Avventura n. 5 - 2006 b

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DUE GOCCE D’ACQUA DI SARA MELONI (NATA REALMENTE IL 24 DICEMBRE, INSIEME AL SUO GEMELLO) DISEGNO DI SIMONA SPADARO

al e Adan erano nati lo stesso giorno, mese ed anno. Anche la mamma avevano in comune: erano gemelli. Erano nati il 24 dicemC bre, in un inverno freddo e severo; subito erano stati affidati alle cure di

DUE GOCCE D’ACQUA

due balie differenti. La mamma era troppo povera e non poteva prendersi cura di loro: erano nati insieme ma già da piccolissimi erano stati divisi. Cal era stato adottato a 4 mesi da due genitori che non potevano avere figli propri. Di Adan, invece, si erano perse le tracce. Cal sapeva di avere un fratello che gli assomigliava. Quel giorno era seduto sugli scalini della porta di ingresso di casa. Mancava poco all’ora di cena ma lui non aveva nessuna voglia di tornare a casa. Di soppiatto entrò nella sua cameretta; riempì il suo zaino con l’occorrente per stare fuori qualche giorno e dopo aver lasciato una lettera sul letto, andò via senza che il papà e la mamma se ne accorgessero. Sulla lettera c’era scritto: Cari mamma e papà, ho capito che la mia vita non può essere felice se non trovo mio fratello, dovunque esso sia. State tranquilli, io sono prudente e non mi metterò nei guai. Vi voglio bene, Cal Quando la mamma e il papà trovarono la lettera, anche se preoccupati capirono che era una scelta importante. Mancavano pochi giorni al Natale e speravano che Cal sarebbe tornato di lì a breve. Intanto il ragazzo era salito su una corriera per dirigersi a Tirana.Aveva infatti saputo, da una vecchia zia, che il fratello era stato dato in affidamento ad una famiglia che abitava alle porte della città. Dopo sei ore di viaggio era riuscito ad arrivare a destinazione. Gli unici indizi che aveva erano il nome del vecchio istituto dove erano nati. Ormai non era più un istituto di accoglienza per bambini senza famiglia; era diventata una scuola. Ad un certo punto, correndo, un ragazzo lo urtò e senza accorgersene finirono entrambi per terra. “Scusa Nel, non ti avevo proprio visto” – disse il ragazzo. Rialzatosi da terra Cal pensò che era talmente sbadato che lo aveva scambiato per qualcun altro. Subito dopo sentì che c’era qualcuno che si stava rivolgendo a lui. Si girò e vide una maestra che lo indicava dicendo:“Nel, come mai stamane non sei venuto a scuola? Ma possibile che ogni volta devo chiamare i tuoi genitori e dirgli di venirti a prendere così anche loro sanno quello che combini?”. Cal stava per dirle che aveva sbagliato persona quando un lampo gli venne nella testa. Pensò che se qualcuno lo chiamava con un altro nome voleva dire che in quella scuola c’era un ragazzo che gli somigliava. Allora disse alla maestra :“Chiami pure i miei genitori”. La maestra rimase stupita ma fece come al solito. Chiamò i genitori a rapporto dicendo che doveva parlare loro del comportamento del figlio. Cal e la maestra aspettavano nella sala del direttore quando la mamma e il papà di Mel entrarono, tutti trafelati. Il papà era talmente preoccupato che non si rese conto di Cal. La mamma, invece, al vedere quel bambino disse: “Tutto questo è impossibile: abbiamo lasciato Mel nel letto, con la febbre. Chi sei, che gli somigli così tanto?”. Cal sorrise e con tono rassicurante disse: “Signora, io e Mel siamo nati insieme: siamo gemelli. Alla nascita si chiamava Adan. Ci hanno subito diviso perché nostra madre non poteva crescerci. Per anni ho cercato di capire dove fosse, senza ottenere risultati. Portatemi da lui: non voglio perdere nemmeno un secondo”. Cal, alla vista di Mel lo chiamò:“Adan, mi riconosci?”. A sentire quel nome il cuore di Mel sobbalzò. La mamma gli spiegò tutta la storia e i due ragazzi, commossi, si strinsero in un abbraccio forte da togliere il fiato. Le due famiglie si ritrovarono insieme la notte di Natale a ricordare la nascita del Signore, pregandolo e ringraziandolo per tutto quello che era accaduto.

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