Percorso di formazione tra pari n 3

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La proposta didattica, per quanto è possibile sia: Rivolta a piccoli gruppi;

Laboratoriale, per quanto attiene alla didattica;

Cooperativa, per quanto attiene alle strategie di apprendimento

infatti

Studi statistici dimostrano che gli alunni apprendono meglio se: •vivono un clima scolastico positivo e incoraggiante; • «Operano» in misura maggiore di quanto ascoltano ( didattica laboratoriale); •Ricercano in un gruppo strutturato le soluzioni a problemi cognitivi (Cooperative Learning)


IL CLIMA RELAZIONALE IN CLASSE ASSUNTO

Se un bambino si sente accolto e incoraggiato dagli insegnanti, integrato e valorizzato nel gruppo dei compagni, allora è nella condizione migliore per sviluppare anche la propria dimensione cognitiva.

La coesione del gruppo-classe, la positiva relazionalità che s'instaura al suo interno non è frutto del 'caso‘: il contributo determinante lo danno gli insegnanti con il loro modo d'intendere e di vivere l'esperienza scolastica.


«È opinione comune che i bambini vadano a scuola per imparare e, mentre fanno questo, instaurino relazioni con gli adulti, con gli altri bambini, crescano maturando una propria immagine di sé. In realtà vanno ribaltati i termini che formano questa opinione: a scuola i bambini vivono, instaurano relazioni con se stessi e con gli altri, e, mentre fanno questo, apprendono. Non è la stessa cosa; è un'altra prospettiva.» (Claudio Girelli, Professore di Filosofia, Pedagogia e Psicologia,Scienze della formazione, Università di Verona)



Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco (Confucio)

La DIDATTICA LABORATORIALE ( da LABOR, parola latina che significa sforzo, fatica, ma anche operosità, solerzia, attività)

NON è necessariamente quella che si svolge in un laboratorio

È piuttosto un MODUS OPERANDI

CHE:


• Procede per problemi e per ricerca; • È attiva e centrata sullo studente; • È un «fare insieme» per imparare; • Si basa sulla co-costruzione, ovvero elaborazione in comune delle conoscenze;


• Segue specifiche fasi di lavoro come: 1. Posizione del problema; 2. Ricerca e discussione; 3. Presentazione di ipotesi di soluzione; 4. Messa in comune delle ipotesi; 5. Generalizzazione e formalizzazione finale

• Porta alla elaborazione/costruzione di un prodotto (cognitivo o materiale)


APPRENDIMENTO COOPERATIVO Si contrappone al metodo di insegnamento/apprendimento «tradizionale» definito come «a mediazione dell’insegnante»

È un metodo di insegnamento/apprendimento «a mediazione sociale»

L’insegnante: •È la fonte della conoscenza •Stabilisce e valuta che cosa deve essere conosciuto •Fissa il ritmo dell’apprendimento •Suscita o recupera la motivazione •Facilita ed individualizza l’apprendimento


Le risorse e l’origine dell’apprendimento sono gli allievi

• Si aiutano reciprocamente; • Sono corresponsabili dell’apprendimento; • Stabiliscono il loro ritmo di lavoro; • Si correggono ed autovalutano; • Sviluppano e migliorano le relazioni sociali per favorire l’apprendimento

L’insegnante è un FACILITATORE E UN ORGANIZZATORE dell’attività di apprendimento


DIVERSE STRATEGIE DI «APPRENDIMENTO A MEDIAZIONE SOCIALE» Peer Tutoring Studenti in coppia: uno insegna, l’altro apprende Metodo Jigsaw Studenti in gruppo (4-5 persone): Ogni studente lavora da solo (appr. Individuale) ma, in un secondo momento, si raccorda con gli altri elementi del gruppo per elaborare prodotti condivisi

Peer collaboration Studenti in coppia: alla pari di fronte al lavoro da svolgere Cooperative Learning Gli studenti (gruppi di 4-5) hanno compiti precisi e distinti, ben chiariti dal docente che li assegna. Elemento essenziale: l’interdipendenza positiva tra i membri. Il risultato del lavoro non è valutato singolarmente ma collettivamente



BUON LAVORO!!!!!!


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