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Anno XXIX n.8 | Novembre-Dicembre 2017
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MB Crusher MB Crusher per l’ambiente Volvo Volvo a Rimini: potente e green Simex Ospite d’eccezione a Steinexpo
Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, CN/FC/003 - Campione Gratuito
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Dal recupero di materia ed energia allo sviluppo sostenibile, la fiera leader della green e circular economy nell’area euro-mediterranea
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Progetto grafico e impaginazione Nico Ambrosino – nico.ambrosino@scimedia.it Ufficio amministrazione Tel. +39 0542 22601 – E-mail: info@scimedia.it Abbonamenti Italia: € 60,00 - Estero: € 90,00
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Hanno collaborato a questo numero: Vincenza Camaggi, Giacomo Casadio, Porfirio Ferrari, Emanuele Giovannini, Marianna Senni, Miriam Spada, Sandro Tozzi, Nino Venieri
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Direttore editoriale Manuela Cortesi – manuela.cortesi@scimedia.it
News > Le brevi a cura della redazione
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Ecomondo a Rimini
p. 6
MT Storia > Dal Rinascimento fino al Settecento
I secoli delle grandi personalità di Luca Balduzzi con la collaborazione di Nino Venieri p. 18
Registrazione Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 913 del 22/07/1989 Iscrizione ROC: 29737
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Novità importanti per Hyundai di Umberto Piagnoni p. 38 Compattazione > Ammann
Con Ammann velocità e risparmio di Porfirio Ferrari
p. 42
Preview Ecomondo > Volvo
Volvo a Rimini: potente e green di Miriam Spada p. 22
In cantiere > Attrezzature Indeco
Prestazioni... atomiche di Miriam Spada
p. 44
L’evento > Liebherr
75.000 escavatori per Liebherr di Miriam Spada p. 50
Pubblicità Tel. +39 0542 22601 – E-mail: advertising@scimedia.it
Spedizione Spedizione in Abbonamento Postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, CN/FC/003
Dal recupero di materia ed energia allo sviluppo sostenibile, la fiera leader della green e circular economy nell’area euro-mediterranea
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Novità > Hyundai
Stampa GRAFICHE MDM - Forlì
Periodicità Sono previsti 8 numeri/anno, di cui 3 parzialmente in lingua inglese
Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, CN/FC/003 - Campione Gratuito
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Ufficio abbonamenti Tel. +39 0542 22601 – E-mail: abbonamenti@scimedia.it
Responsabilità La riproduzione delle illustrazioni e degli articoli pubblicati su MT, traduzioni comprese, è riservata e non può avvenire senza autorizzazione scritta da SCI media srl. Testi e materiali fotografici forniti in qualsiasi forma alla stessa non saranno restituiti, anche in caso di non avvenuta pubblicazione. SCI media srl non si assume responsabilità relative ai suddetti materiali, anche in caso di esemplari unici, e ad eventuali errori contenuti negli articoli pubblicati. Il materiale redazionale pervenuto a SCI media srl senza preventivi accordi sono da intendersi gratuiti anche se pubblicati. I nomi e le ditte pubblicati sono citati senza responsabilità, a puro titolo informativo, allo scopo di rendere un servizio al lettore.
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Direttore responsabile Mario Giunchedi – mario.giunchedi@scieditrice.com
Editoriale di Manuela Cortesi
MB Crusher MB Crusher per l’ambiente Volvo Volvo a Rimini: potente e green Simex Ospite d’eccezione a Steinexpo n.8 | Novembre-Dicembre 2017
Anno XXIX n. 8 novembre-dicembre 2017
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Sommario
Anno XXIX n.8 | Novembre-Dicembre 2017
Preview Ecomondo > MB Crusher
MB Crusher per l’ambiente di Umberto Piagnoni
p. 26
Focus macchina > Case minipale compatte
Le nuove mini di CASE: più grandi e più potenti di Porfirio Ferrari
Focus macchina > JCB p. 28
JCB rinnova la sua gamma intermedia di Porfirio Ferrari p. 54
Visto in fiera > Simex a Steinexpo
Aziende > Blaas e Weber MT
Simex, ospite d’eccezione di Miriam Spada
L’unione fa la forza di Porfirio Ferrari
p. 34
p. 60
MT – Rivista Italiana del Movimento Terra SCI media srl Via Camillo Benso Conte di Cavour, 62 40026 Imola (BO) - Italia P. IVA 03618411205 - R.E.A. BO-533436 Tel. +39 0542 22601 - E-mail: info@scimedia.it www.scimag.news Per le immagini pubblicate si resta a disposizione degli aventi diritto che non si siano potuti reperire
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Editoriale
Il regno delle macchine di Manuela Cortesi
È
in atto una rivoluzione. È un incedere veloce la cui portata è difficilmente misurabile, e noi ogni giorno ne siamo al contempo vittime e parte attiva. Lo studio realizzato da ADP con The european house – Ambrosetti è una di quelle sporadiche ma significative finestre che ci permettono di gettare uno sguardo su un futuro talmente prossimo da essere oramai un inevitabile presente: la nuova industria 5.0. Il mercato degli investimenti delle imprese italiane nella trasformazione digitale continua a crescere: nel 2016 è stato di 1,8 miliardi di euro l’ammontare degli investimenti in sistemi industriali (robotica) e ICT, con un +18,2% rispetto all’anno precedente. L’industria persegue l’avventura dell’automatizzazione già in atto, ovvero la sostituzione dell’uomo da parte delle macchine nei lavori ripetitivi e alienanti. Faremo anche noi la fine dei cavalli? Il regno delle macchine escluderà l’uomo dal lavoro? Certo è che all’interno di quella che è stata definita la quarta rivoluzione industriale, stiamo ora assistendo a un livello successivo di integrazione uomo-macchina dove le dinamiche diventano sempre più complesse e a essere sostituita non è più soltanto la mera forza fisica. I robot stanno infatti imparando a trasformare le abilità intellettive dell’uomo – dal problem solving fino addirittura all’impeto creativo – in algoritmi. Cosa sta accadendo dunque? Dal 4.0 ci stiamo affacciando all’era dell’Industria 5.0: una piena integrazione uomo-tec-
nologia, dove internet diventa oggetto, dove i confini tra mondo fisico e regno virtuale saranno così sfumati da cessare di esistere. Miglioramenti sul piano della qualità della vita...? Certamente. Ci saranno nuove opportunità, ma i posti di lavoro a rischio solo in Italia si aggirano sui 3 milioni. Il lavoro cambierà, anzi, è già cambiato: istruzione e aggiornamento professionale saranno le chiavi perché il cambiamento non disintegri fasce di tessuto sociale. Ci vorrà cautela, e soprattutto una profonda consapevolezza di quanto sta accadendo. Ha ragione Erik Brynjolfsson, del Centro Economia Digitale del MIT di Boston: «Non penso proprio che faremo la fine dei cavalli, noi ci troviamo in una posizione migliore: possiamo decidere come organizzare l’economia, i cavalli no.» Dovremmo tenerlo sempre a mente: l’economia è nostra. Diventiamone i protagonisti, non le vittime.◀
Fonti: ADP 5.0 - Come la digitalizzazione e l’automazione cambiano il modo di lavorare https://www.it-adp.com/assets/vfs/Family-27/ADP-2017/ ADP-5.0-Verso-un-nuovo-equilibrio/Ricerca-ADP-5.0Mappa-concettuale.pdf Klaus Schwab, La quarta rivoluzione industriale, Franco Angeli Edizioni, 2016 REPORT (Puntata del 25/10/2015), RIVOLUZIONE 4.0, di Michele Buono http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-99470f20-8984-429a-a6c7-b3d27fa42e3a.html
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News > Le brevi
BASF
Il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti visita la sede del Gruppo BASF, il polo chimico integrato più grande al mondo Il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Gian Luca Galletti, ha visitato oggi il quartier generale BASF a Ludwigshafen, in Germania, il polo chimico integrato più grande al mondo. Il Ministro Galletti è stato accolto da Saori Dubourg, Membro del Board of Directors di BASF e accompagnato da una delegazione di manager aziendali, tra cui Andreas Riehemann, Amministratore Delegato di BASF Italia. La visita si è concentrata su come il Gruppo abbia sviluppato nel corso degli anni il sistema di produzione integrata Verbund, che permette agli oltre 200 impianti produttivi del sito di essere connessi in modo intelligente per utilizzare al meglio l’energia, le materie prime e ridurre al massimo gli impatti ambientali. Grazie al sistema Verbund, applicato in sei siti produttivi nel mondo, BASF nel 2016 ha risparmiato energia per 19 milioni di Megawatt/ora che equivale a 3,8 milioni di tonnellate di CO2 in meno nell’ambiente. La visita si è poi soffermata su quattro principali aree tematiche: efficienza energetica, sostenibilità ambientale, tecnologie per la mobilità intelligente e sviluppo di polimeri biodegradabili e compostabili. Il Ministro ha visitato anche gli impianti di termovalorizzazione dei rifiuti e cogenerazione energetica, che garantiscono allo stabilimento oltre il 90% del fabbisogno energetico di 6 TWh, ed il centro di monitoraggio e controllo ambientale che verifica in tempo reale la qualità dell’aria e delle acque. Da ultimo, il laboratorio di Ricerca avanzata dove si sviluppano tecnologie all’a-
vanguardia per catalizzatori di nuova generazione e batterie destinate al settore automotive. «BASF è impegnata a identificare prodotti e soluzioni innovative che abbiano un effetto concreto in termini di economia circolare e siamo felici di averle condivise con il Ministro Galletti», ha commentato Saori Dubourg, Membro del Board of Directors di BASF e Responsabile per la Regione Europa. «Sono venuto in Germania», ha spiegato il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti «per conoscere una grande realtà globale e confrontarmi su quel cambiamento profondo di mentalità che interessa l’economia europea nel suo rapporto con la sostenibilità. BASF dimostra nei fatti che il mondo industriale sta cambiando: con l’attenzione al contenimento delle emissioni, al riciclo e alla rigenerazione, pun-
tando sull’efficienza energetica e sulle tecnologie in grado di ridurre gli impatti sull’ambiente. Il futuro», ha aggiunto Galletti, «si chiama economia circolare: un processo irreversibile del nostro sistema produttivo, che trova anche la chimica italiana estremamente attenta e consapevole. Questo», conclude Galletti «è un settore decisivo su cui rafforzare la leadership europea sull’ambiente, in linea con gli impegni presi alla Cop21 di Parigi». Andreas Riehemann, Amministratore Delegato di BASF Italia, al termine della visita ha commentato: «Siamo orgogliosi di aver mostrato al Ministro come per BASF la sostenibilità e l’innovazione viaggino di pari passo. Il sito Verbund di Ludwigshafen è un chiaro segnale della possibilità di coniugare lo sviluppo del più grande polo chimico al mondo, con l’innovazione e il rispetto per l’ambiente.»
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News > Le brevi VOLVO
Prepotente crescita delle vendite di Volvo CE nel terzo trimestre 2017 Le vendite per Volvo CE nel terzo trimestre del 2017 hanno registrato una crescita pari al 34% Il presidente di Volvo Construction Equipment, Martin Weissburg, ha annunciato che nel terzo trimestre 2017 Volvo CE ha registrato una crescita delle vendite del 34%, accompaganata da un aumento degli ordini del 45%. Buonissime anche le consegne nel trimestre, cresciute del 48% ri-
spetto allo stesso periodo del 2016. Fino alla fine di agosto, il mercato europeo è cresciuto del 15%, guidato dalla crescita del Regno Unito, della Francia e dell’Italia. Il mercato tedesco è leggermente cresciuto rispetto all’anno precedente, così come il mercato russo ha recuperato molto. L’America del Nord, grazie all’aumento della domanda, è cresciuta del 7% rispetto allo scorso anno. Il Sud America rimane a liveli inferiori con una crescita del 6% rispetto all’ultimo anno. Il mercato asiatico (esclusa la Cina) cresce invece del 12% rispetto allo scorso anno, con una crescita continua in India e in Indonesia, aiutate da un settore minerario di recupero. Il mercato cinese è al 74% rispetto allo scorso
anno, con forti riprese sugli escavatori e sulle pale gommate. «Questa è una prestazione particolarmente forte: Volvo CE ha risposto bene alla crescente domanda, con un aumento del volume del 48% e allo stesso tempo un notevole incremento nella redditività», commenta Martin Weissburg, presidente di Volvo Construction Equipment. «Continuiamo a guadagnare quota di mercato con i nostri prodotti.» Volvo CE raggounge inoltre un altro primato: durante il trimestre è stato prodotto il 75.000 dumper articolato. Avendo prodotto più della metà dei dumper articolati, circa 50.000 dumper Volvo sono ancora in giro per il mondo.
MARANGONI
Marangoni: confermata dal TÜV la correttezza ed affidabilità dei test interni sulla resistenza al rotolamento dei pneumatici Recentemente è stato confermato l’allineamento con il TÜV della macchina utilizzata nei laboratori R&D di Marangoni per testare la resistenza al rotolamento dei pneumatici. La procedura di allineamento con un ente terzo e indipendente, dimostra che i risultati ottenuti sono certificati ed equiparabili a quelli di un organismo
importante e accreditato come il TÜV. Marangoni conferma così il proprio commitment alla qualità, al miglioramento continuo e all’adeguamento rispetto alle regolamentazioni del settore - in vigore o in via di applicazione - come per esempio il labelling dei pneumatici ricostruiti, la cui regolamentazione è all’ordine del giorno
dell’Unione Europea. Oltre a utilizzare questo macchinario internamente per testare nuove mescole e prodotti sempre più performanti, Marangoni si pone quindi come partner affidabile per chiunque abbia la necessità di accertare in modo preciso e certificato la resistenza al rotolamento dei propri pneumatici.
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CNH
Behind The Wheel: CNH Industrial, in collaborazione con il Royal College of Art, lancia un concorso per progetti innovativi Dagli hovercraft per il soccorso ai veicoli capaci di affrontare i climi più estremi, umidi o aridi: attraverso questi e altri progetti innovativi, gli studenti dei corsi di design di veicoli e servizi del Royal College of Art (RCA) hanno dimostrato tutto il loro impegno per il concorso indetto da CNH Industrial. L’ultimo episodio della serie Behind the Wheel di CNH Industrial presenta i risultati di un concorso organizzato congiuntamente dalla Società e da RCA, il più importante istituto universitario
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di arte e design a livello mondiale. L’obiettivo del concorso era quello di creare un concept con possibilità di successo in contesti caratterizzati da investimenti ridotti, bassi redditi e scarse competenze, facilitando al tempo stesso la produzione e la manutenzione a basso costo, nonché un utilizzo locale sostenibile. Nel video sono gli studenti stessi a presentare i progetti vincenti e a spiegare come hanno affrontato questa sfida, arrivando allo sviluppo di pro-
dotti e servizi industriali innovativi ma al tempo stesso adeguati ai fabbisogni delle comunità locali e alle infrastrutture presenti nei paesi in via di sviluppo. Già da diversi anni, CNH Industrial ha istituito rapporti solidi con accademie di design, quali la RCA, la Domus Academy e la Scuola di Design di Nantes, per promuovere la collaborazione tra i designers già affermati nel presente e quelli di domani, incoraggiando questi ultimi nel loro percorso.
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News > Le brevi BKT
Xtractor, presentata ufficialmente la nuova edizione BKT tra i main sponsor della seconda stagione di Xtractor. La grande sfida è stata anticipata dalla sfilata per le strade di Roma dei 4 potenti trattori equipaggiati BKT. Svelati meta e programma del viaggio, tutti pronti quindi per partire verso il Sudafrica È stata presentata ufficialmente l’edizione 2018 di Xtractor e svelata la meta: destinazione Sudafrica! La grande novità sarà anche la partecipazione dell’Arma dei Carabinieri. Presso la Caserma dei Carabinieri Salvo D’Acquisto a Roma, è intervenuto il Generale di Divisione, Maurizio Detalmo Mezzavilla, Comandante delle Unità Mobili di Roma, che ha ribadito il sostegno dell’Arma al docu-reality prodotto da Identity, condividendone il messaggio ambientale e solidale. È seguita una sfilata in grande stile lungo le strade della capitale che hanno salutato i protagonisti a 4 ruote di questo viaggio. Una spedizione che lascerà senza fiato, lunga oltre 6.000 km, tra i parchi, le miniere d’oro e gli spettacolari altipiani africani. BKT si trova in prima linea, a fianco dei 7 Carabinieri che guideranno i trattori nell’avventura sudafricana, equipaggiando i mezzi con pneumatici innovativi, affidabili e resistenti. Un itinerario meraviglioso nel profondo del Sudafrica, terra dai paesaggi mozzafiato, tra riserve dalla natura inconta-
minata e spiagge deserte lambite dall’oceano. In questa seconda spedizione, Xtractor mostrerà al pubblico i grandi parchi nazionali popolati dai Big Five e le distese sconfinate dei vigneti delle Winelands, fino a salire sui monti dei Draghi nel Lesotho, a 3.482 metri di altitudine. E ancora verso la costa sud-tropicale del KwaZulu-Natal, il vasto semideserto del Karoo, le città della Garden Route e infine la terra degli swazi. Questo e tanto altro incontreranno le 16 persone a bordo di 3 fuoristrada e dei 4 trattori McCormick di ultima generazione con oltre 1.000 cavalli di potenza complessiva, questi ultimi equipaggiati con gli pneumatici BKT, che non potevano certo mancare all’occasione, tra percorsi estremi e appassionanti missioni da compiere. E ora che tutti i dettagli sono stati svelati non resta che prepararsi alla partenza. «BKT è orgogliosa di prendere parte a questa avventura, nel segno del viaggio, dell’agricoltura, della tecnologia e della solidarietà», ha dichiarato Lucia Sal-
maso, Amministratore Delegato di BKT Europe. «Sarà emozionante seguirne gli sviluppi giorno per giorno, a maggior ragione ora che è affiancata dall’Arma dei Carabinieri e da AMREF che testimoniano l’importanza dell’iniziativa. Siamo pronti per partire e aiutare le comunità africane a sviluppare o a migliorare la propria economia agricola. Fieri di poter contribuire alla causa, fornendo pneumatici perfetti per ogni sfida.» Amref Italia e Amref Sudafrica hanno deciso di partecipare a Xtractor che si focalizzerà così non solo su agricoltura, viaggio e tecnologia, ma anche su tematiche di responsabilità sociale, offrendo visibilità ai centri medici, alle scuole e agli uffici che hanno già ricevuto un importante aiuto, grazie a progetti contro la malnutrizione e a favore delle buone pratiche sanitarie, della salute materna e riproduttiva e della crescita dei bambini.
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HANNOVER MESSE
Research & Technology presenta il mondo della ricerca applicata: dall’idea al prodotto finito pronto per l’introduzione sul mercato La più visitata fiera del mondo dedicata alla ricerca e allo sviluppo ha in serbo nuove e sorprendenti proposte: dalla costruzione leggera, finalizzata a favorire l’efficienza energetica e delle risorse, a microturbine eoliche modulari che consentiranno a ciascuno di produrre da sé energia sostenibile; a un sistema di monitoraggio acustico che permette nuove possibilità di controllo dei processi di produzione e della qualità dei prodotti Il tema conduttore di HANNOVER MESSE 2018 è “Integrated Industry – Connect & Collaborate”. Industria 4.0 ha raggiunto un nuovo stadio della trasformazione digitale dei processi produttivi. E in fiera sarà possibile vedere, per esempio, l’interconnessione tra tecnologia dell’automazione, intralogistica e intelligenza artificiale. Research & Technology, nel padiglione 2, è in effetti la vetrina internazionale della ricerca, dello sviluppo e del transfer tecnologico. Ed è soprattutto rivolta alla ricerca applicata per settori quali automazione, energia, logistica e mobilità, e alla ricerca industriale trasversale come adattronica, bionica o ricerca sui materiali. Tra i temi di maggiore interesse del 2018 ci sono digitalizzazione, adattronica, bionica, bioeconomia e elettronica organica. L’adattronica, per esempio, è una tecnologia per strutture adattive che abbina strutture di tipo tradizionale e sistemi di materiali attivi per integrare funzioni classiche di supporto dei carichi e di definizione delle forme con funzionalità di sensori e attuatori. La maggior parte delle materie plastiche è ancora a base di petrolio. La bioeconomia si prefigge di ridurre questa dipendenza attraverso l’impiego di materie prime rinnovabili. Tra i prodotti e i processi a biobase ci sono materiali da costruzione, soluzioni “CO2 neutrali” per la produzione automobilistica e la mobilità, adesivi, compositi e polimeri. L’elettronica organica sostituisce materiali inorganici con materiali organici al fine di migliorare prodotti come elementi per illuminazione e fotovoltaici, elettronica stampata, batterie o parti specifiche, per esempio nella conversione da luce a energia elettrica (fotovoltaica) e viceversa (diodi luminosi). Nel 2017, a Research & Tecnology, circa 400 espositori hanno presentato più di 1.500 prodotti, oltre a nuove soluzioni e progetti, a 55.000 visitatori, il 31 per cento dei quali arrivati ad Hannover da Paesi esteri. La maggior parte dei visitato-
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ri rappresentava in primo luogo l’industria manifatturiera, ma anche l’industria energetica, il commercio, le istituzioni e gli enti pubblici. Sia i visitatori sia gli espositori hanno approfittato della presenza a Research & Technology per partecipare anche a una serie di iniziative speciali quali la serata di gala inaugurale Night of Innovations, il Forum tech transfer e il Forum SCIENCE|SQUARE dedicato a ricerca e a scienza applicata.
Area di competenza: tutte.
Ulteriori informazioni sono disponibili all‘indirizzo: www.wackerneuson.com/multitool
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News > Le brevi
MARMOMAC
Marmomac, edizione record con 68 mila operatori da 147 Paesi Più del 60% dei buyer proviene dall’estero. La rassegna si conferma hub globale per la promozione e il commercio della filiera della pietra naturale. Veronafiere con Marmomac sigla nuovi accordi per sviluppare internazionali. La 53ª edizione di Marmomac è in programma a Veronafiere, dal 26 al 29 settembre 2018 Più business, contatti, internazionalità, cultura di prodotto e formazione. Marmomac archivia oggi dopo quattro giornate alla Fiera di Verona un’altra edizione all’insegna della crescita su tutti i fronti, confermandosi una volta di più la manifestazione leader a livello mondiale per tutta la filiera della pietra naturale, dai materiali grezzi e finiti, alle tecnologie agli accessori di lavorazione, fino alle sperimentazioni nel campo del design e dell’architettura. «Il 52° Marmomac ha ribadito con i numeri il proprio ruolo guida per l’interscambio globale del settore», commenta Maurizio Danese, presidente di Veronafiere. «Parliamo di 1.650 aziende, di cui il 64% estere da 56 nazioni, presenti in fiera, e 68mila operatori da 147 Paesi. Anche questa edizione ha raggiunto l’obiettivo di incrementare gli affari delle imprese del marmo che hanno chiuso importanti contratti e firmato commesse sia nel comparto dei materiali che delle tecnologie». Marmomac, come piattaforma di promozione b2b, svolge una funzione strategica in particolare per il prodotto dell’industria lapidea italiana che realizza quasi il 75% del proprio fatturato all’estero. Dal 2015, la rassegna è stata inserita dal Governo nel Piano di promozione straordinaria del Made in Italy e nella giornata inaugurale di quest’anno ha incassato dal sottosegretario del ministero dello Sviluppo economico, Ivan Scalfarotto, l’impegno a prorogare gli stanziamenti anche per il 2018.
L’internazionalità ha costituito la direttrice di sviluppo anche di Marmomac 2017, come spiega Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere: «Ancora una volta la presenza di operatori esteri è stata superiore al 60% del totale, rispecchiando l’evoluzione dei mercati internazionali e confermando Marmomac piattaforma globale per l’interscambio e la promozione dell’intera filiera lapidea. In evidenza, il crescente interesse dei paesi africani, così come il maggior numero di buyer da Nord e Sud America e si confermano quelle dall’Europa. Si registra al contempo l’incremento dell’Asia con Cina e India, seguita da Russia, finalmente in ripresa, Turchia e Iran in forte aumento. Buona anche l’affluenza dal mercato interno, in particolare dal centro-sud Italia. Il nostro obiettivo ora è proiettare in modo ancora più spinto il presidio del brand di Marmomac all’estero e nel corso di questa edizione abbiamo già chiuso diversi accordi di sistema in Italia e Cina. Il prossimo appuntamento sarà a Miami a metà ottobre per incontrare ad Archmarathon 50 studi di architettura dell’intero continente americano, per allargare sempre di più il network della manifestazione». A Marmomac 2017, infatti, hanno visto la luce diverse iniziative che vanno in questa direzione: dalla firma della nuova partnership in Cina con la fiera di Qingdao, alla lettera d’intenti con IMM-Carrarafiere per la promozione congiunta all’estero dei rispet-
tivi distretti lapidei, fino all’annuncio del rafforzamento delle manifestazioni sul marmo e costruzioni in Sud America gestite dalla controllata Veronafiere do Brasil. Molte, poi, le visite istituzionali ufficiali, tra cui quelle della delegazione commerciale indiana, guidata dall’ambasciatrice in Italia Reenat Sandhu, e brasiliana, accompagnata dal governatore di Espirito Santo, Paulo Hartung. Nei quattro giorni di fiera, grande attenzione è stata riservata al mondo
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del design, ma anche della formazione, protagonista nei corsi di aggiornamento per architetti della Marmomac Academy The Italian Stone Theatre, padiglione realizzato insieme a Mise, Ice-Agenzia e Confindustria Marmomacchine, ha raccontato l’interazione tra pietra, sperimentazione progettuale e tecnologia, mentre nel corso dell’International Stone Summit, le principali associazioni di categoria della pietra a livello mondiale hanno fatto il punto sullo sviluppo del settore.
cator Award e dei diplomi di Mastro della Pietra; tra i premi, anche il ritorno del riconoscimento Icon Award. Restano, invece, esposte anche per tutto il mese di ottobre, le 12 installa-
zioni in pietra di Marmomacc & the City, nelle piazze del centro storico di Verona. La 53ª edizione di Marmomac è in programma a Veronafiere, dal 26 al 29 settembre 2018.
Il 2017 ha visto il debutto della collaborazione con Milano Design Film Festival un ciclo cortometraggi di autori internazionali dedicati al mondo del marmo e della pietra naturale. La serata di gala Marmomac Night ha visto la consegna dei Best Communi-
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News > Le brevi
OIL&NONOIL
Distribuzione carburanti, Italia: mercato in evoluzione tra luci e ombre L’11 e il 12 ottobre si è svolta la manifestazione Oil&nonoil, a Roma, che ha analizzato i cambiamenti in atto nel settore. Enel annuncia un progetto per la realizzazione di 12mila nuove colonnine di ricarica per auto elettriche. Anagrafe dei punti vendita per combattere l’illegalità Le compagnie petrolifere stanno lentamente abbandonando la rete, in favore di Gdo, retisti e operatori indipendenti, i gestori delle cosiddette ‘pompe bianche’, cresciuti in pochi anni del 250 per cento. In Italia cambiano gli equilibri di mercato nella distribuzione dei carburanti. Un’evoluzione che riflette la riorganizzazione in atto, rispetto a un numero di punti vendita ancora sovradimensionato (20mila, calati del 40% negli ultimi 30 anni) e a una riduzione progressiva dell’erogato medio negli ultimi dieci anni (-20% sulla rete stradale, -58% sulle autostrade). Luci e ombre, quindi, di un quadro in mutamento analizzato a Roma nel corso della giornata conclusiva di Oil&nonoil, la manifestazione organizzata da Veronafiere e dedicata alla filiera dei carburanti e dei servizi per la mobilità (www.oilnonoil.it). Due
giorni di business, convegni e formazione al Palazzo dei Congressi che hanno riunito 140 aziende del comparto e oltre 2.500 operatori specializzati dall’Italia e dall’estero. L’Osservaprezzi del ministero dello Sviluppo economico che monitora oltre 20mila stazioni di servizio, fotografa una situazione i cui ormai oltre 6.500 impianti sono colorati con il logo delle compagnie, ma in realtà la proprietà è dei retisti e della Grande distribuzione organizzata. La nuova figura che si è affacciata sul mercato è poi quella degli operatori indipendenti che, con il 20% degli impianti, hanno iniziato a operare direttamente con propri brand, nuovi e spesso sconosciuti, facendo registrare una crescita del 250% nel giro di pochi anni. Il mondo della distruzione carburanti sta mutando pelle non soltanto a livello dei gestori. Le indicazioni del decreto Dafi di recepimen-
to della direttiva UE sui combustibili alternativi per la mobilità sostenibile, per esempio, rendono obbligatoria la presenza nell’impianto del “terzo carburante”, sia esso metano, Gpl o altri prodotti a basso impatto ambientale, come l’elettrico. Su quest’ultimo punto, Enel, proprio nel corso di Oil&nonoil, ha annunciato l’avvio di colloqui con le compagnie petrolifere e con l’associazione degli operatori privati Assopetroli per un progetto di 12mila nuove strutture di ricarica per la e-mobility. Sul fronte del fenomeno dell’illegalità (stimato nel 15% dell’erogato totale), invece, la nuova Legge sulla concorrenza permette un ulteriore passo in avanti, introducendo l’anagrafe dei punti vendita che, in dialogo con l’Agenzia delle Entrate, può combattere pompe abusive e ‘fantasma’, favorendo al contempo una ulteriore razionalizzazione della rete.
JOHN DEERE
Approvata la partnership Deere-Kramer Lo scorso 31 agosto 2017 l’autorità antitrust ha ufficialmente approvato la partnership tra John Deere e Kramer. John Deere e Kramer Werke GmbH, società del Gruppo Wacker Neuson SE, inaugurano così un’alleanza strategica che consentirà a John Deere di ampliare l’attuale gamma di offerta.
Come già annunciato lo scorso 6 luglio 2017, le aziende hanno concordato di distribuire le pale compatte, le pale telescopiche e i sollevatori telescopici a marchio Kramer attraverso la rete di rivenditori John Deere. In virtù di tale accordo, la rete commerciale John Deere diverrà il principale part-
ner per la distribuzione dei prodotti a marchio Kramer. I sollevatori telescopici e le macchine compatte per il settore agricolo Kramer saranno esposte ad Agritechnica di Hannover insieme alle macchine John Deere nel Padiglione 13.
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AGRILEVANTE
Agrilevante, un progetto vincente Conclusa alla fiera di Bari la kermesse di Agrilevante, la rassegna biennale che nelle cinque edizioni fino a oggi realizzate ha registrato una crescita costante in termini di aziende espositrici, di internazionalità e di iniziative culturali di taglio tecnico e divulgativo. Record di visitatori, che hanno raggiunto quest’anno la quota di 70.700 dei quali 3.164 di provenienza estera, con un incremento del 21% rispetto alla scorsa edizione. Appuntamento già fissato per ottobre 2019 Pieno successo per l’edizione 2017 di Agrilevante, la rassegna che ha visto protagoniste alla Fiera di Bari trecento industrie costruttrici di macchine e tecnologie per l’agricoltura e la cura del verde, con la presenza dei più importanti marchi a livello mondiale. Organizzata da FederUnacoma insieme con l’ente Fiera del Levante e con il contributo della Regione Puglia, la grande kermesse dell’agricoltura si è conclusa questo pomeriggio con un numero record di visitatori. Nei quattro giorni gli ingressi sono stati complessivamente 70.700, con un incremento del 21% rispetto all’edizione precedente (ottobre 2015) e con una quota crescente anche di operatori esteri, che raggiungono le 3.164 unità (+26% rispetto all’edizione scorsa) provenienti da circa 50 Paesi. La sinergia tra l’amministrazione regionale, l’ente fieristico e la federazione che rappresenta in seno a Confindustria i costruttori di macchine, attrezzature e componentistica per l’agricoltura e la cura del verde si è
confermata vincente, e la rassegna di Agrilevante ha rafforzato il proprio ruolo di “piattaforma” per l’innovazione in agricoltura nell’area mediterranea, mediorientale ed africana. In grande evidenza anche le attività di carattere culturale, con convegni ed eventi su temi d’interesse agronomico, ingegneristico, economico e politico. Complessivamente sono stati 56 gli eventi che si sono svolti nell’ambito della rassegna confermando come questa sia divenuta, al di là degli aspetti promozionali e commerciali, un luogo di incontro, di confronto e di informazione. Il successo di pubblico premia la qualità delle tecnologie, gli allestimenti scenografici e la vivacità delle iniziative organizzate nell’ambito della rassegna, che hanno coinvolto anche il pubblico giovanile. Tuttavia, la rassegna non perde il suo carattere di evento di taglio professionale, rivolto agli agricoltori, ai tecnici della meccanizzazione e agli operatori economici, venuti a Bari per trattare partite di macchinario
agricolo da collocare sul mercato nazionale e sui mercati esteri. Gli incontri d’affari con gli operatori esteri sono stati sostenuti mediante l’organizzazione di delegazioni ufficiali (da 40 Paesi), rese possibili grazie al contributo dell’Agenzia ICE. Appuntamento per la sesta edizione a ottobre 2019.
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News > Le brevi
INTERMAT
Le parole chiave di Intermat: innovazione e internazionalizzazione Si è tenuta l’11 ottobre la Tavola Rotonda a Milano per illustrare il programma di Intermat, atteso a Parigi dal 23 al 28 aprile 2018 La Tavola Rotonda Intermat, che si è tenuta a Milano l’11 ottobre presso la sede di Assimpredil ANCE, è stata un’ottima occasione per capire le tendenze del settore. Innovazione e internazionalizzazione, sono queste le parole chiave dell’evento. La Tavola Rotonda si è rivelata essere un momento di scambio e d’informazione tra addetti del settore. Intermat, il Salone Internazionale dell’Edilizia e delle Infrastrutture, si svolgerà dal 23 al 28 aprile 2018 presso il Quartiere delle Esposizioni di Paris Nord Villepinte in Francia. La presentazione ha visto l’intervento di diversi relatori appartenenti alla filiera che hanno illustrato, ognuno per il proprio settore d’appartenenza, la situazione del mercato e le previsioni per il futuro. Nel corso della mattinata sono intervenuti, in ordine: ▶▶ Matteo Baroni - Presidente del Gruppo Giovani Impenditori di Assimpredil ANCE; ▶▶ Isabelle Alfano – Direttrice del Salone Intermat; ▶▶ Fabrizio Luffarelli – Centro Studi Federbeton; ▶▶ Elisa Taini – Vice Presidente ASSODIMI; ▶▶ Andrea Bruschi - Direzione Sistemi per la Mobilità MM SpA; ▶▶ Francesco Venza – Direttore Tecnico MM SpA; ▶▶ Tito Baldan – Responsabile Vendite e Distribuzione in Europa Komatsu; ▶▶ Massimiliano Ruggeri – Ricercatore presso Imamoter - CNR;
▶▶ Michele Mortarino – Direttore Commerciale Estero Locatelli Crane. Dopo un breve benvenuto, Matteo Baroni, Presidente del Gruppo Giovani Impenditori di Assimpredil ANCE, ha presentato alla platea i trend di crescita del mercato nazionale ed estero nel periodo 2014/2016 e la presenza delle aziende italiane all’estero entrando nel dettaglio dei paesi in cui le aziende italiane sono presenti e in quali tipologie di opere. Isabelle Alfano, Direttrice di Intermat, ha illustrato la prossima edizione del salone e di WOCE – World Of Concrete Europe e ha presentato i risultati dell’Osservatorio Internazionale. Si tratta di un’indagine realizzata in 12 Paesi nei quali sono stati recensiti i grandi progetti edili e infrastrutturali che saranno realizzati entro il 2025. Durante l’evento, Isabelle Alfano, ha presentato i risultati di 5 paesi: Francia, Algeria, Marocco, Emirati Arabi Uniti e Qatar. Fabrizio Luffarelli del Centro Studi FEDERBETON ha poi illustrato i numeri del settore, le destinazioni d’utilizzo, l’interscambio con l’estero nonché le previsioni di utilizzo e di consumo del cemento calcestruzzo nei prossimi anni. Elisa Taini, Vice Presidente di ASSODIMI, ha presentato l’andamento del mercato del noleggio negli ultimi anni, la situazione delle aziende italiane del noleggio e le previsioni per l’anno 2018.
Sono seguite le presentazioni di Andrea Bruschi, Direzione Sistemi per la Mobilità di MM SpA, e di Francesco Venza, Direttore Tecnico di MM SpA, che hanno presentato l’attività della società in Italia e all’estero entrando nel dettaglio del progetto M4 con una panoramica delle tecniche e problematiche utilizzate per la realizzazione del progetto. Tito Baldano, Responsabile Vendite Komatsu, ha poi illustrato cosa propone la sua società a livello d’innovazione per migliorare l’efficienza e la sicurezza nelle grandi opere pubbliche. Massimiliano Ruggeri, Ricercatore presso IMAMOTER-CNR e membro della giuria degli Intermat Innovation Awards, ha presentato quelle che saranno le innovazioni maggiori che contraddistingueranno il futuro del settore. A conclusione della tavola rotonda ci sono state tre testimonianze di espositori che saranno presenti a Intermat 2018 che hanno illustrato per quali ragioni hanno deciso di essere presenti alla manifestazione parigina. Hanno preso la parola: ▶▶ Michele Mortarino – società Locatelli Crane; ▶▶ Elisa Taini – società M.e.t.a. - Luxtower; ▶▶ Tito Baldan – società Komatsu. Due sono stati i concetti chiave che sono emersi nel corso di tutti gli interventi che si sono susseguiti: “Innovazione “ e “Internazionalizzazione”.
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ABB
I riduttori e i motoriduttori Dodge® Quantis di ABB sono adesso disponibili anche per rapporti superiori Grazie al potenziamento di questa linea di prodotti è adesso possibile avere a disposizione una gamma di velocità di uscita 20 volte superiore rispetto al passato Much Asphalt è il principale distributore di asfalto a caldo e a freddo del Sud Africa. Opera con ben 15 stabilimenti compreso quello di Pietermaritzburg (PMB) nella provincia di KwaZulu-Natal. Partendo dall’obiettivo di raddoppiare giornalmente le 720 tonnellate prodotte da PMB, il responsabile dello stabilimento Clayton Sageantes ha iniziato ad aggiornare i macchinari, compresi i riduttori e i cuscinetti di 14 unità tra cui i convogliatori, i tamburi di essiccazione, gli scaricatori ad alta velocità e le soffianti. Sageantes aveva già avuto diverse esperienze con i supporti e i riduttori Dodge e quindi sapeva che sarebbero stati ideali per l’utilizzo nelle condizioni umide, calde e polverose dello stabilimento. Mervin Govender, Sales Engineer ABB locale di Dodge, si è impegnato ad analizzare la situazione e quindi a selezionare i prodotti adeguati, a partire dai supporti con cuscinetti a rulli sferici ISN. «I supporti cuscinetto ISN sono caratterizzati dal sistema di tenuta Trident a triplo labbro che è estremamente efficace nel proteggere i cuscinetti in un ambiente di lavoro particolarmente polveroso», spiega Govender. «Sono inoltre convinto che Clayton Sageantes abbia apprezzato molto il fatto che i supporti ISN siano sigillati e ingrassati dalla fabbrica e che vengano forniti pronti per essere installati.»
Clayton Sageantes ha confermato che i supporti ISN rappresentano la soluzione di cui aveva bisogno. «Il sistema di montaggio particolare e unico dei supporti ISN ci ha permesso di ridurre sensibilmente i tempi di installazione», aggiunge Sageantes. «Ma la cosa più importante è che questi supporti, insieme ai set di regolazione Dodge, formano il sistema di tenuta migliore che abbia mai visto. Questi prodotti hanno superato di gran lunga tutti gli altri marchi concorrenti utilizzati nell’impianto.» I riduttori Dodge Quantis pendolari ad assi paralleli (MSM) sono specifici per le applicazioni con nastri trasportatori e Sageantes è oltre modo entusiasta di quanto sia stato semplice installarli. «È un vero piacere montare sull’albero questo sistema con doppie bussole coniche del riduttore», ci conferma Sageantes. «Quando è necessario, questo sistema di bussole contribuisce a semplificare anche lo smontaggio del riduttore. Questa soluzione, tanto semplice quanto pratica, risolve uno dei nostri problemi principali in cui siamo incappati spesso quando volevamo smontare i riduttori di altri marchi dall’albero: era un’operazione che richiedeva sempre tempi di inattività particolarmente lunghi.»
minante quando Sageantes, durante la configurazione del rapporto dei riduttori, si è reso conto di aver commesso un errore in merito alla velocità del nastro trasportatore. «Mi sono reso conto dell’errore solo dopo aver installato e messo in funzione le unità», spiega Sageantes. «Quando ci siamo messi in contatto con SAW spiegando cosa era successo, si sono messi subito in viaggio da Kimberly, macinando ben 720 km per assisterci in loco durante la sostituzione del sistema. Un servizio eccellente e prodotti di altissima qualità ci hanno convinto a installare i supporti e i riduttori Dodge anche negli altri stabilimenti, e sicuramente consiglierò questi prodotti ad altri.» Indipendentemente dalle specifiche dell’applicazione che potrebbe richiedere la compattezza di un motoriduttore, la resistenza di un accoppiamento con giunto elastico o un albero veloce in ingresso per l’accoppiamento con giunto o trasmissione esterna, Dodge Quantis offre migliaia di configurazioni per i riduttori e accessori pronti per l’uso che sono in grado di soddisfare tutte le esigenze.
Il centro autorizzato Quantis, Super Armature Winders (SAW), ha fornito le unità dotate di motori IEC LV di ABB. L’assistenza locale si è rilevata deter-
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MT Storia > Dal Rinascimento fino al Settecento
Una nuova rubrica: MT Storia Nasce in questo numero una nuova rubrica: MT Storia, un modo per riproporre le tappe che hanno reso il movimento terra così come oggi lo conosciamo. Senza la pretesa di essere esaustivi quanto studiosi o enciclopedie, la rubrica nasce
dall’incontro della redazione con Nino Venieri, profondo esperto della storia del movimento terra. Nino Venieri ha saputo contagiarci con la sua grandissima passione: la rubrica è il frutto della curiosità che proprio quella passione ha saputo seminare.
Buonaiuto Lorini, Le fortificazioni
Buonaiuto Lorini, Le fortificationi ... Doue si mostra, con la scienza, e con la pratica, l’ordine di fortificare le città, & altri luoghi, Venezia, 1609 L’immagine di Palmanova e il frontespizio sono dell’esemplare conservato alla biblioteca di Firenze, terza edizione, del 1609, che uscì arricchita del sesto libro. FONTE: http://mostre.sba.unifi.it/tesoriinesplorati/it/238/le-fortificazioni
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Dal Rinascimento fino al Settecento: i secoli delle grandi personalità di Luca Balduzzi con la collaborazione di Nino Venieri
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on sono pochi gli ingegneri e gli inventori che hanno lasciato un’impronta importante per la storia e l’evoluzione del movimento terra nel corso dei secoli che dividono il Rinascimento dalla Rivoluzione industriale. Si tratta del periodo che ha visto la “nascita” del motore a vapore e la sua applicazione nell’estrazione del carbone e in generale nei trasporti.
Bonaiuto Lorini Il primo nome di questa lunga carrellata non può che essere quello dell’ingegnere fiorentino Buonaiuto Lorini, noto soprattutto per le sue opere architettoniche. Dal 1591 Lorini fu coinvolto nella realizzazione del circuito difensivo della fortezza di Brescia, e l’anno successivo collaborò alla progettazione della città militare di Palmanova costruita dalla Repubblica di Venezia. Di Lorini è giunto fino a noi uk trattato Delle fortificazioni, in cin-
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MT Storia > Dal Rinascimento fino al Settecento
Dragaggio oggi
Una draga in azione durante lavori di escavazione del porto di Fano (foto di Nicola Romani)
Il dragaggio dei fiumi e dei porti Il dragaggio di mantenimento consiste nella rimozione dei fanghi per mantenere intatta la profondità delle vie d’acqua, dei canali e porti. I lavori di dragaggio per approfondimento e i lavori di ampliamento dei porti, invece consistono nella creazione, nell’approfondimento, allargamento o ingrandimento di canali di accesso, bacini d’evoluzione e darsene portuali. Sono di grande importanza economica, poiché l’espansione del commercio
mondiale costringe tutti i porti a incrementare la loro capacità. O bacini portuali ed i canali di accesso esistenti vengono scavati più a fondo per poter ricevere navi commerciali, o vengono creati porti ex novo. E questa resterà una fra le principali preoccupazioni delle città portuali più o meno grandi anche negli anni della Rivoluzione industriale, a seguito della costruzione delle prime grandi navi per il commercio internazionale.
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nascimentale e nel corso dei suoi soggiorni in diversi paesi dell’Europa centro-orientale. L’opera comprende sistemi di dragaggio, mole, mulini, orologi, sistemi di navigazione, sospensioni a balestra e teleferiche. Tuttavia, le innovazioni tecnologiche più conosciute fra quelle descritte da Veranzio sono il paracadute, il ponte sospeso e quello strallato.
Haggens Shadtz… e Martin Peltier Con grande anticipo rispetto ai tempi di sviluppo della tecnologia, già nel 1611 il maniscalco tedesco Haggens Shadtz immagina di effettuare il dragaggio del fiume Weser, nella città di Brema, con un escavatore azionato dalla forza del vento. Il solo esempio conosciuto di escavatore di questo genere (ventuno metri di lunghezza, ruota di dodici metri di diametro e produttività di 30 metri cubi di sabbia ogni ora) è quello del francese Martin Peltier, in funzione nel porto della città tedesca a cominciare dal 1721, a cui molto in fretta se ne aggiunse uno di dimensioni ancora più grandi.
Buonaiuto Lorini, Le fortificazioni
Il progetto di Lorini per l’escavatore in grado di ripulire porti e canali
que libri, la cui prima edizione è stata pubblicata proprio nella Serenissima da Giovanni Antonio Rampazzetto, nel 1596. Lorini descrive la progettazione di un escavatore a conchiglia per dragare un porto, e l’ingegnere tedesco Gotthilf Hagen vide escavatori simili ancora in funzione a Venezia addirittura più di due secoli più tardi, nel 1823, come riportò nel suo Handbook of Water Architecture quarant’anni dopo.
Fausto Veranzio
Kendrick Edisbury
Il filosofo, storico e umanista dalmata Fausto Veranzio che, diventato vescovo e vissuto anche lui nella Serenissima, passa alla storia anche come lessicografo e inventore, autore del trattato Machinae Novae, stampato nel 1595. Veranzio presenta addirittura quarantanove innovazioni tecnologiche, accompagnate da una descrizione in ben cinque lingue (latino, italiano, francese, spagnolo e tedesco) e perfettamente illustrate. Non tutte queste invenzioni si possono dire create ex novo da Veranzio, che anzi utilizza nella propria opera le conoscenze accumulate nello studio dell’epoca ri-
Nel 1691, il britannico Kendrick Edisbury registra il brevetto n. 277 per «una nuova invenzione consistente in un sistema di rulli congiunti fra loro sotto la montatura dei carrelli o dei carri, al posto delle ruote».
Frenchman M. D’Hermand Nel 1713, Frenchman M. D’Hermand immagina quello che da molti è stato definito come l’antenato del bulldozer: un carro con ventisei rulli congiunti fra loro, trasversalmente per il senso della larghezza, trainato dalle capre, e pensato per trasportare i bambini attraverso i parchi di una città.◀
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Preview Ecomondo > Volvo
EW210D MH: potente e green L’escavatore EW210D Material Handling da 23 t, si caratterizza per una grande flessibilità unita all’alta efficienza dei consumi. Il motore Volvo D6 a sei cilindri è conforme alle normative Stage IIIB/Tier 4 Interim e permette di avere consumi ridotti senza alcuna rinuncia per quanto riguarda la potenza: è ideato in base alla tecnologia V-ACT di Volvo, che offre un’elevata coppia a bassi regimi. L’EW210D MH è adatto per la movimentazione di blocchi di materiali di scarto, caricamento e scarico di autocarri, contenitori e chiatte, caricamento trituratori e compattatori, ma anche altre applicazioni quali la selezione dei rifiuti. Il motore D6 unito al migliore impianto idraulico e ai componenti Volvo rendono l’EW210D un grande escavatore in termini di rapporto potenza/efficienza. L’efficienza dei consumi è stata inoltre ulteriormente migliorata grazie all’introduzione della modalità ECO tra la gamma delle modalità di lavoro selezionabili dall’operatore. I motori dispongono anche di un sistema automatico di regolazione al minimo e arresto
Modalità Eco
Per una maggiore efficienza dei consumi è stata aggiunta la modalità Eco alla scelta di modalità di lavoro disponibili. È possibile scegliere la giusta modalità in base alle condizioni di lavoro per una maggiore versatilità e migliori prestazioni
Volvo CE Italia Pad. A5C5 Stand 011/B
7 - 10 novembre Rimini
Volvo a Rimini: potente e green Volvo esporrà a Ecomondo due modelli pensati per la movimentazione del materiale e il trattamento waste: l’escavatore gommato EW210D Material Handling e la pala gommata compatta L50H Waste Package di Miriam Spada
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del motore: questo provvede a ridurre il regime del motore qualora i comandi risultino inattivi per un periodo di tempo predeterminato (da 3 a 20 secondi) e ad arrestare il motore se i comandi continuano a rimanere inattivi per un’ulteriore periodo predeterminato. Come tutte le macchine della serie D, si tratta di un escavatore estremamente confortevole da guidare e manovrare ed è stato migliorato in tutti i suoi
componenti più importanti: motore, cabina, impianto idraulico, telaio superiore, braccio/avambraccio, comandi, assistenza e manutenzione e impatto ambientale. La macchina è dotata di braccio diretto di movimentazione dei materiali e di due bracci alternativi, un braccio con prolunga a collo d’oca per carico di materiale e un braccio a benna mordente per operazioni di smistamento.
Visibilità e sicurezza Come gli altri modelli serie D, l’EW210D MH è fornito di serie con una telecamera posteriore collegata a un display a colori I-ECU di alta qualità montato all’interno della cabina. È inoltre possibile montare una telecamera laterale opzionale per migliorare ulteriormente la sicurezza. La spaziosa cabina è certificata ROPS (Roll Over Protective Structure, “Struttu-
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Preview Ecomondo > Volvo
ra di protezione in caso di ripetuti ribaltamenti”) conforme alla normativa ISO 12117-2 sugli standard di sicurezza per una maggiore tranquillità. Offre anche un’eccellente visibilità su tutti i lati e i comandi ergonomici sono di facile uso. Durante le operazioni di scavo e sollevamento, l’operatore dispone quindi di un campo visivo libero per eseguire manovre in piena sicurezza. Il tergicristallo del parabrezza copre un’ampia area che comprende entrambi gli angoli superiori. Per facilitare ulteriormente il lavoro dell’operatore è stato introdotto un piantone dello sterzo sottile e regolabile e un display I-ECU di facile lettura dove vengono visualizzate importanti informazioni diagnostiche e dati sulle prestazioni della macchina. I pedali, il joystick di comando e il sedile regolabile in varie direzioni contribuiscono ad offrire all’operatore una perfetta posizione di lavoro. Il miglioramento del sistema di ammortizzazione ha consentito di ridurre ulteriormente la fatica dell’operatore e le vibrazioni dell’intera macchina. Il livello di rumorosità all’interno della cabina è stato ridotto grazie all’adozione di un motore a basso numero di giri e alla pressurizzazione e insonorizzazione della cabina. Sono stati introdotti anche miglioramenti tesi ad aumentare la produttività: l’operatore può infatti regolare la portata e la pressione dell’impianto idraulico in funzione dell’attrezzatura montata sulla macchina e tutto ciò senza bisogno di abbandonare il posto di guida. La sostituzione dell’attrezzatura è facile e sicura: la gamma di escavatori EW accetta infatti tre tipi di attacco rapido (S-1, S-6 o universale). L’operatore può inoltre controllare ogni mattina il livello dell’olio, del fluido refrigerante e dell’olio idraulico e lo stato dei filtri direttamente dal display di facile lettura che si trova all’interno della ca-
bina. Il sistema GPS CareTrack provvede inoltre ad eseguire una routine diagnostica e ad avvisare l’operatore o il manager del parco veicoli presso il suo ufficio, qualora venisse rilevato un guasto. Il sistema CareTrack mette a disposizione una serie di importanti informazioni, tra cui il consumo di carburante e la data del prossimo intervento di assistenza o manutenzione.
Facile manutenzione per garantire sempre alte prestazioni Gli escavatori Volvo EW sono progettati per offrire la massima facilità di manutenzione. Grazie a punti di assistenza e manutenzione opportunamente raggruppati e accessibili da terra attraverso ampi sportelli, i controlli e gli interventi di manutenzione e assistenza possono essere eseguiti molto agevolmente e nella massima sicurezza. La centralizzazione dei punti di lubrificazione, il facile accesso ai radiatori e i lunghi intervalli di assistenza e manutenzione contribuiscono a ridurre i tempi di fermo macchina. È inoltre disponibile un sistema di ingrassaggio automatico opzionale che provvede ad applicare la giusta quantità di grasso su tutti i punti di lubrificazione a intervalli regolari. Grazie alla loro elevata mobilità, facilità d’uso, comfort e adattabilità, gli escavatori gommati EW di Volvo CE offrono di più per molto meno: più attrezzature, più applicazioni, maggiore comfort e controllo con meno carburante e in meno tempo.
Caratteristiche principali EW210D Motore Potenza max a 2000 giri/min, ISO 14396 lorda Capacità benna Raggio max di scavo Profondità max di scavo Peso operativo
L50H di Volvo L’altra macchina che Volvo esporrà ad Ecomondo è la pala compatta L50H Waste Package. Le pale della Serie H di Volvo Construction Equipment (Volvo CE) sono uno strumento potente in qualsiasi applicazione. Dotate del cinematismo TP (Torque Parallel) esclusivo di Volvo, queste macchine sono nate per offrire un’elevata forza di strappo e un eccellente movimento parallelo per tutto il range di sollevamento. Il passo lungo, il basso centro di gravità e una buona distribuzione del peso conferiscono alla macchina una stabilità superiore sui terreni sconnessi e dissestati. Il design robusto e compatto, con cerniere centrali robuste e contrappeso, assicurano stabilità e potenza. Il potente motore Volvo è montato trasversalmente per migliorare la stabilità di guida. La pala L50H dispone dell’impianto idraulico intelligente di Volvo, con rilevamento del carico (load sensing) che alimenta le funzioni idrauliche in base alla richiesta per avere una risposta rapida, tempi ciclo più brevi e consumi ridotti di carburante. Il sistema opzionale Boom Suspension System (BSS) aumenta la produttività fino al 20% assorbendo gli urti e riducendo il rimbalzo e lo sversamento della benna.
Tempi di manutenzione ridotti La pala L50H è concepita per agevolare i tempi di manutenzione. I punti di servizio accessibili da terra e i punti di ingrassaggio raggruppati assicurano
Volvo D6H 129 kW - (173 CV) 0,70-1,1 m3 10 m 6,6 m 19,9-22,2 t
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una manutenzione semplice e rapida. L’assale posteriore oscillante poggia su alloggiamenti che non richiedono manutenzione. I suoi cuscinetti e boccole sono lubrificati a vita e protetti da guarnizioni di efficacia comprovata. Tutto questo si traduce in una riduzione dei tempi di manutenzione e in un aumento della disponibilità operativa. I proprietari della macchina possono aumentare al massimo la disponibilità operativa con il software di analisi e di diagnosi di Volvo. MATRIS analizza i dati operativi della macchina e VCADS Pro può regolare il funzionamento della macchina di conseguenza.
Attacca e vai La L50H è progettata per lavorare in sinergia con una vasta gamma di attrezzature Volvo che si adattano perfettamente alla geometria dell’avambraccio
di articolazione per ottimizzare la forza di strappo, la forza motrice e la forza di sollevamento. Queste macchine possono essere dotate di linee idrauliche supplementari installate in produzione per gestire diverse attrezzature. La testata porta attrezzi idraulica di serie realizzata da Volvo e denominata VAB-STD, conosciuta anche come TPV, è a norma ISO e permette un’intercambiabilità rapida e sicura delle at-
trezzature per una maggiore flessibilità in cantiere. Il robusto design aperto della testata consente all’operatore di vedere chiaramente i punti di attacco dalla cabina. La testata porta attrezzi VAB-TPZ di Volvo permette di scambiare agevolmente le attrezzature con un’interfaccia TPZ. Il design affusolato consente di portare l’attrezzatura più vicina alla macchina, in modo da ottenere un maggior carico utile.◀
Caratteristiche principali L50H
Motore Volvo D4J Potenza nominale a 1.800 - 2.200 g/min SAE J1995 lorda 87 kW SAE J1349 netta 85 kW Coppia massima a 1.450 g/min ISO 9249, SAE J1349 netta 466 Nm Velocità massima avanti e indietro 20 km/h Forza di strappo * 69 kN Carico statico di ribaltamento 5.750 kg a tutto sterzo * Capacità benna 1,6 m3 Pinze per tronchi 0,70 m2 Peso operativo * 9.500 kg * Con benna universale da 1,4 m3/1,83 yd3 (articolazione TPV)
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Preview Ecomondo > MB Crusher
MB Crusher per l’ambiente MB alla fiera Ecomondo con la speciale linea di prodotti dedicata al riciclaggio ridà vita agli scarti del tuo cantiere di Umberto Piagnoni
L
a gestione dei rifiuti da costruzione e da demolizione è diventata oggi una questione importante, oggetto di dibattiti e, spesso, polemiche. In realtà
i rifiuti inerti non sono un problema per i cantieri. Sono e devono essere una risorsa. Le macerie ad esempio si possono lavorare con i macchinari MB Crusher e trasformare in ma-
teriale pronto a essere riutilizzato nel cantiere stesso, oppure in materiale da rivendere per altre applicazioni. In questo modo le imprese non sono costrette a smaltirlo in discarica, ma lo riescono a inserire nuovamente nel ciclo di lavoro, guadagnando tempo e denaro. Proprio la gestione degli scarti inerti – che rientra nel più grande tema della green e circular economy – è uno dei temi chiave della fiera Ecomondo di Rimini (7 - 10 novembre), dove MB Crusher presenterà la sua specia-
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MB Crusher Padiglione C5, stand 130
7 - 10 novembre Rimini
le gamma dedicata alla gestione dei rifiuti inerti “MB per l’aMBiente”. Nel padiglione C5, stand 130, MB esporrà alcuni dei modelli più rappresentativi di questa speciale gamma: benne frantoio e vaglianti dalle 2.6 alle oltre 70 tons, benne frantoio e vaglianti per pale, minipale e terne dalle 2.8 alle oltre 6 tons; pinze movimentatrici rotanti per escavatori dalle 6 alle 25 tons. Un mazzo vincente di carte, insomma, adatto per tutte le richieste dei clienti, delle loro macchine operatrici e dei loro cantieri.
MB per l’aMBiente a Ecomondo L’azienda vicentina, infatti, ha creato una linea di prodotti che consente di gestire il ciclo completo del riciclaggio in cantiere, semplificando le operazioni di frantumazione, vagliatura e movimentazione degli inerti. Benne frantoio e vaglianti, pinze movimentatrici si applicano direttamente all’escavatore e lavorano utilizzandone l’impianto idraulico. Sono macchine compatte a basso impatto acustico, in conformità a quanto previsto dalla ISO 3744 e dal-
la direttiva macchine 89/392 CEE. Sulle benne frantoio e vaglianti è possibile installare un kit magnete, che raccoglie il ferro dopo la frantumazione e vagliatura e un kit nebulizzatore, un sistema brevettato sempre applicato alla benna che spruzza acqua sul materiale e ne abbatte le polveri. Entrambi i kit si azionano direttamente dalla cabina della macchina operatrice. Proprio grazie a questi sistemi tecnologici i prodotti MB possono lavorare senza problemi in ambienti chiusi (per esempio all’interno di capannoni e gallerie) e nei centri urbani e storici. I vantaggi quindi non solo per l’azienda che le utilizza e per gli operatori del cantiere, ma anche per l’ambiente. Con i macchinari MB il materiale viene riciclato sul posto, non s’inquina con gli automezzi per andare e venire dalla discarica. Non solo, gli scavi ed eventuali nuove costruzioni sono riempite con lo stesso tipo di materiale, e l’equilibrio naturale del cantiere rimane intatto. Questo vale per tutti i tipi di cantieri, da quelli stradali ai cantieri di demolizione, alla manutenzione delle aree verdi (giardini, parchi), ai cantieri per la posa di nuove condutture, alla bonifica di vecchie aree industriali, allo smaltamento di traversine, pali della luce, pali dei vigneti. Ma anche nei grossi centri di riciclaggio, dove si recuperano materiali ferrosi, scarti di fonderia, vetro e molto altro. In linea con i principi dell’economia circolare, quindi, con MB tutto si rigenera e nulla si butta. Insomma, lunga vita agli inerti!◀
INFO MB S.p.A. Via Astico, 30/A 36030 Fara Vicentino (VI) Italia Tel. +39 0445 308148 Fax +39 0445 308179 Email: info@mbcrusher.com
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Focus macchina > Case minipale compatte
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aggiori prestazioni e capacità operativa e adeguamento alla normativa sulle emissioni per le quattro minipale compatte CASE più tecnologiche di sempre. Grazie ai perfezionamenti tecnici, ora tutte e quattro le macchine da 90 CV adempiono alla normativa Tier 4 Final e CASE offre lo skid steer più potente della sua storia e il modello a cinematica radiale più grande sul mercato.
Le nuove mini di CASE: più grandi e più potenti Le nuove macchine hanno minori esigenze di manutenzione e adottano nuove tecnologie per rispettare la normativa sulle emissioni Tier 4 di Porfirio Ferrari
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Focus macchina > Case minipale compatte
Anche il resto della gamma è stato ulteriormente perfezionato e le nove minipale compatte gommate (skid steer) e i quattro modellli cingolati (CTL o compact track loaders) offrono ora una versatilità e un’affidabilità così grandi, da poter lavorare in diverse applicazioni, dai progetti di paesaggismo ai cantieri infrastrutturali e edili di tutto il mondo.
Nuova architettura del motore per emissioni inferiori e maggiore produttività Per poter adempiere alla severa normativa sulle emissioni allo scarico, CASE è stato il primo costruttore di macchine movimento terra a offrire sia la tecnologia SCR (riduzione ca-
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talitica selettiva) sia quella EGR (ricircolo dei gas di scarico a freddo). L’SCR migliora l’efficienza dei consumi, mantiene basse le temperature dei gas di scarico, eliminando la necessità di filtri antiparticolato diesel e la manutenzione ad essi associata. Ora la tecnologia SCR-only viene introdotta nella gamma alta delle minipale compatte con la cosiddetta SCR compatta ad alta efficienza. I motori Hi-eSCR compatti da 90 cv, progettati e costruiti da FPTindustrial, hanno un’efficienza di combustione superiore. L’efficienza nella combustione consente una minor cessione di calore e una riduzione del tasso di ricircolo dei gas di scarico (EGR) dal 25% al 10%, il più basso sul mercato.
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Un vantaggio operativo di queste modifiche è una miglior risposta al carico, che consente al motore di reagire più velocemente alle improvvise richieste di aumento di coppia, cosa che capita spesso durante il lavoro con una minipala compatta. Questo motore altamente performante ha un’ottima coppia (383 Nm a 2.500 giri/min) ed è direttamente collegato alle pompe idrauliche, il che significa che tutta la potenza del motore viene trasferita direttamente alle ruote.
Maggior capacità operativa e il potenziale migliore della categoria I numeri dei nuovi modelli riflettono l’incremento significativo della capacità operativa. La minipala compatta a cinematica radiale SR270 e quella a cinematica verticale SV340 sostituiscono i precedenti modelli alti di gamma SR250 e SV300. Il modello cingolato a sollevamento radiale TR340 sostituisce il precedente TR320. Anche la minipala compatta cingolata a cinematica verticale TV380 è emissionata Tier 4 Final, ma siccome la sua capa-
cità operativa rimane invariata, mantiene lo stesso numero di modello. La capacità operativa nominale aumenta dai 1.135 kg del modello SR250 ai 1.225 kg del nuovo SR270; dai 1.360 kg del modello SV300 ai 1.545 kg del nuovo SV340; e dai 1.451 kg del TR320 ai 1.542 kg del nuovo TR340. Per sostenere le prestazioni superiori, i modelli a cinematica verticale hanno un braccio di sollevamento più resistente e H-link e telaio superiore rafforzati.
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Focus macchina > Case minipale compatte
Le minipale compatte CASE gommate e cingolate Dimensioni del telaio CapacitĂ operativa nominale al 50% (kg)
Piccolo
Medio
Medio
590
725
790
840
905
1.225
1.406
Cilindrata (l)
2,2
2,2
2,2
2,2
3,4
3,4
3,4
Potenza (CV)
49
60
67
60
74
74
74
Peso operativo (kg)
2.300
2.505
2.842
2.980
3.160 3.750
4.027
SR240 SR270 SV280 SV340
TR340 TV380
Dimensioni del telaio CapacitĂ operativa nominale al 50% (kg)
Grande
Grande
1.088
1.225
1.270
1.545
1.542
1.723
Cilindrata (l)
3,4
3,4
3,4
3,4
3,4
3,4
Potenza (CV)
74
90
74
90
90
90
Peso operativo (kg)
3.350
3.681
3.670
4.136
4.536
4.785
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La compattezza globale del motore e dei componenti ausiliari semplificano l’accesso per la manutenzione. Questo, assieme all’eliminazione del filtro diesel antiparticolato, contribuisce a ridurre i costi operativi e i fermi macchina.
Ulteriori perfezionamenti Un altro miglioramento di prodotto, che contribuisce al funzionamento efficiente delle attrezzature che assorbono più energia: la potenza idraulica è stata aumentata del 10% nelle minipale compatte con il pacchetto di livello 7. Questo è stato possibile modificando la pompa del pistone di portata elevata EHR (Enhanced High Flow) per ridurre il calore generato e ottimizzare la portata e la pressione del sistema idraulico. Inoltre, sui modelli SR270, SV340, TR340 la porta posteriore heavy-duty che ricopre i radiatori è ora di serie, per un’ulteriore protezione.
Un altro vantaggio, molto utile sul lavoro, è l’incredibile forza di strappo che va dai 38,6 kN del modello SR270 fino ai 42,4 kN del modello SV340.
Altra novità in corso opera: CASE introdurrà a breve nuove benne per impieghi gravosi, con denti incernierati installati in fabbrica, che si possono sostituire con una semplice chiave inglese. Tutto questo per una potenza di strappo superiore che consente di scavare in modo più efficiente anche nei terreni più difficili.
Tutti questi modelli hanno una delle cabine più grandi del settore, con visibilità a 360 gradi, per rendere il lavoro dell’operatore più semplice e più sicuro.
Oltre a tutte queste migliorie pratiche, CASE ha aggiunto anche un’opzione estetica. I proprietari deglle minipale compatte potranno a breve personalizzare online la livrea delle loro mac-
chine visitando il Tattoo Lab CASE, dove potranno scegliere tra una varietà di adesivi grandi e colorati da affiggere sui lati della carrozzeria. Con l’aggiornamento della Serie di minipale compatte, CASE prosegue la sua tradizione di costruttore di macchine dall’elevata capacità operativa, semplici da utilizzare da parte degli operatori di tutti i settori.
Ora in produzione in uno stabilimento di levatura internazionale Tutte le migliorie sono state apportate lo scorso luglio nello stabilimento CASE di Wichita, in Kansas. Questo impianto di 46.000 m quadrati, aperto nel 1974, ha festeggiato un record nel marzo 2017, quando ha prodotto la minipala compatta numero 300.000. Inoltre, nel dicembre 2016, lo stabilimento è stato insignito del riconoscimento “Silver Level World Class Manufacturing (WCM)”, uno degli standard più ambiti a livello internazionale per la gestione integrata di processi e stabilimenti produttivi.◀
INFO CASE Construction Equipment vende e fornisce assistenza ovunque nel mondo a una gamma completa di macchine movimento terra: dalle terne agli escavatori cingolati e gommati, dalle pale gommate alle minipale compatte (gommate e cingolate), dalle motolivellatrici ai dozer.
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Visto in fiera > Simex a Steinexpo 2017
Simex, ospite d’eccezione Simex, ospite allo stand Liebherr a Steinexpo, ha mostrato in azione alcune tra le sue migliori attrezzature di Miriam Spada
S
imex ha partecipato all’ultima edizione di Steinexpo, la più importante manifestazione tedesca e fra le più seguite in ambito europeo per il settore estrattivo. Da sempre la caratteristica distintiva di Steinexpo è che si svolge all’aperto, cioè in una cava di basalto a Homberg/Nieder-Ofleiden; i visitatori possono dunque osservare le reali potenzialità delle macchine e delle attrezzature mentre sono al lavoro. L’evento fieristico, che si è svolto dal 30
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agosto al 2 settembre scorso, è arrivato alla sua decima edizione e ha visto la grande partecipazione di un pubblico specializzato senza precedenti: quasi 54.000 persone hanno infatti raccolto l’invito di valutare dal vivo i prodotti di ben 293 espositori. Simex era presente come ospite d’onore dello stand Liebherr e ha mostrato dal vivo tutte le potenzialità delle proprie attrezzature, accoppiandole ad un escavatore Liebherr 946, dotato di at-
tacco rapido Likufix SW 66. Questo ha consentito il veloce cambio tra un’attrezzatura e l’altra per tutti quattro i giorni di durata della manifestazione. Allo stand erano presenti tre pezzi forti della gamma Simex, pensati anche per le aziende che operano nelle cave. Una testa fresante TF 2100, una benna frantumatrice CBE 50 e una benna vagliatrice VSE 40, che hanno rappresentato la gamma Simex nello stand del grande produttore tedesco di macchine movimento terra.
Il pubblico ha potuto osservare al lavoro la testa fresante TF 2100 mentre fresava un blocco di roccia, che è stata poi frantumata a una granulometria di 0-70 mm dalla CBE 50 e quindi vagliata dalla VSE 40, che ha invece separato il materiale in diverse pezzature. Dalle numerose richieste di contatti è risultato evidente che le attrezzature Simex hanno suscitato vivo interesse fra i visitatori, confermando ancora una volta quanto il mercato tedesco apprezzi i prodotti Simex.
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Visto in fiera > Simex a Steinexpo 2017
Testa fresante TF 2100 Fresatrice a doppio tamburo Una delle numerose teste fresanti Simex, la TF 2100 come le altre della sua gamma è ideale per lavori di canalizzazione, profilatura di pareti in roccia e
Testa fresante TF 2100 Larghezza tamburi standard Potenza motore fresa Peso attrezzatura Portata olio richiesta Pressione olio richiesta Forza di taglio Peso consigliato escavatore
cemento, scavo di gallerie, coltivazioni in cava, demolizioni, dragaggi e lavori di finitura. Particolarmente adatta dove i sistemi di scavo tradizionali si
dimostrano troppo deboli e i sistemi a percussione poco efficaci. Non produce forti vibrazioni e rumorositĂ , permettendo di operare in aree sensibili.
950 mm 112(152) kW (hp) 2.410 kg 240-340 l/min 380 bar 64,3 kN 28-45 ton
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Benna vagliatrice VSE 40 Benna frantumatrice per braccio escavatore CBE 50 È una benna progettata per la riduzione volumetrica degli inerti direttamente in cantiere. Il sistema a rotore, ideale per la frantumazione di cemento armato e materiali da demolizione, non soffre in presenza di ferro, roccia, terra, parti deformabili, umide o bagnate. La struttura è leggera e non trasmette vibrazioni alla macchina motrice e all’operatore. La rumorosità è sempre bassa durante il lavoro. La bocca ampia permette un facile caricamento.
Capacità benna (SAE) Larghezza totale Portata olio richiesta Pressione olio richiesta Peso operativo Peso consigliato escavatore
Benna vagliatrice VSE 40 a pezzatura variabile Grazie al loro meccanismo brevettato, le benne vagliatrici per escavatore Simex VSE allontanano e avvicinano gli alberi vaglianti, permettendo così di variare la pezzatura del materiale in pochi secondi direttamente dalla cabina dell’operatore.
Benna frantumatrice per braccio escavatore CBE 50 Peso benna vuota Capacità benna (SAE) Larghezza totale Portata olio richiesta Pressione olio richiesta Peso consigliato escavatore
4.640 kg 1,80 m3 2440 mm 300 - 550 l/min 350 - 230 bar 38-55 ton
1,80 m3 1.800 mm 180-250 l/min 250-160 bar 2.500 kg 25-40 ton I tamburi sono composti da elementi con dischi di diverso diametro, la cui velocità periferica differisce in maniera significativa provocando un’elevata vorticosità del materiale da vagliare, con un forte aumento di produttività. Gli elementi vaglianti sono facilmente sostituibili. A forma di benna standard, aiuta e semplifica il caricamento del materiale assicurando grande facilità d’uso.◀
INFO Simex è leader mondiale nella produzione di attrezzature per macchine movimento terra: compattazione, frantumazione, scarifica e molto altro, su cui vanta numerosi brevetti. È presente in 81 paesi nel mondo.
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Novità > Hyundai
Novità importanti per Hyundai HCEE (Hyundai Construction Equipment Europe) ha aperto ufficialmente, il 24 settembre, la sua nuova sede a Tessenderlo (Belgio) e annuncia un’altra importante novità: la nomina del nuovo Marketing Manager Europe di Umberto Piagnoni
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Un futuro promettente Il messaggio chiave durante la cerimonia di apertura è stato molto chiaro: «Nuova azienda, nuova sede, nuova visione». Dopo che la Hyundai Construction Equipment è diventata un’unità aziendale indipendente dal 1° aprile 2017, l’apertura della nuova sede europea in Tessenderlo segna un altro passo importante verso l’obiettivo comune di essere tra i cinque produttori leader del mercato globale delle macchine da costruzione entro il 2023.
A Tessenderlo: 81.000 metri quadri Il nuovo complesso comprende un edificio per uffici di tre piani di 5.400 metri quadri, un magazzino per i componenti di 13.000 metri quadri, un centro di formazione Hyundai, una sala eventi e uno showroom. I lavori di costruzione rappresentano un investimento pari a 30 milioni di euro. Sul nuovo sito - avente una superficie di 81.000 metri quadri - la capacità di stoccare i componenti delle macchi-
All’evento anche i responsabili della sede centrale coreana
ne verrà raddoppiata. I clienti verranno accolti nei nuovi locali e la rete di concessionari Hyundai potrà usufruire di una formazione tecnica e commerciale di prima qualità. Infrabo, nota società belga di architettura e design con una vasta esperienza nel settore del commercio interaziendale, ha progettato i nuovi locali. Cordeel, un appaltatore generale, ha costruito l’intero edificio.
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Novità > Hyundai
Nuova azienda, nuova sede, nuova visione Alain Worp, amministratore delegato di Hyundai Construction Equipment
Europe, ha dichiarato: «La nuova struttura costituisce un eccellente passo in avanti verso la nostra divisione europea. Dopo essere diventata un’unità aziendale indipendente all’inizio di quest’anno, il cambio di marchio della società e la definizione della nostra visione globale del 2023, questa nuova sede europea è una chiara indicazione che le cose si stanno muovendo velocemente all’interno di Hyundai Construction Equipment. È anche un chiaro segnale al mercato della nostra presenza... e che siamo qui per rimanerci alla grande. Per me questo è solo l’inizio del nostro successo verso il futuro.»
Un nuovo arrivo per Hyundai: Paul Sysmans è il nuovo Marketing Manager Europe È invece di ottobre un’altra importante notizia: HCEE (Hyundai Construction Equipment Europe) ha annunciato infatti l’arrivo di Paul Sysmans nel team marketing dell’azienda con la carica di Marketing Manager Europe. Sysmans è un leader nelle vendite e nel marketing interaziendale con oltre 30 anni di esperienza come dirigente senior in società di beni d’investimento, di cui oltre 15 trascorsi a sviluppare e gestire accordi di distribuzione internazionali.
Il gruppo
Da sinistra verso destra: Johan Theils (Admin Director HCEE), Paul Sysmans e Alian Worp (Amministratore delegato HCEE)
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Hyundai Construction Equipment Europe Hyundai Construction Equipment Europe è un leader ampiamente riconosciuto nel mercato europeo delle macchine da cantiere. Grazie a un’automazione di fabbrica altamente avanzata, al sistema di ispezione di controllo qualità a tolleranza zero e all’ingegneria innovativa, offre un’ampia gamma di macchine da cantiere
Pronti per la sfida Paul Sysmans svilupperà e implementerà una strategia generale di marketing aziendale per il mercato europeo. Guiderà il team marketing e tradurrà gli obiettivi commerciali dell’azienda in strategie che porteranno a un’ulteriore crescita. Inoltre, stabilirà e gestirà il budget relativo al marketing, costruirà relazioni stabili con i concessionari europei e individuerà un posizionamento preciso per la gamma completa di prodotti Hyundai inclusi escavatori, pale gommate, carrelli elevatori industriali e attrezzature per magazzini. Paul Sysmans lavora presso la nuova sede centrale europea di Tessenderlo in Belgio.
per soddisfare le esigenze dei clienti. Produce oltre 100 modelli di macchine pesanti tra cui escavatori idraulici, pale gommate, carrelli sollevatori industriali e mini pale gommate. HCEE commercializza i propri prodotti tramite una rete qualificata di oltre 140 concessionari in più di 30 Paesi.
Esperienza nella dirigenza globale Paul Sysmans vanta oltre 30 anni di esperienza nel settore globale del marketing e delle vendite. Ha lavorato sia per grandi multinazionali sia per aziende di dimensioni più ridotte, molte delle quali relative al mercato della sanità che presenta esigenze particolari e richiede qualità elevata. Ha precedenti esperienze in posizioni di gestione esecutiva in grandi società internazionali e ha ricoperto numerosi incarichi come membro di consiglio d’amministrazione. Paul Sysmans ha sviluppato competenze nel reclutamento, nella gestio-
Paul Sysmans
Nuovo Marketing Manager Europe, di Hyundai Construction Equipment Europe
ne e nello sviluppo di accordi di distribuzione in tutto il mondo dal 2003, inclusa l’Asia. «Siamo lieti di dare il benvenuto a Paul Sysmans nella famiglia Hyundai», afferma Alain Worp, amministratore delegato di HCEE. «La sua esperienza e le sue competenze basate sulle metodologie di marketing e di vendita ci consentiranno di trarre vantaggio dalla forza della nostra nuova divisione aziendale, mentre continuiamo a crescere e a modernizzarci». «Durante la mia intera carriera ho sempre avuto l’aspirazione di lavorare con aziende che mostrano forti ambizioni, che desiderano migliorarsi ed elevarsi a un livello superiore. Questa è la ragione per cui sono estremamente entusiasta di far parte del team HCEE», ha affermato Paul Sysmans.◀
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Compattazione > Ammann
Con Ammann velocitĂ e risparmio Ammann lancia quattro nuovi rulli compattatori con una nuova ed esclusiva caratteristica di Porfirio Ferrari
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mmann ha lanciato quattro nuovi rulli compattatori per terreno nella linea ASC. Le macchine sono state costruite per ottenere la perfetta sinergia di resa produttiva e sistemi intelligenti di compattazione, aiutando gli appaltatori a eliminare passaggi superflui e quindi riducendo i costi. I nuovi modelli sono: ASC 110 T4f, ASC 130 T4f, ASC 150 T4f e ASC 170 T4f. Il peso varia da 11 a 17 tonnellate.
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I nuovi rulli sono dotati dell’ultimo modello di motore Deutz e rispettano tutti gli standard sulle emissioni degli Stati Uniti EPA Tier 4 Final ed UE Stage 4 Final. Applicazioni tipiche per i rulli sono autostrade, ferrovie, aeroporti, dighe in pietrame, zone industriali, porti e aree residenziali. I rulli ASC offrono anche l’Ammann Compaction Expert (ACE), un sistema intelligente di compattazione esclusivo della società. L’ACE è un sistema automatico di misurazione, controllo e documentazione. Può essere supportato da soluzioni GPS di cartografia per ottenere dati sulle superfici già compattate. Tutti i parametri misurati sono visualizzabili e valutabili, come capacità di carico del materiale, numero di passaggi e valori per frequenza/ampiezza.
I nuovi compattatori ASC dispongono di due varianti del sistema. L’ACEpro misura e analizza le caratteristiche del terreno e regola automaticamente ampiezza e frequenza, mentre l’ACEforce misura il valore assoluto di portata del materiale compattato. Altre caratteristiche tecnologiche dei rulli ASC sono: ▶ la progettazione senza asse posteriore, che assicura massima stabilità, manovrabilità e una struttura compatta della macchina;
▶ una cabina di dimensioni generose, con rumorosità ridotta per offrire all’operatore un ottimo comfort lavorativo; ▶ un cruscotto strumenti semplice e affidabile, per comandi intuitivi della macchina; ▶ visibilità ottimale a tutto tondo sulla macchina, per massima sicurezza e produttività; ▶ Punti di servizio e manutenzione facilmente accessibili per interventi rapidi ed economici. «Restiamo fedeli alla nostra filosofia aziendale, vale a dire offrire compattazioni più rapide con meno passaggi», commenta Vlasta Medek, Commercial Manager della Ammann. «Inoltre il sistema ACE e i comandi intuitivi aiutano gli operatori meno esperti a garantire la produttività richiesta in cantiere – un’ulteriore caratteristica chiave per il profitto dei nostri clienti».◀
INFO Ammann Group Eisenbahnstrasse 25 4901 Langenthal Svizzera Telefono: +41 62 916 61 61 Fax: +41 62 916 64 02 info.aag@ammann-group.com
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In cantiere > Attrezzature Indeco
Prestazioni... atomiche Le attrezzature Indeco giocano un ruolo decisivo nella demolizione della centrale nucleare di Zion nell’Illinois. L’intervento è affidato a Manafort Brothers, una delle più importanti imprese degli Stati Uniti specializzate in questo genere di dismissioni di Miriam Spada
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a centrale di Zion si trova nell’Illinois sulle rive del Lago di Michigan, a circa 64 km da Chicago e 68 da Milwaukee. Completato nel 1973, l’impianto ha iniziato a produrre energia elettrica tra la fine di quell’anno (primo reattore) e il settembre del 1974 (secondo reattore). La centrale di Zion faceva par-
te della rete di Commonwealth Edison (ComEd) ed era stata pensata per servire l’area metropolitana di Chicago e appunto la parte dello Stato che si affaccia sul lago. Nel febbraio del 1997, a seguito di un’errata operazione che portò allo spegnimento accidentale del reattore numero 1 (evento che però non creò nessun problema
di sicurezza), venne sospesa la produzione di energia elettrica. Nel febbraio del 1998 ComEd, che avrebbe comunque dovuto investire 435 milioni di dollari per riattivare il reattore 1 e rifornire di nuove barre il reattore 2 (già fermo al tempo dell’incidente), decise di sospendere definitivamente l’attività, in quanto l’investimento
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In cantiere > Attrezzature Indeco
non avrebbe generato un sufficiente ritorno per l’azienda. Per accelerare i tempi di conversione del sito l’NRC (Nuclear Regulator Commission), utilizzando una procedura che non ha precedenti nella sua storia, nell’agosto del 2010 ha concesso a ComEd di trasmettere la licenza a Energy Solutions, azienda specializzata nella dismissione di centrali nucleari, così come nel recupero di siti compromessi dagli effetti di attività industriali. Il progetto di Energy Solutions prevede di riportare entro la fine del 2026 tutta l’area nelle condizioni ambientali e paesaggistiche che la caratterizzavano quasi cinquant’anni fa, cioè prima che cominciasse la costruzione dell’impianto (la cosiddetta soluzione “greenfield”).
missioning) è iniziata nel 1998 con la rimozione del combustibile nucleare dai reattori e la messa in sicurezza delle barre di uranio; nel 2011 sono invece cominciate le operazioni di decontaminazione e demolizione delle strutture che, a partire da quella data, e considerando anche le bonifiche dei terreni, richiederanno circa dieci anni di lavoro per 200 addetti specializzati
all’anno, con un costo totale dell’intervento stimato in circa un miliardo di dollari. Il piano di dismissione ha previsto che per tutte le fasi relative alla demolizione delle strutture in cemento armato e in acciaio, fosse adottata la sola procedura di tipo meccanico. Quella con l’esplosivo era infatti stata esclusa a priori, vista la natura del sito e il potenziale rischio di rilascio incontrollato di polveri contaminate nell’aria. Per potere svolgere in modo adeguato e in piena sicurezza il processo demolitivo, bisognava comunque assegnare il lavoro ad un’impresa di provata esperienza e capacità. Si trattava infatti di smantellare strutture decisamente complesse per via delle caratteristiche strutturali dei vari fabbricati e della presenza di varie tipologie di impianti. Per questo Zion Solutions, nel 2014, ha appaltato i lavori a Manafort Brothers di New Britain, Connecticut, impresa con quasi cento anni di storia, riconosciuta a livello nazionale, in quanto l’unica, ad oggi, che può già vantare di avere eseguito la demolizione di due centrali nucleari
Una dismissione lunga e complessa Energy Solutions, attraverso la sussidiaria Zion Solutions, è responsabile di tutti lavori di asportazione degli impianti, della demolizione delle strutture, così come del conferimento di tutti i materiali di risulta in un sito di sua proprietà. La dismissione (decom-
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nella costa orientale degli Stati Uniti. Manafort Brothers ha inizialmente operato nell’edificio dove erano alloggiate le turbine e i generatori, oggi non più visibile in quanto completamente demolito, per poi proseguire all’interno delle due torri che accoglievano il reattore 1 e il reattore 2, dove ha rimosso varie tipologie di impianti. Successivamente ha cominciato lo smantellamento del grande edificio che accoglieva gli impianti ausiliari situato fra le tue torri, la cui demolizione comincerà invece in autunno. Oltre all’esperienza e alla capacità di operare in sicurezza, demolizioni così impegnative e complesse richiedono macchine e attrezzature adeguate. L’estensione temporale del cantiere, le caratteristiche dimensionali e di resistenza delle strutture in cemento
armato e in acciaio, così come la necessità di assicurare produzioni adeguate, hanno in particolare richiesto un’attenta valutazione delle attrezzature preposte alla demolizione. Questa analisi ha condotto Manafort Brothers a decidere di utilizzare esclusivamente martelli Indeco, affiancati anche da un frantumatore e una cesoia, sempre forniti da Indeco.
Una demolizione firmata Indeco Nel cantiere di Zion operano due HP 25000 (in Europa HP 18000 - peso operativo, 11.054 kg, utensile da 250 mm per escavatori da 60 a 140 t), tre HP 13001 (in Europa HP 9000 - peso operativo 5.000 kg, 15.000 joules, punta 195 mm per escavatori da 39 a 80 t) e un HP 8000 (in Europa HP 5000
- peso operativo 3.150 kg, utensile 160 mm 8.000 joules, per escavatori da 27 a 50 t) montato su escavatore dotato di braccio lungo da demolizione e, come già accennato, anche una cesoia ISS 30/50 e un frantumatore rotante IRP 1250. Le attrezzature sono spesso impiegate contemporaneamente, anche se in diverse aree del sito e alcune vengono inoltre utilizzate continuativamente da più di un anno. Come riferitoci da John Carville, direttore di cantiere per Manafort Brothers: «Qui a Zion, così come in tutte le demolizioni di questo tipo, dobbiamo affrontare una serie di problematiche, prime fra tutte la sicurezza e lo stato di salute degli addetti, il rispetto delle normative ambientali e la necessità di programmare ed eseguire in modo appropriato le varie fasi di demolizione,
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In cantiere > Attrezzature Indeco
così da accedere nelle aree non immediatamente raggiungibili, perché nascoste da altre strutture. Per dare un’idea della quantità di cemento armato presente nel sito, basta dire che a lavoro terminato avremo prodotto oltre 113.000 tonnellate di materiale di risulta, tutte conferite via treno nello speciale sito di proprietà di Energy Solutions, situato a Clive nel deserto dello Utah.
Oltre al calcestruzzo bisogna naturalmente considerare anche le decine di migliaia di tonnellate di materiali ferrosi e non ferrosi prodotti dal processo demolitivo». La dimensione dell’intervento non si esaurisce tuttavia nella descrizione dei soli termini quantitativi: tutte le strutture interne ed esterne in calcestruzzo armato di maggior rilievo sono infatti
realizzate con getti di calcestruzzo che, a secondo dell’area in cui si trovano, variano da 1 a 4 metri, con armature di diametro 32 o 36 mm con maglia che varia da mediamente fitta a molto fitta. Gli spessori maggiori si trovano nelle strutture che si estendono a quasi 18 metri al disotto del piano campagna e che accoglievano gli impianti di pompaggio dell’acqua di raffredda-
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mento provenienti dal lago di Michigan, in quelle relative nell’edificio che accoglieva la riserva del combustibile nucleare, e naturalmente, nelle fondazioni. Spessori che richiedono dunque un impegno notevole anche da parte di macchine e attrezzature, così come del resto sottolineato dallo stesso John Carville: «Manafort Brothers è l’unica impresa della East
Coast che può vantare un’esperienza specifica nella demolizione di centrali nucleari in dismissione. Abbiamo infatti già demolito la centrale Connecticut Yankee presso Haddam Neck e la centrale Maine Yankee situata presso Wiscasset. Sappiamo dunque come muoverci in questo genere di interventi, ma francamente non mi ero mai imbattuto in cementi armati con valori di resistenza a compressione da 60 a 90 MPa (8,7- 13 Kpsi), quali quelli che abbiamo rilevato qui a Zion, ecco perché la scelta dei martelli e le altre attrezzature per la demolizione è stata davvero cruciale. Tengo peraltro a precisare che la decisione di utilizzare Indeco, non è basata solo sulla positiva esperienza dell’HP 8000 che già utilizzavamo, ma è frutto di un’attenta valutazione comparativa con altri produttori. I due HP 13001 sono i modelli che impieghiamo maggiormente, ma naturalmente sono i due HP 25000 quelli che ci consentono di affrontare le situazioni più difficili. L’HP 25000, oltre a beneficiare delle tecnologia Indeco presente in tutti i modelli della gamma, dispone di una notevole potenza e con i suoi 25.000 joules è il martello più produttivo e potente oggi disponibile sul mercato; a certe condizioni, è davvero l’unico che può essere una valida alternativa all’esplosivo. Per tutti i modelli abbiamo inoltre notato un’ottima affidabilità e una notevole durabilità delle punte in rapporto al tipo di demolizione, segno evidente che i materiali con cui sono realizzate sono all’altezza di quelli utilizzati per tutti gli altri componenti del martello. Anche il frantumatore e la cesoia stanno dando ottimi risultati in termini produttivi. Il frantumatore rotante si è poi particolarmente distinto per un rapporto potenza/dimensioni molto favorevole».
Forte nella produzione e nel servizio Nel cantiere di Zion i martelli sono stati e continuano ad essere sottoposti a un lavoro molto gravoso, che peraltro si estende nel tempo; aspetto non comune per le normali demolizioni, dove generalmente le operazioni sono contenute entro l’anno o poco più. In tutte le demolizioni di grandi strutture si può veramente misurare il livello produttivo delle attrezzature, ma un intervento come quello di Zion rappresenta una sfida anche sul piano del servizio e dell’assistenza, cioè quegli elementi che inevitabilmente finiscono per incidere in modo decisivo sulle tempistiche del lavoro. Così John Carville ha sottolineato questo particolare aspetto: «La nostra soddisfazione con i martelli, il frantumatore e la cesoia Indeco nasce da ovvie considerazioni produttive, ma anche dal servizio offerto da Indeco North America, che ha sempre dato risposte, rapide ed efficaci, a tutte le nostre esigenze, peraltro quasi tutte riferite a interventi di manutenzione ordinaria. Non è dunque un caso se abbiamo intenzione di ordinare altri due HP 13001 per completare il lavoro».◀
INFO INDECO Indeco, azienda italiana produttrice di martelli demolitori idraulici, nasce nel 1976 e fin dalla sua costituzione si propone di rispondere con tempestività alle esigenze dei mercati puntando sulla capillarità della rete di vendita e di assistenza post vendita, e sulla capacità dell’ufficio progettazione e sviluppo. In breve tempo diventa un marchio leader a livello mondiale nel settore della demolizione.
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L’evento > Liebherr Una livrea d’occasione
Adatto per la speciale occasione, l’escavatore Liebherr numero 75.000, l’escavatore del “giubileo” A 918 Compact Litronic, presenta una livrea davvero speciale, realizzata dall’artista dei graffiti MadC
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75.000 escavatori per Liebherr È un gommato A 918 Compact Litronic il numero 75.000. Andrà a far parte del parco macchine di Liebherr-Mietpartner GmbH con un abito tutto nuovo, disegnato apposta per lui di Miriam Spada
P
resso Liebherr-Hydraulikbagger GmbH, fabbrica di fondazione del gruppo Liebherr, è stato prodotto l’escavatore n. 75.000. Per la società e i suoi circa 1.700 collaboratori si tratta di un’occasione particolare da festeggiare: nell’ambito di una manifestazione celebrativa, presso lo stabilimento produttivo, è stata esibita ai partecipanti la macchina del “giubileo”. L’escavatore gommato A 918 Compact Litronic ha beneficiato di uno speciale “design a graffiti” sotto l’egida dell’artista Claudia Walde, alias MadC, un’artista tra le più note del settore a livello mondiale. L’escavatore gommato compatto andrà a far parte del parco macchine di Liebherr-Mietpartner GmbH, società del gruppo focalizzata su noleggio e servizi annessi. Le caratteristiche del modello A 918 Compact Litronic riproducono, ancora oggi, in chiave moderna, alcuni requisiti originali messi in campo dal fondatore del gruppo Dott.-Ing. E.H. Hans Liebherr: una macchina movimento terra, caratterizzata da grande maneggevolezza, robusta, sempre pronta all’uso ed ergonomica. Gli escavatori gommati Liebherr si distinguono, in tutto il mondo, per potenza, efficienza e flessibilità d’impiego, poiché combi-
nano la tecnologia moderna con una pluriennale esperienza nello sviluppo e produzione di macchine per il settore delle costruzioni e movimento terra. Questo connubio sinergico, tra tradizione e innovazione, risulta decisivo per il successo del costruttore.
Gli sviluppi più importanti nella storia degli escavatori gommati Liebherr Già nel 1954 Hans Liebherr, con il suo primo escavatore gommato L 300, aveva posto le fondamenta per una nuova tipologia di macchinario, nell’ambito di questa classe. Il gommato Liebherr risulta oggi leader mondiale per reputazione e diffusione. Per le esigenze del tempo, con soltanto 7,5 ton di peso operativo e 25 HP di potenza, era caratterizzato da una performance di tutto rilievo; il mitico L 300, munito di sei ruote, vanta il primato di essere stato il primo escavatore idraulico prodotto in Europa. Anche altre soluzioni tecniche risultavano davvero speciali: abitacolo operatore davvero confortevole per gli standard del tempo, braccio mobile, una sorta di benna rovescia ante litteram che comparivano tutti, per la prima volta, su una macchina destinata al settore delle costruttori; anche la ralla,
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L’evento > Liebherr
con cuscinetti a sfere, era stata sviluppata e prodotta internamente allo stabilimento di Kirchdorf, mentre l’azionamento rimaneva ancora di tipo meccanico. Il nuovo escavatore attecchì così rapidamente presso molte imprese, che nei primi tre anni ne furono prodotti ben 110 esemplari.
Poco tempo dopo, nel 1960, veniva implementata un’altra importante innovazione sull’escavatore A 650, primo escavatore gommato completamente idraulico, nel senso che oltre all’attrezzatura di lavoro idraulica era anche dotato di azionamento idraulico. Con le sue 16 ton di peso operati-
vo la macchina disponeva di una potenza di 60 HP e rappresentava una pietra miliare nella storia degli escavatori gommati. Liebherr-Hydraulikbagger GmbH è in grado di festeggiare, quest’anno, un’ulteriore “giubileo”: 50 anni dalla produzione del primo escavatore su
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rotaia A 400 ZW, il cosiddetto escavatore “a due vie” la cui produzione è cominciata nel 1967. Si tratta di una speciale versione dell’escavatore gommato, che può muoversi a scelta su rotaia o su strada. L’azienda ha consolidato, con successo, la produzione di escavatori a due vie, nell’ambito della propria
L 300
Con il modello L 300 Hans Liebherr ha costruito il primo escavatore idraulico d’Europa.
gamma di modelli e si è conquistata la posizione di leader in questo segmento sul mercato tedesco. Fin dall’inizio per Hans Liebherr è stato importante sviluppare e produrre internamente le tecnologie chiave. Ciò è apparso particolarmente evidente nel 1983 con l’escavatore gommato A 912 in cui il motore diesel, la pompa idraulica, l’azionamento del brandeggio con rotismo epicicloidale, gli assali come pure il cambio e il riduttore nel carro, erano già tutti di produzione interna. Nel 1989 è stata introdotta dal costruttore Liebherr un’altra importante innovazione denominata “Litronic” costituita da un sistema combinato di elettronica intelligente e idraulica funzionale al monitoraggio, controllo, regolazione e coordinazione di tutti i sistemi importanti dell’escavatore. Questo sistema trovava applicazione per la prima volta nel modello A 912 Litronic e rappresenta, ancora oggi, in una forma che è stata ampiamente sviluppata ed evoluta, l’asse portante di ogni macchina per l’edilizia Liebherr. Il perfetto sincronismo tra macchina e accessori di lavoro svolge un ruolo decisivo per un impiego più efficace in cantiere. Pertanto Liebherr ha investito, anche in questo settore e ha potuto presentare nel 2001 non solo un proprio attacco rapido, ma anche un sistema completamente automatico per l’innesto delle tubazioni che ha denominato LIKUFIX. Con questo dispositivo il conducente della macchina può cambiare tutti gli accessori, meccanici e idraulici, premendo semplicemente un pulsante in cabina, quindi regolando pressioni e portate idrauliche. Rispettando perfettamente il motto “fermarsi è come retrocedere” Liebherr continua a sviluppare innovazioni in tutti i campi: in particolare dall’inizio degli anni 2000 le innovazioni sono state sempre fortemen-
te caratterizzate ponendo al centro dell’attenzione il tema dell’efficienza e del cosiddetto “cantiere digitale”.
LiebherrHydraulikbagger GmbH: sempre al centro del gruppo Liebherr Nel 1949, a Kirchdorf an der Iller, nel sud della Germania, Hans Liebherr fondò l’azienda appoggiandosi alla propria impresa di costruzioni preesistente. I primi decenni dello stabilimento furono caratterizzati da molteplici e straordinarie innovazioni, che gettarono le basi per la storia di successo del costruttore Liebherr. Gli innumerevoli prodotti, originari dello stabilimento Liebherr di Kirchdorf, che vengono sviluppati e prodotti anche in altre installazioni, dimostrano l’elevata capacità innovativa del sito produttivo. Attualmente Liebherr-Hydraulikbagger GmbH è uno dei produttori leader, a livello mondiale, dei più moderni escavatori idraulici. La società sviluppa e produce una gamma di macchine molto ampia: escavatori industriali per l’industria, per il movimento terra e ha anche avviato la produzione di dumper articolati. Queste macchine, caratterizzate da grande efficienza, trovano posto nei più svariati settori d’impiego in molti rami industriali e vengono utilizzati con successi in tutto il mondo.◀
INFO LiebherrHydraulikbagger GmbH Liebherrstraße 12 88457 Kirchdorf an der Iller Germania Tel: +49 7354 80-0 Fax: +49 7354 80-7294 E-mail: info.lhb@liebherr.com
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Focus macchina > JCB
JCB rinnova la sua gamma intermedia JCB presenta la versione rinnovata di due pale gommate – modelli 411 e 417 – dotate di nuove funzioni di controllo e gestione, prestazioni incrementate e motori conformi alla normativa Tier 4 Final di Porfirio Ferrari
J
CB ha rinnovato due delle sue pale gommate di gamma intermedia dotandole di nuove funzioni di controllo e gestione, tra cui la possibilità di eseguire i controlli di manutenzione periodica dalla cabina CommandPlus. Le pale gommate JCB 411 e 417, questi i modelli rinnovati, ora sono anche dotate di motori Tier 4 Final, e adottano molte delle funzioni innovative che caratterizzano l’ammiraglia della società, ossia la pala 457.
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Focus macchina > JCB
Le caratteristiche principali delle nuove pale gommate JCB 411 e 417 sono: ▶▶ Cabina CommandPlus con maggiore spazio, nuovi controlli e livelli di rumorosità ridotti; ▶▶ Scelta di sedili altamente tecnologici, nuovi comandi montati sul sedile e due livelli di rivestimenti per la cabina; ▶▶ Nuovo freno di stazionamento elettrico e ventilatore di raffreddamento motore bidirezionale reattivo alle variazioni di temperatura, disponibili su richiesta; ▶▶ Motore Tier 4 Final senza il costoso filtro antiparticolato (no DPF). I modelli JCB 411 e 417 sono progettati ed equipaggiati principalmente per
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impieghi gravosi, per l’utilizzo in magazzini di materiali sfusi e per lo svolgimento di attività di movimentazione e carico. Macchine da carico agili e versatili, sono caratterizzate da una postazione di guida dominante che ne rende agevole il posizionamento e la manovrabilità anche negli spazi di lavoro più angusti. Le pale gommate 411 e 417 sono dotate di motore JCB EcoMax da 81 kW (109 CV) per il modello 411 e 93 kW (125 CV) per il modello 417. Entrambe le versioni di questo innovativo e pluripremiato motore sono dotate di un efficiente sistema di riduzione catalitica selettiva (SCR). Insieme a un processo di combustione “pulito”, ciò
garantisce la conformità ai requisiti di emissioni Stage IV/Tier 4 Final senza l’impiego di catalizzatore ossidante (DOC) né di costoso filtro antiparticolato (no DPF). In questo modo si evita l’esigenza del processo di rigenerazione, spesso necessario per la pulizia periodica dei sistemi DPF.
Differenziali a coppia proporzionale sono montati di serie sugli assali JCB per impieghi gravosi delle macchine, con differenziali anteriore e posteriore limited slip opzionali, per garantire una maggiore forza di trazione per le pale gommate utilizzate prevalentemente fuori strada.
Un gruppo di raffreddamento maggiorato è montato di serie e gli acquirenti possono optare per il nuovo ventilatore a comando idraulico con regolazione della velocità in base alla temperatura ambiente per ottimizzare il raffreddamento e i consumi di carburante, che può essere impostato per invertire periodicamente il flusso d’aria per la rimozione dei detriti.
La possibilità di scollegare la trasmissione tramite il pedale del freno libera i giri del motore per ottimizzare le prestazioni idrauliche, riducendo al contempo l’usura del freno e il consumo di carburante. I modelli 411 e 417 sono dotati di trasmissione Powershift a quattro marce che è in grado di raggiungere i 40 km/h.
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Focus macchina > JCB
Cabina CommandPlus La spaziosa cabina CommandPlus offre ai modelli JCB 411 e 417 nuovi livelli di informazioni, controllo e comfort, oltre a una straordinaria visibilità e migliore insonorizzazione che la rendono ottimale per attività prolungate al posto di guida. Nelle fredde mattine invernali i cristalli si disappannano più rapidamente grazie a un sistema di condizionamento e climatizzazione automatico che garantisce una migliore ventilazione e distribuzione del flusso di aria. Sono inoltre presenti ampi vani portaoggetti per l’operatore. Sono disponibili cabine con due differenti livelli di caratteristiche tecnologiche. La dotazione standard comprende un piantone sterzo regolabile, sedile a
sospensioni pneumatiche, oscurante a rullo per parabrezza, specchi retrovisori esterni riscaldati e una presa di alimentazione da 12 V. L’opzione con caratteristiche tecnologiche di più alto livello offre agli operatori un sedile deluxe, doppio oscurante a rullo e tappetini in gomma rimovibili nei vani portaoggetti su entrambi i lati del quadro della strumentazione. È prevista, inoltre, una seconda videata di informazioni con display telecamera integrato e sistema di controllo CommandPlus, che consente di effettuare la regolazione da cabina della portata di olio dei circuiti ausiliari, di abilitare il sistema opzionale di sospensione del braccio e gli intervalli di tempo per il ventilatore con inversione del senso
di rotazione, se previsto. È disponibile, inoltre, un’opzione di “help” che descrive la funzione degli interruttori di comando ed è particolarmente utile per operatori occasionali e stagionali. Gli operatori possono eseguire dalla cabina i controlli di manutenzione periodica giornaliera, ad esempio il controllo dei livelli dell’olio motore e dell’additivo per emissioni gasolio (DEF). Ciò non solo consente di risparmiare tempo ma incoraggia gli operatori a eseguire con regolarità questi importanti controlli. L’ampia scelta di nuovi comandi joystick e multileva per il sistema idraulico soddisfa le diverse preferenze degli operatori. Entrambi i modelli sono montati di serie sul sedile, includono un commutatore di marcia
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Note su JCB JCB ha 22 stabilimenti distribuiti in quattro continenti: undici nel Regno Unito, gli altri in India, Stati Uniti, Brasile e Cina. JCB è di proprietà della famiglia Bamford; il Presidente Lord Bamford è il primogenito di Mr JCB, Joseph Cyril Bamford. L’azienda produce oltre 300 diversi modelli tra cui terne, movimentatori telescopici,
avanti/retromarcia rotativo e garantiscono il controllo proporzionale di tutte le funzioni della pala gommata. Sono disponibili nuove opzioni di illuminazione a LED con una durata utile notevolmente superiore in sostituzione delle luci standard o alogene per garantire agli operatori una visibilità ancora migliore attorno alla macchina quando lavorano al buio.
Impianto idraulico e prestazioni Il modello 411 dispone di un impianto idraulico con pompa a ingranaggi che produce 123 l/min a piena potenza, mentre il modello 417 è dotato di un sistema a portata variabile su richiesta
escavatori cingolati e gommati, pale gommate, mini escavatori, minipale, dumper articolati, carrelli elevatori fuoristrada, attrezzature per compattazione. JCB produce per il settore agricolo una gamma di movimentatori telescopici e l’esclusivo trattore Fastrac ed inoltre, per il settore industriale, i carrelli elevatori Teletruk.
“load sensing” fino a 156 l/min. Oltre a fornire olio ai cilindri dello sterzo articolato e all’impianto frenante servoassistito delle quattro ruote, le pompe alimentano i bracci della pala e il carrello standard o con attacco rapido che può funzionare con una vasta gamma di attrezzature JCB. Il modello 411 da 8,7 t è dotato di bracci di sollevamento JCB a coppia elevata che offrono 3,36 m di altezza di carico con l’attacco rapido Quickhitch e un carico di ribaltamento in massima sterzata di poco superiore a 5.000 kg con una benna per impieghi generali da 1,2-1,6 m3. Per il modello JCB 417 sono disponibili tre opzioni di bracci pala con altezza di carico di 4,2 m per il caricamento di tramogge in uno stabilimento di betonaggio o per il carico di autocarri dalle fiancate alte. La capacità di carico di ribaltamento in massima sterzata è di circa 3.900 kg per questa configurazione, con capacità fino a 5.800 kg con attacco rapido sui bracci standard e altezza di carico di 3,3 metri.◀
INFO
JCB
Quartier generale (UK) Lakeside Works Dunstone Rd ST14 5JP Rocester (Staffordshire) Sede JCB S.p.A. (Italia) Via Enrico Fermi, 16 20090 Assago (MI) Italia
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Aziende > Blaas e Weber MT
L’unione fa la forza È l’idea di Blaas, distributore-noleggiatore di Bolzano che si affida solo a marchi di assoluta qualità tra i quali spicca Weber MT. Blaas ha recentemente festeggiato i 55 anni di attività, un’occasione importante per fare il punto sull’esigente mercato del Trentino-Alto Adige di Porfirio Ferrari
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N
ata nei primi anni Sessanta come officina elettromeccanica, Blaas è un nome che ha bisogno di ben poche presentazioni. Dalla splendida sede di Bolzano e attraverso sei rappresentanti, l’attività di Blaas che comprende la vendita, il noleggio e l’assistenza tecnica inerente molteplici prodotti per l’edilizia - copre l’intero territorio del Trentino Alto Adige. «Negli ultimi dieci anni», commenta Thomas Blaas, titolare dell’azienda, «abbiamo registrato uno sviluppo fantastico fondato su un reale servizio a 360° e sulla scelta di partner commerciali di eccellenza quali Weber MT, Geomax, Kärcher, Fischer, Duss, Flex, Milwaukee e Blaklader».
Weber MT: uno specialista Per quanto concerne la compattazione del terreno e la vibrazione del calcestruzzo, Blaas è da anni legato ai prodotti di Weber MT. Commenta Thomas Blaas: «Al momento di scegliere i prodotti per queste specifiche applicazioni eravamo orientati verso un marchio importante, prodotto in Germania, che offrisse una vasta gamma. Dopo varie esperienze nega-
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Aziende > Blaas e Weber MT
Blaas
In alto, il team di Blaas mentre in basso la sede
A proposito di Weber MT Azienda fondata negli anni ’50 a Bad Laasphe, Germania, WEBER MT è tuttora saldamente in mano all’omonima famiglia, oggi alla terza generazione. Considerata una delle aziende più innovative del settore a livello mondiale è tra i leader del mercato europeo e internazionale, esportando oltre il 60% della propria produzione. I clienti apprezzano in particolare l’elevata qualità e robustezza delle macchine rigorosamente made in Germany, le soluzioni innovative che rendono confortevole l’utilizzo, nonché la facilità ed economia di manutenzione. WEBER MT offre ben 24 mesi di garanzia sull’intera gamma dei prodotti, estendibili a 3, 4 o 5 anni.
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Alberto Lovo e Thomas Blaas
Blaas è da anni legato ai prodotti di Weber MT
tive con altri marchi, ci siamo affidati alla Weber che, all’epoca, non era molto diffusa in Alto Adige. L’ottima qualità delle macchine ci ha immediatamente convinti, perché vogliamo dare il meglio ai nostri clienti. In quest’ottica ci affidiamo ad A.L. Consulting che funge da autentico link tra la Weber in Germania e la Blaas di Bolzano e ci assiste in tutto: dalla formazione tecnico-commerciale al pre e post vendita, dall’assistenza ai ricambi.»
Una gamma completa per un mercato esigente Blaas propone una vasta scelta di piastre monodirezionali, piastre bidirezionali, vibrocostipatori e aghi vibranti IVUR con convertitore integrato. «Si tratta di macchine robuste, efficienti, affidabili», prosegue Blaas, «e per un noleggiatore queste sono qualità
indispensabili sotto molteplici aspetti: le prestazioni, la soddisfazione del cliente, la garanzia di avere sempre attrezzature efficienti e ai massimi livelli. Anche le necessità di manuten-
zione sono minime e le rotture impreviste sono praticamente inesistenti. Le macchine durano tantissimo. Inoltre abbiamo notato come in Germania moltissimi noleggiatori si affidino a Weber e questo significa che la qualità di questi prodotti è superiore alla media. Come Blaas ci troviamo a operare in un mercato particolarmente esigente: i nostri clienti vogliono prodotti funzionali e affidabili. A tale proposito mi preme sottolineare come spesso il noleggio sia un perfetto supporto per la vendita: chi è soddisfatto della macchina la usa spesso e si convince da solo ad acquistarla».
Gli aghi vibranti IVUR
Aghi vibranti IVUR
L’esperienza di Blaas conferma una predilezione da parte dei clienti per gli aghi con convertitore integrato rispetto agli aghi con convertitore esterno
Blaas è un vero alfiere degli aghi vibranti IVUR con convertitore integrato: macchine efficaci, concepite per un utilizzo semplice, pratico ed efficiente. «Una volta che le provano», conferma il distributore bolzanino, «i clienti se ne innamorano e non tornano agli aghi con convertitore esterno». Un’affermazione che sta trovan-
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Aziende > Blaas e Weber MT
tore) sono salvaguardati da eventuali sbalzi di corrente: il convertitore elettronico è stabile fino a picchi di 450 V e rende la macchina compatibile con qualsiasi generatore. Come accennato, la scheda elettronica protegge l’operatore da scosse, corto-circuiti e dispersione a terra (secondo le norme VDE e EN). La potenza del motore garantisce performance ottimali e gli avvolgimenti dello statore sono stabilmente incapsulati, resistenti alle vibrazioni e al surriscaldamento fino a 180°(classe di isolamento H). I vibratori sono inoltre resistenti all’usura grazie al particolare trattamento termico dell’involucro. Tra gli optional segnaliamo il rivestimento in gomma dei vibratori, la cinghia a tracolla e il tubo di protezione più lungo.
Per chi vuole di più
do conferme ben oltre l’area altoatesina anche grazie alle opportunità di prova offerta dalla rete di A.L. Consulting e alle intrinseche qualità di queste attrezzature.
Uno sguardo tecnico Gli IVUR sono costituiti da un ago vibrante unito a un convertitore ad alta frequenza e rappresentano l’attrezzatura ottimale per la compattazione del calcestruzzo senza inutili ingombri. Il convertitore integrato è di dimensioni compatte e rappresenta il massimo della comodità, essendo un
pezzo unico con tanto di impugnatura e pulsante di accensione. Gli IVUR, che funzionano con il semplice allacciamento alla rete elettrica monofase, prevedono tre misure di vibratori intercambiabili da 40, 50 e 58 mm e sono equipaggiati con una resistenza termica che determina lo spegnimento automatico dell’attrezzatura in caso di surriscaldamento causato da un utilizzo scorretto. Un accorgimento ideale per le attrezzature a noleggio che talvolta vengono affidate a personale inesperto. Allo stesso tempo la scheda elettronica (ma anche l’opera-
Per chi fosse in cerca di ulteriore tecnologia, Weber MT mette a disposizione la versione IVURplus, modelli ancora più duttili e sicuri. Oltre alle caratteristiche viste per gli IVUR, gli IVURplus vantano un tubo con il vibratore facilmente separabile dal convertitore e intercambiabile con altre misure, direttamente in cantiere e senza alcun passaggio in officina. In aggiunta gli IVURplus presentano un dispositivo elettronico supplementare a totale salvaguardia dell’utilizzatore da eventuali scosse elettriche o microscariche, qualora in cantiere non ci fosse la messa a terra o vi fosse qualche anomalia nell’impianto elettrico. E se non bastasse ci sono anche i modelli IVURplusD che in luogo del tubo da 5 m presentano un tubo da 0,8 m collegato a una comoda impugnatura. La soluzione ideale per le pavimentazioni in calcestruzzo.◀
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