Audiocorso di Feng Shui
AUDIOCORSI DI NATUROPATIA
Marzia Mazzi Stefan Vettori
AUDIOCORSO DI FENG SHUI
Marzia Mazzi Stefan Vettori Con la collaborazione di Lorenzo Durand
edizioni
Š Copyright 2012 Edizioni Enea - SI.RI.E. srl I edizione maggio 2012 ISBN 978-88-95572-86-4 Edizioni Enea Sede Legale - Ripa di Porta Ticinese 79, 20143 Milano Sede Operativa/Magazzino - Piazza Nuova 7, 53024 Montalcino (SI) www.edizionienea.it edizioni.enea@gmail.com Progetto grafico Lorenzo Locatelli Disegno in copertina Federica Aragone Illustrazioni Riccardo Martinelli Stampato da Graphicolor, Città di Castello Masterizzato da Easyreplica, Pesaro I diritti di traduzione, memorizzazione elettronica, informatica, multimediale, riproduzione e di adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo, compresi microfilm e copie fotostatiche, sono riservati per tutti i Paesi.
INDICE Introduzione ..................................................................................... 5 1. I mille volti del Feng Shui ............................................................. 7 2. I principi fondamentali .................................................................. 9 3. Il Feng Shui tra pensiero orientale e mentalità occidentale ........... 12 4. Yin-Yang e aspetti celesti, terrestri, umani .................................... 14 5. L’uomo e la sua tana ...................................................................... 17 6. Scuola della Forma e Scuola della Bussola ................................... 19 7. I quattro animali archetipici .......................................................... 22 8. Esposizione, pressione e ristagno .................................................. 28 9. Le funzioni abitative ..................................................................... 32 10. L’utilizzo dei colori negli interni ................................................. 34 11. Cure e rimedi Feng Shui .............................................................. 38 12. Storie e identità nel Feng Shui ..................................................... 39 13. Feng Shui, Bioarchitettura e discipline affini .............................. 46 14. I metodi avanzati e il ruolo degli stili classici oggi ...................... 48 Bibliografia ....................................................................................... 59
INDICE CD 1. 2. 3. 4. 5.
Intro (0’56”) Presentazione (16’46”) Lezione 1 – I mille volti del Feng Shui – prima parte (16’28”) Lezione 2 – I mille volti del Feng Shui – seconda parte (24’04”) Lezione 3 – I principi fondamentali del Feng Shui – prima parte (35’28”) 6. Lezione 4 – I principi fondamentali del Feng Shui – seconda parte (49’02”)
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7. Lezione 5 – Il Feng Shui tra pensiero orientale e interpretazione occidentale – prima parte (21’28”) 8. Lezione 6 – Il Feng Shui tra pensiero orientale e interpretazione occidentale – seconda parte (14’24”) 9. Lezione 7 – Yin-yang e aspetti celesti, terrestri, umani – prima parte (35’22”) 10. Lezione 8 – Yin-yang e aspetti celesti, terrestri, umani – seconda parte (26’48”) 11. Lezione 9 – L’uomo e la sua tana (29’51”) 12. Lezione 10 – La Scuola della Forma e la Scuola della Bussola – prima parte (25’52”) 13. Lezione 11 – La Scuola della Forma e la Scuola della Bussola – seconda parte (34’10”) 14. Lezione 12 – I quattro animali archetipici – prima parte (20’22”) 15. Lezione 13 – I quattro animali archetipici – seconda parte (26’29”) 16. Lezione 14 – La percezione di esposizione, pressione e ristagno – prima parte (28’06”) 17. Lezione 15 – La percezione di esposizione, pressione e ristagno – seconda parte (12’10”) 18. Lezione 16 – Le funzioni abitative (31’56”) 19. Lezione 17 – L’utilizzo dei colori negli interni – prima parte (15’24”) 20. Lezione 18 – L’utilizzo dei colori negli interni – seconda parte (15’32”) 21. Lezione 19 – Cure e rimedi Feng Shui (48’10”) 22. Lezione 20 – Storie e identità nel Feng Shui – prima parte (37’54”) 23. Lezione 21 – Storie e identità nel Feng Shui – seconda parte (42’35”) 24. Lezione 22 – Storie e identità nel Feng Shui – terza parte (31’22”) 25. Lezione 23 – Il rapporto fra Feng Shui, biarchitettura e discipline affini (26’41”) 26. Lezione 24 – I metodi avanzati e il ruolo degli stili classici al giorno d’oggi (33’32”)
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Introduzione
Fare Feng Shui significa comprendere come le strutture spaziali interagiscono con l’essere umano da un punto di vista psico-fisico. Una volta compresi i principi di questa interazione, possiamo creare l’ambiente più appropriato a una data funzione, o inserire un’attività in un determinato ambiente nel modo più consono ad esso. L’essenza del Feng Shui è comprendere il rapporto profondo che lega l’uomo al suo ambiente, per poi creare la massima concordanza possibile tra gli impulsi che l’organismo umano riceve da un luogo e la funzione che questo luogo deve svolgere. Il campo delimitato dal Feng Shui è talmente ampio che vi si potrebbero far rientrare, ad esempio, tanto l’architettura quanto la fisiologia umana. La vastità del campo d’indagine è un fattore intrinseco alla disciplina. Il Feng Shui, infatti, non è uno studio specialistico come possono esserlo la chimica o l’archeologia; è più un punto di incontro tra diverse scienze naturali e umane. Uno dei motivi del suo fascino è proprio il fatto di mettere in relazione tanti aspetti della natura e della cultura umana. La disciplina copre un campo così ampio che non è nemmeno possibile restringere la sua definizione a quella di scienza o di arte. Il Feng Shui è scienza, perché si basa sullo studio di cicli astronomici, di conformazioni psicofisiche, di strutture spaziali e in generale di fenomeni che ben si prestano a un’analisi razionale. Il Feng Shui è anche arte, perché nella sua applicazione e utilizzo non si può prescindere da una componente estetica molto importante. Inoltre, per valutare correttamente le strutture spaziali, occorre sviluppare una sensibilità squisitamente intuitiva, simile alle capacità artistiche.
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Volendo riassumere con un’immagine poetica che cos’è il Feng Shui, potremmo dire che è percepire il respiro della natura e sintonizzarsi con esso. Nota su traslitterazione e pronuncia La pronuncia dei termini in lingua cinese segue la traslitterazione fonetica adottata in Cina dal 1979 per le traduzioni in lingue latine, ovvero il Pinyin. Tuttavia, data la presenza di termini provenienti da diverse traslitterazioni (Wade-Giles, ecc.) per semplificare l’ascolto e agevolare la fruizione dell’audiocorso, è stata omessa la corretta cadenza tonale, a favore di una pronuncia maggiormente intelligibile per l’ascoltatore italiano. In particolare, il termine Feng Shui è pronunciato secondo le regole della lingua italiana, sebbene nei differenti dialetti abbia fonetica diversa (mandarino: fong sciuei, cantonese: fun soi, ecc.).
Ringraziamenti Desideriamo ringraziare in maniera particolare Lorenzo Durand per il suo consistente contributo alla realizzazione di questo audiocorso. Il suo impegno, la sua presenza, il suo stimolo costante e le discussioni sempre profonde sono stati elementi di grande supporto e arricchimento nell’elaborazione del materiale e nell’esposizione. Desideriamo ringraziare Rosanna Musumeci per la sua disponibilità e per l’aiuto sulla pronuncia dei termini in lingua originale e sulla traslitterazione. Marzia Mazzi e Stefan Vettori
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1. I mille volti del Feng Shui
Il Feng Shui è un campo disciplinare all’interno del quale si sono sviluppate molte correnti e orientamenti formatisi e trasformatisi nel corso di una lunga storia. A grandissime linee possiamo dividere il Feng Shui odierno in tre grandi categorie: il “Pop Feng Shui”, le scuole classiche e una piccola minoranza di studiosi e professionisti che fanno ricerca e sperimentazione autonoma. Il “Pop Feng Shui” è il termine con cui gli esperti si riferiscono al genere di Feng Shui diffuso da molti testi commerciali pubblicati a partire dagli anni Ottanta, sull’onda del movimento New Age. Il movente dietro a questi testi è prettamente commerciale. Le scuole classiche presentano insegnamenti molto più complessi e strutturati di quelli riportati nei testi commerciali. Con le scuole classiche si comincia a capire che cosa sia davvero il Feng Shui, e quali siano le sue reali potenzialità. Tuttavia, esse presentano alcuni punti deboli tra cui l’immobilismo, l’eccessiva proliferazione delle tecniche, la mancanza di confronto, l’incapacità di fare ordine fra metodi e teorie, l’eccessiva importanza attribuita all’autorità del maestro e così via. Studiando la storia del Feng Shui capiamo che, per quanto misteriosi possano sembrare a volte i suoi effetti, esso è un prodotto dell’intelligenza umana, e come tale, è soggetto a errori, a distorsioni, a fasi di fioritura e di degrado, a divergenze e rivalità tra i suoi fautori, e a ogni genere di condizionamenti derivanti dai contesti culturali e politici delle varie epoche.
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Nel nostro lavoro e nella nostra scuola utilizziamo un metodo che abbiamo denominato “metodo scientifico-intuitivo” e riteniamo che sia necessario un approccio alla materia pragmatico e sperimentale. La tradizione si può valutare a partire da ciò che sta alla sua origine, cioè dall’analisi dell’organismo e della psicologia umana in relazione all’ambiente. Inoltre, la pratica del Feng Shui non può prescindere dallo sviluppo della sensibilità corporea. Per poter fare Feng Shui, la nostra parte femminile, ricettiva e percettiva, e la nostra parte maschile, razionale e organizzatrice, devono essere in equilibrio.
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2. I principi fondamentali
L’ambiente interno a un edificio può essere controllato dall’uomo; l’ambiente esterno, no. L’archetipo dell’abitazione è una tana, un buco, una caverna. L’uomo è un mammifero, e in quanto tale manifesta schemi comportamentali tipici. A livello profondo, la casa è percepita come un utero ed è associata alla madre. L’abitazione è considerata yin rispetto all’ambiente circostante. L’ambiente esterno ha la preminenza su tutte le considerazioni inerenti alla struttura della casa e anche alle disposizioni interne. Il Feng Shui si occupa in primo luogo dell’ambiente esterno in cui è inserito un edificio; la disposizione interna ha un valore secondario, contrariamente alla versione comunemente accettata. L’esterno dell’abitazione è collegato alle influenze esterne che riceviamo nella vita, alle possibilità, alle occasioni che si presentano. L’ambiente interno è collegato al carattere della persona, alla sua struttura psichica, ai suoi pregi e ai suoi difetti. Gli spazi hanno la tendenza a influenzare le persone attraverso l’utilizzo assiduo che queste ne fanno, nel bene e nel male; il Feng Shui non fa altro che riconoscere prima, valutare poi e infine orientare questa naturale influenza in senso positivo. L’animale Homo, per sua natura, ricerca ambienti ricchi di acqua e di vegetali. Questo fenomeno è chiamato “biofilia”.
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Nella pratica del Feng Shui abbiamo tre componenti necessarie per operare correttamente: 1) percezione fluida e aperta; 2) capacità di cogliere la risposta corporea istintiva; 3) analisi e valutazione razionale. Lo strumento principale di lettura dell’ambiente è l’ascolto del corpo: dobbiamo cioè portare a livello conscio ciò che viviamo emotivamente. Il qi è un concetto di origine orientale, molto complesso, che è stato spesso male interpretato ed è generalmente tradotto con il termine “energia”. Un errore tipico nell’interpretazione del qi è quello di immaginarlo come una sorta di sostanza fluida che scorre nelle strade, passa dalle porte e dalle finestre, nei corridoi ecc.
Fig. 1. Rappresentazioni come questa sono molto comuni sui libri di Feng Shui. Per quanto siano intuitivamente evidenti ed utili per la comprensione, sono facilmente associabili a un flusso di acqua che scorre all’interno di vasche o contenitori, e questo può indurre l’errata concezione che il qi sia una sorta di energia sottile che scorre lungo le strade e dentro le abitazioni.
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Il principio di analogia afferma che gli stessi archetipi si manifestano in modo simile su differenti piani della realtà. Fenomeni che si collocano su livelli diversi, ma hanno la stessa causa a un livello profondo, sono simili e corrispondenti. Il principio di risonanza afferma che i fenomeni legati a uno stesso archetipo o causa profonda si influenzano vicendevolmente, come due diapason che vibrano alla stessa frequenza. Il principio di risonanza funziona a doppio senso: da un lato attraiamo luoghi che ci rappresentano e riflettono la nostra struttura psicofisica; dall’altro i luoghi che abitiamo e occupiamo ci influenzano sottilmente ma continuamente, ogni giorno. Gli spazi che utilizziamo quotidianamente ci riflettono, perciò è possibile applicare il principio di risonanza: modificando lo spazio, si modifica la nostra percezione dello spazio stesso, e quest’ultima influenza la percezione di noi stessi.
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3. Il Feng Shui tra pensiero orientale e mentalità occidentale
Il Feng Shui è una disciplina molto antica e molte delle idee su cui si basa, dei modi di percepire e vivere la realtà, sono assai lontani da quelli occidentali, specialmente da quelli moderni. Il suo studio necessita perciò di alcune precauzioni. Non si può affrontare il Feng Shui prescindendo dal suo aspetto storico, la sua evoluzione e il suo sviluppo. Rispetto ad altre discipline della stessa area di origine, la diffusione del Feng Shui in Occidente ha avuto esiti alquanto diversi: il Feng Shui è stato a lungo ritenuto una congerie di bislacche superstizioni. La situazione del Feng Shui in Occidente è complessa e controversa. Ma se da una parte il suo status nel panorama culturale non è affatto chiaro, dall’altra risveglia nel pubblico un’attrazione sempre maggiore. Per quanto nei testi commerciali il Feng Shui sia stato distorto e si sia allontanato dalla comprensione dei principi originali, la lettura di questi ultimi consente tuttavia di dar voce alle necessità di tanti che riconoscono all’ambiente e al luogo nei quali vivono quotidianamente un ruolo primario nel contribuire al loro benessere psicofisico. Un approccio fideistico al Feng Shui è decisamente svantaggioso e inappropriato. Il Feng Shui indaga la relazione fra lo spazio e le persone che lo utilizzano in maniera costante e prolungata, e come esse ne vengano influenzate. L’ambiente si rivela uno strumento determinante per promuovere il benessere dei suoi fruitori. Se il problema manifestato da una persona è riflesso nella struttura abitativa, si può agire utilizzando il Feng Shui; se invece non lo è, l’origine del disagio è da ricercare altrove. 12
Non si deve quindi attribuire al Feng Shui la capacità di risolvere qualsiasi problema. Anche in Oriente, culla del Feng Shui, si riconosceva che l’andamento della vita di una persona è il frutto di un complesso concorso di cause, quali: • Ming, destino; più prosaicamente si riferisce alla conformazione energetica di nascita; • Yun, i transiti energetici che la persona deve affrontare durante la vita; • Feng Shui, cioè l’influenza del clima, dell’ambiente, delle forme e delle direzioni sulla persona; • Daode, volontà, forza di carattere, integrità; • Dushu, educazione ricevuta, amici ed esperienze; • la linea genetica di sangue trasmessa dei genitori. Il Feng Shui invece non è: • una religione; • un effetto placebo o autoconvinzione; • una magia; • un insieme di ricette; • uno stile di arredamento; • una medicina o una cura medica; • bioarchitettura; • rabdomanzia, radiestesia o geobiologia; • una disciplina propria solamente della civiltà cinese. Il clutter clearing, che consiste nel liberare l’abitazione di tutti gli oggetti in eccesso o non utilizzati, non deve essere confuso con il Feng Shui. Il Feng Shui non può essere ridotto allo space clearing, una pratica energetica di pulizia degli ambienti comune a molte civiltà, che ha però il vizio di poter essere mistificata molto facilmente.
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4. Yin-yang e aspetti celesti, terrestri, umani
Il concetto di una polarità binaria, che è fondamentale nel Feng Shui e, più in generale, nella metafisica cinese, si ritrova in quasi tutte le culture. In alcune, tra cui quella occidentale, tale dualismo ha preso connotazioni marcatamente morali o etiche, in cui una polarità è associata al bene e l’altra al male. Anche se si parla spesso di yin e yang, noi preferiamo parlare di yinyang, in quanto entrambe le forze sono presenti in qualsiasi fenomeno, dove si sostengono e si aiutano a vicenda oppure sono in opposizione. L’aspetto yin è quello femminile, ricettivo e di sostegno. L’aspetto yang è quello maschile, attivo, che porta il cambiamento. In qualunque fenomeno naturale è possibile leggere la presenza di aspetti di sviluppo e di evoluzione, e altri di sostegno, stabilità, mantenimento e durata nel tempo. Sono questi gli archetipi fondamentali a cui dobbiamo fare sempre riferimento quando parliamo di yin-yang. In generale, lo yin-yang rappresenta l’imprescindibile dualità che caratterizza le nostre esperienze in questo mondo, strutturate da continui processi di scelta tra qualcosa e il suo opposto. Rappresenta inoltre la dualità tra spirito e materia.
Fig. 2. Una rappresentazione del Tao molto conosciuta, dovuta a Chen Tuan (871-989), un leggendario saggio taoista.
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Nella visione orientale l’immagine più usata per spiegare la polarità yin-yang è quella del Cielo e della Terra. La Terra, archetipo femminile, ricettiva, nutre e offre sostentamento e appoggio alle piante e agli altri esseri. Il Cielo, archetipo maschile, attivo, offre energie più sottili: la luce e l’aria, che stimolano la vita e la crescita dei vegetali e ne facilitano l’evoluzione e la riproduzione. Inoltre, il Cielo stimola il movimento e lo sviluppo. Un sistema mnemonico che, in modo fisso, associ yin e yang a degli oggetti implica un grave equivoco. È fondamentale capire, infatti, che un fenomeno, un oggetto o una situazione non può essere yin o yang “in assoluto”. Yin-yang e forma: qualsiasi forma concava presenta una cavità ricettiva, quindi è yin; qualsiasi forma convessa, invece, viene percepita come respingente ed è considerata yang. È chiaro quindi che l’abitazione, come funzione, è yin, poiché deve contenere e proteggere, ed è sostanzialmente una forma cava con un buco (cioè l’ingresso). Yin-yang ed energia: quando parliamo di “energia”, intendiamo fare riferimento alle sollecitazioni e agli stimoli che l’ambiente ci offre. Le sollecitazioni implicano il cambiamento, l’evoluzione o la modifica. A livello macroscopico, quasi tutte le sollecitazioni sono dovute al movimento del pianeta Terra intorno al sole, che è responsabile dei venti, delle piogge, dei fenomeni atmosferici in generale, delle stagioni e del ciclo diurno. Per questo motivo lo studio dello yang qi solare è molto importante. Il ciclo solare rappresenta una perfetta manifestazione dell’alternarsi della polarità yin-yang nelle sue varie fasi. Yin
Yang
Buio
Luce
Autunno
Primavera
Inverno
Estate
Sera
Mattino
Notte
Pomeriggio
Tab. 1. Yin e yang
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Il Feng Shui è l’arte di sapersi collocare nell’ambiente
Marzia Mazzi, architetto e
nel miglior modo possibile. Il termine Feng Shui è la
naturopata, dal 2006 colla-
trascrizione di due ideogrammi: Feng significa “vento”
bora con Stefan Vettori per
e Shui “acqua”. L’essenza del Feng Shui consiste nel comprendere il rapporto profondo che lega l’uomo al suo ambiente,
dar vita a un nuovo approccio allo studio e alla pratica del Feng Shui, che sfocerà nella formulazione del metodo
per poi creare la massima concordanza possibile tra gli
scientifico-intuitivo.
impulsi che l’organismo umano riceve da un luogo e la
Nel 2012 fonda SpazioUmano
funzione che questo luogo deve svolgere.
proseguendo la divulgazione del Feng Shui attraverso con-
In questo audiocorso vengono presentati i fondamenti di questa disciplina che spazia tra scienza e arte se-
ferenze, corsi e consulenze su tutto il territorio nazionale.
condo un nuovo approccio: quello scientifico-intuitivo.
Stefan Vettori, laureato in
Questo metodo intende superare le scuole classiche e
Fisica presso l’Università di
il Feng Shui commerciale affrontando questo campo di
Torino. Nel 1992 si avvicina al
indagine in modo pragmatico e sperimentale.
Feng Shui, che studia in Cina e in Gran Bretagna. Ha ideato il metodo scientificointuitivo di Feng Shui e ha fondato la Creative Feng Shui Academy.
Contiene un libro di 60 pagine e un cd audio di 11 ore e 40 minuti
ISBN 978-88-95572-86-4
24,00 € 9 788895 572864
www.scuolasimo.it