SCHENNA MAGAZINE 2017

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SCHENNA MAGAZINE Alto Adige Balance: inno alla semplicità

Alla conquista del Monte Ivigna Ritrovare se stessi tra le rocce, sulla nuova via ferrata dell’Ivigna Schenna schmeckt – Scena golosa Sulle tracce dei sapori antichi: le specialità locali ammaliano sempre più Il signore degli oggetti Un fienile ricco di ricordi custodito da un uomo ricco di storie

2017 | www.schenna.com



EDITORIALE

Salve Gentili lettori, la Scena primaverile è sempre più variopinta e lo splendido risveglio della natura fa capolino con la sua abituale sequenza: aria cristallina, stuzzicanti raggi del sole che accarezzano la pelle, tepore giornaliero e un crescendo di fioritura, adagio nelle località protette dal sole e fortissimo nelle aree alberate. Niente è meglio di immergersi nell’atmosfera della natura che si ridesta con un programma di benessere che pervade i cinque sensi con sensazioni liete, da cui sgorga una nuova gioia di vivere, ritrovando così il proprio equilibrio. «Alto Adige Balance» è il nome ufficiale di queste settimane di eventi, che secondo noi sarebbe più adeguato chiamare «Scena Balance», poiché qui da lungo tempo offriamo agli ospiti e agli abitanti locali la possibilità di vivere un risveglio di primavera dai toni leggeri e con piccoli momenti di gioia, staccando la spina e lasciandosi pervadere dal relax in un’epoca frenetica. Si parla spesso di regionalità, trasporti brevi e gastronomia a base di prodotti locali: noi trasformiamo questi concetti in realtà. In occasione dei nostri eventi serali estivi «Schenna schmeckt» (Scena golosa), stendiamo il tappeto verde (non rosso) e offriamo solo prelibatezze a base di ingredienti locali. Viviamo in un angolino di Terra benedetto, dove la natura elargisce generosamente i suoi doni: perché,

quindi, dovremmo guardare verso lontani orizzonti gastronomici? La grande affluenza di quest’anno ci dà ragione e in futuro «Schenna schmeckt» sarà ancora «più saporita». Ora, Scena ha anche un’anima sportiva. La nuova e sicura via ferrata attraverso l’infida parete sud-ovest dell’Ivigna è un’allettante variante per cedere al richiamo delle cime. Solo chi conosce le proprie radici è una persona forte che non è costretta a sventolare sempre la sua bandiera: proprio come i personaggi di Scena. Vi presentiamo il ritratto di uno di loro, che rivive la sua infanzia e gioventù immerso nella sua collezione di antichità, rendendo evidente il mirabile progresso del nostro paese, un tempo agricolo, verificatosi anche grazie all’instancabile zelo del suo popolo. Scena è sempre stata una località pregna di storia e gli ultimi scavi sulla collina della chiesa dimostrano che già i Romani apprezzavano la nostra invidiabile posizione. Le ricerche scientifiche sono ancora in corso e potrebbe essere necessario riscrivere qualche passaggio delle nostre cronache. Da sempre le località che emanano suggestioni particolari attraggono le persone e ciò vale soprattutto per Scena.

Cordiali saluti Direttore dell’Associazione Turistica di Scena

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COVERSTORY

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Alto Adige Balance: inno alla semplicità

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Il nuovo equilibrio sta nelle piccole cose e trabocca di sensazioni primaverili, per sbocciare nel risveglio della natura.

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Schenna schmeckt – Scena golosa Sulle tracce dei sapori antichi: le specialità locali ammaliano sempre più. In una serata estiva, la gastronomia entra «in Scena» su un tappeto verde.

Alla conquista dell’Ivigna Ritrovare se stessi tra le rocce, sulla nuova via ferrata dell’Ivigna. Percorso difficile e vista mozzafiato, per poter affermare: «Sono al top»!

Il signore degli oggetti

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Un fienile ricco di ricordi custodito da un uomo ricco di storie. Un insolito viaggio in un antico mondo di semplicità.

7 Un posto al sole 8 Un mondo di emozioni 27 La spada del carnefice

I sensazionali reperti rinvenuti nell’antica parrocchia

La sfarzosa spada non salvò l’ultimo boia dalla povertà

32 Il mio tour preferito

I preziosi ritrovamenti degli scavi nell’antica parrocchia riscrivono la storia di Scena.

Tre consigli da insider

34 Fitness all’aria aperta

La dinamicità è vita

36 Bambini

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La cucina delle streghe, il bosco delle favole e il laboratorio delle erbe aromatiche

38 Inverno

Placido e romantico

40 Calendario degli eventi 2017 43 Impressum

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Un posto al sole La triade architettonica composta da castello, chiesa e mausoleo è il simbolo distintivo di Scena. Questi tre edifici incarnano la storia, una tradizione viva ancora oggi e il legame con la propria terra. Nel contempo, la magnifica posizione so-

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leggiata al di sopra della conca meranese è anche un simbolo di apertura mentale. Scena, infatti, è sempre stata in grado di tutelare l’eredità storica, restando ricettiva alle novità, con lo sguardo sempre rivolto al futuro.

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SUGGESTIVI MONDI Il mondo alpino ed escursionistico di Scena è la quintessenza della varietà e della diversità. Se desiderate immergervi nella natura incontaminata, i dintorni vi offrono numerose possibilità, oltre a un eccezionale paesaggio e a temperature miti

tutto l’anno: le premesse migliori per intraprendere passeggiate, escursioni a mezza montagna o tour in quota fino a raggiungere Picco Ifinger e Cima Hirzer per vivere indimenticabili esperienze da 400 a 2800 m s.l.m.

HIRZER 2781 m

IFINGER 2581 m

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MERANO 2000 2000 m

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DOLOMITI

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TALLE 1425 m

VIDEGG 1536 m

MONTESCENA 1450 m AVELENGO 1300 m

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VERDINS 842 m

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VAL PASSIRIA

S. GIORGIO 716 m

SCENA 600 m

Lido Scena

RIFIANO 504 m

Giardini di Castel Trauttmansdorff

TIROLO 594 m MERANO 325 m Terme di Merano 8

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COVERSTORY

Alto Adige Balance: inno alla semplicità DI SEBASTIAN MARSEILER

Era semplicemente nell’aria, non è stata una nuova invenzione! A Scena, il risveglio di primavera aveva già una lunga tradizione e Alto Adige Balance è solo il suo nuovo nome dal carattere ufficiale. Cosa c’è di più bello di lasciarsi accarezzare la «pelle fredda d’inverno» dal sole primaverile o di stringere tra le dita questa piccola felicità, come un fragile uccellino? Gioire per le piccole cose, avvertire il calore dei raggi solari sulla pelle, camminare a piedi nudi sull’erba umida di rugiada, lasciarsi pervadere dalla frizzante potenza di un luogo energetico, immergersi in sé stessi a meditare, scoprire le proprietà delle erbe aromatiche primaverili. «La bellezza apre il cuore» come dice dice un proverbio, ma spesso prima dobbiamo nuovamente imparare a percepirla nella sua totalità e prenderci del tempo per rallentare. Nel paesaggio altoatesino ricco di contrasti si celano una grande quantità di energia e numerose fonti d’ispirazione. Secondo la filosofia primaverile «Con la natura e in essa è possibile riscoprire se stessi», esistono molteplici occasioni: ad esempio, si può dire addio alla spossatezza primaverile con acqua e Kneipp, lasciando che una cascata renda perfetta l’esperienza. Siete già stati ai piedi della cascata di Fragsburg o di Parcines, avvolti dal loro fragore e da impalpabili e frizzanti particelle d’acqua? Ne avete percepito l’energia? Siete rimasti lì, fermi, limitandovi a guardare? Poiché è proprio di questo che si tratta: ricominciare a vedere, riaprire gli occhi. Ma non dimentichiamoci dell’olfatto! Immersi nella fresca aria primaverile si deve respirare profondamente e con le giuste tecniche. Scena resta al fianco degli amanti della primavera con i preziosi consigli delle sue guide escursionistiche diplomate. Non ha molto senso cominciare 10

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a correre veloce e poi, dopo qualche centinaio di metri, dover ammettere, ansimando, che ai polmoni manca l’aria e alle gambe la forza. È meglio affrontare l’esperienza con calma e in tutta comodità, imparando a respirare correttamente e programmando delle pause. Trovandosi in un belvedere, è affascinante poter chiudere gli occhi e richiamare alla mente le immagini della primavera, inspirando ed espirando profondamente. Anche chi non conosce il «Walla-Walla», scoprirà che respirare ed espirare correttamente aria pulita infonde una nuova sensazione di benessere. I più sportivi scalpitano già, desiderosi di partire. Bene: la tecnica corretta è ormai interiorizzata e non resta che proseguire sul soffice terreno del bosco. Nel frattempo esiste l'espressione «bagno di bosco» che, in tutta onestà, conoscevo da prima che venisse coniata dalla medicina alternativa. Significa immergersi nella foresta primaverile, quando sui larici compaiono i primi aghi e gli amenti rossi, quando il verde illumina le cime degli abeti e un rinfrescante aroma di resina solletica il naso, mentre gli uccellini intonano una piacevole melodia di sottofondo! A dire la verità, sostengo da sempre che si dovrebbe dire «bagno dell’anima»: rivolgere l’anima verso l’esterno, esporla all’aria fresca, scuoterla e lasciare che la brezza primaverile disperda le scorie spirituali dell’inverno! Inoltre, sarebbe bello conoscere la flora che cresce copiosa al margine del bosco. «Per le escursioni cerco sempre sentieri 12

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e percorsi che si inoltrano un po’ nella foresta, lontano da strade e frutteti», rivela Elisabeth Karnutsch. Lì le piante sono più sane. Questa pedagoga diplomata delle erbe aromatiche si interessa delle «erbacce» che crescono rigogliose, privando questo termine della sua connotazione negativa; le considera, infatti, piante che celano qualcosa di prezioso o una storia particolare. Alle sue visite guidate non partecipano solo gli ospiti, ma anche i residenti, in numero sempre maggiore. «Le erbe aromatiche vanno vissute con tutti i sensi: bisogna toccarle, annusarle e capirle!», spiega. Anche le ortiche? «No!», ride di cuore, ma potrebbe raccontare molto sulla loro utilità. Elisabeth è solita rivelare sempre ricette a base di piante ed erbe aromatiche; quella per il miele al tarassaco è una delle più comuni. Inoltre, conosce storie interessanti, come ad esempio quella sull’artemisia che cresce lungo il margine dei sentieri e in passato aveva un ruolo di tutto rispetto nelle credenze e nella medicina popolare. Questa pianta veniva impiegata contro i disturbi femminili e l’epilessia, così come bruciata durante la festa del solstizio d’estate, poiché il suo fumo disinfettava le stalle dalle malattie del bestiame. Gli escursionisti, invece, inserivano all’interno delle loro scarpe alcune foglie di artemisia, credendo che incrementasse la resistenza. Mi trattengo dal domandarle se ha già dovuto mettere dell’artemisia negli scarponcini di qualche stanco escursionista che ha partecipato a un suo tour; sarebbe stata la prova del nove. Nello zaino di

Elisabeth, comunque, c’è sempre un rimedio naturale di primo soccorso: una tintura di piantaggine contro le punture d’insetto o le ortiche; la medesima che prepara insieme al gruppo. Infine, si raccolgono erbe aromatiche commestibili, che vengono sminuzzate, spalmate su qualche fetta di pane (preparato da lei) e decorate con alcuni fiori, per assaporare la primavera nel vero senso della parola. Questa è anche la stagione degli asparagi. A fine febbraio, nei negozi di ortaggi compaiono i primi esemplari, provenienti da oltreoceano e successivamente dal Marocco e dal sud Italia, ma non ho intenzione di aquistarli. Poi, finalmente, arrivano i nostri asparagi altoatesini dai terreni sabbiosi dell’Adige, croccanti, aromatici e appena raccolti. La primavera non sarebbe tale senza gli asparagi sulle nostre tavole. Assaporateli su una terrazza assolata di Scena con un lucente calice di dorato Chardonnay locale e il panorama sulla Val d’Adige, dove vengono raccolti freschi: questa è vita! Forse, poi, vi frullerà in testa la storia di un califfo di Baghdad, che nel Medioevo consigliava gli asparagi come afrodisiaco, ma queste sono sensazioni primaverili di altro genere… I canederli «selvatici» alle erbe aromatiche di Priska Weger, contadina del maso delle erbe Oberhaslerhof, sono semplicemente leggendari e meriterebbero da tempo una stella Michelin. Le erbe aromatiche non hanno segreti per Priska e chi ha già assaporato la sua specialità, dopo averla preparata

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1 «Purzigagele måchn» in altoatesino significa «fare una capriola»: chi non invidia la donna sul prato? 2 Nel nostro mondo di plastica il contatto con la natura è particolarmente emozionante per i bambini. 13


insieme, non ne dimenticherà tanto facilmente il delizioso sapore, indipendentemente dal fatto che i succhi freschi alle erbe aromatiche primaverili diano un’eccellente sferzata vitaminica, che potrebbe riportarci alla mente l’effetto degli asparagi del califfo. Talvolta le cose ovvie sono quelle che attirano maggiormente l’attenzione, come ad esempio una brocca d’acqua fresca sul tavolo. «L’acqua si può bere?», chiedono gli ospiti in vacanza per la prima volta a Scena, la cui acqua potabile proviene da fresche sorgenti alpine, non è stata chiusa per giorni all’interno di serbatoi, né addizionata con il cloro. La qualità dell’acqua potabile di Scena può essere verificata su Google e anche un abile profano potrà appurare che non si discosta dai valori di quella minerale. Quest’acqua è un eccezionale dono di Madre Natura, soprattutto considerando che negli agglomerati urbani europei quella di scarico viene trattata fino a sei volte per essere potabilizzata. Priska Pföstl di Scena gestisce il centro «Lebensglück» (gioia di vivere) per il benessere complessivo e la crescita personale; il suo settore coincide in gran parte con Alto Adige Balance. «Cosa fa vibrare il tuo cuore?», domanda talvolta durante una seduta di terapia e una delle risposte è certamente una giornata primaverile nella natura di Scena. «Viviamo in un paesaggio ricco di bellezza ed energia». Non vi è altro da aggiungere! Allenamento e tecnica di jogging, offerta dinamica nella natura, terapia nel bosco e tecniche respiratorie: ecco il Nature Fitness Scena, un progetto contraddistinto da un connubio di jogging, potenziamento muscolare e alimentazione 14

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GASTRONOMIA

Schenna schmeckt Scena golosa

DI SEBASTIAN MARSEILER

Regionalità, stagionalità e trasporti brevi sono le parole chiave che negli ultimi tempi costellano le rubriche gastronomiche e i discorsi domenicali dei politici, su cui Scena mette i puntini sulle «i». Nell’area di questo comune, che si estende dal fondovalle fino all’alta quota e comprende zone climatiche che spaziano dalla vegetazione mediterranea alla tundra (esagerando leggermente), esiste una molteplicità di prodotti culinari, impensabile altrove. Non c’è niente di meglio, dunque, che farli conoscere agli ospiti interessati! Le basi sono già state gettate: i prodotti naturali di Scena, infatti, hanno un posto fisso nel buffet della prima colazione, oltre a essere le star degli eventi locali serali.

L’allestimento ha un nonsoché di raffinato: sulla strada principale è stato steso un tappeto verde e sullo sfondo si innalzano la collina con le chiese e il castello, sovrastati dalla cima del Monte Muta, dietro cui il sole gioca a nascondino con le nuvole, illuminando il cielo serale con i suoi lunghi raggi. Gli stand gastronomici emanano aromi irresistibili, mentre le persone passeggiano liete, soffermandosi ad ammirare i prodotti locali o ad assaporare incantevoli delizie. Questa serata estiva fa da sfondo alla terza edizione di «Schenna schmeckt!», un’iniziativa dell’HGV (Unione albergatori e pubblici esercenti) e dell’SBB (Unione agricoltori e coltivatori diretti) di Scena, che richiede un certo talento logistico e persuasivo, come rivela Hansi Pichler, portavoce del comune. Tuttavia, mettere insieme alberghi e produttori agricoli è un’ottima idea, nonché una soluzione 16

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vincente per entrambi, così come per i consumatori e gli ospiti. In quest’ottica va letto il menù degli antipasti dell’Hotel Schennerhof: carne di manzo essiccata all’aria con rucola, scaglie di formaggio Knottnkaas e focaccia di segala; filetto di salmerino arrosto con cavolo croccante e insalata tiepida di cavolo rapa con crescione; gnocchi di spinaci con crema di formaggio fresco, rapanelli e burro alla salvia. Stefan Egger e Reinhold Steger, talentuosi artisti dei fornelli, hanno partecipato con la loro esperienza alla creazione della carta delle vivande. «L’idea di base», rivela Stefan, «era quella di creare un menù completo di dieci portate a base di prodotti esclusivamente di Scena.» E non possono certo mancare alcune nobili stille! I progressi della viticoltura sono a dir poco sorprendenti. «Noi dell’HGV organizziamo regolarmente degustazioni cieche dei nostri vini», spiega Hansi Pichler. «Recentemente hanno partecipato, con timidezza e modestia, tre giovanotti con il loro primo vino che è stato giudicato tra i migliori: hanno messo in pratica tutto ciò che avevano imparato alla scuola tecnica per viticoltori ed enologi. Siamo rimasti particolarmente sorpresi della qualità superiore alla media di tutti i vini.» Karl Pichler dell’Azienda vinicola Innerleiterhof è uno dei pionieri di successo di una viticoltura ricercata e questa sera è rappresentato da un’osteria e un menù di portate principali: formaggio Weibele del caseificio Boarbichl alla griglia in crosta di Schüttelbrot (pane croccante 18

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di segala), insalata verde e dressing alle mele; pralina di trota lacustre al forno, barbabietola rossa e salsa al Pinot bianco; minihamburger di manzo arrosto con pane nero, speck e insalata di cavolo cappuccio appuntito. Sicuramente ha contribuito alla composizione della sequenza delle portate anche il famoso ed esperto cuoco Stefan Egger. Non sono certo un amante degli hamburger, ma questi in versione mini e con carne di manzo locale fanno mettere da parte ogni pregiudizio: devo ammetterlo, un hamburger così piccolo lo vorrei assaporare più spesso, forse grazie alla carne di un animale allevato nel Maso Rieferhof a Monte Scena! Ora, naturalmente, si avverte il bisogno di un rosso «come di deve» e Karl Pichler offre un Pinot nero. Pinot nero a Scena? Secondo i viticoltori e i produttori, questo vino è una bisbetica prima donna, ma quello dell’Innerleiter stupisce, ammaliando con un aroma sorprendentemente complesso di bacche, ma anche un pizzico di note selvatiche come quelle del cuoio e del terreno del bosco, con toni delicati e una fresca acidità. Mi risulta un po’ difficile credere che questo vitigno cresca sul pendio a valle, ma magari è proprio questa posizione protetta a rendere così eccezionali le sue nobili stille. Poi mi viene in mente perché c’è la trota sul menù: a fondovalle vicino all’Innerleiter sorge la Pescicoltura provinciale di trote e salmerini, che sguazzano in vasche piene d’acqua limpida del Passirio; prelibatezze che, per il dispiacere degli allevatori, sono note anche a cormorani,

svassi e aironi. Nel frattempo alcuni di essi devono già essersi avventurati fino ai pittoreschi laghetti dei giardini degli hotel e aver assaporato pesci rossi e costose carpe koi. Anche questi sono sapori di Scena, dopotutto! Per dovere di cronaca, vanno menzionati gli altri vini presenti: Chardonnay del maso Hasler e dell’Hotel Weinmesser, Schiava dei masi Farmer e Zmailer e un Lagrein dello Zmailer, di cui qualcuno accanto a me si prende gioco, dicendo che lo ha coltivato con la borsa dell’acqua calda (per il fatto che si trova in alta quota, ndt), evidentemente la zizzania è uno dei «prodotti» autoctoni di Scena. Allo stand del formaggio incontro la mia buona e «vecchia» conoscente Sieglinde del Boarbichl, che sicuramente anche oggi si è alzata alle cinque (sono quasi le dieci di sera), ed è vivace, frizzante e cordiale come sempre. Innanzitutto è necessario avere l’energia e il coraggio di trasferirsi dal paese in un maso di montagna con il marito e i figli, frequentare un corso come casara e avviare il proprio caseificio. Il termine Beruf (professione in tedesco) cela la parola Berufung (vocazione) e per Sieglinde è sicuramente così: ecco perché le sue varietà di formaggi hanno un sapore tanto inconfondibile. Dopotutto, si potrebbe quasi dire che conosca ogni singolo filo d’erba che brucano le sue mucche e anche loro sanno che il fieno delle montagne di Scena è il più saporito. Sono curiosa di chiedere a Sieglinde perché uno dei suoi formaggi si chiama «Weibele» (da Weib, donna): semplicemente poiché piace tanto alle donne. All’Hotel Christoph è il momento dei dessert: crema allo yogurt di Talle (naturalmente di Sieglinde) con gelato di melissa; variazione della mela di Scena (per quanto riguarda l’abbondante produzione di mele c’è ancora molto da variare – è un pensiero poco carino… ); tortino al sambuco con gelato di melissa e composta di frutta sciroppata di Scena. Scelgo di degustare quest’ultimo, che mi ricorda immediatamente l’intenso aroma dei sambuchi in fiore sull’Alta Via di Scena e il meraviglioso potere dissetante di un fresco succo di sambuco presso uno dei masi. Questo viene dal Gröberhof, che produce anche quello di mela naturale. Hansi Pichler auspica una maggiore collaborazione tra agricoltori ed esercizi alberghieri: «Questo è un buon inizio, ma non ci si può fermare qui». E ha anche un altro desiderio: la creazione di un aperitivo a base di mele locali. Fantasia e creatività sono essenziali e non sono mai mancate agli abitanti di Scena. Cin cin, al prossimo anno!

1 Giovane, fresco e strambo: il gruppo «Jütz» mette le ali alla musica popolare. 19


VIA FERRATA

Alla conquista dell’Ivigna Scalando la via ferrata Heini Holzer in completa sicurezza

DI CHRISTJAN LADURNER

L’Ivigna è un massiccio granitico non particolarmente elevato che svetta un po’ altezzoso sulla località turistica di Scena e, sebbene la città termale di Merano sia circondata da cime molto più alte, questa vetta è un autentico «punto di riferimento».

L’Ivigna domina la valle, affascinando i meranesi che cedono alla tentazione di scalarne i ripidi fianchi. In passato, la parete nord dell’Ivigna era una temuta via ferrata, su cui aleggiavano storie terribili e che mio padre scalò, suscitando in me, ancora ragazzo, un profondo rispetto per il mio «vecchio». All’età di dodici anni, l’Ivigna non mi dava più pace e, sebbene mio padre avesse abbandonato da lungo tempo l’alpinismo, riuscii a convincerlo a conquistarlo con me. La sua attrezzatura non era più all’avanguardia: indossava un paio di pantaloni alla zuava, una vecchia giacca a vento blu e un paio di guanti neri da sci con i lacci. All’inizio di luglio, salimmo a Merano 2000 con la vecchia funivia e camminammo fino alla seggiovia Kuhleiten, che oggi non esiste più; la nebbia era così fitta che facevo fatica a vedere mio padre seduto davanti a me. Ciononostante, raggiungemmo faticosamente l’inizio della via ferrata. Davanti a noi vi era un padre con il figlio. Presto arrivammo alla diramazione per il Grande Ivigna, ma l’attraversamento sul lato nord era ancora innevato e noi non disponevamo né dell’equipaggiamento tecnico adatto, né di una corda, così mio padre si limitò a rinunciare all’impresa. Questa decisione avrebbe potuto essere accettabile, se l’altro padre non avesse tirato fuori dallo zaino una corda e un’imbragatura, legando il figlio in cordata con mani esperte, per poi avanzare nella neve fino alle prime catene di sicurezza, dove agganciò il ragazzo. La mia frustrazione fu tale che presi 20

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PICCO IVIGNA 2581 m

PICCOLO IVIGNA 2552 m

Discesa

Via ferrata Heini Holzer L’ascensione con 500 m di dislivello, perfettamente assicurata con 1000 m di fune in acciaio, presenta un grado di difficoltà medio (A–B–B/C) e, quindi, è adatta anche agli alpinisti meno provetti e alle famiglie con bambini che amano escursioni e arrampicate. Per affrontare la via ferrata è necessario partire presto, avere una certa esperienza ed essere in buone condizioni fisiche. L’ascensione orientata verso sud-ovest può essere affrontata molto presto e la stagione alpina dura fino al tardo autunno. All’ascensione con la funivia fino alla magnifica area escursionistica di Merano 2000 fa seguito una salita relativamente comoda. Usciti dalla via ferrata si può salire alla cima del Piccolo (2.552 m) o del Grande Ivigna (2.581 m) oppure scendere direttamente al punto di partenza attraverso il Rifugio Kuhleiten. Anche il Grande Ivi-

gna, una delle vette panoramiche più imponenti del Meranese, può essere scalato lungo una facile via ferrata. Il variegato percorso della via ferrata presenta ripidi gradoni agevolati da supporti, a cui s’alternano una cresta tagliente, un boschetto e uno spigolo scosceso che si innalza con il tipico carattere delle Alpi occidentali. A metà strada circa, il luogo di sosta Heini Holzer offre una comoda panca. La via ferrata è assicurata per l’intera lunghezza con funi in acciaio e non presenta passaggi da superare in arrampicata libera o aree non assicurate. Il panorama affacciato sul Meranese spazia fino alla Bassa Atesina. Sebbene il tour richieda condizioni fisiche relativamente buone, le difficoltà sono limitate, garantendo, così, emozioni indimenticabili anche agli alpinisti meno esperti!

TOP Tratto

B d’uscita

Discesa con gli sci 13.05.1974

Spigolo

B dell’angelo

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Pulpito AVS Scena

B

Sosta dell’onorificenza Heini Holzer

A Pascolo delle capre

A

Boschetto

B Cresta degli spiriti

A B

segretamente la decisione di diventare guida alpina e imparare le giuste misure di sicurezza per poter risparmiare ai miei futuri accompagnatori una delusione così bruciante. Il sentiero sull’Ivigna si cela sul lato nord-est e l’ascensione fino alla prima cima, il Piccolo Ivigna, nell’ultimo tratto è un’escursione alpina relativamente ripida ma semplice. Dal 2016, la nuova via ferrata Heini Holzer sale attraverso la cresta che termina sul crinale. Chi era Heini Holzer? Le vecchie generazioni ricordano ancora questo straordinario alpinista, uno dei più grandi dei suoi tempi, un cordiale spazzacamino che viveva e lavorava nel Comune di Scena, alle falde del ripido Ivigna, e che si accompagnava con i migliori dell’epoca. Insieme ad alpinisti di spicco come Reinhold Messner, Claudio Barbier e Renato Reali, Heini Holzer scoprì nuovi itinerari rocciosi estremamente difficili. Una casualità, poi, fu quella che lo catapultò in una disciplina alpinistica marginale, che negli anni ’70 era familiare a pochissimi esperti: Holzer può essere considerato il padre dello scialpinismo estremo. 22

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Esplorò tutte le pareti più ripide, percorrendole in ascensione diretta e programmando ogni singola discesa nei minimi dettagli, poiché non voleva lasciare niente al caso. Holzer fu il primo a conquistare sugli sci oltre 100 pareti. Il suo regno era l’intero arco alpino, dove la discesa attraverso il versante sud-ovest dell’Ivigna era una delle imprese più difficili. Per quasi tre anni aspettò il momento ideale per affrontare questa ripida parete con una pendenza di 55 gradi, costellata di ostacoli rocciosi. Ed è proprio sullo spigolo vicino a questo fianco, dove oggi si snoda la nuova ferrata Heini Holzer. Nel 1977, Holzer subì un infortunio mortale sul Piz Roseg (3937 m), nel Massiccio del Bernina nel Cantone dei Grigioni, in Svizzera, e quasi 40 anni dopo, l’Associazione Turistica di Scena eresse un piccolo monumento in commemorazione di quest’alpinista di eccezione che verrà ricordato ancora per lungo tempo come pioniere dello scialpinismo estremo.

B – C

Panorama Dolomitico

Via delle guide Veduta su Gsteier

A B – C

Erta

Paretina iniziale

START

Piattaforma «Ochsenboden»

Ifinger Schartlweg

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PERSONAGGIO

Il signore degli oggetti

DI SEBASTIAN MARSEILER

La vita di Franz Mair è pienamente appagante: ha moglie, figli e nipoti, oltre a essere un pioniere del turismo, fondatore di uno dei più noti complessi alberghieri dell’Alto Adige e un cacciatore con un invidiabile numero di trofei, stimato e apprezzato in paese. Ora, potrebbe rilassarsi nella sua elegante dimora, riposarsi e non preoccuparsi di nulla. Invece, sale energico alla volta del Gsteier, l’albergo di montagna e maso sopra Scena, che è il suo regno; qui, conserva gli oggetti del mondo agricolo, ormai tramontato, della sua infanzia. La porta del fienile è sempre aperta e una targhetta in legno annuncia il »Museo contadino«. A prima vista, nella semioscurità si scorge un ammasso eterogeneo di vecchi arnesi, alcuni dotati di un foglietto con il nome che resta comunque un enigma per chi non conosce la quotidianità dei masi del passato. »Lascio sempre aperto e le persone possono girare liberamente«, rivela Franz. La maggior parte si guarda intorno con occhi piuttosto costernati o addirittura annoiati, mentre i bambini toccano antichi attrezzi da cucina e tirano sassolini nel vecchio macinino per la noce moscata, di cui Franz ha dovuto bloccare la manovella. Nessuno porta via niente; solo una volta qualcuno ha rubato una vecchia e pesante macchina da cucire… ma che fatica, ride Franz. I visitatori più anziani si scervellano per indovinare l’utilità dei vecchi attrezzi da lavoro. »Mi piace spiegare i dettagli alla gente interessata«, conclude Franz. E quando incontra qualcuno che capisce qualcosa del passato, allora sboccia a nuova vita e, così, ha inizio una »recherche du temps perdu«, una ricerca del tempo perduto dell’infanzia, delle tracce di un’epoca ormai andata che, per un istante, Franz riporta in vita con occhi che brillano di gioia. »Un paio di volte all’anno preparavamo il pane. Il nostro maso aveva un mulino e presto, da ragazzo, mi assunsi l’incarico della macinazione. Mi hanno sempre affascinato le cose tecniche!« Franz, infatti, ha fatto anche riparare l’antico mulino Gsteirer. Ora, ci stiamo occupando del contenitore per l’impasto, sulle cui pareti interne sono ancora appiccicati dei resti di pasta. A che anni risalgono? Quanto tempo fa si preparava il pane nei masi di Scena? Almeno 50, 60 anni fa. »Per fare il pane, ci si svegliava alle due di notte ed era solitamente mio padre a impastare gli ingredienti.« Questi dovevano poi lievitare e infine si preparavano le palline per le Paarln (pagnotte) sulla spianatoia. I »cavalletti«, i supporti in legno con le »griglie per il pane« sono qui accanto. La farina veniva spolverata su dei panni appositi, per evitare che le pagnotte grezze si attaccassero; gli agricoltori più poveri utilizzavano la crusca. »Oggigiorno, i panettieri, che vogliono essere particolarmente bio, scelgono nuovamente la crusca«, sorride Franz. »Venti/trenta pagnotte fresche le portavamo sempre a due/tre masi vicini, in modo che gli anziani

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Per maggiori informazioni: Castel Schenna Al Castello 14, Scena Tel. +39 0473 945630 info@schloss-schenna.com www.schloss-schenna.com

potessero mangiare del pane morbido, facile da masticare. Ci si aiutava reciprocamente e quando erano gli altri a preparare il pane, noi naturalmente ne ricevevamo una parte!« Non si manteneva morbido a lungo; depositato sull’Hurt, il telaio per il pane, diventava duro in fretta e doveva essere sufficiente per un paio di mesi. Nella sala c’è un’ingombrante e insolita macchina con scritte in italiano, tamburi di differenti dimensioni e casse di raccolta sottostanti. Cos’è e da dove viene? Si tratta di una selezionatrice e pulitrice per il riso. Negli anni ’20 e ’30 del secolo scorso, quando i fascisti volevano italianizzare l’Alto Adige, anche l’agricoltura doveva avere un’impronta meridionale. Tuttavia, la strada fatta da questa pulitrice per il riso si perde negli oscuri meandri della storia. Gli agricoltori, comunque, la utilizzavano per pulire la segala; niente riso, niente risotto. Da scapolo Franz Mair ha »sprecato« i primi anni della sua nuova Pensione Hohenwart, fino allo slancio arrivato con il matrimonio con Anna. Hohenwart divenne, così, anche una caffetteria e la particolare fama delle torte fatte in casa si dif26

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fuse rapidamente a Scena. Franz, quindi, dovette cominciare ad alzarsi presto, aiutare la moglie a preparare le torte e soprattutto sbucciare le mele. La sua piccola sbucciatrice manuale è un geniale aggeggio »Made in Germany« dell’era del primo miracolo economico, che si meritò la citazione nel guinness dei primati. »Quanto tempo ho trascorso lì, in piedi, a girare e girare e girare!«, ricorda Franz e non dimentichiamo che lui è portato più per le cose tecniche che per la cucina. Ciò che affascina Franz è poter mostrare come funzionavano gli attrezzi: la piccola incudine per affilare la falce, l’antico motore elettrico trifase, il vecchio tagliafieno, uno dei primi irrigatori artificiali e naturalmente la sua sbucciamele. Ogni oggetto cela una storia, sempre personale e resa speciale da un pizzico d’ironia, che fa della sua collezione un mondo d’emozioni, illuminando per brevi istanti i tempi antichi. In ogni dettaglio emerge il rispetto per il lavoro, per le proprie origini e per il mondo della sua infanzia e gioventù, poiché chi perde le radici, cade, e Franz Mair (85 anni) è un uomo che resta in piedi.

La spada del carnefice

DI SEBASTIAN MARSEILER

Nell’antico Tirolo esercitavano la loro terribile professione due boia: uno viveva a Hall e l’altro a Merano. Due spade da esecuzione sono »sopravvissute« fino ai giorni nostri, una delle quali, custodita a Castel Schenna, venne realizzata nel 1733, è lunga 110 cm e ha una lama larga 6 cm. Inoltre, questo strumento di morte riccamente decorato presenta su entrambi i lati una scanalatura di 21 cm per far scorrere il sangue e mentre uno riporta l’incisione »Wan ich das Schwerdt thuet auffheben, dann gebbet Gott dem armmen Sünder das eweige Leben. Anno 1733« (Quando sollevo la spada, Dio concede al povero peccatore la vita eterna. 1733, ndt), sull’altro si legge »Wan den armen Sünder wirdt abgesprochen das Leben, dan wirdt er unter meine Handt gegeben. Anno 1733« (Se al povero peccatore viene negata la vita, finisce sotto la mia mano. 1733, ndt). La spada è di proprietà dei Putzer, la famiglia meranese dell’ultimo carnefice che, in seguito all’abolizione della pena di morte nel 1781, perse il lavoro, pur rimanendo in carica fino al 1787. A partire dal 1817, Franz Michael Putzer ricevette dal fondo cittadino per i poveri una pensione settimanale di 1 fiorino e 30 kreuzer, fino alla sua morte nel 1825. Talvolta, in occasione delle decapitazioni, il boia indossava un paio di guanti, che poteva sempre mettere in conto; quello della foto ha una funzione puramente estetica, poiché gli originali erano in morbido cuoio, per garantire la massima precisione di movimento.

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CULTURA

I sensazionali reperti rinvenuti nell’antica parrocchia DI WALTER INNERHOFER

Nell’inverno 2015/2016, nell’antica parrocchia di Scena, gli archeologi hanno scoperto numerosi resti di mura di edifici profani dell’epoca romana, risalenti a oltre 2000 anni fa, e di una chiesa romanica del primo Medioevo. Finora la storia della popolazione di Scena faceva riferimento soprattutto a tre grandi epoche: la 1ª era quella dell’insediamento preistorico e protostorico, la 2ª dello sviluppo nell’Alto e Tardo Medioevo e la 3ª del boom edilizio in tempi più moderni. Fino a oggi, a testimonianza dei colonizzatori romani e retoromani avevamo nomi di campi in parte ancora in uso, quali «Gampen» da campus = campo aperto, «Plun» da planus = superficie pianeggiante, «Riffenolen» da rovinale = frane e «Stafell» da stavellu = piccolo fienile, ma non eravamo a conoscenza della presenza di resti d’edifici di quest’epoca. Il ritrovamento, avvenuto nello scorso semestre invernale, dei resti di un insediamento dell’epoca romana sulla collina della chiesa di Scena, quindi, risulta ancora più sensazionale. Nel corso di alcuni interventi di deumidificazione delle opere murarie dell’antica parrocchia fu necessario rimuovere anche le lastre in pietra del pavimento e, così, vennero alla luce le fondamenta di una chiesa del periodo preromanico (6° secolo) e tombe medievali ben conservate. Infine, gli archeologi della Ripartizione beni culturali scoprirono anche le piante di due edifici dell’epoca romana. 28

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Sinistra: fondamenta di due edifici dell’epoca romana. Sopra: rotella di uno sperone (per i cavalli) del 14°–15° secolo. 29


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Un insediamento continuo di 2000 anni scoperto a Scena grazie al caso Tutto ebbe inizio molto tempo fa, quando il parroco Hermann Senoner propose di sostituire l’altare in legno, in realtà provvisorio, ed entrambi gli amboni della nuova parrocchia di Scena con elementi realizzati in materiali robusti. Il gruppo di lavoro, appositamente designato dal consiglio parrocchiale, però, voleva rinnovare l’intera area dell’altare. Presto si scoprì che le opere murarie della nuova e della vecchia parrocchia dovevano essere urgentemente deumidificate e risanate e, nel contempo, era necessario sostituire anche il riscaldamento della chiesa. Con i progetti dell’architetta Renate Marchetti, il risanamento fu affidato ad un’azienda di ristrutturazione, che cominciò dalle mura esterne della chiesa antica, su cui poi si doveva intervenire anche internamente per una deumidificazione completa. Così, nella vecchia parrocchia di Scena ebbero inizio le emozionanti scoperte dell’Ufficio beni archeologici della Giunta Provinciale dell’Alto Adige. Sotto il pavimento della chiesa, sostituito nel 1981, sono stati scoperti resti di antiche mura e tombe. Gli archeologi, guidati dalla dott.ssa Catrin Marzoli, direttrice dell’Ufficio beni archeologici e archeologia, hanno portato alla luce elementi strutturali appartenenti a minimo quattro periodi storici. Le piante di due edifici dell’epoca romana hanno potuto essere datate grazie alle monete degli imperatori-comandanti militari (tra il 1° e il 3° secolo d.C.). Inoltre, sono state rinvenute anche due fibbie in bronzo di alcune vesti, così come numerosi altri reperti e monete. In una posizione secondaria sono stati individuati cocci in ceramica di un insediamento precristiano: sono stati i reti o i celti, i primi a popolare la collina della chiesa di Scena? La vantaggiosa posizione esposta nella conca meranese, simile a quella di Castel Tirolo e Castel San Zeno sopra Merano, non lascia dubbi e ora si hanno le prove concrete di ciò che da tempo si supponeva: l’assolata terrazza di Scena esercitò un irresistibile richiamo sui primi colonizzatori. Intorno al 600 d.C., quando le tribù bavare e alemanne cominciarono a spostarsi tra i popoli reto-romanici dell’arco alpino, venne costruita la prima chiesa romanica di «Scenanum», la cui abside circolare è stata riportata perfettamente alla luce. Al momento della ricostruzione nell’Alto Medioevo, questi elementi vennero integrati in una prima chiesa gotica, come rivela l’arco romanico sul portale gotico dell’ingresso. Nel tardo Medioevo oppure all’inizio dell’età moderna, poi, la chiesa venne nuovamente rinnovata in stile gotico. A marzo 2016, sono state effettuate numerose visite a Scena con Florian Mussner, assessore di competenza, per osservare questi reperti estremamente interessanti anche dal punto di vista della storia provinciale. In presenza del parroco, del sindaco, del presidente del consiglio parrocchiale e di numerosi cittadini provenienti da ogni dove, la dott.sa Marzoli ha raccontato l’emozionante storia della collina della chiesa di Scena. In virtù della sua assolata posizione panoramica sul più remoto confine tra la diocesi di Trento e quella di Coira, questo colle era un invito a una precocissima colonizzazione. Sulla salita a est diretta al cimitero il team di ristrutturazione dell’azienda Langebner ha trovato un mulino per cereali in pietra, risalente a un’epoca molto antica. Lo strato di terreno in materiale secondario della

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1 Monete di tre differenti epoche portate alla luce dai nostri archeologi: • Moneta A: denari con l’immagine dell’imperatore romano Eliogabalo (Marco Aurelio Antonino, 218-222 d. C.) • Moneta B: Kreuzer di Merano e Berna del principe tirolese Mainardo II (13° secolo) • Moneta C: tallero di Maria Teresa (18° secolo) 2 Ecco come si presentava l’interno dell’antica parrocchia di Scena durante gli scavi nella primavera 2016: • fondamenta di due edifici dell’epoca romana, in primo piano • tombe di alcuni membri di famiglie nobili del tardo Medioevo, al centro della foto • fondamenta chiaramente riconosci- bili di una prima chiesa romanica con un abside circolare del 6° secolo d.C., nell’area dell’odierno altare 3 Interno dell’antica parrocchia dignitosamente restaurato 30

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vecchia parrocchia rimanda agli anni precristiani, mentre le monete, le fibbie e le piante degli edifici dell’epoca romana sono testimoni di un insediamento di oltre 2000 anni, che ha trovato la sua continuità nella costruzione romanica e poi del primo e del tardo gotico dell’antica parrocchia di S. Maria Assunta a Scena. Il sindaco Luis Kröll ha ringraziato l’assessore e gli archeologi per il loro zelante impegno, esternando il desiderio di poter realizzare con l’aiuto della Giunta Provinciale un’esposizione museale permanente per mostrare ai concittadini e agli ospiti di Scena i risultati, le informazioni e i reperti. Secondo il parroco Hermann Senoner le sorprese degli scavi sono una nuova perla nella collana dei lavori arretrati sulla collina di Scena nell’antica e nuova parrocchia. Numerosi concittadini hanno già contribuito al finanziamento con le loro donazioni. La storia dell’insediamento di Scena dev’essere riscritta e completata con le testimonianze storiche portate alla luce nell’antica parrocchia e con le conoscenze ad esse legate. Durante le opere di ristrutturazione sono stati documentati fotograficamente e per iscritto i frutti degli scavi, ma naturalmente i pavimenti della chiesa sono stati nuovamente posati e resi agibili. I reperti, trattati in maniera altrettanto professionale, vengono inizialmente conservati nell’Archivio Provinciale dell’Alto Adige e poi esposti a Scena in apposite vetrine accessibili al pubblico. L’antica parrocchia di S. Maria Assunta con i suoi splendidi affreschi, gli altari e le statue dei santi è sempre incantevole e dal 15 agosto 2016, festa del santo patrono, viene nuovamente utilizzata anche per celebrare messe e funzioni religiose, a cui fa da sfondo con il suo piacevole scenario. Per tutti gli intenditori d’arte questa chiesa rappresenta un autentico gioiello da molteplici punti di vista. Da oltre due millenni la sua ubicazione e la magnifica dimora di Dio costituiscono un luogo energetico per gli abitanti di Scena e per i suoi numerosi e attenti ospiti. 31


ESCURSIONI

ESCURSIONE IN FAMIGLIA A MONTESCENA

Consiglio di Walter Egger, guida escursionistica e pluriennale collaboratore dell’Associazione Turistica

Il mio tour preferito Ecco tre consigli escursionistici a cura di autentici esperti. Il tour proposto da Roswitha Schwienbacher Kröll, presidentessa dell’AVS Schenna (club alpino altoatesino di Scena), ridesta in lei i ricordi dell’infanzia; tra cultura e trattamenti Kneipp non si fa scappare niente! Jörgl Kaufmann è un esperto di storia dei masi e del mondo alpino, che sprizza buon umore da tutti i pori. Di Walter Egger, invece, si dice che conosca ogni singola pietra di Scena.

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La Malga Taser a Montescena è il punto di partenza di brevi e lunghi tour in ogni direzione. Alcuni giochi e un piccolo zoo con gli animali da accarezzare invitano i bambini a concedersi la prima sosta, mentre i genitori si godono il panorama sulla cima e sulla valle. Per i miei figli, che in estate trascorrevano 2-3 settimane di vacanza alla Malga Taser, l’escursione al Rifugio Ifingerhütte è parte fissa del programma, nonché la nostra prima meta. L’edificio sorge in un’incantevole area assolata, sovrastata dalle rocce granitiche del massiccio dell’Ivigna, e il grande frammento di pietra nei suoi pressi invita a cimentarsi nella scalata. Poco distante sorge Lenzeben, un piccolo alpeggio con un rifugio a ricordarne i vecchi tempi. Ora, attraversando pendii coperti di boschi, si scende fino all’Alta Via Taser, per poi prendere a destra o a sinistra? Qui, è possibile scegliere se fare ritorno al punto di partenza tramite l’Alta Via Taser o proseguire l’escursione. Questa volta percorriamo l’alta via fino al Maso e Albergo di montagna Gsteier, il cui fienile accoglie antichi attrezzi e pezzi da museo, tutti da ammirare. Rivolgendo lo sguardo verso l’alto, alla Croda Rossa, si nota il passaggio geologico dal granito al porfido. Ancora ¼ d’ora e raggiugiamo la stazione intermedia della funivia Merano 2000, che ci riporta a valle. Dettagli del tour Descrizione dell’itinerario: stazione a monte della funivia Taser > 18A > Rifugio Ifingerhütte > 24A > Lenzeben > 24 > Alta Via Taser > 40 > Gsteier > 3 > stazione intermedia della funivia Merano 2000 • Dislivello: 520 m in salita • Lunghezza: 8 km • Tempo di percorrenza: 3 ore e 10 • Condizioni del percorso: sentieri marcati • Possibilità di sosta: Malga Taser, Rifugio Ifingerhütte, Gsteier

DI MALGA IN MALGA NELL’AREA DI MONTE HIRZER

Consiglio di Jörgl Kaufmann, guida escursionistica

Per quest’escursione in un’area incontaminata al di sopra del limite boschivo, oltre alla funivia Hirzer sono a disposizione anche la funivia Verdines e la seggiovia Grube. Nei pressi della stazione a monte della funivia Hirzer il panorama si apre sul Burgraviato fino alla Val d’Adige, alle cime delle Val d’Ultimo, al Gruppo del Brenta e dell’Ortles con Cevedale, Gran Zebrù e Ortles, la vetta più elevata delle Alpi tirolesi. Numerosi Tremila contraddistinguono la silhouette del Parco Naturale Gruppo di Tessa, oltre a bloccare i freddi venti settentrionali, riservando al Meranese un clima mediterraneo. Questo consiglio escursionistico presenta una lunga passeggiata in alpeggio (da Klammeben è possibile programmare anche tour più brevi o lunghi). Il Rifugio Hirzerhütte, costruito nel 1874, è il più antico della Provincia. Da qui passa il Sentiero europeo E5 (Lago di Costanza-Mar Adriatico), che arrivando dal Passo Rombo costeggia anche gli alpeggi dell’area di Monte Hirzer. Verso nord questo comodo sentiero ci porta alle malghe Hinteregg e Mahdalm. Una colonnina commemorativa ricorda il tragico destino di un giovane agricoltore, che si smarrì nella nebbia sulla via di casa. Poco al di sopra di Rotmoos è possibile concedersi una piacevole pausa, mentre i bambini giocano nel ruscello. In estate, sui pascoli dell’Alpe di Talle, un alpeggio condiviso da ben 20 agricoltori di Scena, Verdins e Talle, pascolano circa 130 capi di grigio alpina insieme a capre e pecore. Raggiunta la Malga Tallner, si sale leggermente fino al pascolo Sonntagsweide e si scende alla Malga Stafell. Sotto le cime Plattenspitzen attraversiamo i Videgger Assn, i prati alpini degli agricoltori di Vi-

degg, scendendo fino a questo borgo con la sua piccola chiesa di montagna. Durante la fioritura dei rododendri questo tour offre un’esperienza davvero particolare. Dettagli del tour Descrizione dell’itinerario: Klammeben > 40 > Rifugio Hirzerhütte > E5 > malga Hintereggeralm > malga Mahdalm > sentiero sull’alpeggio > Rotmoos > Malga Tallner > Malga Stafell > Videgger Assn > Videgg > strada d’accesso alla funivia • Dislivello: 540 m in salita • Lunghezza: 16 km • Tempo di percorrenza: 4 ore e ½ – 5 • Condizioni del percorso: sentieri marcati, strada d’accesso • Numerose possibilità di sosta

sopraffatta dalle croci di vetta che s’innalzavano al cielo in tutta la loro altezza e dalle ascensioni che richiedevano a noi bambini un passo estremamente sicuro e la totale assenza di vertigini. Stare in piedi su una cima, ammirare le vette circostanti e la valle ai miei piedi mi faceva battere forte il cuore. Questa ragazzina è agile come uno stambecco, sentivo dire dagli escursionisti di passaggio: per me era un’immensa lode e presumibilmente fu il primo stimolo per cimentarmi poi in numerosi tour ad alta quota, ripidi ed esposti, così come nelle via ferrate, che avrei poi inserito nella mia guida dei tour. Mia madre, esperta di fauna e flora, mi spiegava i dettagli di ogni fiore ed erba aromatica, che scorgevamo al margine del sentiero o sulle rocce, e conosceva anche il nome di tutti gli animali che popolavano la terra e l’aria, grandi o piccoli che fossero. Quando mio figlio ha compiuto 4 anni, il Monte Hirzer è stato la meta del suo primo tour ad alta quota, che abbiamo raggiunto insieme. Poter trasmettere la mia passione per la natura e il mondo alpino, che ho avuto la fortuna di scoprire fin da piccola, è per me fonte d’intensa gioia. Dettagli del tour

TOUR DI 2 CIME IN SCENA: PUNTA HÖNIG (2695 m) E MONTE HIRZER (2781 m) Consiglio di Roswitha Schwienbacher Kröll, guida naturalistica e paesaggistica

Spesso i miei genitori intraprendevano escursioni con noi bambini e il mio primo tour in loro compagnia alla volta di una cima fu quello del Monte Hirzer con il superamento della Punta Hönig; una magnifica esperienza alpina che adoro ricordare. All’epoca avevo 6 anni ed ero

Descrizione dell’itinerario: funivia Hirzer > Klammeben > sentiero sull’alpeggio diretto alla Malga Stafell > sentiero nº 7 > Punta Hönig > forcella di Monte Hirzer > Monte Hirzer > forcella di Monte Hirzer > Rifugio Hirzerhütte > Klammeben • Dislivello: 860 m • Lunghezza: 6 km • Tempo di percorrenza: 4 ore e ½ • Condizioni del percorso: sentieri marcati e salita in una zona alpina, funi per assicurare l’itinerario, area montana senza tracciato, cresta • Possibilità di sosta: Rifugio Hirzerhütte, Malga Resegger, Malga Tallner, Klammeben 33


JOGGING & WALKING DI ROSWITHA SCHWIENBACHER KRÖLL

Fitness all’aria aperta Michael Eder Michael Eder, personal trainer di Scena, lo definisce training outdoor. «Con le mie sessioni d’allenamento nella natura creo possibilità d’apprendimento uniche, schiudendo ai partecipanti nuovi orizzonti. Con il corretto programma di riscaldamento, gli appropriati esercizi di rinforzamento e stretching, così come un equilibrato bilancio di liquidi, si incrementa la gioia di vivere.» Questo giovane offre training assistiti agli ospiti e ai residenti, così come speciali sessioni d’allenamento alla squadra di calcio locale.

Hermann Alber I consigli di Hermann Alber per le scarpe da jogging dell’omonimo negozio di calzature di Scena, podista appassionato. Le scarpe sono la base di una buona corsa e, quindi, è importante sceglierle

attentamente. «Per i nostri magnifici percorsi da jogging sterrati sono perfette delle robuste calzature da training o meglio ancora da trail-running, per potersi godere ogni passo.» Hemmi (così lo chiamano in paese), che ha anche partecipato a numerose maratone e corse in montagna, è un esperto in materia.

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«Dove si può praticare jogging a Scena?», rivolgere questa domanda agli albergatori fa parte del passato, insieme all’imbarazzo della risposta, da quando è disponibile la nuova apposita cartina, se non da prima. Sono stati realizzati, infatti, 17 differenti percorsi ben segnalati per tutti i gusti: brevi itinerari di 2 km o lunghi fino a 11 km. Attenzione, però, al dislivello, poiché Scena sorge su un pendio, al sole per essere precisi, e quindi è necessario alzarsi presto, se lo si vuole evitare. La maggior parte degli itinerari è circolare e chi, dopo il primo, ha ancora energie, può dilettarsi su un altro. Correre fa bene al corpo e all’anima e possono farlo tutti, giovani dentro e fuori. L’attività fisica libera gli ormoni della felicità e, così, è possibile sudare e ammirare il paesaggio mozzafiato quasi con un sorriso stampato sulla faccia. I percorsi da jogging costeggiano magnifici hotel, antichi edifici, imponenti castelli, venerabili chiese e centri di vivaci paesi, oltre ad accompagnare alla scoperta di tranquilli sentieri, poiché è possibile correre o camminare anche immersi in rigogliosi meleti e lungo ombreggiate rogge. Qui, la parola d’ordine è varietà: dal percorso per il walking in paese allo speed hiking in un’area più in quota, passando dal paesaggio mediterraneo a quello alpino. Se inizialmente fanno da sfondo palme, fichi, oleandri e cactus, gli amanti della corsa in montagna avranno poi per compagni rododendri, mirtilli e perfino stelle alpine. Infine, il ritorno in funivia ha un occhio di riguardo per le ginocchia. Correre significa staccare la spina, lasciarsi alle spalle lo stress della quotidianità, liberare la mente, avvertire ogni singolo respiro e provare la magnifica sensazione di essere un vincente; tutto ciò senza richiedere troppo tempo. Il jogging è divertente anche, o soprattutto, in gruppo. Spesso è difficile sconfiggere il diavoletto tentatore che ci ricorda quanto sia comodo il divano e, in queste occasioni, avere un appuntamento con gli amici aiuta, non lasciando spazio a scuse. L’idea di un percorso per il jogging non è nuova. Negli anni ’80 i sentieri con stazioni per gli esercizi, realizzati in tutte le località turistiche attente al benessere, spuntavano come funghi, ma presto caddero nell’oblio, gli attrezzi in legno marcirono e i tracciati s’inselvatichirono. Nessuno sa perché. I tempi, però, cambiano e le persone sono tornate a occuparsi di salute. Fitness, alimentazione bilanciata, equilibrio di corpo e anima

sono nuovamente in primo piano: il principio degli antichi romani «Mens sana in corpore sano», oggigiorno è tradotto con «mantenere l’equilibrio» con la conseguente fioritura di palestre all’aperto e sessioni di jogging abbinate a esercizi per addome, gambe e glutei. L’abbigliamento non passa certo in secondo piano, al motto «tecnico è meglio» che consiglia, ad esempio, T-shirt traspiranti funzionali, che nei colori giallo-verde fosforescente e pink non sono solo trendy, ma anche utili: al crepuscolo o in presenza di nebbia, infatti, vi rendono facilmente visibili. Per quanto riguarda i pantaloni sono molto richiesti quelli aderenti, mentre guanti e berretto sono d’obbligo quando si abbassano le temperature. Per affrontare percorsi più lunghi, invece, è meglio portare con sé una giacca da corsa funzionale, che protegge da pioggia, vento e freddo, oltre a essere traspirante (dovrebbe favorire la fuoriuscita del sudore tramite fessure di aerazione coperte o una membrana traspirante). Il jogging è di moda anche tra i residenti. Se in passato lo praticavano i pastori, inseguendo le greggi a perdifiato, oggigiorno sono numerosi abitanti del paese a correre o camminare regolarmente. Un gruppo di sportive ha creato un «Steckele-Verein» (associazione dei bastoncini, ndt): si danno appuntamento al mattino presto, munite di bastoncini, per affrontare diligentemente i km che le aspettano, lasciando spazio anche alle chiacchiere, poiché solo chi è in grado di parlare mentre cammina, respira correttamente senza spomparsi! Ogni anno, a Scena, vengono disputate due competizioni: la Corsa in montagna internazionale Scena-Merano 2000 a settembre, che prevede il superamento di 1300 m di dislivello e 10 km, e la Corsa in montagna Scena-Taser a novembre (666 m di dislivello e 5,6 km). 35


Mettiamo via l’Xbox… … e partiamo alla scoperta del bosco! Nella cornice del nuovo programma per bambini, Elisabeth TaibonKarnutsch, pedagoga delle erbe aromatiche, rivela che la vera avventura ci aspetta all’aperto. Come si fa a preparare il sapone immersi nella natura? Quali erbe sono un toccasana in presenza di vesciche ustorie? E chi ha rosicchiato i funghi? Sperimentando la cucina selvatica, interpretando le orme degli animali o nel laboratorio dell’acqua, grandi e piccoli scoprono tutto ciò e molto altro ancora, durante le vacanze estive (da metà giugno a fine agosto), a Natale/Capo­ danno, Pasqua e Pentecoste.

Sentieri per «gambe corte» Numerosi tour a Scena e dintorni sono perfetti anche per i piccoli escursionisti, poiché si snodano su percorsi pianeggianti alla volta di rifugi e alpeggi o lungo le rogge, in parte agibili anche con la carrozzina. Tutti i divertenti sentieri per le famiglie, il cui tempo di percorrenza è di massimo due ore, schiudono suggestivi panorami sulla valle di Merano.

DI JESSICA HARAZIM

We are Family!

Il torneo di minigolf e la visita ai Vigili del Fuoco sono ormai storia! Il nuovo programma per le vacanze dei piccoli ospiti di Scena avvicina i bambini alla natura di questo comune al di sopra di Merano, che possono esplorare con i cinque sensi durante un tour in compagnia di Elisabeth, guida paesaggistica. La piscina all’aperto del Lido di Scena, invece, è fonte di divertimento balneare, mentre tre hotel certificati per famiglie offrono un servizio d’assistenza adatto a ogni età. Inoltre, le divertenti escursioni con i bambini si trasformano in un’autentica caccia al tesoro!

Alcune sistemazioni di Scena offrono programmi individuali per i bambini di tutte le età, tra cui i tre hotel certificati per famiglie con team diplomati che assistono i piccoli ospiti gratuitamente (fino a sei giorni alla settimana). Infine, a rendere perfetto il «panorama» contribuiscono camere adatte ai neonati, menù per bambini, sale giochi, passeggini e zaini portabimbo a noleggio. www.familienhotels.com

Il nostro più grande tesoro Un’escursione in famiglia a Scena non significa solo percorrere un sentiero. I piccoli esploratori partono alla scoperta degli itinerari tutt’intorno a questo comune sopra Merano nella cornice del gioco a premi «Il nostro più grande tesoro» che prevede 19 emozionanti tour a tema con consigli, immagini e un quiz. Le bacheche lungo il percorso rivelano ai bambini le informazioni necessarie per poter risolvere l’indovinello del loro libro (disponibile presso l’Associazione Turistica Scena) e aggiudicarsi magnifici premi.

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BAMBINI

La cucina delle streghe, il bosco delle favole e il laboratorio delle erbe aromatiche

Splish Splash Scivoli acquatici, vasche per bambini, idromassaggio e una piscina di 33 m: ecco il Lido di Scena, affacciato sul mondo alpino circostante, che offre ai «pesciolini» anche un ampio prato con le sdraio, un moderno ristorante con terrazza assolata e ponticello panoramico, 4 piste da bowling e 2 campi da tennis. Consiglio: sono quasi 200 le piscine che adornano Scena e quelle degli hotel, degli agriturismi e perfino dei masi troneggiano come luccicanti palcoscenici sui meleti e sui prati di fieno di questo comune sopra Merano. www.lidoschenna.com

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DI JESSICA HARAZIM

Durante i mesi invernali, a Scena regna un tranquillo dinamismo. Gli amanti delle passeggiate si godono i sentieri sgomberi dalla neve e la pista da pattinaggio invita a esibirsi in sorprendenti piroette, mentre grandi e piccoli appassionati di slittino sfrecciano sulle piste tracciate. Chi desidera raggiungere il settimo cielo, invece, scopre le cime circostanti nel corso di passeggiate con le ciaspole ed escursioni. Durante l’«Inverno a Talle» alcuni rifugi aprono le loro porte agli ospiti, deliziandoli con specialità altoatesine tipiche degli alpeggi. E, infine, i panorami mozzafiato fanno da sfondo anche al Capodanno!

L’atmosfera della città termale e il laboratorio del Natale Ogni anno, piccole casette natalizie illuminano il centro di Merano, la seconda città più estesa dell’Alto Adige. L’aroma di biscotti e vin brulé aleggia sulla Passeggiata Lungo Passirio e sui dintorni del Kurhaus, mentre dolci melodie risuonano in un’atmosfera suggestiva tra idee regalo, decorazioni natalizie, artigianato tradizionale e specialità contadine. Inoltre, il programma d’eventi prevede concerti, rappresentazioni teatrali, usanze tipiche e momenti dedicati al bricolage – da fine novembre al 6 gennaio.

Scena on ice Dal 18 novembre 2016 all’8 gennaio 2017, così come dal 17 novembre 2017 al 7 gennaio 2018, la pista da pattinaggio di Scena offre agli ospiti la possibilità di piroettare nel centro del paese. Servizio di noleggio pattini.

INVERNO

Piacevoli tour invernali

Divertimento in slittino Gli amanti dello slittino partono da Videgg, un borgo in quota di Scena, per il loro tour su una pista naturale perfettamente preparata (3 km di lunghezza), mentre i piccoli si divertono su quella per bambini. Possibilità di noleggiare gli slittini presso l’Haashof. Il vicino comprensorio sciistico di Merano 2000, invece, accoglie la pista da slittino su rotaie più lunga d’Italia, che dà il benvenuto ai coraggiosi piloti di bob tutto l’anno.

Dalla neve a un’ottima Stube Durante la stagione fredda Talle, nell’area di Monte Hirzer sopra Scena, è un paradiso autoctono, dove si «smarriscono» solo gli amanti delle passeggiate, delle ciaspole e dello scialpinismo, oltre ad alcuni animali selvatici. Gli ospiti possono partire alla scoperta del paesaggio incontaminato da soli o partecipando a un tour guidato. Da fine dicembre a inizio marzo (date precise presso l’Associazione Turistica) alcuni tradizionali rifugi e ristoranti di montagna aprono le loro porte agli ospiti affamati, deliziandoli con specialità altoatesine che spaziano dagli Schlutzkrapfen (ravioli di magro) alla Kaiserschmarrn (omelette dolce con marmellata di mirtilli rossi). Tra gli esercizi aderenti si annoverano l’Albergo Hochwies, la Trattoria Haashof (noleggio di ciaspole e slittini), l’Albergo Hiaslbauer e l’Albergo Sterneck (noleggio di ciaspole).

Avvento contadino in un ambiente storico

Merano 2000

Capodanno con una «million dollar view»

Comprensorio sciistico per famiglie con 40 km di piste per sciatori e snowboarder, 25 km di sentieri per escursionisti e amanti delle ciaspole, 3 km di piste naturali per slittino, 3 punti di noleggio sci… Un paradiso per bambini con tappeti magici, asilo sulla neve, pista per snow-tubing e Alpin Bob. Periodo d’apertura invernale: 03.12.2016 – 24.03.2017

Cena a lume di candela, musica dal vivo, danze e una «million dollar view» su una delle regioni più incantevoli dell’Alto Adige: alcuni hotel e ristoranti invitano a trascorrere un elegante Capodanno panoramico in una «Scena invernale». Dopo le numerose portate del menù di San Silvestro, il comune sopra Merano offre agli ospiti una magnifica esperienza: quando a mezzanotte si dà il benvenuto all’anno nuovo, dalle terrazze panoramiche di Scena è possibile ammirare gli esclusivi panorami sullo spettacolo a valle.

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Il 3° Avvento contadino di Scena al Baumannsog, sopra a Castel Schenna, ammalia con melodie natalizie, l’aroma del panpepato, punch e artigianato tradizionale. Il 9 (dalle 15 alle 19.30), così come il 10, 11, 17 e 18 dicembre 2016 (dalle 10 alle 19.30), all’interno della segheria storica e nei dintorni, gli abitanti propongono opere d’arte e specialità gastronomiche fatte a mano. Decorazioni natalizie in legno e feltro, pantofole in lana di pecora e creativi prodotti in carta: passeggiando tra le casette gli ospiti trovano idee regalo e prelibatezze altoatesine realizzate con amore. I più piccoli, invece, possono divertirsi nello zoo con le capre nane e le pecore da accarezzare. Dall’8 al 10 dicembre 2017, l’Avvento contadino di Scena ha luogo in due masi vicini: nella cantina del Torgglerhof e nella stalla del Mostragerhof.

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Calendario degli eventi 2017

Manifestazioni a Scena 2017

PROGRAMMA GIORNALIERO

Ulteriori informazioni e suggerimenti sui vari eventi sono disponibili al sito www.schenna.com

DATA EVENTO

MARZO 08. – 22.03. Settimane culturali «Schenner Langes» APRILE 02.04. – 21.05. Alto Adige Balance

DATA EVENTO

DATA EVENTO

12.05. Concerto serale con il coro Montanara 14.05. Festa della Mamma: Esibizione del gruppo di danza folcloristico «Volkstanzgruppe Schenna» in Piazza Raiffeisen 17.05. Alto Adige Balance: Evento «Sano e goloso»

01./02.04. Festa di primavera dei Vigili del Fuoco di Scena

25.06. Fuochi del Sacro Cuore sulle montagne intorno a Scena 28.06. Serata d’estate con musica dal vivo e shopping serale LUGLIO 02.07. «Tallner Sunntig»: la domenica culinaria a Talle e nell’area Hirzer 25.05. Concerto serale della banda musicale di Scena 26.05. Evento serale «Scena golosa» con 100% prodotti genuini e gustosi del maso contadino 31.05. Serata d’estate con musica dal vivo e shopping serale GIUGNO 01.06. «Berger Pfinstig»: musica e specialità gastronomiche a Montescena

16.04. Concerto di Pasqua della banda musicale di Scena

04.06. «Tallner Sunntig»: la domenica culinaria a Talle e nell’area Hirzer

21.04. Alto Adige Balance: Evento «Cafè danzante»

06.06. Concerto serale della banda musicale di Scena

25.04. Sagra di San Giorgio/St. Georgen

08.06. Asfaltart a Scena: festival Internazionale d’arte in strada

27.04. Concerto della banda musicale di Scena

14.06. Serata d’estate con musica dal vivo e shopping serale

06.07. «Berger Pfinstig»: musica e specialità gastronomiche a Montescena 09. – 16.07. Rally d’auto d’epoca «Südtirol Classic Schenna» Il connubio perfetto di macchine d’epoca internazionali, tour al cospetto di un paesaggio alpino unico e specialità gastronomiche fanno del Südtirol Classic, il «rally della simpatia» arrivato alla 32ª edizione, un evento clou per gli appassionati. Ogni mattina e sera, la piazza del paese di Scena si trasforma in una spettacolare sfilata di bellezze classiche.

MAGGIO 04.05. «Berger Pfinstig»: musica e specialità gastronomiche a Montescena

16.07. Mezzetta del mattino con musica dal vivo

07.05. «Tallner Sunntig»: la domenica culinaria a Talle e nell’area Hirzer

19.07. Serata d’estate con musica dal vivo e shopping serale 22./23.07. Festa dei Vigili del Fuoco di Talle a Talle di Sopra

07.05. Mercato delle erb(acc)e in Piazza Raiffeisen

26.07. Serata d’estate con musica dal vivo e shopping serale

11.05. Concerto serale della banda musicale di Scena

30.07. Sagra sulla malga Taser con musica dal vivo 21.06. Serata d’estate con musica dal vivo e shopping serale Ricco programma per le lunghe «Serate d’estate a Scena». Le esibizioni dal vivo di gruppi musicali moderni e popolari creano una atmosfera magnifica, a cui le associazioni del paese contribuiscono con varie iniziative, tra cui lo shopping serale (negozi aperti dalle 20 alle 21.30). 24.06. Esibizione del gruppo di danza folcloristico «Volkstanzgruppe Schenna» in Piazza Raiffeisen 40

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AGOSTO 02.08. Serata d’estate con musica dal vivo e shopping serale 03.08. «Berger Pfinstig»: musica e specialità gastronomiche a Montescena 03.08. Concerto serale della banda musicale di Scena 06.08. «Tallner Sunntig»: la domenica culinaria a Talle e nell’area Hirzer

MARTEDÌ

ore 9.00 Gita in autobus: Giro delle Dolomiti e Trento ore 9.30 Tour in mountain bike organizzata dalla Bikeacademy Meraner Land* ore 9.30 Escursione storico-culturale a Scena* ore 10.00 Escursione «Vino & Törggelen» con musica e sosta in un’osteria tipica* (ottobre e novembre) ore 10.00 Escursione tematica ore 14.30 Alto Adige Balance : Erbe selvatiche sul ciglio del sentiero. Escursione all’insegna delle erbe (aprile–maggio)*

09.04. Mercato contadino dell'Alto Adige in piazza Raiffeisen Mercato al coperto con allegra musica di sottofondo. Gli Agricoltori provenienti da tutto l’Alto Adige presentano squisitezze offerte da giardini, campi e cantine, mentre le originali opere degli artigiani ammaliano i passanti.

14.04. Concerto di musica sacra nella chiesa parrocchiale di Scena

LUNEDÌ

ore 21.00 Visita guidata notturna al Castello di Scena

MERCOLEDÌ

ore 9.00 Gita in autobus: Lago di Garda ore 8.45 Arrampicata guidata: Via Ferrata «Heini Holzer» a Meran 2000* ore 9.00 Escursione in cabriolet: Lago di Garda, Dolomiti, Strada del Vino* (ogni mese) ore 9.30 Escursione guidata attraverso i campi di mele con degustazione* (ogni 2 settimane) ore 9.30 Nell’orto delle erbe: le proprietà benefiche delle erbe aromatiche* (in primavera e in autunno) ore 13.40 Escursione ai masi locali «fienile montano e melo nostrano»* (ogni 2 settimane) ore 15.00 Alto Adige Balance: Scoprire erbe selvatiche ed imparare a fare canederli «selvatici» (aprile–maggio)* ore 20.00 Serata d’estate: concerti sotto il cielo stellato, shopping serale e brindisi in piazza Raiffeisen. (metà maggio–inizio settembre)

GIOVEDÌ

«Berger Pfinstig»: Montescena in festa con musica e specialità gastronomiche (maggio–ottobre, ogni primo giovedì del mese) Escursioni guidate alla scoperta delle montagne dell’Alto Adige* ore 6.00 Gita in autobus: Venezia ore 9:00 Escursione guidata nelle montagne dell’Alto Adige* ore 9:30 Tour in mountain bike organizzata dalla Bikeacademy Meraner Land* ore 16.30 Visita guidata all’azienda vinicola «Innerleiterhof» con degustazione di vini e distillati ore 20.30 Concerti della banda musicale di Scena e di altre bande locali (aprile–settembre)

VENERDÌ

ore 8.00 Gita in autobus: Verona ore 8.00 Alto Adige Balance: Nature Fitness Scena (aprile–maggio)* ore 10.15 Il dente di leone – passeggiata e degustazione* (aprile)

DOMENICA

«Tallner Sunntig» – una domeniche a Talle e nell’area escursionistica Hirzer tra escursioni, natura e relax, gustando saporite ricette tradizionali con musica popolare in sottofondo. (maggio–ottobre, ogni prima domenica del mese) ore 11.00 Concerto della Domenica delle bande musicali locali (ottobre) * È gradita la prenotazione entro e non oltre il giorno precedente l’evento presso l'Associazione Turistica di Scena.

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DATA EVENTO

09.08. Serata d’estate con musica dal vivo e shopping serale 16.08. Serata d’estate con il gruppo «ABBA tribute show» 17.08. Concerto serale della banda musicale di Scena 19.08. Tradizionale mercato di Scena in centro paese Al mercato di Scena è possibile ammirare e acquistare i prodotti di commercianti e artigiani locali. I ristoratori offrono specialità altoatesine e gli agricoltori del paese i prodotti del loro maso, deliziando i palati con eccellenti cibi e bevande: un piacere per grandi e piccini.

DATA EVENTO

OTTOBRE 01.10. «Tallner Sunntig»: la domenica culinaria a Talle e nell’area Hirzer 04. – 08.10. Raduno d’auto d’epoca «Südtirol Classic Golden Edition» 05.10. «Berger Pfinstig»: musica e specialità gastronomiche a Montescena 05.10. Concerto serale della banda musicale di Scena 08.10. Mezzetta del mattino e Törggelen (castagnata) in Piazza Raiffeisen 13.10. Concerto serale con il coro Montanara 15.10. Concerto della Domenica in Piazza Raiffeisen 19.10. Schenner Bauernkuchl: tradizionali specialità gastronomiche In occasione della «Bauernkuchl» in Piazza Raiffeisen, le contadine di Scena preparano le loro segrete specialità fatte in casa. Il Törggelen è un’amata tradizione che consiste nel degustare i frutti autunnali: castagne, mele e uva. Speck, formaggio e vino (novello) sono ancora più squisiti se degustati con un sottofondo musicale suggestivo e vivace.

20.08. Gompm Alm the unplugged taste 23.08. Serata d’estate con musica dal vivo e shopping serale 26./27.08. Festa dei Vigili del Fuoco di Verdins a Verdins 30.08. Serata d’estate con musica dal vivo e shopping serale 31.08. Concerto serale della banda musicale di Scena SETTEMBRE 03.09. «Tallner Sunntig»: la domenica culinaria a Talle e nell’area Hirzer 03.09. 12° Corsa in montagna internazionale: Scena – Merano 2000

22.10. Mezzetta del mattino e Törggelen (castagnata) in Piazza Raiffeisen

06.09. Serata d’estate con musica dal vivo e shopping serale

26.10. Mercato d'autunno a Scena

07.09. «Berger Pfinstig»: musica e specialità gastronomiche a Montescena

29.10. Mezzetta del mattino e Törggelen (castagnata) in Piazza Raiffeisen

07.09. Concerto serale della banda musicale di Scena 16./17.09. Tradizionale festa d’autunno degli Schützen con grande corteo Carri addobbati, gruppi tradizionali in abito folcloristico e bande musicali percorrono le strade del paese in occasione del corteo. La musica è essenziale per la Festa d’autunno degli Schützen, corredata da squisite specialità gastronomiche che creano l’atmosfera ideale.

21.09. Concerto serale della banda musicale di Scena 42

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NOVEMBRE 17.11. – 07.01.18 Pattinaggio su ghiaccio in Piazza Raiffeisen DEZEMBER 08. – 10.12. Avvento contadino a Scena Vendita d’arte fatta in casa e specialità gastronomiche nelle cantine storiche del Torgglerhof e nelle stalle del Mostragerhof. I bambini possono sbizzarirsi sabato e domenica nel laboratorio creativo di bricolage. Intrattenimento musicale e servizio di ristorazione offerti sul posto.


Responsabile dei contenuti Associazione Turistica di Scena/Schenna Chiusura redazione 25 Ottobre 2016 Redazione Sebastian Marseiler Coordinazione Cornelia Reiterer Layout Athesia Druck s.r.l., Bolzano Testi Walter Egger Walter Innerhofer Christjan Ladurner Sebastian Marseiler Roswitha Schwienbacher Kröll Sonja Steger Stampa Lanarepro Fotografia Ufficio di monumenti archeologici della Provincia Autonoma di Bolzano Archivio dell’Associazione Turistica di Scena Florian Andergassen Frieder Blickle IDM/Christian Brecheis Walter Innerhofer Foto Staschitz Christjan Ladurner Georg Mayr MGM/Alex Filz MGM/Stefan Schütz Hannes Niederkofler Stefan Pircher Cornelia Reiterer Renè Photo Collection Martin Rupp Klaus Peterlin Athesia Druck


info: Associazione Turistica Scena/Schenna I-39017 Scena – Alto Adige Tel. 0473 945 669 Fax 0473 945 581 info@schenna.com www.schenna.com


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