News 91-92

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Anderlini NEWS

30 ANNI DI S.DI P. TRA RICORDI, FOTO, LOGHI E MAGLIE

dicembre_gennaio 2016_BIMESTRALE

ANNO 19_N째 91-92

90 COPERTINE DI ANDERLINI NEWS



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Anderlini

SOMMARIO

NEWS

SCUOLA DI PALLAVOLO SASSUOLO 30 ANNI LUNGHI UNA VITA

LE TAPPE della storia della scuola IN SINTESI

GIOCATORI DI OGGI FILIPPO MONTORSI E ANNALISA MURATORI

LA S.DI P. ANDERLINI VISTA DA ERMANNO MONTANINI e giampiero peia

di Silvia Giovanardi

di Lori Pagliari e Giampiero Peia

SCUOLA DI PALLAVOLO SERRAMAZZONI UNA PARTE DI ME E DELLA MIA FAMIGLIA

I 30ANNI DELLA SCUOLA DI PALLAVOLO

30 ANNI DI LOGHI

di Paola Forni

FESTA

dello

ola di Pallavo Scu lo

ANDERLINI NEWS 90 COPERTINE

GIOCATORI DEGLI ALBORI ENRICO CARRETTI e CHIArA STORARI

SPORT

Ser ram azz o ni

ANDERLINI

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I FONDATORI della s.di p. RODOLFO GIOVENZANA E ANDREA NANNINI

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SCUOLA DI PALLAVOLO SERRAMAZZONI IL SUCCESSO

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UN PROGETTO INTELLIGENTE di Lorenzo Dallari

di Johnny Poppi

di Marco Mecchia

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GIOCATORI CHE HANNO RAGGIUNTO LA SERIE A RICCARDO PINELLI E ALESSIA GENNARI LA SCUOLA DI PALLAVOLO SEMPRE PIÙ “A PORTATA DI MANO”

30 ANNI DI IMMAGINI

di Marcello Galli

ADDIO ALLA CARTA STAMPATA

30 ANNI DI MAGLIE

di Daniele Soragni

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Anderlini NEWS

I 30

anni della

Il G.S. Scuola di Pallavolo nasce nel 1985 da un’idea di Andrea Nannini e Rodolfo Giovenzana. Andrea Nannini nazionale olimpico pluriscudettato come giocatore con la maglia della Panini Modena. Una carriera, in qualità di allenatore, di primissimo piano, sia a livello giovanile che di Serie A1 guidando squadre come Panini Modena e Gonzaga Milano. Lascia la Scuola di Pallavolo nel 2006 e attualmente collabora con Modena Volley per il settore giovanile.

Rodolfo Giovenzana nazionale olimpico e vincitore di quattro scudetti con la Panini Modena. Come allenatore, nel campionato di Serie A1, ha guidando in campo maschile squadre come Gonzaga Milano ed Edilcuoghi Sassuolo e in campo femminile il Volley Modena ricoprendo inoltre l’incarico di 2° allenatore della Nazionale A Italiana sia maschile che femminile. Attualmente è Presidente Onorario della Scuola di Pallavolo Anderlini.

I fondatori Rodolfo Giobbe Giovenzana-Andrea Nannini 1985

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Nel 1985 i ragazzi/e iscritti alla Scuola di Pallavolo Anderlini sono 25 dopo qualche anno e più precisamente nel 1996 i numeri si ampliano e i ragazzi iscritti arrivano a 226 più 12 dirigenti e 9 tecnici. Dalla stagione 1991/92 la società estende il proprio nome in G.S. Scuola di Pallavolo “Franco Anderlini”, intendendo in tal modo ricordare la memoria ed i trascorsi di uno dei personaggi leggendari della pallavolo italiana. Nel 1997 nasce la Scuola di Pallavolo Serramazzoni che entra a far parte del mondo Anderlini. Sempre nel 1997 con la rottura dei paradigmi che avevano sorretto la gestione della società sino ad allora, nasce l’esigenza di “spingersi oltre” e dare risposte ai “Perché” facevamo le cose. A quel punto la Scuola di Pallavolo Anderlini vuole rappresentare un modo nuovo di concepire lo sport, offrendo l’opportunità ai giovani di avvicinarsi al mondo sportivo ed in particolare a quello della pallavolo con un approccio nuovo. Si educa, si insegna un modello di comportamento e su questi presupposti si sviluppano la pratica sportiva, l’educazione alimentare e sanitaria, il rispetto di sè, degli altri e dell’ambiente. Una sana e corretta attività sportiva è presupposto necessario per un equilibrio sia fisico che mentale della persona e per il raggiungimento di traguardi sportivi performanti. Nel 1997 quindi parte un progetto di ristrutturazione societaria che porterà all’attuale Scuola di Pallavolo Anderlini che in questi 30 anni si è conquistata definitivamente i grandi meriti che le vengono riconosciuti per i valori umani, sportivi ed educativi di cui si è fatta promotrice. L’impegno è quello di creare una vera e propria cultura dello sport, ossia non vivere lo Sport solo come momento agonistico e di competizione, ma al contrario, viverlo come piacere di stare insieme,


I 30 anni della scuola di pallavolo

in comunione con se stessi e in rapporto continuo con gli altri. L’abbattimento degli steccati che circondano il vecchio concetto di Società Sportiva fa nascere nell’anno 1998 un importante progetto di collaborazione denominato “Progetto Scuola di Pallavolo” ora “Anderlini Network by Kinder+Sport®”, che ha coinvolto, nell’anno della nascita, 7 (sette) società del territorio modenese per arrivare nel 2015 a coinvolgere 56 società sul territorio Nazionale e 5 in Europa (Spagna, Francia, Svizzera, Malta e Serbia), tutte facenti parte dell’Anderlini Volley Community.

Logo Anderlini Volley Community

Gazzetta dello Sport 20-02 1984

Serramazzoni. Le Nazionali Juniores Polacche al Camp 2003

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Fanano MO Educational 2014

L’allargamento dell’attività agonistica in campo europeo, i progetti nelle Scuole Elementari, i progetti di turismo sportivo come il Volley Camp, l’organizzazione di innovativi percorsi motori come il Progetto Pallandia per i bimbi dai 3 ai 6 anni assieme ad insegnanti, tecnici ed educatori di prim’ordine, sono l’anima, la forza, e il cuore trainante della Scuola di Pallavolo Anderlini. Nell’anno 1994 nasce il Progetto “Sport a Scuola” si avvia quindi uno stretto rapporto di collaborazione con il 1° Circolo Didattico di Modena

mettendo a disposizione delle Scuole Elementari un istruttore, laureato in scienze motorie, in affiancamento ai maestri. Negli anni il progetto si allarga ai Comuni di Serramazzoni (1997), Maranello e Pozza (2001), Sassuolo ( 2006), oltre a interventi a Pavullo, Lama Mocogno, Prignano e Pievepelago. Nell’anno 2000 nasce il sito www.scuoladipallavolo.it che subito parte con forte entusiasmo attestandosi, già nei primi mesi, su una media mensile di circa 2.500 accessi, ora oltre i 30.000 accessi. Contemporaneamente lo sforzo

La Nazionale Brasiliana ospite della S.di P. Anderlini luglio 2014

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organizzativo della Scuola di Pallavolo si estrinseca anche nel progetto “Scuola di Pallavolo Pallandia” dedicato ai bambini dai tre ai sei anni, “Imparare giocando” immergendosi nel mondo fantastico della fiaba. Nel 2010 nasce il primo EDUCATIONAL con lo scopo di riunire persone che amano la pallavolo indipendentemente dal ruolo e dal livello, di trascorrere tre giorni all’insegna dello star bene insieme con ampi spazi dedicati alla conoscenza del territorio, all’enogastronomia locale e i sapori tipici unitamente a momenti Festa Sport a Scuola a Maranello


I 30 anni della scuola di pallavolo

Aldo, Giovanni e Giacomo partner Scuola di Pallavolo

di confronto con il mondo “Scuola di Pallavolo Anderlini”, in uno scambio di idee tra Società, Organizzazioni ed Enti che condividono gli stessi valori ed obiettivi. La Scuola di Pallavolo di anno in anno incrementa sensibilmente il numero dei propri tesserati (dirigenti, tecnici, atleti) ponendo in questo modo le basi per ulteriori futuri successi. Il programma tecnico, infatti, prevede un continuo potenziamento del settore giovanile, tanto maschile quanto femminile, ed il perseguimento

di risultati tecnici sempre migliori, che ci possano collocare al vertice del volley nazionale. Grande soddisfazione ci viene dalla realizzazione del Magazine “Anderlini News” (nasce nel settembre 1997), organo di informazione ufficiale della Scuola di Pallavolo, bimestrale con tiratura di 4.000 copie ad uscita, con servizi fotografici e articoli sull’attività della S.di P. con varie Rubriche Tecniche. Il Magazine che dal 2016 sarà solo in formato digitale, ci permette di comunicare, informare e rendere

maggiormente partecipi delle attività della Scuola di Pallavolo tutti coloro che ne sono interessati, a partire dai nostri ragazzi e dalle loro famiglie. Altrettanta soddisfazione ci deriva dalla confermata realizzazione per il diciottesimo anno consecutivo dell’Album delle Figurine, un vero e proprio Almanacco annuale da consultare ogni qualvolta vorremo ricordare chi c’era, come eravamo o ripercorrere i momenti felici trascorsi insieme.

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Anderlini NEWS

Organico e attività La S.di P Anderlini ha vinto:

53 Titoli Provinciali FIPAV • 37 Titoli Regionali FIPAV • 5 Titoli Italiani FIPAV • 1 Boy League • 4 Titoli Italiani CSI

Under 14 Campioni d’Italia Boy League 2006

Campioni d’Italia U14M 2005-2006

Campioni d’Italia Under 16 Maschile 2005/06

Campioni d’Italia U14F 2008 2009

Campioni d’Italia U16F 2006 2007

Attualmente l’organico della S.di P. Anderlini è composto da 1322 persone:

96 tecnici • N° 43 dirigenti • N° 153 ragazzi/e progetto Pallandia • N° 314 ragazzi/e minivolley • N° 229 ragazzi agonistica • N° 487 ragazze agonistica • N° 17 squadre agonistiche maschile • N° 35 squadre N°

agonistiche femminile

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Campioni d’Italia U18F 2008 2009


I 30 anni della scuola di pallavolo

La S.di P. Anderlini organizza: Torneo Internazionale

“Kinder+Sport® Winter Cup” maschile Under 15/17/19 e femminile Under 14/16/18 con

quasi 200 squadre partecipanti • Torneo Internazionale

“Kinder+Sport® Spring Cup” maschile Under 14 e

femminile Under 13 con quasi 200 squadre partecipanti •

Torneo Internazionale “Bussinello”, un circuito

di tre tappe di tornei Under 16 femminile e Under 15 maschile con fase finale internazionale a 22 squadre • Torneo Nazionale

“Serra Cup” • Torneo di minivolley “Volley in Maschera” • Torneo di minivolley “Kinder+Sport® Christmas Cup” • Torneo di minivolley “Festa Minivolley by Kinder+Sport®” Volley in Maschera PalaPanini

Staff S di P al Workshop Settembre 2015

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Anderlini

I 30 anni della scuola di pallavolo

NEWS

La S.di P. Anderlini organizza, nel periodo estivo:

Volley Camp a Fanano, Sestola, Volterra, Riccione, Molveno, Sestri Levante, Malta e Barcellona • Centri Estivi Pallandia a Modena e Serramazzoni

John Kessel all’Anderlini Volley Camp

Infine la Scuola di Pallavolo coltiva un

“sogno”: la realizzazione

di un Centro Sportivo “Anderlini Volley

Village”

che

vorremmo

diventasse punto di riferimento tecnico e sociale per l’intera città di Modena. 30 giugno 2013 Giovenzana lascia la Presidenza

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I FONDATORI DELLA SCUOLA di Pallavolo

Chi è Rodolfo “Giobbe” Giovenzana Insegnante di Educazione Fisica, personaggio schivo e riservato, ma di grande efficacia agonistica tanto da far considerare, come giocatore, indispensabile la sua presenza in campo. «Vengo da una famiglia di sei fratelli tutti mugnai. Mio padre è stato l’unico a intraprendere la carriera di insegnante di educazione fisica e io ho seguito le sue orme», ci racconta Rodolfo Giovenzana, per tutti Giobbe, nato a

Cavezzo nel 1949, figura di spicco del volley modenese, presidente Onorario della Scuola di Pallavolo Anderlini. «Mi sono trasferito a Modena quando avevo 6 anni e a quell’età ricordo che trascorrevo le vacanze estive in colonia in Appennino, dove un maestro mi fece conoscere la grande passione della mia vita: la pallavolo. La mia prima partita fu su un prato di montagna in discesa, con un filo montato al momento come rete: è

di Marco Mecchia

iniziato tutto da lì - sorride Rodolfo prima di approdare alla pallavolo nel 1963, ho fatto basket e scherma ma ho capito che la mia strada era un’altra e sono arrivato a giocare nella squadra dei Vigili del fuoco, il Menegola, che poi si trasformò in Panini nel 1966. La Panini degli anni Settanta, Ottanta - prosegue Giovenzana - era formata quasi integralmente da giocatori di Modena e questa fu una esperienza irripetibile per il cambiamento nella pallavolo italiana».

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Anderlini NEWS

Giobbe inizia la sua avventura pallavolistica a 14 anni ed a 17 veste la sua prima maglia azzurra nella Nazionale Juniores guidata dal Prof. Anderlini, suo allenatore anche nella Panini di Modena. Già nel campionato di serie B 67/68 Anderlini lo impiega come centrale del sestetto titolare che conquisterà la promozione in serie A e solo successivamente viene schierato nel ruolo di schiacciatore-ricevitore, ruolo che gli aprirà ben presto le porte della Nazionale A. Nato a Cavezzo il 22 febbraio 1949, Giobbe ha sempre avuto la stima di compagni e avversari per la correttezza e la tranquillità con le quali ha saputo affrontare anche gli incontri più impegnativi. Dotato di ottima tecnica individuale e, pur essendo in possesso della necessaria potenza, non di rado opta per soluzioni di precisione che ne esaltano la sagacia tattica ed il senso della posizione. Preciso e attento in ricezione e difesa, rappresenta per la squadra un punto di equilibrio indispensabile. Nel 1973 ha già vinto due dei quattro scudetti che conquisterà con la maglia della Panini ed esordisce in Nazionale

A, con la quale partecipa a tutte le grandi manifestazioni internazionali, comprese le Olimpiadi di Montreal che vedono l’Italia qualificata per la prima volta. Dopo 10 anni consecutivi e 175 presenze in maglia azzurra chiude la sua avventura in Nazionale nel 1977 ai Campionati Europei ad Helsinki. Proprio in quell’anno lascia la Panini per accasarsi all’Edilcuoghi di Sassuolo e la stagione successiva alla Polenghi Milano dove ricopre anche il ruolo di allenatore. Nel 1981 ritorna a Sassuolo ed ottiene subito un brillante terzo posto in qualità sempre più di tecnico e meno di giocatore, appaiando in classifica proprio la Panini. Nel 1984 si conclude la sua carriera agonistica e la nuova attività di allenatore a tempo pieno lo porta ad allenare sempre nel settore maschile sino al 1986. Nel 1987 ritorna nella città che lo ha visto protagonista per un decennio, alla guida della squadra femminile Volley Modena, targata Civ&Civ. La formazione è forte e motivata, potendo contare su un organico che ha nella fuoriclasse Paula Weishoff

Chi è Andrea Nannini Nello sport predisposizione e capacità tecniche non sono elementi sufficienti per determinare a priori se un atleta diventerà o meno una stella di prima grandezza. Questo è ancor più vero se ci riferiamo a discipline di squadra dove l’abilità individuale deve essere supportata da una chiara visione di gioco, rigore tattico e spiccata personalità. Andrea Nannini, che nasce a Formigine in provincia di Modena il 12 dicembre 1944, è dotato di tutte le caratteristiche che fanno di uno sportivo un campione e di un campione un fuoriclasse.

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la sua punta di diamante. Dopo aver terminato al terzo posto la regularseason, Giovenzana porta le gialloblu alla finale scudetto che la Teodora Ravenna si aggiudica solo al termine di quattro incontri emozionanti e tiratissimi. Per ben cinque anni guida la formazione modenese conquistando una Coppa Italia ed un secondo posto in Europa nella Coppa delle Coppe. L’esperienza maturata nel settore femminile lo porta a ricoprire l’incarico di secondo allenatore della Nazionale Italiana terza agli Europei in Germania nel 1990. Dal 1992 al 1996 guida la formazione di Spezzano in serie A2 femminile per poi dedicarsi dal 1997 allo sviluppo della Scuola di Pallavolo F. Anderlini della quale ne è ora presidente Onorario. Dopo aver sperimentato ai massimi livelli le due facce della pallavolo professionistica, il popolare “Giobbe” insegue con la Scuola di Pallavolo Anderlini quelle soddisfazioni e quegli entusiasmi che solo la pallavolo giovanile è in grado di trasmettere.

di Marco Mecchia

A 16 anni lo vediamo nelle fila della C.D.R. Minelli che appena due anni dopo lo fa esordire in serie A. Arriva subito la chiamata della Nazionale Juniores e quella ben più importante di Trinajstic, allenatore della Nazionale azzurra impegnata nei test premondiali. Esordisce ufficialmente a Lucca il 22 settembre 1962 affrontando una selezione giovanile polacca e viene successivamente incluso nella rosa che parteciperà ai Campionati Mondiali di Mosca. Il 27 luglio 1976 va in scena Brasile-Italia nell’ambito delle Olimpiadi di Montreal che per Andrea costituiscono l’ultimo atto in maglia

azzurra. Il suo score parla di 193 presenze distribuite nell’arco di 14 anni durante i quali ha partecipato a due Campionati Mondiali, due Europei e due Universiadi tra cui quella vittoriosa di Torino nel 1970, un’avventura cominciata insieme a Moisè e Bellagambi e terminata a fianco di Negri e Dall’Olio. Nel 1964 si trasferisce a Firenze dove per quattro anni veste la maglia della Ruini di Mattioli e Salemme. Il primo alloro, lo scudetto 65/66, gli sfugge ad opera della Virtus Bologna che prevale nello spareggio di Milano per 3-2. Si ripaga però due anni dopo quando,


I FONDATORI DELLA SCUOLA di Pallavolo

battendo a Faenza la Salvarani Parma, si aggiudica con la formazione toscana il titolo italiano. Terminati gli studi all’ISEF è tempo di tornare a Modena dove la Panini sta allestendo una compagine molto competitiva. Il primo torneo fa da prologo al tricolore conquistato l’anno seguente. Nannini è un giocatore completo, eccellente in tutti i fondamentali e soprattutto dotato di quella mentalità vincente indispensabile per galvanizzare se stesso e i compagni nei momenti topici dell’incontro. Gli scudetti del ‘70, ‘72 e ‘74 lo vedono sempre all’altezza della sua eclettica bravura, ma al termine della deludente stagione 74/75, sia per l’avvento di Skorek che per le allettanti offerte ricevute, Andrea decide di mettere il suo talento al servizio della Klippan Torino che allinea giocatori di grande spessore tecnico come Karov e l’emergente Lanfranco. Il destino vuole che proprio Panini e Klippan giungano alla pari nella poule scudetto. Il 16 maggio l976 le due squadre si ritrovano a Milano dove questa volta oltre la rete non ci sono avversari qualsiasi ma tutti i compagni di un recentissimo passato. La partita non ha molta storia poichè il divario tra le due squadre è ancora evidente,

anche se nella regular season la Klippan aveva seccamente battuto la Panini a Torino. L’anno successivo il Gonzaga lo chiama a Milano per fare da chioccia ad un manipolo di giovani di classe non eccelsa ed Andrea si trova per la prima volta a combattere nei bassifondi della classifica. Gli ultimi due anni con la maglia del Vianello Pescara rappresentano il passo d’addio alla pallavolo giocata. La sua attività di tecnico inizia nel 1980 alla guida della Transcoop Reggio Emilia. L’anno successivo arriva la prima chiamata da parte di un club della massima serie, il Casio Milano che ha appena ingaggiato

un palleggiatore un po’ “speciale”, Francesco Dall’Olio. La squadra non è fortissima ma la stagione seguente ottiene un inaspettato terzo posto prendendosi il lusso di strapazzare la Panini in casa e fuori ma soprattutto sopravanzandola nella classifica finale. È giunto il momento forse a lungo sognato, dirigere in panchina la squadra della sua città. La Panini sta facendo notevoli sforzi economici per tornare a primeggiare dopo diverse stagioni non proprio brillanti, ed affida ad Andrea una rosa di giocatori molto valida. Il gap tecnico nei confronti di Torino e Parma non è ancora completamente colmato, ma il terzo posto finale arriva a coronamento di una stagione ricca di soddisfazioni e bel gioco. Il torneo 84-85 può riportare la Panini ai fasti degli anni ‘70 perchè con il ritorno di Dall’Olio e I’arrivo di Quiroga e Dametto la formazione gialloblù è sicuramente tra le pretendenti allo scudetto. La stagione regolare è infatti esaltante con appena due sconfitte e la finale dei playoff appare una semplice formalità, ma la Mapier Bologna infrange dolorosamente le speranze modenesi. Tra la Società e Nannini scoppia una polemica violenta ed il divorzio è inevitabile. Andrea approda alla Sauber Bologna dove rimane cinque anni. Dopo Mantova si dedica anima e corpo alla Scuola di Pallavolo Anderlini sino al 2006, attualmente collabora con Modena Volley per il settore giovanile.

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30 anni raccontati con immagini • stagione 2004/05 e 2005/06

aschile, Under 14pM ia al ovatti, ’It R d o ni io lip Camp o Andreoli e Fi ini, 20 05/06 an ch ef all. St dir. William Fran

, 16 Maschile , ’Italia Under hi Campioni d rdi e Daniele Mazzucc 6 /0 Berna cigno, 20 05 all. Cristian dir. Luca Rus

harleroi, 20 05 Torneo di C

pponese Juniores Gia La Nazionale a Serramazzoni, 20 05

Lo

ivolley al staff del min

tmas, 20 05 Merry Chris

23 25 35


Under

24 36

a Barcello 14 femminile

na, 20 06

rneo mminile al to L’Under 18 fe di Sulzbach, 20 06

nomico d gastr,o20 06/07 dello stan llo ne si Lo StaffTr us B o al ofe

udetto la Finale ,Sc 06/07 20 Genitori al ile in m m Under 16 fe


30 anni raccontati con immagini • stagione 2006/07 e 2007/08 com Starker Anderlini Uni , 20 06/07 alia Under 16 ’It d ne io p Cam

gioli, ianni Pog07 Galli, GTo a, 20 /08 m Marcello i D o ic Feder

L’Under 18 fe

mminile Vic

e Cam

, 20 07/08 pione d’Italia

e icardinho08 i P.con Ryl ella S. d and, 20 lle o V a Lo staff dSa i tt rtore

i Marco Friger co Neviani eionali, 20 07/08 ar M i d ile asch Finali Naz L’Under 14 m bronzo alle

23 25 37


igeri e arco Fras Sighinoallfila, M m chile a p p ta Matteo D ndi llo, 20 08 Mauro eloTr ofeo Bussine d

Volley in Mas

24 38

chera

, 20 09 al PalaPanini

ile vince Femminllo , 20 09 L’Underfe16 ne si us B il Tro o

all. D

Femminile, Under 14 i d’Italia ia ro, 20 08/09 ta na g Pi Campine ni Stefan avide Soatti

hi e Mazzucc 08/09 all. Danoielale , 20 SI i, C as e m ev lli Bort ’Italia A Campioni d eserto, dir. Roberto Stefania Lod


30 anni raccontati con immagini • stagione 2008/09 e 2009/10

’Italia Und Campioni d

er 18 Femm

at Nasce l’Educ

inile, 20 08/0

ional a Sesto

9

la, 2010

vince la ker Under 18up, 20 09 ar St m co ni L’Anderlini Urima Anderlini Winter C p

y olten Volle 0 erg al Mlin /1 b 09 en tt 20 ur i, W i del la S.di P. Ander I tedesch el d zi ragaz Campus coi

Ilenia Pa

uscigno al nini e Luca R

tmas, 20 09 Merry Chris

23 25 39


Giovenzana li e RodtroalfoKinder+Sport g Lu na ti en 1 Val ship la partnS.er erlini, 2010/1 presentano e di P. And

Torneo olley alsa Il minivrr a Pi , 2010 e To La o Sott

miens e osmai, A h, 2010 Maioli, riCa ac b lz Su Poggioli, G ualtie

istmas erry Chr ale al Mer ort, 2010 Babbo Natb y Kind +Sp

24 40

i Anderlin tata da na intervisal li, 2011 ti et o zi ch na ac i Sc Chiara Channel alle fin

ola 18 a Sest dell’Undyer , 2011 us p am C Le ragazoze Volle per il M lten


30 anni raccontati con immagini • stagione 2010/11 e 2011/12 i e Giaco Aldo Giovann

o le maglie mo presentan ne 2010/11 della stagio

i dirige arbolin16 e 18 Massimon Bl’U er nd co to erlini, 2012 nd la l’allenammen Pa al ili fem in

iacomo vanni e G Aldo Goio“A iovanni e” G o ld un presentan o for Camer2011 Giacoml’E al uropa92,

ne i inizio stagio WorkshopdidSestola, 2011/12 al Castello

landese niores O er nale Juer i con l’U, nd La NazioPa lin nd la 2011 al 18 femminile

23 25 41


al 1 Universtt i di serie A ppapedre Le squadore Fo e a en d o al Volley M Bergamo si sfidan 2012 MaratonAIL,

lley lo Youninga,Vo 2013 S.di P. alea la el ar d M o p p Ig ru a Il g on the Beach

eg Campioni R

Educational2

a Sestri Leva

ionali Ragaz

/13 ze CSI, 2012

nte, 2013 alia Juniores

’It Campioni d

24 42

er 18 egionali Und Campioni Rfemminile, 2012/13

CSI, 2012/13


30 anni raccontati con immagini • stagione 2012/13 e 2013/14 ne della Prima edizio Anderlini Carta Etica

li li Naziona ita le Fina nte vi sp o ile P. in i d m S. m La Under 16defePazzi, 2013/14 Casal da Volleyrò

miato ana prera Giovenzne lla se dtaelin Rodolfo ro ’O la d ne sidenzai, 2013 col Pallo ia la prend lin cui lascS. er A di P.

olley i SittingloV corso dPa , 2013 vo lla Nasce il uo i d alla Sc la

n i ragazzi liana co amp le Brasier Volley C i lin La Naziona 14 nd 20 l’A , ni del ni Pa la al Pa

al

uzzioli , DallariMealM , 2013 ta Berrutona i d l2 l’Educatio

zzi, 19 di Barioona li la Underpio el d eg R zi ni az g ra I zù Cama Lugo, 2013/14 Peluso e Vez

23 25 43


Le ragazze d

inile 14 femm ell’Under , 2015 a Barcellona

izione Seconda ed

up, 2014 della Serra C

nal2 i all’Educatio Andrea Zorz di Volterra, 2014

24 44

ano le o preseVnt Giacom aggio ill e i nn al 5 va /1 io G 14 Aldo ella stagione 20 femminili, 2014 d li ia lie mag dei Mond

2 Educational

cia, 2015 a Sète in Fran

rram inivolley a Se Festa del M

azzoni, 2015


30 anni raccontati con immagini • stagione 2014/15 e 2015/16

la al er 18 Vio20 arker Und com StTo Vienna, 15 ni i U d i eo lin rn er nd L’A

idano la S.di P. sfd zi della cc iglione Pa I ragazne al a la a Expo, 2015 Selezio derPo rt o Sp + Kin

egionali Campionie R SI, 2015 C ev Alli

iani al ti e Nevo UniLorenzetne a, ss an re p nz ve io io G stag arker, 2015/16 i inizio co d p o St sh m rk o W

Bimbi e ina deiup , 2015 chili di ClaasSe as C a m rr 15 er Le Und olley si sfidano al V Modena

23 25 45



30 anni raccontati con immagini • CAMP

lley Camp Anderlini Vo

lta al Camp di A Andrea Giani di Sestola, 20 08 one Specializzazi

p di Alta nzetti al Camola, 20 07 re Lo o el ng A one di Sest Specializzazi

i Special li all’Anderlin Liano Petrel amp di Sestola, 2014 C

venzana Rodolfo Gio nderlini l se es K hn Jo wn all’A e Carl McGodi Sestola, 2013 p am C l ia ec Sp i Special li all’Anderlinola, 2014 no ag er Pi st Luca Camp di Se

essel con zie e John K Cody McKennderlini Special Camp 13 un atleta all’A di Sestola, 20

47


o Severi ossi, FedlieralicCamp di Diego Rce al G llo e Mar Serramazzoni, 1997

Camp le cubana alni, 1998 La Naziodna i Serramazzo

Juniores al ionale PreLa Nazd azzoni, 1998 am rr Se i Camp

24 48

amp annini alniC , 1999 Andrea N zo az am rr di Se

1999 rramazzoni, Camp di Se


30 anni raccontati con immagini • LA STORIA DEL CAMP ni, inelli, Nanni ndreoli, Bid i Rossi, Galli. A . ni zo az occhiat a Serram 1997 Camp pi, Severi, Giobbe. Ingin Pop

ecial erlini Sp l all’And 2013 , la o st Se John Kesse i Camp d

erlini osetti all’And p, 2011 Giuseppe B Special Cam

y Camp1 Errea Vooltlle 01 di V erra,2

amp i Volley C20 15 Anderlin di Riccione,

Volley Camp

di Cervia, 20

03

y Camp Errea Voglle 12 di Lu ano, 20

lish&Volley AnderlinipEdng i Malta, 2014 Cam

23 25 49


ria di Zagab maschile llo 2010 ne si us B La selezioalne o fe Tro

nce Volley vi20 Trentino llo 12 ne si us B o fe il Tro

llievi l. Naz. A20 13 osca-Seus llo ne si Dynamo M B ile Trofeo ch as M le na Fi

ne Trofeo Bussi

24 50

llo 2014

Volleyrò supera al e 2015 m Starkeirne co fin ni U lla i lin er zz L’And Casal de Pa

Le 32 squad

re dell’edizio

ne 2010


30 anni raccontati con immagini • STORIA DEL TROFEO BUSSINELLO

inile Finale Femm

r nicom Starke L’Anderlini U

vince l’edizio

ne Trofeo Bussi

llo, 2011

ne 2011

I migliori gio

catori dell’e

dizione 2012

nce aytona vi erlini Dd 04 nd 20 A ne P. i io d iz S. l’e La

Berlin) rause (SCC tore Sebastian K Miglior Gioca20 05 dell’edizione

llievi ionale A20 one Naz llo 13 ne si La Selezi us B o al Trofe

o Bergam13 papedredttizi io ne 20 La Fopvi nce l’e o Bus llo ne si del Trofe

23 25 51


Estivo Serra 1997 Centro

Estivo Serra 1997 Centro Poppi Johnny

uola ort a Sc19 ello Spaz 98 , ni Festa dSe zo am a rr

rt a dello Sp, o la Festa 1999 no na ig Lo staff aluo Pr i Sc la d

estra ne della pal n il Inaugurazio Geodetica cohi e Bonucc1997 Sindaco nz ana, ve io G lfo o d Ro

etto el Prog19 zione daz PresentaSe zoni, 97 am rr P. i d S.

ivolley della8 po di Min Un grupSe zoni, 1997/9 az am rr S.di P.

di P. y della S.97 /98 Minivolle i d 19 o , p ni p zo ru g Un Serramaz

24 52

di P. inile di S.97 /98 16 femm 19 , ni Under Se zo az rram


30 anni raccontati con immagini • LA STORIA DELLA S.dip. SERRAMAZZONI 1998 Festa Sp

ort a Scuola

Serra

14 Serra Cup, 20

rie C azzoni di Se Trofeo Serram Maschile, 2012

12 Serra Cup, 20

Scuola lo Sport a 99 Festa deld i Prignano, 19

pponese nale Giaam azzoni La Nazio rr Se a s Juniore 25 -08 -20 04 gioca andese S. nale Finl di P. la n La Nazio co le vo ni, 2010 un’amiche zo az am rr Se

Festa Chius

o ura del Miniv

lley, 2011

23 25 53


dei untdown al la Parte il co inili 2014 m m Fe 13 li ia 20 , Mond ort Winter Cup Kinder+Sp

vince la femminr ile , 2012 up C L’Under 16 te in rt W Kinder+Spo

rt Kinder+Spo

24 54

vince la maschile L’Undero19 r Cup, 2012 te in W rt Kinder+Sp

rt Kinder+Spo

al Winter Party

Mac2 2014

2014 Winter Party


30 anni raccontati con immagini • LA STORIA DELLA KINDER+SPORT WINTER CUP ali o per lerfin nini gremoitrt inte Cup W Il Pala Pa Sp + er della Kind

“La leggend

+Sport la Kinderup 12 Lo staff delW inter C 20

lante” lavolistarcvo hi, 2013 a del palat o St ro Te al

i l’Anderlin izione dgel li, 20 09 el an La prima ed Pa la al Pa Winter Cup

i” fenomen13 azione dSti o rchi, 20 La “gener ro at Te al

r lini Winte 10 lta l’Ander 20 vo , a ni m ni ri p Pa la la Pa Per Cup gioca al

23 25 55


S c u o l a

d i

P a l l a v o l o

Anderlini NEWS

Una parte di me e della mia famiglia!

di Paola Forni

Scrivere della S.diP. Serramazzoni, significa scrivere di una parte importante della mia vita. Una parte di vita che ha segnato tanti momenti con grandi gioie, soddisfazioni ma anche incomprensioni e rotture che purtroppo fanno parte della vita. La Scuola di Pallavolo Serramazzoni ha rappresentato per me un posto sicuro dove andare, io pianzana di Cento, arrivata a Serra nel 2003, dove non conoscevo nessuno e dove un’amica di mia suocera parla di me al mio futuro capo… e così per un gioco di passa parola, mi ritrovo a ad un colloquio di lavoro nella mansarda della casa di Johnny Poppi assieme a Giobbe, (andare a parlare con un ex allenatore di serie A, Nazionale, atleta Olimpico... mi sentivo agitata ed anche in soggezione) ma di fronte a me ho trovato due uomini splendidi, Johnny con la sua calma, il suo spirito sempre positivo, la sua super organizzazione, Giobbe, che quando parla starei delle ore ad ascoltare, con il quale ogni occasione d’incontro è un occasione per imparare e vedere le cose da un diverso punto di vista. Ricordo quella mattina dove per la prima volta ho iniziato a sentir parlare di Filosofia della Scuola di Pallavolo. Da quel giorno, la Scuola di Pallavolo è diventata parte di me, della mia famiglia. La società era composta da Johnny allenatore e direttore tecnico, da me, da Luca Bacchi, Stefano Scaruffi e Loredana Ghiddi, più una serie di ragazzi che ci facevano da secondi allenatori. I miei ricordi non vanno tanto alle vittorie o alle sconfitte, ma al gruppo di allenatori che lavoravano al freddo di quella Palestra Geodetica, tanto contestata ma tanto amata. In quella palestra d’inverno era freddo, molto freddo, spesso si creava condensa e pioveva in campo, ricordo i riscaldamenti delle mie ragazze…

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carta in mano, via ad asciugare il campo per poter giocare, ricordo gli allenamenti con la tuta indosso, da parte degli atleti e spesso la giacca a vento indosso agli allenatori , ricordo il termometro nascosto agli occhi degli arbitri, per non far vedere che le temperature non erano quelle giuste per poter giocare, ma a noi andava bene, eravamo in palestra avevamo voglia d’insegnare ed i ragazzi avevano voglia di giocare…. Ricordo il vecchio pulmino che una volta a Corlo ci ha lasciato a piedi, e tutte le mie ragazze giù a spingere e via verso Serramazzoni, ricordo la prima e unica volta che ho visto un’istrice: tornavamo da una partita eravamo sulla Giardini e davanti a noi un grosso animale che ciondolando attraversava la strada ci ha fatto fermare in mezzo al niente non sembrava neanche reale……se ci penso mi viene tanta nostalgia, le bimbe di allora ormai sono donne, laureate, patentate, fidanzate o sposate… Per me ci sono state varie svolte in questi anni, la prima una sera di Gennaio 2006, Johnny Poppi che era il mio responsabile mi chiama, vado a casa sua, sempre in quella famosa mansarda, mi consegna un cd con dentro tutti i documenti della società da quando è nata e mi dice:” da domani io non ci sarò più, ho avuto un’offerta alla quale non posso dire di no, quindi diventerai il Direttore Tecnico, potrai però sempre contare su di me…” …attimi di paura, ma anche tanta soddisfazione…da quella sera la Scuola di Pallavolo Serramazzoni, me la sentivo ancora più mia…. Il ricordo va a tanti allenatori che si sono susseguiti in tutti questi anni, tutti hanno portato qualche cosa di buono nella società, nuove idee,

Paola Forni

nuove provocazioni, nuovi entusiasmi, allenatori che erano allenatori prima che io arrivassi e che si sono sempre dimostrati fiduciosi e altruisti, aiutanti che ora sono allenatori , dirigenti, collaboratori insostituibili, cresciuti seguendo quella filosofia della scuola di Pallavolo, ascoltata da Giobbe la prima volta e fatta mia. In quegli anni arrivano anche le prime grandi soddisfazioni, come la prima finale CSI top junior a Chianciano Terme, vinta dalla squadra allenata da coach massimo Grosoli… Seconda svolta… 2009, il comune finisce di realizzare la palestra Polivalente, esce il bando per la gestione e la nostra società se lo aggiudica, da quel momento, la nostra attività s’impenna, aumentano i corsi proposti, finalmente anche Pallandia arriva a Serramazzoni e via la palestra piena di piccoli atleti incantati ad ascoltare le favole prendere vita con palloni mattoncini birilli ecc… La palestra ha significato per noi una migliore offerta, maggiori spazi più gruppi squadra… in quegli anni i nostri tesserati hanno superato la quota 200!! Sono continuate ad arrivare tante soddisfazioni a livello agonistico, con


SCUOLA DI PALAVOLO SERRAMAZZONI

un altro titolo nazionale maschile, ma anche un secondo ed un terzo posto per quel che riguarda il femminile, tanti campionati e tanti tornei vinti, ma il risultato in se è importante ma passa, quello che rimane sono i ricordi fatti di momenti, di abbracci, di lacrime, di atleti che poi hanno proseguito e ora giocano in categorie maggiori, di bambini ora uomini o donne che dopo anni tornano in palestra perché vogliono giocare e rivivere le emozioni di quando erano più giovani… Ad oggi abbiamo una staff che dirige tutta la parte organizzativa composta da me, Simone Tassoni e Ilaria Boccaleoni, due figure insostituibili che ringrazio per l’enorme impegno e amore che mettono in ciò che fanno, collaboriamo con un’altra associazione per l’organizzazione di un dopo scuola per i bambini e ragazzi delle scuole Elementari e medie, organizziamo tornei, continuiamo con i centri estivi, facciamo progetti per le scuole….,

il tutto fa muovere una quarantina di persone fra educatori, allenatori, dirigenti ecc… Abbiamo tanti gruppi da gestire e tanti atleti, non è sempre facile accontentare tutti e non siamo sicuramente perfetti, però tutti noi ci mettiamo il nostro maggior impegno, cercando d’aver sempre presente che la cosa più

importante è il benessere dei nostri atleti e la loro crescita prima che come atleti come persone e come mi ha insegnato Giobbe, il nostro obiettivo è far arrivare gli atleti ad esprimersi al massimo delle loro potenzialità che sia la terza divisione o la serie A… , nel rispetto dei compagni, degli avversari e dell’ambiente che li circonda….

Paola Forni al Volley in maschera

Il successo della Scuola di Pallavolo Eccomi qui di nuovo, dopo una “piccola pausa”. Attraverso questo articolo vorrei farvi entrare in modo esclusivo e coinvolgervi positivamente in questa meravigliosa storia di successo chiamata Scuola di Pallavolo. Quanta felicità nel ricordare la nascita della Scuola di Pallavolo Anderlini Serramazzoni. Si potrebbe scrivere un libro intero, ma ahimè, non resta altra soluzione se non quella di riassumere “una vita” in queste righe. C’est parti! …come dicono qui a Parigi. Mi sono chiesto, “perché un titolo così importante?” …e non ci ho messo molto per rispondere a me stesso, semplicemente perché i fattori di questo successo sono da correlare a 5 aspetti intrinsechi della Scuola di Pallavolo: 1) La filosofia: quella di offrire sempre la più alta qualità di insegnamento ai bambini e ragazzi, il che ha sempre dato i suoi formidabili frutti. Non abbiamo solo fatto crescere degli stupendi atleti, ma sono stati formati come uomini e donne di successo. 2) I principi: seguendo i

principi di formazione tecnica, ai livelli più alti sia in Italia sia in Europa, la Scuola di Pallavolo ha ottenuto i più alti riconoscimenti come una delle migliori scuole di formazione pallavolistica giovanile. 3) I valori etici e morali: rappresentati dall’integrità morale, dall’educazione allo sport e soprattutto dall’educazione alla vita, quella che ricevono i nostri giovani ad ogni allenamento, ad ogni partita, ad ogni torneo e anche al di fuori dalla palestra quando è possibile. E’ l’insegnamento dell’educazione di base, del rispetto e dell’aiuto reciproco. Fattori, questi, decisivi per la crescita sana dei nostri ragazzi. 4) Le persone: La scelta delle persone che insegnano alla Scuola di Pallavolo, non è certo una scelta casuale. Prima di essere coach, prima di essere allenatori, prima di essere professori, sono persone che educano i giovani alla vita sportiva e in parallelo alla formazione tecnico-tattica. 5) La visione del futuro: il successo della S.diP. risiede anche nella capacità dei suoi managers di essere bravissimi nel cambiare, nell’evolvere, nell’avere una

di Johnny Poppi

Johnny Poppi il primo a sinistra in ginocchio al Camp del 1997

lungimiranza di obiettivi e strategie attraverso una visione del futuro veramente eccezionale. Ebbene sì, nel 1997, su queste fondamenta è nata anche la nostra storia di successo della Scuola di Pallavolo Anderlini Serramazzoni. Permettetemi di ricordare, come cofondatore, le persone che sono state

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S c u o l a

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P a l l a v o l o

Anderlini

SCUOLA DI PALAVOLO SERRAMAZZONI

NEWS

fonti di questo successo: in primo luogo Giobbe e Nannini. Quando ci siamo incontrati con Giobbe la prima volta, ci è voluto poco per capire che l’intesa era perfetta: condividevamo gli stessi valori e competenze. La nascita della S.diP. Serramazzoni sarebbe stata da lì tracciata. Poi… il lavoro, tanto lavoro, tanta qualità hanno fatto il resto, agevolando la possibilità per la S.diP. Serramazzoni di diventare quella che è attualmente: un fiore all’occhiello dell’insegnamento pallavolistico e di formazione di bambini e giovani serramazzonesi e dell’appennino modenese. Infine, permettetemi di fare dei ringraziamenti, chiedendo scusa in anticipo, perché per ringraziare tutte le persone che hanno dato il loro contributo alla SdiP Seramazzoni ci vorrebbe infatti “un secondo libro”. Detto ciò, prima di tutto vorrei ringraziare i miei figli Alberto Poppi e Carla Poppi, perché sono sempre stati loro la fonte della mia ispirazione quotidiana e sono stati loro a darmi una grande forza per lottare e contribuire a creare qualcosa di eccezionale che, come avevo già manifestato in molteplici pubbliche occasioni, fosse in effetti destinato ai tutti i figli delle molteplici famiglie di Serramazzoni. Grazie Giobbe e Nannini, per aver condiviso una visione che è diventata una bella e formidabile realtà e per aver donato ore e ore di impegno, consigli, tempo, genialità, creatività, professionalità, e passione alla S.diP.

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Serramazzoni. Grazie a Lori Pagliari, Franco Cosmai e Mauro Dondi per il loro magnifico contributo e consigli preziosi. Un grazie alle Amministrazioni Comunali che si sono susseguite e che hanno creduto in noi, nei nostri “mille progetti” e nel nostro insaziabile entusiasmo. Grazie Paola Guaitoli e Alda Lorenzini per averci sostenuto in tutti i momenti di crescita della società. Grazie Loredana Ghiddi, Luca Bacchi e Stefano Scaruffi per il Vostro contributo umano e tecnico fin dagli inizi della S.diP. Grazie a tanti colleghi allenatori e assistenti allenatori che hanno sempre lavorato ottimamente, offrendo agli atleti la loro competenza ed entusiasmo: Stefano Minghelli, Cristian Bernardi, Anna Razzini, Michele Andreano, Alex Scarabelli, Mario Bernabei, Simone Giusti, Sara Pattarozzi, Fabio Dragonetti, Luca e Sara Leva, Tatiana Ingrami, Greta e Matteo Gubertini, Francesca e Luca Caiti, Massimo Grosoli, Silvia Piccinini, Simone Tassoni, Graziano Morsiani, Tommy Zagni, Simona Torricelli, Barbara Bidinelli, Barbara Baghiroli, Marcello Galli, Roberto Bicego, Roberta Maioli, Ilenia Panini, Marco Neviani, Riccardo Volante, Simone Gualtieri, Paolo Giovenzana, Andrea Tomasini, Claudia Fiorini, Stefano Andreoli… Uno speciale ringraziamento a Ilaria Boccaleoni cresciuta nel mio caro Minivolley di mille ambientazioni fantastiche e adesso Dirigente e Allenatrice della

società. Grazie a tutti gli sponsors che hanno sostenuto e sostengono con il loro contributo la Società Sportiva. Eccomi con uno specialissimo grazie a Paola Forni, per come è stata bravissima a continuare con il percorso meraviglioso di crescita della S.diP. e per dare vita a nuovissime idee e formidabili progetti che ci permettono di essere sempre e rimanere sempre, nel punto più alto dell’offerta qualitativa. Grazie a tutte le famiglie e grazie a tutti gli atleti che con il loro impegno, passione e dedizione hanno fatto la storia della società e che con la loro gioia ed il loro sorriso illuminano la strada presente e futura della S.diP. Serramazzoni. Un ricordo speciale per Cecilia Orlandi. Grazie infine a tutti quelli che non ho nominato, ma che sono sempre lì nel mio cuore e nei miei pensieri. Scuola di Pallavolo Anderlini, 30 anni di vita. Buon compleanno.


SCUOLA DI PALAVOLO SASSUOLO

30 anni lunghi quanto una vita

di Silvia Giovanardi

Poi incontrai Rodofo “GIOBBE” Giovenzana…. E capii tutto. “Provate a mettere insieme tante persone che “hanno fatto della propria passione il proprio lavoro” (cit GIOBBE) vedrete che non si può ottenere niente di diverso da quello che ha ottenuto la Scuola di Pallavolo Anderlini nei suoi primi 30 anni di vita….. E credetemi che non è poco!

Quando penso ai trent’anni della Scuola di Pallavolo Anderlini, l’unica frase che mi viene in mente è: “così pochi?!?!”. Perché per me è proprio così…. LA SCUOLA è come se ci fosse da sempre o comunque da un tempo così lungo da non ricordarmene. La mia esperienza professionale e di collaborazione con loro risale alla stagione 2006/2007 quando avvicinai l’allora direttore sportivo Franco Cosmai per proporgli una collaborazione. Ero il dirigente responsabile di Sassuolo Volley, ambiziosa società pronta a scalare le vette della serie A, ma il mio pensiero fisso era che non poteva esistere professionismo senza un legame col territorio e solo un grande lavoro sui giovani ci avrebbe permesso di ottenerlo. Quindi pensai di rivolgermi ai “migliori” e chiamare Scuola di Pallavolo fu automatico. Trovai, come mi aspettavo, una società organizzata, con un’attenzione particolare a tutto quello che poteva essere SETTORE GIOVANILE; oltre a questo però mi

colpì subito un altro aspetto… la grande devozione che ognuna delle persone metteva nel proprio lavoro come se la passione li spingesse sempre a dare di più del loro preciso compito.

Io personalmente con loro ho ottenuto tanto, tantissimo…. Scudetti giovanili, crescita professionale, ma soprattutto rapporti, amicizie e la convinzione che quando 10 anni fa ho deciso di lasciare un posto di lavoro sicuro ho fatto la cosa giusta perché ho seguito la mia passione… PS: DIMENTICAVO…. In questo momento sto lavorando per il Volley Bergamo Foppapedretti, solo la squadra di pallavolo femminile più titolata al mondo e di questa squadra fanno parte due atlete, Alessia Gennari e Benedetta Mambelli…. Indovinate in che società sono cresciute?

Roberta Maioli, Silvia Giovanardi e Cristian Pelloni

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FESTA

dello

ola di Pallavo Scu lo

SPORT

Ser ram azz o ni

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S c u o l a

d i

P a l l a v o l o

Anderlini NEWS

Addio carta stampata Nel 1985 lasciai Modena e venni a lavorare a Milano. Lasciai la storica «Gazzetta di Modena» rinata nel 1981 dalle sue ceneri e arrivai a Tv Sorrisi e Canzoni, il settimanale più venduto d’Italia. Avevo cominciato a fare il giornalista qualche anno prima nella redazione modenese de «Il Giornale» di Indro Montanelli per il quale avevo seguito anche la pallavolo con la grande Panini reduce, negli Anni Settanta da ben quattro scudetti: tre, quelli del 1970, 1972, e 1974 sotto la guida del «Prof», il mitico Franco Anderlini che, grazie a due dei suoi giocatori di allora Rodolfo «Giobbe» Giovenzana e Andrea Nannini, dà il nome alla nostra scuola. In quegli anni mi scontravo, verbalmente, con i colleghi Alfio Caruso e Leo Turrini. Il primo lavorava al Giornale e tifava per La Paoletti Catania, il secondo, giovane firma del Resto del Carlino, per l’Edilcuoghi di Sassuolo. E dalla Gazzetta dello sport di Milano scriveva di pallavolo un’illustre firma modenese, Carlo Gobbi. Gli Anni Settanta, come direbbe Gianni Minà, altro collega amante dello sport anche se più di calcio e pugilato che di pallavolo, furono per me «favolosi». Furono per la Modena del volley irripetibili anche per un fatto che non mi stancherò mai di ricordare, ripetere e sottolineare. Nel 1976 ci furono le Olimpiadi di Montreal e Modena portò in Canada una sola disciplina, la pallavolo, ben sei atleti e un allenatore tutti della stessa città: Dall’Olio, Giovenzana, Goldoni, Montorsi, Nannini e Sibani ritornati sotto la guida del Prof Anderlini: roba da Guinnes dei primati! Furono anni favolosi anche per il volley femminile con i quattro scudetti, dal 1969 al 1973, della Fini del dottor Giorgio. Panini e Fini quanta Modena c’era in quella Modena. Negli anni della Gazzetta, dove arrivai nel 1981, non scrissi più di pallavolo che però ho continuato a seguire sugli spalti. Sono stato degnamente sostituito

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di Daniele Soragni

nella stampa e nelle radio locali da altri appassionati colleghi, ricordo Andrea Rughetti, Andrea Dondi, Fabio Rossi… Iniziavano gli Anni Ottanta che avrebbero portato a Modena Julio Velasco e la generazione dei fenomeni, Cantagalli, Lucchetta, Vullo, Bernardi, i quattro scudetti consecutivi dal 1985 al 1989. E proprio sulle ali dell’entusiasmo dello scudetto del 1985 finalmente ritornato nella culla della pallavolo italiana che Rodolfo Giovenzana e Andrea Nannini ebbero la bellissima idea di fondare il gruppo sportivo Scuola di Pallavolo che nel 1991 viene intitolata al Prof. Franco Anderlini, il loro primo maestro. E io, nel 1997 ebbi il grande onore di sentirmi chiedere se volevo fare il direttore della rivista che stava nascendo per far conoscere ancora meglio tutte le attività del gruppo. Oggi festeggiamo i 30 anni della nostra, e vostra, scuola. I primi allievi oggi sono migliaia, loro, i pionieri, sono donne e uomini già fatti e molti di loro, ora iscrivono i loro figli e altri lo faranno. Trent’anni raccontati in questo numero che ho il privilegio di presentarvi. I primi editoriali, ricordo, li scrissi sulla macchina da scrivere, poi è arrivato il computer. Ieri c’era la carta, dal prossimo anno saremo online come ormai il futuro tecnologico quasi impone. Addio carta e ne saranno contenti gli alberi anche se io per la verità amando libri e giornali provo un certo rimpianto. Nel darvi appuntamento al futuro permettetemi di segnalare fra le nostre tante attività e iniziative che ci hanno dato fama internazionale e riscontro sulla stampa italiana ed estera il trofeo che porta il nome di Paolo Bussinello, amico prematuramente scomparso: un torneo che è diventato uno dei principali eventi del panorama giovanile europeo. Buona lettura e in futuro anche buona visione. Comunque, come sempre, buone schiacciate a tutti.


LA CARTA STAMPATA E LA TV

30 Anni di Scuola di Pallavolo Un progetto intelligente, declinato su più fronti e continuamente migliorato

di Lorenzo Dallari

Trent’anni di vita: un traguardo a dir poco eccezionale per la Scuola di Pallavolo, splendida realtà modenese studiata come modello in tutta Italia. Nella mia mente scorrono nitidi i ricordi che mi proiettano all’inizio di questa bellissima avventura sportiva, che ha significato dare vita a un progetto tanto ambizioso quanto esaltante e coinvolgente: lavorare con i giovani, insegnando loro regole di vita prima che i segreti tecnici e tattici di uno sport meraviglioso che a Modena ha da sempre piantato radici solidissime. Con il passare del tempo questa bellissima realtà ha sempre più preso vita, crescendo sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, coinvolgendo un’infinità di raga zzi e di raga zze, di istruttori e di educatori: dal minivolley a tornei na zionali impor tanti, allenati da tecnici appassionati e qualificati, continuamente aggiornati gra zie ai tanti momenti di confronto che ne determinano la crescita. Tutto questo oltretutto non solo nella città della Ghirlandina, dove la Scuola di Pallavolo tra l’altro gestisce un bellissimo centro spor tivo intitolato all’indimenticato e indimenticabile professor Anderlini, ma pure in giro per la penisola e addirit tura oltre confine. Sono dav vero tantissime le realtà entusiaste di misurarsi con questo concetto evoluto di intendere lo spor t, e anche io ho avuto modo di capacitarmene di persona nel corso del tempo. Tra l’altro mi è stato riser vato il privilegio di prender par te a

un “educational” di alto profilo a Malta insieme ad alcuni amici che hanno cercato di trasmettere idee, spunti di riflessione e di evoluzione: esperienze nei vari settori a confronto, per un costruttivo mix di opinioni, tra cui quella dell’ex CT della na zionale maschile Mauro Berruto. E poi è impossibile non ricordare l’ormai tradizionale Trofeo Bussinello, uno dei tornei più prestigiosi a livello giovanile d’Europa dove sono passati alcuni dei giovani che oggi si sono af fermati a livello assoluto, oppure l’irrinunciabile appuntamento natalizio con la Winter Cup, momento di aggrega zione straordinario. E ancora la Spring Cup, i camp estivi e l’Anderlini Channel, fattivo esempio di sensibilità e lungimiranza anche del campo della comunica zione. Un’attività a dir poco incredibile, ma questo sicuramente lo sapete già. Quello che c’è da mettere soprattutto in evidenza è che stiamo parlando di un proget to intelligente, declinato su più fronti e continuamente migliorato. Sono dav vero tantissime le persone che ho conosciuto e che ho avuto modo di apprezzare nel corsi di questi lunghi e bellissimi anni e ne vorrei abbracciare simbolicamente uno per tutti: Rodolfo Giovenzana, o meglio Giobbe, l’anima della Scuola di Pallavolo, il cuore pulsante di una realtà cui auguro ogni bene per il futuro, un grande amico che applaudivo quando giocava ma che ammiro ancor di più oggi per il sogno straordinario che ha saputo concretizzare.

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NEWS

AMICI CONTRO Quando la competizione è bella e sana tutti ne hanno dei vantaggi Ripercorrere 30 anni di S.diP. con Ermanno Montanini è stato molto piacevole, non solo per la persona che è, uomo di sport, di cultura e di grande rispetto degli altri, ma anche perchè mi ha fatto rivivere attraverso le sue parole l’amore, la passione e la competenza pallavolistica che solo a Modena si possono trovare e respirare. “Ricordo bene”, inizia Ermanno, “quando Giobbe, in arte Rodolfo Giovenzana (n.d.r.), venne proprio da me, perchè a quei tempi ero Assessore allo Sport a Modena, a chiedermi cosa ne pensavo della sua idea di creare una società per fare pallavolo giovanile in città. In quel momento il territorio aveva proprio questo tipo di esigenza e la sua idea era la giusta risposta.” In quegli anni Giovenzana era l’allenatore della squadra in serie A femminile Volley Modena, non c’era un conflitto di interessi? “Assolutamente no. La nuova società avrebbe offerto un servizio in una zona della città dove la Società di serie A femminile non utilizzava palestre, inoltre l’attività che andava a proporre non era ancora di pari livello al settore giovanile della Società di serie A . Giobbe diceva sempre che il suo obiettivo era quello di raggiungere, e se possibile superare, la qualità del Volley Modena.” La S.diP. Anderlini ha iniziato il suo grande sviluppo nel 1997, quando anche Giobbe cominciò a dedicarsi al 100% allo sviluppo e alla realizzazione delle idee e dei progetti che aveva pensato negli anni. Tra i tanti progetti ricordiamo il magazine Anderlini News, l’Album delle figurine, i tornei Internazionali e altri, cosa avete pensato in quel momento? “In quegli anni , ultimato il mio incarico come Assessore del Comune di

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di Lori Pagliari

Modena, ho assunto il ruolo di presidente del settore giovanile nella Società Volley Modena. Noi e la S.di P. avevamo la stessa filosofia e lo stesso obiettivo: cioè far crescere e portare il più in alto possibile ragazze di Modena. Personalmente credo che noi siamo stati sicuramente avvantaggiati dall’avere la squadra nella massima serie (A femminile) potendo disporre di qualche finanziamento maggiore, ad esempio avevamo già la foresteria e quindi potevamo cercare anche nei territori fuori provincia”. “C’è stato un momento in cui abbiamo davvero provato a capire se potevamo unire le forze, in virtù non solo della stima ed amicizia reciproca, ma proprio per una condivisione di obiettivi. Purtroppo però all’interno delle due società non eravamo tutti pronti quindi sfumò tutto. La concorrenza aumentò ancora quando la S.diP. iniziò la collaborazione con la società di Sassuolo, allora in serie A femminile, che permise alla Scuola di attingere atlete da fuori provincia aprendo la foresteria ed alzando così il livello di molte squadre.” “Per molto tempo”, continua Ermanno, “il nostro valore aggiunto era dato anche dai tecnici e soprattutto dal coordinamento di Adele Magnani, poi anche la S.diP. Anderlini cominciò a qualificare i propri tecnici, arrivò

Chi è Ermanno Montanini • Assessore allo sport del Comune di Modena dal 1982 al 31,07,1990 • Vice presidente della Società di serie A dal 1991 a metà del 1996 • Presidente della Società di pallavolo giovanile Volley Modena dal primo Luglio 1996 • Presidente della nuova Società che ha unito il G.S. Amendola alla Società Volley Modena denominata “Amendola Volley Modena” il 1 Luglio 2014 ; • Dal primo Ottobre del 2014 Presidente della Società che organizza l’attività pallavolistica di ragazze e ragazzi affetti da Sindrome di Down. Roberta Maioli ed i valori si tornarono ad equiparare”. “Purtroppo quando noi perdemmo la serie A per la S.di P. la strada fu un po’ più libera ed incrementò la sua già alta qualità di attività e di risultati”. Cosa potrebbe essere di esempio la S.di P. per il movimento della pallavolo? “Direi la loro filosofia, i principi educativi, l’etica e la capacità gestionale che riassumerei in una unica parola: “managerialità”. La qualità, la serietà e l’impegno con cui vengono proposti ogni tipo di servizio ed evento, il sapersi rinnovare continuamente pur mantenendo fede alla propria immagine è già da anni un esempio seguito ed emulato non solo in Italia ma anche in Europa”.


Giorgio Barbieri, Gianpietro Peia, Rodolfo Giovenzana e Andrea Nannini nel 1983

highlights

Chi è Giampietro Peia

La Panini 1967. Pietro Peia accosciato al centro della foto

LA S.DIP. VISTA DA GIANPIETRO PEIA

Buon Compleanno S.diP. Anderlini “Non tradire i tuoi ideali sull’altare delle tentazioni delle mode” di Gianpietro Peia

Al manager Gianpietro Peia, vengono riconosciuti grandi meriti fuori e dentro il mondo della volley, ma qui vogliamo ripercorrere velocemente la sua vita dedicata alla pallavolo. Nasce pallavolisticamente a Modena nell’Avia Pervia nel ruolo di palleggiatore, società che si scioglie nei primi anni 60 e viene rilevata dal VVFF Menegola. Nel 1966 il VVFF Menegola si fonde nel G.S. Panini e da quel momento nasce la leggenda Panini. Pietro, perché è così che lo chiamano tutti,di quella leggenda ne è protagonista e contribuirà alla crescita, prima da giocatore poi da Direttore Sportivo, di quel gruppo di ragazzini che darà vita ai primi grandi successi della Panini con gli scudetti del 70-72-74 e 76. Rimarrà alla guida della pallavolo di vertice modenese sino al 2013, arrivando a ricoprire il ruolo di Presidente portando Modena ai vertici Mondiali. Attualmente ricopre l’incarico di Project Manager della AIAPAV, Associazione Italiana Allenatori di Pallavolo.

Non avendo mai avuto rapporti diretti con la S.di P. Anderlini esprimo le mie considerazioni che sono di carattere generale, formatesi in uno spettatore esterno e che rispecchiano semplicemente come io percepisco la Scuola di Pallavolo Anderlini La S.di P. Anderlini è una delle pochissime realtà che concretamente riesce a coniugare con continuità programmata la filosofia del servizio sociale con i principi dell’attività fisica e dello sport, ponendosi consapevolmente il limite di non voler approdare, a livello agonistico, a quel professionismo sempre più caratterizzato da obiettivi speculativi e sempre più dimentico di una missione educativa. Concentrata per scelta elettiva nella disciplina sportiva della pallavolo, da una iniziale configurazione cittadina su Modena, la S.di P. Anderlini ha saputo estendere il proprio modello in maniera sempre più ampia, nel territorio, nei contenuti e nelle manifestazioni, fino a giungere a realizzazioni di livello internazionale, tanto apprezzate da essere copiate in più parti del mondo; a ragione questa Scuola può

considerarsi oggi una eccellenza modenese, che mette al centro delle sue attenzioni la Persona, nelle sue emozioni e nei suoi valori, nelle gioie e nelle delusioni, dall’età pre-scolare fino all’adolescenza. Mantenendo un intenso e continuativo rapporto di comunicazione con le famiglie, in forme sempre attualizzate e moderne, la Scuola è portatrice di pratiche fisiche e di orientamenti etici per migliaia di giovani che trovano, in un contesto associativo organizzato e di controllo, il filo conduttore del passaggio dall’ambiente di casa alla palestra, dall’infanzia alla prima giovinezza, avviandosi all’approdo nel mondo degli adulti. 30 anni di opera meritoria evocano solo l’augurio di una prosecuzione, la più lunga e feconda possibile, verso la quale non possono restare insensibili e lontane le Istituzioni locali, chiamate per prime al dovere di garantire la migliore ed equilibrata formazione ai cittadini del domani, dai bimbetti di 3-6 anni del pianeta Pallandia a chi entra nelle scuole superiori.

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30 ANNI DI MAGLIE Libero 2004 2005

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30 ANNI DI MAGLIE

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Enrico Carretti Dal baule dei miei ricordi

di Enrico Carretti

Minivolley, Camp, palestre, tornei e serie B tutto targato S.diP.

Non posso non iniziare ricordando i primi passi che ho mosso dentro la S.diP.: avrò avuto otto o nove anni e mi sembra ieri che salivo per le prime volte le scale della palestra delle scuole Pisano, dove la Barbara (Bidinelli n.d.r.) ci aspettava per la lezione con la rete tirata per il lato lungo della palestra. È davvero bello ripensare a quei primi giorni, dove la rete sembrava altissima, i palloni di cuoio qualcosa “da grandi” e i ragazzi dell’ora dopo sembravano “grandissimi”. Sono stati i primi passi di un cammino durato oltre dieci anni. Poi ricordo con moltissimo piacere i Camp estivi. La prima volta che mi sono unito al gruppo durante l’estate si andava ancora nella amena località di Castel D’Aiano, Serramazzoni era ancora di là da venire. Andrea (Nannini n.d.r.) non ci faceva certo annoiare (...) e i momenti di riposo erano denominati “riposo attivo”, giusto per far capire che si lavorava molto e si stava poco tempo sul lettino in piscina. L’altra bellissima immagine che ho della mia esperienza in S.diP. è sicuramente il passaggio al Palanderlini. Ricordo ancora che per arrivare al nuovo

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palazzetto si doveva passare attraverso il Cattaneo o per una selva di erbacce, visto che il parcheggio e l’area urbanizzata che c’è oggi non erano ancora stati costruiti. Dopo tanti anni passati tra le Pisano, il Cus, le Ferraris e tante altre piccole palestrine, l’idea di avere un palazzetto “nostro” era qualcosa di emozionante. Infine vorrei chiudere ricordando la mia ultima stagione con la maglia della S.diP.: era l’anno 2003-2004, venivamo dalla bellissima esperienza della B1 giocata l’anno precedente e la stagione si presentava con non poche difficoltà. Ci eravamo spostati nella palestra dell’ex Wiligelmo, per fare posto al Palanderlini ai “cugini”

dell’Eurotecnica, il budget a nostra disposizione non era molto elevato e per le trasferte usavamo due pulmini un po’ scassati, guidati dal nostro caro Prof. Astolfi e da Paolo Giovenzana. Partimmo con numerose sconfitte, ma poi nel corso della stagione ci rimettemmo in carreggiata, per arrivare a conquistare la salvezza all’ultima giornata in terra toscana. Nonostante le mille difficoltà di quell’annata, non dimenticherò mai il clima di coesione dello spogliatoio, la voglia di provarci sempre, anche in quelle partite in cui sembrava impossibile portare a casa il risultato, le trasferte con i pullmini scassati (e le partite dell’Inter ascoltate per radio) e le grandi amicizie consolidate in quei momenti. Chiudo questa carrellata di ricordi augurandomi che i bellissimi momenti che ho passato alla S.diP. siano stati e continuino ad essere un’esperienza comune di tutti i ragazzi che, in questi anni, si sono avvicinati a questa realtà e che ciò possa continuare per molti anni a venire.


DUE GIOCATORI DEGLI ALBORI

Chiara Storari I miei ricordi in S.diP. e la mia realtà

Sono passati ormai un po’ di anni... Non mi metto a fare i conti se no mi sento vecchia eppure sono ancora qui a rivivere come se fosse ieri, ricordi indimenticabili degli anni vissuti in questa straordinaria società. Sono ancora qui a tirare schiaffi ad un pallone, a farlo con pazienza, dedizione, rispetto e tanto coraggio. Perché per giocare a pallavolo ragazzi, ci vuole coraggio. Esatto. Voglia di mettersi in discussione tutti i giorni, voglia di guardarsi dentro per tirar fuori il meglio di te, nonostante la quotidianità, voglia di sopportare il dolore degli acciacchi che, giovane o vecchia che tu sia, accompagnano la vita dell’atleta. Mi è stato chiesto di scrivere i ricordi che ho di questa società, degli 11 anni passati insieme... E io, ho deciso di scrivere che cosa è per me il volley, scrivendo semplicemente ciò che ho imparato e vissuto stando dentro le famose Pisano, dentro alle Don Milani, dentro al Palanderlini; le cornici delle mie vittorie e delle mie sconfitte, delle mie promozioni e delle mie delusioni,

praticamente delle seconde case! Quello che rappresenta per me la pallavolo è quello che ho respirato in questi anni; anni condivisi con persone uniche, allenatori come Nannini e Oba, accompagnatori come Carlo; giocatrici che sono ancora tutt’oggi compagne di vita. Amiche che mi hanno teso una mano in campo, e mi tendono ancora una mano nella vita. Ricordo a 11 anni quando entrai per la prima volta alle Pisano... salire quelle scale con il cuore in gola e dopo poco sentirmi come a casa: una marea di palloni ovunque, bambini come me intorno, ma soprattutto tanti tanti sorrisi. Da quel giorno è stato un susseguirsi di soddisfazioni. Una crescita continua, una scoperta continua. Subito inserita nell’U14 del temibile Nannini, avevo 12 anni nemmeno compiuti e tanta voglia di imparare e giocare; ero la più piccola, ma la più testona, lui mi definiva di “gomma”. Ogni sua parola, ho capito con gli anni, che aveva un significato ben preciso. Quelle parole, quei consigli, quelle sgridate mi hanno aiutato a crescere. La cosa più bella e coinvolgente era vivere in un ambiente sano e vero, condividere non solo una palestra, ma crearvi all’interno un gruppo di amici e amiche; giocare i primi tornei fuori porta con le altre squadre femminili e maschili; partecipare ai mitici Camp a Castel d’Aiano e poi a Serramazzoni. Che ricordi! Dalle chiacchierata tra balconi fino a notte fonda (noi ragazze al piano di sopra e i ragazzi al piano di sotto), al passaggio in gran segreto delle cibarie da stanza a stanza, fino ad arrivare ai salami della “nonna” calati giù dal balcone! Ricordo le fatiche della corsa, dei doppi allenamenti, delle restrizioni a tavola... “no burro a colazione!!!” Quante regole! Ma cosa importavano tutte queste restrizioni se alla fine si rideva, ci si divertiva e ci si sentiva a casa?! Tutti a perseguire un unico obiettivo: entrare in un campo con un pallone, dare il meglio di se per ottenere la vittoria! Vogliamo

di Chiara Storari

poi parlare delle Vigilie di Natale in palestra?! Mattina e pomeriggio a fare il richiamo della preparazione... è il terrore di ogni atleta! Ma sapete cosa vi dico: non mi ricordo della fatica, ma solo della bellissima sensazioni di serenità, insieme ad un regalo inaspettato fatto da mamma Luisa: 12 babbo natale gonfiabili lanciati giù dalle tribune del Palanderlini! Poi ecco i ricordi del primo torneo fuori dall’Italia! Partenza in pullman con squadra maschile e femminile e arrivo in questo paesino tedesco... Con dormitorio dalle suore ribattezzate “le suore assassine”! Camere da 5 persone impegnate più a raccontarsi storie di terrore che a dormire! Ho ancora le maglie delle squadre avversarie scambiate a fine torneo: è stato per me importante sentire che un’altra giocatrice, addirittura di un altro paese, volesse proprio la mia maglia... Non so, forse oggi questa dinamica è scontata, ma allora mi sentii al centro del mondo, e per me fu un piccolo traguardo nel mio cammino d’atleta. Dovrei poi aprire un capitolo infinito sulle avventure di campionato, sulle gag tra compagne di quadra, sulle promozioni. Mi limiterò a citare solo la promozione più importante: la promozione dalla serie D alla serie C nello stesso anno della conquista del titolo di campioni provinciali U18. Un anno unico e irripetibile!! Se ripenso a queste emozioni mi rendo conto ancora di più che, se un giocatore affronta la fatica, le delusioni, le vittorie e anche le gioie, con umiltà e semplicità, potrà solo cogliere l’essenza dello sport, della squadra e poterlo amare con passione. Sono anni che non dimenticherò, perchè in questa società, non ho solo imparato a giocare a pallavolo, ma ho imparato a mettermi in gioco, ho condiviso uno stile di vita facendolo mio. Questo per me è fondere il ricordo con la realtà, questa per me è la mia pallavolo.

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Riccardo Pinelli GRAZIE Scuola di Pallavolo Anderlini.

di Riccardo Pinelli

Scuola non solo di “pallavolo”. Mi chiamo Riccardo Pinelli, ho 24 anni e sono un ex giocatore della S.diP. Anderlini. Premetto questo perché nonostante sia un ragazzo giovane, essere qua a raccontare la mia esperienza per il trentennale della Scuola di Pallavolo sull’ultimo numero cartaceo di questa rivista mi fa sentire “vecchio”. Mi fa sentire vecchio perché sono passati un po’ di anni da quando per la prima volta sono entrato in palestra per il primo allenamento di minivolley e mi è piaciuto così tanto che anche i due anni successivi ho preso parte agli allenamenti che per due/tre volte alla settimana mi tenevano impegnato il pomeriggio dopo scuola. Uno dei tanti bei ricordi che mi vengono in mente è quando arrivava l’album delle figurine: finito ogni allenamento ci venivano consegnate le bustine piene e neanche il tempo di arrivare nello spogliatoio che già le avevamo aperte nella speranza di trovare la propria e quella degli amici. Negli anni successivi al minivolley sono passato alle categorie agonistiche partendo dall’Under 13 fino ad arrivare all’Under 18: in questi anni ho cambiato tanti allenatori e dirigenti, ognuno di loro mi ha insegnato qualcosa che ancora oggi porto con me, sia dal punto di vista prettamente tecnico, sia dal punto di vista umano. Oltre a loro ho conosciuto e cambiato

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tantissimi compagni di squadra: con alcuni sono stati solamente anni di “passaggio”, con altri invece erano e sono tutt’ora rapporti di amicizia. Durante questo periodo ci siamo tolti molte soddisfazioni partecipando a tantissimi tornei, vincendo numerosi titoli provinciali, regionali ed addirittura vincendo lo scudetto Under 16 nel 2006: una grandissima soddisfazione sia per noi che per la Società. Non sono stati solamente anni ricchi di risultati, ma anche ricchi di bellissime esperienze come il viaggio in Finlandia, vari tornei in giro per l’Italia e l’Europa, i Camp estivi: si era creato uno “zoccolo duro” di ragazzi e ragazze che partecipavamo ogni anno. Si perchè durante questi anni di “under” parallelamente a noi c’era la squadra di pari età femminile con le quali ai Camp, ad ogni evento o festa organizzate dalla Scuola di Pallavolo, trovavamo il modo per fare arrabbiare i rispettivi allenatori e dirigenti; alla fine entrambi volevamo la stessa cosa: loro ci mettevano apposta delle regole che sapevano già avremmo trasgredito per poi ideare la “punizione”, dal canto nostro noi volevamo essere “puniti”.....

Sì, sembrerà strano, ma le risate che ci facevamo tra corse in pineta all’alba e piegamenti in sala da pranzo sono ricordi bellissimi. La Scuola di Pallavolo mi ha accompagnato per tutta la mia adolescenza, mi ha fatto conoscere ed insegnato la pallavolo ed allo stesso tempo l’importanza dei rapporti, del rispetto nei confronti delle persone, allenatori, compagni di squadra ed avversari. Vorrei ricordare a tutti gli atleti della S.diP. di oggi che la pallavolo è un gioco e come tale va vissuto, ma senza scordarvi che attraverso questo gioco vi toglierete tantissime soddisfazioni, farete tante nuove amicizie e perchè no... potrete realizzare i vostri sogni. A me è capitato... Questa è la mia sesta stagione in serie A e dal minivolley ad ora giorno dopo giorno, anno dopo anno ho sempre sognato di fare della pallavolo la mia vita. Non importa che livello riuscirete a raggiungere, l’importante è che ogni volta che entrate in palestra ci mettiate il massimo dell’impegno e del DIVERTIMENTO. Io ho fatto così...


DUE TRA I GIOCATORI ARRIVATI IN SERIE A

Alessia Gennari LA GRANDE FAMIGLIA S.diP. Ero arrivata nel tempio della pallavolo giovanile

di Alessia Gennari

Non é facile racchiudere in poche righe tutto quello che ho vissuto e che hanno significato per me i 4 anni vissuti nella Scuola di Pallavolo Anderlini. Arrivai quando avevo 15 anni dalla piccola ma stimolante realtà del Volleyball San Martino e mi sembrò subito di essere approdata nel tempio della Pallavolo giovanile! Non tanto per le migliaia di persone che componevano questa grande famiglia (a partire dai dirigenti, allenatori e ragazzi e ragazze che la componevano) ma soprattutto per la serietà con cui si affrontava ogni singolo allenamento. Ricordo come se fosse ieri il primo di tanti ritiri prestagione a Sestola, il viaggio quotidiano in pullmino da casa al Pala Anderlini e tutti i tornei casalinghi (Bussinello) e all’estero (Barcellona e Norimberga). Tanti sono stati i sacrifici fatti in quegli anni per una ragazzina che doveva districarsi tra amici, studio, famiglia e fidanzato ma tornassi indietro li rifarei tutti. Questo perché sono stati ripagati

dal primo all’ultimo. Forse sarò stata anche fortunata ma mi si era aperto un mondo: ho conosciuto persone meravigliose con cui ho condiviso momenti unici e irripetibili; persone che guarda caso ancora oggi lavorano per questa società (Roberta Maioli, Federico Di Toma e Marcello Galli solo per citarne alcuni!). La mia squadra era diventata la mia seconda famiglia e si sono creati rapporti di amicizia arrivati fino ad oggi! Ora sto raccogliendo i frutti del lavoro svolto quegli anni, sia dal punto di vista tecnico ma soprattutto da quello comportamentale e motivazionale. Impegno, disciplina e rispetto erano le parole d’ordine da seguire se si voleva stare al passo: come dimenticare i rimproveri della Robbi quando ci “beccava” con dolciumi vari prima delle partite importanti? Oppure per farci parlare e fare pace con una compagna con cui si aveva discusso? Oppure per farci rigare dritto se si prendevano brutti voti a scuola? Insomma un’educatrice

oltre che un’allenatrice! Eravamo solo delle ragazzine si, ma ci hanno insegnato a comportarci come delle grandi, a prenderci le nostre responsabilità insomma! Ancora adesso quando penso al mio percorso giovanile ne parlo con orgoglio e sono fiera di aver fatto parte della grande famiglia della Scuola di Pallavolo! Senz’altro ero capitata in un gruppo molto competitivo in quegli anni, probabilmente il più forte d’Italia, e lo dimostrano i due scudetti vinti e il fatto che oggi molte di quelle ragazze giocano in squadre di Serie A o di Serie B, ma oltre ai risultati sportivi ciò che più conta è che dopo diversi anni ci incontriamo per mangiare una pizza o alla festa di laurea di qualcuna (vero Monta?!) e sentirci le stesse di un tempo! Mi auguro che negli anni lo spirito della Scuola di Pallavolo Anderlini non sia cambiato: pretende tanto ma solo proporzionato a quello che dá! Concludo facendo un caloroso saluto a tutti!

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Filippo Montorsi 199440 ore in palestra

di Filippo Montorsi

Dalle favole di Pallandia alle fatiche in sala pesi. Dei trenta anni di Scuola di Pallavolo ve ne posso raccontare addirittura la metà. Quindici infatti sono gli anni che ho trascorso in questa società. Dall’età di tre anni ho iniziato a frequentare gli ambienti del “pala” in quel gruppo di euforici bambini del

progetto Pallandia. Così per un po’ di anni mi sono impegnato con Simona negli “allenamenti” e, tra favole e giochi, palloni e cerchi trascorrevo ore fantastiche. Crescendo, cresceva anche la consapevolezza di essere in una scuola di pallavolo.

Imparavo pian piano i fondamentali mettendo tutto l’impegno possibile perché il mio obiettivo era uno solo: diventare come quei ragazzi grandi che guardavo con ammirazione entrare a faticare in quella stanzina piccola e misteriosa piena di aste e dischi di ferro e macchine che non capivo ancora a cosa servissero di preciso. Oggi l’ho capito! Dopo tante fatiche e anni di duro lavoro, tra quei “ragazzi grandi” che entrano in sala pesi ci sono anche io. Obiettivo raggiunto! Ma ce n’è voluto di tempo … Facendo un piccolo calcolo direi di aver trascorso solo negli ultimi cinque anni all’incirca 199440 ore in palestra tra allenamenti, tornei, sedute di pesi, partite e interminabili attese davanti all’infermeria aspettando che il mitico Gianni (fisioterapista) avesse qualche minuto libero per curare i miei acciacchi. Se dovessi rievocare tutte le emozioni sarebbero necessarie tutte le pagine di questa rivista. Quindi non mi resta che salutare e augurare un buon proseguimento di stagione a tutti i ragazzi dell’Anderlini, in particolare all’U19 di coach Barozzi: la mia squadra!

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DUE GIOCATORI DI OGGI

Annalisa Muratori 10 anni di crescita con la S.diP di Annalisa Muratori

Voglia di conoscere, imparare e crescere. La mia esperienza all’interno della Scuola di Pallavolo inizia più o meno 10 anni fa, quando a soli 8 anni, piena di curiosità, decisi di buttarmi in questo nuovo mondo. Iniziai intimorita i primi allenamenti a Pallandia, ma subito il divertimento prese il sopravvento. Venire in palestra non era solamente voglia di muoversi e fare sport, ma divenne, anno dopo anno, voglia di conoscere, imparare e crescere. Mentre iniziavo a familiarizzare con il nuovo ambiente, capii che io altro non ero che una piccola ragazzina appena entrata in quella che, invece, era una grande società che offriva (e offre) numerose iniziative, opportunità, progetti e svariate possibilità di viaggiare. Le prime vere e profonde emozioni comparvero proprio durante i primi tornei in casa, e continuarono in quelli all’estero. Ogni singolo attimo insieme alla mia squadra era da custodire, e non parlo solo delle vittorie, delle gioie e del divertimento, ma anche delle sconfitte, dei litigi o delle incomprensioni che potevano normalmente sorgere durante la convivenza che comporta il partecipare insieme a un’esperienza indimenticabile come quella del torneo. Ho imparato che tutto ciò unisce una squadra in maniera indescrivibile e porto con me la testimonianza dei forti legami che si sono creati spontaneamente tra me e le mie compagne, ma anche i miei allenatori. Penso fermamente che questi solidi rapporti d’amicizia e di fiducia non andranno mai perduti. Ogni qualvolta che entro in palestra mi sento sempre a casa. Dopotutto, posso affermare di essere letteralmente cresciuta tra le mura delle palestre della Scuola di Pallavolo, le quali racchiudono non solo un semplice

campo rettangolare di 9×18m, ma soprattutto fatica, impegno costante, sacrifici e emozioni che altri, al di fuori di questo mondo, non riuscirebbero a comprendere. Per concludere, quindi, devo la mia crescita sia tecnica che psicologica ed emotiva, in primis, agli allenatori diligenti, competenti e anche comprensivi che ho incontrato per ora nel mio percorso; poi alle mie più care compagne sempre presenti in ogni momento e alle mie avversarie più agguerrite e competitive; infine anche alla società che mi ha offerto ampie possibilità per formarmi e farmi diventare l’atleta che sono oggi.

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La Scuola di Pallavolo sempre più “a portata di mano” di Marcello Galli

Il mondo dei Social Media e delle tecnologie è in costante evoluzione e la Scuola di Pallavolo non vuole essere da meno, per venire incontro a tutti i propri ragazzi/e, amici, sostenitori o semplici appassionati del nostro amato sport. È per questo che entro Natale sarà on-line l’App ufficiale della Scuola di Pallavolo Anderlini, che si propone di essere uno strumento semplice ed intuitivo per avere sempre il mondo Scuola di Pallavolo a portata di click. Una grafica dinamica dunque e alla portata di tutti, che vedrà in primo piano le news più recenti ed importanti e che avrà sezioni specificatamente dedicate: innanzitutto ai Social Network della Scuola di Pallavolo (Facebook,

Instagram e Twitter) che in modo immediato permetterà di condividere o mettere “Mi Piace” a tutte le immagini o i video che quotidianamente vengono pubblicati dai campi di gioco e non solo. Altra sezione da non perdere è quella della rivista, dove sarà possibile sfogliare in anteprima il numero in uscita del Magazine “Scuola di Pallavolo Anderlini News” e “Anderlini Network” riservato alle società che fanno parte del Progetto “Network”. Occasione d’oro quella del prossimo numero dell’Anderlini News dedicato al trentennale che si celebra proprio in questa stagione, e che farà da spartiacque tra la versione cartacea e quella completamente digitale che partirà dal 2016.

A completare la nostra App ci sarà il rimando al sito ufficiale, con la possibilità di consultare l’area dedicata ai tornei e agli eventi e un’ampia sezione su tutte le news della S. di P. L’App sarà scaricabile gratuitamente sia per i dispositivi Apple che per quelli Android dai rispettivi Store e sarà un modo ancora più veloce e a portata di mano per rimanere costantemente in contatto con la Scuola di Pallavolo Anderlini.

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