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Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, CN/FC/003 - Campione Gratuito
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Hitachi Ecomondo: arancio come Hitachi Volvo L’evento: Volvo on tour Komatsu Focus: Komatsu PW118MR-11
La premiazione
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Chiara, da parte della giuria di esperti, la volontà di premiare la digitalizzazione e soprattutto l’elettrificazione
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Direttore editoriale Manuela Cortesi – manuela.cortesi@scimedia.it Hanno collaborato a questo numero: Vincenza Camaggi, Giacomo Casadio, Porfirio Ferrari, Emanuele Giovannini, Marianna Senni, Miriam Spada, Sandro Tozzi, Nino Venieri, Riccardo Zironi Progetto grafico e impaginazione Nico Ambrosino – nico.ambrosino@scimedia.it Ufficio amministrazione Tel. +39 0542 22601 – E-mail: info@scimedia.it Abbonamenti Italia: € 60,00 - Estero: € 90,00 Ufficio abbonamenti Tel. +39 0542 22601 – E-mail: abbonamenti@scimedia.it Stampa GRAFICHE MDM - Forlì Pubblicità Tel. +39 0542 22601 – E-mail: advertising@scimedia.it Responsabilità La riproduzione delle illustrazioni e degli articoli pubblicati su MT, traduzioni comprese, è riservata e non può avvenire senza autorizzazione scritta da SCI media srl. Testi e materiali fotografici forniti in qualsiasi forma alla stessa non saranno restituiti, anche in caso di non avvenuta pubblicazione. SCI media srl non si assume responsabilità relative ai suddetti materiali, anche in caso di esemplari unici, e ad eventuali errori contenuti negli articoli pubblicati. Il materiale redazionale pervenuto a SCI media srl senza preventivi accordi sono da intendersi gratuiti anche se pubblicati. I nomi e le ditte pubblicati sono citati senza responsabilità, a puro titolo informativo, allo scopo di rendere un servizio al lettore. Periodicità Sono previsti 8 numeri/anno, di cui 3 parzialmente in lingua inglese Spedizione Spedizione in Abbonamento Postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, CN/FC/003 Registrazione Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 913 del 22/07/1989 Iscrizione ROC: 29737
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Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, CN/FC/003 - Campione Gratuito
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Anno XXIX n. 1 | gennaio-febbraio 2018
Direttore responsabile Emanuele Giovannini – emanuele.giovannini@scimedia.it
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MB Crusher MB Crusher per l’ambiente Volvo Volvo a Rimini: potente e green Simex Ospite d’eccezione a Steinexpo
IN COPERTINA > CANGINI
Editoriale di Manuela Cortesi
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Cantiere
Hyundai dai terremotati
Dal colosso un esempio virtuoso: l’invio ad Accumoli di due delle sue macchine utili per la ricostruzione, la pala gommata HL757-9A e l’escavatore cingolato 60 CR-9A
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News > Le brevi a cura della redazione
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Sommario
Anno XXX n.1 Gennaio-Febbraio 2018
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Focus macchina > Movimentatori gommati CAT
MT Storia > La Rivoluzione Industriale
Il design secondo CAT di Sandro Tozzi
In principio era il vapore di Riccardo Zironi con la collaborazione di Nino Venieri
Visto in fiera > Emiliana Serbatoi a Fieragricola p. 22
L’evento > Intermat Innovation Awards
Digitalizzazione, innovazione ed energia elettrica di Manuela Cortesi p. 26 Azienda > Cangini
Parola d’ordine: ECO-INNOVARE di Miriam Spada p. 32
p. 58
I Tank Fuel con bacino di contenimento al 110% nella gamma di Emiliana Serbatoi di Porfirio Ferrari p. 62 Focus macchina > JCB | TM 320
La pala telescopica TM320 Tier 4 Final di Porfirio Ferrari p. 66 Focus macchina > Komatsu PW118MR-11
CASE Serie G: design vincente di Sandro Tozzi p. 34
Komatsu PW118MR-11: il “midi” dalle grandi prestazioni di Miriam Spada p. 70
Focus macchina > Liebherr PR 766:
Visto in fiera > Simex a Ecomondo
Dozer Liebherr PR 766: update nella classe da 50 tonnellate di Miriam Spada p. 38
Simex a Ecomondo, tra conferme e anteprime di Manuela Cortesi p. 76
Visto in fiera > SCAI - Hitachi
Al lavoro > Indeco
Attualità > CASE
Arancio come Hitachi di Manuela Cortesi
p. 42
New York State of Mind di Manuela Cortesi
p. 82
L’evento > Volvo on Tour 2017
MT – Rivista Italiana del Movimento Terra SCI media srl Via Camillo Benso Conte di Cavour, 62 40026 Imola (BO) - Italia P. IVA 03618411205 - R.E.A. BO-533436 Tel. +39 0542 22601 - E-mail: info@scimedia.it www.scimag.news
Il… Pentagono di Verona per il Volvo on Tour 2017 di Giacomo Casadio p. 48
Attualità > Bobcat
Visto in fiera > Mantovanibenne a Ecomondo
Focus macchina > Doosan DL420CVT-5
Mantovanibenne: dove osano le aquile di Manuela Cortesi p. 54
Forza, potenza e risparmio: Doosan DL420CVT-5 di Miriam Spada p. 90
Bobcat: campioni nel risparmio di Porfirio Ferrari p. 86
Per le immagini pubblicate si resta a disposizione degli aventi diritto che non si siano potuti reperire
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Editoriale
L’elettrico, tra sogno e realtà di Manuela Cortesi
L’
evento organizzato da Intermat dove la stampa incontra le aziende, il 18 e il 19 gennaio scorsi
a Parigi alla Maison de la Mutualité, ha avuto un chiaro leitmotiv: l’elettrificazione. Dinnanzi a normative europee sempre più stringenti in tema di emissioni (siamo oramai alla fase Stage V, che sa-
rà in vigore dal 2019 per i motori di potenza inferiore a 56 kW e superiore a 130 kW, e dal 2020 per i motori da 56-130 kW) e alla scelta di molte città di sposare la causa del cantiere green, la corsa all’elettrico è diventata cavallo di battaglia di molti soggetti del settore, Volvo in primis. Nulla di strano dunque se è proprio Volvo a vincere uno degli Intermat Awards con il suo EX2, un prototipo di escavatore compatto completamente elettrico a zero emissioni. Segue – tra gli Special Awards – Mecalac con l’e12, un escavatore gommato compatto.
Ma siamo pronti davvero all’era dell’elettrificazione? Chiacchierando coi costruttori al pre-Intermat sono emer-
se, parallelamente all’entusiasmo, diverse problematiche. L’elettrico pare una strada obbligata e fa incetta di premi, ma non bisogna dimenticare che per elettrificare servono grandi investimenti da parte dei costruttori, e che quindi non tutti potranno permettersi di fare il “grande salto” con facilità. La macchina elettrica inoltre costa sempre di più, anche se certo il mantenimento richiede molto meno. Ma la manutenzione invece? I motori elettrici sono e restano delle batterie, e dunque con una vita – per quanto gloriosa – limitata. Purtroppo ogni batteria ha a disposizione un tot di ricariche, e il costo della batteria per una macchina elettrica è più che rilevante. C’è poi un’ultima, e a mio avviso determinante, questione: avremo ottimi cantieri green con macchinari elettrici, in città ancora invase da automobili con motori a combustione interna. La strada insomma è ancora lunga ma il settore costruzioni sembra ben equipaggiato. Non ci resta che sperare che gli altri lo raggiungano.◀
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News > Le brevi ATLAS COPCO
Con il motocompressore XATS 138 di ultima concezione Atlas Copco coniuga la tecnologia PACE con HardHat® Con il compressore portatile monoassale XATS 138 di ultima concezione, Atlas Copco coniuga la tecnologia PACE con la leggendaria cofanatura in polietilene HardHat. Il nuovo design offre alle imprese di costruzione e noleggiatori specialisti la perfetta unione di robustezza e versatilità «D’ora in poi il compressore XATS 138 vanterà di serie l’innovativa cofanatura HardHat che, oltre ad essere più leggera, è resistente alla corrosione e alle ammaccature», afferma Hendrik Timmermans, Vice-President, Marketing della Divisione Energia Portatile di Atlas Copco. «Tutto ciò, unito alla sua straordinaria versatilità che consente di alimentare allo stesso tempo fino a 4 demolitori idraulici manuali, significa che gli utenti finali possono contare su un elevato ritorno sull’investimento». Grazie al sistema intuitivo di regolazione della pressione PACE, che consente agli utenti finali di regolare in modo ottimale la pressione e la portata d’aria in base alle esigenze delle loro applicazioni specifiche, il modello XATS 138 si contraddistingue per la versatilità. Con il sistema PACE (Pressure Adjusted through Cognitive Electronics) le pressioni di esercizio possono essere regolate in pochi secondi ad incrementi di 0,1 bar per mezzo del controller intuitivo XC2003. Completamente integrato in posizione ergonomica, il controller facilita la ricerca dei guasti, fornisce dati utili sull’uso del compressore e provvede anche ad indicare gli interventi di manutenzione pianificati.
Il compressore risulta ulteriormente ottimizzato grazie all’aggiunta della cofanatura HardHat. Essa protegge i componenti interni e garantisce un’ottimizzazione della durata e delle performances per molti anni di servizio continuo. Dunque XATS 138 è sinonimo di maggiore valore di rivendita e di costi di gestione estremamente ridotti. Il nuovo XATS138 garantisce intervalli di manutenzione più lunghi: 1.000 ore o 2 anni per il l’elemento compressore e di 500 ore o 1 anno per il motore. Tutto ciò, abbinato alla lunga durata dei materiali di consumo, contribuisce a ridurre il costo operativo totale e ad aumentare il livello di utilizzo. Grazie ai filtri e ai separatori aria/olio ‘’spin-on (svitabili con un semplice gesto) , tutti i materiali di consumo possono essere sostituiti in pochi minuti. Il basamento in metallo del modello XATS 138 è protetto da un triplo strato resistente alla corrosione: Zincor, primer e rivestimento superiore in polvere. La vasca raccolta liquidi di serie è a prova di perdite e previene la fuoriuscita di qualsiasi liquido.
D’ora in poi il compressore XATS 138 vanterà di serie il design più recente e più robusto con la cofanatura HardHat
Leggero e compatto, il compressore è montato su un solo asse per una maggiore manovrabilità. L’ingombro ridotto lo rende più facile da trainare rispetto ad altri modelli nella stessa categoria di potenza. Il modello XATS 138 è equipaggiato con un motore Kubota a 4 cilindri conforme alle norme sulle emissioni Stage 3B. Inoltre, è dotato di un sistema post-trattamento dei gas di scarico con DOC (catalizzatore) e DPF (filtro antiparticolato) che assicura la conformità alle normative vigenti senza alcun costo aggiuntivo. La temperatura di esercizio è compresa tra -20 °C e +45 °C. Il compressore è il migliore della propria classe in termini di consumi, in quanto permette di risparmiare fino al 25% di carburante in condizioni di carico normali. La pressione di esercizio è compresa tra 7-10,3 bar, con una portata di 5,5-7,0 m3/min.
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News > Le brevi ITALCEMENTI
Italcementi torna a crescere e consolida la propria leadership: finalizzata l’acquisizione delle attività italiane di Cementir Italcementi consolida la propria leadership produttiva e di mercato in Italia Italcementi ha perfezionato l’acquisizione di tutte le attività italiane di Cementir Holding, consistenti in una struttura industriale formata da 5 cementerie a ciclo completo e 2 centri di macinazione, oltre che un network di
NIEDERSTÄTTER
Una pala gommata elettrica Kramer per l’ospedale di Vipiteno (BZ) Il comprensorio sanitario di Bressanone ha scelto Niederstätter quale fornitore di macchinari per la manutenzione dell’area esterna dell’ospedale di Vipiteno (BZ). Dopo aver testato negli anni scorsi le elevate prestazioni della Kramer 5055, quest’anno la scelta è stata indirizzata sulla versione elettrica dello stesso modello di macchina. Di recente Kramer ha infatti ampliato la sua gamma con la prima pala gommata completamente elettrica a quattro ruote sterzanti. Grazie al suo nuovo sistema di propulsione elettrico, la 5055E non solo elimina le emissioni di CO2 ma riduce straordinariamente le emissioni di particolato e la rumorosità. L’installazione di due motori elettrici, uno per l’impianto idraulico di servizio e uno per la trazione, permette di modulare l’erogazione della potenza in funzione delle mansioni richieste limitando al massimo il consumo di energia. In
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relazione all’utilizzo e al carico della pala gommata, la batteria ha un’autonomia di utilizzo fino a cinque ore a pieno carico. In contesti come quelli ospedalieri, la silenziosità è una caratteristica estremamente importante che permette al personale di effettuare operazioni esterne quali lo sgombero della neve anche nelle ore notturne senza arrecare disturbo ai degenti. È lo stesso direttore tecnico dell’o-
spedale, il Prof. Michael Blasbichler, a confermare che le attività di manutenzione avvengono durante le 24 ore senza interferire minimamente con la tranquillità che deve essere garantita ai pazienti. Niederstätter, grazie alla sua decennale esperienza, ha individuato e fornito il macchinario che rispondeva perfettamente alle esigenze del suo interlocutore.
Organ
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terminal e impianti di calcestruzzo attivi sul territorio nazionale. La transazione si è conclusa a fronte di un corrispettivo di 315 milioni di euro (enterprise value, cash and debt free). Gli asset di Cementir Italia e delle società interamente controllate CementiSacci e Betontir andranno ad aggiungersi alla struttura industriale Italcementi fino a oggi formata da 6 cementerie a ciclo completo, un impianto per prodotti speciali, 8 centri di macinazione del cemento, 113 impianti di calcestruzzo e 13 cave per inerti. «La giornata di oggi segna una tappa storica per la nostra società», afferma
Roberto Callieri, amministratore delegato di Italcementi. «Per la prima volta dopo molti anni, torniamo a crescere in Italia, consolidando ancora di più la nostra leadership nel mercato italiano dei materiali per le costruzioni e riaffermando il ruolo di primo piano di Italcementi nel panorama industriale nazionale». L’operazione è stata approvata a novembre dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, che ha posto alcune condizioni riguardanti la cessione di alcuni impianti. Le scelte a tale riguardo saranno definite entro i prossimi 5 mesi.
«A soli 18 mesi dall’ingresso di Italcementi in HeidelbergCement Group, questo nuovo investimento conferma la fiducia del Gruppo nel nostro Paese e nella nostra società.» Ha continuato, concludendo, Roberto Callieri: «Il nostro obbiettivo è chiaro: accelerare il ritorno, già iniziato nel 2016, alla redditività e sostenibilità del business, con una chiara ambizione sia finanziaria, sia temporale. Un percorso da attuare attraverso le necessarie sinergie, da coniugare con le nuove opportunità di mercato per i nostri prodotti, quelli tradizionali come quelli innovativi».
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News > Le brevi
MARANGONI
Sempre al fianco dei propri partner per ottimizzare la gestione dei pneumatici e migliorare l’efficienza delle flotte I rappresentanti di otto ricostruttori turchi di Marangoni hanno avuto l’occasione di esaminare il servizio di gestione pneumatici della società in Italia Una delegazione di alto livello dei ricostruttori di Marangoni proveniente dal settore del pneumatico autocarro turco è venuta in visita in Italia per esaminare in maniera approfondita l’approccio della società rispetto alla gestione degli pneumatici. Un gruppo di 19 esperti provenienti da otto delle maggiori società del paese è volato in Italia per partecipare, nell’arco di cinque giorni, ad una dimostrazione del servizio di gestione dei pneumatici “Fleet Advantage” di Marangoni, comprensiva di una visita all’impianto Marangoni Retreading Systems di Ferentino dove l’azienda produce materiale prestampato per la ricostruzione (fasce e anelli RINGTREAD). L’obiettivo principale dell’iniziativa era testare la soluzione per la gestione dei pneumatici sviluppata da Fedi Gomme, la società del gruppo Marangoni specia-
lizzata in questo tipo di proposta. Il valore offerto ai gestori delle flotte è assolutamente eccezionale, in quanto assicura un funzionamento efficiente dei mezzi, riducendo e variabilizzando i costi operativi e di manutenzione. Il sistema di gestione ha anche un impatto positivo sui costi indiretti derivanti dalla manutenzione ordinaria, tra cui il consumo di carburante e i tempi di fermo dei veicoli. La visita, tenutasi dal 3 al 7 ottobre, è stata un’eccezionale opportunità per i partner turchi, che hanno potuto effettuare ripetute visite alle flotte gestite attraverso il programma “Fleet Advantage” e saperne molto di più sulle modalità di erogazione dei servizi. Questo ha permesso al gruppo di esperti turchi di verificare il ruolo e la funzione di ogni singolo componente del servizio: dall’analisi delle esigenze specifiche di ciascuna flotta in diverse applica-
zioni, al monitoraggio delle prestazioni dei pneumatici, fino all’assistenza in loco tramite officine mobili specializzate. I visitatori hanno anche avuto modo di visitare lo stabilimento Marangoni di Ferentino, dove hanno potuto vedere di persona i prodotti, le attività di ricerca e sviluppo ed il processo produttivo della Retreading Systems. L’iniziativa di collaborazione svolta con successo da Marangoni aveva l’obiettivo di aiutare i rivenditori esteri a migliorare ulteriormente le proprie attività nei rispettivi paesi, grazie ai nuovi strumenti e agli innovativi approcci commerciali sviluppati dalla società. I rappresentanti degli otto rivenditori Marangoni di pneumatici autocarro hanno fatto ritorno in Turchia con una maggiore consapevolezza su come una gestione efficiente dei pneumatici possa ridurre sensibilmente i costi chilometrici delle flotte.
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BASF
Il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti visita la sede del Gruppo BASF, il polo chimico integrato più grande al mondo Presentato lo storico sito di Ludwigshafen (Germania), nato nel 1865 dove lavorano circa 40.000 collaboratori. Focus sull’economia circolare, protezione dell’ambiente ed efficienza energetica Il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Gian Luca Galletti, ha visitato il 5 ottobre scorso il quartier generale BASF a Ludwigshafen, in Germania, il polo chimico integrato più grande al mondo. Il Ministro Galletti è stato accolto da Saori Dubourg, Membro del Board of Directors di BASF ed accompagnato da una delegazione di manager aziendali, tra cui Andreas Riehemann, Amministratore Delegato di BASF Italia. La visita si è concentrata su come il Gruppo ha sviluppato nel corso degli anni il sistema di produzione integrata Verbund, che permette agli oltre 200 impianti produttivi del sito di essere connessi in modo intelligente per utilizzare al meglio l’energia, le materie prime e ridurre al massimo gli impatti ambientali. Grazie al sistema Verbund, applicato in sei siti produttivi nel mondo, BASF nel 2016
ha risparmiato energia per 19 milioni di Megawatt/ora che equivale a 3,8 milioni di tonnellate di CO2 in meno nell’ambiente. La visita si è poi soffermata su quattro principali aree tematiche: efficienza energetica, sostenibilità ambientale, tecnologie per la mobilità intelligente e sviluppo di polimeri biodegradabili e compostabili. Il Ministro ha visitato anche gli impianti di termovalorizzazione dei rifiuti e cogenerazione energetica, che garantiscono allo stabilimento oltre il 90% del fabbisogno energetico di 6 TWh, ed il centro di monitoraggio e controllo ambientale che verifica in tempo reale la qualità dell’aria e delle acque. Da ultimo, il laboratorio di Ricerca avanzata dove si sviluppano tecnologie all’avanguardia per catalizzatori di nuova generazione e batterie destinate al settore automotive. «BASF è impegnata
ad identificare prodotti e soluzioni innovative che abbiano un effetto concreto in termini di economia circolare e siamo felici di averle condivise con il Ministro Galletti», ha commentato Saori Dubourg, Membro del Board of Directors di BASF e Responsabile per la Regione Europa. «Sono venuto in Germania», ha spiegato il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, «per conoscere una grande realtà globale e confrontarmi su quel cambiamento profondo di mentalità che interessa l’economia europea nel suo rapporto con la sostenibilità. BASF dimostra nei fatti che il mondo industriale sta cambiando: con l’attenzione al contenimento delle emissioni, al riciclo e alla rigenerazione, puntando sull’efficienza energetica e sulle tecnologie in grado di ridurre gli impatti sull’ambiente. Il futuro», ha aggiunto Galletti, «si chiama economia circolare: un processo irreversibile del nostro sistema produttivo, che trova anche la chimica italiana estremamente attenta e consapevole. Questo», conclude Galletti, «è un settore decisivo su cui rafforzare la leadership europea sull’ambiente, in linea con gli impegni presi alla Cop21 di Parigi». Andreas Riehemann, Amministratore Delegato di BASF Italia, al termine della visita ha commentato: «Siamo orgogliosi di aver mostrato al Ministro come per BASF la sostenibilità e l’innovazione viaggino di pari passo. Il sito Verbund di Ludwigshafen è un chiaro segnale della possibilità di coniugare lo sviluppo del più grande polo chimico al mondo, con l’innovazione ed il rispetto per l’ambiente.»
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News > Le brevi GEFRAN
Gefran punta sulle persone Nasce fly: la talent academy Il Gruppo prosegue nel percorso di valorizzazione di giovani neolaureati e collaboratori attraverso un nuovo programma che combina formazione interfunzionale, mentoring, training on the job e mobilità internazionale La Talent Academy di Gefran, multinazionale italiana leader nella progettazione e produzione di componenti per l’automazione industriale, rappresenta la nuova tappa del percorso intrapreso dal Gruppo per valorizzare attitudini individuali, sviluppare le competenze e costruire percorsi di crescita coerenti con i valori e le strategie aziendali. Da sempre Gefran investe nello sviluppo professionale delle persone attraverso numerose iniziative tra le quali partnership con le facoltà d’ingegneria, sponsorizzazione di master sull’innovazione, formazione ed organizzazione di focus group interni. «Le persone rappresentano da sempre il nostro capitale più importante», ha dichiarato Alberto Bartoli, amministratore delegato di Gefran.
«Con la Talent Academy abbiamo definito una strategia ed un metodo per la gestione del talento facendone uno dei pilastri per costruire i successi di domani». La metodologia di FLY prevede l’utilizzo di un insieme di strumenti da comporre, dopo un’assessment iniziale, per disegnare percorsi formativi specifici. Tra le attività che Gefran organizza attraverso la propria Talent Academy ci sono: ▶ Formazione interfunzionale (tecnicocommerciale, operations, economico-finanziaria, branding, self and people management); ▶ Reverse mentoring (affiancamento di un profilo senior per acquisire conoscenze ed esperienze con la possibilità, per il neolaureato, di mettere a disposizione del mentore le proprie competenze in una logica di scambio e reciproca crescita);
▶ Training on the job attraverso il modello STAR (Situation, Task, Action, Result) orientato a fornire gli strumenti per valutare le situazioni aziendali, decidere le azioni da intraprendere (anche in situazioni di pressione o difficoltà) e analizzarne i risultati; ▶ Esperienza all’estero, resa possibile dalla presenza internazionale del Gruppo attraverso numerose filiali Gruppo. «FLY, la Talent Academy di Gefran mette al centro del percorso di sviluppo i punti di forza delle persone», ha dichiarato Patrizia Belotti, Direttore HR e Organizzazione di Gefran. «Intendiamo costruire e sostenere un patrimonio di competenze distintive allineato ai valori aziendali e coerente con la specificità dell’organizzazione chiamata a realizzare la nostra strategia di business».
MOLLO NOLEGGIO
Mollo Noleggio annuncia l’acquisto di 60 nuovi escavatori Kubota La divisione movimento terra di Mollo Noleggio cresce in numero, potenza e qualità con l’acquisto di 60 nuovi escavatori cingolati Kubota, portando la disponibilità del parco “mezzi movimento terra” a oltre 350 unità. Si tratta di modelli compatti da 10 a 54 qli, che dispongono della forza e della versatilità necessarie per svolgere un’ampia gamma di attività in tutta sicurezza e affidabilità, anche negli ambienti più difficili o con spazio limitato,
abbinando forza di scavo e di sollevamento a fluidità, facilità e comfort nella guida. Un investimento importante, che conferma il costante rinnovamento da parte di Mollo Noleggio del proprio parco macchine con prodotti all’avanguardia nel settore e con un’attenzione particolare al rispetto dell’ambiente. I nuovi arrivi sono infatti dotati di motori potenti, in grado di garantire elevate prestazioni, ed ecosostenibili con ridotte emissioni
di gas di scarico, rumorosità e vibrazioni. Mollo Noleggio, tra le principali società di nolo in Italia, è specializzata nel noleggio professionale. Il continuo ampliamento del proprio parco mezzi attraverso la scelta di macchine rispondenti ai più elevati standard internazionali sulla sicurezza e la tutela ambientale, permette all’azienda albese di rispondere a qualsiasi esigenza di lavoro e di offrire ai propri clienti la soluzione tecnica più idonea e vantaggiosa.
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DOOSAN BOBCAT
Le macchine Bobcat al servizio del più grande circuito europeo di Supercross In condizioni insolite e impegnative, la società organizzatrice di eventi JLFO ha creato, con l’aiuto delle macchine Bobcat, il più grande circuito di Supercross europeo mai realizzato in uno stadio In condizioni difficili, la società organizzatrice di eventi JLFO ha costruito il più grande circuito di Supercross europeo utilizzando le macchine compatte Bobcat. JLFO ha creato la pista per le competizioni SX parigine del Campionato Supercross ‘SX TOUR’ francese nella nuova e versatile U Arena a Nanterre, nella peiferia di Parigi, inaugurata nell’ottobre 2017.Nella creazione della pista per le gare SX svoltesi a Parigi il 18 e 19 novembre, i team JLFO hanno utilizzato una flotta di macchine che comprendeva tre pale compatte Bobcat, un escavatore compatto Bobcat e un escavatore gommato Doosan, per movimentare e modellare qualcosa come 4000 m3 di terreno.
Un gran numero di vincoli L’intervento delle macchine Bobcat e Doosan a Parigi si inserisce nella scia delle manifestazioni SX Supercross tenutesi negli ultimi tre anni a Lille; in tali occasioni i team JLFO avevano impiegato una flotta di macchine Bobcat per affrontare la sfida posta da tre soli giorni a disposizione per realizzare la pista e da appena una notte per smantellarla, movimentando abilmente migliaia di metri cubi di terreno e proteggendo al tempo stesso tutte le superfici erbose. L’installazione della pista per le gare SX Supercross di Parigi alla U Arena costituiva un’impresa altrettanto ciclopica. Le scadenze erano le stesse, tre notti per realizzare la pista e una sola per smantellarla. Per tre notti gli addetti di JLFO hanno lavorato instancabilmente per trasportare il terreno e creare pendenze, dossi e altri ostacoli, come previsto dal tracciato. Il circuito di Supercross è stato ultimato il giovedì prima dell’even-
to, e nella giornata di venerdì sono stati effettuati i test di prova. Il problema maggiore è stato lo smantellamento della pista tra la tarda serata di domenica e lunedì. L’operazione ha richiesto l’utilizzo di cinque macchine movimento terra, e precisamente un escavatore compatto Bobcat E62, due pale Bobcat T870, una pala Bobcat T650 e un escavatore gommato Doosan DX165W-5.
Quasi 4000 m3 di terra Per preparare la pista, è stato necessario movimentare un ingente volume di terreno: in totale quasi 4000 m3 su una superficie di 10.000 m2. Il materiale è stato prelevato con dieci autocarri da 20 tonnellate da una località di Aubervilliers, a sei chilometri dalla U Arena, quindi depositato in cinque strati dalle pale e dagli escavatori compatti Bobcat così da creare i dossi e gli avvallamenti della pista. La sola gobba per il Freestyle costituiva una struttura a sé stante, realizzata con circa 400 m3 di terreno poi rivestito di terra battuta. Jean-Luc Fouchet, Presidente Fonda-
tore di JLFO, ha dichiarato: «Le nostre tre pale Bobcat T650 e T870 e l’escavatore compatto Bobcat E62 ci permettono di lavorare con la massima efficienza. Quando dobbiamo creare un dosso sulla pista, possiamo salirvi sopra e compattarlo. Riusciamo così a modellarlo senza bisogno di altre macchine. Con le pale compatte cingolate possiamo arretrare rapidamente, controllare la forma e correggerla, se necessario». In totale, un team di 70 persone ha lavorato alla realizzazione della pista SX di Parigi per tre notti e al suo smantellamento l’ultima notte. L’evento ha richiamato oltre 40.000 spettatori nelle giornate di sabato e domenica. Come partner operativo, Bobcat ha invitato alcuni clienti a partecipare alla manifestazione nel fine settimana. Il team si è nuovamente mobilitato lunedì 20 novembre a Lione per la fase successiva del campionato SX Tour. Come già a Lione e Parigi, Bobcat è chiamata a collaborare con JLFO per preparare le piste di Supercross in vista dei prossimi eventi del Campionato a Montpellier e Amnéville.
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News > Le brevi DEUTSCHE MESSE
L’unica piattaforma fieristica sul potenziale dell’azione congiunta tra Logistica 4.0 e Industria 4.0 Soluzioni concrete, visitatori da tutto il mondo e caleidoscopio di innovazioni In linea con il suo tema conduttore “Connected Supply Chain Solutions”, CeMAT 2018 chiama a raccolta l’industria mondiale dell’intralogistica per promuovere l’integrazione digitale e l’interconnessione tra catene di creazione del valore e catene di approvvigionamento – le supply chain. Secondo un’indagine condotta dai consulenti aziendali di BearingPoint, otto su dieci delle imprese manifatturiere tedesche che operano con supply chain stanno già affrontando i problemi delle supply chain connesse. «Le imprese che vogliono rimanere competitive, devono digitalizzare e connettere le loro supply chain, estendendole anche al di fuori dei propri confini. Molte si stanno chiedendo come applicare le soluzioni di Logistica 4.0. CeMAT risponderà loro, rivolgendo la propria attenzione sull’azione congiunta tra Industria 4.0 e Logistica 4.0», dice Jochen Köckler, Presidente del CdA di Deutsche Messe. «Con HANNOVER MESSE daremo vita a una piattaforma unica nel suo genere sulla digitalizzazione della supply chain, proponendo una ricchezza e una varietà di soluzioni e innovazioni unica al mondo.» Dal 23 al 27 aprile 2018, CeMAT e HANNOVER MESSE occuperanno l’intero quartiere fieristico di Hannover per dimostrare il funzionamento della fabbrica del futuro e la centralità del ruolo dell’intralogistica al suo interno. I visitatori potranno ad esempio valutare gli effetti dell’azione congiunta tra le due fiere nella cornice del Logistics Experience Hub, dove più di 30 espositori di CeMAT e di HANNOVER MESSE
presenteranno tecnologie attuali per diversi settori della catena di approvvigionamento, illustrando anche attraverso esempi concreti gli ambiti nei quali sono oggi già in uso soluzioni di Logistica 4.0. Jungheinrich dedicherà il proprio spazio al tema del picking degli ordini, mentre SMI Handling Systems illustrerà come la tecnologia del vuoto dia un importante contributo alla moderna manipolazione dei prodotti. Copal presenterà innovative soluzioni per lo scarico e la pallettizzazione dei container, Pepperl+Fuchs informerà sulle soluzioni della tecnologia dell’identificazione, mentre gli esperti in Wearable Computing di Unimax proporranno soluzioni di Augmented Reality. HARTING esporrà la sua soluzione per Industria 4.0 nota come MICA (Modular Industry Computing Architecture), dimostrando con quale rapidità e facilità si possano realizzare progetti di digitalizzazione attraverso l’installazione di uno speciale modulo direttamente su macchine o impianti di produzione. Dice Köckler: «Le soluzioni di Industria
4.0 e di Logistica 4.0 sono disponibili già oggi e le aziende le possono applicare. Il prossimo aprile, i visitatori dell’industria e del commercio potranno toccare con mano ad Hannover il meglio dei due mondi e potranno anche acquistare queste nuove tecnologie e le soluzioni integrate che esse offrono».
Forum di alto profilo come programma collaterale per CeMAT In collaborazione con associazioni partner e istituzioni, Deutsche Messe organizzerà il prossimo anno nell’ambito di CeMAT anche due forum. Uno è il Logistics 4.0 Forum, che si terrà nel padiglione 19, nella cui cornice si affronteranno temi del futuro quali catena dei blocchi, sicurezza dell’IT, comunicazione uomo-robot, ombra digitale, intelligenza artificiale, stampa 3D, realtà aumentata, utilizzo dei droni nell’intralogistica, piattaforme, sviluppo agile dei progetti. Il Forum Logistics Solutions , nel padiglione 21, sarà dedicato invece a esem-
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pi di best practice riferiti a settori industriali estremamente diversi. Oltre alla produzione, saranno al centro dell’attenzione anche soluzioni logistiche per il commercio al dettaglio e per il settore alimentare. Si parlerà sia della gestione dei resi con l’aiuto di contenitori intelligenti, sia di digitalizzazione della logistica dei magazzini. Esperti del settore illustreranno i compiti che veicoli autonomi e robot mobili potranno svolgere in futuro all’interno del magazzino. A CeMAT si affronterà per la prima volta il tema della logistica urbana. Il rapido sviluppo delle metropoli pone sfide sempre nuove alla logistica sia interna che esterna. L’Associazione federale tedesca per la logistica (BVL) proporrà una riflessione sul tema. «In tempi di Logistica 4.0 e di crescenti fatturati del commercio online, occorre ripensare la supply chain. Quale contributo può dare l’intralogistica per assicurare una fornitura senza problemi in città sempre più grandi e quali opzioni tecnologiche sono già disponibili per facilitare ad esempio le consegne dell’ultimo miglio? Non mancano casi di best-practice e esperienze internazionali ai quali fare riferimento», afferma Köckler.
Le startup a CeMAT Quando si parla di innovazioni e di nuovi modelli di business, si arriva subito alle startup, che a CeMAT potranno disporre di una propria piattaforma espositiva: Young Tech Enterprises. Lo stand principale di Young Tech Enterprises si troverà nel padiglione 17 e sarà il punto di ritrovo della comunità delle startup ad HANNOVER MESSE. L’area espositiva sarà arricchita da un forum, da velocissimi “lanci” di prodotti e soluzioni, da eventi di matchmaking e workshop. Il Forum Young Tech Enterprises riunirà conferenze e presentazioni di startup, network di startup, incubatori e promotori commerciali. Il concorso “Startup Pitches @ Young Tech Enterprises” inviterà i giovani imprenditori a presentare i loro prodotti e sviluppi in forma concisa
e accattivante, contendendosi premi in denaro e in natura, e attenzione da parte di media e investitori. «Sia che preveda un semplice desk informativo, uno stand nel Cluster Park o una semplice giornata di presenza, la nostra offerta per le startup è espressamente rivolta a giovani aziende», spiega Köckler. «Le startup di CeMAT possono prendere parte anche agli eventi live del padiglione 17, che si propongono soprattutto di creare contatti tra startup, da una parte, e investitori e promotori dall’altra. Ad HANNOVER MESSE si sono presentate già lo scorso anno circa 100 startup nell’area Young Tech Enterprises, 50 presso le collettive di vari stati o organizzazioni e 50 come espositori singoli con propri stand.»
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News > Le brevi
BATIMAT
Mondial Du Bâtiment 2017 : un’edizione dinamica, con gli operatori dell’edilizia e dell’architettura presenti all’appuntamento L’edizione 2017 del Mondial du Bâtiment doveva essere quella della mobilitazione di tutti gli operatori e il luogo di convergenza della filiera dell’edilizia. La sfida è oggi vinta e conferma una forte mobilitazione degli operatori prioritari delle fiere INTERCLIMA+ELECHB, IDÉOBAIN e BATIMAT. I 2.400 espositori, di cui il 57 % internazionali, hanno accolto 319.215 visitatori di cui il 20% internazionali nell’ambito dei tre saloni. Questa edizione, percepita all’unanimità come dinamica, ha evidenziato i temi emblematici dell’edilizia. Numerosi temi portanti e un programma ricco hanno contribuito a favorire le sinergie tra visitatori e espositori. I visitatori francesi provenienti dalla provincia sono aumentati con un’importante presenza di visitatori appartenenti ai settori prioritari della professione. «Considerando i tre saloni, i visitatori francesi si sono mobilitati e rappresentano l’80% del tasso di frequenza delle manifestazioni. Questa evoluzione si spiega grazie all’aumento del 3% del numero di visitatori francesi (78% del numero totale) rispetto al 2015 su Batimat», commenta Guillaume Loizeaud, Direttore di Mondial du Bâtiment. «È una categoria sulla che volevamo sviluppare ed il nostro lavoro ha portato i suoi frutti.» Stimolato dalle azioni per facilitare la presenza al Quartiere delle esposizioni di Paris Nord Villepinte, il numero degli operatori provenienti dalla provincia risulta in aumento di 2 punti, ovvero del 62% dei visitatori francesi, considerando i 3 saloni. Da notare anche che il servizio bus attuato su un raggio di 300 chilometri ha registrato il tutto esaurito: oltre 2.200 artigiani hanno beneficiato di 54 pullman messi a loro disposizione dal martedì al giovedì. Quattro grandi categorie di operatori si sono contraddistinte : gli installatori – aziende e artigiani – restano al primo posto e rappresentano il 35% dei visitatori, davanti ai consulenti (architetti, uffici studi …) e alle imprese edili (20%). Si conferma inoltre l’atteso ritorno dei distributori con 4 punti in più rispetto al 2015 (18% rispetto al 14%), anche i produttori che hanno visitato la fiera registrano un aumento (16% rispetto al 14%).
Una piattaforma di business internazionale sempre più qualificata Con una quota del 20% del tasso di frequenza globale e uno sviluppo dell’offerta del 6% dell’offerta internazionale degli espositori (57% ossia +6 punti per 1.366 espositori), si conferma una grande piattaforma di business internazionale.
Questa importante frequentazione, e la qualità dei contatti allacciati durante la fiera sono stati percepiti dalla maggior parte dei leader espositori dei tre saloni. Numerosi paesi a forte potenziale di sviluppo disponevano di partecipazioni collettive per favorire gli incontri d’affari o hanno organizzato la presenza di gruppi di aziende:
Visitatori internazionali rafforzati dalla Francofonia I 65 745 visitatori internazionali che hanno visitato il Mondial du Bâtiment provenivano da 175 paesi tra cui il Belgio, il Brasile, il Camerun, la Costa d’Avorio, la Germania, l’Italia, il Libano, i Paesi Bassi, la Polonia, il Portogallo, il Regno Unito, la Russia, il Senegal, la Spagna, la Svizzera, la Turchia. La Francofonia, invitata d’onore, ha ampiamente contribuito a questo successo attirando numerosi visitatori, decision maker e detentori di progetti concreti dei paesi membri in forte sviluppo : Benin, Burkina Faso, Camerun, Costa d’Avorio, Egitto, Romania, Senegal, Togo, ecc. Lo stand della Francofonia/l’Institut de la Francophonie per lo sviluppo sostenibile inaugurato da Adama Ouane, Amministratore dell’Organizzazione Internazionale della Francofonia, ha accolto i rappresentanti dell’Africa subsahariana che raggruppa una ventina di paesi (Benin, Burkina Faso, Camerun, Costa d’Avorio, Egitto, Romania, Senegal, Togo …), del Nordafrica (Marocco, Tunisia) e dei rappresentanti del Canada, del Belgio o ancora della Francia, ed ha organizzato 20 conferenze attorno alle sfide dell’edilizia sostenibile nei paesi francofoni riunendo oltre 500 partecipanti. Personalità di primo piano appartenenti ai paesi Francofoni e non presenti in fiera: ▶ Claude Isaac De, Ministro dell’Edilizia, della Casa, del Risanamento e dell’Urbanismo in Costa d’Avorio; ▶ Marie Rose Dibong, Segretario di Stato responsabile dell’Habitat presso il Ministero dell’Habitat e dello Sviluppo Urbano in Camerun; ▶ Ateba Pierre Servais, Segretario di Stato responsabile delle Strade presso il Ministero dei Lavori Pubblici in Camerun; ▶ Maurice Dieudonné Bonanet, Ministro dell’Urbanismo e dell’Habitat del Burkina Faso;
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▶ Georges Philippe Ezaley, Sindaco di Grand Bassam in Costa d’Avorio; ▶ Gilbert Tsimi Evouna, Delegato del Governo presso la Comunità Urbana di Yaoundé in Camerun; ▶ Bassirou Sene, Ambasciatore del Senegal; ▶ Prof. Dr. Ing. Mostafa Madboly, Ministro dell’Habitat in Egitto; ▶ Eurico Brillante Dias, Segretario di Stato all’Internazionalizzazione del Portogallo; ▶ Pedro Sousa Rodrigues, Vice Segretario di Stato all’Internazionalizzazione del Portogallo; ▶ Gli ambasciatori di: Algeria, Egitto, Lussemburgo, Portogallo, Repubblica di Slovenia, Romania, ecc. La forte campagna di sensibilizzazione e di mobilitazione organizzata dal Mondial du Bâtiment ha portato i suoi frutti. Oltre 60 delegazioni sono state presenti in fiera provenienti principalmente dall’Europa, dall’Africa e dal Medio Oriente per incontrare e confrontarsi con gli industriali, i detentori di progetti e gli investitori di tutto il mondo.
3 Saloni che coprono tutti i mercati dell’edilizia INTERCLIMA+ELECHB è il salone specializzato delle attrezzature tecniche per realizzare edifici più economici e confortevoli. IDÉOBAIN è il salone francese specializzato per i materiali e le attrezzature per il bagno. BATIMAT è il salone delle innovazioni per l’industria edile e l’architettura. Tutti i decision maker, consulenti, installatori-artigiani si danno appuntamento in fiera per scegliere le soluzioni innovative che costituiscono gli edifici di oggi e di domani. In 5 padiglioni 7 grandi settori: ▶ Elementi strutturali ▶ Serramenti & Serrature ▶ Macchine da laboratorio & Macchine Utensili ▶ Finiture di interni ed esterni ▶ Attrezzature per il cantiere edile e utensileria – Veicoli & Attrezzature ▶ Digitale & nuove Tecnologie ▶ Servizi alle imprese e organizzazioni
HELLA
Hella lancia un nuovo modello di business per sistemi di assistenza al conducente basati su telecamere HELLA Aglaia, società controllata con sede a Berlino, sta lanciando una piattaforma aperta per sistemi di assistenza alla guida basati su telecamere. Ciò offre ai clienti la possibilità di abbinare e aggiornare i componenti hardware e le funzioni software collaudate in serie, come il controllo dell’illuminazione, il riconoscimento della segnaletica stradale, dei pedoni e degli oggetti, in base alle preferenze e alle esigenze del costruttore. Questo comprende anche ulteriori aggiornamenti per le funzioni di guida automatizzate. Il lancio sul mercato del nuovo sistema software è previsto per il 2019. «Abbiamo sviluppato un business model completamente nuovo che consente di distinguerci sul mercato rispetto alle offerte esistenti, spesso disponibili solo co-
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me sistemi chiusi che non possono essere modificati in una fase successiva», dichiara Kay Talmi, Managing Director di HELLA Aglaia. «La nostra logica di separare hardware e software costituisce un sistema modulare che offre ai nostri clienti un’elevata dinamicità e flessibilità, che rafforza al contempo la nostra posizione rispetto ai trend di mercato della guida autonoma». Il sistema software sviluppato da HELLA Aglaia non è legato a un hardware specifico ma può essere utilizzato in modo flessibile per le piattaforme di diversi produttori. I clienti possono inoltre combinare liberamente diversi componenti software con altri di HELLA o di fornitori terzi, integrando le nuove funzioni disponibili tramite aggiornamenti software. «Il
cliente in possesso di un sistema chiuso con funzioni già completamente integrate, deve sempre acquistare l’intero pacchetto software. Se in seguito, desidera cercare un aggiornamento che non fosse contenuto in precedenza, ad esempio un nuovo segnale stradale o una funzione completamente nuova, non ha altra scelta che aspettare una nuova generazione di prodotti», afferma Talmi. «Offrendo un sistema software di tipo open, possiamo consentire aggiornamenti flessibili e personalizzati. Poiché questo comprende anche funzioni per la guida automatizzata basate su metodi di autoapprendimento altamente complessi, il nostro sistema software può essere applicato in tutte le fasi di sviluppo, inclusa la guida autonoma».
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News > Le brevi ANIE
Tavola Rotonda “Il Software Industriale nell’era 4.0” Il Working Group Software Industriale di ANIE Automazione presenta il White Paper sui benefici derivanti dall’utilizzo di soluzioni software avanzate Nell’ambito delle iniziative di promozione del WG Software Industriale di ANIE Automazione e di alfabetizzazione sulla digitalizzazione è stata organizzata la tavola rotonda “Il Software Industriale nell’era 4.0” (Milano, 14 dicembre 2017). Il software industriale ha assunto oggi un centralità assoluta essendo il fattore abilitante della quarta rivoluzione industriale. È stata, di conseguenza, del tutto naturale e necessaria la costituzione all’interno di ANIE Automazione di un gruppo di lavoro che potesse occuparsi in modo specifico di questa tematica al fine di aiutare gli associati e le aziende nei loro mercati di riferimento a meglio comprendere la tecnologia, le modalità di utilizzo ed i vantaggi che ne derivano. La centralità del software industriale ed il suo posizionamento come layer di gestione ed aggregazione tra il mondo ICT legato ai processi di business ed il mondo dei processi operativi delle aziende, determina che i players di riferimento di questo settore afferiscono ad entrambi i mondi.
«Nel corso degli anni, il software per l’automazione industriale, sia nel suo utilizzo in ambiti strettamente produttivi sia in applicazioni civili, è diventato un fattore critico per il funzionamento delle aziende», dichiara Fabrizio Scovenna, Presidente ANIE Automazione. «Oggi i sistemi informativi sono il motore dell’evoluzione del manufacturing e il concetto di fabbrica intelligente e appunto digitalizzata, sintetizza tale ruolo. La connessione IT/OT, i Big Data, gli Analytics, così come i concetti di virtualizzazione, validazione, simulazione, prototipizzazione, intelligenza artificiale, ecc., sono tutti elementi caratterizzanti ed essenziali per implementare al meglio la trasformazione digitale nell’industria e non solo. L’investimento in infrastrutture IT si configura sempre più come una delle leve principali per garantire alle aziende manifatturiere l’efficienza e l’efficacia necessarie alla loro stessa sopravvivenza.»
Nel corso della Tavola Rotonda - alcuni tra i più importanti player del mondo ICT e del settore dell’automazione industriale - hanno chiarito gli ambiti di applicazione del software industriale e illustrato le linee guida per l’implementazione dei benefici derivanti dall’utilizzo di soluzioni software avanzate. È stato inoltre presentato e distribuito il White Paper “Il Software industriale 4.0” realizzato dal Working Group di ANIE con l’obiettivo di promuovere e supportare la crescita culturale delle aziende sui temi 4.0 e sul ruolo del software industriale in questo contesto. Il documento, che contiene spunti di notevole interesse in merito ai nuovi modelli di business del digital ed ai benefici ed opportunità derivanti dagli investimenti in un percorso di digitalizzazione convergente sul paradigma di Industria 4.0, è disponibile anche online sul sito dell’Associazione (www.anieautomazione.it) .
BONFIGLIOLI
La nuova serie di motoriduttori 600WT di Bonfiglioli Bonfiglioli, azienda specializzata in azionamenti di ogni genere, sta espandendo la propria gamma di motoriduttori per ruote, con l’introduzione della nuova serie 600WT, in cui è integrato un nuovo motore a pistoni assiali progettato specificatamente per le macchine agricole. L’azionamento ruote 606WT Bonfiglioli, unisce perfettamente parti meccaniche consolidate, ad un nuovo motore a piastra inclinata da 68 cc/rev, rappresentando la miglior scelta per le macchine agricole con idraulica in circuito chiuso,
come per esempio le irroratrici a propulsione autonoma. Questo motoriduttore, fornisce una coppia trasmissibile massima pari a 17.000 Nm, ed integra il motore a pistoni assiali Th68 capace di una pressione continua di 450 bar, una portata massima di 160 l/min e che permette di arrivare fino a cilindrata nulla. Ulteriori caratteristiche del motoriduttore ruota 606WT sono il controllo della cilindrata con comando idraulico a due posizioni o, in alternativa, mediante comando elettrico continuo proporzionale, ed il senso-
re di velocità integrato. È possibile avere come optional il disinnesto meccanico dell´ingranaggeria, un freno negativo di parcheggio (con azionamento a molle e rilascio idraulico) oppure un freno dinamico di servizio, che prevede anche una porta di ispezione dei dischi di attrito. Con oltre 40 anni di esperienza al fianco dei maggiori produttori di macchine agricole ed una vasta gamma di prodotti affidabili, efficienti ed innovativi, Bonfiglioli è il partner ideale per ottenere le migliori soluzioni.
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CECE
Enrico Prandini è il nuovo Presidente di CECE Il Working Group Software Industriale di ANIE Automazione presenta il White Paper sui benefici derivanti dall’utilizzo di soluzioni software avanzate Dal primo gennaio 2018 Enrico Prandini è il nuovo presidente di CECE. Già primo vicepresidente della federazione europea, Prandini è subentrato a Bernd Holz. La presidenza di CECE è un incarico biennale che viene ricoperto a rotazione dalle associazioni che rappresentano i paesi membri.
Industry Days 2018. «Abbiamo in programma l’organizzazione di un seminario sulla digitalizzazione del settore in cooperazione con l’industria delle costruzioni», continua il presidente del CECE «e inviteremo a partecipare tutte le parti interessate a questa tematica».
Enrico Prandini è amministratore delegato di Komatsu Italia Manufacturing e vicepresidente di UNACEA, l’associazione italiana delle macchine per costruzione. Nel corso dei suoi 27 anni di carriera ha occupato diverse posizioni in azienda portandola a essere una delle principali unità produttive europee del gruppo. Attualmente la sede di Komatsu Italia Manufacturing di Este (PD) progetta, produce e distribuisce macchine movimento terra da 1 a 17 tonnellate.
Minori complessità, mercati più aperti per le imprese, maggiore visibilità politica per il comparto
Fidelizzare il cliente, creare una visione comune
Enrico Prandini intende focalizzare l’attenzione del CECE su altri due obiettivi prioritari nel corso della sua presidenza: continuare sulla via della promozione e del riconoscimento del comparto dei macchinari da costruzione a livello politico. Ciò è particolarmente importante in vista delle prossime elezioni europee nella primavera 2019 e della nomina della nuova Commissione europea che avrà luogo su-
bito dopo l’appuntamento elettorale. «Dovremmo cogliere questa opportunità per ottenere maggiore attenzione e impatto», ha detto Prandini, che seguirà anche a occuparsi degli aspetti relativi al mercato unico europeo. «Continueremo a promuovere l’idea della concorrenza leale e del libero mercato in Europa», ha proseguito. «Ciò che dobbiamo evitare sono leggi e regolamenti tanto complessi, quanto inutili.» In veste di presidente Enrico Prandini rappresenta in Europa 1.200 produttori di macchinari per costruzioni che generano 40 miliardi di euro di fatturato all’anno, impiegando in totale 300.000 persone.
Nella foto: Enrico Prandini (sinistra) subentra a Bernd Holz (destra) come Presidente di CECE, Fonte: CECE
Prandini porterà avanti una strategia a lungo termine in continuità con il suo predecessore. Uno degli obiettivi principali della sua presidenza sarà la fidelizzazione del cliente attraverso la condivisione di un punto di vista comune lungo tutta la catena di valore. Non a caso il titolo del congresso del Cece 2018 che si terrà a Roma dal 17 al 19 ottobre è “Customer loyalty through a common vision”. «Nei prossimi mesi», annuncia Prandini, «vogliamo incrementare le opportunità di dialogo con i rappresentanti europei delle categorie industriali che condividono la nostra catena di valore». Il CECE inizierà questo lavoro il 22 febbraio prossimo con la realizzazione di un evento nell’ambito degli EU
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JCB
JCB raggiunge il mezzo milione di motori prodotti Un’attività industriale di JCB che ha consolidato la sua strada verso il successo internazionale è giunta nel dicembre 2017 a un traguardo eccezionale: la produzione di mezzo milione di motori, che messi idealmente in fila coprirebbero la distanza da Londra a Parigi Il 5 dicembre 2017 i dipendenti dello stabilimento JCB Power Systems hanno celebrato la produzione del motore n°500.000; per dare un’idea della dimensione di questa “milestone” della storia industriale JCB, se questo mezzo milione di motori fosse disposto in fila indiana, questa si estenderebbe da Londra a Parigi. I motori diesel a quattro cilindri hanno iniziato a uscire dalle linee produttive dello stabilimento JCB Power Systems nel novembre 2004. All’epoca l’unità produttiva sita a Foston, nel Derbyshire, impiegava solo 64 persone, e nel primo anno di attività furono prodotti meno di 10.000 motori. Da allora l’attività è cresciuta in modo esponenziale, e attualmente la forza lavoro è di quasi 400 persone. Il presidente di JCB, Lord Bamford, ha dichiarato: «Ci sono stati molti grandi successi in JCB nel corso degli anni e la produzione di motori è davvero una grande storia di successo. Nel 2004 ci
affidavamo interamente a fornitori esterni per i motori da montare sulle nostre macchine. Oggi i motori JCB alimentano oltre il 70% delle macchine da noi prodotte, e lo vendiamo con successo ad altri produttori per un’ampia tipologia di applicazioni. Il fattore più importante è che oggi abbiamo il controllo completo sulla tecnologia e sulla produzione del nostro motore, e possiamo così innovare e offrire ai nostri clienti motori puliti, efficienti nei consumi, facili da mantenere ed economici. La produzione di mezzo milione di motori è un traguardo meraviglioso e mi congratulo con tutto il team per il raggiungimento di una pietra miliare così importante.» Ci sono voluti otto anni per costruire i primi 200.000 motori JCB e solo cinque per costruire i successivi 300.000, incremento che evidenzia la rapida crescita di questo ramo di attività. A questa fase di espansione ha contribuito JCB India che nel 2010 ha avviatola produzione di motori nella sua sede vicino a Delhi.
Per JCB Power Systems il 2017 passerà agli annali. Innanzitutto la società ha investito 10 milioni di sterline nel suo stabilimento di Foston in nuovi centri di lavorazione a controllo numerico e processi automatizzati; questo investimento da solo ha creato circa 30 nuovi posti di lavoro e ha consentito alla società di produrre per la prima volta i principali componenti del motore - testate, blocchi motore e piastre di base - per aumentare l’efficienza e garantire il raggiungimento di obiettivi di qualità molto elevati. Sempre nel 2017 è stata avviata la produzione del nuovissimo motore JCB da 3 litri a basso consumo di carburante, culmine di un programma di investimento da 31 milioni di sterline che ha potuto godere di un sostegno governativo per 4,5 milioni di sterline. Questo nuovo propulsore è la terza linea di motori lanciata da JCB da quando è iniziata la produzione, e si aggiunge ai modelli 4.4, 4.8 e 7.2 litri.
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BOSCH REXROTH
Bosch Rexroth è stata certificata Top Employers Italia 2018 Bosch Rexroth Spa, una delle realtà più importanti nel mercato dell’automazione industriale e delle macchine operatrici mobili, ha ricevuto per la prima volta il riconoscimento Top Employers 2018. Un portafoglio che spazia dall’oleodinamica alla meccatronica al software, che permette di supportare le aziende nella transizione dalle tecnologie tradizionali al futuro dell’Industria 4.0 e della “connectivity”, rende Bosch Rexroth unica nel panorama italiano. Il riconoscimento Top Employers 2018 si inquadra in un cammino verso l’eccellenza intrapreso da diversi anni e fortemente coerente con la filosofia del Gruppo Bosch. Questo percorso di sviluppo della business excellence costituisce una fondamentale priorità della Direzione Bosch Rexroth e di tutto il gruppo Bosch Italia, con numerosi riconoscimenti ottenuti negli scorsi anni. Il programma si declina su quattro pilastri principali: Leadership, Eccellenza nei processi, Competenza, e Welfare aziendale. Nel contesto della Leadership tutti i Manager, di qualsiasi livello, devono avere una cultura di “accountability” e costante orientamento al valore per il cliente. In un contesto di forte e veloce cambiamento del mercato, questo implica riuscire a mettersi costantemente in gioco rispetto alle nuove esigenze dei clienti, rappresentando un modello guida per i collaboratori su percorsi sempre nuovi. Per supportare i Manager Bosch Rexroth si avvale del supporto della scuola di formazione TEC, nata per rispondere alle esigenze di training manageriale e tecnologico.
L’Eccellenza nei processi rappresenta l’efficacia e l’efficienza nella gestione dei processi aziendali, fondamentale per la “strategy execution”, l’impegno per sviluppare l’organizzazione, i processi e gli applicativi in maniera da consentire uno svolgimento più rapido e qualitativamente migliore delle attività. Competenza, ovvero avere le persone giuste al posto giusto: identificare e sviluppare i talenti dei collaboratori, promuovendo il confronto generazionale e la crescita di tutti. A partire dalla fase di selezione, in cui vengono attuati programmi di early recruitment, passando per progetti di attrazione e sviluppo di Talenti (Bosch Industry 4.0 Talent Program); infine attraverso l’investimento in tecnologie all’avanguardia nell’ “Innovation Lab”, laboratorio aperto nella sede di Bosch Rexroth SpA per permettere a tutti i collaboratori di sperimentare le potenzialità dei nostri prodotti più avanzati condividendo know-how con clienti e
partner sotto il segno dell’Industry 4.0. Infine, il Welfare aziendale è un tema che storicamente sta a cuore a Bosch Rexroth: «Da anni lavoriamo con tutti i collaboratori e le Rappresentanze sindacali per identificare iniziative volte a semplificare il bilanciamento vita lavoro e a migliorare la qualità del tempo speso in azienda», sottolinea Ugo Caratti, AD e CFO di Bosch Rexroth Spa. “Crediamo fortemente che il nostro capitale umano rappresenti un bene imprescindibile: su questo si fonda il nostro vantaggio competitivo sul mercato. Perciò ci impegniamo costantemente per creare condizioni di lavoro strumentali a realizzare il potenziale di ogni nostro collaboratore”. “Il riconoscimento Top Employers Italia 2018 ci gratifica e ci conferma la correttezza del nostro percorso, motivandoci a continuare a investire le nostre competenze per lo sviluppo e il successo dell’industria Italiana”, conclude Ugo Caratti.
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MT Storia > La Rivoluzione Industriale Una nuova rubrica: MT Storia La rubrica dedicata alla storia del movimento terra prosegue il suo viaggio per analizzare un periodo storico davvero affascinante: la Rivoluzione Industriale. Tra la fine del XVIII e l’inizio del
XIX secolo, le strutture produttive e sociali vennero nettamente trasformate dall’affermarsi di nuove tecnologie. Una delle più grandi invenzioni dell’epoca fu il motore a vapore.
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In principio era il vapore di Riccardo Zironi con la collaborazione di Nino Venieri
Nel vivo della Prima Rivoluzione Industriale A cavallo tra Settecento e Ottocento un fervido clima di innovazione permeava l’Inghilterra. Lo sviluppo della cosiddetta Prima Rivoluzione Industriale fu reso possibile dalla presenza di una serie di fattori economici e sociali: da un lato vi erano le istituzioni, pronte a favorire e sostenere l’iniziativa individuale, dall’altro la ricerca scientifica che stimolava lo sviluppo tecnologico. Inoltre i settori agricolo e
Macchina a vapore Boulton & Watt
disegno di progetto tratto dal testo A History of the Growth of the Steam Engine, di Robert H. Thurston, 1784 (fonte immagine: Wikimedia Commons) B valvole del vapore (input); C cilindro; E valvole di scarico; H collegamento biella-trave; N pompa ad acqua fredda; O biella; P pistone; Q regolatore; R biella del compressore; T cerniera per l’ingresso del vapore (controllata dal regolatore Q); g collegamento fra il pistone (P) e la trave tramite moto parallelo g-d-c; m leva di afflusso del vapore azionata dalla biella (R). https://commons.wikimedia.org/wiki/ File:SteamEngine_Boulton%26Watt_1784.png
industriale disponevano di grandi capitali, la rete dei trasporti era notevolmente sviluppata e il tasso di urbanizzazione non conosceva paragoni in nessun altro paese. Non a caso, fu proprio l’Inghilterra in quei decenni a veder nascere grandiose invenzioni; una di queste fu proprio il motore a vapore. “La sua scoperta”, si legge nell’Allgemeine Deutsche Real-Encyklopädie für Die Gebildeten Stände, “viene considerata un vero e proprio passo avanti per lo sviluppo tecnologico, e dunque un cambiamento radicale per l’industria. Non solo: il cambiamento, di una potenza inimmaginabile, è anche avvenuto internamente alla nostra civiltà e al nostro continuo anelare alla perfezione”. Passando brevemente in rassegna il XIX secolo si possono annoverare numerose invenzioni che però non presero mai piede. Se oggi ancora ci si meraviglia di fronte alle innovazioni tecnologiche, bisogna comunque tenere presente che in passato menti illustri le anticiparono con idee a volte identiche. Questi pionieri assieme alle loro creazioni, per troppo tempo cadute nell’oblio, meritano forse un riconoscimento in più rispetto a quelle odierne. Dopotutto, in quegli anni, i progettisti erano costretti a tramutare le loro intuizioni in realtà facendo uso di strumenti piuttosto obsoleti. La maggior parte delle funzionalità
delle moderne macchine da costruzione affonda le proprie radici nel XIX secolo, in una massa confusa di brevetti, prototipi e modelli. In quel periodo le macchine da costruzione, ovviamente, non erano prodotte in serie, ma assemblate ad hoc in minuscole officine per progetti specifici. In molti casi questa ‘micro-produzione’ proseguì anche durante il XX secolo; anche solo l’ideazione di una produzione in serie venne ragionevolmente impedita dalle necessità - sempre diverse caso per caso - e dalle ingenti dimensioni delle macchine. La chiave di volta per la tecnologia del costruire fu l’invenzione della macchina a vapore, caratterizzata da una notevole versatilità in svariati usi e applicazioni. Si tratta di un sistema capace di produrre lavoro meccanico servendosi dell’energia termica.
L’invenzione della macchina a vapore Nel 1765 il britannico James Watt (Greenock, 1736 - Heathfield, Birmingham, 1819) scrisse il primo fondamentale capitolo di storia della tecnica e dell’industria, presentando la sua macchina a vapore. Watt era impiegato all’Università di Glasgow come fabbricante di strumenti di precisione e nel 1763 ebbe l’incarico di riparare la macchina a vapore di Newcomen. Individuate le cause dell’eccessivo consumo di vapore, riuscì a dare vita a
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MT Storia > La Rivoluzione Industriale
uno strumento capace di risparmiare di circa un terzo il carbone necessario per le altre macchine. Proprio per questa sua grande intuizione, Watt viene ricordato come l’inventore della macchina a vapore. In una prima fase le macchine a vapore venivano utilizzate principalmente in posizione fissa, all’interno di miniere o fabbriche. Ma nel 1786 William Murdoch costruì un piccolo carro a vapore e cinque anni dopo dopo Richard Trevithick, il suo apprendista, si mise alla guida per le vie di Cambourne di una carrozza a vapore da lui co-
struita, invitando i passanti a fare un giro assieme a lui. Nel 1807, poi, la celeberrima Claremont di Robert Fulton salpò dalla Baia di Hudson. La macchina a vapore era stata finalmente applicata a mezzi semoventi o galleggianti: un nuovo capitolo di storia della tecnologia era stato scritto. Stranamente, l’escavatore a vapore fu una delle ultime invenzioni del XIX secolo e non viene neppure considerato degno di menzione in opere di riferimento. In ogni caso, l’escavatore a vapore e svariate altre macchine da costruzione giocarono un ruolo fonda-
mentale nello sviluppo industriale del nostro pianeta, colmando le ingenti distanze fra paesi e popoli, per dare così nuova linfa allo sviluppo del commercio internazionale.
I primi escavatori a vapore Contestualmente, l’energia del vapore venne utilizzata non per un veicolo - nave o locomotiva - ma per il primo escavatore al mondo. Si trattava di una draga a cucchiaia, prodotta nel 1796 dal britannico Grimshaw e azionata da un motore a vapore Boulton
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Un’illustrazione dell’epoca della Claremont (fonte immagine: Wikimedia Commons)
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Carl Fredrik von Breda (1759-1818), Ritratto di James Watt (fonte immagine: Wikimedia Commons)
& Watt. Sfortunatamente, non vi sono rappresentazioni di questo escavatore. Solo otto anni più tardi, nel 1804, Oliver Evans produsse quello che fu il primo escavatore a vapore americano. Nel 1803 Richard Trevithick progettò la prima locomotiva, definita tram waggon, e successivamente, nel 1807, un escavatore galleggiante a vapore con la funzione di scavare più a fondo nel Tamigi. Nel 1811 l’ingegnere spagnolo Agostino de Betancourt costruì un enorme escavatore a catena che sarebbe stato utilizzato nel porto di Kronstad, vicino a San Pietroburgo. Il motore a vapore era sempre targato Boulton &
Watt. Le pubblicazioni russe dell’epoca riferirono di una potenza oraria di 250 m3 e furono poi necessari oltre 100 operai per spostare il materiale estratto. Gli escavatori a catena divennero sempre più famosi e solo in Inghilterra, tra il 1800 e il 1830, ne vennero costruiti circa una trentina. Nei primi decenni del XIX secolo la macchina a vapore era ancora una vera e propria rarità. L’utilizzo dell’energia a vapore per macchine da terra era ancora lontano: si preferiva servirsi, come nei secoli passati, di animali o forza lavoro. Infatti, la maggior parte degli escavatori progettati e costruiti all’inizio del XIX secolo veniva utilizzata principalmente in acqua. Nonostante le innovazioni portate dalla sconvolgente Rivoluzione Industriale, scavare a terra, almeno in una prima fase, continuò a essere fatto a mano. Nel 1827 l’ingegnere Poirot de Valcourt brevettò a Parigi un escavatore a catena continua. Il suo progetto, però, non riscosse molto successo nel mondo dell’industria delle costruzioni. Solo 50 anni dopo gli escavatori a catena sarebbero stati utilizzati su larga scala da Alphonse Couvreaux e dal Lübecker Maschinenbau Gesellschaft. L’era delle ferrovie era alle porte e avrebbe sconvolto, di lì a poco, l’intero Occidente.◀
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L’evento > Intermat Innovation Awards
Digitalizzazione, innovazione ed energia elettrica Sono questi i tre focus che hanno guidato i giudici nell’assegnazione degli Intermat Innovation Awards. La premiazione si è svolta giovedì 18 gennaio a Parigi, nella suggestiva cornice offerta dalla Maison de la Mutualité di Manuela Cortesi
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tre 90 candidati: gli ambiti sono tanti e differenti, anche se chiaramente si evidenziano alcuni trend nelle scelte compiute dalla giuria – 13 esperti internazionali che rappresentano le industrie della meccanizzazione - presieduta da Bruno Cavagné, presidente della Federazione francese dei lavori pubblici, con esponenti provenienti dai settori dei lavori pubblici, ingegneria civile, strade, edifici, noleggio attrezzature e industria del calcestruzzo. Le tendenze, specchio in parte di quanto accade nel mercato mondiale, riguardano: ▶ la digitalizzazione degli strumenti (sviluppo di applicazioni, BIM e robotica), ▶ la proliferazione di soluzioni ambientali, ▶ la sicurezza e la prevenzione dei rischi.
I criteri di selezione
L
a premiazione che incorona i vincitori degli Intermat Innovation Awards è un evento molto atteso da tutti i professionisti del settore: la fiera interna-
zionale per la costruzione e le infrastrutture si dimostra ancora una volta un ottimo palcoscenico per lanciare le innovazioni a livello mondiale. Sono 13 in tutto i vincitori dei premi tra ol-
I vincitori sono stati decretati in base a cinque criteri specifici: ▶ Efficacia dei costi: minori costi di investimento e di manutenzione, semplificazione nella manutenzione, miglioramento del sistema di produzione e uso migliorato di prodotti o tecniche. ▶ Design tecnico e tecnologie utilizzate: miglioramento delle prestazioni e della produttività, incremento della facilità di manutenzione. ▶ Funzionamento: qualità del lavoro, miglioramento della produttività, facilità di manutenzione ed efficienza energetica. ▶ Utilizzo: facilità d’uso, comfort, sicurezza e miglioramento delle condizioni di lavoro e prevenzione dei rischi. ▶ Salvaguardia dell’ambiente: attenzione alle emissioni e alla biodiversità per promuovere l’economia circolare.
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L’evento > Intermat Innovation Awards
Al Preview Intermat 2017
I vincitori del 7° Intermat Innovation Awards Otto diversi vincitori sono stati premiati per la loro innovazione nell’ambito delle quattro macro-categorie, riflesso della nuova organizzazione della mostra in quattro centri di competenza.
MOVIMENTO TERRA E DEMOLIZIONE PREMIO ATTREZZATURE E MACCHINARI: VOLVO CE - EX2 L’EX2 è un prototipo di escavatore compatto completamente elettrico a zero
emissioni, 10 volte più efficiente e 10 volte meno rumoroso dei modelli convenzionali e con un TCO decisamente ridotto. «In linea con la visione del Gruppo Volvo di essere il fornitore di soluzioni di trasporto più richiesto e di successo, Volvo CE è impegnata a contribuire allo sviluppo sostenibile», ha dichiarato lo scorso maggio Thomas Bitter, vicepresidente del settore Marketing e prodotto. «In Volvo CE stiamo sviluppando tecnologie connesse all’elettromobilità, macchine intelligenti e soluzioni total site che andranno a beneficio dei nostri clienti e dell’ambiente contribuendo
Volvo CE - EX2
Premio attrezzature e macchinari nella sezione movimento terra e demolizione
ad aumentare le prestazioni della macchina, la produttività, l’efficienza, la sicurezza e la sostenibilità. I nostri futuri prodotti e servizi svolgeranno un ruolo importante nella costruzione di una società sostenibile.». L’EX2 derivava dal precedente progetto di ricerca ELEXC, finanziato in parte dal governo francese e da vari enti. Volvo CE ha lavorato con un team di sei società partner che hanno contribuito a un progetto costato complessivamente 7 milioni di euro. Il progetto ELEXC è iniziato nel 2012 e si è concluso nel 2015 e Volvo CE da allora ha continuato a lavorare su altri progetti di ricerca collegati all’escavatore EX2, per esempio sui test di durata. «L’elettrificazione delle macchine movimento terra produrrà macchine più pulite, silenziose ed efficienti: è questo il futuro del nostro settore», conclude Ahcène Nedjimi, ingegnere capo dei sistemi elettrici ed elettronici e capo progetto EX2. L’EX2 è una macchina a zero emissioni, lavora a livelli di rumore dieci volte più bassi e può dunque essere essere facilmente utilizzata in aree densamente popolate anche di notte. È dieci volte più efficiente e impiegando sistemi sostanzialmente esenti da manutenzione si riducono sia i costi operativi che il costo totale di possesso del macchinario. La macchina non solo offre la stessa potenza e forza del suo omologo convenzionale, ma offre velocità più elevate nei movimenti combinati: le prestazioni
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DMIC - UBIWAN®SMART
Premio componenti e accessori della sezione movimento terra e demolizione
non sono in alcun modo compromesse. PREMIO COMPONENTI E ACCESSORI: DMIC - UBIWAN®SMART Soluzione di gestione connessa per macchine e attrezzature per l’edilizia. DMIC è esperto di soluzioni dedicate alla gestione delle risorse mobili per le aziende. Nel 2016, DMIC ha integrato la tecnologia LoRa® per realizzare la soluzione innovativa per la gestione di macchine e apparecchiature mobili chiamata linea UBIWAN®. Si tratta di un sistema di quattro moduli integrati che utilizzano i beacon UBISPOT® per diverse funzioni, quali mappatura in tempo reale, interazione con il personale dipendente, elaborazione big data ecc. Obiettivo? Sapere cosa accade per capire in tempo reale come risparmiare sul campo.
STRADE, INDUSTRIA DEI MATERIALI E FONDAZIONI PREMIO ATTREZZATURE E MACCHINARI: FAYAT - TRX 100% Impianto di miscelazione a caldo continuo mobile in grado di riutilizzare gli aggregati di asfalto. MARINI-ERMONT del gruppo Fayat, ha inventato in collaborazione con EURO-
VIA il primo impianto mobile per la produzione di asfalto che consente di riciclare fino al 100% di aggregati di asfalto. La costruzione e la manutenzione delle strade in Francia sono effettuate utilizzando una media del 17% di pavimentazione bonificata da asfalto, materiale questo proveniente principalmente dalla scarificazione delle strade (fonte: Routes de France 2016). Questo basso tasso di riutilizzo dei materiali è dovuto in particolare ai limiti tecnologici che non consentono ad oggi di superare un tasso di incorporazione del 50% degli aggregati di asfalto per gli impianti
FAYAT - TRX 100%
Premio attrezzature e macchinari della sezione Strade, industria dei materiali e fondazioni
mobili. Inoltre, i metodi di elaborazione delle miscele a tassi del genere devono essere studiati specificatamente affinché possano garantire lo stesso livello di qualità. Eurovia (VINCI Group), leader nel suo settore sui temi del riciclo, si è unificato con MARINI ERMONT (Fayat Group) per reinventare il processo di riciclo e realizzare la progettazione e la produzione del primo impianto di asfalto mobile continuo nel mondo, consentendo di riciclare fino al 100% di aggregati di asfalto. PREMIO COMPONENTI E ACCESSORI: RB3D - EXO PUSH Si tratta di un esoscheletro che assiste il rastrello nelle operazioni manuali di livellamento dell’asfalto. RB3D è una start-up di Monéteau specializzata in quella che si definisce cobotica, ovvero alleanza uomo-macchina. Dal lavoro su esoscheletri militari condotte con la DGA (direction générale de l’armement) nasce l’Exo-Push, un esoscheletro che facilita il compito dell’operatore nelle attività di livellamento manuali dell’asfalto (asfalto, bitume) permettendo di ridurre la fatica: una postura eretta, sforzo fisico minimo che consente una frequenza cardiaca costante durante un lavoro di lunga durata.
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L’evento > Intermat Innovation Awards
EFA FRANCE - EVAS
Per garantire la massima concetrazione dell’operatore, è stato creato un sistema in grado di attivare funzioni o chiedere informazioni con semplici comandi vocali
EDIFICI E CALCESTRUZZO PREMIO ATTREZZATURE E MACCHINARI: ALPHI - MaxUpDown Si tratta di uno strumento per aiutare la movimentazione dei pannelli per casseforme MaxiDalle. Il sistema, formato da un motore ad aria compressa collegato a un albero telescopico, aiuta a sollevare e abbassare senza sforzo pannelli MaxiDalle a grande altezza dal terreno.
PREMIO COMPONENTI E ACCESSORI: GRUPPO MANITOU Sistema di riconoscimento della stabilizzazione della macchina.
Special awards Sono stati inoltre presentati cinque premi speciali che riflettono le tematiche più attuali e dibattute nel settore delle costruzioni.
DIGITAL TRANSITION: EFA FRANCE - EVAS È il primo sistema di controllo vocale incorporato con database integrato che comunica nell’interfaccia CAN BUS: multi-altoparlanti, multi-lingue, e funziona off-line. EVAS permette di controllare le funzioni dei veicoli, attivare combinazioni di funzioni o chiedere informazioni con la voce, così che l’operatore non debba distrarsi. Oltre ai comandi preregistrati offerti dal sistema, è anche possibile registrare i propri comandi. È quindi personalizzabile al 100%, e può registrare fino a 1.000 ordini. La sua configurazione è semplice e intuitiva. Inoltre, la resistenza all’urto IK08 e la protezione IP67 consentono di adattarsi a tutti gli ambienti più difficili. ENERGY TRANSITION: MECALAC - Mecalac e12 Escavatore gommato compatto elettrico il cui funzionamento non compromette la durata della batteria, e non incide né sulle prestazioni né sulle dimensioni.
Mecalac e12
PREMIO COMPONENTI E ACCESSORI: 360SMARTCONNECT Il calcestruzzo in un’interfaccia con dati e servizi associati alla struttura, 360SmartConnect consente a ciascuna di queste parti interessate di creare nuovi valori per sé stessi o per i loro successori.
Premio speciale nella sezione Energy transition
SOLLEVAMENTO, MOVIMENTAZIONE E TRASPORTO PREMIO ATTREZZATURE E MACCHINARI: HINOWA S.p.A. Lightlift 33.17 Performance IIIS, piattaforma aerea cingolata.
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Nel 2018 Mecalac propone la prima macchina al 100% elettrica che coniuga le 3 esigenze fondamentali dei cantieri urbani: l’autonomia, le prestazioni e la compattezza. Una risposta tecnologica ispirata dagli operatori, dall’esperienza sul campo e dalle contingenze in costante evoluzione dei cantieri urbani. Con la e12 Mecalac inaugura una nuova era della sua storia fornendo all’escavatore elettrico, con questa lettera « e », uno dei suoi più illustri blasoni: « e » come elettrico, « e » come ecosistema, « e » come emissioni zero, « e » come… emblematico. La e12 è lo sbocco logico di un modus operandi che dal 1974 ottimizza i cantieri grazie a macchine sempre più polivalenti che riducono il numero di mezzi presenti in cantiere, ottimizzano la durata del loro intervento e rendono redditizio il loro funzionamento. La versione elettrica della 12 MTX si inquadra perfettamente nell’etica di Mecalac, orientata a cantieri urbani sempre più compatti, performanti e rispettosi dell’ambiente.
Poiché la struttura della 12 MTX con motore termico la predestinava naturalmente alla sua versione elettrica, la postazione del motore termico riceve ora la tecnologia delle batterie LiFe PO4 – Litio Ferro Fosfato per una durata triplicata – coniugando un ciclo di vita notevolmente più lungo di quello delle batterie classiche e una totale sicurezza: nessun rischio d’incendio, nessuna perdita di liquido dalla batteria. «Tutte le macchine elettriche devono affrontare 3 grandi sfide: l’autonomia, le prestazioni e la compattezza. La
Mecalac e12 è dunque il primo escavatore elettrico al 100% senza compromessi su questi 3 criteri. La chiave dell’autonomia e delle prestazioni risiede nella struttura stessa di questa macchina. La fonte di energia, separata dalla torretta, permette di installare una potenza record di 146 kW/h, offrendo così un’autonomia ineguagliata di 8h», spiega Patrick Brehmer, responsabile del design e del management prodotti. START-UP BY EUROVIA: MATOS - Connect Matters Soluzione per i lavori pubblici. WORLD OF CONCRETE EUROPE: SIKA FRANCE - Processo di stampa in cemento 3D Combinando l’innovazione robotica applicata all’industria del calcestruzzo, il sistema permette di realizzare un oggetto concreto in calcestruzzo da una forma o un disegno originale in un breve lasso di tempo. SICUREZZA: SIMA - HANDSAFE Si tratta di una sega concepita per il taglio manuale. La nuova SIMA HANDSAFE presenta un esclusivo sistema di sicurezza per fermare istantaneamente la lama nel momento in cui tocca la pelle umana.◀
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Azienda > Cangini
La nuova area per le attrezzature idrauliche
Parola d’ordine: ECO-INNOVARE Cangini inaugura il 2018 con l’obiettivo di diventare sempre più competitiva sul mercato internazionale. Tre i fronti sui quali l’azienda è impegnata: l’innovazione di prodotto, l’innovazione del sistema-impresa, l’innovazione della comunicazione di Miriam Spada
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no tutti gli ambiti operativi per i quali la Cangini offre da molti anni un’ampissima gamma di attrezzature.
L’innovazione del sistema impresa Lo sforzo di rinnovamento di questa azienda parla di potenziamento dell’efficienza produttiva così come di salvaguardia dell’ambiente, coinvolgendo, in primo luogo, il cuore nevralgico dell’azienda: la produzione. L’implementazione è stata realizzata nell’ottica dell’industria 4.0. È stata innanzitutto realizzata una nuova divisione idraulica: un’area di 2.400 mq completamente dedicata alle attrezzature idrauliche, che ha permesso di raddoppiare la capacità produttiva dell’azienda.
Più vicini, più connessi Il 2018 è iniziato con il lancio della nuova comunicazione Cangini, che ha puntato sulla completezza delle informazioni, sul loro continuo aggiornamento in tempo reale e sulla intuitività e facilità del loro reperimento. Nuovi, in questa ottica, gli strumenti fondamentali per il cliente Cangini: il sito aziendale, la 22° edizione del catalogo prodotti, il catalogo ricambi. Anche il potenziamento della presenza dell’azienda sui social è stato messo in campo, proprio perché questo strumento, sempre più utile anche per il mondo industriale, offre la facilità di un rapporto diretto con il cliente.◀
La nuova comunicazione Cangini
Fabbrica Intelligente 4.0
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angini apre il 2018 con novità importanti, che mostrano il grande sforzo di rinnovamento compiuto da questa azienda tutta italiana. Tre i fronti di rilievo su cui si è lavorato alacremente per renderla sempre più competitiva sul mercato internazionale: l’innovazione di prodotto, l’innovazione del sistemaimpresa, l’innovazione della comunicazione. L’innovazione di prodotto è già da parecchi anni il fiore all’occhiello di questa azienda, grazie alla continua ricerca e progettazione interna garantita da uno staff, sempre più numeroso, di ingegneri e tecnici dedicati interamente alla R&D. Molte saranno infatti le novità di prodotto che l’azienda presenterà nei primi mesi di quest’anno e che affronteran-
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Tutte le stazioni di produzione saranno collegate in rete, per rendere immediatamente fruibili le informazioni. Il piano di produzione sarà sempre consultabile “live”, mentre i calcoli delle performance produttive saranno consultabili e analizzabili molto più efficacemente. Appena entrato in funzione anche il nuovo impianto di verniciatura ad acqua, all’avanguardia, eco-sostenibile ed interconnesso nell’ottica dell’Industria 4.0. Notevole sarà l’aumento qualitativo della verniciatura, grazie alle tecnologie adottate a livello dei sistemi di applicazione delle vernici, del metodo di appassimento e della cottura ad alte temperature delle stesse.
Il nuovo impianto di verniciatura
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AttualitĂ > CASE
Pale... da esposizione
Le pale gommate Serie G di CASE, avendo vinto il Good Design™ Award 2017, entrano a far parte della collezione permanente del Museo di Architettura e Design
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CASE Serie G: design vincente Le pale gommate Serie G CASE vincono il prestigioso Good Design™ Award 2017 per le pale gommate Serie G. A conferire il premio, il Chicago Athenaeum, costituito dal Museum of Architecture and Design e dallo European Centre for Architecture Art Design and Urban Studies di Sandro Tozzi
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onclude l’anno 2017 in bellezza CASE Construction Equipment. Prima dello scorso Natale l’azienda è stata insignita del prestigioso Good Design™ Award per le pale gommate Serie G - l’ultima generazione della rinomata gamma che, lanciata nel 2017, ha introdotto un rivoluzionario design del parabrezza, aumentando ulteriormente il livello del comfort per l’operatore. Questo riconoscimento arriva nel 50° anniversario del prestigioso premio, il più significativo nella sua storia, che ha visto la partecipazione di un numero record di aziende “Fortune 500” (i primi 500 gruppi industriali per fatturato elencati ogni anno dalla rivista “Fortune”) e dei più importanti studi di progettazione internazionali. Il Chicago Athenaeum, costituito dal Museum of Architecture and Design e dallo European Centre for Architecture Art Design and Urban Studies ha selezionato la Serie G CASE tra migliaia di candidature inviate dai principali costrutto-
ri e dagli studi di progettazione industriale di tutto il mondo. In qualità di vincitrici del premio, le pale gommate Serie G di CASE fanno ora parte della collezione permanente del Museo di Architettura e Design. Carl Gustaf Göransson, Brand President del settore movimento terra di CNH Industrial ha così commentato: «Siamo stati giudicati assieme ai migliori al mondo e la nostra Serie G è risultata vincitrice: questo ambito riconoscimento corona la lunga tradizione di eccellenza di CASE nelle pale gommate e arriva alla vigilia del 2018, anno in cui festeggeremo il 60° anniversario di questa linea di prodotti.» La cabina della Serie G CASE vanta nuovi livelli di comfort e sicurezza grazie a postazione operatore, comandi e interfaccia che rendono le pale CASE intuitive e semplici da operare. Ogni elemento è stato progettato per fornire un comfort di guida di livello automobilistico con prestazioni industriali.
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Attualità > CASE
Design e comfort
Particolare cura è stata impiegata nella realizzazione della cabina, studiata per offrire all’operatore il massimo spazio possibile
In particolare, la visibilità della cabina rappresenta un nuovo standard. Il parabrezza panoramico (monoblocco) fornisce una visuale frontale panoramica priva di ostacoli, mentre la visuale posteriore è eccellente grazie agli specchietti retrovisori multipli, allo schermo collegato alle telecamere posteriori, al cofano motore sottile e allo sbrinatore del lunotto posteriore.
L’EVENTO
“Ghetti CASE Open Day”: Ghetti festeggia il nuovo mandato CASE per la Toscana Con il “Ghetti CASE Open Day” svoltosi il 30 settembre scorso, Ghetti Veicoli Commerciali e Industriali di Sesto Fiorentino (Firenze), storica concessionaria IVECO e ASTRA, ha presen-
tato ai clienti il nuovo mandato per il movimento terra. La concessionaria si propone di offrire alle imprese toscane soluzioni globali, che ora spaziano dal trasporto leggero e pesante, alla mo-
bilità aziendale e privata, alle macchine per l’edilizia e il movimento terra. Ghetti, già punto di riferimento in Toscana per i clienti di veicoli commerciali medi e pesanti e mezzi cava/cantiere (IVECO e ASTRA), è diventata da giugno 2017 concessionaria CASE Construction Equipment per la Toscana e il Centro italia. La concessionaria ha festeggiato il nuovo mandato con il “Ghetti CASE Open Day”, che ha voluto ricordare in contemporanea anche i 175 anni di CASE Construction Equipment. L’evento ha riscosso un grande consenso. Ben 200 i visitatori per 96 aziende specializzate in movimento terra e costruzioni, con un parco di 180 macchine installate. In quest’occasione, sono state consegnate 4 nuove macchine CASE ai primi 3 clienti del brand di CNH Industrial, che hanno ricevuto la speciale targa commemorativa dell’evento. Si tratta di una pala gommata 721G, un escavatore cingolato CX210D, una minipala compatta SR130 e un miniescavatore CX18C. All’incontro hanno partecipato tutti i principali responsabili del mercato
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L’interno cabina è stato progettato per massimizzare lo spazio per l’operatore. Il sistema di guida con joystick ergonomico offre una postazione operativa simmetrica per controllare le funzioni del caricatore e la guida della macchina, riducendo la fatica specialmente durante le operazioni ripetitive ad elevata produttività. L’interfaccia del monitor di controllo consente una navigazione intuitiva attraverso le informazioni e i parametri di configurazione della macchina. La cabina sospesa con sedile a sospensioni attive, assieme al posizionamento del motore nella parte po-
Italia di CASE: il Business Director Enrica Oderda, la Responsabile Network Valeria Roasio e il Responsabile Marketing Alessandro Fresia. È stata presentata inoltre la nuova squadra Ghetti per il movimento terra, guidata da Luca Nerozzi, specialista per la vendita delle macchine CASE e da Daniele Lucchesi, responsabile del Servizio al Cliente e delle officine autorizzate sul territorio. La storia dell’azienda Ghetti inizia con la Automeccanica Ghetti, operante dal 1938. Nel 1975, anno di nascita di IVECO, comincia la partnership con il brand torinese, di cui diventa concessionaria per Firenze, Arezzo e Siena; dal 2012 anche ASTRA entra nel portafoglio prodotti (per la Toscana e La Spezia) e nel 2017 è la volta di CASE Construction Equipment. La concessionaria conta 70 dipendenti e due sedi a Firenze ed Arezzo, oltre a una rete di officine autorizzate in tutta la Toscana. Enrico Pelagatti, Responsabile Marketing di Ghetti, racconta: «Il nostro punto di forza è sempre stato la vicinanza al cliente. Per questo mettiamo a disposizione consulenti specializzati per fornire soluzioni di con-
steriore riduce drasticamente la rumorosità e le vibrazioni a favore del massimo comfort per l’operatore. CASE considera il design un fattore importante nel processo di sviluppo dei suoi prodotti, com’è dimostrato dal comfort superiore e dal funzionamento intuitivo raggiunti nella Serie G. Nella ricerca di un design di qualità che abbini stile e funzionalità, come nella migliore delle tradizioni, il brand si affida all’esperienza e alle risorse del CNH Industrial Design Centre. Il Good Design™ Award è il prestigioso riconoscimento per gli studi, le scelte e gli investimenti di CASE.◀
sulenza commerciale, tecnica e finanziaria.» Anche l’assistenza è un fiore all’occhiello della concessionaria toscana e Ghetti è da sempre nota per la sua capacità di intervento e risoluzione dei problemi immediata sia con la sua officina interna, aperta dalle 7:00 alle 20:00 con orario continuato e disponibile a rispondere 24 ore su 24, sia con la sua rete di officine diffuse in tutta la Toscana. La concessionaria tratta anche l’usato (che rappresenta il 50% delle vendite) e si occupa inoltre di noleggio.
INFO CASE Construction Equipment vende e fornisce assistenza ovunque nel mondo a una gamma completa di macchine movimento terra: dalle terne agli escavatori cingolati e gommati, dalle pale gommate alle minipale compatte (gommate e cingolate), dalle motolivellatrici ai dozer.
Racconta Pelagatti: «Il noleggio rientra nella nostra filosofia di fornire ai cliente soluzioni a 360°. Ci dà la possibilità di consegnare in tempi rapidi una macchina all’impresa che ne ha un improvviso e momentaneo bisogno. Non solo, ci dà modo di far scoprire i punti di forza di nuovi modelli o di far capire al cliente quale sia il modello più adatto al suo lavoro.» Tantissime opportunità dunque e nuove potenzialità per il settore delle costruzioni e del movimento terra, ora a portata di mano per i clienti della splendida Toscana.◀
Da sinistra: Alessandro Fresia, Enrica Oderda, Guglielmo Perona e Valeria Roasio di CASE con Alessandro Fabiani di CNHi Capital
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Focus macchina > Liebherr PR 766
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Dozer Liebherr PR 766: update nella classe da 50 tonnellate Il nuovo dozer PR 766 offre le migliori premesse per proseguire la storia ricca di successi dei dozer Liebherr nella classe da 50 tonnellate di Miriam Spada
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l nuovo dozer PR 766 offre le migliori premesse per proseguire la storia ricca di successi dei dozer Liebherr nella classe da 50 tonnellate. Con pesi operativi tra 46.200 kg e 54.200 kg il PR 766 rappresenta la continuazione del successo del PR 764. Il modello più recente della generazione di dozer viene azionato da un motore a “V” a 8 cilindri con potenza di 310 kW (422 HP).. Il gruppo diesel del PR 766 incorpora la versione più aggiornata della tecnologia dei motori Liebherr e in questo modo soddisfa le norme sulle emissioni di Livello IV / Tier 4. In questa generazione di motori Liebherr riunisce la riduzione delle emissioni secondo le norme con il risparmio di carburante mediante due sviluppi tecnologici. In primo luogo un processo di combustione migliorato riduce al minimo il particolato già all’interno del motore. Questo è stato realizzato da Liebherr attraverso lo sviluppo di un proprio sistema d’iniezione Common Rail in collegamento con un proprio sistema di comando del motore. In secondo luogo per il trattamento dei gas di scarico il sistema si impegna sulla riduzione catalitica selettiva. In questo modo i nuovi motori diesel Liebherr soddisfano le norme sulle emissioni di Livello IV / Tier 4 senza impiegare un filtro anti particolato diesel.
Le migliori prestazioni e una grande economicità Grazie alla trasmissione idrostatica del PR 766, nell’impiego pratico il numero di giri del motore diesel può essere tenuto costante indipendentemente dal carico richiesto. Quindi il gruppo gira sempre con il numero di giri ottimizzato economicamente. Il numero di giri costante distingue la trazione Liebherr da tutti gli altri grandi dozer attualmente disponibili sul mercato. I componenti essenziali della catena cinematica sono sviluppati internamente e coordinati tra loro in modo ottimale. In questo modo viene ottimizzata l’efficienza del sistema complessivo. Come tutti gli altri dozer Liebherr della 6° generazione, il PR 766 è equipaggiato di serie con la ‘funzione ECO’. In questo modo il guidatore può scegliere tra assoluto rendimento e massima convenienza. Nell’impiego tra leggero e medio il comando ECO realizza una maggiore efficienza e di conseguenza un risparmio di carburante aggiuntivo rispetto ai sistemi di trazione convenzionali. Un’ulteriore particolarità innovativa della 6° generazione consiste nella gestione proattiva della potenza. Si rilevano, quindi, sia i parametri interni del motore sia i parametri ester-
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L’evento > Liebherr
ni della macchina, ad esempio, la momentanea deviazione del joystick di guida, e automaticamente si incrementa, in breve, la potenza del motore secondo la necessità reale. Da ciò deriva, oltre a una migliore risposta, anche un apprezzabile aumento di potenza e di trazione. Il nuovo PR 766 Litronic è equipaggiato di serie con un sistema di appoggio oscillante. Con questo il carro si adatta al terreno in modo flessibile. Specialmente su terreni rocciosi la trazione e l’uniformità di movimento della macchina sono nettamente migliori. Le asperità del terreno vengono stabilizzate dalle sospensioni e gli impatti sono ridotti al minimo. Questo non solo migliora il comfort dell’operatore, ma anche aumenta la durata delle sospensioni e riduce l’usura dei componenti installati e della struttura. Per gli impieghi a bassa temperatura Liebherr offre numerose opzioni spe-
ciali installate in fabbrica, sviluppate in stretta coordinazione con gli utenti finali.
Comfort dell’operatore e comando intuitivo La cabina di ampie dimensioni del PR 766 è identica a quella del posto operatore del dozer PR 776 da 70 tonnellate lanciato nel 2016. Nello sviluppo di questo nuovo posto operatore è stato posto l’accento sulla sicurezza di comando della macchina. Nella cabina moderna e attrezzata per il massimo comfort l’operatore si trova subito a suo agio. Con l’affidabile comando a una leva Liebherr, l’operatore è in grado di controllare tutti i movimenti di marcia e di sterzata con un unico joystick. L’ampia stazione di lavoro nel PR 766 offre le migliori premesse per un lavoro poco faticoso. Tra le particolarità della cabina rientrano gli elementi di comando centralizzato e il display a co-
lori nonché gli innumerevoli supporti e un vano portaoggetti climatizzato. Grazie al display centralizzato l’operatore è in grado di impostare comodamente importanti parametri operativi come la funzione ECO, la riduzione del numero di giri motore, la risposta della trazione e lo sterzo e può controllare i funzionamenti di comfort e sicurezza, come, ad esempio, la telecamera di retromarcia (di serie). L’operatore può impostare gli elementi di comando di trazione, lama e scarificatore posteriore nella posizione per lui più ergonomica. Il design ergonomico del joystick garantisce un lavoro estremamente comodo. La velocità di marcia desiderata può essere preselezionata direttamente dal joystick garantendo, quindi, un controllo preciso del dozer soprattutto a velocità ridotta. Il riconoscimento della presenza dell’operatore avviene automaticamente grazie all’interruttore di comando integrato senza che l’operatore debba
Il nuovo dozer Liebherr PR 766
rappresenta la continuazione del successo del PR 764 nella classe da 50 tonnellate. La spaziosa cabina del dozer Liebherr PR 766 offre una visuale panoramica perfetta.
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azionare una leva di sicurezza. Un’innovazione è il joystick dello scarificatore posteriore, che è regolabile su due assi e serve da appiglio per l’operatore durante lo strappo. Il design moderno del nuovo modello Liebherr PR 766 offre all’operatore una buona visibilità in tutte le direzioni, cosa che garantisce un modo di lavorare particolarmente efficiente, aumentando quindi la sicurezza nell’uso quotidiano. Una visuale globale ottimale dell’area e sulla lama e sullo scarificatore posteriore sono garantiti dagli spigoli inclinati verso tutti i lati e dalla vetrata panoramica completa.
Componenti esenti da usura, facilità di manutenzione, gestione di serie del parco macchine L’affidabile trazione idrostatica elimina componenti soggetti a forte usura, quali ad esempio il convertitore di
coppia, il cambio, i giunti di sterzo o i freni operativi. Al loro posto operano praticamente senza usura pompe idrauliche e motori di alto valore e di sicuro esercizio. Punti di manutenzione centralizzati, portelli di accesso e porte del vano motore di ampie dimensioni e una cabina inclinabile di serie consentono un perfetto accesso per la manutenzione. A questo si aggiunge un’illuminazione standard del vano motore, che consente di eseguire in modo rapido ed efficiente i controlli quotidiani anche in cattive condizioni di luce. Nel nuovo PR 766, con opportuno monitoraggio dell’olio idraulico, gli intervalli di cambio dell’olio possono essere prolungati fino a 8.000 ore di funzionamento. Basandosi sulla tecnologia di comunicazione più moderna, il sistema di gestione del parco macchine di serie LiDAT fornisce dati di macchina completi. Questo migliora anche l’economicità nell’impiego pra-
tico poiché consente la pianificazione ottimizzata e il monitoraggio remoto. I dati vengono aggiornati più volte quotidianamente e possono essere richiamati in qualunque momento tramite browser web. Per informazioni particolarmente importanti, ad esempio, nel caso in cui l’apparecchio lasci un’area predefinita o in caso di condizioni di esercizio critiche, è possibile impostare un allarme automatico.◀
INFO LiebherrHydraulikbagger GmbH Liebherrstraße 12 88457 Kirchdorf an der Iller Germania Tel: +49 7354 80-0 Fax: +49 7354 80-7294 E-mail: info.lhb@liebherr.com
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Visto in fiera > SCAI - Hitachi
Arancio come Hitachi Allo Stand SCAI di Ecomondo le macchine Hitachi sono apparse in tutto il loro splendore di Manuela Cortesi
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itachi presso lo stand SCAI ha mostrato alcuni dei suoi modelli di punta, con particolare attenzione alla movimentazione di materiale da riciclo.
Hitachi Zaxis 140W-6 Pala gommata ZW150-6
Ottimi risultati nel rapporto consumo- efficienza
Come tutti gli escavatori della linea Zaxis gommati, lo ZX140W-6 è rinomato per gli ottimi livelli di prestazioni e affidabilità. Lo ZX140W-6 è ideale per i lavori nelle aree urbane, specialmente su strade e superfici che possono essere danneggiate dall’utilizzo dei cingoli. Questo modello è ideale per lavori di carico dei camion, ed è anche suffi-
cientemente versatile per diventare la macchina principale nei cantieri.
Polivalente e dinamico Nel sistema di supporto accessori del modello ZX140W-6 sono selezionabili due nuove modalità di inclinazione e rotazione della benna, che si aggiungono alle nove modalità che possono essere registrate sul monitor per una facile installazione dei diversi accessori.
A proposito di ambiente Lo ZX140W-6 possiede un catalizzatore di ossidazione diesel (DOC), un tubo di miscelazione dell’urea, un silenzia-
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Visto in fiera > SCAI - Hitachi
L’escavatore ZX140W-6
Dotato di una struttura di protezione antiribaltamento ROPS (Roll-over Protective Structure) e una cabina CRES V (struttura rinforzata con montante centrale) ad alte specifiche tecniche. La cabina pressurizzata è stata progettata per proteggere l’operatore dalla penetrazione di polvere e da potenziali rischi nei quali è possibile incorrere in cantiere
ESCAVATORE GOMMATO ZX140W-6 Potenza nominale motore Peso operativo Benna (ISO a colmo)
105 kW (ISO14396) 14.600 – 16.900 kg 0,19 – 0,66 m3
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tore, nonché un DPF. Questa tecnologia avanzata contribuisce a ridurre le emissioni e la rumorosità. In particolare, lo ZX140W-6 è dotato dell’SCR, ovvero riduzione selettiva catalitica, che prevede l’introduzione di urea nei gas di scarico per ridurre le emissioni di ossidi di azoto. Questa tecnologia di punta non solo riduce l’impatto ambientale ma soddisfa anche i requisiti della normativa Stage IV dell’UE sulle emissioni.
Pala gommata ZW220-6: potenza e tecnologia Altra protagonista dello stand Hitachi, la ZW220-6 garantisce minor consumi di carburante durante le operazioni di carico e scarico materiale e anche negli spostamenti all’interno del cantiere, diventando una preziosissima alleata anche nelle situazioni più impegnative. La ZW220-6 riassume il massimo della tecnologia e dell’avanguardia, senza dimenticare l’importanza delle prestazioni: l’interruttore di commutazione rapida della potenza aumenta la potenza motore quando richiesto. Un’altra miglioria rispetto al predecessore:
PALA GOMMATA ZW220-6 Potenza motore Peso operativo Capacità benna ISO a colmo la torsione del braccio di sollevamento della ZW220-6 ciò per aumentare la produttività durante le operazioni di sollevamento.
Silenziosa e potente Costruita utilizzando componenti di alta qualità, la ZW220-6 è una delle pale gommate più silenziose in assoluto, sia per l’operatore che per l’ambiente. L’insonorizzazione della cabina è stata infatti migliorata per ridurre in modo significativo i livelli sonori e offrire
149 kW / 200 hp (ISO14396) 17.950 – 18.360 kg 2,4 – 3,3 m3 agli operatori un ambiente di lavoro più silenzioso. Il motore è a rumorosità ridotta per prestazioni ottimali anche in aree urbane. Il nuovo motore Stage IV contiene un sistema di ricircolo dei gas di scarico (EGR) raffreddati ad alto volume, un sistema di iniezione del carburante tipo common rail e un catalizzatore ossidante diesel (DOC). Un’altra peculiarità del motore: non richiede un filtro antiparticolato, il che permette di ridurre ulteriormente il consumo di carburante e i costi di manutenzione.
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Pala gommata ZW150-6 / ZW150PL-6 Potenza motore Peso operativo Capacità benna ISO a colmo
In esterna: la pala gommata ZW150-6 A incuriosire i visitatori in esterna, la nuova pala gommata ZW-6. Rinomate per l’affidabilità, le pale gommate Hitachi ZW-6 raggiungono livelli eccezionali.
104 kW / 141 hp (ISO14396) 12.250 – 12.520 kg 1.9 – 2.3 m3
Le pale gommate ZW-6 sono spesso descritte come una soluzione perfetta per i clienti Hitachi, dimostrando la loro adattabilità in una vasta gamma di applicazioni e siti di lavoro. Inoltre, sono versatili ed efficienti da utilizzare e offrono un aumento produttività
e maggiore efficienza del carburante. La ZW150-6 dimostra una maggiore efficienza in rapporto al consumo rispetto al modello precedente. Per una manutenzione più sicura e semplice, l’interruttore di scollegamento della batteria è ora incluso come stan-
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INFO Scai S.p.A.
Vendita Macchine Movimento Terra Hitachi, Bell, Gehl, Metso Minerals, HS Tel.: +39 075 801501 Via Don Fulvio Scialba, 21 06083 Perugia, Italy marketing@scaispa.com
o satellite a www.globaleservice.com. Questo continuo monitoraggio permette un accesso immediato alle informazioni fondamentali richieste per l’assistenza in cantiere, come il confronto tra ore di operatività e ore di fermo per studiare come massimizzarne l’efficienza a partire dalle analisi del consumo di carburante. Il monitoraggio permette inoltre di gestire più efficacemente i programmi di manutenzione. ConSite, il servizio di report automatico, invia mensilmente una email che riassume le informazioni provenienti dal Global e-Service per ogni macchina. Tra queste informazioni si trovano dati operativi che riguardano: le ore quotidiane di lavoro e il consumo di carburante; le statistiche sul rapporto di modalità operativa, e un confronto sul consumo/efficienza di carburante e le emissioni.◀
INFO Hitachi Construction Machinery (Europe) NV (HCME)
dard. Quando si lavora su terreni nevosi, scivolosi o fangosi, il sistema di controllo della trazione della ZW1506 aiuta a evitare lo slittamento degli pneumatici, prevedendone l’usura e lo spreco di carburante e abbassa i costi di gestione.
Tutto sotto controllo Hitachi ha sviluppato due sistemi di monitoraggio remoto per le sue macchine come parte della sua applicazione online Global e-Service: Owner’s Site e ConSite, che inviano quotidianamente i dati operativi via GPRS
è specializzata nella produzione di escavatori, pale gommate, gru e dumper rigidi. Con un assortimento così tanto completo HCME si è conquistata in tutto il mondo una reputazione di eccellenza per le prestazioni, l’affidabilità e la sicurezza delle macchine che produce.
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L’evento > Volvo on Tour 2017
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Il… Pentagono di Verona per il Volvo on Tour 2017 Tante le novità presentate e le macchine in mostra all’evento organizzato in Italia dalla casa svedese di Giacomo Casadio
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uant’è lontana l’estate… A Verona non ci sono vie di mezzo. A luglio, per il Porte Aperte Mac3, 35 gradi all’ombra e un’umidità che, letteralmente, si tagliava a fette. A ottobre, invece, 12 gradi e la nebbia tipica della Pianura Padana. Minimo comun denominatore? Ovviamente Volvo. Pro-
tagonista sia in estate che in autunno. La grande casa svedese, infatti, ha scelto nuovamente la città di Romeo e Giulietta come tappa italiana del Volvo on Tour, location ideale per presentare alla stampa e ai clienti italiani le ultime novità del settore, in particolare nel segmento delle macchine compatte. Un segmento che, dando un’occhiata alle statistiche dei primi nove mesi del 2017, rappresenta più del 50% del mercato italiano delle macchine da cantiere. Volvo, dal canto suo, si è sempre dimostrata attenta alle richieste del mercato ma, al tempo stesso, brava a “nasare” e a buttarsi sui settori in rapida ascesa. Da qui la scelta di puntare, una volta di più dopo il successo del Porte Aperte del 22 luglio scorso, ancora sull’Italia e ancora su Verona. Il 27 ottobre, infatti, diversi giornalisti invitati erano presenti alla cava Danese per la mattinata di prove e test del Volvo on Tour, oltre che per vedere in anteprima le ultimissime novità. Molte, come sempre del resto, le macchine esposte. Dalle pale gommate compatte agli escavatori gommati e cingolati,
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L’evento > Volvo on Tour 2017
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passando da mini escavatori a escavatori gommati. Il rituale, ormai, lo conoscete. Arrivo, parcheggio, registrazione al desk, ritiro del materiale informativo, un caffè, qualche saluto di rito e poi via, si parte! Prima di entrare nel merito dei “bestioni” in mostra, subito una dimostrazione. I migliori dimostratori, direttamente dalla casa madre, mettono in mostra le loro abilità nel Pentagono costruito apposta per l’evento. Tranquilli, niente Cia o sicurezza nazionale. Più semplicemente una prova di bravura alla guida delle macchine protagoniste della giornata. Sì perché in fondo è per loro che siamo qui. E allora entriamo un po’ nel dettaglio. Cominciamo col botto? Volentieri. Parliamo del nuovissimo escavatore gom-
mato EWR170E, sesto gioiellino prodotto da Volvo nel settore. Ora si può proprio dire che la gamma è completa. In mostra insieme al gemello diverso EWR150E, questo modello si colloca esattamente a metà tra i 16 e i 18 ton. Con un’importante differenza: l’ingombro. Nonostante il peso non indifferen-
te (17,95 tonnellate), è una macchina con ingombro di rotazione ridotto, agile nei cantieri stretti e dotata di ottime prestazioni operative. Il sottocarro è robusto, predisposto per il montaggio di lama e dotato di stabilizzatori sia nella parte anteriore che in quella posteriore. Il motore è il Volvo Stage IV da 115Kw a 200 giri al minuto. A posto così? Ci mancherebbe altro. Come optional standard per il mercato italiano abbiamo, tra gli altri, linee idrauliche per impianto ad attacco rapido o per pinza/martello, il braccio triplice per scavare fino a 5.750 mm e ad una lunghezza massima di 9.360 mm. Aggiungiamoci pure, anche se opzionali, le tre telecamere per garantire una vista a 360° o il tiltrotator Steelwrist che garantisce a questo escavatore una grande versatilità.
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L’evento > Volvo on Tour 2017
Capitolo mini escavatori. A Verona era in mostra il nuovo modello ECR27D, un tre cilindri Volvo da 15,6 Kw. Compatto più che mai, ha un sottocofano estremamente accessibile, sia per la manutenzione ordinaria che per quella straordinaria. Il cofano è ampio e comodo. In più, così come gli altri modelli del genere, ha il filtro idraulico multifunzione brevettato da Volvo CE, che consente di tenere sotto costante controllo visivo il livello dell’olio. Il braccio è stato completamente rivisto: può arrivare a 2.715 mm di scavo e “sbracciarsi”, perdonate il gioco di parole, fino a 4.295 mm. Che dire del sollevamento: 622 kg a tre metri d’altezza allo sbraccio massimo. Per non parlare della visibilità in cabina, sia sull’attrezzatura di scavo sia sui lati. Salvo quelli per il controllo trazione, non ci sono pedali e il comando è tutto concentrato sul joystick. Aggiungiamoci anche il kickdown, un sistema che riduce autonomamente la velocità di traslazione quando si incontra resistenza così da regalare la massima potenza in fase di spinta.
In merito alle pale gommate Volvo, la L120H, in bella mostra nel Pentagono veronese insieme alla “cugina” L35G, forse non “all’altezza” della L120H, ma in grado comunque di ritagliarsi una buona fetta del mercato. Come? Grazie al peso operativo di 5.500 kg, ideale per lavorare anche in ambienti angusti. Oppure il telaio articolato con giunto
oscillante fino a 40 gradi per mantenere condizioni di aderenza perfette anche su terreni scoscesi ed accidentati. O ancora, gli assali a portale, il motore Stage IIB a quattro cilindri e la trasmissione idrostatica. E chi più ne ha, diceva il famoso detto, più ne metta. Un ultimo cenno merita l’escavatore cingolato a corto raggio di rotazione
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ECR145E. Il colosso svedese ha operato un deciso restyling, non tanto esterno, quanto interno. Se da fuori, infatti, non paiono molti i cambiamenti, all’interno molte novità come per l’impianto idraulico, notevolmente riprogettato. Pure sulla cabina non mancano le migliorie: la visibilità è ora ottima sui tre lati, c’è più spazio per le gambe e l’impianto di climatizzazione garantisce la giusta temperatura in tutte le condizioni. Ultimo, ma non ultimo, il monitor Lcd da 8”.◀
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Visto in fiera > Mantovanibenne
Mantovanibenne:
dove osano le aquile A Ecomondo (Rimini, 7-10 novembre) presso lo stand MBI abbiamo ammirato le cesoie SH Eagle II di Manuela Cortesi
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llo stand la soddisfazione è tanta. L’impegno e la grande professionalità di Mantovanibenne lasciano il segno e l’azienda vola in alto: basti pensare che tra le attrezzature in mostra ce n’erano di vendute, in primis la formidabile SH410R Eagle II. Prestazioni e affidabilità: queste le parole chiave che fanno di Mantovanibenne una certezza per tutti gli addetti ai lavori.
Dritti al cuore La serie SH EAGLE II è una linea innovativa concepita per ovviare a diverse lavorazioni, quali le demolizioni di strutture metalliche e rottamazione dell’acciaio. Come tutte le cesoie di Mantovanibenne, anche la SH410R Eagle II è costruita in acciaio ad altissima resistenza all’usura: trattamento questo che la riguarda interamente, non solo le parti esposte. Il cilindro, il “cuore” della cesoia, è forgiato nella sua interezza: scompaiono perciò le saldature che possono cedere nel corso del tempo. Un’altra particolarità del cilindro: viene montato rovesciato per proteggere lo stelo all’interno del corpo della macchina.
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Visto in fiera > Mantovanibenne SH EAGLE II: caratteristiche Con oltre 50 anni di esperienza nella produzione di attachments, Mantovanibenne ha investito nelle ultime tecnologie per sviluppare la nuova serie di cesoie idrauliche SH EAGLE II. Le cesoie linea SH sono studiate per svolgere qualsiasi lavorazione coinvolga rottami ferrosi e non, dallo smantellamento di strutture metalliche alla riduzione dell’acciaio in rottami.
( 1 ) Nuovo puntale
Puntale imbullonato per sostituzioni rapide. Elimina i lunghi tempi di ripristino del puntale
( 2 ) Doppia guida
Una doppia guida per il gambo mobile assicura un perfetto allineamento
( 9 ) Gruppo di rotazione con valvola anti-cavitazione
( 4 ) Nuovo sistema Manto-Autolube®
Rotazione continua a 360° che permette un perfetto posizionamento della cesoia
Tutte le cesoie di grandi dimensioni sono equipaggiate con Manto-Autolube, un sistema unico di ingrassaggio totale della cesoia, assicurando il perfetto funzionamento di tutte le parti ingrassate
( 10 ) Nuovi cilindri
La taglia dei cilindri è stata aumentata per massimizzare la potenza. Nuovo cilindro forgiato per una migliore funzionalità e installazione rovesciata per una completa protezione del pistone
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( 3 ) Nuovo design gambo fisso Il nuovo design del gambo fisso aumenta la capacità di taglio e il materiale è libero di fuoriuscire liberamente
( 5 ) Lama frontale
La lama frontale assicura tagli precisi e può essere girata per essere utilizzata sul lato opposto
( 6 ) Speed Valve brevettata
Riduce i tempi del ciclo. Rigenera la potenza quando necessaria. Protegge la cesoia eliminando picchi di pressione
( 7 ) Nuove lame
Tutte le lame sono state ridisegnate con un taglio romboidale per ridurre lo stress sul gambo. Ogni lama può essere girata 3 volte sui diversi lati. Le nuove lame sono filettate per una facile rimozione ed installazione
( 8 ) Kit adattatore perno centrale
Le attrezzature Mantovanibenne hanno un sistema di un unico perno centrale. Questo consente adattamenti regolari del perno per assicurare un taglio perfetto. Completamente protetto, il perno può essere rimosso in tutte le sue parti per la manutenzione
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In azione
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In cantiere la SH Eagle 2 mostra tutta la sua forza nella demolizione
Speed Valve La cesoia è dotata di valvola di velocità per migliorare i tempi di apertura e chiusura: è la Speed Valve (brevettata), in grado di ridurre i tempi del ciclo e rigenerare potenza se necessario, proteggendo la cesoia da pericolosi picchi di pressione.
Sempre al massimo Un’altra caratteristica importante è la doppia guida per la ganascia mobile che rende possibile assicurarsi che la distanza tra i coltelli superiori e inferiori resti corretta nel tempo, garantendo sempre la massima forza di taglio ed evitando stress su altri com-
SH50R
ponenti strutturali. I coltelli poi, sono in acciai speciali e si possono girare e utilizzare sui 4 spigoli (tranne il puntale) prima di essere sostituiti, assicurando sempre prestazioni ottimali e bassissimi tempi di manutenzione. Il motore di rotazione idraulico è dotato di una particolare valvola anti-cavitazione che evita la rottura del motore (o altri componenti) se questo dovesse essere messo sotto eccessivo sforzo a causa di un carico sbilanciato afferrato con la cesoia. La 410R in particolare pesa 4.400 kg senza sella e può essere montata al primo membro su escavatori dalle 32 alle 40 tonnellate, o al posto benna su
In mostra a Ecomondo alcune delle “piccole” della gamma
escavatori dalle 40 alle 55 tonnellate. È inoltre utilizzata per la demolizione in altezza e montata su bracci high reach di escavatori di peso superiore (65 ton o più). La gamma SH Eagle 2 si completa con modelli dai 380 kg dell’SH25R ai 22.000 kg dell’SH2000R con in mezzo anche modelli fissi, cioè non dotati di rotazione (richiesti soprattutto in USA).◀
Modelli disponibili con rotazione 360° idraulica ▶ ▶ ▶ ▶ ▶ ▶
SH25R SH50R SH100R SH130R SH180R SH310R
▶ ▶ ▶ ▶ ▶ ▶
SH410R SH550R SH700R SH900R SH1500R SH2000R
Modelli disponibili senza rotazione ▶ SH700 ▶ SH900
▶ SH1500 ▶ SH2000
INFO Mantovanibenne Srl Via Augusto Righi, 6 41037 Mirandola (MO) - Italy www.mantovanibenne.com sales@mantovanibenne.com
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Focus macchina > Movimentatori gommati CAT
L
a nuova gamma di movimentatori di materiali gommati Cat® (MH3022, MH3024, MH3026) rappresenta al meglio la filosofia del “design ad hoc” di Caterpillar, offrendo quelle innovazioni progettuali che fanno adattare perfettamente le
macchine alle applicazioni industriali a cui sono destinate. Per i modelli 2018 sono previsti ulteriori miglioramenti che includono caratteristiche che assicurano un più rapido ritorno sull’investimento, nonché prestazioni, versatilità e sicurezza nel complesso migliori.
Il design dei nuovi movimentatori di materiali è “ad hoc” in quanto incentrato sull’efficienza dell’applicazione e sulla riduzione dei costi di proprietà. Se i materiali da movimentare sono a bassa densità, sarà necessario acquistare una macchina con un carro largo; mentre se la macchina si muo-
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ve spesso in spazi ristretti, sono disponibili sollevatori anteriori più corti. Per esempio, il modello MH3022 è una soluzione versatile per i lavori di movimentazione in spazi limitati. Dispone dello sbraccio necessario per operazioni di smistamento e di movimentazione di rifiuti in interni, mentre la possibilità di scegliere tra due bracci MH, tre avambracci dritti con leverismo e due avambracci con terminale di posa conferisce maggiore flessibilità all’applicazione. Il carro è compatto e sufficientemente largo per garantire una stabilità eccellente; inoltre, la posizione centrata del cuscinetto di rotazione permette di lavorare in modo perfetto sia sulla parte anteriore sia sulla parte posteriore della macchina. Se gli spazi limitati non sono un problema, il modello MH3024 è l’ideale per la movimentazione dei rifiuti, il riciclaggio e la movimentazione di materiali sfusi. Il leveraggio anteriore lungo MH conferisce alla macchina MH3024 un ottimo sbraccio, mentre una vasta scelta di configurazioni di carro per-
Il design secondo CAT Anche la nuova gamma di movimentatori di materiali gommati risponde all’imperativo “design ad hoc”, presentando un design specifico appositamente concepito di Sandro Tozzi
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Focus macchina > Movimentatori gommati CAT
MH3022 Motore
MH3026
Cat C7.1 ACERT™, conforme agli standard sulle emissioni U.S. EPA Tier 4 Final/EU Stage IV.
Potenza netta ISO 9249 Peso operativo
MH3024
171 hp (126 kW) – 171 PS 21.815 – 22.930 kg 48.094 – 50.552 lb.
22.950 – 24.165 kg 50.596 – 53.242 lb.
25.220 – 26.150 kg 55.601 – 57.651 lb.
Sbraccio, max (perno avambraccio) con braccio MH
11.005 mm (36’1”) con avambraccio con terminale di posa da 4.900 mm (16’1”)
12.845mm (40’11”) con avambraccio con terminale di posa da 5.900 mm (19’4”)
Altezza, max (perno avambraccio) con braccio MH
12.065 mm (39’0”) con avambraccio con terminale di posa da 4.900 mm (16’1”)
13.300 mm (43’8”) con avambraccio con terminale di posa da 5.900 mm (19’4”)
Velocità, max.
mette di soddisfare le diverse esigenze applicative dei clienti. Se l’applicazione non richiede particolare stabilità, il nuovo carro da 2,75-m (9 ft.) potrebbe essere quello giusto sia per il modello MH3024, in azione in condizioni tipiche, sia per il modello MH3026, da utilizzare per la movi-
25 km/h (16 mph)
mentazione di materiali a bassa densità. In ogni caso, l’ingombro della macchina assicura stabilità durante il normale funzionamento, mentre le capacità di sollevamento sulla parte posteriore vengono incrementate dalla posizione simmetrica del cuscinetto di rotazione.
Se il lavoro richiede una maggiore capacità di sollevamento e un raggio di lavoro più grande, il modello MH3026 è la macchina ottimale in quanto dotata di un braccio MH lungo e una scelta di tre avambracci con terminali di posa (con lunghezze variabili da 4,9 a 5,9 m), tre avambrac-
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ci dritti e tre diverse dimensioni del carro. Il design flessibile dei nuovi movimentatori di materiali facilita anche il trasporto di queste macchine: un modo sicuro per controllare meglio i costi. Ora sono disponibili due avambracci con terminali di posa per i modelli MH3022 e MH3026 con lunghezze di 4,5 m (14,75 ft.) e 5,5 m (18,1 ft.). I nuovi avambracci possono essere una soluzione efficiente se si tratta di spostare spesso una macchina da un cantiere all’altro, in quanto lo spostamento non richiede la loro rimozione. Gli avambracci sono pensati per mantenere le altezze di trasporto sotto i 4 m critici (13,1-ft.), permettendo un risparmio di tempo e denaro considerevoli. Un altro elemento rilevante dei nuovi modelli è la lama di spinta anteriore,
disponibile ora per tutti i tipi di carro. Queste lame permettono di pulire facilmente le aree di lavoro e di spingere via il materiale accumulato durante le applicazioni di movimentazione dei rifiuti e di segheria. Lavorare su una superficie priva di detriti aumenta la durata degli pneumatici e, di conseguenza, l’efficienza operativa. L’efficienza operativa ha una marcia in più grazie alle nuove e migliori benne a polipo Cat. Pensate per essere l’accoppiamento giusto tra attrezzo e macchina, le nuove benne possono contribuire alla diminuzione del consumo di combustibile, in alcune applicazioni fino al 15%. Hanno un peso ridotto e permettono di ridurre i cicli e aumentare la produttività. Inoltre consentono ulteriori risparmi economici grazie alla loro maggiore durata, in quanto dispongono di parti in fusione
anziché di strutture saldate proprio nelle aree di maggior stress. Gli obiettivi principali del design dei nuovi movimentatori di materiali sono la salute e la sicurezza dell’operatore. Il sistema di filtraggio avanzato, disponibile come opzione integrata in fabbrica, è la scelta consigliata se si lavora in siti polverosi, ambienti contaminati e, soprattutto, chiusi. Il sistema elimina quasi completamente l’ingresso in cabina di polvere e contaminanti (ad esempio, insetticidi, spore, funghi, batteri, o vapori). Inoltre, evita di aggiungere ingombranti sistemi di filtraggio post-vendita. L’opzione di accesso agevole alla cabina, con i suoi gradini posti nella parte anteriore e posteriore del carro, facilita l’ingresso e l’uscita dalla cabina quando il telaio superiore non è allineato con il telaio.◀
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Visto in fiera > Emiliana Serbatoi a Fieragricola
I Tank Fuel con bacino di contenimento al 110% nella gamma di Emiliana Serbatoi Rinnovati gli erogatori-distributori in acciaio al carbonio, da 490 a 9mila litri, in conformitĂ al d.m. 22.11.2017 di Porfirio Ferrari
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I
nuovi Tank Fuel con bacino di contenimento al 110% sono entrati nella gamma di Emiliana Serbatoi, arricchendo l’offerta di prodotti ma soprattutto adeguandola a quanto stabilito dal Ministero dell’Interno in materia di erogatori-distributori di carburante. Il decreto ministeriale del 22 novembre 2017, entrato in vigore il 5 gennaio 2018 dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, ha definito infatti i nuovi criteri del settore della distribuzione e utilizzo del carburante a uso privato; e, in particolare, aggiornandola per quanto riguarda la produzione dei serbatoi metallici. Dalla normativa, che imprime una svolta senza dubbio storica al settore, si evince in primo luogo che gli erogatori-distributori metallici monoparete devono adesso possedere il bacino di contenimento con volume pari al 110% della capacità geometrica del serbatoio: un discorso che riguarda da vicino i Tank Fuel di Emiliana Serbatoi,
cisterne in acciaio al carbonio omologate per lo stoccaggio e l’erogazione di gasolio. Se in precedenza il bacino era realizzato con capacità pari al 50% o al 100% del volume nominale del serbatoio, ora a seguito dell’introduzione del recente provvedimento ministeriale il bacino stesso deve prevedere necessariamente una capacità del 110%. Oltre alla presenza di quattro zanche di ancoraggio al terreno e dello sfiato ad altezza di 240 centimetri dal calpestio. Di conseguenza la linea Tank Fuel di Emiliana Serbatoi è stata “ridisegnata” e adeguata a tutte le capacità esistenti, ovvero 490, 1.000, 1.300, 2.400, 3.000, 5.000, 6.000, 7.000 e 9.000 litri, rinnovando e rilanciando – in aderenza alle normative italiane – un prodotto che da anni rappresenta uno dei principali successi dell’azienda di Campogalliano di Modena. Il provvedimento ministeriale del 22
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Visto in fiera > Emiliana Serbatoi a Fieragricola Caratteristiche ▶ Passo d’uomo Ø 400 mm con coperchio imbullonato e guarnizione. ▶ Ghiera con attacco rapido di carico da 3” lucchettabile. ▶ Valvola limitatrice di carico tarata al 90% della capienza geometrica del serbatoio. ▶ Sfiato con retina rompifiamma altezza cm 240 dal piano di calpestio. ▶ Indicatore di livello visibile esternamente. ▶ Piedi d’appoggio antirotolamento.
novembre 2017 amplia inoltre e include l’installazione dei Tank Fuel, sempre nell’ambito dell’uso privato, a tutte le attività merceologiche; mentre in precedenza la possibilità di utilizzo era limitata alle sole attività di aziende agricole, cave, cantieri e autotrasporto. Quindi in buona sostanza per acquistare e utilizzare un Tank Fuel sarà sufficiente possedere una partita Iva. In più, osserva il decreto, sarà possibile installare gli erogatori-distributori di carburante, per singola attività economica, sino a un massimo di 45 metri cubi ottenuti con cisterne (appunto i Tank Fuel) con capacità massima per singolo serbatoio di 9.000 litri.
▶ Scarico di fondo per eventuali pulizie periodiche munito di tappo di sicurezza. ▶ Tubo di aspirazione esterno, rialzato, per consentire un’idonea decantazione del gasolio; l’aspirazione è dotata di valvola di non-ritorno e valvola a sfera. ▶ Punto di collegamento per la messa a terra ed equipotenziale. ▶ A partire dalla versione 5.000 litri, sono previsti gradini e piano di appoggio antiscivolo.
Come noto Emiliana Serbatoi, operando in settori diversificati come edilizia, agricoltura, oil&gas, costruzioni, militare e governativo, trasporti, soccorsi in caso di calamità e risposte immediate alle necessità dei clienti, ha acquisito una reputazione come leader in Italia e in Europa nella progettazione, produzione e fornitura ai clienti sia nei mercati europei sia globali di serbatoi e sistemi di stoccaggio, trasporto e distribuzione del carburante, oltre che per i sistemi di controllo e di gestione dei rifornimenti. L’azienda guidata da Gian Lauro Morselli tra l’altro proprio nel 2018 compirà 35 anni di vita e si sta apprestando a ultimare i lavori nel
nuovo capannone che raddoppierà gli stabilimenti aziendali di Campogalliano, alle porte dell’A22. «Rivedendo i Tank Fuel ci siamo subito adeguati alle nuove normative», commenta il responsabile vendite Italia, Gian Franco Mercati, «e nel volgere di pochi giorni siamo stati in grado di offrire alla nostra clientela i nuovi serbatoi con bacino di contenimento al 110%. Naturalmente siamo a disposizione per ogni chiarimento relativo all’introduzione del decreto». I “nuovi” Tank Fuel sono stati presentati per la prima volta a Fieragricola, fiera internazionale dell’agricoltura che si è svolta tra fine gennaio e inizio febbraio 2018 a Verona.
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Tank Fuel bacino 110%: contenitori-distributori metallici per gasolio ad asse orizzontale I serbatoi sono del tipo ad asse orizzontale, cilindrici, costruiti con fondi bombati e lamiera calandrata in acciaio al carbonio S 235 JR UNI EN 10025, assemblati mediante processo di saldatura ad arco sotto protezione di gas e successivamente trattati con uno strato di antiruggine ed uno strato di smalto a finire di colore verde; sono collaudati a tenuta mediante prova pneumatica.
I Tank Fuel sono dotati di bacino di contenimento con volume pari al 110% della capacità geometrica del serbatoio. Sono completi di 4 zanche di ancoraggio, attacco di messa a terra, manicotto con tappo di scarico, quattro alloggiamenti idonei al montaggio e fissaggio dei montanti della tettoia di protezione; il tutto in conformità al D. M. 22/11/2017. I Tank Fuel sono inoltre dotati di un sistema di erogazione che può essere contenuto all’interno di un apposito armadio metallico oppure essere costituito da un distributore di carburante.
▶ Capacità disponibili: 490, 1.000, 1.300, 2.400, 3.000, 5.000, 6.000, 7.000 e 9.000 litri.◀
INFO Emiliana Serbatoi S.r.l. Largo Maestri del Lavoro, 40 41011 Campogalliano (Modena) Tel. +39 059 521911 Fax: +39 059 521919 e-mail: info@emilianaserbatoi.it web: www.emilianaserbatoi.com
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Focus macchina > JCB TM 320
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La pala telescopica TM320 Tier 4 Final JCB lancia la nuova pala gommata telescopica TM320, progettata specificamente per i settori delle costruzioni e industriale di Porfirio Ferrari
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Focus macchina > JCB TM 320
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a nuova pala gommata telescopica JCB TM320 combina la posizione di guida centrale e la visibilità di una pala gommata con la portata e la versatilità di un movimentatore telescopico, in una combinazione che crea una macchina eccezionale per le operazioni di movimentazione e di carico. La nuova JCB TM320 presenta le seguenti caratteristiche principali: ▶ motore JCB EcoMAX conforme ai requisiti di emissioni Stage IV/Tier 4 Final senza l’impiego di DPF; ▶ Capacità di sollevamento di 3.200 kg con altezza di sollevamento di 5,2 metri; ▶ Cambio Powershift a quattro marce; ▶ Telaio a sterzo articolato ; ▶ Boccole in grafite e bronzo ad alta resistenza che estendono gli intervalli di ingrassaggio dell’articolazione del telaio e del braccio. La TM320, che si affianca all’esistente TM320 Wastemaster per le applicazioni in campo ambientale e della gestione dei rifiuti, offre una capacità di sollevamento massima di 3.200 kg, disponibile all’altezza di sollevamento massima di 5,2 m così come da terra; la capacità di sollevamento massima è di 1.750 kg al massimo sbraccio in avanti di 2,95 m. Questa combinazione di prestazioni di sollevamento e sbraccio rende la TM320 estremamente versatile, ideale per le applicazioni generiche di sollevamento e posizionamento di un cantiere edile oppure per la movimentazione in uno stabilimento di betonaggio o in piccole cave. La TM320 è dotata di una versione da 4,4 litri con potenza di 93 kW (125
CV) del pluripremiato motore JCB EcoMAX. Il motore EcoMAX soddisfa le normative sulle emissioni EU Stage IV/US Tier 4 Final mediante il sistema di riduzione catalitica selettiva (SCR) e non richiede un costoso filtro antiparticolato (no DPF) che potrebbe compromettere l’installazione del motore e potenzialmente accrescere i costi di manutenzione della macchina. Tim Burnhope, JCB Chief Innovation and Growth Officer ha dichiarato: «Questa soluzione motoristica è una tecnologia comprovata che abbiamo introdotto nei nostri movimentatori telescopici per l’Europa all’inizio dell’anno. È un sistema molto compatto che ottimizza il rendimento in termini di AdBlue senza limitazioni per l’eccellente potenza, la coppia e il consumo di carburante del motore.» Il motore, dotato di cambio JCB Powershift a quattro marce, offre una velocità massima di 40 km/h. Il cambio Powershift può essere messo in funzione automaticamente o manualmente utilizzando la tradizionale leva sinistra, con i selettori di marcia e retromarcia montati sul joystick servocomandato. L’impianto idraulico “load sensing”, con una potenza di 140-litri/min, garantisce prestazioni ed efficienza massime. La ventola di raffreddamento idraulica reversibile, opzionale, offre una scelta di intervalli in retromarcia adatti a tutte le situazioni, nonché attivazione manuale, per rimuovere polvere e detriti dal gruppo di raffreddamento quando occorre. La TM320 è inoltre dotata di smorzamento del fine corsa di serie, per affinare l’esperienza di lavoro quando la sezione telescopica del braccio è completamente estesa e
quando il braccio viene ritratto e abbassato. Come optional è disponibile la sospensione del braccio con sistema antibeccheggio automatico JCB. Una delle nuove caratteristiche della spaziosa cabina operatore della TM320 è il display strumenti a colori che fornisce informazioni e avvisi in formato più chiaro, a colpo d’occhio.
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Nota su JCB JCB ha 22 stabilimenti distribuiti in quattro continenti: undici nel Regno Unito, gli altri in India, Stati Uniti, Brasile e Cina. JCB è di proprietà della famiglia Bamford; il Presidente Lord Bamford è il primogenito di Mr JCB, Joseph Cyril Bamford. L’azienda produce oltre 300 diversi modelli tra cui terne, movimentatori telescopici,
Controlli giornalieri su olio motore, liquido di raffreddamento e liquido lavavetri possono essere completati dal sedile dell’operatore durante l’avvio del motore, con conseguente risparmio di tempo prezioso, e garantendo che i controlli essenziali vengano effettuati di routine. La macchina è inoltre dotata di resistenti boccole in bronzo e grafite che
estendono a 500 ore l’intervallo di ingrassaggio dell’articolazione del telaio e del braccio. Due opzioni, infine, la telecamera posteriore con display a colori e una chiave immobilizer, possono completare la protezione antifurto fornita di sistema satellitare montato di serie JCB LiveLink.◀
escavatori cingolati e gommati, pale gommate, mini escavatori, minipale, dumper articolati, carrelli elevatori fuoristrada, attrezzature per compattazione. JCB produce per il settore agricolo una gamma di movimentatori telescopici e l’esclusivo trattore Fastrac ed inoltre, per il settore industriale, i carrelli elevatori Teletruk.
INFO
JCB
Quartier generale (UK) Lakeside Works Dunstone Rd ST14 5JP Rocester (Staffordshire) Sede JCB S.p.A. (Italia) Via Enrico Fermi, 16 20090 Assago (MI) Italia
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Focus macchina > Komatsu PW118MR-11
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Komatsu PW118MR-11: il “midi� dalle grandi prestazioni Ingombri ridotti pensati per il lavoro in spazi ristretti: ecco il nuovo gioiello di casa Komatsu, il midi-escavatore PW118MR-11, versatile e performante di Miriam Spada
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Focus macchina > Komatsu PW118MR-11
K
omatsu Europe ha annunciato il PW118MR-11, il nuovo midi-escavatore rapido e preciso, con ingombro posteriore ridotto, dotato di un potente motore EU Stage IV per una riduzione del 6% del consumo di carburante, un mezzo dalla compattezza e dalle prestazioni di sollevamento ineguagliabili. Robusto e stabile, il PW118MR-11 Komatsu ha una compattezza invidiabile. Grazie all’esclusiva combinazione tra potenza, controllo assoluto e dimensioni ridotte, è la scelta ideale per ap-
plicazioni di sollevamento impegnative o semplici scavi in spazi ristretti come, ad esempio, cantieri stradali od opere per reti fognarie. «Questo perfetto connubio tra compattezza e prestazioni è stato l’elemento prioritario per i progettisti Komatsu», spiega Alex Visentin, Responsabile Prodotto per il segmento escavatori gommati compatti. «Rende la macchina eccezionalmente versatile, con il consumo di carburante più basso della sua categoria.» E conclude: «Oggi, sul mercato europeo, nessun altro costruttore può garantire questa combinazione unica».
La telematica KOMTRAX di ultima generazione garantisce assistenza e gestione ottimale della flotta, protegge la macchina da utilizzi impropri e assicura la massima efficienza e il massimo tempo di utilizzo.
Potente ed ecologico Con un range di peso operativo da 12. 800 kg a 13.900 kg, il PW118MR-11 monta un motore Komatsu SAA4D95LE-7 conforme ai requisiti EU Stage IV, con potenza netta di 72,5 kW (97,2 HP) a 2. 050 giri/min. Un sistema di controllo elettronico
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avanzato gestisce la portata dell’aria, l’iniezione di carburante, i parametri di combustione e le funzioni di post-trattamento: il motore Komatsu EU Stage IV ottimizza le prestazioni, riduce le emissioni e offre funzionalità diagnostiche avanzate. I clienti beneficiano dunque del minor consumo di carburante senza rinunciare alle prestazioni. Un riduttore catalitico selettivo (SCR) integrato riduce ulteriormente le emissioni di NOx sfruttando l’additivo AdBlue®.
Versatilità ed efficienza Di serie nel PW118MR-11 è integrato un pesante contrappeso che, tuttavia, non aumenta l’ingombro posteriore.
La stabilità è migliorata del 13%, la capacità di sollevamento è ottimizzata e superiore rispetto al modello precedente. Le operazioni sono più sicure. Il concetto operativo del PW118MR-11 si basa sull’idea di garantire all’operatore il totale controllo della macchina. Per assicurare versatilità e manovrabilità eccezionali, nuovi comandi sul cruscotto permettono di passare rapidamente da una modalità all’altra (2 ruote sterzanti, 4 ruote sterzanti, a granchio) nonché di attivare/disattivare il blocco automatico dell’assale. L’operatore può inoltre selezionare facilmente fino a sei modalità operative per far corrispondere perfettamente le prestazioni della macchina all’applicazione.
La nuova modalità “Attachment Economy” può essere utilizzata anche con accessori idraulici e contribuisce ulteriormente a ridurre il consumo di carburante e le emissioni. La nuovissima funzione di controllo della velocità (cruise control) aiuta a eliminare l’affaticamento dell’operatore quando percorre distanze medio-lunghe, garantendo maggiore comfort e sicurezza. Qualsiasi operatore può impostare e regolare facilmente una perfetta posizione di guida. La minore perdita di potenza nel sistema di traslazione e una configurazione idraulica rivista migliorano la velocità e l’accelerazione, sia in piano sia in pendenza.
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Focus macchina > Komatsu PW118MR-11
Sicurezza e comfort dell’operatore Un ambiente di lavoro confortevole contribuisce a massimizzare la produttività. Appositamente progettata per gli escavatori idraulici, la cabina certificata ROPS permette di accedervi e uscirne in maniera rapida e sicura ed è ulteriormente rinforzata da una robusta struttura scatolata. Montata su ammortizzatori isolanti in gomma per ridurre le vibrazioni, è provvista di radio con impostazioni predefinite e un input USB ausiliario per collegare dispositivi esterni, oltre a una connessione Bluetooth e due comode porte di alimentazione a 12 volt. La nuova ventola a giunto viscoso riduce sia la perdita di potenza che il carico del motore quando non è necessario il massimo raffreddamento, riducendo così il consumo di carburante e la rumorosità all’interno della cabina. Un nuovo spegnimento automatico in caso di inattività concorre anch’esso alla riduzione dei consumi e i comandi proporzionali di serie permettono una gestione precisa, comoda e agevole degli accessori.
L’introduzione del nuovo sistema di rilevamento della posizione neutra riduce il rischio di azionamento involontario. Un ampio monitor a colori TFT-LCD da 7” ad alta risoluzione con funzionalità avanzate visualizza informazioni in 25 lingue sul livello di AdBlue®, guida Eco, dati storici sulla gestione della macchina e il consumo di carburante, nonché informazioni di utilizzo, per un supporto globale. La sicurezza è ulteriormente migliorata dal sistema “KOMVISION” Komatsu di serie, che visualizza sul monitor una vista di tutta la zona circostante il PW118MR-11, contribuendo così a evitare incidenti sul luogo di lavoro e movimenti involontari all’avviamento.
e maggiore efficienza di raffreddamento del radiatore. ▶ 6 modalità operative (+1 rispetto a PW118MR-8); modalità Economy utilizzabile anche con accessori idraulici. ▶ Spegnimento automatico in caso di inattività, che riduce il consumo di carburante, aumenta il valore residuo e riduce i costi di manutenzione e riparazione.
Nuove caratteristiche e vantaggi ▶ Riduzione del consumo di carburante fino al 6% rispetto al PW118MR-8. ▶ Emissioni conformi ai requisiti EU Stage IV, per cui può operare in zone con limite di emissioni. ▶ Nuova ventola a giunto viscoso, che comporta minore rumorosità
Nota su Komatsu Komatsu Europe International N.V. KEISA, dopo essersi trasferita da Anversa ad Haren (Bruxelles), si è insediata a Vilvoorde nel 1973. Importa e distribuisce attrezzature da costruzione e cava e macchine da lavoro nei paesi europei e nordafricani. È inoltre il centro per la distribuzione dei pezzi di ricambio in Europa, Medio Oriente e Africa.
I prodotti Komatsu sono noti nel mondo per l’alto livello tecnologico, la produttività, l’affidabilità, la gestione economica, la semplicità di utilizzo e la sicurezza. Nel 2008, Komatsu ha lanciato il primo escavatore ibrido in assoluto e la salvaguardia dell’ambiente è parte integrante della progettazione di tutte le macchine Komatsu.
Sono tantissimi i collaboratori che lavorano nella sede di Vilvoorde: tecnici, commerciali, esperti legali e di marketing, personale amministrativo, ecc. Tutte persone provenienti dai contesti più vari, con qualifiche estremamente diverse, ma accomunate da elementi distintivi quali la perseveranza, l’efficienza e l’affidabilità, che rappresentano l’immagine delle macchine Komatsu.
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▶ Pacchetto di illuminazione LED opzionale per operazioni sicure. ▶ Sistema di rilevamento della posizione neutra del comando per una sicurezza leader nel settore e la massima tranquillità di guida. ▶ Maggiore produttività rispetto al PW118MR-8 fino al 6%. ▶ Migliori prestazioni massime di traslazione - Fino al 12% in piano e al 25% in pendenza (3°).
▶ Ampio monitor TFT-LCD da 7” ad alta risoluzione avanzato con 25 lingue incorporate. ▶ Volante ad altezza regolabile per una grande comodità di utilizzo. ▶ Nuovo comando FBR (avanti-entrambi-indietro) sulla leva destra per il sottocarro per una selezione più rapida di lama/stabilizzatori. ▶ Nuovo comando FNR (avanti-neutro-indietro) per un facile cambio di direzione.
▶ Nuovo blocco automatico dell’assale in modo che l’operatore possa iniziare a lavorare senza perdita di tempo. ▶ KOMVISIONTM (di serie) per visualizzare sull’ampio monitor tutta la zona circostante la macchina. ▶ KOMTRAX per una grande tranquillità: riduzione dei costi, aumento degli utili.◀
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Visto in fiera > Simex a Ecomondo
Simex a Ecomondo, tra conferme e anteprime Simex a Ecomondo (7-10 novembre 2017, Rimini) ha portato un ventaglio di attrezzature in grado di mostrare ai visitatori le numerose soluzioni che è in grado di offrire di Manuela Cortesi
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Allo stand di Simex una mini autolivellante per stupire i collezionisti e appassionare i più piccoli
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n mostra allo stand Simex alcune attrezzature dell’ampia gamma di macchine movimento terra concepite da Simex, che rispondono alle esigenze più disparate: compattazione, fran-
tumazione, scarifica e molto altro. In particolare: ▶ VSE 30; ▶ TF 850; ▶ CBE 30; ▶ RW 500.
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Visto in fiera > Simex a Ecomondo
Benna vagliatrice VSE 30 Per rispondere a una delle tematiche tanto discusse a Ecomondo, ovvero il trattamento dei rifiuti, Simex propone la benna vagliatrice VSE 30: si presta ottimamente – a seconda degli utensili applicati – alle demolizioni, al florovivaismo e anche al trattamento dei rifiuti. In tema di risparmio energetico e ottimizzazione della produttività, la VSE 30 è un vero portento. Grazie al meccanismo brevettato, le benne vagliatrici per escavatore Simex VSE allontanano e avvicinano i tamburi vaglianti tramite azionamento idraulico, permettendo così di variare la pezzatura del materiale in pochi secondi. Come
funziona? Con un semplice comando elettrico situato nella cabina: una volta fermato il movimento di rotazione degli alberi di vagliatura, l’operatore può infatti allontanare, o avvicinare, i due alberi con un’escursione massima di 40 millimetri. Cambiare pezzatura in tempi rapidi evita tempi morti e influisce positivamente sulla produttività.
Benna vagliatrice VSE 30 Peso consigliato escavatore Capacità SAE Larghezza Portata olio richiesta Pressione olio richiesta Peso operativo
Un’altra caratteristica tecnica che permette di migliorare la produttività oraria è la particolare conformazione degli utensili: a comporre i due alberi, gli elementi romboidali con dischi di diverso diametro per ottenere un’elevata vorticosità del materiale che deve essere vagliato, a tutto vantaggio della produttività oraria.
16-30 ton 1,00 m3 1650 mm 165-220 l/min 160-250 BAR 1800 kg
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La benna vagliatrice Simex VSE 30: guarda il video
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Escavatrice a ruota autolivellante RW 500 Come la sorella RW 700, l’escavatrice a ruota autolivellante RW 500 è perfetta per scavi a piccola sezione, per esempio per la posa di cavi in fibra ottica. A differenza della 700 però, l’RW 500 riesce a ottenere scavi ampi appena 50 mm. Che si tratti di asfalto, cemento o roccia, l’RW 500 consente di lavorare in sicurezza anche su superfici molto dure grazie alla protezione totale della ruota ad ogni profondità di lavoro, quest’ultima regolata idraulicamente. Sono ben due i brevetti Simex impiegati nella costruzione di questo portento: il sistema autolivellante Simex e il meccanismo di variazione della larghezza di scavo. Il sistema autolivellante Simex permette di mantenere costante la profondità di scavo in qualsiasi condizione, indipendentemente dal profilo del suolo e dalla posizione dell’attrezzatura rispetto alla motrice. Le slitte laterali dell’escavatrice si allineano automaticamente al piano da fresare. L’altro brevetto riguarda il meccanismo di variazione della larghezza di scavo tramite la sostituzione dei settori e dei restringitori/allargatori nelle misure disponibili. I bordi dello scavo rimangono integri favorendo la precisione del taglio.
L’escavatrice a ruota autolivellante RW 500: guarda il video
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Escavatrice a ruota autolivellante RW 500 Larghezza di scavo Profondità di scavo Traslazione laterale Portata olio richiesta Pressione olio richiesta Peso operativo
Il particolare disegno delle bocche di uscita del materiale permette di ottenere uno scavo pulito, alla profondità impostata. Il materiale scavato fuoriesce sia a destra che a si-
50-80-100-120 mm 250 - 500 mm idraulica 90 - 160 l/min 300 - 180 BAR 1275-1340 kg
nistra, oppure esiste la possibilità di chiudere la bocca di destra, così da poterlo scaricare totalmente dal lato sinistro (molto utile per scavi a bordo strada).
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Visto in fiera > Simex a Ecomondo
Testa fresante TF 850 Le teste fresanti Simex TF sono ideali per lavori di canalizzazione, profilatura di pareti in roccia e cemento, scavo di gallerie, coltivazioni in cava, demolizioni, dragaggi e lavori di finitura. Consentono, inoltre, di lavorare in immersione. Danno il meglio quando i sistemi di scavo tradizionali si mostrano inefficaci. Poiché non produce forti vibrazioni o elevati livelli di rumore, la testa fresante a doppio tamburo TF 850 può operare vicino a scuole, ospedali, infrastrutture e aree sensibili. Brevettato Simex, il motore idraulico integrato a pistoni di grande cilindrata è montato in tutte le teste fresanti della gamma Simex. L’albero trasmette esclusivamente il moto e non suppor-
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La testa fresante TF 850: guarda il video
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Testa fresante TF 850 Larghezza tamburi standard (hp) Potenza motore idraulico Peso senza sella Portata olio richiesta Pressione massima Forza di taglio
800 mm 61(83) kW (hp) 1.140 kg 130-190 l/min 350 BAR 35,2 kN
ta nessun carico, grazie ai doppi cuscinetti di supporto per ogni tamburo. Un interessante optional è la rotazione idraulica a 360 gradi: con la rota-
zione idraulica, l’operatore è sempre in grado di trovare la posizione ideale di lavoro, ottenendo la massima precisione.
All’opera
La testa fresante Simex è ideale per la profilatura di pareti rocciose
Tamburo HP (standard)
Grazie alla particolare disposizione dei denti e alla larghezza ridotta, permette un’elevata penetrazione anche nei materiali duri
Tamburo GP (optional)
Tamburo a larghezza maggiorata, indicato per la profilatura di pareti e per lavori misti
Tamburo WP (optional)
Tamburo specifico per lavori di finitura e profilatura
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Benna frantumatrice CBE 30: guarda il video
Benna frantumatrice per braccio escavatore CBE 30 La benna frantumatrice diventa l’attrezzatura perfetta per ridurre gli inerti direttamente in cantiere. Il sistema a rotore, ideale per la frantumazione di cemento armato e materiali da demolizione, non soffre la presenza di ferro, roccia, terra, parti deformabili, umide o bagnate. La struttura è concepita in modo da non trasmettere vibrazioni alla macchina motrice e all’operatore e garantisce una bassa rumorosità durante il lavoro.
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Benna frantumatrice per braccio escavatore CBE 30 Peso benna vuota Capacità SAE Larghezza totale Portata olio richiesta Pressione olio richiesta Peso consigliato escavatore La bocca è ampia, a forma di benna standard, per un facile caricamento. Tutte le benne della gamma CBE sono dotate di una speciale valvola per l’inversione automatica della rotazione del rotore, per facilitare il lavoro dell’operatore.◀
2.170 kg 0,80 m3 1.700 mm 150 - 250 l/min 350 - 230 BAR 16-25 ton
INFO Simex è leader mondiale nella produzione di attrezzature per macchine movimento terra: compattazione, frantumazione, scarifica e molto altro, su cui vanta numerosi brevetti.
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Al lavoro > Indeco
New York State of Mind La nuova ISS 45/90 Indeco è al lavoro a New York e sta procedendo al sezionamento della vecchia struttura del Kosciuszko Bridge di Manuela Cortesi
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na cesoia Indeco ISS 45/90 sta procedendo al sezionamento della vecchia struttura del Kosciuszko Bridge, nell’ambito di uno dei progetti più importanti in corso di realizzazione nella città di New York. Aperto nel 1939, il Kosciuszko Bridge attraversava il fiume Newtown, connettendo Brooklyn (presso Green Point) a Queens (in corrispondenza di Maspeth). Il ponte, lungo 1.835 metri, è stato chiuso al traffico lo scorso aprile per essere demolito. Nonostante fossero stati eseguiti interventi di ripristino nel 1973 e nuovamente a cavallo tra il 1996 e il 1997, la struttura è stata costantemente monitorata fin dai primi anni 2000. Per questo, il Dipartimento dei trasporti e delle infrastrutture dello Stato di New York (NYS-DOT) nel 2009 ha varato un piano per la costruzione di due nuovi ponti strallati che, pur mantenendo il nome di quello costruito nel 1939, lo sostituiranno, permettendo così di migliorare notevolmente la viabilità di quell’area della metropoli.
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Al lavoro > Indeco
Una demolizione complessa La costruzione del primo ponte strallato se l’è aggiudicata un’associazione temporanea di imprese composta da Skanska, Kiewit e ECCO-III Enterprises, che ha concluso i lavori nell’aprile 2017. All’ATI è però stata assegnata anche la demolizione del vecchio ponte, cominciata lo scorso 24 luglio quando la campata centrale che attraversava il fiume Newtown (lunga 91,5 metri, larga 27,12 metri e con un peso di 2.268 tonnellate) è stata prima separata dal resto della struttura e, dopo essere stata calata per 38 metri grazie all’impiego di un sistema di martinetti idraulici, è stata appoggiata su delle chiatte che l’hanno portata in un centro di riciclaggio, dove è stata sezionata. Rimaneva
tuttavia il problema di come demolire le due rampe dal lato Queens e dal lato Brooklyn che di fatto costituivano la parte più consistente dell’intero ponte (sommate erano lunghe oltre 1.700 metri). Si trattava infatti di 21 campate con luce compresa tra 36 e 70 metri che appoggiavano su pile in cemento armato per un totale di 31.500 tonnellate di acciaio e oltre 68.000 metri cubi di cemento armato. Dopo un’attenta analisi dei disegni originali, risultava evidente che il metodo più efficiente per procedere alla demolizione della strutture era quello di sezionarla
in punti determinati e di farla “appoggiare” con l’esplosivo, in un’unica volata per tutte le 21 campate su un letto di terra che ne avrebbe attutito l’impatto. Così facendo, la struttura sarebbe stata poi demolita al suolo con sistemi meccanici (cesoie per le strutture in acciaio e martello idraulico per le pile in cemento armato). La demolizione del Kosciuszko Bridge è stata subappaltata dall’ATI a Breeze, una delle più importanti imprese specializzate in questo genere di interventi nella città di New York, che ha già realizzato importanti e complesse de-
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molizioni, quali quelle del vecchio stadio Shea e dell’Hotel Dorset che ha permesso l’espansione del Museo di Arte Moderna (MOMA). Viste le dimensioni della struttura e i tempi assegnati per completare la demolizione (entro la fine dell’anno), Breeze ha deciso di ridurre al minimo l’utilizzo della fiamma ossiacetilenica favorendo invece l’utilizzo di cesoie idrauliche montate su escavatore. Per questo motivo Breeze ha aggiunto alla propria flotta di macchine e attrezzature la nuova cesoia Indeco ISS 45/90, acquistandola dal concessionario Alessi Equipment. La demolizione è iniziata dalla prima campata dalla rampa del lato Queens, questa è stata infatti interamente demolita con la cesoia, senza cioè portarla a terra con l’esplosivo, sia perché non si poteva bloccare l’unico accesso all’ultima uscita in direzione Brooklyn, sia perché l’utilizzo dell’esplosivo avrebbe potuto indurre stress alle successive campate, che erano già state preparate con tagli e sezionamenti per la volata.
Una cesoia di grande potenza Il numero degli elementi strutturali del ponte e le loro dimensioni richiedevano una cesoia di grande potenza e robustezza. Le ali di alcune travi IPE avevano uno spessore di due pollici (oltre 5 cm) mentre i correnti superiori misuravano 34 cm in altezza, 54 cm in larghezza ed erano realizzati con elementi di acciaio di 32, 19, 16 e 13 millimetri. Breeze, da tempo cliente Indeco (l’impresa dispone di 22 martelli, 2 cesoie e 2 multi grabs) ha dunque deciso di acquistare la ISS 45/90 non per mera lealtà al marchio, ma perché la cesoia è la migliore della sua categoria di peso (9700 kg) in termini di forza di taglio (2.500 tonnellate), massima forza in punta (275 tonnellate) e massima apertura (1.100 millimetri). La ISS 45/90 è interamente realizzata in Hardox e, disponendo di un cilindro che può gestire pressioni fino a 700 bar, ha quindi la robustezza struttu-
rale e la potenza per affrontare qualsiasi tipo di intervento. La cesoia è inoltre dotata di una doppia guida che mantiene le ganasce sempre perfettamente allineate prevenendo le flessioni su tutto il movimento di taglio. La doppia valvola di rigenerazione rende più rapido il movimento della ganascia, (velocizzando l’apertura e la chiusura e quindi migliorando la produttività), mentre il doppio sistema di incisione nella punta superiore e inferiore consente una più efficace progressione del taglio. Come tutte le altre cesoie Indeco, la ISS 45/90 può inoltre vantare un rapporto peso/ potenza molto favorevole, che migliora l’efficienza dell’attrezzatura. Breeze ha accoppiato l’attrezzatura ad un escavatore Komatsu PC800 attraverso una sella speciale che ha permesso di assicuralo al monoblocco. In certi momenti il taglio delle varie strutture si è dimostrato difficile proprio per le loro
dimensioni: come noto, quando si sezionano le travi IPE la cesoia di fatto prima piega anima e ali, raddoppiando così (e a volte triplicando) lo spessore che deve essere tagliato. Nonostante le dimensioni delle varie membrature e l’enorme quantità di acciaio che deve essere sezionato, la ISS 45/90 ha fornito ottime prestazioni.◀
INFO INDECO Indeco, azienda italiana produttrice di martelli demolitori idraulici, nasce nel 1976 e fin dalla sua costituzione si propone di rispondere con tempestività alle esigenze dei mercati puntando sulla capillarità della rete di vendita e di assistenza post vendita, e sulla capacità dell’ufficio progettazione e sviluppo. In breve tempo diventa un marchio leader a livello mondiale nel settore della demolizione.
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AttualitĂ > Bobcat
Bobcat: campioni nel risparmio Le pale compatte Bobcat vincono i Lowest Cost of Ownership Awards, un riconoscimento che premia il costo di possesso piĂš basso di Porfirio Ferrari
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a pala compatta Bobcat S70 e la minipala cingolata MT55 hanno vinto, nelle rispettive categorie, i Lowest Cost of Ownership Awards (premi per il costo di possesso più basso), riconoscimenti nell’ambito di una nuova serie di premi annuali assegnati da EquipmentWatch, leader mondiale nella gestione dei dati, nel software e nell’analisi per l’industria delle macchine pesanti. I “Lowest Cost of Ownership Awards” sono l’unico riconoscimento nel loro genere nel settore e si basano su dati empirici relativi ai costi a lungo termine delle attrezzature pesanti e compatte. Candidate all’assegnazione dei premi sono state macchine di 15 diverse categorie, scelte per i bassi costi di proprietà dimostrati in un arco di cinque anni.
I vincitori sono... La S70 ha vinto il premio per il costo di possesso più basso nella categoria per le pale compatte, mentre il modello MT55 ha vinto nella categoria pale compatte cingolate. Analoghi premi sono stati assegnati anche nelle categorie terne, bulldozer cingolati pesanti, motolivellatrici ed escavatori cingolati medi, quest’ultimo conquistato dall’escavatore Doosan DX300LC-5 da 30 tonnellate. La S70 è il modello più piccolo tra le pale compatte Bobcat. Con una larghezza di 901 mm, altezza di 1.814 mm, lunghezza complessiva con ben-
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S70 na standard di 2.472 mm e peso operativo di soli 1.268 kg, la pala compatta S70 soddisfa in pieno i requisiti di compattezza, trasportabilità e manovrabilità. La capacità operativa nominale della S70 è di 343 kg (ISO 14397-1). Le piccole dimensioni le consentono di passare attraverso accessi stretti come cancelli, vialetti o corridoi. La S70 è ideale per lavorare in spazi confinati dove le macchine più grandi non possono manovrare efficacemente. Si tratta di una soluzione versatile e compatta per flotte a noleggio, lavori di demolizione, costruzione, paesaggistica, agricoltura e le applicazioni generiche di movimentazione materiali.
La S70 è azionata dal diesel Kubota D1005-E4B-BC-3 da 17,5 kW. La potenza erogata dal motore, insieme al peso operativo di 1.268 kg, si traduce in un rapporto potenza/peso più elevato rispetto a quello delle altre macchine sul mercato. Con una portata idraulica di 37 l/min, la S70 offre una versatilità eccellente, grazie alla possibilità di utilizzare la vasta gamma di accessori Bobcat. Compatta ma potente, la minipala cingolata MT55 è ideale per meccanizzare il lavoro manuale in aree confinate e con accesso limitato dove non è possibile utilizzare macchine più grandi. Con una larghezza com-
plessiva con benna di soli 903 mm, lunghezza con benna di 2.365 mm e altezza di 1.246 mm, la MT55 è ideale per le operazioni di scavo, carico e pulizia (sia in interni che in esterni), in particolare per i lavori di costruzione, demolizione e riassetto paesaggistico. Alimentata da un motore diesel Kubota D902-E3B da 17,5 kW, la MT55 ha una capacità operativa nominale (ISO 5998) di 254 kg e un carico di ribaltamento di 732 kg. Con il braccio caricatore in posizione completamente alzata, la MT55 ha un’altezza al perno di articolazione di 1.807 mm e altezza di scarico di 1.265 mm.
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La MT55 è dotata di trasmissione idrostatica che offre movimenti dolci e manovrabilità eccellente. Il robusto carro con cingoli in gomma della MT55 distribuisce i 1.186 kg del peso operativo della macchina su una vasta superficie, riducendo la pressione al suolo e minimizzando i danni al manto erboso o altra superficie lavorata. I cingoli con profilo a C offrono trazione e flottazione eccellenti per lo scavo e altre applicazioni, per lavorare in presenza di fango o condizioni bagnate.
La MT55 ha una velocità massima di traslazione di 5,6 km/h in avanti e di 2,3 km/h in retromarcia. Grazie agli oltre 20 accessori disponibili, alle dimensioni compatte, alla bassa pressione al suolo e alla manovrabilità eccezionale, la MT55 è la macchina ideale per l’industria del noleggio e per gli appaltatori della paesaggistica, poiché consente di eliminare gran parte del lavoro manuale normalmente presente nelle applicazioni di movimento terra e di recinzione.
MT55 Il costo totale di possesso è uno degli aspetti più importanti che gli acquirenti valutano quando scelgono quale attrezzatura acquistare e questi due riconoscimenti mostrano perché le macchine Bobcat sono sempre molto apprezzate per le loro grandi prestazioni e l’ottimo rapporto qualità-prezzo. Questi premi sono anche un’ulteriore conferma del perché le pale compatte, le pale compatte cingolate e le pale a quattro ruote sterzanti della gamma Bobcat continuano a essere saldamente alla guida del mercato mondiale.◀
INFO Bobcat Company Bobcat Company è leader nel settore della progettazione, fabbricazione, marketing e distribuzione di macchine compatte per applicazioni industriali, costruzione, noleggio, paesaggistica, manutenzione del suolo, lavori pubblici, reti di pubblici servizi e miniere.
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Focus macchina > Doosan DL420CVT-5
Forza, potenza e risparmio: Doosan DL420CVT-5 La nuova pala gommata Doosan DL420CVT-5 a consumi efficienti, senza rinunciare a comfort e prestazioni di Miriam Spada
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oosan sta lanciando la nuova pala gommata DL420CVT-5 conforme Stage IV, il primo modello della gamma Doosan® con trasmissione a variazione continua (CVT = Continuously Variable Transmission). La trasmissione CVT si compone di un motore idraulico associato a una pompa idraulica e assicura una variazione della velocità fluida e continua. Il sistema CVT combina i vantaggi della trasmissione meccanica e di quella idrostatica in una singola macchina. Grazie a essa, la DL420CVT-5 può passare automaticamente dalla potenza idrostatica a basso regime al sistema meccanico per operare con regimi più elevati. Combinando i due tipi di trasmissione, la nuova tecnologia CVT consente di trasportare carichi elevati a bassi regimi motore con dinamiche elevate e cicli operativi ottimali. La DL420CVT-5 offre quindi un incremento di prestazioni nelle applicazioni di scavo, carico e sollevamento. Con una capacità massima della benna di 4,2 m3, la nuova pala gommata Doosan DL420CVT-5 è stata ideata per rispondere a una vasta gamma di esigenze di movimentazione di materiali, dal carico e trasporto di materiale granulare (come sabbia e ghiaia), alle applicazioni industriali, di movimento terra, di demolizione e a quelle in cave e miniere. L’operatore utilizzerà nella maggior parte delle applicazioni la componente idrostatica della trasmissione, che
offre una maggiore efficienza dei consumi negli utilizzi a basso regime. La combinazione delle due trasmissioni è automatica e completamente trasparente per l’operatore.
Fino al 15% di consumi in meno La trasmissione a variazione continua copre tutta la gamma di velocità della macchina, in marcia avanti, come in retromarcia. I regimi motore bassi assicurano grande efficienza e il massimo comfort durante la traslazione, a prescindere dalla velocità di marcia. La tecnologia della variazione continua con power-split agevola il movimento su suoli sterrati. La trasmissione CVT consente, inoltre, una riduzione dei consumi quantificabile nel 15%. La capacità di separare la potenza idrostatica da quella meccanica ha consentito a Doosan di optare al motore Scania DC09 per la DL420CVT-5, in quanto la trasmissione CVT assicura l’efficienza della macchina anche a basso regime motore. Con 232 kW (311 HP) di potenza a 1.800 giri/min, il motore Scania DC09 eroga coppia abbondante a basso regime motore ed è conforme ai requisiti antinquinamento Stage IV, ma senza dover richiedere il filtro antiparticolato diesel (DPF) e con il ricorso ai soli sistemi di post-trattamento del ricircolo dei gas di scarico (EGR) e della riduzione catalitica selettiva (SCR). Sulla DL420CVT-5 e su tutte le altre pale gommate Doosan, l’attivazione del sistema di regolazione automatica del minimo consente ulteriori economie di
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Focus macchina > Doosan DL420CVT-5
carburante, riducendo automaticamente il regime del minimo da 950 a 750 giri/min quando la macchina rileva che l’operatore non utilizza volante, braccio caricatore e benna per più di 10 secondi (caratteristica ideale nelle applicazioni con tempi di attesa lunghi, come il carico di autocarri). In tutte le pale serie DL-5, lo spegnimento automatico del motore arresta la macchina quando il motore rimane al minimo per un determinato periodo di tempo (da 3 a 60 minuti, da impostare tramite il pannello di controllo). Questa funzione permette di ridurre i consumi e di abbattere i costi di esercizio. Le dimensioni del cofano del vano motore sono state incrementate per sem-
plificare la manutenzione in quest’area. Il sistema di scarico e post-trattamento è installato sul lato sinistro della macchina, mentre i componenti soggetti a manutenzione sono raggruppati sul lato destro. Tutti gli indicatori soggetti a controllo giornaliero sono visibili anche stando a terra, per interventi di manutenzione più rapidi e sicuri. L’impressionante forza di strappo e la trazione elevata consentono alla DL420CVT-5 di affrontare anche i materiali più duri, con un potente impianto idraulico che assicura un lavoro rapido ed efficiente. Combinate con la potenza del motore Scania DC09, queste caratteristiche danno alla DL420CVT-5 eccellente forza di penetrazione, assi-
curando carichi ottimali della benna a ogni ciclo. Come tutte le altre pale gommate Doosan Stage IV, l’operatore ha diverse modalità di traslazione tra le quali scegliere per regolare il regime massimo del motore secondo le sue preferenze e il lavoro da compiere. ▶ Normale: per un equilibrio ottimale dei consumi nelle normali applicazioni di sollevamento, scavo e spianamento ▶ Economy: riduce il consumo di carburante nelle applicazioni a basso carico Due nuove modalità sono state introdotte:
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▶ Modalità scavo: disponibile a velocità inferiori a 3 km/h e attivata tramite un pulsante; la macchina eroga la massima coppia alla trasmissione per assicurare le prestazioni migliori. ▶ Modalità traslazione: quando la macchina procede in avanti a più di 14 km/h (o in retromarcia a più di 5,4 km/h), con la pressione del gruppo anteriore stabilizzata, la pala riconosce che l’operazione in corso si limita alla traslazione e passa automaticamente in questa modalità, in modo da ottimizzare la trazione e ridurre i consumi di carburante.
La trasmissione CVT offre inoltre anche una modalità di avanzamento lento (“creep”). La funzione “creep” consente all’operatore di guidare la macchina a bassa velocità senza bisogno di dover premere il pedale dell’acceleratore quando cambia in marcia avanti o retromarcia. Sono disponibili quattro velocità “creep”: 0 km/h, 1 km/h, 2 km/h o 3,1 km/h. Questa funzione evita inoltre il freno automatico della trasmissione.
Pompe idrauliche Load Sensing Tutte le pale gommate Doosan di nuova generazione sono provviste di pom-
pe idrauliche Load Sensing che regolano l’erogazione di portata della pompa a pistoni assiali a cilindrata variabile in base al fabbisogno effettivo. Ne risulta migliorata anche la trazione per la penetrazione nei cumuli di materiale, poiché in molte situazioni per azionare la benna è necessaria meno forza. Il sistema Load Sensing minimizza inoltre le perdite del circuito idraulico durante le operazioni di trasporto in cui sono abitualmente impiegate le pale, dimostrandosi pertanto una tecnologia essenziale per questo tipo di macchine. In risposta al feedback ricevuto dai nostri clienti, il sistema Load Sensing è stato
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realizzato in modo da assegnare priorità alla benna in caso di azionamento simultaneo di braccio e benna, quando la forza disponibile è limitata. I comandi a joystick della nuova pala gommata DL420CVT-5 sono pensati per consentire agevolmente più movimenti simultanei. Su richiesta, è disponibile un comando “fingertip” a 3 leve per un controllo fluido e quasi senza sforzo. Entrambi i comandi sono a pilotaggio elettroidraulico. La macchina è dotata di serie della funzione di “kick-out” del braccio, particolarmente utile quando è necessario lavorare in spazi angusti o eseguire azioni simili e ripetitive secondo determinate geometrie di lavoro (per esempio, se ogni giorno occorre raggiungere una determinata altezza di scarico). Lo stesso sistema viene utilizzato per impostare automaticamente la posizione di ritorno allo scavo della benna. Il sistema antibeccheggio (LIS = Load Isolation System), sovente denominato “controllo dinamico” del carico, offre una guida più fluida su terreni accidentati e spostamenti più comodi a velocità superiori. I vantaggi sono tempi di ciclo ridotti, maggiore produttività
e minor consumo di carburante nelle applicazioni di caricamento e trasporto. Il sistema LIS contribuisce inoltre a prolungare la durata del telaio e della macchina. La nuova pala offre anche una “terza linea idraulica” per erogare potenza a utensili da lavoro, ampliandone la versatilità in numerose applicazioni. La capacità della valvola della terza funzione è stata significativamente incrementata fino ad almeno 250 L/min. Doosan offre inoltre di serie il sistema di lubrificazione automatico che riduce il tempo da dedicare alla manutenzione e migliora la comodità di utilizzo della pala. Corrimano multipli facilitano l’accesso e gli spostamenti lungo la macchina, assicurando sempre all’operatore un solido punto di sostegno. Il vano radiatori è separato dal vano motore per impedirvi l’ingresso di aria calda e polverosa e consentire un controllo più efficace delle prese d’aria. La ventola del radiatore con inversione automatica è di serie, è azionata idraulicamente ed è controllata da una centralina ECU. L’inversione della rotazione della ventola, utile ai fini della pulizia
del radiatore, è azionabile manualmente dalla cabina, senza dover spegnere il motore. Gli intervalli di inversione della ventola (da 30 minuti a 2 ore) sono configurabili tramite il relativo menù.
Specifiche principali della pala gommata Doosan DL420CVT-5 Capacità, a colmo Carico di ribaltamento statico, macchina in linea Carico di ribaltamento statico, a 40° Forza di strappo Larghezza con benna Lunghezza con benna Altezza cerniera benna Altezza di scarico (a 45°) con tagliente Sbraccio di scarico (a 45°) con tagliente Motore Velocità di traslazione max (4a marcia) Interasse Altezza Peso operativo
4,2 m3 18.440 kg 16.280 kg 210 kN 3.200 o 2.990 mm 8.910 mm 4.280 mm 3.075 mm 1.380 mm 5 cilindri Scania DC09, erogante 232 kW a 1800 giri/min 38 km/h 3.500 mm 3.535 mm 23.080 kg
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Cabina dal comfort elevato La cabina della DL420CVT-5 è la chiara dimostrazione di come Doosan ponga il comfort dell’operatore al centro delle sue priorità progettuali. Oltre all’abbondanza di spazio libero sopra la testa dell’operatore e al sedile riscaldato a sospensione pneumatica Grammer, ultra-comodo e completamente regolabile, la cabina offre un piantone dello sterzo riprogettato, che assicura più spazio per gambe e ginocchia. Il volante dello sterzo può essere inclinato e mosso telescopicamente per adattarsi alle preferenze dell’operatore che, se vuole, può anche usare il comodo ed ergonomico sistema di sterzo a joystick elettrico, fissato sul bracciolo del sedile e che assicura una traslazione dolce e comoda.
L’abitacolo più spazioso, la visibilità migliorata e gli ampi vani portaoggetti in cabina consentono lunghe ore di lavoro senza fatica o disagio. Conforme alla normativa ROPS/FOPS, la cabina offre un’ampia uscita di emergenza (ubicata sul lato destro), per garantire un allontanamento rapido e agevole in situazioni critiche. Il pannello LCD TFT da 5.7” a colori è ideale sia nelle ore diurne che in quelle notturne. L’intuitivo pannello monitor ha due display, personalizzabili secondo le preferenze dell’operatore, con una panoramica a colpo d’occhio sulle impostazioni e i dati di manutenzione della macchina. La telecamera posteriore migliora sensibilmente visibilità e sicurezza. Il display mostra all’operatore le immagini riprese dalla telecame-
ra, integrandole con la sovrimpressione di tacche di riferimento per facilitare la valutazione delle distanze. Numerose sono le altre funzioni disponibili, tra cui regolazione di intensità luminosa e angolo di visualizzazione, impostazione della lingua e configurazione di accensione/spegnimento. Tutti i comandi del pannello di controllo sono razionalmente collocati a portata di mano dell’operatore. Gli interruttori a bilanciere sono stati sostituiti da un tastierino multiscelta. Comandi joystick precisi e fluidi aggiungono ulteriore comfort, mentre le funzioni automatiche di “kick-out” e di “ritorno allo scavo” fanno risparmiare tempo e riducono il numero di operazioni da eseguire. Queste funzioni sono azionate elettronicamente dall’interno della cabina.
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L’aria della cabina viene filtrata due volte per eliminare tutte le particelle di dimensioni superiori a 2 micron e il sistema di climatizzazione totalmente automatico regola temperatura e velocità della ventola in funzione delle impostazioni ambientali configurate dall’operatore. La DL420CVT-5 offre inoltre una serie di nuove e vantaggiose dotazioni, presenti anche sugli altri modelli maggiori di pale gommate Doosan, come il corrimano di sicurezza attorno al tetto della cabina. Insieme all’ampio gradino e alla piattaforma ubicati davanti alla cabina, il nuovo corrimano migliora la sicurezza dell’operatore negli spostamenti lungo l’esterno della cabina per la pulizia dei finestrini, assicurandogli la possibilità di mantenere sempre un punto di appoggio continuo. Un nuovo joystick più ergonomico è stato integrato e offre un nuovo interruttore a bilanciere per la funzione FNR e un nuovo comando progressivo a rotella per il controllo dell’idraulica ausiliaria quando la pala monta un accessorio idraulico.
La struttura anteriore della DL420CVT-5 è stata irrobustita per migliorarne rigidità e robustezza. La geometria con cinematica a Z è studiata per il sollevamento di carichi pesanti e realizzata con un numero inferiore di parti mobili. Questa configurazione contribuisce inoltre alla stabilità della macchina e permette alla benna di effettuare movimenti molto rapidi, mantenendola sempre alla corretta angolazione. Tutti i modelli DL-5 sono disponibili in versione “High Lift”, con braccio più lungo che consente una maggiore altezza di scarico.
Sistema DoosanConnect per la telegestione in remoto della flotta, presente di serie Il modello DL420CVT-5 è dotato in fabbrica del nuovo e avanzato sistema DoosanConnect per il monitoraggio wireless delle macchine, caratteristica già disponibile di serie sulle pale gommate Doosan e ora integrata come dotazione standard su tutti i modelli della nuova
generazione DL-5. Il nuovo sistema DoosanConnect è stato progettato specificamente per la gamma Doosan e fornisce informazioni complete sulle prestazioni della macchina, sfruttando una doppia modalità di trasmissione (rete cellulare mobile e satellitare). Il sistema DoosanConnect è un utilissimo strumento di telegestione di flotte e risorse, basato su piattaforma web, che consente il controllo in remoto delle prestazioni e della sicurezza delle macchine e semplifica la manutenzione preventiva. Il sistema è in grado di supportare più macchine Doosan in località diverse, consentendo così ai clienti di monitorare i tassi di utilizzo delle stesse e valutare la corretta combinazione delle macchine necessarie. Aiuta inoltre gli operatori a utilizzare in modo più efficiente le attrezzature e individuare macchine sostitutive in caso di interventi di manutenzione o riparazione, il tutto integrato da efficaci sistemi antifurto e di recupero in caso di furto.◀
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