dagli artt. 1571 e seguenti del codice civile;

2. Il Dirigente nel dete rminare il canone d’affitto dovrà tenere conto dei costi di gestione dello immobile in termini di manutenzione straordinaria e pagamento delle imposte. Art. 21 – Contratto di utilizzazione,dei beni e dei locali scolastici da parte di soggetti terzi

1. Il contratto deve prevedere le seguenti clausole e condizioni: a) la concessione in uso dei locali dev e essere compatibile con l ’attività educativa svolta nell’istituto stesso, cioè nel senso che non può esse re limitativa delle attività didattiche dell’istituto;

b) precisare il periodo della concessione in uso d ell’edificio e le modalità tassative di utilizzo dei locali da parte del concessionario;

c) precisare

l’obbligo

del

concessionario

di

stipulare

una

polizza

assicurativa per la responsabilità civile per garantire eventuali possibili danni;

d) precisare che il

concessionario

assume

l’obbligo

della

custodia

dell’edificio;

e) precisare che il concessionari o assume la responsabilità in or dine alle attività e destinazione dell’edificio;

f) precisare che la scuola e l’ente proprietario dei locali devono essere tenute esenti da spese connesse all’utilizzo dei locali;

g) il corrispettivo per l’uso dei locali è stabilito in via discrezionale dal dirigente, comunque non dovrà essere inferiore al costo derivante

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dalle utenze,pulizie e/o eventuale personale di so rveglianza, perché tali prestazioni vanno retribuite con parte de i proventi accessori in quanto resi a favore di terzi. Art. 22 – Contratto di utilizzazione di siti informatici da parte di soggetti terzi

1. L’istituzione scolastica può osp itare sul proprio sito informatico istituzioni di volontariato,associazioni

tra

studenti,

collegamenti

verso

altre

istituzioni

scolastiche, o enti di interesse culturale allo scopo di favori re la cre azione di sinergie tra soggetti comunque coinvolte in attività educative e culturali.

2. il contratto, in particolare, dovrà prevedere:  l’individuazione da parte del Dirigente scolastico del responsabile del servizio, il quale assume la responsabilità per i contenuti immessi nel sito. A tal fine il Dirigente scolastico dovrà verificare non solo il nominativo, ma anche la qualificazione professionale e la posizione dello stesso rispetto all’organizzazione richiedente.  La specificazione di una clausola che con ferisca al dirigente la facoltà di disattivare il ser vizio qualora i l contenuto dovesse risultare in contrasto con la funzione educativa della scuola. Art. 23 – Contratti di prestazione d’opera

1. All’inizio dell’anno scolastico, il Diri gente, sulla b ase del p iano dell’offerta formativa (POF) e alla p revisione dei progetti che saranno deliberati nel programma annuale, individua le attività e gli insegnamenti per i quali possono essere conferiti contratti ad esp erti esterni e ne dà i nformazione con uno o più avvisi da pubblicare all’albo ufficiale de lla scuola e sul prop rio sito w eb o altr a forma di pubblicità ritenuta più opportuna.

2. Gli avvisi dovrann o indicare modalità e termini per la

presentazione delle

domande, i titoli ch e saranno valutati, la documentazione da produrre, nonché l’elenco dei contratti che s’intendono stipulare. Per ciascun contratto deve essere specificato: l’oggetto della prestazione; la durata del contratto: termini di inizio e conclusione della prestazione; il corrispettivo proposto per la prestazione.

3. I candidati devon o essere in p ossesso dei requisiti per l’accesso al pu bblico impiego.

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Pof 2012/2013

4. Ciascun aspirante in possesso dei requisiti, nel te rmine che sarà stabilito dal Dirigente

scolastico,

può

presentare dom

anda

alla scuola

ai fini

dell’individuazione dei contraenti cui conferire il contratto.

5. I criteri riguardanti la determinazione dei corrispettivi per i contratti di cui al presente articolo saranno annualmente determinati dal Consiglio d’istituto.

6. Nell’ambito di detti criteri, il Dirigente scolastico, determin a annualmente il corrispettivo di riferimento per i singoli contratti conferiti. ovvero Il compenso massimo da corrispondere all’esperto per ogni ora di lezione, tenuto

conto del tipo di attività e dell’im pegno professionale richiesto, sarà

quello stabilito dalla legge.

7. I contraenti cui conferire i contratti sono selezionati dal Dirigente scolastico mediante valutazione comparativa.

8. La valutazione sarà effettuata sulla base dei seguenti titoli:  curriculum complessivo del candidato;  contenuti e continuità dell’at tività professionale e sc ientifica individuale o svolta presso studi professionali, enti pubblici o privati;  pubblicazioni e altri titoli.

9. Per la va lutazione comparativa dei ca ndidati il Dirigente scolastico farà riferimento almeno ai seguenti criteri: livello di qualificazione professionale e scientifica dei candidati; congruenza dell’attività professionale o scientifica svolta dal candidato con gli specifici obiettivi formativi dell’insegnamento o dell’attività formativa per i quali è bandita la selezione; eventuali precedenti esperienze didattiche.

10. Il Dirigente scolastico per le valutazioni di cui al presente articolo può nominare una apposita commissione, composta dai docenti, a cui aff idare compiti di istruzione, ai fini della scelta dei contraenti con cui stipulare i contratti. Art.

24

Alienazione

di

beni

e

forniture

di

servizi

prodotte

dall’istituzione scolastica per conto terzi

1. I contratti e le convenzioni di natura privatistica aventi ad oggetto l’esecuzione di attività di ricerca , di didattica e

consulenza per conto terzi, conclusi tra

l’istituzione scolastica ed Enti pubblici e privati, ai sensi dell’art. 38 del D.I.

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n.44/2001 sono stipulati dal Dirigente scolastico nell’ambito dei criteri e limiti di seguito stabiliti.

2. Nell’attività di ricerca, di dida ttica e consulenza per conto terzi rientrano quelle prestazioni

eseguite

dall’istituzione

scolastica,

avvalendosi

delle

proprie

strutture, che esulano dai compiti istituzionali.

3. Il Dirigente, per i contra

tti relativi a prestazioni a ca

rattere didattico,

commissionati da terzi, prima di procedere alla loro stipulazione deve accertare che l’esecuzione della prestazione:  sia compatibile con lo svolgimento della normale attività didattica;  non costituisca attività istituzionale dell’istituzione scolastica.  sia strumentale e funzionale alle finalità della scuola, cioè l’attività deve trovare motivazioni di ordine didattico, di ricerca ecc.;  nel caso si ri chieda l’impiego di labora tori si do vranno stabilire le modalità di utilizzo in modo

da non a rrecare pregiudizio al normale

svolgimento delle attività istituzionali;  nel caso di utilizzo di personale interno all’istituzione scolastica si dovrà tenere conto se le att ività si collocano in orario di

servizio

ovvero fuori orario di servizio;

4. Il corrispettivo da richiedere al committente per la attività disciplinate dal presente articolo è approvato dal Consiglio d’istituto, su proposta del Dirigente. Il corrispettivo deve essere determinato in misura tale da consentire l’integrale copertura dei costi, nonché un a quota d i utile. In particolare dovranno essere valutati i seguenti elementi:  costo dei materiali di c onsumo necessari allo svolgimento delle attività;  costo di acquisto, noleggio, manutenzione o ammortamento di apparecchiature

tecnico-scientifiche e

didattiche

necessarie per

l’esecuzione dell’attività;  costo

di eventuali presta

zioni

relative

a collaborazioni esterne

necessarie all’esecuzione della prestazione;  costo e compenso al personale impegnato nella prestazione;  spese di carattere

generale per il funzionamento della struttura

(compensi per i consumi per le utenze di gas, acqua, energia elettrica, pulizie ecc.) stabilita forfetariamente nella misura almeno dell’1% della singola prestazione;

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Pof 2012/2013

 altre

eventuali

voci di spe

se

incidenti

sul costo globa

le

della

prestazione;

5. Su proposta del Dirigente, i corrispettivi introitati, saranno ripartiti:  una quota pari al … % di tale corrispettivo viene acquisita al bilan cio della scuola a fronte delle spese generali di produzione;  una quota pari a …% viene

acquisita al bilan cio della scuola ed

accantonata a copertura delle eventuali azioni risarcitorie esercitate da terzi per inadempimento dell’istituzione scolastica;  un ulteriore quota del …% del corrispet tivo viene acquisita al bilanci o della

scuola

da

destinare

al personale ch

e

cura

gli

aspetti

amministrativi dell’attività.  All’atto della propo sta di contratto, il Dirigente pro pone una quota d i fondi da destinare al personale docente e ATA che collabora all’attività. Tale quota non po trà superare l’85% di quanto resta dopo aver dedotto dal corrispettivo le quote acquisite al bilancio ed i co sti della prestazione.  le somme rimanenti dopo le operazioni indicate in precedenza possono essere utilizzate, su proposta del Dirigente, per acq uisti di m ateriale per gli alunni. Art. 25 – Contratti di acquisto o vendita di titolo di Stato

1. La stipula di contratti di gestione finanziaria di cui all’art. 48 del regolamento di contabilità scolastica è possib ile a con dizione che risulti compatibile con la continuità dell’erogazione del servizio educativo e formativo.

2. Possono essere destinate a questa forma d’investimento soltanto le risorse derivanti da entrate proprie dell’istituzione scolastica (quali, ad esempio, quelle ottenute attraverso l’attività contrattuale dell’istituzione scolastica) e quelle derivanti da eredità, donazioni, legati, lasciti, ecc.

3. Tali

contratti

professionali

possono del

settore,

essere

stipulati

abilitate

esclusivamente

all’esercizio

delle

con i stituzioni

attività

bancarie

e

finanziarie.

4. I contratti in qu

estione devono essere finalizzati alla conservazione e

all’incremento di ri sorse finanziarie non immediatamente impiegabili, da destinare ad una specifica opera di interesse dell’istituzione scolastica.

5. E' esclusa la possibilità di concludere contratti aleatori od operazioni finanziarie speculative, quali:

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l’acquisto di azioni; l’acquisto di obbligazioni non in dicizzate, in quanto non garantiscono in tutta la durata dell’investimento un rendimento pari a quello dei titoli di stato semestrali; l’acquisto di titoli di stato di du rata maggiore di un anno, se n on indicizzati, in quanto non garantiscono interessi almeno pari a quelli de i Bot semestrali derivati (futures, swap, ecc.), in qua nto aventi una natura fo rtemente speculativa e spesso aleatoria.

6. Il contratto in que stione dovrà, in ogni caso, assicurare la conservazione del capitale impegnato e un rendimento non inferiore a quello dei titolo di stato con scadenza semestrale, al netto delle commissioni praticate dagli istituti bancari.

7. Il contratto potrà p revedere forme di riscatto anticipato con la conte mporanea clausola della garanzia della conservazio ne del ca pitale e d egli interessi medio tempore maturati, decurtati dagli importi dovuti come commissione.

APPENDICE B REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER LA CONCESSIONE IN USO TEMPORANEO E PRECARIO DEI LOCALI SCOLASTICI

Art.1 – Finalità e ambito di applicazione I locali scolastici possono esser concessi in uso temporaneo e precario ad Istituzioni, Associazioni, Enti o Gruppi

organizzati, secondo modalità, termini e

condizioni di segu ito stabilite, nel risp etto della convenzione stipulata tra la provincia di CROTONE e l’ISTITUZIONE SCOLASTICA

nonché delle norme

vigenti in materia. Art.2 – Criteri di assegnazione I locali scolastici sono primariamente destinati ai pertinenti fini istituzionali e comunque a scopi e

attività rientranti in

ambiti di interessi

pubblico e possono

quindi essere concessi in uso a terzi escl usivamente per l’e spletamento di attività aventi finalità di promozione culturale, sociale e civile dei cittadini e senza fini d i lucro, valutando i contenuti dell’attività o iniziativa proposte in relazione:  al grado in cui le attività svolte perseguono interessi di carattere generale e che contribuiscono all’arricchimento civile e culturale della comunità scolastica;  alla natura del servizio prestato, con particolare riferimento a qu elli resi gratuitamente al pubblico;

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Pof 2012/2013

 alla specificità dell’organizzazione, con priorità a qu elle di vo lontariato e alle associazioni che operano a favori di terzi, senza fini di lucro;  considerando, particolarmente nell’ambito delle attività culturali, la loro qualità e la loro originalità. Le attività didattiche proprie dell’istituzione scolastica hanno assoluta preminenza e priorità rispetto all’utilizzo degli enti concessionari interessati, che non dovrà assolutamente interferire con

le attività didattiche stesse

. Nell’uso dei loca li

scolastici devono essere tenute in particolare considerazione le esigenze degli enti e delle associazioni operanti nell’ambito scolastico. Art.3 – Doveri del concessionario In relazione all’utilizzo dei locali il concessionario deve assumere n ei confronti dell’istituzione scolastica i seguenti impegni:  indicare il nominativo del responsabile della gestione dell’utilizzo dei locali quale referente dell’istituzione scolastica;  osservare incondizionatamente l’applicazione e il

rispetto delle disposizioni

vigenti in materia;  sospendere l’utilizzo dei locali in caso di programmazione di attività scolastiche da parte del Comune o dalla stessa istituzione scolastica;  lasciare i locali, dopo il loro u so, in condi zione idonee a gara ntire comunque il regolare svolgimento delle attività didattiche. Art.4 – Responsabilità del concessionario Il concessionario è responsabile di ogni d anno causato all’immobile, agli arredi, agli impianti da qualsiasi azione o d omissione dolosa o colposa a lui direttam

ente

imputabili o imputabili a terzi p resenti nei locali scolastici in o ccasione dell’utilizzo dei locali stessi. L’istituzione scolastica e l’Amm inistrazione provinciale devono in ogni caso ritener si sollevati da ogni responsabilità civile e p enale derivante dall’uso da parte di terzi, che dovranno pertanto presentare apposita assunzione di responsabilità e son o tenuti a cautelarsi a l riguardo mediante st ipula di apposita polizza assicurativa o adottando altra idonea misura cautelativa. Art.5 – Fasce orarie di utilizzo L’uso dei locali può essere richiesto esclusivamente per giorni feria li e nei seguenti orari: al mattino dalle ore 8.00 alle ore 14.00 pomeriggio dalle ore 15.00 alle ore 20.00

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Art.6 – Usi incompatibili Sono incompatibili le concessioni in uso che comportino la necessità di spostare il mobilio e gli arredi dell’edificio scolastico. Non sono consentiti concerti musicali e attività di pubblico spettacolo in genere. È vietato l’uso de i locali pe r attività di pubblico spetta

colo con pubblico a

pagamento. Art.7 – Divieti particolari Durante la manifestazione è vietata la vendita e il con sumo di cibarie e bevande all’interno delle sale. È inoltre vietato fumare. Il personale in se rvizio nella scuola in funzione di vigilanza è incaricato di far rispettare il divieto. L’utilizzo dei locali da parte di terzi è subordinato inoltre all’osservanza di quan to segue: è vietato al concessionario l’istallazione di strutture fisse o di altro ge nere previa autorizzazione dell’istituzione scolastica; è vietato lasciare in deposito, all’interno dei locali e fuori d ell’orario di concessione attrezzi e quant’altro; qualsiasi danno, guasto, rottura o malfunzionamento o anomalie all’interno dei locali dovrà essere tempestivamente segnalato all’istituzione scolastica; l’inosservanza

di

quanto

stabilito

al

precedente

punto

comporterà

per

il

concessionario l’assunzione a suo carico di eventuali conseguenti responsabilità; i locali dovranno essere usati dal t erzo concessionario con diligenza e, al ter mine dell’uso, dovranno essere lasciati in or dine, puliti e comunque in con dizioni di garantire il regolare svolgimento dell’attività didattica della scuola. Art.8 – Procedura per la concessione Le richieste di con cessione dei locali scolastici devono essere inviate per iscritto all’Istituzione scolastica almeno 10 giorni prima

della data di u so richiesta e

dovranno contenere oltre all’indicazione del sogg etto richiedente e il preciso sco po della richiesta anche le generalità della persona responsabile. Il Dirigente sco lastico nel pro cedere alla concessione verificherà se la richiesta è compatibile con le norme del presente regolamento e se i locali sono disponibili per il giorno e nella fascia oraria stabilita. Se il ri scontro darà esito negativo dovrà comunicare tempestivamente il dinieg o della concessione; se il ris contro sarà positivo dovrà comunicare al richiedente, anche per le

vie brevi, l’assenso di

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Pof 2012/2013

massima subordinato al versamento della quota stabilita a titolo di rimborso spese e del deposito cauzionale. Una volta effettuati i versamenti di cui so pra presso l’istituto cassiere, si emetterà il formale provvedimento concessorio. Qualora i versamenti di cui sopra

non siano

stati eseguiti entro il quinto giorno precedente a quello previsto per l’uso, la richiesta s’intende tacitamente revocata ed i locali potranno essere messi a disposizione per altri eventuali richiedenti. Art.9 – Corrispettivi Il costo giornaliero dell’uso dei locali e il deposito cauzionale sono stabiliti in via discrezionale dal Dirigente sco lastico, comunque non inferiore al costo derivan

te

dalle utenze, pulizie e/o eventuale personale di sorveglianza, perché tali prestazioni vanno retribuite con parte di proventi con cessori in quanto re si a favori di terzi e, come tali, non rientranti tra le prestazioni di lavoro straordinario reso alla scuola. Il costo viene determinato quindi in € 50,00 giornaliero per l’uso dell’aula magna e di € 100,00 per le aule speciali e laboratori. Qualora per qualsia si motivo la manife stazione programmata non si svolga, il corrispettivo versato resta comunque acquisito all’istituzione scolastica, mentre sarà restituito il deposito cauzionale. Art.10-Svincolo del deposito cauzionale Il giorno successivo

alla

manife stazione

il

Dirigente scolastico, dopo a ver

accertato che non siano stati prodotti danni alla sala o agli arredi, emette

un

provvedimento di svincolo del deposito cauzionale. Qualora

invece

si siano

verificati danni, ne esegue l’accertam

ento

e la

quantificazione. La stima dei d anni viene rimessa a l consiglio d’istituto, il quale

l’approva

e

delibera di incamerare parzialmente o totalmente la cauzione. Nel caso che questa risulti insufficiente a coprire ildanno il Dirigente agirà nei modi di legge

nei con fronti

de lle

persone in dicate quali responsabili

manifestazione, ove questi non provvedano spontaneamente

d ella

alla cop ertura del

danno. Art. 11 –Concessione gratuita In casi del tutto eccezionali, quando le iniziative sono particolarmente meritevoli e rientranti nella sfera dei com piti istituzionali della scuola o dell’en te locale,i locali possono essere concessi anche gratuitamente.

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Pof 2012/2013

Tale concessione può avvenire esclusivamente nella fascia oraria dalle 8 alle ore 14 quando non si richiedan o

prestazioni di lavo ro straordinario al personale di

assistenza e pulizia . La concessione gratuita non esime dal versamento del deposito cauzionale. Art. 12- Provvedimento concessorio Il provvedimento concessorio

è disp osto dal

Dirigente scolastico

e dovrà

contenere: le condizioni cui è subordinato l’uso dei locali, nonché l’importo da versare

alla

scuola a titolo di corrispettivo e di deposito cauzionale, l’aggregato di entrata del bilancio della scu ola, e,

se del caso,

l’aggregato

di uscita

per

il pagamento

delle spese derivanti dalla concessione; il provvedimento dirigenziale

dovrà fare richiamo

all’esonero d i responsabilità

dell’istituzione scolastica e del l’ente locale proprietario per l’uso dei locali e al rimborso e riparazione di eventuali danni provocati per colpa o negligenza. La concessione può essere revocata in qualsiasi momento per motivate e giustificate esigenze dell’istituzione scolastica.

APPENDICE C REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEGLI INCARICHI DI INSEGNAMENTO AGLI ESPERTI ESTERNI AI SENSI DELL’ART.

40 D.I. N° 44 DEL 1/02/2001.

Art. 1 – Finalità e ambito di applicazione

1. Il

presente

regolamento

disciplina,

Interministeriale n° 44 del 1/02/20

ai

sensi

dell’art.

40 de l

01, le m odalità ed i criteri

Decreto per il

conferimento di con tratti di prestazione d’opera per attività ed insegnamenti che richiedono specifiche e peculiari competenze professionali, nell’ambito della programmazione didattica annuale, al fine di sopperire a particolari e motivate esigenze didattiche deliberate nel POF. Art. 2 – Requisiti professionali

1. Per ciascuna attività o progetto delibe rati nel POF per lo svolgimento delle quali si renda n ecessario il ricorso alla collaborazione di docenti esperti esterni, il collegio docenti stabilisce i r equisiti minimi, in termini d i titoli culturali e

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Pof 2012/2013

professionali, nonché l’eventuale esperienza maturata nel ca mpo che i docenti stessi devono possedere per accedere all’insegnamento.

2. I criteri fissati dal collegio docenti saranno pubblicizzati mediante affissione all’albo ufficiale della scuola e sul proprio sito web o altra forma di pubblicità ritenuta più opportuna. Art. 3 – Pubblicazione degli avvisi di selezione

1. All’inizio dell’anno scola stico, il Dirig ente, sulla base del p

iano dell’offerta

formativa (POF) e alla p revisione dei progetti che saranno deliberati nel programma annuale, individua le attività e gli insegnamenti per i quali possono essere conferiti contratti ad esperti estern i e ne dà informazione con un o o più avvisi da pubblicare all’albo ufficiale della scuola e sul proprio sito we b o altra forma di pubblicità ritenuta più opportuna.

2. Gli avvisi dovrann o indicare modalità e termini per la presentazione delle domande, i titoli che saranno valutati, la documentazione da produrre, nonché l’elenco dei contratti che si i ntendono stipulare. Per ci ascun contratto deve essere specificato:  l’oggetto della prestazione;  la durata del contratto: termini di inizio e conclusione della prestazione;  il corrispettivo proposto per la prestazione.

3. I candidati devono essere in possesso dei requisiti per l’a ccesso al p ubblico impiego.

4. Ciascun aspirante in possesso dei requi siti, nel te rmine che sarà stab ilito dal Dirigente

scolastico,

può

presentare dom

anda

alla scuola

ai fini

dell’individuazione dei contraenti cui conferire il contratto. Art. 4 – Determinazione del compenso

1. I criteri riguardanti la determinazione dei corrispettivi per i contratti di cui al presente regolamento saranno annualmente determinati dal Consiglio d’Istituto.

2. Nell’ambito di detti criteri, il Dirigente scolastico, determin a annualmente il corrispettivo di riferimento per i singoli contratti conferiti. Ovvero Il compenso massimo da corrispondere a ll’esperto per ogni o ra di lezion e, tenuto conto del tipo di a ttività e dell’impegno professionale richiesto, è stabilito nella misura di seguito specificata a fianco dei relativi insegnanti: ……………….euro…………………

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(ovvero) In casi p articolari, di moti vata necessità, in relazione a l tipo di attività

e

all’impegno professionale richiesto, il Dirigente scolastico, ha facoltà di stabilire il compenso massimo da corrispondere al docente esperto. Art. 5 – Individuazione dei contraenti

1. I contraenti cui conferire i contratti sono selezionati dal Dirigente scolastico mediante valutazione comparativa.

2. La valutazione sarà effettuata sulla base dei seguenti titoli:  Curriculum complessivo del candidato;  Contenuti

e

continuità dell’attivi tà

professionale

e

scientifica

individuale o svolta presso studi professionali, enti pubblici o privati;  Pubblicazioni e altri titoli.

3. Per la va lutazione comparativa dei ca ndidati il Dirigente scolastico farà riferimento almeno ai seguenti criteri: Livello di qualificazione professionale e scientifica dei candidati; Congruenza dell’attività professionale o scientifica svolta dal candidato con gli specifici obiettivi formativi dell’insegnamento o dell’attività formativa per i quali è bandita la selezione; Eventuali precedenti esperienze didattiche. Il Dirigente scolastico per le valutazioni di cui al p resente articolo può nominare una apposita commissione, composta da docent i, a cui affidare compiti di istruzione,ai fini della scelta dei contraenti con cui stipulare i contratti. Art. 6 – Stipula del contratto

1. Nei

confronti

dei

candidati

selezionati,

il

Dirigente

provvede,

determinazione motivata in relazione ai crite ri definiti con

con

il presente

regolamento e ne i limiti di spesa del progetto, alla stipula del contratto e alla copertura assicurativa.

2. Nel contratto devono essere specificati:  L’oggetto della prestazione;  I termini di inizio e conclusione della prestazione;  Il corrispettivo della prestazione indicato al ne tto della imposta sul valore aggiunto, se dovuta, e del contributo pre videnziale e fiscale limitatamente alla percentuale a carico dell’amministrazione;

 Le modalità di pagamento del corrispettivo; 138


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 Le cause che danno luogo a risoluzion e del contratto ai sensi dell’a rt. 1456 del C.C. e le condizioni per il ricorso delle parti al recesso unilaterale.

3. Per i t itolari dei contratti deve essere previsto l’obbligo di svolgere l’attività verifica del

profitto, se prevista, e l’obbligo ad

assolvere a tutti i doveri

didattici in

conformità alle vigenti disposizioni.

4. La natura giurid ica del rapporto che si in staura con l’incarico di collaborazione esterna è quello di rapporto privatistico qualificato come p restazione d’opera intellettuale.

5. I contratti di cui al presente regolamento non p ossono avere durata superiore all’anno scolastico e sono rinnovabili.

6. Non sono rinnovabili i contratti oggetto di risoluzione o di recesso. 7. E’ istituito presso la segretaria della scuola un registro degli in carichi esterni in cui dovranno essere indicati i n ominativi dei professionisti incaricati, l’importo dei compensi corrisposti e l’oggetto dell’incarico. Art. 7 – Impedimenti alla stipula del contratto

1. I contratti con i collaboratori esterni possono essere stipulati, ai sensi dell’art. 32, comma 4, del Decreto Interministeriale n° 44 del 1/2/2001, soltanto per le prestazioni e le attività:  Che non possono essere assegn ate al personale dipendente per inesistenza di specifiche competenze professionali;  Che non possono essere esp letate dal personale dipendente per indisponibilità o coincidenza di altri impegni di lavoro;  Di cui sia comunque opportuno il ricorso a specifica professionalità esterna. Art. 8 – Autorizzazione dipendenti pubblici e comunicazione alla funzione pubblica

1. Ai fini d ella stipula dei contratti disciplinati dal presente regolamento con i dipendenti di altra amministra zione pubblica è richiesta ob bligatoriamente la preventiva autorizzazione dell’amministrazione di appartenenza di cui all’art. 53 del D.L.vo 30/3/2001, n° 165.

2. L’elenco dei contratti stipulati con i so ggetti di cui al com ma precedente è comunicato annualmente al dipartimento della funzione pubblica entro i termin i previsti dall’art. 53, commi da 12 a 16 del citato D.L. 165/01.

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APPENDICE D REGOLAMENTO ATTUATIVO DELLO STATUTO DELLE STUDENTESSE E DEGLI STUDENTI

Art. 1- Premesse Compito preminente della scu ola è educare e formare, non punire. A que sto principio deve essere improntata qualsiasi azion e disciplinare:ogni Consiglio di Classe potrà ,in autonomia,de liberare di non applicare al singolo caso le norme generali,inquadrando tale comportamento anomalo” in una strategia di recupero o inserimento più generale. La successione delle sanzioni non è, n é deve essere au tomatica:mancanze lievi possono rimanere o ggetto di sanzioni leggere anche se reiterate;mancanze più gravi sono oggetto sanzioni o procedimenti rieducativi commisurati. La sanzione deve essere irrogata in

modo tempestivo

per assicurarne l

a

comprensione e quindi l’efficacia. Le sanzioni possono essere inflitte anche per mancanze commesse fuori della scuola ma che siano espre ssamente collegate a fatti od eventi scolastici e risultino di tale gravità da avere un a forte ripercussione nell’ambiente scolastico .La convocazione dei genitori non deve configurarsi come sanzione disciplinare ma come mezzo di informazione e di accord o per una conce rtata strategia di recupero:tale atto dovrà essere compiuto a livello preventivo,quando possibile,dal singolo do cente o da l Consiglio di Classe. Art.2- Natura e classificazione delle sanzioni o degli interventi educativi correttivi S1. Richiamo verbale. S2. Consegna da svolgere in classe. S3. Consegna da svolgere a casa. S4. Invito alla riflessione in dividuale per alcuni minuti fuori dell’aula,sotto stretta sorveglianza del docente. S5. Invito alla riflessione guidata sotto l’assistenza di un docente. S6. Ammonizione scritta sul diario dello studente. S7. Ammonizione scritta sul registro di classe e riportata sul diario. S8. Sospensione delle lezioni con obbligo di frequenza fino a tre giorni. S9. Sospensioni delle lezioni fino a quindici giorni.

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S10. Sospensioni delle lezioni oltre i quindici giorni. Solo in casi eccezionali e p er rispondere ad u na precisa strategia educativodidattica si può ricorrere a compiti di punizione per tutto un gruppo. Art.3- Soggetti competenti ad infliggere la sanzione Il singolo docente può irrogare le sanzioni da S1 a S7. Il Dirigente Scolastico può irrogare le sanzioni da S1 a S8. Il Consiglio di classe può irrogare le sanzioni da S1 a S9:viene convocato entro due giorni dal Dirigente Scolastico in base al tipo di mancanza o su richiesta della maggioranza dei componenti il Consiglio di Cla sse (esclusi i rapp resentanti dei genitori).Il Collegio dei Docenti può irrogare la sanzione S10 e viene convocato dal Dirigente Scolastico su richiesta del Consiglio di Classe. Art.4- Modalità di irrogazione delle sanzioni Prima di irrogare una sanzione disciplinare occorre che lo studente possa esporre le proprie ragioni: verbalmente per le sanzioni da S1 a S8; verbalmente o per iscritto ed in presenza dei genitori, se possibile, per S9 o S10. Nei casi previsti dal presente articolo

i genito ri dello studente devono essere

prontamente avvisati tramite lettera raccomandata a man o o fonogramma o telegramma. In essi si do vrà comunicare la data e l’ora di riunione dell’organo collegiale nonché l’i nvito ai g enitori ad assi stere il propri o figlio ne ll’esposizione delle proprie ragioni. Se i genitori e lo studente, pur correttamente avvisati, non parteciperanno alla riunione, il Consiglio di Classe procederà basandosi sugli atti e sulle testimonianze in proprio possesso. Nel caso in cui i genitori avviseranno che non possono essere presenti il Dirigente Scolastico potrà nominare un tutore che assolverà la funzione dei genitori ed assolverà lo studente. Gli organi collegiali sanzionano senza la presenza dello studente e dei su oi genitori né dell’eventuale tutore. La sospensione può prevedere, inve ce dell’allontanamento da tutte

le attività

scolastiche: l’obbligo di frequenza per tutte le attività scolastiche; l’obbligo di frequenza per tutte le attività scolastiche ad eccezione di alcune; l’obbligo di frequenza solo per alcune attività scolastiche;

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la non partecipazione ad attività didattiche che si svolgono fuori dalla scuola come visite, viaggi e simili. Su proposta del Consiglio di Classe può essere offerta allo studente la possibilità di convertire la sospensione con attività in favore della comunità scolastica. In caso di sanzione con so spensione se ne dovrà dare co municazione scritta ai genitori, a cura del Dirigen

te Scolastico, in essa dovrà

essere specificata la

motivazione e la data o le date a cui si riferisce il provvedimento. Art. 5– Corrispondenza mancanze sanzioni Ritardi ripetuti da S1 a S7 Ripetute assenze saltuarie da S1 a S7 Assenze periodiche da S1 a S7 Assenze o ritardi non giustificati da S1 a S7 Mancanza del materiale occorrente da S1 a S7 Non rispetto delle consegne a casa da S1 a S6 Non rispetto delle consegne a scuola da S1 a S8 Disturbo delle attività didattiche da S1 a S8 Linguaggio irriguardoso e offensivo verso gli altri da S1 a S9 Violenze psicologiche verso gli altri da S6 a S9 Violenze fisiche verso gli altri da S6 a S9 Reati e compromissione dell’incolumità delle persone S10. Quando la mancanza si riferisce agli oggetti o alla pulizia dell’ambiente lo studente dovrà porvi rimedio riparando o ripagando il danno e/o provvedendo alla pulizia e ciò in orario extrascolastico o durante le ricreazioni. Art. 6 – Organo di garanzia e impugnazioni L’Organo di Garanzia inte rno della scuola è composto dal Dirigente Scolastico, un docente ed un genitore indicati dal Consiglio di Istituto. Contro le sanzioni disciplinari è am esso ricorso da par te dei genitori all’Organo di Garanzia interno della scuola in merito all’applicazione del presente regolamento e dello Statuto delle Studentesse e degli Studenti.

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APPENDICE E REGOLAMENTO VIAGGI ED USCITE D’ISTRUZIONE 1. La scuola considera i viag gi di i struzione, le visite g uidate a musei, mostre,manifestazioni culturali, di interesse didattico o professionale, lezioni con esperti e visite a enti istituzionali o amministrativi, la partecipazione ad attività teatrali e sportive, i soggiorni presso laboratori ambientali, la partecipazione a concor si provinciali, regionali, nazionali, a campionat i o gare sportive, a manifestazioni culturali o didattiche, i gemellaggi con scuole estere parte integrante e qualificante dell’offerta form ativa e mom ento privilegiato di conoscenza, comunicazione e socializzazione.

2. Le attività sportive costituiscono parte integrante dell’attività didattica

e

verranno effettuate con la collaborazione di tutti i docenti.

3. Il Consiglio di C lasse, prima di esprimere il parere su i relativi progetti, li esamina,

verificandone

la

coerenza con le attività

previste

dalla

programmazione collegiale e l’effettiva possibilità di svolgimento e nell’ ipotesi di valutazione positiva, indica gli accompagnatori, compreso l’accompagnatore referente.

4. Se l’iniziativa interessa un’unica classe sono necessari 2 accompagnatori, se più classi, 1 ogni 15 alu nni; un accompagnatore ogni u no o due alunni in situazioni di Handicap secondo le occorrenze. La funzione di accompagnatore può essere svolta anche dai co llaboratori scolastici. Nel design are gli a ccompagnatori i Consigli di Classe, di Intercla sse o di Intersezione, provvederanno ad indicare sempre un accompagnatore in più per ogni c lasse per subentro in caso di imprevisto. È auspicabile che gli accompagnatori siano scelti all’interno del Consiglio interessato. Se l’inse gnante acoompagnatore presta servizio in altri plessi è tenuto a concordare con la Dirigenza gli eventuali impegni.

5. Le attività approvate e pro grammate dai Consigli di Cla sse, Interclasse o Intersezione e dal Colleg io dei Docenti rientrano nel Piano delle Uscite e dei Viaggi Didattici della scuola.

6. Le proposte devono essere approvate dai Consigli almeno 30 g iorni prima della data dell’uscita o del viagg io, salvo casi eccezionali, per dare modo al Collegio dei Docenti di approvare l’iniziativa e farla rientrare nel Piano delle Uscite e dei Viaggi Didattici della scuola.

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7. Si auspica la totale partecipazione della classe. Nessun alunno dovrà essere escluso dai viaggi di istruzione o dalle visite guidate per ragioni di carattere economico. Il limite numerico dei partecipanti al di sotto del quale non verrà concessa l’autorizzazione è pari al 30% degli alunni frequentanti la classe.

8. Il Dirigente Scolastico individua ogni anno scolastico un coor dinatore del Piano delle Uscite e dei Viaggi Didattici della scuola.

9. Per ogni uscita o viaggio deve essere individuato un docente referente. 10. Il docente referente, dopo l’ap provazione del Consiglio di Cla sse, presenta al Coordinatore gli appositi moduli correttamente compilati e sottoscritti (i moduli dovranno essere richiesti al c oordinatore) almeno 10 giorni prima della data dell’uscita o del viag gio per dare modo a lla Giunta esecutiva di scegliere ed approvare i preventivi di spesa.

11. Qualora, eccezionalmente, si o ffrisse l’opportunità di una vis ita guidata ( senza pernottamento) in occasione di mostre o di altre manifestazioni culturali con scadenza non pre vedibile, si impone comunque di presentare tutta la documentazione necessaria non oltre il 5° g iorno precedente la pa rtenza prevista.

12. Il Consiglio dell’Istituzione Scolastica può provvedere su richiesta scritta e motivata ad un contributo (massimo il 50% di due quote di partecipazione).

13. Il numero degli alunni per docente accompagnatore non può superare 15. 14. Gli alunni dovranno versare la quota prevista entro e non oltre il 10° giorno prima della Partenza.

15. Il Dirigente Scolastico, in quanto organo dello Stato, rilascio u n attestato che riporti le generalità del so ggetto e un a foto d ello stesso legata da timbro a secco (in sostituzione del tesserino rilasciato dall’anagrafe) (art. 293 TULPS).

16. A norma di Legge non è consentita la gestione extra-bilancio, pertanto le quote di partecipazione dovranno essere versate sul c/c postale n° 12589883 Istituto d’Istruzione Superiore “G. Gan gale” Piazza Kennedy 88811 Cirò Marina KR, dalle singole famiglie o dal docente referente o da un genitore incaricato.

17. I docenti accompagnatori devono portare con sé un modello per la denuncia di infortunio e l’elenco dei numeri telefon ici della scuola compreso il numero del fax.

18. I docenti accompagnatori al rientro devono compilare il modello per l’indennità di missione, consegnarlo in segreteria (allegare le eventuali ricevute nominative

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dei pasti consumati per i quali si ha diritto a rimbo rso) e rela zionare, con una sintetica memoria scritta, al Consiglio di Classe.

19. In caso la quota

di partecipazione sia particolarmente elevata si dovrà,

attraverso un sondaggio riservato tra le famiglie, acquisire il parere favorevole dell’80%, almeno, degli alunni.

20. Eventuali deroghe a l presente Regolamento possono essere autorizzate dal Consiglio dell’Istituzione Scolastica.

21. L’uscita o il viaggio costituiscono vera e propria a ttività complementare della scuola; quindi vigono le stesse norme che regolano le attività didattiche. Dei contenuti del presente regolamento, gli studenti e i genitori sono informati all’atto dell’ iscrizione in forma chiara efficace e completa.

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