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Annuario

Italiano


Annuario Italiano

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16

1469B

Giovedì

Maria Madre di Dio

1-364

Venerdì

ss. Basilio e Gregorio

2-363

Sabato

Domenica

GENNAIO

1 sett.

17-348

s. Antonio abate

18-347

s. Margherita d’Ungheria

19-346

3-362

5-360

21-344

s. Agnese

Epifania di N. S.

6-359

22-343

s. Gaudenzio

s. Raimondo di Peñafort

7-358

23-342

s. Emerenziana

Giovedì

s. Massimo di Pavia

8-357

24-341

s. Francesco di Sales

Venerdì

s. Giuliano

9-356

25-340

Conversione di s. Paolo

Mercoledì

Sabato

Domenica Lunedì

4-361

s. Elisabetta Anna Seton

*

Martedì

2 sett.

s. Amelia

Mercoledì

4B

Fiore: Azalea

Colore: Colori della Terra

Pietra: Onice

Metallo: Piombo

26-339

11-354

3 sett.

12-353

s. Cesira

`

s. Ilario

13-352

Mercoledì

s. Felice

14-351

Giovedì

s. Mauro

15-350

16-349

s. Marcello

Il Capricorno, decimo segno dello Zodiaco, è tutto per il lavoro duro. I nati sotto questo segno sono più che felici a passare l’intera giornata in ufficio, accorgendosi che serviranno molti di questi giorni per arrivare al top. Non è un problema visto che, il Capricorno è ambizioso e determinato: lo otterranno. La vita è un grande progetto per il Capricorno, e si adatta a questo adottando un approccio affaristico per la maggior parte delle cose che fa. E’ anche pratico, facendo un passo alla volta e diventando realistico e pragmatico quanto possibile. Il Capricorno è estremamente dedito ai suoi obbiettivi, fino al punto dell’ostinazione.

2015 L 1 8 15 22 29

DICEMBRE 2014 M M G V S 2 3 4 5 6 9 10 11 12 13 16 17 18 19 20 23 24 25 26 27 30 31

D 7 14 21 28

L

FEBBRAIO 2015 M M G V S

2 9 16 23

3 10 17 24

4 11 18 25

5 12 19 26

Venerdì Sabato

Domenica

6 13 20 27

ss. Tito e Timoteo

1

dal 22 dicembre al 20 gennaio Battesimo di Gesù

Giovedì

5 sett.

CAPRICORNO

10-355

s. Aldo

Martedì

Venerdì

Lunedì

A&

ss. Sebastiano e Fabiano

Martedì

Domenica

ss. Mario e Marta

20-345

Lunedì

Sabato

4 sett.

s. Genoveffa

D 1 7 8 14 15 21 22 28

27-338

s. Angela Merici

28-337

s. Tommaso d’Aquino

29-336

s. Costanzo

30-335

s. Martina

31-334

s. Giovanni Bosco

17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31

IL SOLE Giorno 1 Giorno 7 Giorno 13 Giorno 19 Giorno 25 Giorno 31

Lunedì

Martedì

Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato

sorge ore 7,37 ore 7,37 ore 7,36 ore 7,33 ore 7,29 ore 7,24

tramonta ore 16,50 ore 16,55 ore 17,01 ore 17,08 ore 17,16 ore 17,23

PA070 ASTROLOGICO

OLANDESE GIGANTE ILLUSTRATO mensile 12 fogli • carta naturale • testata rinforzata •

dim. calendario: dim. testata: cm 31x52,5 ca cm 31x10,5 ca

CALENDARS

imballo: 100

16


Annuario Italiano

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16

1469B

Giovedì

Maria Madre di Dio

1-364

Venerdì

ss. Basilio e Gregorio

2-363

Sabato

Domenica

GENNAIO

1 sett.

17-348

s. Antonio abate

18-347

s. Margherita d’Ungheria

19-346

3-362

5-360

21-344

s. Agnese

Epifania di N. S.

6-359

22-343

s. Gaudenzio

s. Raimondo di Peñafort

7-358

23-342

s. Emerenziana

Giovedì

s. Massimo di Pavia

8-357

24-341

s. Francesco di Sales

Venerdì

s. Giuliano

9-356

25-340

Conversione di s. Paolo

Mercoledì

Sabato

Domenica Lunedì

s. Elisabetta Anna Seton

*

s. Amelia

4-361

Martedì

2 sett.

Mercoledì

4B

Giovedì Venerdì Sabato

Domenica

5 sett.

s. Aldo

26-339

10-355

ss. Tito e Timoteo

1

Battesimo di Gesù

27-338

s. Angela Merici

12-353

28-337

s. Tommaso d’Aquino

29-336

s. Costanzo

30-335

s. Martina

31-334

s. Giovanni Bosco

11-354

3 sett.

s. Cesira

`

Martedì

s. Ilario

13-352

Mercoledì

s. Felice

14-351

Giovedì

s. Mauro

15-350

Venerdì

Lunedì

A&

ss. Sebastiano e Fabiano

Martedì

Domenica

ss. Mario e Marta

20-345

Lunedì

Sabato

4 sett.

s. Genoveffa

s. Marcello

16-349

2015 L 1 8 15 22 29

DICEMBRE 2014 M M G V S 2 3 4 5 6 9 10 11 12 13 16 17 18 19 20 23 24 25 26 27 30 31

D 7 14 21 28

L

FEBBRAIO 2015 M M G V S

2 9 16 23

3 10 17 24

4 11 18 25

5 12 19 26

6 13 20 27

D 1 7 8 14 15 21 22 28

17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31

IL SOLE Giorno 1 Giorno 7 Giorno 13 Giorno 19 Giorno 25 Giorno 31

Lunedì

Martedì

Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato

sorge ore 7,37 ore 7,37 ore 7,36 ore 7,33 ore 7,29 ore 7,24

tramonta ore 16,50 ore 16,55 ore 17,01 ore 17,08 ore 17,16 ore 17,23

PA074 CANI E GATTI OLANDESE GIGANTE ILLUSTRATO mensile 12 fogli carta naturale • testata rinforzata • •

dim. calendario: dim. testata: cm 31x52,5 ca cm 31x10,5 ca

17

imballo: 100

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Annuario Italiano

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16

1469B

Giovedì

Maria Madre di Dio

1-364

Venerdì

ss. Basilio e Gregorio

2-363

Sabato

Domenica

GENNAIO

1 sett.

17-348

s. Antonio abate

18-347

s. Margherita d’Ungheria

19-346

3-362

5-360

21-344

s. Agnese

Epifania di N. S.

6-359

22-343

s. Gaudenzio

s. Raimondo di Peñafort

7-358

23-342

s. Emerenziana

Giovedì

s. Massimo di Pavia

8-357

24-341

s. Francesco di Sales

Venerdì

s. Giuliano

9-356

25-340

Conversione di s. Paolo

Mercoledì

Sabato

Domenica Lunedì

4-361

s. Elisabetta Anna Seton

*

Martedì

2 sett.

s. Amelia

Mercoledì

4B

Giovedì Venerdì Sabato

Domenica

5 sett.

26-339

10-355

s. Aldo

ss. Tito e Timoteo

1

27-338

s. Angela Merici

12-353

28-337

s. Tommaso d’Aquino

29-336

s. Costanzo

30-335

s. Martina

31-334

s. Giovanni Bosco

11-354

Battesimo di Gesù

3 sett.

s. Cesira

`

Martedì

s. Ilario

13-352

Mercoledì

s. Felice

14-351

Giovedì

s. Mauro

15-350

Venerdì

Lunedì

A&

ss. Sebastiano e Fabiano

Martedì

Domenica

ss. Mario e Marta

20-345

Lunedì

Sabato

4 sett.

s. Genoveffa

16-349

s. Marcello

2015 L 1 8 15 22 29

DICEMBRE 2014 M M G V S 2 3 4 5 6 9 10 11 12 13 16 17 18 19 20 23 24 25 26 27 30 31

D 7 14 21 28

L

FEBBRAIO 2015 M M G V S

2 9 16 23

3 10 17 24

4 11 18 25

5 12 19 26

6 13 20 27

D 1 7 8 14 15 21 22 28

17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31

IL SOLE Giorno 1 Giorno 7 Giorno 13 Giorno 19 Giorno 25 Giorno 31

Lunedì

Martedì

Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato

sorge ore 7,37 ore 7,37 ore 7,36 ore 7,33 ore 7,29 ore 7,24

tramonta ore 16,50 ore 16,55 ore 17,01 ore 17,08 ore 17,16 ore 17,23

PA076 FAVOLE OLANDESE GIGANTE ILLUSTRATO mensile 12 fogli carta naturale • testata rinforzata • •

dim. calendario: dim. testata: cm 31x52,5 ca cm 31x10,5 ca

CALENDARS

imballo: 100

18


Annuario Italiano

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16

1469B

Giovedì

Maria Madre di Dio

1-364

Venerdì

ss. Basilio e Gregorio

2-363

Sabato

Domenica

GENNAIO

1 sett.

17-348

s. Antonio abate

18-347

s. Margherita d’Ungheria

19-346

3-362

5-360

21-344

s. Agnese

Epifania di N. S.

6-359

22-343

s. Gaudenzio

s. Raimondo di Peñafort

7-358

23-342

s. Emerenziana

Giovedì

s. Massimo di Pavia

8-357

24-341

s. Francesco di Sales

Venerdì

s. Giuliano

9-356

25-340

Conversione di s. Paolo

Mercoledì

Sabato

Domenica Lunedì

s. Elisabetta Anna Seton

*

s. Amelia

4-361

Martedì

2 sett.

Mercoledì

4B

Giovedì Venerdì Sabato

Domenica

5 sett.

s. Aldo

26-339

10-355

ss. Tito e Timoteo

1

Battesimo di Gesù

27-338

s. Angela Merici

12-353

28-337

s. Tommaso d’Aquino

29-336

s. Costanzo

30-335

s. Martina

31-334

s. Giovanni Bosco

11-354

3 sett.

s. Cesira

`

Martedì

s. Ilario

13-352

Mercoledì

s. Felice

14-351

Giovedì

s. Mauro

15-350

Venerdì

Lunedì

A&

ss. Sebastiano e Fabiano

Martedì

Domenica

ss. Mario e Marta

20-345

Lunedì

Sabato

4 sett.

s. Genoveffa

s. Marcello

2015 L 1 8 15 22 29

16-349

DICEMBRE 2014 M M G V S 2 3 4 5 6 9 10 11 12 13 16 17 18 19 20 23 24 25 26 27 30 31

D 7 14 21 28

L

FEBBRAIO 2015 M M G V S

2 9 16 23

3 10 17 24

4 11 18 25

5 12 19 26

6 13 20 27

D 1 7 8 14 15 21 22 28

17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31

IL SOLE Giorno 1 Giorno 7 Giorno 13 Giorno 19 Giorno 25 Giorno 31

Lunedì

Martedì

Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato

sorge ore 7,37 ore 7,37 ore 7,36 ore 7,33 ore 7,29 ore 7,24

tramonta ore 16,50 ore 16,55 ore 17,01 ore 17,08 ore 17,16 ore 17,23

PA078 4 STAGIONI OLANDESE GIGANTE ILLUSTRATO mensile 12 fogli • carta naturale • testata rinforzata •

dim. calendario: dim. testata: cm 31x52,5 ca cm 31x10,5 ca

19

imballo: 100 CALENDARS


Annuario Italiano

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16

1469B

Giovedì

Maria Madre di Dio

1-364

Venerdì

ss. Basilio e Gregorio

2-363

Sabato

Domenica

GENNAIO

1 sett.

17-348

s. Antonio abate

18-347

s. Margherita d’Ungheria

19-346

3-362

5-360

21-344

s. Agnese

Epifania di N. S.

6-359

22-343

s. Gaudenzio

s. Raimondo di Peñafort

7-358

23-342

s. Emerenziana

Giovedì

s. Massimo di Pavia

8-357

24-341

s. Francesco di Sales

Venerdì

s. Giuliano

9-356

25-340

Conversione di s. Paolo

Mercoledì

Sabato

Domenica Lunedì

4-361

s. Elisabetta Anna Seton

*

Martedì

2 sett.

s. Amelia

Mercoledì

4B

Giovedì Venerdì Sabato

Domenica

5 sett.

26-339

10-355

s. Aldo

ss. Tito e Timoteo

1

27-338

s. Angela Merici

12-353

28-337

s. Tommaso d’Aquino

29-336

s. Costanzo

30-335

s. Martina

31-334

s. Giovanni Bosco

11-354

Battesimo di Gesù

3 sett.

s. Cesira

`

Martedì

s. Ilario

13-352

Mercoledì

s. Felice

14-351

Giovedì

s. Mauro

15-350

Venerdì

Lunedì

A&

ss. Sebastiano e Fabiano

Martedì

Domenica

ss. Mario e Marta

20-345

Lunedì

Sabato

4 sett.

s. Genoveffa

16-349

s. Marcello

2015 L 1 8 15 22 29

DICEMBRE 2014 M M G V S 2 3 4 5 6 9 10 11 12 13 16 17 18 19 20 23 24 25 26 27 30 31

D 7 14 21 28

L

FEBBRAIO 2015 M M G V S

2 9 16 23

3 10 17 24

4 11 18 25

5 12 19 26

6 13 20 27

D 1 7 8 14 15 21 22 28

17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31

IL SOLE Giorno 1 Giorno 7 Giorno 13 Giorno 19 Giorno 25 Giorno 31

Lunedì

Martedì

Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato

sorge ore 7,37 ore 7,37 ore 7,36 ore 7,33 ore 7,29 ore 7,24

tramonta ore 16,50 ore 16,55 ore 17,01 ore 17,08 ore 17,16 ore 17,23

PA080 MERAVIGLIE DEL MONDO OLANDESE GIGANTE ILLUSTRATO mensile 12 fogli carta naturale • testata rinforzata • •

dim. calendario: dim. testata: cm 31x52,5 ca cm 31x10,5 ca

CALENDARS

imballo: 100

20


Annuario Italiano Festività Internazionali

PA091 4 STAGIONI MAXI OLANDESE ILLUSTRATO mensile 12 fogli carta naturale • testata rinforzata • •

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 Giovedì

dim. calendario: dim. testata: cm 33x71 ca cm 33x11 ca

imballo: 50

GENNAIO

Maria Madre di Dio

Sett. 1

­1-364

s. Antonio abate

17-348

ss. Basilio e Gregorio

s. Margherita d’Ungheria

2-363

18-347

venerdì

Domenica s. Genoveffa

ss. Mario e Marta

Sett. 4

3-362

19-346

Sabato

Lunedì

s. Elisabetta Anna Seton

ss. Sebastiano e Fabiano

+ 4-361

20-345

Domenica

A

Martedì

s. Amelia

s. Agnese

Sett. 2

| 5-360

21-344

Lunedì

Mercoledì Epifania di N. S.

s. Gaudenzio

6-359

Martedì

22-343

Giovedì

4 B s. Raimondo

s. Emerenziana

7-358

23-342

Mercoledì

Venerdì

s. Massimo di Pavia

s. Francesco di Sales

8-357

24-341

Giovedì

Sabato

s. Giuliano

Conversione di s. Paolo

9-356

25-340

Venerdì

Domenica s. Aldo

ss. Tito e Timoteo

Sett. 5

10-355

26-339

Sabato

Lunedì

Battesimo di Gesù

s. Angela Merici

1 11-354

27-338

Domenica

Martedì

s. Cesira

s. Tommaso d’Aquino

Sett. 3

12-353

28-337

Lunedì

Mercoledì s. Ilario

s. Costanzo

` 13-352

29-336

Martedì

Giovedì

s. Felice

s. Martina

14-351

s. Mauro

DICEMBRE 2014

15-350

Giovedì

s. Marcello

16-349

30-335

2015

Mercoledì

Venerdì

17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 Sabato

1 4 6 9 B

L 1 8 15 22 29

M 2 9 16 23 30

M 3 10 17 24 31

G 4 11 18 25

V 5 12 19 26

S 6 13 20 27

Venerdì

s. Giovanni Bosco

FEBBRAIO 2015 D 7 14 21 28

L 2 9 16 23

M M G V 3 10 17 24

4 11 18 25

S

D 1 5 6 7 8 12 13 14 15 19 20 21 22 26 27 28

31-334

Sabato

L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

21

CALENDARS


Annuario Italiano Festività Internazionali

PA093 MERAVIGLIE DEL MONDO MAXI OLANDESE ILLUSTRATO mensile 12 fogli carta naturale • testata rinforzata •

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 Giovedì

GENNAIO

Maria Madre di Dio

Sett. 1

­1-364

s. Antonio abate

17-348

Sabato

1 4 6 9 B ss. Basilio e Gregorio

s. Margherita d’Ungheria

2-363

18-347

venerdì

Domenica s. Genoveffa

ss. Mario e Marta

Sett. 4

3-362

19-346

Sabato

Lunedì

s. Elisabetta Anna Seton

ss. Sebastiano e Fabiano

+ 4-361

20-345

Domenica

A

Martedì

s. Amelia

s. Agnese

Sett. 2

| 5-360

21-344

Lunedì

Mercoledì Epifania di N. S.

s. Gaudenzio

6-359

Martedì

22-343

Giovedì

4 B s. Raimondo

s. Emerenziana

7-358

23-342

Mercoledì

Venerdì

s. Massimo di Pavia

s. Francesco di Sales

8-357

24-341

Giovedì

Sabato

s. Giuliano

Conversione di s. Paolo

9-356

25-340

Venerdì

Domenica s. Aldo

ss. Tito e Timoteo

Sett. 5

10-355

26-339

Sabato

Lunedì

Battesimo di Gesù

s. Angela Merici

1 11-354

27-338

Domenica

Martedì

s. Cesira

s. Tommaso d’Aquino

Sett. 3

12-353

28-337

Lunedì

Mercoledì s. Ilario

s. Costanzo

` 13-352

29-336

Martedì

Giovedì

s. Felice

s. Martina

14-351

s. Mauro

DICEMBRE 2014

15-350

Giovedì

s. Marcello

16-349

30-335

2015

Mercoledì

Venerdì

17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31

L 1 8 15 22 29

M 2 9 16 23 30

M 3 10 17 24 31

G 4 11 18 25

V 5 12 19 26

S 6 13 20 27

Venerdì

s. Giovanni Bosco

FEBBRAIO 2015 D 7 14 21 28

L 2 9 16 23

M M G V 3 10 17 24

4 11 18 25

S

D 1 5 6 7 8 12 13 14 15 19 20 21 22 26 27 28

31-334

Sabato

L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

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Olandese Illustrato Le preghiere e le opere di San Pio stampate sul retro di ogni pagina: PA100 SAN PIO

una vita spesa per tutti noi

mensile 12 fogli • carta patinata • testata termosaldata •

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Olandese Illustrato

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La storia e il percorso di Papa Francesco PA101 PAPA FRANCESCO

stampate sul retro di ogni pagina

mensile 12 fogli carta patinata • testata termosaldata • •

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RETRO BILINGUE STAMPATO IN ITALIANO E SPAGNOLO CALENDARS

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Olandese Illustrato

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Olandese Illustrato Un amore tenero e sincero per i bimbi: la semplicità di un Uomo Straordinario PA102 PAPA CON BAMBINI mensile 12 fogli carta patinata • testata termosaldata • •

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PAPA FRANCESCO Il gesuita argentino Jorge Mario Bergoglio, 76 anni, arcivescovo di Buenos Aires dal 1998, è il primo papa giunto dalle Americhe. È una figura molto amata nella sua diocesi, che ha girato in lungo e in largo, anche in metropolitana e con gli autobus. «La mia gente è povera e io sono uno di loro», ha detto una volta spiegando la scelta di abitare in un semplice appartamento e di non avvalersi dell’aiuto di altre persone per i suoi pranzi. Quello che cerca di trasmettere ai suoi preti è misericordia, coraggio e porte aperte. La cosa peggiore che possa accadere nella Chiesa «è quella che De Lubac chiama mondanità spirituale», che significa «mettere al centro se stessi». E quando cita la giustizia sociale, invita a riprendere in mano il catechismo, i dieci comandamenti e le beatitudini. Nel 2001, mentre il Paese era sconvolto dalla crisi economica, divenne un punto di riferimento grazie alle sue prese di posizione che criticavano aspramente la classe politica al potere. Nasce il 17 dicembre 1936 da una famiglia di origini piemontesi: è il quarto dei cinque figli di Mario, funzionario delle ferrovie salpato nel 1928 dal porto di Genova per cercare fortuna a Buenos Aires, e di Regina Maria Sivori, una casalinga la cui famiglia materna era originaria della provincia di Genova. Si diploma come perito chimico e si mantiene facendo le pulizie in una fabbrica e il buttafuori per un locale. Decide di entrare nel seminario di Villa Devoto e l’11 marzo 1958 comincia il suo noviziato nella Compagnia di Gesù, trascorrendo un periodo in Cile per completare gli studi e tornando a Buenos Aires nel 1963 per laurearsi in filosofia. Dal 1964 insegna per tre anni letteratura e psicologia nei collegi di Santa Fe e Buenos Aires. Dal 1967 al 1970 studia teologia e si laurea al collegio San Giuseppe. Il 13 dicembre 1969 è ordinato sacerdote dall’arcivescovo Ramón José Castellano. Prosegue la preparazione in Spagna e il 22 aprile 1973 emette la professione perpetua nei gesuiti. Dopo altre esperienze di insegnamento e la nomina a superiore provinciale dei gesuiti dell’Argentina (31 luglio 1973) è rettore della Facoltà di teologia e filosofia a San Miguel. Nel 1979 riprende il lavoro nel campo universitario e, tra il 1980 e il 1986, è di nuovo rettore del collegio di San Giuseppe. Termina la sua tesi dottorale in Germania nel marzo 1986. Ritornato in patria diventa direttore spirituale e confessore della chiesa della Compagnia di Gesù di Córdoba. Il cardinale Quarracino insiste nel volerlo come suo stretto collaboratore a Buenos Aires, così il 20 maggio 1992 Giovanni Paolo II lo nomina vescovo titolare di Auca e ausiliare di Buenos Aires. Riceve la consacrazione episcopale il 27 giugno proprio dallo stesso cardinale. Come motto sceglie Miserando atque eligendo, espressione tratta da un’omelia di Beda il Venerabile, santo e dottore della Chiesa e traducibile come «guardò con misericordia (con sentimento di pietà) e lo scelse». Nello stemma inserisce il cristogramma ihs, simbolo della Compagnia di Gesù. È subito nominato vicario episcopale della zona Flores e il 21 dicembre 1993 diviene vicario generale. Il 3 giugno 1997 è nominato arcivescovo coadiutore di Buenos Aires. Succede alla medesima sede il 28 febbraio 1998, a seguito della morte del cardinale Antonio Quarracino, diventando così primate d’Argentina. Dal 6 novembre dello stesso anno è anche ordinario per i fedeli di rito orientale in Argentina. Nel Concistoro del 21 febbraio 2001, Giovanni Paolo II lo crea cardinale, del titolo di San Roberto Bellarmino. Nell’ottobre 2001 è nominato relatore generale aggiunto alla decima assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, dedicata al ministero episcopale. Nel frattempo la sua figura diventa sempre più popolare nel suo Paese di origine. Nel 2002 rifiuta la nomina a presidente della Conferenza episcopale argentina, ma nel 2005 viene eletto e poi riconfermato per altri tre anni. Nello stesso anno della sua elezione partecipa al conclave in cui è eletto Benedetto XVI. Come arcivescovo di Buenos Aires pensa a un progetto missionario incentrato sulla comunione e sull’evangelizzazione. Sono quattro gli obiettivi principali: comunità aperte e fraterne; protagonismo di un laicato consapevole; evangelizzazione rivolta a ogni singolo cittadino; assistenza ai poveri e ai malati. Nel settembre 2009 lancia a livello nazionale la campagna di solidarietà per i duecento anni d’indipendenza del Paese: duecento opere di carità da realizzare entro il 2016.

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GENNAIO 2015

DIC. 2014

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31

L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16

GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN

1-364 Maria Madre di Dio

Sett. 1

1 4 6 9 B

2-363 ss. Basilio e Gregorio 3-362 s. Genoveffa 4-361 s. Elisabetta Anna Seton 5-360 s. Amelia 6-359 Epifania di N. S.

| Sett. 2

4 B

7-358 s. Raimondo 8-357 s. Massimo di Pavia 9-356 s. Giuliano 10-355 s. Aldo

11-354 Battesimo di Gesù 12-353 s. Cesira 13-352 s. Ilario 14-351 s. Felice 15-350 s. Mauro 16-349 s. Marcello

Sett. 3 `

17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31

SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB IL SOLE giorno 1 giorno 7 giorno 13 giorno 19 giorno 25 giorno 31

Sorge ore 7,37 ore 7,37 ore 7,36 ore 7,33 ore 7,29 ore 7,24

2015

17-348 s. Antonio abate 18-347 s. Margherita d'Ungheria

Sett. 4

19-346 ss. Mario e Marta

+

20-345 ss. Sebastiano e Fabiano 21-344 s. Agnese 22-343 s. Gaudenzio 23-342 s. Emerenziana 24-341 s. Francesco di Sales 25-340 Conversione di s. Paolo

Sett. 5

26-339 ss. Tito e Timoteo

1

27-338 s. Angela Merici 28-337 s. Tommaso d'Aquino 29-336 s. Costanzo 30-335 s. Martina 31-334 s. Giovanni Bosco Tramonta ore 16,50 ore 16,55 ore 17,01 ore 17,08 ore 17,16 ore 17,23

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FEB.

LA LUNA | L.P. giorno ` U.Q. giorno + L.N. giorno 1 P.Q. giorno

5 13 20 27

ore ore ore ore

5,53 10,46 14,14 5,48

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28

D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S


Olandese Illustrato

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GENNAIO

iori f i e teo d a l a l g

2015 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31

NI CASIO

C

TI - O

ICA SIGNIF

ica he ind si teo c he RI o gala le volte c asi lsi ha il su - COLO tte ei fiori r conto: tu se o un qua uni ELTA d o nd alc ro to mo li di cui tene mazzo di a mente colora ra un re che il gole gene ri oppure orre tene ri. re cc i fio rro o e e e d ri un re o c ire ne tte t di fi sped è be i mme dee tende di bouquetare di co gant orchi vi tipo no ele sulle i. i per e altro desse o ramo: so fiori grand riment re ca a lle ugge lung ue lle el fio q un d ue re q su evita scelta e piccole rispetto a più a le ra la e è bene Qualo per orchid ta inferiore e ultime, dizionali, m ianche, st b a a optare ere, di dur vece que lle più tr e gialle e anche in g que hide essere nata, cono e leg sono le orc dea può ffi referis che ne ra sono sta Se si p re viola, rchi onfezio tta a que ercate i viola. L’o c lo o ric in c lto se d di da o un i. Mo ecie sso o ale a i fiori comun giate di ro singolo sp ornament ouquet d sempre g re b è e o so re felc non punte come fi semp della olo e grazio ri enorme ta sono meglio c me a dona i fio un pic i non e insie e zzo d oppur Regalare ori? Un ma lunghissim re; sarebb i di rose a. amo mazz sofila, o di fi li di rosa li e piant zz o a c nd ra yp pic em Ste o di g t di fiori o on della g grand n gusto. c stima ue di buo di grande iccoli bouq a, magari . ur p osa il indice scegliere nati con c lla sp e bene . lo de e sc zio c ve e il no ve a nf in n si co ella piant i come te, co se no b colora iuta meglio esso, ferire una sia tip , sp sc lie e g pre cono ee gliati n fo fiori ta io, è meglio specie co le begoni he , ano i c e sia tti am magg rimule rsona Non tu tario dell’o comprend ensie, le p A una pe nta e . a pia rt a vasta come le o , le azalee la classic ne che destin è e re , ne elta La sc e da fiore tte africa uno regala alata è b o verdi. m le ri nt rt di pia enie, le vio re è oppo a persona nte inodo ia rd le ga eri ringrazia di fiori a un tare per p eglio i op be m si desid Gli omagg ti, meglio sareb enere . a varietà è in g verde no profum a sola solo fiore rati, come un i sia d mo fiori non ato ri. Un zzo di dispa ui si è inna rà apprezz di un ma i numero di c gala d ore sa l ciglio di Se si re ori fossero la persona so dell’am ccolto su t uque fi ra r a che i lo pe Ma nel c he quello grandi bo ome gli so to o. ite c pochi, azzi o indica di affett i fiore, anc e sent no m lo d re simbo si genere o si regala icolarment ono basta galare re a ss art oss qualsi . Spe nze p ma p i si possono , giallo o strada e ricorre nti, ecc. min rosso ea e le una e alcun agli uo , come il nzam la lin lle fiori in rsari, i fida ori. Anche rgico rente e ssi o a fi ne in e e ti iv o ha rium ro otiv ann regia carattere ri e p re il m , all’anthu onfezione di i c i ma ra i colori d deve esse ani a i tulip ce. La nastrin hi g fiori, d , e risoluto . Si pensi a olore viva l’uomo i le he r io c ic aranc ella corolla le rose d indicati pe di cotone, nisti io ss d he no stro profe so e na forme , ma anc i orre n il ic a, no ile invece . Per med le, da esp zie n strelit importanz a lti ide ferib sce che no , è pre aggio ei fiori verdi molta velluto rincipale d rde è l’om no piante o ta p se nta ve ttutto se so olore c ia il p n co una , sopra olari. nere, in ge la d’attesa ure partic sa ic nella bisogno d o hann

B

DILLO

CON

I

... FIORI

di una , o agine a imm ro nel bianc oniric o sogno l rosa, ti ad tte, ti ne no . hi re lla nc e io cuo enzi d mi ma Nei sil dipinta, e rossa nel m sei amelia

c

Gio

Maria Madre di Dio

1469B

Ven

Sett. 1

ss. Basilio e Gregorio

Sab

s. Genoveffa

Dom

s. Elisabetta Anna Seton

Lun s. Amelia

| Sett. 2

Mar

Epifania di N. S.

4B

Le ricorrenze e le proprietà

Mer s. Raimondo

Gio

s. Massimo di Pavia

Ven

dei fiori più adatti

s. Giuliano

Sab s. Aldo

Dom

Battesimo di Gesù

Lun s. Cesira

Sett. 3

Mar

stampate sul retro

Mer s. Felice

Gio s. Mauro

di ogni pagina

Ven s. Marcello

Sab

s. Antonio abate

Dom

s. Margherita d’Ungheria

Lun

ss. Mario e Marta

Sett. 4

Mar

+ A

ss. Sebastiano e Fabiano

Mer s. Agnese

Gio

s. Gaudenzio

Ven

s. Emerenziana

Sab

s. Francesco di Sales

Dom

Conversione di s. Paolo

Lun

ss. Tito e Timoteo

Mar

Sett. 5 1

s. Angela Merici

Mer

s. Tommaso d’Aquino

Gio

s. Costanzo

Ven s. Martina

Sab

s. Giovanni Bosco

L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

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27/02/14 10.51

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ad ogni occasione

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s. Ilario


Olandese Illustrato 4-14-00259_PA108 CANI&GATTI_202350/bozza 1 28/02/14 08.41 Pagina 1

4-14-0

0259_P

A108

CANI&G

ATTI_2

02350/b

ozza 1

26/02

/14 14 .33

Pagin

a2

Cos’è l’

ENCI.

ENCI alleva è l’acronim come tori a caratt o di Ente N scopo il Conte Ca ere tecnico- azionale de favore di tutelare rlo Borrom economico lla Cinofil ndo in ia eo le oltre l’i razze cani , il Principefondata ne Italiana ov l ne mpieg vero un o ai fin riconosciutEmilio Belg1882 da alcu ’assoc i zootec io e ni iazion nici e e migliorarnioso e Ferd illustri gent e di sportiv in e l’alle ilu i. vamenando Delor omini to disc co iplinan n lo do e

Classif

icazio

La classificazione,

che riguarda i nostri amici a quattro zampe

G.2

ne FC

L’FCI ov cinofil vero la Fe suddiv i dei diversi derazione Ci l’organ iso in 10 gr Stati del monnologica In ternaz izzazion uppi. Q do ed iona ue ha e delle manifesta suddivisi redatto un le è un’assoc elen one stazioni Grupp ia o1 cinofil è quella ch co delle razzzione format compr e. e vien Grupp en e utilizze che ha po a dagli enti o2 i a sua ata pe includ de cani da Pa Grupp volta r e cani o3 di tipo store e Bova questo ri (esc Pinsch gruppo lusi i Bo er e al wes Grupp vari Sv t Highl è formato es Schnauzer, o4 iz zeri). Molos and w clusivam includ Grupp so hite te e tutti id o5 en i e e dai Te rrier. i i tip in ques Grupp rrier; da Bovari Sviz o6 to grup i di bassotti. zeri. ll’Airdal po rient è cara e Terrie tterizza rano i r to cani di pio oil Grupp tipo Sp o7 basenj da segugi e i, il be ca itz includ Grupp ni per e di tip agle e e tutti o8 pi o st a il pr di bl i cani imitivo compr Grupp sangue da ferm oodhound . ende i o9 co . me pe a. ca è cara r esem tterizza ni da riporto ,i to il carli Grupp no, il ch da tutti i ca cani da cerc o 10 a e qu ni da co ihuahu includ elli a e tutti m i tipi di e lo shih-tzu pagnia com da acqua. e i barb . Levriero oni, il . boxer,

I.

G.3

G.4

GENNAIO 2015

le associazioni e ogni tipo di curiosità

G.1

DIC. 2014

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31

L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M

1 gio 2 ven 3 sab 4 dom 5 lun 6 mar 7 mer 8 gio 9 ven 10 sab 11 dom 12 lun 13 mar 14 mer 15 gio 16 ven

1-364

Maria Madre di Dio

1 Sett. 1469B

U17

17-348

FEB. 2015 sab 1 D 2 L 18 dom 3 M 4 Sett. Sono m olti i ca lun 4 M Second19 ni ch dovuta o alcuni es e hanno pa 5 G + mentr al riflesso perti due poura dei tem porali acquisi ssono la seco 6 V lo sveze20 e to so es nd pr se amar atutto zamen re le ca è dovu dalla mad dei to. use ta ad es re 7 S perienzparticolarm principali tuoni che qu A pres 2 Sett. | di es cinder en a pers e dalla onali nete sensibile questa fobi ti prod8ucon Do. a: causa du gative • ragg 21 mer di ques avute rante l’allala pr9imaLè iu ta paur dal vo ttamen domin ngi innanzitu st a to ro po andolo tt trete rie cane dopo M 10 proprio o la totale du ca 4• B fid re il vo come durant 22 gio stro ca la mad ucia del cane 11 M ne così: reca pee l’evento ne re; avendo r proteg ga la gius gersi; tivo osserval G 12 ta auto • non rità e 23tta ven o attentamente senz se avere guirlo, aspe 13 V la sens a farti azione qualche m notare S 14 inuto e che an • cerc pe r vede a 24 sabche tu hai raggpoiui rantggo iungilo e sie re dove Se il caun contatto 15 si D positiv ne rispond con il suo diti quel po sto pe accanto a lu L 16 negativamente rime negativamcorpo come r le sue i. en pe o; 25ani codom stesse Il cane deve n lui ac te spostand r caso e ce motivaz 17 M rc carezz • al te ini; andoloosi ripeti l’o a di mante rm nerlo. 5 Sett. perazi senza cercar ine dell’even M 18 on pa ti. e rlare fin da to nega prova Se non26 lun o al te ll’inizio; se tiv ce reagisc 19 G rmine il prob di nuovo ad rca alcun coo interrom e dell’ev1 pi lema è av nt ento 20 V in part ere un cont atto probabil contatto co e risol atto co • le pr ilm to mar 27 os n lui; se ente non n il cane e at ; 21 S ha compr sime volte te invece in eso l’u è lui a abbastanza ndi che sia lu 3 Sett. ltimo attesa di un fid cercar in cui e un co ucia di te i a 22 D • dura si è rif temporale e nte l’e ntatto ugiato in vento 28 mer ib co isc 23 L n te ; i tutti negativ • cont i nascon o com in ` digli po portat 24 M per av ua così finch ssibili ere prot è il cane gio i come già sa ezione29 i; , 25 M non tr ; Il cane ovando nascon in caso avrà così co 26 G digli an mpres di even zichè ce o che ven ti nega 30 sei tu rc 27 V tivi. arne al a darg tri vien li prot e da te ezione 28 S e sapr à cosa 31 sab fare e da chi andare ` [

ss. Basilio e Gregorio

Curiosità

s. Margherita d'Ungheria

19-346

3-362

s. Genoveffa

G.5

s. Antonio abate

18-347

2-363

ss. Mario e Marta

20-345

4-361

s. Elisabetta Anna Seton

ss. Sebastiano e Fabiano

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G.6

s. Agnese

s. Amelia

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Epifania di N. S.

s. Gaudenzio

23-342

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s. Raimondo

s. Emerenziana

24-341

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s. Massimo di Pavia

s. Francesco di Sales

G.7

25-340

9-356

Conversione di s. Paolo

s. Giuliano

G.8

26-339

10-355

ss. Tito e Timoteo

s. Aldo

27-338

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Battesimo di Gesù

s. Angela Merici

28-337

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s. Tommaso d'Aquino

s. Cesira

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s. Costanzo

s. Ilario

G.9

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G.10

s. Martina

s. Felice

31-334

15-350

s. Giovanni Bosco

s. Mauro

IL SOLE giorno 01 giorno 07 giorno 13 giorno 19 giorno 25 giorno 31

16-349

s. Marcello

Sorge ore 7,37 ore 7,37 ore 7,36 ore 7,33 ore 7,29 ore 7,24

Tramonta ore 16,50 ore 16,55 ore 17,01 ore 17,08 ore 17,16 ore 17,23

LA LUNA | L. P. giorno 5 ` U. Q. giorno 13 + L. N. giorno 20 1 P. Q. giorno 27

ore 5,53 ore 10,46 ore 14,14 ore 5,48

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GENNAIO

2015

e isata p i c r in li Pr della CANZ

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31

ONE

cu tt e ca m pà in a Vo gl io ta na m at Tu rr et de tt e d' 'a Te ve am m o a 'o tr na ta ta , ar ge lli 'n co pp ; i,r isp et eaM e; e va ,s e la mi su ra st tt a ni a st ss o a è ca ta ; tu sc en se ns o ap pr ie La ca st pe rd es te il va ,s i,i nu ma ne tt e i ? io sc en ma Vo ra sa lm a an dasp az za tu ra ! pa ro la a l'u sa nz or e, te te na la Vo st el lit a ne lla re ,c 'é à am m Pe rm et se pp po ss o o a ff no ve mb Ci mi te ro . m n e ma m no du vo la te r al no ,il a; pp or ta ol en te , Ce m et tie m po o so Og n' an fu nt i an da re es ta cr ia nz . 'o e ss zz tr fo no ol pu e. ro An co ra ra vic in an za ce rc hi at e un e" fa n' an o a tt pe r i de ll' ad da fà ch ist u pe nz ie , o nc M ia nt ch um en to la a ff la Vo st po ,q ui nd i,c hela vo st ra ge no , Og nu no ad da te né vo or eem e gi or m to cu m fa d' uo st ri pa ri, tr a cu tt e og nu no 'a vi ta in qu es nz a, tu tt ' ca m pà me nt e, a mi a, tr a i vo su ff rì è co lp or to ; un tu al me st a ric or re or no tt e pe Vo gl io n ,p un cu nu no ,n ad pe he se u tu , ca m pà Og n' an ta tr ist e e n de i fio ri a tt e r Ma rc o ch ist ss er ia vo gl io m ur ì . vi ci no "S ig no av es se fa tt ff a' st a fe di qu es ci va do ,e co zi' Vi ce nz a. po zz o a cu tt e, 'e o 'a te i'n un v' gl ie è st at a er o mu or to ? an ch 'io ma rm or eo se m pe na lu nt an a. .. sa , lo si mo ur ' te cu ta a nt fa lo a mi ve il na vi ag gi o. pu te vo ci at o io se nz to 'n av to , cu tt e i' ch e ca pi ta to il tr ist e oma! , ab br ac i cu nt en tt 'o ss e ca m pà o m' é cu ss ì se m pe ve fa rre cu 'e qq ua me nt o Vo gl io St 'a nn av er co mp iu o, e ch e pa ur io . pe ac cu tt e lla e viv o gg ì. e, se m ca m pà Si fo ss e 'a ca sc iu le nd 'a st u mu ss a" . do po di a! si ce pe nzne ma e cu ra n m ur so a tt vo gl io , pe nu gl ia ss mo ,o bb j'. ..' o a n' at a fo , e, io va pi pè m Ma do nn fa ce tt e un 'a sa a : ' va se pr op rio as es se di nt e ma lcr ea to ? 'o vv uò se nt ire tu e ? ma po a i e rp hè tr za tu at em 'o m ar e pe cc cc ed en mm e ne as pe tt i,o h ai ist o, st à ch iu su ra : ne l'e ss ch a tie e è ng o d' ch ie "E co sa mi a ra gg iu o un tit ol at o " ra lle 'O fa tt av a ll' or a pe r us cir e po ltu ra . al l'u oc a! ra in ui e cu Di nt o ch e l'i n fo ss i st at al la vio le nz s' av vic to mo ,s ta vo a qu al ch e se us so dd ' 'o m ra re Se io noà da to pi gl io io ,to mo un oc ch io .. se m po nt do 'e pe rle le nz a. ma rc he av re i gi bu tt an rig no m e. st a vio cia to sc m no bi le ia il nu gl pe pi ce è uc no pa to ia is o ve dé ..- me so ' sc a, rm e in di Be llu e vo cc a o 'a rr "F am me à, Ma rc hé ,m o 'a pa cie nz zz at e! ... "Q ui do di Ro vig o e mi lle im pr es ch es ta u pi zz ma ia ; fa ie st 'A ve rit nt i;e si pe rd or to e so sig no re os o er oe di l'3 1" 'm pa zz mu nt Qu an no .. 'e te se or do ca so ' as cì a ar di me 1 ma gg io de io ? a tu tt o. l'1 sc se nt o dd a so . o e e pp vi rt m nu ?.. mm co ra le mo io eg ua se re ... na 'n in e; 'm pa tt e. e d' es ,c a sim mo 'a cu ro a 'e la mp ad tt o: e va se ci o a o; pi te cr id tt ma cu lu to , si m m 'm br ac Ma ch i o, 'o vv uo ca or to so ' pu r'i qu al e" . 'O st em 'n a cr oc e fa 'n a lis ta 'e m um en sa gl io e nt o . or e e Cc à di to si' tu e mu at o é ta le m e ne ... so tt e 'e ro se cue se i lu mi ne cu tt e 'a vi ta a' zz tu tt ' ca m pà re ... Mu or co mm e a 'n tr e ma ca nn el ot te io no pe ff rì gl e sig tt Vo u e, nu n su rm et ti og nu no pà cu a 'e st , pe pe ca nn el m ti e mb ca tt to me vo gl io at a 'a a pi cc er el la ; m ur ì . ci no a o! ... Co 'e bb i na ta li az ze cc re o po rc tt e, vi mb po zz o "L ur id na rt i a me ch pe rfe tt i, Pr op rio a 'n 'a ta to ma nc o un fio . o 'a te m pe cu se an . e nt av na la go i?" a lu sa im i uc el Re al pa ra nc e st un at a, se nz a te , ob ili ss in cip i na vi ta e 'n a cr at o io se nz ill us tr i,n in vid ia a Pr ab ba nd o, su la me nt cu tt e br ac ci : a! !! ì gn ca m pà lig ge va m pe ab la Pp ifa ni da fa re pe ' se ac cu ss tt e se Vo gl io sc a e 'in t'a ce rv el pe na se no ": se m pe pà cu le ... Pa bi oc e ap ... ur ì. a tt e, io ca m a' Na ta er e 'n ca po fa nt as ia ?.. . . so gl pa 'a cr ar o - ne tt ur fa ce va nu n m qu va op vo u pe nc tt la io "T , nn E uo ' me to an co ra e' .è un a liv el sa pè a m e, ito Ge e pp en a me lu mi no ! vv os uò se 'o sp vv va la T' ?.. ch "E tu ed ''e nc o nu aj e ma nn ol a, hè ? 'o ch e st e 'o ss aj e ch gu ar da to se nz a ma e pe cc o. .. om mo , or e ss ai pe nz av te ! gr an d' nt o 'A mo rt st u mu to ,'n u po a me ni en gg ist ra ha fa tt 'o puno mm e: a! 'n ca i nu n av e llo ,'n u ma è la vit e ch a 'N u rre st u ca nc ie vit a e pu re 'o nt o? Qu es ta ut o ta nt o s' as pe tt av te ? no av a tr as en rz o tu tt o, 'a ra ch ist u cu ch i ha ro ma ro nn er a pe zz en co o ve , c'h a pe è fa tt o an St u po al l'a tu mu nn re st ivo t'h ie ro , un fa ''oa? tu nu ca pu r u pe nz tt e, rt en ti. ..n av o st e a ss ch e te 'm po nt as tic as e me za no ie ro , fa ,s ta mm re un a qu Pe rc iò rt em e vic in oMe nt ià fa tt ch iu so pr ig gi ca nn el ot te . uo 'e gg a ia te su pp 'n 'e s' er ag lia cc na nz e an et te St i pp su lo 'e viv e: e i'r im 'e pa ur a. ..n o? lu nt an ff an no mo se rie ... e! " mu or to ve co 'a rt e mi a. .. rt nu je sim im mo à mo at to ,c he 'a pa no ... a 'n u tr av vic en ar se e pa re st ra rt en pa ap Tu tt o me mm as ia ? om br e Dd oj e st u fa tt o a mo ,o è fa nt e: or Pe nz aj sc et at o. ..d : rc he se ra no ; St on go st ra 'o Ma as ia ;e lla e c'o ' pa ar ne se ; e fa nt to At e ch o, 'a ca ra meiss o un br ut o. bb an c'o ' tu ap rie ss o a as co pa mm 'n ch ill 'a to te nt e e cu .. nn ar o. tu tt o fe do n Ge at or e. en te è ce rt am llo ... 'o sc up co ch ia ro : o ill rie ve E ch to pu ve o i' nu n ce ch es t'o ra ? or mu tt 'o st u fa ira no a 'In t 'a te e se rit lm o, or 'n u pa so ' mu qu as e aj e 'e bo tt o, 'a me se fe rm o, no st a' Pu te va 'o Ma rc he se ..c al mo ca lm o! tt qu an no e to mo to mo o: "G io va no ar a s' av ot a do n Ge nn ro gn a, at o di ce tt e ca ile sa pe r,v me av et e os , vo rre i na co Da Vo i e ar di re e mi a ve rg og PA103 FIORI ok 2.indd 1 o! al co n qu se pp el lir ,p er no bl as on at i di fa rv a me ch e so o nt ac ca

A

LLA LIVE

mensile 12 fogli carta patinata • testata termosaldata •

CALENDARS

Sett. 1

ss. Basilio e Gregorio

Sab

s. Genoveffa

Dom

s. Elisabetta Anna Seton

Lun s. Amelia

| Sett. 2

Mar

Epifania di N. S.

4B

Mer

imballo: 100

32

La vita, le canzoni e le poesie dell’indimenticabile

s. Raimondo

Gio

s. Massimo di Pavia

Ven s. Giuliano

Sab s. Aldo

Dom

Totò, principe della risata

Battesimo di Gesù

Lun s. Cesira

Sett. 3

Mar

`

s. Ilario

Mer Gio s. Mauro

Ven

di ogni pagina

s. Marcello

Sab

s. Antonio abate

Dom

s. Margherita d’Ungheria

Lun

ss. Mario e Marta

Sett. 4

Mar

+ A

ss. Sebastiano e Fabiano

Mer s. Agnese

Gio

s. Gaudenzio

Ven

s. Emerenziana

Sab

s. Francesco di Sales

Dom

Conversione di s. Paolo

Lun

ss. Tito e Timoteo

Mar

per tutte le generazioni stampate sul retro

s. Felice

Sett. 5 1

s. Angela Merici

Mer

s. Tommaso d’Aquino

Gio

s. Costanzo

Ven s. Martina

Sab

s. Giovanni Bosco

27/02/14 12:19

dim. testata: cm 29x9 ca

1469B

Ven

L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

PA112 TOTÓ

dim. calendario: cm 29x47 ca

Gio

Maria Madre di Dio


Olandese Illustrato

(L'Italia) L'Italia

(La bambina) 'a 'Piccerella

(La gatta) 'a Gatta

(Il maiale) 'o Puorco

(La mano) 'a Mano

(La cosa che guarda in terra chella ca guarda 'nterra

(Il Vaso) 'o Vase

(La Madonna) A’ Madonna

L’interpretazione dei sogni è una scienza. La simbologia, le origini e le tradizioni stampate sul retro di ogni pagina

GENNAIO 2015 DIC. 2014

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31

L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M

FEB.

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16

GIO

1-364 Maria Madre di Dio

VEN

2-363 ss. Basilio e Gregorio

SAB

3-362 s. Genoveffa

DOM

4-361 s. Elisabetta Anna

LUN

5-360 s. Amelia

MAR

6-359 Epifania di N. S.

MER

7-358 s. Raimondo

GIO

8-357 s. Massimo di Pavia

VEN

9-356 s. Giuliano

SAB

10-355 s. Aldo

DOM

11-354 s. Igino papa

LUN

12-353 Battesimo di Gesù

MAR

13-352 s. Ilario

MER

14-351 s. Felice

GIO

15-350 s. Mauro

VEN

16-349 s. Marcello

+ Sett. 1 1 4 6 9 B

Sett. 2

17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31

2015

SAB

17-348 s. Antonio abate

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18-347 s. Margherita d’Ungheria

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19-346 ss. Mario e Marta

MAR

20-345 ss. Sebastiano e Fabiano

MER

21-344 s. Agnese

GIO

22-343 s. Gaudenzio

VEN

23-342 s. Emerenziana

SAB

24-341 s. Francesco di Sales

DOM

25-340 Conversione di s. Paolo

LUN

26-339 ss. Tito e Timoteo

MAR

27-338 s. Angela Merici

MER

28-337 s. Tommaso d’Aquino

GIO

29-336 s. Costanzo

VEN

30-335 s. Martina

SAB

31-334 s. Giovanni Bosco

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Sett. 3

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[

IL SOLE giorno 1 giorno 7 giorno 13 giorno 19 giorno 25 giorno 31

Sorge ore 7,37 ore 7,37 ore 7,36 ore 7,33 ore 7,29 ore 7,23

Tramonta ore 16,50 ore 16,55 ore 17,02 ore 17,09 ore 17,16 ore 17,24

L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

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Sett. 4

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1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28

D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S

562 Sett. 5

+

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LA LUNA + L.N. giorno 1 1 P.Q. giorno 8 | L.P. giorno 16 ` U.Q. giorno 24 + L.N. giorno 30

ore 12,14 ore 4,39 ore 5,52 ore 6,19 ore 22,38

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PA114 CABALA mensile 12 fogli carta patinata • testata termosaldata • •

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Olandese Illustrato 4-14-00270_PA115 4STAGIONI_fronte_OK:PA_115

5-03-2014

15:42

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DICEMBRE 2014 Lunedì

1 8 15 22 29

no I n ve r

Martedì

2 9 16 23 30

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16

Mercoledì

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Sabato

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2015

FEBBRAIO 2015 Lunedì

Martedì

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ti n pera l con ni tem terte de e lati tu di nozi, man an pa di ui su gr bbraio1 4 6 9 B le meGiovedì ed eq -29 fe alia e ica, al a sols tizi It 28 og il in rmina rnale ne me teorol i rispet to 1-364 te ve e in ella reMaria Madre di Dio 1 Sett. io ne orn lta n nvenz dicemb -23 gi stag io una vo pi ù caldi per co di circa 21 inizia il 1º io la e cora o ha iniz e stag ioni, po sta an pi ù freddi ne me tembre an tici sì, l’invern tr e ce in al di ch e io te mi di le Venerdì at Co mese trono camen et tiva stag mesi. to per sono sfas il ti 3 as na is n o. di e n rz Co ce ca he Le si stat 2-363 a risp llBasilio già ac orolog iche rata ti pi are il 20 ma orolog ic e, i me tr ale dess. garsi. i e Gregorio du Come te in allu n inoltr n loro ni me te ni me pres e term ione, me mese ce n te, ad sono com e si stag io mu tata la dicembre stag io ddivis co im ri n tame 21 à tr a es ta su o ovvero lto le orno i valo dello zero ro nendo iniziare il ta diversit qu mo n zz é o ze . Co es di gi che se ur a, Sabato nel me anzich one di qu di sott nuale tto lo o, an an 3-362 cadere gi ica an vece al i sem pre so . In pi mi ncian in La ra ità climat veng ono a as 4 Sett. poi co tto il mese ose sono s. Genoveffa abil no qu no 21, te tu rapi do ve variab io e lu g lio) mon tu re scendo al gior ne du ran o un zone na , do tu an e no rd in FI ra en ll io pe (g de term ure del No m parsa ica. rciano Su d. Su rd le tem orno. dimi nuz Domenica , che orolog nate si acco gr aduale 15 gr adi al al No le pian la loro co nanza che gi ia fredda e, el e al in n 8 tt or qu o 4-361 ci ar sono Le gi Di no solo per e tr a fanno , in vi at tu tt en teAnna oni di Nord icate. e | & ratu re Seton irruzi uen ti, sopr its.uaElisabetta lm Padana tem pe 10 gr adi al ndan ti nev ciò avvien uen ti ab eq anur a e delle abbo tre al Su d hanno freq molto fr dale. Esse ll a Pi tr a 3 spesso e ma su no spesso men hanno nori, oltr odo si nebbie so azione st ra l mattino, si ri hanno pianur a, e pe Lunedì mi tr in e de rcol e del ratu re. Le , inol elle valli n te. Nelle ci or rt ta e la n pa im anche le en prima tem pe ricolo per no alle pr . nali n teme è pi ù 5-360 Padana za freq ue i e meri dio 2oSett. ta delle FI pe Nella s. a Amelia ratu ra anur tt en to serio an giorna tem pe is tono Pi tr al pr at tu bassam n tano un ire e pers r tu tta la nuzione di nse su ll a abbast elle cen se ate, so qu g ono te dimi brun no pe rappre bie in ioni avven men tre in dan ti nevic e, la eb n po l’im permang o n io do di n Martedì 4B a, az ag a su bi to i, a volte e abbo ll a st sono caus Le precipit e in pianur de6-359 ll de e e . rt e ch dei FI um conda pa essione ch itorio n ti an qu asi sem pr Epifania di N. S. rse il terr no freq ue no e inve n n Nella ni di alta pr di tu tto io ha so stag li et to io g na si icate dell a meno risp si tu az g o i li tora li le nev . In mon ta inizio di n na do g na l’ Mercoledì sale che lu se tten trio anza di ra che se zzog iorno rsa i st to n ve n o di ba a ab regi tame 7-358le a me ita ) dall So FIcano appu n ui nozi o dell’orb 8, un cu i il s. Raimondo si veri g li eq pa an Alpi. le 04,4 ll’anno in ì come vvero il pi un moto ap ne re, al su lle de os mb (c no ce (o or tica ’anno usato evazio it il 22 di co. È il gi ll ca el à . cl , de di Giovedì 15 ’e er o no mi l 20 FIch a nel ni an pu n to o dell a nel cors mi nim si veri so as trono ù lu nga de lte og to al pian 8-357 il suo no ella n anno caus pi du e vo gi unga no), e qu , che seg na il spet Qu es t’ meno in se la notte s. Massimo erenza radigPavia ug accade a Terr a ri hE al ta diff sì che in cu i e sarà meno che o 22 gi i pi ù lu ng ll nale, ). Qu es isfero fa on te ’ anno l’eq uine de te (2 1 tt le o no zz ll ta no zi So ri fe de em es ta le d’ al di un all’o ni e te con ol are perio e di ro a in torno nel nost ro sols tizio Venerdì or zio è n i ss ti gi i me ’a ro ls ve tiva indi reg che Il so e dell eta ruot a del no qu onomici, ov ano rispet denza azion es tre, ispondenz an si han o as9-356 tr con ca lendari. inclin nost ro pi cielo terr rmin rn te date s. Giulianoe te anno in corr il stati ri ca on te re). In qu es e dell’inve rizzon te, ch ano og ni le nel su cu i e sono i nost l’orizz del So mb ate tto da tivo ch i 4 anni), ed ricorr all’o do zi mo to o ti ren te rispet to al 1 o 22 dice io dell’est et tr to risp rioi sols tiFIcio in a qu es o (2 e og n cu te de r iniz or l’ pe en an ma Sabato 4 e massim o d’invern è ti ar st (2 ch le o sc Nono altà di un zi te an no, ed cu mu lato ag ionali. Ul hé la data sols ti ionalm en del Sole sa primaver a. ni an re og10-355 rdo ac imatiche st te no, perc a) su cu i nz at ta in n te i ore s. Aldo 5 Sett. lo di il ri ta conve Mi tr men ), si tr di circa se perare appare con qu el ni cl di ta re io i so lu ls tizi az mb or e or perc nno di dice ri tardare io per recu o e le vari caso? Asso li ador at perché i so che g , d’au tu gi ug no e ndari tti a propr i Maya le. Un s Invicti de so isol ato, nozio fa le di ta no in me ca i! 22 Domenica o Na at Co de ro rv l li o il e. Soli un ca ta ten ili, che se tr a il nost (il 21 mi tà de Na an tich sono sbag talis ue di a ta esat prossi il 11-354 si sest lture mu nq La da li anni bi 1 asatur tre cu r fortuna prio in babilm en te trBattesimo at ta codi Gesù g me al una sf cade pro 2012 . Pe o Non si di moltissi creati che si crei e (pro o del o vole invern ità pagan cris tiano. e ri d’ rn ta ar o da ve it re zi iv ev calen o di in e nost nostra sols ti delle fest o il Natale zi el ti ll il Lunedì n , ls su e at o si tà an te il so cere la cen tr portar ricalc im port oprio per 12-353 accres rtante er a al e sia stato momen to pr è impo dei cibi deve . 3 Sett. s. Cesira un en mondo rnali o vano si ri ti e del ssissime si inve ici: il cald sen ta la FI n non ba dei me or rappre previs to se ca al e hi rc ss o di bruza psic to supe ti sono ba avevan , volini anchez n per ques alMartedì imen rza, ca llo, sedano e la st lo ve eddo dano, ma no o da questi 13-352 vane e il fr o, cavo pa, ra` s. Ilario am al ppucci rastar , che risc che assumi , ra ca nt no co lo fa ci Per I , cavo dicchio, ra ergeti le calorie o. re en Io ol bi lF ster , ma dei ci cavoMercoledì rro, ra l cole stea FIsica rote, via, po che da e anti cole energi rdi, ca hio, indi o 14-351 to an FI, ca cc a. otratt ceridi ripuli pr li o carcio bette, FIno la, zucc o ig , sm s. Felice li tr nt ni co el er tame organi iche, anti i orga , broc auti, lerian n un et un trat e e sugl ietole ur, va ste, cr ti e co tive, diur an dopo a ca ov si st gi barbab cicoria, co i, topinamb os depura , manife appare più disint Giovedì ac à es si e in et ll st ri sp ma xe fe op a, che rapa, alle sfor le pr 15-350 mediat pelle io, fo orivare sedano caci pe ica non è im sta sulla , calc at FI far ar s. Mauro ù efFI tassio Carcio cibo ci può verdure pi ione diuret e si manife nFIamm itivi: po i, anti le sidant ttie. ”). L’az IL SOLE Sorge pi nutr tibatteric Questo sono tra os ci vo ti ti in la an pr FI “cat giorno 01 ore 7,37 ne bi e ma Venerdì per i suoi ticancro, an i tessuti. carcio L (quello ur giorno 7 ore 7,37 a azio st su di e de giorno 13 ore 7,36 La ioso LD vi an etti da orni. giorno 19 ore 7,33 rolo 16-349 to prez incipi atti rigenerazion giorno 25 ore 7,29 te prot cuni gi alimens. Marcello e pr la tr un o giorno 31 ore 7,24 per al maggiormen ol è in scon i rno ed engono ti e favori intern re ll’inve PA115 L’ IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO C. Cont Io zzan ca de CavolF rdura tipi co, vitamina , riminerali ve vi li ti a pura ido fo E’ un rro, ac nti. Sono de ro, fe da tiossi ri, an

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VERNO

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34

Sabato 17-348

s. Antonio abate

Domenica 18-347

s. Margherita d'Ungheria

Lunedì 19-346

ss. Mario e Marta

Martedì 20-345

ss. Sebastiano e Fabiano

Mercoledì 21-344

s. Agnese

Giovedì 22-343

s. Gaudenzio

Venerdì 23-342

s. Emerenziana

Sabato 24-341

s. Francesco di Sales

Domenica 25-340

Conversione di s. Paolo

Lunedì 26-339

ss. Tito e Timoteo

Martedì 27-338

s. Angela Merici

Mercoledì 28-337

s. Tommaso d'Aquino

Giovedì 29-336

s. Costanzo

Venerdì 30-335

s. Martina

Sabato 31-334

s. Giovanni Bosco Tramonta ore 16,50 ore 16,55 ore 17,01 ore 17,08 ore 17,16 ore 17,23

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Domenica

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LA LUNA | L. P. giorno 5 ore 5,53 ` U. Q. giorno 13 ore 10,46 + L. N. giorno 20 ore 14,14 1 P. Q. giorno 27 ore 5,48

Inverno, Estate, Primavera e Autunno scandiscono la nostra vita e fanno da cornice ai nostri ricordi... Interessanti e utili consigli da seguire in tutte le stagioni


Olandese Illustrato 4-14-00275_PA116 CITTA' ITALIANE_2015_202350/bozza 1 20/02/14 12.49 Pagina 1

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GENNAIO 2015 ali mo

approfondimenti storici sulle più belle Città d’Italia

DIC. 2014

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afic

dell'om è un della re onima prov comune di tavo co gione in pr incia e de 373.446 metri mune italia ossimità de lla Toscana,abitan s.l conta .m. e con no per popolla catena situa annove1.002.831 abun'estension lazione, adappenn Romag ra 44 com itanti, ha e di 102,41 un'altit sud-es na (provinc uni. Confin un’estension kmq. L Siena, t con la prove di Bologna a nord e e di 3.5 a a oves t con leincia di Areza, Forlì-Cesenest co zo a provin ce di Pi, a sud con e Ra la pro sa, Lucc a, Pistoi a La citt à pr op musei one lezze , mostre, pa un’infinità spuntinaturali che lazzi storic di itinerari Medio possibili lasciano rici, monumen a tema attr come evo - Comprecco alcuni ordi indelebiti, conventi a Battist Palazzo Veccende gli ed suggerim li. Fra i mol e Santi Apero di San G hio, Palazz ifici più signienti: la citt tis coinci ostoli; le iovanni, Ba o del Bargel ficativi del à perio che si se con la m architettursilica di San lo, Ponte Ve dificaz manifestò suaggiore prose del Gotic Miniato, Ch cch Santa ione di impo l piano arch perità econo - È il perioiesa d Santa Croce, della nenti basilic itettonico- omica dellado ch ur M Ch he iesa di quali Sa banistico città tro stor aria del Fi Sa spesso ico sono pr ore; la citt nta Trinità nta Maria Ncon l’e citarn derivano daesenti vari paà nel Rinasc, della Catted ovella Palazz e alcuni si ric coloro che lazzi rinasci imento - N rale di o el cenor li M da co ed Serrist mm mentali, ici Ricc no: Pala ori. ardi, Pa zzo Ruceissionarono i cui nomi . So lazzo lla Per mag Antinor i, Palazzo lo per Strozz i, Pala www.fir giori inform zzo Co i, azioni enzetu cchi

turistic

Catted È il Du rale di Santa de d'Euomo di Firenz Maria del Fi Catted ropa dopo e e si affacc ore della curale di Sivigl la Basilica di ia sulla piaz ad un’e pola è larg ia e il Duom San Pietro za omonima. , la Ca o 54. H o più grannorme tricon ttedra È la quinta a una di Milano. rata ad de mai cost ca rotond pianta com È lunga 153 le di San Pa chiesa più gr a Zuccar affresco: 36 ruita. Al suo che sorregg posta da un metri mentrolo a Londra anSanta i. La costruzi 00 mq, eseg interno è vi e l'immensa corpo a tre e il basamen, la morte Reparata da one, iniziatauiti tra il 15 sibile la più cupola del navate sald to 72 e gran ato Brun 1-364 ne 1 Sett. 1357; tre anni dopoArnolfo di17-348 Cambi l 1296 sulle il 1579 da G de superficie elleschi, FEB. nel . o, fu co iorg antiche mai de la 1 4 6 9 B termine 1412 fu de Francesc abate ntin Maria Madre di Dio o Talent co2015 fond io Vasari dica s. Antonio ua Battist dei lavori Santa i e Giovann ta da Giott azioni della e Federico1 D della cuta a18-347 2-363 Maria Dedica ero i di Lapo o dal 13 Chiesa pola. de to 34 rismo. l di Fiore e G fin del Fior a San Gio it consac hini la proseg o alla sua2 L s. Margherita d'Ungheria ss. Basilio e Gregorio rata il diamet e fra Piazza vanni Battist 25 mar uirono nel 3 M ro de a, l di pa Duom 19-346 trono zo 1436 sità di 25,60 3-362 4 Sett. o e Piaz de m un al et lla ed ri, città, so folla ch ificio di za San quasi la M 4 G e rg co io m ric e va sì et ss. Mario e Marta s. Genoveffa di eveva Palazz o il batt ampie dimenà di quello nni. Ha pian fronte a Sa esimo 20-345 sioni Si trov Vecchio della cu nta M 5 G ta otta 4-361 solo in si go po + aria Galleria sintesi a in Piazza due da spiega con la del Duom nale, co de l'esig o. n un 6 V È uno degli Uffizi presta d'Italia dell'architett lla Signoria ss. Sebastiano e te Fabiano s. Elisabetta Anna Seton dei bilite du enza di ac La ne ce secolo . Chiamato ura civile ci ed è la se rante l'a cogliere s7 S Cosimo I dem' aggiori e pi de del in orig ttad la 21-344 5-360 nno. gr ù cele 2 Sett.fio in Med |rent “Palazzo de ande a in Co tr e m ecen “P un lla i musei 8 D (Uffizi) palazzo deici commissiobr ne fece ina; nel 1540 Signoria”, alazs.zoAgnese dei Pr tesca ed un e. Rapprese de s. Amelia ta cinq dello Stato stinato ad nò al Vasari l mondo. N del du la sua resid divenne “P dal nome de iori” o “Pal o dei palazz nta la miglio acque accogl ue anni un prog 9 L la fiorent agio N ll'orga 22-343 6-359 iere nel d’Italia ca si spostò enza; assuns alazzo ino. ovo”, dii più conosc re et ni ch do Du sm ie po ca sa o iu e infin , ospitò le a Pala di Sant , di una Si deve allo gli uffici to per la co 1560, quan Palazz un M 10 e il no ”, quando principale de venne nel ti zz ga oB la a o o de lle se Fe 4 Pi Pi gli em me “V il duca XV de del ria aere stesso Va amministra struzione di do tti. Da tti e te licita, lla Re s. Gaudenzio Epifania di N. S. è crea ec blemi tiv sari la co a rm to ch lle in e, ga da della ciParlamento. l 1865 al 18 chio” nel 15Cosimo I depubblica M a 11 zazion costru i e giudiz un nel Gia passan France gli Uffi Sulla fa ' Medic ia ttà. 23-342 7-358 zi 71, qu 65, qu do rd e sc zi in di o so o al I, figlio an an i cciata pra Po one, realizzari la nuov di Bobo 12 Gso architettuna tribuna ne nt principa do Firenze do la corte di o è an denza fu Capi lla qual Cosimo, il li. Il primo vea residenza e Vecchio e s. Emerenziana s. Raimondo le, la To ch de qu ta ro e e l rre al so le pr il nu e V 13 lo di Fran imo e de Teatro Nel 39 no racc di Arno affida cleo demedicea di 24-341 8-357 lfo è suprem5 a.C. i Rom un am cesco, ne l secondo mediceo, fa olti arredi e al Buontale lla Galleria l 1589 biente S 14 piano nti la ani fond tto co azia, la op er e e ta re de ch fe stru di co d'ar no oggi città al ce aron iu ll' s. Francesco di Sales s. Massimo di Pavia un patr so, che dive trasformar ala est del ire nel 1586 te. Dello st izl'avven mmercio. En divenne se o il munic 15 vaD nno mus e il rrà im ipio Fl in corri es25-340 9-356 tea. La to di Carlo trata a far pampre più im ch di dall'epoca m onio artistic la Loggia de terrazzo po eo. Ferdinan orentia sp Leo miniature edievale a o immenso lle Carte sto vicino do I, frateon16Muse, partire città ottennMagno riacq rte del Ducaportante co . Con l’afferm alla trib lquella , compr geografic dell'ope e di araz to di Lu di s. m Conversione Paolo s. Giuliano e cent arsi de sione dal 1215 fu e l'autonomuistò prestig Ist m un en he zi ro itu ra od cc lla . a de . M 17 di co Gli a so ito de erna, un in in lo nt io e in poca de città prod teatro di vi ia comunal26-339 dal Du nel 1891, l Duomo dipend tto i Long municazio ro5 Sett. 10-355 gran nue migliaia di Uffizi ospiqu mero 18 1743). lla famiglia usse altri sc olenti scontr e dalla cont enza, dive obardi, solo ne ventoM omo, dal Ca conserva op di scul adri che on con i trTito ture an a gu e el Timoteoessa Mat nendo un s. Aldo razion Partendo da de' Medici, tri sociali ss. costitu domenicano mpanile di ere d'arte di a fi ild tico e i alla gu G G ch co e 19 l ghibel n la riv monio I chiost isce uno de di Santa M iotto e dal grande inte lini. N di Canoss nida de governo di e detenne 27-338 olta 11-354 i re 1 (Clem culturale lla città, co Cosimo il Ve il potere pe dei Ciompi el 1378 la a. A ra 20fioreVri inclusi ne complessi maria Novella Battistero. sse storico en e tenr ben tr . Ve o, i MMerici di Enric te VII) e Al artistico. ntrollandone ccs.hiAngela deve il ntina del Tr l percorso di onumenta che, insiemHa sede nell’ provenient Battesimo di Gesù e seco nne poi ed li pi ecen i e su vi an to per o II). Il suo essandro (LeoNella famig la vita polit ici si succed li (dal 1434l’efig21 urantiS o nome al co to e del Q sita presenta ù prestigiosicon l’annessatico conet do ic lia po 28-337 12-353 ne te a al ua m le ch no e lo ro vi furo inio fu X), oltr ttroce basilic va i anni re dom (1527- 3 Sett. tra22 rare te della citt le quD Storie de nt a, no an lorizzandon per genee av a reginad'Aquino Magni 1530). Nelladalla prima versato ne a un Dal ch ali il celebr lla Genesi. inante del ci o. Il più noto stimonianz à. che du e il patr s. Tommaso s. Cesira fico”: m e io Il Re lla cl e e de st di ci è ifa o ca pu Co cl ro pa il lla di m Fr L po 23 bb o lungo Chiost rata da ngiura ancia (C pi: Giu iglia si entr affresc pittucompr lavoro ecenat lic e, polit spicca na a fiorent 29-336 13-352 menta periodo di celebr un pregev a nell’antico del Diluvi ende anch hi quattroc ro Verde, ch ina (1 dei Pazzi (1 aterina, sp lio `pa ico tura e pittur ole ci e a il M o Uni en Capi ru Cosim le. All'estinzi ce e prospe e letterato, lmente la 494-1512) 478) e interroosa tram24 e di Pa teschi rafa di ric olo dei Do clo di affresctolo del co versale. o e fig olo Ucc s. Ilario nv d'Austr I) fu ereditaone della di rità all'inseg sotto s.il Costanzo La vi25 suo go ura di Lore dalla secondtello, sita prMhiami allegomenicani in hi trecente ento. L’am verno nzo de a pi os sc ric se pena diia, avviò ne to dai duchnastia il Gra na dell' co a eg hi eq no 30-335 14-351 i. nv ca la tto di Andr ui ento. QG ue con ppella ci alla Ch l ea la è dopo Ca morte. Uni 1765 alcunei di Lorena nducato di librio e della ttà conobbe “il da una26 ue ie de Ca sa st di co attrav Toscan ricca se i due am ppella de erso unBonaiuto, ch s. Felice cazion pitale d'Ita ta al Regno riforme so (Asburgos.).Martina tico Te27 a (nat cultura rinas un bienti gli U V lezi Leop e a com o ne ci Galleriasoro della chone di orefic ospitano unbriachi e co ta e tu e della penisolia, ruolo ch di Sardegnaciali tra 31-334 plessa le qu oldo I, futu l 1570 co 15-350 e tti i su dell’Ac S cade iesa di Sant erie, arredi e ’esposizionen l’antico Re Deve 28 oi pont la nel 1871 perse a vant nel 1860, la ali spicca l'a ro imperato n la a Maria . Du param bolizio fettorio ag i distru re cittàBosco perman quali i sua vasta mia en di Giovanni s. Mauro ne N tti (tra rante la Se gio dis.Ro ve de ti en ov de nn sa Pr te ella. ma co lla cri appa co nnILe SOLE costitu l per il qu igioni, il Sa popolarità n la co e cinqLAueLUNA Sorge ndaTramonta Pont gu rt ita an en al er e n giorno 01 ore 7,37 ore 16,50 m la Ve 7,37hi ore 16,55ra mon ale 16-349 ni 5 ore 5,53 li co enti al M | L. P. giorno giorno 07 ore cc l’ano, pi diale fupleta` riu ntigui venne realiz atteo e in papresenza di U. Q. giorno 13 ore 10,46 nifigiorno 13 ore 7,36 oreil17,01 ù (ri al bo + L. N. za rt giorno 20 ore 14,14 d’ giorno 19 ore 7,33 ore 17,08 bello e s. Marcello prestig m1ba rd giorno 27 ore 5,48 arte provencavati da du ta la Galleriaicolare il Dacune scultu giorno 25 ore 7,29 ore 17,16 conven re di M e antic ioso).P. Q. avid, qu ienti giorno 31 ore 7,24 ore 17,23 stes ti dai ti soppressi. dall’Accademhi conventi) sa. A partire i trasportat ichelangelo L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO m o da so Si ia ag ne ll’ no tr de gi l 18 Ott atta Duecen state ra l or to alla i maestri op in gran pa Disegno, dall’A ccolte ocento, nei 73 e rt lo im fine de er l Cinque anti a Fire e di dipinti diccademia di portanti op canze e er cento. dintor soggetto re Belle Arti e e ni dalla da lig secondioso eseguia met à del

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PA116 CITTÁ D’ITALIA mensile 12 fogli • carta patinata • testata termosaldata •

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navari ca . dei suoipo giornoe do mento su collegaversa giorno ni, con le nail e a io go rn ienza di a para appass e, na inte la laguono un’espertamente senznti, attiranoughe marin la so ga ar lu fr gi t’i rt of so lle li na fauna as0 tartarugheMa anche taono su quesmifero itata de ra. mam . t U tre 150.00 veng isola ab a oves lla natuuccelli che dongo, unù e più volte du aslin eta da ma- ol anti de di pi grande o i Pr e ù am m qu ni di pi si ti o lo ris UE la quarta dell'isola ratterizza canteormi codursi e il ramole, avvistat LA DIG a ca a est ue è tano in ro da en Seylle La Dig lles, situata’isola fantasticche sovrasa che fanno ho- per rip ico di grossa de inati 2, si trova Seychelicite. E’ un granito rosa anchissim dinari. Gli ole acquat contam una oielli inpiù di 1,5 km di Fe blocchi di ra sabbia bi lori straor no le picc radata da . so F o dei gi pa estosi iagge di pulaguna dai co di poco è è circon le di Anne meroseun piccolo illità. CERf Island, un qua'isolettaa Mahé ed rco Nazionara qu a- Cer ri: voli sp no a una ti mentre nu un an be diso ac a, tr è al e s, i contorn sono mol oste tra gl ovare pace 6 km da Pr o chelle di fronteralline del Parco è un pa flora e faun ario od tel no house nascvogliono tr é e appena i un com ro prop barriere co , questo pa ndanza di chi, stelle m ste t qu bo 73 an gues per quanti km da Mah nudo. Da o in elicot no delle ato nel 19 ndida ab pesci e gr o dei più lu ra diso a dista 43 e a occhio minuti) i permetto la Fond n una sple specie di Situato in un, offre una ra 0 . n ut 15 co . ch ol ra in a do co 15 o is re L’ tti (circin circa 25 m nti vivono " (carri tica cui più di altre creatuarini del monti della natucocco, sibile an vi he , ag in sl di tr i abitagli "ox-taxi onibili) tr e, polpi e bienti m tti gli amanindustria di rma di Mahè servizioroporto di sola. Qui gl nti amr i sub e tu fiorente ti sotto fo i esoi disp no su are rin reggianz dall’ae iungere l’i e si spostaezzi pubblicPer esploria bust una iden a pe re su po era ancora ev cco. Molti arno tartarudi raggma serenità, gli unici m utilizzata. e è nolegg ere esperie no co un tem te vo massi ti dai buoi scarsamenteisola l’ideal ò raggiung no L'isolai dei quali sodi alberi ditari, dove vi un ambien rt traina e l’auto è nerari dell' quale si pu scendere firi e i rest ia e migliaia oi 116 et i volanti. In onimo resoalm lp ee mentr orsi e gli iti ke, con la gna per di spettacola lle miglia ornano i su cue vo tra cui l’o termal no i perc ountain bi ola monta a delle più delle più be ia tici ad ganti e innoi di lusso, e, centro si combinam un o una m la sua piccCoco’s, uniderata una dune di sabb ghe gi illo, allogg ville privat zze naturali o dal turis eo anche ia di Anse rgent, cons e piccole tranqu lussuose nti e belle icale lontanpiccolo mus vialla baSource D'A do con le suda cocco. con 24 i ristoraradiso trop iesa e un egata che haeso tim ot e ch pa pr fr Anse e del mon nte palm cuni eare un una sola me dalla ha DIC. cr , e che (circa a. spiagg bra delle ta hellese offre perasperato. C'èriva il suo nontano 1756della Franci 2014 lo lle Seyc all’om ionale andare es arte. Cerf dehelles nel ola in nome isole de internaz e delle derano n le sue d'sitato le Seycrmale dell'is delle si de 1 go MAHÉ è la maggior l’aeroporto an la Sett. fo 1 tiD i, co ia. Ri1-364 17-348 so arcipe4 ceano Mahé 2), ospitasitare per qui suoi abitant posses Maria Madre di Dio l'O ctor 6 9 B s. Antonio abate rla dell’i di tu1tto ée de 2 Lcapitale Viuenti ma a vi 150 km at ES è la pe di Mah e ce ’isola ela viva mo da ù freqnde il sole: DESROCH Desroches posti più isola sud-ovest vernator pi e tantissioperta di un no e i go di uno de gg le 3soM 2-363 18-347 240 kmde Roches, del ‘700. E’ia alla sc erevoli spiaole le piogge sto dove sparrivare in poto L'isolass. a e rc es ci Basilio e Gregorio s. Margherita d’Ungheria s e ovare subi a Amirant Si trova a Cavaliere nda metà tica spiagg innum ad altre is qualche po4 bu M un x al co o. ic tr te rela spetto c'è sempreente salire sull'isola per a panoram di Indianil suo nomecesi nella seda una fantas promet piccolo 19-346 5 Gfotografi picco o- deves.3-362 Mahé semplicem tra parte de ri fran circondata metri, che un lo un so ito , Genoveffa ss. Mario e Marta rio rr lla is lu a op ilo llo isola. I te i te bast inuti dall'al amanti de 6 V c- de mpletamen a quasi 9 chche qui esistee creato prt’isola Seyche ll’ chi m tempo! Gli ere Mornealtitudine dela capitale Vi co tto lung tura ques 20-345 7 Sno molti: io (un’esattai- di 4-361 sabbiay, grazie al fa na della na ll’isola. In tatto l'habi-il bel o raggiungla maggior de nere in st lia a ac s. Elisabetta Anna l'inseg ss. Sebastiano e Fabiano og so on l'I ig iv ol ss re em , ri, m pr po 900 met na visita8 De dell'or artigiani cosist per mante migliaia e lendinato al so e oltre e vale la pe rto e la torrggio degli ieri attraver a, resort n alterare l’e ata rari e vi è Sett. 2 otte una sp 5-360 21-344 gr r no è stata pensnti, uccelli l’iso | la di ghi chcon il suo po n), il 9villaLlungo i senttacolare faun ia pe e s. Amelia s. Agnese uno i; ni cosaarughe giga Intorno al di scogliere ate o la spet gge di sabb e- og toria a del Big Bemm10 on in e ersi rt o. nd ose spia lle sist replic reolo, le ca e scopreM tat di taante di coccna e una seerieper le imm“l’acquario” sie fam la scelta deelta: dagli 6-359 tis to nt 22-343 ra di pi ra coralli keling ni ta lo fi tuto Cca vegetazion ia M 11 r co lle de l sc e B ieS. lo snor mare è Pe su s. Gaudenzio mare 4 la ric crogiolarsi me il talco.barazzo della piccoli hote Epifania r da badirrN. l di pe de he infine e fina co ili 12 perfettenti più bellinti, tartarug tene ai c’è l’iGm andi ca 7-358 23-342 gr biancani disponib de13 dei pu mante gigaspecie. i. lle ar V ili lle s. Raimondo s. Emerenziana zza dee di mazio hi lussuosi nsioni fam ospita sci di ogni de lan de pe gr al i pe zza albergi, fino alle 14 S , dine di occident grande isura m 24-341 intim TE rza isola in ordalla costa lle sue viciènein dine didi Mahé, m0 ab8-357 ET iU or 15 D O de in te a s. Francesco di Sales SILHdi Pavia te è la trova a 30 km a isola a nord-estdi circa 6.50 perts.aMassimo fferenzo isolamento N to et di nd LI di A ou . co AS pe lh PR km e Si ychelles e siNorth Islandanica e il su che ha im grazie è la se 16 45 L isola co zione Praslinychelles, è a una popola verdissimaresta tropical9-356 Se a lato di 25-340 rallina oggi risolto ette è o-Giuliano ine vulc co cu Me una é ig fo l ra ah a or s. Conversione di s. Paolo , ne ou ie le Se 2 e ospita17com M ancheatrimonio è un’isola dito alla barrimbarcazioni itiva di Silh rsionisti fantastic e a 44 kmSi presenta un em 18 daM (p insi re, parte dovu ttracco di llezza prim r gli escu a la cui tanti. interamentea cresconollee de Mai ogni gene10-355 pe 26-339 de di anni l’a ntile. La bereggiabile eti di un’isolto pirata an un Gosa Va r te gr s. Aldo ss. Tito e Timoteo quasi flora e fa19 pe ù an pi pi po no pa la fam’armonia di er" (il seme ù rare spe- al lungo azione im trare i segr mora del ia, è ancora dove ll’isola, 20 V o de M parte una rivelsi di pene e fu la di to si sapp ll’isola ma tra le piaggior 11-354 re de nesco), in un oc ne 27-338 "c ch cu e su li, an ro ld papadeside escoS kg) e ad al aslin la m sue s.caIgino cconta ro, per qu no strade e equatoria e 21 dell’U i il gigant s. Angela Merici ra lle cPr da 60 A ne e da co a tra cu do, fino leggen cui teso on ci sole sue forest pidissima,a si ndosi agalli. no Sett. llegro Hodoul il sull’isola. N e paDppcorre rilassa a delle palm ` ua3 lim. Sull’isol del al monuccelli22 ersa e l'a12-353 cq 28-337 e av ’a br re tr to as ar m tr ta at un m os ie di visi idi Gesù cie mpo la nasc ntieri che rseggiare ndide ba rmazioni di s. Tommaso d’Aquino 23si iaL fine, all'o io del si vuole Battesimo or n m fo ti se te le co so or in et del e di sabb dolce m celli. Se in auto o un due si può sue sp tro d’ i prog e 24o ilM issimi uc iungere diso13-352 con spiaggcoltand dove llegano lesede del Ceni suoi diverscatalogazion 29-336 a. ra os gg ol co a er la pa as ra is tr , e la m e ll’ t: co ch nu M la pena s. Ilario s. Costanzo che tion Trus la ricerca vivono su turale dei 25 proprio an a ov e e ec na canto spiagge vale zio, vero e tr Prot anch oria ali ch te altre cali26 Nature vazione c’èante e animvivente di stie rare, estin AnseGLaabile. 14-351 . Iso30-335 ette er ie di pi ec eo ns ou do sp us enVtic lh bus loindi27 co on m Si m di s. Martina vero numero miche a del ms.oFelice diano,a delle spec un no In mare è lli de an ra gr en ette cean cosistem lo co Silhou mporta uncipelago o 28 S de atoldel sud dell'O l'e RA 31-334 e co o dell’ar mondo i Africa,e s.15-350 ALDABa è il più gran ch l al ll' ic de de Mauro s. Giovanni Bosco t op D que tr ascar e a es altra part e. Le mareeee nel re.st Aldabr 29 ac IL SOLE Sorge Tramonta lle giorno 1 ore 7,37 ore 16,50 lato ne30 Madag rso da ogni a posizioncite in mar e, stessa giorno 7 ore 7,37 ore 16,55 del L giorno 13 ore 7,36 ore 17,02 estern a nord bra è dive rticolarissimendo le usrr16-349 re ie giorno 19 ore 7,33 ore 17,09 s. Marcello nd da pa giorno 25 ore 7,29 ore 17,16 di Al 31allaMsua uazione re unica: le ba giorno 31 ore 7,23 ore 17,24 grazie in contin ’avventura i un variano ersion L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO le imm

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mensile 12 fogli • carta patinata • testata termosaldata PAES

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Maldive, tipica spiaggia

LA LUNA + L.N. giorno 1 1 P.Q. giorno 8 | L.P. giorno 16 ` U.Q. giorno 24 + L.N. giorno 30

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per viaggiare tutto l’anno... anche con la fantasia!


Olandese Illustrato PA130 ARTE CULINARIA:Layout 1 25/02/14 09:49 Pagina 1

GENNAIO 2015 1 Gio 2 Ven 3 Sab 4 Dom 5 Lun 6 Mar 7 Mer 8 Gio 9 Ven 10 Sab 11 Dom 12 Lun Mar C stMer crocc e13 ino an14 te 15 Giodi 16 Ven 17 Sab 18 Dom 19 Lun 20 Mar 21 Mer 22 Gio 23 Ven 24 Sab 25 Dom 26 Lun 27 Mar 28 Mer 29 Gio 30 Ven 31 Sab

Arte Culinaria le ricette 1469B +

1 Sett.

Maria Madre di Dio

ss. Basilio e Gregorio

s. Genoveffa

s. Elisabetta Anna

2 Sett.

s. Amelia

4B

Epifania di N. S.

s. Raimondo

1

s. Massimo di Pavia

Un’idea per cucinare

s. Giuliano

s. Aldo

tutto l’anno:

s. Igino papa

3 Sett.

Battesimo di Gesù

gustose ricette stampate

s. Ilario

s. Felice

Ingred

sul retro di ogni pagina

riso

s. Mauro ienti pe r 4 pe rsone: 300 gr . s. Marcello 1 porr di riso Carn o, aroli, 1 fett a di sp eck ta olio d’ gliata s. Antonio abate ol alta, 100 gr iva, . prezze di burro, m s. Margherita d'Ungheria 200 gr olo tritato , . 1/4 sp di taleggio , ic 1 bicc chio d’aglio hiere ss. Mario e Marta , di 1 dado vi o brod no bianco, 300 gr o, . circa ss. Sebastiano e Fabiano di gran a grat tuggia to. Prepar s. Agnese azione : Taglia re a lis s. Gaudenzio olio il tarelle porro, so ttili il aggiun pochi porro se ge lo spec condi. Aggi re 2 cucchi e lo speck, s. Emerenziana ai di ac ungere k in m so piano qua, sa ffriggere od il ris o pi ch o, in 2 cu di carn ano circa 0, e manteng sfumarlo lare legger mente cchiai di co a e, 5 dieSales antiade cuocere pe lt. di acqu il suo gu n il vinos. Francesco cuocer e po sto a r rente e è ben di picc circa 15 min bollente ed tradiziona i aggiunge ca le. In re ol co s. Paolo spesso ldo cospar e dimension uti. Nel frat un dado,Conversione orare oppure di rp gere il tempo re di 3 i, scal moder di pr fo da o nd endere re un 5 mm; brodo at cucchi a fuoc o con del un a una pa o lasciare padella ai di grana o sc le ol e Timoteo grattu o ss. e quan edente tta tutte le iogliere un ggiatoTitoio do po’ il m at , sino grana, che pr ente rivolto taccature ad un e ef stacca o fredda erite, mod verso il ba capovolger Angela Merici sso op e sopr re delics.at elland re sul am o a pu Quasi ente bi ad un con le re su con termin cchiere. bi un m cc a an hi form at i, impu er pr una m ecanciat a la cottur gnando a s. Tommasoe d'Aquino a di gr a del lo e la ris ana e sciand mante o, aggiunge olo ra care. re il ta fleggio s. Costanzo a pezz ettini e

|

Judi a salsa s verdes de to c mateon s

Ingred ienti pe r 4 pe rsone: un da do 300 gr . di fa 4 Sett. giolini un cu cchi una fo aio di pino li glia d’ alloro pepe mezzo limone 400 gr . di po modor 2 spic i pela chi ti un maz d’ aglio zetto di erba olio ex tra ve cipolli na rg sale ine d’ oliva ` Prepar azione

In acqu a fate do salata bolle nte sc rare l’a ottate medio glio in . i fagiol 5 Sett. 2 cucc hiai di in Aggiun olio, un i per 2 min gete i uti. In ite i fa pomod ungere una pa giolini or l’alloro i a pe e roso della cipolli zzetti, , il da lateli na tagl do ve fateli a fuoc getale iuzzat in sa o Contin po , a. i pino uate la li, il su rire, mesco cottur late, po cco di a per mezzo i aggi 10 min limone uti, re e l’e golate rba il sale e pepe e serv + ite.

s. Martina

s. Giovanni Bosco

[

PA130

ARTE

CULIN

IL SOLE giorno 1 giorno 7 giorno 13 giorno 19 giorno 25 giorno 31

Sorge ore 7,37 ore 7,37 ore 7,36 ore 7,33 ore 7,29 ore 7,23

Tramonta ore 16,50 ore 16,55 ore 17,02 ore 17,09 ore 17,16 ore 17,24

`

LA LUNA + L. N. giorno 1 P. Q. giorno | L. P. giorno ` U. Q. giorno + L. N. giorno

1 8 16 24 30

ore ore ore ore ore

12,14 4,39 5,52 6,19 22,38

PA130 ARTE CULINARIA

ARIA_

RETR

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1

mensile 12 fogli • carta patinata • testata termosaldata •

15/04/

14 16: 42

dim. calendario: cm 29x47 ca

37

dim. testata: cm 29x9 ca

imballo: 100

CALENDARS


Olandese Illustrato

FRONTE

4-14-00277_PA132 GASTRONOMIAr:OLANDESE CON RICETTE APPROVATO 26/02/14 09:10 Pagina 1

Deliziose e prelibate ricette

G­ ennaio ­ 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16

Giovedì

1 4 6 9 B

sul fronte e sul retro di ogni pagina Sabato

La r icetta del mese

1

1-365

Maria Madre di Dio

stampate in quadricromia

1 Sett.

17-349

s. Antonio abate

Ven er dì

Dom en ica

2-364

18-348

s. Margherita d'Ung.

ss. Basilio e Gregorio

Sabato

Lun edì

3-363

19-347

s. Genoveffa

ss. Mario e Marta

4 Sett.

Dom en ica

Mar tedì

s. Elisabetta Anna

ss. Sebastiano e Fabiano

4-362

20-346

Lun edì

Mer coledì

5-361

21-345

s. Amelia

s. Agnese

2 Sett.

Mar tedì

Giovedì

4 B

6-360

22-344

Epifania di N. S.

s. Gaudenzio

Mer coledì

Ven er dì

&

7-359

23-343

s. Emerenziana

s. Raimondo

Giovedì

Sabato

8-358

24-342

s. Francesco di Sales

Battesimo di Gesù

Ven er dì

|

9-357

Dom en ica

Gnocchi Pomodoro e Basilico

s. Giuliano

Sabato 10-356

25-341

Conversione s. Paolo

Lun edì 26-340

Ingredienti

s. Aldo

500 gr. di gnocchi di patate, 250 gr. di pomodori pelati a pezzettoni, una carota, mezza cipolla, olio extravergine di oliva, basilico fresco, sale e pepe.

Dom en ica

ss. Tito e Timoteo

5 Sett.

Mar tedì

11-355

27-339

s. Igino

s. Angela Merici

Preparazione

Lun edì 12-354

s. Cesira

3 Sett.

Mar tedì 13-353

s. Ilario

Mer coledì 14-352

s. Felice

Giovedì 15-351

s. Mauro

`

Ven er dì 16-350

Per preparare gli Gnocchi Pomodoro e Basilico incominciare facendo un trito con la cipolla e la carota che verserete in una padella con 2-3 cucchiai di olio extravergine di oliva e farete soffriggere fino a che la cipolla sarà diventata traslucida. Durante questa fase, per evitare che la temperatura dell’olio diventi troppo alta e per cuocere le verdure in modo più delicato, aggiungo uno o due cucchiai di acqua per abbassare appunto la temperatura dell’olio e cuocere le verdure quasi stufandole. Quando la cipolla sarà traslucida unire la polpa di pomodoro a pezzettoni, il basilico lavato e tritato, il sale e una macinata di pepe. Lasciare cuocere per una decina di minuti a fuoco dolce. Nel frattempo mettere una pentola con l’acqua salata sul fuoco e, quando avrà raggiunto il bollore, versarvi gli gnocchi e appena verranno a galla scolarli, con una schiumarola, nel sugo ormai pronto. Fare saltare velocemente gli Gnocchi Pomodoro e Basilico e servirli in tavola, accompagnati da parmigiano grattugiato o grana padano o addirittura pecorino a scaglie a parte che ciascun commensale potrà aggiungere a piacimento.

s. Marcello I papa

DICEMBRE 2014 Lunedì

Martedì

Mercoledì

Giovedì

Venerdì

Sabato

Domenica

5 12 19 26

6 13 20 27

7 14 21 28

1 8 15 22 29

2 9 16 23 30

3 10 17 24 31

4 11 18 25

6 2015

Mer coledì 28-338

s. Tommaso d'Aquino

Giovedì 29-337

s. Costanzo

Ven er dì 30-336

s. Martina

1

Sabato 31-335

s. Ciro m.

[

IL SOLE giorno 01 giorno 7 giorno 13 giorno 19 giorno 25 giorno 31

Sorge ore 7,37 ore 7,37 ore 7,36 ore 7,33 ore 7,29 ore 7,24

Tramonta ore 16,49 ore 16,55 ore 17,01 ore 17,08 ore 17,16 ore 17,23

`

17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31

LA LUNA 1 P. Q. giorno 21 | L. P. giorno 09 ` U. Q. giorno 16 + L. N. giorno 23 1 P. Q. giorno 31

ore ore ore ore ore

RETRO

7,14 8,30 10,08 8,39 5,09

FEBBRAIO 2015 Lunedì

Martedì

Mercoledì

Giovedì

Venerdì

Sabato

Domenica

6 13 20 27

7 14 21 28

1 8 15 22 29

2 9 16 23

3 10 17 24

4 11 18 25

5 12 19 26

L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

PA132 GASTRONOMIA mensile 12 fogli carta patinata • testata termosaldata • •

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Spiedini di pesce alla griglia INGREDIENTI (PER 4 PERSONE): 400 gr di seppia grende da tagliere a listarelle 300 gr di scampi sgusciati e privati del budello 200 gr di salmone già pulito privato di lische e pelle 1 porro o un peperone, 3 cucchiai di olio d'oliva timo, rami di rosmarino, uno spicchio d’aglio 3 cucchiai di pangrattato, la scorza grattugiate di un lime

imballo: 100

PREPARAZIONE: Pulite e lavate accuratamente tutto il pesce. Infilate alternando i pezzi di seppie, scampi e salmone e il porro (o peperone). Tritate gli aromi, l’aglio, aggiungete la scorza del lime, unite un cucchiaio d’olio e il pangrattato. Impanate gli spiediti spennellateli di olio e mettetili sulla griglia. Servite caldi. Quanndo non scorrono più togliere la carne, metterla su un piatto da portata e cospargerla dei succhi raccolti dal tagliere, magari con una ciotolina. Servire con i ppeperoni grigliati.

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Olandese Illustrato

Spiedini di Alici alla griglia

Bucatini alla matriciana

PREPARAZIONE: Pulire e diliscare le alici mescolatele alle molliche l’aglio, al prezzemolo e allo zenzero tritati. Aggiungete il succo di limone ed il sale. Passate le alici nelle molliche e poi accoppiando i due filetti infilarli negli spiedini. Posizionarli su una teglia rivestita di carta da forno versare l’olio e cucinare a 180° per circa dieci minuti. Servire gli spiedini caldi con contorno di rucola e pomodorini.

APRILE

INGREDIENTI: 300 g di petto di pollo, 1 uovo, 1 cucchiaio di latte pangrattato quanto basta, rosmarino q.b. sale, pepe, olio extra vergine d’oliva

PREPARAZIONE: Tagliate il guanciale riducendolo a cubetti, cuocetelo a fuoco basso in una padella antiaderente di 28 cm, quando il grasso sarà diventato trasparente aggiungete mezzo bicchiere di vino bianco secco e lasciatelo evaporare. Unite i pomodori tagliati a pezzetti e il peperoncino, se è di vostro gusto, e lasciate cuocere per 5 minuti a fuoco vivo. Nel frattempo fate lessare la pasta in abbondante acqua salata, quindi unitela al sugo insieme al pecorino grattugiato. Mescolate bene e servite. Volendo, il guanciale può essere rimosso prima di unire i pomodori e rimesso in padella prima di condire la pasta, per evitare che diventi troppo croccante e che assuma lo sgradevole aroma di bruciato.

PREPARAZIONE: Tagliare il petto di pollo intero a cubetti oppure a strisce coniche. Sbattere l’uovo in un piatto fondo aggiungendo un cucchiaio di latte, un pizzico di pepe e uno di sale. Preparate il pangrattato sbriciolando il pane secco con l’aiuto di un tritatutto. Mescolatelo con del rosmarino tagliato finemente. Passare i pezzetti di pollo nell’uovo e poi nel pangrattato. Disporre i bocconcini in una teglia foderata con carata forno, un filo di olio e infornare a 180° per circa 15 minuti, girandoli almeno una volta. Per dei bocconcini più croccanti, attivare il grill ancora per un paio di minuti a 250°. Una volta dorati, assaggiare, verificando la cottura e sfornare. Infine sale, una spruzzatina di limone e servire.

GIUGNO

MAGGIO 07/04/14 16:11

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Cannoli siciliani

Lasagne classiche

Arrosto di maiale

INGREDIENTI PER LE CIALDE: 110 gr di farina, 15 g di burro o strutto, 15 g di zucchero semolato, 40 ml circa di vino Marsala o vino bianco secco 1/2 cucchiaino di cacao amaro, 1/2 cucchiaio di aceto, un pizzico di sale, olio di semi, per friggere. INGREDIENTI PER IL RIPIENO: 400 g di ricotta di pecora, 100g di canditi, 100 g di gocce di cioccolato, 180 g di zucchero, 2 cucchiai di acqua di fior d’arancio

INGREDIENTI (PER 4 PERSONE): 400 g di lasagne preparazione di base besciamella preparazione di base mozzarella grana padano grattugiato. 150 g di macinata di manzo, 150 g di macinata di maiale, 150 g di salsiccia, 500 g di Salsa di pomodoro preparazione di base, 80 ml di vino bianco secco, 1 Cipolla, 1 Carota, 1 costa di sedano sale pepe olio extravergine d'oliva

INGREDIENTI (PER 4 PERSONE): 1 arista di maiale di circa 1 kg, 1 pezzo di rete di maiale, 2 rametti di rosmarino, 3 spicchi d’aglio, 2 dl di vino bianco secco, 1 dl di brodo di carne, olio extravergine di oliva, sale, pepe, spago da cucina.

PREPARAZIONE: Versate la farina setacciata su un piano di lavoro, versate al centro un cucchiaio di zucchero, una manciatina di sale, il cacao, l’aceto, il burro, il marsala o vino bianco sufficiente ad ottenere una pasta consistente. Impastate il tutto, poi formate una palla. Avvolgetela nella pellicola per alimenti o in un panno e lasciatela riposare per 1 ora al fresco o nella parte bassa del frigo. Per il ripieno lavorate in una terrina la ricotta passata al setaccio con l’acqua di fior d’arancio e lo zucchero. Quando il composto sarà cremoso incorporatevi il resto degli ingredienti e mettete in frigorifero per 30 minuti. Stendete la pasta (a mano o con la macchinetta) a 2 mm. di spessore e con un tagliapasta di 8-10 cm di diametro ritagliate dei dischi. Potete anche ritagliare dei quadrati di 10 cm di lato. Utilizzate dei cannelli metallici ed avvolgete su ciascuno un disco di pasta, sovrapponendo due lembi ed unendoli con il collante così composto: 1 uovo, 2 cucchiai di farina, 1 cucchiaio d’acqua che andranno amalgamati sino ad ottenere un pastella consistente. In alternativa al collante va anche bene l’albume. Mi raccomando, nell’avvolgere i dischi di pasta fate in modo che questi non siano troppo aderenti ai cannelli metallici. Lasciate un pò di spazio in modo che i cannoli possano gonfiarsi leggermente. Friggete i cannoli in abbondante olio e, quando saranno di un bel colore dorato scuro, scolateli su carta assorbente e appena tiepidi sfilateli dai cannelli. Ripetete l’operazione fino ad esaurire la pasta. Farcite i cannoli con un cucchiaino da caffè o con una tasca da pasticcere con la bocchetta molto larga. I cannoli vanno farciti al momento di servirli, perché altrimenti la cialda diventa morbida in quanto assorbe l’umidità del ripieno. Se non vi è possibile farlo al momento, servitevi del cioccolato fuso per rivestire con l’aiuto di un pennello la parete interna del cannolo. Decorate ogni singolo cannolo con delle scorze d'arancia candite oppure guarnite con delle ciliegine candite. Infine spolverate con zucchero a velo.

PREPARAZIONE: Se possibile preparate le lasagne con la pasta fatta in casa o compratele già pronte in un buon negozio di pasta fresca. Preparate il ragù facendo soffriggere la cipolla, la carota e il sedano tagliati finemente in olio d’oliva. Aggiungete la carne sfiocchettandola e fatela rosolare qualche minuto a fuoco medio. Irrorate col vino, mescolate e aggiungete il pomodoro. Abbassate la fiamma, regolate di sale e pepe e fate cuocere molto lentamente per almeno 1 ora. Procedete a comporre le lasagne: ungete una pirofila con l’olio, disponete uno strato di lasagne scottate in acqua bollente salata. Cospargete di ragù e versate uno strato di besciamella. Cospargete col grana e disponete delle fettine di mozzarella. Ripetete l’operazione formando i vari strati fino a che non esaurite gli ingredienti. Formate l’ultimo strato con grana e mozzarella. Cuocete in forno ben caldo a 200 gradi per circa 30 minuti.

LUGLIO 4-14-00277_PA132 GASTRONOMIA_RETRO2.indd 4

Bocconcini di pollo croccanti

INGREDIENTI: 400 g di bucatini, 400 g di pomodori, 100 g di guanciale stagionato, Vino bianco secco q.b., Peperoncino (facoltativo) q.b., Pepe q.b., Sale q.b.,

INGREDIENTI (PER 4 PERSONE): 600-700 g di alici, uno spicchio d’aglio, un ciuffo di prezzemolo, zenzero tritato, molliche, olio e.v.o., succo di limone, sale q.b.

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MARZO

FEBBRAIO

GENNAIO

PREPARAZIONE: Tritate aglio e rosmarino, salate, pepate e mescolate. Con il trito preparato cospargete uniformemente il pezzo di carne. Avvolgete poi l’arista nella rete e legate il pezzo di carne con dello spago da cucina. Versate due cucchiai di olio in una teglia da forno, adagiateci la carne, mettete in forno riscaldato a 200° e lasciate cuocere per circa 1 ora, voltando spesso la carne e bagnando, di tanto in tanto con il brodo di carne. A cottura ultimata, togliete l’arista dal forno, lasciatela raffreddare e tagliatela a fettine sottili. Servite l'arista disponendola in un piatto da portata e irrorandola con il suo fondo di cottura ben caldo.

SETTEMBRE

AGOSTO 07/04/14 16:12

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07/04/14 16:12

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Cozze in umido

Filetto al pepe verde

Filetto di branzino al forno

INGREDIENTI (PER 4 PERSONE): 1 kg di cozze già sgusciate, 1 melanzana media, 1 spicchio d'aglio, 4 cucchiai di passata di pomodoro, 40 g di olive snocciolate, prezzemolo, 4 cucchiai d'olio, sale.

INGREDIENTI (PER 4 PERSONE): 1 bicchierino di Brandy, 2 cucchiai di senape, 100 ml di panna da cucina 4 fette di filetto di manzo, 1 noce di burro, 2 cucchiai di pepe verde in grani in salamoia, Sale q.b.

INGREDIENTI (PER 4 PERSONE): 4 branzini, 6 cucchiai di olio extravergine d'oliva, 4 cucchiai di farina di mais, prezzemolo, maggiorana, 1 spicchio di aglio, sale.

PREPARAZIONE: Lavare e tagliare a dadini la melanzana; tritare il prezzemolo, sbucciare e tritare anche l'aglio. Mettere in padella l'olio con l'aglio, aggiungere i dadi di melanzane e far rosolare per 5 minuti, mescolando. Versare la passata, unire le olive e far cuocere per 7 minuti. Aggiungere le cozze, il prezzemolo, aggiustare di sale e insaporire per un minuto. Versare la preparazione in un piatto da portata e servire in tavola.

PREPARAZIONE: Adagiate le 4 fette di filetto e premetevi sopra 1 cucchiaio di pepe verde schiacciato prima con un pesta carne. In una padella sciogliete una noce di burro e fate scottare i filetti da entrambe i lati, toglieteli e conservateli al caldo. Nel sughetto rimasto aggiungete il brandy, la senape, la panna, il resto del pepe verde, un pizzico di sale e fate addensare cuocendo a fuoco moderato. Riponete nuovamente i filetti qualche secondo in padella, toglieteli e serviteli ben caldi e cosparsi della salsa ottenuta.

PREPARAZIONE: Tritare l'aglio. Eviscerare, desquamare e sfilettare i branzini. Ungete una placca da forno con poco olio, poggiate i filetti sopra l'olio, cospargete con la farina tostata, prezzemolo, sale, aglio e un giro di olio. Infornate a 200°C per 20 minuti circa, finchè non era bello dorato. impiattate e servite

OTTOBRE 4-14-00277_PA132 GASTRONOMIA_RETRO2.indd 7

DICEMBRE

NOVEMBRE 07/04/14 16:13

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Zuppa di pesce

Involtini

INGREDIENTI (PER 4 PERSONE): 500 g di pesce a scelta, 4 fette di pane casereccio, 2 spicchi d’aglio, ½ cipolla, ½ peperoncino 2 dl. di vino bianco, 1 rametto di rosmarino, Prezzemolo q.b., 1 gambo di sedano, 3 cucchiai di pomodoro concentrato, 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva, Sale q.b., Pepe q.b.

INGREDIENTI (PER 4 PERSONE): 8 fettine scelte di carne di manzo, 8 fettine di prosciutto cotto 120 g di scamorza affumicata a fettine, 30 ml di olio EVO, 1 rametto di rosmarino, qualche foglia di salvia, 1/2 cipolla tritata, 1/2 bicchiere di vino bianco secco, sale quanto basta, pepe secondo i gusti

PREPARAZIONE: Pulite e lavate bene il pesce, il prezzemolo, il rosmarino, e il sedano; sbucciate l’aglio e la cipolla e tritateli ponendoli poi a cottura in un tegame con l’olio e aggiungendo il peperoncino. A fuoco alto aggiungete il vino e lasciate evaporare; unite quindi un litro d’acqua, il pomodoro, il sale e il pepe e fate bollire. Immergete quindi il pesce facendo cuocere per 40 minuti. Adagiate il pane tostato in un piatto fondo e, una volta cotto, versatevi sopra il pesce e distribuite bene il brodo con un mestolo.

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Polenta e funghi INGREDIENTI (PER 4 PERSONE): 200 g di funghi misti a piacere (champignon, finferli, porcini), 50 g di pancetta affumicata in un'unica fetta o a cubetti 4 rametti di prezzemolo, 2 cucchiai di olio extravergine di oliva, 1 spicchio di aglio, 50 ml di vino bianco secco, Sale, Pepe nero macinato al momento, 500 ml di acqua, 125 g di farina di mais per polenta, 20 g di Parmigiano Reggiano in scaglie

PREPARAZIONE: Con un batticarne appiattite la carne in modo da assottigliarla senza romperla. Stendere le fettine di carne su un tagliere, adagiate su ognuna di esse una fettina di prosciutto cotto e una di formaggio tagliato anch'esso a fettine sottili. Arrotolate su se stesse ogni fettina e fissatele con uno o due stuzzicadenti, per evitare che si srotolino durante la cottura. In un'ampia padella con l'olio fate soffriggere la cipolla tritata con le spezie. Appena la cipolla sarà imbiondita adagiatevi gli involtini e fateli dorare qualche istante prima di irrorarli con il vino bianco. Chiudete la padella col suo coperchio e fate cuocere per 15/20 minuti. Trascorso questo tempo togliete il coperchio e fate raddensare il sughino di cottura. Servite gli involtini ben caldi.

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PREPARAZIONE: Pulite i funghi e sciacquare brevemente sotto acqua corrente e affettateli. Tagliate la pancetta a cubetti. Lavare 3-4 rametti di prezzemolo e tritarle su un tagliere con la mezzaluna. Mettere in una padella due cucchiai di olio con uno spicchio d’aglio schiacciato. Farlo rosolare a fiamma media fino a renderlo dorato, unire la pancetta e farla saltare a fiamma vivace fino a farla abbrustolire. Togliere l’aglio ed unire i funghi. Lasciar cuocere un paio di minuti a fiamma vivace, bagnare con un dito di vino bianco, quindi far cuocere a fiamma bassa per 20 minuti circa. A fine cottura aggiungere un cucchiaino di prezzemolo tritato, un’abbondante manciata di pepe e regolare eventualmente di sale. Preparare la polenta. Mettere a bollire una capace pentola con l’acqua, verificandone l'esatta proporzione sulla confezione del tipo di farina utilizzata. Unire un cucchiaino di sale grosso, un cucchiaio d’olio extravergine di oliva e versare a pioggia la farina mescolando continuamente con una frusta per evitare che si formino grumi. Cuocere mescolando a fiamma media per il tempo indicato per il tipo di farina scelto. Quando la polenta è pronta suddividerla fra due piatti, appiattirla con un cucchiaio e porre al centro di ognuno una porzione di funghi. Cospargere con le scaglie di Parmigiano Reggiano, decorare con il prezzemolo tritato e servire immediatamente.

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Olandese Illustrato

ARE e: PAR EGNA più o mendio rastddenopdepireat lea, PRE O A L palline sarailnnmo om ento loro la form o, N an R m re O lla e, da to te a agrant lmo de è giun rz a di IL F te e fr legna, a pizze. Inizia e con il pauto alla fo ndolo ol a fuman ai ne

A PIZZ ? SA gna A CA ona cottura iltefomrnpoeraatleura. e

La pizza:

zza forno e lo desi- appiat tend iediamo pasto te due le una pi m ch da un be Volete sfornata le volte ch indi… vate l'i ndo, con am e ne qu avità: solle del bordo girare in to rsi, appena stra, tutt osizio à de gr o o a disppossibile in prossimit iate a farl à a disten rma casa vo? nn ha fo iz i è er derate ppo non tutt tipo, ma che con i mani ed in zz a tend empo la nere la nt pi to Purtro o di ques risultati an uniti di un così la una bu alla giusta secca al co fino ad ot te ndo enere a ben o un fornre ottimi elettrici, m copertura mantene continuate ta. Per ott sere portat di legn o potrà va risultascine er iottene ti da pizza frattaria e sto bene rotonda; e desidera dovesse l’impadeve es tevi delle fa rno (il num i quest'ult ra re ano piutto e in un dimension sistema stendere rnet et fo d pi esto ra e fo sion o in esto Procu atele nel . A qu odotete simul che av vien nd en qu llo e po fo im re ch d Se ta i re m la on esso co, un mat posizi di un chimic da del ad ar duta di caloizionale. io, compl a di po secon e il fuoco. preparati oniate è così re anche con con passatun filo di ol un ad ca e a ri tr sp ch e a di la ar l, e ri det sto che i a legn giore ca ed condit imento o alco sono accen so d forno iamo però acolo mag punto zarella fresnere il condenti non si mo) e nsiglia l'u i benzine st on ve è ci l'o pp oz o re te a: m Su n im d che o , a ne tr di a legn in ge a di ro endo cura i bordi al e rigonfia Si sc o ancora azioni ell'altissim forno to. d av gi e esal rnic essivo o da canz o peg sprigionar losi a causa supera lema succ lla man la pizza, po' lontan classica co a pizza. base da o di la , ob a on ic la à la pr re DIC. to bu al er o er ar re Il olt te p ina sentat llo stende ed inforn imo: form eriz za una co ndim en ile sc atena-i amen a fasc o che rappre ria2014 ne caratt i altr te un d estrem abilità. possib si d'an la pala ques to in mo maest lierla con non perder occiata o O lt re a gh er it a) è ilizz are ta ntpegnagiunge m ar L te è infiam il fuoco ag rle troppo, le pareti del cart più ed ut più imne l1fo rraccog 1 iz za M sa e o portane pizza ac venterà er as a es e (p la fa nt asia ra la pa rte pizz aSett. m lt 1-364 l'i Mch Acc am ma m2 la vo al O la1 4 6 9 B o di ande piac MariaeMadre za re di Dio i. e n tt qu re ar nt tu se bi re lam dopo 3 calo ata volta bito lo il gr n le propri o ingrediem e posizion cchiM possa co erà so rà su . st ne del uesto brucia4iceG e rest pizza fatta dell'impa2-363 appari cui viene tiva: co il fuoco scaldandole sotto l'azio re e Gregorio ss. ca: q a taBasilio ativo ne con ro ri sempl5giV are un giurno, rà bian arazio erimen no a no. primo tent scioltez za da un ve a forno, del fo ura divente mperatura di man Per la prep ello di sp nti, fi3-362 ne la ,m l a io e A lt so az ch ie te la te oper è qu gli ingred del ca La vo to, da sc mani.6 S iglio adito.s. Genoveffa eviden ta questa rto frutto derivata da giunta pa il co7nseDvariantii sultato più gr aldare egui non è ce aestria svilup che si è rag sc es ri o 4-361 per ca n ed ie AnnapiSeton picc8ol Lngere il risu zzaiol e propria m signifi sima, di non iono u d i ms. Elisabetta iu a lio è ragg di mas etro ci vogl è bene p iz ze 9 M di veranga pratica. il | consigSett.ro2batico, sta. zione per 3 5-360 indica di diam tempo; legno una lu principianti pizzaiolo ac mente ciò 10g re Md ie n ti s. Amelia i: Come o di 90 cm a un'ora di ta i il di n In at r o es re lo si Pe el rc en 11 e a fa n si sappia l imG ar d de un forn fascine e ci ualche tond . ov e pr 6-359 e no ra pala la al q 12 V di farina “00” Epifania 4a B a di N. S. meno cha facendo. e di un peratu in maniera paio di re anche oliv cinate et st la tem ge 500Sgr di acqua ite 13 igine d’ che si i, se dispon freddo, av vi io di colpi ag giun tenere alta re distribu so, per ev gr traver a 7-358 0 ex pa ue nd 25 io es 14 Dgr di ol se n an Qui ario sang e con un la in avanti, s. Raimondo di birr per m devono es e mosse sp quale ha u necess della pizza ati spingete forno e con 1530Lgr di lievito di zucchero ci a no 20 Le bra e sul fondo di cenere (l 8-357 bordo e ben assest filatela nel te la pala, cchiai ni di sale a 16 M cu o s. Massimo di Pavia o rm un n o at un unif rapidi la pizza, in pido estrae ttamente a su cchiai copra spost an il cu si er nt e re te 17 M e re fo av du iscela m- caricatro gesto ra la pizza di na a di 9-356 dopo elli, in tare ch isolante). m ri d a n fa tt to te 18 G nete la co s. Giulianoa ni o cura un al o adagiare non vi ua do cq si po effett deve essere giunto alcu en l'a is utili o la base D in se no di lasciand ra. 19 V ia av giungete a hi . a, to in ag sc zz ld va na et ri e pi 10-355 ca ti ia pi ed e sp ggiare La ner are vito on ci i at lla di ag le bra amma rest alla ce n rami 20 Ssale, quin ambiente (nioglies.teAldoil lieate per su volete evit, potete appon infarinataforrno d tutte fi be in ri Se st sc ra fo co cu la ), pa la 21 D tu a si si po e to el pa Im ra e r i d vi . ch fatt posto sentit pizza sulla ente lì, pe rla. che un 22 L pe ccide" il lieungete l'olio 11-354 fondo modo scina il comdi Gesù "u lla lire il era una fa are bene an o. gi ttam di rovina nchéBattesimo de . fi ag re pu i di e r eo ut p o a d en Pe at in o rr fatene ndirla rischi Sett. 3 e si ad , ma può an lito e bagn iforme 23 M bi rca 20/30 m cio ed omog 12-353 uali e vitare co re senza il gener pu co s. Cesira 24 M ci enterà lis 3 parti ug lie na e e un ro fres raccio ete a a 3 ore, es di allo con uno st ura ottimal zze. 25 G prividetelo in, che lascer ` per circ ascorso pi tt e 13-352 ri baston ere una co re spesso le o necessa 26 V Ddelle pallinete sul tagliere s. Ilario io. Tr n vacc sioni delle en ta en Per ott cura di ruo ensione so 27 S direttam con un cano 14-351 men di m e le e s. Felice abbiat da della di ttura. 28 D copert tempo, secon questo ti di co

una tradizione che si rinnova ogni giorno,

GENNAIO 2015

29 L 30 M 31 M

u A 5 min circa 3/

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16

GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN

17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31

15-350 s. Mauro

SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB

IL SOLE giorno 1 giorno 7 giorno 13 giorno 19 giorno 25 giorno 31

16-349 s. Marcello

18-347 s. Margherita d'Ungheria

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PIZZA

A136_

0278_P

21-344 s. Agnese 22-343 s. Gaudenzio 23-342 s. Emerenziana 24-341 s. Francesco di Sales 25-340 Conversione di s. Paolo

CALENDARS

dim. testata: cm 29x9 ca

Sett. 5

26-339 ss. Tito e Timoteo

1

27-338 s. Angela Merici 28-337 s. Tommaso d'Aquino 29-336 s. Costanzo 30-335 s. Martina 31-334 s. Giovanni Bosco

Sorge ore 7,37 ore 7,37 ore 7,36 ore 7,33 ore 7,29 ore 7,24

Tramonta ore 16,50 ore 16,55 ore 17,01 ore 17,08 ore 17,16 ore 17,23

LA LUNA | L.P. giorno ` U.Q. giorno + L.N. giorno 1 P.Q. giorno

31 14 15:

2

dim. calendario: cm 29x47 ca

+ A

20-345 ss. Sebastiano e Fabiano

4_14_0

Sett. 4

19-346 ss. Mario e Marta

07/03/

mensile 12 fogli • carta patinata • testata termosaldata

2015

17-348 s. Antonio abate

L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

PA136 PIZZA

FEB.

imballo: 100

40

5 13 20 27

ore ore ore ore

5,53 10,46 14,14 5,48

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28

D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S

un alimento gustoso e completo!


Olandese Illustrato 4-14-00279_PA138_PANE&PASTA:202350/bozza 1 05/03/14 17:11 Pagina 1

PANIN

I DEL

Ingred

ienti:

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- Lievito di birr - 1 cu a cc - 50 g hiaino di zu d cc - 4 cu i foglie di b hero cc asilico - 2 cu hiai di olio cchiai ni di sa extravergin e le.

BAS

Prepar az

ione

Il pane e la pasta:

GENNAIO 2015 QUAD

i pilastri della dieta mediterranea.

RAT

DIC. 2014

Le origini e le ricette stampate sul retro di ogni pagina

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31

L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M

1 gio 2 ven 3 sab 4 dom 5 lun 6 mar 7 mer 8 gio 9 ven 10 sab 11 dom 12 lun 13 mar 14 mer 15 gio 16 ven

INI INV

ITAN

TI

Ingred ient - 4 fette i: di pan - 300 carré g di fi occhi - 2 ce di latte trioli - 2 uo va sode 17-348 - succ 1 Sett. o di 1/ 2 limon - 1 maz 1469B e s. Antonio abate zetto di mag - men gioran ta a18-347 - erba cipollin a - olio s. Margherita d'Ungheria extrave rgine - sale di oliva 19-346 - pepe . ss. Mario e Marta Prepar 20-345 azione : Sbuccia re le uo ss. Sebastiano e Fabiano Prende va sode re il pa e tagl iarle n carrè 21-344 a fette 2 Sett. | Tagliare i ce e tosta . trioli a e un fi re in rondel lo di ol forno le sotti s. Agnese per 6/ io. Mette li e co 7 min re i fi nd uti cir occhi 22-343 irli con il l’erba ca. di succo latte cipollin di lim in una a e la one a piac 4B cio menta ere e tola, , tritata s. Gaudenzio infine unire Mesco un in prec la mag ire l’o lare il lio. gioran 23-342eden tutto za di pane a, , salar per am e e pe con il algam pare compo cetriol are s. Emerenziana i e un i sa sto ot pori. a fetta tenuto Ottim Spalm d’uovo , ag24-341 o com are le giunge . e antip fette re po asto e i le fe sfizioso tti ne di per ac s. Francesco di Sales compa gnare 25-340 un ap eritivo . Conversione di s. Paolo

1-364

Maria Madre di Dio 2-363

ss. Basilio e Gregorio 3-362

s. Genoveffa 4-361

s. Elisabetta Anna Seton 5-360

s. Amelia 6-359

Epifania di N. S. 7-358

s. Raimondo 8-357

s. Massimo di Pavia 9-356

s. Giuliano 10-355

s. Aldo 11-354

Battesimo di Gesù

3 Sett.

12-353

s. Cesira

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13-352

s. Ilario 14-351

s. Felice 15-350

s. Mauro 16-349

17 sab 18 dom 19 lun 20 mar 21 mer 22 gio 23 ven 24 sab 25 dom 26 lun 27 mar 28 mer 29 gio 30 ven 31 sab

[

s. Marcello

IL SOLE giorno 01 giorno 07 giorno 13 giorno 19 giorno 25 giorno 31

Sorge ore 7,37 ore 7,37 ore 7,36 ore 7,33 ore 7,29 ore 7,24

4 Sett.

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5 Sett.

26-339

ss. Tito e Timoteo

1

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s. Angela Merici 28-337

s. Tommaso d'Aquino 29-336

s. Costanzo 30-335

s. Martina 31-334

Setacc : iare 50 nella 0gd ca i acqua vità centra farina, vers le ar tiepid a; iniz il sale, lo zu la a fontan sarà sc iare a iolto. impas cchero, il a sul piano Aggiu lie tare g ngere li ingre vito di birr di lavoro e quind due cu a dienti d i appia cc con le sbriciolato isporre mente ttirla e hiai di olio e 3 dl dita fi . cospar e lavo nché Lavora gerla rare la il lievi di re anco co to si p n as le fog ta con Coprir ra l’im lie di la basilico entrambe Prend con un pan pasto, form le man er are un no e la tritate i, a l’impas e il piatto d sc g p ro al ia la ssolana rla lievi a forn to e fo tare p e spennella oe 20 min rmare er rla co uti. dei bo coprire co n l’olio n cart 30 minuti. Spolv cconc . a antia erizza in i, ad re i pan der già ca agiarli in ld sul pia ente, lavo rare p forno o a 200 °C i con due cu tto e la er p un p sciarli Rimuo a ciotola d er 10 minut cchiai di farin riposa oco i acqua vere la re per i, aven a seta FEB. lascia ci d cciata ca o cura otola lda. rli intie e e cu 2015 d la i o sc mette pidire re sott cere in forn e poi iar cuocere 1 D o servirl o il pia ancora i. tto del per 15 2 L minut i; sforn are i p 3 M anini,

4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28

M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S

s. Giovanni Bosco Tramonta ore 16,50 ore 16,55 ore 17,01 ore 17,08 ore 17,16 ore 17,23

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LA LUNA | L. P. giorno 5 ` U. Q. giorno 13 + L. N. giorno 20 1 P. Q. giorno 27

ore 5,53 ore 10,46 ore 14,14 ore 5,48

L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

4-14-0

0279_P

A138

PANE

PA138 PANE E PASTA E PAST

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ro.ind

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mensile 12 fogli • carta patinata • testata termosaldata •

21/02/

2014

dim. calendario: cm 29x47 ca

41

ILICO

dim. testata: cm 29x9 ca

15:12:

52

imballo: 100

CALENDARS


Olandese Illustrato

FRONTE

PA140 PRODOTTI TIPICI E SALUMI OK8.qxp:Layout 1 25/02/14 12:04 Pagina 1

I Salumi e i Formaggi i prodotti DOP che hanno

GENNAIO 2015 1 Gio 2 Ven 3 Sab 4 Dom 5 Lun 6 Mar 7 Mer 8 Gio 9 Ven 10 Sab 11 Dom 12 Lun 13 Mar 14 Mer 15 Gio 16 Ven 17 Sab 18 Dom 19 Lun 20 Mar 21 Mer 22 Gio 23 Ven 24 Sab 25 Dom 26 Lun 27 Mar 28 Mer 29 Gio 30 Ven 31 Sab

reso famosa

1469B +

1 Sett.

Maria Madre di Dio

ss. Basilio e Gregorio

la cucina italiana nel mondo!

s. Genoveffa

s. Elisabetta Anna

2 Sett.

s. Amelia

4B

RETRO

Epifania di N. S.

s. Raimondo

1

s. Massimo di Pavia

s. Giuliano

s. Aldo

s. Igino papa

3 Sett.

Battesimo di Gesù

s. Ilario

s. Felice

s. Mauro

|

s. Marcello

s. Antonio abate

s. Margherita d'Ungheria

4 Sett.

ss. Mario e Marta

ss. Sebastiano e Fabiano

s. Agnese

s. Gaudenzio

s. Emerenziana

`

s. Francesco di Sales

TRECCIA DI MOZZARELLA

Conversione di s. Paolo

Cenno storici sull’uso, la lavorazione e il consumo dei prodotti derivati dal latte

5 Sett.

ss. Tito e Timoteo

di bufala (il casicaballus, il butyrus, la recocta, il provaturo), si hanno in documenti risalenti al XII secolo conservati presso l’archivio episcopale di Capua.

s. Angela Merici

Le ipotesi sulla nascita della mozzarella sono diverse, ma si collocano tutte nel Medioevo. Secondo alcune fonti storiche il fertile incontro delle genti campane

s. Tommaso d'Aquino

con il bufalo e il suo prodotto principe la mozzata avvenne alle foci del fiume Garigliano.

s. Costanzo

Secondo alcune fonti, già nel XI secolo la principessa Aloara, vedova del Prin-

+

cipe di Capua Pandolfo Testadiferro, distribuiva una “mozza” con un pezzo di

s. Martina

pane ai monaci dell’Abbazia di San Lorenzo ad Septimum alle porte di Aversa,

s. Giovanni Bosco

componenti del Capitolo ove ogni anno vi si recavano in processione. Secondo altri la mozzarella l’avrebbero inventata i monaci stessi.

[

IL SOLE giorno 1 giorno 7 giorno 13 giorno 19 giorno 25 giorno 31

Sorge ore 7,37 ore 7,37 ore 7,36 ore 7,33 ore 7,29 ore 7,23

Tramonta ore 16,50 ore 16,55 ore 17,02 ore 17,09 ore 17,16 ore 17,24

`

LA LUNA + L. N. giorno 1 P. Q. giorno | L. P. giorno ` U. Q. giorno + L. N. giorno

1 8 16 24 30

ore ore ore ore ore

Secondo altri ancora sarebbero stati i Normanni, la cui contea era Aversa dove

12,14 4,39 5,52 6,19 22,38

tutt’oggi sono attivi numerosi caseifici nei quali si produce e si vende la tipica Mozzarella Aversana. La Treccia di mozzarella (riconoscimento D.O.P. ottenuto nel 1996) è un prodotto tipico italiano fra i più apprezzati al mondo alla pari di pizza e pasta. Il suo disciplinare di produzione impone che la provenienza del latte e la sua trasformazione avvengano solo in determinate zone geografiche coincidenti quasi esclusivamente con le province campane di Caserta e Salerno e alcune zone del basso Lazio. Gli elementi tipici di questo formaggio fresco a pasta filata sono soprattutto la

PA140 PRODOTTI TIPICI

materia prima impiegata, il latte di Bufala intero (particolarmente ricco di grasso e proteine), e la filatura. La crosta è sottilissima e di colore bianco porcellanato, mentre la pasta ha una

mensile 12 fogli • carta patinata • testata termosaldata

struttura a foglie sottili senza occhiature, è leggermente elastica nelle prime

otto-dieci ore dalla produzione e poi sempre più morbida. La pasta interna è compatta e al taglio lascia fuoriuscire un po’ di siero biancastro dal gradevole profumo di latte. Non ha conservanti né coloranti. Il peso delle trecce si aggira intorno ai 3 kg e mediamente occorrono 4,2 litri di latte di bufala per produrre un chilogrammo di mozzarella. La pasta del formaggio viene lavorata a fine maturazione con acqua bollente fino a farla “filare” in modo da ottenere la particolare consistenza del prodotto finale e il caratteristico “bouquet”. Per la filatura ci si avvale di un mestolo e di un bastone, entrambi in legno, sollevando e tirando continuamente la pasta

LA CONSERVAZIONE

dim. calendario: cm 29x47 ca

CALENDARS

dim. testata: cm 29x9 ca

Essendo costituita unicamente da ingredienti naturali, la traccia di mozzarella va consumata fresca, entro pochi giorni dalla produzione. Per assaporarne tutta la fragranza è opportuno conservare la treccia a temperatura ambiente immersa del liquido di governo fino a 4-5 giorni. Successivamente va conservata in frigo fino a 15 giorni; in questo caso il freddo ne altera il sapore e perde parzialmente le caratteristiche tipiche legate alla gommosità del prodotto. Pertanto, per gustare al meglio la treccia è opportuno immergerla in acqua calda (circa 20°) per 10-15 minuti prima del consumo.

imballo: 100

42

fusa fino a ottenere un impasto omogeneo. Segue poi la formatura, che nel modo tradizionale si può eseguire a mano con la cosiddetta “mozzatura” (da cui il nome “Mozzarella”), che il casaro effettua con il pollice e l’indice della mano. Le mozzarelle così prodotte vengono poi lasciate raffreddare in vasche contenenti acqua fredda e infine salate. Cento grammi di mozzarella hanno un valore energetico di 284 kcal e contengono: Acqua 56 g; Proteine 18 g; Grassi (lipidi) 21 g; Glucidi 4,6 g; Ferro 0,2 mg; Calcio 403 mg; Fosforo 240 mg.


Olandese Illustrato MARZO

FEBBRAIO

GENNAIO TRECCIA DI MOZZARELLA

LA MOZZARELLA

LA PANCETTA

L’origine della Mozzarella di Bufala Campana è antica; essa è legata alla comparsa dei bufali nelle pianure paludose della Campania (VI secolo d.C.), in particolare nella Piana del Sele (all’epoca zona paludosa). Il termine mozzarella deriva dall’atto della “mozzatura”, ossia il taglio della pasta filata fatto con le mani dai casari al termine delle fasi di lavorazione. A partire dal XIV secolo d.C. avviene una forte diffusione del bufalo in Campania. All’inizio viene allevato come animale da soma (per la sua forza e per l’agevolezza con la quale si muove nelle zone paludose, grazie ai suoi zoccoli larghi e piatti) e solo successivamente i “bufalari” (allevatori di bufali) cominciavano a trasformare il latte nelle “pagliere” o “bufalare”, le strutture in cui le bufale venivano munte. Qui i casari trasformavano il latte in formaggio, ricotta, burro e mozzarella. Inizialmente, data la sua deperibilità, la mozzarella veniva consumata dalle stesse famiglie che la producevano e considerato un prodotto di poco valore. Con lo sviluppo delle vie di comunicazione e il conseguente velocizzarsi dei trasporti, la diffusione della mozzarella fuori dai suoi luoghi di origine la rende un prodotto apprezzato e ricercato, soprattutto sulle tavole di nobili e famiglie ricche. In alcune zone del Cilento si usava allungare i tempi di conservazione della mozzarella avvolgendola in foglie di mirto (“a muzzarella c’a murtedda”) e trasportandola in cassette di legno. Ancora oggi questa specialità viene prodotta e apprezzata in alcuni paesi del Vallo di Diano. Nel secondo dopoguerra la mozzarella si afferma come alimento tradizionale grazie anche all’azione dei caseifici presenti nella zona di Battipaglia e della Piana del Sele. A partire dalla fine degli anni ‘70 la diffusione dei prodotti bufalini cresce notevolmente, grazie alla diffusione negli allora nascenti supermercati. Le zone di produzione comprendono, in Campania, le province di Caserta, Salerno e alcuni comuni delle province di Napoli e Benevento; nel Lazio, alcuni comuni delle province di Latina, Frosinone e Roma. La Mozzarella di Bufala Campana ha ottenuto il riconoscimento del marchio D.O.P. il 12 giugno 1996 per effetto del reg. Ce 1107/96.

Pancetta stesa, lardo, guanciale

Cenno storici sull’uso, la lavorazione e il consumo dei prodotti derivati dal latte

Da sempre in moltissime famiglie della Carnia si producono insaccati di carne

di bufala (il casicaballus, il butyrus, la recocta, il provaturo), si hanno in docu-

suina di grande qualità; lo scorrere degli anni, l’affermarsi dei moderni rapporti

menti risalenti al XII secolo conservati presso l’archivio episcopale di Capua.

commerciali, la nomea di questi prodotti è uscita dai confini territoriali dell’area

Le ipotesi sulla nascita della mozzarella sono diverse, ma si collocano tutte nel

carnica.

Medioevo. Secondo alcune fonti storiche il fertile incontro delle genti campane

Tuttora la Carnia è ricchissima di famiglie che di padre in figlio si tramandano

con il bufalo e il suo prodotto principe la mozzata avvenne alle foci del fiume

l’arte del “purcitar” e la passione degli antichi mestieri legati all’alimentazione,

Garigliano.

tra cui il norcino.

Secondo alcune fonti, già nel XI secolo la principessa Aloara, vedova del Prin-

Nonostante i numeri non industriali, esiste un’interessantissima attività di salu-

cipe di Capua Pandolfo Testadiferro, distribuiva una “mozza” con un pezzo di

meria, caratterizzata da produzioni di tipo familiare per lo più artigianale che

pane ai monaci dell’Abbazia di San Lorenzo ad Septimum alle porte di Aversa,

danno origine a un’ampia varietà di specialità a base di carne preparate con tec-

componenti del Capitolo ove ogni anno vi si recavano in processione. Secondo

nologie particolari e caratteristiche di transizione tra l’attuale tradizione italiana

altri la mozzarella l’avrebbero inventata i monaci stessi.

e quella dei paesi del Nord.

Secondo altri ancora sarebbero stati i Normanni, la cui contea era Aversa dove

La caratteristica principale della salumeria carnica è costituita dall’uso del fumo.

tutt’oggi sono attivi numerosi caseifici nei quali si produce e si vende la tipica

Per ottenere prodotti di buona qualità è necessaria la carne suina più o meno stagionata avente le seguenti caratteristiche:

Mozzarella Aversana.

1) pancetta stesa affumicata di pezzatura variabile tra

La Treccia di mozzarella (riconoscimento D.O.P. ottenuto nel 1996) è un prodotto

i 2,5 e i 3,5 kg,

tipico italiano fra i più apprezzati al mondo alla pari di pizza e pasta. Il suo dis-

2) lardo affumicato detto anche argjel fumat di pez-

ciplinare di produzione impone che la provenienza del latte e la sua trasformazi-

zatura variabile tra i 2,5 e i 3,5 kg,

one avvengano solo in determinate zone geografiche coincidenti quasi esclusi-

3) guanciale affumicato chiamato anche guancial fumat

vamente con le province campane di Caserta e Salerno e alcune zone del basso

di pezzatura variabile tra 1,3 e 1,8 chilogrammi.

Lazio.

La sapiente ed equilibrata preparazione delle carni e

Gli elementi tipici di questo formaggio fresco a pasta filata sono soprattutto la

dell’aggiunta delle spezie, assieme alle condizioni cli-

materia prima impiegata, il latte di Bufala intero (particolarmente ricco di grasso

matiche della montagna carnica e alla leggera affumica-

e proteine), e la filatura.

tura fanno liberare aromi impareggiabili.

La crosta è sottilissima e di colore bianco porcellanato, mentre la pasta ha una struttura a foglie sottili senza occhiature, è leggermente elastica nelle prime otto-dieci ore dalla produzione e poi sempre più morbida. La pasta interna è compatta e al taglio lascia fuoriuscire un po’ di siero biancastro dal gradevole profumo di latte. Non ha conservanti né coloranti. Il peso

LA PREPARAZIONE

delle trecce si aggira intorno ai 3 kg e mediamente occorrono 4,2 litri di latte di bufala per produrre un chilogrammo di mozzarella.

Tutti e tre i prodotti vengono lavorati freschi, oppure dopo un breve periodo di stoccaggio in cella frigo. Il guanciale si ottiene dalle ganasce del suino dopo un sezionamento laborioso della testa suina cruda e la parte utilizzabile per la preparazione di questo prodotto è pari circa al 17-22% della massa complessiva del cranio del maiale. Si presta molta cura pulendo le eventuali presenze di connettivo o di grasso, per poi rifilarlo nella forma desiderata. Preparazione concia: si consulta la composizione e le dosi della ricetta, si prelevano gli ingredienti dai contenitori, si pesano, li si unisce in un contenitore unico ove si miscelano avendo cura nel frantumare eventuali grumi. Salatura: la salatura del lardo, del guanciale e della pancetta avviene manualmente, deponendo poi il prodotto a strati nelle vasche di salamoia continuando a cospargere uniformante la concia, operazione che viene effettuata di pari passo con l’applicazione dei lacci a un’estremità del prodotto. La pancetta può essere salata meccanicamente tramite una zangola. Latenza: tutti e tre i prodotti subiscono una latenza in salamoia: - pancetta 4-5 gg; - lardo fino al suo graduale utilizzo nella versione dolce; - guanciale 2 settimane.

La pasta del formaggio viene lavorata a fine maturazione con acqua bollente fino a farla “filare” in modo da ottenere la particolare consistenza del prodotto finale e il caratteristico “bouquet”. Per la filatura ci si avvale di un mestolo e di un bastone, entrambi in legno, sollevando e tirando continuamente la pasta

LA CONSERVAZIONE Essendo costituita unicamente da ingredienti naturali, la traccia di mozzarella va consumata fresca, entro pochi giorni dalla produzione. Per assaporarne tutta la fragranza è opportuno conservare la treccia a temperatura ambiente immersa del liquido di governo fino a 4-5 giorni. Successivamente va conservata in frigo fino a 15 giorni; in questo caso il freddo ne altera il sapore e perde parzialmente le caratteristiche tipiche legate alla gommosità del prodotto. Pertanto, per gustare al meglio la treccia è opportuno immergerla in acqua calda (circa 20°) per 10-15 minuti prima del consumo.

fusa fino a ottenere un impasto omogeneo. Segue poi la formatura, che nel modo tradizionale si può eseguire a mano con la cosiddetta “mozzatura” (da cui il nome “Mozzarella”), che il casaro effettua con il pollice e l’indice della mano. Le mozzarelle così prodotte vengono poi lasciate raffreddare in vasche contenenti acqua fredda e infine salate. Cento grammi di mozzarella hanno un valore energetico di 284 kcal e contengono: Acqua 56 g; Proteine 18 g; Grassi (lipidi) 21 g; Glucidi 4,6 g; Ferro 0,2 mg; Calcio 403 mg; Fosforo 240 mg.

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APRILE

LE CARATTERISTICHE

Terminata la latenza in salamoia i prodotti vengono poi appesi ai telai dopo aver effettuato opportuni controlli di pulizia degli stessi. Asciugatura: è un’operazione riservata alla pancetta stesa e al lardo che non verranno affumicati, la durata comprende un periodo variabile tra le 15 e 20 ore. Affumicatura: i tre prodotti destinati all’affumicatura subiscono un periodo di fumo attivo tra le 24 e 30 ore, con una permanenza complessiva in sala affumicatoio di 3 massimo 4 giorni. Stagionatura: il periodo di stagionatura richiesto per il prodotto tradizionale si pone in un intervallo tra le 2 e le 4 settimane per la pancetta, e tra le 4 e le 6 settimane nel caso del guanciale. Confezionamento: una parte delle pancette e dei guanciali viene messa in vendita in forma intera, prodotti ai quali si aggiunge il piombino a norma di legge. Il prodotto sezionato per praticità e pulizia viene messo sottovuoto. Stoccaggio: il prodotto confezionato può subire un periodo di stoccaggio in attesa della vendita, in magazzino refrigerato. Attrezzatura: per la preparazione dei prodotti vengono utilizzate attrezzature al passo con i tempi che rispettano comunque la tradizionale e consolidata metodologia di lavorazione.

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E’ un formaggio a pasta filata, fresco, prodotto con latte di bufala intero. Oltre alla forma tondeggiante sono presenti altre forme tipiche quali bocconcini, trecce, perline, ciliegie, nodini. Il peso varia tra i 20 e gli 800 grammi a seconda della forma. Di colore bianco porcellanato, presenta una crosta sottilissima, con superficie liscia mai viscida né scagliata. La pasta ha una struttura leggermente elastica nelle prime otto-dieci ore dalla produzione che tende a divenire più fondente. Per essere riconosciuto come formaggio a denominazione di origine “Mozzarella di Bufala Campana” deve recare il contrassegno sulla confezione, rilasciato dall’ente consortile, titolare della tutela e vigilanza, recante il numero attribuitole e gli estremi del regolamento comunitario con cui e’ stata registrata la denominazione stessa, a garanzia della rispondenza alle specifiche prescrizioni normative. Tale contrassegno deve contenere, nella parte superiore un sole a raggiera di colore rosso composto da 79% magenta e 91% giallo; nella parte inferiore, campo verde, composto da 91% cyan e 83% giallo, con la dicitura “Mozzarella di Bufala” di colore bianco; sotto al campo verde, la dicitura “Campana” di colore verde; nella parte centrale la testa di bufala, di colore nero. Qualora il prodotto sia ottenuto con latte crudo deve riportare in etichetta detta specifica. Nella presentazione del prodotto D.O.P. Mozzarella di Bufala è vietato qualsiasi ulteriore riferimento geografico.

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SALAMINO CACCIATORE

RICOTTA ROMANA

MORTADELLA

Salamini Italiani alla Cacciatora DOP L’origine di questo prodotto si fa risalire al periodo delle invasioni longobarde. Durante le loro migrazioni, infatti, le popolazioni barbariche avevano la necessità di consumare cibi altamente conservabili, in particolare a base di carne suina. Così, la produzione dei salamini è iniziata nell’area collinare del territorio lombardo, per poi diffondersi nelle regioni confinanti della fascia settentrionale. Fu proprio la tradizione dei cacciatori di portare questi prodotti durante le battute di caccia a determinare sia il nome con cui sono comunemente conosciuti che la piccola dimensione, richiesta perché fossero facili da trasportare nelle sacche durante la caccia. I Salamini Italiani alla Cacciatora DOP sono ottenuti solo dai migliori suini italiani allevati e trasformati esclusivamente nell’area prevista dal disciplinare con precise regole di allevamento e alimentazione. Per produrre i Salamini Italiani alla Cacciatora, vengono usati solo i tagli più nobili: parti della muscolatura striata e grasso della migliore qualità, che conferisce all’insaccato un tipico sapore dolce. Sono un prodotto di salumeria di forma cilindrica, consistenza compatta e non elastica. Al taglio la fetta si presenta compatta e omogenea. Il colore è rubino uniforme con granelli di grasso ben distribuiti, il profumo è delicato e caratteristico. Piccoli salumi appetitosi e dal gusto inconfondibile, i Salamini Italiani alla Cacciatora DOP sono insaccati a base di un impasto di carne suina, cui vengono aggiunti sapientemente aromi e spezie. Il loro sapore risulta molto dolce e delicato: a ciò è dovuto probabilmente il loro indiscusso successo. Gli allevamenti dei suini destinati alla produzione dei salamini italiani alla cacciatora debbono essere situati nel territorio delle seguenti regioni: Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Umbria, Toscana, Marche, Abruzzo, Lazio e Molise. I suini nati, allevati e macellati nelle suddette regioni debbono rispondere alle caratteristiche produttive già stabilite dai decreti del Ministero dell’industria, del commercio e dell’artigianato del 18 dicembre 1993 per i prosciutti di Parma e S. Daniele. I suini devono essere di peso non inferiore ai 160 kg, più o meno 10%, di età non inferiore ai nove mesi, aventi le caratteristiche proprie del suino pesante italiano definite ai sensi del regolamento CEE n. 3220/84 concernente la classificazione commerciale delle carcasse suine. Da tali suini si ottengono carni aventi le caratteristiche necessarie per la produzione dei salamini italiani alla cacciatora. Il macellatore è responsabile della corrispondenza qualitativa e di origine dei tagli. Il certificato del macello, che accompagna ciascuna partita di materia prima e ne attesta la provenienza e la tipologia, deve essere conservato dal produttore. I relativi controlli vengono effettuati direttamente dall’Autorità di controllo indicata nel successivo art. 7. I salamini italiani alla cacciatora sono ottenuti nella zona tradizionale di produzione che comprende l’intero territorio delle seguenti regioni, esattamente corrispondenti a quelle di provenienza dei suini: Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Umbria, Toscana, Marche, Abruzzo, Lazio e Molise

Ricotta Romana DOP Le origini della ricotta romana sono antichissime. Tra le testimonianze letterarie concrete sulla storia della ricotta nella penisola italica, Omero nell’Odissea (VIII-VII secolo a.C) descrive il gigante Polifemo come un pastore dedito alla produzione di caciotte e ricotte, contenute in ceste di giunco. Venendo al contesto romano, secoli dopo Marco Porzio Catone (234-149 a.C.) raccolse le norme che regolavano l’usufrutto della pastorizia nella Roma repubblicana. In esse si legge che il latte di pecora aveva tre ambiti di utilizzo: quello religioso/sacrificale; quello alimentare e quello di prodotto di trasformazione in formaggi di pecora freschi e stagionati, con l’uso del siero residuo per ottenere la ricotta. Con la caduta dell’impero romano si tramanda che la ricotta subì una contrazione produttiva e che la sua reintroduzione nel Lazio fu dovuta a San Francesco d’Assisi, che trovatosi in una località laziale per la realizzazione di un presepio vivente, insegnò ai pastori l’arte di produrre la ricotta. Intorno ai primi del ‘900 la storia rurale del Lazio fu contrassegnata dalle grandi opere di bonifica dell’Agro romano e pontino, che portarono alla diminuzione delle aree di pascolo libero e l’allevamento bovino e ovino andò trasformandosi in senso più industriale e organizzato. La produzione di ricotta attraversò tale evoluzione beneficiando dei progressi organizzativi e tecnici che interessarono l’agricoltura laziale nel XX secolo. Nel periodo estivo, quando l’animale si trova nello stadio fisiologico di asciutta, è consentita la tradizionale pratica della monticazione. L’alimentazione delle pecore da latte è costituita da pascoli, prati-pascolo ed erbai tipici dell’area geografica di produzione. È ammesso il ricorso all’integrazione con foraggi secchi e con concentrati, escludendo l’utilizzo di sostanze di sintesi e di organismi geneticamente modificati. Le pecore da latte non devono essere soggette a forzature alimentari, a stress ambientali e/o sofisticazioni ormonali, finalizzate a incrementare la produzione. La Ricotta Romana DOP è identificabile dal logo che contiene una testa di ovino e le scritte “ricotta” in giallo e “romana” in rosso. Dal 2005 la denominazione “ricotta romana” è inserita nel registro delle denominazioni di origine protette (D.O.P.) e delle indicazioni geografiche protette (I.G.P.). Il relativo disciplinare definisce la consistenza della pasta - bianca e a struttura grumosa - il sapore dolciastro di latte, il contenuto lipidico e la pezzatura.

Le sue origini antichissime sono da ricercare nei territori un tempo occupati dagli Etruschi, ricchi di querceti che fornivano ghiande ai numerosi maiali locali, sia selvatici sia addomesticati. Una stele di età romana, custodita nel Museo Archeologico di Bologna, mostra da un parte la pratica dell’allevamento dei maiali (sette maialetti condotti al pascolo), e dall’altra un antico norcino intento al mortaio, da cui il nome “mortadella”, con cui si pestavano insieme le carni e le spezie usate nella preparazione del salume. I primi documenti che parlano della mortadella risalgono al Medioevo e ne attribuiscono la paternità a dei monaci bolognesi che ne avrebbero realizzato un prodotto di lusso. Altre testimonianze storiche ci tramandano l’esistenza di questo salume: fra il 1350 e il 1355, in Toscana, Giovanni Boccaccio cita il “mortadello” nelle pagine finali del suo Decamerone; nel ‘400 i Visconti di Milano fornivano ogni anno alla città di Bologna un bue grasso per riceverne in cambio gustose mortadelle; nel 1661 il cardinale Farnese codificò la produzione della mortadella in modo simile agli attuali marchi DOP e IGP. Grazie alle innovazioni tecnologiche introdotte nel XIX secolo nel processo di lavorazione e confezionamento, il gustoso salume comincia a essere prodotto e distribuito su vasta scala. Tipica è la sua forma cilindrica, così come l’aspetto e il colore della fetta: rosa uniforme disseminato di cubetti bianchi, i cosiddetti lardelli, ricavati principalmente dal grasso di gola. Il profumo è inconfondibile, leggermente speziato, mentre il gusto è pieno ed equilibrato, grazie proprio ai lardelli che ne addolciscono il sapore. La zona di produzione e di elaborazione della Mortadella Bologna IGP comprende il territorio della provincia di Trento nella regione Trentino Alto Adige e le regioni Emilia Romagna, Piemonte, Lombardia, Veneto, Toscana, Marche e Lazio. La mortadella è uno dei salumi di punta del Made in Italy ma la Bologna è anche l’insaccato più in linea con le ultime tendenze della moderna scienza nutrizionale. Merito dell’Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione che ha analizzato il prodotto emiliano per eccellenza e decretato definitivamente che la mortadella può entrare nella dieta anche degli irriducibili del peso perfetto. I risultati della ricerca parlano chiaro: l’apporto di colesterolo è basso e la presenza di sale limitata. La mortadella è ricca di minerali come ferro e zinco e, quindi, risulta un alimento

LA PREPARAZIONE

La ricotta ha assistito a guerre, rivoluzioni e carestie con sguardo immutato, man-

LA PRODUZIONE

tenendo inalterato nel tempo il proprio processo produttivo. La ricotta romana è necessario per consentirne il consumo immediato. Il salame viene venduto pronto

one delle siero proteine e quindi il loro affioramento sotto forma di piccoli fiocchi.

costituita dal siero di latte intero di pecora delle razze più diffuse in questa zona,

Il loro consolidamento superficiale, in una fioritura bianca stratificata, avviene

quali per esempio la Sarda, la Comisana, la Sopravvissana, la Massese e i relativi

sospendendo il riscaldamento per circa 5 minuti. L’affioramento viene separato

colatura striata delle carcasse di suino, grasso suino duro, sale, pepe a pezzi o

per il consumo. Tuttavia se si vuole continuare la stagionatura per ottenere un

incroci. Ne esistono tre diverse tipologie: quella fatta con di latte di pecora, oggi

dalla scotta.

prodotto più consistente e maturo è consigliabile la conservazione in luoghi freschi

riconosciuta dall’UE come “ricotta romana DOP”, quella di latte di mucca e quella

Successivamente si procede con la raccolta della ricotta che viene posta in fuscelle

del latte, ma anche con coltura di avviamento alla fermentazione, nitrato di sodio

e umidi, per esempio una cantina o nella zona inferiore del frigorifero. Prima di af-

mista. Tutte sono fatte con il siero residuato dopo aver prelevato la cagliata con

forate, di forma tronco-conica, per 8-24 ore per favorire ulteriormente lo spurgo

e di potassio, acido ascorbico e loro sale sodico.

fettarlo si consiglia di pulirlo bene esternamente, per rimuovere eventuale sporco

la quale si preparano i vari tipi di formaggio, con l’aggiunta di una qualità variabile

della scotta.

o muffe. Il lavaggio permetterà anche una pelatura migliore. Una volta iniziato ad

di latte intero.

Il prodotto scolato viene fatto asciugare in locali freschi. La ricotta che ne deriva

superiore a 75 millimetri, eventualmente legati in filza, e di lunghezza non superiore

affettare si consiglia la conservazione in frigorifero, possibilmente avvolto in uno

Il siero, senza aggiunta di correttori di acidità, viene riscaldato a 85-90°C e man-

presenta una struttura molto fine, un colore più marcato di quello vaccino e un

a 350 millimetri. La stagionatura è breve e di almeno 10 giorni, giusto il tempo

strofinaccio di stoffa pulito.

tenuto in lieve agitazione. Il riscaldamento, che in genere avviene nelle stesse

sapore delicato e dolciastro.

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LUGLIO

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TOMA PIEMONTESE

Non vengono utilizzati conservanti, pigmenti coloranti, aromi particolari e additivi.

vorendo la separazione del siero con l’immissione negli appositi stampi/fascere. In

Il latte intero, o il latte scremato per affioramento o per centrifuga per il prodot-

questa fase vengono effettuati i necessari rivoltamenti.

to semigrasso, dopo aver subito un trattamento igienizzante è pronto per la

Eseguito lo spurgo il formaggio viene immesso in salamoia o salato a secco utiliz-

trasformazione in Toma Piemontese. Il latte viene coagulato in un tempo che varia

zando sale marino.

da 20 a 50 minuti, a una temperatura compresa tra i 32° e i 40°C raggiungendo

La stagionatura viene effettuata nella zona di produzione in ambienti idonei per

un’acidità non inferiore a 3,3 SH/50 con caglio animale.

un periodo minimo di 20 giorni per le forme “piccole” e di 45 giorni per le forme

Prima della coagulazione è prevista la possibilità di aggiunta di lattoinnesto, siero

“grandi”.

innesto e/o fermenti lattici e/o enzimi naturali.

Non sono ammessi trattamenti della crosta con cera o plastica.

i soldati romani impararono a produrre dalle popolazioni meridionali. Un altro romano, Apicio, nel suo celebre “De re coquinaria” ci conferma che la preparazione dei salumi richiedeva il sale e il pepe. Le prime documentazioni certe riguardanti la tradizione legata alla lavorazione delle carni suine risalgono al 1600: i diversi testi fanno comunque capire quanto già allora fosse diversificata l’utilizzazione della carne suina in prodotti finiti di diversa natura. La produzione di insaccati ha conservato nel tempo le caratteristiche della tradizione gastronomica calabrese che affonda le sue radici nella civiltà contadina di questa terra fiera e orgogliosa. Tante antiche tradizioni, legate ai ritmi e ai momenti dell’annata agraria, sono ora quasi scomparse, ma le peculiarità delle produzioni calabresi rimangono. Tra gli illustri testimoni della bontà dei salumi calabresi troviamo Giacomo Casanova. Egli narra, nelle sue memorie, di aver pranzato, durante un suo viaggio in Calabria, presso la mensa del vescovo Francescantonio Cavalcanti. Qui assaggiò con particolare godimento i salumi della Calabria che giudicò i migliori che avesse mai mangiato. La Soppressata calabrese deve essere ottenuta dalla lavorazione di carni di suini nati nel territorio delle regioni Calabria, Basilicata, Sicilia, Puglia e Campania e

rottura della cagliata in caldaia: la prima grossolana permette il rassodamento spurgo e indurimento della cagliata. Non è consentito aggiungere acqua in caldaia per diminuire l’acidità della cagliata. Raggiunta l’opportuna consistenza, la cagliata viene estratta e/o scaricata, fa-

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STRACHITUND Lo Strachitunt, conosciuto anche con il nome di Strachì Tunt o Strachitund, è un formaggio morbido di montagna tipico della Valtaleggio, situata in provincia di Bergamo sulle Alpi Orobie. Si tratta di una particolare tipologia di stracchino di forma rotonda (da qui il nome dialettale “Strachitunt ) che per certi versi viene considerato come un formaggio figlio del Taleggio e papà del Gorgonzola. E’ un formaggio erborinato a latte intero crudo di vacca, prodotto con l’antica tecnica delle due paste e sottoposto a una stagionatura medio-lunga di almeno 75 giorni. La zona di produzione comprende i comuni di Taleggio, Vedeseta, Gerosa e Blello situati in provincia di Bergamo a un’altitudine minima di 700 m i cui territori, in parte o totalmente, formano la Valtaleggio. Lo Strachitunt viene prodotto, stagionato e affinato nelle casere della Valtaleggio, secondo un metodo tradizionale che viene tramandato da generazioni. Tale procedimento è stato ripreso in toto dalle aziende che producono attualmente il formaggio, e che sono impegnate attivamente nella salvaguardia del prezioso patrimonio di conoscenze legato allo Strachitunt. Ormai, purtroppo, la montagna sta vivendo una fase di vero e proprio abbandono: i giovani non portano avanti le attività tradizionali dei loro padri, e la sapienza dei casari va perdendosi ogni giorno che passa. Per questo, anche se la maggior parte della produzione dello Strachitunt avviene all’interno di caseifici moderni, le tecniche utilizzate sono quanto più possibile fedeli all’originale grazie anche alla preziosa consulenza dei casari che, ormai in pensione, contribuiscono con la loro esperienza. La produzione dello Strachitunt avviene in diversi caseifici situati sulle montagne bergamasche, mentre la stagionatura avviene ancora nelle casere della Valtaleggio. Lo Strachitunt deve essere prodotto con almeno il 90% di latte ottenuto da bovine di razza Bruna. L’alimentazione delle vacche deve essere costituita in prevalenza (almeno il 65%) da erba e fieno di montagna, il che consente di ottenere un latte dalle caratteristiche eccellenti. È inoltre vietato nel modo più tassativo l’impiego di mangimi fermentati a base di mais, di scarsa qualità. Lo Strachitunt è innanzitutto un eccellente formaggio da tavola, buono da gustare così com’è e da accompagnare magari con una bella fetta di pane rustico. Da non sottovalutare, tuttavia, sono le sue enormi potenzialità in cucina: lo Strachitunt è infatti l’ingrediente ideale di molti piatti, dagli antipasti ai contorni. Grazie alla sua morbidezza e alla capacità di fondersi, lo Strachitunt è ideale per la preparazione di saporiti risotti, cremosi e mantecati; tra gli ingredienti con i quali lo Strachitunt si sposa meglio vi sono la pancetta, lo speck, gli asparagi e le pere. Assolutamente da provare è la polenta con Strachitunt fuso, un piatto semplice ma molto gustoso, ma anche torte salate, sformati o lasagne farcite con Strachitunt. Un’altra idea per consumare lo Strachitunt è in taglieri misti

nianza scritta sull’alimentazione delle genti meridionali la si deve al latino Varrone. Egli, ebbe a scrivere di “una carne tritata, insaccata in un budello”, che

della massa caseosa con un primo spurgo, la seconda più fine consente l’ulteriore

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OTTOBRE

trattamento termico utilizzato. In un etto di mortadella, infatti, sono contenute vitamine B1 (0,19 mg), B2 (0,26 mg), Niacina (3,59 mg).

LA SOPRESSATA

Grecia. Si tratta, quindi, di una tradizione bimillenaria sebbene la più antica testimo-

Il formaggio deve essere prodotto con la caratteristica tecnologia della doppia

Per non parlare poi delle vitamine. Il mantenimento del normale contenuto vitaminico delle carni non è alterato dal

“De tutte e ‘mpusaglie, a supressata sa ra meglia” (tra tutte le leccornie, la soppressata è la migliore), così si usa dire in Calabria. La soppressata è un insaccato

però è la soppressata calabrese. L’origine della tradizione salumiera calabrese risale probabilmente al tempo della colonizzazione greca delle coste Ioniche e ai fasti culturali e artistici della Magna

Una volta macinata la carne con il suo grasso si aggiunge il sale, il pepe nero in grani; se si vuole, invece, ottenere la soppressata rossa, al posto del pepe nero si aggiunge il peperoncino rosso in polvere. Fatto riposare per alcune ore, si procede al riempimento dei budelli precedentemente lavati. Mantenere il budello sulla macchinetta, farlo scorrere poco alla volta per evitare che si formi dell’aria all’interno del salume, una volta legato, si fanno dei piccoli fori con un ago per togliere ogni residuo d’aria. Le soppressate sono poi legate due alla volta con lo spago da cucina abbastanza lunghi, si possono appendere per l’asciugatura, mettere le soppressate distanziate tra loro per favorire l’asciugatura. Si lasciano asciugare per alcuni giorni e poi vengono messe sotto pressa (da qui il nome soppressata). Si dispongono tra due teli, si pongono tra due tavole; sulla tavola superiore si appoggiano dei pesi per schiacciarle; questo serve sopratutto a compattare bene la carne, fare uscire eventuali residui d’aria e per favorire l’asciugatura in maniera uniforme. Dopo circa 1 settimana /10 giorni di pressatura, si espongono di nuovo all’aria per l’asciugatura che richiede circa 40/50 giorni di tempo a seconda delle condizioni climatiche. Una volta ben asciutte vanno conservate sottovuoto.

milligrammi di colesterolo per etto, proprio come la carne bianca più leggera e dietetica. Grazie all’opportuna scelta delle carni e alla loro lavorazione in condizioni di temperatura controllata, la presenza di proteine nobili è molto elevata.

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quella pugliese di Martina Franca e il soppressato di Ancona. Ogni soppressata ha la sua peculiare ricetta e molte hanno anche diverse varianti. La più famosa

LA LAVORAZIONE

Dal punto di vista energetico, un etto di mortadella possiede meno calorie di un piatto di pasta e le stesse calorie del formaggio da spalmare: soltanto 60-70

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derivato dal maiale. Molte regioni d’Italia hanno la loro soppressata: c’è la soppressata senese (che è un insaccato cotto), quella molisana, quella abruzzese,

LA LAVORAZIONE

zione, permette di produrre mortadelle particolarmente adatte alle esigenze del consumatore di oggi.

SETTEMBRE

AGOSTO Toma Piemontese DOP La Toma ha origine nei pascoli alpini, diffondendosi gradualmente verso la pianura nel corso dei secoli. Si tratta del formaggio piemontese più conosciuto e probabilmente uno dei più antichi. Le prime testimonianze relative alla produzione e all’uso del formaggio in Piemonte risalgono all’XI secolo, quando era principalmente un cibo distribuito ai poveri o ai lavoratori. Nel corso dei secoli, questo formaggio è divenuto popolare tra la gente di ogni classe sociale, ma fu solo agli inizi del XVII che alcune rigide regole religiose che proibivano il consumo di formaggio nei giorni di “astinenza” e i pregiudizi iniziali di medici e membri dell’aristocrazia, che lo consideravano un cibo estremamente volgare, vennero completamente superati. La Toma Piemontese, un formaggio che ha origine in montagna e nelle valli, si è pian piano diffuso in pianura grazie ai pastori. Il territorio in cui la Toma Piemontese DOP può essere prodotta e fatta maturare comprende la zona amministrativa delle province di Cuneo, Torino, Biella, Novara, Verbania, Vercelli e alcuni comuni delle province di Asti e Alessandria, come stabilito nel disciplinare di Produzione. Il Toma Piemontese è un formaggio semicotto, prodotto esclusivamente con latte di vacca. Si individuano due tipologie: la prima ottenuta con latte intero; la seconda, con latte parzialmente scremato, che prende il nome di “semigrasso”. Presenta una doppia marchiatura: quella di origine, fatta al termine della produzione e quella di qualità, consistente in un’etichetta cartacea, che presenta un’immagine stilizzata di una bovina in blu e in bianco, la scritta “Toma piemontese” entro una corona circolare esterna tricolore verde, bianca e rossa. Il marchio è stampato al centro di un’etichetta bianca delimitante una fascia anulare. Compaiono inoltre il numero di identificazione dello stabilimento, il riconoscimento della denominazione di Origine del 10 maggio 1993 e il riconoscimento DOP del 1 luglio 1996, e l’eventuale scritta “latte crudo”. Il formaggio a pasta morbida ha una forma cilindrica a facce piane, uno scalzo di 6-12 centimetri, leggermente convesso e un diametro di 15-35 centimetri. Il peso è tra i 2 e gli 8 chili. La crosta del tipo “latte intero” si presenta liscia ed elastica. Il colore è paglierino chiaro-bruno rossiccio. La pasta ha un colore bianco paglierino con occhiature diffuse e minute, un sapore dolce e gradevole. Il Toma Piemontese del tipo semigrasso ha una pasta semidura, una forma cilindrica a facce piane, lo scalzo è di 6-12 centimetri, leggermente convesso, il diametro di 15-35 centimetri. La crosta è rustica e poco elastica, il colore è paglierino caricobruno rossiccio. La pasta ha colore bianco paglierino con un’occhiatura minuta con un sapore intenso e aromatico.

ideale per chi ha bisogno di un corretto apporto energetico. La qualità raggiunta nella scelta delle materie prime e nelle tecniche di lavora-

Base di partenza per la preparazione della Mortadella sono carni suine attentamente selezionate secondo il disciplinare europeo IGP (Indicazione Geografica Protetta) che ne regola la produzione. Le carni sono triturate attraverso tre diversi passaggi in apposite macchine tritacarne. Aggiunti i lardelli, l’impasto ottenuto è insaccato nella misura voluta (si va dai 500 g ai 100 kg). La successiva cottura, che dona alla mortadella il suo caratteristico aroma, è la fase più delicata. Il procedimento prevede l’utilizzo di stufe ad aria secca, con tempi di cottura che vanno da poche ore fino a un’intera giornata a seconda delle dimensioni. La Mortadella di Bologna può essere consumata nei modi più svariati: semplicemente tagliata a fette sottili e abbinata al pane fresco, oppure al modo tradizionale come uno degli ingredienti fondamentali del ripieno dei tortellini, fino agli utilizzi più nuovi e creativi: tagliata a cubetti o montata a spuma, risulta perfetta come spuntino per antipasti e aperitivi, ideale da servire in abbinamento a verdure fresche e formaggi.

caldaie in cui si è prodotto il formaggio, favorisce la precipitazione e la coagulazi-

macinato e aglio. Possono essere addizionati con vino, zucchero, latte o proteine

Tutto il preparato viene insaccato in budelli naturali o artificiali di diametro non

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GIUGNO

MAGGIO

LA PREPARAZIONE

La materia prima è costituita principalmente da carni magre derivanti dalla mus-

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allevati nel territorio della regione Calabria dall’età massima di quattro mesi. Le fasi di macellazione e lavorazione devono aver luogo nel territorio calabrese, e dalla lavorazione sono escluse le carni di verri e scrofe. Al momento della macellazione i suini debbono essere di peso non inferiore a 140 kg, di età non inferiore a otto mesi, avere le caratteristiche proprie del suino

di formaggi e salumi, oppure tagliato a dadini per rendere speciale anche una semplice insalata. Lo Strachitunt è ideale anche per preparare saporite fondute, mentre un accostamento importante è quello con il tartufo, ma anche con composte di frutta, noci e miele di montagna.

pesante italiano, ottenuto impiegando razze tradizionali di taglia grande quali: Calabrese; Large White e Landrace Italiana; suini figli di verri (destinati alla riproduzione) della razza Duroc; suini figli di verri di altre razze o di verri ibridi purché detti verri; Per la produzione della soppressata di Calabria i suini debbono inoltre presentare il marchio di qualità “suino allevato in Calabria” e rispettare le prescrizioni per quanto concerne razze, alimentazione e tecniche di allevamento. I mangimi per l’alimentazione dei suini debbono essere mangimi composti integrati di orzo, favino, mais, ghiande, ceci, in misura non inferiore al 50% del contenuto. Non è consentito l’utilizzo nell’alimentazione di manioca e patate e di sottoprodotti che potrebbero conferire alle carni e al grasso sapori e odori indesiderati ed è vietata l’alimentazione a brodo.

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LA LAVORAZIONE Il formaggio è ottenuto mescolando la cagliata di due diverse mungiture, quella serale e quella del mattino successivo, lavorate separatamente. Per produrre lo Strachitunt si utilizza solo ed esclusivamente latte intero, messo in caldaie di acciaio o rame, sottoposto a riscaldamento (sino a circa 36°C) e addizionato di caglio di origine bovina. Si lascia poi riposare 20 o 30 minuti l’intera massa a 33-38°C sino a quando la cagliata non si separa dal siero. Il coagulo viene raccolto e collocato in fagotti di tela a riposo per l’intera notte, a temperature superiori ai 10°C e in presenza di un elevato tasso di umidità ambientale (80-90% circa). Il giorno successivo, il latte proveniente dalla mungitura del mattino viene sottoposto alle stesse operazioni. La cagliata così ottenuta viene “rotta”, ovvero frammentata con particolari strumenti, sino a raggiungere le dimensioni di una piccola noce. La cagliata viene poi messa a scolare all’interno di lenzuoli di tela per circa 20 -30 minuti. Le due cagliate vengono poi messe all’interno delle fascere che conferiranno la forma tipica dello Strachitunt. La cagliata fresca del

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mattino viene disposta sulle facce piane e lungo i bordi dello stampo, riempiendo il tutto con un misto di cagliata fresca e cagliata derivante dalle lavorazioni della sera precedente. La presenza alternata di cagliate a diverso grado di acidificazione, proprio perché prodotte a distanza di ore l’una dall’altra, è uno dei “segreti” che stanno alla base delle caratteristiche davvero uniche dello Strachitunt. Le due cagliate, infatti, non riescono a fondersi l’una con l’altra per via della loro consistenza diversa e questo fa sì che all’interno della pasta dello stracchino rimangano degli spazi vuoti. Sarà proprio all’interno di queste piccole intercapedini che, successivamente, si formeranno le muffe responsabili della tipica erborinatura dello Strachitunt. Il formaggio viene quindi messo in particolari stufe per l’asciugatura di una frazione dell’umidità contenuta. Si procede quindi alla salatura, manuale ed eseguita a secco e alla stagionatura che viene condotta all’interno di locali dove le temperature nei primi giorni rimangono a circa 10°C, per poi raggiungere o 2 -4°C. Le forme, collocate su assi di legno, possono subire se necessario trattamenti a base di acqua e sale. In questa prima fase di stagionatura la maturazione all’interno delle forme avviene procedendo dall’esterno verso l’interno ed è promossa dalla microflora naturale che si insedia sulla crosta. Trascorso un mese circa dall’inizio della stagionatura, le forme vengono forate sia sulle facce che sullo scalzo: le piccole intercapedini rimaste nella pasta verranno colonizzate dalle muffe presenti nell’ambiente, consentendo la formazione della caratteristica erborinatura. La stagionatura complessiva è di durata medio-lunga, e si protrae per un minimo di 75 giorni.

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DICEMBRE

NOVEMBRE PROSCIUTTO TOSCANO

CAPRINO STAGIONATO

GLI AFFETTATI

La tradizione di produrre prosciutti in Toscana ha radici profonde, radicate nelle usanze degli agricoltori che nei mesi invernali macellavano i maiali ingrassati nei mesi precedenti. Con lo sviluppo degli allevamenti, la suinicoltura toscana si convertì al “ciclo chiuso” per la necessità di lavorare la maggiore quantità di carni disponibili. Pertanto, da una produzione strettamente familiare, si passò ad allevamenti più consistenti e a centri di trasformazione artigianali ben organizzati. I primi allevamenti di suini e le prime tecniche di conservazione del prodotto tramite salatura in quest’area geografica risalgono all’epoca degli Etruschi. Le prime disposizioni in materia di macellazione del maiale e di conservazione della carne suina in Toscana sono datate ai tempi di Carlo Magno. Ma fu solo nel 1400, all’epoca dei Medici, che vennero definite le prime norme (ancor oggi applicate) aventi la finalità di regolamentare il processo produttivo del prosciutto. Nella stessa epoca, gli ufficiali di Grascia erano incaricati di vigilare sul rispetto delle norme produttive. Gli allevamenti dei suini destinati alla produzione del Prosciutto Toscano devono essere situati nel territorio delle regioni Lombardia, Emilia Romagna, Marche, Umbria. Lazio e Toscana. I suini nati, allevati e macellati nelle suddette regioni sono conformi alle prescrizioni già stabilite a livello nazionale per la materia prima dei prosciutti a denominazione di origine di Parma e San Daniele. Gli allevamenti devono infatti attenersi alle citate prescrizioni per quanto concerne le razze, l’alimentazione e la metodologia di allevamento. Il peso dei suini deve avere le caratteristiche proprie del suino pesante italiano, non deve essere inferiore ai 160 kg e di età non inferiore ai nove mesi. Il macellatore è responsabile della qualità e delle origine dei tagli e il certificato rilasciato , che accompagna ciascuna partita di materia prima e ne attesta la provenienza e la tipologia, deve essere conservato dal produttore. Il Prosciutto Toscano viene elaborato nella tradizionale zona di produzione che comprende l’intero territorio della regione Toscana. E’ di uso comune pensare che un prosciutto così saporito sembra fatto apposta per essere mangiato con pane “sciocco”, cioè insipido, tipico della Toscana. Le ragioni del gusto pieno e deciso, così differente rispetto ai prodotti del Nord, è invece da ricercare nella diversità del microclima. Nelle regioni settentrionali, grazie al clima più freddo, la quantità di sale che il norcini deve impiegare per facilitare la stagionatura è minore, e questo con-

Caprino stagionato, caprino invecchiato, vecjo di cjavre L’allevamento tradizionale della capra in Friuli-Venezia Giulia ha una tradizione secolare; il prodotto principale che si ricava da questo allevamento era ed è il latte. Il latte caprino, oltre che impiegato come tale per le qualità riconosciute fin dall’antichità, rappresentava il sostentamento delle famiglie e veniva poi destinato alla caseificazione poiché era l’unico modo per conservarlo nel tempo. La produzione dei formaggi di puro latte di capra era però in genere limitata a livello familiare o comunque di piccole aziende, dato che il latte caprino ottenuto da animali condotti al pascolo, veniva frequentemente lavorato nelle malghe della Carnia assieme al latte delle bovine. Notizie e riferimenti sull’allevamento caprino e sui formaggi di capra li possiamo trovare nel “Bollettino della Associazione Agraria Friulana, come prova un articolo del 1914 dal titolo “L’allevamento della capra e della pecora nel Goriziano” in cui si dice che il latte non consumato direttamente fosse destinato alla produzione di ricotte e formaggi. In un testo del 1967, oltre alla ricotta fresca e affumicata viene citato come ancora prodotto nelle malghe, con metodologia simile all’omologo vaccino, anche il “montasio caprino” con riferimento a una malga sul Monte Terzo sopra Cleulis. Non mancano inoltre testimonianze da parte di persone in grado di tramandare la loro esperienza pluridecennale, poiché ancora produttori di formaggi e ricotta caprini. Il latte di capra presenta pregi indiscutibili e indubbi vantaggi nella fase digestiva. Le proteine sono riunite in micelle più piccole che danno origine a formaggi con una tessitura molto fine e quindi più delicati e meglio digeribili. La crosta del caprino è morbida, rugosa, di colore paglierino nel formaggio di breve stagionatura; diventa dura con la stagionatura. La pasta è abbastanza elastica e bianca nel formaggio giovane, semidura e di colore paglierino con la

Le origini del maiale si perdono nella notte dei tempi, ma è certo che era ed è uno degli animali più apprezzati dall’uomo, soprattutto l’uso delle carni di maiale salate e trasformate in salumi. Inizialmente il bestiame veniva allevato per soddisfare le necessità della famiglia o del villaggio e solo in epoca etrusca iniziano a prendere vita le prime forme di allevamento specializzato e finalizzato anche al commercio. Una forte testimonianza arriva dagli scavi di Forcello (V secolo a.C.), nel mantovano, dove furono ritrovati 50.000 resti di ossa animali, di cui la maggior parte di suini di circa due o tre anni di vita e che mancavano gran parte degli arti inferiori. In epoca romana l’interesse si concentra progressivamente sulla coscia di suino; il prosciutto diventa l’elemento di maggior pregio ricavato dal suino, protagonista di innumerevoli occasioni di incontro e di festa. Con le

stagionatura.

ferisce un gusto delicato e dolce alla carne. Nelle regioni centro-meridionali, il clima più caldo obbliga all’impiego di un maggior quantitativo di sale, marcando così in maniera decisa il gusto finale. Le cosce, che devono avere un peso di circa 11 kg, vengono raffreddate per un giorno, quindi rifilate. La salagione avviene a secco, con un composto di sale e pepe mescolati ad erbe aromatiche come salvia e rosmarino. Dopo circa sette giorni le cosce aromatizzate si lavano con cura, si asciugano e si applica la sugna, composta da farina, sale, pepe e strutto, oltre ad aromi naturali. La stagionatura avviene in ambienti ben aerati, posti a una temperatura compresa tra i 12 e i 25°C, e dura dai 10 ai 12 mesi. Un soggiorno più lungo, che arrivi anche ai 18 mesi, conferisce grande pienezza e persistenza al gusto. Al taglio il prosciutto si mostra di colore rosso-rosato, di consistenza compatta, dal profumo intenso e sapore piccante, valorizzato con un taglio delle fette piuttosto spesso.

LA LAVORAZIONE Questo formaggio si ottiene dalla lavorazione di latte caprino crudo o termizzato con l’aggiunta di fermenti, preferibilmente selezionati in azienda, oppure con lattoinnesto. L’aggiunta del fermento viene effettuata nel latte a 38°C: sosta di 30 minuti; aggiunta del caglio liquido o di capretto, alla temperatura di 38°C; formazione della cagliata in 30 minuti; rottura della cagliata alla dimensione di grano di mais o grano di riso (per la variante a più lunga stagionatura); riscaldamento lento fino a 42-43°C; estrazione della cagliata con i cestelli e pressatura; voltaggio delle forme, con rivoltamenti più frequenti nella prima ora; salatura per aspersione manuale o in salamoia. Per la preparazione e il condizionamento sono necessarie attrezzature speciali: un pentolone in rame o acciaio inox con bruciatore a gas oppure caldaia polivalente; utensili vari per il mescolamento, travasi e rottura della cagliata in acciaio inox; cestelli di raccolta e spurgo in plastica alimentare forata. I locali per la lavorazione devono essere ben illuminati e arieggiati seguendo norme di legge previste per la costruzione e l’arredo. Per la conservazione e la stagionatura, invece, la stanza deve essere scarsamente illuminata con temperatura e umidità costanti.

LA LAVORAZIONE Subito dopo la macellazione le cosce isolate dalla carcassa sono sottoposte a refrigerazione per almeno 24 ore a una temperatura compresa fra -2 e +2°C.

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Successivamente si procede alla rifilatura con un taglio ad arco che lascia una cornice carnosa tale che, a stagionatura ultimata, sporga circa 5 cm oltre la testa del femore. Prima dell’inizio della lavorazione, il produttore, verificata la corrispondenza delle cosce ai requisiti previsti appone a ogni coscia il sigillo metallico. La lavorazione delle cosce inizia con la salatura che deve avere luogo entro 120 ore dalla macellazione. Prima della salatura la temperatura interna del prosciutto deve essere compresa tra 0 e 3°C mediante conservazione in cella frigorifera per almeno 24 ore. La salatura avviene con il metodo “a secco” con l’impiego di cloruro di sodio, pepe e aromi naturali di origine vegetale. Dopo la salatura le cosce sono poste a riposo per un periodo sufficiente a garantire una buona e uniforme disidratazione prima del lavaggio che deve essere effettuato mediante acqua tiepida priva di sostanze disinfettanti. Successivamente le cosce sono asciugate in appositi locali e devono essere sottoposte a temperatura e umidità controllata. Nell’ultima fase della lavorazione si procede alla sugnatura che consiste nel rivestimento superficiale delle scapolature e della parte scoperta della polpa mediale, con impasto costituito esclusivamente da sugna (farina di grano, sale e pepe e aromi naturali).

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Le Carni Crude e le ricette più Gustose per cucinarle, stampate in quadricromia sul retro di ogni pagina

RETRO

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1 gio 2 ven 3 sab 4 dom 5 lun 6 mar 7 mer 8 gio 9 ven 10 sab 11 dom 12 lun 13 mar 14 mer 15 gio 16 ven

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Maria Madre di Dio

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ss. Basilio e Gregorio 3-362

s. Genoveffa 4-361

s. Elisabetta Anna Seton

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s. Amelia 6-359

Epifania di N. S.

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s. Raimondo 8-357

s. Massimo di Pavia 9-356

s. Giuliano 10-355

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Battesimo di Gesù

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s. Cesira

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17 sab 18 dom 19 lun 20 mar 21 mer 22 gio 23 ven 24 sab 25 dom 26 lun 27 mar 28 mer 29 gio 30 ven 31 sab [

s. Marcello

IL SOLE Sorge giorno 01 ore 7,37 giorno 07 ore 7,37 giorno 13 ore 7,36 giorno 19 ore 7,33 giorno 25 ore 7,29 giorno 31 ore 7,24

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FEB. 2015

s. Antonio abate 18-347

s. Margherita d'Ungheria

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ss. Mario e Marta

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ss. Sebastiano e Fabiano 21-344

s. Agnese 22-343

s. Gaudenzio 23-342

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Conversione di s. Paolo

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s. Angela Merici 28-337

s. Tommaso d'Aquino 29-336

s. Costanzo 30-335

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D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S

s. Giovanni Bosco Tramonta ore 16,50 ore 16,55 ore 17,01 ore 17,08 ore 17,16 ore 17,23

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LA LUNA | L. P. giorno 5 ` U. Q. giorno 13 + L. N. giorno 20 1 P. Q. giorno 27

ore 5,53 ore 10,46 ore 14,14 ore 5,48

L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

PA142 CARNI mensile 12 fogli carta patinata • testata termosaldata •

Controfiletto di manzo alla griglia

dim. calendario: cm 29x47 ca

dim. testata: cm 29x9 ca

INGREDIENTI (PER 4 PERSONE): 4 peperoni medi 4 controfiletti di 200-250g l'uno sale e pepe q.b., burro PREPARAZIONE: Lavare i peperoni in acqua fredda. Togliere i controfiletti dal frigo 15 minuti prima di cuocerli e metterli su un tagliere. Condire ogni lato con sale e pepe. Prendere una grande piastra e riscaldare a fuoco alto. Quando affumica la piastra, mettervi i controfiletti. Per la cottura al sangue, far rosolare il manzo da tutti e due i lati e poi farlo rosolare un altro minuto. Per una cottura media, far rosolare per altri 2-3 minuti. Per la carne ben cotta, far rosolare per altri 4-5 minuti. Tutto dipende dallo spessore dalla carne. Quando i controfiletti sono quasi pronti, mettere i peperoni sulla piastra accanto alla carne. Cospargere la carne del burro ogni tanto. Quando la pelle dei peperoni comincia a avvizzirsi e il lato inferiore diventa rosolato, girare i peperoni e farli cuocere un altro minuto. Poi toglierli tagliateli a strisce e metteteli su un piatto da portata. Inclinare la piastra per accumulare il burro e con molle, tenere la parte grassa della carne dentro al burro per 30 secondi permettendo alla carne di cuocere nel burro. Mettere la carne su un tagliere e aspettare che i succhi scorrano sul tagliere. Quanndo non scorrono più togliere la carne, metterla su un piatto da portata e cospargerla dei succhi raccolti dal tagliere, magari con una ciotolina. Servire con i ppeperoni grigliati.

imballo: 100

VINO ROSSO CONSIGLIATO: Morellino di Scansano Docg Colore: Rosso rubino, Gradazione: 12.5° Gusto secco, caldo, leggermente tannico, morbido con l’invecchiamento Abbinamenti: Spiedini, Fegatelli di maiale alla griglia, Grigliate di carne, Primi piatti robusti

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Il pescato dei nostri mari e le appetitose ricette stampate in quadricromia sul retro di ogni pagina

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L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M

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GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN

1-364 Maria Madre di Dio

Sett. 1

1 4 6 9 B

2-363 ss. Basilio e Gregorio 3-362 s. Genoveffa 4-361 s. Elisabetta Anna Seton

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5-360 s. Amelia 6-359 Epifania di N. S.

4 B

7-358 s. Raimondo 8-357 s. Massimo di Pavia 9-356 s. Giuliano

10-355 s. Aldo 11-354 Battesimo di Gesù

Sett. 3

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SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB IL SOLE giorno 1 giorno 7 giorno 13 giorno 19 giorno 25 giorno 31

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Sorge ore 7,37 ore 7,37 ore 7,36 ore 7,33 ore 7,29 ore 7,24

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31-334 s. Giovanni Bosco Tramonta ore 16,50 ore 16,55 ore 17,01 ore 17,08 ore 17,16 ore 17,23

LA LUNA | L.P. giorno ` U.Q. giorno + L.N. giorno 1 P.Q. giorno

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L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

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Spaghetoltie alle Vong

mensile 12 fogli carta patinata • testata termosaldata • •

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INGREDIENTI (PER 4 PERSONE): 1 kg di vongole, 4 cucchiai di olio d’oliva, 2 grossi spicchi d’aglio, tritati finemente un peperoncino rosso lungo privato dei semi e tritato finemente, 200 ml di vino bianco, 8 pomodori ciliegia, tritati grossolanamente 400 gr di spaghetti piuttosto grossi o di linguine, 2 rametti di prezzemolo, tritato grossolanamente PREPARAZIONE: Pulite le conchiglie spazzolandole. Fate soffriggere l’aglio e il peperoncino in olio in un tegame capiente, e fate imbiondire appena. Versate il vino nel tegame e riducete fino a che sarà ben emulsionato con l’olio e risulterà piuttosto denso. Regolate di sale. Aggiungete i frutti di mare e i pomodori, coprite, alzate la fiamma e fate cuocere per un paio di minuti, o fino a che le conchiglie si saranno ben aperte. Eliminate tutte quelle che rimangono chiuse. Aggiungete gli spaghetti già cotti al dente e ben scolati e il prezzemolo, quindi mescolate e servite. Al posto delle vongole si possono utilizzare le cozze, o entrambe, insieme a qualche gambero e scampo.

imballo: 100

VINO BIANCO CONSIGLIATO: Santa Margherita di Belice bianco Doc Zona d'origine: Sicilia, nelle province di: Agrigento Grado alcolico: 10.5°

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ecc.), tina, emen no, cl trifoliata). ndari s o, ma (poncirus onciru lm e p s ru d il P inea e pom ponci u ina, e one, lla C , Nuova G , ben o, lim .) ed infine a d ci n o ra cedro ngon alesia (es. a ta, ecc prove onesia, M sia stato il limone e citrus lla obova il d nelle neri: e primo lo anche fortu nche in In ceni. tre ge lia, fortun che il a co te, le ai Sara no in fo Orien neamente rsi. Sembra el primo se o secolo d o, mentre divido ella crass o si m i e e rum rtun già n ecim sedicesim amente l’Estr ono sponta tempi div d l ro e e e Gli ag lla (es. fo n ss rg pa in l’India cresc ne o solo nosce secolo i sono la portanti fortu rus è gli agrumi iunto l’Euro to che co diterrane pena nel e agrum i oni im duttori g i i Cit ta ap i tutt Cina. Ogg hanno rag documen otta nel M ortoghesi . Oggi gli , coltivazi di d i. I pro a o ine d È e L’orig orea e dall arie speci di Persia. stata intro dotta dai P mandarino editerrane Stati Unit roduzione n v o C o è l M rica e Italia la p dionali, co dalla lippine. Le ta intr zione e pom ne de Asia e nel dame a In Fi i com ro coltiva vece è sta acquisizio eri e Su . n in e ) , m a ll o a i e ca e m n ri rt ic n ch o lo l’ in a gio afr me tra i R ma la cio dolce un qu lle re esimo ondo. Oltre orre, Sud a e Suda noto o amaro, nnov tra ne bria (circa si ran zz m n ia A ’a A il ic ll , ce ), d ci e o a a n n l’ara ivazione d al secolo ale di tutt , Australi a e Afric otto) si co dalla Cala P p a a ic lt d e DO La co ddirittura ia subtrop ova Zelan aneo (Euro otto, chin le), seguit ctone a”. a a rr am u ri e auto risale ti nella fasc ceania, N il Medite tina, berg ne nazion i. speci asi agruma o n e a O n e u zi ta iv io g u n m in lt g d a e se ti v re co , n e pro i, cl a “o prese li USA mandarin e altre della ano ch cosiddett sono ri sono g egna terzi a l Garg moni, io i due cata, Sard o al mi ne anico, nell magg (arance, li fila (circa li o (fin lo di agru arg i citric a, Basi zione di Rodi G u d agrum a in prima nia, Pugli retino acido ro li la p pa tto di ono anche uenza, aio e . u n o ta m e a tt a m C M zz la Sici ra is fl g e in rgan i, sop nten za da appre di San stro o di organic 100 g, co raffreddori distan molto i territori , r il no ci er nni è ne nti pe ricchi di a a 50 mg p e e trattare sonnia i dece i arancia re, in porta d ultim rc nir età im olarmente isura di ci per preve capilla Negli mone che ri à p it il ro li ep icati gono i frag partic te nella m im d n d o sia di in ss te n . so ti n C ente i co sen po so Ae in ca o tan agrum hann uesto grup mina C, pre articolarm i vitamina tanti, utili P, rumi i due d q a se op Gli ag i frutti di tità) e Quest lico. lla vit grumi son a carenza anti e dis quan beri. ltre a i, d Infatt i limoni); o 2, B3. Gli a fettive e , sono calm icali li di acido fo (in elevata d ra i el in e e B re ne d oso, e ruppo B, C %). lare d , 6% n amine B1, i, malattie particola o o rv zi g e ’a re n ,3 g o all in it te it e del stema nsum ngen heri (2 e le v ti, gengiv mentine, gge d e prote ante del si o, vitamin to di zucc ziale. Il co tico, astri rio, ati cl e m e le o h n u ic a re e st e n i -tonic o, calm munit do citr darin conte da, diu lio ess amaro ile di brom ntiene aci più basso vonoidi, o , batterici sistema im ico I man tenza. e il co prietà il ab fla ico citr inapp ha pro tà apprezz gli agrumi, quello con cumarine, è antisett C rafforza o; l’acido orza La sc una quanti to il re de agrumi è lla polpa), ue; inoltre i vitamina ne del ferr tta, d ra li g e ilazio cemia e go nuto anche e, conside ; tra tutti g (assente n eri nel san conte n l’assim h uri li A Il limo li minera vitamina llo di zucc zie al suo favorisce in caso di e e e gra i sa ee poch ia contien bassa il liv nervoso; nchit utile anch e, ro b b a cc È la a n ne. stem di gola e nsio La bu i limone io e si l st rt e e e d d ig ip al o la la d , anemia, succo nte, tonic dore, il m stimo tà d ta disse tte il raffre di limone rosi, obesi o a le i. comb te nel succ arteriosc nsillit i, to n , sm ti se ati pre mati , reum e, sto artrite flebiti, aft , varici

I GRUM A I L G

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URA_

VERD

12 14 12.

21/02/

2

dim. testata: cm 29x9 ca

capricorno 22/12 - 19/01

1469Bå Sett. 1

Maria Madre di Dio

VEN

ss. Basilio e Gregorio

SAB

s. Genoveffa

DOM

s. Elisabetta Anna Seton

LUN

*

s. Amelia

Sett. 2

MAR

4B

Epifania di N. S.

MER

s. Raimondo

GIO

La proprietà della frutta e

s. Massimo di Pavia

VEN

s. Giuliano

SAB

s. Aldo

della verdura, le notizie sulla

DOM

Battesimo di Gesù

LUN

Sett. 3

s. Cesira

MAR

`

s. Ilario

MER

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48

conservazione stampate

s. Felice

sul retro di ogni pagina

GIO

s. Mauro

VEN

s. Marcello

SAB

s. Antonio abate

DOM

s. Margherita d’Ungheria

LUN

Sett. 4

ss. Mario e Marta

#

MAR

ss. Sebastiano e Fabiano

MER

s. Agnese

GIO

s. Gaudenzio

VEN

s. Emerenziana

SAB

s. Francesco di Sales

DOM

Conversione di s. Paolo

LUN

Sett. 5

ss. Tito e Timoteo

MAR

1

s. Angela Merici

MER

s. Tommaso d’Aquino

GIO

s. Costanzo

VEN

s. Martina

SAB

s. Giovanni Bosco

IL SOLE giorno 1 giorno 7 giorno 13 giorno 19 giorno 25 giorno 31

Sorge ore 7,37 ore 7,37 ore 7,36 ore 7,33 ore 7,29 ore 7,24

Tramonta ore 16,50 ore 16,55 ore 17,01 ore 17,08 ore 17,16 ore 17,23

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LA LUNA | L.P. giorno 5 ` U.Q. giorno 13 + L.N. giorno 20 1 P.Q. giorno 27

ore 5,53 ore 10,46 ore 14,14 ore 5,48

28/02/14 16.22

4-14-0

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Olandese Illustrato

2015

GENNAIO

1 Gio 2 Ven 3 Sab 4 Dom 5 Lun 6 Mar 7 Mer 8 Gio 9 Ven 10 Sab 11 Dom 12 Lun 13 Mar 14 Mer 15 Gio 16 Ven 17 Sab 18 Dom 19 Lun 20 Mar 21 Mer 22 Gio 23 Ven 24 Sab 25 Dom 26 Lun 27 Mar 28 Mer 29 Gio 30 Ven 31 Sab

ss. Basilio e Gregorio

s. Genoveffa

s. Elisabetta Anna Seton

CAPRICORNO 22/12 - 19/01

1469B Sett. 1

Maria Madre di Dio

Caffè *

Sett. 2

s. Amelia

4B

Epifania di N. S.

s. Raimondo

s. Massimo di Pavia

s. Giuliano

Il caffè, il cioccolato, i dolci: piccoli piaceri che rendono più gustose le giornate!

s. Aldo

L

Battesimo di Gesù

a sto ri lunga a del caf Sett. 3 . Si pa s. Cesirafè è davve in rl ro c d.C. e iziato into a di un c ` amm affè rn c ontin ino caff a appun ua ancs. o Ilario l 9 Cost è d to, antin ora o 00-1000 iv cost che opoli ggi c la co ume, enuto f giuns nel 15 on il nquist enom Per si e a m 17 c b Se a d alc olo ds. Felice eno ella tempi uni stud di l’a lim primo ell’Egitto irca, dopo riferime so io . Da b nt a ope Troia di Omero si esistev cialità. tu itudine d a ra di solo italia o per llora i berl . rco, me ni, e los. Mauro a già a si da a o Poss pr m si bev in tutt i entre ese ltri P ma anche rcanti no ia eva a già ben o n prove partir mo affe radic tale abit l’impero centro-no aesi spe A Co ni rmare e dal a ud rd ta P in ri stant Euro cialmente enti era e era a Da ma d che qu in pa cons 1454 nell’o s. Marcello m i o e e a po . del g ss st se sc ià a li a bev ere c ue die mplic o caff gran o anda la diffus . e è ed tudine so rno Yem ns b uma anc eva io en e vi nu il cons il gov rseg strem mero d de nasce ne di alc he bevut nda, il caf to come e iare s. Antoniog abate i Ca corr umo loda rno ne re un une fè a o pe il se a ob ff ndo rviva mente r sf veniva med le su pprovò quelle oranti, su sfarz è alcun rutta e qu d’inco no i qu icamento e c sia osi re alità ntro e beva soporife ontrapp se pr s. Margherita d’Ungheria st c c o om he pi luo ost nd e di re motivo e digest oprietà ut svago e territ a diffus del qat e a A go di dib lu iv to o e e pe il suo sto e attito o o ka sia c go cui far le r pr va Da qu rio nazio a su ss.tu t, e c si ca to. N ome zzo he cono Euro Sett. 4 po Mario e Marta nale. i part tt e pì e sc l ra lit c o m pa c a ic e f o he diffus re o. me il via fè ì una cont ione ggia vera ribuiro#il caffè le ca era tale la diffus nto in del che ione da po sse d e pr no avve tori, in Mar to d o c pr te e ss. Sebastiano e Fabiano e nturie pria ccò i m omm llo l r ime Medin Ross olti erc le ro ri “Bott Stato na riempire o a più incont fino ad , La Me coste m tte delle na che se ianti cqu ed In antiche eghe de guiro cca arriv e vi, ma l Ca ero le d’Eur no popo rando un are a s. Agnese Italia e Tra dici e dis ffè”, anc opa. li a l le i tant egnatori he stud le bevand il caff divieto arabi fav mpio fav Cairo la è io . i si a d ore d , co sc a orito del C stanz da offri ivenne pr che ei pe iato una utori che anche ora re in tr s. Gaudenzio e e esto testim na ri c d’am da talu propr ovò imme no di be icizia d offert onianz i hanno re vi l detto cordare: d io co o co ne cired a no d l’appe A n il c iata sost Prosp a vale la ne che ituzs.io ell’Uni lbus me i cort more; e me dono llativo affè ero a Emerenziana lle ra ab ne d ve “Vino eggia ico e Albin rsità propr Rauw itudii co dell’Isl ancora o assumend to b d ie ri o i o ta lmi d Seco am”. lf Pavia ggi va o è i caf innamora inviassero , Leo nico nd uno d medico lido d fè e te va stimo o alcuni nhard d i didSales s. Francesco ciocc i caf ei primi lib i Ausbur la racc g (suo L’affe o crea ndo olata ssoi ri che Jean fè), Ant . ti l’intellig nti il caf nel m rmarsi tratt oine Théve fè positi vità e la del c a o d no nd e fanta enza, vame no Conversione di s. Paolo o m Galland t. affè qualc nte sia e islam la us he ul Il come ra vi e pa ic 1615 è prob mano, in sto rt vino, a che lo dalla c ic o c le ns il c ontrò ma, religio cont c ricord olare è Sett. 5 ness. Tito eETimoteoaffè fe iderata la ra cons he con uno are impo ce la id ur le su pponeva d in rtant perc sua c ata 1in cui religione respo erate neg e pr al ve opa gra e d hé o : ompa ative zi nsab nezia a legato ile sonn rsa in mostraro alcuni era ri prietà s. Angela ni se e ai co olenz mme aritt tenuto mMerici sa no alla g d ue c if a e d di rciant ime fusio ndo cont erdoti con istrazi provoc c ne i he le ne si ra Ve are di qu univa one. La re ri nezia di avd’Aquino e pr no l’O rotte ri ligione s. Tommaso e Na alla erl tenend oposero sta beva rapid nda spett o introdo poli ed il riente d ament islamica ola l’inte e ia a al b tto ne meri si dif rapid una to P volo” e che fond ament e e “beva rdizione era st otanico P l contine fece apa eva s. Costanzo ragg e po nd altre nt ro a ro C a d iunti e vi leme to m i Vene spero d press eta nt e co rtava ne ttanto edico di qu zia ione el Vene nq esta i Pa del c Alpini Po sse l’uso e VIII af su zia f in Egitto. esi fi nuova uistati il o nt . ns nc A e Martina fi ole u la hé ne cs.he fasc beva prim prova ce, prim questo co in nda a c pu a rl scur o per po nobbe l’a talme a di pers d’interdir nto, il a, il rom ittà italia i d nte Pes.niGiovanni colpit ona e ne la volle solaBosco iffonders a del caf na non solo o in fè, rima i in e d d se e po c IL SOLE Sorge Tramontaiveni LA LUNA tutt cise re| L.P. giorno 5 aore la5,53 affè al giorno 1 ore 7,37 ore 16,50 di no sitivo che punt13 giorno 7 ore 7,37 ore 16,55 n me ` U.Q. giorno o ore 10,46 volle ba bando, m giorno 13 ore 7,36 ore 17,01 ttere tte a i “bev + L.N. giorno 20 ore d 14,14 giorno 19 ore 7,33 ore 17,08 anda zzare re addirittura il giorno 25 ore 7,29 ore 17,16 1 P.Q. giorno 27 ore 5,48 giorno 31 ore 7,24 ore 17,23 crist ndend lo iana”. olo un a L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

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Olandese Illustrato OLANDESE lunare_2015:OLANDESE CON RICETTE APPROVATO 21/02/14 12:32 Pagina 1

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Gennaio

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Giovedì

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1-365

Maria Madre di Dio

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Sabato

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s. Antonio abate

1 Sett.

Ven er dì

Dom en ica

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s. Margherita d'Ung.

ss. Basilio e Gregorio

lante:

Sabato

Lun edì

ca oppure

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A s. Genoveffa nte 4 Sett. A LUN cresce DELL una è NCIA se la L LA PA capireDom en ica er p e 4-362 mplic se to a s. Elisabetta Anna ol n così u rbio m ce nt e ivendo ”. a cr es e. n prove , descr ecie di “C lizza u nt Lun edì nt e L un Ovest e si uti a sp a po ne e L un a ca la 5-361 opolar volta ad disegna un go bb a nt p ri va è ra le u se a a: cult s.ci Amelia nte e la an go bb a 2 Sett. p ca Nella a a un la su o in L rvare i osse st siamMar tedì 4 B somma dai quind lta verso E in 6-360 basta vo italici, tiche civiltà. Luna ’ di N. S. se è ri la A e Epifania a tr opoli IT ov H en si tr ,m reci, p lture e le an tichi Egizi NTIC te G se n ’A i, fa ce LL e an qual a cres le cu A NE Persi Gli an agine rin e . in N u i, tt te L ic re LU tu lli m o te Fencoledì Mer o in LA abili Per st i “D”, siam Egizi,7-359 iversi, press il nostro sa o. Questa im nesi chia& d e d p azioni: mods.iRaimondo sorta indicar to e sul ca i ed i Babilo ndo così popol e se in si per molte pet ssir crea ar tiata da sente, anch nomi diver escente sul onte. Gli A resce p or ec in d on e 08 fu pre e cr lla fr Efeso esce ne, Luna o infatti è ben 10 n una falcGiovedì na. A una su che cr 8-358 ndimio oi, ntare OROSCOPO LUNARE lt moti la co e di L me l’astro Sole e la Lu astore E più re o. Il suo cu riusciti a co presentata n una falcBattesimo p dico Gesù e bu tempi con il arieti CAPRICORNO no co erato gli dal ond rap e, asurato Fin dai i tutto il m etnologi so e, che era consid identificati cinquanta fi rvi bianchi, lunar(dal ig a ff er 22/12 al 19/01) ra dio id dea anoer dì a avuto le icia, i Isid a, ce e gli to er d ro rr Se en ch es e te ve a, F popol e Ven u n re q la ev ch a, ov| e Dia a an ar te in 9-357 col nom pensa har n, ché av i i doni del ie Luna Capricorno provoca falsità, notturn sì adoratLa Luna culto di Ast -Samas-Ist ona, Apollo ndità, poi rgin Basti rt vein s. Giuliano la luce n ano la o offe co at ne co no le pigrizia, insvogliatezza, incostanza, ipocrisie, adorav to simile al il nome di Si e figli di L dea della fe Diana eran ide, dea del riente, ven violentava caccia e ossessioni, fragilità, ol n tristezza, no la depressione, i du na, on Artem al vicino O coloro che ercitava ne. A ci co zi u on sulta m la Luna co si ad L te d i i as ro d p a Sabato es ed e all'utopia. Nel caso in dalle o do cl uman rla sua all'errore odotto , che puniv coloro che sotto tendenza mavan . Nel mon orata col nom te praticato crifici i fu intr10-356 ano A siano in aspetto con la Venere so o romo Giove tr no i sa Aldo tettrice me puniva bini, erano el mcui goond se stes Luna era ad ar ticolarmen mancava lto degli as gura ps.ro 5 Sett. prota Luna amolti dei cattivi influssi sono sì co bam p fi la ta. N non ella e vedev ar te d cia il cu na era una mminile, co al pari dei po di cresci colare o era perciò ne romana ch attenuati. re , G to p a fe ia lt io . In enli,ica a ogni ti 13 agos zata d cuccio i invatale cu ntica relig iana greca Artemide-D o il genere che iDom 11-355 rna del fu demoniz evano quas tr n edeva l’a D n a. tu A si el n la te ot n co i. re al n it on at p a e s. e Igino m di id ne pet dea eb lim ion rma d raffaz ta quin senza le balie ne processio ione della he che si ri rchio mentrLA LUNA di simila una sotto fo ni altra sop istr uzione az enti e n cc nome L par tori con la sole evo la vener in filastro sedute in ce uSEMINE og EnotRACCOLTI ad con il te . Lun ne, la eva le e no di do un io edì L na ni fa a nella “la lo d.C nte il Med chiava o, effettuan a dea assist ragazz oravano la 12-354 a di an av co a ac lc d se m n va le te si IV ca fase di luna ol gi ura .L ad calante, comincia la nuova anti oH o recita selvag e, che In H Arabi davigneto, tutelati orata fino al elle mani. D una cinqus. Cesira Sett. stagione con la potatura invernale. i oldel modo a cciatr3 ic he eran Luna. Gli d n essere on o e ca e cc o n a te rc ro fi an om m st to en ta Se il clima di Gennaio particolarmente u,èla dato la una bellissi te fila no il n e dovev ufficialm ggevano le invoca guartedì aterasrimandare la potatura a a e. Ques o aver Mar re i le dan Ammeglio e fu venne er al ic rigido sarebbe tr ad ea sa 13-353 an n d e es op temid donne, che rm anici ciò, la egna ce iusi, d i insiem Febbraio. evali ge stis elevat niste le Nonostante si della Sard ad occhi ch i popoli germ s. tiIlario medio Caele iù p ea Si consiglia di seminare direttamente in piena ti en . o D o ae della senza, passare tti anChiesa numerosi p in girotond mi”. Press ati. I docum dei pos mpio terra, so infa per il vivaio, a uno nu ol re Mer coledì no il te occup riate in mani oppu “nume dei luoghi des ompar 14-352 kami, noti so tutt'ora scfave, piselli, erba cipollina, timo, a in le oic iù o n if . o p n in i è ga or s. Felice va carote, bietole da taglio, agli e cipolle sign Luna, la dea non ” che resta e di gi me una stre a Tsuki-yom invernali. Se il clima non è troppo rigido e il e della del co “al-Lât mat so la fo urano in onor so. Il culto a, chia luogo è riparato si possono trapiantare: mpliGiovedì fe attraver a” e la raffig ico la Lun 1 stosi te m15-351 io di E a. on ol p ae carciofi, zampe di asparagi, aglio e bulbi di p ev m ip te n en ti n b il n za Lu s. Mauro cipolla. antheo tino ed o innal era la Nel p Sole. i furon iana in Aven Watussi ven ol op p di D dea del tti questi olo dei ` Ven er dì tu tempio il pop 16-350 Presso ar tagine, il dell’Africa, C o s. Marcello I papa presso , nel centr gi cora og

ss. Mario e Marta

Mar tedì 20-346

ss. Sebastiano e Fabiano

Mer coledì 21-345

s. Agnese

Giovedì 22-344

s. Gaudenzio

Ven er dì 23-343

s. Emerenziana

Sabato

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s. Francesco di Sales

Dom en ica 25-341

Conversione s. Paolo

Lun edì 26-340

ss. Tito e Timoteo

Mar tedì 27-339

s. Angela Merici

Mer coledì 28-338

s. Tommaso d'Aquino

Giovedì 29-337

s. Costanzo

Ven er dì 30-336

s. Martina

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s. Ciro m.

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DICEMBRE 2014 Lunedì

Martedì

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6 13 20 27

7 14 21 28

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IL SOLE giorno 01 giorno 7 giorno 13 giorno 19 giorno 25 giorno 31

Sorge ore 7,37 ore 7,37 ore 7,36 ore 7,33 ore 7,29 ore 7,24

Tramonta ore 16,49 ore 16,55 ore 17,01 ore 17,08 ore 17,16 ore 17,23

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LA LUNA 1 P. Q. | L. P. ` U. Q. + L. N. 1 P. Q.

17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 giorno giorno giorno giorno giorno

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ore 7,14 ore 8,30 ore 10,08 ore 8,39 ore 5,09

FEBBRAIO 2015 Lunedì

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6 13 20 27

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4 11 18 25

5 12 19 26

Le influenze della luna sulle semine, l’oroscopo lunare, i periodi di coltivazione, stampati sul retro di ogni pagina.

PA152 LUNARIO mensile 12 fogli • carta patinata • testata termosaldata •

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4-14

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La salute è il bene più prezioso! Utili approfondimenti per prevenire le malattie e migliorare il benessere

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1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16

Giovedì

1 Sett.

1-364

Maria Madre di Dio

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GENNAIO

FARM

ACIA

_PRO

VA:_

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Sabato 17-348

s. Antonio abate

Un problema femminile

ss. Basilio e Gregorio

Sabato 3-362

s. Genoveffa

Domenica 4-361

s. Elisabetta Anna Seton

* 2 Sett.

5-360

s. Amelia

Martedì 6-359

Epifania di N. S.

4 B

Mercoledì 7-358

s. Raimondo

Giovedì 8-357

s. Massimo di Pavia

Venerdì 9-356

s. Giuliano

Sabato 10-355

s. Aldo

Domenica 11-354

Battesimo di Gesù

Lunedì

3 Sett.

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s. Cesira

Martedì

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s. Ilario

Mercoledì 14-351

s. Felice

Giovedì 15-350

s. Mauro

Venerdì 16-349

s. Marcello

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MAR MER 2 9 16 23 30

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GIO 4 11 18 25

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“LE INFORMAZIONI CONTENUTE NEL PRESENTE CALENDARIO SONO RIPORTATE A SCOPO PURAMENTE INDICATIVO E NON COSTITUISCONO INVITO ALCUNO ALL’ USO DEI PRODOTTI CITATI”

LUN

13:3

ASMA

L'attacc Domenica o asm atico pu 18-347 fattor i. I fatt ò s.es Mal di testa è un'espressione generica con la quale si st sere ca Margherita d'Ungheria ori mec ress fis usato canici definiscono patologie molto diverse fra loro. Sono ico, co da una sono ra m ca e pp us molte at state individuate tredici forme di cefalea (termine resent are bron tività sp plicità at ortivLunedì 4 Sett. co-cos scientifico con cui si indica il mal di testa) suddivise,fattor di a e risat i da situazio trizione i pa La mal ni e ecce . L'asm 19-346 a loro volta, in primarie e secondarie. Caratteristiche ssive, ch di forte at (influen tologici, ci a ss. Mario e Marta pu oè e poss ò anch contin tia può dive za, br fondamentali per la classificazione dei vari tipi di ceinfezion uo e on nire cr pr es ov ch i sere le ono indott falea sono: qualità, intensità, ciclicità del dolore e sua ocare ite, m onica una co dei mediato l'i ga e or nf ta da nel ca bi ri dell' iammaz nsegue asmat a llo modalità di insorgenza. virus , pert so di Martedì in ici alla io & ae e ne re ba os un ac e. La pr nza della sind fiammazio delle vi 20-345 se), tteri La cefalea primaria rappresenta una malattia vera crisi.T irrietant cumul ne ch ra in e rome e ci ae le i, coA lo stat pale al o ree, po causess. Sebastiano e Fabiano posson propria, indotta da cause non sempre immediatarino-br . L'asma può me ca o te m so rt o fu ra ag an lfo onchia nziona zione essere ndeggi giori tr do i so mente identificabili, nell'ambito delle quali si posso- rico, xi è la rid le delle fis le na ov gg le io e , ia ne la et pa uzione ammon mo l'ina a una .Tali so ti sintom tologi no individuare alcuni fattori scatenanti di natura alte vi de ca sintom stanze ia la m at e l , ca zi ec ca ol che de one di , ogia de canism libro de ormonale o ambientale. L'emicrania, la cefalea ev tensineiMercoledì atolog te ocano sogget 21-344 acido mur lla rm i lle ia fo ina person vie aere liscia br ndamen as iatico ti non un'infi va e la cefalea a grappolo sono le tre principali forme a asm e. Que asma. asmat onchia ammaz sai modesta s. Agnese tali: la atica, sta è in A caus ici port e di cefalea primaria. Le cefalee secondarie sono invele, l'ede riveste ione m contra mentr are l'a dotta ano ma, ov zione olto allerg e negl i ce dei sintomi indicativi di altri disturbi (allergie, difttacco da sei eni co della vero il i asm bronch bronchi e ch per inal vivace e qu me ac musco atici gonfio ficoltà digestive, sinusite, ipertensione o artrosi) iale, l'i tenuiso e prov in ar az di la i, re io tu Giovedì un po ), persec ne si ag oca la della m rimod ra m a crisi llini m scatenati da un motivo preciso, come l'assunzione rezion ella gi ucosa 22-343 icofiti grado o uffe o altro di e di m congestione che mater (in part ungono gli ae di prov la combinazione di particolari sostanze quali caffeina, l'iperrea mento delle uco (c iale ae della s. Gaudenzio icolare ocare rosogg ttività vie ae parete rotras alcool o alcuni tipi di farmaci. Il mal di testa è et una una re l'Alter ti pr bronch ree, la atarro bron portat azione naria iale. chiale l'insor 26 edisposti. patologia molto diffusa: in Italia ne soffrono o, pe po rd in ic ita de ), il fiamm gere Anche hé sono di un milioni di persone, di cui la maggior parte ll'epit atoria Venerdì l'allerg comun in a sint elio e allergic ia alim 23-342 que donne. È anche una malattia sociale che incide omatol a nei entare di m eccezi ogia as s. Emerenziana Attual anifes può ca sulla qualità della vita di chi ne è colpito. onali. m matic tazion usare Fra gli l'asma, ente non esist uova, a, ma i al al im on pesce lergiche enti ch si trat tenerla ma solo trat o cure in gr e deri ta panett estr ad ta so vati, fr e posso scat Sabato iere"); Si otte tto controllo menti cont o di guarire enare24-341 emamente agole soprat de ng a latte, in l'asm e fari tutto regola ono ottimi e garantiscon uativi, che finitivamente uo rità de risulta pe s. Francesco Sales a vi sono (detdita da rigu va e altro. Pu in età pediat na ti face o una vita de rmettono in al "asma atoria. i farmaci in rgito co rica si ò quin di l tutt via aero ndo assum Questi manife del di acca n un'a con m ev ere al o normale. itare ch servon solica sta l'a dere di llergia eccani o sp e lle ad de ra al scambi smo co rgia argina y o in fo paziente co dilatare generi, Domenica imenta fattor re n ar rm e mplet e scat ogni ca i bronchi qu il broncosp l'infiammazio a di polver amente re che è mol25-340e un'asma enante genere an e as so ne do m to è cr è Conversione di s. Paolo o, fann divers lo spec , o il cl onica, questi quello più ra predili o. Infi o cioè pe ima se ialis tend ra e ge posson in mod r ne cco o um atmosferico farmac re. È compito ta a decidere erebbero a o pote o di , infatt un ultimo i re ido, se nz Nel ca come che assume dell'asmatic caso per caso stringersi. In i il fred uniti a so alle iare la po5rtSett. e, e o smog Lunedì ata di do in rgico, nei br infiam quando varia secondo le in essere sempr quali farmac 26-339 o un ae qu ro a m onchi ando1un e i rn cris di -allerg nell'ac azione delle e il dosagg cazioni del cosciente de una se produc allergen i asmss.atTito ica.e Timoteo eni, m io ce i vie ae rie ono la e vien ree e di . Per conten edico, sape l'assun ntuazione crisi as di reazioni e per la re de ere lo zio conseg in sequ inalato, prod matica. prima particol ne in via co ll'iperreattiv st ue volta, enza Martedì uce Nel ca ità bron nza non in ato di ntinua are i co cellule ch vi in tiv so correr rticoste ene e al chiale ibiscon sp a di pr l'antig 27-338 la fine e ene ve alcune ecializzate, co assorbito e respon o tempest roidi, farmac odotti antin è consigliata ng Merici s. Angela diviso piccol ivamen me i m i derivat sa fia e part in picc a inalato te il cardin bili del proc acrofa dive i o a ba mmatori. In ril i (i pe es e della ol se gi, con Soluzioni Verdintano rico ptidi). terapia so infiammat ascio dei fa di cortisone creden lo scop e parti da noscib grado tt In za de or , or o io questo ili dai di atti i endo . Lo ster di espo Mercoledì sono so che il cortiso ll'asma. È fo va misura. linfoci geni oide modo rn l'alleuna nd lo min i linfoci Per ogni tipo di mal di testa esiste cura su re ti T, ch rgen gli an 28-337 e sono imamen ne sia dannos amentale su inalatorio è e,da e liber s. Tommaso tigeni Per esempio per il dolore cronico A una miscela lecentellinagr il d'Aquino o, pe immun ti B, i quali pr rr Rosa somm avati dagli te assorbiti a infatti gli st rare la falsa ati acanina re è quella composta da Ribes nero, iv e Ontano oglobu oducon ano sostanze inistra ques effetti eroidi livello line E, o antico ta3famesi, nero: 30 gocce di miscela 3 volte per nullaal, giorno in zio in co in em al ne tr lla se at am at terali però ori sistem ico e qu rpi cont us lontano dai pasti, disciolte in poca acqua e tenute l'org sotto,lail futuro m che si legano dei ica in steroide colare o en ro un'alt aiutano ismo è alato no lingua per un minuto prima di deglutire ai mGiovedì doveno (ovvero as farmaci ster di non ra espo aansconfigi posson as 29-336 or n to su sa co a oi gere l’ emicrania. Provate anche con l'infuso disiRosmarino si acco ). I farm nti pe citi. o in al attrez dei a strizio alle zione rgeni ug zato a r rge an s. Costanzo aci an all'a oppure con quello di Passiflora. dalla m ne, ma genera cuni soggetti cora di rispond tiinfiam via orale, ualiantisettiche, mastodigestive, ag lmente pr vengon llergene. N Il Rosmarino ha svariate proprietà: ere ne terapia gior parte citi sedativo posson edisposti ca matori non el o inalat l stimolanti. La Passiflora è nota come che lib naturale de sp usare br o l'istam i una se momento in caso di eranproricorre ecifica dell' gli asmatici. essere assu e aiuta perciò a sciogliere quelle tensioni che spesso oncoina, ch o i m Venerdì co nt cu as re So nd i m i co ai no a. In ca a volta, altri vocano dolori cervicali. ediato e agis bronco bronco dilatano so di cr comunque n sicurezza ri dell' ce da si attiva 30-335 dila sp isi il so inutili allergia bronco le abbi le vie bronch tatori a br no s. Martina respiraz asmi, le cont come i eve du ggetto asm iali, qu , tra i -cos a occl ione; pa razion at ra al funzio quali i dei m trittore, cioè liberar rallela nali so use. Tali fa ora un attacc ta d'azione ico può e liqui uscoli lo al su m rm ac che in en ac ut du te a i però o di asma do nel ce peram che op agisce il bron Sabato e no i en tessut so m pr su n no to chiolo ec im i capilla della cr canism interven ono la 31-334 o, ch . In protei i ch isi go della ne basi oltre vengon e quindi si rig ri inducends. Giovanni Bosco malattia e stanno al no sui oli che, ch o prod onfia re la ba qu Lo spas as e poss otteIL al stringe a LA LUNA esto mo br SOLE Sorge Tramonta motivo matica. Pe se ono da tre ore somm ndo onchia giorno 1 so 7,37 ore 16,50 r st nneggigiorno an ` U. Q. giorno 5 in oreist4,58 ve le a qu ze ra ng 7 ore 7,37 ore 16,56 ,17,02 ti in as are l'e come allo 11 + L. N. giorno esto pu steroreoi 20,43 13 pi ore sociaz ono le 1 te7,36 P. Q. giorno 19 ore 0,45 lio ore nto ègiorno giorno 19 ore 7,33 ore 17,09 ione in come27 ore de | L. P. giorno 5,38 alatorio pron25 ore 7,29 br giorno oreon 17,17 chia giorno 31to orea 7,23 manoreife17,24 le. assenz monoterapia e mai a starsi. in di steroide tera

2-363

Lunedì

14

Il Calendario del Farmacista

Mal di testa?

1 4 6 9 B

Venerdì

DICEMBRE 2014

85_P

SAB 6 13 20 27

DOM 7 14 21 28

2015

LUN 2 9 16 23

MAR MER 3 10 17 24

4 11 18 25

GIO

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5 12 19 26

6 13 20 27

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pia

FEBBRAIO 2015

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FRONTE

Sensuali ragazze che rivelano sul lato A e sul lato B

GENNAIO 1 gio 2 ven 3 sab 4 dom 5 lun 6 mar 7 mer 8 gio 9 ven 10 sab 1 1 dom 12 lun 13 mar 14 mer 15 gio 16 ven 17 sab 18 dom 19 lun 20 mar 2 1 mer 2 2 gio 2 3 ven 24 sab 25 dom 26 lun 27 mar 28 mer 29 gio 30 ven 31 Sab

2015

la bellezza delle Donne

+ 1 Sett. 1 4 6 9 B

2 Sett.

RETRO

4 B

1

3 Sett.

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4-14-00286_PA160_NUDO_LATOB:_ 03/03/14 17:00 Pagina 2

4 Sett.

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5 Sett.

+

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Olandese Illustrato GENNAIO

FEBBRAIO

MARZO

APRILE

MAGGIO

GIUGNO

LUGLIO

AGOSTO

SETTEMBRE

OTTOBRE

NOVEMBRE

DICEMBRE

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Olandese Illustrato

FRONTE

La Storia, le schede tecniche e tutti gli approfondimenti sulle auto più conosciute al mondo

RETRO Ferrari F458 Italia

GENNAIO 2015

DIC. 2014

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31

L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16

gio

1-364 Maria Madre di Dio

ven

2-363 ss. Basilio e Gregorio

sab

3-362 s. Genoveffa

dom

4-361 s. Elisabetta Anna

lun

5-360 s. Amelia

mar

6-359 Epifania di N. S.

mer

7-358 s. Raimondo

gio

8-357 s. Massimo di Pavia

ven

9-356 s. Giuliano

sab

10-355 s. Aldo

dom

11-354 s. Igino papa

lun

12-353 Battesimo di Gesù

mar

13-352 s. Ilario

mer

14-351 s. Felice

gio

15-350 s. Mauro

ven

16-349 s. Marcello

17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31

+ Sett. 1 1 4 6 9 B

Sett. 2

4 B

1

Sett. 3

|

[

sab

17-348 s. Antonio abate

dom

18-347 s. Margherita d’Ungheria

lun

19-346 ss. Mario e Marta

mar

20-345 ss. Sebastiano e Fabiano

mer

21-344 s. Agnese

gio

22-343 s. Gaudenzio

ven

23-342 s. Emerenziana

sab

24-341 s. Francesco di Sales

dom

25-340 Conversione di s. Paolo

lun

26-339 ss. Tito e Timoteo

mar

27-338 s. Angela Merici

mer

28-337 s. Tommaso d’Aquino

gio

29-336 s. Costanzo

ven

30-335 s. Martina

sab

31-334 s. Giovanni Bosco

IL SOLE giorno 1 giorno 7 giorno 13 giorno 19 giorno 25 giorno 31

Sorge ore 7,37 ore 7,37 ore 7,36 ore 7,33 ore 7,29 ore 7,23

FEB. 2015

Sett. 4 w

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Sett. 5

+

Tramonta ore 16,50 ore 16,55 ore 17,02 ore 17,09 ore 17,16 ore 17,24

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LA LUNA + L.N. giorno 1 1 P.Q. giorno 8 | L.P. giorno 16 ` U.Q. giorno 24 + L.N. giorno 30

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28

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Illustrato 6 Fogli

FRONTE L’intera Sicilia è una dimensione fantastica. Come si fa a viverci senza Immaginazione? (Leonardo Sciascia)

RETRO

Palermo GENNAIO 1 G Maria Madre di Dio 2 V ss. Basilio e Gregorio 3 S s. Genoveffa 4 D s. Elisabetta Anna Seton 5 L s. Amelia 6 M Epifania di N. S. 7 M s. Raimondo 8 G s. Massimo di Pavia 9 V s. Giuliano 10 S s. Aldo 11 D Battesimo di Gesù 12 L s. Cesira 13 M s. Ilario 14 M s. Felice 15 G s. Mauro 16 V s. Marcello

Sett. 1

17 S s. Antonio abate 18 D s. Margherita d’Ungheria 19 L ss. Mario e Marta 20 M ss. Sebastiano e Fabiano A + 21 M s. Agnese 22 G s. Gaudenzio 23 V s. Emerenziana 24 S s. Francesco di Sales 25 D Conversione di s. Paolo 26 L ss. Tito e Timoteo 1 27 M s. Angela Merici 28 M s. Tommaso d’Aquino 29 G s. Costanzo 30 V s. Martina 31 S s. Giovanni Bosco

2015 Palermo

Sett. 4

Sett. 2

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Addumannai aitu all’uoirbu, rapiu l’uoacchi e mi fici scantare Ho chiesto aiuto al cieco, ha aperto gli occhi e mi ha fatto spaventare

Sett. 5

sett. 3

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FEBBRAIO 1 D s. Verdiana 2 L Presentazione di N. S. 3 M s. Biagio 4 M s. Gilberto 5 G s. Agata 6 V s. Paolo Miki 7 S s. Teodoro 8 D s. Girolamo Emiliani 9 L s. Apollonia 10 M s. Scolastica 11 M B. V. Maria di Lourdes 12 G s. Eulalia 13 V ss. Fosca e Maura 14 S s. Valentino 15 D ss. Faustino e Giovita 16 L s. Giuliana

Sett. 6

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Sett. 7

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17 M s. Flaviano 18 M Le Sacre Ceneri 19 G s. Mansueto 20 V s. Eleuterio 21 S s. Pier Damiani 22 D I. di Quaresima 23 L s. Policarpo 24 M s. Etelberto 25 M s. Gerlando 26 G s. Faustiniano 27 V s. Gabriele 28 S s. Romano

S +

Sett. 9

1

Cenni Storici

Cosa vedere

Fondata dai Fenici nel VII sec. a.C. con il nome di Ziz, fiore, viene conquistata dai Romani che le danno il nome di Panormus (dal greco, tutto porto) che, con poche modifiche (l’arabo Balharm) è giunto fino a noi. Il periodo felice della città ha inizio sotto il dominio arabo (IX sec. d.C.). quando diviene uno dei principali centri islamici in occidente. La città si espande e nascono nuovi quartieri urbani al di là dei confini del centro storico detto il Cassaro (dall’arabo Al Quasr, il castello, antico nome anche della via principale, oggi corso Vittorio Emanuele). Nel 1072 la città cade in mano al normanno conte Ruggero. Si susseguono gli angioini, cacciati alla fine della cosiddetta Guerra del Vespro, gli Spagnoli e, nel ‘700, i Borboni di Napoli che vestono la città di palazzi barocchi. L’Ottocento segna l’apertura della città ai commerci ed alle relazioni con l’Europa. La borghesia imprenditoriale è la nuova forza economica e la nuova “committente”.

Fra le prime cose da vedere a Palermo iniziamo con la visita della Cattedrale di Santa Vergine Maria Assunta. Eretta nel 1184, rappresenta il simbolo della storia cittadina con i suoi segni pluriculturali normanni, islamici, cattolici e orientali. Imponente di fuori e ricca di preziosi angoli e affreschi interni, esprime al visitatore lo spirito di imponenza e religiosità che attraversa da sempre la storia cittadina. Per questo motivo, fra le altre dieci cose da vedere a Palermo, consigliamo di visitare la Chiesa Martorana e le Catacombe di Palermo che rappresentano due monumenti caratteristici della città e dell’intera regione.

sett. 8

Cosa Mangiare

L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

Cannolo siciliano

Ingredienti: Ingredienti necessari per 4 persone: 500 grammi di ricotta fresca 270 grammi di zucchero 150 grammi di farina, 20 grammi di cacao in polvere 20 grammi di burro, 1 uovo, 1 cucchiaio di marsala 1 cucchiaio di amido, 1 bicchiere di latte zuccata, scorza d’arancia, cioccolato a pezzi, zucchero a velo, pistacchi olio extravergine d’oliva.

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Preparazione: Per prepare la pasta fritta dobbiamo impastare la farina, il cacao, 20 grammi di burro, l’uovo, lo zucchero ed aggiungere poi il cucchiaio di Marsala per dare corposità all’impasto. Una volta che il nostro impasto sarà omogeneo dobbiamo farlo riposare per circa un’ora. Dopodichè dobbiamo spianarlo con un mattarello e fare con l’aiuto di un oggetto tagliente dei quadrati di una decina di centimetri da avvolgere diagonalmente attorno a tubi di latta o utensili equivalenti che resistano alla frittura: quindi bagnamo le estremità per farle aderire agli utensili e friggiamo in olio abbondante. Appena i quadrati di pasta fritta saranno di color dorato, dobbiamo farle asciugare e lasciar raffreddare per poterle staccarle dagli utensili metallici. A questo punto ci manca il ripieno: dobbiamo prendere la ricotta e passarla al setaccio aggiungendo gli ingredienti rimasti ossia: l’amido, il bicchiere di latte, lo zucchero, i pezzetti di pistacchio, di zuccata e di cioccolato. Decorariamo a piacere ogni singolo cannolo con della scorza d’arancia candita e dulcis in fundo spolveriamo con abbondante zucchero a velo.

imballo: 100

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Illustrato 6 Fogli

Palermo

Trapani

Cenni Storici

Cosa vedere

Cenni Storici

Cosa vedere

Fondata dai Fenici nel VII sec. a.C. con il nome di Ziz, fiore, viene conquistata dai Romani che le danno il nome di Panormus (dal greco, tutto porto) che, con poche modifiche (l’arabo Balharm) è giunto fino a noi. Il periodo felice della città ha inizio sotto il dominio arabo (IX sec. d.C.). quando diviene uno dei principali centri islamici in occidente. La città si espande e nascono nuovi quartieri urbani al di là dei confini del centro storico detto il Cassaro (dall’arabo Al Quasr, il castello, antico nome anche della via principale, oggi corso Vittorio Emanuele). Nel 1072 la città cade in mano al normanno conte Ruggero. Si susseguono gli angioini, cacciati alla fine della cosiddetta Guerra del Vespro, gli Spagnoli e, nel ‘700, i Borboni di Napoli che vestono la città di palazzi barocchi. L’Ottocento segna l’apertura della città ai commerci ed alle relazioni con l’Europa. La borghesia imprenditoriale è la nuova forza economica e la nuova “committente”.

Fra le prime cose da vedere a Palermo iniziamo con la visita della Cattedrale di Santa Vergine Maria Assunta. Eretta nel 1184, rappresenta il simbolo della storia cittadina con i suoi segni pluriculturali normanni, islamici, cattolici e orientali. Imponente di fuori e ricca di preziosi angoli e affreschi interni, esprime al visitatore lo spirito di imponenza e religiosità che attraversa da sempre la storia cittadina. Per questo motivo, fra le altre dieci cose da vedere a Palermo, consigliamo di visitare la Chiesa Martorana e le Catacombe di Palermo che rappresentano due monumenti caratteristici della città e dell’intera regione.

Il nome antico di Trapani è Drepanon. La città fu abitata in origine dagli Elimi, che la utilizzarono come emporio di Erice. Lo stesso fecero i Fenici che, rendendosi conto della sua importante posizione geografica, la fecero diventare un efficiente scalo marittimo e commerciale. Sotto ai Cartaginesi Trapani fu popolata dagli abitanti del Monte Erice. Dopo la battaglia delle Egadi nel 241 a.C. entrò a far parte delle province romane e vi rimase fino al V sec. a.C. Nell’827 in Sicilia arrivarono gli Arabi e i tre secoli del loro domino segnano profondamente la cultura, l’arte e l’economia trapanese.

La città si visita tranquillamente a piedi. E’ ampio il patrimonio artistico. Le chiese in città sono davvero molte. All’estremità orientale del centro città sorge il grande Complesso dell’Annunziata, il principale monumento cittadino, dove, alle spalle dell’altare maggiore si trova la Cappella della Madonna. Nei pressi si trova l’ex convento che oggi ospita il museo della città, il “Museo Pepoli”. Da vedere in tutto il centro storico varie chiese, come: la chiesa di San Francesco d’Assisi, la chiesa dei Cappuccini, la chiesa di San Pietro e la chiesa del Purgatorio. In Corso Vittorio Emanuele sorge la bellissima Cattedrale, dedicata a S. Lorenzo ed edificata nel seicento su un precedente edificio trecentesco.

Cosa Mangiare

Cosa Mangiare

Cannolo siciliano

GENNAIO 1 G Maria Madre di Dio 2 V ss. Basilio e Gregorio 3 S s. Genoveffa 4 D s. Elisabetta Anna Seton 5 L s. Amelia 6 M Epifania di N. S. 7 M s. Raimondo 8 G s. Massimo di Pavia 9 V s. Giuliano 10 S s. Aldo 11 D Battesimo di Gesù 12 L s. Cesira 13 M s. Ilario 14 M s. Felice 15 G s. Mauro 16 V s. Marcello

Sett. 1

17 S s. Antonio abate 18 D s. Margherita d’Ungheria 19 L ss. Mario e Marta 20 M ss. Sebastiano e Fabiano A + 21 M s. Agnese 22 G s. Gaudenzio 23 V s. Emerenziana 24 S s. Francesco di Sales 25 D Conversione di s. Paolo 26 L ss. Tito e Timoteo 1 27 M s. Angela Merici 28 M s. Tommaso d’Aquino 29 G s. Costanzo 30 V s. Martina 31 S s. Giovanni Bosco

2015 Palermo

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Addumannai aitu all’uoirbu, rapiu l’uoacchi e mi fici scantare Ho chiesto aiuto al cieco, ha aperto gli occhi e mi ha fatto spaventare

Sett. 5

sett. 3

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1 D s. Verdiana 2 L Presentazione di N. S. 3 M s. Biagio 4 M s. Gilberto 5 G s. Agata 6 V s. Paolo Miki 7 S s. Teodoro 8 D s. Girolamo Emiliani 9 L s. Apollonia 10 M s. Scolastica 11 M B. V. Maria di Lourdes 12 G s. Eulalia 13 V ss. Fosca e Maura 14 S s. Valentino 15 D ss. Faustino e Giovita 16 L s. Giuliana

Sett. 6

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Sett. 7

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17 M s. Flaviano 18 M Le Sacre Ceneri 19 G s. Mansueto 20 V s. Eleuterio 21 S s. Pier Damiani 22 D I. di Quaresima 23 L s. Policarpo 24 M s. Etelberto 25 M s. Gerlando 26 G s. Faustiniano 27 V s. Gabriele 28 S s. Romano

Pasta al nero di seppia

Ingredienti:

FEBBRAIO

Ingredienti necessari per 4 persone: 500 grammi di ricotta fresca 270 grammi di zucchero 150 grammi di farina, 20 grammi di cacao in polvere 20 grammi di burro, 1 uovo, 1 cucchiaio di marsala 1 cucchiaio di amido, 1 bicchiere di latte zuccata, scorza d’arancia, cioccolato a pezzi, zucchero a velo, pistacchi olio extravergine d’oliva.

S +

1 D II. di Quaresima 2 L s. Agnese 3 M s. Cunegonda 4 M s. Casimiro 5 G s. Adriano 6 V s. Coletta 7 S ss. Perpetua e Felicita 8 D III. di Quaresima 9 L s. Francesca Romana 10 M s. Macario 11 M s. Costantino 12 G s. Massimiliano 13 V s. Rodrigo 14 S s. Matilde 15 D IV. di Quaresima 16 L s. Eriberto

Preparazione:

Sett. 9

Per prepare la pasta fritta dobbiamo impastare la farina, il cacao, 20 grammi di burro, l’uovo, lo zucchero ed aggiungere poi il cucchiaio di Marsala per dare corposità all’impasto. Una volta che il nostro impasto sarà omogeneo dobbiamo farlo riposare per circa un’ora. Dopodichè dobbiamo spianarlo con un mattarello e fare con l’aiuto di un oggetto tagliente dei quadrati di una decina di centimetri da avvolgere diagonalmente attorno a tubi di latta o utensili equivalenti che resistano alla frittura: quindi bagnamo le estremità per farle aderire agli utensili e friggiamo in olio abbondante. Appena i quadrati di pasta fritta saranno di color dorato, dobbiamo farle asciugare e lasciar raffreddare per poterle staccarle dagli utensili metallici. A questo punto ci manca il ripieno: dobbiamo prendere la ricotta e passarla al setaccio aggiungendo gli ingredienti rimasti ossia: l’amido, il bicchiere di latte, lo zucchero, i pezzetti di pistacchio, di zuccata e di cioccolato. Decorariamo a piacere ogni singolo cannolo con della scorza d’arancia candita e dulcis in fundo spolveriamo con abbondante zucchero a velo.

1

sett. 8

2015

MARZO Sett. 10

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17 M s. Patrizio 18 M s. Cirillo di Gerusalemme 19 G s. Giuseppe D 20 V s. Alessandra + 21 S s. Serapione 22 D V. di Quaresima 23 L s. Turibio 24 M s. Caterina di Svezia 25 M Annunciazione di N. S. 26 G s. Emanuele 1 27 V s. Ruperto 28 S s. Sisto 29 D Le Palme 30 L s. Secondo 31 M s. Beniamino Sett. 13

Sett. 11

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Trapani

A vita iè comu a scala do puddaru: iè cutta e china ‘i medda La vita è come la scala del pollaio: è corta e piena di merda

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1 M s. Ugo 2 G s. Francesco da Paola 3 V s. Riccardo 4 S s. Benedetto il Moro | 5 D Pasqua di Resurrezione 6 L Lunedì dell’Angelo 7 M s. Giov. Battista de La Salle 8 M s. Dionigi di Corinto 9 G s. Demetrio 10 V s. Ezechiele 11 S s. Stanislao ` 12 D in Albis 13 L s. Martino I papa 14 M s. Valeriano 15 M s. Annibale 16 G s. Bernadette Soubirous

Sett. 15

Sett. 16

Sett. 14

sett. 12

Ingredienti:

APRILE 17 V s. Roberto 18 S s. Galdino 19 D s. Emma 20 L s. Sara 21 M s. Anselmo 22 M s. Leonida 23 G s. Giorgio 24 V s. Fedele 25 S Festa della Liberazione 26 D s. Marcellino 27 L s. Zita 28 M s. Valeria 29 M s. Caterina da Siena 30 G s. Pio V papa

400 g di spaghetti o bavette 400 g di seppie 200 g di pomodori pelati 4 cl di olio extravergine di oliva 2 spicchi d’aglio ½ bicchiere vino bianco pepe nero q.b. sale q.b.

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F

Preparazione: Prendete le seppie che avete precedentemente pulito e tagliatele in piccoli pezzi. In una padella capiente versate dell’olio e fatelo riscaldare a fuoco medio, aggiungete poi gli spicchi d’aglio e quando saranno diventati dorati incorporate le seppie a pezzetti, sfumate con il vino e lasciate rosolare per 5 minuti. A questo punto potete aggiungere i pomodori pelati, salate e pepate e fate cuocere a fuoco moderato per almeno 10 minuti, o comunque sino a quando il pomodoro non si sarà leggermente rappreso. Nel frattempo lessate la pasta in acqua salata, e scolatela al dente. Aggiungete al condimento le sacche che contengono il nero di seppia, avendo cura di romperle, mescolate bene e togliete dal fuoco ( questa manovra deve essere rapida, perché altrimenti il nero di seppia potrebbe raggrumarsi!). Mantecate la pasta con la salsa e servite subito.

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Catania

Messina

Cenni Storici

Cosa vedere

Cenni Storici

Cosa vedere

Con il nome di Katane, fu una delle prime colonie greche della Sicilia, fondata nel sec. VIII a.C.. Fu conquistata dai Romani nel 263 a.C. e gli imponenti resti architettonici del periodo augusteo ne attestano la floridezza. Dopo il dominio bizantino passò a quello arabo nel sec. IX e poi al normanno. Il periodo aragonese segnò una ripresa della città, che spesso fu fatta sede della corte. Gli Aragonesi vi fondarono anche la prima università dell’ isola. La dominazione spagnola successiva portò ad una grave crisi economica che ha toccato il suo apice con il devastante terremoto del 1693. Ad esso seguì una imponente campagna di ricostruzione, ininterrotta anche dopo l’ unità d’ Italia. L’Ottocento segna un periodo di grande floridezza culturale di Catania, sul piano mondano, letterario, musicale e teatrale che continua, dopo l’unione al Regno d’Italia, fino al oggi.

A non più di 10 minuti a piedi dal Duomo di Catania si trova il Monastero di San Nicolò l’Arena, gioiello del tardo barocco siciliano e complesso benedettino tra i più grandi d’Europa. L’edificio monastico, che nasce nel ‘500 e si sviluppa fino ai giorni nostri, è un esempio di integrazione architettonica tra le epoche: contraddistinto da molteplici trasformazioni oggi è patrimonio mondiale dell’Unesco. Sede del DiSUM (dipartimento di Scienze Umanistiche) dell’Università degli Studi di Catania, custodisce al suo interno una domus romana, i chiostri e uno splendido giardino pensile.

Abitata sin dall’età del bronzo, nel 740 a.C. viene colonizzata dai greci ed acquista notevole importanza marinara grazie alla sua posizione strategica. Nel 263 a.C. Messina si allea con Roma e diventa citta federata. Nel 476 d.C. con la caduta dell’impero romano d’occidente, inizia in Sicilia un periodo caratterizzato da una serie di invasioni barbariche, che vengono interrotte con la dominazione bizantina. Alla conquista araba della Sicilia, Messina capitola tra le ultime città nell’843, e già nel 1037 con l’aiuto dei greci di Calabria e dei Normanni di Puglia gran parte della Sicilia Orientale riesce a liberarsi. La venuta dei Normanni nel 1061, richiesta dagli stessi Messinesi, riportò in auge la città. In età Sveva Messina consolidò la sua condizione di privilegio, avendo ottenuto la concessione del porto franco e la conseguente libera importazione ed esportazione di merci. Quindi seguì la breve dominazione angioina e poi quella degli Aragonesi, a seguito della rivolta dei vespri siciliani del 1282. Successivamente poi la città segue le sorti del Regno di Sicilia.

Il duomo di Messina è uno dei più antichi, ma anche dei più nuovi d’Italia. Terremoti e incendi hanno drammaticamente punteggiato la sua esistenza, condividendo la storia della città, colpita più volte da sismi disastrosi: l’ultimo, quello memorabile del 1908, fece più di 60mila morti. La costruzione della cattedrale si ritiene ultimata verso il 1150, in epoca normanna, ma la sua consacrazione avvenne sotto gli Svevi, il 22 settembre 1197, alla presenza dell’imperatore Enrico VI, figlio di Federico Barbarossa, e di sua moglie, la regina Costanza, ultima principessa normanna che portò in dote il regno di Sicilia. Da allora il duomo è stato modificato più volte; lo stravolgimento maggiore si ebbe nel ‘600, sotto il dominio spagnolo, quando la purezza essenziale delle line medievali venne appesantita da stucchi e decori barocchi. Soltanto negli anni ‘20 del secolo scorso, in occasione della ricostruzione dopo il terremoto del 1908, venne restituita alla chiesa l’originaria sobrietà propria delle cattedrali normanne.

Cosa Mangiare

Cosa Mangiare

Pasta alla norma

2015

MAGGIO 1 V Festa del Lavoro 2 S s. Atanasio 3 D ss. Filippo e Giacomo 4 L s. Ciriaco 5 M s. Irene da Lecce 6 M s. Domenico Savio 7 G s. Flavia Domitilla 8 V s. Vittore il Moro 9 S s. Pacomio 10 D s. Alfio 11 L s. Ignazio da Laconi 12 M ss. Nereo e Achilleo 13 M B. V. Maria di Fatima 14 G s. Mattia 15 V s. Isidoro 16 S s. Ubaldo

17 D Ascensione di N. S. + 18 L s. Venanzio 19 M s. Pietro di Morrone 20 M s. Bernardino G 21 G s. Vittorio 22 V s. Rita da Cascia 23 S s. Desiderio 24 D Pentecoste 1 25 L s. Beda 26 M s. Filippo Neri 27 M s. Agostino di Canterbury 28 G s. Emilio 29 V s. Massimo di Verona 30 S s. Giovanna d’Arco 31 D SS. Trinità

Catania

sett. 21

Sett. 19

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Amicu beddu, non mangiari pipi, ‘ca t’abbamba u culu quannu cachi Amico mio, non mangiar pepe, perchè ti brucerà il culo alla defecazione

Sett. 22

Sett. 20

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1 L s. Giustino 2 M Festa della Repubblica 3 M s. Carlo Lwanga 4 G s. Quirino 5 V s. Bonifacio 6 S s. Norberto 7 D Corpus Domini 8 L s. Medardo 9 M s. Efrem 10 M s. Faustina 11 G s. Barnaba 12 V Sacro Cuore di Gesù 13 S s. Antonio di Padova 14 D s. Eliseo 15 L s. Germana Cousin 16 M s. Aureliano

Sett. 23

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1 M s. Ester | 2 G s. Ottone 3 V s. Tommaso apostolo 4 S s. Elisabetta di Portogallo 5 D s. Antonio M. Zaccaria 6 L s. Maria Goretti 7 M s. Claudio 8 M ss. Aquila e Priscilla ` 9 G s. Veronica Giuliani 10 V ss. Rufina e Seconda 11 S s. Benedetto da Norcia 12 D s. Fortunato 13 L s. Enrico 14 M s. Camillo 15 M s. Bonaventura 16 G B. V. Maria del Carmelo +

Preparazione:

Sett. 28

Lavate e asciugate le melanzane (quelle violette, tipiche meridionali), tagliatele a fette senza sbucciarle, lasciatele sotto sale mezz’ora, lavatele e asciugatele. Friggetele nell’olio bollente, sgocciolatele su carta assorbente da cucina. Tenetele in caldo. In un tegame scaldate due cucchiai d’olio, fatevi dorare lo spicchio d’aglio, aggiungete la polpa di pomodoro, cuocete per 10 minuti, salate, pepate. Grattugiate la ricotta. Lessate le penne, sgocciolatele al dente, disponetele sul piatto da portata, cospargetele con la ricotta grattugiata, metà salsa di pomodoro e foglioline di basilico. Sopra adaguate le fette di melanzane fritte, spolverizzatele con la restante ricotta e ricopritele con la salsa di pomodoro.

Sett. 27

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LUGLIO

320 g di penne 1 scatola di passata di pomodoro da 500 g 100 g di ricotta dura 2 melanzane piccole 1 spicchio d’aglio basilico, olio, sale, pepe.

17 M s. Ranieri 18 G s. Gregorio Barbarigo 19 V s. Romualdo 20 S s. Ettore H 21 D s. Luigi Gonzaga 22 L s. Paolino 23 M s. Lanfranco Beccari 24 M Natività s. Giov. Battista 1 s. Guglielmo 25 G 26 V s. Vigilio 27 S s. Cirillo d’Alessandria 28 D s. Ireneo 29 L ss. Pietro e Paolo 30 M ss. Protomartiri Romani

Sett. 26

Sett. 24

Arancini di riso

Ingredienti:

GIUGNO

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17 V s. Alessio 18 S s. Federico 19 D s. Arsenio 20 L s. Apollinare 21 M s. Lorenzo da Brindisi 22 M s. Maria Maddalena 23 G s. Brigida 24 V s. Cristina 25 S s. Giacomo il Maggiore 26 D ss. Anna e Gioacchino 27 L s. Pantaleone 28 M ss. Nazario e Celso 29 M s. Marta di Betania 30 G s. Pietro Crisologo 31 V s. Ignazio di Loyola

Messina

1 S s. Alfonso 2 D s. Eusebio 3 L s. Pietro di Anagni 4 M s. Giovanni M. Vianney 5 M s. Emidio 6 G Trasfigurazione di N. S. 7 V s. Gaetano Thiene ` 8 S s. Domenico di Guzman 9 D s. Teresa Ben. della Croce 10 L s. Lorenzo 11 M s. Chiara 12 M s. Giovanna Francesca 13 G ss. Ponziano e Ippolito 14 V s. Massimiliano M. Kolbe + 15 S Assunzione B. V. Maria 16 D s. Rocco

Sett. 32

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Nenti sacciu, ti leva d’impacciu. a

Non sapere niente ti evita problemi

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Ingredienti:

AGOSTO

300 g di riso 100 g di caciocavallo grattugiato 2 uova 150 g di formaggio tenero pangrattato olio Per il ragù 250 g di carne tritata di manzo

17 L s. Giacinto 18 M s. Elena 19 M s. Giovanni Eudes 20 G s. Bernardo 21 V s. Pio X papa 22 S B. V. Maria Regina 1 s 23 D s. Rosa 24 L s. Bartolomeo 25 M s. Ludovico 26 M s. Alessandro 27 G s. Monica 28 V s. Agostino 29 S Martirio s. Giov. Battista | 30 D s. Fantino 31 L s. Raimondo Nonnato

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Preparazione: Lessate il riso in acqua salata, scolatelo al dente, raccoglietelo in una ciotola, amalgamatelo con il caciocavallo grattugiato e lasciatelo intiepidire. Sbollentate per 10 minuti i piselli, sgocciolateli e teneteli da parte. Preparate il ragù: in una casseruola scaldate l’olio con il burro, insaporitevi la cipolla tritata, dopo alcuni minuti unite la carne tritata, mescolate, spruzzatela con il vino bianco, lasciate evaporare. Versate nel recipiente il concentrato di pomodoro diluito in poca acqua, regolate sale e pepe, coprite e, a fuoco basso, cuocete per un’ora. A dieci minuti da fine cottura aggiungete i piselli. Preparate gli arancini: prendete poco riso alla volta, mettetelo sul palmo della mano sinistra e con quella destra modellatelo a forma di arancini non troppo grandi e leggermente a punta, al centro di ognuno con il pollice destro ricavate un piccolo incavo e riempitelo con un cucchiaino di ragù e un dadino di formaggio, richiudetelo con il riso. Passate gli arancini nelle uova sbattute poco salate e poi nel pangrattato. Friggeteli in abbondante olio caldo. Ritirateli quando sono leggermente dorati. Asciugateli su carta assorbente, passateli sul piatto da portata e serviteli caldi.

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Sett. 36

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Ragusa

Siracusa

Cenni Storici

Cosa vedere

Cenni Storici

Cosa vedere

Centro antichissimo, abitato dal III millennio a.C., Ragusa fu roccaforte dei Siculi, per essere poi conquistata dai Cartaginesi, in seguito dai Romani, infine dai Bizantini (sec. IV d.C.). Nell’ 868 Ragusa fu conquistata dai Saraceni, che ne fecero un centro economico e politico piuttosto importante. Sotto il dominio normanno-svevo (secc. XI-XIII) e poi sotto quello dei Chiaramonte, signori locali, prese forma la struttura urbana medievale che rimane ancora oggi visibile nel tracciato viario di Ragusa Ibla. La città conobbe una notevole espansione tra il Cinquecento ed il Seicento, grazie ai numerosi ordini religiosi che vi si stabilirono. Dopo il devastante terremoto del 1693, a partire dal 1730, la città vecchia venne interamente ricostruita e parallelamente emerse Ragusa Superiore, tutta nuova. Nel Settecento si evidenziarono anche i primi contrasti di ordine amministrativo tra i due nuclei cittadini, il vecchio ed il nuovo. Infatti dopo l’ Unità d’ Italia, nel 1865, vennero costituiti due comuni autonomi, riunificati nel 1926.

La cattedrale di San Giovanni, prima del terremoto del 1693, sorgeva nella parte ovest dell’antico abitato di Ragusa sotto le mura del castello medievale, dove oggi si trova la chiesetta di Santa Agnese, edificata sulle sue rovine verso la fine del XVIII secolo. Gravemente danneggiata dal sisma, viene riedificata al centro del nuovo abitato di Ragusa nella contrada del “Patro”. Il 15 aprile del 1694 fu posta la prima pietra e la chiesa dopo appena quattro mesi era completa, tanto che il 16 agosto fu aperta al culto con una solenne cerimonia cui presenziarono tutti i maggiorenti della Contea. Il breve tempo occorso per la costruzione indica che si trattava di una piccola chiesa, inadeguata alle esigenze del nuovo quartiere della città in espansione. Nel 1718 si iniziò, quindi, la costruzione nello stesso sito di una chiesa più grande. Due “capimastri” di Acireale, Giuseppe Recupero e Giovanni Arcidiacono, potrebbero aver svolto un ruolo progettuale, e alcuni particolari architettonici dei prospetti della chiesa di San Giovanni sono tipici dei monumenti barocchi dell’area Acese e Catanese, come le caratteristiche paraste bugnate o il monumentale portale maggiore (che presenta notevoli analogie con il portale marmoreo della Cattedrale di Acireale). Vi è anche presente una piazza.

Fondata nel 734 a.C. da coloni di Corinto, Siracusa diventerà per Cicerone “la più grande e bella di tutte le città greche”. Il nome trae origine da Syraka (“abbondanza d’acqua”), grazie ai numerosi corsi d’acqua e alla zona paludosa della città. Durante il periodo greco, Siracusa raggiunge il suo massimo splendore. Oggi ci sono diverse testimonianze storiche di quest’epoca: la Fonte Aretusa di Ortigia, il Teatro Greco, l’Acquedotto Galermi, l’Orecchio di Dioniso e l’Ara di Ierone, per citarne alcune. Ma anche i templi greci: di Apollo e di Zeus. La potenza della polis greca di Siracusa si estendeva fino all’Adriatico, con diverse colonie siracusane. Dopo i Greci, i Romani offuscano l’importanza della città. Nonostante questo, notevoli resti dell’epoca restano tutt’oggi: dall’Anfiteatro Romano al Ginnasio, fino alle catacombe. Nel 1693 un terremoto distrugge Siracusa, che rinasce in stile barocco, grazie alle famiglie nobiliari. Nell’ultimo secolo la città non ha subìto molte ristrutturazioni architettoniche, perdendo i fasti del passato. La Fontana di Artemide e il Teatro Comunale sono due esempi recenti.

Il duomo di Siracusa, cattedrale della città, sorge sulla parte più elevata dell’isola di Ortigia, incorporando quello che fu il tempio sacro in stile dorico più importante della polis siracusana, dedicato ad Atena (Minerva) e convertito in chiesa con l’avvento del cristianesimo.Venne dedicato alla Natività di Maria Santissima. Considerata la chiesa più importante della città di Siracusa, essa è entrata a far parte dei beni protetti dall’Unesco in quanto patrimonio dell’umanità. Il suo stile è all’esterno principalmente barocco e rococò, mentre al suo interno alterna parti risalenti all’epoca siceliota, poiché appartenenti al tempio greco e parti risalenti all’epoca medievale, costruiti dai bizantini verso il seicento e così lasciati fino ai giorni attuali. La sua strattura interna è composta in diverse navate e cappelle, le quali hanno uno stile classico e decorato, tipico del barocco anch’esso. Di grande significato religioso, custodisce statue, reliquie e spoglie di santi, martiri e nobili siracusani. I suoi arredi hanno visto il sesseguirsi di artisti provenienti da più parti d’Italia e dall’estero.

Cosa Mangiare

Cosa Mangiare

Mustazzoli

Biancomangiare

SETTEMBRE 1 M s. Egidio 2 M s. Elpidio 3 G s. Gregorio Magno 4 V s. Rosalia 5 S s. Lorenzo Giustiniani 6 D s. Zaccaria 7 L s. Grato 8 M Natività B. V. Maria 9 M s. Pietro Claver 10 G s. Pulcheria 11 V ss. Proto e Giacinto 12 S Ss. Nome di Maria 13 D s. Giovanni Crisostomo 14 L Esaltazione S. Croce 15 M B. V. Maria Addolorata 16 M ss. Cornelio e Cipriano

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+ Sett. 38

17 G s. Roberto Bellarmino 18 V ss. Sofia e Irene 19 S s. Gennaro 20 D s. Eustachio Placido 21 L s. Matteo 22 M s. Maurizio 23 M s. Pio da Pietrelcina 24 G s. Pacifico 25 V ss. Aurelia e Neomisia 26 S ss. Cosma e Damiano 27 D s. Vincenzo de’ Paoli 28 L s. Venceslao 29 M ss. Arcangeli 30 M s. Girolamo dottore

2015 Ragusa

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Sett. 40

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Nun canusci mancu u puorcu ‘nmienzu i addini Non riconosci neanche il maiale in mezzo alle galline

200 g di piselli sgranati 40 g di burro 2 cucchiai di vino bianco secco 1 cucchiaio di concentrato di pomodoro 1/2 cipolla 2 cucchiai d’olio sale, pepe

Ingredienti:

OTTOBRE 1 G s. Teresa di Gesù Bambino 2 V ss. Angeli Custodi 3 S s. Gerardo 4 D s. Francesco d’Assisi ` 5 L s. Placido 6 M s. Bruno 7 M B. V. Maria del Rosario 8 G s. Pelagia 9 V s. Dionigi 10 S s. Daniele 11 D s. Firmino 12 L s. Serafino + 13 M s. Benedetto 14 M s. Callisto 15 G s. Teresa d’Avila 16 V s. Edvige

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Sett. 42

NOVEMBRE

300 g di mandorle sgusciate 150 g di zucchero 40 g di farina di mais finissima 1 striscia di buccia di limone 1 stecca di cannella sale olio

17 S s. Ignazio di Antiochia 18 D s. Luca 19 L s. Laura 20 M s. Irene del Portogallo 1 21 M s. Orsola 22 G s. Donato 23 V s. Giovanni da CapestranoH 24 S s. Antonio M. Claret 25 D ss. Crispino e Crispiniano 26 L s. Alfredo | 27 M s. Evaristo 28 M ss. Simone e Giuda Taddeo 29 G s. Ermelinda 30 V s. Germano 31 S s. Lucilla

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1 D Tutti i Santi 2 L Commemorazione Defunti ` 3 M s. Silvia 4 M s. Carlo Borromeo 5 G s. Guido M. Conforti 6 V s. Emiliano 7 S s. Ernesto 8 D s. Goffredo 9 L s. Oreste 10 M s. Leone 11 M s. Martino di Tours + 12 G s. Giosafat Kuncewycz 13 V s. Diego 14 S s. Giocondo 15 D Avvento Ambrosiano 16 L s. Margherita di Scozia

Sett. 45

Preparazione: Sbollentate le mandorle per sei-sette minuti, sgocciolatele, spellatele, lasciatene da parte 50 grammi e tritate il resto. Mettetele in una terrina, versatevi un litro d’acqua bollente, lasciate riposare dieci minuti, filtrate il composto con un telo facendo cadere il latte in una casseruola. Strizzate bene la pasta di mandorle restata nel telo per recuperare tutto il latte. Unite al latte di mandorle la cannella, la buccia del limone, 120 grammi di zucchero e un pizzico di sale, ponete sul fuoco e fate bollire a fiamma bassa dieci minuti. Ritirate, eliminate cannella e buccia di limone. Diluite la farina di mais con un po’ d’acqua e aggiungetela al latte di mandorle mescolando in modo che non si formino grumi. Lasciate addensare a fuoco basso mescolando per quindici minuti. Ritirate, versate il composto in quattro ciotoline individuali e lasciate raffreddare. Una volta fredde mettetele in frigo per due ore. Intanto, in un tegamino scaldate due cucchiai d’olio, aggiungete le restanti mandorle e lo zucchero, mescolatele, fatele dorare, ritiratele, lasciatele raffreddare e tritatele. Servite i budini decorati a piacere.

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17 M s. Elisabetta d’Ungheria 18 M s. Oddone 1 19 G s. Fausto 20 V s. Ottavio 21 S Presentazione B. V. Maria g 22 D Cristo Re 23 L s. Clemente 24 M s. Flora 25 M s. Caterina d’Alessandria | 26 G s. Leonardo 27 V s. Virgilio 28 S s. Giacomo della Marca 29 D I. d’Avvento 30 L s. Andrea Sett. 48

Sett. 49

2015 Siracusa

Megghiu ‘na vota arrussicari chi centu voti aggianniari Meglio una volta arrossire che cento impallidire

Ingredienti:

DICEMBRE 1 M s. Eligio 2 M s. Bibiana 3 G s. Francesco Saverio 4 V s. Barbara 5 S s. Dalmazio 6 D II. d’Avvento 7 L s. Ambrogio 8 M Immacolata Concezione 9 M s. Siro 10 G B. V. Maria di Loreto 11 V s. Damaso 12 S s. Valerico 13 D III. d’Avvento 14 L s. Giovanni della Croce 15 M s. Virginia C. Bracelli 16 M s. Adelaide

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17 G s. Olimpia 18 V s. Graziano 19 S s. Berardo 20 D IV. d’Avvento 21 L s. Pietro Canisio 22 M s. Francesca Cabrini 23 M s. Giovanni da Kety 24 G s. Giacobbe 25 V Natale del Signore 26 S s. Stefano protomartire 27 D s. Giovanni evangelista 28 L ss. Innocenti Martiri 29 M s. Tommaso Becket 30 M s. Eugenio 31 G s. Silvestro

1 kg di miele 1 kg di farina 2 arance 1 bustina di lievito vanigliato cannella

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Preparazione:

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In una casseruola versate il miele, lasciatelo sciogliere a fiamma piuttosto bassa. Setacciatevi un po’ alla volta la farina continuando a mescolare. Quando il composto è ben amalgamato aggiungete la buccia grattugiata delle arance tagliata a julienne sottilissima, la bustina di lievito, un pizzico di cannella. Versate l’impasto in una terrina spolverizzata di farina e lasciatelo riposare per due ore. Rovesciate l’impasto sul piano di lavoro, prendetene piccole porzioni alla volta, tiratele a bastoncino e poi dategli una forma a “S”. Disponetele sulla placca del forno imburrata e cuocete in forno caldo a 200° per il tempo necessario alla loro doratura, in genere tre o quattro minuti. Ritirate, lasciate raffreddare e servite questi tipici dolcetti siciliani.

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Illustrato 6 Fogli

FRONTE La Calabria sembra essere stata creata da un Dio capriccioso che, dopo aver creato diversi mondi, si è divertito a mescolarli insieme (Guido Piovene)

RETRO

2015

GENNAIO 1 G Maria Madre di Dio 2 V ss. Basilio e Gregorio 3 S s. Genoveffa 4 D s. Elisabetta Anna Seton 5 L s. Amelia 6 M Epifania di N. S. 7 M s. Raimondo 8 G s. Massimo di Pavia 9 V s. Giuliano 10 S s. Aldo 11 D Battesimo di Gesù 12 L s. Cesira 13 M s. Ilario 14 M s. Felice 15 G s. Mauro 16 V s. Marcello

Sett. 1

17 S s. Antonio abate 18 D s. Margherita d’Ungheria 19 L ss. Mario e Marta 20 M ss. Sebastiano e Fabiano A + 21 M s. Agnese 22 G s. Gaudenzio 23 V s. Emerenziana 24 S s. Francesco di Sales 25 D Conversione di s. Paolo 26 L ss. Tito e Timoteo 1 27 M s. Angela Merici 28 M s. Tommaso d’Aquino 29 G s. Costanzo 30 V s. Martina 31 S s. Giovanni Bosco

Scilla

Sett. 4

Sett. 2

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Quandu u sulu nesci, nesci pi tutti, quandu chiovi, chiovi pi tutti. Quando il sole nasce, nasce per tutti, quando piove, piove per tutti.

Sett. 5

sett. 3

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Scilla FEBBRAIO 1 D s. Verdiana 2 L Presentazione di N. S. 3 M s. Biagio 4 M s. Gilberto 5 G s. Agata 6 V s. Paolo Miki 7 S s. Teodoro 8 D s. Girolamo Emiliani 9 L s. Apollonia 10 M s. Scolastica 11 M B. V. Maria di Lourdes 12 G s. Eulalia 13 V ss. Fosca e Maura 14 S s. Valentino 15 D ss. Faustino e Giovita 16 L s. Giuliana

Sett. 6

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Sett. 7

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17 M s. Flaviano 18 M Le Sacre Ceneri 19 G s. Mansueto 20 V s. Eleuterio 21 S s. Pier Damiani 22 D I. di Quaresima 23 L s. Policarpo 24 M s. Etelberto 25 M s. Gerlando 26 G s. Faustiniano 27 V s. Gabriele 28 S s. Romano

S +

Cenni Storici

Sett. 9

Cosa vedere

Secondo la leggenda, Scilla venne fondata dai troiani, attratti dalla presenza degli scogli adatti all’attività della pesca. Le prime notizie di Scilla risalgono alla Magna Grecia, quando il borgo aveva la funzione di rifugio dei pirati. Dopo l’invasione dei Vandali, Scilla venne assoggettata nel IX secolo dai Bizantini; in questo periodo il borgo conobbe prosperità e sviluppo. Nel XIII secolo ritroviamo Scilla luogo di contese tra Aragonesi e Angioini, in seguito alle quali il borgo subì successive devastazioni. Nel 1421 De Nava, un cavaliere del sovrano Alfonso D’Aragona, divenne proprietario della rocca di Scilla, trasformandola in castello. Verso la fine del XVIII sec., Scilla subì, a causa del terremoto-maremoto del 5 febbraio 1783, una grave distruzione. Dopo l’infeudamento del borgo a Francesco Fulco Ruffo, ultimo principe di Scilla, con la restaurazione tornarono al potere i sovrani Borboni.

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sett. 8

Scilla è una località turistica balneare situata sullo Stretto di Messina, a 22 km dal capoluogo Reggio Calabria. Borgo dalle origini antichissime, confuse tra mitologia, storia e leggenda, Scilla si distingue per i suoi magnifici panorami, per il castello dei Ruffo, per la spiaggia e per il quartiere di Chianalea ed è oggi una delle più rinomate mete turistiche balneari calabresi. La posizione del Castello, protesa sul mare dello stretto, forma due splendide insenature naturali che si sviluppano su entrambi i lati dando vita ai due quartieri di Marina Grande, con la spiaggia, e Chianalea. Il centro abitato, caratteristico, è il quartiere di San Giorgio che si trova nella parte superiore del paese, a circa 70 mt sul livello del mare. Inoltre è possibile visionare i Bronzi di Riace presso il Museo Archeologico di Reggio Calabria, rientrati in patria dopo quasi 4 anni.

Cosa Mangiare

L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

Coniglio all’aceto

Ingredienti: 1 kg di spezzatino di coniglio 1/2 litro d’aceto 1 bicchiere di vino bianco secco 1 cipolla 1 foglia di alloro prezzemolo olio sale

PA174 CALABRIA 6 FOGLI • •

bimensile 6 fogli carta patinata

dim. calendario: cm 32x50 ca

CALENDARS

dim. testata: cm 32x9 ca

Preparazione: In una larga terrina versate l’aceto e diluitelo con altrettanta acqua, immergetevi lo spezzatino e lasciatevelo per 2 ore. In un tegame scaldate quattro-cinque cucchiai d’olio, insaporitevi la cipolla e il prezzemolo finemente tritati e la foglia di alloro. Dopo alcuni minuti aggiungete lo spezzatino sgocciolato, fatelo colorire continuando a mescolare e lasciate evaporare tutta l’umidità. Quindi spruzzatelo con il vino, fatelo evaporare, poi versate nel recipiente un mestolo d’acqua bollente, coprite e portate a cottura a fuoco basso in circa 1 ora e 10 minuti, salate soltanto alla fine. Ritirate, trasferite sul piatto da portata e servite.

imballo: 100

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Illustrato 6 Fogli

Scilla

Cenni Storici

Le Castella

Cosa vedere

Secondo la leggenda, Scilla venne fondata dai troiani, attratti dalla presenza degli scogli adatti all’attività della pesca. Le prime notizie di Scilla risalgono alla Magna Grecia, quando il borgo aveva la funzione di rifugio dei pirati. Dopo l’invasione dei Vandali, Scilla venne assoggettata nel IX secolo dai Bizantini; in questo periodo il borgo conobbe prosperità e sviluppo. Nel XIII secolo ritroviamo Scilla luogo di contese tra Aragonesi e Angioini, in seguito alle quali il borgo subì successive devastazioni. Nel 1421 De Nava, un cavaliere del sovrano Alfonso D’Aragona, divenne proprietario della rocca di Scilla, trasformandola in castello. Verso la fine del XVIII sec., Scilla subì, a causa del terremoto-maremoto del 5 febbraio 1783, una grave distruzione. Dopo l’infeudamento del borgo a Francesco Fulco Ruffo, ultimo principe di Scilla, con la restaurazione tornarono al potere i sovrani Borboni.

Scilla è una località turistica balneare situata sullo Stretto di Messina, a 22 km dal capoluogo Reggio Calabria. Borgo dalle origini antichissime, confuse tra mitologia, storia e leggenda, Scilla si distingue per i suoi magnifici panorami, per il castello dei Ruffo, per la spiaggia e per il quartiere di Chianalea ed è oggi una delle più rinomate mete turistiche balneari calabresi. La posizione del Castello, protesa sul mare dello stretto, forma due splendide insenature naturali che si sviluppano su entrambi i lati dando vita ai due quartieri di Marina Grande, con la spiaggia, e Chianalea. Il centro abitato, caratteristico, è il quartiere di San Giorgio che si trova nella parte superiore del paese, a circa 70 mt sul livello del mare. Inoltre è possibile visionare i Bronzi di Riace presso il Museo Archeologico di Reggio Calabria, rientrati in patria dopo quasi 4 anni.

Cosa Mangiare

2015

1 G Maria Madre di Dio 2 V ss. Basilio e Gregorio 3 S s. Genoveffa 4 D s. Elisabetta Anna Seton 5 L s. Amelia 6 M Epifania di N. S. 7 M s. Raimondo 8 G s. Massimo di Pavia 9 V s. Giuliano 10 S s. Aldo 11 D Battesimo di Gesù 12 L s. Cesira 13 M s. Ilario 14 M s. Felice 15 G s. Mauro 16 V s. Marcello

Sett. 1

17 S s. Antonio abate 18 D s. Margherita d’Ungheria 19 L ss. Mario e Marta 20 M ss. Sebastiano e Fabiano A + 21 M s. Agnese 22 G s. Gaudenzio 23 V s. Emerenziana 24 S s. Francesco di Sales 25 D Conversione di s. Paolo 26 L ss. Tito e Timoteo 1 27 M s. Angela Merici 28 M s. Tommaso d’Aquino 29 G s. Costanzo 30 V s. Martina 31 S s. Giovanni Bosco

Scilla

Sett. 4

Sett. 2

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Quandu u sulu nesci, nesci pi tutti, quandu chiovi, chiovi pi tutti. Quando il sole nasce, nasce per tutti, quando piove, piove per tutti.

Sett. 5

sett. 3

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1 D s. Verdiana 2 L Presentazione di N. S. 3 M s. Biagio 4 M s. Gilberto 5 G s. Agata 6 V s. Paolo Miki 7 S s. Teodoro 8 D s. Girolamo Emiliani 9 L s. Apollonia 10 M s. Scolastica 11 M B. V. Maria di Lourdes 12 G s. Eulalia 13 V ss. Fosca e Maura 14 S s. Valentino 15 D ss. Faustino e Giovita 16 L s. Giuliana

Sett. 6

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Sett. 7

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17 M s. Flaviano 18 M Le Sacre Ceneri 19 G s. Mansueto 20 V s. Eleuterio 21 S s. Pier Damiani 22 D I. di Quaresima 23 L s. Policarpo 24 M s. Etelberto 25 M s. Gerlando 26 G s. Faustiniano 27 V s. Gabriele 28 S s. Romano

1 D II. di Quaresima 2 L s. Agnese 3 M s. Cunegonda 4 M s. Casimiro 5 G s. Adriano 6 V s. Coletta 7 S ss. Perpetua e Felicita 8 D III. di Quaresima 9 L s. Francesca Romana 10 M s. Macario 11 M s. Costantino 12 G s. Massimiliano 13 V s. Rodrigo 14 S s. Matilde 15 D IV. di Quaresima 16 L s. Eriberto

Preparazione:

Sett. 9

In una larga terrina versate l’aceto e diluitelo con altrettanta acqua, immergetevi lo spezzatino e lasciatevelo per 2 ore. In un tegame scaldate quattro-cinque cucchiai d’olio, insaporitevi la cipolla e il prezzemolo finemente tritati e la foglia di alloro. Dopo alcuni minuti aggiungete lo spezzatino sgocciolato, fatelo colorire continuando a mescolare e lasciate evaporare tutta l’umidità. Quindi spruzzatelo con il vino, fatelo evaporare, poi versate nel recipiente un mestolo d’acqua bollente, coprite e portate a cottura a fuoco basso in circa 1 ora e 10 minuti, salate soltanto alla fine. Ritirate, trasferite sul piatto da portata e servite.

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2015

MARZO

1 kg di spezzatino di coniglio 1/2 litro d’aceto 1 bicchiere di vino bianco secco 1 cipolla 1 foglia di alloro prezzemolo olio sale

S +

Importante centro turistico, famoso per il suo limpido mare e per il suggestivo castello aragonese, unito alla costa da una sottile striscia di terra. Edificata nella seconda metà del XIII secolo, la fortezza giocò sempre un ruolo di grande importanza, nel corso del tempo. La Riserva Naturale Marina di Capo Rizzuto fu istituita nel 1991 allo scopo di valorizzare e tutelare lo specchio di mare compreso tra Capo Donato e Barco Vercillo. Volta a favorire il ripopolamento delle acque secondo ritmi naturali, la Riserva comprende uno degli ambienti marini più suggestivi della costa ionica. Varia la struttura dei fondali: ampie distese di sabbia si alternano a rocce spesso ricoperte di posidonia e di madrepora, mentre scogli sommersi creano suggestive secche. Nella marina protetta c’è un servizio di visite guidate a bordo di battelli dai fondali trasparenti.

Fileja all’nduja

Ingredienti:

FEBBRAIO

Cosa vedere

Le Castella sarebbe dapprima nata come colonia romana (ma resti di muratura greca nel retro della fortezza potrebbero smentirla). Alcune leggende raccontano di come Annibale si rifugiò sotto alcuni scogli della scogliera e da lì scappò dai romani, durante l’epoca delle guerre puniche. Nel XIV sec. fino al XVI sec. seguì le vicende storiche del regno di Napoli, in alcuni momenti Le Castella faceva una parte attiva nell’esito dei governi. A Le Castella ci fu la residenza al dominio degli aragonesi, da parte degli abitanti del borgo che erano fedeli agli Angioini; dopo una lunga resitenza ove quasi tutta la popolazione si barricò dentro la fortezza, gli Aragonesi ebbero il dominio della fortezza e del borgo. Dal XVI sec. fino al XVIII sec. il paese e la sua fortezza diventarono scenari delle invasioni turche. Gli ottomani misero a ferro e fuoco l’intero borgo, uccidendo e rapendo la quasi totalità degli abitanti. Dal XVII sec. fino agli inizi del XIX sec. il paese di Le Castella era scarsamente abitato, per breve tempo i residenti abitavano dentro la fortezza e coltivavano sul promontorio, la ripopolazione della terraferma avvenne molto tardi, verso la seconda metà del XVIII secolo.

Cosa Mangiare

Coniglio all’aceto

GENNAIO

Cenni Storici

sett. 8

Sett. 10

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17 M s. Patrizio 18 M s. Cirillo di Gerusalemme 19 G s. Giuseppe D 20 V s. Alessandra + 21 S s. Serapione 22 D V. di Quaresima 23 L s. Turibio 24 M s. Caterina di Svezia 25 M Annunciazione di N. S. 26 G s. Emanuele 1 27 V s. Ruperto 28 S s. Sisto 29 D Le Palme 30 L s. Secondo 31 M s. Beniamino Sett. 13

Sett. 11

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Le Castella

L’amicizia rinnuvata è cuami a cucina quadiata L’amicizia rinnovata è come la cucina riscaldata

sett. 12

L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

1 M s. Ugo 2 G s. Francesco da Paola 3 V s. Riccardo 4 S s. Benedetto il Moro | 5 D Pasqua di Resurrezione 6 L Lunedì dell’Angelo 7 M s. Giov. Battista de La Salle 8 M s. Dionigi di Corinto 9 G s. Demetrio 10 V s. Ezechiele 11 S s. Stanislao ` 12 D in Albis 13 L s. Martino I papa 14 M s. Valeriano 15 M s. Annibale 16 G s. Bernadette Soubirous

Sett. 15

Sett. 16

Sett. 14

Ingredienti:

APRILE 17 V s. Roberto 18 S s. Galdino 19 D s. Emma 20 L s. Sara 21 M s. Anselmo 22 M s. Leonida 23 G s. Giorgio 24 V s. Fedele 25 S Festa della Liberazione 26 D s. Marcellino 27 L s. Zita 28 M s. Valeria 29 M s. Caterina da Siena 30 G s. Pio V papa

370 g di fileja 4 cucchiai di ’nduja 1/2 cipolla rossa 3 pomodorini pecorino grattugiato di Monte Poro olio sale

+

sett. 17

F

Preparazione: In un tegame scaldate 3-4 cucchiai d’olio, fare imbiondire la cipolla tagliata a fettine sottili, insaporitevi la’nduja sminuzzata, fate colorire, aggiungete i pomodorini non spellati, divisi a metà e privati dei semi, cuocete per 10 minuti, ritirate e tenete il sugo da parte. Lessate i fileja in abbondante acqua leggermente salata a bollore, sgocciolateli, trasferiteli sul piatto da portata, conditeli con il sugo e il pecorino. Servite subito.

1 Sett. 18

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Praia a Mare

Tropea

Cenni Storici

Cosa vedere

Cenni Storici

Cosa vedere

L’Isola di Dino, una delle antiche Itacesi, è sostanzialmente l’unica isola della Calabria, tenuto conto che quella di Cirella, a circa venti miglia, è poco più che un enorme scoglio. Emerge sul litorale nel Golfo di Policastro, poco più a Sud di fronte a Praia a Mare (CS), a breve distanza dalla costa, di fronte a Capo Arena e alla Torre di Fiuzzi. Un tempo, un istmo la collegava alla terraferma, ma i fenomeni di erosione, cui tutta la zona è soggetta, lo hanno fatto scomparire. L’isola ha una superficie di circa cinquanta ettari ed è costituita da calcari dolomitici. La sua forma è assimilabile ad un ellissoide con l’asse maggiore lungo circa 1 km, disposto in direzione Est-Ovest; l’asse minore misura circa 500 metri. La parte centrale dell’isola è occupata da un pianoro d’altezza variabile tra i 75 e i 100 metri. Il dorso scende poi lentamente verso ponente fino ad una quota di metri 73 sul Frontone su cui sorge una cinquecentesca torre di avvistamento.

Il turismo della provincia di Cosenza è il più variegato fra quello delle province calabresi. Fra le località marittime di Cosenza più importanti vanno segnalate: Praia a mare, Diamante, Belvedere Marittimo, Scalea, Cetraro, Paola, Fuscaldo e Cirella. Quest’ultima è ricca di storia e di rilevanti testimonianze architettoniche. Arroccata su un piccolo promontorio, è formata dai ruderi dell’abitato e di altre importanti costruzioni. Passeggiare per le sue stradine è come fare un salto nel passato. Si possono ammirare ancora i resti del castello costruito dal principe Carrafa nel XVIII secolo, del convento di San Francesco di Paola risalente al XVI secolo e i ruderi della chiesa di San Nicola Magno, al cui interno si notano ancora tracce di affreschi.

Fondamentale per il consolidamento di un vero e proprio centro abitato fu la presenza dei Bizantini. Tropea divenne un illustre centro di politica ed economia, tanti i palazzi del centro storico (ancora presenti) appartenenti ad una ricca borghesia terriera. Forte fu il commercio marittimo, data la posizione Tropea ebbe rapporti con tutti i paesi sul Mediterraneo. Militarmente era considerata quasi inespugnabile, trovandosi su una roccaforte “naturale”, costituita da pietra arenaria che l’innalza a più di 60 mt dal mare, il tutto circondato da imponenti mura di cinta cui un tratto è ancora visibile sulla strada per la Marina Vescovado. Andando avanti nel tempo, si confermò a Tropea un forte ceto patrizio, da qui furono nominati il Sedile di nobiltà Portoercole e il Sedile africano costituito da ricchi possidenti. Nel ‘600 iniziò il declino dell’aristocrazia tropeana, parallelamente alla nascita di una media borghesia. Nel 1783 un triste evento, un terremoto, colpì duramente Tropea. Ai tempi della Repubblica Partenopea, Tropea era uno dei dieci Cantoni del Dipartimento della Sagra, nel 1807 fu scelta invece dai Francesi come sede di Governo. Infine nel 1811 divenne Capoluogo di Circondario (con il decreto istitutivo dei Comuni).

• Il centro storico Noterai i numerosi edifici signorili, all’esterno dei quali si possono ammirare i settecenteschi balconi, gli imponenti “Portali” posti all’ingresso dei palazzi con i più importanti stemmi delle famiglie della vecchia aristocrazia locale.

Spaghetti con cipolle di Tropea

Polpette di melanzane

2015

MAGGIO 17 D Ascensione di N. S. + 18 L s. Venanzio 19 M s. Pietro di Morrone 20 M s. Bernardino G 21 G s. Vittorio 22 V s. Rita da Cascia 23 S s. Desiderio 24 D Pentecoste 1 25 L s. Beda 26 M s. Filippo Neri 27 M s. Agostino di Canterbury 28 G s. Emilio 29 V s. Massimo di Verona 30 S s. Giovanna d’Arco 31 D SS. Trinità

Isola di Dino

sett. 21

Sett. 19

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Chianu mierulu c’a via è pitrusa. Vai adagio merlo, poichè la strada è irta di pericoli.

Sett. 22

Sett. 20

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Ingredienti:

GIUGNO 1 L s. Giustino 2 M Festa della Repubblica 3 M s. Carlo Lwanga 4 G s. Quirino 5 V s. Bonifacio 6 S s. Norberto 7 D Corpus Domini 8 L s. Medardo 9 M s. Efrem 10 M s. Faustina 11 G s. Barnaba 12 V Sacro Cuore di Gesù 13 S s. Antonio di Padova 14 D s. Eliseo 15 L s. Germana Cousin 16 M s. Aureliano

Sett. 23

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Sett. 24

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1 M s. Ester | 2 G s. Ottone 3 V s. Tommaso apostolo 4 S s. Elisabetta di Portogallo 5 D s. Antonio M. Zaccaria 6 L s. Maria Goretti 7 M s. Claudio 8 M ss. Aquila e Priscilla ` 9 G s. Veronica Giuliani 10 V ss. Rufina e Seconda 11 S s. Benedetto da Norcia 12 D s. Fortunato 13 L s. Enrico 14 M s. Camillo 15 M s. Bonaventura 16 G B. V. Maria del Carmelo +

Preparazione:

Sett. 26

Sett. 28

Sbollentate per due minuti le melanzane senza sbucciarle oppure cuocetele nella pentola a vapore sempre con la loro buccia, sgocciolatele e tritatele. In una terrina raccogliete il basilico, lo spicchio d’aglio e il pane ben tritati, le melanzane, il formaggio grattugiato, le uova, salate, pepate, amalgamate con cura. L’impasto deve risultare morbido e compatto. Prendete un po’ di composto alla volta e formate delle polpettine ovali leggermente schiacciate in omaggio alla tradizione (oppure della forma che preferite, ma sempre schiacciata), infarinatele e friggetene poche alla volta in una padella di olio ben caldo. Sgocciolatele su carta assorbente da cucina e servitele calde o fredde con a parte una salsa di pomodoro fresco.

Sett. 27

2015

LUGLIO

500 g di melanzane senza semi 200 g di pane casereccio raffermo 2 uova 50 g di pecorino grattugiato 1 spicchio d’aglio 6 foglie di basilico farina, olio, sale, pepe

17 M s. Ranieri 18 G s. Gregorio Barbarigo 19 V s. Romualdo 20 S s. Ettore H 21 D s. Luigi Gonzaga 22 L s. Paolino 23 M s. Lanfranco Beccari 24 M Natività s. Giov. Battista 1 s. Guglielmo 25 G 26 V s. Vigilio 27 S s. Cirillo d’Alessandria 28 D s. Ireneo 29 L ss. Pietro e Paolo 30 M ss. Protomartiri Romani

Sett. 29

sett. 25

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17 V s. Alessio 18 S s. Federico 19 D s. Arsenio 20 L s. Apollinare 21 M s. Lorenzo da Brindisi 22 M s. Maria Maddalena 23 G s. Brigida 24 V s. Cristina 25 S s. Giacomo il Maggiore 26 D ss. Anna e Gioacchino 27 L s. Pantaleone 28 M ss. Nazario e Celso 29 M s. Marta di Betania 30 G s. Pietro Crisologo 31 V s. Ignazio di Loyola

Tropea

Sett. 32

sett. 30

A pajja vicinu o focu appiccia. a

La paglia vicino al fuoco s’incendia.

1

Sett. 33

Sett. 31

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Ingredienti:

AGOSTO 1 S s. Alfonso 2 D s. Eusebio 3 L s. Pietro di Anagni 4 M s. Giovanni M. Vianney 5 M s. Emidio 6 G Trasfigurazione di N. S. 7 V s. Gaetano Thiene ` 8 S s. Domenico di Guzman 9 D s. Teresa Ben. della Croce 10 L s. Lorenzo 11 M s. Chiara 12 M s. Giovanna Francesca 13 G ss. Ponziano e Ippolito 14 V s. Massimiliano M. Kolbe + 15 S Assunzione B. V. Maria 16 D s. Rocco

400 gr di spaghetti alla chitarra trafilati al bronzo 16 sarde fresche, 2 spicchi di aglio 100 gr di farina, 1 litro di olio di semi di arachide 4 cipolle rosse di Tropea, 30 gr di pistacchi 1 bicchiere di vino bianco pistacchi sale qb olio evo qb

17 L s. Giacinto 18 M s. Elena 19 M s. Giovanni Eudes 20 G s. Bernardo 21 V s. Pio X papa 22 S B. V. Maria Regina 1 s 23 D s. Rosa 24 L s. Bartolomeo 25 M s. Ludovico 26 M s. Alessandro 27 G s. Monica 28 V s. Agostino 29 S Martirio s. Giov. Battista | 30 D s. Fantino 31 L s. Raimondo Nonnato

sett. 34

Preparazione: Pulire le sarde, aprirle a libro, privarle della lisca e della testa, mantenendo la coda. Lavare con acqua e asciugare, infarinare solo 8 alici conservando le rimanenti per la pasta. Friggere in olio di semi a 180 gradi, scolare e asciugare su carta assorbente e salarle. Sbucciare le cipolle e taglierle a cubetti. In una casseruola mettere i pezzetti di Tropea, aggiungere olio, 1/2 bicchiere di vino e fare appassire a fuoco lento. Portare a cottura e lasciare raffreddare. In una padella mettere l’aglio e un cucchiaio di olio; una volta dorato, togliere l’aglio e aggiungere le restanti sarde divise a pezzetti. Aggiungere il vino rimasto e proseguire la cottura per alcuni minuti. Lessare in abbondante acqua salata gli spaghetti alla chitarra, scolare al dente e trasferirli nella padella delle alici. Fare insaporire con qualche cucchiaio di acqua di cottura della pasta, un minuto circa. Spegnere e irrorare con olio finendo con qualche pistacchio a pezzettini. Distribuire gli spaghetti nei piatti cercando di formare dei nidi, al centro mettere le sarde, diversamente i cubetti di Tropea faranno da cerchio al nido.

Sett. 35

Sett. 36

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Sila

Roseto Capo Spulico

Cenni Storici

Cosa vedere

Cenni Storici

Cosa vedere

In passato Roseto era un centro molto importante di Sibari, noto per la coltivazione di rose (da questa tradizione venne attribuito il nome di Roseto dal latino rosetum), i cui petali erano utilizzati per realizzare i materassi dei sibariti. Le origini dell’attuale Roseto, risalgono al X secolo d.C., quando il principe Roberto il Guiscardo costruì tra il 1058 e il 1085 un piccolo castello, noto come il Castrum Roseti. Successivamente nell’anno 1260 fu costruito il Castrum Petrae Roseti (il castello di Roseto). Questa struttura fu realizzata a difesa della costa, infatti sorge a picco sul mare sul Promontorio di Cardone ed ancora oggi presenta un fascino straordinario. L’antico maniero è stato realizzato con una forma trapezoidale, con due torri ed ampi saloni all’interno. Negli anni l’architettura medioevale subì numerosi rifacimenti di epoche diverse che ne modificarono la struttura originale. Di fronte al Castello si trova un piccolo faraglione dalla caratteristica forma a fungo, conosciuto come Pietra dell’Incudine. Suggestivo il centro storico del paese che sorge su di una altura che degrada fino a raggiungere il mare. Conserva ancora oggi l’antico assetto medioevale, realizzato con stradine e vicoletti che si aprono a spettacolari scorci paesaggistici sul mare.

Roseto Capo Spulico è un piccolo centro turistico situato nell’Alto Ionio Cosentino e rappresenta il principale sito di attrazione turistica dell’intera provincia, grazie alle numerose presenze di visitatori che ogni anno si recano in questa località per trascorrere le vacanze estive, attratti dalla bellezza del territorio. Infatti, Roseto nel 2009 e nel 2010 è stato citato sulla Guida Blu con due vele per l’offerta turistica e ben tre stelle su cinque per l’attenzione dedicata all’ambiente. Possiede strutture ricettive di ottima qualità ed offre ampie spiagge, prevalentemente libere e di tipo ciottoloso-ghiaioso, anche se non mancano gli stabilimenti balneari attrezzati. Da visitare l’antico Castello a picco sul mare, il piccolo Castrum Roseti situato nel centro storico, la Chiesa di Santa Maria della Consolazione (risalente al sec. XIV), il Museo Etnografico tra i più importanti della Calabria, dove è possibile conoscere e ricostruire le antiche tradizioni contadine. Ed ancora il lungomare degli Achei, lungo 1,5 chilometri, realizzato con un attento arredo urbano che offre un marciapiede molto panoramico che termina nel suggestivo Castello sul mare.

Le prime testimonianze umane in Sila risalgono all’homo erectus (circa 700.000 anni da oggi) e sono state individuate sulle sponde del lago Arvo. Altre testimonianze, sulle rive del lago Arvo e del lago Cecita, risalgono all’uomo di Neandert al. Tra la fine del neolitico e l’inizio dell’età del rame (3800-3300 a.C.), tutta la Sila venne occupata da insediamenti di agricoltori e pescatori che sfruttavano le antiche conche lacustri (Arvo e Cecita) con un particolare metodo di pesca con la rete. Ulteriori testimonianze risalgono all’antica età del bronzo (lago Ampollino e Cecita).

Partendo da Camigliatello Silano e percorrendo la S.S. Crotone-Cosenza si incontra villaggio Moccone, dopo circa 4 Km si giunge a Fago del Soldato (s.l.m. 1450 m.) e in pochi minuti si arriva al valico di Montescuro dall’alto del quale, ai piedi del Cristo, si può ammirare un panorama molto suggestivo. Da qui inizia la famosa “via delle vette”, sentiero di montagna, che collega le tre grandi vette della Sila: Monte Scuro (m. 1621), Monte Curcio (m. 1768) e Monte Botte Donato (m. 1928). Inoltrandosi su questa via, dopo circa 5 Km si arriva al suggestivo altopiano di Macchia Sacra, territorio conservatosi allo stato naturale, ottimo pascolo di armenti, punteggiato dai caratteristici “capanni dei vaccari”. A Macchia Sacra troviamo la famosa fontana del colonnello dalla quale sgorga una freschissima acqua di sorgente. Proseguendo si incontra Macchione dove ha sede un impianto di risalita cabinovia e seggiovia, con piste da sci che la collega a Monte Curcio, dove è possibile fare una sosta e ristorarsi nel pittoresco rifugio di montagna.

Cosa Mangiare

Cosa Mangiare

Lagane e ceci

Pitta ’nchiusa

SETTEMBRE 1 M s. Egidio 2 M s. Elpidio 3 G s. Gregorio Magno 4 V s. Rosalia 5 S s. Lorenzo Giustiniani 6 D s. Zaccaria 7 L s. Grato 8 M Natività B. V. Maria 9 M s. Pietro Claver 10 G s. Pulcheria 11 V ss. Proto e Giacinto 12 S Ss. Nome di Maria 13 D s. Giovanni Crisostomo 14 L Esaltazione S. Croce 15 M B. V. Maria Addolorata 16 M ss. Cornelio e Cipriano

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Sett. 37

+ Sett. 38

17 G s. Roberto Bellarmino 18 V ss. Sofia e Irene 19 S s. Gennaro 20 D s. Eustachio Placido 21 L s. Matteo 22 M s. Maurizio 23 M s. Pio da Pietrelcina 24 G s. Pacifico 25 V ss. Aurelia e Neomisia 26 S ss. Cosma e Damiano 27 D s. Vincenzo de’ Paoli 28 L s. Venceslao 29 M ss. Arcangeli 30 M s. Girolamo dottore

2015 Roseto Capo Spulico

sett. 39

1

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Sett. 40

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Mina mò ch’è carn’i puarcu. Approfittane, che è carne ottima!

• La Cattedrale Di stile normanno fu danneggiata gravemente (e in parte distrutta) da un terremoto nel 1905 e ricostruita fra il 1927-31. All’interno vengono conservate numerose opere d’arte, tra cui un crocifisso nero della fine del XVI secolo e la Madonna di Romania, coperta di lamine d’argento, meravigliosa espressione del bizantino.

Cosa Mangiare

Cosa Mangiare 1 V Festa del Lavoro 2 S s. Atanasio 3 D ss. Filippo e Giacomo 4 L s. Ciriaco 5 M s. Irene da Lecce 6 M s. Domenico Savio 7 G s. Flavia Domitilla 8 V s. Vittore il Moro 9 S s. Pacomio 10 D s. Alfio 11 L s. Ignazio da Laconi 12 M ss. Nereo e Achilleo 13 M B. V. Maria di Fatima 14 G s. Mattia 15 V s. Isidoro 16 S s. Ubaldo

• Il porto turistico Da qui potrai raggiungere velocemente le Isole Eolie e le suggestive cittadine, quali Capo Vaticano, Parghelia, Ricadi, Briatico e Zambrone.

Ingredienti:

OTTOBRE 1 G s. Teresa di Gesù Bambino 2 V ss. Angeli Custodi 3 S s. Gerardo 4 D s. Francesco d’Assisi ` 5 L s. Placido 6 M s. Bruno 7 M B. V. Maria del Rosario 8 G s. Pelagia 9 V s. Dionigi 10 S s. Daniele 11 D s. Firmino 12 L s. Serafino + 13 M s. Benedetto 14 M s. Callisto 15 G s. Teresa d’Avila 16 V s. Edvige

Sett. 41

Sett. 42

17 S s. Ignazio di Antiochia 18 D s. Luca 19 L s. Laura 20 M s. Irene del Portogallo 1 21 M s. Orsola 22 G s. Donato 23 V s. Giovanni da CapestranoH 24 S s. Antonio M. Claret 25 D ss. Crispino e Crispiniano 26 L s. Alfredo | 27 M s. Evaristo 28 M ss. Simone e Giuda Taddeo 29 G s. Ermelinda 30 V s. Germano 31 S s. Lucilla

sett. 43

Sett. 44

NOVEMBRE

250 g di farina - 100 g di zucchero 150 g di mandorle - 150 g di noci 100 g di uvetta 100 g di pinoli 50 g di miele,1 cucchiaio di rum 1 cucchiaino di semi di anice 1 pizzico di cannella, 1 di chiodo di garofano 4 cucchiai di olio

1 D Tutti i Santi 2 L Commemorazione Defunti ` 3 M s. Silvia 4 M s. Carlo Borromeo 5 G s. Guido M. Conforti 6 V s. Emiliano 7 S s. Ernesto 8 D s. Goffredo 9 L s. Oreste 10 M s. Leone 11 M s. Martino di Tours + 12 G s. Giosafat Kuncewycz 13 V s. Diego 14 S s. Giocondo 15 D Avvento Ambrosiano 16 L s. Margherita di Scozia

Sett. 45

Preparazione: Lasciate l’uvetta a bagno in una ciotola d’acqua fredda per circa mezz’ora, poi sgocciolatela e asciugatela su un telo da cucina. Sul piano di lavoro disponete la farina a fontana, unite lo zucchero, l’anice, la cannella, il chiodo di garofano, il rum, l’olio e acqua sufficiente per ottenere un impasto omogeneo. In una ciotola amalgamate con il miele la frutta secca tritata grossolanamente con le uvette strizzate e tenete da parte. Foderate il fondo di uno stampo rotondo (20-22 cm di diametro) con l’apposita carta e imburrate con cura l’intera circonferenza. Stendete a disco metà della pasta e adagiatelo nello stampo. Sopra disponete il composto di frutta tritata senza schiacciarlo troppo. Stendete il resto della pasta a uno spessore piuttosto sottile, tagliatela a striscioline, arrotolatele a cordoncino, disponetele a cerchi concentrici sulla superficie della pitta pressandole leggermente. Cuocete in forno caldo a 190° per circa 30 minuti, quindi ritirate e lasciate riposare per alcuni minuti. Trasferite la pitta su un piatto da portata, lasciatela raffreddare a temperatura ambiente e servitela a tavola.

sett. 46

Sett. 47

L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

17 M s. Elisabetta d’Ungheria 18 M s. Oddone 1 19 G s. Fausto 20 V s. Ottavio 21 S Presentazione B. V. Maria g 22 D Cristo Re 23 L s. Clemente 24 M s. Flora 25 M s. Caterina d’Alessandria | 26 G s. Leonardo 27 V s. Virgilio 28 S s. Giacomo della Marca 29 D I. d’Avvento 30 L s. Andrea Sett. 48

Sett. 49

2015 Lago Dattilo - Sila

A neglia vascia ‘u malu tiampu lassa. La nebbia bassa lascia il cattivo tempo.

Ingredienti:

DICEMBRE 1 M s. Eligio 2 M s. Bibiana 3 G s. Francesco Saverio 4 V s. Barbara 5 S s. Dalmazio 6 D II. d’Avvento 7 L s. Ambrogio 8 M Immacolata Concezione 9 M s. Siro 10 G B. V. Maria di Loreto 11 V s. Damaso 12 S s. Valerico 13 D III. d’Avvento 14 L s. Giovanni della Croce 15 M s. Virginia C. Bracelli 16 M s. Adelaide

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Sett. 50

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Sett. 51

17 G s. Olimpia 18 V s. Graziano 19 S s. Berardo 20 D IV. d’Avvento 21 L s. Pietro Canisio 22 M s. Francesca Cabrini 23 M s. Giovanni da Kety 24 G s. Giacobbe 25 V Natale del Signore 26 S s. Stefano protomartire 27 D s. Giovanni evangelista 28 L ss. Innocenti Martiri 29 M s. Tommaso Becket 30 M s. Eugenio 31 G s. Silvestro

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Sett. 53

Ceci 250 g guanciale 50 g olio vergine d’oliva 1dl “pipi russu” (peperoncino dolce essiccato e pestato) aglio 2 spicchi pomodori freschi 2 sale e pepe appena macinato q.b.

Preparazione: Mettere i ceci in abbondante acqua e farli riposare per una notte, il giorno dopo mettere i ceci in una pentola con acqua che sia il doppio del volume dei ceci, cuocere a fuoco basso, quando i ceci risultano cotti raccoglierli con una schiumarola e conservarli da parte. Mettere in un tegame con la metà dell’olio l’aglio schiacciato e il guanciale a dadini, soffriggere, quando l’aglio inizia a colorare aggiungere u “pipe russu” macinato, pomodori spezzati, cuocere per pochi minuti, unire i ceci precedentemente cotti e lasciare insaporire. Mettere sul fuoco l’acqua di cottura dei ceci allungata, aggiungete un filo d’olio, quando riprende a bollire versare le lasagne, sbollentarle e unirle al sugo precedentemente preparato, terminare la cottura, condire con il rimanente olio e pepe.

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CALENDARS


Illustrato 6 Fogli

FRONTE Madre comune d’ogni popolo è Roma e nel suo grembo accoglie ognun che brama farsi parte di lei (Pietro Metastasio)

RETRO

2015

GENNAIO 1 G Maria Madre di Dio 2 V ss. Basilio e Gregorio 3 S s. Genoveffa 4 D s. Elisabetta Anna Seton 5 L s. Amelia 6 M Epifania di N. S. 7 M s. Raimondo 8 G s. Massimo di Pavia 9 V s. Giuliano 10 S s. Aldo 11 D Battesimo di Gesù 12 L s. Cesira 13 M s. Ilario 14 M s. Felice 15 G s. Mauro 16 V s. Marcello

Sett. 1

17 S s. Antonio abate 18 D s. Margherita d’Ungheria 19 L ss. Mario e Marta 20 M ss. Sebastiano e Fabiano A + 21 M s. Agnese 22 G s. Gaudenzio 23 V s. Emerenziana 24 S s. Francesco di Sales 25 D Conversione di s. Paolo 26 L ss. Tito e Timoteo 1 27 M s. Angela Merici 28 M s. Tommaso d’Aquino 29 G s. Costanzo 30 V s. Martina 31 S s. Giovanni Bosco

Piazza S. Pietro

Sett. 4

Sett. 2

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Chi nun lavora va in malora, ma chi lavora pure ce va, dunque è mejo nun lavorà. Chi non lavora va in malora, ma ci va anche chi lavora, quindi meglio non lavorare.

Sett. 5

Sett. 3

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FEBBRAIO 1 D s. Verdiana 2 L Presentazione di N. S. 3 M s. Biagio 4 M s. Gilberto 5 G s. Agata 6 V s. Paolo Miki 7 S s. Teodoro 8 D s. Girolamo Emiliani 9 L s. Apollonia 10 M s. Scolastica 11 M B. V. Maria di Lourdes 12 G s. Eulalia 13 V ss. Fosca e Maura 14 S s. Valentino 15 D ss. Faustino e Giovita 16 L s. Giuliana

Sett. 6

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Sett. 7

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17 M s. Flaviano 18 M Le Sacre Ceneri 19 G s. Mansueto 20 V s. Eleuterio 21 S s. Pier Damiani 22 D I. di Quaresima 23 L s. Policarpo 24 M s. Etelberto 25 M s. Gerlando 26 G s. Faustiniano 27 V s. Gabriele 28 S s. Romano

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Sett. 9

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Sett. 8

L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

Piazza S. Pietro com’era

PA176 ROMA 6 FOGLI bimensile 6 fogli • carta patinata •

dim. calendario: cm 32x50 ca

CALENDARS

dim. testata: cm 32x9 ca

imballo: 100

60

Cenni Storici

Storia dei Papi

Parliamo ovviamente di una delle Piazze più popolari e frequentate al mondo, Piazza San Pietro ossia il centro mondiale della Religione Cristiana nella Città del Vaticano presso la città di Roma e residenza del Santo Padre. La grande Piazza che si trova davanti alla Basilica è formata da due sezioni, una a forma di trapezio e l’altra a forma di ellisse. In quest’ultima sezione si snoda il bellissimo colonnato, posto alla giusta distanza, per far vedere bene ai fedeli la celebre cupola. La piazza è circondata da due colonnati coperti disposti a semicerchio e sono uniti alla Chiesa da due edifici rettangolari. Il bellissimo e particolare colonnato è di tipo quadruplo, formato cioè da quattro colonne allineate con alla fine in alto un capitello avente lo stile dorico. Al di sopra dell’architrave leggermente sporgente vi è una balaustra a colonnine, interrotta a intervalli regolari da piedistalli che reggono delle statue. Al centro della Piazza vediamo innalzare un Obelisco egizio, che ornava lo Stadio di Diocleziano, dal quale si può avere una perfetta vista a 360 gradi. La prima basilica di San Pietro fu eretta dall’imperatore Costantino intorno al 320 d.C. vicino alla necropoli che includeva la tomba del Santo martirizzato. Intorno al 1450 vennero affidati i lavori di rifacimento a Bernardo Rossellino, poi a Bramante, che progettò una basilica a croce greca, dopodiché a Raffaello che invece la disegnò con pianta a croce latina. Il progetto di Bramante venne continuato con delle modifiche da Michelangelo nel 1547. Con Carlo Maderno la struttura assunse la definitiva pianta a croce latina. La Chiesa fu consacrata ufficialmente nel 1626.

Morto circa nel 64 d.C primo Papa e fondatore della Chiesa Cristiana. Fu uno dei dodici Apostoli di Cristo che diffusero la sua parola nel mondo. Pietro nacque con il nome di Simone, probabilmente a Betsaida, sul lago di Tiberiade e incontrò Gesù Cristo a Cafarnao, dove abitò e fece il pescatore assieme al fratello Andrea e dove fu sposato. Di Gesù divenne seguace e Apostolo, dopo essere stato seguace della dottrina di Giovanni il Battista e dal Cristo fu denominato Pietro, che significa pietra, in greco, mentre San Paolo lo chiamava Cefas (l’equivalente in aramaico). Secondo i Vangeli, Simone fu la prima persona a professare la fede che Gesù fosse il figlio di Dio. I Vangeli dicono anche che Gesù predisse correttamente che Pietro lo avrebbe rinnegato tre volte dopo il suo arresto. San Pietro venne martirizzato per crocifissione all’epoca di Nerone. La tradizione sostiene che i Romani lo crocifissero a testa in giù perché, per umiltà, San Pietro non volle subire lo stesso martirio di Gesù. La basilica di San Pietro sorge nel luogo della sua tomba. La Chiesa Cattolica Romana utilizza l’affermazione di Gesù che Pietro, primo Vescovo di Roma, sarebbe stato la pietra su cui avrebbe costruito la sua chiesa, per sostenere il primato papale.

Pietro apostolo


Illustrato 6 Fogli

Piazza S. Pietro com’era

2015

GENNAIO 1 G Maria Madre di Dio 2 V ss. Basilio e Gregorio 3 S s. Genoveffa 4 D s. Elisabetta Anna Seton 5 L s. Amelia 6 M Epifania di N. S. 7 M s. Raimondo 8 G s. Massimo di Pavia 9 V s. Giuliano 10 S s. Aldo 11 D Battesimo di Gesù 12 L s. Cesira 13 M s. Ilario 14 M s. Felice 15 G s. Mauro 16 V s. Marcello

Sett. 1

17 S s. Antonio abate 18 D s. Margherita d’Ungheria 19 L ss. Mario e Marta 20 M ss. Sebastiano e Fabiano A + 21 M s. Agnese 22 G s. Gaudenzio 23 V s. Emerenziana 24 S s. Francesco di Sales 25 D Conversione di s. Paolo 26 L ss. Tito e Timoteo 1 27 M s. Angela Merici 28 M s. Tommaso d’Aquino 29 G s. Costanzo 30 V s. Martina 31 S s. Giovanni Bosco

Piazza S. Pietro

Sett. 4

Sett. 2

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Chi nun lavora va in malora, ma chi lavora pure ce va, dunque è mejo nun lavorà. Chi non lavora va in malora, ma ci va anche chi lavora, quindi meglio non lavorare.

Sett. 5

Sett. 3

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Colosseo com’era

FEBBRAIO 1 D s. Verdiana 2 L Presentazione di N. S. 3 M s. Biagio 4 M s. Gilberto 5 G s. Agata 6 V s. Paolo Miki 7 S s. Teodoro 8 D s. Girolamo Emiliani 9 L s. Apollonia 10 M s. Scolastica 11 M B. V. Maria di Lourdes 12 G s. Eulalia 13 V ss. Fosca e Maura 14 S s. Valentino 15 D ss. Faustino e Giovita 16 L s. Giuliana

Sett. 6

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Sett. 7

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17 M s. Flaviano 18 M Le Sacre Ceneri 19 G s. Mansueto 20 V s. Eleuterio 21 S s. Pier Damiani 22 D I. di Quaresima 23 L s. Policarpo 24 M s. Etelberto 25 M s. Gerlando 26 G s. Faustiniano 27 V s. Gabriele 28 S s. Romano

2015

MARZO S +

Sett. 9

1

Cenni Storici

Storia dei Papi

Parliamo ovviamente di una delle Piazze più popolari e frequentate al mondo, Piazza San Pietro ossia il centro mondiale della Religione Cristiana nella Città del Vaticano presso la città di Roma e residenza del Santo Padre. La grande Piazza che si trova davanti alla Basilica è formata da due sezioni, una a forma di trapezio e l’altra a forma di ellisse. In quest’ultima sezione si snoda il bellissimo colonnato, posto alla giusta distanza, per far vedere bene ai fedeli la celebre cupola. La piazza è circondata da due colonnati coperti disposti a semicerchio e sono uniti alla Chiesa da due edifici rettangolari. Il bellissimo e particolare colonnato è di tipo quadruplo, formato cioè da quattro colonne allineate con alla fine in alto un capitello avente lo stile dorico. Al di sopra dell’architrave leggermente sporgente vi è una balaustra a colonnine, interrotta a intervalli regolari da piedistalli che reggono delle statue. Al centro della Piazza vediamo innalzare un Obelisco egizio, che ornava lo Stadio di Diocleziano, dal quale si può avere una perfetta vista a 360 gradi. La prima basilica di San Pietro fu eretta dall’imperatore Costantino intorno al 320 d.C. vicino alla necropoli che includeva la tomba del Santo martirizzato. Intorno al 1450 vennero affidati i lavori di rifacimento a Bernardo Rossellino, poi a Bramante, che progettò una basilica a croce greca, dopodiché a Raffaello che invece la disegnò con pianta a croce latina. Il progetto di Bramante venne continuato con delle modifiche da Michelangelo nel 1547. Con Carlo Maderno la struttura assunse la definitiva pianta a croce latina. La Chiesa fu consacrata ufficialmente nel 1626.

Morto circa nel 64 d.C primo Papa e fondatore della Chiesa Cristiana. Fu uno dei dodici Apostoli di Cristo che diffusero la sua parola nel mondo. Pietro nacque con il nome di Simone, probabilmente a Betsaida, sul lago di Tiberiade e incontrò Gesù Cristo a Cafarnao, dove abitò e fece il pescatore assieme al fratello Andrea e dove fu sposato. Di Gesù divenne seguace e Apostolo, dopo essere stato seguace della dottrina di Giovanni il Battista e dal Cristo fu denominato Pietro, che significa pietra, in greco, mentre San Paolo lo chiamava Cefas (l’equivalente in aramaico). Secondo i Vangeli, Simone fu la prima persona a professare la fede che Gesù fosse il figlio di Dio. I Vangeli dicono anche che Gesù predisse correttamente che Pietro lo avrebbe rinnegato tre volte dopo il suo arresto. San Pietro venne martirizzato per crocifissione all’epoca di Nerone. La tradizione sostiene che i Romani lo crocifissero a testa in giù perché, per umiltà, San Pietro non volle subire lo stesso martirio di Gesù. La basilica di San Pietro sorge nel luogo della sua tomba. La Chiesa Cattolica Romana utilizza l’affermazione di Gesù che Pietro, primo Vescovo di Roma, sarebbe stato la pietra su cui avrebbe costruito la sua chiesa, per sostenere il primato papale.

Pietro apostolo

Sett. 8

1 D II. di Quaresima 2 L s. Agnese 3 M s. Cunegonda 4 M s. Casimiro 5 G s. Adriano 6 V s. Coletta 7 S ss. Perpetua e Felicita 8 D III. di Quaresima 9 L s. Francesca Romana 10 M s. Macario 11 M s. Costantino 12 G s. Massimiliano 13 V s. Rodrigo 14 S s. Matilde 15 D IV. di Quaresima 16 L s. Eriberto

Sett. 10

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17 M s. Patrizio 18 M s. Cirillo di Gerusalemme 19 G s. Giuseppe D 20 V s. Alessandra + 21 S s. Serapione 22 D V. di Quaresima 23 L s. Turibio 24 M s. Caterina di Svezia 25 M Annunciazione di N. S. 26 G s. Emanuele 1 27 V s. Ruperto 28 S s. Sisto 29 D Le Palme 30 L s. Secondo 31 M s. Beniamino Sett. 13

Sett. 11

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Colosseo

1 M s. Ugo 2 G s. Francesco da Paola 3 V s. Riccardo 4 S s. Benedetto il Moro | 5 D Pasqua di Resurrezione 6 L Lunedì dell’Angelo 7 M s. Giov. Battista de La Salle 8 M s. Dionigi di Corinto 9 G s. Demetrio 10 V s. Ezechiele 11 S s. Stanislao ` 12 D in Albis 13 L s. Martino I papa 14 M s. Valeriano 15 M s. Annibale 16 G s. Bernadette Soubirous

Sett. 15

Er monno l’aregge Iddio, la croce l’areggo io. Il mondo lo regge Dio, la croce la porto io

Sett. 16

Sett. 14

Sett. 12

L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

APRILE 17 V s. Roberto 18 S s. Galdino 19 D s. Emma 20 L s. Sara 21 M s. Anselmo 22 M s. Leonida 23 G s. Giorgio 24 V s. Fedele 25 S Festa della Liberazione 26 D s. Marcellino 27 L s. Zita 28 M s. Valeria 29 M s. Caterina da Siena 30 G s. Pio V papa

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1 Sett. 18

1 V Festa del Lavoro 2 S s. Atanasio 3 D ss. Filippo e Giacomo 4 L s. Ciriaco 5 M s. Irene da Lecce 6 M s. Domenico Savio 7 G s. Flavia Domitilla 8 V s. Vittore il Moro 9 S s. Pacomio 10 D s. Alfio 11 L s. Ignazio da Laconi 12 M ss. Nereo e Achilleo 13 M B. V. Maria di Fatima 14 G s. Mattia 15 V s. Isidoro 16 S s. Ubaldo

17 D Ascensione di N. S. + 18 L s. Venanzio 19 M s. Pietro di Morrone 20 M s. Bernardino G 21 G s. Vittorio 22 V s. Rita da Cascia 23 S s. Desiderio 24 D Pentecoste 1 25 L s. Beda 26 M s. Filippo Neri 27 M s. Agostino di Canterbury 28 G s. Emilio 29 V s. Massimo di Verona 30 S s. Giovanna d’Arco 31 D SS. Trinità

Castel Sant’Angelo

sett. 21

Sett. 19

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Daje e daje pure li piccioni se fanno quaie. Prova e riprova anche i piccioni possono diventare quaglie.

Sett. 22

Sett. 20

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Sett. 23

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17 M s. Ranieri 18 G s. Gregorio Barbarigo 19 V s. Romualdo 20 S s. Ettore H 21 D s. Luigi Gonzaga 22 L s. Paolino 23 M s. Lanfranco Beccari 24 M Natività s. Giov. Battista 1 s. Guglielmo 25 G 26 V s. Vigilio 27 S s. Cirillo d’Alessandria 28 D s. Ireneo 29 L ss. Pietro e Paolo 30 M ss. Protomartiri Romani

Sett. 26

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2015

LUGLIO

Sett. 27

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Cenni Storici

Storia dei Papi

La storia di Castel Sant’angelo nasce come sepolcro voluto dall’imperatore Adriano in un’area periferica dell’antica Roma ed assolve questa sua funzione originaria fino al 403 d.C. circa, quando viene incluso nelle mura aureliane per volere dell’imperatore occidentale Onorio. Da questo momento inizia una ‘seconda vita’ nelle vesti di castellum, baluardo avanzato oltre il Tevere a protezione della città. Numerose famiglie romane se ne contendono il possesso, che sembra garantire una posizione di preminenza nell’ambito del confuso ordinamento dell’Urbe: sarà roccaforte del senatore Teofilatto, dei Crescenzi, dei Pierleoni e degli Orsini. E’ proprio un papa Orsini - Niccolò III - a far realizzare il Passetto di Borgo, che collega il Vaticano al Castello, in una continuità fisica ed ideale. Nel 1367 le chiavi dell’edificio vengono consegnate a papa Urbano V, per sollecitare il rientro della Curia a Roma dall’esilio avignonese. Da questo momento in poi Castel Sant’Angelo lega inscindibilmente le sue sorti a quelle dei pontefici, che lo adattano a residenza in cui rifugiarsi nei momenti di pericolo. Grazie alla sua struttura solida e fortificata ed alla sua fama di imprendibilità il Castello ospita l’Archivio ed il Tesoro Vaticani, ma viene adattato anche a tribunale e prigione. Con il cambiamento di funzione, l’aspetto e l’impianto del Castello vengono rimodellati attraverso una lunghissima serie di interventi che si snodano nel corso di quattro secoli. Nuove strutture si assommano a quelle preesistenti, alterandole, modificandone la funzione, talvolta cancellandole, in un processo di trasformazioni ininterrotte che sembrano scivolare l’una nell’altra senza soluzione di continuità. La storia lunghissima e variegata dell’edificio, con le sue mille metamorfosi, sembra essersi sedimentata nel complicato intrico di sotterranei, ambienti, logge, scale e cortili che costituiscono l’attuale assetto del Castello. La struttura originaria e le successive superfetazioni si compenetrano, sovrapponendosi e fondendosi l’una con le altre, e dando vita ad un organismo sfaccettato e complesso, carico di valenze simboliche e di stratificazioni storiche.

Pio XII papa. - Eugenio Pacelli (Roma 1876 - Castel Gandolfo 1958). Fu nunzio apostolico (dal 1920) a Berlino, segretario di Stato e collaboratore di Pio XI. Eletto papa (1939) alla morte di questi, si pronunciò più volte contro la minaccia di una guerra. Iniziato il conflitto, condannò l’invasione russo-tedesca della Polonia. Incoraggiò la creazione di organismi assistenziali che facevano capo direttamente o indirettamente alla Santa Sede e che portavano aiuto ai prigionieri e alle popolazioni civili. L’impegno profuso in difesa di Roma, che fu dichiarata città aperta, accrebbe il suo prestigio e la sua autorevolezza morale. Nel dopoguerra P. vide nel comunismo la grande minaccia rivolta alla civiltà cristiana, e nel 1949 il Sant’Uffizio escluse dai sacramenti i cattolici iscritti ai partiti comunisti. P. XII rivolse inoltre una particolare attenzione alle questioni morali concernenti il matrimonio e la famiglia, alle quali dedicò molti discorsi (fra i più significativi, quello alle ostetriche del 29 ott. 1951). In ambito teologico, prese importanti posizioni su diverse questioni e pubblicò numerosi documenti: tra questi sono da ricordare le encicliche Mystici corporis sulla natura della Chiesa, Divino afflante spiritu per lo sviluppo degli studi biblici, Mediator Dei sulla liturgia, Humani generis per la condanna di alcuni orientamenti teologici e la costituzione apostolica Munificentissimus Deus per la proclamazione del dogma dell’assunzione di Maria durante l’anno santo del 1950. In due concistori (tenuti il 18 febbr. 1946 e il 12 genn. 1953) creò 56 cardinali, dando un primo notevole impulso all’internazionalizzazione del collegio cardinalizio. Sotto il suo pontificato furono avviati gli scavi sotto la Confessione di San Pietro per l’identificazione del sepolcro dell’apostolo.

Papa Pio XII

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1 M s. Ester | 2 G s. Ottone 3 V s. Tommaso apostolo 4 S s. Elisabetta di Portogallo 5 D s. Antonio M. Zaccaria 6 L s. Maria Goretti 7 M s. Claudio 8 M ss. Aquila e Priscilla ` 9 G s. Veronica Giuliani 10 V ss. Rufina e Seconda 11 S s. Benedetto da Norcia 12 D s. Fortunato 13 L s. Enrico 14 M s. Camillo 15 M s. Bonaventura 16 G B. V. Maria del Carmelo +

Sett. 28

Sett. 29

17 V s. Alessio 18 S s. Federico 19 D s. Arsenio 20 L s. Apollinare 21 M s. Lorenzo da Brindisi 22 M s. Maria Maddalena 23 G s. Brigida 24 V s. Cristina 25 S s. Giacomo il Maggiore 26 D ss. Anna e Gioacchino 27 L s. Pantaleone 28 M ss. Nazario e Celso 29 M s. Marta di Betania 30 G s. Pietro Crisologo 31 V s. Ignazio di Loyola

Fontana di Trevi

AGOSTO 1 S s. Alfonso 2 D s. Eusebio 3 L s. Pietro di Anagni 4 M s. Giovanni M. Vianney 5 M s. Emidio 6 G Trasfigurazione di N. S. 7 V s. Gaetano Thiene ` 8 S s. Domenico di Guzman 9 D s. Teresa Ben. della Croce 10 L s. Lorenzo 11 M s. Chiara 12 M s. Giovanna Francesca 13 G ss. Ponziano e Ippolito 14 V s. Massimiliano M. Kolbe + 15 S Assunzione B. V. Maria 16 D s. Rocco

Sett. 32

Sett. 30

Rocco fatìa e spizzolato bbéve. a

Uno lavora e l’altro se ne gode senza far niente.

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Sett. 33

Sett. 31

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17 L s. Giacinto 18 M s. Elena 19 M s. Giovanni Eudes 20 G s. Bernardo 21 V s. Pio X papa 22 S B. V. Maria Regina 1 s 23 D s. Rosa 24 L s. Bartolomeo 25 M s. Ludovico 26 M s. Alessandro 27 G s. Monica 28 V s. Agostino 29 S Martirio s. Giov. Battista | 30 D s. Fantino 31 L s. Raimondo Nonnato

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Sett. 35

1 M s. Egidio 2 M s. Elpidio 3 G s. Gregorio Magno 4 V s. Rosalia 5 S s. Lorenzo Giustiniani 6 D s. Zaccaria 7 L s. Grato 8 M Natività B. V. Maria 9 M s. Pietro Claver 10 G s. Pulcheria 11 V ss. Proto e Giacinto 12 S Ss. Nome di Maria 13 D s. Giovanni Crisostomo 14 L Esaltazione S. Croce 15 M B. V. Maria Addolorata 16 M ss. Cornelio e Cipriano

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Sett. 37

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17 G s. Roberto Bellarmino 18 V ss. Sofia e Irene 19 S s. Gennaro 20 D s. Eustachio Placido 21 L s. Matteo 22 M s. Maurizio 23 M s. Pio da Pietrelcina 24 G s. Pacifico 25 V ss. Aurelia e Neomisia 26 S ss. Cosma e Damiano 27 D s. Vincenzo de’ Paoli 28 L s. Venceslao 29 M ss. Arcangeli 30 M s. Girolamo dottore

Veduta di Roma

Sett. 39

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Er core de le donne è fatto a limoncello, u’ spicchio a questo e a quello. Il cuore della donna è come un limone: uno spicchio a questo e uno a quello.

Storia dei Papi Papa Leone XIII (in latino: Leo PP. XIII, nato Vincenzo Gioacchino Raffaele Luigi Pecci; Carpineto Romano, 2 marzo 1810 – Roma, 20 luglio 1903) è stato il 256º papa della Chiesa cattolica (dal 1878 alla morte). È ricordato nella storia dei papi dell’epoca moderna come pontefice che ritenne che, fra i compiti della Chiesa, rientrasse anche l’attività pastorale in campo socio-politico. Se con lui non si ebbe la promulgazione di ulteriori dogmi, dopo quello dell’infallibilità papale, solennemente proclamato dal Concilio Vaticano I, egli viene tuttavia ricordato quale papa delle encicliche: ne scrisse ben 86, con lo scopo di superare l’isolamento nel quale la Santa Sede si era ritrovata, dopo la perdita del potere temporale con l’unità d’Italia. La sua più famosa enciclica fu la Rerum Novarum con la quale si realizzò una svolta nella Chiesa cattolica, ormai pronta ad affrontare le sfide della modernità come guida spirituale internazionale. In questo senso correttamente gli fu attribuito il nome di “Papa dei lavoratori” e di “Papa sociale”, infatti, scrisse la prima enciclica esplicitamente sociale nella storia della Chiesa cattolica e formulò quindi i fondamenti della moderna dottrina sociale della Chiesa. Nelle sue opere a favore della chiesa venne aiutato dal fratello Giuseppe, elevato al grado di Cardinale dallo stesso Leone XIII nel 1879. Leone XIII è noto anche per essere stato il primo Papa, dopo mille anni di Storia, a non esercitare il potere temporale, perché impedito dalla recente occupazione italiana, destinata a perdurare per un sessantennio.

Papa Leone XIII

Sett. 36

Pantheon com’era

Roma com’era

2015

Cenni Storici Da quando si può far partire la storia della Fontana di Trevi? L’inizio della costruzione avvenne nel 19 a.C., anno in cui l’Impero Romano era retto dall’imperatore Augusto: fu proprio in quel periodo che il genero Agrippa fece arrivare l’acqua fino al Pantheon grazie alla strategica scelta di dar vita all’acquedotto Vergine (si tratta dell’Aqua Virgo). Le leggende partono proprio da questo momento, visto che il nome di questo stesso acquedotto sarebbe stato affibbiato in ricordo di una fanciulla che aveva indicato il punto esatto della sorgente d’acqua ai soldati che la cercavano disperatamente. Si spiegano in questa maniera i bassorilievi che sono scolpiti sul secondo livello della fontana, insieme alla raffigurazione di Agrippa, il quale è stato immortalato nel momento in cui fornisce la sua approvazione al progetto dell’acquedotto. Il 1453 è un altro anno fondamentale per la Fontana di Trevi, visto che papa Nicola V dispose la ricostruzione totale dell’opera, un lavoro imponente e importante che fu finanziato grazie soprattutto a una tassa sul vino. Ciò che possiamo vedere oggi altro non è che il lavoro commissionato da papa Clemente XII al già citato Nicola Salvi nel 1732: la fontana fu portata a compimento nel 1762 da Giuseppe Pannini e da allora rende ancora più romantiche le passeggiate nel centro di Roma. Le monetine che i turisti gettano in acqua vengono poi recuperate per essere donate alla Caritas, l’organismo che promuove appunto la carità. Lo scenario è talmente splendido da aver dato ispirazione a molti film, in primis “La dolce vita” di Federico Fellini, in cui l’attrice Anita Ekberg si tuffa nell’acqua della fontana in una delle scene più famose della storia del cinema.

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SETTEMBRE

Papa Giovanni XXIII

Fontana di Trevi com’era

GIUGNO 1 L s. Giustino 2 M Festa della Repubblica 3 M s. Carlo Lwanga 4 G s. Quirino 5 V s. Bonifacio 6 S s. Norberto 7 D Corpus Domini 8 L s. Medardo 9 M s. Efrem 10 M s. Faustina 11 G s. Barnaba 12 V Sacro Cuore di Gesù 13 S s. Antonio di Padova 14 D s. Eliseo 15 L s. Germana Cousin 16 M s. Aureliano

Storia dei Papi Giovanni XXIII è la figura principale del nuovo corso della Chiesa cattolica. Angelo Giuseppe Roncalli nacque il 25 novembre 1881 a Sotto il Monte, in provincia di Bergamo. E il quartogenito dei 13 figli di una modestissima famiglia di contadini mezzadri (“eravamo poveri ma contenti della nostra condizione…”). A 11 anni, Angelo entrò nel seminario di Bergamo dove frequentò il ginnasio e il liceo. Continuò gli studi a Roma presso il Seminario Romano dell’Appolinaire, esercitò il servizio militare e diventò sacerdote nel 1904. eletto segretario del Vescovo di Bergamo, mons. Radini-Tedeschi, ed iniziò ad insegnare in seminario discipline storiche e teologiche. Fu cappellano militare durante la prima guerra mondiale. E’ in questi anni che esprime il suo metodo di lavoro: “Mettersi a contatto con tutti, essere presente dovunque, esporre con chiarezza la dottrina, non lasciarsi sopraffare dalle difficoltà, non arrendersi alle iniziative avversarie, non accontentarsi di fare argine e tenere posizioni, ma precedere e guidare in spirito di apostolato”. Nel 1921 fu nominato presidente del Consiglio Centrale per l’Italia della Pontificie Opere Missionarie, incarico che accrebbe il suo amore per le missioni estere. Nel 1925 divenne Vescovo ed iniziò una fortunata carriera nella diplomazia vaticana. Dal ’25 al ’34 andò in Bulgaria in qualità di Visitatore e Delegato Apostolico. Dal ’34 al ’44 è ad Istanbul come Delegato Apostolico di Turchia e Grecia e dal ’44 al ’52 è a Parigi come Nunzio Apostolico. Nel 1953 Pio XII lo nomina Cardinale e Patriarca di Venezia. Nel suo discorso di nomina a Patriarca dice ai veneziani: “Vengo dall’umiltà e fui educato a una povertà contenta e benedetta... La Provvidenza mi trasse dal mio villaggio nativo e mi fece percorrere le vie del mondo… preoccupato più di quello che unisce che di quello che separa e suscita contrasti”. Decise che tutti i giorni per tre ore, dalle 10 alle 13, tutti i veneziani, soprattutto i più poveri, che avessero qualcosa da dirgli, potessero liberamente andarlo a trovare nel suo palazzo. Gli piaceva stare con la gente, tanto che comparve per le strade e i campielli e trovava spesso il tempo di visitare anche gli ammalati nei vari ospedali. La gente lo amava tantissimo perché vedeva in lui un fratello e un padre che accoglieva tutti a braccia aperte.

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Castel Sant’Angelo com’era

2015

MAGGIO

Cenni Storici Il Colosseo è il più grande anfiteatro costruito dai Romani ed il più importante teatro di Roma. Venne costruito nel 72 d.C. per iniziativa dell’imperatore Vespasiano e inaugurato dal figlio Tito nell’80 d.C.. Diverse modifiche e avvenimenti storici hanno un po’ alterato la forma originaria del Colosseo, che rimane comunque tuttora quasi intatta. Situato nell’area della Domus Aurea, residenza privata di Nerone, l’edificazione del Colosseo rappresentava l’inizio della restituzione degli spazi cittadini privatizzati proprio da Nerone. Con una capienza di 45.000 spettatori, il Colosseo, veniva di solito usato per gli spettacoli dei gladiatori: altri giochi comprendevano lotte tra animali (venationes) e uccisioni spettacolari di condannati (noxii). L’imperatore Tito, in occasione dell’inaugurazione del Colosseo, fece organizzare ben tre mesi di giochi, con un cospicuo sacrificio di gladiatori e animali. A causa dei molti incendi che si sono susseguiti nei secoli, il Colosseo ha subito numerosi danni. A questi seguirono le opere di restauro e i primi interventi si ebbero tra il 220 e il 320, ma proseguirono con il tempo e anche dopo la caduta dell’Impero. Nel VI secolo il Colosseo venne abbandonato ed adibito ad area di sepoltura e dal XIII sec. venne utilizzato per scopi abitativi: i blocchi di travertino, che ne ricoprivano la facciata esterna, vennero progressivamente e quasi totalmente asportati, per essere poi utilizzati in nuove costruzioni. Nel 1675, nel corso del Giubileo, il Colosseo divenne un luogo sacro in memoria dei martiri cristiani condannati al supplizio. Nel 1744 papa Benedetto XIV fece costruire sul luogo le 15 stazioni della Via Crucis, caricando ancor più di simboli religiosi quella che un tempo era l’area dei giochi e dello spettacolo romano. All’inizio dell’800 si ebbero i primi restauri volti alla sistemazione strutturale e contemporaneamente, iniziarono i lavori interni di scavo: nel 1938 vennero scavate e, riportate alla luce le strutture sotterranee dell’arena, in parte alterate dalle varie ricostruzioni.

Sett. 17

OTTOBRE 1 G s. Teresa di Gesù Bambino 2 V ss. Angeli Custodi 3 S s. Gerardo 4 D s. Francesco d’Assisi ` 5 L s. Placido 6 M s. Bruno 7 M B. V. Maria del Rosario 8 G s. Pelagia 9 V s. Dionigi 10 S s. Daniele 11 D s. Firmino 12 L s. Serafino + 13 M s. Benedetto 14 M s. Callisto 15 G s. Teresa d’Avila 16 V s. Edvige

Sett. 41

Sett. 42

NOVEMBRE

17 S s. Ignazio di Antiochia 18 D s. Luca 19 L s. Laura 20 M s. Irene del Portogallo 1 21 M s. Orsola 22 G s. Donato 23 V s. Giovanni da CapestranoH 24 S s. Antonio M. Claret 25 D ss. Crispino e Crispiniano 26 L s. Alfredo | 27 M s. Evaristo 28 M ss. Simone e Giuda Taddeo 29 G s. Ermelinda 30 V s. Germano 31 S s. Lucilla

Sett. 43

Sett. 44

Cenni Storici

Storia dei Papi

La storia della città di Roma è stata certo singolare: epoche fastose alternate ad altre di decadimento, ricchezza smisurata e decadenza morale, in una città comunque che è sempre stata capace di rifiorire e forse, proprio per questo, ebbe il nome di città eterna. Fu capitale, ma mai municipio nel senso di autonomia di governo cittadino, tipica di altri Comuni italiani; non ebbe una comunità sociale omogenea, per esempio una borghesia di artigiani e commercianti ma fu sempre governata dall’alto, prima da imperatori e poi da pontefici. Questi vollero soprattutto lasciare monumenti, o meglio, un monumento (la città stessa), che celebrasse e tramandasse ai posteri la loro memoria. La “renovatio urbis”, il rinnovamento cittadino e la cultura umanistica trovarono a Roma momenti esaltanti. Il Rinascimento fu promosso da un grande umanista, Leon Battista Alberti, che, per armonizzare l’opera degli architetti, scrisse un famoso trattato dove spiegava come qualsiasi intervento edilizio, a Roma, avrebbe dovuto essere allo stesso tempo restauro e riforma.

Papa Giovanni Paolo II è stato il 264º vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica, 6º sovrano dello Stato della Città del Vaticano, accanto agli altri titoli connessi al suo ufficio. Fu eletto papa il 16 ottobre 1978. In seguito alla causa di beatificazione, il 1º maggio 2011 è stato proclamato beato dal suo immediato successore Benedetto XVI e verrà festeggiato annualmente nel giorno del suo insediamento, il 22 ottobre; nella storia della Chiesa, non capitava da circa un millennio che un papa proclamasse beato il proprio immediato predecessore. Il 30 settembre 2013 vienne comunicato che sarà proclamato santo il 27 aprile 2014, insieme al predecessore Giovanni XXIII. Primo papa non italiano dopo 455 anni, cioè dai tempi di Adriano VI (1522 - 1523), è stato inoltre il primo pontefice polacco, e slavo in genere, della storia. Il suo pontificato è durato 26 anni, 5 mesi e 17 giorni ed è stato il terzo pontificato più lungo della storia (dopo quello di Pio IX e quello tradizionalmente attribuito a Pietro apostolo). Papa Wojtyła beatificò e canonizzò, anche se è difficile provarlo poiché i documenti relativi a molte delle prime canonizzazioni sono incompleti, mancanti o poco accurati, molte più persone di ogni altro pontefice, grazie anche all’abolizione, da parte sua, dell’ufficio di Promotor Fidei (Promotore delle Fede, noto anche come avvocato del Diavolo), rendendo così più scorrevole tale processo: le persone da lui beatificate furono 1338 e quelle canonizzate 482, mentre i predecessori nell’arco dei quattro secoli precedenti avevano proclamato soltanto 300 santi. Fu detto “l’atleta di Dio” per le sue varie passioni sportive: praticò sci, nuoto, canottaggio, calcio e fu amante della montagna, continuò a praticare sport finché la salute glielo permise.

1 D Tutti i Santi 2 L Commemorazione Defunti ` 3 M s. Silvia 4 M s. Carlo Borromeo 5 G s. Guido M. Conforti 6 V s. Emiliano 7 S s. Ernesto 8 D s. Goffredo 9 L s. Oreste 10 M s. Leone 11 M s. Martino di Tours + 12 G s. Giosafat Kuncewycz 13 V s. Diego 14 S s. Giocondo 15 D Avvento Ambrosiano 16 L s. Margherita di Scozia

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Papa Giovanni Paolo II

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17 M s. Elisabetta d’Ungheria 18 M s. Oddone 1 19 G s. Fausto 20 V s. Ottavio 21 S Presentazione B. V. Maria g 22 D Cristo Re 23 L s. Clemente 24 M s. Flora 25 M s. Caterina d’Alessandria | 26 G s. Leonardo 27 V s. Virgilio 28 S s. Giacomo della Marca 29 D I. d’Avvento 30 L s. Andrea Sett. 48

Sett. 49

2015 Pantheon

Femmene e ‘nzalate onno esse maniate. Donne e insalate vogliono essere palpeggiate.

DICEMBRE 1 M s. Eligio 2 M s. Bibiana 3 G s. Francesco Saverio 4 V s. Barbara 5 S s. Dalmazio 6 D II. d’Avvento 7 L s. Ambrogio 8 M Immacolata Concezione 9 M s. Siro 10 G B. V. Maria di Loreto 11 V s. Damaso 12 S s. Valerico 13 D III. d’Avvento 14 L s. Giovanni della Croce 15 M s. Virginia C. Bracelli 16 M s. Adelaide

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17 G s. Olimpia 18 V s. Graziano 19 S s. Berardo 20 D IV. d’Avvento 21 L s. Pietro Canisio 22 M s. Francesca Cabrini 23 M s. Giovanni da Kety 24 G s. Giacobbe 25 V Natale del Signore 26 S s. Stefano protomartire 27 D s. Giovanni evangelista 28 L ss. Innocenti Martiri 29 M s. Tommaso Becket 30 M s. Eugenio 31 G s. Silvestro

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sett. 52

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Sett. 53

Cenni Storici

Storia dei Papi

La costruzione del Pantheon iniziò nel 27 a.C. per volontà del console Marco Agrippa, durante la prima monumentalizzazione dell’area del Campo Marzio. La parola Pantheon deriva dal greco pan, “tutti”, e theon, “dèi”, e nasce come tempio dedicato a tutti gli dei: l’ottimo stato in cui si è conservato tuttora è dovuto anche alla donazione dell’imperatore bizantino Foca a papa Bonifacio IV, risalente al 608. Distrutto durante un incendio nell’80, restaurato sotto Domiziano e di nuovo in macerie in epoca traianea, il Pantheon venne accuratamente ripreso e ricostruito sotto l’imperatore Adriano. Dai bolli laterizi, i marchi di fabbrica incisi sui mattoni, si può far risalire la costruzione e l’inaugurazione al periodo 123-125. Durante l’epoca rinascimentale, il Pantheon è stato utilizzato anche come tomba. Al suo interno sono sepolti i pittori Raffaello Sanzio e Annibale Carracci, nonchè i vari re d’Italia, fra i quali Vittorio Emanuele II, la regina Margherita e il figlio Umberto I, le cui tombe sono curate e mantenute dalla associazione volontaria della Guardia d’onore alle reali tombe del Pantheon. Il Papa trasformò il Pantheon in chiesa cristiana (col nome di Sancta Maria ad Martyres) e, sottraendolo alle distruzioni del primo Medioevo, diede nuova vita al Pantheon trasformandolo da tempio pagano a luogo dedicato al culto cristiano.

Il primo Papa giunto dalle Americhe è il gesuita argentino Jorge Mario Bergoglio, 76 anni, arcivescovo di Buenos Aires dal 1998. È una figura di spicco dell’intero continente e un pastore semplice e molto amato nella sua diocesi, che ha girato in lungo e in largo, anche in metropolitana e con gli autobus. Nella capitale argentina nacque il 17 dicembre 1936, figlio di emigranti piemontesi: suo padre Mario era ragioniere, impiegato nelle ferrovie, mentre sua madre, Regina Sivori, si occupava della casa e dell’educazione dei cinque figli. Fu il cardinale Quarracino a volerlo come suo stretto collaboratore a Buenos Aires. Così il 20 maggio 1992 Giovanni Paolo II lo nominò vescovo titolare di Auca e ausiliare di Buenos Aires. Il 27 giugno ricevette nella cattedrale l’ordinazione episcopale proprio dal cardinale. Come motto scelse Miserando atque eligendo e nello stemma inserì il cristogramma ihs, simbolo della Compagnia di Gesù. fu subito nominato vicario episcopale della zona Flores e il 21 dicembre 1993 divenne vicario generale. Nessuna sorpresa dunque quando, il 3 giugno 1997, fu promosso arcivescovo coadiutore di Buenos Aires. Passati neppure nove mesi, alla morte del cardinale Quarracino gli successe, il 28 febbraio 1998, come arcivescovo, primate di Argentina, ordinario per i fedeli di rito orientale residenti nel Paese, gran cancelliere dell’Università Cattolica. Come arcivescovo di Buenos Aires “tre milioni di abitanti” pensò a un progetto missionario incentrato sulla comunione e sull’evangelizzazione. Quattro gli obiettivi principali: comunità aperte e fraterne; protagonismo di un laicato consapevole; evangelizzazione rivolta a ogni abitante della città; assistenza ai poveri e ai malati. Invitò preti e laici a lavorare insieme. Nel settembre 2009 lanciò a livello nazionale la campagna di solidarietà per il bicentenario dell’indipendenza del Paese: duecento opere di carità da realizzare entro il 2016. E, in chiave continentale, nutre forti speranze sull’onda del messaggio della Conferenza di Aparecida, nel 2007, fino a definirlo «l’Evangelii nuntiandi dell’America Latina». Venne eletto Sommo Pontefice il 13 marzo 2013.

Papa Francesco

PRINTED IN ITALY

CALENDARS


Illustrato 6 Fogli

FRONTE Una terra unica, non solo per il suo mare, i suoi borghi, la sua realtà rurale e moderna, i castelli e le cattedrali, ma soprattutto per la sua autenticità e la sua enogastronomia

RETRO

2015

GENNAIO 1 G Maria Madre di Dio 2 V ss. Basilio e Gregorio 3 S s. Genoveffa 4 D s. Elisabetta Anna Seton 5 L s. Amelia 6 M Epifania di N. S. 7 M s. Raimondo 8 G s. Massimo di Pavia 9 V s. Giuliano 10 S s. Aldo 11 D Battesimo di Gesù 12 L s. Cesira 13 M s. Ilario 14 M s. Felice 15 G s. Mauro 16 V s. Marcello

Sett. 1

17 S s. Antonio abate 18 D s. Margherita d’Ungheria 19 L ss. Mario e Marta 20 M ss. Sebastiano e Fabiano A + 21 M s. Agnese 22 G s. Gaudenzio 23 V s. Emerenziana 24 S s. Francesco di Sales 25 D Conversione di s. Paolo 26 L ss. Tito e Timoteo 1 27 M s. Angela Merici 28 M s. Tommaso d’Aquino 29 G s. Costanzo 30 V s. Martina 31 S s. Giovanni Bosco

Trani

Sett. 4

Sett. 2

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U segraite de la pegnate, u sape la checchiare Solo il cucchiaio conosce i segreti della pentola

Sett. 5

sett. 3

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Trani

FEBBRAIO 1 D s. Verdiana 2 L Presentazione di N. S. 3 M s. Biagio 4 M s. Gilberto 5 G s. Agata 6 V s. Paolo Miki 7 S s. Teodoro 8 D s. Girolamo Emiliani 9 L s. Apollonia 10 M s. Scolastica 11 M B. V. Maria di Lourdes 12 G s. Eulalia 13 V ss. Fosca e Maura 14 S s. Valentino 15 D ss. Faustino e Giovita 16 L s. Giuliana

Sett. 6

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Sett. 7

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17 M s. Flaviano 18 M Le Sacre Ceneri 19 G s. Mansueto 20 V s. Eleuterio 21 S s. Pier Damiani 22 D I. di Quaresima 23 L s. Policarpo 24 M s. Etelberto 25 M s. Gerlando 26 G s. Faustiniano 27 V s. Gabriele 28 S s. Romano

S +

Sett. 9

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Cenni Storici

Cosa vedere

Situata geograficamente in una posizione strategica è stata da sempre centro culturale ed economico della Puglia: in rappresentanza di tale prestigio, Trani viene chiamata “LA PERLA DELLA PUGLIA”. Riferimento per gli abitanti delle località vicine, non solo perché centro balneare turistico e ovviamente di vita mondana, ma anche per alcune caratteristiche che la rendono importante per la cultura, l’arte e la storia. La leggenda narra che Trani è stata fondata da Tirreno mitico figlio dell’eroe omerico Diomede. Trani è in provincia di Bari, capoluogo della Puglia, dalla quale dista 42 Km. Estesa in una’area di 102 Km2 con una popolazione di circa 60.000 abitanti, sorge a 7m sul livello del mare sul litorale Adriatico in corrispondenza di una piccola insenatura che costituisce un porto ben riparato. La principale attività economica della città è l’estrazione della “ Pietra di Trani “, oltre alla coltivazione vinicola per la produzione di vini D.O.C. tra cui il famoso Moscato, la produzione nel settore agroalimentare e l’Olio Extravergine d’Oliva. Un soddisfacente sistema viario: Autostrada S.S.16 e 16 Bis e ferroviario la rendono facilmente raggiungibile. La città si presenta distinta in tre parti: la zona moderna ,il borgo 800esco e il centro storico.

Il centro antico di Trani, su cui sono state scritte molteplici monografie Storico-Culturali, sin dai tempi antichi ha richiamato numerose presenze. La cattedrale: Gioiello d’arte romanica pugliese, resa ancora più affascinante dalla sua collocazione in prossimità del porto, fa sì che si possa ammirare da qualsiasi parte del litorale. La Chiesa superiore ad impianto basilicale, poggia su 2 cripte, la prima retta per custodire le reliquie di S. Nicola Il Pellegrino e l’altra dedicata a S. Maria della Scola, al di sotto di quest’ultimo l’apogeo di S. Lucio il primo patrono della città. Castello Svevo: Fondato da Federico II nel XIII sec. è unico rispetto agli altri castelli dell’imperatore per la sua posizione inusuale poiché affacciato direttamente sul mare. Dopo essere stato per decenni adibito a carcere, oggi restaurato e riaperto al pubblico diventa museo e spesso luogo di convegni e manifestazioni Artistico – Culturali.

Cosa Mangiare Purè di fave e cicorielle

Ingredienti: 1 kg di fave secche 3 kg di cime di cicorielle 1 cipolla 1 gambo di sedano 2 pomodori senza pelle e semi 1 spicchio d’aglio prezzemolo, olio, sale, pepe

PA178 PUGLIA 6 FOGLI • •

bimensile 6 fogli carta patinata

dim. calendario: cm 32x50 ca

CALENDARS

dim. testata: cm 32x9 ca

Preparazione: Lasciate a bagno le fave in acqua per 12 ore, sgocciolatele, sbucciatele e poi lessatele in abbondante acqua per circa 3 ore a fuoco lento. Quindi passate le fave al setaccio e tenete da parte il purè che ne avete ricavato. Lessate le cicorielle in acqua salata, sgocciolatele, tritatele grossolanamente. In una padella scaldate due cucchiai d’olio, unite lo spicchio d’aglio, fatelo dorare poi eliminatelo, mettete le cicorielle e lasciatele insaporire. Scaldate il purè di fave, regolate il sale, aggiungete la verdura, irrorate il tutto con un giro d’olio versato a filo e servite con pepe macinato al momento.

imballo: 100

62


Illustrato 6 Fogli

Trani

Peschici

Cenni Storici

Cosa vedere

Cenni Storici

Cosa vedere

Situata geograficamente in una posizione strategica è stata da sempre centro culturale ed economico della Puglia: in rappresentanza di tale prestigio, Trani viene chiamata “LA PERLA DELLA PUGLIA”. Riferimento per gli abitanti delle località vicine, non solo perché centro balneare turistico e ovviamente di vita mondana, ma anche per alcune caratteristiche che la rendono importante per la cultura, l’arte e la storia. La leggenda narra che Trani è stata fondata da Tirreno mitico figlio dell’eroe omerico Diomede. Trani è in provincia di Bari, capoluogo della Puglia, dalla quale dista 42 Km. Estesa in una’area di 102 Km2 con una popolazione di circa 60.000 abitanti, sorge a 7m sul livello del mare sul litorale Adriatico in corrispondenza di una piccola insenatura che costituisce un porto ben riparato. La principale attività economica della città è l’estrazione della “ Pietra di Trani “, oltre alla coltivazione vinicola per la produzione di vini D.O.C. tra cui il famoso Moscato, la produzione nel settore agroalimentare e l’Olio Extravergine d’Oliva. Un soddisfacente sistema viario: Autostrada S.S.16 e 16 Bis e ferroviario la rendono facilmente raggiungibile. La città si presenta distinta in tre parti: la zona moderna ,il borgo 800esco e il centro storico.

Il centro antico di Trani, su cui sono state scritte molteplici monografie Storico-Culturali, sin dai tempi antichi ha richiamato numerose presenze. La cattedrale: Gioiello d’arte romanica pugliese, resa ancora più affascinante dalla sua collocazione in prossimità del porto, fa sì che si possa ammirare da qualsiasi parte del litorale. La Chiesa superiore ad impianto basilicale, poggia su 2 cripte, la prima retta per custodire le reliquie di S. Nicola Il Pellegrino e l’altra dedicata a S. Maria della Scola, al di sotto di quest’ultimo l’apogeo di S. Lucio il primo patrono della città. Castello Svevo: Fondato da Federico II nel XIII sec. è unico rispetto agli altri castelli dell’imperatore per la sua posizione inusuale poiché affacciato direttamente sul mare. Dopo essere stato per decenni adibito a carcere, oggi restaurato e riaperto al pubblico diventa museo e spesso luogo di convegni e manifestazioni Artistico – Culturali.

Peschici, secondo lo storico Sarnelli, sarebbe stata fondata nel 970 d.c., e si suppone fondata dagli Schiavoni, mandati sul Gargano dall’imperatore Ottone I, con al comando il Capitano Sueripolo, per scacciare i Saraceni. Il nome Peschici e` molto probabilmente di origine slava, tale ipotesi è avvalorata dal fatto che, il termine “Peschici” sia il composto delle parole “pesek” e “cist”, che significano: sabbia pulita, un evidente riferimento alla fine sabbia dorata, che circonda la bella Peschici. Gli Slavi, per la loro vittoria sui Saraceni, furono premiati dall’Imperatore, il quale permise loro di abitare nel campo di S. Vito in Gargano, suddividendoli in due Colonie, Vico e Peschici.

Caratteristico centro turistico della costa settentrionale del Gargano, Peschici sorge su un promontorio roccioso con alte pareti a strapiombo verso il mare e con un declivio più dolce verso ovest da dove domina la costa da Rodi Garganico a Vieste e, verso l’orizzonte, si scorgono le Isole Tremiti e di Pelagosa. Peschici, con le sue case bianche di evidente stile mediterraneo scavate in parte nella roccia, ha un aspetto inconfondibile. La parte vecchia dell’abitato, dalle basse case coperte da grigie cupole d’aspetto orientale, è ancora parzialmente cinta da vecchie mura. Sull’estremità della rupe si erge un piccolo Castello d’origine medioevale e la piccola Parrocchiale, che conserva una Madonna col Bambino, S. Domenica e S. Pietro martire di scuola di Pacecco de Rosa.

Cosa Mangiare

Cosa Mangiare

Zite alla Sangiovanniello

Purè di fave e cicorielle

2015

GENNAIO 1 G Maria Madre di Dio 2 V ss. Basilio e Gregorio 3 S s. Genoveffa 4 D s. Elisabetta Anna Seton 5 L s. Amelia 6 M Epifania di N. S. 7 M s. Raimondo 8 G s. Massimo di Pavia 9 V s. Giuliano 10 S s. Aldo 11 D Battesimo di Gesù 12 L s. Cesira 13 M s. Ilario 14 M s. Felice 15 G s. Mauro 16 V s. Marcello

Sett. 1

17 S s. Antonio abate 18 D s. Margherita d’Ungheria 19 L ss. Mario e Marta 20 M ss. Sebastiano e Fabiano A + 21 M s. Agnese 22 G s. Gaudenzio 23 V s. Emerenziana 24 S s. Francesco di Sales 25 D Conversione di s. Paolo 26 L ss. Tito e Timoteo 1 27 M s. Angela Merici 28 M s. Tommaso d’Aquino 29 G s. Costanzo 30 V s. Martina 31 S s. Giovanni Bosco

Trani

Sett. 4

Sett. 2

|

U segraite de la pegnate, u sape la checchiare Solo il cucchiaio conosce i segreti della pentola

Sett. 5

sett. 3

`

Ingredienti:

FEBBRAIO 1 D s. Verdiana 2 L Presentazione di N. S. 3 M s. Biagio 4 M s. Gilberto 5 G s. Agata 6 V s. Paolo Miki 7 S s. Teodoro 8 D s. Girolamo Emiliani 9 L s. Apollonia 10 M s. Scolastica 11 M B. V. Maria di Lourdes 12 G s. Eulalia 13 V ss. Fosca e Maura 14 S s. Valentino 15 D ss. Faustino e Giovita 16 L s. Giuliana

Sett. 6

|

Sett. 7

`

17 M s. Flaviano 18 M Le Sacre Ceneri 19 G s. Mansueto 20 V s. Eleuterio 21 S s. Pier Damiani 22 D I. di Quaresima 23 L s. Policarpo 24 M s. Etelberto 25 M s. Gerlando 26 G s. Faustiniano 27 V s. Gabriele 28 S s. Romano

S +

1 D II. di Quaresima 2 L s. Agnese 3 M s. Cunegonda 4 M s. Casimiro 5 G s. Adriano 6 V s. Coletta 7 S ss. Perpetua e Felicita 8 D III. di Quaresima 9 L s. Francesca Romana 10 M s. Macario 11 M s. Costantino 12 G s. Massimiliano 13 V s. Rodrigo 14 S s. Matilde 15 D IV. di Quaresima 16 L s. Eriberto

Preparazione:

Sett. 9

Lasciate a bagno le fave in acqua per 12 ore, sgocciolatele, sbucciatele e poi lessatele in abbondante acqua per circa 3 ore a fuoco lento. Quindi passate le fave al setaccio e tenete da parte il purè che ne avete ricavato. Lessate le cicorielle in acqua salata, sgocciolatele, tritatele grossolanamente. In una padella scaldate due cucchiai d’olio, unite lo spicchio d’aglio, fatelo dorare poi eliminatelo, mettete le cicorielle e lasciatele insaporire. Scaldate il purè di fave, regolate il sale, aggiungete la verdura, irrorate il tutto con un giro d’olio versato a filo e servite con pepe macinato al momento.

1

2015

MARZO

1 kg di fave secche 3 kg di cime di cicorielle 1 cipolla 1 gambo di sedano 2 pomodori senza pelle e semi 1 spicchio d’aglio prezzemolo, olio, sale, pepe

sett. 8

Sett. 10

|

17 M s. Patrizio 18 M s. Cirillo di Gerusalemme 19 G s. Giuseppe D 20 V s. Alessandra + 21 S s. Serapione 22 D V. di Quaresima 23 L s. Turibio 24 M s. Caterina di Svezia 25 M Annunciazione di N. S. 26 G s. Emanuele 1 27 V s. Ruperto 28 S s. Sisto 29 D Le Palme 30 L s. Secondo 31 M s. Beniamino Sett. 13

Sett. 11

`

Peschici

Gese Criste ‘i face e ‘a Madonne l’accocchje Gesù Cristo li fa e la Madonna li accoppia

sett. 12

L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

1 M s. Ugo 2 G s. Francesco da Paola 3 V s. Riccardo 4 S s. Benedetto il Moro | 5 D Pasqua di Resurrezione 6 L Lunedì dell’Angelo 7 M s. Giov. Battista de La Salle 8 M s. Dionigi di Corinto 9 G s. Demetrio 10 V s. Ezechiele 11 S s. Stanislao ` 12 D in Albis 13 L s. Martino I papa 14 M s. Valeriano 15 M s. Annibale 16 G s. Bernadette Soubirous

Sett. 15

Sett. 16

Sett. 14

Ingredienti:

APRILE 17 V s. Roberto 18 S s. Galdino 19 D s. Emma 20 L s. Sara 21 M s. Anselmo 22 M s. Leonida 23 G s. Giorgio 24 V s. Fedele 25 S Festa della Liberazione 26 D s. Marcellino 27 L s. Zita 28 M s. Valeria 29 M s. Caterina da Siena 30 G s. Pio V papa

320 g di zite 400 g di pomodori pelati olio 2 acciughe fresche 1 spicchio d’aglio 1 peperoncino rosso piccante capperi, prezzemolo, sale

+

sett. 17

Preparazione:

F

In un tegame scaldate due cucchiai d’olio e insaporitevi lo spicchio d’aglio. Unite le acciughe diliscate e fatele sciogliere mescolando. Aggiungete i pomodori spezzettati e il peperoncino. Fate cuocere la salsa per circa venti minuti. All’ultimo momento unite i capperi e un ciuffo di prezzemolo tritato. Lessate la pasta in acqua salata a bollore, scolatela e conditela con la salsa.

1 Sett. 18

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Gallipoli

Cenni Storici

Ostuni

Cosa vedere

Il primitivo abitato di Gallipoli, denominato Anxa, secondo la tradizione di Plinio il Vecchio, è un centro costiero di origine pre-greca ed un punto di approdo durante le migrazioni acheo-micenee. Secondo le cronache di Shilitzes e degli storici del tempo, Gallipoli è devastata dai Saraceni e ricostruita dall’Imperatore Leone di Bisanzio nell’VIII secolo d.c. Sede vescovile documentata dal 551, appartiene all’impero bizantino fino al 1071 anno in cui tutto il Salento è assoggettato al dominio normanno. Durante il periodo Bizantino è roccaforte di frontiera e centro commerciale. È assediata dalle truppe di Carlo I d’Angiò dal 1268 al maggio 1269. Con gli aragonesi riconquista una capacità commerciale e diviene un porto importante per gli scambi tra Oriente e Venezia. Sotto gli aragonesi continuano i lavori di fortificazione delle mura civiche e del Castello che Francesco di Giorgio Martini progetta ad iniziare dal 1492. Nel XVI secolo è una delle basi logistiche della spedizione navale che culmina nella Battaglia di Lepanto. Nel corso del XVI secolo acquisisce la conformazione di una città isola fortificata ed inespugnabile, con ingresso dall’antica Porta Terra e da un ponte levatoio.

A Gallipoli sono presenti due porti. Il Porto Peschereccio, o Antico, è il porto di Gallipoli più antico. Situato nei pressi della Fontana Greca, si estende per circa 50 metri ed è usato per ormeggiare le Paranze dei pescatori. Il Porto Mercantile ha un’estensione di 80.000 metri quadrati, e si sviluppa lungo una parte della città vecchia.

Da non perdere Il castello Angioino di Gallipoli che venne costruito al XIII secolo, durante il dominio Angioino, e fu successivamente ristrutturato, fino al XVII secolo. Inoltre vi segnaliamo la Chiesa di San Domenico al Rosario. La chiesa, che prende il nome dal bastione che si trova di fronte, è stata ricostruita dai Domenicani nel 1696. La facciata è in carparo; la pianta è ottagonale, coperta da una maestosa volta in pietra. Al suo interno, la chiesa presenta dieci altari e dei dipinti risalenti al XVII secolo, opera di Giovanni Domenico Catalano.

Linguine ai ricci di mare

1 V Festa del Lavoro 2 S s. Atanasio 3 D ss. Filippo e Giacomo 4 L s. Ciriaco 5 M s. Irene da Lecce 6 M s. Domenico Savio 7 G s. Flavia Domitilla 8 V s. Vittore il Moro 9 S s. Pacomio 10 D s. Alfio 11 L s. Ignazio da Laconi 12 M ss. Nereo e Achilleo 13 M B. V. Maria di Fatima 14 G s. Mattia 15 V s. Isidoro 16 S s. Ubaldo

2015

17 D Ascensione di N. S. + 18 L s. Venanzio 19 M s. Pietro di Morrone 20 M s. Bernardino G 21 G s. Vittorio 22 V s. Rita da Cascia 23 S s. Desiderio 24 D Pentecoste 1 25 L s. Beda 26 M s. Filippo Neri 27 M s. Agostino di Canterbury 28 G s. Emilio 29 V s. Massimo di Verona 30 S s. Giovanna d’Arco 31 D SS. Trinità

Gallipoli

sett. 21

Sett. 19

|

Utai, utai, utai, megghiu te la casa mia nu truai. Girai, girai, girai, meglio della casa mia non trovai.

Sett. 22

Sett. 20

`

1 L s. Giustino 2 M Festa della Repubblica 3 M s. Carlo Lwanga 4 G s. Quirino 5 V s. Bonifacio 6 S s. Norberto 7 D Corpus Domini 8 L s. Medardo 9 M s. Efrem 10 M s. Faustina 11 G s. Barnaba 12 V Sacro Cuore di Gesù 13 S s. Antonio di Padova 14 D s. Eliseo 15 L s. Germana Cousin 16 M s. Aureliano

Sett. 23

|

Sett. 24

`

1 M s. Ester | 2 G s. Ottone 3 V s. Tommaso apostolo 4 S s. Elisabetta di Portogallo 5 D s. Antonio M. Zaccaria 6 L s. Maria Goretti 7 M s. Claudio 8 M ss. Aquila e Priscilla ` 9 G s. Veronica Giuliani 10 V ss. Rufina e Seconda 11 S s. Benedetto da Norcia 12 D s. Fortunato 13 L s. Enrico 14 M s. Camillo 15 M s. Bonaventura 16 G B. V. Maria del Carmelo +

Preparazione:

Sett. 26

Sett. 28

In una padella scaldate l’olio, insaporitevi lo spicchio d’aglio, eliminatelo quando diventa dorato, aggiungete i pomodori spellati, privati dei semi e spezzettati (oppure tritati grossolanamente), salate, pepate, aggiungete un mestolo d’acqua e lasciate cuocere per 15 minuti. Preparate i ricci: aprite con delicatezza i molluschi (meglio se vivi) dividendoli a metà, con un cucchiaino estraetene la polpa colorata e le uova, raccoglietele in una ciotola e tenete da parte. Lessate le linguine al dente in acqua salata a bollore, sgocciolatele, passatele nella padella della salsa, aggiungete la polpa e le uova dei ricci e fate saltare la pasta per pochi secondi aggiungendo, se necessario, uno spruzzo dell’acqua di cottura. Trasferite le linguine sul piatto da portata e servite subito.

Sett. 27

2015

LUGLIO

500 g di linguine 30 ricci di mare 500 g di pomodori maturi ma sodi 1 spicchio d’aglio 1/2 dl di olio sale pepe

17 M s. Ranieri 18 G s. Gregorio Barbarigo 19 V s. Romualdo 20 S s. Ettore H 21 D s. Luigi Gonzaga 22 L s. Paolino 23 M s. Lanfranco Beccari 24 M Natività s. Giov. Battista 1 s. Guglielmo 25 G 26 V s. Vigilio 27 S s. Cirillo d’Alessandria 28 D s. Ireneo 29 L ss. Pietro e Paolo 30 M ss. Protomartiri Romani

La Cattedrale è il simbolo più conosciuto di Ostuni. Costruita tra il 1435 e il 1495, in stile tardo Gotico, ha una facciata tripartitica divisa da due lesene. Sul portale centrale si trova un magnifico rosone con 24 raggi finemente lavorati. L’interno dellla chiesa è del XVIII secolo, con cappelle laterali di stile barocco.

Nella piazza, ai due lati della Cattedrale, si trovano il palazzo Vescovile e il palazzo del Seminario uniti da elegante loggia ad arco (1759) sul cui fastigio è poggiato un putto alato (originariamente erano due). Nel palazzo Vescovile giacciono i resti del castello costruito nel 1148 e demolito nel 1559. Il santuario di S. Biagio costituisce uno degli esempi più interessanti di insediamento monastico lungo tutta l’area delle Murge Meridionali e testimonia dell’influenza dell’oriente bizantino sulla Puglia lungo i secoli che vanno dal IX al XI. Si trova a pochi chilometri da Ostuni, lungo la strada detta dei Colli. Le origini della chiesa e del complesso abitativo adiacente, risalgono al XII secolo.

Ciceri e tria

Ingredienti:

GIUGNO

Cosa vedere

Cosa Mangiare

Cosa Mangiare

MAGGIO

Cenni Storici Il toponimo deriverebbe dal greco “Astu-neon”, città nuova. Il suo territorio fu certamente occupato sin dalla preistoria, come dimostrano i monumenti di carattere dolmenico e il ritrovamento di Delia, lo scheletro di una donna di circa 20 anni, in procinto di partorire, risalente a circa 25.000 anni fa e seppellita nella grotta di Santa Maria di Agnano. Intorno al 1000 viene poi occupato da Japigi e Messapi e successivamente da Ostrogoti, Longobardi, Saraceni, Mori, Svevi e Normanni fino a raggiungere un periodo di discreto splendore sotto gli Aragonesi. II congresso di Vienna segna il ritorno dei Borboni, ma anche la fioritura di sezioni della Carboneria e poi della Giovane Italia. A pochi giorni dalla partenza di Garibaldi da Messina, Ostuni - prima città della Puglia - abbatte gli stemmi borbonici e fa sventolare il tricolore. Oggi la città si è trasformata in una rinomata meta turistica, riuscendo a valorizzare i suoi beni culturali, storici e architettonici.

Sett. 29

sett. 25

+

17 V s. Alessio 18 S s. Federico 19 D s. Arsenio 20 L s. Apollinare 21 M s. Lorenzo da Brindisi 22 M s. Maria Maddalena 23 G s. Brigida 24 V s. Cristina 25 S s. Giacomo il Maggiore 26 D ss. Anna e Gioacchino 27 L s. Pantaleone 28 M ss. Nazario e Celso 29 M s. Marta di Betania 30 G s. Pietro Crisologo 31 V s. Ignazio di Loyola

Ostuni

1 S s. Alfonso 2 D s. Eusebio 3 L s. Pietro di Anagni 4 M s. Giovanni M. Vianney 5 M s. Emidio 6 G Trasfigurazione di N. S. 7 V s. Gaetano Thiene ` 8 S s. Domenico di Guzman 9 D s. Teresa Ben. della Croce 10 L s. Lorenzo 11 M s. Chiara 12 M s. Giovanna Francesca 13 G ss. Ponziano e Ippolito 14 V s. Massimiliano M. Kolbe + 15 S Assunzione B. V. Maria 16 D s. Rocco

Sett. 32

sett. 30

La vintura e la svintura no sempri dura. a

Fortuna o sventura non durano per sempre.

1

Sett. 33

Sett. 31

|

Ingredienti:

AGOSTO

500 g di ceci - 500 g di polpa di pomodori 2 cipolle - 1 spicchio d’aglio 1 gambo di sedano - 1 carota peperoncino - olio - sale - pepe 150 g di semola di grano 150 g di farina 00 acqua tiepida - olio parmigiano

17 L s. Giacinto 18 M s. Elena 19 M s. Giovanni Eudes 20 G s. Bernardo 21 V s. Pio X papa 22 S B. V. Maria Regina 1 s 23 D s. Rosa 24 L s. Bartolomeo 25 M s. Ludovico 26 M s. Alessandro 27 G s. Monica 28 V s. Agostino 29 S Martirio s. Giov. Battista | 30 D s. Fantino 31 L s. Raimondo Nonnato

sett. 34

Preparazione: Lasciate i ceci a bagno in acqua tiepida per 12 ore. Sgocciolateli, metteteli in una casseruola, ricopriteli d’acqua fredda, portate a bollore e ritirate. Trasferite i ceci sgocciolati in un tegame di terracotta, aggiungete una cipolla intera, la carota, aglio e sedano, copriteli d’acqua, cuocete 2 ore. Intanto preparate le “tria”: mescolate gli ingredienti unendo l’acqua necessaria per ottenere un impasto sodo. Stendete la pasta a disco e ricavatene alcune strisce larghe 1/2 cm e lunghe 6 cm. Friggete 1/3 della pasta in olio caldo e tenete da parte. Lessate le restanti “tria” nell’acqua di cottura dei ceci e sgocciolatele. Fate la salsa: in una casseruola fate stufare l’altra cipolla tritata con un po’ d’acqua e un pizzico di sale, evaporato il liquido aggiungete due cucchiai d’olio e il peperoncino, fate dorare. Unite la polpa dei pomodori e cuocete 10 minuti. Versate nel recipiente i ceci sgocciolati (tenete da parte l’acqua) e fate insaporire alcuni minuti. Passatene al setaccio metà e versate la purea ottenuta nella casseruola, salate e pepate, aggiungete le “tria” lessate, portate a cottura bagnando con il brodo di ceci necessario. Trasferite “ciceri e tria” in un grande piatto concavo, conditele con un giro d’olio versato a filo e servitele con, a parte, le “tria” fritte e formaggio grattugiato.

Sett. 35

Sett. 36

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Polignano a mare

Alberobello

Cenni Storici

Cosa vedere

Cenni Storici

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Il comune di Alberobello è conosciuto a livello internazionale come il paese dei Trulli, costruzioni tipiche al XVI sec. riconosciuti come Siti Unesco, Patrimonio Mondiale dell’Umanità dal 1996. La storia di questa cittadina è legata proprio alla costruzione di queste particolari abitazioni, nel XVI sec., quando contadini del feudo degli Acquaviva, conti di Conversano, si stabilirono in questa zona, per coltivare le terre. La costruzione di queste abitazioni doveva essere a secco, in modo da essere facilmente demolite in caso di controlli regi. Infatti la nascita di un nucleo abitativo comportava il pagamento di un tributo al quale i conti volevano sottrarsi. Solo nel 1797, con un decreto del re Ferdinando IV di Borbone, che ascoltò le lamentele dei contadini, il villaggio divenne libero dal feudo e i trulli rimasero dimore fisse, costruite con una tecnica molto particolare. Realizzate a secco e privi di fondamenta, i trulli sono costruiti con pietre mal lavorate appoggiate direttamente sul terreno e incastrate l’una con l’altra, in direzione verticale, chiuse da una copertura conica di pietre piccole scure dette “chiancarelle”. Sulla punta del cono vi sono comignoli dalle diverse forme, con significati sacri o profani.

La zona tra Rione Monti e Aia Piccola, insieme alla Casa dell’Amore e Al Trullo Sovrano, costituiscono il perimetro dei Trulli di Alberobello, meta di un notevole flusso di turisti provenienti da tutto il mondo, per poter ammirare un luogo ricco di tradizione e fascino. Merita una visita anche il Museo del Territorio, un agglomerato di più trulli, che oggi si presenta come un contenitore culturale, con itinerari guidati e mostre temporanee. Da non perdere la chiesa di Sant’Antonio, un sobrio edificio di culto a forma di trullo, ed è segnalata soprattutto per la singolare tipologia che riconduce alle forme tradizionali del costruire. Innalzata in pochi mesi ed aperta al pubblico nel giugno del 1927, rappresentava l’appendice estrema del Rione Monti e sorse come simbolo di lotta contro le altre religioni, almeno secondo la tradizione riportata nell’attività del committente, don Antonio Lippolis.

Il paese di Polignano a Mare è antichissimo. Le sue origini non hanno precise notizie. Alcuni sostengono che sia stata fondata dall’Imperatore Giulio Cesare, subito dopo aver distrutto il castello edificato dal console Cajo Mario d’Arpino, vicino dove ora è ubicata Polignano a Mare; altri, invece, affermano che sia stata fondata proprio dal console Mario e in seguito alla distruzione della stessa da parte di Giulio Cesare, si sarebbe fatto costruire una torre, chiamata Turris Caesaris, attorno alla quale in seguito i greci avrebbero edificato la città chiamata Polignano a Mare.

Abbazia di San Vito: L’Abbazia di San Vito sorta nell’alto Medioevo, a due km dal centro abitato, è stata dimora dei monaci basiliani fuggiti dall’Oriente. A lungo protettrice delle reliquie del santo Patrono, oggi è proprietà dei Marchesi La Greca, che mettono a disposizione la piccola cappella per le funzioni religiose domenicali. Spiaggia e Torre di San Vito: Meta estiva di tanti bagnanti, la piccola spiaggetta di San Vito è stata nei secoli un fiorente centro di attività commerciali. Nel XVII secolo i monaci fecero innalzare una torre d’avvistamento posta a difesa dell’Abbazia. Chiesa Ss. Medici Cosma e Damiano: Ampliata solamente nel 1938, la chiesa dei Ss. Medici Cosma e Damiano risale alle metà del XVII secolo, e fu edificata in periferia rispetto al centro urbano dell’epoca. All’interno si conservano le statue dei santi Medici, portate in processione all’inizio di agosto.

Cosa Mangiare

Cosa Mangiare Tiella di riso e cozze

Orecchiette con cime di rapa

SETTEMBRE 1 M s. Egidio 2 M s. Elpidio 3 G s. Gregorio Magno 4 V s. Rosalia 5 S s. Lorenzo Giustiniani 6 D s. Zaccaria 7 L s. Grato 8 M Natività B. V. Maria 9 M s. Pietro Claver 10 G s. Pulcheria 11 V ss. Proto e Giacinto 12 S Ss. Nome di Maria 13 D s. Giovanni Crisostomo 14 L Esaltazione S. Croce 15 M B. V. Maria Addolorata 16 M ss. Cornelio e Cipriano

`

Sett. 37

+ Sett. 38

17 G s. Roberto Bellarmino 18 V ss. Sofia e Irene 19 S s. Gennaro 20 D s. Eustachio Placido 21 L s. Matteo 22 M s. Maurizio 23 M s. Pio da Pietrelcina 24 G s. Pacifico 25 V ss. Aurelia e Neomisia 26 S ss. Cosma e Damiano 27 D s. Vincenzo de’ Paoli 28 L s. Venceslao 29 M ss. Arcangeli 30 M s. Girolamo dottore

2015 Alberobello

sett. 39

1

d

Sett. 40

|

Le parole so’ come a le cerase: ne pigghie iune ne vénene cinghe Le parole sono come le ciliege: ne prendi una e ne vengono cinque.

Ingredienti:

OTTOBRE 1 G s. Teresa di Gesù Bambino 2 V ss. Angeli Custodi 3 S s. Gerardo 4 D s. Francesco d’Assisi ` 5 L s. Placido 6 M s. Bruno 7 M B. V. Maria del Rosario 8 G s. Pelagia 9 V s. Dionigi 10 S s. Daniele 11 D s. Firmino 12 L s. Serafino + 13 M s. Benedetto 14 M s. Callisto 15 G s. Teresa d’Avila 16 V s. Edvige

Sett. 41

Sett. 42

17 S s. Ignazio di Antiochia 18 D s. Luca 19 L s. Laura 20 M s. Irene del Portogallo 1 21 M s. Orsola 22 G s. Donato 23 V s. Giovanni da CapestranoH 24 S s. Antonio M. Claret 25 D ss. Crispino e Crispiniano 26 L s. Alfredo | 27 M s. Evaristo 28 M ss. Simone e Giuda Taddeo 29 G s. Ermelinda 30 V s. Germano 31 S s. Lucilla

sett. 43

Sett. 44

NOVEMBRE

Per la pasta 200 g di semola di grano duro 400 g di farina Per condire 1 kg di cime di rapa - 4-5 filetti di acciughe 2 spicchi d’aglio - 1 dl d’olio peperoncino - sale pepe

1 D Tutti i Santi 2 L Commemorazione Defunti ` 3 M s. Silvia 4 M s. Carlo Borromeo 5 G s. Guido M. Conforti 6 V s. Emiliano 7 S s. Ernesto 8 D s. Goffredo 9 L s. Oreste 10 M s. Leone 11 M s. Martino di Tours + 12 G s. Giosafat Kuncewycz 13 V s. Diego 14 S s. Giocondo 15 D Avvento Ambrosiano 16 L s. Margherita di Scozia

Sett. 45

Preparazione: Mescolate le due farine, disponetele a fontana, al centro mettete un pizzico di sale e acqua tiepida sufficiente per ottenere una massa liscia e consistente. Ricavatene dei rotolini spessi un dito e tagliateli a dischetti sottili della dimensione di una moneta da 2 euro. Con la punta di un coltello schiacciateli sulla tavola infarinata, poi rivoltate ciascun dischetto sul pollice dandogli la forma di una piccola orecchia concava, così di seguito fino a esaurimento della pasta. Lasciate asciugare le orecchiette, lessatele per circa 15 minuti, sgocciolatele e tenetele da parte. Sbollentate per 1 minuto in acqua salata le foglie tenere e le cimette delle cime di rapa, sgocciolatele e, per alcuni istanti, fatele saltare in padella con un filo d’olio, regolate sale e pepe. In una padella scaldate l’olio con mezzo peperoncino, fatevi dorare l’aglio e poi eliminatelo, unite le acciughe e lasciatele sciogliere. Quindi mettete le orecchiette e le cime di rapa, mescolate, passate sul piatto da portata e servite.

sett. 46

Sett. 47

L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

17 M s. Elisabetta d’Ungheria 18 M s. Oddone 1 19 G s. Fausto 20 V s. Ottavio 21 S Presentazione B. V. Maria g 22 D Cristo Re 23 L s. Clemente 24 M s. Flora 25 M s. Caterina d’Alessandria | 26 G s. Leonardo 27 V s. Virgilio 28 S s. Giacomo della Marca 29 D I. d’Avvento 30 L s. Andrea Sett. 48

Sett. 49

2015 Polignano a mare

Ce uò sapè la vèretà, da le peceninne e da le mbriache. Se vuoi sapere la verità, la potrai sapere dai bambini e dagli ubriachi.

Ingredienti:

DICEMBRE 1 M s. Eligio 2 M s. Bibiana 3 G s. Francesco Saverio 4 V s. Barbara 5 S s. Dalmazio 6 D II. d’Avvento 7 L s. Ambrogio 8 M Immacolata Concezione 9 M s. Siro 10 G B. V. Maria di Loreto 11 V s. Damaso 12 S s. Valerico 13 D III. d’Avvento 14 L s. Giovanni della Croce 15 M s. Virginia C. Bracelli 16 M s. Adelaide

`

Sett. 50

+

Sett. 51

17 G s. Olimpia 18 V s. Graziano 19 S s. Berardo 20 D IV. d’Avvento 21 L s. Pietro Canisio 22 M s. Francesca Cabrini 23 M s. Giovanni da Kety 24 G s. Giacobbe 25 V Natale del Signore 26 S s. Stefano protomartire 27 D s. Giovanni evangelista 28 L ss. Innocenti Martiri 29 M s. Tommaso Becket 30 M s. Eugenio 31 G s. Silvestro

1

sett. 52

h

|

Sett. 53

500 g di cozze - 150 g di riso Arborio 700 g di patate - 400 g di pomodori 1 cipolla - 2 cucchiai di prezzemolo 1 spicchio d’aglio - 30 g di pecorino grattugiato 30 g di parmigiano grattugiato 1 dl e 1/2 circa d’olio sale pepe

Preparazione: Spazzolate molto bene le cozze sotto l’acqua corrente, apritele con un coltellino lasciando il mollusco attaccato a una delle valve. Tritate insieme aglio e prezzemolo. Sbucciate le patate e tagliatele a rondelle. Spennellate abbondantemente d’olio una teglia, sul fondo mettete la cipolla tagliata a fettine sottili, cospargetela con metà dei pomodori spezzettati, un po’ del trito di prezzemolo-aglio, la metà del pecorino, del parmigiano e delle patate, le cozze, il riso. Fate un secondo strato con quanto resta di formaggio, pomodori e patate distribuendoli nell’ordine indicato. Irrorate la superficie con il restante olio versato a filo, salate, pepate e aggiungete acqua fino a metà altezza della teglia. Ponete sul fuoco, portate a bollore e poi trasferite il recipiente in forno caldo a 200° e cuocete per circa 40 minuti. Ritirate e lasciate passare almeno 20 minuti prima di servire la tiella a tavola.

L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

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Silhouette Illustrata

4_14_00288_BASE_SILHOUETTE:Progetto

7-04-2014

10:59

Pagina 1

Appetitose ricette stampate sul retro di ogni pagina h

CAPRICORNO CAP A RI AP R CORN R O RN dal 22/12 al 19/1

1 Gio VVen n 2 Ve Sab 3 4 Dom 5 Lun 6 Mar 7 Mer 8 Gio VVen n 9 Ve Sab 10 11 Dom 12 Lun 13 Mar 14 Mer 15 Gio VVen n 16 Ve

Maria Madre di Dio

GENNAIO sett. 1 1469B

ss. Basilio e Gregorio

2015

s. An AAntonio tonio abate

s. Margherita d'Ungheria

Genoveffa s. Genove v ff ve ffa fa

sett. 4

ss. Mario e Marta

s. Elisabetta An AAnna na Seton

ss. Sebastiano e Fabiano

sett. 2

AAmelia elia s. Am

Epifania f nia di N. S. fa Epifa

17 Sab 18 Dom 19 Lun 20 Mar 21 Mer 22 Gio V n Ve 23 Ven Sab 24 25 Dom 26 Lun 27 Mar 28 Mer 29 Gio V n Ve 30 Ven Sab 31

4-14-00288_PA187 SILHOUETTE GASTRONOMIA_RETRO:_ 10/03/14 16:18 Pagina 1

s. Agnese A nese Ag

4B

s. Raimondo

s. Gaudenzio

Cannelloni con ricotta e spinaci

s. Emerenziana

Pavia avi av via s. Massimo di Pav

s. Francesco di Sales

s. Giuliano

Conversione Conv nve nv versione di s. Paolo

s. Al AAldo do

sett. 5

INGREDIENTI 250 g di pasta fresca all’uovo pronta gia stesa 500 g di spinaci, 400 g di ricotta cremosa 80 g di burro, 50 g di farina 1/2 l. di latte, noce moscata parmigiano grattugiato, olio di oliva salvia, sale

ss. Tito e Timoteo

Battesimo di Gesù

s. An AAngela gela Merici

sett. 3

s. Cesira

s. Ilario

s. Felice

s. Mauro

s. Marcello

d'Aquino s. Tommaso d'Aq Aqu Aq quino

`

s. Costanzo

s. Martina

s. Giovanni Bosco

[

IL SOLE giorno 1 giorno 7 giorno 13 giorno 19 giorno 25 giorno 31

Sorge ore 7,37 ore 7,37 ore 7,36 ore 7,33 ore 7,29 ore 7,24

Tramonta ore 16,50 ore 16,55 ore 17,01 ore 17,08 ore 17,16 ore 17,23

`

LA LUNA * L.P. giorno 05 ore 5,53 ` U.Q. giorno 13 ore 10,46 + L.N. giorno 20 ore 14,14 1 P.Q. giorno 27 ore 5,48

L’IMPOSTA ESPONE IN PUBBLICO PUBBLICO L’IMPOSTA DI DI PUBBLICITÀ, PUBBLICITÀ, NEL NEL RISPETTO RISPETTO DEL DEL REGOLAMENTO REGOLAMENTO LOCALE, LOCALE,ÈÈ A A CARICO CARICO DI DI CHI LO ESPONE

CANNELLONI RIPIENI Canelloni agli spinaci

4-14-00288_PA187 SILHOUETTE GASTRONOMIA.indd 1

16/04/14 14:43

PREPARAZIONE 1) Taglia la pasta. Taglia la pasta con un coltello ben af filato in rettangoli di 1 2 X10 cm oppure varia la dimen sione dei rettangoli in base a quella della pirofila. 2) Scottala. Prepara un largo recipiente pieno di acqua e ghiaccio, cui aggiungerai 2 cucchiai di olio.- Porta a bol lore abbondante acqua in una larga casseruola, aggiungi 2-3 cucchiai di olio, sala e scottaci i rettangoli di pasta, pochi alla volta, per pochi minuti, mantenendoli al dente. Sgocciolali man mano con un mestolo forato, pas sali nell’acqua e ghiaccio, scolali ancora e disponili sui teli umidi o su carta da forno, senza sovrapporli. 3) Farcisci. Pulisci gli spinaci, lavali senza asciugarli. Sciogli 20 g di burro in una padella con un filo d’olio; unisci la salvia e gli spinaci e cuoci con il coperchio per qualche minuto. Togli il coperchio, sala e cuoci, finche saranno asciutti. Lasciali intiepidire, strizzali e tritali. Monta la ricotta o passala al setaccio; amalgama gli spinaci, la noce moscata, sale e 4-5 cucchiai- di parmi giano. Disponi un cordone di ripieno su ciascun rettan golo di pasta, parallelo e vicino al lato piu corto 4) Avvolgi i cannelloni. Arrotola la pasta sul ripieno e disponi i cannelloni nella pirofila imburrata. 5) Fai la besciamella. Sciogli il burro rimasto in una casseruola, aggiungi la farina e falla imbiondire, mescolando. Versa il latte freddo, tutto in una volta, e prosegui la cottura, mescolando, finche si addensera e sala. 6) Completa. Mescola alla besciamella 4-5 cucchiai di parmigiano, versala sui cannelloni e cuoci in forno gia caldo a 200?C per 20-25 minuti..

PA187 SILHOUETTE GASTRONOMIA mensile 12 fogli carta patinata • testata termosaldata • •

dim. calendario: dim. testata: cm 14,3x47,5 ca cm 14,3x9 ca

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Silhouette Illustrata

Mille modi per cucinare la carne

4-14-00291_PA189 SILHOUETTE CARNi:Progetto 10/03/14 11:56 Pagina 1

e accompagnare i salumi: prodotti speciali del nostro belpaese h

CAPRICORNO dal 22/12 al 19/1

1 Gio 2 Ven 3 Sab 4 Dom 5 Lun 6 Mar 7 Mer 8 Gio 9 Ven 10 Sab 11 Dom 12 Lun 13 Mar 14 Mer 15 Gio 16 Ven

Maria Madre di Dio

GENNAIO sett. 1 1469B

ss. Basilio e Gregorio

sett. 2

Epifania di N. S.

scottona che, grazie alla sua preparazione, è

prende il nome e se ne perdono le tracce

il piatto più conosciuto della cucina toscana.

indietro nel tempo.

La bistecca alla fiorentina è ricavata dalla

Tuttavia la sua tradizione, la sua celebrità e il

parte posteriore della lombata, quella che

suo nome si possono far risalire alla cele-

comprende il filetto. Si presenta con un osso

brazione della festa di San Lorenzo e alla

a forma di T (nei paesi anglosassoni è infatti

Lorenzo, il 10 agosto, la città si illuminava

vertebra e una parte della costola.

della luce di grandi falò, dove venivano arro-

Scelta della carne

venivano poi distribuite alla popolazione.

La bistecca alla fiorentina viene tipica-

Firenze all’epoca dei Medici era un impor-

mente prodotta con la carne di razza chianina, una razza che fa parte della IGP “Vitellone dell’Italia centrale”. Una buona bistecca alla fiorentina deve essere: Ben marezzata - se il colore è uniforme significa che non è presente grasso di marezzatura e la carne sarà insapore. Ben frollata (almeno 15 giorni), ma le lombate di qualità più elevata sono frollate fino a 21 giorni e oltre. Una carne ben frollata acquista sapori e aromi molto superiori a una carne frollata 48 ore.

s. Francesco di Sales

Conversione di s. Paolo

s. Aldo

s. Ilario

tante crocevia dove si potevano incontrare viaggiatori provenienti un po’ da ogni parte

s. Felice

casione di una festa di San Lorenzo, fossero presenti alle celebrazioni alcuni cavalieri inglesi a cui venne offerta la carne arrostita sui

s. Mauro

fuochi. Questi la chiamarono nella loro lingua “beef steak” riferendosi al tipo di carne

s. Marcello

che stavano mangiando. Da qui una traduzione adattata alla lingua

s. Angela Merici

sett. 3

s. Cesira

del mondo e così si narra che proprio in oc-

sett. 5

ss. Tito e Timoteo

Battesimo di Gesù

stite grosse quantità di carne di vitello che

s. Gaudenzio

s. Emerenziana

s. Giuliano

famiglia dei Medici. In occasione di San

chiamata “T-bone steak”), costituito da metà

4B

s. Massimo di Pavia

La storia della bistecca alla fiorentina è antica almeno quanto la città da cui

s. Agnese

s. Raimondo

Storia

Si tratta di un taglio di carne di vitellone o di

ss. Sebastiano e Fabiano

s. Amelia

LA BISTECCA ALLA FIORENTINA

sett. 4

ss. Mario e Marta

s. Elisabetta Anna Seton

la Fiorentina

2015

s. Antonio abate

s. Margherita d'Ungheria

s. Genoveffa

4-14-00291_PA189 SILHOUETTE CARNI SALUMI_RETRO_7_Layout 1 16/04/14 15.21 Pagina 1

17 Sab 18 Dom 19 Lun 20 Mar 21 Mer 22 Gio 23 Ven 24 Sab 25 Dom 26 Lun 27 Mar 28 Mer 29 Gio 30 Ven 31 Sab

s. Tommaso d'Aquino

`

s. Costanzo

s. Martina

s. Giovanni Bosco

[

IL SOLE giorno 1 giorno 7 giorno 13 giorno 19 giorno 25 giorno 31

Sorge ore 7,37 ore 7,37 ore 7,36 ore 7,33 ore 7,29 ore 7,24

Tramonta ore 16,50 ore 16,55 ore 17,01 ore 17,08 ore 17,16 ore 17,23

`

LA LUNA * L.P. giorno 05 ore 5,53 ` U.Q. giorno 13 ore 10,46 + L.N. giorno 20 ore 14,14 1 P.Q. giorno 27 ore 6,19

L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

corrente creò la parola bistecca che è giunta fino ai giorni nostri. Una versione alternativa la fa risalire agli in-

La cottura La cottura ottimale della bistecca alla fiorentina prevede di scottare bene la parte esterna, in modo da sprigionare gli aromi e i sapori della carne arrostita. La temperatura all’interno dipende dai gusti, ma non deve superare i 55 gradi, temperatura che corrisponde alla cottura “al punto”. La cottura va effettuata alla brace, che può essere di legna oppure con un barbecue a gas. La distanza dalle braci e la loro potenza devono garantire l’arrostimento della superficie senza provocare bruciature in un tempo compreso tra 3 e 5 minuti, quindi si gira la bistecca e si procede per un tempo analogo. Questo consente di cuocere perfettamente la superficie senza raggiungere temperature eccessive, che renderebbero la carne troppo dura. L’altezza della bistecca dovrebbe essere compresa tra i 3 e i 4 cm, oltre è controproducente in quanto la parte interna non viene

glesi, presenti a Firenze nell’800, i quali hanno lasciato notevoli tracce nella cucina toscana. Si trattava di persone facoltose, che potevano permettersi anche tagli di carne pregiata, come la beef steak, appunto, ma anche come il roast beef, peraltro anch’esso presente nella cucina fiorentina. La fiorentina è uno dei piatti di carne più rinomati della cucina toscana. A questo scopo in tutto il territorio vengono organizzate sagre “ad hoc”; tra le quali ricordiamo la sagra della bistecca a Cortona (AR) nel mese di agosto. In una gigantesca gratella di 14 metri vengono preparate su carboni ardenti di legno resinoso, gustose bistecche alla fiorentina, rigorosamente di razza chianina e cotte al sangue, accompagnate da vino Chianti DOC. Braciole di maiale

ALTRE SPECIALITÀ TOSCANE

cotta e quindi “diluisce” il gusto di quella es-

I salumi tipici toscani più conosciuti e apprezzati sono:

terna che contiene gli aromi di arrostimento.

• Biroldo della Garfagnana

È molto importante che la bistecca abbia

• Lardo di Camaiore

raggiunto la temperatura ambiente prima

• Lardo di Colonnata

di cuocerla, dunque va lasciata fuori dal

• Mortadella di maiale di Camaiore

frigorifero per almeno 2 ore prima di met-

• Prosciutto crudo toscano

terla sulle braci. Se la bistecca viene cotta a

• Salame toscano

temperatura di frigorifero la parte interna rimane troppo fredda e la bistecca diventerà fredda troppo presto una volta cotta.

PA189 SILHOUETTE CARNI E SALUMI mensile 12 fogli carta patinata • testata termosaldata • •

dim. calendario: dim. testata: cm 14,3x47,5 ca cm 14,3x9 ca

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I cani e i gatti: le razze, le peculiarità, le informazioni per conoscere tutto dei nostri amici domestici

BASE_SILHOUETTE:Progetto 11/03/14 08:51 Pagina 1

h

CAPRICORNO dal 22/12 al 19/1

1 Gio 2 Ven 3 Sab 4 Dom 5 Lun 6 Mar 7 Mer 8 Gio 9 Ven 10 Sab 11 Dom 12 Lun 13 Mar 14 Mer 15 Gio 16 Ven

Maria Madre di Dio

GENNAIO sett. 1 1469B

ss. Basilio e Gregorio

sett. 2

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Piccolo Levriero Italiano

s. Gaudenzio

Classificazione F.C.I.: Gruppo 10 - levrieri.

s. Emerenziana

s. Massimo di Pavia

Il Levriero italiano discende dai levrieri dell'antico Egitto, che vivevano nelle corti faraoniche e venivano utilizzati per la caccia ai conigli e alle lepri, data la loro nota velocità nella corsa. Nel Rinascimento era considerato il "cane di lusso" ed è anche per questo che la sua diffusione è alquanto limitata.

s. Francesco di Sales

s. Giuliano

Aspetto generale Cane di piccola taglia, molto intelligente, affettuoso e di singolare vivacità d'andatura. Viene anche definito il cane "aerodinamico".

Conversione di s. Paolo

s. Aldo

sett. 5

Carattere Cane noto per la sua velocità, infatti, su brevi distanze può raggiungere i 60 km/h di velocità. Si dimostra molto schivo con gli estranei e con gli altri animali. Una delle sue particolarità è il portare la coda spesso sotto le gambe, ma questo non deve essere considerato come un segno di sottomissione o di paura.

ss. Tito e Timoteo

Battesimo di Gesù

s. Angela Merici

sett. 3

s. Cesira

s. Marcello

1-04-2014

s. Agnese

4B

s. Raimondo

s. Mauro

4-14-00369_PA191 SILHOUETTE CANI&GATTI_RETR_7:Progetto

ss. Sebastiano e Fabiano

s. Amelia

s. Felice

sett. 4

ss. Mario e Marta

s. Elisabetta Anna Seton

s. Ilario

2015

s. Antonio abate

s. Margherita d'Ungheria

s. Genoveffa

Epifania di N. S.

17 Sab 18 Dom 19 Lun 20 Mar 21 Mer 22 Gio 23 Ven 24 Sab 25 Dom 26 Lun 27 Mar 28 Mer 29 Gio 30 Ven 31 Sab

Colori ammessi nero, grigio, ardesia, isabella.

s. Tommaso d'Aquino

`

Difetti misure fuori standard, canna nasale concava o convessa, anurismo, speroni.

s. Costanzo

s. Martina

G.10

s. Giovanni Bosco

[

IL SOLE giorno 1 giorno 7 giorno 13 giorno 19 giorno 25 giorno 31

Sorge ore 7,37 ore 7,37 ore 7,36 ore 7,33 ore 7,29 ore 7,24

Tramonta ore 16,50 ore 16,55 ore 17,01 ore 17,08 ore 17,16 ore 17,23

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LA LUNA * L.P. giorno 05 ore 5,53 ` U.Q. giorno 13 ore 10,46 + L.N. giorno 20 ore 14,14 1 P.Q. giorno 27 ore 6,19

L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

G.7

Setter Inglese Classificazione F.C.I.: Gruppo 7 - cani da ferma. Le origini del Setter Inglese sono comuni a quelle del “Setter Irlandese rosso”. Questa razza deriverebbe dall’antico Epagneul ed è diffusissima in tutta Europa. Aspetto generale Cane di media taglia. È considerato il più bello e il più affascinante tra tutti i cani da ferma. È una razza che trasmette grande eleganza e il suo fascino deriva dal fatto che durante la caccia si mette in mostra e si distingue sempre. Carattere Cane molto allegro e vivace. È una razza affettuosa e molto attaccata al padrone; adatto anche a stare con i bambini. Questa razza è molto impiegata anche per la compagnia e soprattutto come cane da show.

PA191 SILHOUETTE CANI E GATTI

Colori ammessi bianco e nero tendente al blu, bianco-arancio, bianco e marrone, tricolore. Difetti arti non in appiombo, piedi lunghi o aperti, occhi chiari, orecchie portate male, obesità, cranio troppo stretto, tartufo depigmentato, coda portata male, misure fuori standard, andatura scorretta e carattere timido.

mensile 12 fogli carta patinata • testata termosaldata • •

dim. calendario: dim. testata: cm 14,3x47,5 ca cm 14,3x9 ca

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imballo: 100

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Pagina 1


Silhouette Illustrata

Tropici e paesaggi montani:

4-14-00292_PA193 SILHOUETTE PAESAGGI:Progetto 10/03/14 12:02 Pagina 1

utili approfondimenti sulle

mete da sogno preferite stampate sul retro di ogni pagina h

CAPRICORNO dal 22/12 al 19/1

1 Gio 2 Ven 3 Sab 4 Dom 5 Lun 6 Mar 7 Mer 8 Gio 9 Ven 10 Sab 11 Dom 12 Lun 13 Mar 14 Mer 15 Gio 16 Ven

Maria Madre di Dio

GENNAIO sett. 1 1469B

ss. Basilio e Gregorio

L

ss. Sebastiano e Fabiano

sett. 2

s. Amelia

Epifania di N. S.

s. Agnese

4B

s. Raimondo

L'amministrazione locale è affidata al Ministero dell' amministrazione che ha due uffici regionali, quello settentrionale e quello meridionale in cui viene normalmente suddiviso l’arcipelago. Vi sono poi uffici locali per ogni atollo e per ogni isola abitata: ciascun atollo è amministrato da un Capo dell'Atollo (Atholhu Veriyaa) nominato dal presidente mentre l'amministrazione di ogni isola è affidata a un Capo dell'isola (Katheeb), nominato dal ministero dell'amministrazione degli atolli e dipendente dal capo dell'atollo. LINGUA La lingua ufficiale è il dhivehi, anche se sono molto diffusi l'arabo e l'inglese. RELIGIONE Le Maldive sono un Paese musulmano: la religione ufficiale e l’unica ammessa - è l'Islam sunnita. L'osservanza delle regole è rigorosa: i fedeli non possono bere alcolici e devono rispettare cinque precetti fondamentali: professione di fede, preghiera rituale, beneficenza, digiuno durante il Ramadan, pellegrinaggio alla Mecca. Per motivi religiosi alle Maldive sono vietati il nudismo e il topless, che possono essere puniti con multe fino a 1.000 dollari, e i turisti non possono portare nel Paese alcolici, stupefacenti, carne suina, materiale pornografico e immagini religiose. Fuori dai resort e nelle visite ai villaggi maldiviani è consigliabile - soprattutto per le donne - indossare abiti che coprano spalle e gambe. SPORT Alle Maldive sono praticate tutte le attività legate al mare come la subacquea, lo snorkeling, la pesca e il surf. Caratteristico del Paese è invece il Bashi, uno sport di squadra per sole donne simile al tennis. Semplice ma divertente: il campo da gioco ha forma rettangolare e al centro vi è una rete. Le atlete battono da un lato all'altro una pallina con una racchetta, tenendo la schiena rivolta alla rete divisoria. L'obiettivo è far cadere la pallina nel campo opposto prima che le giocatrici della squadra avversaria riescano ad afferrarla al volo. DISTANZA DALL'ITALIA Il volo dall'Italia (Milano Malpensa o Roma Fiumicino) a Malè dura circa 10 ore, senza scalo. A ciò bisogna aggiungere il tempo del trasferimento (in barca o idrovolante) nell'isola in cui si trova il proprio resort, che può variare da pochi minuti fino ad alcune ore. MONETA Alle Maldive è in vigore la Rufiyaa maldiviana (MVR), che vale circa 0,047 euro. Nella maggior parte dei villaggi turistici vengono però accettati anche i dollari o gli euro (di solito convertiti in dollari alla reception).

sett. 4

ss. Mario e Marta

s. Elisabetta Anna Seton

e Maldive, con le loro spiagge bianchissime, mare cristallino, pesci e coralli multicolori, sono un arcipelago di 1.190 isole raggruppate in 26 atolli e bagnate dall'Oceano Indiano, a sudovest dello Sri Lanka; uno dei paradisi tropicali più ricercati da chi sogna una vacanza di mare, sole e relax. Impossibile dire quale sia l'isola più bella: il paesaggio da sogno si trova un po' dappertutto. Fanno la differenza, invece, le infrastrutture, da scegliere accuratamente in base agli sport praticati, alla voglia di privacy o socializzazione, allo spirito più o meno internazionale e alla qualità dei centri benessere. Che si scelga il resort di lusso, il villaggio per famiglie o la crociera in barca a vela una cosa, però, non cambia: sott'acqua le Maldive mostrano il lato migliore di sé, con oltre 1.000 specie di pesci e molluschi che danno la sensazione di essere all'interno di un acquario. La politica di sviluppo non distruttivo avviata fin dagli anni '70 ha infatti preservato dallo scempio edilizio che ha invece colpito altre aree turistiche tropicali. Le Maldive sono lo stato più piatto del mondo e uno dei pochissimi a non avere alcuna montagna, fiume o sorgente naturale. Gli atolli sono formati da strutture coralline di forma prevalentemente circolare che il mare ha eroso a formare isole di varie forme racchiuse dentro meravigliose lagune. GLI ATOLLI Gli atolli che formano le Maldive non sono le singole isole, ma grandissimi anelli di formazione corallina di centinaia di chilometri, frammentati in isolotti adiacenti, un vero e proprio paradiso per i sub appassionati di immersioni e pesca subacquea. I nomi in codice degli atolli non sono altro che le lettere dell'alfabeto Dhivehi, ma sono molto più semplici da usare per i non residenti e sono utilizzati da tutto il comparto del turismo. Delle 20 regioni amministrative, solo 10 sono aperte ai turisti e sono: Lhaviyani (Miladhunmadulu Uthuruburi) Raa (Maalhosmadulu Uthuruburi) Baa (Maalhosmadulu Dhekunuburi) Kaafu (North and South Male Atoll) in questo atollo risiedono la capitale Malè, l'aeroporto e molti hotel e strutture turistiche: Alifu (Ari) - nella parte occidentale delle Maldive, è il secondo gruppo di isole più famoso: Vaavu (Felidhu) Meemu (Mulak) Faafu (Nilandhe Atholhu Uthuruburi) Dhaalu (Nilandhe Atholhu Dhekunuburi) Seenu (Addu) l'atollo più a sud. Vi risiede il Gan International Airport e una comunità anglosassone. Gli altri atolli sono: Gaafu Alifu, Gaafu Dhaalu, Gnaviyani, Haa Alifu, Haa Dhaalu, Laamu, Nyavinani, Seenu, Shaviyani, e Thaa.

2015

s. Antonio abate

s. Margherita d'Ungheria

s. Genoveffa

ISOLE MALDIVE

17 Sab 18 Dom 19 Lun 20 Mar 21 Mer 22 Gio 23 Ven 24 Sab 25 Dom 26 Lun 27 Mar 28 Mer 29 Gio 30 Ven 31 Sab s. Emerenziana

s. Massimo di Pavia

s. Francesco di Sales

s. Giuliano

Conversione di s. Paolo

s. Aldo

s. Mauro

s. Marcello

s. Angela Merici

sett. 3

s. Cesira

s. Felice

sett. 5

ss. Tito e Timoteo

Battesimo di Gesù

s. Ilario

s. Gaudenzio

s. Tommaso d'Aquino

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s. Costanzo

s. Martina

s. Giovanni Bosco

[

IL SOLE giorno 1 giorno 7 giorno 13 giorno 19 giorno 25 giorno 31

Sorge ore 7,37 ore 7,37 ore 7,36 ore 7,33 ore 7,29 ore 7,24

Tramonta ore 16,50 ore 16,55 ore 17,01 ore 17,08 ore 17,16 ore 17,23

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LA LUNA * L.P. giorno 05 ore 5,53 ` U.Q. giorno 13 ore 10,46 + L.N. giorno 20 ore 14,14 1 P.Q. giorno 27 ore 6,19

L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

Isole Maldive

PA193 SILHOUETTE PAESAGGI mensile 12 fogli carta patinata • testata termosaldata • •

dim. calendario: dim. testata: cm 14,3x47,5 ca cm 14,3x9 ca 4-14-00292_PA193_SILHOUETTE_PAESAGGI.indd 2

67

imballo: 100

30/04/14 09:31

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Silhouette Illustrata

Papa Francesco 4-14-00293_PA192 SILHOUETTE PAPA FRANC:Progetto 10/03/14 14:32 Pagina 1

h

CAPRICORNO dal 22/12 al 19/1

1 Gio 2 Ven 3 Sab 4 Dom 5 Lun 6 Mar 7 Mer 8 Gio 9 Ven 10 Sab 11 Dom 12 Lun 13 Mar 14 Mer 15 Gio 16 Ven

Maria Madre di Dio

GENNAIO sett. 1 1469B

ss. Basilio e Gregorio

s. Agnese

4B

s. Raimondo

ticano Città del Va

s. Francesco di Sales

s. Giuliano

Conversione di s. Paolo

s. Aldo

sett. 5

ss. Tito e Timoteo

Battesimo di Gesù

s. Angela Merici

sett. 3

s. Cesira

s. Marcello

s. Gaudenzio

s. Emerenziana

s. Massimo di Pavia

s. Mauro

ss. Sebastiano e Fabiano

sett. 2

s. Amelia

s. Felice

sett. 4

ss. Mario e Marta

s. Elisabetta Anna Seton

s. Ilario

2015

s. Antonio abate

s. Margherita d'Ungheria

s. Genoveffa

Epifania di N. S.

17 Sab 18 Dom 19 Lun 20 Mar 21 Mer 22 Gio 23 Ven 24 Sab 25 Dom 26 Lun 27 Mar 28 Mer 29 Gio 30 Ven 31 Sab

ci indica un percorso diverso: la Felicità e la Gioia di vivere con semplicità

s. Tommaso d'Aquino

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s. Costanzo

s. Martina

s. Giovanni Bosco

[

IL SOLE giorno 1 giorno 7 giorno 13 giorno 19 giorno 25 giorno 31

Sorge ore 7,37 ore 7,37 ore 7,36 ore 7,33 ore 7,29 ore 7,24

Tramonta ore 16,50 ore 16,55 ore 17,01 ore 17,08 ore 17,16 ore 17,23

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LA LUNA * L.P. giorno 05 ore 5,53 ` U.Q. giorno 13 ore 10,46 + L.N. giorno 20 ore 14,14 1 P.Q. giorno 27 ore 6,19

L’IMPOSTA DI PUBBLICITÀ, NEL RISPETTO DEL REGOLAMENTO LOCALE, È A CARICO DI CHI LO ESPONE IN PUBBLICO

PA194 SILHOUETTE PAPA FRANCESCO

Almeno una volta nella vita è assolutamente consigliabile recarsi a Roma a visitare la Città del Vaticano, il più piccolo Stato al mondo. Dalla Basilica di San Pietro ai Giardini Vaticani, dalla Cappella Sistina alle aree archeologiche, in ogni angolo vi è un concentrato di attrattive artistiche che non ha eguali. Arrivati a Piazza San Pietro si rimane incantati dall’imponenza della Basilica, la cui facciata è larga 115 m, con il suo “cupolone” conosciuto in tutto il mondo e con i suoi colonnati, realizzati dal Bernini nel 1600. Dalla Loggia delle Benedizioni, la finestra centrale della Basilica il Papa si affaccia in occasione delle festività religiose per rivolgere il messaggio augurale alla città e al mondo. Una volta all’interno della Basilica si possono ammirare opere d’arte e di architettura: qui si possono apprezzare i migliori capolavori italiani da Michelangelo al Canova, come il Baldacchino e la Cupola. Tuttavia sono molte altre le chiese all’interno del Vaticano che vale la pena visitare, meglio con una visita guidata che ci aiuta a non tralasciare le cose più importanti (il costo è di circa 30 euro). Con il tour organizzato è prevista anche la visita dei Musei Vaticani, all’interno dei quali si può ammirare la celebre Cappella Sistina decorata da Michelangelo, dove si svolgono il conclave e altre cerimonie ufficiali. Fino al 9 luglio è possibile visitare i Musei, aperti anche di sera (1923), di cui fanno parte anche le Gallerie dei candelabri, delle carte geografiche e degli arazzi, il museo Pio Clementico e le stanze di Raffaello. Vale la pena passeggiare per i Giardini Vaticani, che occupano quasi due terzi della Città del Vaticano e dove si incontrano fontane con giochi d’acqua, grotte e tempietti. Sotto la Basilica di San Pietro si possono visitare le Grotte Vaticane, che ospitano le tombe di tutti i Papi e la necropoli, un cimitero di epoca romana dove si troverebbe il luogo di sepoltura del primo Papa, San Pietro. Nella Città del Vaticano non sono accessibili tutti i luoghi ma le Guardie Svizzere sono a disposizione di tutti i visitatori per dare indicazioni precise al riguardo. All’interno della Città ci sono la stazione ferroviaria, la gendarmeria, il tribunale, l’ufficio postale, il distributore di benzina, una tipografia, l’eliporto… non manca proprio nulla!

mensile 12 fogli carta patinata • testata termosaldata • •

dim. calendario: dim. testata: cm 14,3x47,5 ca cm 14,3x9 ca

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out 1

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Calendari da Tavolo 15:01

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2016 GENNAIO

paesaggi

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4 11 18 25

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FEBBRAIO S 2 9 16 23 30

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V 2 9 16 23 30

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MARZO S 6 13 20 27

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APRILE S 5 12 19 26

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6 13 20 27

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LUGLIO

OTTOBRE D 4 11 18 25

M 2 9 16 23 30

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M 2 9 16 23 30

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V 4 11 18 25

S 2 9 16 23 30

D 3 10 17 24

S 6 13 20 27

D 7 14 21 28

AGOSTO

NOVEMBRE

7 14 21 28

V 1 8 15 22 29

M 3 10 17 24 31

G 4 11 18 25

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DICEMBRE

S 5 12 19 26

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TABELLA ANNO 2016 IN ULTIMA PAGINA

Pagina 3

2015 GENNAIO 17 sab

DIC. 14 1 lun gio Maria Madre di Dio 2 mar 3 mer ven ss. Basilio e Gregorio 4 gio sab s. Genoveffa 5 ven 6 sab dom s. Elisabetta Anna Seton 7 dom 8 lun lun s. Amelia 9 mar 10 mer mar Epifania di N. S. 11 gio 12 ven mer s. Raimondo 13 sab 14 dom gio s. Massimo di Pavia 15 lun 16 mar ven s. Giuliano 17 mer 18 gio sab s. Aldo 19 ven 20 sab dom Battesimo di Gesù 21 dom 22 lun lun s. Cesira 23 mar 24 mer mar s. Ilario 25 gio ven mer s. Felice 26 27 sab gio s. Mauro 28 dom 29 lun ven s. Marcello 30 mar è a carico di chi lo espone in pubblico 31 mer L’imposta di pubblicità, nel rispetto del regolamento locale,

G 1 8 15 22 29

G 4 11 18 25

GIUGNO

SETTEMBRE

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M 3 10 17 24

18 dom s. Margherita d'Ungheria 19 lun ss. Mario e Marta 20 mar ss. Sebastiano e Fabiano 2k 21 mer s. Agnese 22 gio s. Gaudenzio 23 ven s. Emerenziana 24 sab s. Francesco di Sales 25 dom Conversione di s. Paolo 26 lun ss. Tito e Timoteo 27 mar s. Angela Merici d'Aquino _2015_V7:Layout Tommaso 19x10 mer s.AGGI_ 3 PA402 28 _PAES z 29 gio s. Costanzo 30 ven s. Martina 31 sab s. Giovanni Bosco

1

FEB. 15 1 dom 2 lun 3 mar 4 mer 4 5 gio 6 ven m 7 sab 8 dom 9 lun 10 mar 11 mer 12 gio 13 ven 14 sab 15 dom 16 lun 17 mar mer 5 18 gio 19 ven x 20 21 sab 22 dom 23 lun 18-03-2014 14:58 24 mar 25 mer 26 gio 27 ven 28 sab

Pagina 2

Gennaio 2015

calendario da tavolo mensile 13 fogli con spirale • carta patinata • tabella anno 2016 in ultima pagina • supporto cartoncino bianco • •

dim. calendario: cm 19x14,5

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G V S D 1 2 3 4

dim. piedino: cm 19x3,5

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Austria: Lago Gosausee

imballo: 100

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Francia: Monte Bianco

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Seychelles: Isola di Mahè

S 1

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L M M G 3 4 5 6

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L M M G 2 3 4 5

V 6

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S 8

D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31

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Dicembre 2015

Vietnam

D 1

V 7

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Novembre 2015

V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31

Polynesia: Bora Bora

M G 1 2

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L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31

Grecia: Santorini

G 1

Pagina 8

Agosto 2015

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Francia: Chamonix-Monte Bianco

M G 1 2

Ottobre 2015

Settembre 2015

M M G 1 2 3

L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30

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V 6

Corsica: porto Ota

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S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31

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L M M G 2 3 4 5

Luglio 2015

Alpi francesi

V 1

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Aprile 2015

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Pagina 12

Giugno 2015

Maggio 2015

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Pagina 6

Kazakistan: Lago Kolsai

D 1

L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28

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Maldive: Villaggio turistico

D 1

V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31

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18-03-2014

Marzo 2015

Austria: Lago Gosausee

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Febbraio 2015

Gennaio 2015

G 1

L M M G V S L M M G V S D 31 L M M G V S D 24 25 26 27 28 29 30 23 L M M G V S D 22 21 20 19 18 12 13 14 15 16 17 5 6 7 8 9 10 11

L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30

Seychelles: Grand Anse

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L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31

CALENDARS

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Calendari da Tavolo yout 1

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2016 GENNAIO

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5 12 19 26

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FEBBRAIO S 2 9 16 23 30

D 3 10 17 24 31

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MAGGIO

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2015 GENNAIO 17 sab

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s. Antonio abate

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DIC. 14 1 lun gio Maria Madre di Dio 2 mar 3 mer ven ss. Basilio e Gregorio 4 gio sab s. Genoveffa 5 ven 6 sab dom s. Elisabetta Anna Seton 7 dom 8 lun lun s. Amelia 9 mar 10 mer mar Epifania di N. S. 11 gio 12 ven mer s. Raimondo 13 sab 14 dom gio s. Massimo di Pavia 15 lun 16 mar ven s. Giuliano 17 mer gio 18 sab s. Aldo 19 ven 20 sab dom Battesimo di Gesù 21 dom 22 lun lun s. Cesira 23 mar 24 mer mar s. Ilario 25 gio mer s. Felice 26 ven 27 sab gio s. Mauro 28 dom 29 lun ven s. Marcello 30 mar è a carico di chi lo espone in pubblico 31 mer L’imposta di pubblicità, nel rispetto del regolamento locale,

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MARZO S 6 13 20 27

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LUGLIO

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OTTOBRE D 4 11 18 25

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18 dom s. Margherita d'Ungheria 19 lun ss. Mario e Marta 20 mar ss. Sebastiano e Fabiano 2k 21 mer s. Agnese 22 gio s. Gaudenzio 23 ven s. Emerenziana 24 sab s. Francesco di Sales 25 dom Conversione di s. Paolo 26 lun ss. Tito e Timoteo 27 mar s. Angela Merici 3 28 mer s. Tommaso d'Aquino Layout s. Costanzo z 29 gio GATTI_19x10_2015_V7: PA_CANI_E_ 30 ven s. Martina 31 sab s. Giovanni Bosco

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FEB. 15 1 dom 2 lun 3 mar 4 mer 4 5 gio 6 ven m 7 sab 8 dom 9 lun 10 mar 11 mer 12 gio 13 ven 14 sab 15 dom 16 lun 17 mar mer 5 18 gio 19 ven x 20 21 sab 22 dom 23 lun 24 mar 25 merPagina 2 18-03-2014 14:3526 gio 27 ven 28 sab

calendario da tavolo mensile 13 fogli con spirale • carta patinata • tabella anno 2016 in ultima pagina • supporto cartoncino bianco • •

dim. calendario: cm 19x14,5

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dim. piedino: cm 19x3,5

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Ottobre 2015

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Novembre 2015

V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31

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Agosto 2015

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Aprile 2015

Luglio 2015

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Settembre 2015

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Giugno 2015

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Marzo 2015

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Maggio 2015

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Febbraio 2015

Gennaio 2015

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Dicembre 2015

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DICEMBRE D 6 13 20 27

Gennaio 2015

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AGOSTO

NOVEMBRE

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TABELLA ANNO 2016 IN ULTIMA PAGINA

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GIUGNO

SETTEMBRE G 1 8 15 22 29

M 3 10 17 24

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