Scuola di pallavolo news nr 85

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giugno_luglio 2014_BIMESTRALE

ANNO 17_N째 85

Educational 2014 Trofeo Bussinello e Kinder + Sport Spring Cup:

una invasione pallavolistica


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SOMMARIO

Sommario

5 Editoriale BUONE VACANZE A TUTTI

anno 17_ N° 85 GIUGNO-LUGLIO 2014

Sassuolo 39 Speciale SASSUOLO RISPONDE IN MASSA ALLA CHIAMATA

di Daniele Soragni

DELLO YOUNG VOLLEY 2014 di Nicole Lolli

Piano 6 Primo FINALI XIII TROFEO PAOLO BUSSINELLO

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lE squadrE maggiorI della s.di p. sassuolo: l’under 16 gold e under 18 oro dello Staff tecnico S.di P. Sassuolo

A cura dell’Ufficio Stampa S.di P.

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KINDER+SPORT SPRING CUP 2014

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educationAl 2014 - anno vi

aspettando la serra cup torneo u14f e u15m

di Federica Stradi

di Paola Forni

di Marco Neviani

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10000 ragazzi ai Mondiali

24

fINALI NAZIONALI UNDER 16 FEMMINILE

33

WORLD LEAGUE 2014

Foppapedretti 22 Speciale COM’è ANDATA? CE LO SPIEGA LAVARINI!

43 Speciale Serramazzoni 44

s.di p. serramazzoni in pillole

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centro estivo serramazzoni

a cura della squadre

48 Rubriche

rubrica marketing COME FARE COMUNICAZIONE AZIENDALE SU INSTAGRAM

di Giorgia Marchesi

www.davidelicordani.com

34 Time Out

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LA SQUADRA DI CLASSE 1° ANDERLINI FIRST CLASS

di Barbara Fontanesi

A cura dell’Ufficio Stampa S.di P.

52 36

YOUNG VOLLEYON THE BEACH

38

CENTRO ESTIVO PALLANDIA

39

ANDERLINI CITY CAMP

A cura dell’Ufficio Stampa S.di P.

FUORI CAMPO 11 GENITORI NELLO SPORT: UNA RISORSA?

RUBRICA TECNICA BEACH VOLLEY di Elisa Gatti

85 25 Album finali trofeo bussinello e kinder+sport spring cup 2014

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EDITORIALE

Buone vacanze a tutti. di Daniele Soragni

arissime lettrici e carissimi lettori, si avvicina l’estate e come tutte le scuole anche la nostra va in vacanza. Ve le auguro serene e, alla faccia della crisi, le più lunghe possibili. Noi andremo in vacanza-sport con i nostri allievi nei tanti campi estivi dopo le belle fatiche delle finali di tanti tornei e di quello, come ormai ben sapete, che io amo di più: il trofeo intitolato all’indimenticato amico Paolo Bussinello. Va in vacanza anche buona parte dello sport agonistico, se si escludono le gare di automobilismo, di motociclismo, ciclismo, tennis ed altri importanti appuntamenti in varie discipline. Non va ancora in vacanza il calcio con i campionati mondiali in Brasile, ma per fortuna si è chiuso il campionato italiano. Lo dico con amarezza perché io amo il calcio tanto quanto amo la pallavolo. Sono da sempre, e quasi parallelamente, tifoso del Modena FC e della Panini (sapete anche che io la chiamerò sempre così), ma alla fine degli ultimi campionati ho dovuto rimarcare la grande differenza fra le due discipline

e i loro protagonisti. Sabato 3 maggio scorso la finale di Coppa Italia di calcio fra Napoli e Fiorentina all’Olimpico di Roma ha nuovamente e dolorosamente dimostrato come il calcio sia appestato da un tifo (qui veramente inteso come piaga) folle, delinquenziale, ricattatorio, non rispettoso di alcuna regola, colluso, impunito, cieco e perfino assassino. Mi fermo qui, ma ci sarebbe da scrivere ancora tanto e non voglio neppure aprire un solitario monologo su provvedimenti e rimedi che non spettano a me. Anche se la soluzione sta solo in una drastica, ma giusta, severità. Domenica 4 maggio al Palasport di Perugia, Macerata ha vinto il suo terzo scudetto nel campionato di pallavolo di A1. Giocava fuori casa e il pubblico era diviso fra le due opposte tifoserie, ebbene è stata una festa! C’erano famiglie intere, tanti ragazzini, palloncini colorati, cori da ascoltare e striscioni da leggere. Anche questa volta mi fermo qui. A voi le vostre considerazioni. Permettetemi solo una battuta; “forse sono meglio i giochi fatti con la palla che con il pallone”.

Con la palla si gioca a pallavolo, a basket, a rugby (seppur ovale), a baseball... e in tanti altri sport dove c’è maggiore rispetto per tutti, avversari e tifosi compresi. Con la palla si gioca da bambini, «avvelenata» o «prigioniera» che sia. Il pallone oggi è una palla gonfiata di odio e intolleranza. Buona lettura e buone schiacciate a tutti.

DIRETTORE RESPONSABILE: Daniele Soragni ASSISTENTE RESPONSABILE: Lori Pagliari REDAZIONE: Franco Cosmai DIRETTORE EDITORIALE: Rodolfo Giovenzana COLLABORATORI: Ufficio stampa S.di P. Anderlini,Marco Neviani, Federica Stradi, Giorgia Marchesi, Nicole Lolli, Paola Forni, Davide Colidarni, Barbara Fontanesi, Elisa Gatti.

ANNO 17_N° 85

giugno_luglio 2014_BIMESTRALE

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FOTOGRAFIA: www.fotomodena.it PROGETTAZIONE CREATIVA E IMPAGINAZIONE: Sts Italiana STAMPA: Tipolitografia Montagnani - V.le Amendola, 452 - 41125 - Modena SEDE SOCIALE e REDAZIONE: Pala Anderlini - Via Mario Vellani Marchi, 106 - Modena - 41124 - Tel. 059/348086

Educational 2014 Trofeo Bussinello e Kinder + Sport Spring Cup:

una invasione pallavolistica

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INVASIONE PALLAVOLISTICA Modena invasa da centinaia di pallavolisti/e da tutta Europa

24 Squadre

6 Paesi Europei oltre 300 atleti 1500 atleti e spettatori alle finali


PRIMO PIANO

XIII edizione del Trofeo Internazionale Paolo Bussinello che ha visto ben 24 squadre sfidarsi nella tradizionale tre giorni di volley pasquale. A cura Ufficio Stampa S.di P.

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er una volta alcuni dei protagonisti in campo, coloro che, a giudizio dei tecnici, hanno ricevuto i premi speciali, hanno raccontato le emozioni e le motivazioni per cui loro, come tanti altri giovani atleti che praticano la pallavolo, attendono questo torneo con grande desiderio. Abbiamo chiesto loro un parere sul Torneo, il momento più bello e le emozioni del premio ricevuto.

“È UNA GRANDE OPPORTUNITà” “SI CONOSCONO RAGAZZI/E DI REALTà DIVERSE” “IL LIVELLO TECNICO È ALTISSIMO” 8 S.di P. NEWS


PRIMO PIANO

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PRIMO PIANO

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ascha Kaleck, giocatore del Baden Wurttenberg

oritz Rauber, schiacciatore del Baden Wurttenberg,

“Miglior Giocatore”

“Miglior Palleggiatore”

“Miglior Attaccante”

«Il Trofeo P. Bussinello è un torneo interessante, da cui sono passati molti giocatori importanti e da cui altri ne passeranno. Il livello tecnico alto consente agli atleti di giocare sempre partite di alta tensione e di precisione tecnico/tattica. Inoltre, data la buonissima organizzazione consente anche di divertirsi e rilassarsi. Per me il momento piu bello del torneo è stato giocare la finale, nel palazzetto pieno di gente che aveva voglia di respirare aria di pallavolo. Poi è arrivato il premio, non me lo aspettavo assolutamente, sia perchè il mio specifico ruolo in genere non riceve riconoscimenti di questo tipo, ma soprattutto perchè ritengo che il livello generale degli altri giocatori fosse veramente alto. Per questo è stato, e lo è ancora, un grande orgoglio ed un’emozione da conservare per tutta la vita, un premio che dedico alla mia famiglia, agli allenatori e alle società che mi hanno cresciuto e lo voglio dedicare un po’ anche a me stesso, perché è stato frutto di impegno e fatica personali».

«È stato bellissimo giocare in una manifestazione con un livello così alto e l’emozione più grande è stata vincere la finale in un match molto impegnativo, soprattutto perché negli ultimi due anni noi avevamo disputato la finalina per l’undicesimo posto. Dedico il mio premio, assolutamente inatteso e di cui vado molto orgoglioso ai miei genitori».

«Il Trofeo Bussinello è stato un gran torneo ed un’esperienza indelebile per me. È la terza volta che partecipo e in Germania non ho mai visto un torneo così bello e grande per le squadre giovanili. L’organizzazione intorno alla manifestazione è sempre ottima. Ci sono stati due fantastici momenti durante il torneo: il primo è stato la semifinale, perché non abbiamo iniziato bene il match e realizzare poi di aver raggiunto la finale, è stato un bel momento; il secondo momento è stato l’intera finale perché nel palazzetto c’era una bellissima atmosfera. Io non ho mai giocato di fronte a così tanti spettatori ed è stata un’emozione indescrivibile. Penso di aver giocato un buon torneo per le mie capacità, ma non pensavo di aver fatto così bene da guadagnarmi il premio come miglior attaccante. Così il premio è stata una sorpresa, visto che c’erano tantissimi giocatori eccellenti intorno a me. Il premio mi ha dato il feedback di un anno di allenamento positivo. È una nuova grande motivazione per continuare a lavorare duro, anche se so che non sarà facile realizzare il mio sogno di essere un giocatore professionista per la mia altezza, ma voglio dedicarlo ai miei allenatori. Hanno contribuito tutti al mio miglioramento e hanno avuto davvero tanta pazienza con me ed i miei compagni».

lessandro Marta, libero della Selezione Nazionale Allievi premio

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PRIMO PIANO

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ederica Saccani giocatrice dell’Anderlini Unicom Starker

urora Poser schiacciatrice di Itasteel Fiume Veneto

lessia Vit centrale del Itasteel Fiume Veneto

“Miglior Palleggiatrice”

“Miglior Giocatrice”

“Miglior Attaccante”

«Ho sempre desiderato partecipare a questo Trofeo ben organizzato e di altissimo livello tecnico, chi ha la fortuna di parteciparvi ha l’opportunità di confrontarsi con squadre serie ed ambiziose. La semifinale con la Nazionale Italiana è stato il momento più emozionante, perché mi ha dato la prova che se c’è l’atteggiamento, l’armonia e il gioco di squadra si possono raggiungere risultati importanti. Speravo tanto in questo premio perchè credo di aver fatto un buon torneo rispetto alle mie precedenti prestazioni, non sempre perfette, e per me significa un gradino in più per accrescere la mia autostima, considerando che sono una ragazza che ha bisogno di credere di più nelle proprie capacità. Una prova dei miglioramenti che credo e mi sento di aver fatto rispetto all’anno scorso. Voglio dedicarlo alla mia famiglia, che mi segue sempre e mi sostiene facendo di tutto per rendermi felice. Alla mia squadra, tecnici compresi, perché in un mio momento di crisi mi hanno aiutata ad uscire da una situazione critica e in un solo anno mi hanno insegnato il valore di una vera squadra».

«Quando hanno detto il mio nome ero incredula, ho tentennato ad arrivare al palco... non mi sembrava di aver fatto una bella finale ed anche in qualche partita precedente a volte ho fatto fatica, ma si sa: le finali non si giocano ma si vincono ;) Questo premio per me significa molto perché vuol dire che il mio lavoro in palestra sta dando i suoi frutti, anche se c’è sempre da migliorare. Questo premio lo dedico ai miei genitori che, durante tutta l’annata pallavolistica mi hanno seguita, supportata, ascoltata e soprattutto mi hanno dato molti e utili consigli, così come i miei allenatori (Donatella, Glauco, e Alessandro), ai miei dirigenti (Emilio e Tiziana). Infine ma non per ultime, lo dedico alle mie compagne di avventura che, proprio durante la semifinale vinta contro la Russia, mi hanno sostenuto e fatto capire che loro sono la MIA SQUADRA. Per me il Bussinello è uno dei migliori tornei in Italia, fondamentale per squadre come la nostra per capire a che punto della “crescita” si è. Inoltre è un occasione per conoscere ragazze e ragazzi della nostra età e confrontarsi con realtà diverse dalla nostra».

«Questo premio per me è una soddisfazione che mi ripaga per tutti i sacrifici che sto facendo in palestra, anche se comunque non pesano poi così tanto perché la passione è tanta. Non me lo aspettavo, perché il livello delle altre giocatrici è sempre molto alto, ma ci speravo e mi fa capire che il lavoro che sto facendo agli allenamenti e la fatica che ci metto sono quelli giusti per arrivare all’obiettivo che ci siamo prefissati, anche come squadra, alla fine dell’anno. Voglio dedicare il premio alla mia famiglia che mi segue sempre e fa tanti sacrifici per me, poi ovviamente agli allenatori Donatella, Glauco e Ale e i dirigenti Tiziana ed Emilio che mi spronano a dare il meglio in ogni occasione e che credono in me. Non di meno alla mia squadra, perché senza di loro il premio non l’avrei ricevuto. Il Bussinello è un Trofeo ben organizzato che ci stimola sportivamente e ci permette di conoscere molti ragazzi/ragazze della nostra età e di confrontarci. Una bellissima esperienza che purtroppo non potrò più ripetere perchè il prossimo anno non sarò più Under 16».

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I pallavolisti del futuro Under 13 Femminile Under 15 Maschile Grandi emozioni e tanto agonismo.

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PRIMO PIANO

Più sorprendente che mai! Kinder+Sport Spring Cup: Itas Assicurazioni Trentino e Foppapedretti Bergamo alzano i trofei. di Marco Neviani

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he il volley, in particolar modo quello giovanile, fosse uno sport emozionante lo si sapeva, ma era difficile immaginare un’edizione della Kinder+Sport Spring Cup così intensa dal punto di vista emotivo ed agonistico. Nelle due categorie coinvolte (Under 13 Femminile e Under 14 Maschile)

un sano agonismo ha portato, fin dal pomeriggio del 17 aprile, a sfide equilibrate e dunque divertenti all’ennesima potenza e in cui alla fine, entrambe le squadre uscivano vincitrici. Anche le due finalissime giocate nel bellissimo scenario del PalaPaganelli di Sassuolo sabato 19 aprile, palcoscenico della grande pallavolo fino ad un paio di anni fa, sono state ampiamente superiori alle aspettative e in linea con una manifestazione densa di passione ed emozioni. Emozioni anche nel Kinder+Sport Spring Party di venerdì sera alla Pol. Modena Est, in cui tutte le squadre sono state coinvolte in canti e balli a ritmo di musica e dove hanno sicuramente trionfato la socializzazione e l’amicizia. La mattina seguente sul campo sono poi uscite vincitrici tra i maschi dell’Under 14, Itas Assicurazioni Trentino, che ha avuto la meglio su Pallavolo Padova dopo un emozionante tie-break, e Foppedretti Bergamo, che si è imposta in maniera più decisa su Testona Volley nella categoria Under 13 Femminile con le bergamasche a scrivere per la prima volta il proprio nome nell’albo d’oro della manifestazione dopo l’argento dello scorso anno. Le ragazze dell’Anderlini Unicom Starker, dopo aver ceduto di misura sulle finaliste di Testona, hanno piegato il San Lazzaro Vip nella finale per il terzo posto, chiudendo positivamente un torneo che le aveva viste ottime protagoniste nel girone di qualificazione e festeggiando con una medaglia di bronzo alla Kinder+Sport Spring Cup il Titolo Provinciale conquistato pochi giorni prima.

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Medaglia di bronzo anche per i ragazzi della S.di P. Anderlini, che hanno chiuso per 2-0 un acceso ed emozionante derby con Casa Modena nella finalina per il terzo posto, ciliegina sulla torta per un torneo giocato ottimamente dai ragazzi di Neviani e Serafini, sconfitti solo una volta in semifinale dalla vincitrice Itas. Anche per le altre squadre della Scuola di Pallavolo Anderlini impegnate nella Kinder+Sport Spring Cup la manifestazione è stata davvero un’esperienza indimenticabile: in campo maschile i ragazzi di Serramazzoni hanno chiuso con una vittoria un torneo in cui non si sono mai arresi mentre in campo femminile ben 5 le squadre della Scuola di Pallavolo al via, con la squadra Verde che ha chiuso all’ottavo posto, subito davanti alla squadra Oro di Sassuolo, alla squadra di Serramazzoni e alla squadra Gialla. La manifestazione si è poi chiusa con la Cerimonia delle Premiazioni dove le squadre schierate sul parquet hanno ricevuto il ringraziamento iniziale di Franco Cosmai per la Scuola di Pallavolo Anderlini e il gradito saluto di Valentina Lugli, responsabile Comunicazione, Sponsorizzazioni ed Eventi di

Ferrero, che già da 4 anni appoggia la Kinder+Sport Spring Cup e la Scuola di Pallavolo Anderlini. L’appuntamento con la Kinder+Sport Spring Cup è dunque per la primavera 2015 con altre sfide, sempre più divertimento e i nostri “piccoli-grandi” pallavolisti pronti a sfidarsi.


PRIMO PIANO

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PRIMO PIANO

EDUCATIONAL 2014 - ANNO VI Che l’Educational non sia solo un weekend sulle dolci montagne modenesi lo si intuisce anche dal claim del logo, “un altro modo di fare sport”, ma che una bomba di entusiasmo abbia la capacità di toccare un pubblico così variegato è una magia che si compie da ormai sette anni. di Federica Stradi

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re giorni di natura alle pendici del Monte Cimone, di cultura enogastronomica con un tour tra le eccellenze del territorio, di cultura alla scoperta della storia più remota dei comuni di Fanano e Sestola, ma soprattutto tre giorni di rivoluzione sportiva. Dal 2 al 4 maggio, la Scuola di Pallavolo Anderlini ha ospitato una trentina di società sportive e oltre quaranta iscritti provenienti da tutt’Italia, dalle Alpi al Vesuvio per parlare insieme di sport, inteso nel senso più profondo del termine. L’apertura ufficiale dei lavori, venerdì 2 maggio, con un breve documentario dedicato alla rottura dei paradigmi, ha introdotto i partecipanti in una dimensione sicuramente atipica. Il messaggio che vuole lasciar passare il deus-ex-machina dell’Educational, Rodolfo Giovenzana, Presidente Onorario della S.di P. Anderlini, infatti è uscire dalla meravigliosa abitudine lasciata in eredità dalla zona di comfort nella quale ci muoviamo quotidianamente, per lasciar spazio a nuove prospettive e, perchè no, il coraggio di perseguirle. Ecco perché, allora, la visita ai luoghi storici di Sestola, la mattina seguente, la riscoperta di sapori tradizionali e l’immersione totale in una natura quasi incontaminata, non suonano più distonici con la ragione per cui una società sportiva decide di partecipare all’Educational: è un altro modo di fare sport. È, come più spesso ricorda Giovenzana nel seminario dedicato alla gestione delle società sportive, il recupero dei valori, dei perché e delle motivazioni per le quali si fa sport, e non lo sport in sé a diventare protagonista. Perché per fare dei nostri palazzetti dei templi di valori e buone pratiche, non serve circondarsi di mera abilità ma di condivisione delle motivazioni; non servono allenatori, perché ci saranno

persone che collaborano alla riuscita di un unico progetto: l’educazione delle future generazioni di “persone”. Come sottolinea Valeria del Comitato Provinciale di Livorno, «è necessario portare i ragazzi in un ambiente sano e, soprattutto, farli divertire, senza paura di mettersi in discussione e di prendere spunto dalle idee migliori di altri». Lo conferma anche Diego da Como, «è interessante l’idea di recuperare il divertimento, che troppo spesso viene lasciato indietro per far largo all’agonismo. La società sportiva deve essere un ambiente inclusivo, anche per coloro che, per limiti fisici, non possono dedicare la propria vita all’agonismo». «Serve innanzitutto curiosità per far rinascere un entusiasmo, per fidelizzare tutti i ragazzi e le ragazze, indipendentemente dalla categoria di gioco o dalle capacità», afferma con convinzione Federico da Como. «È la distanza che esiste fra le società sportive a diventare il valore aggiunto di esperienze come l’Educational, che ti lascia tanti spunti da riproporre nelle proprie realtà», dice Tommaso di Roma.

Anderlini, seppur con tanti ostacoli. Solo nel 2014 possiamo apprezzare a pieno il significato di parole che potevano sembrare fuori luogo fino a poco tempo fa. Nel concreto, la filosofia si cala in azioni che si percepiscono nella gestione dei gruppi squadra, l’organizzazione di eventi, il reclutamento di nuovi atleti, la gestione fiscale, la risorsa umana, la comunicazione e il marketing. La società sportiva non viene più percepita come il luogo che persegue l’eccellenza del gesto tecnico, ma l’eccellenza del gesto sociale: la società sportiva come società di servizi, la società sportiva come mezzo per fare responsabilità sociale d’impresa (proprio quest’ultimo, sarà il tema del prossimo Educational2, che si terrà a Volterra a novembre).

Non è necessario dilungarsi troppo per capire l’innovazione nella gestione delle società sportive messa in campo nel 1997 dalla Scuola di Pallavolo

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Ecco la magia che si verifica anno dopo anno da sette anni a Fanano e Sestola. Ecco spiegato il titolo dell’evento:

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RAGAZZI AI MONDIALI Un’iniziativa dedicata alle Aziende per portare10.000 ragazzi a vivere l’emozione dei Mondiali Femminili di Pallavolo

Progetto Per la prima volta, la FIVB - Fédération Internationale de Volleyball - affida all’Italia l’organizzazione del Campionato Mondiale di Pallavolo Femminile, durante il quale Modena, storica realtà di riferimento per il Volley, sarà in primo piano tra le città partecipanti. In occasione di questo importantissimo evento, che si svolgerà dal 29 settembre al 5 ottobre 2014, il COL (Comitato Organizzatore Locale) realizza un’iniziativa finalizzata a coinvolgere le Aziende del territorio, che con il loro contributo economico permetteranno a migliaia di ragazzi di assistere al grande spettacolo dei Mondiali presso il PalaPanini. Anche i più giovani potranno così prendere contatto diretto con il mondo della pallavolo e con i suoi valori. Oggi che la Corporate Social Responsability è diventata nelle Aziende argomento di quotidiana discussione, nonché motore di molte iniziative concrete - dai bilanci sociali alla certificazione etica, dal Cause Related Marketing ai codici di buona prassi -, vogliamo proporre uno strumento operativo in grado di sviluppare in maniera efficace quel progetto di responsabilità sociale già attuato da molte Imprese. L’intenzione di questo progetto è, da un lato, esaltare il ruolo sociale delle Aziende partecipanti in appoggio alle organizzazioni sportive e, dall’altro, rafforzare la rilevanza strategica che lo sport assume nel processo 1 08/05/14 10.46 educativo dei giovani.

fivb pubb 21x9.pdf

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PROGETTO

DI

RESPONSABILITÀ SOCIALE

D’IMPRESA

Obiettivi

Contributo

Contribuire alla maturazione sociale, etica e morale di bambini e ragazzi, trasformando la loro forte motivazione verso il gioco in uno strumento di crescita.

Le Aziende si impegnano ad acquistare uno o più pacchetti da 100 biglietti gradinata, che daranno diritto all’ingresso al PalaPanini per poter assistere alle partite dei Mondiali di Pallavolo Femminile. Il costo di ogni pacchetto è di € 1.400,00, essendo il costo di ogni singolo biglietto gradinata di € 14,00. I biglietti acquistati dalle aziende verranno distribuiti ai ragazzi delle società sportive del territorio e alle scuole di ogni ordine e grado.

Sostenere l’idea di sport come “palestra di vita” e come opportunità per confrontarsi, formarsi e migliorare; in sostanza, veicolare il concetto di sport associato alla quotidiana opportunità di apprendimento della lealtà, dello spirito di squadra, del merito e del rispetto verso gli altri. Superare il gap che divide lo sport femminile da quello maschile, in termini di attenzione mediatica e di pubblico, dando la precedenza alla cultura e ai valori dello sport. Promuovere la RSI (Responsabilità Sociale d’Impresa) come nuovo approccio d’impresa orientato allo sport. Sensibilizzare le Aziende alla RSI, contribuendo ad avvicinare i ragazzi alla pratica sportiva. Legittimare il ruolo delle Aziende partecipanti agli occhi della comunità di riferimento, non solo in termini strutturali, ma soprattutto morali. Fornire alle Imprese uno strumento per enfatizzare il proprio legame con il territorio, contribuendo a migliorare la qualità della vita dei membri della società in cui le Aziende sono inserite.

Ogni Azienda aderente avrà n° 2 biglietti omaggio in aree riservate e il diritto di trattenere fino al 20% dei biglietti acquistati per i propri dipendenti o clienti.

Visibilità e comunicazione • Presentazione del progetto di RSI “10.000 RAGAZZI AI MONDIALI” con conferenza stampa. • Visibilità delle Aziende partecipanti all’interno del Villaggio dei Mondiali*, tramite esposizione di banner. • Serata dedicata alla distribuzione dei biglietti alla presenza di autorità e responsabili Aziende. • Presenza del marchio aziendale nell’area dedicata ad eventi e convegni. • Sito ufficiale COL dei Mondiali di Modena. • Pagina pubblicitaria sui quotidiani modenesi. • Radio Bruno e TRC. *VILLAGGIO DEI MONDIALI (di fronte all’ingresso del Pala Panini dal 15 settembre al 12 ottobre 2014) Tensostruttura di 600 mq con stand commerciali, area polifunzionale per hospitality, convegni, spettacoli, ristorazione. Un mese di iniziative che faranno da cornice ai Mondiali.

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SPECIALE FOPPAPEDRETTI

Com’è andata? Ce lo spiega Lavarini! Magari non del tutto, ma l’amarezza va scemando e lascia spazio ai bilanci di fine stagione.

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li immancabili bilanci: linee tracciate per tirare le somme e capire cosa è andato e cosa no, cosa ha funzionato e cosa va rivisto. Il primo a cui chiedere “perché” è il tecnico Stefano Lavarini che dalla panchina rossoblù ha vissuto da vicino ogni istante. Ecco cosa ci racconta... Secondo anno sulla panchina della Foppapedretti Bergamo in un crescendo di emozioni e di risultati. Un tuo bilancio personale: che cosa hai avuto da questa seconda stagione e che cosa pensi di avere dato? “In questa seconda stagione penso soprattutto di aver messo più sicurezza nella proposta tecnico-tattica in allenamento. Diciamo che dopo un anno di esperienza, è stato un po’ più facile dosare i carichi e fissare alcune priorità nel lavoro; non che la stagione precedente le cose in tal senso fossero andate male, ma di certo ho avuto meno dubbi e pre-

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di Giorgia Marchesi occupazioni. Logicamente ogni gruppo ha le sue dinamiche anche per quanto concerne il tipo di lavoro da proporre, ma quest’anno ho dovuto curarmene meno. Oltre a ciò credo di aver messo il massimo impegno e il massimo coinvolgimento come l’anno scorso. Per quanto riguarda quello che ho avuto, si ragiona, oltre che in termini di esperienza e maturazione professionale, anche in termini di emozioni. Le tre principali sono state: 1) godersi la vittoria della semifinale di Coppa Italia e l’attesa e la preparazione della finale (anche la finale, sebbene non giocata alla grande è stata una bella emozione); 2) la sensazione costante, per tutta la stagione, nonostante le difficoltà che in ogni esperienza si affrontano, di poter essere competitivi per un ottimo risultato, aspetto che si è concretizzato maggiormente in Coppa e in Regular Season, e meno nei Play Off, ma ciò non cambia la convinzione e il sentimento che mi ha accompagnato nell’affrontare ogni momento; 3) nei

momenti difficili, la sicurezza di lavorare veramente bene in questa Società, di sentire sempre l’appoggio del club, di vivere il confronto e l’autonomia sempre con la consapevolezza che qui si vince e si perde insieme”. La squadra ha avuto picchi di buone prestazioni e qualche momento di amarezza. Più o meno di quanto previsto a inizio stagione? “Sì, l’andamento della stagione ha rispettato le aspettative: un po’ di alternanza di prestazioni con picchi verso l’alto e verso il basso con la speranza che nelle occasioni importanti potessimo attestarci su una media alta. Credo che siano stati maggiori delle aspettative i picchi verso l’alto e di questo ne è testimonianza il piazzamento in Regular Season, che ci ha visto terminare con una giornata di anticipo in terza posizione, a conferma di una regolarità nei successi maggiore di quello che si potesse prevedere. I meno li ho visti nel quanto siamo stati compe-


SPECIALE FOPPAPEDRETTI

titivi con una media alta di prestazione nei Play Off, dove contro un avversario molto forte potevamo esprimere una miglior pallavolo e un nettamente miglior carattere. Ma arrivare in finale di Coppa significa comunque aver centrato in una delle due importanti occasioni, anche questo obiettivo di crescita”. La domanda aleggia nell’aria da tempo... Diamo una risposta: perché a un certo punto hai deciso un cambio di regia? Perché Smutna per Weiss? “Nel nostro gioco, come in ogni cosa, ci sono degli equilibri. Io ho messo sulla bilancia le caratteristiche e la condizione delle nostre due alzatrici nell’intento di trovare il migliore. Con Weiss avevamo maggiore esperienza e decisamente un miglior gioco con i centrali, ma una situazione molto penalizzante nel muro/ difesa, sopportabile se in attacco fossimo stati in grado di garantire maggior qualità. Senza dubbio quella qualità potevamo averla nel gioco al centro e nelle situazioni di palla perfetta anche con i laterali, ma non con ricezione negativa e in contrattacco. Con Smutna guadagnavamo molto nella giocabilità proprio di queste situazioni. Lucie ha una traiettoria di palla più congeniale a Diouf e la capacità di raggiungere con la fondamentale altezza e lunghezza di traiettoria attaccanti come Sylla e Loda, che grazie alle loro qualità di salto possono attaccare a un piano superiore di quello cui è solita giocare Weiss nelle condizioni di difficoltà. Inoltre Lucie riequilibrava decisamente il nostro sistema di muro, non perdeva molto in difesa rispetto a Weiss, mentre al servizio aveva una buona efficacia (come Weiss) con una bassa percentuale di errore in più. Sacrificavamo in parte il gioco al centro, ma la nostra squadra e il nostro gioco sono stati costruiti per lasciare a Diouf gran parte delle responsabilità in fase offensiva, mentre per i centrali è stato maggiormente importante il lavoro di muro (a dimostrazione di ciò anche il frequente utilizzo di Melandri, che a inizio anno sembrava dovesse solo farsi le ossa e giocare poco). Logicamente Smutna ha pagato dazio in termini di tenuta ed esperienza, ma in molti momenti che contavano la nostra squadra ha giocato più forte di quello che a mio modo di vedere avrebbe potuto diversamente. Ogni anno, ogni gruppo, ogni momento hanno i loro equilibri, questo è il modo in cui ho gestito i nostri”.

Perché la corsa nei Play Off si è chiusa in due gare? “Perché in quelle due gare i nostri avversari hanno trovato l’entusiasmo giusto e hanno giocato quasi a memoria un’ottima pallavolo, mentre nello stesso momento noi siamo stati poco reattivi e troppo timidi caratterialmente e in campo abbiamo messo troppo poca efficacia in attacco e a muro”. C’è qualcosa che non rifaresti? “Le azioni vanno valutate contestualizzandole al momento in cui sono state compiute, ma a volte serve il necessario distacco. Di sicuro ho ed abbiamo commesso degli errori come sempre e come tutti, pertanto insieme allo staff tecnico e dirigenziale li analizzeremo serenamente per continuare a migliorare”.

mento della stagione ho lavorato per crescere e fare del mio meglio, pertanto anche laddove non mi sia riuscito, ho ricevuto sicuramente delle lezioni importanti per il futuro. L’esperienza del resto è ciò che si ottiene quando non si ottiene quello che si vuole”.

E qualcosa che faresti sicuramente di nuovo? “Tutto quello che ho fatto. In ogni mo-

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Album

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Gli allenatori


Le panchine


Le finali



Il party


Premiazioni

Bussinello

Spring Cup


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ANDERLINI

VOLLEYBALL 2013 > 2014

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FIVB VOLLEYBALL WORLD LEAGUE™ 2014

ITALY

vs

BRAZIL

3.7.2014 - h 20.00

bologna

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unipol arena Local Partner

www.modenavolley2014.it


TIME OUT

La squadra di classe 1° Anderlini First Class Il nuovo “Progetto” della S.di P. Anderlini nella scuola. A cura dell’Ufficio Stampa S.di P. Anderlini

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alla convinzione che gli aspetti formativi e i contenuti psicopedagogici della pratica sportiva siano elementi imprescindibili per la crescita dei giovani, nasce un “Progetto” che lega la pallavolo con la classe ancor di più che con la scuola. La S.di P. propone già da numerosi anni un Progetto di attività motoria legato al minivolley nella scuola primaria che si conclude a fine anno scolastico con un torneo denominato “Torneo Classi V” e che ha sempre visto negli anni aumentare la partecipazione e l’entusiasmo. Sull’esperienza di questo e cercando soprattutto di voler dare in un certo modo continuità a questi interventi didattici, si è pensato ad un Progetto che coinvolgesse la classe prima delle scuole secondarie di primo grado, continuando così in

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modo graduale l’avvicinamento degli alunni allo sport della pallavolo, ma in sintonia con i programmi Ministeriali scolastici. Le scuole che hanno aderito hanno svolto una fase interna di istituto organizzando un torneo 4x4, due maschi e due femmine con squadre da 6 alunni che salivano in campo a rotazione tutti. Qualche scuola ha fatto addirittura una fase interna di classe, dividendo la classe in più squadre di 4/6 alunni, da cui è uscita una squadra rappresentante la classe, che ha disputato una finale d’istituto. La S.di P. ha messo a disposizione il proprio personale tecnico nella manifestazione finale di scuola come supporto ai docenti che lo hanno richiesto, per poi organizzare il 4 maggio scorso una sorta di Fase Finale con ben 16 squadre in rappresentanza

di 10 scuole da Lama Mocogno a Carpi, passando per Castelnuovo e Modena città.


TIME OUT

Ne è chiaramente scaturita un’altra esaltante giornata di pallavolo, conclusasi dopo quasi tre ore di gioco con la vittoria della 1G delle scuole Fassi di Carpi.

Aldilà della vittoria, crediamo che quello che i ragazzi hanno vissuto sarà un ricordo indelebile di piacevoli momenti insieme con i propri compagni di classe, a dimostrazione

che nella pallavolo come in nessun altro sport di squadra siano così forti i principi di collaborazione, di condivisione e di unità.

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Young Volley on the beach 2014 Tutti in spiaggia! dello Staff S.di P. Anderlini

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elle giornate del 25-2627 aprile si è svolto il tradizionale appuntamento con lo Young Volley on the Beach organizzato dalla Kiklos sulle accoglienti spiagge di Bellaria Igea Marina. La Scuola di Pallavolo ha partecipato in modo massiccio all’evento con i suoi atleti e le loro famiglie: erano oltre 350 le persone provenienti da Modena, Sassuolo e Serramazzoni. Decine di bambini e ragazzi si sono dati battaglia per tre giorni su oltre un chilometro di

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spiaggia: dal minivolley all’Under 16, i ragazzi della Scuola di Pallavolo Anderlini hanno messo alla prova le loro capacità tecniche su un terreno a loro inusuale. La perfetta organizzazione targata Kiklos e l’impegno di tutti hanno lasciato nel cuore dei nostri ragazzi una bellissima esperienza che li aiuterà sicuramente ad accrescere la loro passione per il volley. Portiamo dunque a casa una valigia piena di entusiasmo che ci porteremo dietro fino alla fine della stagione.


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SPECIALE SASSUOLO

Sassuolo risponde in massa alla chiamata dello Young Volley 2014. C

ome ogni anno, ormai è un appuntamento tradizionale, la partecipazione in massa allo Young Volley organizzato in modo perfetto dagli amici della Kiklos. Con una settantina di atlete e una decina di allenatori, la S.di P. Sassuolo si è trasferita sulla riviera per giocare insieme sulla spiaggia e ballare con gli animatori di Radio Bruno. L’Under 16 con ben cinque squadre ha dato del filo da torcere alle avversarie ma si è dedicata soprattutto alla tintarella e al ballo. L’Under 14 con le sue due squadre ha partecipato al torneo delle vincitrici dei vari gironi, e si è arresa solo ai quarti di finale. L’Under 13 ha partecipato al girone che ha poi dichiarato la vincitrice del torneo con tutte e tre le squadre partecipanti, giocando delle ottime partite. Le due squadre di Under 12 hanno dato battaglia fino alla fine con ottimi risultati. Le piccole dell’Under 11 hanno giocato moltissime partite divertendosi un mucchio in campo e anche nei laboratori.

di Nicole Lolli Lo staff di allenatori, dal canto suo, non si è fatto mancare la partita più combattuta e aggressiva della spiaggia, giocata da tutti gli allenatori davanti a una cornice di pubblico importante. Il risultato di parità fa ben capire quanto agonismo lo staff ha messo in campo. Sono stati tre giorni bellissimi che hanno aiutato i gruppi a creare uno spirito di squadra importantissimo durante il campionato e gli allenatori a conoscersi meglio anche dandosi battaglia.

Appuntamento al 2015...

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SPECIALE SASSUOLO

Le squadre maggiori della S.di P. Sassuolo: l’Under 16 Gold e l’Under 18 Oro. P

er l’ultimo numero del News, vi presentiamo i gruppi delle grandi di Sassuolo, entrambi molto numerosi che partecipano a due campionati. L’under 16 Gold allenata da Cristina Marazzi e da Jessica Zeti partecipano al campionato U16 CSI, mentre l’Under 18 Oro capitanata da Fabrizio Fontana e Roberta Pistoni, affrontano due campionati: l’U16 Fipav e l’U18 Csi.

UNDER 16 GOLD Secondo noi le cose più belle dell’essere parte di una squadra sono la collaborazione e l’amicizia che si creano tra le giocatrici. Dopo i vari tornei e le partite svolte siamo molto più legate che a inizio anno e anche se non raggiungiamo la vittoria concreta, per noi la vera vittoria è far parte di questa favolosa famiglia! Abbracci people.

UNDER 18 ORO Come in un vecchio VHS, riavvolgiamo insieme il nastro di un anno in palestra, della nostra squadra. Sinteticamente, un anno splendido, difficile e variabile; e l’ordine non è casuale. Variabile nella composizione. Abbiamo partecipato ad un campionato U16 Fipav e a uno di U18 CSI. A fronte di un nucleo di otto stoiche ’98, per completare la rosa dell’U16, si alternavano quattro ’99 prese in “prestito” dalla squadra,

a cura dello staff tecnico della S.di P. Sassuolo della sempre disponibilissima, coach Marazzi; mentre l’U18 si completava con cinque preziosissime ’96, che sono la tuttofare Ilaria, l’artista Sara, la “puntuale” Carlotta e le nonne Valentina e Maria Chiara. Variabile nelle prestazioni. Abbiamo alternato partite giocate su ottimi livelli, ad altre, dove le nostre ragazze sembravano le coprotagoniste di SpaceJam del volley. Decisamente, le migliori performance si sono concentrate nella parte finale del 2013, dove siamo riuscite a battere squadre di alta classifica. Un anno difficile nei risultati. Nel campionato di U16, decisamente al di sopra del nostro livello standard, siamo riuscite a toglierci qualche soddisfazione, solo nel nostro momento migliore, mentre nel primo campionato di U18 siamo arrivate quarte, ad un soffio dalle fasi finali, pagando a caro prezzo un inizio di stagione deficitario. Nel campionato in corso siamo a un punto dalla vetta. Difficile, perché costruire una sintonia con un allenatore nuovo e una squadra dove si sono aggregate ragazze da tre gruppi differenti, è un po’ come costruire la “compagnia dell’anello” e decidere chi fa Frodo e chi fa Gandalf. Un anno splendido perché questo gruppo è composto da ragazze splendide, sia in palestra che fuori dalla palestra, che non si sono mai tirate indietro, che si sono messe a disposizione dello staff tecnico, che si sono impegnate oltre le difficoltà, oltre i risultati, oltre i cambiamenti richiesti.

Sicuramente la motrice di tutto sono state le otto “volanti” ’98 a partire dalla capitana Maria Teresa, da Anna, dagli opposti Samantha e Rebecca, dalle palleggiatrici Alessia e Simona e dalle centrali Emma e Arianna. Questo ha portato il gruppo a compattarsi e a migliorare, a comunicare di più e ricercare il sostegno reciproco, a divertirsi e a sudare in palestra, cercando di muovere dei passi per risultati migliori. Una nota va spesa per tre giornate gioiose passate a Igea Marina, dove oltre al grande divertimento, una delle nostre squadre è passata alle fasi finali, piegandosi solo alla futura finalista. Grazie a tutte le persone che ci hanno seguito, e per una volta, lasciatemi dire, grazie a tutti i genitori, sempre al loro posto, mai un ostacolo, mai una complicazione, mai una difficoltà aggiunta, ma sempre e solo una risorsa. Grazie alla preziosa Roberta seconda allenatrice, dirigente; senza di lei quest’anno sarebbe stato molto più difficile. E adesso possiamo andare alla ricerca di un DVD.

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SPECIALE SERRAMAZZONI

Aspettando la Serra Cup torneo Under 14 F, Under 15M I

di Paola Forni

l 13 e 14 Settembre, nella stupenda cornice del centro pineta di Serramazzoni si terrà la terza edizione della Serra Cup, torneo di pallavolo giovanile destinato alle categorie under 14 femminile e Under 15 maschile. Il torneo inizierà nel primo pomeriggio di Sabato 14 settembre per terminare domenica 15. La manifestazione punta a diventare un appuntamento fisso per tutte quelle società che vogliono iniziare la stagione partendo dal lavoro sul gruppo squadra: infatti, a metà settembre di certo le squadre non sono tanto in “forma” dal punto di vista fisico, tecnico e tattico, ma in pochi giorni si può ottenere un importante risultato sul gruppo. L’idea di proporre un torneo subito ad inizio stagione ci è venuta perché spesso ci vogliono settimane per creare il giusto affiatamento di squadra e con l’allenatore, quindi ci sembrava bello e produttivo creare un momento d’aggregazione in cui il gruppo squadra, che spesso è nuovo sia per gli atleti che per gli allenatori, potesse vivere una due giorni di full immersion nella pallavolo. Poi ovviamente come tutti i tornei targati Scuola di Pallavolo, non potrà mancare il Serra Cup Party, la festa che tutti i giocatori si aspettano.

essere un’occasione per gustare i piatti tradizionali delle nostre montagne: crescentine, gnocco fritto e borlenghi!!! Invitiamo pertanto tutte le società che vogliono far partecipare i propri ragazzi Under 15M e Under 14F della prossima stagione 2014-15 a prendere contatto con la nostra società contattando Tassoni Simone al 338/4427031 o via mail a stassoni@scuoladipallavolo.it. Tutte le info le potete trovare anche sul sito della Scuola di Pallavolo www.scuoladipallavolo.it

In pineta poi, durante il torneo, sarà aperto lo stand gastronomico e per le società che vengono da lontano potrà

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SPECIALE SERRAMAZZONI

S.di P. Serramazzoni in pillole a cura delle ragazze della II Divisione Femminile di Serramazzoni

UNDER 14 MASCHILE FRA SPRING CUP E YOUNG VOLLEY Fine di aprile intensa per Under 14 Maschile della Scuola di Pallavolo Serramazzoni che li ha visti impegnati prima nella Spring Cup, poi a Igea Marina per lo Young Volley. Nella Spring Cup i ragazzi hanno avuto la possibilità di confrontarsi con le migliori realta pallavolistiche della provincia di Modena e del Nord Italia e se anche hanno portato a casa solo una vittoria il bilancio è più che positivo riguardo all’impegno e all’esperienza. A Igea Marina ottima prestazione tutte e due le squadre sono entrate nel girone delle vincenti e si sono arrese solo nei quarti di finale in una categoria superiore alla loro.

“TORNEO BEVINI” UNDER 15M

Prosegue il torneo Bevini per i ragazzi dell’Under 15 di Serramazzoni. Dopo il brillante campionato si cerca di riuscire a dare spazio a chi ha giocato meno, ma fra gite e impegni scolastici non è sempre facile rimanere al vertice di una categoria cosi difficile.

UNDER 14F YOUNG VOLLEY Di Eleonora Truffa Il 25/26/27 aprile c’è stato a Bellaria Igea Marina il “mitico” torneo di pallavolo: io e la mia squadra aspettavamo con ansia questi tre giorni di gioco, sole, mare e divertimento. Le Under 14 Femminili di Serramazzoni erano divise in tre squadre: oche gialle, panda viola e koala rosso. Il panda viola aveva l’aiuto di due ragazze dell’Under 11. Sfortunatamente nessuna delle tre squadre è riuscita a passare nel girone dei vincenti, ma panda viola è arrivata prima nel girone di consolazione. Con noi c’erano anche l’Under 14 maschile; insieme

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abbiamo condiviso partite, discoteca, giochi e bomboloni caldi la notte, sembravamo un’unica grande squadra. L’adrenalina di questi tre giorni è sempre molto alta, così come la malinconia di ripartire, ma ne vale la pena. AMICHE, SABBIA,MARE e LA MUSICA sono elementi che insieme sono il massimo.

UNDER 17 M IL CAMMINO DAI PROVINCIALI AI REGIONALI Dopo esser diventati Campioni Provinciali, obiettivo raggiunto grazie alla vittoria di una finale al cardiopalmo contro la VGM Modena, siamo passati alla prima fase per le finali regionali e qui abbiamo prima vinto contro Portomaggiore (FE) in trasferta e poi regolato il Savena!! Riusciamo quindi a raggiungere il girone finale per decretare il campione delle province (che passerà poi alle finali regionali) ma qui purtroppo il nostro cammino si ferma con una doppia sconfitta contro San Martino in Rio e Bellaria! Tanto rammarico per alcune importanti assenze e per non aver giocato la nostra miglior pallavolo ma nessuno ci potrà mai togliere quanto fatto e lo splendido e forse inaspettato risultato ottenuto!!

UNDER 12F FRA TORNEI E CAMPIONATI La squadra Under 12 F oltre a partecipare al campionato Under 12 promozionale Fipav nel quale per ora è prima in classifica, ancora imbattuta, ha partecipato all’Anderlini Friendly Tour, un torneo Under 12 dedicato alle squadre della società, dove una volta al mese ci si trova per giocare e crescere assieme. A giugno la squadra sarà impegnata nel torneo Anderlini Summer Cup, una bell’occasione per provare un altro tipo di pallavolo e finire in modo divertente questa stagione.

Under 18F Torneo della liberazione Il 25 aprile la nostra Under 18 F ha disputato il torneo della liberazione organizzato dalla Villa d’Oro. Le ragazze hanno giocato una buona prima partita, contro un avversario di livello superiore, senza troppi timori reverenziali. Le due partite seguenti sono state più sofferte, ma il risultato non è cambiato.


SPECIALE SERRAMAZZONI

La panchina corta, il caldo e gli sforzi del primo incontro ci hanno un po’ penalizzato. Resta il conforto di essere mediamente più giovani delle avversarie e di avere voglia di migliorare, oltre ad aver vissuto una bella esperienza con tante squadre in un ambiente sano e molto ben organizzato!

UNDER 11F IL PRIMO 6VS6 L’Under 11 di Serramazzoni ha partecipato inizialmente ad un campionato quattro contro quattro, ottenendo buoni risultati. Nella seconda parte dell’anno invece il campionato è diventato sei contro sei. In questo campionato giocano anche squadre composte da ragazze più grandi, quindi stiamo facendo un pò di fatica, ma l’esperienza è molto positiva. Come l’Under 12 anche questo gruppo ha partecipato ai concentramenti Anderlini friendly ed anche a qualche tappa dello Young Volley Circuit, in entrambi i tornei ci siamo divertiti ed abbiamo imparato molto.

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RUBRICA MARKETING

Come fare comunicazione aziendale su Instagram Fonte www.davidelicordari.com

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nstagram is the new Pinterest (che a sua volta era il nuovo Flickr)? Battute a parte, la riscoperta da parte degli addetti ai lavori del sito di modifica/ condivisione di foto l’abbiamo vista nel momento in cui Facebook ha acquistato Instagram per la cifra record di 1 miliardo di dollari. La domanda che sorge spontanea a tutti è: “è possibile fare iniziative di marketing e comunicazione su Instagram?”. La risposta è ovviamente si, tanto che alcuni tra i maggiori brand mondiali si sono già attivati in questo senso. Innanzitutto, proviamo a stilare

5 semplici “best practices” per le aziende su (fonte:socialfresh.com)

Instagram

1. Postare immagini INTERESSANTI: può sembrare banale, ma come su ogni canale sociale, pubblicare solo per il gusto di pubblicare serve a poco, pochissimo. Poche foto “istituzionali” e brandizzate, molte foto “ispirazionali” e che seguono un preciso filo logico. Bisogna dare la precedenza all’estetica, alla bellezza e all’impatto emozionale della foto, prima ancora che al proprio logo. 2. Postare regolarmente: alternare periodi di posting selvaggio ad altri di silenzio assoluto non è mai una buona norma, fa rischiare il defollow. Postare 10 foto in un giorno e nulla per i successivi 3-4 non è un’idea geniale. 3. Postare spesso: somma la regola 1 alla 2, dopo di che si può considerare una media di 7-10 foto (interessanti!) al giorno può essere la scelta migliore. Sarete presenti nello stream dei vostri followers senza essere fastidiosi nè invadenti.

4. Coinvolgere il proprio pubblico: nulla di nuovo sotto il sole... i social network sono fatti per provare a conversare con i propri clienti. Su Instagram (come ovunque) i brand che rispondono agli utenti utilizzando l’@ e che creano hashtags ad hoc per loro sono generalmente i più apprezzati. Solitamente su Instagram la competizione fotografica è una scelta vincente: date un tema ai vostri followers, fate loro usare un hashtag dedicato e decretate un vincitore: il coinvolgimento è assicurato! 5. Tematizzate: fare una scelta decisa spesso paga. Decidete cosa volete comunicare su Instagram e come volete coinvolgere i vostri fan andando a selezionare un tema particolare (magari cambiandolo ogni tot), dopo di che siate i primi a pubblicare foto di quel genere per dare lo spunto ai followers. Il resto verrà da sè. Appuntate queste 5 semplicissime regole, andiamo a vedere come alcune aziende hanno usato Instagram in maniera efficace, creativa ed innovativa: General Electric (@generalelectric): oltre 70mila followers che assistono quotidianamente alla pubblicazione di immagini dei prodotti dalla società americana, che siano motori o turbine non importa. Immagini ad alto impatto visivo, imperdibili. Notevole anche il contest #GEInspiredME, finalizzato alla ricerca di nuovi “instagraphers”. Starbucks (@starbucks): al solito, la caffetteria più famosa del mondo è innovativa e socialmedia-friendly e non manca su Instagram. Seguendo

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RUBRICA MARKETING

Starbucks potrete vedere immagini dai locali sparsi nel mondo e il tag #starbucks è ovviamente usatissimo da tutti gli utenti che pubblicano fotografie scattate in uno degli innumerevoli locali. Burberry (@burberry), Gucci (@ gucci), Tiffany (@tiffanyandco), Marc Jacobs (@marcjacobs): i grandi brand della moda hanno sicuramente spazio per sfruttare Instagram, pubblicando foto di backstage, dettagli particolari, foto che denotano le aziende in determinate aree. RedBull (@redbull): poco spazio al prodotto, moltissimo spazio a foto emozionali e ispirazionali. RedBull

è sport, vita attiva ed energia, e questo vien fuori in ogni foto postata dall’azienda su Instagram.

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FUORI CAMPO

Genitori nello sport: una risorsa? V ita ardua quella dell’allenatore di gruppi giovanili, in parte perché sta cambiando il modo di fare sport (sempre più competitivo anche tra i giovani atleti) in parte perché è notevolmente cambiato il nostro stile di vita e di conseguenza le nostre abitudini. In generale non ho particolare avversione contro i social o altra tipologia di strumento tecnologico (per certi aspetti semplificano la vita e francamente divertono anche me) ma ciò che emerge tra i giovani che usufruiscono principalmente di questa tecnologia per comunicare è che contrariamente al vero obiettivo, cioè quello di velocizzare la comunicazione, in realtà spesso la rallentano e la complicano. Lo staff tecnico di una società sportiva al passo coi tempi, è chiamato a confrontarsi con una comunicazione di squadra talmente frammentata da risultare spesso fonte di facili malintesi. C’è chi usa Twitter ma non Facebook, chi usa Facebook ma non Twitter, chi usa Skype ma non WhatApp chi invece solo gli sms e non le mail, chi

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di Barbara Fontanesi - www.fuoricampo.info

le mail le usa solo quando è sul lavoro, chi da casa le legge solo il sabato chi invece vuole il cartaceo… Voi capite bene che lavorando coi giovani e con tutto ciò che li circonda, dai nonni ai genitori, confrontarsi con un range di 60 anni di comunicazione variegata, diventa un mestiere nel mestiere!!! Il rallentamento dovuto all’organizzazione della tipologia del messaggio da mandare, non riguarda solo la comunicazione tra le persone ma coinvolge il metodo di ragionamento ed il pensiero… ormai abituati al “CopiaIncolla” il cervello sembra in coma farmacologico, in OFF per cui, di fronte ad una palla che non arriva mai uguale e che prevede un ragionamento costante ed immediato, il giocatore adolescente si trova improvvisamente in balia dello strumento, quasi totalmente incapace di gestirlo. Vista dalla panchina, è la palla che comanda il giocatore e non il contrario: sembra che il sano istinto della presa-difesa sia stato sostituito da atteggiamenti a tratti catatonici. Siamo di fronte ad un cambio di vita epocale (lo sport non ne è esente) e

questo richiede un gioco di squadra affiatato e cooperativo che coinvolge sia la “squadra visibile” (quella che scende in campo) che la “squadra invisibile” (genitori, dirigenti e presidenti) La forma interrogativa che caratterizza il titolo di questo articolo nasce dalla constatazione che in particolare i genitori, possono rappresentare una risorsa molto importante per i giovani atleti e per lo staff tecnico di una società sportiva ad una condizione: che evitino di assumere atteggiamenti che risultino poco produttivi, addirittura dannosi per la crescita psicosociale e il benessere dei propri figli. Capita spesso infatti di sentire gli allenatori lamentarsi del problematico rapporto con i genitori dei propri atleti ed esprimere la necessità di allontanarli dallo spazio fisico ed esperienziale di allenamenti, gare e partite. La mia esperienza mi porta a non condividere questo atteggiamento drastico nei confronti della famiglia, in parte perché l’esperienza dello sport può essere per i genitori un valido contributo per la raccolta di dati utili nell’educazione dei loro ragazzi (il


FUORI CAMPO

come si sta in campo comunica molte informazioni sul ragazzo), in parte per un semplice concetto di convenienza: portare i genitori dalla parte dei coach per non vedere vanificato il nostro lavoro settimanale in palestra. Semplificando la lettura del target genitori per questioni di praticità, i profili che ho avuto modo di identificare nel corso di questi anni in palestra, sono principalmente quattro: • genitori disinteressati che non attribuiscono alcun valore allo sport e ritengono addirittura che costituisca una distrazione nociva allo studio; • genitori particolarmente ansiosi/ premurosi che sono sempre presenti ma più per tenere sotto controllo le proprie preoccupazioni (infortuni o difficoltà incontrate dal figlio) che non per un genuino interesse; • genitori, spesso con una carriera agonistica alle spalle che non li ha portati ad una piena realizzazione personale, che vedono nell’attività del figlio una seconda possibilità per ottenere quello che lo sport ha negato loro in passato. Questi genitori sono portatori di aspettative eccessive che possono costituire un elemento di pressione insopportabile per i giovani atleti. Capita spesso che genitori così spingano i propri figli al continuo confronto con gli altri, facendo loro maturare il desiderio di essere i migliori e di dover vincere a ogni costo, senza dare il giusto valore al progresso personale; • genitori che partecipano con assiduità ad allenamenti, partite e gare dei figli, e che interferiscono addirittura con le scelte tecniche e tattiche degli allenatori, assumendo spesso atteggiamenti invadenti e toni poco consoni. I genitori hanno una responsabilità a monte nel promuovere un atteggiamento resiliente dei loro

figli verso l’impegno dello sport caratterizzato dalla disponibilità al sacrificio, dalla capacità di tollerare un giusto livello di frustrazione, di reagire ai momenti di difficoltà e nello stimolarli ad andare oltre i propri limiti. Questo atteggiamento predispone l’adolescente ad affrontare la fatica degli allenamenti in vista di obiettivi sfidanti e ne promuove la tenacia mentale, caratteristica tipica dei campioni, permettendo loro di fronteggiare efficacemente le contrarietà e a dare nuovo slancio alla propria esistenza. Quando una famiglia si mostra eccessivamente protettiva o asseconda con troppa facilità richieste e capricci, senza insegnare a un bambino o ad un adolescente il valore della pazienza e del merito, il rischio è che l’atleta-adolescente sia maggiormente attratto da facili divertimenti, dall’immediatezza dei media elettronici e preferisca una vita comoda e “virtuale” che mal si accosta alla pratica sportiva. Lo sport, oltre ad allontanare i giovani da questi rischi, può aiutarli a diventare più robusti, facendoli confrontare con difficoltà alla loro portata che li fanno diventare più resistenti allo stress. Ho potuto constatare nel corso di questi anni come la motivazione dei giovani sportivi sia fortemente condizionata dalle aspettative e dai comportamenti dei genitori e come sia fondamentale che l’atleta percepisca di scegliere autonomamente di praticare l’attività sportiva senza sentire eccessive spinte esterne, né ricevere particolari premi che potrebbero essere vissuti dall’atleta stesso come un tentativo di esercitare controllo da parte dei genitori. Alcune ricerche hanno dimostrato come la principale motivazione di giovani calciatori che provengono da famiglie svantaggiate sul piano culturale, con genitori che presentano modesti livelli di istruzione, lo sport rappresenti la possibilità di affermarsi e acquisire un più alto status socio-

culturale. Ma poiché genitori si diventa sul campo, in merito all’esperienza dello sport sono dell’idea che anche le famiglie debbano “scendere in campo”, attraverso corsi di formazione che permettano la partecipazione emotiva all’attività dei figli senza essere per questo invadenti e lasciando ai ragazzi ampi margini di scelta e autonomia. Una sana partecipazione emotiva implica la capacità di fare ai figli le domande giuste al termine di una partita, di passare dal “Hai giocato?” al “Ti sei divertito?”, di trasmettere il valore del miglioramento personale evitando il paragone con gli altri e l’esasperazione della competizione, ad utilizzare come principale metro per valutare la qualità dell’esperienza sportiva il fatto che i ragazzi tornino felici e sereni da allenamenti e partite. Una società sportiva dovrebbe coinvolgere i genitori nella pianificazione degli obiettivi societari, nell’ambito di riunioni in cui possano venire a conoscenza di ciò che la società sportiva si aspetta da loro e viceversa, segnalando eventuali difficoltà che ostacolano la salute sportiva dei propri figli in palestra. Altrettanto importante è la chiarezza con cui vengono esplicitati gli eventuali criteri di selezione e le prospettive di crescita agonistica all’interno della società sportiva. Per coinvolgere positivamente anche quei genitori poco interessati allo sport o che addirittura lo considerano un fattore di distrazione dallo studio, sarebbe importante stilare e consegnare alle famiglie un decalogo (una sorta di linea guida per la stagione che va ad iniziare) per sensibilizzare sul potere educativo dello sport non solo sul piano socio-relazionale, aspetto che viene più facilmente riconosciuto, ma anche sul piano cognitivo. Quindi per tornare alla domanda iniziale, i genitori nello sport possono essere una risorsa? A voi la risposta…

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RUBRICA TECNICA

Beach Volley Crescere mentalmente e tecnicamente durante l’estate, divertendosi e restando in forma.

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di Elisa Gatti e tutto lo staff del Settore Beach Volley Fipav Emilia Romagna

i può considerare il Beach Volley come disciplina propedeutica alla pallavolo? La mia opinione e quella di tutto lo staff del Crer settore Beach Volley, per il quale lavoro da anni, è assolutamente sì.

Tecnicamente • Altissimo numero di ripetizioni nell’allenamento e in gioco, considerato che si è sempre direttamente interessati all’azione essendo in due; • Ricezione/Attacco ripetuta costantemente con necessità di preparare l’attacco ricercando la giusta rincorsa in base alla ricezione che abbiamo effettuato. La sabbia rende ancor più difficile adattarsi con l’ultimo passo di rincorsa e si è stimolati a ricercare la giusta posizione di salto rispetto all’alzata; • Ripetizione dell’azione di entrata e alzata; • Bagher laterale fondamentale importantissimo in tutte le fasi di gioco; • Ricerca della perfezione tecnica su superficie instabile e adattamento a condizionamenti esterni variabili. Ad es. col vento contro o a favore, anticipare o meno le entrate in alzata, aspettare o ritardare la rincorsa, spingere il pallone in alzata o prolungare il contatto. • Battuta. Importantissimo saper effettuare vari tipi di battuta (float, salto float, a rotazione in salto o piedi a terra) per ricercare il punto sfruttando al meglio tutte le situazioni tattiche e/o di vento. • È necessario saper fare tutti i fondamentali. Battuta, ricezione, alzata in palleggio e in bagher, attacco, muro e stacco da rete, difesa, alzata di contrattacco e contrattacco. L’avversario gioca sulle nostre debolezze che vengono messe a nudo senza possibilità di farsi coprire o di nascondersi e questo è un grandissimo stimolo mentale al miglioramento. Gli atleti sono fortemente motivati alla ricerca del perfezionamento tecnico.

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Due falsi luoghi comuni: • Non si fa la rincorsa. Nel Beach Volley la rincorsa è fondamentale e NON il contrario, come spesso mi sento dire da chi ha giocato a “pallavolo sulla sabbia” scambiandola per BEACH VOLLEY. • Si impara a fare solo “pallette” senza saltare. Sicuramente per giocare a beach è necessario avere manualità, imparare a tagliare i colpi e a ricercare colpi veloci variando intra e extra rotazione. Noi stimoliamo i giovani a ricercare la rincorsa per arrivare ad attaccare forte anche sulla sabbia, cercando di insegnargli ad avvicinare il gioco a rete costringendo l’avversario a portare un giocatore/trice a muro, e allo stesso tempo stimoliamo a variare l’attacco utilizzando tutti i colpi. L’attacco forte rimane l’obiettivo da raggiungere che fa fare il salto di qualità agli atleti anche nel Beach Volley. Forse si è portati a questa erronea considerazione perché ovviamente all’inizio risultano più efficaci i giocatori/trici abili anche se non sanno saltare, non sono alte/i e non usano l’attacco forte.

Mentalmente • Pressione psicologica. La tattica avversaria punta spesso a tenere sotto pressione uno degli avversari in Ricezione/Attacco e a volte lo stesso giocatore viene cercato anche in difesa e contrattacco. Un atleta si trova spesso a dover reggere la fase Ricezione Punto con continuità fino a quattro partite al giorno. Il compagno che fa assistenza deve servire costantemente il suo socio con pazienza e dedizione. Non c’è sostituzione. Bisogna imparare a reagire e a tirarsi fuori dalle difficoltà, facendo perennemente i conti con i propri limiti bersagliati dall’avversario. L’allenatore non può parlare se non al termine del set e durante i timeout, che peraltro può e deve ricordarsi di chiamare l’atleta.


RUBRICA TECNICA

• Attenzione e concentrazione, nonostante la grande fatica e gli agenti di disturbo come vento, sole e caldo. • Aspetto tattico necessario da subito. Per poter giocare è importantissimo imparare a leggere le situazioni, ancor più che nella pallavolo. Si pensi ad es. alla difesa con un’ampia superficie da coprire in due o all’impostazione tattica della battuta in relazione al vento che cambia ogni 5 o 7 punti o alla decisione di cambiare gioco facendo ricevere/attaccare uno o l’altro giocatore avversario in certi momenti del set o alla scelta di giocare vicino o aperto in base alla difesa avversaria, o a dove gli altri stanno servendo o al vento. L’allenatore è fondamentale, ma è l’atleta a dover imparare a cambiare le scelte repentinamente in base alle situazioni, quando l’allenatore non può fermare il gioco o intervenire. L’atleta è costretto e stimolato a gestire la situazione. • Costante cambio di situazione di gioco e necessità di adattarsi rapidamente tatticamente e tecnicamente. Es. col vento: cambio campo ogni sette o cinque punti e devo riadattarmi alla situazione di vento opposta. • Altissima aspettativa del punto. Con una buona costruzione del gioco l’attaccante si ritrova a dover “mettere giù” palla contro muro e con un solo giocatore in difesa! Spesso nei giovani la grande difficoltà a costruire l’azione porta l’attaccante a vedere questa aspettativa disattesa ed è subito portato a fare i conti con la frustrazione di non riuscire a chiudere l’azione d’attacco positivamente.

Fisicamente

(dalla voce del Preparatore Atletico Beach Volley del CRER Davide Giannini). Il corpo di un’atleta, che gioca a beach volley, è sottoposto a sollecitazioni ben diverse rispetto a quelle che potrebbe ricevere giocando a pallavolo. Il gioco all’aperto, la durata media delle azioni di gioco, il gioco solo in due e quindi

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partecipare attivamente ad ogni azione, il disputare più gare nell’arco di una giornata, sono tutti elementi importanti per analizzare lo sforzo fisico a cui si è sottoposti giocando a beach volley. La differenza sostanziale che evidenzieremo è, ovviamente, nel terreno di gioco. Il giocare su un terreno sabbioso crea, già da solo, alcuni aspetti positivi per il fisico di un’atleta. • Gli atterraggi. Fra gli eventi più traumatici nella pallavolo c’è l’atterraggio dai salti. Sovraccarico di ripetizioni, sovrappeso, difetti tecnici e posture scorrette sono tutte condizioni che alla lunga portano a danneggiare caviglie, ginocchia, o schiena. Nel Beach Volley invece, l’atterrare sulla sabbia, una superficie morbida, diminuisce il trauma da atterraggio, riducendo il rischio di infiammazioni o altre problematiche. Giocare sulla sabbia permette di restare in allenamento pur mantenendo ridotto l’affaticamento da sovraccarico per arti inferiori e schiena, causato dagli atterraggi. • La prevenzione. La sabbia è una superficie mobile e in quanto tale instabile. Saltare, atterrare ed eseguire spostamenti sulla sabbia porta ad un automatico stimolo propriocettivo plantare, come se passassimo ore di allenamento sulle tavolette propriocettive o altri attrezzi simili. Gli esercizi fatti in palestra, a scopo propriocettivo, hanno una durata limitata, che come quantitativo non è neanche paragonabile al tempo passato da un praticante di beach volley a giocare sulla sabbia, inoltre si gioca a piedi scalzi, sensibilizzando ulteriormente i recettori plantari. Giocare a beach volley, contrariamente a quanto credono in molti, porta a una migliore stimolazione propriocettiva, allenando il corpo a prevenire futuri traumi distorsivi alle articolazioni degli arti inferiori. • Lo sviluppo della forza. Se pensate che sia impossibile sviluppare la forza senza sollevare la ghisa, vi sbagliate! Questo ovviamente non è un consiglio ad abbandonare la sala pesi, che resta un elemento indispensabile nella vita di ogni atleta. Tuttavia, il giocare sulla sabbia porta a sviluppare una situazione particolare: rende i nostri movimenti più efficienti.

L’efficienza ottenuta sarà principalmente dovuta ad un migliore reclutamento delle fibre muscolari e ad un incremento di coordinazione di lavoro dei muscoli, portando ad un aumento nelle performance atletiche. Queste caratteristiche sono normalmente ottenibili, allenandosi in palestra con appositi esercizi di preparazione atletica, oppure assimilabili automaticamente giocando sulla sabbia. • Importanza dell’alimentazione e dell’idratazione. Ovviamente questa è solo la punta dell’iceberg. Gli aspetti da analizzare e spiegare sarebbero molteplici. Riassumendo, giocare sulla sabbia è poco traumatico, migliora la prevenzione dalle distorsioni e aiuta a sviluppare la forza. Tutte situazioni ottime durante l’off-season, per allenarsi e arrivare in forma all’inizio del nuovo campionato indoor. Vi invito a fare un allenamento vero di beach volley! Grazie per avermi dato la possibilità di provare a incuriosire o a far cambiare idea a tutti gli addetti ai lavori del mondo della pallavolo che spesso demonizzano questa disciplina senza aver mai provato a capirne fascino e benefici.

Elisa Gatti Allenatore Beach Volley dal 2006 II° grado / III° Livello Giovanile Pallavolo Indoor Lavoro per: Beach Volley League Modena - Ravenna www.beachvolleyleague.com Selezionatrice Regionale Beach Volley http://www.fipavcrer.it/beachvolley Pallavolo: Direttore Tecnico Idea Volley Sassuolo da questa stagione

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