Curarsi con la Naturopatia vol. 2

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Curarsi con la Naturopatia

2 a cura di Catia Trevisani

Depressione Tosse Gastrite Salute del cavo orale Stanchezza cronica Mal di gola Eczema Emorroidi Bambino iperattivo Osteoporosi

FARE NATUROPATIA



Fare Naturopatia


Il progetto delle Edizioni Enea è rivolto alla produzione di libri di qualità. Qualità e attenzione nei contenuti che, grazie alla collaborazione con la Scuola SIMO e i suoi esperti, vengono verificati e revisionati in modo da offrire conoscenze e tecniche frutto delle ricerche e dell’esperienza dei migliori professionisti.

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Qualità e attenzione nella realizzazione dei nostri libri e nei processi di stampa. Questo libro è stampato su carta riciclata prodotta dalla Dalum Papir, che rispetta l’ambiente perché non soltanto è riciclata ma è anche completamente riciclabile. Infatti, nulla di quello che viene utilizzato durante tutto il processo produttivo viene eliminato, al contrario viene impiegato per le fasi di combustione e di produzione di fertilizzanti e di materiali per l’edilizia. La naturalità della carta, è inoltre garantita da diverse certificazioni che ne attestano il valore, tra cui Nordic Swan, Blauer Engel, Ecolabel.

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CURARSI CON LA NATUROPATIA VOL. 2 Depressione Tosse Gastrite Salute del cavo orale Stanchezza cronica Mal di gola Eczema Emorroidi Bambino iperattivo Osteoporosi

a cura di

Catia Trevisani

edizioni


Š Copyright 2010 Edizioni Enea - SI.RI.E. srl I edizione marzo 2010 ISBN 978-88-95572-20-8 Edizioni Enea Sede Legale - Viale Col di Lana 6/a, 20136 Milano Sede Operativa/Magazzino - Piazza Nuova 7, 53024 Montalcino (SI) www.edizionienea.it edizioni.enea@gmail.com Progetto grafico Lorenzo Locatelli Disegno in copertina Federica Aragone Stampato e rilegato da Rubbettino Industrie Grafiche ed Editoriali 88049 Soveria Mannelli (Catanzaro) Tutti gli articoli qui riportati appartengono alla newsletter di Medicina Olistica Ambrosia, il trimestrale della Scuola SIMO. Direttore responsabile e scientifico: dott.ssa Catia Trevisani Registrazione: Tribunale di Milano n. 28 del 28-01-2003 I diritti di traduzione, memorizzazione elettronica, informatica, multimediale, riproduzione e di adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo, compresi microfilm e copie fotostatiche, sono riservati per tutti i Paesi.


Tutta la vera conoscenza viene solo dall’interno di noi stessi, in silenziosa comunicazione con la nostra anima. Edward Bach



INDICE 1

Introduzione

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Gli autori di questo volume

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DEPRESSIONE

9 13 16 19 21 23 28

La parola alla Naturopatia L’angolo della Fitoterapia Consigli dal mondo delle essenze Depressione: considerazioni psicosomatiche L’interpretazione dell’Iridologia Il punto di vista della MTC L’angolo della RPI e dello Yoga

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TOSSE

35 38 40 44 45 48 51

La parola alla Naturopatia L’angolo della Fitoterapia Consigli dal mondo delle essenze Tosse: considerazioni psicosomatiche L’interpretazione dell’Iridologia Il punto di vista della MTC L’angolo della RPI e dello Yoga

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GASTRITE

57 60 62 64 66 68 72

La parola alla Naturopatia L’angolo della Fitoterapia Consigli dal mondo delle essenze Gastrite: considerazioni psicosomatiche L’interpretazione dell’Iridologia Il punto di vista della MTC L’angolo della Reflessologia Plantare Integrata

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SALUTE DEL CAVO ORALE

77 81

La parola alla Naturopatia L’angolo della Fitoterapia

di C. Trevisani di C. Trevisani di B. Pontoriero di A. Scuotto di L. Birello di P. Cini di C. Piantanida

di C. Trevisani di C. Trevisani di B. Pontoriero di A. Scuotto di L. Birello di P. Cini di C. Piantanida

di C. Trevisani di C. Trevisani di B. Pontoriero di A. Scuotto di L. Birello di P. Cini di C. Piantanida

di C. Trevisani di C. Trevisani


87 90 91 94 97

Consigli dal mondo delle essenze Cavo orale: considerazioni psicosomatiche L’interpretazione dell’Iridologia Il punto di vista della MTC L’angolo della Reflessologia Plantare Integrata

99

STANCHEZZA CRONICA

101 104 107 109 111 114 116

La parola alla Naturopatia L’angolo della Fitoterapia Consigli dal mondo delle essenze CFS: considerazioni psicosomatiche L’interpretazione dell’Iridologia Il punto di vista della MTC L’angolo della Reflessologia Plantare Integrata

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MAL DI GOLA

123 125 127 131 133 136 138

La parola alla Naturopatia L’angolo della Fitoterapia Consigli dal mondo delle essenze Mal di gola: considerazioni psicosomatiche L’interpretazione dell’Iridologia Il punto di vista della MTC L’angolo della Reflessologia Plantare Integrata

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ECZEMA

143 146 148 150 151 154 157

La parola alla Naturopatia L’angolo della Fitoterapia Consigli dal mondo delle essenze Eczema: considerazioni psicosomatiche L’interpretazione dell’Iridologia Il punto di vista della MTC L’angolo della Reflessologia Plantare Integrata

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EMORROIDI

161 163 165

La parola alla Naturopatia L’angolo della Fitoterapia Consigli dal mondo delle essenze

di B. Pontoriero di A. Scuotto di L. Birello di P. Cini di C. Piantanida

di C. Trevisani di C. Trevisani di B. Pontoriero di A. Scuotto di L. Birello di P. Cini di C. Piantanida

di C. Trevisani di C. Trevisani di S. Garavaglia di A. Scuotto di L. Birello di P. Cini di C. Piantanida

di C. Trevisani di C. Trevisani di B. Pontoriero di A. Scuotto di L. Birello di P. Cini di C. Piantanida

di C. Trevisani di C. Trevisani di B. Pontoriero


168 170 172 174

L’interpretazione dell’Iridologia Il punto di vista della MTC L’angolo della Reflessologia Plantare Integrata Emorroidi: un prezioso filo d’Arianna

di L. Birello di P. Cini di C. Piantanida di S. Garavaglia

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BAMBINO IPERATTIVO

179 182 185 188 193 196 198

La parola alla Naturopatia L’angolo della Fitoterapia Consigli dal mondo delle essenze L’angolo della Floriterapia Bambino iperattivo: considerazioni psicosom. L’interpretazione dell’Iridologia L’angolo della Reflessologia Plantare Integrata

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OSTEOPOROSI

203 206 208 210 213 216 218 221

La parola alla Naturopatia L’angolo della Fitoterapia Consigli dal mondo delle essenze L’angolo della Floriterapia Osteoporosi: considerazioni psicosomatiche L’interpretazione dell’Iridologia Il punto di vista della MTC L’angolo della Reflessologia Plantare Integrata

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APPENDICE

224 225 226 227 228 229 230 231

Iridologia: mappa iride dx Iridologia: mappa iride sx Reflessologia Plantare: mappa generale pianta dx Reflessologia Plantare: mappa generale pianta sx Reflessologia Plantare: mappa generale dorso dx Reflessologia Plantare: mappa generale dorso sx Reflessologia Plantare: mappa generale profilo laterale dx Reflessologia Plantare: mappa generale profilo mediale dx

di C. Trevisani di C. Trevisani di L. Fortuna di S. Garavaglia di A. Scuotto di L. Birello di C. Piantanida

di C. Trevisani di C. Trevisani di L. Fortuna di S. Garavaglia di A. Scuotto di L. Birello di P. Cini di C. Piantanida



Introduzione Il secondo volume di Curarsi con la Naturopatia contiene gli articoli delle newsletter della Scuola SIMO (Scuola Italiana di Medicina Olistica), che hanno preso vita grazie alla collaborazione di docenti e naturopati della scuola. La rivista è stata via via accolta sempre più favorevolmente e le richieste dei numeri arretrati sono aumentate tanto da far nascere l’esigenza di raccogliere i vari articoli in volumi di comoda consultazione. Oltre a ciò, questa raccolta fa parte del progetto intrapreso dalla Scuola SIMO che con le Edizioni Enea mira a pubblicare e a diffondere il materiale elaborato nel corso degli anni, considerato patrimonio culturale della scuola e riflesso di tutte le iniziative intraprese. La rivista Ambrosia nasce con lo scopo di trattare diversi disturbi, tra i più comuni, collegialmente e in modo interdisciplinare, così da offrire alle persone del settore e agli appassionati della Naturopatia, un panorama delle possibilità di intervento, tutte finalizzate al mantenimento e al ripristino della salute. Ecco dunque una lettura della costituzione (“terreno individuale”) e delle predisposizioni attraverso l’Iridologia, l’Energetica Cinese, la lettura psicosomatica e la considerazione dello stile di vita, con il fine di operare un riequilibrio attraverso consigli alimentari ed erboristici: fitocomplementi, oligoelementi, oli essenziali, essenze floreali o trattamenti come la Reflessologia e la Cromopuntura. In sintesi Ambrosia si propone di accrescere nelle persone conoscenza e consapevolezza rispetto al proprio stato di salute, illustrando alcuni dei molteplici mezzi per mantenere il maggior stato di benessere possibile per la propria condizione. Sani e malati meritano tutti gli aiuti per vivere una qualità di vita che sia per loro la migliore possibile, sapendo che molto dipende proprio da loro stessi; è dunque fondamentale un’assunzione di responsabilità che però necessita di conoscenza e informazione. Ambrosia si occupa di disturbi specifici su cui dicono la loro vari professionisti che condividono così, con i lettori, la loro modalità di lavoro e la filosofia che a essa sottende; le metodiche sono dolci e non invasive, vi è un’attenzione a tutti i livelli dell’essere (fisico, mentale, emotivo e spirituale), incluso il profondo Sé, depositario di intelligenza e saggezza interiore. L’annuario inizia trattando la depressione, definita anche come “mal di vivere”, o “male oscuro” per la drastica riduzione di energia vitale e il marcato pessimismo che la caratterizzano; rappresenta un fenomeno ampiamente dilagante e dall’eziologia complessa. Nella visione olistica naturopatica si prendono in considerazione le varie implicazioni, sia di natura organica che psicologica, sia di tipo individuale che sociale, al fine di fornire una panoramica il più articolata possibile delle soluzioni e dei rimedi a disposizione.

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Segue la trattazione della tosse, sintomo diffusissimo di cui è interessante comprendere la chiave per un intervento mirato non solo a un benessere momentaneo, ma a lungo termine. Subito dopo un tema oggi diffusissimo: la gastrite, un disturbo a riconosciuta base psicosomatica, tanto diffuso quanto fastidioso. La salute del cavo orale, che ha implicazioni ampie, a livello sistemico, può essere mantenuta e migliorata attraverso rimedi, tecniche e stili di vita adeguati. La stanchezza cronica, un problema frequente da non sottovalutare, se persiste, infatti, può assumere la fisionomia di una vera e propria patologia che va compresa tenendo conto della specificità della persona e della multifattorialità che è alla base dello squilibrio. Il mal di gola è un disturbo che colpisce un organo di relazione importante e che quindi non va valutato solo in termini microbici, ma in termini di terreno, difese immunitarie, relazioni psicosomatiche. L’eczema è la patologia dermatologica più diffusa, può manifestarsi in diverse forme, ma è comunque una patologia della pelle, custode dell’integrità e dell’identità di ciascuno di noi; è anche interfaccia con l’altro e quindi espressione della nostra capacità e disponibilità allo scambio e alla relazione. Le emorroidi sono un disturbo diffusissimo per il quale la natura offre molti rimedi efficaci: alimenti, erbe, fiori, essenze profumate, colori,che raggiungono, con la loro azione, corpo e spirito, ricordandone l’indissolubile unità. Il bambino iperattivo, un tema molto importante oggi a causa della diffusione del problema e della difficoltà degli adulti nella sua gestione. Una visione ampia che comprende i punti di vista di più discipline per addentrarci meglio e quindi comprendere il bambino che ne soffre. Infine l’osteoporosi, malattia metabolica delle ossa, ci rimanda alle nostre profonde fragilità che l’età “matura”, suo momento elettivo di manifestazione, contribuisce ad acuire. Secondo la visione naturopatica la maggior parte delle malattie sono da considerarsi potenzialmente passibili di prevenzione; quando invece si manifestano, tiene conto della presenza, nel corpo, di una forza vitale dotata di intelligenza che, a fronte di una data situazione, tende a reagire sempre al meglio, nell’interesse del soggetto: a essa è dovuto il processo della guarigione. Compito della Naturopatia è attivare questa forza di guarigione, vis medicatrix, in modo che sia più rapida possibile. Se nell’organismo c’è un ambiente equilibrato, un terreno sano, tale forza si manifesta pienamente.

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Rinnovo i miei ringraziamenti a quanti hanno collaborato alla realizzazione delle newsletter e di questa raccolta, augurando ai lettori un piacevole viaggio sul sentiero della Natura, significato letterale di natur path da cui la Naturopatia deriva il suo nome. dott.ssa Catia Trevisani

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Gli autori di questo volume Docenti e Naturopati della scuola SIMO, con i loro articoli hanno dato vita al progetto Ambrosia e continuano tuttora a contribuire e a sostenerlo, offrendo conoscenze, professionalità ed esperienza insieme a una sincera passione per il loro lavoro. Catia Trevisani Medico-chirurgo, si laurea nel 1988 presso l’Università degli studi di Milano; contemporaneamente approfondisce e pratica la Medicina Olistica. Ha fondato e dirige dal 1995 la Scuola di Naturopatia SIMO (Scuola Italiana di Medicina Olistica) in cui insegna il Metodo SIMO per l’integrazione delle singole discipline. Insegna Nutrizione, Floriterapia, Reflessologia, Cromopuntura e Naturopatia applicata. Pratica come medico naturopata e promuove la Medicina Olistica attraverso corsi e libri. Ha scritto: Introduzione alla Naturopatia (Edizioni Enea), Audiocorso di Introduzione alla Naturopatia (Edizioni Enea), Reflessologia Naturopatica (Edizioni Enea), Fondamenti di Nutrizione (Edizioni Enea), Curarsi con il cibo (aam terranuova), Curarsi con l’acqua (Urra). Lucio Birello Medico-chirurgo, esperto in Omeopatia, Fitoterapia e Medicina Tradizionale Cinese, fa parte del comitato direttivo dell’Associazione Iridologica Italiana. Docente di Iridologia di base e specializzazione presso la Scuola Italiana di Medicina Olistica. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo Iridologia di base (Xenia), Iridologia Naturopatica (Edizioni Enea), Iridologia del profondo (Edizioni Enea). Docente SIMO. Paolo Cini Dopo aver conseguito il diploma presso l’ISEF di Firenze, studia digitopressione e massaggio cinese per tre anni presso il centro Mekong di Padova. Frequenta la Scuola di Agopuntura Tradizionale di Firenze. Nel 1996 consegue il Diplome d’Acupuncture Traditionnelle presso il Centre de Recherche et d’Etude en Acupuncture Traditionnelle di Parigi. Diplomato presso la Scuola SIMO, pratica la Naturopatia e in particolare la Cromopuntura. Luca Fortuna Dopo aver conseguito il diploma di naturopata presso la scuola Sapamod di Torino e aver frequentato numerosi corsi di specializzazione in Italia e all’estero (Academy of Aromatherapy, Londra), lavora come consulente presso diverse aziende, dedicandosi alla divulgazione dell’Aromaterapia attraverso corsi e conferenze. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: Aromaterapia Sottile (Xenia), Aromaterapia per la

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mamma e il bambino (Xenia), Aromaterapia Naturopatica (Edizioni Enea), Audiocorso di Aromaterapia Naturopatica (Edizioni Enea), Aroma-color (Edizioni Enea). Docente SIMO. Susanna Garavaglia Laureata in Lettere Moderne, diplomata in Operatore e Critico Teatrale (Civica Scuola d’Arte Drammatica di Milano), docente di letteratura italiana al liceo classico e scientifico, trainer di Psicodinamica mentale presso l’ISPA di Milano (Istituto Sperimentale di Psicodinamica Applicata), Counselor, Naturopata, specializzata in Naturopatia Vibrazionale presso la scuola SIMO. Free-lance in testate nazionali e periodici di settore con tematiche psicologiche e di costume. È l’autrice di Scrittura dell’anima e Diario di psicosomatica (Tecniche Nuove). Camilla Piantanida Laureata in Fisioterapia presso l’Università Statale di Milano. Si dedica allo studio della danza classica con la Russin Accademy e dello Yoga. Diplomata in Naturopatia presso la Scuola SIMO di Milano e dal 2000 collabora come naturopata e reflessologa nel centro benessere associato alla scuola. Docente SIMO. Barbaro Pontoriero Laureato in Filosofia nel 1980, si occupa di Aromaterapia e di Medicine alternative da circa vent’anni. Esperto in Aromaterapia e Aromacosmesi, ha sviluppato una particolare abilità nell’uso degli oli essenziali per la psiche. Alessandro Scuotto Si laurea in Medicina e Chirurgia nel 1983 presso l’Università Federico II di Napoli; consegue il diploma di specializzazione in Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva; durante i corsi di laurea e di specializzazione ha maturato competenze cliniche e di ricerca scientifica in ambiente ospedaliero (Fatebenefratelli di Napoli, 1978-80), universitario (Istituto di Patologia Generale, 1979-80; Divisione di Gastroenterologia, 1980-87) e all’estero (Royal Free Hospital di Londra, 1981); inoltre collabora alla pubblicazione di numerosi articoli scientifici. Consegue nel 1990 il diploma in Riflessoterapia, Agopuntura e Auricoloterapia presso la Scuola Medica Ospedaliera Napoletana; è membro della Società Italiana di Riflessoterapia, Agopuntura e Auricoloterapia (SIRAA) dal 1990.

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Osteoporosi



Cari amici lettori, la protagonista di questo numero, l’osteoporosi, è una malattia metabolica delle ossa. Più spesso femminile, anche se non esclusivamente, questa patologia ci rimanda alle nostre profonde fragilità che l’età “matura”, suo momento elettivo di manifestazione, contribuisce ad acuire. È come se il nostro tronco portante, colonna vertebrale e bacino insieme, fosse stanco di reggere il peso di un corpo visto come destinato solo a progressive limitazioni delle sue facoltà, e preferisse invece prendere le distanze dalla materialità, rarefacendosi. È un po’ un ripiegarsi su se stessi, in preda a cupa rassegnazione, per sfuggire a un flusso vitale che prende pieghe, ai nostri occhi, destabilizzanti. Anche in questo caso, in presenza di una pluralità di concause, rimedi naturali e interventi bio-psico-energetici sanno essere di valido sostegno. La parola alla Naturopatia di Catia Trevisani L’osteoporosi, la più frequente delle malattie metaboliche delle ossa, per la medicina allopatica non ha una causa conosciuta. Si tratta di una riduzione della massa e della densità dell’osso, che si presenta rarefatto nella trama e bucherellato; in particolare, si riscontra una diminuzione del numero e dello spessore delle trabecole dell’osso spugnoso. Le principali complicanze sono le fratture vertebrali e del collo del femore. Sicuramente vi è una predisposizione ereditaria verso tale patologia, ma vi sono anche forme secondarie dovute a farmaci (corticosteroidi, come cortisone ecc.), ipertiroidismo, diabete, insufficienza gonadica. Le manifestazioni più rilevanti sono di solito a livello della colonna e della pelvi. Il sintomo più frequente è un dolore alla schiena con irradiazione al territorio di distribuzione della radice nervosa interessata dovuto al collasso di un corpo vertebrale; quindi dolori al dorso e deformità della colonna. Per molti anni l’osteoporosi è stata legata alla semplice carenza di calcio e all’incapacità di fissarlo nelle ossa, le terapie erano quindi basate sulla supplementazione di questo minerale, su un’alimentazione ricca di latticini e sull’assunzione di calcitonina, ormone che stimola la fissazione del calcio sulle ossa. Dopo molti anni, alla luce di nuove ricerche e dei discutibili risultati della calcitonina, si è cominciato a considerare che l’insufficienza estrogenica sia la reale colpevole dell’insorgenza dell’osteoporosi, per cui alla quasi totalità delle donne in menopausa viene consigliata una terapia a base di estrogeni, per lo più sotto forma di cerotti. A questo proposito è necessario fare delle considerazioni: – i medicinali per la menopausa tendono semplicemente a frenare e rimandare la comparsa dei segni e dei sintomi della menopausa; – le donne che soffrono maggiormente di osteoporosi presentavano i “fattori di rischio” già da giovani.

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Per stimolare la fissazione del calcio nelle ossa, fondamentale è innanzitutto l’esercizio fisico, in particolare la ginnastica in forma dolce. È stato dimostrato che donne in menopausa hanno beneficiato di un aumento di densità ossea delle vertebre lombari pari al 5,2% in seguito a 9 mesi di ginnastica che consisteva di esercizi della durata di 50-60 minuti per 3 volte alla settimana, che prevedono il “trasporto del proprio peso”. Quindi sono molto utili le passeggiate, lo jogging, l’aerobica, il ballo; non danno il risultato sperato il nuoto e gli esercizi da seduti e da sdraiati. La forza di gravità è un importante stimolo per l’osso, pensiamo agli astronauti che soffrono di osteoporosi al ritorno dai lunghi viaggi in assenza di gravità. Occorre evitare il soprappeso che può incrementare il rischio di fratture, soprattutto nelle donne anziane, ma anche una magrezza eccessiva che si accompagna a rarefazione dell’osso. Attenzione all’abuso di alcool e fumo che favoriscono l’insorgenza di osteoporosi. Il calcio, per essere fissato nelle ossa, necessita di vitamina D; questa si forma a partire da un precursore, grazie alla luce solare a cui viene esposta la pelle, pertanto si consiglia di stare all’aria aperta e di esporsi al sole almeno mezz’ora al giorno e senza occhiali; sperimentazioni recenti dimostrano che in questo modo la formazione della vitamina è più efficiente. Inoltre, è interessante osservare che nell’osteoporosi quasi sempre i livelli di calcio nel sangue (calcemia) sono normali, compresi tra i 9 e i 10 mg/dl. L’organismo funziona sempre in base a delle priorità: una di queste è il calcio ematico circolante (contenuto nel sangue) che è indispensabile per l’attività del muscolo, quindi anche del cuore, per la coagulazione del sangue e altre funzioni vitali. Dato che il calcio presente in questa forma non è idoneo a rifornire la matrice ossea, consumare il calcio contenuto nel latte vaccino e nei suoi derivati non risolve il problema, anzi può portare a condizioni ancora peggiori. Un’altra fondamentale priorità del nostro organismo è il mantenimento del pH del sangue a livelli leggermente alcalini, essendo il pH ideale compreso tra 7,39 e 7,41. I limiti estremi tollerabili sono compresi tra 7,1 e 7,8 superando i quali, con un eccesso di acidità o di alcalinità, compaiono sintomi seri. Esistono pertanto dei meccanismi di compensazione che hanno la funzione di mantenere il pH a livelli adeguati. L’alimentazione moderna è a base di cibi raffinati e molto proteici che lasciano molti residui acidi che il corpo si trova costretto a neutralizzare in vari modi. In primo luogo l’eccesso di acidi viene compensato dal sodio il cui serbatoio naturale è il muscolo; in seconda istanza viene consumato il fosforo. Se l’acidosi persiste l’ultimo baluardo della riserva alcalina è proprio il calcio che viene mobilizzato dall’osso. Infine si libera dai reni, come ultimo sistema tampone, l’ammonio che riduce la tossicità immediata ma diffonde principalmente nelle strutture adipose e compete per i recettori del GH, ormone importante contro l’invecchiamento. Dunque l’osteoporosi è favorita dalla sedentarietà e da fattori alimentari, e un eccesso di latte vaccino e derivati, in quanto acidificanti, può addirittura sottrarre

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Osteoporosi

il calcio, tanto prezioso, dalla maSemi di sesamo 1160 trice ossea per mantenere la prioKelp (alghe marine) 1093 rità di un pH normale. In questo Formaggio svizzero (Emmenthal) 950 modo molti minerali vitali sono Lievito (quantità moderate) 424 utilizzati per tamponare degli errori alimentari, i cicli metabolici Sardine (con le lische) 358 vanno in esaurimento e questo Carruba 352 apre le porte non solo all’osteopoLatte di soia 330 rosi, ma alle più diverse malattie. Semi di lino 271 Le verdure e i cereali integrali, i semi e in particolare il sesamo, Prezzemolo 260 contengono sufficienti quantità di Mandorle 245 calcio e nella forma meglio utilizFichi secchi 240 zabile dall’organismo per soddiGermogli di soia 226 sfare il fabbisogno sia dell’adulto Foglie di tarassaco 187 che del soggetto in fase di crescita, tanto più dell’anziano o della Ceci 150 donna in menopausa. La soia con Yogurt 147 i suoi fitoestrogeni può ulteriorCipolle 136 mente stimolare il tessuto osseo Pistacchi 131 nel suo trofismo. Crolla il mito Bianco d’uovo 131 del latte e del formaggio, mentre uno studio più accurato della fisioLatte di capra 129 logia umana rivela i reali bisogni Tofu (formaggio di soia) 128 dell’organismo al di là di ciò che Broccoli 123 viene propinato dalla pubblicità. Semi di girasole 121 La scienza medica sa bene Latte di mucca intero 120 come nella maggior parte degli individui, dopo lo svezzamento, Farine integrali 105 si riduce progressivamente la caFagiolame 102 pacità di assimilare il lattosio per Ostriche 8 carenza dell’enzima lattasi. Forse potremmo interpretare questo Contenuto di calcio nei cibi (mg per 100 g) come un segnale del corpo che non necessita più di tale alimento, per non parlare delle sempre più frequenti intolleranze al latte vaccino riscontrate in un grandissimo numero di persone che neppure lo sospettano. Molti studi, del resto, dimostrano che la frequenza dell’osteoporosi è più elevata nelle popolazioni che consumano ampie quantità di latticini rispetto a quelle che ne fanno un uso molto modesto. Occorre dunque ridurre il consumo di proteine, e in casi gravi l’apporto proteico va sospeso per 6 mesi, per poi reintrodurre le proteine gradualmente. Le più

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dannose sono le proteine di origine animale, in particolare la carne che contiene un’altissima quantità di fosforo, minerale che compete con il calcio per i siti di assorbimento nelle ossa. Vanno evitate le solanacee: il pomodoro per la sua acidità, la patata perché per essere assimilata, a causa del suo altissimo contenuto in potassio, richiama sali dallo scheletro. Inoltre, è bene eliminare aceto di vino, caffè, alcool, zucchero raffinato che richiama il calcio dalle ossa. Sostituire cibi troppo yin con alimenti vegetali tra i più yang: sesamo, semi, radici, cereali integrali, alghe, germogli di alfa alfa, umeboshi. Tra le bevande è da preferire il the bancha per il suo elevato contenuto in calcio. Tra le vitamine è importante l’apporto di vitamina C in forma naturale, il limone è alcalinizzante e aiuta a fissare il calcio, tra i cereali il miglio è il più alcalino e ricco di silicio, oligoelemento fondamentale per fissare il calcio nelle ossa. Di particolare interesse sono inoltre le alghe per il loro alto contenuto di sali minerali e il corretto rapporto calcio-fosforo. Infine, occorre ricordare che dal punto di vista energetico l’osteoporosi dipende da un vuoto di Jing che può essere innato o acquisito, in questo caso si ritratta del Jing alimentare di cui sono ricchi gli alimenti freschi e integri, dunque cereali in chicchi, verdure e frutta appena raccolti, semi e germogli. L’angolo della Fitoterapia di Catia Trevisani L’obiettivo primario nell’utilizzo delle piante in caso di osteoporosi consiste nel contenimento del processo osteoclastico e contemporaneamente nella stimolazione di quello osteoblastico attraverso un’ottimizzazione della deposizione di calcio nelle ossa, e se serve, una compensazione estrogenica. Normalmente il tutto va adeguato al fisico di un soggetto anziano che ha una capacità reattiva piuttosto ridotta, pertanto servono trattamenti a cicli, molto prolungati nel tempo. Per una cura di terreno si possono utilizzare gli oligoelementi: Manganese-Cobalto (Mn-Co) Utile in quanto l’osteoporosi è spesso associata a un terreno distonico. Rame-Oro-Argento (Cu-Au-Ag) Utile quando la diatesi è anergica, cioè con poca vitalità. Fluoro (F) Il suo effetto ricalcificante è superiore rispetto allo stesso calcio. Silicio (Si) Ha un effetto antinvecchiamento e sul metabolismo osseo.

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Calcio (Ca) Utile come complemento. Gli oligoelementi si integrano perfettamente con i macerati glicerici per un approccio complessivo di riequilibrio del terreno. Mirtillo rosso MG Interviene sulle turbe del metabolismo del calcio regolandone l’assorbimento attraverso il riequilibrio dell’ambiente intestinale grazie alla sua azione sulla flora batterica. È indispensabile per il metabolismo di questo minerale e dei principi nutritivi necessari per la sua utilizzazione. Inoltre, è l’antisenescente femminile per eccellenza per la sua azione estrogenica ottima per la donna in menopausa. In fase premenopausa, come prevenzione, è utile abbinare Lampone MG e Salice MG. Rovo MG Ha attività osteoblastica, antiosteoporotica e antiartrosica, consolida il piano osseo femoro-tibiale. Ha un’azione antisenescente e antisclerotica sull’intero organismo. Sequoia MG Stimola la funzione osteoblastica riducendo il rischio di fratture spontanee, ha una generale funzione antinvecchiamento. Per un trattamento completo a un primo ciclo di due mesi con questa triade di macerati si fa seguire un secondo ciclo sempre di due mesi con macerati ad azione antiartrosica. Pino MG Ha un’azione antiartrosica e stimola la rigenerazione dei tessuti minerali (ossa e cartilagini). Ribes nero MG È un antinfiammatorio ad azione cortison like, limita il dolore. Vite vinifera MG Limita le neoformazioni, in particolare di osteofiti e rallenta le deformazioni articolari. Si passa infine a un ciclo con Betulla linfa MG 50 ml, a cui, se serve, si possono aggiungere 7 gtt di olio essenziale di cipresso per l’azione estrogenica, assumendone 50 gtt 1 volta al dì. Infine, possono essere utili piante remineralizzanti:

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Equiseto Ha un elevato contenuto di sali (18-20%) e in particolare di silice (6-7%), sostanza che favorisce la deposizione ossea di calcio nei siti attivi. L’estrazione ottimale è la decozione al 2-5% protratta per 20-30 minuti e corretta alla fine con il succo di mezzo limone la cui acidità favorisce l’assunzione e l’utilizzo della silice (indispensabile nei soggetti che soffrono di dispepsia ipocloridrica). In alternativa si può utilizzare la polvere. Sono indicati anche bagni con Equiseto TM 50 ml in mezza vasca d’acqua. Erba medica polvere Contiene sali minerali, aminoacidi, vitamine, fitoestrogeni, isoflavoni. Ha un’azione remineralizzante, trofica, energizzante, depurativa. Fieno greco TM, o decotto, o polvere Questa pianta è ricca di calcio, vitamina D, fosforo e principi attivi estrogenici. È utile in menopausa. Per fare una tisana far bollire per 2 minuti: avena paglia (30 g), equiseto (40 g), fieno greco polvere (20 g), liquirizia (10 g). L’argilla per uso interno può essere di aiuto per l’apporto di oligoelementi, per l’azione regolatrice sulla flora intestinale e per l’assunzione di calcio. Si consigliano anche isoflavoni di soia (integratori) come terapia sostitutiva in menopausa. Bibliografia AA.VV., Erboristeria domani, in “Studio Edizioni”, n. 10, ottobre 1991. Fiorenzuoli F., Fitoterapia, Masson, Milano, 1993. Torti A., Gli oligoelementi nel futuro terapeutico, Ricchiuto Editore, Verona, 1988.

Consigli dal mondo delle essenze di Luca Fortuna Nonostante la sua durezza e l’apparente staticità, l’osso è un tessuto estremamente dinamico e in continua evoluzione attraverso due processi: uno di lenta neodeposizione e l’altro più rapido di riassorbimento. In questo modo si realizza un costante rimodellamento della struttura e uno scambio con tutti i tessuti dell’organismo. Le cellule ossee si dividono in tre tipi: gli osteoblasti, che sintetizzano la matrice organica e favoriscono la deposizione minerale; gli osteociti, che derivano dagli osteoblasti, e che sono inclusi nel tessuto mineralizzato; gli osteoclasti, che hanno il compito di riassorbire e dissolvere l’osso.

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Le sostanze efficaci in caso di osteoporosi si possono suddividere in due grandi classi: inibitori del riassorbimento osseo e stimolatori della formazione di nuovo osso. I primi sono utilizzati più frequentemente perché rallentano la fase riassorbitiva nel ciclo di rimodellamento, lasciando invariata l’attività di formazione. Durante un’indagine sulle erbe che esercitano attività sul metabolismo osseo, è stato scoperto che le foglie di salvia inibiscono fortemente il riassorbimento dell’osso. Il meccanismo d’azione è connesso alla presenza di olio essenziale, di conseguenza sono state studiate parecchie erbe comuni ricche in oli essenziali estratti, in modo specifico, da alcune piante quali: il rosmarino ct borneolo, timo ct thuyanolo, il ginepro, il pino del Canada, l’eucalyptus smithii. In particolare è emerso che i componenti chiamati monoterpeni (thujone, eucalyptolo, borneolo, alfapinene, betapinene, bornylacetato) inibiscono il riassorbimento dell’osso. Da questo studio condotto in Svizzera nel 2003 è risultato che gli oli più utili sono due: pino del Canada e rosmarino ct camphre/borneolo. Pino del Canada Protegge l’osso dalla demineralizzazione. È un vero angelo custode per lo scheletro, rafforza e sostiene l’ossatura e contemporaneamente riesce a limitare i danni prodotti dal fumo e da molti agenti inquinanti. Farmaci, sostanze chimiche e metalli tossici come piombo, alluminio, cadmio e mercurio si depositano nelle ossa scalzando il calcio e aprendo la via all’osteoporosi. Talvolta l’integrazione di minerali fallisce proprio a causa della presenza di questi contaminanti. L’olio essenziale di pino del Canada, miscelato a un’altra essenza del grande nord, la solidago canadensis, ha la capacità di rimuovere gli accumuli di queste e altre sostanze nocive. Un olio da massaggio estremamente efficace si compone con 50 ml di olio di germe di grano, 50 ml di olio di calophylla inophylla, 15 gtt. di olio essenziale di Pino del Canada, 15 gtt. di lemongrass e 5 gtt. di solidago del Canada. Applicare sulla colonna vertebrale tutti i giorni per un mese. Ripetere periodicamente durante l’anno. Questo preparato si dimostra particolarmente indicato a tutte le donne in menopausa e postmenopausa. Rosmarino ct borneolo Il borneolo e la canfora sono monoterpeni che direttamente inibiscono i processi del riassorbimento osseo. È molto importante accertarsi sull’esatta individuazione del chemotipo (camphre/borneolo) e non scegliere un generico olio di Rosmarino che non garantirebbe queste proprietà. In 30 minuti il borneolo inibisce la formazione degli anelli dell’actina, una caratteristica del riassorbimento da osteoclasti. Un olio per il corpo a base di 50 ml di jojoba in cui sciogliere 20 gtt. di essenza, per un massaggio delicato, è un rituale benefico per raggiungere equilibrio e armonia.

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Lemongrass Si dimostra di grande utilità. Conosciuto come la verbena delle Indie, è ampiamente consumato nella cucina del Sud Est asiatico. Esercita uno spiccato effetto vasodilatatorio e migliora la circolazione sanguigna. Utilizzato costantemente fin dai vent’anni, migliora la mineralizzazione e facilita la funzione ossea: basta preparare un olio da massaggio con 100 ml di olio di jojoba, 10 gtt. di olio essenziale di lemongrass, 5 gtt. di rosmarino e 5 gtt. di patchouli. I soggetti più avanti con l’età possono beneficiare di un massaggio lungo la colonna vertebrale per prevenire la demineralizzazione e l’osteoporosi. In questo caso deve essere diluito al 30% in un olio vegetale molto denso come il germe di grano, l’argan o la calophylla. Salvia sclarea Esercita un’azione simil-estrogenica, sopperendo al calo degli ormoni sessuali che si verifica con l’età. Un bagno aromatico con proprietà disintossicanti e riequilibranti è il seguente: disporre in una ciotola di ceramica 250 g di sali del Mar Morto o sale marino integrale, aggiungere 1 cucchiaio di olio di jojoba e infine 10 gtt. di olio essenziale di salvia sclarea e 5 gtt. di olio essenziale di rosmarino a camphre. Riempire la vasca con acqua non troppo calda, immergersi e rovesciare il composto aromatico. Terminato il bagno, dopo circa 20 minuti, sciacquarsi con una doccia fresca per rinvigorire la circolazione. Ripetere una volta alla settimana per almeno quattro mesi. Bibliografia Fortuna L., Aromaterapia Naturopatica, Edizioni Enea, Milano, 2009. Lozano A., Palacio S., Reinli A., Felix R., Common herbs, essential oils, and monoterpenes potently modulate bone metabolism, Muhlbauer RC, 2003.

L’angolo della Floriterapia di Susanna Garavaglia Tra tutti i tessuti del nostro corpo, quello osseo è il più duro, formato da diverse cellule e una sostanza intercellulare con fibre di collagene e sali di calcio. La mineralità del tessuto osseo è la testimonianza della nostra matrice, fondamento in comune con la Terra, nostra Madre, ed è anche parte strutturale della Materia di cui il corpo fisico è composto. Ogni patologia a livello osseo è di per sé un disinvestimento dalla materia, e in particolare l’osteoporosi, con la sua marcata demineralizzazione con conseguente riduzione della massa e della densità dell’osso. Questa graduale separazione dal nostro essere Terra, quando compare nella terza età, è espressione della disincarnazione da questo nostro Io che, giorno dopo giorno, ci prepara a un allontanamento da questa dimensione. Quando giunge, invece, in giovane età, la sua presenza è un messaggio più 210


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forte, il desiderio inconscio di una separazione prematura che può nascondere mancanza di motivazione, apatia, incapacità di cogliere il senso di questa nostra esistenza, scarsa immagine di sé. Talvolta, quando si rimandano i sogni a un’età più tarda, l’osteoporosi diventa una forma anticipatoria e sostitutiva al coraggio di mettere in atto qui e ora il cambiamento desiderato. In ogni caso, comunque, sia che si tratti di una graduale separazione fisiologica, sia che giunga inaspettata in tempi non sospetti, l’osteoporosi può aiutarci a cogliere i messaggi che arrivano dalla profondità del nostro Sé, poiché la nostra ossatura è la portavoce del nostro spirito. Grazie all’aiuto della Naturopatia vibrazionale, può diventare un’alleata nell’affrontare e nel trasformare pensieri d’abbandono in nuova gioia di vita. Tra le Essenze Australiane Bush Flower (da assumere in boccetta in diluizione da uno a sette gocce), è interessante il lavoro di Bauhinia o di Bottlebrush che aiutano a mutare stile di vita, ad accettare i cambiamenti, ad aprirsi al nuovo con una maggiore flessibilità mentale. Cosa c’è di meglio per il tessuto osseo che, per poter sopportare i carichi, ha bisogno di discernere le diverse pressioni e di essere flessibile, pena il suo deterioramento e il suo impoverimento? Billy Goat Plum aiuta ad accettare comunque il nostro corpo fisico, a non chiuderci in separazioni e convinzioni di scarsità che, l’abbiamo visto, ci tengono lontani dall’abbondanza. Talvolta lo sfiorire della bellezza giovanile crea quella vergogna che può portare alla ripugnanza di sé, con conseguente calata di autostima e allontanamento dalla sessualità e dal piacere. Da qui rigidità e impoverimento osseo. Quando temiamo di perdere qualcosa, e non ci rendiamo conto che invece stiamo conquistando qualcosa d’altro, rischiamo di chiuderci in una prospettiva di penuria verso la quale può agire anche Bluebell che ci ridona fiducia nell’abbondanza. La paura della scarsità e la sensazione di dover lottare per la sopravvivenza, perché è questo soltanto ciò che rimane, mina ulteriormente l’equilibrio del primo chakra, la cui funzione è legata alla struttura e al tessuto osseo. E allora Southern Cross aiuta a non cadere o ad uscire da pericolosi atteggiamenti di vittimismo, prendendo coscienza della propria responsabilità e del proprio potere personale. Solo così siamo in grado di godere della nostra ricchezza e di scoprirne in noi sempre più. Perché mai, allora, le nostre ossa dovrebbero rimandarci una penuria se invece abbiamo coscienza della nostra ricchezza? In ogni caso, un ottimo Bush Flower che previene direttamente l’osteoporosi è She Oak, ottimo anche come terapia ormonale sostitutiva nella menopausa. Tra le Combinazioni di Essenze Bush (da 1 a 7 gocce in boccetta), un vero inno all’abbondanza è Abund, mentre Confid lavora sull’autostima, sulla sicurezza di sé, sulla fedeltà a se stessi, indipendentemente dalle circostanze. E, ancora una volta, perché le nostre cellule sono un sistema intelligente che comunica e si organizza in nome dell’armonia, un messaggio di questo tipo significa dire al nostro tessuto osseo che può continuare a rimanere fedele a se stesso, senza perdere la

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coscienza di sé e della sua funzione. E anche Woman, essenza della femminilità, è un grande aiuto in questo momento di importante cambiamento perché richiama al nucleo, proprio quando il disinvestimento dalla materia sembra volersi far sentire con determinazione e autolesionismo. Per quanto riguarda l’archetipo del femminile, possiamo ora cogliere il fiore adatto a richiamarlo e ad accettarlo nella sua ciclicità anche tra le Essenze Ambientali Alaskane (da 1 a 7 gocce in boccetta): mi riferisco a Full Moon Reflection. Nella stessa “famiglia” sono utili per prevenire l’osteoporosi anche Portage Glacier che aiuta a rompere le cristallizzazioni che trattengono nella rigidità di vecchi stereotipi lontani dalla voce del nostro Sé, Glacier River che favorisce lo scorrere dell’energia e la capacità di abbandonarsi al flusso, di “lasciare che sia”, non sentendo più il bisogno di quel continuo controllo che trattiene nella rigidità e nella mancanza di elasticità, dannosi per la nostra struttura ossea. Rainbow Glacier, adatto soprattutto all’osteoporosi nella persona anziana, aiuta ad accettare e accogliere la progressiva disincarnazione, senza traumi né strappi. Tra le Living Essenze Australiane (diluire 7 gocce in 30 ml), Dampiera lavora sulla rigidità, favorendo il lasciar andare, l’abbandono fiducioso al flusso delle cose e riaccompagna alla flessibilità proprio in quei momenti di cambiamento in cui pare spesso di averla perduta. Pink Fountain Trigger Plant “ripesca” chi crede di stare affogando nella palude, aiuta a rinascere, ricollegandoci alla nostra fonte e aiutando a ricaricarci: è molto utile, quindi, se crediamo di avere raggiunto il punto del non ritorno e facciamo resistenza alla vita. Brown Boronia aiuta ad accettare ciò che non si può modificare, come l’avanzare dell’età con le limitazioni che questo comporta. E veniamo ora ai Flos Animi, le Essenze Floreali Italiane di Giovanna Tolio. Quando si parla di rimedi vibrazionali non ci si può rifugiare in un taglio di tipo sintomatico, perché non è così che funzionano. Non ci sono, cioè, rimedi che siano validi allo stesso modo per tutti e che siano mirati a una precisa patologia. Non è possibile perché nella multidimensionalità dell’essere umano tante sono le componenti che concorrono a manifestare in un certo modo sul piano fisico una determinata perdita di equilibrio che, lo sappiamo, ha origine ad altri livelli. Non possiamo curare la causa, ma dobbiamo andare all’origine, rispettando l’interezza e l’unicità del singolo. In ogni caso, non potendo in questa sede procedere a un’analisi olistica individuale, mi limito a dare alcune indicazioni a carattere generale. E quindi, ad esempio, tra gli italiani Floreo è un rigeneratore che, contenendo Alloro, può dare nutrimento ed energia, proteggendo quindi dalla fragilità che si manifesta nell’osteoporosi e, contenendo anche Rosmarino, aiuta quando le energie sono in calo. Betulla insegna a lasciare andare le vecchie abitudini e ad aprirsi ai cambiamenti, Potentilla interviene se cala la stima di sé, Pinguicola è un valido aiuto nei momenti di chiusura che possono farci rimanere intrappolati in

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quella stasi così pericolosa per le nostre ossa che, invece, hanno bisogno di essere flessibili ed elastiche. Tra i Fiori di Bach, Larch può riempire quel senso di vuoto interiore che si riflette nella struttura delle ossa dando origine all’osteoporosi, Walnut aiuta a lasciarsi andare al cambiamento senza opporre resistenze, Pine, lavorando sui sensi di colpa, apre a quell’abbondanza di cui abbiamo parlato all’inizio, aiutando a sganciarsi dall’idea che si debbano compiere imprese straordinarie per ottenere amore ed essere riconosciuti. Heather interviene a colmare i vuoti di energia (e ricordiamo ancora una volta quanto senso acquisti la parola vuoto in questa patologia), Cerato aiuta a riportare al centro quell’energia che tende a disperdersi altrove, Gorse accompagna a riconsiderare ciò che abbiamo come fonte irrinunciabile per attingere alla nostra ricchezza e alla nostra pienezza interiori, Wild Rose quando la rassegnazione rallenta il processo evolutivo e quindi anche la neoformazione ossea. E concludo con una semplicissima ma efficace affermazione positiva che reputo utile anche per un disagio come l’osteoporosi, da ripetere frequentemente, lasciando che la sua energia concorra a ristrutturarci e a riempire vuoti ad ogni livello: “Io mi ricordo di essere intero, nell’Abbondanza e nella Luce”. Bibliografia Dahlke R., Malattia linguaggio dell’anima, Mediterranee, Roma, 1992. Dale C., Chakra la via del benessere, Armenia, Milano, 2003. Field R.T., Nati per guarire, Amrita, Torino, 1985. La Sala Bata A.M., Medicina Psico-spirituale, Armonia e sintesi, Roma, 2000. Bach E., Essere se stessi, Macro edizioni, Cesena, 1995. Bach E., Libera te stesso, Macro edizioni, Cesena, 1992. White J., Il potere terapeutico dei Fiori Australiani, Tecniche Nuove, Milano, 2006. Garavaglia S., Diario di Psicosomatica, Tecniche Nuove, Milano, 2007.

Osteoporosi: considerazioni psicosomatiche di Alessandro Scuotto Lo scheletro sostiene il corpo (statica), contribuisce in maniera determinante a configurarne la forma e, nello stesso tempo, garantisce la possibilità di esecuzione dei movimenti (dinamica) offrendo alla sollecitazione la resistenza intrinseca necessaria per il movimento efficace. I singoli segmenti ossei sono i punti fermi, i riferimenti necessari all’inserzione dei muscoli, reali attori del movimento. Il movimento del corpo nello spazio richiede che la forza (muscoli), opportunamente orientata (articolazioni), si esplichi su di una struttura solida (ossa). La stabilità dello scheletro è assicurata dal mantenimento della massa ossea, subordinata a un ritmico e continuo processo di rimodellamento, che implica la

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plastica alternanza di processi di neoformazione ossea e di riassorbimento. Se il riassorbimento non viene compensato dalla neoformazione, la massa ossea si riduce e, se lo squilibrio tra neoformazione e riassorbimento si mantiene a lungo, la perdita di sostanza ossea diviene tale da rendere l’osso inadeguato a resistere alle forze meccaniche cui è normalmente sottoposto e si verifica una frattura. L’osteoporosi è una malattia metabolica dello scheletro nella quale l’osso non presenta alterazioni qualitative dei componenti o anormalità della sua composizione chimica, ma una riduzione della massa e della densità. In realtà, col procedere dell’età, la massa ossea, in maniera naturale, si riduce progressivamente: in chiave simbolica il corpo tende ad alleggerirsi, non ha più bisogno di una struttura massiccia, perché avanzando nella vita anche le necessità cambiano e gli interessi si spostano da un’attività esterna a una interiore. Non c’è più tanto bisogno di appoggiarsi sulle ossa fisiche; appare piuttosto necessario trovare un sostegno alla struttura interiore1. L’aspetto patologico emerge allorché, in corrispondenza di momenti critici, si manifesta un’accelerazione di questo fenomeno. La comparsa della malattia è piuttosto frequente, in epoca attuale, in occasione della menopausa e questa circostanza ha suggerito una responsabilità eziopatogenetica nella ridotta produzione di estrogeni. La capacità degli estrogeni di prevenire la perdita ossea sembra suffragata da dati clinici e sperimentali, ma è altresì noto che tra le donne affette da osteoporosi vi è una maggiore incidenza di fumo di sigaretta, che potrebbe avere un effetto diretto sul rimodellamento osseo o degli effetti secondari sulla funzione ovarica2; così come l’eccessivo consumo di alcool, l’assorbimento intestinale di calcio deficitario, un apporto eccessivo di acidi (che può aumentare la funzione osteoclastica) sotto forma di dieta a elevato contenuto proteico e una sintesi insufficiente di vitamina D idrossilata (secondaria a disturbi paratiroidei e/o renali) sono tutti fattori di rischio per l’osteoporosi. È inoltre importante segnalare che il rimodellamento osseo è sollecitato dalle forze meccaniche che agiscono sull’osso stesso, tanto è vero che la prima risposta all’immobilizzazione nello scheletro normale consiste in un aumento del riassorbimento. È possibile quindi che la sedentarietà aumenti globalmente la perdita ossea. L’interpretazione psicosomatica assume allora maggior forza dalla considerazione che numerosi aspetti comportamentali interferiscono con la comparsa della patologia. È possibile una mediazione ormonale diretta, in accordo con gli studi di Psico-neuro-endocrino-immunologia, ma la responsabilità di un conflitto psicologico che sostiene la patologia è verosimile. L’aspetto più evidente è, sul piano analogico, la compromissione della funzione di sostegno, correlabile con l’idea dell’invecchiamento di cui la menopausa è un marker inconfutabile. È la transizione inaccettata, il rifiuto della progressione ineluttabile del trascorrere biologico che può innescare il processo. D’altra parte la patologia non è esclusivamente femminile, si riscontra anche nei maschi, prevalentemente nell’età avanzata, spesso in corrispondenza con il pensionamento, un’altra condizione di vulnerabilità accresciuta.

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Prende forza l’idea interpretativa di una relazione con l’inattività. L’attenuazione o la perdita di alcune capacità, come ad esempio quella riproduttiva con la menopausa o quella lavorativa col pensionamento, viene vissuta come un minus fisico, una perdita di “sostanza” e la perdita di sostegno della propria attività. Ecco che il soggetto si sente abbandonato a se stesso3, perdendo il sostegno perde contatto con la terra, con la materia e si disancora dalla situazione terrena volgendosi a contesti più rarefatti. Il sostegno fisico del corpo traduce in sé questa perdita di sostanza, di materia, questa rarefazione: l’osso diviene meno denso. L’inattività non è effetto dell’inadeguatezza della propria aggressività nei confronti dell’esterno4, né del ritenersi inadatto allo sforzo richiesto dall’ambiente5, bensì è data dalla rassegnazione conseguente alla non accettazione del cambiamento intrinseco della corporeità. I distretti prevalentemente colpiti sono piuttosto indicativi. Innanzitutto la colonna vertebrale, asse centrale del corpo, riferimento principale alla postura e responsabile della stazione eretta: il mantenimento della propria posizione nel mondo. Il bacino, struttura di collegamento della colonna con gli arti inferiori, quindi con la progressione verso il futuro, oltre che contenitore degli organi pelvici, che assicurano una continuazione metaforica attraverso la generazione. La porzione distale del radio, nella regione dell’avambraccio, collegamento con il principale organo di interazione con la realtà (la mano) e luogo di sopportazione dello sforzo manuale, nonché zona preferenziale per la ricerca di appoggio quando di questo si sente il venir meno: a questo proposito appare eloquente l’interpretazione della frattura di Colles. È evidente che l’intervento su questa patologia ha molto più successo in ambito di prevenzione che non in quello terapeutico in senso stretto. Un adeguato sostegno psicologico facilita l’instaurazione e il mantenimento di quei comportamenti (alimentazione corretta, attività fisica ecc.) che si oppongono alla rassegnazione e che rinforzano la variegata espressione di sé nei momenti diversi della vita. Bibliografia 1 Dahlke R., Malattia linguaggio dell’anima, Mediterranee, Roma, 1996: 197. 2 Harrison, Principi di Medicina Interna, McGraw-Hill Italia, Milano, 1992: 2553-2559. 3 Zanardi A., Il linguaggio degli organi, Tecniche Nuove, Milano, 2001: 148. 4 Scuotto A., Cavo orale: considerazioni psicosomatiche, in Curarsi con la Naturopatia vol. 2 (Salute del cavo orale), Edizioni Enea, Milano, 2010. 5 Scuotto A., Stanchezza cronica: considerazioni psicosomatiche, in Curarsi con la Naturopatia vol. 2 (Stanchezza cronica), Edizioni Enea, Milano, 2010.

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L’interpretazione dell’Iridologia di Lucio Birello La funzione biologica dell’osso è quella di sopportare forti sollecitazioni in trazione o in carico, quali l’azione di muscoli e il peso del corpo. Per questo deve essere dotato di una resistenza tale da non rompersi o deformarsi sotto l’azione di tali forze. Per ottenere queste caratteristiche il “Grande Progettista” ha pensato di avvalersi di sali di calcio per rinforzare una struttura proteica-connettivale che da sola non era sufficientemente coriacea per tale compito. Il tessuto osseo è pertanto formato da proteine, sali di calcio, con presenza di altri minerali in dose minore (fluoro, fosforo, silicio) e cellule particolari deputate alla formazione e al riassorbimento del tessuto osseo. Si tratta quindi di un sistema biologico dinamico, non statico come un pilastro di cemento, in continuo divenire, come tutti i tessuti del nostro organismo. Per questo aspetto metabolico ha un continuo bisogno di calcio e sostanze precorritrici delle proteine. Viene pertanto irrorato da un sistema artero-venoso che ne assicura il nutrimento e la depurazione. Il calcio, elemento essenziale del tessuto osseo, viene assorbito a livello intestinale in presenza di vitamina D, che ne facilita poi anche il depositarsi sulla matrice proteica ossea. La vitamina D si forma a livello cutaneo per azione dei raggi solari su un derivato del colesterolo. Altri aspetti da considerare sono l’attività di fegato e reni che trasformano la vitamina D in un composto con azione biologica 1000 volte più potente, e l’azione degli estrogeni. Nel metabolismo osseo interviene anche la funzione dell’ormone paratiroideo che ha il compito di trasferire calcio dal tessuto osseo al sangue quando il valore della calcemia scende sotto un determinato livello. L’osteoporosi è una condizione parapatologica fino a un certo grado e invece francamente patologica oltre un certo valore di densità ossea. È caratterizzata da dolori ossei, soprattutto nella stazione eretta, e dà tendenza a fratture per minimi traumi, al punto che, a causa della ridotta densità del tessuto osseo, la persona può addirittura soffrire di fratture spontanee. Viste le premesse si evince come l’osteoporosi possa riconoscere diverse cause che ora andiamo a valutare attraverso l’esame iridologico. Iridologia costituzionale Consideriamo gli aspetti iridologici che forniscono particolari informazioni in caso di osteoporosi: – costituzione linfatica. L’iride è azzurra ed è tipica delle persone con pelle chiara e capelli biondi. Questi soggetti non sopportano bene l’irradiazione solare andando facilmente incontro a eritemi, pertanto potrebbero sviluppare una osteoporosi per scarsa produzione di vitamina D, che abbiamo visto essere sintetizzata dalla pelle;

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costituzione ematogena: l’iride è marrone. In questo caso il problema costituzionale è da ricercarsi nel metabolismo epatico, all’interno delle cellule del fegato, dove avviene il primo passaggio dell’attivazione della vitamina D; disposizione vegetativo spastica: con i suoi anelli di contrazione e raggi solari questo tipo di iride ci informa della difficoltà del soggetto di rifornirsi a sufficienza di oligoelementi e minerali. In questi casi può essere utile una integrazione non solo di calcio, ma anche di silicio e fluoro; disposizione connettivale debole: abbiamo visto che il tessuto proteico connettivale è la base su cui si depositano i sali di calcio, in questi soggetti occorre sostenere con particolar riguardo la parte proteica, connettivale, più che quella minerale; disposizione tubercolinica (a fibre ondulate): in questi soggetti è bene indagare sullo stile di vita, in quanto, avendo un metabolismo di tipo ossigenoide, abbisognano di maggiori quantità di ossigeno rispetto agli altri. L’osteoporosi potrebbe ritrovare una causa quindi in uno scarso apporto di ossigeno a livello di tessuto osseo; diatesi acida: lo sbiancamento intorno al bordo della corona, tipico di queste iridi, indica una difficoltà di smaltimento dei radicali acidi, con conseguente possibile alterazione del pH periferico. Anche questo variare, seppur minimo, della concentrazione di ioni idrogeno potrebbe interferire con una corretta deposizione di sali di calcio a livello osseo; diatesi lipidica: qui ci troviamo di fronte a un soggetto che molto probabilmente presenta difficoltà di circolazione arteriosa per accumulo di grassi sulla parete interna delle arterie. Ne consegue una ridotta irrorazione dei tessuti a valle con diminuzione della capacità metabolica; diatesi allergica: qui entrano in gioco soprattutto le intolleranze alimentari. Capitolo nuovo e pertanto non ancora sicuramente inquadrato. Di certo sappiamo che le intolleranze alimentari portano a uno stato di tossicosi endogena con interferenza nei vari metabolismi tessutali. Non è certo che le intolleranze determinino osteoporosi, però in presenza di capillari sclerali peri-iridei sottili, rettilinei e centripeti, segni caratteristici di questa diatesi, conviene indagare in tal senso.

L’Iridologia fornisce ulteriori informazioni utili, per una terapia personalizzata, con lo studio dei cromatismi superficiali. La presenza del colore marrone, sia come macchia che come pigmento, anche sclerale, riporta la nostra attenzione alla funzionalità del fegato, che abbiamo visto artefice della prima fase di attivazione della vitamina D. Se associato al marrone troviamo il pigmento giallo paglierino, indice di difficoltà di funzionamento del rene, sarà più che logico pensare a una carenza di funzione della vitamina D.

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4 5 1

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D 3 6

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1 Raggi solari 2 Anelli di contrazione 3 Fibre ondulate 4 Ipotalamo 5 Ipofisi 6 Ovaio 7 Pelle

La presenza poi di pigmenti o lacune in sede di proiezione delle ovaie e/o dell’ipotalamo-ipofisi, sposta invece la nostra attenzione sul problema ormonale e ci induce a prendere in considerazione l’uso di ormoni, nel nostro caso fitoderivati. Per alcuni autori anche la presenza dell’anello calcico, soprattutto della lunula calcica, facile da osservarsi in regione temporale e nasale, può essere indice di alterato metabolismo del calcio, anche se l’informazione è abbastanza generica. Un settore invece da studiare con particolare attenzione, è quello della pelle, al margine esterno dell’iride. Trovare in questa zona alterazioni strutturali o intasamenti cromatici (indicatori di ipofunzionalità della pelle) ci porta a pensare a una scarsa produzione di vitamina D endogena, con la conseguente indicazione all’uso di preparati contenenti questa sostanza, meglio se di origine naturale, quale ad esempio l’olio di fegato di merluzzo (in capsule). Per concludere, possiamo affermare che una buona analisi iridologica può essere di fondamentale importanza per individuare le cause dell’osteoporosi e offrire dei consigli e delle terapie personalizzate. Il punto di vista della MTC di Paolo Cini Il termine “osteoporosi” definisce una diminuzione della massa ossea associata a un’alterazione della microarchitettura del tessuto osseo, con conseguente rischio di frattura. In MTC il Rene è incaricato della formazione, prima, e della conservazione, dopo, delle ossa, per cui, nel corso del colloquio preliminare, sono importanti le notizie riguardanti il numero di fratture subite nel corso dell’esistenza del soggetto e lo stato di salute dei suoi denti, in quanto queste informazioni sono indicatori del patrimonio energetico dei Reni che l’individuo è riuscito a conservare.

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Al capitolo 3 del So Wen si dice: “I Reni sono organi generatori che rinforzano il potenziale energetico di tutto l’organismo; l’abilità viene di là”. Ancora: “I Reni sono la forza profonda dell’uomo”. Sono quindi la sorgente dell’energia vitale, la radice di tutti i meridiani, incaricati di numerose funzioni, molte di più di quante ne possieda ognuno degli altri quattro organi. Nel capitolo 10 del Ling Shu la formazione del feto viene così spiegata: “I Jing Qi (ovulo/spermatozoo, yin/yang, Acqua/Fuoco) dei due procreatori, al momento dell’unione, producono subito i Reni i quali, appena formati, riversano il loro Jing nel cervello, Viscere Curioso e mare dei midolli”. Dire Jing significa Jing ancestrale e Jing acquisito. Il Jing ancestrale (detto anche innato) è l’insieme dei caratteri ereditari che i genitori offrono al nuovo individuo alla nascita, insieme al patrimonio energetico con cui dovrà affrontare l’esistenza. Il Jing acquisito (detto anche alimentare) viene “estratto” dagli alimenti e la sua finalità è quella di nutrire e di permettere il funzionamento dell’organismo per non intaccare (o quanto meno limitare il più possibile) le “scorte” di Jing innato. La funzione di “banca energetica” del Rene si esplica anche in questo senso, avendo insita la capacità di accumulare il Jing alimentare in eccesso nelle ossa e ridistribuirlo al momento del bisogno. Le ossa quindi, sono “involucri” che contengono Jing, il quale partecipa al loro sostentamento, al loro nutrimento, alla loro robustezza. Da qui si deduce che all’origine dell’osteoporosi vi è un meccanismo riportabile a un vuoto del Jing dei Reni, e i motivi che lo creano sono relativamente semplici. Innanzitutto, dobbiamo sottolineare che è un disturbo che colpisce prevalentemente le donne, ma non è una loro esclusiva dal momento che anche gli uomini, seppure in numero minore, ne possono soffrire. La maggiore incidenza nella “popolazione femminile” è giustificata da una delle maggiori cause di vuoto del Jing dei Reni, e cioè il vuoto di yin, e più specificatamente il vuoto di Xue (Sangue), giustificando così l’alta frequenza dell’osteoporosi postmenopausa. Vi è infatti un rapporto reciproco fra Jing e Xue che si esplica nella capacità, da parte di ognuna di queste due energie, di trasformarsi l’una nell’altra a seconda delle necessità, per cui in caso di vuoto di sangue il Jing si attiva e si trasforma in sangue e viceversa. Quando vi è un avvicinamento più o meno naturale alla menopausa, sarà la ridotta capacità del Sangue ad innescare l’inizio del fenomeno, inducendo il Jing a una continua trasformazione in Xue nel tentativo di arginarne il vuoto. Questa attivazione del Jing comporta un impoverimento prima del Rene yin, poi delle ossa in quanto contenitori del Jing. Un’altra causa di osteoporosi può essere originata direttamente da un vuoto di Sangue che potremmo definire “precoce”. Le emozioni e determinati comportamenti possono indurre un vuoto di Sangue, da qui si ripropone il meccanismo precedente, con il tentativo del Jing di limitare il vuoto di Sangue. A differenza del caso esaminato, però, non vi è un legame diretto con la menopausa, ma il

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processo può verificarsi in età relativamente giovane e colpire anche individui di sesso maschile. Un’ultima causa di osteoporosi può essere legata a un vuoto di Jing conseguito in seguito a eccessi sessuali o a uno stile di vita particolarmente pretenzioso. Sottoporre infatti l’organismo a stress prolungati, ambizioni esagerate, eccessi lavorativi e sessuali, può portare a un vuoto del Jing con l’inevitabile impoverimento delle ossa. Vale la pena osservare come le cause precedentemente descritte abbiano tutte un unico comune denominatore, cioè gli eccessi. Anche se viviamo nell’illusione dell’immortalità e dell’inesauribilità, nella realtà dell’esistenza tutto ha un costo, per cui vivere “border line” o, come dicono gli anglosassoni, a “go go” ha un suo prezzo e, nonostante il progresso abbia eliminato certi “disagi”, ha portato con sé ambizione, pretesa, stress e ritmi frenetici. Quindi, che la causa sia riportabile a eccessi emozionali (vuoto di Sangue) o a eccessi comportamentali (vuoto di Jing), la prima raccomandazione è la solita: rallentare! Non è un caso che questo disturbo sia così frequente nei paesi industrializzati. Trattamento preventivo Si tratta di tonificare il Qi di Rene, Milza e Fegato con i punti Shu del dorso, BL 23 per il Rene, BL 20 per la Milza e BL 18 per il Fegato. Questi punti hanno la capacità di attivare la produzione di Qi e di sangue di questi tre importanti organi. È utile praticare questo trattamento preventivo in tutti i casi in cui i primi accertamenti diagnostici evidenzino una tendenza alla predisposizione del disturbo. Dovendo attivare la funzione insita in questi punti, il colore da scegliere sarà “caldo”, quindi rosso, arancio o giallo. Trattamento dell’osteoporosi Occorre tonificare il Rene yin. Un punto molto importante è BL 52, posto sul ramo esterno della vescica all’altezza di BL 23 visto precedentemente. È indicato nella tonificazione del Jing, infatti fra i suoi segni vi sono sempre disturbi associati al calore. Quindi è indispensabile tonificare i tre yin del basso tramite KI 3, LV 3 e 3SP. Sono il terzo punto Shu antico, punto Iu (o Shu), punto Terra del meridiano del Rene, del Fegato e della Milza, utili in tutte le tonificazioni di questi organi che, nel caso dell’osteoporosi, manifestano una evidente difficoltà. Ovviamente, la scelta del colore ricadrà nuovamente su quelli “caldi”. Infine occorre trattare BL 11 che, degli otto punti Roé, è quello riguardante le ossa, indicato negli esiti di fratture e appunto osteoporosi. I suoi segni sono di calore, dolori sparsi un po’ ovunque, come la nuca, il rachide, le spalle, le ginocchia. Molti testi ne vietano la moxibustione e si raccomandano di non tonificare o disperdere l’ago, dunque, se sono presenti importanti segni di calore, è meglio

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utilizzare il verde, altrimenti si possono applicare anche i colori caldi. A questo si può aggiungere GB 39 con un colore caldo, che nutre il Jing e i midolli, mentre il midollo a sua volta nutre le ossa e le fortifica. Bibliografia Nguyen H.D., L’osteoporosi post menopausa, in “Rivista della Scuola di Agopuntura Tradizionale della città di Firenze”, n. 1, aprile 1993.

L’angolo della Reflessologia Plantare Integrata di Camilla Piantanida Attraverso la Reflessologia Integrata è possibile ricreare quell’equilibrio generale che, frequentemente, chi soffre di osteoporosi ha perso da anni. È una problematica da vuoto, di carenza energetica, di origine costituzionale, alimentare, spesso ormonale. Per questo è bene abbinare al massaggio l’applicazone di raggi di luce colorata attraverso la penna da Cromopuntura, efficacissima nella tonificazione dell’energia. Il trattamento si inizia sempre attraverso la stimolazione dei punti riflessi di rene, uretere e vescica. Il punto del rene è fondamentale, nella Medicina Tradizionale Cinese è l’organo che regge il tessuto osseo e la vescica è il suo viscere associato. Il massaggio va eseguito con una buona pressione, entrando in profondità in modo graduale. Se alla pressione il punto risulta molle o particolarmente dolente, significa che l’organo è “scarico” pertanto è consigliabile passare all’utilizzo della penna che consente di stimolare il punto velocemente e senza dolore. Il colore rosso applicato al punto ne tonifica l’energia, mentre il fiore da applicare è Olive che permette di far fronte alla stanchezza sia essa di origine fisica, emozionale o psichica. Successivamente si possono trattare le zone riflesse della colonna e del femore, ossa che in genere sono colpite più frequentemente dall’osteoporosi. Il massaggio determina una migliore irrorazione e nutrimento osseo e muscolare. Per migliorare l’aspetto circolatorio si può trattare anche la zona della circolazione venosa e arteriosa con un massaggio dolce, lento e regolare. L’attenzione si sposta, quindi, agli equilibri ormonali e a una nuova loggia energetica, quella retta dall’organo Milza che andrà trattato col massaggio, con un colore caldo o con Rock Water. Per riequilibrare l’assetto ormonale, soprattutto in menopausa, è utile trattare il punto riflesso dell’ipofisi diretta e quello delle ovaie oltre all’utilizzo del verde con la penna da Cromopuntura, sempre per normalizzare le funzioni di queste due ghiandole. L’ipofisi attiva la funzione ovarica per l’equilibrio estrogenico, produce il GH, ormone antinvecchiamento, e l’ormone tireotropo che interagisce con la tiroide. Anche questa ghiandola va trattata per stimolare la produzione di calcitonina, un altro ormone che determina il deposito di calcio nelle ossa. 221


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Ugualmente importante è la stimolazione dei punti riflessi delle paratiroidi col massaggio o con il colore verde che ha una funzione riequilibrante. Queste agiscono sul metabolismo del calcio producendo il paratormone, sostanza che mantiene costante la quantità di calcio libero nel sangue. Il paratormone aumenta la “demolizione” delle ossa, aumenta l’assorbimento intestinale del calcio e ne diminuisce l’eliminazione da parte del rene. Le paratiroidi possono essere trattate con Centaury, uno dei Fiori di Bach che riguarda la debolezza fisica o del carattere. Per migliorare l’assorbimento del calcio può essere utile trattare anche tutta la zona riflessa dell’intestino tenue. La milza si tratta non solo perché aiuta il riequilibrio ormonale, ma anche perché, grazie alla sua energia, avviene la trasformazione degli alimenti e quindi la produzione di sangue, inoltre regge il tessuto connettivo, la matrice su cui poi si depositano i sali minerali. Un vuoto dell’energia della Milza può dunque comportare una sofferenza a livello osseo. È consigliabile chiudere il trattamento massaggiando di nuovo i punti riflessi di rene, uretere e vescica. Bibliografia Trevisani C., Reflessologia Naturopatica, Edizioni Enea, Milano, 2007.

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Questo progetto realizza un desiderio che avevo di trattare diversi disturbi, tra i più comuni, collegialmente e in modo interdisciplinare, in modo da offrire alle persone del settore e agli appassionati della Naturopatia un panorama delle possibilità di intervento, tutte finalizzate al mantenimento e al ripristino della salute. dott.ssa Catia Trevisani

Catia Trevisani, medico-chirurgo, si laurea nel 1988 presso l’Università degli studi di Milano; contemporaneamente approfondisce e pratica la Medicina Olistica. Ha fondato e dirige dal 1995 la Scuola

La trattazione dei vari disturbi è realizzata attraverso rubriche fisse

di Naturopatia SIMO (Scuola Italiana

che affrontano la problematica in modo multidisciplinare (Fitoterapia,

di Medicina Olistica) in cui insegna il

Aromaterapia, Medicina Tradizionale Cinese, Iridologia, Psicosomatica,

Metodo SIMO per l’integrazione delle

Reflessologia plantare integrata ecc.). I disturbi trattati in questo volume sono:

singole discipline. Insegna Nutrizione, Floriterapia, Re-

Depressione

flessologia, Cromopuntura e Naturopa-

Tosse

tia applicata. Pratica come medico

Gastrite

naturopata e promuove la Medicina

Salute del cavo orale

Olistica attraverso corsi e libri.

Stanchezza cronica

Ha scritto: Introduzione alla Naturopa-

Mal di gola

tia (Edizioni Enea), Audiocorso di

Eczema Emorroidi Bambino iperattivo Osteoporosi

Introduzione alla Naturopatia (Edizioni Enea), Audiocorso di Medicina Tradizionale Cinese (Edizioni Enea), Reflessologia Naturopatica (Edizioni Enea), Fondamenti di Nutrizione (Edizioni Enea), Curarsi con il cibo (aam terra nuova), Curarsi con l’acqua (Urra).

ISBN 978-88-95572-20-8

EDIZIONI

15,00 € 9 788895 572208


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