S&F_n. 3_2010
Marco Russo Al confine. Escursioni sulla condizione umana Mimesis, Milano 2007, pp. 305, € 19 Possono essere considerati esercizi di filosofia i saggi raccolti in questo volume: si tratta dell’itinerario speculativo di una ragione che mette se stessa continuamente alla prova. Esercizi al confine, dove, come spiega l’autore stesso, il confine può venire inteso in una duplice accezione: come oltranza e limitazione, dove oltranza è confine da trascendere e continuamente trasceso, i cui margini sono di volta in volta estesi, ampliati, e limitazione indica il limite del concetto e dunque della nostra esperienza che genera allora concetti‐ limite, evocanti l’indeterminato, ciò che è pensabile, ma non conoscibile. Si parla dell’umano e della sua esperienza che si dipana attraverso molteplici piani. I saggi raccolti all’interno del volume esprimono la volontà di dare voce e tessitura ai piani di quest’esperienza e tuttavia si tratta di un dar voce “dal di dentro”: non è un punto di Archimede quello che l’autore ricerca, uno spazio privilegiato e una visione panottica e cristallina attraverso i quali sia possibile vivisezionare l’esperienza umana; si procede a tentoni e seguendo in prima persona i percorsi di questo labirinto. Il percorso si snoda seguendo la scia della kantiana ricerca sui limiti, con un metodo che è fenomenologico, in quanto «esercizio dello sguardo su tutto quel che c’è, ci accade, ci tocca» (p. 16), e con lo sguardo rivolto all’antropologia, che ha comportato e comporta lo «sgretolamento delle gerarchie tra segmenti del sapere e cioè degli ambiti dell’esperienza, i quali si proiettano tutti su di uno stesso piano» (ibid.). Si tratta di mettere in evidenza proprio attraverso i confini tra piani diversi dell’esperienza, i confini tra i saperi che quell’esperienza nominano e codificano. L’itinerario si snoda attraverso tre tappe dove di volta in volta si indugia sul concetto di confine, su quello di materia segnata e su quello di innumere.
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