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Anno XII n.1 Gennaio-Marzo 2017

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Hanno collaborato a questo numero: Luca Balduzzi, Alberto Bisson, Vincenza Camaggi, Porfirio Ferrari, Emanuele Giovannini, Cristiano Pinotti, Enrico Samorì, Riccardo Zironi Foto di: Flickr: Max and Dee, Benny B. Photography, AstridWestvang, alessandroberrettoni Progetto grafico e impaginazione: Nico Ambrosino – nicoambrosino77@gmail.com Ufficio amministrazione e abbonamenti Tel. 0545 97.15.78 Fax 0545 97.11.87 – E-mail: info@scieditrice.com Abbonamenti Italia: euro 36,00 Estero: euro 60,00

Editoriale di Manuela Cortesi

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News > Le brevi a cura della redazione

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Responsabilità La riproduzione delle illustrazioni e degli articoli pubblicati su PF, traduzioni comprese, è riservata e non può avvenire senza autorizzazione scritta della casa editrice S.C.I. srl. Testi e materiali fotografici forniti in qualsiasi forma alla stessa non saranno restituiti, anche in caso di non avvenuta pubblicazione. La S.C.I. srl non si assume responsabilità relative ai suddetti materiali, anche in caso di esemplari unici, e ad eventuali errori contenuti negli articoli pubblicati. Il materiale redazionale pervenuto alla S.C.I. srl senza preventivi accordi sono da intendersi gratuiti anche se pubblicati. I nomi e le ditte pubblicati sono citati senza responsabilità, a puro titolo informativo, allo scopo di rendere un servizio al lettore. Periodicità Sono previsti 4 numeri/anno, di cui 3 parzialmente in lingua inglese Sped. in Abb. Postale – D.L. 353/2003 (conv. in L27/02/2004 n.46) art.1, comma1, Commerciale Business – Forlì n. 74/2009 Registrazione Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 1286 del 25/10/2006 Numero iscrizione ROC 5763/2000

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Focus Azienda > Carandina s.r.l.

Terremoto > Decreto Legge

Cosa prevede il decreto di Enrico Samorì

Massenza Drilling Rigs ha deciso di inaugurare questo 2017 appena cominciato con la riprogettazione del modello MI4 su cingolo

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Passione e professionalità: Carandina s.r.l.

di Miriam Spada

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Tecnologia > DAT instruments

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n.1 | Gennaio-Marzo 2017

Booth #S5610 Silver Lots

Anno XII n. 1 gennaio-marzo 2017

Direttore editoriale Manuela Cortesi – manuela.cortesi@scieditrice.com

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Fiere SaMoTer, Conexpo - Con/Agg e OMC Carandina Passione e professionalità Laurini La nuova Hammer

IN COPERTINA > SIP&T

Direttore responsabile Mario Giunchedi – mario.giunchedi@scieditrice.com

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Poste Italiane Spa Sped. Abb. Postale Stampe periodiche in Regime Libero CN/FO - Campione Gratuito

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Sommario

Anno XII n.1 Gennaio-Marzo 2017

Aziende > Soilmec

Per Soilmec la sicurezza al primo posto di Porfirio Ferrari p. 42 Tecnologie > Sirive Focus Macchina > Frantumatrice Hammer Laurini

Laurini Officine Meccaniche lancia la nuova Hammer di Porfirio Ferrari p. 20

Così la cava è più sicura

di Alberto Bisson

p. 46

Visto in Fiera > Sandvik

Sandvik al Geofluid 2016 di Porfirio Ferrari

p. 50

Tecnologia > Groundforce

La tecnologia Groundforce a sostegno del teatro di Porfirio Ferrari p. 28 Fiere > SaMoTer, Conexpo - Con/Agg e OMC

Parola d’ordine: esserci di Enrico Samorì

Da sapere > La manovra finanziaria

Manovra finanziaria, ecco tutte le novità di Enrico Samorì

p. 52

Componenti > Varisco p. 32

Il made in Italy che vince: Albatross ‘vola alto’ di Riccardo Zironi

p. 54

Focus Macchina > Massenza MI4 PF - Rivista Italiana delle Perforazioni e Fondazioni S.C.I. srl – Via Martiri della Libertà, 63H 48024 Massalombarda (RA) Tel. 0545 97.15.78 – Fax 0545 97.11.87 info@scieditrice.com – www.scieditrice.com Per le immagini pubblicate si resta a disposizione degli aventi diritto che non si siano potuti reperire

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Arriva la nuova MI4 su cingolo di Luca Balduzzi p. 56 Aziende > Tes Car

Un anno di grandi novità di Luca Balduzzi

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Editoriale

Il futuro è adesso di Manuela Cortesi

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gni inizio porta con sé inevitabilmente la malinconia di ciò che è stato e mai più sarà, ma anche la gioia e la vertigine di percorrere sentieri non ancora battuti. SCI editrice nella sua storia trentennale ci ha abituati a una professionalità e una sensibilità uniche. L’idea coraggiosa del giovane Mario Giunchedi fu, allora, di intraprendere qualcosa di completamente inedito per il panorama italiano. Una scommessa a cui gli amici e i colleghi hanno creduto e che nel corso degli anni ha saputo mostrare tutta la sua validità. È così che SCI è diventata una casa editrice attenta ai bisogni delle aziende e, soprattutto, delle persone. Col nuovo anno la scommessa di allora in qualche modo si ripropone, ma cambiando veste e prospettive. La crisi dell’editoria tradizionale ha affossato le realtà apparentemente solide che non hanno saputo abbracciare le sfide del web. Ecco dunque quali sono le nuove frontiere a cui SCI editrice guarda con fiducia: un nuovo sito online www.scimag.news multilingua, responsive e un sistema avanzato di invio di newsletter a database profilati, pensato anch’esso per la resa mobile. Il web diventa supporto indispensabile ai mezzi tradizionali che però rimangono forti e necessari nella loro concretezza.

Un approccio quello di SCI però del tutto disilluso: inutile negarlo, l’Italia ancora arranca strascicandosi nella melma della crisi economica. Il passo del nostro Paese è davvero lento se paragonato al resto dell’Europa. Osservando il tasso d’occupazione, l’Italia è rimasta ferma dinnanzi a un mondo che invece è andato avanti, sino a diventare una vera e propria anomalia dal punto di vista dei dati sull’occupazione. La doccia fredda risale a novembre, quando l’Istat ha reso noto che la disoccupazione giovanile era di nuovo in crescita, toccando il picco del 39,4%. Ma questi dati non spaventano più. Quelli come noi che si sono affacciati sul mondo del lavoro in piena crisi hanno imparato a piegarsi e sopportare per amore delle proprie aspirazioni. A modo suo, la crisi è stata una crudele maestra. Ci ha insegnato a dare nulla per scontato in un’Italia tanto affranta. Ci ha insegnato a lottare con fatica per quello in cui si crede, nonostante la politica sia sempre un passo indietro. Ci ha insegnato in qualche modo a sostenerci l’un con l’altro, ricordandoci che dietro al lavoro e alle aziende ci sono anime che ogni giorno affrontano piccole e grandi battaglie. Scriveva il grande Pavese che «l’unica gioia al mondo è cominciare. È bello vivere perché vivere è cominciare, sempre, ad ogni istante». A testa bassa e cuore gonfio, si comincia.◀

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News > Le brevi

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SAIPEM

Ulteriori acquisizioni nella perforazione onshore per 240 milioni di dollari Saipem si è aggiudicata nuovi contratti e l’estensione di accordi esistenti nell’ambito della perforazione onshore in Arabia Saudita, Marocco, Bolivia e Argentina per un valore complessivo di circa 240 milioni di dollari. Saipem rafforza la propria presenza in Medio Oriente, area strategica per la Società, grazie a un’ulteriore importante estensione, della durata di tre anni, delle attività relative a sei impianti di perforazione terra di media potenza e già operativi in Arabia Saudita che si aggiungono alle estensioni di pari durata di altri dieci impianti nello stesso paese annunciati nel settembre 2016. In Marocco, in seguito alle attività già acquisite nel paese, Saipem ve-

de riconosciuta l’elevata qualità dei suoi servizi con un’ulteriore estensione contrattuale, della durata di circa quattro mesi, per la fornitura di servizi di perforazione e interventi su pozzi a terra con un impianto di media potenza che opererà nella parte settentrionale del paese, in prossimità del confine algerino. In Bolivia, paese di rilevante interesse per via delle sue potenzialità, Saipem consolida la sua pluriennale presenza grazie all’acquisizione di un contratto per un anno di lavoro con un impianto di media potenza. Sempre in America Latina, la Società ha acquisito un nuovo contratto in Argentina per l’impiego di un ulteriore impianto di tipo idraulico per un periodo di

8 mesi, che segue quello annunciato il 22 settembre dello scorso anno. Questa nuova aggiudicazione segna il consolidamento di Saipem nel paese e il rafforzamento della presenza in un mercato di particolare interesse nel continente sudamericano, date le sue dimensioni e prospettive di crescita che costituiscono un potenziale di attrazione per le grandi compagnie petrolifere internazionali. Stefano Cao, Amministratore Delegato di Saipem, ha così commentato: «Con queste nuove acquisizioni Saipem consolida la propria pluriennale presenza in Medio Oriente e America Latina in vista di una crescita del mercato della perforazione in queste aree strategiche del Mondo».

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News > Le brevi ENI S.P.A.

Cesenatico: Eni fa diètro frónt e decide di pagare la prima tranche dell’Imu inizialmente contestata

DOMANIK OIL AS

Petrolio, via alla perforazione russo-norvegese nella regione di Samara La Domanik Oil AS, la joint venture della russa Rosneft e della norvegese Statoil, ha iniziato la prima perforazione come parte dello sviluppo dell’impresa nella regione di Samara in Russia. Lo ha reso noto Rosneft in una dichiarazione pubblica. «Durante la fase pilota pianificata per il 2016-2019», dichiarano, «Domanik Oil AS intende perforare e testare almeno tre pozzi di esplorazione orizzontale, nonché di condurre studi avanzati nelle aree di concessione di Samaraneftegaz, la controllata di Rosneft. La joint venture prevede di utilizzare le più efficienti tecnologie di sviluppo, inclusa la fratturazione idraulica a più stadi». È stato inoltre aggiunto che la perforazione, finalizzata alla ricerca di riserve di idrocarburi, crea nuovi motivi per la cooperazione tra le due società e contribuisce a soddisfare i loro accordi di cooperazione precedenti.

È stata versata la prima tranche di due milioni e mezzo di euro dovuta dell’Eni per l’Imu sulle piattaforme in mare dove si estrae gas metano. I legali di Eni S.p.A. hanno reso noto al comune di Cesenatico la decisione di abbandonare il contenzioso intrapreso dalla società con ricorso verso l’avviso di accertamento notificato ad Eni dal Comune di Cesenatico lo scorso 27 giugno 2016. Il motivo del contendere era il mancato pagamento dell’Imu (allora Ici) relativo agli anni 2010 e 2011. Il documento dell’Eni afferma che nella «istanza di cessazione della materia del contendere», già sottoscritta e inviata alla Commissione Tributaria Provinciale in vista dell’udienza del 30 gennaio prossimo che dovrà prendere atto dell’accordo intervenuto tra le parti, è stata verificata «la carenza di interesse nella prosecuzione del giudizio in quanto il Comune ha determinato il valore del bene su cui parametrare il pagamento dell’Ici 2010-2011 ai valori contabili comunicati dalla Società, senza l’applicazione di sanzioni, come sancito dalla Corte di Cassazione nelle due sentenze del 2016.» «Si tratta di una bella sorpresa», afferma il sindaco Matteo Gozzoli. «Ringrazio il dirigente Riccardo Spadarelli, il caposervizio del settore tributi Anna Agostini, tutti gli uffici e l’avvocato Zanasi che ci hanno consentito di arrivare a questo importante risultato.»

EDISON-TOTAL-HELLENIC

Grecia verso accordo con consorzio Edison-TotalHellenic per sito gas Il primo di febbraio la Grecia ha concluso i negoziati con un consorzio formato da Hellenic Petroleum HEPr.AT, Edison EDNn.MI e Total TOTF.PA per l’acquisto di un sito offshore di perforazione per l’estrazione di gas, in corso di privatizzazione. Le parti sono vicine all’accordo. Lo ha detto il ministro dell’Energia, Giorgos Stathakis. A ottobre, Atene ha indicato il consorzio come il favorito. Il governo greco ha messo in vendita l’anno scorso 20 siti di perforazione offshore (per l’estrazione di gas o petrolio) nel Mar Ionio e a sud dell’isola di Creta. Il consorzio guidato da Total ha presentato l’offerta per un blocco nello Ionio mentre Hellenic Petroleum gareggia individualmente per altri due blocchi nella stessa area. Hellenic Petroleum, Edison e Energean Oil, unico produttore greco di petrolio, stanno trivellando tre onshore e offshore nella Grecia occidentale. (Fonte: Reuters).

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TREVI

Trevi a Dubai per le fondazioni della nuova Icd Tower Swissboring, filiale di Trevi negli Emirati Arabi, sta lavorando alle fondazioni della nuova IDC Tower. La nuova torre di 54 piani per 282 metri di altezza, sorgerà nel Dubai Financial Centre grazie alla joint venture tra la Investment Corporation di Dubai (ICD) e Brookfield Property Partners. La ICD World Financial Center, progettata dagli architetti britannici Foster + Partners, conterrà più di 90mila metri quadri adibiti a uffici, cinque piani dell’edificio saranno adibiti a centro commerciale. Ci sarà anche uno spazio pubblico circondato da ristoranti che sarà caratterizzato da eventi culturali. Il complesso avrà un parcheggio per 2.700 auto. I lavori sono iniziati a metà di marzo e dureranno complessivamente circa 14 mesi. Swissboring avrà il compito di costruire 12mila m2 di diaframmi, 850 pali di diametro compresi tra 1000 mm a 1500 mm e con più di 2000 ancoraggi a supporto del diaframma.

ARPHO

Al Foro ARPHO di Madrid un’analisi della situazione in Europa L’ARPHO (Asociación de reparación, refuerzo y protección del hormigón) si è svolta lo scorso 13 dicembre a Madrid, presso la sede del Centro Studi e Sperimentazione dei Lavori Pubblici, CEDEX. Questa volta l’evento è stato a taratura internazionale, essendo tutti i relatori del Forum professionisti provenienti da diverse parti d’Europa. Pertanto, ARPHO reso disponibile ai partecipanti un sistema di interpretazione dall’inglese allo spagnolo, in modo di essere in grado di trasmet-

tere al 100% le tecniche di visione di riparazione, rinforzo e protezione del calcestruzzo in tutta Europa. Prima di iniziare le sessioni della conferenza Ismael Carpenter, rappresentante della CEDEX, ha accolto tutti i partecipanti e ha presentato l’evento, mettendo in evidenza la stretta relazione tra l’associazione e il CEDEX stesso. Numerosi e autorevoli i partecipanti: Leendert de Haan (ARPHO), Michael Schäper, della Associazione tedesca

per il Ripristino delle Opere in Calcestruzzo (BGIG), John Drewett (CRA) Stephane Rutard (STRRES). Dopo una breve pausa caffè, dove i partecipanti hanno avuto l’opportunità di interagire tra loro e generare contatti nuovi e preziosi, il foro è proseguito con una tavola rotonda. Anche l’Italia è stata rappresentata da Fabio Potestà, della manifestazione italiana del calcestruzzo (GIC). Per informazioni: http://www.arpho.org/

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News > Le brevi ROYAL DUTCH SHELL

Alla Royal Dutch Shell delusione per la chiusura del 2016 La Royal Dutch Shell ha chiuso il 2016 con un utile in calo a 3,5 miliardi di dollari dai 3,8 dell’anno precedente. Tale calo segna il peggior risultato della Royal Dutch Shell dell’ultimo decennio. Nel 2016 i prezzi del petrolio sono scesi fino a 27 dollari al barile, rimanendo per mesi poco sopra i 40 dollari. Negli ultimi tre mesi del 2016 Shell ha visto l’utile scendere a quota 1 miliardo, quasi la metà rispetto al miliardo e 800 milioni dello stesso periodo nell’anno 2015. Il profitto dunque, sceso a 3,5 miliardi di dollari, è stato il più basso da almeno un decennio. Risultato questo davvero deludente dopo la fusione con Bg Group, e che evidenzia le oggettive difficoltà che la crisi economica ha portato nel settore. Nel comunicato stampa non mancano gli afflati di positività da parte del ceo Ben van Beurden: «Guardando al futuro, ci si concentrerà ulteriormente a rafforzare il quadro finanziario della società nel 2017. La nostra strategia sta iniziando a portare i suoi frutti e nel 2017 si investiranno circa 25 miliardi di dollari in progetti dinamici e di alta qualità. Sono sicuro 2017 sarà un altro anno di progressi per Shell.» Senza dubbio è incoraggiante il forte miglioramento dei flussi di cassa di Shell, con un balzo di quasi il 70% lo scorso trimestre rispetto a fine 2015, a 9,2 miliardi di dollari: abbastanza per coprire le spese e i dividendi.

REMTECH

A Remtech Expo 2017 arriva Sismo Per la prima volta lo Stato pianifica misure di prevenzione strutturale a lungo termine per la difesa dai grandi rischi naturali, sismico e idrogeologico, e per il rafforzamento delle infrastrutture del Paese. Gli investimenti previsti ammontano a circa 75 miliardi in 15 anni. Piani, capitoli di bilancio, incentivi, bonus, cantieri, programmi, linee guida, progettazione, nuove opportunità per le città, sono queste le priorità del Paese ma anche le novità che saranno ampliamente sviluppate nell’ambito di SISMO 2017, il primo evento in Italia interamente dedicato alla pianificazione e alla mitigazione del rischio sismico. SISMO si inserisce e completa il qua-

dro di confronto annuale di RemTech Expo (FerraraFiere, 20-22 settembre 2017), manifestazione internazionale che da oltre dieci anni si occupa, ai massimi livelli, di gestione dei rischi, ambientali e naturali, e “manutenzione” del territorio, bonifiche dei siti contaminati, tutela delle coste, dissesto idrogeologico, sostenibilità delle opere e, da quest’anno, rischio sismico. «Il rischio sismico non può ancora, nel 2016, tradursi in tragedie e vittime sul territorio», spiega l’Ing. Andrea Barocci di ISI (Ingegneria Sismica Italiana), appena nominato coordinatore del comitato scientifico di SISMO 2017. «L’Italia è preparata, socialmente e tecno-

logicamente, al terremoto. Si pensi che il primo progetto di casa antisismica nacque proprio a Ferrara nel lontano 1570, secoli prima del sisma dell’Emilia del 2012. Ciò che ancora manca è riuscire a unire, risorse, professionalità e competenze per agire su prevenzione e gestione. Per questa ragione», conclude ,«SISMO nasce con profonda determinazione e senso di responsabilità.» Con il coordinamento dell’Ing. Barocci, il comitato definirà i temi principali della programmazione 2017. Riflettori puntati anche su tecnologie, innovazioni e imprese, nell’ottica di favorire la cultura della conoscenza, della prevenzione e della sicurezza.

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PROGETTO AMATE AMATRICE

Amatrice riparte Venerdì 23 dicembre 2016 alle 14.30, Amatrice è ripartita: è stata inaugurata la mensa, il primo importante passo nella costruzione del nuovo villaggio del food nella città duramente colpita dal terremoto dello scorso agosto. Raggiunto questo primo traguardo, il commissario per la ricostruzione Vasco Errani ha invitato l’architetto Stefano Boeri a contribuire e a fornire idee per la ricostruzione della città di Amatrice. Alla cerimonia, accanto alla popolazione di Amatrice, hanno partecipato il sindaco della città Sergio Pirozzi e le rappresentanze delle istituzioni locali, il presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti, il direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana, il direttore del TgLa7 Enrico Mentana, il commissario per la ricostruzione Vasco Errani, il capo dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio, l’architetto Stefano Boeri, autore del progetto, il direttore corpora-

te shared value di TIM Marcella Logli e unitamente alla presenza di Matteo Marsilio, rappresentante della Filiera del legno friulana coordinata da Innova Fvg, tutti gli imprenditori FVG. L’opera è stata realizzata grazie ai fondi raccolti per le popolazioni colpite dal sisma in centro Italia dal Corriere della Sera e dal TgLa7 con Un aiuto subito, la campagna solidale che dal 1997 costituisce un riferimento sicuro per quanti vogliono contribuire a opere di pubblica utilità all’indomani di eventi catastrofici. La campagna Un aiuto subito, attraverso Banca Prossima e la piattaforma di crowdfunding TIM With You We Do, ha raccolto oltre 7 milioni di euro. Così dichiara l’architetto Stefano Boeri che ha firmato il progetto: «Abbiamo dimostrato che in condizioni di emergenza si possono costruire con il legno delle architetture di qualità e antisismiche, che danno una risposta anche sul lungo pe-

riodo e sono in grado di durare anche oltre l’emergenza». L’architetto Boeri ha raccolto la sfida di ridare alla città un punto di riferimento e di incontro collettivo, progettando gratuitamente un edificio polifunzionale aperto all’intera comunità. La realizzazione è stata portata a termine in tempi brevissimi, grazie alle innovative modalità costruttive e al contributo operativo di regione Friuli Venezia Giulia, Innova Fvg, Filiera del Legno Fvg e Artemide. La riapertura della mensa è la prima significativa tappa della ricostruzione, nel quadro del progetto Amate Amatrice. Una sfida importante che ha impegnato e continuerà a impegnare l’intero staff di Stefano Boeri Architetti, in collaborazione con gli enti locali e le istituzioni, a dimostrazione che i valori della solidarietà e della coesione possono portare a risultati straordinari in tempi rapidissimi.

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Terremoto > Decreto legge

Terremoto: cosa prevede il decreto Con il via libera dell’Aula di Montecitorio, la Camera dei Deputati converte in legge il decreto sul terremoto. Misure urgenti che riguardano i comuni che sono stati colpiti dal sisma dell’agosto, ma anche quelli degli eventi successivi di ottobre di Enrico SamorÏ

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opere di ricostruzione da sovraindebitamenti, nella speranza che questo bypass assicuri tempi accettabili di pagamento da parte della pubblica amministrazione. L’entità della tragedia che ha colpito il Centro Italia si legge benissimo nell’altrettanto significativa entità delle risorse necessarie per far ripartire i territori devastati dal sisma. La ricostruzione, infatti, costerà 4,5 miliardi di euro e di questi 3,5 serviranno per rifondere i danni subiti da famiglie e imprese, mentre un solo miliardo sarà destinato a scuole, uffici pubblici, strade, aree ed edifici culturali. Si parte subito con un’iniezione di liquidità con 200 milioni pronti a finanziare l’avvio della ricostruzione. Nella manovra finanziaria sono stati inseriti nuovi incentivi per l’adeguamento sismico che vanno a rafforzare le politiche intraprese per superare l’emergenza post terremoto. Prime e seconde case saranno indennizzate al 100% nei 60 comuni inseriti dal Commissario straordinario, Vasco Errani, nell’area del cratere. All’esterno di questa zona i danni subiti dalle seconde case saranno sostenuti con un contributo massimo pari al 50% della spesa (i casi, comunque verran-

no valutati singolarmente e in maniera specifica). Per essere ancora più chiari, le prime case o comunque le abitazioni principali sono quelle individuate dal decreto legislativo 504 – 30/12/1992 in cui si legge “per abitazione principale si intende quella posseduta dal contribuente/soggetto passivo a titolo di proprietà usufrutto o altro titolo reale e i suoi familiari vi dimorano abitualmente”. Questa puntualizzazione è stata doverosa proprio per il crescente fenomeno dei “finti residenti” che dopo l’emanazione del decreto hanno tentato il trasferimento della residenza da altre città a uno dei comuni colpiti dal sisma. Per quel che concerne le opere pubbliche gli appaltatori (regioni, ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo, ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e le diocesi) faranno riferimento diretto alla centrale unica di committenza stabilita dal decreto, cioè Invitalia, l’agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa (che a sua volta dipende dal ministero per l’Economia). Le imprese intenzionate a “candidarsi” per le opere di ricostruzione, sia pubbliche che private, dovranno essere iscritte nelle whi-

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erremoto, il decreto varato dal Governo (in realtà sono due) introduce sostanziali novità per la ricostruzione. La prima e sicuramente più significativa, riguarda il budget a disposizione. Si parla infatti dell’introduzione di un meccanismo di riconoscimento pieno dei danni che eviterà discussioni annuali e slittamenti per decidere le quote da stanziare periodicamente. Già questo fattore metterà al riparo (o quanto meno limiterà i danni per) le aziende coinvolte nelle

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Terremoto > Decreto legge ELENCO DEI 60 COMUNI INSERITI NELL’AREA “CRATERE” Abruzzo:

Campotosto (AQ) Capitignano (AQ) Montereale (AQ) Rocca Santa Maria (TE) Valle Castellana (TE) Cortino (TE) Crognaleto (TE) Montorio al Vomano (TE)

Lazio:

Accumoli (RI) Amatrice (RI) Antrodoco (RI) Borbona (RI) Borgo Velino (RI) Castel Sant’Angelo (RI) Cittareale (RI) Micigliano (RI) Posta (RI)

te list presso le prefetture, per poter partecipare alle gare che saranno indette. Procedure semplificate ma comunque vincolate a un bando di gara d’appalto, saranno applicate anche alle opere di intervento su edifici privati. Perché la gara sia “corretta” dovranno partecipare almeno tre costruttori elencati nella white list. Questo non è l’unico adempimento a carico delle imprese perché anche per gli interventi che riguardano l’esecuzione di lavori di lieve entità (ma con importi superiori ai 150 mila euro) le aziende dovranno esibire (oltre che la regolare iscrizione nella white list) l’attestazione Soa, ossia la qualificazione che autorizza l’impresa del settore delle costruzioni a concorrere a pubbliche gare d’appalto indette per categorie e classifiche di importo.

Marche

Amandola (FM) Acquasanta Terme (AP) Arquata del Tronto (AP) Comunanza (AP) Cossignano (AP) Force (AP) Montalto delle Marche (AP) Montedinove (AP)

Sempre per quanto riguarda la trasparenza, sarà redatto uno speciale albo dei professionisti a cui sarà necessario essere iscritti per vedersi affidare incarichi di progettazione e direzione lavori. Per essere annoverati in questa lista straordinaria è necessario presentare un Durc. Sul fronte dei lavori pubblici, il commissario straordinario potrà assegnare incarichi in house a società delle amministrazioni centrali dello Stato individuate d’intesa con il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare; in questa voce rientrano, per esempio, reti fognarie e depuratori. La ricostruzione sarà il momento focale per intervenire in maniera efficace anche in ambito di dissesto idrogeologico (voce per la quale sono previsti stanziamenti per

Montefortino (FM) Montemonaco (AP) Montegallo (AP) Palmiano (AP) Roccafluvione (AP) Rotella (AP) Acquacanina (MC) Bolognola (MC) Castelsantangelo sul Nera (MC) Cessapalombo (MC)

due miliardi di euro), capitolo fondamentale inserito anche nella manovra finanziaria. Il programma generale del decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri si dipana in 53 articoli che fissano i paletti di tutti gli interventi necessari alla ricostruzione dei territori colpiti dal sisma, dal risarcimento dei danni per gli edifici al prestito d’onore per la ripartenza delle attività produttive, dalla cassa integrazione in deroga, al rinvio delle tasse e delle imposte, ma uno dei punti cardine rimane quello di un rapido rientro nelle unità immobiliari degli abitanti e per questo motivo le abitazioni e gli edifici danneggiati marginalmente e classificati con un livello di inagibilità di tipo “B” (così come illustrato nelle schede

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Fiastra (MC) Fiordimonte (MC) Gualdo (MC) Penna San Giovanni (MC) Pievebovigliana (MC) Pieve Torina (MC) San Ginesio (MC) Sant’Angelo in Pontano (MC) Sarnano (MC) Ussita (MC) Visso (MC)

Umbria:

Arrone (TR) Cascia (PG) Cerreto di Spoleto (PG) Ferentillo (TR) Montefranco (TR) Monteleone di Spoleto (PG) Norcia (PG)

Poggiodomo (PG) Polino (TR) Preci (PG) Sant’Anatolia di Narco (PG) Scheggino (PG) Sellano (PG) Vallo di Nera (PG)

AeDES) potranno effettuare immediatamente i lavori, una volta presentato apposito progetto e certificata, da parte di un professionista abilitato, la diretta causalità tra i danni e il sisma. Il piano dovrà riportare, inoltre, le caratteristiche specifiche dello stato della struttura e una valutazione economica del danno. Per l’affidamento dei lavori rimangono, comunque, valide le condizioni sopra illustrate (white list, Soa, Durc).◀

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Tecnologia > DAT instruments

DAT instruments

per il Çamlıdere Project Il datalogger JET SDP / IB viene utilizzato per i sondaggi del terreno propedeutici la realizzazione di un acquedotto in Turchia finalizzato all’approvvigionamento di acqua potabile della capitale Ankara di Cristiano Pinotti

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I

datalogger DAT instruments non conoscono frontiere. Anzi è proprio la domanda internazionale ad assumere sempre più importanza per la progettazione e la realizzazione di strumenti in grado di coadiuvare e certificare l’attività di perforazione. In questa occasione ci troviamo in Turchia per la costruzione di un acquedotto.

Il Progetto Lo scopo del progetto è fornire acqua potabile alla capitale, Ankara, attraverso un tunnel della lunghezza di 31,6 km. L’acqua del torrente di Gerede, che è un ramo del fiume di Filyos, verrà trasmessa alla diga di Çamlıdere. Il progetto comprende la realizzazione di tre comparti, di un impianto di aspirazione dell’acqua, di un impianto per il trattamento dei sedimenti e di vari canali compreso il principale che andrà a trasferire l’acqua dal Gerede Creek al bacino idrico di Çamlıdere. Il tunnel avrà un diametro di 4,5 m e garantirà una trasmissione di acqua con un flusso di 40 m3 al secondo. Il lotto in cui opera il datalogger DAT intruments è a carico dell’impresa Ko-

lin İnşaat, mentre la supervisione del progetto è affidata allo State Hydraulic Works, un ente governativo turco.

L’utilizzo del datalogger In questo specifico progetto, il datalogger JET SDP / IB è stato installato, da personale tecnico italiano di elevato livello professionale e proverbiale disponibilità, su una piccola sonda perforatrice a sua volta montata su una TBM. Il dispositivo di DAT instruments viene utilizzato dall’impresa per effettuare molteplici sondaggi nel terreno in cui si sta effettuando lo scavo dell’acquedotto in modo da controllare eventuali anomalie geologiche. Utilizzato come strumento di sondaggio - in base ai parametri di perforazione quali coppia, spinta, velocità di rotazione, tutti registrati in relazione alla profondità - l’impresa è in grado di determinare la composizione del terreno e quindi operare con cognizione di causa, prevenire danni agli strumenti di perforazione e verificare la correttezza del lavoro svolto in relazione alle esigenze specifiche del cantiere.

Infatti, attraverso la misura in tempo reale dei parametri di perforazione, con il datalogger DAT instruments è possibile dedurre le caratteristiche geomeccaniche del terreno. In particolare, la diagrafia restituita in funzione della profondità mette in evidenza le quote dei vari livelli stratigrafici del terreno. Per questo utilizzo la società lombarda mette a disposizione del mercato due tipi di datalogger: il JET SDP / IB, semplice ed economico utilizzato in questo frangente; e il JET 4000 AME / J, più sofisticato e ampliabile con la funzione Jet grouting.

Lato della talpa e interno della galleria

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Tecnologia > DAT instruments

Il JET SDP / IB Il JET SDP / IB permette la visualizzazione, direttamente sul monitor del datalogger, di molteplici valori istantanei in funzione della profondità. Consente inoltre il trasferimento dati su PC per archiviare, elaborare, esportare e stampare i rapporti dettagliati. I dati acquisiti dai datalogger vengono infatti registrati sulle memorie interne e successivamente possono essere trasferiti su un computer provvisto di software JET S 104 (sempre di produzione DAT instruments) mediante cavo JET C USB o pendrive USB. Il software si occupa di organizzare i dati, di elaborarli, di tracciare a monitor tutti i grafici e le tabelle e anche della loro stampa. La società varesina offre anche una funzione per l’esportazione dei dati in Microsoft Excel. Schematicamente, il JET SDP / IB, tramite gli opportuni sensori, consente la misurazione e registrazione dei seguenti parametri selezionabili: ▶ profondità del foro (JET DEPTH) ▶ forza di spinta dell’asta (JET FORCE) ▶ velocità di traslazione dell’asta (JET DEPTH)

▶ coppia di rotazione dell’asta (JET TORQ) ▶ velocità di rotazione dell’asta (JET ROT) ▶ pressione fluido di perforazione (JET PRESS) ▶ data e ora di inizio e fine lavoro, durata ▶ calcolo dell’energia relativa del terreno

Il JET 4000 AME / J In caso di esigenze più complesse, DAT instruments offre anche la versione JET 4000 AME / J che, oltre ad assolvere a tutte le funzioni già viste con il modello JET SDP / IB, presenta l’avviamento automatico della sonda all’inizio della registrazione e il blocco automatico al raggiungimento della profondità impostata. In opzione c’è anche il riconoscimento automatico del cambio asta con sospensione automatica della registrazione. Attraverso vari sensori, il JET 4000 AME / J consente la misurazione e registrazione dei seguenti parametri selezionabili:

▶ profondità del foro (JET DEPTH) ▶ forza di spinta dell’asta (JET FORCE) ▶ velocità di traslazione dell’asta (JET DEPTH) ▶ coppia di rotazione dell’asta (JET TORQ) ▶ velocità di rotazione dell’asta (JET ROT) ▶ inclinazione del mast, assi X e Y (JET INCL XY) ▶ pressione fluido di perforazione (JET PRESS) ▶ portata e volume del fluido (JET FLOW) ▶ data e ora di inizio e fine lavoro, durata ▶ calcolo dell’energia relativa del terreno ▶ ingresso per ricevitore GPS.◀

INFO DAT instruments srl Via Mestre, 12 21050 – Cairate (VA) Tel. 0331 / 071147 Fax 0331 / 071214 www.datinstruments.com

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Focus Macchina > Frantumatrice Hammer Laurini

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Laurini Officine Meccaniche

lancia la nuova Hammer Un motore Caterpillar da 440 Hp con emissioni in linea con la normativa EPA Tier 4 Final la EPA Tier 3 e l’immancabile qualità a cui Laurini Officine Meccaniche ci ha abituato di Porfirio Ferrari

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Focus Macchina > Frantumatrice Hammer Laurini

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opo il grande successo della macchina Vulcano 2.0, vaglio vibrante su carro cingolato semovente radiocomandato, di cui sono state prodotte più di 100 unità impiegate nei cantieri di tutto il mondo, Laurini Officine Meccaniche lancia la nuova frantumatrice Hammer. Dopo una lunga e attenta ricerca per ottimizzare la funzionalità della macchina, Laurini Officine Meccaniche si distingue ancora una volta a livello internazionale per la forza innovatrice delle sue invenzioni, nonché per lʼefficacia e la sicurezza che i suoi prodotti offrono e garantiscono.

La storia Nel cuore della pianura padana, tra le città di Piacenza e Parma, in una terra dai forti valori e dalle idee innovative, si trova Busseto, centro ricco di storia e d’ispirazione. Qui la tradizione agricola si sposa con la vocazione industriale, raggiungendo standard di qualità della vita tra i più elevati in Europa. Profondamente legata al suo territorio è Laurini Officine Meccaniche, storica azienda nata nel 1955 dall’iniziativa di Lodovico Laurini, specializzata nell’ideazione e nella realizzazione di macchine movimento terra e attrezzature per pipeline per progetti nazionali ed internazionali, estesi in tutti e cinque i continenti.

Nei primi anni ‘80, terminati gli studi di qualificazione meccanica e progettazione, il figlio Marco prende le redini dell’officina e aggiunge presto alla paterna e meticolosa cura per la qualità una costante ricerca innovativa ed una creatività molto personali. Già all’inizio degli anni ‘90, Marco Laurini disegna e realizza i primi prototipi a proprio marchio, tra cui padding machines con brevetto internazionale. Il consenso è immediato, il brand Laurini Officine Meccaniche comincia ad imporsi come leader nelle attrezzature per pipeline su importanti progetti a livello mondiale, e da allora il successo prosegue ininterrotto.

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Laurini Officine Meccaniche oggi Laurini Officine Meccaniche da piccola impresa artigiana, specializzata nella manutenzione e riparazione di macchine agricole, si è evoluta in un’azienda innovativa e dal forte respiro internazionale, attenta ed appassionata all’uso di una “forza intelligente” efficiente ed efficace. Una vision ambiziosa quella di Laurini Officine Meccaniche che vede l’utilizzo dei suoi macchinari in progetti importanti di tutto il mondo, con l’obiettivo di incrementare sempre più la propria presenza sui cinque continenti. Con 30.000 mq di superficie, di cui 6.000 coperti, una grande passione artigianale tipica dell’officina meccanica e un team giovane e dinamico, in cui l’età media è 35 anni, Laurini Officine Meccaniche

si dedica da anni alla ricerca e allo sviluppo per un concept produttivo all’insegna dell’innovazione, della tecnologia e dei nuovi prodotti. Queste le caratteristiche che contraddistinguono Laurini Officine Meccaniche che si applica nell’ideazione, nella progettazione e nella realizzazione di infinite soluzioni adatte alle iniziative country specific di tutto il mondo. Laurini si avvale di macchinari ad elevato livello di informatizzazione e robotizzazione, che abbattono qualsiasi margine di errore, garantendo qualità e sicurezza. Rispondere in modo efficace alle esigenze dei clienti è il fulcro del know how aziendale, che mira ad elevare sempre più gli standard attitudinali dei propri prodotti.

A seguito di numerose e positive prove del prototipo su vari cantieri in Italia, c’è stato un incremento di richieste per la nuova Hammer, frantuma-

trice per il letto di posa e rinterro delle tubazioni. A oggi, infatti, con grande soddisfazione dei clienti, i primi dieci esemplari di Hammer sono presenti in

Chi si occupa di importanti interventi di pipeline nel mondo, oggi esige qualcosa di più della semplice fornitura di determinate macchine o attrezzature. Laurini Officine Meccaniche è un partner attivo e propositivo che sa valutare e conoscere a fondo le specifiche e reali necessità di un’azienda in un preciso contesto operativo. I traguardi qualitativi di Laurini, sia per valore progettuale che per contenuti produttivi (molte le attrezzature realizzate con acciai speciali), sono stati premiati non solo dal mercato, ma anche con significativi riconoscimenti internazionali: quattro BP Award, a Vancouver nel 2005, a Sidney nel 2007, a Pechino nel 2011 e a Washington nel 2013.

differenti Paesi, tra cui Albania, Grecia, Turchia, Tunisia, Perù e Messico. Adattabile a molteplici terreni, la macchina è dotata di un carro cingolato

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Focus Macchina > Frantumatrice Hammer Laurini

Una qualità rivoluzionaria che ha fatto lievitare il portafoglio di ordini relativi robusto e idoneo a lavorare nelle pendenze ripide fino ad unʼinclinazione del 70%. Referenza positiva che

contribuisce a incrementare la fama dei macchinari Laurini Officine Meccaniche nel settore delle macchine movimento terra e pipeline, rispetto allʼutilizzo fatto finora, è la capacità

della frantumatrice Hammer di triturare grossi pezzi di roccia e trasformarli in sabbia fine, scaricata direttamente nello scavo. Una qualità rivoluzionaria che ha fatto lievitare il portafoglio di ordini relativi proprio a questa macchina.

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«Le principali caratteristiche della nostra nuova Hammer sono una produzione che arriva a 150 m3/h, senza la presenza necessaria di un operatore esperto, una granulometria minima in uscita di 0-15 mm e una pezzatura massima in ingresso fino a 500 mm»,

ha affermato Marco Laurini, Presidente di Laurini Officine Meccaniche. «Il motore poi è Caterpillar da 440 Hp con emissioni in linea con la normativa EPA Tier 4 Final per High Regulated Countries e con la normativa EPA Tier 3 per Low Regulated Countries.

La sede

Laurini Officine Meccaniche ha la sua sede nella località Spigarolo a Busseto, in provincia di Parma

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Focus Macchina > Frantumatrice Hammer Laurini

Il nostro team, proprio per garantire le migliori performance dei clienti, basa il proprio lavoro su innovazione, sicurezza e tecnologia. La durata e il rendimento nel tempo di una macchina Laurini dipendono da una filosofia aziendale consapevole e attenta, radicata per affrontare con determinazione scenari mutevoli e richieste sempre più esigenti provenienti da mercati consolidati ed emergenti», ha concluso Marco Laurini.◀

INFO LAURINI OFFICINE MECCANICHE Loc.Spigarolo 43011 Busseto Parma, ITALY Telefono : + 39 0524 91844 Fax : + 39 0524 91428 E-mail : laurini@laurini.com Web: www.laurini.com

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Tecnologia > Groundforce

La tecnologia Groundforce

a sostegno del teatro Uno scavo in cui la tecnologia di Groundforce si è rivelata decisiva per la ditta appaltatrice, la CMB di Carpi, specializzata in interventi di riqualificazione urbana di Porfirio Ferrari

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R

imini: un teatro ottocentesco danneggiato dai bombardamenti alleati del 1943. Poi saccheggi e demolizioni nel dopoguerra che ne lasciano intatta solo la facciata e parte del foyer. In seguito, una lunga e travagliata storia di tentativi di ricostruzioni, modifiche e destinazione ad altri usi. Finché i lavori di ricostruzione veri e propri iniziano nel 2010 per restituire alla città il suo centro storico (il teatro si trova in Piazza Malatesta) grazie a un appalto da oltre 16 milioni di euro. Questa, in breve, la storia del Teatro “Amintore Galli” di Rimini, opera neoclassica di Luigi Poletti (1792-1869). I lavori di ricostruzione filologica del teatro sono stati suddivisi in 3 corpi di fabbrica: il foyer, restaurato tra il 2010 e il 2015, la ricostruzione della sala e quella del palcoscenico, queste ultime più difficili per il complesso archeologico in cui si è operato. Dopo un primo intervento archeologico propedeutico è stato eseguito l’intervento generale costruttivo della struttura e delle opere, con la realizzazione della sala e della torre scenica dove sono stati costruiti due piani interrati per ospitare dotazioni impiantistiche e camerini. Uno scavo dalle dimensioni notevoli, in cui la tecnologia di Groundforce si è rivelata decisiva per la ditta appaltatrice, la CMB di Carpi, una delle principali imprese di costruzioni italiane, specializzata in interventi di riqualifi-

cazione urbana. Un’impresa all’avanguardia che si avvale delle tecnologie più moderne. Groundforce può contare su oltre 30 anni di esperienza nel campo della progettazione e della fornitura di sistemi di sostegno per la pareti di scavo. La tendenza ad eseguire scavi sempre più profondi e con carichi sempre maggiori, come in questo caso di fondazione da realizzarsi in un centro urbano, ha spinto Groundforce a investire tempo e risorse per lo sviluppo di sistemi tecnologicamente avanzati, fino a farne il leader del mercato europeo per le soluzioni di puntellazione idraulica. Racconta l’architetto Jacopo Zabeo, agente unico per l’Italia di Groundforce: «Per il Teatro di Rimini, Groundforce ha fornito due livelli di puntellazione atti a sostenere i diaframmi che delimitano lo scavo profondo che si è dovuto eseguire per realizzare le aree sottostanti il palco del teatro dove troveranno alloggio, tra l’altro, i macchinari di scena e le vasche anti-incendio».

Il Project Manager del cantiere del Teatro Galli, il geometra Arnaldo Tamburini, racconta: «La decisione di utilizzare i puntoni Groundforce è stata presa essenzialmente per tre motivi: la rapidità nel montaggio e nello smontaggio dei puntoni che permette di realizzare le strutture di fondazione in tempi rapidi, con un importante risparmio sui costi indiretti di cantiere; la presenza di acqua di falda e la particolare natura del terreno che, a seguito di un’analisi tecnica approfondita dei progettisti ha creato dubbi sulla reale tenuta dei tiranti; la realizzazione dei tiranti nel terreno in prossimità di edifici esistenti del centro storico». L’architetto Zabeo conferma: «La soluzione di Groundforce ha permesso di evitare la realizzazione di numerosi tiranti previsti da un progetto iniziale; tiranti che avrebbero necessitato di lunghi tempi di esecuzione dovuti alla loro realizzazione, all’attesa della presa del calcestruzzo ed alle prove di carico previste per legge. Tempi che si attestavano in circa una ventina di giorni per livello nella migliore delle ipotesi. La soluzione dei puntoni idraulici GFS ha invece permesso, oltre al risparmio economico, la riduzione drastica dei tempi di installazione, mai superiori, per un singolo livello, al giorno e mezzo». I puntoni impiegati all’interno del grande scavo di 35,69 m x 22,70 m sono gli MP250 sulla luce di lunghezza 22,70 m mentre per i puntoni installati negli angoli sono stati utilizzati gli MP150/ MP125 e perimetralmente sono state utilizzate le travi di ripartizione Mega

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Tecnologia > Groundforce

Data la delicatezza dell’intervento a livello storico e archeologico, la Committenza non ha voluto lasciare nulla al caso e ha deciso di avvalersi del sistema Groundforce di monitoraggio remoto del carico su entrambi i livelli di puntellazione. Sono state quindi installate due celle di carico su due puntoni MP250 (uno per ogni livelo di puntellazione), che tramite il sistema wireless di Groundforce hanno permesso al cliente ed agli ingegneri progettisti di avere costantemente sotto controllo l’andamento delle forze agenti sul sistema di puntellazione Groundforce. Qualora ci fossero state delle anomalie rispetto agli sforzi previsti da progetto, il sistema avrebbe provveduto immediatamente a inviare un allarme ai cellulari e alle email indicate dal cliente. L’impresa è soddisfatta dei risultati e il geometra Tamburini afferma: «La tecnologia del sistema con puntelli Groudforce è innovativa e la utilizzeremo in futuro in altri cantieri che presenteranno le stesse problematiche.»

Una bella sorpresa Grazie ai lavori di ricostruzione del teatro Galli, nell’agosto del 2015 gli scavi sotto il palcoscenico hanno rivelato importanti reperti archeologici. Una complessa stratigrafia relativa in particolare alle fasi di costituzione della colonia di “Ariminum”, la Rimini romana, ha evidenziato tutta la storia della città, strato per strato. Dalle fondazioni con pali di legno portanti dell’edificio di età coloniale, al ritrovamento di pozzi di vari periodi storici a un’ampia cavità utilizzata in età repubblicana probabilmente per il prelievo dell’argilla fino ai resti della città altomedievale che si sostituiscono a quella romana. I lavori di assistenza all’archeologia hanno avuto una durata di circa 13 mesi e i reperti diventeranno un museo.◀

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Brace (sistema di centinatura). Dovendo procedere a un doppia orditura di tiranti, si è reso necessario predisporre un doppio ordine di puntoni posizionati rispettivamente a circa a – 4,55 m (2° ordine) e a – 1,45 m (1° ordine). Il secondo ordine di puntoni è stato tolto all’avvenuta maturazione del getto della platea di fondazione e il primo ordine all’avvenuta maturazione del primo solaio. Tra i puntoni scelti per il progetto ci sono gli MP250, in grado di sostenere carichi fino a 250 tonnellate e coprire ampie luci senza supporti intermedi, nel caso dell’interrato in questione 22 metri di lunghezza. La composizione modulare dei tubi consente inoltre un’installazione (e una rimozione) e un trasporto molto più semplici. Una delle sfide del progetto era rappresentata dal rispetto rigoroso dei tempi di realizzazione dell’opera. Per questo motivo Groundforce, in fase contrattuale, era stata vincolata da parte della committente a strettissimi tempi di esecuzione. Vincolo più che rispettato, dato che l’impresa ha riconsegnato il materiale un mese e mezzo in anticipo rispetto alle tempistiche previste.

Groundforce Groundforce è una divisione della Vp plc, gruppo con sede principale ad Harrogate, nel Regno Unito. Groundforce fornisce soluzioni complete per il settore delle costruzioni a livello di Puntellazioni, Casseformi, Palificazioni, Pipe Stoppers, Prove di tenuta in pressione con aria compressa e vendita e noleggio pompe. I prodotti Groundforce sono stati impiegati in alcuni dei principali progetti del Regno Unito, compresi il collegamento ferroviario sotto alla Manica, il tunnel sotto il fiume Tyne, il terminal 5 dell’aeroporto di Heathrow, lo stadio di Wembley e le Olimpiadi del 2012.

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Fiere > SaMoTer, Conexpo - Con/Agg e OMC

Parola d’ordine: esserci Grandi aspettative per SaMoTer 2017 e per l’appuntamento di Las Vegas Conexpo-Con/Agg di Enrico Samorì

SaMoTer

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ià si accendono i riflettori sull’edizione 2017 di SaMoTer, la trentesima, del salone internazionale delle macchine movimento terra da cantiere e per l’edilizia, che si terrà a Veronafiere dal 22 al 25 febbraio. La manifestazione, a cadenza triennale, si svolge in contemporanea

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me dei forum e momenti di approfondimento, che saranno: la tutela del territorio, l’efficienza energetica e le macchine ibride, i progetti per la riconversione dei siti di Expo Milano, ma anche ricerca e innovazione con macchinari intelligenti e tecnologie.

il cartellone degli appuntamenti organizzati nel corso della rassegna. I grandi marchi internazionali si danno appuntamento qui: a oggi risultano già occupati dieci padiglioni del quartiere fieristico di Verona. Doosan-Bobcat, Hidromek, Mecalac e VF Venieri sono

Anche i numeri delle presenze sono senza ombra di dubbio interessanti: nell’ultima edizione di SaMoTer si sono registrati oltre 40mila visitatori provenienti da tutto il mondo. L’attenzione mediatica su questo importantissimo appuntamento è testimoniata anche dalla presenza dei media: ben 200 testate giornalistiche di 15 nazioni hanno seguito in presa diretta

solo alcuni degli espositori che hanno già confermato la loro partecipazione alla 30esima edizione del salone. Evento B2B attesissimo per tutto il comparto, sarà possibile interfacciarsi con marchi di altissimo calibro come Case Construction Equipment, Hyundai, Kobelco, Komatsu, Eurocomach-Sampierana, Ihimer, Kubota, Takeuchi e Yanmar.

IN SINTESI SAMOTER ad Asphaltica, dedicata principalmente a bitume e infrastrutture stradali, ma anche a Transpotec Logitec, evento che pone il focus su autotrasporto e logistica (a cura di Fiera di Milano). In virtù di queste premesse, si annuncia un evento davvero senza precedenti. Sono già stati resi noti i focus 2017 e al centro degli appuntamenti convegnistici, così co-

Dove Quando Frequenza Settori Espositori Superficie Visitatori Sito internet

Salone internazionale delle macchine movimento terra da cantiere e per l’edilizia Verona - Italia 22/25 febbraio 2017 Triennale Movimento terra, calcestruzzo, perforazione, frantumazione, costruzione e manutenzione stradale, sollevamento, trasporto, componenti, veicoli, servizi, noleggio 416 30.400 m2 38.000 www.samoter.it

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Fiere > SaMoTer, Conexpo - Con/Agg e OMC

L’evento di quest’anno è stato preceduto da un road show che ha preso il via a Bari il 23 settembre scorso per poi transitare per Palermo, Catanzaro e Genova. L’obiettivo era quello di fare il punto sulla situazione e sensibilizzare il pubblico e i professionisti al problema del rischio frane e alluvioni che interessano l’88% del territorio italiano. La 30a edizione del SaMoTer assume un significato ancora più importante in questo 2017 che parte carico di aspettative. Nelle giornate di salone, infatti, saranno resi disponibili dati aggiornati sul mercato delle macchine da costru-

zione. Gli ultimi, diffusi dall’Osservatorio SaMoTer-Veronafiere in collaborazione con Prometeia e Unacea, vedono il comparto muoversi in territorio positivo, sia in Italia che all’estero. Alla voce export, il settore che comprende le macchine movimento terra, stradali, quelle per la preparazione di inerti, le macchine da perforazione, le gru a torre ma anche i macchinari per la lavorazione del calcestruzzo, ha fatto segnare nel periodo gennaio-settembre del 2016 una crescita dello 0,8% rispetto all’anno precedente, mentre per l’import l’aumento risulta ancor più considerevole, pari a

circa il 26,3% per un volume economico di oltre 580 milioni di euro. Il fermento è nell’aria, le attese sono altissime e il programma degli appuntamenti continua ad arricchirsi di eventi dal grande valore tecnico. Fra tutti si segnala il concorso FOIV, dedicato alla prevenzione e recupero ambientale, rivolto agli ingegneri di tutta Italia che pone al centro dell’attenzione la messa in sicurezza del territorio e le emergenze ambientali. Il contest è lanciato dalla Federazione degli Ordini degli Ingegneri del Veneto e patrocinato dal Consiglio Nazionale degli ingegneri, Protezione

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Civile e Confindustria del Veneto, ma anche dalla Direzione Interregionale dei Vigili del Fuoco del Veneto e TrentinoAlto Adige. Saranno premiati i sei migliori progetti che affronteranno in maniera concreta ed efficace il problema della prevenzione del dissesto idrogeologico e gli interventi di ripristino agli stati calamitosi, come terremoti, frane e alluvioni. Sempre parlando di premiazioni non è di certo secondario il SaMoTer Innovation Awards, i cui vincitori sono stati presentati a fine novembre scorso. Tra questi spiccano Fiori Group che ha lanciato una betoniera capace di caricare in modo del tutto automatico sacchi preconfezionati di cemento e inerti. Questo nuovo macchinario consente di ridurre i tempi di lavoro, l’esposizione degli operai a fattori di rischio, ma anche lo spreco di materiali. Lo stesso CNR compartecipa all’assegnazione del premio innovazione di SaMoTer e la giuria ha individuato e premiato con menzioni d’onore altri quattro progetti: Merlo Spa ha presentato un sollevatore con braccio telescopico, in grado di arrivare a 35 metri, dotato di un sistema di antiribaltamento di ultimissima generazione che comunica in tempo reale all’operatore i limiti di stabilità della macchina. Cangini Benne è stato premiato per il nuovo brevetto di una benna in grado di prevenire infortuni accidentali. Blend Fbg Srl ha invece prodotto un impianto per la produzione di calcestruzzo che viene montato su un carrello ferroviario da 17 metri, un progetto realizzato per la London Underground. Infine Komatsu Italia Manufacturing Spa è stata oggetto di menzione per un nuovo display di controllo che semplifica operazioni come il cambio di modalità di guida nei mezzi a 4 ruote sterzanti. Questi sono solo alcuni dei progetti e prodotti che saranno esposti in occasione di SaMoTer 2017: un motivo in più per non mancare.

CONEXPO- CON/AGG Las Vegas Una preziosa trasferta statunitense per conoscere il mercato mondiale ed entrare in contatto con le più importanti industrie di costruzione. Va in scena dal 7 all’11 marzo prossimo a Las Vegas l’edizione 2017 di Conexpo – Con/Agg a cui partecipano oltre 2.500 espositori dislocati su una superficie di più di 760mila metri quadrati. In soli 5 giorni di programma sono stati inseriti oltre 15 appuntamenti e seminari illustrativi su materiali, come asfalto, inerti e calcestruzzo, ma anche focus su movimentazione terra, miniere, utility e macchine per sollevamento. Nell’edizione 2017 sarà istituito un nuovo spazio da quasi 23mila metri quadri dedicato interamente all’innovazione e alle nuove tecnologie applicate nell’industria della costruzione. Sono circa 700 i nuovi espositori che prenderanno parte alla fiera di Las Vegas, una delle più conosciute e apprezzate a livello planetario. Imprenditori, venditori, distributori, produttori ma anche ingegneri e fornitori di servizi si incontrano puntualmente al Conexpo – Con/Agg che diventa uno dei più rilevanti e attesi eventi fieristici mondiali in questo comparto. L’attenzione e le opportunità sono altissime tanto che Unacea, in collaborazione con L’Agenzia per la promozione

IN SINTESI CONEXPO Con/Agg Dove Quando Frequenza Settori Espositori Superficie Visitatori Sito internet

all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane (ICE), hanno organizzato una missione con l’istituzione di un padiglione dedicato al nostro Paese per consentire alle aziende italiane di entrare in contatto con questo ambiente che offre occasioni uniche di scambio, collaborazioni e affari. Sono oltre 130mila i visitatori attesi per l’edizione 2017, numeri che hanno spinto anche importanti marchi nazionali come Fassi Gru e Fascan a prendere parte a questo appuntamento che si tie-

International Construction and Construction Materials Exposition Las Vegas - USA 7/11 marzo 2017 Triennale Prodotti e servizi di costruzione, materiali, idraulica, sistemi di sicurezza sul lavoro, macchinari compatti, sollevamento e movimentazione, macchinari da costruzioni 2.111 219.000 m2 97.000 www.conexpoconagg.com

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Fiere > SaMoTer, Conexpo - Con/Agg e OMC

ne ogni tre anni. La stessa Marzocchi Pompe parteciperà tramite la sua filiale USA al prossimo allestimento portando a quasi 90 il numero delle aziende italiane presenti al Conexpo – Con/Agg di Las Vegas.

OMC - Ravenna C’è fermento per questo 2017: ci si sta infatti preparando per la nuova edizione di OMC “Offshore Mediterranean Conference and Exhibition”, evento a cadenza biennale, che si terrà dal 29 al 31 marzo a Ravenna e più precisamente al Pala De Andrè. Si tratta del più importante appuntamento del bacino del Mediterraneo legato all’Oil & Gas; non stupisce allora che l’ente promotore che organizza l’OMC abbia preso parte il novembre scorso all’International Petroleum Exhibition & Conference, tenutosi ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti. Dalle anticipazioni che sono circolate a oggi, quella del 2017 sarà un’edizione straordinaria e di settimana in settimana crescono le attese in vista dell’annunciata presenza di Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni. Nel corso di questo appuntamento, infatti,

l’azienda energetica nazionale presenterà il suo piano industriale, un progetto che prevede investimenti per 600 milioni di euro. L’OMC ospita espositori provenienti da tutto il mondo che operano nel settore dell’esplorazione, della produzione di sistemi di trasporto del petrolio e del gas ma anche nel comparto del commercio di tubature e attrezzature e specifiche. Punta di diamante di tutta la fiera è sicuramente il settore delle innovazioni nel quale annualmente vengono lanciati nuovi materiali e ritrovati tecnologici, tra macchinari e software, capaci di agevolare l’individuazione e valutazione dimensionale dei giacimenti. A dispetto di quanto si possa pensare l’OMC guarda con fiducia al futuro e all’ambiente e nel corso della rassegna, oltre a incontri, convention e

IN SINTESI OMC Dove Quando Frequenza Settori Espositori Superficie Visitatori Sito internet

seminari specifici, vengono presentate e recensite le ultime scoperte nel campo dei servizi di controllo dell’inquinamento, così come i sistemi di protezione ambientale. La merceologia si completa con aziende che si occupano di progettazione e costruzione di impianti, attrezzature e servizi marini, apparecchiature per il trattamento del gas e sistemi di produzione energetica, raffineria, e petrolchimica. Su una superficie complessiva di oltre 11mila metri quadri, partecipano mediamente 600 espositori in rappresentanza di 16 paesi del mondo. L’attenzione per questo appuntamento è molto elevata e nella passata edizione sono stati quasi 21mila i visitatori che hanno preso parte al salone, un dato secondo l’organizzazione destinato a crescere anche quest’anno.◀

Offshore Mediterranean Conference Ravenna - Italia 29/31 marzo 2017 Annuale Perforazione, produzione, equipaggiamento marino, esplorazione, sicurezza sul lavoro, trasporto e logistica, alimentazione elettrica, serbatoi 688 11.000 m2 18.900 www.omc2017.it

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ITA-AITES GENERAL ASSEMBLY AND WORLD TUNNEL CONGRESS BERGEN Norway, 9. – 15. June 2017

REGISTER AT: www.wtc2017.com SEE YOU IN BERGEN!

SURFACE CHALLENGES – Underground solutions Worldwide there is a quest for urban space driven by the increasing urbanization. The challenges are numerous and availability of space for necessary infrastructure is crucial. The underground is at present only marginally utilized. The potential for extended and improved utilization is enormous.

Underground train station

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Global Seed Vault

“Surface challenges – Underground solutions” is more than a slogan; for ITA-AITES and its members it is a challenge and commitment to contribute to sustainable development.

Gas Storage caverns

Sublevel caving

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Focus Azienda > Carandina s.r.l.

Passione e professionalità : Carandina s.r.l. In provincia di Ferrara, Carandina s.r.l. mostra che l’industria italiana ha ancora tanto da dire di Miriam Spada

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È

da oltre quarant’anni che a Bondeno, in provincia di Ferrara, l’azienda Carandina si occupa della produzione di utensili e attrezzature di perforazione. Condotta da Massimo Carandina, l’azienda impiega circa 25 persone e si sviluppa su 4.500 m2.

▶ Mercato europeo: Francia, Spagna, Portogallo, Belgio, Danimarca, Romania, Russia, repubbliche baltiche, Ungheria, Albania, Inghilterra, Croazia, Serbia ▶ Mercato extra-europeo: Canada, Stati Uniti, Brasile, Cile, Colombia, Emirati Arabi, Kuwait, Qatar, Israele, Libano, Algeria, Marcocco, Sud Africa, Australia

Un nome che ha fatto storia Tutto cominciò quando nel 1961 Rino Leonida Carandina, padre di Massimo, fondò la R.L. Carandina. La prima attività fu la costruzione di coclee di trasporto di materiale e attrezzature per gli impianti zuccherifici. Solo in un secondo momento, verso la metà degli anni Sessanta, si ampliò il catalogo prodotti con l’aggiunta di un’elica atta a trivellare, fino ad allora prodotta unicamente negli Stati Uniti: è così che ebbe inizio l’avventura dell’azienda nelle attrezzature di perforazione. Attraverso la costruzione di quel primo utensile elicoidale, la R.L. Carandina si guadagnò l’attenzione delle aziende del settore, ponendo una valida alternativa all’importazione dagli Stati Uniti: sulla scia di quel successo nacque, nel 1968, la Officine Carandina. La produzione aziendale fu da subito caratterizzata da una forte versatilità: in officina si progettava e realizzava ogni tipo d’attrezzatura e d’equipaggiamento per la perforazione, secondo le particolari necessità dei clienti. La ditta seppe così imporsi sul mercato italiano della produzione di attrezzi per la perforazione. Massimo Carandina ricorda con gioia quel periodo: con alcuni produttori si è costruito un rapporto solido e duraturo che continua ancor oggi.

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Focus Azienda > Carandina s.r.l.

Una produzione variegata In collaborazione con la società esecutrice dei lavori Orllati - Forasol di Losanna, Carandina s.r.l. ha sviluppato un giunto CFA dalle particolari caratteristiche di resistenza alla torsione e alla trazione adatto a condizioni difficili del terreno (Studio Foto Giunto)

Carandina s.r.l. è attualmente un noto fornitore di attrezzature per le maggiori società del settore della perforazione.

Eliche Carandina s.r.l. produce eliche per micropali e piccolo diametro (diametri da 63 a 400 mm e spessori da 8 a 30 mm), che si adattano a tutti i tipi di terreni, da quelli argillosi a quelli rocciosi. Lo spessore della spirale e l’impiego dell’acciaio ad alta resistenza permette il loro uso anche sui terreni più difficoltosi. Accoppiamento con giunti esagonali (pieni), filettati cavi e calettati cavi.

Utensili per pali trivellati I Bucket, che sono utensili di scavo per macchine “rotary”, adatti per essere impiegati su diversi tipi di terreno. Ad apertura e chiusura automatica, questi strumenti sono generalmente dotati di denti intercambiabili. Diverse le tipologie disponibili: Bucket doppio

Utensili CFA

per la realizzazione di 250 pali da 1000 mm a 20 m di profondità presso il cantiere di Givisiez nel cantone di Friburgo della Svizzera centrale

In breve Da oltre quarant’anni Carandina s.r.l. produce attrezzature e impianti di perforazione, proponendo soluzioni alle principali imprese e società legate a lavori di costruzione e fondazioni. Grazie al personale altamente qualificato, Carandina s.r.l. può progettare, realizzare e

rendere operativo ogni tipo di attrezzatura ed equipaggiamento per la perforazione, sempre nell’ottica della soddisfazione del cliente. Attenzione e assistenza postvendita hanno reso Carandina s.r.l. uno tra i più più fidati fornitori per le società di utensili e attrezzature di perforazione.

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fondo, adatti per roccia o argilla, con diametro variabile fra 400 e 3.000 mm; Bucket doppio fondo fusto conico, da utilizzarsi anch’essi con roccia o argilla, di identico diametro dei precedenti; Bucket doppio fondo fusto rinforzato (HD Tipe), con diametri oscillanti tra i valori minimi e massimi già indicati, adatti per essere impiegati in terreni particolarmente difficili, Bucket pulitori, Bucket allargatori (o Reamer Bucket) atti a realizzare un profilo troncoconico dell’estremità inferiore della trivellazione. I Carotieri, costituiti di un corpo cilindrico elettrosaldato in acciaio ad alta resistenza all’abrasione e di una corona dentata con placche di carburo di tungsteno, picchi e/o “Roller Bit cutters”, sono strumenti di trivellazione per terreni rocciosi con diametro compreso tra 400 e 3000 mm e spessore variabile fra 12 e 50 mm. Eliche per sistemi CFA, con diametro compreso tra i 200 e i 1500 mm e lunghezza da 1 a 8 m (con passaggio da 3”, 4” o 5”).

Compattatori e altro I compattatori servono a perforare convogliando il materiale asportato non verso la bocca superiore del foro, ma comprimendolo sulle pareti laterali del foro stesso. L’utilizzo di questo utensile porta un duplice vantaggio: la quasi totale eliminazione di materiale di fuoriuscita dalla bocca del foro e, nel contempo, il rinforzo delle pareti laterali del foro per mezzo della compattazione.

Carandina produce anche Kelly bar, aste telescopiche per macchine “rotary”. Sono aste formate da tubi concentrici e scorrevoli assialmente per macchine per l’utilizzo di attrezzature come trivelle e buckets con attacco a sezione quadra (Kelly box). Completano la panoramica sulla produzione di Carandina s.r.l. Denti e punte di ricambio, essendo anche distributori ufficiali picchi da roccia “BETEK”.

Attenzione al cliente Assistenza post-vendita e riscontro sulla soddisfazione dei clienti sono aspetti che Carandina s.r.l. cura con particolare attenzione. I maggiori clienti di Carandina s.r.l. sono costruttori di macchine: i prodotti Carandina sono sottoposti a un vero e proprio collaudo quotidiano. Carandina s.r.l. ha certificato l’azienda con standard TUV, con particolare riguardo ai procedimenti di saldatura.

GeoDeepDrill

Applicazioni altamente personalizzabili come l’impiego di sonde.

Non solo perforazione Carandina s.r.l. non è solo materiale di perforazione: da ormai dieci ha ampliato il suo settore operativo con il taglio lamiere di Penta Metal s.r.l., azienda del gruppo Carandina che taglia per conto terzi metalli, acciai speciali, inossidabili da 2 a 200 mm. All’interno del gruppo Carandina è presente inoltre da qualche anno la GEODeepDrill s.r.l., nata dalla rilevazione dell’esistente DeepDrill s.r.l. e dunque forte di un’esperienza trentennale nella costruzione e assistenza di penetrometri e strumenti per la caratterizzazione del suolo. È in grado di proporre penetrometri sia statici (da 5 a 30 t di spinta), che dinamici (da 10 a 63 kg di massa battente). Sono previste applicazioni altamente personalizzabili come l’impiego di sonde oppure semoventi. Un’altro servizio è la possibilità di acquisizione dei dati per l’elaborazione della relazione tecnica finale.◀

INFO Carandina s.r.l.

via Virgiliana 128, 44012 Bondeno (Fe) tel: 0532 893836 | fax: 0532 892983 e-mail: carandina@carandina.com sito internet www.carandina.com

GeoDeepDrill s.r.l. via Virgiliana 130, 44012 Bondeno (Fe) e-mail: info@geodeepdrill.it ; sito internet www.geodeepdrill.com

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Aziende > Soilmec

Per Soilmec la sicurezza S al primo posto Soilmec del Gruppo Trevi: il colosso delle fondazioni si affida alla sicurezza Brigade Elettronica di Porfirio Ferrari

oilmec, alias Meccanica del Suolo, è la società del Gruppo Trevi che si occupa di progettazione, produzione e distribuzione di apparecchiature per le fondazioni, utilizzate, quindi, per costruire ponti, viadotti, autostrade, gallerie, linee metropolitane, ferrovie ed edifici di ogni tipo. Nata nel 1969 in seno a Trevi Fondazioni Speciali, oggi Soilmec è una realtà consolidata e indipendente, affermata a livello mondiale: se la sede principale si trova, infatti, a Cesena, nel quartier generale del Gruppo, Soilmec conta stabilimenti, filiali e

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distributori in tutti i continenti. Una presenza capillare, che garantisce la perfetta conoscenza delle varie realtà e un’attenta assistenza, sia per la definizione della macchina, sia per il post-vendita. Un prezioso know-how derivante anche dalla stretta collaborazione e condivisione con la “sorella maggiore” Trevi S.p.A. circa le reali necessità nell’esecuzione dei lavori. Uno scambio tra cantiere e produzione della macchina che determina una sensibilità unica in fase progettuale nei confronti dell’operatore. Un sodalizio vincente, che ha reso le macchine Soilmec molto “human”, ovvero, oltre che ovviamente potenti, efficienti e performanti, attente all’uomo, alla sua sicurezza e al suo benessere. In particolare, la nuova generazione di macchine Soilmec, siano esse perforatrici idrauliche (le SR - Soilmec Rotary e le SM – Soilmec Micropalo) piuttosto che gru cingolate (le SC - Soilmec Cranes), rispetta appieno tale vision

aziendale: la cabina, per esempio, è stata ridisegnata per incrementare il comfort, puntando su larghezza, facilità di accesso, visibilità ed ergonomia; il software DMS (Drilling Mate System) agevola l’operatore e, non da ultimo, una serie di dotazioni di sicurezza gli consentono di lavorare in totale tranquillità.

La sicurezza per Soilmec è sempre stata un aspetto imprescindibile, divenendo ancor più fondamentale con l’entrata in vigore, nel febbraio 2015, della normativa europea EN-16228, relativa alle misure di controllo e sicurezza proprio per le attrezzature per perforazioni e fondazioni speciali. Tra le varie voci, se ne evidenziano due di notevole importanza inerenti la visibilità e l’udibilità. Nello specifico, la norma impone una visibilità vicina e lontana a 360 gradi della macchina, intendendo con lontana un raggio di 16 metri dal centro della macchina. Tale visibilità può essere diretta, anche tramite specchietti e, laddove non è possibile o in caso di angoli ciechi, indiretta, attraverso ausili. Soilmec ha quindi installato di serie diverse telecamere per garantire la

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Aziende > Soilmec

massima visibilità, affidandosi al leader di settore Brigade Elettronica, suo partner storico. Non solo ha puntato sulla qualità delle telecamere, ma non ha lesinato nemmeno sulla quantità, montandone addirittura cinque sulle macchine più grandi, come il nuovo modello di perforatrice multifunzionale SR 125 HIT (High Technology). Cinque telecamere della serie Elite, il top di gamma Brigade Elettronica, abbinate al resistente monitor da 7” BE870FM(FB), realizzato con una cornice tra le due metà del guscio che ne consente l’inserimento ad incasso nella plancia di comando. Le cinque telecamere sono disposte per garantire una visione completa della macchi-

Le cinque telecamere sono disposte per garantire una visione completa della macchina na: la prima, montata sull’attrezzatura, mostra la zona periferica posteriore dall’alto; la seconda inquadra l’area frontale sul lato opposto dell’operatore; la terza copre sempre il lato cieco per l’operatore, ma posteriore, mentre la quarta la zona posteriore in basso. Una quinta telecamera è invece interamente dedicata agli argani, per controllarne il corretto funzionamento. Un allestimento accuratamente studiato e prontamente realizzato, grazie alla semplicità e rapidità di montaggio dei dispositivi Brigade. Anche per l’udibilità Soilmec ha scelto Brigade Elettronica, più precisamente bbs-tek®, l’avvisatore acustico per la retromarcia a suono bianco (banda larga), direzionale e immediatamente localizzabile. bbs-tek®, con il suo tipico suono “shh shh”, è prontamente avvertibile, anche da chi ha carenze uditive, nella zona di vero pericolo, l’unica dove, agli effetti, si sente; un suono

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circoscritto laddove realmente serve, estremamente efficace e consigliato poiché, grazie a una rapida dispersione, arriva praticamente ad eliminare l’inquinamento acustico. Soilmec ha montato di serie il modello Smart, che si adatta al livello di rumorosità circostante, regolando automaticamente il volume senza però che esso sia più di 5dB superiore al rumore ambientale, affinché l’allarme abbia un volume sufficiente per segnalare il pericolo, ma non inutilmente eccessivo. Una caratteristica che rende bbs-tek® versatile ed adatto alle

diverse applicazioni della macchina, che, a seconda dell’attrezzatura (palo trivellato, elica continua, tubo) ha differenti intensità di rumore. Sia le telecamere, sia l’avvisatore acustico sono in dotazione standard su tutte le macchine di ultima generazione, come la già citata perforatrice SR 125 HIT che, equipaggiata di tutto tondo con i sistemi Brigade, è stata impiegata per i lavori di una nuova ala produttiva di Orogel, il primo produttore nazionale di vegetali freschi surgelati con sede principale a pochi chilometri da quella del Gruppo Trevi.

Trevi si è occupata delle opere di fondazione dell’enorme (120x65m) cella di conservazione, che ha richiesto un consolidamento del terreno mediante 486 pali, realizzati, appunto, dalla perforatrice Soilmec SR-125 HIT in configurazione CFA (tecnologia elica continua). Un’applicazione di prestigio, per testare sul campo la novità Soilmec che, va da sé, ha brillantemente superato la prova, forte dell’esperienza e dell’innovatività di un’eccellenza italiana divenuta leader mondiale, anche grazie a partner affidabili come Brigade Elettronica.◀

INFO SOILMEC Via Dismano, 5819 47522 Cesena (Forlì Cesena) Italy www.soilmec.com www.brigade-elettronica.it

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Tecnologie > Sirive

CosÏ la cava è piÚ sicura Il consolidamento di cave in sotterraneo con barre autoperforanti rappresenta una soluzione efficace ai problemi di consolidamento delle cave in galleria di Alberto Bisson

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Particolari della fase di perforazione e installazione in cava in sotterraneo di barre autoperforanti Sirive® qualificate in accordo con il D.M. 14/01/2008

za, per garantire il controllo della stabilità delle gallerie e impedire pericolosi cedimenti della roccia. L’impiego delle barre autoperforanti rappresenta una soluzione efficace, rapida ed economica ai problemi di consolidamento delle cave in galleria.

La sicurezza nelle cave in sotterraneo

L

e attività estrattive di materiali naturali possono assumere configurazioni molto variabili a seconda delle condizioni geologiche e morfologiche del sito e delle specifiche esigenze produttive. In generale possono essere condotte a cielo aperto o in sotterraneo. Il problema della sicurezza, specie nelle lavorazioni in sotterraneo, riveste una notevole importan-

L’evoluzione delle tecnologie di cava in sotterraneo è stata notevole negli ultimi anni, anche se, accanto a realtà industriali moderne e meccanizzate, esistono situazioni ancora arretrate, dove spesso il mancato adeguamento tecnico ha come risultati basse produttività, elevati impatti sull’ambiente e scarse condizioni di sicurezza. La gamma delle soluzioni tecniche sviluppate ed adottate per l’estrazione della roccia è molto vasta, a causa dell’ampio spettro di tipologie di cave e della naturale varietà delle caratteristiche fisiche dei materiali che si possono riscontrare anche nell’ambito di una stessa area geografica.

Grande importanza rivestono inoltre gli aspetti legati alla sicurezza, con la necessità di garantire la statica degli ambienti estrattivi durante e dopo la coltivazione, cioè la stabilità dei fronti di scavo e la statica dei pilastri e delle volte. In una cava in sotterraneo il massiccio roccioso inalterato è soggetto ad uno stato tensionale dovuto sostanzialmente al peso proprio del terreno e a eventuali spinte di natura tettonica. Lo scavo in sotterraneo comporta una modifica e ridistribuzione delle tensioni nelle pareti della cava. Durante il processo di ridistribuzione le rocce tendono a una nuova condizione di equilibrio osservando però delle deformazioni. Nel caso in cui le deformazioni non superino il limite elastico della roccia, lo scavo può rimanere per lungo tempo senza sostegno, ma se alla deformazione elastica si sovrappone quella plastica, si producono fessurazioni e si osserva la disgregazione della roccia attorno allo scavo. L’allargamento delle fessure può provocare il distacco di parti di roccia o il franamento di masse più o meno grandi in funzione delle caratteristiche dell’ammasso. In questi casi è necessario provvedere alla messa in sicurezza della cava con opere di consolidamento. I tipi di intervento variano in relazione alle caratteristiche geomeccaniche della roccia. I sistemi di sostegno e rinforzo comunemente impiegati consistono nel consolidamento del profilo di scavo con vari sistemi di chiodatura, con reti e calcestruzzo proiettato (spritzbeton), con tiranti attivi e passivi o con

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Tecnologie > Sirive

La barra cava in acciaio funge sia da armatura del chiodo sia da elemento perforante Cava in sotterraneo

particolare della volta composta di rocce fessurate

trattamenti speciali. In particolare, la tecnica degli ancoraggi autoperforanti ha trovato un suo spazio in situazioni in cui sono presenti rocce degradate e rappresenta una valida soluzione per garantire la stabilità e la sicurezza nelle lavorazioni in sotterraneo.

Il consolidamento con barre autoperforanti La tecnica di consolidamento di cave in sotterraneo con barre autoperforanti consente di evitare la decompressione della roccia dopo le operazioni di scavo ed estrazione, e può essere utilizzata sia con carattere provvisorio sia definitivo. Le autoperforanti sono barre cave in acciaio, filettate all’esterno tramite rullatura a freddo a partire da un

tubo liscio. In primo luogo, una importante nota va fatta sulle caratteristiche che tali barre debbono avere per poter essere installate nei cantieri italiani. In accordo con quanto prescritto dal D.M. 14/01/2008 infatti, i Direttori dei Lavori sono tenuti ad accettare nei cantieri italiani soltanto materiali conformi al decreto e quindi marcati CE, qualificati secondo lo stesso Decreto o con Certificato di idoneità tecnica del Consiglio Superiore dei LL.PP. Questo vale anche per le barre autoperforanti, che si configurano come “barre cave in acciaio a filettatura continua per tiranti di ancoraggio a uso geotecnico passivo”. Tale qualificazione garantisce che le barre installate abbiano adeguate caratteristiche non solo di resistenza, ma anche di deformabilità, duttilità e resilienza indispensabili per garantire la sicurezza dell’opera finita.

Uno degli aspetti caratterizzanti che rende vantaggioso l’utilizzo degli ancoraggi autoperforanti è la modalità di esecuzione. La barra cava in acciaio infatti funge sia da armatura del chiodo sia da elemento perforante, rendendo l’installazione facile e rapida. Il foro è eseguito tramite rotopercussione con punta a perdere e spurgo ad acqua; in applicazioni particolari con rocce molto fessurate, la barra può essere solidarizzata all’ammasso roccioso circostante tramite iniezioni di boiacca cementizia a bassa pressione o di resine, che avvengono attraverso il foro interno alla barra stessa, nella stessa fase esecutiva, essendo la barra cava comoda e funzionale alle iniezioni. Dopo l’installazione della barra, viene applicata una piastra e un dado di serraggio a completamento del rinforzo. Il rinforzo con barre autoperforanti conferisce così all’ammasso roccioso le caratteristiche mecca-

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Stabilizzazione di volte in rocce degradate con barre autoperforanti Sirive® qualificate, dadi e piastre in acciaio

niche tali da consentire le lavorazioni nella cava in sotterraneo in totale sicurezza. Per applicazioni definitive, al termine della coltivazione della cava, la volta può essere completata con un consolidamento con spritz-beton armato, a presa accelerata sulle pareti.

Vantaggi della tecnica autoperforante I vantaggi dell’impiego delle barre autoperforanti per il consolidamento di cave in sotterraneo in presenza di rocce fratturate sono numerosi. In primo luogo, la facilità di esecuzione, grazie all’utilizzo di macchinari di dimensioni relativamente piccole e in grado di accedere anche in galleria. Sono rapide ed economiche da installare, in quanto le fasi di perforazione e installazione della barra avvengono contemporaneamente, e non vi sono tubi di sostegno né aste di perforazione da recuperare, grazie all’utilizzo di punte di perforazio-

Stabilizzazione di volte in rocce degradate con barre autoperforanti Sirive® qualificate e reti

ne a perdere. Il sistema è adattabile a qualsiasi tipo di roccia, modificando opportunamente la punta di perforazione, e a varie lunghezze, con l’impiego di barre modulari e manicotti di giunzione. Si tratta quindi di una soluzione efficace ed economica, che semplifica in alcuni casi le operazioni di consolidamento di cave in sotterraneo, e consentono il controllo di cedimenti e cadute di detriti che spesso si verificano durante le operazioni di estrazione, garantendo la sicurezza sia in fase di lavorazione sia la stabilità di volte e pilastri nel tempo. ◀

INFO AUTOPERFORANTI SIRIVE® Via Fogazzaro 71, 36073 Cornedo Vicentino (VI) - Italy Tel. +39 0445 953513 Fax +39 0445 459406 barre@sirive.it http://www.sirive.it/

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Visto in Fiera > Sandvik

Sandvik al Geofluid 2016 L’obiettivo del colosso svedese è sempre lo stesso: garantire ai propri clienti il miglior rapporto qualità prezzo di Porfirio Ferrari

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andvik, nel settore da oltre 150 anni, ha davvero stupito al Geofluid grazie alla dedicata business area Sandvik Mining and Rock Technology attiva nel settore dei cantieri, delle cave e delle miniere e nel mondo della perforazione in generale. Presente alla fiera piacentina principalmente la gamma di prodotti fondo foro, dedicata alla perforazioni speciali, ma anche con i prodotti Top Hammer per la perforazione in galleria, Sandvik ha mostrato la sua volontà di innovazione con una novità e tante conferme.

Il cambiamento della perforazione rivestita: Centrex Pro Presentato in Italia in occasione del Geofluid, il sistema Centrex Pro è pensato sia con rivestimento a perdere che a recupero. Dai diametri più piccoli – 115 mm sino oltre ai 600 mm, Centrex Pro è disponibile per tutti gli shank e i martelli che offre il mercato. Con l’obiettivo di ridurre l’eccesso di over-drilling, Sandvik ha collaborato con una serie di partner europei per sviluppare Centrex Pro, un nuovo sistema di perforazione down-the-hole progettato con spirale Flush® che protegge gli ambienti sensibili e le strutture circostanti. Centrex Pro Sandvik viene ufficialmente lanciato per l’Italia nel corso del Geofluid 2016 nelle sue differenti tipologie: ▶ RC (Retreivable Casing) – per il recupero completo dei rivestimenti ▶ IN (Integrated Large Thick Wall) – sistema a perdere con camicia spessa

ne dei più piccoli RH460hp di 4’’ e 5’’: modelli ad alta pressione d’aria ad alta efficienza, concepiti per funzionare in un range tra 32-35 bar (450-500 psi). A 35 bar, martelli RH460hp dimostrò subito la sua caparbietà: univa ai consumi ridotti un costo inferiore rispetto ad altri martelli similari concepiti per la medesima pressione. ▶ LG (Integrated Large ID) – sistema a perdere con camicia sottile ▶ SR (Solitary thick wall) – sistema a perdere economico con altezza della scarpa ridotta Tutti i sistemi sono compatibili con attacco Mission, DHD, QL e QLX e sono disponibili dal 3,5” al 12”. Esistono poi due applicazioni speciali del Centrex Pro: ▶ O-pile system – per la realizzazione di paratie di pali accostati (per 8” e 12”) ▶ Horizontal system – per la realizzazione di fori rivestiti orizzontali (per 6”, 8” e 12”)

RH 460: una promessa mantenuta È passato ormai qualche anno da quando Sandvik ha annunciato il lancio della serie RH 460 dei DTH. L’obiettivo della Sandvik era massimizzare la produttività grazie a elevate prestazioni e a tecnologie innovative. La gamma RH 460 è stata progettata per garantire ottimi risultati in ogni tipologia di suolo, riducendo al massimo i costi. La forma innovativa era stata studiata per allungare nel tempo la vita della punta perforante, aumentando al contempo il potere di penetrazione. Il flusso d’aria era stato ottimizzato per ridurre il consumo di carburante. Da subito emerse la necessità di ampliare l’offerta: alla già nutrita famiglia RH 460 si sono aggiunti i modelli da 6 e 8 pollici. Sandvik Mining è anche l’introduzio-

Un feedback positivo Il Geofluid 2016 si conferma un buon momento per tirare le somme. Presso lo stand Sandvik SCI ha potuto valutare la storia di questo prodotto grazie a Davide De Cristofaro, Business Line Manager Rocktools Sandvik. Dal momento della sua introduzione, Sandvik ha avuto da parte dei clienti che lo hanno utilizzato feedback positivi: tutti concordi nell’apprezzarne le doti di economicità e produttività. RH460 nasce come un prodotto particolare per i pozzi, pali e micropali, perforazioni rivestite. La tecnologia raggiunta è tale da permettere – se lo si desidera – il recupero della camicia. Il disegno innovativo delle facce consente di controllare il flusso d’aria: RH460 si può utilizzare tranquillamente anche nel subacqueo. Le principali caratteristiche dei martelli RH460 sono: ▶ Il pistone di nuova concezione, senza discontinuità trasversali, con una superficie di battuta più larga ed una affidabilità eccezionale. ▶ Eccezionale stabilità del sistema pistone-cilindro interno-distributore dell’aria, che elimina quasi del tutto le micro-vibrazioni della parte posteriore del pistone, garantendo l’ottimizzazione del flusso d’aria e la massimizzazione dell’energia trasmessa alla punta. Nell’ultimo anno la famiglia RH460 è cresciuta: infatti sono ora disponibili anche i martelli da 3” e 8”.◀

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Da sapere > La manovra finanziaria

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on la manovra finanziaria è stata ufficializzata l’istituzione di un fondo destinato a finanziare interventi in merito di trasporti e viabilità, ma anche su infrastrutture ed edilizia pubblica. A bilancio in questa voce sono state inserite dotazioni economiche pari a 1.900 milioni di euro per il 2017, che diventeranno 3.150 nel 2018 e saliranno a 3.500 milioni nel 2019. Sempre stando al documento di sintesi pubblicato sul sito del Senato, dal 2020 al 2032 in questo contenitore saranno resi disponibili annualmente 3.000 milioni di euro. È attraverso queste risorse che si tenterà nei prossimi anni di finanziare anche l’accessibilità alle stazioni ferroviarie, riqualificare le zone urbane degradate ed eliminare le barriere architettoniche. A partire dal 2018 sarà introdotta una disciplina che punta a destinare, senza vincoli temporali, i proventi dei titoli abitativi edilizi e delle sanzioni in materia edilizia a una serie di interventi che vanno dalla realizzazione alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle opere di urbanizzazione primaria e seconda-

ria, ma anche al risanamento di complessi edilizi compresi nei centri storici e nelle periferie degradate. Ma non è tutto: da quanto si evince dalla norma, l’obiettivo non è quello di “fare cassa” ma si cercherà di investire nuovamente le risorse così da avviare politiche virtuose. Tra gli altri interventi finanziati tramite le sanzioni e i proventi dei titoli abitativi si segnalano anche quelli relativi al riuso e la rigenerazione (su cui la UE continua a pubblicare raccomandazioni), ma anche demolizioni di costruzioni abusive, acquisizione e realizzazione di aree verdi destinate a uso pubblico, interventi di tutela e riqualificazione dell’ambiente e del paesaggio con lo scopo, tra l’altro, di mitigare il rischio idrogeologico e sismico. Le disposizioni inserite nella legge di bilancio 2017 riservano altre interessanti opportunità per il settore dell’edilizia, delle costruzioni e dei macchinari. In materia ambientale, per esempio, è stato istituito un fondo destinato a finanziare una serie di interventi tra cui la difesa del suolo e il dissesto idrogeologico. Il fondo ha gli stessi stanziamenti

previsti per infrastrutture trasporti e comunicazioni, cioè 1.900 milioni di euro per il 2017, 3.150 per il 2018, 3.500 per l’annualità successiva e lo stanziamento stabile dal 2020 al 2032 di 3.000 milio-

Manovra finanziaria, ecco tutte le novità Legge di bilancio 2017 il Governo scommette su sgravi, agevolazioni e sblocchi di risorse per far ripartire l’economia, a partire da infrastrutture, trasporti e comunicazioni di Enrico Samorì

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ni di euro all’anno. In questa voce sono stati inseriti titoli specifici come il risanamento ambientale e le bonifiche, ma anche gli interventi alle reti idriche, alle opere di collettamento, depurazione e fognatura. Proprio in questo delicato settore si punterà alla messa in sicurezza e alla bonifica dei siti inquinanti e ad alto impatto ambientale individuati come prioritari per ricadute sanitarie. Sull’emergenza sismica si articolano una serie di importanti interventi che prevedono lo stanziamento di risorse per le riparazioni, ristrutturazioni e assistenza, così come per la ripresa economica dei territori colpiti dallo sciame del Centro Italia. A tal proposito è stata autorizzata la spesa di 100 milioni di euro per il 2017 e di 200 milioni all’anno dal 2018 al 2047 per quanto riguarda la concessione del credito d’imposta sui finanziamenti agevolati di durata venticinquennale; 20 milioni di euro nel 2017, 300 milioni nel 2018 e 350 milioni nel 2019 (che saranno ridotti a 15 milioni nel 2020) saranno stanziati per la con-

cessione di contributi per Sull’emergenza sismica sono la ricostruzione pubblica. già stati stanziati 100 milioni La manovra finanziaria di euro solo per l’anno 2017 2017 prevede inoltre detrapure al 75-85% qualora gli interventi rizioni per le spese su interventi di riquaguardino le parti comuni di edifici conlificazione energetica, recupero edilizio dominiali. e misure antisismiche con una proroga L’edilizia scolastica non rimane fino al 31 dicembre dell’anno prossimo fuori da questo quadro di riferimento, (2018) dei defalchi al 65% per le spetanto che il Governo ha previsto per gli se su lavori di riconversione energetiEnti Locali “spazi di manovra” da 300 ca. È prorogata invece al 31 dicembre milioni di euro all’anno per la costru2021 la misura di deduzione per le opezione di nuove scuole e la ristrutturare che interessano parti comuni degli zione di edifici esistenti. Un’altra novità edifici condominiali o che insistono su si inserisce nella legge di bilancio ed è tutte le unità immobiliari di un singolo il coinvolgimento di Inail nell’investire condominio. 100 milioni di euro per la costruzione di Veniamo ora alle misure antisismiche: nuove strutture scolastiche. anche qui sono previste detrazioni fiLe priorità saranno vagliate direttamenscali per quegli interventi che rendete dal Consiglio dei ministri che analizranno più sicuri gli edifici. Si è ridefizerà le richieste di “spazio economico” nita la misura di agevolazione portandelle amministrazioni locali valutandodo a sgravi del 50% in cinque anni, dal ne i progetti, quelli già in essere e quelli 1° gennaio 2017 fino al 31 dicembre del in previsione, premiando i piani già ese2021, con la possibilità di elevare le decutivi e accompagnati da un serio crotrazioni al 70-80% nel caso si passi a noprogramma di realizzazione.◀ una o due classi di rischio inferiori, op-

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Componenti > Varisco

Il made in Italy che vince:

Albatross ‘vola alto’

Sono 20 le pompe silenziate Albatross che Varisco nell’estate 2016 ha consegnato per il progetto TAP (Trans Adriatic Pipeline). Paolo Pontarin, marketing manager dell’azienda, spiega i punti-forza di uno dei fiori all’occhiello della loro produzione, raccontando sfide, progetti e peculiarità di un’eccellenza 100% italiana di Riccardo Zironi

L’

Italia vanta numerose eccellenze in ambito industriale. Aziende che, nonostante la crisi economica, hanno tutte le carte in regola per partecipare a progetti internazionali, di ampio respiro, esportando qualità, professionalità, e design 100% made in Italy. È anche con Albatross, la nuova cabina silenziata, che Varisco sta confermando il proprio livello di qualità e innovazione: ne ha consegnate ben 20 per il progetto TAP (Trans Adriatic Pipeline), il gasdotto che trasporterà gas naturale dal Mar Caspio verso l’Europa, collegandosi alla Trans Anatolian Pipeline (TANAP), al confine greco-turco. È stata l’occasione per intervistare l’ing. Paolo Pontarin, marketing manager di Varisco, e capire grazie alla sua profonda conoscenza del prodotto i punti-forza di Albatross, senza dimenticare le sfide e i valori su cui affonda le radici un’azienda leader. Focalizziamoci sul progetto TAP: quali sono le caratteristiche peculiari del gasdotto e qual è stata per voi la ‘sfida’? Il gasdotto è formato da enormi tubi in acciaio con diametro nominale di 1.400

millimetri (56”), 20 m di lunghezza e un peso di diverse tonnellate. Il percorso del gasdotto deve quindi essere il più diritto possibile e deve passare attraverso zone paludose, acquitrini, in prossimità di zone residenziali, e attraversare anche molte città. Il cliente aveva bisogno di una pompa cabinata con un alto livello di insonorizzazione ma facile da spostare, compatta, efficiente, affidabile, specificamente progettata per impieghi gravosi: aveva bisogno, in poche

parole, di una “solid pumping solution”. La TAP rappresenta un progetto strategico per l’Europa. Credo sia importante partecipare a queste grandi opere, anche in un’ottica di maggiore visibilità. Per noi la sfida è sempre quella di riuscire a fornire in un tempo utile, al cliente finale, i nostri prodotti, che sono altamente affidabili e pensati per un utilizzo gravoso. Volendo azzardare una metafora, il nostro prodotto è come un fuoristrada che non ha paura di intemperie, fango e neppure di sassi.

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Parliamo allora della protagonista, Albatross: quali sono le sue caratteristiche tecniche? La nuova cabina silenziata presenta un design moderno e caratteristiche innovative che non solo rispondono alle esigenze del mercato ma ne fanno un prodotto unico, estremamente versatile e adatto ai professionisti del drenaggio. Queste le sue caratteristiche tecniche principali: ▶ Cabina super-silenziata: 55 dB(A) @10 m; ▶ Pompa da 6” ad alta efficienza 77% (max) ed elevata portata Qmax 470 m3/h; ▶ Girante semiaperta: passaggio solidi da 76 mm (3’’); ▶ Innescamento automatico “a secco” (senza dover preventivamente riempire il corpo di liquido); ▶ Serbatoio da 250 litri: autonomia fino a 48 ore. È inoltre caratterizzata da una notevole facilità di manutenzione: l’ergonomia all’interno della cabina è eccezionale e, in più, non sono necessari dispositivi di sollevamento perché il corpo-pompa è dotato di coperchio, fissato tramite cerniera, che consente l’accesso diretto alla girante. È anche presente un nuovo separatore aria-acqua “Simplex” che ha una portata d’aria massima di 120 m3/h: è un sistema completamente meccanico (brevettato), che permette un rapido innesco della pompa e ha anche il recupero automatico della condensa.

Un po’ di storia Varisco è nata nel 1932 come officina elettromeccanica e si è avvicinata nel primo dopoguerra ai sistemi di pompaggio utilizzando le pompe introdotte in Italia dagli Alleati. È proprio in questo settore che l’azienda si è specializzata, raggiungendo vari primati: nel 1948 la costruzione in Italia della prima pompa centrifuga autoadescante da 4” per liquidi abrasivi e, nel 1982, la realizzazione della pompa centrifuga autoadescante più grande del mondo con bocche da 12” (300 mm) e della pompa vuotoassistita “Simple” per impianti wellpoint.

In un progetto, quando entra in scena il vostro prodotto? Quando si fa lo scavo per posare il condotto. Se la falda sottostante salisse, l’acqua entrerebbe nello scavo facendolo crollare. Ecco che le nostre macchine entrano in scena: tengono bassa la falda con un sistema wellpoint costituito da tubazioni speciali, facenti capo a un collettore, capaci di aspirare su vaste aree. La pompa – volendo fare un esempio – è come il tronco di un albero con le sue radici, che aspirano l’acqua mantenendo basso il livello di falda. Conclusi i lavori, l’acqua può tornare al suo livello originale. Opere di questo tipo non permettono né errori né incertezze: le macchine devono adeguarsi a questo tipo di necessità e funzionamento. La falda spesso va tenuta bassa per giorni, addirittura anche per settimane. Una curiosità: perché è stata chiamata Albatross? Perché l’apertura dei cofani avviene verso l’alto: e questo dettaglio ricorda un po’ le ali dell’albatros, appunto. Il design è semplice e molto italian style: è frutto di uno studio fatto in collaborazione con un designer industriale italiano che, con il suo team, ha realizzato un prodotto certamente bello ma anche altamente ergonomico. La meccanica, chiaramente, è firmata Varisco. La semplicità di Albatross nasce da studi complessi: è proprio la sinergia fra vari punti di forza che le ha permesso di volare alto in un progetto come TAP. Varisco è sinonimo di potenza, facilità d’uso e affidabilità. Ci sono nuovi progetti, come TAP, che state mettendo in cantiere per il 2017? Progetti così ingenti e strutturati capitano circa ogni 4 o 5 anni. Certamente abbiamo sfide quotidiane, piccole grandi sfide, con i nostri partner a livello mondiale. Abbiamo ottimi clienti nell’Est Europa: in Russia, Kazakistan, Azerbaigian... Non solo: anche America e Sud Est Asiatico.

Di recente si è tenuta a Milano, presso la sede del “Corriere della Sera”, una conferenza stampa dedicata al tema della cultura 4.0. Fra i temi trattati, si è posto l’accento sul digitale – e dunque sul «tutto digitalizzato» e sul «tutto interconnesso» – che sta avendo un notevole impatto nel mondo dell’industria. Lo vede al 100% come una risorsa, o ha anche qualche riserva in merito? Esistono numerose eccellenze in Germania che hanno digitalizzato tutti i processi, abbinandoli al concetto di lean production. Stiamo parlando di aziende che si sono focalizzate sul monitoraggio con sensori avanzati in tutte le fasi del processo. L’acquisizione di feedback automatici avviene con cadenza molto più frequente: senza queste tecniche di monitoraggio, non sarebbe possibile avere dati ‘ora per ora’, in funzione dei quali si possono modificare, per esempio, i ritmi di produzione e non solo. I benefici ci sono, è una grande opportunità ma è necessario essere capaci di gestirla. Il rischio? Farsi soverchiare dai dati, e quindi dall’automatismo. Il controllo deve essere sempre nelle mani dell’uomo.◀

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Focus Macchina > Massenza MI4

Arriva la nuova MI4 su cingolo

L’azienda di Parola (Parma) inaugura il nuovo anno con la riprogettazione della perforatrice MI4 su cingolo, che farà il proprio esordio nel Sud-Est asiatico per lavori di geotermia e indagini del sottosuolo di Luca Balduzzi

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opo l’incredibile successo ottenuto grazie alla perforatrice MI3, lanciata due anni fa, la Massenza Drilling Rigs ha deciso di inaugurare questo 2017 appena cominciato con la riprogettazione anche del modello MI4 su cingolo, con l’obiettivo di migliorarne la qualità e le performance, prestando contemporaneamente attenzione a non eccedere con le dimensioni e i prezzi. La nuova perforatrice si distingue per la sua compattezza, le dimensioni ridotte e le caratteristiche tecniche elevate, spiega l’azienda emiliana. È studiata in particolare per il settore della geotecnica, ma altamente versatile e personalizzabile. Questo le consente di essere utilizzata per diversi generi di applicazione: carotaggi, indagini geotecniche e ambientali, micropali, pozzi acqua e applicazioni geotermiche. Ed è predisposta per lavorare con differenti sistemi di perforazione: circolazione diretta dei fluidi, martello fondo foro e con aste ad elica continua. Dal punto di vista tecnico, presenta un motore diesel DEUTZ da ben 100 CV, che grazie all’ultima versione Tier 4 Interim soddisfa anche le più recenti regole sulle emissioni. Lo sguardo, però, è già puntato verso il futuro visto che la perforatrice è già predisposta per accogliere anche il motore nella versione Tier 4 Final, che sarà obbligatorio con le nuove regole in vigore dal 2019. Inoltre, aspetto non meno significativo, è completamente radiocomandata, per garantire una maggiore visibilità e sicurezza. Il primo modello della nuova perforatrice MI4 è stato ultimato nel mese di gennaio e farà il proprio esordio nel Sud-Est asiatico, in cui effettuerà lavori di geotermia e indagini del sottosuolo.

NUOVA MASSENZA MI4 ▶ Studiata in particolare per il settore della geotecnica, altamente versatile e personalizzabile, ma con dimensioni che permettono di utilizzarla anche negli spazi più ridotti ▶ Completamente radiocomandata, per una maggiore visibilità e sicurezza ▶ Tiro 4.500 kg ▶ La perforatrice, studiata in particolare per i mercati più avanzati, presenta un motore diesel DEUTZ da ben 100 CV, che grazie all’ultima versione Tier 4 Interim, soddisfa anche le più recenti regole sulle emissioni. Non solo, la perforatrice è già predisposta per accogliere anche il motore nella versione Tier 4 Final, che sarà obbligatorio con le nuove regole in vigore dal 2019

Le caratteristiche includono: ▶ Testa di rotazione: Coppia massima 10160 Nm Velocità massima 900 giri/min

▶ 4500 kg di tiro ▶ Predisposta per Geobor S con corsa 3,7 m ▶ Pompa acqua triplex 200 l/min ▶ Presa idraulica ausiliaria per azionare un servizio esterno ▶ Morsa doppia con 225 o 275 mm di passaggio e 23.500 Nm di coppia di svitamento ▶ Argano con 2,2 tonnellate di tiro ed argano wireline fino a 300 m di fune ▶ SPT automatico con display conta colpi ▶ Campionamento dinamico usando il Martello idraulico FX25 Energia massima per colpo 160J e 1150 colpi al minuto ▶ Gabbia di protezione secondo le norme CE La prima nuova MI4 è al momento in produzione. Sarà ultimata a gennaio 2017 e andrà nel Sud-Est Asiatico per effettuare lavori di geotermia ed indagini del sottosuolo.◀

INFO MASSENZA FU GIUSEPPE impianti di perforazione s.r.l. Via Emilia 58/E/F - 43012 Parola (Parma - ITALY) T +39 0521 825284 F +39 0521 825353 info@massenzarigs.it

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Aziende > Tes Car

Un anno di grandi novità L’azienda di Osimo (Ancona) comincia il 2017 con nuove sfide, nuovi progetti e forti investimenti. E lavora al conseguimento della certificazione ISO 9001 a coronamento del graduale ma decisivo processo di cambiamento del setting aziendale di Luca Balduzzi

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l nuovo anno appena cominciato sarà un anno di grandi novità per la Tes Car. A cominciare da tre grandi progetti con l’obiettivo di portare a termine quel processo di rinnovamento della gamma dei macchinari cominciato nel 2014. Si parte con la perforatrice idraulica CF8 plus. Come primo obiettivo per quest’anno non vi siete posti semplicemente la progettazione di un nuovo macchinario, ma un vero e proprio salto di qualità. «Questo nuovo modello è un ulteriore passo avanti nel processo interno di rinnovamento della nostra gamma, una nuova linea di macchine interamente progettate e prodotte in Tes Car, senza l’utilizzo di escavatori come basi cingolate», spiega Antonello Verdolini, Sales director dell’azienda di Osimo, in provincia di Ancona. «Nello specifico questa CF8 Plus CFA è dotata di un nuovissimo motore Cummins Tier4 da 160 HP, capace di fornire all’impianto idraulico la potenza necessaria per ottenere una coppia rotary di 85 kNm. La macchina è dotata tra l’altro di tiro in III per una capacità di estrazione pari a 24 ton, sottocarro allargabile 2.450-3.450mm, pantografo cinematico e piede idraulico completo di pulitore automatico e centratore apribile idraulicamente con comando in cabina. Ma la caratteristica più importante è senza dubbio il peso contenuto: grazie ad un approfondito studio i nostri ingegneri sono riusciti a mantenere il peso complessivo sotto le 24 ton. Per quanto riguarda la produzione, la CF8 Plus CFA è in grado di raggiungere 15m di profondità, 12m con elica continua e 3m con astone di prolunga. La stessa macchina è ovviamente disponibile anche in versione Kelly Bar e può raggiungere 35m di profondità con diametro Ø1.300mm».

Il secondo progetto del 2017 interessa uno fra i vostri macchinari simbolo, la CF3 plus. «In occasione della fiera Conexpo di Las Vegas abbiamo ultimato il restyling della nostra nuova CF3 Plus su base Eurocomach con motore Yanmar Tier4 da 77 HP, capace di fornire all’impianto idraulico la potenza necessaria per ottenere una coppia rotary di 40 kNm. Questo modello, da sempre il simbolo della Tes Car sul mercato (accanto alla “sorella maggiore” CF6) è stata quest’anno ulteriormente aggiornata con un nuovo motore idraulico ed un impianto rivisto per dare alla rotary una maggiore velocità di perforazione e scarico. Nello specifico ora la nuova CF3 Plus può lavorare a 15, 30 o 60 rpm a discrezione dell’operatore in base alle condizioni del terreno. Questa macchina è dotata tra l’altro di sottocarro allargabile 2.320-3.920mm, pantografo cinematico e mast composto da 2 sezioni separabili per poter ridurre l’altezza minima di lavoro a 5.800mm. Per quanto riguarda

la produzione, la CF3 Plus è in grado di raggiungere 28m di profondità in versione Kelly Bar o 11m in versione CFA». La terza novità, invece, sarà pronta per la prossima edizione della fiera «Anche in questo caso abbiamo fatto un sostanziale upgrade al modello di punta della nostra gamma per quanto riguarda il mercato Statunitense, la CF2.5 Compact “The Small Wonder” come la definiscono oltreoceano. Anche questa macchina è stata dotata di

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Aziende > Tes Car

un nuovissimo motore Cummins Tier4 da 65 HP, capace di fornire all’impianto idraulico la potenza necessaria per ottenere una coppia rotary di 35 kNm. La nuova CF2.5 Compact può essere equipaggiata con aste telescopiche fino a 11 elementi per una profondità max di 20 m lavorando a 4.500 mm di altezza, oppure 15 m lavorando a 3.000 mm, o 10m lavorando a 2.500 mm. Questo modello è radiocomandato ed è dotato di Power Pack estraibile in modo da poter lavorare agilmente all’interno di edifici e passare attraverso passaggi ridottissimi anche grazie alla larghezza minima (con sottocarro retratto) di 1.390 mm. Il peso complessivo sfiora le 7,5 ton con kelly bar da 15 m a bordo. La macchina è inoltre dotata di uno speciale mast telescopico a due sezioni con dispositivo di controslitta per abbassare l’intero gruppo mast al suolo riducendo l’altezza della macchina a 2.300 mm in fase di trasporto». Che cosa vi ha spinto, tre anni fa, a decidere di sviluppare una doppia linea di macchinari, lanciandovi nella progettazione e nella realizzazione in prima persona?

«A essere onesti non siamo nuovi a produrre trivelle su base “nostra”, avendo già a listino da oltre 10 anni la CF2.5 Compact la CF4 e la CF10 tutte su base cingolata Tes Car. La vera novità consiste nell’affiancamento dei modelli già esistenti su base escavatore, altri modelli con caratteristiche spesso superiori su base cingolata di nostra produzione al fine di sviluppare al meglio i nostri progetti e le nostre idee lavorando su “carta bianca”, ovvero senza essere vincolati alle dimensioni, peso e potenza degli escavatori. In questo modo abbiamo la possibilità di posizionare i componenti a nostro piacimento, utilizzare motori molto potenti capaci di spingere pompe idrauliche più grandi per ottenere coppie maggiori mantenendo però un peso limitato. Tutto questo senza andare a discapito della stabilità che anzi ne guadagna avendo centri di gravità più bassi ed una pressione al suolo meglio distribuita grazie all’uso di sottocarri allargabili con pattini maggiorati. Il nuovo progetto per il 2017 sarà la realizzazione ex-novo della nostra nuova linea CF3, declinata poi nelle varianti CF3 Plus (il modello fulloptional) e CF3S (ovvero il modello con mast telescopico)».

ti idraulici all’avanguardia. Un’altra dote di primaria importanza è senza dubbio la polifunzionalità dei due modelli. La CF3 e la CF6 infatti possono essere configurate in molteplici settings di lavoro, dal Kelly Bar al sistema CFA, dal Martello battipalo alla benna per Diaframmi, dal kit Micropali al martello fondo foro DTH, dal Soil Mixing al Vibratore. Accanto a tutto ciò resta la razionalità dell’assemblaggio e la semplicità di utilizzo da parte dell’operatore che non deve necessariamente avere una laurea di ingegneria meccanica per salire a bordo. Ne consegue un altrettanto semplice manutenzione in modo da snellire al massimo i costi di gestione da parte dei nostri clienti. Parlando di numeri, siamo fieri di avere ad oggi almeno una CF3 e una CF6 in oltre 50 paesi nel mondo a riprova dell’affidabilità di queste macchine capaci di lavorare al meglio in ogni condizione climatica, dai -40 della steppa siberiana ai +50 del deserto arabo».

Che cosa ha contribuito a rendere la CF3 e la CF6 i vostri macchinati più riconosciuti e apprezzati? «Sono molti gli aspetti che hanno reso questi due modelli un “must” del mercato, a partire dall’originalità di realizzazione (ricordo che Tes Car è stata la prima ditta a credere e puntare su trivelle di coppia inferiore a 80 kNm già a partire dagli anni ’80), per poi passare allo sviluppo dei vari componenti sempre innovativi, passando ad esempio da una coppia rotary iniziale di 30 kNm all’attuale di 40 kNm, grazie all’utilizzo di basi escavatori più prestanti, dotati di motori turbo Tier4 di ultima generazione e avvalendosi di impian-

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Avete appena festeggiato i quaranta anni di attività. Con quale spirito guardate al futuro? «Parola d’ordine: fiducia in se stessi e nelle proprie possibilità. È questo lo spirito che ci ha permesso di scampare alla crisi del 2008-2010, la ferma convinzione che il prodotto Tes Car può soddisfare un numero sempre maggiore di clienti, affrontando le tipologie di cantiere più disparate, nelle condizioni di lavoro più estreme, laddove spesso gli altri si fermano o cercano di aggirare l’ostacolo. È proprio là che arriviamo noi: se “i grandi” costruiscono ponti, noi ci lavoriamo sotto per rafforzarne le fondamenta a distanza di anni, se “i grandi” costruiscono grattacieli, noi ci lavoriamo dentro, magari al terzo piano seminterrato. Dopo 40 anni siamo tutt’ora fieri del supporto dato ai nostri clienti e, fiduciosi nelle nostre possibilità, guardiamo alle sfide future del mercato con rinnovato vigore e impegno condiviso».◀

INFO TES CAR S.R.L via Flaminia Seconda, 18 CAP 60027 Osimo (ITALIA) www.tescar.com info@tescar.com

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two or three axes. The ultrasound devices, which measures the distance between a lowered sonde inside the excavation and the panel sides, provide a “Profile” of the excavation. By this method, you have to stop the excavation of panel.

REMARKS The diaphragm walling technique offers improved verticality tolerances to CFA or rotary bored piling and delivers a smoother finish. Walls can be made extremely stiff and therefore better resistant to deflection. The advantages of using diaphragm walls as permanent structures are many, but there are also some disadvantages. Various shape of wall can be achieved with this method (for example, provisions for other lines). Diaphragm walls are applicable to any ground conditions. The range of construction is wide and the application goes from silt to rock. Inner city environment: diaphragm wall and secant piles are commonly used in congested areas. They can be installed in close proximity to existing structures with minimal loss of support to existing foundations. In addition, construction dewatering is not required, so there is no associated subsidence. Excellent waterproof: over cutting joint is possible without changing the underground water table level. High cost: Diaphragm wall are more expensive than other method. Nevertheless, the cost is lower when diaphragm walls are used as a permanent structure. It is used for projects under construction as a permanent support. Moreover, it has been used on several metro projects with no internal structure inside. Not economical for small & shallow basements. Requires special equipment. They are unsuited to strong soils conditions where penetration is slow and difficult due to the use of the slurry trench method.◀

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Equipment > SIP&T

weeks before extraction. A water stop can be added to the stop-end element to improve water tightness between joints. For this purpose, a special rubber seal will be mounted on the side of Stop End Element which will come into contact with the concrete. The lateral movement of the stop-end element during extraction leaves the water-stop fixed in the concrete. SIP&T can supply Stop End Elements in various widths and lengths. They are easily jointed each other through special steel. The Stop End Elements are: head element that is used for their lifting and extraction, intermediate elements and element shoe (Starter). In addition, to facilitate the use of Stop End Elements, SIP & T manufactures a chisel cleaner kit (dedicated to the cleaning of the channel guide) and a Platform Suspension Jig (dedicated to the support of Stop End Element during installation).

HYDRAULIC EXTRACTOR AND POWER PACK crete, this method is called “DoublePhase Method” ▶ Removal of Stop-End Element after concrete setting using hydraulic pipe extractors

STOP-END-ELEMENT MAIN FEATURES During production of cast in situ concrete diaphragm walls, the most important factor, especially to achieve a watertight joint, will be the use of the right stop end elements. They contain the concrete on the lateral side meanwhile they create a particular casting profile that offers a high seal against water infiltration. Stop End Elements are coupled together through special steel shafts even better special o-ring ensure a perfect seal between the areas of the diaphragm. They are made of sheet metal welded and its special profile is

achieved by a process of press bending and finally an internal reinforcing structure increases its strength and avoids the risk of deformation. The excavation of a follow-up panel is carried out by clamshell grab, with the help of a special flat chisel if needed, both guided by the channel in the pipe. While digging, these tools clean the exposed side of the pipe. The trapezoidal design of the Stop End Elements, and its constructive characteristics, allows a spontaneous lateral movement after the excavation, making a delayed extraction very easy. The continuity of two following panels is guaranteed even in the presence of small vertical deviations, because the excavation is guided along the stop-end element. With this method as opposed to other working system, there is no urgency to remove the stop-end element. It can be left in place for days or even

As soon as the concrete begins to set, hydraulic extractors pull out the stop end elements. They have been designed for the extraction of diaphragm wall stop-end-element having a width from 400 to 1500 mm and length up to 100 meters. SIP&T unit is operated by an indipendent power pack and it is composed of heavy-duty base frame with two trapezoid sliding columns maneuvered by four hydraulic rams. The system is complete with locking system pins to ensure the stop end element to the sliding frames and to prevent dropping of the column. A remote control panel to operate the unit is also available as an optional supply.

INSPECTION Grabs can be equipped with electronic devices (inclinometers) to control and monitor the vertical deviation along

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DIAPHRAGM WALLS

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iaphragm walls are concrete or reinforced concrete walls constructed in slurry-supported, open trenches below existing ground. Concrete is placed using the tremie installation method or by installing pre-cast concrete panels (known as a pre-cast diaphragm wall). Diaphragm walls can be constructed to depths of 100 meters and to widths of 0.40 to 1.50 meters. Diaphragm wall construction methods are relatively quiet and cause little or no vibration. Therefore, they are especially suitable for civil engineering projects in densely- populated inner city areas. Due to their ability to keep deformation low and provide low water permeability, diaphragm walls are also used to retain excavation pits in the direct vicinity of existing structures. If there is a deep excavation pit at the edge of an existing structure and groundwater is present, diaphragm walls are often used as the most technically and economically favorable option. They can be used for temporary support or as load-bearing elements of the final building. Diaphragm walls can be combined with

any anchor and bracing system. Diaphragm wall panels are also used in deep, load-bearing soil layers as foundation elements to carry concentrated structural load in the same way as large drilled piles do. These foundation elements are known as “Barrettes”. If diaphragm are socketed into impermeable soil layers of sufficient thickness or if they are combined with seal slabs (grout injection or tremie concrete slabs) almost waterproof excavation pits are created. After reducing the initial groundwater level within the excavation, only small amounts of residual water will penetrate.

DIAPHRAGM WALL CONSTRUCTION ▶

Preliminary excavation to 1.0 - 1.5 meters below ground elevation to install guide walls Prior to diaphragm wall excavation, cast-in-place or pre-cast concrete guide walls are placed. These braced guide walls stabilize the soil in the upper diaphragm level and provide a stable guide-way for the grab. In addition, they also support the diaphragm wall reinforcement and provide sufficient bearing for the hydraulic jacking system to remove the Stop-End Pipes. The space between both guide walls serves as a storage space for the stabilizing fluid Individual panels are excavated with a grab, at deeper levels, earth walls are stabilized by a bentonite slurry. In order to prevent inflow of groundwater the diaphragm walls are either lined with naturally occurring material having low water permeability or else artificially constructed sealing slabs are installed Stop-End-Element Installation. To separate the single concreting phases, stop-end-elements are installed at both panel fronts. These

have the same width as the panel’s wall thickness and are removed after initial concrete setting. The remaining trapezoidal joint provides a very good interlock between the individual concrete panels. This flat steel panel element contains one or two elastic joint tapes, which remain in the setting concrete after the joint element has been removed. Removal of the element can only take place after the adjacent panel was completely excavated. The plan stop end is extracted by the side, after the excavation of the adjacent panel. This is the biggest advantage of this joint: you can take off it after days from the concreting operation. It allows flexibility in the organization of the job site. ▶ Slurry Refreshing ▶ Placing of Rebar Cage ▶ Concrete Placing by tremie method. Simultaneously with placing concrete, slurry is pumped from the panel to be refreshed and reused in the next panel excavation. Since the slurry is replaced by con-

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Equipment > SIP&T

Stop-EndElement

The experience gained in over 25 years of activity allows the Italian manufacturer to stand out in the production of rotary tools. Its wide product range includes stop-end-element to satisfy companies needs operating in the field of special foundations for the construction of diaphragms walls Miriam Spada

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rospex Oil and Gas Plc, the AIM quoted investment company, announced it has been advised that the Boleslaw-1 well (‘Boleslaw-1’ or ‘the Well’) in the 1,150 sq km Kolo Licence (‘Kolo’), onshore Poland spudded at 5:50pm on 10 December 2016. Boleslaw-1 is targeting gas in an active petroleum system and the Boleslaw prospect has been independently assigned a gross Prospective Resource of 87 bscf (Prospective Resources are those quantities of hydrocarbons which are estimated to be potentially recoverable from undiscovered accumulations). Kolo is 100% owned by Strzelecki Energia Sp z.o.o (‘Strzelecki’), a wholly owned

subsidiary of Hutton Poland Limited (‘Hutton’) in which Prospex holds a 49% interest. The risked Prospective Resource (best estimate) assigned to Prospex is 11.6 bscf. Drilling prior to wireline logging, which is being undertaken by Exalo Drilling SA (‘Exalo’), is expected to take 28 days. The Well is targeting a stratigraphic wedge trap bounded by salt on the SW and NW flanks, mapped in time and depth over an area exceeding 6km2 in the productive Polish Central Basin (‘the PCB’). The PCB is proven to have prolific source rocks similar to NW Europe (Mid to Upper Jurassic and Cenomanian-Turonian age). Two reservoir sandstones at depths of 900m (Santonian) and 1,400m (Deep Cretaceous) have been mapped at Boleslaw, which has been assigned an Economic Monetary Value (“EMV”, an EMV is a risk-weighted valuation which takes into account the volumetric uncertainty, exploration risk, the weighted success case returns and the risked exploration costs) (net to Prospex) at 1 January 2016 of between US$7.1m and US$12.2m (£5.6m and £9.7m based on £/$ rate of 1.26 as at 1 December 2016) by AGR TRACS in an independent Competent Persons’ Report (‘CPR’) (see announcement dated 26 May 2016 for further details).

Prospex non-executive Chairman, Bill Smith, said “We are delighted to announce that drilling at Boleslaw is now underway, on time and on schedule. It was only in May 2016 that we announced our intention to make an acquisition in the natural resources space and a little over six months later, we are participating in our first drill. To have reached this point in such a short space of time is testament to the quality of the management team and their ability to identify highly prospective undervalued projects in Europe. The Kolo licence was the first investment we made under our amended policy and it will not be the last. I look forward to providing further updates on our progress, as we look to build a leading oil and gas investment company.”◀

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At work > Prospex Oil and Gas Plc

Let’s go to Poland Prospex Oil and Gas Plc announces the commencement of drilling, onshore Poland Miriam Spada

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Fair > World of Concrete Asia (WOCA)

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tion organsier, and accelerate international reach in the future by being part of the renowned World of Concrete brand. “We are happy to form this strong collaboration with Zhanye. We believe, by merging our expertise in exhibitions and construction, and the local influence Zhanye has in the flooring and mortar industries in the country, the new concept fair will expand rapidly in the near future.” said Mr. David Bondi, COO – Asia, Informa Exhibitions. In addition to adding more international exhibitors and visitors to the existing product categories, the cooperation will also expand the product offerings. Current concrete technologies, roller-compacted concrete and pervious concrete, shotcrete, tilt-up concrete, and on-site water treatment. And more will be featured in next year’s World of Concrete Asia (WOCA). Educational and social programs will be introduced which will broaden the knowledge and skills of those who attend.

Mr. Jerry Zhou, Founder of Zhanye, is also delighted by the creation of the joint venture. “Informa is one of the leading exhibition organisers in the world. Bringing them on board will help to upgrade the show concept and boost the fairs’ overseas profile,” he said, stating the organisers have already received positive feedback from exhibitors regarding being part of the World of Concrete exhibition family. Significant growth on exhibit space, exhibitors and visitor numbers in 2017 can be foreseen already. The first China Floor Expo was launched in 2004, and is the leading trade show focusing on floor industry in China. China Mortar Expo was launched in 2005, and has grown to be the largest and most influential trade show on building mortar, pre-mixed mortar and has attracted many world-renowned brands as long-term partners.

Growing demand from construction industry driven by the urbanization and upgrading of technology

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The continuous progress of urbanization pushed by China government lead to a growing investment in public infrastructure and commercial projects across the country. Due to the emerging new technologies and more awareness on environmental protection, there are growing market demands for new materials and new technologies from commercial construction sectors such as shopping malls and sports field. New developments are appearing for warehouse floors, airport runways, supermarkets, cleaning rooms in hospitals and manufacturing, car parks, sports facilities and runways, etc. China is becoming the main driving force for new construction materials and technologies.◀

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featured more than 1,532 companies exhibiting across 150,000 square meters of space. Other global events include World of Concrete India, and World of Concrete Europe. “We are very excited by this partnership with Zhanye. The combination of CFE, CME and the World of Concrete brands will make this a mustattend event for the construction

marketplace for the domestic China and wider Asia markets,” indicated Mr. Tom Cindric, Vice President – Construction & Real Estate, Informa Exhibitions. “WOCA will showcase the latest developments across the globe on many aspects of concrete and construction technology that are applicable to the country and the region.”

CFE and CME are long-standing exhibitions in the construction and building materials industries in China and will attract over 700 exhibitors in 34,500 square meters of exhibit space this year at the SNIEC with a 40% increase compared to last year, and 35,000 visitors are expected. These events will benefit greatly from the alliance with Informa, the world-leading exhibi-

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Fair > World of Concrete Asia (WOCA)

World of Concrete Asia (WOCA) Informa and Zhanye form a joint venture to launch WOC Asia Miriam Spada

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nforma Beijing and Shanghai Zhanye Exhibition Co., Ltd have formed a joint venture, Shanghai Yingye Exhibition Co., Ltd, to launch the World of Concrete Asia (WOCA), which will showcase a full range of products from the World of Concrete, China Floor Expo (CFE) and China Mortar Expo (CME) brands. The cooperation will begin from the

next edition of CFE/CME fairs on, which will be held from 4-6 December 2017 in the Shanghai New International Expo Center. The joint venture will expand the brand’s international reach and expand these leading construction and material industry trade shows in China and Asia. World of Concrete Las Vegas is the industry’s ONLY annual internation-

al event dedicated to the commercial concrete and masonry construction industries. Featuring indoor and outdoor exhibits with the industry’s leading suppliers showcasing innovative products and technologies, exciting demonstrations and competitions, and world-class education programs. In 2016, the exhibition drew 60,110 registered professionals, and

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and with a Kelly drilling configuration it can reach a depth of 52 m. Mohamed Al Amin was the first of Delta’s operators to be trained to use the LB 20. “The LB 20 is an easy machine to operate, and once you have worked with it, then you do not really want to work with any other kind of rig”, he says.◀

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At work > Liebherr LB 20

Liebherr LB 20 rig is used by UAEbased Delta Foundations Co to drill 200 piles in four months. The task of the company’s first Liebherr rotary drilling rig is to install the piling for a four-star hotel at Dubai’s Culture Village development. Culture Village is a mixed development that is being built alongside Dubai Creek, where a 6 km boardwalk and a marina have been constructed. Plots of land have been allocated to a number of developers for the construction of apartment buildings, hotels, retail space, offices, a mosque, and a museum. The basement excavation for the four-star hotel has already been completed, and a diaphragm wall constructed around the perimeter. Delta Foundations was awarded a contract for the driving of 200 bored piles underneath the basement level. Delta’s project engineer Mohamed Osama said this is the first project on which the highly mobile and compact Liebherr LB 20 has been used. The rig was supplied to Delta by Liebherr Middle East FZE, which is based at Jebel Ali Free Zone in Dubai.

“We have been using other brands of rotary drilling rigs, but we needed to invest in a new machine and were impressed by the specifications of the LB 20,” he said. “This contract is therefore very much a learning process for us.” The machine is being used in a rotary Kelly configuration, with a casing oscillator. Delta is driving two depths of pile, one to 24 m and the other to 29 m, depending on the needs of the structure. There are two diameters of pile, one at 70 cm and the other at 100 cm. 2 / 2 “Even within this small area the soil conditions vary,” says Mr Osama. “On average, the first 10 m is sand. After that we begin to find about 4 or 5 m of soft rock. Beneath that the rock becomes harder. What we do have to contend with is the water table, which is at 4.5 m below our drilling surface. Even so, we are completing the drilling at the rate of about one hour for a 24 m deep, 70 cm diameter pile. So we shall finish our contract in a comfortable timescale.” The LB 20 works at a maximum torque of 230 kNm, which allows for a fast drilling cycle,

First Liebherr drilling rig

for Delta Foundations Foundations for Dubai Culture Village hotel gets underway with Liebherr rotary drilling rig

Liebherr’s LB 20 drilling rig proves its efficiency in a hotel project in Dubai

A Liebherr LB 20 rotary drilling rig on a jobsite in Dubai

Porfirio Ferrari

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Not far from the famous Formula 1 race track, Bauer, who will also be responsible for the design, will be carrying out the ground improvements for the future buildings across an area of 400,000 square meters from the end of October. Among other things, the scope of works will include earthworks, general site clearance and the relocation of a temporary treatment plant. Bauer’s part of the work is expected to take ten months.

About Bauer The BAUER Group is a leading provider of services, equipment and products dealing with ground and groundwater. With over 110 subsidiaries, Bauer can rely on a worldwide network on all continents.

The Group’s operations are divided into three forward-looking segments with high synergy potential: Construction, Equipment and Resources. The Construction segment offers new, innovative special foundation techniques alongside the conventional ones, and carries out foundations, excavation pits, cut-off walls and ground improvements worldwide. In the Equipment segment, Bauer is the world market leader providing a full range of specialist foundation engineering equipment and equipment for exploration, development and exploitation of natural resources. In the Resources segment, Bauer focuses on highly innovative products and services in the areas of water, environment and natural resources.

Bauer profits enormously from the collaboration of its three business segments, enabling the Group to position itself as an innovative, highly specialized provider of products and services for demanding projects in specialist foundation engineering and related markets. Bauer therefore offers suitable solutions to the world’s greatest challenges , such as urbanization, the growing infrastructure needs, the environment, as well as water, oil and gas. The BAUER Group was founded in 1790 and is based in Schrobenhausen, Bavaria. In 2015, it employed about 10,700 people in around 70 countries and achieved total Group revenues of EUR 1.66 billion. BAUER Aktiengesellschaft is listed in the Prime Standard of the German Stock Exchange.◀

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At work > BAUER Group

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bu Dhabi, UAE – “Yas Acres” is the name of the prestigious real estate project currently being built in the capital of the United Arab Emirates by Aldar Properties PJSC, the biggest property developer in Abu Dhabi. The project will see the realization of an high-end residential villa community with retail buildings, schools, a mosque, leisure facilities and even an 9-hole golf course on 638 hectares of Yas Island – one of the biggest natural islands in Abu Dhabi. Aldar has commissioned BAUER Geotechnical Specialized Foundation LLC, the local subsidiary of BAUER Spezialtiefbau GmbH, with the early works.

Ground improvement works BAUER Geotechnical Specialized Foundation LLC carries out ground improvement works for exclusive villa community in Abu Dhabi Porfirio Ferrari

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irive® is the first brand in selfdrilling bars and accessories production in Italy. The brand history starts in 1975, when Gaetano Dalla Gassa founded a small Italian company dealing with drilling and soil consolidation, micropiles and injections. In 1982 the first work with self-drilling bars has been completed, while in 1989 the expertise acquired in the field of geotechnical engineering and special foundations allowed the devising of the first Sirive® Integrated System, a special flexible “green” Soil Nailing wall, forerunner technique then validated by the University of Padua according to the recent UNI EN 14490. The knowledge has constantly grown up until in 2001 Sirive® started producing its own selfdrilling bars and components, completely made in Italy in the plants of Cornedo Vicentino (VI), becoming the first Italian self-drilling manufacturer with its own product line.

Keyword: Excellence Since Sirive® Self-drilling was born, the goal and keywords have been quality and excellence. Sirive® is not only production. Indeed, its organization includes highly skilled staff, geologists and geotechnical engineering experts, who can provide customized answers to specific problems faced in both design and installation, guaranteeing to the customer cutting-edge technological solutions. In addition, Sirive® Self-drilling bars are the first in Italy to have achieved by the Superior Council of Public Works the Qualification Certificate in accordance with the Ministerial Decree 14/01/2008. With the advent of the Italian technical standard NTC D.M. 14/01/2008, the problem of the lack of harmonized standard evidenced, with the impossibility of CE mark for the self-drilling bars. Hence, to guarantee a superior product quality, parallel to the quality standard ISO 9001, the research and fruitful collaboration with the Italian Superior Council lead in 2014 to the Product Qualification, which currently classify Sirive® as the only Italian official manufacturer of self-drilling hollow S460 steel bars for geotechnical use in the international market.

Research and development The brand is constantly growing, looking out to the European and global market, primarily thanks to the collaborations with Italian and European universities and research institutions, the most important being the University of Padua, the Polytechnic University of Turin and the University of Agriculture in Krakow. This combined with the company innovative essence lead to the development of numerous patents registered in the last decade, the lat-

est being the Sirive® Special Composite Anchor, a very high performance anchor bar, and the Sirive® Floating Anchor, turn as international breakthrough for landslides consolidation. Sirive® Research & Development division with its internal laboratories guarantees a forefront search for technical and economic improvement for soil consolidation systems, and with its qualified organization provides a perspective of excellence to the entire Sirive® brand.◀

INFO AUTOPERFORANTI SIRIVE® Via Fogazzaro 71, 36073 Cornedo Vicentino (VI) - Italy Tel. +39 0445 953513 Fax +39 0445 459406 barre@sirive.it www.sirive.it

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Companies > Sirive

Knowledge and Innovation in Self-Drilling Technology SiriveÂŽ: the first brand in self-drilling bars and accessories production in Italy Alberto Bisson

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n December last year, news came of Obama’s decision to evoke an unusual 1953 law, the Outer Continental Shelf Lands Act, in order to attempt to put in place a permanent ban on drilling for oil and gas in a large area of the Artic and Atlantic seaboard to protect marine life. This decision has been met by strong opinion from many including the petroleum and energy industries and conservationists, not to mention those in support of the new Trump government. Many seem to see this as yet another move by Obama, not to strengthen his environmental protection work, but to stall America’s potential fossil fuel industry advancements and prevent the creation of new job opportunities in the energy and drilling industry. In a statement by Obama he explained his decision; “These actions, and Canada’s parallel actions, protect a sensitive and unique ecosystem that is unlike any other region on earth. They reflect the scientific assessment that even with the high safety standards that both our countries have put in place, the risks of an oil spill in this region are significant and our ability to clean up from a spill in the region’s harsh conditions is limited.” However, those in opposition to Obama’s action share a different view, as quoted in The Independent: Erik Milito, upstream director at the American Petroleum Institute stated: ““Blocking offshore exploration weakens our national security, destroys good-paying jobs, and could make energy less affordable for consumers.” Obama has been seen to be hurriedly putting in place a number of policies in the last months, like many presidents coming to the end of their terms of office, it has been said in order to try to protect his environmental protection efforts in particular before the new

president elect, Donald Trump, comes into office. Trump has famously denied climate change and has noted a desire to reverse and remove many environmental policies in order to advance energy production. The New York Times described Trump’s intentions; “he has promised to make fossil fuel mining and drilling across the nation’s lands and waters a central feature of his economic program. As such, he is not likely to let Mr. Obama’s drilling ban go unchallenged”. The law gives any president the ability to act unilaterally, but will Obama’s drilling ban stand potential attempts from Trump’s government to challenge it? Opinion seems to be extremely divided, although some experts say this decision is not in fact reversible, many disagree in particular in reference to previous president Bush’s reversal of an earlier evocation of this law. As quoted by the New York Times: ‘Andrew Radford, a senior policy adviser with the American Petroleum Institute, said; “We don’t see how this could be permanent”, “Mr. Radford noted that, after President Bill Clinton had used the same law to withdraw 300 million acres from oil and gas drilling from an area that had already been designated as a marine sanctuary, President George W. Bush reinstated about 50 million acres to fossil fuel leases.” The main point however, although petroleum and energy companies appear to be against this action by Obama, is whether or not this area of the Artic and Atlantic is really a viable drilling option anyway? In an article by The Guardian newspaper they explained that “Few energy companies have expressed a wish to drill any time soon off the coasts thanks to abundant cheap shale oil in North Dakota and Texas. Exploratory drilling in the Arctic is costly and risky.” In a statement by The White House:

“Oil production in the Arctic represents a tenth of one percent of the nation’s oil production overall, in a statement from the White House. The area is so sensitive and so remote that the economics of exploration is costly.” However The Washington Post newspaper referenced the actions of Shell in particular, noting that; “Shell, which said in September 2015 that it would shelve drilling plans after spending $7 billion and not finding significant amounts of oil, still has one remaining lease in the Chukchi Sea where it drilled a well earlier last year. Shell is also part of a joint venture with Italian oil giant ENI and Spanish firm Repsol in the Beaufort Sea that holds 13 leases.” It remains to be seen whether this drilling ban can, and will be, reversed by Trump’s new government. At least it seems that a complete ban will last for the next 5 years until 2022, and more recently in January 2017- Obama refused applications for seismic surveys in the same area. The Washington post reported: “For the second time in less than a month, the Obama administration ...(has taken) action that all but shuts the door on drilling in the Atlantic Ocean, denying six permits to companies seeking to use seismic cannons to search for oil under the ocean floor ...this announcement by the Bureau of Ocean Energy Management, a division of the Interior Department, said the decision was based on several factors, including an earlier moratorium that closed the Atlantic to leases that allow companies to explore and drill for oil until 2022.” For now, the drilling industry has certainly been restricted by this move by Obama. Only time will tell if the decision will be reversed, and if so, if companies decide that drilling in this area is in fact even a realistic future possibility.◀

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News from the world > USA

Obama Drilling Ban

Will this piece of ‘permenant’ legislation by Obama be reversed by Trump? Trump’s first weeks in office have already brought new controversial policies, but any action on the drilling ban still remains to be seen Sarah Downie

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Companies

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News from the world > USA Obama Drilling Ban Sarah Downie p. 2

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Advertising Concessionaria pubblicità (Italia-Estero) AD COMMUNICATION Via E. Fermi, 6 - 20027 Rescaldina (MI) Tel./Fax +39.0331.1462600 Anna De Bortoli – mob. +39 348 9691420 annadebortoli@ad-communication.it Davide Ferrati – mob +39 331 5218050 d.ferrati@ad-communication.it Responsability La riproduzione delle illustrazioni e degli articoli pubblicati su PF, traduzioni comprese, è riservata e non può avvenire senza autorizzazione scritta della casa editrice S.C.I. srl. Testi e materiali fotografici forniti in qualsiasi forma alla stessa non saranno restituiti, anche in caso di non avvenuta pubblicazione. La S.C.I. srl non si assume responsabilità relative ai suddetti materiali, anche in caso di esemplari unici, e ad eventuali errori contenuti negli articoli pubblicati. Il materiale redazionale pervenuto alla S.C.I. srl senza preventivi accordi sono da intendersi gratuiti anche se pubblicati. I nomi e le ditte pubblicati sono citati senza responsabilità, a puro titolo informativo, allo scopo di rendere un servizio al lettore. Frequency Sono previsti 4 numeri/anno, di cui 3 parzialmente in lingua inglese Sped. in Abb. Postale – D.L. 353/2003 (conv. in L27/02/2004 n.46) art.1, comma1, Commerciale Business – Forlì n. 74/2009

Fair > World of Concrete Asia (WOCA) World of Concrete Asia (WOCA) Miriam Spada p.10 At work > Prospex Oil and Gas Plc Let’s go to Poland Miriam Spada p.14 Equipment > SIP&T Stop-End-Element Miriam Spada

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At work > Liebherr LB 20 First Liebherr drilling rig for Delta Foundations Porfirio Ferrari p. 8

Registrazione Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 1286 del 25/10/2006 Numero iscrizione ROC 5763/2000 PF - Rivista Italiana delle Perforazioni e Fondazioni S.C.I. srl – Via Martiri della Libertà, 63H 48024 Massalombarda (RA) Tel. 0545 97.15.78 – Fax 0545 97.11.87 info@scieditrice.com – www.scieditrice.com

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