Il paese degli alberi di fuoco di Emanuele Piccioni

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Una storia di EMANUELE PICCIONI Illustrata da FEDERICA ARAGONE

Il paese degli alberi di fuoco Edizioni Enea



Storie di Primavera


Il progetto delle Edizioni Enea è rivolto alla produzione di libri di qualità. Qualità e attenzione nei contenuti e qualità e attenzione nella realizzazione dei nostri libri e nei processi di stampa. Questo libro è stampato su carta prodotta dalla Arjowiggins, certificata antiinvecchiamento ISO 9706, realizzata al 100% con pasta riciclata FSC (contenuto minimo di fibre riciclate post-consumo 85%) e sbiancata senza l’uso di cloro.

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Totally Chlorine Free


IL PAESE DEGLI ALBERI DI FUOCO

Un racconto di

Emanuele Piccioni Illustrato da

Federica Aragone

edizioni


Š Copyright 2010 Edizioni Enea - SI.RI.E. srl I edizione dicembre 2006 II edizione maggio 2010 ISBN 978-88-95572-31-4 Edizioni Enea Sede Legale - Viale Col di Lana 6/a, 20136 Milano Sede Operativa/Magazzino - Piazza Nuova 7, 53024 Montalcino (SI) www.edizionienea.it edizioni.enea@gmail.com Progetto grafico Lorenzo Locatelli Illustrazioni e disegno in copertina Federica Aragone Stampato in digitale da Global Print srl 20064 Gorgonzola (MI) I diritti di traduzione, memorizzazione elettronica, informatica, multimediale, riproduzione e di adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo, compresi microfilm e copie fotostatiche, sono riservati per tutti i Paesi.


Al Fuoco che muove ogni passione perchÊ divampi senza ferire, scaldi senza ridurre in cenere e muova in alto, leggero. All’Eroe nascosto in ciascuno.



Il vento era calato. L’aria della sera era fresca come una carezza e s’insinuava tra i battenti della piccola finestra. «Questo diavolo di spiffero finirà per spaccarmi tutte le ossa» si lamentò, non per la prima volta, nonna Quieta, aggiustandosi il suo vecchio scialle. Il piccolo fuoco al centro del focolare scoppiettava sommessamente e Piro, appollaiato su una vecchia sedia, socchiuse gli occhi. Quel rumore gli ricordava il crepitio delle

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foglie rosse, gialle e oro, che, volando dai platani del viale, dalla vigna dietro casa e anche dal vecchio ciliegio bacucco (sì, perché faceva sempre le ciliegie coi vermi!), si davano appuntamento per la danza d’autunno sul piccolo piazzale. Le fiammelle, che volteggiavano tra gli alari, mosse dallo spiffero, erano proprio come delle piccole foglie infuocate. «Chissà da quale albero vengono! Dovrebbe essere un albero straordinario, quello che ha foglie di fuoco!»

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Dall’altro lato della stanza si sentiva nonna Quieta che continuava a borbottare, mentre metteva su una vecchia stufa una teiera tutta ammaccata. Certo, nessuno avrebbe mai creduto che quella vecchina così malconcia fosse una maga. «Una strega» pensò Piro divertito all’idea della reazione della nonna ogni volta che l’apostrofava così. Solo lui lo sapeva, solo lui l’aveva vista compiere piccole magie sot-

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to il portico, quando faceva ballare i fiori dell’aiuola anche senza vento, oppure faceva parlare il vecchio merlo con una voce da uomo. Quando l’aveva detto alla mamma, lei gli aveva risposto che la nonna aveva lavorato in un circo e aveva imparato tanti trucchi. Ma quelle erano magie vere e Piro ne era sicuro. Le fiammelle continuavano a danzare in alto e in basso, di qua e di là , avanti e indietro, sparendo e riapparendo

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in un balletto senza fine. Improvvisamente, una fiammata rosso scarlatto si levò dal caminetto, facendo sobbalzare Piro. Non era una fiamma come tutte le altre. Infatti, la lingua di fuoco si era trasformata in una specie di folletto fiammeggiante, che gli stava davanti e lo osservava. «Hai proprio ragione» disse rivolgendosi al fuoco alle sue spalle. «È proprio questa la casa della Custode!» Lo stupore di Piro aumentò quando dal focolare uscì

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un’altra vampata, stavolta di colore giallo acceso, che già sfrigolava qualche parola di risposta mentre ancora si trasformava anch’essa in una specie di spiritello. Piro sgranò gli occhi, anche se le due figure che gli stavano davanti erano così brillanti che quasi lo accecavano. «Certo che ho ragione. Ho sempre ragione, io! Cosa credi?» stava rispondendo la seconda arrivata, indispettita. Il primo non ebbe il tempo di replicare, perché in quel

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momento una terza fiammata, stavolta del colore dell’oro zecchino, si proiettò accanto a loro; e, con tono calmo ma fermo, disse: «Basta litigare, siamo qui per una missione importante, non ricordate?». Gli altri due smisero di discutere tra loro e cominciarono a guardarsi in giro. Piro era senza parole. Davanti a lui c’erano tre figurine fiammeggianti. «Chi sono? Da dove vengono?» Non sapeva che cosa fare o dire; sicuramente erano frutto

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Emanuele Piccioni «L’Albero è in pericolo, Custode» disse Fuocogiallo allarmata. «La Magica Quercia si sta spegnendo, Cuorefreddo ha lanciato una maledizione» aggiunse Rossofuoco rattristato. «Abbiamo bisogno dell’Eroe per ritrovare tutte le Gemme» concluse Fiammadoro preoccupato.

nasce nel 1966. Ha trascorso la vita nello studio delle scienze naturali, prima come ricercatore, poi come insegnante nella scuola superiore. Da sempre appassionato di storie, intrattenitore di grandi e piccini, ama raccontare. Felicemente sposato, con due figlie, vive ad Assisi. Ha scritto anche Il Castello delle Mille Sorgenti (Edizioni Enea).

Federica Aragone

nasce a Genova nel 1983. Dopo essersi laureata in Comunicazione Interculturale comincia a dedicarsi al disegno. Ha frequentato corsi di pittura, illustrazione e incisione presso la Rome University of Fine Arts, la Fabbrica delle Favole di Macerata e a Sarmede. Ha scritto Spring (Edizioni Enea).

www.edizionienea.it ISBN 978-88-95572-31-4

EDIZIONI

10,00 € 9 788895 572314


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