ARTE Pierpaolo Lauria, Primo Levi e le due culture
PIERPAOLO LAURIA PRIMO LEVI E LE DUE CULTURE 1. L’altrui mestiere è anche il mio 2. Politica o cultura, a chi la responsabilità della rottura? 3. A conti fatti
1. L’altrui mestiere è anche il mio Ci
sono
nati, in
scrittori
predestinati,
fasce
cullati
dalle Muse, e ci sono poi quelli che la vita
ha
scrittori,
fatto senza
alcun presentimento, senza
alcun
preavviso. Primo
Levi
appartiene,
senza
ombra di dubbio, a questo secondo caso di
fortuna:
chiamato, tragica
fu alla
ora,
a
testimoniare con la parola scritta la Shoah, buco indicibile, macchia della storia dell’umanità. Era un chimico quando passò, scortato da “uomini comuni” in camicia bruna, il cancello beffardo di Auschwitz, che accoglieva sventurati passanti con l’ultimo estremo inganno: Arbeit macht frei1.
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“Il lavoro rende liberi”. Auschwitz non era un campo di lavoro, ma di morte. Laggiù, in quell’inferno terreno, anche il lavoro era dato per la morte. I Sonderkommandos lavoravano per uccidere, e gli altri lavori svolti in
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