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ANDERLINI NEWS
MOMA WINTER CUP: HERE WE GO
dicembre 2016-gennaio 2017_BIMESTRALE
ANNO 19_N° 96
EDUCATIONAL2: TUTTI A ISCHIA
SCUOLA DI PALLAVOLO E BPER VI REGALANO UNA CARTA PREPAGATA La Scuola di Pallavolo Anderlini, grazie alla collaborazione con Bper Banca, quest'anno intende rendere omaggio ai propri atleti e atlete, compresi i loro famigliari, attraverso il rilascio di una Carta Prepagata "We Love Sport Scuola di Pallavolo Anderlini" che vuole rappresentare un ricordo originale e tecnologico nello stesso tempo.
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SOMMARIO
NEWS
MOMA WINTER CUP 2016: LE SQUADRE MASCHILI
L'EDUCATIONAL2 NON SI FERMA MAI: A DICEMBRE SI È VOLATO AD ISCHIA.
IL NATALE È PIÙ DIVERTENTE CON ALDO GIOVANNI E GIACOMO
a cura dell'Ufficio Stampa S.di P.
JOSE’ PEPE MUJICA A MODENA
a cura dell'Ufficio Stampa di AGIDI
di Andrea Strozzi LLHT.org
NASCE LA MOMA WINTER CUP a cura dell'Ufficio Stampa S.diP.
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A VOLTE (SPESSO) RITORNANO:
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a cura degli uffici stampa di Albisola Pallavolo e Lilliput Pallavolo
CIAO ANTONIO!
di Daniele Soragni
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ISPETTORATO NAZIONALE DEL LAVORO LETTERA CIRCOLARE DEL 1° DICEMBRE 2016 di Paolo Pennesi IL CAPO DELL’ISPETTORATO
MOMA WINTER CUP 2016: LE SQUADRE FEMMINILI
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EDITORIALE
NEWS
Ciao Antonio! Care lettrici e cari lettori e amici della Scuola di Pallavolo Franco Anderlini innanzitutto Buon Natale e soprattutto Buon 2017. In questo ultimo appuntamento del 2016 con il nostro magazine, da tempo diventato online fra i tantissimi argomenti parleremo del film di Natale dei nostri grandi amici Aldo Giovanni e Giacomo, "Fuga da Reuma Park", al quale auguriamo di sbancare il botteghino per la gioia anche di un altro nostro fan, il modenese doc Paolo Guerra, produttore del trio. E ancora presentiamo la tradizionale MOMA Winter Cup il cui successo cresce di anno in anno e vi racconteremo dell'Educational svoltosi nella meravigliosa e ospitalissima isola d'Ischia.
di Daniele Soragni
e portò alle Olimpiadi di Montreal ben sei pallavolisti modenesi: Dall'Olio, Giovenzana, Goldoni, Montorsi e Sibani tutti della Panini e Nannini ex Panini che allora giocava nel Cus Torino. Credo che al mondo nessuna città possa vantare un simile primato e sarebbe ora che il Comune di Modena lo celebrasse con un riconoscimento ufficiale. Nella Panini giocò anche per tre anni Antonio Barone, che ci ha lasciato a novembre. Aveva già vinto due scudetti con la Villa d'Oro e ne
vinse altri due nella Panini dei primi Anni Settanta.I suoi ex compagni, rimasti grandi amici, lo hanno ricordato in una bellissima serata al PalaPanini e con loro tanti campioni arrivati dopo di lui e tutta la Modena della pallavolo di ieri, di oggi e di domani. Ciao Antonio, mi piace pensarti palleggiare fra le nuvole. Ancora auguri a tutti, buona lettura e buone schiacciate.
Ma il mio ultimo pensiero per questo 2016 agli sgoccioli va a due momenti con i quali Modena ha ricordato e celebrato la sua pallavolo. Uno di gioia e uno di dolore. Abbiamo festeggiato i 50 anni del Gruppo Sportivo Panini e pianto la scomparsa di Antonio Barone. Il Gruppo Panini nasce nel 1966 e alla guida imprenditoriale e tecnica due modenesi indimenticabili, Giuseppe Panini e Franco Anderlini. Il «Prof», che aveva già vinto cinque scudetti con l'Avia Pervia con la Panini ne vinse altri tre poi nel 1976, evento irripetibile che non mi stancherò mai di sottolineare e ricordare, allenò
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DIRETTORE RESPONSABILE: Daniele Soragni ASSISTENTE RESPONSABILE: Lori Pagliari REDAZIONE: Federica Stradi, Marcello Galli, Marco Neviani. DIRETTORE EDITORIALE: Rodolfo Giovenzana COLLABORATORI: Andrea Strozzi, Dott. Claudia Fiorini, Movida Studio, Davide Soattini e Roberta Maioli.
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ANNO 19_N° 96
FOTOGRAFIA: www.fotomodena.it PROGETTAZIONE CREATIVA E IMPAGINAZIONE: STS ITALIANA SEDE SOCIALE e REDAZIONE: Pala Anderlini - Via Mario Vellani Marchi, 106 - Modena - 41124 - Tel. 059/4821526 MOMA WINTER CUP: HERE WE GO
EDUCATIONAL: TUTTI A ISCHIA
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Il Natale è più divertente con Aldo Giovanni e Giacomo Fuga da Reuma Park, al cinema dal 15 dicembre
Il trio racconta che "Fuga da Reuma Park è il nostro film più surreale" fra i loro 10 film che dal 1997 in poi ci hanno tenuto compagnia durante le festività natalizie e già dalla trama si intuisce bene il perché. Non ci troviamo sul pianeta Terra al giorno d'oggi, ma su quello di Aldo Giovanni e Giacomo tra 30 anni: qui tutto può accadere. E non è nemmeno un giorno qualsiasi: è la Vigilia di Natale, il giorno (e la notte) più magici di tutto l'anno. Il trio si ritrova al Reuma Park, una casa di ricove-
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MasiarPasquali
Nell’anno del 25° anniversario di carriera del trio, non poteva certo mancare l’appuntamento al cinema. Il 15 dicembre esce nelle sale Fuga da Reuma Park, diretto da Aldo, Giovanni e Giacomo e Morgan Bertacca, prodotto da Paolo Guerra per Agidi Due e Medusa Film.
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ro costruita in un vecchio luna park in cui le attrazioni sono ancora funzionanti e a disposizione degli ospiti. Qui però c'è poco da divertirsi: il Reuma Park somiglia piuttosto a un carcere di massima sicurezza con tanto di cecchini che sorvegliano l'uscita: se provi a scappare ti sparano. E come in ogni carcere che si rispetti, anche qui non manca l'aguzzino: Ludmilla (interpretata da Silvana Fallisi), la temibile infermiera russa taglia XXL. Giacomo passa le sue giornate in sedia a rotelle, attaccato a flebo di Barbera, gira con una pistola giocattolo e odia tutti; Giovanni ha la memoria che fa cilecca e parla con i piccioni e i pesci rossi (ma non ha perso la passione per le procaci infermiere); Aldo, dopo un lunghissimo viaggio in auto dalla Sicilia, viene abbandonato lì dai figli (Ficarra e Picone) proprio la mattina di Natale. Arresi? Perduti? Tutt'altro: la notte di Natale, mentre al Reuma Park si fa festa con ospiti a sorpresa, musica, tombolata e panettone, il trio ricomposto mette in atto una rocambolesca fuga a suon di petardi, lanciarazzi e fuochi d'artificio. Verso dove? Giacomo ha un sogno, Giovanni ha una barca e Aldo ha il solito travolgente entusiasmo. La notte di Natale tutto può accadere, anche imboccare i Navigli di Milano per raggiungere Rio de Janeiro. Quello di Reuma Park è un mondo fantastico e visionario, con avventure che appartengono quasi al mondo onirico: "La nostra comicità e i nostri personaggi sono spesso stati definiti stralunati, paradossali. Se la nostra comicità abita nel surreale, questo film celebra il nostro mondo come nessun altro prima d'ora". Ma c’è un’altra novità: per la prima volta in 25 anni, il trio entra in sala di registrazione per incidere A Copacabana, un brano originale a ritmo di samba che chiude Fuga da Reu-
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ma Park. Musica e testo sono di Mauro Pagani, autore della colonna sonora del film. A Copacabana è nato un po' per caso e un po' per scherzo, come raccontano Aldo Giovanni e Giacomo. "Quando Mauro Pagani ci ha fatto sentire il pezzo per la prima volta era cantato da lui. Era una prova, bisognava trovare un interprete. Giovanni si è proposto, chiaramente per fare una battuta visto che non è un cantante, ma è stato preso subito sul serio: dallo scherzo alla sala di registrazione". Giovanni, oltre a interpretare le strofe, è autore dell’ultima. “Non pensate che mi sia chiuso in sala di registrazione per giorni, quella che sentite è la prima versione, come dire: buona la prima! Anche la strofa che ho scritto è nata improvvisando”. Aldo e Giacomo non si sono a loro volta tirati indietro: "Abbiamo pensato, bello far fare tutta la fatica a Giovanni, ma il ritornello facciamolo insieme. Ci abbiamo preso gusto e abbiamo inserito qualche battuta, senza mai uscire dal personaggio: gli interpreti (o i colpevoli?) di questo brano sono infatti i tre vecchietti protagonisti del
film Fuga da reuma Park. A Copacabana – spiega il trio - nasce come tanti pezzi del nostro repertorio: con l’improvvisazione. Quando ci siamo ritrovati tutti insieme in sala registrazione è scattata la scintilla ed è partito il cazzeggio. Questo è molto coerente con il film, pieno di gag e battute non scritte e nate direttamente sul set. Noi siamo fatti così: ci piace improvvisare, in modo semplice ma con un pizzico di follia”. Il brano A Copacabana è disponibile in streaming su Spotify, Deezer e tutte le piattaforme digitali e in download gratuito in esclusiva per gli iscritti al Club su www.aldogiovanniegiacomo.it. Il videoclip è programamto sul canale YouTube ufficiale del trio www.youtube.com/aldogiovanniegiacomo Aldo, Giovanni e Giacomo vi danno appuntamento il 15 dicembre al cinema. Siete pronti a scappare con loro?
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Nasce la Moma Winter Cup
a cura dell'ufficio stampa S.diP.
Moma Ceramiche scende in campo al fianco della Anderlini Winter Cup
È con grande orgoglio che la Scuola di Pallavolo presenta l’ingresso di Ceramiche Moma, prestigiosa azienda del territorio modenese, come partner ufficiale di questa ottava edizione della kermesse giovanile più importante d’Europa, che prende dunque la denominazione di Moma Winter Cup. Ceramiche Moma Spa è azienda leader nel settore del rivestimento in ceramica. Con i suoi 8.500.000 di M2 di rivestimento in bicottura, prodotti annualmente, detiene oltre il 30% della quota di mercato nazionale. I Marchi
del Gruppo Moma (Idea Ceramica, Paul&co e Herberia) e le diverse divisioni commerciali contribuiscono ad un fatturato di circa 70 milioni di euro (anno 2016), rivolto prevalentemente al mercato italiano. La “Moma” è una società fortemente legata al territorio in cui opera e la scelta di utilizzare materie prime locali per la propria produzione, nasce dalla volontà di dare il meritato risalto alla tradizione della ceramica italiana, nota in tutto il mondo per la grande creatività sviluppata nel design e per la costante ricerca verso l’innovazione.
“Sono particolarmente orgoglioso, sono le parole di Virginio Vacondio Presidente della Ceramiche Moma Spa, di partecipare come azienda all’evento sportivo Winter Cup, organizzato dalla Scuola di Pallavolo Anderlini. Quattro anni fa la mia Azienda ha subito enormi danni, fortunatamente solo materiali, in seguito agli eventi sismici che hanno colpito i Comuni della Bassa Modenese. Sono convinto che non saremmo stati capaci di superare le difficoltà, che ci hanno accompagnato per lungo tempo, se tutti i dipendenti della Moma non avessero mostrato quotidia-
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MOMA WINTER CUP 2016
namente, cosa significhino valori come lo spirito di collaborazione, la voglia di sacrificio, la fiducia verso il prossimo e soprattutto la condivisione e il conseguimento di un obiettivo comune. Tutti
valori che nello sport trovano la massima sintesi nel gioco della pallavolo ed è per questo motivo che abbiamo aderito con grande entusiasmo alla 8^ edizione della Winter Cup. Un doveroso IN BOCCA AL LUPO a tutte le squadre partecipanti e l’augurio che Modena, città del Volley, possa far vivere a tutti, tre indimenticabili giornate di autentico sport”. La Scuola di Pallavolo Anderlini è molto orgogliosa della fiducia dimostrata da un partner come Ceramiche Moma, a cui
va il nostro più sentito ringraziamento. Per quanto riguarda gli aspetti organizzativi, le squadre che sono già sicure di scendere in campo sui parquet di Modena e provincia sono oltre 180 e vedono prepararsi ai nastri di partenza 36 formazioni in Under 14 Femminile, 57 in Under 16 Femminile e 39 in Under 18 Femminile; per quanto riguarda i maschi, saranno 12 le squadre in Under 14, 24 in Under 16 e 20 in Under 19.
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A volte (spesso) ritornano! La Winter Cup giunge alla sua ottava edizione con un amico nuovo, “MOMA” Ceramiche, ma con tanti vecchi e cari amici protagonisti... le società che già dalla prima edizione hanno portato chi una, chi più di una, squadra a Modena per vivere la grande esperienza di questo torneo. Abbiamo voluto chiedere proprio a due di queste storiche società di rivivere con noi e per voi i loro ricordi.
a cura degli uffici stampa di Albisola Pallavolo e Lilliput Pallavolo
Abbiamo ottenuto dei risultati prestigiosi nei seguenti anni: • 5^ edizione 1^ classificata squadra under 15 maschile • 6^ edizione 1^ classificata squadra under 19 maschile • 7^ edizione 1^ classificata squadra under 17 maschile Anche nel settore femminile, pur senza raggiungere gli stessi risultati, abbiamo ben figurato.
UNDER 18 FEMMINILE
Il D.S. della ASD ALBISOLA PALLAVOLO, Paolo Gioacchino, ci ha raccontato.... “Iniziamo dal ricordare le nostre partecipazioni: esordio alla 3^ edizione nel 2011 sia con la rappresentanza maschile che con quella femminile. E’ giusto ricordare che le nostre Società fanno parte di pool di Società ASD ALBISOLA PALLAVOLO – ASD NUOVA ALBISOLA VOLLEY – ASD PLANET VOLLEY - denominato VOLLEY GROUP.
SPINNAKER ALBISOLA VOLLEY – UNDER 19 M
IGLINA ALBISOLA PALLAVOLO – UNDER 16 F
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Ormai i nostri ragazzi e ragazze sanno che in dicembre si partecipa alla MOMA Winter Cup Anderlini ed è uno stimolo in più per ben figurare nell’impegno degli allenamenti, a volte per cause indipendenti dalla loro volontà gli esclusi si augurano che per la stagione successiva possano esser ancora protagonisti. Dai racconti di coloro che hanno avuto il piacere di essere vostri ospiti, i più giovani immaginano di poter eguagliare i loro compagni più grandi. D’altra parte i nostri istruttori e allenatori contano su questo avvenimento per la qualità espressa dalle squadre partecipanti che confermano ogni anno la bontà del confronto agonistico. Volendo cercare con il lanternino qualche difetto, possiamo lamentare (a volte) la notevole distanza fra le varie
strutture, d’altra parte però è più che comprensibile, vista la grande partecipazione che siete riusciti a raccogliere con la qualità della vostra organizzazione e l’ospitalità che ci avete sempre riservato. Il D.S. Marcello Capucchio della società torinese del LILLIPUT PALLAVOLO ha ricordato di aver iniziato a partecipare al torneo qualche anno fa per fare una esperienza lontano dal Piemonte e vedere come fosse il livello di gioco delle proprie squadre riferito alle altre regioni italiane e, perché no, anche nei confronti di altri stati. Proprio per l'elevato numero di squadre partecipanti, l'obiettivo è sempre stato soddisfatto in pieno in tutte le varie categorie a cui abbiamo partecipato, ed ancora oggi
è un valido confronto per ogni atleta che abbia l'opportunità di parteciparvi. Molto interessante è anche lo scambio di opinioni ed esperienze che possono fare nei giorni del torneo gli allenatori parlando con i loro colleghi e perché no per le società... credo che la vostra sempre ottima organizzazione sia motivo di spunto, almeno per quanto mi riguarda. AUGURO A TUTTI UN GROSSO IN BOCCA AL LUPO.
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L'EDUCATIONAL2 non si ferma mai: a dicembre si è volato ad Ischia. a cura dell'ufficio stampa S.diP.
Dal 8 al 11 dicembre a Ischia una full immersion nella responsabilità sociale d'impresa e nella gestione delle società sportive moderne. Dal 8 al 11 dicembre la Scuola di Pallavolo Anderlini ha ospitato oltre 60 tra tecnici, dirigenti di Società e Federazioni all’Educational2 di Ischia, organizzato in collaborazione con la Scuola Volley Forio.
giorno a contatto con il territorio, in un coinvolgimento non solo emotivo ma anche di conoscenza enogastronomica dei luoghi visitati, sempre alla ricerca di un benessere eudaimonico tra lavoro, vita e passione.
Scopo dell’Educational è quello di riunire appassionati di pallavolo per creare momenti durante i quali vengono trattati temi nei quali i valori dello sport sono trasmessi con un’altra visione, dove la cultura, la filosofia, le emozioni vengono condivise creando valore aggiunto.
Quattro giorni di full immersion nei magnifici panorami ischitani, tra cultura territoriale e valori sportivi, stimolati con workshop dedicati al "Progetto “In Viaggio” tra emozioni e crescita”, Rodolfo Giovenzana; “La Responsabilità Sociale delle organizzazioni sportive”, Giovanni Esposito; “Il ruolo di una moderna Società Sportiva”, Roberto Ghiretti; per chiudere con la
Tutto ciò avviene trascorrendo qualche
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EDUCATIONAL2 ISCHIA
presentazione del "Progetto Anderlini EthicLab". Di seguito una breve presentazione dei relatori presenti all'Educational2 di Ischia. ROBERTO GHIRETTI Nasce a Parma nel 1955. Si è laureato in Giurisprudenza con lode accademica all’Università di Parma. Nel 1982 ha focalizzato la sua attività verso il mondo sportivo, capace di esaltare la sua vocazione per la gestione di strutture complesse: è stato Amministratore Delegato della Santal Parma Volley e della Maxicono Parma Volley dal 1982 al 1989, Direttore Generale della Lega Volley Maschile dal 1990 al 2000, ideatore e organizzatore del primo “Volley Land”nel 1996 e Presidente del Comitato Organizzatore dei Mondiali di hockey su ghiaccio nel 1994. Dal 1992 al 1994 è stato Segretario della Commissione Tecnica della Fédération Internationale de VolleyBall e dal 2002 al 2004 è stato presidente del Comitato Organizzatore del World Club Championship della FIVB, oltre a ricoprire altre cariche all’interno della Federazione Internazionale e Europea.
GIOVANNI ESPOSITO Segretario Generale della Federazione Italiana Badminton con responsabilità sulla gestione amministrativa e sulla scelta dei programmi di lavoro necessari a dare attuazione alle delibere del consiglio federale. Consulente organizzativo e gestionale del Master e dei percorsi di formazione area manageriale della Scuola dello Sport di Roma Coni Servizi S.p A. Coordinatore scientifico del Master in Management Sportivo (Coni Servizi S.pA. - Luiss Business School). Membro del Comitato Tecnico-scientifico della Federazione Italiana
Pallavolo, ha progettato la ricerca sulla motivazione giovanile alla pallavolo (2012) comprendente l’individuazione del modello teorico di riferimento e la predisposizione del apposito questionario di self-report nell’ambito del progetto legato alla responsabilità sociale della FIPAV. Quattro giorni dedicati a Ischia, un’isola dell’Italia appartenente all’arcipelago delle Flegree, con iniziative che hanno illustrato alcune eccellenze storiche, culturali e paesaggistiche, nonchè l’enogastronomia del territorio.
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RUBRICA NORMATIVE E GIURISPRUDENZA
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Ispettorato Nazionale del Lavoro Lettera circolare del 1° dicembre 2016
di Paolo Pennesi IL CAPO DELL’ISPETTORATO
Oggetto: società ed associazioni sportive dilettantistiche – vigilanza – indicazioni operative.
Il trattamento, ai fini previdenziali, dei compensi erogati dalle associazioni sportive dilettantistiche e dalle società sportive dilettantistiche presenta da sempre aspetti che meritano di essere chiariti, in quanto continuano a dar luogo in sede applicativa a numerosi contenziosi. Le attività ispettive condotte, negli ultimi anni, dall’INPS e dal Ministero del lavoro sui diversi soggetti del mondo sportivo hanno spesso evidenziato l’utilizzo della norma agevolativa da parte di soggetti che non ne avevano titolo, ma hanno anche fatto emergere la necessità di chiarimenti volti a definire con precisione i casi in cui trova applicazione l’art. 67, comma 1 lett. m), del TUIR. Le stesse pronunce, sia in sede amministrativa che in sede giurisprudenziale, originate dalle opposizioni ai verbali di accertamento, sono state spesso contraddittorie, non fornendo una indicazione univoca in merito ai criteri da utilizzare. Ciò premesso, facendo seguito alle indicazioni già fornite dal Ministero del lavoro con nota del 21 febbraio 2014 prot. n. 4036, i cui contenuti si richiamano integralmente, si ritiene opportuno precisare quanto segue. In primo luogo va ricordato che i rapporti di collaborazione nel mondo dello sport dilettantistico trovano la loro disciplina nell’art. 90 della L. n. 289/2002 e ss. modificazioni, nel D.L. n. 136/2004 (conv. da L. n. 186/2004), nell’art.67, comma 1 lett. m), del TUIR, nonché nel D.Lgs. n. 81/2015, che costituiscono gli unici riferimenti normativi per definire il trattamento
fiscale e previdenziale di tali rapporti unitamente alle regole dettate dalla L. n. 91 del 1981 per lo sport professionistico. L’esame delle norme sopra citate consente di affermare che la volontà del Legislatore in questi ultimi anni è stata certamente quella di riservare ai rapporti di collaborazione sportivodilettantistici una normativa speciale, volta a favorire e ad agevolare la pratica dello sport dilettantistico, rimarcando le specificità di tale settore che contempla anche un trattamento differenziato rispetto alla disciplina generale che regola i rapporti di lavoro. Venendo al merito di tali rapporti è necessario, preliminarmente, porre l’attenzione su due aspetti: 1. qualifica del soggetto che eroga il compenso; 2. natura delle prestazioni svolte dal collaboratore. Sul primo punto sono di supporto le pronunce della Corte di appello di Milano, (sent. 1172/14 del 10 dicembre 2014) e della Direzione interregionale del lavoro di Napoli (decreto del 29 ottobre 2015) che hanno posto l’attenzione sul soggetto erogante, ribadendo che per l’applicazione del regime agevolativo “ciò che conta è che le collaborazioni vengano svolte a favore di organismi che perseguono finalità sportive dilettantistiche riconosciuti dal C.O.N.I.”. Pertanto, non solo è necessario che siano perseguite finalità sportive dilettantistiche, ma il soggetto erogante deve essere anche riconosciuto dal C.O.N.I. Nell’ambito del mondo sportivo perse-
guono certamente tali finalità il C.O.N.I., le Federazioni Sportive Nazionali, le Discipline Sportive Associate e gli Enti di Promozione Sportiva; per quanto riguarda, invece, le singole associazioni sportive dilettantistiche e le società sportive dilettantistiche, occorre avere riguardo ad ulteriori aspetti. Come noto le agevolazioni sono applicabili unicamente alle ASD e SSD che perseguono finalità sportive-dilettantistiche senza fine di lucro. Per l’individuazione di tali soggetti il legislatore ha affidato al C.O.N.I. la funzione di “unico certificatore della effettiva attività sportiva svolta dalle società e dalle associazioni sportive dilettantistiche” (art. 7 del D.L. n. 136/2004, conv. da L. n. 186/2004). Tale certificazione attualmente avviene attraverso l’iscrizione delle ASD e delle SSD al registro delle società sportive che è stato oggetto di una profonda revisione, fortemente voluta dal C.O.N.I. per eliminare quei fenomeni di elusione spesso riscontrati in sede di verifica. Gli accorgimenti adottati dal C.O.N.I. a seguito di un approfondito confronto con l’INPS e con l’Agenzia delle entrate, hanno reso il registro strumento idoneo a certificare la natura dell’associazione/società sportiva e l’effettiva attività sportiva svolta sotto il controllo dei soggetti affilianti (FSN, DSA, EPS). La corretta individuazione dei soggetti (ASD, SSD) eroganti, attraverso il registro delle società sportive, costituisce la condizione principale per l’applicazione del regime agevolativo; ciononostante è altresì necessario che,
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successivamente, si proceda alla valutazione delle attività svolte dai singoli collaboratori. Le prestazioni sono analiticamente indicate dal legislatore attraverso l’art. 67 del TUIR e le norme successive che ne hanno definito con precisione i limiti. L’art. 67, comma 1 lett. m), del TUIR, riconduce tra i redditi diversi - e quindi non assoggettabili a contribuzione - “le indennità di trasferta, i rimborsi forfettari di spesa, i premi e i compensi erogati nell’esercizio diretto di attività sportive dilettantistiche dal C.O.N.I., dalle Federazioni Sportive Nazionali, dagli Enti di promozione e da qualunque organismo, comunque denominato, che persegua finalità sportivo dilettantistiche e che da essi sia riconosciuto. Tale disposizione si applica anche ai rapporti di collaborazione coordinata e continuativa di carattere amministrativo gestionale di natura non professionale resi in favore di società e associazioni sportive dilettantistiche”. La norma successiva (l’art. 35, comma 5, del D.L. n. 207/2008, convertito da L. n. 14/2009) ha successivamente chiarito il concetto di “esercizio diretto di attività sportiva” precisando che in tale ambito rientrano non solo le prestazioni rese per la partecipazione a gare e/o manifestazioni sportive, ma anche tutte quelle relative allo svolgimento delle attività dilettantistiche di formazione, di didattica, di preparazione e di assistenza intese nell’accezione più ampia del termine attività sportiva. Su tale argomento è intervenuta anche l’Agenzia delle entrate la quale ha chiarito che in questa tipologia possono essere ricompresi i compensi erogati ai soggetti che svolgono attività di formazione, didattica, preparazione e assistenza all’attività sportiva dilettantistica, ossia di soggetti che non svolgono una attività durante la manifestazione, ma rendono le prestazioni indicate a prescindere dalla realizzazione dell’attività sportiva.
Sulla base di questi chiarimenti normativi e di prassi è possibile avere un quadro di riferimento per definire le prestazioni che rientrano nell’art. 67 del TUIR ma è necessario, in sede di accesso, verificare, sulla base delle indicazioni fornite dalle singole Federazioni che attuano il riconoscimento della ASD/SSD, quali sono le attività necessarie per garantire l’avviamento e la promozione dello sport e le qualifiche dei soggetti che devono attuare tali attività. A solo titolo di esempio è possibile citare: gli istruttori, gli addetti al salvamento nelle piscine, i collaboratori amministrativi e ogni altra figura espressamente prevista dai regolamenti federali per lo svolgimento dell’attività. Appare opportuno chiarire che la qualifica acquisita, attraverso specifici corsi di formazione tenuti dalle Federazioni, dai soggetti che svolgono le mansioni sopra indicate (qualifica di istruttore, allenatore, addetto al salvamento, ecc.) non rappresenta in alcun modo un requisito, da solo sufficiente, per ricondurre tali compensi tra i redditi di lavoro autonomo, non essendo tale qualifica requisito di professionalità, ma unicamente requisito richiesto dalla federazione di appartenenza per garantire un corretto insegnamento della pratica sportiva. Pertanto, sulla base delle considerazioni sopra esposte, alla luce della normativa vigente, appare chiaro che l’applicazione della norma agevolativa che riconduce tra i redditi diversi le indennità erogate ai collaboratori è consentita solo al verificarsi delle seguenti condizioni: 1 – che l’associazione/società sportiva dilettantistica sia regolarmente riconosciuta dalCONI attraverso l’iscrizione nel registro delle società sportive; 2 – che il soggetto percettore svolga mansioni rientranti, sulla base dei regolamenti e delle indicazioni fornite dalle singole federazioni,
tra quelle necessarie per lo svolgimento delle attività sportivo-dilettantistiche, così come regolamentate dalle singole federazioni. In tale ottica, le qualifiche acquisite dai singoli soggetti attraverso appositi corsi di formazione promossi dalle singole federazioni, nonché la loro iscrizione in albi o elenchi tenuti dalle Federazioni o dal Coni attestanti la capacità di esercitare determinate attività di formazione, non possono essere considerati di per sè elementi per ricondurre i redditi percepiti da tali soggetti tra quelli aventi “natura professionale”. Da ultimo si ricorda che la stessa regolamentazione prevista dal decreto legislativo n. 15/2016, in attuazione della direttiva 2013/55/UE del Parlamento europeo, relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali, che attribuisce al Coni la competenza per il riconoscimento “delle professioni di maestro di scherma, allenatore, preparatore atletico, direttore tecnico sportivo, dirigente sportivo e ufficiale di gara”, deve essere intesa come uno strumento volto a fissare i criteri che consentono anche a soggetti stranieri la possibilità di svolgere in Italia le attività sopra elencate. Si raccomanda, pertanto, a tutto il personale ispettivo che svolge accertamenti in tale ambito di conformarsi alle presenti indicazioni.
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ANDERLINI NEWS
JOSE’ PEPE MUJICA A MODENA
di Andrea Strozzi – LLHT.org
Questo pezzo lo scrivo non perché… voglio, ma perché… devo.
Il nuovo libro di A. Strozzi, scritto insieme a P. Ermani e uscito nel 2016 per Edizioni Il Punto d’Incontro
tervistatore e la pochezza dell’interprete, Mujica ci ha tutti saldamente in pugno: “Superare il capitalismo? No, non è assolutamente un’utopia, è una… necessità“. Ovazione. Modena, ieri sera. José Pepe Mujica è ospite a una serata del ciclo di conferenze organizzato da un gruppo bancario locale. Conosco il messaggio dell’ex Presidente dell’Uruguay da anni, da ben prima della conferenza di Rio del 2012 che lo rese celebre in tutto il mondo. Conosco soprattutto la mia città. E mentre raggiungo l’evento, immagino quello che sarebbe potuto accadere. La realtà ha tuttavia superato l’immaginazione: il Palacongressi, dal cui interno alcuni amici mi dicono esserci un flusso ininterrotto di persone in arrivo da almeno tre ore prima dell’inizio, è un formicaio. Persone ovunque. Uno spaccato sociale perfetto: qualche abito lungo, ma in prevalenza persone comuni. Per l’occasione hanno aperto la balconata superiore, dove chi resta escluso dal parterre va ad accalcarsi in quintupla fila, rassegnato ad ascoltare senza vedere. Occhio, questa folla non è un dato di cronaca, ma è un roboante indicatore sociale: quand’è che qualcuno, prima o poi, si chiederà il perché?
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Mujica esordisce con uno dei suoi mantra: “Non è povero chi ha pochi soldi, ma chi ha bisogno di tanto per vivere”. Anche chi non lo conosce si innamora all’istante. Tranne, forse, le signore ingioiellate in prima fila e, sicuramente, il tizio che ho seduto accanto: evidentemente trascinato lì dalla moglie, trascorre l’intera serata scorrendo le mail sullo smartphone. Ogni tanto, mi scopro ad osservarlo con tenerezza: a pochi metri da noi si trova in carne ed ossa uno dei più grandi Maestri di Vita dei nostri tempi e i pollici di quel neoschiavo – me lo immagino un quadro direttivo della banca ospitante – scorrono furiosi sullo schermo, probabilmente sui dati di preconsuntivo da consegnare entro domani. Nel frattempo, dal palco grandinano moniti ed esortazioni: “La società è intrinsecamente conflittuale, noi siamo animali biologicamente diversi fra noi: scopo della Politica è amministrare efficacemente queste contraddizioni”. A metà serata, nonostante le domande pateticamente scolastiche dell’in-
Non può mancare la domanda sulle elezioni americane. Citando il poema argentino Martin Fierro, la risposta è ironicamente lapidaria: “I mali non finiscono mai; crescono poco a poco”. Nel suo maglionicino di lana marrone, Mujica liquida astutamente le domande didascaliche (sigh!) sul suo vecchio maggiolone sgangherato, per ergersi a monumentale interprete dei grandi temi della modernità: dalla fame nel mondo (“La Cina, che non è una carmelitana scalza, sa benissimo di avere un deficit di acqua dolce, e sa benissimo che il più grande fornitore può essere solo il Sud America”) alle pulsioni migratorie europee (“Noi siamo tutti figli dell’Africa; la signora Merkel accoglie manodopera straniera solo perché le conviene”); dal ruolo del denaro (“Per Aristotele e persino per la Chiesa – almeno fino a Sant’Agostino – il denaro non doveva essere una fonte di guadagno, ma solo un mezzo di pagamento”) agli stili di vita (“Uno solo dei vostri cellulari costa come tre tonnellate di soia: quando avrete fame, provate a mangiarvelo…”).
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HIGHLIGHTS
Chi è Andrea Strozzi
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opo una carriera di quindici anni nella governance di alcuni gruppi bancari nazionali, in cui si è occupato di sviluppo del Personale, performance-management, pianificazione strategica e M&A, oggi Andrea Strozzi ha scelto di dare priorità ai Valori in cui crede: oltre a gestire il suo blog e a a scrivere su “Il Fatto Quotidiano”, Andrea Strozzi collabora attualmente con PAEA – Progetti Alternativi per l’Energia e l’Ambiente e con il PER – Parco dell’Energia Rinnovabile, una struttura ricettiva unica in Italia (situata sulle colline umbre), esclusivamente alimentata da fonti energetiche rinnovabili ed espressamente concepita per l’ospitalità e la didattica ricreativa sui temi dell’ecosostenibilità e del risparmio energetico.
La chiusura è sul significato della vita e sulla paura della morte (questa, se permettete, me la tengo per me). Chiudo però con una riflessione. Quella che la Terra sta attraversando – e noi con lei – non è un’epoca di cambiamenti, ma un cambiamento d’epoca. Prima di quanto immaginiamo, saremo costretti a ripensare dalle radici tutto quanto. Mi fanno sorridere – più che indignare – le pochezze della vostra quotidianità. Le beghe lavorative. L’attaccamento alle piccolezze materiali. Le vostre code in tangenziale. Lo stupore per un uragano a Roma. La bile per una promozione
negata. Le liti col vicino del piano di sopra. Le riforme costituzionali. Trump e la Clinton. Destra e Sinistra. E altre prigioni di comfort del genere. Quando il piano della nostra percezione esistenziale traslerà finalmente ad un livello superiore – autentico, rispettoso del nostro ruolo su questo Pianeta – ci accorgeremo finalmente che questa crisi è una preziosissima alleata e che, mai come in questi anni, a giocare a dadi con l’universo saremo stati noi. Buona scommessa…
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