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IN PRIMO PIANO

BI MESTRA LE - MA RZO | APRIL E 2018 - anno II N° 13

- Re gi st ra z io ne al Tribunale di N apo li n° 45 del 1 5/0 9/201 5

QUANDO LA CAMORRA RAPÌ MIO FRATELLO

Alessio Lapice

L’ETICA DI UNA STORIA VERA

ESCLUSIVO

Michelle Hunziker Annalisa Franca Leosini Nina Zilli Eleonora Ivone Federica Gentile Alice Bellagamba Roberta Morise SE SIAMO TUTTE UNITE!

MODA Silvian Heach

GUIDA ALLA PRIMAVERA

MASSIMILIANO MORRA

Senza

FILTRI

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NEI MIGLIORI SALONI 4

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lettere al direttore

Se i nostri insegnanti diventano

“merce scaduta” Una sentenza del Consiglio di Stato vuole i docenti magistrali fuori dalla scuola dopo aver ritenuto per anni il titolo idoneo a ottenere il ruolo. Oggi, circa 60 mila docenti saranno espulsi dalle graduatorie utili alle assunzioni, mentre, 6 mila insegnanti già immessi in ruolo, da marzo, saranno licenziati e c’è già chi parla del più grande licenziamento di massa della storia. Nella foto la protesta dei docenti magistrali

Email di Davide R a p p r e s e n t a n t e D o c e n t i M a g i s t r a l i Ve n e to

Cara direttrice, siamo docenti della scuola pubblica e desideriamo pubblicamente portarla a conoscenza di quanto accade dopo la pronuncia del Consiglio di Stato che ha pubblicato il 20 dicembre scorso un’incredibile sentenza, contro i diplomati e le diplomate magistrali, di segno opposto rispetto a tutte quelle emesse in precedenza e che negli ultimi 3 anni avevano dato ragione a decine di migliaia di insegnanti che chiedevano l’accesso alle graduatorie utili per il ruolo. All’improvviso tali insegnanti diventeranno “merce scaduta”, verrà loro negato l’inserimento in GAE, passaggio obbligato per l’assunzione definitiva. Abbiamo creato gruppi WhatsApp per ogni Regione, in Veneto 900 partecipanti, ed un gruppo di coordinatori regionali, oltre ad una pagina Facebook @docentimagistrali con più di 2500 followers. Abbiamo manifestato a Roma e a Venezia, a Mestre e a Padova il giorno 10 febbraio e non abbiamo intenzione di smettere finché non avremo risposte sul nostro futuro. Siamo docenti di classe e di sostegno che per anni hanno sorretto la scuola, garantendo qualità e continuità nonostante i disagi di un lavoro precario. Con tale giudizio il Consiglio di Stato ha smentito se stesso, nel 2014 infatti una storica sentenza degli stessi giudici aveva dato ragione a tutti questi insegnanti: il titolo è abilitante. Questo atto incide sul futuro della scuola italiana e ha chiuso questa legislatura nel peggiore dei modi, dopo la già criticata Legge 107/2015. Chiediamo alla classe dirigente, politica, amministrativa, sindacale, una soluzione equa, riparatoria e definitiva per i docenti diplomati, che non abbia ulteriori costi, sacrifici, penalizzazioni, rispetto a quanto già dato in tutti questi anni di lavoro e dedizione, in classe e fuori, con i bambini, le famiglie e i colleghi.

H

o conosciuto personalmente alcuni di questi insegnanti appassionati. Tra loro c’è

Amalia che, con un velo di malinconia, mi ha raccontato di quando è partita dal Sud Italia per insegnare in Veneto. In testa al coro di protesta c’è Michela Bortoletto, due lauree e insegnante precaria della scuola elementare. Ma le loro storie al Consiglio di Stato non interessano. Se non garantiamo alla scuola e ai docenti certezze e futuro a farne le spese saranno anche i nostri figli. La loro battaglia è anche la nostra. Non mollate,

noi vi seguiamo!

Daniela Iavolato, Direttore di Secret Style magazine SCRIVETE A direttore@secretstylemagazine.it


IN QUESTO

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NUMERO

LETTERE AL DIRETTORE | LA PROTESTA DEI

DOCENTI MAGISTRALI

SOMMARIO

8 SECRET TALENT | HÉLENA ANTONIO 9 BREAKING NEWS | GOSSIP, TV E CRONACA 11 SECRET TALENT | FRANCESCO FERDINANDI 12 IN PRIMO PIANO | AMEDEO LETIZIA Quando la camorra rapì mio fratello

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ALESSIO LAPICE Ho fatto mia la storia di Amedeo

COVER STORY |

MASSIMILIANO MORRA

L’abitudine di giudicare

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PENNELLI & TACCHI A SPILLO |

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NUOVI DIVI |

CHIARA REALE

Per inseguire un sogno

A CURA DI

ELEONORA BELCAMINO

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MODA | SECRET FOR SILVIAN HEACH Alchemical Harmony

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2.0 VITA DA IT GIRL |

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FASHION MAN |

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BEAUTY NEWS |

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TUTTE PER UNA |

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IN CONSOLLE |

BERGOMI

ALESSANDRA

MILOS DRAGIĆEVIĆ

SECRET & NEW MODEL TODAY |

CALENDAR PARTY SHOW

REBECCA BOVE Un nuovo concetto di bellezza e benessere OTTO MESSAGGI

20 6

SECRET STYLE MAGAZINE

IN LIBRERIA |

OTTO TESTIMONIAL PER

ANFISA LETYAGO

ELENA BALLERINI “COME NON

DARLA…VINTA”

66

GNAM |

menta

RICETTA FAI-DA-TE Sorbetto mango e


71

CONVERSANDO - MODA |

D’ERRICO Quarant’anni e non sentirli

MAISON

74

PASSAPAROLA | FANNY CADEO PROTAGONISTA A TEATRO

SECRET Style magazine Bimestrale gratuito e zine digitale di moda, spettacolo, tendenze, attualità. Marzo | Aprile 2018 Anno II NUMERO 13 Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Napoli n° 45 del 15/09/2015

NUMERI

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Editore Dadazù Sas

Direttore Editoriale e Responsabile Daniela Iavolato direttore@secretstylemagazine.it

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Progetto Grafico e Direzione creativa Emanuela Esposito | gr.emanuelaesposito@libero.it Capo Redattore Moda e Fashion Consultant Luigi Bilancio | luigi.b@secretstylemagazine.it SEGRETERIA & REDAZIONE redazione@secretstylemagazine.it

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IN REDAZIONE Valentina Iavolato Roberto Fabris - fashion&event Francesca Russo Hanno Collaborato Stefano Benassi, Andrea Errico, Carlo Ferrara, Tommaso Martinelli, Luigi Miliucci, Giuseppe Migliorisi, Chiara Reale, Gianfranco Vitale Progetto editoriale Daniela Iavolato

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Web designer e web master Davide Castronuovo Per la tua pubblicità info@secretstylemagazine.it WhatsApp 329.1059128 Stampa Tuccillo Arti Grafiche Srl, Afragola (NA)

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Secret Style magazine È UNA RIVISTA CARTACEA SFOGLIABILE ANCHE ONLINE. UN’IDEA GIOVANE E DINAMICA CHE CON LA SUA READER DIGITALE HA RAGGIUNTO MILIONI DI UTENTI. Vieni a trovarci su: www.secretstylemagazine.it Sfoglia il nuovo numero e leggi ogni giorno fresche news. ENTRA NELLO SPIRITO SECRET! Facebook Secret Style magazine | Instagram @secret_stylemagazine


# S EC R E T TA L E N T

heléna antonio

Il mio sogno italiano Con il corto “Arrivederci Rosa” è diventata migliore attrice USA e UK. Adesso Helena Antonio sta per debuttare nelle sale inglesi con Sunburn, ma spopolare all’estero non le basta se non può recitare in italiano. di D A N I E L A I A V O L A T O Vita da girovaga, sangue misto, molte lingue parlate e obiettivi precisi «per ottenere ciò che vuoi devi vedere le cose in maniera chiara». L’italiana che sta spopolando all’estero si chiama Helena Antonio e sarà la protagonista femminile di Sunburn, l’horror-movie di Anthony Alleyne che la vedrà presto nelle sale inglesi e americane.

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© ph Riccardo Riande

Heléna Antonio, attrice

Come ha cominciato? «Sono sempre stata attratta dall’arte. Da bambina divoravo libri e dvd e a 7 anni ho fatto il mio primo provino per la pubblicità. Poi ho iniziato a studiare seriamente, prima a Madrid con Macarena Pombo, successivamente con John Strasberg, figlio di Lee fondatore dell’Actors Studio». Come mai ha sempre studiato all’estero? «Non sono scappata via, al contrario, sogno una carriera italiana. È successo per caso, ho origini spagnole e ho sempre vissuto tra Spagna e Italia. Dopo aver lavorato per la campagna I need Spain, mi sono imbattuta nel regista Tony Kaye. Un’esperienza che mi ha aperto gli occhi sulle possibilità che potevo avere all’estero e sul modo di lavorare degli inglesi». Perché come lavorano gli inglesi? «Gli attori inglesi hanno una preparazione mostruosa. Qui sono richieste delle performance molto alte, confrontarsi con una realtà del genere spinge necessariamente a migliorarsi ed è questo il mio obiettivo: perfezionarmi e portare il mio bagaglio in Italia». Trova che in Italia non ci sia lo stesso modo di lavorare? «In Italia stanno arrivando delle cose di estrema qualità, finalmente si stanno esplorando nuovi territori». Molti attori farebbero carte false pur di inseguire il sogno americano lei, invece, ha nostalgia di casa? «Sì, mi manca tantissimo potermi esprimere nella mia lingua». Quando scoprono che è italiana? «Nonostante la mia dizione sia impeccabile qui sono “la straniera”, nel senso che interpreto principalmente ruoli di questo tipo. All’inizio è stato frustrante, poi, ho imparato a farne un punto di forza, lavoro tanto sulle mie diversità». Qual è il suo sogno più grande? «Professionalmente continuare a fare cinema, nel privato sogno una famiglia».


BREAKING NEWS LE ULTIME DA TV, GOSSIP E CRONACA a cura di R E D A Z I O N E fotografie F A C E B O O K | I N S T A G R A M

DAL CENTROCAMPO ALLA MODA ANTONIO VACCA JUNIOR LANCIA AVJ5

L’ex leader tatuato del centrocampo del Foggia, oggi in quota Parma nel campionato della serie “B”, si lancia in una nuova avventura! Da sempre appassionato di moda, Antonio Vacca decide di “scendere in campo” in prima persona creando un brand giovane e dalla forte personalità, puntando sulla qualità dei tessuti, tutti rigorosamente made in Italy. Il brand sta per fare il suo debutto con una linea di beachwear maschili e una limited edition per la donna. www.avj5.it

MISSIONE AFRICA

PASQUALE DI NUZZO LA NUOVA STAR DISNEY DAL CUORE GRANDE

Ballerino e attore, lanciato dal talent Amici è ormai un volto di successo della Disney e, dopo aver preso parte al film Tini, la nuova vita di Violetta, è da poco entrato nel cast di Soy Luna (dal 7 marzo in onda su Disney Channel e Rai Gulp). Un ragazzo pieno di talento e umanità, che ha prestato il suo impegno per la missione umanitaria “Scuole di speranza” per la Onlus M25.

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DA QUI A UN ANNO

SERENA, SERENA, SERENA, WE LOVE YOU!

La “Scugnizza” è cresciuta e ci dà un sacco di soddisfazioni! Da Un posto al Sole, passando per Detto Fatto, e poi i Manetti Bros, il palco dell’Ariston, la voce per Anna nel film Disney Frozen, Celebration. Tutti la vogliono, tutti cercano Serena Rossi, che adesso torna su Real Time con Da qui a un anno. © P h M a r i a L a To r r e

DALLA FICTION AL TEATRO ESTER VINCI BRILLANTE LA PERFORMANCE IN 4 DONNE E UNA CANAGLIA

Dopo la fiction di successo Squadra Antimafia anche il teatro le sta regalando notevoli soddisfazioni. Ester Vinci è in tournée con lo spettacolo 4 donne e una canaglia per la regia di Nicasio Anselmo, con Gianfranco D’Angelo, Marisa Laurito, Corinne Clary e Barbara Bouchet. Interpreta il ruolo della giovane amante Roberta Cortese, vivace e brillante performance per l’attrice di origini siciliane. Al teatro Manzoni di Roma dal 27 marzo. © Ph Paolo Stucchi

ETNOFUNK AL SANNAZZARO CICCIO MEROLLA PERCUSSIONI E VIRTUOSISMI

Percussionista, cantante, autore, musicista carismatico dallo stile inconfondibile, uno dei più accreditati nel panorama musicale, Ciccio Merolla, a un anno dal grande successo col suo one man show “Sonosolosuono”, ritorna nel teatro storico situato nel salotto di Napoli con Etnofunk tra assoli, body percussion, successi, omaggi e brani inediti. 26 aprile ore 21.00 © Ph Manuela Ragucci

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© ph Francesca Marino

E poi... vi farò ridere

# S EC R E T TA L E N T

Francesco Ferdinandi

Uno spot con Sophia Loren lo ha reso popolare. Adesso è il bello e tormentato più richiesto dalle fiction, ma nei suoi piani c’è il sogno di una commedia esplosiva e irriverente. di D A N I E L A I A V O L A T O Potrebbe sembrare il bello di turno da tenere d’occhio e, invece, Francesco Ferdinandi non è soltanto alto, biondo e con gli occhi azzurri. Fa parte di quella schiera di emergenti, a cui ci piace dare spazio, che impara a farsi strada con fatica, senza chiedere sconti. A 19 anni ha iniziato a lavorare e, per non avere rimpianti, ha preso una laurea in ingegneria meccanica, come voleva suo nonno. Poi, il bel Francesco, proprio non ce l’ha fatta a restare lontano da ciò che lo fa sentire più vivo: la recitazione. Così, dopo aver prestato il volto a spot di successo, ha iniziato a passare con disinvoltura da un ruolo all’altro in attesa di trasformarsi nel nuovo Jim Carrey.

© ph Francesca Marino

Una laurea in ingegneria meccanica, poi gli spot pubblicitari e una fiction dietro l’altra. Come convivono queste due anime così diverse tra loro? «Convivono accettandosi. C’è stato il periodo di Francesco ingegnere, adesso invece è il momento di Francesco attore. Ho studiato per me stesso e mi è servito, l’idea di avere rimpianti non mi piaceva. E poi volevo esaudire un desiderio di mio nonno, è stato un buon addestramento». Nel suo ultimo lavoro per la tv è stato Franco Belmonte, il tormentato tenente della polizia nella fiction per Canale 5 Furore 2. Quale è stata la difficoltà maggiore nell’interpretare questo ruolo? «Misurare nella giusta maniera la parlata ligure e gestire tutti i suoi conflitti quando i suoi riferimenti hanno iniziato a vacillare». Ha più l’aria da Principe azzurro, invece, interpreta sempre ruoli struggenti. Non sarà così anche nella vita? «No (ride, ndr), raramente assomiglio ai personaggi che interpreto. È vero, ma a me piace. Nel tormento c’è la vita vera ed è qui che c’è sempre qualcosa da imparare». C’è un personaggio al quale si sente ancora affezionato? «Sono affezionato a tutti i ruoli che ho interpretato. Ognuno di loro mi è servito a capire chi sono e a scoprire tutte le sfumature di questo mestiere». Ha iniziato con uno spot per D&G con la grande Sophia Loren. Cosa ha provato a collaborare con una icona internazionale? «È stata una grande emozione ed è stato bello constatare da vicino la sua semplicità. Della Loren colpisce soprattutto la sua umanità». Sul grande schermo c’è un desiderio che vorrebbe realizzare? «Io adoro trasformarmi. Dopo tanti ruoli complessi mi piacerebbe una cosa fuori dalle righe. Una commedia all’americana, di quelle che hanno come protagonista Jim Carrey».


# IN PRIMO PIANO

NATO

A CASAL DI PRINCIPE DAL LIBRO AL FILM

LA STORIA VERA DI PAOLO LETIZIA

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DALLA VOSTRA PARTE IL 21 MARZO È IL GIORNO DEL RICORDO DELLE VITTIME DELLA MAFIA. SECRET, CON QUESTA STORIA, SI SCHIERA ACCANTO AI PARENTI DELLE VITTIME E A CHI COMBATTE OGNI GIORNO PER LA LEGALITÀ.


Due fratelli, la normalitĂ di una famiglia tranquilla sconvolta da una tragedia, 25 anni per conoscere la veritĂ . Che cosa significa nascere in un territorio difficile? La storia di Paolo e Amedeo Letizia nel ricordo delle vittime di tutte le mafie. di D A N I E L A I A V O L A T O

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Nella foto

Amedeo Letizia

«PER ANNI CI HANNO FATTO CREDERE CHE MIO FRATELLO FOSSE VIVO. CI TORTURAVANO CON MESSAGGI E TELEFONATE ANONIME, È STATO STRAZIANTE»

«L NATO A CASAL DI PRINCIPE - UNA STORIA IN SOSPESO di Amedeo Letizia e Paola Zanuttini (163 pag., ed. Minimum Fax)

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a camorra rapì mio fratello e da allora la mia vita è cambiata. La camorra non ha scrupoli: spazza via ogni cosa, anche il destino di chi deve continuare ad andare avanti. Avevo ventitré anni, vivevo a Roma e facevo l’attore di fotoromanzi. Ero entrato nel cast del telefilm I ragazzi del muretto, il 19 settembre 1989 una parte di me è scomparsa insieme a mio fratello Paolo. La nostra unica “colpa” è stata nascere a Casal di Principe».


Amedeo Letizia è un ragazzo pieno

di speranze e sani progetti. A Roma stava conoscendo un mondo con regole diverse «mi sono salvato così», racconta 29 anni dopo. Appartiene a una famiglia “normale”, di stimati e tranquilli imprenditori: padre severo e madre religiosissima, ma l’adolescenza a Casale negli ’80, anche quando c’erano tutte le condizioni favorevoli, non era semplice. “Salvarsi era un fatto di fortuna” e Amedeo c’era riuscito. Paolo, invece, si mette nei guai per una cretineria da guappo che infastidì qualcuno. Secondo le ricostruzioni effettuate anni dopo dalla Dda di Napoli, Paolo era mal sopportato. Fu sospettato di essere un rapinatore vicino al gruppo bardellino (rivale dei Casalesi), al punto tale che Francesco Bidognetti, uno dei capi del clan dei Casalesi, e Francesco Schiavone, cugino omonimo di “Sandokan”, ne decisero la soppressione. La sera del 19 settembre 1989, mentre era in compagnia di alcuni amici, Paolo fu costretto da tre uomini a salire a bordo di una Panda. Da quel momento nessuno seppe più nulla di lui, il caso fu chiuso dopo soli 8 mesi. Per capire cosa accadde quella sera sono stati necessari ben 25 anni e due inchieste. Anni disperati per i Letizia: di appelli, dolore, solitudine e depistaggi continui «ci torturavano con telefonate e messaggi anonimi» spiega Amedeo «si divertivano a farci credere che mio fratello fosse vivo, dicevano di averlo visto in giro. Lo facevano per dirottare le indagini». La verità tanto cercata arriva nel 2014. Amedeo, nel frattempo, scrive un libro a quattro mani con la giornalista di Repubblica Paola Zanuttini, Nato a Casal di Principe. Una storia in sospeso (ed. Minimum Fax), che fa discutere l’opinione pubblica e riaprire le indagini. Due anni dopo, la svolta. I giornali titolano: “Paolo Letizia vittima della lupara bianca”. Il caso viene ricostruito grazie alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, che rivelano come Paolo sia stato ucciso con il metodo più brutale usato dal clan. Rapito, torturato, strangolato e poi schiacciato con un trattore. Nel racconto onesto di Amedeo nulla viene omesso, anche il contatto con la criminalità organizzata. «È vero, mio fratello aveva ini-

ziato a frequentare cattive compagnie e ha commesso una grossa sciocchezza. Le nostre bravate non erano quelle di oggi. Per sembrare importante, per “farti bello”, a Casale dovevi delinquere: ci siamo cascati tutti. Adesso per fortuna le cose sono cambiate, c’è grande voglia di riscatto, ma negli anni dell’ascesa dei Casalesi non c’erano molte alternative: chi non era con “loro” era contro di loro. Attraversavano il paese con aria di sfida, spadroneggiando nei loro macchinoni armati fino ai denti. Rappresentavano “il potere” e, in un territorio che non aveva modelli positivi, né tutele, per i più giovani erano gli “eroi” da emulare. Paolo, però, era tornato sotto l’ala protettiva di mio padre, è stato fatto fuori per antipatia, perché qualcuno, a un certo punto, ha deciso che fosse scomodo». Il corpo di Paolo non è mai stato ritrovato «e mai lo sarà», conclude Amedeo. «Per chiudere il cerchio, ho affidato la rabbia e il dolore a un libro e a un film».

«NEL 2015 GLI ASSASSINI DI PAOLO FURONO CONDANNATI CON PENE TRA I 30 ANNI E L’ERGASTOLO»

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# RIVELAZIONI

Alessio Lapice, attore, 26 anni

© ph Sergio Goglia

ALESSIO LAPICE

PROTAGONISTA al CINEMA HO FATTO MIA LA STORIA DI

AMEDEO

Richiesto dal cinema impegnato, scelto da Matteo Rovere per il suo prossimo film, segnalato tra i volti più interessanti della 74esima Mostra del Cinema di Venezia, Alessio Lapice arriva al cinema da protagonista. Sarà lui a interpretare sul grande schermo Amedeo Letizia nel film Nato a Casal di Principe, la storia vera di Paolo e Amedeo Letizia, ispirata all’omonimo libro, per la regia di Bruno Oliviero. Accanto al giovane e brillante Alessio, un efficace Massimiliano Gallo e Donatella Finocchiaro nei panni dei genitori di Amedeo. SECRET STYLE MAGAZINE

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Nel film lei interpreta Amedeo Letizia, conosceva già questa storia? «Sì, avevo letto il suo libro quando nemmeno immaginavo di diventare il protagonista del film. Tutt’altra cosa è stata, invece, conoscere e rivivere la vicenda da vicino». Qual è stato il suo primo sentimento quando ha conosciuto Amedeo e la sua famiglia? «Molte scene sono state girate nella vera casa dei Letizia. Il primo giorno di prove c’era tutta la famiglia di Amedeo, mi sono sentito in soggezione, quasi fuori luogo, come se stessi violando qualcosa di molto intimo. Ho avuto paura di ferirli o di mancare loro di rispetto. È difficile da spiegare, quando hai a che fare con una storia vera c’è un rischio emotivo diverso e c’è una responsabilità in più, non solo nei confronti del pubblico, ma dei protagonisti reali. L’attore solitamente è chiamato a costruite un personaggio, in questo film invece con Bruno Oliviero abbiamo fatto il percorso inverso: ci siamo messi al servizio della storia e abbiamo tirato fuori tutto quello che poteva essere utile a riprodurre fedelmente i personaggi». Come ha superato l’imbarazzo dei primi incontri? «Sul set ci sono stati dei momenti di forte commozione, poi abbiamo capito quanto fosse importante questo film per i Letizia. Per la prima volta, dopo anni di silenzio, qualcuno era lì pronto ad ascoltarli, ad alzare la loro voce. Piano piano ci siamo sentiti a nostro agio. Abbiamo fatto un lungo percorso insieme e, alla fine, ci siamo sentiti tutti parte dello stesso progetto». Il sindaco di Casal di Principe, Renato Natale, ha preso parte alla presentazione del film durante la 74esima Mostra del Cinema di Venezia. Che messaggio avete portato insieme alla Biennale? «La possibilità di scegliere tra il bene e il male. Questo film lancia un messaggio molto chiaro: si può scegliere anche quando si è accecati dalla rabbia». Sì perché Amedeo, a un certo punto, prova farsi giustizia da solo: si è mai chiesto come avrebbe reagito lei al suo posto? «Me lo sono chiesto tantissime volte, ma ancora non sono riuscito a darmi una risposta definitiva. Come dicevo prima, se Amedeo avesse superato il limite sarebbe diventato come loro, invece, ha saputo fermarsi. Ha scelto, ed è la testimonianza che conoscere drammi come questo può educare alla legalità». Quanto tempo siete stati a Casal di Principe per girare le scene? «Personalmente ci sono stato per circa 3 mesi». E come siete stati accolti? «Molto bene, non abbiamo avuto nessun problema, anzi, siamo stati accolti con entusiasmo e grande curiosità. Le cose sono cambiate, oggi la gente ha sete di riscatto». La sua carriera va a gonfie vele, passando da Gomorra a Casale non teme, però, di rimanere incastrato in ruoli maledetti? «Spero proprio di no, certe volte me lo chiedo anche io. Non nascondo che mi piacerebbe fare una bella commedia». Che cosa le ha lasciato questa storia? «Umanamente potete immaginarlo, professionalmente ho avuto modo di conoscermi meglio. Ogni ruolo accende in un attore nuove sfumature, ho un legame molto forte con questo film».

© ph Imma Di Lillo

AL CINEMA DAL 12 APRILE

Regia di Bruno Oliviero Con Alessio Lapice, Donatella Finocchiaro, Massimiliano Gallo Il film è prodotto da Mariella Li Sacchi e Amedeo Letizia



# COVER STORY

L’ABITUDINE d 20

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massimiliano morra Riapre la pista di Ballando con le stelle e, mentre va in onda Furore - Capitolo Secondo, la fiction per Canale 5 che vede protagonista Massimiliano Morra nei panni di Saro Licata, anche Milly Carlucci ha scommesso su di lui, lanciandolo in gara con la ballerina Sara Di Vaira. Ăˆ il suo momento e se lo

gode e, adesso, è finalmente arrivato il tempo per Massimiliano di scrollarsi di dosso un po’ di pregiudizi! di D A N I E L A I A V O L A T O Si ringrazia per le foto A N D R E A E R R I C O per il make-up C L A U D I A K A R I N S O R I A

di GIUDICARE SECRET STYLE MAGAZINE

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STRANE EQUAZIONI «Troppo bello per fare l’attore? E chi lo ha detto!»

© ph Andrea Errico

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© ph Andrea Errico

DA QUELLA VOLTA CHE:

«Posso offrirti un ruolo in cambio di sesso»

A QUELLA VOLTA CHE:

«Sei napoletano, tornatene a casa». E poi i successi e le docce fredde, il cliché del bello senza talento, le fan scatenate e una vita da ragazzo normale da difendere. Prima di entrare nel vivo della gara di Ballando tutto ciò che dovete sapere su Massimiliano Morra in un’unica intervista “no filter”.


L

a prima buona notizia è che Massimiliano Morra, oltre a possedere una bellezza fuori dal comune, è molto ma molto simpatico e, confesso, non lo avrei mai detto. Quando ci sentiamo, racconta di essere distrutto dalle prove di Ballando e dall’ansia, una “amica” che lo accompagna ogni qual volta deve affrontare una prova importante. Nonostante questo, infila nella nostra conversazione un sorriso dietro l’altro, ottenendo, così, il primo punto della nostra inflessibile redazione. MA ANDIAMO AVANTI: AMA LA TRANQUILLITÀ, È QUASI MEDICO, HA IL CUORE LIBERO E CAPISCE MEGLIO DI CHIUNQUE ALTRO LE DONNE PERCHÉ, FINO A OGGI, HA DOVUTO FARE I CONTI CON TUTTI QUEI CLICHÉ E QUELLE “SITUAZIONI” GENERALMENTE RISERVATE A NOI SIGNORE. NE PARLA QUI, ECCEZIONALMENTE, SENZA FILTRI, NÉ PAURA, ED È PER QUESTO CHE NOI A BALLANDO FACCIAMO IL TIFO PER LUI! VOTO “10”.

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DIETRO IL SEX SYMBOL

«Non mi sento un sex symbol. Voglio essere considerato per le mie capacità»

Partiamo da qui: «È un sex symbol». Non c’è intervista che la riguarda che non inizi in questo modo, una cosa che la disturba o le fa piacere? «Beh, essere belli non è una colpa. Sex symbol poi non lo so, io non mi ci sento, sono gli altri a definirmi in questo modo». E non le va bene? «Mi va bene quando c’è la capacità di guardare oltre. Diventa spiacevole quando, invece, associano a questo tutta una serie di preconcetti ed etichette che non mi appartengono. Anche le discriminazioni al contrario fanno soffrire».

Lei nasce come modello, i suoi esordi hanno forse pregiudicato il suo percorso di attore? «Più di una volta. C’è una odiosa formula, molto radicata nella nostra cultura, applicabile a chi ha un aspetto come il mio». E quale sarebbe? «“Se è bello non è bravo”. Un pregiudizio che colpisce uomini e donne in maniera trasversale. Insomma, essere belli aiuta, ma nel mio ambiente può essere anche molto penalizzante». E che cosa ha fatto quando è successo? «Semplicemente non mi sono abbattuto. Se c’è una cosa che mi riconosco è una grossa determi-

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LE AVANCES

«Di proposte ne ho avute più di una, se le avessi denunciate tutte oggi vivrei di risarcimenti»

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nazione». Le soddisfazioni però non le sono mancate, per esempio, nel 2013 è stato premiato da Tv Sorrisi e Canzoni come rivelazione dell’anno. Quali altri traguardi vorrebbe raggiungere? «Le soddisfazioni sono arrivate perché non sono uno che si adagia, mi sono buttato a capofitto nei progetti, studiando e migliorando me stesso ogni giorno. In questo lavoro la parola fine non esiste, c’è sempre da imparare. Non lo nego, adesso il mio traguardo si chiama Hollywood, ma aspetto anche una buona sceneggiatura italiana con Virzì, o Sorrentino, magari». Stanco della fiction? «No assolutamente, ma sono pronto per nuove sfide». Adesso è sullo schermo con Furore e Ballando. Lo show di Milly Carlucci le darà la grande opportunità di far conoscere il vero Massimiliano al grande pubblico. Come sta vivendo tutto questo? «Sono distrutto (ride, ndr). Le prove di Ballando sono toste e sono teso come una corda di violino. Quando affronto una prova importante ho parecchia difficoltà a gestire l’ansia». Cosa la rende più ansioso: la giuria o la competizione con le altre coppie in gara? «La giuria è tremenda eh? (nuovo sorriso, ndr). Per il momento non temo la competizione, siamo tutti sulla stessa barca, nessuno del cast è ballerino. Spero di arrivare il più lontano possibile e di riuscire a filtrare le critiche vivendole come un gioco. Sa? L’ansia, la mia soprattutto, può giocare brutti scherzi». È già riuscito a instaurare un feeling con la sua ballerina? «Abbiamo iniziato da poco ma sì, abbiamo già un ottimo feeling. Io non avevo nessuna familiarità col ballo, ma lei è una ballerina pluripremiata, stiamo facendo un ottimo lavoro». Su Canale 5, invece, veste i panni del poliziot-

LE FAN

to Saro Licata, un giovane siciliano che trova fortuna al Nord ma deve fare i conti con mille pregiudizi. È vero che anche lei è stato discriminato ai provini per il solo fatto di essere napoletano? «Sì e lo dico con rammarico. La discriminazione nei confronti della gente del Sud è il file rouge di Furore, una serie a cui sono molto legato, ma è anche un tema attuale. A me è capitato diverse volte, agli inizi della mia carriera, quando facevo il modello. Ero a Milano e stavo facendo un provino, mi dissero “cosa ci fa uno di Napoli qui? Ritornatene giù”, fu una doccia fredda». Nel 2014 colpì tutti con un’altra sua dichiarazione. In tempi non sospetti rivelò di aver ricevuto, da un conduttore molto importante, una proposta in cambio di sesso orale. È un tema che tiene banco da mesi, quello delle avances e delle molestie, mi piacerebbe avere un suo parere sulla questione. «Di proposte ne ho avute più di una e, se le avessi denunciate tutte, oggi vivrei di risarcimenti. Fortunatamente non amo le scorciatoie, trovo squallide allo stesso modo chi le propone e chi le accetta, ma siamo dotati tutti di libero arbitrio e ognuno può dare al proprio corpo il valore che crede. È un tema molto scivoloso, sul quale è stata fatta una gran confusione. Bisogna distinguere tra gradi e comportamenti diversi che con la molestia non hanno nulla a che vedere. Avance non è molestia e, quando c’è consenso, è un compromesso che non può essere usato come rivincita o per visibilità personale 30 anni dopo. C’è un sacco di gente che si sente dire “no” e non insiste, così come c’è un sacco di gente che arriva solo con la propria professionalità. L’impegno premia sempre, è una strada lunga ma premia. Se, invece, accetti e denunci non sei più credibile. L’abuso è un’altra cosa, è un atto fisico devastante e chi fa queste porcherie va denunciato. La mia sensazione, comunque, è che in alcuni casi qualcuno ab-

«Conduco una vita tranquilla. A volte la popolarità mi spaventa. Un giorno mi è preso un colpo. Ho trovato una ragazzina chiusa nel bagagliaio della mia auto»


bia cavalcato l’onda per tornare alla ribalta. Non amo il “purché se ne parli”, oggi, molti puntano a diventare famosi. La popolarità è diventata un mestiere, triste, ma è un nuovo mestiere». Lei non ama la popolarità? «Conduco una vita estremamente tranquilla, anche se mi manca uscire e prendere una birra con gli amici in tutta serenità. Nel mio lavoro ci sono periodi intensi e lunghe pause, quando non lavoro non vado a caccia di feste mondane, gossip o situazioni in cui mettermi in mostra. Evito i posti affollati, faccio molto sport, amo la meditazione e divoro film. E poi studio perché, come ho già detto, in questo mestiere non c’è la parola “fine”». Quindi lei un reality non lo farebbe mai? «No, non ci penso proprio. Distruggerei tutto quello che sto provando a costruire». Che consigli darebbe a un ragazzo che, come lei, vuole intraprendere questo lavoro? «Di crederci e avere la motivazione giusta, di essere umile e studiare perché la concorrenza è spietata. Questo mestiere è fatto di sacrifici e rinunce che la gente non vede, forse per questo oggi tutti vogliono fare i “personaggi”. I tronisti, gli opinionisti, i seratari, gli influencer, è una strada rapida e indolore». Lei che rinunce ha fatto? «Soprattutto, ho rinunciato all’amore. Sono scap-

pato da diverse situazioni sentimentali perché non potevo dedicare a quelle persone il tempo che merita una relazione. L’amore è una cosa seria, ho preferito essere onesto. In questo momento il lavoro è la mia priorità». Senta, ma poi la laurea in medicina l’ha più presa? «No (ride, ndr). È molto in stand by, adesso voglio vincere Ballando! Fate il tifo per me?».

Certo!

«Sul set, quando posso, porto la mia famiglia. Sono un ansioso, la loro presenza mi tranquillizza» Sul set di Furore Capitolo Secondo,

da sinistra

Massimiliano Morra, Raffaella Di Caprio, Francesco Ferdinandi.

La serie nel 2014 è stata premiata al “Roma Fiction Fest” come miglior fiction tv.

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© G I U S E P P E S A LV I AT I Chiara Reale Project manager della rivista di arte contemporanea Racna Magazine, si occupa di promozione, comunicazione e management nel settore arte e cultura.

i l l e n Pen

L’arte contemporanea può entrare a far parte della vita di tutti. Con Pennelli e Tacchi a Spillo apriamo la porta alla bellezza con focus sui progetti artistici più interessanti, intersezioni fra arte e moda e interviste agli artisti più cool.

E TACCHI A SPILLO

ARNAUD BOUEILH

DA PARIGI A NAPOLI ALLA RICERCA DEL BLU Tutti conoscono Arnaud, e lui conosce tutti: i commercianti che aprono le proprie attività al mattino lo salutano, scambiano con lui qualche battuta, gli offrono il caffè. “Questi i vantaggi di lavorare en plain air – dice sorridendo – questi i vantaggi di essere un uomo libero”. Se il tempo è bello esce presto e decide quale sarà il suo “studio”: il marciapiede di fronte alla bottega di un pescivendolo a piazzetta Mondragone, l’uscio di un portone aperto a via Tribunali, un angolo di spiaggia alla Chiaiola. Le tele sottobraccio e pennelli e colori in una sacca, cammina per strada pensando a quali nuovi scenari potranno accendere la scintilla della creazione. Classe ‘77, Arnaud (che si firma e si fa chiamare “Arno”) è un pittore che ha deciso di venire a vivere a Napoli. Doveva essere solo un viaggio di piacere quello intrapreso da Parigi dieci anni fa e invece a Napoli ci è restato: per amore e per ispirazione. Quella luce tan-

to speciale, le ombre, il grigio del basolato, il giallo del tufo e, ovviamente, il cielo. Un azzurro a cui l’artista francese non si stanca mai di rendere omaggio nelle vedute del golfo, all’orizzonte di strade assolate di periferia, in angoli dimenticati della Posillipo meno blasonata, a squarci negli interni dei cortili, riflesso nelle vetrine di negozi. Con ironia Arnaud ama dire che le sue opere sono delle “Scuole di Posillipo rivisitate”: agli scenari da cartolina aggiunge però un tocco del tutto personale, scegliendo spesso soggetti inusitati. Ed è soprattutto nei piccoli lavori di interni, nelle minuscole nature morte tanto richieste soprattutto dai parigini per adornare le loro piccole e preziose case di Montparnasse, che è riconoscibile il punto di fusione fra origine e quanto appreso “on the road” dalla città partenopea. Nei suoi lavori la luce accecante cade improvvisamente nell’oscurità dell’ombra, il cielo è terso a volte al limite del violen-

to, le piccole botteghe sono piene di cose illuminate solo da una lampada da tavolo. Tutto è guardato attraverso un sottile velo di nostalgia, un occhio rimasto in parte infantile, nel tentativo di raccontare la bellezza delle cose nel modo più difficile: in modo semplice. A Napoli lo chiamano semplicemente O’francese, ed è forse ciò che merita la città: uno sgurado amorevole da parte di chi Napoli non se la porta sulle spalle come un fardello ma ha scelto di farne casa. E la più grande fonte d’ispirazione.

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# NUOVI DIVI

eleonora belcamino A 18 anni lascia Catanzaro, si laurea con lode, studia recitazione e si lancia in mille lavori per mantenersi. Eleonora Belcamino è stata la rivelazione di Sono tornato, la geniale commedia di Luca Miniero che ha visto il ritorno del Duce sul grande schermo. E qui racconta quanta fatica costa arrivare al successo.

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«S

E QUALCUNO A 18 ANNI, QUANDO MI SONO TRASFERITA DA CATANZARO A ROMA PER STUDIARE RECITAZIONE, MI AVESSE CHIESTO SE FOSSI SICURA DI RIUSCIRE A FARE QUESTO MESTIERE AVREI RISPOSTO “NO”, NON NE SONO PER NIENTE CONVINTA. POI MI SONO MESSA IN TESTA CHE CON LO STUDIO E LA COSTANZA TUTTO È POSSIBILE E CE L’HO FATTA. NON GETTARE LA SPUGNA È LA PRIMA REGOLA». A PARLARE, DALL’ALTRA PARTE DEL TELEFONO, È ELEONORA BELCAMINO, LA GIOVANE PROMESSA DEL CINEMA ITALIANO CHE HA STRAVINTO CON FRANCESCA, UNA SPIGLIATA SEGRETARIA DI PRODUZIONE ALLE PRESE CON IL DUCE, NEL FILM CON FRANK MATANO E MASSIMO POPOLIZIO SONO TORNATO, REMAKE DEL TEDESCO LUI È TORNATO. LE PROPONGO DI APRIRE LA NOSTRA CONVERSAZIONE CON UNA DOMANDA ALLO SPECCHIO, DEL RESTO, È LAUREATA ALL’UNIVERSITÀ LA SAPIENZA IN GIORNALISMO ED EDITORIA. QUINDI PERCHÉ NO? COME MARZULLO, NE APPROFITTO! «FORZA ELEONORA, SI FACCIA UNA DOMANDA SI DIA UNA RISPOSTA» E LEI, INASPETTATAMENTE, TORNA INDIETRO NEL TEMPO. A QUANDO SI È BUTTATA NEL MONDO DA SOLA E SI È LANCIATA IN UNO STUDIO FORSENNATO PER ARRIVARE PREPARATA AI PROVINI. DIETRO AL SUCCESSO E AI SORRISI DI OGGI ELEONORA, PROBABILMENTE, CI TIENE A FAR SAPERE CHE C’È UNA STORIA DI FATICA, DETERMINAZIONE E ANCHE DI SOLITUDINE. CI SENTIAMO NEL PERIODO PIÙ FRENETICO, MA ANCHE PIÙ ECCITANTE: SONO I GIORNI CHE PRECEDONO L’USCITA IN SALA DEL FILM. TRA PREMIÈRE, PROMOZIONE E INTERVISTE, RITROVO ELEONORA (C’ERAVAMO GIÀ CONOSCIUTE ALLA FESTA DEL CINEMA DI ROMA), IN UN GROVIGLIO DI EMOZIONI PALPABILI CHE LEI STESSA CONFESSA DI NON ESSERE ANCORA IN GRADO DI TENERE SOTTO CONTROLLO.


Eleonora Belcamino,

attrice, 29 anni

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Allora Eleonora, finalmente, è arrivato il suo momento. «Lo spero, non sono certo arrivata ma è stato un battesimo importante». Ma perché si è laureata in giornalismo se voleva fare l’attrice? «La recitazione è la mia vocazione, l’università invece è un fatto privato. Mi sono laureata per cultura personale, non volevo che una cosa escludesse l’altra. Conoscere serve in questo mestiere. Nel mio caso, per esempio, mi ha permesso di aprire tantissime riflessioni sui miei lavori e, grazie a miei studi, sono riuscita ad affrontare con maturità e serenità il Centro Sperimentale di Cinematografia. Studiare aiuta sempre». Per raggiungere tutti i suoi obiettivi si è dovuta staccare presto dall’ala protettiva della sua famiglia, quanto è stata dura? «Ancora mi vengono i brividi se ci penso. Ho preso casa a Roma subito dopo la maturità classica. All’inizio è stata tosta, Roma è una città che ti inghiotte e devi imparare ad amarla. Io l’ho amata fin da subito, non certo senza difficoltà». Maturità classica e università, la sua famiglia non ha mai tentato di dissuaderla dall’int r a p re n d e re la carriera dell’attrice? «No, fortunata-

mente i miei genitori mi hanno sempre incoraggiata. Sono stati i miei primi fans alla première del film, e per me la gioia più grande è stata sentirli vicini». A proposito di Sono tornato, come si è trovata con Frank Matano e Massimo Popolizio? «È stato un grande onore recitare con loro. Sono stata molto fortunata anche con Luca Miniero, è un regista attento che si prende cura dei suoi attori». E ora? Che cosa si aspetta dopo questa esperienza? «Non lo so, è un periodo molto intenso dal punto di vista dei provini. In questo momento tengo solo le dita incrociate, spero di potervi raccontare molte cose più in là». Riesce oggi a mantenersi facendo l’attrice? «Al pelo, quando non recito in teatro faccio altri mille lavori». Nonostante questo incoraggerebbe mai chi vuole intraprendere questo mestiere? «Assolutamente sì, credo molto nel cinema italiano. Molti parlano di cinema alla deriva, io non sono per niente d’accordo. Abbiamo tantissimi talenti in casa». Oltre alla sua famiglia, c’è qualcuno che vuole ringraziare per quello che le sta capitando? «In testa i miei agenti, senza i quali non avrei fatto nemmeno il provino. Poi la casting director Francesca Borromeo che, insieme a Luca Miniero, mi ha scelta per il ruolo di Francesca».

«RESTO SEMPRE UNA CALABRESE DOC, SONO MOLTO LEGATA AL MIO DIALETTO E AL MARE CON IL QUALE HO UN LEGAME PROFONDISSIMO»

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bergomi Alessandra Bergomi, inizia questo lavoro a 14 anni, partecipando e vincendo il titolo New Model Today 2014. Nel 2017 viene scelta per le campagne “Pittarello” e “RayBan. com”. Attualmente è una delle modelle più affermate in Italia, la sua crescita è stata segnata dalla campagna OXYDO 2015


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Serbo di Kraljevo. Arriva a Milano a 19 anni e per caso viene scelto come analista per il programma su Rai 3 TvTalk in onda il sabato pomeriggio. Un talent scout lo spinge ad entrare nel mondo della moda, partecipa a diversi casting e, poco dopo, viene scelto da Moschino per la sua campagna occhiali. Sbarca a New York e viene rappresentato da una delle più importanti agenzie, realizza editoriali per riviste internazionali e rientra a Milano. Dopo qualche anno viene scelto da Armani. Il suo sport preferito è il basket, praticato anche a livello agonistico.

#FASHION MAN

Miloš Dragićević

IL SUO MO TTO È

“Stay humb stay hungr yle, (Siate umili” siate affama , ti)

MILOŠ

dragicevic SECRET STYLE MAGAZINE

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# S E C R E T C H E PA RT Y ! 48

NEW MODEL TODAY Calendar Party Show SECRET STYLE MAGAZINE


Lo show del glamour e della bellezza a Milano insieme a

Secret Style magazine.

NOMI DELLA TV E DELLA MODA SONO STATI I PROTAGONISTI DELLA SPECIALE FESTA DI CLAY CALZOLARI. di V A L E N T I N A I A V O L A T O foto di S T E F A N O B E N A S S I


GLI OSPITI C’era Rajae Bezzaz, la spumeggiante inviata di Striscia la notizia, che sfogliava con attenzione il nostro giornale, mentre al photocall si alternavo gli altri ospiti della serata. I primi ad arrivare sono stati l’imprenditore Orlando Ferrari (noto sostenitore della manifestazione), il direttore della nostra testata Daniela Iavolato, Tommy Napolitano (il fotografo delle top), Tariel Bisharyan (imprenditore del lusso), i giovani fashion designer Michele Migliorisi e l’irachena Faeze Mohammadi, l’editore del gruppo European Network, Angelo Aleksic, a cui fanno capo testate come Vip, Eva 3000 e Mio, la modella e attrice Linda Pavlova. Sotto l’occhio delle telecamere di Fashion Tv Italia e la conduzione di Paky Arcella si è tenuto a Milano, al FiftyFive in via Piero della Francesca, il Calendar Party Show targato New Model Today International Contest. La manifestazione, sempre più in ascesa, che ogni anno incorona dodici reginette di bellezza le quali, poco dopo, diventano le iconiche protagoniste di un calendario esclusivo, presentato quest’anno il 28 gennaio in collaborazione con la nostra rivista.

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Orlando Ferrari e Paki Arcelli


Rajae Bezzaz

Tommy Napolitano

Le ragazze di New Model Today al centro Daniela Iavolato, direttore di Secret Style magazine

Linda Pavlova

Faeze Mohammadi

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Le finaliste di

New Model Today con Caparezza

Clay Calzolari e Rajae Bezzaz

Da sinistra:

Francesca Cavallaro e Francesco Costi

IN PASSERELLA In passerella, le creazioni esclusive di Samantha Pan Couture hanno aperto una magica serata, proseguita con le immagini sul ledwall degli scatti prodotti a Cinecittà World, tanta buona musica e un ricco buffet offerto da Leoni Salumi e Carioni Food. Noi di Secret abbiamo potuto vivere in prima fila tutte le fasi organizzative: la preparazione delle ragazze, seguita dall’infaticabile Giada Pitari, braccio destro del presidente Clay Calzolari. L’abile lavoro di trucco e parrucco coordinato da Francesco Costi e Francesca Cavallaro, le prove avvenute sotto l’occhio vigile di tutti gli agenti regionali, presenti nelle sale dell’Enterprise Hotel di Milano prima di andare in scena. Giada Pitari


Gran finale!

Il taglio della torta sotto il mitico lampadario di Los Angeles del 1950.

Il momento “clou” della serata è stato il taglio della torta che, tra palloncini dorati, candele a fontana e musica esplosiva, ha visto salire tutti sul palco per il gran finale, con il quale si è aperto un nuovo ciclo: alla ricerca, tappa dopo tappa, delle prossime finaliste New Model Today 2019. Si ringraziano gli agenti regionali del concorso, Need Make-up Milano, Everline Hair Solution e Perfect Skin Milano.

Le finaliste di

New Model Today

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# BEAUTY NEWS

rebecca bove

E IL NUOVO CONCETTO DI BENESSERE E BELLEZZA

R

ebecca Bove “Coach della Bellezza” 2018 esperta di visagismo e non solo. Dopo l’inaspettato successo del progetto “Oro di Cleopatra” che ha cambiato completamente il concetto di epilazione in Italia e all’estero, integrandolo in modo sempre più stretto a quello di esfoliazione e idratazione - unitamente a tutti i benefici che si riescono ad ottenere attraverso una vera e propria manipolazione tecnica del tessuto -, sarà ancora protagonista, nei prossimi mesi, di nuovi rivoluzionari progetti. Il primo in assoluto è il lancio di “ClepaOil”, un nuovo prodotto a base di olio di Argan. Contemporaneamente, avvierà il “Gold Skin Center” che rappresenta l’incarnazione di un progetto che vede il singolo centro estetico, in cui vengono praticati tutti i suoi protocolli, in un centro di consulenza bellezza-benessere, dove si potranno acquistare anche i suoi prodotti. A breve sarà comunicata la data del suo primo “Gold Skin Day” che, ancora prima di essere divulgato sui media, calcola già il “tutto esaurito”.

a cura di R O B E R T O F A B R I S foto di C A R L O F E R R A R A

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Finalmente l’esigenza estetica del “no peli” incontra e sposa il concetto di benessere, di un’estetica cioè che fa “cura” ma, soprattutto, “prevenzione”.


MARZODONNA SETUTTELEDONNE

LOTTA

WOMAN

EMPOWERMENT FARERETE

CAMBIAMENTO

TUTTE PER UNA!

“8 ”

testimonial per rivendicare l’empowerment femminile A cura di

TOMMASO MARTINELLI e LUIGI MILIUCCI

GENDERGAP Cambiano i volti e i nomi, i Paesi e i ceti sociali ma ovunque per le donne servono fatica e sacrifici superiori a quelli sopportati dai maschi. Eppure una strada, secondo gli esperti, c’è: ALLENARE LE DONNE A COLTIVARE IL PROPRIO POTERE! Il ritratto della condizione femminile italiana emersa nell’ultimo Global Gender Gap Report, pubblicato lo scorso novembre dal World Economic Forum (la fondazione che anche quest’anno ha organizzato il forum di Davos in Svizzera), è drammatico. Lo studio, che misura le disuguaglianze di genere in settori come lavoro, politica, salute e istruzione, ha messo l’Italia (su 144 posizioni a livello globale) all’82° posto. Siamo dietro la Grecia, lo Zimbabwe e il Vietnam. «L’Italia? Paese del Terzo mondo», ammonì già nel 2013 il Newsweek, commentando i dati di alcuni rapporti mondiali. Dopo gli slogan dell’8 marzo occorre, quindi, qualcosa di più! Perché la lotta per i diritti dovuti non può esaurirsi in una sola giornata. Per cambiare il mondo bisogna rimboccarsi le maniche tutti i giorni. Soprattutto, suggeriscono gli esperti, occorre ricordare alle donne che l’empowerment femminile si coltiva sin da piccole. La parità è un processo culturale che si attiva scardinando vecchie forme mentali e imparando a fare squadra. Per questo, abbiamo chiesto a otto donne di successo di adottare lo slogan “Se tutte le donne”, perché è nelle azioni che stiamo per suggerirvi che può sbocciare la rivoluzione che stiamo aspettando. L’augurio, è che i nostri otto manifesti suonino come un mantra da applicare e incalzino le donne a tendere la mano a chi resta indietro. SECRET STYLE MAGAZINE

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nina Nina Zilli,

cantante e icona di stile naturale e versatile

Se le donne capissero che, con la loro forza, possono riuscire a salvarsi dalle

e i u b ù i p i n situazio «La canzone che ho portato in gara al Festival di Sanremo, Senza appartenere, celebra la bellezza di una donna, racconta la luce delle donne che ce l’hanno fatta, che sono riuscite a trovare la forza per sconfiggere situazioni terribili, da cui il più delle volte è difficile venire fuori. “Senza appartenere” racconta le donne a 360 gradi, in ogni momento della loro giornata. Nel mio album “Modern Art”, inoltre, c’è anche un’altra canzone, “Penelope”, che tratta il tema del femminicidio. Di conseguenza, non posso che sperare che i miei brani possano rappresentare un faro mediatico».

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michelle Michelle Hunziker,

showgirl

Se le donne CAPISSERO che hanno in mano il futuro

dei loro figl i

«Per quel che riguarda la violenza sulle donne, che combatto ormai da anni attraverso la fondazione Doppia Difesa accanto all’avvocato Giulia Bongiorno, insisto su un punto ben preciso: non bisogna solo educare gli uomini, ma è necessario lavorare anche sulle mamme. Proprio perché noi mamme abbiamo in mano il futuro e dobbiamo educare sia le femmine che i maschi sul significato del rispetto, dell’amore e dell’emancipazione nella quotidianità. Far capire alle nostre figlie che esiste la violenza, ma anche essere esempio di forza e di determinazione. La soluzione è nella prevenzione e nella cultura». SECRET STYLE MAGAZINE

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franca Franca Leosini,

giornalista. è ideatrice, autrice e conduttrice di Storie Maledette in onda su Rai3

Se tutte le donne imparassero ad educare

i n i m o u o r o l i

«Quello della violenza sulle donne è un argomento di grande attualità. Purtroppo ha radici antiche. Certo questa violenza è aumentata nel momento in cui le donne hanno cominciato a decidere autonomamente a proposito della loro vita e del loro destino. Prima c’erano meno episodi di violenza perché erano vittime del cosiddetto ricatto economico. Ora, invece, la donna lavora e ha acquisito indipendenza e possibilità di scelta. Molti di questi delitti nascono proprio dal rifiuto della donna di accettare il progetto che l’uomo ha per lei. Occorrerebbe educare gli uomini innanzitutto. Se c’è un termine che detesto, però, è proprio “femminicidio”. La donna è una persona, non esiste mica il termine “maschicidio”».

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annalisa Annalisa Scarrone, cantante , dopo il successo di Sanremo ha pubblicato per Warner Music Bye Bye, il suo sesto disco di inediti.

Se tutte le donne fossero consapevoli del

potere che h

ann o

«Sono cambiata, sto crescendo, mi piace che quello che faccio rappresenti il mio essere. In questa fase della mia vita sto cercando di fare cose che mi rappresentano, quello che mi viene naturale. Grazie a questo sto bene, mi sento più forte, sicura, preoccupandomi meno di quello che pensano gli altri, sono contenta così. Per arrivare a questo punto non ci sono stati drammi, mi sono semplicemente riscoperta diversa, con un modo diverso di pensare, di esprimermi. Il sentimento è tutto più maturo, mi sento completa, adesso. Mi sono riscoperta e ne sono molto felice. L’unica cosa che conta è provare ad essere felice e far sì che ogni occasione ci permetta di migliorare». SECRET STYLE MAGAZINE

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alice Alice Bellagamba, ballerina e attrice

Se le donne CAPISSERO che si può sfondare

i s s e m o r p m o senza c «Durante il mio percorso, umano e professionale, non sono mancati degli ostacoli che apparentemente sembravano insormontabili. Poi, però, facendo leva su tanta buona volontà e sul mio innato spirito di sacrificio, sono riuscita a trasformare i miei sogni in realtà. Credo che una donna, nel 2018, possa raggiungere grandi traguardi puntando sul proprio talento e sui valori sani e autentici, trasmessi dalla propria famiglia».

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© ph Andrea APS


© ph Sara Galimberti M U A : M O N I A D E PA D OVA M A K E U P : A G E N C Y D R E S S : D E N N Y R O S E LO C AT I O N : L I F E S T Y L E SUITES ROME

roberta Roberta Morise, Show girl e conduttrice televisiva

Se noi donne capissimo, una volta per tutte, che la rivalità non porta mai

a nulla di bu

ono

«A livello caratteriale non sono mai stata competitiva, in generale, e lo sono ancora meno con le altre donne. Ogni volta che collaboro con una collega, per esempio, cerco sempre di metterla a suo agio, impegnandomi per valorizzarla il più possibile. Noi donne, quando facciamo squadra, siamo le più forti. Al contrario, diventiamo deboli quando ci facciamo la guerra tra di noi, senza che alla base ci sia un vero e proprio motivo. Di conseguenza, nel mio piccolo, farò di tutto per continuare a costruire un mondo tutto rosa, con tanti uomini pronti a fare il tifo per noi, mossi da stima e ammirazione». SECRET STYLE MAGAZINE

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eleonora Eleonora Ivone,

Attrice di cinema, Tv e teatro

Se le donne si amassero di più sarebbe tutto

e c i l p m e s ù i p

«Mi sono sempre sentita orgogliosa del mio essere donna e mai, come quando ho messo al mondo le mie tre figlie Margherita, Stella e Beatrice mi sono sentita più forte e femminile. Ho sempre pensato che la donna, nel rivendicare i propri sacrosanti diritti, non dovesse mai dimenticare la sua femminilità più profonda e ho insegnato alle mie figlie che devono, prima di tutto, amare e rispettare se stesse. Ho sempre lavorato, ma allo stesso tempo mi è sempre piaciuto occuparmi della mia famiglia in prima persona. Io e mio marito abbiamo costruito un progetto di vita che ci permettesse di realizzare anche la nostra professione, a costo di grandi sacrifici, con la consapevolezza e la certezza del successo del nostro progetto».

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© p h M a r i a L a To r r e


2. © ph Elena Di Vincenzo TOTA L LO O K : L A U R A B I A G I OT T I

federica Federica Gentile, Speaker RTL102.5 e station manager di Radio Zeta

Se le donne fossero più consapevoli di essere delle rocce

uniche e for

ti

«Identità. È questa la parola chiave, la mia. L’importanza del “sé”, della cultura, della conoscenza, dell’essere prima dell’apparire, del poggiare su fondamenta forti e resistenti, senza aver bisogno del riconoscimento che arriva da fuori. È difficile, soprattutto per chi fa un lavoro costantemente sottoposto al giudizio degli altri. Ma di fatto, chi non lo è, chi non si sente costantemente giudicato, chi non si preoccupa di cosa penseranno gli altri? Come commenteranno ciò che diciamo, ciò che indossiamo, ciò che mostriamo, ciò che siamo…Ecco, riuscire ad “essere”, ad avere un “sé” indipendente - ed ovviamente in divenire - ti mette in condizione di sapere sempre “chi” sei e “dove” sei, di poter dire dei no con la stessa determinazione con la quale si dicono i sì, di poter scegliere, di poter esistere, nonostante tutto. Siamo uniche, siamo forti, siamo delle rocce, siamo meravigliose. E più ne siamo consapevoli, più lo diventiamo! Sì, anche agli occhi degli altri, se proprio volete!». SECRET STYLE MAGAZINE

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# IN CONSOLLE

anfisa letyago QUANDO LA CONSOLLE È DONNA!

Nella foto Anfisa Letyago. In basso a destra sul set dello spot Hyundai KONE Escape

S

iberiana, dj affermata. Anche se ha calcato i palchi più noti al mondo è una persona dall’umiltà indescrivibile. Dopo essere stata scelta dal regista premio Oscar Paolo Sorrentino per l’evento Seconda Pelle ed essere stata Testimonial Hyundai KONA Escape, nella doppia veste di protagonista dello spot e autrice della colonna sonora, è stata scelta dalla Maison Dior che le ha affidato il party dell’8 marzo dedicato alle donne! Il suo tour 2018 raggiungerà le capitali più belle d’Europa (e non solo). Il suo inconfondibile suond toccherà Zurigo, il Lussemburgo, Abu Dhabi, Atene, il Cile e, ovviamente, l’Italia, Paese che ama, fino ad arrivare nelle bellissime isole di Ibiza e Formentera. Il 7 maggio uscirà l’EP dal titolo I Feel, che include 4 brani sulla label Natura viva.

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È una delle dj girl più richieste nei club internazionali. Scelta dalla Maison Dior per l’esclusivo party dell’8 marzo.


In tempi non sospetti, ovvero, mesi prima che scoppiasse l’affare Weinstein Elena Ballerini (volto noto di Rai 2), ha scritto un saggio, un manuale di istruzioni che, attingendo da esperienze personali, illustra con astuzia e ironia come aggirare avances non gradite senza rinunciare ai propri obiettivi. “Provoloni” di tutto il mondo..noi vi avvisiamo, Elena sta addestrando un esercito di ragazze!

#IN LIBRERIA

el ena baller ini «“COME NON DARLA…VINTA”, IL MIO KIT DI SOPRAVVIVENZA PER SCOMODE AVANCES»

Elena Ballerini, showgirl e scrittrice

di V A L E N T I N A I A V O L A T O Quale tipo di sentimento l’ha spinta a scrivere un libro su questo argomento? «Il desiderio di scompaginare il sistema e di spingermi oltre le catene del falso perbenismo collettivo. Desideravo creare uno spunto di riflessione per uomini e donne in cui riversare la mia esperienza personale di ragazza partita con una valigia di speranze e obiettivi che spesso mi toccava lasciare sul posto. Con il tempo ho capito come affermarsi sia una vera e propria spedizione». Ruffiani, raccomandati, costumi facili. Il suo è un saggio che apre diverse riflessioni sul merito e il suo esercizio: cosa deve fare in questo Paese un giovane che vuole emergere? «Oggi è molto difficile per un giovane trovare una collocazione avvincente. Se non inventi l’algoritmo giusto nei social network e social lending, oppure non disponi di quell’ermetismo social che ha connotato il successo dei blogger per esempio, puoi apparire tagliato fuori dal sistema. Il web resta sempre uno specchio virtuale e chi decide di intraprendere altre strade deve lottare con chi è arrivato prima e non permette ai giovani di entrare. Purtroppo non bastano più lauree e conoscenza. Oggi bisogna essere manager di se stessi, puntare i piedi e giocare d’azzardo». Il titolo del suo libro è immediato e audace, quante volte ha incontrato il Mangiafuoco di cui parla? «La mia vita è un percorso lastricato di incontri con il Mangiafuoco di turno. In ogni caso ho cercato di imparare qualcosa anche da chi inizialmente sembrava porre degli ostacoli al mio cammino. Mangiafuoco parte come apparente nemico ma può diventare alleato. Se riusciamo a utilizzare la sua esperienza a nostro vantaggio può anche aiutarci a capire dove siamo dirette. Mangiafuoco, inoltre, non è l’orco colpevole di molestie fisiche. Con Mangiafuoco si può scegliere chi essere e anche

come convertirlo in qualcosa di meglio». Qualche soluzione pratica per non “darla” vinta senza scoraggiarsi e perdere il sorriso? «Affrontare le prove, i colloqui con ironia. Al complimento becero si risponde con sagacia. Sostituire le risposte alle domande, tenendo sempre in pugno la situazione. Non abbassare mai lo sguardo al di sotto della linea rossa. All’abbraccio viscido si risponde con “Come non darla…vinta” un abbraccio deci(Imprimatur, pp. 120, euro 14) è il nuovo manifesto generazionale delle so in grado di spezzadonne che non ci stanno re la carica sessuale raziocinante altrui». Perché le donne dovrebbero leggere questo saggio? «Per proteggere la psicologia di un sogno dalla tirannia di chi può ma non vuole realizzarlo». SECRET STYLE MAGAZINE

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# GNAM

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INGREDIENTI PROCEDIMENTO 68

zucchero di canna 100 gr acqua 200 gr mango maturo 1 foglie di menta 2

Iniziate creando uno sciroppo unendo in un pentolino lo zucchero di canna, l’acqua e le foglie di menta. Date una veloce mescolata e mettete sul fuoco a fiamma bassa. Quando lo zucchero sarà completamente sciolto, togliete il pentolino dal fuoco, eliminate le foglie di menta e fate raffreddare a temperatura ambiente. Nel frattempo, pulite il mango eliminando la buccia e tagliatelo a pezzetti. Frullatelo a lungo, fino a ridurlo in una purea. In una ciotola mischiate lo sciroppo ormai freddo e la purea di mango e mettete il tutto in freezer per un’ora. Trascorsa l’ora di riposo, prendete il sorbetto che risulterà ancora abbastanza liquido e mischiatelo con un cucchiaio per evitare che la superficie congeli. Ripetete quest’operazione ogni ora, finché non otterrete la consistenza desiderata. In totale dovrebbero essere necessarie cinque ore. Servite il vostro sorbetto in una coppa fredda e ultimate decorando con qualche fogliolina di menta e un po’ di buccia di limone.

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Il mango offre un’ottima dose di vitamine (soprattutto A, gruppo B e C) e sali minerali tra cui potassio, calcio e magnesio, può essere considerato quindi un vero e proprio integratore naturale antistanchezza. È ricco di acqua e di fibre, particolarmente utili per il benessere dell’intestino.


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QUARANT’ANNI E NON SENTIRLI! di G I U S E P P E M I G L I O R I S I

# CONVERSANDO MODA

MAISON D’ERRICO

C

’è chi a quarant’anni teme la temutissima crisi, ma per l’azienda D’Errico la parola “paura” è stata eliminata dal dizionario. Quest’anno a spegnere le 40 candeline saranno in sei, i fratelli D’Errico che, con la consapevolezza dei quaranta e la caparbietà dei venti, portano avanti la loro brillante realtà di stile e bellezza. Noi di Secret abbiamo incontrato il direttore creativo Nicola D’Errico che, facendosi portavoce dei suoi inseparabili fratelli, ci racconta la storia di un progetto familiare arrivato con successo alla soglia degli “anta”.

Chi è Nicola D’Errico? «Io sono il più piccolo dei miei fratelli, loro avevano già iniziato questa attività da qualche tempo, erano davvero giovanissimi, avevano dai 17 ai 19 anni. Stavano iniziando a riscuotere i primi successi, così mi sono appassionato anche io alla moda e a 18 anni decisi di trasferirmi a Milano per studiare. Un po’ per gioco un po’ per caso, mi sono iscritto all’istituto Secoli, dove ho appreso le competenze tecniche che mi servivano per intraprendere questo percorso professionale. Dopo il periodo di studi ho iniziato la mia formazione presso alcune aziende facendo degli stage e, quando mi sono sentito un tantino pronto, ho deciso

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di ritornare nell’azienda familiare. È stato a quel punto che è nato quello che oggi abbiamo costruito». Chi è stato tra voi fratelli ad avere l’intuizione di investire nell’abbigliamento e in che modo ogni fratello contribuisce alla crescita della vostra azienda? «L’artefice, colui che ha dato il calcio di inizio, è stato Antonio che si occupa della parte manageriale, poi c’è Angelo che gestisce la parte commerciale, Domenico e Franco si occupano della produzione e Assunta, il mio braccio destro, cura con me lo stile. Siamo come i moschettieri: “Uno per tutti e tutti per uno”. La fortuna più grande per la nostra azienda è stata proprio l’unità tra noi fratelli, sia nel bene che nel male. Ci sono stati momenti in cui abbiamo attraversato gravi difficoltà, non perdendoci d’animo e rimanendo sempre uniti siamo riusciti a superare tanti ostacoli e, oggi, abbiamo tantissimi progetti. “ Non ci siamo seduti!”. Abbiamo ancora i nostri sogni, stiamo ancora seminando, stiamo ancora programmando, nonostante il nostro quarantesimo anniversario. Lavoriamo sempre ed instancabilmente tutti insieme. “In pentola c’è sempre acqua che bolle!”». Dove avviene la produzione ? «Tutta la produzione avviene interamente a Napoli, il nostro è un autentico Made in Naples. Ogni punto, ogni filo, qualsiasi fase della lavorazione è sotto la nostra supervisione. Siamo riusciti ad equilibrare nel giusto modo l’industrializzazione con l’artigianalità. Produciamo diverse linee, che

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ci hanno permesso di abbracciare un’ampia clientela. Il punto forte della nostra azienda è che siamo molto vicino ai clienti. Angelo, che come ho già detto si occupa del commerciale, gira tutta l’Italia per andare a trovare i nostri acquirenti, per riportare eventuali problemi ed esigenze, così che noi possiamo venirgli incontro nel miglior modo possibile. La nostra è una produzione che, grazie all’organizzazione e ad un buon rapporto qualità-prezzo, ci ha permesso di essere presenti sia in Italia che all’estero attraverso, anche, la cura dei particolari che la tradizione della couture napoletana ci insegna». Ci vuol parlare delle ultime due linee nate in casa D’Errico? «L’atelier che porta il mio nome è il frutto dell’esperienza di questi quarant’anni. Mi sono sentito pronto a presentare due linee altissime, sia per quanto riguarda la sposa, sia per quanto riguarda l’alta moda. Ho un ottimo riscontro proprio perché queste due linee sono le più richieste e le più ambìte dalle mie clienti. È un prodotto che io personalmente voglio dare per non rimanere rinchiuso esclusivamente in alcuni contenitori della moda, in questo modo abbiamo una clientela eterogenea». Ha avuto degli ottimi successi con la sua collezione sposa, ce ne parla? «La nostra collezione sposa è presente sia alla fashion week di Barcellona, che a quella di Milano. La linea sposa è ciò che ci consente di capire quanto il nostro prodotto sia richiesto e ambìto. La collezione nasce da una domanda che ho fatto a me stesso “perché la gente vuole comprare le mie creazioni?”. La risposta che mi sono dato è stata quella di creare un prodotto più fresco, in linea con le tendenze dell’alta moda. Preservare il mood delle collezioni d’alta moda e riportarle nel mondo bridal, avendo così come risultato finale la freschezza, la leggerezza e questa attualità che è la cosa più importante per me. La parola d’ordine è “diverso”. La donna di oggi vuole vedersi come le icone di bellezza che osserva e ammira attraverso i media ed è questo quello che io ho provato


ARTIGIANALITÀ E INNOVAZIONE

a fare nelle mie linee. Ho provato a dare questa contemporaneità all’abito da sposa che è un capo d’abbigliamento molto complesso, molto difficile da leggere in chiave contemporanea». Le vostre stampe, i vostri ricami, sono progettati da voi oppure vi appoggiate a delle aziende partner? «Le stampe e i ricami sono esclusivamente progettati da noi, altrimenti si corre il rischio di presentare un prodotto simile agli altri. Oggi è un attimo confondersi con altre realtà di moda, quindi tutto viene studiato in ufficio da me. Noi come azienda disegniamo perfino i bottoni. Il nostro obiettivo è quello di essere riconosciuti, di essere esclusivi ed è proprio l’esclusività e la modernità che ci fa scegliere tutt’oggi dai nostri clienti, pensiamo sia questa la chiave del nostro successo». Quali sono stati gli stilisti che di più l’hanno influenzata? «Indubbiamente Dior e tutta la scuola parigina. Loro hanno tracciato la strada per tutti quanti noi che siamo venuti dopo. Noi italiani siamo stati bravi, ma la poesia che è arrivata da Parigi in quegli anni è stata unica. Lo ammetto, nel momento in cui ho bisogno di prendere delle ispirazioni riguardo i grandi stilisti parigini degli anni

OGNI FILO, OGNI PUNTO, PERSINO I BOTTONI SONO REALIZZATI DA NOI E SOTTO LA NOSTRA SUPERVISIONE. SIAMO ARTIGIANI NAPOLETANI MODERNI: QUESTA È LA CHIAVE DEL NOSTRO SUCCESSO! ’50 e ’60, oppure, vado a Parigi per respirare la loro stessa aria, proprio perché, secondo il mio parere, le radici della moda si trovano nella Ville Lumière». Per concludere si faccia portavoce dei suoi fratelli facendosi un augurio per questi 40 anni di attività. «Un augurio per il presente è di fare sempre meglio. Dobbiamo ripagare la fiducia che nostri clienti ripongono in noi. L’augurio che ci diamo per il futuro è quello di arrivare a sfilare oltre oceano poiché siamo già presenti da tanti anni anche in America». Un saluto a Secret? «Un saluto a tutti voi che ci avete dato la possibilità di poter condividere i nostri progetti e i nostri sogni con i vostri lettori».

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A L O R A PASSAP

fanny cadeo

PROTAGONISTA a TEATRO

I

cona di bellezza degli anni ’90 Fanny Cadeo, si divide tra radio e teatro. Sul nostro portale (corri su www.secretstylemagazine.it) ha raccontato la sua vita dagli esordi, fino alla scelta di essere madre a tutti i costi di una splendida bambina che le ha cambiato la vita. Oggi ritorna da protagonista in teatro con l’applauditissimo spettacolo Mamma…ieri mi sposo. L’esilarante commedia degli equivoci diretta da Patrick Rossi Gastaldi. Lo spettacolo è in cartellone a Roma, al teatro Manzoni, dall’1 al 25 marzo e proseguirà, fino alla fine di aprile, in Campania. Con lei sul palco Gino Rivieccio, Sandra Milo, Marina Suma e Ettore Massa.

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IN

Un mix di moda e arte per la settimana della donna

# BEST EVENT

EMERGING TALENTS

Artigianalità, moda e arte. È il mix scelto dalla Taerus PR, con i suoi partner, per la settimana della donna durante la Milano Fashion Week. Un evento esclusivo, in cui si sono alternate le anteprime di emergenti di successo. Tra musica jazz e le opere di Giorgio de Chirico, della galleria di Pierre Kaloussian Velissiot, hanno accompagnato la grande pièce della moda Musher Italia, con le sue giacche di pelle, un marchio giovane ma già presente nei grandi store, sia in Italia che all’estero. Fvcine Luxury con una collezione ispirata agli anni ’30 in cui, per la prima volta, fecero capolino nel mondo del fashion l’utilizzo delle pregiate pelli di coccodrillo. eLSi Fashion, nata dalla designer Liana Sargsyan, con la sua collezione prêt-à-porter “Circled Life” dal mood chic e moderno, ispirata ai cerchi, con combinazioni di colori e cappelli lavorati a maglia. Tra gli ospiti, il Presidente Onorario della Camera Nazionale della Moda Italia Cav. Mario Boselli, Il noto stylist Marco Ferra, la cantante lirica Ani Balian, la fashion influencer Julia Matryoshka, Tariel Bisharian, noto imprenditore del lusso tra gli ideatori della quinta edizione di Emerging Talents.

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# BEST EVENT 76

MILANO FASHION WEEK Per Secret il fotografo di moda Pietro Piacenti Effettivisivi

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# BEST EVENT

DRAP, CIVICO 103 & SECRET Festa in musica: bollicine, jazz e vintage

Dove c’è Secret, c’è festa: e che festa! Quella che si è tenuta all’Art Gallery Civico 103 di Aversa (NA) in occasione dell’inaugurazione del nuovo spazio DRAP, il cuore vintage di questo straordinario loft situato nella corte di un edificio dell’800. A fare gli onori di casa, l’architetto Antonio Iazzetta, fondatore dell’Art Gallery, e la poliedrica artista Tonya Caiazzo, cantante ma trasformista per vocazione, con il quale Antonio Iazzetta ha siglato un sodalizio artistico per la fusione di nuove sinergie e spazi creativi. Una serata “calda”, accogliente, tra musica jazz, milonga e le esposizioni di capi vintage di DRAP! Follow us facebook.com/civico103 facebook.com/drap.civico103 Si ringraziano Mario Infante Fotografi Michelangelo Griffo Fioricultura

S E C RIazzetta E T S T Ye L E 80 Antonio Tonya Caiazzo

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# BEST EVENT

LO SCARPONE D’ORO A Roma l’evento per Amatrice foto A L E S S A N D R O B A C H I O R R I

Da sinistra la conduttrice Roberta Gangeri, il Presidente del Rotari e-club Italia Amatrice Luca della Volta, il soprano Sara Biacchi

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Francesco Ferdinandi

Eleonora Belcamino

Romano Reggiani

Pasquale Di Nuzzo

Pino Calabrese e il presidente del Rotary E-Club Italia Amatrice Luca Della Volta

Daniela Poggi

S E C R E T S T Y L E M A G A Z IGloria N E Radulescu 82 Ivone Eleonora

Una lunga serata scandita da grandi emozioni e da straordinarie performance firmate da artisti che hanno voluto mettere il proprio talento al sostegno dei più bisognosi. Ideata dal Rotary e-club Italia Amatrice, la prima edizione dello Scarpone d’Oro è stata condotta dal presidente dell’associazione Luca Della Volta e da uno dei volti più amati della Tv di Stato, Roberta Gangeri, coinvolta anche nelle vesti di organizzatrice artistica. Positivo il bilancio da parte degli organizzatori: «Siamo molto soddisfatti di questa prima edizione e già ci stiamo muovendo per organizzare la prossima che, presumibilmente, si terrà a Milano verso la fine di quest’anno. Da quest’evento verrà realizzato un DVD, che sarà posto in vendita per raccogliere fondi per progetti specifici per Accumoli ed Amatrice, racconterà la serata e le azioni che il Rotary E-Club Amatrice Italia sta compiendo sul territorio. Inoltre, una rivista vedrà la luce nel prossimo mese di aprile e sarà la voce di chi vive, lotta, ispira, trasforma perché con il Rotary ogni sfida è possibile e siamo qui per fare la differenza insieme. Siamo un’associazione di servizio aperta a tutte le persone di buona volontà che mettono a disposizione delle comunità la propria professionalità ed in cui si è sempre pronti ad agire perché i buoni propositi non contano nulla se non sono seguiti da azioni concrete. Unirsi a noi è facile basta avere cuore, passione e tanto amore. I nostri soci sono in tutta Italia, le riunioni sono solo on line. Facciamo insieme la storia perché comunicare bene fa bene al bene!». Tra i vip presenti: Daniela Poggi, i “Colori in coro” diretti da Elena Bresciani, Nadia Bengala, Eleonora Belcamino, Francesco Ferdinandi, Romano Reggiani, Sara Galimberti, Micaela, Gloria Radulescu, Eleonora Ivone, Pino Calabrese, Angelo Longoni, Janet De Nardis, Sarah Biacchi, Giandomenico Anellino, Riccardo Meli, Antonia Fotaras, Alessandro Pozzo, Raffaella Siani, Graziano Scarabicchi, Giovanna Palomba e tanti altri. Ogni edizione avrà una causa sempre diversa da sostenere. Quest’anno il 50% dell’intero incasso è stato devoluto al Telefono Azzurro, che sta operando ancora su Accumoli e Amatrice e il restante 50% all’End Polio Now per comprare i vaccini anti polio, gestita dal Rotary E-Club Italia Amatrice. A vincere lo Scarpone d’Oro è stato Carlo Grossi, per la sua impagabile generosità e il coraggio impiegati a sostegno di situazioni drammatiche e delicate. A ricevere lo Scarpone d’Argento: Klaus Bellavitis, Giancarlo Colangeli, Enzo di Marzo, Don Savino, Roberto Bibbi Guerra, Rita Marrocchi, Francesco Nigro e Livia Sigismondi. Persone comuni e straordinari professionisti che gratuitamente hanno brillato negli aiuti di soccorso, recupero e ricostruzione o nelle raccolte fondi.


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