Vademecum di Omeopatia di Alfredo Mandice

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Alfredo Mandice

Vademecum di Omeopatia Manuale operativo di terapia omeopatica



Fuori Collana


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VADEMECUM DI OMEOPATIA Manuale operativo di terapia omeopatica

Alfredo Mandice

edizioni


© Copyright 2009 Edizioni Enea - SI.RI.E. srl I edizione settembre 2009 ISBN 978-88-95572-16-1 Edizioni Enea Sede Legale - Viale Col di Lana 6/a, 20136 Milano Sede Operativa/Magazzino - Piazza Nuova 7, 53024 Montalcino (SI) www.edizionienea.it edizioni.enea@gmail.com Progetto grafico Lorenzo Locatelli Disegno in copertina Federica Aragone Stampato in digitale da Global Print srl 20064 Gorgonzola (MI) I diritti di traduzione, memorizzazione elettronica, informatica, multimediale, riproduzione e di adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo, compresi microfilm e copie fotostatiche, sono riservati per tutti i Paesi. I benefici derivanti dall’applicazione dei metodi descritti dipendono dalla dedizione e dalle capacità di chi opera in piena responsabilità. L’Autore e l’Editore non hanno responsabilità per l’utilizzo delle tecniche terapeutiche citate nel testo.


A tutti i genitori, ai colleghi omeopati, a tutti coloro che credono e si dedicano all’omeopatia, a coloro che vi si stanno ora avvicinando, dedico con simpatia questo libro come guida e consulto per le loro ricerche. Il mio pensiero affettuoso è sparso tra le pagine di questo libro a favore di tutti coloro che dall’omeopatia attendono riscontri positivi per il proprio benessere psicofisico.



SOMMARIO

PREFAZIONE ……………………………………………………………………………… p. 9 1. INTRODUZIONE ..……………………………………………………………………… p. 11 2. GUIDA ALLA CONSULTAZIONE ..…………………………………………………… p. 23 3. INDICE DEI CAPITOLI ………………………………………………………………… p. 25 4. INDICE TEMATICO .…………………………………………………………………… p. 29 5. INDICE ANALITICO …………………………………………………………………… p. 43 6. INDICE DEI RIMEDI …………………………………………………………………… p. 77 7. TERAPIA OMEOPATICA .……………………………………………………………… p. 81 8. MATERIA MEDICA OMEOPATICA …………………………………………………… p. 653 9. APPENDICE .…………………………………………………………………………… p. 747 Vita di Samuel Hahnemann ……………………………………………………………… p. 747 Glossario ………………………………………………………………………………… p. 749 Radici greche e latine ……………………………………………………………………… p. 762 BIBLIOGRAFIA …………………………………………………………………………… p. 769

In allegato al libro vi è un CD che contiene l’intero testo impostato in modo tale da poter essere scaricato sul proprio computer per velocizzare la ricerca.



PREFAZIONE di catia trevisani

Il più alto ideale terapeutico consiste nel ristabilire lo stato di salute in modo rapido, dolce e permanente, nell’eliminare e nel distruggere la malattia nella sua totalità agendo per la via più breve, più sicura e meno dannosa; questo deve avvenire secondo principi chiari e comprensibili. Quest’affermazione di Hahnemann, il fondatore dell’omeopatia, ci invita a riflettere. La medicina odierna vanta grandi progressi in molti campi, è in grado, in molti casi, di salvare la vita, ma spesso è invasiva e dannosa, dunque è necessario ricercare anche altri metodi di cura efficaci e al tempo stesso sicuri. In caso di necessità questi possono essere integrati con le cure tradizionali, molte altre volte non solo sono sufficienti e risolutivi, ma attivando le forze di autoguarigione del corpo, lo rendono più forte e più resistente alle malattie. Invece di reprimere i sintomi e le reazioni indesiderate del corpo, l’omeopatia, come le altre metodiche della Medicina naturale, ha lo scopo di provocare una reazione dell’organismo in seguito a uno stimolo che in questo caso è la sostanza omeopatica. La stimolazione con applicazioni di acqua fredda, che peraltro lo stesso Hahnemann consigliava in caso di carenza di calore, provocano, come reazione, un leggero arrossamento e riscaldamento della pelle, muovono il sangue verso i distretti in cui è carente e riattivano la vitalità corporea. La stimolazione in questo caso è aspecifica rispetto a quella più precisa della sostanza omeopatica, ma il principio è lo stesso. Ciò che cura è la reazione del sistema alla stimolazione che viene offerta. E proprio la reazione individuale sarà la guida per stabilire le modalità di prosecuzione della cura. Ogni rimedio provoca uno stimolo specifico, tipico di quella sostanza, lo stimolo va esattamente calibrato per ottenere la giusta reazione, la reazione è strettamente correlata alle condizioni di partenza dell’organismo e ha lo scopo di riportare un equilibrio, “l’equilibrio di flusso” secondo Berthalanffy, l’omeostasi dei processi vitali. Qualsiasi azione di disturbo che interferisca nell’armonia interna fa scattare dei processi di autoregolazione da parte dell’organismo che chiamiamo febbre, infiammazione, ecc. in questo senso si tratta di disturbi “salutari”. L’uso di farmaci soppressivi può danneggiare e impedire l’autoregolazione del corpo. Occorre intervenire quando il “medico interno”, cioè il sistema di autoregolazione reagisce in modo esagerato o insufficiente, ma senza soppressioni. La terapia omeopatica ha lo scopo di stimolare il sistema di regolazione proprio dell’organismo ad operare l’autoguarigione e di guidarne sensatamente l’andamento. Ma per poter far questo è necessario considerare la situazione di partenza del singolo individuo che si riconosce prendendo in esame la sua sintomatologia e lo stato soggettivo con cui questa è vissuta. I piani di regolazione di cui si è accennato dal punto di vista fisiologico, assumono sul piano personale un significato più profondo, riunendo la totalità delle manifestazioni patologiche di corpo e psiche. Questo testo è un manuale pratico, facile da consultare, che ci avvicina all’universo degli innumerevoli sintomi di uomini e donne, bambini e anziani. Molto diverso e assolutamente personale è il modo in cui ognuno percepisce il proprio disagio, e le manifestazioni più peculiari e a volte appa-


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rentemente stravaganti sono spesso la guida alla scelta del rimedio. Siamo così lontani dai protocolli della Medicina Ufficiale e così vicini all’uomo come individuo da indagare nella sua interezza, in cui le sensazioni, i gusti alimentari, il modo di muoversi o riposare, di relazionarsi, di vivere la sessualità, di manifestare i propri disagi e la propria gioia sono essenziali. Sintomi dimenticati e non indagati perché ininfluenti per la Medicina allopatica diventano fondamentali nell’approccio omeopatico che richiede studi approfonditi ma anche intuizione e una visione globale dell’individuo che chiede aiuto. L’osservazione e il colloquio così spesso trascurati diventano la chiave per riconoscere chi si ha di fronte: una Pulsatilla, un Nux vomica, un Silicea… Portare l’omeopatia nelle case, aiutare a conoscere l’omeopatia, aiutare a vivere l’omeopatia. Questi, gli obiettivi principali del presente libro rivolto a tutti coloro che si stanno avvicinando, per il piacere della curiosità e della conoscenza, a questo metodo terapeutico. Aiutare a muoversi con lo spirito dell’omeopatia attraverso la dottrina, i principi e i canoni classici. Questo, l’obiettivo del presente manuale al servizio di operatori professionisti che desiderano un mezzo di consulto dinamico, di studio e di insegnamento, uno strumento di rapida ricerca, mai meccanicistica, nel corso del colloquio omeopatico. Complimenti dunque all’autore che trasmette passione tra le righe di un “dizionario” che ci cattura mentre cerchiamo di riconoscere l’altro nella sua modalità, assolutamente personale, di vivere il disagio o la malattia. dott.ssa Catia Trevisani

Catia Trevisani, medico-chirurgo, si laurea nel 1988 presso l’Università degli studi di Milano; contemporaneamente approfondisce e pratica la Medicina Olistica. Ha fondato e dirige dal 1995 la Scuola di Naturopatia SIMO (Scuola Italiana di Medicina Olistica) in cui insegna il Metodo SIMO per l’integrazione delle singole discipline. Insegna Nutrizione, Floriterapia, Reflessologia, Cromopuntura e Naturopatia applicata. Pratica come medico naturopata e promuove la Medicina Olistica attraverso corsi e libri. Ha scritto: Introduzione alla Naturopatia, Audiocorso di Introduzione alla Naturopatia, Reflessologia Naturopatica, Fondamenti di Nutrizione, Curarsi con il cibo, Curarsi con l’acqua.


1 INTRODUZIONE

Una persona sana non è semplicemente scevra da malattie, essa porta in sé anche una maggiore capacità di gestire le proprie scelte in maniera più libera e obiettiva. Questo libro nasce da un affettuoso sollecito pervenutomi dalla mia figlia primogenita che mi chiedeva una sorta di prospetto sintetico di prima mano, capace di rispondere in modo pratico e tempestivo a quesiti su temi facili o ricorrenti, quali influenza, tosse, ferite e piccoli traumi, mal di denti, dolori mestruali acuti. Da lì è nato il primo spunto all’idea di raccogliere un gruppo di argomenti riscontrabili tra le mura domestiche e il campo sportivo per aiutare i genitori a orientarsi facilmente nella scelta dei rimedi di pronto intervento adatti ora a una ora all’altra situazione. La mamma è la prima pediatra del suo bambino. L’omeopatia è una grande amica delle mamme. Genitori attenti non hanno bisogno di particolari attestati per occuparsi dei comuni disturbi che ruotano attorno all’intera famiglia. Spesso pochi e puntuali orientamenti del pediatra, del medico di famiglia, dell’omeopata di fiducia risulteranno sufficienti per rispondere adeguatamente ai problemi in essere. Qualche tempo fa mi trovavo in una farmacia mentre una cliente chiedeva suggerimenti al farmacista il quale si dichiarava debolmente preparato a indicare un prodotto omeopatico rispondente al disturbo citato. Sono stato di garbato aiuto in quella circostanza. Ricordo di aver suggerito due rimedi diversi per i figli di quella signora, pur se apparentemente affetti dagli stessi disturbi. Sollecitato poi dall’interesse del farmacista illustrai come, sulla base delle descrizioni della mamma, i due ragazzi vivessero i loro sintomi acuti in maniera diversa e del tutto personale. Non si trattava di prendere in esame una malattia che colpisce due persone, bensì due malati che rispondevano diversamente all’azione patogena manifestata attraverso sintomi soggettivi. Questo episodio è stato un secondo spunto che, stimolando il lavoro, ne incoraggiava l’ampliamento. Vale a dire che il timido prospetto di partenza, che contemplava solo affezioni assai comuni e una sintetica descrizione clinica per facilitarne la comprensione, ora si arricchiva dell’idea di un più ampio ventaglio di argomenti importanti in una trattazione di più elevato profilo specialistico, una raccolta pratica e di rapido utilizzo di temi e relative indicazioni terapeutiche, questa volta a favore di farmacisti o, comunque, di operatori, scuole di omeopatia o naturopatia, studenti e omeopati, insomma un vademecum di omeopatia. In virtù dell’ampliamento dei potenziali destinatari sarebbe forse stata utile una versione adatta “per la famiglia” e una seconda impostata maggiormente a uso degli “addetti ai lavori”. Ma l’idea di due volumi separati (con molte parti in comune e quindi inutili doppioni) mi è sembrata, al momento, poco indicata. Come per qualunque altro libro, la lettura di questo manuale è aperta a tutti; ognuno ne farà, saggiamente, l’uso più appropriato in linea col proprio livello di preparazione e competenza speci-


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fica. I lettori maggiormente interessati all’omeopatia per la famiglia orienteranno le loro ricerche verso gli argomenti più utili ai loro comuni quesiti familiari. Coloro che svolgono attività di studio, di didattica, di consulto e di approfondimento useranno, ovviamente, il testo in maniera assai più professionale. In breve, vale la seguente precisazione: nessuno può sognarsi di diventare un buon terapeuta unicamente avvalendosi del contenuto di queste pagine; questo lavoro, per quanto ampio e condotto con zelo e serietà, è un insieme di spunti, uno schema di possibili percorsi e approcci terapeutici in chiave omeopatica che dovranno pur sempre essere oggetto di valutazione profonda in base al quadro globale del malato che necessita di cure. Ciò non esclude che genitori già preparati possano autonomamente e serenamente intervenire, per questioni semplici e ricorrenti, in seno alla propria famiglia o quando si troveranno al campeggio con i loro figli. Anzi, sarà bene che non dimentichino la loro borsetta omeopatica familiare con i rimedi utili e a loro ben noti. Starà poi al lettore attento di avvalersi di altri testi per il piacere e per il dovere della propria formazione: opere sulla storia, la dottrina, la materia medica e gli sviluppi dell’omeopatia, oltre che di medicina in senso lato. La lettura frequente di una Materia Medica Omeopatica è il miglior esercizio per lo studioso di omeopatia. Ecco quindi lo spirito di questo Vademecum: l’approccio e l’approfondimento. Vi si ritrovano parecchie indicazioni relative alla metodologia e alle diluizioni proponibili (come prima guida e informazioni di base per i genitori, per gli studenti e per i principianti), ma ancor di più apre il campo a chi, per propria formazione, competenza e autorevolezza, intenda determinare scelte terapeutiche diverse da quelle rispettosamente proposte. In quest’ultima veste il libro assume una funzione di vero e proprio Manuale operativo che il terapeuta utilizza nel corso del colloquio omeopatico, come un promemoria a portata di mano, vuoi sottoforma di classico volume, vuoi come documento (file) sempre attivo nel proprio computer. I rimedi e le diluizioni La sperimentazione omeopatica, applicata sull’uomo sano e non su animali cavia, ha avuto inizio nel 1790 per opera di Samuel F.C. Hahnemann (1755-1843). Come è noto, le risultanze hanno evidenziato che i sintomi sperimentali riferiti da un individuo sano dopo l’assunzione di una specifica sostanza omeopaticamente trattata, sono del tutto simili ai sintomi morbosi espressi da un soggetto affetto da una specifica malattia. Da tale sperimentazione deriva una dettagliata raccolta di dati, ordinati sottoforma di patogenesi e, quindi, l’insieme di queste ultime a formare la Materia Medica Omeopatica. Questi due preziosi strumenti rendono possibile, in ogni singola circostanza, l’accostamento tra il quadro patogenetico sperimentale del rimedio e il quadro dell’osservazione globale del soggetto in tutti gli aspetti che lo caratterizzano nella sua personale condizione di individuo malato. I principi dell’omeopatia sono rimasti assolutamente invariati, mentre diverse sono le scuole di pensiero orientate al metodo di somministrazione dei rimedi e delle relative diluizioni, sia di fronte a quadri clinici di sindromi acute, sia a quelli di sindromi croniche. Alcuni maestri ci hanno insegnato a usare le diluizioni decimali hahnemanniane (indifferentemente indicate con D, DH, X, XH; p. es. D 4, D 6, D 12, D 30) o quelle centesimali hahnemanniane (C, CH; p. es. 7 CH, 30 CH, 200 CH). Altri usano unicamente le diluizioni korsakoviane (da Korsakoff, medico dell’esercito russo dei primi anni dell’Ottocento: 6 K, 12 K, 1000 K o MK ecc.), oppure seguono un percorso misto (fino alla 9 CH, 200 K, poi MK in su). Altri ancora usano assai regolarmente le diluizioni 50 millesimali (LM o M, p. es. 6/LM o 6/50 M, utilizzate normalmente fino alla 30 cinquantamillesimale: 30/LM o 30/50 M). La scala 50 millesimale può venire anche espressa col segno “O” (più comune tra gli omeopati del Sudamerica) o con il “QM” (p. es. 0/12, Q12, 12/LM, 12/50 M, stanno tutte a significare una dodicesima dinamizzazione cinquantamillesimale). In forza della reale difficoltà a trovare una giusta equivalenza tra le diverse scale di diluizioni elaborate con metodiche differenti, si assume per comune nozione la distinzione in basse, medie e alte diluizioni, come nel prospetto indicativo che segue.


introduzione

Decimali Centesimali Korsakoviane Cinquantamillesimali

Basse diluizioni fino a D 6 fino a 6 CH 6/LM (6/50M)

Medie diluizioni D 8, D 12 7 CH, 9 CH 200 K, 1000 K 9/LM

13 Alte diluizioni D 30, D 200 15 CH, 30 CH, 200 CH 10.000 K (10 MK) 30/LM

Serve qui un’importante precisazione. Pur con molte riserve per l’obiettiva difficoltà di dimostrare un preciso riscontro tra le hahnemanniane e le korsakoviane (queste ultime con risultati ovviamente non costanti nelle ripetizioni), si può affermare con tutta certezza che nulla cambia nell’effetto curativo quando il percorso terapeutico è correttamente orientato all’unisono con le caratteristiche singolari del soggetto. La stessa cosa vale per l’approccio terapeutico in rapporto alle diluizioni, alla forma e alla posologia. Non è assolutamente impropria la scelta di granuli a basse diluizioni a somministrazioni quotidiane, o ripetute nell’arco dello stesso giorno o a giorni alterni, spesso accompagnati da monodosi globulari settimanali o quindicinali o mensili. Non sono improprie le prescrizioni di diluizioni alte e ripetute (2-3 v. al dì) senza lunghe attese per le verifiche (in questo metodo si inquadra l’interessantissima formula Petrucci, presentata dallo stesso docente nel corso dei suoi brillanti seminari itineranti Dalla mille alla milionesima. Il metodo prevede l’uso di compresse o granuli e, prevalentemente, di gocce elaborate dagli stessi e dinamizzabili dal soggetto ad ogni singola assunzione, quindi monodosi). Come pur sempre valido e privo di stonature appare il percorso seguito da altri studiosi, quali Vithoulkas, che solitamente prevede la prescrizione di un primo rimedio (monodose) cui segue un periodo di attesa (alcune settimane o un mese) prima della verifica in un colloquio successivo. Sono quindi tante le indicazioni metodologiche di cui l’omeopata dispone, vuoi per gli insegnamenti sui banchi di scuola, vuoi per i continui studi e approfondimenti, e vuoi per le esperienze dirette che hanno accompagnato la sua attività e la sua formazione. I preparati omeopatici derivano dai tre regni della Natura, vegetale, minerale e animale, da secrezioni o tessuti patologici (detti nosodi) e, a volte, da farmaci allopatici dinamizzati. È importante capire che il rimedio non interviene contro l’agente eziologico, che sia un batterio, un virus, un allergene o altro, in quanto non agisce direttamente in virtù di una propria attività chimica. L’azione terapeutica dei medicamenti omeopatici si esplica nella stimolazione dei livelli di energia del soggetto che li assume, sempre in armonia con i personali ritmi biologici. Inoltre essi sollecitano un ulteriore sviluppo della naturale resistenza difensiva dell’organismo al presentarsi di eventuali malattie in quanto esercitano una protezione curativa assai prolungata. Va pure particolarmente apprezzata, nei rimedi omeopatici, l’assenza di possibili effetti collaterali, riscontrabili – invece e purtroppo – nell’azione farmacologica sprigionata dalle medicine sintetiche. Quanto detto non esclude che il paziente non risenta assolutamente del passaggio del rimedio nel suo corpo. Sovente i primi indizi di miglioramento, col metodo omeopatico, si manifestano proprio con l’acuirsi del quadro morboso, o di alcuni sintomi. Sono segnali specialmente avvertibili nei casi cronici, in cui l’aggravamento omeopatico (“auspicato”) è una risposta curativa del tutto logica. Difatti esso risulta dalla stimolazione del meccanismo di difesa sotto l’azione efficace della sostanza medicamentosa infinitesimale, la quale (senza subire essa stessa modifiche di tipo permanente) svolge un ruolo di catalizzatore biologico che consente il prodursi di quelle risposte regolatrici che innescano il processo di guarigione. Tale forma di accentuazione dell’intensità dei sintomi ha comunque una breve durata. In linea con le caratteristiche personali e la sensibilità del momento può essere avvertita per pochi minuti, o durare qualche ora o persino qualche giorno, riducendosi via via di intensità spontaneamente. È un buon segno, non dannoso, non pericoloso: esso preannuncia che l’energia biologica della sostanza sta agendo in relazione con l’energia vitale della persona e che l’organismo sta iniziando a reagire dopo lo stimolo terapeutico per vincere i propri disturbi in accordo con le più fondamentali leggi della guarigione. Sulla base di tali possibili segnali, come pure nel caso in cui l’aggravamento evochi sintomi propri della patogenesi del rimedio assunto ed estranei al quadro morboso del malato (aggravamento patogenetico), l’omeopata confermerà o orienterà il prosieguo della terapia. Il trattamento omeopatico altro non è che una terapia regolatrice. Al di là di queste importanti nozioni, va tuttavia


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precisato che non è detto che debba necessariamente avvertirsi qualche forma di aggravamento iniziale e, comunque, ogni manifestazione o sensazione – soprattutto se perdura – deve essere portata all’attenzione dell’omeopata senza indugi e senza neppure attendere il successivo colloquio, se il soggetto reputa che si tratti di un segnale importante. Questo conferma che l’omeopatia è una terapia della persona. In diversi casi mi è stato riferito di percepire dei segnali attivi immediatamente dopo l’assunzione del rimedio, addirittura nel giro di pochi secondi dall’averli messi in bocca. Tutti i rimedi omeopatici presentano stati di patologia, insegna giustamente Morrison. Su tale tesi si giustifica la presenza di un così vasto numero di rimedi riportati in questo Manuale: non unicamente una raccolta di quelli maggiormente significativi, o più ricorrenti per la loro vasta copertura di sintomi (i policresti), ma anche di parecchi altri, apparentemente minori, che hanno comunque una certa rilevanza sintomatologica verso il tema in questione. Inoltre vengono esplicitate modalità di accompagnamento dei sintomi e caratteristiche distintive dei rimedi, il che aiuta a impostare una continua analisi differenziale tra i rimedi potenzialmente utili. Nel contempo è stata evitata ogni forma di ridondanza onde conferire al Vademecum sia la veste di lettura e quella didattica, sia l’utilità pratica e operativa. Ovvie ragioni di spazio e di snellezza hanno suggerito di non ripetere frequentemente le stesse informazioni, cioè di non riportare ad ogni citazione del rimedio (a volte in paragrafi successivi) le caratteristiche d’azione e le modalità peculiari. Con questo proposito è stato più volte ribadito, tra le pagine del libro, l’invito alla lettura o al consulto frequente di una Materia Medica Omeopatica. Ogni capitolo, sottocapitolo e paragrafo contiene un ventaglio di potenziali rimedi corrispondenti ai disturbi e ai sintomi citati. Di primo acchito un certo rimedio potrebbe rivelarsi necessario, ma magari non è il primo rimedio utile in quel momento. Il terapeuta sceglierà il medicamento più adatto sulla base di attente valutazioni e solo dopo averne rilevato la rispondenza e la correlazione con gli altri sintomi enunciati dal paziente: evidenzierà pertanto i rimedi potenzialmente validi indagando attraverso diversi temi/capitoli, come in un piccolo collage – piacevole ed estremamente serio – fino alla determinazione di quel rimedio la cui patogenesi omeopatica meglio si armonizza con l’immagine globale della persona in cura. L’effetto biologico del rimedio è legato a diversi fattori tra cui l’età dell’individuo, la vitalità, il carattere e la personalità (collerico, flemmatico ecc.), lo stato costituzionale (il terreno) dell’individuo, il tipo di malattia e il suo andamento clinico, la diluizione prescritta e l’origine della sostanza (botanica, animale, minerale). Le diluizioni a volte proposte in questo testo a fronte di alcuni rimedi sono indicative; in linea di massima rispondenti ai filoni delle scuole di pensiero dei Maestri francesi. Sono altresì indicative in quanto facenti riferimento (nella fattispecie) unicamente al disturbo descritto nel paragrafo, o a un gruppo troppo limitato di sintomi e modalità, mentre devono riferirsi sempre a un ampio quadro d’insieme in ogni specifico contesto. La prescrizione, infatti, deve adattarsi alla persona e sarà tanto più valida quanto più rispondente alle caratteristiche dell’individuo nel suo stato situazionale, miasmatico e costituzionale. Questo significa che ogni caso preso in esame sarà individualizzato e che ogni malato riceverà, un rimedio curativo ad personam. A volte il testo riporta interessanti “complessi” noti e di uso frequente; questo permette di tenere garbatamente aperta un’ulteriore finestra di consulto a favore di studenti e colleghi omeopati non unicisti (si tenga tuttavia sempre presente che mentre il rimedio unitario ha una denominazione universalmente comune – Pulsatilla, Arsenicum album ecc. sono denominati così in ogni angolo del mondo – i prodotti “complessi” sono riconosciuti col nome commerciale creato dalle case produttrici che spesso li rimuovono pure dalla distribuzione o li sostituiscono con altri prodotti). Le scelte terapeutiche sono sempre il frutto della competenza in linea con le scuole di pensiero che l’hanno formata, dell’esperienza e degli studi personali. Di norma l’omeopata unicista – in linea con uno dei principi fondamentali dell’omeopatia – prescriverà un rimedio unitario alla volta, cioè un rimedio unico (o l’alternanza o l’associazione con un secondo rimedio, in un prevedibile e rapido quadro evolutivo della malattia), mentre i pluralisti ricorreranno frequentemente all’utilizzo di più rimedi distribuiti secondo un dettagliato piano terapeutico. Ci sono poi alcune diverse direzioni di complessismo, in cui il prodotto è in realtà composto da più rimedi in base a una teoria di sinergismo e complementarietà d’azione, solitamente in diluizione decimale in forma liquida. Nel vasto


introduzione

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campo del complessismo si inseriscono pure bioterapici, organoterapici, oligoelementi, litoterapici, gemmoterapici. L’orientamento di base in questo manuale verte sull’utilizzo prevalente di rimedi unitari: a) in granuli (solitamente si propongono da 3 a 5 granuli per ogni assunzione, del tutto paragonabili a 3-5 gocce dello stesso prodotto liquido, o a 1 compressa), b) in forma globulare (monodosi). Alcuni omeopati amano preparare delle boccettine (20, 30, 50 ml di vetro colorato) di soluzione idroalcolica in cui, secondo precisi dettami, disciolgono un certo quantitativo di granuli, ottenendo lo stesso esatto effetto terapeutico e un vantaggio economico per i loro pazienti. Questa modalità di preparazione ulteriore, da assumere in gocce, andrebbe ancor più a rispondere all’insegnamento – sottolineato da Hahnemann e poi da altri maestri – di una maggior efficacia del rimedio se dinamizzato nel corso della terapia, attraverso succussioni impresse dal soggetto prima di ogni assunzione. In taluni casi, alcuni granuli o globuli vengono disciolti in mezza bottiglietta d’acqua (o nel biberon) da bersi nell’arco della giornata. Va precisato, e sempre raccomandato, che al di fuori degli aspetti più comuni e già noti della cerchia familiare, si deve sempre evitare di fare autogestione e autoanalisi. Le persone che hanno già buona dimestichezza con i prodotti seguiranno la posologia a suo tempo indicata dai loro omeopati, avendo cura di non derogare dalle indicazioni ricevute. È buona norma evitare sempre il fai da te. Spetta all’omeopata, che opera direttamente di volta in volta col proprio paziente, valutare e stabilire la diluizione più idonea all’insieme dei sintomi emersi nel caso in esame. Egli potrà verificare direttamente se si tratta di un sintomo personale, importante o vago, sorprendente, peculiare o bizzarro e determinare quanto peso quel sintomo ha nel quadro globale dei disturbi segnalati. I sintomi non hanno tutti lo stesso valore e assumono un’importanza diversa nella misura in cui sono avvertiti ed enunciati dal paziente, in base alla loro intensità e alla durata e a seconda delle modalità che li accompagnano. Lo stesso omeopata saprà inoltre gerarchizzare i sintomi. Partendo da quelli eziologici – indicatori delle cause all’origine e scatenanti la patologia – ricercherà quelli mentali, generali, del sonno, del piano alimentare, della sfera sessuale, dell’apparato urogenitale, della pelle. Il rimedio omeopatico si presta bene a un’assunzione per via sublinguale in virtù della ricca vascolarizzazione e della proprietà di assorbimento della superficie mucosa della lingua. La sostanza disciolta passa rapidamente nel circolo sanguigno evitando il tubo gastrico e il transito nel fegato. I granuli e i globuli sono dei preparati unitari, cioè contengono una sola sostanza (diluizione omeopatica) di cui sono state impregnate le piccole sfere di saccarosio e lattosio. I globuli, sono solitamente tubi monodose di 1 grammo (di 2 grammi per alcune case produttrici, potendo anche essere assunti a mezza dose per volta); questa forma, che trova maggior utilizzo quando il rimedio si assume una sola volta o viene ripetuto a intervalli più distanziati, assicura il massimo effetto di superficie tra mucosa e rimedio. Le gocce, solitamente riservate alle tinture madri (TM) e alle basse diluizioni, vanno assunte direttamente pure, o in poca acqua. Il particolarissimo processo di preparazione del rimedio omeopatico – principalmente la dose infinitesimale e la combinazione di dinamizzazioni e diluizioni in serie – lo solleva rigorosamente da qualsiasi tossicità (assenza di effetti nocivi) che va a favore della sua efficacia curativa, ancor più apprezzabile in quelle malattie croniche che richiedono periodi a volte lunghi di terapia, come pure nei bambini, nei soggetti alquanto debilitati, in corso di gravidanza, nella preparazione a un intervento chirurgico e nel post-operatorio, e quando il rimedio è associato a terapia oncologica non sostituibile. E proprio a questo riguardo si può precisare che il rimedio unitario non richiede una diluizione più blanda quando prescritto ai bambini. Nelle sue valutazioni, l’omeopata fa riferimento al livello energetico del malato: la sua energia vitale, il grado di forza di auto-guarigione, la cosiddetta dynamis personale, a cui l’energia naturale del rimedio si associa per operare il percorso di guarigione. Nei bambini i rimedi omeopatici funzionano molto bene e in virtù della loro energia vitale i bimbi solitamente rispondono benissimo alle alte diluizioni (15 CH, 30 CH, MK in su). È piuttosto vero il contrario: sono proprio gli adulti, oltre i 45-50 anni e soprattutto le persone anziane, che possono aver bisogno di diluizioni più basse in virtù di una più bassa dynamis, magari con assunzioni ripetute a intervalli più ravvicinati. In acuto, poi, i bambini “bruciano” il rimedio rapidamente, al punto che il terapeuta può rivedere i ritmi di frequenza prescritti.


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La diluizione si allinea normalmente all’intensità dei sintomi. Sintomi cronici e sintomi mentali forti, intensi, richiederanno una similitudine di potenza del medicamento che dovrà “scuotere” la situazione profondamente radicata. I sintomi acuti, anche se intensi in termini di dolorabilità, rispondono assai bene con le diluizioni basse e medio basse. Il giusto dosaggio e la giusta posologia non saranno mai determinabili con esattezza a priori, ma un buon terapeuta potrà avvicinarvisi passo a passo. Va ricordato che il corpo e le sue parti non produrranno reazioni fintanto che la quantità di sostanza non sarà sufficiente a scatenarle. Per contro, laddove la quantità assorbita risultasse eccedente, non si produrrebbe comunque una reazione esuberante dannosa poiché l’organismo e le sue parti reagiranno unicamente entro il limite delle loro funzioni effettive, onde rimuovere i disordini e ripristinare l’equilibrio. Questo è anche il motivo per il quale alcuni omeopati hanno potuto tranquillizzare le mamme allarmate quando il bimbo aveva svuotato l’intero tubo di granuli in una sola volta (ovviamente alle rassicurazioni seguono ulteriori azioni specifiche da parte dell’omeopata, oltre alla raccomandazione di dedicare al rimedio omeopatico tutte le serie attenzioni che si rivolgono a qualunque altro medicamento). Il rapporto omeopata/paziente Nelle valutazioni che l’omeopata conduce durante il colloquio l’uomo che gli sta di fronte è veramente il soggetto centrale, un individuo vibrante che si ammala in seguito al prodursi di disordini nel suo corpo e nel suo spirito, o per l’invecchiamento fisiologico nel naturale svolgersi della vita. La malattia è sostenuta da una o più cause. Essa è una risposta “esagerata” a una situazione. Essa è, per certi versi, utile e necessaria; utile in quanto segnala la presenza dei disordini, necessaria in quanto è reazione dinamica (curatrice e moderatrice) e permette all’individuo, entro certi limiti, di sopravvivere in quella situazione. In un certo senso l’omeopata non ha l’esigenza di allinearsi al nome della malattia, perché non è verso questa che egli indirizza le sue attenzioni; non tiene tanto conto della patologia quanto delle spiegazioni delle cause, delle provenienze della patologia assieme al modo in cui l’individuo vive i propri disturbi. Il terapeuta si porrà un unico obiettivo: aiutare la persona nel processo di guarigione, non già sotto la guida di una terminologia convenzionale seguendo un protocollo per una sindrome standard, bensì riferendosi ai segni oggettivi e ai sintomi individuali della persona in cura, con le sue proprie modalità reattive a livello somatico, emozionale e mentale. Dice infatti Vithoulkas che “le normali definizioni patologiche utilizzate dalla scienza medica non devono mai essere alla base della scelta di un rimedio omeopatico; […] è importante un’accurata conoscenza dello stato patologico del paziente per arrivare a una precisa prognosi di ogni singolo caso”. Il terapeuta riconosce nell’individuo una propria soggettività che viene espressa nell’ambito della personalissima maniera di vivere, cioè di percepire, di esporre, di agire e di reagire. È l’intima sensibilità che lo caratterizza e lo distingue in ogni campo delle sue espressioni vitali, sia in rapporto con altri attori sociali sia in relazione all’ambiente naturale che lo circonda. Tale singolarità si manifesta anche nel modo di apprezzare il riposo o il movimento, il caldo o il freddo, il secco o l’umido, il dolce o l’amaro, la luce e il buio, e così via. Il malato porta nel proprio corpo (“l’involucro della sua anima”) un terreno composito di aspetti ereditari e altri acquisiti (attraverso influenze ambientali, alimentari, igieniche, sociali, religiose, emotive e sessuali), che utilizza per procedere nel percorso della vita al fine di crescere, difendersi e riprodursi. In questa unità fisico-emotiva la malattia non è mai un fenomeno localizzato, relegato incidentalmente in un organo (segno locale della malattia, ma non essa stessa), ma è il risultato di una più ampia disergia funzionale – strettamente connessa con l’economia generale dell’organismo – che provoca squilibri nella condizione di omeostasi dell’individuo. A volte lo scostamento è facilmente controllato dai meccanismi di regolazione e contro-regolazione, altre volte squilibri più significativi generano problemi assai più complessi in cui il soggetto si ritrova più facilmente esposto e meno reattivo alle aggressioni patogene. È qui che nasce la storia del malato; non la storia della malattia “etichettata”. Qui il malato, attraverso la manifestazione personale dei propri sintomi reattivi che lo caratterizzano, lancerà i messaggi relativi alle esigenze del proprio organismo – il solo che lui abbia, diverso da qualunque altro, con un suo linguaggio, vibrazioni, risonanze proprie, a volte


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peculiari, uniche, insolite – utili alla propria cura. Possono essere messaggi l’umore, le preferenze e le avversioni per il clima, per le temperature e per gli alimenti, le paure, il sonno, i sogni, i sintomi dolorosi, le secrezioni e gli odori, le reazioni al caldo o al freddo, ai rumori, alla luce, i momenti di insorgenza, di aggravamento o miglioramento nel giorno o nella notte, e tanti altri che l’omeopata prenderà in considerazione al fine di ristabilire l’equilibrio e l’integrità psicofisica del malato. Col progressivo regredire della forza che causa la malattia i sintomi avvertiti si attenueranno. L’omeopata orienta la terapia in base al quadro sintomatologico, non con l’intento di eliminare i sintomi (essi sono il linguaggio stesso dello stato di sofferenza del malato), ma con il preciso obiettivo di eliminare la causa che sottende alla manifestazione dei sintomi medesimi. Questo egli farà ancor meglio se riuscirà a individuare l’impronta diatesica insita nella persona, cioè il ventaglio di tendenze morbose manifeste con sintomi e segni del tutto peculiari. I sintomi, perciò, altro non sono che un personale sistema di comunicazione e di autodifesa. Ogni omeopata ha tanto chiaro il valore dell’omeopatia quanto i suoi limiti relazionati alla forza vitale residua, al grado avanzato di certe malattie croniche gravi che hanno marcato in maniera profonda o irreversibile organi vitali. L’omeopatia è una disciplina terapeutica di cui si possono evidenziare tre principali importanti azioni: è positivamente rispondente nella cura delle malattie croniche; sollecita la stimolazione dei potenziali del meccanismo di difesa sia in presenza di disturbi manifesti, sia nel ridurre la suscettibilità dell’intero organismo a contrarre nuove malattie e, come conseguenza, favorisce il progressivo riequilibrio costituzionale dell’individuo. Ma nulla di miracolistico deve essere assegnato all’applicazione del trattamento omeopatico. Se è vero che non bisogna lasciare nulla di intentato, è vero altresì che non deve essere trasmessa, in malati cronici gravi, la speranza di un rapido recupero integrale unicamente attraverso questa disciplina dissociandola dai farmaci tradizionali già in corso di cura. Un’altra utile considerazione può essere fatta in relazione ai disturbi acuti, brevi e leggeri. Alcuni studiosi ritengono che “gli analgesici minori, come l’aspirina, non composti con altri farmaci, usati in quantità moderata in casi acuti, sono in realtà da preferire al trattamento omeopatico”. Precisa Vithoulkas che “quando un paziente si sottopone a trattamento omeopatico, la patologia acuta, breve e limitata non dovrebbe venir trattata con rimedi omeopatici, piuttosto, è il caso di poche dosi di aspirina” (che non ha un effetto antidotante sull’azione del rimedio omeopatico, come invece avviene per l’interferenza di buona parte di antinevralgici, antibiotici, tranquillanti, sedativi ecc.). Sbarramenti alla guarigione Può succedere a volte che alcune terapie non presentino risultati soddisfacenti pur se condotte con estremo zelo dopo attente valutazioni e con i rimedi corretti. Sappiamo che la completa guarigione avverrà mediante la rimozione delle cause che producono la condizione patologica o che ne sostengono il perdurare. Spesso però l’azione del rimedio omeopatico è contrastata da barriere costituitesi nel tempo, rappresentate da ogni possibile evento che ha lasciato tracce nell’organismo. Questi sbarramenti alla guarigione derivano da varie cause: da terapie medicamentose che hanno disturbato l’azione del meccanismo di difesa (soprattutto farmaci allopatici assunti per periodi lunghi, o assunti negli ultimi tempi per sanare lo stato attuale), da sequele di malattie pregresse (soprattutto infettive, che lasciano una tossicosi residua), da soppressioni di malattie “soffocate” da sostanze che hanno apparentemente eliminato parte dei sintomi ma nascosto le cause (ad esempio gli effetti di pomate su un’ulcera cutanea, di creme sulle dermatiti), da nuove manifestazioni morbose emerse in corso di terapie (traslatio morbis) con effetti collaterali a volte gravi, da immunizzazioni con vaccini parenterali specie quelli inoculati nei primi mesi di vita, da anestesie (per quanto necessarie), dall’inquinamento ambientale o professionale, dall’indebolimento generale dell’organismo per malattie, traumi fisici, traumi mentali (il veleno morale), dagli stili di vita del soggetto (vita sregolata o malsana, errori o abusi alimentari). L’omeopata dovrà, in un certo senso, ripulire e disintossicare il paziente per rimuovere gli sbarramenti che ostacolano la guarigione. Tale ricerca non può soffermarsi unicamente sugli aspetti fisici ma dovrà ovviamente contemplare pure la sfera emozionale e la sfera mentale. Nella prima spesso covano, per lunghi anni, temi di profonda insicurezza, soprattutto derivata dal dominio operato


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dagli adulti sulla personalità in formazione dei bambini e degli adolescenti, di drammi affettivi con situazioni familiari a difficile gestione o irrisolvibili, di sindrome del coniuge o dei familiari con intolleranza e incapacità a sopportare, di svuotamento emozionale con depressione e indifferenza, di sensi di colpa da atti riprovevoli con perdita di autostima. Nella seconda possono incidere i traumi mentali, le idee fisse, le paure, la religiosità, la ricerca fanatico-ossessiva dell’unica verità: tutti elementi che spesso insidiano l’animo di ricercatori con grossi conflitti spirituali mai appagati, intellettuali critici, spiriti indipendenti che non ammettono di poter dipendere da qualcosa o da qualcuno. Per ogni terapeuta e professionista ovviamente vale il principio di non azzardarsi a sconfinare in campi estranei alle proprie competenze, avendo l’onestà di indirizzare il soggetto verso specialisti e percorsi più adeguati e rispondenti alla propria condizione. L’omeopata studierà, perciò, un percorso mirato che preveda l’utilizzo di rimedi idonei a riattivare, a tutto campo, l’azione di stimolazione dei meccanismi di difesa, predisponendo l’intero organismo alle migliori condizioni per la risposta curativa. Come accennato sopra, il potere curativo del rimedio omeopatico si esplica a livello energetico per la forza vibrazionale elettromagnetica insita nella sostanza attraverso le molteplici dinamizzazioni. La frequenza d’onda del rimedio si accosta alla frequenza di risonanza del meccanismo di difesa, entra cioè in risonanza con le vibrazioni vitali dell’organismo umano. Tale processo non avviene come risultato di un susseguirsi di fenomeni chimici caratteristici del potere farmacologico e legati in rapporto di quantità con il prodotto assunto. Cioè non si sprigiona una reazione da effetto farmacologico per principi chimici, ma si sollecita, dall’interno, una ripresa delle potenziali energie del sistema difensivo, in cui la risposta coinvolge l’organismo a livello generale e locale. Mi piace ricordare le parole di Lo Santo: “Il rimedio omeopatico, quando è il più adatto, ha sempre un’azione profonda e globale, cioè sull’intero organismo, nella sfera sia somatica che psichica. Ciò non toglie che esso abbia una sua elettività di azione, e cioè un’azione più marcata rispetto a certe manifestazioni morbose, che trova corrispondenza in certe caratteristiche evidenziate dalla sua sperimentazione”. L’omeopata L’omeopata non è uno specialista particolarmente ferrato in una precisa branca settoriale, ma un terapeuta che vede l’uomo come un’entità unica e irripetibile, di cui occuparsi in maniera distinta con il proposito di recuperare il malato al suo stato di salute ideale. È un terapeuta che si occupa dello stato del malato non unicamente in relazione a un sintomo o a un disturbo singolo del momento, bensì nella valutazione di tutti i diversi messaggi trasmessi con il linguaggio del suo corpo: l’uomo nelle sue sofferenze in rapporto con una propria condizione di suscettibilità morbosa, nella propria forza o energia vitale e difensiva, nei suoi traumi fisici e nei suoi stati d’animo, nella sua storia affettiva fin dall’infanzia, nelle sue aspirazioni, nella sua vita di relazione psicofisica. Di fatto l’omeopatia abbraccia l’ampio spettro dell’esistenza dell’uomo e non si specializza per fasce di età o per sesso. Seguendo i principi fondamentali e i canoni dell’omeopatia e avendo come obiettivo quello di sradicare la malattia attraverso un trattamento omeopatico efficace, il terapeuta omeopatico indica ai genitori la cura adeguata per le diverse affezioni dei loro bambini, orienta la donna verso i percorsi di cura appropriati ai disturbi mestruali e della menopausa rispettando con delicatezza la sua riservatezza e la sua femminilità, tratta ogni sintomo e disturbo dell’uomo adulto, a livello locale e generale includendo quelli dell’ansia e delle paure, fino agli aspetti della sessualità e della vecchiaia. Il corpo parla con la malattia, insegna Grandgeorge: la maladie = le mal a dit. Cioè il male dice, comunica, esprime la sofferenza del corpo di una persona ammalata. C’è una lunga fase di ascolto: l’omeopata ascolta molto attentamente il soggetto (o i suoi genitori se è piccolo) e lo aiuta ad ascoltare e a conoscere se stesso. All’occorrenza la persona verrà orientata a sottoporsi a più approfonditi controlli, esami strumentali e di laboratorio, che potrebbero rendersi necessari sulla base di mirate visite e valutazioni da parte di medici specialisti ai quali l’omeopata potrà ragionevolmente affiancarsi. A volte potrà essere associato ad alcune irrinunciabili e insostituibili terapie cosiddette tradizionali (farmacologiche o chirurgiche) un trattamento omeopatico di sostegno e disintossicante.


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L’omeopata non dispone di alcun rimedio relazionato al nome di una malattia. Non ha un preciso rimedio per un particolare disturbo o sintomo, o meglio ne avrebbe a disposizione diversi in forza della sua conoscenza della Materia Medica Omeopatica. Ma per poter determinare e indicare il rimedio adatto, egli ricerca quello maggiormente rispondente all’insieme delle caratteristiche del soggetto nel suo quadro globale. Ciò significa che non ci si aspetta che tutti i sintomi collimino, ma deve risaltare quel rimedio che copre chiaramente una larga parte dei sintomi ritenuti importanti, in base alla repertorizzazione impostata dal terapeuta (elenco dettagliato sintomi/rimedi). In omeopatia non si prescrive sulla malattia o sull’accaduto (pur tenendone debito conto), ma sulle modalità delle reazioni soggettive. Non si può sapere unicamente dalla malattia o dall’azione lesiva qual è il rimedio adatto: quel che lo determina è come il soggetto ha reagito e sta reagendo alla patologia o all’evento traumatico. Coniugando la globalità dei sintomi, segnalati su tre livelli difensivi, fisico, emozionale e mentale, emerge il rimedio che copre il quadro sintomatologico e della personalità, tenendo pure conto che il rimedio omeopatico può presentare una gamma di sintomi assai vasta e un suo tropismo d’organo, ovvero un’elettività d’azione nell’organismo a fronte di un fenomeno morboso. Quei rimedi omeopatici ad ampio spettro terapeutico, che coprono cioè un largo ventaglio patogenetico, sono definiti policresti. Essi ricorrono frequentemente proprio in forza delle loro molteplici indicazioni. È utile ricordare che con il termine patogenesi si fa riferimento all’insieme dei sintomi provocati dall’assunzione sperimentale della sostanza sui soggetti sani a cui essa è stata somministrata. Spesso il richiamo alla costituzione tipo può essere utile per meglio focalizzare il quadro di salute e la disposizione alle malattie. Molti studiosi si avvalgono dello studio delle costituzioni umane. Questa branca della scienza si occupa degli aspetti o segni morfologici, funzionali, intellettivi e psichici riferibili ai tipi umani in rapporto alle caratteristiche che li differenziano. In questa chiave la scienza delle costituzioni e la dottrina omeopatica si danno una grossa mano. Resta inteso che anche qui l’omeopata esce dal carattere generalistico allorquando considera ogni singola persona con le sue varianti soggettive; quindi egli ricercherà la terapia individuale ed energetica di maggior risonanza con lo stato del singolo individuo. Gli stessi giganteschi passi delle scienze moderne ci insegnano e ci aiutano a portare le nostre attenzioni alla totalità della persona e non unicamente ad alcune sue componenti isolate e separate o arbitrariamente considerate come più importanti o come secondarie. Serve recuperare il significato olistico del nostro insegnamento. Serve una valutazione olistica – cioè totale, completa – dello stato dell’organismo umano per riportarlo a un equilibrio psicofisico profondo. Serve una presa di coscienza su come anima e corpo siano integrati, in quanto la sfera spirituale trova il proprio complemento nel corrispondente piano vegetativo e organico. La terapia omeopatica non risponde a valutazioni condotte su livelli funzionali disaggregati, ma vede l’individuo nella sua totale integrità. Come dice Dujani: “L’omeopatia non può contemplare la suddivisione in branche specialistiche, e tanto meno la distinzione tra medicina somatica e psicologia”. Ben vengano quindi, in affiancamento ai dottori della medicina convenzionale, anche quelli di psicologia, di scienze pedagogiche, di filosofia; dottori anch’essi, che si occupano ampiamente del benessere psicofisico dell’essere umano. La medicina tradizionale (allopatica) non è l’unico passe-partout per approfondire la natura umana e alleviare le sofferenze incombenti sulla nostra generazione, questa ha bisogno di essere integrata da percorsi formativi diversi, ma pur sempre strettamente affini. Questo si evince molto bene dagli studi e lavori condotti da uno tra i maggiori nomi che hanno dato apporto allo sviluppo della dottrina omeopatica degli ultimi trent’anni, il professor A. Masi Elizalde, già direttore della Scuola Medica Omeopatica Argentina e docente, agli inizi degli anni Ottanta, presso la Scuola di Omeopatia Classica “Attilio e Dandolo Mattoli” di Firenze. L’approccio di Masi avvicina l’omeopatia a una visione tomista e religiosa dell’uomo. Egli, partendo dall’assunto che tutte le patogenesi dimostrano che l’uomo ha al proprio interno il concetto del peccato, spiega l’omeopatia alla luce della filosofia e dell’antropologia di san Tommaso d’Aquino. In questa concezione spiritualistica della malattia Masi inserisce principalmente la dinamica miasmatica che mette in relazione l’uomo con l’ambiente e l’ambiente con l’uomo, in cui si spiegano i motivi per cui una persona può essere toccata dal male


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e un’altra risparmiata. Masi inoltre rileva i paralleli di pensiero filosofico tra l’alma vegetativa di san Tommaso e la forza vitale di Hahnemann che egli considera teista per l’impronta filosofica e non unicamente medica espressa dalla sua opera. Masi avvicina pure il concetto di Kent a quello di san Tommaso nella significazione spiritualista che la malattia altro non è se non il disequilibrio tra volontà e intelletto. Nella considerazione che la causa della malattia sia subordinata a tematiche spirituali, Masi si allontana dal pensiero di altri studiosi quali Paschero, Candegabe e altri, che la interpretano più sul piano istintuale e psicoanalitico. Ecco qui che la ricerca del percorso terapeutico omeopatico più idoneo è ben lontana dall’essere determinata da un esclusivo e incondizionato approccio medico classico. Non è esclusivamente l’esser medico, di per sé, che gioverà, in chiave omeopatica, al benessere globale dell’individuo. Altre considerazioni ancora risulteranno utili al fine di aiutare l’uomo a ritrovare se stesso per riportarlo nelle migliori condizioni di affrontare tutti gli aspetti e i bisogni della sua intera esistenza. L’attuale approccio della medicina classica – troppo spesso orientato alla parcellizzazione dei disturbi, alla localizzazione in situ della condizione morbosa, alla branca di specializzazione per la cura della malattia – limita l’orizzonte di indagine a scapito di una visione più elevata dello stato globale del malato; l’orientamento a sanare un ben preciso disturbo relegato in un organo, restringe l’immagine di organismo, allontana dai significati dello spirito del rimedio omeopatico e da ciò che il malato esprime attraverso la propria sofferenza, sottovaluta il concetto energetico proprio della persona in cura. Si può fare buona omeopatia solo attraverso percorsi formativi che contemplino vasti programmi di studio e di pratica rigorosi e specifici, sotto l’egida di buone scuole e sostenuti dallo studio continuo e dalla passione per la materia. Le scuole di omeopatia sono solitamente articolate su 3 anni di corso riservati a medici, farmacisti, veterinari e, in alcuni casi, su 4 anni per i laureati non medici. La Scuola di Medicina Omeopatica di Verona (con riconoscimento giuridico ufficiale della Regione Veneto, del 1989) iscrive ai propri corsi di studio triennale – oltre a medici, veterinari, farmacisti, ostetriche – pure laureati in discipline scientifiche (vedi il sito web); a parer mio sarebbe altrettanto utile includere i laureati in discipline umanistiche. Come già espresso, il terapeuta omeopatico si caratterizza per l’orientamento a occuparsi del malato nelle sue affezioni e nel suo singolare modo di vivere la globalità dei propri turbamenti, più ancora che per le capacità di interpretare gli aspetti tipici di una malattia e di applicare procedure standard. Ci sono medici che sono divenuti bravi omeopati, che hanno modificato il loro approccio verso il malato, che non applicano l’omeopatia in maniera allopatica. Il cammino della guarigione, in ottica omeopatica, non riguarda un sintomo o un settore, ma il quadro globale in cui il miglioramento abbraccia tutto l’insieme dei sintomi e l’organismo per intero. Va ricordato inoltre che alcuni importanti rimedi hanno sintomi molto simili, il che porta l’omeopata a orientare le sue scelte non solo in base ai sintomi ma pure in base alla fase miasmatica e alle caratteristiche costituzionali della persona. L’omeopatia spezzettata e specialistica è per coloro che hanno capito poco del ruolo dell’omeopatia, ben poco dell’azione del rimedio omeopatico e ben poco della psiche come sede primaria delle funzioni superiori dell’uomo. È quindi più che giusto presentarsi come medico esperto in omeopatia, ovvero medico omeopatico, medico chirurgo omeopata, medico veterinario omeopata, medico odontoiatra omeopata. Ciò significa, per esempio, che il dentista resta il grande specialista che è, ma in virtù del diploma di omeopata la sua competenza non è unicamente riservata alla cura dei denti del suo paziente bensì a tutto l’organismo umano, all’interezza della persona negli aspetti fisici, emozionali e mentali. Il corso su cui poggerà una parte della propria formazione omeopatica lo qualificherà ben oltre i limiti della preziosa bocca dei suoi pazienti, potendosi a pieno titolo occupare interamente di uomini e donne e di bambini, esattamente come un qualunque altro omeopata. Secondo un recente studio sulla distribuzione geografica dell’omeopatia nel mondo, condotto dalla rivista Panorama col titolo di Realtà medica dell’omeopatia, e riportata nel sito web www. omeopatianet.it il 10 marzo 2008, in alcuni grandi paesi, quali Germania, Regno Unito, Stati Uniti, Canada e altri ancora, l’omeopatia è esercitata a pieno titolo, inclusa la prescrizione dei medici-


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nali omeopatici, da operatori sanitari non medici ma qualificati sia dal punto di vista medico che ufficiale. Tra gli operatori sanitari non medici, figurano, appunto, omeopati, naturopati, osteopati, chiropratici, a cui si rivolgono milioni di persone. Va pure ricordato che proprio in Germania operano circa diecimila Heilpraktiker, naturopati di alto livello professionale, molti dei quali esercitano l’omeopatia con tutti i riconoscimenti ufficiali riservati agli omeopati non medici. Negli Stati Uniti, a dispetto della posizione non favorevole della American Medical Association nei confronti della medicina omeopatica, gli operatori sanitari non medici, essenzialmente naturopati, sono legalmente autorizzati a prescrivere medicinali omeopatici. In India la medicina omeopatica convive armoniosamente accanto a quella convenzionale occidentale e alle due grandi scuole di medicina indiana Ayurveda e Unani (secondo il piano stabilito dal Consiglio Centrale di Omeopatia che opera sotto l’egida diretta del Ministero della Salute). In Italia la situazione è più difficile e ancora poco chiara. La salute e il benessere psicofisico in generale non possono essere appannaggio di un’unica filosofia o di un gruppo. Se è vero che la Scienza è al servizio dell’Umanità, per l’uomo, per il soggetto che soffre, non conta quale scuola medica lo trarrà fuori dalla sofferenza, se quella tradizionale cinese, o indiana, o allopatica, oppure omeopatica e via di seguito. Esiste la medicina e basta; esiste il malato che vive a modo suo la propria malattia e si aspetta di uscirne fuori presto e bene. Tanto la medicina accademica quanto quella omeopatica hanno i propri punti forti e i propri limiti. Non si dovrebbe mai cercare di screditare l’una a favore dell’altra in quanto ambedue, pur con prospettive e metodologie differenti, tendono al benessere psicofisico dell’essere umano. L’approccio omeopatico dell’arte del guarire dovrebbe essere considerato parallelo e complementare alla medicina ufficiale. Esso va inoltre moderatamente orientato al sostegno delle terapie convenzionali in molte circostanze, come ad esempio: nelle patologie croniche gravi, degenerative, tumorali, negli stati o focolai infettivi non chiari o contaminazioni infettive di grave entità, nella terapia intensiva, nelle severe intossicazioni, nei traumi importanti con ferite, fratture e ustioni, nel pronto soccorso in generale, negli interventi chirurgici, e in altre situazioni ancora. La medicina accademica dovrebbe, per contro, fare tesoro dei principi dell’omeopatia nell’abbracciare i metodi di terapia dolce e priva di effetti nocivi e indesiderabili e nell’adottare in seno alla propria filosofia una visione olistica dell’essere umano. C’è poi, per fortuna, la medicina dei grandi rami specialistici. Quella è certamente prerogativa di valenti studiosi, ricercatori, clinici e ingegneri, ematologi, oncologi, chirurghi di ogni ramo e anestesisti, psichiatri, odontoiatri, ortopedici, ostetriche e neonatologi, specialisti di pronto soccorso e del recupero motorio, e tanti altri ancora, a cui ci affidiamo con sempre maggior sicurezza e conforto quando veniamo colpiti da forme severe di affezioni sia fisiche, sia mentali. Alfredo Mandice



2 GUIDA ALLA CONSULTAZIONE

Impostazione 

I diversi Capitoli (o argomenti) sono disposti in ordine alfabetico. Questi presentano, in testa, una parte introduttiva che ne illustra la struttura (paragrafi numerati a diversi livelli) nonché un breve Dizionario clinico di alcuni termini utili alla trattazione dell’argomento in oggetto. Altre voci, di particolare richiamo ma non facenti direttamente parte degli argomenti trattati, sono raccolte nell’Appendice posta in fondo al libro.

L’Indice Analitico permette di risalire al capitolo all’interno del quale è trattata una specifica voce. Il segno ✓ nella colonna TERAPIA e/o nella colonna DIZIONARIO indica se a quella voce è riservata una trattazione terapeutica nel Capitolo e/o una descrizione nel Dizionario clinico del medesimo capitolo. Lo stesso indice segnala le voci contenute nell’Appendice.

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L’Indice dei Capitoli rimanda alla pagina relativa. L’Indice Tematico è il riepilogo generale del piano dell’opera. Presenta una visione panoramica dei contenuti di ogni capitolo e, quindi, dell’intero libro. L’Indice dei Rimedi riporta il nome completo e l’abbreviazione ufficiale come da classificazione repertorio Synthesis.

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La Materia Medica Omeopatica è una breve sintesi degli aspetti essenziali dei rimedi. Vi sono contenute informazioni riguardanti i dati botanici o chimici delle sostanze di base utilizzate, il campo d’azione del rimedio, le principali modalità generali, le indicazioni cliniche.

All’interno dei vari capitoli il carattere neretto, nei nomi dei rimedi o nelle descrizioni (quando riportate a fronte dei rimedi stessi), evidenzia che si tratta di sintomi chiave o di rimedi importanti per quei sintomi (segnalati come tali da diversi studiosi). Il carattere neretto sottolineato indica sintomi particolarmente caratteristici di un determinato rimedio, cioè sintomi che si manifestano in maniera più marcata e significativa in quel rimedio più ancora che in altri. Diluizioni proponibili e posologie sono solitamente poste in evidenza tramite l’uso di doppi asterischi.

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vademecum di omeopatia

Libro in formato multimediale 

Il CD allegato al libro contiene l’intero volume in formato pdf. Per semplificare la ricerca all’inizio del pdf è stato inserito un quadro riepilogativo che contiene i link che rimandano direttamente alle parti principali del vademecum (Indici, Capitoli e Materia Medica). Per ritornare alla schermata iniziale si possono usare gli strumenti di Adobe Reader (o il comando rapido Ctrl + inizio pag. su win o mela + inizio pag. su mac). Un utile strumento inoltre è la funzione Trova che permette di trovare sintomi, rimedi, parole chiave ecc. Si avvisa il lettore che il pdf è criptato e non può essere né modificato né stampato.


3 INDICE DEI CAPITOLI

p. 83 p. 87 p. 89 p. 96 p. 99 p. 106 p. 108 p. 111 p. 112 p. 116 p. 121 p. 126 p. 133 p. 142

ABUSI ACUFENE ADDOME ADENOPATIA ALLERGIE (Reazioni, intolleranze e ipersensibilità) ANAFILASSI ANEMIA E PATOLOGIE DELLE CELLULE DEL SANGUE ANORESSIA NERVOSA ANSIA ASCESSO ED EMPIEMA ASMA BRONCHIALE E CARDIACA ASPETTO FISICO ASPETTO TEMPERAMENTALE E MORALE ASTENIA

p. 149 p. 151 p. 161 p. 168 p. 169

BALBUZIE BAMBINI BOCCA BRUXISMO BULIMIA

p. 171 p. 174 p. 180 p. 182 p. 184 p. 189 p. 193 p. 194 p. 206 p. 217

CAPELLI E PELI CIBI E BEVANDE CINETOSI (Mal di mare, mal d’auto, mal d’aereo, male d’altitudine) CLAUDICATIO E ATASSIA COLICHE E CALCOLI COLITE CONSOLAZIONE E COMPASSIONE (Desiderio, rifiuto, dedizione) COSTITUZIONI (Studio delle costituzioni umane) CUORE E VASI SANGUIGNI (Apparato cardiovascolare) CUTE (Disturbi e affezioni cutanee)

p. 241 p. 243 p. 248 p. 250 p. 256 p. 258 p. 264

DEMENZA DENTI DIABETE DIARREA E GASTROENTERITE DISLIPIDEMIA E COLESTEROLEMIA DISPIACERE, TRISTEZZA, DEPRESSIONE E SUICIDIO DONNA (IL QUADRO FEMMINILE)


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vademecum di omeopatia

p. 289 p. 291 p. 295 p. 298 p. 299

ECCITAZIONE E GIOIA EMORRAGIE EPILESSIA ERNIA ESTREMITÀ E ARTICOLAZIONI

p. 311 p. 316

FEBBRE FISSAZIONI, IMMAGINAZIONI E MANIE

p. 323 p. 332

GOLA GOTTA E URICEMIA

p. 333

HERPES

p. 337 p. 339 p. 344 p. 347 p. 349

INFIAMMAZIONE INFLUENZA IPERSENSIBILITÀ IRRITABILITÀ E ISTERIA ISOTERAPIA, ORGANOTERAPIA, GEMMOTERAPIA E OLIGOTERAPIA

p. 357

LUPUS

p. 359 p. 365 p. 367 p. 380

MALATTIE ESANTEMATICHE MALATTIE SESSUALMENTE TRASMISSIBILI MODALITÀ MUSCOLI E MIOCLONIE

p. 387 p. 391 p. 394 p. 395 p. 399 p. 403 p. 405

NASO NAUSEA NEI NEOPLASIE NEUROPATIA NEVROSI NODULI TIROIDEI E MAMMARI

p. 407 p. 409 p. 421 p. 426

OBESITÀ OCCHI ORECCHIO ORGANI GENITALI

p. 453 p. 457 p. 459 p. 460 p. 462 p. 463 p. 476 p. 479 p. 486 p. 488

PARALISI PARESTESIA PARKINSON (MORBO DI) PARLARE (PAURA, RIFIUTO, DESIDERIO DI) PAROTITE EPIDEMICA (ORECCHIONI) PAURA PERDITA DI COSCIENZA POLMONI PRE-OPERATORIO E POST-OPERATORIO PRESSIONE ARTERIOSA

p. 491 p. 496 p. 514 p. 518 p. 527

RAFFREDDORE RENI E VIE URINARIE RESPIRAZIONE RETTO REUMATISMI, ARTRITE E DOLORI OSSEI


indice dei capitoli

p. 531 p. 540 p. 545 p. 547 p. 561 p. 564 p. 568 p. 570 p. 571 p. 583 p. 584 p. 588

SCHIENA, DORSO E CASSA TORACICA SENO SEQUELE SESSUALITÀ SETE SINUSITE SOGNI SONNAMBULISMO SONNO SORDITÀ STIPSI STOMACO

p. 597 p. 611 p. 614 p. 621 p. 623

TESTA TIROIDE TOSSE TRASPIRAZIONE TRAUMI E FERITE

p. 629 p. 630

UCCIDERE (IMPULSI A, TENDENZA A) UNGHIE

p. 633 p. 639 p. 641 p. 644 p. 646 p. 648 p. 649

VACCINAZIONI VERMINOSI INTESTINALE VERRUCHE VERSAMENTO VERTIGINI E SINDROME DI MÉNIÈRE VIAGGIARE (DESIDERIO/AVVERSIONE) VITAMINE

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4 INDICE TEMATICO

p. 83 p. 83 p. 86

ABUSI 1) ABUSI DI SOSTANZE O DI ABITUDINI 2) ABUSI SUBITI (VIOLENZE)

p. 87

ACUFENE

p. 89

ADDOME

p. 90 p. 91 p. 91 p. 93 p. 94 p. 94 p. 94 p. 94 p. 95

p. 96 p. 96 p. 98 p. 98

p. 99 p. 100 p. 102 p. 103 p. 104 p. 104 p. 105 p. 105

p. 106 p. 106 p. 107 p. 107

1) ADDOME 2) METEORISMO E FLATULENZA 3) FEGATO: EPATITE E CIRROSI EPATICA 4) COLECISTITE 5) ITTERO 6) PANCREAS: PANCREATITE 7) MILZA 8) APPENDICITE 9) OMBELICO

ADENOPATIA 1) ADENOPATIA 2) LINFOGRANULOMA (MORBO DI HODGKING) 3) LINFANGITE

ALLERGIE (Reazioni, intolleranze e ipersensibilità) 1) POLLINOSI, FEBBRE DA FIENO, RINITE, CORIZZA, CONGIUNTIVITE, ASMA DA POLLINI 2) MANIFESTAZIONI REATTIVE A LIVELLO CUTANEO E DELLE MEMBRANE MUCOSE 3) MANIFESTAZIONI REATTIVE A POLVERI, FUMI, GAS, METALLI E ALTRE SOSTANZE 4) MANIFESTAZIONI REATTIVE O INTOLLERANZE ALIMENTARI 5) MANIFESTAZIONI REATTIVE ALLA VICINANZA O DA CONTATTO CON ANIMALI 6) MANIFESTAZIONI REATTIVE AL CONTATTO CON TESSUTI 7) MANIFESTAZIONI REATTIVE DA CAUSE IATROGENE

ANAFILASSI 1) ANAFILASSI (Asfissia, avvelenamento e intossicazione) 2) AVVELENAMENTO DA FUNGHI E INTOSSICAZIONE DA FARMACI 3) CASI PARTICOLARI


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p. 108 p. 109 p. 110 p. 110

vademecum di omeopatia

ANEMIA E PATOLOGIE DELLE CELLULE DEL SANGUE 1) ANEMIA 2) LEUCEMIA 3) AGRANULOCITOSI

p. 111

ANORESSIA NERVOSA

p. 112

ANSIA

p. 112 p. 115

p. 116 p. 116 p. 119 p. 119 p. 120

1) ANSIA (Agitazione, irrequietezza, inquietudine, angoscia, stato ansioso, timore improvviso, trac, paura del palcoscenico, tremarella, presentimento) 2) FRETTA (Stato ansioso per la fretta, impressione di essere sempre in ritardo, fretta lavorando o cam­minando)

ASCESSO ED EMPIEMA 1) ASCESSO IN GENERALE ED EMPIEMA 2) ASCESSO AURICOLARE, TONSILLARE, ASCELLARE E POLMONARE 3) SETTICEMIA 4) ANTRACE

p. 121

ASMA BRONCHIALE E CARDIACA

p. 126

ASPETTO FISICO

p. 126 p. 132 p. 132

p. 133 p. 133 p. 137 p. 139 p. 140 p. 140 p. 140

p. 142 p. 142 p. 145 p. 146 p. 147 p. 147

1) ASPETTO GENERALE E PRESENZA 2) ESPRESSIONE E ASPETTO DEL VOLTO 3) RAFFINATEZZA, GARBO ED ELEGANZA

ASPETTO TEMPERAMENTALE E MORALE 1) TEMPERAMENTO 2) COMPAGNIA 3) ORGOGLIO ED ECCESSO DI AUTOSTIMA 4) GELOSIA 5) CODARDIA 6) ATTITUDINE AL LAVORO

ASTENIA 1) ASTENIA E NEVRASTENIA 2) STANCHEZZA CRONICA (Sindrome da) 3) DIMAGRIMENTO 4) MARASMA E DECADIMENTO (Fisico e mentale) 5) AGONIA

p. 149

BALBUZIE

p. 151

BAMBINI

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1) NEONATALITÀ 2) LATTANTI 3) RITARDO NELLO SVILUPPO: FISICO, MENTALE (OLIGOFRENIA) E DEL LINGUAGGIO 4) CRESCITA TROPPO RAPIDA NEI BAMBINI 5) TRISTEZZA E PIANTO NEI BAMBINI 6) IRREQUIETEZZA/IPERATTIVITÀ NEI BAMBINI 7) ACETONEMIA (Chetosi infantile) 8) AUTISMO 9) VARIE


indice tematico

p. 161 p. 161 p. 162 p. 163 p. 164 p. 165 p. 165

BOCCA 1) VARIE 2) GUSTO E SAPORE 3) AFTE 4) INFIAMMAZIONI (STOMATITE, GLOSSITE E GENGIVITE) 5) GENGIVE 6) LINGUA

p. 168

BRUXISMO

p. 169

BULIMIA

p. 169 p. 170

p. 171 p. 171 p. 173 p. 173

p. 174 p. 174 p. 174 p. 179

1) FAME SMODATA, BULIMIA E OBESITÀ PSICOGENA 2) INGORDIGIA

CAPELLI E PELI 1) ALOPECIA, PROBLEMI AL CUOIO CAPELLUTO E CADUTA DEI PELI DEL CORPO 2) SEBORREA DEL CUOIO CAPELLUTO 3) IRSUTISMO E LANUGGINE

CIBI E BEVANDE 1) APPETITO (Rapporto con i gusti, gli odori, la vista del cibo) 2) ALIMENTI E BEVANDE (Desideri/Avversione/Intolleranza o sequele) 3) COSE NON COMMESTIBILI (Mangiare o desiderare)

p. 180

CINETOSI (Mal di mare, mal d’auto, mal d’aereo, male d’altitudine)

p. 182

CLAUDICATIO E ATASSIA

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p. 189 p. 189 p. 191 p. 191 p. 191

1) CLAUDICATIO 2) ATASSIA

COLICHE E CALCOLI 1) COLICHE E CALCOLI BILIARI E RENALI 2) SEDIMENTI URINARI PRESENTI NELLE CALCOLOSI RENALI

COLITE 1) COLITE 2) INTESTINO IRRITABILE (Colon irritabile e colite spastica) 3) MORBO DI CROHN 4) OSTRUZIONE INTESTINALE

p. 193

CONSOLAZIONE E COMPASSIONE (Desiderio, rifiuto, dedizione)

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COSTITUZIONI (Studio delle costituzioni umane)

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1) I QUATTRO TIPI FONDAMENTALI 1.1) IL CARBONICO O BREVILINEO ASTENICO O ENDOBLASTA 1.2) IL SULFURICO GRASSO O BREVILINEO STENICO O MESOBLASTA 1.3) IL SULFURICO MAGRO (O MURIATICO) O LONGILINEO STENICO O CORDOBLASTA 1.4) IL FOSFORICO O LONGILINEO ASTENICO O ECTOBLASTA 2) I BIOTIPI MISTI 2.1) IL MESO-ENDOBLASTA 2.2) IL CORDO-MESOBLASTA 2.3) L’ECTO-CORDOBLASTA 2.4) L’ECTO-ENDOBLASTA

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vademecum di omeopatia

3) IL FLUORICO 4) DIATESI E MIASMA

CUORE E VASI SANGUIGNI (Apparato cardiovascolare) 1) CUORE 1.1) INSUFFICIENZA CARDIACA CONGESTIZIA 1.2) CARDIOPATIA E ANGINA (Precordialgia, dolore al cuore) 1.3) MIOCARDITE, ENDOCARDITE E PERICARDITE (Processi infiammatori a carico del cuore) 1.4) INFARTO MIOCARDICO 1.5) DOLORE E SENSO DI COSTRIZIONE TORACICO O CARDIACO 1.6) PALPITAZIONI, EXTRASISTOLIA, TACHICARDIA E ARITMIA 1.7) SOFFI CARDIACI 2) VASI SANGUIGNI 2.1) ANEURISMA 2.2) ICTUS, COLPO APOPLETTICO, ISCHEMIA ED EMBOLIA 2.3) VARICI E VENE VARICOSE 2.4) FLEBITE E TROMBOFLEBITE 2.5) ARTERITE OBLITERANTE 2.6) VARIE 2.7) ARTERIOSCLEROSI E ATEROSCLEROSI

CUTE (Disturbi e affezioni cutanee) 1) DERMATOSI 2) PRURITO CUTANEO E SENSAZIONI 3) ORTICARIA E PEMFIGO 4) ECZEMA, PSORIASI E ITTIOSI 5) ACNE GIOVANILE 5.1) ACNE ROSACEA 6) PITIRIASI, ERISIPELA, IMPETIGINE, SCABBIA, TIGNA E FAVO 7) FORUNCOLI, CICATRICI, CHELOIDI, ULCERE CUTANEE, PIAGHE O ULCERE FAGEDENICHE E RAGADI 8) CLOASMA, VITILIGINE E PORPORA 9) PUNTURE E MORSICATURE DI INSETTI 10) ERITEMA DA ESPOSIZIONE AL SOLE 11) SCOTTATURE E USTIONI

DEMENZA 1) DEMENZA GIOVANILE 2) DEMENZA, MORBO DI ALZHEIMER 3) DEBOLEZZA MENTALE

DENTI 1) DENTIZIONE 2) ODONTALGIA (MAL DI DENTI) 3) INTERVENTO ODONTOIATRICO ED ESTRAZIONE DENTARIA 3.1) PRE-OPERATORIO 3.2) POST-OPERATORIO 4) DISTURBI VARI

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DIABETE

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DIARREA E GASTROENTERITE

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1) DIARREA E GASTROENTERITE 2) COLERA

DISLIPIDEMIA E COLESTEROLEMIA


indice tematico

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DISPIACERE, TRISTEZZA, DEPRESSIONE E SUICIDIO 1) DELUSIONE D’AMORE, MALINCONIA, DEPRESSIONE E DISGUSTO PER LA VITA 2) SINDROME MANIACO-DEPRESSIVA 3) IMPULSI AL SUICIDIO

DONNA (IL QUADRO FEMMINILE) 1) GRAVIDANZA E TRAVAGLIO 1.1) GRAVIDANZA 1.2) ABORTO (Interruzione di gravidanza, minaccia di interruzione) 1.3) TRAVAGLIO 1.4) POST-PARTUM (Dolori, depressione, altri eventi) 1.5) EMORRAGIE IN GRAVIDANZA, NEL TRAVAGLIO E POST-PARTUM 2) MESTRUAZIONI 2.1) MENARCA 2.2) FLUSSO MESTRUALE 2.3) METRORRAGIA E PERDITE EMATICHE UTERINE 2.4) SINDROME PREMESTRUALE 2.5) DISMENORREA (Dolori mestruali) 2.6) DISTURBI INTERMESTRUALI 2.7) AMENORREA 3) ALLATTAMENTO 3.1) ALLATTAMENTO 3.2) AGALATTIA 3.3) IL LATTE MATERNO 4) MENOPAUSA 4.1) TURBE CIRCOLATORIE E PESANTEZZA DELLE GAMBE 4.2) VAMPATE

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ECCITAZIONE E GIOIA

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EMORRAGIE

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1) EMORRAGIA 2) EMOFILIA 3) EPISTASSI 4) EMATEMESI 5) EMOTTISI

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EPILESSIA

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ERNIA

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ESTREMITÀ E ARTICOLAZIONI

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1) SPALLA E PLESSO BRACHIALE 2) TENDINITE 3) BORSITE 4) EPICONDILITE 5) ESOSTOSI, NODOSITÀ, CISTI SINOVIALI E CALLOSITÀ 6) POLSO E SINDROME DEL TUNNEL CARPALE 7) MANI 7.1) MORBO DI RAYNAUD 7.2) MORBO DI DUPUYTREN 8) ARTI INEFIORI 8.1) COXARTROSI 8.2) GONARTROSI ED ELEFANTIASI 8.3) PIEDI

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vademecum di omeopatia

9) INFIAMMAZIONI (OSSA, CARTILAGINI, PERIOSTIO, ARTICOLAZIONI) 10) VARIE, SINTOMI SOGGETTIVI 11) GELONI 12) OSTEOPOROSI

FEBBRE 1) FEBBRE 2) CONVULSIONI FEBBRILI (DELIRIO)

FISSAZIONI, IMMAGINAZIONI E MANIE 1) FISSAZIONI E IMMAGINAZIONI VARIE 2) IMPRESSIONI E PERCEZIONI SUL PROPRIO CORPO 2.1) CONSAPEVOLEZZA DEL PROPRIO ORGANO 3) ALLUCINAZIONI E VISIONI ORRIBILI 4) ILLUSIONI E IMMAGINAZIONI DI CARATTERE MORALE, ETICO E RELIGIOSO 5) MANIE 5.1) CLEPTOMANIA 5.2) SDOPPIAMENTO DELLA PERSONALITÀ 5.3) SUPERSTIZIONE

GOLA 1) TONSILLITE, ANGINA E FARINGITE 2) LARINGITE, RAUCEDINE E LARINGOTRACHEITE 2.1) LARINGITE ACUTA IPOGLOTTICA INFANTILE SOFFOCANTE 2.2) MODALITÀ E CARATTERI DEL MAL DI GOLA IN ALCUNI RIMEDI 2.3) FLEMMONI 3) LARINGOSPASMO 4) DEGLUTIZIONE (DISFAGIA) 5) FORMAZIONI IN GOLA: POLIPI, CONDILOMI, ULCERE E VERRUCHE 6) SENSAZIONI SOGGETTIVE NELLA GOLA 6.1) BOLO ISTERICO 6.2) NODO IN GOLA (Sensazione di avere un) 7) COLLO: INTOLLERANZA AL COLLO STRETTO

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GOTTA E URICEMIA

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HERPES

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1) HERPES SIMPLEX 2) HERPES GENITALE E ALTRE ERUZIONI CUTANEE IN REGIONE GENITALE 2.1) ALTRE FORME DI ERUZIONI CUTANEE IN REGIONE GENITALE 3) HERPES ZOSTER (ZONA, FUOCO DI S. ANTONIO) 3.1) DOLORI POST-ERPETICI

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INFIAMMAZIONE

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INFLUENZA

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1) FASE DI STATO 1.1) RIMEDI IN BASE ALLA RICORRENTE ORA DI INSORGENZA DELLA FEBBRE INFLUENZALE 2) BRONCHITE INFLUENZALE 3) CONVALESCENZA (Post-influenzale e dopo altre malattie infettive) 4) PREVENZIONE (“Antinfluenzale”)

IPERSENSIBILITÀ 1) IPERSENSIBILITÀ IN GENERALE


indice tematico

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1.1) IPERSENSIBILITÀ AL DOLORE 1.2) FORTE SENSIBILITÀ ALLA LUCE 2) IPERSENSIBILITÀ UDITIVA 3) IPERSENSIBILITÀ O DISTURBI DA RUMORE, MUSICA O SUONI

IRRITABILITÀ E ISTERIA 1) IRRITABILITÀ E ISTERIA 2) COLLERA 3) RABBIA

ISOTERAPIA, ORGANOTERAPIA, GEMMOTERAPIA E OLIGOTERAPIA

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(Formule terapeutiche associabili alla medicina omeopatica) 1) ISOTERAPIA, NOSODOTERAPIA E BIOTERAPIA 2) ORGANOTERAPIA 3) GEMMOTERAPIA (MERISTEMOTERAPIA) 4) OLIGOTERAPIA (OLIGOELEMENTI) 5) LITOTERAPIA

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LUPUS

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MALATTIE ESANTEMATICHE

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1) LO STATO FEBBRILE 2) ESANTEMI IN GENERALE 3) MORBILLO 4) ROSOLIA 5) VARICELLA 6) MONONUCLEOSI 7) SCARLATTINA

MALATTIE SESSUALMENTE TRASMISSIBILI 1) GONORREA 2) SIFILIDE

MODALITÀ 1) CARATTERISTICHE DI ESORDIO E DI SVILUPPO DEI SINTOMI 2) LATERALITÀ PREVALENTE O DIREZIONE DEI SINTOMI 3) MODALITÀ DI SENSIBILITÀ SOTTO DIVERSE SITUAZIONI 3.1) FREDDOLOSO (Soffre o aggrava col freddo) 3.2) CALOROSO (Soffre o aggrava col caldo) 3.3) CAMBIAMENTI DI CLIMA O DI TEMPERATURA 3.4) STAGIONI, PIOGGIA, NEVE E VENTO 3.5) ARCO DEL GIORNO E DELLA NOTTE (Insorgenza, aggravamento e miglioramento) 3.6) PERIODICITÀ E RICORRENZA DEI SINTOMI 3.7) LUNA, SOLE, MARE E MONTAGNA 3.8) POSIZIONE CORPOREA, MOVIMENTO E RIPOSO 4) AZIONE DEI RIMEDI

MUSCOLI E MIOCLONIE 1) MIASTENIA E ATROFIA MUSCOLARE PROGRESSIVA 2) CRAMPI, SPASMI MUSCOLARI, ATETOSI, FASCICOLAZIONI E CONVULSIONI CLONICHE 3) CONTRATTURE, TRISMA, TREMORI, TIC E COREA 4) TETANIA 5) OPISTOTONO


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vademecum di omeopatia

NASO 1) SENSIBILITÀ OLFATTIVA 2) FREMITO DELLE NARICI 3) AFFEZIONI NASALI 3.1) AFFEZIONE NASALE SIFILITICA 3.2) ASCESSI DEL NASO 3.3) POLIPI E VERRUCHE AL NASO 4) IPERTROFIA DELLA TONSILLA FARINGEA 4.1) ADENOIDITE ACUTA 5) VARIE

NAUSEA 1) NAUSEA E VOMITO 2) VOMITO 3) NAUSEA E VOMITO IN GRAVIDANZA

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NEI

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NEOPLASIE

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1) TUMORI 2) TUMORI CUTANEI 2.1) CONDILOMI 3) RIMEDI COADIUVANTI IL TRATTAMENTO DEI TUMORI DEGLI ORGANI GENITALI

NEUROPATIA 1) NEVRITE 1.1) NEVRITE OTTICA 2) NEVRALGIA FACCIALE 3) ARTO FANTASMA (Nevralgia o dolori da)

NEVROSI 1) NEVROSI, ATTI COMPULSIVI E RITUALISMI 2) IPOCONDRIA

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NODULI TIROIDEI E MAMMARI

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OBESITÀ

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1) OBESITÀ 2) CELLULITE

OCCHI 1) AMAUROSI E AMBLIOPIA 2) ASTENOPIA E DOLORE DA AFFATICAMENTO O DA SFORZI VISIVI 3) FOTOFOBIA E LACRIMAZIONE 4) VISIONE 4.1) NICTALOPIA (Maggiore facilità visiva di notte con l’oscurità) 4.2) ASTIGMATISMO 4.3) DIPLOPIA E STRABISMO 4.4) VISIONE DIFFORME (Emianopsia, macropsia, micropsia, visione contorta ecc.) 5) SCOTOMI, MIODESOPSIA, NISTAGMO, VIBRAZIONI, BAGLIORI E ZIG-ZAG 6) ALTERAZIONE DELLA PERCEZIONE CROMATICA (DALTONISMO) 7) MIDRIASI 8) CONDIZIONI INFIAMMATORIE A CARICO DEGLI OCCHI 8.1) CONGIUNTIVITE, BLEFARITE, CHERATITE E IRITE 8.2) INFIAMMAZIONE DI ORIGINE ERPETICA (Herpes corneale)


indice tematico

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8.3) INFIAMMAZIONE DI ORIGINE SIFILITICA, GONOCOCCICA E TUBERCOLINICA 9) AFFEZIONI DEGENERATIVE A CARICO DEGLI OCCHI 9.1) CATARATTA 9.2) GLAUCOMA 9.3) EMORRAGIA RETINICA E RETINITE 10) PALPEBRE 10.1) EDEMA PALPEBRALE 10.2) HERPES PALPEBRALE 10.3) PTOSI PALPEBRALE 10.4) ORZAIOLI, CALAZI, CISTI, POLIPI E VERRUCHE PALPEBRALI

ORECCHIO 1) OTALGIA 2) OTITE ESTERNA 3) OTITE MEDIA 4) MASTOIDITE 5) CERUME 6) CISTI, POLIPI ED ESCRESCENZE 7) VARIE

ORGANI GENITALI 1) DISTURBI VARI IN AREA GENITALE 1.1) INFIAMMAZIONI AGLI ORGANI GENITALI E ALLE VIE URINARIE 1.2) SINTOMI GENERICI E SENSAZIONI 1.3) PRURITO 1.4) VERRUCHE, CONDILOMI, ULCERE E FISTOLE 1.5) ATROFIA 2) ORGANI GENITALI MASCHILI 2.1) TUMORI 2.2) PROSTATA: AFFEZIONI E IPERTROFIA 2.3) EMISSIONI SEMINALI 2.4) VIE SPERMATICHE 2.5) TESTICOLI: ORCHITE, VARICOCELE E IDROCELE 2.6) EPIDIDIMI 2.7) SCROTO 2.8) PENE 2.9) BALANITE E FIMOSI 2.10) VERRUCHE, CONDILOMI, ULCERE E FISTOLE 3) ORGANI GENITALI FEMMINILI 3.1) TUMORI 3.2) OVAIE, CISTI OVARICHE E VAGINALI 3.3) UTERO: ENDOMETRIOSI, FIBROMI E POLIPI 3.4) EMORRAGIE UTERINE 3.5) PROLASSO E SENSAZIONE GRAVATIVA 3.6) VAGINA, VAGINITE E BARTOLINITE 3.7) CANDIDOSI E LEUCORREA 3.8) PRURITO VULVARE VOLUTTUOSO 3.9) VERRUCHE, CONDILOMI, ULCERE E FISTOLE

PARALISI 1) PARALISI, PARALISI RESPIRATORIA E PARALISI POST-DIFTERICA 2) SCLEROSI MULTUPLA 3) PARALISI A FRIGORE 4) POLIOMIELITE

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vademecum di omeopatia

PARESTESIA 1) PARESTESIA 2) ANALGESIA 3) IPERESTESIA

PARKINSON (MORBO DI) 1) SINDROME PARKINSONIANA 2) CATALESSI

PARLARE (PAURA, RIFIUTO, DESIDERIO DI) 1) PAURA DI PARLARE 2) RIFUTO A PARLARE 3) DESIDERIO DI PARLARE CON QUALCUNO 4) PARLARE AGGRAVA/MIGLIORA I SINTOMI DEL PAZIENTE 5) PARLA DA SOLO

p. 462

PAROTITE EPIDEMICA (ORECCHIONI)

p. 463

PAURA

p. 463 p. 475 p. 475

p. 476 p. 476 p. 477 p. 478

p. 479 p. 479 p. 480 p. 481 p. 482 p. 483 p. 484 p. 484 p. 484

1) PAURE 2) FOBIE E DISTURBI FOBICI 3) SINTOMI MENTALI DOPO UNO SPAVENTO

PERDITA DI COSCIENZA 1) SVENIMENTO, SINCOPE 2) COLLASSO 3) STATO COMATOSO

POLMONI 1) POLMONI 2) BRONCHITE, BRONCHIOLITE E BRONCHIETTASIA 3) ENFISEMA E BRONCOPNEUMOPATIA CRONICA OSTRUTTIVA (BPCO) 4) POLMONITE E PLEURITE 4.1) EPATIZZAZIONE POLMONARE 5) TUBERCOLOSI (TISI) 6) CANCRENA POLMONARE 7) AFFEZIONI POLMONARI PROFESSIONALI (PNEUMOCONIOSI)

p. 486

PRE-OPERATORIO E POST-OPERATORIO

p. 488

PRESSIONE ARTERIOSA

p. 488 p. 489 p. 490

p. 491 p. 491 p. 494

p. 496 p. 497 p. 497 p. 498 p. 498 p. 499 p. 499

1) RIMEDI AD AZIONE ELETTIVA SUI VASI ARTERIOSI 2) IPERTENSIONE ARTERIOSA 3) IPOTENSIONE ARTERIOSA

RAFFREDDORE 1) RAFFREDDORE, CORIZZA E RINITE 2) RINOFARINGITE DELLA PRIMA INFANZIA

RENI E VIE URINARIE 1) RENI 1.1) SINDROME NEFROSICA E GLOMERULONEFRITE 1.2) PIELONEFRITE 1.3) PTOSI RENALE 1.4) UREMIA 1.5) MORBO DI ADDISON


indice tematico

p. 499 p. 499 p. 500 p. 500 p. 505 p. 509

p. 514 p. 514 p. 515 p. 515 p. 515 p. 517 p. 517

p. 518 p. 518 p. 519 p. 521 p. 522 p. 522 p. 523 p. 524 p. 524 p. 525

2) VIE URINARIE 2.1) AFFEZIONI GENERALI 2.2) INFIAMMAZIONI O INFEZIONI DEL TRATTO URINARIO 2.3) INFIAMMAZIONI AGLI ORGANI DELLE VIE URINARIE 2.4) URINE E MINZIONE 2.5) DISTURBI DELLA MINZIONE

RESPIRAZIONE 1) RESPIRAZIONE E RESPIRO 2) RANTOLI RESPIRATORI (NEL SONNO) 3) SOSPIRI 4) DISPNEA E CRUP 5) APNEA NEL SONNO 6) RUSSAMENTO NEL SONNO

RETTO 1) RETTO 2) EMORROIDI 3) PROCTITE 4) ENCOPRESI 5) SPASMO RETTALE E TENESMO RETTALE/ANALE 6) POLIPI ANALI, RAGADI ANALI, CONDILOMI ANO-RETTALI E FISTOLE ANALI 7) ASCESSO PERIANALE (Foruncoli e infiammazioni) 8) DEFECAZIONE ED EVACUAZIONE 9) FECI

p. 527

REUMATISMI, ARTRITE E DOLORI OSSEI

p. 531

SCHIENA, DORSO E CASSA TORACICA

p. 532 p. 532 p. 535 p. 536 p. 537 p. 537 p. 537 p. 537 p. 538 p. 538 p. 539

p. 540 p. 540 p. 541 p. 541 p. 543 p. 543 p. 544 p. 544 p. 544 p. 544 p. 544

1) CERVICALGIA, COLLO, TORCICOLLO E TRAPEZIO 2) RACHIALGIA 3) SCIATICA E DISCOPATIA 4) COLONNA VERTEBRALE 4.1) SCOLIOSI E SPONDILOSI 4.2) DEFORMAZIONI VERTEBRALI (Per carenza di calcio) 4.3) RIGIDITÀ DELLA COLONNA VERTEBRALE 4.4) INFIAMMAZIONI VERTEBRALI 4.5) COCCIGODINIA (Coccidinia) 5) CASSA TORACICA 6) MIDOLLO E INFIAMMAZIONI

SENO 1) MASTITE 2) MASTOPATIA FIBROCISTICA 3) MAMMELLE E CAPEZZOLI 3.1) RIMEDI COADIUVANTI IL TRATTAMENTO DEI TUMORI DELLE MAMMELLE 3.2) ASCESSO MAMMARIO 3.3) ULCERE NELLE MAMMELLE 3.4) RAGADI DEL CAPEZZOLO 4) GALATTORREA 5) SECREZIONI DAL SENO NON LEGATE ALLA LATTAZIONE 6) GINECOMASTIA

39


40

p. 545 p. 545 p. 545 p. 545 p. 546 p. 546

p. 547 p. 547 p. 548 p. 548 p. 551 p. 552 p. 552 p. 553 p. 553 p. 554 p. 554 p. 555 p. 555 p. 556 p. 556 p. 557 p. 558 p. 558 p. 559 p. 560 p. 560

p. 561 p. 561 p. 563 p. 563 p. 563

vademecum di omeopatia

SEQUELE 1) CHEMIOTERAPIA 2) FOLGORAZIONI 3) SOPPRESSIONI 4) VELENO DI ANIMALI 5) VARIE

SESSUALITÀ 1) CARATTERI E ASPETTI PARTICOLARI DELLA SESSUALITÀ 2) LIBIDO: DESIDERIO SESSUALE, IMPOTENZA E FRIGIDITÀ 2.1) DESIDERIO SESSUALE: ASSENTE/DEBOLE, PERSO/DIMINUITO 2.2) DESIDERIO SESSUALE: PRESENTE/BUONO, INTENSO/ECCESSIVO E AUMENTATO 2.3) LIBIDO E MESTRUAZIONI 3) NINFOMANIA E IPERSESSUALITÀ 4) DISTURBI CONSEGUENTI A ECCESSI SESSUALI 5) AVVERSIONE O INDIFFERENZA PER IL SESSO O PER IL COITO 6) REPRESSIONE DEGLI ISTINTI SESSUALI 7) PENSIERI O SOGNI EROTICI O LASCIVI 8) PERVERSIONI O DEVIANZE SESSUALI 9) OMOSESSUALITÀ E PROMISCUITÀ 10) MASTURBAZIONE 11) EREZIONE 12) PRIAPISMO 13) EIACULAZIONE PRECOCE 14) POLLUZIONE 15) COITO E DISPAREUNIA 16) ORGASMO 17) STERILITÀ E INFERTILITÀ

SETE 1) MODALITÀ DELLA SETE 2) ADIPSIA 3) POTOMANIA 4) POLIDIPSIA

p. 564

SINUSITE

p. 568

SOGNI

p. 570

SONNAMBULISMO

p. 571

SONNO

p. 571 p. 573 p. 574 p. 574 p. 574 p. 576 p. 576 p. 576 p. 577 p. 577 p. 578 p. 581 p. 582

1) SONNO: CARATTERISTICHE, QUALITÀ E DISTURBI 1.1) PARLA NEL SONNO 1.2) EFFETTI DEL SONNO SUI SINTOMI PERSONALI 2) RISVEGLIO MATTUTINO 3) POSIZIONE NEL SONNO (Frequente o preferenziale) 4) PIEDI FUORI DALLE COPERTE 5) PIACERE DI DORMIRE NUDI 6) IRREQUIETEZZA DELLE GAMBE E DEI PIEDI A LETTO 7) TERRORI NOTTURNI O INCUBI NEL SONNO 8) SONNOLENZA 9) INSONNIA 9.1) INSONNIA NEI BAMBINI 10) NARCOLESSIA (IPERSONNIA)


indice tematico

p. 583

SORDITÀ

p. 584

STIPSI

p. 584 p. 587 p. 587 p. 587

p. 588 p. 588 p. 591 p. 592 p. 592 p. 593 p. 593 p. 594 p. 594

p. 597 p. 597 p. 607 p. 607 p. 608 p. 608 p. 608 p. 610

p. 611 p. 611 p. 612 p. 612 p. 613

p. 614 p. 614 p. 618 p. 619

p. 621 p. 621 p. 622 p. 622

p. 623 p. 623 p. 626 p. 627 p. 627 p. 628

1) STIPSI 1.1) CONSIDERAZIONI GENERALI 1.2) STIPSI DEI LATTANTI O DEI BAMBINI 2) FECALOMI

STOMACO 1) GASTRITE E GASTRALGIA 2) SINTOMI DI INDIGESTIONE 3) SENSAZIONE DI VUOTO ALLO STOMACO, ANSIA AVVERTITA ALLO STOMACO 4) ESOFAGITE ED ERNIA IATALE 5) RIGURGITO 6) ULCERA PEPTICA 7) DUODENITE 8) SINGHIOZZO

TESTA 1) CEFALEA ED EMICRANIA 1.1) SINTOMI E SENSAZIONI VARIE ALLA TESTA 1.2) DONDOLIO DELLA TESTA NEL SONNO 2) IDROCEFALO 3) MENINGITE 4) INSOLAZIONE (Colpo di sole) 5) ENCEFALITE

TIROIDE 1) GOZZO 2) IPERTIROIDISMO, MORBO DI BASEDOW O DI GRAVES 3) IPOTIROIDISMO 4) ESOFTALMO

TOSSE

1) TOSSE 2) ESPETTORAZIONE 3) PERTOSSE

TRASPIRAZIONE 1) TRASPIRAZIONE E SUDORI DEL VOLTO 2) SUDORE DEI PIEDI 3) SUDORI NOTTURNI

TRAUMI E FERITE 1) TRAUMI IN GENERALE 2) COMMOZIONE, SHOCK CEREBRALE E STATO CONFUSIONALE POSTTRAUMATICO 3) TRAUMI OCULARI 4) FERITE E MORSI 5) TETANO

p. 629

UCCIDERE (IMPULSI A, TENDENZA A)

p. 630

UNGHIE

p. 630

1) ONICOPATIA

41


42 p. 631 p. 632

p. 633 p. 633 p. 634 p. 635 p. 636 p. 637

vademecum di omeopatia

2) PARONICHIA 3) ONICOFAGIA

VACCINAZIONI 1) CALENDARIO DELLE VACCINAZIONI 2) VACCINAZIONI E OMEOPATIA 2.1) VACCINOSI (Disturbi cronici conseguenti a vaccinazione) 2.2) I NOSODI 3) VACCINAZIONI E NATUROPATIA

p. 639

VERMINOSI INTESTINALE

p. 641

VERRUCHE

p. 641 p. 643

p. 644 p. 644 p. 645

1) VERRUCHE 2) LICHEN RUBER VERRUCOSO

VERSAMENTO 1) ASCITE, ANSARCA, EDEMI E IDROPISIA 2) DEPLEZIONE

p. 646

VERTIGINI E SINDROME DI MÉNIÈRE

p. 648

VIAGGIARE (DESIDERIO/AVVERSIONE)

p. 649

VITAMINE

p. 649 p. 651 p. 652

1) VITAMINE 2) AVITAMINOSI 3) IPERVITAMINOSI


5 INDICE ANALITICO

INDICE ANALITICO

CAPITOLO § (paragrafo)

Terapia

ABORTO

DONNA § 1.2

ABULIA

DEMENZA § 3

ABUSI (di sostanze, di abitudini)

ABUSI § 1

ABUSI SUBITI (violenze)

ABUSI § 2

ACETONEMIA (chetosi infantile)

BAMBINI § 7

Acido acetilsalicilico

INFLUENZA

Diz.

✓ ✓

Acido urico (v. GOTTA E URICEMIA) ACNE (volgare giovanile, rosacea)

CUTE §§ 5 e 5.1

ACUFENE

ACUFENE

ADDISON (morbo di)

RENI E VIE URINARIE § 1.5

ADDOME

ADDOME

ADENOIDI (vegetazioni adenoidee)

NASO § 4

ADENOMA

NEOPLASIE

ADENOPATIA

ADENOPATIA

ADIPSIA

SETE § 2

ADRENALINA

APPENDICE

Adrenalina e isoprenalina

CUORE E VASI SANGUIGNI

Adenofibroma (v. FIBROADENOMA MAMMARIO) ✓ ✓

ADINAMIA (v. ASTENIA)

Aerofagia (v. METEORISMO E FLATULENZE) Afasia

DEMENZA

AFFEZIONE NASALE SIFILITICA

NASO § 3.1

AFFINITÀ (tra rimedi)

APPENDICE

AFONIA, DISFONIA, RAUCEDINE AFTA

✓ ✓

GOLA §§ 1 e 2

BOCCA § 3

AGALATTIA

DONNA § 3.2

AGITAZIONE

ANSIA § 1


44

vademecum di omeopatia

INDICE ANALITICO

CAPITOLO § (paragrafo)

Terapia

Diz.

Agnosia

DEMENZA

AGONIA

ASTENIA § 5

AGRANULOCITOSI

ANEMIA E PATOLOGIE DELLE CELLULE DEL SANGUE § 3

AIDS

APPENDICE

ALBUGINE (macchie bianche)

UNGHIE § 1

ALBUMINURIA, PROTEINURIA

RENI E VIE URINARIE § 2.4

APPENDICE, Esami-analisi ALCOLISMO, ETILISMO

ABUSI § 1

ALITOSI

BOCCA § 4

ALLATTAMENTO

BAMBINI § 2; DONNA § 3

ALLERGIA (reazioni allergiche)

ALLERGIE; ANAFILASSI

ALLUCINAZIONI

FISSAZIONI, IMMAGINAZIONI E MANIE § 3

ALOPECIA

CAPELLI E PELI § 1

ALZHEIMER (morbo di)

DEMENZA § 2

AMAUROSI

OCCHI § 1

AMBLIOPIA

OCCHI § 1

Ameba (dissenteria amebica)

DIARREA E GASTROENTERITE

AMENORREA

DONNA § 2

Aminofillina (farmaco)

ANAFILASSI

Amiotrofia, mioatrofia

PARALISI

AMNIOCENTESI

DONNA

Algoallucinosi (v. ARTO FANTASMA)

✓ ✓

APPENDICE, RH Fattore Rhesus AMPUTAZIONE (stati dolorosi dopo)

PRE-OPERATORIO E POSTOPERATORIO

ANABOLISMO

APPENDICE, Metabolismo

ANAFILASSI

ANAFILASSI; ALLERGIE

ANAFRODISIA

SESSUALITÀ § 2.1

ANALGESIA

PARESTESIA § 2

Analgesici, antipiretici (farmaci)

INFLUENZA

Analgia, analgesico (farmaco)

PARESTESIA

ANALOGIA

APPENDICE

ANASARCA

VERSAMENTO § 1

Anchilosi

SCHIENA, DORSO E CASSA TORACICA

ANDATURA

CLAUDICATIO E ATASSIA § 1

ANDROGENI (ormoni sessuali)

ORGANI GENITALI

Androgeni (ormoni)

CAPELLI E PELI

ANEMIA (quadro anemico)

ANEMIA E PATOLOGIE DELLE CELLULE DEL SANGUE § 1

✓ ✓


45

indice analitico

INDICE ANALITICO

CAPITOLO § (paragrafo)

ANESTESIA

PARESTESIA

ANEURISMA

CUORE E VASI SANGUIGNI § 2.1

Anfetaminici (farmaci)

SONNO

ANGINA

GOLA § 1

Terapia

Diz. ✓

✓ ✓

MALATTIE ESANTEMATICHE

✓ ✓

ANGINA PECTORIS (precordialgia)

CUORE E VASI SANGUIGNI § 1.2

ANIMALI (reazioni da contatto con)

ALLERGIE § 5

ANIMALI, INSETTI (paura degli)

PAURA § 1

ANNESSITE (salpingo-ovarite)

ORGANI GENITALI §§ 1.1 e 3.3

ANORESSIA

ANORESSIA NERVOSA

ANOSMIA

RAFFREDDORE

ANSIA

ANSIA

ANSIA (VUOTO) ALLO STOMACO

STOMACO § 3

Ansiolitici (farmaci)

MUSCOLI E MIOCLONIE; NEVROSI

Antibiotici (effetti iatrogeni)

COLITE; BOCCA

Anticorpi IgE

ALLERGIE

Antidepressivi (farmaci)

SONNO; NEVROSI

ANTIDOTO, ANTIDOTARE

APPENDICE

Antineoplastici, antitumorali, antiblastici (farmaci)

NEOPLASIE

Antispastici antivagali (farmaci)

STOMACO

Antistaminici (farmaci)

ANAFILASSI; CUTE

Antistaminici (farmaci, uso e possibili conseguenze)

ALLERGIE

ANTRACE, CARBONCHIO

ASCESSO ED EMPIEMA § 4

ANTRACOSI (malattia professionale)

ALLERGIE § 3

ANURIA

RENI E VIE URINARIE § 2.5

APATIA

ASPETTO TEMPERAMENTALE E MORALE § 1

APNEA NEL SONNO

RESPIRAZIONE § 5

Apomorfina (sostanza emetica)

NAUSEA

APOPLETTICO (colpo)

CUORE E VASI SANGUIGNI § 2.2

APPENDICITE

ADDOME § 8

APPETITO

CIBI E BEVANDE § 1

Aprassia

DEMENZA

ARITMIA

CUORE E VASI SANGUIGNI § 1.6

Aritmia (sintomi da disturbi tiroidei)

TIROIDE

ARTERIOSCLEROSI, ATEROSCLEROSI

CUORE E VASI SANGUIGNI § 2.7

ARTERITE OBLITERANTE (arti inferiori)

CUORE E VASI SANGUIGNI § 2.5

ARTICOLAZIONE TEMPORO-MANDIBOLARE (sindrome)

ESTREMITÀ E ARTICOLAZIONI §5e9

ARTICOLAZIONI

ESTREMITÀ E ARTICOLAZIONI

✓ ✓

✓ ✓

✓ ✓

✓ ✓

✓ ✓


46

vademecum di omeopatia

INDICE ANALITICO

CAPITOLO § (paragrafo)

Terapia

Diz.

ARTO FANTASMA (nevralgia o dolori da)

NEUROPATIA § 3

ARTRITE, ARTROSI

REUMATISMI, ARTRITE E DOLORI OSSEI

ASCARIDI, ASCARIDOSI

VERMINOSI INTESTINALE

ASCESSI CUTANEI

CUTE § 1

ASCESSO

ASCESSO ED EMPIEMA §§ 1 e 2

NASO § 3.2; RETTO § 7

ASCITE

VERSAMENTO § 1

ASMA (bronchiale, cardiaca)

ASMA BRONCHIALE E CARDIACA

ASMA (da fieno, da pollini)

ALLERGIE § 1

ASPETTO FISICO

ASPETTO FISICO

ASPETTO TEMPERAMENTALE, MORALE

ASPETTO TEMPERAMENTALE E MORALE

Aspirina (e altri farmaci, possibili effetti sull’asma)

ASMA BRONCHIALE E CARDIACA

✓ ✓

ASSENZA (v. PICCOLO MALE) ASTENIA

ASTENIA

ASTENOPIA

OCCHI § 2

ASTIGMATISMO

OCCHI § 4.2

ATASSIA

CLAUDICATIO E ATASSIA § 2

Ateromi

CUORE E VASI SANGUIGNI

ATETOSI

MUSCOLI E MIOCLONIE § 2

Atopia, atopico

ALLERGIE; CUTE

ATROFIA

MUSCOLI E MIOCLONIE; PARALISI

ATROFIA (fegato)

ADDOME § 3

ATROFIA (genitale)

ORGANI GENITALI § 1.5

ATROFIA MUSCOLARE PROGRESSIVA

MUSCOLI E MIOCLONIE § 1

ATTI COMPULSIVI (ritualismi)

NEVROSI § 1

AUTISMO

BAMBINI § 8

AUTOSTIMA (perdita di)

DISPIACERE, TRISTEZZA, DEPRESSIONE E SUICIDIO § 1

AVIATORI (malessere degli)

CINETOSI

AVITAMINOSI

VITAMINE

AVOGADRO (numero di)

APPENDICE

AVVELENAMENTO

ANAFILASSI § 2

AVVERSIONE O INDIFFERENZA PER IL SESSO O PER IL COITO

SESSUALITÀ § 5

AZIONE DEI RIMEDI

MODALITÀ § 4

Azospermia, oligospermia

SESSUALITÀ

AZOTEMIA

APPENDICE, Esami-analisi

✓ ✓

✓ ✓

✓ ✓


47

indice analitico

INDICE ANALITICO

CAPITOLO § (paragrafo)

Terapia

Diz.

BALANITE

ORGANI GENITALI §§ 1.1 e 2.9

BALBUZIE

BALBUZIE

BALLISMO, EMIBALLISMO

MUSCOLI E MIOCLONIE § 2

BAMBINI

BAMBINI

BARTOLINITE

ORGANI GENITALI §§ 1.1 e 3.6

BASALIOMA (tumori cutanei maligni)

NEOPLASIE § 2

BASEDOW (morbo di)

TIROIDE § 2

BELL (sindrome di)

PARALISI § 3

Biermer (anemia di)

ANEMIA E PATOLOGIE DELLE CELLULE DEL SANGUE

Bilirubina (iperbilirubinemia)

ADDOME; BAMBINI

BIOTERAPIA

ISOTERAPIA, ORGANOTERAPIA, GEMMOTERAPIA… § 1

BIOTIPI (fondamentali e misti)

COSTITUZIONI §§ 1 e 2

BLEFARITE

OCCHI § 8.1

BOCCA

BOCCA

BOLLE

CUTE § 1

BOLO (o GLOBO) ISTERICO

GOLA § 6.1

BORBORIGMO

ADDOME § 2

BORSITE

ESTREMITÀ E ARTICOLAZIONI §3

Botulismo (intossicazione)

ANAFILASSI

BLENORRAGIA (v. GONORREA)

BPCO (v. BRONCOPNEUMOPATIA) BRACHIALGIA, PLESSO BRACHIALE

ESTREMITÀ E ARTICOLAZIONI

BRONCHIETTASIA

POLMONI § 2

BRONCHIOLITE

POLMONI § 2

BRONCHITE

POLMONI § 2

BRONCHITE INFLUENZALE

INFLUENZA § 2

BRONCOPNEUMOPATIA CRONICA OSTRUTTIVA (BPCO)

POLMONI § 3

Broncospasmo

ASMA BRONCHIALE E CARDIACA

BRUXISMO (bricomania)

BRUXISMO

BULIMIA

BULIMIA

CACHESSIA

ASTENIA §§ 1 e 3; ANORESSIA NERVOSA

CADUTA DEI PELI DEL CORPO

CAPELLI E PELI § 1

CALCIFICAZIONI VASALI

CUORE E VASI SANGUIGNI

Bricomania (v. BRUXISMO)

BRONCIO (tenere il) (v. MUSO) ✓ ✓



133

ASPETTO TEMPERAMENTALE E MORALE 1) TEMPERAMENTO 2) COMPAGNIA 3) ORGOGLIO ED ECCESSO DI AUTOSTIMA 4) GELOSIA 5) CODARDIA 6) ATTITUDINE AL LAVORO

1) TEMPERAMENTO 

   

ACONITUM. [Paz. inquieto, agitato, sobbalza facilmente. La sua agitazione riguarda sia la sfera fisica sia quella mentale; ogni suo disturbo è accompagnato da un senso di preoccupazione, paura e ansia. Paura del futuro, dei luoghi affollati. Ansioso per gli altri. Fortemente soggetto a disturbi da attacchi di panico in cui prova una tremenda paura della morte e presentimento della morte; ne sente l’imminenza, ne preannuncia il momento in cui sopraggiungerà.] AETHUSA. [Porta sul viso, segnato da ansia e paure, ciò che prova interiormente. È il soggetto che ha bisogno di spazi aperti, libero dal seno della madre che lo soffoca, ossessiva e sempre pronta a intervenire. Non si sente a suo agio nella società: inadeguatezza tra il mondo che vede interiormente e quello reale che vede all’esterno, p. es. il mondo del barbone classico. Orientamento amorevole di assistente sociale verso gli altri. Amore per gli animali a livello patologico.] AGARICUS. [Paz. poco adatto alle attività intellettuali per la sua lentezza nell’apprendere, fin da piccolo. Fiero di essere grosso e forte; mira a obiettivi grandi ma senza adeguata preparazione e capacità per raggiungerli; la forza fisica è il suo punto forte, spesso la esprime in violenza. Sofferenza per gli obiettivi mancati. Si accompagna una profonda ansia per la salute, sptt. rivolta alla paura del cancro.] ALUMINA. [Lentezza a tutti i livelli: fisico, del carattere, del ragionamento, della comprensione. Appare come confuso; fa degli errori scrivendo o parlando; è sempre frettoloso e condizionato dall’idea che tutto sia in ritardo; il tempo scorre troppo lentamente. Paura dei coltelli e della vista del sangue.] AMBRA. [Persona timida; pudica, impacciata quando guarda qualcuno o è osservata. Si fa carico dei problemi altrui; è l’assistente sociale che ascolta. È portato a non delegare, poi non ce la fa. Dispiaceri e debilitazione fisica per le troppe preoccupazioni; mancanza di reazione. Bambini neurolabili.] AMMONIUM CARBONIC. [Ha un evidente aspetto apatico, dubbioso, che manifesta poi anche nei discorsi. Scarsa forza vitale; sedentarietà. Ansia per la salute. Ipocondriaco.] ANACARDIUM. [Egoista, violento, collerico, ingiurioso anche con le persone che stima, aggressivo, istintivo. Crudeltà e disumanità a volte senza nessun senso morale. Cattiveria, vendetta. Debolezza della memoria immediata. Sdoppiamento della personalità. Indeciso tra due volontà e due aspetti dell’Io: alternanza tra spiritualità o materialità, amore o odio; a volte crudele e altre volte buono, angelico. Ha in sé due personalità molto contrastanti che lo spaccano in due e non riesce a decidere. Sospettoso. Si pone dei dubbi su questioni di reale poco conto. Dubbioso fino al punto che non si fida neppure di se stesso: quando finalmente fa una scelta non sa se è quella giusta. Migl. con il pianto. Cambia facilmente medico. Masochismo. Sadomasochismo.] ANTIMONIUM CRUDUM. [Molta tristezza a livello mentale; avversione ad essere guardato, sptt. nei bambini. Lagnoso, permaloso e irascibile, brontolone e bisbetico; persona difficile da apprezzare. Può sviluppare avversione per la vita. È un sentimentale romantico sotto la luna; ha sentimenti poetici; si innamora spesso andando incontro a illusioni amorose. Sintomi che variano col variare del tempo. Fame spasmodica; mangia tanto e di tutto; divoratore; vive le sue emozioni a livello dello stomaco.] ARGENTUM NITRIC. [Paura, nervosismo, agitazione ansiosa, fretta. Impulsivo nel fare le cose in fretta, ma alla fine è inconcludente. Impulsi mentali inspiegabili, irrazionali; comportamenti ritualistici e compulsivi. Ansia da anticipazione di un evento, anche se noto, fino alla tremarella, palpitazioni e diarrea da cause emotive. Paura della folla. Paura dei luoghi alti con impulso a gettarsi nel vuoto.] ARNICA. [Scontroso; imbronciato. Tristezza e malinconia. Parlando dei suoi problemi si sente sol-

A


134

A

 

 

  

 

vademecum di omeopatia

levato. Non delega, vuole fare da solo. Paura dei terremoti, di restarci sotto. Dice di stare bene, anche quando non è così.] ARSENICUM ALBUM. [Rigido nel portamento e nel temperamento. Pignolo e ordinato. Fortemente diffidente di tutti. Egoista. Possessivo, geloso. Avido; pretende senza dare, tanto gli è dovuto. Non butta via nulla: potrebbe sempre servire; non spreca denaro. Di bella presenza, raffinato. Ha molte paure.] BARYTA CARBONICA. [Immaturità. Comportamento infantile (anche in persone adulte o anziane), timidezza e indecisione; timore degli estranei. Mancanza di fiducia in se stesso, paura di essere deriso. Aggr. con gli sforzi, anche solo per gli sforzi di parlare e di esprimersi. Idiozia sia infantile che senile. Invecchiamento psichico precoce in persone mature, deficit della memoria. Persone down.] BELLADONNA. [Esuberante; se gode di benessere ostenta la ricchezza. Orgoglioso.] CALCAREA CARBONICA. [Responsabilità, senso del dovere e ostinazione che spingono a superlavoro e affaticamenti eccessivi (non vuole far percepire i limiti delle proprie facoltà, sptt. la smemoratezza e la confusione). Apprensivo; risente di disturbi dopo aver udito cattive notizie, persino se non lo toccano direttamente. Molte paure: impazzire, sfortuna, luoghi alti; animali: topi, cani, insetti e ragni; buio; malattie: cancro, infezioni contagiose, tubercolosi; terremoti; temporali; povertà; incidenti. Claustrofobia. La paura viene avvertita a livello dell’epigastrio. Bambini dotati di buona volontà a fare e ben figurare e ad apprendere, ma ansiosi circa la loro sicurezza. Curiosi sugli aspetti della vita e della morte. Sviluppano molte paure.] CALCAREA PHOSPHORICA. [Bimbi con molto intuito; hanno un grande senso della giustizia; spirituali e con la “testa tra le nuvole”. Frequenti errori per distrazione. Paz. compassionevole; ansia per gli altri. Annoiato e sempre scontento, brontola per ogni cosa. Pigrizia mentale e fisica, è una mente che deve essere sempre stimolata, detesta cambiare idea. Forte spinta sessuale.] CARBO VEGETABILIS. [Viene definito “rimedio della resurrezione” o “della buona morte” per la sua utilità nel ripristino dello stato di coscienza anche in situazioni a volte drammatiche. Viene visto come un soggetto con difficoltà o incapacità a trasformarsi, ad adattarsi alle situazioni, immaturo: non è “né carne né pesce”, è rimasto a metà strada.] CAUSTICUM. [Desiderio e bisogno di protezione. Si fa carico dei problemi altrui. Rifiuto delle norme sociali, diventa anarchico. Potenzialmente aggressivo, può diventare un capo, un tipico capo che vuole essere tollerato e adulato. Ma infine è un grosso spirito di contraddizione: soggetto ai mali che lo perseguitano, non si difende dal mondo.] Richiama l’immagine di un salvatore, docile e passivo, che si sacrifica al punto di donare la sua stessa vita per la salvezza del gruppo. CHINA. [Risentimento nei confronti di tutti. Ce l’ha su con tutti, dalla madre al governo. Iperattività cerebrale notturna; fa castelli in aria, particolareggiati: “tutto fumo e niente arrosto”, molta immaginazione cui segue poca realizzazione. Filosofo teorico, proietta sugli altri la fallita attuazione dell’obiettivo; non è mai colpa sua ma sempre degli altri; si sente ostacolato dagli altri, perseguitato, ferito; insulta e offende. Errori nell’uso verbale o scritto delle parole. Non gli piacciono gli animali, li caccia via a pedate, sptt. i cani.] CIMICIFUGA. [Donna nervosa, con spiccato atteggiamento isterico. Depressioni periodiche. Lamentosa: sembra che capitino tutte a lei. Loquacità incessante e spesso incoerente; assai tristi e agitate dall’idea di qualche imminente malanno. Umore mutevole, come pure assai mutevole la sintomatologia fisica; ha molte somiglianze con Pulsatilla.] COCCULUS. [Non sopporta essere contraddetto; nelle liti si difende con l’indifferenza, canticchiando mentre gli si parla. Comportamenti non logici. Sensazione alterata del tempo: passa troppo in fretta. È per lo più una persona triste. Patisce la mancanza di sonno.] CROTALUS HORRIDUS. [Esibizionista lamentoso. Convinto di essere indispensabile, di essere il perno centrale nella situazione in cui si trova. Molta disponibilità nei confronti degli altri (volontariato), pur lamentandosi del sistema.] CUPRUM. [Invidioso; sofferente di non poter essere quello che vorrebbe. Sensi di colpa per non aver realizzato di più, è un po’ un oro mancato pur se rientra fra i tre metalli nobili, oro, argento, rame. Ha però paura di non potercela fare in altre situazioni, da lì derivano attenuanti di alibi per non muoversi.] DROSERA. [Generalmente è una persona buona; ma pecca nell’orgoglio di considerarsi tale, ai più alti gradi della bontà. Invidia; arriva a provare tristezza per il bene raggiunto dagli altri; pensa di non essere stato, egli stesso, ripagato a dovere.] DULCAMARA. [Personalità forte, dominatrice sptt., in casa, con gli amici. Possessività. Egocentrismo, ma con forte senso di ansia per la salute dei propri cari. Si tratta spesso di una donna convinta di avere sempre ragione e che sente il bisogno dei riconoscimenti da parte degli altri. È la classica donna che organizza per filo e per segno la vita del marito e dei figli; pilota tutto lei.] ELAPS. [Personaggio paziente; non reagisce immediatamente ma solo dopo aver subìto vari disturbi,


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dispetti e maltrattamenti. Ma quando reagisce, colpisce duro! Senso di inferiorità; non riesce a vedersi nel successo: “mi sento una schifezza!”. Si sente inadeguato, immeritevole. Poco combattivo. Bambino remissivo; adulto che evita di entrare in conflitto. Lento, confusionario, si confonde nel fare le cose; si perde nei suoi stessi pensieri. Triste quando il tempo è piovoso, ha anche paura.] FERRUM METALLIC. [Collerico; litigioso, cerca la lite; vampate di calore senza rossore quando si sforza o si arrabbia: capace di inseguire un tale fino a raggiungerlo per litigare, ma non diventa rosso di rabbia bensì pallido; è un anemico.] FLUORICUM ACID. [Materialista, autoritario. Superattivo, fino a quando crolla. Non gli va di assumersi responsabilità. Indifferenza e mancanza di sensibilità verso le persone care e la famiglia. Amorale, assillato da pensieri lascivi di appagamento sessuale. Ipersessuale, fino alla devianza e promiscuità: cerca avventure e cambiamenti continui di cui gli piace parlare senza riservatezza. Paura di dover soffrire.] FORMICA. [Mattiniero, si alza presto ma in forma. Persona gioiosa, allegra. È un compagno gradevole, piacevole, socievole. Migl. spazzolandosi, prova un piacere continuo a spazzolarsi.] GELSEMIUM. [Astenico, rassegnato, vile. Preoccupato con il futuro ma pure con il presente, per cui agisce poco o niente; non agisce per non sbagliare. Si sente incapace.] Richiama l’immagine del don Abbondio manzoniano che teme il giudizio e attende gli eventi con rassegnata sofferenza. GRAPHITES. [Timido, timoroso, prudente. Scrupoloso all’estremo, non prende nulla alla leggera. Ma lento a recepire, con assenza di idee; si può impegnare, ma non riesce al meglio: resta la grafite che è e non diventa diamante. Grande sensibilità alla musica che lo rattrista. Paz. simpatetico – si ritrova spesso negli infermieri.] GUAIACUM. [Paz. di poche parole; umore cupo, scontroso. Grande stizzosità; atteggiamento di disprezzo e di critica per ogni cosa.] HEPAR. [Ipersensibile, isterico, irritabile, impaziente; persona apparentemente affettuosa ma fortemente aggressiva, reagisce con violenza. Impulso piromane: non per follia, ma coscientemente, quando si sente leso o teme di poterlo essere (richiama l’immagine di Nerone). Ma ha anche paura del fuoco e lo sogna. Forte paura degli oggetti appuntiti: degli aghi, degli spilli, terrore delle iniezioni.] HYOSCIAMUS. [Paz. dai comportamenti a volte molto particolari: selvaggio, senza inibizioni, facile eccitazione, gelosia; ha manifestazioni di violenza premeditata in cui la violenza è una sorta di liberazione delle emozioni. Perde l’inibizione e subentra la violenza. Assoluta mancanza di vergogna morale: nel mentire, ingannare, rubare, urinare o nel fare altri atti volgari e osceni davanti a tutti (esporre i genitali), senza cause apparenti, per esibizionismo spinto, provocatorio, è in lui, lo fa e basta. Turbe del comportamento sessuale più prettamente in soggetti maschi.] IGNATIA. [Donna romantica, idealista e per questo a volte esposta ad andare incontro a delusioni e dispiaceri che l’affliggono in maniera silenziosa e riservata. Non portata a manifestare verso l’esterno le proprie emozioni. Ha spesso un aspetto malinconico, riservato. Indole dolce, apprensiva; temperamento nervoso. Umore mutevole, passa velocissimamente dal riso al pianto (si ferisce cadendo e tra le lacrime ride); ma il pianto dei sentimenti è riservato e silenzioso.] IODUM. [Agitazione ansiosa; continuo movimento e loquacità: un pensiero dopo l’altro, parla di continuo, senza pause. Incapace di stare seduto fermo sulla sedia. Sensazione di aver dimenticato qualcosa. Verifiche ossessive nella borsa, nel portafogli, nell’armadio: sposta e ripone le cose. Ha sempre paura che debba succedere qualcosa di serio o grave. Torna indietro a verificare se ha chiuso la porta di casa. È un mangione magro; butta dentro tanto cibo come butta fuori pensieri, parole e movimento.] KALI BICHROMICUM. [Conformista, con forte senso della famiglia, in termini di presenza, di unione, di coesione. Irritabile se non gli si dedica la dovuta attenzione. Instabilità di umore; umore litigioso. Persona “appiccicosa”, come le sue mucose e tutte le sue secrezioni. Sono spesso grandi amanti della birra.] KALI IODATUM. [Rigido, poco flessibile. Irritabilità, durezza, fino alla crudeltà.] LACHESIS. [Logorroico rapido, passa da un discorso all’altro; una vera fuga di idee. Orgoglio, vanità, invidia, odio, sospetto, spirito di vendetta, sono le caratteristiche di questo personaggio. Anche i bimbi possono essere molto violenti e vendicativi, fino a odiare i genitori in certi momenti. Problemi nel rapporto con gli altri, sarcastico, ironico, litigioso. Pone dei dubbi su tutto, ma ha la sensazione di possedere la verità. Avversione per l’autorità; sofferente di fronte alle restrizioni e alle costrizioni: se ha qualcosa da dire, deve dirlo, altrimenti ne soffre.] LYCOPODIUM. [Vile; “svicolone” di fronte al peso delle responsabilità in questioni importanti (relazioni impegnative, matrimonio, figli). Intrigante per nascondere la realtà delle cose e la sua vigliaccheria. Dittatore e aggressivo in casa, ma mesto e servile fuori, sul lavoro, adulatore con chi è importante. Disordinato. Pessimista. più che sentirsi incapace si sente inferiore, non all’altezza. C’è però un forte bisogno di credere, di conoscere, di scoprire e di crescere. Malinconico. Ipocondriaco.

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Paura rivolta all’ambiente circostante. Paura del palcoscenico, di parlare in pubblico. Indeciso e insicuro. Errori nell’uso verbale o scritto delle parole. Donna con tratti caratteriali mascolini, tende a emulare i ruoli maschili, anche nel vestire.] MERCURIUS SOLUBILIS. [Frettoloso. Introverso. Chiuso e sospettoso. Irascibile, impulso a strillare. Bambini precoci; manifestano emozioni come un adulto, possono essere irritabili ma anche timidi o riservati.] NAJA. [Mancanza di fiducia in se stesso. Sottovaluta le proprie potenzialità. Pensa di sentirsi inutile. Resta nella convinzione di non aver compiuto in maniera sufficiente il proprio dovere.] NATRUM MURIATIC. [Piuttosto silenzioso o riservato; non racconta nulla, si scoccia se viene sollecitato con delle domande; sptt. non vuole parlare di sé. Si “apre” quando gli capita di bere. Non vuole essere guardato. Il bimbo non va in bagno a scuola per paura di essere visto da qualcuno che apre la porta. Facile commozione se gli si parla di cose tristi del padre. Simpatetico. Non dimentica le offese, non perdona. Paz. molto serio, responsabile e solitamente fedele.] NITRICUM ACID. [Temperamento rigido, severo, inflessibile: la legge è legge anche se è dura (la figura di Mosè e Salomone); non c’è perdono. Paz. che tiene rancore per anni. È un arrabbiato, ce l’ha sempre con tutti. Suda molto a mani e piedi.] NUX VOMICA. [Grande senso di giustizia sociale. Rabbia per le ingiustizie cui assiste, perché “le cose devono filare in un certo modo, secondo le regole”. Allo stesso tempo crede di non aver bisogno di nessuno: sono gli altri ad avere bisogno di lui (è il paz. che viene allo studio ma dice di essere andato dal medico perché la moglie ci teneva). Collerico. Nervoso. Grande lavoratore. Continuo stress emozionale, sorretto da stimolanti, alcol, droghe e farmaci; disordini alimentari ed eccessi sessuali. Può diventare un punto di riferimento, un faro, un capo da seguire. L’azione del rim. può aiutare il paz. a uscire dal suo stato patologico e a vedere l’ingiustizia dove veramente c’è.] PHOSPHORUS. [Sofferenza e pianto riservato. Condivide il dolore altrui fino a piangere con chi soffre. Bambini molto sensibili, abbracciano tutti, vorrebbero abbracciare il mondo; guardano incuriositi e osservano tutto; generosi, non tengono nulla per loro. Ama il bello; si perde nella contemplazione del bello; gusto per l’arte; raffinatezza intellettuale (è il paz. che durante il colloquio si siede di fronte all’omeopata puntando confidenzialmente i gomiti sulla scrivania).] PLATINA. [Donna altezzosa, narcisista, piena di sé. Culto del proprio corpo. Vanitosa; sprezzante, convinta di essere di rango superiore e nobile. Molto passionale. Orgoglio; convinta dei propri meriti e qualità; ambiziosa. Gelosia. Poca propensione verso i bambini: impegnano troppo, possono ostacolare le realizzazioni. Umore isterico, a sbalzi. Molte paure.] PULSATILLA. [Persona (prevalentemente di sesso femminile) assai dolce, anche adulatrice. Ha il carattere mentale di non fare del male, di non essere crudele. Vuole le coccole, la comprensione e la consolazione. Lamenta la mancanza di attenzioni e d’affetto; vuole conferme e rassicurazioni. Pianto facile, non riservato. Mutevole nell’umore e nei sintomi fisici.] RHUS TOX. [Paz. in cui predomina l’attività, il lavoro, il fare, quasi come una fuga per non dover star fermo a pensare. Il lavoro è una ragione di vita. Rigidità a tutti i livelli: incapacità di rilassarsi e di forti espressioni affettive. Rigidità e chiusura, da cui derivano angosce, idee fisse, superstizioni. Soffre molto durante la malattia se non può muoversi: è nella sua natura il miglioramento col movimento e con i continui cambi di posizione.] SEPIA. [Donna che vive il conflitto tra l’essere donna e l’essere madre o moglie. È apatica, non fa molto e si lascia andare; non vede scampo, vede tutto nero (come il suo frequente colore nel vestire). Sensibile alla musica: l’aiuta a stemperare i suoi problemi. Fare sport e sptt. ballare la fa star bene. Apprezza camminare con la pioggia; ballerebbe sotto la pioggia. Rancorosa. Parlando dei suoi problemi si affligge ancor di più.] SILICEA. [Timidezza; in pubblico non apre bocca. Bimbo molto sensibile, timido e riservato in pubblico, non si pone in prima linea; se gli vengono poste delle domande, bisbiglia la risposta alla mamma. Paz. gentile e cortese, ma all’occorrenza spinge via, ti sbatte fuori, ti sradica. Può essere una persona molto egoista. Non sopporta il linguaggio grossolano né gesti volgari. Ha paura di tutto ciò che è appuntito e degli spilli.] **15-30 CH, dose, il giorno prima di importante impegno in pubblico, esame, conferenza ecc.** STAPHYSAGRIA. [Suscettibile, ha la coda di paglia. Puntualizzatore, sempre attento a rilevare una parola detta male, una virgola fuori posto. Però è anche solitamente una donna gentile, garbata nel tentativo di attirare la simpatia degli altri; tanto dolce da non sapersi difendere e finisce per interiorizzare le sue sofferenze.] SULPHUR. [Gli piace filosofare. Sapientone, sa tutto lui, non ha bisogno di imparare niente dagli altri; ma sa anche essere adulatore. Per contro può essere un trasandato, un barbone che se ne frega della società e si ripiega in se stesso dentro i suoi problemi di pelle e di eczema.]


aspetto temperamentale e morale

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TARENTULA HISPANICA. [Paz. intelligente, irrequieto, frettoloso. Molto attivo; laborioso; svolge le cose con diligenza, ma spesso le fa di nascosto, senza renderne conto, con circospezione. Astuto, furbo. Mente. Ruba. Desiderio di musica, sptt. molto ritmata e sincopata, di ballare, di dipingere.] THUJA. [Paz. che vogliono stare al centro del fatto, vogliono controllare tutto, eccessivamente scrupolosi fin da bambini. Sono spesso paz. tristi, con idee ossessive. I bambini parlano spesso di argomenti di morte, ci girano attorno. Paz. difficile da prendere, da capire, è piuttosto viscido.] TUBERCULINUM. [Paz. molto mistico; pudico, non facile a spogliarsi. Desiderio di viaggiare legato alla voglia di cambiare, come “disincarnarsi”. È uno spirito cosmopolita. Può essere una persona per niente brava.] VERATRUM ALBUM. [Dittatorialità; supponenza. Si credono di essere dei figli di Dio; spesso si tratta di imprenditori altezzosi, con atteggiamenti scortesi e arroganti, facilmente offensivi, fortemente radicati nelle loro opinioni, ambiziosi e collerici. Paz. distratto e assorto nei propri pensieri. Frettoloso nei gesti e nelle parole. Bambini precoci, iperattivi, poco inclini all’obbedienza. Freddezza delle emozioni; religiosità fino al delirio. Difficoltà a mettersi in sintonia con gli altri; c’è Dio e lui, poi gli altri che non significano niente e possono anche andare alla rovina. Duro con gli inferiori e amabile con i superiori. Infine è un vile che ha paura di perdere la sua posizione, il futuro, la salvezza.] ZINCUM. [Paz. che in famiglia urla continuamente, abbaia come un cane. Bimbo che ha paura del cane arrabbiato sulla scorta dei vissuti familiari. Paz. incontentabile; agitato; sembra che abbia argento vivo addosso. Quando è ammalato è sempre depresso. Riferisce i segreti che gli sono stati confidati.]

2) COMPAGNIA 

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AETHUSA. [Desiderio di compagnia, pur essendo un paz. ansioso, irritabile, che vive uno stato di inadeguatezza e di incomunicabilità con la società attorno a lui. La necessità di comunicare i suoi sentimenti profondi lo spinge verso attività di assistenza sociale e, se ciò non gli è possibile, allora si dedica agli animali: li accoglie in casa, li protegge con amore e con forza; arriva a lasciare sostanze a loro più che ai congiunti.] ACONITUM. [Desiderio di compagnia. Desiderio alternato con avversione, in base agli stati d’animo, alla caratteristica agitazione fisica e mentale e ai momenti di paura.] AMBRA. [Avversione per la compagnia, disturbato e aggravato dalla presenza di altri, sptt. se estranei. Sintomi mentali aggr. dalla presenza di altri; si sente a disagio. Non gli piace che gli si sorrida perché col sorriso si mostrano i denti che fanno paura. Avversione alla presenza di qualcuno in casa quando deve andare in bagno. Il bimbo rifiuta il vasino se la mamma o la tata sono presenti, si nasconde per i bisognini e può diventare stitico.] ANACARDIUM. [Avversione per la compagnia.] APIS. [Desiderio di compagnia.] ARGENTUM NITRIC. [Desiderio di compagnia. Stato di ansia in solitudine, migl. in compagnia.] ARNICA. [Avversione alla compagnia quando sta male. Resta cupo, taciturno con i suoi dolori, manda via il dottore. Desiderio di solitudine, vuole essere lasciato solo; imbronciato, scontroso, non vuole che gli si parli.] ARSENICUM ALBUM. [Desiderio di compagnia. Aggr. dei sintomi quando si trova solo. La sua angoscia lo porta a voler stare con gli altri; ha paura di stare da solo e sptt. di rimanere solo.] BAPTISIA. [Paz. depresso, confuso, smarrito nelle idee e nell’eloquio, ancor più al risveglio del mattino. La confusione lo porta ad avere l’impressione di essere slegato, con parti del corpo staccate, separate.] BELLADONNA. [Quando sta bene è di compagnia, soave, buono, benevolo. Ma quando sta male amplifica le sue sofferenze, diventa irritabile, scontroso, pauroso e sospettoso in cui anche le parole di conforto sembrano inganni, non vuole essere toccato, caccia via tutti, picchia e morde.] BARYTA CARBONICA. [Avversione alla presenza di estranei. Sente di stare meglio quando è solo. Il paz. riconosce i suoi limiti e si chiude in se stesso, timido, poco risoluto, con paura di essere schernito dagli altri.] BISMUTHUM. [Desiderio di compagnia. Ha paura di stare da solo. Paura della morte. Irrequietezza ansiosa.] BRYONIA. [Si sente a disagio quando è fuori di casa, in un ambiente estraneo.] CALCAREA ARSENICOSA. [Desiderio di compagnia. Ansia; grande depressione.] CALCAREA CARBONICA. [Desiderio di compagnia, se non è in fase di scontentezza e apatia. Lavora e agisce in gruppo.] CARBO ANIMALIS. [Desiderio di stare da solo, non in compagnia. Paz. che sente molto la nostalgia di casa.]

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vademecum di omeopatia

CARBO VEGETABILIS. [Avversione alla presenza di estranei.] CAUSTICUM. [Desiderio di protezione; la compagnia può trasmettere la sensazione di protezione.] CHINA. [Avversione alla compagnia in paz. debilitato, astenico e irritabile, ipersensibile ad ogni fattore esterno.] CICUTA. [Avversione per la compagnia se si tratta di estranei. Infastidito alla vista della gente.] COCA. [Timidezza, senso di vergogna e di inadeguatezza a stare in società. Ama stare da solo e nell’oscurità.] CONIUM. [Avversione alla compagnia di estranei. Però ha paura di stare da solo. Avversione a stare in compagnia in corso di mestruazioni.] CROTALUS CASCAVELLA. [Avversione e paura a stare solo di notte; timore di restare da solo a lungo.] CYCLAMEN. [Solitudine quando è afflitto da insoddisfazione. Isolamento e pianto in solitudine, non cerca consolazione.] DROSERA. [Bisogno di compagnia, ma ha una certa avversione a formare amicizie.] Simbolicamente, come pianta carnivora è un vegetale che diventa “animale”. DULCAMARA. [Sta in compagnia, ma la sua forte personalità domina tuta la scena in famiglia e con gli amici. Organizza e gestisce tutto lei.] ELAPS. [Desiderio di compagnia pur essendo una persona introversa. Paura di stare da solo. Solitario che ha bisogno di stare in compagnia. Migl. restando in compagnia.] FERRUM METALLIC. [Se sta in compagnia non lega molto. Avversione ad avere amici intimi.] FORMICA. [Persona estremamente gaia. È un compagno gradevole, piacevole, socievole.] HEPAR. [Desiderio di compagnia. Migl. in compagnia. Aggr. quando si trova solo.] HYOSCIAMUS. [Desiderio di compagnia. Paz. loquace. Teme la solitudine. Può tuttavia desiderare di restare da solo.] IGNATIA. [Pianto riservato, solitario. Carattere spesso volubile e contradditorio. Sintomi paradossali. Avversione a piangere in presenza d’altri.] IODUM. [Avversione alla compagnia di estranei. Avversione a formare legami di amicizie intime.] IPECA. [Paz. che si sente male in mezzo alla gente; si sente estraneo. Brontolone, del tipo “lasciami stare”.] KALI CARBONIC. [Desiderio di compagnia.] KALI SULPHURIC. [Avversione alla compagnia.] LAC CANINUM. [Desiderio di compagnia.] LACHESIS. [Desiderio di stare da solo per rilassarsi abbandonandosi alla propria fantasia. Logorroico in compagnia; ama parlare sempre di se stesso.] LYCOPODIUM. [Avversione alla compagnia di persone estranee. Sente di stare meglio quando è solo; ha desiderio di compagnia, ma allo stesso tempo la rifiuta; è un problema di insicurezza, di dubbi, pensa di non essere all’altezza della situazione; può avere paura della solitudine. Ha bisogno di affetto ma non sa amare.] NATRUM CARBONIC. [Avversione alla compagnia di estranei. Avversione ad avere amici intimi. Sta meglio quando è solo, ma ha paura di trovarsi da solo.] NATRUM MURIATIC. [Desiderio di solitudine; sente di stare meglio quando è solo. Avversione alla compagnia. Avversione alla presenza di qualcuno quando deve urinare. Vuole farsi gli affari suoi; la presenza di una compagnia può comportare delle restrizioni. Avversione alla compagnia durante la gravidanza.] NUX VOMICA. [Solitamente non sta da solo; il senso della giustizia lo porta a operare con altri. Desiderio di esser lasciata da sola durante le mestruazioni.] PALLADIUM. [Ama la società. Brillante quando sta in compagnia. Sta volentieri in mezzo alla gente: migl. in mezzo alla gente, con la socialità. Grande amor proprio che lo spinge verso la ricerca di essere ammirato e sptt. adulato. Soffre quando la festa è finita.] PHOSPHORUS. [Bisogno di compagnia, sptt. quando è preso da sensi di angoscia o timore di essere ammalato. Aggr. quando si trova solo. Ricerca di simpatia. Ha bisogno del contatto fisico, abbraccia in modo spontaneo. Paura della solitudine; può desiderare la solitudine in condizioni di calo affettivo.] PLATINA. [Desiderio di solitudine nei momenti di depressione, di malinconia e durante le mestruazioni.] PULSATILLA. [Avversione alla compagnia. Non vuole nessuno attorno quando ha la febbre, seppur gradisca di solito coccole e consolazione. Piange in presenza d’altri e vuole essere consolata.] SELENIUM. [Avversione a stringere amicizie intime.] SEPIA. [Sente di stare meglio quando è solo. Sta bene quando è solo, ma ha paura di trovarsi da solo. Apatia, indifferenza e freddezza cui segue forte incapacità di amare. Desiderio di stare da sola durante le mestruazioni.]


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STAPHYSAGRIA. [Avversione alla compagnia. Ma quando è in compagnia ama parlare sempre di se stesso.] STRAMONIUM. [Avversione alla compagnia di estranei. Desiderio di compagnia in corso di mestruazioni. Paz. che ha paura della solitudine. Desiderio di compagnia di notte.] SULPHUR. [Ama filosofare e tirarsela un po’ quando è in gruppo. Quando non gradisce la compagnia non sopporta nessuno.] TARENTULA HISPANICA. [Sta in compagnia, con musica e ritmo. Quando perde parte della sua grande energia vuole stare da solo, non vuole più nulla, resta in silenzio con avversione al contatto.] THUJA. [Avversione alla compagnia di estranei.] VERATRUM ALBUM. [Avversione alla compagnia. Amabile con i superiori e le persone importanti. Cerca protezione sociale nella compagnia, l’amicizia protettiva, la benevolenza e il favore dei potenti.]

Indifferenza, apatia e indolenza           

AMBRA. [Indifferenza per ogni cosa. Apatia. Paz. fortemente timido.] ANACARDIUM. [Indolenza, indifferenza; incapacità di provare emozioni positive.] CALCAREA CARBONICA. [Apatia tanto sul piano fisico quanto intellettivo.] FLUORICUM ACID. [Sentimento di indifferenza verso le persone amate; sintomo più frequente tra gli uomini. Materialista. Amore fuori dalle responsabilità, senza impegno.] GRAPHITES. [Inclinazione apatica tanto sul piano fisico quanto intellettivo.] HELLEBORUS. [Apatia; indifferenza; torpore e stato depressivo.] MURIATICUM ACID. [Apatia. Torpore e sonnolenza in condizioni generali di grande debolezza.] PHOSPHORICUM ACID. [Indifferenza verso il mondo esterno. Apatia. Apatia da depressione psichica.] SELENIUM. [Apatia; distacco dall’ambiente circostante; irritabile, di umore cupo. Apatia da depressione psichica.] SEPIA. [Indifferenza verso le persone care, bambini, marito, amici, o nei riguardi della propria casa. Prova una forma di ripugnanza e di alienazione. Sintomi che si ritrovano, più di frequente, nelle donne.] VERATRUM ALBUM. [Indifferenza fino all’avversione verso il marito e i figli.]

3) ORGOGLIO ED ECCESSO DI AUTOSTIMA          

ARSENICUM ALBUM. [Atteggiamento impettito; “sulle sue”.] CALCAREA CARBONICA. [Egotismo, auto-compiacimento.] CHINA. [Ha sempre ragione; quando gli capita di sbagliare è sempre per “colpa degli altri”.] CICUTA. [Eccessiva autostima; disprezza e snobba gli altri. Sospetto fino all’isolamento.] LYCOPODIUM. [Paz. che può avere un basso livello di autostima per via del poco coraggio e dell’insicurezza di riuscire negli obiettivi, ma tuttavia fortemente orgoglioso e altezzoso, borioso; pretenzioso. Compiacimento, egotismo.] PALLADIUM. [Orgoglioso dopo essersi sentito offeso; vuole essere lusingato. Egotismo.] PLATINA. [Eccessiva autostima. Donna altezzosa e superba. Orgoglio. Egocentrismo; aria di disprezzo per gli altri.] SILICEA. [Egotismo; eccesso di autostima.] SULPHUR. [Sapientone; sicuro di sé; snobba gli altri. Altezzoso. Egotismo.] VERATRUM ALBUM. [Altezzoso; si crede superiore a tutti. Ambizioso. Eccesso di autostima; compiacimento; “se la tira” persino durante la gravidanza.]

Tenere il muso 

ACONITUM – APIS – ALUMINA – ARNICA – ARSENICUM ALBUM – CALCAREA CARBONICA – CIMICIFUGA – CARCINOSINUM – CAUSTICUM – IODUM – KALI NITRIC – LACHESIS – LYCOPODIUM – NATRUM MURIATIC – NATRUM NITRIC – NITRICUM ACID – NUX VOMICA – PLATINA – PSORINUM – PULSATILLA – SEPIA – SULPHUR – STAPHYSAGRIA – TUBERCULINUM – VERATRUM ALBUM.

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vademecum di omeopatia

4) GELOSIA              

APIS. [Gelosia. Disturbi mentali e morali derivati da una situazione di gelosia.] ARSENICUM ALBUM. CALCAREA CARBONICA. [Marito buono ma geloso della moglie, al punto da diventare brutale e picchiarla.] CALCAREA SULPHURICA – CROTALUS CASCAVELLA. ELAPS. [Gelosia. Senso di possesso per certe cose personali.] HYOSCIAMUS. [Gelosia. Gelosia che porta a disturbi nell’equilibrio psichico; vera e propria paura che qualcuno gli porti via qualcosa che gli appartiene e di cui è geloso. Gelosia alla nascita di un fratellino. Gelosia con rabbia; può arrivare a commettere un crimine.] LACHESIS. [Gelosia aggressiva; diventa brutale e violento a motivo di gelosia, può arrivare al crimine.] MEDORRHINUM. NUX VOMICA. [Molto geloso, nonostante il suo orientamento verso la giustizia. Brutale con il coniuge a motivo di gelosia. Disturbi morali e mentali causati da gelosia.] ORIGANUM – PLATINA. PULSATILLA. [Gelosia, in maniera moderata ma che spinge la paz. fino al pianto. Disturbi mentali a motivo di gelosia.] STAPHYSAGRIA. STRAMONIUM. [Gelosia violenta; spacca tutto, è distruttivo. Accusa la moglie di infedeltà. È un paz. guidato dalle sue tremende paure che portano a reazioni di violenza: quando ha paura vigila e controlla tutto e su tutti; si spaventa tremendamente; sente la morte dentro.] TARENTULA HISPANICA. [Forte gelosia; gelosia e agitazione.]

5) CODARDIA 

ACONITUM – AMMONIUM CARBONIC – BARYTA CARBONICA – BRYONIA – CHINA – GELSEMIUM – LYCOPODIUM – NUX MOSCHATA – OPIUM – PULSATILLA – SILICEA – STRAMONIM – VERATRUM ALBUM.

6) ATTITUDINE AL LAVORO     

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APIS. [Fortemente attivo e pratico. Molto orientato al lavoro, quasi a diventare una mania.] AURUM METALLIC. [Industrioso; mania per il lavoro.] BARYTA CARBONICA. [Industrioso; grande lavoratore, in modo particolare prima delle mestruazioni.] BELLADONNA. [Industrioso, efficace, lavora duro.] CALCAREA CARBONICA. [Responsabilità, senso del dovere e ostinazione spingono il paz. a dedicarsi al lavoro per non sfigurare. Il paz. può avvertire facilmente una condizione di affaticamento mentale o fisico per l’applicazione, da cui può derivare una certa avversione per il lavoro e per lo sforzo. Donna particolarmente attiva prima delle mestruazioni.] CALCAREA PHOSPHORICA. [Paz. particolarmente attivo e industrioso dopo il coito; donna assai attiva prima delle mestruazioni.] CHINA. [Poco realizzatore, perde il brio e si disamora dei suoi progetti. Non porta a compimento i lavori neppure quelli quotidiani. Ha sempre in testa il tema del fallimento nelle cose che deve fare, piccole o grandi che siano; ribalta sugli altri le proprie incapacità. È migl. dall’occupazione se il lavoro gli riesce.] COFFEA. [Industrioso; mania per il lavoro.] DROSERA. [Perseveranza, ostinazione nel portare avanti i propri progetti.] FERRUM METALLIC. [Paz. astenico, anemico, soggetto a vertigini mattutine; migl. dall’occupazione, anche solo piccole attività concorrono a farlo star meglio.] HYOSCIAMUS. [Buon lavoratore. Donna particolarmente attiva prima delle mestruazioni.] GELSEMIUM. [Paz. insicuro, non lotta, quindi avversa l’idea del lavoro e del movimento. Non agisce o fa il meno possibile per non rischiare di sbagliare.] GLONOINUM. [Scarsa disposizione per il lavoro in soggetto stanco, molto irritabile, intollerante ad essere contrariato, sofferente di frequenti cefalee.]


aspetto temperamentale e morale

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GRAPHITES. [Pigro; disgustato dal lavoro, ma spesso non ce la fa con la memoria; è vago, non sa decidere.] GUAIACUM. [Scarsa disposizione a lavorare.] IGNATIA. [Buon lavoratore. Donna particolarmente attiva prima delle mestruazioni.] IODUM. [Indaffaratissimo; sempre in movimento, non necessariamente per volontà di lavorare ma per un fatto di irrequietezza e ansia; sposta e ripone le cose.] LACHESIS. [Grande lavoratore dal mattino alla sera. Donna particolarmente attiva prima delle mestruazioni.] LYCOPODIUM. [Migliorato dall’attività; cerca di mantenersi occupato, anche se i suoi dubbi lo spingono a cercare di essere più perfezionista e di stare sempre all’erta; spesso è sopraffatto da scarsa fiducia sulle proprie capacità di riuscita. Importanza del lavoro ai fini della carriera. Ansia per motivi di carriera.] NUX VOMICA. [Stacanovista. Il lavoro prima di tutto. Superlavoro. Non vuole perdere tempo. Competitivo; impegnato per il successo.] OLEANDER. [Migl. con l’attività; stato di eccitazione e di esaltazione quando lavora.] PICRICUM ACID. [Non ha inclinazione per il lavoro, per mancanza di forza di volontà; sensazione di stanchezza, incapacità a mantenere l’attenzione.] RHUS TOX. [Il lavoro diventa una ragione di vita come una reazione a un’angoscia di fondo. Il lavoro inteso come fare, come un dovere, un obbligo, una sorta di destino o condanna.] SEPIA. [Donna laboriosa, riordina spesso la casa, ma se ne lamenta, ne soffre, insoddisfatta, fino all’indifferenza, all’apatia. Proietta poi le sue rimostranze sui familiari, sptt. sul marito. Particolarmente attiva prima delle mestruazioni.] SULPHUR. [Avversione al lavoro. Resta inattivo e ozioso. Gli piace che altri provvedano alle sue comodità.] TARENTULA HISPANICA. [Industrioso; mania per il lavoro; lavora molto, in continuazione; lavora due turni filati (giorno e notte). È un superattivo; pensa, scrive, guida, tutto è fatto velocemente; pretenderebbe di vedere gli stessi ritmi anche negli altri.] TUBERCULINUM. [Industrioso; mania per il lavoro.] VERATRUM ALBUM. [Impegno e industriosità visti come mezzo per mettersi in evidenza agli occhi di chi conta in alto. Donna particolarmente attiva prima delle mestruazioni.] ZINCUM. [Veloce nello svolgimento delle cose; non vuole perdere tempo, non interromperebbe un’attività neppure per andare a far pipì.]

<> Uno sguardo sul Synthesis, pone in evidenza che un po’ tutti i rim. danno dei segnali di pigrizia a diversi livelli e in condizioni e modalità assai varie. Addirittura i pigri sembrano essere abbondantemente più numerosi dei grandi lavoratori. In nessuno dei due gruppi emerge il peggiore dei pigri o il più manico per il lavoro (nessun 4° grado). Vedi la rubrica: Mente, Industrioso, mania per il lavoro; Mente, Pigrizia. <> Si invita inoltre il lettore a consultare una buona Materia Medica Omeopatica e scoprire le più importanti caratteristiche di ogni rimedio (“personaggio”) indagando in modo particolare tra i paragrafi dei sintomi generali e mentali.

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TRAUMI E FERITE 1) TRAUMI IN GENERALE 2) COMMOZIONE, SHOCK CEREBRALE E STATO CONFUSIONALE POST-TRAUMATICO 3) TRAUMI OCULARI 4) FERITE E MORSI 5) TETANO Commozione. Sindrome clinica conseguente a trauma cranico, caratterizzato da transitoria perdita di coscienza a cui si accompagnano malesseri vegetativi quali dispnea, pallore, ipotensione, sudorazione. Al ripristino della coscienza possono verificarsi nausea con vomito e vertigini, cefalea persistente o discontinua, disturbi della memoria. Distorsione. Lesione traumatica articolare (p. es. caviglia, ginocchio) caratterizzata da un allontanamento temporaneo dei capi articolari. Sono presenti dolore, tumefazione articolare e periarticolare, limitazione funzionale. Lussazione. Lesione traumatica articolare (p. es. spalla, gomito, anca, mandibola) caratterizzata da un allontanamento permanente dei capi articolari. Sono presenti dolore, deformità della parte colpita, impotenza funzionale. Slogatura. Termine comune utilizzato per indicare un evento traumatico lieve o che può comportare distorsione o lussazione articolare. Stiramento. Lesione riferibile ai legamenti o a i muscoli. Può essere più o meno severa fino alla vera e propria lacerazione. In termini comuni si parla spesso di strappo muscolare (in seguito a uno sforzo o a un trauma da attività sportiva); al dolore può aggiungersi stravaso di sangue.

1) TRAUMI IN GENERALE <> In linea di massima i traumi contusivi, le lesioni e le ferite vengono riferite prevalentemente alle sedi. • • • • • • • •

Ghiandolare: CONIUM – IODUM… Muscolare e tessuti molli: ARNICA – BELLIS – CONIUM – RHUS TOX… Periostio: RUTA… Nervi: ARNICA – HYPERICUM – NATRUM SULPHURIC… Tessuti fibrosi, tendini, legamenti: ANACARDIUM – CALENDULA – RHUS TOX – RUTA… Testa, cranio: ARNICA – NATRUM SULPHURIC. Torace e mammelle: ARNICA – BELLIS… Testa e cute, nell’insolazione e nell’eritema solare: v. i cap. CUTE; TESTA

<> Nelle fratture il rim. dovrebbe essere assunto quotidianamente (5 gran./gtt.) per alcune settimane a diluizione media. <> Per accelerare la saldatura del callo osseo: **Calcarea phosphorica 200 CH, dose sett., per 3-4 v. oltre a: Ruta o Symphytum, diluizioni basse, 5 gran./gtt., 2 v. al dì, per 15-20 giorni, o dose sett. 30 CH, per 3-4 v.** <> Per il riassorbimento di un idrartro traumatico: **Arnica 9 CH, 5 gran. mattina e sera, oltre ad Apis 9 CH e Bryonia 9 CH, gran./gtt. ogni ora, alternativamente, diradando col miglioramento** <> Per maggiori approfondimenti sulle caratteristiche patogenetiche dei rimedi, sulle modalità reattive, la sensibilità al dolore, la disposizione fisica e mentale al recupero post-traumatico, e per facilitare un’analisi differenziale tra i rimedi citati, torna sempre utile consultare una Materia Medica Omeopatica.

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vademecum di omeopatia

ACONITUM. [Traumi improvvisi, violenti, accompagnati da dolore insopportabile che provoca agitazione ansiosa, paura di conseguenze e paura di morire. Trauma con forte spavento: ha visto la morte in faccia. Conseguenze dopo episodio di forte spavento e paura.] APIS. [Trauma con manifestazioni di dolore pungente, bruciante, aggr. dal caldo, migl. dal freddo o con applicazioni fredde; edema e arrossamento di aspetto lucido attorno alle parti colpite. Limita l’edema; favorisce il riassorbimento di stravasi e idrartri.] **9 CH, gran., ripetuti ravvicinati** ARNICA. [Traumi e contusioni in genere, in qualunque sede, come primo e tempestivo rim. Trauma cranico; trauma con fratture; trauma che coinvolge i capillari, con stravasi ematici che generano ecchimosi di colore blu/nero; stadio acuto di contusioni dolorose dei muscoli e del sottocutaneo con sensazioni di indolenzimento. Scosse. Trauma dei nervi o amputazione. Coccigodinia in seguito a trauma al coccige. Lenisce il dolore, accelera il riassorbimento di stravasi e idrartri, impedisce il formarsi di nuovi ematomi, limita il gonfiore. Non indicato per le ferite, né si applica sulle ferite aperte. Lussazioni in varie sedi, sia per violenza del trauma sia per movimento improprio, p. es. la mascella. Distorsioni, condizione dolorosa, ematoma, infiammazione, in cui può essere seguito da Rhus tox, oppure da Ruta se, oltre al dolore e alla debolezza tendinea, compaiono dei nodulini attorno ai tendini. Dolori muscolari dopo eccessive fatiche o attività sportive. Conseguenze di lungo periodo dopo trauma. Irritabilità durante la sofferenza; nel suo dolore Arnica non vuole essere neppure toccato. Aggr. col freddo e col tempo umido.] **9 CH e oltre, alcuni gran. ogni 15 min. nel primo stadio acuto, poi ogni ora, diradando via via** BELLIS. [Danni derivati da traumi a interessamento dei tessuti profondi accompagnati da congestione venosa con ecchimosi dolenti al tocco; gonfiore dei linfonodi in regione prossima alla parte traumatizzata. Freddezza degli arti dopo un trauma. Traumi ai tessuti dopo intervento chirurgico profondo. Traumi degli organi pelvici e del seno con formazione di noduli duri, dolori da arto fantasma. Storte e stiramenti. Sensazione di contusione.] BERBERIS. [Contusioni con interessamento dei reni.] BRYONIA. [Frattura o distorsione caratterizzate da dolore lancinante al minimo movimento. Lussazioni delle articolazioni della caviglia. Alleviato dalla pressione locale o poggiando sulla parte affetta. Dolori prolungati a causa di trauma articolare in cui può seguire ad Arnica dopo la fase iniziale, o associato e alternato ad Apis nel dolore accompagnato da edema.] **9 CH, gran., ogni ora, diradando** CALCAREA CARBONICA. [Ripetute distorsioni alle caviglie. Lussazioni. Fratture. Casi di fragilità articolare con dolore e debolezza conseguenti a trauma in cui può seguire ad Arnica a distanza, oppure è complementare di Rhus tox al persistere della condizione di debolezza derivata dal trauma.] CALCAREA PHOSPHORICA. [Distorsioni o fratture a lenta guarigione. Rim. che facilità la riparazione dell’osso fratturato e la formazione del callo osseo, in forza della sua azione sul metabolismo del calcio e del fosforo.] **9 CH, gran. 2 v. al dì, o dose sett. 200 CH, per 3-4 v.** CAMPHORA. [Shock da esposizione al sole. Shock da traumi fisici con perdita di coscienza.] CANTHARIS. [Scottatura da fonte calda o da agenti chimici, p. es. incidente con irritazione agli occhi.] CARBO ANIMALIS. [Dolore al coccige, bruciante, sensibile alla pressione, sptt. in donne nervose dopo leggera ferita.] CARBOLICUM ACID. [Fratture ossee.] CIMICIFUGA. [Lesioni alla colonna vertebrale.] CHINA. [Perdite emorragiche significative dopo evento di trauma con ferite lacero contuse. Contusioni a carico dei reni.] COLOCYNTHIS. [Lussazione traumatica o patologica dell’articolazione dell’anca.] CONIUM. [Traumi contusivi ai genitali o alla mammella, con interessamento doloroso delle parti per successivo indurimento delle sedi di ematoma.] **7 CH, gran. 2-3 v. al dì; associare applicazioni locali di Phytolacca pomata per un lungo periodo** EUPATORIUM. [Trauma con fratture ossee. Azione lenitiva del dolore in fase acuta.] HAMAMELIS. [Traumatismi con contusione ed emorragia venosa abbondante; epistassi; contusioni paraorbitali: “occhio nero”. Strappo muscolare con possibile stravaso di sangue.] HEKLA LAVA. [Frattura ossea.] HELLEBORUS. [Trauma cranico.] LYSSINUM. [Morsicatura di animale infetto.] HYPERICUM. [Ferite da perforazione, ferite lacerate; schiacciamento di nervi o di aree riccamente innervate e che coinvolgono le terminazioni nervose, nervi sensori. Ferite alle punte delle dita e alle unghie: schiacciate, lacerate o unghia strappata. Avulsione dentaria **30 CH, gran. ogni mezz’ora, diradando** Trauma alla spina dorsale o al coccige **somministrare in maniera sollecita** Traumi al coccige, di qualunque natura, anche da sforzo nelle doglie di parto. Dolori


traumi e ferite

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pungenti, intermittenti, lancinanti, si estendono, partendo dal punto del trauma lungo il decorso dei nervi. Aggr. con il contatto e i sobbalzi. Utile nella prevenzione e nel trattamento del tetano.] IGNATIA. [Lussazioni.] KALI BICHROMIC. [Dolore al coccige o al sacro di natura traumatica, o reumatica. Dolore camminando. Aggr. stando seduto, con il coito, prima della minzione.] LACHESIS. [Frattura ossea.] LEDUM. [Traumi; contusioni paraorbitali: “occhio pesto”. Ecchimosi. Traumi ai nervi. Morsicature o punture di insetti. Ferite da oggetti appuntiti, ferite penetranti: chiodi, spine sotto le unghie, morsi di animali. Le lesioni e la regione ferita si presentano fredde. Paz. solitamente freddoloso che però prova sollievo nell’immergere la parte ferita in acqua fredda, come pure non tollera il calore del letto. Utile nella prevenzione del tetano, anche in associazione con Hypericum o Pyrogenium.] **7 CH, gran. ogni paio d’ore; o associato a Pyrogenium 5 CH, dose/gran. 1-2 v. al dì, per 2-3 gg. dopo la ferita** LYCOPODIUM. [Lussazioni. Distorsioni.] MEZEREUM. [Coccigodinia post-traumatica.] MILLEFOLIUM. [Distorsioni.] NATRUM CARBONIC. [Lussazioni traumatica o patologica delle articolazioni della caviglia. Distorsioni.] NATRUM MURIATIC. [Lussazioni. Distorsioni.] NATRUM PHOSPHORIC. [Contratture dei tendini.] NATRUM SULPHURIC. [Trauma cranico o alla spina dorsale. Trauma cranico accompagnato da perdita di memoria anche breve. Trauma cerebrale o cerebro-midollare seguito da paralisi anche breve o parziale. Trauma dei nervi o amputazione. Conseguenze di lungo periodo dopo trauma: cefalea aggr. al mattino e con l’umidità, umore triste, depressione, stato malinconico.] **30 CH, gran. 2 v. al dì, o dose sett. in base al quadro** NITRICUM ACID. [Trauma alla schiena.] NUX VOMICA. [Lussazioni traumatica o patologica delle articolazioni della caviglia.] OENANTHE. [Trauma cranico.] OPIUM. [Trauma cranico.] PHOSPHORUS. [Lussazioni. Distorsioni.] PULSATILLA. [Lussazione.] RHUS TOX. [Trauma. Traumi da sforzo; strappi muscolari. Lussazione traumatica o patologica dell’articolazione dell’anca. Distorsione. Debolezza tendinea da sforzo o dopo convulsioni. Dolore, irrequietezza, debolezza tendinea, muscolare e delle articolazioni dopo trauma. Maggiormente attivo in fase di riabilitazione, nelle sequele delle distorsioni e lussazioni, dove è complementare ad Arnica dopo il miglioramento dei sintomi più dolorosi al persistere di debolezza e fragilità articolare. Dolore migl. con la continuità del movimento.] **7-9 CH, gran. 4 v. al dì, diradando** RUTA. [Traumi ai legamenti, ai tendini, provocati da distorsioni o storte alle articolazioni, cui segue rigidità. Maggiormente attivo in fase acuta. Fratture. Contusioni, che interessano ossa, tendini, cartilagini, articolazioni. Dolore severo, persistente. Lussazione e distorsione traumatica o patologica dell’articolazione della caviglia o del polso. Coccidinia dopo trauma. Aggr. da affaticamento o sforzo, ma anche con l’immobilità per il bisogno del paz. di muoversi. Aggr. con i cambiamenti del tempo e col tempo umido.] **7 CH, gran. ogni ora, anche alternato con Arnica 9 CH, diradando** SILICEA. [Coccigodinia post-traumatica; avvertita alzandosi dalla sedia sptt. quando sta seduto a lungo p. es. alla guida.] STRAMONIUM. [Trauma cranico.] STRONTIUM. [Traumi; distorsioni facili, sptt. a polsi e caviglie, stravaso di sangue, emorragia.] SULPHUR. [Lussazione dell’articolazione della caviglia.] SULPHURICUM ACID. [Trauma dei tessuti molli; gangrena post-traumatica; segue Arnica nei traumi acuti di contusioni ed ecchimosi.] SYMPHYTUM. [Trauma contusivo alle ossa. Riparazione dell’osso dopo frattura; favorisce la formazione del callo osseo. Azione lenitiva del dolore dopo trauma a interessamento dell’osso o del periostio. Ecchimosi. Aggr. con il contatto sulle parti affette.] **5 CH, gran./gtt. 3-4 v. al dì, oppure 30 CH, dose sett. Symphytum composito pomata, applicazione locale 2-3 v. al dì, solo su cute assolutamente integra** THUJA. [Lussazione traumatica o patologica dell’articolazione dell’anca.] URTICA. [Scottature; punture e morsicature di insetti.] ZINCUM. [Trauma cranico.]

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vademecum di omeopatia

altri suggerimenti –

– –

Applicazioni locali ARNICA TM + BELLIS TM + SYMPHYTUM TM in parti uguali. **50 gtt. su una garza o fascetta, da applicare più v. al dì, sulle aree fratturate chiuse (non sulle ferite aperte)** RHUS TOX, pomata o gel. **Applicazioni locali, più v. al dì, nelle aree fratturate, per favorire il consolidamento** R55 (Reckeweg). **I����������������������������������������������������������������������������� n acuto: 10-15 gtt. ogni 10 min. con o senza acqua, diradando. Fase di mantenimento: 10 gtt. 1-2 v. al dì** R34 (Reckeweg). [Per favorire il consolidamento delle fratture. Facile disposizione alle distorsioni.] **10-15 gtt. 1-2 v. al dì, per un periodo consono**

ANNEGAMENTO 

CARBO VEGETABILIS. **7-9 CH, 1 dose unica, oppure alcuni gran. ripetuti, ravvicinati, fino alla ripresa dell’annegato**

2) COMMOZIONE, SHOCK CEREBRALE E STATO CONFUSIONALE POST-TRAUMATICO (!) Nei traumi contusivi a carico della scatola cranica è buona norma l’osservazione diretta del paz. per un paio di giorni, per la possibile evoluzione di una commozione cerebrale o del formarsi di un ematoma cerebrale progressivo. Si impone il consulto medico specialistico ospedaliero. (!) I rim. del caso vanno assunti tempestivamente, in dosi, a diluizione media, ripetute frequentemente fino allo scampato pericolo. <> Mi associo a De Chirico e ad altri, che ne hanno avuto diretta esperienza, nel dire che l’utilità di questi rimedi è comprovata e indubbia. Quando opportunamente e precocemente somministrati, i medicamenti omeopatici, possono ridurre del tutto i sintomi funzionali (tic, convulsioni, spasmi, cefalea, vertigini) e migliorare sensibilmente tanto lo stato generale (debolezza, intontimento) quanto quello mentale (variazione dello stato di umore e del carattere).  

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ACONITUM. [Disturbi in cui l’evento traumatico sia originato da un significativo episodio di spavento.] ARNICA. [Indicato sptt. per trauma cranico, commozione cerebrale conseguente a traumi con affezioni organiche; dolori nevralgici o di cicatrici post-traumatiche. Meno efficace sul piano dei disturbi mentali dopo trauma.] **Nel trauma psicologico con severo shock è utile l’uso di dose 200 CH o più alta (Dujany)** CICUTA. [Convulsioni post trauma cranico, con vertigini, spasmi muscolari a carico del collo, del viso, degli arti. Lentezza, confusione o ritardo mentale dopo trauma cranico; disturbi neurologici che perdurano: comportamenti o desideri infantili, chiede dei giocattoli.] GELSEMIUM. [Accentuazione dei sintomi e segni patogenetici tipici del rim. dopo un trauma con commozione cerebrale, spavento o shock psichico.] **9 CH, o più elevata, 5 gran. 1-2 v. al dì** GLONOINUM. [Disturbi mentali successivi a trauma cerebrale.] HELLEBORUS. [Torpore mentale improvviso e confusione da trauma cranico. Momenti di debolezza, sospiri, balbettamento, urla involontarie.] HYPERICUM. [Sequele di trauma cerebrale, con ferite che hanno coinvolto terminazioni nervose e nervi sensori. Sequele da commozione, p. es. nausea, senso di vertigine, cefalea e nevralgie.] NATRUM SULPHURIC. [Sequele di trauma cerebrale o cerebro-midollare. Sindrome dei traumatizzati cronici: cefalea, vertigini, insonnia, disturbi della memoria, disturbi mentali. Insorgenza di convulsioni dopo trauma cranico, o altri disturbi dopo trauma alla spina dorsale. Colpi alla testa, edema cerebrale.] **30 CH, dose sett. per un periodo piuttosto lungo. Anche associato a gran. quotidiani di Arnica e Hypericum** OENANTHE. [Convulsioni da trauma cranico.] OPIUM. [Convulsioni, insonnia, tremori, enuresi, ritenzione urinaria, provocati da spavento o trauma. Aggr. delle condizioni generali dopo spavento. Aggr. ricordando l’evento.] PHOSPHORUS. [Torpore mentale da trauma.]


traumi e ferite

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STRAMONIUM. [Sequele da colpo di sole, spavento, vaccinazione, meningite.] STRONTIUM. [Collasso, debolezza, prostrazione post-operatoria.] ZINCUM. [Contrazioni, convulsioni da trauma cranico; anche da soppressione delle eruzioni.]

3) TRAUMI OCULARI 

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ARNICA. [Traumi contusivi, sptt. all’orbita. Decorso pre e post-operatorio.] **Sono proponibili immediate assunzioni a diluizione alta, eventualmente ripetute nelle successive 12-24 ore. Potranno seguire diluizioni medio-basse di Hypericum o Ledum o Hamamelis, ripetute ravvicinate, per i successivi 2-3 gg. in base all’andamento clinico** BRYONIA. [Cefalea persistente accompagnata da vomito in seguito a traumi oculari, terapia o intervento operatorio. Aggr. al minimo movimento degli occhi.] HAMAMELIS. [Contusioni paraorbitali: occhio nero con emorragia diffusa anche in profondità o nella retina. Ecchimosi, emorragie, con occhio congesto e dolente con sensazione di tensione o di scoppiare.] **5-7 CH, gran. ogni 2-3 ore** HYPERICUM. [Trauma da ferita, lacerazione, perforazione, schiacciamento, con diretto interessamento dei centri nervosi. Dolore lacerante intermittente.] IGNATIA. [Dolori violenti che dagli occhi si irradiano alle tempie dopo terapia post-traumatica o intervento operatorio.] LEDUM. [Trauma contusivo periorbitale: occhio pesto; ferite da oggetto appuntito, con distacco della retina. Emorragia post-operatoria. Dolore violento e persistente. Migl. con applicazioni fresche.] **5-7 CH, gran. ogni ora, anche alternato con Arnica** RHUS TOX. [Dolori severi, a scoppio, avvertiti nel cranio, successivo a trauma o a intervento operatorio agli occhi.] RUTA. [Trauma contusivo agli occhi con ecchimosi orbitale e all’osso frontale. Dolore severo e persistente. Sensazione di bruciore, migl. con il fresco. Disturbi da affaticamento oculare; fastidio per eccessiva luminosità.] **7 CH, 5 gran. 2 v. al dì** SYMPHYTUM. [Trauma contusivo all’occhio o all’orbita.] THUJA. [Dolori pungenti con impressione come di un chiodo conficcato nelle tempie, dopo trauma oculare o intervento operatorio.]

4) FERITE E MORSI 

CALENDULA. [Sanguinamento dopo una ferita esterna dovuta a taglio o lacerazione. Ferite aperte, lacerate, sanguinanti. Tintura o soluzione per applicazioni esterne lenitive. Disinfetta e rimargina le ferite aperte. Azione antisettica, antalgica, cicatrizzante. Favorisce e accelera la guarigione delle ferite e delle abrasioni. Lenitivo per il dolore nel post-operatorio.] **Nelle ferite semplici: usare basse diluizioni, 5 CH, gran./gtt. ogni paio d’ore. Nelle ferite infette: usare alte diluizioni. Uso di TM: diretta nelle piccole ferite o in rapporto TM/acqua 1:4 o 30 gtt. in mezzo bicchiere di acqua tiepida/ calda lavando e facendo impacco; può seguire applicazione di pomata** ARNICA. [Favorisce il riassorbimento di stravasi. Lenisce il dolore. Accelera il recupero. Riattiva i tessuti molli offesi. Applicazione di lozione, soluzioni a spruzzo, olio, pomata, sulle distorsioni, fratture delle piccole ossa, ecchimosi. Non si effettua applicazione topica sulle ferite aperte, in quanto l’Arnica, con il riassorbimento, porterebbe anche un rapido diffondersi dei batteri eventualmente presenti favorendo possibili infezioni.] HYPERICUM. [Piccole ferite, tagli, lacerazione, punture, schiacciamento, piaghe. Dolore moderato, intermittente.]

Precauzione dopo ferite prevedibilmente pericolose con utensili o oggetti sporchi o arrugginiti  

PYROGENIUM. **5 CH, 5 gran. immediatamente, seguito a distanza di 2 ore da Hepar 30 CH. Ripetere dopo 12 ore** ECHINACEA, gtt. o sciroppo.

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Questo libro è un manuale pratico e facile da consultare, che ci av-

Alfredo Mandice si è laureato in Peda-

vicina all’universo degli innumerevoli sintomi di uomini e donne, bam-

gogia, indirizzo Sociologico, presso

bini e anziani. Con l’approccio qui proposto siamo lontani dai proto-

l’Università di Torino. Ha conseguito

colli della Medicina Ufficiale e vicini all’uomo inteso come individuo da indagare nella sua interezza, in cui le sensazioni, i gusti alimentari, il modo di muoversi o riposare, di relazionarsi, di vivere la sessualità, di manifestare i propri disagi e la propria gioia sono essenziali.

il diploma in Omeopatia unicista dopo aver frequentato il quadriennio di studi presso l’Istituto di Ricerche Mirdad

Sintomi dimenticati e non indagati perché ininfluenti per la medicina

di Torino, correlando tali studi con ul-

allopatica diventano fondamentali nell’approccio omeopatico che

teriori percorsi formativi e approfondi-

richiede studi approfonditi ma anche intuizione e una visione globale

menti di materia medica e assistenza

dell’individuo che chiede aiuto. L’osservazione e il colloquio così spes-

socio-sanitaria.

so trascurati diventano la chiave per riconoscere chi si ha di fronte:

Ha partecipato a numerosi incontri

una Pulsatilla, un Nux vomica, un Silicea… Il libro è strutturato in oltre cento argomenti principali presentati in ordine alfabetico. La caratteristica fondamentale di questa impostazione

seminariali e congressi sotto la guida di omeopati di fama internazionale, tra cui Grandegeorge, Petrucci, Her-

si regge sul fatto che tutti i disturbi facenti parte di un tema o patologia

mann, Herscu.

sono ritrovabili e trattati all’interno dello stesso capitolo e non distan-

Da oltre dieci anni si dedica prevalen-

ziati in osservanza dell’ordine alfabetico di ogni singolo sintomo (per

temente a studi e ricerche nel campo

esempio, eczema, psoriasi e vitiligine sono raggruppati sotto lo stesso

omeopatico.

argomento, “Cute”, evitando al lettore di saltare attraverso il volume per la trattazione dei sintomi relativi). Questa impostazione rende la consultazione del manuale pratica e dinamica. Gli operatori professionisti e chi cerca uno strumento utile da tenere in casa apprezzeranno le indicazioni di possibili percorsi e approcci terapeutici, le proposte relative alle diluizioni, il metodo di segnalazione dei sintomi chiave e dei rimedi importanti, le numerose descrizioni riportate fondamentali per effettuare una corretta analisi differenziale e per l’individuazione del rimedio più adatto.

Questo approccio è ulteriormente agevolato dal CD allegato al libro che contiene l’intero testo impostato in modo tale da poter essere scaricato sul proprio computer per velocizzare la ricerca. ISBN 978-88-95572-16-1

EDIZIONI

79,00 € 9 788895 572161


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