Bilancio di Genere - Provincia di Bari 2009

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Bilancio di Genere, anno 2009 Provincia di Bari Questo lavoro sarebbe stato impossibile senza il grande contributo di molte donne. Si ringraziano tutte le associazioni, le fondazioni e gli istituti che hanno collaborato nella complessa fase di ricerca delle immagini e nella costruzione di un archivio visivo a supporto del Bilancio che annovera circa 700 foto. Un ringraziamento particolare a: Silvana Donno, archivista della storia della donna in provincia di Bari, Antonella Masi e Letizia Guglielmi del Centro Documentazione e Cultura delle Donne di Bari, la Biblioteca Digitale delle Donne di Bologna, Nunzia Bernardini - già Presidente della Commissione Pari Opportunità della Regione Puglia, le Consigliere di Parità della Provincia di Bari e della Regione Puglia, la Consulta Regionale Femminile, i fotografi Caterina Gerardi, Loreto Tondi e Carlo Elmiro Bevilacqua, la regista Giulia Giapponesi, il Museo Civico di Cuneo, la Fondazione Gramsci di Roma, la Fondazione della Camera dei Deputati, Clelia Carella - Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti di Aziende, Fiorenzo Bresciani - Presidente Associazione Italiana Uomini Casalinghi.

Realizzazione editoriale Why.com S.r.l. - Lecce, 2010 Redazione del Bilancio Arthur D.Little S.p.A. – Roma Project manager redazione del Bilancio: Mario Nico - Arthur D.Little S.p.A. Analisi ed elaborazione del Bilancio: Andrea Schettino, Vito Caliò - Arthur D.Little S.p.A. Progetto grafico e impaginazione: Donata Bologna - Why.com S.r.l. Didascalie e testi: Ilaria Florio, Federica Lanferdini - Why.com S.r.l. Grafica: Donata Bologna, Silvia Ruggeri, Veruska Parente - Why.com S.r.l. Supporto progettuale: Roberto De Donno, Tamara Dongiovanni, Roberta De Lorenzis, Valentina Pasquino, Ilaria Florio - Why.com S.r.l. Stampa Vitetum - Bitetto (BA) Tutti i diritti sono della Provincia di Bari. Ai sensi della legge sui Diritti d’Autore e del Codice Civile è vietata la riproduzione di questo libro o di parte di esso con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilm, registrazioni o altro, senza il consenso dell’autore o dell’editore. L’Editore è a disposizione di tutti gli eventuali proprietari di diritti sulle immagini riprodotte, nel caso non si fosse riusciti a reperirli per chiedere la debita autorizzazione.

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L’idea progettuale, promossa dall’Ufficio della Consigliera di Parità, è stata formulata dal Dott. Michele Petruzzellis - Direttore Generale della Provincia di Bari e da Cecilia Mininni - Consigliera di Parità Supplente della Provincia di Bari. Si desidera ringraziare il personale dipendente dell’Ufficio di Contabilità del Personale, i Dirigenti dei Servizi, il personale dipendente della Segreteria Generale e di tutti gli Uffici interessati della Provincia di Bari per l’elevato livello di partecipazione e di condivisione accordato nel corso delle attività di progetto. Un ringraziamento particolare va, inoltre, ai Sindaci ed al personale dipendente dei Comuni della provincia di Bari, all’Ufficio della Consigliera di Parità della Regione Puglia, alle Associazioni femminili e a tutte le altre figure esterne con cui il gruppo di lavoro si è interfacciato per la collaborazione dimostrata nell’agevolare l’acquisizione dei dati necessari.

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Presidenza della Provincia di Bari Bilancio di Genere: impegno etico e pre-requisito essenziale per lo sviluppo dell’intero Sistema Paese

La governance locale deve porsi alcuni obiettivi di carattere fondamentale: l’efficienza, l’efficacia, la trasparenza e l’equità. La redazione del bilancio di genere – che è uno strumento di analisi e di programmazione dei bilanci pubblici, al fine di introdurre la prospettiva dell’uguaglianza tra uomini e donne in tutte le fasi e a tutti i livelli delle politiche pubbliche – concorre al raggiungimento di questi obiettivi. La Provincia di Bari, in questo modo, rispetta quanto stabilito nel Trattato di Amsterdam del 1997 – che menziona espressamente tra i compiti e gli obiettivi della Comunità, e quindi degli Stati membri, l’eliminazione delle diseguaglianze e la promozione della parità fra uomini e donne – e s’inserisce nella Rete degli Enti locali che sostengono il bilancio di genere, con la finalità di aprire il confronto e lo scambio di buone prassi tra le Amministrazioni e aumentare la sensibilità sulle pari opportunità. A differenza degli altri Paesi, in Italia le prime sperimentazioni in materia di bilancio di genere sono partite proprio dagli Enti locali (dal 2001 si contano i bilanci di genere di 26 Province, 23 Comuni e 6 Regioni), a testimonianza del fatto che sono proprio gli Enti locali i più attenti a percepire queste esigenze legate alla modernità e a dover dare risposte adeguate ai radicali mutamenti che stanno coinvolgendo la condizione socio-economica di singoli individui e dei nuclei familiari. Queste risposte costituiscono non solo un impegno etico, ma un pre-requisito essenziale per lo sviluppo dell’intero Sistema Paese. Il tasso di occupazione femminile della provincia di Bari si caratterizza per la sua continua crescita. Nonostante la situazione regionale sia sicuramente problematica, la provincia di Bari rappresenta la realtà meno critica. Infatti, il dato riportato sia per il tasso di attività che di occupazione e disoccupazione, rispetto alla percentuale regionale, è migliore sia nella categoria maschi che femmine. Ciò non toglie che i problemi presenti nel contesto economico e sociale siano pesanti e permanenti e condizionino in maniera determinante l’accesso femminile al mercato del lavoro. Vi è da sottolineare che la potenziale offerta di lavoro femminile, fin qui inespressa, ovvero inattiva, ma disponibile a lavorare a determinate condizioni, consentirebbe la crescita economica della provincia di Bari, con effetti positivi sui redditi delle famiglie interessate e, quindi, sul benessere delle donne pugliesi e dell’intera economia regionale. Il bilancio di genere va inteso come uno strumento strategico per la Provincia, perché può favorire l’applicazione di prospettive nuove ed il perseguimento di obiettivi innovativi, valorizzando le diverse fasi che caratterizzano la programmazione in chiave di genere ed individuando nuovi risultati ai quali tendere per la realizzazione di effettive condizioni di parità e pari opportunità tra donne e uomini. Sarebbe bene, dunque, che il bilancio di genere diventasse parte integrante delle attività programmatiche dell’amministrazione, ovvero del piano esecutivo di gestione e del bilancio di previsione. Quest’impostazione renderebbe il bilancio di genere strumento capace di innescare meccanismi virtuosi nella direzione di strategie attuative di superamento delle discriminazioni verso le donne e di promozione della parità e dell’uguaglianza per la componente femminile. Lo scopo finale di un bilancio di genere è quello di fornire indicazioni per la programmazione futura, Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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s e m e r P andando a confermare scelte di spesa ed attività valutate positivamente ai fini di un riequilibrio di opportunità tra donne e uomini, creando un percorso di miglioramento per le spese o attività future. La lettura dei singoli capitoli del Bilancio di Genere consentirà di individuare le aree di miglioramento che saranno considerate prioritarie rispetto ad altre. Nel dettaglio la Provincia di Bari dovrà: •

inserire a pieno titolo l’Amministrazione provinciale nella rete degli Enti locali che sostengono il bilancio di genere, con la finalità di aprire il confronto e lo scambio di buone prassi tra Amministrazioni e aumentare la sensibilità sulle pari opportunità;

individuare “canali” volti a stimolare il dibattito sulla scarsa partecipazione delle donne alla politica e alla gestione della “res pubblica”;

aumentare la cultura e la sensibilità degli Amministratori e dei Dirigenti provinciali sulle pari opportunità tra gli uomini e le donne;

bandire nuovi concorsi per poter mettere gli uffici in condizione di operare con l’organico previsto, coprendo eventuali gap tra il numero di dipendenti uomini e donne;

definire corsi di alta formazione, aggiornamento, riqualificazione, specializzazione del personale, a cui potrà accedere anche il personale di altre Amministrazioni pubbliche locali.

Questo importante documento aiuterà quindi in maniera decisiva - ne sono certo - l’Amministrazione Provinciale di Bari a proiettarsi nel futuro, che sarà caratterizzato sempre più dall’effettiva uguaglianza tra uomini e donne, a tutti i livelli delle politiche pubbliche.

Francesco Schittulli Presidente della Provincia di Bari

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Ufficio della Consigliera di Parità

Il progetto “Elaborazione e redazione di uno strumento di gender reporting per la Provincia di Bari”, promosso dall’Ufficio della Consigliera di Parità e dalla Provincia di Bari, ha consentito la realizzazione del Bilancio di Genere (Gender Budgeting) della Provincia di Bari con riferimento all’anno 2008, intendendo con ciò la redazione di un report che ha come obiettivo principale di cogliere nell’azione interna ed esterna della Provincia gli aspetti maggiormente sensibili alle politiche di genere adottate dalla stessa Amministrazione. La promozione di un progetto di tale importanza rientra in uno dei compiti della Consigliera che è quello di “promuovere la coerenza della programmazione delle politiche di sviluppo territoriale rispetto agli indirizzi comunitari, nazionali, regionali in materia di pari opportunità” (Decreto Legislativo 11 aprile 2006, n. 198 art.15) applicando il principio di mainstreaming secondo il quale le azioni politiche devono tener conto delle differenze tra uomini e donne in termini di esigenze, condizioni, percorsi, opportunità di vita, di lavoro e di partecipazione ai processi decisionali. Nonostante la condivisione del principio di pari opportunità tra donne e uomini sia tutelato dal patrimonio normativo europeo e nazionale, la sua realizzazione pratica e quotidiana dimostra ancora molta incertezza e va ad impattare sulla capacità di sviluppo socioeconomico. I maggiori impegni che sostengono le donne nel lavoro domestico e di cura, le discriminazioni e le difficoltà in campo lavorativo e sociale, nell’accesso a posizioni di potere, non hanno solo un impatto negativo in termini di ciascun individuo ma sull’intero sistema, in quanto non consentono alle donne di contribuire pienamente al processo di crescita e di sviluppo socioeconomico complessivo. In tale prospettiva, il bilancio di genere vuole rappresentare un importante strumento di mainstreaming che consente di analizzare e contribuire a ridurre le disuguaglianze di genere attraverso un esercizio di trasparenza, democrazia e rendicontazione della gestione e distribuzione equa delle risorse pubbliche, a vantaggio dell’intera collettività. Infatti, il bilancio di genere consiste nella riclassificazione delle voci di bilancio di un ente pubblico riequilibrando l’assegnazione delle risorse per aree direttamente o indirettamente sensibili al genere, cioè rispetto ai bisogni di donne e uomini. Tra i dati del bilancio, la pubblicazione propone, nell’apparato visivo, una riflessione sui momenti storici che hanno visto protagoniste le donne nella loro emancipazione, fornendo spunti di riflessione e approfondimento. Un dialogo tra l’attualità del bilancio e la storia delle donne, costruito sul linguaggio delle immagini, nutrito di ritagli di giornale, manifesti e importanti testimonianze dal passato e dal presente. È con l’intento di fornire un valido aiuto all’analisi di genere già in sede di formulazione della relazione previsionale e programmatica degli enti locali che è stato realizzato il seguente report quale strumento di best practice per lo sviluppo del territorio.

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Delle riflessioni di genere

Un ingranaggio, un segno simbolico circolare in cui si intrecciano simboli legati al tempo, motivi floreali e meccanici, per richiamare l’idea del percorso compiuto dalla donna nella sua storia più recente. Un riferimento ai sistemi complessi da cui sono costituite le nostre società, che potenzialmente potrebbero avere uno sviluppo più armonico se tutte le parti in causa, ed in particolare le donne, avessero realmente pari opportunità nella vita sociale. È questo il leitmotiv su cui si regge l’intelaiatura grafica del bilancio, in diverse forme e declinazioni che ne accompagnano la lettura. Un approccio tra lo storico e il reportage guida poi un racconto parallelo di immagini e ritagli, dove protagonista è la donna, le sue conquiste, le lotte, le rivendicazioni, ma anche le tradizioni, e tutto quanto ha contribuito a tracciare il suo profilo identitario, oggi. Tale racconto non ha la pretesa di ricostruire la storia, ma vuole solo offrire significativi spunti di riflessione partendo da essa, senza presunzione di esaustività. Alla lettura testuale si accompagna pertanto una lettura visiva, in cui fotografie, articoli di giornale, manifesti di iniziative, manoscritti, e altri materiali di repertorio sulle donne vengono impostati come fossero un racconto. Nello scorrere delle pagine, ci si imbatte in pause visivo - riflessive, che trattano numerose tematiche trasversali alla questione di genere, imbastendo immagini e didascalie. Con un occhio di riguardo al contesto socio-culturale della provincia di Bari e della Puglia.

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e c i d In Indice

p.3................ Ringraziamenti p.5.................Premessa del Presidente della Provincia di Bari p.7.................Premessa dell’Ufficio della Consigliera di Parità p.8......................Delle

riflessioni di genere

p.10.............. Indice p.13...............Capitolo 1. Introduzione al Bilancio di Genere p.15................... 1.1 Obiettivi dell’iniziativa p.16................... 1.2 Metodologia p.18....................Della cittadinanza p.20....................1.3 Quadro normativo di riferimento p.20...........................1.3.1 Bilancio di Genere: il contesto internazionale e italiano p.25...........................1.3.2 Conciliazione ed incentivazione: le politiche per elevare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro p.26....................Dei diritti e delle conquiste p.28...........................1.3.3 Politiche di conciliazione nell’approccio europeo p.29................... 1.4 Dimensione locale della spesa sociale e Bilancio di Genere p.33.............. Capitolo 2. Il contesto socio-economico del territorio della provincia di Bari p.35................... 2.1 Territorio di riferimento p.36.................. 2.2 Contesto economico-produttivo p.38................... 2.3 Comuni e popolazione della provincia p.42................... 2.4 Caratteristiche demografiche: età, stato civile, famiglie, relazione parentale, stato di salute p.44....................Del femminismo p.60....................Del migrare p.64................... 2.5 Popolazione straniera immigrata p.68................... 2.6 Istruzione e livelli occupazionali p.76....................Dell ' istruzione p.92.....................Del lavoro

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p.99.............Capitolo 3. Analisi della gender sensitiveness p.101................3.1 Analisi interna: le politiche di genere della Provincia di Bari p.101........................3.1.1 Organizzazione dell’Amministrazione provinciale p.103........................3.1.2 Analisi delle politiche del personale (analisi quantitativa) p.112.................Della maternita– p.121....................... 3.1.3 Competenze dell’Ente Provincia nelle politiche di genere (analisi qualitativa) p.124............... 3.2 Analisi esterna: le politiche di genere dei Comuni della provincia di Bari p.127....................... 3.2.1 Analisi delle politiche del personale (analisi quantitativa) p.128................Della famiglia p.142................Della violenza p.153........................3.2.2 Competenze dell’Ente Comune nelle politiche di genere (analisi qualitativa) p.156.................Delle pari opportunita– p.165...........Capitolo 4. Rilettura del Bilancio in ottica di genere p.167................4.1 Redazione del bilancio dell’Ente Provincia e compliance alle politiche di genere Della conciliazione dei tempi p.170.................. p.173................4.2 Riclassificazione del bilancio: la riallocazione della spesa in ottica di politiche di genere p.176................4.3 Analisi e benchmarking del bilancio riclassificato p.178................Del tempo libero p.183...........Capitolo 5. Mappatura dei servizi gender sensitive p.185................5.1 Indagine sulle attività e sui servizi offerti dalla Provincia di Bari p.188................Della salute p.198................Dell ambiente p.208................5.2 Attività e servizi di tipo gender sensitive p.214................Dell corpo p.221........... Capitolo 6. Analisi della domanda di servizio e indicatori gender sensitive p.223................6.1 Analisi dei bisogni della collettività di riferimento p.226................Dell ' associarsi p.232................6.2 Indicatori gender sensitive p.234................Dell ' arte p.239...........Capitolo 7. Prospettive future nelle politiche di genere della Provincia p.241................7.1 Politiche di genere, in un’ottica di legittimazione interna ed esterna (Obiettivi strumentali) p.242................7.2 Analisi delle scelte politiche e degli indirizzi strategici futuri (Obiettivi finali) p.244................Del raccontarsi p.249...........Bibliografia, fonti, link di interesse e indice delle immagini

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Capitolo 1 - Introduzione al Bilancio di Genere

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e n o i z u Capitolo 1

Introduzione al Bilancio di Genere

1.1 Obiettivi dell’iniziativa 1.2 Metodologia 1.3 Quadro normativo di riferimento 1.3.1 Bilancio di Genere: il contesto internazionale e italiano 1.3.2 Conciliazione ed incentivazione: le politiche per elevare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro 1.3.3 Politiche di conciliazione nell’approccio europeo 1.4 Dimensione locale della spesa sociale e bilancio di genere

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Capitolo 1 - Introduzione al Bilancio di Genere

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Introduzione al Bilancio di Genere

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Obiettivi dell’iniziativa

Con il termine “bilancio di genere”1, o gender budgeting, si intende il documento di bilancio che analizza e valuta in ottica di genere le scelte politiche e gli impegni economici-finanziari di un’amministrazione. Il bilancio di genere ha una stretta relazione con il bilancio sociale, condividendo con esso struttura, finalità e destinatari: come quello sociale, anche il bilancio di genere ha lo scopo di elaborare una valutazione della gestione delle risorse e dell’efficacia ed efficienza delle azioni e delle spese effettuate. Il bilancio di genere può essere quindi visto come un documento complementare al bilancio sociale e che, perseguendo la sua specifica mission (la promozione di un’effettiva e reale parità tra donne e uomini), integra il bilancio con l’analisi della variabile di genere2. Leggere i bilanci degli enti pubblici in chiave di genere significa integrare la prospettiva di genere a tutti i livelli della procedura di bilancio e “ristrutturare” le entrate e le uscite al fine di assicurare che le necessità dell’intera collettività siano prese in considerazione in maniera adeguata. Alla base del bilancio di genere, infatti, vi è la considerazione che esistono differenze tra uomini e donne per quanto riguarda le esigenze, le condizioni, i percorsi, le opportunità di vita, di lavoro e di partecipazione ai processi decisionali e che, quindi, le politiche non siano neutre rispetto al genere ma, al contrario, determinino un impatto differenziato su uomini e donne. Tra i motivi per realizzare un bilancio di genere, si colloca anche il raggiungimento di alcuni obiettivi della governance locale oggi fondamentali: efficienza, efficacia, trasparenza ed equità. Infatti, si può sinteticamente affermare che l’analisi di genere del bilancio permette di: • sensibilizzare gli amministratori e la cittadinanza sulla questione di genere e sull’impatto diversificato delle politiche adottate; • ridurre le disuguaglianze di genere attraverso una distribuzione più equa delle risorse; • migliorare efficacia, efficienza e trasparenza dell’azione amministrativa; • promuovere una lettura ed un’analisi della popolazione e delle diverse esigenze presenti nella comunità e rispondere coerentemente ad esse; • sviluppare dati e statistiche secondo un’ottica gender sensitive; • rafforzare il principio di trasparenza e di partecipazione per quanto riguarda la gestione delle risorse collettive e le politiche pubbliche. Il bilancio di genere è, quindi, uno strumento di analisi e di programmazione dei bilanci pubblici, che tende ad introdurre la prospettiva dell’uguaglianza tra uomini e donne in tutte le fasi e a tutti i livelli delle politiche pubbliche. La rilettura dei bisogni della popolazione, accuratamente differenziata tra uomini e donne, consente di valorizzarne le differenze in termini di esigenze e di verificare, allo stesso tempo, se e secondo quali modalità

1 Il concetto di “genere” esprime le differenze sociali tra le donne e gli uomini che sono state apprese; tali differenze variano col tempo e all’interno delle singole culture. 2 Il maschile e il femminile, intesi come risultante di un complesso di modelli culturali e sociali che caratterizzano ciascuno dei due sessi e ne condizionano il ruolo e il comportamento. Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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l’azione di governo sia in grado di corrispondere efficacemente a tali bisogni. L’obiettivo principale della Provincia di Bari è quello di sperimentare il bilancio di genere come strumento di rendicontazione sociale per rileggere le ricadute dell’attività dell’Ente, valorizzando le differenze tra uomini e donne, e per consentire l’applicazione del principio di pari opportunità in ogni ambito di intervento: • migliorare la capacità di lettura e di analisi della realtà territoriale per offrire, insieme al bilancio sociale, un sistema di governo in grado di rispondere in modo efficace alle esigenze delle cittadine e dei cittadini; • individuare azioni di miglioramento per favorire una crescita sociale e personale equilibrata degli uomini e delle donne e incentivare lo sviluppo locale; • aumentare la cultura e la sensibilità degli amministratori e dei dirigenti provinciali sulle pari opportunità tra gli uomini e le donne; • inserire la Provincia di Bari nella Rete degli Enti Locali che sostengono il bilancio di genere con la finalità di aprire il confronto e lo scambio di buone prassi tra le Amministrazioni e aumentare la sensibilità sulle pari opportunità.

1.2

Metodologia

Non esiste un’unica metodologia per la redazione del bilancio di genere: i vari Paesi a livello internazionale e i vari enti a livello nazionale hanno infatti seguito e sviluppato svariati metodi di analisi. Le differenze spesso derivano dalle diverse tipologie di enti e dalle differenti competenze e funzioni ad essi attribuite, e che quindi non sempre presentano le medesime voci di bilancio. In linea generale, però, è possibile tracciare dei punti fondamentali per l’elaborazione di un’analisi di bilancio in ottica di genere. L’analisi di genere, innanzitutto, può riguardare la valutazione preventiva delle decisioni (gender budgeting) ed essere effettuata, quindi, sui bilanci di previsione e sui documenti programmatici, oppure può riferirsi alle decisioni e alle politiche di gestione delle risorse realizzate da un ente (gender auditing). Le due pratiche dovrebbero essere strettamente collegate e rappresentare le due fasi fondamentali per la costruzione di un bilancio di genere: partendo dalla valutazione delle politiche effettuate, si dovrebbe fornire un’analisi utile per ridefinire quelle future. Finalità e modalità di attuazione del bilancio di genere Il bilancio di genere persegue finalità generali di efficienza, efficacia, trasparenza ed equità. Per il perseguimento di questi obiettivi, la lettura di genere del bilancio può essere realizzata a due livelli:

GENDER BUDGETING

Bilancio di previsione (pluriennale/annuale)

Conto consuntivo annuale

GENDER AUDITING

Analizzando il bilancio a consuntivo si opera un processo di gender auditing nel quale, a ciclo amministrativo concluso, si analizzano i risultati dell’attività condotta: questa scelta consente di disporre di dati definitivi sulla base dei quali valutare l’attività che è stata condotta e ri-orientare i bilanci futuri. Affrontando il bilancio a preventivo si rende possibile operare delle variazioni di bilancio e modificare le decisioni, ovvero condurre un processo di gender budgeting: in questa fase, disporre di un documento redatto sul bilancio a consuntivo consente di possedere gli elementi conoscitivi indispensabili per poter intervenire sulle decisioni.

Elaborazioni Arthur D. Little da “Il Bilancio di genere – Linee guida per i comuni e alcune esperienze” – Prov. Alessandria Figura 1. Finalità e modalità di attuazione del bilancio di genere

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Capitolo 1 - Introduzione al Bilancio di Genere

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I destinatari del bilancio di genere sono: i decisori politici che, sulla base di tale documento, possono scegliere di adottare politiche più efficienti di allocazione delle risorse; il personale dell’ente, che viene coinvolto, “sensibilizzato” e stimolato a gestire i servizi in ottica di genere; la comunità di riferimento, in quanto il bilancio di genere rappresenta un’interessante forma di rendicontazione sociale. La fase di partenza dell’elaborazione di un bilancio di genere è rappresentata dall’analisi del contesto, ovvero dall’analisi della popolazione maschile e femminile del territorio interessato. L’analisi deve riguardare: • il territorio e le caratteristiche ambientali (ecosistema urbano, sicurezza sociale, etc.); • le caratteristiche di base della popolazione (età, stato civile, occupazione, titolo di studio, dinamiche demografiche, etc.); • le caratteristiche e la composizione del mercato del lavoro (dati occupazionali). Questa fase dovrebbe produrre un quadro generale della comunità, evidenziando eventuali gender gap e, in generale, il livello di qualità della vita. Una seconda fase, invece, dapprima attraverso un’analisi di tipo interno e poi tramite una di tipo esterno, mira alla lettura dei documenti redatti dall’Amministrazione provinciale e dai Comuni che ne fanno parte, all’analisi delle loro scelte programmatiche e delle iniziative poste in atto nel tempo, evidenziandone le differenti ricadute sulle donne e sugli uomini occupati, ponendo particolare attenzione alle azioni direttamente indirizzate alla componente femminile o alla realizzazione di condizioni di uguaglianza. L’analisi interna attiene al personale che lavora all’interno dell’Amministrazione provinciale. La rilevazione è impostata in modo da elaborare i dati sull’organigramma degli occupati da un punto di vista non esclusivamente quantitativo, ma anche qualitativo, ovvero ponendo in evidenza la posizione professionale e la carriera delle donne all’interno dell’Amministrazione di riferimento, anche attraverso l’incrocio di questi dati con la presenza femminile e maschile nelle diverse forme contrattuali. Questo tipo di rilevazione consente di calcolare il tasso di femminilizzazione dell’occupazione e il coefficiente di rappresentazione femminile e di porre in evidenza eventuali fenomeni di discriminazione per le donne che lavorano all’interno dell’Amministrazione. L’analisi esterna, invece, riguarda il personale che lavora all’interno dei Comuni scelti come maggiormente rappresentativi sul territorio provinciale. Il panel di tali Comuni viene fornito dall’indagine di alcune variabili di segmentazione (drivers), ad esempio quelle di tipo demografico/territoriale (per esempio, la densità abitativa) ed economico/occupazionale (per esempio, il numero di addetti per unità locali attive sul Comune) oltre che dalla rilevazione dello sviluppo di best practices in tema di politiche di genere e di bilancio sociale svolte dai Comuni stessi negli ultimi anni. Successivamente alle fasi di analisi, per valutare da un punto di vista di genere i documenti di bilancio, è necessario effettuare una riclassificazione secondo criteri che permettano di riaggregare le voci di bilancio in tematiche di rilevanza di genere. Anche in questo caso, la modalità di riclassificazione non è univoca ed è legata alla tipologia di ente: in Italia si è diffusa una riclassificazione del bilancio secondo le seguenti aree: • aree direttamente inerenti il genere (attività e risorse rivolte alle pari opportunità); • aree indirettamente inerenti il genere (attività destinate a specifici target che hanno un impatto sulle differenze di genere, come per esempio i servizi per l’infanzia, etc.); • aree inerenti i servizi per la qualità della vita (casa, lavoro, tempo libero, etc.); • aree di genere ambientali (sicurezza, trasporti, tutela urbanistica, etc.); • aree residuali. Concluso questo processo, si apre la terza fase, relativa all’analisi del bilancio e alla valutazione dell’allocazione delle risorse in ottica di genere, verificando che le politiche, i servizi forniti e le attività svolte dall’ente siano efficaci ed efficienti rispetto alle esigenze di bilancio generali dell’ente stesso, agli obiettivi istituzionali e ai bisogni specifici degli uomini e delle donne della comunità. Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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Nel 1945 il diritto di voto viene esteso finalmente alle donne e solo l’anno successivo si decreta anche la loro eleggibilità . Le due guerre sono periodi di grandi cambiamenti, le donne cominciano ad occuparsi di lavori e di problemi che fino a quel momento hanno riguardato solo gli uomini. Relegate al ruolo di madri e mogli, ora le donne cominciano a prendere coscienza delle proprie capacità e, numerose, prendono parte alla vita pubblica. Prima accanto a partigiani e ad importanti uomini politici e poco dopo in prima linea nella vita politica del Paese. Fondamentale l’impegno costante delle ventuno parlamentari della Costituente, tra cui Tina Anselmi e Nilde Iotti, ferventi animatrici della partecipazione femminile.

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Questa fase presenta alcune difficoltà, soprattutto perché, ancora oggi, non esistono specifici “indicatori di genere standardizzati” per valutare in maniera oggettiva i parametri di efficacia e di efficienza. Proprio questo aspetto, insieme alla mancanza, spesso, di dati e di statistiche disaggregate per genere, rappresenta la principale criticità nella realizzazione di un documento di bilancio di genere in Italia. La valutazione generale della gestione delle risorse e la verifica delle attività svolte dall’ente dovrebbero rappresentare le basi sulle quali costruire il progetto di bilancio preventivo dell’ente, concludendo così il ciclo gender auditing-gender budgeting, in vista delle finalità e degli obiettivi posti inizialmente. Il fine di tale processo è la costruzione di un bilancio in cui la consapevolezza degli effetti specifici delle decisioni di spesa su ciascun genere possa portare a modellare le decisioni di spesa migliorando l’efficienza dell’allocazione delle risorse pubbliche rispetto ai risultati che si vogliono ottenere, eliminando le disparità e promuovendo l’uguaglianza sostanziale tra uomini e donne. La delicatezza di tale fase è legata alla capacità di predisposizione di strumenti che consentano, ex ante, se non di eliminare del tutto le disparità esistenti, quanto meno di non incrementarle o di non introdurne di nuove. Quest’ultima fase deve prevedere, dunque, non solo l’analisi dell’offerta dei servizi garantita dall’ente ovvero la vera e propria mappatura dei servizi gender sensitive della Provincia, ma anche l’analisi della domanda dei servizi (analisi dei bisogni) da parte della popolazione (sia potenziale che reale). Il risultato dell’indagine, infine, dovrebbe fornire l’indicazione sulle prospettive da seguire ovvero sugli obiettivi da perseguire nel futuro più immediato nelle politiche di genere della Provincia sia in termini di scelte politiche, che di indirizzi strategici.

1.3

1.3.1

Quadro normativo di riferimento

Bilancio di genere: il contesto internazionale e italiano

A livello internazionale, i primi casi di redazione di bilanci di genere risalgono alla metà degli anni Ottanta, sviluppandosi, in particolar modo, nei Paesi di cultura o di appartenenza anglosassone. A partire dall’esperienza dei governi federali australiani, i bilanci di genere furono usati come strumenti di una strategia di gender mainstreaming3 finalizzati ad evidenziare gli impatti di genere delle politiche e a responsabilizzare il Governo rispetto a obiettivi dichiarati di pari opportunità e, inoltre, a consentire l’avvio di politiche mirate al miglioramento della condizione femminile. Inizialmente, tali documenti furono chiamati “Bilanci delle donne”, in ragione degli approfondimenti sui diversi impatti del bilancio su uomini e donne. I limiti di queste prime esperienze furono ritenuti la mancanza di un’adeguata chiave di lettura di genere delle politiche macroeconomiche e di adeguati strumenti di rilevazione e controllo. Nel 1993 la Lega Internazionale delle Donne per la Pace e la Libertà (“Women’s International League for Peace and Freedom” - WILPF) istituì un’iniziativa di bilancio di genere in Canada. Basata su un concetto alternativo di sicurezza, l’iniziativa si concentrò sulle spese per il welfare e per la difesa. Nel 1995 venne condotto un esercizio di rilettura del Bilancio federale (Alternative Federal Budget) che comprendeva una specifica rilettura in ottica di genere in relazione all’occupabilità, alla protezione sociale, ai servizi di cura, alla partecipazione politica e sociale delle donne. In seguito, l’idea di redigere bilanci di genere prese slancio a livello internazionale nel 1995 a Pechino, quando la

3 Per Gender mainstreaming si intende l’integrazione sistematica delle situazioni, delle priorità e dei bisogni rispettivi delle donne e degli uomini in tutte le azioni politiche, economiche e sociali. La finalità è quella di mobilitare e sensibilizzare tutte le politiche affinché si raggiunga la parità tenendo conto degli effetti al momento della loro pianificazione ed attuazione.

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Piattaforma d’Azione delle Nazioni Unite raccomandò ai governi di compiere sforzi per esaminare sistematicamente come le donne beneficiano delle spese del settore pubblico e di aggiustare i bilanci per assicurare uguaglianza di accesso alla spesa pubblica (UNIFEM 2000: 112). Sull’onda di una combinazione di impegni nazionali ed internazionali verso l’uguaglianza di genere, nel 1996 fu lanciato il SAWBI (“South African Women’s Budget Initiative” - Iniziativa di Bilancio delle Donne del Sud Africa), che ha rappresentato un modello prevalente nello sviluppo dei bilanci di genere, in particolare nelle regioni del Sud Africa. Il Trattato di Amsterdam del 1997, in cui i Paesi Membri hanno provveduto a formalizzare l’impegno e l’attenzione verso le politiche di parità e di mainstreaming a livello europeo, menziona esplicitamente tra i compiti e gli obiettivi della Comunità l’eliminazione delle diseguaglianze e la promozione della parità tra uomini e donne (artt. 2 e 3). In particolare, il regolamento generale dei Fondi Strutturali per il 2000-2006, ponendo la parità dei sessi tra gli obiettivi principali, ha disposto che questa dimensione debba essere integrata nelle attività cofinanziate dei Fondi riferendosi ad esse in ben 10 dei 56 articoli del Regolamento. Gli stessi Fondi Strutturali, attraverso il FSE (Fondo Sociale Europeo), sono i principali strumenti finanziari volti a sostenere la Strategia Europea per l’Occupazione (SEO) che integra la priorità delle pari opportunità. Fin verso la fine degli anni Novanta i termini “Bilanci di genere”, “Bilanci sensibili al genere”, “Bilanci rispondenti al genere” e “Iniziative di Bilancio di genere” hanno ottenuto un vasto utilizzo. Questa terminologia riflette in parte una tendenza ad usare il genere come categoria di analisi, costituendo altresì una risposta pratica a superare le tendenze di rappresentare i “Bilanci delle donne” come bilanci a sé stanti, separati dagli altri (Sharp & Broomhill 2002: 25). A livello comunitario, il documento strategico fondamentale sul bilancio di genere è rappresentato dalla Relazione al Parlamento Europeo tenuta dall’on. Fiorella Ghilardotti nel giugno 2003, che contiene un’ampia presentazione dello strumento che è il bilancio di genere, fornendo anche indicazioni strategiche, che a tutt’oggi rappresentano il riferimento politico della Commissione Europea sulla rendicontazione di genere. Nel Consiglio Europeo del 2004, le “politiche di uguaglianza” tra donne e uomini sono state riconosciute come “strumento di coesione sociale” e di “crescita economica”. Più in prospettiva attuativa è, invece, il richiamo al bilancio di genere contenuto nella “Road Map 2006 - 2010” per le pari opportunità della Commissione Europea, che, tra le azioni chiave finalizzate a “migliorare la governance sulla parità tra i generi” individua quella di “sostenere la valutazione dell’impatto rispetto al genere e il Bilancio di Genere” e, in particolare, “promuovere il Bilancio di Genere a livello locale, regionale, nazionale, anche attraverso lo scambio di pratiche ottimali”. Pertanto, a partire dal 2003 il numero dei bilanci di genere si è moltiplicato, con la conseguenza che, ad oggi, bilanci di genere possono essere reperiti a tutti i livelli di governo (nazionale e locale) in oltre quaranta Paesi in tutto il mondo, iniziati e condotti in un’estesa varietà di modi. In Europa, le iniziative di analisi dei bilanci in un’ottica di genere hanno preso avvio in Inghilterra nel 1989, mediante il WBG (British Women’s Budget Group), iniziativa che, insieme all’implementazione di strumenti di decodifica delle politiche pubbliche rispetto agli effetti differenziati della spesa pubblica, delle entrate, delle modalità di erogazione dei servizi pubblici, del lavoro non pagato e della disuguaglianza di genere nell’accesso alle risorse, ha sensibilizzato diversi governi sulle problematiche di genere. Tali pratiche rimasero, tuttavia, isolate fino alla fine degli anni Novanta, quando la Francia iniziò la pubblicazione del “Jaune budgétaire”, seguita da altre nuove iniziative di bilancio di genere in vari Paesi europei. Il 12 maggio 2006, a Innsbruck, venne adottata la “Carta europea per l’uguaglianza e le parità delle donne e degli uomini nella vita locale”, avente l’obiettivo di sollecitare gli enti locali, quali organi di governo più vicini ai cittadini, ad utilizzare pienamente i loro poteri e i loro partenariati in favore di una maggiore uguaglianza delle donne e degli uomini nella vita politica, sociale, economica e culturale. All’art. 5, la suddetta Carta prevede l’assunzione del parametro di genere nell’elaborazione e nell’analisi dei bilanci a tutti i livelli del processo finanziario, nonché un processo di riallocazione delle entrate e delle spese per promuovere la parità fra le donne e gli uomini.

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Anche in Italia, a partire dal 2000, sono stati avviati progetti sperimentali sostenuti dalla Comunità Europea. Le regioni interessate sono state Liguria, Emilia-Romagna, Marche, Piemonte e Valle D’Aosta. Nel 2002, è stata costituita per iniziativa della Provincia di Genova una Rete delle Province e dei Comuni per la diffusione del bilancio di genere e di buone prassi per le pari opportunità. A dicembre 2007 la Rete raccoglieva già 12 Province e 11 Comuni e interessava un totale complessivo di circa 11 milioni di abitanti. Diversi enti locali – prevalentemente Regioni e Province - aderenti alla Rete e non, hanno dato corso alla sperimentazione di rendicontazioni, di solito parziali. In tutto sono una quarantina in Italia gli enti che hanno dato avvio a queste pratiche, adattando alla propria realtà le metodologie e le prassi maggiormente conosciute. Si riportano di seguito alcuni esempi significativi: • In Liguria il comune di Sestri Levante è stato il primo in Italia, nel 2001, all’interno di un progetto della Provincia di Genova, a sperimentare un’analisi di bilancio in ottica di genere. Sino al 2006 sono rintracciabili documenti allegati al Bilancio di Previsione. La Provincia di Genova si è fatta promotrice della diffusione sul territorio regionale, ma anche nazionale, della pratica del gender budgeting, secondo una propria “scuola” che riclassifica i bilanci in “spese direttamente inerenti il genere, spese indirettamente inerenti il genere e spese di genere ambientale”. Provincia e Comune hanno prodotto le proprie analisi, approfondendo l’analisi di contesto in chiave di genere, descrivendo le attività secondo la riclassificazione suddetta, ma con dati di risultato non sempre differenziabili per genere. • In Valle d’Aosta la città di Aosta ha adottato il modello ligure per analizzare il proprio bilancio nel 2004 utilizzando risorse FSE (Fondo Sociale Europeo). • In Piemonte la Regione e i Comuni di Torino, Cuneo, Pinerolo, Collegno e Novi Ligure hanno sperimentato la rendicontazione di genere. La Provincia di Torino lo ha fatto in modo organico all’interno del bilancio sociale. Anche la Provincia di Alessandria ha avviato parallelamente al bilancio sociale quello di genere. La “scuola” ligure resta anche per il Piemonte il punto di riferimento. • In Lombardia la Provincia di Milano ha finanziato un progetto che ha prodotto un manuale per i bilanci di genere dei Comuni, sperimentando la metodologia in sei Comuni del territorio provinciale. Il Comune di Lodivecchio ha realizzato un’analisi di contesto nonché dei dati dell’utenza dei servizi e degli interventi commisurati al consuntivo di bilancio, evidenziando le aree di criticità. • In Toscana la Provincia di Firenze ha presentato il proprio bilancio di genere nell’ottobre 2006, mentre quelli di diversi altri Comuni sono in fase di progettazione. La Provincia di Siena ha creato un database per “leggere” il bilancio e ha predisposto delle linee guida per i Comuni. • La Regione Marche utilizza anche il modello VISPO (“Valutazione di Impatto Sulle Pari Opportunità”), messo a punto dall’ISFOL per il Dipartimento Nazionale Pari Opportunità, in particolare per la valutazione dei Fondi

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Strutturali, e analizza i compiti delle proprie strutture in base all’impatto di genere. Analogamente ha proceduto anche la Provincia di Macerata. • Nel Sud Italia si segnala l’esperienza del Comune di Bari, che ha utilizzato la metodologia della riclassificazione e, quindi, dell’analisi degli interventi attraverso la spesa. Il modello di riclassificazione è stato utilizzato nel 2004 anche dal Comune di Catania. • In Emilia-Romagna il primo Comune che ha analizzato il Bilancio (entrate e spese) in relazione all’impatto di genere è stato quello di Modena, contemporaneamente alla regione Emilia-Romagna che ha finanziato un progetto di fattibilità, cui ha fatto seguito una prima analisi di tre aree di intervento. In seguito si è attivato il Comune di Ferrara. Analogamente e quasi contemporaneamente, si sono impegnate le Province di Parma, di Modena, di Ferrara, di Bologna, di Rimini. L’approccio di “scuola” è generalmente quello di analizzare le aree dove risultano più immediate le connessioni tra azioni intraprese ed effetti sulle persone in base al criterio della sensibilità di genere e nell’ottica dello sviluppo umano, senza ricorrere alla riclassificazione dei bilanci. L’obiettivo di avviare i bilanci di genere è comunque presente in numerosi progetti, ordini del giorno, risoluzioni di Regioni, Province e Comuni. Presso il Parlamento italiano sono depositate due proposte di legge - presentate nel 2006 - per l’istituzione dei Bilanci di genere nella Pubblica Amministrazione, mentre si è avviato uno specifico esame della tematica da parte della Commissione di Parità della Corte dei Conti. Su sollecitazione della Rete nazionale delle Consigliere di Parità, sono state anche approvate da parte del Consiglio Nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, delle linee guida per mettere a punto forme di rendicontazione che tengano conto delle differenze uomo-donna. A livello nazionale, l’applicazione della rendicontazione di genere viene promossa dalla Direttiva del maggio 2007 “Misure per attuare parità e pari opportunità tra uomini e donne nelle amministrazioni pubbliche” che, per la realizzazione della “promozione ed attuazione concreta del principio delle pari opportunità” e della “valorizzazione delle differenze nelle politiche del personale”, segnala come possibile linea d’azione l’analisi di genere del bilancio, auspicando “che i bilanci di genere diventino pratica consolidata nelle attività di rendicontazione sociale delle amministrazioni”. Inoltre, la Finanziaria 2008 individua l’obiettivo di “introdurre il Bilancio di Genere per le Amministrazioni statali” e stabilisce di realizzare nel 2008 una sperimentazione di Bilancio di Genere presso i Ministeri della Salute, della Pubblica Istruzione, del Lavoro e Politiche Sociali, dell’Università e della Ricerca, delegando la definizione di criteri e metodologie al Ministero per i Diritti e le Pari Opportunità, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze e richiedendo la relazione sui risultati a marzo 2009. A sostegno di un’applicazione consapevole della rendicontazione di genere, la Finanziaria 2008 ha previsto anche un’azione formativa di aggiornamento destinata ai Dirigenti di questi stessi Ministeri, nonché un impegno per l’inserimento di rilevazioni disaggregate per genere nel Sistema Statistico Nazionale (SISTAN). A livello regionale, le prime esperienze interessanti in materia di analisi e valutazione delle politiche pubbliche secondo un’ottica di genere sono state avviate con la realizzazione del Programma Operativo Puglia 2000-2006 per l’utilizzo dei Fondi Strutturali. Il percorso ha riguardato: • la declinazione di strumenti organizzativi ed operativi per introdurre, accompagnare e monitorare l’applicazione dell’approccio delle pari opportunità di genere nell’attuazione della politica regionale; • la sperimentazione di alcune applicazioni sia con riferimento alle politiche finanziate nell’ambito del Fondo Sociale Europeo (FSE) sia con riferimento alle politiche finanziate nell’ambito del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale; • l’introduzione di strumenti di valutazione nell’applicazione di alcune tipologie di bandi per incentivazione delle PMI; • una particolare attenzione alle politiche pubbliche attuate a livello delle cinque città capoluogo, nell’ambito dell’Asse V del POR Puglia 2000-2006. I risultati di questo percorso, la consapevolezza che tali esperienze e strumenti debbano interessare non soltanto le politiche pubbliche straordinarie, ma anche quelle ordinarie, hanno portato la Regione Puglia a rendere più strutturato tale approccio, con l’emanazione della Legge Reg. n. 7 del 21 marzo 2007, in materia di politiche di genere e di servizi di conciliazione vita-lavoro.

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Con la Legge Reg. n. 7 del 21 marzo 2007 “Norme per le politiche di genere e i servizi di conciliazione vita-lavoro”, la Regione Puglia si è dotata di una legge organica sulle politiche di genere finalizzata all’affermazione di una nuova cittadinanza solidale che rispetti e valorizzi le differenze di genere. Ispirata ai principi della pari dignità tra uomini e donne, dell’equità nella distribuzione delle risorse, dei poteri e delle responsabilità tra i sessi, della partecipazione femminile alla vita politica, sociale, economica e culturale della comunità regionale e a garanzia dei principi e degli interventi in essa previsti, la legge istituisce l’Ufficio garante di genere e il Centro risorse regionale per le donne, quale presidio regionale a tutela delle politiche di genere: L’Ufficio garante di genere, istituito con DGR n. 1267 del 31 luglio 2007, ha la funzione di integrare la dimensione genere e di fornire una valutazione di merito sui programmi e sugli atti di indirizzo generali, con riferimento all’applicazione dei principi di pari opportunità e della dimensione di genere in tutti i principali atti regionali. Il Centro risorse regionale per le donne, coordinato dall’Ufficio garante di genere, rappresenta il momento di raccordo delle istituzioni di parità presenti a livello regionale e svolge attività di informazione, animazione, raccordo con gli organismi di parità del territorio e supporto alla progettazione, rivolta in particolare agli organismi di parità, e ai servizi di consulenza rivolti alle donne, anche con l’obiettivo di promuovere progetti di sviluppo locale che favoriscano l’inserimento delle donne nella vita economica e sociale. Fanno parte del Centro risorse regionale per le donne la Commissione pari opportunità, la Consulta femminile, la Consigliera di parità regionale, il Comitato pari opportunità della Regione Puglia e il Gruppo di animazione delle pari opportunità per i Fondi Strutturali. Fonte: Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari opportunità

In precedenza, con Legge Reg. n. 70 del 9 giugno 1980 era stata istituita la Consulta Regionale Femminile per promuovere tutte le iniziative tese a realizzare la piena parità tra cittadini, uomini e donne e rimuovere ostacoli di diritto e di fatto che impediscono il pieno sviluppo della personalità della donna nella sua effettiva partecipazione alla organizzazione politica, economica, sociale e del lavoro e, successivamente, con Legge Reg. n. 16 del 30 aprile 1990, la Commissione Pari Opportunità della Regione Puglia con l’obiettivo di attuare i principi di parità di trattamento tra cittadini di sesso diverso e di promuovere uguali e concrete opportunità a favore delle donne, al fine di garantire loro piena autonomia ed affermazione nella società e nel mercato del lavoro. Tale organismo non deve essere confuso con il Comitato Pari Opportunità della Regione Puglia, istituito con DGR n.110 del 6 febbraio 2006, che è preposto alla realizzazione del principio di pari opportunità per il personale della Regione Puglia. Il Comitato individua i fattori che ostacolano l’effettiva parità di opportunità tra donne e uomini nel lavoro, proponendo iniziative dirette al loro superamento alla luce delle caratteristiche del mercato del lavoro e dell’andamento dell’occupazione femminile nell’ambito regionale, anche con riferimento alle diverse tipologie di rapporto di lavoro; promuove interventi idonei a facilitare il reinserimento delle lavoratrici dopo l’assenza per la maternità; propone iniziative per prevenire forme di molestie sessuali nei luoghi di lavoro. Con Decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 517 del 9 settembre 2002, è nato anche il Gruppo di animazione pari opportunità per i Fondi Strutturali, che svolge un ruolo consultivo, propositivo e promozionale in materia di pari opportunità nei confronti dell’Autorità di Gestione del POR Puglia 2000-2006, nell’ambito della programmazione, attuazione e valutazione dei quattro Fondi Strutturali, assicurando il raccordo, nel contesto regionale e nazionale, con i diversi soggetti che si occupano di pari opportunità. A supporto dell’azione di sensibilizzazione, promozione ed attuazione del principio di pari opportunità, il Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri di concerto con le Regioni dell’Obiettivo 1, ha istituito le Task Force locali nell’ambito della Misura 1.2 del Programma Operativo Nazionale di Assistenza Tecnica e Azioni di Sistema. In Puglia, la Task Force per le Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le Pari Opportunità, istituita nel 2004 presso l’Autorità di gestione del POR PUGLIA 2000-2006, fornisce supporto e assistenza tecnica in merito all’attuazione del principio di pari opportunità nell’ambito del POR Puglia 20002006, della Programmazione 2007-2013 e degli Accordi di Programma Quadro (APQ), nell’ottica di sviluppare sinergie tra Fondi Strutturali e Fondi FAS. A livello provinciale, in attuazione del D.Lgs. n. 196 del 23 maggio 2000, attualmente inglobato nel D.Lgs. n. 198 dell’11 aprile 2006 recante il “Codice delle pari opportunità tra uomo e donna”, vengono nominate le Consigliere di Parità effettiva e supplente della Provincia di Bari (con Decreto Interministeriale del 29 ottobre 2003 pubblica-

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to su G.U. 274 del 25 novembre 2003) che svolgono la funzione di promozione e controllo in merito all’attuazione dei principi di uguaglianza, di opportunità e di non discriminazione per donne e uomini nel lavoro. Tra i compiti che la legge assegna alle/ai Consigliere/i di parità, (art.15, comma 1, D.Lgs. 198/2006 “Codice di pari opportunità tra uomo e donna”), rientra quello della rilevazione delle situazioni di squilibrio di genere, al fine di svolgere le funzioni promozionali e di garanzia contro le discriminazioni nel lavoro previste dal Libro III, Titolo I “Le pari opportunità nel lavoro” D.Lgs. 198/2006 “Codice di Pari Opportunità tra uomo e donna”, rafforzandone il ruolo nel rispetto delle norme antidiscriminatorie nei luoghi di lavoro. In particolare, si configura come discriminazione diretta qualsiasi atto, patto o comportamento che produca un effetto pregiudizievole discriminando le lavoratrici o i lavoratori in ragione del loro sesso e comunque il trattamento meno favorevole rispetto a quello di un’altra lavoratrice o di un altro lavoratore in situazione analoga. Si ha discriminazione indiretta, invece, nell’ipotesi in cui una disposizione, un criterio, una prassi, un atto, un patto o un comportamento apparentemente neutri mettono e possono mettere i lavoratori di un determinato sesso in una posizione di particolare svantaggio rispetto ai lavoratori dell’altro sesso, salvo che riguardino requisiti essenziali allo svolgimento dell’attività lavorativa, purché l’obiettivo sia legittimo e i mezzi impiegati per il suo conseguimento siano appropriati e necessari. Sono considerate come discriminazioni anche le molestie, ovvero quei comportamenti indesiderati, posti in essere per ragioni connesse al sesso, aventi lo scopo o l’effetto di violare la dignità di una/un lavoratrice/ tore e di creare un clima intimidatorio, ostile, degradante, umiliante ed offensivo e le molestie sessuali, ovvero quei comportamenti indesiderati a connotazione sessuale, espressi in forma fisica, verbale o non verbale, aventi lo scopo o l’effetto di violare la dignità di una/un lavoratrice/tore e di creare un clima intimidatorio, ostile, degradante, umiliante ed offensivo. A fronte di atti, patti, atteggiamenti o comportamenti discriminatori le Consigliere di Parità possono intervenire, nell’ambito territoriale di competenza, su segnalazione e delega della lavoratrice e/o del lavoratore, sia in fase stragiudiziale allo scopo di rimuovere atti e/o comportamenti discriminatori in violazione delle norme a tutela delle/dei lavoratrici/ori favorendo la conciliazione delle controversie, sia promuovendo il tentativo obbligatorio di conciliazione ai sensi dell’art. 410 del codice di procedura civile o, nell’ambito del pubblico impiego, ai sensi dell’art. 66 del D.Lgs. n. 165/2000, sia in giudizio, avanti il Giudice del Lavoro o avanti il Tribunale Amministrativo Regionale o intervenendo nei giudizi promossi dalla lavoratrice. Nell’ipotesi di discriminazione collettiva la possibilità di intervento stragiudiziale o giudiziale spetta alla/al Consigliera/e regionale o nazionale. Fonte: Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali

Infine, è da sottolineare che il Comune di Bari è Project Leader di un progetto finanziato nell’ambito del PIC INTERREG IIIC EAST ZONE, che ha l’obiettivo di avviare a livello locale un’agenzia di parità “progetto LEAD”, che ha presentato i risultati finali del progetto in un convegno tenuto a Bari il 20 novembre 2007.

1.3.2

Conciliazione ed incentivazione: le politiche per elevare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro

In tutti i Paesi europei il dibattito sulle pari opportunità e, in particolare, sulla partecipazione delle donne al mercato del lavoro, è stato oggetto di attenzione. Essa, tuttavia, si articola in modo diverso nelle diverse aree del vecchio continente. Mentre i Paesi scandinavi (e segnatamente la Danimarca) e la Francia hanno intrapreso questo tipo di politiche da molti anni, i Paesi del sud Europa hanno tardato ad affrontare il problema, anche per ragioni culturali. Tuttavia, anche sulla scorta degli obiettivi di Lisbona, che prevedono per ciascun Paese il raggiungimento di un tasso di partecipazione femminile al lavoro pari al 60%, il dibattito sull’efficacia delle diverse politiche ha ripreso quota anche nel nostro Paese. Le politiche volte ad aumentare il livello di partecipazione delle donne al mercato del lavoro sono definite politiche di incentivazione e vanno distinte da quelle di conciliazione, che rappresentano un sottogruppo delle prime. Nel linguaggio della ricerca sono definite di conciliazione quelle misure che rendono possibile l’erogazione di lavoro per il mercato da parte di persone (nella stragrande maggioranza donne) con vincoli familiari. Esse sono generalmente basate sulla liberazione di tempo per la cura, e quindi comprendono l’offerta di orari flessibili e/o ridotti, come il part-time, e l’offerta di servizi (pubblici o privati) di cura, sia per l’infanzia che per altri familiari dipendenti (anziani e disabili). Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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Nel 1789 viene presentata la “Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina” durante la Rivoluzione Francese, che però viene respinta dalle assemblee rivoluzionarie. È la prima di tante dure lotte che le donne dovranno affrontare per affermare i propri diritti. Da allora il cammino è stato lungo e faticoso, ma grazie alla tenacia e alla passione di donne e uomini, tante sono state le battaglie sociali, politiche e civili portate avanti con successo. In Italia, gli Anni Settanta sono stati gli anni di molte conquiste; dal riconoscimento della parità sul lavoro, alle lotte per l’aborto e il divorzio, alle leggi contro la violenza, fino ad arrivare alle più recenti leggi su stalking, mobbing, etc.

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Le politiche di incentivazione si basano prevalentemente sull’offerta di un reddito aggiuntivo, sia direttamente alle donne sia alle loro famiglie, nell’ipotesi che esso possa servire ad acquistare sul mercato servizi per la cura che sostituiscano la cura erogata in casa (home production), in grande maggioranza dalle donne. Esistono, inoltre, politiche di incentivazione rivolte alle imprese che assumono donne. Queste diverse politiche non vanno però confuse, perché, come dimostrano le evidenze empiriche, i loro effetti non coincidono (al limite, si sommano). Così, ad esempio, se vi è una carente offerta di servizi per la cura, modesti aumenti di reddito non raggiungono il risultato della conciliazione. Addirittura, come si vedrà più oltre, aumenti del reddito familiare non legati alla partecipazione delle donne al lavoro (come il quoziente familiare) possono scoraggiarla, proprio perché, mancando un’attenzione al tema della conciliazione sul piano temporale, può risultare conveniente per le donne rinunciare al lavoro per il mercato e alla fatica che ne consegue, recuperando il reddito necessario per altra via.

1.3.3

Politiche di conciliazione nell’approccio europeo

Il Trattato di Amsterdam ha dato vita dal ‘97 alla predisposizione di uno specifico ruolo per la conciliazione nell’ambito delle politiche del lavoro e della famiglia (come dimostra il Libro Bianco sul Welfare). Questa iniziativa ha reso il termine conciliazione di uso comune. Tale utilizzo esteso viene valorizzato successivamente nell’ambito dell’Offerta di lavoro e occupazione femminile, Carta dei diritti fondamentali siglata a Nizza nel 2000, dove viene assunto come “esercizio combinato di diritti fondamentali”4. Il testo della Carta e i successivi atti elaborati dalla Commissione rompono con una tradizione che riteneva le politiche di conciliazione esclusivamente riferite alle donne: ora non si tratta più solo di combattere le discriminazioni a carico delle donne ma occorre ridurre gli ostacoli all’integrazione delle donne nel mercato del lavoro. Il tema, inteso come il complesso dei sistemi che prendono in considerazione le esigenze della famiglia puntando sui congedi parentali, sulle soluzioni per la cura dei bambini e degli anziani, sullo sviluppo di un contesto e di un’organizzazione del lavoro tale da agevolare la conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare per le donne e per gli uomini, è ormai un tema che coinvolge ed interessa più soggetti (individui, aziende, sistema sociale) e che sta penetrando, seppure lentamente, nella cultura di chi opera per il miglioramento dei sistemi lavorativi e sociali. Il mercato del lavoro, ancora oggi, si dimostra troppo spesso inaccessibile per le donne che si trovano nella condizione di dover conciliare tra le diverse esigenze. I modelli sociali ed aziendali non sono ancora pronti a venire incontro alle esigenze dei nuovi nuclei familiari e, per troppe donne, la soluzione si traduce frequentemente in una dolorosa scelta tra lavoro e famiglia. Si tratta, in sostanza, di operare un passaggio di paradigma: dalla conciliazione come esigenza individuale alla “conciliazione di sistema” che si traduce in: • disponibilità di servizi sostitutivi che svolgano il lavoro di cura: asili nido, scuole per l’infanzia, scuole elementari a tempo lungo, mense scolastiche, assistenza domiciliare per gli anziani non autosufficienti e per i diversamente abili, ecc; • disponibilità, da parte delle amministrazioni pubbliche, a fornire tutti gli altri servizi ai cittadini con orari friendly che ne facilitino la fruizione; • orari dei negozi continuati o di lunga durata e differenziati nell’arco della giornata e della settimana o festivi in modo da consentire le spese senza affanno eccessivo; • servizi di trasporto accessibili, frequenti, veloci con tratte ed orari friendly. È del tutto evidente come il tema della conciliazione rientri, quindi, tra gli interrogativi più diffusi di quella che viene comunemente definita domanda sociale. A questa, come ai tanti altri interrogativi, sempre più differenziati e numerosi, avanzati dallo stato sociale è possibile rispondere, anche coerentemente alle direttive dell’Unione Europea, con iniziative che prevedano interventi di prevenzione e rimozione di qualsiasi forma di discriminazione 4

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Calafà L. Congedi e rapporto di lavoro 2004, Padova, Cedam.

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ed esclusione sociale. La promozione di interventi precoci capaci di fornire risposte adeguate ai radicali mutamenti che stanno coinvolgendo la condizione socio-economica di singoli individui e dei nuclei familiari costituisce non solo un impegno etico ma un pre-requisito essenziale per lo sviluppo dell’intero Sistema Paese.

1.4

Dimensione locale della spesa sociale e bilancio di genere

A livello internazionale il primo Paese a sperimentare il gender budgeting è stato l’Australia nel 1984. Successivamente altri Paesi hanno promosso ed utilizzato tale strumento, tra i più attivi si possono citare: il Sudafrica, il Canada, la Gran Bretagna, la Francia, Israele, la Svizzera, la Norvegia, la Svezia e la Danimarca. L’importanza e l’efficacia di tale strumento sono state riconosciute dalla comunità internazionale nella Quarta Conferenza delle Donne (Pechino 1995). Nella “Beijing Platform for Action”, infatti, si afferma che il bilancio di genere rappresenta un’azione utile per la promozione ed attuazione del principio del gender mainstreaming5. L’Unione Europea ha recepito le indicazioni e la prospettiva della Conferenza di Pechino ed in particolare dal 2001 ha iniziato ad impegnarsi nella diffusione e promozione del bilancio di genere, inserendo tale strumento in un più ampio quadro di iniziative per le pari opportunità. Nel 2003 è stata presentata al Parlamento Europeo, dalla Commissione per i diritti della donna e le pari opportunità, una relazione e una proposta di risoluzione in tema di bilancio di genere. In Italia, a differenza degli altri Paesi dove le iniziative di gender budgeting sono state realizzate a livello nazionale, le prime sperimentazioni in bilancio di genere sono partite dagli enti locali, soprattutto dalle Province e dai Comuni, come conseguenza in parte dell’impianto legislativo italiano. In ordine cronologico i primi progetti in tema di bilancio di genere risalgono al 2001 e sono stati realizzati in Emilia Romagna, a livello regionale e nella provincia di Modena. Nel 2002 le Province di Modena, Siena e Genova si sono impegnate in maniera più sistematica nella redazione del bilancio di genere e hanno siglato un protocollo d’intesa con l’obiettivo di promuovere e sviluppare il gender budgeting in Italia e di costruire una rete per lo scambio di buone prassi in materia. Nel corso degli anni l’interesse per il bilancio di genere è cresciuto: altri enti lo hanno realizzato o progettato e altre amministrazioni hanno aderito al protocollo di intesa, tra questi: le Province di Ancona, Alessandria, Ferrara, Firenze, Milano, Parma, PesaroUrbino, La Spezia, Torino, Roma ed i Comuni di Genova, Aosta, Cuneo, Firenze, Pesaro, Rimini, Sestri Levante, Siena, Torino, Collegno, Bari, Pinerolo. Si registra, inoltre, l’interesse ed il coinvolgimento di alcune Regioni: Emilia Romagna, Piemonte, Liguria, Marche. A livello nazionale in questi ultimi anni inoltre sono state realizzate numerose iniziative pubbliche, come convegni, conferenze, presentazioni, etc. Manca ancora il riconoscimento a livello nazionale, anche se in realtà alcuni primi passi sono stati fatti: nella Direttiva sulle misure per attuare parità e pari opportunità tra uomini e donne nelle Pubbliche Amministrazioni, presentata nel maggio 2007 dai Ministri Nicolais e Pollastrini, all’articolo 6 si esprime la necessità di redigere i bilanci di genere e si “auspica che diventino pratica consolidata nelle attività di rendicontazione sociale delle amministrazioni”. Nell’aprile 2006 è stato inoltre presentato alla Camera dei Deputati un disegno di legge “Norme per l’istituzione del bilancio di genere per la Pubblica Amministrazione”. Soprattutto nella lettura di genere al femminile emerge l’importanza di efficaci politiche pubbliche, che sono chiamate ad azioni mirate e precise, in grado di non disperdere le risorse disponibili e di distribuirle secondo 5 Analisi di genere: esame sistematico dei ruoli, delle relazioni e dei processi incentrato sulle differenze fra donne e uomini di condizioni e bisogni, di accesso alle risorse, ai poteri decisionali, alla partecipazione sociale, al reddito. Gender mainstreaming: integrazione sistematica delle situazioni, delle priorità e dei bisogni rispettivi delle donne e degli uomini in tutte le azioni politiche, economiche e sociali. La finalità è quella di mobilitare e sensibilizzare tutte le politiche affinché si raggiunga la parità tenendo conto degli effetti al momento della loro pianificazione ed attuazione. Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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effettivi criteri di necessità. In questo senso emerge l’importanza di uno strumento quale il bilancio di genere, fortemente sostenuto dall’UE, che permetta di operare una verifica sull’operato pubblico rispetto alle conseguenze sulle donne e sugli uomini, e che adotti la prospettiva di genere con un metodo trasversale a tutte le aree di intervento dell’ente (gender mainstreaming). In Italia il bilancio di genere ha conosciuto un importante sviluppo. Grazie alla promozione della rete di Province e Comuni dedicata a sostegno di questo strumento, dal 2001 si contano i bilanci di genere di 26 Province, 23 Comuni e 6 Regioni. A livello nazionale occorre ancora ricordare che la Direttiva del 23 maggio 2007 (G.U. n. 173 del 27 luglio 2007), “Misure per attuare parità e pari opportunità tra uomini e donne nelle amministrazioni pubbliche”, emanata dal Ministro per le Riforme e le Innovazioni nella Pubblica Amministrazione e dal Ministro per i Diritti e le Pari Opportunità, ha raccomandato alle amministrazioni pubbliche l’utilizzo del bilancio di genere. Il dinamismo degli enti locali in questa materia rappresenta un’eccezione tutta italiana, riconosciuta anche a livello europeo. L’Italia è stata, infatti, l’unico Paese a sperimentare il bilancio di genere a livello territoriale, al contrario degli altri Paesi, dove l’impegno è stato soprattutto a livello nazionale. Una specificità che premia il ruolo importante degli enti locali nel promuovere le politiche di genere, soprattutto attraverso i servizi sociali e alla famiglia dei Comuni, i servizi per le politiche del lavoro delle Province e i servizi sociosanitari finanziati dalle Regioni. Il processo di federalismo diventa così cruciale anche per realizzare le politiche di genere nell’ottica delle pari opportunità, a fianco delle politiche nazionali che mantengono una potenzialità di intervento non ancora adeguatamente espressa. La dimensione di genere delle dinamiche federaliste rilancia inoltre un’indispensabile azione di regia da parte dell’amministrazione centrale, che rappresenta l’unica via per superare le consistenti differenze regionali della condizione femminile. Non è un caso, infatti, che il bilancio di genere si sia diffuso soprattutto nelle regioni settentrionali, dove l’empowerment politico, sociale ed economico delle donne è al livello dei Paesi europei più avanzati, mentre solo recentemente sono state avviate alcune iniziative nelle regioni meridionali. Dopo un periodo di intensa attività, si è assistito in questi ultimi mesi ad un rallentamento del processo di diffusione locale del bilancio di genere, che ha visto la conclusione dei numerosi progetti avviati negli ultimi tre anni, ma solo in pochi casi l’avvio di nuovi. La mancanza di nuove risorse per i progetti, nonché l’inevitabile rallentamento delle attività, dovuta all’imminente scadenza elettorale, non spiega però tutti i motivi di una flessione di interesse, proprio in un momento in cui la crisi economica rivela, come si è visto, l’importanza di strumenti conoscitivi dell’impatto di genere delle politiche pubbliche. A ben vedere, le numerose esperienze di bilancio di genere maturate ad oggi in Italia hanno consentito di sviluppare una metodologia di analisi oramai consolidata, superando, dunque, la prima fase di sperimentazione dal punto di vista tecnico. Il momento di stasi attuale nasconde invece la difficoltà del passaggio da un uso tecnico di questo strumento, in termini di rendicontazione delle attività svolte, ad un uso politico, in termini di costruzione di nuove politiche sensibili al genere, diverse modalità di allocazione delle risorse, modifica delle priorità di spesa nonché maggiore valorizzazione della spesa sociale. Un percorso che certamente vede direttamente chiamati in

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Capitolo 1 - Introduzione al Bilancio di Genere

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causa gli amministratori, soprattutto le amministratrici, e che prevede una rinnovata assunzione di responsabilità delle politiche di genere di fronte ai cittadini e alle cittadine. Il bilancio di genere in quest’ottica risente, dunque, dell’esigenza generale di una maggiore innovazione nelle politiche e nella pubblica amministrazione, dal livello locale a quello nazionale, e di una rinnovata sensibilità al tema delle pari opportunità.

Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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t s e t n o C 32 BdG_31.indd 32

Capitolo 2 - Contesto socio-economico del territorio della provincia di Bari

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to

Capitolo 2

Contesto socio-economico del territorio della provincia di Bari 2.1 Territorio di riferimento 2.2 Contesto economico-produttivo 2.3 Comuni e popolazione della provincia 2.4 Caratteristiche demografiche: etĂ , stato civile, famiglie, relazione parentale, stato di salute 2.5 Popolazione straniera immigrata 2.6 Istruzione e livelli occupazionali

Bilancio di Genere della Provincia di Bari ari - 2 2009 009 00 9

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Capitolo 2 - Contesto socio-economico del territorio della provincia di Bari

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2

Contesto socio-economico del territorio della provincia di Bari

2.1

Territorio di riferimento

Il territorio della provincia di Bari si estende su una superficie di 3.825 kmq, situata nella parte centrale della Puglia, nella zona che prima era chiamata Terra di Bari. Esso confina ad ovest con la Basilicata (province di Matera e Potenza), a nord con la neonata provincia di Barletta-Andria-Trani6 e a sud con le province di Taranto e di Brindisi. La provincia di Bari in sintesi

N° comuni: 41 Superficie totale: 3.825 Kmq Popolazione residente: 1.251.072 abitanti Densità: 327 abitanti/Kmq Capoluogo di provincia: Bari – 322.511 abitanti

Elaborazioni Arthur D. Little su Dati ISTAT aggiornati al 31 dicembre 2007 Figura 2. La provincia di Bari in sintesi

Sviluppandosi in un’ampia conca, il territorio è dominato dalle Murge (sistema di rilievi che superano anche i 600 metri di quota) e si estende attraverso l’hinterland barese fino alle coste che si affacciano ad est sul mare Adriatico. Colline e pianure caratterizzano il paesaggio della provincia: le prime con la loro formazione rocciosa di natura carsica che vanno dalle Murge baresi a quelle di Bitonto, di Castellana Grotte, di Gioia del Colle e di Altamura; le seconde, costituenti la Pianura di Barletta, di Bari e di Monopoli, che caratterizzano le aree costiere dei comuni litoranei (Molfetta, Giovinazzo, Bari, Mola, Monopoli, Polignano a Mare) fino alla parte più meridionale al confine con la provincia di Taranto presso la Valle d’Itria.

6 La provincia di Barletta-Andria-Trani, alla quale aderiscono 7 Comuni, precedentemente inclusi nella provincia di Bari, è stata istituita nel 2004, sottraendo a quest’ultima una popolazione di circa 390.000 abitanti. I comuni interessati sono i tre comuni capoluogo (Barletta, Andria e Trani) e quelli di Bisceglie, Canosa di Puglia, Spinazzola e Minervino Murge. Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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2.2

Contesto economico-produttivo

Il contesto economico della provincia di Bari rivela le caratteristiche tipiche della Puglia, in taluni casi esaltandole. Il 74,8% del territorio della provincia è rappresentato da superficie agricola (circa 2.862 kmq)7 della quale circa il 92% è costituito da superficie agricola effettivamente utilizzata (SAU = 2622,45 kmq)8. Questa superficie viene sfruttata prevalentemente con le coltivazioni di ulivo e di vite da cui si ricava olio d’oliva e vino di ottima qualità. Tra tutte le principali città produttrici di olio d’oliva spicca Bitonto, mentre i centri di maggior produzione vinicola sono Gioia del Colle, Gravina in Puglia, Adelfia e Rutigliano nel sud-barese. Molto diffusa, soprattutto nelle campagne intorno a Turi, risulta essere la produzione ortofrutticola (in particolare, ciliegie, pere, etc.). Altre attività importanti praticate sul territorio sono l’allevamento (specialmente quello ovino nell’area della Murgia barese) e la pesca, che può contare su un’estensione costiera di più di 100 km. Le marinerie più importanti sono quelle di Molfetta, Mola di Bari e Monopoli, mentre nelle aree di Giovinazzo e Monopoli recentemente è stata anche introdotta la pratica dell’acquacoltura. Nonostante la decisa impronta agricola, la provincia è una delle più industrializzate del meridione d’Italia. La maggior parte degli insediamenti industriali tende verso configurazioni distrettuali ed è situata lungo la fascia costiera e nell’hinterland barese (l’area industriale si è progressivamente spostata verso l’interno ed è oggi ospitata fra i comuni di Bari e Modugno con propaggini verso i comuni di Palo e Bitonto), sviluppandosi nei comparti chimico, petrolchimico, tessile, del legno e, soprattutto, meccanico (nella meccanica operano colossi come Magneti Marelli, Bosch e Getrag e Bari, inoltre, ospita da tempo il principale distretto industriale tedesco in Italia). Notevole è l’industria del mobile, incentrata intorno ad alcune grandi aziende leader nella produzione di salotti: nel triangolo dei divani (che comprende i comuni di Altamura e Santeramo nel barese e di Matera nella Basilicata) si è costituito un vero e proprio indotto di piccole aziende subfornitrici e si segnala, fra l’altro, la presenza di una grande azienda del settore operante a Modugno, baricentro economico della provincia. Esistono, anche, industrie agro-alimentari (vinicole, casearie, conserviere, del tabacco, dell’olio e delle paste alimentari), mentre quelle cantieristiche, un tempo fiorenti, ora segnano il passo, vinte dalla forte concorrenza a livello nazionale. Inferiore alla media italiana appare essere l’incidenza delle imprese artigiane, con un basso contributo al Pil provinciale. Il rilevante peso delle ditte individuali si ricollega, in particolare, alla significativa quota di imprese agricole e commerciali, che insieme costituiscono il 60% del tessuto imprenditoriale barese. L’incidenza degli addetti alle micro-imprese (fino a 9 addetti) supera quella media nazionale ed esprime, in sintesi, la ridotta dimensione delle unità produttive locali. Il settore commerciale (che incide per il 32% sul totale dell’economia provinciale come riportato nella tabella sottostante) è fortemente radicato sul territorio ed è funzionale all’industria del mobile ed all’agro-alimentare. L’industria del mobile, in particolare quella specializzata nei salotti, è preminente nel flusso verso l’estero in Paesi come gli Stati Uniti d’America, seguiti dal Regno Unito, dai Paesi Bassi e dalla Germania e recentemente anche dalla Russia. Il commercio di prodotti agricoli, favorito dalla specializzazione delle colture (pomodori, carciofi, cetrioli, uva da tavola, pere, ciliegie e fichi) e dalla qualità dei prodotti tipici DOP - come il Pane di Altamura, l’Olio extravergine di oliva Terra di Bari, il Vino Canestrato pugliese e DOC come la Mozzarella ed il Vino Gioia del Colle, etc. - determina, invece, una forte corrente di esportazione all’estero specialmente verso alcuni Paesi emergenti come la Cina, il Canada, etc. Nonostante alcune realtà manifatturiere a decisa vocazione internazionale e la presenza dello scalo marittimo di Bari, decisivo per lo smistamento dei manufatti e dei prodotti agricoli, la propensione all’esportazione (incidenza delle esportazioni sul Pil), rimane, tuttavia, molto al di sotto della media

7 ISTAT - 5° Censimento Agricoltura 2000 - Tavola 4.8 - Superficie totale per classe di superficie, comune e zona altimetrica. 8 ISTAT - 5° Censimento Agricoltura 2000 - Tavola 4.6 - Superficie agricola utilizzata (SAU) per titolo di possesso dei terreni, comune e zona altimetrica.

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Capitolo 2 - Contesto socio-economico del territorio della provincia di Bari

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nazionale e lontana da livelli soddisfacenti. Tra i principali servizi è da menzionare l’importantissima funzione all’incremento di tutte le attività commerciali svolta dal settore fieristico attraverso gli eventi promozionali della Fiera del Levante/Bari (la più importante Campionaria di tutto il meridione d’Italia), della Fiera di Molfetta, della Fiera di Santa Lucia/Monopoli, della Fiera di San Leone e dei Santi Medici/Bitonto, della Fiera di S.Giorgio/Gravina in Puglia, etc. Nel campo informatico, inoltre, i servizi costituiscono uno dei settori più vivaci dell’economia, con aziende come Getronics, EDS, Olivetti e IBM presenti in modo particolare nell’area di Bari e di Molfetta (rimane ancora bassa la spesa destinata alle attività di ricerca e sviluppo). Il turismo della provincia, infine, è quasi del tutto di tipo culturale anche se è ancora poco sviluppato. Esso si basa soprattutto sulle città d’arte, che puntano sui loro centri storici ricchi di cattedrali in stile romanico pugliese (Altamura, Bari, Bitonto e Gravina in Puglia) e sui castelli normanno-svevi (Bari e Sannicandro di Bari). Esiste anche un turismo paesaggistico, che prevale nella Valle d’Itria, la terra dominata dalle famose costruzioni a tetto conico di Alberobello (trulli) e quello di tipo naturalistico, che prevale nella zona di Castellana Grotte, dove il terreno carsico ha permesso la formazione di fiumi sotterranei la cui acqua ha formato nei millenni splendide grotte naturali. Il turismo balneare interessa le spiagge di Monopoli, Polignano a Mare e Giovinazzo ma con un tasso di sviluppo ancora inferiore rispetto alla media regionale. A testimonianza di quanto sopra descritto, nel grafico e nella tabella seguenti viene riportata, a titolo esemplificativo, l’indicazione dell’incidenza percentuale delle unità locali9 per settore economico sul totale della provincia di Bari10 nell’ultimo trimestre del 2007. Incidenza percentuale delle Unità locali per settore economico nella provincia di Bari (2007) D

A

2,2%

A B

Agricoltura, caccia e silvicoltura Pesca, piscicoltura e servizi connessi

0,1

Estrazione di minerali

0,1

Attività manifatturiere

11,9

Prod. distrib. energia elettrica, gas e acqua 21,2%

53,4% 23,2% C B

Settore primario Settore terziario

Settore secondario n.c.

C

D

21,1

0,1

Costruzioni

11,1

Commercio; rip. beni pers. e per la casa

32,4

Alberghi e ristoranti

3,7

Trasporti, magazzinaggio e comunicaz.

3,5

Intermediazione monetaria e finanziaria

2,1

Attività immob., noleg., informat., ricerca

6,7

P.A. e difesa assic. soc. obbligatoria

0,0

Istruzione

0,4

Sanità e altri servizi sociali

0,5

Altri servizi pubblici, sociali e personali

4,1

Servizi domestici c/o famiglie e conv.

0,0

Imprese non classificate

2,2

Totale

100

Elaborazioni Arthur D. Little su Dati IPRES – Puglia in cifre 2008 (IV trimestre 2007) Figura 3. Incidenza percentuale delle Unità locali per settore economico nella provincia di Bari (2007)

9 Con unità locale si fa riferimento all’impianto (o corpo d’impianti) situato in un dato luogo e variamente denominato (es. stabilimento, agenzia, filiale, succursale, rappresentanza, magazzino, negozio, deposito, etc.). 10 IPRES – Puglia in cifre 2008 - I dati della Provincia di Bari si riferiscono al IV trimestre del 2007 e prendono in considerazione l’aggregato dei 48 Comuni che ne costituivano la provincia (comprendendo, dunque, anche i comuni di Barletta, Andria, Trani, Bisceglie, Canosa di Puglia, Spinazzola e Minervino Murge). Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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2.3

Comuni e popolazione della provincia

Analisi di genere per territorio e popolazione I comuni all’interno della provincia di Bari sono quarantuno, distribuiti su una superficie di circa 3.825 chilometri quadrati e con una popolazione residente complessiva di 1.251.072 abitanti11. Nella tabella seguente viene mostrato il dettaglio della popolazione residente del 2007 per comune:

Comune

Acquaviva Fonti Adelfia Alberobello Altamura Bari Binetto Bitetto Bitonto Bitritto Capurso Casamassima Cassano Murge Castellana Grotte Cellamare Conversano Corato Gioia del Colle Giovinazzo Gravina in Puglia Grumo Appula Locorotondo Modugno Mola di Bari Molfetta Monopoli Noci Noicattaro Palo del Colle Poggiorsini Polignano a Mare Putignano Rutigliano Ruvo di Puglia Sammichele di Bari Sannicandro di Bari 11

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Totale popolaz. residente 21.318 17.185 11.040 68.373 322.511 2.038 11.251 56.302 10.530 15.317 17.902 13.000 19.051 5.449 24.958 47.352 27.956 20.767 44.124 12.996 14.054 38.065 26.427 59.793 49.575 19.455 25.264 21.557 1.470 17.656 27.614 17.964 25.973 6.782 9.716

di cui Maschi

% Maschi

di cui Femmine

% Femmine

Superf. (Kmq)

10.391 8.460 5.362 33.738 155.191 1.025 5.593 27.707 5.213 7.562 8.791 6.375 9.169 2.755 12.246 22.930 13.573 10.138 21.858 6.512 6.813 18.844 13.023 28.887 24.164 9.427 12.582 10.705 751 8.603 13.467 8.907 12.776 3.272 4.890

48,74 49,23 48,57 49,34 48,12 50,29 49,71 49,21 49,51 49,37 49,11 49,04 48,13 50,56 49,07 48,42 48,55 48,82 49,54 50,11 48,48 49,50 49,28 48,31 48,74 48,46 49,80 49,66 51,09 48,73 48,77 49,58 49,19 48,25 50,33

10.927 8.725 5.678 34.635 167.320 1.013 5.658 28.595 5.317 7.755 9.111 6.625 9.882 2.694 12.712 24.422 14.383 10.629 22.266 6.484 7.241 19.221 13.404 30.906 25.411 10.028 12.682 10.852 719 9.053 14.147 9.057 13.197 3.510 4.826

51,26 50,77 51,43 50,66 51,88 49,71 50,29 50,79 50,49 50,63 50,89 50,96 51,87 49,44 50,93 51,58 51,45 51,18 50,46 49,89 51,52 50,50 50,72 51,69 51,26 51,54 50,20 50,34 48,91 51,27 51,23 50,42 50,81 51,75 49,67

130,98 29,73 40,34 427,75 116,2 17,62 33,57 172,82 17,65 14,88 77,41 89,42 67,93 5,83 126,9 167,69 206,48 43,71 381,3 80,6 47,5 31,9 50,76 58,32 156,38 148,82 41,16 79,06 43,12 62,5 99,11 53,2 222,04 33,87 56

DensitĂ (abitanti per Kmq) 163 578 274 160 2.775 116 335 326 597 1.029 231 145 280 935 197 282 135 475 116 161 296 1.193 521 1.025 317 131 614 273 34 282 279 338 117 200 174

Dati ISTAT per la popolazione residente nei 41 comuni considerati alla data del 31 dicembre 2007.

Capitolo 2 - Contesto socio-economico del territorio della provincia di Bari

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Santeramo Terlizzi Toritto Triggiano Turi Valenzano Totale

26.620 27.425 8.719 27.364 11.688 18.471 1.251.072

13.186 13.634 4.259 13.376 5.663 9.082 610.900

49,53 49,71 48,85 48,88 48,45 49,17 48,83

13.434 13.791 4.460 13.988 6.025 9.389 640.172

50,47 50,29 51,15 51,12 51,55 50,83 51,17

143,42 68,3 74,58 20 70,77 15,79 3.825

186 402 117 1.368 165 1.170 327

Fonte: Dati ISTAT al 31/12/2007

La provincia di Bari è la provincia più popolata della Puglia e la quinta in Italia (dopo quelle di Roma, di Milano, di Napoli e di Torino). La densità della popolazione è di 327 abitanti per kmq12. In termini di numerosità di popolazione residente, essa si divide essenzialmente in due grandi zone: la nord-barese e la sud-barese. La nord barese presenta centri generalmente molto popolati (oltre a Bari che supera i 320.000 abitanti) come Altamura, Bitonto, Molfetta e Corato. La sud-barese, al contrario, si distingue per la mancanza di grossi centri in grado di superare i 50.000 abitanti: l’unico centro che spicca è Monopoli con 49.575 abitanti. In termini di estensione comunale, invece, i comuni più estesi sono situati nelle aree nord (Corato, Ruvo di Puglia e Bitonto), centro occidentale (Gravina in Puglia e Altamura) e sud della provincia (Gioia del Colle, Noci e Monopoli), circondando i comuni che costituiscono l’hinterland barese. I comuni con maggiore densità di popolazione sono di conseguenza quelli di Bari (oltre il 20% dei residenti è concentrato nel comune con il massimo della densità abitativa - 2.775 abitanti per kmq - anche per la sua limitata superficie territoriale di soli 116,2 kmq) e quelli dell’hinterland barese: Triggiano, Valenzano, Capurso, Modugno, oltre a Molfetta che conta circa 1.025 abitanti per kmq. L’analisi dei bilanci demografici per il triennio 2005-2007 mostra un andamento in crescita costante, anche se limitato, della popolazione. Nell’arco di tempo considerato si è registrato, infatti, un aumento complessivo della popolazione di 2.142 unità (il CAGR13 è pari a +0,08%, in linea con quello della Regione Puglia (+0,06%) e leggermente inferiore a quello nazionale (+0,73%)).

12

Elaborazioni su dati ISTAT al 31 dicembre 2007.

13 Il CAGR - Compound Annual Growth Rate, rappresenta il tasso di crescita medio composto di un investimento o altro, anno per anno in un determinato periodo di tempo. Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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Popolazione residente nella provincia di Bari nel periodo 2005-2007 e confronto con la popolazione nella regione Puglia ed in Italia Provincia di Bari

Regione Puglia 4.500

Residenti (in migliaia) 1.300 1.200 1.100 1.000 900 800 700 600 500 400 300 200 100 0

4.071,518

4.069,869

4.076,546

4.000 1.248,930

1.249,533

+ 0,06%

1.251,072

3.500 3.000 2.500 2005

2006

2007

Residenti regione Puglia + 0,08%

Italia 60.000

58.751,711

59.131,287

59.619,290 + 0,73%

55.000 2005

2006

2007

CAGR TOTALE DEL PERIODO = + 0,08%

50.000 2005

2006

2007

Residenti Italia

Elaborazioni Arthur D. Little su Dati ISTAT aggiornati al 31 dicembre 2005-2006-2007 Figura 4. Popolazione residente nella provincia di Bari nel periodo 2005-2007 e confronto con la popolazione nella regione Puglia ed in Italia

La popolazione della provincia di Bari è l’unica che faccia registrare un segno positivo mentre le altre province pugliesi mostrano un saldo demografico negativo. Tali dinamiche sono da attribuirsi essenzialmente alle differenze riscontrabili nelle dinamiche migratorie, piuttosto che a differenze riscontrabili nelle dinamiche demografiche naturali. La provincia di Bari mantiene, infatti, un minimo di capacità attrattiva, mentre le altre province pugliesi già mostrano nella dinamica demografica del primo scorcio degli anni 2000 i segni perversi dell’aumento del divario Nord-Sud che si è determinato nel corso degli anni ’9014. Nel triennio citato i 5 comuni che hanno subito una maggiore diminuzione di popolazione sono stati nell’ordine: Bari, Sammichele di Bari, Acquaviva delle Fonti, Putignano e Toritto. Al contrario i 5 che hanno registrato un maggiore aumento di popolazione sono stati: Noicattaro, Turi, Cassano delle Murge, Cellamare e Bitetto. Dei 1.251.072 abitanti della provincia 610.900 sono uomini e 640.172 donne. In media, la percentuale di popolazione femminile della provincia è maggiore di quella maschile (51,2% a fronte del 48,8%) e rispecchia sia la media regionale pugliese (51,5%) che quella nazionale (51,4%). Il comune con la maggiore percentuale di popolazione femminile è Bari (51,88%) mentre quello con la percentuale inferiore è Poggiorsini (48,91%).

14 Fonte: Analisi del contesto socioeconomico della provincia di Bari – G. Ancona – Università degli Studi di Bari Dipartimento per lo Studio delle Società Mediterranee, Maggio 2008.

40 BdG_31.indd 40

Capitolo 2 - Contesto socio-economico del territorio della provincia di Bari

31/05/2010 12.01.29


Percentuale popolazione residente nella provincia di Bari, nella regione Puglia ed in Italia al 31/12/2007 Provincia di Bari

Regione Puglia

48,5%

Maschi

51,5%

Femmine Maschi

48,8%

51,2%

Femmine

Italia

51,4%

48,6%

Maschi Femmine

Elaborazioni Arthur D. Little su Dati ISTAT aggiornati al 31 dicembre 2007 Figura 5. Percentuale popolazione residente nella provincia di Bari, nella regione Puglia ed in Italia al 31/12/2007

Nel triennio 2005-2007 l’incidenza femminile è stata di poco superiore a quella maschile (il CAGR delle donne è stato pari a +0,11%, anch’esso in linea con quello della regione Puglia (+0,10%) ma inferiore a quello nazionale (+0,73%)). Popolazione residente per sesso nella provincia di Bari nel periodo 2005-2007 e confronto con la popolazione nella regione Puglia ed in Italia Provincia di Bari

Regione Puglia 3.000

Residenti (in migliaia) 1.300 1.200 1.100 1.000 900 800 700 600 500 400 300 200 100 0

2.500 1.248,930

1.249,533

1.251,072

639,058

640,172

2.093,744

2.098,330

1.977,338

1.976,125

1.978,216

2.000 1.500

638,768

+ 0,10%

2.094,180

+ 0,11%

+ 0,02%

1.000 2005

2006 Maschi

2007 Femmine

Italia

610,162

610,475

610,900

+ 0,06%

35.000 30.224,823

30.412,846

28.526,888

28.718,441

+ 0,73% 30.669,543

30.000 2005

2006

2007

CAGR FEMMINILE DEL PERIODO = + 0,11%

25.000 2005

28.949,747 + 0,74%

2006 Maschi

2007 Femmine

Elaborazioni Arthur D. Little su Dati ISTAT aggiornati al 31 dicembre 2005-2006-2007 Figura 6. Popolazione residente nella provincia di Bari nel periodo 2005-2007 e confronto con la popolazione nella regione Puglia ed in Italia

Nel triennio citato i 5 comuni che hanno subito una maggiore diminuzione di popolazione femminile sono stati nell’ordine: Bari, Toritto, Sammichele di Bari, Monopoli, Putignano, mentre i 5 con un maggiore aumento sono stati: Noicattaro, Turi, Cassano delle Murge, Cellamare e Bitetto. I comuni con un maggiore incremento di popolazione residente sono quelli contigui all’area metropolitana del capoluogo in netta controtendenza rispetto agli anni precedenti al 2005, in cui la crescita demografica aveva subito rallentamenti mostrando una tendenza alla “stazionarietà” da attribuire sostanzialmente al flusso migratorio in uscita, addebitabile in gran parte alla ricerca, fuori dell’ambito provinciale, di opportunità di lavoro e di Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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41 31/05/2010 12.01.30


condizioni di vita più soddisfacenti. Ad oggi, inoltre, nella formazione della consistenza della popolazione residente, occorre anche tenere in conto il contributo proveniente dalla radicazione degli stranieri.

2.4 Caratteristiche demografiche: età, stato civile, famiglie, relazione parentale, stato di salute Analisi di genere per età Particolarmente importante nell’analisi di genere è la rilevazione della distribuzione della popolazione per fasce d’età, che è opportuno segua la classificazione in “periodi di vita” tipica della lettura in chiave di genere, dove si distinguono 4 aree specifiche: 1. l’area di cura infanzia e adolescenza (0-19 anni), che comprende l’ampio spettro di quei soggetti che, pur con modalità che variano molto e molto velocemente con l’avanzamento dell’età anagrafica, richiedono comunque servizi di cura; 2. l’area conciliazione lavoro-famiglia (20-59 anni), che copre l’arco dell’età adulta, con relativo percorso professionale di progressiva acquisizione di competenze e carriera e percorso personale di scelta di autonomia ed eventuale creazione e ampliamento di un proprio nucleo familiare; 3. l’area di assistenza e supporto (60-79 anni), che coincide con l’uscita dal mondo del lavoro e può comprendere la possibilità di supportare la fascia precedente nella gestione di carichi di cura, ma anche con l’ingresso più o meno graduale nella fascia di anzianità; 4. l’area di cura persone anziane (da 80 anni in poi) che riguarda l’ultima parte della vita, in cui va crescendo il fabbisogno di supporto e una possibile perdita, parziale o talvolta totale, di autonomia. La lettura complessiva dei dati sulla popolazione residente per fasce di età offre una visione più completa rispetto alle caratteristiche della popolazione, evidenziando come la proporzione fra uomini e donne sia assolutamente equilibrata nella fascia “20-39” anni (i maschi prevalgono, seppur di poco, fino ai 19 anni d’età) mentre la presenza femminile cresca progressivamente nelle fasce successive “40-59” e “60-79” anni fino a rappresentare poco meno dei due terzi della popolazione nella fascia “80 ed oltre”. Popolazione residente nella provincia di Bari per sesso e fasce di età al 31/12/2007 Fasce di età

Popolazione (in migliaia) 28,5% del totale

200

27,8% del totale

180 160

21,3% del totale 18,1% del totale

140

0-19: 20-39: 40-59: 60-79: 80 e oltre:

Cura infanzia e adolescenza Conciliazione lavoro - famiglia Conciliazione lavoro - famiglia Assistenza e supporto Cura anziani

120 100 80 4,4% del totale

60 40 20 0

0-19

20-39

40-59

60-79

80 e oltre

Maschi

137

179

169

105

21

Femmine

129

177

178

121

35

Fasce di età

Elaborazioni Arthur D. Little su Dati ISTAT aggiornati al 31 dicembre 2007 Figura 7. Popolazione residente nella provincia di Bari per sesso e fasce di età al 31/12/2007

42 BdG_31.indd 42

Capitolo 2 - Contesto socio-economico del territorio della provincia di Bari

31/05/2010 12.01.31


Nello stesso periodo di riferimento (2007), inoltre, la popolazione compresa nelle fasce d’età lavorative “20-39” e “40-59” risulta essere di poco superiore rispetto a quella delle stesse fasce d’età della regione Puglia e dell’Italia (56,23% contro rispettivamente il 55,42% ed il 55,18%), come riportato nella figura seguente. Percentuale popolazione residente nella provincia di Bari al 31/12/2007 per fasce d’età e confronto con la popolazione nella regione Puglia ed in Italia 100%

21,32%

21,28%

28,15%

28,47%

40%

27,27%

27,76%

20%

18,66%

18,07%

19,04%

80% 60%

4,59%

0%

26,83% 28,35% 20,31% 5,47%

4,42%

Regione Puglia

Provincia Bari

Italia

0-19

869,169

266,179

11.349,537

20-39

1.147,660

356,187

15.995,333

40-59

1.111,624

347,319

16.904,880

60-79

760,883

226,077

12.106,770

80 e oltre

187,210

55,310

3.262,770

Elaborazioni Arthur D. Little su Dati ISTAT aggiornati al 31 dicembre 2007 Figura 8. Percentuale popolazione residente nella provincia di Bari al 31/12/2007 per fasce d’età e confronto con la popolazione nella regione Puglia ed in Italia

La stessa fascia di popolazione è maggiore anche rispetto a quella della popolazione giovanile “0-19” e degli ultrasessantenni “60-79” e “80 e oltre” (con una percentuale del 56,23% contro il 43,77%). In particolare, riclassificando la popolazione residente nella provincia nelle tre fasce d’età convenzionali “0-14”, “15-64” e “65 e oltre”: Popolazione residente nella provincia di Bari al 31/12/2007 Popolazione 14 anni

15 anni  Popolazione  64 anni

Popolazione  65 anni

191.432

845.921

213.719

Fonte: Dati ISTAT aggiornati al 31/12/2007

per il calcolo dell’indice di dipendenza, che misura il peso che viene esercitato sulla popolazione in età lavorativa (convenzionalmente la fascia “15-64” anni) tanto da parte dei soggetti che, per età, non sono ancora entrati nel mondo del lavoro, quanto di quelli che dovrebbero già esserne usciti: Indice di dipendenza

(191.432+213.719)/845.921×100

47,89%

e dell’indice di vecchiaia, ovvero il rapporto tra la popolazione al di sopra dei 65 anni e la fascia “0-14”, che indica la quantità di anziani presenti sul territorio ogni 100 giovani: Indice di vecchiaia

(213.719/191.432)×100

111,64%

Bilancio ila la di Genere nere ne re d della ella el lla l Provincia di Bari - 2009

BdG_31.indd 43

43 31/05/2010 12.01.32


4 6

7 5 3

2 1

10 9 8

17 16

44 BdG_31.indd 44

22 Capitolo 2 - Contesto socio-economico del territorio23della provincia di Bari

24

2

31/05/2010 12.01.34


I movimenti femministi degli anni ‘70 e ‘80 sono un punto di svolta nel processo di emancipazione femminile. Ora le donne vogliono andare oltre la partecipazione alla vita pubblica e istituzionale. Nascono i primi collettivi, sulla scia del movimento americano. Le femministe vogliono liberare la donna da ruoli e sistemi che definiscono patriarcali; cominciano a parlare di sessualità, di consultori, di aborto, di divorzio, di autodeterminazione. Molte di quelle battaglie hanno contribuito a cambiare culturalmente l’idea di parità tra i sessi ed hanno permesso di realizzare alcune delle attuali leggi.

6

7

14

15

13

12

11

21 20

19 18

25

BdG_31.indd 45

26

27

Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

45 31/05/2010 12.01.41


ne consegue che la popolazione in età lavorativa risulta essere di poco superiore alle fasce che da questa dovrebbero dipendere (l’indice di dipendenza infatti è pari a 47,89% e che gli anziani superano i giovani di circa l’11,64% (ogni 100 giovani residenti nella provincia di Bari, infatti, sono presenti circa 112 anziani), rappresentando la fetta di popolazione dipendente maggiore. Considerando, invece, la popolazione di 15-39 anni e quella di 40-64: Popolazione residente nella provincia di Bari al 31/12/2007 15 anni  Popolazione  39 anni

40 anni  Popolazione  64 anni

430.934

414.987

Fonte: Dati ISTAT aggiornati al 31/12/2007

si può calcolare anche l’indice di struttura, che all’interno della popolazione in età attiva calcola il rapporto tra quella più matura (40-64) e quella più giovane (15-39) e che mette in evidenza la presenza di una porzione di popolazione giovanile che è di poco superiore a quella matura. Indice di struttura

(414.987/430.934)×100

96%

Analizzando gli stessi indici e confrontando le percentuali delle medesime fasce d’età anche per le donne si ottiene il grafico seguente che conferma come la provincia di Bari sia composta da una percentuale di popolazione in età lavorativa superiore a quella della popolazione che ne dipende, specialmente nel caso delle donne. Percentuale popolazione femminile residente nella provincia di Bari al 31/12/2007 per fasce d’età e confronto con la popolazione femminile della regione Puglia ed italiana 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0%

20,13%

20,13%

17,97%

27,34%

27,73%

25,78%

27,23%

27,78%

19,61%

18,94%

5,70%

5,43%

27,82% 21,36% 7,06%

Regione Puglia

Provincia Bari

Italia

0-19

422,315

128,859

5512,04

20-39

573,706

177,489

7907,697

40-59

571,374

177,83

8533,208

60-79

411,417

121,227

6552,438

80 e oltre

119,518

34,767

2164,16

Elaborazioni Arthur D. Little su Dati ISTAT aggiornati al 31 dicembre 2007 - Figura 9. Percentuale popolazione femminile residente nella provincia di Bari al 31/12/2007 per fasce d’età e confronto con la popolazione femminile della regione Puglia ed italiana

Analisi di genere per stato civile Dalle tabelle relative ai dati sulle fasce d’età e stato civile della popolazione residente di seguito riportate:

46 BdG_31.indd 46

Capitolo 2 - Contesto socio-economico del el te territorio err rrit it della provincia di Bari

31/05/2010 12.01.46


Popolazione maschile residente nella provincia di Bari per stato civile al 31/12/2007 Fasce di età

Popolazione (in migliaia)

0-19: 20-39: 40-59: 60-79: 80 e oltre:

160 120

Cura infanzia e adolescenza Conciliazione lavoro - famiglia Conciliazione lavoro - famiglia Assistenza e supporto Cura anziani

80 40 0

0-19

20-39

40-59

60-79

80 e oltre

137

114

17

4

1

Coniugati

0

64

149

93

14

Divorziati

0

0

3

1

0

Vedovi

0

0

1

6

6

Celibi

Fasce di età

Elaborazioni Arthur D. Little su Dati ISTAT aggiornati al 31 dicembre 2007 Figura 10. Popolazione maschile residente nella provincia di Bari per stato civile al 31/12/2007

Popolazione femminile residente nella provincia di Bari per stato civile al 31/12/2007 Fasce di età

Popolazione (in migliaia)

0-19: 20-39: 40-59: 60-79: 80 e oltre:

160 120

Cura infanzia e adolescenza Conciliazione lavoro - famiglia Conciliazione lavoro - famiglia Assistenza e supporto Cura anziani

80 40 0

0-19

20-39

40-59

60-79

80 e oltre

129

86

17

10

4

Coniugate

0

90

150

77

7

Divorziate

0

1

4

2

0

Vedove

0

0

6

32

24

Nubili

Fasce di età

Elaborazioni Arthur D. Little su Dati ISTAT aggiornati al 31 dicembre 2007 Figura 11. Popolazione femminile residente nella provincia di Bari per stato civile al 31/12/2007

si evincono i dati che seguono: Celibi/nubili • nella fascia d’età “0-19” la totalità delle donne, al pari degli uomini, risultano essere nubili; • nella fascia d’età “20-39” si registra una minore preferenza da parte delle donne per il nubilato (le nubili, infatti, sono il 48,5% rispetto al 64% di celibi); • nelle fasce d’età più avanzate “60-79” e “80 e oltre” le nubili sono circa il doppio dei celibi. Coniugati/coniugate • nelle fasce d’età più avanzate “60-79” e “80 e oltre” le coniugate vanno progressivamente diminuendo rispetto ai coniugati (il 64% rispetto all’89% degli uomini nel primo caso e addirittura il 20% a fronte di un 67% maschile nel secondo). Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

BdG_31.indd 47

47 31/05/2010 12.01.47


60% 50%

0% 20 - 39

40 - 59

60 - 79

67%

20% 10% 0%

0 - 19

20%

11%

10%

5%

10%

20%

8%

30% 4%

40%

30% 10%

40%

36%

50%

51%

70%

49%

60%

80 e oltre

0% 0%

70%

64%

80% 64%

90%

80%

88%

100%

90%

89%

100%

100%

100%

85%

Percentuale coniugati/e per fasce d’età

Percentuale celibi/nubili per fasce d’età

0 - 19

20 - 39

40 - 59

60 - 79

80 e oltre

Elaborazioni Arthur D. Little su Dati ISTAT aggiornati al 31 dicembre 2007 Figura 12. Percentuale celibi/nubili e coniugati/e per fasce d’età

Divorziati/divorziate • la percentuale di divorziate si concentra nelle tre fasce: “20-39/40-59” e “60-79” (tuttavia, essa non supera mai la quota del 2%). Vedovi/vedove • nelle fasce d’età più avanzate “60-79” e “80 e oltre” la percentuale delle vedove aumenta costantemente rispetto ai vedovi (rispettivamente il 26% a fronte di un 6% degli uomini nel primo caso e addirittura il 69% a fronte del 29% degli uomini nel secondo) per via della differenza del tasso di mortalità uomini/donne.

0 - 19

20 - 39

40 - 59

60 - 79

80 e oltre

20 - 39

40 - 59

29%

6%

3%

1%

26% 0 - 19

0%

0%

0%

10%

0%

0%

20%

10%

0%

30%

20%

0%

40%

30%

2%

50%

40%

1%

50%

2%

60%

2%

70%

60%

1%

80%

70%

0%

90%

80%

0%

100%

90%

0%

100%

69%

Percentuale vedovi/e per fasce d’età

0%

Percentuale divorziati/e per fasce d’età

60 - 79

80 e oltre

Elaborazioni Arthur D. Little Dati ISTAT aggiornati al 31 dicembre 2007 - Figura 13. Percentuale divorziati/e e vedovi/e per fasce d’età

Analisi di genere per famiglie Per valutare la situazione familiare della popolazione residente nella provincia di Bari al 31 dicembre 2007, si riporta la tabella con l’indicazione dei dati sulla Popolazione residente in famiglia15 e in convivenza16 (maschi/ femmine e totale). 15 Per famiglia si intende un insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o affettivi, coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso comune. 16 Per convivenza si intende un insieme di persone che, senza essere legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità e simili, conducono vita in comune per motivi religiosi, di cura, di assistenza, militari, di pena e simili.

48 BdG_31.indd 48

Capitolo 2 - Contesto socio-economico del territorio della provincia di Bari

31/05/2010 12.01.49


Comune Acquaviva Fonti Adelfia Alberobello Altamura Bari Binetto Bitetto Bitonto Bitritto Capurso Casamassima Cassano Murge Castellana Grotte Cellamare Conversano Corato Gioia del Colle Giovinazzo Gravina in Puglia Grumo Appula Locorotondo Modugno Mola di Bari Molfetta Monopoli Noci Noicattaro Palo del Colle Poggiorsini Polignano a Mare Putignano Rutigliano Ruvo di Puglia Sammichele di Bari Sannicandro di Bari Santeramo Terlizzi Toritto Triggiano Turi Valenzano Totale

Totale popolaz. residente in famiglia 21.281 17.168 11.014 68.259 321.227 2.038 11.246 56.245 10.514 15.264 17.898 12.834 18.990 5.449 24.907 47.249 27.834 20.707 44.041 12.995 14.046 37.999 26.406 59.676 49.483 19.372 25.202 21.515 1.466 17.656 27.568 17.945 25.902 6.782 9.706 26.569 27.276 8.693 27.306 11.633 18.463 1.247.824

di cui Maschi

di cui Femmine

10.390 8.458 5.357 33.702 154.681 1.025 5.588 27.693 5.206 7.540 8.791 6.326 9.150 2.755 12.222 22.894 13.485 10.118 21.836 6.511 6.808 18.824 13.023 28.843 24.130 9.400 12.558 10.696 751 8.603 13.448 8.906 12.756 3.272 4.888 13.167 13.592 4.255 13.344 5.641 9.079 609.712

10.891 8.710 5.657 34.557 166.546 1.013 5.658 28.552 5.308 7.724 9.107 6.508 9.840 2.694 12.685 24.355 14.349 10.589 22.205 6.484 7.238 19.175 13.383 30.833 25.353 9.972 12.644 10.819 715 9.053 14.120 9.039 13.146 3.510 4.818 13.402 13.684 4.438 13.962 5.992 9.384 638.112

Totale popolaz. residente in conviv. 37 17 26 114 1.284 0 5 57 16 53 4 166 61 0 51 103 122 60 83 1 8 66 21 117 92 83 62 42 4 0 46 19 71 0 10 51 149 26 58 55 8 3.248

di cui Maschi

di cui Femmine

1 2 5 36 510 0 5 14 7 22 0 49 19 0 24 36 88 20 22 1 5 20 0 44 34 27 24 9 0 0 19 1 20 0 2 19 42 4 32 22 3 1.188

36 15 21 78 774 0 0 43 9 31 4 117 42 0 27 67 34 40 61 0 3 46 21 73 58 56 38 33 4 0 27 18 51 0 8 32 107 22 26 33 5 2.060

Fonte: Dati ISTAT al 31/12/2007

Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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49 31/05/2010 12.01.52


Nel 2007, la popolazione residente in famiglia è pari a 1.247.824 individui: di questi, 609.712 sono uomini e 638.112 donne. La percentuale di popolazione femminile della provincia è maggiore di quella maschile (51,1%) e rispecchia la media regionale pugliese (51,4%) e quella nazionale (51,4%). Percentuale popolazione in famiglia nella provincia di Bari, nella regione Puglia ed in Italia al 31/12/2007 Provincia di Bari

Regione Puglia

48,6%

Maschi

51,4%

Femmine Maschi

48,9%

51,1%

Femmine

Italia

48,6%

Maschi

51,4%

Femmine

Elaborazioni Arthur D. Little su Dati ISTAT aggiornati al 31 dicembre 2007 Figura 14. Percentuale popolazione in famiglia nella provincia di Bari, nella regione Puglia ed in Italia al 31/12/2007

La popolazione convivente è pari a 3.248 individui, di cui 1.188 sono uomini e 2.060 sono donne. La percentuale di popolazione femminile risulta molto maggiore rispetto a quella maschile (63,4%) e rispecchia la media regionale pugliese (62,6%) e quella nazionale (62,9%). Percentuale popolazione convivente nella provincia di Bari, nella regione Puglia ed in Italia al 31/12/2007 Provincia di Bari

Regione Puglia Maschi

63,4%

37,4%

62,6%

37,1%

62,9%

Femmine

Maschi Femmine

36,6% Italia Maschi Femmine

Elaborazioni Arthur D. Little su Dati ISTAT aggiornati al 31 dicembre 2007 Figura 15. Percentuale popolazione convivente nella provincia di Bari, nella regione Puglia ed in Italia al 31/12/2007

Il comune con la maggiore percentuale di popolazione femminile residente in famiglia è Bari (26,1%), mentre quello con la percentuale inferiore è Poggiorsini (0,1%). Bari si conferma anche come il comune con la maggiore percentuale di popolazione femminile convivente (72,9%), mentre Binetto risulta essere quello con la percentuale più vicina allo zero. Nel triennio 2005-2007, la percentuale di popolazione femminile residente in famiglia è rimasta pressoché uguale a quella maschile (il CAGR delle donne è stato pari a +0,13%, anch’esso in linea con quello della regione Puglia (+0,13%), ma pur sempre inferiore a quello nazionale pari a +0,74%).

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Capitolo 2 - Contesto socio-economico od dell te de ter territorio itor it oriio della provincia di Bari

31/05/2010 12.01.53


Popolazione in famiglia per sesso nella provincia di Bari nel periodo 2005-2007 e confronto con la popolazione in famiglia nella regione Puglia ed in Italia Provincia di Bari

Regione Puglia 3.000

Popolazione (in migliaia)

2.500 1.244,668

1.300 1.200 1.100 1.000 900 800 700 600 500 400 300 200 100 0

1.247,508

1,247,824

637,702

638,112

2.087,785

2.091,780

1.972,664

1.974,290

2.000 1.500

636,490

+ 0,13%

2.086,546

+ 0,13%

1.970,568

+ 0,09%

1.000 2005

2006 Maschi

2007 Femmine

Italia

608,178

609,806

609,712

+ 0,13%

35.000

30.000 2005

2006

2007

+ 0,74%

30.019,535

30.209,987

30.464,545

28.397,972

28.592,915

28.829,064

25.000 2005

CAGR FEMMINILE DEL PERIODO = + 0,13%

+ 0,76%

2006 Maschi

2007 Femmine

Elaborazioni Arthur D. Little su Dati ISTAT aggiornati al 31 dicembre 2005-2006-2007 - Figura 16. Popolazione in famiglia per sesso nella provincia di Bari nel periodo 2005-2007 e confronto con la popolazione in famiglia nella regione Puglia ed in Italia

Nello stesso triennio, invece, la percentuale di popolazione femminile convivente in famiglia ha mostrato un trend negativo ma migliore di quella maschile (il CAGR delle donne è stato pari a -4,91%, migliore di quello della regione Puglia (-7,37%) ma inferiore a quello nazionale (-0,07%)). Popolazione convivente per sesso nella provincia di Bari nel periodo 2005-2007 e confronto con la popolazione convivente nella regione Puglia ed in Italia Provincia di Bari

Regione Puglia 10 9 8 7,634 7 6 6,770 5 4 3 2 1 0 2005

Popolazione (in migliaia) 5 4,262 4 3,248 3

2,278 2,025

2,060

- 4,91%

1,984

1,188

- 22,62%

1,356 0,669

0 2005

2006

2007

CAGR FEMMINILE DEL PERIODO = - 4,91%

6,550

3,461

3,926 - 23,85%

2006 Maschi

2

1

- 7,37%

5,959

2007 Femmine

Italia 350 300 250 205,288 200 150 100 128,916 50 2005

0,07% -

202,859

204,998

125,526

120,683

3,25% -

2006 Maschi

2007 Femmine

Elaborazioni Arthur D. Little su Dati ISTAT aggiornati al 31 dicembre 2005-2006-2007 - Figura 17. Popolazione convivente per sesso nella provincia di Bari nel periodo 2005-2007 e confronto con la popolazione in famiglia nella regione Puglia ed in Italia

Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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51 31/05/2010 12.01.55


Nella tabella di seguito si riporta, invece, l’indicazione per l’anno 2007 dei dati relativi a: • Numero di famiglie; • Numero di convivenze; • Numero di componenti medi per famiglia. Comune Acquaviva delle Fonti Adelfia Alberobello Altamura Bari Binetto Bitetto Bitonto Bitritto Capurso Casamassima Cassano Murge Castellana Grotte Cellamare Conversano Corato Gioia del Colle Giovinazzo Gravina in Puglia Grumo Appula Locorotondo Modugno Mola di Bari Molfetta Monopoli Noci Noicattaro Palo del Colle Poggiorsini Polignano a Mare Putignano Rutigliano Ruvo di Puglia Sammichele di Bari Sannicandro di Bari Santeramo Terlizzi Toritto Triggiano Turi Valenzano Totale

Numero di Famiglie

Numero di Convivenze

7.288 5.871 4.120 20.478 130.405 700 3.923 18.860 3.658 5.526 6.472 4.589 7.282 1.770 9.351 16.587 10.434 7.650 14.500 4.654 5.326 13.367 9.889 23.445 18.073 7.008 8.449 7.419 542 6.459 10.327 5.906 9.460 2.656 3.520 9.213 9.589 3.226 9.614 4.501 6.764 458.871

3 4 19 13 165 0 1 8 2 4 1 7 7 0 9 12 8 11 21 1 3 11 3 21 12 8 5 3 1 0 8 3 3 0 3 8 4 2 8 6 4 412

Numero medio di componenti per famiglia 2,09 2,09 2,07 3,03 2,05 2,09 2,09 3 2,09 2,08 2,08 2,08 2,06 3,01 2,07 2,08 2,07 2,07 3 2,08 2,06 2,08 2,07 2,05 2,07 2,08 3 2,09 2,07 2,07 2,07 3 2,07 2,06 2,08 2,09 2,08 2,07 2,08 2,06 2,07 2,21

Fonte: Dati ISTAT al 31/12/2007

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Capitolo 2 - Contesto socio-economico del territorio della provincia di Bari

31/05/2010 12.01.57


Le famiglie residenti nella provincia di Bari al 2007 sono complessivamente 458.871, mentre le convivenze risultano essere pari a 412. Riguardo al tema delle famiglie occorre dire, inoltre, che nel triennio 2005-2007 il numero delle famiglie è andato progressivamente aumentando: Famiglie nella provincia di Bari nel triennio 2005-2007 2005

2006

2007

448.996

454.555

458.871

Fonte: Dati ISTAT aggiornati al triennio 2005-2007

mentre il numero delle convivenze ha subito un incremento nel 2006 e successivamente un decremento nel 2007. Convivenze nella provincia di Bari nel triennio 2005-2007 2005

2006

2007

415

482

412

Fonte: Dati ISTAT aggiornati al triennio 2005-2007

Il numero di componenti medi per famiglia è rimasto, invece, sostanzialmente invariato (2,2 componenti per famiglia). Numero componenti medi della famiglia nella provincia di Bari nel triennio 2005-2007 2005

2006

2007

2,28

2,21

2,21

Fonte: Dati ISTAT aggiornati al triennio 2005-2007

La composizione della famiglia rappresenta, pertanto, appieno le dinamiche demografiche e sociali tipiche degli ultimi decenni, evidenziando, oltre ad un ridotto numero medio dei suoi componenti (che supera solo per il 4,88% il numero di 3 componenti), anche un’estrema semplificazione della struttura familiare, che rispecchia una struttura di coppia o di relazione “genitore-figlio”, senza altre figure di parentela conviventi. Nella figura di seguito riportata viene illustrata la composizione in percentuale delle famiglie per numero di componenti nella provincia di Bari al 31 dicembre 2007 e l’andamento della composizione delle famiglie in percentuale per comune nel triennio 2005-2007. Percentuale componenti medi per famiglia nella provincia di Bari al 31/12/2007 e confronto per comune con i dati del triennio 2005-2007 Percentuale 1.000 900 800

85,37%

9,8%

9,8%

4,9%

4,9%

9,8%

78,0%

85,4%

85,4%

2005 4

2006 4

2007 2

5 32

2 35

4 35

12,2%

700 600 500 400

9,76%

300 200

4,88%

100 0 più di 3 comp. meno di 3 comp.

3 comp.

più di 3 comp.

3 comp. meno di 3 comp.

Nr. comuni

Elaborazioni Arthur D. Little su Dati ISTAT aggiornati al 31 dicembre 2007 - Figura 18. Percentuale componenti medi per famiglia nella provincia di Bari al 31/12/2007 e confronto per comune con i dati del triennio 2005-2007

Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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53 31/05/2010 12.01.58


In particolare, per concludere l’analisi sulla famiglia sembra utile riclassificare la popolazione femminile residente nella provincia nella fascia d’età “15-49”, ovvero in età feconda, Popolazione femminile nella provincia di Bari al 31/12/2007 15 anni  Popolazione  49 anni 309.953 Fonte: Dati ISTAT aggiornati al 31/12/2007

ed il numero dei bambini di età compresa tra “0-4” Popolazione nella provincia di Bari al 31/12/2007 0 anni  Popolazione  4 anni 60.048 Fonte: Dati ISTAT aggiornati al 31/12/2007

per il calcolo dell’indice di carico di figli per donna feconda, che stima il rapporto tra il numero di bambini di età inferiore a 5 anni e il numero di donne in età feconda, ovvero il “carico” di figli in età prescolare per donna in età feconda, età in cui, soprattutto nei Paesi economicamente più sviluppati, più elevata è la frequenza di donne lavoratrici impegnate anche nella cura dei bambini. Indice di carico di figli per donna feconda

60.048/309.953×100

19,37%

Il valore riportato è in linea con quello della regione Puglia (19,46%) e di poco inferiore a quello nazionale (20,06%). Analisi di genere per relazione parentale Per concludere l’analisi demografica di genere della provincia di Bari occorre anche analizzare la situazione relativa al tema delle relazioni parentali e, in particolare, al tema della maternità, attraverso lo studio dei principali indici, quali ad esempio il tasso di natalità, il tasso di fecondità generico, specifico e totale. Natalità Si ritiene opportuno dedicare una sezione speciale dello studio della popolazione riguardante la natalità. A tal proposito, sembra utile integrare i dati finora rilevati con il numero dei nati della provincia nel triennio 2005-2007. Nel 2007 sono nati 11.639 bambini, di cui 5.958 uomini e 5.681 donne. 2005 Comune Acquaviva delle Fonti Adelfia Alberobello Altamura Bari Binetto Bitetto Bitonto Bitritto Capurso Casamassima Cassano Murge Castellana Grotte Cellamare Conversano

54 BdG_31.indd 54

Nati Maschi 101 97 47 461 1.524 6 71 275 57 98 73 60 74 21 108

2006 Nate Femmine 74 84 38 417 1.432 10 55 263 54 75 100 56 62 20 96

Nati Maschi 71 85 38 425 1.436 15 62 286 59 66 105 74 82 38 117

2007 Nate Femmine 89 55 49 409 1.336 6 61 279 56 72 87 70 84 27 100

Nati Maschi 95 78 36 397 1.449 4 59 295 68 78 84 83 72 26 107

Nate Femmine 78 78 43 406 1.369 7 66 286 60 98 106 64 70 30 119

Capitolo 2 - Contesto socio-economico del territorio della provincia di Bari

31/05/2010 12.01.59


Corato Gioia del Colle Giovinazzo Gravina in Puglia Grumo Appula Locorotondo Modugno Mola di Bari Molfetta Monopoli Noci Noicattaro Palo del Colle Poggiorsini Polignano a Mare Putignano Rutigliano Ruvo di Puglia Sammichele di Bari Sannicandro di Bari Santeramo Terlizzi Toritto Triggiano Turi Valenzano Totale

255 139 83 303 73 54 211 134 240 240 83 125 137 9 84 108 93 151 27 45 149 149 35 144 42 99 6.285

227 87 83 248 49 45 193 125 270 210 74 124 136 7 66 81 70 114 14 42 162 124 37 140 46 83 5.693

260 129 86 262 63 63 213 111 249 206 79 133 124 7 76 108 79 143 24 59 119 126 37 159 42 92 6.008

218 105 78 253 58 45 184 95 254 234 69 119 113 4 74 115 89 134 23 45 123 125 37 136 46 89 5.645

256 116 87 243 66 55 196 120 238 212 82 134 116 7 75 142 83 137 28 54 130 146 34 117 53 100 5.958

241 94 79 242 58 48 181 108 245 186 70 132 117 5 76 105 66 127 17 46 112 130 44 127 49 96 5.681

Fonte: Dati ISTAT aggiornati al triennio 2005-2007

Il trend del triennio mostra una diminuzione del numero dei nati di circa 350 unitĂ a fronte di un contestuale aumento, tuttavia, del numero di nascite femminili, determinando un incremento in termini percentuali dal 47,53% al 48,81%. Percentuale delle nascite della provincia di Bari al 31/12/2007 e confronto con i dati del triennio 2005-2007 Nr. nati

51,2% 48,8%

Maschi

Femmine

12.000 11.000 10.000 9.000 8.000 7.000 6.000 5.000 4.000 3.000 2.000 1.000 0 Femmine Maschi

47,5%

52,5%

2005 5.693 6.285

48,4%

48,8%

51,6%

51,2%

2006 5.645 6.008

2007 5.681 5.958

Elaborazioni Arthur D. Little su Dati ISTAT aggiornati al 31 dicembre 2005- 2006-2007 Figura 19. Percentuale delle nascite nella provincia di Bari al 31/12/2007 e confronto con i dati del triennio 2005-2007

Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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Il comune con il maggior numero di nati è Bari (2.818), quello con il minor numero è Binetto (11). Quello con il maggior numero di nascite di sesso femminile risulta essere sempre Bari (1.369), mentre quello con il minor numero è Poggiorsini (5). Per calcolare il tasso di natalità, occorre rapportare il numero delle nascite con la media della popolazione nello stesso periodo. Numero di nascite nella provincia di Bari nel triennio 2005-2007 2005

2006

2007

11.978

11.653

11.639

Fonte: Dati ISTAT aggiornati al triennio 2005-2007

Media della popolazione nella provincia di Bari nel triennio 2005-2007 2005

2006

2007

1.248.507

1.249.231,5

1.250.302,5

(11.978/1.248.507)X100 (11.653/1.249.231,5)X100 (11.639/1.250.302,5)X100

0,96 0,93 0,93

Fonte: Dati ISTAT aggiornati al triennio 2005-2007

Tasso di natalità 2005 Tasso di natalità 2006 Tasso di natalità 2007

Questo valore è in lenta diminuzione nel triennio, passando dallo 0,96% del 2005 allo 0,93% del 2007: tuttavia, nel 2007 si è mantenuto stabile rispetto all’anno precedente. Tassi di fecondità Il tasso generico di fecondità è il rapporto “grezzo” tra il numero di nati vivi e le donne in età feconda (15-49 anni) ed esprime quante nascite si sono verificate per 1.000 donne in età feconda nel triennio 2005-2007. Numero di nascite nella provincia di Bari nel triennio 2005-2007 2005

2006

2007

11.978

11.653

11.639

Fonte: Dati ISTAT aggiornati al triennio 2005-2007

Popolazione femminile nella provincia di Bari nel triennio 2005-2007 2005 15 anni  Popolazione  49 anni

2006 15 anni  Popolazione  49 anni

313.492

311.163

2007 15 anni  Popolazione  49 anni 309.953

Fonte: Dati ISTAT aggiornati al triennio 2005-2007

Anno

Tasso generico di fecondità

Modalità di calcolo

2005

38,2

(11.978/313.492) x 1000

2006

37,4

(11.653/311.163) x 1000

2007

37,5

(11.639/309.953) x 1000

Elaborazione Arthur D. Little su Dati ISTAT aggiornati al triennio 2005-2007

Nel triennio il numero dei nati ogni 1.000 donne è rimasto sostanzialmente invariato (si registra, infatti, solamente una diminuzione pari ad 1 unità). Se si focalizza l’attenzione sul dato relativo al solo anno 2007 e si calcola il tasso specifico di fecondità, ovvero

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Capitolo 2 - Contesto socio-economico del territorio della provincia di Bari

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il rapporto tra il numero di nati vivi (pari a 11.63917 individui nella provincia di Bari) e le donne in età feconda nelle diverse fasce d’età comprese tra i 15 ed i 49 anni:

15 anni  Popolazione  19 anni 36.038

Popolazione femminile nella provincia di Bari al 31/12/2007 20 anni 25 anni 30 anni 35 anni 40 anni  Popolazione   Popolazione   Popolazione   Popolazione   Popolazione  24 anni 29 anni 34 anni 40 anni 44 anni 37.706 42.350 48.729 48.704 50.609

45 anni  Popolazione  49 anni 45.817

Fonte: Dati ISTAT aggiornati al 31/12/2007

si ottengono i valori riportati nella tabella seguente. Fasce di età 15 - 19 20 - 24 25 - 29 30 - 34 35 - 39 40 - 44 45 - 49

Tasso specifico di fecondità 322,96 308,67 274,82 238,85 238,97 229,97 254,03

Modalità di calcolo (11.639/36.038) x 1000 (11.639/37.706) x 1000 (11.639/42.350) x 1000 (11.639/48.729) x 1000 (11.639/48.704) x 1000 (11.639/50.609) x 1000 (11.639/45.817) x 1000

Elaborazione Arthur D. Little su Dati ISTAT aggiornati al triennio 2005-2007

Il tasso di fecondità totale rappresenta, invece, la somma dei quozienti specifici di fecondità appena calcolati18. Dividendo tale valore per 1.000 si ottiene il numero medio di figli per donna, che per la provincia di Bari è pari a 1,7, di poco superiore a quello della regione Puglia (1,3) e a quello nazionale (1,4)19. L’età media al parto, ovvero l’età media al momento del primo parto, è pari a 31,1 per le donne italiane residenti nella provincia di Bari, di poco superiore a quella della regione Puglia (30,8) ma in linea con quella nazionale (31,1)20. Analisi di genere per stato di salute Per concludere l’analisi demografica di genere della Provincia di Bari occorre anche “fotografare” il cosiddetto “stato di salute” (indice di mortalità, cause di morte, etc.) ed alcune significative situazioni di disagio (suicidi, disoccupazione, infortuni sul lavoro, morti per tumori, etc.) relative alla popolazione con particolare riferimento alle donne. Mortalità Per il calcolo di questi indici, si ritiene opportuno dedicare, anche, una sezione riguardante la mortalità della popolazione. A tal proposito sembra utile integrare i dati finora rilevati con il numero dei morti della provincia di Bari nel triennio 2005-2007. Nel 2007 sono morte 9.976 persone, di cui 4.999 uomini e 4.977 donne. 17

Fonte: Dati ISTAT aggiornati al 31/12/2007.

18 Il valore del Tasso di Fecondità Totale (TFT) è pari a: 322,96+308,67+274,82+238,85+238,97+229,97+254,03 = 1.668,27. 19 Fonte: Dati ISTAT aggiornati al triennio 2005-2007 – Demografia in cifre Tavola 1.1 - Età media dei genitori alla nascita del figlio, numero medio di figli per donna (Tft) e tassi specifici di fecondità per età della madre, per provincia - Anno di iscrizione 2007. 20 Fonte: Dati ISTAT aggiornati al triennio 2005-2007 – Demografia in cifre Tavola 1.1 - Età media dei genitori alla nascita del figlio, numero medio di figli per donna (Tft) e tassi specifici di fecondità per età della madre, per provincia - Anno di iscrizione 2007. Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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2005 Comune Acquaviva delle Fonti Adelfia Alberobello Altamura Bari Binetto Bitetto Bitonto Bitritto Capurso Casamassima Cassano Murge Castellana Grotte Cellamare Conversano Corato Gioia del Colle Giovinazzo Gravina in Puglia Grumo Appula Locorotondo Modugno Mola di Bari Molfetta Monopoli Noci Noicattaro Palo del Colle Poggiorsini Polignano a Mare Putignano Rutigliano Ruvo di Puglia Sammichele di Bari Sannicandro di Bari Santeramo Terlizzi Toritto Triggiano Turi Valenzano Totale

Morti Maschi 100 63 44 196 1.222 8 47 203 32 53 60 48 74 2 111 199 131 77 136 51 53 114 106 268 194 79 77 75 3 65 85 75 119 40 54 110 98 33 103 59 51 4.718

2006 Morti Femmine 72 63 59 210 1.252 3 38 159 42 44 68 47 83 7 104 235 131 82 145 57 65 120 89 263 185 96 59 63 3 57 146 46 136 32 31 111 88 48 91 54 50 4.734

Morti Maschi 106 66 57 206 1.240 8 43 214 31 45 86 57 75 11 104 205 137 88 138 58 79 129 87 250 181 85 85 78 5 80 92 64 92 36 49 98 111 37 108 52 76 4.849

2007 Morti Femmine 88 73 42 194 1.237 7 32 198 40 32 73 57 78 13 93 178 125 78 138 53 63 117 96 280 175 74 84 59 9 54 114 77 106 30 42 91 119 30 102 60 51 4.662

Morti Maschi 91 58 51 222 1.392 3 39 177 32 48 72 75 67 20 92 210 124 89 128 52 66 128 115 285 192 82 75 77 5 88 121 60 122 44 44 94 95 27 108 68 61 4.999

Morti Femmine 98 60 50 202 1.358 5 40 172 47 54 72 64 72 12 97 240 154 91 141 64 55 130 132 280 186 74 73 70 10 79 100 67 105 39 45 84 101 40 102 51 61 4.977

Fonte: Dati ISTAT aggiornati al triennio 2005-2007

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Capitolo 2 - Contesto socio-economico del territorio della provincia di Bari

31/05/2010 12.02.01


Il trend mostra un netto aumento del numero dei morti di circa 520 unità nel triennio con un andamento in diminuzione, tuttavia, della percentuale delle donne, che è passata dal 50,08% al 49,89%. Percentuale delle morti della provincia di Bari al 31/12/2007 e confronto con i dati del triennio 2005-2007 Nr. morti

50,1%

12.000 11.000 10.000 9.000 8.000 7.000 6.000 5.000 4.000 3.000 2.000 1.000 0

49,9%

Maschi

Femmine Maschi

Femmine

49,9% 50,1%

49,1%

49,9%

50,9%

2005 4.734 4.718

2006 4.662 4.849

50,1%

2007 4.977 4.999

Elaborazioni Arthur D. Little su Dati ISTAT aggiornati al 31 dicembre 2005-2006-2007 Figura 20. Percentuale delle morti nella provincia di Bari al 31/12/2007 e confronto con i dati del triennio 2005-2007

Il comune che registra il maggior numero di decessi, anche di sesso femminile (1.358), è quello di Bari (2.750), mentre quello con il minor numero, anche di sesso femminile (5), è Binetto (8)21. Per calcolare il tasso di mortalità occorre rapportare il numero dei decessi alla media della popolazione nello stesso periodo. Numero di morti nella provincia di Bari nel triennio 2005-2007 2005

2006

2007

9.452

9.511

9.976

Fonte: Dati ISTAT aggiornati al triennio 2005-2007

Media della popolazione nella provincia di Bari nel triennio 2005-2007 2005

2006

2007

1.248.507

1.249.231,5

1.250.302,5

Fonte: Dati ISTAT aggiornati al triennio 2005-2007

Anno

Tasso di mortalità

Modalità di calcolo

2005

0,75

(9.452/1.248.507) x 100

2006

0,76

(9.511/1.249.231,5) x 100

2007

0,79

(9.976/1.250.302,5) x 100

Elaborazioni Arthur D. Little su Dati ISTAT aggiornati al triennio 2005-2007

Da questi dati risulta che il valore del tasso di mortalità è in lenta crescita. Esso è infatti passato da 0,75% a 0,79%, registrando un aumento più che proporzionale nel 2007.

21

Fonte: Dati ISTAT aggiornati al triennio 2005-2007. Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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59 31/05/2010 12.02.02


4

3 3 22 11

99

88

11

13 13

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Capitolo 2 - Contesto socio-economico del territorio della provincia di Bari

31/05/2010 12.02.03

1


55 4

10 10

7 66

7

Donne e uomini migrano da sempre per cercare lavoro, mantenere la propria famiglia, migliorare la propria condizione di vita o raggiungere i propri familiari. Il sud, come tutta l’Italia, da luogo di emigrazione si sta trasformando in Paese di immigrazione. Arrivano donne e uomini da centinaia di Paesi, in un melting pot continuo che ripete i suoi corsi e ricorsi storici. Le città cambiano aspetto, si trasformano, si confrontano con mondi nuovi che se ben gestiti non possono che essere fonte di ricchezza per tutta la società. Anche le forme di migrazione stanno cambiando, le donne non migrano più solo per raggiungere mariti e figli, ricreando così delle micro-comunità etniche, ma spesso arrivano sole, per mantenere le proprie famiglie, lavorando soprattutto nei 16 servizi di cura. 12 12 15

16

14

Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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Confrontando il tasso di natalità con il tasso di mortalità si ottiene il cosiddetto tasso di crescita naturale, che mostra una leggera flessione nel triennio, passando dal valore di 0,21% del 2005 allo 0,14% del 2007. Anno

Tasso di crescita di natalità

Modalità di calcolo

2005

0,21

0,96-0,75

2006

0,17

0,93-0,76

2007

0,14

0,93-0,79

Elaborazioni Arthur D. Little su Dati ISTAT aggiornati al triennio 2005-2007

Le prime tre cause di decesso sono da ricondurre alle malattie cardio-circolatorie, ai tumori e alle malattie di carattere respiratorio. Le cause di decesso22 risultano, ad ogni modo, differenti tra uomini e donne. Infatti, si rileva che i decessi per le donne sono dovuti in misura proporzionalmente superiore rispetto agli uomini (55% in media contro il 45% degli uomini) alle seguenti cause: • malattie del sistema circolatorio; • malattie del sistema nervoso e degli organi di senso; • malattie endocrine, nutrizionali e metaboliche; • malattie della pelle e del tessuto sottocutaneo; • malattie del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo. I decessi degli uomini, invece, sono principalmente attribuibili (72% in media contro il 28% delle donne) a: • malattie tumorali; • malattie infettive e parassitarie; • cause esterne di traumatismo e avvelenamento; • incidenti; • suicidio e autolesione intenzionale; • omicidio, aggressione. Per quanto sia stato già possibile, nel corso delle analisi precedenti, evidenziare alcuni elementi di valutazione del disagio sociale, è utile riproporre una presentazione unitaria e sintetica degli indicatori connessi alla rilevazione delle criticità economiche e sociali del territorio della provincia. Un’interessante analisi è quella svolta da Italia Oggi sulla “Qualità della vita - 2007”, che riporta la classifica delle provincie italiane secondo l’analisi di una serie di indicatori di disagio sociale estrapolati da dati numerici ufficiali (Fonti ISTAT, Agenzia delle Entrate, Banca d’Italia, ministeri) o basati su rilevatori terzi (SIAE, Legambiente, SEAT) e tradotti in punteggi. Riguardo al disagio sociale e personale (che aggrega disoccupazione giovanile, precarietà tra lavoratori adulti, infortuni sul lavoro, minori de-

22

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Fonte: ISTAT – Cause di morte 2006.

Capitolo 2 - Contesto socio-economico del territorio della provincia di Bari

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nunciati, ma anche suicidi, divorzi e separazioni, portatori di handicap, morti per tumore, etc.), Bari raggiunge nel 2007 il risultato molto positivo del 16° posto (cui è associato un punteggio pari a 797,47)23. Indice Infortuni sul lavoro/1000 occupati Morti per tumore/100 decessi Tentativi di suicidio/100.000 abitanti Suicidi/100.000 abitanti  Tasso di disoccupazione giovanile - 14-29 anni  Divorzi e separazioni/10.000 famiglie  Minori denunciati per 100mila abitanti  Lavoratori parasubordinati di età superiore a 29 anni per 100 occupati  Disabili per 1000 abitanti

Posizione 2007 32 7 14 9 86 27 60

Punteggio 743,96 864,11 907,64 899,39 395,88 705,24 595,18

Posizione 2006 34 (-) 28 18 74 28 (-)

20

823,43

13

35

842,89

37

Fonte: Dati ItaliaOggi – “Qualità della vita – 2008”

Su tutti gli indicatori, ad eccezione del Tasso di disoccupazione e del Numero di lavoratori subordinati di età superiore ai 29 anni, la provincia di Bari si posiziona meglio dell’anno precedente.

23

Fonte: Dati ItaliaOggi – “Qualità della vita – 2008”. Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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2.5

Popolazione straniera immigrata

La popolazione straniera residente nel 2007 è costituita da 22.961 unità (11.753 uomini e 11.208 donne) con una maggioranza di individui di sesso maschile (51,2% contro 48,8%) a differenza del panorama italiano (49,6% maschi contro 50,4% femmine). Di seguito viene mostrato il dettaglio della popolazione straniera residente per comune. Comune Acquaviva delle Fonti Adelfia Alberobello Altamura Bari Binetto Bitetto Bitonto Bitritto Capurso Casamassima Cassano Murge Castellana Grotte Cellamare Conversano Corato Gioia del Colle Giovinazzo Gravina in Puglia Grumo Appula Locorotondo Modugno Mola di Bari Molfetta Monopoli Noci Noicattaro Palo del Colle Poggiorsini Polignano a Mare Putignano Rutigliano Ruvo di Puglia Sammichele di Bari Sannicandro di Bari Santeramo Terlizzi Toritto Triggiano Turi Valenzano Totale

Maschi 152 113 98 1.487 3.118 1 44 431 50 28 72 257 149 9 218 373 431 95 556 27 129 483 133 425 325 113 279 105 26 124 77 314 232 42 127 443 249 62 141 88 127 11.753

Femmine 164 112 107 1.193 3.054 0 39 388 87 56 97 285 185 18 227 380 316 111 500 36 134 350 161 414 346 119 301 104 23 130 128 247 203 46 108 355 203 63 179 111 128 11.208

Totale 316 225 205 2.680 6.172 1 83 819 137 84 169 542 334 27 445 753 747 206 1.056 63 263 833 294 839 671 232 580 209 49 254 205 561 435 88 235 798 452 125 320 199 255 22.961

Fonte: Dati ISTAT, Cittadini Stranieri. Bilancio demografico anno 2007

Il comune di Bari è quello nel quale risiedono più stranieri (6.172 di cui 3.118 uomini e 3.054 donne), mentre

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Capitolo 2 - Contesto socio-economico del territorio della provincia di Bari

31/05/2010 12.02.15


quello di Binetto è quello in cui ne risiedono di meno (un solo straniero). In percentuale i comuni in cui risiedono più straniere rispetto agli uomini sono Capurso e Cellamare (66,67%), mentre quelli in cui ne risiedono di meno sono Binetto (0%) e Modugno (42,02%). L’analisi dei bilanci demografici per il triennio 2005-2007 mostra un andamento in crescita costante della popolazione straniera residente. Nell’arco di tempo considerato si è registrato, infatti, un aumento complessivo della popolazione di 3.963 unità (il CAGR è pari a +9,94%, anche se inferiore a quello della regione Puglia (+14,49%) ed anche a quello nazionale (+13,38%)). Popolazione straniera residente nella provincia di Bari nel periodo 2005-2007 e confronto con la popolazione straniera nella regione Puglia ed in Italia Regione Puglia

Provincia di Bari

100 90 80 70 60 48,725 50 40 30 20 10 0 2005

Residenti (in migliaia) 50

40

30

22,961 18,998

19,788

+ 14,49%

63,868 51,242

2006

2007

Residenti regione Puglia

20

Italia

10

+ 13,38%

4.000 3.500 3.000 2.670,514 2.500 2.000 1.500 1.000 2005

0 2005

2006

2007

CAGR TOTALE DEL PERIODO = + 9,94%

3.432,651 2.938,922

2006

2007

Residenti stranieri in Italia

Elaborazioni Arthur D. Little su Dati ISTAT Cittadini Stranieri Bilancio demografico al 31 dicembre 2005-2006-2007 Figura 21. Popolazione straniera residente nella provincia di Bari nel periodo 2005-2007 e confronto con la popolazione straniera residente nella regione Puglia ed in Italia

La presenza della componente femminile è in costante aumento (+13,7% nel triennio considerato) e ad un tasso superiore rispetto a quello della crescita maschile (+6,7%), secondo un trend riscontrabile a tutti i livelli territoriali, regionale (+18,5% femmine contro +10,7% maschi) e nazionale (+14,5% femmine contro +12,2% maschi). Di seguito si riporta anche il calcolo dell’incidenza della popolazione straniera residente sul totale della popolazione residente nella provincia nel triennio 2007. Popolazione totale della provincia di Bari nel triennio 2005-2007 2005

2006

2007

1.248.930

1.249.533

1.251.072

Fonte: Dati ISTAT aggiornati al triennio 2005-2007

Popolazione straniera della provincia di Bari nel triennio 2005-2007 2005

2006

2007

18.998

19.788

22.961

Fonte: Dati ISTAT Cittadini. Stranieri Bilancio demografico al 31 dicembre 2005-2006-2007

Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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65 31/05/2010 12.02.16


Anno 2005 2006 2007

Incidenza della popolazione straniera 1,52% 1,58% 1,80%

Modalità di calcolo (18.998/1.248.930)X100 (19.788/1.249.533)X100 (22.961/1.251.072)X100

Elaborazioni Arthur D. Little su Dati ISTAT Cittadini Stranieri Bilancio demografico al 31 dicembre 2005-2006-2007

Le elaborazioni confermano il trend in crescita degli ultimi tre anni (+ 9,9%), arrivando a rappresentare nel 2007 una quota pari all’incirca all’1,8% del totale della popolazione residente nella provincia. Percentuale incidenza della popolazione straniera nella provincia di Bari e distribuzione per sesso al 31/12/2007 Incidenza della popolazione straniera residente

Distribuzione per sesso

98,2%

Italiani

51,2%

Maschi

Stranieri

48,8%

Femmine

1,8%

Elaborazioni Arthur D. Little su Dati ISTAT relativi alla Popolazione straniera residente in Italia per il triennio 2005 - 2007 Figura 22. Percentuale incidenza della popolazione straniera nella provincia di Bari e distribuzione per sesso al 31/12/2007

I primi dieci Paesi di provenienza della popolazione straniera residente costituiscono il 78,5% del totale, come indicato nella tabella seguente. Popolazione straniera residente per sesso e per provenienza (anno 2007) Paese di provenienza Albania Romania Marocco Mauritius Cina Tunisia Polonia Eritrea India Ucraina Totale

Maschi 5.367 854 914 547 565 595 116 287 226 59 9.530

Femmine 4.463 1.395 467 543 496 315 331 121 104 249 8.484

Totale 9.830 2.249 1.381 1.090 1.061 910 447 408 330 308 10.014

Fonte: Dati ISTAT- Cittadini Stranieri: Bilancio demografico anno 2007 e popolazione residente al 31 Dicembre

L’Albania è il Paese di gran lunga più presente, rappresentando il 42,8% del totale; inoltre, la forte componente extracomunitaria (est-europea, nord-africana ed asiatica) testimonia la presenza di gruppi etnici coesi e vere e proprie “micro-comunità” etniche, che possono avere anche specificità di genere, che sono talvolta piuttosto rilevanti per la ricaduta di tipo occupazionale e sociale. Sempre sul fronte occupazionale e sociale è, anche, importante rilevare la composizione per fasce d’età (minore e superiore di 18 anni) della popolazione straniera.

66 BdG_31.indd 66

Capitolo 2 - Contesto socio-economico del territorio della provincia di Bari

31/05/2010 12.02.17


Popolazione straniera residente per sesso e per età (anno 2007) Fascia d’età Adulti (> 18 anni) Minorenni (< 18 anni) Totale

Maschi 9.101 2.652 11.753

Femmine 8.788 2.420 11.208

Totale 17.889 5.072 22.961

Fonte: ISTAT, Cittadini Stranieri. Bilancio demografico anno 2007 e popolazione residente al 31 Dicembre

I dati mostrano che la popolazione adulta rappresenta il 78% (17.889 unità) del totale della popolazione straniera, il che indica la forte presenza sul territorio a scopi lavorativi: di questo valore, inoltre, ben il 49% sono donne. L’analisi della popolazione immigrata porta a considerare anche il numero delle nascite di bambini e bambine di nazionalità straniera, che costituisce un fattore di particolare importanza, in considerazione della diffusa diminuzione delle nascite e diventa ancora più rilevante se l’analisi viene svolta in un arco pluriennale, comparando il dato a quello delle nascite da genitori italiani. Popolazione straniera residente: nascite Anni

N. bambini/e nati/e

2005 11.716 262 11.978

Italiani Stranieri Totale

2006 11.336 317 11.653

2007 11.291 348 11.639

Fonte: Elaborazioni su Dati ISTAT aggiornati al triennio 2005-2007

Si può notare che se, da una parte, il numero totale dei bambini nati nel triennio 2005-2007 è in diminuzione di un tasso pari all’1,8%, dall’altra la scomposizione dello stesso dato mostra un fenomeno interessante: mentre le nascite da popolazione residente di nazionalità italiana sono diminuite dell’1,8%, quelle da popolazione straniera residente sono aumentate del 15,2%, come illustrato nel grafico seguente: Andamento totale delle nascite nella provincia di Bari nel periodo 2005-2007 Provincia di Bari

Stranieri + 15,2%

Nati (in migliaia)

12

11,978

11,653

11,639

10

0,4 0,3 0,3 0,2 0,2 0,1 0,1 0,0 2005

+ 8,0%

+ 24,3%

2006

2007

8 6

11,716

Nati da Stranieri

11,336

4

di cui Femmine

Italiani

2 0

di cui Maschi

11,291

0,262

0,317

0,348

2005

2006

2007

Stranieri

Italiani

CAGR TOTALE DEL PERIODO = - 1,4%

- 1,8%

12 10 8 6 4 2 0 2005 Nati da Italiani

- 2,9%

- 0,7%

2006 di cui Maschi

2007 di cui Femmine

Elaborazioni Arthur D. Little su Dati ISTAT aggiornati al 31 dicembre 2005-2006-2007 Figura 23. Andamento totale delle nascite nella provincia di Bari nel periodo 2005-2007

Bilancio di Genere della Provincia vin vi n ia d dii Ba Bari r - 20 2009 0

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67 31/05/2010 12.02.18


Nel trend delle nascite da popolazione straniera, inoltre, le bambine mostrano un tasso di crescita (+24,3%) più elevato di quello dei bambini (+8,0%), lasciando, in tal modo, intravvedere nel futuro una maggiore presenza delle quota “rosa” tra la popolazione straniera residente sul territorio della provincia di Bari.

2.6

Istruzione e livelli occupazionali

L’analisi del grado di istruzione e dei livelli d’occupazione della popolazione della provincia di Bari rende possibile da un lato tracciare un quadro delle capacità e delle competenze delle risorse umane soprattutto se analizzate in chiave di genere e dall’altro rilevare le caratteristiche salienti della situazione economica e sociale del territorio, ponendo in luce, in particolare, la situazione dello sviluppo, delle condizioni e della qualità della vita e, in ottica di genere, della partecipazione equa di tutte le componenti alla vita attiva. Analisi di genere per livelli di istruzione Sul versante istruzione i dati maggiormente rilevanti sono quelli relativi alla rilevazione dei titoli di studio della popolazione residente (ad es. titolo di studio per genere) e all’accesso all’istruzione/formazione (ad es. numero di presenze per genere nei diversi gradi della formazione scolastica e universitaria), che permettono di confrontare i diversi percorsi scolastici e formativi di donne e uomini e il grado di istruzione raggiunto con i suoi sbocchi lavorativi. Livello d’istruzione della popolazione residente

Il Censimento24 della popolazione residente per la provincia di Bari25 forniva nel 2001 il seguente quadro del livello culturale della popolazione con più di 6 anni di età. Grado di istruzione della popolazione residente nella provincia di Bari (anno 2001) Titolo di studio Laurea o titoli equiparabili Diploma di scuola media superiore/formazione professionale Licenza media inferiore Licenza elementare Alfabeti (senza titolo) Analfabeti Totale

Maschi 47.998

Femmine 51.224

Totale 92.222

171.042

168.432

339.474

239.739 162.267 77.568 12.569 711.183

196.222 208.906 104.193 18.625 747.602

435.961 371.173 181.761 31.194 1.451.785

Fonte: Dati ISTAT – 14° Censimento della popolazione e delle abitazioni (2001)

Complessivamente il 23,4% aveva un diploma di scuola media superiore, mentre il 30% era in possesso della licenza di scuola media inferiore. Il livello d’istruzione più elevato dei laureati riguardava il 6,4% della popolazione, quello più basso, ovvero la licenza elementare, il 25,6%. Le persone prive di titolo di studio erano nel complesso 181.761 (il 12,5% del totale della popolazione) mentre gli analfabeti erano in tutto 31.194 (2,1%). Analizzando nello specifico le differenze di genere, si rilevava un gap favorevole per le donne (+3,5 %) sul possesso del titolo accademico o equiparabile. Per il diploma di scuola media superiore e per la licenza media inferiore il gap di genere era sempre a favore degli uomini (rispettivamente dello 0,8% e del 10% circa). Per i titoli di studio inferiori il gap di genere era favorevole alle donne: +12,6% per la licenza di scuola elementare e +14,6% per gli

68 BdG_31.indd 68

24

Fonte: Dati ISTAT – 14° Censimento della popolazione e delle abitazioni (2001).

25

Escluse le fasce dell’infanzia.

Capitolo 2 - Contesto socio-economico del territorio della provincia di Bari

31/05/2010 12.02.20


alfabeti privi di titolo di studio. Anche tra gli analfabeti la percentuale delle donne superava quella degli uomini di circa il 20%. Confrontando anche il dato relativo al grado di istruzione (rilevato per 100 residenti) nel 2001 sia a livello provinciale che regionale e nazionale, Titoli di studio - Valore x 100 residenti (anno 2001) prov. Bari Titolo di studio Laurea o titoli equiparabili Diploma di scuola media superiore/formazione professionale Licenza media inferiore Licenza elementare Alfabeti (senza titolo) Analfabeti Totale

reg. Puglia

Italia

M 6,7

F 6,9

T 6,8

M 6,2

F 6,2

T 6,2

M 7,6

F 7,4

T 7,5

24,1

22,6

23,3

23,3

21,9

22,6

26,6

25,3

25,9

33,7 22,8 10,9 1,8 100

26,2 27,9 13,9 2,5 100

29,9 25,4 12,5 2,1 100

34,2 23 11,3 2 100

26,6 27,1 14,7 3,5 100

30,3 25,1 13,1 2,7 100

33,6 22,7 8,4 1,1 100

26,9 27,8 10,7 1,9 100

30,1 25,4 9,7 1,4 100

Fonte: Dati ISTAT – 14° Censimento della popolazione e delle abitazioni (2001)

si evidenziavano ancora forti differenze non solo a livello aggregato ma anche disaggregato per uomini e donne. Da allora molto è cambiato sia per quanto riguarda i dati sui titoli di studio (trascurando il dato relativo agli alfabeti senza titolo e agli analfabeti) con quelli osservati a livello regionale e nazionale sia sulle differenze di genere a livello provinciale. Istruzione scolastica Nell’anno scolastico 2007/2008 la popolazione studentesca della provincia di Bari26 frequentante la Scuola dell’infanzia, primaria, di I° e II° grado è di 279.930 unità (144.291 uomini - 134.839 donne). Iscritti alla scuola dell’infanzia, primaria e di I° e II°grado nella provincia di Bari per sesso nell’anno scolastico 2007/2008

Iscritti 31,3% del totale

31,3% del totale

50.000 45.000 40.000 35.000

19,5% del totale 17,9% del totale

30.000 25.000 20.000 15.000 10.000 5.000 0

Scuola dell'infanzia

Scuola primaria

Maschi

25.638

45.139

Scuola secondaria di I° grado Scuola secondaria di II° grado 28.234

45.280

Femmine

24.229

42.262

26.242

42.106

Scuole

Elaborazioni Arthur D. Little su Dati nazionali Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Figura 24. Iscritti alla scuola dell’infanzia, primaria e di I° e II° grado nella provincia di Bari per sesso nell’anno scolastico 2007/2008

26 Il numero degli iscritti è aggregato, ovvero tiene di conto anche del numero di iscritti nella sesta provincia (Andria, Barletta e Trani). Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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69 31/05/2010 12.02.20


Di seguito si riportano le tabelle che mostrano il totale dei frequentanti la Scuola dell’infanzia, primaria, di I° e di II° grado per gli anni scolastici 2005/2006, 2006/2007 e 2007/2008. Scuola dell’Infanzia - Bambini 2005/2006

2006/2007

2007/2008

Maschi

Femmine

Maschi

Femmine

Maschi

Femmine

27.143

25.250

25.972

24.538

25.638

24.229

52.393

50.510

49.867

Fonte: Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca - Dati nazionali

Scuola primaria – Alunni frequentanti 2005/2006 Maschi 45.567

Femmine 43.026

2006/2007 Maschi 45.445

88.593

2007/2008 Femmine 43.081

Maschi 45.139

88.526

Femmine 42.262 87.401

Fonte: Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca - Dati nazionali

Scuola secondaria di I grado – Alunni frequentanti 2005/2006 Maschi 29.291

Femmine 27.251

2006/2007 Maschi 28.493

56.542

2007/2008 Femmine 26.564

Maschi 28.234

55.057

Femmine 26.242 54.476

Fonte: Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca - Dati nazionali

Scuola secondaria di II grado – Alunni frequentanti 2005/2006 Maschi 44.866

Femmine 41.891 86.757

2006/2007 Maschi 45.508

2007/2008 Femmine 42.195

87.703

Maschi 45.280

Femmine 42.106 87.386

Fonte: Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca - Dati nazionali

Il totale delle iscrizioni nel triennio è andato costantemente a diminuire: in modo particolare, la percentuale di alunne iscritte alle scuole dell’obbligo ha mostrato un trend negativo anche se migliore di quella maschile (il CAGR delle donne è stato, infatti, pari a -1,47%, ovvero migliore di quello della regione Puglia (-1,54%) ma molto inferiore a quello nazionale (+16,83%), dato che si spiega sostanzialmente con il progressivo invecchiamento della popolazione pugliese mostrato negli ultimi 15 anni).

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Capitolo 2 - Contesto socio-economico del territorio della provincia ciaa d dii Bari Barri Ba r

31/05/2010 12.02.21


Iscritti alla scuola dell’obbligo per sesso nella provincia di Bari nel periodo 2005-2007 e confronto con gli iscritti della regione Puglia ed Italia Provincia di Bari

Regione Puglia 400

Iscritti (in migliaia)

- 1,88%

197,528

194,093

200

254,989

248,734

245,499

237,666

233,369

230,410

250

191,744

- 1,54%

150

95,527

94,183

92,733

- 1,47%

100 2005/06

2006/07 Maschi

2007/08 Femmine

100

Italia 50

102,001

99,910

99,011

- 1,48%

0 2005/06

2006/07

2007/08

CAGR FEMMINILE DEL PERIODO = - 1,47%

4.500 4.000 3.500 3.000 2.362,533 2.500 2.000 2.191,951 1.500 1.000 500 2005/06

+ 16,76%

3.217,733

3.220,891

2.985,137

2.991,890 + 16,83%

2006/07 Maschi

2007/08 Femmine

Elaborazioni Arthur D. Little su Dati nazionali Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca - Figura 25. Iscritti alla scuola dell’obbligo per sesso nella provincia di Bari nel periodo 2005-2007 e confronto con gli iscritti della regione Puglia ed Italia

Se, invece, si confronta il totale degli alunni frequentanti la Scuola secondaria di II° grado (dai 14 ai 18 anni) per gli anni scolastici dal 2005 al 2007, si rileva un trend degli iscritti in crescita ed in linea con il dato regionale e con quello nazionale (il CAGR delle donne, in particolare, è stato pari a +0,26%, intermedio a quello della regione Puglia (+0,22%) e a quello nazionale (+0,88%)). Iscritti alla scuola di II grado per sesso nella provincia di Bari nel periodo 2005-2007 e confronto con gli iscritti della regione Puglia ed Italia Provincia di Bari

Regione Puglia 200 150

Iscritti (in migliaia)

+ 0,58%

115,838

117,660

117,174

110,245

111,319

110,730

100

100 86,757

41,891

87,703

42,195

87,386

50

42,106

0 2005/06

+ 0,26%

+ 0,22%

2006/07 Maschi

2007/08 Femmine

50

44,866

45,508

45,280

Italia

+ 0,46% 2.000

0

1.500 2005/06

2006/07

+ 0,93%

1.372,982

1.392,975

1.398,640

1.318,731

1.336,035

1.342,166

2007/08 1.000

CAGR FEMMINILE DEL PERIODO = + 0,26%

+ 0,88%

500 2005/06

2006/07 Maschi

2007/08 Femmine

Elaborazioni Arthur D. Little su Dati nazionali Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca - Figura 26. Iscritti alla scuola di II° grado per sesso nella provincia di Bari nel periodo 2005-2007 e confronto con gli iscritti della regione Puglia ed Italia

Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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71 31/05/2010 12.02.22


Con questi dati il divario storico in termini di livello di istruzione caratteristico del Mezzogiorno italiano può dirsi pressoché superato. Infatti, attualmente, il grado di istruzione secondaria dei giovani residenti sul territorio pugliese è in linea con quello nazionale, pur permanendo una serie di criticità legate alla qualità dell’istruzione che, come rilevato nelle indagini internazionali, risulta di bassa qualità e all’elevata dispersione scolastica. Tasso di scolarità Il tasso di scolarità, ovvero il rapporto tra il numero di iscritti alla scuola di II° grado ed il numero della popolazione residente di 14-18 anni27 esprime la percentuale di giovani che si iscrivono a scuola28. Popolazione residente nella Provincia nel triennio 2005-2007 2005

2006

14 anni  Popolazione  18 anni Maschi 50.247

Femmine 46.712

2007

14 anni  Popolazione  18 anni Maschi 50.092

96.959

Femmine 46.523

14 anni  Popolazione  18 anni Maschi 49.212

96.615

Femmine 45.808 95.020

Fonte: Dati ISTAT aggiornati al triennio 2005-2007

Anno 2005/2006 2006/2007 2007/2008

Tasso di scolarità 89,5% 90,8% 92,0%

Modalità di calcolo (86.757/96.959) x 100 (87.703/96.615) x 100 (87.386/95.020) x 100

Elaborazione Arthur D. Little su Dati Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca - Dati nazionali e Dati ISTAT aggiornati al triennio 2005-2007

Anno 2005/2006 2006/2007 2007/2008

Tasso di scolarità femminile 89,7% 90,7% 91,9%

Modalità di calcolo (41.891/46.712) x 100 (42.195/46.523) x 100 (42.106/45.808) x 100

Elaborazione Arthur D. Little su Dati Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca - Dati nazionali e Dati ISTAT aggiornati al triennio 2005-2007

Tale tasso per la provincia di Bari nel triennio è andato costantemente a crescere, passando da 89,48% a 91,97%: in modo particolare, le donne hanno mostrato un trend crescente, passando da 89,68% a 91,92%: valori, comunque, ancora inferiori a quelli della regione Puglia che per le donne sono passati da 92,2% a 94,6% e a quelli a livello nazionale da 93,2% a 93,9%, scontando molto probabilmente il fatto che le giovani della provincia tendono ad abbandonare gli studi in anticipo rispetto alle coetanee della regione per entrare nel mondo del lavoro. Tasso di femminilizzazione Il tasso di femminilizzazione, calcolato come rapporto tra le iscritte e il totale degli iscritti, esprime, inoltre, la percentuale di donne tra gli iscritti per tipo di scuola di II° grado nell’anno scolastico 2007/2008 nella provincia di Bari.

27

L’età indicata si riferisce agli anni compiuti al 31 dicembre dell’anno in cui comincia l’anno scolastico o accademico.

28 Il numero degli iscritti è aggregato, ovvero tiene di conto anche della popolazione residente nella sesta provincia (Andria, Barletta e Trani).

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Capitolo 2 - Contesto socio-economico del territorio della provincia di Bari

31/05/2010 12.02.23


Scuola secondaria di II grado – Alunni frequentanti per tipo di scuola (a.s. 2007/08) Istruzione Istituti Istruzione Totale scuole Licei Istituti tecnici artistica30 professionali magistrale29 M F M F M F M F M F M F 12.563

17.803

20.276

30.366

10.123

11.339

30.399

9.155

318

20.494

3.684

784

4.002

1.341

45.280

2.125

42.106

87.386

2930

Fonte: Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca - Dati nazionali

84,0%

43,5%

34,1%

57%

63,8%

88,5% 44,9%

59%

63,1%

44,7%

31,5%

40%

33,3%

60%

59%

80%

92,1%

Tasso di femminil. (in percentuale) 100%

66,0%

Tasso di femminilizzazione della scuola di II°grado per tipo di scuola nell’a.s. 2007/08 per la provincia di Bari, la regione Puglia e l’Italia

20% 0%

Provincia di Bari

Regione Puglia

Italia

Licei

58,6%

59,2%

57,0%

Istituti tecnici

33,3%

31,5%

34,1%

Istituti professionali

44,7%

44,9%

43,5%

Istruzione magistrale

92,1%

88,5%

84,0%

Istruzione artistica

63,1%

63,8%

66,0%

Scuole II° grado

Elaborazioni Arthur D. Little su Dati nazionali Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e Dati ISTAT – Il Sistema scolastico – Tavola 10 - Figura 27. Tasso di femminilizzazione della scuola di II° grado per tipo di scuola nell’anno scolastico 2007/2008 per la provincia di Bari, la regione Puglia e l’Italia

Dal grafico si può notare come la percentuale maggiore di donne sia quella iscritta agli Istituti magistrali (92,1%) mentre quella minore è quella iscritta agli Istituti tecnici (33,3%), in linea con l’andamento della regione Puglia (Istituti magistrali (88,5%) contro Istituti tecnici (31,5%)) e nazionale (Istituti magistrali (84,0%) contro Istituti tecnici (34,1%)). Approfondendo l’aspetto di genere si osserva, inoltre, che la popolazione studentesca femminile risulta iscritta per il 42,3% ai Licei, per il 24,0% agli Istituti tecnici, per il 21,8% agli Istituti professionali, per l’8,7% all’Istruzione magistrale ed, infine, per il 3,2% all’Istruzione artistica rispettando le stesse proporzioni della regione Puglia e nazionali.

29 L’istruzione magistrale comprende tutti i corsi quinquennali istituiti con il Decreto interministeriale del 10/03/1997. 30

L’istruzione artistica comprende il Liceo artistico e l’Istituto d’arte. Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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73 31/05/2010 12.02.24


Distribuzione della popolazione femminile della provincia di Bari per tipo di scuola nella scuola di II°grado nell’a.s. 2007/08 e confronto con il dato regionale e nazionale Provincia di Bari

22,6%

Regione Puglia

24,0%

20,5%

40,5% 3,7%

42,3% 21,7%

Licei

Istituti tecnici

Istruzione magistrale

Istruzione artistica

8,7%

Italia

12,7% Istituti professionali

23,7%

3,2%

18,1%

39,5% 5,0% Licei

Istituti tecnici

Istruzione magistrale

Istruzione artistica

13,8%

Istituti professionali Licei

Istituti tecnici

Istruzione magistrale

Istruzione artistica

Istituti professionali

Elaborazioni Arthur D. Little su Dati nazionali Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Figura 28. Distribuzione della popolazione femminile della provincia di Bari per tipo di scuola nella scuola di II° grado nell’anno scolastico 2007/2008 e confronto con il dato regionale e nazionale

Istruzione Universitaria Negli anni successivi alla riforma dei cicli universitari, gli iscritti all’università sono aumentati sensibilmente in tutto il Paese per l’avvio di una molteplicità di nuovi corsi di laurea di durata triennale che ha fortemente incentivato i giovani ad indirizzarsi verso la formazione universitaria, conciliando le esigenze formative con quelle di una riduzione dei tempi del percorso universitario. Anche il Mezzogiorno si è allineato, in termini di tasso di iscrizione, al valore del Centro-Nord. La regione Puglia si attesta, infatti, su valori di poco inferiori. In un quindicennio, si è saliti, nel Mezzogiorno, da poco meno di 600 mila a quasi 800 mila iscritti, mentre diplomati e laureati hanno triplicato il loro numero. In Puglia, gli iscritti sono più che raddoppiati raggiungendo quasi le 150.000 unità di cui il 31,5% studia fuori sede. Particolarmente significativa è la quota delle femmine, che presentano un tasso di iscrizione di quasi sette punti superiore a quello dei maschi. A tal proposito si osserva la quota di iscritti nell’anno accademico 2007/2008 nelle tre Università della provincia di Bari: • Università degli Studi di Bari, • Politecnico di Bari, • Casamassima-Libera Università Mediterranea “Jean Monnet”.

74 BdG_31.indd 74

Capitolo 2 - Contesto socio-economico del territorio della provincia di Bari

31/05/2010 12.02.25


Università degli Studi di Bari – Iscritti (anno accademico 2007/08) Facoltà Agraria - cdl Agraria - cdu Agraria - l Agraria - ls Economia - cdl Economia - cdu Economia - l Economia - ls Farmacia - cdl Farmacia - l Farmacia - lscu Giurisprudenza - cdl Giurisprudenza - l Giurisprudenza - lmcu Giurisprudenza - ls Lettere e filosofia - cdl Lettere e filosofia - cdu Lettere e filosofia - l Lettere e filosofia - ls Lingue e letterature straniere - cdl Lingue e letterature straniere - l Lingue e letterature straniere - ls Medicina e chirurgia - cdl Medicina e chirurgia - cdu Medicina e chirurgia - l Medicina e chirurgia - ls Medicina e chirurgia - lscu Medicina veterinaria - cdl Medicina veterinaria - l Medicina veterinaria - ls Medicina veterinaria - lscu Scienze biotecnologiche - l Scienze biotecnologiche - ls Scienze della formazione - cdl Scienze della formazione - l Scienze della formazione - ls Scienze matematiche, fisiche e naturali - cdl Scienze matematiche, fisiche e naturali - cdu Scienze matematiche, fisiche e naturali - l Scienze matematiche, fisiche e naturali - ls Scienze politiche - cdl Scienze politiche - cdu Scienze politiche - l Scienze politiche - ls Totale

Maschi 77 1 517 71 550 28 2.782 520 17 254 762 1.126 592 2.570 0 133 0 932 118 21 371 32 259 2 1.311 65 980 21 122 14 350 151 47 100 910 157 262 4 2.733 297 214 1 840 109 20.423

Femmine 39 1 217 42 541 25 2.884 529 32 433 1.937 1.827 624 4.149 1 559 4 2.751 439 294 1.924 363 314 1 2.433 97 1.660 29 171 8 556 324 120 1.695 5.231 1.050 484 1 2013 391 206 9 1217 123 37.748

Totale 116 2 734 113 1.091 53 5.666 1049 49 687 2.699 2.953 1.216 6.719 1 692 4 3.683 557 315 2.295 395 573 3 3.744 162 2.640 50 293 22 906 475 167 1.795 6.141 1.207 746 5 4.746 688 420 10 2.057 232 58.171

Elaborazioni Arthur D. Little su Dati MUR, Ufficio di Statistica, Iscritti all’a.a. 2007-2008

Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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75 31/05/2010 12.02.26


3

2 1

8

7 6

13 12 11

16

15

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Capitolo 2 - Contesto socio-economico del territorio della provincia di Bari

31/05/2010 12.02.27


5 9

4

Nell’Italia degli anni ‘50, sempre più giovani donne di ogni classe sociale conseguono il diploma e cominciano a lavorare come maestre. Questo mestiere ha rappresentato una delle prime forme di indipendenza economica e culturale dalla famiglia. A partire da allora il processo di formazione è stato promosso come strumento di acquisizione e rafforzamento dell’identità/autostima ed oggi è riconosciuto come elemento essenziale per l’emancipazione e lo sviluppo di tutti gli esseri umani. Per le donne, in particolare, l’istruzione ha rappresentato la chiave di volta per superare la condizione di subalternità nella quale sono vissute per anni. Negli ultimi decenni, in cui il livello di scolarizzazione è aumentato, le donne hanno superato di gran lunga la percentuale di uomini laureati (28,1% di ragazze su 19% dei ragazzi coetanei raggiunge la laurea).

10

14

18

19

17

Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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77 31/05/2010 12.02.34


Politecnico di Bari – Iscritti (anno accademico 2007/08) Facoltà

Maschi 121 99 296 914 7 5.049 1.096 422 8.004

Architettura - cdl Architettura - l Architettura - lscu Ingegneria - cdl Ingegneria - cdu Ingegneria - l Ingegneria - ls Ingegneria - lscu Totale

Femmine 126 82 523 247 2 1.505 386 430 3.301

Totale 247 181 819 1.161 9 6.554 1.482 852 11.305

Elaborazioni Arthur D. Little su Dati MUR, Ufficio di Statistica, Iscritti all’a.a. 2007-2008

Casamassima-Libera Università Mediterranea “Jean Monnet” – Iscritti (anno accademico 2007/08) Facoltà

Maschi 15 341 51 25 114 158 19 723

Economia - cdl Economia - l Economia - ls Giurisprudenza - cdl Giurisprudenza - l Giurisprudenza - lmcu Giurisprudenza - ls Totale

Femmine 7 167 25 19 56 134 16 424

Totale 22 508 76 44 170 292 35 1.147

Elaborazioni Arthur D. Little su Dati MUR, Ufficio di Statistica, Iscritti all’a.a. 2007-2008

Anche in questo caso le tabelle indicano un forte tasso di femminilizzazione tra gli iscritti di alcune facoltà come quelle umanistiche (Lettere e Filosofia, Lingue e Letterature straniere e Scienze della formazione) con percentuali che superano l’85%, ma anche tra gli iscritti a Medicina e chirurgia e Medicina veterinaria, Scienze biotecnologiche e Scienze matematiche, fisiche e naturali con valori che si attestano intorno al 65%. Le donne pugliesi si caratterizzano, inoltre, per la regolarità ed i risultati negli studi: il 52,5% delle venticinquenni ha un titolo di studio terziario in linea con il dato del Centro-Nord e superiore alla media del Mezzogiorno. In particolare, nel territorio della provincia di Bari, nel corso dell’anno accademico 2008, sul totale dei laureati nei tre Atenei di riferimento (Università di Bari, Politecnico di Bari, Casamassima) ben il 61,7% è rappresentato da studentesse (come si evince dalla tabella seguente, in cui è stata considerata la totalità dei laureati nell’anno solare 2008, considerando le sedi didattiche nella provincia di Bari). Laureati anno solare 2008 Ateneo Università di Bari Politecnico di Bari Casamassima-Libera Università Mediterranea “Jean Monnet” Totale

Maschi 2.236 917

Femmine 4.863 367

Totale 7.099 1.284

133

66

199

3.286

5.296

8.582

Elaborazioni Arthur D. Little su Dati MUR, Ufficio di Statistica, Laureati nell’a.s. 2008 (dati al 31 Gennaio 2009)

Anche l’analisi della serie storica relativa agli anni 2005-2008 conferma un simile andamento, con una presenza della componente femminile laureata all’interno degli Atenei della provincia. La componente maschile, infatti, rimane maggioritaria (66,8%) solamente nel caso del Politecnico di Bari, istituzione tradizionalmente caratterizzata dalla presenza di corsi tecnico-scientifici.

78 BdG_31.indd 78

Capitolo 2 - Contesto socio-economico del territorio della provincia di Bari

31/05/2010 12.02.39


Andamento per sesso del numero dei laureati nella provincia di Bari Nr. laureati

Sono stati considerati gli Atenei di Bari, con Bari come provincia della sede didattica:

7.500

6.000

4.500

3.000

Università di Bari Politecnico di Bari Casamassima - Libera Università Mediterranea “Jean Monnet”

1.500 Maschi Femmine

0 2005

2006

2007

2008

Elaborazioni Arthur D. Little su Dati MUR, Ufficio di Statistica, all’a.a. 2005-2006 e Laureati nell’a.s. 2005, Iscritti all’a.a. 2006-2007 e Laureati nell’a.s. 2006, Iscritti all’a.a. 2007-2008 e Laureati nell’a.s. 2007, Iscritti all’a.a. 2008-2009 e Laureati nell’a.s. 2009, (dati al 31 Gennaio 2009) - Figura 29. Andamento per sesso del numero dei Laureati nella provincia di Bari

Analisi di genere per livelli occupazionali L’analisi del lavoro è strumento indispensabile per rilevare le caratteristiche salienti della situazione economica e sociale del territorio, rilevandone, in particolare, lo stato dello sviluppo economico e sociale e, in ottica di genere, di partecipazione equa di tutte le componenti alla vita attiva. Questo paragrafo, in particolare, si pone l’obiettivo di presentare il quadro occupazionale della popolazione della provincia di Bari secondo i seguenti drivers di analisi: 1. disoccupazione/occupazione; 2. condizione professionale; 3. partecipazione imprenditoriale. Riguardo al primo aspetto (disoccupazione/non partecipazione al lavoro, occupazione) si riportano le tabelle che mostrano la ripartizione per condizione lavorativa della popolazione residente di età superiore a 15 anni nella provincia di Bari31 nell’anno 2007. Popolazione di età  15 anni residente nella provincia di Bari, per sesso e condizione lavorativa (anno 2007) Condizione lavorativa Occupati/e In cerca di occupazione Sub-totale Non forza lavoro32 Totale

Maschi 361.868 31.172 393.040 256.741 649.781

Femmine 174.341 26.265 200.606 488.222 688.828

Totale 536.209 57.437 593.646 744.963 1.338.609

Fonte: IPRES, Puglia in cifre 200832

e la ripartizione della popolazione in età non lavorativa (0-14 anni) ed in età lavorativa che non ricade tra le forze lavoro (Non forza lavoro).

31

Il totale della popolazione tiene di conto anche del numero di iscritti nella sesta provincia (Andria, Barletta e Trani).

32 Sono considerati “Non forza lavoro” i soggetti che cercano lavoro non attivamente; che cercano lavoro ma non sono disponibili a lavorare; che non cercano lavoro ma sono disponibili a lavorare; che non cercano lavoro e non sono disponibili a lavorare; i minori di 15 anni e quelli che superano i 64 anni di età. Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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79 31/05/2010 12.02.39


Popolazione in età non lavorativa e persone in età lavorativa che non ricadono nelle forze lavoro (anno 2007) 0-14 M 130.746

F 123.265

15 e oltre T 254.011

M 256.741

F 488.222

Totale T 744.963

M 387.487

F 611.487

T 998.974

Fonte: IPRES, Puglia in cifre 2008

Percentuale per condizione lavorativa della popolazione residente nella provincia di Bari e distribuzione per sesso al 31/12/2007 Distribuzione per condizione lavorativa

Non forza lavoro

65,5%

34,5% 55,7% Maschi

40,1%

Femmine

Occupati/in cerca di lavoro

33,8% 66,2% 4,3% Occupati

In cerca d’occupazione

Non forza lavoro

Maschi

Femmine

Elab Arthur D. Little su Dati IPRES, Puglia in cifre 2008 - Figura 30. Percentuale per condizione lavorativa della popolazione residente nella provincia di Bari e distribuzione per sesso al 31/12/2007

Dal grafico si osserva che tra gli occupati e le persone in cerca d’occupazione (che sono in totale 593.646) prevalgono gli uomini (che sono 393.040 su 200.606) per il 66,2%, mentre tra la popolazione ( di 15 anni) considerata come “non forza di lavoro” prevalgono le donne (che sono 488.222 su 256.741) per il 65,5%. Tasso di disoccupazione Il tasso di disoccupazione, definito dal rapporto tra persone in cerca di lavoro sul totale della forza lavoro33, misura la percentuale della forza lavoro che non riesce a trovare lavoro, ovvero la tensione presente sul mercato del lavoro dovuta ad un eccesso di offerta di lavoro (da parte dei lavoratori) rispetto alla domanda di lavoro (da parte delle imprese). Tassi di disoccupazione nella provincia di Bari (anno 2007) 15-24 25 e oltre (disoccupati giovani) (disoccupati adulti) M F T M F T M 26,0 27,5 26,6 6,1 11,1 7,8 7,9

Totale F 13,1

T 9,7

Fonte: IPRES, Puglia in cifre 2008

Dalla tabella emerge che le donne presentano un tasso di disoccupazione superiore agli uomini (13,1% contro 7,9%) sia nella fascia d’età 15-24 anni che in quella oltre i 25 anni: tuttavia, tra i disoccupati giovani si rileva un gap inferiore (1,5%) rispetto ai disoccupati adulti (4%), dovuto essenzialmente al maggiore equilibrio tra uomini e donne riguardo al grado di istruzione e formazione, dato che non si riscontra, invece, tra la popolazione più anziana (vedi Analisi di genere per livelli di istruzione). Se si analizzano, inoltre, i tassi di disoccupazione rilevati nel triennio 2005-2007 nella provincia di Bari: 33

80 BdG_31.indd 80

Per “forza lavoro” si intende la somma delle “persone in cerca di lavoro” e gli “occupati”.

Capitolo 2 - Contesto socio-economico del territorio della provincia di Bari

31/05/2010 12.02.41


Tassi di disoccupazione totale nella provincia di Bari (triennio 2005-2007) 2005 M 10,5

F 19,8

2006 T 13,5

M 11,3

2007

F 17,2

T 13,3

M 7,9

F 13,1

T 9,7

Fonte: IPRES, Puglia in cifre 2006-2007-2008

si può osservare una diminuzione progressiva da 13,5 a 9,7 del tasso di disoccupazione sia per gli uomini che per le donne, ma sensibilmente più accentuato per la componente femminile.

Tassi di disoccupazione per sesso nella provincia di Bari nel periodo 2005-2007 e confronto con il dato della regione Puglia e dell’Italia Regione Puglia

Provincia di Bari 30%

Tasso di disoccup. (in percentuale)

- 0,14%

20,9%

17,7%

20%

15,5%

10%

40% 13,5% 30%

11,5% 0% 2005

13,3%

10,3%

Maschi

19,8% 20%

- 0,12%

2006

9,0% 2007

Femmine

9,7%

17,2% 13,1%

- 0,19%

7,9%

- 0,13%

Italia 30%

10%

10,5%

11,3%

- 0,12%

20% 10,1%

0% 2005

2006

2007

CAGR FEMMINILE DEL PERIODO = - 0,19%

7.9%

8,8%

10% 6,2%

5,4%

0% 2005

- 0,11%

2006 Maschi

4,9% 2007

Femmine

Elaborazioni Arthur D. Little su Dati IPRES, Puglia in cifre 2006-2007-2008 e ISTAT- Forze di lavoro – Media 2006-2007 e 2008 Figura 31. Tassi di disoccupazione per sesso nella provincia di Bari nel periodo 2005-2007 e confronto con il dato della regione Puglia e dell’Italia

In particolare, il tasso di disoccupazione femminile della provincia di Bari si caratterizza per essere il tasso di disoccupazione femminile più basso nell’intera regione Puglia, intorno al 13,3% (il CAGR delle donne, in particolare, è stato pari a -0,19%, che è superiore in termini percentuali a quello della regione Puglia (-0,14%) e a quello nazionale (–0,12%). Tasso di attività Il tasso di attività misura l’offerta di lavoro (nel breve periodo). Esso è dato dal rapporto tra popolazione attiva e popolazione in età lavorativa. I tassi specifici per età permettono da un lato di seguire determinate fasce della popolazione ma anche di comprendere l’evoluzione del tasso complessivo in funzione all’evolversi della struttura demografica della popolazione (aspetto molto importante per via delle classi di età del baby boom). Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

BdG_31.indd 81

81 31/05/2010 12.02.42


Tassi di attività nella provincia di Bari (anno 2007) 15-24 M 35,6

25 -34

F 24,6

T 30,1

M 82,4

F 51,0

35-44 T 67,0

M 91,9

F 45,1

45-54 T 68,3

M 90,2

55 e oltre

F 38,5

T 64,1

M 25,1

F 8,0

Totale T 15,8

M 60,5

F 29,1

T 44,3

Fonte: IPRES, Puglia in cifre 2008

Tasso di attività della popolazione residente, per fasce di età e sesso (Media 2007)

90%

80,0%

100%

90,2%

82,4%

91,9%

Tasso di attività (in percentuale)

80%

30%

25,1%

40%

38,5%

50%

24,6%

35,6%

60%

45,1%

51,0%

70%

20% 10% 0%

15-24

25-34

35-44

45-54

55 e oltre

Maschi

35,6%

82,4%

91,9%

90,2%

25,1%

Femmine

24,6%

51,0%

45,1%

38,5%

80,0%

Fasce di età

Elaborazioni Arthur D. Little su Dati IPRES, Puglia in cifre 2008 - Figura 32. Tasso di attività della popolazione residente, per fasce di età e sesso (Media 2007)

Dalla tabella emerge che le donne presentano un tasso di attività inferiore agli uomini in tutte le fasce d’età, con un valore medio pari a 29,1 che è pari all’incirca alla metà di quello maschile (60,5%). Il divario, tuttavia, è percentualmente inferiore nelle fasce d’età più giovani 15-24 e 2534 anni, per il maggiore equilibrio esistente tra uomini e donne riguardo al grado di istruzione e formazione e quindi al conseguente ingresso nel mondo del lavoro (vedi Analisi di genere per livelli di istruzione). Se si analizzano, inoltre, i tassi di attività rilevati nel triennio 2005-2007 nella provincia di Bari: Tassi di attività nella provincia di Bari (triennio 2005-2007) 2005

2006

2007

M

F

T

M

F

T

M

F

T

61,3

27,4

43,9

61,6

28,4

44,5

60,5

29,1

44,3

Fonte: IPRES, Puglia in cifre 2006-2007-2008

si può osservare un aumento, seppure modesto, del tasso di attività totale da 43,9 a 44,3. Tale valore è sensibilmente più accentuato per le donne (da 27,4 a 29,1), mentre per gli uomini esso si presenta in flessione (da 61,3 a 60,5).

82 BdG_31.indd 82

Capitolo 2 - Contesto socio-economico del territorio della provincia di Bari

31/05/2010 12.02.44


Tassi di attività per sesso nella provincia di Bari nel periodo 2005-2007 e confronto con il dato della regione Puglia e dell’Italia Regione Puglia

Provincia di Bari Tasso di attività (in percentuale) 100%

43,9%

44,5%

44,3%

28,4%

29,1%

90% 80%

27,4%

70%

+ 3,06%

70% 60% 50% 40% 30% 20% 10%

- 0,85%

58,8%

58,4%

57,8%

26,6%

27,0%

27,5% + 1,68%

2005

2006

60%

2007

Maschi

Femmine

50% 40%

61,3%

30%

61,6%

60,5%

- 0,65%

20% 10% 0%

2005

2006

Italia 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0%

2007

CAGR FEMMINILE DEL PERIODO = + 3,06%

- 0,25%

61,0% 37,9%

61,0% 38,1%

60,7% 38,0% + 0,13%

2005

2006

2007

Maschi

Femmine

Elaborazioni Arthur D. Little su Dati IPRES, Puglia in cifre 2006-2007-2008 e ISTAT- Forze di lavoro – Media 20062007 e 2008 - Figura 33. Tasso di attività per sesso nella provincia di Bari nel periodo 2005-2007 e confronto con il dato della regione Puglia e dell’Italia

Tasso di occupazione Il tasso di occupazione è un indicatore statistico del mercato del lavoro che quantifica l’incidenza della popolazione che ha un’occupazione sul totale della popolazione e si calcola come rapporto percentuale tra il numero di persone occupate e la popolazione stessa. La tabella indica la ripartizione dei tassi di occupazione riportati nella provincia di Bari nel 2007: Tassi di occupazione nella Provincia di Bari (anno 2007) 15-24 M 26,3

F 17,8

25 -34 T 22,1

M 72,9

F 43,2

35-44 T 58,3

M 87,6

F 39,1

45-54 T 63,2

M 87,2

F 36,0

55 e oltre T 61,3

M 24,1

F 7,9

T 15,3

Totale M 55,7

F 25,3

T 40,1

Fonte: IPRES, Puglia in cifre 2008

Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

BdG_31.indd 83

83 31/05/2010 12.02.45


Tasso di occupazione della popolazione residente, per fasce di età e sesso (Media 2007)

90% 80%

79,0%

72,9%

100%

87,2%

87,6%

Tasso di occupaz. (in percentuale)

30% 20%

24,1%

40%

36,0%

26,3%

50%

17,8%

60%

39,1%

43,2%

70%

10% 0%

15-24

25-34

35-44

45-54

Maschi

26,3%

72,9%

87,6%

87,2%

55 e oltre 24,1%

Femmine

17,8%

43,2%

39,1%

36,0%

79,0%

Fasce di età

Elaborazioni Arthur D. Little su Dati IPRES, Puglia in cifre 2008 Figura 34. Tasso di occupazione della popolazione residente, per fasce di età e sesso (Media 2007)

emerge che le donne presentano un tasso di occupazione costantemente inferiore agli uomini in tutte le fasce d’età: tuttavia, tra gli occupati più giovani si rileva un gap inferiore (8,5% nella fascia 15-24 anni e 29% nella fascia 25-34 anni) rispetto agli occupati adulti (48,5% nella fascia d’età 35-44 e 51,2% nella fascia d’età 45-54) dovuto essenzialmente al maggiore equilibrio tra uomini e donne riguardo al grado di istruzione e formazione e quindi al conseguente ingresso nel mondo del lavoro. (vedi Analisi di genere per livelli di istruzione). Il divario torna di nuovo ad assottigliarsi (16,2%) nella fascia 55 e oltre per via della maggiore longevità delle donne. Se si analizzano, inoltre, i tassi di occupazione rilevati nel triennio 2005-2007 nella provincia di Bari: Tassi di occupazione totale nella provincia di Bari (triennio 2005-2007) 2005

2006

2007

M

F

T

M

F

T

M

F

T

54,9

22,0

38,0

54,6

23,5

38,6

55,7

25,3

40,1

Fonte: IPRES, Puglia in cifre 2006-2007-2008

84 BdG_31.indd 84

Capitolo 2 - Contesto socio-economico de dell te territorio err torio de della provincia di Bari

31/05/2010 12.02.46


si può osservare un aumento progressivo da 38,0 a 40,1 del tasso di occupazione sia per gli uomini che per le donne. Tale valore risulta essere sensibilmente più accentuato per la componente femminile. Tassi di occupazione per sesso nella provincia di Bari nel periodo 2005-2007 e confronto con il dato della regione Puglia e dell’Italia Regione Puglia

Provincia di Bari Tasso di occupaz. (in percentuale) 100% 90% 80%

38,0

38,6

22,0%

23,5%

54,9%

54,6%

70% 60%

40,1

25,3%

+ 7,2%

70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0%

+ 0,7%

52,0%

52,4%

52,7%

21,0%

22,3%

23,3% + 0,53%

2006

2005 Maschi

2007 Femmine

50% 40% 30%

55,7%

20% 10% 0%

2005

2006

2007

CAGR FEMMINILE DEL PERIODO = + 7,2%

Italia + 0,7%

70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0%

+ 0,4%

57,2%

57,7%

57,7%

34,1%

34,8%

35,0% + 1,3%

2006

2005 Maschi

2007 Femmine

Elaborazioni Arthur D. Little su Dati IPRES, Puglia in cifre 2006-2007-2008 e ISTAT- Forze di lavoro – Media 2006-2007 e 2008 Figura 35. Tasso di occupazione per sesso nella provincia di Bari nel periodo 2005-2007 e confronto con il dato della regione Puglia e dell’Italia

In particolare, il tasso di occupazione femminile della provincia di Bari si caratterizza per la sua continua crescita (il CAGR delle donne è stato pari a +7,2%, che è nettamente superiore in termini percentuali a quello della regione Puglia (+0,53%) e a quello nazionale (+1,3%)). Dall’analisi dei grafici sopra riportati, si evince che, nonostante la situazione regionale sia sicuramente problematica, la provincia di Bari, rispetto ai dati complessivi, rappresenta la realtà meno critica. Infatti, il dato riportato sia per il tasso di attività che di occupazione e disoccupazione, rispetto alla percentuale regionale, è migliore sia nella categoria maschi che femmine. Ciò non toglie che i problemi presenti nel contesto economico e sociale siano pesanti e permanenti e condizionino in maniera determinante l’accesso femminile al mercato del lavoro. Riguardo all’analisi di genere, invece, tra le ragioni che limitano la partecipazione femminile al mercato del lavoro emerge il modello che vede le donne della provincia di Bari più in veste di mogli e madri che di lavoratrici con problematiche di conciliazione famiglia-lavoro, tra cui l’inadeguatezza degli strumenti di conciliazione tra la condizione di maternità e la volontà delle donne di voler mantenere l’occupazione. In particolare è possibile evidenziare i seguenti aspetti: • la disponibilità al lavoro da parte delle donne, che è resa evidente dalla pressione delle necessità familiari di tipo economico ma è frenata dalla difficoltà oggettiva del sistema produttivo di consentire la gestione di forme di conciliazione tra lavoro e vincoli familiari, a cui concernono anche rilevanti fattori culturali che caratterizzano i rapporti familiari; • il ruolo del part-time, che è considerato dalle donne come uno degli strumenti di possibile conciliazione tra i tempi di vita e quelli di lavoro, ma l’uso di questa modalità di organizzazione del tempo di lavoro è ancora limitato, con un utilizzo inferiore del 30% rispetto alla media italiana; • gli strumenti di conciliazione, che sono ancora carenti nonostante la forte richiesta da parte dalle donne al fine di uscire dalla condizione di inattività. Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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In sostanza le donne percepiscono in maniera acuta la loro posizione di svantaggio nella ricerca di un posto di lavoro e finiscono con il rinunciarvi. Lo scoraggiamento induce le donne a non proporsi sul mercato del lavoro in maniera attiva pur avendo necessità e voglia di lavorare. Lo scoraggiamento dovuto alle difficoltà che incontrano nel trovare un posto di lavoro che risponda alle loro necessità di flessibilità conduce in molti casi la donna ad accettare posti di lavoro insoddisfacenti e irregolari, qualora si presentino, anche su base occasionale. La potenziale offerta di lavoro femminile fin qui inespressa, ovvero inattiva ma disponibile a lavorare a determinate condizioni, consentirebbe la crescita economica della provincia di Bari con effetti positivi sui redditi delle famiglie interessate e, quindi, sul benessere delle donne pugliesi e dell’intera economia regionale. Le possibilità di conciliazione famiglia-lavoro potrebbero accrescersi mediante: • rapporti di lavoro che concilino le esigenze di flessibilità personali con quelle organizzative e dell’orario di lavoro; • l’accesso a servizi (asili nido, assistenza domiciliare, mense scolastiche, tempo pieno a scuola, etc.) che attenuino i vincoli familiari e accrescano la possibilità di conciliazione dei tempi di vita con quelli di lavoro; • la promozione di servizi e di assetti organizzativi volti alla conciliazione dei tempi nelle imprese private e pubbliche e nella pubblica amministrazione. Nella seguente tabella si riporta la distribuzione della popolazione occupata per settore di attività economica rilevata nella provincia di Bari nel 2007 e distinta per posizione (dipendenti/indipendenti)34. Occupati per settore di attività economica nella provincia di Bari – Media 2007 Agricoltura

Industria

Servizi

Totale

Dip.

Indip.

Tot.

Dip.

Indip.

Tot.

Dip.

Indip.

Tot.

Dip.

Indip.

Tot.

20.773

12.636

33.409

110.625

26.433

137.058

259.838

105.904

365.742

391.236

144.973

536.209

Fonte: IPRES, P08

Percentuale per condizione lavorativa della popolazione residente nella provincia di Bari e distribuzione degli occupati per settore al 31/12/2007 Distribuzione per condizione lavorativa

Occupati

55,7% Occupati

Agricoltura

In cerca d’occupazione

40,1%

Industria

68,2%

6,2%

25,6%

Servizi

Non forza lavoro

4,3%

Elaborazioni Arthur D. Little da Fonte: IPRES, Puglia in cifre 2008 Figura 36. Percentuale per condizione lavorativa della popolazione residente nella provincia di Bari e distribuzione degli occupati per settore al 31/12/2007

Come si può vedere gli occupati ammontano a 536.209 unità di cui ben il 68% (365.742) lavora nel settore dei Servizi (Terziario), mentre il 26% (259.838) nell’Industria e solo il 6% (33.409) nell’Agricoltura. Il territorio della provincia di Bari, infatti, sconta un consistente ritardo quantificabile in un arco temporale di 34 Per dipendenti si intendono gli occupati che hanno un contratto di lavoro dipendente sia privato che pubblico (es. Dipendenti pubblici, Impiegati, etc.), per indipendenti coloro che non hanno un contratto di lavoro dipendente (es. Lavoratori autonomi, etc.).

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Capitolo 2 - Contesto socio-economico del territorio della provincia di Bari

31/05/2010 12.02.49


circa 30 anni di sviluppo. Il processo di industrializzazione si è avviato nella seconda metà degli anni ’70 per raggiungere l’apice nel decennio successivo. Al progressivo ridimensionamento occupazionale che ha interessato prima il settore agricolo e poi quello industriale è corrisposto anche un sensibile aumento di addetti nel terziario. A conferma di quanto detto finora sovviene l’analisi di genere occupazionale, ovvero l’analisi per condizione professionale degli occupati, nella tabella che mostra chiaramente la condizione delle donne pugliesi negli ultimi anni, come risulta dall’indagine ISFOL-PLUS35 condotta nel 2005 in Italia su un campione di 40.000 individui, disaggregati per regione e provincia. Questa analisi presenta un quadro sintetico dei principali risultati regionali e scende, in alcuni casi, a presentare il dettaglio provinciale (qualora il campione disaggregato risulti significativo). I principali risultati regionali sono presentati secondo un’analisi comparativa nazionale, che fa emergere delle omogeneità di comportamento, soprattutto nella fase del ciclo di vita dedicato alla maternità: il quadro d’insieme aiuta a presentare le maggiori difficoltà incontrate dalle donne pugliesi per uscire dallo status di inattive e le caratteristiche del contesto familiare in cui vivono. In particolare, l’indagine ISFOL-PLUS contiene un campione di 1.534 donne pugliesi tra i 15 e i 74 (età media intorno ai 38 anni), di cui 899 con almeno un figlio che raccontano la loro esperienza di madri: lo status occupazionale di tale campione di donne è rappresentato nella tabella, che compara tra loro la provincia di Bari, la regione Puglia e l’Italia. Condizione professionale delle donne intervistate in Puglia (2005) In cerca di Occupato Pensionato Casalinga Studente lavoro 29,2 16,6 7,5 32,1 14,6 25 19,3 7,7 32,9 15,1 34,9 14,6 10,1 25,1 15,3

Bari Puglia Italia

Totale 100 100 100

Fonte: Indagine campionaria Isfol-PLUS del 2005

Distribuzione della popolazione femminile della provincia di Bari per condizione professionale nel 2005 e confronto con il dato regionale e nazionale Provincia di Bari

Regione Puglia

7,7%

19,3%

32,9%

16,6%

7,5% 25,0% 15,1% Occupato

32,1%

29,2%

In cerca di lavoro

Italia

Pensionato

Casalinga

14,6%

Studente

10,1%

14,6%

25,1% 34,9% 15,3% Occupato

In cerca di lavoro

Pensionato

Casalinga

Studente

Occupato

In cerca di lavoro

Pensionato

Casalinga

Studente

Elaborazioni Arthur D. Little su Dati Indagine campionaria Isfol-PLUS del 2005 - Figura 37. Distribuzione della popolazione femminile della provincia di Bari per condizione professionale nel 2005 e confronto con il dato regionale e nazionale

35

Fonte: Indagine campionaria Isfol-PLUS del 2005. Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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Nel 2005 la maggioranza (32,1%) della popolazione femminile della provincia di Bari di 15-74 anni risultava essere tra le casalinghe (la percentuale delle occupate era leggermente inferiore a 29,2%): il dato delle casalinghe e delle occupate era in linea con quello della regione Puglia ma inferiore (-5,7%) per le occupate e superiore (+7%) per le casalinghe rispetto al dato nazionale. Inoltre, le occupate erano maggiormente rappresentate nella qualifica di impiegato rispetto a quella di operaio. Fatto 100 il numero di uomini con qualifica di impiegato, le donne con la stessa qualifica erano pari a 89,0. Tra gli operai la quota di donne sugli uomini era pari invece solo al 29,0. In Italia i valori erano pari rispettivamente a 12,5 e a 40,5. La forte differenza tra Puglia e Italia testimonia chiaramente il sottodimensionamento dell’occupazione femminile nella regione sia nella qualifica impiegatizia che in quella operaia. Dal 2005 i dati sull’occupazione femminile sono migliorati, ma permangono gli aspetti considerati nell’analisi. Dal punto di vista della domanda, la recente crescita dell’occupazione, soprattutto femminile, verificatasi in anni di modesta crescita economica, è dovuta essenzialmente ai processi di liberalizzazione del mercato del lavoro in entrata (e in uscita) che hanno contribuito ai fenomeni di segmentazione ed alla presenza di un maggior numero di donne laureate rispetto al passato, tuttavia dal lato dell’offerta rimane la scarsa presenza di servizi sociali che possono favorire la conciliazione efficace tra le responsabilità familiari e lavoro. Le prospettive di partecipazione delle donne al lavoro in Puglia e la possibilità di costruire una carriera di lavoro stabile sono perciò il frutto di un difficile compromesso: • dal lato dell’offerta, tra le loro aspirazioni, le risorse di cui sono dotate, l’identità di genere che il sistema sociale e culturale riproduce, le condizioni economiche e sociali di partenza e le situazioni con le quali nel corso della vita si troveranno a fronteggiare; • dal lato della domanda, dalla capacità del sistema produttivo di determinare processi di crescita endogena, facendo leva sulle dotazioni esistenti nel territorio. Un ultimo aspetto da considerare è quello dell’imprenditoria femminile. La presenza delle donne tra gli imprenditori risulta in Puglia superiore a quella media nazionale ma rimane comunque bassa rispetto a quella maschile e testimonia una debole partecipazione femminile nel mondo imprenditoriale. Nella tabella seguente si riporta il dato sulle imprese attive e imprese femminili per regioni al 30 giugno 2008. Imprese attive al 30 giugno 2008 Regione Abruzzo Basilicata Calabria Campania Emilia-Romagna Friuli V. G. Lazio Liguria Lombardia Marche

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Totale 131.074 55.138 154.208 460.990 429.171 99.872 385.593 140.180 812.338 160.501

di cui imprese femminili 37.404 16.274 39.339 131.706 87.474 24.516 102.749 36.439 167.819 38.621

% impr. femminili su totale 28,54 29,52 25,51 28,57 20,38 24,55 26,65 25,99 20,66 24,06

Saldo giugno 2008 – giugno 2007 di cui Totale imprese femminili -358 8 -447 -170 -2.115 -377 3.141 1.038 -679 836 -1.710 -346 9.845 2.576 528 -14 1.894 1.739 126 320

Var. % giugno 2008/ giugno 2007 Totale imprese

Imprese femminili

-0,27 -0,80 -1,35 0,69 -0,16 -1,68 2,62 0,38 0,23 0,08

0,02 -1,03 -0,95 0,79 0,96 -1,39 2,57 -0,04 1,05 0,84

Capitolo 2 - Contesto socio-economico del territorio della provincia di Bari

31/05/2010 12.02.52


Molise Piemonte Puglia Sardegna Sicilia Toscana Trentino A. A. Umbria Valle d’Aosta Veneto Italia

32.627 416.046 336.326 149.781 390.083 359.657 102.006 82.788 12.686 458.019 5.169.084

10.355 100.625 82.946 36.648 100.897 86.322 20.780 21.672 3.298 97.940 1.243.824

31,74 24,19 24,66 24,47 25,87 24,00 20,37 26,18 26,00 21,38 24,06

-173 1.029 -5.515 -19 -5.009 915 -74 362 -60 -1.683 -2

-111 518 -668 163 -1.025 561 88 163 -26 250 5.523

-0,53 0,25 -1,61 -0,01 -1,27 0,26 -0,07 0,44 -0,47 -0,37 0,00

-1,06 0,52 -0,80 0,45 -1,01 0,65 0,43 0,76 -0,78 0,26 0,45

Fonte: Unioncamere-InfoCamere, Unioncamere, imprese femminili: oltre 3mila capitane d’impresa in più nel 2008, Osservatorio dell’imprenditoria femminile (I° semestre 2009)

Il numero di imprese femminili nel 2008 rappresenta il 24,06% del totale delle imprese regionali (nel Sud e nelle Isole questo valore è superiore solo alla Sardegna), superando di 0,06 punti percentuali il dato medio italiano. Nel biennio, inoltre, il peso delle imprese al femminile ha registrato un calo sul totale delle imprese pari a -0,80% (il dato, tuttavia, è migliore di quello registrato in Molise, Basilicata, Sicilia, e Calabria). Analizzando il dettaglio a livello provinciale delle imprese femminili attive nell’arco temporale 2007-2008 risulta, inoltre, evidente che laddove la presenza delle imprese a conduzione femminile sul totale è stata più forte (Foggia e Taranto) si è registrato nel periodo un certo incremento (1,4% e 0,45), mentre nella provincia di Bari, che ha un elevato numero di imprese totali, si è registrata una variazione negativa pari a -2,41%. Provincia Foggia Taranto Brindisi Lecce Bari

2008 18.275 11.717 7.945 15.103 29.906

2007 18.022 11.665 7.927 15.355 30.645

var. % 1,40 0,45 0,23 -1,64 -2,41

Fonte: Unioncamere-InfoCamere, Unioncamere, imprese femminili: oltre 3mila capitane d’impresa in più nel 2008, Osservatorio dell’imprenditoria femminile (I° semestre 2009)

Per quanto concerne la distribuzione delle cariche sociali per genere si mostra ancora per il 2007 l’esistenza di un forte gap, in Puglia e in Italia, della rappresentanza femminile in posizioni apicali o in ruoli di responsabilità all’interno delle diverse imprese rispetto a quella maschile. Distribuzione delle cariche per genere in Puglia e in Italia nel 2007 (rapporto femmine su maschi) Bari Brindisi Foggia Lecce Taranto PUGLIA ITALIA

Titolari 40,5 29,6 40,3 32,1 31,4 33,5 34,1

Soci 70,3 60,1 68,7 62,7 64,1 63,5 64,4

Amministratori 23,3 23,6 29,7 27,0 29,7 25,6 29,3

Altre cariche 20,2 20,5 21,2 25,2 24,6 21,5 21,5

Totale cariche 35,4 29,1 36,5 32,0 33,4 32,1 34,4

Fonte: Cesos Elaborazioni su Dati Infocamere, Movimprese, 2007

Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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In Puglia il rapporto tra femmine e maschi nelle diverse cariche sociali è pari al 32,1%, valore di poco inferiore al 34,4% dell’Italia. Il numero ridotto di cariche sociali ad appannaggio delle donne non rappresenta una caratteristica esclusiva della regione Puglia, ma sembra ampiamente diffuso su tutto il territorio nazionale. Foggia rappresenta la provincia con la maggiore presenza relativa di donne che occupano cariche sociali (il rapporto percentuale delle femmine sui maschi è pari al 36,5%) seguita dalla provincia di Bari con il 35,4% totale. Partecipazione alla vita politica A conclusione dell’analisi di contesto, la rappresentanza politica di genere è considerata come un ultimo importante dato per misurare la realizzazione del principio di pari opportunità tra uomini e donne nella partecipazione alle decisioni della vita politica pubblica sul territorio della provincia di Bari. Un primo focus riguarda la distribuzione tra uomini e donne delle cariche politiche complessive a tutt’oggi36 attribuite nell’ambito amministrativo provinciale (ove sono prese in considerazione le cariche di presidente, assessore e consigliere provinciale) Distribuzione delle cariche politiche per genere nella provincia di Bari Presidente Provincia Provincia di Bari

Maschi 1

Femmine -

Assessori Maschi 11

Femmine 1

Consiglieri Maschi 35

Femmine 1

Alle ultime elezioni amministrative Provinciali, avvenute il 6-7 giugno 2009, la proposta di candidati al rinnovo del Consiglio provinciale è stata per il 15,5% circa di genere femminile e per l’84,5% maschile (per l’elezione diretta del Presidente, invece, non erano presenti candidate). Dei 36 consiglieri provinciali eletti, tuttavia, solo una risulta essere donna. Nella Giunta provinciale, inoltre, ad oggi risultano elette una donna su 12 assessori (ovvero l’8,33% del totale) come è riportato nella seguente tabella.

BARI BRINDISI FOGGIA (2008)

Nr Assess. Giunta Prov.le 12 10 11

LECCE

13

TARANTO TOTALE

10 56

Provincia

Elezioni Provinciali 2009 % Uomini Donne Donne Nominate Donne 11 1 8,33 Maria Rina (Lav. Form. Prof.) 9 1 10,00 Paola Baldassarre (Cultura, P.I.) 10 1 9,09 M. Elvira Consiglio (Cultura, Polit. Scol.) Simona Manca (Cultura) 10 3 23,08 Marcella Rucco (P.I.) Filomena D’Antini Solero (Pol. Soc. P.O.) 9 1 10,00 Catia Marinò (Pol. Giovanili e Marketing Territ.) 49 7 12,50 ---

Fonte: Ufficio Consigliera di Parità presso la Provincia di Bari

e comunale (ove sono prese in considerazione le cariche di sindaco, assessore e consigliere comunale).

36

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Risultati delle Elezioni comunali della provincia di Bari maggio 2005 e 2007 e giugno 2009.

Capitolo 2 - Contesto socio-economico del territorio della provincia di Bari

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Distribuzione delle cariche politiche per genere nei Comuni della provincia di Bari Sindaco Assessori Consiglieri Comune Maschi Femmine Maschi Femmine Maschi Femmine Acquaviva delle Fonti 137 338 Adelfia 1 7 16 3 Alberobello 1 5 1 16 5 Altamura 1 9 28 2 Bari 1 10 2 43 3 Binetto 1 4 10 2 Bitetto 1 5 1 17 3 Bitonto 1 10 28 2 Bitritto 1 5 1 15 1 240 Capurso 139 Casamassima 1 7 16 4 Cassano Murge 1 5 2 16 4 Castellana Grotte 1 6 1 19 1 Cellamare 1 4 15 1 Conversano 1 6 1 10 Corato 1 7 29 1 Gioia del Colle 1 7 20 Giovinazzo 1 6 1 19 1 Gravina in Puglia 1 6 2 29 Grumo Appula 1 7 18 1 Locorotondo 1 5 2 18 4 Modugno 1 7 1 27 3 Mola di Bari 1 6 18 2 Molfetta 1 9 1 27 3 Monopoli 1 10 26 4 Noci 1 6 1 20 Noicattaro 1 6 1 18 2 Palo del Colle 1 6 1 20 Poggiorsini 1 2 1 8 4 Polignano a Mare 1 6 1 20 Putignano 1 6 18 2 Rutigliano 1 5 1 15 4 Ruvo di Puglia 1 6 1 16 4 Sammichele di Bari 1 3 3 12 6 Sannicandro di Bari 1 5 1 15 1 Santeramo 1 6 19 1 Terlizzi 1 3 4 20 Toritto 1 5 5 14 2 Triggiano 1 4 1 18 2 Turi 1 6 1 16 4 Valenzano 1 7 18 2 Totale 38 1 (+2 com.) 240 38 747 84 Fonte: www.comuni-italiani.it ed “Anagrafe degli Amministratori locali e regionali” del Ministero dell’Interno - Dipartimento per gli Affari interni e territoriali.37383940

37 Commissario Straordinario per la provvisoria gestione dell’Ente con i poteri del Sindaco, della Giunta e del Consiglio, nominato con D.P.R. del 29/07/2009 in G.U. n. 195 del 24/08/2009. 38

Sub Commissari Prefettizi nominati con Decreto prefettizio Prot. 158/13.2/EE.LL. del 29/06/2009.

39 Commissario Straordinario per la provvisoria gestione dell’Ente con i poteri del Sindaco, della Giunta e del Consiglio, nominato con Decreto prefettizio n. 160113.2l EE.LL. del 30 giugno 2009. 40

Sub Commissari Prefettizi nominati con Decreto prefettizio n. 160113.2l EE.LL. del 30 giugno 2009. Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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Capitolo 2 - Contesto socio-economico del territorio della provincia di Bari

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Il Trattato di Lisbona prevede il raggiungimento di un tasso di occupazione femminile pari al 60%, in tutti gli stati membri dell’Unione Europea entro il 2010. In realtà, in Italia nel 2009 si è raggiunta la percentuale del 46,6% e nel Mezzogiorno del 31%. Sebbene il mondo del lavoro stia cambiando, aprendo tutti i settori alle donne, sempre più numerose in varie occupazioni, continua ad esserci una grossa disparità fra uomini e donne nelle posizioni dirigenziali. Conseguenza questa di tanti fattori, primo fra tutti la lunga emarginazione di genere, i pregiudizi e le grandi difficoltà nel conciliare vita lavorativa e privata.

6

7

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Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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Distribuzione delle cariche politiche per genere nei Comuni della provincia di Bari (2009) 89,9%

Unità 800 700 600 500

0 Maschi Femmine

13,7%

100

7,3%

200

92,7%

300

10,1%

86,3%

400

Sindaci

Assessori

Consiglieri

38 3

240 38

747 84

Carica politica

Elaborazioni Arthur D. Little da www.comuni-italiani.it ed “Anagrafe degli Amministratori locali e regionali” del Ministero dell’Interno - Dipartimento per gli Affari interni e territoriali. Figura 38. Distribuzione delle cariche politiche per genere nei comuni della provincia di Bari (2009)

Come dimostrano la tabella ed il grafico, la percentuale di donne presenti nelle amministrazioni dei comuni nel territorio provinciale è ancora bassa: tra le cariche dei sindaci solo il 7,3% sono donne, tra gli assessori, invece, la quota femminile cresce (13,7%) per poi diminuire, seppur sensibilmente, di nuovo tra i consiglieri (10,1%). L’analisi si sposta ora sugli organismi istituzionali, sui comitati paritetici e sulle associazioni/commissioni presenti sul territorio preposti alla promozione delle pari opportunità, il cui mandato si basa o su leggi nazionali oppure sugli ordinamenti statutari disposti dai singoli enti (vedi Par. 1.3 – Quadro normativo di riferimento). La presenza di questi istituti sul territorio rafforza la governance nell’elaborazione delle politiche di genere locali. “Le politiche pubbliche di genere” trovano, infatti, legittimazione e sostegno dalla presenza sul territorio di organismi privati e pubblici che promuovono la cultura della parità di genere offrendo alle amministrazioni locali dati ed esperienze sulle quali fondare le proprie azioni positive. Rilevare la presenza e le attività di questi organismi significa valutare l’estensione con cui la prospettiva di genere è presente nel sistema della governance provinciale e misurare “l’istituzionalizzazione del genere”.

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Capitolo 2 - Contesto socio-economico del territorio della provincia di Bari

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Si riporta l’elenco dei principali organismi presenti a livello istituzionale regionale, provinciale e comunale.

• • • • • •

Organismi istituzionali - Regione Puglia Assessorato regionale “Solidarietà, politiche sociali e flussi migratori” Area Politiche per la promozione della salute, delle persone e delle pari opportunità Ufficio Garante di Genere Ufficio Consigliera di parità Commissione Regionale alle Pari Opportunità Consulta Regionale Femminile

Organismi istituzionali - Provincia di Bari • Assessorato provinciale “Servizi alla persona, problematiche socio-assistenziali e volontariato” • Servizi sociali, Pari Opportunità e Istituti Provinciali: • Programmazione, promozione e coordinamento politiche sociali • Ufficio Consigliera di parità Organismi istituzionali – Comuni della provincia di Bari • Assessorato alle Pari opportunità o alle politiche di genere (presente in 68% dei Comuni circa)41 • Consigliera delegata alle Pari Opportunità (presente nel 13% dei Comuni circa)

All’azione41e agli obiettivi di questi organismi istituzionali si affianca anche la mappatura della presenza dei cosiddetti “Comitati paritetici”42, il cui mandato principale è quello di assicurare l’applicazione dei principi di pari opportunità e di non discriminazione all’interno della struttura di riferimento.

• • • •

Comitati paritetici – Provincia di Bari Comitato Pari Opportunità – Regione Puglia (Sede di Bari) Comitato Pari Opportunità - Ordine degli Avvocati Bari Comitato Pari Opportunità - Università degli Studi di Bari Comitato Pari Opportunità - Politecnico di Bari

41 2008.

Fonte: Rete Elette Pugliesi – “Occhiali di genere? Si, grazie. Cultura, politica e strumenti in rete” – Bari, 19 giugno

42 Istituiti dalla Legge 125/91 denominata “Azioni positive per la realizzazione della parità uomo-donna nel lavoro”, ora abrogata dal D.lgs n. 198/2006 di riordino delle disposizioni in materia di pari opportunità. Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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Una menzione particolare merita, anche, la “Rete delle Elette Pugliesi (R.E.P.)”, composta dalle donne elette all’interno dei Consigli Comunali e nel Consiglio Provinciale di Bari, con l’obiettivo principale di fare in modo che tutta l’azione amministrativa comunale e/o provinciale sia improntata al principio di pari opportunità. Progetto REP – Rete Elette Pugliesi Il progetto intende costruire una Rete delle donne Elette e Amministratrici del territorio provinciale, finalizzata alla promozione di una nuova cultura di genere, allo scambio di esperienze, alla definizione di strumenti e all’elaborazione di un Piano comune di azioni. Il progetto parte dalla consapevolezza della scarsa rappresentanza femminile - e quindi dell’isolamento - nelle assemblee elettive degli enti locali, della mancanza di azioni di lobbying e di rete tra le donne elette, della scarsa visibilità dei percorsi e dell’azione politica al femminile. Il progetto, avviato nell’ottobre 2007, si concluderà a giugno 2008. Esso si rivolge a: • Donne Elette e Amministratrici nei governi locali • Giovani donne interessate ad avvicinarsi alla politica e alle responsabilità di governo • Amministratori, amministratrici, funzionari e funzionarie degli enti locali • Operatori e operatrici dei servizi e degli enti del territorio che si occupano di lavoro e servizi sociali Le attività sono le seguenti: • Ricerca: costituzione di una rete tra le Amministratrici e le Elette nei consigli comunali e nel consiglio provinciale, attraverso attività di censimento, somministrazione di questionari e momenti di incontro e confronto. • Elaborazione di azioni innovative: costituzione di gruppi di sperimentazione che lavoreranno principalmente su tre ambiti: - Politiche di genere e mainstreaming; - Statuti e partecipazione; - Azioni per avvicinare le donne ed in particolare le giovani donne alla politica e alle responsabilità di governo. • Comunicazione istituzionale di genere: attività di analisi sulle forme di comunicazione istituzionale al fine di verificarne il rispetto del linguaggio e dell’ottica di genere. Al termine della fase di analisi verrà predisposto un Manuale sulla Comunicazione al fine di orientare le pubbliche amministrazioni nella gestione della comunicazione istituzionale in un’ottica di genere. • Sensibilizzazione e promozione: attività di animazione e di diffusione sul territorio dei risultati di progetto. I gruppi di lavoro produrranno documenti e strumenti che verranno diffusi sia all’interno delle diverse amministrazioni coinvolte sia a livello provinciale, al fine di sollecitare le amministrazioni ad inserirne i punti chiave nei loro piani di sviluppo. Il progetto si avvale di un network di sostegno dato da: • Provincia di Bari – L’Amministrazione Provinciale si renderà parte attiva nella creazione del network facilitando l’azione di messa in rete delle Amministratrici elette nei Comuni della provincia di Bari; • Ande – Associazione Nazionale Donne Elettrici. Supporto nella fase di creazione del network delle elette – supporto nelle attività di organizzazione di incontri territoriali; • Consigliere di Parità Regionali – supporto attraverso la diffusione di informazioni a livello regionale sui risultati di progetto; • Legacoop – supporto alle attività di informazione e promozione; • Consulta Delle Pari Opportunità Unione Province d’Italia – a supporto della costituzione della Rete delle Elette; • Unione Regionale Uil – parteciperà alle attività di diffusione e animazione territoriale.

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Capitolo o2-C Contesto socio-economico del territorio della provincia di Bari

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Di seguito, infine, è riportato anche un elenco delle principali associazioni e centri femminili, che hanno sede e portano avanti la propria attività in provincia di Bari, che pur caratterizzandosi per un proprio particolare ambito di competenza, hanno come obiettivo comune il perseguimento degli obiettivi di pari opportunità e di valorizzazione delle differenze tra i generi. Associazioni femminili - Provincia di Bari • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •

Associazione L.U.A. Onlus (Bari) ITWIIN - Associazione Italiana Donne Inventrici e Innovatrici (Bari) AGI (Associazione Giuriste Italiane) (Bari) AIDDA (Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti D’Azienda) (Bari) AMMI (Associazione Mogli Medici Italiani) (Bari) ANDE (Associazione Nazionale Donne Elettrici) (Bari) Convenzione delle Donne (Bari) Federazione Casalinghe Italiane (Bari) FIDAPA (Federazione Italiana Donne Arte e Professioni) (Bari) Soroptimist (Bari) Zonta (Bari) Associazione Lavori In Corso (Bari) AIDIA - Associazione Italiana Donne Ingegneri E Architetti (Bari) AIED - Associazione Italiana Educazione Demografica (Bari) Giraffa - Gruppo Indagine Resistenza Alla Follia Femminile Ah! (Bari) Pangeadonne (Bari) Desiderandae Associazione Lesbica Separatista (Bari) Donne In Campo (Bari) Vola In Tempo (Bari) Associazione Donne In (Altamura) Associazione Insieme Donne (Altamura) Associazione Fornello (Altamura) Centro Donna E Lavoro (Conversano) Donne Del Vino (Cassano Murge) Federcasalinghe (Gravina in Puglia) Associazione Centro Donna (Mola Di Bari) Confraternita Maria Ss. Loreto (Molfetta) Donne Per La Città (Monopoli) Associazione Femminile (Monopoli) Donne Europee Federcasalinghe (Santeramo) Club Femminile Dell’amicizia (Santeramo)

• • • • • •

Centri femminili – Provincia di Bari Centro Interdipartimentale di Studi sulla Cultura di Genere Centro di Documentazione e Cultura delle Donne CIF – Centro italiano femminile Centro Antiviolenza Albachiara Centro Antiviolenza Aracne Centro Antiviolenza Desiree

Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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Capitolo 3 - Analisi della gender sensitiveness

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i

Capitolo 3

Analisi della gender sensitiveness

3.1 Analisi interna: le politiche di genere della Provincia di Bari 3.1.1 Organizzazione dell’Amministrazione provinciale 3.1.2 Analisi delle politiche del personale (analisi quantitativa) 3.1.3 Competenze dell’Ente Provincia nelle politiche di genere (analisi qualitativa) 3.2 Analisi esterna: le politiche di genere dei Comuni della provincia di Bari 3.2.1 Analisi delle politiche del personale (analisi quantitativa) 3.2.2 Competenze dell’Ente Comune nelle politiche di genere (analisi qualitativa)

Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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Capitolo 3 - Analisi della gender sensitiveness

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3

Analisi della gender sensitiveness

3.1

Analisi interna: le politiche di genere della Provincia di Bari

A margine dell’analisi di contesto, il Bilancio di Genere prevede anche lo studio dei dati relativi al Personale che lavora all’interno dell’Amministrazione della Provincia di Bari (analisi interna). Analizzare la composizione per genere dell’organico dell’amministrazione non ha finalità solo di conoscenza interna, ma può offrire spunti di riflessione più generali sulle condizioni lavorative femminili nella Pubblica Amministrazione e nell’insieme del mercato del lavoro. La Pubblica Amministrazione, infatti, presenta spesso una prevalenza della componente femminile, grazie alle condizioni di accesso e di lavoro “women-friendly” rispetto al settore privato, ma registra spesso anche la sottorappresentazione femminile tra categorie (ad es. tra i dirigenti) e la persistenza della tradizionale ripartizione di genere tra funzioni e servizi a più spiccata presenza femminile (aree sociali e di assistenza) o maschile (aree tecniche ed economico-produttive, polizia locale, etc.). La rilevazione va, dunque, impostata in modo da elaborare i dati disponibili da un punto di vista non esclusivamente quantitativo, ma anche qualitativo, evidenziando gli aspetti principali che sono legati alla distribuzione di donne e uomini nei diversi gradi di qualifica secondo l’età, il titolo di studio, la tipologia contrattuale, la retribuzione, etc. Questo tipo di rilevazione consente di calcolare i seguenti valori: • tasso di femminilizzazione dell’occupazione; • coefficiente di rappresentazione femminile; mettendo in evidenza gli eventuali fenomeni di discriminazione nei confronti delle donne occupate all’interno dell’amministrazione stessa.

3.1.1

Organizzazione dell’Amministrazione provinciale

Prima di considerare i numeri dell’organico dell’Amministrazione, occorre valutare, tuttavia, come oggi la Provincia di Bari è organizzata.

Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009 200 09

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La Provincia di Bari è composta dai seguenti organi di governo: il Presidente, il Consiglio e la Giunta:  Il Presidente della Provincia, che esercita le funzioni che gli sono attribuite dalla legge nonché dallo Statuto e dai regolamenti provinciali e dell’organo responsabile dell’Amministrazione provinciale. A lui fanno capo tutte le decisioni di politica amministrativa assunte all’interno della Provincia. Inoltre, rappresenta l’Ente nei rapporti con l’esterno, convoca e presiede le riunioni di Giunta, sovrintende al funzionamento dei servizi e degli uffici e all’esecuzione degli atti. Presidente della Provincia: Francesco Schittulli  Il Consiglio Provinciale, che si compone di 36 Consiglieri eletti contestualmente al Presidente della Provincia, che ne fa parte. Ad esso competono l’indirizzo, il controllo politico ed amministrativo, la programmazione e l’approvazione degli atti di impegno economico finanziario. Il Consiglio elegge al suo interno un Presidente, che lo convoca e ne dirige i lavori. Il Consiglio Provinciale rappresenta l’intera comunità; è dotato di autonomia organizzativa e funzionale, delibera l’indirizzo politico amministrativo ed esercita il controllo della sua applicazione. Conforma l’azione complessiva dell’Ente ai principi di pubblicità, trasparenza e legalità, ai fini di assicurare imparzialità e corretta gestione amministrativa. I Consiglieri hanno il dovere di partecipare alle sedute di Consiglio e ai lavori delle Commissioni di cui sono componenti. Nello svolgimento delle sedute di Consiglio e delle Commissioni, i Consiglieri collaborano con i rispettivi Presidenti per l’ordinato svolgimento dei lavori ed evitano scrupolosamente ogni comportamento che possa ledere o limitare l’esercizio dei diritti degli altri Consiglieri. Annualmente e alla fine del mandato, i dati sulle presenze dei Consiglieri, singoli e ripartiti per Gruppi, sono depositati e consultabili presso l’ufficio di Presidenza del Consiglio, che può renderli pubblici. Presidente del Consiglio Provinciale: Pietro Longo Vice Presidenti del Consiglio Provinciale: Anna Maurodinoia, Domenico Vitto Consiglieri Provinciali: Michele Cipriani, Vincenzo Di Gravina, Marco Galluzzi, Pietro Longo, Leonardo Lorusso, Mattia Mincuzzi, Giovanni Palmisano, Michele Roca, Fernando Rodio, Emilio Romani, Damiano Somma, Saverio Tammacco, Enrico Tatò. Antonio Baccellieri, Nicola De Matteo, Giovanni Marino Gentile, Anna Maurodinoia, Domenico Franco Romita. ngelo Raffaele Bovino, Claudio De Leonardis, Matteo Malcangi. Antonio Lomoro. Vincenzo Divella, Fedele Lagreca, Vito Zeverino. Nicola Acquaviva, Vito Antonio Antonacci, Michele Monno, Flavio Omobono, Cesare Veronico, Domenico Vitto. Michele De Chirico, Giuseppe Gentile. Bruno De Luca, Giuseppe Sozio. Giuseppe Rana. Totale: 36 consiglieri (35 uomini e 1 donna).  La Giunta è l’organo esecutivo della Provincia, ovvero il “Governo” dell’ente locale. La Giunta Provinciale è composta dal Presidente della Provincia e da un numero di Assessori entro i limiti massimi fissati dalla legge vigente, fra cui il vice Presidente, nominati dallo stesso Presidente. La composizione della Giunta viene comunicata dal Presidente della Provincia al Consiglio nella prima seduta successiva alle elezioni. Al Presidente è attribuito il potere di determinare il numero degli assessori con atto monocratico. Variazioni nella composizione della Giunta, verificatesi per qualsiasi causa nel corso del mandato amministrativo, vengono comunicate al Consiglio dal Presidente della Provincia nella prima seduta successiva all’atto della stessa che sancisce la variazione comunque intervenuta. Vice Presidente - Assessore “Cultura, Turismo, Sport e Tempo Libero”: Trifone Altieri Assessore Provinciale “Programmazione Finanziaria e Bilanci, Provveditorato, Economato e Patrimonio”: Vito Giampetruzzi Assessore Provinciale alla “Pubblica Istruzione ed Edilizia Scolastica”: Stefano Diperna Assessore Provinciale “Attuazione del Programma, Trasparenza e Legalità”: Davide Bellomo Assessore Provinciale “Protezione Civile, Polizia Provinciale e Sicurezza”: Matteo Paparella Assessore Provinciale “Innovazione Agricolo-Aziendale, Forestale, Caccia, Pesca e Risorse Marine”: Francesco Caputo Assessore Provinciale “Assetto e Programmazione Territoriale, Urbanistica, Viabilità, Mobilità e Trasporti”: Michele Labianca Assessore Provinciale “Tutela Dell’ambiente, Ecologia e Ricerca Fonti Energetiche”: Giovanni Barchetti Assessore Provinciale “Sviluppo Attività Produttive, Promozione del Sistema delle Imprese, Internalizzazione”: Onofrio Resta Assessore Provinciale “Lavoro e Formazione Professionale”: Maria Rina Assessore Provinciale “Servizi alla Persona, Problematiche Socio-Assistenziali e Volontariato”: Giuseppe Quarto Assessore Provinciale “Informatizzazione Tecnologica, Organizzazione e Gestione Risorse Umane”: Sergio Fanelli Totale: 12 assessori (11 uomini e 1 donna). Fonte: Provincia di Bari – Organi di governo

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Capitolo 3 - Analisi della gender deer sensitiveness sen enss

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3.1.2

Analisi delle politiche del personale (analisi quantitativa)

I dati e le informazioni necessari per l’analisi quantitativa del Personale sono tratti dalle rilevazioni del Conto Annuale 200843 e dagli archivi dell’Ufficio “Organizzazione e Gestione del Personale, Contabilità del Personale” della Provincia. Tali dati, consultabili per l’aggregato “pubblico impiego” e per ciascun comparto di contrattazione collettiva, sono organizzati nelle seguenti aree tematiche: presentazione del comparto, occupazione e struttura del personale, lavoro “flessibile” (tempo determinato, lavoratori interinali, lavoratori socialmente utili, contratti di formazione lavoro) e part-time, turnover di personale, anzianità di servizio ed età anagrafica, distribuzione regionale del personale, costo del lavoro, retribuzioni medie pro capite. Per ciascuna area tematica essi sono resi disponibili, in forma tabellare, quasi sempre dettagliati per sesso ed articolati secondo i caratteri e le modalità maggiormente rilevanti per il fenomeno oggetto di studio. Nella fattispecie l’analisi è stata condotta rielaborando in modo integrato alcune delle “Tabelle per la rilevazione dei dati di organico” relative a: 1. Personale a tempo indeterminato e personale dirigente al 31 dicembre (Tabella 1); 2. Personale a tempo indeterminato e personale dirigente distribuito per classi di anzianità al 31 dicembre (Tabella 7); 3. Personale a tempo indeterminato e personale dirigente distribuito per classi di età al 31 dicembre (Tabella 8); 4. Personale a tempo indeterminato e personale dirigente distribuito per titolo di studio posseduto al 31 dicembre (Tabella 9); 5. Numero di giorni di assenza del personale durante l’anno (Tabella 11); 6. Oneri annui per indennità e compensi accessori corrisposti al personale in servizio (Tabella 13); con la finalità di evidenziare le principali specificità della struttura del Personale dell’Amministrazione quali, ad esempio, numero di dipendenti, anzianità di servizio, fasce di età anagrafica, titolo di studio, tipologia contrattuale e livello di inquadramento, fasce di reddito, distinti per sesso e inquadramento contrattuale. Si riportano, nel dettaglio, il Quadro sinottico delle qualifiche, categorie e macrocategorie per l’aggregazione degli inquadramenti del Personale, la sintesi delle tabelle sopra citate e l’analisi quantitativa dei dati. Macro categoria

Segretari

Categoria

Segretari comunali e provinciali

Qualifica

CCNL di riferimento CCNL 07/03/2008 “II biennio economico 2004 - 2005” CCNL 07/03/2008 “Quadriennio normativo 2002-2005 biennio economico 2002-2003”

Segretario A

Segretario B Segretario C Dirigenti

Dirigenti

Qualifica dirigenziale tempo indet.

CCNL del 22/02/2006 - “Quadriennio normativo 2002-2005”

Qualifica dirigenziale tempo det.

43 Il Conto Annuale (Titolo V - Decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.) è la rilevazione censuaria finalizzata alla raccolta di dati riguardanti la consistenza ed i costi del personale della Pubblica Amministrazione con riferimento all’anno precedente a quello di rilevazione. Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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Categoria D

Categoria C

Personale non dirigente

Categoria B

Categoria A

Altro personale

Dirigenti e alte specializ. fuori dotazione org. Restante pers. Direttori generali Personale contrattista

Posiz. econ. D6 profili accesso D3 Posiz. econ. D6 profili accesso D1 Posiz. econ. D5 profili accesso D3 Posiz. econ. D5 profili accesso D1 Posiz. econ. D4 profili accesso D3 Posiz. econ. D4 profili accesso D1 Posizione economica di accesso D3 Posizione economica D3 Posizione economica D2 Posizione economica di accesso D1 Posizione economica C5 Posizione economica C4 Posizione economica C3 Posizione economica C2 Posizione economica di accesso C1 Posiz. econ. B7 profili accesso B3 Posiz. econ. B7 profili accesso B1 Posiz. econ. B6 profili accesso B3 Posiz. econ. B6 profili accesso B1 Posiz. econ. B5 profili accesso B3 Posiz. econ. B5 profili accesso B1 Posiz. econ. B4 profili accesso B3 Posiz. econ. B4 profili accesso B1 Posizione economica di accesso B3 Posizione economica B3 Posizione economica B2 Posizione economica di accesso B1 Posizione economica A5 Posizione economica A4 Posizione economica A3 Posizione economica A2 Posizione economica di accesso A1 Dirigente fuori d.o.

CCNL 11/04/2008“Quadriennio normativo 2006-2009 biennio economico 2006-2007”

Alte specializz. fuori d.o. Collaboratore a tempo determinato44 Segretario generale CCIA Direttore generale Contrattisti45

Fonte: Circolare n. 17 del 16 aprile 2009 Il “Conto Annuale 2008” – Ragioneria Generale dello Stato44 Tab. 1 - Quadro sinottico delle qualifiche, categorie e macrocategorie di personale - Comparto Regioni ed autonomie locali 45

44

Personale assunto in base all’art. 90 Decreto legislativo 267/2000.

45 Personale a tempo indeterminato al quale viene applicato un contratto di lavoro di tipo privatistico (es. tipografico, chimico, edile, metalmeccanico, portierato, etc.).

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Capitolo 3 - Analisi della gender sensitiveness

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Qualifica / posizione economica / profilo Segretari comunali e provinciali Dirigenti Categoria D Categoria C Categoria B Categoria A Altro personale Totale

Numero dipendenti Presenti al A tempo In part time 31/12/2007 pieno fino al 50% M F M F M F 1 1 18 8 19 8 111 105 109 99 1 168 100 161 93 1 1 181 118 176 103 1 14 9 11 5 61 16 60 16 554 356 537 324 3 1

In part time oltre il 50 % M F 5 1 6 13 1 24

Presenti al 31/12/2008 M F 1 19 8 110 104 163 100 177 116 11 5 60 16 541 349

Fonte: Conto Annuale 2008 – Provincia di Bari – Elaborazione “Tabelle per la rilevazione dei dati di organico” - Tabella 1 Tab 2 – Personale a tempo indeterminato e personale dirigente al 31 dicembre

Numero dipendenti Qualifica / posizione economica / profilo Segretari comunali e provinciali Dirigenti Categoria D Categoria C Categoria B Categoria A Altro personale Totale

0-5 anni

6 - 10 anni

11-15 anni

16 - 20 anni

21-25 anni

26-30 anni

31-35 anni

36-40 anni

40 e oltre

Totale

M

F

M

F

M

F

M

F

M

F

M

F

M

F

M

F

M F

M

F

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

1

-

-

-

-

-

-

-

1

-

25 20 -

42 19 -

1 3 18 1

1 23 2

5 1 -

5 4 -

24 57 50 2

1 20 41 28 -

2 7 9 19 10 34 12 5 -

6 17 36 68 1

4 13 11 43 2

4 25 22 5 2

1 12 14 10 1

4 7 5 2 -

1 2 -

2 -

1 1 -

19 110 163 177 11

8 104 100 116 5

4

3

35

13

-

-

9

-

5

4

-

3

-

-

-

-

60

16

49

64

58

39

6

9

142

90

72 31 133

73

61

38

18

3

2

541

349

-

2

Fonte: Conto Annuale 2008 – Provincia di Bari – Elaborazione “Tabelle per la rilevazione dei dati di organico” - Tabella 7 Tab. 3 - Personale a tempo indeterminato e personale dirigente distribuito per classi di anzianità al 31 dicembre

Numero dipendenti Qualifica / 25-29 30-34 posizione eco- afino 19 20-24 anni anni anni nomica / anni profilo M F M F M F M F Segretari comunali e - - - - - - - provinciali Dirigenti - - - - - - - Categoria D - - - - - - 1 12 Categoria C - - - - - 1 10 4 Categoria B - - - - - - - Categoria A - - - - - - - Altro - - - - 1 1 2 3 personale Totale - - - - 1 2 13 19

35-39 40-44 45-49 anni anni anni

50-54 anni

55-59 anni

60-64 65 e anni oltre

Totale

M

F

M

F

M

F

M

F

M

F

M

F

M F

M

F

-

-

-

-

-

-

-

-

1

-

-

-

-

-

1

-

1 13 8 1 -

20 10 2 -

16 24 24 2

16 21 20 1

18 29 33 2

1 1 2 6 2 9 16 14 16 29 21 16 25 50 23 32 10 8 17 48 41 58 26 10 - - 3 5 1 1

2 5 7 -

2 3 2 3 1

3 1 1 3 -

19 8 110 104 163 100 177 116 11 5

10 1 27 6

9

4

-

-

-

60

4

1

6

-

1

16

33 33 93 64 91 63 117 86 137 60 45 14 11 8 541 349

Fonte: Conto Annuale 2008 – Provincia di Bari – Elaborazione “Tabelle per la rilevazione dei dati di organico” - Tabella 8 Tab. 4 - Personale a tempo indeterminato e personale dirigente distribuito per classi di età al 31 dicembre

Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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105 31/05/2010 12.03.17


Numero dipendenti Qualifica / posizione economica / profilo

Fino a scuola dell’ obbligo

Licenza media superiore

Laurea breve

Specializ. post laurea/ dottor. di ricerca

Laurea

Altri titoli di studio postlaurea

Totale

M

F

M

F

M

F

M

F

M

F

M

F

M

F

Segretari comunali e provinciali

-

-

-

-

-

-

1

-

-

-

-

-

1

-

Dirigenti

-

-

-

1

-

-

19

7

-

-

-

-

19

8

Categoria D

-

-

62

32

-

-

48

72

-

-

-

-

110

104

Categoria C

31

6

124

85

-

-

8

9

-

-

-

-

163

100

Categoria B

102

48

72

66

-

-

3

2

-

-

-

-

177

116

Categoria A

11

5

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

11

5

Altro personale

16

-

37

16

4

-

3

-

-

-

-

-

60

16

Totale

160

59

295

200

4

-

82

90

-

-

-

-

541

349

Fonte: Conto Annuale 2008 – Provincia di Bari – Elaborazione “Tabelle per la rilevazione dei dati di organico” - Tabella 9 Tab. 5 - Personale a tempo indeterminato e personale dirigente distribuito per titolo di studio posseduto al 31 dicembre

M

F

M

F

M

F

M

F

M F

M

F

M

F

M

F

-

-

-

-

-

-

-

27

-

104 3

-

-

-

8

-

605

369

Formaz.

Altri permessi e assenze retribuite (I-II sem.)

Ferie

Assenze non retribuite

F

Sciopero

Legge 104/92 (I-II sem.)

M

Ass. retrib: maternità, congedo par e mal. figlio (I-II sem.)

Assenze malattia retribuite (I-II sem.)

Numero di giorni di assenza Qualifica / posizione economica / profilo

Totale

Segretari comunali e provinciali Dirigenti

27

-

-

-

-

-

-

-

-

448

221

145

44

-

-

-

-

1

Categoria D

3.430 3.050 861 1.022 164 167

3

1.006 635

711 5 17 10 - 78 145 5.186 6.118

Categoria C

5.038 3.202 1.584 1.226 247 423

8

404

767

391

Categoria B

5.635 3.773 1.980 1.812 310 568

4

94

799

467 8 7

-

-

7

2

Categoria A Altro personale Totale

556

189

189

95

-

-

-

-

206

10

-

-

-

-

-

-

951

294

683

60

548

194 85

4

173

121

163

61

-

- 251 14 -

-

1.903

454

-

5 87 - 35 56 7.766 5.707 8.743 6.723

15.817 10.495 5.307 4.393 806 1.162 188 1.625 2.571 1.744 16 29 348 14 128 203 25.181 19.665

Fonte: Conto Annuale 2008 – Provincia di Bari – Elaborazione “Tabelle per la rilevazione dei dati di organico” - Tabella 11 Tab. 6 – Numero di giorni di assenza del personale durante l’anno

106 BdG_31.indd 106

Indenn. compar.

Comp., oneri, rischi e disagi

Fondo specif. respons.

Comp. produtt.

-

60.012

13.329

-

-

-

-

6.108

-

-

476.126

-

-

-

-

-

15.488 64.267 -

348.063

Straord.

Retrib. risultato dirig. e non dir.

-

Altre indennità

Retrib. posiz. dirig. e non dir.

201

Arretrati anni preced.

Person. scolast.

Dirigenti

Indenn. vigilanza

Categoria / Qualifica / posizione economica / profilo Segretari comunali e provinciali

Indenn. vacanza contratt.

Voci di spesa

Totale

-

153.297

-

830.297

Capitolo 3 - Analisi della gender sensitiveness

31/05/2010 12.03.18


Categoria D

31.223 4.443

Categoria C

32.368 59.708 940

-

-

142.439 274.461

-

Categoria B

32.645

780

-

-

-

137.312 211.704

Categoria A

1.670

-

-

-

-

Altro personale

2.255

-

-

-

-

Totale

-

448.854 68.241 131.998 12.064 258.561 271.684

-

582.123 89.881 1.899.072

401.967

-

171.765 170.026 1.253.674

-

394.902

-

131.780 128.203 1.037.326

6.928 17.174

-

27.958

-

4.067

-

21.113

-

770

7.386

12.554

73.670

274.927 6.914

310.046

106.470 64.931 940 984.992 81.570 422.744 516.173 258.561 1.117.624 15.488 1.580.311 407.578 5.557.382

Fonte: Conto Annuale 2008 – Provincia di Bari – Elaborazione “Tabelle per la rilevazione dei dati di organico” - Tabella 13 Tab. 7 – Oneri annui per indennità e compensi accessori corrisposti al personale in servizio

Analisi di genere per categoria I Dipendenti a tempo indeterminato e il personale dirigente della Provincia di Bari al 31/12/2008 risultano essere pari a 890 unità (541 uomini e 349 donne), in leggera flessione rispetto al 31/12/2007 in cui risultavano essere presenti ben 20 unità in più (554 uomini e 356 donne). Le donne occupate sono pari al 39% del totale dei dipendenti (con una percentuale simile al 2007). Percentuale popolazione dell’Amministrazione della Provincia di Bari al 31/12/2008 e confronto con il dato al 31/12/2007 Percentuale

Valore assoluto 1.000 900 800 700

60,8%

39,1%

39,2%

60,9%

60,8%

2007

2008

356 554

349 541

600

39,2%

500 400 300 200 100 0 Femmine

Maschi

Femmine

Maschi

Elaborazioni Arthur D. Little da “Tabelle per la rilevazione dei dati di organico” (Tab. 1) - Conto Annuale 2008 Figura 39. Percentuale popolazione dipendente dell’Amministrazione della Provincia di Bari al 31/12/2008 e confronto con il dato al 31/12/2007

Distinguendo il dato per categorie risulta che quasi il 33% degli occupati si trova nella fascia di “Categoria B”, seguito dalla “C” (29%) e dalla “D” (24%). I Dirigenti sono solamente il 3% circa degli occupati. La componente femminile più ampia risulta essere quella inquadrata nella “Categoria B” (33%) e solamente il 2% delle donne ricopre posizioni dirigenziali.

Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

BdG_31.indd 107

107 31/05/2010 12.03.18


Percentuale popolazione dell’Amministrazione della Provincia di Bari per categoria e per sesso al 31/12/2008 Provincia di Bari

Uomini

30,1%

29,6%

20,3% Segretari com./prov. Categoria C

32,9%

32,7%

3,5% 0,2%

11,1%

Altro Personale

Categoria B

Dirigenti

Categoria D

2,0% Categoria A

24,0% Donne

8,5%

28,7%

33,2%

1,8% 0,10% 3,0% Segretari com./prov. Categoria C

29,8%

2,3% 4,6%

1,4%

0,0% Altro Personale

Categoria B

Dirigenti

Categoria D

Categoria A

Segretari com./prov. Categoria C

Altro Personale

Categoria B

Dirigenti

Categoria D

Categoria A

Elaborazioni Arthur D. Little da “Tabelle per la rilevazione dei dati di organico” (Tab. 1) - Conto Annuale 2008 Figura 40. Percentuale popolazione dell’Amministrazione della Provincia di Bari per categoria e per sesso al 31/12/2008

Attraverso l’analisi del personale per categoria, inoltre, è possibile evidenziare possibili segregazioni orizzontali tra i generi, ossia un persistere della divisione tra impieghi tipicamente maschili, che attengono solitamente all’utilizzo di nuove tecnologie o ai settori più tecnici, e impieghi tipicamente femminili, che ruotano intorno ai servizi alla persona o a mansioni di segreteria. In continuità con gli anni passati, i maggiori differenziali in assoluto tra impiego femminile e maschile si riscontrano nelle categorie “Segretari comunali e provinciali”, in “Altro personale” e tra i “Dirigenti” (dove le donne sono in percentuale meno della metà degli uomini).

100,0%

Percentuale popolazione dell’Amministrazione della Provincia di Bari al 31/12/2008 per categoria e per sesso

79,0%

68,8%

30%

0,0%

20% 10% 0% Maschi Femmine

21,1%

40%

31,3%

29,6%

50%

39,6%

60%

60,4%

70%

38,0%

51,4%

80%

48,6%

70,4%

90%

62,0%

100%

Segretari com./prov.

Dirigenti

Categoria D

Categoria C

Categoria B

Categoria A

Altro personale

100,00%

70,37%

51,40%

61,98%

60,41%

68,75%

78,95%

0%

29,63%

48,60%

38,02%

39,59%

31,25%

21,05%

Elaborazioni Arthur D. Little da “Tabelle per la rilevazione dei dati di organico” (Tab. 1) - Conto Annuale 2008 Figura 41. Percentuale popolazione dell’Amministrazione della Provincia di Bari al 31/12/2008 per categoria e per sesso

108 BdG_31.indd 108

Capitolo 3 - Analisi della gender sensitiveness

31/05/2010 12.03.20


Tasso di femminilizzazione e coefficiente di rappresentazione femminile A conclusione dell’analisi di genere per categoria si riportano anche i dati relativi a: • tasso di femminilizzazione dell’occupazione; • coefficiente di rappresentazione femminile, Il tasso di femminilizzazione dell’Amministrazione Provinciale, che è dato dalla quota percentuale di lavoratrici donne sul totale degli occupati, risulta essere il seguente: Tasso di femminilizzazione

(349/890)x100

39,2%

mentre il coefficiente di rappresentazione femminile, dato dal rapporto tra la quota di donne presenti in una determinata tipologia/categoria contrattuale e la quota di donne occupate nell’insieme delle tipologie/categorie contrattuali, è per ciascuna categoria contrattuale il seguente: Coefficiente di rappres. femminile Segr. com./ prov.

(0/1)/(349/890)x100

0,00

Dirigenti

(8/27)/(349/890) x100

0,76

Categoria D

(104/214)/(349/890)x100

1,24

Categoria C

(100/263)/(349/890) x100

0,97

Categoria B

(116/293)/(349/890)x100

1,01

Categoria A

(5/16)/(349/890)x100

0,80

Altro personale

(16/76)/(349/890)x100

0,54

Il tasso di femminilizzazione dell’occupazione totale all’interno dell’Amministrazione provinciale è di poco inferiore al 50% (39,2%). Nella categoria contrattuale dei Dirigenti il coefficiente di rappresentazione femminile, risentendo delle distorsioni derivanti dalla diversa composizione di genere dell’occupazione, indica un valore inferiore all’unità (0,76%), mentre nella Categoria D esso è superiore all’unità (1,24%). Nelle Categorie C e B, invece, rappresenta quasi un perfetto equilibrio tra uomini e

donne in entrambi i casi (rispettivamente 0,97% e 1,01%); in tutte le altre categorie contrattuali, infine, le donne risultano essere ancora sottorappresentate rispetto agli uomini. Analisi di genere per classe di anzianità L’analisi relativa ai dati sulla classe di anzianità lavorativa per genere e per categoria contrattuale permette di analizzare la distribuzione degli occupati tra le diverse fasce di vita lavorativa e le tempistiche che essi impiegano ad accedere ad alcune specifiche categorie contrattuali e, dunque, a “scalare” i vertici dell’Amministrazione. Relativamente all’anzianità, più del 60% del personale è compreso nelle tre fasce centrali che vanno da 16 a 30 anni (il 64% del totale degli uomini ed il 55% del totale delle donne): le donne rispetto al loro totale sono più presenti degli uomini, invece, nelle fasce inferiori a 15 anni (32% contro 21%) e meno presenti nelle fasce maggiori di 30 anni (12% contro 14%) a testimonianza del fatto che negli ultimi 15 anni l’Amministrazione ha occupato più donne che uomini. Per quanto riguarda le categorie contrattuali, invece, in linea generale le donne mostrano una distribuzione lungo tutta la vita lavorativa tra categorie simile a quella degli uomini (la maggior parte degli occupati, ovvero quelli di anzianità lavorativa “16-30” si concentra nelle categorie intermedie che vanno dalla B alla D). Tuttavia, l’accesso alla dirigenza vede la necessità per le donne di avere una maggiore anzianità di servizio rispetto agli uomini: l’87% delle donne ha più di 25 anni di servizio contro l’85% degli uomini (il 27% della quota femminile ha più di 30 anni contro il 28% di quella maschile). Si osserva, inoltre, che nella fascia degli anni di servizio inferiori ai 10 anni le donne si posizionano con percentuali più alte nelle categorie “D” e “C”, mentre gli uomini nelle categorie dei dirigenti e direttori ed altro personale. Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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Elaborazioni Arthur D. Little da “Tabelle per la rilevazione dei dati di organico” (Tab. 7) - Conto Annuale 2008 - Figura 42. Popolazione maschile dell’Amministrazione della Provincia di Bari per categoria ed anzianità di lavoro al 31/12/2008

Elaborazioni Arthur D. Little da “Tabelle per la rilevazione dei dati di organico” (Tab. 7) - Conto Annuale 2008 - Figura 43. Popolazione femminile dell’Amministrazione della Provincia di Bari per categoria ed anzianità di lavoro al 31/12/2008

Analisi di genere per età La rilevazione dell’età in relazione alle fasce contrattuali, consente di individuare la distribuzione degli occupati tra le diverse fasce di età e la progressione di carriera in connessione con le esigenze di conciliazione legate al periodo di vita (età). Relativamente all’età, il 35% del personale è compreso nella fascia 40-50 (34% del totale degli uomini ed il 36% del totale delle donne): le donne, invece, sono il doppio degli uomini nelle fasce inferiori a 40 anni (54 contro 27) e meno presenti nelle fasce superiori a 50 anni (92 contro 183) a testimonianza del fatto che gli occupati più giovani sono composti in percentuale da un maggior numero di donne, mentre quelli più anziani da uomini (l’età di ingresso nell’Amministrazione è di 30 anni: solo tre dipendenti – 1 uomo e 2 donne - risultano avere meno di 30 anni di età). Per quanto riguarda il confronto con le categorie contrattuali, si rileva che, mentre

110 BdG_31.indd 110

Capitolo 3 - Analisi della gender sensitiveness

31/05/2010 12.03.22


Popolazione maschile dell’Amministrazione della Provincia di Bari per categoria ed età al 31/12/2008 2,4%

Nr. dipendenti

6,1%

17,2%

16,8%

21,6%

25,3%

70 0,2% 50 48

8,3%

2,0%

0

0

2 3 2 3 1

5 6

9 16 8 10

29 32 4 1 6

0

0

1

2

0 0

2

9

14

18

24 24 16

10 0

0 0

1

2

0

1

0 0

0 0

1

1

0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

10

8

10

13

20

0

27

30

29 33

40

0

0,0%

50

1 1

0,0%

58

60

fino a 19

tra 20 e 24

tra 25 e 29

tra 30 e 34

tra 35 e 39

tra 40 e 44

tra 45 e 49

tra 50 e 54

tra 55 e 59

tra 60 e 64

65 e oltre

Segretari com./prov.

0

0

0

0

0

0

0

0

1

0

0

Dirigenti

0

0

0

0

1

0

0

1

6

9

2

Categoria D

0

0

0

1

13

16

18

14

29

16

3

Categoria C

0

0

0

10

8

24

29

50

32

8

2

Categoria B

0

0

0

0

1

24

33

48

58

10

3

Categoria A

0

0

0

0

0

2

2

0

5

1

1

Altro personale

0

0

1

2

10

27

9

4

6

1

0

Elaborazioni Arthur D. Little da “Tabelle per la rilevazione dei dati di organico” (Tab. 8) - Conto Annuale 2008 Figura 44. Popolazione maschile dell’Amministrazione della Provincia di Bari per categoria ed età al 31/12/2008

Popolazione femminile dell’Amministrazione della Provincia di Bari per categoria ed età al 31/12/2008 Nr. dipendenti 70 5,4%

60

9,5%

18,3%

18,0%

24,6%

17,2%

50 0,0%

0,6%

4,0%

10 2

0

3 1

2,3%

26

21

23 2

0

4

16

17 0

0

1

1

0

1

0 0

6

16

16 21 20

10 2

3

0 0

4

0 0

0 0

1

1

0

0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

10

0 0

12

20

20

25

30

1 0 0 0 2 5 7 0 0 0 3 1 1 3 0 0

0,0%

41

40

fino a 19

tra 20 e 24

tra 25 e 29

tra 30 e 34

tra 35 e 39

tra 40 e 44

tra 45 e 49

tra 50 e 54

tra 55 e 59

tra 60 e 64

65 e oltre

Segretari com./prov.

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

Dirigenti

0

0

0

0

0

0

1

2

2

0

3

Categoria D

0

0

0

12

20

16

16

16

21

2

1

Categoria C

0

0

1

4

10

21

25

23

10

5

1

Categoria B

0

0

0

0

2

20

17

41

26

7

3

Categoria A

0

0

0

0

0

1

0

3

1

0

0

Altro personale

0

0

1

3

1

6

4

1

0

0

0

Elaborazioni Arthur D. Little da “Tabelle per la rilevazione dei dati di organico” (Tab. 8) - Conto Annuale 2008 Figura 45. Popolazione femminile dell’Amministrazione della Provincia di Bari per categoria ed età al 31/12/2008

gli occupati sia uomini che donne sono presenti in modo paritario tra categorie lungo tutte le fasce di età fino a 50 anni (la maggior parte degli occupati, ovvero quelli di età compresa nella fascia 40-50 si concentra nelle categorie intermedie che vanno dalla D alla C), la fascia d’età che va dai 50 anni in poi mostra una maggior copertura maschile in tutte le categorie (si osservi, in particolare, il dato eccezionale della Categoria A per gli uomini nella fascia 50-60) specialmente in quella dei Dirigenti. Sul tema della progressione di carriera è, inoltre, importante osservare che mentre gli uomini presentano un sostanziale equilibrio nello sviluppo di carriera al crescere dell’età, per le donne soprattutto quelle nelle Categorie “A” e “B” questo non è più vero ed è in controtendenza rispetto agli uomini (queste Categorie sono totalmente assenti fino a 40 anni d’età, ovvero in età fertile). Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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111 31/05/2010 12.03.24


2 1

9 16 8 14

15

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Capitolo 3 - Analisi della gender sensitiveness

17

18

19

31/05/2010 12.03.26


7

6 5 4 3

13 12 11

10

La maternità racchiude ed esprime la forza creativa della donna, capace di accogliere e generare la vita. Sebbene oggi siano cambiate le condizioni e i desideri delle donne, la scelta del diventare mamma è un momento sempre delicato. Il corpo e la mente subiscono trasformazioni non sempre facili da affrontare, che spesso si scontrano con i nuovi ritmi lavorativi. Questo è il periodo in cui le donne hanno maggiormente bisogno di tutele e servizi, perché spesso questa meravigliosa esperienza le rende più vulnerabili e, a volte, ricattabili, soprattutto sul lavoro.

20

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Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

113 31/05/2010 12.03.34


Analisi di genere per titolo di studio La rilevazione del dato riguardante il titolo di studio in relazione alla popolazione mostra la distribuzione degli occupati sulla base del titolo di studio conseguito. Il confronto con le fasce contrattuali, invece, analizza le differenze di progressione in termini di carriera tra uomini e donne a parità di titolo di studio, ovvero se esiste un eguale trattamento tra donne e uomini nel rapportare il titolo di studio con l’accesso alla carriera. Relativamente alla popolazione degli occupati, più dell’80% del personale ha un titolo di studio non superiore alla Licenza media superiore (89% del totale degli uomini ed il 74% del totale delle donne): le donne, invece, sono più degli uomini tra i laureati (90 contro 82), dato che risulta essere ancora più rilevante se si escludono i dirigenti (le donne laureate sono 83 contro 63 uomini). Inoltre, solo lo 0,74% degli uomini possiede una laurea breve (non ci sono donne tra i laureati brevi) e non sono presenti occupati con titolo di studio come Specializzazioni post laurea e Dottorati di ricerca oppure altri titoli di studio post-laurea. Per quanto riguarda, invece, il confronto tra titolo di studio e categorie contrattuali, le maggiori differenze di genere si riscontrano per i titoli più alti come, ad esempio, la Laurea, soprattutto all’interno della Categoria D in cui la prevalenza femminile risulta molto elevata. Per i titoli di studio inferiori tali differenze sono basse, poco significative o invertite nel caso dell’istruzione media, specialmente all’interno delle Categorie B e C maschili. Popolazione maschile dell’Amministrazione della Provincia di Bari per categoria e titolo di studio al 31/12/2008 29,6%

59,5%

124

Nr. dipendenti

37

fino a Scuola dell’obbligo

Licenza Media superiore

Laurea breve

0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

8 3 0 3

1

0 0

0

11 16 0 0 0

20

0,0%

19

31

40

0,0%

48

62

60

15,2%

72

80

0 0 0 0 0 0 4

100

0

0,7%

102

120

Laurea

Specializzaz. post-laurea/Dottor. di ricerca

Altri titoli di studio post-laurea 0

Segretari com./prov.

0

0

0

1

0

Dirigenti

0

0

0

19

0

0

Categoria D

0

62

0

48

0

0

Categoria C

31

124

0

8

0

0

Categoria B

102

72

0

3

0

0

Categoria A

11

0

0

0

0

0

Altro personale

16

37

4

3

0

0

Elaborazioni Arthur D. Little da “Tabelle per la rilevazione dei dati di organico” (Tab. 9) - Conto Annuale 2008 Figura 46. Popolazione maschile dell’Amministrazione della Provincia di Bari per categoria e titolo di studio al 31/12/2008

114 BdG_31.indd 114

Capitolo 3 - Analisi della gender sensitiveness

31/05/2010 12.03.40


Popolazione femminile dell’Amministrazione della Provincia di Bari per categoria e titolo di studio al 31/12/2008 16,9%

57,3%

120

0,0%

0,0%

0,0%

72

48

66

80 32

60

0 0 0 0 0 0 0

0 0 0 0 0 0 0

2 0 0

9

7 Laurea breve

Laurea

Altri titoli di studio post-laurea

0

0

0

Specializzaz. post-laurea/Dottor. di ricerca 0

1

0

7

0

0

32

0

72

0

0

0

0

5 0 0 1

0 0 0 6

16

40 20

25,8%

85

100

0 0 0 0 0 0 0

Nr. dipendenti

0 fino a Scuola dell'obbligo

Licenza Media superiore

Segretari com./prov.

0

Dirigenti

0

Categoria D

0

0

Categoria C

6

85

0

9

0

0

Categoria B

48

66

0

2

0

0

Categoria A

5

0

0

0

0

0

Altro personale

0

16

0

0

0

0

Elaborazioni Arthur D. Little da “Tabelle per la rilevazione dei dati di organico” (Tab. 9) - Conto Annuale 2008 Figura 47. Popolazione femminile dell’Amministrazione della Provincia di Bari per categoria e titolo di studio al 31/12/2008

Analisi di genere per orario di lavoro (part-time ed assenze) A prescindere dall’analisi svolta nelle pagine precedenti per favorire la conciliazione, alcune agevolazioni proprie del rapporto lavorativo consentono ancora di verificare quale parte di personale sia maggiormente sottoposto ad impegni familiari. Certamente il dato riguardante l’orario di lavoro sembra essere l’indicatore principale per constatare le diverse scelte lavorative fatte dalle donne e dagli uomini: in modo particolare il dato relativo all’utilizzo del part-time e quello riguardante la tipologia ed il numero di assenze per l’anno 2008 sembrano essere i dati più significativi. Riguardo al part-time (Tab 2 – Personale a tempo indeterminato e personale dirigente al 31 dicembre) il numero di dipendenti di sesso femminile che usufruisce di orario part-time è molto più alto (96% del totale) di quello dei dipendenti di sesso maschile in caso di part-time superiore al 50% dell’orario lavorativo, mentre è pari ad un terzo nel caso di part-time inferiore al 50%. Percentuale popolazione dell’Amministrazione della Provincia di Bari in part-time per l’anno 2008 Fino al 50%

Oltre il 50%

96,0%

75,0% Maschi

Maschi

Femmine

Femmine

25,0%

4,0%

Elaborazioni Arthur D. Little da “Tabelle per la rilevazione dei dati di organico” (Tab. 1) - Conto Annuale 2008 Figura 48. Percentuale popolazione dell’Amministrazione della Provincia di Bari in part-time per l’anno 2008

Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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Il notevole ricorso a questa forma di flessibilità da parte delle lavoratrici donne indica come la riduzione d’orario resti a tutt’oggi uno degli strumenti più adottati per conciliare la vita familiare con quella lavorativa. In modo particolare, tra le lavoratrici donne che hanno scelto il part-time circa l’80% fruiscono della modalità “orizzontale” che comporta una riduzione dell’orario lavorativo in tutti i giorni della settimana (tradizionalmente proprio il part-time orizzontale è la modalità d’impiego richiesta dalle donne per esigenze conciliative). Tra gli uomini in part-time, diversamente, più della metà fruiscono della modalità verticale, che comporta una riduzione delle giornate lavorative (tale opzione viene richiesta, prevalentemente, per poter “liberare” tempo da finalizzare ad attività diverse dal lavoro abituale). Per quanto riguarda il confronto con le categorie contrattuali, la maggiore concentrazione di lavoratori part-time è nella categoria C, nella quale lavorano ad orario ridotto (ovvero + e – del 50% dell’orario lavorativo) l’1,22% degli uomini e il 7% delle donne, seguita dalla categoria B (0,56% degli uomini e 11,2% delle donne). Al crescere del livello contrattuale diminuisce la presenza di part-time: nella categoria D, i lavoratori part-time, infatti, sono lo 0,9%, contro il 4,8% delle lavoratrici. Tutti i lavoratori dirigenti e le altre categorie di personale sono con orario full-time. L’analisi di genere per assenze (Tab. 6 – Numero di giorni di assenza del personale durante l’anno) consente, inoltre, di studiare il dato relativo alle giornate di assenza dal lavoro per ferie, malattia, permessi retribuiti, permessi per fruizione della Legge 104/92, maternità e congedi parentali46, scioperi, etc. Per quanto riguarda il confronto con le categorie contrattuali, la maggiore concentrazione di giorni di assenza è nella categoria B per entrambi i generi (34,72% degli uomini e 34,18% delle donne), seguita dalla Categoria C (30,84% degli uomini e 29,02% delle donne). Anche in questo caso al crescere del livello contrattuale diminuisce la percentuale di assenze: nella categoria D, i lavoratori assenti, infatti, sono il 20,59% contro il 31,11% delle lavoratrici. Percentuale di assenze per popolazione dell’Amministrazione della Provincia di Bari per categoria contrattuale al 31/12/2008 Uomini Segretari com./prov.

Donne Segretari com./prov.

30,8%

Categoria C

34,7%

Altro Personale Dirigenti

29,0%

Categoria C Altro Personale

31,1%

34,2%

Dirigenti

20,6%

Categoria B

Categoria B

Categoria D

Categoria D

3,8%

Categoria A

0,1% 2,4%

7,6%

Categoria A

0,1% 1,9% 1,5% 2,3%

Elaborazioni Arthur D. Little da “Tabelle per la rilevazione dei dati di organico” (Tab. 11) - Conto Annuale 2008 - Figura 49. Percentuale di assenze per popolazione dell’Amministrazione della Provincia di Bari per categoria contrattuale al 31/12/2008

Se tra tutte le tipologie di assenze prese in considerazione ci si sofferma ad analizzare il dato sulle assenze per “Congedo parentale”, si può notare che sono le donne a fruire maggiormente del periodo di maternità e congedo parentale per le proprie esigenze di conciliazione dei tempi di cura e di lavoro. Il numero di giorni di assenza retribuita per maternità, congedo parentale e malattia dei figli nel 2008 è stato in tutto di 1.813 giorni, dei quali l’89,6% (1.625 giorni) circa attribuito a lavoratrici donne e il restante 10,4% a uomini (188 giorni).

46 Secondo la terminologia della Legge n. 53/2000, per Congedo parentale si intende un periodo di astensione facoltativa dal lavoro nei primi otto anni del bambino, per un periodo complessivo di sei mesi, continuativi o frazionati, fruibile dai padri e dalle madri (nel caso il padre abbia effettuato almeno tre mesi di astensione è previsto un premio, un mese di congedo in più, che così arriva a 7 mesi).

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Capitolo 3 - Analisi della gender sensitiveness

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La categoria che usufruisce maggiormente di questa tipologia di assenza è la Categoria D (61,91%), seguita dalla C (24,86%): anche in questo caso non sono presenti le dirigenti donne. Percentuale popolazione dell’Amministrazione della Provincia di Bari assente per maternità, congedi parentali e malattia figlio (I e II sem.) e confronto per categoria per l’anno 2008 Per tipologia di assenza

Per categoria contrattuale

89,6%

Segretari com./prov.

61,9%

Categoria C Maschi

Altro Personale

Femmine

Dirigenti

10,4%

Categoria B

24,9%

7,4%

5,8%

Categoria D Categoria A

0,0% 0,1%

0,0%

Elaborazioni Arthur D. Little da “Tabelle per la rilevazione dei dati di organico” (Tab. 11) - Conto Annuale 2008 Figura 50. Percentuale popolazione dell’Amministrazione della Provincia di Bari assente per maternità, congedi parentali e malattia figlio (I e II sem.) e confronto per categoria per l’anno 2008

In particolare, se si considera la tabella dei dati delle timbrature, forniti dall’Ufficio provinciale “Organizzazione e Gestione del Personale, Contabilità del Personale”, che riporta il totale dei giorni di assenza per maternità, congedo parentale e malattia figlio disaggregati per causale di assenza47 (congedo parentale con indennità al 30%, astensione obbligatoria, etc.) tra uomini e donne dell’Amministrazione nell’arco del 2008, si ottiene il quadro della distribuzione in giornate dei diversi tipi di assenza per ciascun genere.

Uomini Donne Totale

Numero di giorni di Assenza retribuita (maternità, congedo par. e mal. figlio) – Anno 2008 Congedo Congedo parent. Astensione Interdizione Assistenza parent. ex Allattam. indennità obblig. lavoro figlio ast. fac. 30% 7 42,2 76 55 841 384 135,2 64 76 62 841 384 177,4 64

Totale 49,2 1555,2 1604,4

Elaborazioni Arthur D. Little da Elenco assenze dal 01/01/2008 al 31/12/2008 - Ufficio “Organizzazione e Gestione del Personale, Contabilità del Personale”

Dall’analisi di questi dati si ottiene anche il numero dei padri lavoratori e delle madri lavoratrici48.

47

Vanno rilevate in tale categoria tutte le assenze retribuite effettuate ai sensi del D.lgs. n.151/2001 per: • interdizione anticipata per maternità; • congedo di maternità; • congedo di paternità; • congedo parentale; • riduzione oraria per l’allattamento (opportunamente ricondotta a giorni); • assenza per malattia dei figli fino a 8 anni di età; • assenze usufruite ai sensi dell’art. 42, comma 5 del D.lgs. 151/2001.

48 Per lavoratrici madri si intendono le donne che rientrano nella disciplina prevista dal Decreto Legislativo 26 marzo 2001, n. 151 “Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità, a norma dell’articolo 15 della legge 8 marzo 2000, n. 53”, che modifica la Legge 8 marzo 2000, n. 53 “Disposizioni per il sostegno Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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Dipendenti in Assenza retribuita (maternità, congedo par. e mal. figlio) – Anno 2008 Uomini 8 28 (di cui 15 gestanti, puerpere Donne o in periodo di allattamento)49 Totale 36 Elaborazioni Arthur D. Little da Elenco assenze dal 01/01/2008 al 31/12/2008 - Ufficio “Organizzazione e Gestione del Personale, Contabilità del Personale”49

Le madri lavoratrici rappresentano il 77,8% del totale dei dipendenti che hanno usufruito di Assenze retribuite per maternità, congedo parentale e malattia figlio. Esse sono complessivamente 28 su un totale di 349 dipendenti dell’Amministrazione provinciale (ovvero l’8%), mentre i padri lavoratori sono solamente 8 su un totale di 541 dipendenti (ovvero l’1,5%). Analisi di genere per reddito Un ultimo, ma non meno importante, dato da prendere in considerazione in un’accurata analisi di genere interna all’Amministrazione provinciale è quello relativo alle voci reddituali per indennità ed oneri accessori che sono percepite dai dipendenti. Nelle tabelle seguenti si riportano, a mero titolo esemplificativo, i dati relativi alle diverse voci di spesa riportate all’interno della Tab.13 – Oneri annui per indennità e compensi accessori corrisposti al personale in servizio per la sola categoria dei Dirigenti (a tempo indeterminato e determinato) distinti per genere50. Categoria

Dirigenti

Qualifica

Qualifica dirigenziale tempo indeterminato Qualifica dirigenziale tempo determinato

Totale

Indennità di vacanza contrattuale51

Unità M

F

M

F

T

18

8

4.156

1.847

6.003

1

-

105

-

105

19

8

4.261

1.847

6.108

Elaborazioni Arthur D. Little da Tab.13 – Oneri annui per indennità e compensi accessori corrisposti al personale in servizio da Conto Annuale e da Tab. 13/Colonna 98 - Tabella economica da 01/01/2008 a 31/12/2008 da Dati dell’Ufficio “Organizzazione e Gestione del Personale, Contabilità del Personale” della Provincia51

della maternità e della paternità, per il diritto alla cura e alla formazione e per il coordinamento dei tempi delle città”. 49 Decreto Legislativo 25 novembre 1996, n. 645 “Recepimento della direttiva 92/85/CEE concernente il miglioramento della sicurezza e della salute sul lavoro delle lavoratrici gestanti, puerpere o in periodo di allattamento (G.U. 21 dicembre 1996, n. 299)”. 50 Fonte: Svimservice S.p.A. su Dati dell’Ufficio “Organizzazione e Gestione del Personale, Contabilità del Personale” della Provincia - Tabelle economiche da 01/01/2008 a 31/12/2008 (Competenza: tutte). 51 Elemento provvisorio della retribuzione, corrisposto ai lavoratori nel caso in cui, decorsi tre mesi dalla scadenza del CCNL, e, comunque, dopo tre mesi dalla data di presentazione della piattaforma di rinnovo se successiva alla scadenza del contratto, manchi l’accordo tra le parti. Tale indennità è stata introdotta con il Protocollo 23/7/1993 tra Governo e parti sociali ed è pari al 30% del tasso d’inflazione programmato, applicato ai minimi retributivi contrattuali vigenti inclusa la ex-indennità di contingenza. Dopo 6 mesi l’importo sale al 50% dell’inflazione programmata.

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Capitolo 3 - Analisi della gender sensitiveness

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Unità

Importo unitario52

Modalità di calcolo

Totale

Maschi

18

230,90

(18X230,9)

4.156

Femmine

8

230,90

(8X230,9)

1.847

Maschi

1

104,96

(1X104,96)

105

Qualifica

Genere

Qualifica dirigenziale tempo indeterminato Qualifica dirigenziale tempo determinato

Elaborazioni Arthur D. Little da Tab. 13/Colonna 98 - Tabella economica da 01/01/2008 a 31/12/2008 da Dati dell’Ufficio “Organizzazione e Gestione del Personale, Contabilità del Personale” della Provincia52

Categoria

F

18

8

335.181

136.751

471.932

1

-

4.194

-

4.194

19

8

339.375

136.750

476.126

Unità

Qualifica dirigenziale tempo indeterminato Qualifica dirigenziale tempo determinato

Dirigenti

M

Retribuzione di posizione dir. e non dir.53 M F T

Qualifica

Totale

Elaborazioni Arthur D. Little da Tab.13 – Oneri annui per indennità e compensi accessori corrisposti al personale in servizio da Conto Annuale e da Tab. 13/Colonna 3 - Tabella economica da 01/01/2008 a 31/12/2008 da Dati dell’Ufficio “Organizzazione e Gestione del Personale, Contabilità del Personale” della Provincia53

Qualifica

Genere

Maschi Qualifica dirigenziale tempo indeterminato

Femmine Qualifica dirigenziale tempo determinato

Modalità di calcolo

Totale parz.

8

Importo unitario54 16.979,82

(8x16.979,82)

135.838

6

17.891,64

(6X17.891,64)

107.350

1

16.976,24

(1x16.976,24)

16.976

1

18.021,64

(1X18.021,64)

18.022

1

19.259,24

(1X19.259,24)

19.259

1

37.735,62

(1X37.735,62)

37.736

7

16.979,82

(7X16.979,82)

118.859

1

17.891,64

(1X17.891,64)

17.892

1

4.193,82

(1X4.193,82)

4.194

Unità

Maschi

Totale

335.181

136.751 4.194

Elaborazioni Arthur D. Little da Tab. 13/Colonna 3 - Tabella economica da 01/01/2008 a 31/12/2008 da Dati dell’Ufficio “Organizzazione e Gestione del Personale, Contabilità del Personale” della Provincia54

52

Indennità di Vacanza C.N.L.

53 La retribuzione di posizione è un’indennità legata alla posizione ricoperta dal dipendente in funzione di parametri inerenti fattori relativi agli incarichi attribuiti ai dirigenti, come: strategicità nella struttura, collocazione nella struttura, complessità organizzativa, responsabilità gestionali interne ed esterne. Essa va indicata al netto della quota trasferita allo stipendio (in applicazione del CCNL 12.02.2002): Segretari comunali e provinciali (CCNL 16.05.2001); Dirigenti (art. 27 C.C.N.L. area Dirigenza del 23.12.1999); Personale interessato all’applicazione degli art. 10 e 11 del C.C.N.L. 31.03.1999; Eventuale retribuzione di posizione prevista da leggi regionali per i dipendenti classificati nelle Cat. B o C. 54

Retrib.Posizione Dir + Ratei 13a Ind.Pos 100 Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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Categoria

Qualifica Qualifica dirigenziale tempo indeterminato Qualifica dirigenziale tempo determinato

Dirigenti

Altre indennità55

Unità

Totale

M

F

M

F

T

7

1

344.582

3.481

348.063

-

-

-

-

-

7

1

344.582

3.481

348.063

Elaborazioni Arthur D. Little da Tab.13 – Oneri annui per indennità e compensi accessori corrisposti al personale in servizio da Conto Annuale e da Tab. 13/Colonna 9 - Tabella economica da 01/01/2008 a 31/12/2008 da Dati dell’Ufficio “Organizzazione e Gestione del Personale, Contabilità del Personale” della Provincia55

Qualifica

Qualifica dirigenziale tempo indeterminato

Genere

Maschi

Femmine

Unità 1 1 1 1 1 1 1 1

Importo unitario56 19.790,26 49.197,66 42.799,28 27.789,45 106.410,93 54.885,60 43.708,90 3.480,54

Modalità di calcolo (1X19.790,26) (1X49.197,66) (1X42.799,28) (1X27.789,45) (1X106.410,93) (1X54.885,60) (1X43.708,90) (1X3.480,54)

Totale parz. 19.790 49.198 42.799 27.789 106.411 54.886 43.709 3.481

Totale

344.582

3.481

Elaborazioni Arthur D. Little da Tab. 13/Colonna 9 - Tabella economica da 01/01/2008 a 31/12/2008 da Dati dell’Ufficio “Organizzazione e Gestione del Personale, Contabilità del Personale” della Provincia56

Dal risultato dell’analisi delle voci retributive “Indennità di vacanza contrattuale” e “Retribuzione di posizione dirigenti e non dirigenti” non sembrano rilevare importanti differenze di reddito tra uomini e donne. Nel primo caso, infatti, l’importo unitario percepito come indennità di vacanza contrattuale (230,90 Euro) è comune sia agli uomini che alle donne ed anche nel secondo caso gli importi legati all’indennità di posizione (ad esempio 16.979,82 Euro) sono uguali per entrambi i generi che ricoprono la medesima posizione organizzativa. Maggiore disparità sembra presentare, invece, la voce “Altre indennità” ma solo per via del fatto che essa rappresenta un insieme di “causali” retributive che sfuggono ad una corretta analisi di genere (si consideri, ad esempio che in essa sono contenute voci come, ad esempio, le indennità di mobilità, di preavviso, etc. che sono indipendenti dal genere). A conclusione dell’analisi si può affermare che all’interno dell’Amministrazione provinciale non si rilevano particolari differenze di genere in termini di reddito.

55 Vanno indicate tutte le altre indennità erogate, non ricomprese nelle colonne della Tabella 13. Tra le altre: • indennità una-tantum di mobilità di cui all’art. 17, comma 7, del C.C.N.L. dell’1.4.1999; • indennità ad personam corrisposta ai dirigenti ed alte specializzazioni di cui all’art. 110 del D. Lgs. n. 267/2000; • maturato economico previsto dall’art. 35, comma 1 lettera b) del C.C.N.L. del 10/04/1996 come confermato dall’art.24 del C.C.N.L. quadriennio 1998/2001 del 5/01/2000 per l’ex qualifica superiore (o ex seconda qualifica dirigenziale) in sede di costituzione della qualifica unica dirigenziale; • differenza tra trattamento economico iniziale previsto per l’assunzione nel profilo rivestito e quello iniziale corrispondente alle mansioni superiori di temporanea assegnazione (mansioni superiori); • etc. 56

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Maturato Economico + Comp.Patrocinio Legale + Comp. Vari +Incentivi (1% U.T.).

Capitolo 3 - Analisi della gender sensitiveness

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3.1.3

Competenze dell’Ente Provincia nelle politiche di genere (analisi qualitativa)

Per individuare un sistema informativo e un perimetro di rendicontazione di genere coerenti con la realtà locale, oltre a dati di tipo quantitativo, è necessario attuare forme di raccolta dei dati finalizzate alla conoscenza delle azioni dell’Ente, che potrà trovare valore aggiunto nel dare un’interpretazione del Bilancio di Genere come strategia di valutazione di impatto. In particolare considerazione si devono tenere le politiche di genere: infatti, per quanto il principio del mainstreaming implichi un’inerenza di genere rispetto a tutti i campi d’azione di un ente, esistono comunque alcune aree di intervento più importanti in relazione alle differenze tra donne e uomini. Prima di considerare le competenze dell’Ente nelle politiche di genere occorre, tuttavia, tenere in considerazione quanto di recente ha stabilito la Regione Puglia nel merito di queste tematiche. La Regione, infatti, ha recentemente approvato il nuovo Piano Regionale delle Politiche sociali per il secondo triennio di programmazione sociale (2009-2011)57. Di seguito se ne richiamano alcuni passaggi che sono fondamentali ai fini dell’analisi. Piano Regionale delle Politiche sociali per il secondo triennio di programmazione sociale (2009-2011) – Regione Puglia La Giunta della Regione Puglia ha approvato il nuovo Piano Regionale delle Politiche sociali per il secondo triennio di programmazione sociale (2009-2011). Si tratta di un risultato importante per i tempi in cui è stato conseguito, per le modalità seguite, per le risorse finanziarie che si rendono disponibili e per i contenuti per certi versi molto innovativi che il Piano presenta. Le modalità Il secondo Piano Regionale Politiche Sociali è stato costruito sulla base di una più concreta e dettagliata conoscenza del territorio regionale, sia in termini di domanda che di offerta. Inoltre, questo Piano ha potuto avvalersi di una grande partecipazione da parte di moltissime organizzazioni del terzo Settore, dei Centri Servizi per il Volontariato, di molte altre istituzioni pubbliche e di tanti ambiti territoriali sociali, nonché del contributo delle ASL e dalla fondamentale collaborazione con l’ANCI. Viene inoltre concretamente declinata la sfera dell’integrazione, in particolare, con la sfera dei servizi sanitari, vista la forte convergenza dei contenuti del Piano Regionale Politiche Sociali con il Piano Regionale di Salute che fu approvato un anno fa. Le risorse Con l’approvazione del nuovo Piano potranno essere finalmente erogate nuove risorse finanziarie per l’avvio e il consolidamento dei servizi sociali e sociosanitari per i cittadini. Sono circa 252 milioni di euro le risorse regionali e nazionali già disponibili per essere ripartite a cui si aggiungono circa 30 milioni euro di risorse regionali del biennio passato. A queste risorse si aggiungeranno quelle che il bilancio regionale e le finanziarie nazionali renderanno disponibili per il 2010. Pur dovendo fare i conti con fortissimi tagli ai fondi sociali da parte del Governo nazionale (dal 2009 è stato tagliato di circa il 60% il Fondo Nazionale Politiche Sociali, e per il 2010 rischia di essere azzerato il Fondo per le Non Autosufficienze), la programmazione finanziaria che le strutture dell’Assessorato hanno proposto con il Piano consente di assicurare a tutti gli ambiti territoriali le stesse risorse in media di cui hanno potuto godere nel triennio precedente. In media ciascun Ambito territoriale riceverà, sulla base delle sole risorse già disponibili, intorno a 5,5 milioni di euro per il triennio (tranne i circa 11,6 milioni per il Comune di Bari), pari a circa 61 euro pro capite per l’intera popolazione pugliese. A queste risorse devono aggiungersi le risorse proprie dei bilanci comunali, che si chiede di confermare rispetto alla spesa storica del triennio precedente. Alle risorse del Piano va detto che la Regione Puglia aggiunge circa 45 milioni per il finanziamento su base biennale dell’assegno di cura e dell’assistenza indiretta per le persone non autosufficienti, che vedranno la luce con un nuovo bando regionale tra qualche settimana, con una gestione più efficiente che eviti ai cittadini le estenuanti attese e i ritardi che molti Comuni hanno fatto registrare per la prima annualità dell’Assegno di Cura. 57 Piano Regionale delle Politiche Sociali 2009-2011, approvato con Del. G.R. n. 1875 del 13 ottobre 2009 - Area Politiche per la promozione della salute delle Persone e delle Pari Opportunità – Regione Puglia.

Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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I contenuti Le scelte programmatiche del nuovo Piano tendono a favorire la concentrazione delle risorse sui cosiddetti obiettivi di servizio, per ciascuna area di intervento, e la gestione associata a livello di ambito territoriale. I cittadini devono sapere, insomma, che nel prossimo triennio la Puglia dovrà essere il territorio in cui in ogni Ambito territoriale sia assicurata assistenza domiciliare integrata per almeno 3,5 anziani su 100, sia assicurato l’asilo nido per almeno 6 bambini (0-36 mesi) su 100, che vi sia almeno un centro socioeducativo e riabilitativo per ragazzi e adulti disabili in ogni Ambito territoriale, e per ogni Ambito vi sia almeno una Porta Unica d’Accesso, una Unità per la Valutazione Multidimensionale operante a pieno regime, uno Sportello per l’integrazione degli immigrati. Con le risorse del Piano dovranno, inoltre, essere assicurati i pagamenti delle rette per le strutture residenziali per i minori fuori famiglia, ma anche alla compartecipazione alle rette per anziani e disabili. Saranno, infine, fortemente incentivati i Comuni che investiranno per la costruzione di Consorzi per la gestione dei servizi e sul potenziamento e la stabilizzazione degli Uffici di Piano, la cui estrema precarietà nel precedente triennio è stata una delle principali cause dei ritardi e dei servizi non attivati in molti ambiti territoriali. Fonte: Regione Puglia - Piano Regionale delle Politiche sociali per il secondo triennio di programmazione sociale (2009-2011) – Ufficio Stampa Regione Puglia

In linea con quanto stabilito dalla Regione Puglia, si riporta, inoltre, la “mission” dell’attuale Giunta di Governo provinciale, illustrata nel Programma Amministrativo 2009-2014 presentato dal Presidente Prof. Francesco Schittulli58. Programma Amministrativo 2009-2014 – Provincia di Bari - Il Programma e le modalità di intervento La Provincia, Ente intermedio tra Comune e Regione, rappresenta la propria comunità, ne cura gli interessi, ne promuove e ne coordina lo sviluppo, esercitando istituzionalmente funzioni amministrative sul proprio territorio in vari settori: dalla difesa e valorizzazione dell’ambiente all’agricoltura, dal turismo alla viabilità e trasporti, dallo smaltimento dei rifiuti all’edilizia scolastica, dalla tutela delle risorse idriche alla valorizzazione dei beni culturali, etc. Purtroppo non a tutti è chiaro il ruolo della Provincia; ciò probabilmente, a causa della scarsa conoscenza delle effettive competenze, di una carente comunicazione e, quindi, della percezione che i cittadini hanno degli enti locali si sente e si vive molto l’appartenenza al proprio Comune, si riconosce alla Regione il ruolo di governo territoriale. Crediamo, invece, che sia molto importante far comprendere quanto siano utili e da salvaguardare le competenze della Provincia che, oggi più che mai, possono contribuire a dare opportunità nuove per lo sviluppo dell’intero territorio. Il programma, sulla base dei principi appena enunciati, prenderà in esame le funzioni per legge assegnate alle province, rivendicando nei confronti della Regione la piena attuazione del processo di decentramento amministrativo tanto al fine di garantire ed assicurare sul territorio della provincia di Bari, l’esercizio unitario delle stesse nel rispetto del principio di sussidiarietà differenziazione ed adeguatezza sancito dalla recente riforma costituzionale. In questi cinque anni si sono registrati solo una serie di timidi “ultimatum” rivolti ad amministrazioni peraltro dello stesso schieramento politico, tutti rimasti senza esito. Noi, invece, rivendicheremo con decisione quello che ci compete senza nessun “cappello di mano”, ma svolgendo azioni ed iniziative concrete e forti, volte a richiedere l’applicazione delle norme vigenti in materia di conferimento e compiti di funzioni amministrative agli enti locali e se, del caso, anche aprendo vertenze istituzionali. Intendiamo in questo sostenere il processo di crescita delle autonomie comunali, supportandone le iniziative e garantendo, attraverso una pianificazione integrata delle risorse territoriali, uno sviluppo combinato al di là della singola dimensione comunale. Ci adopereremo per rompere la frammentazione ancora esistente tra le diverse municipalità senza forme di competizione istituzionale, preoccupandoci anzi di esercitare quel principio di solidarietà per sostenere Comuni in difficoltà inserendoli in una dimensione integrata dello sviluppo che dovrà aprirsi anche verso l’esterno della nostra terra. La nostra azione sarà rivolta alla tutela dei diritti fondamentali dei cittadini, attraverso il coinvolgimento sistematico della cittadinanza nei momenti di programmazione e pianificazione sul territorio per il lavoro e lo sviluppo economico per le politiche della salute e dei servizi alla persona per la difesa dell’ambiente nelle sue diverse componenti del suolo delle acque, dell’aria, della flora e della fauna.

58 Programma Amministrativo 2009-2014 – Depositato presso la Corte d’Appello del Tribunale di Bari in data 8 maggio 2009.

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Capitolo 3 - Analisi della gender sensitiveness

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Lavoreremo per restare al centro del progressivo spostamento in atto del baricentro economico dell’Europa verso il sud est, dove la nostra posizione geografica può attribuirci, per antichi e consolidati legami culturali, una significativa funzione di collegamento con i popoli del mediterraneo. Favoriremo, quindi, una programmazione partecipata tra i vari soggetti territoriali finalizzata all’utilizzo di programmi transfrontalieri e transnazionali al fine di agevolare gli scambi nei settori agricolo, agrituristico, agro-alimentare e manifatturiero. Una particolare attenzione riserveremo all’utilizzo dei fondi comunitari, considerato che i programmi dell’Unione Europea rappresentano una delle voci di entrata più rilevanti per il finanziamento delle infrastrutture ed un’importante opportunità di crescita per le piccole e medie imprese localizzate sul territorio. Le ultime risorse comunitarie assegnate all’”Obiettivo Convergenza” rappresentano per la Provincia di Bari e per il suo territorio un’occasione irrinunciabile: metteremo a disposizione dei Comuni e degli altri soggetti pubblici e privati uno “Sportello Europa” con strumenti e servizi per il miglior sfruttamento dei fondi. I nostri programmi, i nostri obiettivi ed i nostri provvedimenti attraverso la comunicazione istituzionale, saranno portati a conoscenza dei cittadini che potranno interagire con l’Amministrazione divenendo parte attiva. Un circuito virtuoso dove la comunicazione può fungere da marketing sociale per promuovere tutte le iniziative di competenza della Provincia. Presupposto per la crescita economica, per lo sviluppo sociale, per una buona amministrazione è la sicurezza del territorio e dei cittadini. La presenza del Presidente della Provincia nel Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal Prefetto, se da un lato contribuisce a rafforzare la responsabilità dell’Amministrazione dall’altro rappresenta la sede dove prospettare i problemi della sicurezza incidenti sul territorio nell’intento di ricevere assicurazioni da parte di tutti i soggetti istituzionali presenti nello stesso consesso. La sicurezza sulle strade, nelle campagne, la sicurezza alimentare, la tutela ambientale e i servizi per la salute dovranno trovare risposta nella predisposizione dei Piani coordinati di controllo del territorio a livello provinciale e nei maggiori centri urbani previsti per legge, realizzati dalle forze di polizia di Stato (Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza) con la partecipazione dei Comuni con i servizi di Polizia Municipale e con il Corpo di Polizia provinciale. Per quanto concerne la Protezione Civile attraverso il Piano provinciale daremo attuazione alle disposizioni di legge in partecipazione alle altre istituzioni, fornendo apporti di conoscenza e strumentali in caso di richiesta di intervento (incendi boschivi, incidenti chimici rilevanti, etc.) Impegno dell’Amministrazione Provinciale sarà quello di rivedere tutte le tasse e le imposte per recuperare una visione “solidaristica”. Comitato di programmazione L’attività amministrativa deve abbandonare le sollecitazioni del momento, delle urgenze e delle scadenze per entrare nell’ottica di un sistema gestionale ordinato e coordinato, dove gli interventi e le relative previsioni di spesa vengono selezionati e preordinati in anticipo con l’obiettivo di conseguire risultati concreti e in tempi certi, nel rispetto di procedure amministrative trasparenti in termini di quantità e qualità. Questa esigenza potrà essere soddisfatta con l’istituzione di un apposito organismo denominato “Comitato di programmazione”, composto dagli assessori provinciali ed allargato alla partecipazione dei Sindaci dei Comuni in relazione all’interesse per l’argomento da trattare. Bilancio sociale Unitamente agli strumenti previsti per legge sul piano amministrativo e contabile (dal bilancio di previsione al bilancio consuntivo) adotteremo annualmente il “Bilancio sociale” per consentire ai cittadini di “controllare” e verificare la validità delle politiche e del programma e di tutte le altre azioni ed interventi che la nostra coalizione intenderà porre in essere. Saranno dettagliate le forme di impiego delle risorse analizzate e valutate le modalità di gestione dei servizi offerti dalla Provincia in termini di prestazioni e di qualità. Riteniamo che questo strumento innovativo sia indispensabile per ravvicinare i cittadini alle istituzioni perché consentirà a tutti gli interlocutori di conoscere con chiarezza e trasparenza l’operato dell’Amministrazione e di misurare il risultato del lavoro svolto dalla stessa. Sarà anche necessario aprire un dialogo diretto con i cittadini attraverso l’istituzione di un call center dedicato, che vedrà disponibile personalmente il Presidente per un’ora al giorno. Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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Settori organici di intervento - Welfare Il lavoro e la formazione professionale Il nuovo ruolo delle Province nel panorama istituzionale locale deve passare sicuramente attraverso un ripensamento dell’autorevolezza delle stesse in relazione alle nuove competenze stabilite per legge in materia di Formazione e Orientamento professionale. La Provincia, nell’ambito delle proprie competenze relative al mercato del lavoro e ai servizi all’impiego, dovrà: • modernizzare e rafforzare i centri per l’impiego oltre che facilitare l’incontro della domanda e dell’offerta di lavoro individuando modi e strumenti per favorire la massima occupazione possibile, anche e soprattutto per monitorare la situazione occupazionale nel massimo rispetto della Legge 68/99 in riferimento alle persone diversamente abili; • offrire la massima attenzione a sostegno delle vertenze di lavoro; • promuovere la creazione di sportelli pubblici multi-servizio su tutto il territorio per realizzare azioni di informazione orientamento alla formazione ed al lavoro; • promuovere l’inserimento occupazionale delle donne e dei soggetti in difficoltà individuale o sociale con l’obiettivo di avvicinarsi quanto più possibile agli indici previsti dall’Agenda di Lisbona; • contrastare il dramma delle morti bianche e degli incidenti sul lavoro, la piaga del lavoro nero e delle forme di sfruttamento del lavoro. È necessario interloquire con tutti gli operatori che meglio conoscono il territorio (pensiamo per esempio agli Enti Bilaterali), attori protagonisti della creazione di reti virtuose che consentono di “catturare” le possibilità di lavoro in ciascun settore dell’economia locale. La Provincia intende procedere ad un’attenta individuazione dei bisogni formativi del territorio barese, per concorrere, con proprie proposte, all’individuazione dell’attività formativa da realizzare sul territorio regionale e quindi alla redazione dei piani regionali annuali e pluriennali; esso eserciterà un controllo attento e responsabile sulla corretta attuazione dei programmi approvati e finanziati dalla Regione, per una sana amministrazione e rendicontazione delle risorse assegnate. L’Amministrazione dovrà puntare molto non solo sulle attività meramente gestionali degli interventi formativi e di orientamento delegati dalla Regione nell’ambito del POR 2007/2013, ma soprattutto sulla programmazione di concerto con il sistema scolastico e universitario dell’offerta formativa integrata (istruzione e formazione professionale), garantendo in tal modo un processo partecipato aperto ed efficace. Sarà premura dell’Amministrazione stimolare l’Ente Regione a potenziare ulteriormente lo strumento dell’Apprendistato Professionalizzante come mezzo strategico, per le imprese e per i giovani di età compresa tra i 18 ed i 29 anni, per il conseguimento di una qualifica, attraverso una formazione sul lavoro e un apprendimento tecnico professionalizzante di qualità. Fonte: Programma amministrativo 2009-2014 – Prof. F. Schittulli – www.schittulli.it

3.2

Analisi esterna: le politiche di genere dei Comuni della provincia di Bari

L’analisi delle politiche di genere della Provincia di Bari mira non solo alla lettura dei documenti forniti dall’Amministrazione provinciale ma anche a quella dei documenti predisposti dalle singole realtà locali che di questa fanno parte ed all’analisi delle loro scelte programmatiche e delle iniziative poste in atto su tematiche sociali e di genere, evidenziandone le differenti ricadute sulle donne e sugli uomini occupati e ponendo particolare attenzione alle azioni direttamente indirizzate alla componente femminile o alla realizzazione di condizioni di uguaglianza uomo-donna nella vita sociale e lavorativa (analisi esterna). L’analisi in oggetto si pone il triplice obiettivo di: 1. esaminare e confrontare le politiche di genere svolte a livello provinciale con quelle svolte a livello locale nei Comuni più rappresentativi, attraverso la lettura dei rispettivi Conti annuali (analisi quantitativa) e dei bilanci sociali e di genere, laddove presenti (analisi qualitativa); 2. sintetizzare le esperienze locali, secondo una metodologia comune, per poter redigere in prospettiva una sin-

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tesi dei Bilanci di Genere locali da affiancare al Bilancio di Genere dell’Ente Provincia; 3. sviluppare la cultura della rendicontazione e programmazione di genere, laddove mancante, con l’obiettivo di contribuire, attraverso un’impostazione omogenea, al positivo proliferare di esperienze comunali all’interno del territorio provinciale. Focalizzando l’attenzione sul primo degli obiettivi sopra citati, occorre dire che il panel dei Comuni della provincia di Bari59 più rappresentativi viene fornito dall’indagine di alcune variabili di segmentazione (drivers) di tipo demografico/territoriale ed economico/occupazionale, ritenute maggiormente significative ai fini dell’analisi quantitativa in oggetto60, ovvero: 1. Dimensione demografica; 2. Densità abitativa; 3. Unità locali attive per comune e per sezione di attività economica; 4. Addetti alle dipendenze per comune e per sezione di attività economica; 5. Valore aggiunto comunale pro capite; 6. Graduatoria per tasso di occupazione comunale. • La dimensione demografica indica la numerosità della popolazione residente sul territorio comunale mentre la densità abitativa ne fornisce un indicatore della “concentrazione” sul territorio stesso (Dati ISTAT per l’anno 200761). • Il numero di unità locali attive esprime la quantità di impianti (es. stabilimento, agenzia, filiale, etc.) situati nel Comune e, dunque, la “presenza” sul territorio delle attività economiche nel loro complesso, mentre il numero di addetti alle dipendenze per Comune indica la grandezza della “forza lavoro” nei diversi settori economici (Dati IPRES 2007)62. • Infine, il valore aggiunto comunale pro capite rappresenta un indicatore della produttività economica per persona rilevata in ciascun comune, mentre la graduatoria per tasso di occupazione esprime la percentuale di occupati sul totale della popolazione comune per comune (Dati IPRES 2007). L’indagine di ciascuna di queste variabili di segmentazione fornisce, come di seguito riportato, la classifica dei Comuni che hanno conseguito in termini quantitativi i “risultati” migliori nel 2007 (nelle tabelle sono riportate per semplicità solo le prime dieci posizioni rilevate per ciascuno dei driver analizzati).

Densità abitativa

Dimensione demografica Comune Bari Altamura Molfetta Bitonto Monopoli Corato Gravina in Puglia Modugno Gioia del Colle Putignano

Posizione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

Fonte: Dati Istat al 31/12/2007

Comune Bari Triggiano Modugno Valenzano Capurso Molfetta Cellamare Noicattaro Bitritto Adelfia

Posizione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

Fonte: Dati Istat al 31/12/2007

59

Nell’analisi non si tiene di conto dei Comuni della sesta provincia (Andria, Barletta e Trani).

60

Metodologia di analisi ed elaborazione dei dati a cura di Arthur D. Little.

61

Fonte: Dati ISTAT al 31/12/2007.

62

Fonte: Dati Ipres – Puglia in cifre 2008 – Cacucci Editore, 2009. Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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Unità locali attive per comune Comune Bari Altamura Monopoli Bitonto Molfetta Corato Gravina in Puglia Modugno Gioia del Colle Putignano

Addetti alle dip. del totale dei settori per com.

Posizione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

Fonte: Ipres – Puglia in cifre 2008

Modugno Bari Locorotondo Putignano Noci Altamura Casamassima Castellana Grotte Alberobello Gioia del Colle

Posizione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

Bari Rutigliano Modugno Altamura Monopoli Corato Molfetta Bitonto Gravina in Puglia Putignano Fonte: Ipres – Puglia in cifre 2008

Valore aggiunto comunale pro-capite Comune

Comune

Posizione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

Fonte: Ipres – Puglia in cifre 2008

Graduatoria per tasso di occupazione com. Comune

Posizione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

Modugno Bari Putignano Locorotondo Noci Casamassima Castellana Grotte Altamura Acquaviva Alberobello Fonte: Ipres – Puglia in cifre 2008

Incrociando i dati delle tabelle tra di loro, risulta la lista dei Comuni (per semplicità solo i primi dieci) che si presentano con maggior frequenza e nelle posizioni più alte all’interno delle graduatorie stesse. Tale lista va integrata con l’elenco dei Comuni della Provincia che hanno sviluppato best practices in tema di politiche di genere e di bilancio sociale negli ultimi anni sui quali viene svolta anche un’indagine di tipo qualitativo (attraverso interviste, questionari, etc.). Comune Bari Modugno Altamura Putignano Molfetta Monopoli Bitonto Corato Gravina in Puglia Gioia del Colle

Posizione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

Fonte: Elaborazione Arthur D. Little su Dati ISTAT al

Comune (Bari) (Altamura) (Molfetta) (Putignano) Ruvo di Puglia Sannicandro di Bari

----11 12

Fonte: Elaborazione Arthur D. Little

L’analisi quantitativa e qualitativa di ciascuna delle Amministrazioni comunali individuate è riportata nei paragrafi successivi.

31/12/2007 e IPRES – Puglia in cifre 2008

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Capitolo 3 - Analisi della gender sensitiveness

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3.2.1

Analisi delle politiche del personale (analisi quantitativa)

I dati e le informazioni necessari per l’analisi quantitativa del Personale sono tratti dalle rilevazioni dei Conti Annuali del 2008 e sono organizzati nelle seguenti aree tematiche: organizzazione comunale (Segreteria generale, Giunta, Consiglio, Ripartizioni/Uffici/Servizi, etc.) e occupazione e struttura del personale (categoria/qualifica, distribuzione di genere, tasso di femminilizzazione e coefficiente di rappresentazione femminile, etc.). Per ciascuna area tematica essi sono resi disponibili, in forma tabellare, dettagliati per sesso ed articolati secondo i caratteri e le modalità maggiormente rilevanti per il fenomeno oggetto di studio. Nel particolare, l’analisi è stata condotta rielaborando i dati della Tabella “Personale a tempo indeterminato e personale dirigente al 31 dicembre” ripresa dalla Tabella 1 delle “Tabelle per la rilevazione dei dati di organico” del Conto Annuale di ciascuna Amministrazione comunale. Di seguito si riportano le schede dei Comuni analizzati. 1 - Comune di Bari Struttura organizzativa dell’Amministrazione Il Comune di Bari è composto dai seguenti organi di governo: il Sindaco, il Consiglio e la Giunta: Il Sindaco rappresenta il Comune ed è responsabile dell’Amministrazione nei confronti del Consiglio e della intera comunità. Sindaco: Michele Emiliano Il Consiglio comunale, dotato di autonomia organizzativa, funzionale e contabile, è l’organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo. Esso esercita l’autorità e le competenze previste dalla legge e svolge le sue funzioni, conformandosi ai principi e secondo le modalità stabilite nello statuto e nelle norme regolamentari. Consiglieri Comunali: Maria Maugeri, Massimo Maiorano, Giuseppe Muolo, Roberto Carbone, Pietro Petruzzelli, Luigi Fuiano, Emanuele Martinelli, Giuseppe De Santis, Francesco De Carne, Antonio Bisceglie, Pasquale Di Rella. Marco Bronzini, Antonio Mariani, Giuseppe Cascella, Salvatore Campanelli, Marco Emiliano, Mariella Santacroce, Carlo Paolini, Michele Durante, Giancarlo Mongelli. Emanuele Pasculli, Angelo Tomasicchio. Pietro Albenzio, Fabio Ladisa. Pierlugi Introna, Nicola Laforgia. Andrea Dammacco. Costantino Monteleone, Franco Meleleo, Domenico Cea, Simeone Di Cagno, Pasquale Finocchio, Filippo Melchiorre, Domenico Sciacovelli, Marcello Gemmato, Angelo Delle Fontane, Massimo Posca. Giuseppe Loiacono, Romeo Ranieri, Fabrizio Daddario. Vito Lacoppola, Antonio Matarrese. Donato Radogna, Mara Giampaolo. Nicola Frivoli. Nicola Sciacovelli. Totale: 46 consiglieri (43 uomini e 3 donne). La Giunta è organo propositivo e di impulso nei confronti del Consiglio comunale al quale riferisce annualmente sulla propria attività. La Giunta è costituita dal Sindaco e da un numero di Assessori compreso tra dodici e quindici, tra i quali il Vice sindaco. In conformità con quanto previsto dallo statuto, in Giunta deve essere garantita la presenza di ambo i sessi. La Giunta collabora con il sindaco nell’attuazione degli indirizzi di governo approvati dal Consiglio comunale, rifacendosi ai principi di trasparenza ed efficienza e opera attraverso deliberazioni collegiali. Vice Sindaco e Assessore Aziende: Alfonso Pisicchio Assessore Welfare: Ludovico Abbaticchio Assessore Commercio, Attività economiche, Mercato ortofrutticolo: Francesco Albore Assessore Rapporti con il Consiglio Comunale e Attuazione del Programma Servizi demografici, elettorali, statistici, Toponomastica e Area metropolitana: Filippo Barattolo Assessore Mobilità sostenibile ed alle Infrastrutture viarie e trasportistiche e loro manutenzione: Antonio De Caro Assessore Qualità e semplificazione dei servizi al cittadino, Decentramento, Città turistica e commerciale, Politiche attive del lavoro, Agricoltura, Artigianato e annona, Innovazione, Informatizzazione e Sportello unico alle imprese: Annabella De Gennaro Assessore Economia e Finanze, contenzioso, politiche abitative: Giovanni Giannini Assessore Lavori Pubblici (escluso verde e strade) e Sicurezza dei cantieri: Marco Lacarra Assessore Politiche educative e giovanili, Accoglienza e Pace: Fabio Losito Assessore Patrimonio, Edilizia residenziale Pubblica (ERP), Verde pubblico: Cinzia Masciopinto Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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8

6 10

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2

4 3

5

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Famiglia e società cambiano in parallelo, a seconda delle epoche e delle regioni del mondo. Oggi si associa alla famiglia uno stato di crisi, dovuto alla difficoltà di assolvere alle sue funzioni educative in un contesto socio-culturale dominato da valori deboli e poco condivisi. Fattore cruciale è il tempo, perché difficile è la conciliazione dei ritmi lavorativi con quelli privati e grave è la penuria economica diffusa. In aiuto alle famiglie e a sostegno del ruolo cardine svolto dalla donna nel contesto domestico, negli ultimi anni sono stati introdotti strumenti di tutela utili a trovare un equilibrio tra impegni privati e vita lavorativa, anche se utilizzati con qualche difficoltà: congedi parentali, part time, flessibilità e asili nido in ufficio aiutano donne (e uomini) a conciliare il tempo del lavoro con quello della famiglia. 12

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Assessore Mezzogiorno, Politiche Comunitarie, Piano Strategico, Rapporti internazionali, Assessore Marketing territoriale e Comunicazione istituzionale: Gianluca Paparesta Assessore Urbanistica e Sport: Elio Sannicandro Totale: 12 assessori (10 uomini e 2 donne) Alle ultime elezioni amministrative comunali, avvenute il 6-7 giugno 2009, i candidati al Consiglio sono stati per il 29% donne e per il 71% uomini: dei 46 consiglieri comunali, tuttavia, solo 3 risultano essere donne (ovvero il 6,52%). Nella Giunta comunale, inoltre, ad oggi risultano elette 2 donne su 10 uomini (ovvero il 16,67% del totale) come è riportato nella seguente tabella. Riepilogo dell’Amministrazione comunale (Elezioni amministrative giugno 2009) Carica

Uomini

Donne

Totale

% Donne

Donne nominate

Sindaco

1

-

1

0,00

-

Assessori

10

2

12

16,67

Annabella De Gennaro (Semplif. Serv. Citt.) Cinzia Masciopinto (Patr. Edil. Verde Pubbl.)

Consiglieri

43

3

46

6,52

Maria Maugeri Mariella Santacroce Mara Giampaolo

Totale

54

5

59

8,47

---

Organizzazione servizi Nella tabella seguente è rappresentato l’elenco delle principali ripartizioni, servizi/settori e uffici della struttura organizzativa con la distribuzione per genere dei dipendenti ed il relativo tasso di femminilizzazione nel 2008. Ripartizioni, servizi/settori e uffici 1 Segreteria Generale 2 Affari Generali 3 Archivio Generale 4 Informazioni 5 Direttore Generale 6 Autorimessa 7 Ufficio di Gabinetto del Sindaco 8 Strategie Metropolitane 9 Personale 10 Contratti ed Appalti 11 Servizi Demografici 12 o Elettorali 13 o Statistici 14 Avvocatura 15 Sviluppo Economico 16 Corpo Polizia Municipale e Prot.Civile 17 Tutela Ambiente, Sanità, Igiene 18 Solidarietà Sociale 19 o Asilo Nido Villari 20 o Asilo Nido Toma 21 o Asilo Nido Japigia 22 o Asilo Nido Gentile 23 o Asilo Nido Libertà

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M 22 4 20 2 22 2 1 16 10 36 8 4 9 9 458 11 18 2 1 -

F 47 6 10 4 5 6 38 17 89 8 5 18 20 162 7 44 25 20 25 15 9

T 69 10 30 6 22 7 7 54 27 125 16 9 27 29 620 18 62 27 20 25 16 9

%F 68% 60% 33% 67% 71% 86% 70% 63% 71% 50% 56% 67% 69% 26% 39% 71% 93% 100% 100% 94% 100%

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24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 Totale

Politiche Educative, Giovan., Sport o P.E. - Circoli Infanzia o Sport Culture, Religioni, Pari Opportunità, Comunicaz. e Marketing Terr. Tributi Patrimonio o Necropoli o Edilizia Residenziale Pubblica o Mercato Ortofrutticolo Programmazione Economica e Pol. Strutt. Ragioneria Edilizia Pubblica e Lavori Pubblici Mobilità Urbana,Traffico e Prog. Spec. Urbanistica ed Edilizia Privata Sett. Staff Controllo di Gestione Sett. Staff Relazioni Pubblico Innovazione Tecnologica, Sist.Inf. e Tlc Sett. Staff Società Partecipate Uffici Giudiziari 1^ Circoscrizione Centro Sociale-1^ Circoscrizione 2^ Circoscrizione Centro Sociale-2^ Circoscrizione 3^ Circoscrizione Centro Sociale-3^ Circoscrizione 4^ Circoscrizione Centro Sociale-4^ Circoscrizione 5^ Circoscrizione Centro Sociale-5^ Circoscrizione 6^ Circoscrizione Centro Sociale-6^ Circoscrizione 7^ Circoscrizione Centro Sociale-7^ Circoscrizione 8^ Circoscrizione Centro Sociale-8^ Circoscrizione 9^ Circoscrizione Centro Sociale-9^ Circoscrizione Progetto Speciale Servizi Tecnici Progetto Speciale Bacino Ba/2 Progetto Spec. Uffici Tecnici Decentrati

3 10 4

19 151 5

22 161 9

86% 94% 56%

2

8

10

80%

44 5 19 14 2 3 20 74 11 45 2 8 5 10 7 7 7 8 7 3 4 5 5 1 990

31 8 5 13 5 28 46 9 24 3 4 3 6 9 15 11 11 15 1 19 3 9 15 10 6 1.072

75 13 24 27 2 8 48 120 20 69 5 12 8 16 16 22 18 19 22 1 22 3 13 20 15 6 1 2.062

41% 62% 21% 48% 63% 58% 38% 45% 35% 60% 33% 38% 38% 56% 68% 61% 58% 68% 100% 86% 100% 69% 75% 67% 100% 52%

Le ripartizioni ed i servizi che presentano un tasso maggiore di femminilizzazione sono quelli che si occupano di: Ufficio di Gabinetto del Sindaco - Strategie Metropolitane - Personale - Solidarietà Sociale - Asili Nido - Politiche Educative, Giovan., Sport. P.E. - Circoli Infanzia - Culture, Religioni, Pari Opportunità, Comunicaz. e Marketing Terr. Centri Sociali. Aree dirette - Servizi e progetti per le pari opportunità

Commissione consiliare Pari Opportunità

Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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Responsabile: Mariella Santacroce Sede: Palazzo di Città - Corso Vittorio Emanuele II, 84 - 70122 Bari tel. 080 57 71 111, fax 080 52 16 391, e-mail: m.santacroce@comune.bari.it Componenti di minoranza  Fabrizio Daddario  Nicola Frivoli  Marcello Gemmato  Mara Giampaolo  Vito Lacoppola  Giuseppe Loiacono  Antonio Matarrese  Costantino Monteleone  Donato Radogna  Nicola Sciacovelli

Componenti di maggioranza  Pietro Albenzio  Roberto Carbone  Andrea Dammacco  Pierlugi Introna  Fabio Ladisa  Nicola Laforgia  Giancarlo Mongelli  Emanuele Pasculli  Pietro Petruzzelli  Angelo Tomasicchio Occupazione e struttura del personale

I Dipendenti a tempo indeterminato e il personale dirigente del Comune di Bari al 31/12/2008 risultano essere pari a 2.130 unità (1.032 uomini e 1.098 donne): le donne sono il 51,5% del totale degli occupati. Numero dipendenti per categoria/qualifica ed impiego Qualifica / posizione economica / profilo

Presenti al 31/12/2007 M

F

A tempo pieno M

F

In part time fino al 50% M

F

In part time oltre il 50 % M

F

Presenti al 31/12/2008 M

F

Segretari 1 1 1 comunali e provinciali Dirigenti 39 18 36 18 36 18 Categoria D 140 210 138 224 1 1 1 10 140 235 Categoria C 529 608 575 620 7 4 16 586 636 Categoria B 170 144 158 133 2 1 1 4 161 138 Categoria A 102 69 99 67 99 67 Altro personale 10 3 9 4 9 4 Totale 991 1.052 1.016 1.066 10 2 6 30 1.032 1.098 Distinguendo il dato per categorie risulta che quasi il 57,4% degli occupati si trova nella fascia di Categoria C, seguito dalla “D” (17,6%) e dalla “B” (14%). I Dirigenti sono solamente il 2,6% circa degli occupati. La componente femminile più ampia risulta essere quella inquadrata nella Categoria C (58%) e solamente l’1,6% delle donne ricopre posizioni dirigenziali. Il coefficiente di rappresentazione femminile è per ciascuna categoria contrattuale il seguente: Segretari comunali e provinciali 0,00 Dirigenti 0,65 Categoria D 1,22 Categoria C 1,01 Categoria B 0,90 Categoria A 0,78 Altro personale 0,60 Nella categoria contrattuale dei Dirigenti, il coefficiente di rappresentazione femminile indica un valore inferiore all’unità (0,65), mentre nella Categoria D esso è superiore (1,22). Nella Categoria C rappresenta un perfetto equilibrio tra uomini e donne (1,01). In tutte le altre categorie contrattuali le donne risultano essere ancora sottorappresentate rispetto agli uomini.

132 BdG_31.indd 132

Capitolo 3 - Analisi della gender sensitiveness

31/05/2010 12.04.06


2 - Comune di Modugno Struttura organizzativa dell’Amministrazione Il Comune di Modugno è composto dai seguenti organi di governo: il Sindaco, il Consiglio e la Giunta: Sindaco: Giuseppe Rana Consiglieri Comunali: Nicola Cecere, Luigi Velli. Salvatore Antonio Scippa, Augusto Bellino, Maria Colucci, Graziano Di Ciaula, Fabio Di Cristo, Domenico Gatti, Antonio Nigro, Giuseppe Pascazio, Saverio Pascazio, Giuseppe Lacalamita. Francesco Caporusso. Damiano Di Cinque. Giuseppe Scognamillo. Domenico Clementini. Giuseppe Vito Vasile, Giuseppe Del Conte, Maurizio Zefilippo, Marcello Valerio. Stella Sanseverino, Enzo Romito. Giuseppe Mele. Filippo Bellomo, Leonardo Bozzi, Giuseppe Chessa, Elena Di Ronzo, Sante Lomoro, Giuseppe Mangialardi Jr. Pierina Curia. Totale: 30 consiglieri (27 uomini e 3 donne). Vice Sindaco e Assessore a Bilancio, Programmazione economica, Finanze, Economato e Tributi: Giuseppe Cozzi Assessore Qualità della vita e Ambiente: Giacomo Massarelli Assessore ai Servizi Socio-assistenziali: Lucia Blasi Assessore ai Lavori Pubblici - Manutenzioni e servizi: Antonio Corriero Assessore Attività produttive - Politiche del lavoro - Industria e artigianato: Vito Carlo Liberio Assessore a Pubblica Istruzione e Beni culturali: Fedele Pastore Assessore a Urbanistica e protezione civile: Andrea Mercurio Assessore a Polizia Municipale, Cimitero, Trasporti e Verde: Giuseppe Mangialardi Totale: 8 assessori (7 uomini e 1 donna) Alle ultime elezioni amministrative comunali, avvenute il 28-29 maggio 2006, i candidati al Consiglio sono stati per il 23% donne e per il 77% uomini: dei 30 consiglieri comunali, tuttavia, solo 3 risultano essere le donne elette (ovvero il 10,0%). Nella Giunta comunale, inoltre, ad oggi risulta eletta una sola donna come è riportato nella seguente tabella. Riepilogo dell’Amministrazione comunale (Elezioni amministrative maggio 2006) Carica Sindaco

Uomini 1

Donne -

Totale 1

% Donne 0,00

Assessori

7

1

8

12,50

Consiglieri

27

3

30

10,00

Totale

35

4

39

Donne nominate Lucia Blasi (Servizi Socio-assistenziali) Maria Colucci Pierina Curia Stella Sanseverino

10,26

---

Nella tabella seguente è riportato l’elenco dei principali servizi/settori/commissioni presenti nella struttura organizzativa comunale che svolgono attività in favore delle Pari opportunità. Aree dirette - Servizi e progetti per le pari opportunità

Assessore ai Servizi Socio-assistenziali

Assessore: Lucia Blasi Sede: Piazza Plebiscito, 1 - 70026 Modugno tel. 080 58 65 686, e-mail: l.blasi@comune.modugno.ba.it Occupazione e struttura del personale I Dipendenti a tempo indeterminato e il personale dirigente del Comune di Modugno al 31/12/2008 risultano essere pari a 164 unità (93 uomini e 71 donne): le donne sono il 43,3% del totale degli occupati. Numero dipendenti per categoria/qualifica ed impiego Qualifica / posizione economica / profilo

Presenti al 31/12/2007 M

F

A tempo pieno M

F

In part time fino al 50% M

F

In part time oltre il 50 % M

F

Presenti al 31/12/2008 M

F

Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

BdG_31.indd 133

133 31/05/2010 12.04.07


Segretari comunali e provinciali Dirigenti Categoria D Categoria C Categoria B Categoria A Altro personale Totale

N.D.

N.D.

1

-

-

-

-

-

1

-

N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D.

N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D.

4 10 53 16 7 2 93

2 12 34 16 2 66

-

3 1 1 5

-

-

4 10 53 16 7 2 93

2 12 37 17 3 71

Per categorie risulta che il 54,9% degli occupati si trova nella fascia di Categoria C, seguito dalla “B” (20,1%) e dalla “D” (13,4%). I Dirigenti sono il 3,7% circa degli occupati. La componente femminile più ampia risulta essere quella inquadrata nella Categoria C (52,1%); il 2,8% del totale femminile ricopre posizioni dirigenziali. Il coefficiente di rappresentazione femminile è per ciascuna categoria contrattuale il seguente: Segretari comunali e provinciali 0,00 Dirigenti 0,77 Categoria D 1,26 Categoria C 0,95 Categoria B 1,19 Categoria A 0,69 Altro personale 0,00 Nella categoria contrattuale dei Dirigenti, il coefficiente di rappresentazione femminile indica un valore inferiore all’unità (0,77), mentre nella Categoria D e B esso è superiore (rispettivamente 1,26 e 1,19). Nella Categoria C esso è quasi vicino al perfetto equilibrio tra uomini e donne (0,95). In tutte le altre categorie contrattuali, invece, le donne risultano essere ancora sottorappresentate rispetto agli uomini.

3 - Comune di Altamura Struttura organizzativa dell’Amministrazione Il Comune di Altamura è composto dai seguenti organi di governo: il Sindaco, il Consiglio e la Giunta: Sindaco: Mario Stacca Consiglieri Comunali: Nunzio Lagonigro, Nicola Clemente, Donatangelo Ferrulli, Tommaso Lorusso. Nicola Fedele Loizzo, Nicola Dambrosio, Giuseppe Sanrocco. Giacinto Colonna, Giandomenico Marroccoli. Angela Cornacchia, Pasquale Crapuzzo, Michele Ventricelli, Domenico Parisi, Gioacchino Centonze. Luigi Lorusso. Oronzio Lucariello. Angela Miglionico. Donato Laborante. Carlo Lorusso. Pietro Genco. Giuseppe Genco, Giacinto Forte, Saverio Diperna, Nico Natuzzi, Michele Cornacchia, Dionigi Loiudice, Francesco Petronella. Massimo Iurino, Michele Ventricelli. Vincenzo Colonna. Totale: 30 consiglieri (28 uomini e 2 donne). Vice Sindaco e Assessore Servizi Sociali: Antonello Laterza Assessore Edilizia, SUE (Sportello unico per l’edilizia), Patrimonio Urbano, Risorse umane: Pasquale Firorelli Assessore Agricoltura, Patrimonio Rurale, Contratti-Appalti, Contenzioso: Massimiliano Milano Assessore Affari generali, formazione professionale, lavoro: Lorenzo Roselli Assessore Polizia municipale, traffico, viabilità: Angelo Pepe Assessore Cultura, pubblica istruzione, sport, tempo libero, turismo: Giovanni Battista Saponaro Assessore Ambiente e igiene urbana, arredo urbano e centro storico: Aldo Teot Assessore Delega al bilancio ed alla programmazione: Michele Venturo Assessore Lavori pubblici, Governo e sviluppo del territorio: Vito Zaccaria Totale: 9 assessori (9 uomini e nessuna donna)

134 BdG_31.indd 134

Capitolo 3 - Analisi della gender sensitiveness

31/05/2010 12.04.07


Alle ultime elezioni amministrative comunali, avvenute il 3 aprile 2005, i candidati al Consiglio comunale sono stati per il 14,6% donne e per l’84,4% uomini: dei 30 consiglieri comunali eletti, tuttavia, solo 2 (ovvero il 6,66%) risultano essere donne. Nella Giunta comunale, inoltre, ad oggi non risultano elette donne come è riportato nella seguente tabella. Carica Sindaco Assessori Consiglieri Totale

Riepilogo dell’Amministrazione comunale (Elezioni amministrative aprile 2005) Uomini Donne Totale % Donne Donne nominate 1 1 0,00 9 9 0,00 Angela Cornacchia, 28 2 30 6,66 Angela Miglionico 38 2 40 5,00 ---

Nella tabella seguente è riportato l’elenco dei principali servizi/settori/commissioni presenti nella struttura organizzativa comunale che svolgono attività in favore delle Pari opportunità. Aree dirette - Servizi e progetti per le pari opportunità

Commissione Speciale per le Pari Opportunità

Presidente: Angela Miglionico Vice Presidente: Angela Cornacchia Sede: Piazza Municipio, 1 - 70022 - Altamura tel. 080 31 07 111, fax 080 31 41 502, e-mail: pariopportunita@comune.altamura.ba.it Componenti di minoranza  Pietro Genco - Capogruppo Giuseppe Genco – Componente  Massimo Iurino - Capogruppo Saverio Diperna– Componente  Dionigi Loiudice - Capogruppo Michele Cornacchia – Componente  Francesco Petronella  Vincenzo Colonna

Componenti di maggioranza  Nicola Dambrosio - Capogruppo Nicola Loizzo - Componente  Pasquale Crapuzzo - Capogruppo Domenico Parisi - Componente  Giacinto Colonna - Capogruppo Angela Cornacchia – Componente  Nicola Clemente  Luigi Lorusso - Capogruppo Oronzio Lucariello – Componente  Donato Laborante  Lorusso Carlo - Capogruppo Centonze Gioacchino – Componente Occupazione e struttura del personale

I Dipendenti a tempo indeterminato e il personale dirigente del Comune di Altamura al 31/12/2008 risultano essere pari a 238 unità (157 uomini e 81 donne): le donne sono il 34% del totale degli occupati. Numero dipendenti per categoria/qualifica ed impiego Qualifica / posizione economica / profilo Segretari comunali e provinciali Dirigenti Categoria D Categoria C

Presenti al 31/12/2007

A tempo pieno

In part time fino al 50%

In part time oltre il 50 %

Presenti al 31/12/2008

M

F

M

F

M

F

M

F

M

F

-

1

-

1

-

-

-

-

-

1

6 20 62

15 21

5 25 80

22 40

-

-

-

-

5 25 80

22 40

Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

BdG_31.indd 135

135 31/05/2010 12.04.08


Categoria B Categoria A Altro personale Totale

31 21 2 142

23 3 63

24 21 2 157

15 3 81

-

-

-

-

24 21 2 157

15 3 81

Distinguendo il dato per categorie, risulta che il 50,4% degli occupati si trova nella fascia di Categoria C, seguito dalla “D” (19,7%) e dalla “B” (16,4%). I Dirigenti sono solamente il 2,1% circa degli occupati. La componente femminile più ampia risulta essere quella inquadrata nella Categoria C (49,4%); nessuna donna ricopre posizioni dirigenziali. Il coefficiente di rappresentazione femminile è per ciascuna categoria contrattuale il seguente: Segretari comunali e provinciali Dirigenti Categoria D Categoria C Categoria B Categoria A Altro personale

2,94 0,00 1,38 0,98 1,13 0,37 0,00

Nella categoria contrattuale dei Segretari comunali (2,94) e nelle Categorie D (1,38) e B (1,13), il coefficiente di rappresentazione femminile indica un valore superiore all’unità. In tutte le altre categorie contrattuali le donne risultano essere ancora sottorappresentate rispetto agli uomini.

4 - Comune di Putignano Struttura organizzativa dell’Amministrazione Il Comune di Putignano è composto dai seguenti organi di governo: il Sindaco, il Consiglio e la Giunta: Sindaco: Gianvincenzo Angelini De Miccolis Consiglieri Comunali: Pietro Sportelli, Antonio Romanazzi, Massimiliano Nardelli, Stefano Fiume, Mauro Bianco, Damiano Andresini, Domenico Netti, Sandro Dalena, Giuseppe Laera, Rossana Delfine, Marco Delfine, Lucia Totaro. Aldo Vito Valentini, Ubaldo Genco, Domenico Giannandrea, Stefano Totaro, Vito Sportelli, Giovanni Pignataro. Damiano Rossi, Elio Ernesto Cuomo. Totale: 20 consiglieri (18 uomini e 2 donne). Vice Sindaco e Assessore Ambiente, Polizia Municipale e Commercio: Modesto Angelini Assessore Bilancio: Giovanni Campanella Assessore Lavori Pubblici e Patrimonio: Saverio Campanella Assessore Politiche della Salute ed Affari Sociali: Vito Genco Assessore Urbanistica, Edilizia Privata e Pubblica: Nicola Recchia Assessore Sport, Cultura, Turismo, Pubblica Istruzione, Politiche per lo Sviluppo delle Attività Produttive e dell’Innovazione: Giuseppe Genco Totale: 6 assessori (6 uomini e nessuna donna) Alle ultime elezioni amministrative comunali, avvenute il 6-7 giugno 2009, i candidati al Consiglio sono stati per il 16,5% donne e per l’83,5% uomini: dei 20 consiglieri comunali, tuttavia, solo 2 risultano essere le donne elette (10,0%). Nella Giunta comunale, inoltre, ad oggi non risulta eletta nessuna donna come è riportato nella seguente tabella. Riepilogo dell’Amministrazione comunale (Elezioni amministrative giugno 2009)

136 BdG_31.indd 136

Carica Sindaco Assessori

Uomini 1 6

Donne -

Totale 1 6

% Donne 0,00 0,00

Consiglieri

18

2

20

10,00

Totale

25

2

27

7,40

Donne nominate Lucia Totaro Rossana Delfine -

Capitolo 3 - Analisi della gender sensitiveness

31/05/2010 12.04.08


Nella tabella seguente è riportato l’elenco dei principali servizi/settori/commissioni presenti nella struttura organizzativa comunale che svolgono attività in favore delle Pari opportunità. Aree dirette - Servizi e progetti per le pari opportunità

1^ Ripartizione: Affari generali ed Istituzionali - Servizi Sociali - Cultura - Turismo

Dirigente: Giuseppe Salvatore Alemanno Sede: Via Roma, 8 - 70017 Putignano (BA) / Via Gianfedele Angelini, 26/A - 70017 Putignano (BA) tel. 080 40 56 281, fax 080 40 56 500, e-mail: segretario@comune.putignano.ba.it Occupazione e struttura del personale I Dipendenti a tempo indeterminato e il personale dirigente del Comune di Putignano al 31/12/2008 risultano essere pari a 128 unità (61 uomini e 67 donne): le donne sono il 52,3% del totale degli occupati. Numero dipendenti per categoria/qualifica ed impiego Qualifica / posizione economica / profilo

Presenti al 31/12/2007

A tempo pieno

In part time fino al 50%

In part time oltre il 50 %

Presenti al 31/12/2008

M

F

M

F

M

F

M

F

M

F

Segretari comunali e provinciali Dirigenti Categoria D Categoria C Categoria B Categoria A Altro personale

1

-

1

-

-

-

-

-

1

-

2 14 23 16 7 -

3 11 16 23 14 -

2 13 22 16 6 -

3 13 16 20 14 -

-

-

1 -

1 -

2 13 22 17 6 -

3 13 16 21 14 -

Totale

63

67

60

66

-

-

1

1

61

67

Per categorie risulta che il 29,7% degli occupati si trova sia nella fascia di Categoria B che nella “C”, seguito dalla “D” (20,3%). I Dirigenti sono il 3,9% circa degli occupati. La componente femminile più ampia risulta essere quella inquadrata nella Categoria B (31,3%); il 4,5% del totale femminile ricopre posizioni dirigenziali. Il coefficiente di rappresentazione femminile è per ciascuna categoria contrattuale il seguente: Segretari comunali e provinciali Dirigenti Categoria D Categoria C Categoria B Categoria A Altro personale

0,00 1,15 0,96 0,80 1,06 1,34 0,00

Nella categoria contrattuale dei Dirigenti, il coefficiente di rappresentazione femminile indica un valore superiore all’unità (1,15), mentre nella Categoria D e B esso è all’incirca pari ad 1 (rispettivamente 0,96 e 1,06). Nella Categoria A esso è di molto superiore all’unità (1,34). In tutte le altre categorie contrattuali, invece, le donne risultano essere ancora sottorappresentate rispetto agli uomini. 5 - Comune di Molfetta Struttura organizzativa dell’Amministrazione Il Comune di Molfetta è composto dai seguenti organi di governo: il Sindaco, il Consiglio e la Giunta: Sindaco: Antonio Azzollini

Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

BdG_31.indd 137

137 31/05/2010 12.04.09


Consiglieri Comunali: Nicola Camporeale, Pietro Mastropasqua, Domenico La Forgia, Angela Paola Latino, Vito De Ceglia, Giovanni Mezzina, Angelo Marzano, Raffaele La Ghezza, Leonardo Scardigno, Benito Cimillo, Leonardo Armenio, Antonio Andriani, Pasquale Giancola, Mauro Spaccavento, Giovannangelo De Gennaro, Mauro Squeo, Raffaele Sgherza, Mauro Giancaspro. Giacomo Salvemini, Giovanni Abbattista, Giuseppe De Candia, Saverio Patimo, Michele Di Molfetta, Giuseppe Amato, Anna Carmela Minuto, Nicola Piergiovanni, Leonardo Siragusa. Adele Claudio, Mauro De Robertis, Giovanni Porta. Totale: 30 consiglieri (27 uomini e 3 donne). Vicesindaco e Assessore Urbanistica: Pietro Uva Assessore Bilancio: Giulio La Grasta Assessore Affari Generali: Pantaleo Petruzzella Assessore Personale e Sicurezza: Anna Maria Brattoli Assessore Municipalizzate: Mauro Giuseppe Magarelli Assessore Sport e Turismo: Vincenzo Spadavecchia Assessore Marketing Territoriale: Giacomo Spadavecchia Assessore Attività Economiche: Michele Palmiotti Assessore Lavori Pubblici: Mariano Caputo Assessore Socialità: Luigi Roselli Totale: 10 assessori (9 uomini e 1 donna) Alle ultime elezioni amministrative comunali, avvenute il 13-14 aprile 2008, i candidati al Consiglio sono stati per il 15,7% donne e per l’84,3% uomini: dei 30 consiglieri comunali, tuttavia, solo 3 risultano essere le donne elette (ovvero il 10,0%). Nella Giunta comunale, inoltre, ad oggi risulta eletta una sola donna come è riportato nella seguente tabella. Riepilogo dell’Amministrazione comunale (Elezioni amministrative aprile 2008) Carica Sindaco

Uomini 1

Donne -

Totale 1

% Donne 0,00

Assessori

9

1

10

10,00

Consiglieri

27

3

30

10,00

Totale

37

4

41

9,75

Donne nominate Anna Maria Brattoli (Personale e Sicurezza) Angela Paola Latino Anna Carmela Minuto Adele Claudio -

Nella tabella seguente è riportato l’elenco dei principali servizi/settori/commissioni presenti nella struttura organizzativa comunale che svolgono attività in favore delle Pari opportunità. Aree dirette - Servizi e progetti per le pari opportunità

Consulta femminile del Comune di Molfetta

Dirigente: Maddalena Altomare Sede: Palazzo di Città - P.zza Municipio, 1 - 70056 Molfetta (Ba) tel. 080 33 59 416, fax 080 33 59 416, e-mail: consultafemminile@comune.molfetta.ba.it Occupazione e struttura del personale I Dipendenti a tempo indeterminato e il personale dirigente del Comune di Molfetta al 31/12/2008 risultano essere pari a 270 unità (169 uomini e 101 donne): le donne sono il 37,4% del totale degli occupati. Numero dipendenti per categoria/qualifica ed impiego Qualifica / posizione economica / profilo

Presenti al 31/12/2007 M

138 BdG_31.indd 138

F

A tempo pieno M

F

In part time fino al 50% M

F

In part time oltre il 50 % M

F

Presenti al 31/12/2008 M

F

Capitolo 3 - Analisi della gender sensitiveness

31/05/2010 12.04.10


Segretari comunali e provinciali Dirigenti Categoria D Categoria C Categoria B Categoria A Altro personale

1

-

1

-

-

-

-

-

1

-

6 22 62 54 29 -

15 46 33 12 -

6 19 60 52 20 -

15 41 24 12 -

1 1 -

-

1 8 -

2 7 -

6 20 62 52 28 -

15 43 31 12 -

Totale

174

106

158

92

2

-

9

9

169

101

Per categorie risulta che il 38,9% degli occupati si trova nella fascia di Categoria C, seguito dalla “B” (30,7%). I Dirigenti sono il 2,2% circa degli occupati. La componente femminile più ampia risulta essere quella inquadrata nella Categoria C (42,6%); nessuna donna ricopre posizioni dirigenziali. Il coefficiente di rappresentazione femminile è per ciascuna categoria contrattuale il seguente: Segretari comunali e provinciali Dirigenti Categoria D Categoria C Categoria B Categoria A Altro personale

0,00 0,00 1,15 1,09 1,00 0,80 0,00

Il coefficiente di rappresentazione femminile indica un valore superiore all’unità solamente nella Categoria D (1,15) e C (1,09). Nella Categoria B esso è in perfetto equilibrio. In tutte le altre categorie contrattuali, invece, le donne risultano essere ancora sottorappresentate rispetto agli uomini. 6 - Comune di Monopoli Struttura organizzativa dell’Amministrazione Il Comune di Monopoli è composto dai seguenti organi di governo: il Sindaco, il Consiglio e la Giunta: Sindaco: Emilio Romani Consiglieri Comunali: Paolo Leoci, Francesco Leggiero, Sergio Marasciulo, Giuseppe Martellotta, Serafino Mitrotti, Giovanni Palmisano, Cosimo Recchiuto, Aldo Zazzera. Alberto Minoia, Angelo Annese ,Leonardo Corallo. Stefano Lacatena, Rosanna Perricci, Pietro Santacesaria, Rocco Santostasi. Antonio Napolitano, Giacomo Piepoli, Alfredo Specchia. Giuseppe Spinosa. Giampietro Risimini, Marilù Napoletano, Anna Pierro, Michele Suma, Francesco Tamborrino. Angelo Francesco Fiume, Giuseppe Lotesoriere. Maria Cecilia Matera. Vito Onofrio Lamanna. Giuseppe Ciaccia, Giacomo Rizzo. Totale: 30 consiglieri (26 uomini e 4 donne). Vicesindaco e Assessore Cultura, Pubblica Istruzione, Tempo Libero, Politiche Giovanili: Fedele Orciuolo (detto Elio) Assessore Sviluppo e gestione delle risorse turistiche, infrastrutture turistiche: Domenico Alba Assessore Comunicazione-stampa, commercio, finanziamenti pubblici, politiche comunitarie: Giuseppe Albanese Assessore Urbanistica e politiche del territorio: Pietro Barletta Assessore Servizi sociali, coordinamento del volontariato, rapporti con le associazioni, assistenza domiciliare agli anziani e ai minori, gestione istituto dell’affido, rapporti con casa di riposo e pubbliche istituzioni per l’assistenza sociale, servizi cimiteriali: Giuseppe Campanelli Assessore Attività marinare, attività portuali e relative infrastrutture: Pierantonio Munno Assessore Bilancio, finanze, tributi: Cosimo Napoletano Assessore Lavori pubblici, edilizia residenziale pubblica, appalti e contratti, verde pubblico: Alberto Pasqualone Assessore Piccole e medie imprese, industria, artigianato, ambiente: Antonio Rotondo Assessore Politiche agricole, territorio extraurbano, sport e infrastrutture sportive: Domenico Zaccaria Totale: 10 assessori (10 uomini e nessuna donna) Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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139 31/05/2010 12.04.10


Alle ultime elezioni amministrative comunali, avvenute il 13-14 aprile 2008, i candidati al Consiglio sono stati per il 19,8% donne e per l’80,2% uomini: dei 30 consiglieri comunali eletti, tuttavia, solo 4 risultano essere donne (ovvero il 13,3%). Nella Giunta comunale, inoltre, ad oggi non risulta eletta alcuna donna come è riportato nella seguente tabella. Riepilogo dell’Amministrazione comunale (Elezioni amministrative aprile 2008) Carica Uomini Donne Totale % Donne Donne nominate Sindaco 1 1 0,00 Assessori 10 10 0,00 Rosanna Perricci Marilù Napoletano Consiglieri 26 4 30 13,3 Anna Pierro Maria Cecilia Matera Totale 37 4 41 9,75 Nella tabella seguente è riportato l’elenco dei principali servizi/settori/commissioni presenti nella struttura organizzativa comunale che svolgono attività in favore delle Pari opportunità. Commissione Affari generali, contenzioso, attività legislative, personale, servizi demografici ed elettorali, statuto e regolamenti, strumenti di partecipazione, URP e informagiovani, associazionismo, servizi sociali, problemi giovanili, invalidi civili.

Aree dirette - Servizi e progetti per le pari opportunità

Presidente: Giovanni Palmisano Sede: Via Garibaldi n. 6 - 70043 Monopoli (Ba) tel. 080.41..40.111 / 200, fax 080 93 03 131, e-mail: urpmonopoli@comune.monopoli.ba.it Componenti di minoranza  Maria Cecilia Matera  Marilù Napoletano  Michele Suma

Componenti di maggioranza  Giovanni Palmisano (Presidente)  Angelo Annese  Stefano Lacatena  Rosanna Perricci  Alfredo Specchia Occupazione e struttura del personale

I Dipendenti a tempo indeterminato e il personale dirigente del Comune di Monopoli al 31/12/2008 risultano essere pari a 221 unità (119 uomini e 102 donne): le donne sono il 46,1% del totale degli occupati. Numero dipendenti per categoria/qualifica ed impiego Qualifica / posizione economica / profilo Segretari comunali e provinciali Dirigenti Categoria D Categoria C Categoria B Categoria A Altro personale Totale

Presenti al 31/12/2007

A tempo pieno

In part time fino al 50%

In part time oltre il 50 %

Presenti al 31/12/2008

M

F

M

F

M

F

M

F

M

F

1

-

1

-

-

-

-

-

1

-

5 18 40 35 3 12 114

12 51 26 5 94

6 21 47 41 2 118

19 59 20 4 102

1 1

-

-

-

6 21 47 42 2 119

19 59 20 4 102

Per categorie risulta che il 48% degli occupati si trova nella fascia di Categoria C, seguito dalla “B” (28,1%). I Dirigenti sono il 2,7% circa degli occupati. La componente femminile più ampia risulta essere quella inquadrata nella Categoria C (57,8%); nessuna donna ricopre posizioni dirigenziali.

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Capitolo 3 - Analisi della gender sensitiveness

31/05/2010 12.04.10


Il coefficiente di rappresentazione femminile è per ciascuna categoria contrattuale il seguente: Segretari comunali e provinciali 0,00 Dirigenti 0,00 Categoria D 1,03 Categoria C 1,21 Categoria B 0,70 Categoria A 1,44 Altro personale 0,00 Il coefficiente di rappresentazione femminile indica un valore superiore all’unità solamente nella Categoria C (1,21) e A (1,44). Nella Categoria D esso è in perfetto equilibrio (1,03). In tutte le altre categorie contrattuali, invece, le donne risultano essere ancora sottorappresentate rispetto agli uomini. 7 - Comune di Bitonto Struttura organizzativa dell’Amministrazione Il Comune di Bitonto è composto dai seguenti organi di governo: il Sindaco, il Consiglio e la Giunta: Sindaco: Raffaele Valla Consiglieri Comunali: Francesco Paolo Cuoccio, Giulio Cesare Ferrara. Michele Muschitiello. Michele Labianca, Silvestro Lonardelli. Christian Farella, Francesco Labianca, Domenico Sannicandro. Leonardo Liaci. Gaetano Granieri, Domenico Patierno. Roberto Colangiuli, Crescenzia Di Carlo, Fabio Fiore, Marcello Formisano, Luigi Perrini, Nicola Tarantino, Salvatore Sebastiano Tassari. Francesco Natilla. Francesco Fallacara, Alessandro Gesmundo, Vito Masciale, Emanuele Pinto, Francesco Paolo Ricci, Giovanni Rossiello. Michele Daucelli, Francesco Scauro. Vito Palmieri. Angela Saracino. Francesco Antonio Illuzzi. Totale: 30 consiglieri (28 uomini e 2 donne). Vice-sindaco e Assessore Agricoltura, Marketing territoriale, Sviluppo: Domenico Damascelli Assessore Programmazione, Gestione risorse, Fondi Strutturali, Patrimonio: Nicola Antuofermo Assessore Urbanistica, Assetto del territorio, Contenzioso: Vito Desantis Assessore Personale, Cultura, Pubblica istruzione: Antonio Giammarelli Assessore Attività produttive, Innovazioni tecnologiche: Antonio Labianca Assessore Lavori pubblici - Piani integrati: Vito Antonio Labianca Assessore Polizia locale, Annona, Protezione civile, SPUN (Sportello Unico Attività Produttive): Antonio Lisi Assessore Sport, Politiche ambientali: Francesco Ragno Assessore Politiche sociali (solidarietà, salute, famiglia, legalità), Servizio civile nazionale: Damiano Somma Assessore Turismo, Politiche giovanili, Grandi eventi: Ennio Vacca Totale: 10 assessori (10 uomini e nessuna donna). Alle ultime elezioni amministrative comunali, avvenute il 13-14 aprile 2008, i candidati al Consiglio sono stati per il 20,5% candidate donne e per il 79,5% candidati uomini: dei 30 consiglieri comunali, tuttavia, solo 2 risultano essere le donne elette (ovvero il 6,66%). Nella Giunta comunale, invece, ad oggi non risulta eletta nessuna donna come è riportato nella seguente tabella. Riepilogo dell’Amministrazione comunale (Elezioni amministrative aprile 2008) Carica Sindaco Assessori

Uomini 1 10

Donne -

Totale 1 10

% Donne 0,00 0,00

Consiglieri

28

2

30

6,66

Totale

39

2

41

4,87

Donne nominate Angela Saracino, Crescenzia Di Carlo -

Nella tabella seguente è riportato l’elenco dei principali servizi/settori/commissioni presenti nella struttura organizzativa comunale che svolgono attività in favore delle Pari opportunità.

Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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1

2

7

5

6

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14

12

13

11

142 BdG_31.indd 142

Capitolo 3 - Analisi della gender sensitiveness

31/05/2010 12.04.12


Dopo l’abrogazione delle norme sul “delitto d’onore” (1981), in Italia sono state emanate importanti leggi contro la violenza sulle donne, ultima quella sullo stalking, del 2009. Tuttavia, nonostante si moltiplichino le iniziative di sensibilizzazione ed aumentino le forme di tutela delle donne, dopo anni di battaglie, soprusi e maltrattamenti, la violenza è ancora un problema. Le statistiche rivelano, infatti, che la violenza sulle donne non esiste solo nelle situazioni di disagio, come spesso si crede, ma è trasversale a tutte le realtà socio economiche e la maggior parte delle volte si compie in ambienti familiari.

3

9

8 7 10

15

16

Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

BdG_31.indd 143

143 31/05/2010 12.04.17


Commissione Personale, Pari opportunità, Decentramento e frazioni, Istituti di partecipazione alla vita amministrativa, Contratti ed appalti, Contenzioso, Servizi demografici, Relazioni con gli altri Enti Locali e con l’Unione Europea.

Aree dirette - Servizi e progetti per le pari opportunità

Dirigente: Domenico Sannicandro Sede: c.so Vittorio Emanuele II, 41 - 70032 Bitonto (BA) tel. 080 37 16 111, , fax 080 37 44 558, e-mail: info@comune.bitonto.ba.it Componenti di minoranza  Vito Masciale (Vicepresidente)  Alessandro Gesmundo  Angela Saracino

Componenti di maggioranza  Domenico Sannicandro (Presidente)  Domenico Patierno  Crescenzia Di Carlo  Leonardo Liaci Occupazione e struttura del personale

I Dipendenti a tempo indeterminato e il personale dirigente del Comune di Bitonto al 31/12/2008 risultano essere pari a 185 unità (107 uomini e 78 donne): le donne sono il 42,1% del totale degli occupati. Numero dipendenti per categoria/qualifica ed impiego Qualifica / posizione economica / profilo

Presenti al 31/12/2007

A tempo pieno

In part time fino al 50%

In part time oltre il 50 %

Presenti al 31/12/2008

M

F

M

F

M

F

M

F

M

F

N.D.

N.D.

1

-

-

-

-

-

1

-

N.D.

N.D.

4

1

-

-

-

-

4

1

Categoria D

N.D.

N.D.

15

21

-

1

-

1

15

23

Categoria C

N.D.

N.D.

48

14

-

-

-

-

48

14

Categoria B

N.D.

N.D.

29

25

-

-

-

-

29

25

Categoria A

N.D.

N.D.

8

14

-

-

-

-

8

14

Altro personale

N.D.

N.D.

2

1

-

-

-

-

2

1

Totale

N.D.

N.D.

107

76

-

1

-

1

107

78

Segretari comunali e provinciali Dirigenti

Per categorie risulta che il 33,5% degli occupati si trova sia nella fascia di Categoria C, seguito dalla “B” (29,2%). I Dirigenti sono il 2,7% circa degli occupati. La componente femminile più ampia risulta essere quella inquadrata nella Categoria B (42,1%); l’1,3% delle donne ricopre posizioni dirigenziali. Il coefficiente di rappresentazione femminile è per ciascuna categoria contrattuale il seguente: Segretari comunali e provinciali Dirigenti Categoria D Categoria C Categoria B Categoria A Altro personale

0,00 0,47 1,44 0,54 1,10 1,51 0,79

Il coefficiente di rappresentazione femminile indica un valore superiore all’unità nella Categoria D (1,44), B (1,10) e A (1,51). In tutte le altre categorie contrattuali, invece, le donne risultano essere ancora sottorappresentate rispetto agli uomini.

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Capitolo 3 - Analisi della gender sensitiveness

31/05/2010 12.04.22


8 – Comune di Corato Struttura organizzativa dell’Amministrazione Il Comune di Corato è composto dai seguenti organi di governo: il Sindaco, il Consiglio e la Giunta: Sindaco: Luigi (Gino) Perrone Consiglieri Comunali: Pasquale Aloisio, Savino Arbore, Leonardo Bucci, Vincenzo Damasco, Gabriele Diaferia, Giuseppe D’introno, Antonio Longo, Vito Maino, Luigi Patruno, Pasquale Pomodoro, Paolo Quercia, Pasquale Tarricone, Sergio Tedeschi. Vincenzo Capuano, Savino Maldera, Luigi Menduni, Luigi Musci, Gaetano Nesta, Pasquale Tarantini, Savino Cannillo, Salvatore Vernice, Cataldo Zaza. Michele Arsale, Maria Bovino, Tommaso Loiodice, Francesco Mazzilli. Antonio Rigoletto. Francesco Edmondo Stolfa. Cataldo Mazzilli. Angelo Amorese. Totale: 30 consiglieri (29 uomini e 1 donna). Vice-sindaco e Assessore Lavori Pubblici: Beniamino Nocca Assessore Pubblica Istruzione e Servizi Sociali: Francesco Caputo Assessore Agricoltura, Ambiente: Ignazio Salerno Assessore Bilancio e Tributi: Massimo Mazzilli Assessore Polizia Urbana e Piano generale del Traffico: Carlo Roselli Assessore Risorse Umane e Decentramento: Giuseppe Roselli Assessore Sviluppo Economico: Luca Cifarelli Totale: 7 assessori ( 7 uomini e nessuna donna) Alle ultime elezioni amministrative comunali, avvenute il 13-14 aprile 2008, i candidati al Consiglio sono stati per il 17,3% donne e per il 82,7% uomini: dei 30 consiglieri comunali, tuttavia, solo una donna risulta essere stata eletta (ovvero il 3,33%). Nella Giunta comunale, invece, ad oggi non risulta eletta nessuna donna come è riportato nella seguente tabella. Carica Sindaco Assessori Consiglieri

Riepilogo dell’Amministrazione comunale (Elezioni amministrative aprile 2008) Uomini Donne Totale % Donne Donne nominate 1 1 0,00 7 7 0,00 29 1 30 3,33 Maria Bovino

Totale

37

1

38

2,63

-

Nella tabella seguente è riportato l’elenco dei principali servizi/settori/commissioni presenti nella struttura organizzativa comunale che svolgono attività in favore delle Pari opportunità. Aree dirette - Servizi e progetti per le pari opportunità

Consulta comunale permanente per le Pari Opportunità

Responsabili: Giuseppina Vitale, Valentina Corcelli, Alessandra Ferrucci. Sede: Piazza Marconi, 12 – 70033 Corato (Ba) tel. 080 95 92 111, fax 080 87 29 189, e-mail: info@comune.corato.ba.it Occupazione e struttura del personale I Dipendenti a tempo indeterminato e il personale dirigente del Comune di Corato al 31/12/2008 risultano essere pari a 154 unità (99 uomini e 55 donne): le donne sono il 35,7% del totale degli occupati. Numero dipendenti per categoria/qualifica ed impiego Qualifica / posizione economica / profilo Segretari comunali e provinciali Dirigenti Categoria D

Presenti al 31/12/2007

A tempo pieno

In part time fino al 50%

In part time oltre il 50 %

Presenti al 31/12/2008

M

F

M

F

M

F

M

F

M

F

1

-

1

-

-

-

-

-

1

-

4 26

1 19

4 28

17

-

-

-

-

4 28

17

Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

BdG_31.indd 145

145 31/05/2010 12.04.23


Categoria C Categoria B Categoria A Altro personale

41 24 3 -

22 19 1 -

39 24 3 -

22 15 1 -

-

-

-

-

39 24 3 -

22 15 1 -

Totale

99

62

99

55

-

-

-

-

99

55

Per categorie risulta che il 39,6% degli occupati si trova nella fascia di Categoria C, seguito dalla “D” (29,2%). I Dirigenti sono il 2,6% circa degli occupati. La componente femminile più ampia risulta essere quella inquadrata nella Categoria C (40,0%); nessuna ricopre posizioni dirigenziali. Il coefficiente di rappresentazione femminile è per ciascuna categoria contrattuale il seguente: Segretari comunali e provinciali Dirigenti Categoria D Categoria C Categoria B Categoria A Altro personale

0,00 0,00 1,06 1,01 1,08 0,70 0,00

Il coefficiente di rappresentazione femminile indica un valore superiore all’unità nella Categoria B (1,08) e D (1,06). Nella Categoria C rappresenta un perfetto equilibrio tra uomini e donne (1,01). In tutte le altre categorie contrattuali, invece, le donne risultano essere sottorappresentate rispetto agli uomini. 9– Comune di Gravina in Puglia Struttura organizzativa dell’Amministrazione Il Comune di Gravina in Puglia è composto dai seguenti organi di governo: il Sindaco, il Consiglio e la Giunta: Sindaco: Giovanni Divella Consiglieri Comunali: Angelo Lapolla, Giovanni Depascale, Lorenzo Carbone, Salvatore Buonamassa. Michele Andriani, Michele Lorusso, Lorenzo Tremamunno. Vito Mazzarella, Pasquale Langiulli, Antonio Stragapede. Luigi Serangelo, Sergio Varvara. Giuseppe Peragina, Vito Martemucci. Giacinto Luppoli, Ignazio Ferrarese. Emanuele Digennaro. Nicola Cornacchia. Pietro Cappiello . Onofrio Vendola, Alessio Valente, Domenico Lenza, Domenico Calderoni, Giuseppe Carulli, Domenico Ricciardelli. Salvatore Debenedictis, Giovanni Lorusso, Gioachino Carone. Salvatore Capone. Totale: 29 consiglieri (29 uomini e nessuna donna). Vice-sindaco e Assessore Affari generali. Risorse umane. Contenzioso. Polizia municipale: Antonio Masiello Assessore Politiche ambientali, ecologia, sviluppo rurale (acqua e rifiuti), riserve naturali (Bosco Difesa grande e aree verdi). Tutela degli animali: Vincenzo Artal Assessore Opere e lavori pubblici. Edilizia. Infrastrutture. Manutenzione ordinarie e straordinaria (verde pubblico, arredo/decoro urbano, illuminazione, pronto intervento). Patrimonio: Giuseppe Prezzano Assessore Istruzione e infanzia. Marketing territoriale. Cultura. Turismo: Alessandra Ricciardelli Assessore Sviluppo Economico (attività produttive e commerciali, cooperazione economica, politiche industriali, politiche agricole ed agroalimentari): Mattia Dibattista Assessore Politiche Sociali (welfare, politiche sociali, politiche attive del lavoro, politiche della salute, politiche dell’accoglienza, nuova cittadinanza): Raffaele Lorusso Assessore Bilancio e Programmazione economica (finanze e tributi, economato e ragioneria, politiche comunitarie). Sistemi informativi e portale: Michele Lamuraglia Assessore Politiche giovanili. Sport. Tempo libero. Pari opportunità. Casa e famiglia. Protezione civile: Loredana Dibattista Totale: 8 assessori ( 6 uomini e 2 donne) Alle ultime elezioni amministrative comunali, avvenute il 6-7 giugno 2009, al Consiglio ci sono stati: il 19,2% di candidate donne e l’81,8% di candidati uomini: dei 30 consiglieri comunali, tuttavia, nessuna donna risulta essere eletta. Nella Giunta comunale, invece, ad oggi risultano elette 2 donne (ovvero il 25% degli assessori) come è riportato nella seguente tabella.

146 BdG_31.indd 146

Capitolo 3 - Analisi nali lisi s d si del della ella l ge la ggender e d sensitiveness

31/05/2010 12.04.23


Riepilogo dell’Amministrazione comunale (Elezioni amministrative giugno 2009) Carica Sindaco

Uomini 1

Donne -

Totale 1

% Donne 0,00

Assessori

6

2

8

25,00

Consiglieri

29

-

29

0,00

Donne nominate Alessandra Ricciardelli (Istruz. e infanzia. Mktg terr. Cultura. Turismo) Loredana Dibattista (Pol. giovanili. Sport. Tempo libero. P.O. Casa/fam. Prot. Civ.) -

Totale

36

2

38

5,26

-

Nella tabella seguente è riportato l’elenco dei principali servizi/settori/commissioni presenti nella struttura organizzativa comunale che svolgono attività in favore delle Pari opportunità. Aree dirette - Servizi e progetti per le pari opportunità

Commissione Politiche giovanili. Sport. Tempo libero. Pari opportunità. Casa e famiglia. Protezione civile

Presidente: Salvatore Buonamassa Sede: Via Vittorio Veneto, 12 - 70024 Gravina In Puglia (BA) tel. 080 32 59 111, fax 080 32 59 201, e-mail: segreteria.sindaco@comune.gravina.ba.it Componenti di minoranza  Domenico Calderoni  Giovanni Lorusso

Componenti di maggioranza  Salvatore Buonamassa (Presidente)  Giovanni De Pascale  Antonio Stragapede Aree dirette - Servizi e progetti per le pari opportunità

Assessorato Politiche giovanili. Sport. Tempo libero. Pari opportunità. Casa e famiglia. Protezione civile.

Dirigente: Loredana Dibattista Sede: Via Vittorio Veneto, 12 - 70024 Gravina In Puglia (BA) tel. 080 32 59 111, fax 080 32 59 201, e-mail: segreteria.sindaco@comune.gravina.ba.it Occupazione e struttura del personale I Dipendenti a tempo indeterminato e il personale dirigente del Comune di Gravina in Puglia al 31/12/2008 risultano essere pari a 141 unità (102 uomini e 39 donne): le donne sono il 27,6% del totale degli occupati. Numero dipendenti per categoria/qualifica ed impiego Qualifica / posizione economica / profilo Segretari comunali e provinciali Dirigenti Categoria D Categoria C Categoria B Categoria A Altro personale Totale

Presenti al 31/12/2007

A tempo pieno

In part time fino al 50%

In part time oltre il 50 %

Presenti al 31/12/2008

M

F

M

F

M

F

M

F

M

F

-

1

-

1

-

-

-

-

-

1

3 26 38 22 16 -

1 7 10 19 1 -

3 24 38 22 15 -

7 10 19 1 -

-

-

-

1 -

3 24 38 22 15 -

8 10 19 1 -

105

39

102

38

-

-

-

1

102

39

Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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147 31/05/2010 12.04.24


Per categorie risulta che il 34,0% degli occupati si trova nella fascia di Categoria C, seguito dalla “B” (29,1%). I Dirigenti sono il 2,1% circa degli occupati. La componente femminile più ampia risulta essere quella inquadrata nella Categoria B (48,7%); nessuna ricopre posizioni dirigenziali. Il coefficiente di rappresentazione femminile è per ciascuna categoria contrattuale il seguente: Segretari comunali e provinciali Dirigenti Categoria D Categoria C Categoria B Categoria A Altro personale

3,62 0,00 0,90 0,75 1,68 0,23 0,00

Il coefficiente di rappresentazione femminile indica un valore di molto superiore all’unità nella Categoria Segretari comunali e provinciali (3,62) e B (1,68). In tutte le altre categorie contrattuali, invece, le donne risultano essere sottorappresentate rispetto agli uomini. 10 – Comune di Gioia del Colle Struttura organizzativa dell’Amministrazione Il Comune di Gioia del Colle è composto dai seguenti organi di governo: il Sindaco, il Consiglio e la Giunta: Sindaco: Piero Longo Consiglieri Comunali: Vito Giuseppe Longo, Vito Antonio Paradiso, Mauro Mastrovito, Giuseppe Tuccillo, Federico Milano, Vito Antonio Falcone. Giovanni Mastrangelo, Leonardo Dongiovanni, Filippo Gallo, Bellisario Mastromarino. Filippo G.Tisci. Vincenzo Lamanna. Vito Ludovico, Giuseppe Lenin Masi, Sergio Povia, Pietro Donvito. Tommaso Bradascio. Donato A Mancino, Francesco P.Ventaglini. Claudio V. De Leonardis. Totale: 20 consiglieri (20 uomini e nessuna donna). Vice-sindaco e Assessore Servizi Sociali: Isacco Isdraele-Romano Assessore Lavori Pubblici: Sante Celiberti Assessore Tributi - Entrate Locali - Attuazione del Programma - Rapporti con il Consiglio Comunale: Fabio De Benedictis Assessore Contenzioso - Rapporti con Società partecipate – Commercio: Giacinto Donvito Assessore Cittadino - Polizia Municipale – Traffico: Tommaso Donvito Assessore Attività Produttive: Francesco Giordano Assessore Ambiente: Antonicelli Federico Totale: 7 assessori (7 uomini e nessuna donna) Alle ultime elezioni amministrative comunali, avvenute il 13-14 aprile 2008, i candidati al Consiglio sono stati per il 22,4% donne e per il 77,6% uomini: dei 20 consiglieri comunali, tuttavia, non risulta eletta nessuna donna. Anche nella Giunta comunale ad oggi non risulta eletta nessuna donna come è riportato nella seguente tabella. Riepilogo dell’Amministrazione comunale (Elezioni amministrative aprile 2008) Carica Sindaco Assessori Consiglieri

Uomini 1 7 20

Donne -

Totale 1 7 20

% Donne 0,00 0,00 0,00

Donne nominate -

Totale

28

-

28

0,00

-

Nella tabella seguente è riportato l’elenco dei principali servizi/settori/commissioni presenti nella struttura organizzativa comunale che svolgono attività in favore delle Pari opportunità. Aree dirette - Servizi e progetti per le pari opportunità

148 BdG_31.indd 148

Commissione Servizi sociali, Sanità, Scuola e Cultura, Beni Culturali e Ambientali, Sport, Turismo e Spettacolo, Politiche Giovanili

Capitolo 3 - Analisi della gender sensitiveness

31/05/2010 12.04.24


Presidente: Filippo G.Tisci Sede: Piazza Margherita di Savoia, n.10 – Gioia del Colle (BA) tel. 080 34 94 232/238, fax 080 34 94 258, e-mail: sindaco@comune.gioiadelcolle.ba.it Componenti di minoranza  Tommaso Bradascio  Giuseppe Lenin Masi

Componenti di maggioranza  Leonardo Dongiovanni  Vito Antonio Paradiso  Filippo G.Tisci Occupazione e struttura del personale

I Dipendenti a tempo indeterminato e il personale dirigente del Comune di Gioia del Colle al 31/12/2008 risultano essere pari a 131 unità (70 uomini e 61 donne): le donne sono il 46,5% del totale degli occupati. Numero dipendenti per categoria/qualifica ed impiego Qualifica / posizione economica / profilo

Presenti al 31/12/2007

A tempo pieno

In part time fino al 50%

In part time oltre il 50 %

Presenti al 31/12/2008

M

F

M

F

M

F

M

F

M

F

Segretari comunali e provinciali Dirigenti Categoria D Categoria C Categoria B Categoria A Altro personale

N.D.

N.D.

1

-

-

-

-

-

1

-

N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D.

N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D.

2 9 29 17 7 -

8 27 20 -

1 5 -

4 -

-

1 1 -

2 9 29 17 12 -

8 28 21 4 -

Totale

N.D.

N.D.

65

55

6

4

-

2

70

61

Per categorie risulta che il 43,5% degli occupati si trova nella fascia di Categoria C, seguito dalla “B” (29%). I Dirigenti sono il 1,5% circa degli occupati. La componente femminile più ampia risulta essere quella inquadrata nella Categoria C (45,9%); nessuna donna ricopre posizioni dirigenziali. Il coefficiente di rappresentazione femminile è per ciascuna categoria contrattuale il seguente: Segretari comunali e provinciali Dirigenti Categoria D Categoria C Categoria B Categoria A Altro personale

0,00 0,00 1,01 1,05 1,19 0,54 0,00

Il coefficiente di rappresentazione femminile indica un valore superiore all’unità nella Categoria B (1,19). Nella Categoria D e C esso rappresenta un perfetto equilibrio (rispettivamente 1,01 e 1,05). In tutte le altre categorie contrattuali, invece, le donne risultano essere sottorappresentate rispetto agli uomini. 11 – Comune di Ruvo di Puglia Struttura organizzativa dell’Amministrazione Il Comune di Ruvo di Puglia è composto dai seguenti organi di governo: il Sindaco, il Consiglio e la Giunta: Sindaco: Michele Stragapede

Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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149 31/05/2010 12.04.25


Consiglieri Comunali: Vito Nicola Ottombrini, Leonardo Leone, Caterina Montaruli, Francesco Barile. Adriana Basile. Eugenia Bucci. Giovanni Bucci, Lia Caldarola, Alessandro Pellegrini, Michele Scardigno. Giovanni Camerino. Francesco Catalano. Saverio Fatone. Antonio Paparella, Matteo Paparella, Giuseppe Testini. Antonio Pellegrino. Pasquale Raffaele. Michele Ruta. Giovanni Turturro. Totale: 20 consiglieri (16 uomini e 4 donne). Vice-sindaco e Assessore Personale, Innovazione Amministrativa, Pianificazione Strategica e di Area Vasta: Luca Crispino Assessore Comunicazione e Trasparenza - Politiche per lo Sport - Contratti e Appalti – Contenzioso: Domenico Curci Assessore Attività Produttive, Commercio, Agricoltura, Polizia municipale: Salvatore Lovino Assessore Bilancio, Programmazione, Patrimonio, Attuazione del Programma: Vincenzo Altamura Assessore Urbanistica, Lavori Pubblici, Tutela del Territorio: Biagio Mastrorilli Assessore Cultura, Turismo, Pubblica Istruzione: Cleto Bucci Assessore Solidarietà Sociale, Politiche per l’infanzia, Politiche Giovanili, Pari Opportunità – Partecipazione: Irene Turturo Totale: 7 assessori (6 uomini e 1 donna) Alle ultime elezioni amministrative comunali, avvenute il 28-29 maggio 2006, i candidati al Consiglio sono stati per il 19,9% donne e per il 80,1% uomini: dei 20 consiglieri comunali risultano elette 4 donne (ovvero il 20%). Nella Giunta comunale risulta eletta 1 donna come è riportato nella seguente tabella. Riepilogo dell’Amministrazione comunale (Elezioni amministrative maggio 2006) Carica Sindaco

Uomini 1

Donne -

Totale 1

% Donne 0,00

Assessori

6

1

7

14,28

Consiglieri

16

4

20

20,00

Totale

23

5

28

17,85

Donne nominate Irene Turturo (Solidarietà Soc., Pol. Inf., Pol. Giov., P.O. Partecipaz.) Caterina Montaruli Adriana Basile Eugenia Bucci Lia Caldarola -

Nella tabella seguente è riportato l’elenco dei principali servizi/settori/commissioni presenti nella struttura organizzativa comunale che svolgono attività in favore delle Pari opportunità. Aree dirette - Servizi e progetti per le pari opportunità

Assessorato Solidarietà Sociale, Politiche per l’infanzia, Politiche Giovanili, Pari Opportunità – Partecipazione

Dirigente: Irene Turturo Sede: Piazza Matteotti, 31 - 70037 Ruvo di Puglia (BA) tel. 080 95 07 111, fax 080 36 13 465, e-mail: i.turturo@comune.ruvodipuglia.ba.it Occupazione e struttura del personale I Dipendenti a tempo indeterminato e il personale dirigente del Comune di Ruvo di Pugliia al 31/12/2008 risultano essere pari a 115 unità (75 uomini e 40 donne): le donne sono il 34,78% del totale degli occupati. Numero dipendenti per categoria/qualifica ed impiego Qualifica / posizione economica / profilo Segretari comunali e provinciali

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Presenti al 31/12/2007

A tempo pieno

In part time fino al 50%

In part time oltre il 50 %

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Dirigenti Categoria D Categoria C Categoria B Categoria A Altro personale

3 6 33 20 14 -

1 11 17 10 -

3 5 33 19 14 1

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Per categorie risulta che il 42,6% degli occupati si trova nella fascia di Categoria C, seguito dalla “B” (25,2%). I Dirigenti sono il 3,5% circa degli occupati. La componente femminile più ampia risulta essere quella inquadrata nella Categoria C (40%); il 2,5% delle donne, inoltre, ricopre posizioni dirigenziali. Il coefficiente di rappresentazione femminile è per ciascuna categoria contrattuale il seguente: Segretari comunali e provinciali Dirigenti Categoria D Categoria C Categoria B Categoria A Altro personale

2,88 0,72 2,03 0,94 0,99 0,00 0,00

Il coefficiente di rappresentazione femminile indica un valore superiore all’unità nella Categoria Segretari comunali e provinciali (2,88) e nella Categoria D (2,03). Nella Categoria B esso rappresenta un perfetto equilibrio (0,99). In tutte le altre categorie contrattuali, invece, le donne risultano essere sottorappresentate rispetto agli uomini. 12 – Comune di Sannicandro di Bari Struttura organizzativa dell’Amministrazione Il Comune di Sannicandro di Bari è composto dai seguenti organi di governo: il Sindaco, il Consiglio e la Giunta: Sindaco: Antonio Baccellieri Consiglieri Comunali: Vitantonio Clarizio, Vito Nicola Giannone, Albina Giannone, Nicola Silletti. Nicola Racanelli, Giuseppe Loiacono, Vito Bellino, Pasquale Rizzi. Vincenzo Beato, Giacomo Gigante. Michele Piccolo. Vito Michele Domenico Novielli, Giuseppe Giannone. Antonio Picardi, Giovanni Turchiano. Massimo Zuccaro. Totale: 16 consiglieri (15 uomini e 1 donna). Vice-sindaco e Assessore Cultura e Pubblica Istruzione e Finanze e Tributi: Giuseppe Loiacono Assessore Lavori pubblici: Giuseppe Giacomo Mondelli Assessore Urbanistica: Nicola Silletti Assessore Agricoltura e Pari Opportunità: Albina Giannone Assessore Servizi Sociali e Polizia Municipale: Michele Piccolo Assessore Commercio, Ecologia ed Ambiente, Protezione Civile: Pasquale Rizzi Totale: 6 assessori (5 uomini e 1 donna) Alle ultime elezioni amministrative comunali, avvenute il 27-28 maggio 2007, i candidati al Consiglio sono stati per il 18,7% donne e per il 81,3% uomini: dei 16 consiglieri comunali risulta, tuttavia, eletta una sola donna (ovvero il 6,25%). Anche nella Giunta comunale risulta eletta 1 sola donna come è riportato nella seguente tabella. Riepilogo dell’Amministrazione comunale (Elezioni amministrative maggio 2007) Carica Sindaco

Uomini 1

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% Donne 0,00

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Donne nominate Albina Giannone (Agricoltura e P.O.)

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Consiglieri

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Totale

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Albina Giannone -

Nella tabella seguente è riportato l’elenco dei principali servizi/settori/commissioni presenti nella struttura organizzativa comunale che svolgono attività in favore delle Pari opportunità. Aree dirette - Servizi e progetti per le pari opportunità

Assessorato Agricoltura e Pari opportunità

Dirigente: Albina Giannone Sede: Via Municipio, 1 - 70028 Sannicandro di Bari (BA) tel. 080 993.61.11, fax 080 99 36 333, e-mail: segretario@comune.sannicandro.bari.it Capo Sezione Socio-Culturale e Responsabile dell’Ufficio Unico Comune “Bollenti Spiriti”.

Aree dirette - Servizi e progetti per le pari opportunità

Responsabile: Maria Pia Baccaro Sede: Via Municipio, 1 - 70028 Sannicandro di Bari (BA) tel. 080.99 36 322, fax 080 99 36 333, e-mail: segretario@comune.sannicandro.bari.it Occupazione e struttura del personale I Dipendenti a tempo indeterminato del Comune di Sannicandro di Bari al 31/12/2008 risultano essere pari a 37 unità (22 uomini e 15 donne): le donne sono il 40,54% del totale degli occupati. Numero dipendenti per categoria/qualifica ed impiego Qualifica / posizione economica / profilo

Presenti al 31/12/2007

A tempo pieno

In part time fino al 50%

In part time oltre il 50 %

Presenti al 31/12/2008

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Segretari comunali e provinciali Dirigenti Categoria D Categoria C Categoria B Categoria A Altro personale

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Per categorie risulta che il 37,8% degli occupati si trova nella fascia di Categoria C e “B”. Non ci sono Dirigenti tra gli occupati. La componente femminile più ampia risulta essere quella inquadrata nella Categoria B (46,7%) seguita dalla Categoria C (33,3%). Il coefficiente di rappresentazione femminile è per ciascuna categoria contrattuale il seguente: Segretari comunali e provinciali Dirigenti Categoria D Categoria C Categoria B Categoria A Altro personale

0,00 0,00 1,23 0,88 1,23 0,62 0,00

Il coefficiente di rappresentazione femminile indica un valore superiore all’unità nella Categoria D e nella Categoria B (1,23). In tutte le altre categorie contrattuali, invece, le donne risultano essere sottorappresentate rispetto agli uomini.

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Capitolo 3 - Analisi della gender sensitiveness

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3.2.2

Competenze dell’Ente Comune nelle politiche di genere (analisi qualitativa)

Come stabilito, l’indagine quantitativa sui dodici Comuni sopra indicati va integrata con i risultati dell’analisi qualitativa svolta tramite apposite interviste e questionari rivolti ai Responsabili degli Uffici che si occupano di Servizi e progetti per le Pari Opportunità di quei Comuni che hanno sviluppato negli ultimi tempi best practices in tema di politiche di genere e di bilancio sociale, ovvero: Comune Bari Altamura Molfetta Putignano Ruvo di Puglia Sannicandro di Bari Fonte: Elaborazione Arthur D. Little

L’analisi qualitativa di ciascuna delle Amministrazioni comunali individuate è riportata di seguito. 1 - Comune di Bari Colloquio con la Responsabile: Mariella Santacroce - Presidente della Commissione per le Pari Opportunità Best practices in tema di politiche di genere e di bilancio sociale  Istituzione della Commissione Consiliare Permanente Speciale per le Pari Opportunità (delibera n. 61 del 13/03/1995) L’amministrazione comunale di Bari ha istituito con Delibera n. 61 del 13 marzo 1995 la Commissione Consiliare Permanente Speciale per le Pari Opportunità. La Commissione intende conseguire i seguenti obiettivi:  favorire l’individuazione, con particolare riferimento alla Pubblica Amministrazione, di indicatori che permettono la comparazione e la raccolta di informazioni per le politiche di Pari Opportunità mettendo in rete le esperienze presenti sul territorio;  promuovere e favorire l’istituzione dei Comitati per le Pari Opportunità presso le aziende e le imprese del territorio metropolitano;  inserire in tutte le attività formative moduli per valorizzare la differenza di genere;  favorire il superamento di stereotipi culturali legati al genere nelle attività di orientamento scolastico;  individuare forme di sostegno ed iniziative volte a promuovere la formazione di una cultura istituzionale di rappresentanza femminile nelle assemblee elettive e nei luoghi dove si assumono le decisioni;  promuovere una politica dei tempi in attuazione della Legge n. 53/2000;  promuovere e sostenere ogni azione politico-culturale ed anche legale in direzione del superamento di ogni forma di discriminazione, valorizzando le differenze di genere intese come risorse e non come svantaggio;  tenere conto della differenza di genere nello studio e nella verifica di riforme dell’ordinamento Statutario e legislativo e nelle prassi amministrative;  garantire il diritto alla cittadinanza universale nel rispetto delle differenti identità sessuate, contro ogni forma di discriminazione di genere, di razza, di religione, etc.;  essere punto di riferimento e di sostegno per chiunque (donne e uomini) intenda segnalare e/o denunciare ogni forma palese e non di discriminazione e segregazione professionale, di oppressione culturale, di schiavitù psicologica e sessuale. La Commissione Consiliare Speciale per le Pari Opportunità promuove l’attuazione di azioni positive intese come misure dirette a rimuovere gli ostacoli che di fatto impediscono la realizzazione di pari opportunità e della parità uomo-donna nell’ambito sociale, economico e culturale della Città di Bari. La Commissione è formata da tutte le rappresentanze politiche del Consiglio Comunale e da tre esperte esterne elette dallo stesso Consiglio Comunale. Lo strumento principale per favorire le Pari Opportunità sono le Azioni Positive.

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Un programma di azione positiva è un intervento temporaneo destinato a:  identificare ed eliminare le discriminazioni in atto nei confronti delle lavoratrici;  accrescere la presenza femminile nel mondo del lavoro;  garantire l’inserimento delle donne in ogni mansione, anche in quelle tradizionalmente maschili;  promuovere lo sviluppo professionale e di carriera delle donne, favorendo le possibilità di accedere a tutte le posizioni e i livelli organizzativi. Gli obiettivi di un programma di azione positiva sono:  eliminare la segregazione femminile a causa della quale le donne sono concentrate in occupazioni con scarsa qualificazione, bassi salari e scarso prestigio sociale;  favorire una maggiore presenza femminile nel mondo del lavoro;  attuare condizioni di effettiva possibilità di carriera. In questi anni la Commissione ha promosso:  la costituzione del Comitato per le Pari Opportunità delle/dei dipendenti del Comune di Bari;  la costituzione della Consulta degli immigrati;  la costituzione, con delibera C.C. n. 84 del 03-03-1997, della Commissione sul piano dei tempi della città;  il dibattito sul tema delle unioni civili, della violenza sessuale e della prostituzione.  Progetto di installazione di cassetta postale La Commissione Consiliare Speciale Pari Opportunità ha promosso l’installazione di una “cassetta” presso la sede U.R.P. per la raccolta delle denunce e/o segnalazioni per le donne vittime di abusi o discriminazioni.  Convegno “Modelli culturali delle violenze” La Commissione Consiliare Speciale Pari Opportunità ha organizzato il convegno sul tema “Modelli culturali delle violenze” a cui è seguita una tavola rotonda.  Opuscolo informativo “Donne oltre il duemila” Il progetto, promosso dalla Commissione Consiliare Speciale dell’amministrazione comunale di Bari, è rivolto ai cittadini stranieri non residenti a Bari per promuovere azioni mirate a favorire pari opportunità per le donne e per gli uomini.  Progetto Kairos Puglia - Partecipazione del Comune di Bari su progetto presentato dall’associazione Micaela Il Comune di Bari ha partecipato come partner al progetto presentato dall’Associazione Micaela contro la tratta di esseri umani a scopo di sfruttamento sessuale e lavorativo. La problematica riguarda non solo la prostituzione, in dilagante aumento sia sulle strade sia al chiuso (appartamenti, locali notturni, centri massaggi, etc.) ma anche la tratta a scopo di sfruttamento lavorativo nei cantieri, nelle campagne, nelle fabbriche, nelle case, etc. Il costo totale del progetto è stato di 182.000,00 Euro di cui la quota di cofinanziamento a carico degli Enti Locali è stimata nella percentuale del 30%. I fondi messi a disposizione dal Ministero per le Pari Opportunità sono stati esigui in quanto per ogni progetto è stato finanziato non più del 22% del costo preventivato. In Puglia il Progetto Kairos è stato avviato nella città di Bari ed in un altro comune della stessa provincia dal 2002 in collaborazione con la Caritas Diocesana Bari – Bitonto. Dal 26 aprile 2004 l’Associazione Micaela è formalmente iscritta alla seconda sezione del registro di enti e associazioni che svolgono attività a favore degli stranieri immigrati, presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ed è, quindi, formalmente autorizzata ad accogliere donne che aderiscano a programmi di accoglienza ed integrazione sociale ed a richiedere alle questure i permessi di soggiorno.  Convegno “Donne e pari opportunità nel mondo politico” La Commissione Consiliare Pari Opportunità del Comune di Bari ha organizzato un convegno sul tema “Donne e opportunità nel mondo politico”, per approfondire la conoscenza della normativa vigente e delle nuove proposte per le diverse istituzioni: Comune, Provincia, Regione, Parlamento Nazionale ed Europeo e per discutere, in particolare, sulla modifica apportata all’art. 51 della Costituzione Italiana che ha introdotto novità in termini di “pari opportunità”.

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 Progetto di attivazione di uno Sportello d’Informazione per Extracomunitari (non attuato) L’istituzione dello sportello d’informazione per l’extracomunitario, “Extrainfo”, rientra nella logica di facilitare l’apprendimento delle norme che regolano i vari settori della Pubblica Amministrazione e rendere autonomo l’extracomunitario nella gestione del rapporto con l’Ente. Extrainfo diventa un ponte di collegamento tra l’extracomunitario e la Pubblica Amministrazione, migliorando i servizi stessi della PA in virtù di una informazione centralizzata e mirata. Le informazioni acquisite nel corso del progetto consentiranno di ottenere una sorta di “osservatorio” costantemente aggiornato sulla posizione e sulla mappatura degli extracomunitari presenti sul territorio cittadino. Sono destinatari del suddetto progetto le seguenti categorie di extracomunitari:  extracomunitari censiti e regolarmente residenti in Bari;  extracomunitari residenti in Bari, ma non censiti;  extracomunitari censiti, ma non residenti. Con la realizzazione dello sportello Extrainfo, si otterrà una maggiore integrazione sociale dell’extracomunitario, oltre ad una sensibilizzazione dello stesso ad ottemperare agli obblighi che attualmente vengono elusi, spesso a causa della mancanza d’informazione in danno della Pubblica Amministrazione.  Violenza di genere (stalking) Da quando Mariella Santacroce è stata nominata (appena 2 mesi fa) alla Presidenza della Commissione Pari Opportunità del Comune di Bari, il tema su cui si sta concentrando l’attività della Commissione è quello della violenza di genere ed in particolare la problematica relativa allo stalking. La Regione Puglia detiene un triste primato per denunce di stalking: l’80% delle denunce, infatti, riguarda le donne. Il termine inglese stalking sta ad indicare un fenomeno psicologico e sociale conosciuto anche come sindrome del molestatore assillante, “inseguimento ossessivo” o anche “obsessional following”. Si tratta di uno sfinimento quotidiano ai danni della donna che finisce per corrodere resistenza, difesa e voglia di vivere. Sono state ideate alcune iniziative da porre in essere nei prossimi mesi. In particolare è stata programmata una tavola rotonda il cui scopo fondamentale è informare le donne della Città di Bari sul reato dello stalking. La Commissione sta valutando di riproporre un’idea progettuale sviluppata nelle precedenti amministrazioni come strumento di tutela. Il 12 luglio 2007 è stata, infatti, istituita dal Comune di Bari l’Associazione Desiree (Centro antiviolenza di prima accoglienza) in cooperazione con l’associazione Onlus Aracne. Erano state avanzate, inoltre, una serie di proposte per l’attuazione del progetto:  organizzazione di un convegno sulla problematica dello stalking con particolare attenzione al territorio barese;  realizzazione di un’indagine conoscitiva del fenomeno per valutarne l’ampiezza;  coinvolgimento della Regione Puglia con iniziative di sensibilizzazione per formulare una legge contro la violenza di genere;  coinvolgimento di associazioni nazionali come ad esempio l’associazione “Doppia Difesa”.  Parcheggio rosa Presso il parcheggio sotterraneo di P.zza Giulio Cesare sono stati destinati alle donne i posti in prossimità delle uscite per agevolarne l’accessibilità.  Progetto LEAD (Local Equality Agencies Development) Il progetto (vedi Paragrafo 1.3.1 - Bilancio di genere: il contesto internazionale e italiano), finanziato nell’ambito dell’iniziativa INTERREG III C ZONA EST, intendeva promuovere le Agenzie locali di parità come strumento di integrazione del principio di pari opportunità all’interno dei processi di sviluppo locale. Obiettivo prioritario dell’Agenzia locale di parità infatti era quello di promuovere e consolidare nei diversi contesti locali una rete - tra istituti e centri specializzati nelle pari opportunità, istituzioni locali pubbliche, organismi dedicati alle politiche del lavoro - quindi un modello di interazione, in grado di favorire la partecipazione femminile ai processi decisionali. L’attività delle Agenzie era, inoltre, accompagnata e sostenuta da un’azione trasversale sulla comunicazione orientata alle pari opportunità per garantire la visibilità delle iniziative e la promozione della sostenibilità al termine dei finanziamenti comunitari.

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Il principio di uguaglianza e di non discriminazione è ribadito più volte all’interno della Costituzione italiana e in alcuni dei più importanti documenti del diritto internazionale. L’articolo 3 della nostra Costituzione, la legge n. 903/1977 sulla parità di trattamento sul lavoro, la legge costituzionale del 2003 che modifica l’articolo 51, relativamente all’accesso delle donne agli uffici pubblici e alle cariche elettive, la direttiva 2006/54/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, contribuiscono a creare un clima culturale diverso, capace di trasformare ogni forma di diversità in elemento di ricchezza. L’affermazione della voce delle donne è importante per il futuro di tutti, non solo per il futuro delle donne stesse. Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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Il progetto ha avuto una durata di 2 anni da luglio 2005 a dicembre 2007 Il partenariato del Progetto L.E.A.D. era così composto:  Comune di Bari - Italia (Capofila);  Diputacion Provincial de Granada - Spagna;  Comune di Zalaegerszeg - Ungheria;  Provincia di Milano - Italia;  Business Link Hertfordshire - Regno Unito. Il progetto è nato dalla constatazione che numerosi fattori ostacolano oggi la piena partecipazione femminile ai processi decisionali ed ha inteso sperimentare un approccio integrato alle politiche di pari opportunità, al fine di favorire la partecipazione delle donne allo sviluppo locale e ai processi decisionali relativi. Tale obiettivo è stato perseguito attraverso:  l’elaborazione di “Agende locali di parità” condivise da attori pubblici e privati significativi e da Associazioni e movimenti femminili territoriali;  la modellizzazione e sperimentazione di “Agenzie locali di Parità”, intese come formalizzazione della rete territoriale preposta all’elaborazione delle Agende Locali volta a fornire servizi integrati al territorio per l’occupabilità femminile e il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro delle donne dei territori coinvolti;  un’azione trasversale sulla comunicazione istituzionale orientata alle Pari Opportunità. Tutte le azioni fin qui condotte sono state sintetizzate e raccolte in “manuali” che costituiscono un esempio di modellizzazione europea e, pertanto, risultano condivisibili con altri Enti ed Istituzioni europee che vogliano sperimentarsi con un percorso simile. Bilancio di Genere del Comune Il Comune di Bari – Assessorato all’Economia in collaborazione con IPRES - Istituto Pugliese di Ricerche Economiche e Sociali ha realizzato nel 2007 il primo Bilancio di Genere dell’Amministrazione comunale. Il percorso avviato dall’Amministrazione con la redazione del Bilancio di Genere si è completato successivamente con la presentazione del primo Bilancio Sociale del Comune di Bari relativo al consuntivo 2007, in coerenza con la Direttiva del Dipartimento della Funzione Pubblica (Rendicontazione sociale nelle Amministrazioni pubbliche) che invitava gli Enti all’adozione di questo strumento di rendicontazione sociale. L’obiettivo del Bilancio Sociale è stato quello di comunicare in modo chiaro, trasparente e comprensibile “come, dove e quanto” l’attività di governo in materia di politiche sociali fosse stata effettivamente realizzata sul territorio comunale. Questo documento non si è sostituito agli altri strumenti ufficiali di contabilità pubblica, piuttosto si è affiancato ai “modelli tradizionali” in un’ottica di rilettura dei dati e delle informazioni esistenti, al fine di dar conto degli effetti prodotti dalle scelte di bilancio dell’Ente, in relazione ai diversi stakeholders con i quali è stata avviata o potenziata la comunicazione istituzionale in un’ottica di trasparenza e di collaborazione reciproca. In definitiva è stato effettuato un esercizio di riclassificazione della spesa pubblica, corrente e per investimenti, per settori e per destinatari finali. Famiglia, Infanzia e Minori, Giovani, Anziani, Disabili, Stranieri, Dipendenze, Disagio e salute mentale, Contrasto alla povertà sono state le categorie a tal fine individuate. In un secondo momento, il Bilancio di Genere è divenuto, pertanto, parte integrante del Bilancio Sociale stesso. Il Bilancio di Genere è stato, infatti, trattato come uno strumento importante che è andato ad integrare concretamente le tematiche della parità tra uomini e donne nelle politiche e nelle procedure di bilancio dell’Ente. Il presupposto teorico dell’analisi di genere è stato quello di considerare le politiche economiche non neutrali, ritenendo che le scelte delle amministrazioni locali potessero influire in modo differente sugli uomini e sulle donne, sostanzialmente a causa dei diversi carichi e ruoli lavorativi e familiari. In questo senso il bilancio, redatto a norma di legge, ha offerto un quadro di lettura che si è concentrato soprattutto sugli aspetti contabili e amministrativi. Esso ha messo in evidenza la modalità di composizione delle spese e le fonti di reperimento delle risorse. Tale presentazione non ha offerto, però, un impatto immediato per la comprensione di come effettivamente le risorse sono state assegnate alle varie aree di intervento.

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Anche in questo caso per cercare di ottenere una maggiore trasparenza e comprensibilità si è svolta, perciò, un’operazione di riclassificazione secondo criteri di priorità, per rappresentare in ordine di importanza quali aree di intervento abbiano inciso in misura maggiore sulle pari opportunità. Dalla riclassificazione più analitica delle voci di bilancio si sono evidenziati due aspetti rispetto ad un approccio di genere, ovvero: le macro aree di genere; le macro aree funzionali. In dettaglio, al fine di rendere più leggibile e comprensibile il bilancio secondo un’ottica di genere: le macro aree di genere hanno compreso le aree direttamente inerenti il genere, le aree indirettamente inerenti il genere, le aree ambientali e quelle neutre per il genere; le macro aree funzionali secondo l’ottica di genere hanno riguardato, invece, l’area di conciliazione vita familiare-vita lavorativa, l’area del mercato del lavoro, della qualità della vita, dell’organizzazione e della partecipazione. Il Bilancio di Genere si è ispirato ai principi di: equità, nel porre in evidenza la non neutralità delle decisioni assunte in sede di bilancio di previsione; efficienza, in quanto l’analisi di genere dei bisogni ha portato una miglior conoscenza delle esigenze della comunità di riferimento favorendo un impiego più razionale delle risorse a disposizione; trasparenza, intesa come conseguenza della possibilità di evidenziare nel bilancio le aree di intervento più interessate dalle disparità di genere; consapevolezza negli amministratori dell’utilità di tale analisi e del suo inserimento negli strumenti di programmazione. 2 - Comune di Altamura Colloquio con la Responsabile: Angela Miglionico - Consigliera per le Pari Opportunità e Presidente della Commissione per le Pari Opportunità Best practices in tema di politiche di genere e di bilancio sociale  Istituzione del Comitato per le Pari Opportunità La Commissione per le Pari Opportunità del Comune di Altamura ha inoltrato la richiesta di istituzione del Comitato per le Pari Opportunità. È stato approvato all’unanimità dalla Commissione il Regolamento del Comitato di Ente per le pari opportunità uomo-donna. Con questo documento si disciplina l’operatività a tendere del Comitato di Ente Pari Opportunità uomo-donna. Il Comitato di Ente Pari Opportunità uomo-donna promuove l’affermazione della differenza di genere e della pari dignità delle persone, al fine di migliorare la qualità della vita nell’ambiente di lavoro e valorizzare pienamente le risorse umane. Il Comitato, per il perseguimento delle sue finalità: propone piani di Azioni Positive ai sensi della Legge 125/1991 per assicurare una reale parità tra donne e uomini; formula proposte in ordine alle seguenti materie: accesso e progressione di carriera, attribuzione di incarichi e responsabilità, mansioni, mobilità, formazione e aggiornamento professionale, orario di lavoro nonché altre materie particolarmente rilevanti per la condizione del personale; realizza ricerche, indagini, studi e progetti per promuovere e consolidare condizioni di pari opportunità tra il personale; esprime pareri preventivi e osservazioni sugli atti di interesse generale riguardanti le politiche di gestione del personale; promuove iniziative volte a dare attuazione alle Direttive CEE per l’affermazione sul lavoro della pari dignità delle persone; elabora proposte in merito a specifiche problematiche concernenti l’organizzazione del lavoro quali l’educazione alla salute, la sicurezza e l’igiene sul lavoro, con particolare attenzione alla maternità; valuta i fatti segnalati riguardanti situazione di discriminazione diretta e/o indiretta e formula proposte in merito nel rispetto della legge sulla privacy; relaziona, preferibilmente una volta all’anno, entro il 31 ottobre, alla Commissione Consiliare sulle attività svolte e sulle condizioni oggettive delle lavoratrici e dei lavoratori; svolge attività di pubblicizzazione e sensibilizzazione nei confronti del personale sulle tematiche inerenti le pari opportunità e le differenze di genere; assolve ad ogni altro compito ad esso attribuito da norme di legge e/o da regolamenti e dal CCNL.

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Per garantire la funzionalità del Comitato di Ente l’Amministrazione istituisce un apposito capitolo di Bilancio, sul quale finanziare le attività del Comitato stesso. Il Comitato utilizza altresì eventuali fondi messi a disposizione dall’Unione Europea, dallo Stato o da altri soggetti pubblici e privati, con le modalità previste dalla legge e dal Piano Esecutivo di Gestione. Il Comitato ha facoltà di organizzare, in orario di lavoro, fino ad un massimo di tre incontri all’anno con i dipendenti e le dipendenti, dandone preavviso all’Amministrazione, almeno 15 giorni prima dell’iniziativa.  Istituzione della Commissione Speciale per le Pari Opportunità (delibera n. 60 del 29/11/2006) Con Delibera n. 60 del 29/11/2006 è stata istituita la Commissione speciale per le Pari Opportunità affinché, in conformità a quanto previsto dall’Art. 21 dello Statuto Comunale, promuova azioni per favorire pari opportunità per le donne e per gli uomini al fine di garantire diritti e doveri. Essa ispira e promuove la propria attività all’affermazione di pari opportunità professionali, sociali, culturali e politiche e in particolare al superamento di qualsiasi forma di discriminazione etnica, religiosa fra sessi e fra differenti identità e comunità. La Commissione formula proposte, pareri e osservazioni al Consiglio Comunale per garantire l’attuazione di politiche orientate al genere, nell’ambito delle scelte e delle attività amministrative dello stesso Comune, al fine di promuovere e affermare uguale contributo alla vita economica e sociale. Ogni Gruppo consiliare ha diritto ad essere rappresentato in seno alla Commissione con un massimo di due Consiglieri Comunali, di cui uno con la funzione di Capogruppo. Entrambi i componenti possono partecipare alle sedute della Commissione con voto deliberativo espresso dal solo componente capogruppo. In caso di assenza di quest’ultimo, tale prerogativa spetta al secondo componente. Ai fini della formazione e del calcolo della maggioranza dei voti, ciascun componente Capogruppo, e in sua assenza il secondo componente, esprime un numero di voti pari a quello dei Consiglieri Comunali del proprio Gruppo che rappresenta. La Commissione rimane in carica per la durata del mandato amministrativo del Consiglio Comunale che l’ha nominata. Per quanto non previsto dal presente articolo valgono le regole generali per le Commissioni Consiliari Permanenti di Controllo.  Progetto “Parcheggi rosa” In considerazione del concreto, reale e imprescindibile disagio, vissuto dalle donne in gravidanza che si recano con la propria automobile presso i principali servizi pubblici: consultorio; ospedale; ufficio igiene; posta e telecomunicazione; uffici comunali il progetto prevede che siano individuati posti auto nei parcheggi a pagamento del Comune da destinarsi alle donne in gravidanza. 4 - Comune di Putignano Colloquio con il Responsabile: Gianvincenzo Angelini De Miccolis – Sindaco di Putignano Best practices in tema di politiche di genere e di bilancio sociale  Programma di Riqualificazione Urbana (P.R.U.) Il Comune di Putignano ha partecipato al bando scaduto a febbraio 2009 noto come Programma di Riqualificazione Urbana (P.R.U.) per Alloggi a Canone Sostenibile di San Pietro Piturno. Il progetto prevede la ristrutturazione di 2 edifici per un totale di 48 appartamenti nell’ottica di elevare la qualificazione energetica attraverso interventi di risparmio energetico, coibentazione, installazioni di intercapedini e strumenti di raffreddamento per la stagione estiva. Gli obiettivi generali del progetto possono essere così riassunti: offrire opportunità di accesso all’abitazione a categorie svantaggiate; migliorare la qualità abitativa e insediativa del quartiere; contrastare il disagio e l’esclusione sociale; proteggere la qualità ambientale dei luoghi.

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Il programma è destinato alle giovani coppie e prevede, inoltre, la realizzazione di un asilo nido allocato al piano terra di uno dei 2 edifici. Il costo totale del programma è pari a € 5.700.000,00. La richiesta di finanziamento Stato-Regione ammonta a € 5.000.000,00. Il cofinanziamento comunale, pari al 14% del finanziamento Stato-Regione, è dunque pari a € 700.000,00. Questa iniziativa prelude all’approvazione di un’altra proposta di progetto finalizzata alla conciliazione casa-lavoro.  Piani di zona La seconda iniziativa di rilievo è l’inclusione all’interno dei Piani di zona di misure “ad hoc” per la parità dando massima visibilità alle politiche di genere e stipulando, peraltro, una convenzione con l’associazione Sud – Est Donne per la promozione di politiche di conciliazione a favore delle donne. Il progetto non è ancora partito anche se ne è stato definito il budget. Il Comune di Putignano è il comune capofila per i piani zonali tra i seguenti altri comuni: Noci Castellana Grotte Alberobello Locorotondo 5 - Comune di Ruvo di Puglia Colloquio con la Responsabile: Irene Turturo – Assessore Solidarietà Sociale, Politiche per l’infanzia, Politiche Giovanili, Pari Opportunità – Partecipazione Best practices in tema di politiche di genere e di bilancio sociale  lstituzione della Commissione per le Pari Opportunità fra uomini e donne (delibera n. 3 del 09/03/2009) Con Delibera consiliare n. 3 del 9-3-2009, riportante il “Regolamento per l’Istituzione della Commissione per le Pari Opportunità fra uomini e donne”, si istituisce presso l’Amministrazione Comunale di Ruvo di Puglia, la Commissione per le Pari Opportunità. Tra i componenti della Commissione: tutte le consigliere comunali elette nonché rappresentanti di sesso femminile esterne dei gruppi presenti in Consiglio Comunale ed indicate dagli stessi; due rappresentanti di sesso femminile di associazioni socio-culturali che non abbiano scopo di lucro, operanti e residenti nel territorio di Ruvo di Puglia e regolarmente iscritte all’albo delle associazioni comunali; una rappresentante per ogni istituto scolastico pubblico di ogni ordine e grado presente sul territorio; tre rappresentanti di sesso femminile del mondo produttivo; quattro rappresentanti di sesso femminile, designate in numero di una per ogni organizzazione sindacale maggiormente rappresentativa; una rappresentante dell’AUSL BA. Lo Statuto Comunale prevedeva espressamente la Commissione per le Pari Opportunità. La Commissione valorizza la presenza femminile nella città attraverso progetti volti a conoscere le problematiche delle donne, a superare le discriminazioni dirette ed indirette nei luoghi di lavoro, a promuovere azioni di solidarietà verso il disagio femminile, ad individuare strumenti per il sostegno del lavoro di cura svolto dalle donne ed a sviluppare e sostenere iniziative culturali tese alla crescita delle soggettività femminili.  Istituzione del Comitato Pari Opportunità È stato approvato il regolamento inerente l’organizzazione ed il funzionamento del Comitato per le Pari Opportunità ai sensi del C.C.N.L. 14 settembre 2000, art. 19 mentre per il Comitato manca ancora la delibera consiliare di istituzione. Il Comitato Pari Opportunità è previsto dal contratto collettivo nazionale del lavoro per i dipendenti pubblici e prevede l’ingresso tra i componenti anche delle associazioni sindacali. Appena attivo il Comitato verrà definito il piano triennale delle azioni positive, strumento fondamentale per rendere effettive le politiche di genere all’interno dell’Ente.  Progetti del Comitato all’interno dell’Amministrazione Nell’ambito del Contributo per la realizzazione di progetti proposti da soggetti pubblici e privati che operano nel mercato del lavoro e che si ispirano al rispetto del principio di non discriminazione e della promozione di pari opportunità, sono previsti progetti specifici rivolti alle donne che lavorano nella Pubblica Amministrazione, come: Bilancio di Genere d della ell el ll P Provincia ro ov di Bari - 2009

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Attività di rafforzamento dell’autostima; Attività di coaching; Team coaching; Codifica dei meccanismi relazionali agiti fra dipendenti uomini e donne al fine di prevenire le discriminazioni.

Attività di rafforzamento dell’autostima Sono previsti 3 incontri da 4 ore ciascuno. Gli incontri forniranno alle dipendenti, in modo pratico ed interattivo, gli strumenti fondamentali per individuare le proprie priorità ed i propri obiettivi in ambito lavorativo, riconoscere i tentativi di manipolazione da parte degli altri, apprendere a non farsi sopraffare, comunicare in modo deciso e congruo e modificare comportamenti e processi di pensiero non funzionali o dannosi per il benessere lavorativo. I contenuti degli incontri sono i seguenti: Definizione di autostima: conoscere se stessi, i propri limiti, le proprie aspirazioni, i propri punti di forza; Differenza fra personale e impersonale: empatia, simpatia, antipatia, etc.; Assertività: sì e no nella comunicazione interpersonale; Problem solving; Autostima/Autoefficacia; Autostima/Benessere. Attività di coaching Sono previsti 4 incontri da 4 ore ciascuno. Il coaching elabora i blocchi emozionali nella misura in cui questi impediscono al dipendente di realizzarsi e di sfruttare appieno le proprie competenze. È un processo focalizzato sulle “competenze emotive” in altre parole quel “saper essere” che non si apprende nelle aule dell’Università o nei corsi di specializzazione ma in setting appropriati di counselling individuale o di gruppo. Il presente progetto predilige il counselling di gruppo. I contenuti degli incontri sono i seguenti: Competenza personale; Consapevolezza di sé; Capacità di dominare i propri stati interiori, impulsi e risorse, padronanza di sé; Capacità di saper canalizzare la propria energia emotiva verso il raggiungimento di obiettivi; Competenza sociale - Abilità sociali, saper comunicare e relazionarsi. Team coaching Il progetto prevede due workshop rivolti alla totalità dei dipendenti condotti da due esperti coach preferibilmente di rilevanza nazionale al fine di definire un agire “congiunto”, un vero e proprio training basato sulla definizione di azioni strategiche mirate a prevenire le discriminazioni all’interno del Comune di Ruvo di Puglia. Codifica dei meccanismi relazionali agiti fra dipendenti uomini e donne al fine di prevenire le discriminazioni Si prevede l’organizzazione di 4 incontri da 4 ore ciascuno alla presenza di facilitatori esperti nella conduzione dei gruppi. L’obiettivo è quello di analizzare attraverso modalità partecipate le dinamiche e le regole agite nel quotidiano, quelle che ognuno ha dentro in maniera inconsapevole. Individuate le dinamiche discriminatorie lo stesso gruppo elaborerà le strategie di superamento delle stesse.  Istituzione dell’Associazione “DoppiaIcs” È costituita una Associazione nella forma della associazione non riconosciuta disciplinata dagli articoli 36 e seguenti del Codice Civile, dalla L. 383/2000, dalla L.R. Puglia n.39/07. L’Associazione, attraverso i metodi del libero associazionismo, ha il compito fondamentale di: sostenere azioni per favorire la partecipazione delle donne alla vita civica; collaborare con Enti, Istituzioni, Associazioni ed altri soggetti, locali e non; approfondire le tematiche relative all’identità di genere; promuovere attività di animazione, di sensibilizzazione, di partecipazione, culturali, ricreative, ambientali, didattiche, turistiche, mutualistiche e assistenziali. Essa diffonde gli ideali associativi e la conoscenza delle attività svolte nelle forme più idonee in relazione alle proprie potenzialità ed ai destinatari dell’informazione, eventualmente anche attraverso notiziari periodici ed attività editoriali.  Evento “Donne non si nasce, si diventa” L’evento rappresenta un percorso guidato di riflessione sui temi riguardanti il genere femminile in collaborazione con il Comune di Ruvo di Puglia ed una serie di Associazioni come: ANSPI S. Giacomo, Calliope, Tra il dire ed il fare, AIAS ed ACLI.

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6 - Comune di Sannicandro Colloquio con la Responsabile: Maria Pia Baccaro - Capo Sezione Socio-Culturale e Responsabile dell’Ufficio Unico Comune “Bollenti Spiriti”. Best practices in tema di politiche di genere e di bilancio sociale  Programma Pari Opportunità “Giornata delle donne” – Sportello Donna Provvedimenti Nel mese di marzo 2008 la Giunta comunale ha approvato il programma strategico di interventi per le pari opportunità. La Giunta comunale si è impegnata a potenziare, per ciò che le compete istituzionalmente, azioni volte a valorizzare il ruolo della donna, raccordandosi con altre istituzioni locali, con le forze dell’associazionismo e del volontariato, con gli operatori sociali e della cultura in particolare su questi temi per il 2008:  sviluppo, attraverso momenti di confronto promossi anche dalle istituzioni, della riflessione che coniuga il tema della libertà della donna con il potere degli uomini, per esplorare quale relazione si istauri fra diritto all’autodeterminazione della donna e ruolo degli uomini nella società;  promuovere iniziative di informazione e di sensibilizzazione su queste tematiche specialmente nei confronti della popolazione scolastica del territorio anche sotto forma di eventi artistici e culturali;  attivare strumenti di monitoraggio a valenza comunale che rilevino periodicamente l’andamento del fenomeno della violenza sulle donne, in collaborazione con gli Enti locali territoriali e le realtà del privato interessate;  favorire l’attivazione di un maggiore collegamento tra scuola, servizi territoriali e consultori per adolescenti per intervenire nelle politiche educative sulla relazione tra uomo e donna e sull’educazione all’uguaglianza e alle pari opportunità in forma di prevenzione;  supporto a tutte le iniziative tese a sviluppare il confronto tra le culture nella società multietnica contemporanea, coinvolgendo le associazioni di cittadini operanti nel territorio comunale e sostegno in particolare alle attività dei soggetti che operano nella società civile per l’integrazione ed il dialogo tra le persone;  consolidamento e perfezionamento di una politica sanitaria delle ASL che si faccia carico del supporto e della cura della donna. La Giunta comunale ha, inoltre, organizzato il programma della “Giornata della Donna” ed ha istituito uno Sportello di ascolto rivolto alle donne dal 10 marzo al 14 marzo 2008 dandone evidenza pubblica. L’opportunità di un individuo di esprimere la sua soggettività e di “parlare di sé” in forma libera ed incondizionata è stata fortemente richiesta in un contesto sociale dove le relazioni interpersonali sono diventate sempre più collettive e standardizzate. In questa prospettiva si è voluto promuovere e realizzare in via sperimentale uno Sportello di ascolto che si è collocato all’interno di un’iniziativa dell’Assessorato Pari Opportunità svolta nell’ambito della Festa della donna; esso è stato aperto per una settimana nei locali della Biblioteca Comunale ed ha fornito consulenza, previo appuntamento, ad un alto numero di casi di disagio familiare e personale. Durante gli incontri è emerso il bisogno primario di avere un luogo di ascolto che non fosse quello istituzionale o familiare, per manifestare le proprie debolezze senza paura di essere giudicati. L’attività di ascolto ha permesso di riconoscere in “un luogo e un tempo” l’esigenza di dialogare in una prospettiva di “reciprocità” di relazioni personali. L’alta frequentazione e gli incontri ripetuti hanno dimostrato la validità dell’iniziativa con l’auspicio che possa essere replicata nell’interesse della cittadinanza.  Evento “L’arte di donare se stesse Noi donne” L’evento ha rappresentato il momento in cui è stato presentato il Programma Pari Opportunità “Giornata delle donne” ed i risultati dell’attività dello Sportello di ascolto.

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Rilettura del Bilancio in ottica di genere 4.1 Redazione del bilancio dell’Ente Provincia e compliance alle politiche di genere 4.2 Riclassificazione del bilancio: la riallocazione della spesa in ottica di politiche di genere 4.3 Analisi e benchmarking del bilancio riclassificato

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4.1 Redazione del bilancio dell’Ente Provincia e compliance alle politiche di genere La struttura di bilancio di un ente pubblico come la Provincia, redatta secondo la normativa vigente, ha lo scopo di raggiungere una corretta e completa rappresentazione degli aspetti contabili e finanziari delle attività svolte, adottando modalità di classificazione che rispondono ai criteri di “unità, annualità, universalità ed integrità, veridicità, pareggio finanziario e pubblicità”63. Nonostante le molteplici possibilità di dettaglio e di approfondimento delle poste finanziarie e la vasta possibilità di articolare e codificare le diverse voci, tuttavia, l’obiettivo della corretta rappresentazione contabile impedisce di rappresentare nell’insieme quelle voci che sono più rilevanti per il genere. In realtà, esistono già chiavi di lettura utili a tale scopo, come, ad esempio: l’articolazione della spesa per funzioni e servizi, che può leggere dal punto di vista finanziario le varie attività dell’Ente, e alcuni strumenti tecnici resi disponibili dal Testo Unico degli Enti Locali, che permettono di cogliere alcuni elementi di genere: “…I parametri previsti nel conto del bilancio di efficacia e di efficienza sulle entrate e sui servizi indispensabili e a domanda individuale, rappresentano un interessante spunto di analisi che può essere rielaborato secondo le specifiche di genere:  la possibilità da parte degli enti locali di dotarsi degli indici di bilancio che maggiormente ritengono utili, purché recepiti nel loro regolamento di contabilità, offre la via legislativa per l’introduzione presso gli enti locali di una analisi di genere sistematica e periodica;  l’analisi territoriale attraverso l’utilizzo di alcuni indici statistici prevista nella relazione previsionale e programmatica può essere anch’essa integrata con ipotesi di utilizzo di ulteriori indici di genere…” Fonte: “Gender Budgeting: Analisi di Genere dei bilanci pubblici per scelte a favore di uomini e donne: lo studio applicato al Comune di Sestri Levante”, Gennaio 2002, Provincia di Genova a cura di Giovanna Badalassi

A completamento dei suddetti aspetti, è necessario, però, poter valorizzare all’interno del bilancio le aree di intervento e i servizi che interessano in misura maggiore le differenze di genere in un quadro d’insieme articolato e completo, poiché l’obiettivo della corretta rappresentazione contabile non permette di cogliere tale finalità. Per raggiungere una trasparenza di lettura rispetto a queste tematiche, occorre, dunque, “riclassificare” il bilancio secondo criteri che diano evidenze delle aree di intervento relative alle pari opportunità. La rilettura del bilancio dell’Ente in un’ottica di genere richiede, quindi, di passare dalla classificazione di tipo amministrativo-contabile, come prevista dalla normativa vigente, ad una correlata alle tematiche di pari opportunità, impostata su una rilettura commentata dei dati secondo criteri di genere, allo scopo di dare trasparenza alle scelte che sottendono le cifre di bilancio. 63

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Nell’individuare le possibili modalità di riclassificazione del Bilancio della Provincia si è ritenuto utile, in prima istanza, conoscere direttamente dal Direttore Generale della Provincia di Bari – Dott. Michele Petruzzellis (in passato Responsabile del Servizio Finanziario e Provveditorato) e dal Membro del Collegio dei Revisori dei Conti Dott. Angelo Mancazzo come, a tutt’oggi, venga redatto il Bilancio dell’Amministrazione provinciale (modalità, procedure, strumenti, tempi, uffici coinvolti, etc.), quali passi compiere verso la proficua rilettura di questo in una prospettiva di genere e un loro parere sulle strategie che l’Amministrazione provinciale dovrebbe adottare in tal senso. Di seguito si riporta una sintesi dell’intervista effettuata al Dott. Michele Petruzzellis. Il Bilancio della Provincia di Bari e la sua riclassificazione in ottica di genere Intervista al Responsabile: Michele Petruzzellis – Direttore Generale Potrebbe descrivere l’attuale processo di redazione del Bilancio provinciale? Quali sono le fasi fondamentali? Quali gli Uffici coinvolti? Quali le figure deputate alla sua redazione? Quali le tempistiche secondo la prassi amministrativa? Il processo di redazione del Bilancio Provinciale avviene secondo una logica bottom-up a partire dai singoli servizi in cui è strutturata l’Amministrazione e può essere rappresentato secondo le seguenti fasi: 1. Predisposizione della proposta del Dirigente del servizio insieme all’Assessore competente che presenta una relazione previsionale e programmatica. 2. Il Servizio Finanziario elabora, sulla base del primo punto, uno schema di bilancio annuale e pluriennale. 3. Predisposizione del programma triennale e annuale dei LL. PP. (Lavori Pubblici) sulla base della capacità di indebitamento dell’ente. 4. Discussione in Giunta dello schema di bilancio e del programma dei LL.PP. 5. Discussione del punto 4 con i gruppi politici della maggioranza. 6. Approvazione degli atti di cui ai punti 3 e 4 da parte della Giunta. 7. Presentazione di quanto al punto 6 alle parti sociali, economiche e sindacali della Provincia. 8. Elaborazione da parte del Servizio Finanziario di tutto quanto su richiamato e trasmissione degli atti sia al Collegio dei Revisori per il parere sia all’intero Consiglio Provinciale (20 giorni prima della discussione) e approvazione da parte del medesimo Consiglio Provinciale. Considerando l’attuale processo di redazione del Bilancio provinciale, in quale fase del ciclo di pianificazione dovrebbe inserirsi il Bilancio di Genere? Anche il Bilancio di Genere dovrà essere focalizzato sui due momenti cardine del processo di pianificazione della Provincia di Bari: la valutazione e l’analisi dei risultati. Come il Rendiconto è di base per la formazione del bilancio provinciale dell’anno successivo così anche per il Bilancio di Genere l’esercizio corrente sarà l’anno ‘zero’ a partire dal quale sviluppare il Bilancio di Genere del prossimo esercizio. All’anno ‘zero’ il Bilancio di Genere dovrà fotografare l’andamento dell’amministrazione evidenziando i risultati raggiunti in termini di politiche di genere. All’anno ‘uno’ il Bilancio di Genere dovrà declinare gli obiettivi della gestione in ottica di genere relativamente agli esercizi futuri. La tempistica di redazione del bilancio di genere sarà speculare a quella prevista per il bilancio provinciale. Quali sono gli altri documenti di pianificazione (Bilancio di Previsione, Relazione Previsionale e Programmatica, Piano Esecutivo di Gestione, etc.) a cui, a Suo avviso, il Bilancio di Genere dovrebbe agevolmente o necessariamente riferirsi? Il Bilancio di Previsione. Esso, infatti, secondo la normativa vigente ai sensi del Decreto legislativo 18 agosto del 2000, n. 267, è il progetto delle attività dell’ente. Esso è in sintesi il piano delle azioni che l’amministrazione intende porre in essere nell’esercizio corrente e nei due successivi per realizzare gli obiettivi che si è posta. Il Bilancio di Previsione è l’atto autorizzatorio della gestione dell’ente sia sul versante delle entrate sia su quello delle spese. Il Bilancio di Previsione è triennale, configurandosi allo stesso tempo come strumento di programmazione e di autorizzazione. Il Bilancio di Previsione utilizza come base i risultati dell’anno precedente.

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Quali sono, a Suo avviso, le sostanziali innovazioni che potrà introdurre la rilevazione a preventivo e a consuntivo delle risorse destinate al genere dall’Amministrazione provinciale? Quali processi ne risulteranno particolarmente facilitati? Quali le figure direttamente interessate? L’innovazione più interessante potrà essere rappresentata dal vincolo di destinazione delle risorse al miglior utilizzo e dalla miglior destinazione delle risorse sui diversi impieghi. Il Bilancio di Genere faciliterà la definizione di risorse mirate e non generalizzate anche in funzione della normativa regionale, tuttora in discussione, che prevede la presenza obbligatoria delle donne in Consiglio regionale in misura pari al 50%. A modello ultimato, quali saranno, a Suo avviso, i prossimi passi? Quali azioni avviare per garantirne l’efficacia? L’azione successiva allo sviluppo del modello potrebbe tradursi nella creazione di centri di costo qualificati per la rilevazione delle spese a livello di singolo servizio. Pertanto a livello di singolo centro di costo dovrà essere creata una modalità genere che ripartisce le spese in relazione alla destinazione gender sensitive. Per concludere, quali sono, a Suo avviso, i fattori critici di successo da valutare per rendere effettiva la parità di genere nella Provincia di Bari? Gli strumenti a vostra disposizione sono oggi coerenti con questo obiettivo? Il fattore critico di successo per eccellenza è rappresentato dalla limitatezza delle risorse finanziarie disponibili. Questo vincolo rappresenta un freno reale a tutte le iniziative inerenti il genere in quanto risulta poco praticabile il drenaggio di risorse attraverso la redistribuzione tra i diversi centri di spesa. Fonte: Intervista al Dott. M. Petruzzellis – Direttore generale della Provincia di Bari

L’iter di approvazione del Bilancio provinciale e le attività specifiche svolte dal Collegio dei Revisori Contabili a valle del processo di redazione del bilancio sono, invece, descritte dal Dott. Angelo Mancazzo. Intervista al Responsabile: Angelo Mancazzo – Membro del Collegio dei Revisori dei Conti Potrebbe descrivere l’attuale processo di revisione e controllo del Bilancio provinciale? Quali sono le fasi fondamentali? Quali gli Uffici coinvolti? Quali le figure deputate alla sua redazione? Quali le tempistiche? Già a partire dal mese di febbraio di ogni anno iniziano i lavori attraverso l’esame degli inventari, l’analisi del costo del personale, la valutazione dei residui e delle immobilizzazioni. A seguire il Servizio Finanziario predispone una prima bozza di bilancio, che viene sottoposta all’approvazione della Giunta provinciale (generalmente in aprile). A seguito dell’approvazione della Giunta Provinciale, la delibera di Giunta unitamente al Bilancio provinciale ed agli allegati al bilancio medesimo vengono trasmessi al Collegio dei Revisori dei Conti. Il Collegio dei Revisori effettua sia un controllo formale per verificare che le poste iscritte in bilancio siano conformi ai criteri di trasparenza e chiarezza previsti dalla legge sia un controllo sostanziale risalendo alle modalità di formazione delle voci di spesa e di entrata. A maggio, infine, i Revisori redigono la relazione del Collegio. Considerando l’attuale processo di redazione del Bilancio provinciale, in quale fase del ciclo di pianificazione dovrebbe inserirsi il Bilancio di Genere? La verifica di conformità a carico del Collegio dei Revisori dei Conti non tiene conto di valutazioni di merito inerenti la destinazione degli investimenti e/o la pertinenza delle spese. Pertanto il Bilancio di Genere rappresenta un tema abbastanza neutrale per l’organo di controllo, mentre, invece, diventa cruciale per l’organo di gestione. Nell’ultimo triennio, inoltre, non sono state analizzate voci di spesa strettamente inerenti le politiche di genere. Quali sono gli altri documenti di pianificazione (Bilancio di Previsione, Relazione Previsionale e Programmatica, Piano Esecutivo di Gestione, etc.) a cui, a Suo avviso, il Bilancio di Genere dovrebbe agevolmente o necessariamente riferirsi? Il Bilancio di Genere rappresenta uno strumento di reporting ben disegnato per agevolare la pianificazione all’interno dell’Ente a partire dalla redazione del PEG (Piano Esecutivo di Gestione). Fonte: Intervista ad A. Mancazzo - Membro del Collegio dei Revisori dei Conti della Provincia di Bari

Argomento comune delle due interviste è il fatto che, inserito in un più ampio quadro di programmazione, il Bilancio di Genere vada inteso non solo come risultato in se stesso, ma come strumento strategico per la Provincia, giacché esso può favorire l’applicazione di strategie nuove e il perseguimento di obiettivi innovativi, valorizzando le diverse fasi che caratterizzano la programmazione in chiave di genere e individuando nuovi risultati ai quali tendere per la realizzazione di effettive condizioni di parità e pari opportunità tra donne e uomini. Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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Quando la donna era considerata solo come l’“angelo del focolare”, il suo unico ruolo era quello di badare alla famiglia, ai figli, alla cura degli anziani e della casa; tutto il suo tempo era dedicato alla famiglia e non occorreva conciliare impegni lavorativi e privati. Se oggi le donne finalmente realizzano la loro individualità anche in campo professionale, è grazie alla divisione dei compiti nella gestione della vita familiare e alla rete di servizi fondamentali per la qualità della vita di tutti. Nonostante ciò, la maggior parte del lavoro ricade ancora sulle energie femminili, provocando inevitabilmente forti diseguaglianze tra i sessi. 8 2

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Sarebbe bene, dunque, che, passate le prime inevitabili esperienze di redazione separata del Bilancio di Genere, l’approccio di genere diventi parte integrante delle attività programmatiche dell’Amministrazione, ovvero del Piano Esecutivo di gestione e del Bilancio di Previsione. Questa impostazione renderebbe il Bilancio di Genere strumento capace di innescare meccanismi virtuosi nella direzione di strategie attuative di superamento delle discriminazioni verso le donne e di promozione della parità e dell’uguaglianza per la componente femminile. Metodologia di riclassificazione Rispetto al Bilancio “ufficiale”, quello impostato secondo attenzione al genere implica, allora, una disaggregazione delle voci a livello di “centri di costo” e una successiva riaggregazione secondo aree tematiche e macrocategorie di genere rispetto alle quali occorre verificare presupposti finanziari ed economici. Per questa riaggregazione vengono individuate quattro aree di “inerenza” al genere: 1. Aree direttamente inerenti il genere – Spese riguardanti i servizi e i progetti per le pari opportunità; 2. Aree indirettamente inerenti il genere - Spese riguardanti i servizi alla persona e alla famiglia; 3. Aree indirettamente inerenti il genere - Spese riguardanti i servizi per la qualità della vita; 4. Aree indirettamente inerenti il genere - Spese riguardanti i servizi per l’ambiente. Una quinta area (neutra) rappresenta, invece, le attività dell’Ente per le quali non si rilevano effetti significativi nei confronti delle differenze di genere, impattando in misura equivalente su tutta la cittadinanza. La tabella seguente fornisce una breve descrizione delle aree identificate. Aree tematiche Aree dirette. Spese riguardanti i servizi e i progetti per le pari opportunità

Descrizione Individuano le spese specificamente rivolte alle politiche di genere quali contributi del Fondo Sociale Europeo, di fonte regionale, provinciale, etc. e le spese per iniziative specifiche rivolte alle donne.

Individuano le spese per l’erogazione dei servizi volti a favorire la conciliazione famiglia/lavoro e, quindi, indirettamente, costituiscono un sostegno alle pari opportunità: riguardano il sostegno e la cura dell’infanzia/adolescenza, delle politiche sociali e dei servizi rivolti agli anziani. Aree indirette. Individuano le spese inerenti i servizi rivolti a donne e uomini che influiscono sulla qualità della vita: le politiche per la casa, l’integrazione al reddito, le problematiche Spese inerenti i servizi per la del lavoro, la cultura, lo sport, il turismo, il commercio. qualità della vita Individuano le spese che riguardano aspetti di gestione del territorio e dell’ambienAree indirette. te che influiscono sulla sicurezza, sulla libertà e possibilità di spostarsi delle donne Spese inerenti i servizi per la (come i servizi della polizia municipale), sulla mobilità (viabilità e trasporti), di supqualità dell’ambiente porto alle attività di cura parchi e aree verdi attrezzate. Individuano un’area residuale di attività o investimenti non particolarmente sensibili Area neutra. al genere oppure la quota di personale/costi della struttura che è difficile ribaltare Spese residuali sugli altri centri di costo finali. Elaborazioni Arthur D. Little su Linee V.I.S.P.O. (Valutazione di Impatto Strategico sulle Pari Opportunità). Dipartimento per le Pari Opportunità presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri Aree indirette. Spese inerenti i servizi alla persona e alla famiglia

Oggetto di indagine diventa, dunque, la composizione in ottica di genere rispetto alle spese di natura corrente, in conto capitale, da rimborso prestiti, etc. e le modalità di finanziamento, con risorse proprie o provenienti da altri Enti, con destinazione vincolata o ancora frutto di alienazioni o prestiti, etc. Sia le entrate che le spese, una volta riclassificate, vengono analizzate enfatizzandone le caratteristiche finanziarie in termini di flessibilità/rigidità, indipendenza, etc. sulla base di appositi “indicatori”: la conclusione del processo di gender budgeting richiede, infatti, l’individuazione ed elaborazione di specifici indicatori di “efficacia” ed “efficienza” (la cui capacità di rappresentare accuratamente elementi di valutazione di genere dipende, ovviamente, dal sistema di rilevazione e di analisi dei dati

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Capitolo 4 - Rilettura del Bilancio in ottica di genere

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costruito in precedenza)64, che sono indispensabili all’analisi di bilancio conclusiva ed al confronto con altri bilanci riclassificati. Essi hanno il merito di introdurre dei primi elementi di analisi di bilancio per una funzione di verifica a consuntivo dell’attività svolta, e di riflessione per la composizione del bilancio preventivo per l’esercizio seguente.

4.2 Riclassificazione del Bilancio della Provincia di Bari: la riallocazione della spesa in ottica di politiche di genere Prima di passare all’analisi di dettaglio del Rendiconto di Bilancio65 della Provincia di Bari e alla sua riclassificazione in ottica di genere, è opportuno rilevare che esiste una certa correlazione in termini di “finanziabilità” dei vari Titoli di Spesa rispetto alle Entrate. La tabella riportata di seguito mostra tale correlazione fra le voci relative alle Entrate e quelle relative alle Spese iscritte nel Rendiconto di Bilancio alla data del 31 dicembre 2007 (il riferimento dell’analisi è al Rendiconto relativo all’Esercizio 2007). Correlazione in termini di “finanziabilità” fra Entrate e Spese del Rendiconto di Bilancio (dati in Milioni di euro, al 31/12/2007) Spese

Entrate Titolo I: Entrate Tributarie

€ 119,3

Titolo II: Entrate derivanti da contributi e trasferimenti correnti

€ 55,9

Titolo III: Entrate Extratributarie

€ 4,9

Totale Titolo IV: Entrate derivanti da alienazione, trasferimenti di capitali, riscossioni crediti Titolo V: Entrate derivanti da accensioni di prestiti

Titolo I: Spese Correnti Titolo III: Spese per rimborso di prestiti

€ 142,9 € 5,6

€ 180,1 Totale € 52,3

€ 148,5

Titolo II: Spese in C/Capitale

€ 90,1

€ 2,3

Totale

€ 54,6

Totale

€ 90,1

Titolo VI: Entrate da servizi per conto di terzi

€ 14,6

Titolo IV: Spese per Servizi per conto di terzi

€ 14,6

Totale

€ 14,6

Totale

€ 14,6

Totale Generale delle Entrate

€ 249,3

Totale Generale delle Spese

€ 253,2

Elaborazione Arthur D. Little su Dati del Rendiconto di Bilancio della Provincia di Bari al 31/12/2007

Figura 51. Correlazione in termini di “finanziabilità” fra Entrate e Spese del Rendiconto di Bilancio

La metodologia di riclassificazione riportata di seguito prende in considerazione, in particolare, il totale delle Spese Correnti e delle Spese in Conto Capitale (che costituiscono oltre il 90% del totale delle Spese della Provincia nel 2007), per “scomporle” nelle aree tematiche identificate, allo scopo di dare contezza delle iniziative effettivamente intraprese dalla Provincia in ottica di genere. L’approccio di genere nella redazione del bilancio prevede un processo

64 Per ogni fase di analisi vengono proposti indicatori: per la programmazione e pianificazione, per l’analisi del contesto e della domanda di servizi, per l’analisi dell’offerta di servizi, per l’analisi del bilancio. Il dato numerico di tali indicatori, prodotto al termine di ogni fase, riassume i risultati delle varie fasi di analisi e le indirizza verso il risultato finale che si vorrà ottenere. 65 Nella riclassificazione di bilancio può essere analizzato sia il bilancio approvato a consuntivo che quello a preventivo: analizzando il bilancio a consuntivo (Rendiconto di Bilancio) si opera un processo di gender auditing nel quale, a ciclo amministrativo concluso, si analizzano i risultati della attività condotta; affrontando il bilancio a preventivo (Bilancio di previsione) si contempla, invece, la possibilità di operare delle variazioni di bilancio e di modificare le decisioni, di condurre cioè un processo di gender budgeting. Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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di riclassificazione dei “centri di costo” in grado di presentare le voci di spesa relative alle nuove aree delle pari opportunità, alla conciliazione, al mercato del lavoro e alla qualità della vita. A partire, quindi, dal Rendiconto di Bilancio della Provincia, si è provveduto in un primo momento a disaggregare le singole voci di spesa a livello di “centri di costo” e, successivamente, a riaggregarle secondo aree tematiche e macro-categorie di genere rispetto alle quali verificare i presupposti finanziari ed economici volti a soddisfare la domanda di servizi (in ottica di genere) da parte della collettività di riferimento. Il Rendiconto di Bilancio è stato riclassificato secondo le cinque aree indicate relative a: 1. Spese dirette alle pari opportunità; 2. Spese indirette inerenti i servizi alla persona e alla famiglia; 3. Spese indirette inerenti i servizi per la qualità della vita; 4. Spese indirette inerenti i servizi per la qualità dell’ambiente; 5. Spese residuali. Dal dato aggregato della spesa totale della Provincia di Bari, calcolato come somma delle singole voci di spesa iscritte a bilancio (vedi. Figura seguente), si è proceduto alla riclassificazione delle sole voci relative alle Spese Correnti e alle Spese in C/Capitale in ottica di genere66. Spesa totale della Provincia di Bari al 31/12/2007 Voci di Spesa

Incidenza delle singole Voci di Spesa

Impegni (Mio €)

in Mio €

Spese Correnti

142,9

5,8%

2,2%

Correnti

Spese C/Capitale 90,1

C/Capitale per rimborso di prestiti

Spese per rimborso di prestiti

5,6

Spese per servizi per conto di terzi

14,6

Totale generale delle spese

253,2

35,6%

56,4%

per servizi per conto terzi

Le spese Correnti e quelle in C/Capitale rappresentano il 92,0% della Spesa totale

Elaborazione Arthur D. Little su Dati del Rendiconto di Bilancio della Provincia di Bari al 31/12/2007 Figura 52. Spesa totale della Provincia di Bari al 31/12/2007

Una simile riclassificazione ha permesso di individuare, all’interno delle cinque aree tematiche, le diverse tipologie di servizi su cui hanno insistito le spese e/o gli investimenti della Provincia in un’ottica gender sensitive. Aree Spese dirette alle pari opportunità Spese indirette inerenti i Servizi alla persona e alla famiglia Spese indirette inerenti i Servizi per la qualità della vita Spese indirette inerenti i Servizi per la qualità dell’ambiente Spese residuali Totale

Spese Correnti (Mio €) 32,3 7,4 39,7 63,5 142,9

C/Capitale (Mio €) 22,6 0,1 62,3 5,1 90,1

Elaborazione Arthur D. Little su Dati del Rendiconto di Bilancio della Provincia di Bari al 31/12/2007

66 In prima istanza ed in via del tutto transitoria, anche per ridurre l’impegno dell’Ufficio Finanziario e Provveditorato della Provincia di Bari, si è ritenuto opportuno attingere alle informazioni relative alla spesa impegnata contenuta nel Rendiconto di Bilancio con riferimento alle sole Spese correnti ed in C/C Capitale. Ne risulta un lavoro meno puntuale, ma pur sempre utile per le prime considerazioni sul Bilancio di Genere.

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Capitolo 4 - Rilettura del Bilancio in ottica di genere

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Al fine di fornire un maggior dettaglio di quello che è il panel omnicomprensivo delle possibili tipologie di spesa di un Ente locale (Provincia, Comune, etc.), si riporta di seguito una “riclassificazione generica” del Rendiconto di Bilancio annuale con evidenza delle voci su cui ha insistito la capacità di spesa della Provincia di Bari. Rendiconto di Bilancio PROVINCIA DI BARI 2007 RICLASSIFICAZIONE IN OTTICA DI GENERE del Rendiconto di Bilancio 2007 della Provincia di Bari (dati in Mio €) Spese

Correnti

%

Capitale

%

Totale

%

SPESE DIRETTE ALLE PARI OPPORTUNITÀ Progetto Bilancio di Genere Progetto 2 Progetto n… Totale

0,0

0,0%

0,0

0,0%

0,0

SPESE INDIRETTE INERENTI I SERVIZI ALLA PERSONA E ALLA FAMIGLIA Istruzione elementare Istruzione media Istruzione secondaria Formazione professionale Altre Funzioni di Istruzione Pubblica Sanità/Sociale … Totale

24,9 1,1 1,4 4,9

77,0% 3,4% 4,5% 15,1%

22,5 0,1 0,0 0,0

99,6% 0,4%

47,4 1,2 1,4 4,9

86,3% 2,2% 2,6% 8,9%

32,3

22,6%

22,6

25,0%

54,9

23,6%

SPESE INDIRETTE INERENTI I SERVIZI PER LA QUALITÀ DELLA VITA Casa Emergenza abitativa … Totale

0,0 Lavoro

0,0%

0,0

0,0%

0,0

Totale

0,0 Cultura 1,8 4,7

0,0%

0,0

0,0%

0,0

28,1% 71,9%

0,1 0,0

100,0%

1,9 4,7

29,3% 70,7%

Totale 6,5 4,6% Sport e tempo libero 0,2 100%

0,1

0,1%

6,6

2,8%

Totale

0,0%

0,2

0,1%

0,0% 0,1%

0,7 7,5

0,3% 3,2%

Contributi Incentivi disoccupazione Borse lavoro Vouchers Formativi …

Biblioteche, musei e pinacoteche Iniziative culturali Contributi per iniziative culturali …

Impianti sportivi Manifestazioni sportive …

Iniziative e manifestazioni … Totale Totale

0,0

0,2 Turismo 0,7

0,1%

0,0

100%

0,0

0,7 7,4

0,5% 5,2%

0,0 0,1

Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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SPESE INDIRETTE INERENTI I SERVIZI PER LA QUALITÀ DELL’AMBIENTE Sicurezza Polizia Provinciale Protezione civile …

0,1

100%

Totale 0,1 0,1% Trasporti e Viabilità Trasporti 9,6 30,0% Viabilità 19,5 61,3% Altre Funzioni riguardanti la gestione del 2,8 8,7% territorio Illuminazione … Totale 31,8 22,3% Tutela ambientale e urbanistica Tutela ambientale 0,6 8,4% Urbanistica Edilizia residenziale Servizio idrico Servizio smaltimento rifiuti 2,5 32,5% Verde pubblico Parchi naturali 4,5 59,1% … Totale 7,7 5,4% Totale 39,7 27,8%

0,0

100%

0,1

100%

0,0

0,0%

0,1

0,1%

0,0 57,3 0,0

99,9% 0,1%

9,6 76,8 2,8

10,7% 86,1% 3,1%

57,4

63,7%

89,2

38,3%

4,5

90,9%

5,1

40,6%

0,2

4,1%

2,7

21,4%

0,3

5,1%

4,8

38,0%

4,9 62,3

5,5% 69,1%

12,6 101,9

5,4% 43,8%

5,1 0,0 5,1 90,1

99,1% 0,9% 5,7% 100,0%

41,0 27,7 68,7% 232,9

59,7% 40,3% 29,5% 100,0%

SPESE RESIDUALI Funzioni generali di amministrazione, di gestione e di controllo Sviluppo economico Totale TOTALE GENERALE RICLASSIFICATO

35,9 27,6 63,5 142,9

56,5% 43,5% 44,5% 100,0%

Elaborazione Arthur D. Little su Dati del Rendiconto di Bilancio della Provincia di Bari al 31/12/2007 Figura 53. Riclassificazione del Bilancio in ottica di genere

4.3

Analisi e benchmarking del bilancio riclassificato

Una volta riclassificato il bilancio occorre provare a leggere e interpretare i risultati ottenuti. Questo lavoro per essere proficuo richiede la possibilità di fare: • confronti temporali: per la stessa Provincia considerando una serie storica; • confronti spaziali: fra Provincie simili per caratteristiche o normalizzate. Nel caso della redazione del primo bilancio di genere di un ente, ovviamente i confronti temporali non sono possibili (a meno di fare un lavoro di ricostruzione anche per gli anni passati) e per quanto riguarda i confronti spaziali, le esperienze sono ancora poche e non tutte seguono la stessa metodologia. Da questo punto di vista, tuttavia, la sperimentazione condotta dalla Provincia di Bari tende a costruire un primo tassello che consentirà in un prossimo futuro la costruzione di una base dati confrontabile. Al momento, tuttavia, si può solamente analizzare lo spaccato delle voci di spesa riclassificate per area e per tipologia.

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Dettaglio Spese Correnti

Dettaglio Spese C/Capitale Percentuale

Percentuale

Servizi alla persona e alla famiglia Servizi per la qualità dell’ambiente

5,7%

Servizi alla persona e alla famiglia

22,6% 44,5% 5,2%

Servizi per la qualità della vita

Servizi per la qualità della vita

27,8% Spese residuali

25,0%

Servizi per la qualità dell’ambiente

0,1% 69,1%

Spese residuali

Totale Spese Correnti = 142,9 milioni di euro

Totale Spese in C/Capitale = 90,1 milioni di euro

Elaborazione Arthur D. Little su Dati del Rendiconto di Bilancio della Provincia di Bari al 31/12/2007 Figura 54. Dettaglio delle spese correnti e delle spese in C/Capitale

Dall’analisi del dettaglio della spesa complessiva (Spese Correnti + Spese C/Capitale), emerge che l’area in cui la Provincia spende di più è quella inerente i Servizi per la qualità dell’ambiente. Il dettaglio della Spese Correnti evidenzia che la maggior parte della spesa della Provincia si concentra sui servizi residuali, fra cui rientrano le funzioni generali di amministrazione e quelle di sviluppo economico; le spese che hanno per oggetto la qualità dell’ambiente superano un quarto del totale generale; significative sono anche le spese per la persona e la famiglia, mentre quelle per il miglioramento della qualità della vita superano appena il 5% del valore complessivo delle Spese Correnti. Dall’analisi della ripartizione delle Spese in C/Capitale, emerge che quasi i tre quarti degli investimenti, invece, riguardano i Servizi per la qualità dell’ambiente. L’entità di tale importo è riconducibile alle spese legate ai servizi di viabilità provinciale che, da soli, rappresentano ben il 63,7% del totale delle Spese in C/Capitale. La restante parte di investimenti è dovuta alla spesa in servizi dedicati alla persona e alla famiglia, mentre le spese residuali, in questo caso, sono appena superiori al 5,7%. Le spese per i servizi dedicati al miglioramento della qualità della vita sono irrisorie (0,1% del totale). I Servizi per la qualità dell’ambiente annoverano la sicurezza, i trasporti e la viabilità, la tutela ambientale e urbanistica. Il grafico seguente mostra la ripartizione percentuale dei servizi appena citati. Spese indirette inerenti i Servizi per la qualità dell’ambiente Dettaglio Spese Correnti

Dettaglio Spese in C/Capitale

0,3%

in Mio €

0,0%

in Mio €

7,9% Sicurezza

19,4%

Sicurezza

Trasporti e viabilità Tutela ambient. e urban.

Trasporti e viabilità

80,3%

Totale Spese Correnti = 39,7 milioni di euro

Tutela ambient. e urban.

92,1%

Totale Spese in C/Capitale = 62,3 milioni di euro

Elaborazione Arthur D. Little su Dati del Rendiconto di Bilancio della Provincia di Bari al 31/12/2007 Figura 55. Spese indirette inerenti i Servizi per la qualità dell’ambiente

La spesa per i Servizi di sicurezza (che, per un Ente provinciale, include essenzialmente l’attività della Protezione Civile) è quella di importo minore (rispettivamente, le Spese Correnti sono di poco superiori a 123.000,00 euro,

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1

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17

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3

5

4

9 13

14

Negli ultimi cinquant’anni il fattore tempo è diventato uno dei problemi più sentiti per molti cittadini. Sono cambiati gli stili di vita e le abitudini, i ritmi lavorativi sono più accelerati e questo grazie al progresso e alle nuove tecnologie, che hanno velocizzato le relazioni tra le persone, i processi, i mercati. Anche nella gestione della casa, le moderne tecnologie hanno alleggerito il carico dei lavori domestici, consentendo, soprattutto alle donne, di avere più tempo libero a disposizione. Questo si è tradotto, nel corso dei decenni, in una possibilità in più di riscatto dalla condizione imposta di “angelo del focolare” e di apertura alla socialità anche se, sensi di colpa, ansia ed un sentirsi perennemente di corsa, impedirebbero alle donne con figli di godersi le pause tra un impegno e l’altro. 18 19

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mentre quelle in C/Capitale sono di appena 15.000,00 euro); i servizi inerenti i trasporti e la viabilità, che includono anche le altre funzioni relative alla gestione del territorio, invece, sono quelli per cui la Provincia di Bari spende gli importi maggiori. Per la sola viabilità, infatti, le Spese Correnti eccedono i 19 milioni di euro, mentre gli investimenti superano i 57 milioni di euro. È opportuno segnalare che sono stati spesi oltre 4,5 milioni di euro per la cura dei parchi naturali e quasi 700.000,00 euro per la tutela ambientale vera e propria. La Provincia di Bari risulta, quindi, sensibile alle questioni inerenti il “verde pubblico”. Ciò porta con sé, inevitabilmente, una serie di conseguenze legate ad una migliore gestione degli spazi verdi, che diventano così più fruibili da parte di donne e bambini, soprattutto se correlati ad una maggiore disponibilità di servizi di sicurezza dedicati. Inoltre, l’offerta di parchi pubblici agibili e ben tenuti può rappresentare un servizio significativo per i soggetti compresi nella fascia di età “Assistenza e supporto” (vedi. Paragrafo 2.4 – “Caratteristiche demografiche: età, stato civile, famiglie, relazione parentale, stato di salute”), in quanto contribuisce a facilitare la conciliazione degli ambiti lavoro e famiglia, ad esempio, per la categoria delle madri lavoratrici o madri “single”. Spese indirette inerenti i Servizi alla persona e alla famiglia Dettaglio Spese Correnti

Dettaglio Spese in C/Capitale

in Mio €

in Mio €

15,1%

4,5%

Istruzione secondaria

Istruzione secondaria

3,4%

Altre funzioni di Istruzione Pubblica

0,0% 0,4% 0,0%

77,0%

Altre funzioni di Istruzione Pubblica

99,6%

Formazione professionale

Formazione professionale

Sanità/Sociale

Sanità/Sociale

Totale Spese Correnti = 32,3 milioni di euro

Totale Spese in C/Capitale = 22,6 milioni di euro

Elaborazione Arthur D. Little su Dati del Rendiconto di Bilancio della Provincia di Bari al 31/12/2007 - Figura 56. Spese indirette inerenti i Servizi alla persona e alla famiglia

Per quanto riguarda i Servizi inerenti la persona e la famiglia, larga parte della spesa della Provincia è destinata ai servizi di istruzione secondaria (sono stati spesi 24,9 milioni di euro ed investiti circa 22,5 milioni di euro). Le Spese Correnti riguardano anche la sanità e la sfera del sociale, per un valore che sfiora quasi i cinque milioni di euro (circa 4,9 milioni di euro iscritti a bilancio), mentre gli investimenti sono relativi ai soli Servizi di istruzione superiore e di formazione professionale. Spese indirette inerenti i Servizi per la qualità della vita Dettaglio Spese Correnti

Dettaglio Spese in C/Capitale

in Mio €

in Mio € 2,7%

0,0%

9,5%

Cultura

Cultura

Sport e tempo libero

Sport e tempo libero

Turismo

0,0%

87,8%

Totale Spese Correnti = 7,4 milioni di euro

Turismo

100,0%

Totale Spese in C/Capitale = 0,1 milioni di euro

Elaborazione Arthur D. Little su Dati del Rendiconto di Bilancio della Provincia di Bari al 31/12/2007 Figura 57. Spese indirette inerenti i Servizi per la qualità della vita

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Capitolo 4 - Rilettura del Bilancio in ottica di genere

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Le spese inerenti i Servizi per il miglioramento della qualità della vita riguardano le attività a fine ricreativo di tipo culturale (come, ad esempio, l’organizzazione di iniziative culturali, o la spesa vera e propria in istituzioni di tipo culturale fra cui biblioteche, musei, pinacoteche); di tipo ludico come lo sport e il tempo libero (la realizzazione e/o la manutenzione degli impianti sportivi); le manifestazioni (iniziative a vario titolo, sagre, etc.). I Servizi di carattere culturale costituiscono quasi la totalità della spesa corrente (87,8%), mentre rappresentano l’unica voce fra gli investimenti in servizi finalizzati al miglioramento della qualità della vita per un importo di 100.000,00 euro. Indicatori di efficacia e di efficienza Infine, se il bilancio riclassificato offre una lettura in termini quantitativi confrontabile con altre realtà simili, un’attenta analisi del quadro dei servizi, attraverso gli indicatori di “efficacia” ed “efficienza”, fornisce elementi di valutazione sulla qualità del servizio e sulla capacità di questo di corrispondere ai bisogni della popolazione. L’obiettivo, infatti, è quello di verificare che le politiche, i servizi forniti e le attività svolte dall’Ente risultino efficaci ed efficienti rispetto alle esigenze di bilancio dell’Ente stesso, agli obiettivi istituzionali e ai bisogni specifici di uomini e donne (vedi Paragrafo 6.2 – Indicatori gender sensitive). In definitiva, questi indicatori, specificati per genere, rappresentano il punto di sintesi tra l’incontro dei bisogni dei cittadini e la risposta dell’Ente in termini di servizi, ma essi sono in grado di esprimere appieno la loro capacità di sintesi solo se arrivano al termine di un processo descrittivo e di analisi in grado di renderli contestuali all’ambiente di riferimento. Per fare questo nel Capitolo successivo si è proceduto all’individuazione e all’analisi delle attività e dei servizi erogati dalla Provincia negli ultimi anni, focalizzando l’attenzione su quelli che si avvicinano maggiormente ad aspetti gender sensitive.

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Capitolo 5 - Mappatura dei servizi gender sensitive

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a r tu Capitolo 5

Mappatura dei servizi gender sensitive 5.1 Indagine sulle attivitĂ e sui servizi offerti dalla Provincia di Bari 5.2 AttivitĂ e servizi di tipo gender sensitive

Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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Capitolo 5 - Mappatura dei servizi gender sensitive

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5

Mappatura dei servizi gender sensitive

5.1

Indagine sulle attività e sui servizi offerti dalla Provincia di Bari

Insieme e a completamento dell’analisi e della classificazione di tipo economico, il Bilancio di Genere prevede un’indagine sulle attività realizzate e sui servizi erogati dalla Provincia, che aiuta a porre in relazione più stretta le diverse funzioni assegnate ai singoli servizi con le spese di pertinenza. L’approccio è quello di verificare gli atti di programmazione e di attuazione dell’Amministrazione Provinciale come strumenti di “governance di parità”, considerando che l’azione per l’equità di genere non solo è uno dei diversi ambiti di intervento della Provincia, ma è anche, conformemente a un’impostazione di mainstreaming, un’“occasione” di attenzione in prospettiva di genere che si inserisce e interagisce con un più ampio quadro di intervento. Questo approccio costituisce il criterio di lettura dei servizi e delle attività dell’Amministrazione, che può riguardare in particolare alcuni parametri, come: le strategie perseguite (secondo quanto stabilito nei documenti programmatici di inizio legislatura e triennali); le criticità incontrate nella fase attuativa (problemi irrisolti, bisogni emergenti, etc.); i risultati raggiunti e la conseguente valutazione del lavoro svolto. Seguendo le linee guida previste dal Dipartimento per le Pari Opportunità presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, vengono individuati quattro indicatori di valutazione di impatto declinati secondo una prospettiva di genere67: 1. miglioramento delle condizioni di vita al fine di rispondere meglio ai bisogni delle donne; 2. miglioramento dell’accesso delle donne alla formazione e al lavoro; 3. miglioramento delle condizioni delle donne sul lavoro e redistribuzione del lavoro di cura; 4. promozione della partecipazione delle donne alla creazione di attività socio-economiche. Sulla scorta di questa impostazione, quindi, la classificazione dei servizi e delle aree tematiche richiama la pertinenza con le pari opportunità e il genere ricalcando quella che è la classificazione di tipo economico, che è già stata utilizzata per la Riclassificazione del Bilancio (vedi Capitolo 4 – Rilettura del Bilancio in ottica di genere), con specifiche esplicative per ciascun ambito di riferimento.

67 Dipartimento per le Pari Opportunità presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Linee V.I.S.P.O. (Valutazione di Impatto Strategico sulle Pari Opportunità). Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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Aree tematiche / servizi

Descrizione Riguardano gli interventi rivolti in modo specifico e diretto alle questioni di genere e che perlopiù sono promossi dall’Assessorato alle Pari Opportunità (quando presente) o dall’Assessorato alle Politiche Sociali e quindi possono comprendere tutte le iniziative che fanno capo alle politiche di genere e per le pari opportunità:  servizi socio-assistenziali per le donne (Centri Donna, Case delle Donne, etc.);  sostegno all’associazionismo femminile; iniziative contro la violenza e la tratta (numeri Aree dirette. verdi, assistenza legale, azioni di strada, etc.);  manifestazioni culturali specifiche (festa dell’8 marzo, rassegne culturali sulle donne, etc.); Servizi e progetti per le  azioni positive per il personale dipendente (Piano di Azioni Positive, se adottato). pari opportunità Si può trattare di esperienze più o meno ampie e che segnalano quanto spazio sia dato a interventi specifici per la componente femminile, anche se è bene considerare che le dimensioni territoriali e l’ampiezza istituzionale sono fattori determinanti nella definizione del ruolo programmatico e progettuale per le pari opportunità, cosicché Enti di minore dimensione come i Comuni spesso compartecipano ad azioni formalmente promosse da Enti più grandi (la Provincia o la Regione), raggiungendo obiettivi programmatici per le pari opportunità in forma indiretta. Sono compresi i servizi destinati al sostegno alla cura e alla conciliazione, dedicati all’infanzia, alla fascia degli/delle adolescenti, alle persone anziane e che spesso a livello locale sono gestiti da Consorzi intercomunali per i servizi sociali:  servizi per l’infanzia e l’adolescenza (asili nido, mense scolastiche, trasporti, servizi pre e post scuola, servizi estivi, affidamento familiare, attività educativa, assegni per il nucleo famigliare e di maternità, etc.);  servizi per anziani e disabili (centri diurni, centri di riabilitazione, comunità alloggio e Aree indirette. presidi residenziali, soggiorni vacanze, assistenza domiciliare, interventi di socializzaServizi alla persona e zione, telesoccorso, affidamento familiare, etc.); alla famiglia  servizi per fasce deboli (sostegno al reddito, sostegno per persone disoccupate, servizi per giovani a rischio, centri sociali, mediazione culturale, mediazione familiare, segretariato sociale, etc.). Ricadendo nella conciliazione, ovvero operando per armonizzare le richieste di servizio espresse più o meno esplicitamente dalle diverse categorie sociali e classi d’età della popolazione, queste iniziative fanno capo a diverse tipologie politiche: delle pari opportunità, della famiglia, del lavoro e della formazione, dei tempi, di tipo sociale, fiscale, dell’immigrazione, etc. Possono essere considerati insieme i servizi relativi alla qualità della vita e quelli che fanno capo all’ambiente, giacché riguardano in senso ampio la vivibilità del territorio:  sicurezza, polizia provinciale/municipale, protezione civile (illuminazione, presidio di strade e sensibili, controlli e violazioni sui mezzi di trasporto, controllo della viabilità, incidentalità e violazioni del codice stradale, etc.);  servizi connessi alle politiche per la casa (contributi a sostegno della locazione per il mantenimento dell’abitazione, agevolazione all’accesso di nuova abitazione, contributi per il pagamento del canone di affitto in locazione, etc.); Aree indirette.  supporto all’impiego (servizi in convenzione con il Centro per l’Impiego, servizio Informagiovani, iniziative per persone disoccupate, etc.); Servizi per la  cultura (biblioteche, istituti musicali, associazionismo, intrattenimento, eventi, manifequalità della vita e stazioni, etc.); dell’ambiente  sport e tempo libero (attività sportive per diverse fasce d’età, eventi, manifestazioni, volontariato, associazionismo, etc.);  turismo e commercio (eventi, manifestazioni, etc.). Il fattore più rilevante è la possibilità di cogliere la vivibilità per donne e uomini del territorio (reale e percepita), sotto i diversi punti di vista che caratterizzano la qualità della vita, ovvero in termini di sicurezza personale (libertà di fruizione del tempo e dello spazio), mobilità (possibilità di movimento nelle aree urbane), impiego del tempo libero (numerosità e accessibilità alla cultura, allo sport, a eventi), etc. Elaborazioni Arthur D. Little su Linee V.I.S.P.O. (Valutazione di Impatto Strategico sulle Pari Opportunità). Dipartimento per le Pari Opportunità presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri

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Capitolo 5 - Mappatura dei servizi gender sensitive

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In questo senso si è riportata, innanzitutto, la lista dei Servizi attualmente presenti nella Struttura organizzativa dell’Amministrazione della Provincia di Bari, alle dirette dipendenze della Segreteria generale, con la distribuzione del numero degli occupati per genere e il tasso di femminilizzazione (dipendenti donne/totale dipendenti) di ciascun ufficio. Organizzazione dei Servizi – Provincia di Bari

M

F

T

%F

-----

SEGRETERIA GENERALE

29

7

36

19%

SE001

Servizio Organi Istituzionali - Giunta

16

15

31

48%

SE002

Servizio Consiglio e Turismo

15

10

25

40%

SE003

Servizio Finanziario

14

22

36

61%

SE004

Servizio Provveditorato ed Economato

2

6

8

75%

SE005

Servizio Organizzazione, Gestione e Contabilità del personale

3

4

7

57%

SE006

Servizio Avvocatura

12

10

22

45%

SE007

Servizio Programmazione, Politiche Comunitarie e Sesta provincia

4

5

9

56%

SE008

Servizio Attività Produttive

3

3

6

50%

SE009

Servizio Tributi e Impianti Termici

14

4

18

22%

SE010

Servizio Innovazione Tecnologica e Statistica

11

1

12

8%

SE011

Servizi Sociali, Pari Opportunità e Istituti provinciali

3

4

7

57%

SE012

Servizio Formazione Professionale, Pubblica Istruzione e Sport

26

6

32

19%

SE013

Servizio Istituzione Concertistica Orchestrale e Attività culturali

29

2

31

6%

SE014

Servizio Espropriazioni, Patrimonio e Locazioni

2

2

4

50%

SE015

Servizio Agricoltura e Aziende Agricole

9

7

16

44%

SE016

Servizio Pinacoteca e Beni Culturali

2

2

4

50%

SE017

Servizio Biblioteca e Museo archeologico

7

3

10

30%

SE018

Servizio Viabilità 1

6

10

16

63%

SE019

Servizio Viabilità 2

5

5

10

50%

SE020

Servizio Rifiuti

4

9

13

69%

SE021

Servizio Ambiente, Parchi, Tutela delle acque e dell’atmosfera dall’inquinamento

10

6

16

38%

SE022

Servizio Urbanistica, Assetto del territorio

6

17

23

74%

SE023

Servizio Politiche del lavoro, Centri per l’impiego

15

5

20

25%

SE024

Servizio Politiche del lavoro per i differentemente abili e vertenze collettive

2

2

4

50%

SE025

Servizio Edilizia 1

6

3

9

33%

SE026

Servizio Edilizia 2

14

7

21

33%

SE027

Servizio Trasporti e Mobilità

6

5

11

45%

SE028

Servizio Laboratorio ambientale e Acquario provinciale

64

3

67

4%

SE029

Servizio Protezione civile, Caccia e Pesca

116

118

234

50%

SE030

Servizio Polizia provinciale

10

8

18

44%

462

308

770

40%

Totale

Tale lista, considerando quanto già affermato sul tema della distribuzione dei Servizi in Aree dirette ed indirette in funzione delle attività svolte per le pari opportunità e contro le discriminazioni di genere, è stata riclassificata nella tabella di seguito riportata.

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3

2

27 28 9 8 7 6 5

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13 servizi gender sensitive Capitolo 5 - Mappatura dei

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Di fronte ai cambiamenti del proprio corpo nel percorso naturale della vita, la donna si è da sempre scontrata con tabù e credenze popolari che la ponevano sovente in situazioni di malattia fisica o psichica. I progressi nella ricerca medica e nella tutela della salute, associati all’evoluzione tecnologica, permettono oggi alla donna di affrontare con maggiore consapevolezza e conoscenza di sé le trasformazioni che caratterizzano le sue tappe biologiche: menarca, gravidanza, parto e post-partum, menopausa, sono monitorate costantemente ed affrontate con sicurezza e responsabilità. Sicurezza che si traduce ugualmente in prevenzione dai rischi sulla salute nei contesti ambientali e dei luoghi di lavoro.

11

10

4

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17 Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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Aree dirette - Servizi e progetti per le pari opportunità

Servizi Sociali, Pari Opportunità e Istituti Provinciali

Aree indirette - Servizi alla persona e alla famiglia

(Servizi Sociali, Pari Opportunità e Istituti Provinciali) Servizio Organizzazione, Gestione e Contabilità del personale Servizio Politiche del Lavoro, Centri per l’impiego Servizio Politiche del lavoro per i differentemente abili e vertenze collettive

Aree indirette - Servizi per la qualità della vita e dell’ambiente

Servizio Consiglio e Turismo Servizio Innovazione Tecnologica e Statistica Servizio Formazione Professionale, Pubblica Istruzione e Sport Servizio Istituzione Concertistica Orchestrale e Attività Culturali Servizio Pinacoteca e Beni Culturali Servizio Biblioteca e Museo Archeologico Servizio Viabilità 1 e 2 Servizio Rifiuti Servizio Ambiente, Parchi, Tutela delle acque e dell’atmosfera dall’inquinamento Servizio Urbanistica, Assetto del Territorio Servizio Edilizia 1 e 2 Servizio Trasporti e Mobilità Servizio Laboratorio Ambientale e Acquario Provinciale Servizio Protezione Civile, Caccia e Pesca Servizio Polizia Provinciale

Successivamente, i Servizi della tabella sono stati analizzati nel dettaglio, tramite raccolta di documenti, “batterie” di domande ai rispettivi Responsabili, etc., al fine di conoscerne programmi e strategie attuative con specifica attenzione alle iniziative poste in atto per le pari opportunità sia in forma diretta (progetti per le donne, azioni specifiche, etc.), che in forma indiretta (interventi che innescano processi e meccanismi di uguaglianza e parità anche non propriamente rivolti alla componente femminile e/o a obiettivi di pari opportunità). All’interno delle sezioni che seguono sono illustrati i risultati dell’analisi documentale. Aree dirette - Servizi e progetti per le pari opportunità – Servizi Sociali, Pari Opportunità e Istituti Provinciali Dirigente: Rosanna Lallone (ad interim) Sede: Via Amendola n.189/B - 70126 Bari tel. 080 54 12 631, fax. 080 55 39 285, e-mail: socioassistenzialeba@libero.it Assessore “Solidarietà Sociale, Pari Opportunità, Politiche dell’Accoglienza e Pace” Giuseppe Quarto e-mail: quarto.giuseppe@provincia.ba.it Nell’ambito delle funzioni attribuite dalla “Legge quadro per la realizzazione del Sistema Integrato d’Interventi e Servizi Sociali” 8 novembre 2000 n. 328 e dalla Legge Regionale 12 luglio 2006, n. 19, la Provincia di Bari svolge funzioni di promozione, programmazione e coordinamento del sistema integrato di interventi e servizi sociali. In particolare:  favorisce l’integrazione delle politiche sociali con le altre politiche settoriali;  promuove percorsi di programmazione e progettazione partecipata dei servizi;  partecipa alla definizione e attuazione dei Piani Sociali di Zona. A tal proposito si individuano le seguenti linee di attività ed uffici:

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Capitolo 5 - Mappatura dei servizi gender sensitive

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 Pari opportunità;  Osservatorio Provinciale delle Politiche Sociali;  Centro Provinciale di Promozione dell’Affidamento Familiare;  Interventi per l’Infanzia e l’Adolescenza;  Integrazione socio scolastica degli alunni diversamente abili;

 Assistenza scolastica e istruzione audiolesi e videolesi;  Sportelli “Informafamiglia”;  Centro Risorse per le Famiglie;  Lotta alla criminalità organizzata, racket e usura;  Terzo settore;  Pari opportunità.

La Provincia di Bari è partner nei progetti di protezione sociale finalizzati ad assicurare un percorso di assistenza e sostegno in favore di donne straniere, vittime dei reati di riduzione in schiavitù e/o tratta, realizzati ai sensi dell’art. 18 del D. Lgs. n. 286/98 da soggetti del Terzo Settore. Progetti in corso: “Aleida n. 8”, realizzato dalla Cooperativa Sociale “Comunità Oasi 2”; “Casa Rifugio Novae Vitae 4”, realizzato dall’Associazione “Giraffa Onlus”; “Egeria”, realizzato dalla Cooperativa “Caps” in collaborazione con le Associazioni “Micaela” di Adelfia e “Pasquaro” di Brindisi.

Aree indirette - Servizi alla persona e alla famiglia – Servizi Sociali, Pari Opportunità e Istituti Provinciali  Osservatorio Provinciale delle Politiche Sociali L’Osservatorio, istituito con deliberazione della Giunta Provinciale n. 112 dell’1/7/2008, quale articolazione dell’Osservatorio Regionale delle Politiche Sociali, raccoglie, elabora, analizza e diffonde informazioni e dati relativi alle problematiche sociali territoriali. La sua attività si inserisce all’interno del sistema di osservazione, monitoraggio e valutazione regionale, come parte integrante dell’Osservatorio Regionale. Flussi informativi già avviati: strutture residenziali per minori, asili nido e strutture per anziani; bambini e adolescenti fuori famiglie; campi sosta per nomadi; strutture per diversamente abili. L’Osservatorio Provinciale integrerà l’attività svolta in sinergia con la Regione con azioni di studio, ricerca e formazione su problematiche di specifica rilevanza per l’ambito della Provincia di Bari.  Centro Provinciale di Promozione dell’Affidamento Familiare Obiettivo primario del Centro è garantire il diritto del minore a crescere in una famiglia. A tal fine mira, attraverso la diffusione della cultura dell’accoglienza, a creare e sviluppare una rete solidale in grado di sostenere ed accogliere i minori in difficoltà, “temporaneamente privi di idoneo ambiente familiare”. Realizza: campagne di informazione e sensibilizzazione sull’affidamento familiare; interventi di formazione e sostegno delle famiglie affidatarie; percorsi formativi per associazioni di volontariato.  Interventi per l’infanzia e l’adolescenza Nell’ambito della progettualità della L.R. n. 10/99 “Sviluppo degli interventi in favore dell’infanzia e dell’adolescenza” è stato avviato, nel settembre 2008, il progetto “Cinema da Strada”, finalizzato a contrastare la devianza minorile in un quartiere difficile quale quello di “Bari vecchia”. L’iniziativa consiste in un percorso formativo, con sperimentazione di Project works sul territorio, per operatori impegnati in attività con soggetti a rischio di devianza. Il progetto, proposto e realizzato dall’Associazione sportiva culturale “Europa”, avrà durata triennale.

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 Integrazione socio scolastica degli alunni diversamente abili Prosegue il servizio di assistenza scolastica ed extrascolastica in favore di alunni diversamente abili frequentanti la scuola media di II° grado, avviato in maniera innovativa dall’Amministrazione provinciale nell’anno scolastico 2003/2004. Il servizio è finalizzato a favorire l’integrazione socio-scolastica degli alunni diversamente abili, mediante l’affiancamento di educatori “qualificati” preposti a seguire progetti personalizzati per l’integrazione sociale e scolastica con attività di supporto alla persona e alla famiglia rivolte a favorire la più stretta connessione con il contesto scolastico, quello familiare e quello ludico lavorativo del tempo libero. L’Amministrazione ha destinato al servizio risorse finanziarie aggiuntive per far fronte alle numerose istanze pervenute da Dirigenti scolastici e famiglie.  Assistenza scolastica e istruzione audiolesi e videolesi Agli alunni audiolesi e videolesi è garantito il diritto allo studio e all’assistenza scolastica mediante: Inserimento in istituti specializzati: l’inserimento può essere effettuato in forma convittuale o semiconvittuale. Servizio di assistenza alla comunicazione per audiolesi: il servizio prevede l’inserimento in ambito scolastico di assistenti alla comunicazione c/o interpreti della lingua dei segni, quali figure specializzate aventi il compito primario di facilitare la comunicazione tra alunni audiolesi, compagni ed insegnanti (dette figure specializzate seguono gli alunni audiolesi anche nelle ore pomeridiane, nell’ambito di progetti personalizzati concordati con la famiglia e la scuola). Servizio extrascolastico domiciliare in favore di alunni videolesi: il servizio è realizzato a cura dell’Unione Italiana Ciechi e si avvale di operatori esperti nel campo tiflotecnico e tiflopedagogico. Traduzione in Braille dei libri di testo per alunni videolesi.  Sportelli “Informafamiglia” Dal 2007 sono aperti 5 sportelli “Informafamiglia” attivi nei Comuni di Altamura, Andria, Cassano delle Murge, Corato e Santeramo in Colle. L’iniziativa si inserisce organicamente all’interno delle politiche a sostegno delle famiglie, promosse dall’Ente. Compiti degli sportelli “Informafamiglia” sono: promuovere la più ampia diffusione delle informazioni su servizi, prestazioni e opportunità per le famiglie; agevolare il rapporto tra cittadini e istituzioni; raccogliere le segnalazioni su problemi e difficoltà riscontrate dalle famiglie.  Centro Risorse per le Famiglie Il Centro, individuato nell’ambito del Piano d’Azione Regionale “Famiglie al futuro”, quale struttura di aiuto per e tra le famiglie, intende affrontare e sostenere i problemi della vita familiare; le difficoltà di conciliazione di impegni e tempi di lavoro e cura, le difficoltà delle giovani coppie, delle famiglie monoparentali e di quelle di immigrati. All’interno del Centro sarà costituito l’Ufficio di Mediazione Civile e Penale, inteso quale “servizio preposto alla gestione delle situazioni conflittuali inviate dal sistema giudiziario” in grado di svolgere interventi sia nell’ambito dei procedimenti penali che di quelli civili.  Lotta alla criminalità organizzata, racket e usura La Provincia garantisce e mantiene il proprio sostegno ad organizzazioni no-profit impegnate a livello locale a contrastare la criminalità organizzata.  Terzo settore Il processo di pianificazione partecipata, per un’effettiva evoluzione dei servizi, non può prescindere dall’esigenza di consolidare i rapporti collaborativi con l’Associazionismo. Si promuoveranno, pertanto, iniziative tese a sostenere il ruolo del terzo Settore, privilegiando, in particolare, i progetti in sintonia con le linee programmatiche dell’Ente.

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Aree indirette - Servizi alla persona e alla famiglia - Servizio Organizzazione, Gestione e Contabilità del personale Dirigente: Domenico Desantis Sede: Via Positano n.2 - 70121 Bari tel. 080 54 12 152 - 384, fax. 080 54 12 146, e-mail: d.desantis@provincia.ba.it Assessore “Assessore alla Informatizzazione tecnologica, organizzazione e gestione risorse umane” Sergio Fanelli e-mail: fanelli.sergio@provincia.ba.it Il Servizio Organizzazione, Gestione e Contabilità del Personale si occupa di:  Organizzazione, ovvero Pianificazione della pianta organica dell’Ente Provincia, fabbisogno del personale e bandi di concorso.  Gestione, ovvero Contrattazione decentrata del personale provinciale, gestione delle presenze e delle assenze del personale e lavoro straordinario. Contabilità e Previdenza, ovvero Calcolo periodico della busta paga, predisposizione della previdenza complementare. L’attività amministrativa e gestionale del servizio è la seguente:  Adeguamento dei Regolamenti vigenti e predisposizione di nuovi strumenti regolamentari: in particolare, il Regolamento disciplinante gli incentivi economici per la progettazione e direzione di lavori pubblici e i Regolamenti che riguardano l’Ordinamento degli Uffici e dei Servizi.  Espletamento delle procedure selettive pubbliche ed interne, riorganizzazione della struttura e nuovo Piano di fabbisogno: in particolare, espletamento di concorsi pubblici e delle progressioni verticali, riorganizzazione della struttura dell’Ente con le nuove funzioni nei Settori dell’Ambiente, della Formazione Professionale e del Turismo (nonché dell’istituzione della Sesta Provincia) e approvazione del nuovo Piano di fabbisogno.  Adempimenti connessi all’istituzione della nuova Provincia BAT: in particolare, trasferimento delle risorse e delle competenze/servizi alla nuova Amministrazione provinciale.  Definizione del Contratto Nazionale di lavoro dell’area della Dirigenza e del personale del Comparto Regioni - AALL: in particolare, applicazione degli istituti a contenuto economico e normativo aventi carattere vincolato ed automatico dei prossimi Contratti Nazionali della Dirigenza e del personale di Comparto delle Regioni – AALL.  Realizzazione del Piano di Formazione ed aggiornamento professionale per il personale dipendente e per i Dirigenti: in particolare, sviluppo di attività di coinvolgimento del personale e sua riqualificazione attraverso la predisposizione di piani operativi di singole azioni formative.  Sviluppo del processo di gestione della Contabilità e Previdenza: in particolare riguardo alle problematiche legate al trasferimento del personale alla nuova provincia.  Gestione del processo di informatizzazione dell’Amministrazione del Personale: in particolare, completamento dell’informatizzazione delle procedure di rilevazione delle presenze di tutti gli Uffici, periferiche dell’Ente. Aree indirette - Servizi alla persona e alla famiglia - Servizio Politiche del Lavoro, Centri per l’Impiego Dirigente: Fernando Guido Sede: Via Re David, n.178/D - 70125 Bari tel. 080 54 12 909, fax 080 54 12 949, e-mail: f.guido@provincia.ba.it Assessore “Lavoro e Formazione Professionale” Maria Rina e-mail: rina.maria@provincia.ba.it Il D.lgs n. 469/97 in attuazione della Legge 15 marzo 1997, n. 59 ha conferito alle Regioni le funzioni e i compiti in materia di politiche attive del lavoro e di collocamento, prevedendo l’ulteriore trasferimento dalle Regioni alle Province di numerose funzioni e compiti in materia.

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La regionalizzazione dei servizi delle politiche attive del lavoro ha permesso alle Province di svolgere un ruolo determinante nell’avanzamento nei percorsi amministrativi finalizzati ad agevolare l’incontro domanda-offerta di lavoro, in un quadro organizzativo che “a regime” deve sviluppare servizi efficienti ed efficaci. La Provincia di Bari, nel contesto di cui alla L.R. 5.5.99, n. 19 e relativi atti attuativi si è resa protagonista di una forte spinta operativa sull’intero territorio con la costituzione e l’articolazione dei Centri per l’Impiego e riservando particolare attenzione all’integrazione dei servizi di accoglienza-informazione, orientamento, incontro domanda-offerta, accompagnamento al lavoro collegati al sistema organizzativo dei Centri per l’Impiego. In questa ottica di rinnovamento e di funzioni nuove, il Centro per l’Impiego è chiamato a svolgere un ruolo attivo attraverso azioni rivolte ai propri utenti, sia disoccupati che imprese, offrendo servizi diversificati. La nuova mission si esplica attraverso i Nuovi Servizi, attivati all’interno dei Centri:  accoglienza, momento nel quale vengono rilevati i fabbisogni degli utenti;  orientamento, che serve a fornire strumenti e metodi di ricerca attiva del lavoro;  incrocio Domanda/Offerta, che raccoglie le richieste delle aziende e le candidature dei lavoratori;  informazioni sulle attività di formazione che si svolgono sul territorio;  analisi del mercato del lavoro locale che si realizza attraverso lo studio della domanda e dell’offerta di lavoro;  tirocini formativi, attraverso i quali è possibile acquisire professionalità operativa in azienda;  varie altre azioni svolte anche in collaborazione con altri soggetti pubblici e privati a sostegno dello sviluppo del territorio e dell’occupazione. In tal senso diventa determinante il ruolo dei Centri per l’Impiego con funzioni di coordinamento territoriale delle azioni di sostegno alle politiche attive del lavoro. Prioritario per l’Amministrazione sarà:  promuovere e sviluppare una Rete istituzionale tra Provincia, Regione, Comuni, Organizzazioni Sindacali, Associazioni di categoria e di volontariato;  dotare ciascuno dei 41 Comuni di almeno un Centro, ovvero uno Sportello Polifunzionale, così da assicurare una capillare e, quindi, mirata erogazione dei servizi all’impiego;  potenziare i Centri, che costituiscono sul territorio i “sensori” delle esigenze occupazionali dei cittadini, attraverso l’implementazione di nuova dotazione strumentale ed informatica e miglioramento della situazione logistica degli stessi (abbattimento delle barriere architettoniche, cablaggi, messa in rete, opere murarie, etc.);  realizzare progetti specifici, in raccordo con le istituzioni presenti sul territorio, al fine di attuare una reale politica di integrazione sociale e di inclusione lavorativa;  favorire ed accompagnare tali progetti con percorsi di esperienza lavorativa nelle aziende, nella prospettiva di vedere trasformato tale coinvolgimento sperimentale in un vero e proprio impegno futuro;  potenziare tirocini formativi e stage nelle aziende;  assicurare il corretto funzionamento della: Commissione per l’emersione del lavoro irregolare, che attraverso lo studio del mercato del lavoro, provvede all’elaborazione di iniziative per favorire l’emersione del lavoro irregolare con riferimento a quanto previsto dalle disposizioni legislative in materia. Commissione Provinciale per il Lavoro, quale organo tripartito permanente di concertazione e di consultazione delle parti sociali, per svolgere i compiti relativi alle attività e funzioni attribuite alla Provincia ex art. 2 D.lgs 469/97, nonché quelli di competenza degli organi collegiali di cui all’art. 6 del predetto decreto. L’Amministrazione, inoltre, aderisce a numerose iniziative e progetti (PIT3, OASI 2, SEMINET, PARI, ROSA, Team e Team Percorsi a sostegno dell’emersione del lavoro non regolare nel settore dell’agricoltura, etc.), finalizzati all’assistenza tecnica per il potenziamento dei Centri per l’Impiego. Infine, si evidenzia che è stato realizzato il progetto “Sintesi”, che vede interessate, tra le altre Provincie, anche le Provincie di Bari e di Milano, nonché le Regioni Lombardia e Puglia. Il progetto persegue due linee d’azione principali:  la prima tende al miglioramento dell’efficienza e della qualità dei servizi per l’impiego attraverso l’adozione di strumenti e tecnologie adeguate e standardizzate a livello regionale;  la seconda tende al miglioramento e all’implementazione di nuovi servizi per i cittadini e le imprese. Da tutto ciò si evince il forte impegno della Provincia di Bari a porre in essere tutte le azioni positive che consentano di passare dalla fase sperimentale al funzionamento “a regime” del sistema operativo.

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Aree indirette - Servizi alla persona e alla famiglia - Servizio Politiche del lavoro per i differentemente abili e vertenze collettive Dirigente: Rosanna Lallone Sede: Via Postiglione, n.50 - 70126 Bari tel. 080 54 12 925-909, fax. 080 55 76 853, e-mail: r.lallone@provincia.ba.it Assessore “Lavoro e Formazione Professionale” Maria Rina e-mail: rina.maria@provincia.ba.it Il Servizio Politiche del Lavoro per le Categorie protette e Vertenze collettive si compone di due distinte sezioni:  Sezione di Collocamento mirato;  Sezione Vertenze Collettive Il Servizio si prefigge il duplice obiettivo di rispondere all’esigenza di lavoro delle persone disabili senza che ciò divenga per le aziende e per gli enti pubblici vincolati un mero costo ma, al contrario, un inserimento proficuo di soggetti produttivi. Per collocamento mirato si intende, infatti, lo strumento cardine della riforma che riguarda il diritto al lavoro dei disabili intendendo con questo termine quella serie di strumenti tecnici e di supporto che permettono di valutare adeguatamente le persone con disabilità nelle loro capacità lavorative e di inserirle nel posto adatto attraverso analisi del posto di lavoro, forme di sostegno, azioni positive e soluzioni dei problemi connessi con gli ambienti, gli strumenti e le relazioni interpersonali sui luoghi quotidiani di lavoro e di relazione. La Sezione Collocamento mirato è competente in materia di collocamento obbligatorio per la Provincia di Bari. Nell’ambito della gestione della materia sull’intero territorio provinciale, essa segue sostanzialmente due macroaree: una dedicata ai soggetti iscritti negli elenchi del collocamento obbligatorio e una rivolta ai datori di lavoro pubblici e privati. L’attività della Sezione è rivolta alle persone disabili in età lavorativa che abbiano compiuto i 15 anni di età e che non abbiano raggiunto l’età pensionabile rientranti nelle seguenti categorie:  invalidi civili, con minorazioni fisiche, psichiche e sensoriali e portatori di “handicap intellettivo”, con una percentuale di invalidità del 46% e oltre, fino al 100% purché con residue capacità di lavoro accertate;  invalidi del lavoro, con una percentuale d’invalidità del 34% e oltre, fino al 100% purché con residue capacità di lavoro accertate;  non vedenti;  sordomuti;  invalidi di guerra, invalidi civili di guerra, invalidi per servizio, con minorazioni comprese tra la 1a e la 8a categoria. Oltre ai soggetti sopraindicati, la Legge n. 68/99 si rivolge, in via transitoria, anche ai soggetti appartenenti ad altre categorie protette di cui all’art. 18, legge cit., (orfani, profughi, vedove, etc.). I datori di lavoro pubblici e privati soggetti agli obblighi di legge sono le aziende e gli Enti con almeno 15 dipendenti (obbligate ad avere in servizio lavoratori disabili nelle quote loro riservate per legge), e, laddove ci sono più di 50 dipendenti, si aggiunge anche l’obbligo di assunzione di lavoratori appartenenti alle categorie ex. Art. 18 Legge 68/99. Il Servizio offre agli utenti innanzi riportati le seguenti prestazioni:  accoglienza;  orientamento;  iscrizione, reiscrizione, reintegro, trasferimento, cancellazione da elenchi e graduatorie del collocamento obbligatorio.

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L’assunzione dei disabili può avvenire con le seguenti modalità:  assunzione con chiamata numerica;  assunzione con chiamata nominativa;  stipula convenzioni. La Sezione Vertenze Collettive è competente in materia di:  attività di mediazione per la risoluzione delle controversie collettive di lavoro: stato di agitazione dei lavoratori, applicazione CCNL e contratti aziendali; cambi di appalto, crisi aziendali, etc.  procedure di mobilità ex art. 4, c. 7 della L. 223/91, qualora le parti non abbiano raggiunto l’intesa nella fase sindacale;  consultazione sindacale ex D.P.R. 218/2000 per il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (per crisi aziendale, ristrutturazione, riorganizzazione, procedure concorsuali, C.I.G.S. in deroga ai sensi della Legge Finanziaria);  stipula di Contratti di Solidarietà ex lege 863/84 e ex lege 236/93;  stipula di Contratti collettivi di lavoro aziendali e provinciali;  consulenze nelle materie di competenza, con particolare riguardo agli ammortizzatori sociali (mobilità, Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria e Straordinaria, Contratti di Solidarietà);  mobilità dei pubblici dipendenti ex D. Lgs 496/97 e Legge 5 maggio 1999, n. 19 della Regione Puglia. Aree indirette - Servizi per la qualità della vita e dell’ambiente – Servizio Consiglio e Turismo Dirigente: Pietro Centrone Sede: Via Spalato n.19 - 70121 Bari tel. 080 54 12 322, fax. 080 55 33 983, e-mail: p.centrone@provincia.ba.it Presidente del Consiglio provinciale Longo Pietro e-mail: presidenteconsiglio@provincia.ba.it Assessore “Politiche giovanili e femminili, cultura, turismo, sport e tempo libero” Trifone Altieri e-mail: altieri.trifone@provincia.ba.it Il Servizio Consiglio e Turismo si occupa del:  Supporto alle attività del Consiglio Provinciale;  Supporto al Presidente del Consiglio;  Conferenza dei capigruppo e Commissioni Consiliari;  Segreteria Gruppi Consiliari;  Coordinamento, promozione e realizzazione di interventi per lo sviluppo del settore turistico;  Classificazione delle strutture ricettive turistico-alberghiere;  Competenza amministrativa in materia di esercizio di agenzie di viaggio e turismo e tour operator (L.R. 34/15.11.2007);  Competenza in materia di attività professionali turistiche (L.R. 37/19.12.2008). Riguardo al Servizio Turismo, occorre dire che l’Assessorato al Turismo, in sintonia con le linee di attività volte al raggiungimento degli scopi istituzionali, è impegnato su più fronti al fine di organizzare sul territorio provinciale, sistemi di offerta integrati e collegati a modelli di accoglienza ed ospitalità innovativi, compatibili con le risorse a disposizione. In tale ambito si intendono realizzare politiche di incoming, perseguendo l’obiettivo di attrarre sempre più turisti a Bari e sul territorio provinciale, di prolungarne la permanenza oltre il classico periodo estivo con una gamma di pacchetti turistici differenziati (itinerari tematici). In tal senso, si ritiene di riproporre l’edizione del “Free Tour in Terra di Bari”, che ha registrato grande successo nelle precedenti edizioni, frutto di una proficua sinergia con la Camera di Commercio di Bari e l’importante supporto del Cotup.

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II Servizio vuole incrementare le attività di decentramento, in piena intesa e collaborazione con gli Enti Locali destinatari delle manifestazioni, secondo modalità e criteri opportunamente definiti, atteso altresì che le attività nel valorizzare le nostre risorse storico culturali, offrono opportunità lavorative e di confronto con il pubblico e le professionalità artistiche locali in campo teatrale, musicale, etc. Esso, inoltre, intende assicurare, come per il passato, la propria partecipazione ad eventi di rilievo nazionale ed internazionale, sostenendo, inoltre, Mostre, Fiere e Sagre, vetrine di prodotti locali tipici, manifestazioni di rilevante interesse, provvedendo nel contempo al monitoraggio dei flussi per la nota esigenza di destagionalizzare oltre il classico periodo estivo, strettamente legata ai due punti critici del sistema offerta: la permanenza media dei turisti e l’utilizzo medio delle strutture che non raggiungono indici auspicati. D’intesa con il Servizio Risorse del Mare, saranno effettuate escursioni di pescaturismo lungo la costa perfezionando un’iniziativa già avviata. Aree indirette - Servizi per la qualità della vita e dell’ambiente –Servizio Innovazione Tecnologica e Statistica Dirigente: Francesca Arbore Sede: Via Postiglione, n.44 - 70126 Bari tel. 080 54 12 943 – 55 62 830, fax. 080 55 64 072, e-mail: serviziostatisticaced@provincia.ba.it Assessore “Informatizzazione tecnologica, organizzazione e gestione risorse umane” Sergio Fanelli e-mail: fanelli.sergio@provincia.ba.it Con i recenti Piani Esecutivi di Gestione il Servizio Innovazione Tecnologica ha continuato a sviluppare il processo di informatizzazione dei servizi provinciali con un approccio ambizioso e strategico, finalizzato al miglioramento dell’efficienza operativa, la qualità dei servizi offerti alla cittadinanza e la sicurezza dei dati e dei sistemi. Infatti, in aggiunta alle attività di governance IT espletate per garantire l’efficiente funzionamento della Rete Telematica Unitaria della Provincia di Bari, interconnessa con la community network RUPAR Puglia, è stata condotta a termine la progettazione di misure relative alla gestione della rete telematica della Provincia di Bari, dei servizi di rete e della sicurezza ICT. La Direttiva del Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie del 18.11.2005, recante “Linee guida per la P.A. digitale”, prevede che le PP.AA. definiscano, progettino, realizzino misure relative all’organizzazione ed alla gestione della sicurezza ICT. In tal senso il servizio sta realizzando le attività seguenti:  Connettività Intranet della Provincia di Bari: con questo intervento si garantirà la continuità dei servizi on line della Provincia di Bari attraverso la connessione di tutte le sedi verso il “centro stella” rappresentato dalla sede centrale.  Interconnessione alla CN RUPAR SPC Puglia: con questo intervento si garantirà la continuità della connessione alla community RUPAR Puglia consentendo ai Centri per l’Impiego di erogare servizi on line ai cittadini, alle imprese e alle pubbliche amministrazioni, acquisendo appositi servizi di trasporto, supporto, interoperabilità di base e ingegneria della sicurezza.  Attività complementari all’implementazione della piattaforma tecnologica per la Gestione della Rete Unitaria della Provincia di Bari, dei servizi di rete e della sicurezza ICT.  Gestione Tecnico-amministrativa del sito Web della Provincia. Aree indirette - Servizi per la qualità della vita e dell’ambiente – Servizio Formazione Professionale, Pubblica Istruzione e Sport Dirigente: Rosa Dipierro Sede: Via Postiglione, n.44 - 70126 Bari tel. 080 54 23 855 – 55 30 867, fax. 080 54 22 874, e-mail: formazioneprofessionale@provincia.ba.it pubblicaistruzione-sport@provincia.ba.it Bilancio di Genere d della llaa P Provincia cia ia d dii B Bari - 2009

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La qualità della vita di uomini e donne dipende dal tipo di organizzazione dei luoghi, dalla facilità con cui riescono a muoversi e ad agire e dalla qualità dell’ambiente in cui vivono. Specialmente le donne, forti della naturale sensibilità e attenzione alla cura verso gli altri, possono giocare un ruolo decisivo nella salvaguardia dell’ambiente, spazio vitale per la crescita dei propri figli e di tutta la società. 20

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Assessore “Pubblica Istruzione ed Edilizia Scolastica” Stefano Diperna e-mail: diperna.stefano@provincia.ba.it Assessore “Lavoro e Formazione Professionale” Maria Rina e-mail: rina.maria@provincia.ba.it Assessore “Politiche giovanili e femminili, cultura, turismo, sport e tempo libero” Trifone Altieri e-mail : altieri.trifone@provincia.ba.it L’ufficio Formazione Professionale si occupa delle procedure di riconoscimento ed autorizzazione all’avvio dei corsi di formazione autonomamente finanziati, giusta delega regionale contenuta nella D.G.R. n. 172 del 26/02/07 ed allegate linee guida. Inoltre, è in fase di avvio l’attività delegata relativa all’attuazione degli interventi di cui al “POR Puglia FSE 2007/2013” delegate all’Amministrazione Provinciale dalla D.G.R. n. 1575 del 04/09/08. L’ufficio Pubblica Istruzione si occupa della predisposizione della proposta di piano di dimensionamento della rete scolastica. Provvede all’assegnazione di contributi alle istituzioni scolastiche per spese di funzionamento, ai sensi della L. 23/96. Inoltre, sostiene e concorre alla realizzazione di progetti e/o iniziative di particolare interesse promosse da istituzioni scolastiche, Enti ed Associazioni. L’ufficio Sport provvede ad erogare contributi in favore di Associazioni, Gruppi, Federazioni, Società ed altri organismi aventi natura associativa che perseguono finalità senza fini di lucro, per promuovere e sostenere lo sviluppo delle attività sportive e del tempo libero. Collabora, inoltre, con la Regione Puglia(L.R. 33/06), predisponendo il programma provinciale per l’impiantistica sportiva per l’elaborazione del piano regionale triennale e assegna contributi attraverso un fondo messo a disposizione dalla Regione Puglia. Aree indirette - Servizi per la qualità della vita e dell’ambiente – Servizio Istituzione concertistica orchestrale e attività culturali Dirigente: Lucia Favia Sede: via Dalmazia 50 - 70121 Bari tel. 080 54 12 204, fax. 080 55 88 511, e-mail: l.favia@provincia.ba.it Assessore “Politiche giovanili e femminili, cultura, turismo, sport e tempo libero” Trifone Altieri e-mail: altieri.trifone@provincia.ba.it L’attività del Servizio è finalizzata alla promozione della cultura musicale intesa come patrimonio da diffondere e valorizzare anche attraverso opportune sinergie con la scuola, i centri minori e le istituzioni pubbliche e private del settore. Ulteriore finalità è quella di favorire le coproduzioni ed incentivare l’attività di soggetti emergenti anche attraverso accordi di collaborazione produttiva, come quelle già realizzate negli anni passati con il Conservatorio N. Piccinni e con la Fondazione Petruzzelli. La collaborazione tra l’Amministrazione e il Conservatorio di musica N. Piccinni prevede l’attività didattica, di ricerca e progettazione di iniziative culturali e musicali. Per quanto attiene, poi, alla collaborazione con la Fondazione Petruzzelli e Teatri di Bari, per la realizzazione di produzioni liriche e/o concertistiche occorre sottolineare che, se da un lato il contemperamento delle due programmazioni ha comportato delle difficoltà, la collaborazione de qua è stata ritenuta quanto mai proficua avendo brillantemente coniugato gli interessi di entrambi. Aree indirette - Servizi per la qualità della vita e dell’ambiente – Servizio Pinacoteca e Beni culturali Dirigente: Clara Gelao Sede: Via Spalato n.19 - 70121 Bari tel. 080 54 12 422-23-26-27, fax. 080 55 83 401, e-mail: c.gelao@provincia.ba.it

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Assessore “Politiche giovanili e femminili, cultura, turismo, sport e tempo libero” Trifone Altieri e-ma il: altieri.trifone@provincia.ba.it Il Servizio Pinacoteca si occupa dell’organizzazione di mostre, convegni, incontri “a tema” e domeniche dedicate all’arte e alla musica, svolgendo servizi di:  Consulenza agli studiosi;  Biblioteca specializzata (all’interno della Pinacoteca è attivata una Biblioteca - circa 15.000 volumi - in cui si possono consultare, su appuntamento, anche le più recenti pubblicazioni sulla didattica museale e gli strumenti didattici prodotti dai più importanti musei italiani e da alcuni stranieri);  Archivio fotografico;  Servizio fotografico;  Servizio didattico per fornire informazioni e itinerari tematici. Il Servizio, inoltre, collabora con gli insegnanti per concordare ulteriori itinerari tematici al fine di inserirli organicamente all’interno della programmazione scolastica per le scuole di ogni ordine e grado;  Visite guidate, all’interno e all’esterno della Pinacoteca, per scolaresche e associazioni, su appuntamento. Riguardo al tema delle attività culturali e spettacolari, la strategia di intervento si caratterizza per la concentrazione delle risorse su eventi di rilevanza nazionale che la Provincia organizza in proprio oppure in collaborazione con diversi Comuni che ne fanno parte. Tali eventi debbono consentire la presenza in Terra di Bari di personaggi illustri del mondo dello spettacolo e della cultura ma contemporaneamente la valorizzazione delle più significative “risorse” locali. In particolare, il Servizio si sta occupando di recente di:  Mostre: la valorizzazione degli artisti pugliesi troverà significativa espressione in alcune significative mostre d’arte contemporanea ed in alcune rassegne come quella intitolata a Pino Pascali a Polignano.  Musica: continua l’appoggio ai più significativi Festival promossi da alcuni Comuni ed alcune coproduzioni come, ad esempio, il Festival Mediterraneo di Conversano, che sta assumendo crescente rilievo internazionale.  Teatro: si punta sulla valorizzazione delle compagnie più valide e sulla collaborazione con alcune compagnie aventi un proprio teatro come l’Abeliano.  Festival: si fornisce supporto finanziario ma anche tecnico e progettuale ad alcuni dei più importanti festival che si svolgono nel proprio ambito territoriale. La provincia organizza, inoltre, direttamente iniziative quali: Experimenta, Festival di musica rock, Mousikè, etc.  Decentramento: si realizzano in numerosi Comuni della Provincia programmi di esibizioni di varia natura spettacolare anche con artisti appartenenti alle singole realtà locali.  Pubblicazioni: si prevede l’acquisto di pubblicazioni connesso ad un apposito piano di distribuzione a favore prioritariamente delle biblioteche comunali e delle scuole.  Sostegno dell’attività delle associazioni locali: si prevede il sostegno delle attività delle Associazioni presenti sul territorio che è disciplinato da apposito Regolamento, al fine di evitare la politica della casuale distribuzione a pioggia dei contributi. Aree indirette - Servizi per la qualità della vita e dell’ambiente – Servizio Biblioteca e Museo Archeologico Dirigente: Clara Gelao Sede: Via Spalato n.19 - 70121 Bari tel. 080 54 12 422-23-26-27, fax. 080 55 83 401, e-mail: c.gelao@provincia.ba.it Assessore “Politiche giovanili e femminili, cultura, turismo, sport e tempo libero” Trifone Altieri e-mail: altieri.trifone@provincia.ba.it

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Il Servizio Biblioteca e Museo Archeologico si occupa della gestione di tre importanti realtà nel territorio della provincia di Bari, come:  Biblioteca Provinciale per la Cultura e per le Arti, Santa Teresa dei Maschi-De Gemmis.  Polo SBN Terra di Bari.  Museo archeologico di Santa Scolastica. La Biblioteca Provinciale per la Cultura e per le Arti, Santa Teresa dei Maschi-De Gemmis, ha come scopo principale la promozione e la diffusione della lettura e della cultura, intese come possibilità di conoscenza, di formazione, di confronto critico con tutte le forme espressive e comunicative del nostro tempo. In questa prospettiva la Biblioteca svolge un proficuo lavoro di stimolo all’elaborazione culturale e alla riflessione su temi specifici, utilizzando di volta in volte sinergie e forme di collaborazione sia con Istituzioni culturali del territorio sia con Istituzioni nazionali ed internazionali. La Biblioteca Provinciale nella nuova sede di Santa Teresa dei Maschi ha messo in attività i servizi di pubblica lettura, organizzati per aree di ricerca, consultazione ed attività culturali. Il 1 luglio 1997 la Provincia di Bari e la Biblioteca Nazionale di Bari hanno stipulato un Accordo di Programma per la realizzazione del progetto del Polo SBN, denominato Sistema Bibliotecario Provincia di Bari. Il progetto dell’opera è stato ultimato e collaudato il 14.06.2002. La Biblioteca Nazionale di Bari e la Biblioteca Provinciale di Bari, nell’intento di istituzionalizzare la reciproca collaborazione, la condivisione delle risorse, dei progetti e delle iniziative, hanno sottoscritto apposita Convenzione, approvata dal Consiglio Provinciale di Bari. Le due biblioteche condividono le funzioni e garantiscono alla collettività i servizi di pubblica lettura, attraverso la gestione, la manutenzione e l’implementazione del Polo Terra di Bari estensibile alle biblioteche del territorio provinciale e ad altri enti e istituzioni culturali. Si prevede, inoltre, la continuazione delle politiche di cooperazione, attraverso la partecipazione ai progetti regionali, la condivisione di risorse informative tramite Internet, l’impiego delle risorse interne ed esterne afferenti all’Accordo di programma Stato-Regioni per la valorizzazione dei beni culturali ai fini della catalogazione dei fondi antichi, di pregio e speciali. Istituito dalla Deputazione Provinciale nel 1875, il Museo Archeologico dal 2001 ha sede presso il complesso di Santa Scolastica, gestito direttamente dalla Provincia dopo la conclusione della convenzione stipulata nel 1957 con il Ministero dei Beni ed Attività culturali. Oggi il Museo dispone di depositi riordinati nei quali è stata operata la ricomposizione dei nuclei originari dei reperti. É disponibile un database elettronico per la consultazione delle schede inventariali comprensive di testi e immagini per ogni oggetto. La collezione archeologica è ampia e diversificata per un totale complessivo di oltre 30.000 reperti. Aree indirette - Servizi per la qualità della vita e dell’ambiente – Servizio Viabilità 1 e 2 Dirigente: Nicola Anaclerio Sede: Via Castromediano n. 138 - 70126 Bari tel. 080 54 12 841 - 826, fax. 080 54 12 875, e-mail: n.anaclerio@provincia.ba.it Assessore “Assetto e programmazione territoriale, urbanistica, viabilità, mobilità e trasporti” Michele Labianca e-mail: labianca.michele@provincia.ba.it Il Servizio opera per migliorare le condizioni di sicurezza ed efficienza della rete di viabilità extraurbana di propria competenza. A tal fine, provvede alla manutenzione ordinaria e straordinaria della rete viaria e dei relativi manufatti. Presidia, inoltre, l’attività di progettazione, realizzazione e direzione lavori delle varianti alla rete esistente o delle nuove infrastrutture viarie. Esso, in particolare, si occupa di:  Programmazione, progettazione e direzione lavori viabilità. L’ufficio presidia le seguenti attività: gestione delle fasi di progettazione e direzione lavori concernenti la realizzazione di nuovi tratti stradali e/o l’adeguamento dei tratti esistenti; redazione di capitolati e piani di sicurezza e coordinamento; collaudi delle opere.

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 Manutenzione stradale. L’ufficio presidia le attività di manutenzione ordinaria e straordinaria della rete viaria di competenza: rifacimento delle pavimentazioni; adeguamento delle barriere; rifacimento della segnaletica orizzontale e verticale; gestione delle attività di controllo delle strade con personale interno; servizi invernali: spalatura neve e spargitura sale; taglio dell’erba lungo le pertinenze; riadattamento funzionale del manto; monitoraggio della piattaforma stradale.  Appalti e attività procedimentale, tecnica ed amministrativa per la realizzazione delle opere pubbliche stradali. L’ufficio presidia le seguenti attività: istruttoria e gestione degli atti amministrativi concernenti le fasi di progettazione, affidamento (bandi di gara, disciplinari ed esiti), esecuzione e collaudo dei lavori stradali; gestione economico-amministrativa dei contratti relativi ai lavori stradali; gestione economico-amministrativa dei rapporti con consulenti e/o società esterne relativamente alle attività loro affidate. Il Servizio Viabilità 2 si occupa della Progettazione e Direzione dei Lavori stradali e della manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade provinciali nord barese. Aree indirette - Servizi per la qualità della vita e dell’ambiente – Servizio Rifiuti Dirigente: Carlo Latrofa (ad interim) Sede: Via Positano, 4 - 70121 - Bari tel. 080 54 12 182, fax. 080 54 12 184, e-mail: c.latrofa@provincia.ba.it Assessore “Tutela dell’Ambiente, Ecologia e Ricerca fonti energetiche” Giovanni Barchetti e-mail: barchetti.giovanni@provincia.ba.it Il Servizio Rifiuti della Provincia di Bari, nel rispetto del dettato legislativo nazionale e regionale, svolge funzioni di pianificazione e gestione inerenti il recupero e lo smaltimento dei rifiuti a livello provinciale. Lo svolgimento di queste funzioni è finalizzato ad assicurare una protezione elevata dell’ambiente, garantendo, inoltre, l’efficacia e la continuità dei controlli sul territorio, avvalendosi della Polizia Provinciale e dell’ARPA Puglia. L’attuale scenario normativo nazionale in materia di rifiuti è rappresentato dal D.Lgs. n. 152 del 3 febbraio 2006 in vigore dal 29 aprile 2006 e successive modifiche e integrazioni, conosciuto come “Testo Unico Ambientale (TUA)”. In base all’ultima modifica apportata al TUA dal Decreto Legislativo 16 gennaio 2008, n° 4, viene ridisegnato il sistema delle competenze politiche, amministrative e gestionali da parte dello Stato, delle Regioni e degli Enti Locali; in particolare l’art. 197 definisce le competenze attribuite alle Province in materia di rifiuti cui vanno aggiunte quelle derivanti dal trasferimento di compiti operato dalla L.R. 17/07 relative a due tipi di funzioni: Funzioni pianificatorie e programmatorie. Funzioni autorizzatorie, di controllo e vigilanza. Aree indirette - Servizi per la qualità della vita e dell’ambiente – Servizio Ambiente, Parchi, tutela delle acque e dell’atmosfera dall’inquinamento Dirigente: Carlo Latrofa Sede: Via Positano, 4 - 70121 - Bari tel. 080 54 12 980 - 610, fax. 080 54 12 188, e-mail: c.latrofa@provincia.ba.it Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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Assessore “Tutela dell’Ambiente, Ecologia e Ricerca fonti energetiche” Giovanni Barchetti e-mail: barchetti.giovanni@provincia.ba.it L’attività del Servizio, finalizzata allo sviluppo ambientale sostenibile del territorio, precipuamente alla salvaguardia e tutela della salute pubblica tramite strumenti di pianificazione, monitoraggio, controllo e programmazione, valutazione delle prospettive socio-economiche ed ambientali del territorio provinciale, nell’ambito delle principali funzioni attribuite alla Provincia dalla vigente normativa ambientale nazionale e regionale, riguarda i seguenti aspetti:  Tutela delle acque e utilizzo fanghi in agricoltura e utilizzo liquami zootecnici, in attuazione del “Piano di Tutela delle Acque”, adottato dalla Regione Puglia con deliberazione G.R. n. 883 del 19/6/2007.  Controlli ambientali, in attuazione di due accordi sottoscritti con l’ARPA nell’ambito delle attività previste dal programma Regionale per la tutela dell’Ambiente – ASSE 6 per il controllo dei parametri ambientali e delle connesse ripercussioni sullo stato delle matrici ambientali e della salute degli organismi viventi e della popolazione su tutto il territorio provinciale.  Parchi e aree protette, in attuazione della Direttiva 92/43/CEE, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche e di altre Leggi regionali in materia, la Provincia intende proseguire ed incrementare gli studi e gli interventi al fine di proteggere e valorizzare le aree del territorio provinciale che costituiscono un rilevante valore ambientale, paesaggistico ed archeologico.  Piano di attuazione del programma regionale per la tutela dell’ambiente, in relazione alle iniziative per la tutela dell’ambiente sul territorio provinciale e per lo sviluppo socio economico del territorio amministrato.  Funzioni e compiti amministrativi in materia ambientale attribuiti alla Provincia di Bari dalla Regione Puglia. Aree indirette - Servizi per la qualità della vita e dell’ambiente – Servizio Urbanistica, Assetto del Territorio Dirigente: Venturo Carella Sede: Via Castromediano n. 138 - 70126 Bari tel. 080 54 12 826 - 844, fax. 080 54 12 872, e-mail: v.carella@provincia.ba.it Assessore “Assetto e programmazione territoriale, urbanistica, viabilità, mobilità e trasporti” Michele Labianca e-mail: labianca.michele@provincia.ba.it Questo Servizio si occupa di:  Pianificazione Urbanistica e Generale, anche in collaborazione con gli altri Enti territoriali, attraverso la partecipazione ad incontri, commissioni e nuclei tecnici: partecipazione alle conferenze di co-pianificazione per l’elaborazione dei Piani Urbanistici Generali Comunali, in attuazione del Documento Regionale di Assetto Generale (D.R.A.G.); partecipazione al Nucleo Tecnico previsto dall’Accordo Regione-Province; partecipazione ai percorsi per la Pianificazione Strategica delle Aree Vaste del territorio provinciale. Pianificazione Territoriale: supporto all’elaborazione del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.). Verifiche di compatibilità della Pianificazione urbanistica generale comunale al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (dopo la sua approvazione). Controllo del Territorio: esercizio delle funzioni delegate alla Provincia dall’art. 39 della Legge Regionale 19 luglio 2006, n° 22 (intervento sostitutivo e annullamento del permesso di costruire). Definizione del Sistema Informativo Territoriale Provinciale: organizzazione su piattaforma informatica del complesso dei dati territoriali, geografici, ambientali, nonché delle pianificazioni ai vari livelli territoriali e degli altri elementi cartografici utili alla conoscenza del territorio su base provinciale; creazione e gestione della banca dati; miglioramento delle conoscenze territoriali; etc. Aree indirette - Servizi per la qualità della vita e dell’ambiente – Servizio Edilizia 1 e 2 Dirigente: Mario Anastasia Sede: Via Castromediano, n.138 - 70126 Bari tel. 080 54 12 823, fax. 080 54 12 873, e-mail: m.anastasia@provincia.ba.it.

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Dirigente: Vito Sergio Fanelli Sede: Via Castromediano, n.138 - 70126 Bari tel. 080 54 12 855, fax. 080 54 12 873, e-mail: s.fanelli@provincia.ba.it Assessore “Pubblica Istruzione ed Edilizia Scolastica” Stefano Diperna e-mail: diperna.stefano@provincia.ba.it I servizi edilizia hanno competenza su tutto il patrimonio immobiliare dell’Ente. Le risorse disponibili sono indirizzate, in via prioritaria, al mantenimento del patrimonio di Edilizia Scolastica, prevedendo l’adeguamento degli immobili alle vigenti normative di sicurezza che riguardano la prevenzione dagli incendi, l’ammodernamento degli impianti elettrici, l’abbattimento delle barriere architettoniche, l’eliminazione dell’amianto, etc. Sono, inoltre, programmati tutta una serie di lavori di adeguamento alle norme di igiene e sicurezza degli edifici scolastici. La necessità di risorse economiche per l’adeguamento alle norme del Patrimonio provinciale è immensa, per cui, stante la limitatezza delle disponibilità finanziarie è assolutamente necessario programmare gli interventi su base pluriennale. Per quanto attiene alla manutenzione ordinaria degli edifici, l’Ente ha provveduto all’affidamento, in “Global Service”, del servizio di gestione integrata degli immobili provinciali, suddiviso per lotti territoriali. La programmazione triennale dei lavori pubblici intende rappresentare la volontà dell’Amministrazione Provinciale di fare fronte alle richieste della collettività provinciale e degli operatori che nella scuola svolgono la loro funzione sociale e culturale. Aree indirette - Servizi per la qualità della vita e dell’ambiente – Servizio Trasporti e Mobilità Dirigente: Nicola Anaclerio (ad interim) Sede: Via Re David, n.178 - 70121 Bari tel. 080 54 12 919, fax. 080 54 12 916, e-mail: n.anaclerio@provincia.ba.it Assessore “Assetto e programmazione territoriale, urbanistica, viabilità, mobilità e trasporti” Michele Labianca e-mail: labianca.michele@provincia.ba.it Il Servizio Trasporti e Mobilità della Provincia di Bari si occupa di diverse funzioni tecnico-amministrative e di vigilanza sull’esercizio di aziende di trasporto soggette ad autorizzazioni o licenze o permessi. Nello specifico il Servizio assolve alle seguenti funzioni: • Gestione dell’Albo degli Autotrasportatori di merci della Provincia di Bari. • Rilascio delle licenze per il trasporto di merci per conto proprio. • Rilascio delle autorizzazioni alle imprese di autoriparazione per l’effettuazione delle revisioni di veicoli a motore. • Rilascio delle autorizzazioni per l’esercizio degli Studi di consulenza automobilistica. • Denuncia inizio attività di scuole per conducenti di veicoli a motore. • Trasporto pubblico locale su strada. • Esami per l’accesso alla professione di autotrasportatori di merci e di viaggiatori. • Esami di insegnanti ed istruttori di scuole per conducenti di veicoli a motore. • Esami per consulenti automobilistici.  Vigilanza tecnico-amministrativa sull’esercizio delle imprese di: consulenza automobilistica; scuole per conducenti di veicoli a motore; officine autorizzate per le revisioni dei veicoli a motore; trasporto pubblico locale. Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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Esso, inoltre, si occupa di:  Garantire le condizioni organizzative per la programmazione e la gestione integrata della mobilità sul territorio.  Adeguare l’offerta di trasporti collettivi alle esigenze di cittadini ed imprese per migliorare la qualità del sistema di trasporto pubblico.  Assicurare la massima sicurezza e sostenibilità ambientale possibile al trasporto in generale. Per realizzare ciò, fa ricorso allo sviluppo dei seguenti Programmi:  Trasporto pubblico locale e mobilità.  Motorizzazione. Programma 1: Trasporto pubblico locale e mobilità Le attività principali riguardano:  Redazione del Piano Provinciale del Traffico e della Mobilità extraurbana.  Redazione del Piano Provinciale di bacino per i Servizi TPL.  Gestione del contratto sottoscritto con il Cotrap.  Attivazione e gestione dell’Osservatorio provinciale mobilità e trasporti.  Definizione del progetto provinciale per la localizzazione e il monitoraggio della flotta bus.  Definizione del progetto per l’acquisizione dei servizi e delle forniture finalizzati alla realizzazione, esercizio e manutenzione di un sistema per la rilevazione del traffico nella provincia di Bari.  Definizione progetto provinciale per la sicurezza stradale.  Definizione Centro di monitoraggio dell’incidentistica stradale.  Preparazione della campagna di comunicazione istituzionale sul tema della sicurezza stradale.  Realizzazione del progetto Discobus per il trasporto dei giovani verso le discoteche e le zone turistiche di maggior richiamo.  Redazione del progetto provinciale per la mobilità cicloturistica. Programma 2: Motorizzazione

Aree indirette - Servizi per la qualità della vita e dell’ambiente – Servizio Laboratorio Ambientale e Acquario Provinciale Dirigente: Raffaele Vaccarella Sede: Molo Pizzoli (Porto) - 70123 Bari tel. 080 52 16 163, fax. 080 52 12 229, e-mai l: r.vaccarella@provincia.ba.it Assessore “Innovazione Agricolo-aziendale, Forestale, Caccia, Pesca e Risorse Marine” Francesco Caputo e-mail: caputo.francesco@provincia.ba.it Il servizio si occupa di:  Ricerca ed analisi delle acque marine applicate alla pesca, inquinamento costiero ed interventi di tutela.  Controllo, monitoraggio ed interventi sull’erosione della costa: arenili e sicurezza delle grotte marine semisommerse.  Controllo, monitoraggio ed interventi sullo stato delle Lame, limitatamente al tratto terminale.  Ricerca, mappatura, controllo e monitoraggio delle sorgenti d’acqua dolce costiere e sommerse.  Campagna di sensibilizzazione degli studenti in favore dell’ambiente marino.  Acquario Provinciale, Gestione dell’attività e promozione (l’attività di sensibilizzazione dei giovani verso l’ambiente marino ed i suoi abitanti viene sviluppata, oltre che attraverso il Web, anche attraverso una serie di iniziative rivolte alle scolaresche, presso le scuole della provincia di Bari).

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Aree indirette - Servizi per la qualità della vita e dell’ambiente – Servizio Protezione Civile, Caccia e Pesca Dirigente: Giacomo Pondrelli Sede: Via Amendola n.189/B - 70126 Bari tel.: 080 54 12 640 - 823, fax.: 080 54 12 636, e-mail: g.pondrelli@provincia.ba.it Assessore “Innovazione Agricolo-aziendale, Forestale, Caccia, Pesca e Risorse Marine” Francesco Caputo e-mail: caputo.francesco@provincia.ba.it Il Servizio di Protezione Civile si sta sempre più distinguendo quale importante e nevralgico settore di grande importanza nella predisposizione e gestione delle attività di prevenzione e previsione dei rischi sul territorio della provincia di Bari. Lo sforzo che questa Amministrazione si propone di porre in essere è soprattutto mirato alla realizzazione delle seguenti linee di attività:  acquisizione del servizio di allerta meteo;  edizione del servizio di soccorso in mare in collaborazione con ASL – struttura del 118 Provinciale;  aggiornamento del Piano Provinciale di Protezione Civile;  potenziamento della collaborazione con le associazioni di volontariato;  corsi di formazione per la sensibilizzazione e divulgazione delle informazioni necessarie ad affrontare gravi rischi o emergenze di Protezione civile nei diversi settori.

Aree indirette - Servizi per la qualità della vita e dell’ambiente – Servizio Polizia Provinciale Dirigente: Pietro Centrone (ad interim) Sede: Via Amendola n.189/B - 70126 Bari tel. 080 54 12 652 - 201, fax. 080 54 12 661, e-mail: p.centrone@provincia.ba.it Assessore “Protezione Civile, Polizia Provinciale e Sicurezza” Matteo Paparella e-mail: paparella.matteo@provincia.ba.it L’obiettivo primario dell’attività del Servizio di Polizia provinciale è la difesa dell’ambiente. Esso svolge funzioni di controllo preventivo e repressivo, di informazione e di diretta gestione di programmi di vigilanza nelle materie di propria competenza. I punti chiave dell’attività possono essere così riassunti:  attenzione e presenza sul territorio, monitoraggio costante al fine di prevenire e reprimere fatti illeciti correlati alle funzioni di competenza, disponibilità al pronto intervento;  attività trasversale di segnalazione e coordinamento con altri uffici della Provincia (Caccia, Pesca, Ambiente, Viabilità);  formazione permanente del personale mediante corsi di approfondimento e preparazione di base altamente qualificati e qualificanti;  attività di collaborazione e supporto con le forze dell’Ordine e le Polizie Municipali per integrare e migliorare l’attività di controllo del territorio;  non alternatività né sovrapposizione rispetto alle altre forze di polizia operanti sul territorio;  previsione di gruppi di agenti specializzati, comunque utilizzabili in maniera flessibile nelle varie attività del Corpo;  possibilità di intervento in casi di calamità naturali. Fonte: Indagine sui Servizi della Provincia di Bari a cura di Arthur D. Little

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5.2

Attività e servizi di tipo gender sensitive

In conclusione, una serie di interviste è stata effettuata insieme con i Responsabili di quei servizi che più da vicino hanno messo in atto iniziative per le pari opportunità e per le discriminazioni di genere. A livello metodologico, le interviste sono state organizzate proponendo delle “batterie” di domande di volta in volta “adattate” alle caratteristiche e alle specificità del singolo Servizio con il quale ci si è messi in relazione. Nella tabella si riporta una “bozza” di alcune delle domande sottoposte ai Responsabili, organizzate per aree relative a: • Offerta di servizi; • Iniziative destinate ai dipendenti; • Processo di riferimento; • Bisogni percepiti. (1) Offerta di Servizi Esistono dei progetti specifici per le pari opportunità di genere condotti dal Suo Servizio? Nei progetti non specificatamente indirizzati alle donne, esistono delle specificità che inducono a pensare ad un maggiore beneficio a queste indirettamente arrecato? Si può affermare che attualmente l’erogazione dei Servizi venga effettuata considerando le differenze di genere della popolazione? Quali sono i fattori/vincoli che facilitano/limitano l’applicazione di questo concetto? (2) Iniziative destinate ai dipendenti Esistono progetti/iniziative condotti/e a favore del personale dipendente femminile all’interno del Suo servizio? Sono state introdotte misure integrative e/o di agevolazione per il personale dipendente femminile all’interno del Suo servizio? (3) Processo di riferimento Nei documenti di programmazione strategica e di pianificazione del Suo Servizio esistono riferimenti a una politica trasversale di pari opportunità? Ritiene che siano sufficienti o che debbano essere maggiormente approfonditi per le prossime programmazioni? Quali sono a Suo avviso gli strumenti di cui l’amministrazione dovrebbe dotarsi per rilevare e monitorare in continuo i bisogni della collettività in tema di pari opportunità? Quali sono gli Uffici e/o Enti e/o Associazioni con cui la Sua area si coordina o si è coordinata in passato per recepire indirizzi e linee guida in tema di pari opportunità? (4) Bisogni percepiti Ritiene che vi possano essere progetti di impatto (diretto o indiretto) sulle donne che a Suo parere sarebbe necessario sviluppare? Quali sono, secondo la Sua sensibilità, le istanze più pressanti provenienti dalla collettività rispetto ai Servizi sotto la Sua diretta responsabilità? A Suo avviso, con quali modalità organizzative dovrebbe essere affrontato il tema delle pari opportunità all’interno dell’ente (ad es. strutture dedicate, momenti di diffusione, etc.)? Fonte: Elaborazione Arthur D. Little

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All’interno delle sezioni che seguono sono riportati i risultati delle interviste. Aree dirette - Servizi e progetti per le pari opportunità– Servizi Sociali, Pari Opportunità e Istituti Provinciali Intervista alla Responsabile: Rosanna Lallone (1) Offerta di Servizi Esistono dei progetti specifici condotti dal Suo Servizio per le pari opportunità o comunque a favore delle donne? Nei progetti condotti dal Suo Servizio non specificatamente indirizzati alle donne, sono ravvisabili elementi di sensibilità per le pari opportunità? Sì. I Servizi Sociali, Pari Opportunità e Istituzioni Provinciali finanziano progetti a favore di soggetti non profit per il sostegno alle vittime di tratta, violenza e grave sfruttamento. I progetti sono cofinanziati dal Ministero per le Pari Opportunità ai sensi dell’articolo 18 del Testo Unico delle disposizioni concernenti la disciplina sull’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, approvato con Decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 e intitolato “Programmi di assistenza e di integrazione sociale”. Un altro progetto interessante è stato svolto con l’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII sfruttando fondi previsti dall’art. 13 della Legge n. 228 dell’11 agosto 2003. Il progetto è finalizzato ad offrire accoglienza e percorsi di integrazione per le persone vittime della tratta. Non esistono particolari iniziative nell’ambito dell’osservatorio provinciale. Si può affermare che attualmente l’erogazione dei Servizi per l’area di Sua responsabilità venga effettuata considerando le differenze di genere della popolazione? Come vengono mappati i bisogni della popolazione di riferimento per la definizione dei servizi? Con riferimento ai servizi erogati ad es. per la disabilità, si può citare l’affiancamento con educatori dei bambini delle elementari. La mappatura dei bisogni della popolazione viene effettuata attraverso indagini socio-demografiche. È stato il caso ad esempio degli affidi familiari per i minori fuori famiglia. In questo caso è stata condotta un’analisi dei bisogni di categorie diverse tenendo conto anche delle differenze di genere. (2) Iniziative destinate ai dipendenti Esistono progetti/iniziative condotti/e a favore del personale dipendente femminile all’interno del Suo servizio? No. Non esistono. Esistono criteri di parità di genere nei processi di valutazione oppure nei processi di assegnazione delle risorse condotti all’interno del Suo Servizio? No. Non esistono. (3) Processo di riferimento Nei documenti di programmazione strategica e di pianificazione del Suo Servizio esistono riferimenti a una politica trasversale di pari opportunità? Come vengono definiti gli obiettivi in relazione alle politiche di genere? Sì, sicuramente esistono. Nella relazione previsionale e programmatica sono previste iniziative, definite sulla scorta della programmatica del Presidente, in favore delle donne per la conciliazione tempi lavoro - tempi famiglia. Quali sono gli Uffici interni o esterni alla Provincia con cui il Suo Servizio si coordina per recepire indirizzi e linee guida in tema di pari opportunità? Gli Uffici con cui i Servizi Sociali, Pari Opportunità e Istituzioni Provinciali si interfacciano sono l’Assessorato alla Solidarietà della Regione Puglia e l’Ufficio Pari Opportunità della Provincia di Bari. (4) Bisogni percepiti Ritiene che vi possano essere progetti di impatto (diretto o indiretto) sulle donne che a Suo parere sarebbe necessario sviluppare? Sono allo studio iniziative a favore delle donne e delle gestanti in difficoltà nonché progetti contro l’abuso e il maltrattamento di donne e minori.

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Aree indirette - Servizi alla persona e alla famiglia - Servizio Organizzazione, Gestione e Contabilità del personale Intervista al Responsabile: Domenico Desantis (1) Offerta di Servizi Esistono dei progetti specifici condotti dal Suo Servizio per le pari opportunità o comunque a favore delle donne? Nei progetti condotti dal Suo Servizio non specificatamente indirizzati alle donne, sono ravvisabili elementi di sensibilità per le pari opportunità? Non esistono progetti specifici condotti dal Servizio Contabilità del Personale per le pari opportunità. La sensibilità al genere viene applicata nelle attività ordinarie quali la costituzione delle commissioni e il reclutamento del personale. Nello specifico all’interno del Servizio si applicano le disposizioni della Legge n. 125 del 1991 che disciplinano l’accesso delle donne al lavoro. Si può affermare che attualmente l’erogazione dei Servizi per l’area di Sua responsabilità venga effettuata considerando le differenze di genere della popolazione? Come vengono mappati i bisogni della popolazione di riferimento per la definizione dei servizi? No. Il Servizio di Contabilità del Personale è un ufficio di staff che si occupa all’interno dell’amministrazione di: - Organizzazione del Personale; - Formazione del Personale; - Amministrazione del Personale. (2) Iniziative destinate ai dipendenti Esistono progetti/iniziative condotti/e a favore del personale dipendente femminile all’interno del Suo servizio? No, nello specifico della componente femminile dell’organico. È stato introdotto l’orario flessibile non solo per il personale femminile. L’obiettivo è quello di privilegiare le donne con carico familiare. La tutela delle donne tuttavia viene attuata anche a livello di applicazione di norme contrattuali. Ad esempio, con riferimento alle ferie, il contratto recita che bisogna tener conto delle esigenze familiari che interessano direttamente le donne. Esistono criteri di parità di genere nei processi di valutazione oppure nei processi di assegnazione delle risorse condotti all’interno del Suo Servizio? Sì, in qualche modo. C’è una presenza femminile maggiore nell’utilizzo del part-time. La contrattazione decentrata favorisce le pari opportunità nel senso che, ad esempio, esiste la possibilità di erogare per intero la retribuzione indipendentemente dalle ore maturate e al raggiungimento degli obiettivi assegnati. La misura è rivolta anche al personale non dirigente e si applica a discrezione del dirigente responsabile. (3) Processo di riferimento Nei documenti di programmazione strategica e di pianificazione del Suo Servizio esistono riferimenti a una politica trasversale di pari opportunità? Come vengono definiti gli obiettivi in relazione alle politiche di genere? No. Non risultano. Quali sono gli Uffici interni o esterni alla Provincia con cui il Suo Servizio si coordina per recepire indirizzi e linee guida in tema di pari opportunità? Nessuno. (4) Bisogni percepiti Ritiene che vi possano essere progetti di impatto (diretto o indiretto) sulle donne che a Suo parere sarebbe necessario sviluppare? Viene ipotizzata la flessibilizzazione dell’orario anche in sede di programmazione dei rientri settimanali. Recentemente una dipendente ha richiesto il rientro pomeridiano e le è stato concesso. Un’altra iniziativa di cui valutare l’introduzione è la riduzione dell’orario per il personale dipendente femminile.

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Aree indirette - Servizi alla persona e alla famiglia - Servizio Politiche del Lavoro, Centri per l’Impiego Intervista al Responsabile: Fernando Guido (1) Offerta di Servizi  Esistono dei progetti specifici condotti dal Suo Servizio per le pari opportunità o comunque a favore delle donne? Nei progetti condotti dal Suo Servizio non specificatamente indirizzati alle donne, sono ravvisabili elementi di sensibilità per le pari opportunità? Sì, il nostro Servizio ha partecipato a diversi progetti dedicati alle pari opportunità nel recente passato. Si tratta nello specifico di progetti regionali, comunitari oppure attivati con fondi ministeriali. Possiamo citarne fondamentalmente tre tra i più significativi: a. Progetto R.O.S.A.: il progetto è rivolto alle badanti donna ed è in fase di partenza. Consiste nell’erogazione presso il centro per l’impiego di un corso di formazione per le badanti non professionalizzate. Questa iniziativa vuole essere il punto d’incontro tra domanda (famiglie) e offerta (badanti) per agevolare l’ingresso regolarizzato nel mondo del lavoro. b. Progetto P.A.R.I.: obiettivo del progetto è il rilascio di bonus assunzioni di 10.000,00 euro cadauno per ogni azienda in possesso dei requisiti previsti. È stata stilata una graduatoria di aziende su tre province: Bari, Taranto e Foggia. I fondi messi a disposizione dalla Regione Puglia sono stati circa 1.100.000,00 euro con un totale di 43 posti utilizzati sui 107 previsti inizialmente nella sola provincia di Bari. Il bando è stato specificamente rivolto alle imprese a cui l’Amministrazione provinciale verserà, previo accertamento della reale assunzione dei lavoratori, 5.000,00 euro all’anno per due anni. c. Progetto Pe.N.I.So.La.donne: obiettivo del progetto è quello di formare immigrati donna da inserire temporaneamente all’interno dei centri per l’impiego al fine di agevolare l’interlocuzione con altri immigrati in cerca di lavoro sul nostro territorio. Il progetto è specificamente dedicato alle donne. I progetti nel dettaglio sono: Progetto R.O.S.A. Partner del Progetto: Regione Puglia - Province di: Bari - Brindisi - Lecce - Taranto - Foggia - Consigliera di Parità di Lecce. Altri soggetti coinvolti: ANCI Puglia - CGIL - CISL - UIL - Commissione Regionale Pari Opportunità - Consulta Provinciale di Parità Taranto. Durata del progetto: 18 mesi da marzo 2009 a settembre 2010. Area territoriale di intervento: Città di Bari - Per Provincia di Bari competenza solo C.P.I. di Bari. Obiettivi generali: creare una rete pubblica in grado di favorire l’emersione del lavoro non regolare nell’ambito del lavoro di cura attraverso degli incentivi (solo contributi sociali a carico delle famiglie previa sottoscrizione di un contratto di lavoro) e realizzare un incrocio domanda/offerta di lavoro di badanti qualificati. Fasi progettuali:  settembre 2009: - formazione operatori (il personale del C.P.I. di Bari più formatori presso la Regione Puglia); - sistema informatico (implementazione sistema Sintesi da parte della Regione Puglia); - avvio campagna di comunicazione (da parte della Regione Puglia e OO.SS.).  ottobre 2009: - iscrizione elenchi (le badanti interessate si rivolgeranno al Centro per l’Impiego per l’iscrizione negli elenchi); - formazione badanti (qualora le badanti non avessero i requisiti potranno frequentare un corso presso la Regione Puglia); - seminari (nel mese di ottobre sono previsti dei seminari per informazione del progetto); - avviso pubblico famiglie (nel mese di ottobre verrà pubblicato un bando, da chiarire se da Regione o Provincia, per le famiglie destinatarie dei contributi).  novembre 2009: - attivazione numero verde - Consulenza C.P.I. per sottoscrizione contratto.

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Progetto P.A.R.I. 2007 Il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali ha promosso e finanziato un intervento straordinario di politica attiva - Programma P.A.R.I. 2007 – finalizzato a promuovere interventi volti all’incremento dell’occupabilità e il reinserimento occupazionale di lavoratori svantaggiati non percettori di alcuna indennità o sussidio legato allo stato di disoccupazione o in occupazione, coinvolgendo direttamente i datori di lavoro e il sistema delle imprese attraverso una serie di misure ed incentivi all’assunzione. La Regione Puglia ha aderito al Progetto P.A.R.I. 2007 presentando una progettazione esecutiva territoriale. La Regione Puglia ha inoltre individuato le categorie dei lavoratori oggetto dell’interesse di intervento e loro modalità di coinvolgimento nel progetto. Per la Provincia di Bari sono stati previsti 68 bonus assunzioni riservati a lavoratori con carriere discontinue e 41 riservati a lavoratrici in reinserimento professionale per un totale di 109 bonus assunzioni. Sono state trasferite all’Amministrazione Provinciale di Bari le risorse finanziarie per l’attuazione del Programma P.A.R.I. 2007 nella misura di euro 1.090.000,00. Progetto EQUAL II fase “Pe.N.I.So.La.donne” Tirocinio Peer Work Counselor presso i Centri per l’Impiego interessati e/o loro sportelli.  Si può affermare che attualmente l’erogazione dei Servizi per l’area di Sua responsabilità venga effettuata considerando le differenze di genere della popolazione? Come vengono mappati i bisogni della popolazione di riferimento per la definizione dei servizi? Non è attivo uno sportello donna, come ad esempio nel caso di Venezia, anche se l’Amministrazione Provinciale si è dotata di uno sportello immigrati. In generale è da rilevare un’attenzione a tutte le categorie svantaggiate che viene attuata sul territorio provinciale attraverso 34 unità di presidio tra i Centri per l’impiego (13 in tutto collocati nei centri più importanti) e gli sportelli. (2) Iniziative destinate ai dipendenti Esistono progetti/iniziative condotti/e a favore del personale dipendente femminile all’interno del Suo servizio? No. Si ritiene che l’ente debba assumere iniziativa a livello centrale. Tra gli strumenti attualmente utilizzati anche se non specificamente per il personale femminile si può citare l’orario flessibile. Esistono criteri di parità di genere nei processi di valutazione oppure nei processi di assegnazione delle risorse condotti all’interno del Suo Servizio? No. Non esistono. (3) Processo di riferimento Nei documenti di programmazione strategica e di pianificazione del Suo Servizio esistono riferimenti a una politica trasversale di pari opportunità? Come vengono definiti gli obiettivi in relazione alle politiche di genere? Sì. Il programma del Presidente della Provincia prevede esplicitamente una sensibilità alle politiche di genere, stabilendo che “La Provincia, nell’ambito delle proprie competenze relative al mercato del lavoro e ai servizi all’impiego, dovrà promuovere l’inserimento occupazionale delle donne e dei soggetti in difficoltà individuale o sociale, con l’obiettivo di avvicinarsi quanto più possibile agli indici previsti dall’Agenda di Lisbona.” Quali sono gli Uffici interni o esterni alla Provincia con cui il Suo Servizio si coordina per recepire indirizzi e linee guida in tema di pari opportunità? Un coordinamento definito a livello istituzionale non c’è. Nell’ipotesi in cui si sta elaborando un progetto che impatta sulle politiche di genere l’Ufficio si coordina con i Servizi Sociali e con la Formazione Professionale. (4) Bisogni percepiti Ritiene che vi possano essere progetti di impatto (diretto o indiretto) sulle donne che a Suo parere sarebbe necessario sviluppare? Sì. In questo momento stiamo lavorando su un progetto che impatterà sensibilmente sulle donne. Il Welfare to work, infatti, rappresenta una prosecuzione del progetto P.A.R.I., anche se in qualche modo ne allarga la platea. Mentre infatti il progetto P.A.R.I. prevedeva un’attenzione specifica a donne e disoccupati, il progetto Welfare to work considera in aggiunta alle precedenti categorie anche i cassaintegrati. Il bugdet che la Regione ha messo a disposizione per questo progetto è di 18.000.000,00 Euro su un arco complessivo di durata di tre anni.

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Aree indirette - Servizi alla persona e alla famiglia - Servizio Politiche del lavoro per i differentemente abili e vertenze collettive Intervista alla Responsabile: Rosanna Lallone (1) Offerta di Servizi Esistono dei progetti specifici condotti dal Suo Servizio per le pari opportunità o comunque a favore delle donne? Nei progetti condotti dal Suo Servizio non specificatamente indirizzati alle donne, sono ravvisabili elementi di sensibilità per le pari opportunità? Sì. È possibile segnalare un progetto di rilievo svolto in partnership con il Comune di Bari per tirocini formativi finalizzati all’assunzione, riservati solo alle donne e senza limiti di età. Si può affermare che attualmente l’erogazione dei Servizi per l’area di Sua responsabilità venga effettuata considerando le differenze di genere della popolazione? Come vengono mappati i bisogni della popolazione di riferimento per la definizione dei servizi? Non esiste questo tipo di mappatura. (2) Iniziative destinate ai dipendenti Esistono progetti/iniziative condotti/e a favore del personale dipendente femminile all’interno del Suo servizio? No. Non esistono. Esistono criteri di parità di genere nei processi di valutazione oppure nei processi di assegnazione delle risorse condotti all’interno del Suo Servizio? No. Non esistono. (3) Processo di riferimento Nei documenti di programmazione strategica e di pianificazione del Suo Servizio esistono riferimenti a una politica trasversale di pari opportunità? Come vengono definiti gli obiettivi in relazione alle politiche di genere? Sicuramente esistono. Nella relazione previsionale e programmatica sono previste iniziative, definite sulla scorta della programmatica del presidente, in favore delle donne per la conciliazione tempi lavoro - tempi famiglia. Quali sono gli Uffici interni o esterni alla Provincia con cui il Suo Servizio si coordina per recepire indirizzi e linee guida in tema di pari opportunità? Gli Uffici con cui il Servizio Politiche del lavoro per i differentemente abili e vertenze collettive si interfaccia sono l’Assessorato alla Solidarietà della Regione Puglia e l’Ufficio Pari Opportunità della Provincia di Bari. (4) Bisogni percepiti Ritiene che vi possano essere progetti di impatto (diretto o indiretto) sulle donne che a Suo parere sarebbe necessario sviluppare? Nessuno in particolare. Aree indirette - Servizi per la qualità della vita e dell’ambiente – Servizio Formazione Professionale, Pubblica Istruzione e Sport Intervista alla Responsabile: Rosa Dipierro (1) Offerta di Servizi  Esistono dei progetti specifici condotti dal Suo Servizio per le pari opportunità o comunque a favore delle donne? Nei progetti condotti dal Suo Servizio non specificatamente indirizzati alle donne, sono ravvisabili elementi di sensibilità per le pari opportunità? Nell’ambito della Programmazione POR PUGLIA 2007 – 2013 e degli interventi previsti dal Fondo Sociale Europeo, con riferimento all’asse “Occupabilità”, è stato predisposto l’Avviso Pubblico BA/4/09 - “Azioni Integrate per le Donne - al fine di finanziare azioni, appunto, integrate di orientamento, formazione e misure di conciliazione in favore delle donne per perseguire, tra gli altri, l’obiettivo di ridurre la disparità di genere migliorando l’accesso delle donne all’occupazione e al mercato del lavoro. Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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Non più di un secolo fa, il problema era superare tabù e credenze popolari sui misteri del corpo di una donna, svelarne la bellezza e acquisire consapevolezza di sé, per vivere quello che era considerato solo un involucro con maggiore libertà. Oggi, la società occidentale rischia di trasfigurare la tanto agognata libertà in mercificazione del corpo, in cancellazione dell’identità e, specie nella dimensione mediatica, in uno spettacolo perenne di maschere con misure e zigomi standardizzati. La riflessione attuale è per questo focalizzata sulla necessità di rivestire di contenuti la nudità di valori su cui si regge il bombardamento mediatico.

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Inoltre, sono stati pubblicati altri Avvisi Pubblici, sempre riferiti all’asse “Occupabilità”, quali il BA/2, che tra gli altri obiettivi si propone di sostenere la nuova imprenditorialità, il BA/3 “per sostenere l’inserimento lavorativo dei migranti” al fine di promuoverne la condizione di pari opportunità, favorendone l’integrazione e l’occupazione tramite azioni informative, orientative e di formazione specifica. Con riferimento all’asse “Capitale Umano” è stato pubblicato l’Avviso Pubblico BA/4, finalizzato alla prevenzione della dispersione scolastica e formativa e quindi all’inclusione sociale del sistema scolastico. È evidente che gli ultimi tre Avvisi Pubblici, innanzi richiamati, pur non essendo come il primo espressamente e specificamente rivolti alle donne, riguardano comunque azioni che possono incidere anche sulle stesse offrendo opportunità altrimenti inaccessibili e/o sconosciute.  Si può affermare che attualmente l’erogazione dei Servizi per l’area di Sua responsabilità venga effettuata considerando le differenze di genere della popolazione? Come vengono mappati i bisogni della popolazione di riferimento per la definizione dei servizi? Il Servizio di Formazione Professionale opera in sintonia con l’evoluzione del tessuto socio economico della provincia di Bari. Al proposito è in corso una gara per l’affidamento del servizio di “Analisi dello scenario economico territoriale della provincia di Bari e del mercato del lavoro”, proprio per recepire le tendenze in atto sul territorio al fine di pianificare azioni adeguate e rispondenti alla richiesta formativa. Attualmente l’offerta del Servizio di Formazione Professionale si articola secondo due linee fondamentali: - attività di formazione e orientamento professionale, a seguito di delega regionale nell’ambito del richiamato POR Puglia FSE 2007/20013; - attività in materia di formazione professionale autonomamente finanziata, mediante il riconoscimento ed il controllo di corsi avviati da Soggetti Formatori accreditati per la formazione di parrucchieri, estetisti, operatori terminalisti di computer, ottici-optometristi, disegnatori di arredamenti, tecnici operanti nel settore dei trasporti e gestione dei rifiuti, oltre che per l’esercizio commerciale e la somministrazione di alimenti. Con riferimento alla prima attività, la Regione Puglia ha destinato per gli assi Occupabilità, Capitale Umano e Adattabilità una serie di misure su cui l’amministrazione provinciale ha successivamente definito i propri obiettivi di intervento. (2) Iniziative destinate ai dipendenti Esistono progetti/iniziative condotti/e a favore del personale dipendente femminile all’interno del Suo servizio? No, non risultano attivi o conclusi progetti di questo tipo. Esistono criteri di parità di genere nei processi di valutazione oppure nei processi di assegnazione delle risorse condotti all’interno del Suo Servizio? No, non esplicitamente. (3) Processo di riferimento Nei documenti di programmazione strategica e di pianificazione del Suo Servizio esistono riferimenti a una politica trasversale di pari opportunità? Come vengono definiti gli obiettivi in relazione alle politiche di genere? Non esiste un riferimento al genere nella pianificazione. La definizione degli obiettivi avviene in ragione della sensibilità degli amministratori e delle linee guida manifestate dagli organi di governo dell’Ente, in coerenza con il programma politico. Il controllo e monitoraggio degli indirizzi di programmazione definiti viene, quindi, effettuato sul territorio attraverso la convocazione di tavoli di confronto. Quali sono gli Uffici interni o esterni alla Provincia con cui il Suo Servizio si coordina per recepire indirizzi e linee guida in tema di pari opportunità? In occasione della verifica circa l’individuazione dei bisogni formativi, si attivano tavoli di confronto con associazioni sindacali e di categoria, con il coinvolgimento e la rappresentanza delle varie e diverse categorie sociali, quali detenuti, disabili, ambulanti, e, comunque, destinati a chiunque manifesti interesse ed intende esprimere le proprie necessità. (4) Bisogni percepiti Ritiene che vi possano essere progetti di impatto (diretto o indiretto) sulle donne che a Suo parere sarebbe necessario sviluppare? Potrebbe essere utile e percorribile l’introduzione dell’orario flessibile.

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Capitolo 5 - Mappatura dei servizi gender sensitive

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Aree indirette - Servizi per la qualità della vita e dell’ambiente – Servizio Trasporti e Mobilità Intervista al Responsabile: Nicola Anaclerio (1) Offerta di Servizi  Esistono dei progetti specifici condotti dal Suo Servizio per le pari opportunità o comunque a favore delle donne? Nei progetti condotti dal Suo Servizio non specificatamente indirizzati alle donne, sono ravvisabili elementi di sensibilità per le pari opportunità? No. Il Servizio di mia responsabilità ha caratteristiche molto tecniche. Inoltre non esistono particolari esigenze manifestate oggi e/o nel recente passato dalla componente femminile della popolazione e pertanto non esistono attualmente spinte ad una reale differenziazione. Si precisa, inoltre, che non esiste sul territorio provinciale una spiccata sensibilità per le differenze di genere e ciò dipende da motivazioni socio-economiche. Se ad esempio nelle aziende fosse introdotta una riduzione di orario di lavoro per le sole donne, probabilmente il Servizio ne terrebbe conto nella definizione delle corse.  Si può affermare che attualmente l’erogazione dei Servizi per l’area di Sua responsabilità venga effettuata considerando le differenze di genere della popolazione? Come vengono mappati i bisogni della popolazione di riferimento per la definizione dei servizi? L’area di pertinenza del Servizio Trasporti e Mobilità fa riferimento sostanzialmente all’utilizzo dei mezzi pubblici e al controllo delle corse effettuate. L’Amministrazione provinciale eroga un servizio a costi molto vantaggiosi per la collettività. Il 65% del costo del biglietto viene coperto da finanziamento pubblico mentre il 35% è a carico dell’utente. Possono essere individuate le seguenti attività oggetto del Servizio: - Autolinee provinciali. - Agenzie automobilistiche. - Scuole guida. - Autofficine revisione. - Trasporto conto terzi. - Trasporto conto proprio. Con cadenza pluriennale viene redatto il c.d. Piano di Bacino, documento di analisi contenente una stima dei principali flussi di persone e della mobilità in generale da e verso determinati punti del territorio provinciale. Il PdB mappa la mobilità su ferro e su gomma dal punto di vista statistico. Le esigenze di mobilità vengono mappate indipendentemente dal genere e la definizione dei servizi è pertanto attualmente indifferenziata. Sulla base del PdB vengono definite successivamente le corse per fasce orarie. (2) Iniziative destinate ai dipendenti  Esistono progetti/iniziative condotti/e a favore del personale dipendente femminile all’interno del Suo servizio? No. Al momento non si è presentata questa necessità. Presso il servizio sono in forza 2 unità lavorative di sesso femminile di cui 1 appartenente al livello di qualifica D. Una risorsa è impiegata nell’area amministrativa mentre l’altra appartiene all’area tecnica. La percentuale femminile diventa più importante considerando anche il personale esterno delle commissioni per il rilascio dei titoli di guida. - Commissione d’esame per il conseguimento del titolo professionale per l’autotrasporto su strada di merci in conto terzi: donne 2/4; - Commissione consultiva provinciale per il rilascio di licenze per l’autotrasporto di merci per conto proprio: donne 3/7; - Commissione d’esame per l’accertamento dell’idoneità professionale per il trasporto di personale su strada: donne 2/4; - Commissione d’esame per l’accertamento dell’idoneità all’attività di consulenza per la circolazione dei mezzi di trasporto: donne 0/3; - Commissione consultiva provinciale per l’Albo degli autotrasportatori di cose per conto terzi: donne 3/11; - Commissione d’esame per il riconoscimento dell’idoneità alle funzioni di Insegnante di teoria e Istruttore di guida nelle autoscuole: donne 0/4.

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 Esistono criteri di parità di genere nei processi di valutazione oppure nei processi di assegnazione delle risorse condotti all’interno del Suo Servizio? Sì, certo. Esistono in generale criteri di equità sia nella valutazione sia nell’allocazione delle risorse. (3) Processo di riferimento Nei documenti di programmazione strategica e di pianificazione del Suo Servizio esistono riferimenti a una politica trasversale di pari opportunità? Come vengono definiti gli obiettivi in relazione alle politiche di genere? No. Non esistono elementi di differenziazione rispetto al genere nell’erogazione delle attività del Servizio e inoltre il numero di dipendenti donna all’interno non è tale da giustificare una pianificazione “ad hoc”. Quali sono gli Uffici interni o esterni alla Provincia con cui il Suo Servizio si coordina per recepire indirizzi e linee guida in tema di pari opportunità? Nessuno, a parte quelli istituzionalmente interconnessi. (4) Bisogni percepiti Ritiene che vi possano essere progetti di impatto (diretto o indiretto) sulle donne che a Suo parere sarebbe necessario sviluppare? No, al momento. In base alle esigenze manifestate all’interno e all’esterno del Servizio non se ne intravede la necessità. Fonte: Interviste ai Responsabili dei Servizi della Provincia di Bari a cura di Arthur D. Little

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Capitolo 5 - Mappatura dei servizi gender sensitive

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Capitolo 6 - Analisi della domanda di servizio e indicatori gender sensitive

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Capitolo 6

Analisi della domanda di servizio e indicatori gender sensitive 6.1 Analisi dei bisogni della collettivitĂ di riferimento 6.2 Indicatori gender sensitive

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Capitolo 6 - Analisi della domanda di servizio e indicatori gender sensitive

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Analisi della domanda di servizio e indicatori gender sensitive

6.1

Analisi dei bisogni della collettività di riferimento

Come già anticipato nella parte introduttiva, in un bilancio di genere l’obiettivo dell’analisi di contesto (vedi Capitolo 2 - Contesto socio-economico del territorio della provincia di Bari) mira soprattutto a offrire chiavi di lettura sulle disparità di genere esistenti sul territorio: capire quali sono le condizioni personali, familiari, lavorative e sociali di donne e uomini che vivono nella provincia, il loro differente stile di vita, il livello di istruzione, lo stato di salute, il tenore e la qualità della vita, è un importante esercizio non solo di analisi, ma anche di riflessione. Tuttavia, oltre all’obiettivo generico di una maggiore conoscenza del territorio in un’ottica di genere, l’analisi deve perseguire anche un obiettivo più specifico, che vuole definire i presupposti per la stima della domanda di servizi da parte dei cittadini e delle cittadine. Non si tratta, ovviamente, di un’attività semplice: le difficoltà di rilevazione della domanda reale di servizio derivano dalla mancanza di specifici strumenti informativi atti a quantificare e definire le esigenze reali della popolazione. Se la domanda potenziale si presenta spesso troppo ampia per un termine comparativo efficace, soprattutto quando i servizi sono indirizzati indistintamente a tutta la popolazione, cogliere gli elementi utili per arrivare alla domanda reale di servizio richiede un impegno notevole di risorse e di dotazioni di strumenti informativi. In questo senso, perciò, per indagare al meglio la reale domanda di servizi da parte della popolazione della provincia di Bari, si è voluto prendere le mosse da quanto si sta facendo a livello regionale da parte dell’Ufficio della Consigliera di Parità della Regione Puglia68 e a livello provinciale da parte dell’Ufficio della Consigliera di Parità della Provincia di Bari. Ufficio della Consigliera di Parità (Regione Puglia) Responsabili: Serenella Molendini – Consigliera Effettiva; Teresa Zaccaria – Consigliera Supplente Sede: Via Gobetti, 26 – 70126 Bari tel. 080 54 064 51, fax. 080 54 064 20, e-mail: serenella.molendini@consparitapuglia.it; teresa.zaccaria@consparitapuglia.it - sito: www.consparitapuglia.it Referente Ufficio della Consigliera Regionale di Parità Maria Murro e-mail: consigliereparita@regione.puglia.it Le Consigliere e i Consiglieri di Parità, nominati a livello nazionale, regionale e provinciale, svolgono funzioni di promozione e controllo in merito all’attuazione dei principi di uguaglianza di opportunità e non discriminazione per donne e uomini nel lavoro e sono pubblici ufficiali ed hanno l’obbligo di segnalare all’autorità giudiziaria i reati di cui vengono a conoscenza.

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Fonte: Intervista a Teresa Zaccaria - Consigliera di Parità Supplente della Regione Puglia. Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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In particolare, la Consigliera di Parità provvede a:  promuovere e sostenere eventuali azioni di giudizio contro le discriminazioni individuali e collettive;  promuovere “azioni positive”;  sostenere le politiche attive del lavoro, comprese quelle formative;  promuovere l’attuazione di Politiche di P.O. di soggetti pubblici e privati che operano nel mercato del lavoro, in particolare dei Comitati Pari Opportunità di Enti e Istituzioni per la formulazione di Piani di Azioni Positive;  collaborare con le Istituzioni che si occupano di lavoro e P.O. a livello regionale e nazionale e con gli Organismi di Parità regionali e nazionali. Le priorità attuali e future della Consigliera di Parità, in linea con quanto emerso dai lavori della Rete Nazionale delle Consigliere di Parità, sono:  Diritto al lavoro.  Diritto alla conoscenza.  Diritto alla sicurezza.  Diritto alla conciliazione vita – lavoro. Fonte: Intervista a Teresa Zaccaria - Consigliera di Parità Supplente della Regione Puglia.

L’istituzione di uno specifico Osservatorio sull’occupazione femminile e sulle condizioni delle donne in Puglia è stato il primo strumento con cui l’Ufficio della Consigliera di Parità Regionale e l’Assessorato alle Politiche del Lavoro, insieme con l’Assessorato alla Solidarietà della Regione, hanno promosso un’attività di sensibilizzazione verso i diritti delle donne nel mondo del lavoro, attraverso azioni integrate di ricerca, informazione ed intervento. Osservatorio pugliese sull’occupazione femminile e sulle condizioni delle donne (delibera n. 410 del 06/08/2009) L’istituzione dell’Osservatorio è uno strumento con cui l’Ufficio della Consigliera di Parità Regionale e l’Assessorato alle Politiche del Lavoro, di concerto con l’Assessorato alla Solidarietà, intendono promuovere una cultura dei diritti delle donne nel mondo del lavoro, con azioni integrate di ricerca, informazione ed intervento. Aree di intervento Le principali aree di intervento sono le seguenti:  Lettura di genere delle indagini nazionali ed europee del mercato del lavoro.  Analisi di genere del mercato del lavoro in Puglia.  Analisi dei dati relativi alle aziende medio – grandi, attraverso i Rapporti biennali.  Indagini territoriali di genere.  Mappa degli Enti pubblici e privati che si occupano, a vario titolo, di lavoro femminile, allo scopo di avviare un rapporto di conoscenza e di collaborazione finalizzato allo scambio di informazioni e buone prassi.  Monitoraggio degli ammortizzatori sociali nelle sue diverse fasi.  Indagine quanti-qualitativa sul rapporto maternità e lavoro.  Indagine e controllo sulle violazioni della normativa del lavoro.  Campagne informative sui diritti delle lavoratrici e sugli strumenti legislativi che permettono una migliore conciliazione dei tempi di vita e lavoro.  Individuazione di fabbisogni formativi coerenti con l’evoluzione del mercato del lavoro.  Promozione di politiche attive del lavoro e di azioni positive ai fini del raggiungimento della parità sostanziale donna – uomo.  Elaborazione di un Piano per la promozione dell’occupazione femminile. Componenti Al fine di promuovere una migliore qualità della vita delle donne e una ricomposizione del tessuto sociale, l’Osservatorio opererà in stretto raccordo, oltre che con l’Assessorato alle Politiche del Lavoro e della Formazione Professionale e l’Assessorato alla Solidarietà - principali partner dell’Ufficio della Consigliera di Parità – con tutti gli Assessorati della Regione Puglia, e con Province, Comuni, OO.SS., Direzione Regionale del Lavoro, Agenzia Regionale delle Entrate, Università, Italia Lavoro, Camere di Commercio, INPS, INAIL, Enti datoriali, Commissione Regionale per l’emersione del lavoro irregolare e Osservatorio Regionale Emersione Sommerso, Ufficio Garante di Genere, Commissione Regionale Pari Opportunità, Osservatorio Regionale sulle Politiche Sociali, Consigliere di Parità Provinciali.

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Capitolo 6 - Analisi della domanda di servizio e indicatori gender sensitive

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Assessorato al Lavoro e alla Formazione Professionale 2009 - Misure specifiche attivate a favore delle donne  Avviso n. 7/2009 POR Puglia 2007-2013 Asse II – Occupabilità – Misure Anti-Crisi per le Donne - Formazione e Assunzioni Obiettivo: Migliorare l’accesso delle donne all’occupazione e ridurre le disparità di genere. Le azioni finanziabili sono attivate tramite due linee di intervento:  Linea 1 “Progetti di formazione finalizzati all’occupazione rivolti a donne disoccupate”;  Linea 2 “Incentivi all’assunzione a tempo indeterminato delle donne formate negli interventi di formazione finalizzati all’occupazione della linea 1”.  Avviso n. 8/2009 POR Puglia 2007-2013 - Misure Anti-Crisi per le Donne - Qualificazione Avviso Pubblico per la Presentazione di Progetti per Attività Formative Cofinanziate dal FSE, Dallo Stato e dalla Regione Puglia Por Puglia 2000 – 2006 Complemento Di Programmazione Asse III – Risorse Umane - Mis. 3.14 - “Promozione della partecipazione femminile al mercato del lavoro” Avviso finanziato con il reimpiego delle risorse liberate a seguito della selezione di operazioni coerenti ai sensi della D.G.R. n. 1974/2008. Azione d) - “Percorsi integrati e individualizzati per il recupero e la transizione al lavoro delle donne, anche in condizione di disagio sociale”.  Avviso n. 9/2009 Asse II – Occupabilità - Misure Anti-Crisi per le Donne - Rientro al Lavoro Obiettivo: Migliorare l’accesso delle donne all’occupazione e ridurre le disparità di genere. Avviso per incentivi alle aziende che assumono a tempo indeterminato, sia part-time che full time, donne residenti in Puglia - L’azione finanziabile è attivata tramite incentivi di natura economica alle aziende che assumono a tempo indeterminato, sia part-time che full time, donne residenti in Puglia. Condizioni essenziali per accedere all’incentivo sono congiuntamente le seguenti:  che nell’anno 2008 la lavoratrice abbia avuto uno o più rapporti di lavoro, per una durata complessiva non inferiore a tre mesi, nelle forme giuridiche del contratto di collaborazione a progetto (co.co.pro. ex art. 61 e seguenti D.lgs. 261/03) o del contratto a tempo determinato (ex D.lgs. 368/01) o di entrambe le fattispecie;  che il rapporto di lavoro sia cessato anteriormente alla data di pubblicazione del presente avviso.  Avviso n. 10/2009 - Asse II – Occupabilità - Misure Anti-Crisi Per Le Donne - Accesso al Lavoro Avviso per incentivi alle aziende che assumono a tempo indeterminato, sia part-time che full time, donne residenti in Puglia. L’azione finanziabile è attivata tramite incentivi di natura economica alle aziende che assumono a tempo indeterminato, sia part-time che full-time, donne residenti in Puglia. Condizioni specifiche ed essenziali per accedere all’incentivo sono alternativamente o congiuntamente le seguenti:  essere disoccupate da non meno di dodici mesi;  avere uno o più figli minori a carico, ovvero esserne affidataria;  avere uno o più figli disabili a carico, ovvero esserne affidatari. Assessorato alla Solidarietà Gli interventi in merito sono i seguenti:  Piano Straordinario Asili Nido e Servizi per la Prima Infanzia (asili nido pubblici e privati, sezioni primavera, asili nido aziendali, prima dote per i nuovi nati).  Piano regionale per la non autosufficienza.  Progetto R.O.S.A. – “Rete Occupazione Servizi Assistenziali”.  Interventi straordinari e sperimentali per l’infrastrutturazione del territorio.  Programma Triennale per prevenire e contrastare la violenza di genere.  Linee Guida e Studi di fattibilità per i Piani dei tempi.  Linee di Indirizzo per la Rete regionale dei consultori.

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Luogo di incontro e spazio di relazione, il mondo dell’associazionismo è un importante strumento di crescita e di democrazia per tutti. Attraverso le associazioni, gli individui aumentano la propria forza e consapevolezza. Quelle femminili, le cui formazioni vengono incentivate, sono state e sono fino ad ora un valido momento di condivisione e partecipazione. La Regione Puglia ha istituito a partire dal 2008 un Albo regionale per le associazioni di donne, che continuano a rappresentare un elemento di grande vitalitĂ per la modernizzazione della vita sociale e culturale.

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Assessorato allo Sviluppo Economico PO FESR 2007 - 2013  Programma Pluriennale di Attuazione Periodo 2007-2010 Asse VI – Competitività dei sistemi produttivi e occupazione - Linea di intervento 6.1.5 - Avviso Sostegno allo start up di microimprese di nuova costituzione realizzate da soggetti svantaggiati. L’Avviso non coinvolge più soltanto industria commercio e artigianato, ma si addentra nelle problematiche sociali. È stato esteso, infatti, alle imprese che realizzano investimenti per servizi asili nido e alle aziende che investono per servizi non residenziali rivolti ad anziani e disabili. Fonte: Intervista a Teresa Zaccaria - Consigliera di Parità Supplente della Regione Puglia.

A livello regionale, inoltre, la rilevazione e l’analisi dei bisogni della collettività di riferimento sono state attuate attraverso il “concetto di rete”: è stato, infatti, di recente siglato un “Protocollo d’intesa” con Enti locali, Associazioni, Università, Ordini professionali (Ordine degli avvocati, Ordine dei magistrati, etc.) al fine di costituire una Rete di C.P.O. (Comitati per le Pari Opportunità) e monitorare il territorio nelle sue diverse stratificazioni sociali e culturali69. Protocollo d’intesa della Rete di CPO “Unirsi per contare” Il protocollo d’intesa della Rete “Unirsi per contare” è costituito dalle seguenti figure:  la Consigliera di Parità della Regione Puglia;  i Comitati di Parità presenti nel territorio della Regione Puglia;  le Referenti P.O. di Enti, Istituzioni e OO.SS. Regionali.

Alla Rete hanno aderito finora i seguenti attori:  C.P.O. Regione Puglia.  C.P.O. Agenzia delle Entrate Puglia.  C.P.O. Aeroporti di Puglia.  C.P.O. Corte d’Appello di Bari.  C.P.O. Corte d’Appello di Lecce.  C.P.O. Ordine degli Avvocati di Bari.  C.P.O. Università degli Studi di Bari.  C.P.O. Università del Salento.  C.P.O. Politecnico di Bari.  C.P.O. A.S.L. Lecce.  Comitato femminile plurale CONFINDUSTRIA Puglia.  Comitato femminile plurale CONFINDUSTRIA “Bari”.  Comitato femminile plurale CONFINDUSTRIA “Lecce”.  C.P.O. Sindacato Bancari FALCRI Bari.  Referente P.O. Ordine Avvocati di Lecce.  Referente P.O. Università degli Studi di Foggia.  ANCI PUGLIA.  UPI PUGLIA.

 Direzione Regionale Lavoro Puglia – MLPS.  INAIL Regionale.  INPS Regionale.  C.N.A. Puglia.  CONFARTIGIANATO Puglia.  C.G. I. L.  C.I.S.L.  U.I.L.  Ufficio del Garante di Genere.  Comitato Paritetico Mobbing Agenzie delle Entrate Puglia.  Comitato Paritetico Mobbing Regione Puglia.  Comitato Imprenditoria Femminile C.C. Bari.  Consigliera di Parità Provincia di Bari.  Consigliera di Parità Provincia di Brindisi.  Consigliera di Parità Lecce.  Consigliera di Parità Taranto.  C.P.O. APT Lecce.  Commissione Pari Opportunità ANM.

Inoltre, si avvale del sostegno e della promozione dell’Assessorato Regionale al Lavoro e alla Formazione Professionale e dell’Assessorato alla Solidarietà sociale della Regione. Al protocollo di intesa aderiscono anche associazioni sia private sia pubbliche. Esiste, infine, un filo diretto anche con altre Commissioni, come, ad esempio, la Commissione Regionale per l’Impiego, all’interno della Regione che rende effettivo l’operato della rete e le azioni relativamente immediate. Fonte: Protocollo d’intesa – Rete Regionale “Unirsi per contare” - Lecce 2009

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Rete di Comitati per le Pari Opportunità “Unirsi per contare”, Bari 2008.

Capitolo 6 - Analisi della domanda di servizio e indicatori gender sensitive

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Il protocollo d’intesa recita testualmente: Dichiarazione d’intenti del Protocollo d’intesa Con il presente Protocollo le diverse parti convengono di costituirsi nella Rete Regionale “Unirsi per contare”, volta ad assicurare una reale parità fra uomini e donne nei luoghi di lavoro. Obiettivi e aree d’intervento La Consigliera di Parità della Regione Puglia (effettiva e supplente), i Comitati di Parità presenti nel territorio della Regione Puglia, le Referenti P.O. di Enti, Istituzioni e OO.SS. Regionali svilupperanno, attraverso le proprie strutture, una serie di azioni coordinate, tese a promuovere “Gruppi di studio tematici” con funzione di ricerca, studio, approfondimento, raccolta e documentazione buone prassi per:  addivenire a momenti di approfondimento comune che permettono la reciproca valorizzazione delle competenze e il rispetto del principio di non discriminazione nei luoghi di lavoro;  approfondire documenti e norme europee, nazionali, regionali;  effettuare la ricognizione in merito all’effettiva costituzione dei Comitati Pari Opportunità in tutte le Amministrazioni Pubbliche, negli Ordini Professionali, negli Organismi Datoriali e Sindacali della Regione Puglia, nonché sulla compiuta attuazione della normativa vigente in tema di predisposizione dei Piani Triennali di Azioni positive;  definire linee guida tecniche per l’implementazione dell’ottica di genere in tutti gli Enti e Istituzioni al fine di migliorare la condizione della Donna Lavoratrice;  acquisire documentazione e dati dai Comitati Pari Opportunità;  promuovere l’istituzione di Comitati di Pari Opportunità presso Ordini Professionali, Enti, Istituzioni, Associazioni Datoriali e Sindacali e l’attuazione dei Piani di Azione Positiva (PAP), anche con momenti di formazione;  promuovere, ed eventualmente finanziare o cofinanziare, progetti e azioni sperimentali di non discriminazione sui luoghi di lavoro o di promozione di politiche attive del lavoro;  promuovere attività di sensibilizzazione per l’adozione dei bilanci di genere negli Enti e Istituzioni;  approfondire e promuovere la sicurezza nei luoghi di lavoro;  promuovere l’adozione dei “codici di condotta per la prevenzione e la tutela delle molestie morali e sessuali” e di eventuali ulteriori iniziative d’interesse comune che verranno di volta in volta individuate. Riferimenti normativi Il protocollo specificamente prevede la promozione e lo sviluppo delle azioni positive attraverso il richiamo di due determinati riferimenti normativi:  la Legge n. 125/91 - ora D.Lgs n. 198/2006 - che prevede la promozione di “azioni positive” per favorire l’occupazione femminile e realizzare l’uguaglianza sostanziale per uomini e donne nel lavoro, nello sviluppo professionale e nello studio;  il D.Lgs n. 198/2006, art. 48, che prevede per le pubbliche amministrazioni la predisposizione di “Piani Triennali di Azioni Positive”, previa consultazione dei Comitati Pari Opportunità, RSU, OO.SS. e delle Consigliere di Parità, regionali e provinciali, competenti per territorio. Fonte: Protocollo d’intesa – Rete Regionale “Unirsi per contare” - Lecce 2009

L’obiettivo principale della rete è quello di evidenziare peculiari esigenze della collettività in ottica di genere e di proporre nell’immediato azioni positive, che vengono individuate, definite e avviate attraverso la costituzione di “gruppi di lavoro ad hoc” in cui i bisogni vengono rappresentati a livello istituzionale. I gruppi di lavoro a cui è possibile aderire all’interno della rete sono:  carriere e rappresentanze di genere;  differenziale retributivo;  politiche fiscali e studi di settore;  maternità – lavoro di cura – conciliazione;  sicurezza nei luoghi di lavoro.

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Tra i componenti dei gruppi di lavoro ci sono:  dipendenti;  dirigenti;  associazioni sindacali;  gruppi. Tutti i gruppi di lavoro sono coordinati dalla Consigliera di Parità in virtù del Protocollo d’intesa per la costituzione della rete. Fonte: Protocollo d’intesa – Rete Regionale “Unirsi per contare” - Lecce 2009

In sintesi è stata creata una “sinergia” tra CPO, Consigliera di Parità e Regione Puglia per garantire la fattibilità dei bisogni. L’attività dei gruppi di lavoro è finalizzata a comprendere i bisogni attraverso la condivisione integrata e l’utilizzo di strumenti che rendano effettiva la condivisione: i gruppi di lavoro operano con una logica di “apertura”, facilitando momenti di discussione e di sintesi sui bisogni della collettività di riferimento. A testimonianza di quanto detto, i Comitati di Parità attivati in rete hanno permesso di sviluppare interessanti progetti riportati di seguito a favore delle donne: I CPO dell’Ordine degli Avvocati e dei Magistrati hanno permesso di rendere già effettive due iniziative:  “Sala allattamento” all’interno del Tribunale di Bari;  “Parcheggio rosa”. Un’ulteriore iniziativa di rilievo è quella dell’attivazione di un “asilo nido” presso l’Aeroporto di Bari. Il progetto scaturisce da un’azione positiva della Consigliera di Parità della Regione Puglia che ha ottenuto finanziamento sulla scorta della Legge n. 125/1991. L’azione positiva è stata sviluppata di concerto tra la Regione Puglia - Assessorato ai Servizi Sociali, gli Aeroporti di Puglia e il relativo CPO, con cui è stato possibile effettuare un cofinanziamento. Il progetto è partito già due anni fa ed è già operativo. La rete ha, infine, permesso di intervenire anche in situazioni di conflitto come, ad esempio, quella verificatasi presso il Comune di Molfetta dove è stato avviato un ricorso contro la Giunta di Molfetta in quanto i componenti della medesima Giunta erano tutti di sesso maschile70 Fonte: Protocollo d’intesa – Rete Regionale “Unirsi per contare” - Lecce 200970

A conclusione dell’analisi si riportano, infine, alcuni “esempi” di dati, definiti a livello regionale dall’Ufficio della Consigliera di Parità con la collaborazione dell’Assessorato alla Solidarietà, così come risultano dall’attività di indagine svolta sul territorio e sulla collettività di riferimento, utili per l’analisi di bilancio ed il calcolo degli indicatori gender sensitive.

Risorse economiche  80 M Euro per i servizi per l’infanzia (di cui 40 M Euro FESR);  15 (fondi regionali) + 54 (risorse statali) M Euro per la non autosufficienza;  30 M Euro per migliorare e innovare la rete dei servizi sociali (FNPS + FESR);  5 M Euro per contrastare la violenza di genere;  2 M Euro per i piani dei tempi;  5 M Euro per il nuovo modello consultoriale (con servizi aggiuntivi per le migranti e le famiglie);  4 M Euro per favorire servizi di incontro domanda offerta di servizi di cura per le famiglie.

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TAR Puglia di Bari - Ordinanza 12 settembre 2008, n.474.

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I Servizi nel 2004  4% di bambini che frequentano l’asilo nido;  24% di Comuni che dispongono di asilo nido;  80 strutture per la prima infanzia per un totale di 2.420 posti nido;  5,7 euro pro capite spesa sociale extracomunale;  ……………..

I Servizi nel 2008  6% di bambini che frequentano l’asilo nido;  30% di Comuni che dispongono di asilo nido;  228 strutture per la prima infanzia per un totale di 6.903 posti nido;  20,5 euro pro capite spesa sociale extracomunale;  ……………..

Fonte: Agenda 2010 – Ufficio Consigliera di Parità della Regione Puglia

A livello provinciale, invece, l’Ufficio della Consigliera di Parità Provincia di Bari sta seguendo con attenzione lo svolgimento delle attività che sono riportate nella scheda seguente. Ufficio della Consigliera di Parità (Provincia di Bari) Responsabili: Tea Dubois – Consigliera Effettiva; Cecilia Mininni – Consigliera Supplente Sede: Via Spalato, 19 – 70126 Bari tel. 080 5412536, e-mail: ufficio.parita@provincia.ba.it L’Ufficio della Consigliera di Parità della Provincia di Bari opera in stretto raccordo con la Consigliera Regionale per:  Il funzionamento dell’Osservatorio pugliese sull’occupazione femminile e sulle condizioni delle donne (Delibera n. 410 del 06/08/2009). In particolare, contribuirà rendendo disponibile il volume, in corso di pubblicazione, relativo alla ricerca “Cura e Atipici” effettuata a livello nazionale tra diverse Consigliere di Parità provinciali, l’Università Bicocca di Milano ed altre Università tra cui quella di Bari. La Consigliera di Parità provinciale ha partecipato, curando la ricerca sul proprio territorio. Il volume indicherà le seguenti problematiche: lavoro atipico e work life balance; conciliazione come responsabilità condivisa; indagine sul benessere organizzativo e l’identità lavorativa dei precari; rapporto tra maternità e carriera; lavoro atipico e insicurezza lavorativa; percezione di ingiustizia e i suoi effetti sulle strategie di gestione dell’incertezza; bisogni formativi nei lavoratori temporanei; variabili psicologiche e lavoro atipico.  L’ampliamento della Rete dei C.P.O. (Comitato Pari Opportunità) “Unirsi per contare” al fine di promuovere e far sviluppare azioni positive nel proprio territorio, promuovere i C.P.O. ed il Bilancio di Genere in altri contesti. A tal proposito, la Consigliera si sta impegnando nella promozione del Comitato di Pari Opportunità della Provincia di Bari. L’Ufficio della Consigliera intende, inoltre:  proseguire nell’attività di promozione della cultura della parità e pari opportunità, come già ampiamente svolta in passato, con particolare attenzione ai giovani come dimostrato nell’attività di presentazione e distribuzione nelle scuole medie superiori di Bari e provincia del volume “60 anni da cittadine: 1946 – 2006”, realizzato in collaborazione con il Coordinamento delle Associazioni Femminili di Bari” (sono stati coinvolti ben 2000 alunni dell’ultimo anno scolastico);  proseguire nell’attività di ampliamento della rete di relazione con i soggetti del territorio che si occupano di pari opportunità per la proposizione di iniziative e proposte congiunte, in qualità di componente del partenariato come nei seguenti progetti:  R.E.P. “Rete Elette Pugliesi”.  Progetto “Donna e Impresa nella Società della conoscenza” – Rete Integrata di Servizi a sostegno del lavoro delle donne. Progetto finanziato dal POR-Puglia 2000-2006 Misura 3.14 Azione e) “Promozione della partecipazione femminile al mercato del lavoro - Azioni di accompagnamento”.  Progetto “U.R.L.O.” Una Rete per le Opportunità. Iniziativa finanziata dall’Assessorato alla Formazione Professionale della Regione Puglia POR 2000-2006 Misura 3.14. Fonte: Intervista a Cecilia Mininni – Consigliera di Parità Supplente della Provincia di Bari

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6.2

Indicatori gender sensitive

Gli indicatori di efficacia e di efficienza rappresentano il punto di sintesi tra l’incontro dei bisogni dei cittadini e la risposta dell’Ente in termini di servizi (vedi Paragrafo 4.3 – Analisi e benchmarking del bilancio riclassificato). Secondo quanto previsto dalla normativa in materia di finanza locale, infatti: • i primi misurano la capacità ricettiva del servizio erogato rispetto alle esigenze della popolazione, rapportando il numero di domande di servizio soddisfatto rispetto alla richiesta esplicitata dalla popolazione stessa; • i secondi misurano il costo unitario del servizio rispetto all’utenza effettiva, rapportando il costo di un servizio rispetto al numero di beneficiari o alla quantità di servizi prestati. Tali indicatori, inoltre, hanno il merito di introdurre dei primi elementi di analisi di bilancio per una funzione di verifica “a consuntivo” dell’attività svolta e di riflessione per la composizione del bilancio preventivo per l’esercizio seguente. Sono, quindi, studiati per dare rilievo agli aspetti contabili amministrativi, restringendo il campo di osservazione all’attività svolta dall’Amministrazione rispetto alla richiesta di servizi ad essa direttamente espressi dalla collettività di riferimento. A mero titolo esemplificativo, se ne riportano alcuni con riferimento sia alle attività che sono di competenza della Provincia che a quelle di competenza dei Comuni. Esempi di Indicatori di efficacia e di efficienza (Provincia) Formazione / Istruzione scol.

Indicatori di efficacia

Lavoro

Impianti sportivi ………… Formazione / Istruzione scol.

Indicatori di efficienza

Lavoro

Impianti sportivi …………

Aule / Numero studenti Numero corsi attivati / Numero frequentanti ………… Numero occupati / Popolazione attiva Numero occupati / Popolazione in età lavorativa ………… Numero impianti /Popolazione Domande soddisfatte / domande presentate ………… ………… Costo / Studenti frequentanti Quote iscrizione / Numero frequentanti ………… Costo lavoro / occupati Costo lavoro / popolazione attiva ………… Costo totale / Numero utenti Proventi totali / Numero utenti ………… …………

Esempi di Indicatori di efficacia e di efficienza (Comuni) Centri ricreativi Asili nido Indicatori di efficacia Mense scolastiche …………

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Numero centri / Popolazione ………… Domande soddisfatte / Domande presentate ………… Domande soddisfatte / Domande presentate ………… …………

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Centri ricreativi Indicatori di efficienza

Asili nido Mense scolastiche …………

Costo totale / Numero utenti ………… Costo totale / Numero bambini frequentanti ………… Costo totale / Numero pasti offerti ………… …………

Come si può vedere, la valutazione complessiva degli indicatori sopra riportati permette di verificare se i servizi erogati soddisfano oppure no la domanda ma non permettono di rilevare gli aspetti gender sensitive che ci si è prefissi proprio perché questi mantengono una natura di tipo contabile-amministrativa. È utile, pertanto, cogliere tutti quei bisogni di genere che sono potenzialmente rilevanti nel territorio di riferimento anche se non direttamente manifestati dalla cittadinanza attraverso richieste esplicite. Un’ipotesi di analisi per genere impone di ampliare la possibilità di rappresentazione degli indici al fine di rilevarne la molteplicità di variabili che possono influire sulle disuguaglianze tra uomini e donne. Di seguito, allora, con riferimento agli stessi servizi, vengono proposti altri indici che ampliano l’elenco di quelli già indicati precedentemente.

Indicatori di efficacia

Indicatori di efficienza

Esempi di Indicatori gender sensitive (Provincia) Beneficiarie donne sul totale dei beneficiari Numero e % dei progetti di Pari Opportunità sul totale dei progetti Formazione / Istruzione Numero e % dei progetti di mainstreaming sul totale dei progetti ………… Gap di genere nel tasso di disoccupazione Gap di genere nel tasso di occupazione Segregazione di genere nei mestieri Indice di segregazione di genere nei settori economici Lavoro Genitori che usufruiscono effettivamente del congedo (pagato e non pagato) sul totale dei genitori occupati (bambini fino ai sei anni) ………… N° utenti / N° popolazione femminile Impianti sportivi N° utenti donne / N°polazione femminile ………… Risorse destinate ai progetti di Pari Opportunità sul totale delle risorse Risorse destinate ai progetti di mainstreaming sul totale Formazione / Istruzione delle risorse ………… Risorse destinate a settori strategici per l’occupazione femminile (%) Risorse destinate all’incentivazione del lavoro autonoLavoro mo e all’imprenditorialità femminile (%) ………… Costo totale Servizio / N° utenti donne Impianti sportivi Provento totale Servizio / N° utenti donne ………… ………… …………. Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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Scrittrici, poetesse, pittrici, fotografe, attrici, registe, cantanti. L’arte delle donne trova espressione in mille forme e attraverso modalità diverse nella storia dell’umanità. Spesso conosciute come ombre e testimoni dell’arte di uomini e artisti di grande fama, le artiste hanno fatto fatica a ritagliarsi uno spazio visibile e rispettabile, sebbene molto produttive. Ma le donne nell’arte trovano una naturale forma di espressione che permette loro di guardare il mondo con i propri occhi, dove trovano libertà e spazio per esprimere il proprio punto di vista, quello femminile, sempre diverso e carico di emozioni.

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Esempi di Indicatori gender sensitive (Comuni) N° utenti scuole elementari centri ricreativi / N° bambini residenti età 6-11 anni Centri ricreativi

N° utenti scuole medie centri ricreativi / N°bambini residenti età 11-14 anni N° utenti scuole materne elementari medie centri estivi / N° bambini residenti età 4-14 anni ………… Bambini frequentanti / domande presentate Bambini frequentanti / totale bambini età 0-3 anni Bambini frequentanti / bambini senza nonni residenti

Asili nido Indicatori di efficacia

Bambini frequentanti / bambini con almeno 1 fratello 3-13 anni Bambini frequentanti / madri che lavorano Bambini frequentanti / madri in cerca di lavoro ………… Mq per N° posti a sedere N° utenti scuole materne-elementari-medie statali e private / N° bambini residenti età 3-13 anni

Mense scolastiche

Utenti / bambini senza nonni residenti età 3-13 anni Utenti / N° bambini con almeno 1 fratello 0-13 anni Utenti / madri di bimbi 3-13 avviate Utenti / madri di bimbi 3-13 in cerca di lavoro …………

…………

………… Costo totale Servizio / N° utenti donne

Centri ricreativi

Provento totale Servizio / N° utenti donne ………… Costo totale / N° bambini frequentanti

Asili nido

Provento totale / N° bambini frequentanti …………

Indicatori di efficienza

Costo totale Servizio / N° utenti figli di madri lavoratrici Mense scolastiche

Provento totale Servizio / N° utenti figli di madri lavoratrici …………

…………

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Capitolo 6 - Analisi della domanda di servizio e indicatori gender sensitive

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Rispetto all’applicazione di un bilancio di genere a livello locale alcuni indicatori sono certamente utili e in parte già rappresentabili, in quanto coinvolgono direttamente le sfere di intervento di Province e Comuni, mentre altri non sono ancora disponibili e, dunque, non ancora inseribili in un contesto complessivo di gestione dell’Ente e di analisi di bilancio. In quest’ottica, perciò, il prosieguo del lavoro per gli anni successivi dovrà avere come obiettivo principale di analisi, oltre che l’ampliamento delle voci riclassificate di bilancio, anche la rilevazione di quelle tipologie di servizi, maggiormente gender sensitive, che sono presenti sul territorio provinciale.

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e v i tt Capitolo 7

Prospettive future nelle politiche di genere della Provincia 7.1 Politiche di genere, in un’ottica di legittimazione interna ed esterna (Obiettivi strumentali) 7.2 Analisi delle scelte politiche e degli indirizzi strategici futuri (Obiettivi finali)

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Prospettive future nelle politiche di genere della Provincia

Il Bilancio di Genere è stato costruito perseguendo una valutazione a consuntivo dell’anno 2008 della Provincia di Bari (e di alcuni dei più significativi Comuni del territorio provinciale), ma è evidente che lo scopo finale di un bilancio di genere è quello di fornire indicazioni per la programmazione futura, andando a confermare scelte di spesa e attività valutate positivamente ai fini di un riequilibrio di opportunità fra donne e uomini, creando un percorso di miglioramento per le spese o attività future. In questo senso occorre individuare pochi obiettivi ma concreti. Alle prime esperienze di bilancio di genere è ovvio e normale che, oltre all’individuazione di obiettivi finali, con ricadute dirette in termini di riequilibrio tra i generi, si debbano individuare anche degli obiettivi strumentali, che predispongano agevolmente all’individuazione di quelli finali.

7.1 Politiche di genere, in un’ottica di legittimazione interna ed esterna (Obiettivi strumentali) I possibili tipi di sviluppo della rendicontazione di genere possono essere sia di carattere metodologico che “tematico”: • dal punto di vista meramente metodologico l’ipotesi di minima è di implementare negli anni successivi il “modello/prototipo” sviluppato con l’edizione 2008 attraverso un maggior coinvolgimento di altri Enti pubblici, le cui politiche insistono sul territorio provinciale, delle associazioni e di aziende ugualmente presenti sul territorio e attraverso il confronto con le altre esperienze di rendicontazione di genere in ambito pubblico (in definitiva, il percorso avviato dovrà essere consolidato prevedendo un maggior coinvolgimento dell’associazionismo, del mondo imprenditoriale e degli Enti a vario titolo interessati alla tematica); • un altro passo realizzabile, come ulteriore sviluppo della rendicontazione di genere, potrebbe essere dato dalla redazione di una mappa “genero-referenziata”, ovvero una rilettura del territorio provinciale secondo un’ottica di genere, attraverso l’analisi delle dinamiche demografiche, il coinvolgimento dei principali centri produttori di attività e politiche di genere (uffici comunali, associazioni, comitati, etc.) e l’individuazione delle aree che per degrado o specificità territoriale espongono le donne a maggiori criticità e problemi; • inoltre, potrebbe essere utile adeguare il proprio sistema informativo, affinché sia predisposto a fornire in ogni ambito informazioni divise per genere: in particolare, nella predisposizione di nuovi flussi informativi andranno seguite le raccomandazioni contenute nelle linee metodologiche di gender reporting (vedi Paragrafo 1.2 - Metodologia) e questo agevolerà fortemente la messa a regime delle analisi di genere e l’individuazione di politiche basate su informazioni certe e “locali”;

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• dal punto di vista “tematico”, invece, acquisito che il Bilancio di Genere nasce come rendicontazione delle politiche pubbliche pensando agli effetti su uomini e donne, ciò non significa che il processo di rendicontazione non possa essere esteso ad altri oggetti o al di fuori dell’ambiente pubblico, secondo un concetto di mainstreaming non necessariamente solo di genere (il punto di vista può essere, per esempio, quello degli anziani oppure quello degli studenti, etc.). Inoltre, un bilancio di genere si può realizzare anche nell’ambito delle imprese private, dal momento che affronta questioni rilevanti della loro responsabilità sociale (qualche tentativo c’è stato ma i pochi esemplari non hanno avuto, almeno finora, molto seguito).

7.2

Analisi delle scelte politiche e degli indirizzi strategici futuri (Obiettivi finali)

Gli obiettivi finali devono, invece, tenere uno spazio di particolare rilievo, in quanto costituiscono il risultato di una riflessione della Provincia sui dati raccolti e sistematizzati in chiave di genere, da cui si dovranno rilevare gli aspetti sui quali incidere maggiormente al fine di rafforzare l’attuazione di effettive condizioni di parità e di pari opportunità per tutti sul territorio che l’Ente governa. Per la scelta degli obiettivi è possibile tenere conto di alcuni fattori, quali: • le strategie generali perseguite dall’Ente; • i risultati già raggiunti dall’azione amministrativa; • le criticità (problemi irrisolti, bisogni emergenti, etc.) incontrate nella fase attuativa della programmazione; • la presenza di indicatori quantitativi atti a testimoniare “oggettivamente” il lavoro dell’Amministrazione e la sua qualificazione in termini di miglioramento della situazione. La lettura dei singoli capitoli del Bilancio di Genere consentirà di individuare le aree di miglioramento che saranno considerate prioritarie rispetto ad altre. Nel dettaglio, andando a rivedere i risultati dell’analisi delle Aree che si occupano dei Servizi alla Persona ed alla famiglia e dei Servizi e progetti per le pari opportunità dal lato interno dell’Organizzazione e Gestione del Personale dell’Amministrazione, la Provincia di Bari dovrà provvedere a: • inserire a pieno titolo l’Amministrazione provinciale nella Rete degli Enti Locali che sostengono il Bilancio di Genere con la finalità di aprire il confronto e lo scambio di buone prassi tra Amministrazioni e aumentare la sensibilità sulle pari opportunità; •individuare “canali” volti a stimolare il dibattito sulla scarsa partecipazione delle donne alla politica ed alla gestione della “res publica”; •aumentare la cultura e la sensibilità degli Amministratori e dei Dirigenti provinciali sulle pari opportunità tra gli uomini e le donne; •bandire nuovi concorsi per poter mettere gli uffici in condizione di operare con l’organico previsto, coprendo eventuali gap tra il numero di dipendenti uomini e donne; •definire corsi di alta formazione, aggiornamento, qualificazione, specializzazione del personale a cui potrà accedere anche il personale di altre Amministrazioni pubbliche locali. Mentre se si osservano i risultati delle stesse Aree dal lato esterno delle Politiche Sociali e delle Pari Opportunità,

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risulterà necessario: • migliorare la capacità di lettura e analisi della realtà territoriale per offrire, insieme al Bilancio sociale71, un “sistema di governo” in grado di rispondere in modo efficace alle esigenze delle cittadine e dei cittadini; • individuare azioni di miglioramento per favorire una crescita sociale / personale equilibrata di donne e di uomini e incentivare lo sviluppo locale; • predisporre progetti-obiettivo in materia di questioni minorili, tutela della famiglia, pari opportunità, immigrazione, procedendo alla trasformazione di centri e d’istituti facenti capo all’Ente in moderne strutture polivalenti al servizio dell’utenza più bisognosa; • porre un’attenzione più mirata al monitoraggio e all’assistenza alle donne anziane, vista l’età media della popolazione provinciale con alta incidenza di donne; • offrire sostegno alle donne, con o senza figli, vittime o minacciate di violenza fisica, psicologica, sessuale, economica, attraverso interventi di accoglienza, consulenza, ospitalità residenziale, sostegno economico, orientamento e accompagnamento ai servizi, facilitando un processo progressivo di recupero dell’autonomia e dell’autostima; • individuare progetti specifici per le donne straniere residenti che rappresentano una quota considerevole della popolazione. Inoltre, riguardo al tema delle Politiche del lavoro sarà opportuno: • dotare, quanto prima, ciascuno dei 41 Comuni della Provincia, almeno di un Centro territoriale per l’Impiego, ovvero di uno Sportello Polifunzionale, così da assicurare una capillare e, quindi, mirata erogazione dei servizi all’Impiego; • creare una vasta aggregazione di Enti per l’istituzione ed attivazione di un Osservatorio Provinciale sul mercato del lavoro, preposto alla raccolta di dati ed informazioni così da avere un quadro approfondito e sistematico di conoscenze al fine di individuare gli interventi più efficaci (specialmente in favore delle lavoratrici); • potenziare i Centri per l’Impiego che costituiscono sul territorio i veri “sensori” delle esigenze occupazionali dei cittadini e delle cittadine attraverso l’implementazione della dotazione strumentale e informatica dei Centri ed il miglioramento della situazione logistica degli stessi (abbattimento delle barriere architettoniche, cablaggi, messa in rete, opere murarie, etc.); • disegnare un ruolo nuovo della formazione professionale, collegata all’attività dell’Osservatorio, in sinergia con il mondo della Scuola e dell’Università, al fine di creare un circolo virtuoso tra gli attori “didattico–formativi produttivi” del sistema “mercato del lavoro”; • porre attenzione e sviluppare progetti (come quello dell’ampliamento della disponibilità di asili nido, del supporto alla realizzazione di nidi-famiglia, etc.) che agevolino la conciliazione famiglia-lavoro. Per quanto riguarda, infine, tutte le altre Aree di indagine che sono legate ai Servizi per la qualità della vita e dell’ambiente, la Provincia di Bari si adopererà per: • realizzare una politica in grado di rendere la cultura patrimonio di tutti, momento di aggregazione, di crescita, di valorizzazione delle risorse, affinché al patrimonio culturale siano restituite le finalità educative, di sviluppo umano, sociale e economico che gli sono proprie; • attivare nuovi progetti di promozione al fine di aumentare la presenza femminile nel mondo della cultura e dello sport con particolare attenzione alle bambine ed alle adolescenti; • definire progetti di educazione ambientale, attraverso una serie di eventi di “cultura all’aria aperta”, che si svolgeranno in luoghi offerti dalla stessa natura: parchi, riserve, gravine, boschi, ma anche siti “degradati” come cave e discariche dismesse; • conservare il patrimonio naturale, con la relativa salvaguardia del paesaggio, della flora, della fauna e della biodiversità anche culturale; • definire progetti di riqualificazione urbanistica relativi a diverse aree del territorio ed in particolare delle città, in cui gli interventi e le migliorie previste siano finalizzate a migliorare la percezione di sicurezza dei cittadini (giardini, palestre e parcheggi);

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“Le parole sono come prigioniere, bussano alle porte dell’anima e la scrittura apre le porte dell’anima, in un percorso di conoscenza e consapevolezza del sé”, recitava la poetessa Antonia Pozzi. Uno dei pochi mezzi concessi alle donne per far sentire la propria voce è rappresentato dalla scrittura. Nella seconda metà del Novecento le esperienze di scrittura femminile aumentano e vengono incoraggiate dalle stesse donne. Nascono le prime riviste ed enciclopedie rivolte alle donne e da loro realizzate, vi si trovano consigli, segreti, notizie su alcune e testimonianze di lotte e rivendicazioni su altre.

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• realizzare interventi relativi alla sicurezza, direttamente collegati alla Polizia Municipale, come l’introduzione del Vigile di quartiere, la presenza nelle scuole sotto forma di sicurezza agli ingressi scolastici e sicurezza stradale, la realizzazione di percorsi casa-scuola, casa-lavoro, etc. • razionalizzare il sistema dei trasporti affinché le donne, che ne fanno maggiormente uso (per mancanza di auto propria, necessità di frequenti spostamenti per impegni di lavoro e familiari, etc.), possano raggiungere le opportunità che il territorio mette loro a disposizione; • sviluppare tematiche attinenti alla sistemazione della rete viaria al fine di agevolare i collegamenti tra i diversi centri economico-sociali-culturali della Provincia; • avviare interventi di assistenza abitativa senza differenziazioni di genere ma con particolare attenzione soprattutto alle esigenze delle donne (in particolare, quelle che hanno subito violenze, le ragazze-madri con uno o più figli, le separate/divorziate, etc.); • garantire nel settore dei rifiuti e dell’energia la salute dei cittadini riducendo il più possibile lo smaltimento in discarica a favore di interventi di raccolta differenziata e attività di riciclo e di riuso. Gli obiettivi di miglioramento individuati dovranno entrare a far parte dell’attività dell’Ente in tempi sufficientemente brevi (anche se riguardano periodi piuttosto lunghi), venendo inseriti nei principali documenti di programmazione o traducendosi in concrete proposte progettuali fin dai prossimi bilanci. Questa prima stesura, sicuramente innovativa, costituisce un tentativo di inserire la prospettiva di genere a tutti i livelli del processo di costruzione di un bilancio e mira a ristrutturarne le entrate e le uscite, al fine di promuovere l’uguaglianza fra i sessi. Per raggiungere questo traguardo, tuttavia, occorre consolidare e migliorare questa esperienza, al fine di integrare gli aspetti inerenti la parità in modo durevole e generale. Non si intende gravare l’Amministrazione di ulteriori costi, al contrario si desidera innescare circuiti virtuosi, che possano migliorare la qualità della vita delle cittadine e dei cittadini: il Bilancio di Genere rappresenta una strategia, grazie alla quale, sia le donne che gli uomini possono beneficiare dei servizi e dei progetti pubblici secondo necessità.

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Bibliografia, fonti, link di interesse e indice delle immagini

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Bibliografia, fonti e link di interesse

Bibliografia e fonti: COMUNE DI BOLOGNA, Bilancio di Genere, Dalla sperimentazione alla partecipazione (aggiornato al 19 giugno 2009).

ISTAT – Bilancio demografico – Anni 2008-2007-2006. ISTAT – Forze di lavoro – Media 2006-2007-2008. ISTAT – Cause di morte, 2006.

COMUNE DI BARI, Il Bilancio di Genere del Comune di Bari, Novembre 2007.

ISTAT – Cittadini stranieri – Popolazione residente Anni 2008 – 2007- 2006.

PROVINCIA DI ALESSANDRIA, Il Bilancio di Genere, Linee Guida per i Comuni e alcune esperienze, 2008.

ISTAT – Cittadini stranieri – Bilancio demografico Anni 2008 – 2007- 2006.

Calafà L., Congedi e rapporto di lavoro 2004, Padova, Cedam.

ISTAT – 14° Censimento della popolazione e delle abitazioni (2001).

Offerta di lavoro e occupazione femminile parte II, Le politiche per l’occupazione femminile, P.M. Manacorda e G. Indiretto.

ISFOL – Plus – Indagine campionaria, 2005.

Analisi del contesto socioeconomico della Provincia di Bari – G. Ancona – Università degli Studi di Bari - Dipartimento per lo Studio delle Società Mediterranee, Maggio 2008.

UNIONCAMERE - INFOCAMERE - Unioncamere, imprese femminili: oltre 3mila capitane d’impresa in più nel 2008, Osservatorio dell’imprenditoria femminile, I semestre 2009.

PROVINCIA DI GENOVA, Gender Budgeting: Analisi di Genere dei bilanci pubblici per scelte a favore di uomini e donne: lo studio applicato al Comune di Sestri Levante, Gennaio 2002, a cura di Giovanna Badalassi.

CESOS - Elaborazioni su Dati Infocamere, Movimprese, 2007.

IPRES – Istituto Pugliese di Ricerche Economiche e Sociali, Puglia in cifre, Volumi da 2006 a 2008 – Cacucci Editore. IRES – Uomini e donne moderni. Le differenze di genere nel lavoro e nella famiglia: nuovi modelli da sostenere, Ediesse, 2007. ISTAT – 5° Censimento Agricoltura, 2000. ISTAT – Popolazione Residente – Anni 2008 – 2007- 2006.

ItaliaOggi – Qualità della vita – 2008.

MINISTERO DELL’INTERNO - Anagrafe degli Amministratori locali e regionali, Dipartimento per gli Affari interni e territoriali, 2008. RETE ELETTE PUGLIESI – Occhiali di genere? Sì, grazie. Cultura, politica e strumenti in rete – Bari, 19 giugno 2008. PROVINCIA DI BARI - Tabelle per la rilevazione dei dati di organico – Conto Annuale 2008. PROVINCIA DI BARI - Elenco assenze dal 01/01/2008 al 31/12/2008 - Ufficio “Organizzazione e Gestione del Personale, Contabilità del Personale”. Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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PROVINCIA DI BARI - Programma amministrativo 2009-2014 – Prof. F. Schittulli, Bari, 2009.

Altre esperienze di bilancio di genere realizzate da enti locali sul territorio nazionale:

PROVINCIA DI BARI – Rendiconto di Bilancio al 31/12/2007, Bari, 2008.

Comune di Collegno, Bilancio di Genere 2006.

REGIONE PUGLIA - Piano Regionale delle Politiche sociali per il secondo triennio di programmazione sociale (2009-2011) – Ufficio Stampa Regione Puglia.

Comune di Cuneo, L’esperienza del Bilancio di Genere nel Comune di Cuneo, realizzato nell’ambito del Programma Comunitario Interreg III Spazio Alpino, Progetto GenderAlp, Cuneo, 2006.

RAGIONERIA GENERALE DELLO STATO - Il Conto Annuale 2008 - Circolare n. 17 del 16 aprile 2009.

Comune di Ferrara, Progetto Bilancio di Genere 2004. Secondo report di rendicontazione sulle politiche e le attività con impatto sul genere.

RETE REGIONALE “UNIRSI PER CONTARE” – Protocollo d’intesa, Lecce, 2009.

Comune di Pinerolo, Le Politiche per le pari opportunità: il Bilancio di Genere 2007, Alzani Editore, Pinerolo.

UFFICIO CONSIGLIERA DI PARITÀ DELLA REGIONE PUGLIA - Agenda 2010, Bari, 2009.

Comune di Rimini, Bilancio di Genere 2003-2004.

Link di interesse: www.urp.it www.retepariopportunita.it www.womenews.net www.pariopportunita.gov.it www.lavoro.gov.it www.europa.eu www.istat.it www.demo.istat.it www.pubblica.istruzione.it www.miur.it www.provincia.ba.it www.regione.puglia.it www.schittulli.it

Comune di Sestri Levante, Gender budgeting: Analisi di genere dei bilanci pubblici per scelte a favore di donne e uomini, Studio applicato al Comune di Sestri Levante, Provincia di Genova - Servizio Politiche del Lavoro Ufficio Pari Opportunità, Genova, 2002. Comune di Torino, Bilancio di Genere 2007. Testo in fase di pubblicazione. Comunità Montana Valle Sacra, Bilancio di Genere 2007. Testo in fase di pubblicazione. Provincia di Genova - Servizio Politiche del Lavoro Ufficio Pari Opportunità, Bilanci di Genere a Genova. La Provincia e il Comune per scelte a favore di donne e uomini, Genova, 2005. Provincia di Firenze - Assessorato Bilancio Direzione Centrale Servizi Interni, Il Bilancio di Genere della Provincia di Firenze. Provincia di Massa-Carrara, Bilancio di Genere nell’amministrazione provinciale: un’analisi esplorativa, lo sport, 2006. Provincia di Modena, Oltre le pari opportunità, verso lo sviluppo umano. Il Bilancio di Genere della Provincia di Modena, Franco Angeli, Milano, 2006. Provincia di Torino, Bilancio di Genere 2007.

www.reponline.it www.cesospuglia.dataufficio.com www.italiaoggi.it www.comuni-italiani.it

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Regione Autonoma Valle D’Aosta, Big. Le esperienze di Bilancio di Genere in Valle d’Aosta, Torino, 2004. Regione Marche, Il Bilancio di Genere della Regione Marche, Ancona, 2008. Regione Piemonte, Bilancio di Genere della Regione Piemonte 2006, IRES Piemonte, Torino, 2007.

Bibliografia, fonti, link di interesse e indice delle immagini

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Indice delle immagini:

CAPITOLO I

11) Associazione Nazionale Donne elettrici, 60 anni da cittadine 1946 – 2006, pubblicazione Atti del Convegno 13/10/2003, Bari, presso Sala Consiliare della Provincia di Bari.

Della cittadinanza

12) Il voto alle donne, catalogo della mostra La rinascita del Parlamento. Dalla Liberazione alla Costituzione, promossa dalla Fondazione della Camera dei deputati, Leonardo International, 2007.

1) Soggetti, saperi, contesti, pratiche di relazione nell’agire politico delle donne, quaderni del centro di documentazione delle donne n. 2, Bari, Giugno 1995, Archivio Centro Documentazione Cultura Donne.

13) ElleEffe, scritti di Riflessione Politica, manifesto presentazione rivista, Bologna, 1993, Archivio Biblioteca Digitale delle Donne.

2) Donne e politica, rivista bimestrale, n. 34, Roma, editori riuniti, 1969/1986 catalogo Scritture di donne fra letteratura e giornalismo realizzato da Università degli studi di Bari, Dipartimento di Linguistica, letteratura e filologia moderna, Società Italiana delle Letterate, Bari, 2007. 3) L’impegno per la pace comincia in casa, Madre Teresa di Calcutta, da Due Firme per la vita a cura del Movimento per la Vita, 1980, Archivio personale di Silvana Donno.

14) Anna Kuliscioff, www.wikipedia.it. 15) La raccolta delle firme si organizza così da Due Firme per la vita a cura del Movimento per la Vita, 1980, Archivio personale Silvana Donno. 16) Unione ragazze italiane, catalogo della mostra La rinascita del Parlamento. Dalla Liberazione alla Costituzione, promossa dalla Fondazione della Camera dei deputati, Leonardo International, 2007. 17) Bio contestiamo, foto di Loreto Tondi, Calimera (Lecce), 2010.

4) Una politica al femminile, Un biennio della nostra storia 2007 - 2008, Archivio Consulta Regionale Femminile, VIII Legislatura, 2009.

18) Living with the bomb, Gettyimages 1950s, Konemman, Germania, 1998.

5) Devi votare, Manifesto elettorale Democrazia Cristiana, catalogo della mostra La rinascita del Parlamento. Dalla Liberazione alla Costituzione, promossa dalla Fondazione della Camera dei deputati, Leonardo International, 2007.

20) Votes for woman da www.silab.it.

19) Giorgio VI è morto, Inghilterra, Gettyimages 1950s, Konemman, Germania, 1998.

21) Parlamentari, da Le donne della Costituente, edizioni Laterza e Fondazione Camera dei Deputati, 2007.

6) Una città desiderabile, manifesto iniziativa organizzato dal Comitato di ricerca donne e democrazia partecipata, Bologna, 2004, Archivio Biblioteca Digitale delle Donne.

22) Qual è il ruolo della donna nella società, da Tu Donna, Fratelli Fabbri, Milano, 1969.

7) Donne nei media, media delle donne, manifesto iniziativa Portico, Bologna, 2003, Archivio Biblioteca Digitale delle Donne.

Dei diritti e delle conquiste

8) Donne e politica, manifesto iniziativa Associazione Orlando, Bologna, 2003, Archivio Biblioteca Digitale delle Donne. 9) Effe, mensile femminista autogestito, copertina del 9/10/1980, Archivio Biblioteca Digitale delle Donne. 10) Vita, libertà, democrazia, 60 anni da cittadine 1946 – 2006, pubblicazione Atti del Convegno 13.10.2003, Bari, presso Sala Consiliare della Provincia di Bari.

1) Libertà femminile, autodeterminazione delle donne e legge 194, manifesto Associazione Lavinia Fontana, 1989, Centro Documentazione delle donne, Archivio Biblioteca Digitale delle Donne. 2) Anno Europeo Pari Opportunità per tutti, copertina Agenda, 2007. 3) Anno Europeo per il dialogo tra Culture, Ufficio Consigliera Pari Opportunità, copertina Agenda, 2008.

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4) Dichiarazione dei diritti delle donne e dei cittadini, di Olympe de Gouges, tratta da www.wikipedia.it. 5) Il diritto diseguale manifesto dibattito Diritto Sessuato, Bari, 1994, Archivio Centro Documentazione Cultura Donne, Bari. 6) Diritti delle donne e salute globale per lo sviluppo, manifesto iniziativa Marzo 2009 Istituto Superiore di Sanità, Roma. 7) L’energia delle donne, la forza della Puglia, manifesto per il centenario dell’8 Marzo, Ufficio Garante di Genere, Puglia Sociale e Regione Puglia, 2008. 8) Impegno della donna per costruire una nuova società, manifesto Udi, 1967. 9) Movimento Liberazione donne, particolare del supplemento n.1 Notizie Radicali, Archivio personale di Silvana Donno.

22) Bio Contestiamo, Calimera (Lecce), 2010, foto di Loreto Tondi. 23) Volti di donne, www.giardinodeipoeti.splinder. com/tag/gus. 24) www.silab.it/storia/?pageurl=31-diritti-politicialle-donne. 25) Canti di Donne in lotta, Canzoniere Femminista, Archivio personale di Silvana Donno. CAPITOLO II

Del femminismo

11) Effe, mensile femminista autogestito, copertina del 5/1976, Archivio Biblioteca Digitale delle Donne.

1) Femminismo, il mondo a soggetto, da Il Manifesto del 01/02/1995, Archivio Centro Documentazione Cultura Donne, Bari.

13) Il diritto delle donne, catalogo Scritture di donne fra letteratura e giornalismo realizzato da Università degli studi di Bari, Dipartimento di Linguistica, letteratura e filologia moderna, Società Italiana delle Letterate, Bari, 2007. 14) Effe, copertina del 6/1979, Archivio Biblioteca Digitale delle Donne. 15) Abbiamo il diritto di avere i nostri figli, Manifesto Aied, Bari, Archivio personale di Silvana Donno. 16) Effe, copertina 2/1981, Archivio Biblioteca Digitale delle Donne. 17) Effe, copertina 11/1974, Archivio Biblioteca Digitale delle Donne. 18) Effe, copertina 11/1975, Archivio Biblioteca Digitale delle Donne. 19) I diritti delle donne nell’Unione Europea, Maria Grazia Rossilli, Ediesse, Roma, 2009.

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21) Discorso di Kofi Annan, Marzo 2002.

10) Women are persons, statua sulla collina del Parlamento dell’Ottawa, Canada, foto di Alistair Williamson, www.sxc.hu.

12) Bollettino delle donne, catalogo Scritture di donne fra letteratura e giornalismo realizzato da Università degli studi di Bari, Dipartimento di Linguistica, letteratura e filologia moderna, Società Italiana delle Letterate, Bari, 2007.

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20) Women protesting against human rights violations di Anatoliy Omelchenko e Nataliia Lyzenko, www.good50x70.org.

2) Donna, Archivio personale di Silvana Donno. 3) Posta della settimana, n.12, prima pagina, Udi, Archivio personale di Silvana Donno. 4) Corpo, genere, soggettività. Attraverso i confini delle discipline e delle istituzioni particolare del manifesto per la quarta conferenza europea di ricerca femminista, Archivio Biblioteca Digitale delle Donne. 5) Il punto della lotta di classe, quotidiano comunistaanarchico, maggio 1981, I n. 2, Archivio personale di Silvana Donno. 6) Posta della settimana, n.12, Udi, Archivio personale di Silvana Donno. 7) Vittoria della ragione. Sconfitti Fanfani e i fascisti la legge sul divorzio resta, articolo Paese Sera. 8) Effe, mensile femminista autogestito, copertina del 3/04/1980, Archivio Biblioteca Digitale delle Donne. 9) Effe, copertina del 4/05/1974, Archivio Biblioteca Digitale delle Donne. 10) Effe, copertina del 10/11/1977, Archivio Biblioteca Digitale delle Donne.

Bibliografia, fonti, link di interesse e indice delle immagini

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11) Uomo o coniglio?, manifesto Aied, Archivio personale di Silvana Donno

guistica, letteratura e filologia moderna, Società Italiana delle Letterate, Bari, 2007.

12) Effe, copertina del 12/1976, Archivio Biblioteca Digitale delle Donne.

2) Aidos News, Notiziario bimestrale, donne italiane per lo sviluppo, catalogo Scritture di donne fra letteratura e giornalismo realizzato da Università degli studi di Bari, Dipartimento di Linguistica, letteratura e filologia moderna, Società Italiana delle Letterate, Bari, 2007.

13) Effe, copertina del 1/02/1982, Archivio Biblioteca Digitale delle Donne. 14) Amore e Potere, Canzoniere Femminista, Archivio personale di Silvana Donno. 15) Canti di Donne in lotta, Canzoniere Femminista, Archivio personale di Silvana Donno.

3) Incontriamoci alla Casa delle Donne, manifesto 8 marzo 1995, Bologna, Archivio Biblioteca Digitale delle Donne.

16) Canti di Donne in lotta, Archivio personale di Silvana Donno.

4) Essere donne tra i conflitti, manifesto dibattito, Bari, 1993, Archivio personale di Silvana Donno.

17) Canti di Donne in lotta, Archivio personale di Silvana Donno.

5) Effe, mensile femminista autogestito, copertina del 9/1978, Archivio Biblioteca Digitale delle Donne.

18) Canti di Donne in lotta, Archivio personale di Silvana Donno.

6) Foto di Caterina Gerardi.

19) Canti di Donne in lotta, Archivio personale di Silvana Donno.

8) Foto di Caterina Gerardi.

20) Canti di Donne in lotta, Archivio personale di Silvana Donno.

7) Foto di Caterina Gerardi.

9) Indian Woman, foto di Satsal, www.sxc.hu. 10) Emigranti italiani, www.spazio22.eu.

21) Canti di Donne in lotta, Archivio personale di Silvana Donno.

11) Children, alunni scuola elementare in Colombia, foto di Guillermo Ossa, www.sxc.hu.

22) Loro non sapevano, manifesto Aied, Archivio personale di Silvana Donno.

12) Sudanes women, foto di Subhadip Mukherjee, www.sxc.hu.

23) L’Aied vota no all’aborto clandestino, manifesto Aied, Archivio personale di Silvana Donno.

13) Neguinhas, foto di Claudio Salvalaio, www.sxc. hu.

24) Quotidiano Donna, copertina del quotidiano, Archivio personale di Silvana Donno.

14) Donne incontri nel mondo, campagna di informazione sulla condizione femminile 85/86, Oidos, Archivio personale di Silvana Donno.

25) Basta una pillola, manifesto per il controllo delle nascite, Archivio personale di Silvana Donno. 26) 8 Marzo, manifesto iniziativa per l’8 marzo, Archivio personale di Silvana Donno. 27) Manifesto, da Canti di Donne in lotta, Archivio personale di Silvana Donno.

Del migrare

15) Migranti e native, manifesto Forum nazionale Torino, 1996, Archivio personale di Silvana Donno. 16) Women, Gettyimages 1950s, Konemman, Germania, 1998.

Dell ' istruzione 1) College, foto di Griszka Niewiadomski, www.sxc.hu.

1) Legendaria, libri e percorsi di lettura, catalogo Scritture di donne fra letteratura e giornalismo realizzato da Università degli studi di Bari, Dipartimento di Lin-

2) Namibian Students, foto di Tim&Annette, www.sxc.hu. 3) University life, foto di Gözde Otman, www.sxc.hu.

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4) Letture, manifestazione 8 marzo 2009, Trepuzzi, Lecce, foto di Ilaria Florio. 5) Explanation, foto di Harrison Keely, www.sxc.hu. 6) La politica delle donne e la politica, manifesto scuola di formazione politica del Centro di Documentazione di Bari, 1998, Archivio Centro Documentazione Cultura Donne, Bari. 7) Con Dea è possibile, manifesto ente di formazione, Archivio personale Silvana Donno. 8) Scuola estiva di storia delle donne, Bari, 1994, Archivio personale Silvana Donno. 9) Foto di Caterina Gerardi. 10) School, foto di Christine Rondeau, www.sxc.hu.

3) (Wo)man @ work, foto di Lehel Mor, www-sxc.hu. 4) Effe, mensile femminista autogestito, copertina del 02/1975, Archivio Biblioteca Digitale delle Donne. 5) Movimento Liberazione donne, supplemento al n. 1 di Notizie Radicali, Archivio personale di Silvana Donno. 6) Immagine tratta da Tu Donna, Fratelli Fabbri, Milano, 1969. 7) Donneoggi, mensile di informazione al servizio della donna, 1980, Milano, catalogo Scritture di donne fra letteratura e giornalismo realizzato da Università degli studi di Bari, Dipartimento di Linguistica, letteratura e filologia moderna, Società Italiana delle Letterate, Bari, 2007. 8) Operaie Terra Delicia, archivio Why.com.

12) Maria Montessori, www.wikipedia.it.

9) Donne che lavorano, emergenza ed emarginazione dalla realtà, manifesto, Bari, Archivio personale Silvana Donno.

13) Le ragazze del ‘900, Centenario dell’Istituto Margherita, a cura di Maria Luisa Santorsola Spinelli, Bari, 8 marzo 1998.

10) 1 maggio 2009 manifesto iniziativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro e in casa, Rete delle Consigliere delle Pari Opportunità, Bari.

14) Le ragazze del ‘900, Centenario dell’Istituto Margherita, a cura di Maria Luisa Santorsola Spinelli, Bari, 8 marzo 1998.

11) Donna al telaio, tratta da Tu Donna, Fratelli Fabbri, Milano, 1969.

11) Classe di alunni in un paesino del sud Salento.

15) La classe foto tratta da Donne del Sannio, www. myrta09.files.wordpress.com. 16) Studenti foto tratta da Donne del Sannio, www. myrta09.files.wordpress.com. 17) Maestri foto tratta da Donne del Sannio, www. myrta09.files.wordpress.com. 18) Io come te, tu come me, a cura Scuola Secondaria di I Grado “Gabrieli”, Calimera, Lecce, 2008. 19) Io come te, tu come me, a cura Scuola Secondaria di I Grado “Gabrieli”, Calimera, Lecce, 2008.

Del lavoro 1) L’imprenditoria si fa donna, le opportunità della legge 215/95, manifesto conferenza organizzata da Provincia e Comune di Bari, Camera di Commercio e I.P.I, Bari, 2000, Archivio personale di Silvana Donno.

12) Movimento Liberazione donne, supplemento al n. 1 di Notizie Radicali, Archivio personale di Silvana Donno. 13) Working woman, Boris Peterka, www.sxc.hu. 14) Operaie Terra Delicia, archivio Why.com. 15) Donna al lavoro, tratta da Tu Donna, Fratelli Fabbri, Milano, 1969. 16) Working woman, Boris Peterka, www.sxc.hu. 17) Fabbrica di bambole, Morden, Londra, Gettyimages 1950s, Konemman, Germania, 1998. 18) Littlewood’s pools, Gettyimages 1950s, Konemman, Germania, 1998. 19) Canti di Donne in lotta, Canzoniere Femminista, Archivio personale di Silvana Donno. 20) Canti di Donne in lotta, Canzoniere Femminista, Archivio personale di Silvana Donno.

2) Il lavoro delle donne, Ester Boserup, Rosenberg & Sellier, 1982.

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Bibliografia, fonti, link di interesse e indice delle immagini

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CAPITOLO III

19) Donna con bambino, Vigeland Park, Oslo, Norvegia, foto di Ilaria Florio.

Della maternita–

20) Donna con bambino, particolare, Vigeland Park, Oslo, Norvegia, foto di Ilaria Florio.

1) Movimento di Liberazione della Donna, particolare del supplemento Notizie Radicali, Archivio personale di Silvana Donno.

Della famiglia

2) 9 Months, foto di Benjamin Earwicker, www.sxc.hu. 3) Posta della settimana, UDI, 1980, Archivio personale di Silvana Donno. 4) Famiglia tratta da Il Libro d’oro della donna, Labor, 1964. 5) Quanto costa un figlio, Enciclopedia Tu Donna, Fratelli Fabbri, Milano, 1969. 6) L’attesa, Enciclopedia Tu Donna, Fratelli Fabbri, Milano, 1969. 7) Water Babies, foto di Hagit, www.sxc.hu. 8) Giornata di lotta per Asili e consultori, manifesto iniziativa, Archivio personale di Silvana Donno. 9) Foto di Caterina Gerardi. 10) Foto di Caterina Gerardi. 11) Io come te, tu come me, a cura della Scuola Secondaria I Grado “Gabrieli”, Calimera, Lecce, 2008. 12) Mettere al mondo, edizioni Franco Angeli, 1984, Archivio Biblioteca Digitale delle Donne. 13) Alle mamme italiane, Archivio Biblioteca Digitale delle Donne. 14) Crescere un figlio, tratta da Enciclopedia Tu Donna, Fratelli Fabbri, Milano, 1969. 15) Essere mamma, tratta da Enciclopedia Tu Donna, Fratelli Fabbri, Milano, 1969. 16) 8 marzo, manifesto iniziativa per l’8 marzo, Archivio personale di Silvana Donno. 17) Manifestazione a favore del divorzio, 1974, www. web.tiscali.it/pdciformia/principale/mostra/mostra2/ mostra2.htm. 18) Effe, mensile femminista autogestito, copertina, numero 1, gennaio 1977, Archivio Biblioteca Digitale delle Donne.

1) Il gioco, Enciclopedia Tu Donna, Fratelli Fabbri, Milano, 1969. 2) Treasure Hunt 2, foto di Sarah Brucker, www.sxc.hu. 3) Special moments, foto di Simona Balint, www.sxc.hu. 4) Mother/Son, foto di Vinícius Sgarbe, www.sxc.hu. 5) Foto di Caterina Gerardi. 6) Nidiata di figli, foto tratta da Donne del Sannio, www.myrta09.files.wordpress.com. 7) Io come te, tu come me, a cura della Scuola Secondaria I Grado “Gabrieli”, Calimera, Lecce, 2008. 8) Sposi, foto tratta da Donne del Sannio,www.myrta09.files.wordpress.com. 9) Old family picture, foto di Donzeladef, www.sxc.hu. 10) La famiglia è in crisi?, Enciclopedia Tu Donna, Fratelli Fabbri, Milano, 1969. 11) Consigli alle fanciulle da marito, Gozzini, 1856, Archivio Biblioteca Digitale delle Donne. 12) La sposa e la madre, Archivio Biblioteca Digitale delle Donne. 13) Genitori e Figli, Enciclopedia Tu Donna, Fratelli Fabbri, Milano, 1969.

Della violenza 1) Woman in white, foto di George Crux, tratta da www.sxc.hu. 2) Face in the dark, foto di Loleia, www.sxc.hu. 3) Fear, foto di Lena Povrzenic, www.sxc.hu. 4) Un biennio della nostra storia 2007/2008, Archivio Consulta Regionale Femminile, VIII Legislatura, 2009. 5) Chi paga i peccati dell’uomo?, campagna contro la Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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violenza, Telefono donna, 2008. 6) Basta, manifesto iniziativa per Giornata mondiale per eliminazione violenza sulle donne, Comune di Bitonto, Bari, 2007. 7) Codice Rocco, articolo 587 del codice penale abolito nel 1981. 8) Fatti tuoi, cronaca di un omicidio negato, Copertina libro sull’omicidio di Palmina Martinelli, giovane donna uccisa a Fasano, Archivio personale di Silvana Donno. 9) Die Puppe, foto di Hans Bellmer, 1934, www.axelibre.org. 10) Diario di uno stalker di Giulia Giapponesi, fotogrammi del video vincitore del concorso per la realizzazione di uno spot pubblicitario contro la violenza sulle donne, per la categoria “Università”, 2009. 11) Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, Lecce, foto di Ilaria Florio, 2009.

5) Perchè fa differenza votare una donna, Bologna, 2004, Archivio Biblioteca Digitale delle Donne. 6) Donne e uomini nei processi decisionali, manifesto, Molfetta, 2001, Archivio personale di Silvana Donno. 7) Amore, differenza, mondo, un’educazione sentimentale, Bologna, 1995, Archivio Biblioteca Digitale delle Donne. 8) Non credere di avere diritti, Bologna, 1987, Archivio Biblioteca Digitale delle Donne. 9) Le pari opportunità in Puglia di Nunzia Bernardini Pepe, Progedit. 10) Effe, mensile femminista autogestito, copertina 4/1975, Archivio Biblioteca Digitale delle Donne. 11) Home page del sito www.pariopportunita.gov.it. 12) Società civile, cosa accade alle donne?, Bologna 2005, Archivio Biblioteca Digitale delle Donne. 13) Articolo 3, Costituzione Italiana.

12) Effe, mensile femminista autogestito, copertina n.3, 1975, Archivio Biblioteca Digitale delle Donne.

14) Vignetta, tratta da Il Libro d’oro della donna, Labor, 1964.

13) Se i segni sul corpo non sono solo trucco, campagna contro la violenza sulle donne, Casa delle Donne, Bologna, Archivio Biblioteca Digitale delle Donne.

15) L’energia delle donne, la forza della Puglia, Legge Regionale per la Pari Opportunità Puglia.

14) Ho sbattuto contro la porta, campagna contro la violenza sulle donne, Amnesty International, 2009. 15) Girl 3, foto di Ophelia, www.nelshael.com, www. sxc.hu. 16) Foto di Caterina Gerardi.

16) Effe, copertina 2/1974, Archivio Biblioteca Digitale delle Donne. 17) Le impari opportunità in Italia, Maria Rosaria Catena. 18) Una legge per le donne ma anche per gli uomini, Posta della settimana, UDI, 1980, Archivio personale di Silvana Donno. 19) Donne iraniane, www.amnestyinternational.it.

Delle pari opportunita–

20) Effe, copertina 11/1980, Archivio Biblioteca Digitale delle Donne.

1) Pari opportunità, manifesto informativo, Bari, Archivio personale di Silvana Donno.

CAPITOLO IV

2) Incontro con Laura Balbo, manifesto Commissione Pari Opportunità Bari, Archivio personale di Silvana Donno.

Della conciliazione dei tempi

3) Gender budget initiatives, Brochure UNIFEM.

1) Effe, mensile femminista autogestito, copertina 2/1973, Archivio Biblioteca Digitale delle Donne.

4) Con le donne per la libertà e i diritti, manifesto giornata internazionale contro violenza sulla donna, Foligno, 2009.

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2) Manifesto, Archivio personale di Silvana Donno. 3) La moda in casa tratta da Il Libro d’oro della donna, Labor, 1964.

Bibliografia, fonti, link di interesse e indice delle immagini

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4) Lavori in casa, tratta da Il Libro d’oro della donna, Labor, 1964.

7) Women jogging blur, foto di Ariel da Silva Parreira, www.sxc.hu.

5) Lavori in casa II, tratta da Il Libro d’oro della donna, Labor, 1964.

8) Seek and your shell find, foto di Joachim Aagaard Nielsen, www.sxc.hu.

6) Lavori domestici, tratta da Il Libro d’oro della donna, Labor, 1964.

9) Old woman, foto di Dovile Cizaite, www.sxc.hu

7) Lavori in casa, tratta da Il Libro d’oro della donna, Labor, 1964. 8) Lavori in casa, tratta da Il Libro d’oro della donna, Labor, 1964. 9) Non tutte siamo casalinghe, tratta da Tu Donna, Fratelli Fabbri, Milano, 1969. 10) Sei una buona moglie?, tratta da Tu Donna, Fratelli Fabbri, Milano, 1969. 11) Io come te, tu come me, a cura Scuola Secondaria di I Grado “Gabrieli”, Calimera, Lecce, 2008. 12) Stress quotidiano, www.sifossifoco.splinder.com.

10) Girl 20, foto di Ophelia Cherry, www.sxc.hu. 11) Water Park, Patty Gray, www.sxc.hu. 12) Gym, foto di Ramasamy Chidambaram, www.sxc.hu. 13) Parco di Aaurus, Danimarca, 2009, foto di Ilaria Florio. 14) Critical mass, Roma, 2008, foto di Donata Bologna. 15) Ricami tratta da Tu Donna, Fratelli Fabbri, Milano 1969. 16) Riproduzione di manifesto pubblicitario Vigorelli. 17) Riproduzione di manifesto pubblicitario Zoppas. 18) Riproduzione di manifesto pubblicitario Candy.

13) Fiorenzo Bresciani stira, Associazione italiana uomini casalinghi, Fiorenzo Bresciani.

19) 8 Marzo, Giornata Internazionale della Donna, Coordinamento Donne Democratiche, Archivio personale di Silvana Donno.

14) Come ansia e stress influiscono sulla vita di una donna, tratta da Tu Donna, Fratelli Fabbri, Milano, 1969.

CAPITOLO V

15) Lo stress della vita moderna, tratta da Tu Donna, Fratelli Fabbri, Milano, 1969.

Della salute

16) Progetto A.G.I.R.E, brochure gemellaggio Puglia – Basilicata, 2000 – 2006. 17) Foto di gruppo, Associazione italiana uomini casalinghi, Fiorenzo Bresciani.

Del tempo libero

1) Si scrive screening si legge prevenzione tumori, campagna di prevenzione tumori, Ministero della Salute e Lilt, 2006. 2) Quellochenonsodime, campagna di comunicazione promossa dal Ministero della Salute su endometriosi, 2009. 3) .. e l’aborto terapeutico?, manifesto in difesa dell’aborto terapeutico, Archivio personale di Silvana Donno.

1) Sarah and Marice, foto di Tyler McCombsa, www.sxc.hu. 2) Loscrachos, foto di Nadine Wegner, www.sxc.hu. 3) Two women having a chat, foto di Jack Horst, www.sxc.hu. 4) Hobbies, Gettyimages 1950s, Konemman, Germania, 1998. 5) Tempo libero, tratta da Il Libro d’oro della donna, Labor, 1964. 6) Bike race two, foto di Luke Todd, www.sxc.hu.

4) Consultori a Magliana, 1987, baruda.files.wordpress. com/2009/11/image94.jpg. 5) I tumori alla mammella, manifesto iniziativa di sensibilizzazione, Bologna, 1986, Archivio Biblioteca Digitale delle Donne. 6) L’esperienza femminile nella psicologia e nella psicoanalisi, manifesto iniziativa, Bologna, 1991, Archivio Biblioteca Digitale delle Donne.

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7) La toeletta intima della donna, Hermes editore, Archivio Biblioteca Digitale delle Donne. 8) La cura del seno, Hermes editore, Archivio Biblioteca Digitale delle Donne. 9) L’amore senza freccia, Hermes editore, Archivio Biblioteca Digitale delle Donne. 10) Campagna di sensibilizzazione per il tumore alla mammella, Archivio Why.com S.r.l. 11) Anche in farmacia ci sono due Italie, da Posta della settimana n.12, prima pagina, Udi, Archivio personale di Silvana Donno. 12) Salute delle donne e politiche di genere, manifesto per il Forum sul Piano Regionale Salute, Regione Puglia, 2008. 13) Aspirina, rivista per le donne di sesso femminile, 1987, Milano, catalogo Scritture di donne fra letteratura e giornalismo realizzato da Università degli studi di Bari, Dipartimento di Linguistica, letteratura e filologia moderna, Società Italiana delle Letterate, Bari, 2007.

7) Donne in piazza contro l’industria della morte, manifesto iniziativa Bologna, 1986, Archivio Biblioteca Digitale delle Donne. 8) In giardino, tratta da Tu Donna, Fratelli Fabbri, Milano, 1969. 9) Foto di Grazia Benedetti, prima classificata al concorso fotografico Pasquale Causa, 2008. 10) Critical Mass, Roma, 2008, foto di Donata Bologna. 11) Bio Contestiamo, Calimera (Lecce), 2010, foto di Loreto Tondi. 12) Bio Contestiamo, Calimera (Lecce), 2010, foto di Loreto Tondi. 13) Bio Contestiamo, Calimera (Lecce), 2010, foto di Loreto Tondi. 14) Bio Contestiamo, Calimera (Lecce), 2010, foto di Loreto Tondi. 15) Bio Contestiamo, Calimera (Lecce), 2010, foto di Loreto Tondi.

15) Nastro Rosa, campagna di prevenzione per i tumori al seno, Lilt.

16) Campagna pubblicitaria realizzata da CONAI.

17) TVTB, Campagna informativa di prevenzione del cancro del collo dell’utero e delle altre patologie da Papillomavirus, promossa da Movimento Italiano genitori. 18) In palestra, Gettyimages 1950s, Konemman, Germania, 1998.

Dell ' ambiente 1) Freesbee, foto di Joshua Davis, www.sxc.hu. 2) Effe, mensile femminista autogestito, copertina 6/1980, Archivio Biblioteca Digitale delle Donne. 3) Autumn trees, sidewalk and cleaner, foto di Ivan Prole, www.sxc.hu. 4) Foto di Caterina Gerardi. 5) Statua con mascherina, manifestazione contro in-

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6) Vandana Shiva, www.wikipedia.it.

14) Vaccino anti HPV, manifesto iniziativa di sensibilizzazione, Università Foggia, 2009.

16) Screening per la prevenzione dei tumori, campagna di prevenzione dei tumori, regione Friuli Venezia Giulia.

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quinamento, Bruxelles, 2007, foto di Ilaria Florio.

17) Parcheggio Rosa, Archivio Why.com S.r.l. 18) Cine mamme, manifesto pubblicitario festival cinema per donne durante l’allattamento, Padova. 19) Parcheggio Rosa, Archivio Why.com S.r.l. 20) Parcheggio Rosa, Archivio Why.com S.r.l.

Del corpo 1) No Anorexia, Manifesto contro l’Anoressia, Benetton, 2008. 2) Cura, corpi liberi in libere menti: la bulimia, manifesto Centro M. Gruber, 1990, Archivio Biblioteca Digitale delle Donne. 3) Corpo, corpi, relazioni di libertà, manifesto scuola di formazione politica, Centro Cultura e Documentazione donne di Bari. 4) Corpo armonico, corpo simbolico, Archivio Biblioteca Digitale delle Donne.

Bibliografia, fonti, link di interesse e indice delle immagini

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5) Particolare parco, Vigeland Park, Oslo, Norvegia, foto Ilaria Florio. 6) Particolare parco, Vigeland Park, Oslo, Norvegia, foto Ilaria Florio.

chivio personale di Silvana Donno. 4) Donne contro la violenza, particolare foto manifestazione del 22/10/2009, Roma, www.agenziami.it.

7) La cura di sè, Tu Donna, Fratelli Fabbri, Milano, 1969.

5) Le donne al centro, Centro Documentazione Donne, Bologna, Archivio Biblioteca Digitale delle Donne.

8) Hips don’t lie, foto di Stephanie Berghaeuser, www.sxc.hu.

6) Crowd, foto di Justyna Furmanczyk, www.sxc.hu.

9) Profumi, tratta da Tu Donna, Fratelli Fabbri, Milano, 1969.

7) Effe, mensile femminista autogestito, copertina del 1/1973, Archivio Biblioteca Digitale delle Donne.

10) Bellezza, tratta da Tu Donna, Fratelli Fabbri, Milano, 1969. 11) Prodotti di bellezza, tratta da Tu Donna, Fratelli Fabbri, Milano, 1969. 12) Il cibo è salute, tratta da Il Libro d’oro della donna, Labor, 1964. 13) Effe, mensile femminista autogestito, 07/08/1979, Archivio Biblioteca Digitale delle Donne. 14) Come si diventa belle e forti, Signorelli, Roma, Archivio Biblioteca Digitale delle Donne. 15) Effe, mensile femminista autogestito, 9/1977, Archivio Biblioteca Digitale delle Donne. 16) Quotidiano donna, settimanale femminista di politica, attualità e cultura,1978/1982, Milano. 17) Noi e il nostro corpo, scritto dalle donne per le donne, The Women’s health book collection, Feltrinelli, 1975, Archivio personale Silvana Donno. 18) Bacco, tabacco e venere, tratta da Tu Donna, Fratelli Fabbri, Milano, 1969. 19) Sintomi, corpo, femminilità, dall’isteria alla bulimia, manifesto del convegno internazionale organizzato da Associazione Psiche/Differenza, Bologna, 1996, Archivio Biblioteca Digitale delle Donne. CAPITOLO VI

8) Effe, copertina del 5/1982, Archivio Biblioteca Digitale delle Donne. 9) Per leggere per incontrarsi, manifesto biblioteca Bologna, Archivio Biblioteca Digitale delle Donne. 10) Woman, foto di Lexman, www.sxc.hu. 11) Effe, copertina del 2/1979, Archivio Biblioteca Digitale delle Donne. 12) Linked hands, foto di Julia Freeman-Woolpert, www.sxc.hu. 13) Donne contro la violenza, manifestazione del 22/10/2009, Roma, www.agenziami.it. 14) Pratiche politiche e relazioni di donne, manifesto convegno internazionale, Bari, 1997, Archivio personale di Silvana Donno. 15) 8 Marzo 1982, manifesto corteo Coordinamento Donne Democratiche, Bari, Archivio personale di Silvana Donno. 16) Manifesto iniziativa di sensibilizzazione per asili, consultori, servizi sociali, Bari, Archivio personale di Silvana Donno. 17) Le donne alle donne chiedono, manifesto dibattito alla rovescia, 1994, Bari, Archivio personale di Silvana Donno. 18) Le donne hanno ancora tanto da dire, 8 Marzo 1982, Udi, Archivio personale di Silvana Donno.

Dell ' associarsi 1) Docenti precari di Catania, foto di Daniele Contardo, da www.onlymylife.tumblr.com. 2) Soggettività, esperienza e relazione, manifesto iniziativa Centro Documentazione Donne di Bari, 1993, Archivio personale di Silvana Donno. 3) Cosa vuole una donna, storia, politica e poesia, Ar-

Dell ' arte 1) Simone Weil, pieghevole per il seminario, Università Bari, 2009, Archivio Centro Documentazione Cultura Donne, Bari. 2) Foto di Caterina Gerardi. Bilancio di Genere della Provincia di Bari - 2009

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3) Opera premiata alla I mostra L’immagine della donna oggi, Bari, 1983, Archivio personale di Silvana Donno.

CAPITOLO VII

4) Noi e Simone Weil, fronte Quaderno del Centro Documentazione, Archivio Centro Documentazione Cultura Donne, Bari.

Del raccontarsi

5) Viviamo senza futuro.., particolare, Archivio personale di Antonella Masi.

1) Centro documentazione cultura donne, cartolina, Archivio Centro Documentazione e Cultura delle Donne di Bari.

6) Sguardi in movimento, manifesto prima rassegna donne/cinema, Bari, 1996, Archivio personale di Silvana Donno. 7) Poesia, Archivio personale di Silvana Donno. 8) La donna attraverso il segno e il colore, manifesto iniziativa d’arte, Molfetta, Archivio personale di Silvana Donno. 9) Kinomata, manifesto rassegna di film femministi, presso centro culturale S. Teresa dei maschi, Bari, 1977, Archivio personale di Silvana Donno.

2) Progetto Archivio Catalogo Bibliografico, Associazione Aracne, Archivio Centro Documentazione e Cultura delle Donne di Bari. 3) Quale storia?, rivista di storia delle donne, 1991, Archivio Biblioteca Digitale delle Donne. 4) Le italiane si confessano, a cura di Gabriella Parca, Feltrinelli, 1964. 5) Donne a sud, Paola Moscardino, Palomar, 2006.

10) Canti di Donne in lotta, Canzoniere Femminista, Archivio personale di Silvana Donno.

6) Scrittrici di Puglia. Percorsi di storiografia letteraria femminile dal XVI al XX secolo, Patrizia Guida, Galatina, Congedo, 2008.

11) Quotidiano Donna, 8 marzo, Archivio personale di Silvana Donno.

7) Effe, mensile femminista autogestito, copertina del 1979, Archivio Biblioteca Digitale delle Donne.

12) Poesia di Joyce Lussu, Archivio personale di Silvana Donno.

8) A zig zag, gruppo sessualità e scrittura, Milano, 1978, dal catalogo Scritture di donne fra letteratura e giornalismo, Università degli studi di Bari, Dipartimento di Linguistica, letteratura e filologia moderna, Società Italiana delle Letterate, Bari, 2007.

13) Viviamo senza futuro.., Archivio personale di Antonella Masi. 14) Quaderni, Archivio Centro Documentazione Cultura Donne, Bari. 15) Quaderni, Archivio Centro Documentazione Cultura Donne, Bari. 16) Quaderni, Archivio Centro Documentazione Cultura Donne, Bari. 17) Quaderni, Archivio Centro Documentazione Cultura Donne, Bari. 18) Quaderni, Archivio Centro Documentazione Cultura Donne, Bari. 19) Quaderni, Archivio Centro Documentazione Cultura Donne, Bari. 20) Quaderni, Archivio Centro Documentazione Cultura Donne, Bari.

9) Nè più né meno, periodico di informazione e aggiornamento della Commissione Nazionale per la parità, dal catalogo Scritture di donne fra letteratura e giornalismo, Università degli studi di Bari, Dipartimento di Linguistica, letteratura e filologia moderna, Società Italiana delle Letterate, Bari, 2007. 10) Donne in lotta, bollettino Comitato 8 Marzo, dal catalogo Scritture di donne fra letteratura e giornalismo, Università degli studi di Bari, Dipartimento di Linguistica, letteratura e filologia moderna, Società Italiana delle Letterate, Bari, 2007. 11) Non è detto, pagine di donne, 1978, dal catalogo Scritture di donne fra letteratura e giornalismo, Università degli studi di Bari, Dipartimento di Linguistica, letteratura e filologia moderna, Società Italiana delle Letterate, Bari, 2007. 12) Lapis, percorsi di riflessione femminile, dal cata-

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logo Scritture di donne fra letteratura e giornalismo, Università degli studi di Bari, Dipartimento di Linguistica, letteratura e filologia moderna, Società Italiana delle Letterate, Bari, 2007. 13) Compagna, dal catalogo Scritture di donne fra letteratura e giornalismo, Università degli studi di Bari, Dipartimento di Linguistica, letteratura e filologia moderna, Società Italiana delle Letterate, Bari, 2007. 14) Donna, woman, femme, rivista internazionale di studi antropologici, storici e sociali sulle donne, 1975, dal catalogo Scritture di donne fra letteratura e giornalismo, Università degli studi di Bari, Dipartimento di Linguistica, letteratura e filologia moderna, Società Italiana delle Letterate, Bari, 2007. 15) Copertina, dal catalogo Scritture di donne fra letteratura e giornalismo, Università degli studi di Bari, Dipartimento di Linguistica, letteratura e filologia moderna, Società Italiana delle Letterate, Bari, 2007. 16) Effe, mensile femminista autogestito, copertina del 1/1975, Archivio Biblioteca Digitale delle Donne. 17) Effe, copertina del 2/1977, Archivio Biblioteca Digitale delle Donne. 18) Mimose, numero 2, Rivista di donne, 1999, Archivio Biblioteca Digitale delle Donne. 19) Lettera di Luisa Muraro, da L’ordine simbolico della madre, Bari, 1992, Archivio Centro Documentazione e Cultura delle Donne di Bari. 20) C’entrante des’io, Copertina documento Centro Documentazione Donne, Archivio Centro Documentazione e Cultura delle Donne di Bari. 21) Donne in cerca di memoria, Gazzetta del Mezzogiorno, 1996, Archivio personale di Silvana Donno. 22) Simone de Beauvoir, vita scrittura e filosofia, manifesto iniziativa Centro Documentazione delle Donne, Bari, 2008, Archivio Centro Documentazione e Cultura delle Donne di Bari. 23) Mani, Archivio Biblioteca Digitale delle Donne. 24) Grafie del sè, letterature comparate al femminile, manifesto convegno Bari, 2000, Archivio personale di Silvana Donno. 25) La parola delle donne e il segreto della scrittura, Archivio personale di Silvana Donno.

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