Pellico on line dic 2008

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volume 8, numero 1- Notiziario del 1° Istituto Comprensivo “S. Pellico”Pachino Tra cambiamenti e novità I cambiamenti del sistema scolastico disposti dai recenti provvedimenti ci chiamano, ancora una volta, a riprogettare e riorganizzare il nostro sistema educativo. L’anno Scolastico si è aperto, infatti, con il D. L. n° 137 del 1° Settembre 2008, convertito nella Legge 30/10/ 08 n° 169. I provvedimenti che già nell’immediato vanno a incidere sulle dinamiche dei quotidiani processi di insegnamento e di apprendimento sono tanti tra questi ricordiamo: l’introduzione nel nostro sistema scolastico dell’insegnamento di “Cittadinanza e Costituzione; la valutazione del comportamento e del rendimento degli studenti,con il ritorno alle valutazioni decimali, la possibilità, da parte delle famiglie, di scegliere il curricolo e il tempo scuola dei propri figli ( 24 ore maestro unico– 27-30 ore maestro prevalente); l’adozione pluriennale dei libri di testo con la non modificabilità delle scelte da parte dei docenti per il quinquennio. Il nostro Istituto impegnato in un costante lavoro di analisi, ascolto e attenzione ai bisogni della comunità scolastica ha saputo in questo nuovo clima, organizzarsi nel suo ruolo didattico attivo e creativo seguendo i principi della coerenza, perseveranza e professionalità . Platone diceva “ con l’educazione dobbiamo aiutare gli studenti a trovare gioia in quello che devono imparare” ed è per questo che nel proporre il Piano dell’Offerta Formativa, in questo “nuovo anno” abbiamo tenuto conto di tutta una serie di risorse umane e strutturali, di prospettive future che poggiano saggiamente su basi solide che costituiscono la memoria storica della “Pellico”. Il P. O. F. del 1° Istituto comprensivo sarà, quindi, articolato in forma dinamica costantemente negoziabile a seconda di contesti e persone Continua a pag. 2 1

Dicembre 2008

La mostra su Butembo beni e la testimonianza di Padre Giovanni

L’altro mio fratello

In questi giorni è stata inaugurata la mostra “L’altro mio fratello” sui bambini africani che vivono a Butembo Beni, un paese che si trova nel Congo. Per l’occasione, è arrivato Padre Giovanni e, guidati dal maestro Giuseppe, abbiamo osservato le foto appese nel corridoio, in seguito siamo saliti in sala teatro. Padre Giovanni ci ha fatto vedere un filmato sui bambini africani. Nel filmato ho visto che questi bambini e pure gli adulti mangiano un alimento che si chiama “manioca” che non contiene né proteine, né vitamine ma per loro questo è l’unico cibo quotidiano. Mangiare solo manioca fa venire delle malattie che fanno gonfiare il corpo. Molti di questi bambini non vanno a scuola perché sono i genitori che pagano le maestre e la maggior parte non ha soldi. I bambini che non vanno a scuola, vengono addestrati dai soldati per combattere in cambio di cibo. Il 19 Dicembre, la nostra scuola, ha pensato di destinare in beneficenza per i bambini di Butembo Beni, il ricavato della fiera del dolce e del salato. Corrado Salerno I^ B - Adriana Blandizzi e Gabriele Sipione 5^ A

Natale alla Pellico Anche quest’anno, in occasione del Natale la nostra scuola è stata decorata con stelle, candele, ghirlande e decori di vario tipo; qualcuno pensa che le decorazioni siano cose da bambini, invece io penso che le decorazioni servono a rendere il Natale più solenne, magico, divertente, gioioso e dolce. Nell’androne è stato allestito il tradizionale presepe che rappresenta la nascita di Gesù. E’ un presepe monumentale allestito dalle professoresse Di Martino Rita e Di Martino Maria Concetta; è davvero molto bello e tutti quelli che entrano: alunni, insegnanti e genitori, non possono fare a meno di fermarsi per ammirarlo. GIUSEPPE DIPIETRO 1^D


Cont. dalla 1^ pagina affinché possa trasformarsi in uno strumento aperto, flessibile ed in costante divenire, per: • salvaguardare le differenze e le competenze,

• •

raccogliere proposte provenienti dall’esterno,

ampliare gli interventi possibili anche in relazione ai risultati conseguiti. Il nostro obiettivo è quello di ascoltare le voci dei ragazzi, delle loro famiglie e di tutti coloro che si interessano alla crescita delle persone per interpretarle, attuandone la “mission” originale dell’agenzia “scuola” che è quella di prendersi cura dello sviluppo della persona e, nel contempo della comunità sociale in quanto gruppo organizzato. La scuola deve diventare l’ambiente dove instaurare relazioni significative ed acquisire le competenze necessarie ad affrontare in modo sereno il futuro, “tempo di vita” dove sperimentare la democrazia, luogo dove “incontrare la cultura”, nelle sue forme più varie. A voi tutti, fruitori a vario titolo, del nostro operare un NATALE caldo nel cuore e un nuovo anno sereno, che a tutti voi porti quello che più desiderate!

Dedicato a “l’altro mio fratello” Tu hai la pelle nera come il buio stellato Tu hai negli occhi la dolcezza del creato. Tu sei l'altro mio fratello sei, del campo, il fiore più bello. Non ti conosco ma ti voglio bene vorrei alleviare le tue pene. Vorrei farti arrivare il mio amore l'amicizia non ha colore.

Il D.S LILIANA LUCENTI Poesia scritta dagli alunni della IV C che si sono impegnati ad adottare una classe di Butembo Beni.

Scolaresche in visita alla mostra e benedizione del quadro della natività

Le tradizioni natalizie viste da Iman Abouabdillah 1°A

Il Natale Il Natale è una festa, una festa importante si festeggia a dicembre e non a novembre. C’è Babbo Natale che porta regali bellini per i bambini. E c’è l’albero con le palline. Infine il presepe con la Madonna e Gesù E poi lassù c’è un angelo blu.

Il Natale è una festa tradizionale che si celebra tra il 24 e 25 dicembre. Questa festa consiste nel ricordare la nascita di Gesù a Betlemme. In questa occasione ci si scambia doni con le persone più care, si prepara il tradizionale albero di Natale e il Presepe. La notte tra il 24 e 25 dicembre si ricorda la nascita di Gesù a Betlemme. La notte del 24 dicembre si dice che mentre tutti i bambini dormono, per il camino scende il mitico babbo Natale, posa i regali sotto l’albero, cosicché il 25 mattina i bambini li possano trovare. Abouabdillah Iman I°A

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Le attività della Pellico “Una giornata speciale” Il 14 novembre 2008 le classi quinte sono andate a Catania per assistere allo spettacolo teatrale “La Bella e la Bestia”. Siamo stati tutti in ansia per quel giorno, eravamo distratti, un po’ agitati per questa giornata. Siamo partiti alle 7:00 su un autobus a due piani. La nostra prima fermata è stata all’autogrill dove abbiamo fatto colazione . A Catania siamo scesi al “teatro Ambasciatori” che è un cine-teatro dove abbiamo assistito allo spettacolo. “La Bella e la bestia” era stata modernizzata , infatti la storia si svolgeva ai nostri giorni, i costumi erano divertenti, spiritosi e vivaci. La recitazione degli attori era fantastica, si vedeva che erano veramente bravi. Purtroppo non abbiamo potuto vedere tutto lo spettacolo perché la “littorina” della Circumetnea ci aspettava alle ore 12:09 così siamo dovuti correre alla stazione, dove abbiamo preso al volo il treno. È stato bello fare il giro dell’Etna specialmente per chi non aveva mai visto la neve. Abbiamo consumato il pranzo, ammirato il panorama e verso le 14:30 siamo arrivati a Bronte. Bronte è un bellissimo paesino sulle pendici dell’Etna, vicino al quale è situato un fantastico castello che fu dato in dono ad Horatio Nelson, dal re Ferdinando III nel 1799. Nella “Ducea” ci sono: un delizioso giardino inglese con al centro una croce celtica, il cimitero inglese riservato alla famiglia Nelson, le due torrette difensive, una chiesa normanna e una vecchia abbazia. All’esterno si estende un lussureggiante parco. Dopo aver visitato la Ducea, siamo ritornati a Bronte per comprare dei prodotti tipici realizzati con il pistacchio. Alle ore 18:30 siamo ripartiti per Pachino, eravamo molto in ritardo, ma ci siamo fermati lo stesso per una sosta.Questa gita è stata eccezionale, speriamo di farne presto un’altra! V. Muccio, G.Cultraro 5ªD, C. Scivoletto. 5ªC

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“Diario di viaggio: Pachino-CataniaViagrande (Museo della lava) Dopo vari giorni di attesa e di preparativi, è arrivato il giorno della gita. Ci siamo incontrati giorno 14 Novembre 2008 al P.le U. La Malfa dove è arrivato il pullman. A bordo il clima era quello delle grandi occasioni: canti, giochi e tanta allegria! Dopo una breve sosta all’area di servizio per fare colazione, il viaggio è continuato verso Catania. Arrivati a teatro, abbiamo preso posto e subito dopo è iniziato lo spettacolo teatrale “La Bella e la bestia” che era rappresentato in maniera moderna infatti iniziava con un incidente automobilistico e poi, la fiaba è stata raccontata con un lungo “flash back”. Dopo il teatro, ci siamo diretti a Viagrande dove abbiamo consumato il pranzo a sacco in un castagneto attrezzato con tavoli e sedili di legno. Alle ore 14:00 siamo entrati a piccoli gruppi al “Museo della lava e dei vulcani” dove abbiamo conosciuto i motivi delle eruzioni dell’Etna, i materiali che fuoriescono dal cratere, la lava solidificata e tante altre cose interessanti. Abbiamo visto anche un filmato tridimensionale con degli occhiali speciali che amplificavano gli effetti caratteristici e sembrava che gli animali, la lava del vulcano ci venissero addosso. Vicino al museo c’era un negozietto di souvenir ed ognuno di noi ha comprato qualcosa da portare a casa in ricordo di questa bella giornata. Infine siamo ritornati a Pachino dove ci aspettavano i nostri genitori. Martina IV C


RECITE,DI CANTI,DI RISATE CHE CI HANNO PERMESSO DI STARE INSIEME AIUTANDOCI A CRESCERE E A MATURARE. Giorno 31 ottobre 2008 è avvenuto un incontro NOI SIAMO STATI DAVVERO BENE DURANTE con i bambini della scuola dell’Infanzia che il QUESTI CINQUE ANNI E SIAMO CERTI CHE prossimo anno frequenteranno la scuola Primaria, ANCHE PER VOI SARA’ LO STESSO. con i ragazzi delle classi quinte,che per accoglier- ADESSO FACCIAMO FESTA INSIEME MA PRIli hanno scritto una lettera dove spiegano che la MA RIPETETE CON NOI:

PROGETTO CONTINUITA’

scuola elementare non è così difficile quanto sembra, ma neanche una vera e propria passeggiata al mare:

CIAO, SIAMO I VOSTRI AMICI DELLE CLASSI QUINTE DELLA SCUOLA PRIMARIA,SCUOLA CHE IL PROSSIMO ANNO INIZIERETE A FREQUENTARE ANCHE VOI. NOI SIAM ORMAI GIUNTI AL TERMINE DI QUESTO VIAGGIO,MA, QUANDO LO ABBIAMO INIZIATO ERAVAMO UN PO’ TIMOROSI E UN PO’ CURIOSI PROPRIOCOME PENSIAMO LO SIATE ANCHE VOI. ED E’ PROPRIO PER QUESTO MOTIVO CHE QUEST’ ANNO VOGLIAMO STARVI PIU’ VICINI ,VOGLIAMO RACCONTARVI IL “NOSTRO MONDO” FATTO, SI DI STUDIO E IMPEGNO MA ANCHE DI MOMENTI GIOIOSI, DI GIOCHI,DI

A SCUOLA E’ BELLO STARE SE HAI VOGLIA DI IMPARARE CONOSCER TANTI AMICI PER VIVERE FELICI E’ BELLO STARE INSIEME LA SCUOLA CI APPARTIENE! Agnese Scala 5ª B

Festa dell’accoglienza nel cortile dell’istituto “Pellico” animata dal gruppo Scout

La corsa campestre a Siracusa Giorno 27 Novembre i nostri compagni hanno partecipato alla fase provinciale della corsa campestre che si è tenuta presso la cittadella dello sport di SIRACUSA . I partecipanti erano 137 provenienti da tutta la provincia di SIRACUSA. Per far la corsa a Siracusa si sono allenati tanto, ma quello che vinceva sempre, si chiama CORRADO ALFA insieme ad altri 3 tra cui una ragazzina di nome MARIKA BUGGEA. Giovedì 27 Novembre sono partiti per Siracusa allo scopo di vincere sia la gara maschile che 4

quella femminile. Hanno percorso 1.600 m. A Siracusa ci sono andati con l’autobus accompagnati dal Prof. SCAPELLATO, il nostro Prof. di educazione fisica che ha deciso di continuare gli allenamenti, perché a Febbraio 2009, ci sarà un’altra corsa. GIUSEPPE DIPIETRO e G. SANSONE


Cari lettori, noi alunni delle classi terze sez. C e sez. D, abbiamo parlato del problema della sicurezza.Quest’anno ci troviamo nel plesso di via Rubera ed è stato importante conoscere il piano di evacuazione predisposto dalla nostra scuola in caso di emergenza. Per questo motivo abbiamo osservato le piantine attaccate sulle porte delle due classi, per renderci conto del percorso da seguire per raggiungere il punto di raccolta cioè il luogo più sicuro in caso di pericolo. Le maestre hanno anche messo in evidenza che mentre un terremoto o un incendio possono rappresentare un evento raro, vi sono dei comportamenti quotidiani che diventano pericolosi per la sicurezza. È stato importante scoprirli insieme e, sempre insieme cercare di correggerli individuando delle regole. L’aprifila della classe C Bruno ha fatto notare ai compagni che bisogna lasciare libero il passaggio tra i banchi e non occuparli con gli zaini perché in caso di emergenza bisogna lasciare velocemente l’aula e ciò può rallentare l’operazione di evacuazione; per questo motivo infatti è già dalla prima elementare che noi siamo abituati a svuotare gli zaini e a metterli in uno spazio all’interno della classe riservato a loro. Ognuno di noi ha fatto emergere altri comportamenti pericolosi come: il dondolarsi sulla sedia, gesticolare con oggetti appuntiti, spingersi nel percorso di uscita, ecc… Ci siamo resi conto che è importante acquisire comportamenti corretti per garantire la sicurezza a scuola e a casa. Alla fine della giornata scolastica, in fila indiana, invece di uscire dall’ingresso principale, come facciamo tutti i giorni, abbiamo seguito il percorso indicato in caso di emergenza e ci siamo ritrovati nello spiazzale davanti la scuola che è indicato come centro di raccolta. I genitori ci guardavano incuriositi, mentre noi siamo rientrati ordinatamente a scuola soddisfatti dell’esperienza avuta. Classi III C-D

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TUTTI I BAMBINI DEL MONDO HANNOGLI STESSI DIRITTI I diritti dei bambini sono stati decisi nel 1989 grazie ad una convenzione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite un accordo cioè tra numerosi paesi che hanno deciso di obbedire alle stesse leggi per garantire un’infanzia serena a tutti i bambini del mondo. Dall’anno in cui è stata approvata questa convenzione sui diritti dell’infanzia, in tutte le nazioni questo giorno è dedicato a tutti i bambini che vengono privati dei loro diritti; per far si che ogni bambino debba avere la possibilità di andare a scuola, essere curato, dedicarsi al gioco, avere una famiglia, sorridere, sentirsi amato e accolto. Ma purtroppo nel mondo ci sono milioni e milioni di bambini lavoratori, impiegati in ogni tipo di attività. Alcuni bambini sono veri e propri schiavi, come ad esempio quelli che lavano i vetri dell’auto al semaforo o che chiedono l’elemosina. La maestra ci ha raccontato che sono tantissimi i ragazzi che arrivano come clandestini dai Paesi Africani o dall’Albania per trovare un’occupazione in Italia, ma delle persone senza scrupoli li tengono prigionieri, in condizioni igieniche spaventose e li costringono a lavorare dieci, dodici ore al giorno e a consegnare tutti i loro guadagni. Anche i lavori ripetitivi, nell’industria, aumentano il rischio di incidenti perché i bambini hanno frequenti cali di attenzione. Oggi ci sono molte associazioni come la Croce Rossa, l’UNICEF ecc... che si occupano della tutela dei bambini; eppure ancora oggi 200 milioni di bambini, invece di andare a scuola, lavorano. Succede anche in Italia. Fin dal nostro ingresso a scuola, ogni anno in modo particolare per il Natale e la Pasqua mandiamo quello che riusciamo a risparmiare a dei bambini che si trovano a Kosti, nel Sudan, attraverso la corrispondenza con Suor Miranda Pellizzari. Questi bambini vivono in casupole di fango, in miseria, non possono permettersi di frequentare le scuole governative e così vengono accolti in questo centro, dove dei missionari cercano di dare loro, oltre a del cibo, anche un’istruzione in modo da toglierli dalla strada e dai pericoli che essa comporta. Noi siamo felici di poterli aiutare, nelle lettere infatti la suora ci saluta sempre, anche a nome dei bambini che ormai come lei afferma ci conoscono molto bene.

CLASSI 3^ C / D 6


Visita al museo del vino A scuola abbiamo parlato della vendemmia, degli antichi contadini e della produzione del vino e abbiamo scoperto che il nostro è un paese produttore di vino (lo era soprattutto in passato), così abbiamo deciso di approfondire l’argomento visitando il piccolo museo del signor Nobile. Egli è un commerciante di vini da quattro generazioni e per questo ha tanti attrezzi da lavoro antichi. Nella collezione del sig. Nobile abbiamo visto tanti attrezzi polverosi accatastati che mi hanno fatto pensare ad un film in bianco e nero. Egli ci ha spiegato che l’uva raccolta veniva portata nel palmento e, dopo, veniva schiacciata da uomini che calzavano scarponi chiodati e trasformata in mosto. Abbiamo visto “ a cruvedda”, cioè il cesto di vimini per raccogliere l’uva, “a jauta” che serviva a travasare l’uva nell’”aria”, “u carrettu” per trasportare i tini colmi d’uva ed i vendemmiatori. Ho capito che, allora, il lavoro nei campi era molto faticoso perché tutto era fatto a mano, invece oggi il lavoro agricolo si svolge con l’ausilio dei macchinari e si fa meno fatica. Alcuni oggetti sono stati catalogati, cioè di ognuno di loro, si è fatta una specie di carta d’identità per sapere come si chiamano e a cosa servono. Questa visita mi è piaciuta molto perché abbiamo avuto modo di conoscere attraverso gli oggetti e le foto, il duro lavoro di un tempo ed ho capito il senso delle parole scritte da monsignor Sultana “Per Pachino, la vite è vita”, infatti a quei tempi tutta l’economia del paese e il benessere delle famiglie era basato sulla coltivazione della vite. Elisa Cataudella IV C

A destra, un momento della visita;a sinistra, antichi attrezzi di lavoro e, in alto, il sig. Nobile.

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La festa della frutta Oggi è stata una giornata particolare per noi bambini del plesso Rubera perché c’è stata la festa della frutta che abbiamo inventato noi quando eravamo in 1^ classe ed adesso si è diffusa in tutte le classi terze e quarte. Il giorno prima abbiamo preparato cartelloni di tutti i tipi e fumetti che spiegano l’importanza della frutta per il nostro organismo. Quando è arrivato questo giorno, tutti i bambini erano impazienti di iniziare perché il tavolo era imbandito con frutta di tutti i tipi, marmellata, torte, crostate e finanche caramelle alla frutta a forma di cerchio. All’arrivo della Preside e dei giornalisti, le varie classi hanno fatte delle fotografie e poi è iniziata la festa. C’era molta confusione ma è stato divertente. Dopo mangiato, ci siamo messi a giocare, a ridere e scherzare. È stata una bella festa! W LA FRUTTA! Antonio Nicastro 4^ C

Mangiar bene L’alimentazione è fondamentale, perché per mantenerci in vita abbiamo bisogno d’alcune sostanze che si trovano solo nei cibi. Ecco perché dobbiamo nutrirci più volte al giorno. I neonati per crescere devono fare sei pasti quotidiani, bevendo latte ogni quattro ora circa. Agli adulti bastano tre pasti al giorno, mentre per i ragazzi sono opportune due merende in più, una a meta mattina e una nel pomeriggio. Nessuno può permettersi di digiunare senza rischiare danni alla salute. Le sostanze nutritive essenziali sono fornite dagli alimenti. Un’alimentazione equilibrata e sana deve fornire tutte le sostanze utili. Quando ciò non accade e ci si nutre troppo o troppo poco, si rischiano gravi squilibri. Nel mondo la fame minaccia la vita di milioni di persone; da noi invece sono molti i rischi dovuti ad un’alimentazione troppo ricca: un gran numero di persone ha problemi a causa d’obesità.

Anagramma la seguente frase e scopri quale consiglio contiene… L’ OBRIEQUILI AMENTALIRE CIANMICO ADI STRINO STIACQUI. Sanzone Giovanni 1^ B 8


La “festa dei morti” a Pachino

A Pachino, il culto dei morti è molto sentito e non c’è famiglia che, in tale occasione, non vada al cimitero con fiori e lumini. Il giorno della commemorazione dei Morti, è una vera e propria festa; le famiglie si riuniscono e per un giorno il cimitero cambia aspetto: da triste e silenzioso, diventa vivace e colorato, ornato da fiori multicolori, animato da un viavai di gente che prega, si incontra e chiacchiera. Tutti vanno a tenere compagnia ai cari defunti per dimostrare che gli affetti non muoiono mai, ma restano vivi nel cuore. Anticamente si credeva che il 2 novembre i Morti tornassero per visitare le loro case ma nessuno aveva paura, anzi si lasciavano le tavole apparecchiate. I bambini lasciavano le scarpe davanti la porta perché sapevano che i Morti sarebbero passati per lasciare i doni e aspettavano con ansia visto che a quei tempi i regali si avevano soltanto per i Morti. Questa usanza serviva a mantenere vivo nei bambini il ricordo dei parenti defunti. Le nostre nonne ci hanno detto che fino a cinquanta anni fa’ si usava ancora vegliare presso le tombe la notte tra l’uno ed il due novembre e la maestra ci ha spiegato che era un’usanza risalente agli antichi Romani i quali commemoravano i defunti offrendo loro cibo e vino. Anche i primi Cristiani usavano banchettare sulle tombe dei morti. Alunni della IV C Ricerca fatta sui libri “Crisci ranni”, “Appunti di viaggio” e verificata attraverso le testimonianze dei nonni. 9

CIAMBELLE E CRISPELLE INVADONO LA “PELLICO” Anche quest’ anno, puntuale come sempre, l’11 novembre è arrivata l’estate di San Martino,il santo della carità che in una giornata di pioggia diede metà del suo mantello a un povero e Gesù per premiarlo face di nuovo brillare il sole nel cielo. Ieri, durante l’ora di mensa la scuola Silvio Pellico è stata invasa da ciambelle e crespelle. Noi alunni aspettavamo questo momento con ansia fin dalle prime ore della giornata scolastica,e quando intorno alle ore 13:00 abbiamo visto arrivare due vassoi con ciambelle e crespelle, il fermento che avevamo contenuto fino ad allora è esploso in un grido di felicità. In fretta, abbiamo messo via il materiale scolastico per gustare i tradizionali “dolci” di San Martino. Il nostro compagno Gabriele L. ha distribuito i tovaglioli mentre la maestra Mariella Lupo ha diviso i dolci gustosi. Tutti chiedevano “bis-bis”e grazie alla pazienza della maestra siamo stati accontentati tutti. Solamente due alunne non hanno gradito queste gustosità a causa dell’odore e di allergie. La nostra amata classe 5ª B ha vissuto un momento di spensieratezza che ha contribuito a rendere più piacevole la permanenza a scuola. Festa doppia per due alunne che quel giorno hanno festeggiato l’onomastico. Agnese Scala 5ª B


Il 4 Novembre Si festeggia in tutta la penisola la giornata dell’Unità Nazionale

Il 4 Novembre ricorre la giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. E’ anche l’anniversario della fine della I^ guerra mondiale che costò all’Italia il sacrificio di 600.000 persone. Ogni anno in tutte le città italiane, piccole o grandi che siano, le massime autorità civili e militari dello Stato, rendono omaggio ai caduti in battaglia per difendere la Patria. La cerimonia più importante si svolge a Roma presso l’altare della Patria dove riposa il “milite ignoto” cioè un soldato sconosciuto scelto per rappresentare tutti i soldati morti.

La cerimonia del 4 novembre a Pachino.

Anche a Pachino, si è svolta la cerimonia dell’Unità d’Italia e delle forze armate presso il monumento dei caduti che si trova in piazza Vittorio Emanuele. Erano presenti: il comandante dei carabinieri, il commissario della polizia e il commissario straordinario del comune di Pachino che sostituisce il sindaco. Si tratta di una signora che si chiama Margherita Rizza; indossava la fascia tricolore ed ha deposto la corona d’alloro in segno di omaggio ai soldati pachinesi caduti in battaglia. C’erano anche due vigili urbani che tenevano il gonfalone di Pachino. Durante la cerimonia, la banda ha suonato l’Inno d’Italia e altri canti militari.

Lapide in ricordo dei caduti per la Patria a Marzamemi.

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Parliamone insieme UNA VITA RUBATA Nel 1992, una ragazza di nome Eluana, ha avuto un grave incidente con l’ auto, in conseguenza del quale adesso è in coma. Ora ha 37 anni e la sua vita è appesa ad un filo di corrente che le fornisce le sostanze nutritive necessarie che il padre vorrebbe staccare: – Eluana amava la libertà! - ha detto e nemmeno le proteste delle suore che assistono Eluana hanno funzionato a fargli cambiare idea. L’ultimo verdetto, finalmente è arrivato; Eluana troverà pace, dopo 16 anni di vita vegetativa contrastata da lotte e discussioni: la spina verrà staccata. La madre, i parenti, gli amici e anche le suo-

re di una clinica di Lecco continuano a protestare contro questa decisione ma il padre rafforza le sue idee. Tutti, anche noi pensiamo che ognuno debba decidere sulla propria vita e se qualcuno come Eluana non lo può fare, deve restare dipendente da quel filo con la speranza che un giorno possa aprire gli occhi e riprendere il suo cammino nel mondo. Sebastiana Giannone, Agnese Scala 5^B

Obama presidente. E’ il primo afroamericano a conquistare la Casa Bianca .Nel discorso pronunciato dopo i risultati, il neoeletto conferma: < il cambiamento è arrivato>. Barack Obama un 47enne è il 44° presidente degli Stati Uniti. Grazie alle elezioni un presidente nero ha preso il comando alla Casa Bianca battendo il rivale 72enne John McCain che è stato presidente per 4 anni consecutivi. La vittoria di Obama ha messo in risalto l’ importanza della sua popolazione di appartenenza che per molti anni è stata sottomessa in schiavitù. La famiglia di Obama Due figlie, una moglie e la popolarità, questi nomi raffigurano la famiglia di Obama. Lei è una donna molto intelligente e piena di grinta, ma è soprattutto una madre 11

molto affettuosa di due bambine:Malia e Sasha,di 9 e 7 anni. Quando Obama decise di “correre”per la Casa Bianca, Michelle promise che lo avrebbe aiutato e sembra che sia riuscita a mantenere la promessa. E ora la first family d’ America è pronta a portare tante novità alla Casa Bianca. S. Giannone V B G. Sanzone I^ B


Scrittori in erba

L’amicizia è... L'amicizia è stare insieme perchè insieme è bello stare Perché ci possiamo confidare. Insieme per sempre staremo e mai ci lasceremo; amiche del cuore saremo e per sempre insieme viaggeremo. Chiara, Erika, Sofia IV D

SONO FELICE Sono felice soprattutto quando sono insieme alle mie amiche. Soprattutto quando parliamo e se c’è qualcosa che non va Sono felice soprattutto quando giochiamo insieme oprattutto quando sono triste E poi loro mi fanno sorridere Sono felice Soprattutto perché so di avere le migliori amiche del mondo! Sono felice Soprattutto quando sono insieme alle mie amiche. Elisa Cataudella IV C

L’amico

L’amico è una cosa speciale Più ne hai meglio è . . . L’amico è importante Perché con lui puoi ridere, con lui puoi giocare con lui puoi divertirti, e sfogarti e soprattutto con lui puoi parlare. Se hai un problema Dall’amico devi andare, se hai una gioia dall’amico devi correre perché solo con lui puoi condividere cose belle e cose brutte l’amico è davvero speciale. W W l’amico.

Antonio Nicastro IV C

Amicizia L’amicizia è un viaggio, Non mollarsi mai, Aiutarsi e non combinare guai. Sono sola, il cuore batte forte Non so chi chiamare ma viene un amico e andiamo a giocare. L’amicizia è un sentimento profondo Il più grande e bello del mondo. Sono felice, esco da casa, incontro un amico Ed il sole mi illumina il viso. Samuela, Antonella, Giada IV D

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Allegramente Le barzellette di Natale Il colmo per Babbo Natale? - La befana, cade ogni anno il 6 gennaio. Essere stato colto… con le mani nel sacco! -Accipicchia,dovrebbe fare più attenzionCosa fa Babbo Natale in un campo di calcio? -Dona...doni!

- A che velocità viaggiano i re magi? - A tutta... mirra!

Perché Babbo Natale quest’anno non potrà Un cagnolino vede un albero di Natale ed arrivare? -Perché è stato colto da una coli- esclama felice: ca... rennale! -Finalmente hanno messo la luce in bagno! La maestra alla classe: -Quando dico “ gli alunni vanno volentieri a scuola” , che cos’é la parola “volentieri” ? E gli alunni, in coro: -Una grande bugia! Un cane che passeggia vicino a un fiume incontra un coccodrillo. Il rettile lo guarda e gli dice: - Ciao, sacco di pulci! E il cane risponde: - Ciao, bella borsetta. A cura di Giuseppe Di Pietro

La redazione di “Pellico on line” vi augura :

ALUNNI: G.

Sanzone, C. Salerno, G. Di Pietro, I. Abouabdillah, V. Muccio, C. Scivoletto, G. Cultraro, A. Scala, S. Giannone, N. Chatoui, M. Quartarone, A. Di Martino, J. Abouabdillah, S. Tommasi. DOCENTI:

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Mirella Ardilio, Nella Avarino, Gabriella Calleri, Maria Gianfriddo, Salvatore Costa.


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