Audiocorso di Aromaterapia Naturopatica
AUDIOCORSI DI NATUROPATIA
Luca Fortuna
AUDIOCORSO DI AROMATERAPIA NATUROPATICA
Luca Fortuna
edizioni
Š Copyright 2009 Edizioni Enea - SI.RI.E. srl I edizione marzo 2009 ISBN 978-88-95572-11-6 Edizioni Enea Sede Legale - Viale Col di Lana 6/a, 20136 Milano Sede Operativa/Magazzino - Piazza Nuova 7, 53024 Montalcino (SI) www.edizionienea.it edizioni.enea@gmail.com Progetto grafico Lorenzo Locatelli Disegno in copertina e illustrazioni Federica Aragone Stampato in digitale da Global Print srl 20064 Gorgonzola (MI) I diritti di traduzione, memorizzazione elettronica, informatica, multimediale, riproduzione e di adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo, compresi microfilm e copie fotostatiche, sono riservati per tutti i Paesi.
INDICE LIBRO 5
L’AROMATERAPIA NATUROPATICA
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1. Aromaterapia applicata 2. Aromaterapia pratica 3. Aroma-SPA 4. Psicoaromaterapia 5. Aromaterapia sottile
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GLI OLI ESSENZIALI
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1. Standard di qualità 2. Il biotipo e il chemotipo 3. I piani d’azione
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LE TECNICHE DELL’AROMATERAPIA
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1. Tecniche di Aromaterapia applicata 2. Tecniche di aroma-SPA 3. Tecniche di psicoaromaterapia 4. Tecniche di Aromaterapia sottile
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I COMPLEMENTI E LE SINERGIE
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1. Gli oli derivati e vegetali 2. Le terre e le argille 3. I sali 4. I fanghi
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GLI OLI ESSENZIALI: SCHEDE MONOGRAFICHE
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Bibliografia
INDICE CD L’AROMATERAPIA NATUROPATICA 1. 2. 3. 4. 5. 6.
Intro (0’57”) L’Aromaterapia, presentazione e definizione (17’51”) Gli oli essenziali (21’59”) Il chemotipo (15’15”) I livelli di azione e i complementi (17’18”) Le tecniche (19’49”) GLI OLI ESSENZIALI
7. Achillea, albero del tè, alloro, angelica, arancio amaro, arancio dolce (17’44”) 8. Basilico, benzoino, bergamotto (10’34”) 9. Camomilla blu, camomilla romana, cannella, carota, cedro (15’50”) 10. Chiodi di garofano, cipresso, cisto, copaiba (14’26”) 11. Elicriso, eucalipto, gelsomino, geranio, ginepro (17’45”) 12. Incenso, lavanda vera, lavandino, ledum, limone (16’29”) 13. Maggiorana, mandarino, melissa, menta piperita, menta spica, mirra, mirto (18’44”) 14. Neroli, niaouli, noce moscata, palmarosa, patchouli, pepe, pino silvestre, pompelmo (22’34”) 15. Ravintsara, rosa, rosamarino (11’09”) 16. Salvia sclarea, sandalo, sedano, solidago (9’38”) 17. Timo, verbena, ylang ylang, zenzero (9’20”) 18. Conclusione (1’26”)
L’AROMATERAPIA NATUROPATICA L’Aromaterapia è uno dei settori a più alta crescita; alcuni analisti parlano di una vera e propria esplosione che coinvolge la salute, il benessere emozionale, la cosmetica e l’ambiente. Gli oli essenziali sono così duttili, che non esiste campo nel quale non possano essere introdotti con successo. Con il termine “aromaterapia” si identifica il complesso di azioni sulla salute fisica e psichica prodotte dall’impiego di oli essenziali. Alcuni esperti definiscono l’uso degli oli essenziali come “totalizzante”, nel senso che coinvolge, o meglio può coinvolgere, tutti gli aspetti dell’esistenza. A questo termine è preferibile quello di “olistica”, che meglio descrive le molteplici possibilità, o quello di “naturopatica” volendo sottolineare, oltre alla sua azione globale e all’efficacia legata alle leggi di natura, anche il fatto di essere una delle discipline fondamentali della Naturopatia. Contemporaneamente si assiste al bisogno di trovare e formare degli esperti che siano in grado di muoversi con competenza e professionalità nei vari distretti istituzionali. Proprio da qui ha origine la figura dell’aromaterapeuta.
1. Aromaterapia applicata Comprende l’insieme delle attività terapeutiche, di prevenzione e sostegno, ascrivibili all’impiego degli oli essenziali. Si basa sull’utilizzo attento e consapevole delle essenze aromatiche, rifiutando le fonti screditate e approssimative. Molto importanti sono i lavori scientifici e gli studi clinici che stabiliscono i dosaggi, i livelli di sicurezza, le reazioni, le interazioni farmacologiche e descrivono con dovizia di particolari i risultati.
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2. Aromaterapia pratica È la forma più immediata e piacevole dell’Aromaterapia e si incentra sull’impiego degli oli essenziali nella vita di tutti i giorni. Possiede il tratto distintivo dell’irritualità, essendo rivolta a uno scopo preciso e immediato. Anche in questo caso non si deve però dimenticare che gli oli essenziali sono sostanze estremamente attive e concentrate, il cui uso non deve mai prescindere da alcune norme di comportamento.
3. Aroma-SPA Indaga le molteplici possibilità di azione degli oli essenziali per la bellezza e il benessere. È suddivisa in diverse subcategorie, quali la cura della pelle, del corpo, del viso, delle mani, dei capelli, ecc. Viene utilizzata sia per formulare prodotti, che per stabilire i trattamenti da fare. L’ultima evoluzione è costituita dai percorsi di aroma-SPA che accompagnano la persona. I due filoni principali sono: – trattamento: complesso sistema di azione volto ad individuare un sistema di intervento; – pronto uso: impiego immediato di uno o più oli essenziali che non sono inseriti in un’ottica di medio-lungo periodo, ma che rispondono ad esigenze limitate.
4. Psicoaromaterapia La Psicoaromaterapia è una branca dell’Aromaterapia e si occupa degli effetti psicologici prodotti dalle essenze; è divisa in due grandi filoni di ricerca:
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– azione degli oli essenziali: azione svolta, meccanismi, dosaggi, sinergie, ecc.; – tipologia dell’individuo: una chiave di ricerca che può aiutare a capire e conoscere le persone, indagare la psiche e correggere stati mentali distonici.
5. Aromaterapia sottile L’Aromaterapia sottile afferisce all’aspetto mentale, emozionale e spirituale dell’individuo. Grazie al patrimonio energetico delle essenze, equilibra, pulisce e bilancia i pensieri; agisce sulle emozioni e apre la via a una maggiore consapevolezza. Quando la nostra parte sottile è intatta e colma di energie vitali ci sentiamo in forma smagliante: sani, felici, pieni di vigore e di gioia di vivere. Gli oli essenziali rappresentano la parte più sottile delle piante e possono essere utilizzati con successo per riequilibrare i corpi sottili, incrementando il benessere e aiutando l’organismo a ritrovare uno stato di perfetta salute. Il punto più alto è dato dalla Metaromaterapia.
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GLI OLI ESSENZIALI L’olio essenziale è una miscela molto complessa di sostanze volatili aromatiche che vengono prodotte naturalmente dalle piante in piccolissime quantità. A dispetto del nome sono sostanze non oleose, non grasse e non hanno nulla in comune con gli oli vegetali. Sono particolarmente concentrati e si trovano in diverse parti della pianta: nei fiori (rosa), nella resina (incenso), nella corteccia (cannella), nelle radici (angelica), nella buccia dei frutti (limone), nelle foglie (eucalipto), nei frutti (finocchio), nel legno (cedro). Talvolta da una stessa pianta è possibile ricavare oli diversi, ciascuno con le proprie caratteristiche, emblematico è il caso dell’albero dell’arancio da cui si ottengono tre prodotti differenti: dalle bucce dei frutti (arancio dolce), dai rametti e dalle foglie (petit grain) e infine dai fiori (neroli).
1. Standard di qualità La qualità di un olio essenziale dipende da numerosi fattori, alcuni dei quali sono facilmente verificabili da un attento esame delle etichette. Esatta denominazione della pianta Ogni specie produce un particolare olio essenziale, alcune varietà risultano più ricche altre meno, i costituenti chimici dell’olio essenziale possono variare notevolmente da una varietà all’altra, attribuendo all’olio essenziale delle proprietà diverse. Quindi, oltre al nome in italiano deve esserci il nome in latino, linguaggio scientifico universale. Ad esempio, esiste una notevole differenza tra la lavanda officinalis e la lavanda hybrida.
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Parte della pianta utilizzata Informazione di fondamentale importanza perché in alcuni casi da una pianta si possono ottenere più oli essenziali molto diversi tra loro, a seconda della parte di pianta utilizzata. Emblematico è il caso dell’arancio amaro che fornisce ben tre oli essenziali: dalle bucce, dai fiori (neroli) e dai rametti (petit grain). Origine della pianta Sull’etichetta deve essere segnalato il luogo di provenienza e, se possibile, la data di produzione. Il suolo, le ore di luce, la quantità di pioggia, la temperatura media e altre variabili climatiche influiscono profondamente sulle qualità di un olio essenziale. Crescita o coltivazione È molto importante sapere se la pianta di partenza è stata raccolta in natura o coltivata, e in questo caso occorre conoscere il metodo: intensivo, biologico o biodinamico. Le piante coltivate con i sistemi convenzionali sono state irrorate con erbicidi, fungicidi, antiparassitari, antimuffe, agenti conservanti e sono state fertilizzate con concimi chimici. Tutte queste sostanze sono tossiche e si ritrovano in tracce nell’olio essenziale che risulta così contaminato e andrebbe quindi evitato. Le coltivazioni biologiche e biodinamiche sono garantite da appositi enti certificatori che ne assicurano la purezza dopo rigorosi controlli. Metodo di estrazione Non tutti i metodi sono accettabili, bisogna quindi accertarsi del sistema impiegato.
2. Il biotipo e il chemotipo Il biotipo, ovvero l’insieme delle azioni prodotte da diversi fattori sulla pianta, incide profondamente sull’olio essenziale 9
che se ne ricava. Il biotipo che concerne l’olio essenziale è dato da: esposizione solare (frequenza, durata, intensità), condizioni climatiche (giorni di pioggia, agenti atmosferici, vento, ecc.), altitudine, temperatura esterna, composizione del suolo, tipologia della flora. Differenti biotipi producono variazioni anche notevoli dal punto di vista biochimico nell’olio essenziale prodotto da una stessa varietà botanica. Tali variazioni determinano il chemotipo (CT), ossia la singola molecola che è maggiormente presente nell’olio essenziale e ne determina l’azione. A differenza dalla classificazione per gruppi funzionali, la classificazione in chemotipi consente di definire in modo assolutamente preciso il carattere dell’olio essenziale. Gli oli essenziali chemotipati rappresentano una formidabile risorsa terapeutica, che può essere utilizzata con sicurezza ed efficacia. Utilizzare un olio essenziale senza conoscerne il chemotipo è come navigare senza carte nautiche e senza strumenti, un atto che può costare anche molto caro.
3. I piani d’azione Gli oli essenziali interagiscono con l’organismo a differenti livelli e attraverso più vie: – assunzione orale: bocca → stomaco → intestino tenue → intestino crasso; – uso topico (bagni, massaggi): pelle → linfa → sangue → organi interni; – via aerea (inalazioni e diffusori): polmoni → bronchi → sangue → organi; – olfatto: naso → sistema nervoso; – corpi sottili: vibrazioni → centri energetici → canali energetici.
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LE TECNICHE DELL’AROMATERAPIA 1. Tecniche di Aromaterapia applicata Per beneficiare delle doti degli oli essenziali è necessario conoscere le tecniche di utilizzo che si possono riassumere in tre grandi filoni: – il contatto con la pelle; – le inalazioni e la diffusione ambientale; – l’ingestione. In realtà non esiste una tecnica pura, poiché qualsiasi sistema comporta necessariamente un complesso sistema di reazioni, che di fatto comprende tutte le categorie. Se si diffondono gli oli nell’ambiente, le microgocce di essenze raggiungeranno i polmoni (da qui tutto l’organismo) e si depositeranno sulla pelle (dove verranno assorbiti). Il contatto con la pelle: il massaggio aromatico Nel massaggio aromaterapico (o frizione aromatica) si diluiscono gli oli essenziali in un olio di base, come l’olio di jojoba o di mandorle dolci, prima di applicarli sulla pelle. Può essere effettuato su tutto il corpo, oppure su una porzione a seconda della necessità. Il contatto con la pelle: i bagni alle essenze L’acqua, fonte di vita, rappresenta una parte importante dei trattamenti aromaterapici. Gli oli essenziali non si sciolgono in acqua, devono essere preventivamente emulsionati con una base: sale marino, sale del Mar Morto, miele, latte, panna o argilla. La temperatura dell’acqua non deve essere troppo alta e il bagno non deve superare i 20 minuti.
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Il contatto con la pelle: le compresse aromatiche Le compresse sono un sistema meraviglioso per alleviare dolori muscolari e articolari, compresi quelli del parto. Risultano molto utili anche nel trattamento di patologie della pelle, bruciature e infiammazioni. Si riempie una ciotola di ceramica con acqua (calda o fredda), aggiungere dalle 4 alle 10 gocce di oli essenziali, agitare per favorire l’emulsione e immergere un asciugamano o un panno di tessuto naturale fino a che tutta la soluzione non sia assorbita. Si strizza leggermente e si applica sulla zona da trattare. Le inalazioni e la diffusione ambientale Le inalazioni con gli oli essenziali sono molto efficaci per tutti i problemi respiratori, per decongestionare le mucose nasali, sciogliere il catarro, fluidificare il muco e lenire le infiammazioni. Preziose in caso di raffreddore, sinusite, influenza, mal di gola e bronchite. Diffondiaromi L’utilizzo dei diffondiaromi o bruciaprofumi è molto semplice, basta riempire con dell’acqua la vaschetta, aggiungere alcune gocce di olio essenziale o di miscela e accendere l’apposita candelina (o la lampadina nei modelli elettrici). Il calore fa evaporare lentamente la soluzione, consentendo alle molecole aromatiche di diffondersi nell’ambiente. Si tengono accesi per circa 30 minuti alla volta. L’ingestione La somministrazione degli oli essenziali è riservata agli aromaterapeuti e non deve mai essere oggetto di autoprescrizione. In ogni caso gli oli essenziali non vanno mai assunti per bocca durante la gravidanza e l’allattamento. Si utilizzano quasi sempre diluiti in alcuni vettori o fitopreparati sinergici.
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2. Tecniche di aroma-SPA Le tecniche di aroma-SPA sono incentrate sull’impiego di oli essenziali emulsionati in oli di base o altre sostanze complementari e nella preparazione di cosmetici.
3. Tecniche di psicoaromaterapia In questo caso si fa ricorso a tutte le tecniche illustrate in precedenza, con l’esclusione della somministrazione interna delle essenze. L’influenza degli oli essenziali sulla psiche, sulla memoria e sulle condizioni mentali dipende dalla capacità delle molecole aromatiche di stimolare alcuni centri del sistema nervoso e viaggia quasi esclusivamente per via aerea. Il dosaggio è generalmente più basso rispetto all’Aromaterapia fisica.
4. Tecncihe di Aromaterapia sottile Pur utilizzando le stesse essenze, le modalità di utilizzo sono ovviamente diverse, rispetto alle altre forme di Aromaterapia. Una scottatura si cura con applicazioni di olio di lavanda puro, una depressione richiede invece un trattamento più profondo, che coinvolga anche il piano delle emozioni, dei sentimenti e dell’intero sistema di vita. I trattamenti di Aromaterapia sottile sono rivolti sia alla persona, che all’ambiente e riguardano la struttura energetica nel suo complesso.
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I COMPLEMENTI E LE SINERGIE Gli oli essenziali sono particolarmente concentrati e attivi. Tranne alcune limitate eccezioni, non vanno applicati direttamente sulla pelle, ma devono essere opportunamente diluiti e miscelati con altri prodotti, definiti “di base”. Si tratta di alcune sostanze, che, in virtù delle loro caratteristiche chimico-fisiche, si prestano a emulsionare gli oli e a completarne l’efficacia. Si possono dividere in: – oli e derivati vegetali; – terre e argille; – sali; – fanghi.
1. Gli oli derivati e vegetali Gli oli vegetali vengono utilizzati fin dall’antichità per nutrire e idratare la pelle, sono naturalmente ricchi di vitamine, acidi grassi e oligoelementi. Probabilmente sono stati il primo cosmetico scoperto e utilizzato dall’uomo. Gli oli penetrano con facilità nell’epidermide, rispettano le condizioni fisiologiche e non sono aggressivi. È possibile applicarli più volte al giorno perché non alterano le strutture funzionali; spesso vengono impiegati come ingredienti preziosi nei cosmetici finiti. Sono degli ottimi nutrienti e non occludono i pori, a differenza di quanto avviene con gli oli minerali e quelli di sintesi chimica, che con il tempo possono alterare le normali funzioni dell’epidermide. Rafforzano la naturale barriera lipidica protettiva, un sottilissimo strato di grasso che deve costantemente essere presente sulla superficie (film lipidico), e mantengono costanti i livelli di idratazione e nutrimento. Evitano che l’idratazione si disperda a
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seguito dell’azione di vento, acqua, calore, detersivi, detergenti e altre sostanze. Gli oli vegetali possono essere utilizzati puri o miscelati per massaggi sul corpo, applicazioni sul viso, impacchi sui capelli e sulla cute. Sono un ottimo strumento di pulizia per le pelli sensibili.
2. Le terre e le argille Le argille derivano da alcune rocce particolari dette feldspati, che sotto l’azione del tempo e degli elementi atmosferici si sgretolano e si trasformano. I principali elementi contenuti sono: silicio, alluminio, titanio, ferro, magnesio, sodio e potassio. In natura esistono svariati tipi di argilla che presentano caratteristiche chimico-fisiche diverse. Possono differire tra loro per colore, granulometria, composizione minerale. Vengono utilizzate da millenni per una molteplicità di impieghi terapeutici e cosmetici. Si possono impiegare per maschere per il viso, impacchi per il corpo, cataplasmi e bagni. La preparazione è molto semplice: si prende la quantità di argilla necessaria, si aggiunge acqua tiepida e si mescola con un cucchiaio di legno (non usare mai strumenti in metallo) fino a formare un fango omogeneo e spalmabile. A questo punto si aggiungono le gocce degli oli essenziali e si procede all’applicazione. I tempi di posa variano dai 10 minuti per le maschere al viso, a un’ora in caso di infiammazioni articolari.
3. I sali La regione del Mar Morto è situata al confine tra lo stato di Israele e la Giordania. Le sue acque presentano una composi-
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zione unica al mondo; infatti, hanno un contenuto salino del 27% circa contro il 3% delle normali acque marine. Anche la composizione chimica dei sali è peculiare. La forte salinità delle acque registra una concentrazione di minerali superiore alla soluzione presente all’interno del nostro corpo. La pelle funge da membrana semipermeabile e rende possibile un meccanismo di interscambio che viene definito “osmosi”. Questo processo si svolge in due fasi: – un richiamo verso l’interno di minerali per riequilibrare la concentrazione delle due soluzioni; – un rilascio dall’interno verso l’esterno di liquidi carichi di tossine. Si ottiene così un’azione di remineralizzazione cutanea abbinata a un effetto drenante e purificante. I vasi capillari assorbono i sali presenti nelle acque di contatto e li distribuiscono poi in tutto l’organismo. Per un bagno ottimale riempire la vasca di acqua calda, immergersi e versare i sali. Attendere 20 minuti circa e poi terminare con una breve doccia fresca che riattiva la circolazione. Per la loro composizione sono ideali solubilizzanti per gli oli essenziali, che altrimenti non si potrebbero emulsionare in acqua.
4. I fanghi I fanghi del Mar Morto sono un vero e proprio concentrato di principi attivi, una miniera di nutrienti in grado di svolgere preziose attività per l’organismo. La loro composizione li rende unici al mondo. Si presentano come una pasta abbastanza morbida, dal colore molto scuro, tendente al nero. L’odore è salmastro, solforoso, mentre il sapore è salato.
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Le schede degli oli essenziali
ACHILLEA Achillea millefolium, Compositae Parte della pianta usata: sommitĂ fiorite. Estrazione: distillazione a vapore. Nota: media. Profumo: erbaceo, fresco, con accenti dolci. Parola chiave: novitĂ . ProprietĂ : antinfiammatorio, cicatrizzante, rigenerante, astringente. Componenti caratterizzanti: monoterpeni, sesquiterpeni, chetoni, ossidi. Chemotipo: linalolo (15%), thujone (max 13%), azulene (40%). Livello di sicurezza: non usare in gravidanza, allattamento, sotto i 6 anni e nei soggetti epilettici.
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ALBERO DEL TĂ&#x2C6; Melaleuca alternifolia, Myrtaceae Parte della pianta usata: foglie. Estrazione: distillazione a vapore. Nota: alta. Profumo: deciso, erbaceo, leggermente speziato. Parola chiave: disinfettare. ProprietĂ : purificante, balsamico, cicatrizzante, immunostimolante. Componenti caratterizzanti: alcoli, monoterpeni. Chemotipo: 1,8-cineolo, terpineolo-4; tra i quali deve esistere uno specifico rapporto (< 5% per 1,8-cineolo e > 30% per terpineolo-4). Livello di sicurezza: atossico e sicuro anche nel lungo periodo. Non usare in gravidanza.
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ALLORO Laurus nobilis, Lauraceae Parte della pianta usata: foglie. Estrazione: distillazione a vapore. Nota: media. Profumo: speziato, fresco, forte, pungente. Parola chiave: governare. ProprietĂ : stimolante, purificante e antinfiammatorio. Componenti caratterizzanti: ossidi, monoterpeni. Chemotipo: 1,8-cineolo (50%), sabinene (9%), acetato alphaterpenile (9%). Livello di sicurezza: non tossico, non allergizzante, possibile sensibilizzante. Non usare in gravidanza.
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ANGELICA Angelica archangelica, Angelica silvestris, Umbrelliferae Parte della pianta usata: radici. Estrazione: distillazione a vapore. Nota: bassa. Profumo: intenso. Parola chiave: potere. ProprietĂ : sedativo, antispasmodico, depurativo. Componenti caratterizzanti: monoterpeni. Chemotipo: liminene (20%), alpha-pinene (20%), alpha-phellandrene (15%). Livello di sicurezza: non usare in gravidanza, allattamento o in caso di diabete. Fototossico.
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Scoperti e utilizzati fin dalle prime civiltà, gli oli es-
Luca Fortuna, dopo aver con-
senziali conoscono oggi una vasta diffusione. Se ben
seguito il diploma di naturopa-
conosciuti e capiti, possono trovare applicazione in
ta presso la scuola Sapamod di
o di mazione stanza in
ogni campo e aspetto dell’esistenza, dalla salute alla cosmetica, dal benessere alla vita di tutti i giorni. L’obiettivo di questo audiocorso è quello di guidare a un
turopatia
uso più efficace e sicuro degli oli essenziali e delle mol-
Torino e aver frequentato numerosi corsi di specializzazione in Italia e all’estero (Academy
teplici tecniche dell’Aromaterapia. Con un programma
of Aromatherapy, Londra), la-
tiene unite la tradizione e le moderne conoscenze n noi che da casa
vora come consulente presso di-
ome
l o o h sc
scientifiche si promuove la formazione di aromateraa simo ®
obrepeuti 2008 che rispondano con migliori competenze alle ne-
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casa cessità tua di una disciplina in così forte crescita.
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i che offre INDICE ione a distanza:
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