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Francesco Cannizzaro Sulle orme dell’Iliade
Riflessi dell’eroismo omerico nell’epica d’età flavia
© 2023 Società Editrice Fiorentina, per la presente edizione
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© 2023 The Author, per i testi
Società Editrice Fiorentina via Aretina, 298 - 50136 Firenze tel. 055 5532924 info@sefeditrice.it www.sefeditrice.it e-issn 2974-6876 isbn 978-88-6032-689-8 e-isbn 978-88-6032-690-4 doi 10.35948/diLeF/978-88-6032-690-4
La Collana è pubblicata ad Accesso Aperto con licenza Creative Commons
Licence CC-BY-NC-ND 4.0 https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0/deed.it
Progetto grafico e impaginazione
Francesco Sensoli
Copertina
Studio Grafico Norfini
Font
Alegreya ht e Alegreya Sans ht
(Juan Pablo del Peral, Huerta Tipográfica)
Indice
7 Prefazione
11 Nota editoriale
13 Introduzione generale
14 1. Alcune questioni preliminari: bibliografia, metodologia, cronologia
24 2. Omero «fondamentalistico» e deviante: l’Iliade, l’epica flavia e la virtus eroica
31 Capitolo I.
In difesa di un compagno morto: Omero, Valerio Flacco, Stazio e la lotta sul cadavere
32 1. La lotta sul cadavere nell’Iliade e la sua fugace apparizione nell’Eneide
37 2. Valerio Flacco, il cesellatore minuto
47 3. Omero e Stazio: dalla collettività eroica all’aristia fallimentare del singolo
63 4. Stazio lettore di Valerio Flacco
71 Capitolo II.
In lotta con i fiumi, tra eroismo ed empietà: Omero, Stazio, Silio e la mache parapotamios
71 1. La mache parapotamios dall’Iliade all’Eneide
84 2. Cassa ducis virtus: la mache parapotamios nella Tebaide di Stazio
85 2.1. Introduzione e inizio della battaglia (Stat. Theb. ix 225-314)
91 2.2. Creneo e la lotta tra Ippomedonte e il fiume Ismeno (Stat. Theb. ix 315-569)
115 3. Il valoroso Scipione e il Sidonius Trebia: la mache parapotamios in Silio Italico
138 4. Stazio e Silio: considerazioni conclusive
147 Capitolo III.
Virtus e dolus: ricezione nell’epica flavia della Dolonia e dell’episodio di Eurialo e Niso
149 1. Virtù notturna, vestizione appropriata e favore divino: la Dolonia omerica
157 2. Problematizzazione della virtus notturna e scomparsa degli dei: Eurialo e Niso
174 3 Un intermezzo: da Ovidio a Valerio Flacco
180 4. Stazio: l’evoluzione della virtus in terra tebana sotto il segno della luna
183
4.1. Da Tideo ad Argia: il lungo cammino della virtus nella Tebaide e l’influsso della Dolonia
214 4.2. Luna come riflettore della virtus: da elemento naturale a dea antropomorfizzata
226 5. Silio Italico: interpretazioni e possibilità di successo della virtus
226 5.1. Fraus annibalica (e scipionica) all’opera: l’incendio notturno in Sil. vii 282-380 (e xvii 85-108)
242 5.2. Satrico e Solimo: bellum civile e fallimento di pietas e virtus
250 5.3. La morte di Marcello: l’inattualità della virtus degli spolia opima
258 6. Stazio e Silio sulla ricezione della Dolonia
269 Capitolo IV.
Possibili deviazioni epiche: la Dios apate dell’Iliade e l’epica flavia
270 1. La Dios apate omerica, il suo contesto narrativo e il kestos himas
277 2. Tra Omero e i Flavi: fortuna della Dios apate in Apollonio Rodio e Virgilio
288 3. Scacco alla virtus: Valerio Flacco e il “successo” della Dios apate
289 3.1. Ila
298
3.2. Medea
312 4. La Tebaide di Stazio: la Dios apate al servizio del nefas (e un’eccezione nel libro xii)
312
321
4.1. Giunone, Iride, il dio Sonno e la dea Luna
4.2. Il monile di Armonia e alcune considerazioni conclusive
325 5. Silio Italico: tensioni di genere letterario e sottomissione al fatum
335 Epilogo
337 Riferimenti bibliografici
381 Elenco dei passi citati
Prefazione
Questo volume nasce dalla rielaborazione della mia tesi di dottorato discussa nel marzo 2020 (Sulle orme dell’Iliade: Imitazione omerica e strategie emulative in Argonautiche, Tebaide e Punica) e giunge al termine di una frequentazione con l’epica flavia che inizia già nel 2011. Desidero ringraziare, innanzitutto, i professori Rolando Ferri e Gianpiero Rosati, miei principali referenti presso l’Università di Pisa e la Scuola Normale Superiore, i professori Mario Labate e Lisa Piazzi, che mi hanno seguito e incoraggiato durante il percorso dottorale, e i professori Federica Bessone ed Emanuele Berti, che hanno fatto parte della commissione di dottorato. Un grazie speciale al prof. Denis Feeney, mio advisor durante il semestre trascorso presso l’Università di Princeton, e al prof. Marco Fucecchi: le conversazioni con lui sull’epica flavia hanno aperto interi capitoli della mia ricerca e il suo apprezzamento nei miei confronti mi ha sempre dato fiducia. Sono grato ai valutatori di questo volume e ai professori Pierluigi Minari e Marco Biffi per averlo accolto nella collana editoriale da loro diretta. Un ringraziamento caloroso al prof. Giovanni Zago, mio referente durante gli ultimi anni fiorentini, per la sua stima e i suoi preziosi suggerimenti, e a tutti i professori e colleghi del Dipartimento, in particolare – ma non solo! – Laura Aresi, Barbara del Giovane e Giulio Vannini: il loro acume e la loro vivacità (intellettuale e umana) hanno reso il DILEF per me un luogo accogliente e sereno.
Ho avuto occasione di esporre parte delle ricerche inerenti a questo volume in vari convegni tra il 2017 e il 2022: penso all’incontro dottora-
Sulle orme dell’Iliade
le Pisa/Parigi del 2017, al seminario di antichistica presso l’Università di Firenze del marzo 2019, al v seminario nazionale della C.U.S.L. a Roma e al convegno sulla Luna a Genova (entrambi a dicembre 2019), al convegno internazionale “Centro e periferia nella letteratura latina di Roma imperiale” (gennaio 2021), al seminario del ciclo “TILIA” organizzato dall’Università di Napoli (giugno 2022). Agli organizzatori, ai discussants (mi piace ricordare la prof. Gabriella Moretti e, nuovamente, la prof. Federica Bessone) e a tutti i presenti, professori e colleghi, un sentito ringraziamento per la loro attenzione e le loro osservazioni.
Colgo l’occasione per segnalare che, nella bibliografia foltissima e in vertiginoso aumento sull’epica latina, e soprattutto sull’epica d’età flavia, non sono riuscito a consultare alcune opere, pubblicate tra l’estate e l’autunno, quando questo volume era già in fase avanzata di lavorazione: mi riferisco, per esempio, all’edizione commentata di N. Bernstein del libro ix dei Punica, a quella del libro viii delle Argonautiche valeriane a firma di C. Castelletti e curata da A. Augoustakis, M. Fucecchi e G. Manuwald, al commento di L. M. Fratantuono e R. A. Smith al libro iv dell’Eneide, alla miscellanea Flavian Responses to Nero’s Rome a cura di M. Heerink ed E. Meijer. Contestualmente, ringrazio Danielle Frisby e Tim Stover per aver condiviso con me alcuni contributi non ancora pubblicati e per aver letto e commentato alcuni estratti delle mie ricerche.
Questo volume segna la fine (dicano altri se si tratta di un coronamento) di un percorso di undici anni: tante persone, a Pisa e non solo, in questo lungo periodo o anche soltanto in certe fasi mi sono state vicine e non mi hanno fatto mancare il loro sostegno. La distanza fisica che mi separa da molti amici non mi impedisce di rivolgere a tutti loro un affettuoso pensiero. La mia mente corre subito a Marco Santini, Ludovico Pontiggia e Vincenzo Casapulla, ma, come ho avuto modo di scrivere in un’altra occasione, tutti coloro che si sentono inclusi devono sentirsi inclusi: la scelta di non fare liste di nomi è dettata esclusivamente dal timore di dimenticare qualcuno. E, prima di Pisa, Palermo: senza i miei genitori e mia sorella, senza i miei parenti e i miei amici “storici”, certamente non sarei quello che sono. Un pensiero a mio nonno che ci ha lasciati da poche settimane: sono certo che si sarebbe commosso tenendo questo volume in mano. A Martina, mia assidua lettrice e critica severa, mia compagna di vita da sei anni e dolcissima moglie da poco più di uno, un grazie inesprimibile a parole: a lei questo libro è dedicato.