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Nota editoriale

Laddove non diversamente indicato, saranno utilizzate per l’Iliade, le Argonautiche di Valerio Flacco, la Tebaide di Stazio e i Punica di Silio Italico, rispettivamente, le edizioni di West 1998 e 2000, Ehlers 1980, Hill 1996a e Delz 1987. Inoltre, l’Eneide sarà citata secondo il testo di Conte 2009. A proposito delle Argonautiche, sarà tenuta presente anche l’edizione critica, con traduzione francese e note di commento, di Gauthier Liberman (Liberman 1997 e 2002), di grande utilità per l’attenzione riservata alle lezioni del codice C; tuttavia, la maggiore sobrietà del testo di Ehlers, a fronte delle molte congetture accolte a testo di Liberman, è spesso raccomandabile. Infine, è recentemente uscita una nuova edizione della Tebaide (Hall 2007-2008), con traduzione inglese e disamina di numerosi codici: all’approfondito studio della tradizione manoscritta non corrisponde, però, adeguato rigore stemmatico, con la conseguenza che le lezioni dell’autorevole codice P si “perdono” nella messe di codici citati in apparato (e nella corposa appendice al testo) e il testo stampato risulta purtroppo poco soddisfacente.

Preliminarmente, è utile anche una nota ortografica. Per quanto riguarda la grafia dei testi greci, sarà sottoscritta la lettera ι in presenza di dittonghi impropri con lettere minuscole. Per quanto riguarda i testi latini, saranno adottati i seguenti criteri per uniformare le citazioni: u e v saranno graficamente distinti; qualunque consonante davanti a f andrà incontro ad assimilazione totale alla f (e.g., affuit, effultus); qualunque consonante davanti a m, n e s non andrà incontro ad assimilazione (e.g., submittit, adnuit, adsuetus), tranne quanto accade

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