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Anno XXIX n.7 | Ottobre 2017

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n.7 | Ottobre 2017

L’evento

Il 30 settembre SCI media è stata all’ evento Wacker Neuson Italia nel Cilento. Nell’area dimostrativa di oltre 20.000 metri quadrati è stato possibile vedere le macchine e le attrezzature in diretta

Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, CN/FC/003 - Campione Gratuito

Wacker Neuson

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Case Matexpo: alla conquista del Belgio Bobcat La nuova compatta cingolata T870 MT Storia La nuova rubrica sulla storia del MT

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Direttore responsabile Mario Giunchedi – mario.giunchedi@scieditrice.com Direttore editoriale Manuela Cortesi – manuela.cortesi@scimedia.it Hanno collaborato a questo numero: Vincenza Camaggi, Giacomo Casadio, Porfirio Ferrari, Emanuele Giovannini, Marianna Senni, Miriam Spada, Sandro Tozzi, Nino Venieri Progetto grafico e impaginazione Nico Ambrosino – nico.ambrosino@scimedia.it Ufficio amministrazione Tel. +39 0542 22601 – E-mail: info@scimedia.it Abbonamenti Italia: € 60,00 - Estero: € 90,00 Ufficio abbonamenti Tel. +39 0542 22601 – E-mail: abbonamenti@scimedia.it

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Preview fiera > Ecomondo 2017

Spazio alla green economy di Miriam Spada

Spedizione Spedizione in Abbonamento Postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, CN/FC/003 Registrazione Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 913 del 22/07/1989 Iscrizione ROC: 29737

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Matexpo 2017 > Brigade Electronics

All’avanguardia nella sicurezza veicolare di Sandro Tozzi

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p. 14 Marmomac 2017 > Volvo

MT Storia > Gli albori

Una storia vecchia quanto l’uomo A cura della redazione Con la collaborazione di Nino Venieri p. 16

Gli specialisti della cava di Miriam Spada

p. 40

Marmomac 2017 > MB spa

Professionisti delle benne di Sandro Tozzi

p. 44

Marmomac 2017 > Lameter

Pubblicità Tel. +39 0542 22601 – E-mail: advertising@scimedia.it

Periodicità Sono previsti 8 numeri/anno, di cui 3 parzialmente in lingua inglese

Il 30 settembre SCI media è stata all’ evento Wacker Neuson Italia nel Cilento. Nell’area dimostrativa di oltre 20.000 metri quadrati è stato possibile vedere le macchine e le attrezzature in diretta

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News > Le brevi a cura della redazione

Stampa GRAFICHE MDM - Forlì

Responsabilità La riproduzione delle illustrazioni e degli articoli pubblicati su MT, traduzioni comprese, è riservata e non può avvenire senza autorizzazione scritta da SCI media srl. Testi e materiali fotografici forniti in qualsiasi forma alla stessa non saranno restituiti, anche in caso di non avvenuta pubblicazione. SCI media srl non si assume responsabilità relative ai suddetti materiali, anche in caso di esemplari unici, e ad eventuali errori contenuti negli articoli pubblicati. Il materiale redazionale pervenuto a SCI media srl senza preventivi accordi sono da intendersi gratuiti anche se pubblicati. I nomi e le ditte pubblicati sono citati senza responsabilità, a puro titolo informativo, allo scopo di rendere un servizio al lettore.

L’evento

Wacker Neuson

Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, CN/FC/003 - Campione Gratuito

Editoriale di Manuela Cortesi

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Case Matexpo: alla conquista del Belgio Bobcat La nuova compatta cingolata T870 MT Storia La nuova rubrica sulla storia del MT n.7 | Ottobre 2017

Anno XXIX n. 7 - ottobre 2017

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Sommario

Anno XXIX n.7 | Ottobre 2017

Tutto per la cava di Sandro Tozzi

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L’evento > Wacker Neuson

W come Winner W come Wacker Neuson di Giacomo Casadio

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Attrezzature > Cangini Benne srl

Robustezza e precisione di Miriam Spada

p. 28 Steinexpo 2017 > Komatsu

Komatsu a Steinexpo 2017 di Miriam Spada

Matexpo 2017 > Yanmar

Tante novità a Matexpo 2017 di Sandro Tozzi

p. 50

p. 32 Focus macchina > Bobcat T870

Matexpo 2017 > Case

Alla conquista del Belgio di Miriam Spada

p. 36

Bobcat lancia la nuova pala compatta cingolata T870 di Porfirio Ferrari

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MT – Rivista Italiana del Movimento Terra SCI media srl Via Camillo Benso Conte di Cavour, 62 40026 Imola (BO) - Italia P. IVA 03618411205 - R.E.A. BO-533436 Tel. +39 0542 22601 - E-mail: info@scimedia.it www.scimag.news Per le immagini pubblicate si resta a disposizione degli aventi diritto che non si siano potuti reperire

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Editoriale

I numeri del settore costruzioni:

una ventata di positività di Manuela Cortesi

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dati positivi nel settore costruzioni fanno sempre ben sperare, e non solo gli addetti ai lavori. Edilizia e affini rappresentano davvero un notevole indicatore dello stato di salute dell’economia italiana: si pensi che quasi il 40% delle imprese artigiane del nostro Paese è arruolato tra le fila del settore costruzioni. L’ultimo dato positivo è dello scorso mese. L’Istat ha diffuso l’indice del clima di fiducia delle imprese, che nel settore costruzione è notevolmente migliorato – da 108,5 a 110,4 (dove 100 è rappresentato dall’anno base 2010). Emerge in generale come sia le imprese che i consumatori italiani avvertano una ripresa della congiuntura mostrando ottimismo sulle prospettive dell’economia nazionale, e non a torto: nel 2017 dovrebbe crescere di un punto e mezzo, toccando un record dal 2010. Un altro dato positivo viene dal ministero dell’Economia. Dati relativi al mese di luglio mostrano l’apertura di oltre 35mila nuove partite Iva, di cui

quasi il 9% solo nel settore costruzioni, terzo in classifica dopo il commercio e le attività professionali. I giovani sono tra i protagonisti di questa crescita: praticamente la metà (47,4%) delle novelle aperture riguarda la fascia di età fino a 35 anni. Altri dati positivi vengono dal Rapporto Ance 2017 presentato alla Farnesina. All’estero il settore costruzioni italiano si è enormemente rafforzato: 244 nuovi lavori aggiudicati (per un valore di oltre 20 miliardi di euro) e un +17,8% di fatturato delle aziende italiane all’estero: il più alto valore degli ultimi 10 anni.

fonte ISTAT: http://www.istat.it/it/archivio/203855 http://www.mef.gov.it/ufficio-stampa/ comunicati/2017/documenti/comunicato_152.pdf http://www.ance.it/docs/docpdf. aspx?docId=30005

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FAI FILTRI: DOMANI E’ UN ALTRO GIORNO

Domani è un altro giorno per le macchine del movimento terra. Un giorno impegnativo come tutti gli altri, un giorno che richiede la massima efficienza di uomini e mezzi e che si svolge in condizioni non di rado avverse. Fai Filtri lo sa e da sempre offre la massima collaborazione ai propri clienti per risolvere i problemi, aderire a nuove richieste progettuali, rispettare con rigore assoluto la consegna di prodotti e ricambi. Potete contare su Fai Filtri, tutti i giorni. Fai Filtri: A Quality Filtration Company

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News > Le brevi ATLAS COPCO

Atlas Copco amplia la gamma di torri faro con il modello HiLight V4W Con il lancio della HiLight V4W, Atlas Copco amplia la sua gamma di torri faro. HiLight V4W è il nuovo modello che offre migliori prestazioni ad altitudine elevata e a condizioni meteo estreme. Durevole ed efficiente nei consumi, la torre faro HiLight V4W richiede poca manutenzione grazie al suo design robusto e garantisce una fonte di illuminazione affidabile che permette di lavorare in modo produttivo e in sicurezza nei settori dell’edilizia e del minerario in tutto il mondo La HiLight V4W è dotata di un motore a 3 cilindri raffreddato ad acqua, da 8 kW. L’adattabilità dell’unità è comprovata dalla sua capacità di funzionare a temperature molto alte, superiori a 40°C. Le dimensioni e la potenza del motore sono specificamente scelte per garantire il funzionamento della torre faro anche in ambienti particolarmente caldi e impegnativi. La HiLight V4W può essere utilizzata ad altitudini superiori ai 2.000 metri, senza alcun rischio di riduzione della potenza motore. Tenendo conto di ciò, la torre faro è stata progettata con lampade ad alogenuri metallici. Il serbatoio da 160 litri, che offre un’autonomia di 90 ore e che consuma solo 1,7 litri di carburante all’ora, garantisce intervalli più lunghi tra un rifornimento di carburante e l’altro. La nuova torre faro di Atlas Copco è dotata di 4 lampade ad alogenuri me-

tallici da 1.000 W che possono illuminare un’area di 4.000 m2, con una media di 20 lux (luminosità). La HiLight V4W è dotata di un mast manuale con rotazione di 360o che può essere elevato fino a 7,5 metri. Come optional è possibile richiedere un verricello a corrente per manovrare elettricamente il mast. Dotata di un sottocarro con quattro stabilizzatori con livella, la torre faro HiLight V4W include un telaio di base heavy-duty e scocche protettive per garantirne la sicurezza. Inoltre include varie caratteristiche importanti, come per esempio il telaio antinquinamento, la famosa cofanatura in polietilene HardHat® che è molto durevole negli ambienti di lavoro estremamente difficili e che assicura una solida protezione delle parti interne. Ma non solo: gli sportelli con apertura verso l’alto

garantiscono il facile accesso alle parti interne per una manutenzione rapida e senza problemi. «La nostra nuova torre faro HiLight V4W è progettata per incrementare la produttività e garantire un sicuro ambiente di lavoro», afferma Felix Gomez, Product Marketing Manager for Light Solutions presso la Divisione Energia Portatile di Atlas Copco. «Inoltre abbiamo migliorato le procedure di manutenzione e l’accesso alle parti interne, affinché gli utenti possano concentrarsi esclusivamente sui lavori di manutenzione e riparazione.» La HiLight V4W può essere equipaggiata, su richiesta, con fotocellula e timer settimanale. La fotocellula misura la luminosità e può essere attivata dalla luce del sole, mentre il timer settimanale consente di programmare eventi di illuminazione.

ITALCAB

Italcab ha aderito a Unacea Italcab spa, azienda specializzata nella progettazione e produzione di cabine per macchine movimento terra e industriali, ha aderito a Unacea come socio aggregato. Fondata nel 1980 a Monastier di Treviso, dove ha tuttora sede, Italcab si apre subito al mercato internazionale. A oggi esporta circa il 70% della produzione. «Italcab è impegnata da anni in un

percorso di innovazione e digitalizzazione dei processi di sviluppo e di produzione», ha dichiarato Sara Porcellato, consigliere delegato dell’azienda trevigiana. «Ciò ha sempre avuto come obiettivo il miglioramento del servizio per il cliente. In controtendenza con il resto del mercato, siamo riusciti in questo modo ad aumentare costantemente negli ultimi 4

anni i nostri volumi di vendita. Essere parte di un settore industriale di respiro mondiale significa anche stare a contatto con i partner, i produttori e le istituzioni. Per questo abbiamo deciso di aderire ad Unacea.»

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News > Le brevi KRAMER E JOHN DEERE

Al via la collaborazione strategica tra Kramer e John Deere L’accordo riguarda la vendita di sollevatori telescopici e pale gommate Kramer per il settore agricolo che verranno distribuiti dai dealer John Deere La collaborazione strategica tra Kramer-Werke GmbH, società Wacker Neuson SE, e John Deere GmbH & Co. KG, membro del gruppo Deere & Company, è stata approvata dalle autorità europee anti-trust. L’alleanza strategica riguarderà la vendita di sollevatori telescopici a marchio Kramer e pale gommate per il settore agricolo.

Approvazione da parte delle autorità antitrust L’accordo tra Kramer-Werke GmbH, Pfullendorf, Germania (“Kramer”) e John Deere GmbH & Co. KG, Mannheim, Germania (“John Deere”) riguarda la vendita di apparecchiature compatte a marchio Kramer (note come “linea verde”) per il mercato agricolo. Le autorità antifrode europee hanno ora dato il via libera alla collaborazione, permettendo così che le macchine, progettate da Kramer e con il marchio Kramer, vengano distribuite dai concessionari John Deere. Il mercato dei prodotti per la movimentazione dei materiali è in rapida crescita nel settore agricolo. Kramer mira a ottenere ampio accesso al mercato agricolo attraverso questa stretta e duratura alleanza con la rete di concessionari John Deere. I modelli in questione sono già disponibili e verranno presentati ad Agritechnica che si svolgerà ad Hannover dal 12 al 18 novembre 2017, insieme ad altre attrezzature agricole di John Deere.

Ampia gamma di pale gommate e movimentatori telescopici John Deere raccomanda Kramer ai suoi partner come fornitore per le seguenti attrezzature: 13 pale gommate compatte e pale gommate telescopiche Kramer, 9 sollevatori telescopici (con 6-9 metri di altezza di sollevamento) e una vasta scelta di accessori e pezzi di ricambio. Questi prodotti saranno progettati e fabbricati presso lo stabilimento Kramer a Pfullendorf, Germania. «John Deere ha acquistato anche una quota azionaria in Kramer. Questo è un chiaro segnale per i nostri dealer che sottolinea la sostenibilità economica a lungo termine di questa alleanza», commenta Cem Peksaglam, che lascerà l’incarico di CEO di Wacker Neuson SE a Martin Lehner (CTO e attuale Vice Presidente). «Le macchine Kramer hanno già dimostrato il loro valore in campo e sono molto apprezzate dalle aziende agricole», spiega Christoph Wigger, Vice Presidente Sales & Marketing, aggiungendo: «Alcuni dealer di John Deere avevano già macchine Kramer, nel loro portafoglio prodotti, ancor prima di questa collaborazione quindi le conoscono perfettamente. Ma l’attrezzatura Kramer è perfetta per il portafoglio di tutti i dealer John Deere».

DAF

Novità nel Consiglio di Amministrazione di DAF Program nel 2017. Nel suo nuovo ruolo è stato promosso Direttore Finanziario. Trucks NV Harry Wolters rimarrà membro del Con- Harald Seidel è entrato a far parte di DAF Harry Wolters è stato nominato Director of European Sales. Harry Wolters è entrato a far parte di DAF nel 1996. Ha ricoperto posizioni di crescente responsabilità tra le quali spiccano Responsabile della Fabbrica veicoli di Eindhoven e Responsabile delle Risorse Umane. Nell’ottobre 2014 è stato nominato Responsabile delle Operations. Harry Wolters si è laureto in Business Engineering presso l’Università di Eindhoven e ha frequentato con successo lo Stanford Executive

siglio di Amministrazione di DAF. Jos Habets è stato nominato Responsabile delle Operations. Jos è entrato a far parte di DAF nel 1998 e ha ricoperto diversi incarichi di responsabilità crescente, tra cui Manager Business Economics e Controller Centrale di DAF Trucks, prima della sua promozione a Direttore Finanziario e membro del Consiglio di Amministrazione nel 2010. Jos Habets ha conseguito la laurea in Business Engineering presso l’Università di Eindhoven. Harald Seidel

nel 2001. Ha svolto diversi incarichi di crescente responsabilità tra cui il Controller di PACCAR Parts Europe e il Controller per Marketing & Sales prima di essere nominato nel ruolo di Controller Centrale nel 2016. Harald Seidel ha una laurea in Business Econometrics conseguita presso l’Università di Tilburg e un diploma post-laurea in Management Accounting e Financial Management. Harald Seidel entretrà a far parte del Consiglio di Amministrazione di DAF Trucks NV.

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News > Le brevi HANNOVER MESSE

Hannover Messe debutta negli USA La più importante fiera mondiale dell’industria apre le ali: nel settembre 2018 Deutsche Messe terrà la sua prima HANNOVER MESSE negli USA Il logo HANNOVER MESSE è sinonimo, in tutto il mondo, di innovazione industriale, trend di riferimento e contatti d’affari. La manifestazione si è imposta negli ultimi anni anche come hotspot globale delle tecnologie per Industria 4.0. CEO di gruppi mondiali, manager di PMI e leader politici delle maggiori nazioni industriali del mondo fanno riferimento ad HANNOVER MESSE (in calendario ogni anno ad Hannover) per aggiornarsi su ultime tendenze e sviluppi della digitalizzazione dell’industria. Questo forte profilo ha guadagnato alla fiera un crescente seguito di espositori e visitatori internazionali. Oltre la metà dei suoi espositori – che arrivano ad essere anche 6.500 – è oggi di provenienza estera. Così come dall’estero provenivano quest’anno 70.000 dei visitatori complessivi. «Non c’è fiera paragonabile al mondo», dice Jochen Köckler, Presidente del CdA di Deutsche Messe. «E ora intendiamo fare leva sulla forza di richiamo di HANNOVER MESSE per accelerare la nostra crescita sui mercati esteri. Ecco perché, nel 2018, si terrà a Chicago la prima HANNOVER MESSE USA.» Deutsche Messe attua da anni con successo una strategia di internazionalizzazione delle sue più importanti manifestazioni nazionali e attualmente organizza ogni anno circa 60 eventi esteri: per lo più fiere industriali che trattano di settori specifici quali robotica industriale, automazione di fabbrica, tecnologia energetica e subfornitura industriale. E dal settembre 2018 userà il marchio di fama mondiale HANNOVER MESSE per riunire tutte le sue fiere statunitensi sotto un unico tetto. L’Ente Fiera è presente sul mercato americano da molti anni e propone fiere a Chicago dal 2012. «Sia la presenza

degli USA ad HANNOVER MESSE come Paese Partner, sia la visita all’evento dell’allora Presidente Barack Obama hanno accresciuto notevolmente la fama del marchio HANNOVER MESSE negli USA. Con l’introduzione di questo marchio sul mercato fieristico americano ci aspettiamo una maggiore presenza di espositori e di visitatori a Chicago e anche positivi effetti su HANNOVER MESSE in Germania», dice Köckler. Alla prima HANNOVER MESSE USA, dal 10 al 15 settembre 2018, sono attesi circa 550 espositori. Ad HANNOVER MESSE 2018, in Germania, oltre 5.000 espositori e circa 200.000 visitatori. Conclude Köckler: «Le nostre fiere all’estero si rivolgono ai visitatori dei Paesi direttamente coinvolti e dei Paesi con essi confinanti. Le fiere che si tengono ad Hannover sono fiere leader mondiali ed esercitano un richiamo globale a livello di visitatori.»

HANNOVER MESSE – Get new technology first! HANNOVER MESSE è la fiera leader mondiale dell’industria. Con i suoi temi conduttori “Integrated Industry” e “Integrated Energy” è inoltre anche piattaforma globale per Industria 4.0. La prossima edizione si terrà ad Hannover dal 23 al 27 aprile 2018 e tratterà approfonditamente i temi della trasformazione digitale della produzione e dei sistemi energetici, riunendo sotto un unico tetto cinque fiere leader: IAMD – Integrated Automation, Motion & Drives; Digital Factory; Energy; Industrial Supply e Research & Technology. In contemporanea si svolgerà nel quartiere fieristico di Hannover anche CeMAT , il salone leader mondiale dell’intralogistica e del supply chain management. Paese

Partner di HANNOVER MESSE 2018 è il Messico.

Deutsche Messe AG Deutsche Messe AG festeggia nel 2017 il suo 70esimo anniversario. In sette decenni l’originaria Exportmesse 1947 è diventata un organizzatore leader mondiale di fiere di beni di investimento allestite sia in Germania sia sui mercati esteri. Con un fatturato di 302 milioni di euro nel 2016, l’azienda figura tra i cinque maggiori enti fieristici tedeschi. Il suo portafoglio eventi comprende fiere leader internazionali come (in ordine rigorosamente alfabetico) CEBIT (Business Festival per l’innovazione e la digitalizzazione), CeMAT (Intralogistica e Supply Chain Management), didacta (istruzione), DOMOTEX (tappeti e pavimentazioni), HANNOVER MESSE (tecnologie industriali), INTERSCHUTZ (protezione antincendio e anticatastrofe, soccorso e sicurezza), LABVOLUTION (tecnologia per i laboratori) e LIGNA (macchine per la lavorazione del legno e tecnica forestale). Il quartiere fieristico di Hannover ospita inoltre con regolarità anche manifestazioni di altri organizzatori che sono fiere leader nei settori di loro pertinenza: AGRITECHNICA (tecnologia agricola) e EuroTier (zootecnia), entrambe organizzate dalla Società Agricola Tedesca (DLG); EMO (macchine utensili), organizzata dall’Associazione dei costruttori tedeschi di macchine utensili (VDW); EuroBLECH (lavorazione della lamiera), organizzata da Mack Brooks; IAA Veicoli commerciali e industriali (trasporto, logistica, mobilità), organizzata dall’Associazione tedesca dell’industria automobilistica (VDA). Con oltre 1.200 addetti e 58 sales partner, Deutsche Messe è presente in circa 100 Paesi.

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News > Le brevi RITCHIE BROS

Diversi dagli altri perché “migliori insieme” L’acquisizione di IronPlanet da parte di Ritchie Bros. è tra i recenti eventi maggiormente degni di nota nel settore globale dei mezzi pesanti. Quale valenza avrà per i clienti delle due società? E soprattutto, in quale mercato globale evolverà il nuovo supergruppo aziendale, che in questi giorni sta muovendo i suoi primi passi? La fusione delle due case d’aste di mezzi industriali, leader nel mondo, conclusasi il 31 maggio di quest’anno, rappresenta il coronamento di un lungo processo. L’operazione era in programma fin dall’annuncio ufficiale di Ritchie Bros., nell’agosto 2016. Tuttavia, sebbene entrambe le società siano chiaramente soddisfatte del traguardo raggiunto, vi è in loro, secondo Jeroen Rijk – Managing Director Europe di Ritchie Bros. –, la consapevolezza che questo costituisca in realtà un primo simbolico passaggio. Conclusa la fase dei festeggiamenti, occorre ora guardare avanti. E sebbene nella sua lunga carriera abbia già visto moltissimi scenari diversi, Jeroen Rijk non riesce a celare l’entusiasmo per le “enormi opportunità” insite in quest’operazione. Opportunità, non da ultimo, anche per i clienti del neonato colosso commerciale.

Una scelta che si amplia Sebbene non tutti condivideranno il

senso di questa sinergia, è chiaramente evidente la vasta scelta di soluzioni che questa fusione sta portando nell’acquisto e nella vendita di macchinari. E che il mercato sia in ripresa è solo un aspetto della questione. I bisogni dei clienti stanno cambiando. Il processo di compravendita diviene sempre più complesso. La fusione di Ritchie Bros. e IronPlanet arriva in un momento particolarmente favorevole. L’unione delle due piattaforme permetterà agli utenti di sfruttare al meglio l’attuale ripresa, con il vantaggio di potersi rivolgere a un unico grande operatore per qualsiasi esigenza. Visto il carattere assunto da altre acquisizioni nel settore, dall’esterno la nuova proprietà potrebbe sembrare l’arrogante presa di potere di un nuovo arrivato, una manovra attuata per annientare un rivale. In questo caso, però, il quadro è ben diverso. Mentre gli auspicati vantaggi dell’acquisizione vengono promossi con lo

slogan Best Together, i clienti – a prescindere da chi fosse prima il loro referente – potranno ora servirsi di un’unica piattaforma che include le attuali soluzioni, con la promessa di nuovi canali commerciali che saranno disponibili non appena i processi verranno pienamente integrati.

Business as usual Jeroen Rijk ci tiene a sottolineare che, nel breve periodo, i clienti continueranno a concludere le loro transazioni come hanno sempre fatto: «In entrambi i casi la continuità dell’offerta attuale è assicurata.» I due siti Ritchie Bros. e IronPlanet avranno per il momento un look molto simile. Ciascuno manterrà la propria identità e il proprio logo, ma, come sottolinea Jeroen Rijk, i due siti saranno «al contempo assolutamente correlati. E questo è evidente fin dal momento della firma: il contratto è unico, e tu scegli su quale piattaforma pubblicare la macchina.»

CASE

CASE Construction Equipment annuncia la nomina del nuovo Vice President per la Regione EMEA CASE Construction Equipment annuncia la nomina di José Cuadrado a Vice President EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa) per il segmento macchine movimento terra di CNH Industrial. José Cuadrado vanta oltre 15 anni di esperienza a livello internazionale nel

settore dei macchinari per l’industria, le costruzioni e l’agricoltura. Nell’ultimo periodo ha ricoperto il ruolo di Vice President di Bobcat BU EMEA, all’interno del quale si è occupato di Vendite, Marketing di prodotto, Engineering, Program management e Supply Chain Operations.

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Preview fiere > Ecomondo

Ecomondo 2017: spazio alla green economy Dal 7 al 10 novembre alla Fiera di Rimini conferenze e workshop sulle principali novità legate all’economia circolare di Miriam Spada

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uecento convegni, oltre mille relatori: anche quest’anno Ecomondo - dal 7 al 10 novembre 2017 alla Fiera di Rimini, sotto le insegne di IEG (Italian Exhibition Group), insieme a Key Energy - offre un ampio programma di conferenze e workshop, volti a presentare le maggiori innovazioni legate all’adozione dell’economia circolare. Il corposo calendario di appuntamenti è proposto dal Comitato Tecnico Scientifico di Ecomondo, presieduto dal professor Fabio Fava in collaborazione con associazioni, università, istituti di ricerca, istituzioni italiane ed europee, e toccherà temi legati all’intera galassia dell’economia green (rifiuti, materie prime alternative, trattamento acque reflue, bonifiche, bioeconomia). Nella prima giornata, martedì 7 novembre, si parlerà dell’intreccio tra ambiente e salute, in un seminario organizzato in collaborazione con l’Università di Brescia (CeTAmb Lab) e Unesco, nel corso del quale ci si soffermerà sulle tecnologie appropriate per la gestione delle acque e dei rifiuti nei Paesi a risorse limitate. Dopo il successo della prima edizione, la sezione Global Water Expo inter-

cetterà anche quest’anno i contenuti più innovativi riguardo i saperi e le applicazioni dell’industria idrica. L’evento faro, in programma nella mattinata di mercoledì 8 novembre, sarà dedicato agli Strumenti digitali nel settore dell’acqua, ovvero alle soluzioni digitali, comprese quelle dell’industria 4.0 (Internet of things), per ottimizzare il settore idrico. L’incontro, coordinato dal professor Francesco Fatone, è a cura del Comitato Scientifico di Ecomondo, in collaborazione con Utilitalia e trae spunto dall’azione di innovazione europea Intchach, che nell’ambito del progetto Horizon 2020 mira a rivoluzionare le modalità di monitoraggio e gestione della risorsa idrica. Case study in Italia per le soluzioni innovative di Intcatch è il bacino del Lago di Garda. Quest’anno Ecomondo ospiterà anche un nuovo spazio dedicato al dissesto idrogeologico e alla prevenzione dei rischi climatici. Non mancheranno dunque, nel calendario convegnistico, gli approfondimenti sul tema, come l’appuntamento dal titolo Da alluvioni e frane nuove opportunità per il Sistema Italia (martedì 7 novembre) che si aprirà con una panoramica sulla diffusione del ri-

schio in Italia, a cura di ISPRA. Di rilievo sarà il convegno organizzato insieme al Ministero dello Sviluppo Economico e Cluster Spring che approfondirà il tema della strategia dell’Italia sulla bioeconomia (The bioeconomy in Italy: the nes strategy and cases of excellence, mercoledì 8 novembre). A cura di ISPRA, CIC e European Compost Network la XIX Edizione della Conferenza Nazionale sul Compostaggio e Digestione Anaerobica del rifiuto organico (mercoledì 9 novembre) con una panoramica sui dati di settore. Prosegue anche il confronto con le esperienze maturate nelle principali capitali e medie località europee nella gestione dei rifiuti urbani, Municipal waste management in urban areas: comparing international experiences in the perspective of circular economy, organizzato da Utilitalia, in programma mercoledì 9 novembre. All’applicazione dei concetti di economia circolare in ambito urbano sarà dedicato l’approfondimento dal titolo Circular & Smart Cities (9 novembre).

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Con la collaborazione di ASSORAEE (FISE UNIRE) e Centro di Coordinamento RAEE sarà proposto il Forum RAEE – obiettivo: 45 su 100 (giovedì 10 novembre). L’Italia avrebbe dovuto raccogliere, entro la fine del 2016, 45 chili di rifiuti elettronici per ogni 100 chili di apparecchiature immesse sul mercato: a che punto siamo?

IN SINTESI Ecomondo Dove Quando Frequenza

Settori

Espositori Superficie Visitatori Sito internet

Ecomondo è la fiera leader della green e circular economy nell’area euro-mediterranea, giunta quest’anno alla 21a edizione Fiera di Rimini dal 7 al 10 novembre 2017 annuale Gestione integrata e valorizzazione dei rifiuti e dei materiali, tecnologie e macchinari per il trattamento dei rifiuti, attrezzature e mezzi per raccolta e trasporto rifiuti, macchinari e attrezzature per la movimentazione e il sollevamento, agricoltura e molto altro 1.200 113.000 m2 oltre 100.000 www.ecomondo.com

Numerose e qualificate altre occasioni di incontro e approfondimento saranno offerte, il 7 e l’8 novembre, nell’ambito degli Stati Generali della Green Economy, organizzati dal Consiglio Nazionale della Green Economy, composto da 64 associazioni di imprese green, in collaborazione con i Ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico e il supporto tecnico della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile presieduta da Edo Ronchi.◀

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MT Storia > Gli albori

Una nuova rubrica: MT Storia Nasce in questo numero una nuova rubrica: MT Storia, un modo per riproporre le tappe che hanno reso il movimento terra così come oggi lo conosciamo. Senza la pretesa di essere esaustivi quanto studiosi o enciclopedie, la rubrica nasce

dall’incontro della redazione con Nino Venieri, profondo esperto della storia del movimento terra. Nino Venieri ha saputo contagiarci con la sua grandissima passione: la rubrica è il frutto della curiosità che proprio quella passione ha saputo seminare.

Tomba di Nakht

Scene agricole di trebbiatura, raccolta di cereali, raccolta con falci, scavo, taglio di alberi e aratura dalla tomba di Nakht, 18a dinastia Thebes, Egitto.

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Una storia vecchia quanto l’uomo A cura della redazione Con la collaborazione di Nino Venieri

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a storia del movimento terra è parte integrante dell’evoluzione dell’uomo. È impossibile determinarne il momento preciso della nascita, ma probabilmente è corretto collegarne l’avvento alla fase che ha segnato il passaggio dal nomadismo alla sedentarizzazione. Si tratta di una fase storica i cui albori vanno collocati al X millennio a.C., in quella che Vere Gordon Childe ha definito la rivoluzione neolitica: l’uomo abbandona lo stile di vita nomade per abbracciare abitudini stanziali.

L’agricoltura e l’irrigazione La nascita dell’agricoltura ha comportato l’impiego dei primi strumenti movimento terra, ovvero gli strumenti necessari alla coltivazione: zappe o vanghe, e in seguito l’aratro. La coltivazione richiedeva che la terra fosse lavorata e livellata, e parallelamente si impose la necessità di modellare canali al fine di garantirne l’irrigazione. Già gli Egizi impiegavano strumenti le cui funzioni sono equiparabili alle nostre livellatrici e alle nostre ruspe, inseribili in una sorta di evoluzione dell’aratro. Ma gli Egizi furono pionieri soprattutto nell’irrigazione: le piene del Nilo venivano piegate con dighe e canali che consentivano di irrigare i campi.

l’intento di controllare la piena dirompente del Nilo, non venne mai completata: dopo circa un decennio di lavori, un diluvio molto intenso la spazzò via. I resti vennero rinvenuti nel 1885 da Georg Schweinfurth. Si stima che la diga fosse lunga 111 metri, larga oltre 90 metri e alta 12. È stato calcolato che solo il nucleo centrale fosse composto da circa 60 tonnellate di terra e roccia. Un’altra ampia bonifica effettuata con canali e dighe fu realizzata nel 1850 circa a.C. a ovest di Menfi, mentre durante il regno di Ramsete II venne realizzato un canale navigabile che metteva in collegamento il fiume Nilo al mar Rosso. Il primo tentativo di collegare il mar Rosso col mar

Wadi Garawi (Sadd el-Kafara)

Resti della diga nei pressi di Helwan

Tra il 2700 e il 2500 a.C. nei pressi di Helwan venne costruita la più antica diga di cui si abbia notizia: Wadi Garawi (Sadd el-Kafara). Realizzata con

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La Grande Piramide

Mediterraneo viene narrato da Erodoto: attorno al 600 a.C. il faraone Nekao II diede inizio ai lavori, che rimasero incompleti sino all’avvento del persiano Dario I e una stele giunta sino a noi ne commemora la fine dei lavori. Sappiamo da Plutarco però che all’epoca di Marco Antonio la regina Cleopatra tentò di far passare da quel canale la sua flotta, trovandolo insabbiato.

Movimento terra per scopi religiosi Pensando agli Egizi corre subito alla mente una serie di opere direttamente coinvolte nell’ambito del movimento terra: le piramidi. La movimentazione di materiale per realizzare le piramidi è impressionante. Per rendersi conto della vastità di queste opere, si prenda come esempio la piramide di Cheope, certo la più nota. Per la costruzione del rivestimento esterno e del corpo interno della Grande Piramide furono impiegate pietre il cui peso poteva arrivare alle 4 tonnellate. Per le camere interne vennero usati monoliti di granito pesanti dalle 20 alle 80 tonnellate. Il peso totale della pi-

Georg Schweinfurth

scopritore della diga di Helwan

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ramide di Cheope è stato calcolato essere di circa 7 milioni di tonnellate, per un volume di 2.600.000 m3. Gli strumenti di cui disponevano gli operai erano macchine semplici: leve, piani inclinati, corde e picchetti. Il trasporto dalla cava al cantiere avveniva con slitte di legno trainate a mano; i materiali leggeri venivano portati a spalla o con il giogo. Studi recenti mettono in luce l’esistenza di rampe lunghe oltre 300 metri appositamente costruite su cui erano posti dei tronchi che servivano a far scivolare le slitte per portare i blocchi di pietra. Altre misteriosi ammassi sono i cairn, termine in antico scozzese con cui si indicano costruzioni formate da pietre impilate a secco. Con questo termine si possono indicare i piccoli mucchietti di sassi sino a vere e proprie colline artificiali e sono stati usati fin dalla preistoria per gli scopi più disparati. I cairn costruiti nei pressi di rilievi naturali risalgono prevalentemente all’Età del Bronzo per ospitare sepolture, analogamente ai kistvaen e ai più noti dolmen. In Irlanda c’è la collina chiamata Knocknarea, nella contea di Sligo. Qui si trova un ammasso artificiale che consiste in un cairn a camera, chiamato in gaelico Miosgán Medbh (traducibile circa con

“Pezzo di burro di Medb”, dove Medb sarebbe una regina guerriera appartenente ai miti celtici). Misura circa 55 metri in larghezza e 10 in altezza. Il peso complessivo delle rocce impiegate per realizzarlo è stato stimato in ben 40mila tonnellate.

Un salto nel tempo: le macchine Ma oltre alle opere, che dire delle macchine movimento terra? Certo l’avvento della meccanizzazione ha rappresentato una svolta epocale. Ma prima della meccanizzazione c’erano la forza delle braccia dell’uomo e la potenza dello sforzo animale. Qualche migliaio di anni successivamente all’introduzione dell’aratro, fece la sua comparsa una sorta di ancestrale benna trascinata dai buoi o dai cavalli, evoluzione più specializzata dell’aratro. È facile immaginare l’immenso beneficio a fronte dell’alternativa fatta da piccone e secchiello. Meno facile è immaginare le strumentazioni impiegate per costruire nel Medioevo i canali o le dighe. Se sistemi per il sollevamento sono noti sin dall’antichità, dobbiamo fidarci dello studioso H.H. Cohrs in merito al fatto che il primo vero e proprio escavatore noto a livel-

Il primo disegno di un escavatore

realizzato da Giovanni Fontana

Il cairn di Medb in Irlanda

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lo temporale sia individuabile in tempi relativamente recenti – tra Medioevo e Rinascimento. È il veneziano Giovanni Fontana in un’opera nota come Liber instrumentorum iconographicus a lasciarci in eredità il primo disegno di una macchina movimento terra. Giovanni Fontana visse durante la prima metà del 15esimo secolo. Come tanti intellettuali della sua epoca, Fontana era appassionato di scienze naturali, geometria e meccanica. Studiò all’università di Padova e si dedicò – tra i tanti suoi interessi – anche ai sistemi idraulici e in generale alle applicazioni meccaniche, ispirato da Archimede e dall’eredità ellenistica. Nel testo sopracitato si trova la rappresentazione di una sorta di draga da muovere a mano. La didascalia è scritta in un codice cifrato ora decodificato, ma molto non ci è detto riguardo all’effettivo impiego della draga. Si tratta di una composizione di due strumenti di scavo: il primo affonda maggiormente nel suolo mentre un’altra lama penetra il terreno.

Draga di Leonardo

La draga riprodotta dal Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano

Leonardo da Vinci Leonardo ideò una macchina per scavare e pulire i canali: un’immagine è presente nel Codex Atlanticus. Si trattava di un tipo di draga che doveva servire per pulire i fondali di canali o di conche lacustri. La draga era montata su due barche ed era fornita di quattro pale ruotanti con movimento a manovella. La conformazione delle casse “portatrici di terra del pantano” consentiva la facile caduta del fango in una zattera che veniva ormeggiata fra le due barche. La profondità dell’escavazione era regolata dallo scorrimento in verticale del tamburo al quale erano fissate le quattro pale. Interessante l’avanzamento della draga a mezzo del cavo di ormeggio: mentre la ruota gira a cavar fango, una corda legata alla riva si avvolge intorno all’asse del tamburo spostando la zona

di escavazione. L’intero foglio in questione del Codex è dedicato alla draga lagunare definita “strumento per cavare terra”. Leonardo associa alla macchina quattro lettere, bf-mn, indicanti alcune parti e meccanismi importanti per il funzionamento della macchina stessa (b=bracci; f=ruota dentata; m=palo per; n=manico per la ruota; mf e mb=corde). Seguono due note; una, breve, sul margine destro che recita: «Il polo che comodità del potere discendere in tanta basezza, quando debba discendere la rota per profondare l’acqua al palude»; l’altra, centrale e molto più lunga, espone i vantaggi della draga lagunare e ne riporta le principali fasi di lavoro ed il modo in cui procedere.

La benna di questa draga marittima a comando manuale anticipa la costruzione delle attuali benne escavatrici meccaniche. Oltre alla particolare forma dei denti, la benna era manovrata da una doppia fune, che consentiva sia il tiro che l’innalzamento, favorendo le condizioni di lavoro. Le numerose ancore di trattenuta dovevano infine controbilanciare gli sforzi a cui era sottoposta la draga per la trazione della benna sul fondo.◀ FONTI

http://www.museoscienza.org/ http://www.lottogigi.it/libri_voce/ti%20 ricordi/s/Personaggi/Le%20Invenzioni%20 Di%20Leonardo%20Da%20Vinci.htm www.wikicommons

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PROGETTIAMO ESPERIENZE ATTORNO AI NOSTRI VALORI AZIENDALI

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L’evento > Wacker Neuson

W come Winner W come Wacker Neuson Gran menu per l’evento a porte aperte della casa austrotedesca. Escavatori, dumper, pale gommate, sollevatori e un buffet… stellato! di Giacomo Casadio

È

il 30 settembre 2017: la sveglia suona presto, molto presto. Ben prima dell’alba. Mi aspetta un viaggio in auto di quasi sette ore in direzione Cilento. Destinazione Capaccio-Paestum, Grande evento Wacker Neuson Italia.

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Da sinistra: il sindaco di Capaccio-Paestum, Francesco Palumbo; Angelo Cicalese, imprenditore e titolare della Rec, organizzatrice dell’evento; il sindaco di Castellabate, Costabile Spinelli; il sindaco di Eboli, Massimo Carielli; George Jung, direttore generale di Wacker Neuson Italia; il rappresentante della casa madre austo-tedesca Gert Reichetseder; la chef stellata Giovanna Voria

Gli ingorghi e le code dell’estate ormai finita sono solo un vago ricordo. Lungo l’autostrada che da Imola mi porta alla Campania solo un paio di cantieri notturni e qualche camion diretto verso la Capitale. La mia uscita è Battipaglia, in piena Salerno - Reggio Calabria. Mancano 20 chilometri al traguardo. La statale Tirrenia è in fermento, il traffico aumenta sensibilmente. Ciò che più cattura il mio occhio è la marea di caseifici (siamo nella terra della mozzarella di bufala, che mi aspettavo?), bracerie e pizzerie/panuozzerie dislocati lungo il percorso. Ma io non sono un recensore di Trip Advisor, tanto meno un curatore della guida Michelin. Formaggi e pizza possono aspettare. Ho qualcosa di più importante da fare. Arrivato in località Spinazzo, i cartelli Wacker Neuson si moltiplicano. Le indicazioni mi portano ad un’area di quasi 20mila metri quadrati interamente attrezzata per ospitare i bestioni dell’azienda austro-tedesca. Sono in perfetto orario. Parcheggio, mi presento al desk registrazione, ritiro tutto il materiale informativo a mia disposizione. Si comincia. Attorno a me un palco per la musica live e l’intrattenimento, un campo giochi per gare di abilità a premi, un imponente stand gastronomico che preparerà il pranzo a buffet per tutti gli ospiti e un’area de-

mo dove testare le macchine. In fondo, sono loro le vere protagoniste di giornata: pale gommate, escavatori, dumper e sollevatori. Prima di vederli all’opera, però, il protocollo di giornata prevede un momento istituzionale. Inno tedesco, inno austriaco (in omaggio alla casa madre) e inno italiano. Saluti delle autorità e simbolico taglio del nastro. «La cospicua partecipazione a questo evento ci inorgoglisce», le parole di

George Jung, direttore generale di Wacker Neuson Italia. «Un sentito ringraziamento alle amministrazioni comunali di Capaccio-Paestum, Eboli e Castellabate. Non abbiamo scelto a caso il Cilento, famoso in tutto il mondo per i suoi prodotti agricoli, per l’industria e per il turismo. Una scelta strategica da parte della nostra azienda. Riteniamo che l’Italia, in particolare il Meridione, abbia delle grandi potenzialità. Potenzialità che si esprimeranno concretamente

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L’evento > Wacker Neuson WL70 nei prossimi anni. Da parte nostra, abbiamo notato un risveglio importante del mercato, nonostante la crisi degli ultimi anni. Un grazie di cuore alla Rec di Angelo Cicalese che ha organizzato tutto nei minimi dettagli, oltre, ovviamente, a tutti i nostri concessionari presenti qui. Wacker Neuson da sempre è sinonimo di qualità, affidabilità e prestazioni». All’opera. L’attività riprende frenetica. Al campo giochi parte la sfida. Giovani (a volte giovanissimi) e meno giovani si sfidano in una lotta contro il tempo per accaparrarsi i premi messi in palio da Wacker Neuson a fine giornata. Quattro le macchine predisposte per le gare: gli escavatori 803 Dual Power e EZ17, la pala gommata WL20e, il dumper DT08 cingolato. L’803 Dual Power - peso 192 kg, potenza dell’aggregato 7,5 km, tensione della rete 400 V - è l’escavatore ideale per lavorare in ambienti chiusi o nel contesto

urbano. Dotato di un tubo flessibile di 12 metri per garantire ampia libertà in cantiere e di un raggio di movimentazione di 10 metri a 360 gradi, può essere alimentato a diesel o con un gruppo elettro-idaulico che non ne inficia affatto la potenza. Concepito senza sporgenza posteriore, l’EZ17 – peso di trasporto 1.596-1.822 kg, profondità di scavo con braccio penetratore corto 2.326 mm, potenza del

803 Dual Power

EZ17

DT08

WL20e

motore 13,4 kw - assicura una grande mobilità durante i lavori nelle immediate vicinanze o pareti di edifici. Grazie alla finestra sul tetto e alla sua struttura compatta, consente una perfetta visuale sull’area di lavoro. Dotato della trasmissione più potente della sua categoria e di un sistema idraulico Load Sensing, di questo escavatore colpiscono in particolare la buona trasportabilità e la compattezza. Il dumper DT08 cingolato – carico utile 800 kg (max), Potenza del motore 6,6/9 Kw (benzina), 6,8/9,2 Kw (diesel), capacità cassone colmo 367 l – è sinonimo di efficienza negli spazi ristretti. Merito del design compatto, ma anche della distribuzione ottimale dei pesi, che garantisce una bassa pressione al suolo, così da non sprofondare nei terreni morbidi. Il dispositivo autocaricante opzionale, infine, consente di evitare l’uso di ulteriori macchine o lo stancante riempimento manuale. Discorso a parte merita la WL20e. Innovativa e a emissioni zero, questa pala gommata - capacità benna 0,20 m3, peso d’esercizio 2.350 kg, potenza del motore 6,5/9 Kw - è la prima macchina a trazione elettrica di Wacker Neuson. Semplice da ricaricare grazie al caricatore a bordo collegabile ad una presa a 230V, garantisce un’autonomia fino a 5 ore. In più, con la nuova tecnologia per batterie AGM (Absorbent Glass Matt),

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EZ38

EZ53 stamenti laterali lungo le linee di delimitazione. Entrambi occupano pochissimo spazio e sono dotati di una cabina smontabile e confortevole sotto tutti i punti di vista: spazio sufficiente, pratico meccanismo di riparazione del parabrezza, funzioni di controllo proporzionale regolabile.

ET65

ET90

Wl20e abbatte fino al 41% i costi di gestione ammortizzando dopo appena 2.800 ore di lavoro l’investimento per l’acquisto. Anche la sicurezza è garantita al massimo con il tetto di protezione del guidatore abbassabile idraulicamente. Ciliegina sulla torta, le emissioni zero, che fanno di questa pala gommata la soluzione ideale per lavorare negli spazi chiusi.

brocostipatori, piastre, pompe, ecc… dall’altro gioielli della tecnologia. Alcuni esempi? È presto detto. Escavatori come EZ28, EZ38, EZ53, ET65, ET90 e ET145. Oppure Dumper gommati come il 1001. E ancora pale gommate del calibro di WL28 e WL70. Insomma, chi più ne ha più ne metta. Compattezza e comodità sono sinonimi di EZ28 e EZ38. La struttura, senza sporgenza posteriore, consente a questi escavatori Zero Tail di effettuare spo-

Nell’area demo, invece, i clienti testano live i portenti della casa austro-tedesca. Non prima, però, di una meritata pausa pranzo allo stand gastronomico allestito da Angelo Cicalese (organizzatore dell’evento) e curato dalla chef stellata Giovanna Voria. Avete presente le code in autostrada? Niente in confronto a quella creata degli affamati ospiti di Wacker Neuson. Il buffet è un assalto all’Ok Corral…

Di EZ53 colpisce soprattutto la potenza (la maggiore della sua categoria): 36,3 Kw. Una potenza incredibile anche nei luoghi più difficili da raggiungere. La tecnologia ultra moderna e un motore che riduce al minimo i consumi consentono una maggiore movimentazione di materiale. Questo escavatore - peso di trasporto 4.968/6.165 kg, profondità di scavo con braccio penetratore corto 3.501 mm - garantisce il 25% di risparmio in termini di materiale e tempo grazie al VDS, un accessorio di manutenzione ottimale, stabilità e al tempo stesso agilità in poco spazio.

WL44

Ritemprati abbondantemente mente e corpo, la giornata può proseguire. Dicevamo dell’area demo. È qui che la multinazionale di Monaco mette in mostra l’artiglieria pesante. Da un lato l’attrezzatura gamma light - aghi vibranti, vi-

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L’evento > Wacker Neuson Dumper 1001

Restiamo in tema. ET65 e ET90 sono escavatori ad alte prestazioni, con enorme forza di scavo e notevole risparmio di carburante. Il tutto per garantire un incremento della produttività del 30% e una diminuzione del consumo del 20% almeno. Tra le caratteristiche principali: il braccio regolabile opzionale per aumentare la profondità di scavo e l’altezza di scarico; la cabina confortevole e ribaltabile con i rivestimenti del telaio smontabili; una buona stabilità anche su terreni di lavoro difficili; il sistema idraulico Load Sensing LUDV per i lavori di precisione; 4 varianti di cingoli e 5 circuiti di controllo ausiliari. Chiudiamo la gamma degli escavatori con il modello ET145, il cingolato più grande del mondo. Imponente da vedere, è estremamente potente, produttivo e in grado di movimentare enormi quantità di materiale in ogni situazione. Sovrano dei terreni grazie alle elevate prestazioni - peso di trasporto 14.917/15.701 kg, profondità di scavo con braccio penetratore corto 4.981 mm, potenza del motore 55 Kw - grazie alla console orientabile si distingue per la sua grande mobilità. Una console che permette di svolgere lavori lungo i muri o gli scavi, migliora la visuale negli scavi sui canali, facilita il superamento di ostacoli come tubi o traffico scorrevole. A questo si aggiungono tre varianti di cingoli (acciaio, gomma e ibrido), l’estremo confort della cabina e, dulcis in fundo, l’ottima trazione su qualsiasi terreno.

Passiamo alle pale gommate e occupiamoci di WL44, altrimenti detta il tuttofare. Tecnologia efficiente, alta produttività, notevoli altezze di sollevamento, struttura robusta, un motore potente sono solo alcune delle qualità di questa macchina, in grado di compiere qualsiasi lavoro. Dotata di una capacità di benna di 0,8 m3, un peso d’esercizio di 4.600 kg e di una potenza del motore di 35,7 Kw, WL44 garantisce affidabilità e tranquillità. Consumi ridotti, un potente sistema idraulico (perfetto per l’impiego con la fresa da neve), elevata stabilità. In una parola? WL70. Questa pala gommata colpisce non solo per le elevate prestazioni, ma anche e soprattutto per il confort d’impiego. Ideale per il lavoro nei centri urbani, il suo braccio

sostiene un carico ad altezze elevatissime. Grazie alla benna 4-in-1 e ad una potenza di 90kw del suo motore, il materiale viene raccolto in modo ottimale. Poi ci pensa il comando proporzionato a distribuirlo uniformemente. Last, but not least, il dumper gommato 1001. Una macchina poliedrica, maneggevole e perfettamente solida. Garantisce trasporti rapidi, sicuri anche nei terreni difficili e un’altezza di scarico di 1,56 metri con un carico massimo utile di 1.000 kg. In più la trazione integrale Twin-Lock idrostatica consente una velocità di marcia progressiva fino a 14 km/h. Giornata piena, non trovate? Ma ormai Il mio lavoro è giunto al termine. Prima di rientrare in Romagna, però, voglio togliermi uno sfizio. «Il Cilento è famoso in tutto il mondo per i prodotti agricoli, l’industria e il turismo»: sono parole di George Jung. E allora recupero la mia auto, lascio armi e bagagli in hotel – superba la location destinata a noi giornalisti da Wacker Neuson – e chiudo la mia giornata campana come meglio non si può: un assaggio di formaggi locali, la vera pizza napoletana e la visita, con le luci di un bellissimo tramonto, alle meraviglie archeologiche di Paestum. Alla prossima avventura!◀

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Attrezzature > Cangini Benne srl

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Robustezza e precisione Offrire soluzioni sempre all’avanguardia. Questo è l’obiettivo di Cangini, dallo staff della R&D a quello dell’assitenza tecnica sul campo. di Miriam Spada

P

er i lavori di livellamento, di sbancamento, rinterro o per rendere uniformi i piani di lavorazione nei settori più diversi, dalle opere stradali a quelle agricole, si utilizzano principalmente attrezzature specifiche come dozer e grader. Negli ultimi anni però, la ricerca ha anche ottimizzato attrezzature che permettono di eseguire questi lavori con pale compatte e minipale. Con l’obiettivo di rispondere all’esigenza, sempre più puntuale, di aumentare il livello di precisione nell’esecuzione del piano, le maggiori case costruttrici di macchine e attrezzature per il movimento terra hanno studiato e presentato sul mercato sistemi ca-

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Attrezzature > Cangini Benne Srl

paci di garantire il controllo integrato del livellamento. Nel 2012, la Cangini, forte del suo staff interno di Ricerca & Sviluppo, ha progettato la propria lama dozer laser: stessa resistenza di un dozer, ma con il valore aggiunto di un sistema multisensore di livellamento laser di ultima generazione che permette un altissimo livello di precisione. Grazie alle continue sperimentazioni sui propri campi prova, al costante lavoro di implementazione tecnologica e al confronto con i clienti che spesso affiancano l’azienda nei test sul cam-

po, la Lama Dozer Laser è diventata una delle attrezzature di punta dell’azienda romagnola, che vanta un catalogo di oltre 80 attrezzature per le applicazioni e i settori più diversi, dal movimento terra, al riciclo, fino alla manutenzione del verde. «Il nostro obiettivo è offrire soluzioni. Quando il nostro lavoro produce migliorie significative», spiega Giorgio Cangini, Presidente dell’azienda, «implementiamo le soluzioni tecniche sviluppate in modo da renderle disponibili a tutti gli utilizzatori dei nostri prodotti».

Service Mobile Cangini

Uno staff tecnico dedicato al cliente, nel suo ambiente di lavoro

Queste attrezzature, che vanno montate e regolate con grande precisione, sono spesso “accompagnate” alla loro destinazione dal Service Mobile Cangini: un servizio non solo, come comunemente inteso, di assistenza tecnica, ma, nell’ottica Cangini, composto di un vero e proprio staff mobile di formazione tecnica al servizio del cliente.

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I tecnici Cangini del Service, infatti, sono in grado di affiancare il cliente e mostrargli i momenti essenziali dell’installazione e il corretto utilizzo dell’attrezzatura. Di recente, il Service Mobile ha accompagnato quest’anno la lama dozer laser da un importante cliente nel Belgio, la Bergerat Monnoyeur. L’installazione e il test dell’attrezzatura si sono rivelati una vera e propria full immersion nel Mondo Cangini. «Abbiamo mostrato», racconta il nostro responsabile del Service Mobile, «quali sono le fasi del montaggio da eseguire

con maggior precisione e cosa tenere sempre sotto controllo, affinché il segnale laser sia sempre letto correttamente dall’attrezzatura.» «Progettiamo esperienze attorno ai nostri valori aziendali», così Giorgio Cangini riassume il lavoro di questa azienda, proprio perché ogni attrezzatura viene seguita fin dal suo nascere

In Belgio

Il Service Mobile ha accompagnato quest’anno la lama dozer laser dal cliente Bergerat Monnoyeur

da uno staff di persone che, internamente ed esternamente all’azienda, vive con passione il proprio lavoro e condivide lo stesso modo di intendere il rapporto con il cliente, che fa parte del “mondo Cangini”.◀

INFO Cangini Benne srl Via Savio, 29/31 47027 Sarsina (FC) Tel. +39 – (0) 547-69 80 20 Fax.+39 – (0) 547-69 80 21 www.canginibenne.com www.facebook.com/canginibenne www.youtube.com/user/CANGINIBENNE www.linkedin.com/company/cangini-benne

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Matexpo 2017 > Yanmar

Escavatore B75W

il gommato che si presta sia come un escavatore urbano, sia come dispositivo speciale per giardinaggio

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Tante novità a Matexpo 2017 A Matexpo Yanmar Construction Equipment Europe ha mostrato diverse macchine. Presenti gli esperti Yanmar e i rivenditori Yanmar Cebeko, Couwberghs e Distrimat di Sandro Tozzi

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resso lo stand Yanmar l’attenzione era tutta per la nuova gamma di escavatori gommati e pale caricatrici gommate per la prima volta presentate nei colori di Yanmar in Belgio.

Escavatore gommato B75W Tra i presenti all’appello, il B75W, l’escavatore gommato che si presta sia un escavatore urbano, sia come dispositivo speciale per giardinaggio. Non vi è bisogno di molto spazio per il carburante, il che lo rende ancor più maneggevole nell’utilizzo e nel servizio. Dal ciclo di lavoro alla manutenzione: è veloce e semplice da utilizzare. Tra le cose più importanti c’è il sistema di controllo, l’attrezzatura di alta qualità che è in dotazione standard e le molteplici opzioni per una precisa configurazione della macchina, ottime per mettersi al lavoro.

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Matexpo 2017 > Yanmar ViO27-6

combinazione fra resistenza, robustezza e affidabilitĂ

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C30R-3

Una première europea a Matexpo per Yanmar: C30R-3, attrezzato con un nuovo motore Euro Stage IIIB

ViO27-6 Yanmar ha presentato inoltre il suo nuovo ViO27-6, un mini escavatore con zero coda oscillante da 2,7 t. È la combinazione fra resistenza, robustezza e affidabilità: il ViO27-6 rappresenta la soluzione perfetta per piccoli siti di lavoro così come per il rinnovo di giardini. Il suo telaio compatto collegato al peso del trasporto permettono un facile trasporto. Il circuito idraulico del ViO27-6 ha un controllo di potenza aggregato che permette di facilitare l’utilizzo all’operatore. Da un lato il flusso della pompa può incrementare la velocità di lavoro, dall’altra parte il sistema permette una performance liscia e simultanea di tutte le operazioni, anche durante il viaggio.

C30R-3 Un debutto: Yanmar introdurrà per la prima volta in Europa il suo nuovo portante C30R-3, attrezzato con un nuovo motore Euro Stage IIIB, abilitando una produttività e un aumento di potenza della macchina, mentre si riduce il consumo di carburante ed

emissioni. Sarà equipaggiato di serie con una auto-rallentamento ed un sistema eco-mode. Il nuovo C30R-3 beneficerà anche di un cambiamento di linea elettrica (nuova velocità variabile, nuovo motore itinerante) che permetterà una manovrabilità e ruotabilità migliore. Il C30R-3 è inoltre equipaggiato con nuova strumentazione e pannello di controllo per migliorare il comfort e facilitarne l’uso. Il nuovo C30R-3 verrà prodotto con un serbatoio girevole standard.◀

INFO YANMAR CONSTRUCTION EQUIPMENT EUROPE Sede operativa e amministrativa: 25 Rue de la Tambourine, 52100 SAINT-DIZIER (Francia) Sede commerciale: 8 Rue René Cassin, 51430 BEZANNES (Francia) Tel : +33 03 25 56 39 75 ycee-contact@yanmar.com

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Matexpo 2017 > Case

Alla conquista del Belgio Al Matexpo CASE Construction Equipment ha spopolato grazie alla gamma di macchine in esposizione di Miriam Spada

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C

ASE sa farsi amare dal Belgio, non ci sono dubbi. Si pensi che il primo CX245D SR è stato venduto ancora prima del suo lancio ufficiale a Flémalle, nella provincia vallona di Liegi. Forse anche per questo le aspettative per la fiera erano alte e certo non sono state disattese. CASE ha espresso soddisfazione e nell’area fieristica all’aperto, nonostante il brutto tempo, l’atmosfera era carica di positività: nell’aria la voglia di mostrare ai visitatori e ai clienti quanto CASE possa offrire.

La nuova Serie G In esposizione anche alcune delle nuove pale gommate Serie G, i nuovi modelli che hanno visto la luce nei primi mesi del 2017. La nuova serie G ha saputo unire alla tradizionale efficienza nei consumi – marchio di fabbrica oramai per CASE – un maggior comfort per l’operatore. CASE Construction Equipment ha progettato per la Serie G la cabina più silenziosa e confortevole del settore, disponibile su tutti e sette i modelli di pale gommate Serie G. Le nuove pale hanno i livelli più elevati di visibilità e controllo, fornendo agli operatori il perfetto ambiente operativo per una produttività al top. Il parabrezza panoramico, un’interfaccia di controllo con schermo a colori da 8”, la console completamente regolabile montata sul sedile, la sicurezza di un avvio protetto da password e la praticità delle funzioni benna automatiche, regolabili dall’interno cabina: CASE ha saputo trovare il perfetto connubio tra comodità e operatività. L’operatore beneficia inoltre di comandi a basso sforzo, sedile a sospensioni attive e connettività wireless al telefonino. La cabina delle pale gommate della Serie G ha un parabrezza anteriore ricurvo e monoblocco che regala una visuale impareggiabile da destra a sinistra e dal basso verso l’alto. Assieme al cofano motore sotti-

le, allo sbrinatore del lunotto posteriore e agli specchietti retrovisori multipli, le pale gommate della Serie G forniscono una visibilità anteriore e posteriore mai vista prima.

Efficienza testata della catena cinematica Tutte le pale gommate della Serie G sono alimentate dagli efficienti motori diesel EU Stage IV/Tier 4 Final senza fil-

tro antiparticolato (DPF) o ricircolo dei gas di scarico (EGR). Il sistema di posttrattamento Hi-eSCR di FPT Industrial utilizza un numero di componenti inferiore per adempiere agli standard sulle emissioni allo scarico e questo consente di avere uno scompartimento motore più compatto e costi di manutenzione inferiori. Tutte le principali componenti provengono dall’Europa, dove vengono assemblate anche le macchine.

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Matexpo 2017 > Case e Brigade Electronics

Il rinomato e testato “cooling cube”, con i radiatori della macchina sovrapposti e al centro della macchina invece che nella parte posteriore, protegge i radiatori dalla polvere dei cantieri per la massima efficienza di refrigerazione. La distribuzione del peso ottimizzata contri-

buisce ad aumentare il carico utile e la stabilità del mezzo. Le macchine della Serie G hanno trasmissioni CASE che offrono maggiore efficienza dei consumi e tempi di ciclo ridotti. Gli assali CASE “heavy du-

ty”, con freni multidisco in bagno d’olio, hanno differenziali a centro aperto per ridurre la frizione e differenziale autobloccante al 100% opzionale che applica uno sforzo di trazione massimo, riducendo al minimo l’usura degli pneumatici.◀

CX245D SR Il primo CX245D SR, venduto in Belgio, è andato a Terrassement Berger, che lo ha messo immediatamente al lavoro in un cantiere di Flémalle, nella provincia vallona di Liegi. Il proprietario Berger ha acquistato questo modello ancor prima che venisse lanciato ufficialmente, seguendo i consigli del suo dealer CASE di fiducia, Dannemark SA: “Sapevo che mi serviva una macchina compatta di circa 25 tonnellate e Dannemark mi ha convinto a collaborare con CASE allo sviluppo dell’escavatore. Mi hanno ispirato così tanta fiducia che ho acquistato la macchina prima del suo lancio ufficiale e ne sono molto soddisfatto.” Xavier Dannemark di Dannemark ha raccomandato la CX245D SR per “la sua abilità

di lavorare negli spazi ristretti, per i consumi efficienti, la produttività e le prestazioni potenti. Inoltre, sapevo che la grande stabilità, la cabina ampia e la postazione operatore regolabile erano importanti per questo cliente.” Terrassement Berger è un’impresa edile di Crisnée, vicino a Liegi, specializzata nel movimento terra. All’impresa serviva una macchina molto potente e compatta in grado di lavorare nei centri urbani densamente popolati, ampliando così la tipologia di lavori in grado di eseguire. Il CX245D SR era perfetto per loro e Berger è contento delle “ottime prestazioni, la facilità d’uso, i costi di gestione bassi e l’elevata produttività della macchina.”

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All’avanguardia

nella sicurezza veicolare Brigade Electronics ha presentato a Matexpo le ultime novità di Sandro Tozzi

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ltre all’esclusivo allarme acustico per la retromarcia a suono bianco, direzionale e a regolazione automatica del volume (bbs-tek®), Brigade Electronics ha proposto un innovativo sistema di visione panoramica a 360 gradi tutta intorno al mezzo, che, tramite un sofisticato software, riproduce sullo schermo, in un’unica immagine e in tempo reale, le riprese di quattro telecamere (Backeye®360), azzerando completamente gli angoli ciechi. Tali riprese sono archiviabili grazie a MDR, i videoregistratori digitali mobili che si rivelano decisivi in caso di contenziosi, danneggiamenti e richieste (fraudolente) di risarcimento. Tra i nuovi dispositivi, anche Backsense®, il sistema radar di rilevamento ostacoli che migliora la sicurezza dei mezzi, segnalando chiaramente la manovra anche in ambienti ostili e in condizioni di scarsa visibilità, dovute, ad esempio, a polvere, fumo, oscurità ecc. L’ampia gamma di dispositivi Brigade si avvale delle più avanzate tecnologie e si compone di tutti gli ausili utili a garantire la massima sicurezza veicolare in ogni circostanza: teleca-

mere e monitor, sistemi per visibilità a 360 gradi, allarmi acustici, videoregistrazione digitale ed archiviazione, sensori radar, rilevamento ostacoli a ultrasuoni. Brigade ha la risposta adatta ad ogni esigenza di sicurezza veicolare per svariate applicazioni: macchine operatrici, reach stacker, pipelayers, truck, camion, spazzatrici, macchine agricole, mezzi per il trasporto merci, veicoli commerciali di medie e grandi dimensioni ecc. Con quarant’anni di esperienza e una crescita continua, Brigade gode di una reputazione impeccabile e mantiene

la “vision” iniziale: rendere le strade e i cantieri più sicuri, studiando e cercando sempre soluzioni nuove, per una sicurezza veicolare totale.◀

INFO Brigade Electronics Brigade Electronics è un’azienda leader nel mercato dei sistemi di sicurezza per veicoli, in grado di offrire soluzioni idonee per tutti i veicoli commerciali e le macchine operatrici.

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Marmomac 2017 > Volvo

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V

olvo ha una consolidata storia nella costruzione di macchine da lavoro in cava. La movimentazione di blocchi molto pesanti è un’operazione impegnativa e spesso da svolgere in pendenza: Volvo ha saputo rispondere alle particolari necessità del lavoro in cava con macchine che permettono il minimo costo totale, grande flessibilità e sicurezza. Presenti al Marmomac la pala gommata L220H BHHD, l’escavatore cingolato EC480E con martello Volvo HB48 e la pala gommata compatta L35G a completare le soluzioni Volvo CE per le cave di marmo.

Gli specialisti della cava Al Marmomac Volvo ha saputo rispondere alle richieste particolari dei clienti grazie alla sua consolidata storia nella costruzione di macchine da lavoro in cava di Miriam Spada

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Marmomac 2017 > Volvo

Pale robustissime Il telaio e i meccanismi del braccio di sollevamento delle pale sono concepiti per applicazioni heavy duty: perfetti dunque per la movimentazione dei blocchi. Il telaio, robusto così come l’articolazione centrale, offre il massimo di resistenza e di stabilità operativa. Il cinematismo TP della pala L220H e del modello L150H offrono robustez-

za e potenza, mentre i perni di articolazione sono a doppia tenuta per una maggiore durata. I freni sono a disco esterni in bagno d’olio e mozzi riduttori su entrambe gli assali (raffreddamento a olio a circolazione forzata all’interno dell’alloggiamento degli assali per una lunga durata dei componenti e top delle prestazioni di frenaggio). I perni sono lubrificati a vita: non richiedono manutenzione.

Comfort per l’operatore Gli interruttori di comando sono raggruppati per frequenza d’uso e funzione. La cabina è spaziosa e prevede un’ampia gamma di aggiustamenti per il piantone dello sterzo, sedile e braccioli. Uno speciale sistema di filtraggio dell’aria della cabina Volvo a due stadi con ricircolo del 90% dell’aria attraverso il filtro principale assicura un’efficienza di filtraggio del 90%.

L220H

L’opinione sulla pala L220 H di Giuseppe Sanna, direttore di produzione Marmi Daino Real, Orosei, Sardegna: «La versatilità della pala Volvo L220H offre enormi vantaggi. Possiamo lavorare con forche per il trasporto di blocchi di marmo o con una benna da roccia per pulire la cava. Inoltre, grazie all’attacco rapido, sostituire l’attrezzatura è questione di pochi secondi. Trasportare blocchi da 27 tonnellate dalla cava all’area di caricamento non è un problema con la pala L220H.»

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Allo stand Volvo

MATTEO MASI (Aftermarket Area Supervisor) e EMILIANO ROCCHI (Salesman)

La gamma La gamma di modelli Volvo L150H, L180H, L220H e L350F consente la movimentazione di blocchi da 18 tonnellate (L150H) fino a 50 tonnellate (L350H). La catena cinematica Volvo è ben equilibrata e offre all’operatore tutta la forza motrice necessaria per penetrare facilmente sotto pesanti blocchi. Le pale L150H-L220H sono fornite di serie con blocco completo del differenziale sull’assale anteriore e in dotazione opzionale è disponibile un blocco del differenziale a slittamento limitato sull’assale posteriore. Blocco del differenziale a slittamento limitato opzionale anche per il modello L350LF.

Le pale sono dotate del Sistema BSS (Boom Suspension System) che assorbe gli urti e riduce i sobbalzi e le oscillazioni tipiche dei terreni accidentati.◀

INFO

Volvo C.E. Italia S.p.a. Via Dell’Industria, 8 20080 - Carpiano (MI) +39 02/98857511 +39 02/98855891 www.volvoce.com

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Marmomac 2017 > MB spa

Professionisti delle benne Lo staff non nasconde la soddisfazione per il successo riscosso dalle attrezzature MB Crusher dedicate al marmo di Sandro Tozzi

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A

llo stand di MB Crusher in mostra alcune soluzioni proposte dall’azienda per il lavoro in cava. Caratterizzate da grandi estensioni e dislivelli notevoli, le cave mettono a dura prova il parco macchine tradizionalmente usato nei cantieri. L’esigenza di avere a disposizione strumenti tenaci ma al tempo stesso agili, in grado di raggiungere aree dove solo gli escavatori si possono muovere, trova nei prodotti a marchio MB Crusher una risposta concreta. Per migliorare la si-

nergia e la compatibilità con le tradizionali attrezzature utilizzate in cava – quali frantoi fissi, mobili, vagli – MB Crusher ha sviluppato una gamma di Benne Frantoio e Vaglianti studiata appositamente per i siti estrattivi. Tutti realizzati in HARDOX®, i macchinari MB sono disponibili in diversi modelli

e dimensioni a seconda dell’escavatore su cui vengono installati. MB dispone di una gamma specifica dedicata alle cave e miniere, che comprende anche le benne frantoio e vaglianti più grandi al mondo. Vediamo alcuni dei modelli presentati a Marmomac.

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Marmomac 2017 > MB spa

BF 135.8 Adatta ad escavatori di peso superiore alle 43 tonnellate, la benna frantoio BF 135.8 nasce per soddisfare esigenze specifiche di frantumazione nelle cave, nelle discariche per le operazioni di riciclaggio di materiali inerti, nei cantieri di grandi dimensioni per la riduzione

BF 135.8

volumetrica di materiali risultanti da lavori di demolizione, o per scavi, canalizzazioni e preparazione di aggregati. Con una produttività di 88 m3/h, una capacità di circa 1.60 m3 e un peso complessivo di 7,50 tonnellate la benna frantoio BF 135.8 è versatile e

studiata appositamente per le cave

prestante. La benna frantoio BF135.8 è uno strumento tenace e altamente produttivo, adatto alle esigenze di frantumazione nelle cave, miniere, discariche e per tutte le operazioni di riciclaggio nei cantieri di grandissime dimensioni.

CARATTERISTICHE TECNICHE Macchina operatrice Capacità di carico Dimensioni bocca Regolazione frantoio in uscita Dimensioni Portata olio Pressione Contropressione Peso Produzione massima

≥ 43 Ton 1,60 m3 L 1300 H 600 mm ≥ 40 ≤ 150 mm 2930 x 1880 H 1700 mm 320 l/min 250 bar 10 bar 7,50 Ton 88 m3/h

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INFO

MB S.p.A.

Via Astico, 30/A 36030 Fara Vicentino (VI) Italia Tel. +39 0445 308148 Fax +39 0445 308179 Email: info@mbcrusher.com

MB-S18 S3 Adatta ad escavatori di grandi dimensioni (dalle 20 alle 35 tonnellate) consente di vagliare materiali di varia natura garantendo notevoli prestazioni. Ideale per la selezione sia precedente

MB-S18 S3

per contesti di medie e grandi dimensioni

o successiva alla frantumazione - abbattendo sino al 60% i tempi di frantumazione - la benna vagliante MB-S18 S3 consente, inoltre, di vagliare materiale naturale (fondo di fiume, residuo di cava, terra asciutta), o di qualunque natura, rendendolo disponibile in loco per la lavorazione desiderata. La benna MB-S18 S3 offre la possibilità di essere implementata con il kit magnete e il kit nebulizzatore, aumen-

tandone la versatilità per la separazione del ferro, oltre che per consentirne l’utilizzo nei centri abitati grazie all’abbattimento delle polveri. Indispensabile in tutte le situazioni in cui è necessaria una separazione volumetrica. Le benne vaglianti MB sono dotate di cesti formati da pannelli modulari intercambiabili, disponibili con fori di misure differenti a seconda delle esigenze.◀

CARATTERISTICHE TECNICHE Macchina operatrice Capacità di carico Profondità cesto Diametro griglia Dimensioni Portata olio Pressione Peso Giri/min

≥ 20 < 35 Ton 2,40 m3 1220 mm 1600 mm 2260 x 1840 H 1870 mm 120 l/min 200 bar 2 Ton 15/25 min/max

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Marmomac 2017 > Lameter

Tutto per

la cava Non solo benne, Lameter produce attrezzature speciali per le piĂš differenti applicazioni di Sandro Tozzi

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er rispondere alle nuove esigenze di mercato e per esaudire le richieste delle cave, LAMETER ha sviluppato le forche lamellari realizzate saldando lamiere di acciaio resistente all’usura.

Queste forche consentono un’agevole riparazione in campo. Sono disponibili in svariate differenti dimensioni e portate per pale gommata di peso a partire da 30 tons. Le forche possono essere montate su diversi telai. Presenti nello stand for-

TELAIO BLOCCHI SALDATO ▶ Disponibile sia con forche forgiate in varie versioni che con forche lamellari; ▶ Disponibile sia per attacco rapido LAMETER che per attacco diretto alla macchina; ▶ Disponibile con portata complessiva sino a 200 t; ▶ Opzione protezione supplementare leverismi macchina realizzata in tubi.

Le altre attrezzature da cava per pala gommata LAMETER

Benna blocchi

che forgiate saldate al telaio per movimentazione blocchi a media abrasione, ideali dunque per i blocchi di marmo. È una soluzione che consente di ottimizzare la forza della macchina grazie all’estrema compattezza dell’attrezzatura.◀

INFO Block Forks

LAMETER srl Via al Santuario di N.S. della Guardia, 56 b-c-d 16162 GENOVA Tel. +39 010.71641301 Fax. +39 010.71641355 www.lameter.it

Attacco rapido

Rake

Benna apuania

Dente sgaggio

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Steinexpo 2017 > Komatsu

Komatsu a

Steinexpo 2017

WA600-8

Una delle macchine presenti a Steinexpo

Alla scoperta di simulatori d’avanguardia, tecnologie innovative per il calcolo del peso e molto altro di Miriam Spada

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PC700-11

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al 30 agosto fino al 2 settembre 2017 sono state presentate le grandi macchine di Komatsu alla fiera Steinexpo a Nieder-Ofleiden, Homberg (Ohm). Presso lo stand è stato possibile parlare con gli esperti di Komatsu, e provare il simulatore da addestramento per la guida. Partner nella distribuzione di Komatsu presenti: BRR – Baumaschinen Rhein-Ruhr GmbH, GP Baumaschinen GmbH Halle, Kuhn-Baumaschinen Deutschland GmbH, Ritter & Schwald Baumaschinen GmbH e Schlüter Baumaschinen GmbH.

Addestramento edile nel 21esimo secolo: realtà virtuale come dispositivo di allenamento presso Komatsu Komatsu pone un nuovo metro all’addestramento di guida grazie a un simulatore di ultimo grido: per esempio è possibile eseguire un programma di addestramento per un escavatore

idraulico della classe da 30 tonnellate, mirato e a basso impatto ambientale. La tecnologia simulatrice viene impiegata già ampiamente da oltre 20 anni in ambito di dumper con cassone ribaltabile e per pale gommate, e ora è stato anche sviluppato per macchine di misure standard. Una combinazione tra ultime tecnologie nel campo delle realtà virtuali e differenti moduli di addestramento offrono all’autista un ampio spettro di possibilità per addestrarsi in una simulazione realistica, senza dover salire su una macchina. Il modulo di addestramento è creato in maniera che l’allievo possa apprendere in modo efficiente tutti i percorsi lavorativi così da potersi allenare e migliorare. La dotazione di occhiali VR e joystick simulano una cabina completa e l’ambiente lavorativo: in questo modo si riproduce un programma di addestramento particolarmente vicino alla realtà. Il grande vantaggio del sistema inoltre fa si che i costi vengano ridotti al minimo, poiché non

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Steinexpo 2017 > Komatsu Komatsu in demo live HD605-8

HM 300-5

vi è la necessità di sfruttare alcuna macchina: si evitano usure e inutili consumi di combustibile. Nel caso di principianti, il sistema è adattissimo,

poiché fa sì che l’autista venga inserito passo dopo passo e senza rischi nelle funzioni e nei cicli della macchina in cantiere.

Ronzii di motore, polvere e montagne di basalto: nel tipico clima della cava di pietre le macchine Komatsu si sentono particolarmente a proprio agio. Con il nuovo escavatore idraulico Komatsu PC700LC-11 vengono mossi volumi considerevoli di materiale in assoluto comfort grazie alla nuova cabina. Per il caricamento provvede la nuova pala gommata Komatsu WA600-8, la quale seduce in particolare modo con il suo comfort ed affidabilità. Per ricaricare sono a disposizione i nuovi dumpers ribaltabili Komatsu HM300-5 e HD6058. Con un ottimale funzionamento da fuoristrada, ridotto raggio di sterzata e una manovra confortevole i due cassoni ribaltabili trasportano in maniera affidabile qualsiasi tipo di materiale. Grazie all’esperienza decennale e l’ampio know-how, le macchine di abbattimento di Komatsu riescono a far fronte con facilità alle dure esigenze di intervento nelle cave di pietra e attività minerarie. Attraverso la loro affidabilità e le ottime performance, le macchine Komatsu provvedono a un potenziamento della produttività e dell’efficienza operativa. Con KOMTRAX e VHMS si ha a disposizione la tecnologia informatica più moderna per minimizzare i costi di manutenzione e incrementare la redditività.

Relazioni qualificate per l’utente Gli specialisti di Komatsu hanno parlato delle possibilità tecniche nell’utilizzo di dati di funzionamento e dello sviluppo futuro di macchine per l’industria del movimento terra, su come ridurre i costi e sui vantaggi dell’industria 4.0. Si è anche dibattuto di tematiche quali il potenziamento dell’intervento operativo, l’aumento della produttività, del riconoscimento delle potenzialità e sviluppi futuri di macchine nelle cave di pietra.

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Il peso del carico A Steinexpo è stato mostrato anche il sistema di calcolo del carico presente in alcune macchine, come nel dumper HD605-8 con cassone ribaltabile e nella pala gommata WA600-8. Nella pala gommata WA600-8 la bilancia integrata per il calcolo del carico utile ha le seguenti funzioni: carico attuale nella pala, quantità totale di carico del ciclo, quantità restante di carico necessario per il presente ciclo. Questo dato risulta essere particolarmente utile nel caso di carico su autocarro senza tal dispositivo. Il dumper HD605-8 ha due indicatori di percentuale di carico sotto forma di semaforo, che sono visibili all’autista del veicolo di carico. Il semaforo indica lo stato attuale del cassone di carico. L’autista può vedere lo stato della percentuale di carico del corpo cassone in tempo reale sul display all’interno della cabina. La precisione delle bilance corrisponde a una calibratura +/-1%.

Informazioni sul carico utile

Sono visibili sul display dalla cabina oppure sul semaforo esterno

Debutto dell’escavatore di demolizione PC390HRD-11 con equipaggiamento High Reach Il nuovo escavatore per demolizione Komatsu nella classe della 50 tonnellate con equipaggiamento HighReach è stato presentato per la prima volta in Germania presso Steinexpo. Questa macchina è rivoluzionaria e versatile e potrà sostituire diverse macchine nel processo di lavori di demolizione. Durante ogni giornata della fiera, alle 13,30, si è tenuta presso lo stand Komatsu una breve relazione sulle macchine per la demolizione.

WA500-8

Tutte le macchine per un processo di lavoro completo nella cava di pietra Dalla A-Z: Komatsu ha la macchina giusta per ogni compito.

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Steinexpo 2017 > Komatsu

Sono numerose le macchine Komatsu presenti alla dimostrazione dal vivo presso Steinexpo: la pala gommata WA600-8, i dumper HD6058 e HM300-5 e il grande escavatore PC700LC-11. Per le piccole invece, è stata messa in mostra la pala gommata compatta WA80M-7, che riesce a eseguire dappertutto lavori utili con diversi dispositivi di attrezzatura di carico.

Per il caricamento si presta in particolare modo la pala gommata WA5008, che con la sua straordinaria combinazione di stabilità, forza di strappo e di trazione risulta essere la macchina adatta per ogni tipo di trasporto, movimentazione e containerizzazione di materiali. Per lo sgombero e la chiusura di superficie di terreno l’apripista D65PXi-18 è perfetta. Può essere fornita con diver-

se tipologie di lama e parte del dispositivo di apripista: la macchina riesce a eseguire tutti i tipi di lavori necessari in maniera efficiente ed ecologica. Con la dotazione di una guida intelligente, la macchina offre inoltre il vantaggio di inserire e sfruttare il comando automatico per lo sterro fino a raggiungere lo spianamento del fondo. Presente tra le fila delle macchine Komatsu anche l’escavatore

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HB365NLC-3. Con il sistema ibrido Komatsu già noto e valorizzato dai clienti, l’energia cinetica che si forma durante la frenatura con il moto di oscillazione, viene trasformata in energia elettrica. Impiegata correttamente quando vi sono molti moti di oscillazione, è possibile risparmiare una considerevole quantità di combustibile, fino al 20%, rispetto a un modello standard equivalente.◀

Komatsu Komatsu Europe International N.V. KEISA, dopo essersi trasferita da Anversa ad Haren (Bruxelles), si è insediata a Vilvoorde nel 1973. Importa e distribuisce attrezzature da costruzione e cava e macchine da lavoro nei paesi europei e nordafricani. È inoltre il centro per la distribuzione dei pezzi di ricambio in Europa, Medio Oriente e Africa.

I prodotti Komatsu sono noti nel mondo per l’alto livello tecnologico, la produttività, l’affidabilità, la gestione economica, la semplicità di utilizzo e la sicurezza. Nel 2008, Komatsu ha lanciato il primo escavatore ibrido in assoluto e la salvaguardia dell’ambiente è parte integrante della progettazione di tutte le macchine Komatsu.

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Focus macchina > Bobcat T870

Bobcat lancia la nuova pala

compatta cingolata T870 Bobcat ha lanciato una nuova versione della pala compatta cingolata T870 – il suo modello top di gamma nella categoria – che si caratterizza per le nuove sospensioni a torsione e che sostituisce la precedente versione della T870 equipaggiata con il sistema Roller Suspension di Porfirio Ferrari

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C

on gli assali a torsione che smorzano le vibrazioni, il nuovo sottocarro con sospensioni a torsione introduce un concetto del tutto nuovo nel panorama delle pale compatte cingolate Bobcat che combina il comfort del sistema Roller Suspension e la stabilitĂ del sottocarro rigido con altre nuove caratteristiche che lo collocano a un livello superiore rispetto alle altre macchine sul mercato.

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Focus macchina > Bobcat T870

Comfort e qualità di traslazione migliorate e prestazioni più elevate

La nuova pala T870 con sospensioni a torsione offre il 10% di capacità di sollevamento in più rispetto al modello con Roller Suspension. Il nuovo modello T870 è disponibile con una vasta serie di caratteristiche di serie e opzionali in una gamma di configurazioni specifiche che si adattano ai requisiti normativi in termini di emissioni e prestazioni richiesti dai mercati di Europa, Medio Oriente, Africa e Russia / CSI.

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La nuova T870 fornisce un ambiente in cabina ancora più comodo e rilassato che porta il comfort a un nuovo livello, senza sacrificare le prestazioni. Le sospensioni a torsione migliorano la comodità della traslazione, ma assorbono anche le sollecitazioni e le vibrazioni prodotte durante il normale uso della pala in cantiere. Il risultato è una minore usura e una maggiore durata utile dei componenti dell’intera macchina. I miglioramenti chiave del prodotto e i vantaggi per il cliente sono: ▶ Comfort e qualità di traslazione migliorati, con meno vibrazioni e meno rumore in cabina ▶ Stabilità migliorata, con prestazioni superiori nelle applicazioni di livellamento e a contatto con il terreno ▶ Flottazione migliorata e pressione al suolo inferiore, con un più ampio contatto con il suolo ▶ Capacità di sollevamento al top per

una pala compatta, grazie alle prestazioni migliorate. ▶ Disponibilità operativa migliorata, per una maggiore produttività ▶ Durabilità e affidabilità incrementate, per una maggiore produttività ▶ Evacuazione detriti più efficace, per una pulizia più semplice Il sottocarro con sospensioni a torsione a cinque anelli riduce al minimo le oscillazioni durante il sollevamento del carico e le operazioni di livellamento. Con il nuovo sottocarro Bobcat, non vi sono compromessi tra comfort e prestazioni. Un quinto anello supplementare sull’assale posteriore contribuisce alla stabilità del sistema, riducendo oscillazioni o sobbalzi e migliorando la produttività. Questo esclusivo quinto anello agisce come una sospensione indipendente, migliorando il comfort di traslazione e riducendo sensibilmente le oscillazioni che sono tipicamente associate alle

sospensioni a torsione. Equipaggiata in questo modo, la pala compatta cingolata Bobcat T870 è stabile e salda al suolo, cosa che migliora la qualità di traslazione e assicura prestazioni ineguagliate nelle applicazioni di sollevamento e livellamento. Comfort e qualità della traslazione sono ulteriormente migliorati dall’utilizzo di ruote folli anteriori a doppia flangia che girano sulla parte di gomma del cingolo. I rulli e le ruote folli anteriori a doppia flangia girano sulla gomma per smorzare le vibrazioni. Sono inoltre più larghi, massimizzando il contatto con il cingolo per una corsa più fluida e migliorando ulteriormente il comfort e la qualità della traslazione, oltre che la disponibilità operativa. Il diametro maggiorato delle ruote folli posteriori assicura una maggiore superficie di contatto, con meno usura per giro, che incrementa la durata complessiva dei componenti.

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Focus macchina > Bobcat T870

Le ruote folli posteriori maggiorate sono collocate ora più indietro, consentendo un sensibile incremento della spinta verso il basso esercitata sul tagliente della benna o altro accessorio. L’incremento di diametro delle nuove ruote folli posteriori fornisce contatto ottimale con i cingoli, mantenendoli in tensione e proteggendoli dallo scingolamento. Le ruote folli posteriori maggiorate scavalcano con facilità ostacoli in retromarcia, cosa che si rivela ideale nelle applicazioni forestali o comunque in presenza di detriti. I rulli sono più larghi per massimizzare il contatto con i cingoli, ridurre al minimo l’usura e garantire una guida più comoda. I cingoli più lunghi incrementano la superficie di contatto col suolo, migliorando flottazione, qualità di traslazione e prestazioni su suoli soffici.

Specifiche Pala compatta cingolata Bobcat T870 Capacità operativa nominale (ISO 14397-1)

1726 kg

Carico di ribaltamento (ISO 14397-1)

4931 kg

Peso operativo

5863 kg

Profilo di sollevamento

verticale

Distanza da terra

249 mm

Altezza con cabina operatore

2123 mm

Larghezza ai cingoli

2103 mm

Distanza contatto da terra

1783 mm

Tensionamento automatico dei cingoli La regolazione automatica della tensione dei cingoli migliora la disponibilità operativa della macchina. Il sistema elimina la necessità della regolazione manuale della tensione dei cingoli tramite ingrassatore e il mantenimento di

una tensione sempre costante riduce il rischio di allentamento dei cingoli e di scingolamento in presenza di condizioni operative impegnative. Il design durevole del nuovo modello T870 ne migliora ulteriormente la disponibilità operativa, con le ruote folli in

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acciaio forgiato che guidano e sostengono i cingoli all’estremità del sottocarro. La fabbricazione in solido acciaio consente a queste ruote folli di resistere alle condizioni operative più impegnative. I flessibili idraulici sono collocati in maniera attenta e protetta all’interno del sottocarro. I flessibili sono così al riparo dal rischio di impigliarsi contro ostacoli e altri oggetti presenti in cantiere, evitando costosi tempi di fermo macchina. Gli assali delle sospensioni sono auto contenuti e includono una barra interna circondata da quattro corde di gomma. La barra interna è trattata termicamente per assicurare massima resistenza, che si traduce in una maggiore durata e una maggiore disponibilità operativa. Le boccole e le tenute del sottocarro sono in acciaio di elevato grado e qualità, per assicurarne la massima durata. 5 punti di ingrassaggio facili da accedere rendono la lubrificazione periodica facile e semplice. I punti di ingrassaggio sono inoltre collocati in posizione incassata per proteggerli da oggetti e detriti.

Il profilo di tipo aperto agevola la pulizia e la rimozione dei detriti. Il cilindro di tensionamento idraulico dei cingoli montato orizzontalmente crea più spazio tra il telaio e il cingolo per facilitare la pulizia. Il sottocarro è spiovente su entrambi i lati per agevolare il distacco di materiale come sabbia, terriccio, fango e detriti in maniera più efficace che in passato. Inoltre, gli intagli sollevati tra i rulli facilitano la pulizia. Una nuova apertura per la pulizia dei rulli assicura accesso supplementare per eliminare fango, terriccio e detriti dal sottocarro. Durata e affidabilità sono ulteriormente migliorate dall’utilizzo di rulli anteriori e supporti delle ruote folli in monoblocco fuso che sostengono gran parte del carico durante spinta e sollevamento. Mentre gli altri fabbricanti utilizzano acciaio saldato a strati, il sottocarro Bobcat monta rulli anteriori e supporti delle ruote libere di tipo monoblocco ottenuto per fusione. Questo serve a eliminare le saldature e distribuisce le sollecitazioni su pezzi completamente monoblocco che offrono un maggiore spessore metallico e una maggiore ro-

bustezza proprio dove ce n’è maggiore bisogno. I nuovi motori di traslazione Bobcat sono affidabili e facili da manutenere come mai in passato. La durata del cuscinetto esterno è stata drammaticamente migliorata grazie alla lubrificazione continua tramite l’olio dell’impianto idraulico. Il diametro dell’albero di trasmissione all’interno del riduttore è del 15% maggiore che in passato, cosa che ne migliora sensibilmente la durata. Il serbatoio della cavità esterna alloggiato all’interno del nuovo motore di traslazione è ora più facile da drenare e riempire, grazie all’aggiunta di due porte di servizio cui è possibile accedere senza rimuovere il cingolo o la ruota motrice. La pala T870 è stata concepita per utilizzare i più potenti accessori Bobcat, come gli scavacanali a disco per lo scavo di trincee per la posa di cavi o tubi (incluso lo scavacanali a disco WS32 con profondità di scavo di 80 cm) e gli accessori per applicazioni forestali ad alta produttività. Oltre che per l’utilizzo di questi potenti accessori, la grande produttività di questa macchina offre nuove soluzioni per altre applicazioni impegnative come livellamento, sollevamento, fresatura, riassetto paesaggistico, scavo di trincee, noleggio, costruzione e demolizione.◀

INFO Bobcat Company Bobcat Company è leader nel settore della progettazione, fabbricazione, marketing e distribuzione di macchine compatte per applicazioni industriali, costruzione, noleggio, paesaggistica, manutenzione del suolo, lavori pubblici, reti di pubblici servizi e miniere.

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