PF n.4 | Ottobre - Dicembre 2018

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Anno XIII n.4 | Ottobre-Dicembre 2018

Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in Abbonamento Postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1 CN/FC/AUT.0025

Visto al Geofluid Enteco: compatte e versatili

Visto al Geofluid Visto al Geofluid Liebherr: cronaca di un successo Sandvik: la classe dei migliori

Visto al Geofluid Smisurata BAUER

L’evento Conferenza stampa CICEE


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Una nuova tecnologia per l’ambiente Grazie all’impiego di Solidur® è possibile mettere in sicurezza siti contaminati a tempo di record, proteggendo l’ambiente circostante. Solidur®, premiscelato pronto all’uso, con l’aggiunta di sola acqua, consente di ottenere miscele plastiche autoindurenti particolarmente indicate per la realizzazione di diaframmi plastici, barriere di fondo per consolidamenti o impermeabilizzazioni orizzontali, riempimenti e isolamenti vuoti sotterranei.

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Expanding the Mediterranean Energy Sector:

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Anno XIII n. 4 | ottobre-dicembre 2018

Editoriale di Manuela Cortesi

1510 kN

1260 kN

960 kN

710 kN

490 kN

340 kN

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Visto al Geofluid Enteco: compatte e versatili

Visto al Geofluid Smisurata BAUER

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Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in Abbonamento Postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1 CN/FC/AUT.0025

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220 kN

The very first self-drilling bars for geotechnical application qualified by the Italian Superior Council of Public Works in accordance with the D.M. 14/01/2008, i.e. the Italian “Technical Standards for constructions”.

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Le prime barre autoperforanti ad uso geotecnico qualificate dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici in accordo con il D.M. 14/01/2008.

ACCE

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Anno XIII n.4 | Ottobre-Dicembre 2018

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Sommario ®

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Visto al Geofluid Visto al Geofluid Liebherr: cronaca di un successo Sandvik: la classe dei migliori

L’evento Conferenza stampa CICEE

Prodotto Made in Italy

Direttore responsabile Emanuele Giovannini - emanuele.giovannini@scimedia.it Direttore editoriale Manuela Cortesi – manuela.cortesi@scimedia.it Hanno collaborato a questo numero: Noemi Aime, Alberto Bisson, Vincenza Camaggi, Emanuele Giovannini, Umberto Piagnoni, Marianna Senni Ufficio amministrazione Tel. +39 0542 22601 – E-mail: info@scimedia.it Abbonamenti Italia: € 36,00 Estero: € 60,00 Ufficio abbonamenti Tel. +39 0542 22601 – E-mail: abbonamenti@scimedia.it Stampa GRAFICHE MDM - Forlì Pubblicità Concessionaria pubblicità esclusiva (Italia-Estero) AD COMMUNICATION Via E. Fermi, 6 - 20027 Rescaldina (MI) Tel./Fax +39 0331 1462600 Anna De Bortoli – mob. +39 348 9691420 annadebortoli@ad-communication.it Davide Ferrati – mob. +39 331 5218050 d.ferrati@ad-communication.it Responsabilità La riproduzione delle illustrazioni e degli articoli pubblicati su PF, traduzioni comprese, è riservata e non può avvenire senza autorizzazione scritta della casa editrice SCI media srl. Testi e materiali fotografici forniti in qualsiasi forma alla stessa non saranno restituiti, anche in caso di non avvenuta pubblicazione. SCI media srl non si assume responsabilità relative ai suddetti materiali, anche in caso di esemplari unici, e ad eventuali errori contenuti negli articoli pubblicati. Il materiale redazionale pervenuto a SCI media srl senza preventivi accordi sono da intendersi gratuiti anche se pubblicati. I nomi e le ditte pubblicati sono citati senza responsabilità, a puro titolo informativo, allo scopo di rendere un servizio al lettore.

News > Le brevi a cura della redazione

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Preview fiere > bauma CONEXPO INDIA

Visto in fiera > Sandvik

La parola all’India

di Umberto Piagnoni

La classe dei migliori

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Registrazione Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 1286 del 25/10/2006 Iscrizione ROC: 29737

CICEE: passi da gigante

di Marianna Senni

p. 20

Tecnologia > Sirive Computer Vision per il monitoraggio frane

di Alberto Bisson et al.

p. 26

Visto in fiera > BAUER Macchine Italia Smisurata BAUER

di Manuela Cortesi e Noemi Aime p. 30

Visto in fiera > Cima S.p.A. Metax® Tecnica e anima

di Manuela Cortesi e Noemi Aime p. 50 Visto in fiera > Liebherr Cronaca di un successo

di Umberto Piagnoni

Visto in fiera > Sireg Geotech

Compatte e versatili

Una nuova frontiera per le iniezioni nel suolo: ITS di Sireg

di Manuela Cortesi

p. 34

di Marianna Senni

p. 60

Visto in fiera > Fraste di Manuela Cortesi

Visto in fiera > Geomec p. 38

Un ritorno italiano

di Manuela Cortesi

Per le immagini pubblicate si resta a disposizione degli aventi diritto che non si siano potuti reperire

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Visto in fiera > Enteco

Fraste vuole l’America

PF - Rivista Italiana delle Perforazioni & Fondazioni SCI media srl Via Camillo Benso Conte di Cavour, 62 40026 Imola (BO) - Italia P. IVA 03618411205 - R.E.A. BO-533436 Tel. +39 0542 22601 - E-mail: info@scimedia.it www.scimag.news

p. 44

L’evento > Conferenza stampa CICEE

Periodicità Sono previsti 4 numeri/anno, di cui 3 parzialmente in lingua inglese Spedizione Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in Abbonamento Postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1 CN/FC/AUT.0025

di Manuela Cortesi

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PASSION TO PERFORM


Editoriale

Geofluid: una formula perfetta di Manuela Cortesi

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ulla da eccepire a questa edizione del Geofluid 2018: quella dell’esposizione biennale piacentina è una formula perfetta. Sarà forse merito della forte connotazione data all’evento, puramente dedicato al settore delle perforazioni, della geologia e della geotecnica: Geofluid ha mantenuto fede alla sua vocazione, al contrario di altre fiere più generaliste che, coinvolgendo settori troppo distanti tra loro, hanno finito per riempirsi in termini di superficie espositiva ma per vuotarsi di significato – annoiando mortalmente i partecipanti. Geofluid 2018 è stata esattamente il contrario: frizzante, ricca ed entusiasmante. Italiana sì, ma con una vocazione internazionale: dei 300 espositori, il 20% proveniva dall’estero, in rappresentanza di ben 19 Paesi differenti. Complice il bel tempo, sono stati più di 11mila gli ingressi complessivamente registrati, di cui ben 2.891 stranieri (un più 15% rispetto all’edizione del 2016), per un totale di 88 diversi Paesi di provenienza. Parlando con gli espositori, davvero tantissimi gli apprezzamenti e l’entusiasmo. Quarant’anni di esperienza:

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la fiera che ebbe inizio nel 1952 con la “Mostra Nazionale del Metano” ha saputo poi ritagliarsi una nicchia sempre più definita, adeguandosi via via al mutare delle tecnologie e della contemporaneità. Sintomo di questa capacità di lettura dei tempi, il nuovo nuovo GEOFLUID GREEN (con le macro-aree FOCUS FocusGas, GeoTermia e GeoGas) inserito tra i diversi settori tematici, nato dall’esigenza di accompagnare il mercato nella delicata fase di “de-carbonizzazione”, per interrogarsi su come sia realizzabile un futuro di sostenibilità energetica. Geofluid dunque che ha messo a fuoco le giuste aziende, i giusti interlocutori, le giuste istanze della contemporaneità: cos’altro si può chiedere a una fiera di settore?◀

PER I NUMERI DEL GEOFLUID 2018 https://www.geofluid.it/app/imgportfolio.pimg?imgportfolio=/42/fckeditor/File/2018/NEWS/comunicatostampageofluid2.pdf https://www.piacenzasera.it/2018/10/geofluid-2018-edizione-top-degli-ultimi-10-anni-cavalli-segno-della-crescita-piacenzaexpo/270926/



News > Le brevi

ITA Tunneling Awards

I vincitori della terza edizione degli ITA Tunneling Awards L’evento si è svolto a Parigi, il 15 novembre Chiunque possieda un’auto o abbia preso almeno una volta nella vita la metropolitana ha già sperimentato uno spazio sotterraneo. Quello di “tunnel” è un concetto ormai comune, mentre poco ci si sofferma a ragionare sul cosiddetto “dietro le quinte” composto da ingegneri civili, designer, architetti, urbanisti dall’industria globale delle costruzioni, professionisti che continuano a pensare e ripensare lo spazio sotterraneo. In un intreccio di questioni ambientali, tecniche, tecnologiche e sociali, l’utilizzo di spazi sotterranei rappresenta una soluzione per il futuro e uno sviluppo sostenibile. Dal 2015, il concorso internazionale “ITA Tunneling Awards” cerca e premia la più innovativa innovazione internazionale e progetti eccezionali nel tunneling e nell’utilizzo dello spazio sotterraneo. Le due prime edizioni degli ITA Tunneling Awards hanno ricevuto oltre 200 candidature e 64 nomination, premiando 21 progetti e personalità, riunendo oltre 450 partecipanti. Con le sue 9 categorie e il premio alla carriera, l’ITA Tunneling Awards sta diventando uno standard internazionale per i progetti di tunneling. Per questa edizione, l’evento si è svolto a Parigi, il 15 novembre, durante il congresso di AFTES (Association Internationale des Tunnels et de l’Espace Souterrain). Dopo 2 giorni di conferenze tecniche e congressi, la cerimonia di premiazione è stato un gradito gran finale alla famosa Salle Wagram. Con oltre 400 partecipanti, l’ITA Tunneling Awards

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sta configurandosi come un nuovo “rendez-vous” per l’industria globale del tunnelling. ▶▶ Major Project of the Year (oltre 500 milioni di euro): Metro di Doha – Qatar La metropolitana di Doha è una rete ferroviaria sotterranea, sopraelevata e di qualità che sarà costruita in due fasi. La prima parte, avente lunghezza di 85 km, si dovrebbe concludere nel 2020, ed è composta da 3 linee con 37 stazioni e sarà servita da 75 treni. Per il tunnelling sono stati necessari 470.497 segmenti di calcestruzzo per produrre 70.071 archi necessari per costruire i 111,5 km di gallerie tra luglio 2014 e settembre 2016. Nel 2015 Qatar Rail ha ottenuto il Guinness World Record delle più alte (20) macchine per tunnel operanti su un singolo progetto. Lo sforzo continuo della forza lavoro di 54.000 uomini del Qatar Rail ha fatto sì che il tasso di frequenza degli incidenti fosse uno dei più bassi tra i grandi progetti del mondo. Qatar Rail è stata premiata a livello internazionale da diverse organizzazioni prestigiose come la Royal Society for the Prevention of Accidents (RoSPA) col Gold Award 2016, l’International Safety Award del British Safety Council nel 2017 per la sede centrale del Qatar Rail e l’International Standards Organization (ISO) nel 2016 per qualità, ambiente, salute e sicurezza. Il progetto Metro di Doha rivoluzionerà il modo in cui le persone si spostano a Doha e nei suoi sobborghi.

▶▶ Tunnelling project of the year (50500 milioni di euro): MTR Shatin to Central Link (SCL) – Cina, Hong Kong ▶▶ Project of the year (più di 50 milioni di euro): Fjærland Hydropower Plants – Norvegia ▶▶ Technical Project Innovation Of The Year: Costruzione della sezione di biforcazione dell’autostrada sotterranea sotto la zona residenziale di Yokohama – Giappone ▶▶ Technical Product/Equipment Innovation of the Year: Monitoraggio della resistenza mediante imaging termico – Regno Unito ▶▶ Sustainability Initiative of the Year: Anacostia River Tunnel Project – USA ▶▶ Safety Initiative of the Year: Sistema di cambio robotizzato di Telemach Cutterhead – Cina, Hong Kong ▶▶ Innovative Underground Space Concept of the Year: Cavern Master Plan – Cina, Hong-Kong ▶▶ Young Tunneller of the Year : Tobias Andersson – Norway ▶▶ Il premio alla carriera: il prof. Einar Broch Il prof. Einar Broch è stato membro di ITA sin dalla sua creazione. È stato presidente di ITA dal 1986 al 1989 ed è membro della Norwegian Academy Technology Sciences e della Norwegian Society Professional Engineers. È in particolare un riconoscimento per i suoi eccezionali contributi (più di 100 pubblicazioni scientifiche) riguardanti le installazioni idroelettriche.


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SAIPEM

SAIPEM: il tribunale di Milano respinge la domanda di risarcimento promossa nel 2015 nei confronti della società da 64 investitori Il 29 aprile 2015 Saipem S.p.A. aveva informato il mercato di aver ricevuto un atto di citazione dinanzi al Tribunale di Milano da 64 investitori che chiedevano il risarcimento di circa 174 milioni di euro di danni asseritamente subìti a fronte di acquisti di azioni Saipem nel periodo dal 13 febbraio 2012 al 14 giugno 2013. Con sentenza depositata il 9 novembre 2018, il Tribunale di Milano ha respinto nel merito la domanda dei sopra citati attori, assistiti da Deminor Recovery Services, rilevando la

mancata dimostrazione da parte degli attori stessi del possesso di azioni Saipem nel periodo sopra indicato e condannando gli attori al pagamento di 100.000 euro a favore di Saipem, a titolo di rimborso delle spese legali. Nella sezione “Contenziosi” della Relazione Finanziaria Semestrale Consolidata al 30 giugno 2018, disponibile sul sito Internet della Società, è riportata una dettagliata descrizione del contenzioso in questione.

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News > Le brevi Topcon

Topcon presenta una nuova stazione totale GT Velocità e precisione ideali per applicazioni in galleria e di monitoraggio Topcon Positioning Group presenta un nuovo modello della serie di stazioni totali GT per l’Europa: il GT-503M, studiato per i professionisti che ricercano la versatilità di una soluzione motorizzata, ma anche i vantaggi di un sistema robotico monoperatore in un sistema a due operatori. «Topcon è dedicata a fornire soluzioni di alta precisione per un’ampia varietà di applicazioni per migliorare i flussi di lavoro, e il GT-503M è un esempio di questo impegno. Integrando la funzione autolock, che incrementa la produttività nell’ambito dell’impiego con due operatori, costituisce anche una soluzione ideale per le applicazioni specialistiche, come il monitoraggio e il rilievo in galleria», ha affermato Ian Stilgoe, vicepresidente di GeoPositioning, Euro-

pa. «Siamo entusiasti di offrire questa soluzione di stazione totale motorizzata nel mercato europeo». Questo sistema offre la connettività diretta con i servizi web globali di MAGNET® Enterprise per la collaborazione field-to-office, inoltre può essere aggiornato alla soluzione autotracking quando l’operatore è pronto ad avanzare ulteriormente nelle applicazioni robotiche. Il GT503M integra motori UltraSonic Direct Drive studiati per fornire un’autocollimazione del prisma intelligente, rapida e precisa, senza rinunciare a un’elevata velocità di rotazione. Può ricercare un prisma e agganciarlo all’interno del campo visivo, semplificando il compito dell’operatore: infatti non è più necessario mettere a fuoco lo strumento per individuare il prisma.

La stazione totale è resistente all’acqua, ed è dotata della tecnologia TSshield, che offre protezione dai furti e la possibilità di scaricare aggiornamenti firmware.

EMILIA-ROMAGNA

Rupe San Leo (RN): maxi intervento da 6 mln di euro Proseguono senza sosta i lavori per consolidare e rendere nuovamente accessibile la rupe di San Leo, da cui, il 27 febbraio 2014, si distaccò una parete di roccia alta 90 metri. Nel comune riminese è stato presentato il maxi intervento avviato lo scorso 24 settembre sulla parete est della rupe, sottostante l’unica strada che conduce al borgo, che una volta consolidata permetterà la piena fruizione turistica della Rocca. Una rete di chiodature lunga quasi 13 chilometri renderà sicuro l’accesso alla Fortezza di San Leo: un ancoraggio ogni 5 metri, fissato da 20 ad oltre 70

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metri di profondità, per circa 600 perforazioni necessarie ad assicurare l’unione tra cunei di roccia potenzialmente instabili. «Una tecnica consolidata», ha commentato l’assessore regionale alla Difesa del suolo Paola Gazzolo, intervenuta nel borgo riminese per fare il punto sui lavori, «ma ad essere straordinaria è l’estensione della superficie a cui è applicata: circa 10 mila metri. Il lavoro di squadra a tutti i livelli istituzionali svolto da quando si è verificata la frana ha prodotto risultati concreti. Inoltre, con il coinvolgimento della comunità scientifica, abbiamo messo in-

sieme le migliori tecnologie e le migliori professionalità regionali per le azioni di monitoraggio e gli interventi di messa in sicurezza. Questo è un esempio di come l’Emilia-Romagna sa lavorare di fronte alle emergenze. La difesa del suolo è una delle nostre priorità, per questo continueremo ad investire risorse nella prevenzione e manutenzione. La strategia è delineata e siamo già al lavoro per la progettazione di nuovi interventi per ulteriori 2 milioni di euro per il consolidamento della parte sud della rupe». (fonte: www.regione.emilia-romagna.it)


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News > Le brevi

Bauma 2019

bauma 2019: più espositori, più visitatori, più opportunità Sei mesi prima dell’inizio della fiera leader mondiale per macchine per costruzione che avrà inizio l’8 aprile 2019, Messe München può già annunciare un nuovo numero record di espositori per bauma 2019: saranno presenti oltre 3.500 espositori provenienti da 55 Paesi - quasi 100 in più rispetto al 2016. bauma PLUS consente a sempre più aziende di presentare i propri prodotti e servizi. La realtà virtuale infatti porterà il cantiere nel padiglione della fiera. Inoltre, il record di visitatori attuale di 600.000 è pronto per essere superato. «Il settore è in piena espansione, il che si riflette anche nella crescita di bauma. Abbiamo tenuto conto dell’aumento della domanda e ampliato il nostro sito nella zona est di Mona-

co a 614.000 metri quadrati. Il nostro obiettivo è offrire una piattaforma al maggior numero possibile di espositori. Con bauma 2019, continuiamo a superare noi stessi, anche digitalmente», afferma Klaus Dittrich, Presiden-

te e CEO di Messe München. Per la prima volta, i visitatori del padiglione B0 potranno vivere virtualmente il settore, grazie alla realtà virtuale e aumentata. Ciò sarà reso possibile da una combinazione di immagini, suoni o feedback ottenuti con la sensoristica, come l’effetto vento. «Le cabine hanno limiti di dimensioni, le aree digitali sono illimitate. Con le nuove offerte virtuali, stiamo portando il cantiere in fiera e espandendo il nostro portafogli digitale», afferma la responsabile del progetto Mareile Kästner.

Concetto di partecipazione per bauma PLUS Un’altra nuova caratteristica sono i modelli bauma PLUS che portano più espositori alla fiera. Con bauma PLUS ONSITE gli espositori possono presentare la propria azienda in un’area compatta. bauma PLUS MOVE è un’area dinamica di co-working in cui i visitatori possono incontrare gli espositori.

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SOILMEC

SOILMEC SM-5E per riparare la diga in Iraq di Mosul La micro perforatrice SM-5, in mostra alla prossima fiera Bauma, sarà utilizzata da Trevi nella sua versione elettrica SM-5E per il cantiere presso la diga di Mosul in Iraq. L’intervento consiste in una serie di iniezioni per il consolidamento della fondazione del fondo della diga, fino a 130 m di profondità, per migliorare la resistenza all’acqua. Le caratteristiche del sito di lavoro sono molto interessanti. L’SM-5E verrà messa in opera in uno spazio molto limitato, situato all’interno del tunnel preesistente di 3 km di lunghezza di soli 2 metri di altezza e 3 metri di larghezza con perdite di acqua costanti e pesanti. La loro necessità è quella di lavorare con l’emissione di scarico più bassa possibile, con un impianto piccolo ma potente. SM-5E è progettata per essere flessibile, avere costi operativi minimi e prestazioni elevate. Per operare negli edifici e nelle applicazioni di tunneling, Soilmec ha sviluppato una versione di motore elettrico che ha una potenza nominale di 75 kW e riduce le emissioni di gas esausti. L’ampia gamma di movimenti è garantita da due anelli di rotazione, il primo nella macchina base consente rotazioni di +/- 90° per la foratura laterale, mentre il secondo sull’albero fornisce +/- 180° per ottenere la perforazione radiale. Inoltre, l’impianto è dotato di stabilizzatori a terra, corsa dello zoom telescopico di 200 mm e un albero modulare. L’SM5E può essere radiocomandato, riducendo così i costi e il tempo durante il funzionamento, sia nella fase di perforazione che in quella dei meccanismi cinematici.

MOSUL DAM, 5 milioni di ore lavorate senza incidenti Un risultato senza precedenti per il Gruppo Trevi non solo per l’entità, ma anche per le difficili condizioni ambientali e logistiche nelle quali è maturato. Iniziato nel 2016, il progetto della messa in sicurezza della diga di Mosul in Iraq si è presentato sin dall’inizio molto impegnativo: le difficoltà politico-territoriali, l’intervento tecnico/tecnologico e le condizioni ambientali stesse (umidità, calore, ambienti ristretti e profondità delle gallerie in cui sono intervenuti) hanno messo a dura prova l’intero team Trevi. Nonostante le difficoltà e le complessità del progetto, il gruppo operativo Trevi, composto da oltre 700 lavoratori di una decina di diverse nazionalità, ha mostrato grande coesione, spirito di squadra e dedizione (lavorando H24, 7 giorni su 7) tanto da raggiungere l’importantissimo risultato di 5.000.000 di ore lavorate senza incidenti. Un risultato frutto di una nuova cultura del lavoro, che Trevi ha portato avanti con dedizione e impegno sin dai primi giorni, concentrando gran parte dei propri sforzi e del tempo per migliorare la consapevolezza delle persone sul valore della “Sicurezza” e della “Formazione” nei cantieri. Un percorso iniziato dai DPI personali fino ad arrivare alla Gestione dei Rischi e alla Prevenzione degli incidenti, portando ai massimi livelli gli standard di sicurezza operativa e la capacità di formazione sia sul campo che in aula. Questo grazie anche alla presenza continua e costante del personale FTA

SM-5E in opera alla diga di Massingir (Mozambico)

(Foundations Technology Academy) dedicato a questo importantissimo aspetto, che ha impegnato per diverse centinaia di ore sia insegnanti che verificatori. Alcuni numeri: ▶▶ Safety audit - n. 177 ▶▶ Safety inspections - n. 328 ▶▶ Valutazione dei rischi - n. 40 ▶▶ Toolbox - ore 34.969 ▶▶ Formazione HSE - ore 2.908 ▶▶ Dipartimento HSE - 2 Manager e 15 Ispettori Queste performances sono state riconosciute, nello scorso mese di ottobre, in una cerimonia ufficiale dall’US Corps of Engineers dell’esercito americano che soprintende all’intero progetto. Un risultato che rende ulteriormente orgoglioso tutto il team Trevi di aver partecipato e di poter continuare ad essere protagonisti in un progetto internazionale di questo rilievo, non solo tecnologico ma anche e soprattutto sociale.

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News > Le brevi

unacea

Macchine per costruzioni: cresce il mercato italiano nei primi nove mesi Pesano l’incertezza sulla politica economica 
e sul rilancio infrastrutturale del Paese Nei primi nove mesi del 2018 sono state immesse sul mercato italiano 9.615 macchine per costruzioni, con una crescita del 22% rispetto a quanto rilevato lo scorso anno. Più in dettaglio, sono 9.281 le macchine movimento terra (+23%) e 334 le macchine stradali vendute (+5%). «Continua il trend di crescita del mercato italiano di macchine per costruzioni anche nel terzo trimestre dell’anno», ha dichiarato Antonio Strati, consigliere con delega alle attività statistiche di Unacea. «Va tuttavia ricordato che in termini di unità vendute il 2018 si attesta sugli stessi numeri registrati agli inizi degli anni novanta. La ripresa c’è, ma la perdurante incertez-

za sulla politica economica nazionale e gli squilibri finanziari internazionali possono facilmente metterla a dura prova». Istat ha registrato una crescita degli investimenti in costruzioni dello 0,6% annuo ad agosto. Secondo il Monitor Edilizia del Samoter Outlook, realizzato da Prometeia con il contributo informativo di Unacea, tale trend proseguirà fine alla fine dell’anno, anche se in maniera accidentata. Alla base dello sviluppo frenato del settore ci sarebbero la sospensione di numerosi progetti infrastrutturali, le difficoltà legate al nuovo codice degli appalti e all’implementazione dei programmi di spesa degli enti locali.

mcT Petrolchimico

Si avvicina la decima edizione di mcT Petrolchimico Petrolchimico 4.0, Cyber Security, Safety, Antincendio e ATEX: un pieno di soluzioni a Milano il 29 novembre Il 29 novembre a Milano è di scena mcT Tecnologie per il Petrolchimico, l’evento verticale di riferimento per i professionisti impegnati nel settore Petrolchimico, Oil&Gas e Industria di Processo.

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La giornata mcT da anni chiama a raccolta tutti i professionisti che operano nel campo che vogliono conoscere le migliori tecnologie e soluzioni anche in ottica 4.0, gli approfondimenti in materia di efficienza energetica, avendo anche l’opportunità di discutere i casi reali grazie ai contributi di associazioni e di importanti player del settore che interverranno con scambi di best practice nel settore Oil & Gas ed Energetico. Anche la decima edizione sarà caratterizzata da un ricco programma di convegni, seminari e workshop, a cominciare dalla sessione mattutina “Il Petrolchimico nell’era di Industria 4.0: i nuovi orizzonti di Innovazione e Digitalizzazione”, coordinata da Carlo Pe-

rottoni (Saipem). L’impiego di nuove tecnologie, necessarie per trasformare le realtà produttive in impianti basati su processi puliti e sostenibili, e in contemporanea la digitalizzazione dei settori ingegneristici, costruttivi, gestionali e manutentivi stanno trasformando tutte le realtà che operano nella filiera Oil&Gas e Petrolchimico. Nel corso del seminario saranno illustrati esempi concreti di Digital Transformation, dalle soluzioni innovative per la sicurezza 4.0 fino al monitoraggio e alle tecnologie Blockchain per l’Oil&Gas, grazie agli interventi tra gli altri di ENI, Saipem, Group ATP, Isoil Industria, Tenenga, PSC Engineering &Contracting.


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“ATEX, Sicurezza e Antincendio negli impianti a rischio” è invece il titolo del convegno organizzato in collaborazione con il CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano), che vuole evidenziare, per le diverse modalità di protezione citate, le corrette analisi della valutazione dei rischi, le normative di riferimento, la realizzazione degli interventi di adeguamento con l’adozione anche di provvedimenti impiantistici, grazie al contributo di case history dedicate che spazieranno dalle soluzioni ATEX, ai sistemi antincendio, alle soluzioni per la sicurezza degli operatori coinvolti. Nel corso del convegno si alterneranno esperti e importanti protagonisti del settore tra cui AIAS (Ass. prof. Ita. Ambiente e Sicurezza), CTI (Comitato Termotecnico Italiano), Cristanini, Schneider Electric Systems, Excen, Xefracert, Maico.

curato da Anipla (Ass. Naz. Ita. per lʼAutomazione), che vedrà i player più importanti confrontarsi sul tema. Nel contesto della quarta rivoluzione industriale, il convegno incentrato sulla Cyber Security per i sistemi ICS (Industrial Control System) vuole informare e fornire delle linee guida per pianificare e strutturare il cambiamento tecnologico in modo da affrontare con maggiore consapevolezza l’Industrial Internet of Things (IIoT) senza trascurarne i necessari aspetti di sicurezza cibernetica. Nel corso della sessione sarà delineato l’andamento complessivo della sicurezza informatica nel contesto dei sistemi industriali e delle infrastrutture con casi pratici e soluzioni critiche introdotte da alcuni dei trendsetter del settore tra cui ricordiamo Saipem, Phoenix Contact, Ansaldo, Leonardo, Clusit, LLoyds, DNV-GL, Servitecno, Whirlpool.

A Milano si parlerà anche di Cyber Security, argomento di grande attualità, con il convegno “Cyber Security per i sistemi ICS”, con particolare riferimento al mondo Cloud e IIoT,

La formula mcT, oltre alle sessioni mattutine, prevede una ricca area espositiva, in cui saranno presenti i protagonisti del settore, tra cui ricordiamo i Platinum Sponsor Cristanini,

Group ATP, Isoil Industria, Schneider Electric, Wika, e una serie di workshop tecnico-applicativi curati dalle stesse aziende partecipanti, così da consentire agli operatori presenti di approfondire in modo specifico soluzioni, tecnologie e casi applicativi legati al mondo petrolchimico e dell’Oil&Gas. mcT Petrolchimico è organizzato da EIOM in collaborazione con AIS/ISA Italy Section (Associazione Italiana Strumentisti), il patrocinio di ANIPLA (Associazione Nazionale Italiana per lʼAutomazione), e di GISI (Associazione Imprese Italiane di Strumentazione), la collaborazione di AIAS (Associazione professionale It. Ambiente e Sicurezza), di CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano), e il supporto della “Guida Petrolchimico”. La giornata di Milano per massimizzare le sinergie e le opportunità si svolge in concomitanza con mcT Industrial Safety and Security, Anti-Fire - giornata verticale dedicata alle soluzioni e tecnologie per la sicurezza attiva e passiva nei contesti industriali a elevata criticità, mcT Cyber Security - giornata verticale sulla sicurezza industriale, e con la nuova iniziativa mcT ATEX - giornata verticale incentrata sulle tecnologie e soluzioni per zone a rischio di esplosione. mcT Tecnologie per il Petrolchimico è prevista a Milano il prossimo 29 novembre, il programma dellʼevento è disponibile sul sito www.eiomfiere.it/ mctpetrolchimico_milano/programma.asp, da cui gli operatori interessati possono preregistrarsi per accedere gratuitamente alla manifestazione e alle mostre in contemporanea, partecipare a convegni e workshop, usufruire dell’offerta dei servizi collegati.

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Preview fiere > bauma CONEXPO INDIA

La parola all’India Si avvicina il bauma CONEXPO INDIA, previsto per i prossimi 11-14 dicembre presso l’HUDA Ground di Gurgaon, a Delhi di Umberto Piagnoni

I

l mercato del construction in India è in piena espansione, questo grazie anche al fatto che i progetti infrastrutturali beneficiano di un sostegno a lungo termine grazie alle riforme approvate dal governo indiano. Tutti questi segnali positivi si riflettono anche sul numero di aziende che hanno sottoscritto il bauma CONEXPO INDIA previsto per i prossimi 11-14 dicembre. Grazie al feedback positivo di visitatori ed espositori della scorsa edizione, la fiera si terrà per la seconda volta presso l’HUDA Ground di Gurgaon, a Delhi.

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Già a luglio gli organizzatori dell’evento mostravano soddisfazione: «La domanda è alta, e il livello di interesse per la fiera è elevato. Abbiamo già registrato un 30 percento di spazio occupato in più rispetto alla scorsa edizione», afferma Bhupinder Singh, CEO di bC Expo India. Aziende importanti come ACE, Case, Caterpillar, JCB, Kobelco, L & T, LiuGong, PERI, Putzmeister, Sany, Schwing Stetter, Volvo, Wirtgen e Zoomlion non solo si sono registrate per partecipare nuovamente, ma hanno anche aumentato lo spazio dei loro stand.

Crushers (una società del gruppo Keestrack), Hyundai e Manitou Equipment hanno aderito all’evento. Tra i volti nuovi per bauma CONEXPO INDIA ci sono la società tedesca Kaeser Kompressoren SE, leader mondiale nella produzione e fornitura di prodotti e servizi ad aria compressa, e l’India Tata Hitachi, leader nella produzione di macchinari per l’industria mineraria, edile e agricola. L’eccellente reputazione della fiera non attira solo aziende ben note

dall’India ma anche espositori da tutto il mondo. Vari paesi, tra cui Cina, Germania, Spagna e Nord America saranno rappresentati. Sono previsti altri padiglioni di rappresentanza per Paese. I vantaggi di questa organizzazione centralizzata sono che gli stand congiunti consentono alle piccole e medie imprese di trovare partner di cooperazione e di fornire aiuto per entrare in questo grande mercato. Per la terza volta poi, bauma CONEX-

IN SINTESI

Volti familiari e nuovi al bauma CONEXPO INDIA

bauma CONEXPO INDIA

The International Trade Fair for Construction Machinery, Building Material Machines, Mining Machines and Construction Vehicles

C’è grande entusiasmo nel vedere il ritorno di un gigante del settore: Terex, che ha partecipato per l’ultima volta nel 2014, ha confermato la sua partecipazione alla kermesse indiana. Altre aziende note come DEUTZ Engines, Doka, Doosan Bobcat, eTrack

Dove

India, Delhi, HUDA Ground di Gurgaon

Quando

11 - 14 dicembre 2018

Frequenza

Biennale

Espositori

Oltre 700

Visitatori

Oltre 30mila

Sito internet

www.bcindia.com

Superficie

Oltre 150mila m2

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Preview fiere > bauma CONEXPO INDIA

PO INDIA ha vinto un premio dalla Indian Exhibition Industry Association (IEIA) e The Economic Times. Il premio conferma l’importanza della fiera come piattaforma B2B. La fiera dei macchinari per l’edilizia ha impressionato la giuria nella categoria “Esposizione B2B più importante”.

Previsione di crescita sostenuta per il mercato del construction in India Da un’analisi della Off-Highway Research (aprile 2018) è risultato che le industrie edili e minerarie dell’India dovrebbero registrare una crescita sostenuta fino al 2022. Anche iCEMA,

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l’associazione indiana dei costruttori di macchine edili, prevede un tasso di crescita del 10% per il prodotto interno lordo dell’India entro il 2024. Una delle principali ragioni dietro a queste promettenti tendenze sono le riforme ambiziose approvate dal governo indiano che supportano infrastrutture e progetti di costruzione. Dopo una crescita eccezionale del 34% nel 2016, la Federazione tedesca degli ingegneri (VDMA) ha determinato un incremento ancora molto considerevole del 12% per il 2017 del mercato indiano. «Anche l’inizio del 2018 è stato estremamente positivo, i primi mesi hanno visto una forte perfor-

mance di vendita», riferisce Sebastian Popp della Construction Equipment and Plant Engineering Association nel VDMA. L’Indian Brand Equity Foundation (IBEF) fornisce un valore indicativo. Istituito dal Ministero del Commercio e dell’Industria indiano per promuovere le attività internazionali di marketing di marca e location, stima che nell’anno fiscale indiano del 2018, cioè da aprile 2017 fino a marzo 2018, siano state vendute quasi 97.000 macchine edili in tutto il Paese.

Approvato il più grande piano di sviluppo di autostrade Guardando la tabella 2018 della World Economic League pubblicata dal Centro per l’economia e la ricerca aziendale, l’India supererà il Regno Unito e la Francia in termini di prodotto interno lordo per salire di due posizioni e diventare la quinta maggiore economia mondiale nel 2018. Lo sviluppo nel mercato delle macchine da costruzione è principalmente guidato dalla massiccia espansione delle infrastrutture dello Stato. Secondo la società di ricerche di mercato britannica Off-Highway Research, questa espansione è una priorità per il governo indiano che controlla tutti i progetti al più alto livello per superare potenziali ostacoli il più rapidamente possibile. In cima all’ordine del giorno c’è la costruzione di strade. Nell’ottobre 2017, i politici indiani hanno quindi approvato il più grande piano di sviluppo autostradale di sempre per sviluppare ed espandere quasi 84.000 chilometri di strade con un investimento di 107 miliardi di dollari entro il 2022. Investimento che aumenterà anche le vendite di macchine da costruzione.◀


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L’evento > Conferenza stampa CICEE

CICEE: passi da gigante Il CICEE (Changsha International Construction Equipment Exhibition) aspira a diventare un nuovo autorevole palcoscenico per le aziende di tutto il mondo. Lo scorso 16 ottobre si è tenuta a Pechino la conferenza stampa di presentazione della fiera di Marianna Senni

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La scorsa edizione, svoltasi nel 2017, ha visto la partecipazione di 330 espositori e 39.000 visitatori, su un’area espositiva di 54.000 m2. Quest’anno però gli organizzatori hanno deciso di puntare ben più in alto.

Guidare l’intelligenza del construction equipment Basata sul tema “Intelligent new generation construction machinery”, questa nuova edizione della fiera vorrà evidenziare le applicazioni e lo sviluppo della “produzione intelligente” nel settore delle costruzioni e promuovere l’innovazione tecnologia nell’industria.

Grandi aspettative

F

ervono i preparativi per la quinta edizione della fiera Changsha International Construction Equipment Exhibition (CICEE) che si terrà dal 15 al 18 maggio a Changsha, capoluogo dell’Hunan, in Cina. Dedicata all’industria delle costruzioni, al settore minerario, al mondo del sollevamento, della logistica e dei veicoli speciali, l’esposizione si inserisce perfettamente all’interno dell’iniziativa strategica “Belt and Road” e mira a diventare il nuovo palcoscenico per le aziende mondiali che operano nel settore delle costruzioni, una piattaforma autorevole e d’influenza nel mondo dell’industria.

Venti delle cinquanta più grandi aziende produttrici di macchinari hanno già confermato la loro presenza. Sono attesi più di 1.200 espositori provenienti da 30 nazioni del mondo e 150.000 visitatori professionisti provenienti da più di 100 nazioni che avranno la possibilità di scoprire i tanti nuovi prodotti e le nuove tecnologie che verranno presentate in fiera, partecipare agli oltre 30 forum organizzati e soprattutto assistere a competizioni nel campo prove di 20,000 m2 (International Construction Equipment Olympic Skills Competition). Per i visitatori ci sarà anche la possibilità di recarsi presso gli stabilimenti produttivi delle imprese del construction equipment che si trovano a Changsha (Zoomlion, Sany, Sunward...) prendendo un autobus direttamente all’ingresso della fiera.

Alcuni scatti dell’ultima edizione di Changsha Construction Equipment Exhibition che si è svolta nel 2017

Gli organizzatori Changsha Construction Equipment Exhibition è organizzata da: ▶▶ China Machinery Industry Federation ▶▶ China Construction Machinery Society ▶▶ Hunan Provincial Economic and Information Technology Commission ▶▶ Department of Commerce of Hunan Province ▶▶ China Council for the Promotion of International Trade Hunan Branch ▶▶ Asia-Pacific CEO Association ▶▶ Changsha Municipal People’s Government.

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L’evento > Conferenza stampa CICEE

Changsha International Convention and Exhibition Center La fiera si svolgerà presso il Changsha International Convention and Exhibition Center e coprirà un’area espositiva di 213.000 m2 articolata in 8 padiglioni interni (108.000 m2) e 3 aree espositive esterne (105.000 m2) che ospiteranno anche un’area demo. Costruito nel 2016, è uno dei più importanti poli fieristici cinesi. Per quanto riguarda la logistica, il centro è adeguatamente collegato alla metropolitana, alle linee ferroviarie ad alta velocità e alle superstrade.

Changsha: la capitale del construction equipment Non è un caso che questa fiera si svolga proprio a Changsha. Changsha infatti è una città importante per quanto riguarda l’industria delle costruzioni perché circa 30 grandi aziende cinesi produttrici di macchine hanno i propri quartier generali in questa città (es: Zoomlion, Sany, Sunward) e circa 200 aziende che producono componenti e accessori. Infatti il 23% della produzione cinese di

macchine per le costruzioni proviene proprio da Changhsa, il 7,2% del totale mondiale. Macchine che poi vengono esportate in più di 160 Paesi e regioni del mondo. Nel 2017 il valore totale della produzione dell’intero settore ha superato i 160 miliardi di yuan. Classificata la città cinese più felice per ben 10 anni, Changsha è una città gui-

I giornalisti in visita al centro fieristico

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da all’interno del piano strategico “Made in China 2025”. Grazie alla sua posizione geografica strategica, Changsha è un importante snodo della Cina centro-meridionale in particolare perché è l’unica città in cui si incontrano le vie di trasporto “orizzontali” e “verticali” della Cina che permettono di raggiungere il 70% delle città cinesi in 3 ore.


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Due superstrade (Beijing-Zhuhai Expressway, Shanghai-Kunming Expressway) e 3 linee ferroviarie ad alta velocità (Beijing-Guangzhou, ShanghaiKunming and Xiamen-Ningbo) si incontrano a Changsha. L’aeroporto internazionale di Changsha-Huanghua è tra i 10 migliori aeroporti per le rotte domestiche e garantisce circa 30 rotte internazionali che raggiungono 5 continenti. L’aeroporto è collegato alla città tramite un treno a levitazione magnetica. Aeroporti, ferrovie ad alta velocità e autostrade conferiscono a Changsha le basi infrastrutturali perfette per ospitare un’esposizione che mira ad avere un orizzonte mondiale e fanno di Changsha la città perfetta per lo sviluppo di un’economia orientata all’esportazione.

Conferenza stampa Lo scorso 16 ottobre si è tenuta a Pechino la conferenza stampa di presentazione della fiera che ha visto la partecipazione non solo della stampa cinese, ma anche di tanti giornalisti professionisti internazionali - provenienti da Stati Uniti, Inghilterra, Russia, Francia, India, Austria, Germania, Israele e ovviamente Italia. Alla conferenza stampa sono intervenuti, tra gli altri: ▶▶ Song Xiaogang (China Machinery Industry Federation) ▶▶ Shi Laide (China Construction Machinery Society) ▶▶ Zheng Xiongwei (Asia Pacific CEO Association) ▶▶ Qiu Jixing (Changsha Municipal People’s Government) ▶▶ Chen Shuzhong (Changsha Municipal Exhibition Management Office).

IN SINTESI CICEE

Changsha International Construction Equipment Exhibition

Dove

Changsha - Cina

Quando

15 - 18 maggio 2019

Espositori

1.200 attesi

Visitatori

150.000 attesi

Superficie

213.000 m2

Sito internet

www.chinacicee.com

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L’evento > Conferenza stampa CICEE

Le aziende In occasione della conferenza stampa, è stata data la possibilità di visitare gli stabilimenti di alcuni dei più grandi produttori di macchine da costruzione cinesi: in particolare Zoomlion, Sany, Sunward, CRCHI.

Sany Il gruppo Sany (Sany Heavy Industry Co., Ltd.) è stato fondato nel 1989 e oggi è il maggior costruttore di macchine della Cina ed è il quinto di tutto il mondo. Il quartier generale dell’azienda si trova proprio a Changsha, anche se il gruppo ha 6 stabilimenti produttivi in Cina e altrettanti sparsi in tutto il mondo. Sany produce escavatori, grader, rulli, finitrici, gru, perforatrici, pompe autocarrate, autobetoniere, impianti di betonaggio e macchine portuali.

Sunward Il gruppo Sunward (Sunward Intelligent Equipment Co., Ltd.) è stato fondato nel 1999 e ha la sua sede principale a Changsha. Produce principalmente escavatori e macchine movimento terra, perforatrici, gru e veicoli industriali. L’azienda conta circa 60 dealers e di-

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stributori sparsi in tutto il mondo e la sede europea di Sunward si trova in Belgio.


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Zoomlion Zoomlion (Zoomlion Heavy Industry Science and Technology Co., Ltd.) è stata fondata nel 1992. L’azienda sviluppa ben 51 linee di prodotto e vanta quindi l’offerta più completa di prodotti per l’industria di ogni altra azienda al mondo. È considerato uno dei maggiori produttori al mondo di macchine per il calcestruzzo e per il sollevamento. Zoomlion conta 14 stabilimenti produttivi in Cina e tante sussidiarie situate in circa 40 paesi. Nel 2008 Zoomlion ha acquistato l’azienda italiana CIFA.

CRCHI China Railway Construction Heavy Industry Co., Ltd. (CRCHI) è un membro della China Railway Construction Corporation (CRCC). Fondata nel 2007, l’azienda progetta, sviluppa e produce attrezzature per l’ingegneria del sottosuolo in particolare per il tunneling.◀

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Tecnologia > Sirive

Computer Vision per il monitoraggio frane Un progetto di ricerca targato Dalla Gassa, EPC e M3E e Università di Padova finanziato dalla Regione Veneto di Alberto Bisson (Dalla Gassa srl) Michele Allegrini, Federico Carollo (EPC srl) Gloria Lorenzetti, Nicolò Spiezia (M3E srl) Lorenzo Brezzi, Fabio Gabrieli, Simonetta Cola (Università di Padova)

L’

Italia è uno dei paesi europei maggiormente interessati da fenomeni franosi, con 620.808 frane che interessano un’area di 23.700 km2, pari al 7,9% del territorio nazionale (ISPRA, 2018). Gli edifici a rischio in aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata sono 550.723 pari al 3,8% del totale (ISTAT, 2011). Il monitoraggio dei movimenti dei versanti è pertanto fondamentale, per evitare o ridurre gravi problemi tanto alla popolazione quanto agli edifici e alle infrastrutture presenti. Attualmente, i sistemi di monitoraggio tradizionali nel campo delle opere civili e di protezione civile sono sistemi di tipo puntuale e non distribuito, che forniscono cioè indicazioni a partire da pochissimi punti di misura su una struttura o su uno spazio esteso anche ettari.

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Inoltre, la maggior parte dei sistemi di monitoraggio richiede personale specializzato e costi elevati che derivano, in parte, da un rilevante investimento iniziale per le attrezzature da installare e, in parte, da un utilizzo prolungato nel tempo. Nella maggior parte dei casi, questi sistemi non permettono una misura continuativa nel tempo, ma solo misure in momenti anche molto distanti tra loro.

La soluzione Il team composto da Dalla Gassa, EPC e M3E, assieme al fondamentale contributo dell’Università di Padova, ha sviluppato un sistema di Computer Vision per il monitoraggio in continuo di opere civili e versanti, basato su tecniche di stereofotogrammetria. Il sistema consiste in un set di fotocamere che acquisisce immagini da angolazioni differenti, e un algoritmo che è in grado di ricostruire la

Figura 1

Popolazione a rischio in aree a pericolosità da frana P3 e P4 PAI su base regionale e comunale (ISPRA, 2018)

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Tecnologia > Sirive

superficie in 3D a partire dalle immagini (Figura 2). Acquisendo le immagini a istanti successivi è possibile calcolare gli spostamenti nel tempo di ogni pixel, e monitorare quindi l’evoluzione delle superfici sotto osservazione. Nota la variazione di spostamenti nel tempo, sarà possibile individuare situazioni di anomalia e inviare pertanto messaggi d’allarme in tempo reale. Una volta installate una o più coppie di fotocamere (ciascuna dotata del proprio pannello solare), il flusso dei dati segue questi step: ▶▶ Ad intervalli regolari preimpostati dall’utente, le fotocamere scattano in automatico - nell’arco della giornata - un’immagine del soggetto monitorato. ▶▶ L’immagine viene inviata in tempo reale ad un server remoto, grazie ad una scheda SIM associata alle fotocamere. ▶▶ Le immagini vengono elaborate dall’algoritmo, che riscostruisce la superficie 3D e calcola gli spostamenti incrementali rispetto a situazioni ad istanti precedenti. La scelta della posizione ottimale delle camere può essere fatta a priori, sfruttando software di Realtà Virtuale che permettono di individuare le posizioni più appropriate dei punti di scatto.

L’utilizzo di tecniche di Visual Computing rispetto ai monitoraggi tradizionali presenta enormi vantaggi: ▶▶ Monitoraggio di superfici estese e non solo di singoli punti. ▶▶ Acquisizione e trasmissione dei dati in tempo reale.

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Figura 2

Ricostruzione di una superficie 3D a partire da due immagini con differente angolazione

▶▶ Basso costo di installazione e manutenzione del sistema di monitoraggio. ▶▶ Non necessario allacciamento alla linea elettrica e/o telefonica.

Figura 3

Modello in Realtà Virtuale per la scelta ottimale dei punti di scatto delle foto


Figura 4

Frana situata nel Comune di Recoaro (VI), immagine scattata da una delle camere installate

Test case Il sistema di monitoraggio, in collaborazione con la Provincia di Vicenza, è stato di recente installato (2018) nel Comune di Recoaro Terme (VI), nell’area di frana Fantoni, nota per la presenza di un movimento lento di versante, oggetto di studio da diversi anni (Figura 4). Il sistema di monitoraggio è costituito da 3 fotocamere posizionate alla medesima quota presso un casolare antistante la frana (Figura 5). Ciascuna camera, alloggiata all’interno di un box stagno, è dotata di cella fotovoltaica, di un dispositivo per lo scatto temporizzato, di un sistema per l’acquisizione e la trasmissione dell’immagine al server remoto. L’algoritmo ricostruisce la nuvola 3D dei punti della superficie e calcola gli spostamenti incrementali (Figura 6). È possibile inoltre selezionare singoli punti da monitorare e tracciarne l’evoluzione nel tempo. Il sistema è attualmente in fase di sviluppo, con termine previsto entro la primavera 2019, ma i risultati sono del tutto promettenti.◀

Lo sviluppo del sistema è stato reso possibile grazie al supporto del bando POR FESR 2014-2020 finanziato dalla Regione Veneto (Azione 1.1.4 “Sostegno alle attività collaborative di R&S per lo sviluppo di nuove tecnologie sostenibili, di nuovi prodotti e servizi)

Figura 5

Sistema di monitoraggio a 3 fotocamere, installato su un casolare antistante la frana

Figura 6

Esempio di elaborazione di immagini con mappa cromatica degli spostamenti

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Visto in fiera > BAUER Macchine Italia

MC 96

La duty-cycle crane BAUER MC 96 presente al Geofluid 2018

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Smisurata BAUER Al Geofluid (3-6 ottobre 2018) BAUER Macchine Italia ha mostrato la nuova colossale duty-cycle crane BAUER MC 96 e tante altre soluzioni di Manuela Cortesi e Noemi Aime

C

on peso operativo di oltre 130 tonnellate e benna da 27 tonnellate di peso, non poteva che essere lei la stella dello stand BAUER: la duty-cycle crane BAUER MC 96. «È una novità per il mercato italiano», spiega Bernadette Hella. «È una novità anche per il nostro parco nolo. La MC 96 è in grado di svolgere davvero molti compiti, è una macchina davvero versatile, pensata per molteplici lavori di fondazione e grandiosa anche nel sollevamento.» La duty-cycle crane BAUER MC 96 presentata allo stand BAUER in particolare montava una benna a fune meccanica di spessore 1.500 mm. Si tratta di una macchina pensata per l’utilizzo nell’ambito delle foundation: idrofresa, gru meccanica o idraulica, compattazione dinamica, vibrocompattazione e vibroflottazione, utilizzo per pali trivellati rivestiti. Riccardo De Mio ne è entusiasta: «È una macchina che mostriamo qui per la prima volta. Il peso operativo è di oltre 130 tonnellate, e la benna è di 27 tonnellate di peso. In Italia non è mai stata presentata, anche se è una macchina molto conosciuta nel resto del mondo. Noi la proponiamo qui al Geofluid per i clienti italiani con benna meccanica e adesso inizierà un lungo noleggio in un cantiere proprio in questa configurazione.» A

Riccardo De Mio

Sales Manager di BAUER Macchine Italia

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Visto in fiera > BAUER Macchine Italia

proposito di panorama italiano: quali clienti sono interessati alla MC 96? «In Italia è perfetta per chi lavora in cantieri imponenti, come per esempio per i lavori in metropolitana. Queste mac-

chine vengono usate per raggiungere delle profondità elevate: 40-60-80 m di profondità o anche di più.» Ma dove andrà questa macchina? Noleggio o vendita? «Questa MC 96 è stata

noleggiata. BAUER Macchine Italia ha una flotta noleggio davvero imponente, abbiamo circa una decina di macchine di grossa taglia dalle 45 tonnellate in su, comprese le macchine da piccola perforazione. Per la MC 96 in particolare il noleggio durerà parecchi mesi, inizialmente sarà impiegata con una benna meccanica poi si vedrà utilizzata come gru da sollevamento.» Con due argani “free fall” da 35 t ciascuno, l’MC 96 permette un tiro di 130 t e ha un circuito idraulico studiato e realizzato per ben 19 diverse applicazioni che ne garantiscono la massima fruibilità per qualsiasi azienda di fondazione. Le applicazioni principali ▶▶ Per idrofresa BC35 e BC40, spessore di scavo da 640 mm a 1.800 mm, profondità di scavo fino a 120 m con sistema di rotazione e sistema di gestione delle manichette HDS (Hose Drum System), oppure fino a 69 m con HTS (Hose Tensioning System). ▶▶ Per sollevamento con lunghezza braccio massima di 45,4 m, sollevamento massimo 130 ton. ▶▶ Per pali rivestiti con morsa giracolonna con coppia fino a 11.000 kNm (1.100 ton/m) fino a 3.000 mm di diametro e 120 m di profondità. ▶▶ Per vibroflottazione con uno o due aghi vibranti in contemporanea, entrambi gestiti con la potenza idraulica della macchina base, zona di compattazione da 2,5 a 5 m di diametro. ▶▶ Per diaframmi a benna idraulica fino alla profondità di 80 m con sistema HDSG (Hose Drum System Grab). ▶▶ Per compattazione dinamica, con peso da 20 t, altezza di caduta 20 m e braccio da 33,4 m. ▶▶ Per l’infissione di pali vibrati e palancole.

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Perforatrice KLEMM 909-3G Sempre allo stand BAUER era presente la Perforatrice KLEMM 909-3G. Questo prodotto è adatto per una vasta gamma di applicazioni di perforazione nei settori di ingegneria civile e geocostruzione, dalle applicazioni con micropali, ancoraggi, e tiranti: è la macchina perfetta per operare in un contesto complesso come quello italiano, spesso caratterizzato da cantieri di difficile accesso. «La rinascita della vecchia 909, ma ricostruita secondo gli standard delle emissioni attuali: i motori rispecchiano gli ultimi standard di sicurezza e di emissioni – è stata ripensata per la maggiore necessità di spazio fisico per l’introduzione dell’urea», spiega Riccardo De Mio. Monta un Cat C4.4 ACERT Deutz TCD 2013 L4 2V Tier 4f. Al Geofluid era esposta con un martello per barre autoperforanti: il KD1215 (12 sta per 1200 la coppia, e 15 sta per i kg di massa battente). La KLEMM 909-3G può montare anche un martello 1624, quindi 1.600 di coppia e 24 kg di massa battente.◀

KLEMM 909-3G

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Presenti diversi impianti di miscelazione di MAT, noto marchio che si occupa principalmente impianti di miscelazione e disponibile presso la BAUER Macchine Italia

BE100 L

Dissabbiatore molto apprezzato per la zincatura e l’ottimo rapporto qualità-prezzo

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Visto in fiera > Enteco

Compatte e versatili Le macchine Enteco presentate al Geofluid (3-6 ottobre 2018, Piacenza) si contraddistinguono per grande compattezza e trasportabilitĂ di Manuela Cortesi

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acchine versabili, leggere e facilmente trasportabili: è questo che richiedono i clienti. La compattezza è un fattore imprescindibile soprattutto quando la velocità di esecuzione e il trasporto delle macchine diventano cruciali. La trasportabilità non è più un elemento secondario: ecco che la E6050 e la E8018, le due macchine scelte per il Geofluid 2018, si configurano come complementari ma affini nella versatilità.

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Visto in fiera > Enteco

Enteco E6050 La Enteco E6050 è una perforatrice polivalente ed è davvero unica in merito a compattezza e facilità di trasporto. A conferma delle sue qualità, l’E6050 è stata scelta in tante occasioni, in primis nella ricostruzione delle zone terremotate in Centro-Italia (Soil Displacement di diametro 800 mm, profondità 24 m, con la E6050 e la SP240). Ma l’Enteco E6050 è piaciuta molto anche all’estero: in Australia, dove è stato sviluppato un apposito kit ulteriore per diaframmi HG (Hydraulic Grab) da applicare al Kit SP Enteco.

KIT LONG MAST

L’innovativo sistema di chiusura permette di abbassare il mast senza smontare la macchina

È disponibile con l’innovativo Kit LM Long Mast che permette di variare la corsa rotary dalla lunghezza standard di 14,5 m fino a 20,5 m. Questo è possibile grazie all’estensione del mast di 6 m e al supporto di due puntoni te. Il pantografo permette il movimento idraulici che comunque si piegano audel mast per un rapido posizionamentomaticamente – non intralciano in alto sull’asse di perforazione e agevola cun modo le operazioni di trasporto. l’abbassamento del mast dalla posizioMa come funziona il Kit brevettato LM ne di lavoro alla posizione di trasporto. Long? Praticamente unisce i vantagLa particolarità del brevetto LM, oltre gi del sistema a pantografo con l’imalla maggiore corsa rotary con l’agpiego dei puntoni. Questi ultimi sono giunta delle due estensioni e i due puncollegati alla base della macchina a litoni, si vede soprattutto nella trasporvello del contrappeso e mantengono tabilità. I due puntoni si piegano autorigido il mast, supportando estensioni – LONG MAST KIT ENTECO E6050LM maticamente per la fase di trasporto: eENTECO corseE6050 della testa di rotazione elevamultipurpose rig is suitable with an application kit for long stroke CFA

non serve smontare alcuna parte per trasportare la macchina. In una situazione come quella dei cantieri attuali, in cui la compattezza e leggerezza nel trasporto unite alla velocità di preparazione della macchina fanno la differenza, questo sistema di chiusura e trasportabilità è unico nel suo genere. tecnologia consulenze

and Soil Displacement and any other drilling application, keeping the rig compact and easy to transport.

A)

B)

C)

KIT LONG MAST A)

E6050 standard corsa rotary 14,5 m

B)

Aggiunte di un’estensione del mast di 6 m e dei due puntoni

C)

E6050 LM corsa rotary 20,5 m

ENTECO high productivity multipurpose equipment model E6050 is now available with a new Long Mast kit, to expand CFA and Soil Displacement and any other piling application capability of the rig, still keeping the machinery light weight, compact and easy to be transported. This kit is composed of two hydraulically

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semplicità per il mondo IT

consulenza vendite selezione personale supporto


Enteco E8018 Cingoli Larghezza esterno cingoli Velocità di traslazione Potenza motore Argano principale Tiro max Velocità max Argano Ausiliario Tiro max Velocità max Peso (con braccio rip. 16 m)

mm km/h kW/HP

2500÷3600 MAX 2 85/115

kN m/min

50 80

kN m/min kg

30 120 18500

Enteco E8018 Presente al Geofluid anche la gru idraulica Enteco E8018, la gru cingolata più piccola della serie E8000, davvero un ottimo elemento per tutti i cantieri di fondazione. Utilizzata per cantieri di carico e scarico di camion, sollevamento, movimentazione delle attrezzature e in particolare per la posa delle gabbie per l’esecuzione di pali, è apprezzata dagli operatori per l’estrema facilità di utilizzo e la stabilità, oltre che per la semplicità di manutenzione. La gru è dotata di un braccio ripiegabile di 16 metri che ne permette un rapido trasporto senza alcun smontaggio. Perfetta con un vibroinfissore e una benna idraulica per scavo diaframmi, è un modello davvero versatile e multifunzionale.◀

INFO Enteco srl Via Kennedy, 16 Musile di Piave, 30024 (VE) Tel. +39 0421 679977 info@entecodrill.com www.entecodrill.com

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Visto in fiera > Fraste

Fraste vuole l’America Al Geofluid (3-6 ottobre 2018) Elena Fracca ci ha raccontato cosa bolle in pentola: tante le conferme e le novità per Fraste di Manuela Cortesi

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C’

è davvero tantissima gente allo stand Fraste al Geofluid. E come può essere diversamente: lo stand è davvero imperioso, con i suoi 1.700 metri quadrati di spazio e un allestimento davvero elegante. L’entusiasmo che si respira è contagioso ed è chiaro che per Fraste questa edizione del Geofluid è un successo. Elena Fracca (Commercial department) ne è convinta: «Il Geofluid è davvero un’occasione imperdibile per noi del settore, personalmente penso sia diventata la fiera numero uno.»

Il colosso FS 500 A capeggiare all’ingresso dello stand, la mastodontica FS 500: «Si tratta di una macchina davvero gigantesca e che riveste una grande importanza per noi», spiega Elena Fracca. «La FS 500 qui esposta andrà in Algeria. Sta riscuotendo un successo enorme, non tanto per la dimensione quanto per le prestazioni che ha questa macchina nel settore acqua di cui noi siamo costruttori storici.» La FS 500 è una perforatrice davvero potente, a elevate prestazioni ed altamente affidabile. È progettata per l’uso nelle più diverse applicazioni, perforazione a circolazione diretta e inversa di fluidi, ad aria con martello fondo foro, a secco con aste ad elica continua - per pozzi acquiferi, ma anche esplorazione mineraria, geotermia, sismica, carotaggio.

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Visto in fiera > Fraste

«Il rapporto con l’Algeria a livello commerciale è solido e dura da più 15 anni. Collaboriamo su più fronti: lavoriamo sia con enti governativi che con acquirenti privati. Certo vendiamo in tutte le regioni europee, in America, e in Australia. Ma l’Algeria ci sta dando particolari soddisfazioni insieme alla Turchia, dove abbiamo appena fornito un lotto di 14 perforatrici per pozzi acquiferi.» Tornando alla FS 500, vanta un tiro massimo di 40 ton, con coppia max 3.500 daNm. Il montaggio si può effettuare su autotelaio a tre o quattro assi, carro cingolato, semirimorchio. La FS 500 dispone di una vasta gamma di accessori ed attrezzature per ogni tipo di lavoro e cantiere, fra cui l’originale sistema Fraste di caricamento automatico delle aste di perforazione. Optional ▶▶ Pompa a pistoni ▶▶ Compressore ▶▶ Verricello ▶▶ Pompa centrifuga.

Entriamo nel MITO Al Geofluid la Fraste ha messo in mostra anche la nuova serie della gamma MITO, come la 40, la 8, la 40, la 40 CS… Un particolare settore – quello della fondazione – dove Fraste ha sempre comunque in qualche modo detto la sua, seppur senza gridare. «Ci è spesso capitato di enfatizzare a livello di marketing le nostre perforatrici per pozzi acquiferi o per geognostica o per altri impeghi. In realtà Fraste vanta un’ottima linea per fondazione, la gamma MITO, ora aggiornata con 6 modelli di base. La qualità del prodotto è evidente anche dalle vendite: le MITO ci stanno dando molte soddisfazioni in Europa, specialmente in Spagna,» spiega Elena Fracca. C’è poi una ghiotta novità nel settore fondazio-

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FRASTE FS 500 UNITÀ DI POTENZA Motore a bordo P.T.O.

260÷522 Kw (354÷710 Hp) 780 - 1.200 mm

ANTENNA Corsa testa di rotazione Tiro Spinta Velocità di estrazione Velocità di avanzamento

7000 mm (23 ft) 40000 daN (89923 lbf) 27000 daN (60698 lbf) 30 m/min. (98 ft/min) 30 m/min. (98 ft/min)

TESTA ROTANTE Coppia max Velocità max

4320 daNm (31862 ft lbf) 1400 RPM

MORSA SEMPLICE - DOPPIA Morsa di bloccaggio Ø Forza di chiusura Coppia svitamento

80÷520 mm (Ø 3” ÷21”) 34000 daN (76435 lbf) 15300 daNm (112847 ft lbf)


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ne in casa Fraste: «Abbiamo stretto un accordo con un grande e importante dealer per gli Stati Uniti d’America: si tratta del gruppo Astec, che dedicherà una sezione alla fondazione proprio con le nostre macchine perforatrici. È un buon accordo con un ottimo gruppo. Al National Ground Water Association (NGWA) di Las Vegas del prossimo dicembre saremo con Astec in uno stand dedicato alle macchine da fondazione: sicuramente per noi un motivo di orgoglio, la spinta per crescere ancora di più.»

MITO 40 Le perforatrici Fraste MITO 40 sono adatte per tutti i lavori di fondazione, ingegneria civile come micropali, ancoraggi, tiranti, restauri, consolidamenti del terreno, perforazione per esplorazione mineraria, perforazione a carotaggio al diamante, ed altro.

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Visto in fiera > Fraste

MITO 8 La MITO 8 è una perforatrice idraulica per fondazioni, agile e robusta, adatta per utilizzi gravosi, con un’ottima manovrabilità grazie al sistema di articolazione Fraste. La componentistica hi-tech e tecniche di costruzione innovative rendono la MITO 8 altamente affidabile ed efficiente. La motorizzazione molto potente e l’impianto idraulico particolarmente

performante, consentono di ottenere prestazioni eccezionali per la sua categoria di peso nell’esecuzione di micropali, tiranti d’ancoraggio e di consolidamento, colonne consolidate con tecnica jet grouting. La MITO 8 può essere equipaggiata con una vasta gamma di accessori che la rendono in grado di operare in ogni tipo di perforazione a rotazione o roto-percussione.

MITO 60 Compatta, robusta e versatile la Fraste MITO 60 è in grado di lavorare su tutti i fronti: ancoraggi, micropali, carotaggi e jet grouting. Grazie anche al cingolo oscillante, la MITO 60 ha una elevata stabilità durante i movimenti di traslazione e piazzamento a vantaggio della sicurezza e della manovrabilità. Il nuovo sistema di articolazione consente di raggiungere anche le posizioni più difficili e rende la macchina estremamente versatile. Con il nuovo tamburo, il caricamento automatico delle aste di perforazione avviene in modo completamente automatico e senza alcun intervento da parte dell’operatore; questo garantisce l’assoluta sicurezza in ogni fase di lavoro e di manovra. È disponibile con pannello comandi idraulico o radiocomando; è comunque sempre presente una consolle di comando a bordo. Optional ▶▶ Martello idraulico ▶▶ Doppia testa rotante ▶▶ Mandrino idraulico ▶▶ Verricello ▶▶ Pompa triplex ▶▶ Pompa monovite

MITO 8

Larghezza Min./Max. del carro: 1.600÷2.200 mm (5 ft 3”÷7 ft 3”) e motore Diesel CAT C4.4. Testa rotante con Coppia max. 3 velocità: 1.460-1.900-2.400 daNm. Peso di ~9.900 Kg

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MITO 40 CS MITO 40 CS con centrale separata, adatta per tutti i lavori di fondazione, ingegneria civile come micropali, ancoraggi, tiranti, restauri, consolidamenti del terreno, esplorazione mi-

neraria, carotaggi al diamante, ed altro. La centrale idraulica separata e le ridotte dimensioni della perforatrice consentono di operare in ambienti interni ed esterni molto ristretti e di difficile accesso.â—€

INFO Fraste S.p.A. Via Molino di Sopra, 71 37054 Nogara (VR), Italy Tel. +39 0442 510233 fraste@fraste.com www.fraste.com

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Visto in fiera > Sandvik

La classe dei migliori Al Geofluid (3-6 ottobre 2018) Sandvik ha mostrato il nuovo martello DTH RH560, il martello RH460 e le punte fondo foro Sandvik UNIFACE di Manuela Cortesi

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Martello DTH Sandvik RH560

Novità esposta al Geofluid 2018

C

on Sandvik non ci sono dubbi: si gioca tra i migliori. Bisogna rendersi conto che Sandvik Mining & Rock Technology è una delle Business Areas di un gruppo di ingegneria high-tech che globalmente conta 43.000 dipendenti. Sandvik ha saputo portarsi avanti al meglio dal punto di vista della digitalizzazione: si pensi alle soluzioni di automazione delle apparecchiature AutoMine che consentono di avere prodotti connessi, automatizzati e autonomi in grado di fornire dati 24 ore su 24 riguardo a condizioni e prestazioni. Sandvik è una realtà davvero dinamica e i suoi prodotti ne sono lo specchio: qualità e tanta avanguardia. Allo splendido stand del Geofluid 2018 in particolare erano tre novità a catturare l’attenzione: il martello DTH Sandvik RH560, la punta fondo foro Sandvik UNIFACE ed il martello DTH Sandvik RH460 ora disponibile sia con l’attacco QL che con l’attacco DHD.

Davide De Cristofaro

Business Line Manager Rocktools South Europe & Middle East

La vera novità: il martello DTH Sandvik RH560 In fiera Davide De Cristofaro (Business Line Manager Rocktools South Europe & Middle East) è orgoglioso nel presentare il martello DTH RH560: «A oggi è il martello più veloce presente sul mercato. È il più veloce che si può trovare tra la gamma Sandvik e non solo: grazie a test e a prove sul campo che abbiamo avuto modo di fare recentemente, posso affermare che que-

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Visto in fiera > Sandvik

sto martello ha dimostrato di avere una velocità di penetrazione doppia rispetto a tutti i principali martelli - anch’essi nuovi e preparati per effettuare un test oggettivo su rocce basaltiche - della nostra principale concorrenza di alto livello». Il nuovo martello DTH RH560 si configura dunque come il top di gamma della perforazione fondo foro.

DTH Sandvik RH560

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Un’altra caratteristica vincente del nuovo RH560 è la precisione nella perforazione, con un avviamento morbido in fase di innesto: tutti i perforatori sanno quanto sia importante l’inizio del foro a garanzia della rettilinearità dello stesso. Un martello tanto potente e veloce che ha anche il pregio di non diminuire la sua vita utile media rispetto agli altri martelli della gamma Sandvik. Com’è stato possibile questo? In fase di progettazione è stata ottimizzata la circo-

lazione dell’aria migliorando ulteriormente il sistema di lubrificazione con conseguente impatto sull’affidabilità del martello e sull’economia generale della perforazione. «Il miglioramento del flusso d’aria», spiega Davide De Cristofaro, «ha permesso a questo martello, nonostante sia molto più potente e molto più veloce, di mantenere le proprie caratteristiche molto a lungo ed in linea con tutti i migliori martelli della gamma Sandvik. Ho avuto tempo fa una discussione con un perforatore sardo che non credeva fosse possibile realizzare un prodotto del genere: se un


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UNIFACE

Montato sul nuovo DTH RH560

martello è più veloce la sua vita deve essere per forza più breve. Invece il martello DTH Sandvik RH560, grazie alle migliorie tecniche, ha mostrato in tutti i test effettuati di avere una vita utile in linea con quella dei nostri martelli esistenti - già considerati tra i migliori per quanto riguarda proprio la vita utile, nonostante la maggiore velocità.» Un aspetto da non sottovalutare è legato alla scelta di utilizzare un attacco QL, ma senza foot valve. Una scelta che ha già trovato l’approvazione di molti clienti in cerca di un attacco versatile, ma senza i problemi causati dalla presenza della “cannuccia”. La tecnologia impiegata nella realizzazione del nuovo RH560 consente risparmi eccezionali in termini di velocità di penetrazione, ma anche consumo di aria e, alla fine, qualità del foro. Più metri di perforazione di qualità che garantiscono più produzione in minor

tempo…molto minor tempo. Il vantaggio finale per il cliente, non solo in termini di costi di perforazione, ma anche in termini di aumentata produttività, è strabiliante.

UNIFACE: la nuova punta a fondo foro Assieme al martello DTH Sandvik RH560 al Geofluid Sandvik ha presentato la punta a fondo foro Sandvik UNIFACE. Le punte fondo foro Sandvik UNIFACE sono una piccola rivoluzione nel settore delle punte di perforazione DTH: grazie ad una maggiore vita utile dei bit abbattono i costi e migliorano la produttività. Le punte UNIFACE Sandvik presentano un disegno innovativo che porta ad un deciso miglioramento della vi-

ta utile delle stesse rispetto alle tradizionali punte con facce concave, convesse o piatte. La vita utile delle punte UNIFACE è superiore anche dell’80% rispetto a quella delle punte tradizionali Sandvik, già considerate al top della categoria. Il centro rialzato garantisce che i bottoni centrali colpiscano la roccia prima degli altri creando come un foro guida iniziale che, insieme alla disposizione particolare ed alle forme usate (bottoni sferici e semibalistici sulla stessa faccia in dimensioni differenti), permette l’esecuzione di fori molto più dritti rispetto alle facce standard. «Abbiamo fatto delle simulazioni: grazie alla nuova disposizione dei fori di spurgo ed al nuovo disegno della faccia della punta, con la UNIFACE, ab-

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Visto in fiera > Sandvik

incluso l’attacco QL senza foot valve dell’RH560.»

Il martello Sandvik RH460 disponibile con attacco QL e DHD

UNIFACE

La punta a fondo foro

biamo la possibilità di effettuare uno spurgo più uniforme su tutta la superficie della stessa, ottimizzando il flusso d’aria ed evitando la concentrazione in poche aree ed il consumo differenziale sul corpo e sui bottoni», spiega Davide De Cristofaro. Oltre all’ottimizzazione dell’allontanamento dei detriti dal foro, il numero e il posizionamento dei fori di spurgo (3 o 4 a seconda del diametro della

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punta) garantiscono una distribuzione uniforme del flusso d’aria che dà luogo anche a una minore usura dei bottoni periferici. Inoltre i bottoni, disposti secondo un nuovo disegno, coprono l’intera superficie del foro dopo una rotazione di soli 90 gradi, a differenza di tutte le altre facce standard. Ciò consente alla punta di lavorare in modo più produttivo su roccia “fresca”. Inoltre la distribuzione uniforme del carico su tutti i bottoni riduce anche il rischio di rottura degli stessi. «La punta UNIFACE è disponibile in tutti gli attacchi,

Il martello RH460 è nato cinque anni fa proprio dalla spinta ad incrementare le prestazioni, l’affidabilità e l’efficienza della propria serie storica di martelli ed era tra le novità presentate al Geofluid di due anni fa. Sandvik ha deciso, nel corso del 2018, di incrementare l’offerta degli attacchi disponibili sul martello RH460 con la realizzazione, di una gamma completa RH460 con attacchi DHD da 3,5”, 4”, 5”, 6”, 8”. Il design dell’RH460 garantisce una maggiore energia di impatto rispetto ai martelli della gamma Sandvik precedentemente esistente e migliori prestazioni nella fase di perforazione, ottimizzando al contempo la produttività in quasi tutte le condizioni del terreno. La gamma è progettata per il miglioramento dell’affidabilità e la resistenza per garantire sempre le massime prestazioni durante tutta la vita utile del martello. Con RH460 il martello fondo foro garantisce medesime prestazioni non solo in verticale, ma anche nella perforazione inclinata e dal basso verso l’alto. I segreti dell’RH460 sono nella nuova tecnica di realizzazione del pistone derivato da un’unica fusione e senza discontinuità trasversali, nella migliorata stabilità del sistema pistone-distributore dell’aria e nella presenza di disegni particolari sulla superficie del pistone che ne ottimizzano il lavoro evitando perdite d’aria. «L’RH460, già esisteva con l’attacco QL e con l’attacco DHD per il 3,5” e per il 4”. Da gennaio sarà disponibile anche con attacchi DHD da 3,5”, 4”, 5”, 6”, 8”. Fino a qualche anno fa avevamo solo martelli con attacco Mission.


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Oggi siamo in grado di dare martelli e punte con tutti i principali attacchi esistenti: Mission, QL (con e senza foot valve), DHD.»

Il mercato: uno spaccato Davide De Cristofaro è consapevole che il mercato è in forte mutazio-

ne: «Oggi il mercato italiano è in una situazione particolare, fino a qualche anno fa c’erano relativamente poche aziende ben strutturate e di maggiori dimensioni rispetto a quelle attuali. Oggi il mercato è molto più frammentato, con tante aziende, di dimensioni ridotte, che, per essere competitive devono drasticamente ridurre i loro co-

sti di perforazione ed aumentare la loro produttività. Per supportare queste aziende, Sandvik agisce in Italia tramite la sua rete di distribuzione con stock locale e servizio geograficamente vicino al cliente.» A livello generale Sandvik è contenta dei risultati che sta ottenendo in Italia: «Nel mercato italiano oggi noi vendiamo con soddisfazione. La visione di Sandvik è quella di riuscire a vendere a clienti non il mero prodotto: Sandvik vuole che il prodotto sia visto come un mezzo per permettere al cliente di ottenere i risultati che si prefigge – e che si merita. Chi ci sceglie sa cosa può ottenere. I nostri clienti conoscono la perforazione e sanno risolvere i loro problemi, ma solo con Sandvik riescono ad avere il massimo dal punto di vista dell’economia del budget, della produttività e in termini di risultato della lavorazione».◀

RH460

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Visto in fiera > Cima S.p.A. - Metax®

Tecnica e anima Al Geofluid (3-6 ottobre 2018) è stato possibile scoprire la nuova pompa firmata Metax®: la MP7-1000SHD, un vero gioiello tecnico, fusione di competenze e passione di Manuela Cortesi e Noemi Aime

C’

è grande fermento allo stand Cima S.p.A. - Metax® al Geofluid: e non può essere altrimenti, sono davvero tantissimi i clienti che si avvicendano per vedere le novità. In particolare è impossibile non rimanere affascinati dalla gigantessa MP71000SHD, la pompa a elevata portata che campeggia allo stand Cima S.p.A. - Metax®. Ma facciamo un passo indietro. Per quanti ancora non la conoscessero, la Metax® è la Divisione Geotecnica e Petrolifera di Cima S.p.A. che, dal 1987, propone soluzioni diversificate per il settore dell’edilizia specializzata. Da una costante ricerca e sviluppo e dalla volontà di sondare il mercato con

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prodotti che sappiano sfidare nicchie non facili, nasce questa grande pompa con una doppia anima: da un lato si rivolge a pozzi e scavi di vario genere, dall’altro è perfetta anche per il mondo delle iniezioni e del grouting - con un equipaggiamento diverso nella parte di trattamento per fluido, per rispondere a pressioni elevatissime con portate minori. Ma dallo studio del mondo del grouting, l’aspirazione dell’azienda – ci spiega Simona Di Lorenzo (Responsabile Marketing di Cima S.p.A.) - è quella di realizzare prodotti che rispondano bene alle esigenze dei clienti e che in qualche modo diventino poi modelli standardizzabili nei processi produttivi, sem-

pre nei limiti di macchine particolarissime quali sono le pompe per cantiere. E certo particolare è questa nuova MP7-1000SHD, di cui abbiamo potuto approfondirne le specifiche con l’ingegnere Andrea Ramelli (Responsabile tecnico per la Divisione Metax®) che ne ha seguito da vicino la progettazione. Una progettazione che nasce e viene sviluppata da un’idea di Pasquale Triggiani, Direttore della Divisione Metax®. «Le idee di base e le specifiche di fondo vengono da Pasquale Triggiani, anima tecnica anche dal punto di vista storico della Metax®. Da quella idea si è poi realizzata una progettazione più in dettaglio, ma l’imposta-


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MP7-1000SHD

Due kit per due ambiti

DATI TECNICI

Come detto in precedenza, la macchina si rivolge a due ambiti principali: pozzi da un lato, iniezioni dall’altro. A seconda del kit di trattamento del fluido la macchina viene già equipaggiata e preparata. «Una delle sfide in sede progettuale», spiega l’Ing. Andrea Ramelli, «è stato trovare il modo di cambiare equipaggiamento senza snaturare la macchina. Grazie a un kit di valvole concepito ad hoc siamo riusciti a far sì che il cambio d’equipaggiamento non diventi qualcosa di particolarmente incisivo: la macchina è sempre la stessa.» Diversi impieghi, stessa qualità, privilegiando a seconda della necessità più portata o una maggior pressione. «La pompa garantisce versatilità: c’è il kit ideale per fornire pressioni elevate, sugli 840 bar (1500 litri al minuto), che è l’utilizzo tipico per iniezioni a miscele cementizie ad altissima pressione per stabilizzare terreni,

Pressione massima Portata massima Potenza massima Motore Diametro pistoni Corsa Aspirazione Mandata

840 bar 1450 l/min 750 (1020)kW(hp) Caterpillar C27 ACERT V12 88,9/100/108/115/125/132/140 mm 7 in 4/6 in 2 ½ in

Dimensioni e peso Larghezza Lunghezza

2,55 m 7,2 m

Altezza

2,69 m

Cambio automatico Allison Trasmissione a ingranaggi tramite riduttore ad assi paralleli zione generale l’ha data lui grazie alla sua preziosa e duplice competenza: Triggiani ha una formazione particolarissima e un know how tecnico unico, conosce bene sia come viene utilizzata una macchina dall’operatore sia

come viene prodotta. Ha un’impareggiabile esperienza di cantiere rispetto a tantissimi teorici che invece non sanno cosa capita alle macchine una volta costruite: grazie a lui davvero l’azienda è sempre un passo avanti.»

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Visto in fiera > Cima S.p.A. - Metax®

creare colonne, pali ecc. Nell’applicazione prettamente da fanghi, invece, di asservimento allo scavo, si monta un altro kit in modo da privilegiare la portata di fluido che può arrivare a tre volte tanto, e la pressione invece è inferiore (siamo comunque sui 230 bar)».

Punti di forza: potenza e compattezza Una gigantessa? Certo, ma a ben guardare, una volta scoperte portata, pressione e soprattutto potenza, non così grande. Anzi: per essere un gioiello da 1000 cavalli, in realtà, è davvero compatta. Anche perché, inutile negarlo, tra le esigenze del cantiere c’è sempre quella della trasportabilità. «In quanto a dimensioni abbiamo fatto un buon lavoro: una pompa di questa potenza è trasportabile in un container da 6 metri.» Grande dunque, ma non troppo. E la motorizzazione? Così compatta reggerà gli spazi che ormai sappiamo necessari per gli adeguamenti ai motori di ultima generazione?

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«La macchina in esposizione monta un Cat Tier 2, ma abbiamo studiato certamente come montare un Tier 4 o un Tier 4 Final. In questo seguiamo le esigenze del cliente. Abbiamo realizzato l’intero vano motore in modo che possa essere adattato a esigenze future, come il serbatoio sagomato ad hoc per il carburante, pensato per poterci impilare il serbatoio dell’urea per motori oltre il Tier 5, e in modo da ritagliarci lo spazio che serve per il catalizzatore e gli accessori. L’obiettivo è andare con le classi di emissioni necessarie richieste dal cliente». Un’altra novità, guardandola da vicino, è nel sistema di trasmissione: rispetto a quelli a catena scelti dall’azienda tradizionalmente, si è optato per una trasmissione a ingranaggi elicoidali, più silenziosa. Nella nuova MP7-1000SHD poi c’è una doppia possibilità, come ci spiega l’ingegner Ramelli: «Qui la macchina monta un riduttore commerciale Bonfiglioli ad assi paralleli, che si collega poi al cambio con un cardano in


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modo da avere più isolamento di vibrazioni, meno rumore e anche più sicurezza e cambio automatico. Però a richiesta c’è la possibilità di una trasmissione singola a ingranaggi di produzione nostra. Ovviamente dipende tutto dalla combinata motori e cambio: per esempio il motore di classe di consumi più elevato Tier 4 avrà un regime di giri diverso da questo esposto oggi. Ovviamente ogni caso ha le sue particolarità e le esigenze del cliente sono prioritarie.»

Sempre in rete L’approccio alla meccanica è certo di ultima generazione: la macchina è già equipaggiata con un sistema di gestione che la rende in tutto e per tutto una macchina interconnessa. Un display dall’interfaccia grafica moderna ne traduce il collegamento in rete: tutte le funzioni sono sempre sotto controllo tramite centralina che permette anche

l’interfacciamento sul PC se richiesto dal cliente. Il collegamento può avvenire tramite classico cavo, oppure wireless e anche via radio. «Ormai sono esigenze diventate classiche», spiega l’ingegner Ramelli. «Poter scaricare dati, fare diagnostica, data logging, avere sotto controllo tutto quanto riguarda la manutenzione… Online posso vedere subito se c’è un problema o più banalmente controllare i consumi. È possibile accedere a tutti i parametri: del cambio, del motore, della pompa, vedere pressioni e sovrappressioni, continuità di lavoro, effettuare operazioni più

complesse come scaricare i dati di funzionamento in caso servano cicli di lavoro particolari, e poi a valle ci possono essere data logger e altri strumenti.»◀

INFO Metax® -

Divisione Geotecnica e Petrolifera di Cima S.p.A. Strada dell’Orsina, 33 29122 Piacenza (Italy) Tel. +39.0523 0103 info@metax.it http://www.metax.it/

Cima S.p.A. - Metax® Cima S.p.A. è un’azienda storica piacentina nata nel 1961 dall’idea di Pompilio Dordoni e Lodovico Necchi, e dunque opera da più di cinquant’anni nei settori della carpenteria medio-pesante e dei semilavorati calandrati. L’azienda originariamente si occupava di carpenterie ed impianti per l’industria del cemento. Nel marzo del 1977 nasce Sicom, la cui attività consisteva nella produzione di manufatti calandrati. Da una nuova idea dei due soci (marzo 1987) nasce la Metax, il cui core business era la progettazione e produzione di

macchine ed impianti per l’industria edile speciale. Cima S.p.A. nasce nell’aprile 2001 dalla fusione delle tre società Cima, Sicom e Metax: le tre anime dell’azienda restano e vengono mantenute inalterate le tre tipologie produttive. Nel 2002 Metax® diventa un marchio registrato che contraddistingue la produzione di motopompe ed impianti della divisione geotecnica. Passione, continuo investimento nella tecnologia e volontà di innovazione hanno portato Cima S.p.A. alla realtà dinamica che è oggi.

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Visto in fiera > Liebherr

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Cronaca di un successo

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lla fiera Geofluid a Piacenza (3-6 ottobre 2018) Liebherr ha presentato la sua nuova macchina per palificazione e perforazione LRB 18, adatta alle diverse esigenze dei lavori di fondazione profonda. Il design è compatto e la macchina vanta una serie di sistemi di assistenza che facilitano il lavoro in cantiere. L’impresa danese Holbøll A/S in fiera è rimasta davvero impressionata dalla qualità della macchina Liebherr tanto da decidere di acquistarne una già a Piacenza. Inoltre, in occasione della fiera, si è svolta la consegna delle chiavi della nuova LB28 all’impresa italiana SCS, simbolo della macchina consegnata e montata da poco. La nuova LRB 18 è una macchina per la palificazione e la perforazione per diverse applicazioni nel settore delle fondazioni profonde. La macchina prende il nome dalla lunghezza che può percorrere la testa di rotazione, che è di circa 17,6 m (massima profondità di perforazione). Il design compatto della LRB 18 le permette di avere un peso operativo di appena 48 t, che si traduce in una bassa pressione al suolo. Il sottocarro robusto offre un’eccellente stabilità, che può essere ulteriormente aumentata con i supporti posteriori (opzionali). A seconda della lunghezza dell’antenna questa macchina per infissione di pali e perforazione è disponibile in versione LRB 16 o LRB 18. Grazie alla comprovata funzionalità della cinematica parallela, che è stata installata in molte macchine per la palificazione e la perforazione da Liebherr,

Una macchina a tutto tondo per lavori di fondazione ad elevate profondità: la nuova macchina per infissione di pali e perforazione LRB 18 di Liebherr di Umberto Piagnoni

Una vendita in fiera

Area manager Sascha Bechter (Liebherr) insieme a Massimiliano Bringiotti (Geotunnel) consegna le chiavi del LB28 a Matteo Spagnolli (Amministratore tecnico SCS)

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Visto in fiera > Liebherr

la LRB 18 ha ampie possibilità di impiego e consente all’antenna di essere ripiegata all’indietro. L’antenna di circa 14,5 m assorbe una coppia elevata ed è dotata di un sistema di tiro fino a 200 kN. Inoltre, il sistema di connessione rapida consente il veloce montaggio o il cambio delle attrezzature di lavoro. La LRB 18 può essere facilmente trasportata in un unico pezzo, incluso il contrappeso montato, grazie ad un peso di sole 43,5 t. Ciò garantisce una rapida installazione in cantiere e la flessibilità nel trasferimento della macchina. Come optional, tutte le operazioni di carico e configurazione possono essere eseguite tramite telecomando, il che significa che è necessaria una sola persona.

La LB 28 è impiegata con successo al megaprogetto Citylife a Milano

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Vale la pena menzionare anche il “concetto” di cabina della LRB 18. Particolare attenzione è stata dedicata al miglioramento del comfort dell’operatore. Ciò è stato ottenuto, tra l’altro, attraverso un moderno sistema di climatizzazione, una vista ottimizzata dalla cabina ed un sedile per l’operatore ortopedico con regolazione automatica. Tutti gli interruttori, i joystick ed i pedali sono posizionati ergonomicamente. Inoltre, una griglia sul tetto e alcune telecamere posteriori e laterali migliorano la sicurezza. Una delle applicazioni più frequenti della LRB 18 è la realizzazione di diaframmi con l’ausilio del vibroinfissore Liebherr tipo LV 20. Inoltre, la macchina è adatta per altri lavori di fondazione comuni, inclusa la perforazione con elica continua, doppia testa rotante o con asta Kelly, miscelazione del terreno e lavori di palificazione con un martello idraulico. Lo stand Liebherr al Geofluid è stato visitato da una vasta clientela internazionale. L’acquisto della macchina esposta, completa di vibroinfissore Liebherr tipo LV20 da parte dell’impresa danese Holbøll A/S, è stato un evento particolarmente gradito da parte di tutto lo staff Liebherr. La macchina è stata poi trasportata direttamente in Danimarca alla fine dell’esposizione. Un altro momento importante è stato la consegna delle chiavi della nuova macchina LB28 all’impresa italiana SCS che la impegnerà nel megaprogetto Citylife a Milano.◀

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Visto in fiera > Sireg Geotech

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al 1936 Sireg Geotech s.r.l si pone come punto di riferimento nel mercato globale delle infrastrutture e delle costruzioni civili, specializzata in geotecnica, ingegneria civile e impianti trattamento acqua per cantieri. La competenza tecnica, la qualità dei prodotti, l’alto grado di flessibilità della produzione e la capacità di sviluppare e progettare nuove soluzioni contraddistinguono Sireg e ne fanno un marchio di fabbrica riconosciuto in ogni parte del mondo. Presso lo storico stabilimento di Arcore (MB), Sireg Geotech è in grado di produrre direttamente una gamma senza eguali sul mercato di prodotti altamente specializzati in materiali termoplastici, termoindurenti e in fibre composite di vetro e carbonio, sia standard sia su misura, indispensabili per rinforzare e consolidare i terreni prima di opere di scavi sotterranei (Divisione Geotecnica) o per rinforzare e ripristinare infrastrutture ed edifici storici o costruzioni civili danneggiate (Divisione Ingegneria Civile). La produzione comprende: tubi, profili e barre per armature in vetrore-

Una nuova frontiera per le iniezioni nel suolo: ITS di Sireg Sireg Geotech ha presentato al Geofluid una grande novità sul fronte della ricerca: il nuovo sistema ITS (Injection Tube System) per ottimizzare le iniezioni nel suolo di Marianna Senni

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sina, tubi valvolati da iniezione, giunti waterstop, tubi inclinometrici e sonici, tubi microfessurati per drenaggio, guaine corrugate, barre e laminati in carbonio e fibra aramidica, tessuti tecnici in composito e accessori vari. In occasione della 22° edizione del Geofluid (Piacenza, 3-6 ottobre 2018) l’azienda ha esposto i suoi prodotti altamente specializzati per fondazioni speciali, realizzati direttamente presso la sede di Arcore, ma soprattutto ha presentato per la prima volta in Italia agli operatori del settore l’esclusivo sistema ITS (Injection Tube System) ideato e realizzato grazie alla collaborazione tra Sireg Geotech, l’Università di MilanoBicocca e lo studio di ingegneria STAP. Al workshop organizzato da Sireg in fiera appositamente per presentare a tutti gli addetti del settore il nuovo sistema,

sono intervenuti Riccardo Castellanza (Università degli Studi di Milano–Bicocca), Andrea Pettinaroli (STAP Milano), Mario Ruggiero (Sireg Geotech) e Sonja Blanc che dal 2005 guida l’azienda attraverso un cammino di rinnovamento generazionale, gestionale e strategico che sta segnando un passaggio storico dalla tradizione all’innovazione. Il progetto ITS è nato dall’esigenza di individuare i parametri di iniezione ideali per ottimizzare il consolidamento o l’impermeabilizzazione del suolo - attraverso l’individuazione delle miscele appropriate, dei volumi e della pressione di iniezione ideale - con la tecnica delle iniezioni ripetute e selettive (IRS), ma già a partire dalla fase di progettazione e senza dovere ricorrere ai ben più onerosi campi prova sul cantiere. L’elemento di innovazione del sistema ITS è infatti la possibilità di riprodurre in laboratorio – in scala 1:1 – le iniezioni attraverso i tubi valvolati Durvinil in un terreno ricostituito in condizioni simili a quello da trattare in situ, osservandone lo svolgimento e analizzando i cambiamenti del suolo prima, durante e dopo

il trattamento. Diventa così possibile trarre dati e informazioni utili sia in fase di progettazione che di messa a punto del lavoro, nonché in ambiti di nuova sperimentazione, limitando il ricorso ai tradizionali campi prova in sito. Una nuova frontiera per le iniezioni nel terreno resa possibile dall’unione tra mondo dell’impresa, della ricerca e della progettazione. Infatti Sireg Geotech - che investe storicamente in Ricerca e Sviluppo almeno il 5% del suo fatturato - collabora con grandi gruppi industriali, enti internazionali di ricerca e università per individuare soluzioni sfidanti e sempre più sostenibili, oltre a rivolgere particolare attenzione al tema della sostenibilità dei processi e dei prodotti. A differenza dei materiali metallici, i prodotti sviluppati da Sireg Geotech in materiali compositi non congestionano il sottosuolo e non sono di ostacolo in caso di successive infrastrutture e scavi. Recentemente è stato brevettato e lanciato sul mercato il primo tubo BIO, un tubo da iniezione compostabile che con il tempo si trasforma in “zucchero” nel sottosuolo, evoluzione del classico tubo valvolato Sireg per iniezioni cementizie in ambito urbano.◀

INFO Sireg Geotech srl Via del Bruno, 12 20862 Arcore (MB) – Italia Tel. +39 039 627021 Mail: info@sireg.it Web: www.sireggeotech.it

Tubi di iniezione valvolati Durvinil Al workshop, Mario Ruggiero di Sireg Geotech ha illustrato le caratteristiche dei tubi valvolati PVC Durvinil che vengono utilizzati per effettuare iniezioni di miscele cementizie e resine nell’ambito di interventi di consolidamento del terreno e di impermeabilizzazione, nei lavori di scavo delle gallerie, nella realizzazione di dighe, nei rinforzi di fondazioni e nei tiranti di ancoraggio. I tubi valvolati PVC Durvinil vengono forniti in svariati diametri e lunghezze e con il numero, posizione e passo delle valvole in base alle richieste del cliente e del progettista.

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Visto in fiera > Geomec

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eomec è un’azienda italiana che nasce da una storica tradizione nella produzione di macchinari speciali per le fondazioni e per l’ingegneria civile. Più che di una nascita, la Geomec è in realtà una rinascita: le redini della Geomec le tiene infatti Pietro Di Lauro, ex amministratore delegato della CMV, storica realtà italiana del mondo drillling. Una produzione quella di Geomec basata in primis su una forte artigianalità, basti pensare che alla Geomec si occupano con grande professionalità di ricondizionamento di macchinari usati, modifiche e riparazioni, in officina e in cantiere, di ogni tipo di macchina, assistenza tecnica e fornitura ricambi. Pietro Di Lauro racconta con orgoglio la sua passione per il regno della perforazione: «Ero l’amministratore delegato della CMV, che purtroppo è fallita per colpa della forte crisi economica che ha messo in ginocchio fortemente il settore», spiega. «Ma fare macchine per la perforazione è il nostro mestiere, e lo facciamo bene. Ora abbiamo fondato la Geomec, allo stesso tempo riacquistando il marchio CMV, che era un marchio registrato.

Un ritorno italiano Al Geofluid di Piacenza (3-6 ottobre 2018) presente la Geomec, recente realtà di Pozzilli (IS) nata però dalle ceneri di una lunga tradizione di Manuela Cortesi

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Ritorneremo dunque CMV, un’azienda storica nata 42 anni fa creata da mio padre e che quindi ha due generazioni di storia.» In mostra al Geofluid una macchina già venduta: la NP6, evoluzione di una

macchina storica della CMV sviluppata però dal punto di vista dell’aspetto tecnologico. «È la prima volta che mostriamo al pubblico la NP6», continua Di Lauro. «Questa in esposizione è già stata venduta alla ditta Geo Campania srl. Ha delle prerogative specifiche come il controllo remoto optional che permette la traslazione in sicurezza. In generale occorrono circa due mesi per la consegna della macchina dal momento dell’acquisto. La nostra gamma prevede oltre alla NP6, la l’NP5, NP3…» La gamma produttiva di Geomec com-

prende dunque perforatrici idrauliche per micropali, ancoraggi, sondaggi e jet grouting, rotary idrauliche per pali di grandi diametro anche con applicazioni per CFA, Diaframmi, Soil Mixing e Rotary meccaniche per pali.◀

INFO Geomec srl Via Cerqueto Zona Industriale snc 86077 Pozzilli IS - Italy Tel: +390865911038 Mail: info@geomec.srl

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