Curarsi con la Naturopatia vol. 1

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Curarsi con la Naturopatia

1 a cura di Catia Trevisani

Cefalea Colon irritabile Intolleranze alimentari Cellulite Ansia Sindrome premestruale Insonnia Stress Stitichezza Asma e raffreddore da fieno FARE NATUROPATIA



Fare Naturopatia


Il progetto delle Edizioni Enea è rivolto alla produzione di libri di qualità. Qualità e attenzione nei contenuti che, grazie alla collaborazione con la Scuola SIMO e i suoi esperti, vengono verificati e revisionati in modo da offrire conoscenze e tecniche frutto delle ricerche e dell’esperienza dei migliori professionisti.

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CURARSI CON LA NATUROPATIA VOL. 1 Cefalea Colon irritabile Intolleranze alimentari Cellulite Ansia Sindrome premestruale Insonnia Stress Stitichezza Asma e raffreddore da fieno

a cura di

Catia Trevisani

edizioni


Š Copyright 2010 Edizioni Enea - SI.RI.E. srl I edizione marzo 2010 ISBN 978-88-95572-19-2 Edizioni Enea Sede Legale - Viale Col di Lana 6/a, 20136 Milano Sede Operativa/Magazzino - Piazza Nuova 7, 53024 Montalcino (SI) www.edizionienea.it edizioni.enea@gmail.com Progetto grafico Lorenzo Locatelli Disegno in copertina Federica Aragone Stampato e rilegato da Rubbettino Industrie Grafiche ed Editoriali 88049 Soveria Mannelli (Catanzaro) Tutti gli articoli qui riportati appartengono alla newsletter di Medicina Olistica Ambrosia, il trimestrale della Scuola SIMO. Direttore responsabile e scientifico: dott.ssa Catia Trevisani Registrazione: Tribunale di Milano n. 28 del 28-01-2003 I diritti di traduzione, memorizzazione elettronica, informatica, multimediale, riproduzione e di adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo, compresi microfilm e copie fotostatiche, sono riservati per tutti i Paesi.


Non vi è vera guarigione senza la pace dell’anima e la gioia interiore. Edward Bach



INDICE 1

Introduzione

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Gli autori di questo volume

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CEFALEA

12 18 19 24 28

La parola alla Naturopatia Consigli dal mondo delle essenze L’interpretazione dell’Iridologia Il punto di vista della MTC L’angolo del Feng Shui

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COLON IRRITABILE

33 36 39 40 44

La parola alla Naturopatia L’angolo della Fitoterapia Consigli dal mondo delle essenze L’interpretazione dell’Iridologia Il punto di vista della MTC

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INTOLLERANZE ALIMENTARI

51 54 56 58 63 65

La parola alla Naturopatia L’angolo della Fitoterapia Consigli dal mondo delle essenze L’interpretazione dell’Iridologia Il punto di vista della MTC Intolleranze alimentari e Kinesiologia

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CELLULITE

71 74 78 79 81 84

La parola alla Naturopatia L’angolo della Fitoterapia Consigli dal mondo delle essenze Cellulite: considerazioni psicosomatiche L’interpretazione dell’Iridologia Il punto di vista della MTC

di C. Trevisani di B. Pontoriero di E. Ellero di A. Ferrari di M. Faccioli

di C. Trevisani di C. Trevisani di B. Pontoriero di E. Ellero di A. Ferrari

di C. Trevisani di C. Trevisani di B. Pontoriero di E. Ellero di A. Ferrari di R. Smacchia

di C. Trevisani di C. Trevisani di B. Pontoriero di A. Scuotto di E. Ellero di A. Ferrari


91

ANSIA

93 99 102 104 108

La parola alla Naturopatia L’angolo della Fitoterapia Consigli dal mondo delle essenze L’interpretazione dell’Iridologia Il punto di vista della MTC

di C. Trevisani di C. Trevisani di B. Pontoriero di E. Ellero di A. Ferrari

113

SINDROME PREMESTRUALE

115 119 123 125 129

La parola alla Naturopatia L’angolo della Fitoterapia PMS: considerazioni psicosomatiche L’interpretazione dell’Iridologia Il punto di vista della MTC

133

INSONNIA

135 139 144 146 147 151 153

La parola alla Naturopatia L’angolo della Fitoterapia Consigli dal mondo delle essenze Insonnia: considerazioni psicosomatiche L’interpretazione dell’Iridologia Il punto di vista della Spagiria e della MTC L’angolo del Feng Shui

155

STRESS

157 160 169 172 174 178 181

La parola alla Naturopatia L’angolo della Fitoterapia Consigli dal mondo delle essenze Stress: considerazioni psicosomatiche L’interpretazione dell’Iridologia L’angolo della RPI e dello Yoga L’angolo della tradizione

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STITICHEZZA

187 191 195

La parola alla Naturopatia L’angolo della Fitoterapia Consigli dal mondo delle essenze

di C. Trevisani di C. Trevisani di A. Scuotto di E. Ellero di A. Ferrari

di C. Trevisani di C. Trevisani di B. Pontoriero di A. Scuotto di L. Birello di A. Ferrari di M. Faccioli

di C. Trevisani di C. Trevisani di B. Pontoriero di A. Scuotto di L. Birello di C. Piantanida di F. Patruno

di C. Trevisani di C. Trevisani di B. Pontoriero


197 198 201 205

Stitichezza: considerazioni psicosomatiche L’interpretazione dell’Iridologia L’angolo della RPI e dello Yoga L’angolo della tradizione

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ASMA E RAFFREDDORE DA FIENO

211 214 218 220 222 226 229

La parola alla Naturopatia L’angolo della Fitoterapia Consigli dal mondo delle essenze Asma: considerazioni psicosomatiche L’interpretazione dell’Iridologia L’angolo della RPI e dello Yoga L’angolo della tradizione

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APPENDICE

232 233 234 235 236 237 238 239

Iridologia: mappa iride dx Iridologia: mappa iride sx Reflessologia Plantare: mappa generale pianta dx Reflessologia Plantare: mappa generale pianta sx Reflessologia Plantare: mappa generale dorso dx Reflessologia Plantare: mappa generale dorso sx Reflessologia Plantare: mappa generale profilo laterale dx Reflessologia Plantare: mappa generale profilo mediale dx

di A. Scuotto di L. Birello di C. Piantanida di F. Patruno

di C. Trevisani di C. Trevisani di B. Pontoriero di A. Scuotto di L. Birello di C. Piantanida di F. Patruno



Introduzione Il primo volume di Curarsi con la Naturopatia contiene i primi dieci numeri delle newsletter della Scuola SIMO (Scuola Italiana di Medicina Olistica), che hanno preso vita grazie alla collaborazione di docenti e naturopati della scuola. La rivista è stata via via accolta sempre più favorevolmente e le richieste dei numeri arretrati sono aumentate tanto da far nascere l’esigenza di raccogliere i vari articoli in volumi di comoda consultazione. Oltre a ciò, questa raccolta fa parte del progetto intrapreso dalla Scuola SIMO che con le Edizioni Enea mira a pubblicare e a diffondere il materiale elaborato nel corso degli anni, considerato patrimonio culturale della scuola e riflesso di tutte le iniziative intraprese. La rivista Ambrosia nasce con lo scopo di trattare diversi disturbi, tra i più comuni, collegialmente e in modo interdisciplinare, così da offrire alle persone del settore e agli appassionati della Naturopatia, un panorama delle possibilità di intervento, tutte finalizzate al mantenimento e al ripristino della salute. Ecco dunque una lettura della costituzione (“terreno individuale”) e delle predisposizioni attraverso l’Iridologia, l’Energetica Cinese, la lettura psicosomatica e la considerazione dello stile di vita, con il fine di operare un riequilibrio attraverso consigli alimentari ed erboristici: fitocomplementi, oligoelementi, oli essenziali, essenze floreali o trattamenti come la Reflessologia e la Cromopuntura. In sintesi Ambrosia si propone di accrescere nelle persone conoscenza e consapevolezza rispetto al proprio stato di salute, illustrando alcuni dei molteplici mezzi per mantenere il maggior stato di benessere possibile per la propria condizione. Sani e malati meritano tutti gli aiuti per vivere una qualità di vita che sia per loro la migliore possibile, sapendo che molto dipende proprio da loro stessi; è dunque fondamentale un’assunzione di responsabilità che però necessita di conoscenza e informazione. Ambrosia si occupa di disturbi specifici su cui dicono la loro vari professionisti che condividono così, con i lettori, la loro modalità di lavoro e la filosofia che a essa sottende; le metodiche sono dolci e non invasive, vi è un’attenzione a tutti i livelli dell’essere (fisico, mentale, emotivo e spirituale), incluso il profondo Sé, depositario di intelligenza e saggezza interiore. L’annuario inizia trattando la cefalea, sintomo diffusissimo e talora invalidante che colpisce una grossa parte della popolazione; la Naturopatia offre consigli e trattamenti che frequentemente sono risolutivi andando a riequilibrare la problematica di base di cui il dolore alla testa è l’ultimo segnale. Segue la trattazione del colon irritabile con l’ampia tematica psicosomatica che lo sottende e i possibili rimedi. Subito dopo un tema oggi diffusissimo: le intolleranze alimentari; vengono discusse dal punto di vista valutativo-diagnostico fino ai possibili trattamenti.

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La cellulite, poi, non viene considerata come un semplice inestetismo, ma come una vera e propria manifestazione di problematiche circolatorie e tessutali che vanno affrontate con metodo e perizia, valutando le abitudini alimentari e di vita, oltre a tematiche a livello psicosomatico che richiedono di essere trattate in profondità e non solo nella stagione estiva. L’ansia, altro fenomeno largamente diffuso, viene inquadrata come espressione di una parte interna e profonda che ha perso il suo equilibrio e con la quale è possibile un dialogo dolce e rispettoso per favorirne la trasformazione, da spettro terribile e paralizzante, a fedele alleata che è di aiuto nei momenti di emergenza. La sindrome premestruale, che comprende alterazioni dell’umore, ritenzione idrica, dolori mestruali, eccetera, è anch’essa sempre più diffusa, Ambrosia si prefigge di far luce sugli squilibri che la sottendono e come porvi rimedio rispettando le diversità di ogni donna. L’insonnia è legata a un aspetto fondamentale della nostra vita: il sonno. Sappiamo tutti quanta rilevanza abbia una buona dormita per vivere con pienezza e in salute, anche se poco si sa del perché si dorme, si sogna e quali esigenze fisiologiche vengono soddisfatte con il riposo. Il tema dello stress riguarda tutti: uomini e donne, è spesso un termine abusato nella nostra società, in ambito scientifico, corrisponde invece a una sindrome ben definita che va fronteggiata con cura e consapevolezza. La stitichezza è un sintomo dalla valenza articolata e complessa, che chiama in causa il modo e la capacità di nutrirsi, di autovalutarsi e di risultare più o meno incisivi sulla realtà che ci circonda. Un sintomo che invita a riflettere sulle proprie abitudini di vita, sulla maggiore o minore regolarità del proprio “ritmo interiore”, sulla propria disponibilità a lasciar andare tutto ciò che non serve più per aprirsi al nuovo. Infine l’asma e il raffreddore da fieno sono affrontate come problematiche che sottendono spesso un terreno “allergico” e una predisposizione familiare o individuale di cui occorre tener conto, in modo da non combattere il sintomo senza considerare in modo globale la costituzione e la personalità di chi lo accusa. Secondo la visione naturopatica la maggior parte delle malattie sono da considerarsi potenzialmente passibili di prevenzione; quando invece si manifestano, tiene conto della presenza, nel corpo, di una forza vitale dotata di intelligenza che, a fronte di una data situazione, tende a reagire sempre al meglio, nell’interesse del soggetto: a essa è dovuto il processo della guarigione. Compito della Naturopatia è attivare questa forza di guarigione, vis medicatrix, in modo che sia più rapida possibile. Se nell’organismo c’è un ambiente equilibrato, un terreno sano, tale forza si manifesta pienamente.

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Rinnovo i miei ringraziamenti a quanti hanno collaborato alla realizzazione delle newsletter e di questa raccolta, augurando ai lettori un piacevole viaggio sul sentiero della Natura, significato letterale di natur path da cui la Naturopatia deriva il suo nome. dott.ssa Catia Trevisani

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Gli autori di questo volume Docenti e naturopati della Scuola SIMO, con i loro articoli hanno dato vita al progetto Ambrosia offrendo conoscenze, professionalità ed esperienza insieme a una sincera passione per il loro lavoro. Catia Trevisani Medico-chirurgo, si laurea nel 1988 presso l’Università degli studi di Milano; contemporaneamente approfondisce e pratica la Medicina Olistica. Ha fondato e dirige dal 1995 la Scuola di Naturopatia SIMO (Scuola Italiana di Medicina Olistica) in cui insegna il Metodo SIMO per l’integrazione delle singole discipline. Insegna Nutrizione, Floriterapia, Reflessologia, Cromopuntura e Naturopatia applicata. Pratica come medico naturopata e promuove la Medicina Olistica attraverso corsi e libri. Ha scritto: Introduzione alla Naturopatia (Edizioni Enea), Audiocorso di Introduzione alla Naturopatia (Edizioni Enea), Reflessologia Naturopatica (Edizioni Enea), Fondamenti di Nutrizione (Edizioni Enea), Curarsi con il cibo (aam terranuova), Curarsi con l’acqua (Urra). Lucio Birello Medico-chirurgo, esperto in Omeopatia, Fitoterapia e Medicina Tradizionale Cinese, fa parte del comitato direttivo dell’Associazione Iridologica Italiana. Docente di Iridologia di base e specializzazione presso la Scuola Italiana di Medicina Olistica. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo Iridologia di base (Xenia), Iridologia Naturopatica (Edizioni Enea), Iridologia del profondo (Edizioni Enea). Docente SIMO. Enea Ellero Laureato in Filosofia, ha studiato Naturopatia presso la Scuola SIMO. Esploratore dell’animo umano ha approfondito lo studio dell’Iridologia in relazione allo Yoga; ci ha prematuramente lasciato nel settembre del 2002. La casa editrice Enea è a lui dedicata. Massimiliano Faccioli Ha conseguito la Laurea in Economia e Commercio a Milano e un Master in Finanza Internazionale negli Stati Uniti. È trainer certificato di Programmazione Neuro-Linguistica e da anni si occupa dello sviluppo delle capacità e delle potenzialità individuali. Diplomato in Naturopatia presso la Scuola SIMO con specializzazione in Iridologia, ha approfondito l’Omeopatia, l’Alchimia e la MTC. Ricercatore nel campo delle filosofie orientali, è appassionato di Feng Shui.

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Andrea Ferrari Proviene da una formazione scientifica acquisita presso la facoltà di Ingegneria Elettronica dell’Università di Padova e negli Stati Uniti. All’età di tredici anni inizia lo studio delle arti marziali entrando in contatto con il mondo della filosofia orientale. Rientrato in Italia segue il progetto KEM (Kirliam Expert Machine), approfondisce la Medicina Tradizionale Cinese e la Cromopuntura. Ha pubblicato: Cromopuntura Professionale e Compendio generale di Cromopuntura. Fabio Patruno Diplomato in Shiatsu allo Shambala di Milano. Fin da giovanissimo segue corsi di Alchimia, Egittologia e Astrologia tenuti dal dott. Angelini presso l’associazione Kemi. Oltre all’attività di terapeuta svolge studi e ricerche di comparazione fra la tradizione egizia e quella taoista. È maestro di Tai Chi Chuan, allievo diretto della famiglia Yeung. Tiene conferenze, seminari e collabora come scrittore alla rivista Kemi Hathor. Camilla Piantanida Laureata in Fisioterapia presso l’Università Statale di Milano. Si dedica allo studio della danza classica con la Russin Academy e dello Yoga. Diplomata in Naturopatia presso la Scuola SIMO di Milano; dal 2000 collabora come naturopata e reflessologa nel centro benessere associato alla scuola. Docente SIMO. Barbaro Pontoriero Laureato in Filosofia nel 1980, si occupa di Aromaterapia e di Medicine alternative da circa vent’anni. Esperto in Aromaterapia e Aromacosmesi, ha sviluppato una particolare abilità nell’uso degli oli essenziali per la psiche. Alessandro Scuotto Si laurea in Medicina e Chirurgia nel 1983 presso l’Università Federico II di Napoli; consegue il diploma di specializzazione in Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva; durante i corsi di laurea e di specializzazione ha maturato competenze cliniche e di ricerca scientifica in ambiente ospedaliero (Fatebenefratelli di Napoli, 1978-80), universitario (Istituto di Patologia Generale, 1979-80; Divisione di Gastroenterologia, 1980-87) e all’estero (Royal Free Hospital di Londra, 1981); inoltre collabora alla pubblicazione di numerosi articoli scientifici. Consegue nel 1990 il diploma in Riflessoterapia, Agopuntura e Auricoloterapia presso la Scuola Medica Ospedaliera Napoletana; è membro della Società Italiana di Riflessoterapia, Agopuntura e Auricoloterapia (SIRAA) dal 1990.

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Roberto Smacchia Si laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Bologna. Ha studiato Agopuntura presso l’Università di Marsiglia. Una particolare passione ha dedicato allo studio della Kinesiologia applicata seguendo sia il filone “classico” che quello “energetico”. È stato relatore a numerosi congressi scientifici e da diversi anni tiene corsi di formazione per medici e terapeuti.

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Stress



Cari amici lettori, in questo numero di Ambrosia ci troviamo ad affrontare uno dei problemi più frequenti e dibattuti nel campo della salute: lo stress. È questo un termine diffusissimo, ma spesso abusato nella nostra società. Nel linguaggio comune con “stress” ci si riferisce infatti a uno stato più o meno generale di stanchezza e/o fastidio, mentre in ambito scientifico esso corrisponde a una sindrome ben definita. Cominciamo quindi con l’inquadrarlo in maniera corretta, poi passeremo in rassegna, come di consueto, i rimedi che le varie discipline naturopatiche ci suggeriscono per fronteggiarlo. La parola alla Naturopatia di Catia Trevisani Oggi, a soffrire di stress sono in tanti, che lamentano carenza di energia, stanchezza eccessiva e continua, scarsa capacità di concentrazione, apatia, mancanza di motivazione. Molti affrontano la situazione ricercando stimolanti: cibi ricchi di zucchero, caffè, cioccolato, sigarette. Alcuni diventano adrenalina-dipendenti: per sentirsi energetici e vivi, si dedicano a lavori o passatempi che richiedono un’intensa partecipazione e una potente attivazione delle ghiandole surrenali. Spesso però questi tentativi di risolvere il problema non fanno altro che peggiorarlo, cosicché ben presto il soggetto si sente incapace di controllarsi e in preda alla sensazione di non farcela. In tutte le condizioni di stress in cui è richiesto un surplus di energia per via di un pericolo fisico o di origine mentale (preoccupazioni economiche, rapporti interpersonali difficili, eccessivo perfezionismo, bisogno di apparire e di far carriera a tutti costi ecc.) la biochimica dell’organismo si modifica. Rapidi segnali stimolano i surreni a produrre adrenalina. In breve il cuore pulsa più velocemente, i polmoni iperventilano e il respiro si fa più frequente, il glucosio di riserva viene messo in circolo e reso disponibile ai muscoli che si tendono, le pupille si dilatano. L’organismo, in seguito alla sensazione di allarme e di pericolo, si prepara a fuggire o a combattere. Viene preparato il combustibile per le cellule e, in particolare, per i muscoli e il cervello. Il pancreas secerne glucagone e insulina. Il glucagone, se la glicemia si riduce eccessivamente, fa aumentare il livello di glucosio nel sangue, liberandolo dai depositi; l’insulina consente al glucosio di entrare nelle cellule che si preparano a bruciare questo prezioso combustibile. Ciò dà la sensazione di disporre di una maggiore energia, aumentando prontezza e lucidità mentale. Ma da dove arriva questo surplus di energia? È energia che viene deviata dalle normali attività di riparazione e mantenimento dell’organismo, quali la digestione, la depurazione, il ringiovanimento, e quindi da tutti i meccanismi di rigenerazione

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e di recupero. Il sistema nervoso, endocrino e immunitario ne sono completamente coinvolti. Ipofisi, pancreas, surrene e fegato sono sottoposti a un continuo sforzo per rifornire energia dal metabolismo degli zuccheri. I livelli di ormoni surrenalici che combattono l’invecchiamento si riducono, così come quelli di cortisolo; aumenta il livello di radicali liberi in circolo e, con il tempo, l’organismo recupera sempre più lentamente, o addirittura non ce la fa più a recuperare: gradualmente ci si accorge di non rispondere più allo stress come si era soliti fare in precedenza. Si riduce il livello di energia generale, così come la capacità di concentrazione, compaiono dei piccoli vuoti di memoria, aumentano irritabilità, insonnia, mal di testa, sudorazione, difficoltà al risveglio mattutino, alcuni sono soggetti a scoppi d’ira. Gli stimolanti sembrano l’unica ancora di salvezza per continuare a “stare al passo”, ma, sotto il loro effetto, diventa sempre più difficile rilassarsi per cui si è portati ad assumere in aggiunta sostanze che inducono rilassamento, quali alcool, sonniferi e ansiolitici. Paradossalmente, la maggior parte delle persone non può più fare a meno dello stress, perché altrimenti si sente “a terra”, sensazione che rivela lo stato di esaurimento del surrene. L’adrenalina le fa sentire vive, come un’onda che sale e porta in alto, se non che, poco dopo, si ritrovano a terra più in basso di prima: l’abuso di adrenalina porta infatti all’esaurimento, alla malattia, all’invecchiamento precoce. Tutti i fattori stressanti e le sostanze stimolanti consumano l’energia vitale a un tasso molto superiore a quello necessario alle nostre caratteristiche naturali per rigenerarla. Le cellule dell’organismo sono affamate di sostanze nutritive come il glucosio e i nutrienti che fanno da catalizzatori delle reazioni enzimatiche: vitamine e minerali. Lo stress infatti, raddoppiando il fabbisogno vitaminico del nostro organismo, ne consuma in abbondanza, così come lo stato di tensione continua depaupera le riserve dei nutrienti necessari al recupero e alla rigenerazione: se ne risparmierebbe una gran parte, se solo potessimo rilassare tutti i muscoli del corpo. È dunque evidente che i consigli per affrontare al meglio la condizione di stress riguardano fondamentalmente lo stile di vita e l’alimentazione. Per aumentare al massimo l’energia vitale disponibile è molto importante sostituire in gran parte gli zuccheri a rapido assorbimento con i carboidrati a lento assorbimento: questi ultimi rilasciano infatti gradualmente il loro combustibile e impediscono sbalzi glicemici che metterebbero sotto sforzo il sistema nervoso e quello endocrino, producendo nervosismo e irritabilità. È bene dunque evitare o ridurre il consumo di pane bianco, primi piatti a base di farine raffinate e ossidate, dolci che contengono zuccheri raffinati e sostituirli con alimenti integrali e biologici che forniscono un pieno carico di energia costante: cereali integrali, legumi, verdure, semi, frutta. Nutrienti altamente energetici sono le vitamine e i minerali. La vitamina B3, B6, lo zinco e il cromo favoriscono il metabolismo degli zuccheri. La vitamina C è uno splendido antiossidante, come del resto la vitamina E e la F.

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Stress

Le vitamine del gruppo B sono contenute nei cereali integrali e nel lievito di birra, lo zinco in particolar modo nei semi, il cromo in lievito di birra, farina integrale, germe di grano, mele, spinaci, carote, fagioli secchi, la vitamina C negli agrumi, nella Rosa canina, nel Ribes nero, in broccoli e cavoli. La vitamina E è presente particolarmente nel germe di grano e nell’olio di germe di grano; la vitamina F è costituita dagli acidi grassi essenziali, acido linoleico e linolenico, contenuti negli oli di semi spremuti a freddo (olio di semi di girasole, olio di lino) e nei pesci di mari freddi, quali sgombri, aringhe e salmone. Fondamentale è anche il magnesio, in quanto attiva numerosi enzimi, contribuisce a mantenere la carica elettrica delle cellule, in particolare quelle dei muscoli e dei nervi, è coinvolto in molte funzioni cellulari, fra cui la produzione di energia e di proteine e la replicazione cellulare. Quando è carente, i sintomi sono: irritabilità, confusione mentale, debolezza, sindrome premestruale, disturbi cardiaci, di trasmissione nervosa e di contrazione muscolare. Possono comparire anche crampi e insonnia, mentre si riduce molto la resistenza allo stress. Il magnesio è presente in abbondanza negli alimenti integrali, in particolare in legumi, semi, cereali, e in verdure a foglia verde. La raffinazione e l’elaborazione dei cibi elimina la maggior parte del suo contenuto naturale, per cui sono in molti a presentarne un deficit, anche perché in situazioni di stress il suo fabbisogno aumenta particolarmente. Il magnesio è contenuto, in ordine decrescente, in alghe, crusca di grano, germe di grano, mandorle, anacardi, lievito di birra, grano saraceno, nocciole, miglio, grano in chicchi, segale, tofu, riso integrale, fichi secchi, albicocche secche, datteri, cavolo verde, mais dolce, prezzemolo, prugne secche, semi di girasole, fagioli, orzo, aglio, piselli, uvette. Pesce, carne, latte e frutta sono invece molto scarsi di questo minerale. In situazioni di stress, in seguito al cambio biochimico dell’organismo, ci si disidrata più facilmente, ed è quindi consigliabile bere acqua, abbondantemente e lontano dai pasti. La necessità di una bevanda tonificante può essere efficacemente soddisfatta dal tè mu che contiene sedici erbe tra cui il ginseng, e che, proprio per questo, è evidentemente da evitare la sera. Infine, l’ossigeno è il nutriente fondamentale anche se la maggior parte delle persone respira superficialmente e usa solo un terzo della propria capacità polmonare. Da suggerire è pertanto un buon esercizio fisico che, accompagnato da respirazioni profonde, aiuta l’organismo a disintossicarsi, ossigena le cellule, scarica i nervi, e quindi al tempo stesso tonifica e rilassa. Da ricercare il più frequentemente possibile è poi il contatto con la natura perché “ricarica le batterie”, consente cioè quel recupero che non ci fa entrare in fase di esaurimento. Esiste infatti un ritmo naturale al nostro interno, così come in ciò che ci circonda. Alterare continuamente questo ritmo e non recuperare mai vuol dire mettere le basi per malattie fisiche o nervose.

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Proiettandoci continuamente nel futuro per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati, e quindi il successo, ci porta a consumare le preziose energie che l’attimo presente, con la sua saggezza, attiva e moltiplica attraverso il piacere e la gioia di “esserci nel fare”. E la gioia del fare porta chiarezza e abbondanza: anche una semplice faccenda di casa, se svolta con piacere, rigenera, se sbrigata di fretta e per dovere, consuma. Lo stress è molto spesso un atteggiamento mentale di paura di non farcela, allora l’intero organismo entra in tensione e consuma. Consuma la vita e gli elementi vitali che teniamo in deposito per i reali momenti di emergenza e di necessità. Modificare lo stile di vita, i propri pensieri, nutrimento della mente, e i cibi, nutrimento del corpo, è vera prevenzione. È costruire il proprio benessere giorno dopo giorno, nel rispetto di quel ritmo naturale che conserva il più a lungo possibile giovinezza e salute. L’angolo della Fitoterapia di Catia Trevisani È importante distinguere l’eustress, o stress buono, momento positivo che offre una possibilità di crescita e di evoluzione, dal distress, o stress cronico, che, nel tempo, porta alla manifestazione delle debolezze costituzionali dell’individuo e all’insorgenza delle patologie a cui è predisposto, oltre ad accelerarne l’invecchiamento. Quando occorre trattare lo stress cronico i primi rimedi a cui si pensa sono sicuramente le piante adattogene. Come dice bene il nome, queste sono caratterizzate da fitocomplessi che aumentano la resistenza aspecifica dell’organismo in condizioni di stress, consentendo un ottimale adattamento e il recupero di un equilibrio da parte del sistema nervoso-endocrino-immunitario. Da questo punto di vista sono rimedi di terreno che agiscono in profondità, ma, essendo la loro un’azione aspecifica, è bene abbinarle a piante che abbiano un bersaglio più preciso, tinture madri o, ancora meglio, gemmoderivati. Le piante adattogene hanno caratteristiche farmacologiche ambivalenti: possono essere toniche o sedative, sono immunomodulatrici, sono regolatrici del sistema endocrino, quindi possono avere effetti diversi su persone diverse. Gli adattogeni aumentano la resistenza allo stress qualunque sia l’organo o il sistema su cui questo va a incidere, quindi si addicono ai sintomi più diversi o, ancora meglio, se assunti in tempo, prevengono le varie patologie che potrebbero essere indotte dallo stress. Ginseng ed Eleuterococco si assumono per cicli di trenta-quaranta giorni al massimo, non più di due volte all’anno, meglio se al cambio di stagione; gli altri possono essere assunti anche per periodi di due mesi. Si associa una pianta più

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specifica per l’organo o il sistema bersaglio dello stress, in seguito si continua, se serve, con oligoelementi e gemmoderivati. Gli adattogeni non sono piante nostre, arrivano dalla fascia tropicale e alcune sono utilizzate da millenni dalla Medicina Tradizionale Cinese che ha sempre avuto un grande riguardo per la prevenzione. Ginseng (Panax ginseng) estratto molle o estratto fluido È attivo sul sistema nervoso centrale, sul sistema endocrino, su quello immunitario e sul metabolismo. Migliora le funzioni mnemoniche e cognitive, la capacità di attenzione, la qualità della veglia, il tono dell’umore, la resistenza alle infezioni. Regola inoltre il metabolismo, pertanto è utile in caso di esaurimento psicofisico, disturbi metabolici da stress quali ipercolesterolemia e iperglicemia indotta da adrenalina. Regola poi la pressione: a piccole dosi è ipertensivo, a grandi dosi è ipotensivo. La nota prevalente è quella endocrina, sia per la spinta surrenalica che per l’azione estrogeno-simile, particolarmente utile in caso di climaterio. Eleuterococco (Ginseng siberiano) ES Come il Panax migliora le funzioni intellettive superiori, ed è inoltre ottimo in caso di ipotensione in soggetti stressati. La sua nota caratteristica è quella immunitaria: in particolare aumenta la resistenza alle infezioni virali (herpes labiale, herpes zooster o fuoco di S. Antonio, influenza ecc.), evitando le tipiche recidive cui è soggetta la persona in situazioni di stress cronico. Schisandra ES Ottimo adattogeno per il soggetto stressato, astenico, con problematiche di fegato anche importanti come insufficienza epatica, sequele di epatiti virali e tossiche. Si utilizza anche per l’enuresi degli adulti, la riduzione del visus, l’astenia sessuale. Withania ES Particolarmente utile nelle astenie accompagnate da spasmofilia, ansia, irritabilità, insonnia. Il soggetto per il quale è adatta questa pianta tende a dimagrire per lo stress. Ha un effetto ipoglicemizzante. Astragalus ES Si utilizza per la scarsa resistenza agli agenti infettivi: raffreddori, bronchiti, debolezza con sudorazioni abbondanti; tendenza alla formazione di ulcere, ascessi, granulomi, cisti e prolasso degli organi. Le controindicazioni riguardano principalmente Ginseng ed Eleuterococco: ipertensione grave, utilizzo di corticosteroidi, cortisone, contraccettivi orali, an-

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tiaggreganti, antidepressivi. In caso di controindicazione agli adattogeni, o se non si ritiene sia il caso di utilizzarli, si possono utilizzare molto semplicemente alcuni gemmoderivati. Quercia MG Stimolante endocrino e immunitario, esercita una particolare azione sulle corticosurrenali stimolando la secrezione di ormoni di tipo corticoide. In generale lo stimolo endocrino si estende a tutto l’asse ipotalamo-ipofiso-surrene-gonadico. Ottima dunque in caso di stress con stanchezza generale, soprattutto fisica. Si può abbinare a Prugnolo MG. Fico MG Agisce a livello dell’ipotalamo, struttura che ha un ruolo strategico nello scadenziare i ritmi funzionali dell’intero organismo attraverso le fluttuazioni periodiche neuroendocrine. Particolarmente adatto nei casi di distonia neurovegetativa con spasmofilia, quindi alle persone che soffrono soprattutto di ansia, stanchezza e disturbi del sonno. Prugnolo MG Combatte la stanchezza e ha un’importante nota immunitaria (previene le infezioni). Betulla verrucosa semi MG Aiuta a fronteggiare la stanchezza, in particolare quella mentale, migliora la concentrazione e l’attenzione, è un tonico dell’umore, attenua l’insonnia di chi si sveglia troppo presto al mattino e non riesce più a riaddormentarsi. Ribadiamo che oligoelementi e gemmoderivati si possono utilizzare sia al posto degli adattogeni che come terapia di mantenimento dopo gli stessi. In Oligoterapia si parla di diatesi, termine che deriva dal greco diathesis che significa disposizione. Le diatesi individuate da Ménétrier sono quattro e sono costituite da un insieme di segni correlati, sia fisici che psichici, di risposta a uno stimolo esterno o interno. Ad ogni modificazione o aggressione dell’ambiente esterno corrisponde una risposta dell’organismo finalizzata a mantenere o ritrovare il proprio equilibrio. Quando la risposta è sregolata, eccessiva o inadeguata, appaiono turbe funzionali. Ciascuna risposta è caratterizzata da un insieme di reazioni organiche, stati psicologici e intellettuali così specifici da permettere di individuare delle precise categorie. Tali categorie, o diatesi, possono evolvere nel tempo, per esempio la prima può evolvere nella terza e nella quarta, in seguito a stress cronico e con l’avanzare dell’età.

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In seguito a eventi stressanti continui, se il terreno non viene adeguatamente “sostenuto”, può comparire inizialmente una malattia funzionale, che riguarda cioè la mera funzione senza intaccare e danneggiare organi e tessuti, e che poi, nel tempo, può trasformarsi in malattia lesionale. Vediamo dunque gli effetti dello stress sulle quattro tipologie diatesiche. Stress nella tipologia Manganese (Mn), prima diatesi o diatesi allergica Il profilo del soggetto “manganese” è caratterizzato da un’iperreattività funzionale, cioè da un’eccessiva risposta biologica nei confronti degli stimoli esterni, sostenuta da un’iperattività ipotalamo-ipofiso-surrenalica e tiroidea. Tale caratteristica neuro-endocrina si riflette sul piano immunitario con risposte intense, acute, violente, generalmente di breve durata, spesso di tipo allergico, a carico di cute, vie respiratorie, intestino, ma anche vasi cerebrali e apparato locomotore. Tipici sono la stanchezza mattutina e l’euforia serale con difficoltà all’addormentamento. È più stanco se non fa nulla, migliora con l’attività. È dinamico, impetuoso, passionale, frettoloso, impaziente, competitivo, con spirito d’avventura, irritabile, aggressivo nel senso più ampio del termine, può avere brevi episodi depressivi. Intellettualmente attivo, di spirito aperto, ha una memoria selettiva, solo per ciò che lo interessa. Lo stress gli è in qualche modo congeniale. In fase iniziale vi reagisce con l’attivazione neurovegetativa della midollare del surrene e con conseguente produzione di adrenalina, fatto che comporta un’accelerazione generale delle funzioni metaboliche. Successivamente, la permanenza dello stato di stress porta all’attivazione della corticale del surrene con produzione di cortisolo: è la fase della transizione verso la terza diatesi (Mn-Co), che infine evolve verso l’anergia e lo stato lesionale, tipici della quarta diatesi (Cu-Au-Ag). In questo caso occorre fare prevenzione di ipertensione, calcoli renali e biliari, asma, affezioni cutanee, artriti croniche. In associazione con l’oligoelemento Mn si possono allora utilizzare alcuni gemmoderivati e altri oligoelementi particolarmente indicati a contenere gli orientamenti patologici del tipo “manganese”. Tiglio MG Ha effetto sedativo e ansiolitico nei soggetti con aggressività soggiacente e mascherata, ma che si manifesta quando incontrano opposizione; aiuta pertanto a contenere l’agitazione del tipo Mn che è spesso irritabile ed emotivo. Giuggiolo MG Si utilizza nei casi di nevrastenia e insonnia, ansia, angoscia, disturbi della concentrazione e riduzione della memoria spesso associati ad allergia e disfunzioni immunitarie.

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Magnolia denudata MG Particolarmente indicata per le congestioni delle alte vie respiratorie: riniti allergiche acute e croniche, sinusiti ed emicranie vasomotorie. Spesso la sintomatologia associata comprende cefalea, ipersensibilità dentale, vertigini, febbre moderata o assente. Buddleja MG Utile per gli stati infiammatori irritativi e allergici delle vie respiratorie: asma, tosse spasmodica, tracheiti, riniti. Efficace anche in caso di esofagiti e, a livello oculare, per la cataratta. Agisce inoltre sugli stati infiammatori di fegato e vie urinarie. Mirto MG È un regolatore della pressione arteriosa in iper o in ipo in quanto agisce sulla muscolatura liscia dei vasi. Agisce sull’asma, stimola il sistema nervoso centrale, riduce la sintomatologia dolorosa da herpes zooster (fuoco di S. Antonio). Avena MG È un regolatore tiroideo, antidepressivo, e stimolante dell’asse ipotalamo-ipofiso-surrenalico, per ansia, angoscia, insonnia. Indicata per immunodeficienza da stress. Questo rimedio risponde a un particolare aspetto del profilo Mn scompensato: l’alternanza di eccitazione e depressione, con rapidi passaggi dall’attività e dal dinamismo all’atonia e all’abulia fisica e intellettuale. Segnaliamo che l’oligoelemento Mn può dare aggravamento momentaneo della sintomatologia negli allergici. Per evitare tale effetto, è bene assumerlo una volta alla settimana o ogni quindici giorni abbinato a Zolfo e Fosforo; in alcuni casi si abbina lo Iodio se compaiono disturbi tiroidei. Zolfo (S) È un ottimo disintossicante, adatto per le turbe epatobiliari e la desensibilizzazione. Iodio (I) Regolarizzante nelle disfunzioni tiroidee in eccesso o difetto, corregge disturbi che compaiono spesso in un quadro iper, come palpitazioni, tachicardia, cefalea, vertigini. Fosforo (P) Utile in caso di riacutizzazione allergica e in presenza di spasmi.

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Stress nella tipologia Manganese-Rame (Mn-Cu), seconda diatesi o diatesi ipostenica

Il profilo del tipo “manganese-rame” è caratterizzato da iporeattività funzionale, cioè dispone di scarsa energia: la sua resistenza fisica e intellettuale è limitata a causa di una certa ipoattività ipotalamo-ipofiso-surrenalica e tiroidea. Anche le funzioni immunitarie sono scarse ed espongono il soggetto a infezioni prevalentemente localizzate a livello respiratorio, genitourinario, intestinale e articolare. L’infiammazione insorge lentamente, si protrae nel tempo, tende a recidivare, con un certo peggioramento della sensazione di debolezza. Eventuali situazioni di emergenza lo possono mettere in crisi, portandolo a risparmiare le proprie forze e compensa con il riposo. Caratteristica è l’astenia serale, per cui preferisce alzarsi di buon mattino e andare a letto presto la sera. Ha bisogno di sonni lunghi. È metodico, tranquillo, controllato, suscettibile, con scarsa passionalità. Ha una brillante intelligenza e memoria abbastanza buona. Condizioni di stress cronico e la mancanza del necessario riposo possono alterare i suoi equilibri e peggiorare la sua predisposizione alle infezioni. In tal caso si aggrava lo stato di stanchezza e si alterano particolarmente le flore dei simbionti. Il tutto può poi peggiorare passando prima alla terza quindi alla quarta diatesi. È importante prevenire, in questo caso, l’asma bronchiale, il reumatismo progressivo, le coliti, le ulcere duodenali, le enterocoliti. L’oligoelemento Mn-Cu può essere molto utile e si può accompagnare bene ad alcuni gemmoderivati e altri oligoelementi che si adattano particolarmente a contenere gli orientamenti patologici di questo tipo. Prugnolo MG Attivando il sistema ipotalamo-ipofiso-surrenalico e immunitario, è indicato nelle debilitazioni psicofisiche da stress e nelle convalescenze prolungate. Lo si consiglia inoltre per i bambini dopo le vaccinazioni. Olivello spinoso MG Stimolante e tonico neuro-immunitario nei soggetti linfatici, utile nelle fasi della crescita del bambino e dell’adolescente, nelle convalescenze e nelle recidive di affezioni delle vie respiratorie. Spesso è abbinato a Prugnolo MG. Magnolia officinale MG Per l’alterata motilità gastrointestinale e il riequilibrio delle flore. Utile in caso di gastrite e ulcera duodenale, meteorismo, stipsi, gastroenteriti. Può sedare leggermente. Mirtillo nero MG Indicato per l’alterazione delle flore intestinali e vescicali, enteriti, cistiti, insie-

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me a Noce MG e Magnolia officinale MG. È utile anche nelle patologie funzionali del microcircolo. Brugo MG Drenante e antisettico delle vie urinarie, è da impiegarsi in caso di cistiti, pieliti, uretriti, prostatiti. Si oppone allo stato infiammatorio cronicizzato a carico di vari tessuti con tendenza alla sclerosi e scarsa capacità di reazione del sistema immunitario. Rame (Cu) È l’oligoelemento d’elezione come antinfiammatorio e antisettico, in particolare nelle affezioni delle vie respiratorie e nelle patologie reumatiche. Bismuto (Bi) È indicato nel trattamento di infiammazioni e infezioni acute di gola e orecchie. Stress nella tipologia Manganese-Cobalto (Mn-Co), terza diatesi o diatesi distonica

La distonia è l’evoluzione dell’allergia o, più raramente, dell’ipostenia (che sono le prime due diatesi) verso la senescenza. Caratteristica è la stanchezza progressiva nella giornata con peggioramento pomeridiano, avvertita particolarmente alle gambe. Il sonno è difficoltoso e/o interrotto da frequenti risvegli ed è poco riposante. Tipica è l’ansietà cronica, l’iperemotività, a volte accompagnata da tendenze depressive, pianto immotivato, tendenza a ingigantire gli avvenimenti, talora panico e fobie. Può soffrire di perdita di memoria passeggera. Tipici sono i sintomi da squilibri neurovegetativi ed endocrini, sono coinvolti particolarmente l’apparato cardiocircolatorio, il digerente, l’osteoarticolare, fegato e reni. Questo soggetto sollecitato dallo stress cronico risponde in modo scoordinato, evolve verso la patologia lesionale con alterazioni neuro-endocrine e progressivo disordine generale. Occorre prevenire l’infarto del miocardio, patologie vascolari come trombosi o sclerosi, ulcere duodenali, artrosi. L’oligoelemento Mn-Co è utilissimo e si può accompagnare bene ad alcuni gemmoderivati e altri oligoelementi che si adattano particolarmente a contenere gli orientamenti patologici di questo tipo. Avena MG Già descritto per l’evoluzione della tipologia Mn. Cisto MG Agisce nelle distonie neurovegetative con marcati stati ansiosi. Utile nei sintomi a carico dell’apparato digerente, vascolare e bronchiale, nelle patologie autoimmuni con importante componente distonica.

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Ginkgo MG Previene l’ischemia e la senescenza vascolare senile, indicato per gli squilibri dell’aggregazione piastrinica, protegge i capillari. Ha un’azione antiallergica ed è utile anche in caso di cataratta e trauma acustico. Albero di Giuda MG Efficace nelle tendenze trombotiche a carico di arterie e capillari, per le patologie vascolari di tipo infiammatorio e spasmofilico, per le vasculiti e il Burger. Ligustro MG Rigenera le mucose a livello dei vari apparati. Fico radichette MG Analogo al Fico gemme MG che ripristina i ritmi, ha attività prevalentemente orientata all’intestino, riattivando motilità e secrezioni, riequilibrando le funzioni del sistema vegetativo e endocrino in relazione al sistema nervoso centrale. Eucalipto MG È attivo nelle coliti anche ulcerose, nelle iperglicemie con interessamento vascolare precoce, nelle cefalee vasomotorie da squilibri metabolici. Fico d’India MG Indicato per l’insufficienza e la steatosi epatiche, per le vie biliari, per le colecistiti croniche e subacute. Efficace nel trattamento della renella e per la prevenzione della calcolosi renale, è inoltre un buon drenante in soggetti iperuricemici e gottosi. Selenio (Se) È un antiossidante, utile in caso di patologie infiammatorie. Silicio (Si) Raccomandato per i disturbi trofici di connettivo e ossa. Vanadio (Va) Indicato per l’obesità, l’iperlipidemia, l’aterosclerosi, l’iperglicemia, le anemie nutrizionali e l’osteoporosi. Stress

nella tipologia

Rame-Oro-Argento (Cu-Au-Ag),

quarta diatesi o

diatesi anergica

È l’evoluzione dall’alterazione funzionale a quella lesionale. Caratteristica è l’astenia globale, possono comparire sintomi di sfinimento verso le undici del

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mattino e le diciassette, a causa di ipoglicemia. Ha un sonno irregolare, soffre facilmente di insonnia e poi di sonnolenza durante il giorno. Il soggetto ha un’importante riduzione della vitalità, tendenze depressive, notevole difficoltà mnemonica, attentiva e di concentrazione. La scarsa o assente reattività neuro-endocrina e le scarse difese immunitarie alimentano infiammazioni ormai cronicizzate, malattie autoimmuni croniche, tendenze tumorali. Sono frequenti le infezioni batteriche, fungine, acute o subacute recidivanti. Tale soggetto esaurito e stanco non è in grado di recuperare le proprie energie e di adattarsi a situazioni anche minimamente stressanti e tende a lasciarsi andare, reagisce poco anche alle terapie. Occorre prevenire situazioni profonde lesionali, depressioni, senescenza globale, reumatismo cronico evolutivo. L’oligoelemento Cu-Au-Ag si può accompagnare bene ad alcuni gemmoderivati e altri oligoelementi che si adattano particolarmente a contenere gli orientamenti patologici di questo tipo. Agnocasto MG Indicato per la depressione, l’astenia, la riduzione della memoria, l’assenza di desiderio sessuale, l’anorgasmia, l’inizio di prolasso dell’utero. Agrifoglio MG Riattivante surrenalico, è utile per mastopatie fibro-adeno-cistiche, per stati infiammatori di tipo reumatico, e a livello oculare. Ailanto MG Consigliato per parassiti intestinali e dissenterie croniche, sinusiti purulente, scarlattina, parotite. Inoltre per stati infiammatori a tendenza emorragica e ulcerativa. Bosso MG Raccomandato in caso di artrite reumatoide, reumatismi cronici, precancerosi. Litio (Li) Utile negli stati psicotici, depressivi e nevrotici. Può aiutare a ridurre lo stato di dipendenza da psicofarmaci. Selenio (Se) Antiossidante. Quando si annuncia un orientamento accelerato verso la terza e la quarta diatesi e stanno per instaurarsi danni lesionali, si assiste a un insieme di segnali riconducibili a una sindrome detta di disadattamento in cui le componenti endocrine,

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e in particolare ipofisarie, si sovrappongo al profilo originario del soggetto. Per esempio una stanchezza ciclica avvertita a livello fisico, intellettivo e psicologico, periodici aggravamenti di problematiche cutanee, alterazioni della funzionalità di pancreas e gonadi. In questo caso, all’oligoelemento diatesico si consiglia di associare Zinco-Rame per le manifestazioni a carico dei genitali e Zinco-NichelCobalto per i disturbi del metabolismo degli zuccheri. Consigli dal mondo delle essenze di Barbaro Pontoriero Chi al giorno d’oggi non conosce il mostro dalle mille teste chiamato stress? Il nostro è ormai un mondo stressato: siamo stressati dal rumore delle marmitte dei motorini e di tutto il traffico cittadino, dei lavori in corso, del rombo degli aerei, ma anche dal nostro stile di vita, dai nostri stessi ritmi del tipo accompagna i bimbi a scuola, fai la spesa, prepara da mangiare, lava, stira, riassetta... E il lavoro fuori casa, la palestra, lo sport, i divertimenti? È vero, lo stress può anche essere positivo: uno stimolo che ci fa agire con rapidità, efficienza, eccitazione, che ci spinge a raggiungere obiettivi importanti, raccogliendo le sfide della vita e stimolando la nostra creatività. Ma quando tutto ciò si trasforma in insana angoscia e senso di oppressione, ecco che si è varcata la soglia dello stress negativo. Allora che fare? Una vacanza per “staccare la spina” non sarebbe male, ma se, come capita spesso, per vari motivi non possiamo concedercela, c’è comunque Qualcuno che non ci abbandona mai: come accade da secoli, la Natura apre la sua cassetta di pronto soccorso e con mani premurose ci offre un dono davvero speciale: gli oli essenziali. Se è vero che lo stress può esprimersi a diversi livelli, fisico, emotivo, mentale, dei quali uno prevarrà sugli altri, e che ognuno di noi lo manifesta con caratteristiche differenti: chi reagirà con stanchezza fisica, chi con ansia e agitazione, chi ancora con difficoltà di concentrazione e così via, è vero anche che in tutti i casi c’è però una necessità comune e fondamentale: rigenerare il sistema nervoso. Chiodi di garofano Quando spingiamo le risorse del nostro corpo al limite e abbiamo la sensazione di cadere a pezzi da un momento all’altro, allora è il momento di ricorrere a quest’olio. Basta annusare il suo profumo denso e speziato tre o quattro volte al giorno e ne ricaveremo una sferzata di energia ristoratrice che agirà su tutti i sistemi del corpo. Ci sentiremo più tonici, pieni di energia e fisicamente pronti ad affrontare gli impegni che ci siamo posti. Se non ci risultasse gradito il suo aroma, sarà sempre possibile scegliere tra altre essenze.

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Basilico È un buon tonico del sistema nervoso centrale, soprattutto indicato per chi soffre di stress mentale con manifestazioni somatiche quali la dispepsia. Cannella Stimola il sistema nervoso e agisce da tonico generale (oltre che da buon afrodisiaco). Attenzione però a non inalarne troppo dalla boccetta perché può irritare la mucosa del naso. Limone Se inalato, ripristina la capacità di concentrazione momentaneamente annebbiata; in un bagno aromatico, rigenera e fa scivolare via la stanchezza accumulata durante il giorno. Pino silvestre È una delle migliori essenze per chi è affaticato, stressato, esaurito. Ha infatti un ottimo effetto stimolante sul sistema nervoso, sulle ghiandole surrenali e sulla tiroide. È inoltre particolarmente adatto a chi ha il metabolismo un po’ rallentato. Rosmarino È un ottimo tonico generale e rigenerante del sistema nervoso, ideale per chi sente la mente affaticata e confusa. Salvia officinale È un’essenza che attiva soprattutto le risorse tipiche del principio femminile. È energizzante, lievemente euforizzante, fa emergere la capacità di affrontare le cose con fantasia e creatività. Vaniglia Quando ci sentiamo vicini alla depressione è il momento della vaniglia che calma, dà una sensazione generale di benessere col suo profumo denso e avvolgente, ma al contempo tonifica e stimola il sistema nervoso troppo provato. Anche le essenze floreali possono essere di grande aiuto. Tra i Fiori Australiani (Bush) ricordiamo in particolare: Black-Eyed-Susan Questo Fiore insegna a rallentare: è indicato a chi non riesce a stare fermo e deve trovare sempre qualcosa da fare, altrimenti il tempo sembra sfuggire via.

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Dog Rose of the Wild Forces Adatto a chi si sente vicino al crollo, quasi dovesse perdere il controllo da un momento all’altro. Macrocarpa Si utilizza quando si è oltrepassato ogni limite, la stanchezza è totale. Paw-Paw È l’essenza per chi, oberato di lavoro, ha poco tempo per svolgerlo e il panico lo paralizza al solo pensiero. Tra i Fiori Living abbiamo: Purple Flag Flower È per le persone che non si fermano mai, sono molto responsabili e si spingono fino all’estremo delle proprie risorse, senza concedersi mai una pausa o un momento di rilassamento, tanto che il sistema nervoso rischia di saltare. In questo caso la muscolatura diventa rigida, dura come la roccia. Yellow Flag Flower La persona che necessita di questo fiore non solo lavora tanto ed è in sovraccarico, ma sovraccarica anche coloro che ha intorno. Questi soggetti mancano di leggerezza, sono intrappolati in un circolo chiuso perché non trovano altri spazi, sono stanchi e a disagio. Diverso da Purple, che non fa pesare nulla sugli altri, per cui è difficile vedere quando sta arrivando al punto di rottura, Yellow lo manifesta chiaramente perché “scarica” su tutti quelli che gli stanno intorno e che quindi ne vengono infuenzati negativamente. Tra i Fiori di Bach ricordiamo: Olive Per lo stato di sfinimento, stanchezza generale, desiderio di dormire. Hornbeam Per la stanchezza mentale. Elm Per la stanchezza e il cedimento momentaneo da sovraccarico di responsabilità, tipici di chi si sente indispensabile e non delega.

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Vervain Per chi si sente “schizzato”, ha i nervi a fior di pelle e una fortissima tensione. Impatiens Per la tensione e la fretta di quando si ha la sensazione di non avere sufficiente tempo per fare tutto e la muscolatura del corpo è contratta. Stress: considerazioni psicosomatiche di Alessandro Scuotto Come già chiarito, lo stress è una risposta adattativa e difensiva dell’organismo indotta da uno stimolo che tende a disturbarne lo stato di omeostasi; ha come finalità l’allontanamento dello stimolo (stressor) ed è conseguente a un’attivazione emozionale mediata dal sistema cognitivo. Già le osservazioni di Selye nel 1936 dimostravano, nell’animale sottoposto a stimoli nocivi, la comparsa di ipertrofia delle surrenali, atrofia del timo e delle ghiandole linfatiche e lo sviluppo di ulcere della mucosa gastrica: un insieme denominato sindrome generale di adattamento. Quindi si rese ben presto evidente il ruolo centrale occupato, nella risposta biologica di stress, dall’asse ipotalamoipofisi-corticosurrene. Questa reazione biologica è conseguente all’attivazione emozionale che ha il suo correlato anatomo-fisiologico nelle strutture del sistema limbico, stazione di coordinamento e di controllo, che stabilisce sia connessioni discendenti con l’ipotalamo, sia connessioni ascendenti verso le strutture corticali. Dunque, insieme alla componente somatico-biologica è manifesta anche un’attività integrativa del sistema cognitivo nella reazione di stress. A livello biochimico è documentata in queste zone del sistema nervoso l’azione di neurotrasmettitori quali catecolamine, serotonina, endorfine, GABA con ruolo di stimolatori, o inibitori del sistema dello stress. Se le iniziali considerazioni orientavano verso una apparente aspecificità della reazione di stress, studi successivi hanno evidenziato l’importanza della mediazione cognitiva nell’attribuzione di uno schema personalizzato di reazione legato alla variabilità individuale. Ciò è tanto più evidente quanto meno la minaccia che induce la reazione di stress è immediata e pericolosa e quindi non è richiesto un intervento di emergenza. Osservazioni cliniche condotte negli anni Sesanta da C.B. Bahnson portarono alla formulazione della cosiddetta “bilancia biologico-comportamentale”. In questo modello psicodinamico viene messa in correlazione l’intensità dell’energia del conflitto intrapsichico non risolto con il tipo di meccanismo di difesa utilizzato dal soggetto: a livelli crescenti di intensità i soggetti che utilizzano la proiezione e lo spostamento

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tendono a disturbi di tipo psichiatrico (nevrosi e psicosi), quelli che impiegano la repressione e la negazione tendono a malattie psicosomatiche o somatiche. Da queste considerazioni e dall’osservazione empirica di una minore incidenza di malattie somatiche nei soggetti affetti da psicosi, negli anni successivi è stata riconosciuta una importanza notevole all’integrazione psicobiologica dello stress nella genesi di differenti patologie. In pratica la reazione di stress si esprime contemporaneamente su un duplice livello: una risposta comportamentale, che organizza l’azione dell’organismo secondo schemi di attacco e/o fuga, e una risposta biologica, che prepara il metabolismo dell’organismo a sostenere l’azione. Nel tempo individui diversi, in relazione a molteplici variabili, tendono a privilegiare un tipo di risposta inibendo l’altra e realizzando così uno stile di reazione “comportamentale” o “biologico”. In presenza di una stimolazione cronica la reazione di stress può tradursi in una situazione patologica che, nel caso di uno stile prevalentemente comportamentale, esiterà in manifestazione psicopatologica (ansia, isteria, ipocondria ecc.), nell’eventualità invece di uno stile di reazione biologico, realizzerà i presupposti di una malattia somatica. Lo stress cronico si realizza allorché lo stressor non può essere eliminato, ciò comporta una autoalimentazione della reazione con attivazione continua dei sistemi biologici di stress, in particolare l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene. Secondo le acquisizioni della PsicoNeuroEndocrinoImmunologia (PNEI) nella reazione di stress l’evento finale, un aumento dei glucocorticoidi in circolo, determina una soppressione dell’attività immunitaria e interferisce con l’attività delle cellule cerebrali. Il soggetto presenterà una maggiore suscettibilità alle malattie infettive, instabilità dell’umore con tendenza alla depressione, deficit della memoria e delle capacità di apprendimento. Alcuni autori identificano nella inibizione comportamentale, alla base dello stress cronico, la responsabilità dell’attivazione cronica neuroendocrina che conduce alla malattia psicosomatica. All’inibizione comportamentale corrisponderebbe quindi una parallela attivazione dello stato emozionale di ansia che anticipa e conduce verso lo sviluppo della malattia psicosomatica. Tuttavia il sistema cognitivo (la funzione corticale) può esercitare un’azione di filtro che evita un’attivazione non necessaria dei programmi emozionali; questo filtro si può modificare con l’apprendimento di nuove tecniche comportamentali, incluse le tecniche di rilassamento, e può essere influenzato dagli aspetti relazionali del soggetto. Si apre così lo spazio per un intervento terapeutico che doti il soggetto della capacità di gestire lo stress o con riduzione dell’attivazione psicofisiologica, qualora essa sia inutile, o con una efficace azione di neutralizzazione dello stressor. Il confronto con lo stimolo perturbante che induce la reazione di stress è in ogni caso stimolante per una corretta efficienza funzionale dell’organismo e per la sua

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evoluzione; potremmo dire che la vita stessa è stimolata nella sua espressione dall’interazione tra la struttura biologica e gli stressor ambientali. Parliamo in questo caso di eustress, una benefica reazione di adattamento che consente l’ottimizzazione del programma geneticamente determinato. Allorché l’individuo adotti uno stile di vita che tenda a evitare il “cambiamento” indotto dall’affrontare gli stressor esistenziali, assistiamo a una riduzione delle riserve funzionali dell’organismo. Quando questo soggetto si troverà nella situazione di affrontare uno stressor non evitabile, l’impreparazione delle strutture biologiche potrà favorire la comparsa di una malattia somatica. È il caso dei soggetti con personalità di tipo alexitimico, con difficoltà cioè di comunicazione emozionale, i quali sviluppano con maggior frequenza patologie con evidente patogenesi immunitaria (colite ulcerosa, asma, artrite reumatoide) la cui insorgenza acuta è spesso riconducibile a un contemporaneo avvenimento a potenzialità stressante. In questi casi l’approccio terapeutico punta, tra l’altro, a identificare e rimuovere le cause profonde che hanno portato il soggetto a strutturare uno schema di evitamento cronico e all’inibizione della reazione di stress. L’interpretazione dell’Iridologia di Lucio Birello Intendendo per stress qualsiasi condizione endogena o ambientale in grado di minacciare l’equilibrio di un organismo vivente, vediamo di scandirne più in dettaglio le varie fasi di evoluzione. Il compito di adattamento continuo, definito anche omeostasi, è svolto dai sistemi neuro-vegetativo ed endocrino, modulati dall’ipotalamo. Quando l’ipotalamo è informato dai sistemi recettoriali (olfatto, vista, udito, tatto ecc.), della presenza di una situazione in grado di minacciare l’integrità del soggetto, predispone l’organismo a fronteggiare il fattore aggressivo istantaneamente, determinando una serie di modificazioni che portano, in pochi decimi di secondo, all’attacco o alla fuga. È questa la fase denominata di allarme, dove una massiccia increzione di adrenalina e noradrenalina, prodotte dalla midollare del surrene, determina: ridistribuzione della circolazione arteriosa, con aumento a livello dei muscoli scheletrici (per aumentare le prestazioni fisiche) e riduzione a livello cutaneo (in caso di ferita il sanguinamento sarà minore), orripilazione (il raddrizzarsi dei peli, presente limitatamente anche nell’uomo, conferisce all’animale un aspetto più massiccio e minaccioso), midriasi, aumento della frequenza cardiaca. Se lo stress persiste, il sistema si predispone a sostenere nel tempo il confronto con l’agente perturbante: entriamo allora nella fase detta di resistenza. In questo caso la risposta ipotalamica non sarà di tipo nervoso, cioè più rapida ma anche più dispendiosa energeticamente, bensì di tipo endocrino, ovvero più lenta ma più persistente e quindi più economica. Quest’ultima via vede coinvolte due ghiandole endocrine: l’ipofisi e il surrene.

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L’impulso parte dall’ipotalamo, sotto forma di molecola biologica (R.F.), raggiunge l’ipofisi attraverso i vasi che collegano queste due strutture e la induce a produrre ACTH che, immesso nel sangue, va a stimolare la corteccia del surrene. Questa ghiandola produce allora cortisolo, un ormone in grado di determinare nell’organismo una maggior resistenza agli agenti aggressivi ambientali o endogeni, e dotato di molteplici azioni, in quanto aumenta la glicemia (tendenza al diabete), aumenta le proteine nel fegato e nel plasma, mobilizza i grassi dal tessuto adiposo (queste funzioni permettono all’organismo di avere a disposizione materie prime fondamentali in corso di resistenza allo stress), blocca i processi infiammatori, blocca le manifestazioni allergiche, deprime il sistema immunitario, mobilizza le proteine nei muscoli (astenia) e nel tessuto osseo (osteoporosi), aumenta la pressione arteriosa (caratteristiche queste che, negli stati di stress persistente, possono essere considerate come “effetti collaterali” dell’ormone, così come l’iperglicemia che predispone al diabete). Se, dunque, lo stress continua per un lungo periodo, possono comparire sintomi riferibili all’azione del cortisolo, in particolare quelli che abbiamo indicato come effetti secondari di tale molecola: l’ipertensione arteriosa, il diabete, una depressione del sistema immunitario. Questa è la fase di cedimento, dove gli effetti negativi della risposta allo stress superano quelli positivi. La possibilità che questa condizione si avveri, prima o dopo, dipende dalle caratteristiche costituzionali del soggetto e dalle capacità funzionali delle varie strutture implicate nella risposta allo stress. Venendo al nostro tema, esaminiamo per primi gli aspetti inerenti i meccanismi di reazione allo stress, in quanto l’iride è in grado di informarci in modo semplice e piuttosto preciso sui fattori che, sul piano fisico, possono interferire con una normale e fisiologica risposta allo stress. Focalizzeremo la nostra attenzione sulle zone di proiezione delle ghiandole coinvolte in tale funzione: alle ore 12 per l’ipotalamo, alle 12.05 a destra e alle 11.55 a sinistra per l’ipofisi, alle ore 6 per la ghiandola surrenale. In tali sedi valuteremo la presenza di segni congeniti (diradamenti, lacune, cripte), testimoni, se presenti, di una labilità funzionale legata a fattori genetici, oppure di segni acquisiti, (macchie, pigmenti) che, in base alle loro caratteristiche cromatiche, ci indicheranno le cause di un’anomala attività endocrina. Verificheremo poi l’eventuale presenza di anomalie degli anelli di contrazione (indizio di una necessità di oligoelementi) o di fibre radiali trasversali, indicatrici di interferenze, anche di tipo geopatico o da inquinamento elettromagnetico, in grado di alterare la risposta ipotalamica. Altri segni molto importanti sono i pigmenti riferibili a un alterato funzionamento delle “nostre ghiandole”: il color giallo-arancio brillante per la surrenale e il colore rosso brillante per il complesso endocrino centrale ipotalamo-ipofisi. Il rilevare tali pigmenti in qualsiasi zona dell’iride può indicarci un’anomala risposta allo stress, sia di tipo iper che ipo.

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2 1 Ipotalamo 2 Ipofisi 3 Surrene 4 Zona del sistema nervoso

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Teniamo sempre presente che gli effetti negativi vanno facilmente a manifestarsi nelle strutture più deboli, segnalate iridologicamente da lacune presenti nei siti di proiezione degli organi. Trasferendoci sul piano energetico, particolarmente interessante in relazione allo stress è applicare le conoscenze della Medicina energetica all’Iridologia. Sappiamo che uno dei principi fondamentali della MTC è quello dei cinque Movimenti energetici che, in base al variare del rapporto yin-yang, danno origine a tutti i fenomeni manifesti. Fra tali fenomeni possiamo individuare gli organi (Rene, Fegato, Cuore, Milza-Pancreas, Polmone) e gli aspetti psichici a essi correlati (paura, rabbia, gioia, preoccupazione e tristezza). Osservando il colore dei pigmenti eventualmente presenti a livello irideo, siamo in grado di identificare quale organo può essere disturbato nella sua funzione, grazie alla correlazione coloreorgani individuata dal dott. S. Rizzi: giallo chiaro = Rene, marrone = Fegato, beige = Pancreas, nero = Polmone Il Cuore non compare tra queste corrispondenze, perché, essendo espressione del massimo yang, non ha materia e pertanto si esprime a livello di una struttura immateriale: la pupilla. Una volta effettuata questa correlazione, possiamo considerare l’ipotesi che alla base delle manifestazioni stressanti vi possa essere una emozione negativa. Così, ad esempio, la presenza di un pigmento giallo chiaro, che ci richiama il Rene, può farci pensare che alla base dello stress di quel soggetto vi sia una paura a colorarne le esperienze, mentre un pigmento marrone, legato a Fegato, ci può indicare uno stato di tensione legato a una collera repressa. Per completare: la presenza di un pigmento beige ci induce a pensare di trovarci di fronte a una personalità particolarmente apprensiva

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e facilmente preoccupata; un pigmento di colore nero, a macchia, ci può indicare un soggetto con difficoltà a contattare la propria interiorità e che conseguentemente ha un rapporto alterato con gli altri, fino a manifestare malinconia e tristezza. Altrettanto interessante, se ci spostiamo sul piano psichico, è lo studio della pupilla, in quanto da esso possiamo ricavare dati relativi al sistema limbico, struttura in grado di generare sensazioni emotive finalizzate a un determinato comportamento: ad esempio, la sensazione di fame spinge l’animale alla ricerca di cibo nell’ambiente, mentre la sazietà lo induce a un comportamento tranquillo. Nell’uomo, tutte le pulsioni vengono valutate da una struttura psichica, il Super-Ego, in grado di bloccare determinati comportamenti non in sintonia con gli insegnamenti ricevuti dalla società e dalla religione. Pertanto, se determinate esigenze stimolano emozioni che spingono l’uomo ad adottare comportamenti che il Super-Ego non approva, l’ipotalamo continua ad avvertire che qualcosa non è stato risolto e attiva i meccanismi di resistenza, considerando l’esigenza non soddisfatta un agente di minaccia all’integrità dell’individuo. La conseguente increzione persistente di cortisolo può, come abbiamo visto, determinare nel tempo stati patologici, in relazione agli effetti secondari di tale ormone. Da un punto di vista diagnostico, indagando il piano psichico, andremo ad analizzare la pupilla, perché è proprio questa struttura a rispecchiare la situazione del sistema limbico. La nostra attenzione dovrà concentrarsi sulle dimensioni della pupilla e sulle deformazioni pupillari: – una pupilla miotica indica pulsioni che spingono il soggetto verso acquisizioni materiali (denaro, belle auto, una bella casa, successo nel lavoro ecc.). Importante è verificare che queste pulsioni non siano frustrate; – una pupilla grande, midriatica, è all’opposto tipica di chi proietta le proprie aspettative in campi più sottili (l’estetica, l’amicizia, la disponibilità per gli altri ecc.). Facilmente queste persone sono soggette a stress, dato che il modo di vivere di noi occidentali non è molto in sintonia con tali temperamenti; – le deformazioni temporali possono essere in relazione a tensioni con l’ambiente. Spesso le osserviamo in pazienti che non riescono ad affermarsi, in campo lavorativo o in ambito affettivo. Determinante è la lateralità, in quanto a destra ritroviamo l’aspetto anima (affetti) nella donna e animus (lavoro) nell’uomo, mentre a sinistra si evidenzia l’anima per il maschio e l’animus per la femmina; – quanto alle deformazioni nasali, il problema è spesso una tensione interiore, di rapporto con se stessi, di autoconsiderazione, di autostima. Importante diventa in questo caso analizzare il passato, per cercare di individuare eventuali blocchi nell’evoluzione della personalità, da infante dipendente in tutto e per tutto dall’ambiente familiare a persona adulta in grado di affermarsi con sicurezza nel mondo in cui vive. Questi aspetti possono essere studiati a livello sclerale, perché è lì che secondo autorevoli sclerologi si manifesta l’influenza dell’ambiente.

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L’angolo della Reflessologia Plantare Integrata e dello Yoga di Camilla Piantanida L’essere vivente per sua natura è in grado di mantenere una condizione di omeostasi interna (temperatura, pressione, pH costanti) in un ambiente che muta in continuazione. Per far ciò consuma energia che impiega riorganizzando il lavoro di ogni organo e viscere e i loro rapporti reciproci ogni volta che la variazione dell’ambiente esterno lo richieda. In caso di stress cronico possono essere di grande aiuto la Reflessologia Plantare Integrata e lo Yoga. Ricordiamo che, come avviene per la comune Reflessologia Plantare, anche alla base della RPI sta il principio che il corpo reagisce alla stimolazione pressoria di precise aree, o punti reflessogeni, producendo la risposta più adatta all’economia dell’intero organismo, scegliendo cioè autonomamente se stimolare o sedare l’attività degli organi cui i punti trattati corrispondono. Su questi stessi punti reflessologici, prima del consueto trattamento, si possono poi applicare, attraverso una semplice penna da Cromopuntura, fasci di luce colorata. Questa tecnica, che si consiglia di preferire sempre, qualora il punto da trattare fosse molto dolente, ha il vantaggio di velocizzare la risposta del corpo, consentendo di lavorare contemporaneamente anche su piani più sottili ed energetici. Va precisato che in questo caso sarà però la scelta del colore impiegato a catalizzare e determinare il tipo reazione, di stimolo o di inibizione, attuata dall’organismo. Un’ulteriore ed efficace integrazione è rappresentata poi dall’uso delle essenze floreali, applicate anch’esse prima del normale massaggio. Tale variante permette di riequilibrare in modo mirato, preciso e veloce l’area o il punto reflessogeno da trattare attraverso la frequenza vibratoria del Fiore impiegato. Secondo la Medicina Tradizionale Cinese, il Rene rappresenta il serbatoio dell’energia vitale, mentre la Milza è l’organo che ne segue i processi di trasformazione, dai più fisici (digestione) a quelli energetico-emozionali (cambi di stagione, cambiamenti di vita e di abitudini ecc.). Milza e Rene risultano quindi ampiamente coinvolti nei processi di adattamento/disadattamento dell’organismo in risposta a stimoli ambientali o endogeni, e pertanto sono assolutamente da riequilibrare in caso di stress. Il punto plantare riflesso di rene si trova al centro della pianta del piede, sul terzo metatarso, nel punto più profondo della zona metatarsale. Possiamo stimolarlo con una pressione perpendicolare o anche con il colore arancione. La frequenza dell’arancione stimola dolcemente il piano fisico e quello emozionale, aiutando a recuperare energia e a dissipare le paure, quindi anche quel senso di “insidia” che genera lo stato di stress. L’arancione porta un senso di leggerezza, come se il pericolo fosse meno pressante e difficile da superare, e rende più semplici e immediati. Dopo aver applicato il colore con la penna da Cromopuntura per circa un minuto, verifichiamo con il massaggio che il dolore sia diminuito.

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Spesso, applicando il colore, il corpo reagisce in modo evidente. Può per esempio comparire un battito superficiale nella zona intorno a quella trattata, fatto che ci aiuta a determinare il tempo del trattamento: quando il battito si stabilizza o scompare, possiamo infatti interromperlo. Durante l’applicazione, la persona può inoltre avvertire una sensazione di bruciore nel punto trattato o nelle zone vicine, può avere tremori, sentire formicolii. Tutto questo ci conferma che il corpo sta percependo il messaggio ed è pronto a reagire. Se, dopo aver applicato l’arancione, il dolore nel punto riflesso non è scemato, possiamo insistere per più tempo con lo stesso colore, oppure, se la persona trattata è molto stanca, possiamo passare al colore rosso. Il rosso possiede una frequenza molto bassa che stimola in modo particolare il piano fisico, perfino la rigenerazione cellulare. Dopo l’applicazione del colore, controlliamo sempre lo stato del punto riflesso con il massaggio che, tra l’altro, funge da sigillo al trattamento cromatico e richiama di nuovo ai piani più bassi. Il punto riflesso del rene può essere trattato anche con i Fiori. L’essenza che generalmente entra più facilmente in risonanza con il punto è Olive, il Fiore di Bach per la stanchezza fisica, emotiva, mentale. In alcuni casi anche il Fiore italiano Rosmarino può essere di grande aiuto. In caso di dubbio si può ricorrere al test kinesiologico per capire quale sia la causa prima del disequilibrio e optare quindi per il Fiore più adeguato. Per quanto esposto in precedenza, va trattato anche il punto della milza, che si trova sotto la pianta del piede sinistro, tra il quarto e il quinto metatarso, premendo verso il quinto. Oltre alla tecnica pressoria possiamo utilizzare il colore giallo per stimolarlo. La frequenza del giallo è la più alta tra quelle dei colori caldi, caratteristica che lo rende in grado di lavorare anche sui piani psichici. Il giallo dà energia per il cambiamento, per i processi di trasformazione, aiuta lo sblocco di situazioni che non si sciolgono e che continuano a riproporsi in modo ciclico. Dopo aver usato il colore, prima di passare al punto successivo, possiamo applicare il Fiore di Bach Walnut e massaggiare fino ad assorbimento: la sua frequenza vibratoria entra in risonanza con il punto riflesso di Milza ed è un ottimo supporto nelle fasi di cambiamento. Fondamentale è anche il punto riflesso delle surrenali, ghiandole preposte a sostenere l’organismo nell’affrontare situazioni avvertite come minacciose. Si trova sopra a quello dei reni e va stimolato con una pressione a uncino verso la testa distale del terzo metatarso. Spesso è possibile riequilibrarlo con il colore verde, che unisce la qualità distensiva del blu a quella energizzante del giallo. Si continua sull’endocrino trattando i punti riflessi dell’ipofisi, che si trovano al centro del dermoglifo di ogni dito del piede e si stimolano con una pressione perpendicolare. Si può scegliere di integrare il trattamento con l’applicazione del colore viola, per rilassare la mente, sul punto dell’ipofisi diretta, posizionato sull’alluce, e del colore giallo sul punto dell’ipofisi indiretta del terzo dito, per

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muovere i pensieri stantii segnalati dal dolore. Il viola è il colore freddo con la frequenza più alta e, come il giallo, lavora sul piano psichico. Il punto diretto dell’ipofisi è spesso riequilibrato anche dall’applicazione di White Chestnut, Fiore di Bach che calma la mente ed elimina la circolarità dei pensieri. Il punto del plesso solare e quello del diaframma si trovano sulla pianta di entrambi i piedi, rispettivamente a livello dell’articolazione metatarso-falangea del terzo e del secondo dito. Questi due punti possono essere trattati con l’applicazione del colore verde che ha proprietà riequilibranti, unendo la capacità distensiva del blu e la solarità del giallo, seguita da un massaggio morbido e distensivo. Trattare il plesso solare aiuta la persona a considerare i propri problemi in modo più obiettivo, permettendo di acquisire la forza e la tenacia per superarli. In particolare, il trattamento del diaframma è distensivo e diminuisce le apprensioni. Equilibriamo ancora il sistema nervoso trattando tutta la zona della colonna con movimento a bruco lungo la parte mediale del piede: in questo modo si influisce positivamente sui nervi spinali, che fuoriescono dalla colonna, e sulle zone da essi innervate. In seguito si massaggia tutto il polpastrello dell’alluce che rappresenta la scatola cranica. Il punto riflesso del cuore è sempre molto dolente in caso di stress cronico importante: anche in questo caso un buon massaggio e l’applicazione di un fascio di luce verde riportano all’equilibrio. Non sono poi da trascurare, localizzati su tutte le dita dei piedi, i punti riflessi dei denti che, rappresentando i fusibili di circuiti energetici, saltano quando il circuito è in sovraccarico. Massaggiando questi punti si riporta di nuovo in equilibrio tutto il sistema. A volte accade che un punto sia più dolente di un altro, e allora, conoscendo il relativo circuito di collegamento, si può individuare il tipo di sovraccarico che c’è alla base – preoccupazione, frustrazione, paura, rabbia trattenuta, ansia ecc. – e quindi risalire alla zona plantare corrispondente. In molti casi può essere utile terminare il trattamento con la zona del sonno per aiutare il corpo a recuperare energia attraverso un buon riposo. Infine, in chiusura, si sfiorano i malleoli interni con movimento circolare per migliorare il rilassamento e la capacità di respirare profondamente. La zona del sonno è posta sopra il dorso di entrambi i piedi, dove occupa la parte distale del terzo, quarto e quinto metatarso. Si applica uno sfioramento circolare in senso orario a destra, in senso antiorario a sinistra. Lo Yoga è un altro ottimo sistema di riequilibrio mente-corpo e alcune sue posizioni sono particolarmente utili in caso di stress. Sono facili, per cui è possibile effettuarle semplicemente a casa propria e trarne un grande beneficio. La posizione di Malini, la Signora delle Ghirlande, è particolarmente utile per rene, surreni e milza. Per eseguirla ci prepariamo in piedi, le gambe divaricate quanto la larghezza dei fianchi e i piedi paralleli.

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Incrociamo poi le dita delle mani e, spingendo le palme in avanti e il coccige indietro, lo sguardo a terra, scendiamo col bacino in posizione accovacciata, possibilmente senza sollevare i talloni. Se la posizione ci risulta troppo scomoda da mantenere, possiamo adattarcela, rialzandoci con l’inspirazione e ridiscendendo con le gambe più divaricate. Rilassiamo quindi collo e braccia per distendere tutta la colonna e portiamo il respiro all’addome, spingendo il diaframma in basso nell’inspirazione. In tal modo massaggiamo l’addome e tutti i muscoli intervertebrali, distendendo in modo particolare la zona lombare, spesso dolente quando si è stanchi. Mantenendo la completa flessione delle ginocchia, uniamo le palme delle mani in posizione di preghiera, appoggiamo la fronte sulla punta delle dita e portiamo i gomiti al suolo. Manteniamo la posizione per almeno dieci respirazioni profonde. Possiamo migliorare l’equilibrio del sistema nervoso anche con un semplice esercizio di respirazione. Ci sdraiamo supini, facendo attenzione a distendere correttamente tutta la colonna. Appoggiamo le mani sull’addome. Contando fino a tre, riempiamo la parte bassa dei polmoni e spingiamo il diaframma in basso (l’addome si gonfia). In altri tre tempi continuiamo a inspirare dilatando la gabbia toracica; in altri tre tempi riempiamo la parte più alta dei polmoni, portando le spalle leggermente indietro. Tratteniamo il fiato per tre tempi a polmoni pieni. Iniziamo a espirare svuotando in tre tempi l’addome, in tre tempi il torace e in tre tempi le spalle. Rimaniamo tre tempi a polmoni vuoti e ricominciamo la respirazione yogica completa.

L’angolo della tradizione di Fabio Patruno Lo stress è il movimento dinamico di un sistema fisiologico che cerca di ottimizzarsi e difendersi da eventi diversi dall’armonia. Il termine “stress” è stato inizialmente impiegato per descrivere una modalità di risposta dell’organismo a situazioni diverse da quelle che l’individuo reputa o riconosce come normali. Questa modalità di risposta si situa a livello delle ghiandole a secrezione interna cortico-surrenali, quindi dei loro ormoni corticosteroidi e dell’adrenalina, gli ormoni appunto detti dello stress.

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L’organismo manifesta le reazioni più elementari di stress di fronte al freddo e al dolore; fuori dall’ovvietà di queste due condizioni, le sue forme ulteriori sono incredibilmente varie e personalissime in quanto dipendono dal relativo sviluppo dei valori fisici, emotivi, mentali e spirituali dell’individuo e dalla loro sempre relativa capacità di interazione con il mondo sociale: fatti come il lutto per una persona cara, la perdita del lavoro, una crisi sentimentale o economica, sono “digeriti” dal complesso psicosomatico in maniera proporzionale alla “conoscenza” e alla “levatura” dell’individuo, ovvero, uno stesso evento vissuto da diverse persone, creerà diverse risposte. Ad esempio, un individuo carente di “strumenti” e di autocoscienza verrà travolto dall’evento e sceglierà la fuga o, se è nelle sue possibilità istintive, opterà per l’eliminazione dell’elemento stressante. Risulta chiaro che, più forte è lo stress, maggiori sono le possibilità che questa “energia dell’evento” prenda il sopravvento e si concretizzi in disordini che vanno dalle alterazioni del comportamento a quelle della cognizione mentale, fino a dar luogo, scendendo su piani più fisici, a ulcere gastroduodenali, coliti, turbe importanti del ritmo cardiaco, asma e, secondo studi recenti, anche a neoplasie. Prendendo invece in considerazione un secondo individuo in possesso di “strumenti” e di sufficiente autocoscienza cercherà di ridimensionare il fattore stressante e di meglio collocarlo in una visione del mondo più completa e funzionale, dove elementi come la casualità, il disordine, la colpa e l’ingiustizia non trovano posto o per lo meno iniziano a perderlo… tutto trova un senso, a volte legato ad atteggiamenti fideistici e a volte filosofici. Tutto questo formulato in linea assolutamente generale, in quanto, nello specifico, si terrà conto dell’infinita varietà degli individui, della loro storia, e del modo con cui si relazionano ai loro portati. Non dimentichiamoci che, subito dopo la coscienza dell’individuo, il “protagonista dello stress” rimane il sistema nervoso, che sul piano fisico è la prima e più importante piattaforma tramite la quale l’anima/coscienza/individuo può manifestarsi. L’osservazione che ne consegue è che, se nel sistema endocrino possiamo ravvisare un comportamento meccanico, lo stesso non accade nella realtà nervosa dove, premesse anatomiche e dinamiche elementari a parte, i vari tentativi di analisi sia chimica che psicologica forniscono dati non del tutto chiari, in quanto il sistema nervoso è assoggettato ai moti e alle qualità dell’individuo, caratterizzate da un incredibile eterogeneità difficile da analizzare. Per la MTC e tutte le medicine antiche, non esiste una vera e propria definizione di stress come intesa dall’Occidente, perché completamente diverso è il taglio analitico fra l’antico e la modernità. Quindi non esistono quadri sicuri e ricorrenti sullo stress, anche perché il taoismo fondava se stesso su parametri completamente opposti al modus vivendi attuale, parametri di natura piuttosto preventiva. Il modo di procedere è comunque quello di capire qual è tra le cinque passioni quella interessata maggiormente, rispetto ai motivi dello stress e del possibile

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esaurimento nervoso, e da lì distinguere tutti gli elementi e i rapporti in gioco per stabilire una cura. Terremo presente che, in linea generale, in tutti i casi di stress avremo come protagonisti di fondo il Rene e il Cuore: il Rene, sia perché è in diretta relazione con gli ormoni dello stress, sia per la sua funzione di offrire i mezzi e gli strumenti fisici per risolvere le situazioni: infatti uno dei nomi della funzione renale è “ufficiale delle tecniche”, quindi degli “strumenti”. Il Rene è anche direttamente collegato al cervello o “mare dei midolli”. Il Cuore, invece, oltre che per il suo evidente e profondo legame con il Rene, sarà centrale in quanto sede dello Shen, della mente, di tutto quel corpus che prima abbiamo identificato con coscienza o individuo. In tutte le cure relative allo stress bisognerà quindi sostenere, tonificare il Rene e il Cuore, oltre all’organo più vicino, per passione e qualità, alla natura dello stress: in caso, ad esempio, di collera, interessati saranno il Fegato e, per estensione, la coppia Stomaco-Milza, quasi sempre implicata a seguito di alterazioni del movimento Legno, e così via. In caso di stress, molto utile è lo Shiatsu, fatto dolcemente, con pressioni leggerissime e rassicuranti, come anche l’uso della moxa con un diffusore nella zona renale. Utili per la rigenerazione del sistema nervoso sono i preparati fitoterapici di natura spagirica, quali: Santoreggia (Giove) Per stimolare l’ipofisi e risolvere astenie intellettuali e sessuali. Melissa (Venere, Giove) Nei casi in cui malinconia, emotività, deficit intellettivo e crisi nervose influiscano sull’equilibrio generale degli organi. Timo Serpillo (Mercurio) Come stimolante generale e tonico neuropsichico. Menta (Mercurio, Giove) Come tonico nervoso e analgesico specie se in presenza di forte affaticamento, palpitazioni e vertigini. Un buon rimedio è macerare in un litro di vino rosso delle foglie di salvia per una lunazione circa (ventotto giorni), filtrare, bruciare e ridurre in cenere; dopo averlo strizzato, ricongiungere le ceneri, le più fini e bianche possibili: assumerne uno o due cucchiai al giorno.

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Questo progetto realizza un desiderio che avevo di trattare diversi disturbi, tra i più comuni, collegialmente e in modo interdisciplinare, in modo da offrire alle persone del settore e agli appassionati della Naturopatia un panorama delle possibilità di intervento, tutte finalizzate al mantenimento e al ripristino della salute. dott.ssa Catia Trevisani

Catia Trevisani, medico-chirurgo, si laurea nel 1988 presso l’Università degli studi di Milano; contemporaneamente approfondisce e pratica la Medicina Olistica. Ha fondato e dirige dal 1995 la Scuola

La trattazione dei vari disturbi è realizzata attraverso rubriche fisse

di Naturopatia SIMO (Scuola Italiana

che affrontano la problematica in modo multidisciplinare (Fitoterapia,

di Medicina Olistica) in cui insegna il

Aromaterapia, Medicina Tradizionale Cinese, Iridologia, Psicosomatica,

Metodo SIMO per l’integrazione delle

Reflessologia plantare integrata ecc.). I disturbi trattati in questo volume sono:

singole discipline. Insegna Nutrizione, Floriterapia, Re-

Cefalea

flessologia, Cromopuntura e Naturopa-

Colon irritabile

tia applicata. Pratica come medico

Intolleranze alimentari

naturopata e promuove la Medicina

Cellulite

Olistica attraverso corsi e libri.

Ansia

Ha scritto: Introduzione alla Naturopa-

Sindrome premestruale

tia (Edizioni Enea), Audiocorso di

Insonnia Stress Stitichezza Asma e raffreddore da fieno

Introduzione alla Naturopatia (Edizioni Enea), Audiocorso di Medicina Tradizionale Cinese (Edizioni Enea), Reflessologia Naturopatica (Edizioni Enea), Fondamenti di Nutrizione (Edizioni Enea), Curarsi con il cibo (aam terra nuova), Curarsi con l’acqua (Urra).

ISBN 978-88-95572-19-2

EDIZIONI

15,00 € 9 788895 572192


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