Anno XIII n.3 | Luglio-Settembre 2018
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3-6 ottobre 2018
40 anni di Geofluid
Dal 3 al 6 ottobre il mondo delle perforazioni, delle fondazioni speciali e della geotecnica si dà appuntamento a Piacenza
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Editoriale di Manuela Cortesi
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News > Le brevi a cura della redazione
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Hanno collaborato a questo numero: Alberto Bisson, Vincenza Camaggi, Porfirio Ferrari, Emanuele Giovannini, Emanuele Nanni, Umberto Piagnoni, Marianna Senni, Miriam Spada, Sandro Tozzi
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Direttore editoriale Manuela Cortesi – manuela.cortesi@scimedia.it
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Direttore responsabile Emanuele Giovannini - emanuele.giovannini@scimedia.it
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Anno XIII n. 3 | luglio-settembre 2018
Anno XIII n.3 | Luglio-Settembre 2018
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3-6 ottobre 2018
40 anni di Geofluid
Dal 3 al 6 ottobre il mondo delle perforazioni, delle fondazioni speciali e della geotecnica si dà appuntamento a Piacenza
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Preview fiere > Marmomac Pronti per il Marmomac
di Miriam Spada
p. 10
Preview fiere > Geofluid 40 anni di Geofluid
di Miriam Spada
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Preview Geofluid > Bauer Macchine Italia Pillole di Bauer
di Sandro Tozzi
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speciale
Preview Geofluid > Comacchio In stile Comacchio
di Porfirio Ferrari
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Preview Geofluid > Casagrande Sempre al massimo
Preview Geofluid > Soilmec
di Miriam Spada
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Jet grouting a grande profondità
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Preview Geofluid > Epiroc Soluzioni firmate Epiroc
di Giordano Perini
Preview Geofluid > Sirive
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Al Geofluid il meglio firmato Sirive
di Alberto Bisson
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Preview Geofluid > Massenza Passione al servizio dell’innovazione
di Sandro Tozzi
Preview Geofluid > DAT instruments Come nascono i datalogger made in Italy
di Porfirio Ferrari
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Registrazione Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 1286 del 25/10/2006 Iscrizione ROC: 29737
Focus cantiere > Keller Fondazioni Sottoattraversamento dell’Isarco
di Emanuele Nanni PF - Rivista Italiana delle Perforazioni & Fondazioni SCI media srl Via Camillo Benso Conte di Cavour, 62 40026 Imola (BO) - Italia P. IVA 03618411205 - R.E.A. BO-533436 Tel. +39 0542 22601 - E-mail: info@scimedia.it www.scimag.news Per le immagini pubblicate si resta a disposizione degli aventi diritto che non si siano potuti reperire
p. 50
Focus macchina > Fraste Sempre più green
di Miriam Spada
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Editoriale
Una questione di tempo di Manuela Cortesi
S
ul ponte Morandi ormai si è detto e scritto di tutto in merito alle collettive responsabilità. Ma al di là dello spettro dei mancati controlli – accadrà di nuovo? – quello che viene da chiedersi ora è come e soprattutto in che tempi avverrà la ricostruzione. Riguardo allo stato di salute di esecuzione delle opere pubbliche, è stato pubblicato dopo quattro anni il nuovo rapporto 2018 sui tempi di attuazione curato nell’ambito del NUVEC (Sistema Conti pubblici territoriali, Analisi e monitoraggio degli investimenti pubblici dell’Agenzia della Coesione). Dal rapporto non emergono sostanziali novità: e il punto è proprio questo, i problemi sono sempre gli stessi. Per i 140 miliardi degli investimenti pubblici, le gare e le opere vanno a rilento. Si stima che per un’opera di dimensioni medio-grandi i tempi sono di 15 anni e 8 mesi, e non certo perché i cantieri sono problematici: la questione è tutta burocratica. Più della metà del tempo, ovvero anni su anni per opere di grandi dimensioni, è scotto burocratico. Il rapporto in questo senso è illuminante. Spiega quali sono i buchi neri dei nostri cantieri: i cosiddetti “tempi di at-
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traversamento”, ovvero quegli intervalli temporali che intercorrono tra la fine di una fase dei lavori e l’inizio della successiva, riconducibili «ad un insieme di attività prevalentemente amministrative necessarie per la prosecuzione del percorso attuativo di un’opera»1: la burocrazia. «Il valore del loro peso è stato calcolato mettendo a rapporto, per ciascuna fase, la durata dei tempi di attraversamento e la durata totale della fase, comprensiva quindi dei tempi di attraversamento. Considerando le fasi che effettivamente sono inframmezzate dai tempi di attraversamento (progettazione e affidamento), il peso dei tempi di attraversamento è complessivamente pari al 54,3%».1 Il che significa, tornando alla media di un cantiere X mediogrande, che ben 8 anni se ne vanno in burocrazia. Ora, il viadotto Himera sull’autostrada Palermo-Catania crollò nell’aprile 2015, ma ci sono voluti sette mesi per ripristinare la viabilità locale e quasi tre anni per aggiudicare la gara per l’appalto di ricostruzione (16 febbraio 2018). Da undici poi i cantieri ora si sono ridotti a cinque. Come finirà col ponte Morandi? Coi cittadini prima sepolti dalle macerie, poi dalla burocrazia?◀
IL RAPPORTO (1) http://www.agenziacoesione.gov.it/ opencms/export/sites/dps/it/documentazione/News_2018/Rapporto_Tempi_ OOPP_2018.pdf LEGGI ANCHE: http://www.ilsole24ore.com/art/ notizie/2018-09-04/l-italia-fragile-e-opererallentatore-media-persi-8-anni-burocrazia-130125.shtml?uuid=AErMsriF http://www.palermotoday.it/cronaca/autostrada-palermo-catania-viadotto-himeraaggiudicata-gara-ricostruzione.html http://www.palermotoday.it/cronaca/musumeci-lavori-viadotto-himera-palermo-catania.html
In ordinata, il valore dell’opera in milioni di euro (fonte 1)
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Bologna, 17/20 ottobre 2018
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News > Le brevi Mattei
Mattei per i cantieri: operazione di rinnovamento conclusa A Piacenza, in occasione di Geofluid, riflettori sulle linee dedicate ai cantieri e al recupero di gas e biogas, recentemente rinnovati nelle prestazioni e nel design La versatilità dei compressori Mattei, dalle applicazioni industriali a quelle OEM, si esalta in occasione di fiere di settore altamente specializzate come Geofluid, dedicata al mondo delle perforazioni e del trasporto di fluidi sotterranei, giunta alla sua 40° edizione e in programma a Piacenza dal 3 al 6 ottobre.
adatto alle esigenze del costruttore della macchina su cui viene montato. I modelli MC hanno un range di portate da un minimo di 120 litri/min fino a un massimo di 4.500 litri/min, con pressione massima di 10 bar o 13 bar; i modelli M, invece, hanno portate da 400 litri/min a 10.000 litri/min, con pressione massima sempre di 13 bar.
Protagonisti saranno i compressori serie M e MC, compatti e di facile installazione grazie all’integrazione in un unico corpo del gruppo di compressione, del serbatoio dell’olio, del separatore dell’olio, del gruppo valvole e del filtro olio. A differenza dei modelli MC, in quelli della serie M, il gruppo di raffreddamento dell’olio non è integrato nel compressore, consentendo il posizionamento del radiatore nel luogo più
I compressori M e MC possono essere equipaggiati con filtro di aspirazione ad alta efficienza, molto utile in ambienti in cui l’aria può contenere micro-particelle che, se aspirate, potrebbero compromettere il funzionamento della macchina. Presente in fiera anche la nuova gamma RVG (Rotary Vane Gas), che rinnova la precedente linea destinata alla compressione di diversi tipi di gas (dolce, acido e biogas) La gamma completa va da 4 kW fino a 200 kW ed è disponibile nella versione stand alone per assemblaggio locale, ma si estende anche ad impianti completi realizzati su commessa e, dunque, totalmente personalizzabili sulla base delle specifiche richieste del cliente. Tutte le versioni dei
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6 PF > n. 3 luglio-settembre 2018
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compressori gas Mattei sono complete di controllo automatico della portata a pressione costante, di radiatore integrato o remoto e dispositivo di ingresso gas filettato o flangiato. I principali ambiti applicativi sono la microgenerazione e produzione combinata di energia e calore, grazie alla compressione del gas metano che alimenta micro-turbine, e la propulsione del gas, per ottenere biogas da acque nere e rifiuti organici. I compressori rotativi a palette Mattei si distinguono per efficienza e affidabilità, in termini sia di elevata qualità dell’aria sia di rendimento costante nel tempo, oltre che di risparmio energetico. Ne completano il profilo il design integrato e compatto, la facilità di installazione e manutenzione e una notevole silenziosità, assicurata dalla bassa velocità di rotazione. L’appuntamento con le novità Mattei a Geofluid è al Padiglione 1, Stand 112, Corsia B.
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SOILMEC
Special Foundations Day - Giornata delle Fondazioni Speciali Il 12 Settembre 2018 Soilmec ha ospitato la riunione del Consiglio Direttivo di AIF (Associazione Imprese Fondazioni) e l’evento “Giornata delle Fondazioni Speciali” promosso dall’Associazione. Al termine dei lavori dell’Associazione, il Direttore Generale di Soilmec, Ing. Riccardo Losappio, ha presentato la
nostra società, evidenziando i punti di forza e la volontà di continuare a rimanere leader nel settore delle attrezzature per l’ingegneria del sottosuolo sviluppando una sempre maggiore competenza che combini nuovi prodotti e tecnologie, insieme a soluzioni software e servizi post vendita per fornire ai clienti soluzioni sempre
più adatte alle loro specifiche necessità. Una visita allo stabilimento è stata l’occasione per mostrare, in campo prove, la nuovissima SC-130 Tiger, l’ultima nata nel segmento di prodotto idrofrese che andrà ad operare in una delle stazioni del progetto “Grand Paris”, dove una SC-135 Tiger ha già cominciato ad operare con successo.
PF > n. 3 luglio-settembre 2018 7
News > Le brevi
GIC
Focus sulla manutenzione del calcestruzzo al GIC di Piacenza A un mese dai drammatici avvenimenti di Genova è ancora più urgente la riflessione sulla necessità di monitorare costantemente lo stato di conservazione delle opere infrastrutturali La data si avvicina e i preparativi si fanno sempre più serrati. Dall’8 al 10 novembre Piacenza ospiterà la seconda edizione del GIC-Giornate Italiane del Calcestruzzo/Italian Concrete Days, l’unica manifestazione italiana dedicata alle macchine, alle attrezzature, ai prodotti e alle tecnologie per l’industria del calcestruzzo, la prefabbricazione, la demolizione e il ripristino delle strutture in cemento armato, anche in zone sismiche. Il tema della manutenzione del calcestruzzo avrà una centralità al GIC 2018, sia nella parte espositiva, sia all’interno dell’attività convegnistica. I recenti e drammatici avvenimenti di Genova non possono che far riflettere sulla necessità di monitorare costantemente lo stato di conservazione di alcune opere infrastrutturali italiane, per lo più datate e spesso risalenti al dopoguerra. Si tratta di un tema che oggi è di scottante attualità, ma che fin dalla prima edizione del 2016 è stato uno dei fili condutto-
8 PF > n. 3 luglio-settembre 2018
ri del GIC. «Il problema», conferma Fabio Potestà, Direttore della Mediapoint & Communications srl, società organizzatrice dell’evento, «è stato uno degli elementi che già nel 2014, dopo essermi confrontato anche con le principali associazioni italiane ed europee di categoria, mi ha convinto a organizzare una fiera sul calcestruzzo. E oggi, alla luce di quanto successo a Genova, dove tra l’altro sono nato e lavoro, sento ancora più viva in me la motivazione a proseguire in questa direzione. Perché una manifestazione come il GIC rappresenta un’opportunità di confronto su questi temi, per coinvolgere il mondo imprenditoriale e istituzionale, per sensibilizzare e per fare cultura.»
Un’ampia offerta di attrezzature diagnostiche e soluzioni per il ripristino Tra le molteplici macchine e attrezzature in esposizione alla mostra piacentina, saranno presenti anche le più moderne tecnologie per il monitoraggio e la diagnostica delle strutture in calcestruzzo, oltre ad un’ampia offerta merceologica di prodotti chimici per il loro ripristino. L’offerta di strumentazione e di software dedicati oggi presenti sia in Italia che all’estero è assai evoluta e il visitatore del GIC potrà trovare un’ampia selezione di quelle tecnologie presenti sul mercato atte a risolvere preventivamente molti dei problemi sui quali spesso si è chiamati a intervenire troppo tardi, in situazioni drammatiche come nel caso del Ponte Morandi o dopo violenti eventi sismici.
L’ampiezza e la varietà dei temi trattati ha richiamato anche l’interesse del mondo istituzionale: il GIC 2018, infatti, ha ottenuto un numero elevatissimo di patrocini sia dall’Italia che dall’estero. Sostengono la manifestazione, fra i tanti, anche la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ma anche Anas, Ance, Aiscat, Enac, il CNI-Consiglio Nazionale degli Ingegneri, Federbeton e tra gli organismi internazionali la EupaveEuropean Concrete Paving Association, la EDA-European Demolition Association, la EWJI-European Water Jetting Institute e la IADCS-International Association of Concrete Drillers and Sawers. A circa due mesi dall’inaugurazione, al GIC hanno già confermato la loro partecipazione oltre 180 espositori, e ciò anche grazie alla presenza delle due macro aree merceologiche Conpavitexpo, dedicata alle macchine e alle tecnologie per le pavimentazioni continue in calcestruzzo, i massetti e la loro manutenzione e Idrexpo, dedicata alle macchine, attrezzature e tecnologie per il taglio, la decostruzione e la demolizione delle strutture in calcestruzzo armato, ma anche la frantumazione, la selezione il riciclaggio e il trasporto degli inerti. Un ottimo risultato per una manifestazione che, nonostante la sua giovane età, può già vantare di essere la più grande fiera europea dell’anno dedicata solo ed esclusivamente alla filiera del calcestruzzo.
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Preview fiere > Marmomac
Pronti per il Marmomac Dal 26 al 29 settembre appuntamento alla Fiera di Verona per la 53ª edizione di Marmomac, il più importante evento mondiale dedicato a marmi e graniti di Miriam Spada
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iù internazionale, più interattivo e ora attento anche al mondo dell’arte, dopo quello dei designer. Sono alcune delle novità con cui Marmomac si presenta all’appuntamento con la sua 53ª edizione, in programma alla Fiera di Verona, dal 26 al 29 settembre 2018. Il salone è il più importante evento mondiale dedicato a marmi, graniti, tecnologie di lavorazione, design applicato e formazione. Un primato confermato dai numeri registrati nel 2017: oltre 1.600 aziende espositrici di cui il
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64% estere da 56 paesi e quasi 68mila visitatori, di cui il 60% stranieri da 147 nazioni. L’elevato profilo di internazionalità rende Marmomac la piattaforma di promozione di riferimento per un comparto da oltre 18 miliardi di euro di interscambio globale. Mercato in cui i prodotti lavorati e le tecnologie lapidee Made in Italy detengono il secondo posto a livello di export – con oltre 3 miliardi di euro – e il primo per qualità e valore aggiunto. Le opportunità commerciali legate alla pietra naturale restano al centro del
salone, declinate in categorie merceologiche che quest’anno sono state ridefinite, per essere più stringenti e razionali: marmi; pietre; graniti; agglomerati e conglomerati; blocchi di marmo; pietra grezza e grandi formati; macchine e attrezzature per la lavorazione; mezzi di trasporto e sollevamento; abrasivi; diamantati; prodotti chimici; servizi. «Marmomac è uno dei nostri business event più importanti», spiega Maurizio Danese, Presidente di Veronafiere. «Nel mondo oggi è il benchmark
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Preview fiere > Marmomac
assoluto per le fiere di settore. Lo dice il grado di soddisfazione più alto dei nostri espositori rispetto ai competitor e il fatto che a più di quattro mesi dall’inizio, gli oltre 80mila metri quadrati di spazi espositivi di Marmomac siano già sold out, con una lista di attesa di più di 40 aziende e richieste per almeno altri mille metri quadrati, di cui il 90% da aziende estere». Un ruolo guida che dal 2015 è stato riconosciuto dal ministero italiano per lo Sviluppo economico, con l’inserimento di Marmomac nel Piano di promozione straordinaria del Made in Italy, quale fiera strategica per la valorizzazione dell’industria lapidea del Paese. Come parte delle iniziative previste, prosegue per il 2018 la collaborazione di Marmomac con Ice-Italian Trade Agency e Confindustria Marmomacchine sul fronte dell’attività di incoming di operatori dall’estero: sono 300 i top buyer selezionati, invitati ed ospitati a Verona per partecipare a incontri b2b tematici, momenti di formazione tecnica e visite alle aziende del territorio. A questo si aggiunge il ritorno dell’International Stone Summit, conferenza mondiale tra le principali associazioni mondiale del marmo. «Internazionalità è una delle parole chiave per comprendere il successo di Marmomac», afferma Giovanni Mantovani, Direttore generale di Veronafiere. «Abbiamo creato una community della pietra naturale che può contare anche sugli eventi che organizziamo in mercati maturi e in via di sviluppo come Stati Uniti, Brasile, Egitto e Marocco. Una rete che vogliamo rafforzare quest’anno con la creazione di ambasciatori del marmo, per diffondere la conoscenza e l’uso del prodotto litico, e attraverso Miami Calling, iniziativa in partnership con la rivista Platform per approfondi-
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re le opportunità nel real estate in Florida». Fondamentali per lo sviluppo trade del salone sono poi gli aspetti di innovazione, design e formazione. Un concetto che a Marmomac è rappresentato dalle mostre protagoniste nel The Italian Stone Theatre, il padiglione che fonde ricerca, sperimentazione, pietra e tecnologie italiane. Il tema per l’edizione 2018 è Acqua e Pietra e quest’anno vede il debutto di un percorso dedicato agli artisti per esaltare il dialogo tra acqua e materiali litici negli ambienti destinati ad accoglienza e al benessere. Altra novità è la mostra in cui grandi marchi dell’arredo e del design – come Baxter e Luxury Living Group – creano progetti specifici per le aziende del marmo.
Grande spazio poi agli architetti che arrivano a Verona da tutto il mondo. A loro sono riservati i corsi di formazione e aggiornamento della Marmomac Academy, così come il nuovo portale web studiato a misura dei progettisti che utilizzano il marmo. Un trend sempre più diffuso dal momento che l’88% degli architetti che visitano la fiera dichiarano che la pietra sarà presente nei loro progetti futuri. Tornano, infine, anche i due riconoscimenti targati Marmomac: l’Icon Award individua l’opera del The Italian Stone Theatre che diventerà immagine della campagna promozionale 2019, mentre il Best Communicator Award, premia la cura e l’originalità delle aziende espositrici nell’allestimento fieristico.◀
IN SINTESI Marmomac
Salone internazionale dedicato alla filiera della pietra naturale, dai prodotti grezzi ai semilavorati e finiti, dai macchinari e le tecnologie per la lavorazione alle possibili applicazioni della pietra nell’architettura e nel design
Dove
Fiera di Verona
Quando
26 - 29 settembre 2018
Frequenza
Annuale
Espositori
Oltre 1.600
Visitatori
Oltre 67mila
Sito internet
www.marmomac.com
Superficie
Oltre 81mila m2
La competizione a partecipazione GRATUITA riservata a tutti i SALDATORI Le prove di selezione territoriali saranno effettuate a partire dal mese di settembre 2018 e si concluderanno ad aprile 2019 Scegli il Centro del network IIS più vicino a Te, e partecipa alle prove di selezione! Info: olimpiadi@iis.it - www.iis.it
Gli Sponsor Ufficiali (aggiornati al 10/09/2018)
Sponsorizzazioni e Promozione: Cinzia Presti e-mail: cinzia.presti@iis.it ∙ tel. +39 010 8341.392
Segreteria Info logistica e iscrizioni: Ivana Limardo e-mail: ivana.limardo@iis.it ∙ tel. +39 010 8341.373
Gruppo Istituto Italiano della Saldatura - Lungobisagno Istria, 15 - 16141 GENOVA Tel. +39 010 8341.1 Fax +39 010 8367.780 - iis@iis.it
Preview fiere > Geofluid
40 anni di Geofluid Dal 3 al 6 ottobre il mondo delle perforazioni, delle fondazioni speciali e della geotecnica si dà appuntamento a Piacenza di Miriam Spada
I
l 2018 è indubbiamente un anno speciale per Geofluid, la più completa e qualificata fiera italiana specializzata nei comparti delle perforazioni e dei lavori nel sottosuolo sia per la ricerca e l’estrazione dei fluidi sotterranei, sia per le fondazioni speciali e i consolidamenti che per le collegate applicazioni geologiche, idrogeologiche, geofisiche, geotecniche e delle bonifiche delle falde e dei siti inquinati.
14 PF > n. 3 luglio-settembre 2018
Quest’anno, infatti, Geofluid - in programma a Piacenza Expo dal 3 al 6 ottobre - compie i suoi primi 40 anni, arrivando così a mandare in scena la sua 22ª edizione sugli oltre 32.000 m2 espositivi - 14.000 coperti e 18.000 scoperti - del quartiere fieristico di Le Mose, a soli 500 metri dall’uscita del casello Piacenza Sud dell’Autostrada A1. Fin dalle sue origini Geofluid accompagna lo sviluppo e l’evolversi del
mercato di riferimento. La mostra è cresciuta in dimensioni, completezza delle proposte espositive, in prestigio e autorevolezza internazionale, grazie alla sua impostazione specialistica, alla presenza di aziende leader e di visitatori qualificati, con un aumento costante di quelli esteri. All’ultima edizione, nel 2016, i visitatori complessivi sono stati più di 10.500, il 75% italiani e il restante 25% provenienti da 83 diverse nazioni.
speciale
Come nelle precedenti edizioni, anche quest’anno Geofluid si svilupperà attraverso le 5 aree tematiche: ▶▶ GEOTECH, ▶▶ GEOTUNNEL, ▶▶ GEOCONTROL, ▶▶ NODIG, ▶▶ GEOTERMIA. La novità dell’edizione 2018 è rappresentata dal macrosettore GEOFLUID GREEN, che si inserisce in questa fase di transizione energetica recependo le linee tracciate dalla Strategia Energetica Nazionale SEN, per proporsi come contenitore, sempre nell’ambito della propria specializzazione, di novità tecnologiche e di indirizzo dei mercati di riferimento, verso un futuro di decarbonizzazione e di energia sostenibile con principale attenzione alla geotermia e al gas. Anche quest’anno Geofluid sarà integrato e ulteriormente qualificato da convegni tematici e incontri di studio organizzati dalle primarie Associazioni, Istituzioni, Università italiane e con collaborazioni internazionali.
Le cifre del successo A testimoniare il grande successo e dell’appuntamento piacentino sono le cifre, di tutto rispetto per una manifestazione di estrema specializzazione e di nicchia:
▶▶ 40 anni di attività. Per l’esposizione biennale ormai riconosciuta come un momento di incontro professionale unico e immancabile per gli operatori del settore in Italia e all’Estero. Un percorso con le radici nel lontano 1952 con la “Mostra Nazionale del Metano” e che ancora oggi mostra una crescita positiva. ▶▶ Oltre 32.000 metri quadri di superficie espositiva. Grazie all’ampliamento dell’area esterna, i visitatori del Geofluid 2018 trarranno vantaggio da una proposta merceologica veramente inclusiva che offrirà una visione a 360° di questo comparto strategico.
IN SINTESI Geofluid
Mostra internazionale delle tecnologie ed attrezzature per la ricerca, estrazione e trasporto dei fluidi sotterranei
Dove
Piacenza Expo
Quando
3 - 6 ottobre 2018
Frequenza
Biennale
Espositori
Oltre 300
Visitatori
Oltre 10mila
Superficie
Oltre 32mila m2
Sito internet
www.geofluid.it
▶▶ Oltre 300 gli espositori, il 20% esteri provenienti da 19 Paesi. Tutta l’industria delle macchine, attrezzature, materiali e servizi per le perforazioni e le opere in sotterraneo è pienamente rappresentata in fiera dalle aziende leader di mercato e il tasso di internazionalizzazione del Geofluid è ormai tra i più importanti del panorama fieristico in Italia, grazie anche a un’attenta e mirata campagna promozionale sui media esteri. ▶▶ 6 diversi settori tematici. Tra cui il nuovo GEOFLUID GREEN (con le macro-aree FocusGas, GeoTermia e GeoGas), nato dall’esigenza di accompagnare il mercato nella delicata fase di “transizione energetica”, attraverso un processo di graduale “de-carbonizzazione”, verso un futuro di sostenibilità energetica. La fiera di Piacenza riscopre le sue origini per guardare alle opportunità del futuro. ▶▶ Oltre 30 i convegni, workshop, seminari e corsi di aggiornamento. Un programma ricchissimo di interventi accompagnerà gli operatori durante i giorni del Geofluid, realizzato in collaborazione con le maggiori associazioni, istituzioni e università italiane ed estere tra le 40 che hanno confermato il loro supporto al Geofluid.◀
PF > n. 3 luglio-settembre 2018 15
Preview Geofluid > Bauer Macchine Italia
BAUER BG15 H Value Line
Pillole di Bauer Lo staff di Bauer Macchine Italia, le macchine e le attrezzature del gruppo Bauer aspettano tutti i visitatori del Geofluid presso lo stand G7 nell’area esterna di Sandro Tozzi
B
auer Macchine Italia ancora una volta rappresenterà un punto di riferimento per tutti gli operatori professionali che visiteranno il prossimo Geofluid, in programma a Piacenza dal 3 al 6 ottobre 2018. Durante la manifestazione piacentina i visitatori potranno am-
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mirare le macchine e le tecnologie del Gruppo Bauer supportati dal personale tecnico-commerciale di Bauer Macchine Italia, Bauer Maschinen, Klemm e MAT presente per l’intero arco della manifestazione. Allo stand, grazie al nuovo simulatore BFS (Bauer Foundation Simulator),
gli operatori potranno provare la sensazione di utilizzare una perforatrice Bauer. L’accuratezza del sistema consente un approccio molto vicino alla realtà e, grazie al supporto offerto dal team Bauer Macchine Italia, ogni visitatore, compreso chi non è mai salito su una perforatrice Bauer, potrà inizia-
speciale
re ad accedere a un mondo altamente tecnologico e performante, ma allo stesso tempo vicino alle imprese di perforazione che lavorano nel nostro Paese.
Pillole dallo stand Di seguito le macchine e le attrezzature che saranno esposte presso lo stand di Bauer Macchine Italia, punto di incontro dove trovare la soluzione tecnologica ad hoc per qualsiasi necessità di cantiere. Perforatrice Bauer BG15 H Value Line Con un peso operativo di circa 45 t, la BG 15 H Value Line è stata creata per soddisfare le richieste degli operatori italiani alla ricerca di una macchina di dimensioni ridotte a un prezzo straordinariamente competitivo, per la realizzazione di pali di grande diametro.
Escavatore tralicciato Bauer MC96 con benna meccanica L’MC96 trova ideale applicazione per diaframmi a benna o fresa, per l’utilizzo come battipalo, per la realizzazione di pali di grande diametro, nell’attività di vibrocompattazione e di vibroflottazione, oltre a fly drill, compattazione dinamica, sollevamento, CSM e dragaggi. Perforatrice Klemm KR 909-3G Pensata per ancoraggi, tiranti e micropali, è la macchina perfetta per operare in un contesto complesso come quello italiano, spesso caratterizzato da cantieri di difficile accesso. Impianto di miscelazione automatico MAT SCA-30-K Ideale per la produzione di miscele/ fanghi da componenti solidi e liquidi quali cemento, bentonite, additivi, eccetera.
Dissabbiatore BE100-60-L Proposto al mercato a un prezzo estremamente competitivo, è ideale per l’utilizzo in lavori di diaframmi con fanghi, perforazione di pali trivellati, pozzi e geotermia. Pompa peristaltica HP30 E Vario Pompa a portata variabile ideale per la movimentazione di liquidi abrasivi, con solidi e/o ad alta viscosità.◀
INFO BAUER Macchine Italia srl Strada Statale 610 Selice 10/C 40027 Mordano (BO) - Italia Tel. +39 0542 1895011 bauer-macchine@bauer-italia.it www.bauer-italia.it
Bauer Macchine Italia al GEOFLUID Area esterna, Corsia G, Stand 7
BAUER BG36
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Preview Geofluid > Comacchio
In stile Comacchio Tutto è pronto in casa Comacchio per la prossima edizione del Geofluid (Piacenza, 3-6 ottobre 2018) di Porfirio Ferrari
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speciale
Comacchio al GEOFLUID Area esterna, Corsia P, Stand 1
CH450
Al Geofluid in configurazione WPD (Winch Pull Down – con argano di tiro/spinta)
Q
uella che si preannuncia per il 3 ottobre sarà un’edizione Geofluid in grande stile per Comacchio. Lo stand della casa trevigiana, leader nella produzione di perforatrici per il settore delle fondazioni, della geotecnica, pozzi acqua e geotermia, sarà trasferito all’interno della nuova area espositiva che sarà inaugurata da Piacenza Expo
in occasione dei 40 anni della manifestazione e che promette di dare ulteriore slancio a quello che da anni ormai è diventato un appuntamento imperdibile per il settore. Per dare maggiore visibilità ai prodotti della linea CH, dedicati al segmento del grande diametro, in linea con la crescita che l’azienda ha registrato in questo comparto negli ultimi anni, Comacchio ha scelto di investire in un’area espositiva che avrà una superficie più che raddoppiata rispetto a quella delle edizioni precedenti. L’ampliamento dell’area ha permesso all’azienda di espandere anche la struttura dello stand, che è stato rivisto negli spazi interni, per garantire una migliore accoglienza al crescente numero di visitatori, e avrà una nuova veste esterna
fortemente improntata alla comunicazione del brand. Per dare ai visitatori un’idea della completezza e della vastità della gamma Comacchio, l’azienda ha scelto di portare a Piacenza una selezione estremamente diversificata di modelli, che spazieranno dalle piccole perforatrici per sondaggi geognostici come la GEO 205 alle macchine per le perforazioni di grande diametro della gamma CH.
Le macchine da pali Comacchio La gamma di macchine da pali Comacchio, in costante crescita dal 2015, anno che ha visto il lancio del primo modello, la CH 450, costituirà inevitabilmente il centro di attenzione dello stand.
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Preview Geofluid > Comacchio
Tre i modelli esposti: la CH 450 in configurazione WPD (Winch Pull Down – con argano di tiro/spinta), la CH 650 (una macchina di classe di peso delle 70 ton, presentata per la prima volta lo scorso anno al Conexpo di Las Vegas), anch’essa in versione con tiro/spinta ad argano e infine la CHF 500, l’ultima aggiunta alla gamma CH, che farà il suo debutto internazionale proprio in occasione del Geofluid. La CHF 500 è una macchina unica nel suo genere che Comacchio ha progettato pensando alle esigenze dei clienti che utilizzano la tecnologia di costruzione dei pali a elica continua CFA. La CHF 500 è infatti una perforatrice dedicata esclusivamente a questo tipo di lavorazioni. È una macchina con un peso operativo di circa 46 tonnellate, che permette di realizzare pali CFA fino a 27 m di profondità e di gestire eliche di un diametro massimo pari a 1.000 mm. Questa new entry della gamma Comacchio è stata progettata per essere robusta e affidabile, grazie all’uso di ac-
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ciai ad alta resistenza che permettono di avere ridurre il peso senza rinunciare alla performance e all’affidabilità in cantiere. Il design della CHF 500 include diverse caratteristiche di progettazione che mirano ad ottenere la miglior resa a livello di produttività: la macchina è infatti interamente automontante, può essere trasportata in un unico pezzo e permette il rapido sollevamento ed abbassamento del mast con l’aiuto di sistemi automatizzati e senza l’uso di attrezzature esterne. Non solo, la CHF 500 è montata su un carro allargabile a passo maggiorato, per garantire dimensioni ridotte in fase di trasporto, minore pressione al suolo e maggiore stabilità durante le operazioni di lavoro. La macchina può montare eliche con lunghezza 21 m e prolunga da 6 m ed è in grado di sviluppare una forza di estrazione pari a 540 kN. La rotary che equipaggia la macchina, interamente progettata da Comacchio, offre una coppia nominale di 153 kNm a fronte di una velocità di perforazione pari a 58 rpm e
CH 650
Con un peso operativo di 70 t, è attualmente il modello più grande della gamma Comacchio
può essere dotata di un sistema di pulldown opzionale ad argano. La CHF 500 è in grado di operare con sistemi CFA con passaggio da 4” e da 5”. La macchina riprende poi le stesse caratteristiche di ergonomicità e sicurezza che contraddistinguono tutta la gamma di perforatrici CH di Comacchio: la cabina, larga e spaziosa, interamente vetrata e dotata di porta scorrevole, è l’unica nel segmento ad avere ottenuto la certificazione TOPS e FOPS-1, i comandi, affidati a un software di controllo sviluppato da Comacchio (CCS – Comacchio Control System), sono pensati per essere accessibili e user-friendly, la dotazione della macchina comprende tutti i dispositivi previsti dalla normativa CE e dallo standard EN 16228 (radiocomando per il controllo dei cingoli,
speciale pedane e parapetti sui lati della macchina, celle di carico sugli argani, kit videocamere, guidaeliche e pulieliche). Molta attenzione nella progettazione è stata dedicata anche agli aspetti legati all’efficienza energetica e sostenibilità ambientale: la CHF 500 monta un motore Cummins QSB 6.7 da 201 kW, in linea con le più stringenti normative sulle emissioni sia a livello europeo che americano (EU Stage IV , US EPA Tier 4 Final). Il sistema di raffreddamento, in particolare, è stato ottimizzato da Comacchio per regolare la dissipazione del calore in funzione delle effettive richieste operative della macchina, con grandi vantaggi in termini di emissioni, consumi e rumorosità. La macchina è infatti particolarmente silenziosa, grazie anche allo studio delle cofanature della torretta, che tiene conto della distribuzione dei flussi d’aria, ma anche (non meno importante) degli aspetti le-
MC 9
Stabile e flessibile, la MC 9 è la soluzione ideale per gli interventi di soil nailing
gati alla manutenzione della macchina, al fine di garantire facilità di accesso e semplificare le operazioni di sostituzione di componenti come le cinghie motore.
La linea MC L’esposizione di perforatrici per il settore delle fondazioni non potrà non includere anche una vasta selezione di modelli della linea MC, progettati per applicazioni di piccolo e medio diametro come i micropali, gli ancoraggi e il jet grouting. Unitamente ad alcuni prodotti già affermati, come la MC 6, la MC 15, la MC 22, il Geofluid vedrà la presenza di alcune recenti aggiunte a questa gamma, introdotte dal costruttore trevigiano nel corso dell’ultimo anno, come la MC 10, la MC 9 e la MC 28 HD. La MC 10 è una perforatrice della classe di peso delle 10 tonnellate, dotata di un motore Deutz TCD 4.1 da 115 kW (anche questo in linea con le normative EU Stage IV / US EPA Tier 4 Final) e di un mast da 8000 daN di tiro/spinta, caratterizzato da una costruzione particolarmente robusta e un sistema di
cinematismo semplificato, progettato in modo specifico per le applicazioni verticali. La macchina può essere allestita con una vasta scelta di teste di rotazione che si adattano a tutti i sistemi di perforazione a rotazione e roto-percussione. Grazie alla struttura modulare del mast, questa macchina può essere utilizzata anche in condizioni di altezza ridotta. La MC 10 verrà presentata nella sua “configurazione F”, progettata per le costruzioni di pali di fondazione di piccolo diametro (mini piling) con l’utilizzo di eliche tradizionali (con o senza rivestimento) e della tecnologia CFA. Questa configurazione comprende una testa di rotazione ad elevate prestazioni, in grado di raggiungere una coppia di 3.100 daNm, dotata di girevole da 4”, e una morsa progettata per consentire l’uso di rivestimenti da 660 mm o eliche da 600 mm di diametro. La MC 9 è una macchina multifunzione, progettata con particolare attenzione ai progetti di consolidamento del terreno e di fronti di scavo con l’utilizzo di barre autoperforanti, ma è in grado di eseguire anche lavori di perforazione conven-
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Preview Geofluid > Comacchio
GEO 305
Compatta e versatile, la GEO 305 esposta al Geofluid sarà equipaggiata con il nuovo sistema ComNect
mast le consente di operare in tutte le posizioni richieste per l’esecuzione di micropali e ancoraggi, comprese quelle front the wall. Il mast, che offre ben 14.000 daN di tiro/spinta, ha una corsa di 7.2 m (calcolato con testa doppia) ed è dotata di morse complete di carrello estrattore, permettendo così l’utilizzo di aste e rivestimenti fino a 6000 mm di lunghezza e 520 mm di diametro. La macchina nasce con un carro rinforzato a larghezza variabile (2500 - 3400 mm) in grado di garantire la stabilità necessaria durante tutte le fasi di lavorazione. Il modello che verrà esposto a Piacenza sarà dotato di motore Caterpillar di nuova generazione (EU Stage IV / US EPA Tier 4 Final ) da 205 Kw e di un sistema a doppia testa in grado di raggiungere i 4800 daNm di coppia sulla testa inferiore e 1700 daNm su quella superiore.
La linea GEO zionali con martello fondo foro. Il cuore della macchina sta nel sistema di articolazione a doppio braccio del mast (cosiddetto “long reach”), in grado di garantire ampi raggi di lavoro nelle particolari condizioni di spazio nelle quali questa macchina viene normalmente impiegata. L’articolazione è stata concepita per permettere un’infinità di inclinazioni e movimenti del mast. Ulteriore flessibilità nei movimenti è data dalla struttura di base della macchina, che utilizza una ralla di rotazione del carro a 360°. Stabilità e flessibilità nella movimentazione sono garantite da un carro a carreggiata variabile (1800 – 2600 mm). La configurazione che vedremo al Geofluid prevede un martello
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Eurodrill RH4X-ED 15, con una forza di battuta pari a 15 kW e una frequenza di 4500 colpi/min, in grado di raggiungere i 440 daNm di coppia. La MC 9 è stata progettata per essere interamente radiocomandata, dettaglio costruttivo non da poco, se si considerano le particolari condizioni di spazi ristretti che questo tipo di cantieri impongono. La MC 28 HD è una perforatrice “heavy-duty”, estremamente potente e compatta, nella classe di peso delle 28 tonnellate. La macchina è stata concepita per l’esecuzione di progetti particolarmente gravosi, in particolare permette di affrontare perforazioni di grosso diametro con l’utilizzo di sistemi a doppia testa. L’articolazione del
La linea di perforatrici GEO sarà rappresentata da una selezione di modelli che spazieranno dalle piccole unità pensate per le indagini geognostiche a ambientali come la GEO 205 alle macchine di media taglia come la GEO 601 e la GEO 602, che vantano uno spettro di applicazione estremamente diversificato che include sia le indagini geognostiche, sia le perforazioni per la costruzioni di pozzi acquiferi o geotermici con l’utilizzo di tutte le comuni tecnologie di perforazione a rotazione e roto-percussione.
Oltre alle macchine L’esposizione delle macchine perforatrici sarà accompagnata dalla presentazione del nuovo sistema di mo-
speciale nitoraggio e diagnostica remota delle macchine Comacchio. Il sistema, che prende il nome di “ComNect”, è stato sviluppato da Comacchio in un’ottica di sempre maggiore integrazione tra prodotto e servizio, grazie all’utilizzo delle moderne tecnologie digitali e all’implementazione di modelli Industria 4.0. Il sistema ComNect permette al clien-
MC 28 HD
Concepita per l’esecuzione di progetti particolarmente gravosi
te di monitorare tramite un portale la propria flotta macchine, di accedere in ogni momento da remoto alla propria perforatrice e di visualizzare (e salvare) i principali dati relativi ai parametri operativi della perforatrice ed eventualmente anche quelli relativi alle lavorazioni da essa eseguite. L’accesso a queste informazioni consentirà non so-
lo di effettuare delle analisi su produttività e costi di gestione delle macchine, ma garantirà una diagnostica più rapida ed efficace di eventuali problemi, con conseguente riduzione dei tempi di intervento e dei relativi costi. Non solo i tradizionali “prodotti”, insomma, ma un’offerta sempre più articolata nella componente “servizio”.◀
INFO Comacchio srl Via Callalta, 24/B 31039 Riese Pio X (TV) - Italia Tel. +39 0423 7585 www.comacchio.com
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Preview Geofluid > Soilmec
Soilmec al GEOFLUID Area esterna, Corsia G, Stand 9
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speciale
Jet grouting a grande profondità Altissime prestazioni, flessibilità, manutenzione semplificata e minimo impatto ambientale, questi sono i punti chiave del nuovo restyling della perforatrice Soilmec SM-22 di Porfirio Ferrari
L
a perforatrice Soilmec SM22 è l’evoluzione degli storici modelli PSM-1350 e SM-20 vendute in tutto il mondo in più di 300 unità. La SM-22 è stata completamente ridisegnata per garantire i più elevati livelli di efficienza e produttività e i più elevati standard di sicurezza in cantiere. Grazie a un design modulare può essere configurata e allestita con grande rapidità per rispondere a tutte le tipologie di lavoro utilizzando le più comuni tecnologie di perforazione: micropali e ancoraggi, JG profondo, rotary singola, doppia rotary, top-hammer e vibro-rotary, DTH e CFA. Con un peso operativo di 22 tonnellate, la perforatrice è installata su sottocarro cingolato completo di 2 stabilizzatori posteriori e 2 pattini stabilizzatori anteriori idraulici estensibili per garantire una maggiore stabilità su qualsiasi tipo di terreno. È alimentata da un motore CUMMINS QSB6.7 di ultimissima generazione, che eroga una potenza
di 194 kW a 2200 rpm con il più basso valore di consumi e di emissioni nocive della sua categoria. In linea alla vocazione di Soilmec di essere un fornitore globale di riferimento anche su aspetti come l’ambiente e la produttività sostenibile il motore è posizionato nella parte posteriore del telaio coper-
to e protetto da una moderna cofanatura con ampie aperture insonorizzate che garantiscono allo stesso tempo un basso impatto ambientale riducendo ulteriormente le emissioni acustiche, e una grande facilità di manutenzione. La macchina è dotata di controlli idraulici proporzionali servoassistiti, in
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Preview Geofluid > Soilmec
SM-22
è alimentata da un motore CUMMINS QSB6.7 che eroga una potenza di 194 kW a 2200 rpm
modo che le operazioni di perforazione e posizionamento siano semplici, precise e veloci. Il suo particolare cinematismo è composto da un braccio girevole posizionato su una ralla che è movimentata da due cilindri e un nuovo snodo a 90° che non necessita di rimozione dei perni. Questo consente manovre molto veloci a all’operatore di lavorare in parallelo ai cingoli del sottocarro in totale sicurezza. Per garantire la massima sicurezza per gli operatori e la massima maneggevolezza delle operazioni, la SM-22 può essere ordinata in versione Full-Radio oppure , in alternativa, può essere fornita con un pannello comandi montato su di un braccio articolato di supporto girevole per tutte le operazioni di perforazione e di un telecomando cablato per le movimentazioni. Inoltre la macchina base è dotata di un monitor per la visualizzazione del consumo di carburante del motore Diesel, della velocità di rotazione rotary, della pressione di esercizio e delle temperature di olio e acqua. La SM-22 in versione Jet-Grouting offre le massime prestazioni tecnologiche per questo modello. La tecnologia Jet-Grouting consiste nella disaggregazione del terreno e nella miscelazione con additivi cementizi mediante getti ad alta pressione, questa tecnica è utilizzata in una vasta gamma di terreni e per diverse applicazioni. Eseguire colonne profonde in un singolo passaggio significa avere
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speciale
un migliore risultato e una più elevata produzione; è molto importante che una perforatrice di questa categoria sia in grado di raggiungere le più elevate profondità in una unica battuta. La perforatrice Soilmec SM-22 raggiunge una profondità di trattamento del getto di 27 m in unico passaggio grazie ad un antenna monolitica, con corsa da 10.200 mm, e ad una un’e-
stensione tralicciata m. L’estensione tralicciata è composta da due elementi strutturali lunghi rispettivamente 11 m e 7 m. Inoltre la macchina può essere allestita con un caricatore di due aste lunghe 9 m azionato da un braccio idraulico che consente di raggiungere la ragguardevole profondità di 45 m. Infine ma non meno importante la SM-22 è equipaggiata con una testa
rotary a portata variabile con una coppia massima di 3660 daNm montata su un carrello con scorrimento laterale di 600 mm azionato da un cilindro idraulico. L’offerta di Soilmec per le lavorazioni di Jet Grounting non si limita alla sola perforatrice ma in qualità di Solution Provider si completa di tutte le attrezzature ausiliarie necessarie in cantiere come la pompa di alta pressione, l’impianto di miscelazione per la boiacca e tutti gli accessori necessari come pompe aggiuntive, aste, monitor e tubazioni.◀
INFO Soilmec S.p.A. Via Dismano, 5819 47522 Cesena (FC) - Italia Tel: +39 0547 319111 www.soilmec.com
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Preview Geofluid > Sirive
Giulio Drago
Responsabile tecnico e commerciale di Sirive s.r.l.
Al Geofluid il meglio firmato Sirive Intervista a Giulio Drago, responsabile tecnico e commerciale di Sirive s.r.l., per capire quali innovazioni Sirive presenterĂ al Geofluid di Alberto Bisson
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speciale
Sirive al GEOFLUID Pad. 1, Corsia D, Stand 224
Barre autoperforanti Sirive® con piastre storiche tipo ‘Palladio’ per la stabilizzazione di muri in sasso
S
irive® è leader italiano nella produzione di barre autoperforanti ad uso geotecnico e relativi accessori, da sempre in prima linea in quanto a qualità, ricerca e sviluppo nel campo dell’ingegneria geotecnica.
Al Geofluid sarà presente con un suo spazio espositivo dedicato, dove l’azienda presenterà al grande pubblico i suoi prodotti più innovativi. Ne parliamo con Giulio Drago, responsabile tecnico e commerciale di Sirive s.r.l.
Giulio Drago, quali sono i punti di forza di Sirive® nel campo dei prodotti per l’ingegneria geotecnica? «Sirive® nasce grazie al costante trasferimento di conoscenza acquisita nel campo delle opere speciali. La produzione viene completamente realizzata in Italia negli stabilimenti di Cornedo Vicentino (Vicenza) secondo elevati standard di qualità che fanno di noi un’eccellenza italiana: siamo un marchio in continua crescita grazie agli importanti investimenti in ricerca e sviluppo e alle molteplici collaborazioni con università ed enti di ricerca. Questo ci ha permesso di sviluppare negli ultimi anni una serie di tecnologie innovative per la stabilizzazione di frane e versanti, fra tutti, l’Ancoraggio Flottante, il Soil Nailing ‘Attivo’, il Tubodrain e il Supergabion Sirive®, oltre ovviamente alle barre autoperforanti.» Le barre autoperforanti rappresentano il vostro principale business: quali sono i principali vantaggi e campi di impiego del sistema? «Le barre autoperforanti Sirive® sono una tecnica rapida e versatile per l’esecuzione di ancoraggi geotecnici passivi. La barra in acciaio funge sia da armatura per l’ancoraggio sia da asta di perforazione riducendo le tre fasi esecutive classiche – perforazione, installazione della barra e cementazione – in un’unica operazione. Questo consente una riduzione dei costi e un perfetto controllo della perforazione in fase di realizzazione. Nelle loro applicazioni
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Preview Geofluid > Sirive
Sezione di un ancoraggio autoperforante Sirive® con particolare sul bulbo di ancoraggio
più classiche, sono impiegate per realizzare Soil Nailing, chiodature e ancoraggi passivi in opere sia temporanee che permanenti in accordo con UNI EN 14490:2010, per l’incremento della
Supergabion Sirive® ancorati con barre autoperforanti e piastre in acciaio zincato
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stabilità di versanti, muri di sostegno e per la realizzazione di fronti di scavo sub-verticali, di altezze anche superiori ai 30 m.» Siete molto attivi anche nella ricerca di soluzioni innovative nel campo della sistemazione di frane e della protezione dal rischio idrogeologico…
«è risaputo che il nostro territorio sia fragile, basti pensare che l’Italia annovera oltre 600mila fenomeni franosi dei circa 900mila censiti in Europa, con un’area interessata pari al 7,5% del territorio nazionale. Sapendo inoltre che le disponibilità finanziarie degli Enti pubblici per far fronte alle numerose situazioni critiche sono spesso limitate, l’economicità delle soluzioni sviluppate è un requisito di primaria importanza. L’Ancoraggio Flottante Sirive®, abbinato ad altre tecniche, vuole rispondere ai bisogni del territorio, riducendo l’impiego di materiali, i tempi di installazione e i costi, con una perfetta integrazione ambientale e paesaggistica. La tecnica, sviluppata in collaborazione con l’Università di Padova, prevede l’installazione di ancoraggi autoperforanti compositi Sirive®, con resistenza fino ad oltre 5.000 kN, come elementi di rinforzo cementati che ‘cuciono’ il terreno raggiungendo il substrato sta-
speciale
bile. Esternamente queste barre non sono collegate a una parete continua ma solo a delle piastre, appoggiate sul versante e ricoperte con terra, da cui il nome di ‘flottante’: il pendio viene infine rinverdito in modo naturale. Il sistema è modulare e calibrabile in corso d’opera e si adatta perfettamente al metodo osservazionale previsto anche dalle nuove NTC 2018. è già stato applicato con successo in una decina di frane attualmente monitorate: emblematico il caso di Cischele a Recoaro Terme (VI), progettato con metodo osservazionale nel 2013, dove la velocità di avanzamento della frana, dopo il primo stralcio di intervento, si è già ridotta di dieci volte. Con orgoglio, il progetto di ricerca sull’Ancoraggio Flottante Sirive® è stato premiato dall’Associazione Geotecnica Italiana come
migliore contributo tecnico-scientifico al Convegno Nazionale di Geotecnica del 2014, e ha vinto il primo premio del concorso FOIV 2017 per la prevenzione e la tutela del territorio: due riconoscimenti importanti che danno valore a tutto il lavoro svolto in questi anni.» Con il crescente impiego del metodo osservazionale, il monitoraggio delle opere assume un’estrema importanza, soprattutto per validare la progettazione ed esecuzione dell’opera e valutare eventuali integrazioni. Cosa sta sviluppando Sirive® in questo senso? «Dal 2017, assieme a un consorzio di ricercatori del CNR e dell’Università di Padova, stiamo conducendo dei test per lo sviluppo di un sistema di monitoraggio degli ancoraggi in barra au-
Campo prova su frana a Giucano, comune di Fosdinovo (MS), con installazione di ancoraggi compositi Sirive® da 3000 kN e monitoraggio sperimentale con fibre ottiche ‘distribuite’
toperforante con sensori in fibre ottiche ‘distribuite’, innovazione assoluta a livello internazionale che applica i recentissimi sviluppi dell’Information Technology all’ingegneria geotecnica. L’abbiamo installato a giugno 2018 in un campo prova in Toscana, con risultati del tutto promettenti. Il sistema consente la misura distribuita di sollecitazioni, deformazioni e temperatura con una risoluzione di fatto continua sull’intera lunghezza degli ancoraggi, tramite l’inserimento di una fibra nella cavità delle barre autoperforanti.
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Preview Geofluid > Sirive
Stabilizzazione di un pilastro di cava con barre autoperforanti Sirive® e rivestimento in spritz-beton
Questo permette da una parte la verifica delle ipotesi di calcolo, specie per quanto riguarda i parametri di aderenza terreno-ancoraggio, spesso difficili da stimare, e dall’altra il collaudo dell’ancoraggio, con il controllo della corretta esecuzione e dell’integrità della cementazione. Il sistema rappresenta inoltre per i committenti una garanzia di corretto funzionamento nel tempo degli autoperforanti installati, in quanto potrebbero controllare nel tempo l’efficacia e l’integrità dell’opera, tenendo ispezionate le sezioni maggiormente sollecitate e intervenendo in caso di necessità prima dello sviluppo di pericolose deformazioni o crolli.» I recenti fatti di Genova ci ricordano l’importanza della durabilità e dei materiali impiegati. L’acciaio inox rappresenterebbe una ulteriore garanzia se applicato anche nell’ingegneria geotecnica… «Certamente. Per aumentare la durabilità delle infrastrutture e fornire maggiore garanzia in termini di sicurezza, stiamo sviluppando una linea di barre di ancoraggio in acciaio inossidabile a sezione piena, impiegabili come ancoraggi attivi. I recenti fatti di Genova ci ricordano quanto sia importante l’attenzione alla durabilità delle strutture, alla manutenzione e alla scelta dei materiali. L’acciaio inox rappresenta sicuramente una frontiera anche per gli ancoraggi geotecnici permanenti, specie in siti dove sono presenti aggressività elevate, come ambienti marini, terreni con presenza di agenti chimici, strutSoil Nailing Sirive® con rivestimento rigido eseguito in accordo con UNI EN 14490:2010
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speciale
Soil Nailing Sirive® ‘a verde’ permanente, con rivestimento flessibile eseguito in accordo con UNI EN 14490:2010
ture storiche, o dove la struttura sia di importanza strategica come ospedali, ponti e grandi infrastrutture.» Le responsabilità in capo a imprese, direttori lavori e professionisti nel campo delle costruzioni sono sempre maggiori e la qualità e certificazione dei prodotti da costruzione risulta fondamentale. Sirive® è in prima linea anche su questo… «Il recente D.M. 17/01/2018 al Capitolo 11 (come già il superato D.M. 14/01/2008) prevede che tutti i materiali e i prodotti per uso strutturale debbano essere identificati e qualificati dal produttore, e il D.lgs. 106 del 16/06/2017 ha fissato inoltre sanzioni amministrative e penali per “il costruttore, il direttore dei lavori, il direttore dell’esecuzione o il collaudatore che, nell’ambito delle specifiche competenze, utilizzi prodotti non conformi”
Stabilizzazione di un versante stradale a San Gaudenzio di Grancona (VI) con Ancoraggi Flottanti Sirive®
(art. 20 comma 1) e per “il progettista dell’opera che prescrive prodotti non conformi” (art. 20 comma 2) a quanto previsto per la qualificazione dei prodotti. Sirive® negli ultimi anni ha investito risorse importanti per la certificazione dei suoi prodotti, lavorando assieme al Servizio Tecnico Centrale del Ministero dei Lavori Pubblici e al Politecnico di Torino per raggiungere l’obbiettivo. Le autoperforanti Sirive® sono le prime barre qualificate in Italia per tiranti di ancoraggio ad uso geotecnico di tipo passivo e pertanto costituiscono una garanzia assoluta di qualità e rispetto della normativa tecnica italiana per imprese, progettisti e collaudatori. Per la nostra azienda la collaborazione efficace tra impresa, università, enti e professionisti è decisiva, così come la continua evoluzione per la ricerca di soluzioni tecnologiche innovative e di qualità: è questo che per noi fa la differenza.»◀
INFO Autoperforanti Sirive® Via Fogazzaro, 71 36073 Cornedo Vicentino (VI) Italy Tel. +39 0445 459406 www.sirive.it
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Preview Geofluid > Massenza
Massenza al GEOFLUID Area esterna, Corsia F, Stand 5
Massenza MI5
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speciale
Passione al servizio dell’innovazione Massenza, leader del settore con quasi 100 anni di esperienza, ha scelto il Geofluid per presentare le due nuove perforatrici MI2 e MM8 di Sandro Tozzi
L
eader del settore fin dal 1921, l’azienda Massenza - che ha sede a Parola in provincia di Parma - con i suoi quasi 100 anni di esperienza, è ormai sinonimo di qualità, design e innovazione e le sue perforatrici sono la prima scelta di proprietari e operatori.
Anche quest’anno l’azienda parteciperà alla fiera Geofluid (Piacenza, 3 - 6 ottobre 2018), uno tra gli appuntamenti più importanti in Europa e nel mondo per il settore della perforazione. Con uno stand ancora più grande e importante, lo staff Massenza accoglierà i tantissimi clienti che avranno occasione per vedere ancora più modelli esposti allo stand 5 F nell’area esterna. Saranno presenti, tra gli altri, gli ultimi arrivi della gamma di perforatrici: la MI2 e la MM8.
Nuova Massenza MI2: tutto ciò che serve in soli 2.650 kg Non contenti del successo della MI3, gli ingegneri di Massenza hanno voluto superare loro stessi con una nuova perforatrice anch’essa appositamente studiata per il settore della geotecnica.
Massenza MI2
La nuova perforatrice di casa Massenza
In questo mercato dove la domanda di perforatrici piccole e versatili è elevata, Massenza è riuscita a studiare un configurazione che permetterà di rispondere alle domande del mercato con un’unica perforatrice e permetterà ai clienti di risparmiare ancora di più sui costi di trasporto. La MI2 è, infatti, perfetta per eseguire tutti i lavori di difficile accesso ed è appositamente studiata per avere un peso di 2.650 kg anche quando a bordo sono presenti tutti gli optional: martello idraulico, SPT automatico, pompa acqua triplex, gabbia di sicurezza. Questo permette al perforatore di trasportarla facilmente su un rimorchio con massa complessiva al traino di 3.500 kg, in modo da avere completa autonomia sul piano della logistica senza dover affidarsi a una compagnia di trasporto. Una volta posizionata ed avviata, questa piccola perforatrice ha una potenza incredibile grazie al suo motore diesel di prima categoria da 56 CV Tier 4 Final e sarà in grado di svolgere i molteplici compiti richiesti sul sito di perforazione.
PF > n. 3 luglio-settembre 2018 35
Preview Geofluid > Massenza
Massenza MI2
MI2 CARRO CINGOLATO
Standard
Larghezza Larghezza suole
780 / 1.080 mm 230 mm
CENTRALE IDRAULICA
Tier 4 Final
Potenza motore
55,2 Hp / 41,2 kW
ANTENNA
Standard
Forza di tiro Forza di spinta
2.650 daN 2.650 daN
TESTA DI ROTAZIONE Coppia max. Giri max.
6.804 Nm 688 rpm
MORSE
Standard
Passaggio max. Diametro min. di presa Forza di chiusura Coppia di svitamento
180 mm 50 mm 8.700 daN 10.478 Nm
ARGANO
Standard
Tiro max.
1.000 daN
PESO
2.650 kg
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Caratteristiche tecniche ▶▶ Campionamento dinamico usando il martello idraulico FX25 ▷▷ Energia massima per colpo 160J e 1.150 colpi al minuto ▶▶ Testa di rotazione a 4 velocità ▷▷ 4.410 Nm ▷▷ 347 giri/min (688 rpm optional) ▶▶ SPT automatico ▶▶ Pronta per Geobor S con corsa 1.9 m ▶▶ Pompa ad acqua triplex ▶▶ Morsa doppia con 180 mm o 205 mm di passaggio e 10.478 Nm di coppia di svitamento ▶▶ Argano con 1.000 kg di tiro ▶▶ Interamente controllata da radio comando che permette all’operatore di avere una completa e sicura libertà di movimenti ▶▶ Gabbia di protezione secondo le norme CE (barriera ad infrarossi optional).
speciale
Massenza MM8: potenza e libertà di movimento
Massenza MM8
La nuova perforatrice di casa Massenza
Da quando è stata introdotta sul mercato la MM4, la perforatrice multipurpose Massenza per micropali ha avuto un eccellente riscontro. Per questo motivo l’azienda ha deciso di investire anche in questo campo ed è fiera di poter presentare proprio al Geofluid il nuovo modello della serie: la perforatrice MM8. Con la nuova Massenza MM8 è ora possibile eseguire micropali e ancoraggi, ma anche pozzi d’acqua, indagini geotecniche, pozzi di geotermia e carotaggi inclinati con un’unica macchina e a profondità sempre maggiori. Dotata di un motore Deutz da 156 CV Tier 4 Final, un’antenna con tiro fino a 10.000 kg e una testa con coppia massima di 19.000 Nm e velocità massima di 140 giri/min (1000 giri/min con la testa in versione per carotaggi), la MM8 è stata progettata per una totale flessibilità di movimenti per perforare in tutte le posizioni con incredibile stabilità. Il radiocomando per tutte le operazioni
MM8 Larghezza Larghezza suole
2.170 mm 400 mm
CENTRALE IDRAULICA
Tier 4 Final
Potenza motore
156 Hp / 115 kW
di lavoro permette inoltre all’operatore di scegliere la migliore posizione in termini di visibilità e sicurezza.
Ma non finisce qui
da 8.000 daN a 10.000 daN da 3.100 daN a 4.700 daN
Ad accompagnare queste due novità ci saranno ovviamente anche i modelli Massenza più popolari: la MI3, la MI4, la MI5 e la MI8.◀
Coppia max. Giri max.
da 19.000 Nm a 22.750 Nm 1.200 rpm
INFO
MORSE
Standard
Passaggio max. Diametro min. di presa Forza di chiusura Coppia di svitamento
300 mm 50 mm 17.000 daN 23.500 Nm
PESO
13.250 kg
ANTENNA Forza di tiro Forza di spinta TESTA DI ROTAZIONE
Massenza Fu Giuseppe s.r.l. Via Emilia, 58/E/F 43012 Parola (PR) Tel.: +39 0521 825284 www.massenzarigs.it
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Preview Geofluid > Casagrande
Sempre al massimo Con la nuova C5R XP-2, Casagrande ha saputo realizzare una macchina in grado gestire i consumi senza rinunciare alla potenza di Miriam Spada
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speciale
Casagrande al GEOFLUID Pad. 1, Corsia D-E, Stand 250
C5R XP-2 MOTORE DIESEL Motore diesel Stage 4 - Tier IV
Cummins QSF 3.8
Potenza @ 2200 rpm
97 kW
Normativa emissioni
EU Stage 4 - US EPA Tier IV
Capacità serbatoio gasolio
100 l
Capacità serbatoio urea
19 l
Motore diesel Stage 3A - Tier III
Cummins QSF 3.8
Potenza @ 2200 rpm
93 kW
Normativa emissioni
EU Stage 3A - US EPA Tier III
MOTORE ELETTRICO Potenza
75 kW
IMPIANTO IDRAULICO
Motore diesel
Motore elettrico
Potenza idraulica
83 kW
63 kW
Pressione idraulica
350 bar
350 bar
Pompa principale portata
298 l/min
215 l/min
Pompe ausiliarie portata
112 l/min + 83 l/min
110 l/min + 39 l/min
Capacità serbatoio olio idraulico
300 l
300 l
SOTTOCARRO
B0
Larghezza sottocarro, chiuso/aperto
1.200/1.600 mm
Larghezza pattini a tre barre
300 mm
Lunghezza cingoli
2.380 mm
Velocità traslazione
0 - 2,4 km/h
MAST
3700MR
5200MR
5600MR 5.624 mm
Lunghezza mast
3.724 mm
5.274 mm
Corsa testa di rotazione
2.150 mm
3.700 mm
4.050 mm
Forza estrazione / spinta
50 kN (60 kN)*
50 kN (60 kN)*
50 kN (60 kN)*
Velocità estrazione / spinta
45 (77)* m/min
45 (77)* m/min
45 (77)* m/min M5 | M5S (**)
MORSE
M2Z | M2SZ
M4 | M4S
Diametro
40 ÷ 254 mm
60 ÷ 305 mm
89 ÷ 406 mm
Forza di chiusura
159 kN
283 kN
283 kN
TESTA DI ROTAZIONE
T 14 EP
T 20 EP
RH2100HP
Coppia max.
12.170 Nm
15.210 Nm
17.000 Nm
Giri max.
500 rpm
400 rpm
132 rpm
*Opzione // **Solo per uso verticale
de per l’esecuzione di opere di consolidamento e perforazione mediante la realizzazione di ancoraggi e micropali.
C
asagrande ha maturato questa consapevolezza grazie ai suoi 50 anni di esperienza nel settore: quello che cerca il cliente è una macchina flessibile e che sia intuitiva dal punto vista della manovrabilità. La nuova C5R XP-2 soddisfa questi canoni, e non si ferma qui. Si tratta della nuova macchina multifunzione ideata da Casagran-
Una gestione virtuosa dei consumi Nel corso degli anni Casagrande è stata in grado di sviluppare tecnologie in grado di ottimizzare i consumi senza però rinunciare all’impiego di una macchina potente. Il sistema SPM – Smart Power Management – di gestione potenza insieme all’impianto idraulico Full Load Sensing, entrambe presenti
sulla C5R XP-2, permettono l’uso ottimale della potenza del motore e la riduzione dei consumi. Il sistema SPM permette una gestione intelligente della potenza del motore, aumentando le prestazioni e la produttività delle macchine grazie a un monitoraggio costante dei consumi. Questo sistema SPM monitora infatti i flussi di potenza istantanei destinando in tempo reale la piena potenza disponibile alle funzioni di lavoro, affinchè la funzione di lavoro abbia sempre a disposizione la massima potenza possibile.
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Preview Geofluid > Casagrande
Testa di perforazione con controllo “EP” elettroproporzionale della cilindrata
Differenti settaggi in funzione delle necessità del cantiere e delle richieste dell’operatore
Sicurezza e tecnologia
Cingoli allargabili 1.200/1.600 mm
Per elevata stabilità e semplice accesso in spazi ristretti
Un’idraulica d’avanguardia Gli impianti idraulici di potenza di XP-2 Series adottano la tecnologia Full Load Sensing (FLS). A differenza dei comuni sistemi di gestione idraulica, il sistema FLS, funziona tramite una retroazione tra pompe e distributori in grado di portare in pressione solo la quantità di olio richiesta istantaneamente dagli utilizzi, senza sprechi. Ciò permette di gestire la richiesta di potenza e di ridurre le dissipazioni, ottenendo un risparmio di carburante fino al 25% (calcolato su un ciclo di lavoro teorico).
Più compatta non si può La centrale idraulica separabile, le dimensioni ridotte, il mast modulare e l’articolazione con doppio snodo, rendono la macchina adatta all’impiego in
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Centrale idraulica separabile
Alimenta l’unità di perforazione a distanza
spazi limitati. La C5R XP-2 è compatta, semplice da trasportare e facile da manovrare grazie anche all’ergonomico radiocomando.
La C5R XP-2 ha un ridotto impatto acustico grazie all’impiego di moderni materiali fonoassorbenti e all’impiego di scambiatore di calore intelligenti che regolano la velocità delle ventole in funzione della quantità di calore da dissipare. L’intelligente disposizione dei componenti e le ampie aperture della carrozzeria offrono un comodo e sicuro accesso per tutte le operazioni di ispezione e manutenzione. La sicurezza delle operazioni di lavoro è garantita dal rispetto dei più stringenti standard internazionali. Il sistema di comando e controllo XP2 offre una serie di vantaggi per l’operatore: monitoraggio di tutte le funzioni di lavoro, diagnostica dei sistemi di lavoro per garantire il costante monitoraggio dello stato dei sensori e
speciale
dei componenti. Facile e rapida conversione in diverse modalità operative, semplice personalizzazione delle funzioni di lavoro come mappatura del campo di coppia e velocità delle teste EP di perforazione, assistenza remota con diagnostica e monitoraggio dei parametri di lavoro con la nuova piattaforma online Casagrande FleetMaster.
Articolazione con doppia ralla Il cuore delle movimentazioni è la sua articolazione, studiata per sopportare tutte le sollecitazioni e lavorare nelle condizioni più impegnative. Grazie alla soluzione con doppia ralla e allo zoom di 350 mm di corsa, la C5R XP-2 è una macchina rapida e veloce da mettere all’opera, semplice da usare. Flessibilità totale è la parola d’ordine. Il nuovo sistema di articolazione della C5R XP-2 consente di raggiungere le posizioni più estreme e di renderla adatta all’impiego in spazi limitati come all’interno di gallerie o di edifici.
Opzioni disponibili ▶▶ Centrale separabile con motore elettrico 75 kW ▶▶ Altre teste di perforazione disponibili ▶▶ Applicazione Martello T40 (Back Device) ▶▶ Spostamento laterale testa ▶▶ Doppia velocità traslazione testa ▶▶ Kit bilanciamento – spinta/velocità di perforazione ▶▶ Argano ausiliario completo di fune Tiro max. 900 kg ▶▶ Falchetto per argano ausiliario ▶▶ Pompa acqua: GAMMA 62 (60 l/min max – 50 bar max)
GAMMA 202 (200 l/min max – 60 bar max) ▶▶ Pompa CC30/20S Schiumogeni: (30 l/min max - 50 bar max) Idropulitrice: (30 l/min max - 200 bar max) ▶▶ Pompa fanghi NG 530 L (170 l/min max - 24 bar max) ▶▶ Oliatore per applicazione martello fondo foro 8,5 l ▶▶ Pompa gasolio elettrica ▶▶ Filocomando per traslazione ▶▶ Radiocomando per traslazione ▶▶ Insonorizzazioni aggiuntive
▶▶ Protezioni di sicurezza EN 16228 ▶▶ Casagrande FleetMaster per monitoraggio e controllo delle macchine via internet.◀
INFO Casagrande S.p.A. Via A. Malignani 1 33074 Fontanafredda (PN), Italy Tel: +39 0434 9941 info@casagrandegroup.com www.casagrandegroup.com
PF > n. 3 luglio-settembre 2018 41
Preview Geofluid > Epiroc
Soluzioni firmate Epiroc Epiroc al Geofluid 2018 mostra le sue soluzioni per perforazioni con avanzamento dei tubi di rivestimento di Giordano Perini – Business Line Manager Rock Drilling Tools – Epiroc Italia Srl
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speciale
Epiroc al GEOFLUID Pad. 1, Corsia B-C, Stand 133
Flusso d’aria del sistema Elemex
I
sistemi di perforazione con avanzamento dei tubi di rivestimento rappresentano oggi il metodo preferito per la perforazione in terreni difficili, come per esempio in formazioni sciolte con presenza di trovanti, e possono essere utilizzati in un’ampia gamma di applicazioni. Le applicazioni più comuni sono la perforazione di pozzi d’acqua, la perfora-
zione di pozzi geotermici, le perforazioni per micro pali, la stabilizzazione ed ancoraggio del terreno e la costruzione di fondazioni. Epiroc offre differenti sistemi di perforazione con avanzamento dei tubi di rivestimento specifici per ogni applicazione sia nelle perforazioni con martello fondo foro che con martello perforatore fuori foro. È possibile scegliere tra i sistemi ODEX, Symmetrix o Elemex, principalmente in base alle condizioni dei terreni e dei cantieri. Questi dispositivi possono essere utilizzati sia in perforazioni con posa dei rivestimenti permanenti che con recupero e riutilizzo degli stessi.
altro metodo disponibile oggi sul mercato. Sia che si tratti di grandi massi, di strati competenti inclinati o di letti di roccia dura, le punte Symmetrix continuano a perforare finché non raggiungono la profondità prevista. Il sistema ha aperto la strada all’uso di nuovi metodi di costruzione che consentono agli appaltatori di risparmiare tempo e denaro. Il nuovo design brevettato di Epiroc della superficie della punta consente a entrambe le punte pilota Symmetrix ed Elemex di utilizzare lo stesso set alesatore. Questo facilita la scelta del prodotto più idoneo oltre che a ridurre ed ottimizzare l’acquisto delle attrezzature.
Symmetrix – Produttività e precisione
Elemex – Per un migliore controllo dell’aria
Laddove le condizioni sono difficili, il tempo è limitato e la precisione è critica – il sistema Symmetrix rappresenta la soluzione ideale. Le punte Symmetrix perforano più velocemente e in modo più accurato rispetto a qualsiasi
Il sistema di avanzamento tubi di rivestimento Elemex è il sistema preferito per ridurre al minimo il rischio di assestamento degli edifici circostanti. Il controllo dell’aria e una ridotta “sovra foratura” sono essenziali per ridurre
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Preview Geofluid > Epiroc
Sezione di un ancoraggio autoperforante Sirive® con particolare sul bulbo di ancoraggio
Symmetrix al lavoro
questi rischi. Il design esclusivo della punta di perforazione convoglia l’aria sulla superficie della punta riducendo le perdite di aria nel terreno. Il nuovo design della superficie migliora lo spurgo dei detriti portando la velocità di penetrazione su valori mai visti fino ad ora e lo spurgo orientato dell’aria consente all’operatore di controllare completamente il processo di perforazione. Il sistema Elemex non solo riduce al minimo le fuoriuscite di aria, ma prolunga la vita di esercizio della punta e, in alcuni casi, perfora realmente con una velocità maggiore rispetto a qualsiasi altro sistema. Il sistema Elemex non solo rappresenta una scelta sicura nei casi in cui l’assestamento degli edifici confinanti può costituire un rischio, ma è anche più produttivo ed economico.
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Sistema ODEX Una soluzione affidabile per profondità ridotte In caso di perforazioni con inserimento di tubi di rivestimento permanenti, semplicità ed economicità sono i parametri principali da prendere in considerazione. Il sistema ODEX è molto economico quando si tratta di praticare fori poco profondi e corti. Inizialmente, l’originale aletta di alesatura si trova in posizione chiusa e quando il sistema inizia la perforazione ruota in posizione di perforazione e allarga il foro per consentire l’avanzamento del tubo di rivestimento.
ODEX
Concepito per fori poco profondi
speciale
Symmetrix
Grazie all’originale aletta di alesatura, il sistema ODEX è perfetto per le perforazioni con inserimento di tubi di rivestimento in terreni omogenei e non consolidati come terra, limo, argilla, sabbia e ghiaia.
Symmetrix ed Elemex: nasce una nuova generazione per la perforazione di pozzi Epiroc Secoroc ha migliorato ulteriormente il sistema di perforazione con avanzamento tubi di rivestimento. Recentemente abbiamo sviluppato un nuovo design della superficie delle punte Symmetrix ed Elemex. Con “Generation 2” abbiamo individuato un modo per consentire l’uso simultaneo delle punte pilota Symmetrix ed Elemex con lo stesso set alesatore e con il “Model C” utilizzare la stessa punta pilota sia con i set alesatori recuperabili che permanenti. Con questo nuovo concetto Epiroc Secoroc faciliterà la scelta del prodotto più adatto con il conseguente risparmio di tempo e denaro. Si tratta di un ulteriore vantaggio nelle applicazioni su terreni particolarmente difficili.◀
Campo prova su frana a Giucano, comune di Fosdinovo (MS), con installazione di ancoraggi compositi Sirive® da 3000 kN e monitoraggio sperimentale con fibre ottiche ‘distribuite’
INFO
Epiroc Epiroc è il partner leader nella produttività dell’industria mineraria, delle infrastrutture e delle risorse naturali. Epiroc sviluppa e produce macchine tecnologicamente innovative per la perforazione, lo scavo della roccia e le costruzioni
con la relativa attività di aftermarket. La Società è stata fondata a Stoccolma, Svezia e si avvale di persone appassionate che garantiscono supporto e collaborazione ai clienti in oltre 150 Paesi.
Epiroc Italia srl Via G. Galilei, 40 20092 Cinisello Balsamo (MI) - Italia Tel.: +39 02 660 6731 info.italy@epiroc.com www.epiroc.it
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Preview Geofluid > DAT instruments
Come nascono i datalogger made in Italy I visitatori della manifestazione piacentina potranno toccare con mano la qualitĂ dei datalogger DAT instruments dal 3 al 6 ottobre 2018 di Porfirio Ferrari
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speciale
DAT instruments al GEOFLUID Pad. 1, Corsia C, Stand 167
T
Un JET WXYZ montato sulla benna
utti i prodotti DAT instruments sono pensati, progettati e realizzati completamente nella sede di Cairate, in provincia di Varese. Un approccio quasi artigianale che non solo assicura prodotti di alta qualità, ma anche personalizzabili, modificabili e riparabili anche dopo molti anni dalla messa in funzione.
Il datalogger visto da vicino Un sistema di acquisizione dati pensato e realizzato da DAT instruments è composto da diverse parti che comunicano tra loro per misurare, visualizzare e registrare vari segnali provenienti da opportuni sensori, detti anche trasduttori. Questi dispositivi elettronici convertono un valore meccanico o fisico di ingresso in un segnale di uscita elettrico, che può essere analogico o digitale. I diversi tipi di sensori misurano profondità, lunghezza, pressione, portata, quantità, carico, peso, corrente, tensione, velocità, accelerazione, inclinazione, rotazione, coordinate GPS, temperatura, eccetera. In estrema sintesi un datalogger misura e registra innumerevoli dati, inoltre può essere dotato di uscite per controllare altri dispositivi quali valvole, motori, luci, eccetera. Le uscite sono attivate su particolari algoritmi in funzione dei segnali misurati in ingresso.
Un condensato di tecnologia Com’è facile comprendere, ogni datalogger DAT instruments è un autentico condensato di tecnologia con molteplici componenti.
Prevede apposite protezioni in grado di salvaguardarlo nel caso in cui i valori di tensione o corrente superino i valori massimi. Inoltre gli strumenti sono protetti da sistemi ESD, contro le scariche elettrostatiche, ed EMI, contro le inter-
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Preview Geofluid > DAT instruments
ferenze elettromagnetiche. I cosiddetti Signal conditioner sono invece dispositivi deputati alla conversione del segnale di uscita elettrico del sensore analogico (corrente, tensione) in un altro tipo di segnale (tipicamente tensione o frequenza) che soddisfa i requisiti di ingresso del successivo stadio di elaborazione. Mentre il convertitore analogico-digitale converte il segnale analogico del sensore in un segnale digitale per la CPU, il cuore del datalogger, cioè l’unità centrale di elaborazione. In genere la CPU è un singolo microchip che si occupa dell’interpretazione dei segnali di in-
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gresso, della conversione del formato dei dati in numeri o in grafici leggibili, della comunicazione con tutte le periferiche, dell’invio di dati alla memoria e alla visualizzazione, della definizione dei segnali di uscita e della comunicazione con il computer. Notevole importanza assume anche l’unità di alimentazione PSU che, per garantirne la sicurezza e il funzionamento affidabile, necessita di particolare attenzione in fase di progettazione e di selezione dei componenti appropriati, quali filtri transitori, soppressori di sovratensione, induttori, condensatori e trasformatori. Fonda-
mentale anche la memoria non volatile: i dati, infatti, vengono mantenuti anche senza alimentazione. Completano la componentistica l’orologio, il display, la tastiera e la porta di comunicazione (cablata o wireless) per scaricare i dati su un computer. Ricordiamo infine come i datalogger DAT instruments, a seconda del set sensori adottato, possono essere utilizzati per diverse applicazioni: jet grouting, iniezioni di cemento, TAM grouting, pali valvolati, trivellazioni, DAC test, CFA, deep mixing, soil mixing, DSM, vibroflottazione, diaframmi, idrofrese, prove Lugeon e Lefranc.
speciale
Lo stile DAT instruments «Ogni nostro datalogger», specifica Amedeo Valoroso, fondatore e titolare di DAT instruments, «nasce dalle esigenze del cliente, che dipendono da quali parametri deve registrare, quali grafici vuole vedere a video, come intende scaricarli e rielaborarli. Essendo tutto prodotto da noi, possiamo effettuare modifiche al prodotto standard adattandoci alle specifiche richieste, cambiando o aggiornando le schede elettroniche e i software. Tengo a sottolineare come l’intera progettazione sia al 100% italiana e al 100% DAT instruments. Anche i componenti sono quasi tutti italiani, solo pochi particolari vengono da altri paesi europei, ma comunque sono tutti testati da noi in laboratorio. Proprio perché completamente Made in DAT instruments, tutto può anche essere aggiornato e riparato: addirittura a distanza di decenni tutti i componenti sono ancora disponibili». L’estrema attenzione progettuale è riscontrabile anche nei materiali utilizzati, di prima qualità, resistenti e duraturi. Prodotti quali il JET 4000 AME e il WideLog sono in acciaio inox, non si
ossidano e non arrugginiscono nonostante l’utilizzo in cantiere e nelle condizioni più difficili. Il sensore per i diaframmi JET WXYZ è invece in acciaio inox e delrin, una resina acetalica estremamente resistente e duratura. Inoltre tutti i sensori e tutti i materiali sono sempre selezionati in base alla loro qualità e resistenza. Fondamentale è infine la fase di test durante la
INFO
DAT instruments Dataloggers for geotechnics and special foundations: ▶▶ Jet grouting ▶▶ Grouting ▶▶ Cement injection
quale vengono provati tutti gli ingressi e tutte le uscite. Attraverso l’uso di simulatori si testano le funzionalità che saranno utilizzate in cantiere. I tecnici DAT instruments vanno a registrare i parametri su tutti i canali, riempiendo la memoria del datalogger, infine scaricano i dati su PC per verificare che siano esatti e che il download avvenga in modo corretto.◀
▶▶ TAM grouting
▶▶ Vibroflotation
▶▶ Drilling
▶▶ Diaphragm walls
▶▶ MWD
▶▶ Hydromill
▶▶ CFA
▶▶ Lugeon test
▶▶ Deep mixing
▶▶ Mineral
▶▶ Soil mixing
investigation
DAT instruments Via Mestre, 12 21050 Cairate (VA) - Italia Tel. 0331/071147 www.datinstruments.com
PF > n. 3 luglio-settembre 2018 49
Focus cantiere > Keller Fondazioni
Sottoattraversamento dell’Isarco Il Processo di Gestione della Qualità di Keller (Quality Process Management): applicazione al cantiere BBT denominato “Sottoattraversamento dell’Isarco” di Ing. Emanuele Nanni (Amministratore Delegato Keller Fondazioni Srl)
50 PF > n. 3 luglio-settembre 2018
www. scimag.news
Fig. 1
Lotto ’’Sottoattraversamento dell’Isarco’’
o i nostri progetti sappiamo bene quali sono le nostre responsabilità e ci impegniamo a soddisfare le loro aspettative ed esigenze.»
Il progetto
«E
fficienza, affidabilità e qualità attraverso l’automazione ed il controllo dei processi», afferma l’Ing. Emanuele Nanni (Amministratore Delegato Keller Fondazioni Srl). «Efficienza in termini di costi e tempo, senza scendere a compromessi riguardo alla qualità, sono il nostro biglietto da visita. Ci rendiamo conto che i nostri Clienti si sono impegnati a loro volta con i loro Committenti ed interlocutori. Quando proponiamo le nostre idee
La Galleria di Base del Brennero (Brenner Basis Tunnel) è l’elemento centrale della nuova linea ferroviaria del Brennero che collega l’asse da Monaco a Verona. Una volta completato, con i suoi 64km di sviluppo, rappresenterà il collegamento ferroviario in sotterraneo più lungo del mondo. Il lotto denominato “Sottoattraversamento dell’Isarco” costituisce la parte a Sud della Galleria di Base del Brennero in prossimità della stazione di Fortezza (BZ). Tale lotto è stato appaltato dal Consorzio Isarco Scarl (Salini Impregilo – Strabag – Collini Spa – Consorzio Integra) e prevede la realiz-
zazione delle due canne principali delle gallerie di linea per un totale di circa 4,5 km, delle due gallerie di interconnessione che si allacceranno alla linea storica per un totale di ulteriori 1,6 km, oltre ad altre gallerie di bypass per circa 0,3 km (Fig. 1). I lavori sono particolarmente complessi in quanto, sia le gallerie principali che quelle di interconnessione, passano al di sotto del fiume Isarco, dell’autostrada A-22, della S.S. 12 e della linea ferroviaria storica Verona- Brennero.
Inquadramento geologico L’area interessata dall’intervento è situata nella Valle dell’Isarco ad un’altitudine di circa 800 mt s.l.m. Da un punto di vista geologico il tracciato, nel tratto del Sottoattraversamento dell’Isarco, attraversa i depositi alluvionali del fondo valle ed il conoide di de-
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Focus cantiere > Keller Fondazioni
Fig. 2
Stratigrafia
Fig. 3
Sezione galleria naturale
iezione del letto del fiume Isarco. Tali depositi sono costituiti da materiale molto eterogeneo, ovvero ghiaie, sabbie con frequente presenza di grossi blocchi granitici (graniti di Bressanone) (Fig. 2).
I lavori Una parte di tali lavori consiste nel consolidamento del terreno, da piano campagna, con la tecnologia del Jetgrouting, consolidamenti propedeutici allo scavo di gallerie naturali, artificiali nonché di n°4 pozzi profondi circa 25÷30 metri necessari per la fase di congelamento del terreno al di sotto del fiume Isarco.
Fig. 4
Sezione galleria artificiale
52 PF > n. 3 luglio-settembre 2018
Keller ha realizzato - nel periodo tra maggio 2017 e giugno 2018 - i consolidamenti a sud del fiume Isarco e più precisamente: ▶▶ circa 32.400 m3 di terreno consolidato per la realizzazione di gallerie naturali (Fig. 3) ▶▶ circa 63.900 m3 di terreno consolidato per la realizzazione di gallerie artificiali (Fig. 4) ▶▶ circa 59.900 m3 di terreno consolidato per la realizzazione di due pozzi lato SUD Isarco (Fig. 5) oltre che iniezioni chimiche e micropali. Per rispettare i tempi contrattuali molto stretti (400 giorni naturali e consecutivi), i lavori si sono svolti con turni che coprivano le 24 ore e 7/7 giorni.
Da un punto di vista operativo le maggiori “sfide” sono state sicuramente quelle del rispetto dei tempi contrattuali ma soprattutto la ricerca del modo per ottimizzare gli elevati consumi di utensili di perforazione a causa dell’elevata e caotica presenza di blocchi granitici (Granito Quaternario) alternati con sabbia e ghiaia ad elevato contenuto quarzitico. Tutti i consolidamenti sono stati realizzati da piano campagna. Le perforazioni hanno raggiunto una profondità massima di circa 33mt per i due pozzi, mentre per le gallerie naturali ed artificiali le profondità sono risultate essere dell’ordine dei 22÷25 m.
Fig. 5
Sezione tipo pozzi
www. scimag.news
Quality Process Management
Fig. 6
Sonda KB6
Le perforazioni sono state eseguite mediante pre-perforazione con martelli fondo foro da 5” alimentati ad acqua ad alta pressione, con successiva misurazione delle verticalità del foro. Completata questa fase si procedeva all’inserimento, nel foro già realizzato, della batteria jet per il successivo consolidamento.
duttivi, che di qualità, che di sicurezza e vengono impiegate a livello globale, nei cantieri più complessi e delicati. L’impianto di confezionamento delle miscele era costituito da n° 4 silos, n° 2 pompe Tecniwell TW700 e n° 2 impianti di miscelazione AKM sempre di costruzione Keller (Fig. 6).
Per la prima volta in un cantiere in Italia, Keller ha eseguito le lavorazioni in accordo un proprio protocollo di controllo della Qualità messo a punto internamente attraverso l’esperienza in complessi cantieri in Europa. Ogni attrezzatura (ne sono state utilizzate n. 2 che hanno lavorato 24/24 h e 7/7 gg) è stata dotata di un sistema di posizionamento semiautomatico tramite GNSS in modo da avere, per ogni colonna eseguita (ne sono state realizzate più di 5.300) la posizione, l’altezza e l’orientazione quest’ultima necessaria per le misure delle verticalità. Per questo, prima dell’inizio dei lavori e per ogni WBS, è stato creato un progetto digitale inserito in un “data base” per ogni colonna da eseguire ed il posizionamento è stato realizzato mediante il sopra citato sistema GNSS e l’utilizzo di una stazione base installata in un punto fisso del cantiere (Figura 7). Per ogni colonna quindi, è stata prodotta una dettagliata documentazione di tutti i dati necessari, ovvero: ▶▶ parametri di perforazione; ▶▶ parametri di trattamento;
Fig. 7
Schema del sistema GPS
Attrezzature L’esecuzione dei consolidamenti alle profondità precedentemente descritte ed in presenza di terreni difficili da attraversare ha richiesto l’utilizzo di sonde di adeguata potenza e specificatamente studiate per il Jet Grouting. Sono state impiegate macchine direttamente realizzate dal Gruppo Keller a Renchen in Germania ed in particolare n° 2 sonde tipo KB6 costruite apposta per il cantiere; queste ultime, al momento, sono quelle equipaggiate con i più avanzati standards sia pro-
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Focus cantiere > Keller Fondazioni
Fig. 8 e 9
Protocolli esecutivi
Fig. 10
Restituzione in 3D della galleria naturale
Fig. 11
Restituzione in 3D della galleria artificiale
▶▶ protocollo delle pompe di iniezione (rapporto a/c, densità, viscosità, peso specifico); ▶▶ portata della pompa, volume totale iniettato; ▶▶ misura di verticalità della perforazione eseguita utilizzando inclinometro biassiale all’interno delle aste una volta terminata la perforazione (sistema Glötzl).
Tutti questi dati sono confluiti all’interno di questo “database” denominato KSDM (Keller Site Data Manager) appositamente creato che restituisce automaticamente, il protocollo finale per ogni colonna eseguita (Fig. 8 e 9), oltre che anche la restituzione in 3D di tutte le colonne per una determinata WBS (Fig. 10 e 11). Questo ultimo dato risulta fondamen-
Fig. 12
Sezione trasversale 2D
Fig. 13
Particolare della sezione trasversale 2D
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tale in quanto è possibile sezionare l’intervento di consolidamento in una o più sezioni trasversali per poter determinare in maniera “visiva” eventuali aree non trattate per effetto di deviazioni che non hanno garantito compenetrazione delle colonne rispetto al diametro ipotizzato in progetto e verificato in sede di campo prova. In questo caso sono state ricavate tre
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Fig. 14
Schema prove termometriche
sezioni trasversali in 2D poste a tre diverse altezze in modo da avere le informazioni circa la riuscita del trattamento (Fig. 12 e 13). è stato quindi possibile identificare nelle varie sezioni le aree non “coperte” dal consolidamento e condividere insieme al Committente un criterio in base al quale sono state eseguite le colonne integrative per andare chiudere e sanare i vuoti venutisi a creare per effetto delle deviazioni. Prima dell’inizio dello scavo dei pozzi, a maggior garanzia di quanto eseguito e controllato con tale metodologia, sono state eseguite sia delle prove di emungimento, sia delle prove termometriche che hanno confermato i valori di permeabilità richiesti dal Contratto prima di iniziare le delicate fasi di scavo (Fig. 14).
Conclusioni Il Processo di Qualità messo in campo da Keller per il controllo in corso d’opera dei consolidamenti eseguiti, si è rivelato efficace e sicuramente di supporto a tutte le altre prove realizzate ed atte a verificare i parametri contrattuali richiesti prima dell’inizio dello scavo. Il cantiere appena descritto ha rappresentato un positivo esempio di sinergia tra Committente ed Impresa Specialistica esecutrice ed ha permes-
so di mettere ancora una volta in evidenza l’importanza della ricerca e dello sviluppo nell’ambito della tecnologia applicata. La tematica della gestione degli scavi sottofalda, in presenza di importanti battenti idraulici ed in condizioni geologiche delicate ricorre regolarmente sia nella realizzazione di grandi infrastrutture che in edilizia sia civile che industriale. La possibilità di adottare nuove soluzioni, di ottimizzate i consumi degli utensili, di ridurre le tempistiche e, non in ultimo, di avere il controllo qualitativo del prodotto realizzato, non può che essere una carta vincente.
Ringraziamenti Si ringrazia per la collaborazione la Direzione e l’intero staff del Consorzio Isarco Scarl unitamente a BBT, nella persona degli Ing. Raffaele Zurlo (Amministratore Italia BBT) e Stefano Torresani (RUP) che hanno autorizzato la pubblicazione di questo articolo.◀
Keller Fondazioni Keller Fondazioni Srl è la sede italiana del gruppo Keller ed è attiva in Italia fin dal 1997 con sede principale a Verona seguendo specificamente il mercato italiano delle fondazioni speciali. Punti di forza in Italia le tecnologie di miglioramento e rinforzo del terreno, soluzioni rapide, economiche e sicure per la risoluzione delle più svariate problematiche di tipo geotecnico.
Vibrocompattazione dei terreni, consolidamenti colonnari in ghiaia, Solicrete®Jet Grouting, iniezioni cementizie Soilfrac sono solo alcune delle applicazioni che la nostra azienda può proporre, progettare ed eseguire per rispondere alla
vostre esigenze assicurando i migliori standard in termini di Qualità, Sicurezza e Ambiente. Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito www.keller-fondazioni.com Keller Fondazioni Srl Sede centrale: Via della Siderurgia, 10 37139 Verona, Italia
Tel. (045) 818 68 11 keller@keller-fondazioni.com Sede Alto Adige:
Via Isarco, 1 39040 Varna (BZ), Italia Tel. (0472) 20 19 09 office.brixen@keller-fondazioni.com
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Focus macchina > Fraste
Fraste al GEOFLUID Area esterna, Corsia P, Stand 4
L
a “leggendaria” serie Fraste Multidrill include l’intera gamma di macchine perforatrici di piccole e medie dimensioni, concepite per far fronte a tutte le necessità dei clienti in materia di geotecnica e investigazione del suolo.
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La produzione della linea Multidrill ha inizio nei primi anni Ottanta, diventando ben presto un successo mondiale in continua crescita grazie all’adozione di innovazioni tecnologiche e al miglioramento delle prestazioni, assieme alle storiche qualità e affidabilità di Fraste.
Ora Fraste si appresta a presentare il restyling di due nuovi modelli alla serie Multidrill: la Multidrill SL e la Multidrill ML. Un restyling questo che nasce principalmente per adattare le macchine alle ultime normative relative alle emissio-
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Sempre più green Le nuove perforatrici Multidrill di Fraste hanno raggiunto una qualità impareggiabile, grazie a oltre cinquant’anni di esperienza di Miriam Spada
Nuova Multidrill SL
Oltre al nuovo motore Stage IV - Tier 4 Final, i nuovi modelli prevedono un restyling dal punto di vista del design
ni e al rispetto dell’ambiente: vengono così montati i motori di ultima generazione Stage IV – Tier 4 Final. Ma non è finita qui: Fraste ha colto l’occasione per rinnovare le macchine anche in termini di design e renderle più moderne ed accattivanti.
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Focus macchina > Fraste
Multidrill SL
Multidrill SL Motore
Caterpillar C2.2 Tier 4 Final
Potenza max Larghezza min/max Corsa testa di rotazione Tiro Spinta Coppia max testa rotante Velocità max testa rotante Peso
36,4 kW 780 - 1.200 mm 1800 / 2300 / 2800 mm 2.500 daN 2.500 daN 485 daNm 1.000 rpm 2.500 kg
Multidrill SL: la più compatta della serie Un concentrato di innovazione, hitech e potenza: la nuova Fraste Multidrill SL stupisce per l’elevata produttività e affidabilità. È una macchina perforatrice davvero versatile grazie all’antenna modulare e ai differenti allestimenti tra cui scegliere, infatti si dimostra perfetta per differenti campi di applicazione: indagini geognostiche, attività di monitoraggio ambientale e piccoli pozzi artesiani.… tutto ciò che si possa desiderare da una grande perforatrice, ma in formato tascabile.
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48,8 hp 2,6 - 3,93 ft 5,9 / 7,6 / 9,2 ft 5.620 lbf 5.620 lbf 3.577 ft lbf 1.000 rpm 5.511 lb
Un concentrato di innovazione hi-tech e potenza
GUARDA IL VIDEO! La nuova Multidrill SL in azione mostra la sua versatilità
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Multidrill ML: la classe intermedia di grande successo La nuova Fraste Multidrill ML ha un tiro potenziato fino a 6.000 kg e una coppia massima disponibile di 1.000 kgm. Le sue dimensioni compatte e le prestazioni elevate rendono la perforatrice Multidrill ML estremamente efficiente, produttiva e versatile, perfettamente adattabile a diversi ambiti sia nel campo geotecnico sia nella perforazione di piccoli pozzi acquiferi. Design moderno, motori Stage 4 Final, componenti di prima qualità e la particolare attenzione dedicata alla sicurezza dell’operatore, permettono alla Multidrill ML di operare facilmente con tutti i sistemi di perforazione: a rotazione con circolazione diretta/inversa di fluidi o aria, martello fondo foro, rotopercussione, carotaggi convenzionali
Multidrill ML
Efficiente, produttiva e versatile
GUARDA IL VIDEO!
Fraste Multidrill ML ha un tiro potenziato fino a 6.000 kg ed una coppia massima disponibile di 1.000 kgm
e wire-line. Inoltre l’ampia gamma di accessori disponibili la rende facilmente adattabile a ogni esigenza di perforazione.◀
Multidrill ML Motore
Caterpillar C3.4 Tier 4 Final
Potenza max Larghezza Corsa testa di rotazione Tiro Spinta Coppia max testa rotante Velocità max testa rotante Peso
90 kW 1.600 mm 3500 mm 6.000 daN 3.500 daN 900 daNm 1.220 rpm 5.700 kg
120 hp 5,2 ft 11,5 ft 13.488 lbf 7.868 lbf 6.638 ft lbf 1.200 rpm 12.566 lb
INFO Fraste S.p.A. Via Molino di Sopra, 71 37054 Nogara (VR), Italy Tel. +39 0442 510233 fraste@fraste.com www.fraste.com
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